ALMA MATER STUDIORUM – UNIVERSITA` DI BOLOGNA Facoltà
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ALMA MATER STUDIORUM – UNIVERSITA’ DI BOLOGNA Facoltà di Scienze Matematiche Fisiche Naturali Corso di laurea in Informatica TESI DI LAUREA IN TECNOLOGIE WEB VALUTAZIONE DI STANDARD E TECNOLOGIE PER L’ E-LEARNING Relatore: Prof. Fabio Vitali Tesi di laurea di: Roberto Corradetti Anno Accademico 2003/2004 Sessione II INTRODUZIONE.................................................................................................................3 1. L’E-LEARNING.........................................................................................................7 1.1 1.2 1.3 2. CENNI STORICI .....................................................................................................7 AMBIENTI DI UTILIZZO DELLE PIATTAFORME E-LEARNING ...............................12 CONCLUSIONI ....................................................................................................14 STRUMENTI PER L’E-LEARNING....................................................................17 2.1 UNITÀ DI APPRENDIMENTO ................................................................................18 2.1.1 Cosa sono i learning object .........................................................................20 2.1.2 Caratteristiche di un Learning Object.........................................................21 2.1.3 META-DATA................................................................................................23 2.2 LMS E LCMS: COSA SONO?..............................................................................26 3. STANDARD NELL’ E-LEARNING......................................................................31 3.1 STANDARD: COSA DICONO E COME INTEROPERANO ..........................................32 3.2 ANALISI SISTEMATICA DI SCORM, AICC E IMS .............................................35 3.2.1 AICC.............................................................................................................35 3.2.2 SCORM.........................................................................................................41 3.2.3 IMS ...............................................................................................................48 3.3 CONCLUSIONI ....................................................................................................53 4. SOFTWARE A CONFRONTO ..............................................................................57 4.1 REQUISITI BASILARI DI UN SOFTWARE PER CORSI ON-LINE ...............................57 4.2 UNA METRICA DI VALUTAZIONE ........................................................................58 4.2.1 Organizzazione della metrica ......................................................................59 4.2.2 Descrizione dettagliata della metrica..........................................................62 4.2.2.1 4.2.2.2 4.2.2.3 4.2.2.4 4.2.2.5 5. Elementi Descrittivi ........................................................................................62 Area studenti ...................................................................................................63 Area docenti e didattica ..................................................................................64 Area Amministrazione....................................................................................67 Note generali...................................................................................................69 ANALISI DI ALCUNI SOFTWARE PRESENTI IN RETE..............................77 5.1 5.2 5.3 5.4 5.5 5.6 5.7 5.8 5.9 SPAGHETTI LEARNING .......................................................................................78 MOODLE ............................................................................................................81 CLAROLINE ........................................................................................................84 ATUTOR .............................................................................................................87 ELEDGE ..............................................................................................................90 INTERACTLMS ..................................................................................................93 ETRAINING .........................................................................................................95 LOGICAMPUS .....................................................................................................97 CONCLUSIONE..................................................................................................100 BIBLIOGRAFIA ..............................................................................................................102 2 Introduzione La trattazione qui presente riguarda il tema dell’ e-learning inteso in senso lato, partendo dalle origini storiche per arrivare alla valutazione di software specializzati in tale campo tramite una metrica dettagliata. Mai come oggi infatti le aziende, le Università e le pubbliche amministrazioni stanno spendendo ingenti somme per finanziare progetti o ricerche nell’ambito della distribuzione di contenuti formativi on-line. Decisamente in ritardo riguardo lo sviluppo che c’è stato nell’area anglosassone, le aziende italiane hanno cominciato ad avvalersi sin dagli anni ’90 di strumenti software che permettessero al personale dell’azienda di seguire corsi di formazione senza doversi spostare fisicamente. Parallelamente anche le università hanno mosso i primi passi analizzando il fenomeno e promuovendo attività di ricerca e sperimentazione in tal senso (specialmente le università di Milano, Trento e Firenze). Proprio il primo capitolo di questo elaborato parla dell’e-learning iniziando dalle radici del fenomeno, quando ancora si parlava di formazione a distanza e gli unici mezzi per trasmettere il materiale formativo erano le corrispondenze postali, per arrivare al giorno d’oggi, dove un elevato supporto tecnologico permette di sfruttare e adattare alle necessità dell’e-learning le potenzialità di nuovi canali per la distribuzione di informazione come il WWW. Contestualmente allo sviluppo delle tecnologie vengono presentati i vari metodi di delivery del materiale informativo e vengono discusse le varie motivazioni che hanno portato l’elearning a diventare risorsa indispensabile per le aziende e materia di studio per molti enti e università di tutto il mondo. Sempre nel primo capitolo ci si pone il quesito di quali siano gli insegnamenti tradizionali sostituibili con corsi on-line e se sia sempre possibile effettuare questo tipo di cambiamento nell’erogare contenuti formativi. Al giorno d’oggi ormai parlare di piattaforme e-learning significa necessariamente parlare di LMS (Learning Menagement System), ovvero 3 di quello strumento software che rende possibile l’interazione tra il docente e lo studente attraverso la gestione e la distribuzione dei Learning Object che sono le unità di apprendimento, i contenitori del materiale formativo. Quando un LMS oltre le sue funzionalità permette al docente anche di creare i contenuti del LO, cioè offre un servizio di authoring allora si parla di LCMS (Learning Content Menagement System). Nel secondo capitolo della tesi si parla appunto degli LMS e della loro funzione, dei Learning Object e delle caratteristiche che devono avere. Infine viene spiegata nel dettaglio la sottile differenza tra LMS e LCMS, dato che le maggior parte delle piattaforme presenti oggi nel mercato dispone di un servizio di authoring. Anche se i primi tempi questa nuova tecnologia non ha prodotto i risultati sperati e la mancanza di precise linee guida ha fatto sì che le software house intraprendessero soluzioni completamente diverse tra loro, l’interessamento da parte di enti autorevoli e delle aziende stesse al problema (IEEE, AICC, ADL, LSTC) ha apportato sostanziali migliorie che si sono rivelate necessarie per l’evoluzione naturale delle tecnologie dell’e-learning. Queste migliorie si sono tradotte nella nascita di standard come SCORM, AICC, IMS, i quali illustrano raccomandazioni che, se seguite durante il progetto e l’implementazione del software, garantiscono l’interoperabilità delle piattaforme e dei contenuti formativi. Questi aspetti legati alla necessità di adottare degli standard in fase di progettazione delle piattaforme sono trattati nel terzo capitolo. Dopo aver spiegato le ragioni che hanno portato le aziende ad adottare gli standard citati si parla, sempre nel secondo terzo, della situazione odierna in fatto di standard esistenti e di standard effettivamente utilizzati dalle aziende, nella fattispecie di SCORM, AICC e IMS. Viene infatti fatta dapprima un’analisi delle raccomandazioni e delle specifiche di ciascuno standard e infine si discute in un ottica generale dei pregi e dei difetti dei vari standard e dell’impatto positivo o negativo che hanno avuto per le aziende produttrici di software per l’e-leaning. 4 Scopo di questa tesi, oltre a esplicare le funzionalità delle varie piattaforme e-learning, è anche quello di dare al lettore la capacità di confrontare diversi software per l’e-learning. Per fare ciò è stato effettuato il test secondo una metrica dettagliata di alcuni software presenti on-line. In rete sono presenti numerose soluzioni per l’e-learning, alcune open source altre a pagamento, tuttavia per poterne selezionare alcune da testare si è proceduto dapprima mediante un’eliminazione di tutte quelle piattaforme che non disponevano di un sito internet funzionante, in un secondo momento si è proceduto all’eliminazione delle piattaforme che non davano la possibilità di testare il loro prodotto, sono poi state tolte quelle piattaforme che non soddisfacevano i requisiti minimi che ci si aspetterebbe di trovare in una piattaforma e-learning. Come ultima scelta sono stati selezionati otto tra i software rimasti (quasi tutti open source dato che le versioni a pagamento non disponevano di versione demo e non rilasciavano i sorgenti da installare) e si è proceduto alla valutazione attraverso una metrica. Nel quarto capitolo quindi viene presentato un modello di valutazione basato sulla descrizione delle funzioni di una piattaforma e-learning. Esse sono: l’utilizzo dell’interfaccia e la fruizione dei corsi per la parte dedicata agli studenti; l’authoring, l’organizzazione dei corsi e la valutazione degli studenti per la parte dedicata ai docenti. La valutazione di questi diversi casi d’uso è stata fatta provando le varie modalità di utilizzo (studente/docente) e riassumendo le varie considerazioni emerse al momento del test. Successivamente è stata stilata una metrica dettagliata con diversi parametri, sempre suddivisi in base alle varie aree di utilizzo della piattaforma (amministratore, docente, studente). I parametri oltre alla loro descrizione, hanno una tabella che riassume numericamente i punteggi che possono essere assegnati ad ognuno di essi e il relativo commento ad ogni punteggio. Lo scopo di questa metrica non è dunque decretare il miglior software per l’e-learning in assoluto, anche perché il solo fatto che le piattaforme a pagamento non sono state testate per 5 mancanza di software di prova basterebbe a rendere non veritiero il risultato, ma è dare la possibilità al lettore di applicare la metrica in questione ad ogni software per e-learning per poterlo cosi confrontare con altri già valutati in precedenza. 6 1. L’E-learning Possiamo definire l’e-learning come una forma di apprendimento a distanza che sfrutta le più moderne tecnologie di comunicazione. Si hanno molte definizioni, come quella della commissione europea [Com01]: “l’elearning è l’utilizzo delle nuove tecnologie multimediali e di Internet per migliorare la qualità dell’apprendimento, agevolando l’accesso a risorse e servizi nonché gli scambi e la collaborazione a distanza “. Altrettanto degna di nota l’interpretazione di Kirk Ramsay [Ram01], esperto di istruzione e tecnologia presso la Scottish University for Industry di Glasgow. Secondo Ramsay la “E” di E-learning dovrebbe essere intesa come enablement, ovvero come uno strumento che consenta di ottenere risultati migliori rispetto ad altre modalità formative. Un ulteriore definizione potrebbe essere questa: “E-learning è un tipo di istruzione che è distribuita elettronicamente, in parte o completamente utilizzando un browser Web, attraverso una Intranet o Internet, o attraverso supporti multimediali quali cd-rom”[Hal04]. Le definizioni che si possono trovare su questo argomento sono numerosissime, ognuna delle quali inquadra l’argomento da prospettive diverse. Per comprendere bene la definizione del concetto di e-learning dobbiamo quindi esaminare l’evoluzione di quest’ ultimo nel corso degli anni. 1.1 Cenni storici I primi casi di formazione a distanza (FAD) coincidono con la nascita dei corsi per corrispondenza. In questa prima fase erano utilizzati soprattutto supporti cartacei e il contatto tra docente e discente avveniva in maniera asincrona attraverso una corrispondenza postale. Un ulteriore evoluzione a 7 questo tipo di approccio ha visto l’utilizzo di canali mediatici quali televisione e radio a supporto del materiale cartaceo. Un notevole apporto multimediale alla presentazione del materiale dei corsi si è avuto quando il CBT (Computer Based Training), ovvero lo studio del computer come tecnologia didattica di autoistruzione, è stato integrato al FAD. Le tradizionali dispense cartacee sono state sostituite dalla distribuzione di Cd-Rom contenenti il materiale informativo. Come già si può intuire la FAD è stata sempre integrata con le evoluzioni tecnologiche nel campo della comunicazione. Sicuramente l’avvento di Internet con il Word Wide Web e la diffusione sempre più ampia del suo utilizzo hanno fatto sì che la formazione a distanza si evolvesse nuovamente. E’ proprio da questa evoluzione che nasce il WBT (web based training) e si comincia a parlare di e-learning. La capacità della rete globale di trasmettere, gestire e distribuire le informazioni ha fatto sì che venisse usato Internet come canale di comunicazione preferenziale e come fonte primaria di reperimento delle informazioni. Volendo dividere le fasi evolutive della formazione a distanza possiamo elencarne quattro che riporto nella tabella sottostante: Fase Nome Fase 1 FAD (Formazione a distanza) Fase 2 FAD + Canali mediatici Fase 3 FAD + CBT Fase 4 WBT (web based training) Breve descrizione Distribuzione del materiale a distanza attraverso corrispondenza postale FAD integrata con emissione dei corsi in televisione o in radio La formazione sfrutta le innovazioni del campo CBT e il materiale viene distribuito con supporti multimediali come i cd-rom Internet come canale di comunicazione preferenziale e come fonte primaria di reperimento delle informazioni Evoluzione della FAD 8 Ma come si spiega il successo di questa nuota tecnologia? Da dove è partita l’innovazione dell’e-learning? Sicuramente ci sono stati dei pionieri del settore che hanno anticipato i tempi, uno di questi ad esempio è Moore, egli infatti già nel 1989 presentava il concetto di formazione su larga scala introducendo un modello di formazione self-service per gli impiegati in quelli che poi furono i software di amministrazione per l’apprendimento di base. Sempre Moore fu il primo nel 1993 a investire in un sistema LMS client/server e fu il primo nel 1995 ad avere un interfaccia web-based per applicazioni di training. Per finire nel 1999 lanciò la B2B Learning Network, un portale di e-learning per sottoscrizione che gli permise di acquistare insieme TrainingServer Inc. e Thinq Learning Solutions Inc. [Clo03]. La vera rivoluzione dell’apprendimento a distanza si è avuta con la quarta fase evolutiva della FAD, l’utilizzo di Internet come canale di comunicazione per la distribuzione di materiale formativo. Non si è parlato più di CBT bensì di WBT e apparentemente si potrebbe pensare a questo processo come una semplice trasposizione delle tecniche di istruzione programmata o strutturata basate su prodotti multimediali in ambiente Internet. In quest’ottica la rete globale sarebbe usata, prima di tutto come delivery system. Sono numerose invece le motivazioni che hanno portato la formazione a distanza a evolversi in questa direzione, come sono stati numerosi i benefici e i riscontri positivi che si sono avuti a partire da questa evoluzione, basti pensare agli effettivi vantaggi in termini organizzativi e logistici, nonché economici, per le aziende che si sono avvalse di strumenti di formazione on-line piuttosto che di formazione tradizionale. Oltre al mero vantaggio del ritorno di investimento ci sono altre motivazioni che hanno fatto diffondere nel tempo sempre più il fenomeno dell’e-learning, c’è da tener conto anche del fattore novità che assicura risultati in termini motivazionali e quindi di rendimento da parte di coloro che seguono i corsi on-line e c’è da tener conto, inoltre, della maggiore 9 espressività dei contenuti multimediali. Le ricerche in tal senso hanno portato alla creazione di diversi metodi che valutassero l’effettivo incremento di rendimento da parte dei docenti/studenti che usufruivano di lezioni on-line. In un paper tratto da “The Innovation Journal” [Jeb03] ad esempio vengono illustrate due tecniche di valutazione di docenti che hanno utilizzato tecnologie web-based per la formazione. Esse sono rispettivamente la tecnica di Roger “Diffusion and Innovation” e, sulla base di quest’ultima, la tecnica di Moore e Benbasat in cui sono stati introdotti nuovi paramentri di valutazione alla precedente. In un altro paper presentato in una conferenza dell’ACM [PriPet97] (Association for Computing Machinary) viene valutata la natura, la forma e la qualità dei benefici riscontrati da alcuni docenti che hanno seguito e svolto test di apprendimento su 90 paper facenti parte di un progetto per un corso elearning. Il punto comune di questi due paper è che in ogni caso vengono riscontrati benefici diversi nell’utilizzo di tecnologie web-based, è bene però fare uno studio accurato in precedenza e adattare l’implementazione dei corsi sull’effettivo bisogno dei docenti. Ovviamente nel corso dell’evoluzione dell’e-learning non sono mancati pareri discordanti sull’effettiva utilità o vantaggiosità di questa nuova tecnologia, nel paper che sto per introdurvi dal titolo “E-Learning: Just a waste of time” [LytPou01] vengono illustrati quelli che per gli autori sono i principali difetti delle piattaforme e-learning. Secondo Lytras e Pouloudi l’approccio statico ai contenuti didattici limiterebbe l’interesse degli utilizzatori nell’usufruire della piattaforma. Specie negli ambienti accademici l’errore più usuale è installare una delle piattaforme più famose (Blackboard, WebCt, Learning Space etc…) e adattare i contenuti che devono essere erogati a tali piattaforme. Questo utilizzo della piattaforma rivela la poca flessibilità dei sistemi di gestione della conoscenza e, a detta degli autori, proprio questi sistemi avrebbero bisogno di offrire più servizi in maniera da eguagliare se non superare il sistema tradizionale 10 d’insegnamento. Altri difetti delle piattaforme sono ad esempio il bisogno di nuovi modi di creare contenuti dinamici, la sola possibilità di dare un ordine sequenziale ai contenuti della lezione sembra non essere sufficiente. Per quanto riguarda la creazione dei contenuti i docenti lamentano la rigidità dei sistemi di authoring che non permettono di gestire come si vuole link a contenuti esterni. I sistemi di content menagement delle piattaforme,sempre come si legge dal paper, limiterebbero la creatività dei docenti anche per il fatto che non sono flessibili nel supportare differenti scenari di formazione. Cito da un altro paper un passaggio per me significativo [Pre04] “In effetti qui si pone il problema centrale: il passaggio dalla tecnologia del libro alle tecnologie elettroniche. Pur avendone tanto parlato nei primi anni del Web, il risultato oggi è per molti versi deludente e causa una vera crisi di motivazione. In molti casi è davvero difficile far capire i vantaggi dell'uso di tecnologie web per la formazione. La nostra conclusione è che l'errore non stia tanto nell'incompetenza di chi non conosce le multiformi possibilità dei media elettronici. Quanto piuttosto nel modello comunicativo proposto di solito. Noi crediamo che il rischio sia altissimo, se l'approccio è del tipo: caro formatore, con la mia piattaforma puoi fare questo, poi puoi fare quest'altro e molto di più..... Si rischia cioè di incorrere in un errore conoscitivo, in una inversione di carattere logico. Cioè si pretende di inserire in un medium dei contenuti costruiti per un altro, con limiti e possibilità specifici e molto diversi da quello di partenza, senza chiedersi se e come ne sarà influenzata la natura dei contenuti stessi, il classico letto di Procuste, in cui per far stare i nostri contenuti dobbiamo tagliare qualcosa. Le piattaforme prese come contenitore per la pubblicazione on-line, creano proprio questa sindrome: partono da un modello culturale cercando di adattarlo a un nuovo contesto. E infatti propongono test e classi virtuali. Impoverendo, a nostro parere, la portata innovativa del mezzo di comunicazione web”. 11 L’errore più grande nell’utilizzare una piattaforma è sicuramente quello di adattare il contenuto che si vuole divulgare alla piattaforma stessa. I fornitori di software dovrebbero dare la possibilità a chi crea il contenuto di distribuire il materiale formativo in altre forme oltre quella della mera presentazione, dovrebbero inserire contesti diversi di divulgazione del materiale lasciando al docente la scelta del contesto migliore a seconda del materiale formativo che ha a disposizione. Tuttavia allo stato odierno delle cose si devono riconoscere gli indiscussi vantaggi che il web based learning ha portato e continuerà a portare, vantaggi che hanno contribuito alla sua diffusione su larga scala. 1.2 Ambienti di utilizzo delle piattaforme e-learning Al giorno d’oggi gli ambiti di applicazione dei sistemi e-learning sono fondamentalmente tre: le scuole (pubbliche e private), le aziende e l’amministrazione pubblica. Nell’ambito delle scuole spesso i progetti partono a titolo sperimentale e poi finiscono per diventare a tutti gli effetti strumenti di supporto per diffondere conoscenze agli studenti fuori sede o svantaggiati. Il primo corso attivato on-line è stato creato dal politecnico di Milano e, ad oggi, sono moltissimi gli iscritti in Ingegneria Informatica che hanno usufruito di tale servizio1. Da Marzo 2004, in Italia è attiva anche la prima università Guglielmo Marconi completamente 2 on-line, l’Università Telematica a cui si possono iscrivere tutti coloro che abbiano conseguito un diploma. La piattaforma e-learning della Marconi offre una serie di strumenti per gestire la formazione interattiva in modalità sincrona ed asincrona: lezioni in video streaming, simulatori, virtual classroom, 1 Partito nel settembre del 2000, ad oggi il corso di laurea di ingegneria informatica online registra circa 400 iscritti. 2 www.unimarconi.it 12 videoconferenza, biblioteca on-line. Basta un pc e una connessione a Internet per entrare nel campus virtuale. Per quel che riguarda l’ambito delle aziende, gli strumenti di e-learning vengono utilizzati prevalentemente per scopi di formazione del personale interno. La convenienza è notevole: non solo i dipendenti imparano più velocemente, ma, secondo un articolo apparso su "Fortune", la formazione di un dipendente che normalmente durava dai 6 ai 9 mesi è stata ridotta a 2-3 settimane[Rep04]. Questo aspetto, unito al fatto che i dipendenti non devono più spostarsi fisicamente a spese dell’azienda per seguire le lezioni, garantisce un ritorno economico dell’ investimento sostenuto per acquistare la piattaforma e-learning. La Pubblica Amministrazione invece è rimasta più indietro rispetto alle aziende per quel che riguarda l’utilizzo di queste nuove tecnologie. A riguardo la “Direttiva sulla formazione e la valorizzazione del Personale della Pubblica Amministrazione”[Frat01], emanata dal Dipartimento della Funzione Pubblica nel dicembre 2001 dice che “la progettazione delle attività formative, quindi, dovrà considerare anche le diverse metodologie di formazione a distanza (videoconferenza, e-learning) che permettono di assicurare l’efficienza e l’efficacia della formazione. L’adozione di tali tecnologie comporta notevoli investimenti iniziali e, al pari di altri progetti di automazione, richiede un’attenta pianificazione, soprattutto al fine di tenere conto degli obiettivi della formazione, dei destinatari e dell’integrazione con le tradizionali metodologie d’aula. I programmi di formazione a distanza, inoltre, dovranno prevedere una organizzazione modulare e una gestione flessibile, affinché possano venire incontro alle esigenze formative individuali. In tale ambito, il Dipartimento della Funzione Pubblica fornirà indirizzi e linee guida, di concerto con il Dipartimento per l’Innovazione e le Tecnologie”. Da questa direttiva si capisce l’intenzione della PA di adeguarsi al progresso tecnologico. Nell’ ottobre del 2002 inoltre è stato redatto il Protocollo d’Intesa tra Le Scuole Nazionali di Formazione della Pubblica 13 Amministrazione su “Diffusione, impiego e qualità dei sistemi di formazione a distanza e di e-learning” dove vengono presentati i punti fondamentali che saranno alla base della collaborazione tra le varie Scuole Nazionali che formeranno i funzionari pubblici utilizzando queste nuove tecnologie. Se nel 2001 solo il 2% dei funzionari della PA ha usufruito di corsi on-line a scopo di aggiornamento, uno dei dieci obiettivi dell’egovernment era proprio quello di arrivare in quattro anni ad erogare il 30% della formazione della PA in corsi on-line. 1.3 Conclusioni In un contesto simile è lecito domandarsi se tutto ciò che riguarda la didattica e i contenuti didattici in particolare possa essere distribuito utilizzando le nuove tecnologie piuttosto della tradizionale formazione in aula. Prima di discutere di questo argomento è bene fare una premessa: sicuramente ciò che ha aiutato l’e-learning a prendere piede è stata l’introduzione, negli anni ’90, di nuovi modelli per l’apprendimento, tra cui il Costruttivismo. Il costruttivismo è un nuovo modello teorico che vede il soggetto in apprendimento come effettivo protagonista di un processo di costruzione della propria conoscenza. Questo metodo si pone in alternativa all'istruzione tradizionale dove è l'insegnante con la lezione frontale il centro della lezione. In questo scenario il soggetto, sulla base dei propri interessi e stimolato da un contesto di cooperazione apprende e rielabora le proprie informazioni ed esperienze, dal confronto e dalla collaborazione con i pari o con i tutors. Al concetto di curriculua (che indica l’insieme delle strumentazioni e metodologie necessarie per rendere attuabile un determinato percorso didattico) si affianca quello di ambiente di apprendimento definito come “luogo in cui coloro che apprendono possono lavorare aiutandosi reciprocamente avvalendosi di una varietà di 14 risorse e strumenti informativi in attività di apprendimento guidato o di problem solving” [CalRot00]. Con questo modello pedagogico la formazione on-line punta ad una metodologia d'apprendimento che renda il soggetto autonomo nei propri processi conoscitivi. Sulla base di questa prospettiva potrei affermare che le piattaforme e-learning ben si prestano allo scopo, i contenuti possono essere distribuiti sia secondo il tradizionale modello “presentazione, pratica, feedback” reiterato quante volte si vuole o possono far parte di un procedimento più complesso dove lo studente è al centro del processo ed è autonomo nella scelta dei propri processi conoscitivi. I materiali del corso quindi dovrebbero servire allo studente come base di partenza per approfondimenti che poi farà da solo. Ma proprio tutti gli argomenti didattici si prestano a essere trasformati in corsi on-line? Quali caratteristiche deve avere un insegnamento per poter diventare un lezione e-learning? Cercherò di analizzare alcuni aspetti che permettono ad un corso tradizionale di essere ugualmente valido anche se distribuito totalmente tramite piattaforma e-learning: • Corso prettamente teorico: il corso deve essere teorico, un corso caratterizzato da lezioni pratiche in aula, per ovvie ragioni, difficilmente potrà essere rimpiazzato da un corso on-line, a meno che il lavoro pratico non debba essere fatto con il computer, allora si potrebbe integrare nella piattaforma elearning. • Corso suddivisibile in moduli/unità d’insegnamento: come spiegato nei capitoli successivi, per organizzare un corso on-line si utilizzano uno o più Learning Object (unità didattiche) riguardanti un insegnamento. Un corso tradizionale quindi deve poter essere suddivisibile in più unità di una durata non troppo 15 lunga che abbiano una loro consistenza, che rappresentino un micro insegnamento. Uno studente che segue un corso on-line può infatti decidere di fermarsi nel mezzo della lezione ed è importante che fino a quel punto abbia assimilato qualcosa di concreto invece di interrompere in un punto qualsiasi l’insegnamento. Ovviamente questo visto nell’ottica dell’apprendimento, la granularità dei Learning Object è importante anche ai fini del riutilizzo e dell’interoperabilità degli stessi, ma questo verrà affrontato in seguito. • Validità del corso durevole: è impensabile oltre che controproducente (in termini di spesa) pensare di organizzare corsi on-line su determinati insegnamenti che vengono aggiornati o rivisti molto frequentemente. Un lezione in elearning è frutto di molte ore di lavoro e di soldi spesi da parte di chi crea i corsi e questo lavoro porta ad un rientro di investimenti solo se la lezione è effettivamente riutilizzabile per un lungo periodo di tempo e da più persone. 16 2. STRUMENTI PER L’E-LEARNING Abbiamo parlato di piattaforme in precedenza e dei servizi che offrono, è stato inoltre introdotto il concetto di LMS che poi racchiude tutte le funzionalità che un sistema di e-learning deve avere. Una naturale classificazione delle funzioni potrebbe dividere queste ultime in tre aree: • area docenti • area studenti • funzioni generali Come già si capisce dal nome dell’area di interesse, faranno parte dell’area docenti tutte quelle funzioni e tutti quei servizi che permettono ad un docente di gestire e distribuire i contenuti didattici. Dall’altra parte, faranno parte dell’area studenti, tutte quelle funzionalità messe a disposizione del discente per usufruire del corso e interagire con il professore. Gli strumenti che non si collocano in nessuna delle due aree e che hanno utilità generale (es. motore di ricerca interno alla piattaforma) vengono collocati nella terza area. Vedendo un LMS nell’ottica che ho appena presentato è stata stilata nel capitolo 4 una metrica che permette di valutare le diverse piattaforme presenti nel mercato. L’utilizzo di una piattaforma da parte degli studenti che seguono i corsi è basato principalmente dalla fruizione di più lezioni che formano un corso mentre da parte dei docenti è basato sulla gestione dei contenuti che formano un corso. Ma come sono organizzati i contenuti? Qual è l’unità minima di apprendimento? L’ unità minima di apprendimento è il Learning Object. La trattazione dei LO è stata fatta nel paragrafo seguente. 17 2.1 Unità di apprendimento Per meglio capire l’ importanza del concetto di unità di apprendimento, analizzerò prima questo tema in un ottica pedagogica e didattica poi lo inserirò nel contesto dei corsi on-line. Anche se potrebbero sembrare due cose diverse le UA (Unità di Apprendimento) nell’ambito delle scuole hanno molto a che vedere con le UA nell’ambito dell’ e-learning. La scuola italiana degli ultimi 20 o 30 anni potrebbe essere caratterizzata come scuola della programmazione curricolare, centrata sugli obiettivi didattici (OD) di insegnamento – apprendimento e sulla metodologia delle unità didattiche (UD). Potremmo considerare le Unità di apprendimento come un oggetto pedagogico poliedrico di cui si debbano analizzare le diverse facce. Nella versione più recente delle Indicazioni Nazionali per i Piani di Studio personalizzati nella Scuola secondaria di primo grado [MinIst03] le UA ci vengono presentate, innanzitutto, secondo una prospettiva statica, come un strumento di lavoro: “Le Unità di apprendimento… [sono] costituite dalla progettazione: a) di uno o più obiettivi formativi tra loro integrati (definiti anche con i relativi standard di apprendimento, riferiti alle conoscenze e alle abilità coinvolte); b) dalle attività educative e didattiche unitarie, dai metodi, dalle soluzioni organizzative ritenute necessarie per concretizzare gli obiettivi formativi formulati; c) dalle modalità con cui verificare sia i livelli delle conoscenze e delle abilità acquisite, sia se e quanto tali conoscenze e abilità si siano trasformate in competenze personali di ciascuno.” Ma negli stessi documenti in esame le UA ci vengono presentate anche secondo una prospettiva dinamica (che poi è quella che più interessa a noi), come evento o processo didattico pedagogico nel suo dispiegarsi ed evolvere. Considerata in quanto evento l’UA è caratterizzata dal succedersi di tre fasi: quella di progettazione, 18 quella di realizzazione e quella finale di controllo. C’è, infine, un ulteriore dimensione preordinata alle precedenti, ed è l’UA vista come idea o indicazione su come organizzare e gestire l’attività di apprendimentoinsegnamento. Se ci si limitasse ad una lettura superficiale degli indizi offerti dalle Indicazioni nazionali, verrebbe da concludere che le UA non sembrano costituire una novità di rilievo rispetto al consueto modo di lavorare degli insegnanti. Può essere allora interessante, per rimarcare gli elementi di novità che le UA hanno portato con sé, procedere ad un confronto differenziante. Il nostro confronto non si soffermerà su tutti gli aspetti pedagogici e didattici ma solo su quelli che ci interessano. Il confronto più interessante è sicuramente sulla funzione formativa e didattica che le UA devono garantire. Come si legge nelle Raccomandazioni [Ist02] lo scopo delle unità di apprendimento non è la trasmissione di conoscenze e le abilità astrattamente considerate; esse devono essere piuttosto occasioni: “…per sviluppare in maniera armonica le capacità (intellettuali, estetico - espressive, motorie, operative, sociali, morali e religiose) di ciascuno, ponendolo nelle condizioni di capire il mondo e di trasformarlo, mentre conosce e trasforma se stesso.” Si potrebbe commentare questo passo dicendo che alle UA viene assegnata una funzione formativa, prima ancora che didattica, al punto che non sarebbe sbagliato chiamarle unità formative, in quanto il loro fine è la formazione integrale della persona. Naturalmente, dato che non c’è formazione senza istruzione, l’UA integra al proprio interno anche la funzione didattica, per cui è corretto parlare di una funzione educativo didattica. La differenza rispetto alle unità didattiche sembra evidente: per queste ultime, considerate non tanto sul piano delle giustificazioni teoriche quanto nella pratica scolastica effettiva, la funzione formativa resta sullo sfondo, mentre assume valore di primo piano quella didattica, consistente nel promuovere l’acquisizione di conoscenze e abilità. 19 Concludendo volevo sottolineare proprio il fatto che i corsi on-line vengono utilizzati prettamente per scopi di formazione per cui l’utilizzo di unità di apprendimento è fondamentale. Queste ultime quando si parla di elearning prendono il nome di Learning Object. 2.1.1 Cosa sono i learning object L’IEEE LTSC ( Learning Technology Standard Commette ) definisce i learning object come “ ogni entità digitale o non digitale che può essere utilizzata, riutilizzata l’apprendimento o supportato indicata dalle come nuove riferimento tecnologie. durante Esempi di apprendimento supportato dalla tecnologia sono i Computer-BasedTraining (CBT) Systems, gli ambienti di apprendimento interattivo, i Computer-Aided-Instruction (CAI) Systems, i sistemi di apprendimento a distanza, e gli ambienti di apprendimento collaborativi. Esempi di learning object possono includere contenuti multimediali, contenuti educativi, obiettivi d’apprendimento, software per la didattica e strumenti per la didattica e persone, organizzazioni, o eventi a cui si fa riferimento durante l’apprendimento supportato dalle nuove tecnologie” [Lst04]. Una definizione sicuramente più adatta al reale utilizzo dei LO è quella di David Wiley . Wiley, considerando la precedente definizione dell'LTSC troppo ampia per essere compresa correttamente, propone una definizione più precisa definendo i Learning Object come "ogni risorsa digitale che può essere riutilizzata per supportare l'apprendimento"[Wil00]. Nel Learning Object è inclusa qualsiasi risorsa che può essere erogata attraverso la rete: immagini digitali, video o audio in streaming o live, testi non troppo lunghi, animazioni, piccole applicazioni erogate dal Web (es. java-calculator), pagine web che combinano testo, immagini e altri media al fine di erogare contenuti formativi. 20 A differenza della definizione dell'LTSC che considera i learning object sia "entità digitali" che "non digitali" e anche sia "usabili" (esiste la possibilità che vengano usate anche una sola volta) che "riutilizzabili", questa rifiuta l'idea di "non - digitale" e "non - riutilizzabile". Il fatto che i Learning Object siano solo ed esclusivamente entità di tipo digitale li distingue da quelle non-digitali che possono essere usate da una sola persona alla volta (si pensi al libro preso in prestito in biblioteca). Questo li rende delle risorse "non-rivali" tra loro, in quanto utilizzabili da più persone simultaneamente. Inoltre, per Wiley, non vengono usati durante l'apprendimento come sostiene l'LTSC - non sono solo risorse aggiuntive - ma per "supportare" l'apprendimento. Da quel che ho scritto dunque possiamo elencare le caratteristiche che un LO deve avere. 2.1.2 Caratteristiche di un Learning Object Le caratteristiche essenziali che un LO deve necessariamente avere sono la combinazione e la granularità. Per combinazione si intende la possibilità dei computer agents (organizzatori di corsi on-line) di comporre in modo semplice, efficace, automatico e dinamico lezioni, anche personalizzate a seconda delle esigenze del singolo utente. Di questa questione si occupa fra gli altri l’IEEE LOM Working Group. Uno degli obiettivi di quest’ultimo è quello di definire un set di meta-data e una serie di regole capaci di rendere combinabili tra loro il più possibile i LO che formeranno un corso on-line. Grazie al fatto di essere descritti tramite metadata, i learning object possono essere individuati, strutturati, impacchettati e gestiti come risorse per l’apprendimento (materiali didattici, test, esercitazioni, valutazioni, ecc.). In questo modo i learning object possono essere localizzati dal computer all’interno della rete non solo velocemente, perchè non c’è bisogno di visionare ogni volta tutto il 21 loro contenuto, ma soprattutto in un modo che abbia senso dal punto di vista della progettazione didattica. La seconda caratteristica essenziale è la granularità. Per granularità si intende la durata e quindi le dimensioni che deve avere un LO. Su questo tema sono accesi molti dibattiti, chi sostiene che i corsi debbano durare dai cinque ai quindici minuti,chi sostiene che la durata media di un corso debba essere di un’ora. E’ sì vero che maggiore è la dimensione dei LO e meno sono combinabili tra loro ma è pur vero che ogni percorso didattico è studiato in base agli obiettivi d’apprendimento che il discente deve raggiungere, basandosi sulle peculiari esigenze di formazione e apprendimento del singolo discente o del gruppo di discenti con cui lavora. Grazie a queste due caratteristiche principali i LO hanno tutta una serie di caratteristiche che ne conseguono: • Flessibilità: se il materiale è disegnato per essere usato in molteplici contesti, esso può essere molto più facilmente riutilizzato rispetto al materiale che deve essere riscritto per ogni nuovo contesto, anche se è molto più difficile disgiungere un oggetto dal contesto e poi ricontestualizzarlo che non contestualizzarlo fin da subito come parte del disegno globale. • Facilità di aggiornamento, ricerca, e gestione del contenuto: I metadata facilitano la ricerca e gestione dei contenuti filtrando e selezionando solo ciò che è rilevante del contenuto in base al proprio obiettivo. Inoltre, essi sono l’elemento che facilita il rapido aggiornamento dei contenuti. Se per esempio si dovesse scoprire un giorno che l’autore di una certa opera non è quello che si è sempre creduto, ma un altro, sarebbe sufficiente cercare, tramite i metadata che descrivono il learning object, gli oggetti riguardanti quell’opera e aggiornarli. In questo modo, l’obsolescenza dei LO risulta controllata. 22 • Customizzazione (personalizzazione basata sulle esigenze dell’utente): l’approccio basato sui learning objects facilita un approccio just in time (l’apprendimento non avviene in maniera continua, ma solo quando se ne ha bisogno) e just enough (si cerca solo la porzione di istruzione di cui si ha bisogno) a favore della personalizzazione. La loro modularità massimizza il potenziale del software che personalizza il contenuto permettendo l’erogazione e la ricombinazione di materiale al livello desiderato • Riusabilità - la flessibilità dell’oggetto di essere adoperato in applicazioni e contesti multipli. • Interoperabilità - la capacità di consegnare contenuti indipendentemente dalla piattaforma o sistema di sviluppo adoperato • Accessibilità - la capacità di trovare i contenuti di apprendimento in locazioni multiple • Durabilità - la capacità di far fronte ai possibili futuri cambiamenti tecnologici. 2.1.3 META-DATA I meta-data sono quei dati che non si riferiscono direttamente ai contenuti concreti di un LO bensì li classificano, nel senso che rinviano ai contenuti di apprendimento del LO. Secondo la definizione dell’LTSC [Lts04], sono “informazioni riguardanti un oggetto, sia esso digitale o non digitale”. Una volta creato l’oggetto, lo si deve immettere in una rete, sia essa locale o globale. Per far si che un’altra persona, diversa dall’autore del learning object in questione, possa recuperarlo con facilità in base alle proprie esigenze, sono necessarie delle etichette che lo descrivano. In questo modo sarà possibile recuperarlo in base al tipo di contenuto, piuttosto che in base all’autore, al livello pedagogico desiderato, ecc. 23 Potremmo definirli un insieme di attributi che descrive in maniera completa ed esaustiva il contenuto dei LO. Come accennato in precedenza esiste un working group dell’ IEEE che si occupa di definire standard sui meta-data da utilizzare con i LO. Il 25 luglio 2002 l’IEEE-SA (Standards Association)3 ha approvato, con i contributi di altre organizzazioni, tra cui ARIADNE, Dublin Core Metadata Iniziative e IMS Global Learning Consortium, il protocollo IEEE 1484.12.1 “Standards for Learning Object Metadata” [Iee04], che rappresenta un grande passo avanti per il settore delle nuove tecnologie. Questo standard è il primo relativo ai contenuti d’apprendimento finora rilasciato. Gli obiettivi del LOM sono molteplici: • Abilitare studenti ed insegnanti alla ricerca, valutazione, acquisizione ed utilizzo dei Learning Object • Abilitare la condivisione e scambio di Learning Object tra qualsiasi sistemi didattici che utilizzano qualsiasi tecnologia. • Abilitare lo sviluppo di learning object in unità che possono essere combinate e decomposte in maniera significativa • Abilitare computer agent nel comporre automaticamente e dinamicamente lezioni personalizzate per studenti individuali • Raggruppare il lavoro già fatto su standard focalizzati nell'abilitare learning object multipli a lavorare insieme in un ambiente didattico aperto • Rendere possibile un forte e crescente interesse degli operatori economici per i Learning Objects che supporti e sostenga tutte le forme di distribuzione; senza scopo di lucro e con scopo di lucro. • Abilitare organizzazioni didattiche e di formazione, (governative, pubbliche e private) ad esprimere contenuti 3 L’ IEEE Standards Association, altro settore dell’IEEE che sviluppa standard condivisi. Informazioni URL: http://standards.ieee.org 24 educativi e metodi di valutazione in un formato standard, indipendente dal contenuto. • Definire uno standard che sia semplice ed estensibile a vari domini e giurisdizioni così da essere ampiamente adottato ed applicato. • Supportare i necessari metodi di sicurezza ed autenticazione per la distribuzione e l'utilizzo di Learning Objects. • Fornire ai ricercatori standards che supportino la raccolta e la condivisione di dati confrontabili concernenti l’applicabilità e l’efficacia dei Learning Objects. Analizzando tutti questi obiettivi si capisce l’enorme sforzo fatto dal working group ma si capiscono allo stesso modo tutti i benefici che ne conseguono. Ogni LO è descritto da un meta-data composto da 9 categorie contenenti gruppi di attributi strutturati ad albero (ogni categoria comprende diverse sottocategorie di standard). Segue un elenco schematico delle categorie: 1) General. Gruppi di caratteristiche generali, indipendenti dal contesto del contenuto dell'oggetto didattico descritto. 2) Lifecycle. Gruppi di caratteristiche relative al ciclo di vita della risorsa. 3) Meta-metadata. Gruppi di caratteristiche della descrizione stessa e non dell'oggetto descritto. 4) Technical. Gruppi di caratteristiche tecniche della risorsa. 5) Educational. Gruppi di caratteristiche educative e pedagogiche della risorsa. 6) Rights. Informazioni che hanno a che fare con le condizioni di utilizzo della risorsa. 7) Relation. Gruppi di caratteristiche della risorsa che la collegano ad altre. 25 8) Annotation. Gruppi di caratteristiche che permettono la descrizione di note sull'utilizzo educativo della risorsa. 9) Classification Gruppi di caratteristiche utili per classificare i contenuti della risorsa Tutti gli standard promossi dalle maggiori organizzazioni o associazioni riguardanti la creazione di piattaforme e-learning utilizzano o integrano il LOM per descrivere i contenuti dei LO. 2.2 LMS e LCMS: cosa sono? LMS sta per Learning Menagement System, un applicativo software creato per sviluppare, gestire e tracciare l'interazione tra studenti e contenuti e tra studenti e docenti. In particolare offre servizi di registrazione per gli studenti, tiene traccia dei progressi del processo di apprendimento, degli esercizi svolti e dei livelli di completamento dei corsi sostenuti. Permette ai docenti di verificare il livello di apprendimento finale dei propri discenti. Ha inoltre funzioni amministrative, chi vende un master on-line, ad esempio, può utilizzare un LMS per il pagamento e l’erogazione dei corsi. Prima di spiegare la sottile differenza tra LMS e LCMS, bisogna fare una rapida introduzione al concetto di CMS ( Content Menagemet System). I CMS sono sistemi per la gestione di contenuti e forniscono servizi come la gestione degli aggiornamenti delle versioni, il processo di creazione e la pubblicazione dei contenuti. Sebbene i sistemi CMS siano utilizzati all'interno di progetti di e-learning, essi non vengono incontro a tutte le esigenze del processo formativo. Nasce proprio da questa considerazione l’esigenza di fondere l’LMS con il CMS. Da questa fusione nasce l’ LCMS (Learning Content Management System). 26 Per capire quindi la differenza tra questi due applicativi analizziamo le funzioni principali di entrambi. Un LMS ha funzioni di (vedere fig.1): • Registrazione: permette di iscrivere coloro che seguiranno i corsi • Scheduling: programma i corsi e definisce i piani di studio anche a seconda delle esigenze individuali dello studente. In questa funzione sono incluse anche risorse off-line (libri,lezioni in aula) • Distribuzione: distribuisce corsi on-line e mette a disposizione strumenti per la valutazione. Può prevedere la presenza di un corso gestito da un docente • Tracking: tiene traccia dei progressi degli studenti e crea report utili al monitoraggio dei discenti o a fini di statistica • Comunicazione: rende disponibili chat, forum, seminari, sistemi di scambio mail al fine di far dialogare su aspetti inerenti al corso e non i studenti • Testing: permette ai docenti di rendersi conto del livello finale di apprendimento dei propri discenti Figura 1: Funzioni di un LMS Come detto in precedenza un LCMS è il risultato della fusione tra LMS e CMS, in poche parole oltre alle funzionalità offerte dal LMS offre anche la possibilità di creare LO. “L’ LCMS combina le potenzialità che offre un sistema LMS di gestire la parte amministrativa di un corso con le potenzialità che ha un sistema CMS di creare e immagazzinare contenuti per la formazione. L’LCMS è migliore nella distribuzione personalizzata di 27 contenuti di formazione grazie alla sua più avanzata gestione dei Learning Object” [Ele04]. La figura 2 ci mostra quali servizi in più offre un LCMS rispetto ad un LMS. Nella figura 3 vengono raggruppate le varie componenti di un LCMS. La più interessante è sicuramente la Learning Object Repository. Si tratta di un database centrale dove vengono salvati e memorizzati i contenuti formativi. E’ proprio da questo database che il LO viene prelevato e distribuito allo studente oppure viene assemblato insieme ad altri LO per formare un corso completo. Tutto questo a seconda delle esigenze di ogni singolo studente. Il materiale dispensato da un LCMS può essere fornito come pagina web,CD-ROM o pagina stampabile. Ovviamente ogni LO è riutilizzabile tutte le volte che uno studente ne ha bisogno. Figura 2 Oltre le funzioni di un LMS, l’ LCMS ha servizi aggiuntivi quali la pubblicazione, il versionamento, la creazione e l’importazione di contenuti formativi 28 Figura 3 Visione schematica delle funzioni di un LCMS 4 4 http://www.e-learningsite.com/download/white/lcms-idc.pdf 29 30 3. STANDARD NELL’ E-LEARNING La necessità di adottare degli standard nel mondo dell’e-learning si è avvertita quando si è cominciato a parlare di interoperabilità. Sempre più numerose aziende producevano software di gestione e creazione corsi online. Utilizzare componenti didattiche create da tool in un determinato ambiente di una determinata piattaforma con un altro insieme di strumenti di un’ altra piattaforma risultava quasi sempre impossibile. La definizione di standard che rendano compatibili corsi e piattaforme sviluppati con diversi sistemi presenta molteplici vantaggi: • gli insegnanti e gli allievi non devono imparare ad usare più piattaforme, con notevole risparmio di tempo, denaro e fatica. • dal punto di vista tecnico, curare la manutenzione di più piattaforme è più complesso che occuparsi di una sola. • l'adozione di standard di sviluppo permette al docente di integrare un corso già esistente aggiungendo del materiale didattico creato con un diverso sistema di authoring. La visione della parola interoperabilità a questo punto deve essere ampliata rispetto a quanto detto nel paragrafo dei Learning Object. Una struttura e- learning che sia efficiente ed efficace deve permettere lo scambio e la condivisione non solo di contenuti, ma anche di format per l’organizzazione. Deve inoltre permettere la messa in sequenza di contenuti, l’interoperabilità di test e questionari dei profili dei discenti, e altri tipi di gestione tramite software che li trasferisca su altri sistemi e ambienti, permettendo la loro facile ricerca e localizzazione grazie all'indipendenza da tecnologie proprietarie. In conclusione questo paragrafo l’adozione di standard nelle piattaforme e-learning deve garantire: 31 • Interoperabilità – la capacità di far girare lo stesso materiale su più sistemi, diversi tra loro. • Riutilizzo – la capacità di incorporare componenti di apprendimento in molteplici applicazioni e contesti. • Compatibilità – la capacità dei learning object di essere compatibili con un sistema, come ad esempio un LMS, per trasportare l’informazione appropriata riguardante il discente e i contenuti didattici • Accessibilità – la capacità di localizzare e accedere ai learning object da una location remota ed erogarli verso molte altre location. • Durata – la capacità di resistere ai cambiamenti tecnologici senza riprogettare, riconfigurare o ricodificare i materiali che quindi durano più a lungo. In altre parole: la capacità di migrare verso altre piattaforme anche se queste si evolvono. 3.1 Standard: cosa dicono e come interoperano Numerosi sono gli enti o le associazioni che si sono proposti per affermare un determinato standard. Tra le più importanti citiamo AICC,ADL,IMS,IEEE. AICC: The Aviation Industry CBT Committee. La AICC è un'associazione internazionale formata da professionisti del tecnology based training che si pone come obiettivo di standardizzare il materiale formativo per i costruttori e gli acquirenti di aeroplani. Poiché sono stati i pionieri del movimento sugli standard nel campo dell’e-learning, le loro specifiche sono servite inizialmente come punto di riferimento per l'intera industria dell'e-learning. Le specifiche AICC coprono nove grandi aree, dai learning objects alle piattaforme di apprendimento. Tipicamente quando un'azienda dice di essere compatibile con gli standards AICC, afferma di 32 essere compatibile con uno o più gruppi delle nove guidelines e indicazioni. AICC ha un programma di certificazione e fornisce un test che i venditori di e-learning usano per confermare che i loro prodotti sono di fatto compatibili con gli altri sistemi AICC-compatibili. Questa è una funzione molto importante nel mercato odierno perchè AICC è una delle poche fonti indipendenti di verifica sulle affermazioni sui prodotti. ADL: Advanced Distributed Learning initiative. E' un'iniziativa del governo statunitense responsabile della creazione del Sharable Content Object Reference Model (SCORM). Lo SCORM (Sharable Courseware Objects Reference Model) costituisce un modello di riferimento per la creazione di corsi di formazione a distanza. Tale modello è nato nel 1997 su iniziativa del Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti, nell’ambito del progetto ADL (Advanced Distributed Learning), per pianificare una strategia di utilizzo delle nuove tecnologie nell’e-Learning. Scopo del progetto era quello di garantire la riutilizzabilità, durabilità ed interoperabiltà dei contenuti, attraverso l’ottimizzazione degli accessi e la loro gestione. L’architettura di SCORM è composta da quattro elementi essenziali: 1. Learning Object, la cellula minima della quale si compone un corso. Uno stesso Learning Object, se compatibile con lo standard SCORM, può essere utilizzato all’interno di corsi diversi (architettura modulare) 2. Learning Management System (LMS), il sistema di gestione del corso che ne consente la fruizione 3. Course Structure Format (CSF), file d’interscambio in grado di tradurre lo stesso corso in LMS differenti 4. Runtime, il sistema che avvia il corso, soddisfacendo le richieste 33 dell’utente finale. Il risultato è un insieme di regole che definiscono frammenti di e-learning molto piccoli che possono essere combinati a formare corsi completi. I gruppi di lavoro per lo SCORM sono partiti dalle specifiche AICC e IMS e continuano a lavorare in stretta collaborazione con questi gruppi e l'IEEE LTSC. IMS: Instructional Management System Global Learning Consortium. Si tratta di un consorzio che comprende organizzazioni educative commerciali e governative creato per sviluppare e promuovere specifiche per facilitare le attività di formazione on-line. Il gruppo ha lavorato per chiarire come i contenuti debbano essere identificati o etichettati e quali parametri comuni debbano essere "tracciati" durante il processo di apprendimento. Sono state inoltre discusse specifiche riguardanti il packaging dei contenuti, i profili degli utenti e i meccanismi di valutazione. In cooperazione con altri gruppi, IMS ha sviluppato una specifica per i learning objects metadata che indica come tali oggetti debbano essere etichettati con informazioni sui titoli, autori, editori e formati. IEEE Learning Technology Standards Committee. In questo comitato sono presenti più di venti gruppi distinti che si occupano di definire i learning objects metadata, i profili degli studenti, l'organizzazione sequenziale delle lezioni, la confezione dei contenuti. L'IEEE è molto influente in questo campo perché quasi tutte le iniziative globali di lavoro su questi standard si conformano al processo di certificazione degli standard stabilito in IEEE LTSC P1484. La IEEE LTSC prende le specifiche sviluppate da questi gruppi e li ratifica come standard accreditati. 34 3.2 Analisi sistematica di SCORM, AICC e IMS 3.2.1 AICC “L’AICC produce tre tipi di documenti, le “AICC Guidelines and Reccommendations” (AGR), gli “AICC White Paper e Technical Reports” e gli “AICC Working Papers”. Il primo tipo di documenti rappresenta la voce ufficiale dell’AICC riguardo un determinato argomento. Questi documenti vengono poi votati dai membri dell’AICC e approvati o meno. Una volta approvati diventano “Technical Reports”. Questa categoria di documenti può essere considerata la parola ufficiale dell’AICC. Il terzo tipo di documenti non ha un’approvazione ufficiale da parte dei membri dell’associazione. Fanno parte dei Working Papers i documenti dei sottocomitati nel corso di un lavoro che porterà a un AGR. Questi documenti possono variare radicalmente di settimana in settimana.” [Aic99] Per quel che riguarda la parte relativa all’interoperabilità dei corsi online possiamo far riferimento in un primo momento all’ AGR006 “Computer Managed Instruction” . “Interoperabilità significa la capacità di un dato sistema CMI di gestire lezioni CBT da differenti origini. Significa anche la possibilità di un corso CBT di scambiare informazioni con differenti sistemi CMI” Questo è l’obiettivo di tale raccomandazione; le specifiche funzionali e i requisiti tecnici sono illustrati nel documento CMI001 che riguarda appunto questa raccomandazione. Verrà fatta una panoramica di questo documento soffermandomi sugli aspetti principali senza entrare troppo nel dettaglio.5 5 Per un approfondimento più esaustivo si rimanda al documento reperibile all’URL http://www.aicc.org/docs/tech/cmi001v3-5.pdf 35 Gestione di un CBT da parte di un CMI Ci sono 2 punti fondamentali dell’approccio dell’AICC volto a garantire l’interoperabilità di un sistema CMI con diversi CBT: 1) Inizializzazione lezioni: un CMI deve avere un approccio standard all’inizializzazione di una lezione 2) Comunicazione: un CMI deve avere un approccio standard nel distribuire informazioni ad una lezione CBT e nel reperire informazioni da un CBT. AICC definisce due file a questo scopo e la figura 4 può aiutarci a capire come vengono gestite le informazioni attraverso questi due file. Data File:CMI to CBT Informazioni sullo start-up di una lezione. Tutte quelle informazioni dello studente che possono essere utili alla lezione stessa. Data File: CBT to CMI Informazioni richieste dal sistema CMI per registrare i risultati di uno studente e permettergli di avanzare nelle lezioni. 36 Figura4 flusso dei dati tra CMI e CBT e viceversa Le varie fasi che garantiscono l’interoperabilità sono le seguenti: • Il CMI crea un file contenente i dati necessari allo start-up della lezione. Questo file viene creato prima del lancio della lezione. • Una volta cominciata la lezione il CBT legge il file creato dal CMI poi lo cancella. • Il CBT deve creare a sua volta un file contenente i dati che poi verranno trasmessi al CMI. Il CMI grazie a questi dati aggiornerà il profilo dei risultati dello studente e sarà in grado di andare avanti con il percorso educativo. • Il CMI passa il file “Lesson to CMI” come parte del nucleo del file “CMI to Lesson” • Quando lo studente abbandona la lezione il CBT aggiorna e completa il file delle informazioni per il CMI • Il CMI legge il “Lesson to CMI” file, aggiorna il profilo dello studente e traccia il profilo dello studente calcolando i suoi prossimi percorsi educativi 37 Concludendo, la comunicazione tra CMI e CBT avviene in due sensi e tramite due file. Il CMI manda informazioni alla lezione quando questa inizia. La lezione manda informazioni al CMI quando la lezione è finita. Il CMI to CBT File è costituito da argomenti che una lezione ottiene da un CMI per far si che questo faccia le funzioni per cui è stato progettato. Il File è suddiviso in elementi del nucleo e elementi opzionali. Gli elementi del nucleo devono essere sempre forniti dal sistema CMI per rispondere agli standard AICC. Gli elementi opzionali sono gruppi di informazioni o keyword che possono servire al funzionamento ottimale della lezione. Un corso può essere semplice come poche lezioni da seguire in maniera sequenziale o può essere complesso come centinaia di lezioni che sono prerequisiti di altrettante o da seguire in maniera casuale. Comunque sia strutturato il corso esso prevede questa forma a due componenti: elementi didattici e struttura. Come è facile prevedere, gli elementi didattici sono composti da: lezioni, testi ed altre unità assegnabili nel corso. Nel definire la struttura lo sviluppatore spesso raggruppa le lezioni da assegnare. Negli altri casi il progettista definisce una più complicata gerarchia di lezioni. La struttura determina l’ordine nel quale ogni studente deve seguire i contenti del corso. La parte del CMI che svolge questo compito si chiama “router”. Ci sono due circostanze nelle quali le AGR su come rendere interoperabili corsi su due ambienti diversi sono usate. La prima prevede che il corso è completo e deve essere trasferito da un fornitore ad un altro. La seconda prevede che il corso è stato creato con un altro tool diverso da un sistema CMI. Avendo un meccanismo standardizzato per la descrizione dei contenuti del corso e la loro struttura, un sistema CMI può ospitare nuovi corsi senza particolari problemi. AICC ha identificato sette file (alcuni dei quali opzionali) che possono essere usati per descrivere i contenuti di un corso e la loro struttura. In aggiunta, le raccomandazioni AICC definiscono cinque livelli di 38 complessità per descrivere la struttura di un corso. Aumentando i livelli di difficoltà si ottiene: • Minore sforzo per rivedere e modificare il sistema CMI dopo l’importazione dei nuovi dati. • Una maggiore descrizione delle intenzioni dello sviluppatore di come usare il materiale del corso Il maggior livello di complessità di descrizione delle informazioni inoltre determina il numero di file richiesti e la quantità delle informazioni richieste in ogni file. La seguente tabella descrive il contenuto e le finalità di ogni file. Course Description Contiene informazioni sul corso: la sua File descrizione,l’aspetto generale,il numero e i tipi di elementi del corso Assignable Unit Informazioni circa le Assignable Unit (AU) nel Table corso. Ogni AU ha il proprio record nella tabella. Le informazioni comprendono il nome della AU, il suo ID, e il punteggio di superamento per ogni AU. Descriptor Table Una lista completa di ogni elemento del corso. Queste informazioni comprendono le AU, i blocchi, gli obiettivi, e gli obiettivi complessi. Questo file è usato come il riferimento incrociato basilare che mostra la corrispondenza tra gli ID generati dal sistema con gli ID definiti dall’utente per ogni elemento. Course Structure Le informazioni basilari sulla struttura del corso Table includendo AU e blocchi del corso e mostrando come sono organizzati tra loro. Infine, specifica l’ordine in cui devono essere utilizzati. Objectives Gli obiettivi hanno relazioni complicate e variabili Relationships File con gli altri elementi del corso. Questo file definisce tutte queste relazioni. Il file in questione è opzionale e dipende dal livello di complessità della descrizione del corso. Prerequisite Listing A volte è necessario impedire ad uno studente di seguire una lezione se prima non ha raggiunto certi prerequisiti. Questo file permette di associare combinazioni di vincoli in ogni blocco o AU del corso. Ci sono tre livelli di complessità che possono essere usati nella descrizione dei prerequisiti: • Un singolo AU o blocco come prerequisito 39 Completion Requirements da definire per ogni elemento nel corso. • Prerequisiti da definire nella forma di un costrutto logico (attraverso l’utilizzo di “and” o “or”) • La definizione di prerequisiti per ogni modalità (Review, Browse, Normal) della lezione Mentre lo stato della lezione o dell’obiettivo è determinato entro la lezione dalla logica designata per esso,non è cosi per i blocchi. I blocchi sono creati specificatamente per descrivere la struttura di una corso. Similmente gli obiettivi complessi sono definiti in termini di altri elementi strutturali. Pertanto lo stato dei blocchi e degli obiettivi complessi deve essere determinato dal sistema CMI. Questo file permette di specificare esplicitamente quando un blocco o obiettivo è completo quando esso non è conforme al completamento di default. E’ essenzialmente un file di eccezione. Salvataggio informazioni di valutazione della lezione Le informazioni sulla valutazione includono i dati che un CBT o test generano in base al comportamento dello studente che sta seguendo il corso. Possono essere incluse anche elementi come le risposte dello studente, il tempo d’attesa nel rispondere, e il percorso dei contenuti che lo studente compie per superare la lezione. Standardizzando il formato dei record relativi alle valutazioni dello studente si permette a più tool di manipolare queste informazioni. Le informazioni sulla valutazione sono contenute su più file. Il nome di questi file è passato alla lezione dal sistema CMI. Se il file già esiste , la lezione aggiunge i nuovi dati al file. Se il file non esiste, il file viene creato e le informazioni salvate. L’analisi dettagliata delle informazioni non verrà trattata. Di seguito elencherò i file che immagazzinano queste e altre informazioni sulla lezione. Questi file sono opzionali. Utilizzando tutti e cinque i file si riuscirebbe a salvare tutte le informazioni di cui ha bisogno un CBT. I file sono i seguenti: 40 Comments File Una sorta di diario che contiene informazioni circa il feedback dello studente. Interactions File Un interazione è un input riconosciuto e registrato che lo studente genera tramite il PC verso la lezione. Generalmente questo input è la risposta alle domande del test della lezione. Objectives Status Comprende informazioni sugli obiettivi, includendo i loro ID e il loro status (superato, fallito, non tentato). Path file Tiene traccia del percorso di contenuti che uno studente tiene per superare una lezione Con questa tabella concludo la trattazione sullo standard AICC. Per un analisi più approfondita e dettagliata si possono consultare i White Papers e Technical Reports dell’ AICC e più specificatamente il documento CMI001 AICC/CMI Guidelines for Interoperability6. 3.2.2 SCORM Passiamo ora a descrivere lo standard SCORM. Questo nasce all’interno dell’iniziativa ADL (Advanced Distributed Learning) promossa dal Dipartimento della Difesa USA e direttamente dalla Casa Bianca. Il suo obiettivo è quello di unire diverse specifiche già esistenti (IEEE, IMS, AICC) e creare uno standard che renda i learning object interoperabili e riutilizzabili e che permetta di tenere traccia e catalogare i contenuti didattici. Si può subito affermare che SCORM non si preoccupa delle piattaforme e-learning. Una piattaforma SCORM compatibile deve essere capace di dialogare con il learning object e in alcuni casi deve essere 6 http://www.aicc.org/pages/down-docs-index.htm#AGR 41 capace di inviargli dati. Lo SCORM assume come base per la sua implementazione tecnica una infrastruttura basata sul Web e dichiara di prediligere metodologie basate sulla comunicazione asincrona. La soluzione tecnologica prefigurata dallo SCORM è quindi senza dubbio “integrata”, sostenuta da piattaforme LMS. Le specifiche SCORM sono raccolte in volumi (book), dei quali il primo (“The SCORM Overview”) è dedicato alla descrizione generale dell’iniziativa, il secondo (“The SCORM Content Aggregation Model”) si occupa di come aggregare ed assemblare risorse educative per costruire e distribuire package ovvero unità didattiche di varia dimensione a loro volta ricomponibili e il terzo (“The SCORM Run Time Environment”) riguarda le specifiche per l'avvio, la comunicazione, il tracciamento dei contenuti all'interno dell'ambiente di interazione Web (la piattaforma LMS). La figura 5 mostra la suddivisione dei volumi delle specifiche e fa notare come altre iniziative di standardizzazione facciano parte del contenuto di questi volumi. Figura 5: Struttura dello Scorm (www.adlnet.com) 42 Spiegato in termini semplicistici un learning object per essere compatibile con lo standard SCORM deve avere le seguenti caratteristiche: • Essere catalogabile attraverso dei metadatati (Campi descrittivi predefiniti) in modo da poter essere indicizzato e ricercato all'interno dell'LMS. I capi descrittivi richiesti sono molti, non tutti obbligatori. Viene ad esempio richiesto l'autore, la versione, la data dell'ultima modifica fino ad arrivare ai vari livelli di aggregazione tra i vari oggetti ... tutto archiviato nella sezione <metadata> in un file chiamato imsmanifest.xml • Poter dialogare con l'LMS in cui è incluso, passandogli dei dati utili al tracciamento dell'attività del discente, ad esempio il tempo passato in una certa lezione, i risultati conseguiti in un test e i vincoli relativi per passare all'oggetto successivo. Il dialogo avviene attraverso dei dati che passano dal LO all'LMS e dall'LMS al LO. Il linguaggio con cui si comunica è il Javascript che viene interpretato da un'API che fa da ponte tra i dati che i due elementi (LMS e LO) si trasmettono. • Essere riusabile: L'oggetto deve essere trasportabile su qualsiasi piattaforma compatibile senza perdere di funzionalità, questo principio è alla base dello standard in quanto, rispettando le direttive di costruzione l'oggetto e la piattaforma non devono essere modificati per attivare le funzionalità di tracking e catalogazione. Nel definire un learning object SCORM non specifica un determinato tipo di formato, un oggetto didattico può essere uno file di qualsiasi tipo, un aggregato di files di un formato unico, un insieme di diversi formati ecc. Un esempio di learning Object può essere un insieme di pagine html sequenziate tra loro, dei files di flash ma anche dei formati proprietari che necessitano di plugin particolari per essere visti. Un LO è formato dall’unione di uno o piu asset e un wrapper. Gli asset sono componenti atomici non ulteriormente suddivisibili. Possono essere una pagina HTML, 43 una parte di essa, una immagine, un’animazione, un programma. Il wrapper consente la comunicazione con la piattaforma LMS. Il LO chiamato SCO (Sharable Content Object) nella nomenclatura SCORM come visibile dalla figura 6 è quindi l’unità minima “lanciabile” e tracciabile (nel senso di poter verificare che un utente abbia iniziato e finito la fruizione di quel contenuto) da una piattaforma. Sia gli asset che gli SCO sono descrivibili tramite metadati, allo scopo di assicurarne la facile reperibilità e il semplice riuso. Figura 6 : lo SCO è formato da Asset e Wrapper (www.adlnet.com) I singoli SCO sono infine collegati tra loro per formare una unità didattica (un modulo, una lezione, un intero corso). Le “istruzioni” per collegare tra loro i singoli LO e per consentire il packaging del corso sono espresse tramite appositi metadati definiti Content Aggregation Meta-data. I metadati utilizzati per descrivere i componenti e i LO si rifanno allo standard IEEE/LOM, mentre quelli relativi al packaging e alla sequenzializzazione dei LO sono derivati dalle specifiche IMS e AICC. Il risultato dell’attività di packaging è costituito da un package (un insieme di file normalmente raccolti entro un unico file .ZIP o altro formato 44 compresso) costituito da metadati (scritti in XML) e contenuti effettivi, secondo lo standard definito da IMS (IMS Content Package) e denominato manifest. Questo file è diviso in quattro parti: • Preamble: Parte introduttiva • Metadata: Parte descrittiva del corso che definisce alcuni elementi relativi allo standard e elementi utili alla catalogazione • Organization: Definisce la sequenza degli oggetti didattici (SCO) nel corso, possono esistere più organization per ogni package. • Resources: Lista di tutti i file usati dai diversi SCO Schematizzando un oggetto SCORM, lo si può suddividere in tre parti fondamentali: • Content Packaging: è il pacchetto chiamato manifest.xml che contiene tutti gli oggetti didattici e le istruzioni per l'assemblaggio degli stessi da parte dell'LMS. • RunTime Environment: è l'insieme di elementi necessari a LMS e LO per comunicare tra di loro e il vocabolario necessario affinché questi dati siano passati attraverso istruzioni predefinite. E’ formato da Runtime metadata e Runtime command (sono le istruzioni che servono all'LMS e al LO per comunicare tra loro), API (Application programming interface, serve a stabilire un collegamento iniziale e finale tra LMS e LO) e Data Models (sono gli elementi utilizzati per tracciare lo status degli elementi LMS <> LO e viceversa). • Meta Data: Esistono due tipi di metadata, Runtime Metadata (già analizzato) e Corse Metadata, i metadata sono organizzati con una struttura di questo tipo: ->Content Aggregation ------> SCO ------> Asset - 45 o Content Aggregation Metadata: Sono i dati che facilitano la catalogazione, il ritrovamento e il riutilizzo di un content package, sono catalogate nel file imsmanifest.xml o SCO (Sharable Content Object) metadata: Sono i dati che riguardano uno degli asset contenuti nel package, aggregando questi asset si possono ottenere diversi oggetti didattici. o Asset (Sharable resources) metadata: Sono dati che riguardano i componenti dello SCO, dunque files, documenti, javascript ecc che compongono lo SCO. Nella figura 7 possiamo vedere lo schema di packaging proposto da IMS e adottato da SCORM; come si vede dalla figura i contenuti possono essere riferiti sia a file interni al package sia a pagine esterne, identificate dalla loro URL. Figura 7: schema proposto da IMS (Horton 2003) Dal momento che il modello SCORM si è posto da subito l’obiettivo di integrare e unificare varie iniziative di standardizzazione diventando un autentico standard de facto, è diventato oggetto di interesse da parte 46 dell’intero settore dell’e-learning che ha visto nello SCORM la possibilità di ottenere uno standard unico di riferimento. I principali vantaggi del modello SCORM sono individuabili nel tracciamento delle attività svolte dallo studente, nella facilità di spostamento dei corsi da una piattaforma ad un'altra (grazie alle specifiche di packaging) e nella possibilità di aggregare e disaggregare corsi e altre unità didattiche per il riutilizzo in altri contesti. La versione SCORM più utilizzata è sicuramente la 1.2 ma il 30 gennaio scorso ADL ha rilasciato la nuova versione delle specifiche SCORM. A lungo attesa come versione 1.3, ha assunto invece la denominazione "SCORM 2004". La principale novità della versione 2004 dello SCORM consiste nell'adozione delle specifiche "IMS Simple Sequencing Specification", che dovrebbero consentire ai progettisti di Learning Object standardizzati un maggiore controllo sul percorso di apprendimento previsto per i diversi utilizzatori. Sarà possibile ad esempio specificare un punteggio minimo da raggiungere in un test per poter proseguire ai livelli superiori o rendere obbligatoria la consultazione di materiali introduttivi prima di poter scegliere più liberamente il percorso tra i contenuti formativi. Per quanto riguarda i cambiamenti nelle specifiche tecniche raccolte nei volumi, è stato aggiunto un volume completamente nuovo denominato “Sequencing e Navigation” e nel volume del “Content Aggragation Model” è stata aggiunta una nuova sezione sempre chiamata “Sequencing e Navigation”. In sintesi un sommario dei cambiamenti potrebbe essere il seguente [Sco04]: • Aggiunta la possibilità di sequenzializzare i contenuti didattici come definito dalle “Global Learning Consortium’s Simple Specifications” della IMS che mirano a risolvere il bisogno di distribuire contenuti a seconda dei risultati di uno studente • Aggiornate le specifiche IMS Content Packaging • Approvazione dell’ ECMAScript API (Application Programming Interface) e Learning Object Metadata come standard formali IEEE e conseguente modifica di questi argomenti nello SCORM 47 • Continui sforzi di standardizzazione per l’ “IEEE Data Model for Content Object Communication” e “XML Schema Binding for LOM” e conseguente aggiornamento di questi argomenti su SCORM • Diversi perfezionamenti editoriali e tecnici basati sui riscontri degli studi della comunità ADL sui draft e lezioni implementati con lo standard SCORM 3.2.3 IMS In questi ultimi periodi si sta affermando sempre più lo standard IMS. L’IMS ha creato raccomandazioni per quasi tutti gli aspetti di una piattaforma LMS per corsi on-line. La lista dei campi interessati dalle raccomandazioni IMS è nella tabella sottostante: Accessibility Competency Definition Content packaging Digital Repositories Insieme di specifiche volte a garantire la possibilità a studenti disabili di poter seguire i corsi tramite l’utilizzo di interfacce alternative alle tradizionali (ma comunque equivalenti) e grazie ad un ambiente flessibile. Insieme di specifiche che servono per rappresentare le caratteristiche chiave di una competenza,indipendentemente dall’uso. Per competenza si intendono i risultati,le abilità, i lavori, le conoscenze relative ad uno studente. Queste specifiche hanno il ruolo di raccogliere materiale didattico in forma di corso o collezione di corsi e renderlo un pacchetto interoperabile Queste specifiche servono a garantire l’interoperabilità tra archivi digitali, anche di differente 48 Enterprise Enterprise Services Learner Information Learning Design Meta-Data Question & Test Interoperability Resource List interoperability schema, sulle funzioni più classiche di archiviazione. (ricerca, inserimento…) Insieme di specifiche che intendono garantire l’interoperabilità di un LMS con una classe di sistemi d’impresa: sistemi di risorse umane, sistemi di amministrazione studenti, sistemi di istruzione all’amministrazione, sistemi di gestione librerie. Queste specifiche illustrano il modo in cui i sistemi gestiscono lo scambio di informazioni che descrivono le persone, i gruppi, le organizzazioni nel contesto dell’elearning Insieme si specifiche che servono a rendere interoperabili i dati relativi a uno studente o a un gruppo di studenti o relativi a chi crea contenuti. L’obiettivo di queste specifiche è definire un set di packages per importare o esportare dati tra Learner Information server compatibili con lo standard IMS Insieme di specifiche che rende possibile l’utilizzo di pedagogie diverse. Tuttò ciò grazie ad un linguaggio generico e flessibile Insieme di specifiche utilizzate per descrivere i contenuti formativi. Molto simile al LOM. Insieme di specifiche che descrivono un modello per la rappresentazione dei dati relativi alle domande, ai quiz e al resoconto delle risposte Questa specifica illustra come un insieme di meta-dati strutturato può essere scambiato tra sistemi che salvano e espongono risorse allo scopo di creare una lista di risorse. Un LMS grazie a questa specifica potrà prelevare contenuti da altre 49 Shareable State Persistence Simple Sequencing Vocabulary Definition Exchange fonti di contenuti. La lista di contenuti è cosi interoperabile. Questa specifica consente di tener traccia dei vari stati dell’attività di uno studente. Ogni avanzamento dello studente viene salvato in un “bucket” ed è riutilizzabile oltre che interoperabile Questa specifica definisce un metodo per permettere all’autore dei contenuti di imporre un determinato percorso nel seguire e superare le lezioni. Questa specifica definisce una grammatica per lo scambio di liste di valori relativi a varie classi generiche. Queste collezioni sono chiamate per l’appunto vocabolari e sono insiemi di valori interpretabili dal computer accompagnati dalla spiegazione di come possono essere utilizzati Analizziamo la parte più interessante e cioè quella relativa al content packaging. Le specifiche dello standard IMS sono sempre in continua evoluzione e la versione che esaminerò è l’ultima rilasciata, la 1.1.3. Come già accennato nella tabella questa specifica ha il compito di descrivere la struttura usata per assemblare le unità didattiche e renderle interoperabili con i tool di authoring, con i Learning Management System e con i Run Time Environments . Il package IMS, come si può anche vedere dalla figura 8, consiste di due elementi principali: un file XML che descrive l’organizzazione dei contenuti e delle risorse nel pacchetto e il file vero e proprio descritto dall’XML. Il file XML è chiamato IMS Manifest proprio perché la descrizione del contenuto è presentata sotto forma di manifesto. Una volta che un package è stato incorporato in un file pronto per essere utilizzato allora viene chiamato Package Interchange File (PFI). 50 Figura 8: IMS Package fonte: http://www.imsglobal.org Riepilogando il PFI è un file generalmente di estensione .zip .cab. jar, che include un altro file chiamato IMSmanifest.xml e altri file fisici come descritto nel manifesto. Il package è una directory logica contente anch’essa uno speciale file XML, tutti i file di controllo relativi ad esso (DTD o XSD file) e una serie di risorse concrete. Queste risorse possono essere organizzate in sotto-livelli contenti: • Top-Level Manifest: contiene un oggetto XML obbligatorio che descrive il pacchetto stesso. Possono poi essere presenti altri sottomanifesti opzionali. Ogni manifesto contiene le seguenti sezioni (guardare la figura 9) o Meta-data Section: un elemento XML che descrive il manifesto per intero o Organizations Section: un elemento XML descrivente nessuna, una o organizzazioni multiple del contenuto del manifesto o Resources Section: un elemento XML contenente i riferimenti a tutte le risorse e a tutti gli elementi multimediali necessarie ad un manifesto incluso i metadata per descrivere le risorse e i riferimenti a file esterni 51 o Submanifest: uno o piu manifesti opzionali, logicamente annidati rispetto a quello principale • Phisycal File: elementi multimediali, file di testo, grafici e altre risorse cosi come descritto nel manifesto. Le risorse fisiche possono essere organizzate in sotto-directory Figura 9: struttura di un manifesto XML http://www.imsproject.org 52 Il package quindi rappresenta un unità di contenuti usabili (e riutilizzabili). Può anche essere parte di un corso che ha una rilevanza educativa al di fuori di un corso organizzato e può essere distribuito indipendentemente, come un intero corso o come collezione di corsi. Quando un package arriva ad essere utilizzato da un LMS esso può essere integrato in altri packages. Un package può girare anche da solo dato che contiene tutte le informazioni necessarie per usare i contenuti al suo interno. I packages non devono necessariamente essere incorporati in un PIF. Esso può anche essere distribuito in CD-ROM o in qualsiasi dispositivo di massa anche senza essere compresso in un unico file. Un file manifesto IMS e tutti i file XML di supporto richiesti (DTD, XSD) devono comunque essere alla radice dei contenuti. Queste erano le caratteristiche principali della specifica che garantisce l’interoperabiltà dei contenuti didattici. Per una descrizione dettagliata delle altre specifiche si può consultare il sito della IMS ( http://www.imsproject.org) dove vengono illustrate tutte le specifiche in maniera molto approfondita. 3.3 Conclusioni Ho fatto una panoramica generale sugli aspetti più interessanti dei tre standard più famosi. Ci sono delle considerazioni da fare riguardo ognuno di essi e riguardo gli standard in generale. La prima considerazione sugli standard in generale è che ne esistono molti,solo alcuni sono standard de facto, nessuno standard de iure. Proprio perché non esiste uno standard unico i progettisti di piattaforme e-learning si affidano a quello che più si adatta alle loro esigenze. Questo rende impossibile l’interoperabilità tra tutte le piattaforme esistenti, ogni piattaforma è compatibile solo con le altre piattaforme che supportano il suo stesso standard. Poche piattaforme utilizzano uno standard e sono compatibili con tutti gli altri. La seconda considerazione è proprio sulla compatibilità dichiarata da una piattaforma 53 verso un determinato standard. Questa compatibilità spesso non è al 100% e l’importazione dei corsi non avviene sempre senza errori. Il motivo di ciò è da imputare all’enorme mole di specifiche che ruota attorno ad uno standard. Già solo analizzando la quantità di meta-dati utilizzata si capisce l’enorme sforzo che devono fare i fornitori di contenuto per far si che le loro lezioni siano interoperabili con le altre piattaforme. Ci sono diverse argomentazioni da trattare riguardo l’utilizzo di meta-data, alcune di esse sono in questo articolo del Cetis [Cur04] e le elenco di seguito: • Nel contesto della cultura di internet le mediazioni riguardo l’authoring di contenuti sono dannose e non desiderate • La severa creazione di meta-dati causa un notevole impiego di tempo e denaro, questo è un controsenso in un contesto dove gli standard dovrebbero far risparmiare tempo e soldi • Solo gli autori o utilizzatori di materiale formativo hanno la necessaria conoscenza o esperienza per creare metadata significativi per i loro colleghi • Data una struttura standard di metadata, il contenuto dei metadata potrà essere generato e deciso dagli elaboratori Paradossalmente un numero elevato di metadata utili a descrivere un certo tipo di risorse costituisce un freno per i creatori delle stesse. Un fornitore di contenuti che vuole distribuire un corso compatibile ad uno degli standard (SCORM, IMS) deve fornire anche i metadata e questo può risultare un ostacolo alla luce delle considerazioni fatte prima. Infatti è più facile trovare piattaforme che siano compatibili e che quindi facciano importare corsi SCORM, AICC o IMS piuttosto che piattaforme che abbiano meccanismi di authoring che generino contenuti seguendo le specifiche dei vari standard. Un’altra considerazione doverosa da fare è che alcuni software non sono compatibili con nessuno standard per ragioni ideologiche. Martin 54 Dougiamas (capo sviluppo del progetto Moodle) in un intervista pubblicata su un sito del settore [Dou03] afferma:“I grandi consorzi che sviluppano e propongono questi standard stanno facendo un buon lavoro nel campo della promozione, ma uno non ancora così buono in quello dello sviluppo. A parte gli standard IMS, per esempio, che sono difficili da implementare bene (guardate IMS QTI per esempio!), c’è un problema pedagogico. Molti di questi standard sono realizzati da ingegneri su un modello che basilarmente tratta gli studenti come computer con input e output… Lo so perché ero un programmatore ed ero abituato a ragionare in quel modo. Sfortunatamente paesi di tutto il mondo stanno prendendo questi standard e li stanno proponendo in modo molto forte… il risultato è che molte società stanno iniziando a produrre sistemi per l’e-learning che a) sono simili e b) propongono questo modello pedagogico errato. Non fraintendetemi, è possibile utilizzare modelli pedagogici corretti in questi ambienti standardizzati, ma il software certamente non incoraggia i docenti e gli studenti a cercare il contatto l’uno dell’altro in modo da promuovere un apprendimento basato su un costruttivismo sociale” . Questa affermazione è molto forte e pone le basi per un ragionamento sensato che porterebbe a far pensare che i presupposti per cui sono stati creati gli standard hanno come obiettivo il raggiungimento dell’interoperabilità massima tra piattaforme ma vanno a porre un freno per quel che riguarda il modello pedagogico alla base di una piattaforma elearning. Ovviamente con tutta questa serie di ragionamenti non voglio generalizzare tutte le piattaforme , ma voglio esprimere quello che ho potuto constatare analizzando un numero discreto di software e guardando la situazione odierna della progettazione delle piattaforme e-learning. Parlando dei singoli standard invece, si può dire subito che lo SCORM essendo stato progettato per unificare tutti gli standard comprende anche specifiche dello standard IMS e numerose specifiche dello standard AICC. Questo secondo il mio parere è un motivo per cui sono poche le 55 piattaforme compatibili con gli standard AICC rispetto a quelle compatibili con lo SCORM. Un altro motivo probabilmente deriva dal fatto che l’AICC è nato come standard per applicazioni stand-alone che giravano su computer locali e salvavano i dati sull’hard disk fornendo alla fine il risultato del test svolto. Il fatto che sia stato progettato per una comunicazione basata sullo scambio di file spiega la strana struttura che ha mantenuto nel tempo. Con l’ arrivo del web infatti l’AICC non ha fatto altro che aggiungere un supporto per browser che trasferisse informazioni in un file. Gli standard più accreditati al momento rimangono comunque lo SCORM e l’IMS. Sono incluse nello SCORM le specifiche IMS sul Content Packaging ed è comune ad entrambe la struttura XML per descrivere le risorse. L’IMS inoltre ha partecipato attivamente alle specifiche della IEEE riguardo il LOM e questa influenza si nota subito dato che il modello per descrivere i LO della IMS, il LRM (Learning Resource Metadata) è molto simile al LOM e nelle specifiche sul sito viene anche reso disponibile un foglio XSLT che trasforma istanze di IMS Metadata in istanze di IEEE LOM. Un altro accorgimento che potrebbe essere uno dei motivi del rilancio dello standard IMS è dato dal fatto che l'approccio IMS è decisamente implementativo. Sono stati da tempo rilasciati documenti relativi a possibili implementazione in XML, nonchè al corretto utilizzo dei meta-data IMS. La documentazione inoltre è ricca e ben curata sia per gli sviluppatori che per gli utenti. Il modello proposto da IMS ha riscosso un notevole successo grazie alla similarità con IEEE LOM, ma soprattutto all'approccio più pragmatico ed orientato all'implementazione. 56 4. SOFTWARE A CONFRONTO 4.1 Requisiti basilari di un software per corsi on-line Il mercato dei software inerenti la creazione, gestione, erogazione di contenuti on-line è in continua crescita e sono sempre più numerose le offerte disponibili. In questo capitolo verranno create schede tecniche relative ai maggiori software per l’ e-learning presenti sul mercato. In queste schede saranno elencate tutte le funzionalità e le caratteristiche che un software7 può avere e verranno valutati quei parametri che possono permettere di confrontare un software con un altro. La valutazione dei parametri verrà illustrata nel paragrafo inerente la metrica di valutazione. Nella fase iniziale di raccolta e valutazione dei vari software comunque è stato utile tener presente un set di requisiti minimali, indispensabili affinché un software possa essere catalogato. Detto questo un software deve: • avere una pagina web aggiornata recentemente in cui si illustrino le funzionalità e in cui sia scaricabile il manuale di utilizzo del software. Tale pagina inoltre deve prevedere almeno la lingua inglese oltre alla lingua originale del sito • avere nella pagina web un link che permetta di provare una versione demo funzionante del software (meglio se permette anche di testare le funzioni di amministratore) • avere delle referenze. Il software deve essere stato già utilizzato da aziende o enti o comunque si deve capire dal sito del produttore o da altri siti che lo linkano che il software in questione è sufficientemente accreditato • avere le funzionalità di base quali: utilizzo di unità di apprendimento riutilizzabili, gestione interattiva del corso, login 7 Con la parola software da questo punto in poi si intenderà sempre software per l’ e-learning 57 docente/studente, modalità di apprendimento sincrono e asincrono, tracking degli studenti • avere oltre alla lingua di default almeno la possibilità di scegliere come seconda lingua l’inglese 4.2 Una metrica di valutazione Una volta selezionati un insieme di software per l’e-learning si è reso necessario stabilire un criterio per confrontare tra loro tutti i prodotti. La maniera più rapida e tecnica per permettere questo confronto è sicuramente quella di catalogare tutti i software in schede di riepilogo contenenti i parametri principali dei software e i parametri che, oggettivamente e a mio avviso, possono risultare utili nel confronto tra due software. Oltre questo confronto fatto su un punteggio strettamente numerico prima di ogni scheda riassuntiva ci saranno dei commenti riguardanti i principali casi d’uso delle piattaforme riassunti in queste due macro aree: area docenti, area studenti. La spiegazione in dettaglio è riportata nel paragrafo seguente. Ritornando sulla valutazione dei parametri, in un primo momento è stata fatta una lista di tutti quelli che possono descrivere un software e-learning. Da questa lista sono stati tolti quei parametri che caratterizzavano solo la minor parte dei software e che comunque erano di scarsa importanza. Per quanto riguarda la valutazione dei parametri, a seconda del parametro in questione verrà indicata la presenza o meno di quest’ultimo e se la natura di questo lo consente verrà espresso un giudizio riguardante la qualità del parametro. Ad esempio se stiamo parlando dell’ “Interfaccia” potranno esserci giudizi del “Servizio Assente” oppure “Interfaccia amichevole” o “Interfaccia troppo minimalista”. Le varie valutazioni verranno elencate di volta in volta per ciascun parametro nel paragrafo di descrizione dettagliata della metrica. Alla fine di ogni scheda comunque non verrà calcolato nessun punteggio finale. Questo perché non è corretto valutare un software 58 secondo un punteggio finale raggiunto. Chi è interessato semplicemente confronterà i vari software sulla base di quei parametri che più gli interessano e deciderà qual è il migliore. Alcuni parametri tuttavia data la loro rilevanza verranno evidenziati per permettere, a chi magari sta valutando un software proprio sulla base di questi parametri, una più rapida consultazione delle schede. Tolte quelle caratteristiche generali (prezzo, licenza, funzionalità globali, affidabilità) ogni software ha delle peculiarità particolari e delle mancanze più o meno gravi, ed in base alla necessità dell’utilizzatore che dovrà usarlo sarà migliore di un altro software o no. 4.2.1 Organizzazione della metrica Analizzando la struttura dei software per l’e-learning e alla luce di quanto detto sul funzionamento degli LMS nel capitolo 2, per quanto riguarda l’area studenti verranno esaminati i seguenti casi d’uso: • Utilizzo dell’interfaccia: verrà descritto in breve come uno studente può muoversi all’interno dell’interfaccia che il software propone dopo aver effettuato il login. Questa valutazione ha il compito di verificare l’usabilità della piattaforma. E’ molto importante che l’utente riesca a navigare correttamente tre i contenuti della piattaforma. La disposizione dei pulsanti, la presenza di menù non troppo fitti e la disponibilità di una mappa del sito, garantiscono all’utente una buona navigazione. L’interfaccia quindi è fondamentale. Verrà specificato se questa è intuitiva e di facile utilizzo o se ha dei particolari difetti. Un interfaccia pesante e sgradevole può rendere noioso l’utilizzo della piattaforma e può scoraggiare lo studente a seguire le lezioni on-line. • Utilizzo del materiale didattico e fruizione dei corsi: verrà descritto il modo in cui la piattaforma espone il materiale didattico allo studente. E’ importante che lo studente trovi subito quello che 59 cerca, il materiale didattico e le lezioni inoltre devono essere ben suddivise da un corso all’altro e sarebbe comodo che il software tenesse traccia delle lezioni seguite. Per quanto riguarda invece l’area docenti verranno esaminati i seguenti casi d’uso: • Authoring: verrà descritto se presente il servizio di authoring offerto dalla piattaforma. Verrà analizzata la sua efficienza e potenza, la eventuale presenza di editor WYSIWYG, la facilità d’uso e la possibilità di creare contenuti che rispettino le specifiche di qualche standard. • Organizzazione corsi e gestione studenti: verranno analizzate le potenzialità del software circa le possibilità di organizzare i corsi, inserire le date delle lezioni, utilizzare un’eventuale bacheca per lasciare avvisi o comunicazioni importanti. Oltre a questi aspetti verranno analizzate tutte le funzioni che sono messe a disposizione per quel che riguarda la gestione degli studenti e cioè il controllo delle statistiche dello studente e della classe (dove è possibile dividere gli studenti in classi) , l’invio di mail allo studente, il controllo dei risultati di un determinato studente ecc. • Valutazione: verrà analizzata la parte relativa alla realizzazione dei vari test di verifica. Saranno analizzate tutte le possibili varianti che offre la piattaforma per valutare la preparazione degli studenti. Per quanto riguarda invece la valutazione con punteggio numerico dei parametri è stata fatta una suddivisone di questo tipo: • Elementi descrittivi del prodotto: aspetti descrittivi del software quali nome prodotto, azienda produttrice, prezzo, licenza rilasciata, link al sito, sistema operativo di riferimento, data-base di appoggio e linguaggio utilizzato (se reperibile dalle informazioni a disposizione). 60 • Area studenti: tutti quegli aspetti che interessano l’utente che partecipa ad un corso on-line,dall’ iscrizione al corso al superamento del test finale. • Area docenti: tutti quegli aspetti legati alla creazione di corsi e alla verifica dell’apprendimento degli studenti. • Area amministrazione: aspetti legati alla gestione e alla configurazione del corso • Note generali: quest’area comprende tutti quei parametri utili alla descrizione generale del software. Si suddivide in queste sotto aree o Servizi generici: tutte quei servizi che generalmente sono inclusi nell’implemetazione del software, in particolare tutti i parametri che ci si aspetta di trovare in software per l’elearning. o Internazionalizzazione: supporto fornito dal software per la traduzione dalla lingua originale ad un’altra lingua (nel nostro caso l’italiano) o Comunità: ovvero tutti quei servizi utili a far interagire tra loro studenti e docenti quali chat, videoconferenze, forum. o Aspetti sociali: questo parametro è riservato a considerazioni su particolari aspetti di un software non citati tra i parametri della scheda. Tali considerazioni possono riguardare una particolare feature implementata o un grave difetto riscontrato. Questa area inoltre include un parametro chiamato “diffusione” in cui si cerca di valutare se un software è piuttosto utilizzato da enti/aziende o no e un altro chiamato “vitalità” che cerca di valutare il livello di aggiornamento del prodotto. 61 4.2.2 Descrizione dettagliata della metrica In questo paragrafo verranno esaminate le cinque macro-aree e verranno elencati i parametri di interesse per ciascuna di esse. Per ogni parametro sarà indicata la valutazione utilizzata. La valutazione è costituita da un punteggio da 0 a 10 (con relativa spiegazione per ogni punteggio) per tutti quei parametri dove è possibile esprimere un giudizio sul livello di qualità del parametro stesso. 4.2.2.1 Elementi Descrittivi Fanno parte di quest’area tutti quei parametri che gravitano intorno al software inteso come prodotto commerciale: il nome del software, il nome dell’azienda o dell’ ente che lo ha prodotto, il prezzo (se è commerciale), la licenza rilasciata, il sistema operativo richiesto, il data-base di appoggio e il linguaggio utilizzato. Tutte le informazioni necessarie per un primo avvicinamento al prodotto da parte di chi poi dovrà utilizzarlo. Di seguito la tabella: Nome Software Produttore Prezzo Licenza Url di riferimento Sistema Operativo Data-Base Linguaggio Ovviamente questi parametri non possono essere valutati dato che si tratta di informazioni descrittive per cui mi limito solamente a riempire i campi della tabella con le informazioni relative. 62 4.2.2.2 Area studenti In questa area verranno valutati tutti quei parametri che sono inerenti alla sezione del software destinata all’utilizzo da parte dei studenti. # 1 Interfaccia di utilizzo Questo parametro descrive l’interfaccia che si presenta allo studente una volta effettuato il login. Oltre alla valutazione soggettiva nel caso d’uso relativo all’utilizzo dell’interfaccia, verrà fatta una valutazione numerica per permettere una rapida valutazione iniziale dei software. Nella tabella sottostante si è proceduto assegnando un voto basso a quei software con interfacce quasi totalmente testuali, man mano che salgono i voti, l‘interfaccia è sempre più sofisticata e permette all’utente di orientarsi meglio all’interno dei contenuti della piattaforma. Il voto massimo è stato dato al software che disponeva di un interfaccia grafica molto ben organizzata e funzionale. 3 Interfaccia testuale, poco amichevole,difficoltà nel raggiungere i contenuti e i servizi della piattaforma 5 Interfaccia discreta, povera di immagini, tuttavia la navigabilità ancora non è buona. Interfaccia gradevole, navigabilità sufficiente, da migliorare Buona interfaccia, è facile muoversi tra i contenuti, cercare il materiale desiderato e disporre dei servizi della piattaforma Interfaccia sofisticata, molto funzionale e intuitiva. Tutti i contenuti sono raggiungibili facilmente ed è semplice navigare nei menù dei servizi della piattaforma 6 8 10 # 2 Profilo utente Descrive la presenza di un area dove uno studente può inserire informazioni personali riguardanti se stesso (data di nascita, home page, hobby…) 0 6 10 Area Assente Possibilità di inserire profilo ma con poche informazioni Profilo ricco di informazioni 63 # 3 Fruizione corsi Questo parametro illustra il modo in cui uno studente può fruire del materiale del corso. L’organizzazione dei corsi rappresenta il nucleo del software per l’e-learning. E’ importante che i corsi siano ben organizzati e che i contenuti delle lezioni siano presentati nella maniera migliore. Viene valutata anche in questo caso l’usabilità relativa alla fruizione dei corsi. Si valuta la loro organizzazione, la presentazione dei contenuti, la navigabilità all’interno dei contenuti della lezione. 3 6 Contenuti sparsi, non esiste un catalogo dei corsi Corsi raggruppati in aree tematiche, tuttavia all’interno del corso il materiale non è presentato in maniera ordinata 8 Corsi raggruppati in aree tematiche, buona presentazione dei contenuti delle lezioni Corsi suddivisi in macroaree, navigabilità ottima dei contenuti delle lezioni. 10 4.2.2.3 Area docenti e didattica # 4 Meccanismi di authoring Parametro che permette di capire se la piattaforma consente ai docenti di creare corsi. I meccanismi di authoring possono comprendere dei tool molto utili che facilitano il lavoro al docente risparmiandogli righe di codice. Verrà valutata l’efficacia del meccanismo di authoring, il voto sarà più alto all’aumentare dei tool che integra. Fattori come la passibilità di utilizzare template o editor WYSIWYG aumentano il voto di questo parametro. 64 0 3 Meccanismo assente Meccanismo con editor povero di strumenti per formattazione Meccanismo con editor completo di strumenti formattazione Meccanismo con editor WYSIWYG completo di strumenti formattazione Meccanismo con editor completo di strumenti formattazione, possibilità di usare template Meccanismo con editor WYSIWYG completo di strumenti formattazione, possibilità di usare template 6 7 8 10 la di di di di # 5 Tracking studenti Oltre ai risultati delle verifiche svolte dagli studenti ci sono informazioni che possono contribuire alla valutazione globale di uno studente, tipo: • percorso seguito nella fruizione dei corsi • numero di volte che lo studente segue la lezione • numero di tentativi che lo studente effettua per superare una verifica • tempo impiegato per superare un test • tempo impiegato per rispondere ad una domanda Una maggiore presenza di queste informazioni nei meccanismi di tracking della piattaforma corrisponde ad un voto più alto di questo parametro: 0 4 6 8 Tracking assente Tracking relativo al solo risultato delle valutazioni Tracking relativo allo svolgimento delle verifiche dettagliato Tracking relativo allo svolgimento delle verifiche dettagliato, informazioni sulla fruizione dei corsi poco dettagliate 10 Tracking relativo allo svolgimento delle verifiche dettagliato, informazioni sulla fruizione dei corsi dettagliate 65 # 6 Meccanismi di delivery Questo parametro valuta le varie possibilità che una piattaforma mette a disposizione per distribuire il materiale formativo del corso. Sono molteplici infatti le possibilità di esporre materiale formativo, sotto forma di pdf, tramite presentazione di slide, tramite grafici o immagini. Una buona piattaforma dovrebbe integrare tutti o buona parte dei metodi sopra elencati. 3 6 8 10 Possibilità di inserire solo testo e immagini Possibilità di linkare presentazioni, grafici, animazioni Possibilità di integrare presentazioni, grafici, animazioni Possibilità di integrare in maniera semplice presentazioni, grafici, animazioni, link a file esterni, video # 7 Statistiche Questo parametro valuta la qualità e la quantità delle statistiche sui corsi (numero di studenti che visita un corso, numero di corsi superati, percentuale di studenti che ha superato un certo corso, numero di test con esito positivo/negativo etc. etc.) consultabili dai docenti 0 6 10 Statistiche assenti Statistiche presenti ma non molto dettagliate Statistiche presenti e molto dettagliate # 8 Test di verifica Questo parametro valuta tutte le possibilità che ha un docente di controllare la preparazione degli studenti tramite la creazione di test di verifica. 66 0 3 6 10 Generazione test impossibile Possibilità di creare un solo tipo di test Possibilità di creare solo pochi tipi di test Possibilità di creare test avanzati # 9 Interazione con gli studenti Questo parametro valuta la possibilità di un docente di interagire con gli studenti. Ad esempio può essere utile contattare tutti gli studenti per un avviso urgente, oppure ci possono essere particolari meccanismi che integrano in una chat la possibilità di svolgere dei test di verifica. Data la moltitudine di modalità sia sincrone che asincrone possibili verrà fatta una valutazione globale dell’insieme delle possibilità. Meccanismi particolari di interazione verranno semmai citati nella valutazione del caso d’uso relativo alla valutazione dei docenti 0 6 8 Possibilità di interazione nulla Interazione possibile ma non avanzata Interazione integrata tramite strumenti classici (e-mail, messaggi 10 privati, forum ecc.) Interazione molto elevata tramite servizi avanzati 4.2.2.4 Area Amministrazione # 10 Fase di Login Questo parametro illustra la facilità dell’approccio iniziale dello studente/docente con la piattaforma, la fase di login. Essa può essere troppo dettagliata e quindi risultare noiosa, troppo elaborata (consegna di una prima password temporanea nell’e-mail da cambiare subito aggiornando il profilo) oppure troppo semplicistica (nessuna mail di conferma). La valutazione di tale parametro è descritta nella tabella sottostante 67 3 Fase di login lunga e articolata in molte pagine,senza attivazione tramite e-mail 6 Fase di login semplice con attivazione tramite e-mail 10 Fase di login semplice con attivazione tramite email,possibilità di integrazione con meccanismi di autenticazione già esistenti (tipo LDAP) # 11 Semplicità di installazione Questo parametro indica il grado di semplicità nell’installare la piattaforma LMS. Verrà valutato se la piattaforma è autoinstallante o meno, se il software necessita di particolari data-base preinstallati etc. etc. 0 6 8 10 Installazione molto difficoltosa File autoinstallante, non comprensivo di DB o motore php…. File completamente autoinstallante, nessuna difficoltà (non testato) File completamente autoinstallante, nessuna difficoltà (testato) #12 Configurazione via interfaccia Web Indica la possibilità di configurare il software con un interfaccia web. Questo parametro indica la presenza di tale interfaccia e valuta l’efficacia di tale scelta (dove possibile). 0 6 8 10 Interfaccia assente Interfaccia carente, poche operazioni possibili Interfaccia completa (non verificabile) Interfaccia completa (verificata) # 13 Documentazione Parametro indicante la qualità del supporto fornito all’amministratore della piattaforma e-learning. 68 0 3 6 10 Documentazione assente Documentazione scarsa e difficilmente consultabile Documentazione sufficiente Documentazione completa e facilmente consultabile # 14 Compatibilità standard (relativamente allo SCORM, IMS o AICC) Questo parametro indica se i corsi sono SCORM, IMs o AICC compliant ovvero se rispettano uno di questi standard. Un LMS tuttavia può non utilizzare corsi standard ma può essere compatibile con un corso SCORM o IMS importato da un’altra piattaforma 0 6 Non compatibile con standard Non utilizza standard ma ha un supporto per importare lezioni in 8 uno dei tre standard Pienamente compatibile, meccanismo authoring compatibile con 10 uno standard Pienamente compatibile con piu standard 4.2.2.5 Note generali Servizi generici # 15 Motore di ricerca Indica la presenza o meno di un motore di ricerca utile a ricercare corsi inerenti un determinato argomento o materiale educativo contenente determinate parole chiave 0 4 8 10 Assente Ricerca non differenziata per campi Ricerche differenziate su vari campi (date, autore, subject, body) Ricerche differenziate su vari campi (date, autore, subject, body), più possibilità di ordinare i risultati ottenuti 69 # 16 Download contenuti Indica la possibilità di scaricare sul proprio hard disk alcuni dei contenuti presenti nel corso. La possibilità di scegliere quali contenuti si possono scaricare o dovrebbe spettare al docente. Un contenuto scaricato infatti è esente da statistiche e a volte tale comportamento non persegue gli obiettivi del docente. 0 3 6 10 Possibilità mancante Pochi contenuti scaricabili Tutti i contenuti sono scaricabili Contenuti scaricabili a scelta del docente # 17 Help in linea Indica la presenza di un adeguato supporto on-line sia per i docenti sia per gli studenti 0 3 6 10 Help mancante Help con poche informazioni Help con informazioni sufficienti Help ricco di informazioni e ben navigablie # 18 Architettura scalabile 0 8 10 Il software non è progettato per un numero elevato di partecipanti Software scalabile (non testato) Software scalabile (testato grazie all’analisi di corsi già esistenti) # 19 Accessibilità Questo parametro valuta le possibilità di accesso al forum da parte di utenti disabili. Così come accade per altri tipi di prodotti e tecnologie, incluse quelle utilizzate per la formazione distribuita, le persone con disabilità possono essere involontariamente escluse se l'accessibilità non è considerata e integrata nei prodotti e nelle tecnologie. Se non vengono prese delle misure per integrare l'accessibilità nella formazione distribuita, gli utenti con disabilità possono essere esclusi dai molti benefici offerti dalle tecnologie in linea. Sono già presenti varie iniziative per la creazione 70 di applicazioni di supporto agli utenti disabili, lo stesso standard IMS ha delle specifiche dedicate all’accesibilità, anche il W3C inoltre ha avviato un’iniziativa nella stessa direzione, tuttavia è molto difficile se non impossibile trovare piattaforme che mettano in pratica queste iniziative. 0 6 Supporto assente Possibilità da parte di utenti disabili di accedere ad una sezione ristretta della piattaforma 8 10 Supporto completo per utenti disabili (non testato) Supporto completo per utenti disabili (testato) Internazionalizzazione # 20 Supporto multilingue Un software deve prevedere un supporto per la traduzione in altre lingue rispetto a quella con cui viene fornito (inglese). La traduzione può essere fatta tramite il software stesso o tramite file esterni ma deve essere comunque efficace 0 6 8 Assente. Piattaforma in inglese. La piattaforma può essere tradotta in maniera semplice ma questa traduzione non è stata ancora fatta. Piattaforma tradotta in varie lingue ma la traduzione non appartiene alla distribuzione ufficiale ed è opera di volontari. Possibilità di scaricare pacchetti per le altre lingue 10 Piattaforma tradotta in varie lingue 9 # 21 Supporto italiano La disponibilità del software in italiano. Nel nostro caso è rilevante se un forum è disponibile nella nostra lingua, l’italiano. 71 0 6 8 9 10 Assente. Piattaforma in inglese. La piattaforma può essere tradotta in maniera semplice ma questa traduzione non è stata ancora fatta. Possibilità di scaricare pacchetti per la lingua italiana La piattaforma è tradotta ma la traduzione non appartiene alla distribuzione ufficiale ed è opera di volontari. Piattaforma distribuita anche in italiano Comunità # 22 Chat Indica la presenza di un servizio di chat, utile agli studenti per confrontarsi su idee e opinioni. Inoltre possono anche intervenire i docenti per chiarire determinati argomenti o discutere delle lezioni svolte. 0 6 10 Chat assente Chat presente, ridotta interfaccia grafica Chat presente, gradevole interfaccia grafica # 23 Forum Indica la presenza di un forum all’interno della piattaforma. Il forum può essere utile per motivi organizzativi o solo per condividere idee e opinioni. La valutazione del forum tiene conto della sua interfaccia, dell’organizzazione dei thread e delle sue funzionalità in generale. 0 6 9 10 Forum assente Forum presente con funzionalità minime Forum presente, piacevole interfaccia, numerose funzionalità Forum presente,piacevole interfaccia,funzionalità complete, thread ben organizzati # 24 Virtual Classroom Possibilità di seguire corsi svolti in diretta dall’insegnante. Gli studenti possono cosi interagire in maniera sincrona con il docente ponendogli 72 domande sulla lezione in corso, ma anche spedendogli file con il proprio elaborato da correggere. Questo servizio va ad integrarsi con i corsi elearning ed è molto utile, il poter disporre di un insegnate on- line inoltre tranquillizza lo studente nell'approccio anche alle problematiche più difficili, migliorando il profitto finale sia del singolo studente che della classe. 0 6 8 10 Servizio assente Servizio presente ma con funzionalità di base (non testata) Funzionalità presente con molte funzionalità (non testata) Funzionalità presente con molte funzionalità (testata) # 25 Sistema interno di scambio mail/messaggi Questo servizio permette la gestione di un sistema interno di e-mail che assegna ad ogni iscritto un indirizzo e uno spazio dove poter spedire e ricevere e-mail. 0 5 Servizio assente Servizio poco funzionale,mal organizzato, nessun avviso di arrivo nuovi messaggi 8 Servizio presente, ben organizzato, nessun avviso di arrivo nuovi 10 messaggi Servizio presente, ben organizzato, avviso di arrivo nuovi messaggi # 26 Creazione gruppi/classi E’ permesso al docente o all’amministratore di formare classi o gruppi (a seconda della nomenclature utilizzata dal software) di studio. Questo è utile al fine di accumunare gli studenti che seguono i medesimi corsi permettendo loro cosi di aiutarsi a vicenda. Nel contempo tutto ciò ha anche una funzione aggregativi, gli studenti possono “appoggiarsi” ai loro compagni di corso 73 0 6 Servizio assente Servizio presente ma non integrato in maniera adeguata con tutte le 10 altre funzionalità della piattaforma Servizio presente ben integrato con le altre funzionalità (possibilità di mandare mail o messaggi a tutti i “compagni di classe”, nick evidenziati nelle chat o forum etc. etc….) Aspetti sociali # 27 Diffusione Con questo parametro si cerca di valutare la diffusione a livello nazionale o mondiale del software analizzato. In particolare si cerca di capire se la piattaforma è valida guardando il numero di aziende o enti che l’hanno utilizzata e/o la utilizzano attualmente. Non potendo fare una stima precisa i valori sotto riportati sono da considerare relativamente attendibili. Essi si baseranno su fattori tipo: ranking sui principali motori di ricerca, presenza nei primi posti di liste di maggiori software per l’e-learning stilate su siti web attendibili o su recensioni varie, utilizzo della piattaforma da parte di enti/aziende importanti etc. etc. 3 6 8 10 Software poco utilizzato Software utilizzato da università, comunità on-line Software abbastanza diffuso anche nelle aziende Software molto diffuso # 28 Vitalità del progetto Parametro che tiene conto della frequenza di aggiornamento del prodotto e dell’età dell’ultima versione rilasciata. Si terrà conto anche dell’ultimo aggiornamento del sito del software e il livello di interesse che le comunità on-line o le riviste del settore dell’e-learning hanno verso un software. 74 3 6 8 Progetto datato, sito non aggiornato da tempo Progetto stabile da tempo,sito aggiornato spesso Progetto rilasciato da poco e seguito dalle comunità on-line, sito 10 costantemente aggiornato. Rilasci di nuove versioni non frequenti. Progetto rilasciato da poco e seguito dalle comunità on-line, sito costantemente aggiornato. Frequenti rilasci di nuove versioni 75 76 5. ANALISI DI ALCUNI SOFTWARE PRESENTI IN RETE In questo paragrafo inserirò le schede dettagliate dei vari software analizzati. Per arrivare all’elenco di piattaforme che ho scelto dapprima ho fatto una lista di tutti i software che ho trovato semplicemente cercando su motori di ricerca con la parola chiave “software e-learning” o simili, questa lista è stata scremata da tutti quei prodotti che risultavano inadatti alle reali esigenze di una piattaforma e-learning, sono stati inoltre tolti i software per i quali non era disponibile una traduzione almeno in inglese. Ho preferito non includere nemmeno i software il cui sito non era aggiornato o comunque la versione disponibile era ormai obsoleta e quelli con il sito o la demo non funzionante. I nomi che sono rimasti sono quelli per cui ho fatto queste schede si valutazione. Le schede sono composte da due parti, la prima in cui vengono riassunte le mie impressioni o comunque informazioni generali sul funzionamento del software, i commenti positivi e gli eventuali commenti negativi. La seconda parte della scheda è composta dalla valutazione di tutti i parametri della metrica. Prima della scheda ho inserito uno screenshot di una pagina di gestione del software. 77 5.1 Spaghetti learning Screenshot di Spaghetti Learning Nome Software Produttore Prezzo Licenza Url di riferimento Sistema Operativo Data-Base Linguaggio Spaghetti Learning Spaghettilearning.com 0 Licenza GPL GNU http://www.spaghettilearning.com Linux, Unix, Windows, Sun, Mac OS X MySQL PHP 78 Caso d’uso: Utilizzo dell’interfaccia Caso d’uso: Utilizzo del materiale didattico e fruizione dei corsi Una volta iscritti tramite la procedura molto semplice, si presenta un interfaccia con a destra tutte le funzioni a disposizione dello studente e a sinistra il contenuto. Selezionando un corso la cosa non cambia, a destra ci sono le varie possibilità (appunti, avvisi, agenda, lezioni,test di autoverifica etc. etc.) e, a seconda di dove si clicca, a sinistra appare il contenuto. Per iscriversi ai corsi è sufficiente scegliere quelli da seguire dal menu “Corsi liberi”, una volta iscritti al corso questo apparirà nel menù corsi. Entrati nel corso si potranno seguire le lezioni e fare test di autovalutazione e di verifica. Caso d’uso: Authoring Accedendo all’area di inserimento lezioni,si presenta un editor in stile word con le funzioni di allineamento,di scelta carattere e la possibilità di inserire elenchi puntati. E’ possibile inserire un solo file allegato per lezione. Il suddetto file non si integra col testo ma è linkato come un normale file da aprire o scaricare Caso d’uso: Organizzazione corsi e gestione studenti Si possono creare più corsi, ognuno con un nome diverso. Ad ogni corso si possono aggiungere più lezioni, si possono lasciare messaggi in agenda, avvisi e link esterni a materiale utile al corso Caso d’uso: Valutazione Possibilità di aggiungere test ad ogni lezione. Il formato dei test supportato è la risposta multipla. La domanda può contenere immagini e link esterni per approfondimenti post test. E’ possibile assegnare ogni domanda ad una categoria, in modo da differenziare i risultati. E’ possibile inoltre dare un peso diverso alle risposte sia in caso di risposta giusta che errata. Alla fine dei test il docente può vedere le statistiche suddivise per corsi o per studenti 79 Pro Salvataggio sessione chat, messaggistica tra utenti, supporto completo lingua italiana Contro Solo test a risposta multipla, funzioni non molto intuitive, scarse statistiche Metrica dettagliata NOME PARAMETRO VOTO NOME PARAMETRO VOTO Interfaccia di utilizzo 8 Motori di ricerca 0 Profilo utente 6 Download contenuti 3 Fruizione corsi 8 Help in linea 0 Meccanismi authoring 6 Architettura scalabile 8 Tracking studenti 8 Accessibilità 0 Meccanismi di delivering 6 Supporto multilingua 10 Statistiche 6 Supporto italiano 10 Test di verifica 3 Chat 6 Interazione con gli studenti 6 Forum 10 Fase di login 6 Virtual Classroom 0 Semplicità di installazione 8 Sistema interno scambio mail 8 Configurazione via interfaccia web 6 Creazione gruppi/classi 0 Documentazione 10 Diffusione 6 Compatibilità Standard 0* Vitalità 10 *E’ in fase di rilascio la versione 1.2 con supporto standard 80 5.2 Moodle Screenshot di Moodle Nome Software Produttore Prezzo Licenza Url di riferimento Sistema Operativo Data-Base Linguaggio Moodle Martin Dougiamas 0 Licenza GPL GNU http://moodle.org Windows, Mac OS X, Linux MySql, PostgreSql PHP 81 Caso d’uso: Utilizzo dell’interfaccia Caso d’uso: Utilizzo del materiale didattico e fruizione dei corsi Caso d’uso: Authoring Una volta effettuato il login, si entra nella pagina principale della piattaforma. Le sezioni sono divise secondo uno schema tabellare definito dall’amministratore, al centro ci sono le informazioni principali (news o corsi) a destra sono riportati gli eventi e a sinistra le varie sezioni divise in area “persone”, ”attività”, ”amministrazione”,”corsi”. Cliccando su un corso il contenuto centrale della pagina riguarda i contenuti del corso suddivisi in settimane di lezione, il resto non cambia. Le funzionalità di amministrazione sono diverse a seconda dell’utente e dei suoi privilegi. E’ possibile assegnare diversi livelli di privilegio di amministrazione. Lo studente può scegliere i corsi liberi da seguire. Se un corso non è libero, solo il docente può iscrivere uno studente. Una volta scelto il corso, l’interfaccia propone le varie settimane di lezione e i contenuti del corso facilmente accessibili. La sezione eventi ricorda gli orari delle lezioni e la scadenza delle verifiche. I docenti possono inserire pagine di testo, creare pagine web, visualizzare all’interno di frame altri siti. Per la creazione delle pagine web c’è un editor WYSIWYG in stile Word con le funzioni di formattazione più comuni. Possibilità di scegliere l’avanzamento delle lezioni a seconda del grado di apprendimento dello studente.Interessante la possibilità di editare pagine WIKI. 82 Caso d’uso: Organizzazione corsi e gestione studenti Caso d’uso: Valutazione Pro Contro Solo l’amministratore può creare i corsi. Poi eventualmente li assegna a determinati docenti che possono creare le lezioni e amministrare i corsi a seconda del livello di amministrazione che viene loro assegnato. Si possono creare gruppi di studenti e assegnare loro delle lezioni. Il docente ha anche la possibilità di fare sondaggi a scelta multipla su qualsiasi sugli argomenti da trattare, sull’andamento del corso etc. etc. Possibilità svariate di valutare l’apprendimento degli studenti. Il docente può infatti scegliere tra attività di verifica on-line o tramite file da inviare, tra quiz a risposta multipla o vero/falso, tra domande a risposta aperta o breve descrizione, tra inserimento di formule o risposte calcolate. Le domande sono suddivise in categorie e c’è la possibilità di sceglierle anche in maniera casuale. Alla fine di ogni verifica vengono salvate tutte le statistiche con i punteggi e il tempo impiegato per rispondere. Vastissima scelta di attività da inserire e metodi di valutazione Navigabilità a volte non intuitiva Metrica dettagliata NOME PARAMETRO VOTO NOME PARAMETRO VOTO Interfaccia di utilizzo 10 Motori di ricerca 4 Profilo utente 10 Download contenuti 10 Fruizione corsi 8 Help in linea 6 Meccanismi authoring 7 Architettura scalabile 10 Tracking studenti 10 Accessibilità 0 Meccanismi di delivering 10 Supporto multilingua 10 Statistiche 10 Supporto italiano 10 Test di verifica 10 Chat 10 83 Interazione con gli studenti 8 Forum 9 Fase di login 10 Virtual Classroom 0 Semplicità di installazione 6 Sistema interno scambio mail 0 Configurazione via interfaccia web 10 Creazione gruppi/classi 10 Documentazione 6 Diffusione 10 Compatibilità Standard 6 Vitalità 10 5.3 Claroline Screenshot di Claroline Nome Software Claroline Produttore Prezzo Licenza Università di Louvain 0 Licenza GPL GNU 84 Url di riferimento Sistema Operativo Data-Base Linguaggio Caso d’uso: Utilizzo dell’interfaccia http://www.claroline.net Windows, Linux, Unix, Mac OS MySql PHP Una volta loggati si ha accesso ad un interfaccia semplice ma funzionale dove a sinistra ci sono i servizi offerti e a destra il contenuto. In alto ci sono i link alla propria agenda e al proprio profilo. Il tutto è molto minimalista e non sono presenti ulteriori informazioni tipo news,appuntamenti o sezioni particolari. Caso d’uso: Utilizzo del materiale didattico e fruizione dei corsi Gli studenti possono iscriversi a tutti i corsi aperti presenti sulla piattaforma, una volta iscritti, possono selezionarli dal loro elenco. Una volta entrati nel corso possono leggere i documenti, fare gli esercizi, lasciare contributi o seguire un Learning Path. Caso d’uso: Authoring Il docente può creare i corsi e inserirli in specifiche categorie. Tra i servizi di authoring c’è la creazione di pagine web attraverso un editor in stile word, l’inserimento di link ipertestuali, la gestione delle cartelle e la possibilità di creare un percorso didattico con una sequenza di documenti/esercizi imposti dal docente. Caso d’uso: Organizzazione corsi e gestione studenti I corsi sono divisi in categorie, possono essere pubblici o privati (in questo caso il docente seleziona gli utenti che possono iscriversi). Il docente comunque può anche decidere di creare un corso a cui non ci si può iscrivere o la cui iscrizione termina dopo un tempo prestabilito. Gli studenti possono essere divisi in gruppi e può essere loro assegnato un forum. Caso d’uso: Valutazione La valutazione può avvenire tramite i seguenti metodi di verifica: risposta multipla con una sola risposta giusta, risposta multipla con più soluzioni giuste, matching, riempire spazi bianchi. Non sono previsti altri metodi. Tuttavia gli studenti possono mandare i loro contributi al corso. 85 Pro Sistema snello e veloce Contro Poca curanza della gestione dei gruppi e pochi sistemi di verifica Metrica dettagliata NOME PARAMETRO VOTO NOME PARAMETRO VOTO Interfaccia di utilizzo 5 Motori di ricerca 0 Profilo utente 6 Download contenuti 6 Fruizione corsi 6 Help in linea 0 Meccanismi authoring 6 Architettura scalabile 8 Tracking studenti 8 Accessibilità 0 Meccanismi di delivering 6 Supporto multilingua 10 Statistiche 6 Supporto italiano 10 Test di verifica 6 Chat 6 Interazione con gli studenti 6 Forum 6 Fase di login 6 Virtual Classroom 0 Semplicità di installazione 6 Sistema interno scambio mail 0 Configurazione via interfaccia web 8 Creazione gruppi/classi 6 Documentazione 6 Diffusione 6 Compatibilità Standard 0 Vitalità 10 86 5.4 Atutor Screenshot di Atutor Nome Software Atutor Greg Gay, Joel Kronenberg, Heidi Hazelton, Boon- Produttore Hau The, Chris RidpathTaras Kowaliw, Lynn Collette Bruce Etheridge Prezzo Licenza Url di riferimento Sistema Operativo Data-Base Linguaggio 0 Licenza GPL GNU http://www.atutor.ca Unix, Windows, Linux MySql PHP 87 Caso d’uso: Utilizzo dell’interfaccia Caso d’uso: Utilizzo del materiale didattico e fruizione dei corsi Caso d’uso: Authoring Caso d’uso: Organizzazione corsi e gestione studenti Caso d’uso: Valutazione Una volta loggati si può scegliere il corso da seguire, se non si è iscritti a nessun corso si può consultare la lista dei corsi. Una volta entrati nel corso si ha accesso ad un interfaccia non proprio semplice da usare, un po’ caotica a mio avviso. Al centro ci sono tutti gli annunci, editati anche in html, a destra i vari menu, uno globale con la mappa dei contenuti, uno locale relativo ai sottomenù di una lezione e il motore di ricerca. In alto ci sono i link ai vari tool, alle risorse,alle discussioni e alla mappa del corso. Sopra questi link ce ne sono altri riguardanti i propri corsi, il profilo, le preferenze di visualizzazione e la posta. Una volta scelto il corso viene presentata la prima pagina di presentazione, poi è possibile proseguire secondo l’ordine di inserimento delle risorse o selezionando le pagine direttamente dal menu globale/locale di destra. E’ possibile editare pagine web, inserire link, creare categorie differenti di link, creare annunci da inserire nella home del corso. Nel costruire pagine web si può disporre di un editor con le principali funzioni di formattazione e si possono inoltre aggiungere emoticons da una lista in basso. I corsi possono essere importati o esportati anche seguendo le specifiche SCORM. Nel creare i corsi si può decidere se il corso è pubblico cioè aperto e sottoscrivibile da tutti, protetto cioè visibile e sottoscrivibile da soli utenti registrati o privato cioè visibile e sottoscrivibile da soli utenti registrati e a discrezione del docente. Il corso inoltre si può inserire in una categoria specifica. La parte relativa alla valutazione è un po’ limitata infatti si può decidere tra domanda a risposta multipla, vero o falso o domanda a risposta aperta. Si può dare un peso diverso ad ogni domanda. 88 Pro Possibilità di eseguire il backup del corso Contro Interfaccia lenta e dispersiva, pochi strumenti di verifica. Metrica dettagliata NOME PARAMETRO VOTO NOME PARAMETRO VOTO Interfaccia di utilizzo 5 Motori di ricerca 4 Profilo utente 6 Download contenuti 10 Fruizione corsi 6 Help in linea 6 Meccanismi authoring 6 Architettura scalabile 8 Tracking studenti 8 Accessibilità 6 Meccanismi di delivering 6 Supporto multilingua 8 Statistiche 6 Supporto italiano 8 Test di verifica 6 Chat 6 Interazione con gli studenti 6 Forum 6 Fase di login 3 Virtual Classroom 0 Semplicità di installazione 6 Sistema interno scambio mail 10 Configurazione via interfaccia web 10 Creazione gruppi/classi 0 Documentazione 6 Diffusione 8 Compatibilità Standard 8 Vitalità 10 89 5.5 Eledge Screenshot di Eledge Nome Software Produttore Prezzo Licenza Url di riferimento Sistema Operativo Data-Base Linguaggio Caso d’uso: Utilizzo dell’interfaccia Eledge Università dello Utah 0 Open GPL GNU http://eledge.sourceforge.net/ Tutti MySql Java Una volta loggati si ha accesso ad un interfaccia molto ridotta ed essenziale, priva di immagini oltre al logo del produttore, in compenso veloce e semplice da usare. A sinistra c’è il menù con i link alle operazioni possibili a destra viene presentato il contenuto, spesso in semplice formato testuale 90 Caso d’uso: Utilizzo del materiale didattico e fruizione dei corsi Caso d’uso: Authoring Caso d’uso: Organizzazione corsi e gestione studenti Tutto il materiale messo a disposizione è reperibile dal menu di sinistra. Si può accedere alle risorse ad esempio, queste vengono presentate nel frame di destra tutte insieme, prima il titolo in grassetto e sotto il contenuto con eventuali link a risorse esterne. Oltre alle risorse c’è un link ai journal,questi sono navigabili in sequenza o accedibili tramite numerazione. Viene citato l’autore, il tiolo del journal e sotto il contenuto Le possibilità di authoring si riducono alla scrittura di pagine web con link ipertestuali o alla scrittura di journal. La scrittura della pagina delle risorse avviene inserendo ogni volta un paragrafo nuovo.Si possono creare template appositi per l’inserimento dei paragrafi mentre non è presente uno strumento per controllare la formattazione. Per quanto riguarda l’organizzazione dei corsi non c’è una loro catalogazione né tantomeno esistono categorie di contenuti. I paragrafi possono solo essere assegnati a diverse sezioni (definibili nei template) e possono essere riempiti dei campi relativi ai paragrafi. C’è anche una sezione dedicata al review dei report. Pro Esistono solo due metodi di valutazione e cioè la domanda a risposta multipla con una o più risposte vere e la risposta aperta. Per la domanda a risposta multipla il risultato è immediato mentre la risposta aperta viene spedita al docente del corso che la valuterà in seguito. C’è la possibilità di assegnare compiti da fare a casa e da consegnare entro una certa deadline Adatto in ambito scientifico Contro Non adatto a normali contesti di formazione. Carente di interfaccia. Caso d’uso: Valutazione 91 Metrica dettagliata NOME PARAMETRO VOTO NOME PARAMETRO VOTO Interfaccia di utilizzo 5 Motori di ricerca 0 Profilo utente 6 Download contenuti 6 Fruizione corsi 6 Help in linea 3 Meccanismi authoring 3 Architettura scalabile 8 Tracking studenti 6 Accessibilità 0 Meccanismi di delivering 6 Supporto multilingua 8 Statistiche 6 Supporto italiano 6 Test di verifica 3 Chat 0 Interazione con gli studenti 6 Forum 6 Fase di login 6 Virtual Classroom 0 Semplicità di installazione 6 Sistema interno scambio mail 5 Configurazione via interfaccia web 6 Creazione gruppi/classi 0 Documentazione 3 Diffusione 6 Compatibilità Standard 0 Vitalità 6 92 5.6 InteractLMS Screenshot di InteractLMS Nome Software Produttore Prezzo Licenza Url di riferimento Sistema Operativo Data-Base Linguaggio Caso d’uso: Utilizzo dell’interfaccia Caso d’uso: Utilizzo del materiale didattico e fruizione dei corsi InteractLMS Christchurch College of Education, New Zealand 0 Licenza GPL GNU http://www.interactlms.org Linux, Windows, Mac Os MySql PHP Una volta loggati si ha accesso ad un’ elenco di corsi ai quali si può accedere. Scelto il corso si accede ad un interfaccia che presenta sulla sinistra tutti i menù inseriti dal docente e sulla destra il contenuto. In alto è sempre presente il percorso con le pagine che man mano si aprono. I corsi sono strutturati ad albero,un corso può avere altri sotto-siti con altri materiali e menù di servizi diversi. E’ possibile consultare il materiale uploadato da altri utenti. 93 Caso d’uso: Authoring All’interno del corso è possibile creare pagine web attraverso un tool WYSIWYG con le principali funzioni di formattazione, inserirci link a contenuti esterni e emoticon. Si possono creare note, appuntamenti in calendario, notizie sul corso. Caso d’uso: Organizzazione corsi e gestione studenti Una volta creato un corso e deciso il suo materiale è possibile creare altri sottocorsi che possono avere servizi e materiali differenti. Gli utenti vengono assegnati a dei gruppi, è possibile creare dei nuovi gruppi. Caso d’uso: Valutazione Nella parte relativa alla valutazione è presente una sola modalità di verifica, la domanda a risposta multipla, con possibilità di dare un peso ad ogni risposta, assegnare un lasso di tempo per cui è valido il test e imporre una durata massima alla verifica. Pro Semplice da utilizzare Contro Pochi strumenti di verifica Metrica dettagliata NOME PARAMETRO VOTO NOME PARAMETRO VOTO Interfaccia di utilizzo 8 Motori di ricerca 4 Profilo utente 10 Download contenuti 10 Fruizione corsi 6 Help in linea 6 Meccanismi authoring 7 Architettura scalabile 8 Tracking studenti 6 Accessibilità 0 Meccanismi di delivering 8 Supporto multilingua 6 Statistiche 6 Supporto italiano 6 Test di verifica 3 Chat 6 Interazione con gli studenti 6 Forum 6 Fase di login 6 Virtual Classroom 0 94 Semplicità di installazione 6 Sistema interno scambio mail 0 Configurazione via interfaccia web 8 Creazione gruppi/classi 6 Documentazione 10 Diffusione 6 Compatibilità Standard 0 Vitalità 8 5.7 Etraining Screeshot di Etraining Nome Software Etraining Produttore Prezzo Licenza Url di riferimento Sistema Operativo Data-Base PilotGroup 99$ “Site License” Licenza per un solo dominio http://etraining.pilotgroup.net/ Linux, Windows MySql PhP Linguaggio 95 Caso d’uso: Utilizzo dell’interfaccia Caso d’uso: Utilizzo del materiale didattico e fruizione dei corsi Caso d’uso: Authoring Una volta loggati si ha accesso ad un interfaccia molto ordinata e semplice da usare. Le operazioni possibili sono la consultazione delle news, la fruizione dei corsi e lo svolgimento dei test. I corsi sono elencati uno dopo l’altro nella pagina dei corsi, possono essere accompagnati da un immagine e viene specificato,nella presentazione, se il corso è a pagamento o meno, la durata del corso, e di quante domande è formato l’eventuale test. Se un corso è già stato superato c’è un campo in più che lo specifica. Nel comporre le pagine delle lezioni è possibile inserire anche un video. E’ presente il solito tool di formattazione WYSIWYG. Possono essere creati link a pagine esterne e inserite immagini Caso d’uso: Organizzazione corsi e gestione studenti I corsi sono inseriti tutti insieme nella pagina dei corsi. Possono essere liberi o a pagamento, in questo caso quando il docente riceve il pagamento da uno studente abilita quest’ultimo a seguire il corso. Per ogni corso si può impostare il tempo minimo per seguirlo, il costo del corso e il numero delle domande che avrà il test del corso. Caso d’uso: Valutazione Purtroppo è possibile solamente inserire domande a risposta multipla con una o più risposte esatte a scelta. Pro Semplice e intuitivo da usare, permette di gestire corsi a pagamento Contro Mancano forum e chat, pochi strumenti di verifica. Metrica dettagliata NOME PARAMETRO VOTO NOME PARAMETRO VOTO Interfaccia di utilizzo 6 Motori di ricerca 0 Profilo utente 6 Download contenuti 3 Fruizione corsi 6 Help in linea 3 96 Meccanismi authoring 7 Architettura scalabile 8 Tracking studenti 0 Accessibilità 0 Meccanismi di delivering 8 Supporto multilingua 0 Statistiche 6 Supporto italiano 0 Test di verifica 3 Chat 0 Interazione con gli studenti 0 Forum 0 Fase di login 6 Virtual Classroom 0 Semplicità di installazione 6 Sistema interno scambio mail 0 Configurazione via interfaccia web 8 Creazione gruppi/classi 0 Documentazione 6 Diffusione 3 Compatibilità Standard 0 Vitalità 6 5.8 LogiCampus Screenshot di LogiCampus 97 Nome Software Produttore Prezzo Licenza Url di riferimento Sistema Operativo Data-Base Linguaggio Caso d’uso: Utilizzo dell’interfaccia LogiCampus Tap Internet 0 Licenza GPL GNU http://www.logicampus.com/index.php/wel Unix MySql PHP Una volta loggati si ha accesso alla pagina del corso dove nel frame principale ci sono: il calendario con le varie date in evidenza, le lezioni da seguire e le verifiche da svolgere. A sinistra c’è il menu dove si può entrare nella chat, nel forum e si può cambiare il profilo personale. Caso d’uso: Utilizzo del materiale didattico e fruizione dei corsi Nella pagina principale ci sono i link a tutti i corsi disponibili, sotto al link del corso come sottolink ci sono le lezioni e le verifiche. Si può accedere anche ad una raccolta di link inseriti nelle lezioni chiamata “Webliography” e ad un dizionario in linea (in inglese). Caso d’uso: Authoring Per inserire una lezione è necessario prima aver creato i contenuti di essa. Per far ciò si può usare un editor WYSIWYG in stile word, si possono inserire link a documenti interni (della classe) o esterni, immagini e tabelle. Caso d’uso: Organizzazione corsi e gestione studenti Ogni corso è formato da più lezioni. Ogni lezione ha una descrizione e un obiettivo. Gli obiettivi possono essere inseriti dal docente. Gli studenti sono divisi per corsi e per sezioni. C’è una sezione dedicata alla presentazione degli studenti, consultabile da loro stessi. Per dialogare con gli studenti il docente oltre alla chat e al forum può utilizzare il calendario evidenziando le date con gli eventi o può usare la sezione annunci, oltre a mandare direttamente un messaggio allo studente. 98 I metodi di valutazione proposti sono la risposta multipla (con una o più risposte giuste), il vero o falso, riempire gli spazi con le parole mancanti, breve dissertazione. Inoltre il docente può chiedere che gli alunni mandino degli elaborati attraverso la sezione “Assignment” per poi valutarli in seguito Sistema veloce e ricco di funzionalità Caso d’uso: Valutazione Pro Interfaccia non intuitiva, difficoltà nel muoversi tra i menù Contro Metrica dettagliata NOME PARAMETRO VOTO NOME PARAMETRO VOTO Interfaccia di utilizzo 5 Motori di ricerca 4 Profilo utente 10 Download contenuti 3 Fruizione corsi 3 Help in linea 3 Meccanismi authoring 7 Architettura scalabile 8 Tracking studenti 6 Accessibilità 0 Meccanismi di delivering 6 Supporto multilingua 0 Statistiche 6 Supporto italiano 0 Test di verifica 6 Chat 6 Interazione con gli studenti 6 Forum 6 Fase di login 6 Virtual Classroom 0 Semplicità di installazione 6 10 Configurazione via interfaccia web Sistema interno scambio mail 8 Creazione gruppi/classi 6 Documentazione 3 Diffusione 8 Compatibilità Standard 0 Vitalità 10 99 5.9 Conclusione I software valutati nel capitolo 5 sono stati tutti scaricati dalla rete, installati e testati. L’approccio utilizzato nell’installare e usare le piattaforme è stato quello tipico di chi deve usare un prodotto già confezionato. Non sono stati presi in considerazione infatti parametri che valutassero la possibilità di modificare il codice. L’installazione è stata anche necessaria per valutare quei casi d’uso relativi all’amministrazione di una piattaforma e-learning e per rendere più veritiera possibile la compilazione della scheda con la metrica riassuntiva. Dalla valutazione di questi otto software per l’e-learning certamente non emerge il software migliore, semmai uno dei software che potrebbero essere tenuti in considerazione nell’ambito di una valutazione globale di tutti i software presenti in rete. Tuttavia ho potuto fare tutta una serie di conclusioni che riguardano i software in generale e che possono essere utili a chi deve affacciarsi nel mondo delle piattaforme e-learning: • La maggior parte delle piattaforme si appoggia a data-base, nella fattispecie a MySql e il linguaggio per interagire con le tabelle solitamente è il PHP, anche se ci sono piattaforme che adottano il java o asp • Per quel che riguarda l’installazione, questa è più difficoltosa in ambienti windows. Secondo il mio parere ciò deriva dall’abbondante presenza di PHP, nativo di Unix. Un ulteriore motivo potrebbe essere la difficoltà nel gestire correttamente, in ambiente windows, i permessi legati ad alcuni file che vengono utilizzati durante l’installazione delle piattaforme e-learning • Anche se solo la minor parte delle piattaforme è compatibile con standard, quest’ultimo in genere è lo SCORM. Pochissime piattaforme invece integrano meccanismi di authoring che generino contenuti compatibili con gli standard 100 • La presenza di chat e forum sembra un’aggiunta forzata in quasi tutti i software. In genere c’è un’interfaccia ridotta e sono presenti solo le funzioni essenziali di questi due servizi. Secondo me questa leggerezza non dovrebbe essere sottovalutata dato che sia la chat che il forum possono essere due ottimi meccanismi per far crescere lo spirito di comunità che c’è dietro ad un progetto e-learning • Le piattaforme proprietarie nella maggior parte dei casi non dispongono di una versione demo del prodotto,infatti dopo questo paragrafo ho allegato una tabella contente le varie piattaforme che non ho potuto testare per i motivi elencati in tabella e per impossibilità di testare una demo. Anche questa mancanza secondo il mio giudizio è molto grave dato che prima di affrontare un ingente investimento un eventuale compratore vorrebbe poter testare con mano il prodotto che gli viene offerto. Ovviamente questa possibilità viene offerta ma solo sotto forma di dimostrazione dell’azienda produttrice che, caso per caso, mostra l’utilità del suo prodotto facendo dimostrazioni a richiesta. Tabella allegata Nome prodotto Blackboard Learning Suite Elearning1000asa Ct2 Web Course Builder Vcampus IntraLearn Lotus Learning Menagement Web Campus Causa mancato test non esiste l’area demo demo mal funzionante,errore di Api link per scaricare la versione demo non presenta demo non è presente una versione demo, presente solo un filmato esplicativo l’unico demo è composto da un filmato in flash che spiega le funzionalità del prodotto 101 Bibliografia [AIC99]AICC, “AICC Publications”, 1999, http://www.aicc.org/docs/AGRs/agr001v3rtf.zip [SCO04]ADL, “SCORM_12_To_2004_Changes”, 2004, http://www.adlnet.org/screens/shares/dsp_displayfile.cfm?fileid=1106 [Ist02]Annali dell’istruzione,I documenti della sperimentazione nella scuola dell’infanzia e nella scuola primaria n.5/6,2001 - n. 1, 2002, p. 135 [Hal04]Brandon-Hall, “Definition http://www.brandon-hall.com of e-learning”, 2004, [CalRot00]Calvani A., Rotta M. , “Fare formazione in Internet”, Trento, Erickson, 2000, pag.75 [CLO03], CLO News Center, “E-Learning Pioneer Moore Launches Zeroed-In Technologies”, 2003, http://www.clomedia.com/common/newscenter/newsdisplay.cfm?id=3063 [Com01]Consiglio Europeo, “Piano di azione e-learning”, 2001, http://europa.eu.int/comm/education/elearning/ [Cur04]Currier S., “Metadata Quality in E-Learning:Garbage in, garbage out”, 2004, http://www.cetis.ac.uk/content2/20040402013222 102 [Dou03]Dougiamas M., “Intervista a Martin Dougiamas”, 2003, http://www.comunicareinrete.it/Elearning/modules.php?op=modload&nam e=Reviews&file=index&req=showcontent&id=36 [Ele04]E-learningsite.com, “LMS/LCMS What is http://www.e-learningsite.com/lmslcms/whatlms.htm it?”, [Fra01]Frattini F., “Direttiva Frattini”, http://www.diritto.it/articoli/personale/norm_01.html 2004, 2001, [Ist01], “I documenti della sperimentazione nella scuola dell’infanzia e nella scuola primaria”, Annali dell’istruzione, num. 5-6 (2001), num. 1(2002), pag. 145 [Lst04]IEEE LSTC, “Working http://lstc.ieee.org/wg12/index.html Draft 12”, 2004, [Iee04]IEEE Standard Association, 2004, http://standards.ieee.org [IEE04]IEEE LTSC, “WG12: Learning Object Metadata”, 2004, http://ltsc.ieee.org/wg12/index.html [IMS04]Imsglobal, “Specification”, http://www.imsglobal.org/specifications.cfm 2004, [Jeb03], Jebeile S , ” The Diffusion of E-Learning Innovations in an Australian Secondary College: Strategies and Tactics for Educational Leaders”, in: The Innovation Journal, Volume 8 (4), 2003, pag. 3-5 103 [Rep04]La Repubblica, “Cresce l’Italia nel mondo dell’e-learning”, 2004, http://pacs.unica.it/rassegna/rassegna041104.txt [LytPou01]Lytras M., Pouloudi A., “E-Learning: Just a Waste of Time”, 2001, http://citeseer.ist.psu.edu/lytras01elearning.html [MinIst03]Ministero dell’istruzione, “Indicazioni nazionali per i Piani di studio personalizzati nella Scuola secondaria di 1° grado”, 2003,http://www.istruzione.it/normativa/2003/allegati/indicazioni_media_ 05_03.pdf, pag. 8 [PriPet97]Price B. and Petre M., ”Teaching Programming through Paperless Assignments: an empirical evaluation of instructor feedback”, in ACM SIGCSE/SIGCUE Conference on Introducing Technology into Computer Science Education, 1997, http://mcs.open.ac.uk/computing/papers/mzx/teaching.doc [Ram01]Ramsay K., “All wrong”, 2001, http://www.vnulearning.com/archive/oln112001.htm [Wil00]Wiley D., “Connecting learning objects to instructional design theory: a definition, a metaphor, and a taxonomy”, in: Wiley D.(Ed.), The Instructional Use of Learning Objects. 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