RELAZIONE DI MISSIONE 2010 - Associazione San Marcellino
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RELAZIONE DI MISSIONE 2010 - Associazione San Marcellino
RELAZIONE DI MISSIONE Anno 2010 Via al Ponte Calvi, 2/4 - 16124 GENOVA Tel. 010/2470229 - Fax 010/2467786 [email protected] - www.sanmarcellino.it INDICE NOTA DI SINTESI 2010 1. L’ATTIVITÀ ISTITUZIONALE 2. STILE E METODOLOGIA DI INTERVENTO 3. LE AREE 3 5 6 7 AREA CENTRO DI ASCOLTO ........................................................................................................................................................ 8 AREA PRONTA ACCOGLIENZA .................................................................................................................................................... 9 AREA ALLOGGIAMENTO ........................................................................................................................................................... 10 AREA EDUCAZIONE AL LAVORO ............................................................................................................................................... 14 AREA ANIMAZIONE ................................................................................................................................................................... 16 4. LE STRUTTURE 18 AREA CENTRO DI ASCOLTO ...................................................................................................................................................... 18 AREA PRONTA ACCOGLIENZA .................................................................................................................................................. 18 AREA ALLOGGIAMENTO ........................................................................................................................................................... 18 AREA EDUCAZIONE AL LAVORO ............................................................................................................................................... 19 AREA ANIMAZIONE ................................................................................................................................................................... 19 5. 6. 7. 8. L’ATTIVITÀ DI FORMAZIONE LA CERTIFICAZIONE DI QUALITÀ DEL SERVIZIO I PROGETTI LE RISORSE FINANZIARIE 20 22 23 26 ONERI ........................................................................................................................................................................................ 26 PROVENTI .................................................................................................................................................................................. 26 9. LE RISORSE UMANE 27 I VOLONTARI ............................................................................................................................................................................. 27 IL PERSONALE IMPIEGATO ....................................................................................................................................................... 27 10. RETI DI COLLEGAMENTO 28 FONDAZIONE SAN MARCELLINO ONLUS ................................................................................................................................. 28 JESUIT SOCIAL NETWORK ......................................................................................................................................................... 28 FEDERAZIONE ITALIANA DEGLI ORGANISMI PER LE PERSONE SENZA DIMORA (FIOPSD) ..................................................... 28 ENTI LOCALI............................................................................................................................................................................... 28 MONDO DELLA RICERCA SCIENTIFICA E CULTURALE .............................................................................................................. 28 ORGANIZZAZIONI EUROPEE ..................................................................................................................................................... 28 Nel 2010 l’Associazione ha proseguito nello sviluppare le proprie attività, operando in uno scenario di generale deterioramento per effetto da un lato della perdurante situazione di crisi economica, dall’altro della diminuzione di risorse destinate ai servizi alla persona dal sistema dello Stato sociale. 1) Aspetti normativi La norma di riferimento resta la Legge Regionale della Liguria n. 12/2006 che disciplina il sistema integrato di interventi e servizi sociali sul territorio e fornisce il quadro entro cui devono operare i soggetti impegnati nel settore. Per quanto riguarda la sua fase applicativa, i programmi sono definiti dal Piano Sociale Integrato Regionale (Psir), approvato dal Consiglio Regionale nel 2007. Il Piano ha stabilito per il triennio 2007-2010 gli obiettivi concreti delle politiche sociali regionali nelle diverse aree d’intervento individuate. In particolare, per l’area “Promozione della socialità e inclusione sociale” e in specifico riferimento alla parte relativa ai servizi di contrasto al disagio (tra cui sono compresi gli interventi diretti alla persona senza dimora), resta fissato come obiettivo da raggiungere il potenziamento sia dei “servizi a bassa soglia e di reintegrazione sociale” che dei servizi di accompagnamento e reinserimento sociale e lavorativo. Tuttavia, a fronte di tali obiettivi di rafforzamento negli interventi e dei crescenti bisogni rilevati da parte della popolazione in difficoltà, non è seguita una destinazione adeguata di risorse finanziarie pubbliche, che sono anzi in netta diminuzione. 2) Iniziative di riflessione Sul versante delle iniziative di studio l’Associazione ha pubblicato un libro su inclusione sociale e lavoro, dal titolo “San Marcellino: educazione al lavoro e territori”, a cura di M. Bergamaschi, D. De Luise e A. Gagliardi, edito da Franco Angeli. Il volume presenta alcune esperienze significative di educazione al lavoro e di intervento sociale offrendo l’occasione per comprendere meglio quanto accade nel rapporto tra l’attuale mercato del lavoro in metamorfosi e chi un’occupazione non l’ha mai avuta o l’ha persa. La presentazione del libro è avvenuta nel mese di novembre, con un dibattito pubblico coordinato da Stefano Zara e a cui hanno partecipato, oltre agli autori, gli Assessori alle Politiche del lavoro della Regione Liguria e del Comune di Genova, rispettivamente Enrico Vesco e Mario Margini. L’Associazione ha partecipato a numerosi incontri di studio e convegni, anche a livello internazionale. Ha mantenuto un forte collegamento con altri enti che all’estero svolgono attività simili, proseguendo con alcuni a svolgere attività di cooperazione finalizzate all’apprendimento reciproco e alla creazione di metodologie comuni. Ha continuato la collaborazione all’interno del Circolo di studio sul lavoro sociale “Oltre il Giardino” attraverso la partecipazione alle sue riunioni periodiche. Ha realizzato otto conferenze pubbliche rivolte alla cittadinanza, nell’ambito del ciclo “Intorno a noi”, con l’obiettivo di aprire spazi di riflessione e coinvolgimento sulla promozione della giustizia e attorno ai temi centrali della convivenza e dei diritti umani. Nel mese di maggio ha infine organizzato a Genova, in collaborazione con il Dipartimento di Scienze della Comunicazione Linguistica e Culturale dell’Università di Genova, il convegno “La mediazione: una via verso la coesione sociale e la cultura della pace”. 3) Nuove realizzazioni Durante la “emergenza-freddo”, il piano cittadino volto a fronteggiare la situazione di bisogno degli adulti in strada nel periodo invernale, è stato ri-attivato il centro notturno “Caldo Caffè; tale servizio è stato affidato all’Associazione dal Comune di Genova. 3 NOTA DI SINTESI 2010 NOTA DI SINTESI 2010 Nell’ambito del bando indetto dal Centro Servizi al Volontariato della Liguria (Celivo) per il sostegno dei progetti sociali delle organizzazioni di volontariato è stata approvata la proposta dell’Associazione dal titolo “Avviare un nuovo centro di accoglienza e inclusione sociale per persone senza dimora nella città di Genova”. Essa si attuerà nell’anno 2011 e avrà come obiettivo quello di incrementare la qualità dell’accoglienza offerta all’interno della nuova struttura “Il Crocicchio”. E’ stato avviato il progetto per la realizzazione di un nuovo centro diurno per persone senza dimora all’interno di un immobile acquisito dalla Compagnia di Gesù e dato in comodato all’Associazione. Il centro, collocato in ottima posizione di fronte all’Acquario di Genova, consentirà al termine dei necessari lavori di ristrutturazione di offrire ai suoi ospiti uno spazio di accoglienza con possibilità di intraprendere percorsi di recupero, anche attraverso attività di socializzazione e laboratorio. Per l’avvio di tale iniziativa Enel Cuore Onlus ha stanziato un contributo economico a copertura della maggior parte dei costi previsti per la ristrutturazione e l’allestimento. E’ stato approvato dalla Regione Liguria il progetto di Servizio Civile Regionale dal titolo “Attiviamoci: conoscere, riflettere e scrivere con responsabilità” presentato dall’Associazione in collaborazione con la cooperativa sociale La Comunità. L’iniziativa coinvolgerà giovani dai 16 ai 18 anni, studenti del Liceo classico “Colombo” attorno alle tematiche inerenti il Servizio Civile e attraverso lo sviluppo di percorsi di cittadinanza attiva. E’ stato ottenuto il rinnovo annuale della certificazione di qualità da parte di SGS Italia. 4) Risultati Riguardo ai dati rilevati nell’anno è confermato un generale consolidamento nelle quantità degli interventi effettuati, tenuto conto che diversi servizi offerti dall’Associazione hanno raggiunto la saturazione delle risorse disponibili. Purtroppo, la situazione del contesto sociale appare critica e fa ritenere che la pressione esercitata da chi viene a trovarsi in difficoltà ed è costretto a richiedere aiuto non diminuisca. Rispetto all’anno precedente hanno registrato un notevole incremento, ad esempio, l’afflusso al Centro di ascolto (che fa registrare una media di 100 contatti giornalieri) e le notti fruite dagli ospiti all’interno dei servizi di pronta accoglienza. Sono aumentate nettamente anche le ore di attività svolte nei laboratori di educazione al lavoro. I volontari che prestano direttamente servizio sono circa 560 e forniscono un contributo essenziale alle attività dell’Associazione. Per gli aspetti economici, riguardo all’attività tipica, va evidenziato il mancato adeguamento della contribuzione degli Enti pubblici a sostegno degli interventi svolti dall’Associazione. La copertura da parte dei fondi pubblici è di circa il 30% delle risorse complessive impiegate nell’esercizio. Sul fronte opposto, quello delle donazioni private, si è d’altro canto registrata una contrazione rispetto all’anno precedente di circa il 18% certamente connessa agli effetti della perdurante crisi economica. Da sottolineare, riguardo invece alla gestione straordinaria, la rilevanza dell’operazione legata alla ristrutturazione dell’immobile “Il Crocicchio” che peraltro non ha influito sul risultato economico essendo i relativi oneri in questo esercizio interamente coperti dalla quota di contributo erogato dalla Fondazione Carige, per un ammontare pari a circa Euro 600.000. Visto il livello raggiunto dagli oneri sono stati fondamentali ai fini del mantenimento dell’equilibrio gestionale il contributo concesso dalla Compagnia di San Paolo a sostegno delle attività istituzionali svolte dall’Associazione nel 2010, pari a Euro 172.500, e il contributo straordinario concesso dalla Fondazione San Marcellino, pari a Euro 190.000. 4 NOTA DI SINTESI 2010 I lavori di ristrutturazione dei locali dell’ex albergo “Il Crocicchio”, di proprietà della Fondazione Carige, sono stati portati a termine permettendo così, nel mese di dicembre, il trasferimento nella nuova sede delle attività in precedenza svolte nei presidi “L’Angolo” e “Il Gradino”. La capienza complessiva della nuova struttura è di 23 posti. Lo Statuto stabilisce che l’Associazione ha carattere volontario e sceglie, nello spirito di fedeltà ai valori cristiani, di prendere le parti, senza preclusione di alcuna etnia, nazionalità o professione religiosa, di quegli uomini e di quelle donne che, per ragioni diverse, si trovano nelle situazioni più difficili, quali, ad esempio: senza dimora, soli, senza riferimenti di aiuto, privi dei più elementari mezzi di sussistenza, per farsene concretamente carico con diverse forme di intervento - anche in collaborazione con altri enti pubblici e privati e nei vari ambiti della vita sociale. Scopo dell’Associazione è perciò quello di promuovere a livello individuale, sociale e spirituale, la dignità umana di queste persone per aiutarle a rientrare e a partecipare a pieno diritto e con possibilità d’espressione al contesto sociale in cui vivono. Ciò comporta l’impegno da parte dei soci di farsi carico delle diverse forme di intervento dell’Associazione curando anche una adeguata formazione personale e una sensibilizzazione a vasto raggio mediante possibili ricerche, studi e dibattiti sui problemi e sulle cause del disagio sofferto da queste persone. A loro favore l’Associazione può organizzare, gestire e rendere qualsiasi tipo di servizio, anche utilizzando diverse forme di finanziamento, pubblico o privato. L’Associazione intende inoltre stimolare gli Enti pubblici e privati interessati affinché attraverso le loro azioni operino scelte non emarginanti, indicando eventualmente anche soluzioni alternative. L’Associazione non ha finalità politiche né scopo di lucro. Dal punto di vista della natura giuridica è associazione privata non riconosciuta. Iscritta come Organizzazione di Volontariato (Legge 11 agosto 1991 n. 266) nell’apposito registro tenuto dalla Regione Liguria, ha assunto in quanto tale la qualifica di ONLUS (D.Lgs. 4 dicembre 1997 n. 460). In base alle sue disposizione statutarie redige ed approva annualmente il bilancio d’esercizio che è assoggettato a verifica da parte di un Collegio di Revisori indipendenti appositamente nominati. 5 L’ATTIVITÀ ISTITUZIONALE 1. L’ATTIVITÀ ISTITUZIONALE Nello svolgimento di tutte le sue azioni di accompagnamento sociale e lavorativo delle persone accolte l’Associazione ha adottato una metodologia di intervento che punta a disegnare percorsi individuali di emersione dalle condizioni di bisogno, superando l’approccio assistenziale per sua natura non in grado di garantire un’evoluzione stabile dallo stato di necessità. In particolare la metodologia adottata ruota intorno a due fuochi: la centralità della persona coinvolta; la costruzione di un rapporto di fiducia tra la persona e gli operatori basato su una reciproca e approfondita conoscenza. L’Associazione, sulla base del criterio della centralità, chiede agli operatori di pensare la persona secondo tre dimensioni: - unicità: considerare ogni essere umano unico ed irripetibile; in questo senso tutta l’impostazione della relazione di aiuto pone al centro la persona e mira a coglierne gli aspetti caratteristici, impostando ogni intervento in maniera specifica; - particolarità: ogni intervento deve mirare a restituire coscienza della propria particolarità alla persona assistita evitando che tale particolarità divenga chiusura, difesa, stigma, ma piuttosto stimolando la persona ad un’assunzione di responsabilità ed al conseguente superamento dei particolarismi; - universalità: partire dall’assunto che ogni uomo assomiglia a tutti gli altri in ragione della sua appartenenza alla famiglia umana; il diritto di essere uomo è universale, come universale deve essere il riconoscimento dei diritti della persona. Risvegliare questo senso di universalità vuole dire aiutare le persone ad esprimere correttamente i propri bisogni e le proprie differenze quale primo passo per affermarsi e partecipare attivamente alla società. L’obiettivo della reciproca conoscenza viene raggiunto progressivamente nel tempo attraverso: - l’approfondimento delle caratteristiche psicologiche e del “vissuto” della persona; - la costruzione di un rapporto tra la persona e l’operatore, e tramite questo con l’Associazione, per instaurare, a partire dall’intervento in risposta ai bisogni primari, un clima di reciproca fiducia. Superata la prima fase di conoscenza della persona, inizia la definizione con la stessa di un percorso personalizzato verso il pieno recupero alla vita sociale e lavorativa. 6 STILE E METODOLOGIA DI INTERVENTO 2. STILE E METODOLOGIA DI INTERVENTO Per perseguire le proprie finalità l’Associazione ha progressivamente ampliato i propri servizi al fine di meglio rispondere alle diverse esigenze delle persone assistite. La descrizione seguente riflette l’assetto organizzativo attuale dei servizi dell’Associazione, riuniti in cinque aree: CENTRO DI ASCOLTO - Centro di Ascolto PRONTA ACCOGLIENZA - Pronta Accoglienza Notturna “L’Archivolto” - Ambulatorio - Servizio “Diurno” ALLOGGIAMENTO - Accoglienza Notturna Femminile “La Treccia” - Accoglienza Notturna Maschile “Il Crocicchio” - Comunità residenziali “Il Boschetto” e “Il Ponte” - Alloggi individuali assistiti. EDUCAZIONE AL LAVORO - Laboratori di educazione al lavoro “Pulizie” “Lavanderia” “Cambusa” “Manutenzioni” “Cucina” - Stage in aziende esterne - Accompagnamento all’inserimento in azienda ANIMAZIONE - Centro Diurno “La Svolta” - Attività Ricreative e Culturali - Soggiorni estivi Rollières (Alta Val di Susa) Nel seguito sono riportate, in dettaglio, le funzioni svolte da ciascuno dei servizi sopra elencati. 7 LE AREE 3. LE AREE Il Centro di Ascolto, luogo in cui si svolge il dialogo tra operatori ed utenti, è il fulcro sia delle attività legate all’urgenza che degli interventi a lungo termine. Il Centro di Ascolto mira alla comprensione del disagio delle persone in stato di senza dimora attraverso l’utilizzo dello strumento del colloquio, visto come occasione proposta alle persone di parlare della propria difficoltà per provare a individuarne le cause e sviluppare soluzioni possibili. Il Centro di Ascolto é stato aperto al pubblico per quattro mattine alla settimana, dalle 9 alle 12, per incontrare le persone che si sono rivolte all’Associazione per la prima volta (primi colloqui), quelle già conosciute e quelle inserite nelle varie strutture (accoglienze notturne, laboratori di educazione al lavoro, alloggi, comunità, ecc.). Le persone assistite hanno incontrato l’operatore di riferimento con cadenza settimanale, salvo la situazione particolare abbia richiesto una frequenza diversa. Una équipe di quattro operatori specializzati (uno psicologo e tre educatori professionali) si è occupata di effettuare i colloqui con gli utenti, mentre due operatori volontari e alcuni collaboratori hanno svolto la prima accoglienza in sala d’attesa operando da filtro, rispondendo direttamente a richieste, svolgendo il servizio di distribuzione/ricevimento della posta, consegnando buoni doccia, e provvedendo a prendere nota delle persone in attesa di incontrare gli operatori. A supporto delle esigenze tecniche e operative del Centro di Ascolto ha funzionato un servizio di segreteria per l’inserimento ed elaborazione dati. Ogni settimana si sono svolte due riunioni di coordinamento interno dove gli operatori del Centro di Ascolto si sono incontrati con gli operatori delle varie strutture (accoglienze notturne, comunità, laboratori di educazione al lavoro, alloggi, ecc.). Inoltre, con la stessa frequenza, si sono tenute due riunioni di supervisione agli operatori, condotte da uno psicologo. Ciò ha consentito di realizzare le migliori condizioni per discutere delle persone seguite, per misurarsi collettivamente rispetto alle relazioni con gli utenti e con gli altri operatori e per coordinare l’insieme delle strutture - d’accoglienza e non - sia dal punto di vista degli inserimenti, in rapporto alla capienza disponibile, che della riflessione sulle osservazioni prodotte dai responsabili dei vari settori, riguardo al monitoraggio del cammino individuale degli utenti. Il Centro di Ascolto, pur tentando di sviluppare i percorsi di chi sembra rispondere a sollecitazioni riguardanti le possibilità di cambiamento e progressione individuale, ha riservato comunque attenzione anche a quell'altra serie di persone che hanno posto domande non immediatamente connesse a tale obiettivo e che con difficoltà utilizzano lo strumento del colloquio con l’operatore. Sotto questo profilo e con riguardo ai bisogni manifestati il Centro di Ascolto, al fine di avviare comunque relazioni significative, ha attuato due tipologie di interventi. Da un lato, ha svolto attività d’informazione, orientamento e accompagnamento ai servizi pubblici, attività di segretariato sociale, assegnazione di residenza anagrafica, assistenza ai bisogni primari attraverso la distribuzione di prodotti per l’igiene personale; dall’altro ha ricoperto un ruolo di indirizzo verso le persone inserite nei percorsi di accoglienza, favorendo la partecipazione alle ulteriori iniziative organizzate dall’Associazione, sia sul versante dell’assistenza ai bisogni primari che su quello della socializzazione e dell’animazione culturale. L’elaborazione dei percorsi riabilitativi con l’utente avviene prima di tutto in sede di colloquio al Centro di Ascolto; l’andamento della relazione viene via via monitorato durante il suo sviluppo e verificato durante le riunioni settimanali di coordinamento degli operatori. Il disegno del percorso si sviluppa in stretta connessione sia con le attività rispondenti al bisogno di alloggiamento, attraverso l’utilizzo di diversi tipi di strutture a seconda delle esigenze dei destinatari (accoglienze notturne e d’urgenza, comunità, alloggi assistiti) sia con le attività volte alla formazione e all’inserimento lavorativo. Per quanto riguarda la collaborazione con i Servizi Sociali del Comune di Genova, questa è stata attuata attraverso la partecipazione al “Gruppo Casi”, organo coordinato dagli uffici dell’Amministrazione e formato dai rappresentanti dei diversi soggetti operanti sul territorio a favore delle persone senza dimora. E’ così possibile collegare tra loro gli interventi delle singole agenzie, favorendo l’elaborazione di progetti individuali di persone trattate in modo congiunto, nonché il monitoraggio e la verifica sull’andamento dei progetti e sul funzionamento dei servizi attivati dai diversi enti. 8 LE AREE AREA CENTRO DI ASCOLTO Centro d’Ascolto Anno 2006 Anno 2007 Anno 2008 Anno 2009 Anno 2010 Persone 809 862 811 778 723 Contatti 17.185 18.211 17.673 18.766 20.043 89 92 93 96 99 Presenza media giornaliera L’intensità di affluenza da parte delle persone che richiedono interventi all’Associazione rivolgendosi al Centro d’Ascolto (espresso dalla presenza media giornaliera) ha raggiunto nel 2010 il suo picco più elevato. AREA PRONTA ACCOGLIENZA PRONTA ACCOGLIENZA NOTTURNA “L’ARCHIVOLTO” L’Archivolto è una struttura di accoglienza notturna maschile d’urgenza con capienza di 16 posti letto. L’Archivolto offre alla persona un ricovero per la notte in un contesto accogliente per un periodo di tempo limitato. Nel periodo dato a disposizione gli ospiti hanno la possibilità di iniziare con il Centro di Ascolto un programma condiviso di reinserimento sociale. La struttura è stata aperta ogni giorno con i seguenti orari: accoglienza dalle ore 19,30 alle 22; chiusura alle ore 7,15. L’ospite ha la possibilità di pernottare per un massimo di 15 giorni e, trascorso un mese, può ritornare per altri 15 giorni. Le persone possono usufruire della struttura ricorrendo al Centro di Ascolto di San Marcellino, il quale può raccogliere anche le richieste che giungono dal Centro di Ascolto Caritas “Il Monastero”, dall’Asilo Notturno Massoero, dall’Associazione Massoero 2000 e dall’Unità Operativa Cittadini senza Territorio del Comune di Genova. Nel corso dell’anno è stato attivato all’interno della struttura uno spazio di accoglienza riservato alle donne. Tale modulo ha funzionato in via sperimentale, con 4 posti letto. Le persone ospiti della struttura hanno la possibilità di usufruire anche dei servizi di doccia e lavanderia interna. Nel periodo dal 2006 al 2010 le notti di accoglienza fornite dall’Archivolto sono state le seguenti: Archivolto Notti Anno 2006 Anno 2007 Anno 2008 Anno 2009 Anno 2010 3.430 3.409 3.582 3.453 3.953 9 LE AREE Nel periodo dal 2006 al 2010 le persone, i contatti e la presenza media per giornata d’apertura del Centro di Ascolto dell’Associazione sono stati i seguenti: AMBULATORIO Nei locali adiacenti al Centro di Ascolto le persone hanno potuto ricevere assistenza medica, grazie a visite condotte da medici volontari, la domenica mattina. Le stesse persone hanno potuto, nel contempo, trovare risposta a richieste di prima necessità ricevendo prodotti per l’igiene personale. Tale servizio è assicurato anche durante la settimana nella fase di accoglienza del Centro di Ascolto. DIURNO Il Centro, ubicato a pochi passi dal Centro di Ascolto di San Marcellino, ha fornito per quattro giorni la settimana, nella fascia oraria del mattino e negli spazi realizzati specificamente per tale attività, un servizio docce abbinato a un servizio lavanderia e guardaroba, nonché un servizio di distribuzione di bevande calde. Attraverso questa attività è possibile entrare in contatto con fasce di popolazione che fino ad oggi hanno evitato di conoscere e di farsi conoscere dall'Associazione, sfuggendo ogni possibile rapporto. Nel periodo dal 2006 al 2010 le persone assistite e i contatti realizzati nel Centro Diurno sono stati i seguenti: Diurno Anno 2006 Anno 2007 Anno 2008 Anno 2009 Anno 2010 Persone 443 485 450 454 468 Contatti 8.750 10.055 10.794 12.371 13.720 Si è verificato un deciso incremento del numero di contatti in rapporto all’anno precedente. AREA ALLOGGIAMENTO LA TRECCIA La struttura d’accoglienza notturna per donne senza dimora è ubicata nel quartiere di Manin ed ha una capienza di 8 posti letto. Vista la rilevanza della problematica delle donne senza dimora all’interno dell’area del disagio grave urbano, l’Associazione ha ritenuto opportuno sviluppare una struttura di accoglienza ad esse riservata. 10 LE AREE I dati dal 2006 al 2009 sono riferiti ancora alla capienza di 10 posti, dal momento che il trasferimento nella nuova struttura che ha permesso di elevare la capienza a 16 posti è avvenuto solamente alla fine dell’anno. Il dato registrato comporta il pieno utilizzo della struttura per l’intero periodo, a conferma della rilevanza del fenomeno dato dalla presenza di persone senza dimora a Genova. Le dimissioni si verificano su base progettuale, cioè quando sono rilevate le condizioni per sviluppare soluzioni alternative assieme alla ospite, ovvero per altri motivi d’opportunità. L’accoglienza è comunque subordinata al rispetto di alcune regole di vita comunitaria, ossia: puntualità, pulizia personale e sobrietà. La Treccia è stata attivata a titolo sperimentale dall’anno 2000. Da allora il servizio erogato è stato notevolmente ampliato e adattato alle esperienze specifiche dell’utenza accolta. Nel periodo dal 2006 al 2010 le persone assistite e le notti di accoglienza fornite dalla Treccia sono state le seguenti: Treccia Anno 2006 Anno 2007 Anno 2008 Anno 2009 Anno 2010 Persone 9 10 13 16 11 1.953 2.096 2.082 2.432 2.762 Notti IL CROCICCHIO Il Crocicchio è un’accoglienza notturna maschile, con capienza di 23 posti letto. La struttura è stata aperta tutti i giorni dalle 19.30 alle 7.30; nel servizio è compreso il pasto serale e la colazione del mattino. L'accoglienza impegna al rispetto di tre regole minimali: puntualità, sobrietà e pulizia personale che vengono verificate con l'ospite al Centro di Ascolto al momento del rinnovo del tesserino con il quale è consentito l’accesso all'accoglienza di settimana in settimana. Il responsabile della struttura è stato affiancato da due operatori a sera, in un équipe di sei persone, che lo hanno assistito nelle funzioni di accoglienza e hanno partecipato alle riunioni settimanali del Centro di Ascolto. Volontari, divisi in turni, hanno garantito la presenza di due persone per notte. L’accoglienza notturna consente di disporre di un importante spazio in cui, a partire dalla risposta a bisogni primari, si inizia a conoscere e farsi conoscere dalla persona assistita, impostando con essa un rapporto basato sulla fiducia. La durata del pernottamento attualmente ruota attorno ai tre mesi ed è tarata in funzione di incoraggiare l’ospite alla formulazione di un programma ulteriore. Il periodo è rinnovabile a giudizio dell’équipe degli operatori. Le osservazioni effettuate dagli operatori della struttura risultano importanti per il lavoro dei gruppi di coordinamento del Centro di Ascolto e per l’elaborazione delle proposte di passaggio a tappe successive nei percorsi individualizzati. In particolare viene verificata la risposta della persona ad alcune proposte quali lo svolgimento di compiti con livelli crescenti in termini d’impegno e responsabilità, l'inserimento in laboratori di educazione al lavoro, l'inserimento in gruppi per il trattamento dei problemi alcolcorrelati, ecc... 11 LE AREE Le ospiti sono state prese in carico da un operatore personale di riferimento del Centro di Ascolto con il quale a cadenza settimanale hanno sostenuto un colloquio di verifica. L’accoglienza è stata aperta tutti i giorni dalle ore 19 alle ore 8. E’ compresa la cena serale e la colazione del mattino. Volontarie, divise in turni, hanno garantito la presenza di almeno una persona ogni notte. Crocicchio Persone Notti Anno 2006 Anno 2007 Anno 2008 Anno 2009 Anno 2010 43 45 43 30 21 5.815 6.070 6.707 5.401 5.615 La diminuzione delle persone ospitate è dovuta alla diminuzione del 50% dei posti letto disponibili in attesa che terminassero i lavori di ristrutturazione della nuova sede della struttura per l'intero anno 2010. Il numero delle notti fornite è aumentato per la maggiore permanenza nella struttura delle persone ospitate. COMUNITA’ IL BOSCHETTO Il Boschetto è una comunità con capienza fino a11 posti letto. Vi sono inserite, per un periodo che varia secondo le esigenze, quelle persone per le quali il progetto verso l’autonomia individuale ha raggiunto un livello più elevato. E' stata aperta nei giorni feriali dalle 18 alle 8. Nei giorni festivi, a turno per l’intera giornata, un ospite ha avuto la responsabilità di tenere la comunità aperta, con un operatore che ha garantito la propria reperibilità. L’équipe di operatori e i volontari, coordinata dal responsabile, ha garantito una presenza fissa durante la notte e durante i giorni festivi. Un gruppo di essi si è occupato di organizzare momenti specifici di animazione (pranzi in occasione di feste, celebrazione dei compleanni, preparazione di incontri, ecc.). Gli ospiti partecipano alla gestione della casa occupandosi delle pulizie, della stesura della lista-spese, degli acquisti, effettuati per conto dell’Associazione, di alcuni generi alimentari e della preparazione della cena che consumano insieme. Eventuali proposte sui problemi inerenti l'andamento della casa o sui rapporti fra gli ospiti vengono discussi settimanalmente durante una riunione gestita dall'operatore responsabile della comunità. E’ questo un momento centrale della vita comunitaria dove gli utenti si confrontano anche rispetto ad eventi significativi della sfera individuale. Le attività suddette sono svolte da ciascun ospite con l'accompagnamento e la supervisione del proprio operatore di riferimento del Centro di Ascolto. La comunità del Boschetto rappresenta il laboratorio nel quale si sviluppa il metodo d’intervento di riabilitazione e di accompagnamento sociale dell’Associazione. Gli obiettivi sono quelli di contrastare la cronicizzazione dello stato di disagio e di sviluppare assieme alla persona la capacità di valutare la propria abilità sociale, nella prospettiva del raggiungimento della massima autonomia possibile. Con la maggior parte degli ospiti si affrontano le problematiche alcolcorrelate tramite l'inserimento dei soggetti a rischio nei Club degli Alcolisti in Trattamento (C.A.T.) presenti sul territorio, ovvero quelle inerenti al recupero delle capacità lavorative, favorendo l'inserimento in attività occupazionali o proponendo un'esperienza formativa nei laboratori protetti gestiti dall’Associazione. Sono spesso affrontate anche le questioni legate all'uso del denaro, in vista del successivo raggiungimento di condizioni di autonomia. Oltre al colloquio settimanale con l’operatore del Centro d’Ascolto le persone ospitate sono state seguite, nei casi in cui ciò è risultato necessario, dai servizi territoriali per la salute mentale, per terapie farmacologiche o di sostegno psicologico. 12 LE AREE Nel periodo dal 2006 al 2010 le persone assistite e le notti di accoglienza fornita dal Crocicchio sono state le seguenti: Boschetto Persone Notti Anno 2006 Anno 2007 Anno 2008 Anno 2009 Anno 2010 11 10 10 9 10 2.606 2.314 2.348 2.831 2.754 COMUNITA’ IL PONTE Il Ponte è una comunità residenziale con capienza di 9 posti letto. Il turn-over delle persone all’interno della struttura è limitato (nove dimissioni dal 1998) in ragione della tipologia di utenti a cui è rivolto il servizio. All’interno della struttura, infatti, sono inserite quelle persone che hanno stabilito con l’Associazione un rapporto duraturo e che hanno impostato con il Centro d’Ascolto un progetto di accoglienza ed accompagnamento a medio-lungo termine; persone per le quali appare tuttavia non opportuno o prematuro l’inserimento in alloggi in condizioni di parziale autonomia. La comunità è stata aperta tutti i giorni, 24 ore su 24. Agli ospiti è esplicitamente richiesta la presenza alla cena comune, il rientro la sera entro le ore 23 e la presenza ad una riunione di programmazione settimanale, che si tiene ogni lunedì mattina con il responsabile della comunità. Nei giorni durante la settimana si sono alternati nella presenza in comunità l’operatore responsabile e un gruppo di volontari, a copertura di larghe fasce orarie nel corso della giornata; un secondo gruppo di volontari ha assicurato la presenza nelle sere di sabato e di domenica. Gli ospiti partecipano, con la mediazione degli operatori, a parte delle attività di gestione e mantenimento della struttura (cucina, pulizia, partecipazione alle operazioni d’approvvigionamento). Durante la permanenza nella comunità la persona mantiene la relazione con il proprio operatore di riferimento del Centro di Ascolto, con cui elabora l’andamento del percorso progettuale. Il tempo maggiore di permanenza consente un monitoraggio più a lungo termine della persona e quindi la formulazione di percorsi d’accompagnamento adeguati. Nel periodo dal 2006 al 2010 le persone assistite e le notti di accoglienza fornite del Ponte sono state le seguenti: Ponte Persone Notti Anno 2006 Anno 2007 Anno 2008 Anno 2009 Anno 2010 10 10 10 9 8 3.234 3.108 2.714 3.117 2.920 13 LE AREE Nel periodo dal 2006 al 2010 le persone assistite e le notti di accoglienza fornite dal Boschetto sono state le seguenti: Gli alloggi sono distribuiti in 7 unità immobiliari ubicate nel Centro Storico, da cui sono ricavati 21 mini-appartamenti. L’inserimento abitativo in un alloggio singolo indipendente costituisce una tappa fondamentale per la persona che si è trovata in condizione di senza dimora, offrendo l’opportunità di recuperare una propria gestione dei tempi e delle modalità di vita. Gli ospiti sono stati supportati durante l’intero periodo dell’inserimento abitativo da un contatto costante e da un colloquio settimanale con l’operatore del Centro di Ascolto, allo scopo di favorire la ripresa dell’autonomia e il reinserimento nella vita sociale. Nel periodo dal 2006 al 2010 le persone assistite e le notti di accoglienza fornite negli Alloggi Assistiti sono state le seguenti: Alloggi Assistiti Persone Notti Anno 2006 Anno 2007 Anno 2008 Anno 2009 Anno 2010 15 17 13 11 15 4.845 4.986 3.826 4.015 3.944 L’aumento del numero di persone inserite negli alloggi assistiti, avvenuta nel 2010, è dovuto al manifestarsi di un turn-over, anche legato all’assegnazione di alloggio pubblico da parte di alcuni destinatari, già inseriti in graduatoria grazie al servizio di accompagnamento fornito dal Centro d’Ascolto dell’Associazione, svolto in collegamento con i servizi sociali territoriali. AREA EDUCAZIONE AL LAVORO L’Associazione ha compreso come la sola offerta di un posto di accoglienza rischia di cronicizzare il disagio di chi si è trovato a vivere per strada se, parallelamente, non si sviluppano legami relazionali basati sulla conoscenza e sulla fiducia. Cercando di valorizzare le abilità di ciascuno e a partire dai contenuti che emergono dalla relazione “operatore-utente”, è invece possibile perseguire gli obiettivi di integrazione sociale che rappresentano l’obiettivo finale dell’intervento. All’interno di questo percorso un passaggio cruciale è quello del reinserimento nel mondo occupazionale. Un posto di lavoro, l’accettazione dei vincoli che esso richiede, il reddito che se ne ricava e l’autonomia che esso concede sono senz’altro elementi significativi per il successo di un cammino individuale di recupero. L’esperienza maturata negli anni ha evidenziato come gli interventi formativi da soli non consentono di superare le difficoltà opposte da chi ha subito un’impronta formatasi in lunghi anni di vita vissuta spesso in isolamento e priva di regole. Allo stesso modo sono risultati controproducenti, nella maggior parte dei casi, gli avviamenti effettuati direttamente nelle aziende, senza far maturare nelle persone una coscienza del lavoro e un significato attribuito a tale esperienza. E’ dunque necessario che l’inserimento in un posto di lavoro sia preceduto da un periodo di attività da svolgersi in un contesto protetto e tale opportunità è offerta dai Laboratori di educazione al lavoro. 14 LE AREE ALLOGGI ASSISTITI I Laboratori di educazione al lavoro dell’Associazione sono cinque: Lavanderia, Pulizie, Cambusa, Manutenzioni immobili, Cucina. Lo scopo principale dei laboratori non é quello di produrre, quanto quello di attuare una simulazione di lavoro. Gli utenti sanno di trovarsi in una situazione protetta nella quale sono messi alla prova attorno alle capacità e alle abitudini che costituiscono la struttura e i vincoli riconoscibili di qualsiasi lavoro. Le competenze che gli utenti sono chiamati a riscoprire sono la capacità di organizzare il proprio tempo attorno ad un impegno quotidiano, rispettando gli orari di lavoro; la capacità di relazionarsi con i propri pari in un'attività strutturata, dove i compiti sono definiti e interdipendenti; infine, la capacità di stare dentro una situazione gerarchicamente organizzata, riconoscendo e comprendendo la funzione dell'autorità del responsabile. Nel periodo dal 2006 al 2010 le persone inserite e le ore complessive di attività dei laboratori sono state le seguenti: Laboratori Persone Ore Anno 2006 Anno 2007 Anno 2008 Anno 2009 Anno 2010 21 23 21 18 17 12.348 12.583 14.090 16.187 18.914 Si evidenzia la crescita costante, avvenuta negli ultimi anni, delle ore di attività svolta dai laboratori. L’Associazione ha erogato ai partecipanti alle attività dei laboratori un sussidio in denaro, sotto forma di gettone orario di presenza. Le entrate così ottenute forniscono il riconoscimento tangibile dello sforzo fatto e avvicinano l'esperienza della simulazione a quella della realtà. Inoltre la disponibilità di un’entrata regolare costituisce un’importante occasione di verifica nella gestione dei propri averi. STAGE IN AZIENDE ESTERNE (BORSE LAVORO) L’avvio ad un’attività lavorativa esterna rappresenta un ulteriore passo verso la piena integrazione nel contesto sociale. A questo scopo l’Associazione ha organizzato stage, presso aziende esterne, svolti nell’ambito dei percorsi individualizzati di recupero. A fronte del lavoro esterno è stata riconosciuta dall’Associazione un’indennità di frequenza commisurata alle ore di lavoro prestato. Durante l’intera durata dello stage lavorativo l’educatore dell’Associazione è restato in stretto contatto sia con il datore di lavoro, per le necessarie verifiche e gli eventuali aggiustamenti di percorso, sia con la persona per seguirne l’andamento dell’esperienza e rileggerne insieme ad essa il significato. Grazie a quanto realizzato, è stato possibile negli ultimi anni inserire in aziende con assunzioni a tempo indeterminato, al termine dei periodi di stage, 13 persone. Nel periodo dal 2006 al 2010 le persone inserite e le ore complessive di attività delle Borse lavoro sono state le seguenti: Borse lavoro Persone Ore Anno 2006 Anno 2007 Anno 2008 Anno 2009 Anno 2010 6 5 5 5 4 3.613 5.690 6.153 4.531 3.899 15 LE AREE LABORATORI Anche dopo l’assunzione, l’Associazione prosegue a monitorare l’andamento dei percorsi di inserimento garantendo il miglior inserimento lavorativo in forma stabile e qualificata attraverso colloqui che il responsabile del settore di Educazione al Lavoro effettua sistematicamente sia con il datore di lavoro che con la persona assistita. Nel periodo dal 2006 al 2010 le persone seguite in aziende esterne sono state le seguenti: Accompagnamento in aziende esterne Persone all’inserimento Anno 2006 Anno 2007 Anno 2008 Anno 2009 Anno 2010 7 7 5 5 7 AREA ANIMAZIONE L’Animazione si occupa delle esigenze in termini di spazi d’interesse e tempo libero che le persone accolte manifestano. Oltre all’attività ordinaria del Centro Diurno “La Svolta”, l’Associazione organizza nell’anno una serie di azioni, sia di tipo ricreativo, che culturale. LA SVOLTA “La Svolta” offre uno spazio dove gli ospiti possono fruire di servizi di prima assistenza e soggiornare durante la giornata incontrando altre persone. E’ destinato ad un’utenza con situazioni di disagio sociale complesse. L’ubicazione è in pieno centro storico, all’interno dell’immobile che ospita anche il servizio “Diurno”. Il Centro è stato aperto nel pomeriggio, sei giorni su sette, dalle 15 alle 18. Il servizio svolto durante la fascia pomeridiana consiste nell’offerta di uno spazio di accoglienza, in cui le persone hanno la possibilità di conoscersi e di partecipare ad attività ricreative insieme ai volontari presenti quotidianamente. Nel periodo dal 2006 al 2010 le persone assistite e i contatti del Centro “La Svolta” sono stati i seguenti: La Svolta Anno 2006 Anno 2007 Anno 2008 Anno 2009 Anno 2010 Persone 174 204 175 219 217 Contatti 5.810 8.008 7.942 10.362 13.740 Anche per questa tipologia di accoglienza diurna si è registrato una forte crescita in termini di numero di contatti realizzati. 16 LE AREE ACCOMPAGNAMENTO ALL’INSERIMENTO IN AZIENDA Sul fronte delle attività ricreative si è inteso sviluppare, a partire dall’osservazione delle esperienze compiute, un nuovo approccio all’animazione, coinvolgendo direttamente i partecipanti nella programmazione delle attività. Si sono tenuti tornei di biliardo e di gioco delle carte; per favorire la dimensione dell’aggregazione, inoltre, si sono organizzati pranzi e feste in occasione di ricorrenze specifiche, presso “La Svolta”. Nel 2010 si sono svolti tre pranzi di Natale, due nella nuova sede della struttura di accoglienza di Piazza Bandiera e uno nella sede di Via della Crocetta, preparati dal Laboratorio Cucina; hanno partecipato complessivamente 195 persone, tra cui 45 volontari. Altre iniziative sono state tenute all’esterno, come gite di gruppo a durata giornaliera, visite guidate alla città, pratica di attività sportive. Si sono inoltre realizzate visioni di spettacoli cinematografici, selezionati dai partecipanti, sia con proiezioni presso “La Svolta”, sia presso le sale cittadine. All’interno del Centro Diurno si è sviluppata l’attività dei Laboratori artistico-espressivi: in questi laboratori, attraverso incontri periodici, si dà spazio ad attività artistiche nelle quali i destinatari trovano un’occasione di espressione e integrazione. I laboratori sono quattro, dedicati alle seguenti discipline: Attività Teatrali; Poesia e Scrittura; Musica; Pittura. Va ricordata l’attività svolta durante la domenica mattina quando, dopo la celebrazione della Santa Messa nella chiesa di San Marcellino, si crea uno spazio in cui chi partecipa si ritrova insieme con gli altri in un clima che facilita la socializzazione. SOGGIORNI ESTIVI Durante il mese di Agosto si sono svolti come di consueto due campi estivi residenziali presso la casa di montagna utilizzata dall’Associazione e sita a Rollières (Alta Val di Susa, Piemonte), ai quali hanno partecipato 68 persone - tra cui la maggior parte già ospitate nelle strutture dell’Associazione - e 48 volontari. L’esperienza di trascorrere una vacanza in gruppo rappresenta per ognuno un’occasione significativa di condivisione; in particolare, per le persone assistite, essa contribuisce inoltre al rafforzamento della relazione di aiuto. 17 LE AREE ATTIVITÀ RICREATIVE E CULTURALI In relazione alle diverse tipologie di servizi, il sistema di ospitalità di San Marcellino si è dotato nel tempo di numerose strutture, la maggior parte delle quali messe a disposizione in comodato dalla Fondazione omonima o dalla Compagnia di Gesù. Separatamente per ciascuna area si elencano le strutture attualmente operanti: AREA CENTRO DI ASCOLTO DENOMINAZIONE PROPRIETÀ LOCALIZZAZIONE CAPACITÀ RICETTIVA CARATTERISTICHE CENTRO DI ASCOLTO Terzi Piazza S. Marcellino 1 1 sala di aspetto; 3 stanze per colloqui; 1 stanza per accoglienza; 2 uffici Opera quattro giorni alla settimana dalle 9,00 alle 12,00 AREA PRONTA ACCOGLIENZA DENOMINAZIONE PROPRIETÀ LOCALIZZAZIONE CAPACITÀ RICETTIVA CARATTERISTICHE L’ARCHIVOLTO Fondazione S. Marcellino Vico della Neve, 26r 16 posti letto Accoglienza notturna d’urgenza AMBULATORIO Terzi Piazza S. Marcellino 1 - Opera la domenica mattina DIURNO Fondazione S. Marcellino Vico S. Marcellino 1R 30 persone Accoglienza diurna DENOMINAZIONE PROPRIETÀ LOCALIZZAZIONE CAPACITÀ RICETTIVA CARATTERISTICHE LA TRECCIA Compagnia di Gesù Via della Crocetta3 8 posti letto Accoglienza notturna femminile IL CROCICCHIO Fondazione Carige Piazza Bandiera, 3A 23 posti letto Accoglienza notturna IL BOSCHETTO Compagnia di Gesù Via Crocetta 3 11 posti letto Comunità terapeutica riabilitativa IL PONTE Compagnia di Gesù Via Crocetta 3 9 posti letto Comunità di vita ALLOGGI ASSISTITI Fondazione S. Marcellino Piazza del Campo 4 12 posti ALLOGGI ASSISTITI Terzi Via S. Luca 3A/1 1 posto AREA ALLOGGIAMENTO 18 LE STRUTTURE 4. LE STRUTTURE PROPRIETÀ LOCALIZZAZIONE CAPACITÀ RICETTIVA ALLOGGI ASSISTITI Compagnia di Gesù Via della Crocetta 3 p.t. 1 posto ALLOGGI ASSISTITI Terzi Piazza Leccavela 6/8 1 posto ALLOGGI ASSISTITI Fondazione Carige Piazza Bandiera, 3 6 posti CARATTERISTICHE AREA EDUCAZIONE AL LAVORO DENOMINAZIONE PROPRIETÀ LOCALIZZAZIONE CAPACITÀ RICETTIVA CARATTERISTICHE LAVANDERIA Compagnia di Gesù Via della Crocetta 3 - Laboratorio di educazione al lavoro CAMBUSA Fondazione Carige Piazza Bandiera, 3A - Laboratorio di educazione al lavoro CUCINA Fondazione Carige Piazza Bandiera, 3A - Laboratorio di educazione al lavoro DENOMINAZIONE PROPRIETÀ LOCALIZZAZIONE CAPACITÀ RICETTIVA CARATTERISTICHE LA SVOLTA Fondazione S. Marcellino Vico S. Marcellino 1R 30 persone Accoglienza diurna ROLLIERES Compagnia di Gesù Sauze di Cesana, Alta Val di Susa (TO) 74 posti Casa vacanze AREA ANIMAZIONE 19 LE STRUTTURE DENOMINAZIONE Allo scopo di perseguire al meglio le proprie finalità l’Associazione si è impegnata, oltre che negli interventi diretti a favore delle persone in stato di grave disagio e senza dimora, anche in quello della sensibilizzazione della società civile verso le problematiche dell’esclusione. Per questo ha sviluppato nel tempo iniziative culturali pubbliche ed interventi di formazione rivolti agli operatori, volontari e professionisti del settore, impegnati all’interno dell’Associazione o in altre realtà. Nel 2010 in collaborazione con la Fondazione San Marcellino ha realizzato una serie di attività, come di seguito elencate: conclusione della nona edizione (2009/2010) ed avvio della decima edizione (2010/2011) del corso di formazione “Operare con le persone senza dimora”, rivolto a laureandi ed operatori del settore interessati al lavoro con le persone senza dimora, con durata annuale, svolto in collaborazione con il corso di Laurea in Servizio Sociale della Facoltà di Scienze Politiche dell’Università di Bologna. Dal 2010/2011 la sede è presso il Centro Culturale San Fedele di Milano; sono stati ammessi al corso 33 partecipanti; conclusione del nono ciclo annuale (2009/2010) ed avvio del decimo ciclo (2010/2011) di conferenze pubbliche “Intorno a noi”, aperte al pubblico, sul tema “R-esistere, il tempio dell’esilio”. Il programma del nono ciclo, anche questo organizzato in collaborazione con l’Associazione Culturale S. Maria di Castello e composto da otto conferenze pubbliche, ha visto come per i precedenti la partecipazione di studiosi universitari e di rappresentanti del mondo della cultura, provenienti dal nostro paese e da altre realtà significative della scena internazionale; realizzazione di una serie di incontri diretti agli operatori impegnati all’interno dell’Associazione, attraverso l’attivazione di gruppi di formazione anche per aree tematiche; svolgimento di incontri di condivisione ed approfondimento, svolti con cadenza periodica, diretti ai volontari dell’Associazione, organizzati sia per temi specifici che più generali, sia per le varie aree o strutture di servizio; organizzazione, nel mese di maggio a Genova, del Convegno “La mediazione: una via verso la coesione sociale e la cultura della pace”, svolto in collaborazione con il Dipartimento di Scienze della Comunicazione Linguistica e Culturale” dell’Università di Genova. Inoltre, sul versante delle iniziative di riflessione, l’Associazione ha partecipato a numerosi incontri e manifestazioni specializzate mantenendo un forte collegamento con altri enti che svolgono attività simili o si occupano di tematiche connesse. In particolare merita di essere citata la partecipazione al seguente evento: VI Congresso mondiale di mediazione, nel mese di ottobre a Salta (Argentina). Per quanto riguarda il ciclo “Intorno a noi”, le conferenze pubbliche sono state le seguenti: “La questione sicurezza: tra percezione e realtà a Genova e in Liguria” (relatori: Stefano Padovano ed Enrico Pedemonte) “La mediazione comunitaria a Madrid: un’esperienza per la sicurezza urbana”(relatrice: Fadhila Mammar) “Riace :un’esperienza di accoglienza e crescita” (proiezione di video e interventi di Tonino Perna, sociologo, Università di Messina e Chiara Sasso, scrittrice) “I conflitti locali contro i rom e i sinti in Italia” (relatore: Tommaso Vitale). 20 L’ATTIVITÀ DI FORMAZIONE 5. L’ATTIVITÀ DI FORMAZIONE Nandino Capovilla) “Il vento fa il suo giro” di Giorgio Diritti (proiezione del film e riflessione e dibattito con il regista) “ La zona”di Rodrigo Plà, Spagna, Messico, 2007 (proiezione del film e conversazione con Roberto Escobar) “Un mondo incandescente, meditazioni bibliche sulla paura tra coraggio e speranza” (relatore: Stella Morra) 21 L’ATTIVITÀ DI FORMAZIONE “Falsa sicurezza nei muri: il dialogo come ponte. Conversazione fra Nandino Capovilla e Geries Koury con la proiezione del filmato “E’ proprio così” (relatore: Dal 2005 l’Associazione ha ottenuto la “Certificazione del servizio” regolamentata dalla norma -UNI CEI EN 45011:1999- che stabilisce i requisiti generali relativi agli organismi che gestiscono sistemi di certificazione di prodotti-servizi. Tale certificazione, essendo il servizio non tangibile e a volte consumato nel momento in cui viene erogato, concentra il suo interesse sulle azioni che producono i risultati oggetto della certificazione (nel caso della nostra Associazione “la promozione della dignità della persona”). L’importanza è quindi data alle attività fornite dagli operatori in modo tale che l’erogazione del servizio abbia determinate caratteristiche definite a priori e formalizzate in un documento chiamato “specifica tecnica”. Tutti i criteri di misurazione del servizio, definiti nella specifica tecnica, sono verificati da un ente indipendente e imparziale. In dettaglio si elencano gli aspetti presi in considerazione dalla certificazione: qualifica, formazione e supporto continuo al personale operativo; disponibilità del Centro di Ascolto con stabilità della relazione; osservazione continua degli assistiti e coordinamento multidimensionale delle risultanze; percorsi e soluzioni differenziate agli assistiti; sensibilizzazione della collettività sulle problematiche del settore; stabilità degli operatori del Centro di Ascolto. A seguito della visita ispettiva annuale, è stato ottenuto il rinnovo da parte dell’ente certificatore SGS Italia. 22 LA CERTIFICAZIONE DI QUALIÀ DEL SERVIZIO 6. LA CERTIFICAZIONE DI QUALITÀ DEL SERVIZIO Per quanto riguarda le iniziative specifiche sviluppate con il sostegno di Enti pubblici o privati, l’Associazione ha realizzato i progetti di seguito elencati. L’ARTE DELL’INCONTRO: PERCORSI DI INCLUSIONE PER LE PERSONE SENZA DIMORA (SERVIZIO CIVILE NAZIONALE) Per il quinto anno l’Associazione ha ottenuto l’approvazione da parte della Regione Liguria del progetto “L’arte dell’incontro: percorsi di inclusione per le persone senza dimora”, finalizzato all’inserimento dei giovani, con età compresa tra i 18 e 28 anni. L’Associazione si è avvalsa della collaborazione di quattro volontari in servizio civile. Presteranno la loro opera per un periodo di 12 mesi presso diverse strutture dell’Associazione. Gli obiettivi prefissati dal progetto sono da una parte di migliorare l’efficacia dei processi di reinserimento sociale delle persone accolte e dall’altra di accrescere, grazie all’esperienza di servizio civile, le competenze e le motivazioni dei giovani volontari. Le sedi in cui i volontari svolgeranno il loro servizio sono il Centro d’Ascolto, il centro “Diurno”e le comunità “Il Ponte e “Il Boschetto”. Anche quest’anno l’Associazione ha presentato il nuovo progetto di Servizio Civile, dal titolo “Rimettersi in gioco: un progetto per lavorare a fianco delle persone senza dimora favorendone l’inclusione sociale”; il progetti dovrà essere avviato nel 2011 (II semestre). SOSTEGNO ALL’ATTIVITA’ ISTITUZIONALE (COMPAGNIA DI SAN PAOLO) Anche per l’anno 2010 la Compagnia di San Paolo ha erogato, su richiesta dell’Associazione, un contributo economico a sostegno della sua attività istituzionale. Il finanziamento ha permesso di sviluppare e consolidare una parte delle attività di servizio svolte dall’Associazione, riguardanti in particolare sia gli interventi sul fronte della risposta ai bisogni primari dell’accoglienza residenziale e diurna, che quelli relativi alla formazione degli operatori impegnati nel settore. SOSTEGNO ALL'ATTIVITA' DELL'ACCOGLIENZA FEMMINILE LA TRECCIA (BANCA POPOLARE DI NOVARA) La Banca Popolare di Novara ha erogato un contributo economico a sostegno de “La Treccia”, che costituisce una risposta al bisogno di alloggiamento da parte dell’utenza femminile; tale servizio rappresenta l’unica struttura specificamente organizzata per l’accoglienza delle donne senza dimora presente sul territorio genovese. PROGETTO “INTERVENTO DI STRADA” (FONDAZIONE SAN MARCELLINO) E’ proseguito il progetto “Intervento di strada”, avviato nel 2008 e realizzato in collaborazione con l’Associazione Massoero 2000. L’iniziativa, che gode del sostegno economico della Fondazione San Marcellino, consiste in visite itineranti lungo le zone della città dove le persone senza dimora stazionano e ha come obiettivo di creare delle relazioni che favoriscano l’avvicinamento delle persone senza dimora che vivono abitualmente in strada e che non si rivolgono autonomamente ai servizi presenti sul territorio. 23 I PROGETTI 7. I PROGETTI Anche nel 2010, dal mese di novembre, è proseguito il servizio del centro notturno per adulti in difficoltà (“Caldo Caffè”). Il servizio, affidato dal Comune di Genova, è stato aperto tutte le notti, durante il periodo invernale, garantendo una capienza di 20 posti. Il progetto si pone come obiettivi di favorire l’accesso degli interessati a un servizio di pronta accoglienza specificamente dedicato, di permettere la sperimentazione e sviluppo di una nuova forma di accoglienza notturna, per offrire un luogo anche a chi ha difficoltà ad accedere alle accoglienze notturne tradizionali, infine di consentire una maggiore conoscenza della realtà delle persone in grave disagio che vivono in strada. PROGETTO CENTRO DI PRIMA ACCOGLIENZA PER PERSONE SENZA DIMORA (FRATI MINORI FRANCESCANI) Nel mese di novembre, grazie ad un progetto sperimentale svolto con la collaborazione e il sostegno economico della Provincia dei Frati Minori Francescani, è stata attivata un’accoglienza notturna d’urgenza, con funzionamento previsto fino a marzo 2011, nei locali di Piazza Embriaci, messi a disposizione dalla Fondazione San Marcellino. La struttura, con capienza di 10 posti, potenzia la capacità ricettiva di pronta accoglienza durante i mesi freddi. PARTENARIATI DI APPRENDIMENTO GRUNDTVIG (AGENZIA LLP ITALIA) Si è concluso, nel mese di settembre, il partenariato di apprendimento europeo Grundtvig“Fondare sul lavoro”, che ha visto la partecipazione dell’Associazione come ente coordinatore, insieme a Fundaciòn San Martin de Porres (Spagna) ed Erlacher Höhe (Germania). Il progetto ha riguardato le metodologie delle tre organizzazioni impegnate nello stesso ambito d’intervento e in relazione all’area di educazione al lavoro, verso gli adulti senza dimora. E’ stato prodotto un documento tecnico congiunto che sarà utilizzato dalle tre istituzioni per migliorare la pratica dei rispettivi interventi di educazione al lavoro. PROGETTO SPERIMENTALE DI VOLONTARIATO (MINISTERO DEL LAVORO, DELLA SALUTE E DELLE POLITICHE SOCIALI) E’ stata avviata a partire dal mese di novembre l’iniziativa “Riscoprirsi vivi dall’incontro”. Il progetto, della durata di dodici mesi, muove dall’intenzione di potenziare qualitativamente l’area “Animazione” dell’Associazione e sviluppare un’offerta finalizzata alla costruzione di legami socio-relazionali e al recupero di un ruolo attivo nella società delle persone senza dimora che vi partecipano. Il progetto è finanziato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali con i fondi per le iniziative sperimentali di volontariato. PROGETTO CENTRO DIURNO PER PERSONE SENZA DIMORA (FONDAZIONE 7 NOVEMBRE ONLUS) Grazie al sostegno economico assicurato dalla Fondazione 7 Novembre Onlus, nel mese di settembre è stato avviato il progetto“Centro diurno per persone senza dimora”, della durata di dodici mesi. Perno essenziale di questa è il Centro diurno polifunzionale dell’Associazione: le finalità dell’intervento sono, infatti, il miglioramento della qualità del servizio di accoglienza diurna, l’ampliamento del numero dei beneficiari e il rafforzamento del servizio dal punto di vista organizzativo, in funzione delle esigenze che si manifestano da parte dell’utenza. 24 I PROGETTI PROGETTO “SERVIZI FINALIZZATI AD AFFRONTARE L’EMERGENZA FREDDO” (COMUNE DI GENOVA) Il film del regista Pietro Marcello è stato fortemente voluto dalla Fondazione San Marcellino per descrivere la città di Genova attraverso lo sguardo del suo protagonista, ritornato in libertà dopo molti anni di detenzione. Come noto il film ha continuato a raccogliere nel 2010 numerosi premi, sia in Italia che all’estero, contribuendo anche, in questa maniera, così a diffondere la conoscenza attorno alle iniziative sviluppate a San Marcellino. RIADEGUAMENTO E POTENZIAMENTO DELLE STRUTTURE Nel corso del 2010 sono proseguite le azioni del programma di adeguamento e potenziamento delle strutture utilizzate dall’Associazione, secondo le seguenti tappe: completamento degli interventi di ristrutturazione dell’immobile “Il Crocicchio”, ubicato in Piazza Bandiera e di proprietà della Fondazione CARIGE. Attraverso il progetto finanziato principalmente dalla stessa Fondazione CARIGE è stata così possibile la realizzazione del nuovo presidio di ospitalità collettiva protetta, con capienza di 23 posti, nonché di quattro minialloggi autonomi, da destinare ad adulti senza dimora avviati a percorsi di reinserimento sociale. Tale importante opera, durata più anni, rende disponibile all’Associazione una struttura idonea, per caratteristiche di spazi e dotazioni impiantistiche, ai bisogni di accoglienza della cittadinanza in grave disagio. All’interno della nuova sede sono state così trasferite anche le attività dei laboratori Cucina e Cambusa. L’operazione è stata cofinanziata dall’Associazione San Marcellino e dalla Regione Liguria, attraverso il fondo dei contributi in conto capitale per le strutture sociali. progettazione degli interventi di ristrutturazione con riallocazione degli spazi interni dell’immobile messo a disposizione dell’Associazione dalla Compagnia di Gesù per la realizzazione di un nuovo Centro diurno per adulti in condizione di senza dimora. 25 I PROGETTI PROGETTO FILM “LA BOCCA DEL LUPO” (FONDAZIONE SAN MARCELLINO ONLUS) ONERI Gli oneri sostenuti dall’Associazione nell’esercizio 2010, riclassificati dal rendiconto della gestione per destinazione alle aree di attività, sono stati i seguenti: IMPORTO (IN EURO) Centro di ascolto 195.774,63 Pronta accoglienza 255.686,93 Alloggiamento 355.984,73 Educazione al lavoro 273.252,32 Animazione 83.522,06 Formazione 31.063,63 Ristrutturazioni 603.766,95 TOTALE ONERI 1.799.051,25 PROVENTI IMPORTO (IN EURO) Contributi di natura privata 1.409.435,36 Contributi da enti pubblici per attività 365.043,42 Sopravvenienze attive 23.712,34 TOTALE PROVENTI 1.798.191,12 DISAVANZO D’ESERCIZIO 860,13 TOTALE 1.799.051,25 26 LE RISORSE FINANZIARIE 8. LE RISORSE FINANZIARIE I VOLONTARI I volontari attivi dell’Associazione al 31/12/2010 sono circa 560. Il numero dei volontari è in forte crescita; comprende tutti coloro che aderiscono all’Associazione prestando servizio effettivo in almeno una delle attività L’impegno medio per volontario è stato di oltre due ore alla settimana (più di 100 ore/anno pro-capite). L’intervento dei volontari si è distribuito pressoché in tutte le attività dell’Associazione. Lo sviluppo diffuso del volontariato a San Marcellino si traduce non solo in risorsa per l’erogazione di servizi, ma rappresenta, innanzi tutto, uno strumento di interesse e partecipazione attiva da parte dei genovesi per la costruzione di una società più giusta. Inoltre, grazie all’esperienza diretta di molti e alla sensibilizzazione che ne deriva, si agevola l’avvicinamento della persona in condizioni di emarginazione e il contesto sociale di riferimento. L’interscambio di esperienze che ne deriva costituisce il presupposto fondamentale per la realizzazione del processo di cambiamento verso una società più coesa dove sia salvaguardata la persona e dove sia permesso a ciascuno di sviluppare il proprio senso pieno di appartenenza. Ai volontari e in generale a tutti i sostenitori dell’Associazione (per un totale di circa 5.000 destinatari) è inviato il periodico trimestrale “Amici di San Marcellino” che aggiorna sullo sviluppo delle attività. IL PERSONALE IMPIEGATO Per assicurare continuità agli interventi e mantenere qualitativamente adeguato il livello di servizio, l’Associazione si avvale di un organico che, al 31/12/2010, risulta formato da 40 persone, di cui 20 assunte con contratto di tipo subordinato e le restanti in collaborazione coordinata continuativa nella modalità di svolgimento cosiddetta “a progetto”. Considerata la presenza di impieghi a tempo parziale, è opportuno quantificare i lavoratori in “unità equivalenti a tempo pieno” che così assommano a 27 unità. 27 LE RISORSE UMANE 9. LE RISORSE UMANE L’Associazione ha continuato a sviluppare i collegamenti con altri soggetti, allo scopo di ampliare le proprie vedute e migliorare il livello degli interventi. FONDAZIONE SAN MARCELLINO ONLUS L’Associazione opera in stretta sinergia con la Fondazione San Marcellino ONLUS. Nata nel 1991, la Fondazione è da alcuni anni lo strumento dell’azione sociale dei Gesuiti sul territorio ligure. Suo scopo è quello di perseguire ogni iniziativa per prevenire l’emarginazione e promuovere la giustizia sociale. Attualmente la Fondazione San Marcellino mette gratuitamente a disposizione dell’Associazione alcune strutture immobiliari di sua proprietà, dove sono ubicate le principali sedi di servizio. Il collegamento con la Fondazione San Marcellino ha permesso inoltre di diffondere direttamente all’interno dei canali di comunicazione propri della Compagnia di Gesù e propagare anche su scala internazionale i contenuti e i risultati delle iniziative dell’Associazione. JESUIT SOCIAL NETWORK L’Associazione é membro del Jesuit Social Network (JSN), la Federazione che riunisce le attività di solidarietà sociale nate dall’opera dei gesuiti o da laici collegati ad essi, in Italia. FEDERAZIONE ITALIANA DEGLI ORGANISMI PER LE PERSONE SENZA DIMORA (FIOPSD) L’Associazione é membro in qualità di socio fondatore della Federazione Italiana degli Organismi per le Persone Senza Dimora (FIOPSD), che raduna le principali realtà italiane, private e pubbliche, operanti nello stesso ambito di intervento. ENTI LOCALI Per quanto riguarda i rapporti con gli enti locali, l’Associazione ha continuato la collaborazione con il Comune di Genova e la Regione Liguria, partecipando attivamente, insieme con le altre realtà che sul territorio operano nello stesso ambito, alla progettazione degli interventi rivolti alla popolazione in grave disagio. MONDO DELLA RICERCA SCIENTIFICA E CULTURALE L’importanza della riflessione sulle azioni intraprese e attorno ai temi trattati ha condotto l’Associazione a sviluppare fruttuose relazioni col mondo della ricerca scientifica. Vanno ricordate, a questo proposito, le collaborazioni sviluppate con l’Università di Bologna (Prof. Marco Castrignanò, Corso di Laurea in Servizio Sociale, Prof. Giovanni Pieretti e Prof. Maurizio Bergamaschi, Dipartimento di Sociologia) e con l’Università Comillas di Madrid (Prof. Pedro Cabrera). ORGANIZZAZIONI EUROPEE Per assicurare lo scambio di esperienze e di buone pratiche, infine, sono continuati i rapporti con altre organizzazioni che operano in modo significativo in altri paesi dell’Unione Europea, come le spagnole Fundaciòn San Martin de Porres (Madrid) e Fundacion Arrels (Barcellona), la francese Compagnons de la Nuit (Parigi) e la tedesca Erlacher Höhe (Stoccarda). Genova, maggio 2011, Assemblea dei Soci. 28 RETI DI COLLEGAMENTO 10. RETI DI COLLEGAMENTO