Massimo Pesenti Campagnoni
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Massimo Pesenti Campagnoni
LA MEDICINA D’URGENZA TRA MENTE E CORPO Giornate di studio in collaborazione con il Dipartimento di Psicologia dell’Università Cattolica del “Sacro Cuore” Stress evitabile: strategie organizzative a supporto Massimo Pesenti Campagnoni DEA AUSL della Valle d’Aosta Milano, 7 giugno 2012 Valor ori Princcipi Valori e Principi p del Sistema Sanitario http://www.salute.gov.it/ministero/sezMinistero.jsp?label=principi http://www.salute.gov.it/ministero/sezMinistero.jsp?label principi Nel nostro Paese la tutela della salute come diritto fondamentale dell'individuo ed interesse della collettività prevista dall'articolo 32 della Costituzione è garantita, nel rispetto della dignità e della libertà della persona umana, attraverso il Servizio sanitario nazionale. Istituito dalla legge 833 del 1978, il SSN italiano ha carattere universalistico e solidaristico, fornisce cioè l'assistenza sanitaria a tutti i cittadini senza distinzioni di genere, residenza, età, reddito e lavoro. Il SSN assicura quindi un accesso ai servizi nel rispetto dei principi • della dignità della persona, • dei bisogni di salute, • di equità, qualità, appropriatezza delle cure • e economicità i ità nell'impiego ll'i i delle d ll risorse. i I cittadini effettuano la libera scelta del luogo di cura e dei professionisti nell'ambito delle strutture pubbliche e private acc editate ed esercitano accreditate ese citano il proprio p op io "diritto "di itto alla salute" sal te" per pe ottenere ottene e prestazioni sanitarie... Valori e Principi della professione I codici deontologici Medico: Art. 6 Qualità professionale e gestionale Il medico agisce secondo il principio di efficacia delle cure nel rispetto dell’autonomia della persona tenendo conto dell’uso appropriato delle risorse. risorse. Il medico è tenuto a collaborare alla eliminazione di ogni forma di discriminazione in campo sanitario, al fine di garantire a tutti i cittadini stesse opportunità di accesso, disponibilità, utilizzazione e qualità delle cure. Infermiere: art. 4 L'infermiere presta assistenza secondo Infermiere: principi di equità e giustizia Id tità (e Identità ( confini) fi i) Specialista medico-chirurgo che ha conseguito il diploma di specializzazione in medicoun ramo particolare della medicina o della chirurgia Dirigente Nell’amministrazione Nell amministrazione statale statale, funzionario appartenente al tronco superiore delle carriere direttive, il quale, in genere, agisce a titolo legale, in base cioè ad attribuzioni che gli provengono dalla legge (e non da delega del soprastante gerarchico) (Dizionario Treccani) Posizione di garanzia e responsabilità à per fatto del medico e dell'infermiere: “Gli operatori di una struttura sanitaria sono tutti portatori ex lege di una posizione di garanzia, espressione dell dell’obbligo obbligo di solidarietà costituzionalmente imposto ex articoli 2 e 32 della Carta fondamentale, nei confronti dei pazienti, la cui salute essi devono tutelare contro qualsivoglia pericolo che ne minacci l’integrità” (Cassazione penale , sez. IV, sentenza 11.03.2005 n° 9739) TEST DELLO STRESS LA FOTO CHE VEDRAI TRA POCO RAPPRESENTA DUE DELFINI IDENTICI. Essa è stata usata per uno studio sul livello di STRESS al SAINT MARY HOSPITAL HOSPITAL.. I risultati evidenziano evidenziano:: 1) la persona sotto STRESS vede DIFFERENZE tra i 2 delfini 2) Quanto maggiori sono le differenze tanto maggiore è il livello di stress. GUARDA ORA CON ATTENZIONE LA FOTOGRAFIA. Se vedrai UNA o PIU’ DIFFERENZE tra i due delfini, delfini TU HAI ASSOLUTAMENTE NECESSITA’ DI FERIE! Realtà dichiarata/attesa (il delfino) e realtà “reale” (la mucca) ovvero quando le differenze fra aspettative e realtà generano lo stress Posti letto Crowding Presa in carico Percorsi Clinico-Assistenziali Consulenze Esami diagnostici Gestione del budget …………………………….. Un esempio La vicenda dei posti letto Dentro l’ospedale l ospedale In Pronto Soccorso 2 delfini = no stress/eustress L vicenda La i d d deii posti ti letto l tt Dentro l’ospedale p In Pronto Soccorso 1 delfino e 1 mucca = stress-distress L vicenda La i d d deii posti ti letto l tt Dentro l’ospedale In Pronto Soccorso 2 mucche = distress “lo stress lavoro correlato è un fenomeno emergente dalla discrepanza percepita dal soggetto lavoratore tra il lavoro da svolgere e la propria capacità di svolgerlo esercitando una forma di “controllo” controllo sulle azioni e sull’ambiente” Attilio Pagano Lo stress costa (20 miliardi di euro anno in Europa) Sotto stress si lavora male (errori, contenziosi,…..) Lo stress fa male a chi lavora (perdita di benessere, malattie, infortuni, alcolismo,…) Un approccio multidisciplinare all’analisi dello stress Effetti personali Effetti organizzativi Effetti sociali Stress Effetti personali Effetti organizzativi Fonte: Catino M., Bagnara S. Bergamaschi A. et al (2002) Effetti sociali I fattori di stress più comuni •Quantità di lavoro assegnata eccessiva o insufficiente. Tempo insufficiente per portare a termine il proprio lavoro in modo soddisfacente sia per gli •Tempo altri che per sé stessi. •Mancanza di una chiara descrizione del lavoro da svolgere o di una linea gerarchica. •Mancanza di apprezzamento pp o ricompensa p per p una buona prestazione p professionale. p •Impossibilità di esprimere lamentele. •Responsabilità gravose non accompagnate da un grado di autorità o di potere decisionale adeguati g ((??????). ) •Superiori, colleghi o subordinati non disponibili a collaborare o a fornire sostegno. •Mancanza di controllo o di giusto orgoglio per il prodotto finito del proprio lavoro. •Precarietà del posto di lavoro, incertezza della posizione occupata. •Essere oggetto di violenza, minacce o vessazioni. •Condizioni di lavoro spiacevoli o lavoro fisico pericoloso. •Impossibilità di esprimere effettivamente talenti o capacità personali. •Possibilità che un piccolo errore o una disattenzione momentanea possano avere conseguenze gravi o persino disastrose. •Qualunque combinazione dei fattori summenzionati. Fonte: EC (1999) Approccio per funzioni/struttura e per processi aggregazioni di uomini e mezzi necessari per lo l svolgimento l di d attività della stessa natura aggregazioni di attività anche di natura diversa d ma finalizzate f l all raggiungimento del medesimo risultato (Rapporto finale “Migliorare i processi di lavoro: le relazioni tra le unità di emergenza e la Direzione Medica di Presidio. M. Catino, C. Locatelli. Aosta 2011) Aosta: rapporti tra i singoli reparti e la Direzione sanitaria In particolare, per quanto riguarda i rapporti fra i singoli reparti e la Direzione Medica di Presidio, si rileva che la relazione con la Direzione non costituisce un elemento particolarmente frequente e costante dell'attività lavorativa. Il personale intervistato, infatti, nella maggioranza dei casi sembra considerare l’organo direzionale ospedaliero unicamente come preparatore e distributore di protocolli e procedure gestore degli interventi di manutenzione e responsabile delle procedure, conformità igieniche della struttura. «Gli G aspett aspetti su cu cui viene e e maggiormente agg o e te so sollecitato ec tato il nostro ost o pa parere ee riguardano prevalentemente problematiche strutturali che hanno ricadute organizzative, ovvero guasti di impianti come gli ascensori che determinano una ridefinizione dei percorsi» (Cit. Direzione Medica di Presidio). (Rapporto finale “Migliorare i processi di lavoro: le relazioni tra le unità di emergenza e la Direzione Medica di Presidio. M. Catino, C. Locatelli. Aosta 2011) Il processo di miglioramento delle condizioni di salute l t di un sistema i t organizzativo i ti Analisi contesti e id tifi i identificazione del problema Monitoraggio e valutazione degli interventi Progettazione e implementazione degli interventi organizzativi Strumenti per prevenire lo stress Per individuare lo stress legato all'attività lavorativa, le sue cause e conseguenze, occorre analizzare: •il contenuto del lavoro, •l’ambiente di lavoro, •il rapporto di impiego, •le relazioni sociali al lavoro, •la salute, •la produttività. Misure di prevenzione •Lasciare al lavoratore tempo sufficiente perché possa svolgere il proprio lavoro in modo soddisfacente. •Fornire al lavoratore una descrizione chiara del lavoro da svolgere. svolgere •Ricompensare il lavoratore per una buona prestazione di lavoro. •Prevedere modalità attraverso le quali il lavoratore possa esprimere le proprie l lamentele l e far f sìì che h esse vengano prese in considerazione d seriamente e tempestivamente. •Commisurare il grado di responsabilità al grado di autorità del lavoratore. •Esplicitare gli obiettivi e i valori dell'organizzazione del lavoro e adeguarli il più possibile agli obiettivi e valori personali del lavoratore. Favorire il controllo del lavoratore sul prodotto finale del proprio lavoro e •Favorire stimolare il giusto orgoglio per il risultato ottenuto. •Promuovere la tolleranza, la sicurezza e la giustizia sul posto di lavoro. •Eliminare i fattori di nocività di tipo fisico. fisico •Individuare fallimenti e successi delle azioni passate e future di promozione della salute sul lavoro, le relative cause e conseguenze; • Imparare a evitare i fallimenti e a favorire i successi, proponendosi il graduale miglioramento dell'ambiente di lavoro e della salute Domanda se sono chiari valori, principi e “stato giuridico” della professione, se i fattori stressanti sono noti, se le misure di prevenzione dello stress sono identificate e fattibili (in parte anche isorisorse), se tutto il sistema potrebbe trarne beneficio, se non ci sono portatori di conflitto di interesse “dolosi” perché non l’abbiamo già fatto? che cosa ostacola il cambiamento organizzativo per ridurre lo stress e le sue conseguenze? I danni del buon samaritano (“fai da te”) “Il problem-solving di primo livello può rivelarsi controproducente: esso impedisce la segnalazione dei problemi, facendo sì che non diventino fonte di apprendimento e miglioramento. i li t Le L persone, infatti, i f tti traendo temporaneo beneficio dalle azioni implementate nell’immediato, raramente informano i loro responsabili, bili generando d un circolo i l vizioso che ostacola il processo orientato all’eliminazione delle cause p del problema. Questa strategia, paradossalmente, occulta l’esistenza del problema impedendo il cambiamento.” (Rapporto finale “Migliorare i processi di lavoro: le relazioni tra le unità di emergenza e la Direzione Medica di Presidio. M. Catino, C. Locatelli. Aosta 2011) “La campagna è quello strano posto in i cuii le l galline lli vanno in i giro i crude” d ” Charles Baudelaire Effetto del circolo vizioso: “normalizzazione della devianza devianza” (ho davanti una mucca ma vedo un delfino) I bisogni e i valori (la “vera” vera realtà) producono la regola La regola non viene recepita/interpretata dall’organizzazione (Costituzione, SSN, ecc) (es. chi fa che cosa) La regola non viene vissuta dagli operatori Si creano situazioni di disagio o conflitto Il medico di PS adotta una soluzione estemporanea (violazione ottimizzante?) La soluzione estemporanea reiterata diventa la regola La nuova regola produce una realtà “adeguata” LL’operatore operatore interpreta bisogni e regole sulla base della realtà “adeguata” (confirmation bias?) Il circolo i l virtuoso i t Il bisogno (la realtà) richiede la regola La regola g esiste La regola non viene recepita/interpretata (es. chi fa che cosa) Le violazioni della regola non soddisfano i principi della regola dichiarata Io (noi) non mi adeguo (non violo) Il “conflitto” rimette in discussione la regola La regola viene interpretata La regola è di nuovo attinente alla realtà La realtà operativa coincide con la realtà che ha richiesto la regola Aosta: la vicenda dei posti letto Conclusioni “generali” generali Linee guida da seguire Per ridurre lo stress legato all'attività lavorativa, le sue cause e conseguenze, occorre intervenire su: • • • • • • contenuto del lavoro, ambiente di lavoro, rapporto di impiego, relazioni sociali al lavoro, salute, produttività. Conclusioni “generali” generali Linee guida da seguire Assicurarsi che il lavoro assegnato (in termini di quantità e di difficoltà) sia in linea con le capacità e le risorse di cui dispone la persona. persona Progettare il lavoro in modo tale che fornisca significato alla identità della persona e stimoli ed opportunità per lo sviluppo delle sue competenze. Definire in maniera chiara contenuti, confini (o non confini) e relazioni di ciascun ruolo. Fornire ai lavoratori la opportunità di partecipare alle decisioni e alle azioni manageriali relative alla propria attività lavorativa. lavorativa Potenziare i processi di comunicazione (formale e informale) – con lo scopo di ridurre l’incertezza relativa allo sviluppo delle carriere e alle prospettive professionali delle persone. Potenziare e sviluppare occasioni per l’interazione e la socializzazione fra i lavoratori. Pianificare il lavoro in maniera coerente alle responsabilità e alle attività che la persona è chiamata a svolgere al di fuori del contesto lavorativo. (Quick et al., 1997; Levi and Lunde Lunde--Jensen, 1996; Cooper et al. 1996). Concl sioni del “medico” Conclusioni 1) dobbiamo modificare a livello cognitivo la visione del problema 2) possiamo possiamo--dobbiamo ripensare i processi “perché facciamo quello che facciamo e perché lo facciamo nel modo in cui lo facciamo?” con più attenzione alla tutela del malato e meno alla tutela del sistema 3) possiamo possiamo--dobbiamo essere artefici del passaggio dall’etica della rassegnazione alla devianza e del perdono all’etica all etica protestante (E. Balocco) della responsabilità, dei valori e dei principi irrinunciabili dal modello dell’arrangiarsi da sé (io speriamo che me la cavo) al modello del lavoro di équipe e della organizzazione C Conclusioni l i i del d l “medico” “ di ” 4) modificare la formazione individualistica impartita dall’università con la necessaria integrazione delle competenze non tecniche (capacità di negoziare ruoli, senso di appartenenza, assertività, comunicazione, consapevolezza situazionale situazionale, ecc,) ecc ) che rendono praticabile la professione in un contesto organizzativo molto distante da quello insegnato 5) dobbiamo rivendicare lo spazio anche per le cose belle dell’essere medico, tempo al pensiero (incontri con i colleghi, studio, ricerca) oltre che all’azione all azione 6) …………………………... Spesso ciò che appare non è Grazie per l’attenzione