La scelta delle cappe chimiche

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La scelta delle cappe chimiche
La scelta delle cappe chimiche
Si riportano alcune informazioni tecniche da conoscere e richiedere per una migliore scelta delle
cappe chimiche
Le caratteristiche
All'atto dell'acquisto di un nuovo impianto o cappa chimica è necessario richiedere precise garanzie
circa il rispetto delle normative tecniche d'igiene e sicurezza del lavoro. Nell'offerta della ditta
fornitrice occorre che siano precisati:
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la capacità di contenimento: capacità della cappa di non lasciare fuoriuscire gli inquinanti.
la capacità di captazione: capacità di estrazione dallo spazio interno degli inquinanti.
la capacità di espulsione: la capacità di allontanamento delle sostanze inquinanti dallo spazio
interno.
il grado di protezione dell'impianto elettrico.
il grado di resistenza al fuoco o alle esplosioni dei materiali, in particolare del vetro
frontale.
il livello di rumorosità.
Criteri di scelta
E' indispensabile scegliere le cappe chimiche tenendo conto:
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del tipo di inquinamento che si può sviluppare nella cappa
il tipo di locale o ambiente circostante in cui viene collocata la cappa stessa.
Dotazioni
Le cappe chimiche di laboratorio devono possedere:
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un plenum o doppio fondale con aspirazione alla base e una alla sommità, con lo scopo di
aspirare sia gli inquinanti più pesanti dell'aria che quelli più leggeri e distribuire in modo
omogeneo l'aria aspirata nella sezione di ingresso.
vetri di sicurezza scorrevoli su guide verticali, atti a modificare all'occorrenza la sezione di
ingresso e quindi, a parità di portata, la velocità di captazione.
un piano di lavoro il più possibile unico e senza giunte, per rendere più facile la pulizia dello
stesso. Può essere in acciaio inossidabile, in grès ceramico o in materiale plastico resistente
e inerte (polipropilene, corian).
servizi all'interno della cappa verniciati con vernici ignifughe e resistenti alla corrosione. La
vaschetta di scarico può essere in polipropilene.
comandi a distanza dei servizi sistemati sotto il bordo esterno del piano di lavoro oppure su
un montante laterale della cappa.
lampade di illuminazione che garantiscano una illuminazione di almeno 800 lux.
Normalmente si tratta di un tubo fluorescente montato in un comparto trasparente isolato
(grado IP65).
impianti e conduttori elettrici protetti da canaline a norma CEI con protezione non inferiore
a IP55.
all'occorrenza, derivazioni per l'aspirazione dell'aria esterna (by-pass) che consentano di
operare anche con i vetri completamente chiusi quindi alle massime condizioni di sicurezza;
con questo sistema è possibile mantenere inalterata la velocità frontale a tutte le aperture.
velocità frontale minima di aspirazione dell'aria di almeno 0.5 m/s in tutte le sezioni del
vano di apertura della cappa (vetro posizionato ad una altezza di 40 cm).
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velocità regolabile del motore (con 2 o 3 velocità oppure regolatore elettronico di velocità
variabile), con sonda di rilevamento per il controllo della velocità dell'aria e allarme sonoro
o visivo in caso di caduta della velocità dell'aria; tale sistema permetterebbe all'operatore di
regolare la velocità a seconda del tipo di sostanza utilizzata, e in assenza dell'operatore o in
caso di lavaggio ambientale notturno la cappa può essere regolata al minimo, con risparmio
di energia elettrica e termica.
Altri requisiti
Per tutte le cappe è importante garantire:
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la sistemazione lontano da porte o percorsi di circolazione, per evitare turbolenze che
limitino l'efficacia di aspirazione della cappa.
un condotto di aspirazione indipendente con espulsione del captato all'esterno del luogo di
lavoro, oltre il colmo del tetto e comunque in modo da non permettere il rientro degli
inquinanti nell'ambiente di lavoro.
la disposizione delle tubazione deve evitare il più possibile tratti orizzontali o gomiti.
un ventilatore antiscintilla e antistatico, costruito appositamente per l'aspirazione e
l'espulsione di gas e vapori corrosivi. I motori devono essere isolati a norme CEI IP66, la
coclea, le pale e le altre parti in contatto con i vapori devono essere in materiali plastici di
grande resistenza meccanica e inerzia chimica e in grado di sopportare temperature di
esercizio di almeno 80 °C. Il polipropilene è il più utilizzato ma in alcune applicazioni si
può utilizzare anche il polietilene a media densità e il PVC.
livelli minimi di rumorosità del motore di aspirazione. A tale scopo è consigliabile porre lo
stesso fuori dall'ambiente di lavoro, su supporti antivibrantti e comunque nelle vicinanze
dell'espulsione degli inquinanti anche al fine di mantenerela tubazione in depressione onde
evitare rientri indesiderati di inquinanti.
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L'utilizzo delle cappe chimiche
Quello che bisogna fare per utilizzare in sicurezza le cappe chimiche
Classificazione delle cappe
La scelta del tipo di cappa da utilizzare per un determinato esperimento deve avvenire in funzione
dei TLV delle sostanze manipolate al suo interno e del tipo di attività svolta con tali sostanze. Più
basso è il TLV delle sostanze maggiore deve essere l'efficienza di captazione della cappa cioè
maggiore la sua velocità frontale di aspirazione.
Le cappe vengono quindi classificate tramite lettere indicative del pericolo nel seguente modo.
Lettera identificativa
Sostanze
del pericolo
A
verde
B
giallo
C
rosso
TLV
Velocità frontale di aspirazione
(m/s) con apertura di 40 cm
Molto tossiche Es: Bromo,
< 1 ppm
anidride maleica
Moderatamente tossiche Es:
100 ppm > TLV > 1 ppm
n-esano, ammoniaca
Poco tossiche o fastidiose Es:
> 100 ppm
acetone, etanolo
L'orientamento ormai comune per l'utilizzo di cancerogeni o di sostanze di elevata tossicità non è
più quello di utilizzare velocità di aspirazioni elevate ma cappe a contenimento totale ("glove-box").
L'impiego di cancerogeni e/o mutageni va effettuato, comunque, in cappe dedicate esclusivamente a
tali agenti.
Le cappe con velocità frontale inferiore a 0,20 m/s devono essere revisionate o dismesse.
La schedatura delle cappe e la classificazione delle stesse mediante etichettatura viene effettuata dal
Servizio di Prevenzione e Protezione dell'Ateneo
Nel caso in cui non si possa conoscere preventivamente la pericolosità di una sostanza, come può
accadere in attività di ricerca, è sempre opportuno considerare i prodotti di reazione sconosciuti
come potenzialmente pericolosi, prendendo di conseguenza le precauzioni del caso.
Come utilizzare cappe
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prima di iniziare la lavorazione accertarsi che la cappa sia in funzione, per esempio con un
fazzoletto od un foglio di carta
evitare di creare delle correnti d'aria in prossimità di una cappa in funzione (apertura di porte
o finestre, transito frequente di persone)
le fonti di emissione dovrebbero essere tenute almeno 15-20 cm all'interno della cappa
non introdurre la testa all'interno della cappa
durante la sperimentazione mantenere il frontale abbassato il più possibile. Più il frontale è
abbassato meno il funzionamento della cappa risente delle correnti nella stanza
mantenere pulito ed ordinato il piano di lavoro dopo ogni operazione
tenere sotto cappa solo il materiale strettamente necessario all'esperimento. Non ostruire il
passaggio dell'aria lungo il piano della cappa e qualora sia necessario utilizzare attrezzature
che ingombrano il piano sollevarle almeno di 5 cm rispetto al piano stesso e tenerle
distanziate anche dalle pareti. Non vanno in ogni caso ostruite le feritoie di aspirazione della
cappa
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non utilizzare la cappa come deposito
non utilizzare la cappa come mezzo per lo smaltimento dei reagenti mediante evaporazione
forzata
qualora si utilizzino nella cappa apparecchiature elettriche (che devono essere adatte ad
atmosfera con pericolo d'incendio) ogni connessione deve essere esterna alla cappa
approntare un piano di azione in emergenza in caso di malfunzionamento durante una
sperimentazione o in caso di esplosione o di incendio nella cappa
è opportuno che ogni operatore alla fine di ogni utilizzo della cappa la pulisca usando
prodotti specifici a seconda delle sostanze adoperate in modo da evitare rischi impropri per
chi userà la cappa in tempi successivi
quando la cappa non è in uso spegnere l'aspirazione e chiudere il frontale
Registro di manutenzione e controllo
Tutti i dati relativi alla manutenzione, alle verifiche periodiche o ad eventuali interventi devono
essere annotati cronologicamente con data su un registro allegato alla cappa e firmati da chi ha
eseguito l'operazione.
Pulizie periodiche
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pulizia del piano della cappa (giornaliera o settimanale a seconda dell'uso)
pulizia del plenum di estrazione (semestrale o annuale a seconda dell'uso)
lavaggio interno della cappa (annuale)
Verifiche periodiche
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verifica annuale dell'efficienza di captazione tramite determinazione della velocità frontale
misura annuale della velocità di rotazione del ventilatore
manutenzione dello schermo saliscendi: occorre verificare annualmente ed eventualmente
sostituire le funicelle dei contrappesi, oliare le carrucole, testare gli eventuali fermi di
sicurezza
sostituzione degli eventuali filtri presenti secondo la periodicità stabilita dalla ditta
fornitrice, in assenza di indicazioni specifiche va prevista la sostituzione di essi almeno
annualmente indipendentemente dall'utilizzo della cappa
ispezione annuale dell'eventuale sistema depurante, delle serrande, del ventilatore, del
condotto di estrazione e dell'indicatore di portata
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