ANABORAPI ANABORAPI

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ANABORAPI ANABORAPI
anaborapi coperta GENNAIO 2007
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ANNO XXXVIII / N. 1 - 2007
ANABORAPI
ANABORAPI
Strada
Strada Provinciale
Provinciale per
per Trinità
Trinità 32/A
32/A
12061
12061 Carrù
Carrù (Cn)
(Cn) -- ITALY
ITALY
POSTE ITALIANE s.p.a.- SPED. IN ABB. POST. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 2, DCB/CN
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N U M E R O
2007
1
RAZZA
PIEMONTESE
Periodico di informazioni tecniche economiche e d’attualità a cura dell’Associazione
Nazionale Allevatori Bovini di Razza
Piemontese.
3
Delegazione cinese in visita a Carrù
4
Direttore Responsabile:
Andrea Quaglino
Redazione:
Fabia Pacher
Realizzazione grafica e stampa:
Tipolitografia Ghibaudo - Cuneo
Ente Morale giuridicamente riconosciuto
D.P.R. n. 1877/13-11-63
Sede operativa e legale:
Strada Trinità. 32/A
12061 CARRÙ (CN)
Telefono 0173 750.791
Telefax 0173 750.915
e-mail: [email protected]
web: www.anaborapi.it
Autorizzazione del Tribunale di Mondovì
numero 1/04
Sommario
Razza Piemontese
Programmi di cooperazione internazionela
Regione Piemonte-Anaborapi
6
Applicazione in campo di test molecolari
per la certificazione di carne e formaggio
Gorni C. - Mariani P.
9
Meeting Nazionale
della Razza Bovina Piemontese
10
Tori in uscita dalle prove di progenie
Andrea Albera
12
Tori giovani
Anno XXXVIII - Numero 1/2007
14
Oro Rosso
Informazioni dal Consorzio di Tutela
della Razza Piemontese (Coalvi)
16
Porte Aperte all’Anaborapi
2
È consentita la riproduzione di testi o fotografie citando la fonte.
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Dall’Associazione
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Delegazione cinese in visita a Carrù
L’Anaborapi, grazie a programmi svolti in collaborazione con la Facoltà di
Agraria di Torino, finanziati
dal CNR prima e successivamente
dalla
Regione
Piemonte Settore Affari
Internazionali, da tempo
intrattiene
contatti con
la Cina, dove
la
razza
Piemontese è
stata introdotta e diffusa.
Da anni tuttavia le esportazioni hanno
conosciuto
una fase di
stallo dovuta
al blocco imposto dalle autorità cinesi.
Qualcuno ricorderà che, per
tentare di porre rimedio a
tale situazione, nel giugno
del 2005 era stato siglato a
Pechino un protocollo d’intesa tra il Ministero della
Salute
italiano
e
l’Amministrazione di Stato
per la Supervisione della
Qualità,
Ispezione
e
Quarantena (AQSIQ) della
Repubblica Popolare Cinese,
relativo ai requisiti di quarantena e sanitari per le
esportazioni di seme bovino
congelato dall’Italia alla
Cina. Fra gli adempimenti
necessari per realizzare tali
esportazioni era prevista la
visita di una delegazione di
ispettori cinesi con il compito di verificare i requisiti e di
autorizzare all’esportazione i
singoli Centri di raccolta che
ne avessero manifestato l’interesse.
Dopo lunghe trattative, le
autorità di Pechino hanno
deciso di mandare in Italia
una delegazione ufficiale con
il suddetto scopo.
Meticcio Piemontese x razza locale cinese
Pertanto, il 14 dicembre
2006, una delegazione guidata dal funzionario AQSIQ
Zhao Xiang Ping e accompagnata da Dario Pasetti per
conto di Assogene (che ha
organizzato le ispezioni presso i Centri di produzione
seme italiani), è giunta in
visita alle strutture di Carrù,
accolta
dal
direttore
Anaborapi Andrea Quaglino.
Alla presenza, tra gli altri, di
Giancarlo Bertola veterinario
e dirigente dell’A.S.L. di
Mondovì competente per
territorio e del prof. Attilio
Bosticco (che per conto del
CNR ha avuto i primi contatti con le autorità e i tecnici cinesi una ventina di anni
or sono), Ugo Vaccaneo e
Alberto Benatti hanno presentato le strutture del
Centro Genetico e del
Centro Tori, con particolare
riguardo per le modalità operative e le procedure di controllo sanitario, registri e
documenti sanitari compresi.
In attesa di ricevere riscontri
ufficiali da Pechino, le prime
impressioni a caldo sembrano
essere
favorevoli in
quanto
i
membri della
delegazione
hanno molto
apprezzato il
lavoro svolto
a Carrù.
Uno
dei
requisiti più
apprezzati è
stato il sistema qualità
ISO
9001:2000
cui
l’Anaborapi è soggetta.
Il protocollo di esportazione
seme in fase di definizione è
abbastanza complicato, ma
pare non ci siano molti margini per semplificarlo rispetto alle richieste originali
ancora più severe. Fino ad
oggi nessun Paese europeo,
tranne la Francia, ha ancora
un protocollo ufficiale, benchè i francesi non abbiano
ancora esportato seme. È evidente quindi l’importanza
per l’Italia di raggiungere
questo traguardo.
E’ fondamentale che venga
definito al più presto questo
protocollo perché, malgrado
le difficoltà, è importante
non chiudere le porte ad un
obiettivo così strategico per
le esportazioni come quello
cinese.
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Programmi di cooperazione internazionale
Regione Piemonte-Anaborapi
Da qualche anno la Regione
Piemonte, in particolare
l’Ufficio Cooperazione del
Settore Affari Internazionali,
ha avviato programmi per la
valorizzazione delle potenzialità produttive nel campo della
zootecnia in tre Paesi
dell’America
Latina:
Argentina, Costa Rica e
Nicaragua. Questi progetti di
miglioramento delle reddività
locali hanno previsto l’introduzione della razza bovina
Piemontese in quanto razza
pregiata ed allo stesso tempo
rustica
ed
adattabile.
Anaborapi, in collaborazione
con le Università di Agraria e
Veterinaria di Torino, ha quindi iniziato una serie di attività
per la produzione dei meticci
con le razze locali, per la creazione di nuclei di razza pura
attraverso l’esportazione e
l’impianto di embrioni, per la
formazione professionale ed
assistenza tecnica agli allevatori, per interventi mirati alla
4
creazione di filiere certificate.
In ognuno di questi Paesi sono
quindi stati individuati dei
partner per lo svolgimento sul
posto del progetto e dei beneficiari (popolazioni rurali indigenti o aziende zootecniche di
alcune regioni depresse).
Vediamo ora un breve riassunto dello stato di avanzamento
di suddetti programmi.
Programma per il miglioramento agrozootecnico in
Costarica
In questo paese Anaborapi ha
potuto contare sui rapporti già
instaurati
con:
Acorapi
(Associazione Costarricense
Allevatori Razza Piemontese),
Gruppo Los Mogotes (azienda
agricola locale che ha introdotto la Razza Piemontese), Inta
(Istituto Nazionale per il trasferimento della tecnologia
Agricola). E’ stato predisposto
il registro genealogico della
Razza Piemontese e Piembra
(Piemontese X Zebù Brahma)
Costa Rica: F2 Piemontese X Brahma (8 mesi)
recentemente approvato dal
MAG (Ministero Agricoltura e
Ganaderia).
A fine 2005 è stato attivato a
San Josè l’ufficio di Acorapi
che si occupa della registrazione dei soggetti puri e meticci
nonché della certificazione e
della commercializzazione
della carne; l’attività di ritiro
dei soggetti meticci ad un ottimo prezzo sta rappresentando
un'interessante opportunità in
particolare per le piccole e
medie aziende zootecniche.
Accanto all’attività tecnica
sono stati presentati al pubblico i risultati degli incroci in
occasione delle manifestazioni
di Expoliberia e San Carlos. Il
progetto intende proseguire
l’attività in atto attraverso: la
produzione ed esportazione di
embrioni di elevato valore
genetico, il potenziamento del
nucleo di animali puri, prove
di ingrasso e macellazione dei
soggetti meticci, interventi
mirati alla creazione di filiere
certificate. Attualmente sono
presenti in Costarica oltre
2.000 meticci diffusi in più di
50 aziende. Il progetto coinvolge tutto il territorio del
Paese, in particolare la regione
Guanacaste e la zona di frontiera con il Nicaragua.
Programma per il miglioramento agrozootecnico in
Nicaragua
Il Nicaragua è il Paese Centro
Americano con la maggiore
vocazione e potenzialità zootecniche evidenziate da flussi
crescenti di esportazione di
carne verso i paesi vicini:
Guatemala,
Honduras,
Salvador ma soprattutto
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Estero
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Nicaragua: F1 Piemontese X Brahma
Messico e Usa che richiedono
carne di qualità superiore
pagandola logicamente di più.
Il programma fino ad oggi
svolto si è proposto di promuovere l'introduzione della
razza attraverso i meticci e la
valorizzazione delle loro
potenzialità produttive, nonché l’introduzione di nuovi
sistemi di ingrasso in grado di
migliorare la redditività complessiva dell’allevamento nicaraguese e soprattutto di
migliorare la qualità della
carne prodotta. Il programma
ha previsto la collaborazione
con l’Università Centroamericana di Managua, l’esportazione di seme, la presentazione
dei risultati dell’incrocio a tecnici ed allevatori. Nel 2005 si
è partecipato alla manifestazione Expica (la principale
mostra
zootecnica
del
Centroamerica) presentando
soggetti puri e meticci provenienti dal Costarica, nel 2006
alla medesima manifestazione
sono stati presentati i primi
soggetti meticci nati in
Nicaragua. Al fine di produrre
maschi da utilizzare per la
monta naturale è in atto la
produzione di embrioni che
verranno impiantati da tecnici
italiani in occasione di una
missione che verrà svolta nei
primi mesi di quest’anno.
Programma per il miglioramento agrozootecnico in
Argentina
L’attività di cooperazione con
le province di Cordoba e Santa
Fa iniziarono nel 2001 quando
la Regione Piemonte finanziò
un progetto riguardante il
miglioramento della produzione di carne; gli enti coinvolti
sono la FAPA (Federazione
Associazioni di Piemontesi in
Argentina),
Ministeri
Agricoltura e Ganaderia,
INTA di Rafaela (Istituto
Nazionale di Tecnologia
Agraria) e le Società Rurali di
Rafaela e San Francisco.
Considerato l’ottimo lavoro
svolto da Fapa ed anche il fatto
che questa annovera fra i suoi
associati parecchi allevatori, si
è ritenuto assai opportuno
proseguire la collaborazione
attraverso: la formazione specifica attraverso stages formativi di un veterinario argentino,
una spedizione nel 2005 di
2.000 dosi di materiale seminale, la partecipazione di tecnici Anaborapi a Mercolactea
2006. Il progetto si svolge
principalmente nelle Province
di Cordoba e Santa Fe. Nello
scorso Dicembre è stata organizzata una visita a San
Francisco per verificare lo sviluppo del programma ed
ammirare il risultato della
prima serie di fecondazioni:
1.700 dosi di seme utilizzate
(delle 2.000 inviate alla fine
del 2005) utilizzate in 15
aziende in incrocio con le
razze Brangus, Holando ed
Hereford. Attualmente Fapa
sta verificando la possibilità di
importare embrioni di soggetti puri e predisponendo una
fase di ingrasso di soggetti
meticci nati dalle inseminazioni effettuate con il primo seme
esportato.
Argentina: F1 Piemontese X Hereford
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Studi e Ricerche
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Applicazione in campo di test molecolari
per la certificazione di carne e formaggio
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Introduzione - Negli ultimi
anni numerose crisi sanitarie
hanno colpito il comparto alimentare, lanciando un’ombra
di dubbio sulla sicurezza dei
prodotti di origine animale e
sulle filiere di controllo che
devono garantirne la qualità
“dalla fattoria alla tavola”. In
particolare il settore zootecnico ha dovuto fronteggiare dapprima
la crisi BSE (Bovine
Spongiform
Encephalopathy,
1990-2002) che ha
coinvolto l’intera
filiera bovina e successivamente l’emergenza legata ai
residui di diossina
(1997-2003) presenti nel latte e nei
suoi derivati.
L’Italia vanta la presenza di numerose
razze bovine autoctone, tra
cui spicca la razza Piemontese
che costituisce circa il 13%
della produzione carnea
nazionale ed un quarto dei
capi bovini allevati sul territorio italiano (dati Anaborapi).
La vacca Piemontese vanta
inoltre una produzione lattea
sovente utilizzata per la fabbricazione di formaggi pregiati quali il Castelmagno, il Bra
ed il Raschera.
Il Consorzio di Tutela della
Razza Piemontese (COALVI),
in
collaborazione
con
Anaborapi, ha attuato un rigido disciplinare di etichettatura delle carni che garantisce il
controllo della provenienza
del prodotto dall’allevatore
sino al consumatore. Tutte le
macellerie
aderenti
al
Consorzio rilasciano al consumatore, unitamente al pro-
Gorni C. e Mariani P.
Parco Tecnologico Padano,
Genomica Animale 2,
Loc. Cascina Codazza,
26900 Lodi
dotto, la “carta d’identità”
dell’animale macellato, in cui
sono riportati data di nascita,
azienda di allevamento,
numero di matricola e data di
macellazione.
Per quanto riguarda i prodotti lattiero-caseari, i tre formaggi tipici che si ritrovano
nell’area di allevamento della
razza Piemontese godono del
marchio
D.O.P.
(Denominazione
Origine
Protetta) ed il loro disciplinare di produzione consente l’utilizzo di latte di bovini di
razze diverse (Barà Pustertaler,
Bruna,
Pezzata
Rossa
d’Oropa, Pezzata Rossa
Italiana, Montbelliard, Grigio
Alpina,
Piemontese,
Valdostana e loro incroci). In
entrambe le situazioni (carne
e formaggio), la possibilità di
effettuare un test molecolare
(DNA) per la certificazione
del prodotto si affiancherebbe
alla garanzia di qualità già fornita dall’etichettatura e dal
disciplinare di produzione,
fornendo un valore aggiunto
ai prodotti ottenuti dai bovini
di razza Piemontese.
Questa razza bovina presenta
un particolare fenotipo caratterizzato dalla presenza di
quarti posteriori particolarmente sviluppati e muscolosi
(fenotipo doppia coscia), causato da una mutazione nel gene
miostatina (mh,
McPherron et al.,
1997) presente
allo stato omozigote od eterozigote (Moioli et al.,
2004). Un recente
studio ha mostrato
che nella popolazione di bovini
Piemontesi iscritti
al
Libro
Genealogico, sono
praticamente
assenti bovini omozigoti non
mutati (Albera, 2005). Test
del DNA in grado di identificare questa mutazione sono
già stati messi a punto
(Fahrenkrug et al., 1999) e
validati in razze bovine diverse (Dunner et al., 2003), confermando la possibilità di stabilire una relazione di univocità tra DNA ed individuo di
razza Piemontese.
Il presente studio punta a
verificare, presso i diversi
punti vendita al dettaglio
(macellerie e supermercati), la
corrispondenza tra etichetta
ed “identità molecolare” delle
carni bovine di razza
Piemontese ed a dimostrare la
possibilità di applicare un test
analogo ai prodotti lattierocaseari che utilizzano come
materia prima il latte di vacche Piemontesi.
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Studi e Ricerche
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Materiali e metodi Campionamento – I luoghi di
campionamento sono sparsi
tra le regioni EmiliaRomagna,
Lombardia,
Piemonte e Liguria. Per
quanto riguarda la carne
sono stati raccolti 30 campioni, 10 in ognuna delle
seguenti realtà: macellerie
COALVI, macellerie generiche,
GDO
(Grande
Distribuzione Organizzata,
supermercati). Nel caso dei
formaggi, sono stati raccolti
20 campioni provenienti
dalla GDO. Ogni campione
è stato associato alla sua etichetta di produzione e i campioni sono stati conservati a
–20°C in attesa dell’analisi.
Estrazione del DNA L’estrazione del DNA da
campioni é stata eseguita utilizzando il kit Puregene
cell/tissue (Gentra) seguendo
il protocollo fornito dal produttore o apportando minime modifiche.
Reazione di PCR - L’analisi
molecolare dei campioni in
esame si è basata sulla reazione di PCR ed è stata condotta utilizzando il protocollo
descritto da Fahrenkrug et al.
(1999) utilizzando specifici
oligonucleotidi di sintesi in
grado di discriminare tra le
due varianti del gene: la
variante mutata (G938A)
specifica per la razza
Piemontese e la variante
“normale” che si ritrova in
tutte le altre razze bovine.
Risultati e discussione - Il
campionamento dei formaggi
Bra,
Raschera
e
Castelmagno è stato talvolta
difficoltoso a causa della loro
scarsa diffusione al di fuori
dell’area di produzione piemontese. L’analisi del DNA
ha evidenziato che normalmente il prodotto contiene
latte proveniente sia da individui di razza Piemontese che
da altre razze bovine. In Fig.1
si può infatti notare come i
campioni 1, 3, 4 contengano
latte proveniente sia da bovine di razza Piemontese che da
bovine di altra razza. Nel
campione 2 invece non è
stata rilevata traccia di latte di
Piemontese. Ciò è spiegabile
dal fatto che il solo latte di
razza Piemontese non é sufficiente a colmare il fabbisogno di materia prima del
caseificio stesso, a cui giunge
tutto il latte prodotto delle
stalle limitrofe.
Per quanto riguarda i campioni di carne, nel caso delle
macellerie COALVI non é
stato necessario richiedere
alcuna informazione di certificazione, poiché sullo scontrino di pesata del prodotto
vengono riportate tutte le
informazioni riguardanti l’animale da cui proviene la
carne. Nei supermercati la
carne di bovino Piemontese é
generalmente pre-impacchettata in confezioni recanti
un’etichetta di certificazione
con il numero di matricola
dell’animale che consente di
ottenere tutte le informazioni
di certificazione tramite consultazione del sito www.anagrafe.izs.it o semplicemente
richiedendo informazioni
presso l’Anaborapi (come é
stato fatto, a titolo di verifica
per alcuni campioni, durante
questo studio). Il reperimento delle informazioni di etichettatura presso le macellerie bovine non appartenenti
al circuito COALVI invece è
talvolta risultato più difficoltoso. In alcuni casi il rivenditore ha fornito esaurienti
informazioni e copie di certificati cartacei riguardanti l’allevamento di provenienza.
Altre volte la rivendita recante
l’insegna
“Carni
Piemontesi”, ha rivelato che
la carne venduta apparteneva
semplicemente ad individui
allevati e macellati in
Piemonte. Seppur raramente
é anche avvenuto che il venditore non abbia fornito
alcun tipo di informazione.
In generale il commerciante
ha messo a disposizione una
etichetta recante un numero
di lotto ed un numero di
identificazione del macello,
mentre per ulteriori dettagli é
stato suggerito di far riferimento al fornitore/grossista.
Al termine del campionamento sono stati recuperati il
100% dei numeri di matricola per le carni vendute in
macellerie COALVI e nella
GDO ed il 40% delle matricole per i campioni provenienti da altre macellerie.
Il test del DNA ha dimostrato che tutti i campioni provenienti da macellerie COALVI
o da supermercati, sono risul-
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Studi e Ricerche
N U M E R O
tati essere di individui di
razza Piemontese (omozigoti
per la mutazione del gene
mh).
Nel caso dei campioni provenienti da macellerie private,
si é notata una stretta relazione tra l’atteggiamento tenuto
dal rivenditore durante il
campionamento e la razza di
provenienza della carne.
Quando le informazioni di
certificazione sono state fornite in modo particolareggiato, il campione é risultato
di razza Piemontese pura.
Nel caso di informazioni
costituite unicamente dal
numero di lotto e dall’identificativo del macello, le
carni sono risultate sia di
soggetti Piemontesi puri
(60%) che di soggetti
Piemontesi meticci o eterozigoti per la mutazione
(40%). Nei rari casi in cui
l’esercente non ha fornito
alcun tipo di informazione,
M 1 2 3 4 P B C
M 1 2 3 4 P B C
A
B
M 1
A
8
le carni sono risultate appartenere ad individui di razza
diversa dalla Piemontese. In
Fig.2 sono riportati esempi
relativi a campioni di carne
con la forma “Piemontese”
del gene; da notare il campione 2 che possiede anche
la forma normale del gene
(possibile eterozigote o individuo meticcio).
In conclusione, questo studio dimostra la possibilità di
una applicazione “in campo”
del test del DNA mirato alla
certificazione della razza di
provenienza dei prodotti di
origine animale. Inoltre si
può ipotizzare la possibilità
di fornire un valore aggiunto
ai formaggi tipici piemontesi
(Bra,
Raschera
e
Castelmagno) nel caso in cui
siano prodotti con il solo
latte di bovine di razza
Piemontese. Questo consentirebbe di creare nicchie di
mercato utili non tanto ai
2
3 B
P
C
1
B
2
3
B
P
1
grandi caseifici, quanto alla
piccola produzione familiare
rivolta al turismo, soprattutto se attuata in malga ed in
alpeggio.
Nel caso della carne si è
mostrato che a fronte di un’elevata garanzia fornita dalle
macellerie COALVI (cfr Pozzi
et al., 2003) e di esaurienti
informazioni disponibili per
le carni reperibili presso la
GDO, il settore delle macellerie private presenta, in alcuni
casi, lacune nella garanzia di
provenienza del prodotto. E’
tuttavia da sottolineare che la
disponibilità dell’esercente a
fornire informazioni sulla
provenienza e certificazione
della carne in vendita, costituisce fonte di garanzia per il
consumatore.
Ringraziamenti - Progetto
Finanziato da “L’Oréal UNESCO Per le Donne e la
Scienza in Italia”.
Fig.1
DNA da formaggio. A=PCR
specifica
per
il
gene
“Piemontese”; B=PCR specifica per il gene normale”(altre
razze) M=marcatore molecolare; 1-4=campioni; P=DNA di
controllo di razza Piemontese;
B=DNA di controllo di altra
razza bovina; C=controllo
negativo
C
Fig.2
DNA da carne. A=PCR specifica per il gene “Piemontese”;
B=PCR per il gene normale”(altre razze) M=marcatore
molecolare; 1-3=campioni;
P=DNA di controllo di razza
Piemontese; B=DNA di controllo di altra razza bovina;
C=controllo negativo
La bibliografia di questa ricerca è disponibile presso gli autori.
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Mostre
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MEETING NAZIONALE
della
RAZZA BOVINA PIEMONTESE
Con il patrocinio della
Città di Carmagnola
P ROGRAMMA :
GIOVEDÌ
152007
MARZO
AZ. OSLAVIA
di GAIDO dr. ANGELO
Via Piè Delle Terre, 8
10022 CARMAGNOLA
(TORINO)
MAIN SPONSOR:
Centro Cereali Carmagnola soc. agr. coop.
ore 9.30 Arrivo degli allevatori alla Cascina Oslavia
Registrazione e prenotazione pasto (10 €)
ore 10.00 Saluto delle autorità
Presentazione dell’Azienda agricola con
distribuzione schede riassuntive dell’attività aziendale
Presentazione dei bovini di particolare rilievo
Dimostrazione pratica del “Corso di conoscenza e valutazione del bovino Piemontese”
ore 11.00 Incontro tecnico: Risultati nell’ingrasso
del vitellone (a cura di Anaborapi, APA
Torino, Centro Cereali Carmagnola)
ore 12.00 Trasferimento alla Cascina San Carlo
ore 12.30 Pranzo
ore 15.00 Di tutto un po’:
lotteria, consegna riconoscimenti, ecc.
ore 17.00 Chiusura della manifestazione
E’ gradita la prenotazione presso
l’APA di Torino o presso Anaborapi
PROSSIMI APPUNTAMENTI CON LA PIEMONTESE
10-11 MARZO • MOSTRA PROVINCIALE A CARMAGNOLA
14-15 APRILE • MOSTRA PROVINCIALE A FOSSANO
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Informazioni Tecniche
N U M E R O
1
Tori in uscita dalle prove di progenie
Il nuovo anno si apre con due
escluso per poco. Ricordiamo
Andrea Albera
tori che hanno terminato le
che un toro, per superare le
Ufficio Tecnico
prove di progenie con destino
prove, deve avere un Indice
opposto: Inter viene selezionato
Carne o Allevamento superiore
ed il suo seme viene messo in commercio, mentre a 120 dopo la valutazione genetica sulla facilità di
Lofi, con un Indice Allevamento di 118, rimane nascita basata su un minimo di 90 figli.
INTER
IT004900223637
nato il 30.12.2003
VALORE GENETICO
allevamento
carne
muscolosità
accrescimento
facilità nascita
facilità parto
nascita su manze
correttezza
Allevatore: Dotto Claudio - Cuneo
Centro: C.I.Z.
Performance Test (dati fenotipici)
80
99
Pedigree
padre ZAINO (IA)
madre COPERTA
peso inizio peso fine amg alt.garrese lungh.tronco circ.torace
74
456
1.34
118
148
177
nonno paterno TYSON (IA)
Inter è un toro di taglia medio-piccola con
buone caratteristiche su tutti i caratteri, cosa che
lo rende molto versatile come utilizzo, senza tuttavia eccellere in nessuno. Costituisce una
buona sintesi tra Zaino ed il nonno materno
Principe che è stato un ottimo toro allevamento.
E’ un tipico doppia linea che può essere utilizzato su vacche dal secondo parto in poi per pro✼
70
90
100
110
120
130
119
123
112
108
120
106
105 figli in 68 allevamenti
0 parti delle figlie
Indici dei genitori
allev
131
105
carne
131
105
nascita
115
105
parto
115
102
nonno materno PRINCIPE (IA)
durre vitelli da ingrasso e soprattutto femmine da
rimonta.
Inter trasmette buona muscolosità ed accrescimenti discreti. I suoi figli nascono senza problemi e dalle sue figlie ci si attende una buona capacità di parto accompagnata ad una taglia media.
Da non usare sulle bovine della linea Tyson, sulle
nipoti di Zaino, sulle figlie di Bianco e sulle Ufo.
✼
✼
...NOTIZIE DAL CENTRO GENETICO...NOTIZIE DAL CENTRO GENETICO...
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Attualità
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LE PRIORITA’ PER LO SVILUPPO DELLA ZOOTECNIA
Il presidente dell’Aia Nino Andena: restituire fiducia e reddito alle imprese
Quale futuro per la zootecnia italiana? E
soprattutto, quale modello di zootecnia
per il futuro? Questo l’interrogativo di
fondo al centro dei lavori della
Assemblea Generale Aia che si è svolta a
Roma a dicembre. Il presidente, Nino
Andena si è detto fiducioso che il futuro
della nostra zootecnia sarà comunque un
futuro di sviluppo Per il leader degli allevatori italiani ci deve essere consapevolezza unanime, a tutti i livelli, che lo sviluppo della zootecnia è fattore chiave per
qualsiasi progetto di rilancio del sistema
agricolo nazionale e che i suoi prodotti costituiscono non solo la materia prima per mantenere
in vita le specialità più rinomate della nostra tradizione alimentare ma anche un modo per trattenere in agricoltura una fetta consistente del suo valore. Tra le priorità per lo sviluppo a medio
termine Andena ha indicato, tra le altre, la necessità di assicurare alle aziende condizioni accettabili di redditività, attraverso il contenimento dei costi produttivi, un miglior equilibrio tra
domanda e offerta, la riconoscibilità e valorizzazione economica dei prodotti sui mercati interni ed esteri. E’ anche importante riqualificare ed estendere i servizi di assistenza tecnica a favore di tutte le imprese zootecniche.
Ad un anno dal ritorno della bistecca con l’osso
AUMENTATI GLI ACQUISTI DI CARNE
Ad un anno dal ritorno della bistecca con l’osso sulle tavole degli italiani sono aumentati
dell'8% gli acquisti di carne bovina delle famiglie, con una maggiore domanda per il made in
Italy. E’ il bilancio tracciato dalla Coldiretti, sulla base dei dati Ismea-Ac Nielsen sulla spesa
alimentare delle famiglie, nell'anniversario della fine del divieto europeo di consumare il pregiato taglio. Un esilio forzato per la pregiata bistecca, terminato all'inizio del 2006, che era
iniziato nel Consiglio dei Ministri Agricoli della UE a gennaio 2001 quando per fronteggiare l'emergenza mucca pazza (BSE) era stata assunta la decisione di eliminare la colonna vertebrale
dai bovini di eta' superiore a dodici mesi. Nel 2006 la carne bovina secondo i dati Coldiretti, si
e' dunque consolidata nelle preferenze degli italiani che ne hanno consumata quasi 25 chili a
testa con un forte aumento della domanda per le razze storiche nazionali, come la Piemontese.
Tesi sulla Piemontese
L’allevatore di Piemontese, Santi Nicola
Uccello di Canicattini Bagni, provincia di
Siracusa, ha recentemente conseguito il diploma di laurea in Medicina Veterinaria presso
l’Università degli studi di Camerino presentando la tesi su: “L’allevamento della razza bovina
Piemontese in Sicilia: risultati degli accrescimenti ottenuti in un’azienda biologica”.
L’Anaborapi si congratula con il dottor Uccello
e porge i migliori auguri di buon lavoro.
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Informazioni Tecniche
N U M E R O
Tori giovani
Febbraio - Aprile 2007
Uscita Dati di Nascita dei figli: giugno 2008
Qualificato Linea Allevamento
MUSCATEL
colore paillette: giallo chiaro
IT004990090136 Nato il 13-06-2005
Allevatore: RIBERI Osvaldo
di Fossano (CN)
Misure a 12 mesi
Peso
amg
511
1,43
altezza
garrese
119
Lungh.
tronco
137
circonf.
torace
190
INDICI GENETICI di MUSCATEL
Carne 109
Allevamento 119
Muscolosità 110
Accrescimento 115
70
Genealogia
80
90
100
110
120
130
INDICI GENETICI dei GENITORI
BINGO (IA)
UMAYOR (IA)
MUSCATEL
EVASION
BRASIL (IA)
BINGO
EVASION
Carne
111
98
Allev.
116
114
Nascita
100
80
Parto
113
127
MUSCATEL è un toro di taglia medio-grande con buona muscolosità. MUSCATEL è il terzo figlio di Bingo qualificato
per l'I.A. Sia il padre Bingo che il nonno materno Brasil sono tori da allevamento, con la facilità di parto delle figlie (indici rispettivi 113 e 141) come caratteristica migliore. Quindi MUSCATEL è decisamente un toro da usare sulle vacche che
già partoriscono bene, per produrre le future femmine da riproduzione. Evitare sulle figlie di Omero, Negus e Falcao.
Qualificato Linea Carne
MIAO
colore paillette: blu
IT002990005000 Nato il 23-06-2005
Allevatore: BONGIANINO Gianbattista
di Borgo D’Ale (VC)
Misure a 12 mesi
Peso
amg
420
1,20
altezza
garrese
116
Lungh.
tronco
144
circonf.
torace
176
INDICI GENETICI di MIAO
Carne 118
Allevamento 114
Muscolosità 115
Accrescimento 97
70
Genealogia
80
90
100
110
120
130
INDICI GENETICI dei GENITORI
INNO (IA)
ZAINO (IA)
INNO
INDIA
MIAO
INDIA
ZAR (IA)
Carne
131
110
Allev.
124
109
Nascita
130
106
Parto
107
101
MIAO è un toro di taglia medio-piccola. E' il 3° figlio di Inno in I.A., dal quale ha ereditato buone forma e finezza. Inno ha un'ottima facilità di nascita (indice 130) nonché una discreta facilità di parto (indice 107). Il nonno
materno Zar aveva buoni caratteri produttivi. La madre India (Zar x Olimpico) è bilanciata sui parti, tuttavia
MIAO è da considerarsi un toro linea carne da usare su tutte le pluripare. Non usare MIAO sulle figlie di Olimpico,
Caronte e della linea Tyson.
Qualificato Linea Carne + Linea Allevamento
MIGLIORE
colore paillette: rosso
IT004990138818 Nato il 04-08-2005
Allevatore: MANASSERO Giovanni
di Trinità (CN)
Misure a 12 mesi
Peso
amg
545
1,62
altezza
garrese
124
Lungh.
tronco
145
circonf.
torace
192
INDICI GENETICI di MIGLIORE
Carne 132
Allevamento 125
Muscolosità 119
Accrescimento 128
70
Genealogia
80
90
100
110
120
130
INDICI GENETICI dei GENITORI
FRED (IA)
ZAINO (IA)
MIGLIORE
IMOLA
DELTA (IA)
FRED
IMOLA
Carne
130
117
Allev.
122
114
Nascita
128
114
Parto
104
103
MIGLIORE è un toro di taglia grande con ottima muscolosità e buona finezza. Ha ottenuto inoltre degli accrescimenti tra
i migliori di sempre in Centro Genetico. MIGLIORE è il 6° figlio di Fred in I.A.. Sia Fred che il nonno materno Delta
sono stati tori da manze (facilità di nascita su manze rispettivamente 125 e 127) quindi ci si può aspettare che l’abbiano
trasmessa a MIGLIORE, il quale può essere usato su tutte le fattrici evitando solo le figlie di Golfo e della linea Tyson.
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Informazioni Tecniche
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Tori giovani
Marzo - Maggio 2007
Uscita Dati di Nascita dei figli: luglio 2008
Qualificato Linea Carne
METRO
colore paillette: giallo
IT004990161060 Nato il 24-07-2005
Allevatore: MINA Domenico e Guido
di Murello (CN)
Misure a 12 mesi
Peso
amg
498
1,41
altezza
garrese
119
Lungh.
tronco
145
circonf.
torace
185
INDICI GENETICI di METRO
Carne 120
Allevamento 111
Muscolosità 111
Accrescimento 117
70
Genealogia
80
90
100
110
120
130
INDICI GENETICI dei GENITORI
ZAINO (IA)
FRED (IA)
METRO
GARDA
DELPIERO (IA)
FRED
GARDA
Carne
130
108
Allev.
122
102
Nascita
128
104
Parto
104
84
METRO è un toro di taglia medio-grande con buone muscolosità e finezza, caratteristiche simili al padre Fred. Fred ha
inoltre un'ottima facilità di nascita (indice 128 e su manze 125). Il nonno materno Delpiero era un toro molto produttivo con ottimi accrescimenti (indice 127). METRO è quindi un toro da carne da usare tranquillamente su tutte le pluripare. Per evitare problemi di consanguineità, non accoppiare METRO con le figlie di Supremo-et e della linea Tyson.
Qualificato Linea Carne
MONTE
colore paillette: bianco
IT004990198125 Nato il 26-07-2005
Allevatore: BERGESE Giuseppe
di Fossano (CN)
Misure a 12 mesi
Peso
amg
510
1,38
altezza
garrese
123
Lungh.
tronco
149
circonf.
torace
189
INDICI GENETICI di MONTE
Carne 121
Allevamento 112
Muscolosità 117
Accrescimento 116
70
Genealogia
80
90
100
110
120
130
INDICI GENETICI dei GENITORI
BILLY (IA)
ENZO (IA)
MONTE
IDEALE
BIANCO (IA)
ENZO
IDEALE
Carne
124
111
Allev.
112
110
Nascita
128
104
Parto
91
99
MONTE è un toro di taglia grande con ottime muscolosità e finezza. E' il terzo figlio di Enzo in I.A.. Enzo era un
toro da manze (facilità di nascita su manze 131) con buoni accrescimenti. MONTE ha invece ereditato la sua conformazione dalla madre, figlia di Bianco. Da notare che la nonna materna è anche la madre di Golfo. Quindi si
può usare MONTE tranquillamente su tutte le pluripare per produrre vitelloni. Evitare sulle figlie di Tacco, Frisby,
Forno, Ivol, Gringo e Golfo.
Qualificato Linea Carne + Linea Allevamento
MANAGER
colore paillette: verde scuro
IT004990161191 Nato il 29-07-2005
Allevatore: AZ. SAN ANTONIO
di BARRA Giovanni di Racconigi (CN)
Misure a 12 mesi
Peso
amg
521
1,43
altezza
garrese
122
Lungh.
tronco
146
circonf.
torace
194
INDICI GENETICI di MANAGER
Carne 124
Allevamento 126
Muscolosità 117
Accrescimento 118
70
Genealogia
80
90
100
110
120
130
INDICI GENETICI dei GENITORI
ZAINO (IA)
TYSON (IA)
MANAGER
FLAVIA
DELANO (IA)
ZAINO
FLAVIA
Carne
131
112
Allev.
131
118
Nascita
115
102
Parto
115
119
MANAGER è un toro di taglia grande con buone masse muscolari. Il padre Zaino è ben conosciuto per la sua completezza con in particolare l'ottima muscolosità (126). Il nonno materno di MANAGER è Delano, toro anch'esso completo con soprattutto ottimi accrescimenti (126). Con una tale genealogia, MANAGER può essere usato su tutte le vacche per ottenere femmine da rimonta con buoni caratteri produttivi, stando però molto attenti alla consanguineità.
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Oro rosso
Miostatina:
marcatore genetico della Piemontese?
La manifestazione della doppia coscia nella razza
Piemontese dipende dall'azione di un gene, il gene
della miostatina, che a seguito di una mutazione
naturale ha cambiato la propria struttura. Il gene
mutato determina un eccezionale sviluppo muscolare, molto evidente anche ai non addetti ai lavori,
negli animali che lo portano. La miostatina, infatti,
è una proteina che controlla lo sviluppo delle masse
muscolari sia a livello fetale sia durante l'accrescimento. Nelle razze bovine che presentano il fenomeno della groppa doppia una particolare mutazione fa sì che questa proteina sia scarsamente funzionante, così i muscoli si accrescono più della norma.
Vi è da dire che la mutazione del gene della miostatina coinvolge anche altre razze da carne oltre
alla Piemontese ma la mutazione genetica della
Piemontese è differente da quella delle altre razze a
groppa doppia e ciò permette di distinguerla attraverso l'analisi del DNA.. Una applicazione pratica
della scoperta potrebbe essere quella di poter utilizzare tale dato attraverso l’analisi come controllo nei
vari punti della filiera sia allo scopo di valutare l’effettiva incidenza della mutazione nella popolazione
di piemontese (razza e tipo genetico), sia allo scopo
di effettuare un primo screening per meglio approfondire e indirizzare i controlli nell’ambito del processo di rintracciabilità. In altra parte del Rivista,
viene presentata una indagine in cui vengono presentati i dati relativi a campioni prelevati in diverse
realtà tra cui vi sono punti vendita aderenti al
Coalvi. I dati presentati sono peraltro molto confortanti. Per il Consorzio, però, la mutazione della
miostatina non è una novità in quanto fin dal 2002
ha effettuato controlli sia in allevamento, sia presso
i punti vendita per monitorare questo parametro.
Nel nuovo capitolato d’appalto per la fornitura
delle mense del Comune di Torino che richiede
carne di razza Piemontese iscritta al Libro
Genealogico, il concetto della mutazione della miostatina è già stato inserito e il laboratorio della
Camera di Commercio di Torino, incaricato dal
Comune per l’esecuzione dei controlli, effettua a
campione l’analisi delle miostatina sulle carni in
arrivo alle mense. In quest’ottica, anche il
Consorzio farà la sua parte. Infatti, sono partiti
proprio in questi giorni i prelievi dei campioni di
carne in partenza dai laboratori di sezionamento
fornitori delle mense da sottoporre ad analisi per
rafforzare ulteriormente i controlli. L’intenzione del
Consorzio, però, è quella utilizzare sempre più tale
strumento per meglio indirizzare i propri controlli
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N U M E R O
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previsti nel proprio disciplinare e per verificare la
stabilità della mutazione anche su bovini non iscritti al libro genealogico. Per questo nel corso dell’anno partirà una indagine molto ampia – circa 1200
campioni – presso gli allevamenti e presso gli altri
siti della filiera che avrà lo scopo di monitorare il
fenomeno della mutazione della miostatina su
un’ampia fetta della popolazione bovina di razza
Piemontese.
I migliori di Carrù
Archiviata anche quest’anno la quasi centenaria fiera
del Bue Grasso di Carrù. E forse mai come quest’anno la fiera è stata motivo di soddisfazione per alcuni
allevatori soci del Coalvi. Ma la soddisfazione ha
coinvolto anche alcune delle più note macellerie
Coalvi di Torino e dintorni. E grande soddisfazione,
pensiamo noi, l’avranno avuta i clienti delle macellerie che a Natale hanno potuto apprezzare l’eccellente qualità della carne dei buoi di razza Piemontese.
Il rito della fiera si svolto come ogni anno fin dalle
prime luci dell’alba con l’arrivo e la sistemazione
degli animali, con le valutazioni delle categorie presenti da parte di qualificate giurie presiedute dagli
esperti di razza dell’Anaborapi e, infine, con la parte
più emozionante per tutti i partecipanti: la proclamazione dei vincitori. La passione, l’impegno e le
capacità hanno premiato ancora una volta l’azienda
agricola Del Soglio Fratelli di Fossano che si è aggiudicata il primo premio per il Bue più pesante della
mostra e il primo premio nella categoria Buoi Grassi
della Coscia. Nella stessa categoria al secondo e terzo
posto troviamo i buoi di Serra Giacomo di Caraglio
e di Cavallero Bartolomeo. Ma Cavallero
Bartolomeo di Fossano ha ottenuto anche il meritato primo premio nella categoria Buoi Grasso
Migliorati e il terzo premio nella medesima categoria. Nella stessa categoria il socio Dogliani Ambrogio
si piazza al secondo posto. Dicevamo delle macellerie. I clienti di Silvano Pistis di C.so Racconigi a
Torino hanno potuto ammirare la bellissima e originale gualdrappa del primo premio dei Buoi Grassi
della Coscia che faceva bella mostra nel punto vendita, ma soprattutto hanno potuto gustare la carne
del bue dell’azienda agricola Del Soglio. Anche a
Grugliasco, i clienti della macelleria Coalvi di Targa
F.lli hanno potuto apprezzare la carne del bue risultato terzo nella categoria dei Buoi Grassi Nostrani.
Un plauso anche a tutti gli allevatori soci che hanno
partecipato all’esposizione con i capi presentati nelle
altre categorie previste da questa importante e tradizionale fiera di Carrù, sempre più vetrina nazionale
della razza Piemontese.
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Informazioni dal Consorzio di Tutela della Razza Piemontese (Coalvi)
I numeri del 2006
Alla fine di ogni anno è d’obbligo fare una fotografia di ciò che è stato fatto nel corso dell’anno per
ripartire con slancio verso nuovi traguardi. Per questo motivo elenchiamo una serie di numeri tratti
dalla nostra banca dati che danno l’idea di quello
che è oggi il Consorzio
Intanto gli allevatori soci. Al 31 dicembre 2006
sono 1486 gli allevatori che aderiscono al Consorzio
e che allevano 112.714 capi dei quali circa l’80%
risulta iscritto al Libro Genealogico. Gli allevatori
iscritti al Libro Genealogico sono invece 915.
I capi etichettati nel circuito Coalvi nel corso del
2006 sono stati 17.735 in linea con i capi etichettati nel corso del 2005
I macelli che aderiscono al disciplinare di etichettatura sono 70 mentre i laboratori di sezionamento
sono una ventina
Per quanto riguarda i punti vendita si registra una
certa stabilità. Sono infatti 193 le macellerie del
dettaglio tradizionale mentre i supermercati e ipermercati che etichettano anche la carne del
Consorzio sono 43. La novità del 2006 è rappresentata dai punti vendita in cui si può trovare la carne
Coalvi all’interno di vaschette preconfezionate in
atmosfera modificata. Al 31 dicembre 2006 sono 18
i supermercati, posizionati soprattutto in
Lombardia, in cui la carne Coalvi si può trovare in
vaschette confezionate dal laboratorio Rosso Spa di
Torino.
IGP “Fassone Piemontese”:
lavori in corso
In data 11 gennaio sono state inviate al Ministero
delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali le
integrazioni richieste in seguito alla pubblicazione
del Decreto Ministeriale del 17 novembre 2006
recante le procedure per la registrazione delle DOP
e IGP. Il decreto pubblicato, in sostanza, infittisce le
maglie soprattutto per quanto riguarda i requisiti
che gli enti proponenti devono possedere per poter
presentare istanza di registrazione. In particolare
viene richiesta la rappresentatività dell’ente di almeno il 50% della produzione per la quale si richiede
la tutela e almeno la rappresentatività del 30% delle
aziende coinvolte nella produzione. In seguito al
lavoro di ricerca effettuato dalla Commissione tecnica, istituita a suo tempo per la redazione del disciplinare di produzione, si è arrivati a dimostrare che
il Consorzio, oggi, rappresenta il 55% del totale
della produzione che si intende tutelare e il 45%
delle aziende del totale coinvolte nella produzione.
Restiamo, quindi, in attesa delle decisioni ministeriali per procedere ulteriormente nel riconoscimento europeo.
La carne dei nostri ravioli
Al fine di reperire ulteriori sbocchi commerciali per i
nostri punti vendita tradizionali, abbiamo tentato di
approfondire l’argomento di una possibile fornitura
della carne utilizzata per la preparazione dei “nostri
ravioli” direttamente dalle macellerie (quindi “esercizi di commercio al dettaglio”) al pastificio.
Sollecitati dal nostro Vicepresidente Graziano Scaglia
a nome di molte macellerie, abbiamo esaminato il
Regolamento Cee 853 del 2004 che stabilisce norme
specifiche in materia di igiene per gli alimenti di origine animale. Considerando il suo recepimento con
la “Conferenza Stato-Regioni” nella seduta del 9 febbraio 2006, emerge che non possono essere effettuate forniture da parte di un esercizio di commercio al
dettaglio ad uno stabilimento riconosciuto per la preparazione e lavorazione degli alimenti., quale potrebbe essere il pastificio che collabora con il nostro
Consorzio.
In questo caso, infatti, il fornitore deve essere a sua
volta uno stabilimento registrato e riconosciuto
secondo il Regolamento CE 853/04 (per esempio un
macello o un laboratorio di sezionamento con tutti i
requisiti igienico-strutturali dei locali e delle attrezzature previste dai Regolamenti 852-853/2004/CE,
nonché la predisposizione delle procedure di
HACCP-SSOP) .
Come ribadito dalle Linee Guida applicative del
Regolamento 853/04/CE del 9 febbraio 2006, sono
esclusi dall’ambito di applicazione del suddetto regolamento “la fornitura di alimenti di origine animale
da un esercizio di commercio al dettaglio ad un altro
esercizio di commercio al dettaglio o di somministrazione nell’ambito dello stesso Comune o dei comuni
limitrofi, a condizione che l’attività in questione non
rappresenti l’attività prevalente dell’impresa alimentare in termini di volumi” come, peraltro, suggerito
dall’art 1 – paragrafo 5 lettera a) e lettera b) punto ii)
del Regolamento 853/04/CE.
Quindi, per essere un po’ più chiari, una nostra
macelleria può vendere tagli, oltre che al consumatore finale, solo in direzione di altre macellerie o servizi
di ristorazione, entro i limiti del comune o dei comuni limitrofi e solo per quantitativi ridotti. Oppure
invitare i propri clienti a farsi i ravioli in casa con un
po’ di carne, magari anche quella avanzata dai giorni
precedenti, un po’ di verdure, quella buona pasta
fatta con uova e farina e soprattutto con tutto quel
tempo che ormai, purtroppo, nessuno ha più.
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all’A
Venerdì 23 febbraio 2007
ore 10,00
al
Centro Tori di Carrù
PROGRAMMA:
I tori giovani in uscita dal Centro Genetico
L’impatto dei tori giovani sul miglioramento della razza
Gli ultimi tori approvati e considerazioni sul loro impiego
Consegna schede di stalla (previa richiesta)
Osservazioni da parte degli allevatori
Gli allevatori che hanno vitelli in prova al Centro Genetico
potranno visionarli dalle ore 8.30 alle ore 10