La Voce di - Frati Minori Nord Italia

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La Voce di - Frati Minori Nord Italia
La
Voce di
M ARIA
SOLENNE PROCESSIONE DELLA VENERATA
IMMAGINE DELLA MADONNA DEI MIRACOLI
L’EFFIGIE DELLA MADONNA
DI MOTTA IN VATICANO
Periodico del
SANTUARIO
DELLA MADONNA
DEI MIRACOLI
MOTTA DI LIVENZA - TV
OTTOBRE 2016
5/2016
Saluto del
Padre Rettore
Pace e bene agli amici e ai devoti del
Santuario di Motta.
Santuario Basilica Madonna dei Miracoli
Processione del 18 Settembre 2016
La Voce di Maria è accessibile anche online sul
sito www.santuariomotta.it
Anno LXXXII - N. 5 - Ottobre 2016
SOMMARIO
Editoriale
Processione del 18 Settembre
Istantanee dalla Processione
In Pellegrinaggio a Roma
Madre Teresa di Calcutta è Santa
Presentazione dei nuovi frati
La grande alluvione
Vita del Santuario
Il libro consigliato
Affidati a Maria
Pellegrini in Santuario
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LA VOCE DI MARIA
Periodico bimestrale - Eco del Santuario/Basilica
“Madonna dei Miracoli” 31045 Motta di Livenza (TV)
Tel. 0422.766030 Fax 0422.765169 - CCP 131318
Provincia Sant'Antonio dei Frati Minori
E-mail: [email protected]
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Stampa: Grafica 6 snc - Zero Branco (TV)
Direttore Responsabile: P. Luigi Secco
Servizio Fotografico: Franco Gottardi
Aut. Trib. Treviso 4/12/95 - Reg. Stampa N. 978
Vive di offerte
Per l’Italia € 15 - Per l’Estero € 20 - Copie 5.000
Gentili lettrici e lettori,
con questo numero il nostro periodico acquista una
nuova veste grafica, esterna e interna, e anche una
diversa impostazione di contenuti, per comunicare
sempre meglio il messaggio evangelico, il mistero
mariano e la missione della Chiesa nella nostra
realtà. Confidiamo di aver colto nel segno;
comunque, attendiamo le vostre osservazioni per
essere sempre all'altezza del compito privilegiato
che abbiamo.
La Redazione de La Voce di Maria
ORARI BASILICA
Apertura Santuario: 6.30 - 12.00 ; 15.00 - 19.00
Messe Festive: 7.00 - 8.30 - 10.00 - 11.30 - 17.00 - 18.30
Vespri Festivi: 16.00
Messe Feriali: 7.30 - 8.30 - 9.30 - 18.00
Lodi Feriali: 7.00
Santo Rosario: 17.30
Vespri Feriali: dopo la Santa Messa delle 18.00
Confessioni Festivo: 6.45 - 12.00 ; 15.30 - 19.00
Confessioni Feriale: 8.00 - 12.00 ; 15.00 - 19.00
Apertura parcheggio auto: 6.00 - 19.00
Formuliamo il nostro grazie a tutti coloro i quali
effettuano delle offerte al Santuario e,
in particolare, a questo periodico "La Voce di Maria".
Assicuriamo le nostre preghiere a tutti i benefattori,
alle loro famiglie ed ai loro cari defunti.
La Madonna dei Miracoli vi aiuti e vi porti la
ricompensa del Signore Gesù.
Privacy: Nel rispetto della legge 675/96, sulla tutela di riservatezza
delle persone e dei dati personali, “La Voce di Maria” garantisce che
le informazioni relative agli associati, custodite nel proprio archivio
elettronico, NON saranno cedute ad altri e SARANNO utilizzate
esclusivamente per l’invio della rivista.
Sono fr. Marco Gallo, originario di Monselice e ho 46
anni; da ventisei anni frate minore e da diciannove sacerdote e sono il nuovo Rettore del Santuario, nonché
il nuovo superiore della comunità francescana che custodisce e anima il Santuario. Subentro a fr. Alfonso
Cracco, che i superiori hanno trasferito nel santuario
di Chiampo e che per nove anni ha guidato e dato
impulso a questo luogo amato e frequentato da molta gente. Provengo da varie esperienze: ho iniziato il
mio ministero nella pastorale parrocchiale a Trieste,
poi ho compiuto gli studi di specializzazione in teologia
a Roma, prestando anche servizio nella parrocchia di
Quarto Miglio; infine ho svolto il servizio di parroco per
nove anni nella vivace parrocchia friulana di S.Pietro
in Cordenons.
Da maggio tutto il Nord Italia Francescano ha scelto di
formare una sola Provincia francescana. Il forte calo
di vocazioni e l’esigenza di qualificare la nostra vita
francescana ci hanno portato ad unificare le sei Province francescane del Nord Italia e a “chiudere” alcune
realtà tra cui la parrocchia di Cordenons, e questo ha
comportato il mio arrivo a Motta. Una scelta presa dai
superiori per me inaspettata; iniziare un nuovo cammino preoccupa sempre un pò, ma dopo i primi passi ci si
rende conto di come fosse pericoloso rimanere fermi…
Sono quindi approdato in questa terra benedetta,
caratterizzata da un forte radicamento alla devozione mariana e alla pietà popolare sincera e fervente.
In questa nuova realtà mi è apparso subito evidente
come questo Santuario sia un luogo di riferimento fondamentale per il territorio e più in generale il perno
spirituale di ben tre provincie, trevigiana, pordenonese
e veneziana. Il servizio che desidero continuare si inserisce quasi al termine del Giubileo della Misericordia
indetto dal Papa a dicembre scorso. Una delle più belle pagine del Vangelo che ben esprime la tenerezza e
la compassione di Dio per ognuno di noi è la parabola
del buon samaritano di Luca 10,25-37. Farsi prossimo
è lo stile di Dio che in Gesù si china sulle nostre ferite
umane. I gesti di Gesù su di noi sono gli stessi del
buon samaritano della parabola: vedere, fermarsi e
toccare. Vedere con gli occhi del cuore per non guardare distrattamente una persona che mendica una parola buona, un gesto gentile, uno sguardo affettuoso.
Fermarsi senza passare oltre, per incontrare non più
un estraneo ma un fratello da assecondare; fermarsi
davanti per dargli importanza, per aprirgli e donargli
un futuro. Toccare la persona per curarla (con il sacramento della Confessione…) significa coinvolgersi
e provare compassione per sentirsi toccati dalle sue
difficoltà fino a commuoversi, fino a com-patire (cioè
soffrire insieme) per l’altro; fino a rimettersi in gioco, a
compromettersi per l’altro.
Il Santuario di Motta, dove mi trovo da metà settembre, costituisce il luogo naturale di apostolato fecondo
e per così dire una piccola “oasi” di misericordia attraverso l’ascolto dei devoti che ogni giorno entrano in
confessionale per lasciarsi perdonare dal Dio fedele e
misericordioso; attraverso l’accoglienza dei tanti pellegrini che in devoto silenzio varcano la Cappella delle
apparizioni per incrociare lo sguardo di Maria qui da
secoli venerata e affidare a lei una persona cara, una
malattia, una croce…; per annunciare che le miserie
umane, il peccato, le ingiustizie e il male che appartengono al nostro quotidiano sono guariti dall’amore
gratuito e incondizionato di Dio. Insomma, quando
facciamo un piccolo passo verso Gesù, scopriamo
che Lui già aspettava il nostro arrivo a braccia aperte.
In Gesù, Dio si è lasciato toccare dalle nostre umane
sofferenze al fine di sanarci e restituirci la dignità di figli suoi. Maria, Madonna dei miracoli che qui si venera
da oltre cinque secoli, ci doni la grazia di assaporare
ancora la misericordia che Dio usa su di noi, per divenire capaci a nostra volta di misericordia, di tenerezza,
di commozione e di prossimità verso tutti. Ciò rappresenta la possibilità di una “nuova creazione” e di una
società più umanizzata.
Buon cammino!
Fr. Marco Gallo, nuovo Rettore del Santuario di Motta
e Guardiano della Comunità dei frati custodi del
Santuario Madonna dei Miracoli
La Voce di Maria
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Avvenimenti
LA SOLENNE
PROCESSIONE
DELLA MADONNA
DEI MIRACOLI
Folla di fedeli il 18 Settembre
di Mario Po’
A
vevamo verificato le previsioni meteorologiche da giorni; tutti i dati erano critici perché l’indicazione era, sconsolatamente,
di pioggia proprio nel pomeriggio del 18 settembre. Addirittura, nella mattinata del 18, la situazione pareva proprio compromessa, a causa di
una pioggia lunga e battente. Soltanto verso le
13.00, i sistemi meteo più avanzati mostravano
stranamente un’evoluzione favorevole proprio
per il nostro pomeriggio: quasi una parentesi,
che si richiudeva nuovamente dopo le 18.00.
Era la parentesi giusta per la nostra Processione. Era il segno che la Madonna voleva ancora
una volta stare in mezzo al suo popolo bisognoso, ai suoi figli devoti, anche se peccatori.
Il Cardinale Beniamo Stella in
preghiera durante la Processione
Così è stato: cinque ore di bel tempo per partecipare in tanti al momento più alto dell’Anno
della Misericordia celebrato nel Santuario giubilare di Motta. Oltre 6.000 persone accorse
per vivere la Processione con l’immagine della Madonna come il privilegio di una vicinanza
(tanti hanno detto: "chissà se potrò esserci la
prossima volta!") e dire grazie alla Regina del
cielo e della terra. Tra le tante persone presenti,
le più lontane venivano dall’Isle Jourdain, città
francese gemellata con Motta.
Ha guidato la Processione il Cardinale Beniamino Stella, prefetto della congregazione del
clero, venuto da Roma, accompagnato dal Vescovo diocesano Corrado Pizziolo, dal Vescovo
emerito di Pordenone Ovidio Poletto, dal Vescovo frate francescano Linas Vodopjanovas della
Lituania, dal Ministro dei Frati Minori del Nord
Italia Mario Favretto. Toccante è stato il momento in cui il frate missionario in Africa fra’ Silvano
ha collocato ai piedi di Maria un piccolo presepio
portato dalla sua missione in Guineau Bissau.
Fra’ Silvano, frate missionario in Guinea Bissau, porta un
omaggio africano alla Madonna dei Miracoli
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La Voce di Maria
L’uscita dell’immagine della Madonna dal Santuario
La Voce di Maria
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Un'immagine della folla presente alla Processione
Tutto il percorso processionale (di viale Venezia, piazza Martiri della Libertà, Via Ballarin,
Borgo Aleandro, Viale Madonna) era uno straordinario spettacolo di festa alla Beata Vergine
Maria, con case, balconi, cancellate, recinzioni,
giardini, vetrine, punti luce addobbati con fantasia in celeste-bianco e con tantissimi vasi di
ciclamini bianchi. Sulla parete retrostante della
distilleria in viale Venezia c’era (ed è rimasto tuttora) un grande telo con la foto della Madonna in
Cripta, dal grattacielo di viale Venezia scendeva
uno striscione lungo venti metri in memoria del
Giubileo, sulla facciata dell’ex-caserma dei carabinieri si stagliava (e c’è tuttora) il messaggio
mariano di Motta: "Aiutatevi l’un l’altro volentieri". Tutto il viale della Madonna era diventato un
elengantissimo e solenne percorso di omaggio,
addobbato con festoni, che preannunciava l’arrivo del sacro corteo al Santuario dei miracoli
con un lungo scampanio a festa.
Questa preparazione ha aiutato molto i pellegrini a comprendere l’amore dei mottensi per Maria e a seguire le preghiere della Processione,
che ha proposto cinque temi: la misericordia del
Non commettiamo l’errore
di ritenerci troppo grandi
per un’Ave Maria, perché da questo
saluto, dato un giorno dall’Angelo alla
Vergine, è nata la moderna civiltà del
cristianesimo.
San Giovanni Paolo II
Padre; Maria Madre di misericordia; essere misericordiosi come il Padre; Chiesa di misericordia; Maria, Regina di intercessione, e una sosta
per il saluto della Città.
Le parole conclusive sono state quelle del Cardinale Stella che ha detto: "Percorrere le strade di Motta dietro alla venerata Immagine di
Maria Santissima, qui invocata col nome di
Madonna dei Miracoli, ci ricorda che siamo
pellegrini diretti all’eternità: come viandanti,
talvolta stanchi, appesantiti o feriti dal peso
delle nostre fragilità, noi camminiamo verso
Dio Padre, che ci attende a braccia aperte per
offrirci la pienezza della vita e della gioia".
Appuntamento ora al 2025 per la prossima
Processione!
Il nostro Vescovo Corrado Pizziolo e il Vescovo
emerito di Pordenone Ovidio Poletto
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La Voce di Maria
Gli addobbi di una famiglia in onore della Madonna
La Voce di Maria
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Avvenimenti
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ISTANTANEE SULLA
PROCESSIONE
La Voce di Maria
La Voce di Maria
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Avvenimenti
IN PELLEGRINAGGIO
A ROMA CON LA
MADONNA DEI
MIRACOLI
Grande festa a San Pietro per Motta
di Efrem Guerrato
S
ono sette secoli, ovvero del primo Giubileo
indetto da Papa Bonifacio VIII nel 1300,
che i pellegrini da ogni parte del mondo si
recano a Roma per attraversare la Porta Santa
di San Pietro e, come si diceva un tempo, videre Petrum. Così è stato anche per un gruppo
di circa 50 pellegrini, guidati da fra Marco e fra
Alfonso, partiti dal nostro Santuario alla volta di
Roma il 7 ottobre scorso, per partecipare al giubileo dei Santuari mariani, nell’anno del Giubileo
della Misericordia, indetto da Papa Francesco. Il
pellegrinaggio giubilare ha avuto un prologo domenica 2 ottobre con la celebrazione presieduta
in Santuario da fra Marco alla quale sono stati
presenti anche i partecipanti al pellegrinaggio.
Al termine della Messa, come nella tradizione
medioevale, c’è stato il rito del Mandato e la benedizione di San Francesco, che ha dato inizio
al pellegrinaggio giubilare. Pellegrina d’eccezione è stata l’effigie della Madonna dei Miracoli
che ha avuto l’onore di entrare solennemente
in piazza San Pietro durante la Veglia con Papa
Francesco. Pellegrina speciale perché dal fondo
della corriera, nei posti dove di solito durante le
gite scolastiche si mettono i più discoli, ha ascoltato oltre che le preghiere, le storie, gli sfoghi e
le attese dei pellegrini che la accompagnavano.
Che dire poi dei giorni romani. Un susseguirsi di
emozioni e di occhi lucidi. L’arrivo con la visita
alla chiesa di Santo Spirito in Sassia dedicata
alla preghiera verso Gesù Misericordioso, la recita del rosario in Piazza San pietro davanti all’im-
L’immagine della Madonna arriva in
piazza San Pietro
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La Voce di Maria
magine della Madonna di Pompei, l’adorazione
eucaristica notturna... Il sabato mattina dedicato
all’attraversamento della Porta Santa. E qui si
devono prendere a prestito le parole di Dante
che bene descrivono il cammino dei pellegrini:
come i Roman per l’esercito molto,
l’anno del giubileo, su per lo ponte
hanno a passar la gente modo colto,
che da l’un lato tutti hanno la fronte
verso ’l castello e vanno a Santo Pietro,
da l’altra sponda vanno verso ’l monte...
La partenza da Ponte Sant’Angelo, le varie stationes per le preghiere, il controllo delle Forze
dell’Ordine e finalmente con il corpo percorso da
brividi, il passaggio della Porta Santa, l’attraversamento della grande navata centrale della Basilica
per giungere alla meta del pellegrinaggio giubilare
ossia sostare ad limina Petri e proclamare davanti alla sua tomba il Credo. Il pomeriggio invece è
stato occupato dalla veglia mariana. Mentre una
parte di pellegrini entrava in piazza, un’altra si preparava alla processione con le immagini mariane.
Grande è stata l’emozione di ritrovarsi nell’ampio
parcheggio davanti all’Aula Paolo VI dove i posti
auto erano stati numerati per accogliere le varie
delegazioni dei santuari mariani. Il nostro Santuario aveva il posto nr. 2. e anche se ancora non si
sapeva chi lo avrebbe preceduto, grande è stata
l’attesa per l’inizio della processione. È stato bello
vedere che ogni Santuario presente aveva una
immagine diversa simbolo della propria storia e
cultura. Circa un centinaio i santuari provenienti
dalle varie parti del mondo. Solo per citarne alcuni erano presenti quelli di
Lourdes, Fatima, Loreto,
Pompei e Guadalupe, poi
santuari mariani dall’Ucraina dall’India e dalle
Filippine, dal Vietnam, dal
Venezuela...
Prima di sfilare in piazza
le delegazioni si sono
conosciute, lingue diverse si sono intrecciate, e
come successo durante
la Pentecoste tutti si sono
capiti. Al cenno di un ceri-
È stato bello vedere che
ogni Santuario presente
aveva una immagine diversa
simbolo della propria
storia e cultura...
moniere pontificio è iniziata la processione e qui
la scoperta che il nostro Santuario era secondo
dietro quello di Pompei. L’ingresso in Piazza con
il saluto da parte degli Svizzeri, l’acclamazione dei fedeli presenti, la salita del Conchiglione
fino all’atrio esterno della Basilica, le lacrime di
commozione. La nostra Madonna dei Miracoli inquadrata più volte e poi, quasi per strano disegno
della provvidenza, non messa sul palchetto preparato assieme alle altre effigi, ma troneggiante
da un cavalletto prontamente apprestato dalla
Fabbrica di San Pietro al centro della facciata della Basilica Vaticana. L’arrivo del Papa, il rosario,
la pioggia. Pioggia che ad alcuni dei pellegrini ha
ricordato la pioggia durante i funerali di Giovanni
Paolo I che più volte ha celebrato nel nostro Santuario quando era vescovo di Vittorio Veneto.
Annunciata da una mattinata alquanto uggiosa,
la domenica si è rivelata poi un tripudio di sole.
La messa con Papa Francesco ha suggellato il
pellegrinaggio. Confermati dalla parola di Pietro
il gruppo di Romei ha ripreso la strada di casa
sempre sotto lo sguardo della Madonna dei
Miracoli che ancora una volta, dal fondo della
corriera, è stata attenta e silenziosa ascoltatrice
delle speranze dei pellegrini.
I pellegrini del Santuario di Motta all'interno della Basilica di San Pietro
La Voce di Maria
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MADRE TERESA
DI CALCUTTA
È SANTA
“Senza Dio siamo troppo poveri
per aiutare i poveri”
DALLA CITTÀ DELLE PALME ALLA
SPLENDIDA BASILICA DELLA
MADONNA DEI MIRACOLI: È ARRIVATO
FRA FRANCESCO DA BORDIGHERA
N
el giorno dedicato al Giubileo degli operatori e volontari della misericordia (4 settembre 2016), Papa Francesco ha canonizzato, con una solenne celebrazione in piazza
San Pietro a Roma, Madre Teresa di Calcutta,
nata a Skopje in Albania, che aveva trovato tra i
diseredati dell’India il volto di Gesù sofferente e
per i quali si è spesa tutta la vita.
Ma cosa pensava Madre Teresa della preghiera? Lo ha raccontato recentemente il card. Angelo Comastri, vicario generale del Papa per la
Citta’ del Vaticano, a cui un giorno la Madre gli
disse “fai un po’ di Adorazione ogni giorno altrimenti non reggi. Senza Dio siamo troppo poveri
per poter aiutare i poveri”. “Ho visto Madre Teresa per la prima volta nel 1968 a Roma – ha ricordato il cardinale – era la prima volta che veniva
nella Capitale. Ero prete da un anno e sentivo il
bisogno di chiederle di pregare per me. Quando
ci siamo trovati davanti mi strinse forte le mani e
mi disse: “Quante ore preghi al giorno?” Rimasi
spiazzato e risposi: “Dico la messa, il breviario e
il Rosario tutti i giorni”; nel ’68 era quasi un eroismo e mi sembrava già di fare tanto. Ma lei mi
disse: “È troppo poco, nell’amore non ci si può
limitare al dovere, bisogna fare di più. Fai un po’
Mi chiedono perche i miei occhi
sono felici. Il segreto è molto
semplice: i miei occhi sono felici, perchè
le mie mani asciugano tante lacrime.
Santa Teresa di Calcutta
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La Voce di Maria
Nuovi arrivi
Personaggi
Nello scorso mese di Settembre, ci sono stati importanti avvicendamenti nel Convento del Santuario. È
stato assegnato al Convento di Chiampo padre Alfonso Cracco, guardiano e rettore a Motta per nove
anni; al suo posto è arrivato da Cordenons (PN) padre Marco Gallo. Sono stati trasferiti in altra sede
anche il vicario padre Mario Saggioro, assegnato a Peschiera, e l'economo padre Dino Barrichello,
assegnato a Trieste. Padre Raffaele Frittegotto per ragioni di salute è stato ospitato nell'infermeria
del Convento di Saccolongo. Sono arrivati altri Frati, che presentiamo più avanti, secondo il nuovo
ambito territoriale che comprende le Regioni Veneto, Friuli-Venezia Giulia, Trentino, Piemonte, Liguria,
Lombardia, Emilia Romagna. Questa nuova Provincia dei Frati Minori è intitolata a Sant'Antonio.
di Adorazione ogni giorno altrimenti non reggi”.
Così rispose il cardinale: ‘Ma Madre da lei mi
sarei aspettato che mi chiedesse quanta carità
fai’ e lei guardandomi con occhi penetranti mi
disse: ‘E tu credi che io potrei andare dai poveri
se Gesù non mi mettesse nel cuore il suo Amore? Ricordati che Gesù per la preghiera sacrificava anche la carità. Senza Dio siamo troppo
poveri per poter aiutare i poveri’. Queste parole
le ricordo ogni giorno”, ha detto Comastri.
Il porporato ha ricordato inoltre l’amore e la devozione straordinaria di Madre Teresa per Giovanni Paolo II. Un giorno chiese di parlargli: ‘Santo
Padre vorrei farle un regalo prima di morire’ e il
Papa rispose: ‘Ma i suoi regali sono pericolosi’.
La Madre sorridendo aggiunse: ‘Il mio regalo è
riempire il Vaticano di poveri. Voglio un angolo
per portare i poveri accanto a lei’. Il Papa superò
personalmente le grandi difficoltà e venne aperta
la Casa ‘Dono di Maria all'interno del Vaticano.
Infine un ricordo del cardinale Comastri dell’incontro tra Lady Diana e Madre Teresa: “Dopo
quell’incontro mi disse: ‘Non ho mai incontrato la principessa Diana’, rimasi spiazzato e
non capivo cosa volesse dire così aggiunse:
‘Non ho mai ricevuto la principessa Diana ma
l’infelice Diana. È una cosa ben diversa. Per
me principesse o poveri sono la stessa cosa,
chiunque ha bisogno di amore è un povero. E
Diana aveva bisogno d’amore’”.
M
artedì 11 ottobre, dopo una sveglia mattiniera, con
il saluto ai miei confratelli giunti dall’Ucraina, alle
7.00 partiamo da Bordighera. Con Davide, nostro
collaboratore per il settore missionario, esperto autista e
indispensabile nello stivare i bagagli nel pulmino, affrontiamo il viaggio che ci porterà a Motta di Livenza. Con un
pizzico di nostalgia saluto la ridente città ligure di Bordi-
di Fra Francesco Ruvolo
ghera ricca di palme, di araucarie e di fiori e lancio un
ultimo sguardo a questo meraviglioso mare blu cobalto,
mettendo nelle mani del Signore il mio prossimo futuro.
Dopo un viaggio tranquillo e sereno alle 15.00 giungiamo
a Motta di Livenza. Subito mi colpisce l’armoniosa facciata della Chiesa che, con i suoi portici, pare offrirci un caloroso e rassicurante benvenuto. P. Marco, il guardiano del
convento, e p. Gianpiero ci accolgono e offrono un aiuto
al buon Davide per scaricare il pulmino e sistemare i bagagli. A sera poi, nel solenne e capiente refettorio, faccio
conoscenza con gli altri miei confratelli che mi accolgono
con fraternità e letizia. Così all’età di 66 anni inizia la mia
nuova pagina di vita in terra veneta dopo aver svolto vari
servizi e soprattutto aver lavorato nella pastorale parrocchiale (13 anni a Bordighera e 24 a Novi Ligure), sono
ora chiamato in modo particolare ad accogliere i numerosi pellegrini che giungono in questo luogo benedetto e a
offrire loro la misericordia del Signore attraverso il Sacramento della Riconciliazione. Cuore di questo Santuario è
la cripta dove è presente la serena e rassicurante statua
della Madonna dei Miracoli. In questi primi giorni della
mia permanenza a Motta sono rimasto molto sorpreso
della grande devozione e del forte affetto dei pellegrini
verso la Madonna dei Miracoli. Ella accoglie tutti e per
tutti ha una parola premurosa e pensieri rasserenanti.
Desidero anch’io affidare a lei il mio nuovo cammino e
chiederle il suo materno aiuto perché il mio servizio sia
sempre generoso e generatore di serenità e pace.
La Voce di Maria
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di Fra Pio Prandina
I
miei Superiori hanno deciso di farmi ritornare
al Santuario della Madonna dei Miracoli. Dico
ritornare perché già da studente e da sacerdote
ho fatto parte di questa comunità.
La mia esistenza terrena inizia nell’anno 1944 in
un paese della pianura padana in provincia di Padova. I miei genitori lavoravano la terra e dei suoi
frutti vivevamo. Sono il quinto di sette fratelli, tre
sono sposati e quattro siamo religiosi, due frati minori e due suore nell’Istituto Figlie di S. Anna. La
fede si respirava nei gesti, nelle affettuose attenzioni dei genitori, nel loro faticoso e onesto lavoro.
Alcune date del mio itinerario formativo nella vita
dei frati. Sono entrato in seminario a Chiampo
VI per frequentare le scuole medie, ho continuato nel seminario di Lonigo VI e vissuto l’anno di
noviziato nell’isola di S. Francesco del Deserto
VE. L’ordinazione sacerdotale l’ho ricevuta la
sera del 7 dicembre 1969; la ricorrenza del mio
25° l’ho celebrata qui in Santuario nella solennità
dell’Immacolata nel 1994.
Gli anni passano e si arricchiscono i ricordi di
eventi, luoghi, volti di persone, di confratelli, insomma una ampia gamma di conoscenze e di
affetti condivisi e di fede che ci ha unito. Mi permetto di descrivere due momenti che ancora oggi
ripensandoci mi trasmettono gioia e riconoscenza. Il primo si riferisce al sacro rispetto di mio padre verso ‘la madre terra’ ; in quel tempo iniziavano a entrare nei campi i primi trattori e vedendone
uno tagliare l’erba, con voce quasi preoccupata
mi disse: vedi: la terra soffre! Il secondo si riferisce alla “pedagogia” educativa, i miei genitori
avevano frequentato solo le elementari, causa la
prima guerra mondiale. Ero studente liceale, età
di entusiasmi e di dubbi, un giorno mi chiamano
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La Voce di Maria
D
e presente anche la mamma, il papà mi disse:
se hai vocazione e vuoi continuare a fare il frate,
molto bene; altrimenti torna a casa, perché qui c’è
posto anche per te.
I conventi nei quali i superiori mi hanno chiesto di
andare sono diversi e non voglio annoiarvi elencandoli tutti. A Motta di Livenza, come accennavo
all’inizio, sono stato negli anni 1989-1995 con
il compito di seguire i giovani nel loro discernimento vocazionale. Altra bella esperienza è stato
il servizio come Assistente, alle Sorelle Clarisse
del Veneto e dell’Emilia Romagna.
Sono ritornato a Motta di Livenza per camminare
con voi nella fede e nella devozione alla Madonna dei Miracoli.
alla sera del 17 Settembre mi trovo nella
nuova fraternità dei frati francescani di Motta di Livenza che da sempre svolge il suo
servizio presso il Santuario Madonna dei Miracoli.
Sono arrivato alla vigilia della grande processione
svolta la domenica 18 Settembre presso le strade
della città di Motta e ho toccato con mano la fede
e la devozione di tantissima gente che fin dalle
Lodi del mattino aveva già riempito la basilica
senza contare la grande partecipazione a tutte
le sante messe e alle iniziative programmate per
l’anno giubilare.
Provo ammirazione e gioia nel vedere una così
grande manifestazione di affetto e stima verso
la Madonna, madre del Signore e madre nostra
ma soprattutto mi rendo conto del grande servizio
che i frati fanno; un servizio che spazia dalle celebrazioni liturgiche, al sacramento della Riconciliazione, dall’accoglienza, all’ascolto e all’incontro
con uomini e donne di tutte le età.
Provengo da un piccolo paese che si chiama Fara
Vicentino e nel 2008 ho iniziato il mio cammino
francescano vivendo il tempo dell’accoglienza a
S. Pancrazio di Barbarano Vicentino, l’anno di
Postulato ad Arco di Trento, l’anno di Noviziato a
Baccanello (Bg) e quattro anni di studentato presso il convento di S. Bernardino di Verona.
Nel 2010 dopo aver fatto la Professione solenne
sono stato mandato presso il convento Madonna del Mare di Trieste nel quale ho trascorso
due anni durante i quali ho conosciuto la stima
e l’affetto di tante gente che mi è stata vicina nei
momenti forti di quel tempo come il Baccalaureato, l’Ordinazione Diaconale e infine il 4 Giugno di
quest’anno l’Ordinazione Sacerdotale.
Ora a un mese dal mio arrivo confesso che devo
Nuovi arrivi
Nuovi arrivi
FRA TULLIO,
UN FRANCESCANO DA
TRIESTE A MOTTA
È RITORNATO
TRA NOI
FRATE PIO
di Fra Tullio Bonollo
ancora capire la complessità ma anche la ricchezza di un luogo come questo e la cosa che
mi sta più a cuore è cercare di coniugare l’importanza e la delicatezza del servizio al quale sono
stato chiamato mettendo al primo posto la cosa
più importante che è la testimonianza che devo
dare come frate francescano chiamato anche al
Ministero sacerdotale.
Mi affido alla Vergine Maria ed in particolare alla
Madonna dei Miracoli perché mi sostenga e mi
aiuti ad essere sempre disponibile e docile alla
volontà del Signore.
Pace e Bene.
La Voce di Maria
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LA GRANDE
ALLUVIONE
NELLA MEMORIA
DEL SANTUARIO
S
ono passati cinquant'anni dalla grande Alluvione, che ha lasciato tracce indelebili
nella storia di Motta ed anche del Santuario. Possiamo rivivere quei giorni attraverso una
cronaca del tempo.
"Alle ore 3.25 del 5 novembre 1966, in località
San Giovanni a circa 5 Km a Nord del centro
abitato di Motta, l'argine destro del fiume Livenza cedette in seguito a una piena eccezionale,
provocata dalle abbondanti piogge abbattutesi
e dal forte vento di scirocco che spinse verso
l'alto le acque dell'Adriatico frenando alla foce il
naturale deflusso del fiume.
Dalla falla di circa 150 metri che si aprì, fuoriuscì
un'enorme massa d'acqua che allagò in breve
tempo le zone circostanti e, verso le ore 5 del
mattino, raggiunse anche la città di Motta di Livenza, espandendosi poi ai paesi vicini. L'inondazione continuò per tutto il giorno e, in alcuni punti,
il livello dell'acqua oltrepassò i tre metri di altezza.
Fra Giocondo Moro con
i mottensi sfollati
Durante la notte, vissuta nell'angoscia e nel buio
quasi assoluto per la mancanza dell'illuminazione
elettrica, le operazioni di soccorso ed evacuazione delle persone rimaste isolate nelle loro abitazioni proseguirono senza sosta.
All'alba dell'indomani, lo scenario che si presentava agli occhi della popolazione era a dir poco
desolante, apocalittico.
Il 7 novembre, Motta di Livenza era pressoché
isolata dagli altri centri urbani, con l'acqua che
non tendeva minimamente a decrescere. La situazione diventava di ora in ora sempre più drammatica : gli edifici più vecchi mostravano profonde
e gravissime lesioni che facevano temere per il
peggio, mentre sull'impetuosa superficie liquida,
Fra Erasmo Castegnaro sull'Altare
maggiore dopo il ritiro dell'acqua
16
La Voce di Maria
Fra Giocondo in barca nella zona dell'Ospedale
Il Santuario il 6 novembre 1966
mossa da una forte corrente, scorrevano masserizie e detriti di ogni genere, carcasse putride di
animali morti e larghe macchie oleose di carburanti dispersi.
Nella giornata dell'8 novembre, migliorando le
condizioni metereologiche, le acque cominciarono molto lentamente a defluire, tuttavia, per
riportare alla normalità ogni cosa ci vollero ancora parecchi giorni e soltanto per Natale tutti poterono far rientro nelle proprie case, ravvivati dalla
speranza di un'immediata rinascita".
I danni prodotti dall'acqua furono pesanti, anche
per la fuoriuscita dalle cisterne dei riscaldamento delle case del combustibile a petrolio, che si
usava a quel tempo, e che intaccò pesantemente
edifici, arredi, abbigliamenti. In Santuario, i Frati
riuscirono a mettere in salvo l'immagine della Madonna, ma andarono perduti molto volumi dell'antica biblioteca ed arredi liturgici. La statua della
Madonna Addolorata rimase "miracolosamente"
in piedi, anche se sommersa dall'acqua, davanti
al Cristo morto. Anche in questa occasione i Frati
non lasciarano il luogo da loro custodito dell'Apparizione della Madonna, che, nonostante la catastrofe, risparmiò a Motta la perdita di vite umane. Ancora una volta Fra Erasmo e Fra Giocondo,
amati dalla gente, incoraggiavano e consolavano
tutti con la loro presenza e il loro servizio.
Fra Erasmo nella stanza dei “suoi”
chierichetti dopo il ritiro dell'acqua
La Voce di Maria
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La recita del Rosario per sei mesi
O
VITA DEL
SANTUARIO
La festa dei Cirenei
L
'11 settembre, quale domenica più vicina al
giorno dell'Esaltazione della Santa Croce (14
settembre), si è tenuta la festa dei Cirenei,
che costituiscono un originale sodalizio laicale del
Santuario, nato dallo spirito del Giubileo dell'Apparizione. Al termine della S.Messa concelebra-
ta dal rettore padre Alfonso e da padre Silvio, si
sono recati in corteo processionale nel giardino
della Croce, per collocarvi sul suo piedistallo una
targa che ricorda la navigazione rituale della Croce effettuata sul fiume Livenza dalla sorgente fino
a Motta, nella Settimana Santa del 2010.
gni mercoledì sera, dal 30 marzo al 5
ottobre, anche quest'anno si è tenuta la
fiaccolata con la recita del S.Rosario (sul
percorso esterno dal sagrato del Santuario al
retrostante piazzale Nazareth), quale frutto spirituale del Giubileo dell'Apparizione del 2010.
L'intenzione di preghiera è stata rivolta ai cristiani
perseguitati nel mondo, che costituisce oggi una
realtà drammatica, purtroppo, in molte parti del
mondo: per la soppressione fisica di migliaia di
cristiani (come testimoniato dai tragici eventi del
terrorismo islamico in Siria, Indonesia, Nigeria,
Sudan, Pakistan), ma anche per pesanti restrizioni religiose negli stati arabi ovvero per la distruzione dei luoghi di preghiera, di emarginazione etica, di dileggio morale, di denigrazione della
Chiesa in Europa e in tanti Paesi occidentali.
Ad ogni recita del Rosario hanno partecipato
centinaia di persone, provenienti anche da località lontane. Complessivamente, nei sei mesi di
questa funzione ci sono state oltre 15.000 presenze: un autentico fenomeno di devozione mariana che non ha facilmente eguali e manifesta il
bisogno di molti fedeli di affidarsi a Dio e a Maria,
madre di misericordia.
La benedizione e il gruppo dei Cirenei
La conclusione
del Giubileo della Misericordia
C
ome in tutti i santuari del mondo, anche
nel nostro, il prossimo 13 novembre alle ore
17.30, si terrà la conclusione del Giubileo straordinario della misericordia,
che ha avuto il suo avvio il
13 dicembre 2015. La cerimonia avrà inizio dal Capitello dell'Apparizione, che
segna anche la partenza
del percorso del pellegrino
giubilare, da dove un corteo processionale partirà
verso l'ingresso della Porta della Misericordia,
portando l'Immagine “Vaticana” della Madonna di
Motta, cioè quella che è stata benedetta dal Papa
nella veglia di preghiera del Giubileo mariano del 7
ottobre 2016 in piazza San Pietro.
Dopo la concelebrazione della S. Messa, ci sarà
l'affidamento delle Chiese e delle genti del Nordest
alla Divina Provvidenza, secondo una recente decisione dei vescovi del Triveneto. Successivamente, si ricorderanno alcune recenti opere di misericordia del Santuario e dei suoi fedeli, assieme alla
sua natura di “chiesa di misericordia” per l'offerta
speciale e costante del sacramento della confessione. Tutta la celebrazione sarà presieduta dal
Vescovo di Vittorio Veneto, Corrado Pizziolo.
Una S. Messa per ricordare
l’Alluvione
V
L’anniversario di Fra’ Erasmo
I
n occasione del trentennale della scomparsa
di Fra’ Erasmo Castegnaro, l’indimenticato sacrestano del Santuario, ma anche educatore e
“padre” di molti bambini e ragazzi, i suoi chierichetti lo ricorderanno partecipando alla S.Messa delle ore 18.00 di sabato 3 dicembre 2016.
18
La Voce di Maria
iene celebrata una Santa Messa in Santuario dal nostro Vescovo diocesano, Corrado
Pizziolo, lunedì 14 novembre 2016, alle
ore 18.00, per ricordare tutti coloro i quali hanno
sofferto a causa della grande Alluvione, di cui ricorre quest’anno il 50° anniversario, e ringraziare
il Signore per averci risparmiato danni più gravi.
Sono invitate a partecipare, in particolare, le parrocchie coinvolte dall’evento alluvionale del 1966.
Sabato 26 novembre alle ore 20.45, sarà tenuto
anche un Concerto ad memoriam con la presenza dell’Orchestra Filarmonia Veneta.
La Voce di Maria
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IL LIBRO
CONSIGLIATO
AFFIDATI
A MARIA
Iniziamo con questo numero de "La Voce di Maria" una rubrica di buone letture sui temi della
Chiesa e delle fede. Accogliamo ben volentieri
segnalazioni anche da parte dei lettori, che desiderano commentare un libro letto recentemente e
così condividerlo con altri.
Zanette Roberto e Pagot Luana con la
figlia Veronica Maria
S
i intitola Benedetto & Francesco. Successori di Pietro al servizio della Chiesa il
nuovo libro edito da Ares di cui è autore il
cardinale Gerhard L. Müller, prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede. Il volume
trae spunto da una dissertazione del porporato
presentata il 17 aprile del 2015, in occasione dei
10 anni dell’elezione al soglio petrino del Papa tedesco, sul tema “il primato di Pietro nel pontificato
di Benedetto XVI”.
A partire da questo contributo, nel libro vengono
raccolti alcuni altri fra i più significativi interventi in
cui Müller presenta analisi e riflessioni sulle sfide
che le società e le culture contemporanee pongono alla Chiesa, rilanciando il confronto su varie
tematiche come il ruolo del Papato oggi, il valore
della laicità per il cristiano, l’apparente distanza
tra l’unicità della Chiesa fondata da Gesù di Nazareth e l’ecumenismo, la chiamata universale
all’apostolato e alla santità.
Istanze, queste, a cui i Papi – anche Benedetto
e Francesco – rispondono ciascuno con il carisma che gli è proprio e che il cardinale in queste pagine sottolinea. Scrive in un passaggio il
cardinale: “Nella ‘dittatura del relativismo’ e nella
‘globalizzazione dell’indifferenza’ – per riprendere
le espressioni di Benedetto XVI e di Francesco –
i confini tra verità e menzogna, tra bene e male
si confondono. La sfida per tutti i membri della
20
La Voce di Maria
Chiesa consiste nel resistere a queste infezioni
mondane e nella cura delle malattie spirituali del
nostro tempo”.
Come rileva l’autore, per quanto grave sia la crisi
dell’umano nel nostro tempo e per quanto il mondo sembri ogni giorno sul punto di frantumarsi fra
narcisismi personali e conflitti sempre più globali, si rinviene nel Vangelo, incarnato attraverso i
secoli nella Tradizione della Chiesa che costantemente svolge la sua missione sacramentale intorno al romano Pontefice, l’unico faro che può aiutare l’uomo, che gli attribuisce quell’impronta divina
che lo distoglie dall’orizzonte terreno e lo fa, fin da
ora, cittadino della Gerusalemme celeste.
La prefazione è affidata a Cesare Cavalleri, direttore delle Edizioni Ares, giornalista e critico
letterario, che scrive: “Quale tratto comune caratterizza il pontificato di Benedetto XVI e quello di
Francesco? La radice teologica, e dunque anche
pastorale, di entrambi è, e non poteva non essere, cristologica".
Lazzer Fabio e Munarin Silvia con le figlie
Francesca e Vittoria
Rotundo Alba
Menegaldo Emi
Minudel Valentina e Nicola
Nordio Pier Paolo, Giovanni, Ivano e
Frances Rosanna
45° anniversario Pacquola Marcello e
Michielin Lidia
La Voce di Maria
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PELLEGRINI
IN SANTUARIO
40° di Matrimonio di Trevisan Luigi e Puiatti Maria Giovanna
Bolzano, Gruppo Anziani con Don Carlo che presiede l’Eucaristia; Bergamo, pellegrini verso Medjugorje;
San Donà di Piave (VE) Calvecchia Fiorentina,con
Don Cristiano; Piavon, San Nicolò, Busco (TV) Pellegrinaggio Parrocchiale; San Donà di Piave (VE) Franca ed Enzo Cocco 50° di Matrimonio; Bardolino (VR)
Pellegrinaggio parrocchiale; Conegliano (TV) Cinzia e
Franco Maschio nel 50° di Matrimonio; Motta di Livenza (TV) Coro parrocchiale; Palermo, parrocchia di San
Martino, con Don Andrea; San Donà (VE) Ospedale
50° di professione di Sr. Silvana Mattiuzzo e Sr. Virginia Secco
50° di matrimonio di Campaner Gianni e Renata
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La Voce di Maria
Operatori sanitari e familiari con il Cappellano Don
Eros Pellizzari; Scuole cattoliche dell’infanzia “Zona
14” (Accoglienza P. Cracco); Aviano (PN) Classe ’46;
Basilica, Concerto “Aurea Luce”; Motta di Livenza (TV)
Ass. Naz. Genieri e Trasmettitori Raduno Regionale,
visita guidata; Pravisdomini (PN) Coro “Laus Nova”;
Motta di Livenza (TV) Figli di Dio circa 70 persone,
organizza Pigat Claudio; Loncon (PN) 14 persone in
pellegrinaggio a piedi; Abano Terme (PD) visita del
Santuario; Parma, Gruppo di ritorno da Medugorje; P.
Timothi di Terra Santa, con familiari; Salgareda (TV)
ragazzi del GREST accompagnati da don Corrado;
San Gregorio nelle Alpi (BL) per percorso giubilare
guidato da don Graziano; Vittorio Veneto (TV) Piccolo
Rifugio, percorso giubilare; Fontanafredda (PN) 50° di
Matrimonio dei coniugi Lizzit Vittorio e Poletto Vittoria;
Maserada sul Piave (TV) Coro San Giorgio con Pullman di 50 persone (Alessandro Facchin); Corlo (1 pullman) Ferrara; Cintocaomaggiore (VE) 100 anni di De
Bortoli Giovanna con parenti; In Chiostro S. Antonio
del Santuario concerto “Fondazione Giacomini”; Conegliano (TV) OFS celebra il loro Assistente; Azzano
X° (TV) Benedizione degli sposi Botter Giulia e Iannone Nazario; Motta di Livenza (TV) Benedizione degli
sposi Elisa e Giacomo; Gruppo “Regina dell’Amore”;
Croce e Millepertiche (VE) Pellegrinaggio a piedi; Burano (VE) Gruppo Neocatecumenale; Colfrancui (TV)
Pellegrinaggio a piedi; Torino di ritorno da Medugorje,
con Don Attilio Giovannini; Svizzera (Einsiedeln), un
pullman di pellegrini condotti dal monaco agostiniano
Don Joseph Nubka; Don Rino celebra il 59° di Sacerdozio; Conegliano (TV) Neocatecumeni, precorso
giubilasre; Treviso, Coro “Cavalsile”; Motta di Livenza
(TV) 30° di Matrimonio dei coniugi Paolo Bello e Daniela; S. Donà (VE) Oratorio salesiano con Don Lorenzo Piola; Motta di Livenza (TV), In Duomo Matrimonio
di Silvia Tolpo e Francesco Favero, e Benedizione in
cripta della Madonna con P. Fabio Piasentin; Mareno
di Piave (TV) Gruppo Grest, 100 ragazzi; Codognè
Pellegrinaggio dal Santuario di Motta al Santo di Padova
Centesimo compleanno Bortoli Giovanna
50° di Matrimonio di Bozzo Guido e Leschiutti Natalina
Pellegrinaggio OFS di Conegliano
(TV) gruppo disabili, Responsabile Cristina Falsarella
dell’arte sacra diocesana di Vittorio Veneto; Benedizione d’un gruppo pellegrini a piedi fino al Santo di Padova, Sig. Davide; Coro alpino di S. Vito al Tagliamento
(PN), Mario Durigon; Noventa di Piave (VE) 50° di Matrimonio di Gianni e Renata; Gruppo “Apostole di Maria” da Napoli, visita al Santuario e Percorso Giubilare;
S. Andrea di Pasiano (PN), pellegrini in bicicletta; Motta
di Livenza (TV) 44° di Matrimonio dei coniugi Moretto
Angelo e Dal Ben Franca; Motta di Livenza (TV) 53°
di Matrimonio dei coniugi Battistella Bruno e Mariella;
Cessalto (TV) S. Maria di Campagna, 40° di Matrimonio dei coniugi Trevisan Luigi e Puiatti Maria Giovanna;
Fossalta Maggiore e Cavalier (TV) Coro “San Marco”.
Coro degli Alpini "Vous dal Tilimint" di S. Vito al Tagliamento
La Voce di Maria
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L'immagine della Madonna dei Miracoli
davanti all'ingresso della Basilica di San Pietro
Per SS. Messe, preghiere, consacrazioni, benedizioni e informazioni rivolgersi al:
Padre Rettore del Santuario Madonna dei Miracoli 31045 Motta di Livenza (TV)
Tel. 0422.766030 - Fax 0422.765169­­ - C.C.P. 131318
[email protected] / www.santuariomotta.it
BANCA POPOLARE DELL’ALTO ADIGE - LA VOCE DI MARIA, PIAZZALE MADONNA 2
Iban: IT 45 Z 058 5661 8402 0557 0000 650 - SWIFT: BPAAIT2B205
Anno LXXXII • N. 5 Ottobre 2016 • Rivista Bimestrale • Sped. in Abb. postale • D.L. 353/2003 - Art. 1 comma 2 • DCB TV