Slow Food. Per l`etica e per il piacere del gusto

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Slow Food. Per l`etica e per il piacere del gusto
Dossier stampa marzo 2010
Per il sapore autentico della tradizione
Slow Food. Per l’etica e per il piacere del gusto
Indice
1.
2.
3.
4.
5.
6.
Slow Food: un movimento con futuro................................................................................2
1.1. La cultura del cibo al giorno d’oggi .................................................................................2
1.2. Una risposta al Fast Food...............................................................................................2
1.3. Buono, pulito e giusto .....................................................................................................3
1.4. Dalla filosofia alla pratica ................................................................................................3
1.4.1.
Educazione del gusto..............................................................................................3
1.4.2.
La biodiversità secondo Slow Food ........................................................................4
1.4.3.
L’Arca del Gusto .....................................................................................................4
1.4.4.
Presìdi.....................................................................................................................5
1.4.5.
Le reti mondiali........................................................................................................6
Slow Food Svizzera..............................................................................................................7
2.1. Slow Food in Svizzera ....................................................................................................7
2.2. Attività in Svizzera ..........................................................................................................7
2.2.1.
I Presìdi Slow Food in Svizzera ..............................................................................8
Cooperazione tra Coop e Slow Food..................................................................................9
3.1. Una partnership unica.....................................................................................................9
3.2. L’impegno di Coop..........................................................................................................9
3.3. Collaborazione tra Coop e Slow Food ..........................................................................10
3.4. Ripercussioni della partnership.....................................................................................10
I Presìdi Slow Food ............................................................................................................12
4.1. I Presìdi Slow Food in Svizzera ....................................................................................12
4.2. Sviluppo dei Presìdi ......................................................................................................14
4.2.1.
Pane di segale tradizionale da Sempione.............................................................15
4.2.2.
Paun sejel Val Müstair ..........................................................................................15
4.2.3.
Pruneti ad alto fusto del Giura Tabulare ...............................................................16
4.3. Disponibilità dei prodotti................................................................................................17
Fatti e cifre ..........................................................................................................................18
5.1. Coop .............................................................................................................................18
5.2. Slow Food.....................................................................................................................18
5.3. Link di approfondimento ...............................................................................................18
Contatti e partner intervistati ............................................................................................19
6.1. Ufficio Stampa Coop.....................................................................................................19
6.2. Ufficio stampa Slow Food .............................................................................................19
6.3. Partner intervistati/Interlocutori per la Tavola rotonda ..................................................19
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1. Slow Food: un movimento con futuro
1.1.
La cultura del cibo al giorno d’oggi
Oggi più che mai la nostra vita è scandita da ritmi frenetici, il tempo per mangiare e per cucinare
è sempre più scarso e spesso ci ritroviamo a consumare un pasto davanti allo schermo
del computer o del televisore o a sgranocchiare qualcosa al volo per strada. Ciascuno di noi
è libero di scegliere il luogo e l’ora del giorno durante la quale mangiare. Organizzare un pranzo
in famiglia è diventata un’impresa pressoché impossibile, perché persino nel tempo libero
l’agenda di giovani e adulti è già zeppa di impegni.
Rafael Pérez, presidente di Slow Food Svizzera, puntualizza: «Le persone vanno perennemente
di fretta: hanno fretta di partire presto la mattina per ritrovarsi in fretta e furia in coda per strada,
hanno fretta di essere il prima possibile in ufficio, fretta di consumare un pasto frugale in pausa
pranzo, fretta di rientrare presto a casa la sera e fretta di coricarsi. In tutto questo qualcosa non
torna»..
L’atto del mangiare, una delle attività più importanti e appaganti per l’uomo, passa così sempre
più in secondo piano. Nella frenesia di tutti i giorni, mangiare è sempre più associato a un mero
atto di assunzione di cibo. Si perde il senso del piacere e della consapevolezza ad esso legati,
con la conseguenza che molte persone – i più giovani in primis – non sanno più riconoscere la
frutta e verdura di stagione in Svizzera o non sanno da dove provengano e come vengono
prodotti gli alimenti di cui si cibano.
1.2.
Una risposta al Fast Food
Nato nella cittadina piemontese di Bra, Slow Food, il Movimento per il piacere del gusto,
si oppone a questa deriva. Slow Food si adopera per una maggiore cultura del cibo, per il
piacere di gustare con la giusta calma e per il rispetto dei prodotti alimentari. Esso vede nel cibo
fonte di gioia e di piacere e non un elemento teso semplicemente a soddisfare una necessità
biologica. Per questo è essenziale stabilire un legame tra natura, piacere e tradizione: prodotti
stagionali e naturali, consapevolezza sul cibo, tradizioni regionali e considerazione e supporto
ai contadini sono i capisaldi sui quali si fonda questo movimento.
L’idea di restituire al cibo lo status di cultura del piacere nasce in un Paese come l’Italia,
da sempre sinonimo di gioia di vivere. In risposta allo scandalo del vino al metanolo che investì
l’Italia nel 1985/86 (in seguito al quale diverse persone persero la vita dopo aver assunto vino
contaminato con metanolo) e al dilagare dei Fast Food, nel 1986 alcuni buongustai
si incontrarono in Piemonte dando vita ad un’associazione chiamata «Arcigola». Il gruppo
si mise alla ricerca di vini italiani di qualità, tradizioni gastronomiche locali e piatti semplici
e gustosi. Da queste ricerche nacquero due guide: «Osterie d’Italia» e «Vini d’Italia». Nasce così
il pensiero di Slow Food.1 Il gruppo «Arcigola» nasce negli anni Ottanta nella piccola cittadina
piemontese di Bra, a 50 chilometri a sud di Torino. Il suo promotore fu il giornalista e attivista
alimentare Carlo Petrini. Nel 1989 da «Arcigola» è nato il «Movimento Slow Food».
L’assemblea costitutiva del Movimento internazionale Slow Food si è tenuta il 9 dicembre
a Parigi. In tale occasione, sostenitori di Slow Food provenienti da tutto il mondo hanno
1
Fonte: swissinfo, 13 ottobre 2002
2/19
sottoscritto il Manifesto di Carlo Petrini, che è ancora oggi la carta fondamentale del movimento.
Carlo Petrini venne nominato presidente e resta ancora oggi il leader carismatico del movimento.
Sin dagli albori, Slow Food ha compiuto un percorso di evoluzione sia ideologica che geografica,
diventando oggi molto più di un piccolo club riservato a una cerchia ristretta di appassionati
gourmet. In men che non si dica il movimento, che ha fatto suo il simbolo della chiocciola,
ha conquistato tutti i continenti. Oggi Slow Food conta in tutto il mondo più di 100’000 iscritti
in 132 Paesi. Oltre che in Svizzera, esistono organizzazioni nazionali in Germania, Francia,
Gran Bretagna, Italia, Giappone, USA, Australia e Paesi Bassi.
1.3.
Buono, pulito e giusto
«Buono, pulito e giusto» è lo slogan di Slow Food in tutto il mondo. Il cibo deve essere
qualitativamente buono e stimolare la sensorialità, perché l’atto del mangiare deve essere
in primis un atto di piacere. La produzione del cibo deve rispettare l’ambiente, il benessere
degli animali e la salute delle persone. Per il loro lavoro i contadini, i commercianti e gli artigiani
devono essere equamente remunerati.
I prodotti regionali e artigianali sono strettamente legati alla cultura di una regione. Per Slow
Food è essenziale preservare questa cultura gastronomica tradizionale e la varietà dei suoi
sapori, promovendo i piccoli produttori e le produzioni sostenibili e individuando canali di vendita
che consentano ai produttori di ottenere un prezzo onesto.
In linea con i movimenti dei consumatori odierni, sin dalla sua fondazione nel 1989 il movimento
Slow Food è sempre stato fermamente convinto che consumatori critici e informati possano
influenzare durevolmente la produzione agricola, l’allevamento animale e lo stato di salute
dell’ecosistema attraverso le proprie scelte di acquisto e un piacere del gusto responsabile.
In questo modo i consumatori diventano loro stessi co-produttori, hanno un influsso diretto
sulla varietà dei prodotti, sui metodi di produzione nonché sulla tutela e sul mantenimento
del loro impareggiabile gusto.
1.4.
Dalla filosofia alla pratica
Slow Food si impegna in tutto il mondo con diverse misure per dare attuazione concreta alla
filosofia del «buono, pulito e giusto». Per mantenere intatti gli antichi sapori e per promuovere
la creazione di valore regionale e sostenibile nell’era dell’industria alimentare globalizzata,
Slow Food si adopera per creare un legame tra l’etica e il piacere nell’educazione del gusto.
Massima importanza rivestono anche temi come la biodiversità e la creazione di network.
1.4.1. Educazione del gusto
Grazie a diversi progetti, Slow Food promuove l’educazione del gusto negli adulti e nei bambini.
Nell’era del Fast Food, lo sviluppo del senso del gusto acquista rinnovata importanza.
Attraverso l’educazione del gusto, Slow Food si prefigge di fare in modo che il consumatore
ritorni ad apprezzare la varietà di generi alimentari e di aromi, avverta il naturale avvicendarsi
delle stagioni e rispetti la cultura alimentare.
Per promuovere questa consapevolezza del gusto, Slow Food organizza mercati e fiere dove
contadini provenienti da differenti regioni presentano in prima persona le proprie specialità.
I visitatori hanno la possibilità di ammirare e di degustare varietà di prodotti provenienti
da tutto il mondo.
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Uno degli eventi più famosi è il «Salone del Gusto» che si tiene a Torino dal 1996. Contadini
e produttori da tutto il mondo si riuniscono ogni due anni nel capoluogo piemontese per
presentare al pubblico le loro produzioni alimentari e vinicole più prestigiose. La varietà
die prodotti e l’intensità delle fragranze e dei sapori risvegliano nei visitatori la consapevolezza
per il piacere legato ai riti della tavola.
Corsi e workshop organizzati da Slow Food con i produttori e i consumatori si prefiggono
di stuzzicare e allenare i sensi nonché di promuovere l’approccio con diverse tecniche
di produzione. Con questi progetti Slow Food è attiva soprattutto in Italia. Dal 1993 Slow Food
collabora anche con docenti. Nell’ambito di questi progetti si cerca di affiancare gli scolari
nello sviluppo delle loro capacità sensoriali, spingendoli a utilizzarle come strumento per
comprendere l’importanza degli alimenti quale parte integrante della cultura di ogni società.
Con questa offerta, Slow Food mette a disposizione del personale docente il proprio sapere
scientifico e la propria esperienza organizzando corsi, conferenze, congressi e eventi sensoriali
nelle scuole di numerose regioni italiane. La casa editrice Slow Food Editore pubblica inoltre
il libro «Dire, fare, gustare» dedicato al tema dell’educazione del gusto.
Oltre a queste attività destinate ai più piccoli, nel corso degli anni Slow Food ha messo in piedi
anche due nuovi progetti educativi per adulti: nel 2004 ha fondato a Pollenzo (nei pressi di Bra,
in Piemonte) e a Colorno (a Parma) la prima università di scienze gastronomiche che propone
corsi di studio destinati a studenti da tutto il mondo per diventare conoscitori e promotori del
sapere culinario. Inoltre le sedi locali di Slow Food – dette Condotte in Italia e in Ticino
e Convivia nel mondo – offrono in tutta Italia il ciclo di corsi «Master of Food». Con questo
programma didattico di alfabetizzazione sensoriale, i corsisti apprendono tutte le nozioni
di tecnica culinaria in merito a vino, formaggio, olio d’oliva, carne e pesce.
1.4.2. La biodiversità secondo Slow Food
Il piacere legato ai riti della tavola significa per Slow Food anche varietà di sapori. Una delle
missioni principali di Slow Food è pertanto preservare la diversità dei sapori, delle varietà
e die tipi di alimenti.
Per questo, nel 2003 Slow Food ha dato vita alla Fondazione Slow Food per la Biodiversità.
Con progetti come l’«Arca del Gusto» e i cosiddetti «Presìdi», la Fondazione promuove
l’eredità alimentare, schierandosi per un’agricoltura sostenibile ed ecologica e allevamenti
rispettosi degli animali. Slow Food è convinta che la conservazione di una razza animale
o di una specie vegetale sia un impegno per l’ambiente e per il mantenimento di generi
alimentari tipici e regionali e per la diversità di sapori ad essa correlata.
1.4.3. L’Arca del Gusto
L’«Arca del Gusto» è un progetto internazionale di Slow Food fondato nel 1996 a Torino
che si prefigge di salvare dall’estinzione generi alimentari locali e regionali nonché razze
di animali da reddito e varietà vegetali locali.
L’Arca del Gusto scova in tutto il mondo sapori quasi dimenticati o che rischiano di scomparire,
li descrive e li cataloga segnalandoli pubblicamente. Per poter navigare sull’Arca del Gusto,
i suoi «passeggeri» devono superare un severo esame di ammissione.
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Un prodotto supera il test di ammissione all’Arca del Gusto solo se risponde ai seguenti
requisiti2:




deve essere eccellente dal punto di vista organolettico,
essere legato ad una determinata area geografica,
essere prodotto in piccole aziende artigianali,
provenire da agricoltura sostenibile ed essere a rischio d’estinzione.
Non sono invece ammessi nell’Arca del Gusto prodotti geneticamente modificati o ottenuti
da allevamenti non rispettosi della specie.
Questi criteri di selezione sono stati definiti dalla commissione scientifica dell’Arca fondata
nel 1997 in Italia. Nel frattempo sono nate diverse commissioni nazionali dell’Arca che
selezionano nel rispettivo Paese una gamma di prodotti che potrebbero entrare a far parte
dell’Arca del gusto. Esistono commissioni nazionali ad esempio in Svizzera, in America
o in Germania. Tutte le commissioni dell’Arca sono composte da ricercatori, scienziati
ed esperti alimentari. Una commissione dell’Arca internazionale, composta da membri
di diversi gruppi nazionali, sorveglia il processo di selezione in tutto il mondo.
Dall’istituzione dell’Arca del Gusto, essa ha accolto a bordo più di 500 prodotti provenienti
dalle parti più disparate del mondo: carne, pesce, ortaggi, prosciutti, salsicce, formaggi, cereali,
prodotti da panetteria e dolciumi. Tra questi vi sono anche la farina di cereali svizzera «Farina
bòna» dal Ticino o il pane di segale tradizionale vallesano.
I prodotti dai Presìdi Slow Food non sono certificati Bio Suisse, anche se il più delle volte
rispondono ai più diversi criteri previsti per i generi alimentari biologici. Naturalmente i prodotti
realizzati secondo le direttive biologiche sono i benvenuti da Slow Food. «Tuttavia, per poter
entrare nell’Arca del Gusto un prodotto non deve essere necessariamente bio», spiega
Giuseppe Domeniconi, direttore di Slow Food Svizzera.
1.4.4.
Presìdi
I Presìdi sono gli strumenti esecutivi del progetto Arca del Gusto. Nascono nel 2000 per volere
di Slow Food e si raccordano all’operato dell’Arca del Gusto con l’obiettivo di fornire supporto
a contadini e produttori in una specifica regione. Con l’aiuto dei Presìdi, i produttori possono
mantenere e commercializzare i loro metodi di produzione tradizionali e i loro prodotti finali,
garantendosi così una certa sicurezza economica e creando nuovi posti di lavoro all’interno
della regione. Questo significa che se l’Arca del Gusto accoglie un nuovo prodotto come la
Farina bòna, Slow Food istituirà un Presidio Farina bòna per supportarne i produttori.
Gli obiettivi concreti di un Presidio sono molteplici:
 riunire i produttori e dare loro maggiore visibilità attraverso misure di comunicazione;
 conservare il sapere su antichi metodi di produzione artigianali salvaguardando anche
posti di lavoro locali equamente retribuiti;
 sviluppare con il sapere tradizionale un nuovo prodotto smerciabile;
 salvaguardare un ecosistema locale o creare nuove prospettive economiche;
 preservare prodotti di qualità attraverso l’ampliamento del mercato di smercio.
Tutti gli obiettivi puntano a salvaguardare o istituire a livello locale strutture per la creazione
di valore economicamente sostenibili. In Svizzera, Slow Food collabora con Coop.
2
Fonte: www.slowfood.ch, 6.10.2009
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Questa collaborazione permette ai produttori di commercializzare e vendere i propri articoli
su scala regionale, sovraregionale e nazionale.
Per maggiori dettagli sulla collaborazione tra Slow Food e Coop si veda il Capitolo 3.
Attualmente esistono in tutto il mondo ca. 300 Presìdi, di cui 20 si trovano in Svizzera.
Maggiori informazioni sui Presìdi svizzeri sono riportate al Capitolo 4.
1.4.5. Le reti mondiali
Slow Food è un movimento mondiale al quale fanno capo persone da tutti i paesi e da tutti
i continenti. Queste persone sono collegate l’una con l’altra in varie reti grazie a Slow Food.
Il «Convivium» (detto «Condotta» in Italia e in Ticino), la più piccola unita, riunisce i membri
Slow Food di una regione e li mette in relazione tra loro. A livello nazionale, i Convivia e i loro
soci sono raggruppati in un’organizzazione come «Slow Food Svizzera». La rete più grande
è l’organizzazione «Slow Food International», che collega in tutto il mondo più di 85.000 persone
tra consumatori, produttori ed esperti.
Slow Food International è un’organizzazione non-profit finanziata dai propri soci che ha sede
nella cittadina piemontese di Bra. Quale presidente internazionale di Slow Food, il padre
fondatore Carlo Petrini pianifica e coordinata assieme al Comitato le attività internazionali
e nazionali dell’associazione. Del comitato fanno parte vari vicepresidenti, una segreteria
internazionale e i presidenti delle principali organizzazioni nazionali.
La «vita» del movimento Slow Food negli oltre 1000 gruppi regionali avviene all’interno dei
Convivia. Attraverso attività concrete, i membri di un Convivio promuovono e proteggono
i prodotti tradizionali della loro regione: organizzano regolarmente cene a tema, degustazioni
e corsi di cucina, stabiliscono contatti con i produttori regionali e promuovono l’educazione
del gusto nelle scuole.
Una delle principali reti per l’attività di Slow Food è la «Rete Terra Madre». Terra Madre
è un progetto internazionale ideato da Slow Food per creare reti tra tutti i partecipanti della
filiera alimentare3. Al centro di Terra Madre vi sono i produttori di generi alimentari.
Oltre a contadini, pescatori, allevatori e produttori artigianali, Terra Madre raggruppa anche
cuochi e chef, ricercatori, docenti ed esponenti del mondo universitario, organizzazioni
non governative e altre istituzioni interessate facenti capo alla Rete.
Ogni due anni i diversi partecipanti attivi di questa filiera alimentare si ritrovano in occasione
del Salone del Gusto di Torino per discutere dei problemi che si ritrovano ad affrontare
quotidianamente. Numerosi giornalisti che partecipano all’evento fanno sì che i messaggi
della Rete Terra Madre raggiungano l’opinione pubblica.
Maggiori informazioni su Terra Madre sono disponibili al sito www.terramadre.org.
3
Fonte: http://www.slowfood.com/about_us/deu/06terramadre.lasso, 6/10/2009
6/19
2. Slow Food Svizzera
2.1. Slow Food in Svizzera
Nel 1993 il Movimento Slow Food è sbarcato anche in Svizzera. Enologi, giornalisti alimentari
e buongustai si sono incontrati sull’Üetliberg di Zurigo per fondare l’Associazione Slow Food
Svizzera. Tra loro anche Rafael Pérez, l’attuale presidente dell’organizzazione svizzera.
Dopo l’Italia e la Germania, la Svizzera è stata il terzo Paese con un’organizzazione Slow Food
nazionale.
Nel 2006 Slow Food ha inoltre fondato la Fondazione Slow Food Svizzera come strumento
operativo dell’associazione: mentre l’associazione sviluppa o individua e approva i progetti,
la Fondazione dà loro concreta attuazione e ricerca i finanziamenti.
Oggi Slow Food conta in Svizzera 3100 iscritti, organizzati in 17 Convivia. Ogni due anni
un’Assemblea dei delegati nomina una Presidenza nonché la Direzione di Slow Food Svizzera.
La direzione strategica di Slow Food Svizzera è affidata alla Presidenza, composta dal
presidente Rafael Pérez e da tutti i presidenti dei singoli Convivia. La Direzione è capeggiata da
Giuseppe Domeniconi che gestisce la parte operativa. Dal 2003 la sede di Slow Food Svizzera
è a Berna.
Slow Food Svizzera appartiene al Movimento Internazionale Slow Food con sede a Bra
e ne riconosce gli statuti e gli obiettivi. «Rappresentiamo le idee di Slow Food in Svizzera
e ci impegniamo per far sì che gli obiettivi e il pensiero di Slow Food trovino applicazione
anche qui in Svizzera», commenta Giuseppe Domeniconi. Per radicare la filosofia di Slow Food
sul territorio svizzero, l’organizzazione senza scopo di lucro si impegna attraverso diverse
misure per il Movimento Slow Food.
2.2.
Attività in Svizzera
Per i propri iscritti, i Convivia organizzano eventi con i produttori o la gastronomia locale.
Il Convivium «Zürcher Oberland» per esempio invita i soci interessati a partecipare a una visita
guidata a un apicoltore in occasione della quale i partecipanti apprendono come avviene
la produzione tradizionale di miele. Inoltre, Slow Food Svizzera è presente anche alle fiere
e ai mercati svizzeri. Il Convivium della città di Zurigo per esempio dispone di un proprio stand
alla Gourmesse di Zurigo che offre ai visitatori diverso materiale informativo e la possibilità
di degustare prodotti.
Per fornire il proprio contributo alla protezione della biodiversità e supportare i piccoli produttori
alimentari orientati alla qualità, Slow Food Svizzera ha istituito una commissione Arca
in Svizzera. Proprio in Svizzera, infatti, esistono molti piccoli produttori alimentari regionali
che realizzano prodotti tradizionali in piccole quantità e non hanno alcuna chance
di sopravvivere nel lungo termine sul mercato.
L’Arca del Gusto in Svizzera accoglie proprio questi produttori e i loro prodotti. La commissione
nazionale cerca prodotti autoctoni minacciati dal rischio di estinzione. Se soddisfano i criteri
di selezione di cui sopra, vengono inseriti nell’Arca.
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2.2.1.
I Presìdi Slow Food in Svizzera
Slow Food ha istituito in Svizzera già 20 Presìdi che promuovono i prodotti dell’Arca a livello
locale. Mediante i Presìdi, i produttori ricevono un finanziamento d’avviamento e un supporto
per la promozione dei loro prodotti. Questo permette da un lato di preservare rami
dell’artigianato tradizionale e, attraverso il miglioramento delle prospettive economiche,
di salvare dall’incombente declino la zona interessata. Si creano nuovi posti di lavoro
e l’investimento nei «valori di una volta» torna ad essere conveniente. L’istituzione di un Presidio
può interessare un solo panettiere, come nel caso del pane di segale tradizionale vallesano,
oppure un gruppo di contadini e produttori.
Slow Food Svizzera è alla perenne ricerca di nuovi prodotti per l’Arca e continua a istituire
Presìdi per supportare i produttori. Giuseppe Domeniconi di Slow Food Svizzera spiega:
«Esistono già alcuni altri Presìdi allo stato embrionale». Per maggiori informazioni in merito
si rimanda al Capitolo 4.
18 dei 20 Presìdi svizzeri sono stati fondati con l’aiuto di Coop. Dal 2006, Slow Food Svizzera
collabora con l’azienda di commercio al dettaglio per consentire la costituzione di Presìdi svizzeri
e la vendita di prodotti dai Presìdi Slow Food in Svizzera. Maggiori informazioni su questa
partnership sono disponibili al Capitolo 3.
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3. Cooperazione tra Coop e Slow Food
3.1.
Una partnership unica
Il primo scambio tra Coop e Slow Food risale già al 1999, quando Coop fece da sponsor
alla prima fiera «Beef» Slow Food sul Pfannenstiel di Zurigo. A questo evento seguirono
vari incontri tra Coop e Slow Food. L’evento che però indusse la Direzione generale di Coop
a prendere contatti con il Movimento fu una relazione tenuta da Rafael Pérez sul tema
Slow Food all’Assemblea dei delegati Coop nel 2004 a Berna.4.
Slow Food dimostrò il proprio interesse a collaborare con l’azienda della grande distribuzione:
«Nel 2006 Slow Food era arrivata a un punto in cui dovevamo prendere una decisione:
o continuare a parlare di progetti o tentare di metterli in pratica in maniera professionale»,
commenta Rafael Pérez, Presidente di Slow Food Svizzera. La partnership con Coop
ha permesso a Slow Food di esercitare una maggiore influenza sulla cultura alimentare in
Svizzera e di realizzare diversi progetti, raggiungendo una fetta più larga e più grande di clienti.
Alla fine, nel 2006, Coop e Slow Food strinsero un’alleanza a lungo termine. Insieme, i due
partner decisero di promuovere la cultura alimentare svizzera e sensibilizzare i consumatori
svizzeri a un piacere responsabile e sostenibile.
La collaborazione tra Coop e Slow Food in Svizzera è unica al mondo. In nessun altro Paese
esiste un modello di partnership simile a questo tra Slow Food e un rivenditore al dettaglio.
3.2.
L’impegno di Coop
L’idea di fondo di Slow Food con i suoi valori di etica e di piacere del gusto si addice
alla perfezione a Coop. Da anni il rivenditore al dettaglio si adopera per favorire articoli
da produzione ecologica e sostenibile di agricoltura svizzera. «La collaborazione tra Coop
e Slow Food è stata la logica evoluzione verso la sostenibilità», commenta Jürg Peritz,
responsabile Marketing e vicepresidente della Direzione generale Coop.
Con le risorse che il Fondo Coop per lo sviluppo sostenibile mette a disposizione di Slow Food,
Coop vuole fornire il proprio contributo per preservare il sapere sulla produzione tradizionale
di prodotti regionali svizzeri e per sostenere i produttori.
Maggiori informazioni sul Fondo Coop per lo sviluppo sostenibile sono reperibili al sito
http://www.coop.ch/fonds.
Ma l’impegno di Coop non è di natura meramente finanziaria. Rafael Pérez, Presidente di Slow
Food Svizzera dichiara: «La nostra è un’alleanza. Coop non si limita a stanziare solo denaro,
ma si impegna con parole e fatti». In termini concreti questo significa che Coop vende una
selezione di prodotti da Presìdi Slow Food svizzeri e da Presìdi di altre nazioni. In questo modo
essa vuole rendere accessibili i prodotti promossi da Slow Food a un’ampia fetta di clientela.
Coop consente così ai produttori di commercializzare i propri prodotti anche fuori dalla propria
regione e, in parte, su tutto il territorio nazionale. L’assortimento Coop comprende una
cinquantina di prodotti Slow Food, 18 dei quali provengono da Presìdi svizzeri.
4
Fonte: rivista Adagio, n. 3/2006
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In qualità di socio fondatore della Fondazione Slow Food Svizzera, Coop si impegna inoltre
per favorire nei prossimi anni la creazione di numerosi Presìdi Slow Food. Dal 2006,
grazie alla partnership è stato possibile istituire con l’aiuto di Coop già 18 Presìdi autoctoni.
Maggiori informazioni sui Presìdi sono riportate al Capitolo 4.
3.3. Collaborazione tra Coop e Slow Food
Con la loro collaborazione, Coop e Slow Food hanno percorso nuove strade. Prima di iniziare
a collaborare, le due aziende hanno dovuto elaborare e collaudare una procedura operativa.
Grazie alle esperienze congiunte maturate negli ultimi anni, Coop e Slow Food sono riuscite
a migliorare continuamente la loro collaborazione.
Slow Food esamina in continuazione l’istituzione di nuovi progetti di Presìdi dall’Arca del gusto
Svizzera e li sottopone al vaglio di Coop. Il rivenditore al dettaglio analizza quali dei Presìdi
proposti possono essere patrocinati con i fondi Coop. «Per Coop, oltre all’impegno per il
mantenimento del sapere devono essere soddisfatti anche altri criteri», spiega Jürg Peritz,
responsabile Marketing di Coop. I produttori di un Presidio devono per esempio garantire
che i prodotti rispondano alla legislazione svizzera e ai requisiti di qualità di Coop.
Non appena un prodotto è stato selezionato, Slow Food può fondare e istituire un nuovo Presidio
con i finanziamenti di Coop. Slow Food affianca il lancio completo dei prodotti dei Presìdi; dai
produttori fino agli scaffali dei negozi Coop.
Il progetto di distribuire nel commercio al dettaglio prodotti di Presìdi Slow Food significa per
Coop e Slow Food avventurarsi su un terreno ancora inesplorato. Per questo entrambi sono
chiamati ad affrontare sempre nuove sfide. Per esempio, i prodotti dei Presìdi Slow Food sono
disponibili solitamente in piccole quantità, il che crea inevitabili problemi di disponibilità nei punti
di vendita. Nella primavera del 2009, per esempio, la raccolta della segale necessaria alla
produzione del pane della Val Monastero fu inferiore alle attese a causa del brusco calo di
temperature occorso nell’autunno del 2008. È stato quindi necessario adattare a breve termine
anche i quantitativi degli articoli in negozio.
Anche i produttori dei Presìdi Slow Food devono superare diversi ostacoli come ad esempio
garantire i requisiti di qualità dei prodotti sui quantitativi più elevati per Coop. In sede di
costituzione di ogni Presidio si stabiliscono specifiche regole di qualità che devono essere
rispettate dai produttori. Oltre a Coop, anche la Fondazione per la Biodiversità con sede in Italia,
responsabile di tutti i Presìdi al mondo, monitora regolarmente il processo di produzione
e la qualità dei prodotti.
Tutti i prodotti dei Presìdi Slow Food in vendita da Coop rispondono ai massimi requisiti di
qualità e sono buoni, puliti e giusti. I punti di vendita Coop offrono prodotti di Presìdi Slow Food
svizzeri e alcuni prodotti di Presìdi internazionali.
3.4.
Ripercussioni della partnership
Attraverso la vendita da Coop di prodotti provenienti da Presìdi Slow Food, i produttori hanno
accesso ad un mercato più esteso. Essi hanno la possibilità di vendere una quantità maggiore
di prodotti e quindi di aumentare i loro guadagni attraverso i quali potranno supportare
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il mantenimento delle aziende di produzione e dei prodotti. Coop paga inoltre ai produttori
un prezzo onesto in grado di garantire loro un’esistenza dignitosa.
Appoggiandosi al «canale di vendita» Coop, i produttori riescono a rivolgersi ad un numero
maggiore di clienti, e ad acquisire anche nuovi clienti. Slow Food raggiunge quindi una clientela
più ampia e può far conoscere l’organizzazione e la filosofia di cui si fanno portavoce i prodotti
dei Presìdi Slow Food. I primi risultati non hanno tardato ad arrivare: «Prima della collaborazione
con Coop, Slow Food era conosciuta soprattutto all’interno dei circoli intellettuali», racconta
il direttore Giuseppe Domeniconi. Oggi invece Slow Food è diventato un nome famigliare
ad ampie fette della popolazione. A dimostrarlo è l’incremento del numero di iscritti in Svizzera.
Al momento della sua fondazione in Svizzera, l’organizzazione contava una cinquantina
di persone. Oggi Slow Food Svizzera vanta già 3’100 soci.
Grazie al supporto finanziario di Coop, Slow Food può realizzare diversi progetti come
ad esempio la creazione di diversi Presìdi svizzeri. Rafael Pérez di Slow Food Svizzera
riassume: «Prima della partnership con Coop, in Svizzera esistevano solo due Presìdi in Ticino».
Per crearne altri mancavano i fondi.
L’impegno di Coop per Slow Food è prima di tutto un impegno di natura puramente ideale.
Jürg Peritz, responsabile Marketing di Coop, spiega: «Nel breve e medio termine Coop non avrà
nessun tipo di ritorno economico dalla vendita di prodotti dai Presìdi Slow Food.» Per contro
Coop potrà approfittare della partnership con Slow Food nella misura in cui il Movimento
le fornirà supporto per trovare prodotti rispondenti alla filosofia del buono, pulito e giusto.
Jürg Peritz commenta così i vantaggi della partnership: «Grazie a Slow Food, Coop può offrire
prodotti tradizionali svizzeri, unici nel gusto e nei metodi di preparazione».
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4. I Presìdi Slow Food
A livello mondiale Slow Food ha istituito circa 300 Presìdi in 42 Paesi in tutti i continenti.
La varietà dei prodotti dei Presìdi Slow Food è straordinariamente ricca. Si producono diverse
varietà di formaggio, carne, pesce, riso, farina e pane nonché dolciumi e spezie.
4.1.
I Presìdi Slow Food in Svizzera
Attualmente esistono in Svizzera nel complesso 20 Presìdi, 18 dei quali sono stati istituiti
con i mezzi del Fondo Coop per lo sviluppo sostenibile. L’assortimento Coop conta al momento
prodotti provenienti da 15 Presìdi svizzeri:
Presidio e regione
Prodotti5
Stato
Descrizione
Pane di segale
tradizionale del Vallese
Ur-Roggenbrot
dal 2007
Pane di segale tradizionale
prodotto con puro cruschello
di segale finemente macinato
e pasta acida al 100%
senza aggiunta di lievito.
Paun sejel Val Müstair,
dalla Val Monastero
nei Grigioni
Pane della Val
Monastero
dal 2007
Pane di segale tradizionale
originario della Val Monastero
e dalla caratteristica forma
di due pagnotte schiacciate,
unite su un lato. Circa 70% di
farina di segale, la quale, grazie
all’istituzione del Presidio, dal
2008, proviene da coltivazioni
locali. Anche il frumento
proviene da coltivazioni locali.
Pastefrolle della
Val Bedretto, Ticino
Pastefrolle
dal 2007
Biscotti tradizionali con la
caratteristica forma ad «S»
dal colore dorato, croccanti
e friabili, dall’intenso sapore
e profumo di burro.
Farina bòna dal Ticino
Farina di cereali
Farina bòna,
biscotti
dal 2008
Farina a grana fina ottenuta
da mais tostato. Presenta
un aroma di nocciole e caffè
e si rivela altamente versatile
e adatta sia alla cucina salata
che a quella dolce.
Brenzerkirsch svizzero
dalla Svizzera nordoccidentale e centrale
Brenzerkirsch
dal 2008
Distillato svizzero di ciliegie
nere di piccola taglia
provenienti da alberi ad alto
fusto.
5
Non tutti i prodotti sono reperibili tutto l’anno
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Presidio e regione
Prodotti5
Stato
Descrizione
Pruneti ad alto fusto del
Giura Tabulare
(Zwetschgenlandschaften
im Tafeljura) dalla regione
di Basilea Campagna e
dalla Valle di Frick nel
Giura Tabulare
Tortina alla
prugne
«Posamenter»,
prugne secche e
Prune d’Or
dal 2008
Grazie alla sua bellezza e alla
sua importanza ambientale,
questo caratteristico paesaggio
agricolo è entrato a far parte
dell’inventario federale dei
paesaggi (IFP).
Ape nera indigena
svizzera dalla Svizzera
tedesca
Miele dell’ape
nera
dal 2008
In Svizzera, la specie apis
mellifera mellifera nera vanta
un lunga tradizione.
Di generazione in generazione,
quest’ape si è adeguata
alla perfezione al clima rigido
dell’Europa centrale. Da oltre
150 anni, è stata però
rimpiazzata da altre razze
di api.
Fagiolini secchi svizzeri
dalla Svizzera tedesca
Fagiolini secchi
dal 2008
L’essiccazione è un antico
metodo per conservare frutta
e verdura. I fagiolini secchi
sono un'apprezzata specialità
soprattutto della cucina
svizzero-tedesca. Oggi il 99%
del fabbisogno di fagiolini
è coperto da prodotti
di importazione di provenienza
cinese. Per questa ragione
è importante incentivare le
produzioni tradizionali svizzere.
Emmentaler affinato in
modo tradizionale dalla
Valle dell’Emme
Formaggio
Emmentaler
dal 2009
L’Emmentaler tradizionale
è prodotto unicamente nel suo
territorio d’origine da piccoli
caseifici con siero-innesto.
Le forme sono sottoposte a
stagionatura di 12 mesi in locali
umidi. Una rarità di lunga
tradizione.
Vacherin Fribourgeois a
latte crudo da Friburgo
Vacherin di latte
crudo
dal 2009
Un formaggio tradizionale che,
come vuole la tradizione,
è prodotto ancora con latte
crudo non termizzato.
Capra del Toggenburgo
Formaggio di
capra del
dal 2009
Per continuare a preservare
e a promuovere la capra del
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Presidio e regione
Prodotti5
Stato
Toggenburgo
Beinwurst di Coira dalla
regione intorno a Coira
Beinwurst di
Coira
dal 2010
Sbrinz delle Alpi da alpi
nel Canton Obvaldo
Sbrinz delle Alpi
di latte crudo
dal 2010
Descrizione
Toggenburgo quale razza
caprina autoctona nella regione
del Werdenberg e del
Toggenburgo, i prodotti da essa
derivati devono trovare uno
sbocco sul mercato.
Specialità regionale
prettamente invernale prodotta
con carne di maiale secondo
l’antica tradizione macellaia
nel capoluogo grigionese.
Formaggio d’alpe extraduro
stagionato per tre anni,
prodotto nei mesi estivi
su sei alpi in Obvaldo.
Ancora prima di siglare l’alleanza con Coop, Slow Food aveva precedentemente creato da sola
due Presìdi svizzeri. Si tratta dei due Presìdi ticinesi del formaggio «Zincarlin della Valle
di Muggio» e dalla salsiccia di Cicitt «Cicitt delle valli del Locarnese».
Con l’aiuto del Fondo Coop per lo sviluppo sostenibile, nel 2009 sono stati istituiti altri cinque
Presìdi:





Olio di noci
Wimmiser Chriesimuus
Furmagin da Cion
Burro a latte crudo
Chantzet
Non è ancora del tutto chiaro quando e in quale forma saranno disponibili nei negozi Coop
i prodotti provenienti da questi Presìdi.
4.2.
Sviluppo dei Presìdi
In Svizzera esistono ancora molti prodotti tradizionali che rischiano di cadere nell’oblio
o addirittura di scomparire. Per impedire che questo accada, Slow Food prevede di istituire
ulteriori nuovi Presìdi con l’aiuto di Coop. Secondo Giuseppe Domeniconi vi sono già diversi
Presidi prossimi alla nascita: «Per il 2010 abbiamo intendiamo istituire ulteriori Presìdi;
lasciatevi sorprendere».
L’istituzione dei Presìdi permette ai produttori di vendere a prezzi più vantaggiosi, di godere
di uno sbocco più ampio sul mercato e di aumentare il grado di notorietà delle loro produzioni.
Ognuno dei 20 Presìdi svizzeri ha compiuto la propria evoluzione personale. Il successo ottenuto
dai produttori e dalle regioni dalle quali essi provengono si tocca con mano e testimonia i frutti
che in così poco tempo è stata capace di offrire la partnership tra Coop e Slow Food.
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4.2.1.
Pane di segale tradizionale da Sempione
Prima della fondazione del Presidio Slow Food, le vendite della panetteria Arnold di Sempione
erano soggette a forti oscillazioni stagionali legate all’afflusso turistico in bassa e alta stagione.
La fondazione del Presidio Slow Food e le misure di comunicazione ad esso correlate attuate
da Slow Food e Coop hanno consentito di aumentare su tutto il territorio svizzero la notorietà
della panetteria Arnold. «Dalla fondazione del Presidio riceviamo molte più ordinazioni tramite
Internet», racconta il panettiere Urs Arnold. Persino chi è di passaggio programma una sosta
extra a Sempione per acquistare il nostro pane di segale tradizionale.
Da quando è stato istituito il Presidio, grazie al canale di distribuzione Coop abbiamo
raddoppiato la produzione del pane tradizionale di segale. Le forniture regolari a Coop
consentono la vendita di un numero più elevato di prodotti ma soprattutto di quantità costanti
per tutto l’anno. L’attuale struttura aziendale permetterebbe di aumentare ulteriormente
la produttività del 20-30%.
«Per incrementare le vendite e garantire alla nostra panetteria una certa continuità, siamo
addirittura riusciti ad assumere nuovi collaboratori», commenta Urs Arnold l’evoluzione
della sua attività. Dalla fondazione del Presidio, la panetteria ha potuto assumere un panettiere,
una commessa part-time e un ulteriore apprendista. In un paese di appena 330 anime
come Sempione, numeri come questi non sono da poco.
Il tipo di produzione, la ricetta e l’elevata qualità del pane di segale sono rimasti sempre
gli stessi, nonostante l’aumento di produttività. Attraverso il Presidio, Slow Food ha posto
le basi per impedire che il sapere sulle ricette e sul metodo di produzione non si perda
nel tempo e venga tramandato alle future generazioni. Grazie agli sviluppi positivi di cui
è stata protagonista la panetteria, anche la successione alla guida della panetteria è assicurata.
«Mio figlio ha preso le redini dell’azienda famigliare due anni prima di quanto sperato
e continua a gestire il forno», ci svela il panettiere Arnold. «Il che, in un paesino così isolato
come Sempione, non è poi così scontato».
4.2.2.
Paun sejel Val Müstair
Un’ulteriore testimonianza dei risvolti positivi della partnership tra Coop e Slow Food ci viene
dalla panetteria Meier AG di Santa Maria nella Val Monastero. Dall’istituzione del Presidio
del «Paun sejel Val Müstair» nel Canton Grigioni, la panetteria ha raddoppiato le vendite
di pane della Val Monastero.
Come nel caso del pane di segale tradizionale vallesano, Coop ha messo a disposizione del
forno di Manfred Meier un canale di vendita più ampio che funziona 12 mesi all’anno.
Nonostante il turismo stagionale, con i suoi appena 1600 abitanti la Val Monastero rappresenta
un bacino di vendita troppo piccolo per poter garantire la sopravvivenza di questa produzione.
Per Meier, panettiere di quarta generazione, la collaborazione tra Slow Food e Coop ha dato
straordinari frutti: «Il fatto di poter contare su Coop come canale di vendita ci permette di
occupare tutti i collaboratori per dodici mesi all’anno». A causa delle forti fluttuazioni stagionali
dovute all’afflusso turistico nella zona, nei periodi di alta stagione la nostra azienda era costretta
a ricorrere a personale stagionale. Per la panetteria, il continuo ricambio di personale creava
inevitabili problemi qualitativi alla produzione. Grazie alla presenza di collaboratori fissi e dalla
comprovata esperienza, problemi come questi sono solo un ricordo del passato.
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Il Presidio «Paun sejel Val Müstair» è attivo anche con altri progetti nella regione
della Val Monastero. «L’obiettivo del Presidio è fare in modo che il pane venga prodotto
solo con cereali locali», spiega Giuseppe Domeniconi. Per questo esso incoraggia la
coltivazione di cereali in montagna, una coltura dalla lunga tradizione ma che oggi rischia
di scomparire quasi del tutto. Già nel 2008 è stato possibile effettuare un raccolto di varietà
invernale di segale successivamente utilizzata per la panificazione del pane della Val Monastero.
Il Presidio ha anche permesso di rimettere in esercizio un mulino ristrutturato nella
Val Monastero rimasto inutilizzato dal 1940. Un mugnaio esperto macina a Müstair la segale
proveniente dalla regione per il pane della Val Monastero. Grazie al Presidio, tutta la creazione
del valore è rimasta nella valle.
Proprio come vuole la filosofia Slow Food, attraverso il Presidio «Paun sejel Val Müstair»,
è stato possibile preservare nella regione di provenienza prezioso sapere, esperienza
e gran parte della creazione di valore.
4.2.3.
Pruneti ad alto fusto del Giura Tabulare
Il Giura Tabulare nella regione di Basilea Campagna e la Valle di Frick rientrano tra i paesaggi
agricoli più caratteristici della Svizzera e fanno parte dell’inventario federale dei paesaggi, siti
e monumenti naturali d’importanza nazionale (IFP) stilato dall’Ufficio federale per l’ambiente.6
L’area è caratterizzata dalla presenza di imponenti filari di alberi ad alto fusto, molti dei quali
sono pruni. Il paesaggio agricolo del Giura Tabulare rappresenta quindi anche un frutteto
di alberi ad alto fusto ricco di aromatici frutti.
La coltivazione a la cura degli alberi ad alto fusto è molto complessa e per i contadini spesso
poco remunerativa. Inoltre, pur avendo un aroma intenso, le vecchie varietà di prugne svizzere
oggi non hanno quasi più mercato a causa della loro ridotta pezzatura che le rende inadatte
alla trasformazione industriale. Per questo da diversi anni i contadini si orientano sempre più
verso alberi a basso fusto con nuove varietà, più semplici da coltivare e con frutti di dimensioni
maggiori. Questo ha fatto sì che gli alberi ad alto fusto tipici di questa regione stiano
progressivamente scomparendo.
Dora Meier di Basilea Campagna ha riconosciuto questi allarmanti segnali. E per contrastare
questa tendenza, nel 2005 ha fondato l’associazione «Erlebnisraum Tafeljura».
Fedele al principio Slow Food «buono, pulito e giusto», Dora Meier, da allora a capo
dell’associazione, si impegna per garantire l’integrità del paesaggio agricolo unico
costituito dai frutteti ad alto fusto e dai loro aromatici frutti.
Dal 2008, Slow Food patrocina il progetto di Dora Meier: in collaborazione con Coop, Slow Food
ha fondato il Presidio «Pruneti ad alto fusto nel Giura Tabulare». Con la fondazione del Presidio
sono state adottate diverse misure per fare in modo che la coltivazione delle antiche varietà
ad alto fusto torni a essere economicamente vantaggiosa per i contadini, ai quali è stato
per esempio assicurato un prezzo di acquisto equo per le loro prugne. In più, i contadini
possono contare su un’entrata supplementare derivante dalla snocciolatura manuale
ed essiccazione delle prugne direttamente nelle loro fattorie.
Al Presidio fanno capo oggi 20 contadini e 11 trasformatori di Basilea Campagna e della
Valle di Frick che producono e commercializzano diversi prodotti d’eccellenza artigianali
6
Fonte: www.tafeljura.ch, 21/12/2009
16/19
con il nome «Posamenter» ottenuti da pruneti ad alto fusto: tra questi ricordiamo le tortine
alle prugne Posamenter con ripieno di prugne secche, il chutney di prugne agrodolce Prune d’Or
e le prugne secche.
Dal 2008 i prodotti sono disponibili in punti di vendita Coop selezionati. La panetteria Schmid
di Zunzgen per esempio consegna a Coop ogni settimana circa 500-600 tortine alla prugne
Posamenter. Nel 2008 sono state essiccate un totale di circa sette tonnellate di prugne,
successivamente trasformate in articoli Posamenter e vendute. Attraverso diversi provvedimenti
e il nuovo canale di vendita Coop, le vendite di prodotti da pruni ad alto fusto hanno registrato
un incremento continuo: «Nel 2007 i contadini hanno avuto un’eccedenza di prugne da alberi
ad alto fusto», commenta Dora Meier. Ma già nel 2009 la richiesta di prodotti Posamenter
è stata così elevata che non c’era addirittura frutta a sufficienza per soddisfare la richiesta.
Questo sviluppo è estremamente positivo non solo per i contadini e i trasformatori della regione.
«Se la domanda di prugne cresce, la coltivazione degli alberi ad alto fusto torna ad essere
redditizia per i contadini», spiega Dora Meier. Per questo, negli ultimi anni – anche
indipendentemente dal Presidio – i contadini hanno iniziato a piantare e coltivare nuovamente
alberi ad alto fusto nella regione.7 I nuovi alberi piantati hanno compensato gli esemplari
ormai troppo vetusti. «Grazie ai nuovi alberi, per i prossimi 10 anni il paesaggio agricolo
del Giura Tabulare è salvo», commenta compiaciuta Dora Meier.
Intanto, anche altre regioni della Svizzera hanno dimostrato interesse per il Presidio Slow Food:
«Abbiamo già ricevuto diverse richieste di persone che con il supporto di Slow Food e di Coop
vogliono preservare il patrimonio di alberi ad alto fusto in altre regioni della Svizzera»,
racconta Giuseppe Domeniconi, direttore di Slow Food Svizzera.
4.3.
Disponibilità dei prodotti
I prodotti di 15 dei Presìdi svizzeri Slow Food sono disponibili in circa 140 punti di vendita Coop.
Gli articoli sono contrassegnati da una chiocciolina, il simbolo di Slow Food. Una panoramica
die punti di vendita Coop con prodotti dei Presìdi Slow Food è disponibile al sito
www.coop.ch/slowfood.
Coop non può sempre assicurare la disponibilità di tutti i prodotti Slow Food in ogni punto
di vendita. La loro reperibilità varia in funzione dei quantitativi prodotti, della stagione
e delle condizioni ambientali. «Tuttavia, da Coop è sempre disponibile una selezione
di prodotti speciali e gustosi provenienti da diversi Presìdi Slow Food» puntualizza Jürg Peritz,
responsabile Marketing di Coop. «E provarli vale la pena.»
Oltre ai prodotti provenienti dai 15 Presìdi svizzeri, Coop offre anche articoli di Presìdi Slow Food
di tutto il mondo. Ecco un piccolo campionario: olio di argan dal Marocco, Lentille blonde dalla
Francia, riso Carnaroli (riso per risotto) da Grumolo (IT), fragolina di ribera (confettura di fragole)
dalla Sicilia (IT), mortadella di Bologna (IT), bresaola di Romagna (IT), spalla cruda dall’Italia,
melone d’inverno e aglio dalla Sicilia (IT), aringhe dalla Norvegia. Sulla homepage di Coop
sono riportate le immagini di tutti i prodotti.
7
Gli alberi ad alto fusto sono piantati secondo le direttive «Hochstamm Suisse», un’associazione che si
impegna per il mantenimento e la promozione dei frutteti ad alto fusto e della varietà di razze e di specie
ad essi correlate in Svizzera. Fonte: www.hochstamm-suisse.ch, 23/12/2009
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5. Fatti e cifre
5.1.
Coop

Cifra d’affari Gruppo Coop (2008)
18,2 miliardi di CHF

Quota di mercato Food
21,9%

Numero di prodotti dei Presìdi Slow Food
offerti da Coop
circa 50

Numero di prodotti dei Presìdi Slow Food
svizzeri offerti da Coop
18

Collaboratori del Gruppo Coop
circa 53’800

Famiglie associate
circa 2,5 milioni

Numero di punti di vendita
1’885

Numero di punti di vendita con
prodotti dei Presìdi Slow Food
138

Superficie di vendita in m2
1'707’000

Cifra d’affari con label di fiducia
a valenza sociale ed ecologica 8
1,5 miliardi di CHF
5.2.
Slow Food

Soci in tutto il mondo
100’000

Soci in Svizzera
3’100

Numero di Presìdi in tutto il mondo
circa 300

Numero di Presìdi in Svizzera
20

Numero di Presìdi in Svizzera
istituiti con l’aiuto di Coop
18
5.3.
Link di approfondimento

Coop
www.coop.ch

Coop Slow Food
www.coop.ch/slowfood

Fondo Coop per lo sviluppo sostenibile
www.coop.ch/fonds

Slow Food Svizzera
www.slowfood.ch

Slow Food International
www.slowfood.com

Fondazione Slow Food per la Biodiversità www.slowfoodfoundation.com
8
Naturaplan, Naturaline, Oecoplan, Max Havelaar, Naturafarm, Pro Montagna, ProSpecieRara,
Slow Food
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6. Contatti e partner intervistati
6.1.
Ufficio Stampa Coop
Susanne Sugimoto-Erdös, responsabile Ufficio Stampa
+41 61 336 71 96
[email protected]
Nicolas Schmied, portavoce
+41 61 336 71 39
[email protected]
Denise Stadler, portavoce
+41 61 336 71 10
[email protected]
Sabine Vulic, portavoce
+41 61 336 71 92
[email protected]
6.2.
Ufficio stampa Slow Food
Giuseppe Domeniconi, Slow Food Svizzera, Direttore
+41 31 311 82 21
[email protected]
Rafael Pérez, Slow Food Svizzera, Presidente
Contatto tramite Giuseppe Domeniconi.
6.3.
Partner intervistati/Interlocutori per la Tavola rotonda
Silvio Baselgia, responsabile Controlling Prodotti freschi, responsabile progetto Slow Food
Simona Matt, coordinatrice progetto Naturaline, Pro Specie Rara e Slow Food
Florian Friedemann, acquisitore Coop nel settore Convenience e diplomato del master
all’Università di scienze gastronomiche
Rafael Pérez, Presidente dell’associazione Slow Food Schweiz Suisse Svizzera Svizra
Giuseppe Domeniconi, Direttore dell’associazione Slow Food Schweiz Suisse Svizzera Svizra
I contatti sono coordinati dal Servizio per le relazioni con i media Coop.
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