immagini e didascalie

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IMMAGINI E DIDASCALIE 01 Jan Vermeer (1632 Delft ‐ 1675 Delft) Ragazza col filo di perle, 1662‐65 circa olio su tela, 55x45 La giovane donna allo specchio si sistema la collana di perle, segno di ricchezza e vanità. La luce proveniente dalla finestra illumina la parete bianca e spoglia che insieme alla sua pelliccia gialla crea un forte senso del colore, in contrasto con lo scuro primo piano. Il punto di fuga sul tavolo rende in qualche maniera monumentali la figura della giovane e gli oggetti. L’atmosfera intima è creata dalla sedia sulla destra del dipinto, che tocca quasi tagliando il margine dell’immagine. 02 Rembrandt Harmensz van Rijn (1606 Leiden – 1669 Amstedam) Hendrickje Stoffels, 1656‐57 circa olio su tela, 88,5x67 Il soggetto dell’opera è la donna che in seguito verrà identificata come la compagna dell’artista, sua amante poiché già sposata come dimostra l’anello al dito. A definire il legame intimo tra i due sono la posa informale e l’abito lasciato cadere in maniera morbida e casuale insieme allo sguardo lievemente inclinato verso l’artista. La caratteristica del braccio destro appoggiato alla porta richiama lo stile pittorico dei ritratti cortigiani di Palma Vecchio, dettaglio però poi modificato da Rembrandt. Anton van Dyck (1599 Antwerpen ‐ 1641 London) Ritratto di gentildonna genovese, 1621‐22 circa olio su tela, 203x118 03 Il ritratto, dipinto da van Dyck durante la sua permanenza in Italia a partire dal 1621, divenne parte della collezione Balbi nel 1724. Le pennellate delicate sulla superficie della tela e i brevi colpi di luci che illuminano le chiara pelle della donna rivelano l’accuratezza nella resa dei dettagli, del viso quali la bocca e gli occhi, ma anche dei pizzi finemente disegnati e del tappeto decorato e dipinto con cura. 04 Willem Pietersz Buytewech (1591/92‐1624) Interno con allegra compagnia, olio su tela, 65 x 81,5 cm Sono 8 le opere ritrovate appartenenti a Buytewech detto “Willem lo spiritoso”. Considerato Maestro delle arti e tecniche grafiche dai suoi contemporanei, rende magistralmente l’allegria in questa scena utilizzando pennellate di blu, giallo e rosso. La scena rappresentata ha una funzione anche pedagogica; l’atteggiamento dei giovani rivela la loro vita dissoluta. 05 06a 06b 07 08 Frans Hals (1581/85 Antwerpen ‐ 1666 Haarlem) Ragazzo che canta, con flauto, 1623‐25 circa olio su tela, 68,8x55,2 Questo ritratto mostra un giovane suonatore di flauto che sembra inclinando lievemente la testa e alzando la mano sinistra sorpreso da qualcosa che rimane invisibile agli occhi degli spettatori. Il tratto pittorico spontaneo è una caratteristica tipica di Hals, che ha ritratto molti fanciulli in momenti allegri e spesso suonatori. Il tipo di immagine, la luce pendente ed il costume teatrale mostra l’influenza di Caravaggio nei suoi seguaci a Utrecht. Nicolaes Eliasz Pickenoy (1597‐1665) Ritratto di Cornelis de Graeff, Ritratto di Catherina de Hoof, 1636 olio su tela, 185,2x105 La coppia di ritratti sono stati commissionati in occasione del matrimonio del sindaco di Amsterdam Cornelis de Graeff con Caterina de Hoof, della figlia del famoso avvocato Pieter de Hooft. I dipinti rispondono alle caratteristiche dei tipici prestigiosi ritratti aristocratici della società olandese: sguardo del soggetto rivolto allo spettatore senza una particolare espressione facciale e gesti composti e controllati. Hendrick ter Brugghen (1588 Provinz Overijssel ‐ 1629 Utrecht) Esaù vende il diritto di primogenitura olio su tela, 94,8x116,3 La scena della Genesi ritratta è quella in cui Esau, tornato affamato dalla caccia, vende a suo fratello il suo diritto di primogenitura in cambio di un piatto di lenticchie. L’intero dipinto prende vita dal gesto simbolico di scambiarsi il piatto che avviene tra i due fratelli, enfatizzato dalla luce di una candela al centro della scena che ne mette in risalto i profili. Nella stanza sono presenti anche i genitori, apparentemente indifferenti, e dislocati in punti diversi possono essere individuati vari oggetti di uso quotidiano. Joachim Anthonisz Wttewael (1566 Utrecht ‐ 1639 Utrecht) Interno di cucina con parabola del grande banchetto, 1605 olio su tela, 65x98 Dopo il rifiuto di molti invitatati alla sua festa, il ricco padrone di casa invita mendicanti e invalidi dalla strada per mangiare e bere al posto loro. Il dipinto mostra il vivace gruppo di povera gente nella sala sullo sfondo, mentre in primo piano la cucina è rappresentata come un palcoscenico, con i servitori alle prese gli attrezzi da cucina e grandi pesci, verdure e giochi vari. Nel dipinto si nota l’influenza della pittura italiana e francese attraverso l’ottimo utilizzo di colori e tecnica che ne fa Wttewael. 09 10 Pieter de Hooch (1629 Rotterdam ‐ 1683 Amsterdam) La Madre, 1661‐63 circa olio su tela, 95,2x102,5 Qui l’ambiente in primo piano lascia intravedere una seconda stanza prima di arrivare all’esterno. La luce del sole contribuisce ad aumentare l’illusione spaziale illuminando personaggi e oggetti con vari gradi di intensità, e riflettendosi nel pavimento a piastrelle. De Hooch spesso mostra donne impegnate in lavori quotidiani, qui una giovane madre dà da mangiare al suo bambino. Il gesto di aprire o chiudere il corsetto, il cane che si muove accanto alla padrona, la bambina che sta per uscire dalla porta; tutti questi dettagli danno al quadro la stessa qualità di uno scatto fotografico oltre che rafforzare l’organizzazione tridimensionale della scena. Gerard ter Borch (1617 Zwolle ‐ 1681 Deventer) Lʹammonimento paterno, 1654‐55 circa olio su tela, 71,4x62,1 La scena si svolge in un casino, la gestualità del giovane ufficiale e la sua posa non lasciano dubbi. Il punto focale del dipinto è la figura femminile, girata di spalle allo spettatore e vestita con un abito in ricco raso. La resa dei tessuti è una preziosa caratteristica di ter Borch, apprezzata e lodata dai suoi contemporanei. La caratteristica di ritrarre donne voltate di spalle è tipica dell’artista e nella tela si nota il contrasto tra il luogo scelto per il dipinto e la sua reticenza. 11 Anonimo della scuola di Rembrandt
Lʹuomo con lʹelmo dʹoro, 1650‐55 circa olio su tela, 67,5x50,7 Considerato a lungo la quintessenza dell’arte ritrattistica di Rembrandt, una sorta di equivalente della Gioconda, è stato poi attribuito a un anonimo pittore della sua cerchia Il senso realistico nel dipinto è completo e immediato, fino alla rappresentazione della pelle macerata dalle intemperie e coperta quasi per un terzo, dalla ispida barba. La luce soprannaturale è tale che nel volto del’uomo si legge l’assorta meditazione. Gli effetti di luce sul lucido elmo battuto in oro si sono ricavati utilizzando raggianti tonalità di giallo. Più scuri e pallidi, ma quasi illuminati dall’interno, sono i tratti del volto maschile che guarda assorto dinanzi a sé. 12 Salomon Jacobsz van Ruisdael (1628/29 Haarlem ‐ 1682 Amsterdam) Piazza Dam ad Amsterdam olio su tela, 52x65 La scena rappresentata si svolge nella piazza che l’artista conosceva bene poiché vi si trasferì, nella zona sud, nel 1670. La luce pallida proveniente dalla parte sinistra e le lunghe ombre dai colori argentei danno l’impressione di una giornata appena al suo inizio. Il mercato municipale di Amsterdam per la vendita delle merci e la misura dei carichi è al suo inizio. Le vele e il paesaggio sono opera di van Ruisdael, mentre i volti delle persone furono dipinti da Gerard van Battern. 13 Nicolaes Maes (1634 Dordrecht ‐ 1693 Amsterdam) Vecchia che sbuccia una mela olio su tela, 55x50 Il motivo della donna che sbuccia una mela è ricorrente nella pittura olandese in quanto simbolo di vita virtuosa. La presenza nel dipinto di un libro aperto, della ruota del filatoio in movimento e dei vasi nella nicchia, rafforzano questo concetto pittorico. L’utilizzo della tecnica del chiaroscuro con alcuni colpi di colore, il sofisticato ritratto dell’anziana signora e l’atmosfera creata dal complessivo effetto contemplativo dell’immagine richiama Rembrandt, di cui Maes fu uno dei suoi allievi più talentuosi. 14 Cornelis de Vos (1585 Hulst ‐ 1651 Antwerpen) Ritratto dei figli dellʹartista Magdalena e Jan‐Baptist, 1621‐22 circa olio su tela, 78x92 De Vos si afferma come pittore di ritratti di famiglia dai quali si desume la forte influenza di Anton Van Dyck. La dettagliata caratterizzazione dei due figli quanto profonda fosse la loro conoscenza; la scelta di ritrarli in abiti sfarzosi, invece, è volta a sottolineare il proprio stato sociale, come d’uso all’epoca. 15 Gabriel Metsu (1629 Leiden ‐1667 Amsterdam) La famiglia del sindaco di Amsterdam, Gillis Valckenier, 1657 circa olio su tela, 72x79 La nobile famiglia è riunita nel magnifico salone dalle pareti dorate e dalle cornici dei quadri lavorate finemente. Dai primi anni di attività in cui strutturava le scene in maniera dinamica, Metsu passa ad una rappresentazione più statica delle figure. Il modello cui si ispira al suo trasferimento ad Amsterdam è ter Borch. Questo dipinto mostra chiari riferimenti alla pittura francese, che stava iniziando a divenire influente in Olanda per la raffinata stesura del colore e decorazione dei dettagli. 16 Jan Steen (1625/26 Leiden ‐ 1679 Leiden) Rissa di giocatori di carte, 1664‐65 circa olio su tela, 90x119 La rappresentazione è ambientata in campagna ed è caratterizzata da elementi di vivace movimento, gesti esagerati ed espressioni facciali piuttosto che da una struttura tridimensionale. Sono queste le caratteristiche tipiche della pittura del tardo periodo di Steen, che cerca di dare lezioni morali allo spettatore immaginando la tela come un palcoscenico teatrale.