wi-fi in paradiso: strategie per la riduzione del digital divide - WI-PIE

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wi-fi in paradiso: strategie per la riduzione del digital divide - WI-PIE
UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI TORINO
FACOLTA’ DI LETTERE E FILOSOFIA
CORSO DI LAUREA SPECIALISTICA IN
COMUNICAZIONE PER LE ISTITUZIONI e LE IMPRESE
TESI DI LAUREA
IN SOCIOLOGIA DELLE RETI TELEMATICHE
WI-FI IN PARADISO: STRATEGIE PER LA
RIDUZIONE DEL DIGITAL DIVIDE NELLE
VALLI ORCO E SOANA
Relatore:
Prof. Luciano Paccagnella
Correlatore:
Prof.ssa Carmen Belloni
Candidato:
Andrea Virgilio
Anno Accademico 2007/2008
INDICE
1
Introduzione
Capitolo I – Il programma Wi-Pie
1
Premessa: il digital divide
2
Il Programma Wi-Pie
10
2.1 Le sette linee strategiche
14
2.2 La situazione ed i risultati del progetto al 31 dicembre 2007
18
2.2.1
3
4
Il progetto Reduce Digital Divide
24
La linea strategica 6: Accademia, Ricerca e Scuola
26
Capitolo II - Wi-Pie VOS: il progetto dimostratore nelle valli Orco e
Soana
1
Il progetto wi-pie VOS
30
1.1 Gli attori del progetto wi-pie VOS
31
1.2 Sviluppo del progetto
33
1.2.1
Realizzazione dell’infrastruttura di rete
34
1.2.2
Il servizio sperimentale di connettività ADSL
42
Capitolo III – Il Parco Nazionale Gran Paradiso nel progetto Wi-Pie
VOS
1
2
3
Storia e contesto: i parchi nazionali
45
1.1 Il primo parco nazionale italiano
46
1.2 Il contesto attuale
47
1.3 L’Ente Parco Nazionale Gran Paradiso
49
1.4 Le finalità ed il lavoro svolto dall’Ente
52
La situazione attuale della rete all’interno del Parco
54
2.1 Il ruolo del PNGP nel progetto Wi-Pie VOS
60
La situazione futura della rete e le possibilità di utilizzo
3.1 Le strutture turistiche
63
64
4
3.2 Le sedi del servizio di sorveglianza
66
3.3 Le foresterie ed i casotti
67
3.4 Le altre sedi
70
3.5 La banda larga nel versante valdostano
70
Conclusioni
72
Capitolo IV - La comunità montana valli Orco e Soana nel progetto
Wi-Pie VOS
1
Storia e contesto
77
1.1 Popolazione
79
1.2 Economia
83
1.2.1
Agricoltura
83
1.2.2
Industria e artigianato
85
1.2.3
Turismo, commercio e servizi
86
1.3 La comunità montana delle valli Orco e Soana
2
La situazione attuale della rete
90
93
2.1 La situazione della rete nelle scuole della comunità montana
valli Orco e Soana
97
2.2 Il ruolo di CSP e della comunità montana valli Orco e Soana
nel progetto Wi-Pie VOS
99
3
La situazione futura della rete e le possibilità di utilizzo
105
4
Conclusioni
111
Capitolo V - Il sistema integrato multicanale di comunicazione delle
valli Orco e Soana
1
Progetto Wi-Pie VOS: il sistema integrato di comunicazione
territoriale
1.1 Lo scopo
115
119
2
Infrastruttura e area di sperimentazione
119
3
Format e contenuti
122
3.1 I percorsi formativi attivati
125
4
ORSO TV
127
4.1 Il portale web
129
4.2 ORSO Blog
130
4.2.1
ORSO Photo
134
4.3 NET-TV e IPTV
135
4.4 Digitale terrestre
139
4.5 ORSO Radio
140
5
Conclusioni
144
6
Interviste
146
Conclusioni
150
Appendice
Trascrizione integrale delle interviste
154
Bibliografia
167
Fonti normative
172
Sitografia
173
Ringraziamenti
175
INTRODUZIONE
Il tema di questo lavoro è lo sviluppo in un contesto marginale di un progetto
dimostratore, denominato Wi-Pie VOS, ideato per dotare il territorio della
comunità montana valli Orco e Soana di un’infrastruttura di connettività a banda
larga e consentire la sua trasformazione in un vero e proprio “laboratorio digitale a
cielo aperto”, con la sperimentazione di un sistema di comunicazione integrato
multicanale a partecipazione attiva di imprese, istituzioni e cittadini.
Il progetto dimostratore nelle valli Orco e Soana rientra nel programma regionale
Wi-Pie, che si pone come obiettivo la riduzione del digital divide in Piemonte
attraverso l’arrivo della banda larga e lo sviluppo socioeconomico derivante dalle
possibilità offerte dalle tecnologie ICT. Nel corso della tesi viene quindi valutato
anche l’intervento del settore pubblico a correzione delle dinamiche del mercato
delle telecomunicazioni nelle zone rurali e svantaggiate dal punto di vista
geografico e delle ICT.
L’interesse per l’argomento e la possibilità di sviluppare una tesi mi è stata fornita
dal coinvolgimento nel progetto dell’Ente Parco Nazionale Gran Paradiso, presso
cui lavoro all’interno dell’ufficio stampa. Ho potuto così seguire la realizzazione
del progetto per quanto riguarda la parte relativa all’Ente e assicurarmi i contatti
ed i documenti di progetto necessari grazie al Coordinamento Programmi
Strategici della Direzione Generale del CSP (ente coordinatore del progetto
dimostratore).
Il lavoro di tesi è suddiviso su cinque capitoli: nel primo, dopo una breve
premessa sul fenomeno del digital divide, con un’introduzione ai principali
contributi accademici ed ai diversi aspetti analizzabili, ho descritto il programma
Wi-Pie nel suo complesso, gli attori coinvolti e gli obiettivi, la situazione ed i
risultati a dicembre 2007 secondo gli ultimi dati forniti dall’Osservatorio ICT del
Piemonte, le sette linee strategiche su cui è sviluppato (osservatorio, backbone,
favorire l’accesso, territorio senza fili, internazionalizzazione, ricerca, accademia
e scuola, servizi sulla banda larga), per poi soffermarmi sul progetto Reduce
1
Digital Divide e sulla linea strategica 6 – accademia, ricerca e scuola – del quale
il dimostratore nelle valli Orco e Soana è un sottoprogetto.
Dal secondo capitolo in poi è stato invece analizzato il progetto dimostratore,
dandone una visione completa nei diversi aspetti interessati dalla tesi, partendo
dalla nascita del progetto, in cui sono state descritte le necessità e gli obiettivi che
ne hanno comportato la creazione, gli attori che vi partecipano (tutti gli enti
interessati oltre a CSP e comunità montana in qualità di coordinatori) ed infine le
fasi di sviluppo, con lo studio dei punti di interesse sul territorio, la realizzazione
dell’infrastruttura di rete attraverso la dorsale in fibra ottica e poi la rete di
contribuzione ed accesso wireless che hanno consentito il collegamento tramite
banda larga ai siti selezionati e la copertura delle due valli.
Il terzo capitolo è dedicato al ruolo del Parco Nazionale Gran Paradiso nel
progetto, dopo aver dedicato una prima parte al ruolo ed alle finalità dell’area
protetta, è stata esaminata la situazione attuale delle diverse tipologie di
collegamenti telematici tra le sedi e strutture dislocate sul territorio ai fini della
gestione, della sorveglianza, del turismo e della ricerca scientifica.
E’ stata poi descritta la situazione futura delle stesse con l’arrivo della banda larga
sul territorio ed i possibili utilizzi e cambiamenti che questo comporterà,
dall’abbattimento dei costi telefonici grazie all’uso di sistemi VoIP, alla maggior
sicurezza e possibilità di controllo sul territorio per guardaparco e ricercatori
scientifici tramite l’uso di palmari e con l’invio di dati ed immagini grazie a
webcam e sensori, oltre ai possibili utilizzi a fini turistici con l’implementazione
dello scambio di informazioni e la diffusione delle stesse tramite siti web, portali,
blog, etc.
Nel quarto capitolo viene invece esaminata la situazione della comunità montana
valli Orco e Soana, in cui il progetto è sviluppato, partendo dalla situazione socioeconomica attuale caratterizzata da un forte decremento demografico ed un indice
di vecchiaia tra i più alti del Piemonte che, insieme al processo di deindustrializzazione in corso ed alle caratteristiche morfologiche del territorio,
hanno portato ad una crisi strutturale con un abbandono da parte della forza lavoro
più giovane a favore dei paesi di fondovalle o delle città vicine.
2
Viene quindi evidenziato il ruolo dell’ente comunità montana all’interno del
progetto, come supporto e contatto di CSP con la popolazione e le imprese locali,
e la situazione attuale e futura delle reti telematiche nelle valli Orco e Soana, con
il passaggio da una copertura parziale del territorio, a causa del mancato
investimento in infrastrutture degli operatori di telecomunicazione trattandosi di
una zona marginale e poco popolata, ad una copertura pressoché completa grazie
alla rete wireless installata grazie al progetto Wi-Pie VOS.
Nel quinto capitolo viene esaminata la seconda fase del progetto, tuttora in via di
sperimentazione, dedicata alla realizzazione di un sistema di comunicazione
integrato multicanale denominato ORSO TV, per favorire la diffusione di nuove
tecnologie e strumenti quali digitale terrestre, net-tv, iptv, radio digitale e blog,
con la creazione di una vera e propria community digitale delle valli Orco e
Soana.
Il progetto mira ad un coinvolgimento diretto degli utenti, con la produzione di
contenuti in modalità user generated content sulla base delle diverse interfacce
disponibili e l’integrazione dei diversi media (web, radio, TV su internet, digitale
terrestre e telefonia mobile). Nel corso del capitolo è stata quindi analizzata la
situazione attuale del portale web di ORSO TV che comprende blog, net-tv e
radio digitale e la partecipazione degli utenti attraverso i mezzi a disposizione,
oltre alle esperienze formative realizzate durante il corso del progetto per la
creazione della redazione e per l’alfabetizzazione informatica sull’utilizzo dei
nuovi strumenti ICT.
Infine sono state effettuate delle interviste telefoniche o faccia a faccia con alcuni
testimoni privilegiati interessati direttamente dal progetto in qualità di partner
(CSP, comunità montana, Ente Parco Nazionale Gran Paradiso, ORSO TV)
oppure passivamente come utenti tester, che hanno contribuito a rendere una
visione completa del progetto, i diversi punti di vista degli intervistati, le criticità
ed i punti di forza riscontrati, le possibilità di utilizzo delle nuove tecnologie ICT
nella lotta al digital divide, nei diversi contesti lavorativi e nello sviluppo socioeconomico delle valli Orco e Soana.
3
CAPITOLO I
IL PROGRAMMA WI-PIE
1. PREMESSA: IL DIGITAL DIVIDE
Per poter parlare del programma Wi-Pie è necessaria una premessa su di uno dei
motivi principali che hanno portato alla sua creazione e sviluppo, ovvero il digital
divide.
Prendendo come definizione quella offerta dall’OECD1, “il termine digital divide
si riferisce al gap esistente tra individui, famiglie, attività produttive e aree
geografiche in termini socio-economici di opportunità di accesso alle tecnologie
dell’informazione e della comunicazione e all’uso di internet per le più svariate
attività”2.
Il fenomeno è quindi complesso e si riferisce non solo alle differenze tra gli stati
occidentali ed i paesi in via di sviluppo, ma anche tra i paesi stessi al loro interno.
Diverse sono le definizioni e gli studi relativi al digital divide, ma tutte sono
legate al valore sempre maggiore che le tecnologie dell’informazione e della
comunicazione (ICT), assumono nell’organizzazione economica e sociale attuale,
andando a sostituire quelle industriali, che hanno caratterizzato la società del ‘900.
Coloro che sono esclusi dall’accesso a queste tecnologie subiscono in partenza
uno svantaggio in termini di informazione e conoscenza, ma questa esclusione
può avvenire per diversi fattori. E’ per questo che lo studio del divario digitale
non può essere visto sotto un’unica prospettiva, ma deve essere considerato come
tutte quelle diversità, a livello di ICT, presenti in una scala che va “dalla mera
esclusione dall’accesso, alla dotazione di strumenti (hardware e software) di
ultima generazione accanto ad un uso pieno e consapevole di questi mezzi”3.
1
Organisation for Economic Co-operation and Development
OECD (2001), p.5
3
Sartori L. (2006), p.14
2
4
La prospettiva multidimensionale del digital divide viene analizzata da Pippa
Norris, che individua tre aspetti:
1. il global divide: che si riferisce alle differenze di accesso ad internet tra le
nazioni;
2. il social divide: che riguarda il divario esistente nell’accesso all’interno dei
singoli paesi;
3. il democratic divide: che riguarda la possibilità o meno di utilizzare
tecnologie nella partecipazione attiva alla vita politica e sociale del proprio
paese.
L’accesso ad internet è quindi una componente essenziale nella definizione del
digital divide, ma non l’unica. Un altro studioso del fenomeno, Mark Warschauer,
dedica la sua attenzione agli aspetti socio-economici del problema, affermando
che non ci si può limitare ad una visione di divario visto solo come mancanza di
risorse fisiche per accedere ad internet (pc, tipo di connessione), ma anche
relativamente alle risorse digitali (i contenuti dei siti web e le lingue utilizzate),
umane (il livello di istruzione), sociali ed istituzionali (le politiche governative).
Non solo quindi il divario tra i cosiddetti have e have-nots, ovvero chi ha accesso
alle tecnologie ICT e chi no, “…ma una serie di condizioni socioeconomiche che
permettono l’uso proficuo della tecnologia”4.
In linea con questa visione, vengono individuati cinque indicatori dell’utilizzo, a
livello individuale, che si può fare di internet:
1. “Dotazione tecnica: hardware e software incidono sul tipo di uso e di navigazione
che può essere condotta online;
2. Competenza digitale: l’esistenza di un know-how specifico per sfruttare ciò che
internet può offrire nella vita professionale e sociale;
3. Disponibilità di reti sociali: la possibilità di poter contare e chiedere aiuto ed
informazioni ad amici, familiari o colleghi;
4. Autonomia di uso: il luogo di accesso e la possibilità di utilizzare internet per i
propri interessi personali;
5. Esperienza: numero di ore e di anni trascorsi online”5.
4
5
CSP Scarl – Gallino C. – Pollone M. – Duretti S. (2005), p. 10
Sartori L. (2006), pp. 39-42
5
Dal punto di vista del global e del social divide, si possono quindi dedurre le
variabili che a livello individuale influiscono sull’accesso: età, sesso, livello di
istruzione, regione geografica, luogo di residenza e reddito.
Queste dimensioni determinano la possibilità di accedere o meno ad internet, in
particolare il reddito è forse la maggiore fonte di disuguaglianza, secondo dati
Istat del 20026, in Italia hanno accesso ad internet “…oltre i due terzi delle
famiglie con reddito superiore ai 40.000 euro…”, mentre “tra le unità familiari
con un reddito compreso tra i 20 e i 30.000 solo una famiglia su quattro è
collegata, e ancora meno tra quelle con entrate inferiori”7. Questi dati rispecchiano
quella che è la realtà anche degli altri paesi, e si possono legare al grado di
istruzione: un livello maggiore di scolarità raggiunto è proporzionale ad un
aumento nell’accesso alla rete, grazie ad un maggiore utilizzo dello strumento per
motivi di studio o di lavoro e anche per le competenze tecniche e capacità
acquisite.
La variabile età è invece inversamente proporzionale all’uso di internet, le
percentuali più alte di utenti che si collegano sono comprese tra i 20 e i 50 anni,
sia per la possibilità di imparare ed utilizzare il mezzo in ambito scolastico o
lavorativo, sia per la disponibilità di reti sociali alle quali appoggiarsi per ricevere
aiuto. Secondo i dati Istat del 20078, si collega ad internet solo il 14,7% con età tra
i 60 e i 64 anni.
Sembra però che il fattore età come disuguaglianza, a differenza del reddito, non
aumenti nel tempo, questo perché le nuove generazioni stanno crescendo con
l’abitudine di servirsi del medium internet, acquisendo così competenze e
portando, nel lungo periodo, ad una diminuzione della “…fascia di popolazione
non dotata delle capacità di base per utilizzare le nuove tecnologie”9.
Per quanto riguarda il genere, partendo da una disuguaglianza generale che
sfavorisce le donne (in Italia navigano in internet il 42,3% degli uomini ed il
6
Istat (2005)
Sartori L. (2006), p. 93
8
Istat (2007), p. 5
9
Sartori L. (2006), p. 86
7
6
31,7% delle donne), le differenze tra i due sessi variano da nazione a nazione,
influenzate da diversi fattori.
Nel nostro paese, sempre secondo le rilevazioni Istat del 200710, la differenza di
genere nell’accesso ad internet è particolarmente collegata all’età, all’aumentare
di questa diminuisce sensibilmente l’uso di internet, mentre fino ai 34 anni questa
differenza è minima se non di segno opposto (nella classe di età tra i 18 e i 20
anni, la percentuale di donne che utilizzano internet è del 76,4% contro il 73,3%
degli uomini).
Figura 1: Persone di 6 anni e più hanno utilizzato Internet negli ultimi 12 mesi per sesso e classe
d'età.
Fonte: Istat (2007), p. 6
Per quanto riguarda le ultime due variabili, regione geografica e luogo di
residenza, queste possono essere viste da un punto di vista globale, in cui le
differenze nell’accesso sono tra i paesi industrializzati e quelli in via di sviluppo, e
da un punto di vista interno alle nazioni stesse.
Considerato il carattere “locale” della mia tesi, limiterò a quest’ultimo caso le mie
analisi.
In Italia il divario digitale a livello geografico, è principalmente tra nord e sud,
come si può osservare dalla tabella seguente, nel 2007 la differenza nell’accesso
10
Istat (2007), p. 5
7
ad internet è quasi del 10%, sebbene la percentuale di persone con accesso ad
internet sia aumentata in tutto il paese.
Le differenze sono maggiori tra zone urbane e zone rurali e anche la dimensione
del comune di residenza influisce sull’accesso ma, come nel caso dell’età, il
divario sta diminuendo con il passare degli anni, come vedremo in seguito, mano
a mano che le tecnologie e le politiche favoriscono la possibilità di connettersi
anche nelle zone prima non coperte o difficilmente raggiungibili dalla rete.
Tabella 1: % Famiglie per beni tecnologici posseduti e ripartizione geografica. Anni 2006 e 2007
Ripartizioni
Personal
Connessione a
Connessione a
geografiche
computer
banda stretta
banda larga
Accesso
ad
internet
Italia Nord-Occidentale
2006
48,3
19,6
15,5
24,5
2007
50,6
14,2
25,8
41,8
Italia Nord-Orientale
2006
48,2
20,7
16,1
38,2
2007
50,4
16,5
23,2
41,4
Italia Centrale
2006
48,5
20,7
16,2
39,6
2007
49,1
17,3
24,9
41,9
Italia Meridionale
2006
41,9
16,0
11,3
29,5
2007
42,7
13,2
17,5
31,8
Italia Insulare
2006
40,5
14,9
11,9
29,1
2007
43,3
11,4
18,8
31,8
Italia
2006
46,1
18,7
14,4
35,6
2007
47,8
14,7
22,6
38,8
Fonte: Adattamento da Istat (2007), p. 4
8
L’evoluzione del digital divide può essere spiegata da due teorie, in contrasto tra
loro, a seconda della definizione di divario adottata.
La teoria della normalizzazione “indica un progressivo livellamento delle
differenze in termini di accesso, man mano che la tecnologia permetterà minori
costi, interfacce più semplici, contenuti di divertimento ed effetti di rete”11.
Questa ipotesi prevede quindi che quando sarà raggiunto il livello di saturazione
della domanda di accesso ad internet, come è successo per altri mezzi come la
televisione, gli have-nots (i gruppi “sfavoriti” precedentemente), riusciranno a
colmare le disuguaglianze nell’accesso, raggiungendo così lo stesso livello degli
have, i gruppi “favoriti”. La visione di divario è in questo caso ridotta alla
possibilità di accedere o meno alla rete.
La teoria della stratificazione è invece basata su una visione multidimensionale
del digital divide, e prevede che “le disuguaglianze nate con internet si vadano a
sommare a quelle già esistenti..”, a livello economico e sociale, “…rinforzandosi
così in un circolo vizioso”12.
In questo caso si pensa che gli have-nots non riusciranno a colmare la distanza in
termini di conoscenza, reddito e tutte le altre variabili che possono influire
sull’accesso ad internet, mantenendo e rafforzando la posizione di privilegio degli
have.
L’ipotesi della stratificazione, sembra essere quella più probabile, anche se il
divario relativo ad internet come fenomeno globale sta diminuendo, ci sono
ancora molti fattori socio-economici che riducono le chance di accesso alla rete.
Queste disuguaglianze, difficilmente potranno essere colmate spontaneamente nel
breve periodo, così come è successo per altri mezzi come televisione e cellulari.
Il contesto politico-istituzionale all’interno delle singole nazioni (e tra di esse), è
quindi fortemente legato alla soluzione del digital divide, attraverso politiche di
liberalizzazione del mercato delle telecomunicazioni, nello sviluppo della banda
larga e nell’alfabetizzazione digitale, ovvero il potenziamento dell’istruzione e
della formazione sulle nuove tecnologie.
11
12
Sartori L. (2006), p. 32
Ivi, p. 31
9
2. IL PROGRAMMA WI-PIE
Partendo dal presupposto che “lo sviluppo delle competenze informatiche e delle
nuove tecnologie è diventato una delle chiavi fondamentali del successo
economico e una risorsa critica in tutti i processi sociali, che condiziona le
prestazioni e i risultati conseguibili e determina un forte vantaggio competitivo
per il territorio”13, la Regione Piemonte ha avviato nel 2003 un programma
pluriennale denominato Wi-Pie.
L’obiettivo prefissato, evidenziato nel sito internet www.wi-pie.org, è quello di
“…dotare il Piemonte entro il 2008 di un sistema di connettività a banda larga
ampiamente diffuso e combinato a strumenti tecnologici di avanguardia che
coinvolga imprese, in particolare medie e piccole, e cittadini”.
Il Wi-Pie nasce come programma RUPAR214 nel settembre del 2003, erede della
RUPAR Piemonte, progetto precedente iniziato nel 1998, con lo scopo di
collegare tutte le pubbliche amministrazioni in rete, favorire il decentramento, la
semplificazione amministrativa e “…l'interconnessione tra enti locali presenti sul
territorio regionale con la rete unitaria della pubblica amministrazione centrale”15.
Dopo aver quindi connesso 2.187 PA piemontesi (per un totale di 2.729 sedi) con
la RUPAR, si è passati ad imprese e cittadini.
Gli enti attuatori del progetto sono:
• la Regione Piemonte: in qualità di coordinatore e promotore;
• Il CSI Piemonte16: in qualità di responsabile dell’attuazione tecnica dei
progetti;
• il
consorzio
Top-IX17:
atto
a
definire
le
regole
di
ingaggio
dell'infrastruttura da parte dei privati e favorire la sperimentazione e
l'adozione di progetti e tecnologie innovative;
13
CSP Scarl – Gallino C. – Pollone M. – Duretti S. (2005), p. 9
Rete Unitaria della Pubblica Amministrazione Regionale
15
www.ruparpiemonte.it
16
Consorzio per il Sistema Informativo, ente strumentale dell'Amministrazione regionale sui temi
delle ICT ( www.csipiemonte.it )
17
TOrino Piemonte Internet Exchange: “consorzio senza fini di lucro costituito nel 2002 con lo
scopo di creare e gestire un NAP (Neutral Access Point altrimenti denominato Internet Exchange IX) per lo scambio del traffico Internet nell'area del Nord Ovest” ( www.top-ix.org )
14
10
• il CSP - Innovazione nelle ICT18 : come responsabile dell’attuazione della
linea strategica 6
• l’IRES Piemonte19: in qualità di coordinatore dell’osservatorio ICT20, che
ha lo scopo di documentare e valutare il processo di penetrazione delle
ICT nel sistema socio-economico piemontese.
Oltre a questi attori, al programma Wi-Pie partecipano attivamente, come
coordinatori e in funzione di stimolo verso le altre PA locali, anche le Province e i
capoluoghi del Piemonte. La maggior parte degli enti coinvolti sono pubblici, ma
il ruolo di tramite e connessione con le imprese è affidato al Consorzio Top-IX,
come super partes, proprio per le sue caratteristiche istitutive (vi partecipano
infatti diverse aziende oltre che istituzioni).
Oltre al macro-obiettivo di dotare il Piemonte di un sistema di connessione a
banda larga, il programma Wi-Pie è fondato su altri obiettivi:
1. “Accelerare il processo di interconnessione alla rete internet del maggior numero
possibile di utilizzatori;
2. Realizzare un ambiente operativo in cui i fornitori di servizi, indipendentemente
dalla loro posizione sul territorio, possano facilmente raggiungere ed essere
raggiunti dai fruitori dei servizi stessi;
3. Creare nuovi spazi di mercato per gli operatori locali;
4. Rendere stabile, permanente ed economicamente sostenibile l'interconnessione
con le regioni europee confinanti con il Piemonte;
5. Implementare e rendere disponibili al sistema scolastico regionale le nuove
tecnologie che costituiranno l'internet del domani”21.
Come si può notare, i primi due obiettivi sono riferiti maggiormente alla
risoluzione del digital divide in termini di have ed have-nots, mentre gli ultimi tre
18
Centro Supercalcolo Piemonte: struttura di Innovazione e ricerca della pubblica amministrazione
piemontese nel campo delle tecnologie della Società dell’Informazione ( www.csp.it )
19
Istituto di Ricerche Economico Sociali ( www.ires.piemonte.it )
20
http://www.sistemapiemonte.it/innovazionetecnologia/osservatorioICT/
21
www.wi-pie.org – Sito ufficiale programma Wi-Pie
11
sono tesi a migliorare il contesto socio-economico Piemontese, grazie
all’ampliamento del mercato ICT e nello sviluppo di innovazione.
La necessità dell’intervento pubblico nel contrasto al digital divide è dovuto a
diversi motivi, innanzitutto a causa della conformazione del territorio, gli
operatori di telecomunicazioni hanno poco interesse a sviluppare la loro rete a
banda larga in zone in cui il mercato è limitato, e il ritorno dagli investimenti fatti
sarebbe esiguo, se non in perdita. Negli scorsi anni sono stati favoriti così gli
agglomerati urbani e le aree metropolitane, ed è aumentato il divario con le zone
sfavorite ed i centri minori.
Le aree marginali sono caratterizzate da una disomogeneità territoriale abbastanza
marcata, la superficie di territorio montano in Piemonte è del 51,8% e ben 503
comuni su 1.206 sono totalmente montani, vi sono poi anche estese zone collinari.
Figura 2: Conformazione del
territorio piemontese.
Fonte: Osservatorio ICT del
Piemonte (2007e), p. 20
12
Queste aree, già sfavorite per il territorio, hanno sviluppato un divario anche di
tipo socio-economico, soprattutto in termini di ICT, da qui la necessità di
sviluppare l’innovazione anche attraverso la banda larga (broadband), cioè
“quell’insieme di tecnologie che consentono all’utente collegamenti di velocità
notevolmente superiori a quelli consentiti dalla normale rete telefonica (che, per
definizione, fornisce servizi a banda stretta o narrowband)”22.
In totale il fenomeno del digital divide nella Regione Piemonte, all’atto della
stipula del protocollo di intesa con Telecom Italia, interessava circa un milione di
cittadini e circa 125.000 imprese in quasi 900 comuni non serviti da rete ADSL.
Il ruolo attivo della PA nello sviluppo delle infrastrutture digitali del territorio,
può stimolare la domanda e l’offerta di servizi, migliorando la competitività delle
imprese e la qualità di vita dei cittadini, oltre che il loro rapporto con le istituzioni.
Si pensi alla possibilità per le PA di offrire servizi migliori, o anche 24 ore su 24,
tramite informazioni aggiornate sui propri siti web, transazioni on-line per il
pagamento di imposte o il download di modulistica.
I privati possono espandere il loro mercato sia in termini di acquisti che di
vendite, nello scambio di servizi innovativi tra loro stesse e con i cittadini. Ed è
questo uno degli obiettivi principali del programma, rafforzare la competitività del
sistema produttivo piemontese e favorire l’insediamento di imprese sul territorio
(in particolare nelle zone disagiate), così da creare nuova occupazione.
Dall’aumento del livello di conoscenza delle ICT i cittadini possono trarre
beneficio, oltre che in termini di servizi offerti da PA e imprese, anche in termini
socio-culturali, così come scuola e mondo della ricerca.
Il programma Wi-Pie tocca quindi diversi aspetti del problema digital divide, non
solo quello dell’accesso, ma anche la necessità di sviluppare conoscenza
nell’ambito ICT; significativo in questo senso, il passaggio dallo slogan iniziale
del 2004 “connettere per competere” a quello del 2005 “la rete uguale per tutti”.
22
CNIPA (2005), p. 7
13
2.1 LE SETTE LINEE STRATEGICHE
Proprio per il punto di vista multidimensionale degli obiettivi prefissati, il
programma è stato articolato su sette linee strategiche (LS), indipendenti tra loro
in termini temporali, che sviluppano altrettanti progetti:
1. LS1 - Osservatorio sulla società dell’informazione in Piemonte:
l’osservatorio ICT dell’IRES Piemonte, ha il compito di “…fornire
indicazioni sui risultati complessivi raggiunti dal programma ed elaborare
azioni di controllo e di adattamento dei progetti”23. Spetta quindi ad esso il
monitoraggio di quelli che dovrebbero essere i benefici del progetto, dalla
diffusione delle ICT in Piemonte, allo sviluppo della banda larga, alla
situazione del digital divide, oltre alla mappatura dei fabbisogni di ICT di
imprese, cittadini e PA piemontesi.
I risultati delle ricerche e le informazioni raccolte sull’evoluzione dei
servizi ICT vengono pubblicati annualmente in un rapporto chiamato “le
ICT nella costruzione della Società dell’Informazione del Piemonte”.
2. LS2 – Backbone: tramite il Consorzio Top-IX è stata già completata, a
novembre del 2006, la posatura di una dorsale multiservizio in fibra ottica
che connette, in modo indipendente e ad alta velocità, PA, cittadini,
università e mondo delle imprese e della ricerca.
Attraverso nodi di accesso posizionati in punti strategici del territorio
(capoluoghi, città principali e poli industriali e tecnologici), la dorsale è
stata estesa a tutta la regione e poi collegata a quelle limitrofe (Milano), ed
è in grado di ospitare i servizi delle PA, dei privati e del mondo
accademico.
3. LS3 – Favorire l’accesso: tramite la gestione del CSI Piemonte, questa
linea strategica prevede “… il completamento delle reti cittadine in fibra
ottica esistenti (MAN – Metropolitan Area Network) in grado di
23
CRC (2005), p. 47
14
raccordare pubblico e privato”24, ampliando così le aree raggiunte dalla
rete e fornendo maggiore impulso ad investire sul territorio da parte delle
imprese; la diffusione delle MAN coinvolge i capoluoghi di provincia e i
principali comuni.
4. LS4 – Territorio senza fili: per raggiungere le aree montane e rurali,
difficilmente coperte dalle tecnologie ICT esistenti per motivi fisici o di
mercato, è stato attivato un collegamento satellitare con la dorsale che,
tramite la tecnologia wireless, verrà diffuso in tutte quelle zone sfavorite
ed in particolare all’interno di comunità montane e collinari, associazioni
di comuni, scuole e comuni (collegando i servizi di base come municipi,
farmacie, medico generico, biblioteche etc.).
Beneficiari principali di questa linea strategica sono quindi i cittadini e gli
operatori locali che “… potranno così disporre di reti a banda larga a
prezzi sostenibili; sarà inoltre stimolata la nascita di nuova imprenditoria
locale che si configurerà come WISP (Wireless Service Internet
Provider)”25.
5. LS5 – Integrazione con il sistema nazionale e internazionalizzazione:
“realizzazione di un sistema di interconnessione ad alta velocità collegato
agli snodi di maggior concentrazione di operatori e risorse internet
nazionali ed europei”26. Il consorzio Top-IX, tramite i NAP (Neutral
Access Point27), collega il territorio piemontese agli altri NAP italiani e
UE, nell’ottica di avvicinare il sistema produttivo ai grandi centri
economici, e gli enti locali a quella che sarà l’interfaccia tra regioni e PA
centrale, il sistema pubblico di connettività (SPC).
24
CRC (2005), p. 48
Ibidem
26
Ibidem
27
Il NAP è un'infrastruttura fisica che permette a diversi Internet Service Provider di scambiare
traffico Internet fra loro.
25
15
6. LS6 – Ricerca, accademia e scuola: l’obiettivo è quello di creare una rete
di cooperazione tra mondo accademico, della ricerca e della scuola
(network ScuolePiemonte, Politecnico, Università di Torino e del
Piemonte orientale), oltre alla realizzazione da parte di Top-IX di una linea
LAN dedicata alla ricerca, sulla dorsale esistente.
In particolare gli obiettivi prefissati per questa linea strategica, enunciati
nella relativa pagina del sito web, sono:
•
“Diffondere e promuovere WI-PIE: incrementare progressivamente
l'utilizzo della piattaforma di interconnessione WI-PIE presso Scuole,
Accademie, Centri di Ricerca Pubblici ed Enti di ricerca industriale
privata su tutto il territorio piemontese.
•
Definire le Community networks pilota sul territorio: identificare
un'utenza pilota, composta da elementi rappresentativi in ambito di
Scuola, Accademia e Ricerca, su cui poter sperimentare tecnologie
emergenti.
•
Incentivare la sperimentazione di nuove tecnologie emergenti.
•
Utilizzare WI-PIE come piattaforma per i progetti di ricerca: stimolare
progetti di ricerca avanzata che usino tale infrastruttura come strumento
di cooperazione”28.
7. LS7 – Sviluppare i servizi sulla banda larga: creare servizi innovativi e
migliorare l’efficienza di quelli esistenti, sfruttando le potenzialità offerte
dalla banda larga nei nuovi strumenti di comunicazione come VoIP,
videoconferenza, voce e streaming. E’ previsto inoltre lo sviluppo di
servizi come la formazione a distanza o l’home working, di “… sistemi di
comunicazione basati sull’indipendenza dal tipo di terminale e
collegamento che l’utente utilizza (PC portatile, palmare, cellulari di terza
generazione, collegamenti fissi o radio), che consentiranno nuove forme di
organizzazione del lavoro; servizi basati sulla localizzazione, usati per
28
http://www.wi-pie.org/linee/ls6.htm
16
guide turistiche multimediali o per informare l’utenza su situazioni
contestuali particolari (es. traffico)”29.
La scelta di sviluppare sette progetti integrati, su linee strategiche differenti, è
stata presa per rendere maggiormente flessibile a livello temporale il programma,
in modo da valutare le necessità e lo stato di avanzamento di ogni singolo
progetto.
In particolare, sempre secondo quanto è riferito dal sito www.wi-pie.org, vengono
così garantiti i principi di:
•
“selettività, a partire dalla conoscenza del territorio, dalla valutazione di
efficienza e redditività degli interventi condotti”, in linea con i principi di
buona amministrazione delle PA;
•
“non sovrapposizione all'azione del mercato, in base alla definizione del
ruolo della Pubblica Amministrazione piemontese, precompetitivo rispetto
al mercato”, infatti lo scopo è quello di implementare il mercato ICT e non
di porsi come operatore sul territorio;
•
“sostenibilità nel tempo degli interventi proposti, verificata con un
monitoraggio continuo”, tramite l’osservatorio ICT del Piemonte, come
previsto dalla linea strategica 1;
•
“coerenza con analoghe iniziative, condotte a livello di governo nazionale
ed europeo”, come ad esempio il Piano di azione per l’e-government e, a
livello UE, il Programma quadro per la competitività e l’innovazione o
l’iniziativa i2010 (una Società europea dell’informazione per la crescita e
l’occupazione)30.
Lo sviluppo di tutte e sette le linee strategiche è stato possibile grazie ad
investimenti per un totale di quasi cento milioni di euro tra il 2002 ed il 2007 (tra
fondi stanziati dalla Regione, dalle Province, dall’Unione Europea e dal CIPE31).
29
CRC (2005), p. 49
Di cui maggiori informazioni rispettivamente ai siti: http://cordis.europa.eu/fp7/cip_it.html e
http://cordis.europa.eu/fp7/i2010_it.html (consultati il 06/02/2008)
31
Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica
30
17
2.2 LA SITUAZIONE ED I RISULTATI DEL PROGETTO AL 31 DICEMBRE 2007
Così come previsto dalla linea strategica 1, dal 2005 l’osservatorio ICT del
Piemonte, pubblica annualmente un rapporto in cui vengono evidenziati gli
sviluppi in termini di ICT nella regione ed i benefici connessi al programma WiPie.
La dorsale regionale è entrata in funzione a fine novembre 2006, sono stati attivati
gli undici nodi di accesso32 (i NAP, due a Torino, uno ad Alessandria, Asti, Biella,
Cuneo, Ivrea, Milano, Novara, Verbania e Vercelli) che collegano i quasi 1000
km di fibra ottica posata sul territorio della regione.
L’infrastruttura di rete a banda larga, realizzata da Top-IX, prevede:
• Un servizio di internet exchange, ovvero permette alle reti degli ISP33 di
interconnettersi fra di loro direttamente, attraverso i punti di interscambio
(NAP), garantendo così maggiore velocità e diminuendo i costi per i
provider. “L’infrastruttura di interscambio fornita dal Consorzio ai propri
membri è geograficamente distribuita sul territorio … con l’obiettivo di
agevolare la diffusione della larga banda, e quindi lo sviluppo delle singole
realtà locali, avvicinando l’accesso al servizio ai soggetti interessati”34.
In particolare il backbone costruito per il programma Wi-Pie ha uno
standard di connessione molto elevato (con velocità pari a 1 Gbps / 10
Gbps per le dorsali e 10 Mbps, 100 Mbps 1 Gbps o 10 Gbps per l’accesso
degli aderenti al consorzio).
I consorziati sono sinora 47, hanno aderito diverse istituzioni pubbliche
(es. regioni Piemonte e Valle d’Aosta, Università e politecnico di Torino,
che formano il 18% del totale), aziende private (AEM, Intesa Sanpaolo) e
imprese di telecomunicazioni o provider (che sono la percentuale
maggiore, quasi i 2/3, es. Telecom, Fastweb, Wind, Tex97).
32
“…realizzati in punti strategici del territorio ed in luoghi caratterizzati da alta concentrazione di
utenza e favorevoli dal punto di vista della connessione con le infrastrutture locali, nazionali e
internazionali” – http://www.wi-pie.org/linee/ls2.htm
33
Internet Service Provider (detto anche fornitore d'accesso o provider): è una struttura
commerciale o un'organizzazione che offre agli utenti (residenziali o imprese) accesso a internet
con i relativi servizi.
34
Top-IX Internet Exchange Service Description, p. 3
18
Per essere un nodo di internet exchange di notevoli dimensioni, il numero
di consorziati è ancora limitato, è degno di nota però un incremento del
29% tra il 2005 ed il 2006.
• Una Piattaforma Distribuita di Innovazione (PDI), cioè una piattaforma di
test utilizzata nell’ambito di una sperimentazione, chiamata Development
Program35, su cui “…le piccole e medie imprese possono "provare" idee e
progetti di innovazione, con la possibilità di individuare punti di forza e di
debolezza ed eventuali azioni correttive prima dell'ingresso vero e proprio
sul mercato”36.
Top-IX ha il ruolo di coordinare e supportare i progetti, che al momento
sono 26 (uno legato al mondo virtuale, 13 su broadcasting come webt-tv e
web-radio, e 12 su comunità virtuali on-line).
• Una rete riservata alle pubbliche amministrazioni locali, sulla quale verrà
implementata quella che è l’attuale RUPAR Piemonte, nell’ottica di
favorire il decentramento sul territorio e l’efficienza delle PA.
Gli indicatori di misura utilizzati dall’osservatorio ICT, a cui sono legati i benefici
di Wi-Pie (es. adozione delle ICT nelle imprese, potenziale innovativo della
regione), dimostrano come tra il 2005 ed il 2006 sia avvenuta una crescita della
società dell’informazione in Piemonte, ma con aspetti contrastanti. E’ aumentata
la presenza di infrastrutture a banda larga, il traffico generato dal consorzio TopIX e la sensibilità delle imprese verso le ICT, ma nel compenso c’è un
rallentamento nella diffusione di servizi ICT e nell’adozione della banda larga
come connessione da parte di imprese, cittadini etc.
Delle 41.819 unità locali nate in Piemonte nel 2006, secondo la stima
dell’osservatorio ICT basata su dati AAEP37, le imprese ICT sono state 560 (nel
35
“Il DP si propone di supportare a livello infrastrutturale (banda, server, hosting, housing, etc.)
sia la sperimentazione in fase pre-competitiva di tecnologie, servizi, modelli operativi e di business
sia iniziative innovative che usino Internet a banda larga come strumento principale” http://www.top-ix.org/development-program
36
http://www.wi-pie.org/linee/ls2.htm
37
Anagrafe Attività Economico e Produttive della Regione Piemonte
19
2004 erano 852 e nel 2005, 1.075). Anche nella provincia di Torino, che più ha
contribuito con la nascita di imprese ICT, l’andamento nel corso dei tre anni è
stato decrescente.
In generale, anche se sono aumentate le dotazioni ICT delle imprese, queste sono
ancora sotto-utilizzate, un esempio è la presenza di siti web che, sebbene abbia
avuto un discreto incremento (nel 2006 l’81,63% delle imprese aveva un proprio
sito web a fronte del 69,5% del 2002), è ancora limitata a siti vetrina.
In questo contesto i benefici derivanti da Wi-Pie sono stati riepilogati in diverse
categorie, riassunte nella figura seguente.
Figura 3: Misure dei benefici di Wi-Pie al 2005 ed al 2006, ordinate secondo valori crescenti della
variazione 2006-2005
Fonte: Osservatorio ICT del Piemonte (2007c), p. 8
Come si può vedere tutti i benefici hanno avuto un incremento; quelli più
significativi sono legati al miglioramento dell’azione delle PA (calcolato con
l’incremento dell’offerta di servizi e del loro utilizzo da parte di cittadini ed
imprese, delle PA) ed all’adeguamento ai paradigmi di Internet2 (in questo caso il
parametro di riferimento è il traffico generato da Top-IX, considerato come
“…indicativo di una propensione del sistema degli operatori piemontesi alla
sperimentazione di nuovi paradigmi tecnologici”38, che nella media annuale è
passato da 1,9 a 4,6 Gb/s).
38
Osservatorio ICT del Piemonte (2007c), p. 6
20
Sono cresciuti invece di meno i benefici legati all’aumento del livello di
conoscenza delle ICT (cioè i percorsi formativi e la diffusione dei servizi ICT) e
la riduzione del digital divide (l’utilizzo da parte di categorie diverse delle ICT e
l’adozione della banda larga che, come prima abbiamo visto, ha subito un
rallentamento).
Per quanto riguarda la riduzione del digital divide in termini di accesso alla banda
larga, un importante impulso al programma Wi-Pie è stato l’accordo del giugno
2006 con Telecom Italia, che dovrebbe portare ad una copertura del 96% della
popolazione telefonica del territorio piemontese. Nel grafico seguente è ben
visibile l’incremento del numero di comuni coperti dovuto al protocollo di intesa
con Telecom.
Figura 4: % Comuni coperti da banda larga da gennaio 1999 a luglio 2007
Fonte: Osservatorio ICT del Piemonte (2007a), p. 29
Al 31 dicembre 2007 il totale dei comuni raggiunti da tecnologia xDSL39 è di 854
(il 92% della copertura telefonica), ma a questa alta percentuale non corrisponde
un incremento significativo di collegamenti tramite connessioni a banda larga da
parte di imprese e cittadini piemontesi.
La copertura tramite banda larga dei comuni piemontesi era del 34% nel 2005 e
del 63,3% nel 2006 (in termini di popolazione rispettivamente l’82 e il 90,2%).
39
Insieme di tecnologie utilizzabili mediante la normale linea telefonica in rame, ovvero ADSL
(utenza residenziale), HDSL e SHDSL (utenze business)
21
Il rapporto adozione-copertura, sintetizzato nella tabella seguente per gli anni
2005 e 2006, evidenzia che anche se la diffusione delle connessioni a banda larga
sia crescente, il numero di cittadini che vi aderiscono è ancora molto basso.
Tabella 2: Confronto copertura e adozione di banda
larga per cittadini ed imprese 2005 e 2006
2005
Copertura Adozione
75,6%
21%
Cittadini
84,2%
73,4%
Imprese (UL)
2006
Copertura Adozione
89,9%
26%
Cittadini
89,1%
80,1%
Imprese (UL)
Fonte: Osservatorio ICT del Piemonte (2007c), p. 34
Il numero di imprese che utilizzano la banda larga è sensibilmente maggiore, e tra
queste la percentuale aumenta in modo direttamente proporzionale all’aumento
del numero di dipendenti (75,2% in quelle fino a 49 dipendenti, 96,4% in quelle
con più di 250). Le imprese con più dipendenti sono anche quelle che dispongono
di connessioni ad alta velocità (sopra i 2Mbps).
Bisogna però fare presente che nella maggior parte dei casi, si tratta non di nuove
utenze ma di “migrazioni” di connessioni da banda stretta a quella larga, segno
che il solo ampliamento della copertura non comporta un aumento significativo
dei nuovi utilizzatori di internet.
Nella figura seguente sono evidenziate la struttura della backbone regionale con i
nodi di accesso e la copertura regionale prevista per dicembre 2008. Il divario
relativo alla copertura delle zone non raggiunte dall’accordo con Telecom, sono
oggetto di interventi previsti dalle linee strategiche di Wi-Pie (come il progetto
RDD40), con utilizzo di altre tecnologie (ad es. wireless) a seconda delle
caratteristiche del territorio.
40
Reduce Digital Divide
22
Figura 5: Interventi complessivi e backbone. Piano di copertura regionale a dicembre 2008
Fonte: Sito ufficiale progetto Wi-Pie - http://www.wi-pie.org/programma/cartografia_2.htm
23
2.2.1
IL PROGETTO REDUCE DIGITAL DIVIDE (RDD)
Come evidenziato dalla cartografia precedente, le zone non coperte dall’accordo
con Telecom, riguardano 295 comuni (222 non toccati dal protocollo d’intesa e 73
coinvolti da Progetti CIPE, con interventi di infrastrutturazione tramite soluzioni
wireless delle Comunità Montane che si avvalgono di finanziamenti europei).
E’ stato quindi necessario prevedere altre forme di connessione per ridurre il
divario digitale di queste aree sfavorite, nell’ambito del programma Wi-Pie, è
stato avviato dalla Regione Piemonte un progetto denominato Reduce Digital
Divide (RDD).
Il progetto RDD prevede due fasi:
•
Fase 1: emanazione di un bando di gara per coprire i 222 Comuni che non
rientrano nel piano di copertura relativo all’accordo con Telecom né negli
interventi previsti dai progetti CIPE.
•
Fase 2: dopo aver aggiudicato la prima gara ne verrà bandita una seconda
per coprire i comuni che sono stati esclusi dalla Fase 1 e per quelli che pur
rientrando nei progetti CIPE, non hanno raggiunto una copertura per i
cittadini oltre che per le imprese.
La prima gara d’appalto, bandita a marzo del 2007 ed in corso di
aggiudicazione41, prevede la progettazione e realizzazione dell’infrastruttura e la
gestione in concessione pluriennale della rete fornita.
Tra i requisiti della gara, riservata agli operatori delle telecomunicazioni, ci sono:
• Fornitura di un servizio di accesso ad internet ad almeno il 95% di
famiglie ed imprese
• Tariffe di mercato (partendo da un valore massimo di riferimento)
• Livelli di servizio in linea con analoghi servizi commerciali
• Adeguato livello di assistenza tecnica ed help desk agli utenti
• Promozione e marketing dei servizi offerti
41
Al 13/02/2008
24
Le risorse stanziate dalla Regione Piemonte ammontano a circa 4,6 milioni di
Euro, suddivisi su tre lotti relativi a province diverse (Cuneo, Asti - Alessandria,
Biella - Novara – Torino – Verbania - Vercelli) e l’obiettivo è quello di arrivare
entro il 2008 a coprire con banda larga tutti e i 222 comuni, partendo da un
minimo obbligatorio da raggiungere di 152, identificati come a priorità alta.
Le zone sfavorite sono principalmente quelle montane, ma il divario riguarda
anche diverse aree collinari e pianeggianti piemontesi. Con l’intento di attirare
l’attenzione sui problemi di divario anche di queste ultime è nato un blog: “A
banda stretta. Cittadini digitali meno uguali degli altri”42, promosso da un gruppo
di cittadini e di imprenditori della provincia di Torino.
In particolare questi lamentano una disparità di trattamento, da parte della
Regione Piemonte nel protocollo d’intesa con Telecom Italia, riguardo alle zone
collinari e pianeggianti del Torinese in cui la banda larga non arriva e che sono
state escluse dall’accordo.
L’ultimo intervento risale a ottobre del 2007, l’iniziativa è interessante perché ha
avuto un seguito in altre regioni italiane (è stato aperto un blog simile in
Calabria43) e sul web sembra essere una delle poche “voci” in contrasto con il
programma Wi-Pie.
Il bando del progetto RDD offre comunque diverse garanzie sul raggiungimento
degli obiettivi previsti, ad esempio il mantenimento della proprietà delle
infrastrutture da parte delle pubbliche amministrazioni (agli operatori che le hanno
costruite andranno in concessione e gestione), il numero minimo di comuni con
priorità alta da raggiungere, la garanzia che la possibilità di connessione sia di
almeno il 95% dei cittadini, imprese e PA delle aree interessate e l’imposizione di
un tetto alle tariffe applicabili dai gestori di rete.
42
43
http://abandastretta.blogspot.com/
http://vogliamolarete.splinder.com/
25
3. LA LINEA STRATEGICA 6: ACCADEMIA, RICERCA E SCUOLA
Il progetto dimostratore nelle valli Orco e Soana è parte integrante della linea
strategica 6, è quindi utile sviluppare gli obiettivi e le funzioni di quest’ultima,
descritti prima brevemente nel paragrafo 2.1.
Responsabile e coordinatore della linea è il CSP, in collaborazione con Top-IX
per quanto riguarda la realizzazione di una LAN destinata alla ricerca all’interno
della dorsale creata, con l’osservatorio ICT del Piemonte come supporto alla linea
strategica 1 e con il CSI Piemonte per gli aspetti tecnologici ed organizzativi
riguardo le reti da utilizzare.
Dal punto di vista funzionale l’obiettivo principale della linea è la presenza attiva
di Accademia (intesa come Università), scuola e ricerca all’interno del programma
Wi-Pie, sia come network fisico che come collaborazione tra di essi.
Ne consegue il bisogno di incrementare l’utilizzo della backbone e delle altre
risorse tecnologiche messe a disposizione dal progetto Wi-Pie, per aumentare il
livello di utilizzo, conoscenza e diffusione di queste da parte dei cosiddetti early
adopters, ovvero coloro che per primi adottano le nuove tecnologie, usufruendo
così di un vantaggio competitivo rispetto agli altri.
E’ stata quindi identificata una community network pilota, composta da
rappresentanti di scuole, università e centri di ricerca piemontesi, che
sperimenteranno le tecnologie innovative e ne prenderanno familiarità.
Per quanto riguarda le infrastrutture, sono previsti dal piano della linea strategica
due obiettivi specifici:
• L’aumento della estensione delle infrastrutture di accesso a banda larga:
attraverso MAN o reti WI-FI, per raggiungere le sedi di accademia, scuole
e centri di ricerca (al momento sono infatti collegate solo le sedi principali,
poco meno di un quarto di quelle presenti nella regione).
• Lo sviluppo di un sistema di interconnessione delle infrastrutture di rete:
per aumentare la collaborazione tra i vari enti di istruzione, accademici e
26
di ricerca e per “… accelerare i processi di trasferimento e innovazione
tecnologica tra di essi e verso l’esterno”.44
La realizzazione di questi obiettivi avviene tramite l’integrazione di due tipologie
di azione, la promozione e diffusione del programma Wi-Pie e l’attuazione di
progetti dimostratori per sviluppare specifiche community networks locali su cui
sperimentare le tecnologie emergenti.
I progetti, previsti dalla linea strategica 6, collegati a questi obiettivi riguardano:
• L’inserimento di una sezione relativa a Wi-Pie nel portale www.dschola.it:
il progetto “dschola”, attivo dal 2001 e promosso dal Ministero
dell’Istruzione, Università e Ricerca e dalla Pubblica Amministrazione
locale, riguarda la creazione di una comunità di scuole piemontesi e la
realizzazione di un sistema scolastico regionale con l’obiettivo di aiutare il
processo di diffusione dell’ICT nella scuola a tutti i livelli.
E’ stata messa a disposizione dei 27 istituti scolastici che partecipano al
progetto una rete a banda larga con l’obiettivo di “… promuovere la
conoscenza di esperienze significative di utilizzo della banda larga nelle
scuola a fini didattici e amministrativi” e di “valorizzare contenuti di tipo
multimediale (in particolare prodotti dalle scuole) utili al Programma WiPie” 45.
Nel portale www.dschola.it (coordinato da CSP) le scuole si incontrano e
scambiano informazioni su temi scolastici e relativi alle ICT, formando
oltre che una comunità virtuale, anche un laboratorio in cui possono essere
sperimentati in campo didattico i benefici di Wi-Pie.
Vengono così incrementate le possibilità di diffusione delle ICT nelle
scuole, ma soprattutto viene ridotto concretamente il divario digitale a
livello culturale degli studenti, così come previsto dalle direttive europee,
aumentando le opportunità di utilizzo e conoscenza degli strumenti ICT in
futuro.
44
45
CSP (2007a), p. 5
http://www.wi-pie.org/linee/ls6.htm
27
Nel 2007 il portale è stato modificato, maggiore attenzione è stata data ai
contenuti multimediali e su internet si viene indirizzati direttamente alla
pagina di DscholaTv46 (denominato “Il videoportale per le scuole”); è stata
inoltre creata una sezione Dschola sull’isola in Second Life di Wi-Pie, per
l’organizzazione di conferenze in streaming e come spazio di incontro
virtuale tra studenti e docenti.
• La sperimentazione di tecnologie emergenti quali WiMax47, IPv648 e Grid
Computing49: sperimentazione e valutazione dell’uso del WiMax (il
Piemonte è una delle regioni italiane designate dal Ministero delle
Comunicazioni e dalla Fondazione Ugo Bordoni per effettuare test sul
territorio con questo tipo di tecnologia) come alternativa alle reti Wi-Fi, in
zone definite e nell’ambito scuola, università e ricerca.
Per quanto riguarda l’IPv6 la sperimentazione riguarderà l’impatto e le
possibilità offerte da questo nuovo protocollo sulle reti attuali, oltre che
funzionare da osservatorio tecnologico e la partecipazione alla IPv6 Task
Force italiana.50
Il progetto Grid Computing prevede invece “l’acquisizione di competenze
sulle tematiche correlate alle architetture di grid computing e alle
principali classi di problemi risolvibili mediante soluzioni di grid
computing; analisi di soluzioni tecnologiche specifiche; analisi (per quanto
concerne gli aspetti di rete) di applicativi reali e valutazione architetturale
nell’ottica dell’inserimento in piattaforme di grid computing”.51
46
http://www.dschola.it/tv/
Worldwide Interoperability for Microwave Access: è una tecnologia in grado di diffondere
connessioni Internet a banda larga e senza fili per un raggio di 50 chilometri
48
Protocollo internet di nuova generazione che introduce nuovi servizi e semplifica la
configurazione e la gestione delle reti IP
49
“Il grid computing identifica un'infrastruttura di elaborazione distribuita nata per rispondere alle
esigenze poste da studi avanzati nel campo della scienza, dell'ingegneria, della fisica, della
biologia e di qualsiasi campo dove vi sia la necessità di elaborare grandissime quantità di dati” –
definizione da http://www.gridcomputing.it/
50
“L'IPv6 Task Force Italiana nasce nell'ambito della IPv6 Task Force della Commissione
Europea ed ha come obiettivo principale quello di riunire tutte le realtà italiane interessate al
protocollo IP di nuova generazione, ponendosi come forza propositiva e di raccordo con la
Comunità Europea”. – Definizione da http://www.it.ipv6tf.org/
51
Piano linea strategica 6, Accademia Ricerca e Scuola, Documento interno CSP (2007), p. 13
47
28
• I progetti dimostratori di Novara e delle valli Orco e Soana: in base agli
obiettivi previsti dalla linea strategica 6, sono stati individuati due ambiti
territoriali differenti in cui sviluppare progetti dimostratori, per valutarne
l’estensione a zone con caratteristiche simili.
In particolare, nella provincia di Novara il dimostratore prevede la
creazione di una community network sul territorio per diffondere l’uso e la
conoscenza delle tecnologie a banda larga grazie a scuola ed università
(sono coinvolti alcuni istituti superiori e l’Università del Piemonte
Orientale),
e
favorire
così
“…
il
processo
di
trasferimento
dell’innovazione tecnologica verso la Pubblica Amministrazione locale e il
sistema delle imprese”.52
Il progetto dimostratore nelle valli Orco e Soana, di cui tratterò nel
prossimo capitolo, prevede la creazione di un “laboratorio a cielo aperto”,
in una zona soggetta ad elevato digital divide, con lo scopo di
sperimentare nuove tecnologie di connessione (come quelle wireless) e di
utilizzarle per lo sviluppo socio-economico del territorio.
52
Piano linea strategica 6, Accademia Ricerca e Scuola, Documento interno CSP (2007), p. 13
29
CAPITOLO II
WI-PIE VOS: IL PROGETTO DIMOSTRATORE
NELLE VALLI ORCO E SOANA
1. IL PROGETTO WI-PIE VOS
Come abbiamo visto nel precedente capitolo, uno degli scopi della linea strategica
6 del programma Wi-Pie è la realizzazione di progetti dimostratori per la
sperimentazione di tecnologie emergenti.
In particolare le zone interessate dai dimostratori devono presentare queste
condizioni:
•
condizioni di marginalità (carenza di servizi, calo demografico, declino
economico e crisi occupazionale)
•
situazione di hard digital divide (ovvero assenza di infrastrutture di
telecomunicazione);
•
posizione geografica favorevole allo sviluppo di un “Laboratorio a cielo
aperto”;
•
interesse e disponibilità delle istituzioni pubbliche locali;
•
condizioni che permettano la sperimentazione di un modello che sia
replicabile e scalabile in un contesto di sistema.
Per questi motivi, e per il fatto che la zona è coperta solo parzialmente
dall’accordo Telecom Italia – Regione Piemonte sulla diffusione della banda
larga, è stato individuato il territorio della Comunità Montana valli Orco e Soana,
come oggetto di un progetto dimostratore.
L’intento del dimostratore nelle Valli Orco e Soana è proprio quello di individuare
e sperimentare in un contesto concreto soluzioni non solo tecnologiche ma anche
di governance, che si dimostrino sostenibili nel tempo e che permettano il
superamento del digital divide tramite l’intervento pubblico in zone in cui gli
operatori di mercato non arrivano.
30
Più in dettaglio il progetto si propone di raggiungere i seguenti obiettivi specifici:
• validazione di un modello replicabile e funzionale a qualsiasi area
considerata ad elevato “digital divide”;
• coinvolgimento territoriale della Comunità Montana nell’intero processo
di realizzazione dell’infrastruttura del dimostratore;
• analisi dei criteri economici che, adattandosi alla specifica situazione
territoriale e prescindendo dalla tecnologia utilizzata, possano garantire
una sostenibilità economica che trascenda il periodo di sperimentazione,
coinvolgendo gradualmente nel processo di realizzazione del dimostratore
anche
soggetti
terzi
individuati
prevalentemente
nel
tessuto
imprenditoriale della Comunità Montana e in sinergia con le Pubbliche
Amministrazioni locali;
• implementazione di un dimostratore che sia in grado di creare un ambiente
dimostrativo di utilizzo integrato di tecnologie emergenti.
Di seguito nel capitolo, verrà usata la denominazione Wi-Pie VOS per indicare
tale progetto.
1.1 GLI ATTORI DEL PROGETTO WI-PIE VOS
Il progetto è stato avviato nell’ottobre del 2005, dopo una prima fase istruttoria
che ha permesso di individuare l’area di riferimento e di impostare i rapporti con
le istituzioni locali di riferimento, e prevede la partecipazione di diversi soggetti
privati e pubblici:
• La Regione Piemonte: in qualità di promotore del programma Wi-Pie e di
ente finanziatore del progetto (1 milione di Euro nel periodo 2005-2007).
• Il CSP: come realizzatore e coordinatore tecnico-scientifico.
• Il consorzio Top-IX: per l’interconnessione al NAP di Torino della dorsale
ed il collegamento ad internet.
• AEM NET S.p.A.: la società del gruppo IRIDE energia che si occupa della
realizzazione, gestione e commercializzazione di infrastrutture a banda
larga nella città di Torino, fornisce l’interconnessione tra il nodo Top-IX di
31
Torino e le due valli, grazie alla dorsale locale in fibra ottica di sua
proprietà.
• WIND Telecomunicazioni S.p.A.: come sperimentatore della tecnologia
DVB-H53 e del suo business case, cioè il tipo di mercato interessato dal
progetto e l’identificazione degli elementi di successo commerciale.
• La Fondazione Ugo Bordoni54: come supervisore tecnico delle attività di
sperimentazione di trasmissioni digitali terrestri e di servizi interattivi
previsto dal Ministero delle Comunicazioni, svolge analisi e test del
modello di distribuzione del piano delle frequenze per DVB-T/H.
• Il Centro Ricerche e Innovazione Tecnologica della RAI: che si occupa
della sperimentazione su IPTV55, cioè della visione di contenuti televisivi
in formato digitale tramite una connessione internet a banda larga.
• Il Parco Nazionale Gran Paradiso: come testbed56 su una selezione di sedi
di valle, centri visitatori e casotti in quota.
• La Comunità Montana Valli Orco e Soana: come cooperatore in tutte le
fasi del progetto e come testbed, per il coinvolgimento dei soggetti locali
nella sperimentazione
• Q-TV: Quadrifoglio TV in qualità di operatore di rete per il canale digitale
terrestre.
• Rete Canavese: emittente televisiva locale che fornisce contenuti videogiornalistici per il palinsesto di ORSO TV.
• Documentary in Europe: associazione culturale senza fini di lucro, che
all’interno del progetto si occupa dell’iniziativa “Superottimisti”, per il
recupero, catalogazione e diffusione di filmati amatoriali riguardanti la
“memoria” delle Valli Orco e Soana.
53
Digital Video Broadcasting Handheld: è lo standard del consorzio europeo DVB per una
modalità di radiodiffusione terrestre studiata per trasmettere programmi TV, radio e contenuti
multimediali ai dispositivi handheld, come i più comuni smartphone e i palmari Pda. Definizione
da VOS: Sistema di comunicazione integrato multicanale. Piano di progetto – Documento interno
CSP (2007), p. 5
54
http://www.fub.it/ - Sito ufficiale Fondazione Ugo Bordoni
55
Internet Protocol Television
56
Piattaforme di sperimentazione utilizzate nei grandi progetti di sviluppo per testare la
funzionalità e replicabilità delle innovazioni.
32
Il progetto è realizzato da CSP, essendo il dimostratore parte integrante della linea
strategica 6, con l’attiva collaborazione della Comunità Montana che ha
partecipato al processo di progettazione dell’intervento, segnalando i fabbisogni
dell’area e mettendo in contatto il gruppo di lavoro con gli operatori locali. La
Comunità
montana
ha
peraltro
espresso
vivo
interesse
a
valorizzare
l’infrastruttura messa a disposizione dalla sperimentazione, a progetto terminato,
attivandosi per mantenerne la gestione.
1.2 SVILUPPO DEL PROGETTO
Il progetto si sviluppa su di un arco temporale che, partendo dallo studio e
progettazione del 2005, si concluderà entro la fine 2008 con il passaggio da
sperimentazione ad esercizio della rete realizzata.
Tramite la creazione della rete a banda larga sarà possibile fornire servizi che, se
in ambito urbano possono sembrare quasi di routine, in un territorio ad alto
divario digitale sono una novità e possono contribuire al miglioramento delle
condizioni di vita e dello sviluppo economico.
Nello sviluppo del progetto CSP fornirà i servizi di connettività, in qualità di ISP,
e di telefonia VoIP57. L’introduzione dei servizi riguarda l’accesso ad internet a
banda larga in modalità always on, la possibilità di utilizzare sistemi di telefonia
basati sulla tecnologia VoIP, l’uso potenziale di trasmissioni in videoconferenza e
streaming ed il monitoraggio di siti di interesse ai fini della ricerca e della
protezione civile.
Nel progetto è inoltre prevista, dove possibile, l’installazione di hot-spot Wi-Fi
per consentire la connessione senza fili nella zona coperta.
In particolare per scuole, imprese locali e sedi comunali la connessione always on
comporta tutta una serie di servizi che semplificano lo svolgimento del lavoro e ne
diminuiscono i costi (e-mail, navigazione web, telefonia VoIP) o che possono
ampliare il mercato di riferimento (ordini on-line, commercio elettronico, sito
web).
57
Voice over IP: applicazione che permette il trasporto contemporaneo della voce e delle
informazioni di segnalazione sulla rete. Permette quindi di effettuare telefonate attraverso Internet
o altre reti basate sul protocollo IP.
33
Tra i siti di interesse che sono stati individuati, ve ne sono anche alcuni di tipo
turistico, per le strutture scioviarie ad esempio la connessione, oltre a creare zone
a copertura Wi-Fi in prossimità delle piste, può servire al posizionamento di
webcam con la relativa trasmissione in streaming di immagini del territorio su siti
e portali web.
Infine, dal punto di vista della ricerca scientifica e della protezione civile, oltre al
miglioramento delle comunicazioni, le opportunità previste sono relative al
monitoraggio, ad esempio, di eventi franosi e delle dighe, con la raccolta tramite
sensori e webcam di dati da inviare ai centri operativi.
1.2.1
REALIZZAZIONE DELL’INFRASTRUTTURA DI RETE
In fase di studio del progetto la Comunità Montana ha segnalato dei siti di suo
interesse, per la funzione di testbed, individuandone circa 50 tra sedi comunali,
dighe, strutture scioviarie, scuole ed uffici postali, imprese locali. Per motivi
differenti il progetto concluderà la fase sperimentale al 30 giugno 2008 con circa
40 siti collegati e attivi.
Le modifiche sul numero di siti interessati sono state effettuate in accordo con la
Comunità Montana e sono determinate dall’obiettivo generale del progetto, che in
fase sperimentale non intende coprire l’intero territorio delle Valli ma
sperimentare un modello che, attraverso l’utilizzo di tecnologie complementari,
permetta di raggiungere e servire aree decentrate e montuose. In quest’ottica, la
pianificazione della rete ha traguardato l’obiettivo di coprire almeno un sito per
tipologia (nel caso delle dighe, eventi franosi e strutture scioviarie).
Inoltre, l’arrivo della tecnologia mini ADSL portata da Telecom in alcuni comuni
posti all’imbocco delle due valli (Pont Canavese, Alpette, Frassinetto, Locana,
Sparone e Ribordone), ha comportato la decisione di escludere queste località, a
parte qualche punto di interesse scientifico particolare, a favore di altre non servite
da connessione a banda larga.
Per la selezione di imprese, attività commerciali e professionisti sono state
raccolte e selezionate specifiche richieste di adesione in occasione e a seguito di
presentazione pubblica del progetto. Le numerose richieste pervenute, anche da
34
soggetti precedentemente non previsti (come uffici del turismo, pro-loco, oratori)
hanno spinto a privilegiare la categoria rispetto ai punti del territorio come dighe o
eventi franosi su cui un caso poteva essere sufficiente. Con l’inclusione di nuovi
partner di progetto, come il Parco Nazionale Gran Paradiso, di soggetti
interessanti per sperimentazioni scientifiche (come l’osservatorio astronomico di
Alpette o il rifugio pontese), di nuovi centri nati proprio grazie alla
sperimentazione (come “Casa Digitale” a Ronco), infine, si sono aggiunte nuove
categorie di punti di interesse. La tabella seguente è quindi relativa unicamente ai
siti richiesti in fase iniziale di progetto, e quelli che sono poi stati effettivamente
coperti. Potranno essere aggiunti ulteriori punti su richiesta della Comunità
Montana entro la fine della sperimentazione prevista per giugno 2008.
Tabella 3: Punti di interesse richiesti e relativa copertura
Tipologia
Sedi comunali
Dighe
Strutture scioviarie
Eventi franosi
Imprese locali
Sala protezione civile
Sede comunità montana
Uffici postali
Scuole
Rifugi alpini
Osservatorio Astronomico
Sedi PNGP58
Casa Digitale
Biblioteche
Uffici del turismo
Pro-loco
Oratorio
Totale
Punti di interesse
Richiesti
11
6
4
6
15
1
1
2
3
0
0
0
0
0
0
0
0
49
Coperti
4+1
1
1
1
12
1
1
2
2
1
1
8
1
1
1
1
1
36
Fonte: Elaborazione del candidato su dati Dimostratore da implementare in territorio ad elevato
digital divide, Ambito territoriale individuato: Valli Orco e Soana, Documento interno CSP (2005),
p. 10
58
Parco Nazionale Gran Paradiso
35
In base ai siti interessati, è stata predisposta l’infrastruttura di rete per
raggiungerli, ed il primo problema che si è venuto a creare è stata
l’interconnessione al NAP di Torino del consorzio Top-IX.
Il gruppo IRIDE, tramite AEM NET ha messo a disposizione una coppia di fibre
ottiche della dorsale di rete che collega le centrali idroelettriche di sua proprietà in
Valle Orco.
La rete in fibra ottica collega infatti la diga sul lago Telessio, le centrali di Pont
Canavese, Bardonetto e Rosone; quest’ultima è collegata con la centrale del
Martinetto a Torino che, a sua volta, è connessa al nodo torinese di Top-IX.
Di questo tratto di collegamento in fibra ottica a 1Gb/s sono stati dedicati100
Mb/s di banda al progetto tramite una VLAN59; tale valore è stato ritenuto
adeguato alle necessità del dimostratore (trasporto dati, flusso relativo al digitale
terrestre) e agli obiettivi da raggiungere.
Tramite il collegamento tra le tre centrali e la diga, è stata creata una dorsale a
1Gb/s che attraversa la valle Orco ed è stato installato un apparato di rete con
porte ethernet a 100Mb/s che permette la connessione con gli apparati wireless ed
i server di rete.
59
Virtual LAN: “Una LAN virtuale, comunemente detta VLAN, è un gruppo di host che
comunicano tra di loro come se fossero collegati allo stesso cablaggio, a prescindere dalla loro
posizione fisica. una VLAN ha le stesse caratteristiche di una LAN fisica, ma consente di
raggruppare le workstation come se fossero attestate sullo stesso segmento di rete. Invece di
spostare gli host, la configurazione della rete si fa tramite strumenti software.” – Definizione da
http://www.andreabeggi.net/2007/10/02/vlan-cosa-sono-e-perche-si-usano/
36
Figura 6: Dorsale in fibra ottica del progetto Wi-Pie VOS
Fonte: Dimostratore Valli Orco e Soana: progetto esecutivo, Documento interno CSP (2007), p. 11
Per creare la rete di contribuzione, ovvero la rete di antenne wireless connesse alla
fibra ottica già presente, sono stati creati dei ponti wireless appoggiandosi ai
tralicci già installati sul territorio, di proprietà della Comunità Montana ed in un
caso di TRC Spazio (un’azienda privata che si occupa di impiantistica elettrica e
radio-televisiva).
Poiché non è stato possibile utilizzare il traliccio in località Balme (Tr9) per
problemi di staticità, il comune di Ribordone è stato escluso in quanto non
raggiungibile.
Figura 7: Rete di contribuzione del Progetto Wi-Pie VOS
Fonte: Elaborazione del candidato su Dimostratore Valli Orco e Soana: progetto esecutivo,
Documento interno CSP (2007), p. 14
37
Da ognuna delle quattro sedi delle centrali IRIDE già raggiunte dalla fibra ottica,
partono quindi quattro rami che creano la relativa rete di contribuzione. A sua
volta, da ogni traliccio, il segnale viene rimandato al successivo, formando così la
rete di contribuzione.
Il primo ramo che parte dalla sede di Pont Canavese, tramite un traliccio presente
in località Faiallo Pont porta la rete in Val Soana e nel Vallone di Forzo. Il
secondo ramo, con origine nella sede di Bardonetto, copre la zona circostante
tramite un collegamento wireless tra fibra e traliccio (Tr2), il terzo ramo parte da
Rosone e dal traliccio Tr3 dà origine alla rete che copre l’ultima parte della Valle
Orco fino a Ceresole Reale.
Il quarto ed ultimo ramo, che parte dalla diga sul lago di Telessio, fornisce
connettività esclusivamente alla zona circostante, senza essere connesso a nessun
traliccio.
Dopo aver realizzato la rete di contribuzione si è passati a quella di accesso,
ovvero il raggiungimento in ponte radio dei siti richiesti dalla Comunità Montana
per la sperimentazione. Per la morfologia del territorio ed il posizionamento dei
tralicci, non è stato possibile raggiungere tutti i siti, in particolare le dighe sui
laghi di Valsoera, Agnel e d’Eugio, la sede comunale di Ribordone, un evento
franoso nelle vicinanze di Piamprato e gli impianti scioviari di quest’ultimo e di
Ceresole Reale.
Lo schema della rete realizzata è quello descritto nella figura seguente, con la
dorsale in fibra ottica tra le quattro sedi IRIDE (in rosso), la rete di contribuzione
e quella di accesso (evidenziate rispettivamente in blu e verde) ed i collegamenti
wireless tra la rete in fibra ottica e i tralicci (in giallo).
Nello schema sono anche individuati il numero di Mb/s necessari per i singoli
tratti di rete, calcolando che per ogni sito di interesse è stato assegnato un canale
di 2Mb/s.
38
Figura 8: Schema della rete progetto Wi-Pie VOS nelle Valli Orco e Soana
f.o.
IRIDE Bardonetto
IRIDE Pont
f.o.
f.o.
12M
38M
FP
Tr2
IRIDE Telessio
IRIDE Rosone
f.o.
4M
10M
Tr3
Tr4
Tr1
34M
Tr11
Tr5
12M
22M
Tr13
4M
Tr14
4M
8M
8M
Tr6
2M
Tr12
14M
4M
4M
8M
Tr18
6M
Pont
Canavese
Vallone
di Forzo
Ronco
Ingria
Valprato
Soana
Ceresole
Rosone
Locana
Noasca
Lago
Telessio
e Rifugio
Pontese
Fonte: Dimostratore Valli Orco e Soana: progetto esecutivo, Documento interno CSP (2007), p. 35
Il primo tratto della rete di accesso collega Pont Canavese, i comuni della Valle
Soana ed il Vallone di Forzo. Pont Canavese, sebbene raggiunta recentemente
dalla tecnologia mini ADSL di Telecom, ha mantenuto la possibilità di
sperimentazione per due punti di interesse, la sala dell’unità operativa della
protezione civile e la scuola “Caduti per la libertà” che comprende sia la scuola
primaria che quella secondaria.
Tramite il traliccio di Faiallo Pont è stato quindi possibile collegare due siti
richiesti, per l’importanza del ruolo che svolge al centro operativo della
protezione civile è stato garantito un collegamento a 4Mb/s.
Dal traliccio 1 (Tr1), in una sorta di collegamento a cascata con altri cinque
tralicci (Tr 11, 12, 13, 14, 18) è stato possibile connettere i comuni di Valprato,
Ingria e Ronco in Val Soana, ed il Vallone di Forzo (valle laterale alla destra del
torrente Soana).
Oltre a quelli richiesti dalla Comunità montana, sono stati connessi anche altri
punti di interesse, ampliando la sperimentazione ai professionisti ed alle imprese
locali che hanno fatto domanda di partecipazione. Trattandosi di un progetto
ancora in fase di realizzazione e sperimentazione, alcuni punti possono non essere
39
stati coperti (come quelli previsti per il Comune di Ribordone, che però per motivi
strutturali non è stato possibile arrivare a coprire) mentre altri sono stati inseriti in
corso d’opera (come ad esempio il Parco Nazionale Gran Paradiso e l’osservatorio
astronomico di Alpette).
I siti interessati per la valle Soana sono elencati nella seguente tabella.
Tabella 4: Punti di interesse collegati in Val Soana
Località
Tipologia
Sede comunale
Ingria
Pro loco
Sede comunale
Scuola elementare
Ronco Canavese
Casa digitale
Oratorio
n. 6 Imprese locali
Molino di Forzo n. 2 Imprese locale
Tressi
n. 1 Impresa locale
Chiò
n. 1 Impresa locale
Sede comunale
Valprato Soana Ufficio del turismo
n. 1 Impresa locale
19
Totale
Fonte: Adattamento da Dimostratore Valli Orco e Soana: progetto
esecutivo, Documento interno CSP (2007), pp. 18 e 19
Nella piazza della sede comunale di Ronco verrà creato un hot-spot60 che
consentirà la connessione wireless alla rete, questo è in fase di attivazione, dopo
aver concluso i procedimenti burocratici necessari.
Altri hot-spot sono in corso di attivazione presso i siti elencati in tabella, per
quanto riguarda Carello, Pontese e Telessio si sta valutando la possibilità di
utilizzare il sistema SMS gateway, ovvero l’accesso alla rete col proprio portatile
o palmare grazie a credenziali fornite tramite sms dopo la compilazione di un
60
Un hot spot è un luogo fisico dotato di connettività di tipo wireless, attraverso cui è possibile
accedere ad Internet sfruttando uno o più access point.
40
form on-line in cui viene indicato il proprio numero di cellulare (soluzione
ipotizzata soprattutto per i turisti).
Per quanto riguarda l’attivazione dei residenti e degli altri utenti, questa avverrà
con autenticazione tramite server del CSP, che fornirà un numero di indirizzi
disponibili per hot-spot a seconda del bacino d’utenza; i comuni in cui questi
hanno sede, a loro volta, dopo aver registrato i singoli utenti, forniranno loro le
credenziali di accesso che avranno una durata maggiore di quelle fornite ai turisti
(probabilmente più mesi o fino alla fine del progetto).
Tabella 5: Hot spot in corso di attivazione
Località
Ronco Canavese
Ceresole Reale
Noasca
Ingria
Bastalon
Carello
Pontese
Telessio
Sede hot-spot
Comune
Comune
Centro visitatori PNGP
Ostello comunale
Piazza principale
Casotto PNGP
Sciovia
Rifugio
Diga
Fonte: CSP
Il secondo tratto di rete connette invece il Comune di Locana; sebbene questo sia
stato raggiunto dal servizio di mini-ADSL di Telecom, è stato deciso di mantenere
la connessione wireless per la sperimentazione del DVB-T/H.
La rete di accesso è stata creata grazie ad un ponte wireless che dalla sede IRIDE
di Bardonetto, connette il traliccio 2 e da qui la zona di Locana e delle frazioni di
Carello e Rosone.
I comuni di Rosone, Noasca e Ceresole sono invece collegati tramite il terzo tratto
di rete che parte dalla centrale idroelettrica dell’IRIDE presente nel primo dei tre
comuni e, tramite i tralicci 2 e 3, copre la frana presente sopra Rosone che
necessita di un monitoraggio continuo.
41
Tramite i tralicci 3, 4 e 5 è stato possibile collegare Noasca ed i relativi punti di
interesse, mentre Ceresole è stata raggiunta a cascata dal collegamento tra questi
ed il traliccio 6.
Tabella 5: Punti di interesse collegati a Noasca, Rosone,
Ceresole Reale e lago di Telessio
Località
Rosone
Noasca
Ceresole Reale
Lago di Telessio
Totale
Tipologia
n. 1 Impresa locale
Evento franoso
Ostello comunale
Ufficio postale
Sede comunale
Ufficio postale
Diga
Rifugio alpino
8
Fonte: Adattamento da Dimostratore Valli Orco e Soana: progetto esecutivo,
Documento interno CSP (2007), pp. 28, 29, 30
Il quarto ed ultimo tratto di rete è quello relativo alla diga sul lago di Telessio,
grazie alla backbone locale in fibra ottica dell’IRIDE che arriva fino alla diga è
stato connesso anche il Rifugio Pontese che è localizzato ad un’altezza di 2.217
metri nel vallone di Piantonetto.
1.2.2
IL SERVIZIO SPERIMENTALE DI CONNETTIVITÀ ADSL
Per la sperimentazione del servizio di connettività ADSL è stata scelta la formula
del “shared access”, cioè l’accesso condiviso tramite il doppino telefonico
dell’utente che mantiene il contratto di telefonia fissa con Telecom Italia e
usufruisce del servizio ADSL tramite il CSP.
La tecnologia di shared access viene di solito utilizzata dai normali provider che
utilizzano così le frequenze ADSL del doppino per fornire il loro servizio,
pagando un canone a Telecom per questo. Dal doppino è poi competenza del
provider la connessione alla rete internet.
42
Per poter fare questo è necessario installare un dispositivo (il Digital Subscriber
Line Access Multiplexer - DSLAM IP) nella centrale Telecom di riferimento per
captare il traffico dati del doppino ed instradarlo sulla rete fornita dal provider.
L’area designata per la sperimentazione del servizio di connettività ADSL è quella
del Comune di Ronco Canavese, in cui attualmente nessun provider di
connettività ADSL è presente ed in cui la centrale Telecom è situata nella piazza
centrale, proprio vicino alla sede comunale. Dopo aver effettuato questa scelta il
CSP ha contattato Telecom per definire le modalità di co-locazione61 (ovvero le
tipologie di servizio offerte per la modalità shared-access) più adatte al progetto;
quelle individuate sono di quattro tipi:
• Servizio di co-locazione in sala interna alla centrale Telecom, con
installazione del dispositivo DSLAM IP a cura del provider e di proprietà
dello stesso.
• Servizio di co-locazione in shelter, con l’installazione dell’apparato
DSLAM IP in un’apposita struttura coperta all’interno del recinto di
centrale di Telecom.
• Servizio di co-locazione nelle immediate vicinanze, in cui l’installazione
del DSLAM IP del provider avviene, in un locale da questi adibito, fuori
dal recinto di centrale, e che Telecom deve raggiungere per rendere
possibile il collegamento.
• Servizio di co-locazione virtuale, in cui l’apparato viene fornito ed
installato da Telecom all’interno della sua centrale.
Dai colloqui con Telecom sono risultate diverse criticità. Innanzitutto per le tariffe
applicate da Telecom stessa, che non prevedono distinzioni tra servizio in
produzione e sperimentazione (come nel caso di questo progetto), inoltre per ogni
61
Le modalità offerte sono disponibili sul sito http://www.wholesale-telecomitalia.it/ all’interno
delle pagine relative all’Offerta di Riferimento 2008 di Telecom Italia per gli Operatori relativa ai
servizi di accesso disaggregato all’ingrosso alle reti e sottoreti metalliche e ai servizi di
colocazione (Mercato 11).
43
contratto c’è una durata minima di sette anni e gli studi di fattibilità per
individuare la tipologia di co-locazione più adatta sono a pagamento.
Infine non è possibile per il CSP installare, dentro il recinto di centrale Telecom,
nessun tipo di collegamento a ponte radio (che avrebbe facilmente ovviato al
problema), ed è quindi obbligatorio collegare la rete di contribuzione all’apparato
DSLAM IP tramite la stesura di ulteriore fibra ottica (con un incremento dei costi
da sostenere).
Per questi motivi non è stato possibile dare il via alla sperimentazione del servizio
di connettività ADSL in modalità shared access.
Le tariffe sono infatti nettamente superiori a quelle previste ed anche la durata
minima di contratto è maggiore a quella del progetto Wi-Pie VOS, trattandosi di
una sperimentazione il CSP ha notato che questi aspetti dovrebbero essere
ridimensionati, proprio per le caratteristiche di ricerca dell’iniziativa.
Il problema non è però relativo solo a Telecom, questa infatti deve sottostare alle
indicazioni fornite dall’Authority delle telecomunicazioni a livello nazionale, che
non prevedono distinzione tra sperimentazione e servizi in produzione, nemmeno
in zone caratterizzate da hard digital divide.
44
CAPITOLO III
IL PARCO NAZIONALE GRAN PARADISO
NEL PROGETTO WI-PIE VOS
1. STORIA E CONTESTO: I PARCHI NAZIONALI
Il Parco Nazionale Gran Paradiso è un’area protetta che rientra, secondo l’art. 2
della legge quadro tra quelle costituite “…da aree terrestri, fluviali, lacuali o
marine che contengono uno o più ecosistemi intatti o anche parzialmente alterati
da interventi antropici, una o più formazioni fisiche geologiche, geomorfologiche,
biologiche, di rilievo internazionale o nazionale per valori naturalistici, scientifici,
estetici, culturali, educativi e ricreativi tali da richiedere l'intervento dello Stato ai
fini della loro conservazione per le generazioni presenti e future”.62
Le finalità di un’area protetta sono molteplici, dal mantenimento dello stato di
biodiversità, inteso come varietà di specie ed ecosistemi esistenti, alla ricerca
scientifica e l’educazione ambientale.
In Italia i parchi nazionali sono ventidue e la caratteristica che li distingue è la
presenza umana al loro interno, quindi oltre alle attività di salvaguardia e di
gestione del territorio, è necessaria una forte opera di collegamento e
valorizzazione delle popolazioni locali, anche per sopperire ai vincoli ambientali e
di pianificazione edilizia imposti per tutelare il valore paesaggistico e faunistico.
Lo sviluppo ed il turismo sostenibile sono alcune delle chiavi attraverso le quali si
cerca di mantenere inalterati i valori naturalistici ed ambientali, e di migliorarne la
conoscenza ed il rispetto da parte dei cittadini che vengono a visitare le aree
protette.
A livello amministrativo i parchi nazionali sono enti parastatali il cui
finanziamento e coordinamento dipende dal Ministero dell’Ambiente, per il resto
la loro gestione è autonoma e dipende dalle indicazioni fornite dagli organismi di
gestione: Presidente, consiglio direttivo, giunta esecutiva e comunità del Parco.
62
L. 6 dicembre 1991, n. 394 (Legge Quadro sulle Aree Protette)
45
1.1 IL PRIMO PARCO NAZIONALE ITALIANO
L’anno di fondazione del Parco Nazionale Gran Paradiso risale al 1922 quando lo
Stato Italiano, dopo aver ricevuto in regalo i 2100 ettari della riserva di caccia di
Re Vittorio Emanuele III a patto di utilizzarli per l’istituzione di un parco
nazionale, diede in gestione ad una commissione autonoma, l’amministrazione dei
territori che lo componevano.
La necessità della creazione di un’area protetta in questa zona è fortemente legata
alla salvaguardia dell’animale simbolo del Parco, lo stambecco alpino, che dopo
la seconda guerra mondiale era diventato specie in pericolo di estinzione
(rimanevano solo 416 capi al mondo, tutti nel territorio del Parco).
Per questo motivo nel 1947 venne creato un ente autonomo che gestisse e
tutelasse l’area protetta e che, sotto la guida del professor Renzo Videsott che ne
fu commissario straordinario fino al 1969, scongiurò l’estinzione di questa specie
e contribuì allo sviluppo di quello che sarebbe poi diventato il Parco che
attualmente conosciamo.
Negli anni ’60 e ’70 la situazione è stata caratterizzata da momenti di tensione, a
causa degli scontri tra Ente e le popolazioni locali, che si sentivano oppresse dai
numerosi vincoli, soprattutto in termini di sviluppo edilizio. Ancora oggi, da parte
della popolazione più anziana, l’area protetta viene vista come un vincolo imposto
e non come un’opportunità.
Attualmente, ad 85 anni dall’istituzione, il Parco Nazionale Gran Paradiso è uno
dei più conosciuti in Italia e nel mondo, e contribuisce alla salvaguardia della
biodiversità di una delle aree protette italiane più estese.
Inoltre, per il patrimonio naturale del Parco e il buono stato di conservazione dei
suoi ecosistemi, l’integrazione delle attività turistiche e agricole (oggi il Parco è
frequentato ogni anno da più di un milione di turisti) e la sua posizione strategica
nella creazione di una grande area protetta alpina transfrontaliera, insieme al Parc
National de la Vanoise e al parco naturale del Mont Avic, ha ottenuto nel 2007 il
Diploma Europeo delle Aree Protette, prestigioso riconoscimento del Consiglio
d’Europa.
46
1.2 IL CONTESTO ATTUALE
Il Parco copre un’area di 70.318 ettari, a cavallo tra le regioni Piemonte e Valle
d’Aosta, estesa su cinque valli (due piemontesi, valli Orco e Soana, e tre
valdostane, Valsavarenche, Valle di Rhêmes e Val di Cogne) che “abbracciano”
letteralmente il massiccio del Gran Paradiso.
Il territorio è suddiviso così per un 48% in Piemonte ed un 52% in Valle d’Aosta,
ed è caratterizzato da diversi tipi di ambienti, partendo ad 800 metri dai boschi di
conifere dei fondovalle sino ad arrivare ai ghiacciai alpini dei 4061 metri del Gran
Paradiso.
Tredici comuni rientrano con parte del loro territorio nell’area protetta, sono sei in
Piemonte (Ceresole Reale, Locana, Noasca, Ribordone, Ronco Canavese e
Valprato Soana) e sette in Val d’Aosta (Aymavilles, Cogne, Introd, Rhêmes St.
Georges, Rhêmes Notre Dame, Valsavarenche e Villeneuve). Di questi solo
Valsavarenche è totalmente all’interno del Parco, mentre Villeneuve ne è
praticamente fuori, in generale le superfici comunali interne all’area protetta
vanno da un minimo di un terzo ad un massimo di tre quarti del totale del
territorio dei comuni interessati.
Figura 9: Confini e Comuni del Parco Nazionale Gran Paradiso.
Fonte: Maggi M. (1998), p. 13
47
Il territorio del Parco, e quindi anche le parti interessate dai singoli comuni è
suddiviso in funzione del grado di protezione; tramite uno degli strumenti di
gestione dei parchi nazionali (il piano del parco), vengono individuate le zone che
presentano le caratteristiche previste dall’art. 12 c. 2 della legge quadro sulle aree
protette, ovvero:
a) “le riserve integrali nelle quali l'ambiente naturale è conservato nella sua
integrità.
b) Le riserve generali orientate, nelle quali è vietato costruire nuove opere edilizie,
ampliare le costruzioni esistenti, eseguire opere di trasformazione del territorio.
Possono essere tuttavia consentite le utilizzazioni produttive tradizionali, la
realizzazione delle infrastrutture strettamente necessarie, nonché interventi di
gestione delle risorse naturali a cura dell'Ente parco. Sono altresì ammesse opere
di manutenzione delle opere esistenti.
c) Le aree di protezione nelle quali, in armonia con le finalità istitutive ed in
conformità ai criteri generali fissati dall'Ente parco, possono continuare, secondo
gli usi tradizionali ovvero secondo metodi di agricoltura biologica, le attività
agro-silvo-pastorali nonché di pesca e raccolta di prodotti naturali, ed è
incoraggiata anche la produzione artigianale di qualità.
d) Le aree di promozione economica e sociale facenti parte del medesimo
ecosistema, più estesamente modificate dai processi di antropizzazione, nelle
quali sono consentite attività compatibili con le finalità istitutive del parco e
finalizzate al miglioramento della vita socio-culturale delle collettività locali e al
miglior godimento del parco da parte dei visitatori”.63
Sono quindi all’ordine del giorno i conflitti tra Comuni ed Ente per quanto
riguarda la realizzazione di opere in zone tutelate da riserva integrale o generale, e
soprattutto per la definizione dei confini, annoso problema che si ripresenta
regolarmente e che spesso è utilizzato per fini politici dagli amministratori locali.
Il contesto in cui viene ad operare l’Ente di gestione è quindi non privo da critiche
e spesso il Parco è additato come causa del forte spopolamento delle valli.
63
Art. 12 c. 2, L. 6 dicembre 1991, n. 394 (Legge Quadro sulle Aree Protette)
48
1.3 L’ENTE PARCO NAZIONALE GRAN PARADISO
L’ente autonomo di gestione del Parco Nazionale Gran Paradiso è stato istituito il
5 agosto 1947 e dipende per la maggior parte dai trasferimenti statali del
Ministero dell’Ambiente, a cui spetta la vigilanza sull’operato.
Gli organi istituzionali che impartiscono gli indirizzi di gestione sono il Presidente
(nominato dal Ministero), il Direttore, il Consiglio direttivo (12 membri designati
da
Ministero,
Regioni,
Comunità
del
Parco,
Università,
associazioni
ambientaliste) e la Giunta esecutiva (composta da Presidente, Vice-presidente e
tre membri eletti del Consiglio direttivo).
Vi è poi la Comunità del Parco (Sindaci dei Comuni, Presidenti di Regione,
Provincia e Comunità Montane) che ha però solo un ruolo consultivo e
propositivo ed il Collegio dei revisori dei conti, composto da tre membri, che
esercitano il controllo contabile essendo il Parco un ente pubblico non economico.
Oltre agli organi istituzionali l’Ente parco è composto da sette servizi:
1. Servizio affari generali (AAGG): a cui spettano i compiti di segreteria,
relazioni con il pubblico e coi media, aspetti legali e sanzioni
amministrative.
2. Servizio amministrativo: che si occupa della contabilità e della gestione
del personale dell’Ente.
3. Servizio sanitario e della ricerca scientifica (scientifico): a cui è preposto il
monitoraggio, la conservazione e lo studio della fauna protetta all’interno
del Parco.
4. Servizio botanico: si occupa della gestione del Giardino Botanico Alpino
di Paradisia e dello studio di flora e vegetazione del Parco.
5. Servizio di sorveglianza: unico Parco nazionale italiano (oltre a quello
dell’Abruzzo) ad essere dotato di un proprio corpo di sorveglianza, i
guardaparco hanno compiti di vigilanza ambientale e di monitoraggio
della fauna in collaborazione col servizio scientifico.
6. Servizio turismo – educazione ambientale (turistico): si occupa di
informazione e promozione dell’area protetta.
49
7. Servizio tecnico-pianificazione (tecnico): previsto per i compiti di
manutenzione delle proprietà del Parco e per tutto quello che riguarda la
pianificazione e la gestione sostenibile del territorio.
Attualmente il personale conta 80 unità, di cui 62 guardaparco, oltre a diversi
collaboratori e ricercatori. I dipendenti sono suddivisi su diverse sedi, a Torino
dove è stabilita la sede legale e la direzione, sono presenti 15 persone, nella sede
amministrativa di Aosta 10, 2 nella sede operativa di Dègioz in Valsavarenche, 1
nel Giardino Botanico Alpino di Paradisia mentre i restanti sono i 62 guardaparco
suddivisi nelle cinque valli che lo compongono.
Nella maggior parte dei casi il luogo di lavoro non è fisso, gli spostamenti sul
territorio sono la normalità, soprattutto per quei servizi che sono preposti al
controllo del territorio e della fauna (sorveglianza e scientifico).
Per le caratteristiche del territorio e le tipologie di vie di comunicazione a
disposizione per spostarsi verso ed all’interno del Parco, i tempi di percorrenza
aumentano considerevolmente e le condizioni di viabilità non sono ottimali,
specialmente nella stagione invernale.
Tabella 6: Distanze in km tra la sede di Torino del PNGP e le sue sedi distaccate sul territorio
Distanze tra Torino e le sedi distaccate
Località
Valle
Tipo di sede
Aosta
Sede amministrativa
Sede di valle sorveglianza
Dègioz (AO)
Valsavarenche
Sede operativa scientifico
Sede di valle sorveglianza
Cogne (AO)
Cogne
Giardino botanico Paradisia
Aymavilles (AO)
Cogne
Rhêmes N.D. (AO)
Rhêmes S.G. (AO)
Noasca (TO)
Ceresole Reale (TO)
Ronco Canavese (TO)
Rhêmes
Rhêmes
Orco
Orco
Soana
Sede turistico VdA
Sede di valle sorveglianza
Sede di valle sorveglianza
Sede di valle sorveglianza
Sede turistico Piemonte
Sede di valle sorveglianza
Km
115
145
141
122
146
137
80
89
70
50
Inoltre il versante piemontese del Parco è diviso da quello valdostano dalle Alpi
Graie e non c’è alcun collegamento stradale interno che colleghi i due versanti, se
non un sentiero presso il Colle del Nivolet che non è però percorribile in
automobile.
Le distanze e i tempi di percorrenza elevati aumentano i costi di gestione dell’Ente
(carburante, automezzi) e anche quelli di lavoro dei dipendenti che si devono
spostare spesso per motivi lavorativi.
Per decreto la sede legale dell’Ente deve essere in Torino, questo ha da sempre
provocato resistenze da parte dei residenti nel Parco che vorrebbero maggiore
presenza con una sede nel territorio, così come previsto dalla legge quadro sulle
aree protette. La questione è però complessa, essendo il Parco a cavallo di due
regioni (di cui una a statuto speciale) ed il mantenimento della sede di Torino
viene visto come una scelta super partes per evitare favoritismi per un versante
piuttosto che un altro.
Nel corso dell’ultimo decennio si è cercato comunque di decentrare alcune
funzioni dell’Ente, istituendo sedi operative o di coordinamento all’interno del
Parco, ad esempio il servizio scientifico ha preso sede in Valsavarenche mentre
stanno per essere istituite due sedi del servizio turistico a Ceresole Reale e ad
Aymavilles (una per versante).
Quest’opera di decentramento per essere attuata in modo ottimale, deve però
prevedere un valido sistema di collegamento tra le varie sedi, viste le distanze, i
costi ed i disagi provocati dagli spostamenti.
Trattandosi di un ente pubblico, che quindi dovrebbe perseguire criteri di
efficienza ed economia nella sua gestione, ci si può rendere conto di quanto le
nuove tecnologie possano aiutare questo processo e facilitare la comunicazione
interna, oltre che diminuire notevolmente le spese.
51
1.4 LE FINALITÀ ED IL LAVORO SVOLTO DALL’ENTE
Secondo il suo Statuto, “…l’Ente Parco persegue la finalità di tutela ambientale e
di promozione economico sociale delle popolazioni locali valorizzando e
conservando le specifiche caratteristiche ambientali del Parco Nazionale Gran
Paradiso…”64, nello svolgimento dei suoi compiti è quindi necessaria
l’integrazione delle comunità locali e delle istituzioni che le rappresentano
(Regioni, Comuni, Comunità Montane).
Spesso la concezione di parco nazionale viene vista all’esterno come un’area ben
delimitata da confini, al cui interno è possibile osservare animali in libertà; in
realtà la situazione è molto più complessa.
Il Parco, oltre alla tutela, nasce anche come ente di ricerca scientifica. Due servizi
si occupano in particolare di quest’ambito (botanico e scientifico) ed in
collaborazione con gli altri effettuano attività di ricerca sulla fauna e sulla
vegetazione all’interno del Parco. Per quanto riguarda il servizio scientifico le
funzioni principalmente svolte riguardano il monitoraggio della fauna (anche
attraverso i cosiddetti censimenti) e della biodiversità.
La maggior parte di queste attività è svolta in modo capillare sul territorio, in
collaborazione con diverse università e centri di ricerca come il CNR, spesso
grazie a fondi stanziati dall’Unione Europea.
Per coordinare le attività, facilitare il lavoro di ricercatori e studenti, e per
divulgarne poi i risultati, la presenza di una intranet (o per lo meno di una
connessione a banda larga) è stata da sempre auspicata come un grosso contributo
allo svolgimento della ricerca scientifica all’interno dell’area protetta.
I servizi scientifico e botanico collaborano attivamente con il corpo dei
guardaparco a cui spetta la sorveglianza del Parco e che nello svolgimento del
proprio compito, contribuisce in modo essenziale alle attività di ricerca scientifica
tramite gli avvistamenti ed il controllo degli animali.
Inoltre i guardaparco, che recentemente sono stati equiparati al Corpo Forestale
dello Stato, operano in contrasto al bracconaggio ed alle violazioni dei
64
Art. 3 c. 1, Statuto dell’Ente Parco Nazionale Gran Paradiso
52
regolamenti vigenti all’interno del Parco, ad esempio su costruzioni e
ristrutturazioni edilizie, controlli sul comportamento dei turisti e relative sanzioni.
Il servizio tecnico e pianificazione si occupa della manutenzione e gestione
sostenibile degli immobili dell’Ente (sedi, foresterie, centri visitatori) ma
soprattutto della predisposizione ed attuazione del piano del parco, e quindi di
tutti gli aspetti di pianificazione (edilizia, agricoltura, sviluppo sostenibile)
rientranti nei confini di competenza.
L’aspetto forse più conosciuto del Parco è quello del turismo, l’Ente, tramite il
servizio turistico, ha il compito di incentivare questo tipo di attività, in primo
luogo per contribuire allo sviluppo socio-economico dei comuni al suo interno e
nel cosiddetto “spazio gran paradiso”, ovvero le zone limitrofe che seppure non
rientrano nei confini dell’area protetta, godono comunque della notorietà portata
dal Parco, tra i più noti in Italia.
Il servizio turistico dovrebbe contribuire solamente come stimolo all’iniziativa dei
residenti, questo avviene tramite eventi e manifestazioni (ad es. l’annuale giornata
europea dei parchi, il progetto di mobilità sostenibile “A piedi tra le nuvole”),
pubblicizzando il turismo nelle valli tramite i canali a disposizione (sito web,
stampa) e sviluppando progetti, come quello sulla concessione del marchio di
qualità del Parco ai prodotti enogastronomici, che contribuiscano ad attirare i
turisti.
Oltre a questo importante scopo, vi è poi anche quello di informare ed educare
residenti e turisti a quella che è la realtà delle aree protette. L’educazione
ambientale avviene principalmente tramite progetti con le scuole dei comuni del
Parco e con la predisposizione di materiale divulgativo ed informativo sul Parco e
sui suoi compiti.
Infine, il servizio affari generali e quello amministrativo, sono gli unici due che
raramente sono interessati da spostamenti nel territorio (se non tra le due sedi di
Torino ed Aosta, che prevedono comunque un viaggio di 115km). Nello
svolgimento dei loro compiti (tra cui amministrazione e gestione del personale,
segreteria, ufficio stampa), il rapporto con gli altri servizi è continuo e necessario,
53
per cui le modalità di collegamento e di contatto con gli stessi è molto importante
anche per il mantenimento dell’efficienza e dell’economia nel lavoro.
2. LA SITUAZIONE ATTUALE DELLA RETE ALL’INTERNO DEL PARCO
Come si è potuto evidenziare, la situazione geograficamente e politicamente
complessa del territorio gestito dall’Ente, e la presenza di una molteplicità di
strutture dislocate in punti diversi, oltre che di scarse risorse economiche a
disposizione (l’Ente ha un bilancio di circa sei milioni e mezzo di euro, di cui però
l’80% circa vanno in spese correnti e per il personale), rendono molto difficile la
realizzazione di un’unica rete telematica che possa connettere tutti questi punti.
La situazione al momento attuale è la seguente:
• Sede istituzionale ed amministrativa: le sedi di Torino ed Aosta sono le
uniche ad essere dotate di banda larga, in particolare quella di Torino
utilizza un sistema in fibra ottica con una rete interna LAN client-server e
un impianto di telefonia VOIP erogati da un provider esterno (Telematic
Service Communication Srl). Alla rete sono collegati 21 pc su 25 punti di
accesso disponibili, suddivisi in 2 per il servizio scientifico, 6 per quello
turistico, 5 per il servizio tecnico, 7 per il servizio affari generali ed 1 per
la direzione.
Ad Aosta sono invece presenti 12 accessi, utilizzati dal servizio tecnico e
da quello amministrativo, tramite la banda larga disponibile è stata creata
una VPN65 che consente lo scambio di dati e fonia fra la sede di Torino e
quella di Aosta.
Questo sistema è attivo solamente dal 2005, in precedenza le due sedi non
erano connesse e l’unica ad essere dotata di ADSL era quella di Torino,
mentre ad Aosta la connessione ad internet avveniva tramite ISDN.
65
Virtual Private Network: “è una rete privata instaurata tra soggetti che utilizzano un sistema di
trasmissione pubblico e condiviso come per esempio Internet. Lo scopo delle reti VPN è di dare
alle aziende le stesse possibilità delle linee private in affitto ad un costo inferiore sfruttando le reti
condivise pubbliche”. Definizione da: http://it.wikipedia.org/wiki/Virtual_Private_Network
54
Sul server sono previste delle cartelle in un’area comune a disposizione
dei dipendenti, per il backup dei propri dati, per la visione dei documenti
comuni (delibere e determinazioni dirigenziali, modulistica e regolamenti,
protocollo elettronico) e per lo scambio di dati tramite una cartella
denominata “scambio corrispondenza in area comune”; ogni dipendente ha
una singola cartella in cui i colleghi possono copiare i file ed i documenti
da scambiare.
Per accedere all’area comune non sono previste password, se non quella di
accesso al proprio pc, ed il suo utilizzo è ormai rientrato nelle normali
operazioni di lavoro
Oltre allo scambio di dati vi è anche quello relativo alla fonia, tramite un
sistema VOIP gli apparecchi telefonici delle due sedi sono collegati ed è
quindi possibile effettuare telefonate interne a costo zero.
Per il tipo di sistema applicato, in caso di guasti alla rete, non è possibile
effettuare telefonate né collegarsi ad internet. Questo provoca parecchi
disagi perché non sono previste altre soluzioni, se non l’utilizzo della
telefonia mobile e di un telefono ancora allacciato alla rete fissa Telecom,
che viene appunto adoperato in situazioni di “emergenza”.
Il sito ufficiale del Parco e le web mail dei dipendenti dell’Ente sono a
carico di un altro provider su di un server esterno, e sono quindi visibili e
modificabili
tramite
autenticazione.
qualsiasi
Questo
permette
pc
connesso
lo
scambio
ad
di
internet,
previa
informazioni
e
l’implementazione del sito web anche da parte di collaboratori esterni che,
in questo modo, non dipendono direttamente da una presenza fisica in
ufficio nello svolgimento del loro lavoro.
La comunicazione interna tra queste due sedi dell’Ente avviene quindi
principalmente tramite le caselle e-mail, la rete locale e il servizio di fonia
VOIP. Sarebbe però necessario, e non solo per le sedi di Torino ed Aosta,
prevedere una intranet o una sezione del sito dedicata ai soli dipendenti,
per migliorare, velocizzare e rendere comune lo scambio delle
informazioni.
55
Il solo spazio sul server per lo scambio della corrispondenza ha infatti
alcuni limiti, come la capienza, il carattere “chiuso” delle cartelle che non
permette la condivisione delle risorse tra tutti i colleghi, se non di quelli
che ne sono a conoscenza.
Gli aspetti da considerare sono però probabilmente da attribuirsi più ai
rapporti tra i dipendenti ed al tipo di organizzazione interna, che alla
presenza di reti telematiche nello svolgimento del lavoro. Sicuramente una
rete intranet permetterebbe un maggiore flusso di informazioni e quindi
maggiore possibilità di venirne a conoscenza anche in modo indiretto.
• Sedi del servizio di sorveglianza: ogni valle ha una sede del servizio di
sorveglianza principale e in qualche caso anche una secondaria. La
dislocazione è riassunta nella seguente tabella.
Tabella 7: Dislocazione delle sedi di valle del servizio di sorveglianza
Località
Dègioz (AO)
Cogne (AO)
Rhêmes N.D. (AO)
Noasca (TO)
Vallone di Piantonetto
Ronco Canavese (TO)
Vallone di Forzo
Sedi di valle
Valle
Valsavarenche
Cogne
Rhêmes
Orco
Orco
Soana
Soana
Versante
Valdostano
Valdostano
Valdostano
Piemontese
Piemontese
Piemontese
Piemontese
Tipologia
Sede di valle
Sede di valle
Sede di valle
Sede di valle
Sede secondaria
Sede di valle
Sede secondaria
Fonte: Servizio affari generali Parco Nazionale Gran Paradiso
Essendo posizionate in centri abitati montani in cui non è presente la linea
ADSL, sinora nessuna sede di valle è raggiunta da banda larga; a
disposizione sono solamente il servizio di fonia e di internet su rete
commutata PSTN (ovvero la rete telefonica tradizionale) nel versante
piemontese, mentre su quello valdostano le sedi di Cogne e Dègioz hanno
una connessione ISDN rispettivamente a 64Kb e 128Kb.
Proprio per questo la velocità di connessione, che avviene quindi
principalmente su linea analogica tramite modem a 56Kb, è estremamente
lenta e non consente un utilizzo accettabile della rete internet.
56
Le comunicazioni tra le sedi di valle e le altre sedi avviene normalmente
per telefono (fisso o mobile), l’invio di e-mail è limitato a causa della
lentezza nell’aprire o spedire gli allegati, come le immagini o i documenti
relativi alle attività dei guardaparco (es. sanzioni o verbali, diari di
servizio).
Per i guardaparco in servizio le comunicazioni avvengono tramite
telefonia mobile, ove presente copertura (ci sono diverse zone d’ombra),
oppure tramite radio VHF66 grazie ai ripetitori di proprietà dell’Ente
installati su tutto il territorio. La necessità di coprire tutta l’area protetta è
legata a motivi di sicurezza, i guardaparco che svolgono normalmente il
loro servizio da soli, non solo vengono contattati regolarmente, ma è
possibile segnalarne la posizione georeferenziata tramite GPS in tempo
reale. In particolare essi segnalano via radio, tramite un codice, la loro
posizione, ed all’incirca ogni due ore devono segnalare nuovamente i loro
spostamenti. Nel caso non venga effettuata quella che viene detta “la
chiamata di conferma” è possibile restringere il campo di ricerca ad una
zona limitata del Parco.
Oltre alle sedi di valle, il servizio di sorveglianza dispone anche dei
cosiddetti casotti in quota, che vengono utilizzati nei periodi dell’anno in
cui non è presente neve e che consentono ai guardaparco un controllo
capillare sul territorio anche in alta montagna.
Trattandosi
di
piccole
strutture alpine ristrutturate,
difficilmente
raggiungibili in alcuni casi anche a piedi, non dispongono di alcun tipo di
allacciamento telefonico. Nella maggior parte dei casi l’energia elettrica è
fornita da pannelli fotovoltaici e batterie, questo rende possibile l’impiego
66
Very High Frequency: sta ad indicare la parte dello spettro delle onde radio compresa tra 30 e
300 MHz, utilizzata per la maggior parte delle comunicazioni aeronautiche civili, navali, delle
forze di polizia e per la trasmissione di alcuni canali televisivi. Questa frequenza è utilizzata per
comunicazioni dirette (che non vengono riflesse dagli strati alti dell'atmosfera), quindi ha portata
relativamente breve a causa degli ostacoli, ma una buona nitidezza. Definizione da:
http://it.wikipedia.org/wiki/Very_high_frequency
57
di computer desktop o portatili, anche se al momento nessuno ne è
provvisto, proprio a causa della mancanza di collegamenti internet.
Le comunicazioni coi casotti avvengono quindi, come in precedenza,
tramite telefonia mobile o radio VHF.
• Strutture turistiche e centri visitatori: il Parco dispone sul territorio di
diverse strutture ad uso turistico, l’apertura delle quali dipende dalla
stagione e dal tipo di gestione.
Infatti i centri visita del versante valdostano sono gestiti da una fondazione
(la Fondation Gran Paradis, costituita e finanziata dalla Regione Valle
d’Aosta, dai comuni valdostani del Parco e dall’Ente) che si occupa della
loro promozione, sviluppo e coordinamento. In questo caso il tipo di
connessione è a carico della Fondation che stabilisce in autonomia le sue
necessità.
Nel versante piemontese la gestione dei centri visita è di competenza del
servizio turistico del Parco in collaborazione con Comuni e Comunità
Montana delle Valli Orco e Soana. Anche in questo caso i tempi di
apertura e le necessità sono differenti, attualmente su 7 centri visita, 4
dispongono di una connessione internet a 56Kb.
A maggio per il versante valdostano e a luglio per quello piemontese,
verranno istituite due segreterie turistiche (rispettivamente ad Aymavilles
e
Ceresole
Reale)
che
si
occuperanno
del
coordinamento
e
dell’informazione turistica per i rispettivi versanti. Queste sono a loro
volta coordinate dalla segreteria turistica unificata che ha sede in Torino,
sarà quindi necessario un forte collegamento tra le tre sedi.
Per quanto riguarda Ceresole, questo è uno dei punti di interesse che
saranno collegati tramite il progetto Wi-Pie VOS, mentre l’ufficio di
Aymavilles dispone già/non dispone di una connessione ADSL.
• Altre strutture del Parco: l’Ente possiede anche altre strutture ricettive che
vengono utilizzate principalmente come punto di appoggio per i
58
collaboratori del servizio scientifico e per gli studenti che effettuano tesi di
laurea sul territorio, e che quindi hanno necessità di pernottare anche per
diversi giorni, per lo svolgimento del loro lavoro o studio.
Queste strutture vengono chiamate “foresterie” ed oltre a studenti e
ricercatori possono essere utilizzate anche per scopi di rappresentanza e
protezione civile.
Di queste solo alcune dispongono di allacciamento telefonico, ma
considerato il tipo di utilizzo soprattutto per la ricerca scientifica, sarebbe
necessario ed utile un collegamento ad internet, per lo meno nelle strutture
in fondovalle.
• Sede operativa del servizio scientifico e giardino botanico alpino: il
servizio scientifico e quello botanico dispongono di due sedi all’interno
del territorio del Parco.
Il primo in Valsavarenche, a Dègioz, coordina le proprie attività da questa
sede, che dispone però solamente di una connessione a 56Kb su linea
ISDN. In questa sede lavorano anche studenti e ricercatori che collaborano
con il Parco o svolgono attività di ricerca scientifica.
Proprio per il tipo di lavoro e di ricerca, se da un lato avere una sede
direttamente nel territorio crea degli indubbi benefici dal punto di vista del
monitoraggio della fauna, dall’altro lato si allontanano i contatti con le
università ed i centri di ricerca che sono ubicati nelle grandi città.
Una connessione a banda larga favorirebbe lo scambio di dati,
informazioni e dei lavori tra i ricercatori stessi sul territorio e con le sedi
delle università a cui fanno capo e con cui è stabilita la convenzione
relativa al progetto seguito.
Lo stesso discorso è valido per il servizio botanico, che ha la sua sede a
Cogne, presso il giardino botanico alpino di Paradisia. La connessione in
questo caso è su rete tradizionale con modem a 56Kb e le ricerche svolte
sulla flora e vegetazione trarrebbero sicuramente giovamento dalla
possibilità di accedere ad un collegamento broadband.
59
2.1
IL RUOLO DEL PNGP NEL PROGETTO WI-PIE VOS
L’Ente Parco è stato contattato dal CSP, nell’ambito del progetto dimostratore
nelle Valli Orco e Soana, per la possibilità di collegare sedi, centri visita etc. del
versante piemontese tramite la rete wireless in sperimentazione.
L’adesione del Parco è stata tardiva rispetto alla Comunità Montana, questo anche
per motivi burocratici relativi all’installazione delle antenne, nel rispetto delle
norme che regolano le modifiche alle strutture all’interno dell’area protetta.
Come nel caso dei siti previsti dalla Comunità Montana, è stato effettuato uno
studio di fattibilità sulla situazione attuale delle strutture, sui bisogni e sul
posizionamento delle stesse, che è stato poi sottoposto al CSP per stabilire una
proposta di connettività realizzabile, tenendo conto degli impianti già installati per
i siti della Comunità Montana nel territorio interessato dal Parco.
I siti che verranno coperti sono otto e la loro connessione alla rete avverrà tramite
un’antenna esterna e con l’installazione al loro interno di un dispositivo CPE67 che
renda possibile il collegamento wireless per la banda larga.
Il CSP ha anche analizzato ulteriori possibilità di connessione per i punti di
interesse che al momento non sono raggiungibili con le strutture presenti,
verificando la possibilità in futuro di poterli connettere tramite l’installazione di
nuovi link wireless dedicati e antenne su tralicci o altri siti in sperimentazione (es.
sedi comunali nelle vicinanze).
I siti individuati, quelli che verranno effettivamente coperti e la loro posizione
sulla figura 11 sono evidenziati nella tabella 8.
67
Customer-Premises Equipment: tutti i dispositivi di telecomunicazione (telefono, fax, modem,
etc.) forniti dal gestore della rete, per usufruire della stessa.
60
Tabella 8: Località e tipologia dei siti coperti nel PNGP
Sedi di valle servizio di sorveglianza
Località
Tipologia
Copertura
Posizione
Noasca
Sede di valle
SI
001
Piantonetto
Sede secondaria
NO
002
Ronco Canavese
Sede di valle
SI
003
Forzo
Sede secondaria
NO
004
Bastalon
SI
015
Glavin
NO
016
Muanda
NO
017
Nivolastro
NO
018
Gran Piano
NO
019
Arculà
NO
020
Teleccio
SI
021
Valsoera
NO
022
Giua
NO
023
Colla
NO
024
Cialme
NO
025
Casotti
Centri visitatori (CV) e strutture servizio turistico
Locana
Esposizione permanente
SI
005
Noasca
CV e sede servizio turistico
SI
006
Ceresole Reale
CV
SI
007
Prascondù
Esposizione permanente
NO
008
Fusinà
Ecomuseo del rame
NO
009
Ronco Canavese
CV
SI
010
Noasca
Centro Educazione Ambientale
NO
011
Noasca
SI
012
Fusinà
NO
013
Molino di Forzo
NO
014
Foresterie
Fonte: Parco nazionale Gran Paradiso, Valli Orco e Soana: proposta di connettività, Documento
interno CSP-PNGP (2007), pp. 4, 5
61
Figura 10: Dislocazione dei siti richiesti e coperti nel versante piemontese del PNGP
Fonte: Elaborazione del candidato su Parco nazionale Gran Paradiso, Valli Orco e Soana: proposta
di connettività, Documento interno CSP-PNGP (2007), p. 6
62
Per quanto riguarda le sedi di valle del servizio di sorveglianza è stato possibile
collegare le due principali a Ronco Canavese e a Noasca, coprendo così entrambe
le valli del Parco; essendo presente nell’edificio in cui ha sede quest’ultima, anche
una foresteria, si è colta quindi l’occasione per effettuarne la connessione.
Ancora a Noasca sarà collegata l’attuale segreteria turistica, in attesa dello
spostamento presso l’ex grand hotel di Ceresole Reale, ospitata nel centro visite
sulla geomorfologia del Parco situato nella sede del comune.
Tramite i tralicci della rete di contribuzione già realizzata per il progetto Wi-Pie
VOS verranno connessi anche i centri visitatori di Ronco Canavese e quello
nell’ex grand hotel di Ceresole Reale (che verrà inaugurato a luglio e che ospiterà
anche la segreteria turistica del versante piemontese del Parco), e le esposizioni
permanenti di Locana sugli antichi e nuovi mestieri e di Prascondù (presso
l’omonimo santuario nella Valle di Ribordone) sulla cultura e le tradizioni
religiose.
Infine saranno connessi anche due casotti, uno presso Bastalon tramite un’antenna
dedicata e uno a Teleccio, nel vallone di Piantonetto, tramite il traliccio nelle
vicinanze della diga.
La scelta di ricoprire solo alcuni dei siti individuati è stata dovuta, oltre che a
motivi tecnici e di morfologia del territorio (molti casotti non sono raggiungibili
con le strutture installate), al carattere sperimentale del progetto, che prevede un
periodo di test per verificare l’effettiva funzionalità dei collegamenti. Inoltre il
ritardo nell’installazione delle antenne e dei relativi collegamenti è dovuto anche a
condizioni metereologiche, non è infatti possibile procedere al montaggio degli
stessi in presenza di temperature inferiori ai 5°C, di conseguenza si è dovuto
attendere il mitigamento delle stesse per procedere all’avvio dei lavori.
3. LA SITUAZIONE FUTURA DELLA RETE E LE POSSIBILITÀ DI UTILIZZO
In base alla tipologia, e per ogni sito in attesa di collegamento, individuerò ora i
possibili utilizzi con l’arrivo della banda larga e dei relativi servizi. Questi sono
generalizzabili anche alle strutture del versante valdostano e di quelle che non
saranno collegate nella sperimentazione.
63
3.1 STRUTTURE TURISTICHE
Nelle strutture turistiche, la connessione wireless prevista dal servizio in
sperimentazione è con un collegamento a 2Mb/s, questo renderebbe possibile
innanzitutto la fruizione dei servizi internet di base, come la navigazione e
l’utilizzo della posta elettronica, e del servizio di telefonia internet VoIP che
permetterebbe la possibilità di contattare a costo zero gli altri utenti sperimentatori
del progetto Wi-Pie VOS ma soprattutto le diverse sedi del Parco, in particolare
quella istituzionale e amministrativa.
Migliorerebbe infatti il collegamento tra le segreterie turistiche e quella centrale di
Torino, soprattutto dal momento in cui verrà attivata quella di Ceresole Reale che
sarà il punto di riferimento delle attività del versante piemontese.
Un’ulteriore possibilità è quella relativa alla teleassistenza informatica,
attualmente infatti per qualsiasi problema relativo ai pc, il consulente informatico
si deve prendere carico del problema recandosi direttamente nelle strutture, anche
solo per l’aggiornamento dei software (es. antivirus); con l’arrivo della banda
larga sarà possibile effettuare queste operazioni in remoto, diminuendo nettamente
i costi di trasporto ed i tempi di aggiornamento e manutenzione.
Una connessione broadband renderebbe anche possibile un servizio di
informazione al pubblico in tempo reale su meteo, bollettini nivometrici e
valanghe, anche tramite l’aggiornamento del sito internet del Parco.
Per quanto riguarda i singoli punti di interesse collegati, qui di seguito viene
descritta la situazione attuale e gli impieghi della banda larga nei singoli casi.
• Valle Orco, Locana: esposizione permanente sugli antichi mestieri
La mostra è situata nell’abitato di Locana, presso i locali della chiesa sconsacrata
di San Francesco. L’esposizione permanente dispone di due vani: il primo
riservato completamente a reception e mostra, il secondo dispone inoltre di
un’area computer dotata di tre pc, uno dei quali dispone di collegamento a internet
su rete pstn a mezzo di modem 56 Kb.
64
L’area computer è attualmente utilizzata soltanto per la presentazione di filmati
multimediali riguardanti la rete idroelettrica della valle ma, per tipo di struttura e
fruibilità (è posizionata in Locana che è il comune più popolato tra quelli
all’interno del Parco), potrebbe essere utilizzata agevolmente anche come internet
point a disposizione di turisti e residenti.
• Valle Orco, Noasca: centro visitatori e segreteria turistica
All’ultimo piano dell’edificio comunale di Noasca si trova il più grande centro
visite del Parco attualmente esistente in valle Orco.
Il centro dispone di una vasta area museale dedicata agli aspetti geomorfologici
dell’area protetta, ed è dotato di un’aula destinata alle esercitazioni di educazione
ambientale per il pubblico, di un’area destinata a reception e punto vendita di
merchandising e di un’ampia sala multimediale attrezzata per la videoproiezione e
la proiezione di immagini didattiche.
Il centro visitatori di Noasca ospita inoltre, come precedentemente detto fino a
luglio, la segreteria turistica dell’Ente, successivamente diventerà polo di
coordinamento delle attività dei centri visita del versante piemontese.
La sede è dotata unicamente di telefonia pstn ed anche in questo caso la
connessione ad internet avviene tramite modem a 56 Kb, il che condiziona
pesantemente sia le attività di segreteria che le attività didattiche e di educazione
ambientale che eventualmente necessitino di consultazione web.
Il passaggio ad una rete a banda larga garantirebbe l’utilizzo di servizi VOIP di
cui al momento, con l’esigua banda al momento a disposizione, non è possibile
usufruire.
• Valle Orco, Ceresole Reale, ex Grand Hotel: nuovo centro visitatori
Situato in località Prese, nell’ex dimora storica di Casa Savoia poi adibita a Grand
Hotel, il Parco dispone di un’ala dello stesso in cui è stato realizzato un moderno
centro visitatori sul rapporto tra uomo e stambecco ed una sala polivalente per
eventi culturali e scientifici, convegni ed attività di educazione ambientale.
65
Il nuovo centro, grazie alla connessione ottenuta tramite il progetto Wi-Pie VOS,
diventerà anche un hot-spot Wi-Fi, consentendo così ai turisti in visita ed ai
professionisti durante i seminari ed i simposi, di connettersi ad internet. Tale
opportunità ovviamente può essere estesa ai residenti del Comune.
• Valle Soana, Ronco Canavese: centro visitatori
Il centro visite dedicato al camoscio si trova nei locali condivisi con la Pro Loco
di Ronco Canavese, sulla piazza del centro abitato. Al momento dispone solo di
allacciamento elettrico e telefonico ma, essendo uno dei punti che verranno
connessi, e per la conformazione stessa degli spazi ben si presterebbe anche alla
utilizzazione pubblica come internet point (Ronco Canavese è anche il secondo
comune più popolato tra quelli del versante piemontese del Parco).
3.2 LE SEDI DEL SERVIZIO DI SORVEGLIANZA
Anche per le sedi del servizio di sorveglianza è previsto un collegamento a 2Mb/s
tramite rete wireless, questo renderà possibile oltre che i già detti servizi di
navigazione internet e posta elettronica, un maggiore del controllo sul territorio
grazie all’implementazione delle comunicazioni tra le sedi di valle ed i
guardaparco in servizio, e con i casotti in quota.
In particolare, tramite l’utilizzo di palmari in via di dotazione alle guardie, sarà
possibile un rapido scambio delle informazioni tra le stesse sulla loro posizione e
sugli spostamenti nel territorio, sulle attività di antibracconaggio e di
monitoraggio della fauna.
Anche le funzioni legate alla modulistica, alle relazioni di servizio ed all’invio dei
verbali sulle sanzioni alle sedi di Torino ed Aosta, saranno sicuramente
velocizzate consentendo un risparmio di tempo notevole.
Le sedi di valle connesse sono quelle di Noasca, in valle Orco, e di Ronco
Canavese in valle Soana, questo rende possibile la copertura delle due valli
piemontesi del Parco per quanto riguarda il servizio di sorveglianza ed il loro
collegamento ad internet.
Entrambe le sedi sono raggiunte dalla rete d’accesso già prevista dal progetto
66
dimostratore nelle Valli Orco e Soana, grazie all’installazione di due antenne
dedicate sui tralicci che già coprono l’abitato di Ronco Canavese e di Noasca.
Con la banda larga è possibile, come nel caso delle strutture turistiche, l’utilizzo
di sistemi VoIP per mettersi in contatto con le altre sedi a costo zero ed il servizio
di teleassistenza informatica da remoto (aggiornamento software etc.) per i pc
presenti nelle sedi di valle.
3.3 LE FORESTERIE ED I CASOTTI
Per quanto riguarda i casotti, oltre alle opportunità prima descritte e previste per le
sedi della sorveglianza, al cui servizio questi afferiscono, i miglioramenti grazie
all’utilizzo di internet riguardano la raccolta ed archiviazione digitale dei dati dei
cosiddetti “diari del guardaparco”, strumento di informazione utilizzato dagli
stessi sin dall’istituzione del Parco.
L’arrivo della rete wireless consentirebbe un ulteriore strumento per le
comunicazioni che attualmente avvengono tramite telefonia cellulare ove
possibile o tramite radio VHF, grazie all’uso del VoIP con un risparmio dei costi.
Vista la dislocazione capillare dei casotti, è anche possibile installare delle
webcam sul territorio (collegate con questi e con le sedi di valle), a scopo di
sorveglianza. Allo stesso modo sarà possibile il telerilevamento di dati provenienti
da sensori o webcam di controllo del territorio (es. immagini fisse e in
movimento, meteo).
I casotti che verranno connessi sono al momento due, questo principalmente per il
carattere ancora sperimentale del progetto Wi-Pie VOS, ma anche perché nessuno
dei casotti risulta coperto dalle antenne precedentemente installate o in via di
installazione, previste dalla rete di accesso del dimostratore.
I siti individuati che presentavano le migliori caratteristiche sono risultati quelli di
Bastalon e di Teleccio; poiché si tratta di strutture che vengono utilizzate
stagionalmente e il cui numero massimo di fruitori è di quattro persone, per questi
è stata prevista una connettività di 512Kb/s in download e di 256Kb/s in upload,
grazie all’installazione di un’antenna per esterno da 5Ghz.
67
Per i casotti situati nelle vicinanze di reti di sensori sarà necessario installare
anche un’ulteriore antenna da 2,4Ghz ed un dispositivo radio per la raccolta dei
dati da remoto.
Le foresterie, utilizzate principalmente da studenti, ricercatori e professionisti che
debbano operare nell’ambito dell’area protetta per periodi più o meno lunghi a
scopo di ricerca scientifica, sono forse le strutture che potenzialmente avranno più
benefici dall’arrivo della banda larga.
Infatti oltre alla navigazione e all’uso dell’e-mail, al momento alquanto
difficoltosi, sarà possibile un reale ed immediato scambio di informazioni e dati
con le diverse sedi del Parco e specialmente con i dipartimenti delle università, i
centri di ricerca etc.
L’utilizzo della banda larga è di notevole aiuto alla ricerca scientifica del Parco,
soprattutto in quanto permetterebbe la trasmissione a distanza dei dati e la
informatizzazione di alcune procedure di controllo e di osservazione della fauna.
Alcuni esempi di applicazione sono:
• Nel caso della rete fissa di sensori per la ricerca glaciologica, il
rilevamento e la trasmissione a distanza di dati meteorologici (temperatura
ed umidità) da stazioni di rilevamento posizionate sul fronte e lungo punti
fissi del ghiacciaio, per correlare i dati meteo alla riduzione di volume
dello stesso ed al grado di fusione del ghiaccio.
• Il servizio scientifico del Parco dispone anche di una rete mobile di sensori
per il rilevamento e trasmissione a distanza di dati faunistici rilevati per il
monitoraggio della biodiversità, relativi sia a vertebrati che a insetti.
Tramite il sistema in oggetto si potrebbe anche realizzare la registrazione
in diretta e la trasmissione a distanza del canto dei volatili, nei punti di
ascolto prefissati.
• La localizzazione geografica degli animali inviata a distanza in tempo
reale, sia durante le operazioni di censimento, sia durante le osservazioni
giornaliere. Tramite la banda larga l’operatore (il ricercatore o il
68
guardaparco) potrebbe avere accesso a banche dati on-line e a specifica
cartografia rendendo estremamente efficiente la qualità di raccolta del dato
di presenza.
• Il monitoraggio dei siti di cattura degli animali, tramite l’uso di piccole
webcam a distanza per controllare l’uso di trappole da parte di camosci e
stambecchi, nell’ambito dei piani annuali di cattura e di marcatura a scopo
di ricerca scientifica.
Ulteriori webcam potrebbero servire al monitoraggio della presenza di
predatori, con attivazione ed invio delle immagini ad intervalli periodici di
tempo.
L’unica foresteria al momento connessa è quella di Noasca, che condividerà
apparato di rete e banda con la sede di valle del servizio di sorveglianza, essendo
ubicata al piano superiore dello stesso edificio. Per la raccolta dei dati da sensori
in remoto sarà necessario installare un’antenna a 2,4Ghz ed uno specifico
apparato radio.
Sia nel caso delle foresterie che dei casotti, proprio per la loro collocazione in
punti strategici in tutto il territorio dell’area protetta, la possibilità di trasmettere
dati provenienti da webcam e sensori garantirebbe un’informazione tempestiva
per escursionisti ed alpinisti per quanto riguarda il meteo in tempo reale, i
bollettini nivometrici e di pericolo valanghe (il Parco è convenzionato con
l’AINEVA68 per l’invio dei dati necessari alla pubblicazione del bollettino per il
massiccio del Gran Paradiso) e quindi per impieghi di protezione civile.
68
Associazione Interregionale Neve e Valanghe: è l'associazione delle Regioni e Province
autonome dell'arco alpino italiano, costituita al fine di consentire il coordinamento delle iniziative
che gli Enti aderenti svolgono in materia di prevenzione ed informazione nel settore della neve e
delle valanghe. http://www.aineva.it
69
3.4 LE ALTRE SEDI
Il passaggio alla banda larga comporterà indubbi benefici dal punto di vista dei
costi anche per le altre sedi del Parco che già ne possono usufruire, soprattutto per
la sede della Direzione a Torino e quella amministrativa di Aosta. La possibilità di
contattare tramite telefonia VoIP le strutture sul territorio ed eventualmente anche
i guardaparco, comporterebbe un abbattimento delle spese di telefonia, mentre
l’invio di comunicazioni, dati, modulistica etc. tramite posta elettronica
consentirebbe una riduzione di quelle postali.
Si potrebbe inoltre prevedere, quando saranno connesse anche le strutture del
versante valdostano (in particolare la sede del servizio botanico), l’utilizzo di
tecnologie in streaming per le riunioni tra i diversi servizi in videoconferenza.
Al momento vengono infatti convocate regolarmente riunioni nella sede di Torino
con i responsabili degli uffici che devono quindi spostarsi per raggiungere il
capoluogo piemontese. Con il sistema della videoconferenza queste riunioni
avrebbero minori costi per l’Ente e sarebbe possibile convocarne più
frequentemente o in casi d’urgenza.
Lo stesso discorso vale per i rapporti tra il personale dei diversi servizi e di quelli
con gli enti locali (ad esempio comunità montana, comuni).
3.5
LA BANDA LARGA NEL VERSANTE VALDOSTANO DEL PARCO
Il progetto Wi-Pie VOS, essendo un’iniziativa a carattere regionale, non prevede
l’inclusione delle strutture del versante valdostano del Parco.
Sulla linea del progetto Wi-Pie in Piemonte, recentemente la Regione Valle
d’Aosta ha intrapreso un piano pluriennale, chiamato Innovazione 09, tra i cui
obiettivi vi è anche quello di “…completare e rendere più efficienti le reti
tecnologiche al fine di ridurre il divario digitale presente sul territorio
regionale”69.
In particolare entro la fine del 2008 tutti i comuni ed il 96% della popolazione
telefonica dovrebbero essere raggiunti dalla banda larga.
69
http://www.regione.vda.it/innovazione/inno2009/default_i.asp
70
La situazione dei comuni rientranti nei confini del Parco, secondo il piano di
connettività della Regione, che attualmente non sono coperti da banda larga,
prevede un miglioramento con l’arrivo della stessa in almeno sei dei sette comuni
interessati.
Tabella 9: Stato copertura banda larga nei comuni del versante valdostano del PNGP
Comuni versante valdostano e copertura broadband
Comune
Attuale
Fine 2008
Aymavilles
< 20%
>70%
Cogne
< 20%
>70%
Introd
< 20%
< 20%
Rhêmes Notre Dame
< 20%
>70%
Rhêmes Saint Georges
< 20%
>70%
Valsavarenche
>20% - <70%
>70%
Villeneuve
>70%
>70%
Fonte: http://www.regione.vda.it/innovazione/blarga/connettivita_i.asp
Come per il versante piemontese del Parco, la copertura tramite banda larga è
comunque legata alla morfologia del territorio, anche in questo caso infatti è
previsto l’uso di collegamenti wireless per raggiungere quelle zone in cui non è
possibile l’arrivo di tecnologie xDSL via cavo.
E’ da segnalare che al momento attuale anche diverse società private forniscono
un servizio di ADSL in wireless nel comune di Cogne, per cui prima
dell’avvenuta conoscenza del progetto “Innovazione 09” da parte del Parco, è
stata valutata la possibilità di connettere il giardino botanico alpino di Paradisia
(nonché sede del servizio botanico) che attualmente dispone solo di una
connessione a 56Kb.
E’ auspicabile e plausibile che entro il 2009 le strutture presenti in entrambi i
versanti del Parco abbiano un collegamento a banda larga così da potere per lo
meno usufruire agevolmente dei servizi essenziali di navigazione e posta
elettronica.
71
4. CONCLUSIONI
La possibilità di aderire al progetto Wi-Pie VOS da parte del Parco nazionale
Gran Paradiso è un’opportunità che non poteva non essere colta, seppure interessi
un solo versante dello stesso.
La connettività è carente e di scarsa qualità in entrambi i versanti e non esisteva,
sino all’avvio del progetto, alcuna possibilità di ampliamento della larghezza di
banda, pertanto tutte le strutture nelle cinque valli del Parco dispongono
unicamente di connessioni PSTN o al massimo ISDN che limitano la fruizione dei
servizi internet al minimo.
Grazie all’introduzione della banda larga sarà possibile innanzitutto migliorare
oggettivamente il sistema delle comunicazioni tra strutture e risorse umane
dell’Ente; la creazione di una intranet è da sempre auspicata dai diversi servizi,
ma per motivi economici e di fattibilità (geomorfologia ed estensione del
territorio), i tentativi di realizzarla sono stati finora pressoché nulli.
Quest’opportunità può quindi essere di grande stimolo alla realizzazione di una
rete intranet che, oltre ad essere prevista per gli enti pubblici dalla legge 150/2000
(per il comma c dell’art. 8 è necessario “promuovere l'adozione di sistemi di
interconnessione telematica…”), sarebbe un enorme passo nella riduzione dei
costi e ancor più nell’avvicinamento tra le diverse sedi e nello scambio di dati ed
informazioni tra le stesse.
Proprio il versante piemontese del Parco, interessato dal progetto, è quello più
difficilmente accessibile (vedi Tabella 6), per quanto riguarda i tempi di
percorrenza necessari a raggiungere i comuni all’interno dell’area protetta in
automobile o con i mezzi pubblici. Essendo la sede di Torino quella in cui è
stabilita la Direzione e la maggior parte dei servizi dell’Ente, si può capire come
l’arrivo della banda larga nelle strutture sul territorio renderebbe molto più
semplice il rapporto col personale che vi opera ed una maggiore efficienza in
termini di costi di viaggio e di mezzi di comunicazione necessari.
72
Queste voci nel bilancio dell’Ente pesano per circa 51.000 euro70 e, considerata la
necessità di mantenere a Torino la sede principale per motivi politici (evitare di
favorire un versante piuttosto che un altro, maggiore vicinanza delle istituzioni),
la diminuzione dei costi, grazie alle maggiori soluzioni possibili con l’arrivo della
banda larga sul territorio, contribuirebbe al contenimento delle spese.
Oltre ai benefici a livello di gestione e di organizzazione dell’Ente, l’adesione al
progetto dimostratore permette al Parco di contribuire al miglioramento della
qualità della vita nelle sue valli.
“Le comunità locali risentono della scarsità di servizi alla famiglia, che
incrementano i disagi dovuti alla localizzazione montana, alla mancanza di accessi
adeguati, di opportunità di comunicazione con le comunità vicine. Soprattutto sul
versante piemontese, si nota una lenta perdita di identità locale e di
consapevolezza, aggravata dall’invecchiamento della popolazione e dalla
mancanza di istituti scolastici superiori”71.
Uno degli obiettivi previsti dal piano pluriennale economico e sociale dell’Ente
per migliorare questa condizione che si è venuta a creare è quello di “fare
comunità”, in particolare “arginare le dinamiche di spopolamento migliorando le
condizioni di vita e le opportunità di aggregazione delle popolazioni locali,
offrendo loro servizi dedicati alla famiglia e alla persona”72.
Questo può avvenire, come previsto dal piano del 2005, con “…l’adeguamento
dei luoghi e delle attività per la comunicazione, il tempo libero e lo scambio
culturale”, in particolare la “… localizzazione di internet point e punti
“informagiovani” soprattutto utilizzando gli strumenti informatici e la rete” 73.
Ecco quindi che i centri visita di Locana, Ronco Canavese e Ceresole Reale, visto
l’ampio bacino di utenza, adibiti ad internet point o come hot-spot wi-fi, possono
contribuire a migliorare il rapporto tra Ente e popolazioni locali e soprattutto la
qualità della vita di queste ultime.
70
Bilancio consultivo 2007 Parco Nazionale Gran Paradiso
Parco Nazionale Gran Paradiso (2005), p. 38
72
Ivi, p. 37
73
Ibidem
71
73
Si è persa però l’occasione di connettere da subito il centro di educazione
ambientale di Noasca che, per la tipologia di struttura (al suo interno è presente un
albergo, una sala conferenze ed una polivalente) ed i servizi offerti (attività
didattiche di educazione ambientale), si prestava in modo ottimale alla creazione
di un internet point (per le scuole ed i fruitori dell’albergo) e anche di un hot-spot
wi-fi, essendo l’edificio nelle vicinanze della piazza principale di Noasca.
Inoltre la distribuzione wi-fi di banda internet sul territorio o a copertura di
determinate aree dello stesso, contribuirebbe allo sviluppo di nuove metodologie
di ricerca ed ad un migliore sistema di controllo dell’area protetta da parte del
servizio di sorveglianza.
Gli sviluppi per la ricerca scientifica, come detto nel corso del capitolo, sono
importanti; la marginalità della dislocazione delle sedi sul territorio e la necessità
di spostamenti continui per le operazioni di monitoraggio e censimento di fauna e
biodiversità, vedono nella copertura wireless un contributo decisivo al
miglioramento della ricerca all’interno del Parco.
Il servizio scientifico è anche coordinatore del Gruppo Stambecco Europa74 che si
occupa delle attività finalizzate alla conservazione della specie a livello di arco
alpino europeo. Il miglioramento della rete renderebbe più semplici i rapporti con
gli altri membri del gruppo, lo scambio di dati e ricerche, l’upload dei materiali di
studio e delle pubblicazioni scientifiche sul relativo sito e su quello ufficiale del
Parco.
Le reti di sensori all’interno dell’area protetta (fisse e mobili), i cui dati ora come
ora devono essere raccolti direttamente sul campo da studenti e ricercatori,
potrebbero essere ampliate e fornire in remoto gli elementi destinati alla ricerche
in corso.
E’ però necessario che l’impulso fornito dal progetto dimostratore nel versante
piemontese, prosegua anche per le altre strutture non coperte nel progetto e per
quelle del versante valdostano, in cui hanno sede due importanti servizi dell’Ente
74
European Alpine Ibex Specialist group: http://www.capraibex.org/
74
(scientifico e botanico, rispettivamente in Valsavarenche e Val di Cogne), oltre
ovviamente a quelle della sorveglianza distribuite su tutto il territorio del Parco.
Si dovranno quindi verificare le offerte dei diversi ISP che andranno ad operare
nelle zone del Parco (nel caso del versante piemontese, nel periodo di
sperimentazione la connettività sarà fornita dal CSP) e stabilire quale sarà la più
vantaggiosa in termini di servizio e costi. Con l’arrivo del WiMAX,
probabilmente nei prossimi anni, la copertura potrà essere più efficiente di quella
fornita con il sistema Wi-Fi.
In generale, come si è potuto osservare almeno nel primo periodo, l’arrivo della
banda larga contribuirà innanzitutto al miglioramento delle forme di
comunicazione tra le sedi ed i servizi dell’Ente, questo si potrà tradurre in una
diminuzione dei costi di gestione ed una maggiore influenza della comunicazione
esterna, punto cruciale delle attività del Parco, essendo il turismo la principale
forma di sostentamento dei residenti nelle valli dell’area protetta.
Possibili utilizzi futuri proprio in campo turistico, seguendo l’esempio di altre aree
protette, potrebbero essere l’implementazione dei centri visita con schermi o
monitor in cui vengano mostrate informazioni su manifestazioni o eventi in zona,
programmati direttamente dalla sede di Torino. Sugli stessi potrebbero essere
visualizzate anche le previsioni meteorologiche ed altre notizie di interesse (ad
esempio sui trasporti pubblici).
Per i centri visitatori del versante piemontese inoltre, queste informazioni
potrebbero essere integrate con quelle fornite dal canale digitale in
sperimentazione ORSO TV, di cui tratterò nei prossimi capitoli.
L’utilizzo di sistemi di telefonia VoIP, in funzione già da qualche anno tra le sedi
di Torino ed Aosta grazie alla VPN installata, anche per le altre strutture è
sicuramente il metodo attualmente più semplice per ridurre le spese telefoniche,
basti pensare all’ultima finanziaria 2008 in cui è previsto l’uso di questi sistemi
per le comunicazioni tra gli enti pubblici.
Questo per lo meno per le sedi fisiche all’interno del Parco, per quanto riguarda
invece il personale in servizio, in particolare i guardaparco, sarà ancora necessario
l’uso integrato delle radio VHF perché la copertura tramite wireless non sarà
75
totale a causa della conformazione del territorio. In un prossimo futuro l’arrivo
della tecnologia WiMAX, dopo un’adeguata copertura e sperimentazione,
potrebbe sostituire definitivamente l’uso del sistema radio per le comunicazioni
tra le guardie.
Seppure il progetto sia in via sperimentale fino alla fine del 2008, come per le
altre strutture ed imprese della Comunità Montana, non appena si passerà alla fase
operativa sarà necessario connettere le strutture dell’Ente raggiungibili dalla rete
del Wi-Pie VOS, sfruttando le potenzialità offerte per tutte le attività del Parco.
In particolare l’opportunità di utilizzare diversi canali come mezzo di
comunicazione per raggiungere residenti e turisti faciliterà sicuramente il lavoro
di informazione al pubblico da parte del Parco, sia per dare pubblicità alle
iniziative promosse, sia per rendere più vicino l’Ente al territorio che gestisce.
La possibilità di servirsi della rete dei centri visita, del sito internet ufficiale del
Parco e del canale digitale ORSO TV, con una comunicazione adeguata e coerente
al tipo di mezzo utilizzato, può contribuire a raggiungere il target giusto per il tipo
di notizia o di evento, ed evitare l’uso indifferenziato dell’informazione dell’area
protetta.
Importante sarà quindi l’integrazione tra le nuove tecnologie che verranno
applicate ed il lavoro dell’Ente nei prossimi anni, per sfruttare l’opportunità
fornita dal progetto Wi-Pie VOS di ridurre il digital divide nel proprio territorio.
76
CAPITOLO IV
LA COMUNITA’ MONTANA VALLI ORCO E SOANA
NEL PROGETTO WI-PIE VOS
1. STORIA E CONTESTO
La Comunità Montana Valli Orco e Soana nasce nel 1974, istituita con una legge
regionale75. Geograficamente è posizionata nel nord-ovest del Piemonte, e confina
con Valle d’Aosta e Francia, oltre ad essere parte della provincia di Torino.
Figura 11: Posizione geografica e confini della Comunità Montana Valli Orco e Soana
Fonte: Elaborazione del candidato su Comunità Montana Valli Orco e Soana (2001) p. 6 e Istat –
INM (2007), p. 160
L’area, di origine glaciale, è interamente montana ed è estesa su una superficie di
616,06 Kmq, di cui la metà è soggetta alla tutela del Parco Nazionale Gran
Paradiso, ed è suddivisa in due valli principali: Orco e Soana.
La valle Orco, il cui nome deriva dall’omonimo torrente che la attraversa in
direzione est-ovest, è una vallata particolarmente stretta e caratterizzata da alcuni
valloni laterali (Roc, Ciamosserretto, Noaschetta, Piantonetto e Ribordone).
75
L.R. Piemonte 11 agosto 1973, n. 17 (Delimitazione delle zone montane omogenee.
Costituzione e funzionamento delle Comunità Montane)
77
La val Soana invece, si estende con una superficie di 18.000 ettari circa, in
direzione nord-sud, sul percorso del torrente Soana ed è formata dai valloni di
Campiglia, Piamprato e Forzo.
Dal Comune di Pont Canavese, posto all’imbocco di entrambe le valli, la
variazione altimetrica delle cime montuose che circondano le due vallate,
formando i confini naturali che le dividono dalla Valle d’Aosta e dalle valli di
Lanzo, è compresa tra i 425 ed i 4.026 m s.l.m. del massiccio del Gran Paradiso.
Il paesaggio naturalistico si estende dai ghiacciai e dai laghi naturali dei 2-3.000m
fino ai boschi di castagni e faggeti del fondovalle, passando per le conifere, i larici
e le pinete tra gli 800 ed i 1.600m (le aree boschive ricoprono circa il 7,5% del
territorio).
L’accessibilità delle due valli dal punto di vista viabile, prevede un’unica via di
accesso provenendo da Torino, questo comporta notevoli disagi sia per i residenti
(soprattutto per gli abitanti della parte alta della valle), sia per il traffico turistico
in arrivo nella zona, che congestiona la circolazione nei giorni di maggiore
afflusso (in particolar modo nei weekend estivi). Inoltre, non è presente nessun
collegamento diretto con le confinanti Valle d’Aosta, Val di Lanzo e Francia.
Anche la situazione dei trasporti pubblici è piuttosto disagevole, l’unica stazione
ferroviaria presente è quella di Pont Canavese, mentre le autolinee raggiungono
Ceresole Reale.
La storia delle due valli è legata alla povertà di risorse naturali ed alle difficili
condizioni climatiche e di viabilità, sin dal medioevo gli abitanti erano costretti a
spostarsi nei mesi invernali, esercitando attività o mestieri che sono poi diventati
tipici di queste zone (i magnin, stagnai e calderai ambulanti, i vetrai e gli
spaciafurnel, spazzacamini), nei paesi di fondovalle e nel resto dell’Italia
settentrionale.
Nel secolo scorso le vicende delle valli Orco e Soana viaggiano parallele
all’industria idroelettrica, con lo sfruttamento dei numerosi torrenti e la creazione
di dighe ed invasi artificiali, grazie all’AEM, sin dal 1923. I torrenti Orco e Soana
hanno però caratterizzato anche negativamente la storia delle valli, con ripetute e
devastanti alluvioni, di cui le ultime nel 1993 e nel 2000.
78
1.1 POPOLAZIONE
I comuni che compongono la comunità montana valli Orco e Soana sono undici,
tutti totalmente montani76; le superfici e la dinamica della popolazione degli
ultimi venticinque anni sono riassunti nella seguente tabella.
Tabella 10: Popolazione dei comuni appartenenti alla Comunità Montana valli Orco e Soana
Comune
Alpette
Ceresole Reale
Frassinetto
Ingria
Locana
Noasca
Pont Canavese
Ribordone
Ronco Canavese
Sparone
Valprato Soana
Totale
Superficie
Kmq
5,65
99,57
24,75
14,57
132,74
78,15
19,43
43,22
96,91
29,51
71,56
616,06
1981
Popolazione
1991
2001
2003
2006
333
173
363
130
2.186
346
329
167
316
82
1.983
267
300
160
287
61
1.806
202
290
167
280
56
1.740
202
262
162
284
49
1.703
192
4.375
169
513
1.346
217
10.151
3.879
118
477
1.223
176
9.017
3.778
84
377
1.174
127
8.356
3.758
79
364
1.160
126
8.222
3.822
79
343
1.143
121
8.160
Fonte: Elaborazione del candidato su dati CSP Scarl (2005) e Istat – INM (2007)
Sei degli undici comuni hanno parte di territorio compresa nell’area protetta del
Parco Nazionale Gran Paradiso, si tratta di Ceresole, Noasca, Locana, Ronco
Canavese, Ribordone e Valprato Soana.
La densità abitativa, secondo dati Istat del 2005, è di 13,2 abitanti per Kmq,
significativamente più bassa del totale regionale (170,9 abitanti) ma anche del
totale delle comunità montane piemontesi (59,4 abitanti).
Il trend demografico è in continua diminuzione dagli anni ’80, con una variazione
negativa, dal 1991 al 2005, del 9,5% di cui il 2,3% negli ultimi cinque anni.
Inoltre l’indice di vecchiaia è uno dei più alti in Piemonte (276,4 rispetto al 175,9
della media regionale ed al 190,3 del totale delle comunità montane), il che
76
Secondo l'Unione Nazionale Comuni, Comunità, Enti montani (U.N.C.E.M.), il grado di
montanità è l’indicatore della porzione di territorio di un comune classificata come montana.
Ciascun comune può essere classificato totalmente montano, parzialmente montano o non
montano.
79
comporta un alto tasso di mortalità e come conseguenza un dato negativo anche
nella crescita della popolazione (meno undici punti percentuali nel 2005).
Secondo dati forniti dall’Osservatorio ICT del Piemonte relativi al 200577, è infatti
presente un forte scompenso tra abitanti con più di 65 anni, che sono in
prevalenza, rispetto a quelli minori di 15 anni, come si può vedere anche nella
seguente tabella.
Tabella 11: Comunità Montana Valli Orco e Soana: popolazione con
meno di 15 e più di 65 anni
Comune
Meno di 15 anni Più di 65 anni
Alpette
16
91
Ceresole Reale
18
27
Frassinetto
34
76
Ingria
0
22
Locana
153
497
Noasca
10
78
Pont Canavese
447
921
Ribordone
0
52
Ronco Canavese
27
128
Sparone
151
280
Valprato Soana
5
43
Totale
861
2.215
Fonte: Osservatorio ICT del Piemonte http://www.sistemapiemonte.it/innovazionetecnologia/osservatorioICT/analisi.shtml
Gli unici tre paesi con una popolazione superiore ai 1.000 abitanti sono quelli di
fondovalle (Pont Canavese, Locana e Sparone), mentre i rimanenti non superano i
quattrocento residenti. Un ulteriore fattore da considerare è la popolazione
effettiva, infatti soprattutto nel periodo invernale molti abitanti si spostano nei
comuni di fondovalle o addirittura fuori dalla Comunità Montana, il numero
effettivo dei residenti è quindi probabilmente minore di quello statistico, secondo i
dati Istat del 2001 sarebbero il 78% del totale.
77
http://www.sistemapiemonte.it/innovazionetecnologia/osservatorioICT/analisi.shtml
80
Figura 12: Variazione demografica Comunità Montana Valli Orco e Soana 1981 - 2006
Fonte: Elaborazione del candidato su dati CSP Scarl (2005) e Istat – INM (2007)
La percentuale di laureati e diplomati è sotto la media regionale e nazionale
(rispettivamente 3% e 20,3% contro il 6,8% ed il 25,2% del Piemonte), la maggior
parte della popolazione giovane è costretta per motivi di studio o di lavoro a
spostarsi nei paesi di fondovalle o in altre città come Ivrea e Torino. Più alto è il
dato di coloro che hanno una licenza media o elementare (30,9% e 38,6%), segno
evidente di un invecchiamento strutturale della popolazione nelle due valli.
Il sistema scolastico, a causa della bassa natalità, è centralizzato su Pont Canavese
e Locana, dove sono presenti le uniche scuole medie, mentre i comuni di Alpette,
Ingria, Noasca, Ribordone e Valprato non hanno neanche una scuola elementare.
Per le scuole superiori e l’università i giovani residenti devono necessariamente
spostarsi nelle città dell’alto canavese (ad esempio Cuorgnè ed Ivrea) o a Torino.
81
Figura 13: Comunità Montana Valli Orco e Soana: istituzioni scolastiche nel 2008
Fonte: Istituto comprensivo di Pont Canavese
Il continuo calo della popolazione ed il suo invecchiamento provocano una
riduzione dei consumi, e di conseguenza la chiusura o lo spostamento dei servizi
pubblici e privati nei paesi di fondovalle, creando fenomeni di marginalità ed una
situazione socio-economica sfavorevole che verrà analizzata nel prossimo
paragrafo.
1.2 ECONOMIA
L’economia della zona, come si è potuto constatare, risente del calo della
popolazione e del suo invecchiamento, secondo dati Istat del 2001 il tasso di
occupazione totale è del 43,2%, mentre quello di disoccupazione è del 5,2%
(seppur inferiore a quello regionale e nazionale è praticamente triplicato dal 1981
ad oggi).
Il numero di addetti delle unità locali è sceso dai 3.102 del 1981 ai 2.611 del
2001, ed anche il numero delle stesse è passato da 771 a 697 (1,1 unità locali per
Kmq, con una media di 3,7 addetti).
82
Figura 14: Confronto n.ro unità locali ed addetti anni 1981 – 1991 - 2001
Fonte: Elaborazione del candidato su dati Censimento Generale dell’Industria
e dei servizi 1981 – 1991 – 2001
Le cause sono da ricercarsi sia nella morfologia del territorio, che essendo in
prevalenza montuoso e con scarse superfici coltivabili non permette sistemi di
coltivazione ad ampio raggio, ma anche il clima rigido ha da sempre contribuito
ad una visione di agricoltura pressoché di sussistenza; alcuni cambiamenti stanno
avvenendo solo negli ultimi anni, con i prodotti biologici e di qualità.
1.2.1
AGRICOLTURA
Il settore agricolo ha subito un declino che ha portato nel 2000 ad un dato
preoccupante, sono presenti solo 0,3 aziende agricole per Kmq, contro una media
delle comunità montane di 2,9. La maggior parte di queste sono a conduzione
famigliare ed il sistema produttivo è tagliato fuori dai circuiti industriali e
commerciali a causa delle modeste quantità prodotte e per la sostanziale mancanza
di aziende che si occupino della trasformazione e vendita del prodotto oltre che
della produzione.
83
Figura 15: Composizione percentuale della superficie delle aziende agricole per tipo di
utilizzazione. Comunità Montana Valli Orco e Soana – Anno 2000
Fonte: Elaborazione del candidato su dati Istat – INM (2007), p. 169
Come si può osservare nel grafico precedente, le aziende agricole sono occupate
per quasi la metà nella pastorizia e nell’allevamento (sono presenti in quota
diversi alpeggi utilizzati per la transumanza estiva del bestiame), questo consente
la produzione di latte, formaggi e carne di qualità e di tipo biologico; poche sono
però le imprese che certificano queste produzioni.
Per incentivare questo tipo di produzioni, che non necessitano di ampi volumi ma
sono basate piuttosto sulla qualità, è stato pensato di utilizzare il marchio del
Parco Nazionale Gran Paradiso come simbolo di specificità e per fornire maggiore
visibilità ai prodotti, similmente a quanto già accade con i presidi di “Slow food”.
Legata fortemente all’agricoltura è la presenza di numerose strutture agrituristiche
che, sfruttando il trend positivo degli ultimi anni in questo settore, riescono ad
integrare turismo ed agricoltura.
84
1.2.2
INDUSTRIA ED ARTIGIANATO
Proprio a causa delle caratteristiche del territorio che non rendono possibile lo
sfruttamento agricolo, gli abitanti delle valli Orco e Soana si sono dovuti spostare,
per poter lavorare, nei paesi di fondovalle o nel capoluogo piemontese; in
particolare il settore industriale ha avuto un periodo florido negli anni ’70 grazie
all’indotto della FIAT e sono nate alcune imprese nei comuni di Pont, Sparone e
Locana che hanno fatto da traino per l’occupazione di queste zone.
La crisi del sistema produttivo industriale ed il processo di de-industrializzazione
hanno però provocato negli ultimi anni la chiusura di diverse aziende e situazioni
occupazionali a rischio con licenziamenti, cassa integrazione o mobilità per
centinaia di operai delle ditte interessate.
Attualmente le attività manifatturiere principali sono dislocate a Sparone e Pont
Canavese, i comuni più accessibili dal punto di vista dei trasporti, occupando
quasi la metà della forza lavoro delle due valli (47% nel 2001). La crisi industriale
è però di tipo strutturale e legata ad altre aziende non presenti sul territorio, quindi
l’industria non riesce a garantire le stesse opportunità di occupazione dei decenni
precedenti.
Un altro settore che in passato ha fornito diversi sbocchi occupazionali nelle due
valli è quello della produzione di energia idroelettrica. L’AEM di Torino (oggi
gruppo IRIDE), opera in alta valle Orco sin dagli anni ’20 e qui ha costruito sette
impianti, oltre a dighe ed invasi artificiali, per la produzione e distribuzione di
energia idroelettrica grazie allo sfruttamento del torrente Orco.
Anche questo tipo di industria però, a causa del processo di automazione degli
impianti e della riorganizzazione dell’azienda, che ora fa parte del gruppo IRIDE,
non garantisce più possibilità stabili di accesso al mondo del lavoro.
L’artigianato tipico di queste zone è quello della lavorazione del rame, con
produzioni di eccellenza derivanti da secoli di know-how tramandato di
generazione in generazione agli artigiani locali.
In particolare l’artigianato del rame si è sviluppato a Pont Canavese, a Sparone, ad
Alpette (dove è presente una scuola del rame) ed a Ronco Canavese dove è stata
85
recentemente restaurata un’antica fucina, grazie al Parco Nazionale Gran
Paradiso, che è diventata un ecomuseo dedicato alla lavorazione del rame.
Il settore dell’artigianato tipico impiega però solo un numero ristretto di
lavoratori, proprio per il carattere di eccellenza ed il tipo di mercato, infatti oltre a
pentole e stoviglie che occupano una piccola porzione (essendo stati sostituiti da
altri materiali), si è puntato maggiormente sulla produzione di oggetti di
arredamento ed artigianato artistico, la Fiera del rame che si tiene ogni anno a
Pont Canavese ne è un esempio.
Anche per questo settore sono ipotizzabili sistemi di riconoscimento della tipicità
e qualità delle produzioni, legate al marchio del Parco del Gran Paradiso, in modo
da poterne sfruttare logo e popolarità nella pubblicizzazione e diffusione dei
prodotti artigianali.
1.2.3
TURISMO, COMMERCIO E SERVIZI
Le imprese commerciali rappresentano un settore importante per l’economia delle
due valli, sul totale delle imprese sono infatti più del 30%, dislocati un po’ su tutto
il territorio ma con prevalenza nei comuni di maggiori dimensioni ed in quelli
turistici. Per quasi il 90% dei casi si tratta di esercizi commerciali di tipo
alimentare, con rivendite al dettaglio; nei centri turistici questi hanno spesso
apertura stagionale, in relazione ai flussi turistici, non consentendo così un
servizio fisso ai residenti, che si devono spostare nei paesi più grossi anche per i
piccoli acquisti.
Sempre secondo i dati Istat del censimento 2001, la percentuale di occupati nel
terziario avanzato sul totale è del 6,3%, contro il 7,7% della media delle comunità
montane. Anche il numero di imprenditori e liberi professionisti è inferiore al
totale regionale e delle comunità montane, solo il 3,5%.
86
Tabella 12: Comunità Montana Valli Orco e Soana: imprese per tipologia e numero
Comune
Alpette
Ceresole Reale
Frassinetto
Ingria
Locana
Noasca
Pont Canavese
Ribordone
Ronco
Sparone
Valprato Soana
Totale
4
15
1
0
12
3
1
3
0
0
4
0
Informatica e
servizi alle
imprese
1
0
0
0
4
2
21
1
6
4
4
71
7
0
1
2
0
18
14
2
1
10
3
37
Commercio Turismo
3
7
2
0
33
3
85
0
4
21
0
158
Trasporti e
comunicazione
Fonte: Osservatorio ICT del Piemonte http://www.sistemapiemonte.it/innovazionetecnologia/osservatorioICT/analisi.shtml
Il settore che più sembra poter garantire possibilità di sviluppo nelle due valli è
quello turistico, sin dalla fine del XIX secolo i Savoia e la nobiltà torinese
frequentavano la valle Orco, più recentemente la presenza di numerose seconde
case e la ricerca di un turismo sostenibile è caratteristica di entrambe le valli.
Le potenzialità sono legate innanzitutto all’importante patrimonio naturalistico ed
ambientale offerto dal Parco Nazionale Gran Paradiso, che occupa circa la metà
del territorio della comunità montana.
La ricerca di aree cosiddette wilderness, incontaminate e con una presenza umana
molto bassa, è diventato nel corso degli anni un forte elemento di attrattiva del
Parco e di conseguenza delle due valli. Già dall’inizio del 2000, per favorire anche
le aree che non rientrano territorialmente nei confini naturali del Parco ma che ne
subiscono le esternalizzazioni sia positive che negative, è nato quello che è stato
denominato “Spazio Gran Paradiso”; sfruttando la reputazione dell’area protetta
sono stati realizzati un catalogo turistico ed un sito web per supportare l’iniziativa.
87
Il tipo di turismo legato all’area protetta oltre ad attrarre un pubblico vario ma
attento ai problemi ambientali, è caratterizzato anche dal turismo scolastico nei
centri di educazione ambientale del Parco del Gran Paradiso.
Altre opportunità sono rappresentate dalla possibilità di praticare sport invernali
ed estivi, sono presenti infatti quattro impianti scioviari per lo sci di discesa
(Valprato, Ceresole, Locana, Alpette) e due per il fondo (Valprato e Ceresole),
oltre a tutte le attività collegate direttamente alle montagne che caratterizzano le
due valli (trekking, escursionismo, arrampicata, sci alpinismo etc.).
Anche la presenza di produzioni enogastronomiche e artigianali di qualità sono
incentivo alla visita dei comuni della comunità montana, soprattutto in occasione
di fiere (Pont Canavese) e di festività religiose popolari (Prascondù, San Besso).
Come per il settore agricolo, anche in quello turistico la maggior parte delle
imprese è di piccola dimensione ed a conduzione famigliare. Secondo i dati forniti
dalla comunità montana sono presenti quaranta strutture ricettive e ventisei
ristoranti, per un totale di circa 1.150 posti letto.
La tipologia di strutture alberghiere è però piuttosto modesta (massimo 3 stelle) ed
anche la media dei posti letto per albergo (ventitre), inoltre la concentrazione di
hotel, agriturismo, rifugi etc. è poco capillare nel territorio delle valli, nella sola
Ceresole sono presenti il 50% delle strutture ricettive ed il 30% di quelle di
ristorazione (con il 70% degli arrivi complessivi).
Figura 16: Percentuale strutture ricettive e di ristorazione Comunità Montana Valli Orco e
Soana
Fonte: Sito web Comunità Montana Valli Orco e Soana
88
Inoltre il tipo di turismo è prevalentemente stagionale, legato all’estate ed ai
weekend, anche grazie alla presenza di numerose “seconde case”, nonostante
questo i flussi turistici raggiungono una media di oltre 15.000 presenze all’anno.
Il carattere stagionale delle presenze è dovuto anche alla tipologia di strutture
ricettive presenti (per il 41% dei casi si tratta di campeggi, agriturismi e rifugi
alpini) che, se da un lato favoriscono l’arrivo di visitatori proprio perché coerenti
col tipo di turismo ricercato (strettamente a contatto con la natura), dall’altro lo
limitano ai mesi estivi; è quindi necessario integrare o implementare la presenza
di posti letto adatti all’accoglimento dei flussi turistici anche nel resto dell’anno.
La maggior parte delle strutture di accoglienza ed informazione turistica sono
gestite in compresenza con l’Ente Parco Nazionale Gran Paradiso, la più
importante risorsa in questo senso sono i centri visitatori dislocati sul territorio,
che forniscono informazioni turistiche insieme ai piccoli uffici locali, spesso
gestiti da volontari o pro-loco. Anche in questo caso si riscontrano dei problemi
legati alla stagionalità delle aperture, solo il centro visite di Noasca garantisce un
servizio continuativo nel corso dell’anno, mentre i restanti sono di solito aperti nei
mesi estivi o in occasione di weekend e festività.
Le possibilità di sviluppo e rilancio delle due valli passano quindi per il settore
turistico, puntando sulla de-stagionalizzazione delle offerte e sfruttando
soprattutto quelle zone che, per difficoltà nell’accessibilità, erano fino a poco
tempo fa considerate marginali, ma che con lo sviluppo del turismo sostenibile e
legato fortemente al ritrovo della natura, offrono un’attrattiva considerevole.
E’ però necessario un forte coordinamento tra imprese turistiche e le istituzioni
che si occupano della promozione del territorio, con politiche mirate di marketing
territoriale.
Il turismo infatti, oltre a creare possibilità di lavoro nelle strutture ricettive,
contribuisce allo sviluppo dell’indotto e di tutte le attività collegate, che a loro
volta, se promosse adeguatamente, concorrono nell’attrarre visitatori e turisti.
Le imprese che offrono servizi e quelle informatiche sono ancora in numero
ridotto, dal punto di vista della sanità la popolazione dipende dall’ASL 9 che
copre la zona di Ivrea e del canavese, l’unica struttura ospedaliera è fuori dal
89
territorio della comunità montana, a Cuorgnè, solo a Locana è presente un ufficio
distaccato dell’ASL in cui non è però possibile effettuare visite specialistiche.
Anche le farmacie non sono dislocate su tutti i comuni del territorio, in totale sono
sei (tra Locana, Pont, Ronco e Sparone) mentre a Ceresole e Frassinetto sono
presenti dei dispensari farmaceutici, che sono strutture destinate alla sola
distribuzione di medicinali di uso comune già confezionati.
Gli uffici postali, seppure presenti in tutti e undici i comuni, sono aperti tutti i
giorni feriali e forniscono servizi completi solo a Pont, Ronco, Locana e Sparone,
mentre nei restanti sette paesi i giorni settimanali di apertura variano da due a tre,
a seconda del bacino d’utenza coperto. Gli sportelli bancari sono invece presenti
solo nei quattro paesi di maggiori dimensioni (Locana, Pont, Ronco e Sparone).
Tutti questi servizi di base, come succede in quasi tutte le zone montane in Italia,
non coprono adeguatamente il territorio, provocando parecchi disagi sia alle
imprese (servizi postali, banche), sia ai cittadini (in netta maggioranza anziani).
Anche questi fattori sono da considerare nella crescita economica e nelle
opportunità fornite dalla banda larga per lo sviluppo delle due valli.
1.3 LA COMUNITÀ MONTANA DELLE VALLI ORCO E SOANA
Le comunità montane, secondo il D.lgs. 267/2000 sono “unioni di comuni, enti
locali costituiti fra comuni montani e parzialmente montani, anche appartenenti a
province diverse, per la valorizzazione delle zone montane per l'esercizio di
funzioni proprie, di funzioni conferite e per l'esercizio associato delle funzioni
comunali”78.
Per poter essere efficiente, un comune dovrebbe avere un numero di abitanti pari a
20-40.000, con tali dimensioni è infatti possibile garantire uno standard di servizi
ai cittadini, con un’adeguata copertura finanziaria fornita dalle imposte versate.
Per questo motivo, le recenti riforme amministrative e costituzionali (le cosiddette
Leggi Bassanini e la riforma del titolo V), hanno previsto e individuato nelle
unioni di comuni e nelle altre forme associative sovra-comunali, un valido mezzo
78
Art. 27 c. 1 D.lgs. 18 agosto 200, n. 267 (Testo unico delle leggi sull'ordinamento degli enti
locali)
90
per ridurre lo spreco di risorse pubbliche e per favorire l’efficienza ed efficacia
della pubblica amministrazione.
Le comunità montane rientrano tra queste forme associative sovra-comunali, sono
quindi dei veri e propri enti locali la cui caratteristica è però di avere un territorio
totalmente o prevalentemente montano tale per cui sia necessario accorpare alcune
funzioni, che normalmente sono a carico dei comuni, per ottimizzare l’impiego di
servizi e risorse umane e per favorire lo sviluppo delle zone montane.
Le comunità montane quindi, oltre ad occuparsi di tutte le funzioni demandate
loro per legge da Stato e Regioni, devono predisporre ed attuare un piano
pluriennale di sviluppo socio-economico (che deve essere approvato dalla
provincia di competenza), individuando “… opere, interventi e strumenti idonei a
perseguire gli obiettivi dello sviluppo socio-economico”79.
A livello amministrativo le comunità montane sono costituite da un organo
rappresentativo, il Consiglio, composto da tre rappresentanti (di cui uno di
minoranza) per ogni comune compreso nel territorio della comunità montana, e da
un organo esecutivo, la Giunta, composta da un presidente, un vice-presidente e
da cinque consiglieri.
La comunità montana valli Orco e Soana prevede, oltre a questi organi, la
presenza di quattro uffici (segreteria, finanziario, attività produttive e lavori
pubblici) e di un direttore - segretario generale.
Essendo composta in prevalenza da comuni piuttosto piccoli e caratterizzati da
un’elevata frammentazione amministrativa, la comunità montana si fa portatrice
anche dei loro interessi e soprattutto contribuisce all’organizzazione e allo
sviluppo di progetti strutturali che i singoli comuni non sarebbero in grado di
gestire sia in termini di risorse umane che finanziarie.
Esempi di questi progetti sono appunto il Wi-Pie VOS, oggetto di questa tesi,
relativo alla riduzione del digital divide, il progetto Progresland finanziato
dall’Unione Europea con lo scopo di favorire strategie di promozione e sviluppo
79
Art. 28 c. 3 D.lgs. 18 agosto 200, n. 267 (Testo unico delle leggi sull'ordinamento degli enti
locali)
91
del territorio compatibili con le politiche ambientali, il Programma Integrato di
Sviluppo Locale delle valli Orco e Soana, Sacra e Alta Val Chiusella (PISL).
Un’altra iniziativa, promossa con la collaborazione della Confederazione
Nazionale dell’Artigianato, è il progetto “Da Telemaco a Ulisse” che prevede uno
sportello decentrato sul territorio della comunità montana che, tramite la banda
larga, è connesso al portale “Telemaco” della Camera di Commercio di Torino;
tale connessione consente l’emissione di certificati camerali a professionisti ed
imprese delle due valli, che non sono così costretti a recarsi ad Ivrea o a Torino
per il rilascio di questo tipo di documenti.
Lo sportello fornisce inoltre assistenza e consulenza alle micro-imprese ed il
progetto è stato segnalato come una buona esperienza di innovazione nelle
pubbliche amministrazioni dal sito web www.buoniesempi.it, gestito dal
Ministero della Funzione Pubblica e dal Formez.
Dal punto di vista dei servizi offerti ai cittadini, la comunità montana gestisce
direttamente:
• “Servizio Associato di Polizia Locale;
• Servizio Associato di Protezione Civile;
• Servizio di Assistenza Tecnico-Agraria (C.A.T.A.);
• Vigilanza degli impianti a fune;
• Servizio di erogazione del metano (per i Comuni di Alpette, Sparone e
Locana);
• Rete telematica Intranet;
• Sportello decentrato catastale;
• Aree attrezzate e percorso ippico;
• Accertamento dell’abilitazione all’esercizio delle professioni di Guida
Alpina e Maestro di Sci”80.
In particolare il servizio associato di polizia locale è presente dal 2003, ogni
comune conferisce un monte ore del proprio personale di vigilanza (polizia
80
Duglio S. – Fasana G. – Caffa S. (2006), p. 3
92
municipale) per garantire un controllo più capillare del territorio e fornire maggior
sicurezza ai residenti ed ai turisti.
Anche la protezione civile è gestita con un servizio associato a livello
intercomunale, questo perché la realizzazione di una struttura efficiente di
protezione civile richiede una quantità di risorse strumentali di cui la maggior
parte dei comuni della comunità montana non dispone. In questo modo vengono
condivise le risorse (mezzi, personale, volontari) dei singoli comuni, e viene nello
stesso tempo garantito un maggior coordinamento delle stesse, proprio perché
facenti capo ad un’unica struttura.
Nei piccoli paesi della comunità montana valli Orco e Soana spesso i servizi
essenziali come scuola, posta, banche e sanità non sono presenti, è quindi
necessario, per ridurre il disagio derivante da queste condizioni, lo sviluppo di
forme associative di servizi che consentono economie di scala nelle risorse
impiegate, permettendo anche ai comuni di piccole dimensioni di poter usufruire
di prestazioni che altrimenti non sarebbero garantite.
2. LA SITUAZIONE ATTUALE DELLA RETE
La situazione geomorfologica del territorio ha da sempre reso difficili la
comunicazione all’interno delle due valli, che si trattasse di sentieri o strade, o più
in avanti di collegamenti telefonici e telematici; la montagna ha contribuito in
negativo (ovviamente, a seconda dei punti di vista) nella tendenza all’isolamento
delle valli Orco e Soana, in special modo dei comuni situati ad altitudini maggiori.
Anche l’arrivo della telefonia cellulare non ha migliorato del tutto il sistema delle
comunicazioni, questo perché sono presenti molte zone d’ombra, in cui il segnale
non arriva, rendendo quindi difficile o impraticabile l’utilizzo della telefonia
GSM.
La telefonia fissa, dal momento in cui è stato possibile raggiungere tutti i comuni
della comunità montana, è stata quindi il sistema più utilizzato ed affidabile di
collegamento telefonico.
93
L’arrivo di internet ha sin dall’inizio incontrato molte difficoltà nelle connessioni,
innanzitutto per la carente qualità del segnale analogico che, con l’utilizzo di
modem a 56Kb, comporta, oltre alla lentezza nel collegamento su linea PSTN,
anche l’impossibilità di tenere questa libera durante la connessione.
Secondo uno studio dell’osservatorio ICT del Piemonte nel 200781 il gap tra
domanda ed offerta nei comuni delle valli Orco e Soana riportava la situazione
che si può osservare nella figura seguente.
Figura 17: Gap domanda – offerta di banda larga nel 2007, Comunità Montana valli Orco e Soana
Fonte: Elaborazione del candidato su dati Osservatorio ICT del Piemonte (2007e), p. 31
Come viene evidenziato l’unico comune non coperto in cui la domanda è
maggiore dell’offerta è quello di Locana (che è anche il secondo per numero di
abitanti), secondo le indicazioni dell’osservatorio è quindi necessario un
intervento di infrastrutturazione per portare la banda larga.
Nei comuni in cui l’offerta è superiore alla domanda invece, l’osservatorio ritiene
che la banda esistente (anche quella stretta), garantisca uno standard adeguato alla
81
Osservatorio ICT del Piemonte (2007e)
94
domanda e che siano invece necessari interventi a livello di formazione sugli
utenti o favorendo lo sviluppo di servizi che valorizzino l’infrastruttura esistente.
In realtà la copertura tramite banda larga ha risentito fortemente della situazione
della rete telefonica nelle due valli, a causa della tipologia di impianti installati e
per la morfologia del territorio (che è in prevalenza di tipo montano), la cablatura
con linee ADSL ed in fibra ottica ha seguito logiche di mercato, penalizzando
residenti ed imprese della comunità montana.
Degli undici comuni, l’unico raggiunto da banda larga nel 2005 era quello di Pont
Canavese; successivamente, grazie al programma Wi-Pie e all’accordo tra
Regione Piemonte e Telecom Italia, i comuni di Sparone e Frassinetto sono stati
connessi nel 2006, quelli di Alpette, Locana, Ceresole Reale e Noasca nel 2007.
I comuni di Ingria e Ribordone, di cui era prevista la copertura già dal 2006, sono
poi risultati tecnicamente non copribili, a causa della distanza dalle centrali
Telecom che non consentono al momento la compatibilità col servizio ADSL.
Nell’accordo tra Regione e Telecom i comuni sono segnalati come coperti da
banda larga se il grado di copertura è maggiore del 70%, non tutto il territorio dei
comuni (e di conseguenza della popolazione) è quindi raggiungibile con
tecnologia ADSL. Allo stesso modo, comuni che risultano non coperti possono
avere parte di territorio raggiungibile da ADSL, ma in percentuali minori.
Inoltre, sempre ad eccezione di Pont Canavese, il servizio di ADSL fornito da
Telecom è di tipo light o mini-adsl, ovvero le centrali telefoniche scoperte
vengono raggiunte tramite la posatura di un cavo di rame con capacità di 2 Mb/s
fino alla centrale più vicina (che deve essere però distante al massimo cinque
chilometri). In questo modo è possibile consentire un accesso limitato a 50 utenze,
o al massimo 100 raddoppiando i cavi, garantendo una velocità massima in
downstream82 di 640Kb/s.
Anche dalla cartografia seguente si può evidenziare come, prima dell’avvio del
programma Wi-Pie, la disponibilità di banda larga era legata soprattutto a logiche
di mercato, infatti l’unico comune che per numero di abitanti ed imprese
82
“Con downstream si indica in informatica la velocità di trasferimento dei dati dal server verso il
client” - Definizione da: http://it.wikipedia.org/wiki/Downstream
95
consentiva un ritorno economico dall’investimento in copertura era Pont
Canavese, ovvero il più popolato.
Anche in precedenza, le linee ISDN non coprivano (e non coprono tuttora) buona
parte del territorio, segno evidente delle politiche commerciali effettuate dagli
operatori di telecomunicazione, che non trovano le garanzie necessarie
nell’investire in una zona poco dinamica, con una popolazione in continuo
invecchiamento, e di conseguenza una forte diminuzione dei possibili target di
fruizione.
Solo in seguito all’accordo con Telecom è stato possibile prevedere un
allacciamento broadband della rete fissa, il che comporta comunque una
situazione ancora non ottimale visto che ben quattro comuni sono stati esclusi per
motivi tecnici (Ingria, Ribordone, Ronco Canavese e Valprato Soana), ed altri sei
non prevedono una copertura totale del territorio.
Figura 18: Copertura banda larga Comunità Montana valli Orco e Soana 2005 - 2007
Fonte: Elaborazione del candidato su cartografia Comunità Montana Valli Orco e Soana (2001) p.
83
6 e dati piano di copertura al 15 aprile 2008 – accordo Regione Piemonte-Telecom
83
http://www.wi-pie.org/programma/dwd/piano_cop150408.pdf
96
Il territorio presentava ancora caratteristiche di digital divide (si ricordi che il
primo accordo di programma con Telecom prevedeva la connessione solamente
dei comuni di Sparone e Frassinetto), soprattutto per quanto riguarda la
popolazione e le imprese, oltre che per le possibilità di connessione alla banda
larga.
Secondo l’ITU84 l’accesso primario a banda larga dovrebbe essere di 1,5 - 2Mb/s,
in un territorio in cui la maggioranza dei collegamenti internet avviene con sistemi
analogici a 56Kb si può ben comprendere come lo svantaggio nella connessione
sia molto elevato.
Anche per questo motivo è stata prevista la realizzazione del progetto
dimostratore delle valli Orco e Soana, in modo tale da poter fornire ai cittadini sul
territorio la possibilità di accedere alla banda larga, tramite l’utilizzo di altre
tecnologie come quella wireless.
2.1 LA
SITUAZIONE DELLA RETE NELLE SCUOLE DELLA COMUNITA’
MONTANA VALLI ORCO E SOANA
La situazione delle connessioni nelle scuole nella comunità montana valli Orco e
Soana è sintetizzata nella seguente tabella.
I dati mi sono stati forniti direttamente dalla direzione banche dati, cultura ed
atenei del CSI Piemonte poiché le rilevazioni effettuate dalla stessa non sono
ancora state diffuse e non sono presenti altre statistiche sulla situazione delle
connessioni alla rete nelle scuole della comunità montana valli Orco e Soana.
84
International Telecommunication Union: agenzia specializzata delle Nazioni Unite che si
occupa di definire gli standard nelle telecomunicazioni e nell'uso delle onde radio – www.itu.int
97
Tabella 13: Situazione PC e connessione ad internet nelle scuole della comunità montana valli
Orco e Soana, Anno Scolastico 2006/2007
Comune
Locana
Pont Canavese
N.ro PC
n.d.
2
Ceresole Reale
Frassinetto
Locana
Locana
Pont Canavese
Ronco Canavese
Sparone
0
0
5
3
8
0
5
Locana
Pont Canavese
Totale
6
8
37
Laboratorio
informatica
Accesso
Internet
Infanzia
n.d.
Si
n.d.
No
Primarie
No
No
No
No
Si
Si
Si
Si
Si
Si
No
No
No
Si
Secondarie 1 grado
Si
Si
Si
Si
5
7
Tipologia di
connessione
Modem
ADSL
Modem
ADSL
Modem
ADSL
ADSL
4 ASDL 3 modem
Fonte: Elaborazione del candidato su dati forniti da CSI Piemonte – Direzione Banche dati, cultura
ed Atenei
Come si può osservare le scuole che dispongono di connessione internet hanno
anche un laboratorio di informatica al loro interno, ad eccezione della scuola
dell’infanzia di Pont Canavese che pur disponendo di 2 pc non è collegata ad
internet.
La connessione alla rete, anche nei comuni coperti dal progetto dimostratore,
avviene ancora con modem a 56Kb in tre casi su sette, i rimanenti dispongono di
connessione ADSL. Ben quattro scuole su undici (di cui tre primarie) non
dispongono di connessione ad internet, i comuni di Ceresole, Frassinetto e Ronco
sono scoperti. Tutti i pc dei laboratori di informatica delle varie scuole sono
connessi al loro interno tramite reti intranet.
Come per altri aspetti le scuole che dispongono di maggiori risorse sono quelle
dei paesi più popolati e di fondovalle (Locana e Pont Canavese), e quindi quelle
che hanno anche un maggior numero di alunni e che raccolgono il bacino d’utenza
98
degli altri paesi della comunità montana, soprattutto per quanto riguarda le due
scuole medie.
In queste ultime sono presenti 6 pc per 43 studenti a Locana e 8 pc per 132
studenti nella scuola media di Pont Canavese, il rapporto numero di computer per
studente è quindi di circa 1 a 7 nel primo caso e di 1 a 16 nel secondo. Anche per
le scuole primarie la situazione è simile, ma il maggior numero di pc a
disposizione per alunno nelle scuole di Locana e degli altri comuni è
probabilmente da attribuire al minor numero di studenti rispetto a quelle di Pont
che ne raccolgono un numero maggiore.
Sempre secondo i dati forniti dal CSI Piemonte non sono mai state attuate finora
iniziative di alfabetizzazione informatica in nessuna scuola della comunità
montana (i dati relativi ai corsi non sono invece disponibili), il progetto
dimostratore ha quindi portato alle scuole possibilità di innovazione anche a
livello formativo oltre che infrastrutturale.
2.2 IL RUOLO DI CSP E DELLA COMUNITÀ MONTANA VALLI ORCO E SOANA
NEL PROGETTO WI-PIE VOS
Il contesto ICT della comunità montana valli Orco e Soana fino all’avvio del
programma Wi-Pie e soprattutto del progetto dimostratore, era caratterizzato da un
elevato digital divide che non sembrava poter essere colmato totalmente, anche
nell’accordo con Telecom infatti, alcuni comuni rimanevano esclusi dalla
possibilità di accedere alla banda larga.
Nello stesso periodo, ed il programma Wi-Pie nasce anche per questi motivi,
viene evidenziato come sia necessario attivare, a livello locale e soprattutto nelle
zone marginali, politiche di correzione (o integrative) delle dinamiche di mercato,
al fine di poter ridurre gli svantaggi derivanti dal mancato utilizzo delle ICT nelle
aree tecnologicamente svantaggiate.
Le aree geografiche risultano interessanti agli operatori di telecomunicazione in
base al numero di utenti potenziali, soprattutto se si tratta di clienti business, di
conseguenza le possibilità per un territorio caratterizzato da divario digitale di
attrarre investimenti in infrastrutture ICT sono limitate. Questa criticità si traduce
99
a sua volta in una mancanza di attrazione per le imprese che, senza adeguate
infrastrutture e possibilità di accesso alle tecnologie, oltre che a personale formato
per utilizzarle, nell’attuale società dell’informazione in cui viviamo (caratterizzata
sempre più dall’abbattimento di confini e distanze), sono destinate ad avere vita
breve o a non potersi sviluppare.
Nasce così un circolo vizioso per cui lo sviluppo economico della zona è legato
alla presenza e crescita di attività ed imprese, che non sono però attratte o
incentivate a stabilirsi sul territorio in mancanza di tecnologie e risorse umane
adeguate, il che comporta a sua volta una carenza di investimenti in infrastrutture
ICT da parte degli operatori di telecomunicazione.
Nello stesso contesto, e la popolazione della comunità montana ne è un esempio
concreto, i giovani devono spostarsi per potersi formare e per poter lavorare,
aumentando così lo spopolamento e lasciando nelle valli la forza lavoro meno
dinamica e poco stimolata alla creazione di impresa.
Per questo motivo la linea di intervento fornita dal programma Wi-Pie con il
dimostratore è quella per cui le pubbliche amministrazioni locali “…
considerando la diffusione delle opportunità della società dell’informazione come
un importante fattore di sviluppo del territorio, si possono assumere il compito di
riequilibrare, senza sfalsarle, le dinamiche del mercato delle telecomunicazioni”85.
Il solo mercato quindi non può garantire l’adozione diffusa delle ICT in un’area
geografica, la teoria della normalizzazione spiegata nel primo capitolo di questa
tesi riscontra in questo caso una critica concreta, ed è necessario l’intervento
pubblico a correzione dei divari che si sono venuti a creare.
Ovviamente, trattandosi di un intervento pubblico, l’Unione Europea prevede che
nel progetto siano previsti, a garanzia della tutela del libero mercato, alcuni
elementi fondamentali:
85
Dimostratore da implementare in territorio ad elevato digital divide. Ambito territoriale
individuato: valli Orco e Soana – Documento interno CSP (2005), p. 8
100
• Le gare di aggiudicazione degli appalti devono essere pubbliche, ovvero
con una procedura di selezione ad evidenza pubblica a cui possono
partecipare i soggetti aventi i requisiti richiesti.
• La neutralità tecnologica nell’introduzione di meccanismi concorrenziali,
“… in modo tale che nessun operatore possa essere escluso dalla selezione
esclusivamente in base alle caratteristiche tecniche della rete attraverso la
quale intende fornire il servizio richiesto, a condizione però che assicuri
una qualità del servizio non inferiore e un prezzo non superiore a quelli
fissati dalla legge”86.
• Che la fornitura delle infrastrutture e dei servizi sia open access, con “…
l’obbligo per il soggetto mediatore di affittare banda ad operatori/service
provider in modo trasparente e non discriminatorio.
• L’utilizzo di infrastrutture esistenti
• La minimizzazione della quantità degli aiuti e della durata del
finanziamento per diminuire l’eventuale squilibrio di mercato
• La correlazione del finanziamento agli introiti derivanti dalla vendita di
servizi: i primi diminuiscono proporzionalmente alla crescita dei secondi
• La trasparenza nell’allocazione dei costi attraverso un continuo
monitoraggio
• L’allineamento dei prezzi al mercato per evitare che operatori/service
provider che operano su infrastrutture coperte da aiuti pubblici siano
avvantaggiati rispetto ai loro concorrenti che operano in zone in cui gli
stessi servizi sono invece offerti a condizioni di mercato” 87.
Per poter avviare un intervento pubblico di sviluppo locale è inoltre necessario
eseguire innanzitutto uno studio specifico ed una valutazione sulla domanda e
sulla diffusione delle ICT sul territorio, dopodiché coinvolgere le istituzioni
interessate a livello locale alla progettazione degli interventi previsti.
86
Definizione dal sito web dell’Autorità per le Garanzie nelle Telecomunicazioni – www.agcom.it
CSP, Wi-Pie Valli Orco e Soana. Infrastrutture di reti e servizi: focus sulla Val Soana –
Presentazione CSP a Ronco Canavese 06/03/2007, p. 47
87
101
Seguendo queste indicazioni e la mission della linea strategica 6 del programma
Wi-Pie, il CSP ha individuato la comunità montana valli Orco e Soana come area
soggetta alla sperimentazione di un progetto dimostratore in quanto presentava le
caratteristiche necessarie allo sviluppo di questo tipo di modello, ovvero:
•
“la disponibilità, già presente o pianificata, di infrastrutture necessarie per
lo sviluppo del dimostratore, ovvero l’assoluta assenza di infrastrutture;
•
la significatività del territorio, sia in relazione alla sua ampiezza territoriale
sia in relazione alla presenza di soggetti interessati allo sviluppo di un
dimostratore;
•
l’interesse e la disponibilità delle istituzioni pubbliche locali;
•
la possibile replicabilità e scalabilità del dimostratore in un contesto di
sistema”88;
•
essere una zona caratterizzata da hard digital divide.
Obiettivo del dimostratore è quindi non solo la riduzione del divario digitale in
un’area marginale, ma la vera e propria realizzazione di un laboratorio a cielo
aperto per:
• verificare le possibilità di utilizzo delle tecnologie wireless nell’accesso ad
internet in zone caratterizzate da hard digital divide;
• sperimentare diverse soluzioni, coinvolgendo scuola ed università,
nell’adottare le nuove tecnologie per creare un valore sociale ed
economico nell’area;
• realizzare una community network sul territorio;
• promuovere “… il trasferimento tecnologico del dimostratore verso i
principali attori del territorio e più in generale verso l’intero sistema
piemontese”89.
88
Programma Wi-Pie, Piano linea strategica 6: Accademia, Ricerca e Scuola - Documento
interno CSP (2005), p. 12
89
Ibidem
102
Il CSP ha quindi proceduto all’identificazione dei siti di interesse forniti dalla
comunità montana, passando poi alla progettazione del modello di dimostratore
(sempre in accordo con quest’ultima) e dopo aver valutato la sostenibilità
dell’infrastruttura si è passati alla realizzazione concreta prima della rete di
accesso, poi di quella di contribuzione ed infine alla sperimentazione vera e
propria del progetto, che è attualmente in corso.
La comunità montana ha aderito al progetto con entusiasmo, fornendo
innanzitutto i contatti necessari allo sviluppo del dimostratore nelle valli Orco e
Soana. In particolare è stata la stessa a favorire e mantenere i rapporti tra i soggetti
interessati dalla sperimentazione e CSP, intermediazione necessaria visto il
carattere del progetto e le caratteristiche della comunità locale.
La comunità montana ha poi “… espresso vivo interesse a valorizzare
l’infrastruttura messa a disposizione dalla sperimentazione, a progetto terminato,
attivandosi per mantenerne la gestione”90. Per questo motivo la Giunta ha previsto
un assessore ad hoc per lo sviluppo del progetto, con competenze su
telecomunicazioni, innovazione nelle ICT, infrastrutture televisive e telefonia
cellulare ed appunto sperimentazione e gestione del Wi-Pie.
La partecipazione attiva della comunità montana sin dagli inizi del progetto ha
anche garantito interventi mirati ai fabbisogni reali del territorio e la
collaborazione dei cosiddetti tester, ovvero le imprese, i professionisti e le
amministrazioni coinvolte in prima persona nella sperimentazione.
La necessità di utilizzare soluzioni miste per la realizzazione della rete di accesso,
evidenziate nel secondo capitolo della tesi, è stata dovuta a motivi economici e
geomorfologici, il territorio infatti non permette l’uso di soluzioni solo via cavo o
solo wireless. L’utilizzo di connessioni in fibra ottica (AEM) e di tralicci preesistenti, ha contribuito alla minimizzazione dell’impatto del progetto sul
territorio dal punto di vista ambientale ed economico, con interventi minimi a
livello di costi per portare la rete nei punti di interesse individuati dalla comunità
montana.
90
Osservatorio ICT del Piemonte (2005b), p. 8
103
Il coinvolgimento della popolazione, seppure gli utenti sperimentatori siano
soggetti privati, è avvenuta tramite presentazioni pubbliche in diverse occasioni,
la prima il 27 luglio 2006 a Locana, in cui è stato presentato il progetto in
generale.
A seguire, il 26 ottobre 2006, il progetto è stato presentato, su invito della
comunità montana, ad un gruppo di tre imprese locali in modo da poter
evidenziare i bisogni di connettività di queste in riferimento alle attività svolte. Le
imprese coinvolte, come tutti i soggetti interessati dalla sperimentazione,
forniranno a cadenza trimestrale e fino alla fine del progetto dei feedback
sull’utilizzo della rete, segnalando eventuali problemi o disservizi.
L’incontro successivo è stato il 6 marzo 2007 con la presentazione del progetto in
Valle Soana, a Ronco Canavese, a tutti gli esercizi commerciali, agli enti ed alle
aziende erogatrici di servizi pubblici; in questa occasione sono anche state
ricevute le lettere di adesione al progetto da parte delle imprese interessate.
Il coinvolgimento dei soggetti locali e della comunità montana è stato uno degli
elementi chiave del progetto, proprio per definire un modello efficace e realmente
vicino a quelle che erano le necessità espresse da imprese ed enti del territorio.
Inoltre lo sviluppo di un “laboratorio a cielo aperto”, come viene definito dal CSP,
necessita un coinvolgimento graduale di tutti i soggetti del territorio che porti, alla
fine della sperimentazione, a mantenere infrastrutture e competenze acquisite in
modo da poter garantire la possibilità per gli ISP che nasceranno o subentreranno
nella gestione della rete, di avere una certezza sugli investimenti effettuati.
L’intervento pubblico infatti è pensato solo come fase di avvio e di realizzazione
delle infrastrutture, dopodiché sarà il mercato a fornire i servizi di connessione.
Per combattere il digital divide, la sola realizzazione della rete di accesso a banda
larga non è sufficiente, è necessario innanzitutto fidelizzare gli utenti ad un uso
quotidiano di pc e dei dispositivi di connessione, e di conseguenza dei servizi che
internet offre, dalla navigazione alla posta elettronica, alla telefonia IP.
Per poter fare in modo che questo avvenga occorre stabilità e continuità nel
collegamento alla rete, la possibilità di rimanere sempre connessi (cosiddetta
104
always on) in modo da permettere la fruizione di tecnologie e servizi e la
conoscenza dei loro possibili utilizzi.
La modernizzazione dei servizi pubblici e lo stimolo offerto al mercato privato
devono quindi essere sostenuti, utilizzando le infrastrutture telematiche fornite,
non solo nello sviluppo economico della zona ma anche di quello sociale e
culturale, legato all’apprendimento e alla formazione.
3. LA SITUAZIONE FUTURA DELLA RETE E LE POSSIBILITÀ DI UTILIZZO
Secondo l’indagine sul fabbisogno di banda del 2007, effettuata dall’Osservatorio
ICT del Piemonte, risulta che la domanda potenziale di banda larga nelle valli
Orco e Soana da qui a tre anni, seguirà quella che è la tendenza attuale, ovvero
una maggiore necessità nei comuni più popolati e di fondovalle.
Figura 19: Fabbisogno di banda aggregato futuro, proiezione a tre anni per la Comunità Montana
valli Orco e Soana
Fonte: Elaborazione del candidato su dati Osservatorio ICT del Piemonte (2007e), p. 12
105
Il fabbisogno aggregato futuro è stato calcolato in base ad una stima della banda
richiesta per tipologia di servizio della domanda di banda da parte di imprese,
scuole, pubbliche amministrazioni e cittadini nei singoli comuni e del numero di
connessioni ad internet presenti.
Sette comuni su undici rientrano in quella che è la fascia di fabbisogno indicato
come medio, i restanti risultano invece nella fascia bassa. E’ da notare che
nessuno rientra nella fascia di fabbisogno alta, che nello studio dell’osservatorio è
superiore ai 2,5 Gb/s.
Il fabbisogno di banda aumenta con il trascorrere del tempo e l’arrivo o
l’estensione di nuovi servizi su internet (secondo una stima del CSI Piemonte);
come evidenziato dalla tabella seguente, nei prossimi anni la richiesta di banda
raddoppierà per alcuni servizi, di conseguenza sarà necessario almeno l’utilizzo
della tecnologia ADSL per poter usufruire di uno standard adeguato nelle
connessioni.
Tabella 14: Banda richiesta per tipologia di servizio web
Servizio
Domanda banda
Domanda banda
attuale
100 Kb/s
20 Kb/s
256 Kb/s
256 Kb/s
futura
200 Kb/s
20 Kb/s
512 Kb/s
512 Kb/s
Internet (www, download, posta)
Telefonia VoIP
Videoconferenza
Streaming audio-video
Fonte: Osservatorio ICT del Piemonte (2007e), p. 5
Il territorio nella comunità montana valli Orco e Soana potrebbe essere
potenzialmente coperto nella sua totalità, grazie alle connessioni satellitari ADSL,
ma questo tipo di tecnologia presenta ancora costi di abbonamento molto alti.
Probabilmente, al di là dell’infrastruttura di rete fornita dall’accordo con Telecom
nell’ambito del programma Wi-Pie e soprattutto dal progetto dimostratore, le
maggiori opportunità di estensione della copertura anche a zone che non sono
potute essere coperte per motivi tecnici (ad esempio il comune di Ribordone),
sono rappresentate dalla tecnologia Wi-MAX e dallo sviluppo che questa avrà.
106
L’obiettivo della sperimentazione del dimostratore ad ogni modo, non è solo
quello di ridurre il divario digitale a livello di connessione di rete con
l’introduzione della banda larga, ma almeno in questo senso di favorire la nascita
o l’arrivo di ISP sul territorio, aumentare il numero di utenti e di creare un
modello dinamico da esportare in zone che presentano caratteristiche simili di
digital divide.
Ad ogni modo la rete a banda larga realizzata all’interno del dimostratore della
valli Orco e Soana, che è attualmente in fase di sperimentazione, permetterà ai
futuri utenti di poter usufruire di un servizio internet con una velocità di
connessione adeguata e quindi l’utilizzo di servizi on-line che fino all’avvio del
progetto erano impensabili.
Innanzitutto sarà garantita la possibilità di navigare ed utilizzare funzioni standard
di internet (ad esempio la posta elettronica) che, come detto nei precedenti
capitoli, finora erano difficilmente fruibili per la lentezza delle connessioni.
In una zona fortemente montana, in cui gli esercizi commerciali sono sempre di
meno ed i residenti sono costretti a spostarsi per poter effettuare acquisti, un
utilizzo potenziale della banda larga può riguardare anche altri servizi come le
transazioni economiche on-line. Il risparmio di tempo e di costi non riguarderebbe
solo i cittadini ma anche e soprattutto imprese e pubbliche amministrazioni locali;
la possibilità di fare acquisti in rete implica anche l’opportunità di vendere
prodotti on-line.
In un mercato sempre più alla ricerca di prodotti di tipo biologico e di qualità, lo
sviluppo di siti web commerciali afferenti ai produttori ed alle piccole imprese
locali può ampliare notevolmente il numero di clienti, con la possibilità di
raggiungere potenzialmente qualsiasi tipo di target.
Lo stesso discorso può valere per l’home banking, in un territorio in cui sono
presenti solo sette sportelli bancari (per di più suddivisi su quattro comuni), la
banda larga permette di usufruire agevolmente di questo servizio in rete.
Legato al commercio ed alle transazioni economiche on-line è il settore turistico,
anche in questo caso la possibilità di presentare su siti web le proprie attività e di
107
poter ricevere mail o prenotazioni direttamente da internet (a seconda del livello
di interazione previsto dal sito), può ampliare il pubblico delle strutture ricettive.
In questo senso la prevista installazione di webcam negli impianti scioviari e sul
territorio rendono possibile l’invio di immagini in streaming ai portali turistici o ai
siti web dei comuni interessati.
Inoltre possono essere previste iniziative comuni di marketing territoriale, in
collaborazione tra enti locali, strutture turistiche ed Agenzie Turistiche Locali
(ATL), per favorire la comunicazione delle opportunità e delle iniziative proposte
dagli esercenti.
La comunità montana stessa, i comuni e gli altri enti locali possono dialogare con
maggiore facilità con i cittadini, così come ormai previsto dal Codice
dell’amministrazione digitale91, tramite servizi telematici offerti sui propri siti
istituzionali, ad esempio. Anche la semplificazione amministrativa rientra in
quelli che sono i principi dettati dal Codice e che possono ricevere benefici
dall’arrivo della banda larga.
Attualmente infatti i siti web dei singoli comuni sono integrati all’interno di
quello della comunità montana92, col quale condividono servizi e link. Il sito
ufficiale è stato rinnovato completamente nel 2007 secondo gli standard W3C93 e
non prevede al momento servizi di interazione on-line diversi dalla possibilità di
inviare e-mail.
I comuni di Ronco, Valprato Soana e Noasca non hanno un sito web ufficiale
nemmeno all’interno di quello della comunità montana, mentre Pont Canavese e
Frassinetto utilizzano una grafica ed un formato diversi da quelli integrati.
Una connessione ADSL contribuirebbe allo sviluppo dei siti web dei comuni che
ancora non hanno accesso e dei servizi on-line che faciliterebbero il superamento
della lentezza e gli sprechi derivanti dalla burocrazia. La condivisione delle
informazioni con le altre amministrazioni, a livello locale e centrale, e la
digitalizzazione dei servizi può infatti snellire le code ed i tempi per il rilascio di
91
D.lgs. 7 marzo 2005, n. 82, Codice dell’Amministrazione digitale
http://www.cm-valliorcosoana.to.it/ - Sito ufficiale della comunità montana valli Orco e Soana
93
World Wide Web Consortium: consorzio creato per lo sviluppo di linee guida e protocolli che
garantiscano l’accessibilità e la crescita a lungo termine del Web. http://www.w3.org/
92
108
informazioni e di documenti, inoltre migliorerebbe l’efficienza e diminuirebbero i
costi per le pubbliche amministrazioni.
Il solo arrivo della rete broadband non garantisce però che questo tipo di processi
vengano avviati, sono necessari investimenti in formazione per personale, imprese
e cittadini ed in strutture telematiche adeguate all’implementazione dei siti web,
per offrire servizi e transazioni on-line tra amministrazioni, aziende e residenti.
La necessità di cambiamento nei rapporti tra pubbliche amministrazioni e cittadini
nelle zone montane è ancora più significativa viste le distanze maggiori e le
difficoltà negli spostamenti, soprattutto per i piccoli imprenditori che sono
costretti a recarsi nei comuni in cui sono presenti i servizi di cui hanno bisogno
(Camera di Commercio, Agenzia delle Entrate, etc.).
Anche i servizi postali possono trarre vantaggi da una copertura broadband delle
due valli, viste le sempre più frequenti riduzioni di giorni ed orari di apertura degli
uffici postali nei diversi comuni, con la continua minaccia di chiusura a causa
degli elevati costi di mantenimento in rapporto alla popolazione servita, e
considerato lo sviluppo telematico dei servizi postali, come ad esempio le
raccomandate on-line.
Oltre che per le poste la banda larga può portare benefici ai cittadini dal punto di
vista degli spostamenti, in particolar modo per la popolazione anziana, grazie a
servizi di tele-medicina per cui è possibile trasmettere risultati di analisi o
monitorare lo stato di salute degli assistiti da parte dei medici senza
necessariamente recarsi fisicamente da loro.
Come precedentemente osservato nel corso del capitolo il numero di anziani nella
comunità montana è elevato, è quindi necessario lo sviluppo di servizi di teleassistenza che possano migliorare le condizioni attuali. Lo stesso discorso può
valere per i cittadini diversamente abili o con difficoltà motorie.
Un ulteriore elemento riguarda la temporalità della fruizione di tutti questi
ipotizzabili servizi, con la possibilità di accedere in modalità always on, viene a
cadere l’orario di apertura di uffici e negozi, consentendo di effettuare le
transazioni 24 ore su 24. Viene così ridotta ancora di più la distanza tra cittadini
ed amministrazioni ad esempio, fortemente legate agli orari di apertura al
109
pubblico, con una diminuzione in termini di tempo e costi per entrambi. Ma
questo fattore può essere esteso anche alle imprese, che sul web godono di una
visibilità temporalmente illimitata.
Nel caso della protezione civile i collegamenti ADSL contribuiranno al
monitoraggio di eventi franosi, numerosi nelle due valli, e delle dighe (sono già
raggiunte dalla rete, e quindi in fase di sperimentazione, la frana di Rosone e la
diga sul Lago di Telessio), grazie a sensori e webcam che trasmetteranno dati ed
immagini alla sala dell’unità operativa della protezione civile di Pont Canavese,
anch’essa già raggiunta dalla rete nell’ambito del progetto dimostratore.
La comunità montana valli Orco e Soana è una zona a forte dissesto
idrogeologico, con disastrose alluvioni come quella del 2000, è quindi necessario
tenere sotto controllo continuo dighe ed eventi franosi e della rete beneficerà
anche il servizio stesso di protezione civile, con una maggiore sicurezza nelle
connessioni ed il miglioramento delle possibilità di comunicazione.
Proprio le modalità di comunicazione saranno ampliate notevolmente, oltre che
dal miglioramento della posta elettronica, dal possibile utilizzo di sistemi di
telefonia VoIP.
Nel corso della sperimentazione, sono stati installati client VoIP a venti utenze di
tipologie diverse (esercizi commerciali, professionisti, strutture ricettive,
pubbliche amministrazioni), a cui sono poi stati forniti dei telefoni compatibili con
il sistema VoIP; il traffico viene gestito da server del CSP ed è così possibile per
gli utenti coinvolti effettuare chiamate gratuitamente tra di loro. Al termine dei
test sarà poi possibile estendere la possibilità di utilizzare il VoIP a tutti coloro
che saranno connessi alla rete con una diminuzione dei costi telefonici (si pensi
soprattutto ad imprese e pubblica amministrazione).
La telefonia VoIP, insieme alle connessioni always on, può anche implementare le
possibilità di telelavoro, ovvero la possibilità di lavorare da casa o fornire servizi
da parte di imprese e istituzioni, in luoghi diversi dalle loro sedi.
Oltre ai servizi telefonici, con la banda larga sarà possibile effettuare
videoconferenze in streaming, opportunità prevista soprattutto per aziende,
110
comuni e comunità montana, ma anche per i singoli cittadini con l’uso ormai
assodato delle webcam anche per uso privato.
Interessante è poi l’attivazione di diversi hot-spot Wi-Fi in collocazioni
strategiche come sedi comunali, scuole, uffici turistici o impianti scioviari, così da
poter permettere anche a chi non accederà alla rete di potersi connettere ed
usufruire per lo meno dei servizi internet più diffusi.
In località turistiche questo permette ai visitatori di avere accesso alla rete anche
lontano da casa, senza contare che per il turismo congressuale la possibilità di
connettersi ad internet è ormai praticamente un obbligo.
Le applicazioni come si può osservare sono molteplici, in una zona come la
comunità montana valli Orco e Soana in cui il divario, ancor prima che digitale, è
strutturale ed economico.
4. CONCLUSIONI
La disparità tra le aree metropolitane e quelle rurali o montane è amplificata dalla
presenza di infrastrutture e servizi che in queste ultime non possono essere
garantite con la necessaria presenza e continuità.
A livello di ICT le aree decentrate presentano costi di investimento elevati, per
l’estensione e la tipologia di territorio, rispetto alle possibilità di mercato degli
operatori di telecomunicazione che offrono servizi internet a banda larga. I costi
delle infrastrutture (dorsali e collegamenti in fibra ottica) sono maggiori dei
guadagni che si ricaverebbero grazie agli abbonamenti effettuati dai residenti, che
normalmente nelle aree montane sono in numero trascurabile.
La possibilità di accedere ai servizi ICT e soprattutto alla banda larga è però
diventata una condizione indispensabile per lo sviluppo socioeconomico di
qualsiasi territorio, in particolare “… lo sviluppo delle competenze informatiche e
delle nuove tecnologie è diventato una delle chiavi fondamentali del successo
economico e una risorsa critica in tutti i processi sociali, che condiziona le
111
prestazioni e i risultati conseguibili e determina un forte vantaggio competitivo
per il territorio”94.
L’introduzione delle ICT permette anche di ridurre o annullare le distanze fisicogeografiche e questa caratteristica, soprattutto in un territorio difficilmente
raggiungibile da infrastrutture stradali ed autostradali come quello delle valli Orco
e Soana, può permettere un rilancio e uno sviluppo della zona.
L’isolamento geografico e culturale che si è venuto a creare, oltre ovviamente alle
caratteristiche del sistema socioeconomico che caratterizza la comunità montana
(elevato indice di vecchiaia, crisi del sistema produttivo), ha determinato una
situazione di stagnazione che può degenerare ulteriormente se non corretta.
L’accesso alla banda larga e le potenzialità offerte dalle ICT nella società
dell’informazione non sono però l’unico elemento necessario per consentire lo
sviluppo locale, le sole infrastrutture non bastano, se non supportate da
cambiamenti anche a livello culturale, nel sistema formativo innanzitutto.
Nasce quindi l’esigenza “… di attivare interventi da parte degli enti locali sulle
aree di propria competenza, tramite politiche volte all’inclusione dei soggetti
economicamente o culturalmente più deboli e dei territori marginali, a parziale
correttivo delle dinamiche di mercato, o meglio a integrazione di queste, laddove
la bassa redditività di un territorio o di un target di utenza li escludono
dall’investimento privato”95.
Il progetto dimostratore delle valli Orco e Soana è stato sviluppato su questi
presupposti, con l’intervento della pubblica amministrazione (Regione Piemonte e
comunità montana) ad equilibrare, senza però alterarle, le dinamiche del mercato
delle telecomunicazioni per ridurre il divario digitale in un’area decentrata e
marginale.
Lo sviluppo del territorio è quindi collegato alla diffusione ed alla presenza di
servizi ICT e l’intervento pubblico deve tenere conto di entrambi gli aspetti “… il
modello puramente supply-driven, in cui è l’offerta tecnologica a generare
domanda di servizi, e il modello puramente demand-driven, in cui è la
94
95
CSP S.ca.rl. – Gallino C. – Pollone M. – Duretti S. (2005), p. 9
Ivi, p. 11
112
disponibilità di applicazioni a determinare la necessità di infrastrutture efficienti
…”96, singolarmente non producono l’input necessario al miglioramento del
sistema socioeconomico.
Bisogna quindi, come previsto nel progetto Wi-Pie VOS, sostenere sia
l’installazione delle infrastrutture di accesso (rete in fibra ottica e wireless) che le
applicazioni con cui utilizzarle (sviluppo della comunità digitale grazie a ORSO
TV, radio e blog). Ma questi fattori, come spiegato precedentemente, non bastano
a garantire la famigliarizzazione degli utenti al medium internet ed alle altre
innovazioni della società dell’informazione.
Bisogna attivare programmi di formazione sin dal livello scolastico, la
connessione tramite banda larga delle scuole della comunità montana è
sicuramente un buon inizio, ma servono percorsi formativi anche per le altre
categorie della popolazione per evitare che, una volta finita la sperimentazione, le
infrastrutture create siano sotto-utilizzate o non vengano proprio usate per
mancanza di conoscenze. Ridurre il divario digitale anche a livello culturale in
riferimento alle ICT contribuisce a diminuire le disuguaglianze nell’uso di
tecnologie e servizi.
La possibilità di effettuare corsi di formazione avrà probabilmente più successo se
questi verranno attivati in comuni del territorio, la casa digitale in costruzione a
Ronco Canavese e qualcuno degli hot-spot Wi-Fi creati, ad esempio, potrebbero
essere sedi delle lezioni. L’importante è che si tenga conto delle caratteristiche
della popolazione e del forte indice di anzianità. Secondo dati forniti da Eurisko
nel 200697 in Italia gli over 65 che usano internet sono poco più del 2%, bisognerà
quindi valutare anche questi fattori nello sviluppo delle politiche di formazione da
parte degli enti locali preposti.
Anche la disuguaglianza derivante dal reddito, altra causa di digital divide, sarà
una delle componenti da verificare dopo la fine della sperimentazione, la spesa per
la connessione alla rete deve essere sostenibile e non discriminante (evitare il
ricorso a prezzi più alti per la fornitura di servizi in aree marginali).
96
Ibidem
Elaborazione del sito www.gandalf.it “Pensieri sulla rete e sulla comunicazione” su dati Eurisko
- http://www.gandalf.it/dati/dati3.htm
97
113
Il discorso è più vasto e riguarda quelle che sono le dinamiche del mercato delle
telecomunicazioni a livello mondiale, “… l’attuale sviluppo di servizi applicativi
avanzati (che richiedono banda di vari Mbps) su Internet sta producendo la
fidelizzazione dell’utenza ai grossi operatori …”, che dispongono di più risorse,
“… e sta bloccando la nascita e lo sviluppo di iniziative PMI nel settore”98.
Viene così a mancare la cosiddetta “neutralità” della rete, il che non permette lo
sviluppo degli operatori locali ed il conseguente “obbligo” nel connettersi con gli
operatori incumbent, ovvero le compagnie di dimensioni maggiori che
determinano il prezzo di mercato. Sfruttando il progetto dimostratore si può
sostenere la crescita di piccoli operatori locali che offrano connettività wireless
tramite le infrastrutture di rete create grazie all’intervento pubblico.
I risultati attesi dal progetto comunque (come spiegato nel sito web del
dimostratore) oltre alla realizzazione concreta della rete di connessione, mirano
alla “… verifica operativa delle tecnologie idonee alla generazione e distribuzione
dei servizi secondo le regole della convergenza …” e a fornire le “…indicazioni
operative per la definizione di un modello generale (con relativa metodologia) per
l’intervento su hard digital divide”99.
98
Da territori marginali a territori digitali: tecnologie integrate per lo sviluppo sostenibile.
Incontro di presentazione alla comunità locale e alla stampa del progetto dimostratore nella valli
Orco e Soana, p. 32 - Documento in download nella sezione ”Materiali di progetto” del sito sul
progetto dimostratore Wi-Pie VOS (http://wipie.csp.it/vos/?page_id=40).
99
Sito web del progetto dimostratore, risultati attesi (http://wipie.csp.it/vos/?page_id=32)
114
CAPITOLO V
IL SISTEMA INTEGRATO DI COMUNICAZIONE
MULTICANALE DELLE VALLI ORCO E SOANA
1. PROGETTO WI-PIE VOS:
IL SISTEMA DI COMUNICAZIONE INTEGRATO
TERRITORIALE
Il sistema di comunicazione integrato multicanale delle valli Orco e Soana rientra
nella seconda fase del progetto dimostratore; parallelamente alla realizzazione
dell’infrastruttura di rete il CSP ha portato avanti anche un sistema integrato di
servizi digitali per sperimentare le opportunità fornite dalla banda larga e dai
nuovi media nel territorio della comunità montana.
L’idea del progetto nasce “… da un lato dall’esigenza di favorire e sviluppare la
comunicazione del territorio in digital divide, dall’altro dalla possibilità di
sperimentare canali innovativi e tecnologie di comunicazione all’avanguardia
…”100, il dimostratore prevede quindi lo sviluppo di servizi di nuova generazione
su più canali, quali:
• Tv Digitale terrestre (ORSO TV): grazie alla tecnologia DVB-T101 in
sperimentazione, il segnale video digitale sarà ricevuto attraverso le
normali antenne TV a chiunque disponga di un apposito decoder
normalmente in commercio. Il canale sarà visibile anche tramite PC dotati
di scheda DVB-T e permetterà agli utenti di ricevere, oltre ad ORSO TV,
anche il canale regionale di Rai Tre e gli archivi RAI. Saranno quindi
sperimentati:
- “La trasmissione di canali TV DVB-T;
- La trasmissione di applicazioni interattive MHP;
- L’accesso al canale di ritorno in modalità wireless;
100
VOS: Sistema di comunicazione integrato multicanale. Piano di progetto – Documento interno
CSP (2007), p. 7
101 Digital Video Broadcasting Terrestrial: “il sistema DVB ha prodotto degli standard per
ciascun mezzo trasmissivo (terrestre, satellite, via cavo) utilizzato dalla TV analogica. In questo
caso il segnale video è ricevuto attraverso le normali antenne televisive, andando (per il momento)
ad affiancarsi alle trasmissioni analogiche.” Ivi, p. 5
115
- La sperimentazione di servizi dati IPDC (Internet Protocol
Datacasting) come webcasting, newscasting;
- La pubblicazione e distribuzione multicanale di news via RSS;
- Servizi di messaggistica uni-direzionale”102.
• NET-TV: questo canale sarà accessibile tramite connessione alla rete
internet e, sfruttando le peculiarità offerte da questo tipo di media, sarà
caratterizzato da una forte possibilità di interazione, nella scelta dei
contenuti da visualizzare, da parte degli utenti. Trattandosi di video on
demand oltre alla scelta delle modalità di visione (in streaming,
podcasting, download) per i fruitori sarà possibile decidere non solo
“come”, ma anche “quando” vederli.
• IPTV103: ORSO TV sarà visibile anche su web, grazie alla banda larga.
• Dispositivi mobili: tramite questo canale potranno essere visualizzati su
dispositivi mobili dotati di connettività DVB-H104 (come i cellulari di
ultima generazione, gli smartphone ed i palmari), news e contenuti dalla
rete ed è prevista anche la possibilità di visualizzare i canali trasmessi con
il sistema DVB-T come ORSO TV.
In particolare saranno sperimentati:
- “La trasmissione di canali TV DVB-H;
- La sperimentazione di sistemi ESG105;
102
VOS: Sistema di comunicazione integrato multicanale. Piano di progetto – Documento interno
CSP (2007), p. 19
103
Internet Protocol Television: “sistema atto a utilizzare l'infrastruttura di trasporto IP per
veicolare contenuti televisivi in formato digitale attraverso connessione internet a banda larga”.
Definizione da Ivi, p. 5
104
Digital Video Broadcasting Handheld: “si tratta dello standard del consorzio europeo DVB per
una modalità di radiodiffusione terrestre studiata per trasmettere programmi TV, radio e contenuti
multimediali ai dispositivi handheld, come i più comuni smartphone e i palmari Pda” – Ibidem
105
Electronic Service Guide: “nasce come strumento per consentire all'utente di acquisire
informazioni sui contenuti disponibili sulla rete DVB-H e si presenta come uno strumento analogo
alla Electronic Program Guide già utilizzata da alcuni protocolli DVB”. - Ibidem
116
- La sperimentazione di servizi dati IP Datacast verso terminali
DVB-H;
- L’analisi, studio e sperimentazione dei terminali DVB-H forniti da
WIND;
- La realizzazione e sperimentazione di applicazioni interattive sui
terminali forniti da WIND”106.
• Radio digitale (ORSO Radio): il canale radio digitale ORSO Radio è
trasmesso tramite web, digitale terrestre e DRM107.
• Blog (ORSO Blog): sempre attraverso internet sarà possibile accedere al
blog della community, ideato per far partecipare tutti i soggetti locali della
comunità montana in qualità di autori digitali.
Per quanto riguarda la velocità di trasmissione dei flussi di dati ed informazioni,
questa è suddivisa, basandosi su valori teorici che dovranno quindi essere
verificati durante la sperimentazione, su di un bit rate di 9,05 Mbit/s per i
terminali mobili e di 18,10 Mbit/s per quelli fissi.
Gli attori coinvolti nel progetto sono quelli descritti nel paragrafo 1.1 del secondo
capitolo di questa tesi, oltre all’Assessorato all’innovazione della Regione
Piemonte in qualità di ente promotore e finanziatore del dimostratore nelle valli
Orco e Soana, è il CSP ad essere responsabile anche di questa parte di progetto, in
particolare attraverso il coordinamento e per le sue competenze di:
•
“project management
•
networking
•
digital community
•
broadband content
106
VOS: Sistema di comunicazione integrato multicanale. Piano di progetto – Documento interno
CSP (2007), p. 19
107
Digital Radio Mondiale: “sistema mondiale di trasmissione digitale non proprietario previsto
per le onde corte, medie e lunghe, in grado di utilizzare le stesse frequenze attualmente assegnate
al servizio di radiodiffusione in AM nello spettro fino a 30 MHz” – Ivi, p. 5
117
•
content analysis
•
tecnologie di produzione e trasmissione
•
gestione sistemistica e server”108
In qualità di editore e di fornitore di format per il DVB è stata scelta
l’associazione di promozione sociale “Comunicare digitale”109, che nasce con lo
scopo di promuovere “… l'informazione e l'educazione all'uso consapevole della
tecnologia digitale, sviluppando progetti finalizzati e specifici per favorire
l'accesso collettivo alle strutture ed ai servizi delle Pubbliche Amministrazioni
(locali, nazionali ed europee), all'E-learning, alla conoscenza ed alla promozione
del territorio e delle sue risorse ambientali, storiche ed artistiche, anche a livello
turistico, alla tutela dei diritti, in particolar modo di quelli degli utenti e dei
consumatori”110.
Per le frequenze relative al digitale terrestre la scelta è ricaduta su Q-TV in qualità
di operatore di rete, mentre per la parte di sperimentazione sul DVB-H il partner
prescelto è WIND Telecomunicazioni che si occuperà dell’analisi sul piano
tecnologico e come caso aziendale in un territorio ad alto digital divide.
Tra i partner tecnologici sono presenti poi IRIDE Energia, per l’infrastruttura di
rete, Motorola per strumenti e apparati di test ed il centro ricerche RAI (CRIT) per
i contenuti degli archivi “Teche” e della mediateca “Medit@”.
La comunità montana valli Orco e Soana ha contribuito anche in questo caso
all’individuazione dei soggetti sperimentatori ed a curare i rapporti tra questi ed il
CSP, oltre ad essere stata l’ente locale di riferimento, come nella precedente fase
del progetto.
108
VOS: Sistema di comunicazione integrato multicanale. Piano di progetto – Documento interno
CSP (2007), p. 20
109
http://www.comunicaredigitale.it/index.php - sito web associazione Comunicare Digitale
110
Art. 4 Statuto Associazione Comunicare Digitale
118
1.1 LO SCOPO
Al fine di valorizzare il patrimonio ambientale e culturale delle due valli il
progetto dimostratore mira a creare una vera e propria community di rete tra gli
abitanti della comunità valli Orco e Soana, con lo scopo di costituire:
• “Il primo territorio effettivamente All digital in Italia.
• La prima realtà di Radio & Television Community.
• Una prima community 2.0 dedicata ad un territorio di montagna e con
caratteristiche cross mediali (in cui le informazioni vengono distribuite sia
dall’alto sia dal basso).
• Una TV digitale con servizi interattivi e creati per la comunità”111.
Il sistema integrato multicanale di comunicazione verrà quindi utilizzato non solo
per sperimentare le infrastrutture di rete create per ridurre il divario digitale in una
situazione altamente marginale, ma per sviluppare un uso sostenibile ed
economicamente valido, teso a migliorare la visibilità verso l’esterno della
comunità montana valli Orco e Soana.
2. INFRASTRUTTURA E AREA DI SPERIMENTAZIONE
L’area scelta per la sperimentazione del DVB-T e DVB-H è quella del comune di
Locana; la copertura dell’area è stata determinata dal carattere sperimentale del
progetto, dai costi elevati per sostenere l’installazione dell’antenna che trasmette il
segnale digitale terrestre e dalla necessità di limitare il numero di utenti tester che
hanno ricevuto il set-top box112 per accedere ai servizi di TV-DTT.
Come per l’infrastruttura di rete anche la realizzazione degli impianti e l’uso delle
antenne relativi alla seconda fase del progetto hanno comportato il minor impatto
economico ed ambientale possibile, appoggiandosi alla rete a banda larga
111
VOS: Sistema di comunicazione integrato multicanale. Piano di progetto – Documento interno
CSP (2007), p. 8
112
“Un Set-Top Box, in sigla STB, è un apparecchio elettronico non portatile che aggiunge alcune
funzionalità televisive ad un televisore, un monitor, o un videoproiettore, funzionalità inizialmente
non previste in tali apparecchi elettronici” – Definizione da http://it.wikipedia.org/wiki/Settop_box
119
predisposta ed ai tralicci già presenti per la distribuzione del segnale TV e dei
cellulari.
Figura 20 Area interessata dalla sperimentazione DVB-T e DVB-H
Fonte: Dimostratore Valli Orco e Soana: progetto esecutivo – Documento interno CSP (2007), p.
39
Grazie al traliccio in località Locana Truc Fassin (Tr2), è stato possibile coprire il
territorio del comune (evidenziato in viola nella figura) e si è potuto procedere
all’installazione dell’infrastruttura necessaria alla sperimentazione.
Questa prevede tre elementi:
• “La frequenza di irradiamento del segnale
•
Un head-end113 per la creazione e l’aggregazione dei servizi
•
una rete di contribuzione per la trasmissione dei servizi aggregati (il
transport stream114) verso i punti di trasmissione ed una rete di
distribuzione per l’irradiamento del segnale in radiofrequenza.”115
113
L'head-end è il centro di erogazione dei contenuti e dei servizi che funge da archivio digitale e
da piattaforma di diffusione.
114
Il transport stream è un protocollo di comunicazione per il trasporto di segnale audio, video e
dati specifico per lo standard MPEG-2, largamente utilizzato nelle applicazioni di trasmissione del
digitale terrestre come il DVB.
115
Dimostratore Valli Orco e Soana: progetto esecutivo – Documento interno CSP (2007), p. 40
120
Per quanto riguarda l’assegnazione della frequenza disponibile per la
sperimentazione, questa è stata fornita da Q-TV, in qualità di operatore di
broadcasting.
L’head-end, situato a Torino nella sede CSP di Villa Gualino, raccoglie i propri
contributi per ORSO-TV, quelli di WIND per la sperimentazione del DVB-H e
quelli degli operatori TV terrestri e satellitari, immettendoli nella rete di
contribuzione (la backbone fornita da AEM che porta fino alle valli Orco e
Soana). Il segnale inviato (DVB-T per i terminali fissi come TV e PC, DVB-H per
quelli mobili come i palmari) arriva ad un trasmettitore posto sul traliccio 2 e
tramite questo alle case degli utenti scelti per la sperimentazione, che sono stati
dotati di appositi ricevitori.
La copertura del segnale, sia del DVB-T che del DVB-H è evidenziata in verde
nella seguente figura.
Figura 21: Area di copertura della sperimentazione DVB-T e DVB-H
Fonte: VOS Project: Integrated technologies for sustainable development in high risk digital divide
mountainous area, documento interno CSP (2008), p. 28
Dai test effettuati su 22 postazioni fisse all’interno dell’area indicata per la
sperimentazione del segnale DVB-H, 15 risultano coperte con un buon segnale, 4
121
solo parzialmente coperte e 3 non coperte. Lungo la strada statale che attraversa
tutta la zona coperta (dal comune di Sparone a quello di Rosone, circa 12 Km) la
copertura è risultata eccellente con test eseguiti su veicoli ad una velocità tra 40 e
60 Km/h.
Oltre alla parte di infrastruttura riguardante il digitale terrestre la sperimentazione
si avvale della rete a banda larga già installata nella prima fase del progetto per la
fruizione dei servizi su internet come il blog e la radio digitale. Al di là degli
utenti sperimentatori (imprese, pubbliche amministrazioni e scuole), per i servizi
disponibili via internet l’accesso è libero a chiunque disponga di una connessione
broadband, quindi a tutti i cittadini, aziende ed istituzioni.
3. FORMAT E CONTENUTI
I contenuti che verranno trasmessi attraverso i diversi media disponibili sono stati
innanzitutto suddivisi tra quelli classici di tipo editoriale e quelli che invece
saranno prodotti o co-prodotti dagli utenti della community.
• Canale digitale terrestre: la tipologia di contenuti di ORSO TV veicolati
riguarderà documentari, telegiornali, talk show, reportage, programmi di
pubblica utilità, video degli archivi RAI (Medit@ e 50 anni di TV) ed
inoltre Rai Tre (fino alla fine del 2008). Per questo canale le possibilità di
interazione non coinvolgono direttamente gli utenti, quindi i contenuti
verranno trasmessi in modalità top-down e in maniera condizionata per
quanto riguarda gli archivi RAI.
• DVB-MHP116: in questo caso non è prevista l’interazione da parte degli
utenti; i contenuti distribuiti riguarderanno notizie, servizi di messaggistica
e RSS117. Per poter accedere a questi servizi sarà necessario essere in
possesso di un set-top box (di cui sono stati forniti 10 utenti in
sperimentazione).
116
Multimedia Home Platform: “standard della famiglia DVB che definisce l’interfaccia software
(middleware) tra le applicazioni interattive digitali e gli apparati dove queste sono attivate (set-top
box)” – Definizione da http://it.wikipedia.org/wiki/Multimedia_Home_Platform
117
Really Simple Syndication: formato per la distribuzione di contenuti sul web.
122
• Telefonia mobile: considerata la tipologia dei dispositivi riceventi, tramite
la tecnologia DVB-H sarà possibile inviare ai cellulari predisposti notizie
di pubblica utilità, news ultim’ora, segnalazioni da parte della protezione
civile, ma anche contenuti on-demand
(audio, video, immagini). La
possibilità di accedere a questi servizi dipenderà dal possesso di dispositivi
mobili adatti (cellulari di ultima generazione, palmari etc.) e anche
dall’area di copertura del servizio.
• IPTV: i contenuti saranno simili a quelli offerti da ORSO TV sul canale
digitale terrestre, ma avranno accesso condizionato e sarà possibile anche
per gli utenti, previo controllo della redazione, inviare i loro video.
• NET-TV: basandosi sui più comuni format di riferimento (ad esempio
Repubblica TV118), i contenuti della net tv saranno on-demand e visibili a
tutti; ci sarà anche la possibilità per gli utenti di inviare materiale che verrà
pubblicato dopo un controllo della redazione ed eventuali operazioni di
post-produzione (montaggio etc.).
• Radio: la radio digitale ORSO Radio veicolerà contenuti di diverso tipo,
dai programmi di intrattenimento e approfondimento, alle notizie di
pubblica utilità sulla realtà locale. Come per la NET-TV è prevista anche
l’interazione degli utenti a livello bottom-up dopo un controllo
giornalistico e post-produzione.
• Blog: per la tipologia del mezzo e la semplicità di utilizzo è questa
l’interfaccia maggiormente rivolta ai cittadini che potranno iscriversi e
pubblicare i loro post (verificati però da controllo redazionale); saranno
presenti rubriche di approfondimento sul territorio, gallerie di foto,
annunci su eventi di carattere sociale e culturale.
118
http://tv.repubblica.it/home_page.php
123
Il modello creato, basandosi su una rete di produzione e distribuzione dei
contenuti segue lo schema seguente.
Figura 22: Schema convergenza digitale del sistema di comunicazione integrato multicanale
Fonte: CSP – Comunità Montana Valli Orco e Soana (2007), p. 16
Come si può osservare i cittadini e gli altri utenti non sono solo soggetti riceventi
dei contenuti attraverso i vari canali disponibili, ma possono partecipare
attivamente alla creazione di TV, radio e blog della comunità, seppure dopo un
controllo redazionale dei lavori proposti (video, audio, post).
Per alcuni canali, come il blog, la pubblicazione di contenuti da parte degli utenti
non è una novità (chiunque possa connettersi alla rete può crearne uno), così come
non lo è per la possibilità di inviare video o audio da rendere visibili a tutti (i
social media, ad esempio YouTube, sono ormai largamente diffusi).
E’ la creazione di una community a livello locale, attraverso tutti i canali a
disposizione, ad essere la vera e propria innovazione del progetto dimostratore
nelle valli Orco e Soana.
124
3.1 I PERCORSI FORMATIVI ATTIVATI
La possibilità di partecipazione, per gli utenti, dipende non solo dalle possibilità di
accesso alla rete a banda larga, ma anche dalle competenze e conoscenze che
questi hanno.
Per questo motivo, parallelamente alla creazione e sperimentazione del progetto
dimostratore, sono partiti dei corsi di formazione, organizzati da CSP e comunità
montana, in cui sono state presentate le nuove tecnologie e le possibilità di
utilizzo nell’ambito della realizzazione della community locale.
In particolare sono stati realizzati una serie di incontri, nei mesi di novembre e
dicembre 2007, dal titolo “Laboratori di informazione e promozione sulle tecniche
di ripresa e montaggio digitale e sul sistema di comunicazione integrato
multicanale delle valli Orco e Soana”. Gli otto incontri avevano come argomento:
• Introduzione ai laboratori e presentazione del sistema di comunicazione
integrato multicanale
• Nozioni teoriche e introduzione alle tecniche audiovisive
• Tre laboratori su tecniche e pratica riprese e montaggio audiovisivi
• ORSO Radio: tecniche e pratica registrazione e montaggio audio
• ORSO Blog: tecniche di partecipazione, animazione e moderazione di blog
• Incontro finale con visione e commento dei prodotti realizzati
Gli incontri ed i laboratori si sono svolti a Locana e Pont Canavese,
principalmente in giorni feriali ed in orario pre-serale (per favorire l’adesione
anche di cittadini lavoratori), ed in due casi nella giornata di sabato.
La partecipazione agli incontri, tenuti da esperti del CSP, era gratuita e vincolata
solo ad un numero massimo di iscritti (20 persone); l’adesione da parte dei
cittadini è stata variabile, da un minimo di 10 ad un massimo, come previsto, di 20
persone ad incontro.
I laboratori erano quindi rivolti “… alla creazione sul territorio di competenze e
professionalità per la produzione e la diffusione di contenuti audiovisivi digitali
per ORSO TV, per ORSO Radio e per ORSO Blog …” con l’obiettivo di “…
formare sul territorio i tecnici e i cameramen per la produzione dei format della tv
125
comunitaria delle Valli Orco e Soana e diffondere le conoscenze degli strumenti
tecnologici più avanzati, ampliando le possibilità di autoprodurre i propri format
audiovisivi”119.
Dal corso è nato un gruppo di persone che formeranno quella che sarà poi la
redazione di ORSO TV e ORSO Radio per la produzione di contenuti audiovisivi
in autonomia; queste persone sono state prese in carico dal responsabile della
redazione, continuando così il percorso formativo già iniziato.
Attraverso questi incontri è quindi iniziato il processo di trasferimento delle
competenze tecnologiche per consentire l’utilizzo dei servizi digitali e lo sviluppo
della seconda fase del progetto dimostratore, con la creazione e pubblicazione di
contenuti degli utenti sui diversi canali a disposizione.
Sono stati previsti corsi di formazione per gli studenti nelle scuole delle due valli,
tra marzo e giugno è stato avviato un laboratorio di ORSO Radio presso la scuola
media di Pont Canavese. La scuola, già connessa dalla rete a banda larga
nell’ambito del progetto dimostratore, è stata scelta tra le altre dalla comunità
montana e ha ricevuto una stazione di registrazione e produzione audio.
Un gruppo di studenti selezionato ha partecipato agli incontri che avevano come
argomento:
• Le fonti dell’informazione
• Che cos’è una notizia
• I generi giornalistici: l’inchiesta, il reportage e l’intervista
• Come funziona una redazione
• Il linguaggio radiofonico. Parlare alla radio: alcuni consigli per lo speaker
• Il formato radiofonico
Il corso, che oltre a contenere una parte formativa relativa ai contenuti ha previsto
anche una formazione tecnica sull’utilizzo della stazione di registrazione fornita, è
stato tenuto dal laboratorio di scrittura giornalistica Zai.net Lab del gruppo
119
Dal post “Primo incontro di presentazione dei laboratori CSP di formazione” pubblicato su
ORSO Blog - http://www.orcosoana.tv/blog/
126
Mandragola120, che già collabora con le scuole piemontesi e di altre regioni
italiane.
Sempre nell’ottica formativa è prevista la realizzazione a Ronco Canavese di una
“Casa Digitale”, come “… centro di accesso ai servizi digitali avanzati per la
popolazione e sede di ORSO TV …” per contribuire alla “… creazione sul
territorio di competenze e professionalità per la produzione e la diffusione di
contenuti audiovisivi digitali”121.
La creazione della Casa Digitale è a cura della comunità montana che si è
impegnata a realizzarla a supporto del progetto non solo come futura sede della
redazione di ORSO TV, ma soprattutto come punto di accesso e formazione sulle
nuove tecnologie per i cittadini e le imprese delle valli Orco e Soana.
4. ORSO TV
La nascita di ORSO TV risale al 5 ottobre del 2007, quando è stata presentata
ufficialmente, in occasione del salone della montagna “Alpi 365”, all’interno del
portale web in cui sono presenti la NET-TV, la web-radio ed il blog del progetto
dimostratore.
Il nome deriva dalle iniziali delle due valli (ORco e SOana) ed è stato poi
applicato anche agli altri canali (ORSO Radio, ORSO Blog) per favorire
un’identificazione univoca del sistema di comunicazione integrato.
Anche l’immagine coordinata, per il portale web e, a seguire, per video,
pubblicazioni, etc. è stata studiata in base alle caratteristiche rilevate nel sito
ufficiale e nel logo istituzionale della comunità montana valli Orco e Soana.
Il logo studiato richiama i colori dell’immagine coordinata, arancione e grigio,
con il nome del canale affiancato dalla sagoma di tre cime montuose, il
riferimento potrebbe essere alle “Tre Levanne”, le tre vette del gruppo montuoso
che caratterizza la valle Orco, oppure più semplicemente una stilizzazione della
montagna.
120
121
http://www.zai.net/ - Sito Zai.net del gruppo Mandragola
CSP – Comunità Montana Valli Orco e Soana (2007), p. 15
127
Figura 23: Logo di ORSO TV
In ordine alla sperimentazione sono stati creati in partenza tre team distinti per
occuparsi delle redazioni di blog, net-tv e radio digitale; successivamente si
ipotizza che le tre redazioni convoglieranno in una unica che svolgerà quindi il
lavoro redazionale quando il progetto continuerà alla fine della fase di test.
Al momento attuale, dopo il periodo di lancio del progetto ed ai corsi di
formazione specifici tenuti dal CSP per la produzione di contenuti radio, video e
blog, le tre redazioni stanno iniziando a produrre autonomamente senza il
supporto o il coordinamento del CSP.
Nella figura seguente è possibile esaminare il processo di produzione dei
contenuti dei vari canali di trasmissione e le tipologie di utenti interessate.
Figura 24: Workflow di produzione dei contenuti di ORSO TV
Gestione canali
Produzione format
Sedi/strumenti/redazioni/Troupe
Centro di produzione
ESTERNO
(Lucca)
Pubblicazione
Playout / Trasmiss.
Strumenti/redazione
Gruppo
Gestione Web
CSP
3 pers
Pubblicazione web
CMS/Blog
Centro di produzione
TV distaccato
(Locana)
2
2
2
2
Centro di produzione
TV – CSP Via Livorno
(ottimizzazione,
montaggi post-prod.)
Materiali Video
Content Providers
Redazione
giornalistica
(Locana)
IPTV
(Wi-Fi - VOS)
1 pers
Encoder IPTV
CMS
Video Server
Playout TV
e servizi MHP
pc
cam
mic
pers
2 pc
2 pers
Encoder DVB-T
Encoder DVB-H
MHP incapsulator
4 pers
Video Server
Software palinsesto
Grafica/Cont. MHP
News fonti
Esterne
Utenti radio DRM
Centro di produzione
Radiofonico
(Locana)
DTTLab
CSP Torino
Villa Gualino
Numero limitato
sperimentatori
ACCESSO CONDIZIONATO
Utenti DVB
Gruppo editoriale
TV DTT
Automatic TV
Software
Tutta la popolazione
internet mondiale
Utenti Rete VOS
Video Server web
Gruppo editoriale
IPTV
1
1
1
2
PC / Mobile device
Blog
e net TV
Web server CSP
pc
cam
mic
pers
Studio TV
1 pers
Gruppo
Gestione
CSP
Via Livorno
Utenti Rete World
PC/Mediacenter
Radio digitale (VOS)
Sperimentazione a
cura di Direzione
Tecnologie CSP
DTT-MHP
Tutta la popolazione locale
VOS con decoder DVB-MHP
In ACCESSO
CONDIZIONATO
DVB-H Phone
N. Limitato di
sperimentatori VOS
ACCESSO CONDIZIONATO
Utenti mediacenter
DTT/IPTV/community
Numero limitato di
sperimentatori VOS
dotati di TIUB con
tecnologia Omegabox
Fonte: VOS: Sistema di comunicazione integrato multicanale. Piano di progetto – Documento
interno CSP (2007), p. 22
128
4.1 IL PORTALE WEB
Il portale web è accessibile all’indirizzo http://www.orcosoana.tv/, dall’home
page in cui sono presenti i riferimenti agli enti finanziatori e partner del progetto,
si può accedere a tre sezioni distinte, una per il blog, una per la net-tv ed una per
la web radio.
I colori utilizzati sono quelli dell’immagine coordinata, con immagini
identificative del progetto e del territorio delle due valli nell’header di ogni
sezione, a loro volta identificate nel logo, con il titolo inserito nello stesso.
Sempre nell’header sono presenti sei link a pagine relative al progetto ed ai suoi
promotori, i contatti, i link utili, le domande frequenti (FAQ).
Figura 25: Home Page portale web di ORSO TV – www.orcosoana.tv
Il footer di ogni pagina (ad eccezione di quella della net-tv) è caratterizzato da
sfondo nero e presenta, oltre al copyright, ai credits e ai loghi dei tre promotori del
progetto (Regione Piemonte, comunità montana valli Orco e Soana, CSP), una
serie di fotografie tratte dalla galleria di immagini di ORSO Photo ed un’ulteriore
sezione, sempre su sfondo nero, suddivisa su tre colonne. Queste contengono un
collegamento agli ultimi articoli inseriti, ad un archivio suddiviso per mesi, ai link
sul progetto e ai feed RSS.
129
Le pagine del sito sono accessibili secondo lo standard XHTML del W3C122.
Il
portale
è
stato
distinto
dal
sito
web
del
progetto
dimostratore
(http://wipie.csp.it/vos/), proprio per distinguere la parte di infrastruttura da quella
relativa ai contenuti e per garantire una continuità anche dopo la fine della
sperimentazione. Quest’ultimo infatti, seppur seguendo elementi di immagine
coordinata del portale web di ORSO TV, è relativo più che altro alla realizzazione
della prima parte del progetto dimostratore, con una cronistoria delle diverse fasi,
gli enti partecipanti ed i materiali di progetto, la mappa dell’infrastruttura di rete
realizzata.
4.2 ORSO BLOG
La scelta di inserire un blog tra i diversi canali del sistema integrato di
comunicazione è stata presa per il forte carattere sociale di questo media, ed è
stato quindi indicato per favorire la creazione della community e con funzione di
aggregazione dei suoi utenti, oltre ad essere pensato come veicolo di notizie ed
attività all’interno delle valli Orco e Soana.
La sezione relativa al blog è basata sulla piattaforma per blog Wordpress123 e si
presenta con un formato su due colonne: a sinistra sono visibili i testi dei post
inseriti dagli utenti, mentre a destra sono presenti le categorie di lettura, gli ultimi
commenti aggiunti, la funzione di motore di ricerca nel blog, il link alla sezione
ORSO Photo e la funzione di registrazione e login degli utenti, che possono così
partecipare al blog ed inserirvi i propri contenuti.
Nel piano di progetto è stata considerata la possibilità di inserire all’interno del
blog anche una mappa del territorio integrabile con testi ed immagini, sullo stile di
wikimapia124, ma almeno per il momento non è stata attivata nessuna sezione
simile su di ORSO Blog.
Nelle pagine relative al blog è presente un link “help” in cui sono indicate tutte le
informazioni per inserire e modificare gli articoli, e sono inoltre visualizzabili una
serie di slide di spiegazione sul formato, la registrazione dell’account ed il login,
122
http://validator.w3.org/ - The W3C markup validation service
http://wordpress.org/
124
http://wikimapia.org/
123
130
il funzionamento del blog e sull’inserimento di post e contenuti (anche per la
video community).
Ogni post a sua volta è caratterizzato da un titolo, dal contenuto inserito
dall’autore e da un riquadro al fondo del quale sono visualizzabili le informazioni
relative all’inserimento (categoria, autore, commenti, data, tag125). I post
dispongono poi di feed RSS per i nuovi articoli ed i nuovi commenti inseriti dagli
utenti.
Figura 26: Pagina web ORSO Blog - http://www.orcosoana.tv/blog/
125
“Un tag (o metadato) è una parola chiave o un termine associato a un "pezzo" di informazione
(un'immagine, una mappa geografica, un post, un video clip ...), che descrive l'oggetto rendendo
possibile la classificazione e la ricerca di informazioni basata su parole chiave” – Definizione da
http://it.wikipedia.org/wiki/Tag_%28metadato%29
131
Da settembre 2007 sono stati postati 48 articoli126, il blog prevede che ognuno di
questi possa essere inserito in più categorie, individuate tra le seguenti:
• Storia e territorio
• Eventi
• Gente
• Il progetto
• Luoghi
• OrsoTV Blog
La suddivisione in categorie ed il ricorso ai tag è ormai una consuetudine nello
sviluppo dei blog, in questo caso la scelta degli argomenti è stata legata al
carattere di tradizione e dalla volontà di creare un senso di comunità, anche
virtuale, tramite la cultura ed il folclore delle due valli (categorie storia e
territorio, eventi, gente, luoghi), senza però dimenticare il carattere innovativo e di
sperimentazione del progetto (categorie il progetto e OrsoTv blog).
La possibilità di lasciare commenti è libera, non è obbligatoria la registrazione,
ma è necessario inserire una e-mail di riferimento che non viene però pubblicata
assieme al commento.
Il numero di commenti ai post è finora scarso, solo 36 per i 46 articoli postati, di
cui quasi un terzo (ben 13) in un post solo, riguardante un articolo apparso su “La
Stampa” di fine dicembre 2007127 sulla situazione di crisi socio-economica delle
due valli con l’invito da parte della blogger Marisa a “… tirarsi su le maniche e
non perdere altro tempo”. Un articolo precedente della stessa utente, su di un
invito analogo all’associarsi ed utilizzare le tecnologie messe a disposizione, ha
ricevuto tre commenti.
Per il resto, a parte complimenti o commenti sul progetto (12 post) o su iniziative
di carattere culturale e sportivo pubblicizzate (8 post) la partecipazione degli
126
127
Situazione al 9 maggio 2008
La scelta di non scegliere, La Stampa, 30 dicembre 2007, p. 70
132
utenti nel commentare è stata piuttosto scarsa e da febbraio 2008 addirittura nulla,
nessun commento è stato lasciato agli ultimi 30 articoli.
Le spiegazioni possono essere ricercate in diversi fattori, il più importante è
sicuramente il carattere sperimentale del progetto e la conseguente limitazione
(nella maggior parte dei casi) della conoscenza dello stesso, e degli strumenti a
disposizione, agli utenti tester.
Questi sono stati scelti tra imprese e professionisti, quindi l’esclusione dalla
sperimentazione di studenti o giovani (maggiori utilizzatori e conoscitori dello
strumento blog) ne ha certamente sfavorito un maggiore utilizzo.
Legato a questo fattore è quello della connessione, il blog è aperto a tutti e la
registrazione è libera, ma finché il progetto sarà in fase di sperimentazione i
cittadini che non dispongono di una connessione valida non potranno venirne a
conoscenza o parteciparvi.
Allo stesso modo, in una zona in cui, come riscontrato più volte nel corso di
questa tesi, l’indice di vecchiaia è uno dei più alti del Piemonte, l’utilizzo di
ORSO Blog da parte di questi utenti (che nella maggior parte dei casi oltre a non
disporre di una connessione internet, non sono dotati neanche dell’hardware e
delle conoscenze necessarie), seppur non rientrando tra gli obiettivi del progetto,
riduce comunque il numero di cittadini sul totale della popolazione, che possono
parteciparvi attivamente.
Altro fattore di mancanza di partecipazione al blog potrebbe essere la tipologia di
messaggi inseriti, la maggior parte riguarda infatti avvenimenti o si tratta di
comunicati provenienti da pro-loco locali, comunità montana ed altre associazioni
o enti, su proprie iniziative spesso autoreferenziali e puramente informativi.
L’articolo della blogger Marisa prima citato si pone come esempio per il
coinvolgimento degli utenti del blog, quando gli argomenti riguardano la vita di
tutti i giorni delle persone, c’è maggiore partecipazione e volontà di esporre la
propria idea.
Come fattori positivi si può rilevare un uso corretto delle diverse potenzialità
offerte dai blog, come l’inserimento di immagini e di link, riscontrabile in molti
degli articoli postati. La comunità montana, intesa come ente, utilizza il blog nella
133
promozione delle sue iniziative, inserendole anche su ORSO Blog oltre che sul
suo sito ufficiale. Questa decisione può essere vista positivamente in un’ottica di
avvicinamento della pubblica amministrazione verso i cittadini, considerata la
possibilità di lasciare commenti e quindi di interazione, ma finora non è stata
sfruttata da nessun utente del blog.
Anche il Parco Nazionale Gran Paradiso ha scelto di veicolare tramite il blog
iniziative e comunicati stampa relativi al versante piemontese, per avvicinarsi ai
residenti delle valli ed instaurare un canale di comunicazione diverso da quelli
normalmente utilizzati con gli abitanti dei comuni all’interno dello Spazio Gran
Paradiso, ma anche in questo caso non c’è stata ancora, per il momento,
interazione con altri utenti o semplici visitatori del blog.
A proposito del numero di utenti, quelli registrati che hanno inserito almeno un
articolo sono otto, compresa la redazione, di cui uno (dichiaratamente dipendente
del comune di Locana, come operatrice turistica) ha postato poco meno della metà
degli articoli presenti. Seguono per numero la redazione e la comunità montana,
mentre dei restanti cinque utenti solo l’utente Marisa ha più di due articoli al suo
attivo.
4.2.1
ORSO PHOTO
All’interno del blog è presente anche una sezione denominata ORSO Photo, in
questa è possibile inserire, grazie al sistema di pubblicazione Flickr128
(applicazione online di gestione e condivisione delle foto in ambiente web 2.0, di
proprietà del gruppo Yahoo), fotografie scattate dagli utenti sugli ambienti delle
valli o su eventi ed iniziative svolte all’interno della comunità montana valli Orco
e Soana.
Sinora le foto inserite nello slideshow sono tutte a cura della redazione, alcune
scattate dagli utenti sono state inserite dagli stessi in articoli del blog, ma questa
sezione al momento sembra utilizzata principalmente come “vetrina”.
128
www.flickr.com
134
4.3 NET-TV E IPTV
Sul portale di ORSO TV è presente anche un canale di net-tv, legato alla fruizione
di servizi Video On Demand e alla creazione di una videocommunity.
La pagina del sito che ospita la net-tv (http://www.orcosoana.tv/net-tv/), si
presenta graficamente con una impostazione leggermente diversa da quella delle
altre sezioni.
A parte header e footer, uguali per tutte le sezioni, la parte superiore presenta una
sezione su due colonne con i video a sinistra e a destra l’indice dei trenta filmati
più visti. La sezione inferiore è invece suddivisa su tre colonne e presenta una tag
cloud129 con le categorie di video più cliccate, nella seconda colonna sono elencati
i format della net-tv:
• “Come Eravamo: La storia nelle immagini del passato
• I paesi si raccontano: Reportage monografici dai comuni della comunità
montana valle Orco e Soana
• I testimoni raccontano: Le voci degli abitanti delle Valli Orco e Soana
• Lezioni di Storia: storia e cultura nel passato delle valli
• Orso TV Documentary: Produzioni documentaristiche di Orso TV
• OrsoTG: TG a cura di Rete Canavese
• OrsoTV Events: Gli eventi in valle
• Promo: Presentazioni, annunci e descrizioni dei format proposti o di
prossima uscita
• Punto Bit: Le pillole tecnologiche di Orso TV
• Rassegna stampa
• Rete Valley: La tecnologia del progetto Wi-Pie nelle valli Orco e Soana
• Storie e Leggende: Storie, leggende e miti della Valle Orco e Soana
raccontate dalla popolazione”130
129
“Una tag cloud è una rappresentazione visiva delle etichette (tag) o parole chiave usate in un
sito web. in cui ognuna ha una grandezza proporzionale al proprio peso o importanza. Il peso è
generalmente reso visivamente con l’utilizzo di un font più grande” – Definizione da
http://it.wikipedia.org/wiki/Tag_cloud
130
Home page Net-tv - http://www.orcosoana.tv/net-tv/
135
Figura 27: Pagina web della Net-tv di ORSO TV - http://www.orcosoana.tv/net-tv/
Infine, nella terza colonna, è presente una sezione ORSO TV in cui si possono
trovare due link: uno non ancora attivo (ORSO TV), che presumibilmente
rimanderà al canale IPTV quando questo verrà attivato, ed un altro (ORSO TG, il
rotocalco informativo di OrsoTV a cura di Rete Canavese) che per il momento
rimanda ad una pagina vuota. Sotto questa sezione vi è quella relativa alla
registrazione ed al login per la videocommunity di ORSO TV.
I format della net-tv sono variegati e tendono ad integrare storia, informazione e
cultura delle valli Orco e Soana all’innovazione del progetto dimostratore. Le
pagine di ORSO TG e della rassegna stampa non contengono ancora video, i
136
contenuti verranno successivamente inseriti quando entrerà in funzione ORSO
TV, con il telegiornale a cura di Rete Canavese.
I video sinora inseriti nelle diverse categorie sono stati prodotti da professionisti
esterni nell’ambito del progetto di ORSO TV. L’Associazione Documentary in
Europe, ad esempio, con la proposta “Superottimisti” prevede la raccolta ed il
recupero di materiale amatoriale cinematografico girato in 8mm nelle valli Orco e
Soana, al fine di produrre documentari sulla memoria storica dei luoghi.
In “I paesi si raccontano – itinerari, storie e cartoline attraverso il racconto dei
protagonisti”, ognuno degli undici comuni appartenenti alla comunità montana
dispone di un documentario, realizzato da Comunicare Digitale, in cui sindaci e
membri di varie associazioni locali espongono brevemente storia e caratteristiche
dei loro paesi.
Oltre ai video di presentazione del progetto e sugli eventi (Promo e ORSO TV
Events), una sezione video contiene clip di “lezioni di storia” sulle due valli, a
cura di Marco Cima (scrittore e docente universitario originario della zona), altre
ancora documentari o approfondimenti (ORSO TV Documentary e Punto Bit).
La quasi totalità dei video non ha ricevuto sinora commenti da parte di utenti e
visitatori, seppure ci sia la possibilità di inserirne come per gli articoli di ORSO
Blog, le uniche eccezioni sono due video all’interno della sezione “Rete Valley”
di cui però uno è ad opera della redazione.
A differenza del blog i video inseriti, oltre ai commenti, riportano anche il numero
di riproduzioni effettuate, a questo proposito le parole chiave più cliccate nella tag
cloud della NET-TV sono “documentario”, “reportage”, “storia”, “video
community”, “wi-pie” e “i paesi si raccontano”.
All’interno della NET-TV è poi presente una sezione “Videocommunity” in cui
gli utenti possono inserire i loro video, previa verifica da parte della redazione di
ORSO TV. La registrazione, come per il blog, è gratuita e richiede solo
l’inserimento di un nickname e del proprio indirizzo e-mail.
137
Sono stati inseriti in tutto sette video, di cui:
• tre sulla storia di uno dei mestieri tipici delle due valli (Spaciafurnel –
spazzacamini),
• uno inserito dalla redazione riguardante un servizio del TG3 Neapolis sul
progetto dimostratore,
• uno di auguri natalizi da parte degli uffici turistici locali (l’unico ad essere
stato commentato),
• uno sul recupero del castagneto da frutto, tratto da Rete Canavese,
• uno della comunità montana su di un incontro tra operatori turistici locali e
ATL131.
Come nel caso del blog anche la videocommunity non sembra aver riscosso
(finora) successo, anche se in questo caso oltre alle motivazioni prima citate, si
può aggiungere la necessità di ulteriori competenze per riprese, montaggio ed
inserimento dei video all’interno del portale web di ORSO TV.
Per questo motivo saranno importanti le professionalità formate dal CSP che
andranno a comporre la redazione, che dovranno garantire la qualità dei video
pervenuti grazie alle conoscenze ottenute.
La presenza di una net-tv comporta vantaggi e svantaggi, ovviamente i costi di
diffusione e trasmissione sono minori rispetto agli altri sistemi televisivi, ed è
anche possibile raggiungere target specifici, ma non è adatta ad un pubblico
generalista e quindi difficilmente può attrarre introiti pubblicitari da cui trarre
sostentamento.
Nel contesto della comunità montana il pubblico è ridotto, ed unito da interessi e
tradizioni locali, la realizzazione di una net-tv è quindi sostenibile sia come
pubblico locale che come tecnologie (grazie all’infrastruttura di rete del
dimostratore), ma deve essere supportata da un palinsesto mirato e non solo con
contenuti bottom-up provenienti dai cittadini.
131
Agenzia Turistica Locale
138
Lo stesso palinsesto che potrebbe essere veicolato sul canale digitale terrestre e
come IPTV, con la possibilità di offrire anche video on-demand. L’offerta della
net-tv all’interno del sistema di comunicazione multicanale può quindi essere
vista come integrante del progetto.
ORSO TV disporrà anche di un canale di visione come IPTV, oltre che su pc
grazie alla banda larga, sarà quindi visibile tramite televisione con un apposito
media center (l’omegabox creato dal CSP ad esempio o quelli forniti dagli
operatori di telecomunicazione come Telecom e Fastweb per la loro offerta di tv
digitale).
4.4 DIGITALE TERRESTRE E DVB-H
ORSO TV verrà trasmessa su digitale terrestre, sarà visibile a chi dispone di un
decoder DVB-T, di un PC con scheda DVB-T o con il box media center che è
stato fornito a cinque utenti tester per la sperimentazione.
Gli utenti potranno quindi ricevere oltre a Rai Tre Regionale (che tuttora non
copre con il suo segnale diverse zone della comunità montana), QTV e ORSO
TV, il canale digitale terrestre appositamente creato per il progetto dimostratore.
Ad oggi infatti non risultano emittenti che trasmettano in digitale all’interno delle
valli Orco e Soana.
La sperimentazione di ORSO TV su digitale terrestre non è ancora iniziata, a
causa del prolungarsi dell’attesa per le autorizzazioni da parte del Ministero delle
Comunicazioni. Dopodiché dovranno essere inoltrati ulteriori nulla osta da parte
dell’ARPA Piemonte che non possono però essere richiesti se prima non viene
data l’autorizzazione da parte del Ministero.
Non si è ancora a conoscenza quindi, delle tempistiche relative all’effettiva messa
in onda di ORSO TV sul canale digitale terrestre; in attesa dello svolgimento delle
pratiche burocratiche sono in corso delle prove tecniche, da parte di CSP, di invio
del segnale che parte dalla sede di Villa Gualino e Torino e viene trasmesso
tramite IP al traliccio di Locana, dal quale è poi irradiato con frequenza digitale
terrestre.
139
Questi test hanno solo l’obiettivo di verificare l’effettivo ricevimento del segnale
digitale terrestre ed il corretto utilizzo dei set top box forniti a dieci utenti tester,
questi potranno vedere Rai Tre ed ORSO TV, ma quest’ultima per il momento
trasmette semplicemente un flusso continuo dei video presenti sulla Net-tv.
E’ stata recentemente effettuata anche una dimostrazione sul DVB-H da parte di
tecnici del CSP, della Fondazione Ugo Bordoni e di professionisti della WIND
(partner per questa parte di progetto) provenienti dall’Egitto. E’ stata quindi
verificata la corretta ricezione del digitale terrestre televisivo su telefoni mobili
predisposti.
Partirà a breve la sperimentazione vera e propria su di utenti tester, che non sono
però ancora stati selezionati per la difficoltà di trovare residenti già in possesso
delle competenze necessarie ad utilizzare i dispositivi DVB-H della Thompson
(non ancora in commercio in Italia e sui quali sono stati condotti i test),
indispensabili per poter ricevere il segnale DVB-H.
4.5 ORSO RADIO
“Il progetto di comunicazione ORSO Radio elaborato appositamente per gli abitanti della
Comunità Montana Valle Orco e Soana, vuole favorire la realizzazione di un efficiente
sistema di informazione e di intrattenimento che consenta di superare le difficoltà tipiche
di un territorio di montagna grazie a un efficace mix di tecnologia e contenuti editoriali
[…] ORSO Radio vuole quindi promuovere non solo l’informazione sulle valli ma anche
contribuire a far conoscere le potenzialità presenti su un territorio che, grazie agli
strumenti utilizzati, ha un’occasione privilegiata di farsi apprezzare in tutto il mondo.
Cercheremo pertanto di dare voce a tutti i protagonisti della vita di ogni giorno
raccontando, il più fedelmente possibile, la loro realtà, i loro progetti, le loro peculiarità.
Siete dunque tutti invitati a collaborare inviando le vostre opinioni, le vostre proposte e
anche le vostre storie per rendere sempre più di ORSO Radio la vostra nuova radio”132.
Viene presentata così, sia testualmente sul sito web che con un clip audio, la webradio del dimostratore Wi-Pie VOS; il progetto quindi, sin dagli inizi, è teso alla
partecipazione di tutti i cittadini, seppure i contributi selezionati verranno
132
http://www.orcosoana.tv/blog/radio/radioarchivio/2007/10/03/presentazione-orso-radio/
140
verificati e confezionati per essere trasmessi su radio digitale da professionisti
della redazione. Sempre secondo la presentazione il palinsesto prevederà
programmi su tre o quattro generi musicali ed un giornale radio della durata di
cinque minuti tra le 18.30 e le 19.30, in replica il mattino tra le 7.00 e le 8.00,
oltre ad una raccolta del “meglio della settimana” durante i weekend.
Come per gli altri canali di ORSO TV, si cerca quindi di coinvolgere la
popolazione locale tramite l’invio di contributi “dal basso”, per sviluppare una
community network in cui venga presa coscienza degli strumenti telematici a
disposizione e sfruttando il loro utilizzo per far conoscere la realtà delle valli che
compongono la comunità montana valli Orco e Soana anche all’esterno.
La scelta di utilizzare lo standard DRM (Digital Radio Mondiale) è vista in
prospettiva futura, visto che questo garantisce una qualità pari a quella delle radio
locali che trasmettono in FM, ma permette di coprire distanze superiori (anche
continentali ed a lungo raggio) e di trasmettere il segnale in parallelo a quello FM,
andando così ad aggiungersi, ma non a sostituire, le frequenze in onde medie.
E’ da segnalare che ORSO Radio, seppure abbia tra gli obiettivi quello di
promuovere un’informazione completa cercando di dare voce a tutti i soggetti
all’interno della comunità montana, si dichiara non alternativa alle radio ed agli
altri mezzi di informazione locali.
Grafica e contenuti della web radio sono simili a quelli di ORSO Blog, anche in
questo caso la sezione è suddivisa su due colonne, con a sinistra i contenuti
inseriti mentre nella colonna a destra sono presentati il motore di ricerca, l’elenco
delle categorie dei contenuti, i commenti recenti e un segmento per la
riproduzione in streaming grazie a cui è possibile ascoltare tramite il proprio pc
ORSO Radio in diretta; per il momento la sperimentazione su web prevede un
palinsesto musicale con la trasmissione 24 ore di musica fornita dal sito
www.jamendo.com, comunità di musica gratuita pubblicata sotto licenza Creative
Commons133 dagli utenti iscritti.
133
http://creativecommons.org/
141
Tutti gli articoli possono essere ascoltati in streaming, tramite un’interfaccia
collegata ad un lettore multimediale presente in ogni articolo inserito nella sezione
che prevede: titolo, autore e una breve introduzione al contenuto audio.
Figura 28: Pagina web ORSO Radio http://www.orcosoana.tv/blog/category/radio/radioarchivio/
Da ottobre 2008 sono stati inseriti nell’unica categoria finora presente (Archivio
radio) 12 interventi134, il primo dei quali su una presentazione generale della
webradio del progetto dimostratore, due di carattere turistico sui comuni di
Alpette e Ronco Canavese, tre su mestieri tipici o personalità delle due valli (un
guardaparco del Parco Nazionale Gran Paradiso, un segretario comunale e uno
spazzacamino ottantenne ancora in attività).
Oltre a questi articoli sono presenti due rubriche, le uniche ad avere avuto un
seguito tra gli interventi inseriti, una relativa alla rassegna stampa su notizie ed
134
Situazione al 13 maggio 2008
142
informazioni locali (Info Radio) e una trasmissione intitolata “Le voci della terra”,
sui segnali radio di origine naturale (temporali, eventi fisici) tenuta da un
ricercatore che si occupa da quindici anni di questo genere di studi.
La rassegna stampa è iniziata il 2 maggio e prevede ogni 3-4 giorni interventi
audio della durata di dieci minuti in cui Alberto Leproni, giornalista, riporta senza
commentarle notizie o eventi provenienti dagli organi di informazione locale
(quotidiani, radio, tv, siti web).
Anche la rubrica “Le voci della terra”, ha una durata limitata, circa sette minuti e
il ricercatore, Renato Romero, è accompagnato dallo stesso giornalista che
effettua la rassegna stampa “Info Radio”.
Solo un commento per i 12 contenuti inseriti, si tratta di un incoraggiamento di
carattere personale in riferimento ad un intervento tenuto dalla responsabile
dell’ufficio turistico di Ronco Canavese.
Anche qui, come per i casi precedentemente discussi di net-tv e blog, la mancanza
di partecipazione è da individuare nel carattere ancora sperimentale del progetto,
nella limitazione degli utenti tester a imprese e professionisti e alla situazione di
start-up della redazione di ORSO TV che, dopo la fase di formazione, ha iniziato
da poco il suo lavoro in autonomia.
La previsione di una web radio tra i canali di trasmissione di ORSO TV è forse,
soprattutto quando sarà possibile l’ascolto non solo su web ma anche tramite
digitale terrestre e le normali radio, una scelta che si può rilevare vincente, la
radio infatti sembra essere il media più indicato in un contesto come quello delle
due valli (sia storicamente che per la semplicità di utilizzo), per coinvolgere
attivamente il territorio e poter creare un senso di comunità.
La possibilità di utilizzare diversi canali per l’ascolto (web, digitale terrestre,
DRM) può facilitarne anche la diffusione, se supportata da contenuti validi ed in
linea con il carattere di innovazione ma allo stesso tempo fortemente legato alla
cultura e alle tradizioni delle valli Orco e Soana.
143
5. CONCLUSIONI
Le conclusioni sulla realizzazione della seconda fase del progetto dimostratore,
riguardante lo sviluppo di ORSO TV e di tutti i canali di trasmissione previsti,
non possono che essere parziali al momento, poiché in pieno corso di
sperimentazione.
Ad ogni modo possono essere esaminati i diversi aspetti ed i possibili sviluppi
futuri dell’uso di tecnologie emergenti in una situazione di hard digital divide
come quella delle valli Orco e Soana.
Il primo punto da analizzare è la presenza di infrastrutture che consentano lo
sviluppo di queste tecnologie ed abbiamo visto, nel corso dei precedenti capitoli,
come l’infrastruttura di rete prevista per il progetto dimostratore e dal Wi-Pie
riesca a coprire il territorio della comunità montana, consentendo potenzialmente
a tutti i fruitori l’accesso ad internet ed alle altre applicazioni.
Importante sarà quindi la reale possibilità di accedere ad internet; la creazione di
hot-spot wi-fi in luoghi pubblici e la connessione di scuole e uffici turistici è un
segnale positivo in questo senso, ma non basta se non è accompagnata da
un’adeguata formazione, soprattutto in una zona come quella interessata dal
progetto, con una bassa percentuale di diplomati e laureati (in totale il 23,3% della
popolazione).
La seconda fase del progetto si propone di “… sensibilizzare e formare la
popolazione e le imprese per l’utilizzo delle nuove tecnologie, trasformando il
territorio in un vero e proprio laboratorio tecnologico, dove saranno sperimentate
tecnologie e servizi all’avanguardia a livello nazionale”135. Parte integrante è
quindi lo sviluppo di quella che viene chiamata convergenza digitale, ovvero “…
il processo in corso di integrazione di tecnologie e contenuti su piattaforme e
dispositivi multimediali …”136, come ad esempio TV visibile da cellulari e su
internet, la possibilità di navigare sul web non solo più dal pc ma ovunque grazie
alla rete mobile, contenuti sempre più personalizzabili o a richiesta dei fruitori
trasmessi attraverso più media a disposizione.
135
136
CSP – Comunità Montana Valli Orco e Soana (2007), p. 5
Cit. da http://www.csp.it/it/cosa_facciamo/convergenza_digitale
144
Ma al di là della tecnologia un fattore importante per il successo della
sperimentazione sarà la realizzazione della community network a livello locale, lo
sviluppo di ORSO TV e di tutte le altre applicazioni previste sarà quindi
necessario perché, oltre a contribuire a migliorare la visibilità verso l’esterno della
comunità montana, può arricchire il patrimonio di conoscenze in campo ICT della
popolazione e lo sfruttamento di queste per il progresso socio-economico delle
valli Orco e Soana.
Passa dal coinvolgimento della popolazione e da una visione locale di
informazione, in un mondo sempre più globalizzato, la buona riuscita del
progetto. Come già è successo in altri casi infatti (ad esempio Current TV137), il
bisogno di informazione fatto dai cittadini a livello bottom-up e localmente è
molto sentito, ed è attraverso le tecnologie a livello globale (internet, blog, net-tv)
che questo può essere veicolato sia ai cittadini direttamente interessati che
all’esterno.
La scelta di utilizzare i cosiddetti user generated contents per buona parte dei
canali di trasmissione a disposizione va in questa direzione, bisognerà però
verificare come l’utilizzo dei social media, per creare una community network,
sarà sostenibile alla fine della sperimentazione.
Stabilire la sede di ORSO TV in quella che sarà la “casa digitale” di Ronco
Canavese e renderla operativa grazie a tecnici e dipendenti locali, sotto la
direzione editoriale della comunità montana, è una sfida notevole in un territorio
in cui le infrastrutture di rete erano carenti fino a pochi mesi fa ed in cui buona
parte della popolazione non è ancora a conoscenza del progetto.
Anche la scelta della comunità montana come direttore editoriale di ORSO TV ha
i suoi pro e contro, sicuramente l’ente pubblico si è preso carico del sostenimento
dei costi di start-up e futuri di televisione e radio digitale, ma se la gestione dei
contenuti inviati dagli utenti (blog, video, audio) è comunque soggetta a decisione
editoriale, bisognerà osservare quali saranno i limiti di pubblicazione a cui questi
andranno incontro.
137
Tv via web e satellite i cui contenuti inviati dagli utenti sono oltre il 30% del palinsesto www.current.com
145
Il fatto che la comunità montana sia comunque un ente non eletto direttamente dai
cittadini, ma formato da rappresentanti designati nell’ambito di tutti i comuni,
dovrebbe garantire una certa trasparenza sulla pubblicazione dei contenuti
proposti. Sarebbe comunque necessario prevedere uno statuto a garanzia dei
cittadini, affinché ORSO TV non diventi uno strumento politico ma, proprio come
proposto negli obiettivi, una possibilità di aggregazione tra residenti, imprese ed
istituzioni delle valli Orco e Soana.
6. INTERVISTE
I soggetti non sono un campione rappresentativo degli utenti sperimentatori del
dimostratore ma caratterizzano un testimone per tipologia (ad eccezione del Parco
Nazionale Gran paradiso di cui sono stati intervistati tre dipendenti) di quelli che
sono gli attori coinvolti nel progetto Wi-Pie VOS.
Le interviste sono state condotte in modalità faccia a faccia dove possibile, mentre
negli altri casi gli intervistati sono stati contattati telefonicamente. Lo schema
delle domande è stato preparato in base alla tipologia di intervistato su una traccia
di intervista predisposta con l’intento di rilevare aspettative, criticità e punti di
forza del progetto da parte degli utenti partner e tester della sperimentazione.
Per gli utenti coinvolti direttamente una domanda riguardava anche le possibilità
di utilizzo nel contesto lavorativo individuato ed i risultati finora riscontrati.
Per evitare maggiori effetti di distorsione, essendo in rapporti di lavoro con buona
parte dei soggetti intervistati, sia le interviste faccia a faccia che quelle
telefoniche, sono state condotte in maniera “neutrale” dal sottoscritto, evitando di
influenzare opinioni e risposte.
In linea indicativa lo schema delle domande proposte è stato il seguente:
1. Quali criticità ha riscontrato nel corso dello sviluppo del progetto e della
sperimentazione del dimostratore?
2. Quali i punti di forza?
3. I risultati finora riscontrati, rispetto alle previsioni, sono positivi o
negativi?
146
4. Quali sono le possibilità di utilizzo della banda larga nel suo contesto
lavorativo?
5. Lo sviluppo di una community network in un contesto come la comunità
montana, come verrà supportata alla fine della sperimentazione?
6. Come sono stati i rapporti di collaborazione con gli altri partner del
progetto?
7. La partecipazione dei soggetti interessati dalla sperimentazione, finora,
quali riscontri ha avuto?
8. Crede che l'arrivo della banda larga e lo sviluppo delle nuove tecnologie
possa migliorare la qualità del lavoro e della vita nelle valli Orco e
Soana?
Sono state apportate modifiche al numero e tipologia di domande a seconda del
soggetto intervistato, le domande 5 e 6 erano rivolte solo agli enti interessati in
modo diretto dallo sviluppo della sperimentazione come coordinatori o enti
partecipanti (CSP, comunità montana valli Orco e Soana, Parco Nazionale Gran
Paradiso), mentre la domanda 4 era riferita all’utilizzo della banda larga nei
diversi contesti lavorativi.
Dalle interviste è emerso un generalizzato parere favorevole al progetto, l’arrivo
della banda larga nella lotta al digital divide, non solo dal punto di vista
tecnologico, viene considerato positivamente da tutti i soggetti intervistati, i
risultati finora riscontrati vengono descritti come positivi e con buone possibilità
di utilizzo nel prosieguo della sperimentazione ed anche quando questa sarà
conclusa.
Le criticità riscontrate sono diverse a seconda della tipologia di intervistato, i
rappresentanti degli enti partecipanti lamentano un peso non indifferente negli
aspetti burocratici e tecnici per l’avvio della sperimentazione (installazione delle
antenne, approvazioni da parte di enti locali e Ministero), mentre i soggetti
interessati “passivamente” dalla sperimentazione trovano che l’utilizzo delle
tecnologie non sia ancora possibile per tutta la popolazione della comunità
montana, sia per motivi tecnologici che culturali. Il direttore di ORSO TV ad
147
esempio osserva che nell’ambito del web 2.0 (riguardante direttamente il suo
lavoro e compito all’interno del progetto) “… il grado di alfabetizzazione
informatica della popolazione e delle associazioni è ancora relativo”.
L’affermazione da parte del direttore – segretario della comunità montana di non
aver rilevato “… prevalentemente nessuna …” criticità è invece probabilmente da
ricercarsi in un impegno diretto dell’ente comunità montana e dal carattere
tipicamente autoreferenziale delle pubbliche amministrazioni nello sminuire le
difficoltà riscontrate nel corso di progetti non ancora conclusi.
Anche i punti di forza differiscono in base alla tipologia degli intervistati, i
soggetti rappresentanti degli enti promotori (CSP, Parco Nazionale Gran Paradiso
e Comunità Montana) riconoscono un ruolo fondamentale proprio alla
collaborazione tra gli stessi per la buona riuscita del progetto, ed in particolare al
ruolo di CSP come coordinatore, promettendosi di continuare la collaborazione
anche per iniziative future.
Le possibilità offerte dalla banda larga nei contesti lavorativi sono ovviamente
differenti a seconda del tipo di ruolo e di attività condotta, ma essendo iniziata
solo recentemente la sperimentazione per la maggior parte dei soggetti tester
intervistati, i possibili utilizzi vengono indicati in modo generale e visti in
prospettiva futura; nel caso dei dipendenti del Parco Nazionale Gran Paradiso
infatti le possibilità di utilizzo sono legate agli investimenti futuri per l’impiego
delle tecnologie di rete ora a disposizione (palmari per i guardaparco, sensori e
attrezzature per la ricerca scientifica, etc.).
La domanda sul miglioramento della qualità di vita e lavoro nelle valli Orco e
Soana con l’arrivo della banda larga trova tutti i soggetti intervistati in accordo,
l’innovazione viene vista positivamente e necessaria allo sviluppo socioeconomico della comunità montana; ma se da questo aspetto i soggetti sono tutti
concordi, interessante è la posizione del caposervizio Piero Chabod (da sempre
lavoratore e residente in valle Orco) nel dichiarare: “Credo che lentamente le
persone abbiano preso confidenza con questi mezzi, di conseguenza la qualità del
lavoro è migliorata, rispetto alla qualità della vita sono convinto che in questi
ambienti sia molto alta ( poco traffico, poco stress, assenza di malavita, poco
148
smog ecc.). La vera problematica di queste vallate è il decremento demografico,
molti anziani e pochissimi giovani”.
Le tecnologie emergenti e l’arrivo della banda larga da sole quindi, non vengono
viste dal soggetto come soluzione ai problemi sociali, demografici ed economici
delle due valli. Di parere opposto, da questo punto di vista, è il direttore di ORSO
TV Franco Ferrero, che reputa come “… assolutamente fondamentale, in luoghi
in cui esiste una viabilità disagevole …” l’arrivo della banda larga che “…
favorirà la possibilità delle imprese di essere sul mercato, perché oggi se uno non
ha internet veloce è fuori dal mercato, la possibilità per una serie di imprese di
insediarsi ed operare sul territorio …” e che porta ad esempio la sua situazione di
collaboratore con diversi enti tramite telelavoro.
Sempre per quanto riguarda ORSO TV, la visione offerta dagli intervistati è
influenzata sicuramente dal ruolo attivo ricoperto, seppure non manchi qualche
autocritica, Chiara Gallino del CSP ad esempio evidenzia come “… affidare lo
strumento alla gestione e controllo da parte di un ente pubblico tende a limitarne
le potenzialità in questo senso, il blog tende a raccogliere prevalentemente
comunicati stampa, la TV e la Radio accolgono contributi sottoposti ad
approvazione della Giunta ...”, mentre il direttore di ORSO TV vede la scarsità
nella partecipazione finora riscontrata come dovuta alla mancanza di copertura a
banda larga per tutti i residenti (non solo i tester), dichiarando che “… nel
momento in cui tutta la popolazione fosse realmente digitalizzata è chiaro che il
2.0, la produzione di contenuti e l’interazione con la piattaforma diverrebbe
molto più semplice”. Resta da vedere se basterà la possibilità per gli utenti di
connettersi a rendere attuabile la community network.
Se da un lato quindi l’entusiasmo per il progetto è dovuto principalmente
all’arrivo della banda larga, dalle interviste viene rilevata una maggiore prudenza
sullo sviluppo di ORSO TV, sia per la mancanza di una redazione che possa
lavorare non solo a carattere volontario, che per il controllo (diretto o indiretto)
sui contenuti da parte della Comunità Montana, che rischia di ridurre
notevolmente il carattere di socialità e di sviluppo dei contenuti bottom-up.
Le interviste sono riportate integralmente in appendice.
149
CONCLUSIONI
Lo sviluppo del progetto dimostratore nelle valli Orco e Soana può essere
analizzato attraverso le diverse fasi e gli aspetti che ne hanno determinato
l’attuazione: le necessità, il processo di realizzazione delle infrastrutture, la
sperimentazione del sistema di comunicazione multicanale e le prospettive future.
Partendo dalle necessità abbiamo visto nel corso dei capitoli come in una zona
rurale ad elevato digital divide l’intervento del settore pubblico a parziale
correzione delle dinamiche del mercato delle telecomunicazioni, sia al momento
la migliore soluzione per la creazione delle infrastrutture di rete necessarie al
superamento del divario digitale nell’accesso ad internet.
Le reti wireless contribuiscono alla diminuzione dei costi di impianto ed
aumentano la copertura, il progetto dimostratore si è posto ed ha raggiunto
l’obiettivo di utilizzare infrastrutture pre-esistenti (riducendo al minimo l’impatto
ambientale ed i costi) per la realizzazione della rete Wi-Fi che connette al
momento i siti interessati dalla sperimentazione e, a seguire, chiunque voglia
connettersi con tale sistema nelle zone coperte.
Le necessità non sono state dettate solamente dalla mancanza di infrastrutture di
rete a banda larga all’interno della comunità montana, ma anche dalla situazione
socio-economica in cui essa si trova, caratterizzata dalla crisi del sistema
produttivo a causa della de-industrializzazione in corso e dalla mancanza di
servizi e di vie di comunicazione, che hanno comportato un forte spopolamento a
favore dei paesi di fondovalle ed un elevato indice di vecchiaia tra la popolazione.
L’accesso ad internet è stato recentemente dichiarato un diritto del cittadino, al
pari di quello del telefono, dall’Unione Europea; le informazioni che circolano in
rete sono sempre più una necessità e le possibilità di competere sul mercato sono
strettamente legate all’utilizzo della banda larga.
Per questo motivo, come previsto nel programma Wi-Pie descritto nel primo
capitolo, l’accesso ad internet veloce ed ai servizi che questo offre viene ritenuto
essenziale per lo sviluppo socio-economico ma anche per il miglioramento della
qualità della vita e del lavoro di cittadini ed imprese; la possibilità di telefonare a
150
basso costo con i sistemi VoIP, di effettuare transazioni commerciali on-line
(dall’internet banking all’e-commerce, dall’e-government alla promozione del
territorio) rendono più agevole la vita anche e soprattutto dei territori marginali
come quelli delle valli Orco e Soana.
Allo stesso tempo i cambiamenti nelle tecnologie ICT, le applicazioni del web
2.0, la convergenza digitale che crea ibridi tra i diversi media e le modalità di
fruizione degli stessi (a partire dalla TV sul cellulare o sul web), rendono possibile
lo scambio di informazioni e di contenuti anche dal basso, con l’opportunità di
raggiungere facilmente piccole comunità locali, così come l’intero globo.
In quest’ottica nasce la seconda fase del progetto dimostratore, ORSO TV: il
sistema di comunicazione integrato multicanale. La creazione di una community
network digitale che, grazie all’infrastruttura di rete creata ed alle nuove
tecnologie, vuole essere un’occasione di rilancio del territorio della comunità
montana, beneficiando delle maggiori possibilità di visibilità all’esterno, ma
anche dell’opportunità di creare posti di lavoro ad elevata professionalità, di cui al
momento le valli Orco e Soana sono sprovviste.
Sarà necessario un forte investimento in formazione da parte degli enti locali,
imprese ed istituzioni scolastiche, al fine di rendere possibile l’utilizzo dei nuovi
strumenti per poter creare effettivamente un “laboratorio digitale a cielo aperto”.
Per quanto riguarda la sperimentazione sarebbe stato utile, a mio avviso, estendere
la partecipazione come utenti tester anche ai normali cittadini e non solo ad
imprese, scuole ed istituzioni, innanzitutto per verificare le possibilità di utilizzo
future anche su questo target e per implementare la conoscenza del progetto stesso
da parte della popolazione. Seppure recentemente siano stati attivati gli hot-spot
Wi-Fi previsti in sei comuni, per cui sarà possibile navigare gratuitamente
(almeno nel periodo di sperimentazione) nelle zone coperte, si tratta comunque di
iniziative localizzate che non permettono una fruizione 24 ore su 24 a tutti gli
utenti.
151
Il progetto dimostratore ha ottenuto due significativi riconoscimenti, il primo per
ORSO TV al COMPA138 (salone della comunicazione pubblica 2007) con il
secondo posto nella categoria “Servizi interattivi delle P.A. che si vedono”,
premio ancora più importante considerato il carattere locale dell’ente, seppur
supportato da Regione e CSP. Il secondo riconoscimento è la presenza come
finalista allo “Stockholm Challenge 2008”139, premio internazionale per le “buone
pratiche” introdotte al fine del superamento del digital divide.
Ma oltre ai riconoscimenti ed alle buone intenzioni sarà necessario verificare
come il progetto verrà supportato alla fine della sperimentazione nel 2008, e
soprattutto quali modalità e quali tempi richiederà il processo di integrazione di
ORSO TV da parte della popolazione che, ricordiamo, presenta un indice di
vecchiaia elevato e un basso livello di scolarità.
Fattori di cui dovranno tenere conto anche i WISP140 che andranno ad operare
nelle due valli, l’infrastruttura di rete è stata realizzata all’insegna della maggior
“neutralità” tecnologica possibile, in modo che alla fine della sperimentazione si
possano creare realtà locali di fornitura del servizio internet wireless e che questo
non sia appannaggio sempre e solo dei grandi operatori di telecomunicazione che
dispongono di maggiori risorse.
Proprio per favorire questo tipo di sviluppo locale e fornire maggiori garanzie si
potrebbe prendere esempio da altre iniziative, come quella della società pubblica
Sic1141 nelle Marche, in cui la fornitura di internet a banda larga è affidata proprio
ad un ente locale in una zona in cui era presente il digital divide142.
Per il Parco Nazionale Gran Paradiso, che è stato il punto di partenza di questa
tesi, bisognerà dimostrare come l’utilizzo delle nuove tecnologie a disposizione
verrà fatto proprio dai dipendenti ed inserito tra le normali procedure lavorative.
L’utilizzo della telefonia VoIP tra le diverse sedi comporta un cambiamento anche
138
www.compa.it
http://www.stockholmchallenge.se/
140
Wireless Internet Service Provider
141
http://www.sic1.it/v2/
142
Si può vedere a riguardo l’inchiesta di Report “Senza fili”, del 27/11/2007 http://www.rai.tv/mpplaymedia/0,,RaiTre-Report%5E23%5E43358,00.html (consultato il 30
maggio 2008)
139
152
nel modo di lavorare dei dipendenti, abituati a servirsi della telefonia tradizionale,
ed è anche per facilitare questo passaggio (cercando di renderlo meno
“traumatico”), che è stato pensato di dotare le diverse sedi di telefoni VoIP e non
solo delle classiche cuffie con microfono.
Una volta dotati delle infrastrutture a banda larga necessarie e fornita la
formazione per poterle utilizzare, il cambiamento è anche e soprattutto nella
mentalità dei dipendenti (nel caso dell’Ente Parco), dei cittadini, delle imprese e
delle istituzioni delle valli Orco e Soana, affinché il progetto Wi-Pie VOS possa
veramente essere un esempio di laboratorio digitale a cielo aperto da esportare
come esempio in altre zone soggette ad elevato divario digitale.
Anche per quanto riguarda ORSO TV sarà necessario un cambiamento,
soprattutto da parte delle amministrazioni locali, per evitare che non siano solo
queste a determinare indirizzi e contenuti da veicolare sui diversi canali a
disposizione, ma soprattutto i beneficiari della community network: gli abitanti e
le imprese delle valli Orco e Soana. Solo così sarà possibile un reale
coinvolgimento dal basso non influenzato da secondi fini (politici o di immagine);
a garanzia di questo, come precedentemente scritto, dovrebbe essere previsto uno
statuto di ORSO TV che preveda un controllo redazionale indipendente dalla
comunità montana e dagli altri enti locali.
Dovranno quindi essere sviluppati servizi on-line per i cittadini e le imprese da
parte degli enti locali sui propri siti web, approfittando degli strumenti offerti
dalla comunicazione in rete per promuovere il territorio delle due valli, in modo
che il turismo possa fare da traino per il rilancio socio-economico della zona e
ORSO TV valorizzi non solo al suo interno, ma anche all’esterno, la visibilità
della comunità montana valli Orco e Soana.
153
APPENDICE
Trascrizione integrale delle interviste
La scelta dei soggetti su cui sono state condotte le interviste è stata dettata dal
carattere ancora sperimentale del progetto dimostratore nelle valli Orco e Soana,
in particolare dallo sviluppo in corso e dal numero ridotto di utenti tester su cui le
ricerche da parte del CSP sono in pieno svolgimento. Oltre a queste motivazioni si
sono aggiunti i rapporti di lavoro (diretti o indiretti) tra il sottoscritto e gli
intervistati che hanno facilitato il primo contatto con gli stessi, ma anche e
soprattutto l’intermediazione della dott.ssa Chiara Gallino del CSP che ha reso
possibile condurre tali interviste con testimoni privilegiati degli enti partner del
progetto.
Sono stati scelti, per l’Ente Parco Nazionale Gran Paradiso, il funzionario
responsabile dell’ufficio affari generali e segreteria che si è occupato direttamente
del progetto per la parte riguardante il Parco e due professionalità afferenti allo
stesso, che beneficeranno degli sviluppi del dimostratore nel loro lavoro: un
guardaparco capo-servizio in valle Orco ed una ricercatrice che collabora su
diversi progetti (es. monitoraggio della biodiversità) con il servizio scientifico
dell’area protetta.
Per l’ente coordinatore del progetto, il CSP, la scelta è stata fatta in merito alla
disponibilità ed alla completezza di informazioni e di visione del progetto da parte
di Chiara Gallino, del Coordinamento programmi strategici della Direzione
Innovazione di CSP, che si è occupata in prima persona della gestione e del
coordinamento della sperimentazione del dimostratore nelle valli Orco e Soana.
Per la comunità montana in qualità di ente, l’intervista è stata fatta al dott.
Gualtiero Fasana, direttore – segretario generale della Comunità Montana valli
Orco e Soana, in sostituzione dell’Assessore alle telecomunicazioni ed
innovazione Mauro Bianco Levrin, impossibilitato per gravi problemi di salute.
Infine per quanto riguarda ORSO TV il soggetto dell’intervista, che è stato
interessato attivamente nello sviluppo del progetto, è il direttore Franco Ferrero.
154
E’ stata valutata la possibilità di effettuare un focus group con i soggetti
interessati ma seppur interessante per il carattere generale del progetto, questa
ipotesi è stata scartata a causa delle forti difficoltà nel riunire tutti i partecipanti
che, oltre alle diverse esigenze ed impegni lavorativi, sono residenti in comuni
differenti; inoltre gli utenti tester sono già soggetti alle ricerche in corso da parte
del CSP ed ogni ulteriore analisi deve essere sottoposta all’approvazione della
comunità montana.
A seguire sono riportate le trascrizioni integrali dei colloqui telefonici e faccia a
faccia.
Intervista al sig. Pier Giorgio Mosso, responsabile ufficio affari generali e
segreteria, Parco Nazionale Gran Paradiso, effettuata presso la sede di Torino
dell’Ente Parco in data 13 maggio 2008.
1.
Quali sono i motivi dell'adesione dell'ente Parco Nazionale Gran
Paradiso al progetto e quali le aspettative?
Il tutto nasce, per quanto ci riguarda, dalla difficoltà che avevamo a
scambiare documentazione via mail, soprattutto immagini, con le sedi del
Parco situate nei centri principali delle Valli, sia piemontesi che
valdostane. Questo creava, nell'attuale organizzazione dell'Ente, dei
ritardi non indifferenti nello scambio di informazioni. È stato durante la
ricerca di soluzioni a questa problematica che abbiamo saputo
dell'esistenza del progetto della Regione Piemonte e pensando che potesse
avere grosse potenzialità, vi abbiamo aderito. A questa prima esigenza si
sono poi aggiunte altre possibilità, quali le possibilità di applicazione alla
ricerca scientifica e i collegamenti tra le strutture poste in alta montagna
nel territorio del Parco.
155
2.
Quali criticità ha riscontrato nel corso dello sviluppo e della
sperimentazione?
Una volta decisa la parte formale dell'adesione ciò che ha comportato le
maggiori problematiche sono gli aspetti tecnici, dalla ricerca delle
soluzioni migliori di posizionamento delle antenne e dei ripetitori che
hanno coinvolto per parecchio tempo i tecnici nostri e del CSP e le varie
richieste di autorizzazione di posa delle strutture.
3.
Quali i punti di forza?
I punti di forza del progetto sono stati senz'altro la massima disponibilità
data da tutto il personale, tecnico ed amministrativo, del CSP e in misura
ancora maggiore il fatto che i costi sono stati coperti dalla Regione
Piemonte. Difficilmente il nostro Ente, come tante altre realtà di questo
territorio, avrebbe avuto la capacità economica ed organizzativa per
realizzare ciò che è stato fatto.
4.
Quali sono le possibilità di utilizzo della banda larga nel suo contesto
lavorativo?
Come dicevo all'inizio le possibilità di applicazione sono o, meglio,
potranno essere, una volta sviluppato in tutte le sue potenzialità il
progetto, innumerevoli.
Dal potenziamento di Internet con i miglioramenti di trasmissione di dati
degli uffici al posizionamento di sensori per il controllo di ghiacciai e
frane in quota con trasmissione in tempo reale dei dati, dalla possibilità
data ai ricercatori che operano nel Parco di trasmettere immediatamente i
dati alla trasmissione giornaliera dei dati raccolti dai guardaparco
tramite l'uso di palmari, per arrivare ancora all'aspetto per noi
fondamentale, sia per il nostro personale che per i turisti, della sicurezza,
eliminando le zone in cui non si possono inviare comunicazioni. Insomma
una varietà di applicazioni che forse non è ancora neppure possibile
quantificare in questo momento.
156
5.
I risultati finora riscontrati, rispetto alle previsioni, sono positivi o
negativi?
Siamo solo all'inizio ma al momento i risultati sono sicuramente positivi.
Possiamo però apprezzare solo in parte, al momento, le applicazioni. Ci
vorrà tempo per ottimizzare le varie possibilità offerte.
Intervista al sig. Piero Chabod, guardaparco capo-servizio in Valle Orco, servizio
di sorveglianza Ente Parco Nazionale Gran Paradiso, effettuata telefonicamente in
data 9 maggio 2008.
1.
Quali sono le possibilità di utilizzo della banda larga (ADSL) nel
lavoro dei guardaparco?
Premetto che non sono un esperto del settore, credo anzi che queste
macchine infernali spesso complicano la vita, vedasi i virus, i guasti e il
doppio lavoro di dover tenere sempre, almeno per le cose importanti, la
copia cartacea.
A mio parere le possibilità di utilizzo sono infinite: dal palmare con il
quale trasmettere dati in tempo reale con scambio di informazioni anche
quando lavoriamo in quota: monitoraggi, documenti fotografici, eventi
straordinari e chi più ne ha più ne metta.
2.
I risultati finora riscontrati, rispetto alle previsioni, nell'utilizzo
delle tecnologie fornite sono positivi o negativi?
Bisogna ammettere che per un profano come il sottoscritto, il quale ha
preso confidenza con queste tecnologie solo da qualche anno, i risultati
sono superiori alle previsioni, la macchina infernale ti permette di
archiviare un'impressionante quantità di dati e con la mail ti permette di
essere molto veloce nelle comunicazioni, in conclusione direi che i
risultati sono altamente positivi.
157
3.
Crede che l'arrivo di internet veloce e lo sviluppo delle nuove
tecnologie possa migliorare la qualità del lavoro e della vita nelle valli
Orco e Soana?
Da ciò di cui sono a conoscenza molti valligiani usano internet già da
prima dell'arrivo dell'adsl, sia per promuovere i loro prodotti, sia per
raccogliere informazioni, naturalmente con internet veloce le cose
vengono facilitate.
Credo che lentamente le persone abbiano preso confidenza con questi
mezzi, di conseguenza la qualità del lavoro è migliorata, rispetto alla
qualità della vita sono convinto che in questi ambienti sia molto alta (
poco traffico, poco stress, assenza di malavita, poco smog ecc). La vera
problematica di queste vallate è il decremento demografico, molti anziani
e pochissimi giovani.
Per concludere penso che le tecnologie sono le benvenute e che con il
tempo tutti possono usufruirne, peccato che ormai siamo rimasti in pochi,
ed è proprio questo il tema su cui bisogna lavorare.
Intervista effettuata in data 12 maggio 2008, presso la sede di Torino dell’Ente,
alla dott.ssa Ramona Viterbi, ricercatrice indipendente e collaboratrice del
servizio sanitario e della ricerca scientifica dell’Ente Parco Nazionale Gran
Paradiso
1.
Quali sono le possibilità di utilizzo della banda larga (ADSL) nel
lavoro di ricercatore scientifico sul campo nelle valli del Parco?
Sicuramente l'utilizzo della banda larga favorirà una più lunga
permanenza nelle valli da parte del ricercatore, fornendogli la possibilità
di mantenere i rapporti con gli enti preposti alla ricerca, favorendo lo
scambio di informazioni tra ricercatori e tra altre aree protette e
permettendo una restituzione dei dati in tempo reale. Si potrebbe inoltre
favorire di molto la fase logistica nel caso di organizzazioni di summer
school o campi in quota.
158
2.
Oltre alle strutture (foresterie, sedi di valle e casotti) connessi, quali
altre possono essere utili nello svolgimento del lavoro?
Direi che averlo nelle foresterie, sia quelle di fondo valle che quelle in
quota, nei casotti e nelle sedi di valle sarebbe già sufficiente per una
buona qualità del lavoro.
3.
Crede che l'arrivo di internet veloce e lo sviluppo delle nuove
tecnologie possa migliorare la qualità del lavoro e della vita nelle valli
Orco e Soana?
Sicuramente sì, con modalità vaste che vanno dalla ricettività turistica
alla formazione e istruzione.
Intervista telefonica alla dott.ssa Chiara Gallino del Coordinamento Programmi
Strategici - Direzione Generale CSP, effettuata in data 21 maggio 2008.
1. Quali criticità ha riscontrato nel corso dello sviluppo del progetto e
della sperimentazione del dimostratore?
Per la parte di rete, caratterizzandosi come laboratorio a cielo aperto le
attività sono uscite da un contesto sperimentale e protetto per calarsi
nella realtà, subendo rallentamenti determinati dalle autorizzazioni e
dalle procedure burocratiche necessarie per installare e attivare gli
apparati ed operare come veri e propri WISP (wireless internet service
provider, nds), oltre che modifiche di progetto determinate dalle
variazioni del piano di copertura Telecom.
Per la parte di SCIM (Sistema di Comunicazione Integrato Multicanale,
nds), obiettivo di CSP è la valorizzazione di contenuti prodotti dal basso
in logica web 2.0. Affidare lo strumento alla gestione e controllo da parte
di un ente pubblico tende a limitarne le potenzialità in questo senso, il
blog tende a raccogliere prevalentemente comunicati stampa, la TV e la
Radio accolgono contributi sottoposti ad approvazione della Giunta...
159
2. Quali i punti di forza?
Il principale punto di forza del progetto, a mio avviso, al di là delle
caratteristiche della soluzione tecnologica individuata che riutilizza e
valorizza le infrastrutture esistenti impattando minimamente sul territorio,
è la costituzione di un tavolo di cooperazione che coinvolge un elevato
numero di soggetti pubblici e privati che lavorano insieme nella
pianificazione dell'infrastruttura di rete del territorio e dei relativi servizi
digitali.
Il progetto vede infatti la partecipazione di un elevato numero di partner
che a vario titolo contribuiscono a raggiungere l'obiettivo comune di
digitalizzare
infrastrutture,
un
territorio
contenuti,
marginale
attività
valorizzando
e contribuendo
alla
le
proprie
sostenibilità
economica dell'operazione.
3. I risultati finora riscontrati, rispetto alle previsioni, sono positivi o
negativi?
I risultati sono positivi, in alcuni casi la risposta e l'interesse da parte del
territorio (montano e marginale, con popolazione in prevalenza anziana) è
stata addirittura sorprendente: le richieste di partecipazione, in
particolare dalla vallata considerata più marginale, la Val Soana, sono
state superiori alle previsioni e la Comunità Montana è stata costretta ad
operare una selezione in base a criteri di copertura e adeguatezza al
target. Attraverso il passaparola, meccanismo di comunicazione molto
efficiente in comunità ristrette, l'iniziativa ha suscitato la curiosità e
l'interesse di molti, incoraggiando rispetto alla sostenibilità economica
dell'operazione a chiusura del progetto. Dai primi questionari raccolti gli
utenti tester dimostrano di essere soddisfatti del servizio.
160
4. Lo sviluppo di una community network in un contesto come la
comunità montana,
come
verrà
supportata
alla
fine
della
sperimentazione?
CSP ha ideato il progetto, realizzato gli strumenti, realizzato puntate
pilota esemplificative per i diversi format, trasferito le competenze per la
creazione dei contenuti dal basso ai partecipanti ai corsi di formazione.
Già in fase di chiusura del progetto, si è formata una redazione locale che
sta lavorando alla creazione di contenuti propri: CSP ha continuato a
supportare i ragazzi della redazione correggendo le imperfezioni dei primi
prodotti per raffinare il loro lavoro. Obiettivo di CSP è che il
popolamento di contenuti, anche dopo la fine del progetto, avvenga in
ottica web 2.0. ovvero che la popolazione locale sia stimolata a scrivere
sul blog, pubblicare le proprie foto su ORSOphoto, registrare video in
modalità volontaria e per la promozione del proprio territorio, delle
proprie attività, o per il semplice gusto di partecipare alla comunità
globale di internet. I nomi YouTube, My Space, Wikipedia sono
prepotentemente entrati della quotidianità degli utenti della rete e,
attraverso i media tradizionali, hanno raggiunto anche i non addetti ai
lavori. In questo scenario, comunemente etichettato con il termine
Web2.0, i fruitori diventano anche produttori di informazioni in un circolo
virtuoso di scambio e collaborazione. Questi meccanismi tornano a
definire la centralità dell'utente e delle attività che esso svolge
valorizzando il “cosa” viene scambiato rispetto al “come”. In questa
visione secondo CSP è realistico pensare che www.orcosoana.tv possa
arricchirsi con contenuti prodotti dagli abitanti delle valli Orco e Soana
in modalità proattiva e volontaria. La soluzione che più probabilmente
verrà tuttavia adottata, sarà quella di una regia della Comunità Montana,
che guiderà la redazione locale stimolando la produzione di contenuti di
qualità, valorizzando al meglio gli strumenti messi a disposizione dal
progetto e indirizzando e moderando gli interventi.
161
5. Come sono stati i rapporti di collaborazione con gli altri partner del
progetto?
Per CSP i rapporti con i partner costituiscono la base fondante e il
requisito
essenziale
del
modello:
la
chiave
della
sostenibilità
dell'operazione sta proprio nella cooperazione tra soggetti a vario titolo
interessati al raggiungimento dello stesso obiettivo, attraverso una
valorizzazione delle proprie attività.
6. La
partecipazione
dei
soggetti
interessati
dalla
sperimentazione, finora, quali riscontri ha avuto?
I soggetti coinvolti sono stati non solo tester della sperimentazione,
segnalando difficoltà e problemi, ma anche soddisfazione e modalità di
prevalente utilizzo, ma anche promotori dell'iniziativa attraverso il
passaparola.
7. Crede
che
l'arrivo
della
banda
larga
e
lo
sviluppo
delle
nuove tecnologie possa migliorare la qualità del lavoro e della vita
nelle valli Orco e Soana?
Il concetto dell'informatizzazione a supporto dello sviluppo socioeconomico e dell'urgenza del superamento del digital-divide è il
presupposto dell'ideazione e dell'avvio del progetto stesso e sta alla base
del programma Wi-PIE che ha finanziato e supportato l'iniziativa. La
Regione Piemonte, insieme a CSP (soggetto realizzatore dell'iniziativa),
crede e investe da anni sul tema del supporto allo sviluppo
socioeconomico regionale attraverso una diffusione inclusiva delle ICT,
che coinvolga in particolare le aree montane e a rischio di spopolamento
e marginalizzazione, si ricordi che la Regione Piemonte conta ben 48
Comunità Montane.
162
Intervista telefonica al sig. Franco Ferrero, direttore responsabile di ORSO TV,
effettuata in data 21 maggio 2008.
1.
Quali criticità ha riscontrato nel corso dello sviluppo del progetto e
della sperimentazione del dimostratore?
Dunque, le criticità sono legate essenzialmente ad un fatto e cioè che noi
abbiamo cercato di stimolare la produzione di contenuti dal basso, quindi
fare dei materiali autoprodotti. Per fare questo abbiamo attivato dei corsi
di formazione per una serie di persone interessate che erano già in
rapporto con la comunità montana oppure no, e da questo corso di
formazione ovviamente sono emerse delle persone più preparate che
collaborano con noi. Ora però la produzione di contenuti richiede
parecchio tempo e quindi il fatto che questa cosa sia affidata al
volontariato in maniera prevalente, rappresenta un ostacolo. Un altro
ostacolo o criticità è che proprio in un’ottica di web 2.0 e quindi di
contatto con gli utenti, il grado, chiamiamolo così, di alfabetizzazione
informatica della popolazione e delle associazioni è ancora relativo. Per
cui sono quelli i fattori negativi, uno il fatto che non esista una troupe
professionale, che stiamo cercando di costruire attraverso i volontari, e
poi diciamo per avere una partecipazione realmente 2.0 il grado di
diffusione delle tecnologie e delle competenze dovrebbe essere più ampio.
2.
Quali i punti di forza?
Mah, i punti di forza dal mio punto di vista sono due: uno è quello
dell’innovazione tecnologica, il fatto di essere estremamente avanzati dal
punto di vista delle tecnologie, che è poi è un pò l’ottica del dimostratore
con lo slogan “la trasformazione da un territorio marginale ad un
laboratorio digitale”. Questo è secondo me uno dei punti importanti del
progetto. Il secondo è un altro, sono gli stessi dei punti di debolezza per
certi versi, me ne rendo conto, è quello dei materiali autoprodotti, il fatto
163
di essere una tv multimediale di comunità… per cui io ritengo questo
molto importante per lo sviluppo della rete sociale.
3.
Quali sono le possibilità di utilizzo della banda larga per ORSO TV?
Beh, dal punto di vista tecnologico, al momento noi siamo solo sul web,
entro la fine del progetto o nella prosecuzione dello stesso i contenuti
andranno anche sui videofonini e sul digitale terrestre.
Per cui… sul digitale terrestre noi stiamo molto lavorando, ci sono degli
accordi in campo tra la comunità montana, la Regione, etc. etc. proprio
perché la comunità montana sarà uno dei testbed dello switch off digitale
(il passaggio dal sistema televisivo dall’analogico al digitale, nds). Quindi,
questo è un aspetto. L’altro aspetto di sviluppo è proprio quello che
potrebbe essere grazie, adesso non so se questo potrà avvenire oppure no,
alla diffusione di internet veloce, la banda larga, non solo ad una serie
selezionata di tester ma anche, cioè diciamo, la copertura della
popolazione. Nel momento in cui tutta la popolazione fosse realmente
digitalizzata è chiaro che il 2.0, la produzione di contenuti e l’interazione
con la piattaforma diverrebbe molto più semplice.
4.
Crede che l'arrivo della banda larga e lo sviluppo delle nuove
tecnologie possa migliorare la qualità del lavoro e della vita nelle valli
Orco e Soana?
Ma assolutamente, in modo radicale, su questo io non ho alcun dubbio.
Dunque, io sono già uno tra quelli che telelavora, collaboro da casa con
la provincia di Bolzano, la provincia di Imperia, il parco delle Alpi liguri,
la comunità montana valli Orco e Soana, che peraltro è la più vicina a
casa mia… Però è assolutamente fondamentale, in luoghi in cui esiste una
viabilità disagevole, in luoghi in cui non esiste la banda larga, in cui non è
possibile effettuare un certo tipo di lavoro, molto semplicemente; per cui
questo favorirà la possibilità delle imprese di essere sul mercato, perché
oggi se uno non ha internet veloce è fuori dal mercato, la possibilità per
164
una serie di imprese di insediarsi sul territorio, di operare sul territorio,
perché appunto oggi l’insediamento in pianura diventa necessario.
Pensiamo ad uno studio tecnico, se deve inviare un file CAD pesante come
fa?
C’è anche un terzo aspetto che non è legato alla comunicazione, non è
quindi di mia stretta competenza ma io lo cito perché è importante, che
sono tutti gli strumenti ed i servizi che la banda larga può consentire in
termini di: prevenzione del dissesto idrogeologico, controllo del territorio,
prevenzione degli incendi, monitoraggio delle frane … cioè tutti questi
aspetti di prevenzione e monitoraggio del territorio che con la banda
larga si possono effettuare e questi sono servizi che per un’area di
montagna, per un’area estesa e poco popolata, un’area di Parco (il Parco
Nazionale Gran Paradiso, nds), ci sono molte possibili ricadute dal punto
di vista dell’utilizzo di queste tecnologie.
Intervista al Dott. Gualtiero Fasana, Direttore - segretario generale della Comunità
Montana valli Orco e Soana, effettuata telefonicamente in data 30 maggio 2008.
1.
Quali criticità ha riscontrato nel corso dello sviluppo del progetto
e della sperimentazione del dimostratore?
Basandoci sul nostro ruolo nel progetto di ente di raccordo tra il CSP,
popolazione ed imprese delle due valli prevalentemente nessuna.
2.
Quali i punti di forza?
Sicuramente la riduzione del digital divide nelle zone marginali all’interno
del territorio della comunità montana.
3.
I risultati finora riscontrati, rispetto alle previsioni, sono positivi o
negativi?
I risultati, per i riscontri avuti sinora, sono abbondantemente positivi sia
da parte dell'Amministrazione che dei cittadini sperimentatori.
165
4.
Quali sono le possibilità di utilizzo della banda larga per la comunità
montana come ente?
Le possibilità sono legate ad un maggior contatto e partecipazione per e
con la cittadinanza, nonché un miglior collegamento verso tutte le
pubbliche amministrazioni locali e regionali.
5.
Lo sviluppo di una community network (ORSO TV, ORSO radio,
ORSO blog) in un contesto come la comunità montana, come verrà
supportata alla fine della sperimentazione?
Si sta già lavorando a riguardo, attivando il lavoro volontario di giovani
sul territorio affinché possa prendere sempre più forma e sostegno
l'iniziativa, ad esempio con la nascita di una specifica associazione tra i
giovani.
6.
Come sono stati i rapporti di collaborazione con gli altri partner del
progetto?
I rapporti sono stati ottimi con tutti gli altri partner interessati e la
speranza è di replicarli per altre iniziative.
7.
La partecipazione dei soggetti interessati dalla sperimentazione,
finora, quali riscontri ha avuto?
Come le dicevo nelle domande precedenti i riscontri finora pervenuti sono
positivi.
8.
Crede che l'arrivo della banda larga e lo sviluppo delle nuove
tecnologie possa migliorare la qualità del lavoro e della vita nelle valli
Orco e Soana?
Sicuramente si, se non avessimo avuto questa certezza non avremmo
creduto e sostenuto questo progetto sin dall'inizio.
166
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http://acnp.cib.unibo.it/cgi-ser/start/it/cnr/fp.html
Rassegna Italiana di Sociologia
http://www.mulino.it/edizioni/riviste/scheda_rivista.php?issn=0486-0349
174
RINGRAZIAMENTI
Un primo sentito ringraziamento va a Chiara Gallino, della Direzione Generale di
CSP, che ha reso possibile la visione completa sulle diverse fasi dimostratore e
l’attendibilità delle informazioni e dei dati presenti in questa tesi, oltre ad avermi
fornito tutti i contatti necessari con i diversi partner interessati. A questo proposito
la mia riconoscenza va anche a Massimo Schiro, responsabile BroadBand Content
della Direzione Progettazione di CSP, per le informazioni relative ad ORSO TV e
ad Andrea Freddo del CSI Piemonte per i dati relativi alle scuole della Comunità
Montana valli Orco e Soana.
Sempre tra gli utenti partner del dimostratore un ringraziamento va alla Comunità
Montana valli Orco e Soana per avermi fornito materiale sul piano di sviluppo
socio-economico ed al Parco Nazionale Gran Paradiso, nelle persone del
responsabile dell’ufficio affari generali, Pier Giorgio Mosso, e del consulente
informatico Fulvio Raggio per la documentazione e la consulenza tecnica in
merito al ruolo dell’Ente Parco nel progetto Wi-Pie VOS.
Un ringraziamento particolare va alla mia famiglia per avermi sostenuto
pazientemente oltre che economicamente, ed ai miei amici per essermi stati vicini.
Un sentito ringraziamento infine, va al mio relatore per avermi dato la possibilità
di scrivere questa tesi e per i consigli forniti lungo tutto l’arco della sua
preparazione.
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94105, USA.
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