Pizzarotti a ruota libera alla sala Buzzi di
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Pizzarotti a ruota libera alla sala Buzzi di
Pizzarotti a ruota libera alla sala Buzzi di Ravenna spiega la sua ricetta su rifiuti e servizi Sabato 26 Novembre 2016 Il sindaco di Parma ha parlato della sua esperienza di amministratore di una città con una consistente esposizione debitoria alla sua vicenda tormentata con il Movimento 5 Stelle; dalla sua ricetta su rifiuti e servizi alla sua idea di creare una sorta di Federazione nazionale delle Liste civiche Da sx Samantha Tardi, Marco Maiolini, Federico Pizzarotti, Michela Guerra e Pier Giorgio Carloni In una sala Buzzi gremita, si è svolto ieri sera a Ravenna l’annunciato incontro pubblico con il sindaco di Parma, Federico Pizzarotti promosso dal movimento civico CambieRà. Intervistato dal giornalista di Ravennanotizie.it Pier Giorgio Carloni e rispondendo alle domande del pubblico, il primo cittadino del capoluogo emiliano ha affrontato vari temi. Sono da poco passate le 21 quando Pizzarotti varca la porta della sala Buzzi accompagnato da Pietro Vandini. Il primo abbraccio è per Michela Guerra che lo accoglie con calore. Poi prende posto al tavolo e le prime parole sono per ringraziare dell’invito e per esprimere il piacere di “essere qui con voi”. Ancora un paio di battute su “Ravenna che sembra così vicina, ma non è così. Avrei fatto prima ad andare a New York” e sull’amico Vandini che “mi stava dietro da sei mesi perché io venissi qui”. Poi si entra nel vivo di una serata che vede un Pizzarotti “molto carico” e desideroso di confrontari con i presenti parlare a ruota libera. La prima domanda, dice Carloni, è la domanda del giorno: "Al referendum costituzionale tu voterai sì oppure no"? Pizzarotti non ha dubbi: “Voterò no. Ma il mio – tiene a precisare – non sarà un no ideologico, non sarà un no contro Renzi", ma un no nel merito di una riforma “al ribasso”. “Noi in Italia – dice – abbiamo bisogno di stabilità. Di un Governo che duri cinque anni, che abbia il tempo di fare le cose che deve fare. Quindi mi sarei concentrato più sulla legge elettorale che sul cambiare la Costituzione. Abbiamo bisogno di testi unici e di semplificare le leggi, di renderle più comprensibili a tutti proprio per poterle rispettare”. L’esito del referendum, per Pizzarotti non “è così scontato come sembra. Vedremo cosa accadrà il 5 dicembre. Ma il 5 dicembre non finirà nulla in ogni caso”. Ravennanotizie.it La seconda domanda tocca un tasto dolente della vicenda umana e politica di Pizzarotti, " Quanto è stato doloroso uscire dal movimento 5 Stelle? E Cosa non funziona nel movimento?" “Non è stato facile. L’esperienza delle regionali del 2010 è stata un’esperienza che ha permesso di allacciare dei rapporti in tutta la regione che tanti vivono ancora adesso sotto il profilo di un’idea che doveva essere di fare le cose diversamente. Io penso che siano stati abiurati alla radice i principi fondamentali e che qualcuno dentro il movimento se ne stia accorgendo . Al momento vedo però che lo share non cala, perché forse gli italiani non si rendono conto dei problemi se non vanno a sbatterci il naso. Quelli del Movimento 5 stelle sono problemi insiti in una formazione giovane ma che secondo me ha acquisito tanti dei difetti dei partiti vecchi. Perché da una parte c’è un indubbio verticismo e dall’altra un attaccamento alla poltrona da parte di alcuni. Il malcontento è più grande di quanto appaia all’esterno, ma si tace. Penso che non ci sia altro da aggiungere. Ce lo sapremo dire fra un po’ di tempo, chi aveva ragione e chi aveva torto”. Quindi, incalza Carloni, sostanzialmente il movimento è irriformabile dall’interno. “Abbiamo, mandato giù, pazientato, cercato di trovare delle soluzioni. Tante sponde le avevamo trovate e con qualcuno abbiamo parlato, ma mai con i vertici ai quali è stati impossibile arrivare. Penso che ci sia una sorta di omertà che impedisca a tanti di alzare la testa. Penso che nel movimento ci siano ancora più pro che contro perché gli altri continuano a fare peggio. Mi sembra ci sia una rincorsa al meno peggio quando si dovrebbe puntare al meglio, cercando di ammettere anche gli errori fatti e che ci sono comunque delle cose da cambiare. Non è stato invece mai ammesso niente. Io penso solamente al vostro caso – dice Pizzarotti riferendosi alle note vicende ravennati – nessuno ha detto sì, forse abbiamo sbagliato: scusateci”. Carloni: “Ti presenterai immagino alle prossime amministrative con una lista civica “Effetto Parma – Pizzarotti”. “Effetto Parma è il nome che ci siamo dati per concludere la legislatura. Non è detto che possa rimanere il nome definitivo nel momento in cui e se decideremo di candidarci. Al momento siamo ancora molto concentrati nel lavoro amministrativo. Ci sono molte cose da fare: approviamo il bilancio di previsione a fine anno ed è abbastanza impegnativo. Ci stiamo comunque ragionando e guardando intorno, per capire se c'è la volontà di impegnarsi. Perché un difetto che penso abbiamo noi, che penso abbiate e voi e che penso abbia anche il Movimento 5 Stelle è la voglia di continuare a mettere in gioco la propria vita. La politica non è una brutta parola. Lo è diventata in Italia, negli ultimi anni, in un certo contesto. Fare politica, è interagire con le persone su tematiche che possono apparire banali ma che sono importanti per molte persone. L’interazione è qualcosa che fa parte di una comunità e non deve essere vista come una brutta cosa. Io penso che manchi la motivazione. La società civile quando non è interessata alla politica preferisce fare altre cose, magari andare alla partita di calcetto, piuttosto che impegnarsi. Questo va cambiato: dobbiamo entrare nei quartieri, nelle associazioni, dobbiamo tornare a discutere per un fine comune. Penso che questo sia un valore della politica che vada riscoperto”. Pizzarotti ha anche le idee molto chiare su cosa significhi fare opposizione. “Il messaggio che cerco di lanciare è non fare opposizione come fanno gli altri. Il lavoro dell’opposizione va fatto facendo la critica al momento giusto, in modo non strumentale, ma cercando di dare un consiglio, cercando di fare capire, ma dicendo anche noi siamo d’accordo perché è troppo facile dire sempre no. Ai cittadini piace il confronto anche duro ma che ha, come obiettivo, raggiungere un risultato di miglioramento. Quindi il mio consiglio a ch fa opposizione è cercare di studiare, di entrare nel merito. Ci deve essere un rapporto onesto fra le varie forze in campo, che non significa mettersi d’accordo, ma confrontarsi in modo civile, senza mai perdere lo spirito critico ”. “La tua presenza qui – dice Carloni – non è casuale. Ci sono delle affinità elettive fra te e CambieRà. Queste sono le prove generali per mettere insieme un movimento civico che va oltre Parma e Ravenna?” “Io penso che ci sia stato un errore del Movimento 5 Stelle già ai suoi albori: nel 2009 le prime liste del movimento si chiamavano proprio Liste civiche 5 Stelle. E l’idea, che per me era ottima, era mettere in rete le liste civiche che già esistevano. Ci sono delle realtà civiche che già funzionano. Il tema è cercare di federare le liste civiche che esistono in Italia. Mi sto facendo recuperare i dati, anche solo per capire. Le liste civiche senza simbolo di partito in Italia sono 6.000. Sono convinto che almeno 3- 4000 siano veramente liste civiche. Potremmo pensare di aggregarci, senza perdere ciascuno la propria identità, capire quali gli obiettivi comuni magari per Ravennanotizie.it cercare di fare qualcosa veramente. Ma per ora è semplicemente una mia riflessione. Non c’è nulla di concreto”. Il Comune di Parma è i debiti: Carloni fa l’ultima domanda prima di passare la parola al pubblico: “Hai ricevuto in eredità quasi drammatica. Come ha risolto la situazione?” “ Quando ci siamo insediati i debiti del Comune assommavano a 870 milioni di euro. Oggi siamo appena sotto i 500 milioni. L’anno prossimo vendendo una parte di patrimonio, contiamo di arrivare sotto il 50 per cento dei debito che avevamo all’inizio. Non è stato facile ma sostanzialmente non abbiamo tagliato i servizi che sono rimasti di altissima qualità. Ci sono tante cose sulle quali abbiamo cambiato idea. Gli, asili, ad esempio. Il Comune di Parma ha una società partecipata al 51 per cento. I dipendenti li mette l’ altro socio che è una cooperativa. L’anno scorso ci siamo trovati a dire: preferisco avere lo stesso numero di bambini a scuola o averne meno o continuare a pagare una cifra più alta? Noi abbiamo fatto questa scelta a parità di livello del servizio, di cedere alcune classi al privato. C’è stata la bagarre. Nel frattempo però abbiamo stabilizzato 36 insegnanti pubblici che non succedeva da tanto tempo. Questo significa che non bisogna affrontare i temi da un punto di vista ideologico: pubblico è bello sempre. Il problema è chi controlla chi fa il lavoro, chi fa le regole: e questo vale per tutto: per l’edilizia, per il sistema dei trasporti…” La parola passa al pubblico. Rifiuti, welfare, sono solo alcuni dei temi che occupano il resto della serata. Parma ha una percentuale di raccolta differenziata altissima: quasi il 75%. “Non è stato facile - ammette Pizzarotti - visto che partivamo dal 46%. Immagino che qui a Ravenna abbiate il porta a porta porta”. “Solo in alcune località” risponde qualcuno dal pubblico. “Che cosa triste”: sbotta Pizzarotti che prosegue: “A Parma, vi assicuro, solo togliendo i cassonetti, la raccolta differenziata è aumentata del 15 per cento. A dimostrazione che se sei obbligato, anche se la raccolta differenziata la fai già la fai meglio. Tutto questo fra mille polemiche mentre fuori da Parma siamo gli idoli. Il mio assessore all’Ambiente è stato a Parigi, a New York, Barcellona, siamo stati insieme in Cina, per spiegare il nostro modello di raccolta che, in realtà consiste in una serie di buone pratiche, che abbiamo copiato da altri in giro. Ognuno poi deve fare la sua parte: bastano la volontà e l’azienda che ti segua”. Sulla questione dell'inceneritore che fu al centro della sua campagna elettorale Pizzarotti ammette cue non cambierebbe nulla di quello che è stato fatto. “Perché era quello che potevamo fare: gli esposti, le cause al Tar, abbiamo cercato di convincere l’azienda. Abbiamo fatto insomma tutto quello che era in nostro potere. Rimaniamo comunque fortemente contrari ad un impianto di cui non c’era necessità”. Sul welfare, Pizzarotti si dichiara assolutamente convinto che il sistema vada cambiato. “Si dice sempre che non ci sono abbastanza soldi per i servizi rispetto a determinate categorie: gli anziani, i disabili. In tanti casi si sprecano o non si utilizzano al meglio le risorse che si hanno. E’ difficile inseguire l’equità dando la stessa cifra a tutti. Allora ribaltiamo il concetto: fornisco io Comune, io Stato i servizi di cui alcune categorie di cittadini hanno bisogno. Una cosa che stiamo facendo a Parma sono dei corsi per badanti per offrire una formazione omogenea, ma anche per creare una nuova figura: quella della badante di condominio. Questo significa mettere in relazione anziani che abitano nello stesso palazzo e, a parità di costo riesco ad offrire un servizio 24 ore su 24”. Un’idea che Michela Guerra annuncia, copierà. A cura di Ro. Em. Politica Commenti ● ● Questo è un Sindaco di razza, complimenti a CAMBIERA' per l' evento.26/11/2016 - gerardo Ravennanotizie.it ● ● ● Discorso onesto27/11/2016 - Toni Non voterei mai M5S per l'incapacità politica, ma un Sindaco (e uso maiuscola non a caso) come Pizzarotti - che lavora a testa bassa e senza condizionamenti ideologici - si. Attualmente Ravenna non ha nulla di simile da offrire. Anche per questo motivo c'è il sindaco (che non si fa mai vedere/sentire) che ci meritiamo27/11/2016 - Emanuele Non sono potuto intervenire alla serata. Peccato. Una domanda però l'avrei fatta a Pizzarotti. In particolare capire quanti di quei 300 milioni risparmiati sono venuti a mancare alle clientele cui andavano precedentemente, in premi di produzione per dirigenti e consulenze fasulle.28/11/2016 - sipi Ravennanotizie.it