Ipotesi tassa sulle materne e taxi più cari

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Ipotesi tassa sulle materne e taxi più cari
la Repubblica
MERCOLEDÌ 2 APRILE 2014
CONTATTI
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Bologna
BOLOGNA.REPUBBLICA.IT
LA CULTURA
@ SUL SITO
IL CALCIO
Incontro con Dacia Maraini
sulla violenza alle donne
Teatro delle Celebrazioni
su il sipario il 10 aprile
Grassani: “Compratori?
Bussano e si dileguano”
A PAGINA XIII
WWW.BOLOGNA.REPUBBLICA.IT
MONARI A PAGINA X
Ipotesi tassa
sulle materne
e taxi più cari
VERSO IL VOTO
L’IMMOBILE DI PREGIO INUTILIZZATO DA TEMPO
Europee a 5 Stelle
Pizzarotti punge:
candidati sconosciuti
CATERINA GIUSBERTI
I È candidata gente che non abbiamo mai visto, è un dato di fatto». Escono i primi risultati delle
Europarlamentarie 5 Stelle e il sindaco di
Parma Federico Pizzarotti, a Bologna per
parlar di rifiuti, attacca il metodo di selezione del duo Grillo-Casaleggio. Poi corregge, ma la sostanza reLO sta: «Il messaggio era: è
SC un passo democratico
ON per l’Italia, nonostante
TR tutto sia perfettibile.
O Spero che avanzino i più
attivi, presenti e laboriosi sul territorio». Silvia Piccinini, 31 anni,
da ieri capolista dell’Emilia Romagna,
rientra nella categoria? Per Bugani sì:
«un’attivista della prima ora, una combattente». Per i ribelli, «una Paola Taverna in miniatura». Lei non risponde:
«Devo lavorare, mi pagano per questo».
«S
> Manovra, la Giannini pensa alla retta per gli asili
> Accordo sulle auto bianche, tariffe a più 9,5%
> Colombo riduce il piano pedonalizzazioni
SI RIAFFACCIA l’ipotesi di una retta
per le scuole materne, oggi gratuite. Ieri sul tema la vicesindaco con
delega al bilancio, Silvia Giannini
ha detto: «È un tema di cui si può e si
deve ragionare, la discussione va affrontata adesso per l’anno prossimo». L’occasione per farlo sarà «l’introduzione del nuovo Isee, sulla base del quale faremo proiezioni». Intanto aumentano le tariffe dei taxi
del 9,5%, in due tranche: dal 1° agosto ci sarà un aumento del 5% e dal
primo febbraio un ulteriore rincaro
del 4,5%. Questo l’esito dell’accordo tra l’assessore Andrea Colombo
e i tassisti. Brutte notizie invece per
i pedoni: la Zona ad alta pedonalità
(Zap) rischia di slittare al 2016.
IL PERSONAGGIO
I guai dell’assessore
e la frenata sul traffico
L’AMBIENTE
ROVA a fare buon viso al taglio
P
di 2,3 milioni di euro al settore
Mobilità, e intanto vara l’aumento del 9,5% sulle tariffe dei taxi.
L’assessore al Traffico Andrea Colombo compensa il rincaro con qualche sconto: taxi “rosa” per le donne,
“grigi” per anziani e disabili. Ma fa i
conti con lo slittamento della Zap,
zona ad alta pedonalità, che rischia
di non veder la luce prima del 2016.
Quell’insolita alleanza
tra il Pd e i grillini
contro gli inceneritori
VALERIO VARESI
SEGUE A PAGINA V
I SERVIZI A PAGINA V
IL RACCONTO
SEGUE A PAGINA VII
SILVIA BIGNAMI
SI SPALANCANO nuovi scenari per la riapertura dell’ex convento Santa Marta, fra Strada
Maggiore e via Torleone. Abbandonato da
tempo e occupato un anno fa dai centri sociali, lo storico complesso architettonico
passato alla Asp unica di Bologna potrebbe
vedere una partnership pubblico-privato
per una destinazione ad attività socio-sanitarie. Già definita «la più bella casa di riposo
di Bologna», la struttura fu chiusa nel 2006
in piena epoca Cofferati e mai più riaperta.
Ora Asp e Comune hanno avviato contatti
con privati interessati al progetto e sono già
partite visite “esplorative” sul posto.
NA storia scritta nella polvere,
quella accumulata in anni di abbandono. Che mescola i protagonisti più disparati, di epoche vicine
e lontane: suore e sindaci, ingegneri e
assessori, attivisti dei centri sociali e
persino un ex ministro della Repubblica.
FORNI? Al rogo! L’alleanza anti-inceneritori è multicolor. C’è il sindaco “grillino” di Parma Federico
Pizzarotti, quello Pd renziano di
Forlì, in rotta col bersaniano presidente della Regione Vasco Errani, Roberto Balzani e per finire, quello civico di Coriano (ex PoIL polo della libertà) DoDI menica Spinelli. Sullo
BAT sfondo compare anTI che l’ex assessora Idv
TO di viale Moro, cacciata
proprio da Errani, Sabrina Freda. Più defilati, i sindaci dei
centri minori come quelli di Castello
d’Argile e Zola nel bolognese e di Carpi nel modenese. La carica dei primi
cittadini anti-forno s’ingrossa e chiede che il piano rifiuti della Regione
cambi significativamente.
SERVIZIO A PAGINA II
SEGUE A PAGINA II
SEGUE A PAGINA VII
Santa Marta, l’Asp cerca privati
“Faremo un polo socio-sanitario”
LA VERTENZA
Merola e una sera al Covo
a tu per tu con i rockettari
“La notte ha i suoi diritti
vi darò un bus by night”
Ateneo, caso Coopservice
via i picchetti, non la rabbia
Dionigi scrive ai ministri
“Nuove norme sugli appalti”
BEPPE PERSICHELLA
ALESSANDRO CORI
PAGINA IX
A PAGINA VI
LA MUSICA
>
I
L'Associazione Bimbo Tu Onlus è attiva nel Reparto di Neurochirurgia dell'
Ospedale Bellaria di Bologna, con un impegno quotidiano a sostegno dei
piccoli pazienti ammalati di tumori e malattie del sistema nervoso centrale e
delle loro famiglie. Bimbo Tu ha collaborato all’allestimento del nuovo reparto
pediatrico, raccoglie fondi per l'acquisto di macchinari e presidi utili alla cura dei
bambini, garantire l'assistenza, per la ricerca scientifica.
(federico taddia)
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L’ex convento nella polvere
ROSARIO DI RAIMONDO
U
GLI SPETTACOLI
Nasce “WeloveFreak”
mercoledì 16 aprile
si celebra all’Estragon
il re degli Skiantos
IL BOLOGNINO
L SINDACO di Parma
Pizzarotti ha dichiarato: “Tra i candidati alle europee del
M5S ci sono persone
mai viste”. Ed è la loro
fortuna.
LA STORIA
I
GIANNI GHERARDI
ELOVESATIE ”
era la spilla
viola che
Freak Antoni portava
sempre attaccata alla
giacca.
“WeloveFreak” diventa ora il
nome dell’associazione che nasce per divulgarne il patrimonio
culturale.
“W
Tre notti di rock
con i Tuxedomoon
sotto la Cupola
del Pilastro
BORTOLOTTI A PAGINA XIII
SEGUE A PAGINA XI
REDAZIONE DI BOLOGNA VIALE SILVANI, 2 ■ 40122 ■ E-MAIL: [email protected] ■ TEL. 051/6580111 ■ FAX 051/271466 (REDAZIONE) ■ CAPO DELLA REDAZIONE GIOVANNI EGIDIO ■ SEGRETERIA DI REDAZIONE TEL. 051/6580111 ■ FAX 051/271466 DALLE ORE
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la Repubblica
MERCOLEDÌ 2 APRILE 2014
BOLOGNA | IX
Università
& | SCUOLA
La vertenza
Coopservice
toglie i picchetti
ma non la protesta
IL CASO
Scienze
politiche,
lite tra Forlì
e Bologna
ILARIA VENTURI
triennali il diploma via posta). «Ogni neolaureato ha
un gruppo già organizzato che lo aspetta. Hanno già
tappezzato i muri di fotografie dei laureandi - scrive
Braga - È un gruppo eterogeneo. Li vedi, da un lato le
famiglie, babbi, mamme, fratelli, spesso i nipotini,
spesso i nonni. Che male c’è?». Il problema è che «il
gruppo si trasforma, diventano branco, mucchio selvaggio, che lascia dietro di sè bottiglie vuote, farina,
uova, arance e altro. Hanno terminato il rituale. Qualcuno pulirà. In fondo ci si laurea una volta sola. Non va
bene? No, che non va bene», insiste Braga. «È una battaglia di civiltà. Credo sia una profonda ingiustizia nei
confronti delle famiglie e dell’università».
(il. ve.)
ERA un matrimonio forzato, si
diceva. Ed è scoppiato dopo
neanche un anno e mezzo.
Scienze Politiche si spacca tra
Bologna e Forlì. Lo strappo tra le
due anime accademiche, che mai
si sono amate, sono state le
dimissioni rassegnate e
definitive, dopo un lungo
incontro con il rettore Ivano
Dionigi, di Patrizia Pederzoli,
vicepresidente della Scuola, che a
ottobre 2012 ha riunito le due
Facoltà, quella storica di Bologna
e quella nata in Romagna nel
2004 da corsi di laurea istituiti nel
1989, intitolata a Roberto Ruffilli,
numero uno per il Censis. La
docente è anche responsabile per
Forlì del Dipartimento di Scienze
politiche e sociali. E ai colleghi ieri
ha scritto una lunga lettera per
spiegare le motivazioni di un
gesto condiviso anche da due
coordinatori di lauree a Forlì, Paul
Bayley e Sergio Belardinelli. Tre
dimissioni che hanno fatto
esplodere il caso. La goccia,
spiega la professoressa, è stata la
delibera del Dipartimento che ha
indicato i settori scientificodisciplinari (Scienza politica e
Storia delle Americhe,
incardinati a Forlì, e Sociologia
generale a Bologna) per
chiamare tre ordinari. Settori
scelti solo dai professori ordinari,
andati in processione dai tre
decani a riferire le preferenze.
Metodo contestato da chi esigeva
una scelta allargata a tutto il
Dipartimento, secondo criteri
indicati dall’Ateneo. «Quello della
conta secca è un metodo
intrinsecamente divisivo, che
porta a stabilire chi sta con i più e
chi si ritrova con i meno», scrive
Pederzoli. Ma il malessere è più
profondo. La docente lo sintetizza
così: «Si decide tutto a Bologna, le
sedi decentrate sono entrate in
un cono d’ombra, c’è stata una
perdita di terreno, graduale ma
costante, su tutto: dall’offerta
formativa, ai carichi didattici, dai
bandi per i fondi alle cattedre.
Difficile tenere la posizione». Uno
strappo ora tutto da ricucire.
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Ieri mattina i lavoratori pagati 3 euro l’ora hanno bloccato
di nuovo lezioni e esami in via Zamboni. Lo sciopero continua
ALESSANDRO CORI
della Coopservice
bloccano gli ingressi delle facoltà per il secondo giorno
consecutivo, e le lezioni, o gli
esami, si spostano al bar. Ieri i
picchetti sono andati avanti fino a mezzogiorno, con i palazzi
di via Zamboni rimasti semivuoti e i professori che in segno
di solidarietà hanno accettato
di fare l’appello in strada, ma la
rabbia degli operatori di palazzo Paleotti che lamentano paghe “da fame” dopo il cambio
d’appalto di novembre non si
I
DIPENDENTI
Dionigi scrive
ai ministri:
“Rivedete le norme
sugli appalti”
placa: lo sciopero, infatti, andrà
avanti ad oltranza e anche per
oggi sono previsti altri “blocchi
a singhiozzo” e proteste agli ingressi dell’Alma Mater. Il rettore Ivano Dionigi, con una nota,
in serata ha risposto alle proteste riconoscendo «sacrosanto il
diritto di sciopero», ma definendo «inaccettabile la forma di picchettaggio che impedisce l’accesso ai luoghi di lavoro e di studio». Inoltre Dionigi ha deciso di
rendere pubblica la lettera inviata il 26 marzo ai ministri del
Lavoro, Infrastrutture e Economia in cui chiede di intervenire
in materia di appalti perché i «lavoratori possano vedere soddisfatte e garantite le proprie
aspettative». Nella missiva, il
rettore sostiene che la vicenda
Coopservice «riveste una particolare rilevanza sotto più profili, non solo giuridici, ma anche di
impatto sociale e umano».
La cronaca della seconda giornata di protesta ha visto i dipendenti della coop, con gli studenti dei collettivi Hobo e Cua, chiudere nuovamente il portone di
palazzo Paleotti e presidiare le
facoltà di Italianistica e Lettere.
«Chi deve fare lezione rimarrà
fuori, mentre per quanto riguarda gli esami i professori faranno l’appello in strada e poi
potrete entrare con loro» hanno
spiegato i manifestanti, megafono alla mano. Una soluzione adottata senza troppi problemi dai docenti, che in alcuni
casi hanno optato per svolgere
la lezione in un pub o scelto comunque di fare l’esame in
“esterna”. «Con gli studenti abbiamo parlato della protesta e la
decisione è stata di non entrare,
in solidarietà con i lavoratori»
conferma la professoressa Annarita Angelini. «Ritengo che lo
sciopero contro la riduzione del
salario sia legittimo e così ci siamo spostati in un locale di via
delle Belle Arti per fare l’esame,
poi la verbalizzazione avverrà
in assoluta legalità dentro l’università». Davanti alla facoltà di
Lettere gli scioperanti hanno discusso a lungo con il prorettore
Roberto Nicoletti e poi sono entrati in corteo in rettorato. «Non
è giusto che qualcuno lavori a 3
euro l’ora, bisogna essere dei
matti per non essere d’accordo,
ma è falso dire che l’università
se ne sta lavando le mani» ha
cercato di spiegare Nicoletti”.
Intanto lo sciopero prosegue,
garantendo lo svolgimento degli esami e dei corsi obbligatori.
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LA POLEMICA
Il prorettore Braga attacca le lauree fracassone
Le chiama senza mezzi termini “vaffa-lauree”. Ma
non è grillino. È il coro, goliardico che in queste settimane di lauree si sente spesso per strada, nella cittadella universitaria: «Dottore del buco...vaffa». Condito da alcol, scherzi, schiamazzi, farina e coriandoli
gettati addosso al malcapitato laureato. Una storia
vecchia, quelle delle lauree fracassone. Ma non una
cosa a cui ci si può abituare, per il prorettore alla ricerca Dario Braga, che nel suo blog nei giorni scorsi ha
nuovamente attaccato il “malcostume”: «Segno dei
tempi? Può essere, ma sono tempi che vogliamo cambiare, no? È il rapporto tra gli studenti e l’università
che va recuperato, non può essere ridotto a questo degrado». Sul caso, l’Ateneo è intervenuto più volte, con
tante proposte (anche quella di mandare ai laureati
IL DOCENTE
Il prorettore alla
ricerca dell’Alma
Mater Dario Braga