AutoCAD Map 3D - lezione 5hot!

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AutoCAD Map 3D - lezione 5hot!
Software AutoCAD® Map 3D - Lezione 5
Vestizione dei dati per la visualizzazione e la stampa
0) Premessa
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Questa lezione spiega le funzionalità di AutoCAD Map 3D che ci permettono di vestire e tematizzare i
dati, per costruire mappe efficaci e presentare i risultati delle analisi, stampando su carta oppure in
digitale.
Una parte di queste funzionalità, a dire il vero, è stata anticipata nelle lezioni 1 e 2, dedicate al
caricamento, visualizzazione e consultazione dei dati vettoriali e raster. Queste prime lezioni, però, sono
®
state scritte utilizzando la versione 2011 di AutoCAD Map 3D. L’ultima versione disponibile, la 2012,
ha introdotto un’interfaccia nuova, molto più potente, proprio per la vestizione dei dati. Ne
approfitteremo, quindi, per presentare le numerose novità della versione 2012 in questa lezione.
Nella prima parte vedremo come caricare i dati in un layer GIS, modificare l’ordine di visualizzazione,
gestire la legenda, vestire con uno Stile i dati vettoriali, generare le etichette dinamiche, visualizzare i dati
in base alla scala di rappresentazione, creare mappe tematiche, e infine salvare tutte le impostazioni di
connessione ai dati e Stile in un file, per poterle riutilizzare in altri progetti. Per quanto riguarda i dati
Raster e CAD, si faccia riferimento alle Lezioni 2 e 3, già pubblicate.
Nella seconda parte di questa lezione presenteremo una funzionalità importante: quella relativa alla
costruzione di un Libro di carte. Il Libro di carte permette di creare facilmente, in modo pressoché
automatico, tutti i layout necessari per la stampa di una Carta troppo grande per essere contenuta in un
unico foglio. Libro di carte costruisce automaticamente il reticolo di suddivisione, tenendo conto della
dimensione dei fogli e della scala di stampa, genera tutti i layout necessari, ognuno contenente il cartiglio,
la legenda, la vista chiave e le frecce d’indicazione dei fogli confinanti. Con grande risparmio di tempo e
fatica.
Per le esercitazioni, come nella lezione 4, utilizzeremo due differenti set di dati geografici italiani, in
formato Shapefile:
 I dati geografici gentilmente messi a disposizione dalla Regione Abruzzo, già impiegati per le
esercitazioni delle lezioni precedenti. Sono stati realizzati utilizzando le classiche coordinate
geografiche: Latitudine, Longitudine con datum WGS 1984. Possono essere scaricati nell’area
Download del sito www.geoforus.it

I dati geografici che Istat ha appena pubblicato, aggiornati al 2011, sul suo sito Web. Si tratta dei
confini amministrativi di regioni, province e comuni, realizzati in uno dei sistemi metrici più
utilizzati in Italia, UTM 32 ED50 (Universal Transverse Mercator 32 N, con datum Europe 1950).
Sono stati aggiornati recentemente in vista del censimento 2011: Possono essere scaricati dal sito
Web di Istat all’indirizzo:
http://www3.istat.it/ambiente/cartografia/versione_non_generalizzata.html
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1) Operazioni preliminari
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Il punto di partenza per la creazione di un progetto GIS con AutoCAD Map 3D è sempre un disegno in
formato DWG. Questo potrà contenere già oggetti CAD georeferenziati, oppure essere completamente
vuoto, e svolgerà la funzione di contenitore, per salvare tutte le connessioni ai dati GIS, gli stili e le
vestizioni oggetto di questa lezione, le query e così via. Per accedere al progetto, quindi, basterà riaprire il
DWG.
Il caricamento dei dati GIS è stato già ampiamente illustrato nelle lezioni precedenti, quindi
riepiloghiamo rapidamente quanto già spiegato nella lezione 1, utilizzando la versione 2012. Una volta
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avviato AutoCAD Map 3D, controlliamo di aver scelto l’Area di lavoro più adatta, che si chiama
Pianificazione e Analisi.
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Figura 1 – Scelta dell’area di lavoro con AutoCAD Map 3D 2012
In questa lezione utilizziamo la versione 2012 di Map 3D, quindi è importante conoscere una novità
riguardo alle Aree di lavoro. Nella nuova versione l’Area di lavoro di default, quella che appare quando
avviamo Map 3D, viene definita utilizzando il comando MAPSELECTWSPACE. La finestra attivata da
questo comando permette di scegliere una delle seguenti Aree di lavoro:
 Pianificazione e analisi: i comandi GIS.
 Manutenzione: i comandi per la gestione delle reti tecnologiche (acquedotti, fognature, reti del gas
ed elettriche…).
 Disegno 2D: i comandi di AutoCAD.
E’ facile notare che non è possibile rendere di default l’Area di lavoro Map Classic, che utilizza ancora i
vecchi menu. Naturalmente è sempre possibile attivarla dopo aver avviato Map 3D. Ma il segnale è
chiaro: è ora di abbandonare la vecchia Area di lavoro Map Classic, che non permette di utilizzare la
Barra multifunzione, con tutti i suoi vantaggi. Basterà investire poco tempo, per abituarsi alla nuova
interfaccia ed ottenere significativi vantaggi di produttività.
Figura 2 – Riquadro Attività – scheda Gestione visualizzazioni
Bene, ora controlliamo di avere aperto il Riquadro attività. Si tratta del cuore dei progetti GIS che
andremo a costruire: nel caso non sia visibile, basterà scrivere alla riga di comando MAPWSPACE e
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scegliere ON. Facciamo attenzione a controllare che sia attiva la scheda Gestione visualizzazioni e
notiamo che sono disponibili altre tre schede: useremo, nella seconda parte di questa lezione, quella per la
creazione di un Libro di carte.
Apriamo un disegno nuovo vuoto ed assegniamo subito il Sistema di coordinate. Questa operazione,
anche se non obbligatoria, è molto importante perché ci permette da una parte di salvare nel progetto GIS
questa informazione molto importante, dall’altra rende possibile l’aggiunta al progetto di dati creati in
sistemi di coordinate differenti, che saranno riproiettati automaticamente da Map 3D per sovrapporsi al
nostro progetto.
Poiché useremo i dati geografici gentilmente messi a disposizione dalla Regione Abruzzo, sappiamo che
sono stati creati usando coordinate geografiche: Latitudine, Longitudine con datum WGS 1984. Per
approfondire il tema dei Sistemi di coordinate si veda la lezione 4.
Nella Barra Multifunzione in alto, scegliamo la scheda Impostazione carta e premiamo il bottone
Assegna. Nella finestra Sistema di coordinate – Assegna, nella casella Cerca scriviamo LL per filtrare i
records, poi selezioniamo LL84 e premiamo il bottone Assegna.
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Figura 3 – Assegnazione del sistema di coordinate con AutoCAD Map 3D 2012
Il nostro progetto ora è pronto per ospitare i dati GIS.
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2) Creare un progetto GIS
Per caricare i dati GIS, nella Barra Multifunzione scegliamo la scheda Inizio e premiamo il bottone
Connetti. Oppure, nel Riquadro attività premiamo il bottone Dati e scegliamo dall’elenco Connetti a dati.
In entrambi i casi si aprirà la finestra Connessione dati, che presenta a sinistra tutti i numerosi providers
disponibili per i dati GIS. Providers che, facciamo notare, nella versione 2012 sono più numerosi.
Scegliamo dall’elenco a sinistra la voce Aggiungi connessione SHP, mentre a destra indichiamo il nome
della connessione. Con l’apposito bottone più a destra scegliamo il percorso della cartella che contiene i
dati per le esercitazioni.
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Figura 4 – Finestra Connessione dati in AutoCAD Map 3D 2012
Premiamo ora il bottone Connetti. La finestra Connessione dati ci presenta il contenuto della cartella,
quindi gli Shapefile presenti. Possiamo notare che il sistema di coordinate appare come sconosciuto, ma
l’abbiamo già assegnato all’inizio.
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Figura 5 – Finestra Connessione dati in AutoCAD Map 3D 2012
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Attiviamo gli Shapefile che ci interessano (centri abitati, comuni, elementi idrici, strade, tratte
ferroviarie) facendo clic sulla casella a sinistra del nome, come nella Figura 5, infine premiamo il bottone
Aggiungi a Carta.
Ecco il primo risultato del caricamento dei dati nella Figura 6.
Figura 6 – Primo risultato del caricamento dei dati dell’Abruzzo
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Notiamo subito che AutoCAD Map 3D ha creato la Legenda nel Riquadro attività, scheda Gestione
visualizzazioni, ed ha assegnato ad ogni layer GIS una vestizione di default (colore, spessore,
riempimento e così via). Inoltre i layer GIS sono già nell’ordine di visualizzazione opportuno: sotto quelli
poligonali e sopra quelli lineari. Ancora più in alto verrebbero inseriti i layer GIS di punti, che però,
purtroppo, non sono presenti nei dati per le esercitazioni.
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3) Modificare l’ordine di visualizzazione dei layer GIS
Notiamo ora che Map 3D, pur avendo ordinato correttamente i layer GIS, non si è accorto che i centri
abitati sono scomparsi sotto i comuni. Entrambi sono poligonali ma è opportuno che i centri abitati siano
visualizzati sopra i comuni. Nessun problema, possiamo modificare manualmente l’ordine di
visualizzazione.
Ci basta premere il bottone Ordine di visualizzazione nel Riquadro attività, e poi spostare con il mouse il
layer GIS centri abitati verso l’alto, per portarlo sopra comuni.
Figura 7 – Modifica dell’ordine di visualizzazione dei layer GIS
Notiamo che Map 3D, la prima volta, ci chiede conferma che lo spostamento del layer GIS riguardi
effettivamente l’ordine di visualizzazione. Terminata la modifica dell’ordine di visualizzazione, per
evitare spostamenti accidentali premiamo il bottone Gruppi, che riporta al controllo normale della
Legenda.
Ora l’ordine di visualizzazione è corretto, i poligoni dei centri abitati sono visibili sopra i poligoni dei
comuni. Potremo usare di nuovo il bottone Ordine di visualizzazione nel caso sia necessario aggiungere
nuovi layer. I nuovi layer, infatti, saranno aggiunti sempre sopra a quelli già esistenti, quindi nel caso si
tratti di layer poligonali o raster sarà utile modificarne l’ordine di visualizzazione per evitare che
nascondano i layer già presenti.
Infine va spiegato il ruolo di un gruppo di layer che appare sempre nella Legenda, chiamato Base Carta.
Questo contiene tutti i dati in formato DWG, eventualmente già presenti nel disegno. Resta sotto tutti gli
altri, ma può essere spostato verso l’alto come tutti gli altri layer. Naturalmente l’ordine di
visualizzazione degli oggetti DWG potrà essere controllato anche con gli appositi comandi di AutoCAD.
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4) Gestire la Legenda
La Legenda nel Riquadro Attività, permette di controllare molti aspetti importanti del nostro progetto
GIS, e soprattutto potrà essere inserita nelle nostre stampe per illustrarne il contenuto, quindi è parte
integrante della leggibilità delle nostre mappe. Viene creata automaticamente, ma è molto facile
intervenire manualmente per personalizzarla ed adattarla ai nostri scopi.
Prima di tutto assegniamo un nome alla Legenda ed al progetto, scrivendolo nel Riquadro Attività, nel
campo Carta Corrente. Chiamiamolo Corso GIS.
Poi controlliamo che sia premuto il bottone Gruppi, che ci permette di controllare la Legenda, e non il
bottone Ordine di visualizzazione che abbiamo illustrato nel paragrafo precedente.
Figura 8 – La Legenda del progetto GIS nel Riquadro attività
4.1) Gestire i layer GIS
La prima ed intuitiva operazione consiste nel controllare la visibilità dei layer GIS. Basta, infatti, fare clic
sulla casella posta a sinistra del nome di ogni layer, per accenderlo e spegnerlo.
Inoltre è possibile modificare il nome del layer GIS, che di default è uguale a quello dello Shapefile che
abbiamo caricato. Basta fare clic una prima volta sul layer per selezionarlo, e poi una seconda volta per
rendere editabile il suo nome. Attenzione: quest’operazione non cambia il nome dello Shapefile originale,
ma solo l’etichetta che gli abbiamo assegnato per la Legenda.
Per esempio, possiamo desiderare di accorciare il nome del layer GIS tratte ferroviarie o modificare
quello di elementi idrici, come abbiamo già fatto nella Figura 8.
Per creare un nuovo layer GIS possiamo fare clic con il tasto destro del mouse sull’area bianca sotto la
Legenda, per poi scegliere:
 Dati – Connetti a dati per ripetere la procedura di connessione vista nel paragrafo 2.
 Dati – Carica layer per caricare la definizione di un layer GIS salvata in precedenza in formato
.layer, come spiegheremo nel paragrafo 7. Questo file contiene tutte le informazioni di
connessione, di stile e vestizione.
 Dati – Aggiungi dati Carta per assegnare a layer CAD oppure ad oggetti CAD una vestizione di
tipo GIS. In questo modo i dati CAD contenuti nel DWG potranno essere trattati in modo molto
simile ai restanti dati GIS.
Se infine premiamo il tasto destro del mouse su di un layer GIS nella Legenda, ci si apre un mondo…
Come possiamo vedere nella figura 9.
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Figura 9 – Menu contestuale relativo ad un layer GIS
Molti dei comandi di questo menu vanno ben oltre gli intenti di questa lezione. Può essere utile, già da
ora, notare che è possibile:
 Modificare lo Stile del layer GIS: spiegheremo questo aspetto nel prossimo paragrafo 5.
 Effettuare uno zoom sulle estensioni del singolo layer. Funzione molto utile quando si
caricano oggetti geografici piccoli o distanti dal resto del progetto.
 Rendere il layer GIS selezionabile o meno. Questo aiuta molto nel caso si vogliano
modificare i dati di uno o pochi layer GIS in mezzo a molti altri. Oppure per evitare
modifiche accidentali di layer GIS che si desidera utilizzare solo come sfondo. L’editing
dei dati GIS sarà illustrato nella lezione 7.
 Creare nuove entità geografiche appartenenti al layer GIS, disegnandole o ricavandole da
geometrie di AutoCAD. Anche questo aspetto sarà spiegato nella lezione 7.
 Eseguire Query, creare Join e Calcoli, funzionalità molto utili per le analisi GIS che
saranno illustrate nelle Lezioni 6 ed 8.
 Salvare le impostazioni del layer GIS in un file. Questo file, con estensione .layer, conterrà
tutte le informazioni di connessione, di stile e vestizione (ma non lo Shapefile vero e
proprio). Sarà molto comodo per poter salvare tutte queste impostazioni ed utilizzarle in un
altro progetto. Si veda a questo proposito il paragrafo 7.
 Esportare immediatamente il layer GIS in formato Autodesk SDF o SQLite per renderli
disponibili ad altri progetti GIS.
 Rimuovere il layer GIS: attenzione, lo Shapefile non viene cancellato, si rimuove solo la
connessione ai dati.
 Visualizzare i metadati, organizzati secondo lo standard ISO oppure in XML.
 Tagliare, copiare ed incollare un layer GIS nella Legenda.
4.2 Gestire i Gruppi di layer GIS
Un altro aspetto importante sta nella possibilità di gestire i layer GIS raggruppandoli tra di loro.
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AutoCAD Map 3D, nelle operazioni spiegate nel paragrafo 2, ha già creato un Gruppo di layer, chiamato
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Regione Abruzzo, perché abbiamo caricato tutti i layer da un’unica cartella, ed abbiamo inserito il Nome
connessione nell’apposito campo (si veda la figura 4).
I gruppi sono di grande importanza quando dobbiamo gestire progetti che contengono numerosi layer
GIS. Permettono, infatti, di accendere e spegnere molti layer GIS contemporaneamente, e di rendere più
comprensibile la Legenda.
Possiamo rinominare i Gruppi esistenti, oppure crearne di nuovi.
 Per rinominarli, come abbiamo appena visto per i layer GIS, basta fare clic una prima volta sul
Gruppo per selezionarlo, e poi una seconda volta per rendere editabile il suo nome. Anche in
questo caso notiamo che questa modifica non riguarda la connessione alla cartella dove sono
conservati i dati, ma solo l’etichetta che vediamo apparire nella Legenda.
 Per creare nuovi Gruppi di layer GIS possiamo fare clic con il tasto destro del mouse sull’area
bianca sotto la Legenda, per poi scegliere Dati – Nuovo gruppo per definire il nome del Gruppo di
layer GIS. Una volta creato il Gruppo, potremo trascinare sopra di esso i layer GIS che
desideriamo gli appartengano. E’ importante notare che questo spostamento del layer GIS nella
Legenda non influenza l’Ordine di visualizzazione. Per modificare quest’ultimo, infatti, occorre
premere il bottone Ordine di visualizzazione.
4.3) Visualizzare la Legenda sulla Carta
Una volta personalizzata la Legenda, possiamo farla apparire nella nostra Carta, in modo che sia visibile
anche nelle stampe, digitali (ad esempio in PDF o DWF) e sulla carta. La Legenda inserita nella Carta
sarà dinamica, quindi potrà essere aggiornata automaticamente nel caso la Legenda che vediamo nel
Riquadro attività sia modificata, aggiungendo o rimuovendo layer o Gruppi GIS, oppure modificandone
la vestizione.
Conviene prima spegnere i layer GIS che eventualmente non siano necessari, come ad esempio il Gruppo
Base Carta. Poi premiamo il bottone Strumenti nel Riquadro Attività per scegliere dall’elenco Crea
legenda. Scegliamo con il mouse un punto nella Carta per appoggiare la Legenda, che in seguito potrà
essere spostata e ridimensionata.
Figura 10 – Aggiornamento della Legenda nella Carta
Come abbiamo spiegato, la Legenda è dinamica. Quindi, se ora premiamo di nuovo il bottone Strumenti,
il comando Crea legenda è diventato Aggiorna Legenda. Lo useremo per aggiornare la Legenda nella
Carta rispetto alle eventuali modifiche nel Riquadro Attività.
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Per il resto, la Legenda inserita nella Carta è una classica Tabella di AutoCAD. Quindi, una volta
selezionata, può essere cancellata o ridimensionata facilmente grazie ai Grips speciali. E’ possibile anche
definire, con gli appositi comandi di AutoCAD, uno stile personalizzato per la tabella, per assegnare in un
colpo solo i font e le altezze dei testi, i colori di riempimento per le celle, i colori e lo spessore della
griglia e così via.
Figura 11 – Modifica della Legenda come Tabella di AutoCAD
Conviene però personalizzare lo stile della tabella della Legenda solo dopo aver terminato la costruzione
e la vestizione del progetto complessivo: l’aggiornamento della tabella con il comando visto prima,
infatti, riporta la Legenda sulla Carta allo stile di tabella di default, chiamato Legend.
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5) Vestire i dati vettoriali
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Bene, eccoci ora ad entrare nel vivo di questa lezione. La nuova versione 2012 di AutoCAD Map 3D ha
introdotto un nuovo potente motore per la vestizione dei dati GIS: ne approfittiamo, quindi, per presentare
le novità, per quanto riguarda i dati vettoriali. Il lettore faccia riferimento alle Lezioni 1 e 2 per vedere il
funzionamento del vecchio motore di vestizione, presente dalla versione 2007 (che ha introdotto tutta la
nuova tecnologia FDO per connettere e vestire i dati GIS) alla versione 2011. Per quanto riguarda invece i
dati raster, è possibile fare riferimento alle Lezioni 2 e 3.
5.1) Stili standard e Stili avanzati
I nuovi Stili creati con la versione 2012 sono definiti Stili avanzati, mentre tutti quelli precedenti Stili
standard. Se apriamo con Map 3D 2012 un progetto GIS creato con le versioni precedenti, siamo avvisati
automaticamente della presenza degli Stili standard con la finestra della Figura 12, che ci chiede una
scelta.
Figura 12 – Avviso presenza Stili standard all’apertura di un progetto
Ci conviene scegliere Aggiorna a Stili avanzati solo se:
 Siamo sicuri di voler aggiornare gli Stili con la versione 2012 o successiva.
 Non abbiamo bisogno di fornire il progetto GIS a chi utilizza una versione precedente di Map 3D.
Se non siamo sicuri, è meglio non aggiornare, altrimenti perderemmo la compatibilità.
Se scegliamo Mantieni Stili standard, possiamo visualizzare o stampare il progetto GIS, senza
modificarne gli Stili, che restano modificabili dalle versioni precedenti di Map 3D. Ma per il momento
non potremo modificarli con Map 3D 2012.
Attenzione, solo per il momento, perché per superare questi vincoli utilizzando la variabile MAPSTYLE.
Questa variabile ci permette di tornare ad usare la vecchia interfaccia di modifica degli Stili, conservando
quindi la piena compatibilità con le versioni precedenti di Map 3D. Basta scrivere alla riga di comando
MAPSTYLE e poi porre il suo valore a standard. Chiudendo e poi riavviando Map 3D 2012 potremo
utilizzare la vecchia interfaccia per gli Stili e quindi potremo modificare gli Stili standard mantenendo la
compatibilità con le versioni precedenti di Map 3D.
Figura 13 – Modifica del valore della variabile MAPSTYLE
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Quando poi vorremo tornare ad utilizzare la nuova interfaccia, per creare o modificare Stili avanzati, ci
basterà usare di nuovo la variabile MAPSTYLE, ponendo il suo valore ad enhanced.
5.2) Modifica dello Stile dei layer GIS di linee
Come abbiamo accennato, Map 3D quando carica nuovi layer GIS assegna loro una vestizione di default.
Questa vestizione può essere personalizzata facilmente. Il punto di partenza consiste sempre in due
passaggi:
 Nel Riquadro attività selezionare il layer GIS da modificare.
 Premere il bottone Stile, oppure premere il tasto destro del mouse e scegliere Modifica Stile.
In questo modo apriamo la finestra Editor di stile illustrata nella Figura 14.
Figura 14 – Finestra Editor di Stile
 La parte superiore gestisce la visibilità per scala, che vedremo in dettaglio nel paragrafo 5.5.
 La parte inferiore gestisce lo Stile del layer GIS: Regole tematiche, Stile ed Etichette.
Selezioniamo ora un layer GIS di linee, come ad esempio le strade e seguiamo la procedura appena
descritta. Nella finestra Editor di Stile premiamo il piccolo bottone che troviamo nel campo Stile della
parte inferiore: si apre la finestra Stile linea.
Figura 15 – Finestra Stile linea
Questa finestra è cambiata, grazie alle nuove funzionalità introdotte dalla versione 2012 di Map 3D. Ad
esempio il bottone Applica, in basso, che permette di vedere i risultati delle modifiche allo Stile, senza
dover chiudere la finestra.
Cominciamo dall’alto, dove possiamo decidere il contesto dim. (contesto per le dimensioni).
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

Se scegliamo Dispositivo, le altezze, le distanze, gli spessori della linea saranno rappresentati in
base allo schermo, quindi resteranno indifferenti rispetto alla scala di visualizzazione. E’ la scelta
con cui di solito funzionano le vestizioni GIS.
Se scegliamo Carta, allora le altezze, le distanze, gli spessori e così via saranno calcolati sulla
Carta, quindi andranno ad ingrandirsi se faremo uno zoom in per ingrandire, oppure a
rimpicciolirsi se faremo uno zoom out. E’ la scelta con cui di solito funzionano le vestizioni CAD.
Scegliamo Dispositivo, poi poco più sotto scegliamo Unità (di misura), che poniamo in millimetri.
Nel riquadro Simbolo e Stile, possiamo vedere un’anteprima dello stile di default che Map 3D ha
assegnato alla linea che rappresenta le strade.
Il bottone Agg. Simbolo ci permette di assegnare più Stili ad un solo layer GIS. Gli Stili composti possono
essere molto utili per rappresentare proprio le strade, come già spiegato nella lezione 1 a pagina 7. Basta
definire una prima linea sottile e tratteggiata, ed una seconda linea spessa e scura, per ottenere un effetto
grafico molto interessante, che simula una strada con la linea di mezzeria tratteggiata.
Figura 16 – Esempio di Stile composito per le Strade
Le opzioni più importanti per lo Stile linea sono Seleziona simbolo, Colore e Spessore. Vediamoli in
dettaglio.
Figura 17 – Scelta simbolo (tipo linea) di un layer GIS di linee

Seleziona simbolo: vedi Figura 17. Aprendo questa tendina è possibile scegliere un tipo di linea. Il
valore di default, naturalmente, è SOLID, la linea continua, ma è possibile scegliere uno dei
numerosi tipi linea disponibili, La nuova versione 2012 di Map 3D ha esaudito una delle richieste
più frequenti dei suoi utilizzatori: i tipi linea disponibili, infatti, comprendono anche quelli di
AutoCAD, e sono ampiamente personalizzabili. Vedi Figura 18: basta scendere in fondo
nell’elenco dei tipi linea e poi scegliere la voce Carica… Si apre la finestra Seleziona simbolo in
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catalogo, dove premendo il bottone Importa, possiamo caricare i nostri files personalizzati di
definizione dei tipi linea, con estensione *.lin (files creati per AutoCAD) oppure *.layer (files
creati con Map 3D, vedi paragrafo 7) oppure *.xml (files generici XML).
Figura 18 – Personalizzazione simbolo (tipo linea) di un layer GIS di linee

Colore: vedi figura 19. Aprendo questa tendina è possibile scegliere uno dei colori tema, uno dei
Colori standard, Nessun colore (questa opzione può essere utile, ad esempio, per visualizzare solo
delle etichette), Altri colori che apre la finestra Seleziona colore: vedi Figura 18. Questa finestra
permette di scegliere dalle schede Colore indice, che presenta i classici colori di AutoCAD, dalla
tavolozza True Color (HSL o RGB) e dai cataloghi, come ad esempio Pantone. E’ utile notare che
questa finestra è uguale a quella che governa i colori dei layer CAD. Infine è possibile scegliere
Usa espressione per aprire la finestra Crea/Modifica espressioni, che ci mette a disposizione molti
potenti strumenti per definire il colore degli oggetti in base alle Proprietà (gli attributi),
utilizzando operatori aritmetici, funzioni matematiche e così via. Grazie a questa finestra è
possibile create mappe tematiche molto evolute: prima, però è meglio provare il bottone Nuovo
Tema, che vedremo più avanti, che è molto più semplice da usare.
Figura 19 – Scelta del colore – Selezione da scheda True color HSL

Spessore: vedi Figura 20. Aprendo questa tendina è possibile scegliere lo spessore oppure assegnarlo
in base ad una Espressione. Come appena spiegato per il colore, questa opzione apre la finestra
Crea/Modifica espressioni, che ci mette a disposizione molti potenti strumenti per definire lo spessore
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degli oggetti in base alle Proprietà (gli attributi). Prima però è meglio provare il bottone Nuovo Tema,
che vedremo più avanti, che è molto più semplice da usare.
Figura 20 – Scelta dello spessore di un layer GIS di linee

Avanzate: vedi Figura 21. Questo bottone apre un riquadro sottostante, dove è possibile introdurre i
parametri per controllare in modo preciso gli intervalli dei tipi linea. Il modo migliore per verificarne
il funzionamento sta nel modificarli e poi premere il bottone Applica, per vedere subito il risultato
sulla Carta senza chiudere la finestra Stile linea.
Figura 21 – Opzioni avanzate Stile di un layer GIS di linee
Bene, a questo punto lasciamo ai lettori, come esercitazione, di sperimentare gli Stili per i layer GIS di
linee per ottenere il risultato indicato nella Figura 16. Basta definire una prima linea sottile e tratteggiata,
e poi, dopo aver premuto il bottone Agg. simbolo configurare seconda linea spessa e scura. Come
esempio, è possibile utilizzare le impostazioni della Figura 22. Notare infine le frecce, in alto a sinistra
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del riquadro Simbolo e stile, che permettono di governare l’ordine di visualizzazione delle simbologie
applicate.
Figura 22 – Impostazioni Stile Strade per esercitazione
5.3) Modifica dello Stile dei layer GIS di Poligoni
Bene, passiamo ora a modificare lo Stile di un layer di poligoni, utilizzando il layer GIS comuni del
nostro esempio di esercitazione. Come in precedenza, per modificarne lo Stile lo selezioniamo nel
Riquadro attività e premiamo il bottone Stile. La finestra Editor di Stile è simile a quella già vista nella
Figura 14. Premiamo il piccolo bottone che troviamo nella parte inferiore, nel campo Stile ci viene
mostrata la finestra Stile poligono.
Figura 23 – Finestra Stile a poligono: modifica contorno e riempimento
Notiamo subito che in questa finestra, nel riquadro Simbolo e stile, il contorno ed il riempimento del
poligono vengono trattati separatamente. Quindi la nostra prima preoccupazione sarà di decidere se
vogliamo modificare lo Stile del contorno oppure quello del riempimento, facendo clic con il mouse su
uno dei due. Il resto della finestra si modifica di conseguenza, come possiamo vedere nella Figura 23.
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Naturalmente un layer GIS poligonale può essere rappresentato con uno solo dei due componenti,
contorno o riempimento, o addirittura con nessuno dei due.

E’ possibile eliminare il riempimento, selezionandolo nel riquadro Simbolo e stile e poi premendo il
bottone con la X rossa. In questo modo verrà rappresentato sulla Carta solo il contorno, il cui interno
quindi sarà vuoto e completamente trasparente.

Oppure è possibile eliminare il contorno, selezionandolo nel riquadro Simbolo e stile e poi premendo
il bottone con la X rossa. In questo modo verrà rappresentato solo il riempimento.

Se si eliminano entrambi i componenti, il layer sarà invisibile. Potrà essere utilizzato per
rappresentare solo le etichette, derivate dagli attributi.
Premendo il bottone Applica, in basso, potremo vedere i risultati delle modifiche allo stile dei comuni,
senza dover chiudere la finestra.
Le opzioni della finestra Stile poligono, quando si modifica il contorno sono pressochè uguali a quelle
descritte nel paragrafo precedente, trattandosi di un oggetto lineare. Se invece si modifica il riempimento,
è importante notare le differenze:

Seleziona simbolo: questa tendina mostra i modelli di riempimento. Il valore di default,
naturalmente, è SOLID, il colore pieno, ma è possibile scegliere uno dei numerosi modelli di
riempimento disponibili. Anche in questo caso la nuova versione 2012 di Map 3D ha esaudito una
delle richieste più frequenti dei suoi utilizzatori: i modelli di riempimento, infatti, comprendono
anche quelli di AutoCAD, e sono ampiamente personalizzabili. Come già visto nel paragrafo
precedente per i tipi di linea, basta scendere in fondo nell’elenco dei modelli di riempimento e poi
scegliere la voce Carica… Si apre la finestra Seleziona simbolo in catalogo, dove premendo il
bottone Importa, possiamo caricare i nostri files personalizzati di definizione dei tipi linea, con
estensione *.pat (files creati per AutoCAD) oppure *.layer (files creati con Map 3D, vedi
paragrafo 7) oppure *.xml (files generici XML).

Trasparenza: si tratta di un’opzione molto importante, perché ci permette di vedere, sotto il
riempimento, gli altri layer. Basta spostare con il mouse la barra della trasparenza verso destra o
sinistra, oppure è possibile inserire con la tastiera il valore numerico esatto, che va da 0 a 255.

Avanzate: Questo bottone apre un riquadro sottostante, dove è possibile introdurre i parametri per
controllare in modo preciso il modello di riempimento, in modo simile a quanto è possibile
ottenere con i modelli di riempimento CAD.
Come esercitazione per sperimentare gli Stili per i layer GIS di poligoni, invitiamo i lettori ad assegnare
al layer GIS comuni un riempimento pieno verde chiaro, semi-trasparente (100), e contorno verde scuro
con spessore 1.
5.4) Aggiungere etichette ai layer GIS
Tornando all’Editor di stile, possiamo approfittare ora di un’altra opportunità importante: l’etichettatura
automatica, che è disponibile per tutti i layer GIS vettoriali, siano di punti linee o poligoni. Vogliamo, per
esempio, far comparire il nome dei comuni, che è presente negli attributi alfanumerici dello Shapefile
omonimo.
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Figura 24 – Creazione etichetta
Ci basta fare clic nella casella sotto Etichetta entità geografica, come indicato nella Figura 24, per aprire
la finestra Stile etichetta. Qui notiamo subito nella parte superiore l’opzione contesto dim. che per le
etichette è molto importante. Quindi vale la pena ripetere che:
 Se scegliamo Dispositivo, le dimensioni delle etichette e così via saranno calcolate in base allo
schermo, quindi resteranno indifferenti rispetto alla scala di visualizzazione. E’ la scelta più
tipicamente GIS. Notiamo che le etichette si comporteranno in modo intelligente, quindi al variare
dello zoom cercheranno di disporsi in modo da essere visibili, fin al punto di scomparire
parzialmente o del tutto quando non vi sono più le condizioni di visibilità.
 Se scegliamo Carta, allora le altezze, le distanze, gli spessori e così via saranno calcolati sulla
Carta, quindi andranno a ingrandirsi se faremo uno zoom in per ingrandire, oppure a rimpicciolirsi
se faremo uno zoom out. E’ la scelta con cui di solito funzionano le etichette ed i testi di tipo
CAD.
Scegliamo Dispositivo, poi poco più sotto scegliamo l’Unità (di misura), che poniamo in millimetri. Ora
premiamo il bottone Agg. etich. per attivare le opzioni, come nella figura 25.
Figura 25 – Finestra Stile etichetta
Di default l’etichetta contiene un testo fisso. Per definire l’attributo che vogliamo rappresentare, è
necessario aprire la tendina Testo per sostituire usa testo statico con un campo di attributi, ad esempio
NOME. Ci basta premere il bottone Applica per vedere subito il risultato sulla Carta.
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Le altre opzioni disponibili permettono di formattare in modo estremamente accurato le etichette,
scegliendo il font, la dimensione, la formattazione (grassetto, corsivo, sottolineato…), l’allineamento, la
rotazione, definendo il colore per il riquadro, lo sfondo ed il testo e molto altro ancora.
E’ importante notare la possibilità di creare etichette composite, formate ad esempio da un testo fisso, un
simbolo ed un testo derivante dagli attributi. Anche in questo caso conviene sperimentare le numerose
opzioni e poi premere il bottone Applica per vedere subito il risultato sulla Carta senza chiudere la
finestra Stile etichetta.
®
E’ importante sapere che, proprio riguardo alle etichette, la versione 2012 di AutoCAD Map 3D ha
introdotto diverse novità importanti. Tra queste, una in particolare è molto comoda: la possibilità di
modificare le etichette ad una ad una, come avviene per le etichette CAD. Questo può essere molto utile
quando un’etichetta va a sovrapporsi ad un’altra, oppure ad un altro oggetto che ne impedisce la
leggibilità. Per spostare o modificare la singola etichetta basta selezionarla, per vedere comparire una
toolbar dedicata, come nella Figura 26, che permette di spostare l’etichetta, modificarne lo stile e perfino
trasformarla in una direttrice.
Figura 26 – Modifica di una singola etichetta geografica
Questo avviene perché l’etichetta viene trasformata in un oggetto CAD, posto su di un apposito layer
chiamato <Nomelayer>Testo_m, che si vedrà apparire nella Legenda nel Riquadro attività.
E questo è solo l’inizio, perché le nuove funzionalità di Map 3D 2012 permettono di trasformare tutte le
®
etichette geografiche in layer di testi di AutoCAD e viceversa, oppure di trasformare le etichette
geografiche in layer indipendenti di testo. Queste potenzialità sono molto importanti per ottenere il
miglior controllo grafico delle mappe che vogliamo produrre.
Come esercitazione, invitiamo i lettori ad assegnare al layer GIS comuni le etichette contenenti il nome di
ogni comune, con altezza 4 mm, font arial, grassetto e colore blu. Poi è possibile sperimentare la modifica
della singola etichetta come appena illustrato.
5.5) Gestire la visibilità e lo Stile del layer GIS in base alla scala
Ora che abbiamo visto come assegnare uno Stile ad un layer GIS, vediamo in che modo è possibile che un
layer GIS abbia più Stili assegnati contemporaneamente. Questa possibilità è molto utile per le Carte che
contengono molte informazioni che non possono essere presentate tutte contemporaneamente quando
siamo alla scala complessiva, quella dello zoom alle estensioni, per intenderci.
Possiamo quindi decidere che un layer sia visibile solo entro un certo intervallo di scala con un unico
Stile. Oppure che sia visibile con Stili differenti a scale differenti. Oppure ancora che sia invisibile a
determinate scale, visibile con un certo Stile ad un'altra scala, poi visibile con uno Stile differente, poi di
nuovo invisibile e così via.
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Proviamo questa opzione con il layer GIS strade, perché notiamo subito che quando eseguiamo uno zoom
alle estensioni della regione Abruzzo, questo layer, con il suo Stile composito perde di significato, e per
dipiù rende poco leggibile la Carta.
Prima di tutto decidiamo quali scale adottare per il nuovo Stile: ruotando la rotella del mouse
ingrandiamo la Carta finché le strade ci appaiono leggibili. Questo avviene intorno alla scala 1:100.000.
Map 3D ci indica la scala di rappresentazione della Carta n basso a destra, sotto la Carta e sopra la riga di
comando. E’ importante sapere che facendo clic sulla piccola freccia a destra della scala è possibile
indicare una scala di rappresentazione esatta, come nella figura 27.
Figura 27 – Assegnazione di una scala esatta alla vista sulla mappa
Bene, ora per assegnare un nuovo Stile in base alla scala, nel Riquadro attività selezioniamo il layer GIS
strade e poi premiamo il bottone Stile. Nella finestra Editor di stile, nella parte superiore facciamo clic sul
bottone Aggiungi intervallo di scala. Gli intervalli diventano due, identici, vanno da 0 ad infinito ed
hanno assegnato lo stesso Stile dell’intervallo originale.
 Nell’intervallo superiore, nel campo DA lasciamo il valore 0, ed indichiamo nel campo A il valore
100.000.
 Nell’intervallo inferiore nel campo DA indichiamo il valore 100.000 e nel campo A lasciamo il
valore infinito.
 Verifichiamo che la piccola freccia sul lato sinistro dell’intervallo ci confermi che sia attivo
l’intervallo da 100.000 ad infinito.
 Nella parte inferiore dell’Editor di stile facciamo clic sul piccolo bottone sotto il campo Stile.
 Nella finestra Stile linea modifichiamo lo Stile per renderlo semplice e sottile: cancelliamo la linea
grigia e spessa, modifichiamo la linea tratteggiata in modo che diventi Solid di colore rosso.

Premiamo il bottone Chiudi per tornare all’Editor di stile dove notiamo, che i due intervalli di
scala ora hanno due Stili differenti, come nella figura 28.
Figura 28 – Stili assegnati in base alla scala
Ora ci basta modificare lo zoom della Carta con la rotella del mouse, per verificare il funzionamento degli
Stili in base alla scala. Notiamo infine che la gestione dello Stile in base alla scala è molto utile anche per
testi ed etichette.
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6) Creare mappe tematiche
Un’altra possibilità molto importante offerta dall’Editor di stile, disponibile per tutti i tipi di layer GIS
(punti, linee e poligoni), consiste nella creazione di una Carta tematica.
Si tratta della creazione automatica dello Stile, differente per ogni singolo oggetto geografico, in base ad
un attributo oppure ad un’espressione. Quindi, nelle mappe tematiche, ogni oggetto ha un suo stile
differente, che ci permette di capire visivamente il valore dell’attributo associato, come ad esempio la
popolazione di un comune, piuttosto che il materiale di una condotta, e così via.
Per creare una Carta tematica scegliamo il layer GIS che vogliamo tematizzare, ad esempio comuni, e poi
apriamo l’Editor di stile premendo il bottone Stile nel Riquadro Attività.
Figura 29 – Bottone Nuovo tema nell’Editor di stile
Nell’Editor di Stile facciamo clic nella casella sotto Etichetta entità geografica ed eliminiamo le etichette
create in precedenza. Basta selezionare il testo e premere il piccolo bottone con la X rossa. Poi, tornati
nell’Editor di Stile, premiamo il bottone Nuovo Tema evidenziato nella figura 29.
Nella finestra Tema layer, (Figura 30) rimasta pressoché identica a quella delle versioni precedenti di
Map 3D, impostiamo i parametri per creare un tematismo sul campo PROVINCIA, con distribuzione
Valori individuali. Premiamo il bottone sulla destra per definire l’Intervallo di stili, che apre la finestra
Editor di stili ed etichette, dove notiamo le novità della versione 2012.
Figura 30 – Creazione Carta tematica per layer GIS di poligoni
Queste novità sono coerenti con quanto abbiamo già visto nella Modifica dello Stile dei layer GIS di
Poligoni. Notiamo subito che nella finestra Editor di stili ed etichette, nel riquadro Simbolo e stile, il
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contorno ed il riempimento del poligono sono trattati separatamente. Quindi la nostra prima
preoccupazione sarà di decidere se vogliamo tematizzare lo Stile del contorno oppure, come di solito si
preferisce, quello del riempimento, facendo clic con il mouse su uno dei due. Il resto della finestra si
modifica di conseguenza.
Selezioniamo il riempimento , verifichiamo sia attiva l’opzione Rampa ed infine e scegliamo i colori di
inizio e fine per l’intervallo di stili: diciamo da bianco a blu scuro. Map 3D calcola le sfumature
intermedie.
Prima di chiudere le finestre per vedere il risultato, è importante notare che la finestra Editor stili ed
etichette si compone di tre schede, Stile, Etichetta entità geografica ed Etichetta simbolo entità
geografica. Nelle ultime due, per generare una etichetta il punto di partenza sta nel fare clic sul bottone +.
Chiudiamo l’Editor stili ed etichette con il bottone OK e notiamo che sono apparse le Regole tematiche,
gli Stili e le Etichette per la legenda. In qualsiasi momento possiamo intervenire manualmente su questi
parametri, per personalizzare i valori che Map 3D ha assegnato in modo automatico. Ad esempio per
modificare un colore, o per rendere più comprensibile la legenda.
Figura 31 – I parametri del tematismo nell’Editor di stile
Bene, ora non ci resta che chiudere l’Editor di stile per osservare il risultato finale.
Figura 32 – Carta tematica delle province dell’Abruzzo
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7) Salvare un layer GIS
A questo punto ci può essere molto utile salvare i parametri che abbiamo utilizzato per connettere i dati e
costruire questa Carta tematica, per poterla applicare, uguale, in un progetto differente. Questo è possibile
per qualsiasi layer GIS, quindi ad esempio ance per le strade, per le quali abbiamo studiato uno Stile
composito.
Bene, per salvare i parametri di connessione e lo Stile facciamo clic con il tasto destro del mouse nel
Riquadro attività, sul layer GIS desiderato: il menu contestuale che ci appare è quello della figura 9, dove
scegliamo l’opzione Salva layer… Poi salviamo, nella cartella desiderata, il file con estensione .layer che
contiene tutte le informazioni.
Questo file conterrà tutte le informazioni di connessione (percorso, nome e tipo del file, sistema di
coordinate) e di Stile. Lo Stile potrà essere conservato anche se si modifica il percorso ed il nome del file,
purché sia dello stesso genere (punto, linea o poligono).
Per provarne subito il funzionamento:
 Aprire un disegno nuovo e vuoto
 Premere il tasto destro del mouse nello spazio bianco del Riquadro attività.
 Scegliere dal menu contestuale Dati > Carica layer
 Individuare e selezionare il file .layer appena salvato.
 Premere il bottone Apri
Il risultato sarà di vedere comparire il layer GIS comuni, tematizzato come nella figura 32.
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8) Creare un Libro di carte
Passiamo ora ad esaminare una funzionalità molto importante per la stampa, digitale e su carta. Si tratta
del Libro di carte, che ci permette di creare facilmente, ed in modo pressoché automatico, tutti i layout
necessari per la stampa di una Carta, quando è troppo grande per essere contenuta in un unico foglio.
Libro di carte costruisce automaticamente il reticolo di suddivisione, tenendo conto della dimensione del
foglio e della scala di stampa, genera tutti i layout necessari, ognuno contenente il cartiglio, la legenda, la
vista chiave e le frecce di indicazione del fogli confinanti. Con grande risparmio di tempo e fatica. Una
volta generato, il Libro di carte può essere modificato facilmente, cambiando solo i alcuni parametri,
evitando di dover ricominciare tutto da capo. Con ulteriore risparmio di tempo e fatica.
Per esercitarci sul Libro di carte non possiamo utilizzare gli stessi dati dei paragrafi precedenti, perché
sono realizzati in Latitudine-Longitudine: sarebbe molto difficile assegnare loro una scala metrica.
Usiamo allora i dati Istat, in particolare le Province del 2011. Questi dati sono liberamente scaricabili dal
sito Web di Istat, all’indirizzo indicato nella premessa di questa lezione.
 Apriamo un disegno nuovo e vuoto, carichiamo i dati ISTAT relativi alla Province del 2011,
seguendo la procedura già spiegata nel Paragrafo 2, Creare un progetto GIS. Non è necessario
specificare il sistema di coordinate, perché questo viene già riconosciuto automaticamente.
Prima di avviare la procedura per la creazione del Libro di carte è opportuno:
 Assegnare il nome alla Carta, indicandolo nel Riquadro attività, nel campo Carta corrente.
Indichiamo Corso GIS.
 Assegnare lo Stile desiderato alla Carta. Nel nostro caso, creiamo una Carta tematica seguendo
una procedura simile a quella spiegata nel paragrafo 6. Usiamo, per esempio, il campo
Shape_AREA con 10 regole e colore del riempimento da bianco a blu scuro.
 Inserire la Legenda nella Carta, con il bottone Strumenti: è importante farlo prima di creare il
Libro di Carte, altrimenti non sarà possibile visualizzarla nei layout che verranno generati. Inoltre
la Legenda andrà posizionata all’esterno del rettangolo virtuale che contiene l’Italia, per evitare
che venga presa in considerazione nella generazione dei layout.
Il risultato sarà simile a quello della figura 33.
Figura 33 – Carta iniziale e legenda per la creazione del Libro di carte
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Per avviare la procedura di creazione del Libro di carte facciamo clic sulla scheda omonima nel Riquadro
attività, poi sul bottone Nuovo, scegliendo l’opzione Libro di carte, come nella figura 34.
Figura 34 – Avvio della creazione di un Libro di carte
Si apre la finestra Crea libro di carte, dove andremo a definire tutte le opzioni necessarie, seguendo la
colonna di sinistra e scendendo dall’alto verso il basso.
 Origine: scegliamo Visualizzatore carte ed accettiamo i valori di default.
 Modello di fogli – Impostazioni: dove:
o Premiamo il bottone di fianco al campo Scegliere un modello di foglio.
o Nella cartella dove Map 3D conserva i modelli di disegni (.dwt), che di solito è
C:\Users\Nome Utente\AppData\Local\Autodesk\AutoCAD Map 3D 2012\R18.2\ita\Template.
(Attenzione: la cartella AppData di solito è nascosta) scegliamo uno dei modelli appositamente
o
o
o
o
realizzati per i Libri di carte (Map Book): Map Book Template - ISO A0 Classic.dwt
Nel campo Scegliere un layout indichiamo ISO A0 (l’unico disponibile).
Premiamo la freccia posta di fianco al campo Includi un cartiglio e scegliamo Title Block.
Si tratta di un blocco per il cartiglio, già disponibile nel modello selezionato.
Premiamo la freccia posta di fianco al campo Includi collegamenti ai fogli adiacenti e
scegliamo Adiacent_Arrow_4.
Si tratta di un blocco per le frecce, già disponibile nel modello selezionato.
Nel campo Fattore di scala indichiamo 500. Attenzione: la scala di stampa effettiva sarà
uguale a questo numero moltiplicato per 1.000, quindi 1:500.000.
A questo punto la finestra Crea libro di carte dovrebbe apparire come nella Figura 35.
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Figura 35 – Finestra Crea libro di carte - Impostazioni
 Schema di mosaicizzazione: scegliamo Per area.
o Nel campo layer indichiamo 0.
Questo significa che il reticolo di suddivisione della Carta verrà salvato nel layer 0.
o Premiamo il bottone Seleziona area da affiancare poi indichiamo con il mouse un
rettangolo sulla Carta, che contenga tutta l’Italia e lasci fuori la Legenda.
o Nel campo Sovrapposizione di ogni tassello lasciamo il valore di default 5%.
o Attiviamo l’opzione Ignora i tasselli vuoti.
A questo punto la finestra Crea libro di carte dovrebbe apparire come nella Figura 36.
Figura 36 – Finestra Crea libro di carte – Schema di mosaicizzazione
Ora Map 3D ha già tutte le informazioni principali, quindi possiamo già vedere un’anteprima del reticolo
con cui verranno generati i tasselli sulla Carta, e quindi i layout per la stampa, per avere una prima idea
del nostro Libro di carte.
 Anteprima tasselli: nella finestra Crea Libro di carte premiamo il bottone in basso a sinistra.
La nostra Carta apparirà come nella Figura 37, dove possiamo notare che il Reticolo. Per uscire
dall’anteprima basta premere il tasto destro del mouse e scegliere Invio, oppure premere il tasto s.
Figura 37 – Anteprima tasselli Libro di carte
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Se il numero di tasselli non ci soddisfa, possiamo tornare nelle Impostazioni (Figura 34) per cambiare il
fattore di scala, oppure il modello ed formato del foglio. Altrimenti possiamo completare la procedura
seguendo i passaggi rimanenti.
 Schema di denominazione: scegliamo Colonne e righe.
Questa opzione permette di scegliere come verranno battezzati i layout.

Chiave: scegliamo layer e poi selezioniamo il layer 0 e lo aggiungiamo al riquadro superiore
premendo il bottone Aggiungi layer per chiave Map.
La vista chiave è una vista riassuntiva della Carta, che verrà inserita in ogni layout per indicare la
sua posizione rispetto alla Carta generale.

Legenda: scegliamo visualizzatore carte.
Questo significa che in ogni layout verrà mostrata la Legenda che abbiamo inserito nella Carta.
 Gruppo di fogli: scegliamo Nuovo ed indichiamo il percorso ed il nome che verranno assegnati al
Gruppo di fogli che registrerà le impostazioni del Libro di carte.
 Genera: ora non ci resta che premere il bottone Genera, in basso a destra nella finestra Crea
Libro di carte.
Dopo pochi secondi vedremo apparire il Reticolo sulla Carta, mentre nel Riquadro attività appaiono i
nomi abbreviati dei layout che sono stati creati. Notiamo subito che i tasselli vuoti non sono stati
considerati nella creazione dei layout.
Figura 38 – Uno dei layout generati dal Libro di carte
Premendo il tasto destro del mouse su di uno dei nomi che appaiono nel Riquadro attività, è possibile
effettuare uno zoom sul tassello nella Carta, oppure aprire il layout per la stampa, come nella Figura 38.
Nel layout è facile notare molti elementi grafici che sono stati creati automaticamente:
 Le frecce che indicano il nome del layout adiacente in alto, in basso, a destra ed a sinistra.
 Il cartiglio, in basso a destra.
 La vista chiave, al centro della colonna di destra, che evidenzia la poszione del layout nella Carta.
 La Legenda in alto nella colonna di destra.
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Naturalmente tutti questi aspetti grafici possono essere personalizzati, per impiegare gli standard grafici
del proprio ente. Il consiglio è quello di copiare e poi modificare uno dei modelli ISO presenti nella
cartella Template di Map 3D:
C:\Users\Nome Utente\AppData\Local\Autodesk\AutoCAD Map 3D 2012\R18.2\ita\Template.
Attenzione: la cartella AppData di solito è nascosta.
Se il risultato ottenuto dopo aver premuto il bottone Genera non ci soddisfa, niente paura: è possibile
modificare i parametri e rigenerare tutto in pochi secondi, basta premere il tasto destro del mouse nel
Riquadro attività, sul nome del Libro di carte appena generato, e scegliere Modifica impostazione e
ricrea.
Figura 39 – Modifica impostazioni per rigenerare il Libro di carte
Infine, quando il risultato è pienamente soddisfacente, è possibile stampare, sulla carta oppure in digitale.
Basta premere di nuovo il tasto destro del mouse nel Riquadro attività, sul nome del Libro di carte appena
generato, e scegliere Pubblica in DWF, oppure Pubblica su plotter. Questo comando stamperà tutto il
Libro di carte (tutti i layout) in un colpo solo. Nel caso della stampa digitale in DWF, un solo file potrà
contenere tutti i layout stampati: potrà essere inviato per email o condiviso sul Web.
Se invece vogliamo stampare un solo layout, ci basterà premere il tasto destro del mouse sul suo nome nel
Riquadro attività.
Infine una nota sul formato DWF. Si tratta di un formato digitale simile al più famoso PDF, ma pensato
da Autodesk appositamente per la cartografia. Oltre ad essere molto più leggero, perché vettoriale e non
raster, permette a chi lo utilizza di prendere misure, aggiungere annotazioni e perfino di consultare gli
attributi associati alla cartografia.
Un file DWF può essere aperto, consultato e stampato con un lettore gratuito, distribuito da Autodesk con
il nome Autodesk Design Review all’indirizzo www.autodesk.it/designreview.
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Riferimenti
Redatto da: arch. Giovanni Perego, autore del Blog italiano per il mondo GIS e delle Infrastrutture,
disponibile all’indirizzo: www.bimacademy.it/gis.
Revisionato da: Alessandro Dal Maso di Abitat SIT - www.abitat.it.
6 febbraio 2012
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