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PLUS MAGAZINE 24 IN QUESTO NUMERO: RUBRICHE: MODA MEDICINA E SALUTE BENESSERE RECENSIONI MAPPAMONDO GUSTI E PIACERI IDEE E SERVIZI COMUNICAZIONE E IMMAGINE TORINO SECONDO NOI GLI ESPERTI RISPONDONO LA PAROLA AI LETTORI PROPOSTE: VISITE GUIDATE CONFERENZE E CORSI CONVENZIONI PER GLI ASSOCIATI GITE – SPETTACOLI 70ª Mostra del cinema di Venezia: L’inossidabile George apre la passerella: fan in delirio GIUSEPPE TORNATORE: LA MIGLIORE OFFERTA DEL CINEMA ITALIANO RAPHAEL GUALAZZI: UNA BUONA MUSICA SUONA IN QUALSIASI LINGUA TAORMINA FILM FEST: LA KERMESSE SICILIANA RICCA DI OSPITI INTERNAZIONALI MIGUEL ANGEL GURRIA: ITALIA E LAVORO, QUALE FUTURO? REF13: ROMA EUROPA FESTIVAL 2013 MARIO TURETTA: UNA GIORNATA DA RE SOCIAL MEDIA WEEK: TORINO CAPITALE DEL DIGITALE MARGHERITA GRANBASSI: TORNO IN PEDANA PER CONTINUARE A SOGNARE Periodico dell’Associazione FABI Plus per la cultura e il tempo libero Pubblicazione trimestrale Numero XXIV- settembre 2013 Poste Italiane Spa – Spedizione in Abbonamento Postale - 70% - NO/TORINO N._1/2013 : O N TTÀ I A CI R O L TVERE VI PLUS MAGAZINE Periodico trimestrale dell’Associazione Fabi Plus per la cultura e il tempo libero Numero 24 - settembre 2013 Reg. presso il tribunale di Torino n. 5919 dell’8/11/2005 Redazione e Amministrazione Via Guarini, 4 – 10123 Torino Tel. 011 5611153 Fax 011 540096 www.fabiplus.org/magazine.html [email protected] Direttore editoriale Paola Gomiero Direttore responsabile Mauro Bossola Caporedattore Pietro Gentile In questo numero: 2Copertina 70ª Mostra del cinema di Venezia. L’inossidabile George apre la passerella: fan in delirio 6 Protagonisti Giuseppe Tornatore. La migliore offerta del cinema italiano 10 Protagonisti Raphael Gualazzi: una buona musica suona in qualsiasi lingua 14 Eventi Taormina Film Fest. La kermesse siciliana ricca di ospiti internazionali 16 Tecnofuturo Miguel Angel Gurría. Italia e lavoro, quale futuro? 20 Eventi Ref13: Roma Europa Festival 2013 24 Moda 30 Medicina e salute 32 36 38 Chiccosissimamente Prevenzione in rosa. Da IRM check up dedicati all’universo femminile Nuove tecnologie nella chirurgia refrattiva: Femtolasik Chirurgia estetica: una scelta consapevole La salute del piede affidata al professionista 40 Benessere La Kinesiologia per il benessere dell’individuo 42 Recensioni Film, libri, fumetti, mostre, musica, teatri 48 Mappamondo Etiopia: alla scoperta della culla dell’umanità 54 Iniziative associatiConvenzioni nazionali Segreteria di redazione Milena Lagnese Photo editor Alessandro Lercara, Cosimo Torraco Hanno collaborato a questo numero: Benedetta Breveglieri, Dario Migliardi, Barbara Odetto, Giuliana Rebaudo, Mariangela Salvalaggio, Salvatore Taormina, Emanuela Truzzi. Fotografie Archivio Il Tucano, Archivio Stilisti, Archivio Teatro Regio, Archivio Comune di Torino, Archivio Taormina Film Fest, Archivio Mostra Venezia, Archivio Roma Europa Festival, Franco56, Roberto Morzone, Daniele Solavaggione, Salvatore Taormina. Pubblicità Nova Labor Servizi srl Via Guarini, 4 10123 Torino Tel. 011 5611153 Fax 011 540096 Grafica e impaginazione Fantinel Graphic Designers – Torino Stampa Garabello Artegrafica – San Mauro Torinese La redazione non si assume alcuna responsabilità per notizie, foto, marchi, slogan utilizzati dagli inserzionisti. Il materiale inviato non viene restituito. È vietata e perseguibile civilmente e penalmente ai sensi della legge sul diritto d’autore ogni forma di riproduzione dei contenuti di questa rivista, compresi gli spazi pubblicitari, senza autorizzazione scritta dell’editore. In copertina George Clooney LUS SU 24 IP FAB Torino: vivere la città 58 Protagonisti Mario Turetta. Una giornata da re: il Polo Reale di Torino 62 Eventi Social Media Week: Torino capitale del digitale Le rubriche 65 Gusti e piaceri 67 Idee e servizi 72 Comunicazione e immagine 70 Protagonisti Margherita Granbassi. Torno in pedana per continuare a sognare 74 Itinerari Torino, secondo noi ... Le proposte 76 Visite guidate 80 Conferenze e corsi 81 Convenzioni territoriali 83 I luoghi del gusto 84 Le gite 85 Biglietteria 87 Gli esperti rispondono 92 La parola ai lettori Paola Gomiero Direttore Fabi Plus Editoriale Cari lettori, per la nostra copertina abbiamo scelto il volto internazionale di George Clooney, incontrato a Venezia insieme a Sandra Bullock in occasione della presentazione del suo ultimo film “Gravity”. Molte le pagine riservate al cinema, come quelle dedicate ai numerosi artisti partecipanti al Taormina Film Fest. Una ‘chicca’ per i cinefili l’incontro/intervista con il regista Giuseppe Tornatore, che ci parla anche della sua ultima e pluripremiata produzione, “La migliore offerta”, già ampiamente apprezzata sul grande schermo. La rubrica moda per la nuova stagione ci invita ad essere ‘chic e raffinati’ con capi di assoluta eleganza proposti da Moncler, Bruno Magli, Antonio Marras, Luisa Beccaria, Cantarelli e Borbonese, interessanti firme della moda italiana. Altre interviste di sicuro interesse, dal talentuoso artista di Urbino Raphael Gualazzi ad uno dei grandi “decisori” della scena mondiale, Miguel Angel Gurria, Segretario Generale dell’OCSE, intervistato in occasione del Festival dell’Economia di Trento, che ci spiega come sia posizionata l’Italia, nell’utilizzo della tecnologia, rispetto al resto del mondo. Torino - Parco Colletta (foto franco56) Per gli appassionati di mostre è in arrivo un autunno ricco di proposte in tutta Italia e per chi soggiorna nella capitale suggeriamo il grande appuntamento “Roma Europa Festival 2013” giunto alla 28 ma edizione. Quest’anno saranno dodici i teatri romani che ospiteranno per due mesi il mondo dell’arte, della prosa, della danza e della musica. Per chi ama viaggiare, ecco un itinerario insolito nell’affascinante Etiopia: “La culla dell’umanità”, con le sue bellezze selvagge e i suoi popoli misteriosi. E ora parliamo di convenzioni: sconti e offerte hanno suscitato grande apprezzamento tra i nostri Associati, in particolare quella stipulata con Alpitourworld, che prevede il 12% di sconto cumulabile con le offerte di catalogo. Vi auguro buona lettura e buon autunno. Arrivederci a dicembre. [email protected] settembre 2013 | Plus Magazine | EDITORIALE 01 COPERTINA 70ª Mostra del cinema di Venezia: L’INOSSIDABILE GEORGE G APRE LA PASSERELLA: FAN IN DELIRIO k a cura di PAOLA GOMIERO foto Archivio Festival 2 eorge Clooney, dopo aver trascorso l’estate nella sua villa di Laglio, è arrivato a Venezia in splendida forma. Ormai abitué della kermesse veneziana, è giunto al Festival in compagnia di Sandra Bullock per presentare “Gravity”: il film di Alfonso Cuaron che ha aperto la 70a edizione della Mostra d’Arte Cinematografica. E sul tappeto rosso della pellicola George non ha deluso nessuno. Elegantissimo, in smoking nero, si è soffermato a lungo con fan e fotografi senza trascurare Sandra. È stato anche molto generoso con i giornalisti trattenendosi a lungo con loro e, avvicinatosi alla transenna che delimita lo spazio dedicato, proprio prima di varcare la soglia dell’ingresso alla Sala Grande per la cerimonia di inaugurazione, alla classica domanda sulla sua vita sentimentale ha risposto in italiano: “fidanzarmi? Ci penserò”. Anche in conferenza stampa, riempita da giornalisti all’inverosimile, come pochi divi sanno fare, non è mancato il suo classico e simpatico umorismo. Alla domanda su com’è avere l’illusione di COPERTINA GRAVITY essere soli nell’universo, Clooney ha risposto che: “all’inizio non è stato facile crederci, perché...aveva comunque tutta la troupe attorno!”. In molti poi sono stati curiosi di sapere come lui e Sandra Bullock si sono preparati per interpretare una prova tanto dura a livello sia fisico che mentale e lui ha risposto: “abbiamo fatto parecchio yoga insieme per allenare la nostra flessibilità. E ci siamo riusciti! Diciamo che per Sandra è stato più difficile, perché aveva molte più scene da girare; per questo lei ha avuto un allenatore fin da subito. Io, invece, per prepararmi bevevo parecchio”. Sandra Bullock ha invece spiegato: “mi sono allenata molto, perché volevo essere forte e dare al mio personaggio un aspetto particolare, quasi androgino, Rayan è una donna che ha subito una grave perdita che l’ha svuotata del suo lato materno. Per cui era necessario provare a rimuovere anche dal suo corpo i lineamenti femminili. E in effetti nel corso delle riprese ho avvertito il cambiamento”. Nel film “Gravity”, Sandra Bullock interpreta la dottoressa Ryan Stone, un brillante ingegnere medico alla sua prima missione sullo Shuttle, mentre Matt Kowalsky (George Clooney) è un astronauta veterano al comando della sua ultima missione prima del ritiro. Durante quella che sembra una passeggiata nello spazio di routine, ecco che accade il terribile incidente. Lo Shuttle viene distrutto e Stone e Kovalsky rimangono a volteggiare nella più totale oscurità completamente soli e attaccati l’uno all’altra. Il silenzio assordante è la conferma della perdita definitiva di ogni contatto con la Terra e, con esso, ogni speranza di essere salvati. La paura si trasforma in panico e ogni boccata d’aria consuma il poco ossigeno rimasto. Ma l’unica strada verso casa potrebbe essere quella di spingersi ancora più lontano, nella terrificante distesa dello spazio. Il film, davvero emozionante, è stato l’apertura giusta per il Festival, per dare immediatamente il senso di come vanno le cose. Il nero e il vuoto dello spazio, i corpi delle star che fluttuano e scompaiono nel nulla. Il film a ben osservare non è forse l’esatta sintesi dello stato del cinema d’oggi, sospeso senza (più) peso nell’etere e nello spazio e affollato di suoni e di messaggi subliminali sul potere delle grandi potenze economiche vecchie e nuove come quella descritta dai satelliti cinesi russi e americani. Oltre alle difficoltà tecniche legate alla fase di riprese, che hanno necessitato di una tecnologia ad hoc “lavoravamo su una specie di piattaforma luminosa” racconta George “dove bisognava stare attenti a non reagire alle macchine che si muovevano verso di te a gran velocità”, una delle difficoltà più grandi è stata abituare corpo e mente all’assenza di gravità. “Nello spazio ci si muove in maniera incredibilmente lenta, ma nello stesso tempo bisogna comunicare in modo più veloce rispetto alla parlata normale” spiega ancora Clooney. “Quando abbiamo iniziato le prove Sandra proprio non ci riusciva; ma dopo poco tempo ha iniziato a controllare molto di più i movimenti e io ogni volta mi chiedevo: <Ma come cavolo fa?> C’è poco da dire: è stata straordinaria”. Sandra Bullock e George Clooney sul “red carpet” della Mostra. settembre 2013 | Plus Magazine | COPERTINA 3 COPERTINA “Tutto merito degli astronauti che ho potuto consultare mentre giravamo il film” racconta l’attrice. “Li chiamavo dal mio cellulare; loro erano sulla base spaziale e stavano ad ascoltare tutte le mie domande bizzarre, dandomi consigli soprattutto sulla fisicità da adottare in determinate situazioni. Mi hanno fatto sentire molto piccola, perché ho capito che chi fa questo mestiere ha una passione straordinaria per la vita”. E a coloro che le hanno chiesto come fa a mantenersi così in forma e mantenere la propria bellezza, ha risposto: “avere un bambino di tre anni da sollevare e portare in giro ogni giorno aiuta molto. Tra l’altro questo film mi ha aiutato a riflettere sul cosa ci fa alzare ogni mattina con la voglia di vivere. Per me la risposta è proprio il mio bambino”. George sulla questione non si è espresso e neppure se l’è sentita di rispondere quando gli hanno chiesto se sia giusto che Barack Obama mandi le truppe in Siria. Però ha confermato di essere proprietario di un satellite in Sudan “lo usiamo per monitorare la situazione e le atrocità che vengono commesse”. E poi, proprio prima di lasciare la sala, ha riacceso il microfono: “e non volete sapere un mio parere sul nuovo Batman di Ben Affleck?”. E conclude in modo ironico la conferenza stampa. Sempre a proposito dell’umorismo di Clooney, Sandra Bullock, in un’altra occasione così si è espressa sul collega: “io e George siamo stati separati alla nascita. Mi sento la sua versione femminile. Andiamo pazzi per l’hip hop d’annata, quello degli anni 90’. È stata una gioia per tutti averlo sul set, soprattutto dopo che con Cuaron ha accettato di fargli sottoscrivere una tregua sui suoi soliti e micidiali scherzi. Quando ha finito i suoi giorni di lavorazione è sceso un velo di tristezza”. 4 PROTAGONISTI Giuseppe Tornatore LA MIGLIORE OFFERTA DEL CINEMA ITALIANO I di Dario Migliardi 06 L SUO ULTIMO FILM “La migliore offerta”, le cui musiche sono ancora una volta composte e arrangiate dal grande Maestro Ennio Morricone, continua a mietere successi, dopo aver fatto incetta di premi ai David di Donatello. A luglio ha vinto sei Nastri d’Argento 2013 del Sindacato Nazionale Giornalisti Cinematografici a Taormina e ha ricevuto il Premio Giovani Cinematografici al Festival di Collisioni 2013, è soddisfatto? Sì, il film è andato bene fin dall’inizio e quindi sono molto contento. “La migliore offerta”, ha una storia così intrigante, avvolgente, che cattura subito fin dalla primissima scena, come è nata l’idea di questo film? Nasce dal mio metodo tradizionale di lavoro che è quello di lasciare macerare le idee a lungo, anche per anni. Questa storia ha avuto una genesi molto lunga. Solo quando le storie maturano e mi danno l’energia e lo sprint per volerle veramente realizzare, allora decido che è arrivato il momento giusto. Ha avuto tante riscritture? Anche questo nasce da una lunga sedimentazione, da tentativi, da lunghe azioni, prove, trasformazioni e riscritture, abbandoni, riprese e revisioni della scrittura, e poi finalmente ecco la grande magia, l’alchimia. Lavora sempre così? Abitualmente sì. “La migliore offerta”, può essere considerato anche un omaggio all’arte? Se dicessi che ho fatto il film per fare un omaggio all’arte, le direi una bugia colossale. Non è stata quella la molla che mi ha ispirato. Però mi piaceva il mondo delle aste e la figura del battitore mi at- PROTAGONISTI traeva. Mi sembrava un mondo originale e poco raccontato dal cinema ed era funzionale alla geometria della storia. E quindi, come mi capita sempre quando devo fare un film e mi devo confrontare con mondi e ambienti che magari non conosco molto, ovviamente studio, mi informo, frequento e cerco. Incontro persone che possono darmi la loro esperienza e questo è l’aspetto più divertente del mio mestiere. È stato così anche quando ha girato “La leggenda del pianista sull’oceano”? Era un film ambientato su un transatlantico tra l’Italia e gli Stati Uniti all’inizio del secolo scorso. Dovevo vivere in un ambiente come quello per poter fare un film. E allora mi documentai, lessi molto e cercai anche i progetti delle navi per capire com’era la vita a bordo. Per “La migliore offerta”, ha incontrato qualcuno che l’ha ispirata? Ho incontrato due, tre battitori d’aste, mi sono fatto spiegare il loro ruolo, le regole deontologiche della loro funzione che sono molto rigorose, ho frequentato successivamente qualche asta e piano piano ho elaborato la mia storia. “La migliore offerta” ha visto anche un grosso investimento produttivo, lei che rapporti ha con i produttori? Ho sempre avuto buoni rapporti con chi produce i miei film. Anche se so che in ogni film c’è sempre un momento di tensione, poi se l’opera viene bene ogni tensione si trasforma. Se invece non ha il successo che si sperava, i rapporti si possono anche incrinare, ma generalmente no. Con i produttori con i quali ho lavorato sono sempre rimasto in ottimi rapporti anche quando poi non abbiamo più lavorato assieme. Ovviamente è una formula chimica elettrica, – ride, mentre ne spiega il significato – perché il loro mestiere è molto difficile, duro ed è sempre più difficile. Loro devono trovare i margini per finanziare il film, il regista deve fare il film come l’ha pensato e loro cercano di semplificare e ridurre. C’è sempre una tendenza da parte loro a ridurre e da parte tua a inseguire le cose come le avevi pensate. Ed è lì che poi si possono creare conflitti, anche violenti, che si possono ricomporre nel film se è la storia che tutti volevano realizzare. In questi giorni c’è ancora la polemica sul tax credit, lei con chi sta? Crede che questa forma di finanziamento possa aiutare a produrre più film? Il tax credit è uno strumento ormai in uso in tutti quei Paesi in cui si dà un minimo di importanza al cinema. È quasi innaturale che in Italia si debba ancora lottare o mobilitarsi per convincere il governo, anche in questi tempi di difficoltà. È uno strumento necessario, prima di tutto perché non è un’elargizione di soldi e poi perché consente un finanziamento che successivamente ritorna. Annullarlo o ridurlo drasticamente significa indurre il produttore a produrre di meno o addirittura a non produrre più e il problema del nostro cinema è che dobbiamo fare più film. Lei ha lavorato con tantissimi attori tutti molto importanti come Ben Gazzara, Tim Roth, Philippe Noiret, Marcello Mastroianni, Gérard Depardieu, Roman Polaňski, Geoffrey Rush, etc.. qual è quello che l’ha sorpreso di più? Sono stati tanti gli attori con i quali ho lavorato e sono stato molto fortunato, ma gli attori settembre 2013 | Plus Magazine | PROTAGONISTI 07 PROTAGONISTI che mi hanno sorpreso sono molti, li ha praticamente citati tutti e sono attori che non ti fanno pesare la loro grandezza o la loro grande esperienza. Ciò che mi colpisce è che affrontano il loro lavoro con una bella dose di umiltà e di sano atteggiamento artigianale che è ciò che mi fa apprezzare di più l’animo di un grande artista. Sono attori che hanno girato magari centinaia di film e tu sei alla tua prima esperienza e lavorano con te ad armi pari, senza farti sentire in un atteggiamento di inferiorità. Come è stato il confronto con un attore/regista come Roman Polaňski in “Una pura formalità”, era intimorito? No, non sono mai stato intimorito dalla sua grande personalità, ma mi aspettavo che potesse dire un giorno, sia pure per istinto, qualcosa da regista, sarebbe stata la cosa più naturale. Per esempio, avrebbe potuto dirmi di piazzare la macchina da presa in un altro posto rispetto alla prospettiva in cui l’avevo messa io. E invece non si è mai permesso di suggerire, ha fatto l’attore e basta. Gli attori più sono grandi e più sono semplici nei rapporti umani, meno sono grandi e più si complicano le cose. In genere la difficoltà è con l’attore che non ha raggiunto una sicurezza professionale e ha dei margini di inquietudine, di insicurezza. Con questo tipo di attore ci possono essere delle frizioni o delle difficoltà di comprensione. Cos’è che avvicina l’attore al regista? C’è un mediatore straordinario tra il regista e l’attore, che è il personaggio. Allora il rapporto tra regista e attore è direttamente proporzionale all’amore che l’attore ha verso il proprio 08 personaggio e che il regista nutre per la storia di cui spesso è anche autore. Lei ha una grande conoscenza del linguaggio cinematografico e ogni sua inquadratura è come una pennellata di un artista sulla propria tela. Qual è stato il piano sequenza più difficile che ha girato? Non ho fatto tanti piani sequenza nei miei film e non ho mai seguito quella filosofia che dice che sono come delle medaglie. Il piano sequenza nasce da un’esigenza molto povera, nasce quando si doveva risolvere una giornata di lavoro che sarebbe andata troppo per le lunghe e per non sforare con il programma si diceva “giriamo legato”. Successivamente dopo la Nouvelle Vague e gli anni ‘60 si ricercava quell’aspetto anche un po’ snob da cinema colto e da cinefilo che era il piano sequenza. Non mi sono mai detto “Adesso faccio un bel piano sequenza”. Se la storia, la sceneggiatura ha bisogno di quel determinato linguaggio come trovata linguistica, armonica con il racconto, allora lo realizzo, ma non ho mai fatto un’inquadratura pensando di essere un virtuoso. I piani sequenza più difficili che ho fatto sono due. Il primo riguarda i titoli di testa di “Una pura formalità”, l’altro è un piano sequenza molto curioso ne “L’uomo delle stelle”, quando più abitanti del paese provano il copione con la famosa frase “Domani è un altro giorno”. Tutte e due erano già concepiti in sceneggiatura. Ne “La migliore offerta”, c’è un grande uso discreto degli effetti speciali e del digitale, non si userà più la pellicola? Il mio ultimo film è stato girato tutto in digitale. Come si è trovato? Mi sono trovato benissimo – ride, con un sorriso da bambino soddisfatto come se avesse trovato un nuovo gioco con cui divertirsi – lo dico conservando totalmente la mia religione e il mio amore per la pellicola. Però è una scelta che prima o poi avrei dovuto fare. E poiché lavorare in pellicola ultimamente non ti dà più la possibilità di ottenere la stessa qualità che si riusciva a ottenere fino a dieci, vent’anni fa, allora ho deciso di varcare il Rubicone. C’è arrivato per gradi? Due tre anni fa avevo fatto un documentario sul produttore Goffredo Lombardo, erano tante interviste e la scelta del digitale fu quasi obbligatoria perché altrimenti i costi sarebbero lievitati enormemente. E quando ho fatto “La migliore offerta”, d’accordo con il direttore della fotografia, abbiamo fatto dei provini, delle comparazioni tra la pellicola e il digitale e poi ho maturato che si trattava di fare il passo e non sono per niente pentito e penso che andrò avanti così. PROTAGONISTI É di DARIO MIGLIARDI foto di Daniele Solavaggione 10 uno degli artisti italiani più talentuosi e bravi nati negli ultimi anni. Per fortuna non arriva dai “talents” o da qualsiasi altra trasmissione televisiva. Il suo è un percorso serio, fatto di studi al Conservatorio e di conoscenza degli stili musicali da strada come lo stridepiano, il ragtime e il blues. È italiano ma la sua musica è riconosciuta universale in tutto il mondo. Dopo aver stravinto il Festival di Sanremo Giovani nel 2012, primo premio e premio della Critica (non era mai successo prima), ha iniziato a girare per l’Europa con la sua musica così originale e così divertente. Per un artista come lui l’Italia gli sta un po’ stretta e da qualche tempo si è trasferito a vivere a Londra dove i contagi musicali raggiungono alti livelli di interesse. Scrive e compone indifferentemente in inglese o in italiano a seconda di quello che viene meglio. Il cantare in italiano o in inglese, può essere realmente un valore aggiunto, capace di fare la differenza tra una canzone e l’altra decretandone il successo? Secondo me una buona musica dovrebbe suonare in qualsiasi lingua, ovviamente ogni lingua ha una sua particolare abitudine. L’inglese a PROTAGONISTI sopra a un’altra musica, la sfida diventa davvero affascinante. RaphaeI Gualazzi: La tua musica non ha uno stile italiano. Ci racconti le tue contaminazioni musicali? Come ho detto prima, tutta la scuola dello stride-piano è un genere che nasce e si sviluppa in America tra la fine degli anni ‘10 e gli anni ‘40 del secolo scorso. È un’evoluzione del ragtime e ha come capi scuola Fats Waller, Mary Lou Williams, Willie ‘The Lion’ Smith, Earl Hines, insomma sono tanti grandi jazzisti. E poi c’è il mondo vocale che parte dal blues delle origini fino al soul di Johnny “Guitar” Watson, Gil Scott-Heron, Curtis Mayfield, Al Green questi tanto per fare dei nomi, ma ce ne sarebbero tantissimi altri. In Happy Mistake il tuo ultimo album c’è una bella improvvisazione e una dedica a un film di Federico Fellini, Amarcord. Tu sei di Urbino, ti senti vicino culturalmente a quella terra romagnola? Mi sento attratto dalla mia terra, anche se è un anno e mezzo che non ci abito più. Linguisticamente è come se fossi connesso alla Romagna, tant’è che ultimamente molti Comuni si sono una buona musica suona in qualsiasi lingua mio avviso è molto percussivo anche nei tempi veloci, mentre l’italiano si valorizza molto nei tempi larghi, perché è una lingua bella, solare, dolce, che riesce a essere piena di significato sia in poche parole che con tante parole. Uno dei brani con cui ti sei fatto conoscere è Don’t Stop, la cover dei Fleetwood Mac. Quanto è importante cantare in inglese per te? Diciamo che il mio cantare in inglese deriva dalla musica a cui sono affezionato e che mi ha conquistato, mi affascina e mi ispira. È una musica particolare e poco conosciuta in Italia, lo stride-piano, una derivazione del blues del mondo afro-americano. Infatti la prima pubblicazione del 2005 Love Outside the window era completamente in inglese, mentre nel secondo album ho deciso con piacere di valorizzare la lingua italiana. Quali sono i pregi della nostra lingua? Ha un suono bellissimo e dico sempre che è la sfida più grande scrivere in italiano, perché l’italiano è già una musica di per sé, è come se suonasse già senza musica. Così, quando devi aggiungere una musica staccati e si sono legati alle Marche. E quindi ho pensato di celebrare il grande maestro Nino Rota, autore della musiche di Amarcord con il suo tema bellissimo, semplice e appassionato ma anche versatile, stupendo ed eterno. E ho deciso di rivisitarlo in una libera improvvisazione perché quando una musica è così bella e perfetta, sarebbe stupido tentare di affrontarlo in modo ancora più complesso di quello che già è. E poi è un film al quale sono davvero molto legato. Ti piace la tua regione, che rapporto hai con le tue “radici”? Le Marche sono divise geograficamente in tre parti molto differenti fra loro. C’è la zona Picena, quella Dorica e poi c’è il Montefeltro, e storicamente il territorio aveva come capitale settembre 2013 | Plus Magazine | PROTAGONISTI 11 PROTAGONISTI la musica a essere protagonista. Perché per me è importante che il mondo musicale rimanga al centro del mio progetto. Urbino. Qui il mecenatismo del Duca Federico II da Montefeltro ha ospitato moltissimi artisti come Piero della Francesca, Giorgio Martini, Francesco Laurana e ci sarebbe ancora una lista infinita da scrivere. Stiamo parlando del periodo del Rinascimento e il Ducato è stato uno dei punti di riferimento più importati per la nostra cultura. A Urbino è nata una delle prime Università d’Europa e da molti anni è riconosciuta come patrimonio mondiale dell’Unesco. Ci sono quindi tutti i presupposti per essere una bella regione con un passato degno di essere citato. Vorresti scrivere per il cinema? Sarebbe un progetto stupendo e mi piacerebbe tanto poterlo attuare e rappresentare. Penso che nella mia professione ci siano tanti aspetti e le opportunità richiedono un determinato percorso e una certa esperienza. Comunque se mi si presentasse l’occasione sarei ben felice di affrontare questo nuovo percorso. C’è un film che ti ha particolarmente attratto e che avresti voluto comporre la colonna sonora? Onestamente non mi sono mai proiettato in questa direzione. Posso dirti che ci sono dei film che mi sono piaciuti molto. Sono appassionato al genere biografico che parla di grandi persone e che ne rivela l’umanità e la loro quotidianità. Per esempio mi è piaciuto molto Le vie en rose, una formidabile ricostruzione della vita di Edith Piaf, del regista Olivier Dahan e anche Ray il film di Tom Hackford, dove Jamie Foxx interpreta il grande Ray Charles. I tuoi video sono apparentemente molto semplici da interpretare, ci sei tu con il tuo carisma e tutto ruota attorno alla tua musica. Come nasce un tuo videoclip come per esempio Sai (ci basta un sogno), ci sei tu con il pianoforte e dei palloncini bianchi attorno. Il regista del videoclip è Laurent Seroussi. Lui ha sviluppato la sua idea molto pittorica e l’unica raccomandazione che gli ho fatto è stata quella di mantenere la semplicità perché fosse 12 Dopo Reality and Fantasy quanto è cambiata la tua vita? Si è intensificata molto e di questo sono felice, anche se mi sento sempre lo stesso musicista che ero prima. Quello che faccio ora è sempre stato quello che avrei voluto fare, girare per le città e fare concerti in città diverse. Ciò che mi piace di più è il rapporto che ho con i miei musicisti e con il pubblico. La mia vita comunque è migliorata tantissimo, anche se ogni cosa ha il suo prezzo, per esempio ciò che riguarda i rapporti con le persone care a cui posso dedicare poco tempo. Purtroppo non vedo la mia famiglia molto spesso e questo mi addolora un po’. Ti eserciti al pianoforte per otto, nove ore al giorno? Se non sono in tournée assolutamente sì. Il pianoforte è uno strumento che racchiude in sé un’orchestra e potrebbe essere frainteso come uno strumento facile da suonare, invece è molto indiretto perché è molto difficile conoscerlo ed entrare in armonia con esso. È uno studio che non finisce mai. Quando invece sono in giro per concerti mi esercito per un’ora al soundcheck, poi il concerto dura due ore, per cui ho tre ore assicurate di musica. E mi manca non poter dedicare altro tempo. Caterina Caselli, la tua discografica, dice che un artista come te nasce una volta ogni 90 anni, sei d’accordo? Condividi? Non lo sapevo e sono molto lusingato ma non saprei autodefinirmi. Quello che so è l’amore che ho per la musica ed è una dedizione che non smetterò mai di esercitare. Come ti trovi a vivere a Londra? Molto bene anche se Urbino è sempre dentro al mio cuore. Raphael Gualazzi deve ancora fare il soundcheck del suo concerto che terrà fra qualche ora al Summer Camp Grulandia. Lo osservo mentre sale sul palco, con attenzione prepara i suoni e comunica con il tecnico del suono. Quando si siede di fronte al pianoforte, anche se non è ancora buio e le luci del teatro non sono ancora preparate, appena le sue dita sfiorano e toccano il pianoforte tutto attorno si inebria della sua armonia, dei tasti neri e bianchi sfiorati a volte con dolcezza altre volte con forza e dinamismo. L’incanto del suo concerto sta per nascere. EVENTI Taormina Film Fest La kermesse siciliana ricca di ospiti internazionali di SALVATORE TAORMINA S i è aperta con “Man Of Steel-L’uomo d’acciaio” la rassegna internazionale del Festival del Cinema di Taormina. Il regista Zack Snyder ha riportato per la sesta volta sullo schermo Superman, riscuotendo subito un grande successo di pubblico e di critica, registrando il “tutto esaurito”. Mattatore della serata è stato il Premio Oscar Russel Crowe, giunto a Taormina con il cast del film quasi al completo tra i quali segnaliamo la presenza di Michael Shannon e Henry Cavill (Clark Kent). La seconda giornata è stata dedicata all’incontro con un altro importante Premio Oscar: Giuseppe Tornatore, che ha tenuto la Taoclass “Sud e Regia” e ha poi ricevuto al Teatro Antico il prestigioso “Premio Cariddi”; da segnalare l’intervento in video conferenza di Francesco Rosi. Appuntamento importante anche per la solidarietà S.A.S.: il Principe Alberto II di Monaco ha ricevuto il premio “Taormina Humanitarian Award” per l’impegno della sua fondazione verso la difesa della biodiversità e del bacino Mediterraneo. Madrina d’eccezione della serata è stata la sempre splendida Ornella Muti. Moltissime le presenze illustri negli incontri che si sono susseguiti: da Nino Frassica a Rocco Papaleo e Giovanni Veronesi, da Franco Battiato a Enrico Brignano, da Lino Banfi a Alessandro Siani, tanto per citarne alcuni. Ampio spazio è stato dato al Cinema Italiano; su tutti il film di Marco Risi: “Cha Cha Cha” con i bravissimi Luca Argentero e Eva Herzigova. In alto: Meg Ryan durante la premiazione. Qui sopra: Mario Sesti, Direttore Editoriale del Festival e Tiziana Rocca, General Manager. 48 14 Importanti partecipazioni anche nel campo della musica: da Hanggun che ha ricevuto il “Premio Speciale FAO/Taormina” ed ha cantato un brano in diretta, al “nostro” Roberto Vecchioni, vincitore della 3a edizione del Taormina Media Award “W. Goethe”, il premio internazionale di EVENTI giornalismo istituito dal comune di Taormina. Molte le Miss (di ieri e di oggi) presenti al Festival. Madrine d’eccezione sono state anche le attrici Giorgia Surina, Margareth Madè e Gloria Guida, premiate con il “Premio Città di Tao”. Importante presenza fissa al Festival è stata quella di Ronn Moss (il Ridge di Beautiful) a cui è stato consegnato il “Premio La Botte”. Un festival a tutto tondo, che ha visto la sua apoteosi con l’arrivo dei divi americani Meg Ryan e Jeremy Irons, ma che non ha mancato di strizzare l’occhio alla classica commedia all’italiana e alle fiction televisive di casa nostra. Inoltre è stata data una grande attenzione alle iniziative legate ai giovani come le Tao Class per i ragazzi del Campus e l’interessante iniziativa dei Cortometraggi amatoriali realizzati dai ragazzi della Provincia di Messina in occasione della Manifestazione “Corto Tendenza Festival” del Comune di Barcellona P.G. che ha visto la vittoria del cortometraggio di Giorgio Speciale dal titolo “Il tema”, una sicura promessa del cinema italiano. La serata finale ha visto la presenza del Premio Oscar Marisa Tomei e di Gigi Proietti e la proiezione del film “The Lone Ranger” con In alto: la premiazione di Marisa Tomei e Gigi Proietti. Qui a fianco: tra le celebrità presenti al Festival Jeremy Irons, Russel Crowe e Ron Moss. Johnny Depp e Armie Hammer. La 59a edizione del Taormina Film Fest, guidata dal Direttore Editoriale Mario Sesti e dalla General Manager Tiziana Rocca, si chiude con un grande successo registrando un aumento di pubblico e di gradimento da parte della critica internazionale. Un Festival ben organizzato e di primissimo livello che mi permetto di consigliare a tutti. Al prossimo anno. settembre 2013 | Plus Magazine | EVENTI 15 TECNOFUTURO Italia&Lavoro, TECNOFUTURO quale futuro? Intervista al Segretario Generale dell’OCSE Miguel Angel Gurría di PIETRO GENTILE L e nuove tecnologie stanno influenzando sempre più la nostra vita, in molti casi semplificandola. Il rovescio della medaglia sta nel fatto che la nostra Nazione non ha investito massicciamente negli ultimi vent’anni nello sviluppo tecnologico. Ad esempio, ci troviamo ad essere grandi utilizzatori di SmartPhones, Tablet, Notebook, ma non produciamo tali strumenti e molto spesso nemmeno i software che li gestiscono. Nonostante tutti i passi avanti fatti, siamo una delle nazioni OCSE più arretrate nell’utilizzo di Internet. Anche la diffusione della Banda Larga è cresciuta al rallentatore negli ultimi anni rispetto alle altre nazioni sviluppate ma anche rispetto a quelle in via di sviluppo. L’Italia è quindi sempre più un utilizzatore passivo delle nuove tecnologie prodotte e controllate dai paesi asiatici in particolar modo Corea e Cina. È questo un “treno” che l’Italia potrebbe aver perso. Nel maggio 2013 l’OCSE, l’Organizzazione mondiale per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico, ha pubblicato il Rapporto sull’andamento dell’economia in Italia. Nel dossier si legge che “l’Italia ha avviato un ambizioso programma di riforme volto a ripristinare la sostenibilità delle finanze pubbliche e migliorare la crescita a lungo termine. Assieme alle misure intraprese a livello dell’area dell’euro, questi auspicati interventi hanno ridotto i rischi di rallentamento economico e potrebbero aiutare l’Italia a uscire dalla recessione già nel corso del 2013”. Unitamente al Rapporto, l’OCSE aveva indicato alcune raccomandazioni di carattere fiscale e finanziario: “I risultati ottenuti grazie alle recenti riforme strutturali devono essere consolidati attraverso l’implementazione di ulteriori misure volte a promuovere la crescita e migliorare la competitività. L’obiettivo è che il paese intraprenda nel più breve tempo possibile la strada di una crescita sana”. Parlando del settore bancario, secondo l’OCSE, sebbene il sistema in Italia “si sia dimostrato complessivamente solido, diversi istituti di credito hanno incontrato gravi difficoltà. Il settore finanziario rimane esposto a rischi sistemici, occorre incoraggiare le banche ad aumentare gli accantonamenti per perdite e continuare a incitarle a soddisfare le loro esigenze di capitale”. settembre 2013 | Plus Magazine | TECNOFUTURO 17 TECNOFUTURO Nonostante la parola “crescita” sia citata più volte nel Rapporto e nelle Raccomandazioni, sembra essere ancora il “rigore” la “parola d’ordine” dell’OCSE per quanto riguarda l’Italia. La crescita in Italia si è fermata e purtroppo tale fenomeno ha accentuato il formarsi di sacche di diseguaglianza che minano nel profondo la coesione sociale in una nazione che negli anni passati era riuscita a trovare uno stabile equilibrio, anche grazie alle famiglie ed alle comunità locali. Nel corso del Festival dell’Economia di Trento, il Segretario Generale OCSE Miguel Angel Gurría ha tenuto una conferenza dedicata alle “Diseguaglianze nel mondo ed all’interno delle nazioni”. Per capire il fenomeno della diseguaglianza è necessario partire dai numeri. Oggi il reddito medio dei paesi OCSE è 9 volte più alto rispetto a quello dei paesi poveri, con un divario del 30% rispetto ad una generazione fa. “Quest’anno l’OCSE – ha dichiarato Gurría – si confronta attorno al tema: «It’s all about people: Jobs, Equality and Trust». Nella sola area dell’euro, il tasso di disoccupazione ha raggiunto un livello record del 12%. I giovani sono i più colpiti da questo fenomeno. In Italia la disoccupazione è arrivata al 12,5%, quella giovanile è al 38%. Nell’agenda dei governi deve rientrare quindi come priorità la promozione dell’orientamento professionale e di un’adeguata transizione dalla scuola al lavoro, così come la riqualificazione del lavoro”. Abbiamo avuto l’opportunità di intervistare, su tali argomenti, nel corso dell’edizione 2013 del Festival dell’Economia di Trento, il Segretario Generale dell’OCSE Miguel Angel Gurrìa. Lo sviluppo di nuove tecnologie si sta spostando verso altri lidi al di fuori dell’Europa. Cosa può succedere se la ricchezza creata dal settore tecnologico continuerà a crescere a ritmi così elevati distribuendo tale benessere ai pochi occupati nel settore al di fuori del nostro continente? Crede che l’Italia abbia definitivamente “perso il treno” dell’innovazione? Perché pensa che vi debba essere la fine della storia domani? Non è che domani mattina dobbiamo tutti comprare o investire in nuove tecnologie perché dopodomani ci sarà la fine del mondo!! No, non concordo con l’affermazione secondo la quale l’Italia abbia perso il treno dell’innovazione. Nel settore delle nuove tecnologie non è mai troppo tardi. Tutti gli investimenti fatti nelle nuove tecnologie fra due anni saranno obsoleti. Vi sono settori in cui chi ha investito più tardi ha perfino avuto vantaggi competitivi in quanto si è potuto avvalere dell’ultimo ritrovato disponibile sul mercato. Può darsi che l’Italia sia in ritardo considerando il dato aggregato, ma non bisogna dimenticare che la struttura dell’economia italiana è costituita da piccole e medie imprese. L’Italia è il paese in cui le piccole e medie imprese hanno trovato il modo di integrarsi al meglio anche grazie alle nuove tecnologie. Normalmente quando si parla di piccole o medie imprese lo stereotipo è quello di aziende con basso livello tecnologico, processi arretrati, mancanza di connessione con i mercati esteri. In Italia invece le piccole e medie imprese che fanno parte dei cosiddetti Distretti Industriali riescono ad integrarsi grazie alle nuove tecnologie all’interno di quella che oggi viene definita la “Global Value Chain” la Catena Globale di Valore. Ovviamente queste aziende non potranno competere con l’Asia o il Messico sul lato del costo del lavoro, ma sicuramente potranno competere ad alto livello sulla conoscenza, sulla creatività e sul design. Per un Paese come l’Italia la tecnologia può rendere possibile anche l’esportazione della “cultura” di cui voi siete estremamente forti, avendo inoltre un mercato di riferimento sempre più grande. Prenda ad esempio la Spagna. La Spagna sta già avendo un surplus commerciale nonostante la crisi e non esporta solamente “Jamón”!! La Spagna esporta già oggi tecnologia, talenti, conoscenza. Sfortunatamente stanno anche esportando “persone”, spesso i migliori, così come sta avvenendo per la Grecia, l’Italia, il Portogallo e da qualche tempo anche per l’Irlanda che fino a qualche anno fa “importava” talenti ed oggi li esporta a causa della crisi economica. Ma il messaggio di base è che queste nazioni, compresa l’Italia, inevitabilmente devono spostare la propria economia verso i servizi, le nuove tecnologie, l’Economia della Conoscenza, integrando tali servizi nel mix di esportazione. Riguardo al settore bancario, non crede che a forza di rafforzare il capitale la stretta del credito possa essere eccessiva per i paesi in crisi come Spagna e Italia che hanno un sistema bancario con grandi players molto solidi? 18 TECNOFUTURO Non concordo con il fatto che le banche oggi siano eccessivamente capitalizzate. A mio avviso in questo momento le banche hanno la giusta capitalizzazione. Il problema è che rischiamo di nuovo di trovarci nella stessa condizione del 2008 e non possiamo correre questo rischio a livello globale. Io penso che vi sia stato un grande progresso nella consapevolezza da parte dei Top Manager Bancari, dei regolatori, dei leader politici che le banche sono così importanti, troppo importanti per essere lasciate solo nelle mani dei regolatori o addirittura solo dei banchieri. Gli Stati Uniti sono stati i primi a trovarsi nelle condizioni di crisi nel 2008, la crisi finanziaria è stata immediata, così come rapida è stata la soluzione che gli USA hanno trovato. Poi la crisi, il “virus”, ha attraversato l’Atlantico ed ha colpito gli UK e gli europei hanno detto «è un problema Anglosassone!». Ma i “virus” non hanno “passaporto”, non sono soggetti a Schengen e così il problema è arrivato in Europa. L’Europa non ha generato il problema, inizialmente la crisi non è stata violenta, ma tale è diventata perché gli europei si sono mossi lentamente nel ricapitalizzare le proprie banche. È inevitabile che le banche abbiano iniziato a prestare meno soldi, perché questa crisi è la peggiore della nostra vita, parlo della mia e della sua vita perché noi “non eravamo presenti nel 1929” per cui per noi questa è la peggiore crisi finanziaria della storia. Noi non siamo ancora usciti dalla crisi e le banche non sono ancora al sicuro. Non stiamo vivendo “tempi normali”. Dobbiamo prima normalizzare il sistema. Le banche hanno il “dovere di sopravvivere” e dopo la sopravvivenza hanno il compito di prestare denaro ed intermediare i risparmi. Questo non sta ancora accadendo in Europa ed in particolare in certe nazioni tra cui Spagna ed Italia. Come si torna alla normalità? Lo si fa solo dopo aver passato, non solo ai raggi x, ma addirittura effettuando una “risonanza magnetica” che ripulisca in modo preciso e specifico i bilanci di ogni singola banca. È una questione di tempo ma anche di convinzione. Se si continua a guardare i risultati dei singoli trimestri come in passato non si andrà molto lontano. Miguel Angel Gurrìa (1950) è un Economista e Diplomatico Messicano, Segretario Generale dell’OCSE dal 1 ° giugno 2006. Gurrìa si è laureato in Economia presso l’Università Nazionale Autonoma del Messico (UNAM) e ha intrapreso studi post-laurea presso l’Università di Leeds, nel Regno Unito e presso l’Università di Harvard, negli Stati Uniti. È stato Ministro messicano degli Affari Esteri (1994-1997) e Ministro delle Finanze (1998-2000). Gurrìa è stato Presidente e Amministratore Delegato della Banca Nazionale di sviluppo del Messico (NAFIN) e Presidente e Amministratore Delegato della Banca Commercio Estero (Bancomext). Ha lavorato, dal 2010, in qualità di Commissario per la Commissione a Banda Larga per lo sviluppo digitale per l’utilizzo di tecnologie a banda larga come un fattore chiave per lo sviluppo sociale ed economico. Il 30 settembre 2010 è stato riconfermato dall’OCSE per un secondo mandato di cinque anni dopo il suo primo periodo terminato il 1 ° giugno 2011. settembre 2013 | Plus Magazine | TECNOFUTURO 19 EVENTI ROMA EUROPA FESTIVAL 2013 di BENEDETTA BREVEGLIERI The Art Reacts. Testualmente “l’arte reagisce”. Ecco lo slogan dello straordinario appuntamento autunnale con l’arte e la musica del Roma Europa Festival 2013, in scena sui palcoscenici capitolini dal 25 settembre al 24 novembre 2013. Alla sua 28a edizione, il Festival quest’anno registra addirittura 41 performance con oltre 60 artisti del grande palcoscenico internazionale. Dodici i teatri di Roma che ospitano il mondo dell’arte, della prosa, della danza e della musica. Una missione contemporanea messa in scena da una rete istituzionale consolidatissima: il Ministero dei Beni Culturali, l’Università La Sapienza, l’Accademia di Santa Cecilia, il Comune di Roma, La Provincia, la Regione, Telecom Italia e i teatri romani più celebri - il Vascello, l’Eliseo, l’avanguardista Palladium - danno vita alla testimonianza più avvincente dell’arte e della cultura contemporanea in Europa. Un programma vastissimo quello di quest’anno: Emanuel Gat, Thomas Ostermeier, Antonio Latella, Sasha Walz, Jan Fabre e Carlo Boccadoro per citare la generazione più “beat” di questo nostro secolo. 20 EVENTI Artisti non più giovanissimi e che da quasi mezzo secolo tentano ininterrottamente di dare voce al cambiamento artistico di una cultura che implode perché non ha più risorse. E poi artisti più giovani come Alessandro Sciarroni, Tabea Martin, Simona Bertozzi, Nicola Galli, Claudia Catarzi e Anna Basti che aprono l’edizione 2013 di DNA (Danza Nazionale Autoriale). Una misticanza artistica che potrebbe quasi, in un primo momento, condurre lo spettatore nel caos mentale. Non è così. È una linea lunga, nemmeno troppo sottile, che abbraccia danza, prosa, musica, arti visive e digitali e racconta come l’arte reagisca e combatta, sebbene di denaro non ne venga più investito a sufficienza, sebbene il mondo cambi faccia così velocemente. “Occorre forse accettare che nulla cambi affinché tutto cambi?” ha dichiarato Monique Veaute, Presidente della Fondazione Roma Europa Festival alla presentazione del programma autunnale. “Oppure, auspicare che finalmente tutto si muova e che la cultura, che è il nostro lavoro, venga finalmente considerata come il motore della conoscenza, del rispetto dei valori, di un dibattito che apre nuove prospettive di crescita? È possibile questo o stiamo rincorrendo un’utopia? Roma Europa è in presa diretta col mondo e con i suoi creatori, al centro di un dibattito continuo con le realtà culturali che ci circondano e con cui lavoriamo: dall’Asia all’Africa, dall’Europa agli Stati-Uniti”. Il Festival si apre con The Goldlandbergs, poema sonoro di Emanuel Gat, dedicato alla natura delle relazioni, e continua con la musica di Thomas Ostermeier, che porta sul palcoscenico il capolavoro di Henrik Ibsen, Hedda Gabler, un ritratto di donna crudele nella perenne ricerca di un’indipendenza che non riesce ad ottenere. Con Yasmeen Godder, invece, e il suo See her Change, la donna diventa una creatura fluida, in trasformazione perpetua, simbolo della nostra condizione sociale. Sasha Walz ci raccoglie tutti in una dimensione primitiva che alla musica sinfonica di Edgar Varèse, Arcana, si accompagna quella percussiva di Iannis Xenakis, Rebond B, e quella di Claude Vivier. Riprende la fragilità della vita umana Alessandro Sciarroni in Untitled – I will be there when you die, che sostituisce la scontata visione di un artista che vagabonda, con la delicatezza di un artista che danza. Il nostro Antonio Latella, per contro, ci costringe anch’esso ad una riflessione dolorosa attraverso il libro Le Benevole di J. Littell, per indagare il sentimento nazista di menzogna e morte che ha giustificato l’olocausto assieme agli attori e musicisti della Schauspielhaus Wien. Di un approccio estetico diverso i Muta Imago, che indagano un’altra crisi, quella del mondo arabo, e in particolare quella delle speranze e delusioni nate e morte attorno a Piazza Tahrir nel centro del Cairo. Di potere e violenza si occupa anche la leggendaria creazione di Jan Fabre, The Power of Theatrical Madness, dove il teatro si trasforma in una crudele creatura che abolisce il palcoscenico come è da tradizione concepito. Tuttavia, la storia cruda fa poi posto all’amore profano dei miti di Tristano e Isotta rivisitate nell’opera mutimediale di Santasangre e nel colore del folclore amerindo, con le leggende d’amore peruviane. Con Tebea Martin e il suo Duet for two dancers, invece, siamo di fronte alla società e al comportamento umano nella quotidianità lavorativa. Al centro l’ansia delle aspettative, i canoni imposti dal proprio ambito professionale, il timore di scelte sbagliate, il tutto condito con una raffinata ironia e un senso tutto sommato ottimistico. E poi la famosa e attesissima compagnia La Sociètas Raffaello Sanzio con Romeo Castellucci che presentano The Four Season Restaurant, simbolo del rifiuto dell’artista, della negazione dell’immagine e di una sorta di contratto sociale che porta irrimediabilmente alla solitudine. I temi ambientali e gli effetti dei cambiamenti climatici sono ripresi da una poetica della testimonianza, con video dal Vietman e dalla Cina e diventano i protagonisti di Sfumato, del coreografo Rachid Ouramdane, che racconta la fragilità delle persone comuni attraverso la musica di Jean-Baptiste Julien. settembre 2013 | Plus Magazine | EVENTI 21 EVENTI plicità. Lo fanno attraverso forme ed estetiche molto diverse, quasi che la molteplicità sia l’unica cifra unificante di quel momento confuso e quasi imprendibile che cerchiamo di definire contemporaneità. Sono artisti che continuano spesso a elaborare temi, traumi, innovazioni e rotture che hanno caratterizzato il Novecento, come a dire che per pensare il presente non si può prescindere dal secolo breve, anche nella creazione artistica. In questa necessità di essere saldamente qui e ora, il nostro pensiero non sfugge alla necessità di immaginare il futuro”. La sperimentazione regge l’intera struttura di Roma Europa Festival. L’intenzione principale non è la solita denuncia trita e ritrita. La diversità culturale, che vive nelle espressioni artistiche di una sessantina di individui, ha lo scopo di farci immergere in una dimensione che per quanto difficile e spesso incomprensibile possa sembrare, vuole solo farci riflettere su come noi tutti, insieme all’arte e al mondo, stiamo cambiando. Una riflessione sull’involuzione (vedi Latella con la guerra nazista o la più recente guerra civile in Mozambico ricordata in quest’occasione da Panaibra Canda) ma anche una testimonianza più aperta e fiduciosa verso una collettività di forme artistiche che convivono grazie all’amore e alla volontà di aprire sempre di più le frontiere dell’arte alla quotidianità più semplice ed ordinaria. Non essere più staccati e spettatori tout court. Essere noi, dentro di lei: e quindi la danza dentro il teatro, il teatro nella musica, la musica nelle arti visive. Abbiamo in fondo permesso a forme di comunicazioni diverse dalla scrittura di impadronirsi delle nostre abitudini, dovremmo volere che anche l’arte diventasse, in qualche misura e a nostra misura, ovviamente, una beata abitudine. “Grazie a Roma Europa – dice Paolo Damiani, conosciuto pittore romano e fedele fruitore di Roma Europa Festival da vent’anni – siamo testimoni, a 360 gradi, di tutto quello che accade nel mondo dell’arte. E lo siamo nell’attimo esatto in cui si fa spettacolo. Diventiamo spettatori di arti visive, ma poi di musica nel teatro e della performance teatrale nella musica. La complessità dell’arte è riconosciuta in quanto tale, senza una distinzione netta fra espressioni specifiche. E quindi sei spettatore di un balletto, ma lo sei pure di un’istallazione e di un opera musicale. Guardi uno spettacolo di prosa, ma sei accolto in una dimensione di arti visive contemporanee. Nulla è distinto. Ed è a mio parere un messaggio molto forte e preciso di quello che ci sta accadendo”. Anche When we were Old di Emmanuel Jouthe e Chiara Frigo parla di ambiente: una foresta pluviale trasformata in città e una vecchia stazione di benzina in un parco. Cicli compositi di costruzione e disfacimento, con vecchio e nuovo che si ritrovano. “Gli artisti che abbiamo invitato – spiega Fabrizio Grifasi, Direttore di Roma Europa – ci offrono il loro sguardo sull’uomo del nostro tempo, le sue contraddizioni, le sue ansie, la sua molte- 22 E infatti, accanto alle opere degli artisti, il pubblico può interagire proprio per dare senso a quella linea “non troppo sottile” che ci accompagna dalla vecchia tradizione artistica a quella di oggi, e alcuni spettacoli potranno essere visti in diretta streaming. Quest’anno, come novità assoluta, sarà disponibile una nuova applicazione dedicata alle attività del Festival, con dei codici da utilizzare nelle pagine del programma per scaricare gratuitamente i contenuti multimediali connessi a ogni spettacolo, così come gli speciali di Sky Arte HD e la documentazione di ogni evento che sarà disponibile sulla web TV di Roma Europa. Il Festival è un po’ tutto questo. L’arte che reagisce, ma che include. L’arte europea che ci abbraccia, ma che protesta. Monique Veaute spera che con la rassegna il confine tra arte, danza, design, fotografia e teatro venga superato. Sicuramente Roma Europa ci è vicina, quanto meno come provocazione e risposta ad una società che non ha forse più molto chiaro in cosa investire e come recuperare quella risorsa, profonda e prima, rappresentata proprio dal nostro patrimonio artistico. MODA Nuova stagione e nuovo gioco di parole per raccontare lo stile che i couturier hanno studiato per lei e per lui. Outfit e accessori non sono semplici anti freddo, ma vere opere d’arte che descrivono la storia e la personalità di chi li indossa e di chi li ha creati. La parola d’ordine è eleganza che va oltre la sua etimologia e diventa ricerca, studio e approfondimento. Perché essere chic – anzi, chiccosissimamente raffinati – non passa mai di moda. >>> BARBARA ODETTO (foto Archivio Stilisti) MODA MONCLER A QUALCUNO PIACE CALDO Cos’hanno in comune il trench, la giacca vis-à-vis e il chiodo nell’universo Moncler? Semplice, sono i nuovi must di questo brand che prosegue la tendenza iniziata da qualche stagione volta a reinterpretare il duvet in maniera totalmente nuova. Pur mantenendo fede ai requisiti tecnici che da sempre la caratterizzano, la griffe crea soluzioni estetiche alternative con un twist in più. La rivisitazione non si limita solo all’utilizzo della piuma, ma passa per l’estetica e stravolge il concetto di anti freddo. Linee e tagli importanti sono definiti da dettagli couture che enfatizzano la silhouette. Tinte chiare come lo champagne, il tortora e il grigio mélange si alternano ai toni del cammello, mentre accenti di giallo e di bianco si uniscono al noir. Le proposte si arricchiscono infine di tonalità nuove come il burgundy, il verde e il ruggine; le fantasie sono invece illuminate dal lurex e le stampe a fiori oppure marmorizzate tono su tono. Indossare Moncler, dunque, non significa solo essere protette dalle temperature più rigide, ma vivere uno stile perfetto sulla neve e ideale in città. >>> www.moncler.com PASO DOBLE BRUNO MAGLI Classico e contemporaneo al tempo stesso: è questo l’uomo Bruno Magli che per i mesi più freddi opta per i tradizionali mocassini college con frange e nappine rivisitati però con materiali nuovi come la crosta, il camoscio slavato e il ponyskin stampa animalier. Davvero interessante è l’accostamento di colori intensi e profondi come il nero, il dark bordeaux, il blu navy e il verde bottiglia per il mocassino con mascherina, proposto in vitello abrasivato in versione bicolor. Accanto all’intramontabile stringata fa capolino l’anfibio in vitello con inserti in “cervo tridimensionale” nelle sfumature del verde e del plum, per un lui che osa con disinvoltura. Chi opta per il lusso estremo sceglie invece i mocassini in coccodrillo proposti nei classici colori del nero e del blu, ma anche nei toni più caldi del cuoio e del bordeaux. Per la donna le calzature e gli accessori firmati Bruno Magli sono in coccodrillo e si colorano nei vivaci toni del rosa, del verde brillante e del lilla. Gli stivali cavaliere e i mocassini realizzati con lavorazioni artigianali in pellami pregiati sono invece abbinati alla nuova messenger bag. La nuance più cool è l’acquamarine proposta anche nella versione bicolor con il brown. Un must have al quale non si può certo rinunciare >>> www.brunomagli.it settembre 2013 | Plus Magazine | MODA 25 MODA BRIT STYLE Antonio Marras, poliedrico e mai banale, si ispira ad una lei di altri tempi che ama l’arte, la letteratura, i viaggi, la città, ma anche la campagna e il giardinaggio. Una lady dagli accenti british che mixa elementi del passato con capi attuali, senza dimenticare stile e personalità. La collezione autunno-inverno sceglie una mescolanza di materiali, forme e fantasie in cui preziosi jacquard si uniscono alla tappezzeria in velluto devorè e a ruvidi tweed maschili, a gessati e galles mélange. Naturalmente non mancano l’organza di seta e il raso di cotone pesante. I colori sono decisi: grigi e marroni illuminati da improvvisi lampi di luce che variano dai gialli ai fucsia, dai bianchi intensi ai rossi accesi. Splendide le giacche vintage in tweed, arricchite da ricami che sembrano “rubati” ai campi della campagna inglese, così come le coperte militari che diventano grandi pastrani. Non mancano infine intarsi di tessuti a rose ed elementi floreali, pizzo macramé e perle. Un’unione solo in apparenza discordante che offre affascinanti dicotomie che esaltano la femminilità in maniera nuova. >>> www.antoniomarras.it 26 MODA BORBONESE THE AVIATOR La donna icona di Borbonese per questa seconda parte dell’anno è Amelia Earhart, pioniera del volo in solitaria, la prima lady a trasvolare sull’Atlantico dopo Lindbergh e la prima persona ad attraversare il Pacifico, nel 1932. Per il suo carattere indipendente e contemporaneo Lady Lindy è la testimonial perfetta di queste bags concepite intorno all’idea del viaggio. L’estetica delle divise da aviatore è stata tradotta con il segno della “V” o chevron, che ricorre nella costruzione delle borse, nella loro forma, nei dettagli a punta delle maniglie, nello schema compositivo delle lavorazioni patchwork e dei ricami che riconducono al volo, questa volta della farfalla, già codice di Borbonese dagli anni ’80 quando la maison tradusse gli splendidi disegni di Giacomo Balla. Tornando ad oggi, i materiali sono morbidi e sensuali come da tradizione del brand, mentre le nuances giocano con il grigio perla, il blush, il lampone e si fanno complici del guardaroba femminile con gli immancabili cuoio e nero. ANTONIO MARRAS >>> www.borbonese.com settembre 2013 | Plus Magazine | MODA 27 MODA MOONLIGHT Tenebra e luce, seduzione e introspezione, colore e femminilità: questi elementi compongono la collezione fall-winter 2013 di Luisa Beccaria in un sottile gioco di contrasti, in bilico tra simbolismo e sensualità. La donna alla quale si ispira è iper femminile e sensibile, ama le forme morbide e scivolate, i pizzi macramè di lana e tulle ricamati in ciniglia. Per il giorno vuole praticità e sceglie cappotti nove decimi in tweed, tailleur e gonne alla caviglia, maxi cardigan e tubini affusolati in tulle stretch e ancora ampie gonne plissé con stampe arabesque e pois di ispirazione decò. Per la sera predilige invece la sinuosità e indossa abiti accesi da bagliori d’oro e pizzi metallizzati. La palette cromatica ha toni quasi lunari che spaziano dal panna al bianco con tonalità del blu notte, del bluette, del turchese, del verde emerald, dell’acid green sino ad arrivare al gold. Colori sussurrati che fanno sognare sotto le stelle dei cieli invernali. >>> www.luisabeccaria.it LUISA BECCARIA 28 MODA A SERIOUS MAN Il guardaroba Cantarelli ha uno stile che si riconosce dai tagli dei capi, dalla ricerca dei tessuti e dalla cura dei particolari sartoriali. Tutto è rigorosamente Made in Italy ed è studiato per un uomo che sa ciò che vuole. Gli abiti sono realizzati con le disegnature tipiche del brand – madras, tartan, overcheck – mentre i colori spaziano dalle tonalità della carta da zucchero al blu polveroso passando per i marroni caldi ed eleganti, il glacé, i bruciati, i nocciola e i beige freddi; non mancano poi il sabbia tendente al grigio con decorazioni che vanno dal ruggine al terra di Siena e all’ocra e ancora punti di verde e di rosso. Accanto ad una linea con una vestibilità più slim sia nelle giacche e nei cappotti sia negli abiti, il brand propone anche una gamma destrutturata e easy chic. Perché Cantarelli veste l’uomo con eleganza in ogni momento della giornata. CANTARELLI >>> www.cantarelli.it settembre 2013 | Plus Magazine | MODA 29 MEDICINA E SALUTE di Barbara Odetto (foto A. Lercara) Prevenzione in rosa Da IRM check up dedicati all’universo femminile Lo stile di vita, è risaputo, incide in maniera significativa sulla salute e sul benessere delle persone; nel caso dell’universo femminile, poi, ai fattori connessi allo stile di vita se ne aggiunge un altro legato alla sfera sessuale: l’ingresso nello stato di menopausa, infatti, può determinare l’insorgere di una serie di patologie e problematiche più o meno invasive – carcinoma al seno e all’utero, osteoporosi – che tuttavia, se indagate nel corso degli anni attraverso programmi di prevenzione mirati, possono essere bloccate ai primi segni di insorgenza o comunque curate. Senza creare allarmismi ingiustificati, è bene sapere che il tumore al seno colpisce una donna su dieci. Non solo: ogni anno nel nostro paese vengono diagnosticati trentasettemila nuovi casi, molti dei quali però sono risolti con successo. La mortalità per questa patologia, fortunatamente, è diminuita in maniera sensibile sia grazie ai costanti progressi della ricerca medica sia perché sempre più donne si sottopongono a screening periodici. Spesso infatti la palpazione del seno fatta in autonomia non basta a diagnosticare la patologia e si rendono necessari esami specifici quali la mammografia e l’ecografia mammaria. 30 La prevenzione è davvero un alleato prezioso: per questa ragione il centro IRM (Indagini Ricerche Mediche) di Pianezza propone un interessante percorso senologico integrato, studiato in funzione dell’età. Al di sotto dei 40 anni è bene effettuare una visita senologica – che consiste nell’anamnesi, nell’ispezione e nella palpazione – associata ad una ecografia mammaria; al di sopra dei 40 anni invece è utile integrare il percorso di screening con la mammografia, da effettuarsi una volta all’anno. Entrambi gli esami diagnostici non sono né invasivi né dolorosi e, soprattutto, sono altamente specifici. Parallelamente è stato sviluppato un mini check-up ginecologico che prevede, oltre agli esami ematochimici, il PAP TEST, la visita ginecologica ed il controllo senologico. Lo screening senologico e quello ginecologico possono essere abbinati tra di loro ed, eventualmente, adeguati alle esigenze specifiche delle pazienti ed al loro quadro diagnostico. Presso IRM è attivo anche un ambulatorio di osteoporosi, altro argomento delicato e fondamentale per l’universo rosa dal momento che il suo insorgere è spesso legato alla menopausa. In questa fase della vita della donna si ha infatti una riduzione nella formazione degli estrogeni, che svolgono un’azione protettiva nei confronti del tessuto osseo. La patologia è piuttosto diffusa e interessa il 25% delle donne con età superiore ai 40 anni, il 33% delle signore sopra i 60 anni e il 66% di quelle oltre gli 80 anni. Classificata come malattia sistemica dello scheletro, l’osteoporosi causa una progressiva riduzione della massa ossea e un deterioramento della microarchitettura del tessuto osseo, che diventa quindi più fragile e facilmente soggetto alle fratture. Particolarmente a rischio in tal senso sono le anche, la colonna vertebrale e il polso. Nel centro IRM è possibile effettuare un percorso di prevenzione specifico composto di due fasi: la prima prevede la visita specialistica di valutazione dell’osteoporosi e la densitometria ossea, fondamentali per individuare la presen- za della patologia e l’eventuale grado di avanzamento; la seconda fase, consigliata soltanto alle pazienti con un marcato sviluppo della patologia, prevede un pacchetto di esami ematochimici altamente specifici, tra cui CTX, vitamina D, fosfatasi alcalina ossea. Sulla base dei risultati ad ogni donna viene consigliato un percorso specifico da seguire che consiste sia nella cura attraverso medicinali mirati, sia nella pratica di attività fisica e nell’individuazione di un adeguato regime alimentare. Centro IRM Indagini Ricerche Mediche Via Torino 19 – Pianezza (To) Tel. 011 9662585 www.ricerchemediche.it [email protected] ES - Essersani Corso Regina Margherita 304 – Torino Tel. 011 7499617 www.essersani.it [email protected] Convenzione associati FABI Plus: •priorità di accesso ai programmi di prevenzione; •20% di sconto su visite specialistiche private; •10% di sconto su esami diagnostici privati. MEDICINA E SALUTE di Emanuela Truzzi (foto A. Lercara) Il Dr. Claudio Panico è Primario di due reparti all’Ospedale Oftalmico di Torino: Traumatologia Oculare e Oculistica Generale. La Traumatologia oculare è una disciplina altamente specialistica di cui esistono solo due Reparti in Italia, a Torino e a Napoli. Nuove tecnologie nella chirurgia refrattiva: FEMTOLASIK Dr. Panico, racconti ai nostri lettori la sua storia professionale. Professionalmente sono nato nel reparto di traumatologia dell’Oftalmico di Torino e sono sempre rimasto interno da oltre trent’anni. Qui affrontiamo tutta la chirurgia oculare, dal trapianto della cornea alla cataratta, dalla correzione dei difetti di refrazione, fino alla chirurgia della retina con i corpi estranei, i distacchi di retina, la rottura del bulbo. Sono titolare di un corso di 32 Pronto Soccorso e Chirurgia Traumatologica presso la Scuola di Specialità in Oftalmologia dell’Università di Medicina di Torino. Con il passare degli anni, oltre a continuare il nostro aggiornamento internazionale, ho iniziato ad essere invitato come chirurgo a corsi e congressi di chirurgia in diretta. Ad esempio al congresso inglese svoltosi a Windsor e trasmesso via satellite a una platea di 400 oculisti riuniti a più di 300 miglia di distanza. In quell’occasione eseguii due interventi di microchirurgia della cataratta praticata attraverso due piccolissimi fori, tecnica che nel 2004 era poco diffusa in Gran Bretagna. Più recente è stato l’invito ad eseguire in diretta una chirurgia combinata, cioè un intervento di cataratta associato ad una chirurgia della retina con una tecnica mininvasiva a piccolo taglio al congresso internazionale SOI svoltosi a Milano, nel maggio 2012. Ultimamente abbiamo operato i tre ragazzi della Val di Susa a cui è scoppiata una bomba a mano alcuni mesi fa. Li abbiamo soccorsi una domenica, aprendo due sale operatorie contemporaneamente e operando dalle sette del mattino alle cinque del pomeriggio. Il ragazzo più grave ha perso anche una mano e dopo 4-5 ore di intervento chirurgico di ricostruzione del bulbo oculare ci siamo dovuti arrendere e abbiamo dovuto asportarlo. L’altro occhio percepiva ancora la luce, quindi abbiamo effettuato il trapianto della cornea, ricostruito il bulbo, asportato la cataratta, riaccollato il distacco di retina e fermato l’emorragia. I 2 ragazzi più colpiti sono stati rioperati tutti e due per tre volte nel giro di un mese e mezzo e adesso hanno un residuo di capacità visiva e confidiamo che possano recuperare ancora. Il terzo ragazzo ha subito un solo intervento ed ha un’ottima MEDICINA E SALUTE visione in entrambi gli occhi. Arrivano spesso casi molto gravi in quanto gestiamo l’unico pronto soccorso regionale oculare aperto 24 ore al giorno per 365 giorni. Ci parli delle nuove tecnologie utilizzate per trattare casi meno disperati e garantire un miglior benessere. L’oculistica è una delle scienze mediche che ha avuto lo sviluppo più rapido negli ultimi anni. L’evoluzione tecnologica degli strumenti diagnostici e terapeutici è stata tale da rendere rapidamente obsolete le proprie attrezzature nell’arco di pochissimi anni. Abbiamo effettuato investimenti importanti per comprare i nuovi laser con cui trattare i difetti di refrazione come la miopia, l’astigmatismo, l’ipermetropia e adesso anche la presbiopia. Oggi siamo in grado di trattare anche i pazienti oltre i 40 anni riuscendo a far portare meno gli occhiali da vicino. L’ultimo laser è stato acquisito l’anno scorso e abbiamo maturato un followup di un anno e mezzo. Ogni quattro anni sostituiamo i nostri laser, alla scadenza del leasing d’acquisto, in modo da contare sempre sul massimo della tecnologia. Questo per quanto riguarda la professione privata, mentre il sistema sanitario nazionale in tempi di spending review non può gestire investimenti così importanti che superano il milione di euro. Anche se avessimo accesso a tali risorse sarebbero destinate a risolvere patologie più complesse. La chirurgia refrattiva si può assimilare parzialmente alla chirurgia estetica e quindi non è così indispensabile, anche se ci sono dei difetti di vista importanti, per i quali non è soltanto un mero desiderio di migliorare il proprio aspetto estetico ma una reale necessità. Con un difetto grave che comporti l’uso di lenti troppo forti, la visione diventa scarsa anche con gli occhiali, mentre grazie al trattamento laser o l’utilizzo delle lenti a contatto la visione migliora molto. Quali sono stati i progressi più recenti in tal senso, Dr. Panico? Per molti anni abbiamo utilizzato i laser a eccimeri, mentre ora ci sono un brand conosciuto al grande pubblico che produce ottiche per cannocchiali, lenti per occhiali, obiettivi fotografici, lenti per telescopi astronomici con una reputazione elevatissima da oltre duecento anni e costantemente al top dell’industria ottica mondiale. Di questi laser a femtosecondi ce ne sono due in Piemonte ma di questa qualità con piattaforma Zeiss ce ne sono solo tre in tutta Italia. quelli a femtosecondi, come il modello che abbiamo acquisito di recente. Il femtosecondo è un’unità di misura di tempo uguale a un miliardesimo di milionesimo di secondo ed è il tempo impiegato da un elettrone per passare da uno stato ad un altro. Utilizzando impulsi così brevi questo laser può applicare un’energia molto piccola con un bassissimo effetto termico e provocare un traumatismo praticamente irrilevante, pur essendo terapeuticamente molto efficace e molto sicuro. Il nostro appartiene già alla 4ª generazione. Abbiamo acquisito una piattaforma Zeiss, il marchio migliore e più innovativo che opera in questa tecnologia. Si tratta di Come si svolge questo intervento? Il paziente non si accorge assolutamente di nulla e anche dopo l’intervento non prova alcun dolore, il recupero della vista è pressoché istantaneo. Se i pazienti vengono operati il venerdì noi promettiamo di poter andare a lavorare già il lunedì. Con il laser a eccimeri il primo giorno e la prima notte erano dolorose, si doveva rimanere al buio tre o quattro giorni e tenere le lenti a contatto per cinque, mentre prima di poter stare al computer per tutta una giornata lavorativa dovevano passarne quindici; con il femtolaser il recupero è immediato. Gli interventi vengono effettuati presso la Clinica Fornaca dove abbiamo una sala operatoria dedicata che utilizziamo in esclusiva e i laser sono di nostra proprietà, non della clinica. Avevamo bisogno di poter contare su un ambiente sterile che non venisse utilizzato da nessun altro. settembre 2013 | Plus Magazine | MEDICINA E SALUTE 33 MEDICINA E SALUTE sivo matura fino ai 18 anni e bisogna considerare che esiste un intervallo di variabilità individuale per cui per avere la garanzia della massima stabilità del risultato è consigliabile attendere fino ai 22/23 anni. La nostra esperienza ventennale ci conferma che il difetto che andremo a correggere non peggiorerà più, a meno che sia in atto una malattia miopica evolutiva, destinata a peggiorare durante tutto il corso della vita. In questi casi bisogna chiarire bene al paziente che si resetta la miopia e dopo due o tre anni ci sarà un nuovo peggioramento. Se i criteri di selezione sono corretti i casi di un nuovo intervento sono rarissimi. Il mio consiglio è quello di farsi regalare l’intervento per la laurea. È un bel regalo! Oggi siamo in grado di correggere tutti i quattro tipi di difetti di refrazione, intervenendo su miopia, astigmatismo, ipermetropia e presbiopia. Dr. Panico, ci sono dei limiti di età da rispettare per effettuare l’intervento? Noi consigliamo di attendere i 22/23 anni e interveniamo solo a quell’età. Prima operiamo soltanto coloro che devono effettuare un concorso che richieda il massimo della capacità visiva come per entrare nei carabinieri o in alcuni reparti specializzati dell’esercito o per gli allievi piloti. Il sistema vi- Quali sono gli esami da affrontare prima di sottoporsi a questo intervento? Individuare un difetto di vista che sia compatibile con quello trattabile con il laser e quindi non estremo. I casi più complessi si possono correggere meglio con la chirurgia o con delle lenti intraoculari. Inoltre il difetto non deve essere progressivo. Si misura lo spessore della cornea con la pachimetria e si esegue una topografia corneale per rilevare irregolarità della superficie corneale. Se la cornea è regolare il laser effettua un ottimo lavoro altrimenti, come nel caso del cheratocono che rappresenta un criterio di esclusione assoluta, preferiamo non intervenire. Il criterio ispiratore di questa chirurgia è di essere una tecnica a complicanze tendenti a zero. Tutti quei casi che possono comportare un minimo rischio li escludiamo. Per quanto riguarda la cataratta, intervenite sempre con il femtolaser? Stiamo valutando di utilizzarlo ma la nostra tecnica tradizionale ad ultrasuoni è eccellente, non necessita di anestesia, si pratica una fessura di 1,8 mm nella cornea attraverso cui viene infilata una lente pieghevole, arrotolata come una foglia di sigaro e il paziente va a casa con le sue gambe, senza bendaggi e dopo 24 ore vede bene. È un intervento che effettuiamo con la stessa tecnica anche in ospedale. L’altro nostro cavallo di battaglia sono gli interventi sulla retina. Una chirurgia mininvasiva senza punti con un recupero molto rapido che comprende tutta la chirurgia della macula e la terapia della degenerazione maculare senile. Siamo stati uno dei cinque centri specialistici in Italia ad aver condotto queste sperimentazioni. Gli interventi maculari li associamo sovente alla cataratta. Eseguiamo anche la chirurgia del distacco di retina, una chirurgia molto complessa che richiede un training lunghissimo e pochi oculisti sono in grado di affrontare. Diversamente dalle molteplici strutture low cost sorte negli ultimi anni, possiamo paragonare l’equipe del Dr. Panico al team Ferrari di F1, un’eccellenza italiana inimitabile dove tecnologia e capitale umano si coniugano allo stato dell’arte! Dr. CLAUDIO PANICO - Oculista C.so Vittorio Emanuele II 62 - Torino Tel. 011 542593 Fax. 011 9112810 www.oculistapanico.it [email protected] Convenzione associati FABI Plus: sconto del 10% su ogni tipo di prestazione, sia diagnostica che chirurgica non coperta da assicurazione 34 MEDICINA E SALUTE di Emanuela Truzzi (foto A. Lercara) Maria Luisa Pozzuoli Quando la richiesta di una paziente va al di fuori dell’armonia fisiologica della figura, come si comporta Dott.ssa Pozzuoli? Se mi viene richiesto un cambiamento radicale che reputo non armonico cerco di persuadere la paziente spiegando tutte le problematiche legate a quel tipo di correzione. Nel caso ritenga il risultato di cattivo gusto, posso anche declinare l’intervento. Con l’ausilio di tabelle antropometriche cerco sempre di evidenziare quali risultati si possono ottenere mantenendo un’armonia del proprio corpo e quali difficoltà funzionali si incontrano quando si vuole esagerare. una scelta consapevole Parlando di chirurgia mammaria, può essere necessario ricorrervi a seguito di una gravidanza per ritornare allo stato precedente? Ritornare al seno precedente alla gravidanza e all’allattamento è impossibile. Con la gravidanza avvengono modificazioni strutturali a carico dei legamenti di Cooper che sono irreversibili. Questi legamenti si allentano e non c’è più il reggiseno dermico naturale, il seno scende e sembra svuotato. In questo caso si parla di ptosi mammaria. Utilizzando le protesi più moderne, pur non riuscendo a replicare la tonicità di un seno naturale lo si rimodella per dare nuovamente alla donna un’immagine armoniosa con un seno bello alla vista e al tatto. Personalmente scelgo le migliori protesi mammarie Allergan e Mentor, garantite a vita. nista sia laureato. I medici specialisti in chirurgia plastica o dermatologia sono le figure professionali di elezione, le uniche a possedere le conoscenze anatomiche indispensabili per operare sul derma. Sembra un’affermazione scontata, ma oggi non lo è. Sicuramente è importante stabilire un’empatia con il medico che prende in cura la propria immagine. Non bisogna aver timore di affermare esplicitamente che cosa si vuole ottenere, sia un ritocco che non deve farsi notare come un intervento più evidente. Per un chirurgo plastico il successo più grande è quello di riuscire a soddisfare i desideri della paziente. Per quanto riguarda l’invecchiamento del viso, che cosa si può fare senza ricorrere a un vero e proprio lifting? Premesso che il processo di invecchiamento comincia a 25 anni, le regole basilari sono quelle della prevenzione. Evitare l’esposizione ai raggi solari, il fumo, l’alcol, le abitudini di vita viziate e lo scarso riposo. Anche l’alimentazione va curata. Si può iniziare con un cosmeceutico, una crema che nasce dalla sperimentazione di un’azienda specializzata soltanto in questo tipo di prodotto, formulato per i diversi tipi di pelle. Parliamo di medicina estetica: è un trattamento propedeutico a una serie di metodiche ben conosciute che vanno appli- CHIRURGIA ESTETICA: È un piacere conoscere la Dott.ssa Maria Luisa Pozzuoli, medico specialista in Chirurgia Maxillo Facciale e Master in Chirurgia Estetica Morfodinamica: 14 anni dedicati allo studio conseguendo sempre il massimo dei voti e una professione esercitata con eccellenti risultati. Oggi più che mai è importante affidarsi a mani competenti ed esperte, non solo nell’ambito chirurgico ma anche per la cura dell’aspetto estetico complessivo della persona. Quali sono i passaggi che si possono affrontare prima di arrivare a veri e propri interventi chirurgici? Innanzitutto assicurarsi che il professio- 36 MEDICINA E SALUTE cate in ambulatorio con competenza. Si va da un soft peeling per eliminare le cellule morte a un restyling completo a radiofrequenza, una tecnica che scalda il derma e ha effetto tensore sulle fibre collagene, inducendo la produzione di nuovo collagene e quindi con un’azione che si protrae nel tempo. Sono tante le tecniche con effetto sinergico che si possono applicare per raggiungere risultati assolutamente naturali. Come medico estetico lei persegue un’armonia del volto e del corpo senza eccessi che evidenzino un intervento innaturale. Si può iniziare un percorso. Chiedo sempre alle mie pazienti di descrivere che cosa suscita più fastidio e molte non sanno rispondere. Vorrebbero genericamente un cambiamento, ma non sanno esattamente in quale direzione e chiedono di essere supportate. Oppure si fissano su un difetto microscopico trascurandone altri molto più evidenti. Questo dimostra come la psicologia giochi un ruolo prevalente. Utilizzo delle foto pre e post trattamento per documentare l’efficacia degli interventi che attuo, come l’applicazione di un filler o una biostimolazione con fattori di crescita piastrinici, in modo che la paziente possa dare una valutazione oggettiva del risultato raggiunto. Per effettuare gli interventi chirurgici a quali strutture si affida Dott.ssa Pozzuoli? Presso la Clinica Fornaca a Torino, la Columbus a Milano e Villa Parioli a Roma. Qui eseguo interventi di mastoplastica, rinoplastica, liposuzione, blefaroplastica, addominoplastica. In studio non eseguo alcuna chirurgia. E il pubblico maschile cosa chiede di preferenza? È vero che c’è una differenza tra i pazienti torinesi e quelli di Milano e Roma? Certamente! A Torino i pazienti vengono nel mio studio per informarsi ma sono molto indecisi e raramente passano all’azione. A Milano e Roma invece sono più decisi. Quando giungono alla prima visita mi chiedono esattamente un certo tipo di intervento. Il pubblico maschile è molto più esigente e vanitoso di quello femminile, ma anche più riservato. Nessuno vuole ammettere di fare ricorso alla chirurgia estetica. Mentre tra le donne la classe sociale è eterogenea, i maschi appartengono quasi sempre alle categorie dirigenziali o imprenditoriali. Gli interventi più richiesti sono tossina botulinica e filler per le rughe del viso e poi liposuzione e rinoplastica. Riferendoci alle figure professionali che propongono trattamenti di medicina e chirurgia estetica, oggi esiste una certa giungla. Cosa ci dice in proposito? Sono in molti a proporre trattamenti, dal centro estetico al medico dentista. Entrambi non hanno la professionalità per intervenire in questo ambito. Esistono colleghi che attrezzano il proprio studio per effettuare interventi di chirurgia come mastoplastiche e liposuzioni, facendo correre gravissimi rischi alle pazienti. È importante comprendere che si tratta di una chirurgia a tutti gli effetti e necessita di sale operatorie attrezzate, un’equipe multidisciplinare con anestesisti e rianimatori. C’è un rischio intraoperatorio e perioperatorio, è indispensabile disporre di attrezzature di primo livello. Ci si accorge della superficialità di certi approcci soltanto quando avviene un incidente grave. È necessario uno screening mirato dei pazienti, non tutti possono venire operati e non si devono far correre rischi inutili. Suggerisco alle pazienti di valutare attentamente la professionalità delle figure a cui affidare la propria salute e avere consapevolezza dei rischi a cui si espongono accettando di sottoporsi a una chirurgia low cost oppure a una medicina estetica generica e approssimativa che non sia in grado di certificare provenienza e qualità di protesi e sostanze impiegate. Quindi una scelta consapevole e oculata affidandoci a una figura professionale come la Dott.ssa Pozzuoli, che esercita con successo da molti anni! Dott.ssa MARIA LUISA POZZUOLI Chirurgo Estetico e Chirurgo Maxillo Facciale Per prenotazioni: •Torino: Studio Medico Via Pietro Micca 21 - Torino Tel. 011 6989797 Cell. 345 3105694 •Milano: Clinica “Columbus” Via Michelangelo Buonarroti 48 Milano Cell. 345 3105694 •Roma: Clinica “Villa Parioli” Via F. Giordano 8 - Roma Cell. 345 3105694 www.dottoressapozzuoli.com [email protected] Convenzione associati FABI Plus: sconto del 10% sui trattamenti di medicina estetica settembre 2013 | Plus Magazine | MEDICINA E SALUTE 37 MEDICINA E SALUTE di Emanuela Truzzi (foto A. Lercara) logia presso l’Università di Pisa. Le due materie sono strettamente legate e consequenziali per produrre una diagnosi corretta: il posturologo ricerca la causa di un’errata postura e se il problema coinvolge le strutture del piede, il podologo è il professionista specializzato che si occupa di curarla. Che cos’è la postura? La nostra posizione nello spazio è regolata da informazioni che giungono alla struttura del nostro sistema nervoso centrale dai recettori posturali quali per esempio: l’apparato vestibolare, il recettore oculare, l’apparato stomatognatico, la pelle e il piede. Questi recettori forniscono contemporaneamente delle informazioni che consentono al nostro corpo di attuare delle contrazioni muscolari per mantenere, ad esempio, la stazione eretta. I recettori devono fornire delle La SALUTE DEL PIEDE affidata al professionista Il Dott. Luca Traversone è un podologo laureato presso la facoltà di Medicina e Chirurgia di Genova in podologia con un master in posturologia. Ha tre studi in città e provincia. Ci spieghi meglio la figura del podologo, Dott. Traversone. Di cosa si occupa? Il podologo si occupa della salute del piede e delle patologie legate alla deambulazione. Dopo la laurea in podologia ho voluto completare la mia formazione professionale con un Master in Posturo- informazioni coerenti affinché noi manteniamo delle posizioni, delle posture corrette. La postura corretta è quella che genera il minor dispendio energetico. Una postura sbagliata nasce quando un recettore lavora male e passa al sistema nervoso centrale informazioni incoerenti. Entro certi limiti il nostro organismo riesce a compensarle, oltre si innescano stati patologici. Una cicatrice che altera la sensibilità, un piede che non svolge fisiologicamente le fasi del passo oppure un grave difetto della vista possono procurare informazioni incoerenti e dare adito a posture scorrette. Il ruolo del posturologo è quello di individuare qual è il recettore che dà l’informazione sbagliata e incoerente che genera il difetto di postura. Se ricade nell’ambito di sua competenza lo cura, altrimenti lo affida ad altro posturologo specialista in quel recettore disfunzionale. Quali sono i motivi per cui una persona può rivolgersi a un podologo? A Torino la professione del podologo è 38 MEDICINA E SALUTE ancora poco conosciuta, siamo soltanto otto. Spesso ci si rivolge di preferenza, a seconda del problema, all’ortopedico o all’estetista. In generale qualsiasi dolore alle strutture del piede durante la deambulazione e non, dovrebbe indirizzare il paziente al podologo. Spesso si rivolgono a noi gli sportivi per correggere un difetto biomeccanico nello svolgimento del passo che ne limita le prestazioni. Oppure la persona che lavora in piedi tutto il giorno e vuole risolvere il dolore alle estremità. Il podologo è in grado di fare una diagnosi, una prescrizione di ortesi plantare e direttamente la sua realizzazione in quanto in possesso di autorizzazione del Ministero della Salute come costruttore di dispositivi medici su misura. Spesso le donne fanno riferimento ai centri estetici per risolvere problemi di minore entità. È corretto? Assolutamente no. Anche un semplice callo, un’ipertrofia cutanea ricorrente, può avere una causa disfunzionale che va diagnosticata e curata. Questo è un processo che un centro estetico non può affrontare, il personale non ha le basi scientifiche per farlo e non è autorizzato per legge a porre in atto alcuna cura. Il centro estetico può migliorare l’aspetto delle estremità, ma non curarle. Utilizzare strumenti destinati al personale sanitario con poca cognizione non porta ad alcun vantaggio, anzi può essere peggiorativo. Quali sono le patologie che più frequentemente provocano danni alla salute del piede? Ho svolto la mia tesi sul piede diabetico e continuo a collaborare con gli ambulatori del centro diabetologico del San Giovanni Vecchio-Molinette. Il diabete è una patologia invalidante che provoca gravi danni alle strutture vascolari e nervose, limitando la funzionalità delle estremità. Rimuovere un ipercheratosi da un piede diabetico richiede la massima cautela per non procurare ulcere. Non intervenire nella maniera corretta rimanendo troppo superficiali può mascherare una lesione che invece andrebbe scoperta e curata tempestivamente. Il paziente diabetico deve affidarsi ad un podologo, essere educato circa la sua patologia e controllato continuamente per prevenire complicazioni che, se trascurate, diventano di difficile risoluzione. È vera la consuetudine che prevenire è meglio che curare, ma pochi la mettono in pratica. Quali sono le categorie di sportivi che si rivolgono alle sue cure, Dott. Traversone? Ad esempio i calciatori, che hanno frequentemente male al piede e alla gamba. In quel caso dobbiamo effettuare un’analisi biomeccanica del loro passo durante la corsa ed eventualmente correggere un movimento non fisiologico, compensandolo con un plantare o una diversa scarpetta. Oppure le ballerine, che a causa della posizione sulle punte presentano sovente unghie spaccate o incarnite che ne limitano la performance, allora si pone in atto la riabilitazione ungueale. La corsa è molto traumatica per le estremità e se il piede del podista non svolge correttamente la dinamica del passo è necessario ridistribuire le pressioni generate dal gesto atletico attraverso un plantare. In ambito sportivo si possono realizzare delle piccole ortesi digitali in silicone che servono a proteggere e limitare gli attriti e le pressioni nella scarpetta. Questo elimina il dolore e permette alle strutture infiammate di guarire. Sono utili sia agli sportivi professionisti sia ai dilettanti o anche a chi ha una piccola deformità in un dito che ne limita la deambulazione. Ci sono professioni che richiedono calzature particolari che provocano disagi o traumi al piede. Nel caso di un diabetico le scarpe antinfortunistiche non sono proprio le calzature ideali e possono procurare lesioni. Si deve intervenire creando una struttura protettiva e al tempo stesso non traumatica per le delicate strutture anatomiche dei portatori di tale patologia. Parliamo di noi donne che per vanità costringiamo i nostri piedi dentro calzature belle a vedersi ma faticose e traumatiche da portare. Cosa ci consiglia? Un tacco alto indossato tutto il giorno provocherà dei danni mentre porta- Luca Traversone to saltuariamente per una serata o un evento non genererà alcun problema, sempre che a monte non ci siano patologie che rendano pericolosa la calzata anche per 10 minuti. A lungo termine i tacchi alti provocano metatarsalgie e, qualora ci sia una predisposizione genetica, l’insorgenza dell’alluce valgo. Anche le scarpe completamente piatte come le ballerine causano problemi di talloniti e tendiniti al tendine di Achille. La scarpa migliore è quella che consente una distribuzione equilibrata della pressione tra avampiede e tallone. Il tacco ideale è intorno ai 4 centimetri. Dott. LUCA TRAVERSONE - Podologo • Via Giannetti 7a (zona Gran Madre) Torino - Tel. 011 8399088 • Via Abeg 43 - Borgone di Susa (To) Cell. 347 0744686 • Via Mazzini 3/B - Settimo Torinese (To) Tel. 011 3745581 Cell. 347 0744686 www.podologist.it [email protected] Convenzione associati FABI Plus: sconto del 15% su visita podologica e posturale settembre 2013 | Plus Magazine | MEDICINA E SALUTE 39 BENESSERE di Barbara Odetto (foto A. Lercara) Chiara, come si è avvicinata alla Kinesiologia? Nel 1994 ho iniziato a frequentare dei corsi di massaggio e per anni ho approfondito questo aspetto. Sentivo però che mi mancava una parte che andasse oltre ciò che era puramente solo strutturale e che dovevo completare la mia formazione. Ho scoperto la Kinesiologia quasi per caso e mi sono subito appassionata; mi sono iscritta all’Istituto IKSEN di Maurizio Piva, che oltre 30 anni fa ha introdotto in Italia questa disciplina, e sono diventata operatore abilitato AKSI. La Kinesiologia per il benessere dell’individuo Come si articola una seduta? Dopo un primo incontro in cui pongo delle domande specifiche per conoscere la persona e i suoi eventuali disagi, definisco con il soggetto l’obiettivo che consiste nel passare dal disturbo che avverte al contattare il potenziale che serve per la sua eliminazione. La motivazione ha un ruolo fondamentale per sviluppare il potenziale dell’individuo, per questo bisogna scoprire qual è e dov’è il blocco, ma soprattutto occorre capire se chi si sottopone ad una seduta kinesiologica vuole realmente stare bene. Durante la seduta non mi limito quindi ad ascoltare, Ne parliamo con Chiara Mattea P otenzialmente ogni persona ha tutte le risorse necessarie per vivere in equilibrio con se stessa, con gli altri e con l’ambiente che la circonda. I fattori di stress che intervengono più o meno quotidianamente e che creano disarmonia, però, sono molteplici e il loro accumularsi può dare vita a tensioni di carattere fisico, psicologico, emotivo e non solo. Un valido aiuto per ritrovare un benessere generale è la Kinesiologia, una tecnica riequilibrativa che attraverso la valutazione del tono muscolare dell’individuo è in grado di definire esattamente lo stato di salute dell’organismo. Il fondatore di questa affascinante disciplina è il medico chiropratico americano Dott.George Joseph Goodheart Jr. che nel 1964 pubblicò sulla rivista Digest of Chiropractic Economics un articolo sulla Kinesiologia applicata. Le sue teorie trovarono il favore di molti suoi colleghi e a poco a poco il metodo si diffuse con successo grazie ad un suo stretto collaboratore, il Dott. John Thie, non solo negli Stati Uniti, ma in tutto il pianeta. Per conoscere meglio la disciplina e i suoi diversi benefici abbiamo incontrato Chiara Mattea, da tempo operatrice in Kinesiologia e istruttrice di Touch for Health, Touch for Learning ed Energia Tibetana, che con grande solarità ci ha raccontato in modo chiaro come avviene una seduta e come il soggetto interessato recupera in poco tempo il proprio benessere psico-fisico. 40 ma osservo anche il linguaggio del corpo perché mi fornisce delle indicazioni importanti. Dopo la prima fase procedo con il test muscolare e attraverso questo evidenzio quale tecnica è più adatta per portare la persona alla motivazione e al raggiungimento del traguardo. In cosa consiste il test muscolare? Mentre il soggetto cerca di mantenere una posizione stabilita a priori di un arto superiore o inferiore, effettuo per pochi secondi una pressione ferma e costante sul muscolo. Non misuro la forza fisica, ma la prontezza di riflesso che ha il muscolo: la variazione di tono da stabile BENESSERE a non stabile o vice versa ci indica se e su quale aspetto occorre lavorare. La disarmonia può essere di carattere fisico, ad esempio strutturale o biochimico, ma anche di tipo nutrizionale, emotivo, mentale o puramente energetico. Dopo il test chiedo al corpo dove intervenire per raggiungere l’obiettivo e, sempre attraverso questo, ricevo la risposta. L’aspetto interessante è che talvolta il corpo mi offre indicazioni diverse dalla mia idea originaria, questo perché – ad esempio – un disagio articolare o posturale può essere legato ad un aspetto emozionale. Io traduco i messaggi che ricevo e lavoro in quella direzione, utilizzando la tecnica più adatta per ognuno. Quali tecniche adotta dopo il test muscolare? Dipende dalla risposta che ricevo dall’organismo. Ho un ventaglio molto ampio, composto da più di 200 tipi di tecniche diverse. Alcune di queste puramente strutturali, altre più legate all’aspetto emotivo o energetico della persona. Eseguo tutte quelle che il sistema mi comunica essere necessarie. Tra queste, l’utilizzo di riequilibri di Energia Tibetana e dei Fiori di Bach rappresentano – per il mio lavoro con la persona – un buonissimo supporto. Come “lavorano” i Fiori di Bach? Questo tipo di floriterapia considera le emozioni e la personalità del soggetto, che sono alla base del sintomo che si manifesta nel corpo: il fiore avvia il processo di trasformazione dell’emozione, che passa da negativa a positiva, sino a far scomparire del tutto il disturbo fisico, espressione di un disagio molto più profondo. Individuando il fiore attraverso i test spesso si hanno delle sorprese perché quello evidenziato non è il fiore che toglie il sintomo, ma quello che serve per produrre il cambiamento necessario ad andare verso l’obiettivo. Che cos’è l’Energia Tibetana? Si tratta di una tecnica che considera la presenza nell’essere umano di figure a forma di 8 o infinito che vorticano in armonia. Ce ne sono di grandi, che interessano tutto il corpo, di medie – ad esempio nella testa, nel tronco e nelle gambe – e di piccole, per lo più nelle articolazioni e nelle cicatrici. Quando si verificano dei traumi fisici o emotivi queste figure non si muovono più in maniera fluida e armonica e devono quindi essere riequilibrate. Alcuni benefici del migliorare il flusso a forma di 8 sono: alleviamento del dolore fisico, riduzione del gonfiore, aumento del movimento delle articolazioni, più energia e vitalità e centratura. É possibile anche che sia macchie cutanee che cicatrici sbiadiscano. Quanto dura una seduta di Kinesiologia? Negli adulti dai cinquanta minuti all’ora, nei bambini sono sufficienti quarantacinque minuti. A chi consiglia questa tecnica? A tutti coloro che hanno come obiettivo il proprio benessere psico-fisico e il mantenimento della salute. La Kinesiologia non è utilizzata a livello diagnostico e, soprattutto, non sostituisce assolutamente la medicina tradizionale. La sua finalità è il riequilibrio energetico di tutte le componenti della persona, per cui ha un approccio olistico, inoltre non è invasiva e dunque è perfetta per tutti, dai neonati agli anziani. Da anni collaboro con vari enti e la applico anche su persone con disabilità fisiche, emotive e mentali con risultati a volte sorprendenti. Ci sono disturbi sui quali la Kinesiologia ha presa maggiore? Proprio perché dipende dall’obiettivo di benessere di ciascun individuo, tutti gli squilibri possono essere affrontati: dal mal di schiena ai problemi di coordinazione, alle intolleranze di vario genere, dai disturbi alimentari agli attacchi di panico e carenza di autostima; ancora dai tic nervosi alla fatica cronica, dalla dislessia all’iperattività sia nei bambini che negli adulti, dalla difficoltà di relazione con altri alla difficoltà di concentrazione o di relazione con il mondo esterno. E, a mio avviso ancora più importante, la Kinesiologia risulta essere una modalità per entrare in contatto con il nostro mondo interno che è di gran lunga molto più grande ed affascinante di ciò che percepiamo essere fuori da noi. CHIARA MATTEA - Kinesiologa Riceve su appuntamento: •Corso Susa 64/F - Caselette (To) •C/o Audido Via Pianezza 36 Alpignano (To) •C/o Topos Via Pinelli 23 - Torino •Lunigiana (Toscana) Cell. 338 7582718 [email protected] Convenzione associati FABI Plus: sconto del 10% settembre 2013 | Plus Magazine | benesserE 41 plus magazine cinema 3 GRAVITY Regia: Alfonso Cuarón Data uscita: 03/10/2013 Cast: George Clooney, Sandra Bullock Trama: La brillante dottoressa Ryan Stone (Sandra Bullock) è alla sua prima missione a bordo dello shuttle; Matt Kovalsky (George Clooney) è invece un astronauta esperto al suo ultimo volo prima della pensione. Ma quella che sembrava una normale passeggiata nello spazio si trasforma in una catastrofe e lo shuttle vie- film un agente di polizia (Nicolas Cage) sulle tracce di un serial killer, Robert Hansen (John Cusack), nelle gelate pianure dell’Alaska. Ad aiutarlo è l’unica donna (Anessa Hudgens) sfuggita alle grinfie dello psicopatico. Nonostante il suo lato oscuro, il maniaco, conduceva un’esistenza di pacifico padre di famiglia e aveva un ruolo attivo nella propria comunità. ne distrutto, lasciando Stone e Kowalsky completamente soli, collegati solo fra loro e fluttuanti nell’oscurità. Il silenzio assordante in cui sono immersi significa che hanno perso ogni contatto con la Terra... e ogni speranza di salvezza. 3 IL CACCIATORE DI DONNE Regia: Scott Walker Data uscita: 10/10/2013 Cast: Nicolas Cage, Radha Mitchell, John Cusack, Vanessa Hudgens, Katherine LaNasa, Dean Norris, Curtis Jackson, Jodi Lyn O'Keefe, Ryan O'Nan, Gia Mantegna Trama: La storia, ispirata a fatti realmente accaduti, vede 42 3 DIANA Regia: Oliver Hirschbiegel Data uscita: 13/10/2013 Cast: Naomi Watts, Naveen Andrews, Douglas Hodge, Geraldine James, Juliet Stevenson, Charles Edwards, Cas Anvar, Laurence Belcher Trama: Il film ricostruisce l’affaire tra la Principessa Diana Spencer e un medico paki- stano, il dottor Hasnat Kahn, che lei incontrò nel ‘95, quando si recò a far visita ad un suo amico che aveva appena subito un intervento chirurgico al cuore. Nel 2008 Kahn parlò pubblicamente della sua storia con la Principessa. Alle rivelazioni di Kahn, fecero seguito quelle di Paul Burrell, segretario di Diana, il quale confermò che il medico pakistano era stato il vero amore della Principessa, e che Dodi Al Fayed era stato solo un pretesto per farlo ingelosire. 3 CAPTAIN PHILLIPS Regia: Paul Greengrass Data uscita: 7/11/2013 Cast: Tom Hanks, Catherine Keener, Michael Chernus, Max Martini, Chris Mulkey, Yul Vazquez, David Warshofsky, Corey Johnson, John Magaro, Angus MacInnes, San Shella, Mark Holden, Vincenzo Nicoli, Louis Mahoney, Gigi Raines Trama: Nell’aprile 2009 il Capitano Richard Phillips, comandante della MV Maersk Alabama, viene catturato, con la sua nave, dai pirati somali. Phillips coraggiosamente si offre come ostaggio per proteggere la sua ciurma e rimane in mano dei pirati tre gior- autunno ni prima di essere liberato da un team di U.S. . 3 QUESTIONE DI TEMPO Regia: Richard Curtis Data uscita: 7/11/2013 Cast: Domhnall Gleeson, Rachel McAdams, Bill Nighy, Tom Hollander, Margot Robbie, Lydia Wilson, Vanessa Kirby Trama: All’età di 21 anni, Tim Lake scopre di essere in grado di viaggiare nel tempo. Dopo l’ennesima, deludente festa di Capodanno, il padre di Tim rivela a suo figlio che gli uomini della loro famiglia hanno sempre avuto il potere di viaggiare attraverso il tempo. Tim non può cambiare la storia ma può cambiare quel che accade e che è accaduto nella sua vita, perciò decide di rendere il suo mondo migliore trovandosi una fidanzata. Sfortunatamente questa impresa non sarà facile come potrebbe sembrare. recensioni SCRIVERE La vita non è in rima (per quello che ne so) di Luciano Ligabue La vita non è in rima vuol dire da un lato che i conti non sempre tornano. Dall’altro che, per fortuna, non siamo costretti a vivere secondo uno schema precostituito. E anche questo libro ha uno schema libero. Al centro c’è la scrittura di Ligabue, in tutte le sue forme. Si parte dalle parole delle sue canzoni, dei suoi libri, dei suoi film e si arriva a parlare del suo modo di vedere il mondo. La lingua e il dialetto, la famiglia e la politica, il dolore, la speranza, l’arte, il calcio, il sesso, l’amore, l’amicizia, la memoria, la felicità di riuscire a sentirsi anche solo per un momento «leggero, nel vestito migliore, nella testa un po’ di sole ed in bocca una canzone». Dentro la scrittura di Ligabue c’è una scelta delle parole che rappresenta un punto di vista sulla vita. Ma soprattutto c’è tanta musica, che trasforma e am- libri plus magazine letture plifica il senso di ogni parola. Perché per ogni cosa detta c’è sempre un motivo e quel motivo è spesso il modo in cui la canzone ci entra nelle vene, diventa parte di noi. Un libro pieno di spunti sorprendenti, di acume, di dolcezza, di ironia che farà scopr irea Luciano Ligabue a chi ancora non lo conosce bene, ma stupirà anche chi ( c omea o g nu no dei suoi tantissimi fan) pensa di sapere già tutto di lui. EXPO 58 di Jonathan Coe L'Exposition Universelle et Internationale de Bruxelles del 1958 è il primo evento del genere dopo la Seconda Guerra Mondiale. La tensione politica tra la Nato e i paesi del blocco sovietico è al suo culmine. In piena Guerra Fredda, dietro la facciata di una ma n i festa zione che si propone di avvicinare i popoli della Terra, fervono operazioni d'intelligence in cui le grandi potenze si spiano a vicenda. Incaricato di sovrintendere alla gestione del pub Britannia nel padiglione inglese è un giovane copywriter del Central Office of Information di TAKEN di Erin Bownman Londra, Thomas Foley, che si trova così catapultato al centro di un mondo d'intrighi internazionali di cui diventa un'inconsapevole pedina. A Claysoot, una piccola comunità isolata dal resto del mondo da alte mura, tutti i ragazzi scompaiono il giorno in cui compiono diciotto anni. Non appena scocca l’ora fatidica, la terra trema, il vento infuria e del giovane non rimane traccia. Ecco perché, a pochi mesi dal suo compleanno, Gray si prepara ad affrontare il terribile destino che lo attende. Ma, un giorno, trova per caso una misteriosa lettera della madre, morta ormai da molti anni, che lo spinge a reagire. Insieme con Emma, la ragazza di cui è innamorato, decide quindi di fuggire dalla città per scoprire che cosa si nasconde dietro le invalicabili mura di Claysoot. Quello che Gray non sa è che là fuori lo aspetta un segreto inquietante… settembre 2013 | Plus Magazine | RECENSIONI 43 f&c plus magazine fumetti e cartoons MAGICA DISNEY 3000 volte Topolino Comicon Edizioni Brossurato, 238 pagine a colori Formato cm 19 x 26 € 22,00 L’affacciarsi del primo numero di Topolino in formato “Libretto”, nell’aprile del 1949, ha sicuramente determinato una vera e propria rivoluzio- ne nel mondo del fumetto italiano e dell’immaginario popolare. Il volume ripercorre la vita editoriale del personaggio dai suoi esordi nei primi anni trenta, in formato giornale, fino all’uscita del numero 3.000 del Topolino libretto pubblicato a maggio del 2013. Un volume importante, curato nella sua ricerca iconografica, davvero imperdibile per tutti gli amanti dell’universo Disney che tanto ha fatto sognare i bambini di tantissime generazioni. 44 di Salvatore Taormina (il Tao) denti sottopagati continuino ad andare al lavoro tutte le mattine con lo stesso zelo etc. Lacernet scruta il mondo delle aziende con grande acume descrivendolo con umorismo e gaudente crudeltà intellettuale, riuscendo a non mancare un solo bersaglio nell’illustrazione della cruda realtà lavorativa di tutti i giorni. Irresistibile. COME SOPRAVVIVERE IN AZIENDA Edizioni Q Press - Manu Lacernet Brossurato, 48 pagine in b/n Formato cm 16,5 x 24 € 9,90 Si tratta di un’importante guida pratica per uscire vivi dallo spietato mondo dell’Azienda. Dal sesso in ufficio ai curriculum vitae truccati, affronta senza timore i temi più scabrosi e disparati. Risponde a domande sugli azionisti, sul perché dipen- Appuntamenti autunno ROMICS: FESTIVAL DEL FUMETTO DI ROMA 3/6 ottobre 2013 c/o Nuova Fiera di Roma – Via Portuense Una splendida mostra consigliata soprattutto per famiglie con bambini. Quasi assente del tutto il settore del collezionismo, la mostra è incentrata su videogiochi, competizioni per cosplayer e nuove uscite editoriali. momento di presentazione al pubblico di tutte le principali novità del settore da parte di tutte le principali case editrici italiane. Ampio spazio dedicato anche ai “Games” e alle gare per i cospleyer che tingono di “Colore” la città per tutti e 4 i giorni della manifestazione. Presenti anche molti rivenditori di alto antiquariato fumettistico e di tavole originali. BOLOGNA COMICS 12/13 ottobre 2013 c/o Palanord – Via Stalingrado 81 La mostra è incentrata sul collezionismo di fumetti e figurine, ma non mancano le presentazioni di volumi e mostre a tema. Consigliata. PADOVA COMICS 1/3 novembre 2013 Fiere di Padova - Via N.Tommaseo 59 Una fiera dedicata a un pubblico variegato, presenti sia il settore del collezionismo che l’editoria dedicata alle nuove generazioni. LUCCA COMICS AND GAMES 31 ottobre/3 novembre 2013 Piazza Napoleone/del Giglio - Centro di Lucca La principale fiera del fumetto italiana e la terza a livello internazionale (dopo San Diego e Angouleme), vi si riuniscono tutti i principali editori nazionali, punto d’incontro per giovani fumettisti che possono far visionare i loro lavori agli “Editor” delle case editrici e REGGIO EMILIA 30 novembre/1° dicembre 2013 Centro fieristico Mancatale - Via Filangieri 15 All’interno della manifestazione “Cambi e scambi” dove oltre ai fumetti potrete trovare giocattoli, profumi, libri antichi etc. La mostra principe per i collezionisti di fumetti, dove si può trovare il meglio dell’alto antiquariato del settore. IO SÒ CARMELA Edizioni Becco Giallo Alessia di Giovanni e Monica Barengo Brossurato, 148 pagine a colori Formato cm 15 x 21 € 15,00 15 aprile 2007, Carmela Cirella si getta dal settimo piano di un palazzo nel quartiere Paolo VI di Taranto. Aveva solo 13 anni ed era stata stuprata da più persone. Abbandonata dalle istituzioni, chiusa in un centro di recupero e i suoi violentatori liberi come se nulla fosse mai accaduto. Il volume racconta la sua storia basandosi sul suo diario ritrovato dopo la morte. È un grido di aiuto, di rabbia e anche di speranza. Perché Carmela possa diventare il simbolo della ribellione contro questi abusi indegni di un’umanità che si definisce civile spesso solo a parole. recensioni mostre plus magazine arte, scienza e costume infatti esprimono la poetica della scultrice attraverso forme che rimandano alla materia primordiale al suo evolversi e trasformarsi in creazioni artistiche. Govone (Cn) - Castello Reale Piazza Vittorio Emanuele 1 0173 58103 www.comune.govone.cn.it ANTONELLO DA MESSINA Fino al 12 gennaio 2014 Il progetto espositivo propone un’indagine articolata e uno sguardo originale sulla figura del grande pittore del Quattrocento e sul suo tempo, attraverso lo studio degli intrecci storico-artistici e delle controversie ancora aperte. Rovereto (Tn) - Mart Rovereto Corso Bettini 43 0464 438887 www.mart.trento.it ALL YOU NEED IS LOVE John Lennon artista, attore, performer Fino al 20 ottobre 2013 “All you need is Love” intende render conto, per la prima volta in Italia, degli esiti del multiforme talento di John Lennon, solo di riflesso considerato in quest’occasione nella celeberrima veste di musicista e indagato, invece, come artista visivo e attore. Modena - Galleria Civica Corso Canalgrande 103 059 2032911/059 2032940 www.comune.modena.it/galleria MARIA CRISTINA CARLINI Fare Secondo Natura Fino al 3 novembre 2013 La mostra mette in luce lo stretto legame estetico dell’artista con la natura e con i suoi elementi intesi come fonte di inesauribile ispirazione. Le opere esposte ENRICO BAJ Bambini, ultracorpi & altre storie Fino al 20 dicembre 2013 L’esposizione presenta un gruppo di opere fondamentali dell’artista milanese degli anni Cinquanta e una serie di rari documenti, manifesti, riviste, fotografie che restituiscono il clima di scambi culturali, amicizie, polemiche, tipico del periodo in cui Milano si afferma come centro autorevolissimo dell’avanguardia internazionale, in uno dei suoi momenti culturalmente più vividi. Milano - Fondazione Arnaldo Pomodoro Vicolo Lavandai 2/a - 02 89075394 www.fondazionearnaldopomodoro.it ARCHIMEDE. ARTE E SCIENZA DELL'INVENZIONE Fino al 12 gennaio 2014 Una mostra sulla figura di Archimede, ingegno del III secolo a.C.. L'esposizione rivela i tanti aspetti del geniale scienziato siracusano illustrando lo straordinario contributo che hanno dato le sue indagini ed invenzioni alla conoscenza del mondo antico e dei secoli a venire. Roma - Musei Capitolini Piazza del Campidoglio 1 - 06 0608 www.museicapitolini.org settembre 2013 | Plus Magazine | RECENSIONI 45 plus magazine musica musica autunno un album molto più personale rispetto agli ultimi lavori, con un forte ritorno alle origini, dove ripercorrerà la sua intera carriera artistica iniziata nel 2004 con il cd multi platino “Back to Bedlam”, realizzato all’epoca insieme al produttore Tom Rothrock, tornato di nuovo a lavorare con lui insieme all’altro producer Martin Terefe. Samuele Bersani NUVOLA NUMERO NOVE L’ottavo disco di inediti di Samuele Bersani, “Nuvola Numero Nove”, uscirà il prossimo 10 settembre 2013 su etichetta Sony Music, a quattro anni di distanza dal precedente “Manifesto Abusivo”. L’annuncio l’ha dato su Facebook lo stesso cantautore riminese, spiegando che fra un album e l’altro ci ha messo come al solito un po’ di anni perché, per poter scrivere delle storie inedite, aveva innanzitutto la necessità di viverle. “Nuvola Numero Nove” non è però un disco al 100% autobiografico, in quanto racconta anche storie che non lo riguardano direttamente ma che gli sono soltanto passate davanti. Oltre al titolo del nuovo album, Samuele Bersani ha reso nota anche la copertina, in cui compaiono la sagoma del volto del cantautore e l’immagine di una spiaggia deserta. Placebo LOUD LIKE LOVE La tracklist del nuovo album dei Placebo, “Loud Like Love”, è finalmente nota. Ci avviciniamo quindi a grandi passi verso l’uscita del settimo album di inediti della band di Brian Molko, prevista il 16 settembre 2013, a ben quattro anni di distanza dal precedente “Battle for the Sun”. “Loud Like Love” sarà messo in vendita in cinque diversi formati: cd, vinile, download, digipack e un cofanetto super deluxe in sole 1000 copie autografate dalla band con cd, vinile, dvd con contenuti speciali, poster, ecc. 46 Il nuovo album è anticipato dal singolo “Too Many Friends”, che è invece disponibile in digital download su iTunes già dal 9 luglio. L’album “Loud Like Love” sarà supportato da un tour europeo che prenderà il via da Varsavia il 12 novembre e toccherà anche l’Italia per un’unica data a Bologna, Unipol Arena di Casalecchio di Reno, il 23 novembre. James Blunt MOON LANDING Il nuovo album di James Blunt “Moon Landing” uscirà il 22 ottobre 2013 e sarà il quarto cd in studio del cantautore inglese che in nove anni di carriera ha venduto circa 17 milioni di album e 20 milioni di singoli in tutto il mondo. Eppure sono trascorsi soltanto alcuni mesi da quando Blunt aveva annunciato il proprio ritiro dalla scena musicale per dedicare più tempo a sé stesso, ma evidentemente gli è bastato fermarsi un po’ e ricaricare le batterie, soprattutto a livello mentale, per ritrovare la giusta ispirazione e impegnarsi alla composizione della sua nuova fatica discografica. James Blunt ha dichiarato che si tratta di Elton John THE DIVING BOARD Dopo l’album di inediti intitolato “The captain & the kid” lanciato sul mercato nel lontano 2006, finalmente Elton John ritorna con un nuovo e unico album intitolato “The diving board”. Si tratta sicuramente di un passaggio, anzi un ritorno, verso il vecchio stile che caratterizzava il sound del Sir inglese: un sound caratterizzato dal tipico trinomio pianoforte-basso-batteria. Lo stile di “The diving board” ricorda moltissimo quello che caratterizzava gli album anni ’70 di Elton, come il famosissimo “Home Again”. L’album sarà disponibile in diverse versioni che vanno da quella standard in CD, a quella in vinile (per i collezionisti) fino a quella digitale: quest’ultima sarà una versione deluxe che conterrà i 19 brani standard più l’inedita bonus track intitolata “Candlelit bedroom” e altre tre canzoni registrate durante i live. recensioni teatro plus magazine teatro Il Teatro Regio di Torino è il teatro lirico della città di Torino, nonché uno dei più grandi ed importanti d'Italia, ed uno dei teatri italiani più rilevanti nel panorama europeo ed internazionale. Stagione 2013-2014 L’ITALIA IN OPERA Tredici opere, due balletti, uno spettacolo in prima assoluta, un Gala dedicato a Giuseppe Verdi: mai prima d’ora nella storia del Teatro Regio si è realizzata una Stagione tanto densa quanto la prossima. Nella nuova Stagione l’attenzione è concentrata sulla grande musica italiana, in particolare su quella di Verdi e di Puccini ai quali vengono dedicati due festival. Il sipario si aprirà il 9 ottobre con il verdiano Simon Boccanegra (9-23/10) diretto dal maestro Gianandrea Noseda, nello splendido allestimento firmato per il Teatro Regio da Sylvano Bussotti; protagonisti del melodramma ambientato a Genova: Ambrogio Maestri, María José Siri e Michele Pertusi. Il Festival Verdi proseguirà quindi con due tra le opere non solo più popolari, ma anche più paradigmatiche del Verdi “politico” e “sociologico”: Rigoletto (17-25/10) e La traviata (18-27/10), presentate in due allestimenti che fanno parte del repertorio del teatro e la cui esecuzione musicale sarà affidata a due direttori esperti quali Donato Renzetti e Renato Palumbo e a nuovi protagonisti: Devid Cecconi, Laura Giordano e Piero Pretti per Rigoletto e Irina Lungu, Massimo Giordano e Marco Di Felice per Traviata. A novembre (14-16/11), il tributo a Giuseppe Verdi si arricchirà ulteriormente grazie alla prima assoluta di Verdi, narrar cantando, lo spettacolo di Marco Paolini e Mario Brunello in cui verrà messo in luce il Verdi librettista, regista, impresario, patriota e politico. A dicembre (18 e 22/12), a conclusione dell’anno dedicato al compositore in occasione del 200° anniversario della nascita, un Gala lirico-sinfonico con tre ampie selezioni da Macbeth, Il trovatore, Aida e un cast d’eccezione: Barbara Frittoli, Marcelo Álvarez e Marianne Cornetti. Le serate si arricchiranno di degustazioni con meraviglie gastronomiche dell’Emilia, terra natale di Verdi. Tornando alla Stagione, a novembre (7-17/11), un altro protagonista dell’italianità nell’opera: Gioachino Rossini, Il barbiere di Siviglia, sotto la direzione di Alessandro De Marchi, nell’allestimento firmato da Luisa Spinatelli. Protagonista un cast dotato di grande vis comica che annovera Antonino Siragusa, Laura Polverelli, Paolo Bordogna, Vito Priante e Nicola Ulivieri. Facendo un salto in avanti nel calendario, maggio (7-18/5), l’ultima opera scritta da Rossini appena trentasettenne: Guglielmo Tell. Sul palcoscenico del Regio verrà presentato un nuovo allestimento, realizzato in coproduzione con il Rossini Opera Festival, firmato dal regista Graham Vick e diretto da Gianandrea Noseda. Nel ruolo del protagonista, uno degli artisti più eleganti del panorama internazionale: Carlos Álvarez; a condividere le gesta del patriota svizzero ci saranno inoltre Angela Meade, John Osborn, Mirco Palazzi e Giacomo Prestia. Il capolavoro del repertorio serio rossiniano manca a Torino da 48 anni. BIGLIETTERIA DEL TEATRO REGIO Piazza Castello 215 – Torino Tel. 011 8815241/242 www.teatroregio.torino.it [email protected] Convenzione associati FABI: sconto del 10% sui singoli biglietti settembre 2013 | Plus Magazine | RECENSIONI 47 MAPPAMONDO ETIOP alla scoperta della Popoli misteriosi, grandiose scenografie e affascinanti paesaggi naturalistici Nel cuore di una natura grandiosa, che ha disegnato montagne, canyon impressionanti, altopiani immensi, laghi e fiumi, pianure e savane, vulcani, deserti di sale e distese di lava, gli eredi di antiche civiltà convivono con etnie primordiali. Tutto in Etiopia ci parla di una terra antichissima. 48 MAPPAMONDO PIA “culla dell’umanità” STORIE DI VIAGGI E VIAGGIATORI LA STORIA DELL’ETIOPIa è un intreccio di avvenimenti affascinanti e leggendari come l’incontro tra il Re Salomone e la Regina di Saba, l’avventuroso viaggio dell’Arca dell’Alleanza, la grandezza del regno di Axum e la nascita del Cristianesimo, l’ascesa dell’Islamismo, il mitico Re Lalibela e le undici chiese scolpite nella roccia, ottava Meraviglia del Mondo. L’Etiopia è forse il luogo dove è iniziato il cammino dell’uomo. Qui, nella depressione dell’Afar e nella valle dell’Omo, sono venuti alla luce i resti dei nostri più remoti antenati. Questa affascinante realtà di “culla dell’umanità” convive con quella sontuosa, monumentale, di alta spiritualità, testimoniata dalle chiese rupestri. Nella leggendaria “Terra di Punt”, ricca di ebano, avorio, oro grezzo, incenso, mirra e di quelle misteriose fragranze che i sacerdoti bruciavano all’ombra delle piramidi, mitizzata dagli egizi e dagli antichi greci come la “fresca isola celestiale”, crocevia di migrazioni e terra di frontiera tra le genti arabiche e i popoli dell’Africa Nera, si sono fuse nel tempo culture profondamente diverse. È un’energia speciale quella che porta il popolo etiope ad interiorizzare la propria fede, a recludersi fisicamente in luoghi remoti, costruendo chiese che sono fortezze, intagliate nella roccia, a strapiombo su baratri inaccessibili, sino a diventare immense e silenziose preghiere di pietra. Un’energia che ha origini lontanissime e affonda le radici nella storia e nel mito. a pag. 48 Etiopia, Africa di riti ed antiche liturgie: un sacerdote copto ad Axum, culla della cristianità copta. (Daniele Pellegrini) a fianco Cruciforme, monolitica ed ipogea, la superba basilica di San Giorgio a Lalibela lascia stupefatti. (Cinzia Bassani) settembre 2013 | Plus Magazine | MAPPAMONDO 49 MAPPAMONDO Si deve risalire al 330 quando, miracolosamente scampati ad una tempesta, i siriani Frumenzio ed Edesio furono fatti prigionieri ad Axum, dove regnava Ella Hamida. Divenuto precettore del giovane principe Ezana, lo convertì al cristianesimo e divenne col tempo il primo vescovo d’Etiopia: scompaiono dalle monete axumite i simboli sabei del sole e della luna, si affaccia la croce. L’Etiopia accoglie gli esuli monofisiti delle persecuzioni, moltiplica le conversioni e si distacca sempre più dall’ortodossia cattolica. Si rafforzano da quel momento i legami con Bisanzio e, soprattutto nell’altopiano centro-settentrionale ed in Eritrea, l’arte si sviluppa intorno a modelli autoctoni: la pittura su legno e le miniature richiamano influssi siro-armeni e copti, l’architettura si ispira a schemi basilicali siriani con interni a navate, pareti stuccate e piccole cupole di origine bizantina. E mentre l’Impero Etiope si richiude in se stesso, quasi per forza centripeta, l’arte – di riflesso – incapace di elaborare una cultura propria, perfeziona schemi e modelli acquisiti e offre nella pittura esempi di grande interesse. Molte chiese sono ricoperte di dipinti all’esterno come all’interno: la pittura veste ogni superficie, un “horror vacui” che produce labirinti di segni, teste angeliche, la vita di Gesù e dei santi, i miracoli di Maria. Dopo il XV secolo l’iconografia e la composizione iniziano ad accogliere anche le influenze europee, mentre prevalgono il tipo umano e l’ambiente di genere etiopico. Ma l’influenza straniera non superò l’iconografica: il disegno rimaneva schematico e fisso, mancavano equilibrio compositivo e vitali modelli creativi. Le figure sono ancora stereotipate, i gesti impacciati, l’assenza di spazialità e la scelta di rappresenta- 50 re su un unico piano le figure in diversi atteggiamenti sono i soli criteri compositivi. Solo in tempi più recenti la pittura etiopica tradizionale ha acquisito maggiore morbidezza: i soggetti si sono arricchiti di nuove iconografie anche profane, la prospettiva, da orizzontale, diventa – forse per influenze indo-persiane – a volo d’uccello, un realismo crescente si fa strada, superando in parte il carico simbolico e ieratico che contraddistingueva la pittura nel passato. Verso la fine dell’Ottocento, con l’introduzione della fotografia in Etiopia, crebbe anche l’esigenza di una ritrattistica più naturalistica e gradualmente più viva, ricca di dettagli, traboccante di vitalità e di fantasia. Ai soggetti sacri si affiancano così episodi mitologici e storici, da San Giorgio che uccide il Drago alla Regina di Saba, dagli eserciti egiziani invasori fermati dall’imperatore etiopico Giovanni IV alle truppe italiane sconfitte da Menelik II ad Adua. Il disegno è conciso e preciso, le campiture di colore più armoniche, MAPPAMONDO a pag.50 un leggero chiaroscuro (forse un prestito dalla tecnica fotografica?) sottolinea alcuni particolari, i dettagli si moltiplicano (ricami a stellette, dischi, panneggi e ondulazioni): la pittura etiope racconta la storia e diventa storia. Essere avvolti dai colori di questi cicli pittorici è un’esperienza profonda e indimenticabile, e uno dei momenti migliori per scegliere di visitare l’Etiopia è quello delle feste tradizionali copte: tutta la traboccante vitalità espressiva dell’arte e della cultura etiope, la carica emotiva e spirituale di un popolo è lì, nei rituali precisi e nelle liturgie commoventi che si dispiegano ad Axum, a Lalibela o nella cornice delle chiese del Lago Tana soprattutto tra gennaio ed aprile. Una giovane Afar accanto alla sua tenda. Gli Afar, anche denominati Danakil o Dancali, originari della Dancalia, terra fra le più inospitali al mondo, hanno i lineamenti affilati degli arabi, sono allevatori di dromedari, dediti ad una povera pastorizia, all’estrazione e al commercio del sale. (Carla Milone) Un monaco copto sulla soglia di una chiesa a Lalibela. Le chiese di Lalibela non si innalzano verso il cielo, ma sprofondano nella terra. Capolavoro di intaglio nella roccia, si nascondono ieratiche spesso collegate da passaggi sotterranei. (Anna Dardanelli) A nord del Lago Tana, attraversato dal corso del Takazzé che nei millenni ha scavato gole profondissime, dirupi e falesie vertiginose, si sviluppa il complesso territorio del Simien. Questa è l’area montagnosa più importan- L’immagine di San Giorgio che trafigge il drago in un monastero del Lago Tana. Gli affreschi sulle pareti di queste chiese sono come tessuti, stupefacenti esplosioni di colori. (Anna Dardanelli) te d’Etiopia e una delle più grandiose scenografie d’Africa. Vi si trovano diverse cime di 4000 metri e la montagna più alta del paese, il Ras Dashen, che con i suoi 4620 metri è anche la quarta d’Africa, preceduta solo dal Kilimanjaro, dal Monte Kenya e dal Ruwenzori. Un pellegrino avvolto nel bianco “shamma”, la tunica tradizionale, prega dinnanzi alla porta di una chiesa a Lalibela. (Anna Dardanelli) Il territorio del Simien è il risultato di un’intensa attività vulcanica con impressionanti eruzioni di lava. La fase della glaciazione e, in seguito, il periodo delle grandi piogge si accanirono su quella superficie di magma indurito, disgregandolo, insinuandosi, mordendolo, scavandolo fino a ridurlo ad un intricato intersecarsi di valloni, forre, canyon, tra i quali emergono, come relitti sopravvissuti di lontane ere, fantasmagoriche guglie, montagne, ambe e frammenti di piane. I simboli per eccellenza di quest’area montagnosa, santuario naturalistico oggi protetto, sono la volpe del Simien, la “volpe rossa”, da alcuni denominata “ sciacallo rosso”, il Walia Ibex, che gli italiani ribattezzarono “stambecco abissino”, e la “scimmia Gelada”, La caratteristica architettura di un villaggio con i “tucul”, le capanne circolari dal tetto in paglia, che punteggia un verdissimo paesaggio dell’altopiano subito dopo la stagione delle piogge. (Salvatore Renis) settembre 2013 | Plus Magazine | MAPPAMONDO 51 MAPPAMONDO La piana di Dallol. I surreali paesaggi e gli incredibili colori della Dancalia. (Carla Milone) un babbuino dalla macchia rossa sul petto, detto anche “scimmia leone” per la foltissima criniera del maschio. A nord est invece c’è un’altra Etiopia, quella dura e difficile della Dancalia, un ambiente irreale, apocalittico, fatto di deserti lavici e aree vulcaniche, luogo infernale e metafisico dove ancor oggi si snodano lente le carovane con i dromedari e i loro carichi di sale, che si lasciano alle spalle Pastorello incontrato sulle montagne del Simien, regione di grandiosi panorami. (Anna Dardanelli) Originali ed eleganti nella loro semplicità gli ornamenti di questa donna appartenente all’etnia Mursi, che vive nell’Etiopia meridionale. Le donne Mursi sono famose per il caratteristico piattello labiale di terracotta. (Carla Milone) 52 scenari danteschi per i mercati e le frescure degli altopiani. ganizzazione sono ancora – ma forse per poco – quelle tribali, tramandate nel tempo. E poi ci sono le terre del sud, dove forse è iniziato il cammino dell’uomo. Nel territorio delimitato dalla fossa tettonica di Galla, che raccoglie le acque di numerosi bacini lacustri e si spinge lungo l’immensa frattura della Rift Valley sino ai laghi Chew Bahir e Turkana, vivono numerose etnie, per lo più classificate come popolazioni di discendenza nilotica. Dalla città di Arba Minch, capoluogo della regione Gamo Gofa, 450 chilometri circa a sud della capitale Addis Abeba, si abbandona l’Africa degli altopiani e delle terre coltivate per un’Africa dove la savana si stende a perdita d’occhio, dove l’unica legge e l’unica or- Harar, nel settore orientale, in prossimità del confine con la Somalia, non è Etiopia, è un frammento di terra yemenita incastonata in terra etiope con nell’aria quell’abbandono indolente, tipico della penisola sud-arabica. La cultura musulmana porta con sé la bianca architettura, il canto del muezzin dai minareti, l’intimità segreta delle case arredate di cuscini dove, pigramente, le donne rimangono distese, una certa vanità, il gusto della bellezza e un’attenzione verso quei piaceri che danno al vivere un’apparenza più leggera. Due gli edifici in modo diverso legati alla storia: la residenza di Ras Makonnen, il padre di Ras Tafari divenuto imperatore col nome di Hailé Sellassié e la casa di Arthur Rimbaud. Molti appassionati del viaggio come metafora della vita romantica, si avvicinano ad Harar come pellegrini al tempio. E qui i versi di Rimbaud del celebre “Le Bateau Ivre” vibrano ancora intensi. MAPPAMONDO Scorcio di Harar, isola etnica e linguistica dell’est etiopico, quarta città santa del mondo islamico, antico e favoloso emporio di commerci citata nelle cronache dei viaggiatori dell’Ottocento. Qui si respirano già le atmosfere proprie della cultura costiera del Corno d’Africa. (Salvatore Renis) Dancalia. Carovane in movimento. I dromedari sono ancor oggi utilizzati per il trasporto del sale verso i mercati degli altopiani, ma la loro sopravvivenza è a rischio. Con il nuovo impulso dato dall’attuale governo alla costruzione di strade si presume verranno presto sostituite dai camion. (Christian Le Tily) IL TUCANO VIAGGI RICERCA primo operatore in Etiopia Il Tucano Viaggi Ricerca è stato il primo operatore ad organizzare viaggi in Etiopia, destinazione dalle grandissime potenzialità culturali, etnografiche e naturalistiche. Nel 1984 essendo l’area settentrionale ancora chiusa al turismo, l’organizzazione di Willy Fassio iniziava ad effettuare una serie di sopralluoghi nella regione dei laghi e nell’intatta realtà etnografica della “Valle dell’Omo” sino al lago Turkana, al confine con il Kenya. Successivamente, con l’apertura al turismo delle regioni del nord e la creazione di strutture ricettive, l’Etiopia è diventata una meta sempre più richiesta dal viaggiatore e capace di soddisfare interessi diversi. Da sempre Il Tucano propone un esauriente panorama di viaggi in Etiopia spaziando dalle scenografie delle terre del nord alla stupefacente Dancalia sino ai villaggi e alle etnie della regione dei laghi e della valle dell’Omo. • L’offerta più completa sull’Etiopia. • Management italiano e un team di guide locali parlanti italiano qualificate. L’Etiopia è una realtà composita e affascinante, dove la “culla dell’umanità” convive con quella sontuosa, monumentale, di alta spiritualità, testimoniata dalle chiese rupestri. È la leggendaria “Terra di Punt”, ricca di ebano, avorio e di quelle misteriose fragranze che i sacerdoti bruciavano all’ombra delle piramidi, crocevia di migrazioni tra le genti arabiche e i popoli dell’Africa Nera. • Alberghi selezionati nell’ambito delle strutture migliori. • Consultando i Plus Tucano a lato di ogni itinerario, scoprirai per ciascun viaggio i dettagli che fanno la differenza. 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Per gli associati FABI: • sconto del 10% su pacchetto da catalogo “tutto compreso”; • sconto del 10% su preventivi per viaggi individuali su misura; • sconto del 12% su base familiare o amici (gruppo minimo 4 persone). Sulle pratiche non vengono applicati i diritti di iscrizione. I cataloghi oggetto della convenzione sono quelli pubblicati in forma cartacea e on-line, integrati e aggiornati sul sito www.tucanoviaggi.com Per informazioni e prenotazioni: tel. 011 5617061 – fax 011 515805 [email protected] IMPERATORE TRAVEL Tour Operator, con esperienza venten- nale, in grado di proporre ogni formula di viaggio. 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Oltre ai programmi di terapia individuale e di gruppo è specializzato nella terapia online e telefonica per il trattamento di svariati disturbi. Per gli associati FABI: • sconto del 10% Per informazioni e prenotazione appuntamenti online: tel./fax 011 5611102 [email protected] www.iwatson.com LAVAZZA A MODO MIO FAVOLA Lavazza A Modo Mio Favola è frutto della collaborazione tra Lavazza ed Electrolux. Un incontro magico tra l’eccellenza dell’espresso e la tecnologia di uno dei marchi più conosciuti e apprezzati nel settore degli elettrodomestici. Per gli associati FABI: offerte dedicate per macchina espresso Lavazza A Modo Mio. Per l’ordine scaricare l’apposito coupon di adesione dal sito www.associatiallafabi.it MASSIMO REBECCHI BOUTIQUE Stilista italiano nato a Viareggio nel 1954. La sua carriera nella moda inizia a soli 20 anni, quando iniziò a disegnare alcuni capi che ottennero subito un grande successo. Dal 1989 ha aperto una serie di negozi monomarca in Italia e all’estero, che hanno permesso alla griffe di essere oggi presente nelle città più importanti del panorama della moda. La convenzione con Virginia Srl, industria di confezioni della linea abbigliamento e accessori del gruppo Massimo Rebecchi, prevede le sconto nei punti vendita Massimo Rebecchi. Per gli associati FABI: • sconto del 10% presso tutti i punti vendita (negozi e outlet). L’elenco dei punti vendita è visibile su www.massimorebecchi.it MONDADORI ABBONAMENTI RIVISTE Una delle principali società europee nel settore editoriale, la sua mission è di favorire la diffusione della cultura e delle idee con una produzione che tocca ogni genere e raggiunge tutti i lettori. Per gli associati FABI: • sconti fino al 78% su abbonamenti settimanali, mensili e periodici. settembre 2013 | Plus Magazine | CONVENZIONI 55 CONVENZIONI Per informazioni: telefonare al Servizio Clienti 199 111999, oppure inviare una mail a [email protected] Per sottoscrivere gli abbonamenti scaricare l’apposito coupon di adesione dal sito www.associatiallafabi.it NH HOTELS È una delle 25 maggiori catene alberghiere al mondo e una delle principali in Europa. Gestisce circa 400 alberghi (di cui 53 in Italia). La convezione per gli associati FABI riguarda gli alberghi in Italia e prevede: • tariffe specifiche per l’NH Machiavelli, Touring e President di Milano, per l’NH Leonardo da Vinci e Vittorio Veneto di Roma e per l’NH Excelsior di Siena, mentre per gli altri alberghi NH in Italia è previsto uno sconto del 15% sulla miglior tariffa disponibile al momento della prenotazione. Il codice identificativo della convenzione è visibile sulla news letter presente sul sito www.associatiallafabi.it Per prenotazioni individuali: Centro Prenotazioni: 848 390 398 [email protected] Per prenotazioni gruppi: Ufficio Gruppi: 800 160 199 [email protected] POLIZZA AUTO Per il tramite della Biverbroker condizioni agevolate sulle tariffe relative alle coperture assicurative riguardanti autovetture, camper e moto. Per gli associati FABI: • RC Autovettura: sconto fino al 62%; • ARD (incendio, furto, kasko, ecc.): sconto fino al 40%; • eventi naturali e atti vandalici: sconto fino al 40%. Per richiedere il preventivo accedere al sito www.fabi.polizze.it “area preventivi auto e camper” e seguire le indicazioni. Per informazioni scrivere a: [email protected] POLIZZA CASA Per il tramite della Biverbroker condizioni agevolate sulle tariffe relative alle coperture assicurative riguardanti la casa/abitazione (dimora abituale o 56 saltuaria) e precisamente: • RC capo famiglia - incendio - furto. Per richiedere un preventivo compilare la modulistica allegate alla newsletter sul sito www.associatiallafabi.it SALMOIRAGHI & VIGANO’ Salmoiraghi & Viganò marchio leader nel panorama dell’ottica al dettaglio con 500 punti vendita in Italia. Per gli associati FABI: • sconto del 20% su occhiali da vista completi di lenti; • sconto del 15% su occhiali da sole; • sconto del 10% su lenti a contatto; • sconto del 5% su strumentazione ottica non elettronica (telescopi, binocoli, bussole, e oltre 200 strumenti per hobby, sport e tempo libero). Sul sito www.salmoiraghievigano.it potrete visualizzare le ultime promozioni e l’elenco dei punti vendita. SIMPLY GROUP SRL Simply Group srl rappresenta la Diamond Resorts International che è specializzata in località e proprietà di vacanza con un programma basato su punti di scambio. Per gli associati FABI: • Simply Group Srl mette a disposizione gratuitamente, per ogni iscritto che ne faccia richiesta, un Voucher Resort per una settimana di soggiorno dal valore di € 750,00 a Tenerife o Costa del Sol per un minimo di due persone pagando solo le Spese Amministrative, comprensive di Assicurazione Mondial Assistance, di € 48,00 a persona. Per ogni dettaglio scaricare la newsletter dal sito www.associatiallafabi.it Per Informazioni e prenotazioni: Centro informazioni - 02 99775000 oppure scrivere all’indirizzo [email protected] STARPROMO OGGETTISTICA ON LINE Propone oggetti promozionali e idee regalo sia per aziende che per i singoli con un ricco catalogo di prodotti di ab- bigliamento, oggettistica, accessori da ufficio e casa personalizzabili. Per gli associati FABI: • sconto da un minimo dell’8% secondo il prodotto scelto. Per utilizzare la convenzione è necessario registrarsi nell’area riservata del portale www.starpromo.it La password identificativa della convenzione è visibile sulla newsletter presente su www.associatiallafabi.it TOP SARDINIA Tour Operator nato nel 1983, si colloca, per numero di passeggeri e per volume di traffico, tra i leader nazionali sulla destinazione Sardegna. Per gli associati FABI: • sconto fino al 13% sulle quote da catalogo e del 18% sulle quote delle strutture speciali. I cataloghi sono disponibili in tutte le agenzie di viaggio nazionali, oltre che sul sito www.topsardinia.it Prenotazioni: direttamente dall’associato telefonando al n° 06 512991 o via e-mail [email protected] UNITELMA SAPIENZA UNIVERSITA’ TELEMATICA “Braccio” telematico della prestigiosa Università romana La Sapienza, con sede a Roma, Viale Regina Elena 295, è un’Università pubblica non statale istituita con decreto del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca in data 7 maggio 2004, con peculiarità di formazione universitaria tramite internet. Unitelma Sapienza è autorizzata a rilasciare i seguenti titoli di studio: Laurea, Laurea Magistrale, Diploma di specializzazione, Dottorato di Ricerca e Master Universitari di I e II livello, validi a tutti gli effetti di legge. Per gli associati FABI riduzione sulla retta annuale di iscrizione. Esempio: • Corso di laurea € 1.500,00; • Corso di laurea magistrale e laurea magistrale a ciclo unico € 1.700,00. Troverete le informazioni su iscrizioni, immatricolazioni, valutazioni preimmatricolazioni ed elenco corsi su www.unitelma.it TORINO vivere la città PROTAGONISTI: MARIO TURETTA: UNA GIORNATA DA RE ○ PROTAGONISTI: MARGHERITA GRANBASSI: TORNO IN PEDANA PER CONTINUARE A SOGNARE ○ EVENTI: SOCIAL MEDIA WEEK: TORINO CAPITALE DEL DIGITALE ○ RUBRICHE: GUSTI E PIACERI, IDEE E SERVIZI, COMUNICAZIONE E IMMAGINE, GLI ESPERTI RISPONDONO, LA PAROLA AI LETTORI ○ ITINERARI: TORINO SECONDO NOI ○ PROPOSTE: VISITE GUIDATE, CONFERENZE E CORSI, CONVENZIONI, GITE E SPETTACOLI. PROTAGONISTI Musei: il Polo Reale di Torino UNA GIORNATA RE N dA Oltre tre km di storia in un unico percorso espositivo per rivivere la genesi della città dal primo insediamento romano all’Unità d’Italia di MARIANGELA SALVALAGGIO ON DOVRÀ PASSARE ancora troppo tempo prima di poter passeggiare attraverso un sistema museale integrato nel salotto di Torino. La nascita del Polo Reale non è più soltanto sulla carta e già oggi chi entra a Palazzo Reale può visitare l’Armeria e la Biblioteca Reale, passando per la prima sezione della Galleria Sabauda e il Museo di Antichità, grazie ad un percorso interno e al biglietto unico che costa 12 euro. Dall’autunno del 2014 saranno completati i lavori di ampliamento della Galleria Sabauda e ci sarà il collegamento fisico con Palazzo Reale e il Museo Archeologico. Mario Turetta 58 Ripercorriamo le tappe di questa impresa con Mario Turetta, direttore regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici del Piemonte. All’epoca sembrava un’avventura avveniristica per i tempi previsti mentre oggi quel progetto che prevedeva l’unificazione di quattro musei di fatto è già esistente. Siamo partiti nel 2005 con una presentazione in cui si delineava l’idea. Proprio in questi giorni abbiamo riguardato i primi disegni e abbiamo visto quanto sia molto più raffinato il progetto attuale rispetto a quello originario. Partiamo dall’aprile del 2012, quando è stata inaugurata la prima sezione della Galleria Sabauda. Con quel trasferimento e l’apertura del passaggio tra Palazzo Reale e l’Armeria il progetto ha preso forma. Tra il 2011 e il 2012 siamo riusciti ad anticipare la consegna del primo lotto della Galleria. Non è stato semplice mettere insieme due organizzazioni diverse. Con il 2013 è arrivata l’inaugurazione della sezione archeologica e abbiamo aperto lo scalone di collegamento tra la Galleria e il Museo di Antichità e dal primo giugno abbiamo introdotto un unico biglietto per quattro musei. Non abbiamo ancora il collegamento fisico ma lo avremo nel 2014 e il visitatore potrà entrare in Galleria e da lì andare al Museo Archeologico. Così avremo collegato le cinque sezioni che costituiscono il Polo. PROTAGONISTI Ritorniamo a Palazzo Reale. Dal primo piano si arriva all’Armeria Reale dove abbiamo riaperto il collegamento con la Biblioteca Reale, attraverso lo scalone alfierano. Un tratto di strada era stato chiuso negli anni Sessanta per ricavare spazi adibiti ad uffici. Qui il lavoro è stato di risistemazione di tutte le epigrafi e delle lapidi inserite da Carlo Alberto. Qualcuno sostiene che il percorso sia molto lungo e che non sia possibile vedere tutto in un giorno. Con Fabio Fabbro, responsabile dei servizi di biglietteria al Louvre, abbiamo constatato che questo accade anche all’estero: è così al British Museum, all’Hermitage e il biglietto vale ovunque una giornata. Anche nei giardini c’è un cantiere. I giardini sono il tessuto connettivo del sistema. Per tanti anni sono stati sacrificati: prima, in seguito all’incendio del 2007, sono serviti come supporto al cantiere, poi sono stati impiegati per l’Ostensione della Sindone, poi ancora sono serviti al cantiere di Palazzo Reale e adesso per quello della Galleria. Ora sono stati consegnati e per poterli riaprire sono necessari dodici mesi di lavori. Salvo ritardi dovuti alle condizioni atmo- sferiche, nella tarda primavera o ad inizio estate del 2014 avremo i giardini restituiti. Saranno a pagamento (l’ipotesi è di 2 euro) e stiamo studiando formule agevolate per i residenti ma ci sono questioni di sicurezza da considerare e direi anche di eguaglianza con chi pagherà il biglietto. Resteranno gratuiti i giardini bassi. Certo, quelli sono pubblici e non fanno parte del Polo ma stiamo lavorando al progetto ‘Giardino forbito’ che prevede una serie di attività di carattere didattico, con il coinvolgimento dei produttori di piante. L’idea è di avere, oltre al classico shop con oggetti in vendita, anche un’area acquisto riservata alla botanica. Ci sveli una sorpresa. Stiamo lavorando al raddoppio della sala bunker del caveau dove è conservato l’Autoritratto settembre 2013 | Plus Magazine | PROTAGONISTI 59 PROTAGONISTI di Leonardo e dove si trovano i disegni più pregiati della Biblioteca Reale per consentire una fruizione maggiore. Attualmente, in contemporanea, possono entrare 20 persone al massimo. Grazie all’accordo con lo Studio Trucco, che si è impegnato nei carotaggi, si è visto che in un punto possono esserci dei locali di passaggio collegati a stanze di guerra usate come bunker. Sono spazi voltati, quindi non semplici depositi, ed è probabile che si faccia un percorso che da sotto porti a Palazzo Reale, chiudendo così il cerchio della visita al Polo ed evitando il problema che si incontrino visitatori che arrivano insieme ad altri che tornano indietro. Come è nata la collaborazione con l’Accademia? Era naturale che anche l’Accademia Albertina, fondata da Carlo Alberto, rientrasse nel concetto di Polo Reale pur non essendo fisicamente connessa. L’Accademia ci ha chiesto di prevedere una convenzione affinché i visitatori del Polo Reale, con lo stesso biglietto, possano accedere anche all’Accademia. Ci saranno iniziative congiunte, come rappresentazioni di opere in un unico percorso. Come sono stati i rapporti con il governo? Il progetto del Polo Reale è stato condiviso con tutti i ministri e i sottosegretari che in questi anni si sono succeduti. Abbiamo sempre avuto grande incoraggiamento e soprattutto abbiamo ottenuto i fondi. Qual è l’investimento? Dal 2000 ad oggi è di poco più di 98 milioni di euro di cui oltre 72 milioni provengono da Roma e 5 milioni dalla Regione. Tutto il resto, oltre 20 milioni di euro, sono arrivati dalle Fondazioni (Compagnia di San Paolo, Fondazione Crt e Consulta per la valorizzazione del patrimonio). 60 Il Polo è dotato di un’unica centrale tecnologica per ottimizzare i consumi e raffreddare gli impianti. Questo progetto è già realizzato. Quando sono arrivato a Torino c’erano in previsione più centrali per il freddo e il caldo. In questo caso siamo stati lungimiranti, evitando inutili doppioni. Chi ha pensato per primo al Polo Reale? Dalla fine degli anni Novanta Torino ha un organismo che progetta la trasformazione della città (Torino Internazionale, ndr) e già allora c’era un riferimento al museo generalizzato. Non era esplicitato il concetto di Polo Reale. Dal 2004, con il progetto di Venaria in fase avanzata, pensai a cosa fare e, facendo il classico tour delle residenze, ho cominciato a notare la stranezza di un unico compendio con a capo la stessa amministrazione ma gestito in sezioni differenti. Mi è venuto naturale fare un parallelismo con il Louvre, ma qui c’erano orari, turni e biglietti diversi. Così, grazie alla mia squadra, è nato il progetto del Polo. Tempo di Fondazioni e superfondazioni, cosa succederà al Polo Reale? Al momento non c’è nessun piano in questo senso. Come direttore regionale ho partecipato alla realizzazione della Fondazione del Museo Egizio e del Consorzio della Venaria e come sistema statale in Piemonte abbiamo contribuito a realizzare importanti e nuove modalità di gestione. Sono convinto che la fondazione non sia sempre la soluzione ottimale. Per la sua storia e visto i notevoli investimenti fatti dallo Stato sul Polo Reale e, considerati anche gli straordinari architetti, archeologi, studiosi che si sono impegnati in questo progetto, mi sembra giusto che queste professionalità continuino a lavorare. Del resto, fino a dieci anni fa sembrava una follia pensare di essere al pari di altri istituti in Europa ed ora Torino è una delle capitali della cultura. Ne siamo orgogliosi ma poi nessuno ha la bacchetta magica e tutto può succedere. Aquaforte Argenterie Greggio Artlinea Bibigi Breil Cammilli Chronotech Chimento Chimento uomo Citizen G. Carità Gioiel Art Guess Hamilton Hiphop I Titoli Ivat Ivv Le Bebè Maestro Riverso Mediterraneo Morellato Ny by Fani Orologi Ferrari Ottaviani Pandora ReCarlo Rebecca Thun Venerio Argenti Vetta EVENTI di BENEDETTA BREVEGLIERI Capitale del digitale N on solo uomini, ma animali sociali. E Torino ci da ragione e ospita la settimana della comunicazione sociale, ovvero la Social Media Week, dal 23 al 27 settembre 2013. Protagonista assoluta la Comunicazione. Cinque giorni della capitale piemontese saranno interamente dedicati alla comunicazione digitale e ai Social Media. Quattordici le città coinvolte in tutto il mondo: da Torino a Londra, da Milano a Bogotà. 1000 gli eventi programmati in totale, di cui 98 a Torino. Seminari, conferenze e laboratori ospitati in moltissimi luoghi della città, in cui si lavorerà, confrontandosi e contribuendo sicuramente a fare un passo in avanti nella comprensione di quello che accade negli altri Paesi e nell’era, appunto, del Verbo Digitale. Un evento importantissimo che si ripete ogni anno, a febbraio e a settembre, e che costituisce un appuntamento imperdibile non solo per gli addetti ai lavori, ma anche per coloro che sono appassionati di comunicazione digitale e sperimentazione dei Social Media e dei Social Network. Attenzione però, perché la Social Media Week non deve essere confusa come un meeting di maniaci del “twitteriamo allegramente”. Nato a New York dalla mente di Toby Daniels, infatti, l’evento nasce con lo scopo di indagare sul tipo di impatto sociale, culturale e ovviamente economico, che sta avendo oggi la comunicazione digitale nelle nostre società. La prima giornata di incontri si baserà sulla Partecipazione e sulla scoperta del ruolo della condivisione, sia fra individui singoli, che fra persone ed enti pubblici, spiegando quali dati e contenuti possono essere trasmessi e prodotti da questo atteggiamento nei confronti della comunicazione digitale. Il 25 settembre, invece, la parola d’ordine è Innovazione: quella dei laboratori, delle idee che diventano imprese e non falliscono, degli individui che collezionano progetti nel mondo del digitale e ne fanno un’impresa. Il giorno successivo, invece, il tema sarà Produrre e cioè cosa impatta sull’economia reale quando si attiva una certa forma di comunicazione. 62 48 EVENTI E poi ancora, il 27 settembre tornerà una delle parole chiavi di questo evento mondiale e cioè Creare. Un’immersione vera e propria dei Social Media sulla creatività, dai media tradizionali alla musica, dall’arte allo spettacolo, senza trascurare la grande industria dell’intrattenimento. L’ultima giornata di conferenze e laboratori sarà infine dedicata al grande tema del Viaggio. L’industria del turismo non può assolutamente essere esclusa, visto che proprio gli strumenti digitali più semplici (leggi ad esempio le recensioni sulla rete) insieme alla trasmissione globale dei Social Network hanno “salvato” nel vero senso del termine, piccole realtà turistiche, lontane dalle grandi mete più conosciute e altrettanto meritevoli per bellezza ed eccellenza. L’obiettivo è quindi evidente: uno strumento alla portata di tutti che possa consolidare abitudini tese al progresso o le sviluppi, altresì, in aree di maggiore bisogno. Nell’approccio della Social Media Week, Internet diventa un modello di comportamento: non più una cruda connessione personale, ma uno strumento per tentare di trovare soluzioni ai problemi attraverso la collaborazione tra pari. Siamo quasi vicini ad una nuova Rivoluzione Industriale? Si. Qualche secolo dopo e con meno reticenze. Forse. Il sistema aziendale, il mondo del Business al suo completo, il sistema istituzionale e gli apparati pubblici debbono garantirsi, e in fretta, una posizione efficace che possa avvantaggiarsi di nuove opportunità in termini di competitività economica e di efficienza, proprio grazie alla realizzazione di nuovi sistemi produttivi basati su un’architettura sociale con potenzialità di crescita e di diffu- sione più rapide e meno dispendiose rispetto ai modelli di business standard. L’evento ha un tema ogni anno, e questa volta l’attenzione si sposta sui principi della collaborazione e della connessione globale riunite sotto il titolo di “Open & Connected” e cioè “Aperto & Connesso”. Torino si rende dunque protagonista della più grande manifestazione mondiale sullo stato dell’arte dei Social Media e della nuova era del digitale e, in poco meno di cinque anni, Social Media Week conta più di 100.000 membri in 26 città di tutto il mondo. settembre 2013 | Plus Magazine | EVENTI 63 Ora Scavolini non è più solo sinonimo di cucina. Da oggi la nuova collezione Blu Scavolini si prende cura anche del tuo bagno. Vieni in negozio e scopri i vantaggi della CONVENZIONE FABI sull’intera gamma SCAVOLINI! La Passione per la Casa. Esposizione di 1.500 mq a TROFARELLO in VIA TORINO 137 tel 011 6498982 - 011 6499248 Visita il sito www.euromarredamenti.it e seguici su Facebook www.facebook.com/Euromarredamenti GUSTI E PIACERI di Barbara Odetto (foto A. Lercara) Immerso nella campagna di Revigliasco, Cà Mentin è il nuovo ristorante che lo chef Enzo Gola, già titolare del Faro, ha ricavato da un cascinale adibito ad allevamento di cavalli. Il nome rende omaggio al nonno Clemente, soprannominato Mentin, che nel 1890 aveva acquistato la struttura. Caratterizzato da un’atmosfera intima e raffinata, nel Charme e arte della ristorazione ... Cà Mentin non propone “solo” cibo di qualità locale convivono elementi rustici e moderni – interessante è l’opera dell’artista Mauro Benetti che accoglie il cliente al piano superiore – per un perfetto equilibrio tra tradizione e innovazione, mix che si traduce anche nella preparazione e nella presentazione dei piatti. Le ampie vetrate dell’open space al primo piano permettono di ammirare sia il panorama della collina sia il dehors esterno, location ideale per un pranzo o una cena nei mesi più caldi. Tutto, nell’intento del titolare, è concepito per far sentire l’ospite a proprio agio: “Cà Mentin è un luogo che diventa casa, con una cucina curata e attenta ai dettagli, che unisce l’armonia dei cibi alla qualità delle bevande. Mi piace che l’ospite mi suggerisca quello che vorrebbe mangiare e accontentarlo per me significa coccolarlo” sottolinea con orgoglio Enzo Gola. Il menù proposto dallo chef punta sull’utilizzo di prodotti a chilometri zero appartenenti alla filiera corta, alcuni dei quali coltivati nei 3.000 metri quadri di orto annessi al ristorante. I piatti, sintesi di qualità e design, rivisitano le ricette classiche in maniera innovativa per regalare sapori unici. Tra gli antipasti, assolutamente da provare sia lo sformatino di carciofi con fonduta e cialda di parmigiano sia i gamberoni lardellati con salsa guacamole rivisitata; tra i primi segnaliamo l’uovo nel ravio- lo con la fonduta, il burro di marga al tartufo bianco e il parmigiano reggiano – rivisitazione di un’antica ricetta di Casa Savoia – e la padellata allo scoglio con pasta casereccia artigianale o il risotto alle mele con “lard d’Muncalè” e rosmarino. Il filetto di manzo di Fassone al madera con scaloppa di fois gras e il petto d’anatra al mango e frutti rossi – così come il fritto misto composto da carciofi, toma d’Alba e cervella – sono invece alcune delle squisite proposte tra i numerosi secondi, mentre i dessert sono rigorosamente una sorpresa. La cantina offre ai clienti la possibilità di abbinare ai piatti il miglior vino ed è frutto di un’attenta “ricognizione sul campo” svolta dal titolare stesso. Molte le etichette piemontesi, perché il territorio vanta centinaia di piccole aziende che producono rossi e non solo di alto livello e sono protagoniste di progetti ambiziosi a costi accessibili: il prodotto ideale secondo Cà Mentin. Per quanto riguarda le altre regioni, soprattutto per i bianchi e le bollicine, la carta offre un quadro interessante dell’enologia italiana con prodotti consolidati e dallo standard qualitativo elevato che provengono da tutta la penisola, Sardegna e Alto Adige in primis. L’intento di Enzo Gola è chiaro: “Vogliamo il sapore delle cose semplici, quelle che rimandano all’infanzia, ai piatti della nonna, ma sempre con la curiosità di esplorare nuovi mondi. Per questo il menù e i vini sono studiati con attenzione”. Una qualità indiscussa e mai banale che viene apprezzata dalla clientela fidelizzata, che sceglie Cà Mentin sia per l’ottimo food sia per trascorrere una parentesi di relax, perfettamente in linea con la filosofia di Enzo Gola che non vuole essere il “regista” di un semplice ristorante, ma di un mondo in cui i clienti diventano protagonisti. CÀ MENTIN Via Baricco 3 Revigliasco (To) Tel. 011 2072138 – 335 6810627 www.camentin.it Orari Martedì e mercoledì aperti a cena su prenotazione. Giovedì, venerdì e sabato aperti a cena. Domenica aperti a pranzo e a cena su prenotazione. Convenzione associati FABI Plus: sconto del 10% settembre 2013 | Plus Magazine | GUSTI E PIACERI 65 GUSTI E PIACERI di Barbara Odetto (foto A. Lercara) dalle emittenti radiofoniche argentine. Naturalmente l’atmosfera da sola non basterebbe a fare del Volver il ristorante porteño più rinomato del capoluogo piemontese. A conferma che la filosofia proposta nel corso del tempo dai titolari è davvero vincente, il 2013 ha visto l’apertura del franchising di via Torino 197 a San Mauro Torinese, che mantiene intatti sia il mood sia la qualità indiscussa delle materie utilizzate in cucina. Fiore all’occhiello dei tre locali sono le carni argentine e i vini. Le prime sono selezionate da una macelleria artigiana che fornisce bovini di 22 mesi allevati allo “case argentine”, deve essere rigorosamente originale. La carta non propone solo la parilla de carbón (grigliata al carbone) ed una serie di entradas (antipasti), ma anche una lista di stuzzicanti menù completi che includono empanadas (piccoli calzoni ripieni di carne), provoletas (formaggio cotto alla piastra), chorizos (salsicce) e molto altro ancora, postres (dolci) inclusi. Non manca poi una proposta vegetariana altrettanto appetitosa per soddisfare tutti i palati. Aperti sia a pranzo sia a cena, i tre locali offrono anche un menù più easy per il mediodía cioè il mezzogiorno. Novità targata 2013 è invece il Tango, musica porteña e cibo di qualità Tutto questo è Volver V OLVER è il titolo di uno dei più famosi tanghi di Carlos Gardel e in spagnolo significa ritornare. Considerando che la maggior parte della clientela dei ristoranti Volver è fidelizzata, sicuramente nessun altro nome sarebbe stato più adatto di quello scelto da Monica Galante, la titolare. Le sedi torinesi di via Botero 7 angolo via Barbaroux e di via Santa Croce 0/3 nei pressi di piazza Carlina, come anche il locale in franchising inaugurato il primo febbraio di quest’anno a San Mauro Torinese, rendono omaggio alla musica, al ballo, allo spirito e naturalmente alla cucina argentina. Lo stile porteño è tradotto perfettamente negli ambienti informali nei quali si suddividono i tre locali caratterizzati dai tavoli in legno e dalle pareti colorate sulle quali sono riprodotte le abitazioni tipiche de La Boca, celebre quartiere di Buenos Aires; il tutto è accompagnato dalla musica che ravviva i pranzi e le cene con un repertorio che spazia dal tango tradizionale al tango nuevo senza tuttavia dimenticare le playlist proposte 66 stato brado; tutte le carni sono sottoposte a controlli accurati che consentono, con la certificazione di qualità, il riconoscimento delle norme U.E. per l’importazione in Europa. I secondi sono frutto di uno studio delle etichette più interessanti del paese sudamericano e spaziano dalle proposte più tradizionali a quelle più innovative tanto per i bianchi quanto per i rossi. A rendere squisite le carni ci pensano poi los parilleros, i maestri della griglia, veri esperti nella cottura dell’asado argentino e conoscitori dei tagli di carne più adatti ad ogni piatto. Loro, come lo staff, provengono da questo paese del Sud America perché tutto, in queste servizio di delivery a domicilio: una coccola ghiotta per gli amanti della cucina argentina. Anche se, ovviamente, l’atmosfera conviviale che si respira nei tre ristoranti Volver è la cornice ideale per unire food e divertimento. A questo proposito, assolutamente da non perdere le serate a tema che promettono di lasciare un ricordo indelebile in questo autunno sabaudo. Un esempio? Le cene in cui un’artista argentina dipinge quadri di tango che vengono poi sorteggiati come premio per i clienti. Perché il Volver è questo. Un cuore argentino che pulsa nella nostra città. RISTORANTE VOLVER Torino • Via Botero 7 angolo Via Barbaroux • Via Santa Croce 0/3 (piazza Carlina) www.ristorantivolver.com [email protected] Tel. 011 5660524 – 328 9586494 Orari: tutti i giorni dalle 12.30 alle 14.30 e dalle 19.30 alle 00.00 San Mauro Torinese Via Torino 197 Tel. 011 8986433 – 011 8986700 Convenzione associati FABI Plus: sconto del 15% a cena IDEE E SERVIZI di Barbara Odetto (foto A. Lercara) Arredare con passione Un must T utto è iniziato oltre un secolo fa, quando Lorenzo Griva aprì a Pinerolo un laboratorio di falegnameria dedicato al restauro e alla produzione di mobili. Dopo di lui il figlio Giuseppe – dopo anni di esperienza nelle botteghe della zona – nel 1931 stabilì il suo laboratorio nell’odierna sede. Giunta alla quarta generazione, la famiglia Griva, oggi come un tempo, prosegue la propria mission con dedizione, grazie anche al supporto di un team di arredatori esperti che fornisce una consulenza completa: dallo studio degli spazi domestici alla scelta dei materiali, dai colori che meglio esaltano l’ambiente agli arredi. Nei 2000 metri quadrati di esposizione la clientela può valutare soluzioni e idee progettuali complete che prendono in considerazione le esigenze estetiche, pratiche e di budget di ognuno. Lo show room propone sia arredamenti moderni sia forme retrò e linee semplici delle migliori marche per ogni area della casa: dalla cucina alla zona giorno, dai bagni alla zona notte, dalle camerette per i ragazzi ai mobili per ufficio passando per gli accessori e per i complementi d’arredo. Esiste poi una sezione dedicata all’outlet, con soluzioni davvero interessanti e vantaggiose, mentre chi predilige mobili o arredi personalizzati può scegliere creazioni su misura realizzate ad hoc. Naturalmente il mobilificio cura in ogni singolo dettaglio anche le fasi di montaggio. Per rispondere in maniera puntuale ai desideri dei propri interlocutori, accanto al marchio storico si affianca Biogriva, una realtà giovane e dinamica che nasce dal rispetto dell’ambiente, del lavoro artigiano e del benessere. I mobili e i complementi d’arredo firmati Biogriva sono eco sostenibili, vengono cioè realizzati con legni provenienti da foreste controllate, ed hanno le finiture lavorate per Griva Casa con oli e cere naturali. I titolari riassumono così la filosofia del brand: “Vogliamo che il mobile sia un oggetto desiderato e che divenga, per chi lo sceglie, l’espressione tangibile e condivisibile del proprio modo di pensare. Ecco perché chi acquista Biogriva lo fa in quanto crede in questi valori”. A dimostrazione dell’attenzione riposta in questo ambito, la famiglia ha scelto di lavorare con tecnologie pulite e rinnovabili, utilizza luci LED per illuminare una parte dello show room e da tempo si avvale del sistema fotovoltaico. Sempre in ottica di riporre la massima attenzione non solo all’ambiente, ma anche al cliente, Griva Casa ricorda che sino al 31 dicembre è attivo il Bonus Fiscale per cui è possibile detrarre fiscalmente il 50% dell’importo sull’acquisto dei mobili (D.L. 63/2013). Un’agevolazione importante per chi desidera arredare o rinnovare la propria abitazione. Griva Casa non è “solo” un mobilificio, ma anche il fulcro di una serie di eventi e iniziative volte a valorizzare il territorio, ecco perché ha creato una stretta sinergia con aziende quali Reita, che si occupa di materie plastiche e articoli tecnici, Omphalos arredo e benessere, Ebe Porte e la famosa Galup. Lo spazio offre infine agli architetti un desk sharing, ovvero un ufficio attrezzato per progettare le soluzioni d’arredo dei propri clienti. La vision della famiglia Griva è ben definita: essere un punto di riferimento nazionale ed internazionale per l’arredamento contemporaneo e biologico con la passione di diffondere il buon gusto e la qualità alle persone che desiderano dare cuore alla propria casa. Una vision condivisa appieno dalla clientela non solo locale o italiana, ma anche straniera, soprattutto svizzera, francese e greca. Una vision che non si basa solo sulla teoria, ma su azioni concrete e tangibili. GRIVA CASA Stradale San Secondo 38 – Pinerolo (To) Tel. 0121 201712 – Fax 0121 303042 www.mobiligriva.it – [email protected] www.biogriva.com – [email protected] Convenzione associati FABI Plus: sconto dal 10% al 15% settembre 2013 | Plus Magazine | IDEE E SERVIZI 67 IDEE E SERVIZI di Barbara Odetto (foto A. Lercara) un progetto realizzato con gli studenti dell’Istituto Europeo di Design di Torino. I giovani danno vita a creazioni interpretando in chiave contemporanea gioielli e oggetti preziosi tratti dall’archivio storico della gioielleria Musy. Sicuramente una delle proposte più interessanti in tal senso è lo splendido anello Nodo, realizzato secondo l’antico Gioielleria Musy padre e figli Stile, eleganza e contemporaneità B asta varcare la soglia del raffinato negozio al numero 1 della centralissima via Po per entrare in un’atmosfera sospesa nel tempo, probabilmente la stessa dell’epoca di Cavour e dei nobili torinesi del Settecento. La Gioielleria Musy padre e figli, infatti, è un caposaldo tra le botteghe storiche che rendono il capoluogo piemontese così regale e ricco di personalità e, altrettanto sicuramente, non si può descrivere la filosofia del negozio attuale senza presentare la sua storia. Lo stesso titolare di oggi, il Signor Mario Bellitti, racconta che Giacomo Musy, originario di Massongy (antica Massongium romana) nella provincia di Chiablese, nel 1707 si trasferì a Torino e in poco tempo divenne un fornitore ufficiale della Real Casa Savoia. La qualità dei materiali impiegati, la cura del dettaglio e l’originalità delle sue creazioni artigiane, tra le quali l’orologio situato nel proscenio del Teatro Carignano, segnarono un’epoca e gli regalarono grande fama. Per tre secoli gli eredi sono riusciti a mantenere lo stesso standard del loro fondatore con coerenza e con serietà. L’ultima generazione di una dinastia così importante è stata la famiglia Roggero che nel 2011 ha ceduto la gioielleria all’attuale titolare che vanta anch’egli una lunga tradizione in questo settore. 68 Rispettosa del mondo che rappresenta il nome Musy, la nuova proprietà ha accolto la sfida di lavorare secondo i criteri di stile ed eleganza che dal 1707 caratterizzano il negozio. Anche la selezione dei brand proposti è in linea con questa filosofia; tra i più interessanti segnaliamo Mikimoto, la marca più prestigiosa al mondo nella creazione di gioielli con diamanti, perle e collane di perle, i gioielli e le perle griffati Mimi, la gioielleria di Chaumet (gioielliere dell’Imperatore Napoleone) e ancora gli argenti di Buccellati – Musy era anche un noto argentiere – e le stilografiche Aurora. Firme di prestigio, tutte con una storia importante da raccontare. Accanto alle proposte di lusso vi sono anche quelle più accessibili, ma sempre scelte con cura. Poiché il passato è importante, ma evolvere è un must, la proprietà punta sull’innovazione attraverso disegno dal maestro orafo e reso più contemporaneo nella scelta dei materiali utilizzati: oro rosa 9 karati, argento e diamanti. Questo splendido “oggetto del desiderio” è proposto in quattro versioni differenti: in argento con un pavé di sedici diamanti bianchi, in argento con un pavé di sedici diamanti neri, in argento con un pavé di sedici rubini rossi e in oro rosa nove carati con un diamante. Mentre gli argenti sono esposti al piano superiore, al quale si accede con una scala a chiocciola in ferro battuto dell’epoca, tutti i preziosi sono invece presentati nelle vetrine interne che fanno da perimetro al negozio. A proposito degli spazi e dell’arredo, il negozio è stato restaurato in maniera conservativa; sono infatti originali il bancone in legno, i mobili, la cassaforte e la pendola realizzata da Musy stesso, oltre che la chiusura della vetrina lato strada. Interventi calibrati per mantenere intatta una certa atmosfera di altri tempi, senza tuttavia risultare troppo agé. Perché Musy, ai suoi tempi, era un innovatore e la bottega, oggi, mantiene intatto lo stesso mood. GIOIELLERIA MUSY Via Po 1 - Torino Tel. 011 8173875 – 011 8125582 Convenzione associati FABI Plus: sconto del 15% PROTAGONISTI Ha un sorriso contagioso la plurimedagliata a Pechino 2008. Margherita Granbassi è spesso a Torino, città che ama e dove ha trovato anche l’amore. Torino le ha portato bene: qui, con il suo fioretto, è diventata campionessa del mondo, battendo due atlete come Trillini e Vezzali. E sotto la Mole ha scelto di essere testimonial della campagna del Centro di Collaborazione Medica “Sorrisi di madri africane”, che aiuta a partorire le giovani mamme. Margherita Granbassi Torno in pedana per continuare a sognare di MARIANGELA SALVALAGGIO 48 70 S ono spesso a Torino, città del mio compagno. Continuo a vivere a Roma, da luglio di due anni fa mi alleno a Bologna e torno spesso nella mia Trieste. Torino e Trieste sono molto simili per l’eleganza architettonica e per le persone che ci vivono. Torino mi piace, è una città molto viva culturalmente e da amante della buona cucina devo dire che ovunque in Piemonte si mangia molto bene. Ultima gara disputata, il campionato italiano. Un traguardo, nonostante le tante vittorie internazionali, perché viene dopo un brutto infortunio al ginocchio che avrebbe piegato molti. La tua tenacia è un esempio e mi hai confidato che sono in tanti a chiederti: chi te la fa fare? Eh sì, due anni di riabilitazione non sono proprio pochi. Mi sento come una bambina che inizia a camminare. Cosa mi spinge? L’amore che provo per questo sport e l’amaro in bocca che mi lascerebbe terminare in questo modo la mia carriera. Che stagione è stata? L’obiettivo di quest’anno era partecipare agli Assoluti nella mia Trieste e ci sono riuscita, solo per questo sono contenta. In quel momento il mio massimo era fare qualche passo avanti nell’eliminazione diretta poi ho perso per un calo fisico contro una grandissima. Questa è la terza estate di lavoro duro a Bologna con il mio fisioterapista. Devo colmare un gap che è ancora piuttosto consistente. Niente vacanze? No, solo ginnastica e pesi. Un mese fa ho subito un intervento di rifini- PROTAGONISTI tura ma sono già abbastanza attiva: vado sulla cyclette, tra poco riprenderò a correre e tra qualche settimana dovrei essere pronta per tornare in pedana. Prossimo obiettivo? Penso di partecipare in una condizione più che buona alle gare nazionali, ai primi di dicembre, competizioni che per un’atleta che prepara la Coppa del Mondo passano generalmente in secondo piano, ma che per me invece saranno fondamentali: dovrò cercare di mettermi in mostra per sperare di prendere parte alla stagione di Coppa del Mondo che inizierà a gennaio. Da Santoro agli studi di trasmissioni sportive, passando per Ballando con le Stelle. Hai fatto tanta tv nei mesi di lontananza dalla pedana. Mi chiedono tutti che cosa farò da grande e in questi giorni mi pongo anche io questa domanda. Le esperienze fatte mi sono piaciute molto, giornalismo e comunicazione sono affascinanti. Spero di riuscire a dare anche l’esame da giornalista. Hai incontrato di recente i bambini del Club Scherma Torino, che domande ti hanno fatto? Mi hanno riempito di domande come avrei fatto anche io se mi fossi trovata in quella situazione. Mi hanno chiesto come si fa a raggiungere grandi risultati, qual è stato il momento più difficile e se ho mai pensato di smettere. Ecco, in un momento come questo, quella è stata una domanda piuttosto calzante. Mi ha colpito che un bimbo che ha appena iniziato pensi già che prima o poi tutto debba finire. Come è nato il tuo impegno con il Centro di Collaborazione Medica? Ho qualche pregio ma soprattutto molti difetti: uno di questi è la memoria corta. Non saprei, ma ricordo bene che come primo evento abbiamo promosso una mostra fotografica per la campagna in favore delle madri africane. Ero con Giovanna Trillini e mi ha fatto piacere avere condiviso avventure agonistiche ed essere insieme anche in iniziative di questo genere. Il Centro mi tiene sempre aggiornata sull’andamento della campagna e mi sono aggiudicata un quadro con tre madri africane. Spero di fare il prima possibile un viaggio in Africa per capire cosa succede sul campo. Qualche volta ti vedremo anche allo Juventus Stadium. Qual è il tuo mito in bianconero? Non vedo l’ora di andarci. Come tutti gli juventini sono rimasta molto legata al nome di Del Piero, però, nel presente i miei preferiti sono Pirlo e Marchisio. Sono convinta che visti i nuovi acquisti faremo ancora molto bene. Quanto è importante la serenità affettiva per far bene anche sul lavoro? Mi porto sempre dietro gli strascichi di un momento no, anche quando mi calo la maschera non riesco a tracciare una linea con la vita di tutti i giorni, per cui la serenità negli affetti è fondamentale. Se chiudessi gli occhi potresti vederti a Rio? Sono una persona fiduciosa ma nello stesso tempo ho i piedi ben piantati a terra. Se chiudi gli occhi vuol dire che stai sognando e un sogno ti aiuta ad affrontare con più motivazione e grinta la realtà. Mi rendo conto che sarà molto molto dura: dopo l’intervento non sapevo nemmeno se sarei potuta tornare a camminare in maniera decente e invece sono riuscita a ritornare in pedana. La voglia c’è e la testa anche... Sì ma a Rio, a meno che non decidano di introdurre la gara a squadre, andranno due, massimo tre atlete, e sappiamo che in Italia le fiorettiste sono le più forti al mondo. Sarà molto difficile ma nessuno ci impedisce di sognare. settembre 2013 | Plus Magazine | PROTAGONISTI 71 COMUNICAZIONE E IMMAGINE foto R. Morzone compiere una scelta: fomentare questa sofferenza oppure lottare per liberarsi dal proprio fardello o almeno renderlo più leggero, meno invadente. Perché tutto questo possa accadere bisogna avere il coraggio di affrontare se stessi e comprendere le azioni, le persone, le situazioni che hanno originato la nostra sofferenza. Oscar Wilde è stato lapi- porre fine a un rancore che, con il passar degli anni, indurisce i nostri cuori colmandoli di risentimento verso gli altri o verso noi stessi… ed effettivamente è ancor più difficile perdonare i propri errori. Ecco perché diventa necessario coltivare la gratitudine per maturare il perdono. Il sentimento di gratitudine è un’espressione dell’amore che possiamo trovare ogni giorno in piccoli e grandi gesti che spesso la mente distratta o soffocata da altre cose non riesce neanche a scorgere. Si dimentica di essere grati e si nutre la fame di possesso L’ombra Emanuela Truzzi O gni giorno viviamo nuove esperienze e le confrontiamo con la realtà circostante per valutare se siano positive o negative; entrano nella nostra memoria emotiva a volte velatamente altre prepotentemente e possono trasformarsi in tatuaggi dolorosi per la nostra mente. Cerchiamo di dimenticare o addirittura giochiamo a ingannare noi stessi fingendo che certe cose non siano accadute e inevitabilmente entriamo in un oblio di incertezze e confusione oppure sopportiamo tristemente una condizione vissuta e non metabolizzata. Il peso dei ricordi è come una zavorra che può trascinare l’individuo in un baratro profondo se non riesce a sciogliere le pene che affollano la sua mente e alimentano il suo dolore. È un percorso tortuoso e faticoso ma non è un tunnel senza uscita… c’è sempre la possibilità di scegliere. Sì, l’essere umano ha il libero arbitrio, l’intelligenza che gli permette di 72 dei ricordi dario nel suo pensiero: “I figli iniziano amando i genitori, in seguito li giudicano: raramente se non mai, li perdonano”. Non sono d’accordo sul finale, il processo di cambiamento si può affrontare con il sostegno di un bravo coach. Due parole fondamentali che utilizzo nei percorsi coaching mi confermano da sempre che si può cambiare: la gratitudine e il perdono. Se cerchiamo una chiave di lettura profonda ci rendiamo conto di quanto i due termini siano interconnessi e necessari al vissuto esperienziale di ogni individuo. La cultura moderna non fa molto per valorizzare il perdono, anzi, il più delle volte legittima il rancore e la vendetta. Come sostiene lo psicologo canadese Monbourquette, “nel perdono non ci si limita a non vendicarsi, ma si deve avere il coraggio di andare alla radice delle tendenze aggressive deviate per estirparle”. Il perdono, interpretato al di là del significato escatologico e cattolico, può come se tutto potesse trasformarsi in proprietà, anche le persone: figli, mariti, sorelle, mogli e amici! Provate ogni mattina a pensare ad almeno tre cose a cui siete grati e vi accorgerete che, dopo gli sforzi iniziali, imparerete a osservare e non solo guardare la realtà che vi circonda e ad apprezzarla. La gratitudine illumina la nostra vita dando ombra ai ricordi e il perdono ci permette di vivere meglio il presente. Dr.ssa Emanuela Truzzi docente in comunicazione e coach motivazionale MODERNACOMUNICAZIONE Via Baltimora 21 – Torino www.modernacomunicazione.it [email protected] Convenzione associati FABI Plus: sconto del 10% ITINERARI TORINO secondo noi Barbara Odetto & Alessandro Lercara: una giornalista e un fotografo alla scoperta della città. I ARTE, CULTURA, STORIA E DESIGN, MA ANCHE BUSINESS, MODA E APPUNTAMENTI GLAM. AREE VERDI, ZONE INDUSTRIALI, PUNTI IN CUI CONVIVONO ETNIE E TRADIZIONI DIVERSE: TORINO HA MILLE ANIME AFFASCINANTI E NOI VE LE FAREMO SCOPRIRE. QUARTIERE DOPO QUARTIERE. 74 l terzo appuntamento alla scoperta della città è in San Salvario, che si snoda tra la centralissima stazione di Porta Nuova e il raffinato parco del Valentino. La zona si divide in due parti: da un lato il quadrilatero diventato sinonimo di nightlife e ricco di locali aperti dal tramonto all’alba, dall’altro la zona più radical chic, con le boutique e le botteghe artigiane simbolo della Torino di un tempo. Il borgo, più di altri, ha vissuto numerose “vite”: nella metà del 1600 furono costruiti, su progetto di Carlo e Amedeo di Castellamonte, la Chiesa di San Salvatore e il Castello del Valentino, residenza della Madama Reale Maria Cristina di Francia. ITINERARI cani. Qualche esempio? Il laboratorio del mosaicista terrazziere Andrea Besana che si occupa prevalentemente di progettazione, realizzazione e restauro di mosaici e pavimenti alla veneziana, lo studio di Bernardino Di Cintio, operatore shiatsu, e Fulful design che propone mobili, oggetti per la casa e accessori per la persona che hanno come leit motiv la ricerca di creazioni innovative dallo stile non convenzionale. In San Salvario, naturalmente, anche il food è internazionale e alle trattorie piemontesi si affiancano lo- Tra il 1860 e il 1868 venne edificata la stazione ferroviaria di Porta Nuova che univa la città a Genova e nel 1900 fu inaugurato il primo stabilimento produttivo della Fiat nella zona di corso Dante. Forse proprio per la sua vicinanza alla stazione, il quartiere è sempre stato luogo d’elezione degli immigrati: prima di chi, dal sud Italia, veniva nel capoluogo piemontese per lavorare nella grande azienda automobilistica e poi dei numerosi stranieri che dagli anni novanta hanno scelto la nostra città. La sua vocazione multietnica si traduce nella presenza di tante chiese cattoliche alle quali si affiancano il tempio valdese, la sinagoga e le sale di preghiera musulmane. cali multietnici come Alef, ristorante ebraico la cui cucina osserva le regole dell’alimentazione Kasher e il ritmo delle feste ebraiche e delle usanze di molte comunità del mondo. Nel quartiere sorgono infine alcuni dei locali più trendy della città come le Lavanderie Ramone, per una musica live di alto livello, e il Lanificio San Salvatore, perfetto per l’apericena. Le diverse “vite” di San Salvario sono sottolineate dalla convivenza di italiani e stranieri, dall’alternarsi di case con interni cortili e ballatoi – tipici della Torino popolare e industriale – a raffinate abitazioni in stile liberty e ancora dalla presenza di botteghe di impagliatori di sedie, materassai, cordai, tappezzieri, vetrai artistici che si affiancano ai centri di medicina alternativa, agli studi creativi di ultima generazione e ai negozi di acconciatura nordafri- settembre 2013 | Plus Magazine | ITINERARI 75 VISITE GUIDATE Scoprire Torino e non solo di Giuliana Rebaudo C on l’arrivo dell’autunno riprendono le visite al territorio torinese con un calendario fitto di iniziative. Nonostante l’indubbia difficoltà degli enti pubblici in questa fase di recessione economica che limita, o quanto meno ritarda, anche le iniziative culturali, non mancano le occasioni per proseguire i nostri incontri e scoprire sempre nuove realtà del patrimonio storico-artistico di Torino e non solo. A fine settembre è prevista una passeggiata dedicata all’architettura Liberty nell’area intorno a corso Francia e via Cibrario, testimonianza dell’espansione della città tra fine Ottocento e inizio Novecento e dell’adesione al gusto modernista internazionale da parte dell’alta borghesia torinese. A seguire, è prevista la visita alla Chiesa Reale di San Lorenzo, capolavoro di Guarino Guarini per scoprire, nello splendore dell’edificio e della sua decorazione, gli effetti ottici “speciali” che l’architetto ha creato grazie alle sue conoscenze astronomiche, facendo apparire, in particolari condizioni di luce, l’immagine di Dio altrimenti invisibile, favorendo – secondo la formula barocca – la devozione attraverso la meraviglia. Visiteremo il nuovo allestimento dei “Capolavori della Galleria Sabauda nella Manica Nuova di Palazzo Reale”, prima tappa del definitivo trasferimento dei dipinti della Pinacoteca nell’ala ottocentesca di Palazzo Reale, divenuto parte del nuovo “Polo Reale” di Torino, che riunisce in un unico complesso architettonico diversi itinerari museali: un collegamento che offre uno straordinario percorso di visita fra storia, cultura, arte e paesaggio, che permette di rivivere l’intera storia della città, dal primo insediamento romano all’Unità d’Italia. Nel Polo Reale si visiterà anche la mostra temporanea “Archeologia di Torino”, che espone, con un allestimento multimediale, i ritrovamenti più significativi fatti nell’area urbana torinese dall’Ottocento ai giorni nostri, riferibili a un arco di tempo che dal neolitico, attraverso l’età medievale, giunge agli strati più recenti. Alla Venaria Reale sarà possibile visitare la mostra temporanea “Carrozze e portantine delle corti italiane” che presenta alcune carrozze di gala risalenti al XVIII e XIX secolo, usate dai sovrani in occasione di grandi cerimonie pubbliche, tra le quali il fiabesco Berlingotto del 1789 di Vittorio Emanuele I e la maestosa “Palombella”, l’automobile del 1909 appartenuta alla Regina Margherita che iniziò a segnare il passaggio dalle carrozze alle auto di parata. Per i mesi successivi sono in previsione altri itinerari di visita, alcuni dei quali da voi suggeriti, e alcune proposte di viaggi di una giornata o di un week-end in altre città storiche, che saranno presentati nel prossimo numero della rivista. Dunque arrivederci a presto. 76 VISITE GUIDATE Programma Autunno 2013 Per la prenotazione alle visite contattare FABI Plus tel. 011 5611153 oppure [email protected] MUSEO DI ANTICHITÁ: PERCORSO TORINO UN PERCORSO TRA L’ARCHITETTURA LIBERTY INTORNO A CORSO FRANCIA Visita guidata all’area intorno a corso Francia e via Cibrario, oggetto di un’importante espansione edilizia subito dopo la costruzione nel 1864-65 di piazza Statuto, cerniera tra la città barocca e quella ottocentesca. Le nuove strade e i lotti edificabili sono orientati secondo la consueta maglia ortogonale, ma l’edificazione si sviluppa in modo irregolare con un’interessante alternanza di palazzine residenziali, case da reddito, stabilimenti produttivi ed edifici pubblici. Soprattutto nel tratto compreso tra piazza Statuto e piazza Bernini è possibile incontrare edifici di notevole pregio in stile Liberty, tendenza europea innovativa, che ha a Torino un importante sviluppo dopo l’Esposizione Internazionale organizzata al Valentino nel 1902. Data: domenica 22 settembre 2013 Orario: dalle ore 15.00 alle 16.30 Visita guidata a uno dei capolavori torinesi di Guarino Guarini, realizzato tra il 1668 e il 1678, per sciogliere il voto che Emanuele Filiberto fece in occasione della battaglia di San Quintino, combattuta contro la Francia nella notte di San Lorenzo del 1557, grazie alla quale i Savoia poterono tornare in possesso del loro ducato. L’edificio rappresenta uno dei tesori barocchi più significativi della città, testimonianza di una prima apertura significativa sul piano politico, oltre che culturale, al linguaggio del barocco romano, che interrompe la severa tradizione architettonica del ducato piemontese. Alla semplicità dell’esterno, accentuata dalla rinuncia alla facciata guariniana in favore dell’omogeneità architettonica della piazza, si contrappone un interno mirabile per la ricchezza decorativa che comprende anche “effetti ottici speciali” e la straordinaria soluzione strutturale della cupola, manifestazione tangibile del pensiero religioso, filosofico e scientifico seicentesco e della concezione dell’arte intesa come meraviglia propria dell’età barocca. Il Museo di Antichità di Torino – ora parte integrante del Polo Reale di Torino - con la mostra “Archeologia a Torino” apre la sua terza sezione, dedicata alla lunga storia della città, nei locali al piano seminterrato, direttamente affacciati sul teatro romano. La mostra illustra, attraverso audiovisivi e reperti, l’origine e la funzione celebrativa delle collezioni ad opera della dinastia sabauda, a cui fanno seguito approfondimenti di aspetti particolari della vita della città dalla protostoria all’Ottocento attraverso materiali archeologici provenienti da contesti insediativi e funerari rinvenuti nell’area urbana. Rilievi marmorei, sculture in bronzo, epigrafi e corredi funerari recuperati durante la creazione delle infrastrutture dell’espansione dei nuovi quartieri ottocenteschi, ma anche disegni, fotografie e appunti, in parte inediti, che documentano i ritrovamenti archeologici e i cantieri di recupero e restauro delle mura, della Porta Palatina e di Palazzo Madama, del teatro e della basilica paleocristiana del Salvatore. L’evolversi recente dell’archeologia urbana completa con nuovi dati e ulteriori reperti i risultati delle indagini ottocentesche e di primo Novecento, mentre alcuni manufatti di pregio – come i mosaici pavimentali e il vasellame – precisano la natura e la qualità dell’abitare nel tessuto edilizio residenziale della città antica. Data: domenica 13 ottobre 2013 Orario: dalle ore 15.00 alle 16.30 Data: domenica 10 novembre 2013 Orario: dalle ore 15.00 alle 16.30 CHIESA REALE DI SAN LORENZO settembre 2013 | Plus Magazine | VISITE GUIDATE 77 VISITE GUIDATE Scoprire Torino e non solo MOSTRA TEMPORANEA “GRAN GALA REALE” ALLA REGGIA DI VENARIA Visita alla mostra temporanea “Carrozze e portantine delle corti italiane” che presenta 10 meravigliose carrozze risalenti al XVIII e XIX secolo usate dai sovrani per le loro uscite pubbliche in occasioni di grandi cerimonie. Si tratta di “opere” tra le più sfarzose ed affascinanti della storia delle corti: un patrimonio di grande importanza che desta incanto e stupore, e su cui si intende attirare interesse ed attenzione per le valenze storiche ed artistiche che richiama. Sono presenti alcune superbe carrozze di gala dei sovrani italiani dell’epoca della Restaurazione e del Risorgimento: Carlo Alberto, Vittorio Emanuele II, Pio IX, i Re di Napoli, di Sicilia e Sardegna e del Granduca di To- scana. In mostra anche il celebre fiabesco Berlingotto del 1789 di Vittorio Emanuele I, l’unica carrozza regale italiana del Settecento rimasta tra gli ultimi simboli dell’Antico Regime, probabilmente in uso anche alla Venaria Reale. Completano l’allestimento 3 portantine di corte del Settecento, alcuni preziosi disegni originali delle carrozze e la maestosa “Palombella”, l’automobile del 1909 appartenuta alla Regina Margherita che iniziò a segnare il passaggio dalle carrozze alle auto di parata. Data: domenica 1 dicembre 2013 Orario: dalle ore 10.00 alle 12.00 I CAPOLAVORI DELLA GALLERIA SABAUDA NELLA MANICA NUOVA DI PALAZZO REALE Presso la Manica Nuova del Palazzo Reale di Torino è possibile visitare la mostra “Torino, Europa. Le grandi opere d’arte della Galleria Sabauda nella Manica Nuova di Palazzo Reale”. Sono esposte 95 opere d’arte, tra sculture e dipinti del periodo storico compreso fra il XIV e il XIX secolo, provenienti dalla Galleria Sabauda di Torino. La mostra segna per la Pinacoteca di Torino l’inizio di una nuova fase; rappresenta infatti la prima tappa del trasferimento, che verrà completato nel 2014, di tutte le 1.200 opere della Galleria Sabauda nella Manica Nuova di Palazzo Reale, parte integrante del nuovo Polo Reale di Torino, un grande e importante complesso museale nel centro storico di Torino che includerà: Palazzo Reale, Palazzo Chiablese, la Biblioteca Reale, l’Armeria Reale, la Galleria Sabauda, il Museo di Antichità e i rinnovati Giardini Reali. Data: domenica 15 dicembre 2013 Orario: dalle ore 9.30 alle 11.00 78 CONFERENZE E CORSI CONFERENZE E CORSI AUTUNNO 2013 Gli appuntamenti si svolgono presso la sede di Via Guarini 4 a Torino nelle date sotto indicate dalle ore 18,00 alle ore 19,30. La partecipazione è gratuita per gli associati e loro familiari. Al termine di ogni conferenza viene offerto un aperitivo ai partecipanti. Per prenotazioni rivolgersi a FABI Plus tel. 011 5611153 – [email protected] CONFERENZE 8 OTTOBRE 2013 “Piede e postura” Relatore: Dr. Luca Traversone Podologo 15 OTTOBRE 2013 “Ansie, paure, fobie... come superarle” Relatore: Dr. Enrico Rolla Fondatore e direttore Istituto Watson 29 OTTOBRE 2013 “Intolleranze alimentari: come migliorare resa ed efficienza e rafforzare le capacità difensive del proprio organismo” Relatrice: Dr.ssa Elisabetta Zecchin Biologa nutrizionista 5 novemBRE 2013 “Kinesiologia e Fiori di Bach” Relatrice: Chiara Mattea Kinesiologa 12 novemBRE 2013 26 novemBRE 2013 “Laser e vista: Femtolasik. L’ultima frontiera della chirurgia refrattiva” Relatore: Dr. Claudio Panico Primario Ospedale Oftalmico di Torino “Invecchiamento cutaneo, ringiovanimento naturale; come riportare indietro l’orologio” Relatrice: Dr.ssa Maria Luisa Pozzuoli Chirurgo Estetico e Chirurgo Maxillo Facciale 20 novemBRE 2013 “Coppie di fatto - Unioni civili” Relatore: Notaio Remo Bassetti CORSi 16 ottoBRE 2013 “L’elisir della bellezza” Relatrici: Dr.ssa Bianca Toesca e Dr.ssa Fosca Lagattolla di Easyeventi 13 novemBRE 2013 “Il bon ton in ufficio” Relatrici: Dr.ssa Bianca Toesca e Dr.ssa Fosca Lagattolla di Easyeventi 4 DICEMBRE 2013 “L’arte della tavola natalizia” Relatrici: Dr.ssa Bianca Toesca e Dr.ssa Fosca Lagattolla di Easyeventi 80 CONVENZIONI CONVENZIONI AB+COMUNICAZIONE Agenzia di comunicazione costituita da un pool di professionisti. Offre i seguenti servizi: pubblicità, grafica, studio del naming, del claim e testi, foto e/o video per cerimonie ed eventi, foto in studio, corsi fotografici e affitto sala posa, siti web, social media marketing, ufficio stampa. Per gli associati FABI Plus sconto del 10% Via Principessa Clotilde 85 - Torino Tel. 339 6343997 - 393 1654576 [email protected] ALPITOURWORLD Gruppo leader in Italia per i viaggi organizzati. Per gli associati FABI Plus sconto fino al 12% sulle quote pubblicate sui cataloghi consultabili anche sui siti di Alpitour e tour operator collegati. Per richiedere il codice identificativo della convenzione rivolgersi a FABI Plus: tel. 011 5611153 - [email protected] Centro Prenotazioni tel. 011 19690202 [email protected] www.alpitourworld.com BIVERBROKER srl Società specializzata sul mercato nazionale per la gestione dei servizi assicurativi e di risk management. Per gli associati FABI Plus polizza RC Auto in convenzione. 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Per gli associati FABI Plus sconto del 10% Riceve su appuntamento: •Corso Susa 64/F - Caselette (To) • c/o Audido Via Pianezza 36 Alpignano (To) • c/o Topos Via Pinelli 23 - Torino • Lunigiana (Toscana) Cell. 338 7582718 [email protected] •Corso Traiano 3 - Torino Tel. 011 3143035 •Via Frejus 95 - Torino Tel. 011 2761946 CLINICA BAVIERA Istituto Oftalmico Europeo Per gli associati FABI Plus sconto del 20% Valutazione trattamento laser € 35,00 Visita oculistica completa € 60,00 Piazza Solferino 7/I - Torino Numero Verde: 800 228833 www.clinicabaviera.it FURBATTO GIOVANNA Architetto Progettazione architettonica e ristrutturazione di residenze private, uffici, negozi, realizzazione di nuove costruzioni, direzione lavori, pareri alla Sovrintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici, classificazione energetica, accatastamenti, pratiche edilizie, stesura di capitolati d’appalto, selezione di imprese edili qualificate. 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Via Guarini 4 – Torino Tel. 011 544566 – Fax 011 5176766 [email protected] www.furbatto.it settembre 2013 | Plus Magazine | CONVENZIONI 81 CONVENZIONI GRIVA CASA Si dedica ad arredare case da quattro generazioni con grande passione e creatività. Nei 2000 metri quadrati di esposizione la clientela può valutare soluzioni e idee progettuali complete che prendono in considerazione le esigenze estetiche, pratiche e di budget di ognuno. Per gli associati FABI Plus sconto dal 10% al 15% Stradale San Secondo 38 Pinerolo (To) Tel. 0121 201712 Fax 0121 303042 [email protected] www.mobiligriva.it [email protected] www.biogriva.com IL TUCANO CONCEPT STORE Selezione di oggetti che trasmettono il fascino di continenti lontani: gioielli e antiquariato, arazzi e tappeti di pregio, sculture, luci, tessuti, accessori, complementi d’arredo e idee per un moderno interior design, raffinato ed originale. 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Centro IRM Indagini Ricerche Mediche Via Torino 19 – Pianezza (To) Tel. 011 9662585 [email protected] www.ricerchemediche.it Es-Essersani Corso Regina Margherita 304 - Torino Tel. 011 7499617 [email protected] www.essersani.it associato che acquista o regala un abbonamento. Richiedere modulo d’ordine a FABI Plus: tel. 011 5611153 [email protected] MUSY GIOIELLERIA Caposaldo tra le botteghe storiche che rendono il capoluogo piemontese così regale e ricco di personalità. Si trovano firme di prestigio, tutte con una storia importante da raccontare. Accanto alle proposte di lusso vi sono anche quelle più accessibili, ma sempre scelte con cura. Per gli associati FABI Plus sconto del 15% Via Po 1 - Torino Tel. 011 8173875 – 011 8125582 LAVAZZA A MODO MIO FAVOLA Lavazza A Modo Mio Favola è frutto della collaborazione tra Lavazza ed Electrolux. Un incontro magico tra l’eccellenza dell’espresso e la tecnologia di uno dei marchi più conosciuti e apprezzati nel settore degli elettrodomestici. 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Losa - Collegno (To) Tel. 011 4049405 Cell. 335 8063960 [email protected] I LUOGHI DEL GUSTO I luoghi del gusto FABI Plus consiglia: RISTORANTE ARGENTINO VOLVER Il segreto del ristorante Volver è quello di far cuocere la carne da cuochi specializzati, secondo le antiche tradizioni: il punto di forza è infatti la carne argentina, considerata tra le migliori al mondo, che arriva fresca, sottovuoto. Inoltre si possono scegliere i migliori tagli della carne italiana selezionati da una macelleria artigiana. Al menù si aggiunge un’ampia varietà di antipasti e piatti tipici argentini, quali le “empanadas” da accompagnare a prelibati vini locali. RISTORANTE CA’ MENTIN Immerso nella campagna di Revigliasco, in una splendida posizione affacciata sulla collina di Pecetto, il Ristorante Cà Mentin è stato ricavato da un vecchio cascinale completamente ristrutturato. Ambienti in cui convivono con armonia elementi rustici e moderni, in un perfetto equilibrio tra tradizione e innovazione: a partire dall’arredamento, concepito con gusto e attenzione per i dettagli, sino alla preparazione dei piatti. Materie prime di qualità che provengono dalla filiera corta, servizio accurato, perfetto mix di tradizione e sperimentazione ed una cantina ricca di etichette interessanti sono gli ingredienti usati dal suo chef e titolare. Ristorante Volver Via Botero angolo Via Barbaroux - Torino Via Santa Croce 0/3 Piazza Carlina - Torino Tel. 011 560524 - 0115628441 - Cell. 328 9586494 www.ristorantivolver.com [email protected] Per gli associati FABI Plus: sconto del 15% a cena Ristorante Cà Mentin Via Baricco 3 - Revigliasco (To) Tel. 011 2072138 - Cell. 335 6810627 www.camentin.it [email protected] Per gli associati FABI Plus: sconto del 10% RISTORANTE DELFINO BLU Il Ristorante Delfino Blu e le sue specialità ai frutti di mare sono tra le più conosciute e apprezzate all’interno del panorama della ristorazione torinese. Da oltre 25 anni il Delfino Blu è il punto di riferimento per quanti amano gustare un menù RISTORANTE LA PERGOLA ROSA Il Ristorante La Pergola Rosa nasce nel 1938 ed è stato recentemente oggetto di un restyling che gli ha permesso di mantenere la sua affascinante impronta Art Decò anni ‘40. Una cena alla Pergola Rosa vuol dire cordialità, intimità, cucina di pesce ricco di proposte creative e stuzzicanti. Il titolare cura personalmente ogni portata e coordina il suo staff composto da otto persone tra la sala e la cucina che collaborano con lui da 15 anni. Ristorante Delfino Blu C.so Orbassano 277 - Torino Tel. 011 3115080 www.ristorantedelfinoblu.com [email protected] Per gli associati FABI Plus: sconto del 10% tradizionale non solo piemontese. Costante attenzione nella ricerca della qualità dei prodotti, carni, pesce e verdure principalmente di stagione. La Carta dei vini abbraccia l’internazionalità con predominanza piemontese. Ristorante La Pergola Rosa Via XX Settembre 18/A – Torino Tel. 011 537562 www.lapergolarosa.it [email protected] Per gli associati FABI Plus: sconto del 10% a cena settembre 2013 | Plus Magazine | I LUOGHI DEL GUSTO 83 CONVENZIONI Dr.ssa POZZUOLI MARIA LUISA Chirurgo Estetico e Chirurgo Maxillo Facciale Medico specialista in Chirurgia Maxillo-Facciale, ha conseguito anche un Master in Chirurgia Estetica Morfodinamica. Esegue interventi di mastoplastica, rinoplastica, liposuzione, blefaroplastica, addominoplastica presso la clinica Fornaca a Torino, la Columbus a Milano e Villa Parioli a Roma. Per gli associati FABI Plus sconto del 10% sui trattamenti di medicina estetica. Per prenotazioni: • Torino: Studio Medico Via Pietro Micca 21 - Torino Tel. 011 6989797 Cell. 345 3105694 • Milano: Clinica “Columbus” Via Michelangelo Buonarroti 48 Milano Cell. 345 3105694 • Roma: Clinica “Villa Parioli” Via F. Giordano 8 - Roma Cell. 345 3105694 [email protected] www.dottoressapozzuoli.com Dr. TRAVERSONE LUCA Medico Podologo È un podologo laureato presso la facoltà di Medicina e Chirurgia di Genova con un master in posturologia. Si occupa della salute del piede e delle patologie legate alla deambulazione e alla postura. Per gli associati FABI Plus sconto del 15% su visita podologica e posturale • Via Giannetti 7a - Torino (Gran Madre) Tel. 011 8399088 • Via Abeg 43 - Borgone di Susa (To) Cell. 347 0744686 • Via Mazzini 3/B - Settimo Torinese (To) Cell. 347 0744686 [email protected] www.podologist.it 84 GITE Per prenotazioni rivolgersi a FABI Plus Tel. 011 5611153 [email protected] Sabato 31 agosto e domenica 1 settembre 2013 VENEZIA Regata Storica Week-end dedicato alla visita della città e delle isole lagunari in occasione della famosa Regata Storica, una spettacolare sfilata di antiche imbarcazioni cinquecentesche e personaggi in costume. In occasione della manifestazione il Bacino di San Marco pullula di circa 1500 gondole di ogni tipo provenienti da tutta Europa, che si radunano fin dal mattino ed attendono il via per iniziare un percorso di circa 30 km lungo il Canal Grande. Una fedele ricostruzione del passato glorioso di una delle Repubbliche Marinare più potenti e influenti del Mediterraneo. Sabato e domenica 9/10 novembre 2013 PARMA November Porc - VIII edizione Tutti i fine settimana del mese di novembre la “Bassa Parmense” si vestirà a festa per l’edizione 2013 della staffetta più golosa d’Italia, il November Porc...speriamo ci sia la nebbia! Un mese all’insegna del divertimento e della buona tavola con mercati di prodotti tipici, attrazioni musicali, artisti di strada, stand gastronomici e concerti live! Si potranno assaporare le delizie della zona: Culatello di Zibello, Spalla Cruda di Palasone, Spalla di San Secondo, Parmigiano Reggiano, Fortana del Taro e tante altre bontà gastronomiche. Sabato e domenica 7/8 dicembre 2013 ALTO ADIGE Mercatini di Natale Week-end in Trentino per visitare i famosi mercatini di Natale nelle città di Bressanone e Bolzano, dove ha avuto origine questa allegra tradizione diffusasi poi in vari luoghi d’Europa. Le eleganti bancarelle in legno adornate secondo lo stile tipico tirolese offrono ai visitatori i più svariati prodotti tradizionali sudtirolesi come presepi, stoffe, ceramiche fatte a mano, sculture in legno, ma anche gustose leccornie che stupiranno ogni palato. Rappresentazioni del presepe vivente, spettacoli di marionette e giostre musicali regalano ai bambini, e non solo, momenti di magica felicità. Al calar della sera le magiche note natalizie e la romantica luce delle candele invadono i vicoli con toni caldi e suggestivi. Pernottamento in un tipico albergo Tirolese e nella mattinata di domenica, visita alla famosa fabbrica di ceramiche Thun. SPETTACOLI Tramite il circuito ticket.it vendita di biglietti per gli spettacoli: NEGRITA MAX PEZZALI TORINO Teatro Colosseo 19 ottobre 2013 ore 21.00 TORINO Palaolimpico ex Isozaki 10 novembre 2013 ore 21.00 Galleria A € 34,50 Galleria B € 28,75 Poltronissima € 40,25 Poltrona A € 34,50 Poltrona B € 28,75 NEK 1° anello numerato € 41,40 2° anello num. frontale € 41,40 2° anello non numerato € 34,50 Parterre € 34,50 NEGRAMARO TORINO Palaolimpico ex Isozaki 16 ottobre 2013 ore 21.00 TORINO Palaolimpico ex Isozaki 28 novembre 2013 ore 21.00 1° anello numerato € 40,25 Parterre € 34,50 QUEENS OF THE STONE AGE ASSAGO (MI) Mediolanum Forum 3 novembre 2013 ore 21.00 1° anello numerato € 46,00 2° anello num. frontale € 40,25 2° anello non numerato € 34,50 Parterre € 40,25 PAOLO CONTE TORINO – Auditorium G. Agnelli – Lingotto 29 novembre 2013 ore 21.00 Galleria € 45,00 Poltronissima 1º posti € 110,00 Poltronissima 3º posti € 90,00 Poltrona 1º posti € 80,00 Poltrona 2º posti € 70,00 Poltrona 3º posti € 60,00 Parterre non numerato € 37,95 Tribuna non numerata € 37,95 50 ANNI NOMADI TORINO Teatro Colosseo 9 novembre 2013 ore 21.00 EMMA TORINO Palaolimpico ex Isozaki 7 dicembre 2013 ore 21.00 Galleria A € 31,00 Galleria B € 23,00 Platea A € 37,95 Platea B € 31,00 1° anello numerato € 36,80 2° anello num. frontale € 36,80 Parterre € 32,20 Per prenotazioni e ritiro biglietti rivolgersi a FABI Plus – Tel. 011 5611153 – [email protected] settembre 2013 | Plus Magazine | SPETTACOLI 85 l’architetto risponde L’architetto Giovanna Furbatto collabora con Plus Magazine per offrire ai lettori il suo parere e i suoi consigli relativi a ristrutturazione di residenze private, uffici e negozi, realizzazione di nuove costruzioni, classificazione energetica, accatastamenti, pratiche edilizie. Potete inviare le vostre domande a [email protected]. Sto per iniziare la ristrutturazione del mio alloggio. Posso ancora usufruire delle detrazioni fiscali? Benedetta Certo. Fino al 31 dicembre 2013, secondo recentissime disposizioni, sarà possibile detrarre le spese sostenute per interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria fino a un tetto massimo di spesa di e 96.000,00, detraibili al 50 % in dieci anni. Inoltre gli interventi per il miglioramento dell’efficienza energetica quali il rifacimento della coibentazione, l’installazione d’infissi termici e simili, fruiscono di un rimborso pari al 65% dell’importo. Un’importante novità è la possibilità di detrarre anche la spesa per l’acquisto di mobili, per un massimo di e 10.000,00 (sempre al 50%, in 10 anni). Per ottenere le agevolazioni è però essenziale che il rifacimento dell’arredamento sia successivo a un intervento di ristrutturazione. ◆◆◆ Ho un alloggio al mare con una particolarità: nel palazzo il lastrico solare è diviso in tanti piccoli lotti di proprietà dei condomini, ciascuno formante dei piccoli terrazzi. Posso chiudere la mia parte? E, in tal caso, devo chiedere un permesso edilizio? Jacopo Se il regolamento condominiale specifica con chiarezza che il lastrico solare è suddiviso in singole proprietà, è sufficiente comunicare all’amministratore le proprie intenzioni. Per quanto riguarda l’eventuale permesso edilizio, non è necessario, se si tratta di una struttura completamente rimovibile, ma anche in questo caso è necessario darne comunicazione scritta. ◆◆◆ ◆◆◆ Sto ristrutturando il mio appartamento operando modifiche interne. Prima di iniziare i lavori, ho presentato un regolare permesso presso l’Ufficio Tecnico di Torino. Nel corso dei lavori vorrei tuttavia modificare il progetto originale. Devo presentare una variante? Matteo Ho un piccolo basso fabbricato in periferia a Torino. Come posso valorizzarlo, senza spendere tanto? Veronica Sì. Si deve procedere con la richiesta di una “variante in corso d’opera” da presentarsi prima di eseguire i lavori. Il mio consiglio è di rivolgersi a un professionista per chiedere uno studio di fattibilità sull’area in cui insiste il suo immobile. Il costo di questa prestazione professionale non è elevato e permette di definire chiaramente le possibilità d’intervento prima di prendere una qualsiasi decisione. settembre 2013 | Plus Magazine | GLI ESPERTI RISPONDONO 87 il notaio risponde Il notaio Remo Bassetti, titolare dell’omonimo studio torinese, collabora con la nostra rivista, per fornire ai lettori chiarimenti su problematiche e pratiche inerenti per esempio a successioni, donazioni, compravendita di immobili, costituzione di associazioni e fondazioni, convenzioni matrimoniali e costituzione di fondi patrimoniali, mutui e altri tipi di finanziamento. Per le vostre domande scrivete a [email protected]. Sono divorziata da alcuni anni e ora convivo con il mio compagno, vorrei sapere se avremo gli stessi diritti delle coppie sposate grazie alla nuova legge sulle unioni civili. Elisabetta - Intesasanpaolo Gentile signora, attualmente non c’è alcuna nuova legge sulle unioni civili, nonostante i periodici proclamino di questo o quel politico che promette di uniformare il nostro paese al resto d’Europa. Per via contrattuale, però, è possibile ( e a mio parere in molti casi del tutto consigliabile) regolamentare i rapporti in modo da ottenere una tutela, sia nei reciproci rapporti che con effetto verso i terzi: in altre parole fare del convivente un quasi-coniuge dal punto di vista dei diritti. È una casistica su cui ho concentrato molto il mio studio e la mia attenzione in questo periodo e che mi ha portato a varare quello che ho definito “contratto di unione civile”, una sorta di Pacs italiano. ◆◆◆ Mio marito è un piccolo imprenditore e mi ha chiesto di fare la separazione dei beni. Questa scelta influirà sui miei diritti ereditari? Giuliana Gentile signora, non credo di conoscere ormai un solo imprenditore, piccolo o grande che sia, che si trovi in comunione dei beni con il coniuge. Lo dico senza nessuna intenzione di influenzarla a pro della richiesta di suo marito, ma solo per dire che è in effetti una cautela abbastanza normale per chi rischia il proprio patrimonio nell’attività d’impresa. La separazione dei beni con i diritti successori non c’entra assolutamente nulla, i diritti saranno i medesimi. Tutti gli effetti si verificano da vivi: il più importante è che i beni comprati da soli, senza l’intervento del coniu- ge, non diventano comuni durante il matrimonio ma, appunto, cadono solo in successione. ◆◆◆ Egregio Notaio mia zia, senza figli, è vedova da più di 20 anni. Suo marito era bancario ed aveva 2 figli di primo letto. Se la zia muore quali sono i diritti e le pretese dei figli di lui? Paola Il nostro diritto prevede che destinatari della successione siano solo i parenti, mai gli affini, vale a dire i parenti acquisiti: pertanto ai figli dell’ex marito non spetta nulla. A meno che, naturalmente, non sia intenzione della zia di lasciar loro una quota di eredità o anche istituirli unici eredi con testamento. ◆◆◆ Ho acquistato 5 anni fa da INDAP un appartamento prima casa con agevolazione in quanto ero in affitto, posso venderlo e acquistarne un altro più piccolo (sempre prima casa) senza problemi o costi? Antonio Per capirne di più dovrei probabilmente vedere il suo titolo di acquisto e verificare che da esso non risulti qualche vincolo alla vendita, quinquennale o decennale: quest’ultimo, evidentemente, costituirebbe più che un problema. Per il resto, in linea di principio, se sono trascorsi effettivamente cinque anni non c’è mai un rischio di onere o spesa a carico del venditore. 88 l’esperto fiscale risponde Paolo Quaglia, responsabile della sezione fiscale della Nova Labor Servizi /Caaf Fabi srl, collabora con la nostra rivista per rispondere ai quesiti posti dai lettori relativi a redditi, detrazioni e deduzioni inerenti alla compilazione del Modello 730. Potete inviare le vostre domande a [email protected]. ◆◆◆ Mia moglie ha acquistato al 100%, come prima casa, l’immobile dove attualmente risiediamo. È unica intestataria del mutuo per l’acquisto, ma è fiscalmente a carico del sottoscritto. Posso portarmi in detrazione gli interessi passivi? Roberto I versamenti per il riscatto degli anni di laurea sono oneri deducibili o detraibili? Francesco Purtroppo no: mancando in capo a Lei la duplice condizione di proprietario e di intestatario del contratto di mutuo, il fatto che la moglie sia fiscalmente a suo carico è irrilevante e quindi, come detto, non è possibile detrarre gli interessi passivi. La normativa fiscale vigente elenca tra gli oneri deducibili dal reddito anche i contributi previdenziali e assistenziali versati facoltativamente alla gestione della forma pensionistica obbligatoria di appartenenza, qualunque sia la causa che origina il versamento: il riscatto degli anni di laurea rientra a pieno titolo in tale fattispecie. Diversamente, nel caso in cui il riscatto sia eseguito in favore di familiari a carico, i contributi versati possono essere detratti dall’Irpef nella misura del 19% . ◆◆◆ ◆◆◆ Ho conseguito, prima di entrare in Banca dove attualmente lavoro, una laurea in Ingegneria e successivamente mi sono iscritto al relativo ordine professionale: la tassa annuale che verso per l’iscrizione al predetto ordine è detraibile? Giuliano Ho concesso in comodato a mia madre con facoltà di locazione a terzi un immobile di mia proprietà. È intenzione di mia madre stipulare un contratto di locazione con opzione per la cedolare secca, in cui essa stessa risulta locatrice. Chi deve dichiarare il reddito relativo? Anna - Intesanpaolo Nel suo caso la conseguenza dal punto di vista fiscale è che la titolarità del reddito fondiario non si trasferisce ma resta in capo al proprietario/comodante, cioè dovrà essere imputato esclusivamente a Lei e non a sua madre. Il contratto di comodato è, in sostanza, un contratto a effetti obbligatori e non reali: in altre parole il soggetto che riceve in comodato il bene, denominato comodatario, acquisisce nei confronti dello stesso un diritto personale di godimento e non un diritto reale. Bisogna inoltre aggiungere che la legge concede la facoltà di applicare la cedolare secca solo alle persone fisiche titolari del diritto di proprietà o di un altro diritto reale di godimento (uso, usufrutto e abitazione) per cui non è neppure possibile assoggettare a cedolare secca il contratto di locazione. Qualora, come nel suo caso, si svolga un’attività di lavoro dipendente, la quota pagata per l’iscrizione a un ordine professionale non è un onere detraibile né deducibile dal reddito complessivo. Anche se l’iscrizione obbligatoria a un ordine professionale comporta il versamento di una tassa annuale, tale tassa, solo nel caso di esercizio dell’attività professionale, è fiscalmente deducibile in sede di determinazione del reddito di lavoro autonomo, rientrando tra le spese inerenti l’esercizio della professione. settembre 2013 | Plus Magazine | GLI ESPERTI RISPONDONO 89 l’esperto immobiliare risponde Il Dottor Cesare Furbatto, titolare dell’omonimo studio immobiliare torinese, collabora con la nostra rivista per dare la possibilità ai lettori di avere risposte esaustive alle domande inerenti il settore casa. Potete inviare le vostre richieste a [email protected]. Ho ereditato un immobile insieme ai miei due fratelli e a 2 cugini. Non riusciamo a metterci d’accordo su come procedere per individuare esattamente i valori anche perché uno dei cugini potrebbe essere direttamente interessato all’acquisto. Come ci suggerisce di procedere? Pier Giorgio Consiglio di far eseguire da ciascuno di voi una perizia scritta, di escludere le due valutazioni con il valore più alto e quella con il valore basso e successivamente procederei alla media delle altre 3 perizie. ◆◆◆ Sono proprietario di un alloggio a Torino e vorrei comprare l’appartamento del mio vicino per potermi allargare. Il mio appartamento è stato acquistato con le agevolazioni prima casa. Nel fare questo eventuale secondo acquisto posso godere nuovamente delle agevolazioni di prima casa? Antonino Sì, è possibile acquistarlo come prima casa provvedendo, prima dell’atto, ad una fusione catastale dei due immobili. ◆◆◆ Ho sottoscritto un compromesso per l’acquisto di un appartamento a Torino. Posso nominare una terza persona che acquisti al posto mio? Arianna - Unicredit L’art. 1401 del codice civile contempla questa possibilità : “la dichiarazione di nomina dev’essere comunicata all’altra parte nel termine di tre giorni dalla stipulazione del contratto, se le parti non hanno stabilito un termine diverso”. ◆◆◆ Sono proprietario di un negozio occupato con un contratto che scadrà fra 2 anni. Avrei deciso di venderlo e dal momento che l’inquilino non è interessato all’acquisto mi consiglia di disdettare il contratto? Umberto Si, ma deve tener conto che l’inquilino ha diritto ad un’indennità per la perdita di avviamento pari a 18 mensi- lità dell’ultimo canone pagato che può raddoppiare qualora dovesse acquistare qualcuno che eserciti la stessa attività o attività affini. ◆◆◆ Sono proprietario di un alloggio che vorrei affittare. Per una mia maggiore tutela posso richiedere al futuro nuovo inquilino un deposito cauzionale di 4/5 mesi? Romeo, esodato No, il deposito cauzionale non può essere superiore a tre mensilità del canone. Esso è produttivo di interessi legali che devono essere corrisposti al conduttore alla fine di ogni anno. ◆◆◆ Sono proprietario di un alloggio ad Alassio che vorrei vendere. Non conosco nessuna agenzia immobiliare in loco e quindi non saprei come muovermi. Ha qualche consiglio da darmi? Emanuele Le consiglio due strade: 1) dedicare uno/due week-end sul posto (normalmente in media/alta stagione le agenzie della riviera sono aperte anche la domenica), contattare le agenzie più referenziate e alla fine fare la propria scelta (in funzione della persona, del servizio offerto, del marketing promozionale proposto e dei costi provvigionali); 2) affidarsi ad una agenzia torinese la quale in co-agency si affiancherà ad una agenzia locale. Normalmente i costi provvigionali non cambiano (il proprietario paga l’agenzia di Torino mentre l’acquirente paga l’agenzia del mare). Il vantaggio è di un marketing più esteso con un raggio d’azione più ampio (ogni agenzia fa pubblicità sul proprio territorio). 90 l’avvocato risponde Pubblichiamo alcuni dei quesiti posti dai nostri lettori all’avvocato Giuseppina Verduci alla quale abbiamo chiesto, per ciascuno di essi, di esprimere il suo parere. Come al solito tra le richieste pervenute in redazione si è cercato di scegliere quelle con una valenza di interesse generale. Potete inviare le vostre domande per l’avvocato Verduci direttamente a [email protected]. Scrive Marco dalla Provincia di Torino sottoponendo alla mia attenzione il seguente quesito: “Sono iscritto al primo anno di un corso di laurea breve alla Facoltà di Economia e Commercio di Torino e contemporaneamente lavoro a tempo indeterminato in una grossa società. Ho diritto ai permessi retribuiti quando ho necessità di assentarmi dal lavoro per sostenere gli esami?” Gentile lettore, i lavoratori studenti, iscritti e frequentanti corsi regolari di studio in scuole di istruzione primaria, secondaria e di qualificazione professionale, statali, pareggiate o legalmente riconosciute o comunque abilitate al rilascio di titoli di studio legali, compresi quelli universitari, hanno diritto alla concessione di permessi giornalieri retribuiti per consentire di sostenere le prove di esami. Oltre a ciò il datore di lavoro deve, se richiesto dal lavoratore, assegnare allo stesso turni di lavoro che agevolino la frequenza ai corsi e la preparazione agli esami e non lo obblighino a prestazioni di lavoro straordinario o durante i riposi settimanali. In altre parole, il datore di lavoro non può pretendere che lo studente lavoratore si adegui a turni di lavoro che non permettano la frequenza delle lezioni o lo studio personale per sostenere gli esami, né tantomeno la sua presenza al lavoro oltre l’orario normale e nelle giornate non lavorative. come ha ribadito la recente sentenza n. 20658/05 della Cassazione, che ha riconosciuto l’estensione dei diritti dell’articolo 10 anche a chi frequenta corsi di laurea breve. ◆◆◆ Mi scrive una lettrice su un tema di particolare attualità trovandoci in prossimità di vacanze estive. La signora mi esprime la sua preoccupazione relativamente al risarcimento del danno che ha richiesto a seguito dello smarrimento della propria valigia da parte di una compagnia aerea, poiché teme che la normativa vigente preveda delle ipotesi che lo escludano. La vicenda che la lettrice ha descritto integra pienamente un’ipotesi di responsabilità del vettore aereo che secondo quanto previsto dall’ex art. 3 Regolamento CE n. 2027/97 è disciplinata dalla Convenzione di Montreal del 1999. L’art. 17, co.2 della predetta Convenzione stabilisce che “Il vettore è responsabile del danno derivante dalla distruzione, perdita o deterioramento dei bagagli consegnati, per il fatto stesso che l’evento che ha causato la distruzione, la perdita o il deterioramento si è prodotto a bordo dell’aeromobile oppure nel corso di qualsiasi periodo durante il quale il vettore aveva in custodia i bagagli consegnati”. Tale responsabilità è esclusa solo nel caso in cui “il danno derivi esclusivamente dalla natura dei bagagli o da difetto o vizio intrinseco”. Trattasi, con evidenza, di una responsabilità contrattuale particolarmente rigorosa, che presume la colpa del vettore e dalla quale quest’ultimo può liberarsi soltanto provando che l’inadempimento è, in realtà, non imputabile a sé, collegandosi a una causa del tutto indipendente dalla sua sfera giuridica. Il vettore, infatti, a fronte del pagamento del corrispettivo del viaggio e dell’emissione del biglietto, assume non solo l’obbligazione principale di trasferimento di una persona da un luogo all’altro, ma anche quella, accessoria, di trasporto e custodia delle cose che il viaggiatore porta con sé. Pertanto, lo smarrimento e/o la conseguente ritardata riconsegna della valigia costituiscono una violazione dei doveri contrattuali gravanti sulla compagnia, con obbligo, per quest’ultima, di risarcire tutti i danni patrimoniali e non patrimoniali collegati al trasportato. È quanto prevede l’articolo 10 della legge 300 del 1970 più comunemente nota come Statuto dei lavoratori. La norma riguarda tutti i lavoratori studenti e si ricollega all’esigenza di accrescere la professionalità del lavoratore o più in generale il suo patrimonio culturale, in armonia con i principi di cui agli articoli 34 e 41 della Costituzione settembre 2013 | Plus Magazine | GLI ESPERTI RISPONDONO 91 La parola ai lettori Sono un associato giunto a voi tramite il mio gestore bancario (vostro iscritto) che durante un incontro mi ha fatto cenno della vostra attività. Ho letto la rivista e mi sono aggregato con entusiasmo, utilizzando spesso i vostri servizi. Ultimamente ho partecipato ad un’interessante conferenza presso i vostri locali e, considerato che faccio parte di un circolo fotografico, vorrei proporre un incontro su questo tema. Se l’iniziativa avesse un buon riscontro potremmo offrire la partecipazioni a condizioni particolarmente favorevoli ai corsi di fotografia che periodicamente organizziamo presso la nostra struttura. Luca - Intesasanpaolo Buongiorno Luca, molto interessante sarebbe proporre l’arte della fotografia ai nostri iscritti! Mi contatti per un incontro e in quell’occasione organizzeremo le iniziative. Un ringraziamento al vostro team che si occupa delle dichiarazioni dei redditi di noi iscritti. Considero che questo servizio, oltre a essere di grande utilità oggettiva, venga svolto in un ambiente amichevole e di grande disponibilità, consentendoci di affrontare con maggiore serenità i mille dubbi che ogni anno ci assalgono. Umberto pensionato Grazie Sig. Umberto, mi fa piacere leggere questa mail, girerò i suoi complimenti ai nostri fiscalisti. Spettabile redazione, la vostra bella rivista si occupa di cultura e tempo libero, ma nel tempo libero dovrebbe trovare più spazio lo sport. Non si tratta di una critica fine a se stessa ma di una considerazione che ritengo costruttiva. Il nostro territorio dispone di risorse come pochi altri, possibilità di escursioni a piedi, in bici e sugli sci a tutti i livelli. Se lo riterrete opportuno, sono disposto come iscritto a condividere con voi idee e iniziative. Antonio Grazie Antonio per la disponibilità, la contatteremo per un appuntamento. Mi presento, sono un iscritto che ha una passione per la buona tavola! Non ho ancora saltato nessuno dei ristoranti da voi consigliati e devo dire che le indicazioni sono sempre state di buon livello. Perché non inserire una scala di gradimento dei vari locali proposti in base alle segnalazioni di noi iscritti che li abbiamo sperimentati? Gianluca - Unicredit Gent.mo Gianluca, la buona tavola è un argomento coinvolgente. È sicuramente un’ idea quella di pubblicare una graduatoria sui ristoranti che sono piaciuti di più! 92 PLUS MAGAZINE Periodico trimestrale dell’Associazione Fabi Plus per la cultura e il tempo libero Numero 24 - settembre 2013 Reg. presso il tribunale di Torino n. 5919 dell’8/11/2005 Redazione e Amministrazione Via Guarini, 4 – 10123 Torino Tel. 011 5611153 Fax 011 540096 www.fabiplus.org/magazine.html [email protected] Direttore editoriale Paola Gomiero Direttore responsabile Mauro Bossola Caporedattore Pietro Gentile In questo numero: 2Copertina 70ª Mostra del cinema di Venezia. L’inossidabile George apre la passerella: fan in delirio 6 Protagonisti Giuseppe Tornatore. La migliore offerta del cinema italiano 10 Protagonisti Raphael Gualazzi: una buona musica suona in qualsiasi lingua 14 Eventi Taormina Film Fest. La kermesse siciliana ricca di ospiti internazionali 16 Tecnofuturo Miguel Angel Gurría. Italia e lavoro, quale futuro? 20 Eventi Ref13: Roma Europa Festival 2013 24 Moda 30 Medicina e salute 32 36 38 Chiccosissimamente Prevenzione in rosa. Da IRM check up dedicati all’universo femminile Nuove tecnologie nella chirurgia refrattiva: Femtolasik Chirurgia estetica: una scelta consapevole La salute del piede affidata al professionista 40 Benessere La Kinesiologia per il benessere dell’individuo 42 Recensioni Film, libri, fumetti, mostre, musica, teatri 48 Mappamondo Etiopia: alla scoperta della culla dell’umanità 54 Iniziative associatiConvenzioni nazionali Segreteria di redazione Milena Lagnese Photo editor Alessandro Lercara, Cosimo Torraco Hanno collaborato a questo numero: Benedetta Breveglieri, Dario Migliardi, Barbara Odetto, Giuliana Rebaudo, Mariangela Salvalaggio, Salvatore Taormina, Emanuela Truzzi. Fotografie Archivio Il Tucano, Archivio Stilisti, Archivio Teatro Regio, Archivio Comune di Torino, Archivio Taormina Film Fest, Archivio Mostra Venezia, Archivio Roma Europa Festival, Franco56, Roberto Morzone, Daniele Solavaggione, Salvatore Taormina. Pubblicità Nova Labor Servizi srl Via Guarini, 4 10123 Torino Tel. 011 5611153 Fax 011 540096 Grafica e impaginazione Fantinel Graphic Designers – Torino Stampa Garabello Artegrafica – San Mauro Torinese La redazione non si assume alcuna responsabilità per notizie, foto, marchi, slogan utilizzati dagli inserzionisti. Il materiale inviato non viene restituito. È vietata e perseguibile civilmente e penalmente ai sensi della legge sul diritto d’autore ogni forma di riproduzione dei contenuti di questa rivista, compresi gli spazi pubblicitari, senza autorizzazione scritta dell’editore. In copertina George Clooney LUS SU 24 IP FAB Torino: vivere la città 58 Protagonisti Mario Turetta. Una giornata da re: il Polo Reale di Torino 62 Eventi Social Media Week: Torino capitale del digitale Le rubriche 65 Gusti e piaceri 67 Idee e servizi 72 Comunicazione e immagine 70 Protagonisti Margherita Granbassi. Torno in pedana per continuare a sognare 74 Itinerari Torino, secondo noi ... Le proposte 76 Visite guidate 80 Conferenze e corsi 81 Convenzioni territoriali 83 I luoghi del gusto 84 Le gite 85 Biglietteria 87 Gli esperti rispondono 92 La parola ai lettori PLUS MAGAZINE 24 IN QUESTO NUMERO: RUBRICHE: MODA MEDICINA E SALUTE BENESSERE RECENSIONI MAPPAMONDO GUSTI E PIACERI IDEE E SERVIZI COMUNICAZIONE E IMMAGINE TORINO SECONDO NOI GLI ESPERTI RISPONDONO LA PAROLA AI LETTORI PROPOSTE: VISITE GUIDATE CONFERENZE E CORSI CONVENZIONI PER GLI ASSOCIATI GITE – SPETTACOLI 70ª Mostra del cinema di Venezia: L’inossidabile George apre la passerella: fan in delirio GIUSEPPE TORNATORE: LA MIGLIORE OFFERTA DEL CINEMA ITALIANO RAPHAEL GUALAZZI: UNA BUONA MUSICA SUONA IN QUALSIASI LINGUA TAORMINA FILM FEST: LA KERMESSE SICILIANA RICCA DI OSPITI INTERNAZIONALI MIGUEL ANGEL GURRIA: ITALIA E LAVORO, QUALE FUTURO? REF13: ROMA EUROPA FESTIVAL 2013 MARIO TURETTA: UNA GIORNATA DA RE SOCIAL MEDIA WEEK: TORINO CAPITALE DEL DIGITALE MARGHERITA GRANBASSI: TORNO IN PEDANA PER CONTINUARE A SOGNARE Periodico dell’Associazione FABI Plus per la cultura e il tempo libero Pubblicazione trimestrale Numero XXIV- settembre 2013 Poste Italiane Spa – Spedizione in Abbonamento Postale - 70% - NO/TORINO N._1/2013 : O N TTÀ I A CI R O L TVERE VI