E - Ordine dei Farmacisti di Salerno

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E - Ordine dei Farmacisti di Salerno
FEDERAZIONE ORDINI DEI
FARMACISTI
Rassegna Stampa del 28/10/2016
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INDICE
IN PRIMO PIANO
28/10/2016 La Repubblica - Bologna
GIORNO& NOTTE
8
28/10/2016 La Stampa - Nazionale
Specchio dei tempi
11
28/10/2016 Il Foglio
VACCINARSI DAGLI ANTIVACCINISTI
12
28/10/2016 QN - Il Resto del Carlino - Nazionale
Barilla per il cibo sostenibile
14
28/10/2016 QN - Il Resto del Carlino - Imola
Comitato in moto In Vallata si prega come nel '700
15
28/10/2016 Corriere di Romagna - Ravenna
Terremoto, Imola è pronta a dare una mano ai comuni colpiti
16
28/10/2016 Eco di Bergamo
Federfarma per «Clicca il neo»
17
28/10/2016 Gazzetta di Modena
La terapia? La somministra il... telefono
18
27/10/2016 AZ Salute
Terapia del dolore Un diritto per chi soffre
19
28/10/2016 BorsaItaliana.it 07:49
Agroalimentare: gli avvenimenti di VENERDI' 28 ottobre
21
SANITÀ NAZIONALE
28/10/2016 Il Sole 24 Ore
Infrastrutture strategiche di nuovo in tilt
23
28/10/2016 Il Sole 24 Ore
L'iniziativa. Al via un acceleratore per i Paesi emergeti General Electric investe
sulle startup della sanità
24
28/10/2016 La Repubblica - Nazionale
Ohio Fabbriche chiuse crimine e droga "Qui ora Trump batte il sindacato"
25
28/10/2016 La Stampa - Nazionale
La disfida dell'olio di palma
27
28/10/2016 MF - Nazionale
Trilantic entra nella Maugeri
29
28/10/2016 Il Fatto Quotidiano
GRAN REGALO A BIG PHARMA IN MANOVRA: PAGA LO STATO
30
28/10/2016 QN - Il Resto del Carlino - Nazionale
Per vedere i Cure ecco la strada giusta
31
28/10/2016 QN - La Nazione - Nazionale
Influenza, il picco a Capodanno Sarà pericolosa, via alle vaccinazioni
32
28/10/2016 Il Tempo - Nazionale
Sempre più vigilantes al market e in farmacia
33
28/10/2016 Corriere della Sera - Sette
Così la patatina fece girare la testa a milioni di italiani
34
28/10/2016 Io e il mio Bambino
L'influenza è in arrivo: pensiamoci prima
37
27/10/2016 Ok - salute e benessere
NON FARTI INFLUENZARE
40
27/10/2016 Ok - salute e benessere
Pillole dell ' amore rischi e benefici
44
27/10/2016 Ok - salute e benessere
UN COLLO da esibire
47
27/10/2016 Ok - salute e benessere
Piccole grandi METAMORFOSI
50
27/10/2016 Ok - salute e benessere
La ricetta medica non è una formalità
53
27/10/2016 Ok - salute e benessere
UN AIUTO AI BAMBINI DALLA VITA DIFFICILE
54
27/10/2016 Ok - salute e benessere
STAGE PER LE PERSONE DOWN
55
27/10/2016 Ok - salute e benessere
Fibrillazione atriale: screening a Verona
56
28/10/2016 Viver Sani e Belli
VIVERE IN BELLEZZA
57
28/10/2016 Viver Sani e Belli
COME IN UNA FIABA
58
28/10/2016 Viver Sani e Belli
LA TINTA? faccio da sola!
61
28/10/2016 Viver Sani e Belli
SOCIETÀ
62
VITA IN FARMACIA
28/10/2016 Corriere della Sera - Brescia
Undici immobili all'asta, ancora nessuna offerta
64
28/10/2016 La Repubblica - Bari
In strada del Carmine nasce il teatro bonsai
65
28/10/2016 La Repubblica - Firenze
Già pronti 700mila vaccini
66
28/10/2016 La Repubblica - Palermo
Rapine in serie con l'arma che stordisce
67
28/10/2016 La Stampa - Imperia
Troppe medicine prescritte dottore dovrà rifondere l'Asl
68
28/10/2016 La Stampa - Novara
"Puntiamo a vaccinare quasi 58 mila novaresi"
69
28/10/2016 Il Giornale - Milano
Sport e alimentazione: la Fidal scende in pista
70
28/10/2016 Il Fatto Quotidiano
La buona sanità veneta ti chiede di pagare la tv
71
28/10/2016 QN - Il Resto del Carlino - Cesena
I nuovi comunisti tra referendum e il Che
72
28/10/2016 QN - La Nazione - Arezzo
Influenza, pronte 700 mila dosi per vaccinarsi
73
28/10/2016 QN - La Nazione - Grosseto
Tabaccherie e farmacie Più videosorveglianza
74
28/10/2016 QN - La Nazione - Grosseto
Influenza aggressiva: febbre alta «Chi è a rischio faccia il vaccino»
75
28/10/2016 QN - La Nazione - Pistoia Montecatini
In arrivo un'influenza terribile Ecco i vaccini per bimbi e anziani
76
28/10/2016 QN - La Nazione - Siena
Arriva l'influenza ed è aggressiva «Chi è a rischio faccia il vaccino»
77
28/10/2016 QN - La Nazione - La Spezia
Anna Albertosi va in pensione I colleghi salutano la 'dottora'
78
28/10/2016 QN - La Nazione - Viareggio
Quest'anno l'influenza è aggressiva Vaccino gratis per i pazienti a rischio
79
28/10/2016 Il Gazzettino - Belluno
La farmacia comunale snobbata dai fornitori
80
PROFESSIONI
28/10/2016 La Stampa - Nazionale
Han Meilin, conquista Venezia con la sua esuberanza creativa
82
27/10/2016 NCF
Il giudice OK ad acquisti all'estero per salvarsi dai tagli del SSN
84
27/10/2016 NCF
Il barcode che tutela farmaci e consumatori
85
27/10/2016 NCF
Trasparenza dell'Agenzia Europea dei Medicinali
87
27/10/2016 NCF
Rinnovi nella procedura centralizzata
88
27/10/2016 NCF
Risultati positivi per la FVG in Europa
89
27/10/2016 NCF
Stop ai saponi OTC con antibatterici
90
27/10/2016 NCF
Le decisioni del CVMP sui medicinali veterinari
91
27/10/2016 NCF
Gestire l'attività di audit
92
27/10/2016 NCF
LE AREE DI RISCHIO
95
27/10/2016 NCF
Il farmaceutico "vola"
96
27/10/2016 NCF
Il farmaceutico "vola"
99
PERSONAGGI
27/10/2016 Largo Consumo
Una carriera tra qualità e ricerca
101
27/10/2016 QS - QuotidianoSanita.it
Antibiotico resistenza. Mandelli (Fi): "Serve un intervento immediato a livello
globale, o entro il 2050 sarà problema devastante"
103
27/10/2016 QS - QuotidianoSanita.it
Antibiotico resistenza. Mandelli (Fi): "Serve un intervento immediato a livello
globale, o entro il 2050 sarà problema devastante"
104
27/10/2016 QS - QuotidianoSanita.it
Antibiotico resistenza. Mandelli (Fi): "Serve un intervento immediato a livello
globale, o entro il 2050 sarà problema devastante"
105
IN PRIMO PIANO
10 articoli
28/10/2016
Pag. 16 Ed. Bologna
diffusione:248077
tiratura:374273
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GIORNO& NOTTE
Musica GESUALDO DA VENOSA È dedicato al madrigalista italiano Gesualdo da Venosa, del quale
quest'anno ricorrono i 450 anni dalla nascita, il concerto del Coro e Orchestra del Teatro Comunale, diretto
da Andrea Faidutti, alle 20.30 all'Auditorium Manzoni.
Dopo l'omaggio "operistico" di Salvatore Sciarrino con Luci mie traditrici, il programma si apre con "Tres
sacrae cantiones" di Carlo Gesualdo da Venosa, rielaborate nel 1959 da un Igor Stravinskij, e
"Monumentum pro Gesualdo di Venosa ad CD annum", tre madrigali ricomposti per strumenti, ancora dello
stesso Stravinskij. Completano la proposta musicale "La Nuit", cantata in Mi bemolle maggiore per soprano,
coro femminile e orchestra op. 114 di Camille Saint-Saëns e il "Gloria" in Sol maggiore per soprano, coro
misto e orchestra di Francis Poulenc, entrambi interpretati dal soprano Lucrezia Drei. Il concerto sarà
registrato e trasmesso in differita su Rai Radio3.
ZEN CIRCUS Parte dal Tpo di Bologna (via Casarini) il tour di The Zen Circus: alle 21 la band presenta
l'ultimo disco "La terza gurra mondiale", uscito per La Tempresa lo scorso mese di settembre.
NOTTE ROCK, POP, JAZZ Alle 22 al Bravo Caffè (Mascarella 1), Dirotta su Cuba presenta il nuovo album
"STudio Sessions vol. !": il concerto è sold out e verrà replicato il 18 novembre.
Alle 22 alla Cantina Bentivoglio (Mascarella 4/B), Dr Dixie Comes to Town. Alle 22 all'Arterìa (vicolo
Broglio 1/e), Andrea Carboni. Alle 21,30 al Barazzo Live (Pratello 66/b), Filippo Vignato Trio. Alle 22,30 al
Locomotiv Club (Serlio 25/2), The Three Chords Wonders.
Alle 22 al Sottotetto Sound Club (Viadagola 16), Mr Vegas live from Jamaica, in apertura Nico Royale e
Kalafi, 15 euro. Alle 22 al Relais Bellaria Hotel (Altura 11/bis), Joe Pisto Organ Trio.
Teatro GENDER BENDER DANZA Alle 18.00 (domani ore 21) all'Atelier Sì (via San Vitale, 69) prima
nazionale di "A Room For All Our tomorrow", duetto di Igor Urzelai e Moreno Solinas che incontreranno il
pubblic al termine dello spettacolo. Alle 21 all'Arena del Sole (domani ore 18) Alessandro Bernardeschi e
Mauro Paccagnella in "Happy Hour", ultima produzione della compagnia Wooshing Machine di Bruxelles.
Dalle 14 alle 15 Bernardeschi e Paccagnella propongono il primo dei due workshop gratuiti riservati a
coloro che vogliono prendere parte al loro spettacolo (info [email protected]). Dalle 18.30 alle 20.30
all' Arena del Sole per "Dire Fare Ballare - la parola agli spettatori", Stefano Questorio introduce lo
spettatore ad alcuni nodi presenti in "Happy Hour"; insieme al danzatore interviene Eugenia Casini Ropa
raccontando della sua esperienza di Community Dance.
BECKETT Alle 21 al Teatro dei 25 (Abba 6), per la rassegna "Le drammaturgie della Zebra", il Teatro dei
25 porta in scena "Un altro giorno felice" di Samuel Beckett, regia di Agatino Di Martino.
Incontri LIBRI E AUTORI Alle 18 alla libreria Coop Zanichelli (p.za Galvani 1/H), Vincenzo Palermo
presenta "Newton, la mela di Dio" e ne parla con Nelson Bova. Alle 18 alla libreria Coop Ambasciatori
(Orefici 19), "Mio figlio mi adora" di Laura Pigozzi, interviene Silvia Avallone. Alle 10 alla libreria Feltrinelli
(p.za Ravegnana 1), "Favole in wi-fi. Esopo, oggi" di Christian Stocchi. Alle 16 al Centro Sociale 2 Agosto
(Turati 98), "Gino Donè. L'italiano del Granma" di Katia Sassoni. Alle 18 alla Casa di Kahoula (Corticella
104), "Bionda a chi?" di F. Bitelli, A.
Govoni e M. Zanotti e a seguire "L'ultimo bicchiere" di G. Morozzi e L. Martini. Alle 17 all' Ordine dei
Farmacisti (Garibaldi 3), "Eating Planet. Cibo e sostenibilità: costruire il nostro futuro" della Fondazione
Barilla BCFN.
CARAVAGGIO SEGRETO Alle 21 al LabOratorio di San Filippo Neri (Manzoni 5), per il ciclo "L'arte
svelata", lo storico dell'arte Costantino D'Orazio parla di "Caravaggio segreto", gratuito.
IN PRIMO PIANO - Rassegna Stampa 28/10/2016
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28/10/2016
Pag. 16 Ed. Bologna
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MIGRAZIONI AL MULINO Dalle 15 alle 18 alla Biblioteca del Mulino (vicolo Posterla 1) nell'ambito del ciclo
organizzato dalla rivista "il Mulino", dedicato a "Migrazioni, crisi umanitaria, sicurezza", si tiene l'incontro su
"L'asilo e la crisi del paradigma umanitario", che sarà introdotto da Chiara Marchetti (Università di
Milano)con la replica di Enrica Rigo (Università di Roma Tre) e un dibattito tra i presenti. L'ingresso è libero,
prenotazioni andrea@[email protected] CONFERENZE Alle 17 all'Archivio di Stato (vicolo Spirito Santo
2), "Il Registro Grosso e la memoria storica di Bologna" con Diana Tura. Alle 15,30 nell'oratorio di S. Cecilia
(Zamboni 15), "Agostino e l'amicizia". Alle 15 alla biblioteca Ruffilli (vicolo Bolognetti 2), "Psicodramma
junghiano" con Claudio Giacobbe. Domani alle 8,30 a Medinforma (E. Ponente 62/2A), convegno "Le
lombosciatalgie" Eventi STAY HUMAN RUN Alle 22,30 in piazza Maggiore, partenza della corsa non
competitiva di 3 km "Stay Human Run", il cui ricavato andrà a finanziare due progetti di Fondazione
Migrantes e Caritas per i migranti.
CULTURA TECNICA Dalle 10 a Palazzo Re Enzo (p.za Nettuno), giornata inaugurale del Festival della
Cultura Tecnica, che prosegue fino al 19 dicembre con incontri ed eventi su tutto il territorio della provincia.
ARCHIVIO APERTO Alle 21 all'Istituto Parri (S. Isaia 20), per Archivio Aperto, proiezione di "Paradise
Recollected" di Jasper Rigole; domani alle 11 incontro con il regista su "Archiving Other People's
Memories".
ENERGY DAY Dalle 18 alle 19,30 nella sala Atelier dell'Urban Center (p.za Nettuno 3), "Energy Day
2016", gadget, consulenze sulla casa verde, laboratori, conferenze-spettacolo sull'energia.
PER BAMBINI Alle 10 all'Orto Botanico (Irnerio 42), "Coloriamo le zucche" (4-8 anni), pren. obbl.
0512091325.
Alle 11 in Salaborsa (p.za Nettuno 3), "Storie su un gradino" (4-7 anni). Alle 17 alla Manifattura Saltinbanco
(della Battaglia 9), "Aspettando Halloween" (3-6 anni). Alle 18 alla biblioteca di Decima (Persiceto), "Chi ha
il coraggio?" narrazioni in attesa di Halloween.
Regione IL TURCO IN ITALIA Alle 20 al teatro Pavarotti di Modena (replica domenica alle 15,30), "Il Turco
in Italia" opera buffa di Gioachino Rossini, regia di Federico Bertolani, direzione d'orchestra di Giuseppe di
Stefano.
MARS Alle 18 e alle 19,30 alla Chiesa di San Carlo a Reggio Emilia, per il festival Aperto, Nicola Galli
presenta lo spettacolo di danza "Mars".
ALLARMI! Alle 21 al teatro Rasi di Ravenna, la compagnia ErosAntEros presenta "Allarmi!" di Emanuele
Aldrovandi, da un'idea di Davide Sacco e Agata Tomsic, 10-12 euro.
ULISSE Alle 21 alla Sala Fellini di Faenza (RA), Roberto Kirtan Romagnoli porta in scena "Ulisse: indagine
di un cittadino al di sopra di ogni sospetto", 6-8 euro.
NEIL SIMON Alle 21 al Nuovo Teatro San Prospero di Gattatico (RE), "Il prigioniero della seconda strada"
di Neil Simon, con Matteo Bartoli, Kitty Bertolini, Aldo Carboni, regia di Alberto Di Matteo.
HAMLET LAST MINUTE Alle 21 al Teatro degli Amici di Bellaria Igea Marina (RN), Francesco Brandi
presenta "HTML Hamle T Last Minute", 10 euro, info 3381501668.
MATERNITA' DIFFICILI Alle 21 al Teatro Piccolo Orologio di Reggio Emilia, la compagnia palestinese AlHaran Theatre e la compagnia italiana Dance Woods presentano gli spettacoli sulle difficoltà di avere figli
"Again" e "Womb".
BAND E LOCALI Alle 21 al teatro Astra di Bellaria (RN), Jazzlife Quintet, ricavato pro terremotati. Alle
21,30 al Ferrara Jazz Club, Horacio El Negro Hernandez & Italuba. Alle 16,30 al Romagna Shopping Valley
di Savignano sul Rubicone (FC), Emis Killa presenta il nuovo album "Terza stagione".
GIOCHI D'ARTISTA Alle 17,30 alla sezione Holden della Biblioteca Classense di Ravenna, inaugurazione
della mostra di libri e giochi d'artista "Aldo Spinelli, parole e figure", fino al 31 dicembre.
NIGHTMARE FILM FEST Alle 20 al Palazzo del Cinema di Ravenna, proiezione dei cortometraggi del
Nightmare Film Fest; al mattino alle 10 speciale Masterclass Nightmare con lo scrittore Sergio Altieri. Alle
IN PRIMO PIANO - Rassegna Stampa 28/10/2016
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28/10/2016
Pag. 16 Ed. Bologna
diffusione:248077
tiratura:374273
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22 "Blue Velvet" di David Lynch.
IN PRIMO PIANO - Rassegna Stampa 28/10/2016
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Pag. 38
diffusione:159849
tiratura:244697
«Oncologia Giovanni Bosco, scusate se sopravviviamo» -«L' Ordine si muove controi farmacisti di turno
che restano chiusi»- «Il Regio fra tradizionee innovazione»
Un lettore scrive: n «Sono un malato di cancro e abito in Barriera di Milano. Denuncio il trattamento a cui
noi malati siamo sottoposti all'ospedale San Giovanni Bosco di Torino, nello specifico al Day Hospital
dell'ottavo piano. «Siamo molte decine di malati ogni giorno: tra di noi c'è chi fa la chemioterapia, chi il
controllo del sangue e poi riceve la terapia orale da fare a casa e chi è lì per esami e visite. Il tutto si svolge
in pochi metri quadri e molti di noi sono costretti, nonostante le precarie condizioni di salute, a rimanere in
piedi per mancanza di spazio anche 4, 6 o 8 ore attendendo terapie, visite o esami. Le stanze in cui si fa la
chemio sono tre e solo una ha le dimensioni necessarie a contenere due letti. Eppure nonostante gli spazi
ridotti spesso ai due o tre letti si aggiungono barelle, poltrone e sedie. Capita inoltre di fare la chemio sulla
sedia e sovente ci sono tre turni di terapia. Il prelievo viene fatto in un piccolo stanzino-ufficio dove la
carrozzina non entra e le visite si svolgono in due stanzini che i medici si rubano a vicenda. Sul personale
non si può dire nulla: tutti fanno del proprio meglio, ma le condizioni sono avverse. Nell'ospedale sono stati
rifatti reparti, padiglioni e c'è un nuovo atrio dove si potrebbero posteggiare due tir, ma qui nulla è cambiato.
Ora, ultima novità, ci hanno comunicato con una telefonata che tutti quelli che fanno la terapia orale si
devono spostare al Maria Vittoria perché qui siamo troppi. È impensabile: al San Giovanni Bosco abbiamo
la nostra storia e i nostri riferimenti, ma dobbiamo sentirci di troppo e farci carico di questo ulteriore disagio,
dal momento che per noi è difficile spostarci con i mezzi. Date le condizioni in cui versa solo morendo
faremo il piacere della sanità pubblica torinese. A questo punto sento di poter dire: scusate se
sopravviviamo!». M.R. l presidente dell'Ordine dei Farmacisti scrive: n «In riferimento alla lamentela
espressa dalla signora Ferrando circa la chiusura di tre farmacie, domenica 16 ottobre, abbiamo
provveduto a effettuare le verifiche accertando così che due di esse erano correttamente chiuse, mentre
una avrebbe effettivamente dovuto essere aperta al pubblico, secondo il calendario di turnazione definito
dall'Asl ed esposto dalle farmacie. Ci scusiamo quindi innanzitutto per l'accaduto, ma informiamo anche
che il titolare della suddetta farmacia sarà prontamente convocato per i necessari approfondimenti e
l'adozione dei relativi provvedimenti disciplinari. Segnaliamo inoltre che ai principali quotidiani torinesi viene
fornito l'elenco giornaliero delle farmacie aperte per turno (e infatti la "Stampa" domenica riportava
correttamente gli esercizi aperti), mentre non possiamo avere il controllo diretto di siti internet che li
riportano autonomamente e da cui la signora riferisce di aver reperito l'elenco delle farmacie in servizio».
MARIO GIACCONE Il Direttore Comunicazione Teatro Regio Torino scrive: n «Ci dispiace leggere il
disappunto della signora Bertone a proposito della nuova produzione de La Bohème che ha, invece,
ottenuto un ottimo riscontro di critica e pubblico. Noi pensiamo che il ruolo di una istituzione culturale sia
quello di presentare le proposte artistiche che ritiene più interessanti nel panorama internazionale
stimolando l'interesse degli spettatori, questo non sempre consente di avere un consenso unanime. In
risposta allo scritto vogliamo però sottolineare come il Regio abbia sempre mantenuto un forte equilibrio tra
tradizione e modernità, presentando spettacoli tradizionali alternati a novità assolute, nell'ottica di realizzare
stagioni equilibrate e attente a un pubblico quanto mai eterogeneo. «Speriamo comunque che la signora
Bertone voglia continuare a seguirci con la passione e l'attenzione che emergono dalle sue parole.».
PAOLA GIUNTI Dona ora per le Tredicesime dell'Amicizia dal tuo smartphone Scarica l'app ufficiale di
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Specchio dei tempi
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Pag. 8
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Massimo Montinari è un medico capo della Polizia che diffonde paure infondate sui vaccini e vende false
cure contro l'autismo. Appello ad Alfano e Lorenzin: fermatelo Il costoso "protocollo" prevede eliminazione
del glutine e farmaci omeopatici. Una cura senza senso con intrugli senza principio attivo La famigerata
inchiesta di Trani su vaccini-autismo partì dopo un suo convegno con il pm. Da allora le vaccinazioni sono
crollate
Luciano Capone
Cosa farebbe il ministro dell'Interno se un poliziotto mettesse a rischio la popolazione? Se un
rappresentante delle forze dell'ordine organizzasse convegni per spiegare che l'Isis non è pericoloso e
spingesse i colleghi a non controllare le minacce terroristiche? Cosa farebbe il ministero se un ufficiale della
polizia stradale dicesse pubblicamente che sono i limiti di velocità, l'obbligo delle cinture di sicurezza e del
casco a causare gli incidenti e le morti sulla strada? Senza alcun dubbio il ministro Angelino Alfano lo
licenzierebbe immediatamente (e per giustissima causa), per salvaguardare la sicurezza dei cittadini, il
rispetto delle leggi e il buon nome della Polizia di Stato. E cosa farebbe il ministero della Salute se un
medico prescrivesse terapie da stregone, senza validità scientifica e si adoperasse per porre condizioni
favorevoli allo sviluppo di patologie ed epidemie? Sicuramente il ministro Beatrice Lorenzin si
adopererebbe per farlo allontanare dall'ordine dei medici e dalle strutture pubbliche. Eppure c'è un caso in
cui queste due ipotesi sono realtà e su cui non sono ancora intervenuti né il ministro Alfano né il ministro
Lorenzin. Si tratta della figura di Massimo Montinari, medico capo della Polizia di Stato e dirigente l'ufficio
sanitario dell'VIII reparto mobile di Firenze, uno dei più noti medici antivaccinisti italiani, che da anni lancia
indisturbatamente allarmi infondati sulla pericolosità dei vaccini, diffonde teorie false sulla correlazione tra
vaccinazioni e autismo, e specula sulle paure e le sofferenze delle famiglie prescrivendo finte e costose
terapie omeopatiche contro l'autismo. Le responsabilità sono gravissime e di duplice tipo, da un lato il
medico della polizia diffonde paure ingiustificate e dall'altro alimenta false speranze. E tutto alla luce del
sole. Montinari ha messo nero su bianco le sue teorie in un libro, dal titolo "Autismo", in cui sostiene che
sulla base delle sue ricerche questa sindrome del neurosviluppo è causata dalle vaccinazioni infantili.
Naturalmente si tratta di una tesi falsa, diffusa anni fa da una pubblicazione del britannico Andrew
Wakefield, poi condannato e radiato dall'ordine dei medici per aver falsificato in maniera fraudolenta i suoi
studi. Montinari non è stato ancora radiato dall'ordine e le sue "ricerche" non sono state mai pubblicate da
nessuna rivista scientifica, ma continua a diffondere liberamente le sue pericolose ciarlatanerie, su cui ha
costruito un'efficace macchina da soldi: convegni contro i vaccini che causano l'autismo, vendita alle
famiglie di bambini autistici di false cure e di perizie per richiedere danni da vaccino nei tribunali. Secondo
le testimonianze raccolte negli anni dai giornali, Montinari percepisce 2 mila euro per ogni perizia e 250
euro a visita, costringendo le famiglie a spendere migliaia e migliaia di euro per seguire il suo "protocollo"
che non ha alcun valore per la comunità scientifica. Il "protocollo Montinari" prevede l'eliminazione dalla
dieta del glutine e della caseina (proteine del grano e del latte) perché, secondo le sue parole, per i pazienti
autistici sarebbero "sostanze simili all'eroina" e prescrive l'assunzione di numerosi preparati omeopatici. Il
"protocollo", pubblicizzato e venduto anche da alcune farmacie (e anche l'Ordine dei farmacisti dovrebbe
interessarsi alla vicenda), si basa su teorie senza senso e intrugli senza principio attivo. Nelle sue interviste
Montinari sostiene di aver "dimostrato scientificamente" che "l'autismo è strettamente correlato ai vaccini" e
di aver "guarito un centinaio di bambini autistici". Ma non esiste alcuna evidenza di questi risultati perché
Montinari non ha mai pubblicato le sue ricerche seguendo il metodo e gli standard della comunità
scientifica, che lui, unico genio incompreso e incorruttibile, considera tutta assoggettata agli interessi delle
multinazionali farmaceutiche. Il solito canovaccio, con le stesse trappole logiche e gli stessi meccanismi
psicologici, visti all'opera nel corso degli anni per tanti ciarlatani e false cure, dal "siero di Bonifacio" a
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VACCINARSI DAGLI ANTIVACCINISTI
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Stamina, passando per i metodi Di Bella, Pantellini, Hamer e chissà quanti altri. L'impatto dell'attività di
disinformazione di Montinari ha avuto anche effetti su vasta scala, come conferma un esposto presentato
dai vertici sanitari della Regione Puglia nel 2014 dopo l'improvviso calo delle vaccinazioni obbligatorie in
seguito alle conferenze sul territorio del medicopoliziotto: "Montinari sottoporrebbe presso il proprio
ambulatorio molti bambini autistici a onerosi trattamenti - scriveva alla procura di Trani in un duro
documento Cinzia Germinario, direttrice dell'Osservatorio epidemiologico regionale - Inoltre, alle famiglie
viene proposta, sempre a titolo oneroso, consulenza medico legale finalizzata all'ottenimento dell'indennità.
Con questa opera di disinformazione - proseguiva l'esposto della regione - Montinari non solo crea allarme
nella popolazione aumentando il rischio di epidemie legate all'abbassamento delle coperture vaccinali, ma
persegue il proprio interesse personale attraverso l'arruolamento di famiglie di pazienti autistici". La
dottoressa Germinario non ha saputo nulla di quell'esposto, che è finito nel nulla. E non poteva essere
altrimenti, perché l'esposto della regione era stato presentato alla procura di Trani, la stessa che aveva
appena avviato un'inchiesta sulla correlazione tra vaccini e autismo, proprio sulla base delle tesi di
Montinari. Ma ciò che è più paradossale è che, come rivelato dalla Stampa, pochi mesi prima il pm titolare
dell'inchiesta, Michele Ruggiero, aveva partecipato a un convegno con Montinari in cui il medico metteva
sotto accusa i vaccini. "Dopo questa sera i vaccini facoltativi non li faccio fare più", disse dal palco il
magistrato. E dopo quella sera, su impulso di una denuncia di una famiglia con perizia dello stesso
Montinari, proprio il pm Ruggiero aprì un'inchiesta sulla correlazione vaccini-autismo, smentita poi dal
collegio di consulenti nominato dalla procura. A distanza di due anni, nonostante il clamore con cui mesi fa
la stampa ha annunciato l'archiviazione, quell'inchiesta senza fondamento risulta ancora aperta. In ogni
caso ha prodotto molti danni: il crollo delle vaccinazioni nella provincia, che all'inizio hanno registrato un
picco del 17 per cento e che ancora oggi sono le più basse della regione. Il "caso Montinari" e la sua
propaganda antivaccinista rientrano in una vera e propria emergenza, che secondo i recenti dati pubblicati
dal ministero della Salute ha portato a un progressivo calo delle coperture vaccinali. Rispetto a diverse
patologie, come per esempio morbillo e rosolia, le vaccinazioni sono scese ben al di sotto della soglia del
95 per cento, che garantisce la cosiddetta "immunità di gregge", ovvero la protezione indiretta anche per i
bambini che per specifici motivi di salute non si possono vaccinare. La cronaca riporta quasi
quotidianamente notizie di bambini ammalati e in alcuni casi deceduti a causa del rifiuto delle vaccinazioni.
Questo è quello che può accadere quando la magistratura dà credito alle teorie di Montinari e non alle
denunce di chiede di fermarlo. La Federazione degli Ordine dei medici (Fnomceo) ha finalmente preso una
posizione netta, prevedendo la radiazione dei medici antivaccinisti, ma sebbene in alcune parti d'Italia gli
ordini si siano mossi, l'ordine di Firenze, dove è iscritto il medico-poliziotto, non ha ancora aperto alcun
provvedimento disciplinare contro Montinari. I pericoli per la salute dei più deboli sono così rilevanti che sul
tema è intervenuto anche il presidente della Repubblica Sergio Mattarella: "Occorre contrastare con
decisione gravi involuzioni, come accade quando vengono messe in discussione, sulla base di
sconsiderate affermazioni, prive di fondamento, vaccinazioni essenziali per estirpare malattie pericolose e
per evitare il ritorno di altre, debellate negli anni passati. Lo stesso contrasto - ha detto Mattarella - va posto
quando, con scelte causate soltanto da ignoranza, si negano ai figli cure indispensabili. O ancora quando ci
si affida a guaritori o a tecniche di cui è dimostrata scientificamente l'inutilità". Le parole del capo dello stato
descrivono perfettamente il caso Montinari e l'invito a contrastare queste involuzioni non può essere
ignorato. E' il caso che il ministro dell'Interno Alfano e il ministro della Salute Lorenzin agiscano contro un
poliziotto e medico che mette in pericolo la sicurezza e la salute dei cittadini.
Foto: Montinari ha messo nero su bianco le sue teorie in un libro in cui sostiene che sulla base delle sue
"ricerche" l'autismo è causato dalle vaccinazioni infantili. Tutto falso (foto LaPresse)
28/10/2016
Pag. 12
diffusione:106165
tiratura:153812
Oggi alle 17, nella Sala Conferenze dell'Ordine dei Farmacisti di via Garibaldi 3, nel corso del terzo incontro
'I libri dell'Accademia' dell'Accademia Nazionale dell'Agricoltura, la Fondazione Barilla presenta la seconda
edizione del volume 'Eating Planet. Cibo e sostenibilità: costruire il nostro futuro'. Il libro offre una lettura del
cibo come elemento trasversale nella vita e propone un modello alternativo mettendo in relazione costante
il benessere dell'uomo e del pianeta. Nel volume la Fondazione affronta il rapporto con il cibo per orientare
gli stili di vita verso una modalità di consumo più sostenibile per la salute e l'ambiente. Quello che ancora
non si sa, infatti, è l'impatto maggiore sull'ambiente deriva da quello che mangiamo e che mettiamo ogni
giorno nel piatto. Se consideriamo solo le emissioni di gas serra, infatti, è il cibo a dare il contributo
maggiore al cambiamento climatico, con il 31% del totale, superando il riscaldamento (23,6%) e i trasporti
(18,5%). Particolarmente rilevante è il consumo di carne, responsabile del 12% delle emissioni totali.
IN PRIMO PIANO - Rassegna Stampa 28/10/2016
14
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Barilla per il cibo sostenibile
28/10/2016
Pag. 7 Ed. Imola
diffusione:106165
tiratura:153812
Comitato in moto In Vallata si prega come nel '700
IMOLA è vicina alle popolazioni colpite dal sisma che mercoledì sera ha martoriato, per la seconda volta in
poche settimane, numerosi Comuni del Centro Italia. Ed è «pronta a fare la propria parte». Lo ha
comunicato il Comune, all'indomani del sisma che è stato avvertito anche in città. Nei primi minuti dopo le
scosse, infatti, su Facebook non sono mancati i messaggi di cittadini impauriti, soprattutto per il secondo
episodio, quelle delle 21.18. Ma, spavento a parte, nessuna segnalazione particolare è arrivata
concretamente alle forze dell'ordine. Intanto, ieri mattina l'assessore alla Protezione civile, Davide Tronconi,
ha scritto a tutti i componenti del 'Comitato Imola per aiuti al Centro Italia' per invitarli ad attivarsi con i loro
referenti nazionali e regionali (in specifico Croce Rossa, Avis, Ordine dei Farmacisti) per avere informazioni
sui bisogni e sulle esigenze delle popolazioni colpite. «Il 'Comitato Imola per aiuti al Centro Italia' è quindi
pronto ad attivarsi non appena arriveranno richieste precise che i vari enti ed associazioni nazionali e
regionali preposte a portare soccorso comunicheranno alle proprie delegazioni locali», fa sapere
l'assessore Tronconi. Il 'Comitato Imola per aiuti al Centro Italia' è stato istituito all'indomani del terremoto
del 24 agosto scorso, per coordinare gli aiuti a livello imolese da portare alle popolazioni colpite dal sisma.
Attualmente ne fanno parte il Comune di Imola (insieme all'assessore Tronconi anche Vasco Talenti,
Dirigente di Protezione civile e Stefano Brusa, responsabile di Protezione civile), Croce Rossa Comitato di
Imola, Oratorio di San Giacomo, Avis Imola, la dott.ssa Elena Penazzi, in rappresentanza dell'Ordine dei
Farmacisti e Mario Peppi (consigliere comunale delegato Associazionismo e centri sociali), che coordina il
Comitato. NON È FINITA QUI. A Castel del Rio, intanto, si recuperano le tradizioni del passato. Il salto nel
tempo raggiunge il 1725, quando, dopo alcuni eventi calamitosi che avevano colpito il territorio, il priorato
aveva organizzato alcuni momenti di preghiera all'interno dell'oratorio alidosiano. Momenti che, però,
durante l'era napoleonica erano stati abbandonati. Così ora, sulla scorta del passato, e dopo quanto
successo nei territori colpiti dal terremoto, è stato chiesto alla Chiesa di riprendere le antiche tradizioni. E
così sarà. «Ogni anno- conferma il sindaco Alberto Baldazzi-, in occasione dell'antivigilia di Ognissanti, ci
sarà la Santa Messa nella chiesa di Sant'Ambrogio e la recita del rosario nell'oratorio della Beata Vergine
del Sudore». L'appuntamento dunque è per domani alle 17.30 nella cappella del comune alidosiano.
IN PRIMO PIANO - Rassegna Stampa 28/10/2016
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ANCHE IMOLA E CIRCONDARIO IN CAMPO DOPO IL SISMA FRA MARCHE E UMBRIA
28/10/2016
Pag. 43 Ed. Ravenna
tiratura:15000
IMOLA. Imola è vicina alle popolazioni colpite dal sisma che ha duramente danneggiato numerosi Comuni
del Centro Italia ed è pronta a fare la propria parte. Ieri mattina l' assessore alla Protezione civile Davide
Tronconi ha scritto a tutti i componenti del " Comitato Imola per aiuti al Centro Italia" per invitarli ad attivarsi
con i loro referenti nazionali e regionali (in specifico Croce Rossa, Avis, Ordine dei Farmacisti) per avere
informazioni sui bisogni e sulle esigenze delle popolazioni colpite dal terremoto. «Il Comitato Imola per aiuti
al Centro Italia è quindi pronto ad attivarsi non appena arriveranno richieste precise che i vari enti ed
associazioni nazionali e regionali preposte a portare soccorso comunicheranno alle proprie delegazioni
locali».
IN PRIMO PIANO - Rassegna Stampa 28/10/2016
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Terremoto, Imola è pronta a dare una mano ai comuni colpiti
28/10/2016
Pag. 22
diffusione:38083
tiratura:47650
Federfarma per «Clicca il neo»
Il progetto sperimentale di teledermatologia, «Clicca il neo», che nasce da un test pilota voluto dal Gised,
Centro studi del Gruppo italiano studi epidemiologici in dermatologia e che ha visto in campo l'Asst Papa
Giovanni in un'applicazione innovativa della tecnologia in medicina, verrà presentato questa sera in un
incontro organizzato dall'Ordine dei Farmacisti di Bergamo e da Federfarma Bergamo: l'incontro è per tutti i
farmacisti a Lallio in via Provinciale 18. «Il Gised - spiega Federfarma Bergamo - avvierà entro la fine del
2016 uno studio che intende valutare l'utilità della teledermatologia nell'anticipare la diagnosi del melanoma
in provincia di Bergamo. La collaborazione con i farmacisti sarà essenziale per promuovere il progetto e
farlo conoscere in modo appropriato alla popolazione».
IN PRIMO PIANO - Rassegna Stampa 28/10/2016
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Stasera incontro sul progetto
28/10/2016
Pag. 11
diffusione:8092
tiratura:11326
La terapia? La somministra il... telefono
di Gabriele Farina «Mi raccomando, non dimentichi di assumere il farmaco regolarmente». Quante volte
capita di ricevere una raccomandazione così dal proprio medico curante? Le tecniche per ricordare la
scadenza sono diverse: sveglie nel cellulare, note sul calendario, avvisi di parenti, e spesso finiscono con il
non bastare. Specie se la memoria inganna, con il passare degli ann. Ora a sostegno delle terapie e della
memoria dei paziendi è in arrivo un valido aiuto. Si chiama "Seguilaterapia" ed è un servizio gratuito offerto
presso le farmacie. Vale per persone che seguono un trattamento medico cronico. Come funziona?
Innanzitutto, servono la ricetta medica del farmaco in questione e un numero di telefono. Con la prima il
paziente si può presentare in una farmacia aderente al sistema, allegando il piano terapeutico o le
confezioni dei medicinali che assume regolarmente. Al farmacista il compito d'inserire sul portale web
dedicato (http://www.seguilaterapia.it/) il programma terapeutico, controllato dal medico. Avuto il via libera
dal dottore, tutto è pronto: la persona interessata può ricevere gli avvisi al momento giusto. Come? Sono
previsti diversi canali molto semplici e a prova di... memoria. I più digitalizzati possono essere avvertiti
tramite una apposita app che all'orario previsto per l'assunzione della terapia fa lanciare il segnale; chi usa
il cellulare come una volta, senza internet e negozi virtuali, può invcece avere la segnalazione con un
semplice sms. E chi non ha il dispositivo portatile? Nessun timore. Può essere aggiornato con una
telefonata al numero di casa. Gli avvisi riguardano sia il farmaco da assumere al momento giusto (con la
quantità) sia l'approssimarsi dell'esaurimento delle scorte. «È un modo per rendere la risoluzione della
patologia migliore - assicura Silvana Casale, presidente di Federfarma Modena - e ridurre il numero dei
ricoveri». Un modo per fidelizzare ancora di più i pazienti alle farmacie? «Il farmacista già in parte assume
questa funzione - riprende Casale - ma avere un "reminder" con uno strumento informatico o un semplice
telefono è un passaggio estremamente utile». Dove sarà attivo il servizio? Alle 14 di ieri erano indicate tre
farmacie, di cui due di Modena e una di Rivara (San Felice). I numeri veri, garantisce il presidente di
Federfarma Modena, saranno più alti. «Abbiamo lanciato la proposta mercoledì sera - spiega Casale - e
moltissimi colleghi hanno aderito alla proposta. Abbiamo raccolto decine e decine di adesioni: tutto fa bene
sperare. Entro quindici giorni si potrà partire, entro un mese il sistema sarà a regime». Un altro incontro
realizzato grazie a Federfarma aveva visto un "boom" di farmacisti. In quell'occasione si parlava di farmaci
galenici realizzati con cannabis terapeutica. «C'è la possibilità d'inserirli - riprende l'intervistata - perché il
sistema consente di tenere monitorata l'intera terapia, che prevede farmaci ed eventualmente integratori».
Federfarma ha fornito il patrocinio al progetto con la Federazione ordini farmacisti italiani e la Federazione
italiana medici di medicina generale. Il progetto è stato realizzato con il supporto dell'azienda farmaceutica
Mylan e ha come obiettivo l'aderenza terapeutica. Dosi sbagliate, "amnesie", interruzioni nel trattamento,
errori nella frequenza in genere possono determinare l'efficacia della cura.
IN PRIMO PIANO - Rassegna Stampa 28/10/2016
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La terapia? La somministra il... telefono Al via nelle farmacie modenesi un innovativo servizio per ricordare
ai pazienti di prendere i medicinali al momento giusto CASALE (FEDERFARMA) «Già numerose le
adesioni nella rete della nostra provincia Si parte entro 15 giorni e nel giro di un mese il sistema sarà a
regime»
27/10/2016
Pag. 26 N.9 - OTTOBRE 2016
La legge 38/2010 è considerata un modello a livello mondiale a tutela del cittadino
Luca Nicolosi
primi di ottobre al Teatro delle Muse di Ancona si è tenuta la prima tappa del "NienteMale Roadshow",
percorso itinerante di incontri rivolto all'opinione pubblica. Ha l'obiettivo di sensibilizzare i cittadini sul loro
diritto ad accedere alla terapia del dolore, come stabilito dalla Legge 38 del 15 marzo 2010 "Disposizioni
per garantire l'accesso alle cure palliative e alla terapia del dolore" , e di informare i cittadini dell'esistenza
di una rete di assistenza a cui si possono rivolgere per avere soluzioni contro il dolore. "La 38 del 15 marzo
2010 è una legge di progresso, ed è considerata, a livello mondiale, una legge "modello" a tutela del
cittadino. È innegabile che dal 2010, in Italia, ci sia stata una evoluzione culturale sul tema dolore. Basti
pensare che fino a sei anni fa serviva una ricetta in triplice copia e un medico "dalla mente aperta" per poter
curare un paziente con i derivati della morfina. Oggi, invece, stiamo lavorando per l'approvazione della
cannabis per uso medico. Nonostante questo, la conoscenza della legge 38 è ancora lacunosa e
clamorosamente insufficiente.", dichiara Guido Fanelli , ordinario di Anestesia, Rianimazione e Terapia del
Dolore dell'università degli Studi di Parma, sottolineando l'importanza di NienteMale Roadshow . "Iniziative
come questa - conclude Fanelli - che si rivolgono al cittadino paziente e al cittadino medico e che arrivano
nella provincia, assumono un grande valore sociale e informativo". Hanno preso parte all'evento esponenti
del mondo scientifico e delle istituzioni. il presidente della Commissione Sanità e Politiche Sociali della
Regione Marche, Fabrizio Volpini , l'assessore Sanità e Servizi Sociali del Comune di Ancona, Emma
Capogrossi , il presidente dell'Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri di Ancona, Fulvio Borromei , il
presidente dell'Ordine dei Farmacisti di Ancona, Piero Maria Calcatelli , e il presidente di Federfarma
Marche Pasquale D'Avella . Il direttore del Dipartimento Scienza e Fede del Pontificio Consiglio della
Cultura, Mons. Tomasz Trafny , puntualizza l'importanza delle cure palliative al fine di alleviare la
sofferenza umana. Numerose le associazioni locali coinvolte, come la Lega del Filo d'Oro, la cui mission è
quella di assistere e riabilitare persone sordocieche e pluriminorate psicosensoriali; la Fondazione
Ospedale Salesi, che rappresenta un aiuto e sostegno all'Ospedale Salesi di Ancona, per garantire migliori
livelli qualitativi all'assistenza, anche con il progetto "Ospedale senza dolore"; l'Associazione Patronesse
Salesi, dedita all'assistenza dei bambini ricoverati e delle loro famiglie, la cui testimonianza ha arricchito
l'incontro incentrandosi sull'importanza della terapia del dolore e delle cure palliative, soprattutto per i più
piccoli. Dal dibattito è emerso come, purtroppo non esistano limiti di età alla percezione del dolore, come
spiega la Responsabile del Centro Regionale Veneto Terapia del Dolore Pediatrico università di Padova,
Franca Benini . "Molteplici, soprattutto per l'età pediatrica - dice Benini - sono le conseguenze, a breve e
lungo termine, di un dolore non trattato. Inoltre le conoscenze raggiunte in ambito diagnostico e terapeutico
sul dolore nel bambino sono tali e tante da poter assicurare un corretto ed efficace approccio antalgico
nella quasi totalità dei casi. Purtroppo, nella realtà clinica attuale, rimane ancora molto da fare.
Informazione, formazione, professionalità e motivazione al cambiamento, rappresentano gli strumenti per
centrare l'obiettivo e riconoscere anche al paziente pediatrico, il diritto a non soffrire". Nel corso dell'evento
sono stati distribuiti dei questionari sull'autopercezione del dolore cronico e sulla conoscenza della Legge
38/2010. L'indagine, facoltativa, costituirà una fonte preziosa di dati da condividere con il ministero della
Salute alla conclusione del percorso di eventi, previsto a Roma il prossimo ottobre 2017. "Siamo orgogliosi
di sostenere un progetto importante e innovativo come "NienteMale Roadshow" - commenta Gianluigi
Frozzi , amministratore delegato Pharma di Angelini - . "Questa iniziativa è un esempio concreto del valore
che può esprimere la collaborazione tra istituzioni pubbliche e azienda privata, nell'interesse comune a
diffondere la conoscenza della Legge 38 e a sviluppare una cultura sociale della terapia del dolore. Da
IN PRIMO PIANO - Rassegna Stampa 28/10/2016
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Terapia del dolore Un diritto per chi soffre
27/10/2016
Pag. 26 N.9 - OTTOBRE 2016
IN PRIMO PIANO - Rassegna Stampa 28/10/2016
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sempre, la lotta al dolore è una delle aree di maggiore impegno strategico di Angelini, su cui continuiamo
ad investire sia nella ricerca di farmaci innovativi che con iniziative educazionali e di sensibilizzazione
sull'uso corretto ed appropriato dei farmaci". L'iniziativa è realizzata con il grant educazionale di Angelini e
con il patrocinio del ministero della Salute. "NienteMale Roadshow", prevede una serie di incontri in diverse
città. Il prossimo evento si terrà a Crotone il prossimo novembre.
Foto: In particolare in età pediatrica sono molte le conseguenze di un dolore non trattato
28/10/2016 07:49
Sito Web
BorsaItaliana.it
Agroalimentare: gli avvenimenti di VENERDI' 28 ottobre
EVENTI E CONFERENZE STAMPA - Bologna: terzo appuntamento de 'I Libri all'Accademia', con la
presentazione della nuova edizione del libro della Fondazione Barilla BCFN - Barilla Center for Food &
Nutrition 'Eating Planet. Cibo e sostenibilita': costruire il nostro futuro'. Ore 17,00. Presso la sala conferenze
dell'Ordine dei Farmacisti della Provincia di Bologna, Via Garibaldi, 3 - Foggia: convegno Confagricoltura
Foggia 'La Terra del Grano'. Ore 16,00. Partecipano, tra gli altri, Maurizio Martina, ministro delle Politiche
Agricole; Mario Guidi, presidente nazionale Confagricoltura; Michele Emiliano, presidente Regione Puglia.
Auditorium Palazzo Amgas, viale Manfredi, 1. DATI MACROECONOMICI - Giappone CPI (naz,) a/a,
settembre. Ore 1,30 - Giappone: Consumi delle famiglie a/a, settembre. Ore 1,30 - Francia: PIL t/t prelim,
T3. Ore 7,30 - Francia: Spese per consumi m/m, settembre. Ore 8,45 - Francia: IPCA a/a prelim, ottobre.
Ore 8,45 - Spagna: PIL t/t prelim, T3. Ore 9,00 - Spagna: IPCA a/a prelim, ottobre. Ore 9,00 - Eurozona:
Fiducia consumatori finale, ottobre. Ore 11,00 - Germania: CPI (Lander) m/m prelim, ottobre. Ore 14,00 Germania: CPI (Lander) a/a prelim, ottobre. Ore 14,00 - Stati Uniti: PIL t/t ann, advance, T3. Ore 14,30
ATTIVITA' PARLAMENTARE - nessun appuntamento in agenda AGENDA UE - nessun appuntamento in
agenda Red- (RADIOCOR) 27-10-16 20:30:05 (0773)FOOD 5 NNNN
IN PRIMO PIANO - Rassegna Stampa 28/10/2016
21
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Notizie Radiocor - Finanza
SANITÀ NAZIONALE
23 articoli
28/10/2016
Pag. 1
diffusione:103971
tiratura:161285
Massimo Frontera
pagina 3 Infrastrutture strategiche di nuovo in tilt Ospedali e carceri evacuati, scuole sotto esame, strade
interrotte. Gli ultimi sussulti della faglia che abita gli Appennini non ha - per fortuna - seppellito nessuno. Ma
ci ha ricordatouna volta di più - la necessità di una prevenzione seria e diffusa. Che è poi la mission di Casa
Italia. Mission che ha un orizzonte di medio-lungo termine, e che proprio per questo va perseguito senza
perdere un minuto di tempo. Le nuove scosse - che non sono arrivate alla magnitudine del terremoto di
agosto scorso - sono state sufficienti a causare centinaia di sfollati (oggi e nei giorni seguenti la Protezione
Civile sarà in grado di fornire numeri via via più stabilizzati), ma soprattutto hanno causato situazioni di
disagio gravee imbarazzante. Il trasferimento di malati e anziani che si trovano ricoverati in ospedali e in
strutture sanitarie è l'esatto contrario del compito affidato a un ospedale o a una struttura sanitaria in caso
di calamità: essere un punto di riferimento per il territorio. È proprio per questo che gli ospedali - insieme alle
scuole, ad alcuni tipi di infrastrutture e ai vari presidi della pubblica sicurezza - sono definiti "strategici", e
come tali devono garantire un livello di massima sicurezza strutturale. E invece, ancora una volta, le
infrastrutture strategiche sono andate in tilt, nei Comuni già colpiti, come nei nuovi Comuni del cratere. Nel
maceratese, informa la stessa regione Marche, sono state decise diverse evacuazioni «a titolo
precauzionale» di strutture socio-sanitarie. Diciotto pazienti sono stati portati via dall'ospedale di Cingoli e
trasferiti a Jesi, a una trentina di chilometri di distanza. A Matelica è stato evacuato il punto di primo
intervento e 17 pazienti sono stati dirottati in strutture di San Severino e Sassoferrato. Trasferimenti anche
in Umbria. Dall'ospedale di Norcia - la città "virtuosa" per via della ricostruzione dopo il terremoto del 1997 - è
stato necessario mandare via alcuni pazienti. «L'Ospedale- ha riferito l'assessore regionale alla Sanità Luca
Barberini - è stato dichiarato inagibile nelle parti relative alle aree degenza, medicina, chirurgia, diagnostica,
prelievi, ambulatori, sale chirurgiche». Stessa mu- sica per le scuole, anche se, in questo caso, i primi
sopralluoghi effettuati in molti Comunie perfino in alcune strutture della Capitale - non hanno evidenziato
danni eclatanti. In ogni caso, in molti territori si tornerà sui banchi il 3 novembre. Non sono mancati danni
alle infrastrutture, con tratti di strade chiuse e poi riaperte a una sola corsiao solo peri mezzi di soccorso.
L'episodio clou è quello del carcere di Camerino. Il sindacato Sappe della Polizia penitenziaria, riferisce che
42 detenuti nel carcere di Camerino (34 uominie8 donne) sono stati trasferiti nel carcere romano di
Rebibbia a «titolo precauzionale». Carcere da dove poco prima erano scappati tre detenuti, calandosi dalle
finestre con un lenzuolo. Ma questa è un'altra storia.
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 28/10/2016
23
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Infrastrutture strategiche di nuovo in tilt
28/10/2016
Pag. 33
diffusione:103971
tiratura:161285
Alb.Mag.
Un acceleratore per raccogliere, e mettere a frutto, le startup della sanità nei Paesi emergenti. Ge
Healthcare, la divisione di General Electric che si occupa di dispositivi medici, ha dato il via in India al
programma five.eight per individuare e sostenere imprese dell'innovazione sanitaria. Il primo step sarà la
selezione di 10 società, per un finanziamento individuale massimo di 5 milioni di dollari. Il requisito? Avere
già incassato almeno un round Series A (la prima tranche di finanziamenti da fondi venture capital) e
coprire ambiti di interesse commerciale per Ge Healthcare come oncologia, radiologia e chirurgia. Dopo il
processo di crescita interno, le aziende potranno far distribuire i prodotti dalla stessa Ge o rientrare nel
portafoglio di soluzioni innovative del colosso Usa. Sullo sfondo, come ha dichiarato lo stesso gruppo, ci
sono «5,8 miliardi di persone che non hanno accesso a cure sanitarie a prezzi accessibili». Le candidature
arriveranno dal portafoglio di quattro investitori, freschi di accordo con la stessa Ge per l'accesso a five.
eight: Acumen (Usa), Villgro (India), AavishkaarIntellecap Group e Unitus Seed Fund (IndiaUsa). Quanto
alle startup singole, la prima azienda a firmare con l'acceleratore è stata Tricog: un'impresa di Bangalore
(India) che si occupa del trattamento degli attacchi di cuore, per ridurre il tempo tra i sintomi e l'intervento
con un sistema di dispositivi ecografici connessi via Cloud. L'azienda, classificata nel settore dei sistemi
predittivi, ha incassato un primo round pari all'equivalente di 500mila dollari e una seconda tranche da parte
dei fondi Blume Venture Advisor e Inventus Capital Partners (l'importo non è noto). L'ingresso nell'orbita di
Ge permetterà di espandere il suo raggio d'azione su scala globale, anche all'infuori dei mercati emergenti:
l'attività di five.eight rientra nel bacino del Ge Innovation Network, un circuito globale di incubatori e startup
coordinato da Ge. Le startup cresciute al suo interno potranno avere aprirsi a risorse (e connessioni) con le
altri centri innovativi del gruppo sparsi tra Helsinki, Cardiff, Istanbul, Calgary, Johannesburg e Dubai. 5
milioni requisiti Per partecipare all'acceleratore di Ge occorre avere incassato almeno un round Series A e
coprire ambiti di interesse commerciale per Ge Healthcare come oncologia, radiologia e chirurgia. Il
finanziamento individuale massimo è 5 milioni IL REGOLAMENTO Come partecipare
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 28/10/2016
24
La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato
L'iniziativa. Al via un acceleratore per i Paesi emergeti General Electric
investe sulle startup della sanità
28/10/2016
Pag. 18
diffusione:248077
tiratura:374273
Ohio Fabbriche chiuse crimine e droga "Qui ora Trump batte il
sindacato"
Il reportage. Nello Stato-chiave i colletti blu tentati dal tycoon: "La gente perde il lavoro, votiamo per lui" I
dati ufficiali dicono che l'economia va bene, ma intere aree della regione sono in crisi Aumentano i
disoccupati e la conseguenza è il dilagare delle tossicodipendenze
FEDERICO RAMPINI
CLEVELAND «FABBRICHE e cantieri qui continuano a chiudere. Non possiamo più seguire le indicazioni
di voto che ci dà il sindacato. Io voterò Donald Trump». Johnny Nickom, 33 anni, lavora come falegname in
un cantiere edile dell'Ohio, uno Stato-chiave per decidere chi sarà il prossimo presidente degli Stati Uniti. A
una manifestazione sindacale a Cleveland c'è anche Don Vargo, ex operaio siderurgico in pensione: lui
rappresenta la fascia degli elettori indecisi, eccezionalmente elevata a meno di due settimane dal voto: «Un
giorno propendo per Trump, quello dopo per Hillary, al terzo giorno sono così scoraggiato che penso di non
votare affatto». È per attirare quelli come lui che Hillary e Trump si alternano nell'Ohio moltiplicando i comizi
dell'ultima ora.
Settimo Stato Usa per popolazione, con un bottino di 18 "grandi elettori", l'Ohio vede in leggero vantaggio
la Clinton negli ultimi sondaggi. Ma la candidata democratica ha un margine così esiguo (in media +1,8%
su Trump, dentro la forchetta dell'errore statistico) che tutto è ancora possibile. E lo spettacolo nelle piazze
sembra indicare una realtà diversa dai sondaggi. «Media bugiardi e disonesti - urla Trump nel raduno di
Cleveland - perché non fate vedere la folla dei miei sostenitori? Trentamila sono venuti per me qui a
Cleveland, 1.600 per Hillary. Ma le tv non mostrano le folle, i giornalisti non lo dicono, sono corrotti e di
sinistra». L'Ohio è una sorta di ground zero del malessere operaio americano, un disagio così profondo da
spingere nelle braccia di un affarista miliardario i colletti blu disperati. Le statistiche sono ingannevoli, o
troppo generiche. I dati ufficiali dicono che l'economia dell'Ohio va bene, il tasso di disoccupazione è
leggermente sotto la media nazionale: 4,8% della forza lavoro. Ma cosa c'è dentro quella definizione di
forza lavoro? Nelle regioni depresse, dalla città siderurgica di Lorain all'altopiano degli Appalachi, è un
vasto cimitero di fabbriche. Perfino Cleveland è una metropoli a due facce. Ha un policlinico universitario di
eccellenza mondiale, dove venne a curarsi Silvio Berlusconi. Ma nel quartiere dove ho alloggiato all'epoca
della convention repubblicana la sera scattava un coprifuoco, nell'unico supermercato il cassiere era
protetto in una gabbiola antiproiettile, fuori si aggiravano dei relitti umani, il mio vicino di casa teneva al
guinzaglio un rottweiler molto nervoso.
«Il Nord-Est dell'Ohio è stato decimato negli ultimi vent'anni - dice Tom Coyne, sindaco di Brook Park l'emorragia di lavoro industriale non si ferma». La conseguenza più grave è il dilagare delle
tossicodipendenze. Poche settimane fa l'America è stata scossa da una foto apparsa su Facebook.
Scattata nell'Ohio dagli infermieri di un'ambulanza che avevano risposto a una chiamata d'emergenza,
ritrae due adulti bianchi svenuti per un'overdose, dentro la loro auto. Sui sedili posteriori appare un
bambino piccolo, che osserva la scena. Quella foto è diventata il simbolo di una tragedia: il dilagare degli
oppiacei tra gli operai e i senza lavoro. Angela Sausser, direttrice della Public Children Services
Association dell'Ohio, affronta quotidianamente le conseguenze sui bambini: «In tutto l'Ohio 14.000
minorenni sono stati sottratti ai genitori tossicodipendenti e collocati dai servizi sociali presso famiglie di
accoglienza». Il fenomeno investe tutti gli Stati Uniti. Per la prima volta da molti anni la longevità media
degli americani si sta accorciando, la causa sono suicidi e droghe. Molto più dell'eroina, della cocaina e
delle metanfetamine, la droga che uccide l'operaio bianco di mezza età è un analgesico a base di oppiacei,
come l'OxyContin, acquistato in farmacia con la ricetta medica oppure comprato sul mercato nero. In tutti
gli Stati Uniti le prescrizioni di questi "oppioidi" sono cresciute da 112 milioni nel 1992 a 250 milioni l'anno
scorso. In un anno 165.000 americani muoiono per overdose di questi farmaci. L'Ohio è l'epicentro di
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 28/10/2016
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Stati Uniti MA GLI OPERAI STANNO CON TRUMP
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SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 28/10/2016
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questa ecatombe: nell'ultimo quindicennio le morti per overdose di analgesici "oppioidi" sono quadruplicate.
Se la classe operaia va in paradiso, qui ha scelto il modo più orribile per arrivarci in fretta.
Dietro la droga c'è un degrado socio-economico che le medie nazionali non riescono a descrivere. Sette
anni di ripresa sono una realtà, ma in questo periodo chi continua a stare peggio sono i lavoratori senza
una laurea: il loro potere d'acquisto è franato del 19% nell'ultimo quindicennio. Un quinto dei maschi adulti
in tutta l'America sono senza lavoro, alcuni hanno smesso di cercarlo, altri sono ostracizzati perché hanno
precedenti penali, o discriminati per problemi di salute, malattie mentali. Il laboratorio dell'Ohio concentra
queste patologie.
Il vice di Trump, Mike Pence, parlando qui ad un raduno di evangelici (Faith and Freedom Coalition),
raccoglie applausi quando dice: «Trump ha dato voce ai più frustrati tra voi». È una narrazione che Hillary
respinge sdegnata, parlando anche lei a Cleveland: «The Donald dice di stare con i lavoratori, ma i suoi
cantieri descrivono una realtà opposta: importa acciaio dalla Cina, non dagli altiforni di qui».
Forse alla fine riuscirà a prevalere lei, ma al prezzo di una campagna molto negativa. Suona più autentico
l'ex-colletto blu Joe Biden. Il vicepresidente di Barack Obama tiene un comizio in un'altra città dell'Ohio,
Columbus. Le sue parole sono l'ammissione implicita di un fallimento: «La middle class (termine che qui
include gli operai, ndr) non è un numero. È un sistema di valori.
Significa poter comprare casa col frutto del tuo lavoro. Poter mandare i figli all'università. Poter mandare i
bambini a giocare ai giardini e sapere che torneranno sani e salvi. Sapere che quando sarai vecchio i tuoi
figli non dovranno mantenerti. Questa è la mia definizione di middle class. Ed è stata annichilita». Anche se
dovessero prevalere nell'Ohio e riconquistare la Casa Bianca, i democratici saranno perseguitati a lungo da
questo bilancio amaro.
LA GIORNATA PUTIN E IL VOTO "Qualcuno crede veramente che la Russia possa influenzare la scelta
del popolo Usa?»: così ieri Putin ha risposto alle accuse della Casa Bianca di interferire con gli hacker sul
voto dell'8 novembre. «Gli Usa ha detto - sono un grande Paese e non una repubblica delle banane". Ma la
Casa Bianca insiste: "Gli hacker sono legati a Mosca" IL RITORNO DI MELANIA Donald Trump annuncia,
a sorpresa, che la moglie Melania "è in campo" e che da qui al giorno del voto terrà "due o tre discorsi".
Melania ha tenuto un profilo basso, specie dopo la polemica sul suo discorso alla convention di Cleveland,
risultato in parte identico a quello di Michelle Obama a sostegno del marito nel 2008
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È l'ingrediente oggi più discusso dell'industria alimentare. C'è chi lo accusa di essere dannoso e chi, come
la Ferrero, smentisce, lo usa e chiama gli scienziati per "spiegare che l'allarme è infondato". Ecco i temi sul
tavolo
SARA RICOTTA VOZA MILANO
L'acido palmitico? Ne è pieno il latte materno. Gli addetti ai lavori lo sanno, la maggior parte delle mamme
però forse no. Eppure basterebbe questo per tranquillizzarsi almeno un po' sull'olio di palma, ingrediente
oggi al centro di una battaglia sì-no, pro-contro che sta assumendo toni da tifo calcistico o referendum
politico. Se ne è parlato ieri a Milano al convegno «Olio di Palma: una scelta responsabile, basata sulla
scienza». Organizzato dalla Ferrero che lo utilizza convintamente nella sua Nutella, ha visto intervenire
medici e ricercatori per fare un po' di chiarezza su un argomento che crea allarme sociale. Un conflitto che
oggi si combatte sugli scaffali dei supermercati, con prodotti che si offrono con la promessa di essere
«senza olio di palma», demonizzando di fatto quelli che ancora ce l'hanno e non hanno intenzione di
sostituirlo. Come la Ferrero, appunto, che ha deciso di spiegare perché ai suoi consumatori facendo parlare
alcune voci di scienza. I grassi saturi Ad aprire il convegno è il viceministro delle Politiche Agricole Andrea
Olivero, che non ha esitato a chiamare la «damnatio» dell'olio di palma «il terrorismo della disinformazione
alimentare», invitando a «evitare la logica della sostituzione dei prodotti ricchi a livello nutrizionale con altri
scadenti nella falsa idea che siano più sani». A stupire di più la platea - dove c'era anche Roberto La Pira,
direttore del Fatto Alimentare.it e uno dei più accesi sostenitori della campagna contro «l'invasione dell'olio
di palma» è stato l'intervento sul latte materno di Carlo Agostoni, Direttore di Pediatria al Policlinico di
Milano: «L'acido palmitico ha una centralità peculiare nella nutrizione infantile a partire dall'allattamento al
seno - spiega -. I saturi, infatti, in primo luogo il palmitico, sopperiscono a una funzione proenergetica
perché nelle prime fasi di vita una significativa quota di grassi è destinata ai depositi». La battaglia sull'olio
di palma infatti viene da lontano, da quella contro i grassi saturi nata negli anni 70. «In nessuno degli studi
recenti, però, è stata confermata relazione causale fra consumo di acidi grassi saturi e rischio di malattie
cardiovascolari - spiega Elena Fattore, ricercatrice del Dipartimento Ambiente e Salute dell'Istituto Mario
Negri -. La campagna denigratoria sull'olio di palma, basata sul fatto che questo olio contiene una
percentuale maggiore di acidi grassi saturi rispetto ad altri oli vegetali non ha quindi alcun riscontro
nell'evidenza scientifica». I pareri ufficiali E le autorità nazionali e internazionali che cosa dicono di fronte ai
nuovi studi? Si attende il parere del ministero della Salute, per ora i più recenti sono quelli dell'Istituto
Superiore di Sanità Italiano (febbraio 2016) e dell'Efsa, l'Autorità europea per la Sicurezza Alimentare
(maggio 2016). Quello dell'Iss è stato ricordato dal Direttore Alimentazione, Nutrizione e Salute dell'Istituto,
Marco Silano: «La letteratura scientifica non riporta l'esistenza di componenti specifiche dell'olio di palma
capaci di determinare effetti negativi sulla salute». Più problematico quello dell'Efsa, per cui «i contaminanti
da processo a base di glicerolo presenti nell'olio di palma, ma anche in altri oli vegetali, nelle margarine e in
alcuni prodotti alimentari trasformati, suscitano potenziali problemi di salute per il consumatore medio di tali
alimenti di tutte le fasce d'età giovane e per i forti consumatori di tutte le fasce d'età». Il fattore di rischio
non è quindi legato all'alimento ma ai processi di trasformazione. Gli ambientalisti L'attacco frontale all'olio
di palma, però, viene motivato soprattutto sul piano ambientale. «Noi ci occupiamo di ambiente si è
presentata Chiara Campione di Greenpeace - e l'espansione industriale dell'olio di palma ha fatto sì che le
foreste vengano convertite in piantagioni». Una conversione che ha conseguenze pesanti per l'ambiente e
la popolazione che ci vive. «Le foreste indonesiane sono generalmente torbiere ricoperte dall'acqua - dice
la Campione quando inizia la conversione vengono tagliate a raso e drenate att rave rso canali per far
asciugare la torba; quando questa è asciutta emette quantità enormi di CO ». Le cose peggiorano quando
la torba viene incendiata provocando colonne di fumo che raggiungono Singapore. «L'Indonesia è il terzo
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 28/10/2016
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La disfida dell'olio di palma
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SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 28/10/2016
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Paese emettitore di CO e ha visto incrementare le malattie cardiache e respiratorie». Ma cosa possono fare
le aziende per garantire di non essere (anche inconsapevolmente) responsabili di tutto questo? Esiste la
certificazione Rspo (Roundtable on sustainable palm oil), ma per Greenpeace non basta. Ecco perché nel
2013 ha promosso il Palm Oil Innovations Group (Poig) che ha come obiettivo quello di «spezzare il legame
tra produzione dell'olio di palma e deforestazione, accaparramento di terre e negazione dei diritti delle
comunità locali». A oggi il Poig ha 16 membri, fra cui il Wwf, Rainforest Action Ntwork e grandi aziende tra
cui la stessa Ferrero. «Le principali Ong considerano Ferrero una best practice, ci approvvigioniamo
esclusivamente di olio di palma 100% sostenibile e abbiamo pubblicato una Carta che impegna
severamente i nostri fornitori - ci tiene a sottolinea re Alessand ro d'Este, presidente e ad di Ferrero
Commerciale Italia -. Speriamo che il nostro approccio diventi uno standard mondiale». c
35%
10%
62 degli olii vegetali usati nel mondo sono di palma, seguono soia ( 27%), colza (14%), girasole (8%) e
oliva (1%) di grassi saturi è la dose massima giornaliera consigliata dai nutrizionisti milioni di tonnellate La
fornitura annua su scala mondiale di olio di palma Che cos'è L'olio di palma è un olio vegetale che contiene
un'alta quantità di acidi grassi saturi, in particolare l'acido palmitico (a 16 atomi di carbonio). Contiene
anche carotenoidi e vitamina K I produttori L'Ad commerciale di Ferrero, Alessandro d'Este: «Una scelta
responsabile» L'ecologa Chiara Campione, di Greenpeace Italia, «Va spezzato il legame tra produzione di
olio e deforestazione» Il politico Il vice ministro dell'Agricoltura Andrea Olivero contro «il terrorismo della
disinformazion e alimentare» Il pediatra Carlo Agostoni primario al Policlinico di Milano «L'acido palmitico è
nel latte materno»
28/10/2016
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tiratura:162805
Francesco Stammati
Il fondo al 30% dopo la sottoscrizione dell'aumento da 55 mln Stammati a pagina 10 Addio scandali, ora si
investe. La Fondazione Maugeri di Pavia, colosso della medicina riabilitativa con 300 milioni di fatturato,
giunta a un passo dal crack due anni fa, anche per le vicende giudiziarie che coinvolgono l'ex-presidente
regionale Roberto Formigoni, riparte ora, pancia a terra, verso concentrazioni e acquisizioni. Ieri a Milano,
si è perfezionato l'aumento di capitale della neonata IcsMaugeri Spa Società Benefit, alla quale sono stati
conferiti i 18 istituti clinici in sei regioni italiane, con l'ingresso del fondo di investimento internazionale
Trilantic che, con 55 milioni di euro, è diventato socio di minoranza col 30% mentre il restante 70 rimane
alla Fondazione pavese. Trilantic potrebbe salire a quota 100 milioni, fino al 43%, prima della quotazione in
borsa della nuova società, prevista nel 2019. Protagonista della vicenda è Gualtiero Brugger, 72enne
lecchese, professore della Bocconi e grande esperto di crisi e ristrutturazioni aziendali, avendo lavorato ai
salvataggi di Rizzoli e Bastogi negli anni 80 e alla privatizzazioni dell'Iri negli anni 90. Brugger, chiamato al
capezzale di Maugeri a fine 2014, l'ha fatta uscire dalla crisi con un concordato in continuità che ripagherà i
creditori commerciali all'85% e che rimodula i mutui contratti con alcune banche. Quindi la mossa di allearsi
con un socio liquido e desideroso di investire nel settore sanitario come Trilantic, guidato in Europa
dall'italiano Vittorio Pignatti Morano, che ha già investito in Svizzera nelle cliniche private Mediclinic e, in
Italia, nella farmaceutica Doppel di Rozzano (Milano). «Siamo il gruppo che ha meglio interpretato
l'indicazione del presidente Matteo Renzi di attrarre investimenti stranieri e migliorare i conti», ricorda
orgogliosamente ai suoi il bocconiano. A una nota affida invece le prospettive future: «Con il nuovo assetto
di Ics Maugeri Spa SB si chiude definitivamente la fase concordataria e si apre la fase di sviluppo, di
interesse per l'intero settore della sanità privata, ora penalizzato da un eccesso di frammentazione».
«L'investimento in Maugeri», spiega invece Giacinto d'Onofrio, partner di Trilantic Europe e responsabile
degli investimenti italiani, «non va letto in un'ottica finanziaria ma industriale, da sempre il nostro approccio
è infatti quello di affiancare le aziende mettendo a disposizione le nostre competenze e la nostra
esperienza per accompagnarle nel processo di crescita». Nel cda della società per azioni entrano nuovi
consiglieri, alcuni designati dalla Fondazione, Roberto Jarach, imprenditore, già presidente della comunità
ebraica di Milano, e Francesco Longo, che in Bocconi insegna Economia delle aziende sanitarie.
(riproduzione riservata)
Foto: Gualtiero Brugger
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 28/10/2016
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Trilantic entra nella Maugeri
28/10/2016
Pag. 9
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tiratura:94823
GRAN REGALO A BIG PHARMA IN MANOVRA: PAGA LO STATO
CARL MOREL
La gatta sul tetto che scotta sono i 4 miliardi di spesa per farmaci acquistati direttamente da Asl e ospedali,
che dal tetto della farmac e u t i c a c o n v e nz i o n a t a (quello dei farmaci venduti in farmacia)
trasmigrano a quello, già fragilissimo, della farmaceutica ospedaliera (ora ribattezzato " per acquisti diretti "
), dove finiscono le pillole d ' oro, innovative o presunte tali. Un tetto dove quando si sfonda il tetto (e già si
sfonda parecchio), il 50% se lo accollano le Regioni, magari poi innalzando le tasse locali, mentre gli
sforamenti della convenzionata sono tutti a carico dell ' industria (e per piccola quota parte di farmacisti e
grossisti). Il giochino è nelle pieghe della legge di Stabilità appena approvata, ma in realtà è più sofisticato.
Perché a compensazione della trasmigrazione di questo bel po ' di miliardi, il tetto della convenzion a t a v i
e n e r i d o t t o dall ' 11,35% del Fondo sanitario nazionale al 7,96%, mentre quello dell ' ospedaliera, che
marcia verso uno sfondamento di 1,5 miliardi, verrebbe innalzato dal 3,5 al 6,89%, dovendo caricarsi anche
i 4 miliardi dei farmaci a distribuzione diretta. Tutto a posto si dirà. Mica tanto. Fatti i calcoli, in questo modo
il tetto della convenzionata è destinato a coprire tutta la spesa e soprattutto la testa degli industriali che non
saranno chiamati a ripianare. Quello che è destinato a essere sforato sempre di più è invece il tetto dei
farmaci ospedalieri, dove il trend di spesa è in costante crescita e che, d ' ora in avanti, lo sarà ancor di più
inglobando i sempre più numerosi prodotti acquistati direttamente dalle Asl e poi recapitati alle farmacie,
risparmiando non pochi soldi di distribuzione. Fino a ieri, perché ora quel sistema virtuoso contribuirà ad
alimentare la voce di spesa dove il 50% del deficit se lo accollano le Regioni anziché i signori della pillola. E
il gioco è fatto.
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 28/10/2016
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FA R M AC I
28/10/2016
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tiratura:153812
Per vedere i Cure ecco la strada giusta
IN OCCASIONE della data di domani dei Cure - inizio alle 19 per la band di supporto e alle 20 per loro - all'
Unipol Arena di Casalecchio di Reno, sarà attivata una navetta dalla stazione centrale alla location del
concerto. Il titolo di viaggio, di cui i passeggeri dovranno dotarsi per accedere al servizio, è il biglietto
speciale per la linea 675 andata e ritorno del costo di 5 euro, in vendita presso la biglietteria della stazione
FS di Piazza medaglie d'Oro ed acquistabile anche a bordo. Il servizio sarà effettuato con frequenza di 15'
dalla fermata Stazione centrale Viale Pietramellara (fermata I, lato farmacia /ufficio postale) a partire dalle
16, ultima partenza alle 19. Il servizio di ritorno sarà effettuato con 10 bus che partiranno al termine del
concerto (indicativamente circa le 23) da Unipol Arena effettuando le fermate Ospedale Maggiore, San
Felice, Marconi, Piazza dei Martiri, Amendola e Stazione Centrale. Rigide le misure di sicurezza: gli
spettatori non potranno accedere all'Arena con zaini, alimenti, liquidi, caschi e altri oggetti voluminosi.
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 28/10/2016
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IL CONCERTO DOMANI ALL'UNIPOL ARENA
28/10/2016
Pag. 7
diffusione:82833
tiratura:124987
di MANUELA PLASTINA QUESTO inverno sarà caratterizzato da un'influenza particolarmente aggressiva,
che avrà il suo picco a cavallo di Capodanno, tra dicembre e gennaio. Secondo gli esperti della sanità
dobbiamo prepararci ad affrontare molti giorni a letto con febbre, raffreddore, tosse e tutti i sintomi correlati.
Ma guai a etichettarli come una semplice raffreddatura di stagione: di influenza si può morire. Lo scorso
anno in Toscana sono stati registrati due decessi determinati dalle conseguenze proprio del virus
influenzale, con 13 persone finite per lo stesso motivo in terapia intensiva. Nell'inverno 2014-2015 le morti
furono addirittura 23 con 61 pazienti curati in rianimazione. «CENTINAIA di migliaia di toscani vengono
colpiti ogni inverno dall'influenza in forme più o meno gravi - spiega Alessio Narstruzzi, segretario regionale
dei medici di medicina generale della Fimmg -. I nostri ambulatori vengono presi d'assalto nel periodo del
picco influenzale, aumentano le visite a domicilio e gli accessi ai pronto soccorso dove i posti non bastano
mai, per non parlare del costo sociale, delle assenze da lavoro, dell'impatto clinico». Ci sono delle fasce
particolarmente a rischio, ossia gli over 65 enni, i pazienti con patologie croniche, le donne al secondo e
terzo trimestre di gravidanza e anche i bambini: per tutti questi soggetti il vaccino antinfluenzale in
distribuzione in questi giorni nella nostra regione è gratuito e fortemente consigliato. Gli uffici della Estar
hanno acquistato per ora quasi 724 mila dosi, disponibili per i pazienti dal 2 di novembre. Per la
popolazione a rischio, vaccinarsi è importantissimo, dicono gli esperti, ma l'appello è rivolto anche agli altri,
in particolare ai familiari di chi può morire di influenza, che potrebbero portare in casa il virus, o a chi svolge
professioni al pubblico, sanitarie, coi bambini. «Il risultato ottimale - spiega l'assessore regionale alla salute
Stefania Saccardi - sarebbe vaccinare il 95% della popolazione. Il nostro obiettivo è del 75%, ben lontano
dal 52% registrato lo scorso anno, ma vicino ai traguardi raggiunti per esempio nel 2009-2010, con il 71,1%
della popolazione sottoposta all'immunizzazione». Ci si vaccina negli ambulatori dei pediatri e medici di
famiglia. Anche chi non è nel target a rischio, può acquistare la dose vaccinale in farmacia e farsela
iniettare dal proprio medico. Agli over 65 anni sarà anche proposta contestualmente la vitamina D
(colecalciferolo), fondamentale per le nostre ossa e già disponibile per 604.000 dosi in tutta la Toscana. Ai
nati nel 1951 inoltre verrà consigliato di immunizzarsi anche contro lo pneumococco. La spesa complessiva
prevista dalla Regione per tutti e tre questi vaccini per il prossimo inverno è di 4.703.736 euro. Ma se ci
fossero più richieste del preventivato, è pronta ad acquistarne altri.
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 28/10/2016
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Influenza, il picco a Capodanno Sarà pericolosa, via alle vaccinazioni
28/10/2016
Pag. 12
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tiratura:25650
Sempre più vigilantes al market e in farmacia
Più 15%. Boom di guardie armate e non Presidente Federsicurezza «C'è la percezione di aumentata
pericolosità di chi ha un'attività»
Damiana Verucci
Chi fa impresa oggi si affida sempre più spesso alla vigilanza privata. Questo accade soprattutto nei settori
della grande distribuzione organizzata e nelle farmacie, che nell'ultimo anno hanno aumentato di circa il
15% le richieste di guardie armate e non, all'interno dei loro punti vendita. I dati del settore sulla vigilanza
privata sono stati diffusi ieri in occasione della nascita di Federsicurezza Roma e Lazio che aderisce a
Confcommercio. Nonostante i dati ufficiali, diffusi dal Ministero dell'Interno e della questura, raccontano
negli ultimi anni una Capitale dove furti, rapine, aggressioni a mano armata sono in calo soprattutto rispetto
ad altre capitali europee, gli imprenditori hanno una percezione della sicurezza decisamente diversa. Sono
infatti i clienti principali delle imprese di vigilanza e hanno consentito al settore di mantenere livelli di
fatturato medio costante, nonostante la crisi che ha investito un po' tutti i comparti produttivi. "La richiesta di
ricorrere alla vigilanza privata in effetti è in aumento - spiega il presidente di Federsicurezza Luigi Gabriele ci si affida alle guardie armate e non ma soprattutto ai servizi accessori come l'antitaccheggio o il controllo
cassa. Di certo questo può essere correlato all'aumentata percezione di insicurezza da parte di chi ha
un'attività dove per esempio gira molto denaro contante come le farmacie o i supermercati". Nel Lazio sono
176 le imprese che operano nel settore della vigilanza privata, di queste ben 147 insistono a Roma. La
maggior parte è costituita sotto forma di società di capitali rispetto alle imprese individuali e questo perché
si preferisce una struttura più grande, anche al costo di fondere insieme aziende piccole, in grado di
resistere meglio alla crisi e capace di innovare e rispondere così alle diverse esigenze di un mercato in
costante trasformazione. Insieme a quelle della Lombardia, le imprese del Lazio, di fatto le imprese
romane, sono quelle che più delle altre negli ultimi otto anni si sono caratterizzate per gli investimenti
effettuati proprio per rispondere al modificarsi delle richieste e della domanda e per adeguarsi ai
cambiamenti normativi. E sono anche quelle imprese che, ancora una volta insieme alla Lombardia, da sole
coprono il 44% del fatturato totale del settore e danno lavoro a quasi il 60% degli occupati dell'intero
comparto. Queste imprese sono giovani: oltre l'80% infatti nella Capitale ha meno di 15 anni e la quota
delle imprese giovani è superiore rispetto a quella del dato nazionale. Sono solo tre gli istituti di vigilanza
laziali che vantano un'anzianità superiore a 45 anni. In linea col dato nazionale, nel settore della vigilanza
privata laziale operano una miriade di micro imprese (83 solo a Roma), costituendo, in numero, più della
metà del totale delle imprese di vigilanza attive sul territorio. Le grandi imprese di vigilanza del Lazio (250 e
più dipendenti) sono 11 e hanno tutte sede legale a Roma. Permane una significativa correlazione tra il
numero delle micro imprese e la loro anzianità: le imprese più piccole sono anche le più giovani. A
dimostrazione di uno stato infondo di buona salute del settore c'è il fatturato, stimato in circa 680 milioni di
euro. A Roma quasi la metà delle imprese fattura tra i 100 mila e il milione di euro. Solo il 17% fattura meno
di 100 mila euro l'anno. I costi per assicurarsi una buona vigilanza privata non sono affatto proibitivi da
parte delle imprese, forse anche per questo si sta diffondendo la cultura di proteggersi da soli. Il presidente
Gabriele ricorda che "si applicano nel settore le tariffe minime e massime stabilite dal Ministero, parliamo di
17,40 euro l'ora di media per un vigilante non armato ad un costo leggermente superiore per un vigilante
armato perché logicamente ci vogliono delle competenze superiori se si possiede un'arma". E queste
competenze, come è giusto che sia, vanno retribuite diversamente.
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 28/10/2016
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Capitale dell'insicurezza Il settore della grande distribuzione guardato a vista
28/10/2016
Pag. 80 N.43 - 28 ottobre 2016
Così la patatina fece girare la testa a milioni di italiani
Un negozio alimentare di Milano, che negli anni 30 faceva consegne a domicilio a cavallo, è diventato oggi
il primo produttore europeo di questo alimento, e ha conquistato anche i grandi chef
Enrico Mannucci
Ah, le patatine fritte mangiate da bambini... Quante volte l'avrete detto, ripensando ai sacchetti di carta
opaca, rigorosamente senza etichette, da cui si estraevano le sospirate chips (senza sapere che, anni
dopo, le avremmo chiamate così). Attenzione! Siamo nel campo minato della memoria più o meno
volontaria, quello finemente esplorato da Marcel Proust con le sue "madeleine", e quello dove la nostalgia
può trasfigurare gli oggetti evocati. Per restare all'esempio nostrano, siamo sicuri che fossero così più
buone (rispetto alle odierne, ovviamente) le patatine che crediamo di ricordare? Ragionando freddamente,
pare difficile. Intanto, perché era diverso il tipo di patate che si usava un tempo: oggi, la varietà è grande (le
francesi Lady Rosetta e le tedesche Lady Claire), quando allora - diciamo qualche decennio fa - dalle
nostre parti imperava la Saturna francese, ormai finita quasi in disuso. Poi, perché la Saturna, appunto, e
gli altri tipi analoghi assicuravano una resa e un gusto molto inferiori a quelli odierni: resa, nel senso che
perdevano molta più acqua rimpicciolendosi, erano più scipite, meno pregiate, e quindi il sapore veniva
assicurato usando molto più olio e più sale. La piccola premessa serve a introdurre nel mondo abbastanza
misterioso delle patatine fritte e confezionate. Un mondo molto cosmopolita (e, in quanto tale, assai
variegato), dove l'Italia può vantare il primo produttore a livello industriale nell'Europa continentale: la San
Carlo. Primo cronologicamente nel continente, e primo anche, come leader di settore, per quanto oggi
riguarda l'Italia. Al primato europeo, Francesco Vitaloni (un cognome che rivela una probabile origine
veneta, nella forma Vitalon), nato nel 1908 a Codogno e sposato con Angela Locatelli, arrivò presto. Si era
stabilito a Milano, negli anni 30, e aveva aperto una bottega di gastronomia in via Lecco, all'angolo con via
Felice Casati (vicino alla farmacia Giuliani che creerà il celebre amaro), nel quartiere del Lazzaretto. Negli
atti ufficiali, il 22 luglio 1936, risulta col nome di San Carlo, registrata come "Rosticceria e polli". Il battesimo
deriva dalla vista che Francesco ha dal terrazzino di casa, sopra al negozio: in primo piano è la chiesa
omonima, San Carlo al Lazzaretto, al centro dell'odierno largo Bellintani. Lui decide che quel nome porta di
sicuro fortuna. Inventa anche un logo simile a uno stemma gentilizio, con due "A" intrecciate
(presumibilmente le iniziali di Alberto ed Angela) sopra a un motto orgoglioso: "In optimis operibus
nobilitas". La rosticceria fa arrosti, polpette, polli, e anche molte patatine fritte. Queste, come gli altri
prodotti, vengono anche recapitate a domicilio su richiesta dei clienti. Francesco ha a disposizione pure un
cavallo per fare consegne veloci. Ancora non è evidente, ma una delle carte vincenti per l'azienda futura
sarà proprio il modello distributivo, coltivato (lo vedremo più avanti) con la massima cura. Arriva la guerra e,
presto, anche le distruzioni con le bombe su Milano. Francesco si arrangia a far di tutto: «Si mise anche a
vendere il sapone...», ricorda la nipote, Susanna Vitaloni, oggi vicepresidente e ad. La famiglia - nel 1935 è
nato un figlio, Alberto - trasloca verso la cintura milanese, in via Comune Antico, a Greco, anche se al
Lazzaretto resterà sempre legata. Proprio quel quartiere diventerà famoso, nel secondo dopoguerra, per un
terribile delitto, quello di Rina Fort, ma anche perché lì si svolgerà una gran festa organizzata da Cino del
Duca per il debutto del suo quotidiano, Il Giorno: un vero evento, con le ballerine fatte arrivare dal parigino
Crazy Horse. Nel nuovo quartiere, Alberto fa amicizia con un gruppo di ragazzi, è il capobanda, anzi, di
quella che si autobattezza "la combriccola di via Comune Antico". Sono giovani vivaci e pieni d'iniziativa.
Quando nevica sono abili a costruire slitte improvvisate, soprattutto resterà memorabile una loro "impresa":
quando smontano le rotaie del tram vicino a porta Venezia, ai confini del Lazzaretto. La friggitrice made in
Usa. Intanto, Francesco decide di puntare sempre più sulle patatine. È andato in Usa nell'immediato
dopoguerra - non sono pochi, detto per inciso, gli italiani intraprendenti che alla fine del conitto partono per
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I grandi marchi italiani San Carlo
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andare a conoscere meglio quel Paese praticamente ignorato durante il regime e poi intuito, o immaginato,
incontrando l'esercito americano che risaliva l'Italia - e là ha acquistato una macchina friggitrice. San Carlo
riparte. Nel novembre 1949 traslocano in via Siusi 5, poi nel '53 si espandono spostandosi al 12 della
stessa strada: l'abitazione di famiglia affaccia sulla carreggiata, dentro, oltre il cortile, c'è l'opificio. Fra i
ricordi di famiglia c'è una cartolina, sul retro Francesco traccia una specie di epigrafe alla rinascita della
ditta: «Con buona volontà, fortuna e generosità giunti all'impegno di costruire questo modesto laboratorio
dopo 13 anni dall'inizio del mio lavoro. Per mia moglie a cui tutto dono anima e materia, per mio figlio che
apprezzo per spirito e vivacità». La produzione è sempre variegata: dai ravioli ai polli arrosto (in fondo si
tratta ancora di una rosticceria), ma il "core business", come si direbbe oggi, è già preciso: "specialità
patatine croccanti". Tanti prodotti. Quando Francesco scompare, nel 1955, il ventenne Alberto prende in
mano l'azienda. La madre lo affianca ma il giovanotto dimostra presto di sapersi muovere. Alla fine degli
anni 50, "cambia il ciclo della produzione", cioè lo amplia e diversifica (grissini, fette biscottate, area
panificati morbidi e secchi, poi anche panettone pasta e pasta fresca, bevande: in tutto il catalogo arriva a
contare una cinquantina di prodotti diversi) e soprattutto potenzia la distribuzione: in pratica passa a una
dimensione nazionale da quella milanese. Nel giro di pochi anni, l'azienda disporrà di 900 automezzi e 100
centri di distribuzione. Ma non è soltanto una questione quantitativa. C'è un opuscolo, intitolato Per divenire
un agente San Carlo, pubblicato e aggiornato a più riprese nel corso degli anni. Quello del 1980 istruisce gli
aspiranti su come tener aggiornato l'analitico schedario dei clienti, raccomanda il rispetto dei confini di zona
e gli itinerari indicati dalla direzione («Cercare di anticipare la concorrenza rivoluzionando il giro prestabilito
è dannoso»), offre consigli sul modo di avvicinare il cliente: «Tutti i venditori San Carlo, entrando nei
negozi, dovranno: salutare il cliente chiamandolo per cognome, e nel caso di cliente nuovo presentare se
stessi e l'azienda "Buon giorno sono Rossi della San Carlo" (notare che il nome dell'azienda verrà sentito
non solo dal cliente, ma anche dai consumatori presenti, questo costituirà di per sé una forma di pubblicità
che darà i suoi frutti)... presentarsi con lo schedario in mano... avere cura di presentarsi sempre al cliente
con un abbigliamento dignitoso e un aspetto curato...». A questo riguardo, più avanti, si sottolinea: «I
prodotti San Carlo non sono né pesanti né sporchevoli, i furgoni sono molto maneggevoli per cui non c'è
nessun motivo per non adottare un abbigliamento che sia pratico, comodo, ma anche elegante».
L'innovazione coinvolge il prodotto. Nel 1962, San Carlo stabilisce un record nazionale lanciando - prima in
tutti i settori alimentari - la prima confezione con una sorpresa per i bambini: le patatine Junior. Poco dopo
arrivano i Dixi col formaggio e, nel 1971, le Pomstick dal tipico taglio a julienne. Alberto terrà sempre a
ricordare che San Carlo è «il primo produttore industriale di patatine dell'Europa continentale», rimarcando
poi le differenze rispetto ad altri Paesi: quelle più speziate e piccanti britanniche, o quelle americane
generalmente in confezioni assai più massicce. A lui anche il merito di cogliere anche, alla fine degli anni
70, un mutamento in arrivo: la patatina sta uscendo dal consumo a tavola per diventare uno snack fuori
pasto. Una trasformazione che richiede nuove forme, nuovi sapori, aromatizzazioni insolite e accattivanti.
Valore aggiunto in cucina. Accanto, si susseguono le campagne pubblicitarie. Seguendo una tradizione di
messaggi azzeccati ormai da tempo: «Un pollo senza patatine San Carlo è un pollo nudo», oppure «Le
polpette senza patatine San Carlo avanzano». Esemplare è una specie di pieghevole che recita:
«Indispensabili... appetitose...energetiche... nutrienti... ristoratrici... ovunque!!!», con accanto disegni di
signori e signore, sportivi, bambini e giovanotti. Più vicino a noi c'è la scelta raggiunta con Oliviero Toscani
sul colore della confezione: «Eravamo in riunione con lui e d'un tratto prese dei fogli bianchi A3 e li
sparpagliò sul tavolo, proclamando: «I prodotti vostri sono belli!». Siamo stati i primi a usare tanto bianco.
Fino allora, noi e gli altri produttori li facevamo molto colorati», ricorda Susanna, la figlia di Alberto entrata in
azienda agli inizi degli anni 90. E rammenta poi i tanti scontri legali con ditte concorrenti che cercavano di
imitare il packaging: «Ma anche altri nostri brevetti. È una lotta dura». Fino alla recente campagna che
accompagna il lancio della versione "Rustica" con Carlo Cracco come protagonista. Dove le patatine sono
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presentate come tartine, supporto delle creazioni dello chef: «L'ha detto anche lui. In un certo senso è un
ritorno al passato, alla patatina che non è solo snack», rivela Susanna. PS: per quanto riguarda le patatine
del tempo che fu, San Carlo ha pensato bene di riproporre una linea che recupera alcune caratteristiche
lontane, senza, peraltro, presentare quei difetti che abbiamo ricordato sopra (eccesso di olio, qualità
scadente della materia prima). Si chiama "Antica ricetta", viene a celebrare oggi l'ottantesimo compleanno
della ditta e il risultato si differenzia per una cottura più lenta dentro una vasca riempita d'olio, dove si
rimescolano le patatine per ottenere arricciatura e pieghe.
Immagine e contenuto 1 - Forme di patatine. 2 - Le patatine fritte diventano sempre più spesso la base per
stuzzichini. La ricetta di quelle nella foto prevede carpaccio, una confezione di Rustica San Carlo, due
tuorli, vino bianco secco, burro, olio, sale, bacche di pepe rosa, pepe bianco. 3-4. Due immagini tratte dal
materiale promozionale storico. 5 - Susanna Vitaloni, attuale ad. 6 - Un altro prodotto della San Carlo. 7 Carlo Cracco, chef protagonista dell'ultima campagna pubblicitaria. - Le patatine fritte diventano sempre più
spesso la base per stuzzichini.
Nel giro di pochi anni l'azienda si dotò di 900 automezzi per le consegne e di 100 centri di
distribuzione. Venne anche prodotta una guida per educare gli agenti di vendita
I messaggi promozionali hanno avuto un ruolo importante nell'affermazione dell'azienda ed è stato
importante aver colto, alla fine degli anni 70, un mutamento radicale: la patatina usciva dal
consumo a tavola e diventava uno snack fuori pasto
Cambio di comunicazione 1 - La gamma dei diversi tipi di patatine raccolti sotto la sigla più gusto. L'uso del
bianco sulle confezioni è nato durante un incontro con il fotografo Oliviero Toscani. 2-3 -Immagini tratte dal
materiale promozionale storico. I primi clienti di patatine prodotte dalla rosticceria San Carlo erano
panetterie e bar della zona Lazzaretto di Milano. Ne venivano consegnate circa 20 chilogrammi al giorno.
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L'influenza è in arrivo: pensiamoci prima
Colpisce grandi e piccoli, con sintomi molto fastidiosi come febbre alta, tosse e mal di gola per circa una
seimana. Ma si può evitare grazie al vaccino: scopri a chi è raccomandato e oerto gratis e a chi è
comunque consigliato
Maria Cristina Valsecchi
Anche quest'anno è iniziato il conto alla rovescia per l'arrivo, inevitabile, dell'epidemia stagionale di
inuenza. Già dallo scorso febbraio, gli esperti dell'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) hanno
formulato le loro previsioni sui ceppi virali che circoleranno nell'emisfero settentrionale (dunque anche in
Italia) durante la prossima stagione. Sulla base di queste informazioni, le aziende farmaceutiche hanno
avviato la preparazione dei relativi vaccini, che sono disponibili in farmacia e negli ambulatori vaccinali da
ottobre. E come ogni anno, il ministero della Salute ha pubblicato le sue indicazioni sulle categorie di
cittadini considerati a maggior rischio di complicazioni in caso di infezione, per cui la vaccinazione è
raccomandata e oerta gratuitamente. Come sarà la prossima influenza? Durante la scorsa stagione
inuenzale, a cavallo tra il 2015 e il 2016, il virus è stato "buono" con gli italiani: ha infettato
complessivamente l'8,2% della popolazione (il 22,7% dei bambini da 0 a 4 anni e il 16,5% nella fascia 5-14
anni). "Meno di cinque milioni di persone", osserva Fabrizio Pregliasco, virologo dell'Università di Milano e
direttore dell'Osservatorio Inuenza. "Per la prossima stagione ci aspettiamo un'epidemia più vivace, con 6-7
milioni di casi". I virus che secondo l'OMS circoleranno in Italia nei prossimi mesi sono i ceppi
A/California/7/2009 (H1N1), A/Hong Kong/4801/2014 (H3N2), B/Brisbane/60/2008 e B/Phuket/3073/2013.
"Il primo è il virus H1N1 pandemico emerso nel 2009, che ancora persiste infettando gli ultimi individui
suscettibili perché non vaccinati o perché non l'hanno fatta prima", spiega il virologo. "Gli altri sono ceppi
nuovi, dierenti da quelli circolati l'anno scorso. Chi si è vaccinato o ammalato nel 2015/2016, dunque, non
può considerarsi immune quest'anno: rischia l'infezione". Per quanto riguarda i sintomi della malattia, non
cambiano in funzione dei ceppi virali. "Sono sempre gli stessi", dice Pregliasco. "Febbre alta, rinite, tosse,
dolori muscolari, mal di testa, talvolta disturbi gastrointestinali. Il tutto per una settimana circa". Bambini:
quando è meglio vaccinarli comunque? Nel nostro Paese si discute da tempo dell'opportunità di orire la
vaccinazione antinuenzale gratuitamente a tutti i bambini dai 6 mesi in su, anche a quelli sani, che non
presentano specifici fattori di rischio. "Negli Stati Uniti il vaccino antinuenzale è raccomandato anche ai
bimbi sani", dice Guido Castelli Gattinara, responsabile del Centro Vaccina le dell'Ospedale pediatrico
Bambino Gesù di Roma. "Qui da noi è gratuito solo per i gruppi a maggior rischio per una questione
economica, di priorità, ma le famiglie che vogliono proteggere i loro bimbi, benché sani, possono richiederlo
all'ambulatorio vaccinale di zona dietro pagamento di un ticket oppure acquistarlo in farmacia e farlo
somministrare dal pediatra di famiglia. Io lo consiglio a tutti, soprattutto ai piccoli che fanno vita di comunità,
che frequentano l'asilo nido o la scuola dell'infanzia: spesso sono loro il veicolo che porta il contagio in
famiglia, infettando anche gli adulti. La loro vaccinazione riduce la circolazione generale del virus". È
particolarmente utile immunizzare i bambini se trascorrono molto tempo in compagnia di persone anziane,
come i nonni, oppure se in famiglia c'è qualcuno a maggior rischio di complicanze, per esempio perché
sore di una malattia cronica. "È opportuno vaccinare anche i bimbi che avranno presto un fratellino, se la
nascita è prevista entro la stagione inuenzale, in modo da tutelare il neonato dal rischio di infezione",
aggiunge il pediatra. E i bambini sani, ma soggetti a frequenti infezioni delle vie respiratorie? "Il rareddore è
diverso dall'inuenza ed è causato, nella maggior parte dei casi, dai rinovirus: vaccinare questi piccoli,
quindi, non li mette al riparo dalle diverse forme parainuenzali che possono contrarre durante la stagione
invernale, ma almeno li protegge dall'inuenza", spiega Guido Castelli Gattinara. "Sarà un'infezione in meno
che rischiano di prendere e, tra tutte quelle di stagione, è anche la più fastidiosa". L'unica circostanza in cui
il vaccino antinuenzale è controindicato è in caso di precedente reazione allergica grave allo stesso tipo di
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Focus prevenzione
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farmaco. "Il prodotto contiene virus inattivati, morti, quindi ha un elevato profilo di sicurezza anche nei bimbi
che hanno difese immunitarie deboli ", spiega il pediatra. "È opportuno rinviare l'inoculazione se il piccolo
ha un'infezione in corso con febbre, ma è suiciente attendere che sia sfebbrato per procedere". In attesa,
per proteggere te e il bebè Perché le future mamme sono tra le categorie a rischio a cui la vaccinazione è
raccomandata e oerta gratuitamente? La gravidanza non è una condizione patologica, ma durante l'attesa
le difese immunitarie materne sono fisiologicamente più basse per evitare che l'organismo della mamma
sviluppi reazioni indesiderate nei confronti del nascituro. Per questa ragione, la donna che aspetta è più
vulnerabile alle infezioni e più esposta al rischio di complicazioni in caso di inuenza. "Inoltre, se si vaccina
nella seconda metà della gravidanza, gli anticorpi prodotti dal suo organismo in risposta agli antigeni del
vaccino attraversano la placenta e passano al nascituro", spiega Susanna Esposito, presidente
dell'Associazione Mondiale per le Malattie Infettive e i Disordini Immunologici. "Alla nascita, il piccolo risulta
così immune all'inuenza, protetto per circa sei mesi, quel che basta per superare la stagione inuenzale in
corso, dal momento che non può essere vaccinato direttamente prima dei sei mesi d'età". La circolare
ministeriale raccomanda la vaccinazione alle future mamme al secondo e terzo trimestre, escludendo
quelle al primo. "Ma il vaccino non è controindicato nel primo trimestre", spiega Esposito. "In altri Paesi, per
esempio negli USA, le donne in attesa si vaccinano anche nel primo trimestre e la letteratura medica non
ha evidenziato rischi per la loro salute o quella del nascituro. La ragione per cui in Italia la
raccomandazione è limitata a secondo e terzo trimestre è di ordine precauzionale: nel primo, sono più
frequenti le interruzioni spontanee della gravidanza per diverse ragioni. Se dovesse accadere dopo la
somministrazione del vaccino, qualcuno potrebbe correlare i due eventi anche se tra loro non c'è alcun
nesso di causa ed eetto".
Le raccomandazioni del ministero Si legge nel documento del ministero che "il vaccino antinuenzale è
indicato per tutti i soggetti che desiderano evitare la malattia inuenzale e che non abbiano specifiche
controindicazioni". N Per alcune categorie di adulti e bambini, oltre che indicata, la vaccinazione è
raccomandata e offerta gratuitamente: si tratta dei bimbi dai 6 mesi in poi e degli adulti affetti da malattie
croniche espiratorie, cardiocircolatorie, renali, diabete, patologie neuromuscolari, tumori, deficit immunitario
e malassorbimento intestinale. a questi si aggiungono le donne in attesa al secondo o terzo trimestre, tutti
gli over 65, i familiari di persone a rischio e il personale medico. N la finestra temporale utile per vaccinarsi
è compresa tra la metà di ottobre e la fine di dicembre. L'immunità indotta dal vaccino inizia due settimane
dopo l'inoculazione e dura per 6-8 mesi, poi inizia a declinare. Per questo motivo, e perché possono
cambiare i ceppi in circolazione, occorre vaccinarsi ogni anno. Per i bimbi fino a 9 anni, le dosi da
somministrare sono due, a distanza di almeno quattro settimane una dall'altra, se vengono vaccinati per la
prima volta, una se sono stati già vaccinati contro l'inuenza in passato. dai 10 anni, la dose è singola in ogni
caso. N "Anche quest'anno nel nostro Paese è disponibile il tradizionale vaccino intramuscolo trivalente ,
attivo cioè contro tre dei quattro ceppi che si prevede circoleranno e un vaccino quadrivalente, attivo anche
contro il quarto ceppo, indicato dai 3 anni in su. chi desidera fare quello, per garantirsi una protezione più
ampia, può esprimere la sua preferenza all'ambulatorio vaccinale o chiederlo in farmacia se si immunizza
privatamente", spiega Fabrizio Pregliasco. "il vaccino in forma di spray nasale, che pure è stato autorizzato
al commercio in italia, non è per ora disponibile".
Falsi allarmi e paure ingiustificate la copertura vaccinale contro l'inuenza in italia è ancora troppo bassa.
N "siamo ben lontani dal 75%, obiettivo minimo previsto dal piano nazionale di prevenzione vaccinale", dice
il virologo Fabrizio Pregliasco. "in passato abbiamo sfiorato il 70% nelle categorie a rischio. Poi c'è stato il
virus dell'inuenza aviaria, H5N1 del 2005, e quello della cosiddetta 'inuenza suina', a/H1N1 del 2009,
tuttora circolante. in entrambi i casi i timori si sono rivelati superiori ai danni effettivi. Una fortuna, ma il
pubblico ha percepito l'allarme delle autorità sanitarie come un'esagerazione, col risultato che la copertura
vaccinale negli anni successivi è drasticamente calata. Due anni fa, poi, c'è stato il falso allarme dei
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decessi erroneamente correlati alla vaccinazione, che ha comportato un'ulteriore diminuzione della
percentuale dei vaccinati. N Bisogna ricordarlo sempre: l'inuenza non è un'infezione banale. Può mettere a
repentaglio la salute e anche la vita delle persone a maggior rischio".
Foto: Ai piccoli che sono vaccinati per la prima volta vengono somministrate due dosi, a distanza di almeno
quattro settimane una dall'altra
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NON FARTI INFLUENZARE
Le strategie per difendersi dai malanni di stagione
- Testo di Paola ArosioCirca due milioni di italiani in più a letto con l'influenza rispetto alla passata stagione. Quest'anno l'epidemia
si preannuncia più aggressiva e potrebbe colpire, in totale, circa 7 milioni di persone contro i 5 dello scorso
inverno. Ai casi di vera e propria influenza si aggiungeranno poi le cosiddette sindromi parainfluenzali
(provocate dai 262 virus in circolazione) che colpiranno almeno 10 milioni di persone. I sintomi saranno
quelli consueti: naso che cola, gola in fiamme, tosse e, nei casi più gravi, anche febbre alta e ossa a pezzi.
Per tenere alla larga i malanni di stagione l'importante è agire in anticipo, evitando di cadere in alcuni errori.
Ecco alcuni luoghi comuni sbagliati e i consigli, quelli veri, degli specialisti. Le diete drastiche rendono
l'organismo più vulnerabile a raffreddore e influenza VERO Le diete troppo restrittive (sotto le 1.200 calorie
al giorno) hanno l'effetto di indebolire l'organismo esponendolo alle infezioni. Una scorretta alimentazione è
uno dei fattori, oltre a stress, forte consumo di alcol, uso eccessivo di farmaci, che causano un
abbassamento delle difese immunitarie, lo scudo che ci protegge dai virus di raffreddore e influenza. «Il
sistema immunitario è costituito da un insieme di cellule, i globuli bianchi, e di molecole che hanno il
compito di individuare ed eliminare agenti patogeni esterni, che potrebbero diventare pericolosi per il nostro
organismo», spiega Fabrizio Pregliasco, virologo e ricercatore del dipartimento di scienze biomediche per
la salute dell'Università degli Studi e direttore sanitario dell'Irccs Galeazzi di Milano. «Avere le difese
immunitarie basse può, pertanto, essere un problema per la salute, in quanto si è maggiormente esposti
alle infezioni e alle malattie». Tra i campanelli di allarme più comuni che avvertono che le difese sono sotto
il livello di guardia ci sono stanchezza, inappetenza, comparsa di Herpes simplex (la «febbre» sulle labbra).
Chiudersi bene in casa al caldo è il modo migliore per proteggersi dai virus FALSO «Non abbiate paura
delle basse temperature perché non è il freddo in sé a fare amma lare», avverte Giovanni Rezza, direttore
del dipartimento di malattie infettive dell'Istituto superiore di sanità, «ma semmai gli sbalzi termici, nel
passaggio dal caldo al freddo, che favoriscono l'attacco dei virus, possono giocare un ruolo nello sviluppo
della malattia predisponendo alle complicanze». Al contrario di ciò che si potrebbe pensare, i germi si
propagano più facilmente in ambienti affollati e caldoumidi che all'aria aperta: per questo la metropolitana
all'ora di punta è più rischiosa di una passeggiata nel parco. Bisogna che anche i bambini giochino
all'aperto evitando di rimanere troppo a lungo in luoghi chiusi: è sufficiente vestirli a strati, facendo
attenzione a non coprirli troppo in modo che non sudino. La casa va arieggiata ogni giorno: aprite le finestre
per 45 minuti, il tempo giusto per consentire il ricambio di aria e allontanare gli agenti infettivi. Una regola
che vale per tutte le stanze, inclusa la camera dei bambini. Mangiarsi le unghie è un'abitudine a rischio
VERO Mangiarsi le unghie (onicofagia) è da evitare perché è uno dei modi più facili per introdurre
nell'organismo, attraverso la bocca, i germi e i virus presenti su superfici e oggetti, come giocattoli, maniglie
delle porte, ripiani del bagno e della cucina, libri, vestiti. Sono, questi, alcuni dei luoghi più comuni sui quali
il virus influenzale può depositarsi e sopravvivere per alcune ore (in genere da due a otto, ma talvolta
anche molto più a lungo). Un'altra raccomandazione è quella di lavarsi le mani dopo aver toccato un
animale, dopo essersi soffiati il naso, aver tossito o starnutito, dopo aver accudito un anziano o un malato,
dopo essere andati in bagno. E ancora, prima di mangiare e di cucinare. «Accurato sfregamento,
abbondante risciacquo, attenta asciugatura sono i principali passaggi del lavaggio con acqua e sapone,
che dovrebbe durare almeno 40-60 secondi», spiega Rezza. «Anche ai bambini bisogna insegnare le
regole di una corretta igiene delle mani, molto utile per tenere alla larga i germi». Con la febbre sopra i 38
gradi bisogna prendere l'antibiotico FALSO L'influenza è di origine virale e gli antibiotici sono utili solo in
caso di infezione batterica. Abusarne rende i batteri sempre più resistenti al trattamento: per questo vanno
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IL TUO CORPO
27/10/2016
Pag. 24 N.11 - novembre 2016
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usati con cautela e solo dietro prescrizione. Per abbassare la febbre, soprattutto quando supera i 38-38,5
gradi, sono indicati gli antipiretici. In particolare, si possono assumere paracetamolo, farmaci
antinfiammatori non steroidei (Fans), acido acetilsalicilico (aspirina). Il paracetamolo è l'antipiretico
consigliato nei bambini, mentre l'acido acetilsalicilico non va impiegato prima dei 12 anni e durante il ciclo
mestruale, per evitare che il flusso aumenti. In tutti i casi, è fondamentale rispettare i dosaggi consigliati,
distanziando le dosi di almeno 4-6 ore una dall'altra. Solo nei casi più gravi e quando subentrano
complicanze diventano necessari gli antibiotici. «Questi farmaci possono essere utili quando i sintomi si
prolungano oltre i 4-5 giorni e quando, dopo un iniziale miglioramento, la febbre sale di nuovo e magari
compare una tosse grassa e produttiva, cioè con catarro», chiarisce Pregliasco. «Ma sarà il medico a
stabilirlo, mai assumere antibiotici di propria iniziativa». Chi ha già avuto l'influenza non si ammala più nella
stessa stagione FALSO L'influenza è diversa dalle malattie esantematiche, come morbillo, varicella,
scarlattina, rosolia. «Nel caso di malanni di stagione, i ceppi di virus in circolazione sono numerosi», spiega
Rezza, «e poiché l'immunizzazione è valida solo nei confronti del tipo di virus in precedenza contratto,
anche chi ha già avuto l'influenza o una sindrome parainfluenzale può essere nuovamente contagiato». La
zucca è un alimento utile per la prevenzione VERO La vitamina C, che aiuta le cellule a difendersi con
maggiore efficacia dagli attacchi esterni, non è contenuta solo nelle arance, ma anche nelle verdure di
colore arancione ricche di antiossidanti, come carote e zucca. Quest'ultimo ortaggio, simbolo di Halloween,
è inoltre un'ottima fonte di betacarotene, «un precursore della vitamina A, che tra le tante proprietà ha
anche quella di far lavorare meglio il sistema immunitario», spiega Vitalia Murgia, docente al master di II
livello in fitoterapia dell'Università La Sapienza di Roma e di quello in Clinical Pharmacy delle Università di
Milano e Cagliari. Presente nei nostri mercati da agosto a febbraio, la zucca si presta a mille ricette (nei
tortelli, nei risotti e perfino nei dolci) e ha due vantaggi pratici: non è costosa e si conserva a lungo. Con i
sintomi parainfluenzali, ma in assenza di febbre, si può andare al lavoro senza contagiare i colleghi FALSO
Se si hanno naso che cola, tosse, gola infiammata ma il termometro non indica la presenza di febbre,
sarebbe comunque meglio non mettere piede in ufficio per evitare di contagiare i vicini di scrivania. Lo
stesso vale per i bambini, che in queste condizioni non dovrebbero andare a scuola o all'asilo. «Sia i virus
influenzali che quelli parainfluenzali possono diffondere il contagio», avverte Pregliasco, «e in realtà si è
contagiosi già due giorni prima della manifestazione dei sintomi e un giorno dopo la loro scomparsa.
Responsabili della diffusione delle malattie stagionali sono le goccioline respiratorie di Flügge che
emettiamo continuamente e che, se siamo malati, contengono anche il virus». Certe piante possono
rinforzare le difese immunitarie VERO Se il tuo menù è vario e ricco di frutta e verdura di stagione,
probabilmente assumi già la corretta quantità di antiossidanti e altre sostanze dall'azione
immunomodulante, che supportano cioè il sistema immunitario. Se invece la tua alimentazione è carente di
alcuni nutrienti o sei in una condizione di particolare stress e affaticamento, potrebbero esserti di aiuto gli
integratori, da acquistare in farmacia, parafarmacia, erboristeria senza ricetta. Di solito è consigliata
l'assunzione a cicli, rispettando le modalità di somministrazione e il dosaggio indicati nella confezione. Ecco
grazie a quali piante puoi rinforzare le tue difese naturali. Echinacea. «È una pianta originaria del Nord
America che rinforza il sistema immunitario e aiuta l'organismo a combattere i virus, riducendo il rischio di
prendersi influenze e raffreddori. In particolare, potenzia l'attività dei fagociti, cellule che catturano e
digeriscono gli aggressori dell'organismo», spiega Murgia. La dose standard è 900 mg al giorno di estratto
secco titolato e standardizzato, in capsule o sciroppo. Si può cominciare il trattamento a cicli di 15-20 giorni
di fila, il mattino e la sera. Quindi si interrompe per due settimane e poi si ricomincia. Non può assumere
questa pianta chi soffre di malattie autoimmuni e chi assume farmaci immunosoppressori. Numerosi studi
hanno dimostrato l'efficacia dell'echinacea anche nei bambini: può essere usata a partire da un anno di età.
Ginseng. Gli estratti di questa pianta aiutano a incrementare le quantità di interferone, una classe di
proteine prodotte dalle cellule del sistema immunitario in risposta all'attacco di agenti esterni come virus e
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batteri. Inoltre, uno studio ha dimostrato che il ginseng è in grado di potenziare l'efficacia del vaccino
antiinfluenzale. Esistono vari tipi di ginseng, ma il migliore è il Panax (rosso coreano). «Si può fare un
trattamento preventivo di un mese all'inizio dell'autunno, poi è bene interrompere l'assunzione per uno-due
mesi e, se necessario, assumerlo di nuovo per un altro mese», consiglia Murgia. L'estratto è disponibile in
varie formulazioni, come capsule, compresse, tavolette, sciroppo. Il ginseng si può assumere a partire dai
12 anni di età. È controindicato durante la gravidanza e l'allattamento. Propoli. È una resina aromatica
prodotta dalle api per proteggere l'alveare dalle aggressioni esterne. Per il trattamento preventivo si
assume a cicli che alternano 15 giorni di somministrazione e 15 di sospensione per almeno tre mesi
rispettando le dosi indicate sull'etichetta. Può essere assunta in combinazione con echinacea, rosa canina,
sambuco e altre piante. Non ha effetti collaterali né controindicazioni. È adatta ai bambini a partire da un
anno di età. Pelargonium sidoides. È una pianta indicata per prevenire le infezioni respiratorie. «Si assume
a cicli che alternano tre settimane di somministrazione e una di sospensione per due-tre mesi alle dosi
indicate sull'etichetta», dice Murgia. Si trova sotto forma di sciroppo in combinazione con altre piante, come
rosa canina o ribes nero. Non ci sono controindicazioni, tra gli effetti collaterali si annoverano dolori
addominali e allergie. Adatta anche ai bambini a partire dai sei anni di età. Uncaria. Pianta tradizionalmente
usata per prevenire le infezioni. Si assume a cicli che alternano 15 giorni di somministrazione e 15 di
sospensione, rispettando la dose indicata sull'etichetta. Priva di controindicazioni ed effetti collaterali. Si
può assumere a partire dai 12 anni di età. Olivello spinoso. È un arbusto originario della Cina che contiene
notevoli quantità di vitamina C, ma anche vitamina A, vitamina E, vitamine del gruppo B e vitamina P, oltre
a vari minerali come ferro, calcio, magnesio, rame. In alcuni studi sperimentali, gli estratti dai germogli di
foglie dell'olivello spinoso, disponibili sotto forma di compresse, capsule, sciroppo, hanno evidenziato la
capacità di rinforzare le difese immunitarie. In particolare, sembrano potenziare l'azione svolta dai
macrofagi, le «cellule-spazzino» specializzate nell'eliminare virus e batteri. L'olivello spinoso è sconsigliato
a chi soffre di calcoli renali. Bacche di goji. Il goji è una pianta appartenente alla famiglia delle Solanacee
(la stessa di melanzane, pomodori, patate, peperoncini e peperoni), che cresce in Tibet, in Mongolia e in
alcune province della Cina. Nelle sue bacche, che si possono trovare essiccate o sotto forma di capsule,
compresse o succo concentrato, sono contenuti flavonoidi e beta-carotenoidi, ma anche vitamine C e del
gruppo B, aminoacidi essenziali, minerali come calcio, magnesio, potassio, selenio e fosforo. Secondo
alcuni recenti studi, il goji sarebbe in grado di promuovere l'attività delle cellule dendritiche, sorta di
«sentinelle» in grado di catturare gli agenti patogeni che minacciano la salute dell'organismo. Non può
assumere le bacche di goji chi prende farmaci anticoagulanti, antipertensivi e antidiabetici. Papaya
fermentata . È un estratto che si ottiene da una manipolazione che l'uomo opera sul frutto. La polpa,
liberata dai semi e dalla scorza, viene sottoposta a processi di fermentazione (di durata variabile) sfruttando
l'azione di alcuni lieviti. Disponibile in bustine e in compresse, contiene un'elevata quantità di enzimi
antiossidanti. Secondo un recente studio della Texas University pubblicato sul Journal of biological
regulators and homeostatic agents, si è dimostrata efficace nella prevenzione delle infezioni alle vie aeree
superiori, rinforzando le difese immunitarie e riducendo la severità delle infezioni. È controindicata durante
la gravidanza e l'allattamento, in chi soffre di disturbi gastrointestinali e in chi sta assumendo farmaci
anticoagulanti. Sambuco. È una pianta molto ricca di flavonoidi, sostanze con elevato potere antiossidante.
In genere si utilizza il succo concentrato delle bacche mature. Può essere assunto in combinazione con
echinacea o propoli o altre piante a effetto immunomodulante. «Il succo di sambuco è un alimento sicuro»,
spiega Murgia, «privo di effetti collaterali e di controindicazioni». iSTOCK
Vaccinazioni:
utile anche l'anti-pneumococcica La prima fondamentale arma di prevenzione dell'influenza resta il vaccino.
«Quest'anno i virus in circolazione sono tre», spiega Francesco Blasi, responsabile dell'unità di
broncopneumologia alla Fondazione Irccs Ca' Granda Ospedale Maggiore Policlinico e professore di
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pneumologia all'Università degli Studi di Milano. «L'H1N1 (quello del 2009), l'H3N2 e un ceppo del gruppo
B. I vaccini sono di vario tipo: il trivalente, adatto agli adulti sani; il trivalente adiuvato e il tetravalente,
studiati per le persone fragili e a rischio di complicanze, come bambini, anziani, malati cronici (cardiopatici,
bronchitici, diabetici)». A ricorrere alla vaccinazione dovrebbero essere anche le donne in gravidanza per
proteggere se stesse e il bambino, soprattutto nei primi quattro mesi di vita. «Vaccinarsi rimane la migliore
garanzia per prevenire l'influenza e le sue complicanze», sostiene Blasi. «Il vaccino è un prodotto sicuro,
che è passato al vaglio di numerose procedure di controllo e che non ha controindicazioni». L'efficacia del
vaccino è stata provata da vari studi scientifici. Recenti ricerche hanno, ad esempio, dimostrato che la
vaccinazione ha ridotto il rischio di ricovero del 74% nei bambini, del 71% negli adulti, del 77% negli over
50. Ma oltre alla tradizionale influenza, c'è un altro pericoloso nemico da tenere alla larga: la polmonite, una
malattia infiammatoria che colpisce il tessuto polmonare ed eventualmente i bronchi. «Nei Paesi occidentali
è la prima causa di morte per infezione. In Italia vengono diagnosticati circa 200mila casi ogni anno»,
quantifica Blasi. Per fortuna, anche in questo caso, l'infezione può essere prevenuta grazie a due tipi di
vaccinazione: il vaccino anti-pneumococco coniugato 13-valente e il vaccino 23-valente. «Il primo può
essere somministrato ai bambini con tre iniezioni e agli adulti con una sola. Questo vaccino ha dimostrato
in un ampio studio clinico di prevenire la polmonite da pneumococco», spiega l'esperto. «Il secondo
vaccino è invece attivo nei confronti di 23 sierotipi di pneumococco e può essere utilizzato come richiamo».
Nonostante anche l'Organizzazione mondiale della sanità ritenga la vaccinazione antipneumococcica una
priorità anche nei Paesi sviluppati, secondo il recente studio PneuVue® condotto da Ipsos MORI per conto
di Pfizer coinvolgendo 9mila adulti di nove Paesi europei (Italia compresa), meno del 30% degli intervistati
sa dell'esistenza del vaccino, solo il 20% in Italia. Inoltre circa la metà (46%) crede che la polmonite si può
solo curare, ma non prevenire. «Nel 2013, solo in Italia, si sono registrati oltre 9mila decessi per polmonite,
quasi tre volte quelli dovuti a incidenti stradali», sottolinea Blasi, «ma spesso negli adulti sani manca la
consapevolezza del rischio potenziale di contrarre malattie infettive e quindi vi è l'errata percezione di non
avere bisogno dei vaccini». Ma chi è più a rischio di contrarre la polmonite da pneumococco? «L'età adulta
è di per sé un fattore di rischio per la polmonite», spiega Blasi. «L'invecchiamento sano è il risultato anche,
in alcuni casi, di scelte come la vaccinazione per prevenire non solo l'infezione ma anche condizioni
cliniche più serie a livello di complicanze e mortalità soprattutto negli anziani».
Sfida al generale inverno Temperature basse e sbalzi termici uniti a stanchezza e stress favoriscono
influenze e raffreddori, che si possono prevenire rinforzando le difese immunitarieIL POTERE DEI FUNGHI
Immuno Tisano® Complex di Gianluca Mech , grazie all'azione di goji, vitamina C, funghi medicinali e
zinco, potenzia le difese dell'organismo. Prezzo al pubblico consigliato: 18,90 €. NELLE MANI DELLA
NATURA Inupirin viral di PoolPharma è un nuovo integratore a base di estratto di olivello spinoso, in grado
di contrastare diversi ceppi di virus. Prezzo: 19,80 €. UN AIUTO ALL'INTESTINO L'integratore Immunilor
Pocket Drink di ESI contiene, tra l'altro, fermenti lattici tindalizzati attivi a livello intestinale sulla stimolazione
delle difese immunitarie. Prezzo: 16 €. BACCHE DELLA SALUTE Trenta grammi di bacche di Goji Xing Dal
Alicamentis di Prodigi della Terra coprono il fabbisogno giornaliero di antiossidanti, importanti per prevenire
i malanni invernali. Prezzo della confezione da 190 g: 14,99 €.
PER CHI È SEDENTARIO ImmunoReg di Pegaso è un integratore alimentare utile per le persone con uno
stile di vita sedentario e che sono soggette a frequenti raffreddori, tosse e inuenza. Prezzo: 21,20 €. LA
FORZA DELLA GIOVINEZZA Immun'Âge Forte di Named è un integratore alimentare a base di papaya
bio-fermentata, da assumere previo consulto medico, atto a sostenere le naturali difese immunitarie
dell'organismo, che tendono a diminuire con l'avanzamento dell'età. Prezzo: 119 €.
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Pillole dell ' amore rischi e benefici
- Testo di Emmanuele A. Jannini * Qualche anno fa uno dei più diffusi quotidiani nazionali strillava in prima pagina la storia di un poverino
morto per un infarto causato dal viagra proditoriamente sciolto nel vino dalla di lui moglie nel disperato
tentativo di rinfocolare l'assopita passione. Allora coordinavo la commissione scientifica della Società
italiana di andrologia e medicina della sessualità, di cui sono oggi il presidente: scrissi subito una lettera
ufficiale al giornale per cercare di arginare la bufala che nel frattempo era diventata, come si dice, virale. Di
viagra non si muore e la storia sembrava più una versione capovolta dalla Mandragola di Machiavelli (a
proposito: rileggetela, la commedia, è un capolavoro) che vera cronaca. Dal giornale mi risposero che
avrebbero dovuto attendere l'esito dell'autopsia per eventualmente correggere il tiro. I risultati dell'anatomopatologo arrivarono dopo tre mesi. Naturalmente la morte del paziente non aveva nulla a che fare con la
pillola blu e nemmeno con la moglie descritta come una Circe, seppur involontaria, assassina. Scrissi
nuovamente per chiedere che questa buona novella fosse pubblicata in prima pagina. Mi risposero che la
smentita non era una notizia: si pubblica la storia del padrone che morde il cane non quella del cane che
morde il padrone. Intanto decine e decine di pazienti cui avevo prescritto la pillola blu mi avevano chiamato,
terrorizzati di andare all'altro mondo mentre facevano l'amore. EFFETTI COLLATERALI COME TUTTI I
FARMACI Farmaco è una parola dell'antica Grecia, terra di Ippocrate, che significa letteralmente veleno.
Perciò non esistono sostanze, fossero anche le erbe, le foglie, le radici più naturali, che siano davvero
efficaci per curare una malattia o un disturbo e che siano contemporaneamente prive di effetti collaterali.
Non fanno eccezione le pillole dell'amore usate per curare l'impotenza, che quindi possono avere qualche
effetto indesiderato, magari importante, ma certamente non letale. Fu pubblicato su una rivista scientifica
qualche anno fa il caso clinico (questa volta vero) di un francese che aveva pensato di suicidarsi ingerendo
decine di compresse di viagra ai massimi dosaggi. Sopravvisse senza problemi ma con gran mal di testa,
gran mal di pancia, gran mal di schiena, vista sfocata: l'organo più danneggiato era stato il portafogli, visto
che queste pasticche non le regalano di certo. LA SCELTA DEL PRINCIPIO ATTIVO Ma vediamo un caso
tipico di disfunzione erettile. Emidio ha 64 anni, ha il diabete (condizione che spesso si associa
all'impotenza), non disdegna la sigaretta (ecco uno dei nemici più feroci e spietati della performance
sessuale, e non solo maschile), pesa 98 chili per 1,65 di altezza e aspetta la pensione per smettere di
guidare una lussuosa auto a noleggio, il lavoro con cui mantiene la famiglia. Qui si aggiunge un altro
potente fattore di rischio: lo stile di vita sedentario. Emidio è (ovviamente) iperteso e quindi deve assumere
farmaci che sono dei salvavita, ma che all'erezione non fanno certo bene. Il pacioso paziente giura di avere
ancora qualche avventura con le signore che accompagna con la sua macchina. Ma che il più delle volte
l'erezione la perde dopo le prime spinte. Mi chiede se nelle sue condizioni può prendere le pillole
dell'amore. Il paziente, per fortuna, non ha angina pectoris, segno di sofferenza delle coronarie, e non
assume quindi i nitrati, le uniche medicine che veramente non vanno mai associate al viagra e alle altre
pasticche di cui parlerò fra poco. Mi consulto con il suo cardiologo; la domanda che rivolgo al collega è
semplicissima: Emidio ha un apparato cardiovascolare che gli permette di fare l'amore? Rischia di avere un
infarto mentre si accoppia? Il collega mi risponde che Emidio può fare due rampe di scale a passo
sostenuto senza rischi. Questo sforzo corrisponde più o meno a quello che il cuore deve compiere per fare
sesso in maniera piuttosto intensa. Quindi se Emidio non raggiungerà i suoi antenati una volta arrivato al
secondo pianerottolo potrà far sesso senza rischi. Concludo che non esiste un motivo medico per non
ripristinare la felicità sessuale del buon autista. Gli prescrivo la medicina che desiderava, ma la condiziono
a un serio cambiamento dello stile di vita: niente più sigarette, 45-60 minuti di camminata al giorno, perdita
di peso. LA PRIMA GENERAZIONE Già, ma quale medicina? E con quale prezzo in termini di effetti
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IL TUO CORPO
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collaterali, non certo fatali ma comunque presenti? Gli effetti indesiderati delle pillole dell'amore dipendono
sostanzialmente dalla specificità per il bersaglio che devono raggiungere, la fosfodiesterasi di tipo 5 (per gli
amici: Pde5). Le fosfodiesterasi sono enzimi presenti in varie parti del corpo che hanno svariate funzioni,
alcune positive altre meno. Ne esistono 11 tipi. La numero 5 sta nel pene e funziona come un freno a mano
tirato, impedendo l'erezione. Le pillole dell'amore sono inibitori della Pde5: quindi sbloccano il freno a mano
e permettono all'erezione di manifestarsi senza problemi. Il problema è che non tutte queste pillole
agiscono specificamente, cioè soltanto sulla Pde5. Alcune sono come delle chiavi che chiudono la serratura
che si vuol sprangare (la Pde5, nel caso dell'erezione), ma contemporaneamente ne bloccano anche altre:
sono la Pde1, la Pde6 e la Pde11, come fossero dei dispettosi passepartout. Quando scattano anche
questi chiavistelli, compaiono gli effetti indesiderati. Quindi un farmaco sarà tanto più sicuro quanto sarà più
simile alla chiave di casa che avete in tasca, che apre solo e soltanto il portone di casa vostra, ma non (si
spera) quello del vicino. Visioni blu, vampate e mal di testa. Il sildenafil (il principio attivo del viagra) ha
compiuto 18 anni. È il capostipite che ha dato inizio a una vera e propria rivoluzione culturale, sociale,
comportamentale. È un farmaco potente, capace addirittura di far bene al cuore dei diabetici (altro che gli
infarti minacciati dalle cronache!), che ora si trova in farmacia anche come prodotto generico e,
interessante novità, in forma orodispersibile, che si scioglie sulla lingua senza bisogno di acqua. Il sildenafil
non chiude solo la serratura della Pde5 peniena, garantendo ottime erezioni, ma anche quella della Pde6,
che sta sulla retina del nostro occhio. Questo può provocare (anche se raramente e solo alle dosi più alte)
uno strano effetto ottico: i contorni di ciò che vediamo si sfumano, quasi avessero (guarda caso) un
contorno blu. È anche capace di chiudere un'altra serratura, la Pde1, diffusa sulla muscolatura liscia vasale
e bronchiale. Il sildenafil può quindi provocare vampate di calore (il rossore che allarma molti pazienti),
sensazione di naso chiuso e mal di testa. Per molti quest'ultimo è un effetto particolarmente sgradevole
(anche se in genere se ne va con una bella doccia o al massimo una pillolina anticefalea), ma in realtà è un
segnale non così negativo. Il viagra fu inventato per proteggere il cuore riducendo la pressione. Solo per
caso si scoprì che avrebbe regalato ai maschi il controllo sulla loro erezione. Il mal di testa è un segno di
questa origine come cardioprotettore, comune infatti ad altre molecole con la stessa funzione. Come
succede con tutte le pasticche che si prendono per bocca, gli stomaci più sensibili possono poi avere dei
fastidi gastrici. E questo è un altro effetto collaterale da tener presente. Mal di schiena. Il secondogenito si
chiama tecnicamente tadalafil, venduto come cialis, ma meglio noto come pillola del weekend in virtù della
più lunga durata di azione tra le pillole dell'amore, che può arrivare appunto a sfiorare, con le sue 36 ore,
l'arco del fine settimana. In cambio di questa promessa, il cialis esige la più lunga programmazione tra le
pastiglie dell'amore: raggiunge la sua concentrazione ottimale in due ore, ben il doppio del suo fratello
maggiore. La pillola del weekend è anche prescritta a dosi molto basse quotidiane, indipendentemente dal
fatto che si faccia l'amore o meno, sfruttando l'effetto accumulo, in quei pazienti impotenti che hanno anche
sintomi prostatici. Si è visto che possono migliorare se lo si assume tutti i giorni. La terapia è la più costosa
tra quelle disponibili, ma il brevetto è prossimo alla scadenza e avremo presto lo stesso prodotto in forma
generica, con un notevole vantaggio economico per il paziente. Il cialis possiede la specificità per la Pde6
migliore di tutti: niente visione blu, stile grande puffo, ma oltre a quella della Pde5 chiude purtroppo anche
la serratura della Pde11, presente nei muscoli. I mal di schiena che può provocare tendono a essere
prolungati e piuttosto severi, anche per colpa della più lunga durata d'azione (e quindi di potenziali effetti
indesiderati) rispetto a tutti gli altri. I pazienti che ne sono colpiti credono che il colpo sia dovuto alla strega,
invece la ragione è l'inibizione della Pde11, bloccata dalla pillola del weekend. A molti pazienti poi non
interessa essere costantemente sotto l'effetto di un farmaco, anzi: è sufficiente che la medicina funzioni al
bisogno, quando si fa l'amore, visto che comunque queste medicine curano il sintomo e non la malattia.
Mal di testa e naso chiuso . A chiudere l'elenco dei farmaci di prima generazione è poi arrivato il vardenafil,
o levitra. È una chiave che una volta entrata nella serratura e averla serrata ne esce più tardi rispetto alle
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altre. L'effetto è potente e rapido, e lo si usa quindi a dosi più basse del capostipite. Anche in questo caso,
però, anche altre ser rature possono venire chiuse: quelle della Pde1 e, meno, della Pde6. Rari i problemi
di visione, assai più frequenti il mal di testa e la vasocongestione nasale. Come il viagra il vardenafil
dispone, oltre a quelle classiche, anche di una formulazione orodispersibile che si scioglie sulla lingua
rapidamente. Ha il sapore e l'aspetto discreto di una mentina. Per questo è stato soprannominato mentina
dell'amore. LA SECONDA GENERAZIONE La seconda generazione di farmaci per curare la disfunzione
erettile è costituita dal più recente spedra (il nome tecnico è avanafil). È la chiave più specifica di tutte
quelle di cui disponiamo. Chiude soltanto la serratura della Pde5, lasciando tutte le altre, la Pde1, la Pde6 e
la Pde11, sostanzialmente intoccate. Come una freccia che va dritta al bersaglio agisce solo nel pene e
virtualmente in nessun altro tessuto che non esprima la Pde5. Questo si traduce nel miglior profilo di
sicurezza, cioè nella minor presenza di effetti collaterali tra tutte le molecole dell'amore. Per questo lo si
prescrive senza problemi, se non ci sono le controindicazioni che ho ricordato, anche a dosi massime, da
due a dieci volte quella dei farmaci di prima generazione. Ma è anche una molecola che non ha nulla da
invidiare alle sorelle minori in termini di potenza, mentre è certamente la più rapida segue a pag 127 IL
TUO CORPO_ PILLOLE DELL'AMORE ad agire (anche in 15 minuti), con tutto vantaggio in termini di
spontaneità, aspetto non banale quando si fa l'amore. Come racconto questa novità a Emidio, perfetto
candidato al trattamento anche per i numerosi fattori di rischio e i tantissimi farmaci che deve
contemporaneamente assumere per il suo diabete? Ho soprannominato l'avanafil la pillola senzapensieri. A
Emidio, come a tutti i pazienti, ricordo che anche l'avanafil è un farmaco e ha quindi bisogno di una corretta
diagnosi, di ricetta medica, che funziona ancor meglio quando è associata a counselling e a cambiamenti
positivi nello stile di vita, che non va assunta più di una volta al giorno, mai assieme ai nitrati, possibilmente
a digiuno per sfruttarne al massimo l'efficacia e la rapidità e che il faida-te di chi cerca la scorciatoia di
comprarla in internet è sicura garanzia di truffa, nella migliore delle ipotesi, e di pericolo serio per la salute
nella peggiore. IL «COLLIRIO» PER CHI NON PUÒ E quando mi trovo di fronte un paziente a cui non
posso proprio prescrivere questi miracolosi inibitori della Pde5, né di prima, né di ultima generazione, come
chi è costretto ad assumere contemporaneamente i nitrati per l'angina pectoris? Avevamo, e abbiamo, la
possibilità di iniettare una vecchia molecola appartenente a tutt'altra famiglia di farmaci, l'alprostadil,
derivato da una molecola naturalmente presente nell'organo maschile, la prostaglandina, direttamente nei
corpi cavernosi del pene. Un trattamento efficace e rapido anche nei casi più disperati, ma complicato da
usare, doloroso e talvolta rischioso per il priapismo, un'erezione pericolosamente troppo prolungata. Ne
esiste ora una versione più semplice (definita diffusamente e in modo improprio crema): l'alprostadil viene
fatto cadere dal paziente direttamente nell'uretra, sotto forma di una piccola goccia (si chiama vitaros):
resta un po' di bruciore, rari priapismo e sanguinamento, ma non c'è il traumatismo dell'iniezione nel pene.
Anche in questo caso ho inventato un nomignolo (in medicina la comunicazione è parte fondamentale del
successo terapeutico) per identificare questa goccina quando ne parlo ai pazienti: il collirio dell'amore.
Foto: * Professore straordinario di endocrinologia e sessuologia medica alla Università di Roma Tor
Vergata e presidente della Società italiana di andrologia e medicina della sessualità
Foto: I NITRATI, PRESCRITTI PER CHI SOFFRE DI ANGINA PECTORIS, NON VANNO ASSOCIATI A
VIAGRA & CO. LA MOLECOLA PIÙ RECENTE AGISCE UNICAMENTE SUGLI ENZIMI CHE
IMPEDISCONO L'EREZIONE
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UN COLLO da esibire
- Di Monica Caiti - Still life di Decabibò Collo e décolleté invecchiano prima (e peggio) del viso. Diversi i motivi: in queste zone la pelle è molto
sottile, presenta una minore quantità di tessuto adiposo e di ghiandole sebacee ed è dunque più
vulnerabile e meno idratata e protetta rispetto a quella del volto. In più è sottoposta alle continue
sollecitazioni meccaniche dovute ai movimenti e all'aggressione dei raggi Uv, del freddo e
dell'inquinamento. Persino la tecnologia ha le sue... responsabilità, mettendo a rischio il collo delle donne
che continuano a controllare i propri device fino a 150 volte in 24 ore , seguite da chi tende ad assumere la
postura da tablet e smartphone, inclinando la testa e fissando la vista molto più in basso rispetto alla linea
dello sguardo. E, come se non bastasse, «il platisma - uno dei muscoli del collo che, contraendosi,
partecipa a molte espressioni mimiche, come rabbia e disgusto - non è agganciato a strutture ossee che ne
garantirebbero una maggior tenuta, con la formazione, nel tempo, di cordoni verticali, esteticamente
sgradevoli (il cosiddetto collo di tacchino)», commenta Paolo Piazza, docente di dermocosmetologia nella
Scuola internazionale di medicina estetica della Fondazione Fatebenefratelli a Roma. «Senza dimenticare
le rughe. La pelle, di per sé priva di muscolatura, segue i movimenti di quest'ultima ma, con la perdita di
elasticità dovuta al passare degli anni, resta inevitabilmente segnata e le rughe tendono a "fissarsi". In
particolare sul collo si accentuano le cosiddette collane di Venere, striature trasversali ad anello, presenti
anche in giovane età e che si accentuano con il passare del tempo. A peggiorare la situazione,
contribuisce, infine, la circolazione sanguigna, più lenta in questa zona e, dunque, meno drenante». Ecco le
soluzioni cosmetiche e non solo. TRA CREME E MAKE UP Come accade per il viso, anche il collo e il
décolleté vanno sottoposti a un'accurata pulizia quotidiana: si massaggia il latte detergente, per poi
sciacquare, picchiettando, infine, con i polpastrelli un batuffolo imbevuto di tonico non alcolico, anche nella
zona posteriore del collo. Un paio di volte la settimana, fai uno scrub leggero con lo stesso prodotto per il
viso. Procedi con movimenti ascendenti, dal basso verso l'alto e sciacqua usando una spugnetta inumidita.
Mattina e sera, applica un generoso strato di crema specifica per il collo: di giorno, idratante con un filtro
solare e, prima di coricarti, nutriente e antietà, meglio se arricchita con ingredienti tensori e rassodanti. La
texture in gel o fluido è ideale per la pelle mista o grassa, in crema per quella secca o sensibile. Stessi
accorgimenti anche per il décolleté, da massaggiare una volta la settimana, prima con un esfoliante
delicato, che accelera il ricambio cellulare, poi con un prodotto mirato, ricco di principi attivi (collagene,
acido ialuronico, alfaidrossiacidi, vitamine A, C ed E, antiossidanti, peptidi ed estratti vegetali) in grado di
stimolare le fibre elastiche del derma, donando nuova luce alla carnagione. Inoltre, continue esposizioni al
sole rendono collo e décolleté particolarmente soggetti alle macchie brune. «Da qui la necessità di
utilizzare, anche in città e in ogni stagione, creme da giorno provviste di filtri solari (Spf 15/20), attenuando
le eventuali discromie con trattamenti schiarenti a base di acido azelaico, vitamina C, acido cogico ed
estratti vegetali, in grado di agire soprattutto sulla tirosinasi, l'enzima che dà il via alla sintesi di melanina, e
quindi inibire - o rallentare - la formazione della macchia», precisa l'esperto. In occasione di una serata
speciale, esalta la scollatura con un trucco sapiente. Prima fai un gommage levigante a base di fango
bianco. Basta mescolarne due cucchiai in un bicchiere d'acqua tiepida, lasciandolo seccare per un quarto
d'ora. Poi detergi con una spugnetta imbevuta di acqua di rose, schiarente e astringente. Successivamente
applica un fondotinta fluido chiaro (le tonalità scure evidenziano le rughe), seguito da una pennellata di
terra di una gradazione leggermente più intensa. Il correttore in stick o in pasta mimetizza eventuali
macchie e imperfezioni, mentre un tocco di cipria iridescente contribuisce a donare luminosità all'incarnato.
MASSAGGI E STILE DI VITA Attenzione a quando spalmi qualunque prodotto sul collo: meglio evitare
frizioni troppo decise. Stendi piuttosto la crema con movimenti lenti e lunghi dal basso verso l'alto. Poi per
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stimolare la circolazione cutanea, esegui dei lievi pizzicotti sotto il mento e picchiettalo con il dorso della
mano. E, di tanto in tanto, ricorri a un massaggio specifico: aiuta a riattivare il microcircolo, drena le tossine.
Parti dalla base del collo fino alle clavicole, dal centro dello sterno verso i cavi ascellari, aiutandoti, a volte,
con microventose, che premono e aspirano i tessuti in modo alternato o continuo. Così si facilita lo scorrere
dei liquidi e si attiva l'attività cellulare. Cambiare qualche abitudine non può che giovare alla bellezza del
collo. «Utilizzare un cuscino basso o eliminarlo del tutto e non dormire con la testa piegata sul petto, in
posizione rannicchiata, sono modi per mantenere più tesa e liscia la pelle. Anche la postura ha la sua
importanza, specie se si ha la tendenza a curvare la testa in avanti nel camminare, leggere e stare seduta
alla scrivania», continua Piazza. «Ultimo accorgimento: la pelle del collo è particolarmente sensibile, quindi
d'estate il consiglio è di esporsi al sole il meno possibile (e mai nelle ore centrali del giorno), usando
sempre un solare con filtri elevati, mentre d'inverno è bene proteggerla dal freddo con una sciarpa». LA
MEDICINA ESTETICA La moderna cosmetologia mette, dunque, a disposizione sostanze efficaci per
combattere qualunque inestetismo, sotto forma di creme, sieri, maschere e peeling di uso casalingo. In più
per ringiovanire collo e décolleté si può puntare su una o più metodiche di medicina estetica. «Si va dalla
biorivitalizzazione, con micro-iniezioni a base di un cocktail composto da diversi ingredienti ad hoc, come
aminoacidi e vitamine, ai filler a base di acido ialuronico (riempiono le rughe con un effetto che dura 6-18
mesi) e alla tossina botulinica (per spianare le rughe, 4-6 mesi)», conclude Piazza. «O ancora, dalla
carbossiterapia, che prevede microiniezioni di anidride carbonica in prossimità delle rughe, alla
radiofrequenza indicata soprattutto per i cedimenti cutanei, fino al PRP, ovvero una soluzione rigenerante
ad altissima concentrazione di fattori di crescita piastrinici, ottenuta dalla centrifugazione del sangue
autologo (cioè dello stesso paziente), poi iniettata nella zona da trattare. Poi, fili di trazione riassorbibili di
polidiossanone, inseriti mediante aghi sottilissimi e indolori, che ricreano una sorta di rete sotto il derma,
favorendo sia la trazione dei tessuti, sia la loro rigenerazione. Infine, peeling medici, che rinnovano la pelle
grazie a un mix di acidi: glicolico, piruvico, mandelico, salicilico e tricloroacetico. Qualunque sia la tecnica
prescelta, per ottenere buoni risultati bisogna rivolgersi a specialisti competenti, che si distinguono per
serietà, professionalità ed esperienza». ISTOCK
Un paio di volte la settimana è indicato uno scrub leggero
RIVITALIZZANTE Accresce la produzione di fibroblasti per attenuare le «collane di Venere» e assicura
un'azione rivitalizzante associata a un effetto filler. È Neck Cream Codigen (50 ml, 75 €, farmacia).
Contiene filtri Uva e Uvb, vitamine A ed E, oli di mandorla dolce (decongestionante), e rosa canina,
cicatrizzante. MIX DI PROTEINE Il trattamento rassodante per collo e contorno viso Extra Firming Neck
Complex Transvital (50 ml, 144,50 €, profumeria) vanta un complesso vegetale composto da proteine di
soia e derivate dal latte (ristrutturanti e nutrienti), eufrasia officinalis (antiossidante e lenitiva), cetriolo
(levigante), più il Double Action Antiage Bio-Complex. UN TOCCO DI PLATINO Formulata con l'avanzata
tecnologia a base di platino del Dr. Brandt, Do Not Age Firming Neck Cream Dr. Brandt (50 ml, 66 €, da
Sephora) garantisce un'idratazione intensa e duratura, leviga e tonifica la delicata zona del collo e
décolleté, con un immediato effetto lifting.
1. Tonifica la pelle stanca e rilassata, apportandovi luminosità e svolge un'azione antirughe e antiossidante.
È la Crema Rassodante Viso-Collo Rilastil (50 ml, 42 €, farmacia), ricca di estratti vegetali.
Dermatologicamente, microbiologicamente e clinicamente testata, senza nickel, cobalto, cromo, palladio,
mercurio e non comedogenica. 2. Quattro le azioni di Brightening Bust And Décolleté Firming Gel Collistar
Body (150 ml, 42 €, profumeria): lifting (grazie alle ciclo destrine, ottenute dall'amido di mais), rimodellante
(estratti d'alga padina pavonia e kigelia africana), antietà (complesso microincapsulato) e illuminante
(Essential White Complex® ed estratti di arancia, cetriolo, foglie d'ulivo e uva rossa). 3. Per pelli over 45,
Lift Effect 45+ Collo e Décolleté Somatoline Cosmetic (50 ml, 38 €, farmacia) ridensifica e distende la pelle
in sole 4 settimane riattivando la vitalità cellulare e il microcircolo cutaneo. Il BioLiftup-Complex™ svolge
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un'azione lifting, il ketogluconate stimola la produzione di acido ialuronico ed elastina, mentre le staminali
vegetali rallentano l'invecchiamento della pelle. 4. Concentré Décolleté et Cou Clarins (75 ml, 75 €,
profumeria) deve le sue proprietà ridensificanti e antimacchia a un mix di attivi vegetali, tra cui gli zuccheri
di avena biologica e le auxine di girasole. Più l'esclusivo Complesso Antinquinamento, che associa estratti
di tè bianco e lassana al thermus thermophilus, capace di adattarsi a condizioni ambientali estreme. 5. Al
centro della formula di Re-Plasty Age Recovery Hand, Neck and Décolleté Helena Rubinstein (75 ml, 65 €,
profumeria), la soluzione Volumage estratta dalla peonia, dagli effetti rimpolpanti e antiage. A cui si
aggiungono un filtro solare Spf 15, vitamina B3, anti-pigmentante, Pro-Xylane, protettivo e acido ialuronico,
idratante e rimpolpante. 6. Per una pelle tonica, ridensificata, luminosa e nutrita: Age Commando
Remodelling Wrinkle Filling Smoothing Face & Neck Veld's (50 ml, 95 €, profumeria) deve le sue
performance a cera di noce di cocco bio (idratante, levigante e riempitiva), Antileukine 6 (protettivo),
Neodermyl (riattiva la sintesi di collagene), Phormiskin (favorisce la crescita cellulare) ed Etioliftine
(antiossidante di nuova generazione). 7. Creme Pour Le Cou Sisley (50 ml, 130 €, profumeria) esercita un
effetto lifting immediato, con una triplice azione rassodante, nutriente e affinante. Tra gli ingredienti: la
caffeina favorisce il destoccaggio delle cellule grasse, l'estratto di alga rossa ne riduce l'accumulo e quello
di castagna d'India promuove la riduzione del doppio mento e il rimodellamento dell'ovale. 8. Combatte il
rilassamento cutaneo del collo: New Dimension Tighten + Tone Neck/Chest Treatment Estée Lauder (50
ml, 105 €, profumeria). Provvisto di un innovativo strumento massaggiante, contiene la Tecnologia
Modellante che stimola la naturale produzione di acido ialuronico, filaggrina e lipidi, e il Complesso Procollagenico, elasticizzante.INGREDIENTI AD HOC Supreme Neck Lift Neck & Décolleté Cream Dr. Sebagh
(50 ml, 150 €, profumeria, Spa e farmacia) ha doti idratanti, rigeneranti e rassodanti. Merito di un pool di
ingredienti mirati come olio di cartamo, estratti di rosa canina, semi di palma da dattero e pianta asiatica,
complesso di glicoproteine e acido ialuronico. LIFTING 3D Liftissime Cou Gel-Crème Redensifiant Cou &
Décolleté Lierac (50 ml, 60,50 €, farmacia) associa il complesso Cell-Junction (4,6%) ad acido ialuronico
(5%), agente tensore vegetale (5%) e lipidi biomimetici ristrutturanti (1%). Risultato: lifting 3D di collo e
décolleté. CON KIGELIA AFRICANA Alta concentrazione di Proteacol Complex composto da estratti di
micro-alghe e di peptidi ed Elastic Fiber Complex, che combina un estratto del frutto di kigelia africana a un
dipeptide, in grado di ottimizzare l'architettura delle nuove fibre elastiche. È Suractif Volume Contour Extra
Firming Decollete Cream Lancaster (50 ml, 59 €, profumeria).
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Doppio mento addio Problema doppio mento: fino a pochi anni fa l'unica soluzione possibile era la
liposcultura, che prevede l'aspirazione del grasso in eccesso con apposite microcannule. Con una
controindicazione non da poco, però: svuotandosi, i tessuti cedono con un effetto decisamente sgradevole.
E allora? «Oggi si può puntare sul BodyTite™, apparecchiatura innovativa sviluppata negli Stati Uniti e
collaudata da alcuni anni», spiega Pier Paolo Rovatti, chirurgo plastico a Milano e Verona. «Già approvata
dalle rigide normative Ce e Iso e in fase di approvazione Fda negli Usa, ma ancora poco diffusa in Italia,
consente di eliminare il doppio mento e rimodellare collo e ovale con un unico intervento, grazie alla
tecnologia Rfal™ (Radio Frequency Assisted Liposuction). Si avvale di una sonda, inserita nel derma
tramite una microincisione (3-4 mm) che effettua sia la lipolisi (cioè lo scioglimento) del tessuto adiposo, sia
il riscaldamento del tessuto (controllato da sensori), stimolando la progressiva contrazione tridimensionale
delle fibre di collagene ed elastina di derma e connettivo e ripristinando così turgore e compattezza della
pelle (skin tightening)». Oltre che sul collo, il BodyTite™ può essere utilizzato per rimodellare braccia,
addome, interno cosce e ginocchia. L'intervento dura circa 40 minuti. La paziente può tornare, fin dal giorno
successivo, alla vita abituale, indossando intorno al collo una guaina elastica per una decina di giorni. Il
risultato definitivo sarà visibile dopo 3-6 mesi.
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Piccole grandi METAMORFOSI
- Di Monica Caiti Non a caso nelle grandi città come Milano e Roma continuano a nascere i brow bar, centri specializzati
nella cura di ciglia e sopracciglia. Ampia e variegata la proposta dei trattamenti, che per le sopracciglia
spazia dalla consulenza per il make up all'epilazione con cera, filo o pasta di zucchero fino alla
ricostruzione con extension, colore o trucco o con il tatuaggio; per le ciglia, invece, allungamento classico o
volumizzante, ma anche tinta, curvatura o mascara semipermanente. Una conferma in più del ruolo da
protagoniste del make up che spetta appunto a ciglia e sopracciglia. Enfatizzarle significa completare
l'impatto intenso e magnetico di smokey eyes ultima generazione. Ma anche sottolineare in modo
inconfutabile qualunque stato d'animo espresso dagli occhi: gioia, rabbia, sorpresa, paura... L'ARTE
DELLO SGUARDO Per gli antichi greci le sopracciglia erano simbolo di purezza: dunque non osavano
sfoltirle. Proprio il contrario dei monaci buddisti: a conferma che la loro presenza sottolinea i lineamenti,
incorniciando gli occhi, le eliminano completamente per rendere lo sguardo più spirituale. Ma è in
Giappone, dove le giovani si dedicano alla loro cura fin da piccole, che nasce l'art du regard: l'arte dello
sguardo. Tra i suoi artefici, il leggendario Shu Uemura, il primo make up artist asiatico a diventare famoso
in Occidente. Nei suoi negozi di Saint Germain des Pres, ma anche di New York, Los Angeles, Taiwan,
Milano e Londra praticano da anni un complesso rituale per esaltare le sopracciglia: si comincia dalla
«pulizia» con la tecnica detta mayukat, che utilizza una serie di pinzette e spazzole particolari. Una volta
ridisegnata l'arcata in base ai lineamenti della cliente, il visagista le propone un trucco personalizzato. Del
resto, «che cos'altro - più delle sopracciglia - permette un effetto lifting istantaneo che apre lo sguardo ed
eleva lo spirito? Cambiandone la forma, cambiate il look del volto»: questa la convinzione di Robyn Cosio,
make up artist delle dive di Hollywood e guru delle sopracciglia, autrice della Bibbia dello sguardo The
Eyebrow (edito da Regan Books e disponibile solo in inglese), in cui ripercorre l'evoluzione del trucco delle
sopracciglia dall'antico Egitto a oggi. COME VUOLE LA MODA «Da sempre soggette ai capricci della
moda, negli anni 20 le sopracciglia tendevano verso il basso, donando un sensuale "languore" allo
sguardo», commenta Mario De Luigi, make up trender a Milano e New York. «Nel decennio successivo, si
fanno, invece, più sottili (spesso disegnate a matita) per aumentare la superficie delle palpebre e rendere
l'espressione più altera. Basti pensare agli occhi magnetici di Greta Garbo e Marlene Dietrich. Decisamente
bon ton negli anni 60, allungate verso l'esterno: a lanciarle è la sofisticata Audrey Hepburn in Colazione da
Tiffany. Ribelli negli anni 70, folte negli 80, si trasformano poi nelle eyebrowSlit, cioè le sopracciglia rasate
anni 90. L'ultima tendenza? Le tapered brows o sopracciglia coniche, folte come le maxi brows, ma più
affusolate verso la fine e leggermente arcuate, in grado di ingentilire i lineamenti e aprire lo sguardo».
Qualche esempio tra le star? Da Kim Kardashian a Demi Lovato, da Ariana Grande ad Amanda Seyfried.
FORMULE HI-TECH E per avere ciglia lunghe e seducenti? Due possibilità. O ricorrere alle ormai diffuse
extension (da applicare, però, solo a cicli per non indebolire le ciglia naturali) o, più facilmente, puntare sul
must per eccellenza del trucco, sua maestà il mascara. Lontano mille miglia dai rimmel vecchio stampo,
oggi sfoggia un'anima supertecnologica: volumizza, allunga, incurva le ciglia a dismisura. Sempre più
gettonato il waterproof: impermeabile ad acqua, lacrime e sudore, consente di truccarsi anche in spiaggia o
in acqua. «A caratterizzare le formule dei moderni mascara sono pigmenti ultra-stabili, fatti per durare a
lungo (fino a 8 ore), senza addensamenti né sbavature, di solito neri o marroni ma, secondo le tendenze,
anche arricchiti da glitter, perle o finish colorati o metallici», continua l'esperto. «E poi polimeri che rendono
flessibile la texture, siliconi che ne incrementano la resistenza, cere per fare aderire meglio il prodotto alle
ciglia, fibre derivate dalla seta, nylon o cheratina per aumentare volume e lunghezza di queste ultime.
Completano le formule, polisaccaridi estratti da alghe, idratanti, ceramidi e precursori della vitamina B
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PIACERSI DI PIÙ
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protettori e riparatori, e vitamina H (o biotina), per stimolarne la crescita. La nuance evergreen, impassibile
alle mode, resta il total black, solo all'apparenza banale vista la quantità di microriflessi, che ne aumentano
lucentezza e densità. Seguito a ruota dal marrone, caldo e rassicurante come la terra, mentre chi ama
giocare con il make up sceglie blu profondo, verde smeraldo, brillante viola e turchese shock. E per le follie
notturne, oro, argento e bianco. O addirittura il mix arcobaleno in voga quest'estate, con un originale
susseguirsi di ciglia multicolor». SCOVOLINO MULTIFORME Ma l'elemento che fa la differenza resta lo
scovolino del mascara, perché «pesa» la quantità di prodotto prelevata in una sola volta e «decide» l'effetto
finale. Spesso coperto da brevetto registrato, assume oggi le forme più svariate, a elica, curva, allungata o
a pettinino per separare, arcuare le ciglia, creando effetti tridimensionali. «In particolare, lo scovolino stretto
e dritto si addice a ciglia lunghe e/o folte, e occhi infossati, quello stretto e curvo a ciglia lunghe e/o folte,
occhi normali e sporgenti, mentre per le ciglia rade sono indicati quelli più "corposi" o "a pallina", in grado di
raggiungere anche gli angoli», spiega De Luigi. «Lo scovolino va passato dalla radice alle punte, con una
lieve pressione/rotazione per aumentare l'incurvatura. In questo modo le ciglia sembreranno più piene. Per
applicare il mascara alle ciglia inferiori bisogna usare, invece, la punta dello scovolino oppure dei mini
mascara ad hoc per questa zona». CHANEL iSTOCK
Ciglia da make up artist Alcuni segreti del make up artist per ottenere un risultato al top. Non importa
quanto sei stanca: coricarti senza eliminare il mascara con uno struccante specifico è un grave errore e può
causare la rottura di alcune ciglia o, peggio, la caduta. Più strati di mascara sono meglio di uno:
l'importante è stenderli rapidamente, prima che il prodotto si indurisca, provocando piccoli grumi. L'effetto
ciglia a «zampa di mosca» si può evitare passando lo scovolino solo alla radice delle ciglia. Il mascara
dura di più nel frigorifero e va buttato via quando inizia ad addensarsi, segno che la sua efficacia è
terminata. Non prestare mai il mascara a qualcuno: i rischi d'infezione sono reali. Due astuzie finali: passa
lo spazzolino a zig-zag e abbina il nero (sull'intera lunghezza delle ciglia) ad altre nuance sulle sole punte.
I nuovi mascara contengono dei pigmenti ultra-stabili per durare fino a 8 ore
1. COME UN VORTICE Con 4 polimeri filmanti che aderiscono, «aggrappano» e distendono le ciglia già dal
primo passaggio: Extreme Mascara Euphidra (14,90 €, farmacia). I 9 pettini con più di 30 setole dello
scovolino creano un sistema a vortice che inguaina, cattura e stira le ciglia . 2. EFFETTO WOW! Con un
solo gesto, uno sguardo panoramico: Mascara Super Eyes Debby (5,90 €, profumeria), con microsfere di
nylon, ha una triplice azione volumizzante, allungante e incurvante. Lo scovolino in elastomero aderisce
perfettamente alle ciglia grazie alle fibre triangolari. 3. CON FIBRE VOLUMIZZANTI Sopracciglia naturali
ma impeccabili con il Fissatore Volumizzante diego dalla palma (16,50 €, profumeria). Con fibre
volumizzanti, garantisce un'adesione perfetta e un'asciugatura rapida e senza sbavature. Disponibile nelle
versioni a tre colori e trasparente in gel. 4. MULTICOLOR Un mascara nero, marrone, blu, viola o turchese,
per uno sguardo oversize. È V for Volume Mascara Sephora (7,90 €, da Sephora). Le ciglia si incurvano al
passaggio dello scovolino allungante e volumizzante (composto da circa 850 fibre) e lo sguardo diventa
fatale. 5. SGUARDO FATALE Grazie all'applicatore con setole a scacchiera, Fatale by Volume Millions de
Cils L'Oréal Paris (12 €, profumeria e gdo) scivola sulle ciglia e le separa perfettamente. La formula black
caviar permette un'applicazione uniforme, senza grumi. 6. COLLO DI CIGNO Volume a lunga durata con
Mascara Grandiôse Extrême Lancôme (37,50 €, profumeria). Merito del suo stelo a collo di cigno, che
cattura anche le ciglia vicine alle radici. In più le numerose setole disposte a coppia alternata assicurano
un'applicazione omogenea.
7. VERY CHIC Un duo di polveri in due nuance, Naturel e Brun, per un make up sottile e sfumato delle
sopracciglia: La Palette Sourcils de Chanel (45 €, profumeria) comprende una pinzetta per la depilazione,
un applicatore per disciplinare le sopracciglia e un pennello. 8. COMPATTO 3 IN 1 In 5 colori, Pro Sculpting
Brow Make up for Ever (25,50 €, da Sephora) è un compatto 3 in 1 che racchiude una matita per definire la
forma delle sopracciglia nella direzione della crescita, un pennello in fibre di nylon uniformante e un
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illuminante chiaro e opaco per l'arcata. 9. COLORE A VOLONTÀ In 6 tonalità, Ka-Brow! Benefit (27,50 €,
da Sephora) è un gel-crema che ravviva le sopracciglia con facilità grazie al pennello fine e preciso.
Modulabile, consente di dosare l'intensità del colore. È una formula long lasting e waterproof. 10.
MORBIDA MATITA I plus di Respectissime Matita Sopracciglia La Roche Posay (13,50 €, farmacia)? Una
texture morbida a base di cere e oli emollienti di origine vegetale per offrire la giusta aderenza senza
sbavature e una spazzolina che sfuma e riempie gli spazi vuoti. In due nuance, resiste ad acqua e sudore.
Come nuove in tre mosse Prima di sfoltire le sopracciglia è bene definire le dimensioni, in armonia con
tutti i tratti del viso. Ecco il da farsi. Davanti allo specchio traccia tre linee immaginarie, partendo dal bordo
inferiore del naso. La prima si fermerà al limite interno del sopracciglio, la seconda a quello esterno e la
terza, passando per la pupilla, incrocerà il sopracciglio stesso, segnando l'apice della curvatura da
modellare. Prima dei ritocchi con la pinzetta, evidenzia i peli disordinati da rimuovere usando una matita
bianca. Ora elimina i peletti un po' isolati, sia sotto l'arcata sia sopra, nella zona verso le tempie. Al
contrario, lascia al naturale la parte iniziale vicino al naso. Basta togliere solo quelli cresciuti nel mezzo.
Ideale la pinzetta, evitando striscioline di cera e rasoio. Tendi la pelle con le dita e strappa un pelo per
volta, sempre seguendo la direzione di crescita. Alla fine, disinfetta pelle e pinzetta. Le sopracciglia non
sono naturalmente folte? Allora devi riempirle con una matita ton-sur-ton o un ombretto di due tonalità più
chiare del colore naturale, facendo dei tratteggi nel verso dei peli nelle zone più rade. Poi, sfuma con uno
spazzolino. Perfetto, invece, un ombretto opaco, per rendere più pieno il tratto vicino al naso. Se vuoi
renderle vaporose, usa un mascara trasparente o un gel ad hoc, che le mantiene in ordine a lungo e fissa il
colore.
Foto: KRISTEN STEWART L'attrice americana, 26 anni, diventata famosa per la saga cinematografica di
Twilight , è protagonista delle foto di questo servizio: la Stewart è testimonial di Chanel.
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Pag. 119 N.11 - novembre 2016
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La ricetta medica non è una formalità
-A cura di Antonella Franchini «È un fenomeno in aumento: sempre più persone chiedono farmaci senza prescrizione, ma con la salute
non si può essere superficiali» Di cambiamenti ne ho visti molti negli ultimi vent'anni, da quando ho iniziato
a dare una mano a mamma e papà, entrambi farmacisti, che a Castano Primo lavorano dal 1978. Alla
vendita di medicinali e di un gran numero di nuovi prodotti per viso, corpo, benessere e bellezza, via via si
sono aggiunti diversi servizi come misurazione della pressione, test diagnostici di base, per esempio per
controllare glicemia, colesterolo, transaminasi, sino all'elettrocardiogramma con telecardiologia in
collegamento diretto con centri medici della Regione. Al contempo è diventato sempre più importante il
ruolo del farmacista come punto di riferimento sanitario: ci si rivolge a noi per chiedere quando fare le
vaccinazioni, come assumere una medicina, per sapere in cosa consistono esami che magari incutono un
po' di timore, come per esempio la colonscopia, per avere consigli in merito alla cura di lievi disturbi. Un
aspetto, quest'ultimo, in gran parte sintomo dei tempi all'insegna della fretta e del risparmio economico che
inducono a rivolgersi in prima battuta al farmacista e non al medico. Una situazione in sé positiva, se si
tratta di affrontare problemi semplici o chiedere se è opportuno o meno consultare il medico, ma che
diventa negativa quando si pensa che il farmacista possa sostituirsi al dottore di famiglia o allo specialista e
fornire antibiotici, ansiolitici, pillole contraccettive senza presentare la ricetta. Un fenomeno che nell'ultimo
anno è aumentato e sta diventando una piccola emergenza e riguarda per lo più chi capisce a fatica la
nostra lingua e proviene da Paesi con abitudini sanitarie differenti dalle nostre: cinesi, africani,
sudamericani, filippini. Arrivano con la scatola vuota di un farmaco (il più delle volte consigliato da un
amico) o con la foto sul cellulare (cosa che si verifica sempre più spesso) e pensano di poterlo ottenere
senza problemi. Il caso dell'anticoncezionale Proprio di recente mi è successo di dover discutere con un
signore egiziano che, presentandomi la confezione vuota di un anticoncezionale assunto dalla moglie e
senza la ricetta medica, voleva a tutti i costi il prodotto. Ho impiegato parecchio tempo per fargli capire che
quella indicazione scritta non era solo una questione formale, ma importante per la salute della moglie e
che era lei a dover farne richiesta al medico, visto che quel farmaco doveva essere assunto sotto il suo
controllo. Fatti del genere accadono tutti i giorni, richiedono un impegno notevole in ambito di educazione
sanitaria, a cui è possibile far fronte, evitando lunghe attese a chi entra in farmacia, grazie a un gioco di
squadra tra me, mio fratello e altri farmacisti che collaborano con noi. Elena Gaiera 123RF
Foto: ELENA GAIERA della Farmacia Dottor Gaiera Franco di Castano Primo (Milano).
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 28/10/2016
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IN FARMACIA I consigli
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UN AIUTO AI BAMBINI DALLA VITA DIFFICILE
Sono molte le farmacie (rappresentate da Assofarm e Lloyds Farmacia Comunale), che il 18 novembre per
ricordare la Giornata mondiale dei diritti dell'infanzia (ricorre il 20 novembre) raccoglieranno farmaci da
banco, alimenti per l'infanzia e prodotti pediatrici con l'obiettivo di aiutare i bambini che vivono una
condizione di povertà sanitaria in Italia e in Haiti. L'iniziativa, battezzata «In farmacia per i bambini» e
promossa dalla Fondazione Francesca Rava - NPH Italia Onlus, prevede la partecipazione di Martina
Colombari come testimonial e di volontari che distribuiranno la Carta dei diritti dell'infanzia e inviteranno i
clienti delle farmacie ad acquistare prodotti da destinare ai bambini meno fortunati. Info: nph-italia.org.
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 28/10/2016
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IN FARMACIA News / SOLIDARIETÀ
27/10/2016
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STAGE PER LE PERSONE DOWN
Le persone con sindrome di Down hanno da poco qualche occasione in più per entrare nel mondo del
lavoro, almeno a Milano e provincia. Le nuove opportunità sono il frutto dell'adesione di Federfarma Milano
al progetto «WOW! Wonderful Work» della AGPD Onlus, Associazione Genitori Persone Down, di Capirsi
Down e Vividown ( wonderfulwork.it ). L'iniziativa, che coinvolge le farmacie di Milano, Lodi e Monza,
prevede l'avvio di tirocini formativi (alcuni sono già cominciati) della durata di sei mesi per il ruolo di
magazziniere. Si tratta di un rapporto di lavoro privo di qualsiasi forma di assistenzialismo, perché sotto la
guida di un tutor, e con un rimborso spese, gli stagisti imparano a riordinare i farmaci, controllare le
scadenze, si occupano di organizzare i prodotti esposti e di tutti gli altri compiti relativi alla mansione che
viene loro assegnata.
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IN FARMACIA News / LAVORO
27/10/2016
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Fibrillazione atriale: screening a Verona
Doveva concludersi a settembre, invece continua sino a fine dicembre in 79 farmacie di Verona e provincia
la possibilità per gli over 50 di sottoporsi gratuitamente a uno screening per verificare l'eventuale presenza
di fibrillazione atriale: un'alterazione del battito cardiaco che si verifica soprattutto in persone con età
avanzata spesso inconsapevoli di soffrirne perché non dà sintomi, ma che è importante individuare perché
può provocare la formazione di emboli, causa a loro volta di ictus. Promossa da Federfarma in
collaborazione con Fimmg e con l'unità operativa complessa di medicina generale dell'Azienda ospedaliera
universitaria di Verona allo scopo di raccogliere dati, l'iniziativa prevede la compilazione di un semplice
questionario e la misurazione della pressione arteriosa. In caso di valori anomali, gli interessati verranno
indirizzati al loro medico curante, per un controllo più approfondito.
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28/10/2016
Pag. 31 N.44 - 4 novembre 2016
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•JIP5 MODA Una meraviglie m*9 Subito in forma con la Plank "modificata" Un aiuto per pelle, unghie e
capelli prepararsi ai granae Tre» Pure Goid Collagen, integratore liquido a base di collagene (proteina
presente nei tessuti), offre un sostegno prezioso alla pelle, ai capelli e rendendoli più forti. Fino al 10
novembre, quisto è più vantaggioso: egandosi al sito www. d-collagen.com è possibile rìcare un buono
sconto da sentare in farmacia per [uistare tre confezioni _èll'integratore al prezzo di due (€ 84 al posto di €
126). ideate* rmini più ricercati sul web cambiano in base alla stagione. Così se, tra luglio e agosto, le
parole più gettonate sono smalti e kit per nail art, secondo i dati di una recente ricerca tra ottobre e marzo si
passa a cercare informazioni soprattutto sui fondotinta.
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VIVERE IN BELLEZZA
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COME IN UNA FIABA
Le eroine buonèi o cattive delle favole incarnano tipologie femminili molto diverse... tu a quale ti senti più
affine?
ALBERTA MASCHERPA
^ è chi si sente ' un po' come Alice nel Paese delle meraviglie e sceglie i colori sgargianti, uno stile estroso,
chi ha un'indole più romantica e adora i toni pastello, chi ancora dar.-ceggiante e anticonformista - si lascia
ammaliare dalla strega deLa Bella Addormentata nel bosco. I personaggi delle fiabe incarnano tipologie di
donne molto diverse anche nel look, ai quali ispirarsi per una bellezza... da favola. DARKCOME Uno stile...
in nero II nero è il suo colore. Profondo e sensuale, è pronto a regalare intensità agli occhi con polveri
evanescenti che disegnano smokey eyes dal fascino magnetico, mascara e ciglia finte che dilatano a
dismisura lo sguardo per renderlo ancora più ammaliante. * Neri sono anche i cosmetici che Malefica
sceglie per esaltare al massimo il suo fascino: lozioni di bellezza che, come pozioni magiche, risvegliano
l'energia e la vitalità della pelle e sieri preziosi che, con il favore delle tenebre, rigenerano e restituiscono
perfezione all'incarnato. La firma della sensualità Se il nero è il mistero, il rosso è la sensualità. Veste le
labbra con lacche effetto vinile, che sottolineano con una brillantezza a specchio il disegno perfetto della
bocca e, in versione smalto, impreziosisce le unghie per una manicure impeccabile. * Rosso anche per le
formule più high tedi della cosmetica che, in confezioni fiammeggianti, nascondono elisir di eterna
giovinezza, che agiscono grazie a molecole innovative per allontanare i segni del tempo dal viso.
ESTROSA COME La bellezza? Può anche essere un gioco. Ecco che, come per magia, le creme per le
mani si nascondono dentro confezioni a forma di frutta, mentre quelle per la zona occhi si propongono in
tubetti colorati che, aperti, rivelano applicatori a sfera. Nella vasca, la donna Alice sceglie polveri da bagno
pressate in forme inedite. Anche nel profumo, no alla banalità, grazie ad accordi che profumano la pelle di
biscotti allo zenzero. Fantasia = colore nel make up, pieno e vibrante. anche quando si prende cura del viso
e del corpo. Formula fluido e applicatore dalle innovative fibre triangolari per dare volume, lunghezza e
perfetta curvatura effetto ciglia finte (grande distribuzione, in promozione con Ève Pendi nera, € 5,90). 2.
The Gel Nqil Polish n° 65 Good Limes Essence Un tono vivace e frizzante e una nuova formula capace di
offrire intensità del colore, coprenza perfetta e lunga durata (qrande distribuzione, € 1,99). 3. Manila Grace
Eau de Toilette Manila Grace Une fragranza golosa che, all'inedito accordo coke, unisce tocchi caldi di pan
di zenzero, vaniglia, cocco, ribes, caidamomo (profumerie Douglas, 30 mi, €38,95). 4. Ombretto Colore
Vegetale Vert Anis Scintillant )Ves Roder Una polvere con estratto di riso illuminante che si sfuma alla
perfezione per un colore che aura (negozi monomarca; www.yves-rochsr.it, € 7,95). 5. Pink Flaminqo
Spumante da Bagno lush Basta immergere il fenicottero nell'acqua della vasca per lasciarsi avvolgere dal
profumo irresistibile ai un cocktail alla frutta, con un tocco sexy di yl (Lush, C 8,95). 6. Pep-Start Eye Cream
Clinique Sette peptidi che contrastano le rughe del contorno occhi e un applicatore massaggiente
(profumeria, 15 mi, 127). 7. Magie Food Banana Hand Milk Jonymoly Che cosa si nasconde nella banana?
Una crema per le mani con burro di karité e proteine del latte (Sephora, 45 mi, € 8). 8. Cosmic Kisses n° 05
Freak Peony Wycon Cosmetks Un rossetto fluido, facile do applicare, coprente, effetto matt (negozi
monomarca, in abbinamento con la matita Kimono Kisses, € 12,90). ROMANTICA COME Una zucca che
diventa carrozza. Un sogno a occhi aperti? No, per le Cenerentole di oggi la cosmetica può trasformare,
come per magia, le sorti del viso. Si tratta di sieri che correggono le imperfezioni e distendono le rughe,
balsami setosi che risvegliano l'incarnato, gloss che riempiono le labbra. Cenerentola, maestra di
romanticismo, suggerisce poi un profumo floreale e un tocco di colore sulle palpebre, senza dimenticare
una manicure impeccabile. 1. Genuine Glow Priminq Moisture Balm Spf 15 Estée Lauder Un idratante che
minimizza le imperfezioni rivelando la luminosità dell incarnato. Con estratti di melassa e di riso,
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FOCUS
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(profumeria, 30 mi, € 38). 2. Matita Occhi Lunga Durata n° 17 Tu tu tourquoise Essence Precisa nel tratto,
intensa nel colore, impeccabile nella durata (grande distribuzione, €1,89). 3. Estetil Lip Gloss Idra-volume
01 Brilliant Pool Pharma Formula con acido ialuronico, collagene e volulip, che idrata a fondo e a lungo,
ristruttura e aumenta il volume delle labbra (farmacia, i 16,80). 4. Profumo dell'Amore Collistar Un'acqua
aromatica, creata sugli accordi di petali di rosa, peonia, magnolia e orchidea spruzzati con tocchi fruttati
(profumeria, 100 mi, €40,50). 5. Anti-Blemish Solutions Blemish + Line Correcting Serum Cliniaue La
soluzione perfetta per un viso più giovane, uniforme e luminoso: esfolia, controlla le imperfezioni, corregge
le rughe (profumeria, 30 mi, € 51,50). 6. Decorazioni unghie e Spugne make up o feerice Minipietre
preziose per decora» le unghie e romontìche spugnette per applicare il correttore (grande distribuzione,
€1,69 e €1,49). 7. Smalto Zoya Discreto sulle unghie per una manicure impeccabile senza eccessi (salone
e beauty Spa, €14). 8. Ombretto Colore Vegetale Bleu Cèdre Nacré Yyes Rocher Vibrante nel colore
brillante grazie all'estratto di riso assicura un trucco impeccabile a lungo (negozi monomarca: www.yvesrocher.it, € 7,95). Bellissima, ma spietata, la woman in black che si rispecchia nel personaggio femminile
delle favole più dark conosce bene la sottile arte della conquista. 1. Lash Couture Ciglia Finte Effetto
Vòlumizzante Calrice Pratiche e veloci da applicare con la minicolla in dotazione, dilatano a dismisuro lo
sguardo rendendolo magnetico (grande distribuzione, € 4,59). 2. Revitalift Laser X3 L'Oréal Paris Doppia
formula concentrata a base di pro-xylane anti-età e vitamina C antiossidante per un'azione contro rughe,
cedimenti, perdita di definizione dell'ovale (grande distribuzione, 30 mi, €17,49). 3. Cold Meta! Eyeshadow
Palette n° 71 Diego Dalla Palma Una combinazione di polveri compatte, fini e delicate, in tre toni di
tendenza da usare soli o in combinazione per un trucco occhi magnetico (negozi monomarca, € 29,90). 4.
Eau de Beauté Jason Wu per Caudalie "Vestita" dal designer Jason Wu, una ricetta antica di bellezza cbe,
vaporizzata sul viso, dò energia, fissa il moke up, distende i tratti, risveglia la luminosità della pelle (negozi
monomarca, 100 mi, €35,30). 5. Respectissime Mascara Multi-Dimensions La Roèe-Posay Unisce trucco e
trattamento: la formula si prende cura delle ciglia, fortificandole e insieme le definisce e ne amplifica il
volume (farmacia,! 19). 6. Vernis à Lèvres Vinyl Cream 402 Yves Saint Laurent Cremoso e confortevole
sulle labbra come una crema, con una scrivenza perfetta come un inchiostro. A effetto vinile, assicura 10
ore di idratazione (profumeria, €31,50). 7. High Impaci KajalEyeliner Black Clinique Intenso nel colore,
preciso nel fratto, con una tenuta estrema all'umidità per 12 ore di sguordi magnetici (profumeria, € 19). 8.
Naii Polish Douglas II fascino intramontabile del rosso sulle unghie: massima la brillantezza, intenso il
colore, estrema lo tenuta (profumerie Douglas, €3,95). LA DONNA CHE SI ISPIRA A MALEFICA AMA LO
SMOKEY EYES, CHE RICHIEDE TANTO MASCARA
Bellissima, ma spietata, la woman in black che si rispecchia nel personaggio femminile delle favole più dark
conosce bene la sottile arte della conquista. 1. Lash Couture Ciglia Finte Effetto Vòlumizzante Calrice
Pratiche e veloci da applicare con la minicolla in dotazione, dilatano a dismisuro lo sguardo rendendolo
magnetico (grande distribuzione, € 4,59). 2. Revitalift Laser X3 L'Oréal Paris Doppia formula concentrata a
base di pro-xylane anti-età e vitamina C antiossidante per un'azione contro rughe, cedimenti, perdita di
definizione dell'ovale (grande distribuzione, 30 mi, €17,49). 3. Cold Meta! Eyeshadow Palette n° 71 Diego
Dalla Palma Una combinazione di polveri compatte, fini e delicate, in tre toni di tendenza da usare soli o in
combinazione per un trucco occhi magnetico (negozi monomarca, € 29,90). 4. Eau de Beauté Jason Wu
per Caudalie "Vestita" dal designer Jason Wu, una ricetta antica di bellezza cbe, vaporizzata sul viso, dò
energia, fissa il moke up, distende i tratti, risveglia la luminosità della pelle (negozi monomarca, 100 mi,
€35,30). 5. Respectissime Mascara Multi-Dimensions La Roèe-Posay Unisce trucco e trattamento: la
formula si prende cura delle ciglia, fortificandole e insieme le definisce e ne amplifica il volume (farmacia,!
19). 6. Vernis à Lèvres Vinyl Cream 402 Yves Saint Laurent Cremoso e confortevole sulle labbra come una
crema, con una scrivenza perfetta come un inchiostro. A effetto vinile, assicura 10 ore di idratazione
(profumeria, €31,50). 7. High Impaci KajalEyeliner Black Clinique Intenso nel colore, preciso nel fratto, con
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una tenuta estrema all'umidità per 12 ore di sguordi magnetici (profumeria, € 19). 8. Naii Polish Douglas II
fascino intramontabile del rosso sulle unghie: massima la brillantezza, intenso il colore, estrema lo tenuta
(profumerie Douglas, €3,95). LA DONNA CHE SI ISPIRA A MALEFICA AMA LO SMOKEY EYES, CHE
RICHIEDE TANTO MASCARA
Foto: Fantasia e originalità al potere, con tinte forti. Allegra, esirosa, a volte un po' sopra le righe, non
rinuncia a un tocco di fantasia
Foto: Per essere bella, l'eroina della fiaba più romantica di sempre si affida a un colpo di bacchetta magica
con trattamenti, colori e profumi che fanno subito meraviglie.
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LA TINTA? faccio da sola!
Quotazioni in ascesa per i prodotti dedicati alla colorazione domestica, sempre più performanti e piacevoli
da usare
Servizio di Alberta Mascherpa.
Una donna su due si tinge i capelli. E il 40% lo fa da sola. Merito delle nuove colorazioni, che hanno tutto
quello che serve per conquistare il pubblico femminile: sicure nel risultato, permettono di ottenere effetti che
un tempo solo il parrucchiere offriva; assicurano un colore brillante e carico di riflessi; non danneggiano la
fibra e sono semplici da usare. tinte fai-da-te è gliere sempre quella più vicina alla "tonalità naturale della
chioma. Cambi radicali hanno bisogno infatti del parrucchiere che sa valutare come procedere. * Indecise?
Meglio sempre un tono più chiaro rispetto a quello naturale perché le tinte scure risultano artificiali e
marcano i tratti. Se i capelli sono rovinati, "prendono" di più il colore che finisce per risultare più scuro di
quello che si desidera. Non sono più le vecchie tinte, quelle che davano un colore standard, uniforme, un
po' spento. Le nuove formule hanno il pregio di fornire un servizio "professionale", offrendo una gamma
completa di soluzioni che non si limitano a colorare i capelli, ma permettono di ottenere schiariture e riflessi
nei toni desiderati. * Tutto con formulazioni delicatissime che non contengono ammoniaca e che, in più,
sono arricchite con sostanze protettive, ammorbidenti e nutrienti di origine naturale, che consentono una
migliore penetrazione dei pigmenti per un colore più intenso e si prendono cura della fibra perché non si
danneggi. * Un altro punto a favore delle nuove colorazioni è la facilità di applicazione. Da preparare al
momento, o già pronti, i nuovi composti che colorano aderiscono perfettamente ai capelli per
un'applicazione omogenea e un risultato impeccabile. * In più non colano, non fanno macchie, non
sporcano e hanno un profumo piacevole che rimane a lungo sui capelli. 1. Paprika Mask Oraanic Touch di
Navitas Jean Paul My né Di focile utilizzo, grazie a pregiati pigmenti organici, regala riflessi intensi alla
chioma, ravviva la tinta e tonolizza mèches e colpi di sole (salone, 20 mi, €22). 2. Gloss Color Maschera
Ravvivante Già pronta all'uso, in pratico gel che non cola e non sporca, si lascia agire dai 15 ai 30 minuti
per intensificare il colore naturale oppure la tinta (salone, 200 ml,t 24). 3. Olia Colorazione Permanente
Superbiondo Garnier Un biondo puro e intenso, senza tracce di giallo e una formula arricchirà con il 60% di
oli naturali di fiori per capelli morbidissimi e un colore brillante a lungo (grande distribuzione, € 8,50). 4.
Bioscalin Nutrì Color Giuliani Nuova formula che copre perfettamente i capelli bianchi e si prende cura della
fibra con sincrobiogenina, hair barrier complex, estratti e oli vegetali ad azione protettiva e rinforzante (
farmacia, € 13,60). 5. ColorPro XD EuPhièa Formula delicatissima, con acido ialuronico specifico per
capelli che aumenta l'idratazione per un colore ancora più luminoso. In otto toni (farmacia, £ 10,90). 6. KH
Multi Vita Color Crema Gel Senza Ammoniaca Kerpmine H Assicura un colore brillante senza rovinare la
fibra grazie a una formulazione priva d'ammoniaca con peptidi di avena, oli vegetali e cheratina
(profumeria, £ 5,30).
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bellezza CAPELLI
28/10/2016
Pag. 87 N.44 - 4 novembre 2016
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tiratura:163656
SOCIETÀ
In farmacia: si pagheranno le bollette?! Paese continua ad ampliarsi. Dopo il passaggio dalla distribuzione
dei farmaci all'erogazione di farmaci e servizi sociosanitari, i farmacisti si stanno preparando per un'altra
sfida: far pagare i bollettini postali direttamente dal pos presente in farmacia. La novità è stata presentata in
anteprima a PharmEvolution, la "tre giorni" del settore *•'""••• ena conclusasi a Catania.
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VIVERE INSIEME
VITA IN FARMACIA
17 articoli
28/10/2016
Pag. 6 Ed. Brescia
diffusione:254805
tiratura:382356
Undici immobili all'asta, ancora nessuna offerta
Pietro Gorlani
Il tempo passava lento ieri mattina nella (vuota) sala di via Marconi. Ma non è arrivata nessuna offerta per
gli undici immobili messi all'asta dalla Loggia, col fine di recuperare risorse per rilanciare gli investimenti.
Come anticipato ieri dal Corriere , il patron del Brescia Calcio femminile, Giuseppe Cesari, è interessato al
centro sportivo San Bartolomeo (offerto a 377mila euro) ma prima vuole chiudere la trattativa con
l'amministrazione, alla quale chiede garanzie per ampliare il campo (8 metri in lunghezza, 5 in larghezza)
raggiungendo le misure regolamentari per ospitare partite di Champions. Nessuna offerta nemmeno dalla
Onlus telefono Azzurro-Rosa per rilevare la cascina Bottà (l'attuale sede, venduta a 1,16 milioni). Deserte
le offerte per tre farmacie comunali, due ex distaccamenti di polizia locale, tre complessi immobiliari e uffici
a Borgo Wuhrer. Nel 2016 la Loggia ha alienato solo due farmacie, incassando 300mila euro, a fronte dei 5
milioni sperati.
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I conti della Loggia
28/10/2016
Pag. 1 Ed. Bari
diffusione:248077
tiratura:374273
In strada del Carmine nasce il teatro bonsai
ANTONELLA GAETA
«CHE ci fate?». Ogni volta Nicola Valenzano inventava una destinazione diversa dello spazio, durante i
giorni della ristrutturazione: «Una merceria, una farmacia, una gioielleria, un centro sociale, così rispondevo
ai barivecchiani che si affacciavano continuamente a chiedere».
A PAGINA XIX «CHE ci fate?». Ogni volta Nicola Valenzano inventava una destinazione diversa dello
spazio, durante i giorni della ristrutturazione: «Una merceria, una farmacia, una gioielleria, un centro
sociale, così rispondevo ai barivecchiani che si affacciavano continuamente a chiedere». E a loro si
aggiungevano i turisti («è il posto più fotografato di questa strada»). Così ha preferito mettere in moto la
fantasia quotidianamente perché alla fine, per tutti, fosse una sorpresa per davvero. Un teatro, piccolissimo,
in un basso di Strada del Carmine, 18, l'antica via che porta dalla cattedrale di san Sabino alla basilica di
san Nicola, inaugurato lo scorso settembre. Si chiama "Sitara Teatro" che in arabo vuol dire "sipario" e un
piccolo cenno di sipario di velluto rosso e oro, d'un lato, ricorda la più classica delle ribalte ma la tradizione
finisce qui. Perché lo spazio destinato al pubblico, di sessanta metri quadri appena, può ospitare non più di
settanta persone, il palco è un praticabile giallo anche questo mignon e tutto è estremamente raccolto,
intimo, come un piccolo uovo. «Certo non ci puoi fare l'Aida con gli elefanti, piuttosto piccoli spettacoli,
monologhi, concerti, reading» spiega Valenzano, che da domani a domenica all'Abeliano di Bari sarà
impegnato con il suo spettacolo en travesti Note di Dame. Oltre alla sala, ci sono anche altri due ambienti,
uno ampio per le prove che negli archi e nei cenni d'affreschi conserva le epoche passate e, di fianco, una
costumeria/ attrezzeria. Qui si svolgono anche laboratori di teatro, insomma, un posto pieno di idee. La
programmazione, ancora da definire nel dettaglio, partirà il 19 e 20 novembre con una messa in scena della
Locandiera, per seguire le attività basterà iscriversi all'associazione con una tessera. Si continuerà con i
monologhi di Eric Bogosian affidati a Saverio Desiderato, tra gli ospiti ci sarà anche Caterina Costantini e,
poi un cartellone decembrino che si dividerà tra l'omaggio a Mario Mancini e quello a San Nicola. «Del
resto, siamo proprio sulle mura nicolaiane». Sitara Teatro nasce, infatti, in uno spazio di proprietà dell'attore
e regista Valenzano, che sta nella strada dove abita da generazioni la sua famiglia, da lui finanziato e
realizzato insieme al suo gruppo: Desiderato, Nicola Marino, Nicola Moschetti, Hannouda Fridhi, Daniele
Ciavarella, Carla Bavaro, Annamaria Vivacqua e Piero Mastronardi. E il border collie Dominicus che si
muove a suo agio tra palco e sedie, e risponde solo a comandi in arabo.
«Dominicus dal titolo di un mio spettacolo e l'arabo per la consuetudine artistica che mi lega da 14 anni
alla Giordania e alla Siria, dove ho realizzato tanti spettacoli in teatri e luoghi che ormai sono macerie». Del
resto, proprio dal Medioriente viene l'idea: «Lì ci sono ancora case dalle grandi stanze aperte agli artistiche
si incontrano e confrontano le idee dentro incredibili nuvole di fumo. A Bari chi fa teatro si chiude ed è per
questo che ho voluto realizzare uno spazio per tutti, con la porta sempre aperta».
Foto: Il teatro Sitara nel borgo antico
Foto: IL LUOGO L'interno di Sitara teatro di Nicola Valenzano (in basso). Sotto l'ingresso Il nome è arabo
vuol dire "sipario". In Oriente l'arte è confronto, mi sono ispirato a questa idea
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BARI VECCHIA
28/10/2016
Pag. 1 Ed. Firenze
diffusione:248077
tiratura:374273
Già pronti 700mila vaccini
MICHELE BOCCI
LA REGIONE dà il via alla campagna di vaccinazione contro l'influenza tentando di far salire sensibilmente
il dato di copertura, sceso a livelli molto bassi, di poco superiori al 50%, negli ultimi due anni. L'investimento
per 700mila dosi è di circa 4,7 milioni di euro, per acquistare il medicinale trivalente, una piccola quota del
quadrivalente per i casi particolari, più il vaccino anti pneumococco che sarà proposto a tutti coloro che
sono nati nel 1951 e ai soggetti a rischio, e infine la vitamina D per gli anziani.
BOCCI A PAGINA IX LA REGIONE dà il via alla campagna di vaccinazione contro l'influenza tentando di
far salire sensibilmente il dato di copertura, sceso a livelli molto bassi, di poco superiori al 50%, negli ultimi
due anni. L'investimento è di circa 4,7 milioni di euro, per acquistare il medicinale trivalente, una piccola
quota del quadrivalente per i casi particolari, più il vaccino anti pneumococco che sarà proposto a tutti
coloro che sono nati nel 1951 e ai soggetti a rischio, e infine la vitamina D, da dare agli anziani.
Per ora sono state ordinate 700 mila dosi, che sono in distribuzione presso le Asl. Dalla seconda settimana
di novembre tutti i medici di famiglia dovrebbero essere in grado di fare le iniezioni ai propri pazienti. Si
spera poi di acquistare nuovi lotti visto che la popolazione da coprire, teoricamente, sarebbe superiore al
milione di persone. Oltre 900mila sono gli ultra sessantacinquenni (che l'anno scorso hanno risposto in
484mila alla chiamata delle Regione), gli altri sono persone con vari problemi di salute a causa di malattie
croniche e non e lavoratori di forze dell'ordine, sanità e altri settori pubblici. Chi non appartiene a queste
categorie ma si vuole vaccinare lo stesso deve acquistare il medicinale in farmacia. «Invito tutti gli
ultrasessantacinquenni e coloro che appartengono alle categorie a rischio a vaccinarsi - è l'appello
dell'assessora alla Salute Stefania Saccardi - per mettersi al sicuro da possibili complicazioni, che possono
diventare fatali, e anche per non appesantire inutilmente il sistema sanitario regionale, intasando ambulatori
e ospedali. L'influenza, spesso considerata a torto una banale malattia febbrile, non va assolutamente
sottovalutata». A far scendere negli ultimi due anni la copertura contro la malattia stagionale è stato prima il
caso dei lotti ritirati temendo un problema di pericolosità che poi non c'era alla fine del 2014 e più in
generale la sempre maggiore diffidenza nei confronti di questi strumenti di prevenzione. L'obiettivo della
campagna vaccinale toscana sarebbe la copertura del 75% dei soggetti a rischio, dato dal quale al
momento si è appunto molto distanti. Perché il vaccino sia efficace, devono passare un paio di settimane
dall'assunzione. Quest'anno, come sempre, il picco dell'epidemia dovrebbe essere tra la fine di dicembre e
i primi di febbraio. Il timore di un'epidemia molto diffusa ha a che fare soprattutto con le complicanze che
l'influenza può dare in chi è già fragile. Quest'anno la Regione ha aumentato le pagine web dedicate alle
vaccinazioni, e il 3 ottobre scorso ha lanciato la campagna di promozione "Dammi un vaccino" (il cui target
è comunque l'età pediatrica).
Foto: L'ASSESSORA Stefania Saccardi invita a fare il vaccino influenzale
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LA CAMPAGNA DELLA REGIONE
28/10/2016
Pag. 1 Ed. Palermo
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tiratura:374273
Rapine in serie con l'arma che stordisce
FRANCESCO PATANÈ
PATANÈ A PAGINA VIII Cinque assalti in otto giorni: a due farmacie, ad altrettanti uffici postali e ieri anche
a una filiale di un istituto di credito. Cresce ogni giorno di più la preoccupazione fra i commercianti per il
rapinatore armato di storditore elettrico che dal 19 ottobre ha già colpito cinque volte. Un bandito che le
vittime descrivono come un cinquantenne robusto di corporatura, ben vestito, con i capelli brizzolati e un
marcato accento palermitano. E che soprattutto impugna un oggetto dalla forma cilindrica con due punte in
acciaio. «Aveva l'aria distinta - ha raccontato una delle vittime agli agenti delle volanti - Si è avvicinato e ha
tirato fuori quell'oggetto puntandomelo contro. Ha cominciato a minacciarmi urlando in dialetto stretto che
mi avrebbe "squagghiato" se non gli davo i soldi».
Tutte le vittime non hanno dubbi che l'arma sia uno storditore elettrico. Alcune vittime per descrivere l'arma
hanno assicurato «che si trattava di un esemplare identico a quelli che si vedono nei telefilm americani».
Non si tratterebbe dunque di un taser (le pistole che sparano una coppia di elettrodi collegati a due fili che
colpiscono l'obiettivo stordendolo con una scarica elettrica), ma di uno storditore che per essere efficace
deve toccare l'obiettivo. «In Italia i taser sono illegali mentre gli storditori sono in vendita, ma possono
essere usati solo in casa per difendersi - dice Loredana Di Carlo, titolare di un'armeria a Palermo - Non è
possibile portarli all'esterno e nemmeno tenerli in auto».
Dove il bandito si sia procurato quest'arma non è ancora chiaro, anche perché negli ultimi mesi non
risultano denunce di furto di questo tipo di arma da difesa.
Gli inquirenti non escludono che si tratti di una riproduzione giocattolo o che il bandito l'abbia acquistata su
Internet. «In alcuni siti sono in vendita a soli 20 euro», commenta Loredana Di Carlo.
Tre le rapine messe a segno: la prima il 19 ottobre all'ufficio postale di via Archirafi con un bottino di
qualche migliaio di euro, la seconda due giorni fa ai danni della farmacia Scimeca di via Oreto Nuova
(bottino 350 euro) e l'ultima ieri alla filiale di Ficarazzi del Monte dei Paschi di Siena dove i cassieri sono
stati costretti a consegnargli 1.500 euro. In due occasioni invece la minaccia dello storditore non è bastata
a farsi consegnare l'incasso. È successo martedì scorso, quando il bandito prima ha tentato l'assalto
all'ufficio postale di Boccadifalco a metà mattina e la sera intorno alle 19 si è presentato alla cassa della
farmacia al civico 1 di via Roma. La polizia ha acquisito le immagini delle videocamere dei cinque assalti.
Una delle piste sarebbe l'auto, una Fiat Panda, con cui il bandito è fuggito ieri mattina dalla filiale Mps di
Ficarazzi, probabilmente con un complice.
Foto: L'ARMA Uno storditore elettrico utilizzato di solito per la difesa personale
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 28/10/2016
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IL CASO
28/10/2016
Pag. 43 Ed. Imperia
diffusione:159849
tiratura:244697
Troppe medicine prescritte dottore dovrà rifondere l'Asl
ANDREA POMATI
Troppe ricette per l'acquisto di farmaci ai pazienti. Un medico di famiglia imperiese è stato condannato dalla
Corte dei conti della Liguria per aver causato un danno erariale all'Asl. Dovrà rifondere 15 mila e 640 euro.
Il medico è stato infatti ritenuto colpevole di aver prescritto ai suoi pazienti medicine in quantitativi superiori
alle reali esigenze, incidendo in questo modo sulla spesa farmaceutica dell'Asl, che ha dovuto sostenere le
spese per l'acquisto delle stesse medicine, al netto del ticket pagato dai pazienti.
Il procedimento alla Corte dei conti aveva preso avvio nel gennaio 2014, a seguito di segnalazione alla
Corte da parte dell'Asl, molto attenta alle prescrizioni e quindi alle spese legate ai farmaci. Inizialmente la
cifra richiesta dall'Asl era stata di oltre 241 mila e 500 euro, per prescrizioni contestate negli anni dal 2010
al 2012. Nel corso del lungo procedimento la richiesta era stata poi ridotta a poco più di 149 mila euro, ma,
alla fine, la Corte ha in parte riconosciuto alcune ragioni avanzate dai legali del medico e ridotto l'entità dei
danni, a cui vanno aggiunti i 700 euro di spese di giudizio.
Lo stesso medico, nel dicembre 2012 era stato sottoposto a procedimento disciplinare da parte dell'Asl,
che gli aveva chiesto di restituire oltre 80 mila euro per ricette rilasciate dal gennaio 2011 all'agosto 2012.
Le contestazioni mosse dall'Asl al medico, davanti ai giudici contabili liguri, riguardavano in particolare
l'elevato numero di assistiti trattati con determinate categorie di farmaci, l'elevato numero di ricette procapite, spesso relative a farmaci costosi, il limitato uso di farmaci non più coperti da brevetto e il mancato
rispetto delle note dell'Aifa, l'Agenzia italiana del farmaco. L'entità dei danni è stata ridotta dalla Corte, che
ha riconosciuto la necessità di concedere al medico curante una certa discrezionalità al fine di tutelare la
salute del paziente. I giudici hanno però riconosciuto il danno laddove il medico, per sua stessa
ammissione, non è «riuscito a gestire il consumo del farmaco», anche perché «sollecitato dai pazienti che
richiedevano la prescrizione di farmaci in maggiore quantità nell'imminenza delle ferie della farmacia o
perché soggetti particolarmente ansiosi, che temevano di rimanerne privi». In altri casi s'è riscontrato che
«alcune medicine venivano prescritte all'assistito, ma erano in realtà consumate anche da familiari» e che
alcune persone chiedevano una doppia prescrizione per avere le medicine a casa e sul luogo di lavoro. Per
la Corte, « appare evidente la colpa grave del medico». BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 28/10/2016
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La decisione della Corte dei conti della Liguria
28/10/2016
Pag. 43 Ed. Novara
diffusione:159849
tiratura:244697
"Puntiamo a vaccinare quasi 58 mila novaresi"
roberto lodigiani
Vaccinare contro l'influenza almeno il 75 per cento degli over 65 anni residenti nel territorio dell'Asl di
Novara: l'obiettivo suggerito dalla Regione, da raggiungere nel periodo compreso tra lunedì 7 novembre e
la fine di dicembre, è ambizioso ma non impossibile. «Lo scorso anno - dice Adriano Giacoletto, direttore
generale dell'Asl di Novara - si è recato dal medico di famiglia per farsi praticare l'iniezione, il 56,3 per cento
degli ultra sessantacinquenni, pari a 43453 dosi di vaccino. Per avvicinarsi al 75% indicato dalla Regione,
occorrerebbe che venissero vaccinati quasi 58 mila residenti». Il costo sociale di un malato di influenza è
stato calcolato in mille euro.
Per convincere il maggior numero possibile di pazienti si impegnano anche i farmacisti: «I vaccini destinati
ad essere somministrati gratis agli over 65 e alle categorie autorizzate, quest'anno non saranno più
distribuiti dall'Asl - spiega Franco Fanchiotti, presidente dell'associazione dei titolari - bensì dalle 188
farmacie del Novarese e del Vco. I farmacisti esaudiranno gli ordinativi presentati dai medici di famiglia con
la piattaforma "gopencare", evitando inutili sprechi, e avendo cura di sensibilizzare l'utenza dell'importanza
della vaccinazione».
Chi non ha compiuto 65 anni, dovrà acquistare il vaccino in farmacia (ad un costo compreso tra i 9 ed i 14
euro) per poi farselo iniettare da uno dei 242 medici di famiglia o dai 35 pediatri dell'Asl: «La vaccinazione
praticata dal proprio medico è sicura - dice il medico Ruggero Bergamaschi - e permette di aggiornare il
fascicolo personale del paziente». BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 28/10/2016
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Il costo sociale di un'influenza è mille euro
28/10/2016
Pag. 11 Ed. Milano
diffusione:72537
tiratura:149120
Sport e alimentazione: la Fidal scende in pista
Un tour con Confcommercio nelle principali città per promuovere atletica e mangiar sano
ARuz
Un villaggio itinerante dedicato alla corsa e all'alimentazione, un intero weekend riservato al benessere, 10
città coinvolte. Da marzo a ottobre, da nord a sud della penisola, andrà in scena il Road Show Runcard, la
nuova iniziativa nata dalla sinergia tra Fidal, la Federazione Italiana di Atletica Leggera, e Fida, la
Federazione Italiana Dettaglianti dell'Alimentazione di Confcommercio - Imprese per l'Italia. A disposizione
di sportivi, bambini e famiglie ci sarà un intero villaggio, allestito con spazi per il gioco e l'attività sportiva ma
anche con angoli dedicati alle degustazioni alimentari di prodotti tipici. Perché se il cibo sano è il più grande
alleato di ogni sportivo, le piccole produzioni tutelate dal marchio dop e dai consorzi sono particolarmente
congeniali a uno stile di vita all'insegna del benessere e dello sport. Il road show partirà, il 26 e 27 marzo,
da Amatrice, la cittadina in provincia di Rieti duramente colpita dal terremoto del 24 agosto. A cinque mesi
dal via dell'iniziativa sono già dieci le citta coinvolte ma altre tappe in Friuli Venezia Giulia, Lombardia e
Puglia, stanno per aggiungersi alla lista. Il villaggio avrà spazi dedicati alla promozione dell'atletica ma
anche gazebo dedicati alla promozione dei prodotti tipici locali degli affiliati Fida. «Milioni di persone in tutta
Italia - ha detto il presidente Fidal Alfio Giomi hanno scelto la corsa, uno dei gesti sportivi più semplici e
naturali, come porta della salute e del benessere. Riappropriarsi di abitudini alimentari sane e genuine così
come degli spazi naturali cittadini significa investire sul proprio star bene, ed è proprio questo il traguardo
verso cui vogliamo correre con il Road Show Runcard. L'attività fisica, non necessariamente agonistica, e
un'alimentazione sana sono tra i farmaci più potenti, un vero e proprio investimento sul futuro nostro e dei
nostri figli». "I dettaglianti alimentari, i quali nel corso degli anni hanno imparato a utilizzare la conoscenza
dei prodotti e la ricerca delle eccellenze come strumento di distintività rispetto alla grande distribuzione, non
possono che sposare questa iniziativa che unisce attività sportiva e cibo di qualità rivolti alla ricerca dello
'star bene'", afferma Donatella Prampolini Manzini, presidente Fida e vicepresidente Confcommercio Imprese per l'Italia, che aggiunge come "questi weekend saranno importanti occasioni per vivere i propri
centri cittadini»
Foto: A LEZIONE Un tour per spiegare a ragazzi e genitori l'importanza di sport e alimentazione
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 28/10/2016
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IL VIA A MARZO
28/10/2016
Pag. 16
diffusione:40257
tiratura:94823
La buona sanità veneta ti chiede di pagare la tv
All ' Ospedale dell ' Angelo, per avere un po ' di svago devi pagare 3,60 euro al giorno per guardare la
semplice tv che vedi a casa. Se vuoi premium 5 euro al giorno, più 8 euro di cauzione telecomando. Cerchi
cure e conforto e ti tolgono la dignità. Di questo passo pagheremo anche pranzo, cena, ricovero. Durante
una visita medica mi è stato detto: " Vada a prendersi il farmaco e poi prenda appuntamento, glielo
somministro in libera professione " . La nostra amata Carta costituzionale tutela la salute. Un luogo
deputato alle cure come l ' ospedale dovrebbe guarire, non colpire i malati con veri " salassi " economici.
GIANLUCA BRAGATTO
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 28/10/2016
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PIAZZA GRANDE
28/10/2016
Pag. 16 Ed. Cesena
diffusione:106165
tiratura:153812
I nuovi comunisti tra referendum e il Che
ALLEVANO nuove giovani leve politiche e preparano una iniziativa ricordando Che Guevara. Sono loro e
sono tornati, i 'comunisti'. Da qualche giorno il simbolo del Pci è tornato a fare capolino nel panorama
politico locale. Ma chi sono i nuovi comunisti? «Abbiamo avuto adesioni da persone che da tanto tempo
non avevano più tessere ma vogliono riprendere a fare politica», premette Romeo Sperindio, il portavoce.
Con Sperindio, già consigliere in quota pubblica delle Farmacie comunali, nel partito si è rivisto un
assessore all'epoca del sindaco Daniele Imola. Stiamo parlando di Dorian Stacchini, che dopo la parentesi
nei Comunisti italiani, ora fa parte del nuovo Pci. Per conoscere il nome del segretario servirà pazienza. «Ci
stiamo riorganizzando». Assieme a Sperindio e Stacchini vi sono Fabio Del Bianco e Loris Castiglioni. Oltre
a questi va tenuto in conto anche Valter Gambuti, altro nome ben noto negli ambienti di sinistra. Per il
momento il cuore del partito che porta il nome della corazzata politica che ha fatto storia in Italia, finisce qui.
«Ma stiamo coinvolgendo diversi giovani che vogliono spendersi e cominciare a fare attività. In questi giorni
stanno facendo volantinaggio per una iniziativa che realizzeremo a Rimini». In quella occasione verrà
rispolverato anche Che Guevara. Così tra i miti della sinistra, un simbolo che porta una eredità pesante e
un nucleo politico in corso di formazione si fa largo anche un No, quello che il Pci consiglia agli elettori in
vista del referendum costituzionale del 4 dicembre.
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 28/10/2016
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CHI C'È DIETRO AL PCI
28/10/2016
Pag. 8 Ed. Arezzo
diffusione:82833
tiratura:124987
QUESTO INVERNO sarà caratterizzato da un'influenza particolarmente aggressiva, che avrà il suo picco a
cavallo di Capodanno, tra dicembre e gennaio. Secondo gli esperti della sanità dobbiamo prepararci ad
affrontare molti giorni a letto con febbre, raffreddore, tosse e tutti i sintomi correlati. Ma guai a etichettarli
come una semplice raffreddatura di stagione: di influenza si può morire. Lo scorso anno in Toscana sono
stati registrati due decessi determinati dalle conseguenze proprio del virus influenzale, con 13 persone
finite per lo stesso motivo in terapia intensiva. Nell'inverno 2014-2015 le morti furono addirittura 23 con 61
pazienti in rianimazione. SONO SOLO i numeri accertati, cioè quei pazienti che per la gravità della loro
condizione clinica hanno avuto una diagnosi virologica precisa, a cui vanno aggiunti coloro che sono stati
anche molto male, con rischi seri, ma senza necessità di ricovero. «Centinaia di migliaia di toscani vengono
colpiti ogni inverno dall'influenza in forme più o meno gravi - spiega Alessio Narstruzzi, segretario regionale
dei medici di medicina generale della Fimmg -. I nostri ambulatori vengono presi d'assalto nel periodo del
picco influenzale, aumentano le visite a domicilio e gli accessi ai pronto soccorso dove i posti non bastano
mai, per non parlare del costo sociale, delle assenze da lavoro, dell'impatto clinico». Ci sono fasce
particolarmente a rischio, ossia gli over 65 enni, i pazienti con patologie croniche, le donne al secondo e
terzo trimestre di gravidanza e anche i bambini: per tutti questi soggetti il vaccino antinfluenzale in
distribuzione in questi giorni nella nostra regione è gratuito e fortemente consigliato. GLI UFFICI della Estar
hanno acquistato per ora quasi 724 mila dosi, disponibili dal 2 novembre. «Il risultato ottimale - spiega l'
assessore regionale alla salute Stefania Saccardi - sarebbe vaccinare il 95% della popolazione. Il nostro
obiettivo è del 75%, ben lontano dal 52% registrato lo scorso anno, ma vicino ai traguardi raggiunti per
esempio nel 2009-2010, con il 71,1% ». Ci si vaccina negli ambulatori dei pediatri e medici di famiglia.
Anche chi non è nel target a rischio, può acquistare la dose vaccinale in farmacia e farsela iniettare dal
proprio medico. Agli over 65 anni sarà anche proposta contestualmente la vitamina D (colecalciferolo),
fondamentale per le nostre ossa e già disponibile per 604.000 dosi in tutta la Toscana. Ai nati nel 1951
inoltre verrà consigliato di immunizzarsi anche contro lo pneumococco. La spesa complessiva prevista dalla
Regione per tutti e tre questi vaccini per il prossimo inverno è di 4.703.736 euro. Ma se ci fossero più
richieste del preventivato, è pronta ad acquistarne altri. Manuela Plastina E' scappata Isolde Aiutiamo i
padroni a ritrovarla
CERCHIAMO Isolde, una dolcissima cagnetta (nella foto). Isolde, un bracco tedesco, è scappata ieri dal
parchino delle scuole Vasari in zona San Lorentino. E' molto buona e si lascia avvicinare, al collo ha una
targhetta con il numero del padrone (3333011311), chiunque l'avesse vista è pregato di contattarlo.
Numeri in calo
In provincia di Arezzo le persone che nel 2015 si sono vaccinate, sono state il 20% in meno
Padre Ferruccio Perini è il nuovo cappellano al cimitero
PADRE Ferruccio Perini è il nuovo cappellano del cimitero urbano. Originario di Castelfranco di Sopra,
ordinato sacerdote nella Diocesi di Pisa nel 72, padre Ferruccio, dallo scorso agosto, è guardiano del
convento dei frati Cappuccini di Arezzo. Inizierà il suo servizio domenica celebrando la Messa alle16.
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 28/10/2016
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Influenza, pronte 700 mila dosi per vaccinarsi
28/10/2016
Pag. 8 Ed. Grosseto
diffusione:82833
tiratura:124987
Tabaccherie e farmacie Più videosorveglianza
LA PREFETTURA di Grosseto ha promosso due protocolli d'intesa con altrettanti associazioni di categoria
per implementare il grado di sicurezza in città. Si tratta del protocollo di intesa con la sezione provinciale
della Federazione italiana tabaccai e di quello sottoscritto con Federfarma, associazione sindacale dei
titolari delle farmacie private. Nel primo caso si tratta di una prima sottoscrizione; nel secondo, invece, di un
rinnovo. Entrambi i protocolli, però, hanno ad oggetto il potenziamento della videosorveglianza. Nel corso
degli ultimi anni, infatti, le rivendite di generi di monopolio (tabaccherie) sono divenute attività a forte rischio
di commissione di reati predatori e fenomeni estorsivi a causa delle consistenti giacenze di denaro
incassate per conto dello Stato e/o di terzi, tanto che tali reati rappresentano un fenomeno di particolare
allarme sociale per il settore. Il protocollo, pertanto, impegna i tabaccai anche a favorire i pagamenti
dell'utenza con moneta elettronica, così da ridurre la giacenza di denao contante nell'esercizio. La
prefettura dal canto suo favorirà nel rispetto degli ambiti di competenza, ogni forma di collaborazione e
sinergia con la Federazione Italiana Tabaccai e curerà i contenuti di materiale informativo e divulgativo
sulle prassi da seguire per ridurre il rischio di fenomeni di criminalità nelle rivendite di generi di monopolio.
Operazione simile quella rinnovata con Federfarma. L'accordo è finalizzato a promuovere ed incrementare
la sicurezza delle farmacie mediante l'impiego di un moderno sistema di video allarme antirapina collegato
con le centrali operative della polizia de dei Carabinieri, sulla base di un nuovo disciplinare tecnico che
definisce e aggiorna le funzionalità del sistema di video allarme antirapina (immagini di migliore qualità,
allarme azionabile anche da dispositivo mobile), la scelta delle imprese fornitrici e gli adempimenti relativi
alle nuove attivazioni.
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 28/10/2016
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La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato
I DOCUMENTI PATTI D'INTESA CON LA PREFETTURA
28/10/2016
Pag. 11 Ed. Grosseto
diffusione:82833
tiratura:124987
QUESTO inverno sarà caratterizzato da un'influenza aggressiva, che avrà il suo picco a cavallo di
Capodanno, tra dicembre e gennaio. Secondo gli esperti della sanità dobbiamo prepararci ad affrontare
molti giorni a letto con febbre, raffreddore, tosse e tutti i sintomi correlati. Ma guai a etichettarli come una
semplice raffreddatura di stagione: di influenza si può morire. Lo scorso anno in Toscana sono stati
registrati due decessi determinati dalle conseguenze proprio del virus influenzale, con 13 persone finite per
lo stesso motivo in terapia intensiva. Nell'inverno 2014-2015 le morti furono addirittura 23 con 61 pazienti
curati in rianimazione. Sono solo i numeri accertati, cioè quei pazienti che per la gravità della loro
condizione clinica hanno avuto una diagnosi virologica precisa, a cui vanno aggiunti tutti coloro che sono
stati anche molto male, con rischi seri, ma senza necessità di ricovero. «Centinaia di migliaia di toscani
vengono colpiti ogni inverno dall'influenza in forme più o meno gravi - spiega Alessio Narstruzzi, segretario
regionale dei medici di medicina generale della Fimmg -. I nostri ambulatori vengono presi d'assalto nel
periodo del picco influenzale, aumentano le visite a domicilio e gli accessi ai pronto soccorso dove i posti
non bastano mai, per non parlare del costo sociale, delle assenze da lavoro, dell'impatto clinico». Ci sono
delle fasce particolarmente a rischio, ossia gli over 65 enni, i pazienti con patologie croniche, le donne al
secondo e terzo trimestre di gravidanza e anche i bambini: per tutti questi soggetti il vaccino antinfluenzale
in distribuzione in questi giorni nella nostra regione è gratuito e fortemente consigliato. Gli uffici della Estar
hanno acquistato per ora quasi 724 mila dosi, disponibili per i pazienti dal 2 di novembre. Per la
popolazione a rischio, vaccinarsi è importantissimo, dicono gli esperti, ma l'appello è rivolto anche agli altri,
in particolare ai familiari di chi può morire di influenza, che potrebbero portare in casa il virus, o a chi svolge
professioni al pubblico, sanitarie, coi bambini. «Il risultato ottimale - spiega l'assessore regionale alla salute
Stefania Saccardi - sarebbe vaccinare il 95% della popolazione. Il nostro obiettivo è del 75%, ben lontano
dal 52% registrato lo scorso anno, ma vicino ai traguardi raggiunti per esempio nel 2009-2010, con il 71,1%
della popolazione sottoposta all'immunizzazione». Ci si vaccina negli ambulatori dei pediatri e medici di
famiglia. Anche chi non è nel target a rischio, può acquistare la dose vaccinale in farmacia e farsela
iniettare dal proprio medico. Agli over 65 anni sarà anche proposta contestualmente la vitamina D
(colecalciferolo), fondamentale per le nostre ossa e già disponibile per 604.000 dosi in tutta la Toscana. Ai
nati nel 1951 inoltre verrà consigliato di immunizzarsi anche contro lo pneumococco. La spesa complessiva
prevista dalla Regione per tutti e tre questi vaccini per il prossimo inverno è di 4.703.736 euro. Manuela
Plastina
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 28/10/2016
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La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato
Influenza aggressiva: febbre alta «Chi è a rischio faccia il vaccino»
28/10/2016
Pag. 5 Ed. Pistoia Montecatini
diffusione:82833
tiratura:124987
QUESTO inverno sarà caratterizzato da un'influenza particolarmente aggressiva, che avrà il suo picco a
cavallo di Capodanno, tra dicembre e gennaio. Secondo gli esperti della sanità dobbiamo prepararci ad
affrontare molti giorni a letto con febbre, raffreddore, tosse e tutti i sintomi correlati. Ma guai a etichettarli
come una semplice raffreddatura di stagione: di influenza si può morire. Lo scorso anno in Toscana sono
stati registrati due decessi determinati dalle conseguenze proprio del virus, con 13 persone finite per lo
stesso motivo in terapia intensiva. Nell'inverno 2014-2015 le morti furono addirittura 23 con 61 pazienti
curati in rianimazione. «Centinaia di migliaia di toscani vengono colpiti ogni inverno dall'influenza in forme
più o meno gravi - spiega Alessio Narstruzzi, segretario regionale dei medici di medicina generale della
Fimmg -. I nostri ambulatori vengono presi d'assalto nel periodo del picco influenzale, aumentano le visite a
domicilio e gli accessi ai pronto soccorso dove i posti non bastano mai, per non parlare del costo sociale,
delle assenze da lavoro, dell'impatto clinico». Ci sono delle fasce particolarmente a rischio, ossia gli over
65 enni, i pazienti con patologie croniche, le donne al secondo e terzo trimestre di gravidanza e anche i
bambini: per tutti questi soggetti il vaccino antinfluenzale in distribuzione in questi giorni nella nostra
regione è gratuito e fortemente consigliato. Gli uffici della Estar hanno acquistato per ora quasi 724 mila
dosi, disponibili per i pazienti dal 2 di novembre. Per la popolazione a rischio, vaccinarsi è importantissimo,
dicono gli esperti, ma l'appello è rivolto anche agli altri, in particolare ai familiari di chi può morire di
influenza, che potrebbero portare in casa il virus, o a chi svolge professioni al pubblico, sanitarie, coi
bambini. «Il risultato ottimale - spiega l'assessore regionale alla salute Stefania Saccardi - sarebbe
vaccinare il 95% della popolazione. Il nostro obiettivo è del 75%, ben lontano dal 52% registrato lo scorso
anno, ma vicino ai traguardi raggiunti per esempio nel 2009-2010, con il 71,1% della popolazione
sottoposta all'immunizzazione». Ci si vaccina negli ambulatori dei pediatri e medici di famiglia. Anche chi
non è nel target a rischio, può acquistare la dose vaccinale in farmacia e farsela iniettare dal proprio
medico. Agli over 65 anni sarà anche proposta contestualmente la vitamina D (colecalciferolo),
fondamentale per le nostre ossa e già disponibile per 604mila dosi in tutta la Toscana. Ai nati nel 1951
inoltre verrà consigliato di immunizzarsi anche contro lo pneumococco. La spesa complessiva prevista dalla
Regione per tutti e tre questi vaccini per il prossimo inverno è di 4.703.736 euro. Ma se ci fossero più
richieste del preventivato, è pronta ad acquistarne altri. Manuela Plastina
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 28/10/2016
76
La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato
In arrivo un'influenza terribile Ecco i vaccini per bimbi e anziani
28/10/2016
Pag. 4 Ed. Siena
diffusione:82833
tiratura:124987
QUESTO inverno sarà caratterizzato da un'influenza particolarmente aggressiva, che avrà il suo picco a
cavallo di Capodanno, tra dicembre e gennaio. Secondo gli esperti della sanità dobbiamo prepararci ad
affrontare molti giorni a letto con febbre, raffreddore, tosse e tutti i sintomi correlati. Ma guai a etichettarli
come una semplice raffreddatura di stagione: di influenza si può morire. Lo scorso anno in Toscana sono
stati registrati due decessi determinati dalle conseguenze proprio del virus influenzale, con 13 persone
finite per lo stesso motivo in terapia intensiva. Nell'inverno 2014-2015 le morti furono addirittura 23 con 61
pazienti curati in rianimazione. Sono solo i numeri accertati, cioè quei pazienti che per la gravità della loro
condizione clinica hanno avuto una diagnosi virologica precisa, a cui vanno aggiunti tutti coloro che sono
stati anche molto male, con rischi seri, ma senza necessità di ricovero. «CENTINAIA di migliaia di toscani
vengono colpiti ogni inverno dall'influenza in forme più o meno gravi - spiega Alessio Nastruzzi, segretario
regionale dei medici di medicina generale della Fimmg -. I nostri ambulatori vengono presi d'assalto nel
periodo del picco influenzale, aumentano le visite a domicilio e gli accessi ai pronto soccorso dove i posti
non bastano mai, per non parlare del costo sociale, delle assenze da lavoro, dell'impatto clinico». Ci sono
delle fasce particolarmente a rischio, ossia gli over 65 enni, i pazienti con patologie croniche, le donne al
secondo e terzo trimestre di gravidanza e anche i bambini: per tutti questi soggetti il vaccino antinfluenzale
in distribuzione in questi giorni nella nostra regione è gratuito e fortemente consigliato. Gli uffici della Estar
hanno acquistato per ora quasi 724 mila dosi, disponibili per i pazienti dal 2 di novembre. Per la
popolazione a rischio, vaccinarsi è importantissimo, dicono gli esperti, ma l'appello è rivolto anche agli altri,
in particolare ai familiari di chi può morire di influenza, che potrebbero portare in casa il virus, o a chi svolge
professioni al pubblico, sanitarie, coi bambini. «IL RISULTATO ottimale - spiega l'assessore regionale alla
salute Stefania Saccardi - sarebbe vaccinare il 95% della popolazione. Il nostro obiettivo è del 75%, ben
lontano dal 52% registrato lo scorso anno, ma vicino ai traguardi raggiunti per esempio nel 2009-2010, con
il 71,1% della popolazione sottoposta all'immunizzazione». Ci si vaccina negli ambulatori dei pediatri e
medici di famiglia. Anche chi non è nel target a rischio, può acquistare la dose vaccinale in farmacia e
farsela iniettare dal proprio medico. Agli over 65 anni sarà anche proposta contestualmente la vitamina D
(colecalciferolo), fondamentale per le nostre ossa e già disponibile per 604.000 dosi in tutta la Toscana. Ai
nati nel 1951 inoltre verrà consigliato di immunizzarsi anche contro lo pneumococco. La spesa complessiva
prevista dalla Regione per tutti e tre questi vaccini per il prossimo inverno è di 4.703.736 euro. Ma se ci
fossero più richieste del preventivato, è pronta ad acquistarne altri. Manuela Plastina
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 28/10/2016
77
La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato
Arriva l'influenza ed è aggressiva «Chi è a rischio faccia il vaccino»
28/10/2016
Pag. 13 Ed. La Spezia
diffusione:82833
tiratura:124987
Anna Albertosi va in pensione I colleghi salutano la 'dottora'
- VEZZANO - QUALE posto se non il luogo dove ha trascorso gli ultimi intensi anni della sua vita
professionale? La 'dottora' Anna, come la chiamano le colleghe, va in pensione e festeggia il traguardo in
farmacia con i suoi adorati clienti. Non in un locale, non in una sala da ballo o in un ristorante rinomato, ma
dove ha stretto amicizie, servito al banco generazioni e generazioni di famiglie, conosciuto gente di
passaggio e sorriso a migliaia di persone. Anna Albertosi lunedì chiuderà le serrande della farmacia
vezzanese di Buonviaggio, comunale ma in gestione societaria a Gabriella Manzotti, non come un giorno
qualunque, ma dopo aver abbracciato i clienti che vorranno condividere con lei un curioso «open day» in
farmacia. Una farmacista eclettica, la dottoressa Anna, che va in pensione contenta, ma lascia una parte
del suo cuore nel negozio di Vezzano dove ha trascorso 17 anni felicissimi: «Anche qualche brutto
aneddoto - racconta - come le due rapine che ho subìto ma i ricordi belli sono molti di più: la sintonia con le
colleghe, l'amicizia con i clienti e tutte le esperienze che porterò affettuosamente con me». Cristina Guala
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 28/10/2016
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La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato
VEZZANO
28/10/2016
Pag. 5 Ed. Viareggio
diffusione:82833
tiratura:124987
QUESTO INVERNO sarà caratterizzato da un'influenza particolarmente aggressiva, che avrà il suo picco a
cavallo di Capodanno, tra dicembre e gennaio. Secondo gli esperti della sanità dobbiamo prepararci ad
affrontare molti giorni a letto con febbre, raffreddore, tosse e tutti i sintomi correlati. Ma guai a etichettarli
come una semplice raffreddatura di stagione: di influenza si può morire. Lo scorso anno in Toscana sono
stati registrati due decessi determinati dalle conseguenze proprio del virus influenzale, con 13 persone
finite per lo stesso motivo in terapia intensiva. Nell'inverno 2014-2015 le morti furono addirittura 23 con 61
pazienti curati in rianimazione. Sono solo i numeri accertati, cioè quei pazienti che per la gravità della loro
condizione clinica hanno avuto una diagnosi virologica precisa, a cui vanno aggiunti tutti coloro che sono
stati anche molto male, con rischi seri, ma senza necessità di ricovero. «Centinaia di migliaia di toscani
vengono colpiti ogni inverno dall'influenza in forme più o meno gravi - spiega Alessio Narstruzzi, segretario
regionale dei medici di medicina generale della Fimmg -. I nostri ambulatori vengono presi d'assalto nel
periodo del picco influenzale, aumentano le visite a domicilio e gli accessi ai pronto soccorso dove i posti
non bastano mai, per non parlare del costo sociale, delle assenze da lavoro, dell'impatto clinico». Ci sono
delle fasce particolarmente a rischio, ossia gli over 65 enni, i pazienti con patologie croniche, le donne al
secondo e terzo trimestre di gravidanza e anche i bambini: per tutti questi soggetti il vaccino antinfluenzale
in distribuzione in questi giorni nella nostra regione è gratuito e fortemente consigliato. Gli uffici della Estar
hanno acquistato per ora quasi 724 mila dosi, disponibili per i pazienti dal 2 di novembre. Per la
popolazione a rischio, vaccinarsi è importantissimo, dicono gli esperti, ma l'appello è rivolto anche agli altri,
in particolare ai familiari di chi può morire di influenza, che potrebbero portare in casa il virus, o a chi svolge
professioni al pubblico, sanitarie, coi bambini. «Il risultato ottimale - spiega l'assessore regionale alla salute
Stefania Saccardi - sarebbe vaccinare il 95% della popolazione. Il nostro obiettivo è del 75%, ben lontano
dal 52% registrato lo scorso anno, ma vicino ai traguardi raggiunti per esempio nel 2009-2010, con il 71,1%
della popolazione sottoposta all'immunizzazione». Ci si vaccina negli ambulatori dei pediatri e medici di
famiglia. Anche chi non è nel target a rischio, può acquistare la dose vaccinale in farmacia e farsela
iniettare dal proprio medico. Agli over 65 anni sarà anche proposta contestualmente la vitamina D
(colecalciferolo), fondamentale per le nostre ossa e già disponibile per 604.000 dosi in tutta la Toscana. Ai
nati nel 1951 inoltre verrà consigliato di immunizzarsi anche contro lo pneumococco. La spesa complessiva
prevista dalla Regione per tutti e tre questi vaccini per il prossimo inverno è di 4.703.736 euro. Ma se ci
fossero più richieste del preventivato, è pronta ad acquistarne altri. Manuela Plastina
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 28/10/2016
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Quest'anno l'influenza è aggressiva Vaccino gratis per i pazienti a rischio
28/10/2016
Pag. 50 Ed. Belluno
diffusione:56164
tiratura:79259
La farmacia comunale snobbata dai fornitori
CHIES D'ALPAGO - Un solo fornitore per la farmacia comunale di Chies. «In montagna nessuno vuole
venire commenta il presidente di Federfarma Roberto Grubissa - è uno dei tanti problemi delle farmacie di
qui». I disagi della sanità nelle terre alte investono anche i camici bianchi dietro il bancone. Distribuire
farmaci e misurare la pressione, nel Cadorino e in Alpago, ma anche in altre zone del Bellunese, è più
complicato che in pianura. Il caso della farmacia comunale di Chies, che dopo il bando si è ritrovata con un
solo grossista per garantire la fornitura triennale di farmaci delle fasce A e C e di quelli per cui non è
prevista la prescrizione, oltre che di parafarmaci, fitoterapici, omeopatici e cosmetici, è emblematico. E non
è raro. L'importo della fornitura era fissato in poco più di 640mila euro, alla gara, erano state invitate anche
aziende di Milano, Udine, Trento e Parma; ma è arrivata un'unica offerta, quella della Cooperativa esercenti
farmacia di Brescia. A questa, con diversi ribassi sul prezzo di vendita al pubblico, è andato l'appalto. Un
bel grattacapo, trattandosi di montagna, dove d'inverno nevica e dove le forniture due volte al giorno
diventano difficoltose. «Una volta c'era un deposito a Belluno spiega ancora Grubissa - apparteneva ad un
grossista di Treviso, ma è stato chiuso. I disagi con cui si trovano a convivere i farmacisti di montagna
coinvolgono tanti aspetti, questo è solo uno. Nelle zone disagiate assicurare la consegna due volte al
giorno, nella cattiva stagione e magari in assenza di corrente, è difficile. La mia attività si trova a Quero e
già quella zona, per alcuni fornitori, non è comoda da raggiungere. Ma quando parliamo di disagi
intendiamo anche i turni gravosi che il titolare è chiamato ad affrontare, quotidianamente,per assicurare il
servizio».
Alessia Trentin
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 28/10/2016
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CHIES D'ALPAGO
PROFESSIONI
12 articoli
28/10/2016
Pag. 27
diffusione:159849
tiratura:244697
Quadri, sculture, argille, inchiostri: artista molto popolare in Cina A 80 anni vuole spiegare la cultura del suo
Paese all'occidente
EGLE SANTOLINI
La mostra «Il mondo di Han Meilin», inaugurata ieri a Ca' Foscari e visitabile fino al 28 febbraio, in realtà ne
contiene una decina. Tale e tanta e talmente variegata è la produzione dell'artista cinese ottantenne che ce
n'è per tutti i gusti. Conviene cominciare dai grandi acquerelli dedicati agli animali? Dalle sculture d'argilla?
Dai bronzi? Dai delicati inchiostri a getto d'acqua? Magari dai dieci panda di rame che, dai cortili di Ca'
Giustiniani e di Ca' Foscari, hanno già cominciato ad affascinare i bambini? Perfino dalle squisite teiere, o
dalle sedie di legno intarsiato? Le ragioni di questa abbondanza sono essenzialmente due. Innanzitutto la
smodata produttività di Meilin: «Lavoro come un bue - si compiace e non vedo il motivo di smetter e. Sop
rattutto dopo che l'Unesco mi ha nominato artista per la pace, un'enorme responsabilità che onorerò al
meglio possibile». La seconda ragione sta invece nella funzione di porta verso l'arte cinese, o se preferite di
ponte fra Est e Ovest, che la retrospettiva ha assunto e che è stata più volte evocata, innanzitutto dal
curatore (con il cinese Zhao Li) e gran tessitore dell'operazione, l'ambasciatore Umberto Vattani. Se un
occidentale mediamente ignaro volesse capire quali sono i criteri con cui da millenni si fa arte nel Celeste
Impero, qui troverebbe insomma un punto di partenza: e ieri bisognava vedere come Han Meilin spiegasse
«la nostra idea di prospettiva, diversa dalla vostra», o come «un ideogramma inventato dai nostri antenati
parta dall'osservazione della natura, magari dal modo di muoversi di un animale, e finisca per dare origine
a un quadro astratto». Non sono mancati gesti fra la performance e il gioco di prestigio, per esempio con
una striscia di carta che evoca l'infinito, più qualche variazione sul simbolo dello yin e dello yang. Definito
un po' pomposamente «il Picasso cinese», Han Meilin ha conosciuto i campi di rieducazione ai tempi della
rivoluzione culturale, ma nella nuova era liberista di Pechino è diventato una star. In patria gli hanno
dedicato addirittura tre musei. Escono dal suo studio (e dal suo tavolo di lavoro lungo 20 metri) le poltrone
dell'Air China e le mascotte delle Olimpiadi di Pechino, le cosiddette bambole Fuwa, dotate di un certo
humour poetico e in effetti un bel po' più convincenti di altre analoghe invenzioni di marketing escogitate
ogni quattro anni (e anche più, se contiamo i Mondiali di calcio e le Expo). Se lo intervisti, come prima cosa
ti mostra le foto della sua opera più clamorosa, un colosso alto 58 metri e pesante 1320 tonnellate dedicato
a Guan Yu dio della guerra e delle arti marziali e torreggiante sul parco omonimo di Jingzhou. Gli piace
tenere un tono brillante: per esempio quando assicura che il suo polso è perfetto, la pressione pure, che ha
«solo tre denti in meno» e che i capelli sono tutti suoi e del colore originale. L'anno scorso, per una lectio
magistralis a Ca' Foscari, conquistò gli studenti distribuendo schizzi al pennarello; probabilmente la
faccenda si ripeterà stamattina quando gli verrà riconosciuta l'honorary fellowship dell'Università veneziana,
e di sicuro ha un senso che il primo lancio occidentale in grande stile di un'artista cinese molto apprezzato
da governo e connazionali parta dalla città di Marco Polo, dove lo studio delle lingue orientali non è una
necessità degli ultimi anni ma una tradizione radicatissima, e dove, a occhio, l'80 per cento di chi sale in
gondola arriva dalla Repubblica Popolare. Il mondo cambia, cambiano gli int e r l o c u t o r i e c o n o m i c i
, cambia il pubblico. Gli chiediamo quali siano, fra le 200 opere espos t e , q u e l l e che a suo parere
servirebbero meglio a spiegare i canoni orientali a un profano. Dice che non vuole rispondere alla
domanda, e che i n s o m m a c i lascia liberi di s c e g l i e r e . M e t t e p e r ò u n a c c e n t o p a r t i c o l
a r e sul rapporto fra la propria arte e l'osservazione della natura: «L'artista deve essere come un bambino
su ggeris ce - che di suo non avrebbe paura o ribrezzo né di un serpente né di un topo». Certo i suoi cavalli
e i suoi bovini, ispirati alle incisioni rupestri, in pannelli anche di notevoli dimensioni, lasciano il segno.
Come i coloratissimi galli cedroni, quasi dei multipli, espressione di slancio e vivacità. Dalla laguna la
PROFESSIONI - Rassegna Stampa 28/10/2016
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Han Meilin, conquista Venezia con la sua esuberanza creativa
28/10/2016
Pag. 27
diffusione:159849
tiratura:244697
PROFESSIONI - Rassegna Stampa 28/10/2016
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mostra andrà lontano. Ma un nuovo appuntamento con Han Meilin è fissato per l'anno prossimo, in
occasione della Biennale 2017, per un progetto legato al suo terzo museo cinese: quello di Yinchuan,
situato in mezzo al parco archeologico dei monti He Lan. Perché tutto ha avuto inizio con i disegni e gli
ideogrammi che, tanto tempo fa, qualcuno tracciò. c
Foto: Han Meilin 80 anni, ha creato le bambole Fuwa in occasione delle olimpiadi di Pechino del 2008
Foto: Tradizione Sopra, dipinto cinese di un gufo (particolare) In alto a destra, corpo di donna con calligrafia
cinese (particolare)
27/10/2016
Pag. 10 N.8 - OTTOBRE 2016
NCF
Negli ultimi anni l'industria farmaceutica ha messo in commercio diversi farmaci molto efficaci per curare
patologie oncologiche e virali (HIV, epatite C). Purtroppo sono trattamenti venduti a caro prezzo nel mondo
occidentale e per questo non accessibili né ai privati né ai sistemi sanitari. I medici si trovano di fronte a
una molecola efficace inaccessibile perché fornita dal SSN solo ai malati più gravi e quindi inaccessibile per
vie legali a quelli che non sono in pericolo di vita o di invalidità grave. Da questa situazione scaturisce la
decisione di fornire al malato la ricetta per l'acquisto e suggerire vie di approvvigionamento non controllate
e sicure come quelle ufficiali. Capita quindi sempre più spesso che i malati si organizzino in modo
indipendente per acquistare i medicinali da produttori o in farmacie di Paesi dove gli stessi sono venduti a
un prezzo decisamente inferiore, anche perché spesso si tratta di una versione generica del farmaco
branded europeo. Nel Regno Unito capita sempre più frequentemente che si formino gruppi di acquisto su
Facebook per importare direttamente farmaci da India o Australia, dove i prezzi di acquisto sono inferiori.
L'importazione di questi medicinali da parte dei singoli per uso personale sembra non infrangere nessuna
norma sull'importazione dei farmaci nel Regno Unito. Ora una sentenza della Corte di Appello di Roma
sembra rendere possibile l'acquisto diretto da parte dei singoli pazienti italiani in possesso di ricetta medica
di farmaci inaccessibili per misure di contingentamento dei costi a carico del SSN. Questa infatti potrebbe
essere la conseguenza della sentenza della Corte di appello di Roma che ha stabilito il diritto di un paziente
italiano affetto da epatite C in possesso di prescrizione medica di importare dall'India il quantitativo
necessario al trattamento della versione generica di Harvoni, associazione di molto efficace (e molto
costosa in Italia) per guarire dall'epatite C. Il caso giudiziario ha origine quando la dogana di Fiumicino
sequestra tre confezioni della versione generica di Harvoni acquistate in India da un cittadino malato "lieve"
di epatite C e per questo escluso dalla distribuzione gratuita da parte del SSN fino al 2017. Il malato
vedendo che la malattia peggiorava ha deciso di non aspettare e su ricetta medica ha acquistato il generico
a 2500 euro (in Italia la stessa terapia è venduta a 44mila euro). Il sequestro alla dogana è avvenuto
perché in Italia non si possono porre in commercio farmaci non autorizzati da Aifa o da un'altra Autorità
regolatoria europea, ma poiché in questo caso il farmaco non era destinato alla vendita, ma all'uso
personale il giudice ha deciso il dissequestro e la restituzione al paziente.
PROFESSIONI - Rassegna Stampa 28/10/2016
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Il giudice OK ad acquisti all'estero per salvarsi dai tagli del SSN
27/10/2016
Pag. 108 N.8 - OTTOBRE 2016
NCF
Il barcode che tutela farmaci e consumatori
Raccogliere la sfida della serializzazione, grazie a una soluzione modulare, rapida e essibile, in grado di
garantire la conformità normativa degli imballaggi dei farmaci in tutte le aree geografiche, è l'obiettivo di
Aesica Pharmaceuticals
Ada Reali
Le recenti direttive europee emanate in materia di medicinali falsificati stabiliscono dettagliate norme
relativamente alle caratteristiche di sicurezza degli imballaggi dei farmaci per uso umano. Obiettivo delle
normative è creare un sistema di serializzazione standard a livello europeo che consenta una tracciabilità
completa dei prodotti, ponendo così fine al fenomeno dei farmaci contraffatti attraverso misure che ne
ostacolino l'introduzione nella catena di fornitura legale, grazie all'apposizione di caratteristiche di
sicurezza, sia digitali sia fisiche, costituite da un identificativo univoco che permette di accertare l'autenticità
dei medicinali e di identificare le singole confezioni. La normativa europea va a inserirsi in una dinamica
internazionale; attualmente, infatti, sono attivi già numerosi progetti di serializzazione in diversi Stati e
Regioni. Aesica Pharmaceuticals - filiale italiana di Aesica (UK), che fa parte del Gruppo inglese Consort
Medical - per rispondere alla necessità dei nuovi adeguamenti in termini di serializzazione ha progettato
una piattaforma rapida e essibile che punta alla conformità normativa in più aree geografiche: ne abbiamo
parlato con il General Manager Dr Paolo Pizzorni. Quale sistema avete implementato per le aziende che
devono adeguarsi alle nuove direttive? Offriamo una soluzione modulare basata su una tecnologia
altamente essibile, efficiente e affidabile, che garantisce piena conformità alle varie normative in materia di
serializzazione a livello internazionale per i mercati di Cina, Corea del Sud, Brasile, Arabia Saudita,
Turchia, Argentina, Unione europea e per tutti i Paesi esteri che dovranno adeguarsi entro il 2019. La
modularità del sistema, che offre l'enorme vantaggio di essere uguale per tutti i Paesi, consente ai clienti
del settore farmaceutico di soddisfare i requisiti normativi in materia di serializzazione, nonostante varino
considerevolmente a seconda degli Stati e delle Regioni. L'elevato livello di essibilità della soluzione
consente di conservare i dati disponibili in numerosi formati che si adattano perfettamente alle norme di
ciascun Paese. Di conseguenza, i clienti hanno la possibilità di gestire localmente tutti i requisiti in materia
di serializzazione. Il nostro sistema consente di identificare ogni confezione fino alla più piccola unità di
vendita, aggregare i numeri seriali di ogni unità nel corso dei successivi stadi di confezionamento (in
fardelli, imballi, pedane), tracciare ogni singolo prodotto lungo tutto il processo, comunicare i numeri seriali
alle autorità dei Paesi clienti per consentirne l'importazione. Durante la gestione dei dati in uscita, il sistema
consente di creare qualsiasi tipologia di file richiesta, sia in base alle norme del Paese sia per soddisfare
esigenze particolari del cliente. Le fasi gestionali dei dati in ingresso e in uscita generati per i processi di
serializzazione e di aggregazione sono completamente personalizzate. Il modulo offre un usso logistico
completo e un sistema di supporto all'aggregazione che consentono ai clienti di monitorare e di tracciare
costantemente ogni singola confezione di farmaci. La serializzazione è presente sulle linee iniettabili, liquidi
orali e solidi orali. Avete già testato il sistema in alcuni mercati? Certamente, siamo attualmente impegnati
con Corea e Cina; con quest'ultima, che ha una delle normative più complesse al mondo, abbiamo iniziato
una collaborazione già nel gennaio 2014 trovandoci a sviluppare praticamente per primi delle soluzioni
completamente ex novo . È stato un test molto sfidante, perché mentre i lavori necessari erano già in corso,
perfettamente allineati con la pianificazione del progetto, il governo cinese ha deciso di anticipare la
scadenza del termine ultimo relativamente ad alcuni farmaci. Improvvisamente, quello che avevamo
pianificato come un progetto di durata annuale è stato drasticamente ridotto. Ebbene, Aesica è stata in
grado di presentare in tempi strettissimi un progetto di upgrade del gestionale in uso, ottenendo sia
l'approvazione regolatoria da parte del cliente sia quella economica da parte della casa madre, Aesica UK.
Quali sono i vantaggi derivanti dall'utilizzo della vostra soluzione? La essibilità e la velocità con cui siamo in
PROFESSIONI - Rassegna Stampa 28/10/2016
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La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato
Serializzazione
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Pag. 108 N.8 - OTTOBRE 2016
NCF
PROFESSIONI - Rassegna Stampa 28/10/2016
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La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato
grado di rispondere alle esigenze mutevoli dei partner rappresentano due importanti vantaggi offerti dalla
nostra soluzione. Dopo aver discusso e analizzato le esigenze specifiche dei clienti, Aesica fornisce loro
una risposta mediante l'avvio e l'esecuzione dei propri servizi di serializzazione in tempi record. Le nostre
linee di confezionamento presentano un livello di essibilità che consente di soddisfare numerosi requisiti in
termini di serializzazione e di codifica. Dopo aver ricevuto le informazioni (ad esempio, ordini di acquisto e
codici seriali preassegnati), la CDMO carica i dati nella propria applicazione ERP dove viene identificata
ogni singola unità di confezionamento destinata alla vendita, indipendentemente dalle dimensioni. Poiché
oggigiorno le conoscenze tecniche specialistiche rappresentano una risorsa essenziale per soddisfare le
esigenze espresse dai clienti, è necessario acquisire dimestichezza con le interfacce critiche tra i vari
aspetti scientifici e funzionali e imparare a bilanciarle allo scopo di trovare la risposta ottimale che possa
soddisfare i requisiti normativi applicabili e le richieste in termini di tecnologie commerciali avanzate. n
A esica Pharmaceuticals - filiale italiana di Aesica (UK), che fa parte del Gruppo inglese Consort Medical,
protagonista a livello globale nella produzione di farmaci protetti da brevetti e di dispositivi di
somministrazione - si occupa della fornitura di servizi di produzione e sviluppo di prodotti finiti e principi
attivi farmaceutici (Active Pharmaceutical Ingredient, API) per i propri partner del settore farmaceutico;
propone altresì una soluzione modulare che garantisce la piena conformità alle varie normative in materia
di serializzazione a livello internazionale. La società è presente sul territorio europeo con cinque
stabilimenti: Pianezza, Torino (produzione e confezionamento di specialità medicinali conto terzi), Monheim
e Zwickau (entrambi dediti al confezionamento di specialità medicinali conto terzi) in Germania,
Queenborough (centro di sviluppo formulativo) e Cramlington (sviluppo e produzione API) nel Regno Unito.
Il Gruppo Consort Medical comprende anche Bespak, società dedita alla produzione di dispositivi per la
somministrazione di farmaci, tra cui prodotti per la respirazione, l'inalazione nasale e l'iniezione, destinati a
società farmaceutiche partner, e di dispositivi per il mercato per diagnostica point-of-care (POC)
http://www.notiziariochimicofarmaceutico.it/10uqW
27/10/2016
Pag. 14 N.8 - OTTOBRE 2016
NCF
Con l'aggiornamento di una serie di domande e risposte, l'Agenzia Europea dei Medicinali (EMA) ha
chiarito la propria politica di trasparenza in merito alla pubblicazione delle informazioni sui medicinali. La
policy dell'Agenzia Europea dei Medicinali richiede che siano accessibili al pubblico la maggior quantità di
informazioni divulgabili senza ledere la protezione dei dati commerciali e dei dati personali. Per quanto
riguarda i medicinali, l'Agenzia pubblica le informazioni essenziali sui farmaci in valutazione e i rapporti di
valutazione (EPAR), oltre a rendere pubbliche le minute di tutti i meeting dei Comitati operanti all'interno di
EMA. In aggiunta, chiunque ha il diritto di chiedere a EMA l'accesso a informazioni e documenti rispettando
alcune regole e limitazioni (EMA/304162/2014). Attraverso database specifici, inoltre, è possibile trovare
informazioni sui trial clinici effettuati all'interno dell'Unione Europea (EU Clinical trial Register), sui sospetti
eventi avversi ( www.adrreports.eu ), sulle autorizzazioni alla produzione e certificati GMP e GDP
(EudraGMP). L'European Network of Centres for Pharmacoepidemiology and Pharmacovigilance
(ENCePP), coordinato da EMA, è un network di istituzioni pubbliche e organizzazioni di studi e ricerche a
contratto (CRO) coinvolte in progetti di ricerca di farmaco epidemiologia e farmacovigilanza. Il sito web di
ENCePP contiene l'EU PAS Register dove sono consultabili gli studi non interventistici post autorizzativi.
Infine è disponibile un registro on line delle autorizzazioni all'importazione parallela rilasciate da EMA.
"European Medicines Agency post-authorisation procedural advice for users of the centralised procedure"
Section 20, EMEA-H-19984/03 Rev. 63, August 2016
PROFESSIONI - Rassegna Stampa 28/10/2016
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La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato
Trasparenza dell'Agenzia Europea dei Medicinali
27/10/2016
Pag. 14 N.8 - OTTOBRE 2016
NCF
Entrerà in vigore il 1 novembre 2016 la nuova linea guida EMA riguardante la procedura di rinnovo
dell'autorizzazione all'immissione in commercio per i medicinali autorizzati nell'Unione Europea con
procedura centralizzata. La modifica più rilevante rispetto alla versione precedente (giugno 2012), riguarda
il contenuto dell' Addendum to clinical overview che dovrà analizzare in modo più dettagliato i dati di
farmacovigilanza e in particolare dovrà valutare i segnali di farmacovigilanza e i rischi potenziali o
identificati emersi nell'intervallo del rinnovo. Ci sono poi altre modifiche, di tipo più formale, quale ad
esempio l'inserimento dei riferimenti al Comitato per le Terapie Avanzate (CAT) in caso di rinnovo di questa
categoria di prodotti. "Guideline on the processing of renewals in the centralised procedure", EMEA/
CHMP/2990/00 Rev. 5, 14 July 2016
PROFESSIONI - Rassegna Stampa 28/10/2016
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Rinnovi nella procedura centralizzata
27/10/2016
Pag. 16 N.8 - OTTOBRE 2016
NCF
La Commissione europea ha pubblicato sul proprio sito il primo report triennale (2012-2015) sullo stato
della farmacovigilanza in Europa dopo l'entrata in vigore della nuova legislazione nel luglio 2012. Tra i
principali risultati ottenuti sono citati i Risk Management Plan, il miglioramento del sistema di reportistica,
l'aumento delle segnalazioni, la rivalutazione regolare del rapporto rischio-beneficio attraverso la
presentazione degli Psur (Periodic Safety Update Report) ai comitati nazionali e al Prac
(Pharmacovigilance Risk Assessment Committee), alla valutazione di referral, conduzione di ispezioni. Nel
triennio considerato sono stati valutati oltre 12mila Psur per medicinali autorizzati per via nazionale e il Prac
ha esaminato e finalizzato oltre 900 valutazioni per quelli autorizzati con procedura centralizzata. Ogni anno
invece sono state condotte circa 200 ispezioni di farmacovigilanza. In particolare i report di effetti collaterali
legati a errori medici sono aumentati da circa 4500 nel 2012 a oltre 7000 nel 2014.
PROFESSIONI - Rassegna Stampa 28/10/2016
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Risultati positivi per la FVG in Europa
27/10/2016
Pag. 16 N.8 - OTTOBRE 2016
NCF
La FDA (Food and Drug Administration) ha deciso di bloccare la vendita di detergenti antibatterici
classificati come prodotti OTC da usare con acqua e da sciacquare dopo l'uso contenenti 19 antibatterici
come triclosano (saponi liquidi) e tricarbano (saponi solidi) non riconoscendoli come GRAS/GRAE
(Generally Recognized as Safe and Effective). Nel 2013 FDA aveva chiesto ai produttori di fornire dati sulla
sicurezza e l'efficacia dei 19 ingredienti oggi sospesi dal commercio. I sospetti riguardano la comparsa di
resistenza batterica ed effetti ormonali legata all'uso prolungato dei prodotti e la mancata superiorità
rispetto al lavaggio con saponi "tradizionali" e acqua. Per le sostanze per le quali la risposta non è mai
arrivata si è così giunti alla sospensione della commercializzazione entro un anno. Diverso il destino di
benzalconio cloruro, benzetonio cloruro e cloroxilenolo (PCMX) è stato concesso un altro anno per produrre
ulteriori dati a supporto di efficacia e sicurezza.
PROFESSIONI - Rassegna Stampa 28/10/2016
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Stop ai saponi OTC con antibatterici
27/10/2016
Pag. 24 N.8 - OTTOBRE 2016
NCF
Nessun nuovo medicinale veterinario è stato approvato nell'incontro di settembre del CVMP (Comitato per i
medicinali ad uso veterinario). Via libera invece all'estensione dell'autorizzazione di Draxxin (tulatromicina),
della Zoetis Belgium SA, che sarà ora prescrivibile anche per gli ovini, e al rinnovo di Inacam, generico del
Metacam (meloxicam). È stata inoltre avviata una procedura per Zanil e denominazioni associate (generici
compresi) su richiesta della Francia che ha espresso alcune preoccupazioni sui periodi di sospensione in
bovini, ovini e caprini. In ambito di farmacovigilanza, il CVMP ha rivisto gli PSUR (le valutazioni periodiche
del rapporto beneficio-rischio di un medicinale) di Bravecto, HALOCUR, Meloxidolor, Parvoduk, Recuvyra e
Velactis concludendo che non necessitano di modifiche. In campo immunologico, il Comitato ha adottato un
documento di riessione (reection paper) indirizzato principalmente a politici e rappresentanti delle istituzioni,
per illustrare i rischi che dovrebbero essere presi in considerazione quando, in situazioni di emergenza, si
fa uso di vaccini non autorizzati. Sono stati messi altresì a disposizione dell'opinione pubblica per un
periodo di tre mesi, due documenti orientativi (concept paper): il primo propone una revisione delle linee
guida riguardanti i dati per i dossier multiceppo di vaccini inattivati contro l'inuenza aviaria (AI), febbre
catarrale degli ovini (Bluetongue) e l'Afta epizootica (FMD) mentre il secondo riesamina la nota esplicativa
(note for guidance) per l'uso di medicinali veterinari adiuvanti ad azione immunologica.
http://www.ema.europa.eu/ema/index.jsp?curl=pages/news_and_events/news/2016/09/news_
detail_002597.jsp&mid=WC0b01ac058004d5c1
PROFESSIONI - Rassegna Stampa 28/10/2016
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Le decisioni del CVMP sui medicinali veterinari
27/10/2016
Pag. 52 N.8 - OTTOBRE 2016
NCF
Gestire l'attività di audit
Le aziende titolari di autorizzazione all'immissione in commercio di farmaci sono tenute a revisionare
periodicamente il proprio sistema di farmacovigilanza e il relativo sistema di qualità
Martino Molinari
Al fine di verificare il continuo funzionamento e l'efficacia dei sistemi di farmacovigilanza aziendali i
Marketing Authorization Holder (MAH) devono pianificarne il monitoraggio tramite audit periodici. La
Direttiva 2010/84 (basi legali della farmacovigilanza) all'articolo 104 paragrafo 2 afferma infatti che "il
titolare dell'autorizzazione all'immissione in commercio effettua revisioni regolari del proprio sistema di
farmacovigilanza". E il regolamento 520/2012 (che contiene i requisiti minimi dei sistemi di qualità per lo
svolgimento delle attività di farmacovigilanza) dispone: "Con periodicità regolare sono effettuati audit basati
sui rischi per assicurare la conformità del sistema di qualità [...] e per determinarne l'efficacia". L'intero
Modulo IV delle GVP ( Good Pharmacovigilance Practice , le linee guida internazionali per le buone
pratiche di farmacovigilanza) è dedicato alla articolata conduzione degli audit. Le attività di audit in
farmacovigilanza devono accertare l'appropriatezza del sistema e verificare la sua attuazione e il suo
funzionamento, esaminando e valutando le evidenze oggettive (GVP IV.B.1). La pianificazione degli audit di
farmacovigilanza L'audit va innanzitutto pianificato, a tre livelli: tattico, strategico e operativo. Per livello
strategico si intende la pianificazione a lungo termine degli audit, che deve essere avallata e sostenuta
dall'upper management. Per livello tattico si intende la stesura di un programma di audit che stabilisca gli
obiettivi, l'entità e i limiti degli audit inclusi nel programma, che definisca in definitiva lo scopo di ciascun
audit (cioè quali attività o processi ci si propone di verificare) . La pianificazione a livello operativo produce
infine l' audit plan specifico per un singolo audit, la descrizione dettagliata di come esso sarà condotto. In
ogni fase di pianificazione dell'audit è importante individuare le parti che più facilmente mettono a rischio la
bontà del sistema e dare la precedenza a quelle dai possibili esiti peggiori, impostando dunque una priorità
basata sul rischio . L'approccio basato sul rischio (GVP IV.B.2) è infatti teso a individuare le aree più
delicate del sistema di farmacovigilanza. Il rischio è definito come la probabilità che avvenga un evento e
che questo impatti sul raggiungimento degli obiettivi, tenendo conto della severità dei suoi esiti e della
probabilità che non venga altrimenti identificato. Nel contesto della farmacovigilanza l'obiettivo primario è
valutare il rischio per la salute pubblica. La valutazione del rischio deve essere sempre documentata in
modo adeguato nei tre livelli di pianificazione degli audit di farmacovigilanza all'interno dell'organizzazione.
Se il rischio viene determinato come alto per un dato processo, l'audit andrebbe effettuato almeno ogni
anno. Ogni due anni in presenza di un rischio medio e ogni tre per un rischio basso. Una volta pianificati gli
audit non vanno effettuati a sorpresa: la programmazione va notificata a tutti gli interessati, specificando
quali aspetti l'audit prenderà in considerazione. Il management deve sempre informare la Qualified Person
for Pharmacovigilance (QPPV) degli audit di farmacovigilanza e la stessa QPPV deve essere in grado di
pianificare un audit quando le circostanze lo richiedono (GVP I.C.1.1). Cosa tenere d'occhio A seconda
delle dimensioni dell'azienda e della complessità del sistema di farmacovigilanza si può decidere di
concentrare un audit solo su una parte definita del sistema. In ogni caso il sistema dovrà essere sottoposto
ad audit nella sua interezza , ma non è necessario che avvenga tutto contemporaneamente. La priorità va
sempre assegnata in linea con l'approccio basato sul rischio. In particolare i temi che un audit deve
prendere in considerazione sono specificati negli articoli 8, 10, 11 e 12 del Regolamento 520/2012: il
Sistema di qualità, la gestione delle risorse umane, la gestione della conformità, la gestione delle
registrazioni e la conservazione dei dati. Le attività e le competenze del personale che si occupa di FV
saranno sempre controllate . Il 520/2012, Articolo 10 paragrafo 3 , afferma: "Il personale che partecipa alle
attività di farmacovigilanza riceve una formazione iniziale e continua in relazione al suo ruolo e alle sue
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responsabilità. Il titolare dell'autorizzazione all'immissione in commercio conserva i piani e le registrazioni
della formazione per documentare, mantenere e sviluppare le competenze del personale e li mette a
disposizione in caso di audit o ispezione" . Le responsabilità della QPPV rispetto agli audit sono esplicitate
nel Modulo I delle GVP. Inoltre la QPPV deve fornire agli auditor informazioni pertinenti alla valutazione del
rischio, incluse informazioni sullo status delle azioni correttive e preventive (GVP IV.C.1.1.1). Ogni audit
può e deve occuparsi strettamente di ciò che si proponeva di verificare in base alle valutazioni effettuate in
fase di pianificazione. Ogni auditor seguirà dunque una checklist specifica, che spesso include numerosi
aspetti, a partire dalla struttura dell'organizzazione generale aziendale (inclusi i processi di business) e di
quella specifica di farmacovigilanza . Una delle attività principali della farmacovigilanza consiste nella
raccolta e nella gestione dei casi: l'auditor potrà verificare processi di ricevimento dall'esterno (inclusi gli
studi clinici) e di ricerca attiva in letteratura scientifica, il triage delle diverse tipologie di casi, la loro gestione
e valutazione medica, la codifica degli eventi avversi e la revisione della codifica stessa, il data entry nel
database di farmacovigilanza, la reportistica relativa ai casi. Fino all'analisi statistica e del segnale e alla
sottomissione di PSUR. In ogni caso un auditor, vorrà visionare le procedure aziendali , le work instruction
e i diagrammi di usso dei processi di lavoro al fine di verificarne l'accuratezza di esecuzione . La gestione
della qualità è sempre oggetto di audit, per tutti i processi di volta in volta considerati. Una buona
archiviazione è essenziale per fornire all'auditor tutta la documentazione che comprova il lavoro svolto.
Altre aree tra quelle che possono essere oggetto di audit sono le questioni di etichettatura del farmaco e gli
accordi con le parti terze (il distributore, il produttore, gli eventuali altri servizi) . L'audit verificherà che tutte
le attività siano condotte in accordo alle legislazioni vigenti e alle GVP. Reporting Il sistema che viene
sottoposto ad audit può essere conforme oppure no a ciò che l'auditor, legislazione alla mano, si attendeva
di trovare in relazione ai criteri di audit inizialmente stabiliti. Ogni risultato della valutazione delle prove
raccolte dall'audit contrarie ai criteri di audit è definito " audit finding ", o deviazione . I finding devono
essere documentati a cura dell'auditor nell'audit report e tempestivamente comunicati al management
responsabile (GVP I.B.12) . Il processo di audit deve inoltre prevedere i meccanismi per comunicare i
finding a chi ha subito l'audit e deve essere possibile ricevere un feedback. I finding devono essere elencati
nell'audit report e devono essere classificati al fine di indicare la loro relativa criticità di impatto sul sistema
di farmacovigilanza, sui processi o parte di processi. Ogni deviazione può essere classificata in tre tipologie
(IV.B.2.3.2). Critica : debolezza fondamentale in uno o più processi o pratiche che inuiscono negativamente
sull'intero sistema di farmacovigilanza, sui diritti, la sicurezza o il benessere dei pazienti, o che si configura
come potenziale rischio per la salute pubblica, o rappresenta una seria violazione degli applicabili requisiti
regolatori. Una deviazione critica andrebbe risolta in meno di tre mesi . Maggiore : debolezza significativa
che potrebbe inuire negativamente sugli ambiti elencati poco sopra. Andrebbe risolta indicativamente entro
6 mesi . Minore : debolezza in una parte di uno o più processi che non si prevede impatterà negativamente
sull'intero sistema di farmacovigilanza né sui diritti, la sicurezza o il benessere dei pazienti. Una deviazione
minore indica semplicemente la necessità di migliorare le condizioni, le pratiche e i processi; andrebbe
risolta entro un anno . Gli audit report fanno parte del sistema di qualità e vanno conservati (GVP I.11) . Il
Regolamento 520/2012, articolo 3 paragrafo 5 , afferma che "un elenco di tutti gli audit programmati e
completati" va conservato nel fascicolo di farmacovigilanza ( Pharmacovigilance System Master File ,
PSMF) e che d'altra parte (Articolo 5) il PSMF va conservato e reso disponibile per i successivi audit. La
lista deve includere le date e deve documentare i risultati dei singoli audit. CAPA Come conseguenza del
monitoraggio della performance e dell'efficacia del sistema di farmacovigilanza (incluso quindi l'utilizzo di
audit) devono essere implementate azioni correttive e preventive (CAPA) quando ritenute necessarie (GVP
I.B.12) . Le CAPA, in particolare, dopo un audit sono le azioni che vengono messe in atto per rimediare alle
deviazioni individuate dall'audit stesso. Le deviazioni maggiori e critiche vanno scritte in una nota e questa
nota va inserita nel PSMF. La direttiva 2010/84, articolo 104 paragrafo 2, specifica che "il titolare
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dell'autorizzazione inserisce una nota con i principali risultati della revisione nel documento di riferimento
del sistema di farmacovigilanza e, basandosi sui risultati della revisione, agisce affinché venga elaborato e
attuato un piano d'azione correttivo appropriato. Una volta che le azioni correttive sono state pienamente
realizzate, la nota può essere rimossa" . È dunque responsabilità del MAH assicurare la messa in atto un
adeguato piano che descriva le azioni correttive e preventive che saranno realizzate (IV.C.2.1). Occorre
sempre evidenza oggettiva (documentale) che le implementazioni necessarie siano effettivamente
avvenute. Alla QPPV devono essere notificati gli audit findings rilevanti al sistema di farmacovigilanza in
EU, indipendentemente da dove l'audit sia stato condotto; in caso di grandi aziende l'audit potrebbe infatti
essere avvenuto presso la filiale in un altro stato rispetto all' headquarter dove eventualmente si trova la
QPPV (GVP I.C.1.1.). A seconda dei casi potrebbe essere necessario un audit di follow up per verificare
che le deviazioni individuate dal primo audit siano state successivamente corrette (GVP I.B.12) . n
L'AUDITOR Gli auditor devono essere persone adeguatamente preparate per il loro ruolo (GVP IV B.3.1.1
e .2). Il management deve inoltre assicurare che siano indipendenti e non soggetti a interferenze. L'audit
infatti non può essere condotto da personale coinvolto nelle attività da controllare, come sottolinea anche
l'Articolo 13 del regolamento 520/2012, paragrafo: "Gli audit sono effettuati da persone che non hanno
implicazioni o responsabilità dirette nelle questioni o nei processi oggetto dell'audit". Gli audit hanno un
costo per l'azienda, che può anche essere considerevole. Ma garantiscono l'aderenza alle normative
vigenti. Inoltre affidarsi a un auditor esperto (interno o esterno) è di solito un momento di crescita del
personale che subisce l'audit e di reale miglioramento del lavoro svolto assicurando in definitiva un miglior
esito dei processi aziendali e di conseguenza del prodotto. Il fine ultimo dell'audit è il miglioramento della
qualità: cioè correggere e migliorare le strutture e i processi, quando necessario. La responsabilità per
l'operatività e l'efficacia del sistema di farmacovigilanza è dell'organizzazione che gestisce il sistema, il
MAH, in questo caso (GVP IV.B.3.2). Se l'azienda decide di affidarsi a un auditor esterno, la preparazione
della valutazione del rischio, la strategia di audit, il programma di audit e il coinvolgimento individuale dello
staff devono essere specificati al fornitore del servizio da parte dell'organizzazione, per iscritto. Così come
anche lo scopo e gli obiettivi dell'audit. È responsabilità dell'azienda ottenere e documentare l'assicurazione
dell'indipendenza e dell'obiettività del fornitore del servizio di audit. Da parte sua l'auditor esterno è tenuto a
operare seguendo le parti rilevanti del Modulo IV delle GVP, relativo alla conduzione degli audit.
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Nel pianificare gli audit e determinarne la frequenza ogni azienda deve osservare il proprio sistema in modo
critico e individuare le aree dove è più alto il rischio che si possano verificare problemi. Alcuni esempi di
alto rischio comprendono cambiamenti importanti di una situazione fino a quel momento consolidata: per
esempio novità nella legislazione oppure nei ruoli chiave del management aziendale, significative
implementazioni di nuove procedure o riorganizzazioni radicali del sistema del sistema di farmacovigilanza
dovute a fusioni tra aziende o acquisizioni. Lo staff di farmacovigilanza deve essere personale esperto,
adeguatamente formato e trainato: un eccessivo turnover, scarsità di training o aumenti importanti del
volume di lavoro possono costituire un rischio rilevante. Se vengono identificate lacune riguardanti specifici
processi di farmacovigilanza (per esempio in seguito a ispezioni, precedenti audit o per semplice buona
pratica di controllo qualità) esse costituiscono indubbiamente un rischio per il buon funzionamento del
sistema. Se un MAH immette per la prima volta un prodotto sul mercato tutto il sistema va da considerato
ad alto rischio, fino ad avvenuta verifica. L'approccio basato sul rischio deve includere anche il controllo dei
sistemi informatici rilevanti per le attività di farmacovigilanza, in primo luogo il database dedicato. Un
cambiamento in una delle funzioni di supporto, come l'Information Technology, potrebbe impattare
negativamente sui processi di farmacovigilanza. Un sistema di audit ben impostato previene le potenziali
criticità individuandole prima che accadano, basandosi sulla valutazione del rischio che possano accadere.
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LE AREE DI RISCHIO
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Il farmaceutico "vola"
L'Italia conferma il suo ruolo tra i leader europei del settore, grazie anche alle industrie del Mezzogiorno
che nel 2015 hanno contribuito a creare 600 milioni di euro di valore aggiunto
per quanto riguarda il commercio estero. Basti pensare che tre regioni del Centro Italia (Toscana, Marche e
Lazio) rappresentano da sole il 45,5% delle importazioni farmaceutiche e più del 57% delle esportazioni;
ma il Mezzogiorno dal canto suo rappresenta comunque il 10% dell'interscambio commerciale settoriale del
Paese. Le regioni trainanti per il comparto sono Abruzzo, Puglia, Campania e Sicilia, ma anche altri territori
vantano ormai qualificate presenze scientifiche e aziendali, come esempio la Sardegna, che nel campo
delle biotecnologie, della genetica e della genomica può considerarsi un'area con cluster e competenze,
studi e produzioni di eccellenza anche a livello internazionale (vedi box "La filiera farmaceutica nelle regioni
italiane") . La mappa del farmaceutico nel Mezzogiorno La ricerca di SRM ha mappato l'intero comparto
meridionale, mettendo in luce dati interessanti: sono 14 i Gruppi italiani ed esteri di medie e grandi
dimensioni insediati al Sud. Gli investimenti attuati negli ultimi anni in diversi stabilimenti, soprattutto di
multinazionali, per innovazioni di processi e prodotti sono stati rilevanti. In Abruzzo, Puglia, Campania,
Sicilia e Sardegna i maggiori siti delle multinazionali e molti impianti minori guidati da operatori meridionali,
sono ormai inseriti da anni in organismi distrettuali di ricerca con la partecipazione di Università, dei loro
Dipartimenti e di altri centri come ad esempio il CNR. La filiera farmaceutica presente nell ' Italia
meridionale - sia pure con varia densit à numerica di aziende e produzioni nelle singole regioni - è
senz'altro in crescita, anche se si registra ancora una non sufficiente capacità di fare sistema. Il
farmaceutico del Mezzogiorno risente dell'assenza di una concentrazione di attività farmaceutiche delle
dimensioni di quelle ad esempio di Lombardia o Lazio, ma evidenzia nel complesso una integrazione
intersettoriale e interregionale in linea con quella tipica di altre aree del Paese. La ricerca infine evidenzia
che ogni 100 euro di produzione farmaceutica genera in Italia - in media regionale - altri 302 euro di VA (di
cui 106 euro in altri settori della stessa regione ed i restanti 196 euro nelle altre regioni), e nel Mezzogiorno
in media regionale altri 440 euro di VA (di cui 44 euro in altri settori della regione e 396 euro nelle altre
regioni). Il settore biotech in Italia Se quello del Sud, e quello italiano in generale, è un settore farmaceutico
che innova, la ricerca SRM mette in evidenza che il principale cambiamento che si è verificato in riferimento
alle attività di Ricerca&Sviluppo consiste nell'utilizzo di sostanze di originale naturale come enzimi, recettori
cellulari e proteine, per la produzione di farmaci. L'uso delle biotecnologie ha l'obiettivo di rendere i nuovi
farmaci più salutari, più selettivi e più adatti alle cure di specifiche patologie , generando al tempo stesso
minori effetti collaterali. A partire dalla fine degli Anni '70 sono sorte in tutto il mondo migliaia di imprese
biotech e l'industria biotecnologica si è affermata come uno dei comparti a maggiore potenzialità di
sviluppo. Da diversi anni questo settore è considerato strategico per lo sviluppo dell'economia italiana e i
dati e le stime riportano sempre un andamento positivo. Le maggior parte delle imprese biotech italiani
operano nel red biotech (circa il 54% del campione), e cioè nella cura della salute in campo terapeutico,
diagnostico e preventivo. Sono più del doppio delle imprese che operano nel white biotech (applicazioni
industriali e salvaguardia dell'ambiente, che si collocano al secondo posto con il 24%). Seguono le imprese
GPTA (quelle che utilizzano tecnologie basate sulla genomica, sulla proteomica e sulle tecnologie
abilitanti), che rappresentano il 13% del totale e, infine, le green biotech (9%), cioè quelle che operano nel
settore agroalimentare, in riferimento al miglioramento sia dei processi che dei prodotti. Secondo
Farmindustria , il settore del farmaco biotech riporta un andamento più che positivo nel nostro Paese, e
questo dato è ancora più significativo in un paese come l'Italia, che dal punto di vista burocratico e
normativo presenta una serie di svantaggi competitivi. Ma nonostante problematiche come l'inefficienza
della burocrazia, l'elevata pressione fiscale, la complessità della normativa fiscale e del lavoro o l'instabilità
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Produzione ed export
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del quadro regolatorio, il settore del farmaco biotech è riuscito a crescere. Si rileva infatti che le 199
imprese operanti nel settore hanno raggiunto un fatturato pari a 7.302 milioni di euro (in crescita del 4,3%
rispetto all'anno precedente), hanno riportato un aumento del numero di addetti alla ricerca (+0,4 rispetto
all'anno precedente) e una crescita del 3,3% degli investimenti in attività di R&S (investimenti che hanno
raggiunto la somma di 563 milioni di euro). La Lombardia è la regione dove si concentra la maggior parte
delle imprese e delle realtà del farmaco biotech: vanta infatti 90 tra sedi legali, amministrative, impianti di
produzione e centri di ricerca). Seguono il Lazio (37 sedi), la Toscana (26 sedi), il Piemonte (22 sedi) e
l'Emilia Romagna (21 sedi). La prima regione del Sud che troviamo in classifica è la Campania, che con 13
sedi è al sesto posto. La ricerca SRM si è conclusa con una serie di interviste ai maggiori stakeholder del
mercato, per fare un quadro della situazione dal loro punto di vista, e chiedere delle previsioni per il futuro.
Il presidente di Farmindustria, Massimo Scaccabarozzi, ha sottolineato l'importanza dell'innovazione e degli
investimenti in Ricerca&Sviluppo, sottolineando che «La voglia di credere nell'Italia non è mai stata così
forte come in questi anni, anche a livello internazionale. Noi che siamo hub produttivo, vogliamo diventarlo
anche per la R&S. Con le carte in regola che nascono dalle eccellenze che si sono affermate in questi anni.
Il primo farmaco al mondo a base di cellule staminali è italiano, così come il primo farmaco di terapia genica
"ex-vivo". E da poco un'altra terapia genica nata in Italia è stata approvata dall'Agenzia regolatoria europea
(EMA), portando a 3 il numero di queste terapie nate nel nostro Paese, su 6 attualmente utilizzate in
Europa». Il settore è in piena trasformazione, non solo nell'ambito della ricerca. Le aziende infatti
modernizzano processi, lanciano nuovi prodotti, fanno investimenti nella sostenibilità ambientale, nei
modelli organizzativi, si aprono sempre di più ai mercati esteri, da quelli più grandi a quelli di nicchia. E che
ruolo può avere il Mezzogiorno? «Dal 2012 Farmindustria ha avviato il roadshow "Innovazione e
Produzione di Valore", per comunicare il valore della farmaceutica in Italia. Fino a oggi quattro tappe si
sono svolte nelle regioni del sud, proprio a dimostrare l'importanza anche delle regioni del mezzogiorno per
lo sviluppo dell'industria. Nel sud ci sono imprese multinazionali che producono ed esportano in tutto il
mondo, con standard di eccellenza; e aziende italiane grandi e piccole che crescono, sempre più integrate
in network internazionali. Un patrimonio industriale che affonda le sue radici nella qualità delle competenze,
nella collaborazione pubblico-privato, nella disponibilità, essibilità e generosità delle persone che popolano
e danno vita ai nostri impianti. In questa fase c'è un'opportunità in più: attrarre studi clinici, per i quali ogni
anno nel mondo le imprese investono circa 75 miliardi di dollari. Abbiamo già le infrastrutture necessarie:
solide competenze scientifiche, eccellenze nell'industria, nelle università, qualità dei ricercatori. Investire in
studi clinici significa rendere disponibili terapie innovative per i pazienti; offrire possibilità di crescita
professionale a medici e ricercatori, incrementando la nostra competitività scientifica. Nel 2018 diventerà
operativo il regolamento europeo che disciplina gli studi clinici. Il sistema della ricerca deve saper cambiare
passo e adattarsi al nuovo contesto per essere attrattivo con semplificazioni delle procedure e rispetto dei
tempi per le autorizzazioni. Per imprese e istituzioni, nazionali e locali, questo sarà un passaggio
fondamentale per portare capitali in Italia e nelle regioni del Sud» . n
ALCUNI NUMERI DELLA PRESENZA NEL MEZZOGIORNO Il valore aggiunto delle imprese del farmaco
al Mezzogiorno nel 2015 è di circa 600 milioni di euro. Rappresenta circa il 6% degli addetti diretti ed il 15%
degli indiretti di tutta la filiera nazionale. Il Mezzogiorno rappresenta circa il 10% dell'interscambio
commerciale settoriale del Paese. In Abruzzo, Puglia, Campania, Sicilia e Sardegna i siti maggiori e molti
impianti minori guidati da operatori meridionali, sono ormai inseriti da anni in organismi distrettuali di ricerca
con la partecipazione di Università e altri centri come ad esempio il CNR. Valore aggiunto (mln di euro)
Fatturato (mln di euro) N. unità Locali N. imprese N. occupati Investimenti in R&S (mln di euro) Addetti R&S
Export (mln di euro) Import TPA - Traffico di perfezionamento attivo (mln €) ITALIA MEZZOGIORNO
PESO% 9.213 28.450 759 306 63.500 1.415 6.100 21.872 22.106 4.033 599 1.081 125 50 3.600 60 170
2.282 2.131 223 Fonte: dati al 2015, Farmindustria, ISTAT, Movimprese, Prometeia, stime SRM (dalla
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La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato
relazione "Un Sud che innova e produce", Silvio Capasso, SRM ) 6,5% 3,8% 16,5% 16,3% 5,7% 4,2%
2,8% 10,4% 9,6% 5,5%
LA FILIERA FARMACEUTICA NELLE REGIONI ITALIANE La filiera è concentrata su alcuni cluster
appartenenti soprattutto a regioni del Centro Nord. Lombardia, Lazio, Piemonte, Emilia Romagna, Marche e
Toscana assorbono: - più dell'83% degli addetti diretti e della produzione; - l'80% delle esportazioni; - l'87%
degli investimenti in R&S. La presenza di cluster di alta specializzazione è elemento di contesto
fondamentale per sviluppare poli farmaceutici a elevata concentrazione territoriale. Nel Mezzogiorno
esistono alcuni poli, con una presenza comunque significativa nelle aree abruzzese,
napoletana/salernitana, barese/brindisina e nella Sicilia orientale, dove detti fattori di agglomerazione, già
esistono o hanno prospettive positive.
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Il farmaceutico "vola"
L'Italia conferma il suo ruolo tra i leader europei del settore, grazie anche alle industrie del Mezzogiorno
che nel 2015 hanno contribuito a creare 600 milioni di euro di valore aggiunto
Micaela Terzi
Uno sguardo al futuro di terapia genica "ex-vivo". E da poco un'altra terapia genica nata in Italia è stata
approvata dall'Agenzia regolatoria europea (EMA), portando a 3 il numero di queste terapie nate nel nostro
Paese, su 6 attualmente utilizzate in Europa». Il settore è in piena trasformazione, non solo nell'ambito
della ricerca. Le aziende infatti modernizzano processi, lanciano nuovi prodotti, fanno investimenti nella
sostenibilità ambientale, nei modelli organizzativi, si aprono sempre di più ai mercati esteri, da quelli più
grandi a quelli di nicchia. E che ruolo può avere il Mezzogiorno? «Dal 2012 Farmindustria ha avviato il
roadshow "Innovazione e Produzione di Valore", per comunicare il valore della farmaceutica in Italia. Fino a
oggi quattro tappe si sono svolte nelle regioni del sud, proprio a dimostrare l'importanza anche delle regioni
del mezzogiorno per lo sviluppo dell'industria. Nel sud ci sono imprese multinazionali che producono ed
esportano in tutto il mondo, con standard di eccellenza; e aziende italiane grandi e piccole che crescono,
sempre più integrate in network internazionali. Un patrimonio industriale che affonda le sue radici nella
qualità delle competenze, nella collaborazione pubblico-privato, nella disponibilità, essibilità e generosità
delle persone che popolano e danno vita ai nostri impianti. In questa fase c'è un'opportunità in più: attrarre
studi clinici, per i quali ogni anno nel mondo le imprese investono circa 75 miliardi di dollari. Abbiamo già le
infrastrutture necessarie: solide competenze scientifiche, eccellenze nell'industria, nelle università, qualità
dei ricercatori. Investire in studi clinici significa rendere disponibili terapie innovative per i pazienti; offrire
possibilità di crescita professionale a medici e ricercatori, incrementando la nostra competitività scientifica.
Nel 2018 diventerà operativo il regolamento europeo che disciplina gli studi clinici. Il sistema della ricerca
deve saper cambiare passo e adattarsi al nuovo contesto per essere attrattivo con semplificazioni delle
procedure e rispetto dei tempi per le autorizzazioni. Per imprese e istituzioni, nazionali e locali, questo sarà
un passaggio fondamentale per portare capitali in Italia e nelle regioni del Sud» . n
LA FILIERA FARMACEUTICA NELLE REGIONI ITALIANE La filiera è concentrata su alcuni cluster
appartenenti soprattutto a regioni del Centro Nord. Lombardia, Lazio, Piemonte, Emilia Romagna, Marche e
Toscana assorbono: - più dell'83% degli addetti diretti e della produzione; - l'80% delle esportazioni; - l'87%
degli investimenti in R&S. La presenza di cluster di alta specializzazione è elemento di contesto
fondamentale per sviluppare poli farmaceutici a elevata concentrazione territoriale. Nel Mezzogiorno
esistono alcuni poli, con una presenza comunque significativa nelle aree abruzzese,
napoletana/salernitana, barese/brindisina e nella Sicilia orientale, dove detti fattori di agglomerazione, già
esistono o hanno prospettive positive. Fonte: elaborazioni SRM (dalla relazione "Un Sud che innova e
produce", Silvio Capasso, SRM)
ALCUNI NUMERI DELLA PRESENZA NEL MEZZOGIORNO Il valore aggiunto delle imprese del farmaco
al Mezzogiorno nel 2015 è di circa 600 milioni di euro. Rappresenta circa il 6% degli addetti diretti ed il 15%
degli indiretti di tutta la filiera nazionale. Il Mezzogiorno rappresenta circa il 10% dell'interscambio
commerciale settoriale del Paese. In Abruzzo, Puglia, Campania, Sicilia e Sardegna i siti maggiori e molti
impianti minori guidati da operatori meridionali, sono ormai inseriti da anni in organismi distrettuali di ricerca
con la partecipazione di Università e altri centri come ad esempio il CNR. Valore aggiunto (mln di euro)
Fatturato (mln di euro) N. unità Locali N. imprese N. occupati Investimenti in R&S (mln di euro) Addetti R&S
Export (mln di euro) TPA - Traffico di perfezionamento attivo (mln €) Fonte: dati al 2015, Farmindustria,
ISTAT, Movimprese, Prometeia, stime SRM (dalla relazione "Un Sud che innova e produce", Silvio
Capasso, SRM )
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Produzione ed export
PERSONAGGI
4 articoli
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Pag. 124 N.10 - ottobre 2016
Largo Consumo
diffusione:4534
tiratura:5200
Una carriera tra qualità e ricerca
Il giusto titolo di laurea permette di fare il ricercatore in industrie farmaceutiche o l'addetto alla qualità e
sicurezza in ambito agroalimentare.
Robert Hassan
Percorso di lettura: www.largoconsumo.info/FarmacoParafarmaco uone prospettive in azienda dal punto di
vista della carriera dei laureati in farmacia, soprattutto per le prospettive come addetto ai reparti controllo
qualità e sicurezza nella filiera agroalimentare e per l'area research & development nell'area chimicofarmaceutica. Le sue competenze possono essere impiegate anche in un settore sempre più complesso
come quello della regolazione brevettuale, all'interno di laboratori di analisi e nelle aziende sanitarie
pubbliche. L'addetto ai reparti controllo qualità e sicurezza, oltre a controllare la qualità dei prodotti,
assicura anche il rispetto degli standard e delle leggi nazionali e internazionali, l'applicazione e il rispetto di
standard ambientali e di norme inerenti la sicurezza e la salute dei dipendenti. È una figura emergente che
si coordina con la funzione logistica/acquisti per definire i requisiti di qualità dei fornitori esterni. Inoltre si
occupa di definire le procedure di qualità congiuntamente con le linee operative, di approntare e mantenere
i sistemi di controllo di qualità e la relativa documentazione. Il suo ruolo si è evoluto negli ultimi anni: si è
passati dal controllo e assicurazione qualità alla sua gestione che significa inserire nel sistema qualità tutte
le altre normative che richiedano delle metodologie operative di monitoraggio. Questo professionista, che
spesso ha un budget gestito autonomamente per poi renderne conto alla direzione, è chiamato a valutare
le specifiche di prodotto sia dei fornitori che dell'azienda stessa nonché i requisiti dei clienti, anche
attraverso la realizzazione di un sistema di rilevazione di customer satisfaction. Effettua report e, nello
specifico, si concentra sulla soddisfazione del cliente. Fissa gli obiettivi di qualità, partecipa alla
realizzazione di un sistema di customer relation management, mantiene e diffonde a tutti i livelli la
consapevolezza del contesto del business aziendale, della profittabilità e del rispetto dei budget. Tra gli altri
sbocchi in azienda per laureati in farmacia spicca l'area research and development: si occupa
essenzialmente della definizione, implementazione e gestione dei processi organizzativi connessi
all'innovazione dei prodotti farmaceutici, del coordinamento e supervisione delle attività di analisi e di
progettazione dell'architettura del processo di innovazione. Il responsabile research and development
nell'area farmaceutica è chiamato alla definizione di idee di nuovi prodotti, alle modalità di selezione del
portafoglio progetti, alla cura dei rapporti per lo sviluppo di sinergie con le università, clienti, fornitori e centri
di ricerca. Questa figura professionale emergente concorre a identificare specifiche opportunità di
finanziamento e definisce le modalità di allocazione delle risorse sia per i progetti di sviluppo di nuovi
prodotti per il medio-lungo periodo, sia per i progetti di miglioramento delle piattaforme di prodotto
specifiche dell'azienda. Garantisce, inoltre, conoscenze aggiornate delle tecnologie che interessano i
prodotti farmaceutici e i processi aziendali. La formazione di base del responsabile research and
development è, dunque, di tipo tecnico-scientifico. È un ruolo che essenzialmente applica tecniche di
monitoraggio dell'attività di testing sul prototipo realizzato, contribuendo al processo di individuazione delle
conoscenze e delle parti del prodotto da proteggere, evidenziando i problemi e le criticità tecnicorealizzative al fine di verificarne la brevettabilità. Possiede generalmente capacità inerenti la gestione delle
risorse finanziarie e materiali e le metodologie di gestione e coordinamento delle risorse umane e dei team
di progetto. «I laureati in Farmacia possono ambire a percorsi formativi che li introducono a ricoprire diverse
mansioni afferma Massimo Scaccabarozzi , presidente di Farmindustria -, tra le quali quella di informatore
scientifico del farmaco, nel rispetto dei piani di studio ed esami richiesti dai decreti di recepimento della
normativa europea, nonché dalla legislazione nazionale, che regolano questa particolare figura
professionale. Non è tuttavia l'unico percorso: con un'adeguata formazione oggi troviamo laureati in
PERSONAGGI - Rassegna Stampa 28/10/2016
101
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RISORSE UMANE LAUREATI IN FARMACIA
27/10/2016
Pag. 124 N.10 - ottobre 2016
Largo Consumo
diffusione:4534
tiratura:5200
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farmacia in diverse funzioni, da quelle in ambito produttivo a quelle in ambiti più specifici come aspetti
regolatori, di marketing, di accesso alle terapie e non ultimo anche in funzioni all'interno delle direzioni
mediche e di ricerca e per attività di supporto nella realizzazione di studi clinici. Lo stesso vale per la più
specifica laurea in Chimica e Tecnologie Farmaceutiche che può avviare i giovani ancor più facilmente in
posizioni legate alle attività produttive». «Sono indispensabili molte competenze al neolaureato in Farmacia
perché la gestione del farmaco richiede una preparazione specifica in un'azienda produttrice - aggiunge
Annarosa Racca , presidente di Federfarma -. Sono necessarie anche competenze di tipo economico che
ultimamente le facoltà di farmacia stanno inserendo nei piani di studi. I laureati in Farmacia inoltre hanno
molti sbocchi lavorativi: nelle aziende, nell'informazione scientifica, nell'università e nella ricerca». È
chiamato a valutare le specifiche di prodotto dei fornitori e dell'azienda stessa IL MANAGER ADDETTO AL
CONTROLLO QUALITÀ NELLE FILIERE AGROALIMENTARE E FARMACEUTICA Mansioni: • controlla la
qualità dei prodotti e assicura il rispetto degli standard e delle leggi nazionali e internazionali • assicura
l'applicazione e il rispetto di standard ambientali e di norme inerenti la sicurezza e la salute dei dipendenti
Competenze e studi: • deve avere laurea in Farmacia, conoscenza standard del SA 8000, doti
organizzative, analisi e sintesi, precisione, capacità di coinvolgere e motivare e conoscere bene le
normative del settore Retribuzione: • in media variabile dai 45.000 ai 70.000 euro lordi annui • i livelli
retributivi dipendono molto dal settore aziendale e dalla seniority. Lo stesso vale per la parte variabile. a
discrezione della politica aziendale Fonte: elab. dell'autore Largo Consumo
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QS - QuotidianoSanita.it
Antibiotico resistenza. Mandelli (Fi): "Serve un intervento immediato a
livello globale, o entro il 2050 sarà problema devastante"
E' quanto chiede Forza Italia in una mozione, a prima firma del vicepresidente della commissione Bilancio
del Senato, in vista della Giornata europea degli antibiotici del 18 novembre. "L'Italia é uno dei paesi
europei che usa più antibiotici e la conseguenza é che i batteri resistenti agli antibiotici sono in crescita".
27 OTT - "Contro il fenomeno delle resistenze batteriche agli antibiotici servono maggiori risorse per le
strutture di ricerca e concorsi finalizzati allo studio di nuove molecole ad attività antibatterica, maggiore
protezione del consumatore dai rischi derivanti dall'uso di antibiotici nella filiera alimentare, iniziative per il
miglioramento delle condizioni igieniche in tutti gli ambiti e per responsabilizzare il cittadino sull'uso degli
antibiotici". E' quanto chiede Forza Italia in una mozione, a prima firma del senatore Andrea Mandelli, in
vista della Giornata europea degli antibiotici del 18 novembre. "L'Italia é uno dei paesi europei che usa più
antibiotici - spiega Andrea Mandelli - e la conseguenza é che i batteri resistenti agli antibiotici sono in
crescita. E' un'emergenza sanitaria che abbiamo già portato all'attenzione dei ministri Lorenzin e Giannini.
In futuro questo fenomeno potrebbe complicare il ricorso alla chirurgia e a altre terapie. E senza un
intervento immediato e coordinato a livello globale, l'antibioticoresistenza diventerà entro il 2050 un
problema devastante, capace di causare un numero di vittime stimato in 10 milioni l'anno. Ecco perché gli
Usa hanno istituito già da due anni una task force per arginare il problema, ed ecco perché bisogna
intervenire subito e calendarizzare la mozione urgentemente in Aula", conclude. 27 ottobre 2016 ©
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Antibiotico resistenza. Mandelli (Fi): "Serve un intervento immediato a
livello globale, o entro il 2050 sarà problema devastante"
E' quanto chiede Forza Italia in una mozione, a prima firma del vicepresidente della commissione Bilancio
del Senato, in vista della Giornata europea degli antibiotici del 18 novembre. "L'Italia é uno dei paesi
europei che usa più antibiotici e la conseguenza é che i batteri resistenti agli antibiotici sono in crescita". LA
MOZIONE.
27 OTT - "Contro il fenomeno delle resistenze batteriche agli antibiotici servono maggiori risorse per le
strutture di ricerca e concorsi finalizzati allo studio di nuove molecole ad attività antibatterica, maggiore
protezione del consumatore dai rischi derivanti dall'uso di antibiotici nella filiera alimentare, iniziative per il
miglioramento delle condizioni igieniche in tutti gli ambiti e per responsabilizzare il cittadino sull'uso degli
antibiotici". E' quanto chiede Forza Italia in una mozione, a prima firma del senatore Andrea Mandelli, in
vista della Giornata europea degli antibiotici del 18 novembre. "L'Italia é uno dei paesi europei che usa più
antibiotici - spiega Andrea Mandelli - e la conseguenza é che i batteri resistenti agli antibiotici sono in
crescita. E' un'emergenza sanitaria che abbiamo già portato all'attenzione dei ministri Lorenzin e Giannini.
In futuro questo fenomeno potrebbe complicare il ricorso alla chirurgia e a altre terapie. E senza un
intervento immediato e coordinato a livello globale, l'antibioticoresistenza diventerà entro il 2050 un
problema devastante, capace di causare un numero di vittime stimato in 10 milioni l'anno. Ecco perché gli
Usa hanno istituito già da due anni una task force per arginare il problema, ed ecco perché bisogna
intervenire subito e calendarizzare la mozione urgentemente in Aula". La mozione impegna il Governo:
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livello globale, o entro il 2050 sarà problema devastante"
E' quanto chiede Forza Italia in una mozione, a prima firma del vicepresidente della commissione Bilancio
del Senato, in vista della Giornata europea degli antibiotici del 18 novembre. "L'Italia é uno dei paesi
europei che usa più antibiotici e la conseguenza é che i batteri resistenti agli antibiotici sono in crescita". LA
MOZIONE.
27 OTT - "Contro il fenomeno delle resistenze batteriche agli antibiotici servono maggiori risorse per le
strutture di ricerca e concorsi finalizzati allo studio di nuove molecole ad attività antibatterica, maggiore
protezione del consumatore dai rischi derivanti dall'uso di antibiotici nella filiera alimentare, iniziative per il
miglioramento delle condizioni igieniche in tutti gli ambiti e per responsabilizzare il cittadino sull'uso degli
antibiotici". E' quanto chiede Forza Italia in una mozione, a prima firma del senatore Andrea Mandelli, in
vista della Giornata europea degli antibiotici del 18 novembre. "L'Italia é uno dei paesi europei che usa più
antibiotici - spiega Andrea Mandelli - e la conseguenza é che i batteri resistenti agli antibiotici sono in
crescita. E' un'emergenza sanitaria che abbiamo già portato all'attenzione dei ministri Lorenzin e Giannini.
In futuro questo fenomeno potrebbe complicare il ricorso alla chirurgia e a altre terapie. E senza un
intervento immediato e coordinato a livello globale, l'antibioticoresistenza diventerà entro il 2050 un
problema devastante, capace di causare un numero di vittime stimato in 10 milioni l'anno. Ecco perché gli
Usa hanno istituito già da due anni una task force per arginare il problema, ed ecco perché bisogna
intervenire subito e calendarizzare la mozione urgentemente in Aula".
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