Credibilità di una persona

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Credibilità di una persona (Ed. 1.0)
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Credibilità di una persona
Cos'è, oggi, la credibilità
Quando ci troviamo di fronte a una persona elaboriamo sempre un giudizio sulla sua credibilità, e
spesso siamo indotti a pensare che essa sia una proprietà intrinseca di quella persona. Secondo il
sociologo Guido Gili (2005, La credibilità. Quando la comunicazione ha successo - Rubbettino
editore) la riflessione psicologica e sociologica contemporanea ha modificato questa prospettiva,
proponendo che la credibilità sia qualcosa che viene riconosciuto dagli altri, anche se essa non può
prescindere da qualità effettivamente possedute da quella persona. Ecco la definizione data da Gili
(p.4):
La credibilità è sempre una relazione tra emittente e ricevente/pubblico,
per cui una credibilità universale ed un discredito universale sono i poli estremi di un
continuum sul quale si collocano concretamente tante forme e modi diversi di
credibilità. Spesso chi è credibile presso un interlocutore o un pubblico non lo è nello
stesso modo e per le stesse ragioni presso un altro, come mostra, in modo estremo ed
evidentissimo, il caso di molti leader carismatici. Per i loro seguaci rappresentano delle
personalità eccezionali, dotate di qualità quasi sovrumane e di una credibilità
illimitata; per gli altri possono apparire come degli esaltati, dei pazzi o dei criminali.
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La credibilità è soggettiva
La credibilità che attribuiamo a una persona non è "oggettiva" ma "soggettiva": dipende da come la
nostra mente è fatta in termini di ricordi, emozioni, esperienze, capacità logiche, ecc.
Il problema della credibilità di una persona non si pone nei rapporti di familiarità perchè le lunghe
frequentazioni permettono di maturarla e sperimentarla nel tempo (anche la familiarità, comunque,
non è esente da rischi perchè espone alla manipolazione).
Il problema della credibilità di una persona si pone soprattutto nelle relazioni caratterizzate da livelli
crescenti di estraneità e talvolta richiede, affinchè una relazione possa iniziare, una anticipazione di
credibilità..
Nel valutare le condizioni per accordare tale anticipazione entra in gioco il concetto di fiducia che è
complementare alla credibilità, nel senso che si può parlare di fiducia solo quando l'altra persona è
libera di tradirla (non vincolata da norme o imposizioni). Come ha scritto il sociologo Niklas
Luhman (Le strategie della fiducia, Einaudi pp.131-132)"la fiducia non nasce da un pericolo
intrinseco ma dal rischio. [...] Ciò che determina il rischio è un calcolo puramente interiore delle
condizioni esterne. [...]"
Vi sono molti concetti legati alla credibilità (affidabilità, attendibilità, reputazione, ecc.) dei quali è
opportuno conoscere le proprietà e individuare le differenze.
Credibilità del ruolo e credibilità nel ruolo
Quando comunichiamo non siamo quasi mai
individui generici ma, la maggior parte delle volte, ci
portiamo dietro un ruolo specifico riconosciuto dalla
società: padre, insegnante, medico, manager,
politico, operaio, ecc. I diversi ruoli professionali
posseggono già, di per sè, una credibilità
riconosciuta: la credibilità del ruolo che influenza
positivamente o negativamente la nostra percezione
dell'altro.
Insieme a questo tipo di credibilità ve ne è però uno
più pertinente alla persona che stiamo valutando ed
è lacredibilità nel ruolo. Essa equivale al modo in cui
quella specifica persona interpreta quel ruolo, con i
suoi personali pregi e difetti. Questi due tipi di
credibilità si influenzano e, di solito, se si ha un
ruolo socialmente credibile si tende a interpretarlo
in modo da rafforzarlo. Talvolta ciò non accade: ad
esempio in Italia, negli ultimi anni, il patrimonio di
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credibilità del ruolo politico è stato sperperato da comportamenti personali discutibili sul piano
etico (vedere ad esempio: G.Stella, S.Rizzo, La Casta - Perchè i politici italiani continuano a essere
intoccabili 2007 Rizzoli). Dunque, a fronte del discredito della credibilità del ruolo, i politici (se sono
eticamente dotati), dovranno impegnarsi di più nella loro credibilità nel ruolo per sperare che l'altro
tipo di credibilità possa essere recuperato.
Radici della credibilità
Secondo Gili (p.7) le radici della credibilità, che i riceventi cercano nelle persone, sono tre:
1. radice cognitiva: è la competenza o qualifica riconosciuta di esperto.
2. radice etico-normativa: è la condivisione di valori percepiti (pregiudizi inclusi).
3. radice affettiva: è la condivisione emotiva di appartenenza (a un gruppo, un'associazione, un
partito, ecc).
Verifica della credibilità di una persona sul Web
Il web offre la possibilità di verificare rapidamente la credibilità di una persona (la sua reputazione),
attraverso: i commenti postati sui blog/forum, le menzioni ricevute da altri soggetti, le immagini
postate sui social networks, ecc. Questa possibilità può diventare un rischio per chi pubblica
incautamente informazioni che lo riguardano, perchè spesso esistono scostamenti tra l'identità
personale e l'identità digitale della stessa persona, dovuti al modo in cui la personalità dell'individuo
viene 'costruita' in rete.
Tale problema ha dato luogo alla creazione di una nuova figura professionale: quella dell'" online
reputation manager". Naturalmente ciò riguarda soprattutto le persone che hanno una immagine
pubblica da difendere, ma ciò diventerà una necessità anche per le persone comuni. Quando la
credibilità online di una persona viene danneggiata (dai suoi comportamenti reali o da quelli di altri)
esiste la possibilità che essa si rivolga a un servizio di ricostruzione della propria reputazione
digitale. Alle persone "normali", consigliamo di attuare i consigli suggeriti dall'articolo "Google e web,
come gestire la reputazione online". Per chi volesse fare qualcosa in più Susan Adams ha pubblicato
su Forbes sei utili consigli per gestire la propria reputazione online nel seguente articolo: "6 Steps To
Managing Your Online Reputation". Esistono peraltro servizi rivolti a persone che hanno molto da
nascondere e desiderano rifarsi una verginità online, ad esempio i politici: ecco un esempio di
azienda che offre una "web reputation per politici" che li "ripulisce" prima di affrontare una campagna
elettorale.
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Patologie della credibilità
Generalmente, se nel corso della nostra vita abbiamo vissuto in ambienti con buone relazioni
interpersonali, tendiamo ad accordare alla "gente" una fiducia generalizzata. L'influsso esercitato dal
sistema mediatico sul singolo individuo dipende non solo dall'efficacia comunicativa dei media, ma
anche dalla vulnerabilità del singolo. La mancanza di fiducia o l'eccesso di fiducia rientrano tra le
patologie della credibilità, e si collocano ai due estremi dell'asse della fiducia. In tali patologie le
persone possono avere un atteggiamento di sospetto generalizzato o, all'opposto, un atteggiamento
di credulità senza limiti.
Eccesso di sospetto
Nella costruzione della fiducia, in mancanza di situazioni di familiarità, influiscono anche le
rappresentazioni della società offerte dai mezzi di comunicazione di massa, ad esempio l'esposizione
alla violenza nelle fiction in TV (più che nelle news). Secondo una ricerca pionieristica di George
Gerbner (1976), la violenza in TV produce la convinzione che anche nella propria realtà sociale vi sia
violenza e che esista un'alta probabilità di rimanerne vittima. Gerbner propose una teoria (Cultivation
theory) nella quale la Televisione, anzichè essere una occasione di riflessione sul mondo reale, può
sostituirsi alla realtà nelle persone che si espongono per molte ore al giorno ai suoi
programmi. Secondo questa teoria le persone vengono "coltivate" fin dall'infanzia ad accettare storie,
preferenze, messaggi dalla TV anzichè dalle persone reali del loro ambiente sociale.
La teoria della coltivazione ha ricevuto molte critiche per le modalità di svolgimento delle interviste
ma, nonostante ciò, rimane un'ipotesi sociale che mantiene un elevato grado di credibilità.
Eccesso di credulità
Riguardo alla credulità fanno riflettere i metodi usati da Kevin.D. Mitnick, un famoso hacker
statunitense, per carpire informazioni riservate (L'arte dell'inganno, 2002 Feltrinelli). Mitnick ha
dimostrato che l'anello debole della sicurezza dei sistemi informatici (anche i più sofisticati) non è di
natura tecnologica ma è il fattore umano. Egli riusciva a procurarsi le informazioni più riservate
semplicemente... chiedendole, cioè sfruttando la credulità delle persone. Egli aveva la capacità di
rendersi credibile a interlocutori che non aveva mai visto nè sentito prima. Questa capacità è stata
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chiamata ingegneria sociale (social engineering) e consiste nel raccogliere informazioni sulla vittime
(spesso per telefono) per poi arrivare all'attacco vero e proprio (di solito di natura informatica).
L'ingegneria sociale impiega metodi quali: nascondere la propria identità, mentire, ingannare,
rendersi credibili esfrutta alcune tendenze generali dell'essere umano: il desiderio di rendersi utile, la
tendenza alla credulità, la paura di mettersi nei guai (se non rispondono alle richieste) . Nel suo libro
Mitnick, che ora fa il consulente di sicurezza alle aziende, descrive nel dettaglio in che modo
vengono effettuati i tentativi di manipolazione e come imparare a difendersi.
Libri & Siti per saperne di più
•
Guido Gili (2005), La credibilità - Rubbettino Editore
•
Kevin Mitnick (2002), L'arte dell'inganno - I consigli dell'hacker più famoso del mondo Feltrinelli
•
George Gerbner (1976), Living with Television: The Dynamics of the CuItivation Process
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