1718 scheda Janis - Il cineforum "Il posto delle fragole"

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1718 scheda Janis - Il cineforum "Il posto delle fragole"
18° film“Cineforum il posto delle fragole”22
IANIS
Regia di Amy Berg
Titolo originale: Janis: Little Girl
Blue. Regia e sceneggiatura: Amy
Berg. Montaggio: Mark Harrison,
Maya Hawke, Garret Price,
Brendan
Walsh.
Con:
Cat
Power/Gianna
Nannini
(voce
narrante). Produzione: Amy Berg,
Alex
Gibney,
Jeff
Jampol,
Katherine LeBlond, Jayne Mieko
Goldsmith, Jonathan McHugh per
Disarming
Films/Jigsaw
Productions/Thirteen Productions
LLC’s
American
Masters.
Distribuzione: I Wonder. Durata: 107’. Origine: USA, 2015.
Da Port Arthur in Texas alla stanza anonima di un motel di Los Angeles; dal Profondo Sud degli
Stati Uniti, dove il suo aspetto non convenzionalmente bello e il suo atteggiamento ribelle erano
motivo di scherno, al sole della California dove l’anatroccolo diventa cigno e quella voce
inconfondibile e strabiliante si trasforma in uno dei suoni più amati della stagione dei grandi raduni
rock, da Monterey a Woodstock. Questa la parabola, allo stesso tempo luminosa e tragica, di Janis
Joplin, una delle interpreti fondamentali di un’irripetibile stagione musicale. Janis è stata donna
fragile e complessa, capace di slanci di contagiosa solarità e di momenti di disperata cupezza che
annegava, come quasi ogni rockstar dell’epoca, nell’abuso di alcol e droghe. Janis era però
soprattutto una voce diversa da ogni altra, che scavava nelle radici nere del blues per colorare di
vitalità e dolore i riff di chitarra delle sue canzoni.
Janis di Amy Berg s’incolonna nella recente folta schiera di documentari dedicati a miti della
canzone scomparsi tragicamente troppo presto. Come Kurt Cobain (ritratto in Cobain: Montage of
Heck di Brett Morgen) e Amy Winehouse (protagonista di Amy di Asif Kapadia), Janis Joplin fa
parte del famigerato Club 27: tra i musicisti morti all’età di ventisette anni troviamo Jimi Hendrix,
Brian Jones, Jim Morrison e anche, molto tempo prima, la leggenda del blues Robert Johnson, che
Janis conosceva bene. Un circolo maledetto che è lo specchio di vite vissute a velocità massima,
bruciate da un furore esistenziale capace di cancellare ogni ipotetico futuro. Janis in questo è un
omaggio riverente e volutamente convenzionale che si affida alla qualità del materiale di repertorio
per schivare il rischio della creazione di una semplice figurina da aggiungere all’elenco dei ritratti
post mortem di grandi artisti.
Sarebbe pretenzioso cercare qualità cinematografiche dove si scava per distillare il mito e l’icona:
Berg racconta attraverso le lettere dell’artista – recitate in voice over nella versione originale dalla
seduttiva e dolente voce di Cat Power, doppiata in italiano dalla roca ma rasserenante Gianna
Nannini – e i ricordi e le testimonianze di parenti e amici, testimoni di quegli anni incerti. Ne esce
un ritratto intimo e partecipe che racconta di delusioni e incertezze negli anni dell’adolescenza,
dell’ansia di abbandonare una provincia che la rifiutava e le stava strettissima, dell’entusiasmo dei
primi minuscoli riconoscimenti professionali a San Francisco, della scoperta della musica come
ragione di vita, dell’amore, del sesso, della droga, dell’alcol, tutto vissuto con frenetico entusiasmo,
con autodistruttiva dedizione. La vita nomadica dei musicisti, la sensazione di gestire l’esperienza
di anni tutti vissuti al presente, un afflato di libertà celebrato con sfrontatezza devota: tutto in Janis
esprime un elemento di assolutezza, senza compromessi, che la rende unica e vulnerabile, che la
spinge inesorabilmente verso un epilogo solitario e inevitabile.
Ma poi, a rendere eccezionale Janis e a impennare la qualità del film di Berg, c’era – c’è – la
musica. Quando la luce negli occhi bassi di Joplin inizia ad accendersi, a riflettere un senso di
amore assoluto e sincero per se stessa, per i musicisti che la accompagnano, per il pubblico che
canta con lei, e la sua voce esplode come dinamite – sui palchi di piccoli locali così come negli
sterminati spazi di Woodstock – tutto sembra fermarsi, l’aria diventa cristallo pronto a rompersi
sulle note di Cry Baby o di Me and Bobby McGee. Perché in ogni singola occasione – e questo il
film Janis lo racconta bene – la donna (prima ancora che la cantante) Janis era pronta a donare,
strappandoselo dal petto, un pezzo del suo cuore. «Take it! Take another little piece of my heart
now, baby!» Era bello poterlo prendere, quando ancora era possibile, ed è questo che Amy Berg
vuole raccontare.
Federico Pedroni da Cineforum
Non è la prima volta che
l’interprete di Cry Baby finisce sul
grande schermo: nel 1979 Mark
Rydell si ispirò liberamente alla vita
della Joplin per il lungometraggio The
Rose. Pare che a Hollywood si stia
lavorando da tempo a un biopic che
interesserebbe a molte attrici, da
Zooey Deschanel ad Amy Adams.
Non sono mancati altri tipi di omaggi,
dal musical Love, Janis, che riempì i
teatri alla fine degli anni 90, allo
spettacolo Janis Joplin: Full Tilt,
presentato un anno fa all’Edinburgh
Fringe Festival. Come dimenticare, poi, tributi musicali quali Chelsea Hotel #2 di Leonard Cohen o
In the Quiet Morning di Joan Baez?
Janis Lyn Joplin (Port Arthur, 19 gennaio 1943 – Los Angeles, 4 ottobre 1970)
Divenne nota verso la fine degli anni sessanta come cantante del gruppo Big Brother and the
Holding Company, e successivamente per i suoi lavori da solista. La sua carriera continuò fino alla
morte per overdose all'età di 27 anni. La rivista statunitense Rolling Stone la pone al 28º posto della
lista dei 100 artisti più importanti della storia[3] e al 28º della classifica del 2008 dei 100 cantanti più
importanti di tutti i tempi[4].
Riconosciuta e ricordata per l'intensità delle sue interpretazioni, nel 1995è stata inserita nella Rock
and Roll Hall of Fame e nel 2005 è stata insignita del Grammy Award alla carriera[5].
Frasi celebri di Janis
Puoi distruggere il tuo presente preoccupandoti del tuo domani.
Essere un'intellettuale pone molte domande e nessuna risposta. Puoi riempire la tua vita con le idee
e continuare a tornare a casa da solo. Tutto quello che hai e che realmente importa sono i
sentimenti. Questo è ciò che la musica è per me.
Sepolta viva nel blues
Prossimo film
giovedì 10 marzo Les plages d’Agnes
di Agnes Warda