A caccia di nocciole!

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A caccia di nocciole!
© Sven Büchner
A caccia di nocciole!
Un‘iniziativa di Pro Natura
Per le scuole elementari e
i gruppi giovanili di protezione
della natura
Supporto didattico sull’iniziativa nazionale di Pro Natura “A caccia di nocciole!“
Introduzione
Il presente supporto didattico è stato realizzato nel quadro dell’iniziativa nazionale di Pro
Natura “A caccia di nocciole!“. La caccia alle nocciole si svolge tra il mese di agosto e di
ottobre del 2010: tutte le classi di scuola elementare e tutti i gruppi giovanili di protezione
della natura sono invitati a raccogliere nocciole rosicchiate per aiutare Pro Natura a studiare la
diffusione del moscardino.
Non è un caso che questa iniziativa sia stata lanciata nel 2010, Anno internazionale della
biodiversità. Essa è infatti parte della campagna di Pro Natura «Biodiversità – ogni specie
conta!». La biodiversità è data dalle specie animali e vegetali, dagli habitat e dalla varietà
genetica presenti in un luogo. Con la sua campagna, Pro Natura ricorda che questa importante
base vitale è oggi minacciata e che tutti noi dobbiamo impegnarci di più per salvaguardarla.
Questo documento è pronto per essere utilizzato in classe ed è stato concepito in modo da
essere una preparazione alla caccia alle nocciole vera e propria. Con le letture e le schede di
lavoro, le domande e gli esercizi, i bambini scoprono il moscardino e l’ambiente in cui vive, e
imparano a conoscere altri animali e piante dei nostri boschi, ossia la parte di biodiversità che
hanno oltre la soglia di casa, un tema inoltre inserito nei programmi d’insegnamento cantonale
a tutti i livelli.
I contenuti e la lunghezza della documentazione si prestano benissimo a essere adattati alle
varie classi. I bambini possono essere avvicinati all’argomento in molti modi. È possibile
limitarsi a presentare il moscardino oppure ampliare la tematica fino a inglobare il bosco, le
tracce lasciate dagli animali, il letargo e gli animali notturni.
La caccia alle nocciole e il relativo materiale risvegliano nei bambini lo spirito della scoperta
e li incoraggiano a partecipare attivamente a un progetto di ricerca. Secondo la classe e le
capacità, i bambini possono lavorare da soli, in coppia o in gruppo. Il grado di preparazione è
stabilito dall’insegnante o dal responsabile del gruppo.
Con il presente supporto didattico e l’iniziativa “A caccia di nocciole!“, vengono stimolate o
trasmesse le seguenti competenze:
• osservazione attenta,
• stima e valutazione,
• lavoro in gruppo,
• ordine e struttura,
• comunicazione,
• sviluppo e realizzazione creativi.
Supporto didattico sull’iniziativa nazionale di Pro Natura “A caccia di nocciole!“
In quanto parte dell’offerta di educazione ambientale di Pro Natura, questa iniziativa ha come
obiettivi:
• infondere passione per la natura,
• creare i presupposti per un contatto diretto con la natura,
• rendere coscienti della ricchezza e della fragilità della biodiversità,
• insegnare come ognuno di noi possa proteggere la natura.
Trovate il presente supporto didattico e altre informazioni sulla caccia alle nocciole sul sito
www.pronatura.ch/caccia-alle-nocciole. Alla fine di questo documento sono elencati altri
approfondimenti e letture sull’argomento.
A questo punto, non ci resta che augurare a voi e ai bambini una proficua caccia alle
nocciole!
Supporto didattico sull’iniziativa nazionale di Pro Natura “A caccia di nocciole!“
Domande ed esercizi
Il presente supporto didattico è suddiviso in tre argomenti - “Il moscardino“, “Il nocciolo“ e
“Diversità nel bosco e nei cespuglieti“ – per ognuno dei quali sono stati approntati una lettura
corredata da disegni e una scheda di lavoro. La panoramica seguente propone una selezione
degli esercizi e delle domande possibili.
Il moscardino: lettura 1 e scheda di lavoro I
Che aspetto ha il moscardino? (con disegno)
pag. 5
· Quanto è lungo (in cm) in totale il moscardino?
· Prendi una bilancia da cucina e cerca qualcosa che sia leggero come il moscardino.
· Quale disegno rappresenta il topo selvatico e quale il moscardino? Da che cosa lo
deduci?
· Colora il disegno del moscardino.
Di che cosa si nutre il moscardino?
· Quanto pesa il moscardino prima di andare in letargo?
· Elenca almeno tre alimenti che contengono nocciole.
pag. 5
Dove vive il moscardino?
· Vicino a casa tua, ci sono luoghi in cui potrebbe vivere il moscardino?
pag. 6
Quando dorme il moscardino?
pag. 6
· Con che cosa costruisce il suo nido il moscardino?
· Guarda che ore sono. Che cosa sta facendo la maggior parte dei moscardini a
quest’ora?
I cuccioli di moscardino
pag. 6
· Per quanti giorni vengono allattati i piccoli di moscardino? (aiutino: una settimana ha
sette giorni)
Che cosa fa il moscardino in inverno?
· Che cosa sogna il moscardino durante il letargo? Inventalo tu!
· Quanti mesi dura il letargo del moscardino?
pag. 7
Intera lettura 1
pag. 5-7
· Leggi tutto il testo e crea una scheda sul moscardino, per esempio con informazioni
sul suo aspetto.
· Il moscardino è una specie minacciata. Il testo spiega che cosa gli serve per vivere.
Scrivi tre modi in cui potresti aiutarlo.
Supporto didattico sull’iniziativa nazionale di Pro Natura “A caccia di nocciole!“
Lettura 1 e scheda di lavoro I
· Colora l’“Anno del moscardino“.
· Collega il cibo con i mesi in cui viene mangiato dal moscardino.
pag. 5-8
Il nocciolo: lettura 2 e scheda di lavoro II
Lettura 2
pag. 9
· Prendi una mela e addentala. Confronta l’impronta lasciata dai tuoi denti con quella
dei tuoi amici. Che cosa noti? Cerca di scoprire quale bambino ha lasciato quale
impronta.
Lettura 2 e scheda di lavoro II
pag. 9-10
· Crea una scheda del nocciolo utilizzando le informazioni che trovi nella lettura.
· Raccogli alcune foglie di nocciolo particolarmente belle, falle seccare comprimendole
per due giorni tra le pagine di un giornale appesantito da libri e incollale sulla
scheda di lavoro.
· Fai un frottage della corteccia: appoggia un foglio sulla corteccia di un nocciolo e
sfregaci sopra un pastello o una matita colorata, lasciando affiorare poco a poco i
rilievi. Incolla il risultato sulla scheda di lavoro.
Diversità nel bosco e nei cespuglieti: lettura 3 e scheda di
lavoro III
Lettura 3
pag. 11
· Che cosa significa biodiversità?
· Scrivi i nomi di 6 animali che vivono nel bosco.
· Scrivi i nomi di 4 alberi e di 4 arbusti presenti nell’habitat del moscardino.
· Quante specie animali possono vivere in un cespuglieto vicino allo stato naturale?
· Perché il bosco è un ambiente così importante per gli animali?
· Che differenze ci sono tra un bosco e un cespuglieto?
Disegno nella scheda di lavoro III
· Colora il bosco e gli animali con i loro veri colori.
pag. 12
Lettura 3 e scheda di lavoro III
pag. 11-12
· Riporta al posto giusto sulla scheda di lavoro la definizione corretta dei diversi strati
del bosco.
Scheda di lavoro III
· Quali animali vedi nel disegno del bosco? Hai scoperto il moscardino?
pag. 12
Supporto didattico sull’iniziativa nazionale di Pro Natura “A caccia di nocciole!“
Lettura 1
Che aspetto ha il moscardino?
Senza considerare la coda, il moscardino è lungo circa 6-9 cm. Il suo pelo è
folto, giallo fulvo nella parte superiore e più chiaro in quella inferiore. La folta
coda è lunga quasi quanto il corpo; sono proprio i peli della coda a rivelare
che il moscardino, anche se gli assomiglia, in realtà non è un topolino. I topi
hanno sempre una coda sottile ricoperta da pochi peli, come per esempio il
topo selvatico. Il moscardino appartiene alla famiglia dei Gliridi, di cui fanno
parte anche il ghiro e il quercino. Questi sono però grandi quasi il doppio e
pesano almeno tre volte tanto il moscardino, che in estate raggiunge appena
i 17 grammi circa. Il moscardino può vivere fino a 5 anni.
Di che cosa si nutre il moscardino?
Il moscardino è un buongustaio e, in quanto tale, non mangia di tutto. Di
preferenza si nutre di nocciole, ma poiché quando si risveglia dal lungo sonno
invernale in aprile o in maggio questi frutti non sono ancora maturi, per
placare la sua grande fame si accontenta di boccioli, fiori e foglie. In estate è
goloso di lamponi e more, senza disdegnare le lumache e taluni insetti, come
l’afide (noto anche come pidocchio delle piante). Soltanto in autunno può
finalmente abbuffarsi delle sue adorate nocciole. Ed è importante che possa
farlo, perché così accumula sotto la pelle una quantità di grasso sufficiente
per superare il lungo sonno invernale.
Supporto didattico sull’iniziativa nazionale di Pro Natura “A caccia di nocciole!“
Le nocciole contengono tantissimo olio, una sostanza molto nutriente. Poco
prima di cadere in letargo, all’incirca in settembre, il moscardino pesa quasi
il doppio di quanto peserà al suo risveglio in primavera. Dato che è un tale
golosone, per il moscardino è di vitale importanza che nel suo habitat crescano
numerose piante di specie diverse.
Dove vive il moscardino?
Il moscardino vive nel bosco, al margine del bosco e nei cespuglieti. È un
provetto arrampicatore e gli piace stare nel fitto della sterpaglia e dei rami.
Scende di rado a terra, perché lì è troppo esposto agli attacchi dei suoi nemici
naturali, come il gufo, la volpe e la donnola.
Il moscardino è in grado di muoversi lungo i rami a testa in giù. Spesso si
aggancia al ramo con le zampe posteriori e, a penzoloni, sgranocchia la nocciola
che tiene con le zampe anteriori. La folta coda pelosa lo aiuta a mantenere
l’equilibrio durante le sue ardite arrampicate.
Quando dorme il moscardino?
Di giorno. Mentre tu vai a scuola, fai i compiti e giochi con gli amici, il
moscardino dorme in un nido sferico costruito con erba, foglie e muschio. Il
nido ha un’entrata laterale, è grande all’incirca come il pugno di un adulto e
spesso si trova a due metri dal suolo tra i rovi di more o tra i rami di cespugli
e alberi.
Al tramonto, il moscardino si sveglia e va in cerca di cibo. Nelle piovose giornate
estive può però capitare che non metta nemmeno il naso fuori dal nido!
I cuccioli di moscardino
Il moscardino si accoppia tra maggio e settembre. Dopo circa tre settimane e
mezzo, vengono al mondo dai tre ai sette cuccioli, che alla nascita sono nudi
e ciechi. I piccoli vengono allattati dalla mamma per le prime cinque-sette
settimane, dopo di che sono abbastanza grandi per cavarsela da soli. Quando
lasciano la famiglia, non si allontanano mai molto. Sovente vivono a soli 300500 metri dal luogo in cui sono nati.
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Che cosa fa il moscardino in inverno?
Dorme! Secondo le condizioni meteorologiche, il moscardino va il letargo
tra settembre/novembre e aprile/maggio, rifugiandosi in un nido costruito
sul terreno al riparo del fogliame caduto dagli alberi. Il tenero roditore si
arrotola a palla e si copre con la sua folta coda pelosa. Durante il lungo sonno
invernale, la sua temperatura corporea si adatta all’ambiente. Ciò significa
che se l’aria è di 5 °C, anche il moscardino avrà una temperatura di 5 °C.
La temperatura minima non scende tuttavia mai sotto lo zero, altrimenti il
povero animale morirebbe congelato!
Durante il letargo, il suo respiro rallenta fino a 2-3 volte al minuto, a volte
trascorrono anche 10 minuti tra un respiro e l’altro. Pure il suo cuoricino batte
molto più lentamente che in estate. In questo modo, sopravvive all’inverno,
durante il quale consuma la riserva di grasso accumulato sotto la pelle. Ogni
tanto, il moscardino interrompe il suo profondo sonno per cambiare nido,
ma soltanto in aprile o in maggio si sveglia definitivamente e abbandona il
rifugio invernale.
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Scheda di lavoro I
L’anno del moscardino
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Lettura 2
Come riconoscere un nocciolo
Il nocciolo è molto diffuso in Svizzera. Può raggiungere i 6 metri di altezza e
spesso ha più di un tronco. La corteccia è grigio chiaro e liscia. Il suo legno
è molto flessibile e morbido, per questo si presta bene per essere intrecciato
in panieri o reti di recinzione.
8000 anni or sono, il nocciolo era il legno più diffuso nell’Europa centrale
e tuttora cresce in numerosi cespuglieti, boschi e margini del bosco. In
primavera lo si riconosce soprattutto per i suoi fiori, molto appariscenti. In
estate è la forma delle foglie a contraddistinguerlo e in autunno i suoi frutti,
le nocciole.
I fiori
Il nocciolo fiorisce già in febbraio-marzo, prima della maggior parte degli altri
alberi. Per far sì che in autunno ci siano le nocciole, il fiore maschile deve
impollinare il fiore femminile. Il fiore maschile (1) si riconosce già da lontano
in primavera: è lungo 8-10 centimetri, giallo e
pende dai rami ancora privi di foglie. Il fiore
femminile (2) è invece difficile da individuare,
perché occhieggia timido dai rami sotto forma
di piccolo punto rosso.
Le foglie
Le foglie (3) del nocciolo non si fanno vedere
prima della fine di aprile. Sono lunghe tra 6
e 10 centimetri e ricoperte da piccoli peli su
entrambi i lati, come puoi sentire strofinando
una foglia tra le dita. Le foglie, di un bel verde
carico, sono rotondeggianti o a forma di cuore
e dentellate sul bordo.
I frutti
Le nocciole (4) maturano, secondo le condizioni
meteorologiche, alla fine dell’estate o in autunno. Raggiungono una lunghezza
di 1-2 cm e pendono dai rami avvolte in una brattea (foglia modificata)
(5). Le nocciole fanno gola agli uccelli, ai topi selvatici, agli scoiattoli, ai
moscardini e a molti altri animali. Ognuno di loro, lascia sul guscio tracce di
rosicchiamento tipiche. È come per gli esseri umani: se fai addentare una mela
a persone diverse, vedrai che i segni lasciati dai denti sono tutti diversi.
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Scheda di lavoro II
Scheda del nocciolo compilata da
Il nocciolo può diventare alto…
Il nocciolo fiorisce…
Le foglie fanno la loro comparsa…
I frutti maturano…
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Lettura 3
Diversità nel bosco e nei cespuglieti
Il moscardino vive nel fitto del bosco, al margine del bosco o all’interno
di cespuglieti. È parte della biodiversità, ossia degli animali, delle piante e
degli habitat indigeni. Molte persone non sanno che questa diversità si sta
riducendo sempre più.
Il bosco è composto di molti alberi, come il faggio, la quercia, l’abete rosso e
l’abete bianco. Con le loro corone, formano il tetto del bosco, chiamato strato
arboreo. Lo strato inferiore, quello sotto le corone degli alberi, è chiamato
arbustivo, dato che è composto prevalentemente di arbusti, come il nocciolo,
il sambuco, il rovo di more e il caprifoglio.
Se lo strato arboreo lascia passare luce a sufficienza, sul suolo crescono
molte erbe, come l’erba renella, la stellina odorosa e il mughetto, dando vita
a loro volta a un altro strato, quello erbaceo. Il suolo, su cui spesso cresce il
muschio, costituisce il pianterreno del bosco.
Un bosco con molti strati e diverse piante offre condizioni ideali alla vita di
numerosi animali. Alcune specie vivono, dormono e mangiano in un solo
strato. Ci sono però anche animali che si spostano da uno strato all’altro,
utilizzandone uno per dormire e un altro per nutrirsi. E ci sono animali che
vivono della flora e della fauna degli altri strati. Molti animali usano il bosco
anche per ripararsi dai nemici e proteggere i propri cuccioli.
Lo scoiattolo e il moscardino sono arrampicatori provetti, per questo motivo
si trovano spesso – come la maggior parte degli uccelli e degli insetti – tra i
rami degli arbusti e nelle corone degli alberi. I topi selvatici, il capriolo, la
volpe e il cinghiale vivono invece al pianterreno del bosco.
Il moscardino e altri abitanti del bosco hanno trovato un ambiente in cui
si trovano a loro agio anche fuori dai confini del bosco: il cespuglieto. Il
cespuglieto è solitamente composto soprattutto di arbusti e singoli alberi. Di
regola ha una forma allungata ed è stato creato dall’essere umano tra i campi
e i prati o lungo i fiumi. In un cespuglieto vicino allo stato naturale con
numerose specie vegetali e molti strati, possono vivere più di mille diverse
specie animali.
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Scheda di lavoro III
Il bosco vivo
Disponi al giusto livello i termini seguenti:
Strato arbustivo
Suolo
Strato arboreo
Strato erbaceo
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Appendice
Trovate informazioni e materiali sull’iniziativa nazionale di Pro Natura “A caccia di nocciole!“
sul sito internet www.pronatura.ch/caccia-alle-nocciole.
Consigli di lettura
Hausser Jacques (1996): Mammiferi della Svizzera
Birkhäuser, Basilea
- Distribuzione, Biologia, Ecologia.
Toon Tellegen (2003): Il compleanno dello scoiattolo, Feltrinelli Editore. Dalle 5 anni
Preben Bang (1993): Guida alle tracce degli animali. Edizioni Zanichelli. Un pratico manuale
che descrive le tracce e i segni lascati dai mammiferi e dagli uccelli europei.
James R. Gould, Carol Grant Gould (2008): L‘architettura degli animali. Edizioni Cortina
Raffaello
Rimandi internet
www.pronatura.ch
www.pronatura.ch/cacchia-alle-nocciole
www.nussjagd.de
www.glirarium.org
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Fonti
La caccia alle nocciole in Svizzera ricalca quella organizzata in Sassonia nel 2004, sviluppata
per la Germania sulla base di indicazioni provenienti dall’Inghilterra e attuata per la prima
volta dalla Sächsischen Landesstiftung Natur und Umwelt/Naturschutzfonds e dal Deutschen
Verband für Landschaftspflege e.V. (DVL).
Bibliografia
Frommherz Andrea & Biedermann Edith (2003): Kinderwerkstatt Bäume. München
Leinert Cornelia, Schär Jutta, Köllner Sabine & Riethmüller Anne (2000): Wald auf der
Schulbank. Augsburg
Hausser Jacques (1996): Mammiferi della Svizzera
Birkhäuser, Basilea
- Distribuzione, Biologia, Ecologia.
Illustrazioni
Pag. 5: Ueli Iff: moscardino, topo selvatico, pag. 7: Michael Dicht: moscardino dormiente;
Nussjagd.de: moscardino con nocciola, biancospino, lampone, nocciola, boccioli; Wikimedia
Commons - Public Domain: afide; pag. 8: Nussjagd.de: nocciolo; pag. 10: Michael Dicht:
cespuglieto; pag. 11: Michael Dicht: bosco, capriolo; Nussjagd.de: moscardino; Pro Natura: afide,
scoiattolo, picchio nero, cinghiale; Werner Ritter: allocco; Ueli Iff: balanino, topo selvatico.