3. Vantaggio comparato e scambio - e-Learning
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Scambio e costo opportunità Vantaggio comparato e frontiera delle possibilità produttive Vantaggi e limiti della divisione del lavoro Principi di Economia I 3. Vantaggio comparato e scambio Giuseppe Vittucci Marzetti1 Corso di laurea in Sociologia Dipartimento di Sociologia e Ricerca Sociale Università degli Studi di Milano-Bicocca A.A. 2013-14 1 Dipartimento di Sociologia e Ricerca Sociale, Università degli Studi di Milano-Bicocca, Via Bicocca degli Arcimboldi 8, 20126, Milano, E-mail: [email protected] Giuseppe Vittucci Marzetti Principi di Economia I 1/22 Scambio e costo opportunità Vantaggio comparato e frontiera delle possibilità produttive Vantaggi e limiti della divisione del lavoro Layout 1 Scambio e costo opportunità Vantaggio assoluto e comparato Principio del vantaggio comparato 2 Vantaggio comparato e frontiera delle possibilità produttive Frontiera delle possibilità produttive Principio del costo opportunità decrescente Spostamento della frontiera delle possibilità produttive 3 Vantaggi e limiti della divisione del lavoro Vantaggi della divisione del lavoro Divisione del lavoro ed estensione del mercato Problemi collegati alla specializzazione Giuseppe Vittucci Marzetti Principi di Economia I 2/22 Scambio e costo opportunità Vantaggio comparato e frontiera delle possibilità produttive Vantaggi e limiti della divisione del lavoro Vantaggio assoluto e comparato Principio del vantaggio comparato Vantaggio assoluto e comparato Un individuo ha un vantaggio assoluto (absolute advantage) rispetto a un altro nello svolgimento di una determinata attività se è più produttivo dell’altro in termini assoluti nell’attività. Es.: A gode di un vantaggio assoluto su B nella riparazione di bici se riesce a riparare più bici di B in un determinato lasso di tempo. Un individuo ha un vantaggio comparato (comparative advantage) rispetto a un altro nello svolgimento di una determinata attività se il costo opportunità che affronta nello svolgere quel compito è minore rispetto a quello affrontato dall’altro individuo. Esempio: A gode di un vantaggio assoluto su B nel riparare bici e nello scrivere codice se è più bravo di B in entrambe le attività; B gode di un vantaggio comparato su A nella riparazione di bici se è relativamente più bravo di A nel riparare bici rispetto allo scrivere codice, cosicché il costo opportunità, in termini di codice non scritto, che affronta impiegando il suo tempo nella riparazione di bici è minore. Giuseppe Vittucci Marzetti Principi di Economia I 3/22 Scambio e costo opportunità Vantaggio comparato e frontiera delle possibilità produttive Vantaggi e limiti della divisione del lavoro Vantaggio assoluto e comparato Principio del vantaggio comparato Principio del vantaggio comparato In base al principio del vantaggio comparato (principle of comparative advantage), o legge dei vantaggi comparati, (law of comparative advantage), formulata da Ricardo (1817), la fonte dei guadagni che derivano dallo scambio (tra individui, cosı̀ come tra nazioni) è il vantaggio comparato, non quello assoluto; Lo scambio permette agli agenti di specializzarsi nella produzione di quei beni in cui sono relativamente più produttivi e quindi scambiare l’eccedenza con altri individui per ottenere gli altri beni; In questo modo lo scambio risulta conveniente per tutti coloro che vi prendono parte. Giuseppe Vittucci Marzetti Principi di Economia I 4/22 Scambio e costo opportunità Vantaggio comparato e frontiera delle possibilità produttive Vantaggi e limiti della divisione del lavoro Vantaggio assoluto e comparato Principio del vantaggio comparato Un semplice esempio Consideriamo due individui, Andrea (A) e Bruno (B), e due beni, biciclette (b) e righe di codice (c); Date le conoscenze, capacità tecnologiche e risorse produttive a disposizione, assumiamo che la produttività oraria dei due agenti sia: Andrea Bruno Biciclette riparate all’ora 6 2 Righe di codice all’ora (centinaia) 3 2 Andrea è più produttivo di Bruno sia nel riparare bici che nello scrivere codice ⇒ Andrea gode di un vantaggio assoluto in entrambe le attività; Andrea (Bruno) è relativamente più produttivo di Bruno (Andrea) nella riparazione di bici (scrittura di codice), essendo 6/3 > 2/2 (2/2 > 3/6) ⇒ Andrea (Bruno) gode di un vantaggio comparato nella riparazione di bici (scrittura di codice). Giuseppe Vittucci Marzetti Principi di Economia I 5/22 Scambio e costo opportunità Vantaggio comparato e frontiera delle possibilità produttive Vantaggi e limiti della divisione del lavoro Vantaggio assoluto e comparato Principio del vantaggio comparato Un semplice esempio Data la produttività (numero di unità all’ora) è possibile calcolare i coefficienti di input (ore necessarie a produrre un’unità): Andrea Bruno 1 1 Ore necessarie a riparare una bici 6 2 Ore necessarie a scrivere cento righe di codice Minuti necessari a riparare una bici Minuti necessari a scrivere cento righe di codice 1 3 1 2 Andrea 10 20 Bruno 30 30 Costo opportunità della riparazione di una bici in termini di righe di codice non scritto: Andrea: 1/2; Bruno: 1. Costo opportunità della scrittura di cento righe di codice in termini di bici non riparate: Andrea: 2; Bruno: 1. Andrea (Bruno) affronta un costo opportunità minore di Bruno (Andrea) nella riparazione di bici (scrittura di codice) ⇒ Andrea (Bruno) gode di un vantaggio comparato nella riparazione di bici (scrittura di codice). Giuseppe Vittucci Marzetti Principi di Economia I 6/22 Scambio e costo opportunità Vantaggio comparato e frontiera delle possibilità produttive Vantaggi e limiti della divisione del lavoro Vantaggio assoluto e comparato Principio del vantaggio comparato Un semplice esempio Il numero totale di righe di codice scritte e biciclette riparate quando Andrea e Bruno si dedicano ad entrambe le attività è sempre minore di quello ottenibile quando Andrea e Bruno si specializzano nell’attività in cui godono di un vantaggio comparato; Qualsiasi sia la proporzione iniziale in cui Andrea e Bruno si dedicano ad entrambe le attività: Andrea può riparare 1 bicicletta in più rinunciando a 50 righe di codice scritto; Bruno può scrivere 100 righe di codice in più rinunciando a riparare 1 bicicletta. Il numero totale di biciclette complessivamente riparate è invariato, mentre il numero di righe di codice è aumentato di 50. Giuseppe Vittucci Marzetti Principi di Economia I 7/22 Scambio e costo opportunità Vantaggio comparato e frontiera delle possibilità produttive Vantaggi e limiti della divisione del lavoro Frontiera delle possibilità produttive Principio del costo opportunità decrescente Spostamento della frontiera delle possibilità produttive Frontiera delle possibilità produttive Possibile distribuire le ore totali di lavoro in una giornata di Andrea e Bruno (LA = LB = 8) tra la riparazione di biciclette (Lib , i ∈ {A, B}) e la scrittura di righe di codice (Lic ); Coefficienti di input: 1 1 1 1 acA = abB = acB = abA = 6 3 2 2 Tempo dedicato a ciascuna attività direttamente proporzionale all’output: Lij = aji qji i ∈ {A, B}, j ∈ {b, c} Insieme di produzione: Lib + Lic = abi qbi + aci qci ≤ Li Frontiera delle possibilità produttive (Production Possibility Frontier, PPF): abi qbi + aci qci = Li Giuseppe Vittucci Marzetti Principi di Economia I ⇒ qci = Li abi i − q aci aci b 8/22 Scambio e costo opportunità Vantaggio comparato e frontiera delle possibilità produttive Vantaggi e limiti della divisione del lavoro Frontiera delle possibilità produttive Principio del costo opportunità decrescente Spostamento della frontiera delle possibilità produttive Frontiera delle possibilità produttive qcA qcB qcA 48 = 8 1/3 − 1/6 A 1/3 qb = 24 − 1 A 2 qb qcB = 48 40 8 1/2 − 1/2 B 1/2 qb = 16 − qbB 40 LA acA 32 32 24 LB acB 24 aA − abA = − 21 16 16 aB − abB = −1 c c 8 8 A L abA 0 0 8 16 24 32 40 qbA 48 (a) Andrea (abi LB abB 0 0 8 16 24 32 40 48 qbB (b) Bruno / aci ): Pendenza della curva costo opportunità della riparazione di biciclette in termini di righe di codice ⇒ Vantaggio comparato; i i Intercetta della curva ( aLi , aLi ) ⇒ Vantaggio assoluto. c Giuseppe Vittucci Marzetti b Principi di Economia I 9/22 Scambio e costo opportunità Vantaggio comparato e frontiera delle possibilità produttive Vantaggi e limiti della divisione del lavoro Frontiera delle possibilità produttive Principio del costo opportunità decrescente Spostamento della frontiera delle possibilità produttive Frontiera delle possibilità produttive Qc 48 40 32 24 A+B 16 8 B A 0 0 8 Giuseppe Vittucci Marzetti 16 24 32 Principi di Economia I 40 48 56 64 Qb 10/22 Scambio e costo opportunità Vantaggio comparato e frontiera delle possibilità produttive Vantaggi e limiti della divisione del lavoro Frontiera delle possibilità produttive Principio del costo opportunità decrescente Spostamento della frontiera delle possibilità produttive Insieme di produzione e frontiera delle possibilità produttive Qc 48 40 PPF 32 24 16 Insieme di produzione 8 0 0 8 16 24 32 40 48 56 64 Qb L’insieme di produzione è un insieme convesso; La frontiera delle possibilità produttive (PPF) è una funzione concava. Giuseppe Vittucci Marzetti Principi di Economia I 11/22 Scambio e costo opportunità Vantaggio comparato e frontiera delle possibilità produttive Vantaggi e limiti della divisione del lavoro Frontiera delle possibilità produttive Principio del costo opportunità decrescente Spostamento della frontiera delle possibilità produttive Frontiera delle possibilità produttive in un’economia con tre individui Qc 64 56 48 40 A+B+C 32 24 16 8 B C A 0 0 8 Giuseppe Vittucci Marzetti 16 24 32 Principi di Economia I 40 48 56 64 72 Qb 12/22 Scambio e costo opportunità Vantaggio comparato e frontiera delle possibilità produttive Vantaggi e limiti della divisione del lavoro Frontiera delle possibilità produttive Principio del costo opportunità decrescente Spostamento della frontiera delle possibilità produttive Frontiera delle possibilità produttive in un’economia con una moltitudine di individui Qc Qb La continuità della frontiera deriva dall’assunzione di infiniti individui, ognuno caratterizzato da diverso costo opportunità; La concavità della frontiera (convessità dell’insieme di produzione) deriva dalla specializzazione in accordo con i vantaggi comparati. Giuseppe Vittucci Marzetti Principi di Economia I 13/22 Scambio e costo opportunità Vantaggio comparato e frontiera delle possibilità produttive Vantaggi e limiti della divisione del lavoro Frontiera delle possibilità produttive Principio del costo opportunità decrescente Spostamento della frontiera delle possibilità produttive Frontiera delle possibilità produttive e costo opportunità dQc Pendenza della frontiera in ogni punto (− dQ )—saggio marginale di b trasformazione (Marginal Rate of Transformation, MRT)—pari al costo opportunità delle biciclette in termini di codice: le righe di codice a cui si deve rinunciare per aumentare le biciclette riparate. Il costo opportunità di un bene in termini dell’altro bene aumenta all’aumentare del livello assoluto di produzione del primo bene: maggiore il numero di biciclette riparate, maggiore il numero di righe di codice a cui si deve rinunciare per aumentarne il numero. Qc PPF − dQc dQb = MRT Qb Giuseppe Vittucci Marzetti Principi di Economia I 14/22 Scambio e costo opportunità Vantaggio comparato e frontiera delle possibilità produttive Vantaggi e limiti della divisione del lavoro Frontiera delle possibilità produttive Principio del costo opportunità decrescente Spostamento della frontiera delle possibilità produttive Principio del frutto più accessibile Concavità della frontiera di produzione esemplificazione del principio del frutto più accessibile (low-hanging-fruit principle): con disponibilità di risorse dai costi opportunità differenti si devono sempre sfruttare prima quelle con il costo opportunità più basso; i frutti più accessibili si colgono prima. Qc PPF − dQc dQb = MRT Qb Giuseppe Vittucci Marzetti Principi di Economia I 15/22 Scambio e costo opportunità Vantaggio comparato e frontiera delle possibilità produttive Vantaggi e limiti della divisione del lavoro Frontiera delle possibilità produttive Principio del costo opportunità decrescente Spostamento della frontiera delle possibilità produttive Spostamento della frontiera delle possibilità produttive A tecnologia e risorse date, la PPF pone l’economia di fronte ad un trade-off : per aumentare la produzione di un bene è necessario rinunciare a una certa quantità di un altro bene; La crescita economica consiste in uno spostamento verso l’esterno della frontiera per: accumulo di fattori produttivi: capitale, attraverso investimenti in beni produttivi; lavoro, attraverso fattori demografici o collegati ai flussi migratori; progresso tecnico. Qc PPF PPF’ Qb Giuseppe Vittucci Marzetti Principi di Economia I 16/22 Scambio e costo opportunità Vantaggio comparato e frontiera delle possibilità produttive Vantaggi e limiti della divisione del lavoro Vantaggi della divisione del lavoro Divisione del lavoro ed estensione del mercato Problemi collegati alla specializzazione Vantaggi della divisione e specializzazione del lavoro La causa del progresso nelle capacità produttive del lavoro, nonché della maggior parte dell’arte, destrezza e intelligenza con cui il lavoro viene svolto e diretto, sembra sia stata la divisione del lavoro. (Smith, 1776) Smith (1776) è tra i primi ad esporre sistematicamente i vantaggi della divisione del lavoro, secondo Schumpeter “un eterno luogo comune della scienza economica”; Smith (1776) elenca le cause della maggior produttività conseguibile attraverso la divisione del lavoro: “aumento dell’abilità di ciascun operaio”; “risparmio del tempo che si perde di solito per passare da un tipo di lavoro ad un altro”; “invenzione di un gran numero di macchine, che facilitano ed abbreviano il lavoro, e consentono ad un uomo solo di fare il lavoro di molti”. Adam Smith (1723–1790) Babbage (1835) elenca altri vantaggi: migliore allocazione dei lavoratori alle mansioni in base alle loro capacità; minor perdita di tempo e minor consumo di materiale (famoso l’esempio della lavorazione del corno). Giuseppe Vittucci Marzetti Principi di Economia I C. Babbage (1791–1871) 17/22 Scambio e costo opportunità Vantaggio comparato e frontiera delle possibilità produttive Vantaggi e limiti della divisione del lavoro Vantaggi della divisione del lavoro Divisione del lavoro ed estensione del mercato Problemi collegati alla specializzazione La fabbrica degli spilli Prendiamo...il mestiere dello spillettaio. Un operaio non addestrato a questo compito...applicandosi al massimo difficilmente riuscirà a fare uno spillo al giorno e certo non arriverà a farne venti. Ma, dato il modo in cui viene svolto oggi questo compito,...è diviso in un certo numero di specialità... Un uomo trafila il metallo, un altro raddrizza il filo, un terzo lo taglia, un quarto gli fa la punta, un quinto lo schiaccia all’estremità dove deve inserirsi la capocchia; fare la capocchia richiede due o tre operazioni distinte; inserirla è un’attività distinta, pulire gli spilli è un’altra, e persino il metterli nella carta è un’altra occupazione a sé stante; sicché l’importante attività di fabbricare uno spillo viene divisa, in tal modo, in circa diciotto distinte operazioni che, in alcune manifatture, sono tutte compiute da mani diverse, sebbene si diano casi in cui la stessa persona ne compie due o tre. Io ho visto una piccola manifattura di questo tipo dov’erano impiegati soltanto dieci uomini e dove alcuni di loro, di conseguenza, compivano due o tre operazioni distinte. Ma, sebbene fossero molto poveri e perciò solo mediocremente dotati delle macchine necessarie, erano in grado, quando ci si mettevano, di fabbricare, fra tutti, circa dodici libbre di spilli al giorno. In una libbra ci sono più di quattromila spilli di formato medio. Quelle dieci persone, dunque, riuscivano a fabbricare, fra tutti, più di quarantottomila spilli al giorno. (Adam Smith, 1776) Giuseppe Vittucci Marzetti Principi di Economia I 18/22 Scambio e costo opportunità Vantaggio comparato e frontiera delle possibilità produttive Vantaggi e limiti della divisione del lavoro Vantaggi della divisione del lavoro Divisione del lavoro ed estensione del mercato Problemi collegati alla specializzazione Divisione del lavoro ed estensione del mercato Poiché la possibilità di scambiare è la causa originaria della divisione del lavoro, la misura in cui la divisione del lavoro si realizza non può che essere limitata dalla misura di tale possibilità o, in altre parole, dall’ampiezza del mercato. Quando il mercato è molto ristretto non esistono incentivi a dedicarsi esclusivamente a una singola occupazione, non essendoci la possibilità di scambiare tutta la parte in sovrappiù del prodotto del proprio lavoro che supera il consumo, con le parti del prodotto degli altri uomini delle quali si ha bisogno. (Adam Smith, 1776) La produttività del lavoro per Smith dipende positivamente dalla divisione del lavoro, che a sua volta dipende dall’ampiezza dei mercati di sbocco; L’aumento della produttività (e quindi del reddito pro-capite) conseguente all’aumentata divisione del lavoro può favorire un ulteriore allargamento dei mercati, mettendo cosı̀ in moto una spirale virtuosa. Giuseppe Vittucci Marzetti Principi di Economia I 19/22 Scambio e costo opportunità Vantaggio comparato e frontiera delle possibilità produttive Vantaggi e limiti della divisione del lavoro Vantaggi della divisione del lavoro Divisione del lavoro ed estensione del mercato Problemi collegati alla specializzazione Divisione del lavoro ed estensione del mercato in Smith Produttività Divisione del lavoro + + Reddito pro-capite + + Ampiezza dei mercati Miglioramento dei trasporti Giuseppe Vittucci Marzetti Principi di Economia I Politica economica 20/22 Scambio e costo opportunità Vantaggio comparato e frontiera delle possibilità produttive Vantaggi e limiti della divisione del lavoro Vantaggi della divisione del lavoro Divisione del lavoro ed estensione del mercato Problemi collegati alla specializzazione Problemi collegati alla specializzazione La divisione del lavoro amplifica la stratificazione sociale: Già Smith (1776) osservava che la divisione del lavoro manifatturiero aveva creato una classe di operai abbrutiti dalle routine lavorative; Marx (1867) si concentra sulla separazione tra le classi sociali nella divisione del lavoro all’interno delle società capitaliste, dove il lavoratore è alienato, in quanto non proprietario: dei propri strumenti di lavoro; del prodotto del proprio lavoro; dell’organizzazione del processo produttivo, in cui riveste un ruolo parziale e specifico, che lo “mutila trasformandolo in un frammento d’uomo”. aumenta l’interdipendenza e la complessità del sistema, e con esso potrebbe aumentarne la fragilità (cfr. Ward-Perkins, 2009, Financial Times), anche se dedurre la fragilità dalla complessità è errato (cfr. Stangler, 2009; Kane, 2010). Giuseppe Vittucci Marzetti Principi di Economia I 21/22 Scambio e costo opportunità Vantaggio comparato e frontiera delle possibilità produttive Vantaggi e limiti della divisione del lavoro Vantaggi della divisione del lavoro Divisione del lavoro ed estensione del mercato Problemi collegati alla specializzazione Smith sui problemi connessi alla divisione del lavoro Con lo sviluppo della divisione del lavoro, l’occupazione della stragrande maggioranza di coloro che vivono di lavoro, cioè della gran massa del popolo, risulta limitata a poche semplicissime operazioni... Ma ciò che forma l’intelligenza della maggioranza degli uomini è necessariamente la loro occupazione ordinaria. Un uomo che spende tutta la sua vita compiendo poche semplici operazioni, i cui effetti oltretutto sono forse sempre gli stessi o quasi, ... diviene tanto stupido e ignorante quanto può esserlo una creatura umana. Il torpore della sua mente lo rende non solo incapace di prendere gusto o parte a una qualsiasi conversazione razionale, ma anche di concepire un qualsiasi sentimento generoso, nobile o tenero e quindi di formarsi un giudizio corretto persino su molti dei comuni doveri della vita privata... La sua destrezza nel suo mestiere specifico sembra in questo modo acquisita a spese delle sue qualità intellettuali, sociali e militari. Ma in ogni società progredita e incivilita, questa è la condizione in cui i poveri che lavorano, cioè la gran massa della popolazione, devono necessariamente cadere a meno che il governo non si prenda cura di impedirlo. (Adam Smith, 1776) Giuseppe Vittucci Marzetti Principi di Economia I 22/22