LE IMPOSTE Irpef

Transcript

LE IMPOSTE Irpef
LE IMPOSTE
Irpef
Oneri deducibili
• Gli oneri deducibili più rilevanti ai fini della determinazione dell’IRPEF sono:
 quelli legati al risparmio pensionistico:
 deduzione dei contributi previdenziali e assistenziali obbligatori e facoltativi
versati dai lavoratori autonomi;
 deduzione dei contributi versati alle forme pensionistiche complementari
(fondi pensione chiusi o aperti) e i contributi e i premi versati alle forme
pensionistiche individuali, per un importo massimo di 5.165 €;
 quelli di liberalità ad alto valore sociale:
 deduzione dei contributi e donazioni alle ONLUS, per un importo non
superiore al 10% del reddito complessivo e comunque fino a 70.000 €;
 deduzione delle erogazioni liberali ad istituzioni religiose (fino a 1.032,91 €
per ciascuno dei 7 enti religiosi indicati), a università ed enti di ricerca
(illimitatamente), a ONG impegnate in attività assistenziale nei PVS (fino al
2% del reddito complessivo).
Oneri deducibili
 quelli legati alla sfera socio-assistenziale:
 deduzione delle spese mediche e di assistenza specifica per i portatori
di handicap;
 deduzione dei contributi versati a fondi integrativi del Servizio
Sanitario Nazionale fino a Euro 3.615;
 deduzione delle spese per adozioni internazionali fino al 50%.
Tutte questi oneri deducibili vanno semplicemente sottratti dal reddito
complessivo, determinando così il reddito imponibile.
Se gli oneri deducibili sono superiori al reddito complessivo, il reddito
imponibile e l’imposta lorda e netta saranno pertanto nulli.
Aliquote
Scaglioni in euro
Aliquota marginale t’
Fino a 15.000
23%
da 15.000 a 28.000
27%
da 28.000 a 55.000
38%
da 55.000 a 75.000
41%
oltre 75.000
43%
• Nel 2011 è stato introdotto un Contributo di Solidarietà come intervento straordinario in
considerazione dell’eccezionalità della situazione economica internazionale. Il Contributo,
che rimarrà in vigore nel triennio 2011-2013, consiste in un prelievo, deducibile dal reddito
complessivo, del 3% sul reddito complessivo ai fini IRPEF superiore ai 300.000 euro.
•Regioni e Comuni hanno la facoltà di introdurre addizionali all'IRPEF entro limiti stabiliti
dalla legge  differenziazione (seppur controllata) dell'onere dell'imposta personale.
•Evoluzione storica
1974: 32 scaglioni;
2002: 5 scaglioni;
2005: 4 scaglioni;
t’[10% - 72%]
t’[18% - 45%]
t’[23% - 43%]
Le detrazioni (f)
•
Una volta determinata l'imposta lorda, si applicano le
detrazioni, che possono essere raggruppate in:
1. detrazioni per tipo di reddito
•
Variano in funzione del RC e della tipologia di reddito
2. detrazioni per carichi familiari
•
Variano in funzione del RC e legame
3. detrazioni per oneri al 19% (detrazioni per altri oneri);
Inoltre:
4. detrazioni per canoni di locazione
5. detrazioni introdotte nel 1998 per interventi di recupero del
patrimonio edilizio e poi prorogate più volte
1. Detrazioni per tipo di reddito
Reddito complessivo
Importo detrazione
Lavoro dipendente
Fino a 8.000 euro
1.840
Da 8.001 a 55.000 euro
A scalare (si annulla a 55.000 euro)
Pensionato (meno di 75 anni)
Fino a 7500 euro
1725
Da 7501 a 55000
A scalare (si annulla a 55.000 euro)
Pensionato (più di 75 anni)
Fino a 7750
1783
Da 7751 a 55000
A scalare (si annulla a 55.000 euro)
Altri redditi (compresi autonomi)
Fino a 4.800
1104
Da 4801 a 55000
A scalare (si annulla a 55.000 euro)
TUTTI I REDDITI : Oltre 55000
0
“No tax area” e tipo di reddito
• lavoratori dipendenti: 8.000 euro;
• pensionati al di sotto dei 75 anni: 7.500 euro;
• pensionati di età pari o superiore a 75 anni:
7.750 euro;
• per i contribuenti con altri tipi di reddito: 4.800
euro
• La detrazione va rapportata al periodo di lavoro
(eccetto per quelle previste per i lavoratori
autonomi); diverse detrazioni non sono
cumulabili.
2. Detrazioni per carichi di famiglia
Importo detrazione
Coniuge
Figli
800,
a scalare all’aumentare del
reddito complessivo (fino a 80.000
euro)
Minori di 3 anni
1.220 (per figlio)
Maggiori di 3 anni 950 (per figlio)
L’importo diminuisce fino ad annullarsi
per unreddito complessivo di 95.000
+15.000 per ogni figlio successivo al
primo
Altri familiari
750,
a scalare all’aumentare del
reddito complessivo
(fino a 80.000
euro)
2. Detrazioni per carichi di famiglia
• Le detrazioni per figli a carico sono aumentate di
un importo di 400 € per ogni figlio portatore di
handicap e di 200 € per i contribuenti con più di
tre figli per ciascun figlio a partire dal primo;
• la detrazione va suddivisa tra i coniugi o
attribuita interamente al coniuge con reddito più
elevato
• un familiare è considerato a carico quando è
titolare di un reddito complessivo inferiore a
2.840,51 €.
3. Le detrazioni per oneri al 19%
• L’elenco comprende:
– spese mediche (generiche e specialistiche): possono essere detratte
per la parte che supera la franchigia di 129€;
– interessi passivi per mutui ipotecari per l'acquisto di immobili adibiti
ad abitazione principale (con tetto massimo di 4000€);
– premi per contratti di assicurazione sulla vita puri (rischio morte,
invalidità permanente o non autosufficienza) fino a 1.291 €;
– spese per frequenza di corsi di istruzione superiore e universitaria (in
misura non superiore alle tasse statali)
– liberalità a favore del settore dello spettacolo (con tetto massimo).
• FINALITA’
– personalizzare il tributo in relazione a circostanze che
modificano la capacità contributiva;
– introdurre agevolazioni e incentivi in seguito a determinati
impieghi del reddito ritenuti meritevoli di tutela e incentivo.
CLASSI DI REDDITO COMPLESSIVO
GRAF. 3 - DISTRIBUZIONE PERCENTUALE DEI SOGGETTI CON IMPOSTA NETTA E DELL'IMPOSTA NETTA
oltre 300.000
0,10
da 2 00.000 a 300.000
0,15
1,09
da 1 00.000 a 200.000
2,74
10,20
1,79
da 7 0.0 00 a 1 00.000
9,56
25,51
10,42
da 3 5.0 00 a 7 0.0 00
14,36
da 2 6.0 00 a 3 5.0 00
da 2 0.0 00 a 2 6.0 00
17,10
18,83
21,22
da 1 5.0 00 a 2 0.0 00
da 7 .50 0 a 15 .00 0
24,95
14,30
10,25
5,22
0,44
7,09
fino a 7 .50 0
60,00
4,70
50,00
40,00
30,00
20,00
10,00
Numero soggetti
0,00
10,00
20,00
imposta netta
30,00
40,00
50,00
60,00
1. Scelta dell’unità impositiva
• Chi va sottoposto a tassazione?
• Individuo
– Tassazione pura su base individuale non prevede alcun riferimento alla struttura
familiare
• Famiglia
– Tassazione pura su base familiare richiede cumulo dei redditi poi sottoposti a
imposizione
• Scelta rilevante se l'imposta personale è progressiva
Esempio
• Due genitori Y1=20.000; Y2=85.000 + due figli senza reddito
• Y totale= 105.000
A) IMPOSTA PROPORZIONALE (t=t’=20%)
 Totale imposta su individui: T=T1+T2=0,2(85.000) + 0,2(20.000)=
0,2(105.000)=1.000 = totale imposta su famiglia
Scelta dell’unità impositiva (cont.)
B) IMPOSTA PROGRESSIVA
Scaglioni in euro
Aliquota marginale t’
Fino a 10000
10%
da 10000 a 40000
20%
Oltre 40000
30%
B1) IMPOSIZIONE SU BASE INDIVIDUALE
• Y1=20.000  T1= 10.000*0,1 +10000*0,2= 3000
- t1media=15%
– t1’=20%
•
Y2= 85.000  T2= 20500
– t2’=30% - t2media=24%
•
Famiglia: Ttot=3000 + 20500 = 23500, tmediafam=22,3%
La scelta dell’unità impositiva
B2) IMPOSIZIONE SU BASE FAMILIARE (nessuna correzione)
B=Y1+Y2= 105.000
Ttot = 26500
tmed=25,2%
NB.
t’=30%
tmed più elevata che in precedenza
t’ identico per entrambi i coniugi (elemento comune a tutti i
base familiare)
sistemi su
Criteri di scelta
• Qual è il modo migliore di misurare la capacità
contributiva?
• Incentivi a comportamenti elusivi
• Neutralità nei confronti della scelta di costituire
un vincolo familiare
• Neutralità nei confronti della struttura economica
familiare
• Effetti sull’offerta di lavoro
Confronti
• Capacità contributiva
– Famiglia migliore indicatore
• Comportamenti elusivi
– Tassazione su base individuale: incentivi fiscali
all’intestazione di fonti di reddito al coniuge con reddito
inferiore
– Tassazione su base familiare: neutrale
• Famiglia/convivenza
– Tassazione su base individuale: neutrale
– Disincentivi fiscali alla costituzione di un vincolo familiare
Confronti (cont.)
• Struttura economica familiare (famiglie mono o
plurireddito)
– A parità di reddito complessivo della famiglia
• Tassazione su base individuale: penalizza le famiglie monoreddito
• Tassazione su base familiare: neutrale
• Offerta di lavoro
– Tassazione su base individuale: neutrale
– Tassazione su base familiare: gli incentivi al lavoro sono
modificati dalla presenza di vincolo familiare
• In particolare ci possono essere effetti negativi sull’offerta di lavoro
femminile
Scelta dell’unità impositiva
• In entrambi i casi bisognerebbe tenere conto della
dimensione della famiglia
– Tassazione su base familiare: quoziente familiare
– Tassazione su base individuale: introduzione di deduzioni o
detrazioni per carichi familiari
La scelta dell’unità impositiva
B3) IMPOSIZIONE SU BASE FAMILIARE (QUOZIENTE FAMILIARE)
- tiene conto della numerosità del nucleo familiare (Francia)
Y
a) Si calcola il quoziente familiare Q  coeff . familiari

• coeff. familiari = 1 per ciascuno dei due genitori, 0,5 per i primi due
figli, 1 per 3° figlio ....
• Qf =105.000/3=35.000
i
i
q
i
b) Applico la scala delle aliquote a Qf e ottengo TQf = 6000
c) Moltiplico TQf = 6000 per la somma dei coefficienti familiari ed ottengo T =
18000
 tmed=17%
 t1’=t2’=20%
 t e t’ si sono ridotte
La scelta dell’unità impositiva
• ITALIA:
– la riforma tributaria del 1974 aveva optato per la
FAMIGLIA
– nel 1976: una sentenza della corte costituzionale
ne dichiara l’incostituzionalità (discriminatorio)
– Attualmente: imposta personale su base
individuale + detrazioni per familiari a carico
– DISCUSSIONE: introdurre un sistema francese del
quoziente familiare
2. Redditi a formazione pluriennale
• Se imposizione è progressiva, inclusione di redditi
che si formano in un arco di tempo pluriennale nella
base imponibile dell’imposta personale nel momento
del realizzo, determinerebbe un notevole
innalzamento dell'aliquota media per quel periodo di
imposta.
• Esempio: TFR, plusvalenze
• Soluzioni:
– Tassazione separata
– Tassazione nei diversi periodi di formazione del reddito
(maturazione)
3. Reddito reale vs reddito nominale
• I sistemi tributari sono in genere definiti su base
nominale, ossia non correggono per l’inflazione.
• Se l’imposta è progressiva:
– l’applicazione della scala delle aliquote a un imponibile
nominale che cresce per effetto dell’inflazione implica che
l’aliquota media aumenti;
– riduzione in termini reali di deduzioni e detrazioni;
In presenza di inflazione l’onere tributario cresce in
termini reali (fiscal drag).