Resoconto stenografico della seduta
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Resoconto stenografico della seduta
Atti Parlamentari — 2595 — LEGISLATURA XXIX — Y . , l a SESSIONE — Camera dei Deputati DISCUSSIONI — , TORNATA DEL 6 MAGGIO 1 9 3 6 LXXI. 1 —^ ' ' 7 . TORNATA DI MERCOLEDÌ 6 MAGGIO 1936 ANNO XIV 171° GIORNO DELL'ASSEDIO ECONOMICO PRESIDENZA DEL PRESIDENTE INDICE Pag. Congedi 2595 Inversione dell'ordine del giorno 2595 PRESIDENTE DISEGNO DI LEGGE 2595 (SEGUITO EFINEDELLA DISCUSSIONE) STATO DI PREVISIONE DELLA SPESA DEL MINISTERO DELLE COLONIE PER L'ESERCIZIO FINANZIARIO DAL 1° LUGLIO 1 9 3 6 - X I V AL 30 GIUGNO 1 9 3 7 - X V . . 2596 SANGIORGI 2596 BONFATTI 2597 FELICELIÌA 2599 MARTIRE . 2603 BUFFARINI GUIDI, SOTTOSEGRETARIO DI STATO . . 2608 Disegno di legge [Discussione): STATO DI PREVISIONE DELLA SPESA DEL MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI PER L'ESERCIZIO FINANZIARIO DAL 1° LUGLIO 1 9 3 6 - X I V AL 3 0 GIUGNO 1 9 3 7 - X V . . 2632 ORANO 2632 SOLMI, MINISTRO 2637 (Presentazione): THAON DI REVEL: Conversione in legge del Regio decreto-legge 3 febbraio 1 9 3 6 - X I V , n. 654, relativo all'incarico al Ministero per la stampa e la propaganda della nomina della Gom• missione per la vigilanza sulle radiodiffusioni. — Conversione in legge del Regio decreto-legge 12 marzo 1 9 3 6 - X I V , n. 633, riflettente modificazioni all'ordinamento del personale direttivo coloniale . . . — Conversione in legge del Regio decreto-legge 19 marzo 1 9 3 6 - X I V , n. 683, che fissa la decorrenza delle corresponsioni del soprassoldo giornaliero coloniale per i militi e graduati delle unità Camicie Nere destinate in Libia. •— Conversione in legge del Regio decreto-legge 16 aprile 1 9 3 6 - X I V , n. 668, concernente variazioni allo stato di previsione dell'entrata, a quelli della spesa di diversi Ministeri ed ai bilanci di Aziende autonome per l'esercizio finanziario 1935-36, nonché altri indifferibili provvedimenti; e convalidazione del Regio decreto 16 aprile 1 9 3 6 - X I V , n. 670, relativo a prelevamento dal fondo di riserva per le spese impreviste dell'esercizio medesimo . . Disegni di legge 215 2597 2597 2597 2597 CIANO Conversione in legge del Regio decreto-legge 27 aprile 1 9 3 6 - X I V , n. 635, che modifica il regime fiscale degli spiriti e dà un nuovo assetto alla produzione e all' impiego di essi come carburante •— Conversione in legge del Regio decreto-legge 9 marzo 1 9 3 6 - X I V , n. 510, recante provvedimenti in favore dell'agrumicoltura . . . •— Conversione in legge del Regio decreto-legge 9 marzo 1 9 3 6 - X I V , n. 625, recante provvedimenti per lo sviluppo delle colture del cotone e per la produzione dei succedanei. . . Disegni di legge (Votazione segreta) TIIAON DI REVEL: Pag. 2597 2597 2597 2640 La seduta comincia alle 16. SCARFIOTTI, Segretario, legge il processo verbale della tornata precedente. {È approvato). Congedi. PRESIDENTE. Comunico alla Camera che è stato posto in congedo, per un tempo indeterminato, per richiamo alle armi, a sua domanda, l'onorevole camerata Tommaselli. al quale invio il saluto già rivolto agli altri Camerati che. sono sotto le armi per mobilitazione. {Applausi). Hanno poi chiesto un congedo, per motivi di famiglia gli onorevoli: Barbaro, di giorni 2; Olmo, di 4; Ceci di 1; per motivi di salute: l'onorevole Panunzio, di giorni 15; per ufficio pubblico, gli onorevoli: Pocherra, di giorni 2; Coselschi, di 30; Verga di 3; Gianturco, di 1; Orlandi, di 1. (Sono concessi). Inversione dell'ordine del giorno. PRESIDENTE. Propongo di invertire l'ordine del giorno, nel senso che prima di votare i 12 disegni di legge che sono stati approvati ieri, si proceda alla discussione dello stato di previsione del Ministero delle colonie per l'esercizio 1936-37. Se non vi sono osservazioni in contrario, così rimarrà stabilito. (Così rimane stabilito). Atti Parlamentari LEGISLATURA — 2596 — XXIX — la SESSIONE — DISCUSSIONI Seguito della discussione del disegno di legge: Stato di previsione della spesa del Ministero delle colonie per l'esercizio finanziario dal 1° luglio 1936-XIV al 30 giugno 1937-XV. PRESIDENTE. Riprendiamo dunque la discussione dello stato di previsione della spesa del Ministero delle colonie per l'esercizio 1936-37. Invito il camerata Sangiorgi a recarsi alla tribuna per continuare il discorso interrotto ieri per l'adunata generale. SANGIORGI. Onorevoli Camerati ! Consentitemi che per un attimo, prima di riprendere quanto avevo iniziato di dire ieri sul bilancio delle colonie, lasci parlare il mio cuore di combattente, che è anche il vostro cuore. Ieri sera, in Piazza Venezia, ho avuto la stessa impressione che provai nei giorni dell'avanzata del novembre 1918. Mi pareva che il cielo della Patria, tutto .fiammeggiante, si ampliasse e sovrastasse, come un segno di Dio, le nuove terre conquistate alla Patria. E se il cuore si faceva più ardente di entusiasmo e più colmo di riconoscenza per il Duce, nel vedere l'Altare della Patria palpitare di luci che illuminavano le nuove generazioni dell'Italia Imperiale, il mio animo si accostava allo spirito del Milite Ignoto, al Camerata che forse ci è caduto accanto alle trincee del Carso, del Piave o del Grappa, e sentivo che questo spirito finalmente si placava perchè il Duce aveva riscattato il sacrifizio di sangue dei 670.000 caduti in guerra. {Applausi). Onorevoli Camerati ! Dicevo ieri di non credere che nella opposizione che ci è stata mossa da una Nazione che non nomino.... PRESIDENTE. Benissimo ! Non nominiamo mai nessuno, andiamo avanti per i fatti nostri ! (Approvazioni). SANGIORGI. ...ci fossero solo dei fattori materialistici, e non credevo nemmeno che, per questi soli fattori, l'Europa sanzionista avesse posto sullo stesso piano l'Italia ed il fu Impero Etiopico, quell'Impero che era rimasto ancora allo stato barbaro, come ai tempi di Menelik. Abbiamo visto che quelle stesse nazioni sanzioniste che avevano aiutato l'Etiopia con l'invio delle armi, sono state le prime ad invocare il più rapido e sollecito intervento del maresciallo Badoglio.' Non credo, dicevo, a semplici fattori materialistici, ma a qualche cosa di più, perchè, col negare il nOstro diritto di difesa e di espansione, si tentava anche di soffocare un nuovo principio di umanità e di giustizia. Se volessi cercare di definire ove si verifica questa antitesi troverei i due punti estremi, da un lato nel discorso del Duce agli operai di Milano sulla giustizia sociale, dall'altro in quegli egoismi plutocratici che agitano i fogli sgualciti del Covenant come una bandiera. Nel discorso del Duce agli operai di Milano sulla giustizia sociale, sono state poste le direttive Camera dei — TORNATA DEL 6 MAGGIO Deputati J 936 di giustizia sociale che sole possono assicurare la pace e la giustizia internazionale. Come è possibile perseguire, parlando di colonie, questa giustizia e questa pace internazionale ? La risposta la possiamo trovare in un accenno che è nella bella relazione dell'onorevole camerata Bolzon, relazione che io pregherei vivamente Sua Eccellenza il Presidente di voler far propagandare, a mezzo dell'Istituto coloniale fascista perchè è un documento basilare per la propaganda coloniale. PRESIDENTE. Onorevole Sangiorgi, quando ha curato la pubblicazione delle relazioni, la Presidenza della Camera ha fatto il suo dovere. La propaganda spetta agli altri. SANGIORGI. Nella relazione del camerata Bolzon vi è un chiaro accenno alle colonie di popolamento. Ora le parole hanno spesso un valore che conviene ricordare. Noi ripetiamo la parola « colonia » senza pensare che essa è di origine nettamente romana e latina e che voleva dire azienda agricola o comunità fissata dallo Stato su di un dato territorio. Nella colonizzazione della Etiopia - colonizzazione di popolamento - noi ripetiamo e valorizziamo questo principio. Ed è vero che l'Etiopia può costituire una colonia di popolamento in quanto, se escludiamole terre basse, dette « quolla » vediamo che tutte le terre del mediopiano e dell'altipiano sono facilmente colonizzabili. Naturalmente come zona di maggiore colonizzazione abbiamo quella che si può dire ha polarizzato fino ad un certo momento l'opposizione di quella Nazione che questa volta vogliamo nominare e che" è l'Inghilterra; vale a dire quella parte dell'Etiopia che comprende «grosso modo » il bacino del Nilo, dai monti di Ermacioccò al Goggiam ed oltre,La parte orientale, quella che è « grosso modo » il bacino del Mar Rosso, si presta meno alla colonizzazione, non solo per il carattere delle sue terre, ma perchè la popolazione è più fitta, sicché per la colonizzazione dovremmo affrontare un problema fondiario di una certa imponenza. Nella zona occidentale, e specialmente nel bacino lacustre del lago Tana, si calcola che possano trovare collocamento - anche solo nella zona del bacino del Tana - circa 2 milioni di persone. In merito a quella che è stata la nostra azione coloniale dobbiamo anche considerare che noi abbiamo fissato una nuova idea, che supera quanto sino ad ora si è fatto in argomento di colonizzazione. Se osserviamo un passato relativamente vicino, vedremo che nel Congresso di Berlino dell'85 ci si è preoccupati dello stato delle popolazioni indigene con la forma del protettorato e che Versailles si è istituita la forma del mandato, che conteneva, in senso di sviluppo, il protettorato stesso. Noi superando questa posizione, affermiamo un nuovo principio: che debba avere soprattutto peso la popolazione metropolitana. Camerati, noi ci siamo dissanguati per lunghissimi anni con Atti Parlamentari LEGISLATURA XXIX — l — 2597 — a Camera dei Deputati SESSIONE — DISCUSSIONI — TORNATA DEL 6 MAGGIO una emigrazione che fino al 1901 non aveva nemmeno una legge nè un regolamento. Qualcuno ha detto che questa emigrazione poteva costituire un salasso. Ma non era un salasso: era una vera e propria emorragia, quando penso che abbiamo perso 1 milione e mezzo di contadini e 5 milioni di operai. La colonizzazione che noi andremo facendo in Etiopia, ci permetterà di mettere in luce tutta la virtù intrinseca del popolo italiano, che non è solamente in ciò che ha enumerato il camerata Ceci; vi è altro che viene da assai più lontano nel tempo e nello spazio. Dobbiamo considerare che più di 300 nostri esploratori hanno percorso l'Africa; dobbiamo considerare che noi abbiamo colonizzato, per anni ed anni, a vantaggio di altri popoli, non solamente terre del Mediterraneo, ma anche di oltre Oceano; sono' nostri lavoratori che hanno costruito città, che hanno costruito ponti, che hanno costruito strade e hanno dato origine a comunità che hanno apportato prosperità ad intiere nazioni. In questo senso, o Camerati, abbiamo un diritto coloniale che nessun altro popolo può avere uguale,, che nessun altro popolo può come noi vantare. Ma vi è di più. Nelle nostre Colonie abbiamo seguito un principio che è quello della collaborazione, la quale permette, si, lo sviluppo indigeno, ma non crea stati di animo particolari quali si verificano nelle Colonie francesi, ove vige il principio dell'associazione, o nelle Colonie britanniche ove non vige altro principio al di fuori di quello di un esoso sfruttamento degli indigeni. Per molti anni si è detto e ripetuto che eravamo giunti tardi nell'agone coloniale; forse anche noi abbiamo spesso ripetuto questa frase, ma avevamo torto, perchè è una frase quietista e priva di senso storico, in quanto anche l'Inghilterra è stata preceduta dal Portogallo, dalla Spagna, dall'Olanda, dalla Francia stessa, eppure oggi ha un Impero coloniale di quasi cinquecento milioni di soggetti. Il Duce, condottiero, ha fondato un Impero; ha aperto una strada imperiale verso un destino di sempre maggiori grandezze per la Patria. Forse nessuno come noi in questo momento sente il peso della inutilità delle parole. È l'ora suprema nella quale ogni nostro sentimento e ogni nostro pensiero si possono solo esprimere in una invocazione: Duce ! Non chiediamo altro che di seguirvi ovunque ! [Vivi applausi). Presentazione di disegni di legge. PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare, l'onorevole Ministro delle finanze. Ne ha facoltà. THAON DI REVEL, Ministro delle finanze. Per incarico di Sua Eccellenza il Capo del Governo, mi onoro presentare alla Camera i seguenti disegni di legge: Conversione in legge del Regio decretolegge 3 febbraio 1936-XIV, n. 654, relativo allo ncarico al Ministero per la stampa e la propa- 1936 ganda della nomina della Commissione per la vigilanza sulle radiodiffusioni; (1203) Conversione in legge del Regio decretolegge 12 marzo 1936-XIV, n. 633, riflettente modificazioni all'ordinamento del personale direttivo coloniale; (1204) Conversione in legge del Regio decretolegge 19 marzo 1936-XIV, n. 683, che fissa la decorrenza delle corresponsioni del soprassoldo giornaliero coloniale per i militi e graduati delle unità Camicia Nere destinate in Libia. (1205) Presento, inoltre, i disegni di legge: Conversione in legge del Regio decretolegge 16 aprile 1936-XIV, n. 668, concernente variazioni allo stato di previsione dell'entrata, a quelli della spesa di diversi Ministeri ed ai bilanci di Aziende autonome per l'esercizio finanziario 1935-36, nonché altri indifferibili provvedimenti; e convalidazione del Regio decreto 16 aprile 1936-XIV, n. 670, relativo a prelevamento dal fondo di riserva per le spese impreviste dell'esercizio medesimo; (1201) Conversione in legge del Regio decretolegge 27 aprile 1936-XIV, n. 635, che modifica il regime fiscale degli spiriti e dà un nuovo assetto alla produzione e all'impiego di essi come carburante. (1202) Presento, infine, a nome dell'onorevole Ministro della agricoltura e delle foreste, i disegni di Conversione in legge del Regio decretolegge 9 marzo 1936-XIV, n. 510, recante provvedimenti in favore dell'agrumicoltura; (1206) Conversione in legge del Regio decretolegge 9 marzo 1936-XIV, n. 625, recante provvedimenti per lo sviluppo delle colture del cotone e per la produzione dei succedanei. (1207) PRESIDENTE. Do atto all'onorevole Ministro delle finanze della presentazione di questi disegni di legge, che saranno inviati alle Commissioni competenti. Si riprende la discussione sul bilancio delle colonie. PRESIDENTE. Riprendiamo la discussione sul bilancio delle Colonie. È inscritto a parlare l'onorevole camerata Bonfatti. Ne ha facoltà. BONFATTI. Onorevoli Camerati! In questa ora di vittoria e di orgoglio nazionale, nella quale non sappiamo se di più ammirare il leggendario valore dei soldati e delle Camicie Nere o la tenacia resistenza degli operai, che in mezzo a difficoltà ed a sacrifici inenarrabili aprono strade, gettano ponti e costruiscono edifici, bene ha fatto il camerata Bolzon a mettere, nella sua documentata relazione, chiaramente in rilievo l'opera svolta dal Ministero delle colonie in collaborazione col Commissariato delle emigrazioni. L'avanzata delle nostre armi vittoriose è stata preparata, facilitata, consolidata dal lavoro dei Atti Parlamentari LEGISLATURA XXIX — l — 2598 — a Camera dei Deputati SESSIONE — DISCUSSIONI —* TORNATA DEL 6 MAGGIO 1 9 B 6 nostri operai, che il Duce ha additato alla riconoscenza della Patria. L'opera di reclutamento, non certo facile, è stata fatta con diligenza dal Commissariato delle migrazioni interne che, attraverso le Prefetture e gli Uffici di collocamento, si è preoccupato da un iato, di scegliere fra certe categorie uomini fisicamente adatti alle fatiche della Colonia, dall'altro di sgravare certe zone in cui la disoccupazione era più forte. Così vediamo che l'ingaggio degli operai è stato fatto in gran parte nella Valle Padana, nel Veneto e nella Sicilia. I 111.216 lavoratori partiti per l'Africa Orientale sono stati sottoposti a tre visite mediche e tutti vaccinati con iniezioni antivajolose e con iniezioni tetravalenti. Di essi sono rimpatriati circa il 18 per cento e precisamente 20 mila 827 uomini, mentre ne sono deceduti circa il 4 per- mille e precisamente 407 nomini: eroico contributo di sangue e di sacrificio che accomuna gli operai ai valorosi legionari caduti sul campo dell'onore e della gloria. Attualmente sono in Africa Orientale 89.982 operai di cui circa 6.000 in Somalia, i quali hanno rimesso risparmi per una somma complessiva di 161 milioni di lire, assicurando così l'assistenza di circa 100 mila famiglie. Uno degli aspetti più interessanti dell'opera fatta dal Commissariato è senza dubbio la cura assidua che accompagna gli operai durante il viaggio, atta a formare - in un clima di. alta tensione ideale - la loro educazione e la loro coscienza coloniale: essi sentono già la fierezza del gesto e l'importanza del compito cui sono stati chiamati dalla Patria. Questa attività svolta dal Commissariato fa pensare che questo sarà uno degli strumenti fondamentali per la grandiosa opera di colonizzazione di domani. Quando sorgerà tra breve il problema della distribuzione del lavoro ai legionari smobilitati, il Commissariato dovrà essere pronto ad assolvere questo difficile compito. Perciò esso deve preoccuparsi di attrezzarsi non tanto e non solo per quello che deve fare oggi, ma anche e sopratutto per quello che sarà chiamato a fare domani. Passando a trattare dell'organizzazione dell'assistenza e della previdenza a favore degli operai metropolitani in Africa Orientale si deve innanzi tutto premettere che fra questi operai si debbono considerare tre categorie diverse: quelli che dipendono direttamente da organi e servizi militari, quelli che dipendono da ditte che lavorano a regìa, quelli che dipendono da ditte private. Quanto sia necessario il sistema assistenziale e previdenziale posto in atto hanno pienamente compreso i Governi delle Colonie che, dimostrando una sensibilità ammirevole, hanno prodigato la loro opera perchè agli operai in caso di malattia o di infortunio non mancasse quell'assistenza e quel conforto che soli possono alleviare la fatiche di chi si trova a dover affrontare sacrifici davvero eccezionali. Non si può non restare ammirati dinanzi all'entusiasmo di questi nostri lavoratori che spesso, lavorando giorno e notte, hanno saputo affrontare con alto spirito di abnegazione ogni rischio ed ogni privazione. Opera santa dunque è creare le condizioni necessarie al mantenimento di questo entusiasmo. Ed io credo che una delle condizioni basilari sia appunto per essi la sicurezza di avere, in caso di bisogno, l'aiuto necessario senza distinzioni di categorie. Gli operai ammalati in Africa Orientale vengono assistiti nei vari Istituti di cura e nelle infermerie di cantiere a mezzo di medici coloniali dipendenti dagli uffici civili del Governo delle Colonie e da medici militari dipendenti dal Comando militare. Sovraintende alla assistenza sanitaria degli operai un ispettorato sanitario costituito presso il Governo della Colonia. Questo Ispettorato esercita una rigorosa opera di accertamento e di controllo sanitario; però, ad esso sono lasciati solo gli operai dipendenti da Ditte che lavorano a regìa, mentre i dipendenti da Ditte private restano fuori dall'organizzazione predisposta dal Governo; a proprie organizzazioni fanno poi capo gli operai dipendenti dalla aeronautica, dalla marina e dalla intendenza militare. Qualche grande Ditta ha organizzato un proprio servizio sanitario che funziona utilmente con ospedaletti e infermiere proprie. Ma queste sono eccezioni: gli operai dipendenti dalle numerose Ditte private ammalano, sono ricoverati in luoghi di cura, vengono rimpatriati senza che l'Ispettorato sanitario del Governo della Colonia possa esercitare un utile controllo e una vigilanza con unicità di indirizzo. Questa distinzione fra gli operai dipendenti da Ditte che lavorano a regia ed operai che lavorano per conto di Ditte private, viene mantenuta anche in altre disposizioni di legge in materia di assistenza sociale. Per. quanto concerne la malattia, col prossimo funzionamento dell'assistenza apposita, deliberata dal Comitato corporativo centrale, le differenze suaccennate si attenueranno sino a scomparire del tutto. Rimarranno invece in materia d'infortunio, dove è necessario che il Governo intervenga prontamente con i provvedimenti legislativi del caso. Infatti il decreto-legge 26 luglio 1935, n. 1447, che disciplina l'assicurazione per i casi di morte da febbre perniciosa e da malattia tropicale riguarda soltanto gli operai occupati in lavori direttamente eseguiti o concessi in appalto dall'Amministrazione coloniale. Parimenti la disposizione legislativa di prossima pubblicazione che stabilisce il pagamento di una indennità per tutti i casi di infortuni conseguenti a rischi di guerra o verificatisi mentre il lavoratore si reca o torna dall'Africa Orientale e la disposizione ministeriale che fissa un sussidio per i casi mortali di malattia comune e infortunio extra lavoro riguardano soltanto gli operai addetti a lavori direttamente eseguiti o concessi in appalto dall'Amministrazione coloniale. Restano pertanto esclusi da tali provvidenze tutti i lavoratori alle dipendenze di ditte private Atti Parlamentan LEGISLATURA XXIX — l — 2599 — a Camera dei Deputati SESSIONE — DISCUSSIONI — TORNATA DEL 6 MAGGIO 1 9 B 6 che non hanno con lo Stato contratti che non rientrano nella forma dell'appalto. E poiché il numero di questi, lavoratori è di circa 30.000 appare facilmente la gravità della sperequazione e la necessità di estendere a tutti i lavoratori italiani occupati in Africa Orientale le ricordate previdenze. Si verrebbe così a facilitare l'opera che svolge in Africa per l'estensione e l'applicazione, delle Assicurazioni sociali il Patronato nazionale per l'assistenza sociale, organo tecnico della Confederazione dei lavoratori che dall'agosto scorso ha istituito i suoi uffici a Massaua, a Mogadiscio e ad Asinara. Quale sforzo meraviglioso abbia fatto per l'organizzazione dei servizi sanitari il Ministero delle colonie può testimoniare solo chi ha potuto considerare de vi.su le difficoltà, che spesso a chiunque sarebbero apparse insormontabili, di organizzare l'assistenza sanitaria ad una massa di circa 100,000 operai sparsi in territorio vastissimo con comunicazioni incerte e difficili, soggetti per il clima e le fatiche eccezionali ad essere facilmente attaccati dalle malattie. L'opera sanitaria svolta dal Ministero delle colonie riceve il più sicuro riconoscimento da una constatazione di fatto: la bassa percentuale dei malati. Consentite, onorevoli Camerati, che io a questo punto additi alla vostra ammirazione l'attività, che si può chiamare veramente apostolica, dei medici di cantiere, che pur avendo una retribuzione non adeguata e di poco superiore a quella di un operaio specializzato, si prodigano, incuranti delle fatiche e dei pericoli, dovunque ci sia bisogno della loro opera. A tutta questa attività assistenziale ha contribuito in modo particolarmente efficace il Partito, la cui azione va sempre più sviluppandosi non solo nel campo dell'assistenza, ma in tutto il campo della organizzazione del lavoro. In questo il Partito sta attuando una vera e propria disciplina corporativa, che assicura anche in Africa Orientale quella più alta giustizia sociale che il Duce ha annunciato al mondo come l'anelito più possente dell'Italia Fascista. Così noi vediamo che questa nostra guerra africana non può confondersi con le comuni, vecchie imprese coloniali, perchè invece acquista un valore nettamente rivoluzionario, sia considerata sul piano internazionale, sia considerata sul piano nazionale. L'importanza dell'azione svolta dal Partito appare subito non appena si pensi che le funzioni ad esso affidate facevano primo capo a differenti uffici, tra i quali non erano infrequenti le interferenze ed i punti morti. Il potenziamento della Federazione dei Fasci di Asmara ha comportato un approfondimento ed una chiarificazione di queste funzioni, specie in materia di disciplina dei rapporti di lavoro, per cui la Federazione stessa ha creato un apposito ufficio sindacale. Sarà ancora necessario insistere sia nel senso di aumentare i poteri della Federazione dei Fasci in materia sindacale-corporativa, sia nel senso di precisare e delimitare questi poteri: poiché il Partito deve creare le basi per l'attuazio e anche in Africa Orientale dell'ordinamento corporativo, la cui opportunità non è sfuggita al camerata Bolzon, che anzi ha tenuto a metterlo in particolare evidenza. Quali saranno le modalità e le caratteristiche di questo ordinamento, se sarà uguale o meno a quello attuato in Libia, non è il caso di considerare oggi. Perchè invece ora bisogna preoccuparsi di attuare una prima disciplina corporativa che assicuri l'ordine e la giustizia nei rapporti di lavoro. Non bisogna infatti dimenticare che la esperienza fatta in tutte le imprese coloniali insegna che queste offrono un terreno quanto mai favorevole agli sbandamenti. A tutti deve essere di guida il monito che il Duce ha fatto nello storico discorso del 23 marzo: « Il Regime Fascista non ammette che individui e società traggano profitto da quell'evento che impone i più severi sacrifici alla Nazione ». Il Partito anche in Africa Orientale ha creato le condizioni perchè l'affermazione del Duce sia confermata in pieno dai fatti, in quanto ha dato e dà ai suoi uomini una educazione ed una coscienza ed in quanto interviene a disciplinare il mondo del lavoro e degli affari. In questa azione il Partito ha avuto il prezioso appoggio del Ministero delle colonie e del Commissariato delle migrazioni interne che hanno dimostrato una sensibilità quale in altri tempi si sarebbe aspettata invano da organi così detti burocratici. Veramente si può dire che questa impresa africana è stata la pietra di paragone per la Rivoluzione delle Camicie Nere. Il saggio è perfettamente riuscito. E se è lodevole lo sforzo già fatto, sarà più lodevole ancora quello che si farà per perfezionare sempre più tutto il complesso sistema militare e civile nell'Africa Orientale che oggi è divenuta insegna di vittoria e di potenza dell'Italia Fascista. Non è retorica affermare che solo il popolo italiano avrebbe potuto compiere questa impresa: solo il popolo italiano che avanza non con l'inganno e la corruzione, metodi di conquista ben conosciuti di altre nazioni, ma con il valore dei suoi soldati e con il lavoro dei suoi operai. (Vivi applausi). PRESIDENTE. È inscritto a parlare il Camerata onorevole Felicella. Ne ha facoltà. FELICELLA. Onorevoli Camerati. Uno degli aspetti più interessanti e caratteristici del Bilancio che è sottoposto al vostro esame, è rappresentato dall'insieme di quelle parti che riguardano i mezzi di comunicazione, terrestri, marittimi, aerei, postali elettrici, mezzi che facilitano la progressiva valorizzazione, economica e civile, delle nostre Colonie e le collegano e avvicinano alla madre patria. Le comunicazioni che interessano le nostre Colonie, per i perfezionamenti raggiunti e i programmi di loro ulteriori sviluppi, rappresentano oramai una parte così cospicua del problema della messa in valore di quei territorii, che si rivela opportuno farne oggetto di una particolare considerazione. Atti Parlamentari LEGISLATURA XXIX — l — 2600 — a Camera dei Deputati SESSIONE — DISCUSSIONI —< TORNATA DEL 6 MACGIO 1 9 8 6 Strade, ferrovie e porti. — Le comunicazioni che per prima richiamano la nostra attenzione, per la loro importanza e per le cure che vi ha prodigato il Governo della madre patria, sono quelle terrestri e cioè le strade, le ferrovie, i porti. Si tratta di un complesso imponente di opere pubbliche che è un vero titolo, di orgoglio della civiltà italiana e che ha l'impronta romana che caratterizza tutte le opere realizzate dal Regime. La Libia, da alcuni anni definitivamente pacificata, è percorsa in ogni sua circoscrizione con regolarità e sicurezza e i punti più lontani delle sue regioni interne sono collegati con mezzi rapidi e comodi ai vari porti della costa. Servizi automobilistici e strade moderne svelano il mistero del deserto e le favolose oasi di Gadames, di Gat, Giarabub, Kufra, sono mèta di attività turistica ed offrono mezzi di vita confortevoli e comodi. Anche le vecchie piste carovaniere sono rimesse in valore e da qualche tempo si nota la significativa ripresa dell'antico traffico fra i centri del Fezzan e del sud Cirenaico con l'Algeria, la Tunisia, l'Africa Equatoriale, la Nigeria, il Sudan. Nell'ultimo periodo dei lavori, si è proceduto all'ampliamento delle strade e piste nella zona di Tigrinna, alla costruzione della strada di accesso al nuovo aeroporto di Castel Benito, alla sistemazione di vie interne della città di Tripoli. Sono state ultimate le strade Berca-incrocio strada Fortini e Lete-Benina. Si e provveduto alla sistemazione di strade interne di Bengasi e di Derna, del tratto sul ciglione dell'altipiano e della BengasiBarce. Ma l'opera veramente romana, nella sua concezione e grandezza, è quella che riguarda la Costruzione della Litoranea Libica, i cui lavori sono ormai giunti alla loro fase risolutiva. Si tratta di una strada modernissima lunga 813 "chilometri che prossimamente stabilirà rapide e dirette comunicazioni tra la Tunisia e l'Egitto e renderà più celere la messa in valore delle quattro Provincie di Tripoli, Misurata, Bengasi e Derna, create dal nuovo ordinamento politico e amministrativo della Libia. Questa via litoranea che sarà una delle più imponenti e più belle dell'Africa Mediterranea, costituirà un altro formidabile mezzo di potenza e di civiltà dell'Italia Fascista. (Approvazioni). Anche le Ferrovie della Tripolitania e della Cirenaica, i cui bilanci di previsione si chiudono in pareggio, presentano un notevole sviluppo di attività e di traffico. Attualmente sono in esercizio, per la Tripolitania, i tronchi di TripoliZuara, Tripoli-Azzizia-vertice 31, Tripoli-Tagiura, Tripoli-Ain Zara, Tripoli-Porto, complessivamente chilometri 261; per la Cirenaica, BengasiMerg, Bengasi-Soluk, complessivamente chilometri 164. È inoltre allo studio un notevole programma di sviluppo delle due reti ferroviarie attuamente in esercizio. La rete degli autoservizi è pure notevolmente sviluppata e collega in modo celere e comodo, a Tripoli le varie località di Garian, Sabratha, Zuara, Sorman, Zavia, Confine tunisino; a Bengasi, le località di Tocra, Barce, Derna, Agebadia. Speciali servizi sono assicurati per l'attività turistica. Per quanto riguarda i porti della Libia, essi si vanno sempre più attrezzando per i crescenti bisogni della Colonia. Recentemente notevoli lavori di escavazione e di ampliamento sono stati condotti a termine nei porti di Tripoli, Zuara e Bengasi. Dopo questo rapido esame delle comunicazioni interne della Libia, troviamo nell'Africa orientale l'altra zona in cui le comunicazioni assumono un ruolo importantissimo per la messa in valore dei territori da colonizzare. Nell'Africa orientale il problema delle vie di comunicazione assume proporzioni grandiose e ciò non solo in relazione alle azioni militari in corso, ma anche alla futura valorizzazione economica e civile dell'altipiano etiopico, valorizzazione che per ovvie ragioni dovrà avvenire nel più breve tempo e con lo stesso ritmo con cui si sono concluse le operazioni di guerra. Attualmente risulta già eseguita una vasta rete stradale in perfetta efficienza, che ha reso utilissimi servigi sia in Eritrea e in Somalia, che nel territorio etiopico di recente conquista. Dove prima esistevano delle piste montane, che potevano essere percorse soltanto dai muli, oggi si trovano strade moderne che sono state collaudate da un traffico eccezionalmente intenso e dal travaglio ciclopico delle operazioni di guerra. (Approvazioni). In Eritrea si trova già aperta al traffico una vasta rete di grandi strade a fondo artificiale, bituminate e a doppio transito. Oltre alla Massaua Asmara sono aperte al traffico la Nefasit-Decameré la Asmara-Saganeiti-Senafé, l'Asmara-Mareb, la Decameré-Feranmi, la Dembé-Saganeiti, l'Asmara Adicaié, la Massaua-altopiano Assaorto. Inoltre, nei territori di recente occupazione, oltre il vecchio confine eritreo,sono stati costruiti altri 2310 chilometri di nuove strade che seguono la direttiva Asmara-Dessié. Anche in Somalia, oltre alla notevole rete di vie di comunicazioni che già esisteva, è stata costruita una grande rotabile di penetrazione nell'interno che, partendo da Balad, presso Mogadiscio, e seguendo il corso dello Scebeli. prosegue per Buio Burti, Belet Uen e Mustahil. Tale arteria è lunga 450 chilometri. Altre strade notevoli che già esistevano in Somalia, sono la Merca Vittorio d'Africa e la lunga camionabile che da Bender Kassin raggiunge Mogadiscio, percorrendo in senso longitudinale oltre la metà della Colonia. Inoltre, nei nuovi territori di occupazione, oltre il vecchio confine della Somalia, sono stati costruiti complessivamente altri 1230 chilometri di nuove strade, che consentono normalmente lo svolgersi del traffico nei due sensi. Per quanto riguarda le comunicazioni ferroviarie in Africa Orientale, non ancora è stato possibile sviluppare una vasta rete e attualmente si dispone soltanto della Massua-Asmara-Agordat e in Somalia della Mogadiscio-Vili agio Duca degli Abruzzi. Però le due ferrovie sono state recentemente attrezzate in modo da poter conseguire Atti Parlamentari — 2601 — Camera dei Deputati LEGISLATURA XXIX — l SESSIONE — DISCUSSIONI — TORNATA DEL 6 MAGGIO 1 9 3 6 a Quando si renderà necessaria una migliore quella maggiore potenzialità che le operazioni di sistemazione degli approdi del Mar Rosso, sarà guerra richiedono. I trasporti automobilistici che potevano con- opportuno di esaminare la possibilità di rendere tare un tempo, nelle due Colonie dell'Africa Orien- più utilizzabili la Baia di Bender Cassim, sul tale, qualche centinaio di automezzi, sono ora Golfo di Aden, e il porto naturale di Alula, presso effettuati, lungo tutte le ampie reti stradali del- il Capo di Guardafui. l'Eritrea, della Somalia e dei nuovi territori di Questi due ancoraggi sono meglio riparati conquista, da migliaia e migliaia di veicoli che dai monsoni che non gli approdi della costa somala trasportano, attraverso zone estesissime, masse dell'Oceano Indiano e consentono di sbarcare ingenti di uomini e di materiali. in Somalia a oltre 1000 chilometri prima di MoQuanto ai porti, del Mar Rosso, del Golfo di gadiscio. Di conseguenza bisognerà mettere in Aden e della costa somala, quelli di Massaua, di migliore efficienza la camionale longitudinale che Assab e di Mogadiscio, nonché i minori approdi comincia da Bender Cassim. della Somalia, sono stati attrezzati in modo da Altro approdo che bisognerà studiare per una rendere possibile lo sbarco giornaliero di migliaia buona utilizzazione, sarà il porto di Ghisimaio, il di uomini e migliaia di tonnellate di materiali; più meridionale della costa somala, porto ben ciò che è stato ottenuto con la costruzione di riparato che potrebbe anche essere il punto di nuovi pontili e di decauville, con l'ampliamento arrivo di un importante traffico fluviale, svilupdelle banchine, la costruzione di capannoni e pantesi lungo il corso del Giuba. Questo traffico depositi, l'ampliamento dei piazzali di scarico e fluviale del Giuba, che potrà essere prolungato l'impianto di apparecchi di sollevamento. fino alle regioni a nord di Dolo, richiederà alcuni Quale sarà l'ulteriore sviluppo delle comuni- lavori di rettifica del fiume presso le rapide di cazioni terrestri in Africa Orientale, non è ancora Bardera. A questo proposito ricordiamo che anche possibile prevedere. Ciò dipenderà dall'esame delle il corso dello Scebeli servì al Duca degli Abruzzicondizioni in cui si trovano le nuove regioni oc- per un importante traffico fluviale, che servì cupate, da esigenze economiche e politiche, da molto bene per far realizzare delle economie sul necessità militari. Ma è certo che oltre alle grandi prezzo di trasporto di alcune merci. vie che seguiranno le direttrice Nord-Sud per il Servizi marittimi. —- Le comunicazioni maritcongiungimento dell'Eritrea e del Tigrai allo time, tra la Madre Patria e le colonie della Libia e Scioa e alla regione somala, 1' apertura di altre dell'Africa Orientale, hanno subito un increvie. trasversali si renderà necessaria, al fine di mento imponente per frequenza e per numero di far convergere verso i porti del Mar Rosso il piroscafi impiegati. traffico del Paese degli Amhara, della regione I servizi marittimi e portuali hanno assunto del Lago Tana, del Goggiam, delle Provincie necessariamente anche in colonia uno sviluppo dell'Ovest etiopico, traffico che oggi è orientato eccezionale. Si pensi che nel Porto di Massaua, verso il Sudan anglo egiziano e verso la colonia la punta massima di scarico ha raggiunto 5.500 inglese del Kenia. tonnellate giornaliere mentre appena un anno fa Fra queste nuove arterie che apriranno alla essa non superava le 500 tonnellate. È stato perciò necessario disciplinare gli imciviltà i territoriali dell'ex impero abissino, avrà la precedenza su tutte la camionabile Assab-Dessié barchi, le partenze e gli sbarchi dei materiali e della lunghezza di circa 530 chilometri, che farà degli uomini e quindi il movimento dei porti delle arrivare al mare le immense risorse dell'Aussa colonie è attentamente controllato dalla Amminidel Goggiam e dello Scioia e potrà innestarsi strazione coloniale, affinchè tenento conto della all'altra via trasversale più agevole e non meno necessità di far giungere numerosi e frequenti importante che percorrendo la regione dei laghi si • nelle Colonie i rifornimenti che ad esse abbisoprolungherà fino al bacino del Giuba. (Benissimo !). gnano, ogni ostacolo venga rimosso per facilitare La camionabile Assab-Dessié renderà di pri- gli sbarchi e l'avvicinamento nel retroterra del maria importanza la Baia di Assab, che dovrà materiale in arrivo. essere sistemata a porto. Assab è un punto della Oggi il Ministero delle Colonie^ in contatto con costa del Mar Rosso che tocca una particolare le altre Amministrazioni statali noleggiatrici di corda del nostro sentimento, perchè non solo ci piroscafi, con le società gerenti linee postali o libere, •conserva il ricordo della passione di Franchetti, con le Autorità marittime del Regno, con i Governi ma perchè segnò l'inizio della colonizzazione ita- delle due Colonie, tien conto della disponibilità di liana in Africa. Assab, che alcuni nostri amici spazio delle singole navi in partenza e ripartisce volevano farci cedere al Negus, è il centro costiero tra le stesse i vari carichi, a seconda della loro che ha maggior prossiimità con le regioni centrali provenienza, della loro natura e della loro urgenza. dell'Etiopia e ha una notevole importanza poli- Per tal modo le navi partono sempre con carico tica e di difesa, perchè consente all'Italia di vigi- completo e viene assicurata la massima regolarità lare uno dei passaggi obbligati di quella famosa ed economia nei trasporti. via marittima che passa per il Mediterraneo ed Quanto alle comunicazioni marittime con la il Mar Rosso e che non è soltanto la via delle costa libica, il movimento nel 1935 è stato il Indie, come si usa ritenerla, ma è anche la più seguente: importante via internazionale per la quale hanno Navi arrivate n. 2325, con tonnellate 45497 bisogno di transitare tutti i popoli del mondo. di merci, sbarcate e n. 107549 passeggeri. Atti Parlamentari LEGISLATURA XXIX — l — 2602 — a Camera dei Deputati SESSIONE — DISCUSSIONI —, TORNATA DEL 6 MAGGIO 1 9 3 6 Navi partite: n. 2336 con tonnellate 99083 di merci imbarcate e n. 75444 passeggeri. Le linee di navigazione regolari tra l'Italia e le Colonie hanno subito negli ultimi tempi un note volissimo incremento. Gruppi benemeriti, quali la Società Tirrenia, la Navigazione Libera Triestina, la Società Italia, il Lloyd Triestino, gestiscono servizi moderni e celeri che collegano i porti di Genova, Trieste, Fiume, Napoli, Siracusa, Palermo, Cagliari, Civitavecchia, Trapani, Venezia, Bari, Brindisi, Rodi, Pantelleria coi porti di Tunisi, Sfax, Tripoli, Bengasi, Malta, Tobruk, Alessandria, Porto Said, Suez, Aden, Massaua, Mogadiscio, Chisimaio. Non solo, ma con grande, avveniristica visione di ciò che dovranno diventare i nostri traffici marittimi con i vari paesi del Continente africano, hanno organizzate le linee del periplo dell'Africa, congiungendo, attraverso Gibilterra e Suez, i porti di Genova e Trieste a Capetown e toccando i principali scali occidentali, orientali e meridionali del Continente africano. (Approvazioni). Altre linee collegano i nostri porti a Marsiglia e agli scali dell'Algeria e del Marocco. Linee aeree. — Attualmente funzionano i seguenti servizi aerei tra l'Italia e le nostre colonie, gestiti dalla Società A. Ala Littoria: Da Roma a Tripoli, da Tripoli a Bengasi. Da Tripoli a Cartum, da Cartum ad Asmara, da Asmara a Mogadiscio. Particolare importanza ha assunto la linea Roma-Asmara-Mogadiscio, che collegando l'Italia ai più importanti centri della sua colonia dell'Africa Orientale, ha iniziato il primo dei nostri grandi servizi intercontinentali. Da Roma ad Asmara la corrispondenza aerea giunge dopo 4 giorni, da Roma a Mogadiscio dopo 6 giorni. Una ottima rete di uffici per le comunicazioni aeree già funziona nell'Abissinia settentrionale: gli uffici di Adua, Adigrat, Axum, Macallé; prossimamente saranno aperti al pubblico gli uffici di Gondar, Dessié, Abdis Abeba. Fin dalle prime partenze per l'Africa Orientale di reparti di truppa e di scaglioni di operai, l'Amministrazione coloniale si preoccupò di aumentare e migliorare le comunicazioni fra l'Eritrea, la Somalia e la Madre Patria; tutti i mezzi utili (navi di linea, noleggiate e bananiere) furono adibite al trasporto della corrispondenza postale; ma il problema della celerità delle comunicazioni epistolari fra l'Africa Orientale e l'Italia non ammetteva altra soluzione che quella del trasporto aereo. Fu così costituita, a partire dal luglio 1935, la linea aerea Kartum-Asmara, gestita dall'« Ala Littoria » in, coincidenza con la linea inglese Brindisi-Città del Capo, e la Kartum-Asmara fu nel novembre prolungata fino a Mogadiscio. Nel dicembre scorso ebbe inizio infine, la linea aerea postale, interamente italiana, Roma, Tripoli, Bengasi, Asmara, Mogadiscio, che emancipò l'Italia dal servizio aereo britannico, riducendo - dapprima, ed eliminando poi interamente, il notevole contributo di valuta estera che derivava dall'impiego di tale linea straniera. Dai primi quantitativi di pochi chilogrammi, il movimento settimanale di posta aerea dell'Africa Orientale in Italia, e viceversa, ha ora raggiunto e sorpassato le due tonnellate in ciascun. senso. La linea italiana, con l'aumento della potenza dei propri velivoli e con l'istituzione, dal 20 febbraio 1936, di una terza corsa settimanale nel tratto Roma-Asmara, è ora in grado di trasportare tutta la corrispondenza aerea fra le Colonie dell'Africa Orientale e l'Italia. I nuovi velivoli che 1'« Ala Littoria » sta ora mettendo in servizio, consentono il trasporto di circa 1.000 chilogrammi di corrispondenza, che oscilla dai 16.000 ai 20.000 chilogrammi al mese, per un complesso di circa 4.000.000 fra lettere e cartoline. Servizi elettrici. — Al pari di quelli postali, anche i servizi telegrafici hanno subito un enorme sviluppo, infatti soltanto dai dati relativi all'Eritrea risulta che dal 30 gennaio 1935 al 30 gennaio 1936, le linee telegrafiche e telefoniche sono passate da 873 a 1920 chilometri, i fili tesi da chilometri 2.761 a 19.076, gli apparati telegrafici in esercizio da 25 a 78 e gli uffici telegrafonici aperti al traffico da 12 a 42. Altrettanto cospicuo è l'incremento dei servizi telegrafonici della Somalia. Allo sviluppo delle comunicazioni radiotelegrafiche è stato provveduto con l'accrescimento della potenza degli impianti esistenti e con l'aumento del numero degli apparati. Da 50,000 parole, quante se ne trasmettevano giornalmente nei due mesi, fra l'Italia e l'Eritrea ai primi del luglio 1935, si giunse, alla fine di agosto, a 100.000 parole e le 45.000 parole tsasmesse giornalmente nel mese di agosto, fra l'Italia e la Somalia, divennero in settembre 100,000. L'istituzione, infine, del servizio radiofonico fra l'Italia e l'Eritrea, impiegato particolarmente per le comunicazioni della stampa, ha consentito l'alleggerimento del traffico radiotelegrafico della stazione di Asmara e completato, in fatto di comunicazioni, l'opera perseguita dall'Amministrazione coloniale per attuare un più intimo avvicinamento fra la Madre Patria e la Colonia primogenita. Onorevoli Camerati, le comunicazioni marittime e terrestri, aeree ed -elettriche che hanno collegato le Colonie alla Madre Patria, opportunamente potenziate -e disciplinate dall'Amministrazione coloniale del Governo Fascista, hanno rappresentato uno dei più importanti fattori determinanti del successo e della vittoria. Esse saranno ancora un fattore di successo per la prossima sollecita valorizzazione, economica e civile, della nostra nuova grande colonia dell'Africa Orientale. (Approvazioni). Lo sviluppo delle comunicazioni delle nostre Colonie si inspirerà alla tradizione romana degli eserciti che avanzavano insieme alle strade apportatrici di civiltà e di benessere e sarà uno dei mezzi Atti Parlamentan LEGISLATURA XXIX — i — 2603 — a Camera dei Deputati SESSIONE — DISCUSSIONI — TORNATA DEL 6 MAGGIO 1 9 3 6 potenti e sicuri con cui il Duce farà più grande l'Italia. ('Vivi applausi). PRESIDENTE. È iscritto a parlare l'onorevole camerata Martire. Nè ha facoltà. MARTIRE. Onorevoli Camerati, all'inizio della impresa africana, il 14 ottobre 1935, il Maresciallo De Bono emanava alle genti del Tigrè un bando con il quale dichiarava l'abolizione della schiavitù: « Voi sapete che dove sventola la bandiera d'Italia ivi è la libertà » così diceva; e soggiungeva: « la schiavitù sotto qualunque forma è soppressa ». Dichiarazione che veniva riaffermata in forma anche più solenne alla vigilia del felice epilogo della gesta militare, nel giorno della Pasqua di Resurrezione, dal Maresciallo Badoglio il quale alle genti del Tigrè, dell'Amhara, del Goggiam diceva: « la schiavitù è avanzo di antica barbarie e dove è la bandiera italiana non vi può essere la schiavitù ». Agli schiavi liberati, poi, che avessero avuto bisogno di aiuto, il Maresciallo prometteva l'aiuto e la protezione delle Autorità italiane. Non è necessario dilungarsi, io credo, a rilevare l'altissimo valore politico, sociale e religioso di queste affermazioni così nette, che, si può dire, battono il tempo di tutta prestigiosa impresa africana, dal primo all'ultimo giorno, e rivelano la nota dominante di essa, polemica e sentimentale, dalle parole più autorevoli del Governo, alle canzoni più amate dal popolo nostro, la nota antischiavista. Credo, invece,, che non sia inutile, rinvenire nelle dichiarazioni dei nostri condottieri la conferma splendida di una tradizione che domina, ormai, tutta la nostra storia coloniale. Non è il desiderio della ricerca erudita, ma è il senso, appunto, della tradizione, che noi proviamo profondo nel cuore; della tradizione nostra italiana che nel Fascismo ha trovato la rivalutazione più radicale, perchè il Fascismo ha dato, a tutto quanto era vivo e vivente del nostro passato, la luce e la forza di una sintesi, che è volontà nazionale. Non, dunque, per erudizione ricordiamo che il Regno di. Sardegna aderiva nel 1834 al trattato e alla convenzione anglo-francese del 1833 per la repressione della tratta dei negri. La Sardegna, allora, non aveva nè interessi nè mezzi per dare un diretto contributo alla nobile iniziativa: e solo cinquant'anni dopo, nel 1884, il Regno d'Italia poteva richiamarsi a quell'atto, diremmo a quel gesto, quando il Governo nostro proponeva a quello inglese di estendere al Mar Rosso il cosidetto diritto di visita - visita, cioè, di legni mercantili sospetti di far commercio di carne umana limitato da quella convenzione al Capo Verde, al Madagascar, a Cuba, a Portorico, al Brasile. Ed ha quasi sapore di poesia la osservazione che trovo nel promemoria italiano a Londra: « L'Italia non si è mai valsa di questo diritto essendo affatto insolito il fatto di Regi legni che si rechino in crociera nei paraggi contemplati dal trattato del 1831 ». Ma ecco che i nostri legni gettano le ancore in quel Mar Rosso ove fin dal principio del secolo i nostri più arditi esploratori, i nostri più generosi missionari avevano tracciato la via. È notevole ricordare che alla domanda del Governo italiano, il Governo inglese rispose chiedendo una dilazione, eppure il Mar Rosso era il mare più battuto dai negrieri; ma pochi mesi dopo lo stesso Governo inglese proponeva all'Italia di accedere alla Convenzione, anglo-egiziana del 1877 per la repressione della tratta. Nel frattempo, nel novembre 1884, la Germania, ultima arrivata fra le potenze coloniali, convocava a Berlino una Conferenza nella quale, per la prima volta, l'Italia faceva udire la sua voce in un Consesso internazionale: e si dichiarava pronta ad appoggiare qualunque azione intesa alla repressione seria della tratta, rilevando che il riostro Codice della marina mercantile già l'aveva compresa, come la pirateria, fra i delitti di lesa umanità. La Conferenza, infatti, se non poteva considerarsi conclusiva rispetto alla soppressione della schiavitù, riconosceva, infatti, per la prima volta che la tratta degli schiavi, mezzo precipuo di alimentare la schiavitù, era proibita da una legge internazionale. Undici mesi dopo l'Italia firmava la dichiarazione di accessione alla convenzione anglo-egiziana del 1877. Ma notate, onorevoli Camerati, la condizione posta dal nostro Ministro degli esteri: nella convenzione l'Italia non può assumere la posizione di un terzo contraente qualsiasi, ma bensì una posizione assolutamente identica a quella del Governo britannico. E così fu. L'Italia prendeva il suo posto fra le potenze coloniali e nel tempo stesso faceva onore alla sua tradizione antischiavista. Il problema dello schiavismo, infatti, appariva allora come il massimo problema coloniale; e i governi che, in gara serrata, prendevano d'assalto il continente nero, tutti gareggiavano, anche, in dichiarazioni antischiaviste: il Belgio nel Congo, la Francia nella Tunisia, l'Inghilterra nell'Egitto, il Portogallo nell'Africa Occidentale, la Germania... L'Italia, si può dire, accampata in Eritrea, per l'ardimento di due missionari, Sapeto e Stella, poteva da Assab e da Massaua recare un contributo prezioso alla lotta contro il commercio infame. I documenti diplomatici presentati a questa Camera dal Ministro Crispi, il 17 dicembre 1889, 10 provano. Alla vigilanza delle coste soggette alla nostra giurisdizione, si aggiungeva nel 1887 11 Trattato col Sultano dell'Aussa, e nel 1888-89 la nostra partecipazione al blocco delle coste dello" Zanzibar, provocato dall'Inghilterra e dalla Germania: e l'Italia mandava, con altre, una nave da guerra dal nome fatidico, Dogali, e prendeva i primi contatti che ci avrebbero aperto la via al Benadir. La nostra azione antischiavista culminava con il Trattato anglo-italiano del 1889, che perfezionava il diritto di visita. Così che •quando la Conferenza di Bruxelles, nel 1890, fissava i canoni internazionali dell'antischiavismo, l'Italia aveva già precorso con l'esempio: l'Eritrea italiana aveva già scardinato la schiavitù dalla vita della Colonia. Non solo, osserviamo, con la — 2604 — Atti Parlamentari LEGISLATURA XXIX — l a Camera dei Deputati SESSIONE — DISCUSSIONI — TORNATA DEL 6 MAGGIO 1 9 8 6 repressione della tratta dei negri propriamente detta, ma con la creazione di condizioni di vita sociale e civile che avrebbero, o prima o poi, resa impossibile la sopravvivenza delle stesse forme più tenaci della schiavitù domestica. Con la legge 9 luglio 1892 l'Italia accoglieva le disposizioni dell'Atto di Bruxelles e rafforzava la sua azione. La lotta contro lo schiavismo non era più, ormai, il monopolio della politica coloniale inglese, com'era stato nella prima metà del secolo. Belgio, Germania, Francia erano intervenute, con iniziative di vasta risonanza politica e spirituale. L'Italia, ultima venuta, prendeva il suo posto; e la sua attività non va misurata in relazione alla eseguita dei possessi coloniali, ma in profondità^ cioè in relazione ai valori ideali che essa rappresentava. L'Italia aveva mandato le sue avanguardie francescane in Africa fin dal '200: e italiani, nel secolo nostro, sono i missionari e i viaggiatori, gli uomini di fede e di scienza, che dànno in Africa sudore e sangue e offrono una documentazione, spesso piena di fulgori romantici e eroici, degli orrori della schiavitù; e spesso, per amaro destino, lavorano, soffrono, muoiono all'ombra di una bandiera che non è quella della Patria ! Va considerata in giusta luce la partecipazione italiana al grandioso movimento antischiavista che si verificava nei paesi latini alla fine del secolo, auspice un banditore eloquentissimo, una bella figura di crociato contemporaneo, il Cardinale Marziale Lavigerie,- il quale dalla Francia passava in Italia e trovava in mezzo a noi, specie fra i cattolici militanti, uomini di cuore e di scienza che accoglievano il suo appello per dare alla lotta antischiavista il contributo indispensabile della cooperazione privata. Si costituiva, così, la Società Antischiavista d'Italia, presieduta da un cittadino esemplare, Filippo Tolli, e ad essa veniva affidata dallo stesso Cardinale Lavigerie (i maliziosi pensarono che egli volesse espiare così il peccato di Tunisi) la vigilanza della Tripolitania e della Cirenaica, ventitré anni prima che su queste terre sventolasse la bandiera italiana. Non è senza significato questo suggestivo precorrimento della nostra azione politica nell'Africa settentrionale; tanto più quando si pensi che la Società Antischiavista sorgeva a Roma sotto gli auspici benedicenti di Leone XIII. Questo Papa, che sapeva amare i gesti grandiosi, si faceva promotore della Crociata per la Christiana libertas e, riprendendo la via segnata da Gregorio XVI, asseriva, nel nome di Roma cattolica, i diritti dell'anima contro il commercio infame. La parola pontifìcia aveva una sua consacrazione storica di incalcolabile valore nella definitiva abolizione della schiavitù nel Regfto del Brasile; ma ci piace rilevare che nella rinnovata iniziativa della Chiesa, l'Italia non era dimenticata. E ci piace pure rilevare come, anche in tempi di dissidio politico, si realizzò immediata e feconda una felice convergenza dell'attività del Governo italiano con quella della nostra Associazione cattolica, nelle Colonie e nelle zone d'influenza. Occorre avvertire, invero, che in virtù dell'Atto di Bruxelles, tali associazioni godevano di una rilevante capacità giuridica ed erano direttamente collegate con l'Ufficio Centrale di Bruxelles, organo internazionale della lotta contro la tratta. Nella Eritrea, collaborando con le autorità statali e con le mirabili missioni cappuccine; nella Libia, con la istituzione di numerose stazioni di. vigilanza, attivissime sentinelle nella guerra al mercato infame, incoraggiato dal Governo turco; e poi nel Benadir, con una azione che Io Stato considerò tempestiva e preziosa. Ecco il bilancio della Società Antischiavista. Nel Benadir, purtroppo, negli anni della nostra, maggiore depressione coloniale, la gestione dei porti venne affidata dal Governo a delle società private, e queste avevano sì promesso, sulla carta, di combattere la schiavitù, ma poi, dinanzi al fatto, ne erano diventati i complici. Alle inchieste del Governo si aggiunse, integratrice e definitiva, l'inchiesta della Società Antischiavista, la quale inviò sui luoghi un esploratore magnifico, l'ingegnere Robecchi Bricchetti, che scrisse in merito una relazione affascinante come un romanzo. Si può osservare, quanti dei nostri esploratori e missionari, sebbene non educati al culto delle lettere, hanno scritto, narrando i loro ricordi vissuti, pagine di bellezza incomparabile ! E questo dice tante cose... Ma questa costante operosa coerenza di tutta Italia Governo e popolo, Stato e Chiesa, nell'affermazione antischiavista, ci impone di guardare più alto. Nel secolo XVIII e nel XIX si era affermata in Europa una azione antischiavista inglese, collegata, poi, intimamente, sistematicamente con tutti i movimenti della politica coloniale e della politica estera del Regno Unito. Il processo di maturazione di questa azione era ben più vasto dei confini dell'Inghilterra: in tutti i Paesi nei quali vigeva fiorente la tratta dei negri e fra questi paesi l'Italia non c'era - si manifestarono, fra gli economisti, i filosofi, i credenti, segni di reazione abolizionistica. Per quanto perfettamente distinte, le maggiori affermazioni politiche e giuridiche di questo stato d'animo, si inquadrano in uno stesso momento storico; e la schiavitù è dichiarata abolita negli Stati del Nord America, nella Francia rivoluzionaria, nell'Inghilterra, il 1807. Guardiamo all'Inghilterra. Siamo leali con la storia, anche dei popoli stranieri e, anche, nelle ore più ingrate. Non è lecito dimenticare che nella seconda metà del '700 si manifestò, fra i protestanti di Inghilterra e di Scozia, un movimento sempre più vivace contro la tratta: un senso di disagio della coscienza religiosa che diviene voce di rivolta. Il traffico schiavistico, si può dire, si era accresciuto col ritmo stesso della rapida potenza marittima inglese, alla quale il genio nostro, Colombo e Caboto, avevano aperto i nuovi oceani. È alla fine del '700 che nelle maggiori piazze delle maggiori città, a Liverpool e a Londra, si vendono, a migliaia, uomini, macchine per lavo- Atti — 2605 — Parlamentari LEGISLATURA XXIX — l a Camera dei Deputati SESSIONE — DISCUSSIONI —-, TORNATA DEL 6 MAGGIO 1 9 3 6 rare. Molti credenti, specie fedeli di chiese libere quaccheri, puritani, amici, ecc. - protestano; e la protesta loro strappa allo Stato la legge del 1807. Conviene dire così, perchè ci troviamo dì fronte ad un caso - non frequente nella storia politica e sociale - nel quale una esigenza ideale si impone irreducibile alle opposte esigenze economiche e commerciali. L'abolizionismo realizzato quando pressoché tutte le altre potenze coloniali continuavano ad essere schiaviste, inflisse alla economia inglese un danno gravissimo, e non pochi commercianti invocavano dallo Stato dei risarcimenti. Questo fatto è alle origini della politica antischiavistica del governo inglese: o tutti o nessuno: i'Inghilterra aveva cominciato e tutti dovevano, spinte o sponte, continuare. L'abolizione della schiavitù si identificava, così, con l'interesse britannico, con quello economico, perchè imponeva a tutti i paesi eguali condizioni di lavoro; con quello politico, perchè diventava strumento prezioso per assicurare alla marina inglese la polizia e la supremazia dei mari. Mettendo così in luce nel suo duplice aspetto il movente antischiavista inglese, non disconosciamo i valori morali di esso - cui, anzi, riconosciamo una priorità storica - ma li osserviamo, nel fatto, congiunti, mescolati, qualche volta confusi, con i valori economici. Come nella vita dei singoli, così in quella dei popoli, le due faccie della vita, l'idea e l'interesse, se volete, più d'una volta, la maschera e il volto. Aggiungete, sempre nello stesso tempo, la crisi dello schiavismo coloniale: muta il'vecchio sistema di colonizzazione con la monocoltura, il latifondo, il protezionismo; la colonia di sfruttamento puro e semplice tende a trasformarsi nella colonia demografica, non più solo possesso ma parte della metropoli. Il movente antischiavista converge anche con una valutazione nuova del fatto coloniale. E si comprende perchè il movente antischiavista operi soprattutto in Africa, terra classica dello schiavismo. Conosciamo la necessità inglese di volgere gli occhi e le mani, e di volgerle soprattutto verso l'Africa. Perchè il secolo XIX sarà il secolo dell'Africa e del Mediterraneo. Pensiamo agli avvenimenti formidabili che chiudevano il secolo XVIII. Non c'è solo la Rivoluzione francese. C'è, nelle Americhe, il distacco dalle metropoli, delle colonie spagnuole, portoghesi, francesi ed inglesi. Era una rivoluzione, si può dire, di continenti. E un'altra rivoluzione, per coincidenza provvidenziale, si apprestava: la tecnica costruiva, forgiava gli strumenti nuovi del secolo nuovo, la macchina, il carbone, il vapore. Tutto questo è strettamente legato col problema della schiavitù. Lo aveva intuito, meravigliosamente Aristotile, il più grande teorico della schiavitù. Egli la credeva necessaria, la schiavitù, incancellabile dalla vita degli uomini. Parlava di servi e di animali e di cose, come di eguaglianze. Non aveva dubbi; ma un dubbio, sì, gli balenava il genio, come un capriccio dell'impossibile: gli schiavi ci saranno sempre; ma se un giorno le spole e gli aghi si movessero da sè ? L'Africa era, poi, il Mediterraneo, attraverso il quale l'Inghilterra era giunta in India. Ed il Mediterraneo nostro, nostro per la spada di Roma, e per il genio delle nostre repubbliche, di mercanti, di giuristi, di crociati, torna ad essere il mare della contesa, in qualche modo torna, come Dante aveva cantato, quel mare che la terra inghirlanda Ed ecco - occhi e mani - l'Inghilterra a Gibilterra e a Malta. Con i suoi metodi, si capisce, col suo linguaggio. Maschera e volto. Quella mescolanza, talvolta grossolana, talvolta grottesca, di idealismo e di utilitarismo, di spiritualismo e di materialismo, di sacro e di profano che tormenta sì spesso l'anima protestante, che nello scisma ha perduto il senso e la disciplina del realismo cattolico. L'Inghilterra che « prende » Malta come tutti sappiamo, scolpisce poi sulla piazza del Governatorato in La Valletta, e lo scolpisce in latino, badate, il tìtolo della sua presenza: a Malta l'Inghilterra c'è stata proprio spinta, chè non voleva, no, da due cose, diremo, le quali espresse in latino ci riescono saporose come due caramelle di marca, naturalmente, nazionale... (Interruzioni). Sapete chi è stato a spingere l'Inghilterra a Malta? L'amore dei maltesi, amor melitensium e la voce d'Europa, vox Europae; e quindi, non si scappava {Si ride) e non si scappa ancora ! Questo detto, non si vuole affatto considerare tutta la storia delle polemiche, dei trattati, delle guerre antischiavistiche promosse dall'Inghilterra (storia copiosissima e specialmente africana) come una storia di manovre, di intrighi, di rapine, sotto la maschera della libertà. Non vorrei affatto fare della polemica, qui. FERRETTI LANDÒ. E dove la fai, allora ? Se la fanno in Inghilterra ! MARTIRE. Però si sarebbe tentati a far polemica davvero, quando al Parlamento inglese si osa ingiuriare l'Italia {Bene) e qualificare il popolo nostro come razza di Borgia (Rumori) dimenticando.... PRESIDENTE. Non accettiamo provocazioni, le respingiamo ! ( Vivi applausi). MARTIRE. ...semplicemente dimenticando, mi limito a dire, che se mai i Borgia sono merce spagnuola, via Gibilterra.... {Si ride). PRESIDENTE. Vada avanti, non faccia il giro del mondo ! {Si ride). MARTIRE. Disgraziatamente, il giro del mondo l'ha fatto l'Inghilterra con la maschera antischiavista ! Potremmo ricordare una pagina scintillante di Edoardo Scarfoglio nella quale è sceneggiato un dialogo saporitissimo tra il Sultano schiavista e l'agente che per dare la libertà agli schiavi, licenzia il Sultano. Non è il caso di affidarci a letterati. {Rumori). Basta il caso del Congo e della violentissima campagna inglese Atti Parlamentari LEGISLATURA — XXIX — la SESSIONE — Camera dei 2606 — DISCUSSIONI contro lo Stato libero: purtroppo, lo schiavismo c'era, ma sotto la maschera dell'antischiavismo britannico si vedeva, ad occhio nudo, nè più nè meno che il caucciù ! Niente polemica, dunque. Anche se questa polemica potesse essére di una qualche utilità nei riguardi della schiavitù in Abissinia e dei relativi atteggiamenti contraddittori della politica inglese in proposito. Queste premesse polemiche ho voluto accennare per mettere in rilievo lo spirito della politica italiana: l'impresa africana non è stata promossa contro la schiavitù. È stato detto e ripetuto: non guerra antischiavista ma guerra che dovrà condurre all'abolizione della schiavitù. Documento di lealtà dello spirito italiano (Applausi). E nella formula: abolizione della schiavitù conseguenza della vittoria, mi piace rinvenire i termini stessi della soluzione che noi intendiamo dare al problema della schiavitù: non solo sopprimendo la tratta, la vendita delle creature umane - e questo è compito primo e necessario, ma negativo - , ma creando tali condizioni, sociali e spirituali, di vita, da rendere impossibile la schiavitù, in quanto istituto domestico, costume, vorrei dire, stato d'animo. È un'idea da asserire; è una civiltà da realizzare. Nostra l'idea e la civiltà. Italiani e romani, la rivendichiamo, questa idea romana e divina della libertà spirituale, premessa indispensabile di tutte le altre libertà. L'idea è romana e cristiana. Il diritto di Roma, che nessuno ha potuto e potrà mai superare. Come Atene ha dato alla umanità la coscienza estetica, Roma le ha dato la coscienza giuridica. E nel diritto romano la schiavitù è istituto condizionato ai concetti del diritto di famiglia, di proprietà, di guerra e confortato, poi, dal dispregio del lavoro manuale, considerato come indegno dell'uomo libero; ma il diritto romano non poggia la schiavitù sul diritto di natura, non asserisce mai che sullo schiavo pesi una inferiorità di natura. E questo spiega perchè, nella storia, di Roma, così frequente e insistente è la contraddizione fra la rigida norma giuridica che contro lo schiavo, come contro il figlio, riconosce al pater il diritto di vita e di morte, e il costume e la moralità, che si rivelano benigni ed umani, e la voce del sapiente che riconosce d'essere uomo: homo sum. Non meraviglia, dunque, che l'Avvento cristiano trovi a Roma, nella logica stessa del diritto, gli echi più potenti, e che Costantino il Grande, nell'editto di Milano, 313, inizi la revisione antischiavistica, per dir così, del diritto, riconoscendo alla norma giuridica uno spirito novo. Il Cristianesimo, anzi, per essere più precisi, il Cristianesimo storico, la Chiesa, non ha dichiarato l'abolizione della schiavitù come fatto economico e giuridico: ha abolito, invece, la schiavitù come fatto morale; ha affermato, cioè, tali valori spirituali, che la schiavitù ha perduto la sua anima. Lo stesso istituto sociale e giuridico è stato così, a poco a poco, corroso e bloccato, direi, fino a cadere. Quando San Paolo rinvia al padrone Filemone lo schiavo fuggitivo, voi vedete che l'Apostolo ge- — TORNATA DEL 6 MAGGIO Deputati 19B6 neroso non spezza il vincolo giuridico. Tutt'altro. Non spezza le catene. Ma dice al padrone: È venuto a me un tuo schiavo. Te lo restituisco. Ma abbilo come fratello. Ecco l'ordine nuovo, che da Roma irraggia pel mondo. E per questo, in tutti i Concili, da tutte le Cattedre, ispirata da Roma, batte, nei secoli, la condanna del commercio infame. Se volete, un documento inglese, un canone del Concilio cattolico di Londra, nel 1102, quando tutto ciò che in Inghilterra era civile era anche romano: si condanna il nefarium negotium di coloro i quali sogliono in Inghilterra vendere gli uomini come animali. Affermazione nostra, dunque e sempre, romana e cristiana, asserita dal Vangelo, confortata dal diritto di Roma, che non è il diritto del sangue e della terra, concetti che dominano la preistoria umana, la vita del clan e della tribù, ma è il diritto della coscienza che riconosce e fa sua la legge della Città. Quando più ferveva nel mondo contemporaneo l'azione antischiavista, dopo che i Congressi di Vienna e di Verona avevano posto la condanna della tratta sul piano internazionale, dopo che l'Inghilterra aveva dato il coronamento alla sua legislazione antischiavista con l'Atto del 1833, ecco che un Pontefice benemerito delle Missioni, Gregorio XVI, pubblica, il 3 novembre 1839, la enciclica contro la schiavitù: « Riproviamo il commercio dei negri come indegno del nome cristiano ». E il documento memorando in qualche modo ci appartiene perchè esso fu affisso, quel giorno, anche alle porte di questo palazzo, che era, allora, palazzo della Giustizia. E con Gregorio XVI si inizia, anche, la storia più drammatica delle nostre Missioni in Africa, chè fu proposito di questo Papa restaurare l'azione missionaria di Roma, dissipata dalla Rivoluzione francese. Nel '38 e nel '39, toccano l'Africa nostra Sapeto e Massaia: Sapeto, che doveva essere con il confratello, P. Stella, il fondatore della Colonia nostra primogenita; Massaia, il missionario magnifico, forte come un soldato, soave come un poeta, dell'Italia nuova. Penso all'incontro del genio politico, Cavour, e del genio santo, Massaia. Cavour vedeva luminoso il destino missionario di quell'Italia che si faceva, e si' faceva innanzi tutto in lui, cuore e volontà, e chiamava Massaia, Vicario nel paese dei Galla, ad aprire a questa Italia le vie dell'Etiopia. Lo scambio di corrispondenze, raccolte in un libro diplomatico presentato a questa Camera da Francesco Crispi nel 1889, è quanto mai eloquente ed ammonitore. S'innalza l'immagine solenne del missionario, che non dimentica la patria mortale, e con lui il profilo dei suoi collaboratori umili e generosi, che con lui domandavano a Torino che la bandiera di Sua Maestà Sarda fosse portata in Africa da un Console di Sua Maestà perchè c'era lavoro, commercio, pane anche per gli italiani. Cose del 1860 ! Camerati, con quale melanconia leggiamo, sèmpre nel carteggio ufficiale, che morto Cavour, il nuovo Ministro Dabormida rispondeva — 2607 - Atti Parlamentari LEGISLATURA XXIX — l a Camera dei Deputati SESSIONE — DISCUSSIONI — TORNATA DEL 6 MAGGIO 1 9 3 6 a quei frati che la pratica doveva passare agli archivi. Ma i poveri frati rimanevano fedeli alla loro speranza; e mentre Sapeto e Stella fondavano, dicevo, l'Eritrea, il P. Leone des Avancheres, uno di quelli che avevano preso parte alle trattative iniziate da Cavour, cadeva vittima, nel ' 79, con Giovanni Chiarini, della sua idea - egli, savoiardo, era rimasto devoto al suo Re anche quando la patria aveva visto cancellati i suoi confini tradizionali - avvelenati dalla Regina di Ghera ! Quanta passione di precorrimenti, di sacrifici, di spirituali conquiste, in quell'Africa predestinata ! Rievocando, oggi, tutti questi araldi della nuova Italia, e rievocandoli con riverenza ardente, sentiamo che sui solchi da essi segnati, sudore e sangue, come sono passati oggi, i nostri soldati, passeranno e sosteranno, domani, i nostri lavoratori: e l'abolizione della schiavitù, oggi proclamata, sarà l'espressione umanamente più alta e più spontanea, anche, della nostra colonizza, zione. Quando Cesare Correnti - c'ito il più tenace assertore dell'Africa predestinata - diceva e ripeteva, fin dal 1876, che l'Africa ci era necessaria, egli pensava, e giustamente, non già alla colonizzazione all'inglese, di separazione, come si dice, nella quale la metropoli manda nella colonia un piccolo gruppo di funzionari, di mercanti, di soldati per amministrare gli amministrati. Noi non pensiamo e non possiamo pensare se non ad una colonizzazione integrale, demografica,, che crei nella Etiopia un focolare di civiltà, nostra e nella quale la distanza necessaria fra indigeni e italiani sia attenuata dalla comune volontà di vivere e di lavorare all'ombra della bandiera italiana. Noi non abbiamo pregiudiziali di ordine razzista... GRAY. Piano, piano ! PRESIDENTE. Onorevole Gray, pensi ai fatti suoi. MARTIRE. Piano ! Ma è naturale. E qui, poi, non facciamo che accennare ai punti fondamentali di quello che sarà il nostro studio e la, nostra esperienza. E tra questi punti uno ce n'è, che il tipo di colonizzazione di cui, oggi, abbiamo bisogno in Etiopia, non è quello che si definisce all'inglese. [Applausi). E non c'è bisogno di avvertire che quando parlo di colonizzazione integrale libera da pregiudiziali razziste, non mi riferisco in nessun modo a nozioni care alla mentalità umanitaristica e democratica. Di tale mentalità avemmo qualche saggio nei famosi statuti libici, prodotto elaborato da dottrinari afflitti da parecchie filie straniere alla nostra coltura e alla nostra tradizione. A quell'infelice tentativo demagogico, liquidato dai Governo fascista, si oppose anche la Società Antischiavista, della quale faccio parte, perchè, fra le altre cose, in omaggio alla libertà del pensiero indigeno, quegli statuti non nascondevano le loro filie per la schiavitù mussulmana ! Quando si parla di vita comune all'ombra del tricolore, si vuole assserire il valore di una civiltà che non può' considerare gli indigeni come merce - vedi appunto i bandi De Bono e Badoglio - segnata dal marchio della razza assolutamente inferiore... (Interruzioni — rumori). Insomma, l'Etiopia sarà popolata dalle famiglie dei nostri lavoratori. Come è detto limpidamente nella Relazione di questo bilancio, « liberazione dei vinti entro l'ordine di nuove istituzioni, redenzione della terra ». Ora, s'intuisce immediatamente quanto una simile colonizzazione influisca sul fatto schiavitù, specie sulla schiavitù etiopica, cui l'occupazione italiana tronca due coefficienti immediati: la tratta in alcune zone di confine, e il commercio delle armi, attuato dai ras discordi per la razzia degli uomini. Restano i coefficienti secolari dello schiavismo feudale, radicati sul latifondo e sul costume domestico, confortati tutti, anche fra i cristiani, dalla tradizione religiosa. L'Etiopia, giova ricordarlo, non è tanto lontana da Roma, quanto farebbe pensare lo stato della sua civiltà. I cristiani copti sono scismatici: vittime più che dell'errore, della separazione che li ha segregati dal cuore della fede. Fra le confessioni esistenti in Etiopia, la copta è la più numerosa. Non è senza significato rilevare in tema di schiavitù che l'opposizione del clero copto all'abolizionismo è opposizione di interessi e non di principi. Dieci anni fa, la nostra Società Antischiavista ottenne dal Patriarca Cirillo di Alessandria una dichiarazione solenne nella quale si diceva che la tratta è contraria all'umanità e alla vita religiosa. Per quanto limitata alla tratta, la dichiarazione è significativa; tanto più perchè ottenuta da un sodalizio italiano. L'azione delle nostre Missioni, è evidente, potrà essere preziosa perchè realizza in pieno la equazione storica della religione e della civiltà nostra. Se per abolire la schiavitù nei coefficienti economici, tecnici, giuridici predomina l'opera dello Stato e delle forze produttive della metropoli, per costruire, sulle rovine della schiavitù, la coscienza del lavoro libero, assai importa l'operoso contributo dei Missionari. La Società Antischiavista, che ha meritato l'elogio e l'aiuto del Governo fascista, ha incoraggiato e seguito studi ed esperienze molteplici, tutti intesi ai problemi della schiavitù e dell'indigenato: la tutela e il patronato degli schiavi fuggitivi o liberati, la tutela e il regime giuridico dei meticci, l'educazione integrale del libero lavoratore. Particolarmente ai missionari della Consolata, nell'Africa Orientale, e in territorio inglese, anche, nel Rafia e nel Kenia, spetta il merito di aver fondato e diretto i campi sperimentali del lavoro liberato. Sotto il nome di villaggi di libertà, la Società Antischiavista, anche con il concorso del Governo fascista, ha potuto dare la prova della possibilità di realizzare una completa e spesso alta formazione tecnica degli indigeni: e due di questi villaggi, intitolato l'uno a Mussolini, l'altro al Pontefice Pio XI, possono essere considerati, sotto tutti i riguardi, scuole perfette di lavoro libero, nella luce della fede e della italianità. Questi richiami a cose, ad uomini, ad esperienza dànno, mi pare, un rilievo grandioso alle dichia- Atti Parlamentari LEGISLATURA X X I X — Camera dei Deputati — 2608 — l a SESSIONE — DISCUSSIONI — razioni dei bandi De Bono e Badoglio. Quella nota antischiavista che, dicevamo, domina la logica e il sentimento del popolo italiano, che ha, ogni giorno, sottolineato il contrasto stridente fra VEtiopia schiavista e VItalia liberatrice, è dunque espressa in un'affermazione di principio, cui corrisponde la realtà di ieri e corrisponderà quella di domani, contro tutti gli ostacoli. L'Italia fascista riafferma sui campi di battaglia la verità stessa che più volte, a mezzo dei rappresentanti delle sue organizzazioni lavoratrici, aveva già affermato. Perchè quando nel dopo guerra, nella rinnovata lotta per l'accaparramento dei mercati coloniali, lo schiavismo ha avuto un incremento nuovo, e le norme antischiaviste emanate a Bruxelles, nel 1890, hanno avuto a Ginevra una evidente attenuazione; quando lo schiavismo si è in parte mascherato come lavoro forzato o lavoro coatto, i nostri esperti in materia di lavoro e corporativa hanno sempre votato contro, per il lavoro libero: affermazione della libertà spirituale realizzata nella organizzazione tecnica e nella vita civile. L'attuazione intelligente e perseverante di tali principi nella nuova vita coloniale italiana sarà irremissibilmente esempio a tutte le potenze coloniali, a tutti i popoli, per saggezza romana e cristiana. Onde la libertà oggi solennemente annunciata e concessa, all'ombra del tricolore italiano, « sia alle anime, domani e sempre, conquista operosa e feconda della fede, del diritto, della civiltà, che prendono nome da Roma ». ( Vivissimi applausi). P R E S I D E N T E . Non essendovi altri oratori inscritti, e nessuno chiedendo di parlare dichiaro chiusa la discussione generale, riservando la parola all'onorevole relatore ed al Governo. Onorevole Bolzon, ella ha nulla da aggiungere alla sua pregevole ed elogiata relazione?. BOLZON, relatore. Nulla da aggiungere. P R E S I D E N T E . Ha chiesto di parlare l'onorevole Sottosegretario di Stato per l'interno. Ne ha facoltà. B U F F A R I N I - G U I D I , Sottosegretario di Stato per Vinterno. Presi ordini da Sua Eccellenza il Capo del Governo Ministro per le colonie, ringrazio vivamente gli onorevoli camerati Geci, Verga, Sangiorgi, Bonfatti, Felicella e Martire per il contributo apportato, con i loro discorsi;- tutti interessanti e pregevoli, alla discussione, del bilancio sulle Colonie e dò loro formale assicurazione che le considerazioni fatte e le proposte formulate saranno tenute nel conto dovuto dal Governo Fascista. Un particolare ringraziamento rivolgo al relatore della Giunta, onorevole Bolzon ( Vivi applausi), che, con la sua relazione, ampia ed esauriente, ha reso superflue dettagliate dichiarazioni del Governo. Del resto, al disopra di tutto, i fatti parlano il più luminoso ed eloquente dei linguaggi. ( V i vissimi applausi), TORNATA DEL 6 MAGGIO 1936 Per la travolgente volontà del Duce {La Ca mera sorge in piedi — Grande acclamazione — Grida reiterate di: Duce! Duce!), per l'eroico comportamento dei combattenti, capi e gregari (Vivissimi generali applausi — Grida di: Viva l'Esercito !), l'Etiopia è definitivamente italiana. (Acclamazioni generali e prolungate). Il nostro reverente e grato pensiero va alla Maestà del Re (Grande acclamazione •—- Grida di: Viva il Re !), al Duce (Nuove acclamazioni — Grida di: Duce ! Duce !), ai militi della Rivoluzione (Vivissimi applausi), ai soldati dell'Esercito metropolitano e indigeno (Vivissimi applausi), che col loro sacrificio hanno reso possibile al popolo italiano di occupare nel mondo quel posto che gli spetta per la grandezza del suo Capo, per le virtù dei suoi figli e per la potenza delle sue armi. (Acclamazioni generali e prolungate — Il Presidente ordina il saluto al Duce — La Camera risponde con un vibrante: A Noi !). P R E S I D E N T E . Procediamo ora all'esame dei capitoli del bilancio, i quali, come di consueto, qualora non vi siano osservazioni, s'intenderanno approvati con la semplice lettura. S C A R F I O T T I , Segretario, legge: Stato di previsione della spesa del Ministero delle Colonie per V esercizio finanziario dal 1° luglio 1936 al 30 giugno 1937. — Tabella A. — Titolo I. Spesa ordinaria. — Categoria I. Spese effettive. •— Spese generali. — Capitolo 1. Personale di ruolo dell'Amministrazione coloniale in servizio presso l'Amministrazione centrale e personale appartenente, o già appartenente ad altre Amministrazioni dello Stato, temporaneamente assunto presso l'Amministrazione centrale - Stipendi ed assegni di carattere continuativo (Spesa fissa), lire 2,813,216.. Capitolo 2. Indennità di tramutamento, di missione e rimborso spese di viaggio - Assegni agli addetti ai Gabinetti - Spese per consigli e commissioni, lire 160,000. Capitolo 3. Sussidi al personale in attività di servizio ed agli ex impiegati e loro famiglie, lire 21,000. Capitolo 4. Premi di operosità e di rendimento al personale in servizio nell'Amministrazione centrale ed a funzionari di altre Amministrazioni incaricati di studi e lavori nell'interesse dell'Amministrazione coloniale, lire 85,360. Capitolo 5. Spese di liti (Spesa obbligatoria), lire 2,000. Capitolo 6. Manutenzione del Palazzo della Consulta, adattamenti ed impianti vari nei locali dell'Amministrazione centrale, lire 135,000. Capitolo 7. Acquisto di pubblicazioni per la biblioteca ed abbonamenti a periodici per la biblioteca e l'ufficio traduzioni, rilegature e spese varie per la conservazione e l'ordinamento del materiale della biblioteca medesima, lire 25,000. Capitolo 8. Spese di rappresentanza ed acquisto di decorazioni, lire 36,000. Atti Parlamentari LEGISLATURA — XXIX — la SESSIONE — 2609 DISCUSSIONI Capitolo 9. Spese per i telegrammi di Stato (Spesa obbligatoria), lire 365,000. Capitolo 10. Rimborso al Tesoro della spesa di cambio per l'acquisto di oro. Aggio, sconto e commissioni su divise estere (Spesa obbligatoria), lire 6,000. Capitolo 11. Spese casuali, lire 25,000. Capitolo 12. Spese per le statistiche concernenti i servizi dell'Àmministrazione coloniale (articolo 3 del Regio decreto 27 maggio 1929, n. 1285, convertito nella legge 21 dicembre 1929, n. 2238), per memoria. Capitolo 13. Residui passivi eliminati a senso dell'articolo 36 del Regio decreto 18 novembre 1923, n. 2440, sulla contabilità generale dello Stato e reclamati dai creditori (Spesa obbligatoria), per memoria. Spese per servizi speciali. — Capitolo 14. Spese per studi,' ricerche, esplorazioni interessanti le colonie, congressi, esposizioni e propaganda coloniale - Sovvenzioni, per scopi coloniali, ad Istituti nazionali ed internazionali - Spese per pubblicazioni destinate a diffondere la cultura nelle colonie, lire 175,000. Capitolo 15. Spese pel funzionamento dell'ufficio cartografico e per l'acquisto e la preparazione di carte geografiche e topografiche, lire 15,000. Capitolo "16. Museo coloniale - Manutenzione del palazzo sede del Museo - Spese per acquisto, ordinamento, manutenzione e conservazione delle raccolte e per il funzionamento del Museo - Spese per il funzionamento della Mostra campionaria di propaganda coloniale - Quote di entrate devolute ai Governi coloniali e di somme comunque percette, per conto di terzi (articolo 23 Regio decreto 18 marzo 1929, n. 409, modificato dal Regio decreto 24 novembre 1932, n. 1756 convertito nella legge 3 aprile 1933, n. 315), lire 16,000. Capitolo 17. Spese politiche segrete, lire 150,000 Capitolo 18. Spese politiche per le colonie da erogarsi direttamente dal Ministero, lire 180,000. Capitolo 19. Deposito centrale per le truppe coloniali in Napoli - Spese per il personale addettovi, lire 414,882. Capitolo 20. Deposito centrale per le truppe coloniali in Napoli - Spese per il funzionamento dei servizi, lire 174,088. Capitolo 21. Spese per l'assistenza all'estero dei sudditi coloniali indigenti, per memoria. Debito vitalizio. — Capitolo 22. Pensioni ordinarie (Spesa fissa), lire 1,350,000. Capitolo 23. Indennità per una sola volta, invece di pensione, a termini del Regio decreto 23 ottobre 1919, n. 1970, convertito nella legge 21 agosto 1921, n. 1144, modificata col Regio decreto legislativo 21 novembre 1923, n. 2480, ed altri assegni congeneri legalmente dovuti (Spesa obbligatoria), lire 40,000. Titolo II. Spesa straordinaria. — Categoria I. Spese effettive. — Spese diverse. — Capitolo 24. Quota parte corrispondente agli interessi della annualità dovuta dalla Colonia Eritrea per l'am- Camera dei Deputati — — TORNATA DEL 6 MAGGIO 19B6 mortamento del mutuo di lire 3,000,000 concessole per la costruzione di opere idrauliche sul fiume Gaso per la irrigazione della pianura di Tessenei (Regio decreto 23 ottobre 1925, n. 2155 e legge 24 maggio 1926, n. 898 - Undicesima delle quaranta annualità), lire 115,913.11. Fondi a disposizione del Ministero. —- Capitolo 25. Fondo a disposizione del Ministero per contributi e concorsi di spese a favore dell'avvaloramento agrario delle colonie, lire 15,000,000. Capitolo 26. Pondo a disposizione del Ministero per provvedere a nuove o maggiori spese civili e militari nelle colonie, alle quali non si possa far fronte con le entrate proprie delle colonie, nè con gli avanzi dei rispettivi bilanci, lire 5,760,000. Contributi alle colonie a pareggio dei bilanci. — Capitolo 27. Contributo dello Stato a pareggio del bilancio della Libia, lire 291,800,000. Capitolo 28. Contributo dello Stato a pareggio del bilancio dell'Eritrea, lire 42,290,000. Capitolo 29. Contributo dello Stato a pareggio del bilancio della Somalia, lire 47,190,000. Categoria II. Movimento di capitali. —• Rimborso di somme anticipate. —- Capitolo 30. Quota parte, in conto capitale, della annualità dovuta dalla Colonia Eritrea, per l'ammortamento del mutuo di lire 3,000,000 concessole per la costruzione di opere idrauliche sul fiume Gasc per la irrigazione della pianura di Tessenei (Regio decreto 23 ottobre 1925, n. 2155, convertito nella legge 24- maggio 1926, n. 898 - Undicesima delle quaranta annualità), lire 43,528.89. Partite che si compensano con Ventrata. — Capitolo 31. Pondo da assegnarsi ai Governi coloniali e al Deposito truppe coloniali in Napoli, per gli scopi fissati dall'articolo 3 del Regio de-creto-legge 5 dicembre 1928, n. 2638, convertito nella legge 31 dicembre 1928, n. 3049. (Pondo scorta per i servizi militari), lire 5,300,000. Riassunto per titoli. — Titolo I. Spesa ordinaria. — Categoria I. Spese effettive. — Spese generali, lire 3,673,576. Spese per servizi speciali, lire 1,124,920. Debito vitalizio, lire 1,390,000. Totale delle spese effettive ordinarie, lire 6,188,496. Titolo II. Spesa straordinaria. — Categoria I. Spese effettive. — Spese diverse, lire 115,913.11. Pondi a disposizione del Ministero, 20,760,000 lire. Contributi alle colonie a pareggio dei bilanci, lire 381,280,000. Assegnazioni straordinarie alle colonie, nulla. Totale delle spese effettive straordinarie, lire 402,155,913.11. Categoria II. Movimento di capitali. — Rimborso di somme anticipate, lire 43,528.89. Partite che si compensano con l'entrata, lire 5,300,000, Totale del movimento di capitali, lire 5,343,528 e centesimi 89. Atti Parlamentari LEGISLATURA XXIX — Camera dei — 2610 — l a SESSIONE — DISCUSSIONI — Totale delle spese straordinarie, lire 407,499,442. Totale generale, lire 413,687,938. PRESIDENTE. Riassunto per categorie. —• Categoria I. Spese effettive (ordinarie e straordinarie, lire 408,344,409.11. Categoria II. Movimento di capitali, lire 5,343,528,89. Totale generale, lire 413,687,938. Pongo a partito questo totale. (È approvato). Passiamo allo stato di previsione dell'entrata della Libia per l'esercizio finanziario 1936-37. SCARFIOTTI, Segretario, legge: Stato di previsione dell'entrata della Libia per l'esercizio finanziario 1936-37. — Tabella B. — Titolo I. Entrata ordinaria. — Categoria I. Entrate effettive. — Entrate proprie della Colonia. — Articolo 1. Proventi doganali, diritti marittimi e sanitari, lire 60,000,000. Articolo 2. Proventi dei monopoli, 25,260,000 lire. Articolo 3. Tasse varie, lire 9,500,000. Articolo 4. Proventi postali, telegrafici e teleionici, lire 6,440,000. Articolo 5. Tributi diretti (decreto governatoriale 26 maggio 1923, n. 501 e Regio decreto 18 aprile 1929, n. 809), lire 17,350,000. Articolo 6. Imposte indirette, lire 800,000. Articolo 7. Entrate diverse, lire 8,080,000. Articolo 8. Contributi obbligatori per le radioaudizioni circolari e tasse sugli apparecchi e loro parti, lire 20,000. Articolo 9. Rimborsi e concorsi diversi dipendenti da spese inscritte in bilancio, lire per memoria. Articolo 10. Ricupero di somme reintegrabili ad articolo dello stato di previsione della spesa, lire, per memoria. Titolo II. Entrata straordinaria—• Categoria I. Entrate effettive. — Contributi dello Stato. — Articolo 11. Contributo dello Stato a pareggio del bilancio, lire 291,800,000. Articolo 12. Assegnazione straordinaria per la valorizzazione agraria della Colonia, lire, per memoria. Entrate diverse. — Capitolo 13. Avanzo risultante dalla gestione del bilancio delle ferrovie della Colonia, lire, per memoria. Articolo 14. Avanzo di bilancio della gestione dei monopoli eccedente il limite stabilito per il fondo di riserva (articolo 22 Regio decreto 23 giugno 1932, n. 980), lire, per memoria. Articolo 15. Ricupero di somme reintegrabili ad articoli dello stato di previsione della spesa, lire, per memoria. Articolo 16. Entrate diverse dipendenti dal mutuo di lire 100 milioni di cui al Regio decreto 7 giugno 1928, n. 1280: interessi attivi sui fondi depositati in conto corrente fruttifero presso il Tesoro; eventuale maggior gettito delf mutuo; TORNATA DEL 6 MAGGIO Deputati 1936 eventuali disponibilità nelle assegnazioni per i lavori, lire, per memoria. Articolo 17. Ricupero di somme per colmare deficienze di cassa (Regio decreto 15 ottobre 1931, n. 1344), lire, per memoria. Categoria II. Movimento di capitali. — Articolo 18. Somme ricavate dalla vendita di beni del demanio patrimoniale, lire, per memoria. Articolo 19. Riscossioni derivanti dalla cessione o dall'impiego di materiali dei magazzini di scorta, lire, per memoria. Articolo 20. Ricupero di somme anticipate agli ufficiali per l'acquisto di cavalli di servizio (articolo 20 Regio decreto 3 settembre 1926, n. 1608). lire, per memoria. Articolo 21. Assegnazione del Ministero delle colonie sul fondo scorta per i servizi militari della colonia (articolo 3 del Regio decreto-legge 5 dicembre 1928, n. 2638, convertito nella legge 31 dicembre 1928, n. 3049), lire 2,950,000. Categoria III. Contabilità speciali. — Articolo 22. Anticipazioni e rimborsi di fondi per provvedere a spese per conto di terzi (articolo 68 ordinamento amministrativo contabile per le Colonie, approvato col Regio decreto 26 giugno 1925, n. 1271), lire, per memoria. Articolo 23. Ricupero di fondi somministrati a funzionari delegati (articolo 155 ordinamento sopra citato), lire, per memoria. Articolo 24. Somme versate ai termini dell'articolo 15 del Regio decreto 8 febbraio 1932, n. 172, modificato con Regio decreto 18 luglio 1933, n. 1035 e destinate al pagamento dei premi di rendimento a magistrati e funzionari di cancelleria che abbiano curato procedimenti fallimentari, lire, per memoria. Articolo 25. Proventi dell'Ospedale coloniale. Vittorio Emanuele III di Tripoli, lire, 3,170,000 Articolo 26. Proventi dell'Ospedale coloniale di Bengasi, lire 1,754,000. Articolo 27. Somme poste a carico della controparte nei giudizi sostenuti direttamente dalla Regia avvocatura dello Stato per competenze di avvocati e procuratori a funzionari della stessa Avvocatura e spese gravanti le competenze medesime, lire, per memoria. Riassunto per titoli. — Titolo I. Entrata ordinaria. — Categoria I. Entrate effettive. — Entrate proprie della Colonia, lire 127,450,000. Totale delle entrate effettive ordinarie, lire 127,450,000. Titolo II. Entrata straordinaria. — Categoria I. Entrate effettive. -— Contributi dello Stato, lire 291,800,000. Entrate diverse, lire, per memoria. Totale delle entrate effettive straordinarie, lire 291,800,000. Categoria II. Movimento di capitali, 2,950,000 lire. • Categoria III. Contabilità speciali, 4,924,000 lire. Totale delle entrate straordinarie, 296,724,000 lire. Totale generale, lire 427,124,000. Atti Parlamentari LEGISLATURA XXIX — l — 2611 — a Camera dei Deputati SESSIONE — DISCUSSIONI — TORNATA DEL 6 MAGGIO 1 9 3 6 PRESIDENTE. Riassunto per categorie. — Categoria I. Entrate effettive (ordinarie e straordinarie), lire, 419,250,000. Categoria II. Movimento di capitali, 2,950,000 lire. Categoria III. Contabilità speciali, 4,924,000 lire. Totale generale, lire 427,124,000. Pongo a partito questo totale. (È approvato). Passiamo allo stato di previsione della spesa della Libia per l'esercizio finanziario 1936-37. SCAR.FIOTTI, Segretario, legge: Stato eli previsione della spesa della Libia per l'esercizio finanziario 1936-37. —- Tabella B. — Titolo I. Spesa ordinaria. — Categoria I. Spese effettive. — Spese per il Governo ed i servizi civili. — Spese comuni ai vari servizi. — Articolo 1. Personale di ruolo dell'Amministrazione coloniale. Stipendi ed altri assegni fissi, 7,021,000 lire. Articolo 2. Personale di ruolo di altre Amministrazioni dello Stato e a contratto. Assegni ed indennità fisse, lire 21,150,000. Articolo 3. Personale di ruolo e a contratto delle Ragionerie coloniali. Stipendi ed assegni fissi, lire 1,700,000. Articolo 4. Personale indigeno - Stipendi paghe ed assegni fissi, lire 7,750,000. Articolo 5. Contributi per trattamento di quiescenza dovuti dall'Amministrazione per il personale in servizio in Colonia e indennità di buona uscita, lire 820,000. Capitolo 6. Spese di equipaggiamento, 101,000 lire. Articolo 7. Spese di viaggio per trasferimenti e congedi, lire 1,500.000. Articolo 8. Indennità e spese di viaggio per missioni, lire 1,250,000. Articolo 9. Indennità varie e compensi per prestazioni speciali del personale in servizio in Colonia, dovute in base a disposizioni regolamentari in vigore, lire 1,008,000. Articolo 10. Sussidi ad impiegati e ad agenti o subalterni in servizio, o già appartenenti alla Amministrazione, ed alle loro famiglie, 173,000 lire, Articolo 11. Premi di operosità e di rendimento al personale dell'Amministrazione coloniale e di altre Amministrazioni, in effettivo servizio nella Colonia, lire 351,700. Articolo 12. Spese di cancelleria, stampati di ogni genere, escluse le carte valori. Spese varie d'ufficio, compresa la piccola manutenzione dei locali. Spese telegrafiche. Spese di. illuminazione. Spese per le divise ai motoristi ed al personale subalterno della Colonia. Acquisto e manutenzione di mobili, lire 3,140,000. Articolo 13. Acquisto di libri ed opere diverse; spese per il bollettino ufficiale e per altre pubblicazioni nell'interesse della Colonia, lire 420,000. 216 Articolo 14. Spese per la costituzione e il funzionamento dei Corpi consultivi, lire 10,000. Articolo 15, Assegni a capi notabili indigeni, ex pensionati ed ex impiegati turchi, lire 591,000. Articolo 16. Spese politiche, lire 700,000. Capitolo 17. Somma a disposizione del Governatore Generale per spese politiche riservate, lire 45,000. Articolo 18. Spese segrete, lire 145,000. Articolo 19. Spese di beneficenza ed assistenza; sussidi ad indigeni ed a nazionali; contributi e sovvenzioni ad istituti locali e spese varie, lire 1,500.000. Articolo 20. Sussidi ad opere di assistenza della maternità e dell'infanzia, lire 130,000. Articolo 21. Spese di liti, lire 18,000. Articolo 22. Spese casuali, lire 70,000. Articolo 23. Spese per fìtto di locali e terreni di proprietà privata, lire 676,000. Articolo 24. Residui passivi eliminati a sensi dell'articolo 76 dell'Ordinamento amministrativo contabile per le colonie approvato con Regio decreto 26 giugno 1925, n. 1271, e reclamati dai creditori, lire, per memoria. Spese per i singoli servizi. —- Articolo 25. Spese per riparazioni, acquisto e funzionamento dei mezzi di trasporto in genere, lire 3,000,000. Articolo 26. Spese di funzionamento dell' Ufficio studi, lire 60,000. Articolo 27. Spese di funzionamento dell'Ufficio stampa e propaganda, lire 40,000. Articolo 28. Servizi economici. Ufficio pesi e misure. Sussidi, contributi, studi vari ed altre spese per favorire o incoraggiare la valorizzazione economica della Colonia, lire 771,000. Articolo 29. Contributo al Ministero delle Colonie per concorso nelle spese di manutenzione e di rifornimento del Museo e della Mostra coloniale (articolo 20 del Regio decreto 18 marzo 1929, n. 409), per memoria. Articolo 30. Servizi finanziari, dogane, imposte e tasse. Aggi e compensi ai riscuotitori dei tributi, lire 1,165,000. Articolo 31. Contributo a favore della Cassa di risparmio per l'esercizio del credito agrario, fondiario ed edilizio e da corrispondersi entro i limiti dei proventi per diritto speciale di entrata sullo zucchero, lire 2,000,000. Articolo 32. Sovvenzioni a favore di enti o di istituti con sede in Colonia aventi per iscopo l'insegnamento professionale, lire 960,000. Articolo 33. Servizi di colonizzazione: agrario, fìtopatologico, forestale e zootecnico. Spese per la valorizzazione agraria. Concorsi, studi ed esperimenti relativi, lire 4,693,000. Articolo 34. Servizio meteorologico (articolo 9 del. Regio decreto 17 giugno 1929, n. 1110), lire' 80,000. Articolo 35. Contributo pel funzionamento delle organizzazioni sindacali, lire 350,000. Articolo 36. Contributi ad aziende di colonizzazione, ai sensi del Regio decreto 29 luglio 1928, n. 2433, lire 5,000,000. Atti Parlamentari LEGISLATURA XXIX — l — a mn — Camera dei Deputati SESSIONE — DISCUSSIONI — TORNATA DEL 6 MAGGIO 1 9 3 6 Articolo 37. Contributi ad aziende di colonizzazione indigena, lire 500,000. Articolo 38. Spese pel funzionamento dei servizi marittimi e portuali, lire 345,000. Articolo 39. Contributo al Ministero della marina per spese relative alle stazioni radiotelegrafiche costiere (legge 13 luglio 1914, n. 768) lire 232,000. Articolo 40. Servizi giudiziari e di notariato, lire 145,000. Articolo 41. Spese per i servizi relativi agli amministratori giudiziari ai sensi dell'articolo 9 del Regio decreto 8 febbraio 1932, n. 172 (spese per commissioni, medaglie di presenza, diarie, rimborsi di viaggi e spese diverse di segreteria), lire 1,000. Articolo 42. Premi di operosità e rendimento al personale per i servizi relativi agli amministratori giudiziari (articolo 9 del Regio decreto 8 febbraio 1932, n. 172), lire 1,500. Articolo 43. Servizi fondiari, lire 96,000. Articolo 44. Servizio di pubblica sicurezza, lire 84,000. Articolo 45. Servizi carcerari, lire 1,450,000. Articolo 46. Servizi sanitari, lire 2,920,000. Articolo 47. Spese per mantenimento di dementi, lire 625,000. Articolo 48. Servizi archeologici, lire 275,000 Articolo 49. Servizi scolastici, lire 1,460.000! Articolo 50. Servizi postali ed elettrici, lire 2,020,000. Articolo 51. Contributo dovuto all'« Eiar » a termini dell'articolo 12 del Regio decreto 17 novembre 1927, n. 2207, e quote sui contributi di. cui all'articolo 8 dell'entrata, lire 25,000. Articolo 52. Servizio delle opere pubbliche. Manutenzione ed ordinaria riparazione delle opere marittime, stradali, edilizie, igieniche ed esercizio di pozzi, lire 17,950,000. Articolo 53. Servizio delle opere pubbliche. Spese per l'officina del servizio idrico, lire 36,000. Articolo 54. Spese per la conservazione e la gestione dei beni immobili confiscati, lire 5,000. Articolo 55. Milizia forestale. Stipendi, soldo, soprassoldo e indennità. Casermaggio, munizionamento ed equipaggiamento, lire 1,000,000. Articolo 56. Colonie penali agricole, 135,000 lire. Spese per l'Arma dei Reali carabinieri. — Articolo 57. Stipendi, assegni e indennità fìsse agli ufficiali, sottufficili, appuntati, carabinieri e zaptiè, lire 15,350,000. Capitolo 58. Spese di equipaggiamento, 26,000 lire. Articolo 59. Spese per trasferimenti e congedi, lire 450,000. Articolo 60. Spese per missioni, lire 110,000. Capitolo 61. Spese per indennità varie, lire 1,070,000. Articolo 62. Servizio di commissariato. Pane, viveri, casermaggio e combustibile. Trasporti e servizi automobilistici. Corredo: spese di prima vestizione, di manutenzione e di rinnovazione del corredo dei sottufficiali, appuntati, carabinieri, graduati zaptiè e zaptiè, lire 4,646,000. ? Articolo 63. Spese generali. Assegni per spese di ufficio. Rette di ospedale e spese per l'igiene e la profilassi. Armi, munizioni e buffetterie. Spese per le caserme. Soprassoldi di medaglie, lire 980.,000. Articolo 64. Spese per acquisto quadrupedi. Spese per foraggio e per paglia da lettiera; ferratura e medicinali, lire 3,290,000. Spese per la Regia guardia di finanza. — Articolo 65. Stipendi, soldi, soprassoldi ed indennità fisse agli ufficiali, sottufficiali e personale di truppa, lire 2,280,000. Articolo 66. Spese di equipaggiamento, 12,000 lire. Articolo 67. Spese per trasferimenti e congedi, lire 45,000. Articolo 68. Indennità e spese di viaggio per missioni, lire 55,000. Articolo 69. Indennità varie, lire 82,000. Articolo 70. Casermaggio, armi, munizioni ed altre spese per il funzionamento del servizio, lire 340,000. Spese per gli agenti del Corpo di polizia. —Articolo 71, Assegni ed indennità fisse al personale metropolitano e indigeno, lire 520,000. Articolo 72. Indennità di equipaggiamento, lire 5,000. Spese per trasferimenti e congedi, lire 21,000. Articolo 74. Spese per missioni, lire 11,000. Articolo 75. Indennità varie, premi di rafferma agli agenti metropolitani, lire 21,200. Articolo 76. Casermaggio, armi, munizioni e varie, lire 32,000. Spese per le guardie locali: —- Articolo 77. Assegni ed indennità fisse, lire 407,000. Articolo 78. Indennità varie, lire 11,400. Restituzioni diverse. — Articolo 79. Restituzione di somme indebitamente versate in tesoreria ed acquisite' all'entrata del bilancio della Colonia, lire 224,000. Esercizio di ferrovie e di linee automobilistiche. — Articolo 80. Contributo per il pareggio dei bilanci ferroviari, lire 1,550,000. Articolo 81. Sussidi, concorsi e spese per l'esercizio di linee automobilistiche, lire 517,000. Totale delle spese ordinarie per il Governo ed i servizi civili, lire 129,749,800. Spese militari. — Spese per le truppe ed i servizi militari coloniali. — Articolo 82. Assegni agli ufficiali, agli impiegati civili, agli operai borghesi, alla truppa italiana ed indigena compresi gli appartenenti alla Milizia Volontaria per la Sicurezza Nazionale, lire 68,000,000. Articoli 83. Spese di equipaggiamento, lire 349,000. Articolo 84. Spese per trasferimenti e congedi, lire 4,000,000. Articolo 85. Spese per missioni, lire 1,000,000. Articolo 86. Spese per indennità varie, lire 5,000,000. Articolo 87. Sussidi agli impiegati civili addetti ai servizi militari o già addetti, a tali servizi e alle loro famiglie, lire 11,000. Alti — 2613 — Parlamentari LEGISLATURA XXIX — ia SESSIONE — DISCUSSIONI — Articolo 88. Premi di operosità e rendimento al personale civile addetto ai servizi militari, lire 68,000. Articolo 89. Premi di operosità e di rendimento agli ufficiali che espletano le loro attri buzioni alla immediata dipendenza del Governatore Generale, lire 180.000. Artìcolo 90. Spese generali (pubblicazioni, stampati e documenti di viaggio, spese d'ufficio, riservate, per gratificazioni e lavori straordinari alla truppa per. somme anticipate e non recuperabili e per spese di propaganda per arruolamento di volontari italiani), lire 2,032,000. Articolo 91. Servizio commissariato: pane e viveri - Casermaggio e combustibile - Vestiario, lire 30,000,000. Articolo 92. Servizio sanitario - Spese per acquisto medicinali, materiali sanitari e pei ricoverati negli stabilimenti di cura, lire 2,500,000. Articolo 93. Spese per quadrupedi - Foraggio, rimonta, medicinali, ferratura e varie, lire 10 milioni. Articolo 94. Servizio del Genio - Manutenzione e rinnovazione del materiale, lire 8,000,000. Articolo 95. Servizio di artiglieria - Laboratori, carreggio e materiali vari, lire 4,000,000. Articolo 96. Servizio automobilistico - Materiale automobilistico - Lubrificanti e carburanti, lire 12,500,000. Articolo 97. Spese di ogni genere inerenti al trasporto dei materiali e dei generi di proprietà dello Stato in servizio delle Regie truppe coloniali, lire 10,000,000. Articolo 98. Somma da rimborsare al Ministero della marina per il mantenimento delle Regie navi nelle acque della Colonia e per il servizio semaforico, lire 1,860,000. Spese per la Regia aeronautica coloniale. •— Articolo 99. Assegni agli ufficiali, ai sottufficiali, agli operai borghesi, alla truppa italiana ed indigena, lire 8,500,000. Articolo 100. Spese di equipaggiamento, lire 63,000. Articolo 101. Spese per trasferimenti e congedi, lire 350,000. Articolo 102. Spese per missioni, lire 200,000. Articolo 103. Spese per indennità varie, lire 256,000. Articolo 104. Premi di operosità e rendimento al personale civile addetto ai servizi dell'aeronautica e agli ufficiali che espletano le loro attribuzioni alle dirette dipendenze del Governatore Generale, lire 53,000. Articolo 105. Sussidi agli impiegati civili addetti ai servizi dell'aeronautica o già addetti a tali servizi e alle loro famiglie, lire 5,000. Articolo 106. Indennizzi privilegiati aeronautici, lire 200,000. Articolo 107. Viveri e assegni vitto-vestiario, ed equipaggiamento ordinario e di volo - Armi portatili e munizioni relative - Casermaggio ed altro materiale ordinario aeronautico - Materiale Camera dei TORNATA DEL 6 MAGGIO Deputati 1936 sanitario - Spese per il mantenimento dei quadrupedi e del carreggio, lire 2,440,000. Articolo 108. Spese generali, lire 482,000. Articolo 109. Manutenzione, riparazione e rinnovazione del materiale mobile. Spese per lubrificanti e carburanti, lire 6,930,000. Articolo 110. Manutenzione, adattamento e trasformazione degli immobili e degli impianti fìssi compresi gli aeroporti armati ed i campi di fortuna. Spese per alloggiamenti ed affitti, 650,000 lire. Articolo 111. Spese per trasporto di materiali nella Colonia, lire 400,000. Spese per il Gruppo legioni Milizia volontaria per la sicurezza nazionale. Articolo .112. Assegni agli ufficiali, sottufficiali e truppa in servizio permanente effettivo ed agli ufficiali, sottufficiali e truppa richiamati temporaneamente per le esercitazioni annuali, lire 1,745,000. Articolo 113. Spese di equipaggiamenti, 40,000 llire. Articolo 114. Spese per trasferimenti e congedi, lire 140,000. Articolo 115. Spese per missioni, lire 100.000. Articolo 116. Spese per indennità varie, ire 125,000. Articolo 117. Premi di operosità e rendimento agli ufficiali che espletano le loro attribuzioni alle dirette dipendenze del Governatorato Generale, lire 20,000. Articolo 118. Spese generali, lire 83,000. Articolo 119. Servizio commissariato (pane, viveri, vestiario, equipaggiamento, casermaggio), lire 642,000. Articolo 120. Servizio sanitario-ricoveri ospedalieri, lire 25,000. Articolo 121. Quadrupedi, foraggio, rimonta, medicinali, ferrature e varie, lire 20,000. Articolo 122. Servizio artiglierie. Acquisto munizioni e bombe, lire 20,000. Articolo 123. Spese per la pre-militare e per la post-militare, lire 190,000. Articolo 124. Spese di ogni genere inerenti ai trasporti ed all'acquisto di paglia per giacitura negli accantonamenti in caso di richiamo temporaneo, lire 50,000. Articolo 125. Spese di ogni genere per il funzionamento della Gioventù Araba del Littorio (G. A. L.) decreto governatoriale 7 agosto 1935, n. 8426, lire 300,000. . Totale delle spese militari ordinarie, lire 183,529,000. Titolo II. Spesa straordinaria. — Categoria I. Spese effettive. — Spese per il Governo ed i servizi civili. — Articolo 126. Spese di rappresentanza, lire 210,000. Articolo 127. Contributi ai municipi e concorso nella spesa dei servizi civili presso località ove non esistono municipi, lire 2,000,000. Articolo 128. Contributo all'Ente turistico ed alberghiero della Libia (Regio decreto 31 maggio 1935, n. 1410), lire 3,000,000. Articolo 129. Contributo per il funzionamento degli Ospedali coloniali, lire 2,255,450. - 2614 — Atti Parlamentari LEGISLATURA XXIX — l a SESSIONE — DISCUSSIONI — TORNATA DEL 6 MAGGIO 1 9 3 6 Articolo 130. Spese per la formazione di un demanio a scopo di colonizzazione, lire 1,800,000. Articolo 131. Somma da corrispondere alla Gassa di risparmio per interessi e spese relative all'esercizio del credito agrario e fondiario-agrario (Regio decreto 26 febbraio 1928, n. 614 e Regio decreto-legge 18 giugno 1931, n. 1011, convertito nella legge 17 dicembre 1931, n. 1744), lire 2,945,000. Articolo 132. Scavi ed altri lavori straordinari di interesse archeologico, lire 750,000. Articolo 133. Opere idrauliche e di bonifica, lire 800,000. Articolo 134. Opere stradali: sistemazione straordinaria di alcune strade. 4 quota del secondo programma quadriennale per sistemazione straordinaria di alcune strade (Regio decreto 27 novembre 1933, n. 1603), lire 3,985,000. Articolo 135. Opere stradali: costruzioni di nuove strade e sistemazione straordinaria di strade carovaniere, lire 3,000,000. Articolo 136. Opere stradali. Costruzione della litoranea libica fra il confine tunisino e quello egiziano e costruzione di case cantoniere, lire 9,200,000. Articolo 137. Costruzione, acquisto, sistemazione e miglioramento di fabbricati adibiti a pubblici servizi, lire 2,500,000. Articolo 138. Costruzione di case coloniche, di cisterne, pozzi e di fabbricati per la coltivazione dei tabacchi orientali nel Geben, lire 500,000. Articolo 139. Opere marittime, costruzione di fari, fanali e segnalamenti, lire 4,000,000. Articolo 140. Opere edilizie ed igieniche. Costruzione di pozzi ed acquedotti, piani regolatori, strade interne ed altri provvedimenti per promuovere l'edificazione e lo sviluppo dei centri abitati, lire 3,000,000. Articolo 141. Ricerche, assaggi e studi attinenti al servizio delle opere pubbliche, lire 400,000. Articolo 142. Lavori suppletivi ed imprevisti da eseguire coi proventi dell'articolo 17 dell'entrata, per memoria. Articolo 143. Indennità di caroviveri al personale civile, della Regia guardia di finanza e di polizia (legge 27 giugno 1929, n. 1047), 1,100,518.84 lire. Articolo 144. Indennità di caroviveri a favore dei sottufficiali e militari di truppa celibi dei Carabinieri Reali, lire 65,000. Articolo 145. Costruzione di nuove linee telefoniche e telegrafiche, lire 1,200,000. Articolo 146. Acquisto di galleggiati per i servizi marittimi è doganali, e riparazioni straordinarie a quelli in uso. Acquisto materiali vari per impianto fari, lire 320,000. Articolo' 147 Contributi ad aziende di colonizzazione ai sensi del decreto ministeriale 1° marzo 1929 in applicazione del Regio decreto 29 luglio 1928, n. 2433, lire 2,000,000. Articolo 148. Spese per l'avvaloramento agrario di terreni steppici assegnati alla Direzione delle carceri per la creazione di colonie penitenziarie agricole, lire 200,000. a Camera dei Deputati Articolo 149. Spese di ammobiliamento e di arredamento e diverse di primo impianto di nuovi uffici ed alloggi. Spese per acquisto di mobili per alloggi non di servizio (Regio decreto 22 dicembre 1930, n. 1926). Spese per l'arredamento di nuove scuole, lire 1,000,000. Articolo 150. Spese di qualsiasi natura per i ' rilievi topografici della Colonia, lire 463,000. Articolo 151. Contributo pe'r sopperire ad eventuali insufficienze del fondo di riserva delrAmministrazione dei monopoli (articolo 22 del Regio decreto 23 giugno 1932, n. 980), per memoria. Articolo 152. Pagamento di somme per deficienze di cassa dovute a cause di forza maggiore, a dolo o negligenza di agenti dell'Amministrazione (Regio decreto 15 ottobre 1931, n. 1344), per memoria. Articolo 153. Quota interessi relativa al mutuo di lire 100,000,000 di cui al Regio decreto 7 giugno 1928, n. 1280, lire 4.718,320.80. Articolo 154. Quota interessi dell'annualità relativa al mutuo per costruzione di strade ferrate autorizzato col decreto luogotenenziale 24 aprile 1919, n. 808 e con i Regi decreti 8 aprile 1923, n. 964 e 6 marzo 1924, n. 359, lire 285,683.92. Articolo 155. Versamento alla cassa della Colonia di somme, anticipate per le costruzioni ferroviarie di cui al decreto luogotenenziale 24 aprile 1919, n. 808 e ai Regi decreti 8 aprile 1923, n. 964 e 6 marzo 1924, n. 359, 1,650,016.40 lire. Articolo 156. Spese eccezionali di carattere politico, lire 3,600,000. Articolo 157. Spesa per l'esercizio dei ricoveri per minori ed invalidi indigeni, lire 1,400,000. Articolo 158. Contributo al Ministero dell'aerbnautica per esercizio dì aviolinee interessanti la Colonia (Regio decreto-legge 23 maggio 1935, n. 1218), lire 3,000,000. Articolo 159. Lavori di completamento del porto di Bengasi (legge 29 dicembre 1932, n. 1852), lire 8,000,000. Totale delle spese straordinarie per il Governo ed i servizi civili, lire 69,847,989.96. Spese militari. — Spese per le truppe ed i servizi militari coloniali. — Articolo 160. Indennità temporanea mensile di caro-viveri a favore di sottufficiali e militari di truppa che ne hanno diritto, in servizio in Colonia (legge 27 giugno 1929, n. 1047), lire 180,000. Articolo 161. Spese per costruzioni varie di uso militare per la difesa della Colonia, per espropriazioni di immobili e per risarcimento di danni, lire 4,000,000. Articolo 162. Spese straordinarie per la costruzione di batterie di artiglieria autotrainate, per la rinnovazione del materiale del gruppo di carri armati e per la costituzione e dotazione dei magazzini di mobilitazione, lire 20,000,000. Articolo 163. Sussidi ai militari indigeni bisognosi, del Regio corpo delle truppe coloniali, lire 70,000.- — 2615 — Atti Parlamentari LEGISLATURA XXIX — l a Camera dei Deputati SESSIONE — DISCUSSIONI —- TORNATA DEL 6 MAGGIO 1 9 8 6 Spese per la Regia Aeronautica coloniale. — Articolo 164. Indennità temporanea di caro viveri ai sottufficiali celibi (legge 27 giugno 1929, n. 1047), lire 32,000. Articolo 165. Manutenzione, riparazione e rinnovazione del materiale mobile di riserva. Acquisto di aeroplani e di motori avio, lire, 6,000,000. Articolo 166. Nuove costruzioni demaniali, nuovi impianti e riparazioni straordinarie di immobili compresi gli aeroporti armati ed i campi di fortuna, lire 3,000,000. Spese per il Gruppo legioni della Milizia volontaria per la sicurezza nazionale. — Articolo 167. Indennità temporanea mensile di caroviveri a favore di sottufficiali e militi in servizio nella. Colonia (legge 27 giugno 1929, n. 1047), lire 5,000. Totale delle spese militari straordinarie, lire 33,287.000. Categoria II. Movimento di capitali. — Articolo 168. Acquisto di materiali e forniture diverse pei magazzini di scorta, per memoria. Articolo 169. Quota ammortamento in conto capitale dell'annualità 1935 relativa al mutuo di lire 100,000,000 di cui al Regio decreto 7 giugno 1928, n. 1280, lire 1,582,775.40. Articolo 170. Quota ammortamento in conto capitale dell'annualità 1935 relativa al mutuo per costruzioni strade ferrate (Regi decreti 24 aprile 1919, n. 808; 8 aprile 1923, n. 964 e 6 marzo 1924, n. 359), lire 142,934.64. Articolo 171. Anticipazioni agli ufficiali per l'acquisto di cavalli di servizio (Regio decreto 3 settembre 1926, n. 1608, articolo 20), per memoria. Articolo 172. Anticipazione alla Cassa di risparmio per effetto dell'articolo 2 del Regio decreto 5 giugno 1933, n. 829, riguardante agevolazioni per l'ammortamento dei mutui fondiario-agrari, lire 1,610,500. Articolo 173. Somministrazioni sul fondo scorta per i servizi militari della colonia (articolo 3 del Regio decreto-legge 5 dicembre 1928, n. 2638 convertito nella legge 31 dicembre 1928, n. 3049, lire 2,950,000. Totale del movimento di capitali 6.286,210.04 lire. Categoria III. Contabilità speciali. — Articolo 174. Spese per conto di terzi (articolo 68 ordinamento amministrativo contabile per le Colonie. Regio decreto 26 giugno 1925, n. 1271), per memoria. Articolo 175. Fondi sommiiristrati a funzionari delegati (articolo 155 ordinamento sopracitato), per memoria. Articolo 176. Spese per il funzionamento dell'Ospedale coloniale Vittorio Emanuele III di Tripoli, lire 3,170,000. Articolo 177. Spese per il funzionamento dell'Ospedale coloniale di Bengasi, lire 1,754,000. Articolo 178. Quote dovute ai funzionari dell'Avvocatura dello Stato sulle somme versate dalle controparti, per competenze di avvocati e procuratori, poste a loro carico nei giudizi soste- nuti direttamente dalle Avvocature dello Stato e pagamenti di spese gravanti sulle competenze medesime, per memoria. Articolo 179. Premi di rendimento a magistrati ed a funzionari di cancelleria che abbiano curato procedimenti fallimentari ai termini dell'articolo 15 del Regio decreto 8 febbraio 1932, n* 172, modificato dal Regio decreto 18 luglio 1933, n. 1035, per memoria. Riassunto per titoli. — Titolo I. Spesa ordinaria. — Categoria I. Spese effettive. — Spese per il Governo ed i servizi civili. — Spese comuni ai vari servizi, lire 50,269,700. Spese per i singoli servizi, lire 47,424,500. Spese per l'Arma dei Reali carabinieri, lire 25,922,000. Spese per la Regia Guardia di finanza lire 2,814,000. Spese per gli agenti del Corpo di polizia, lire 610,200. Spese per le guardie locali, lire 418,400. Spese per la Milizia volontaria per la sicurezza nazionale, nulla. Restituzioni diverse, lire 224,000. Esercizio di ferrovie e di linee automobilistiche, lire 2,067,000. Spese militari. — Spese per le truppe ed i servizi militari coloniali, lire 159,500,000. Spese per la Regia aeronautica coloniale, lire 20,529,000. Spese per il Gruppo legioni della Milizia volontaria per la sicurezza nazionale, lire 3,500,000. Totale delle spese effettive ordinarie, lire 313,278,800. Titolo II. Spea straordinaria. — Categoria I. Spese effettive. — Spese per il Governo ed i servizi civili 69,347,989.96 —- Spese militari. — Spese per le truppe ed i servizi militari coloniali, lire 24,250,000. Spese per la Regia aeronautica coloniale, lire 9,032,000. • Spese per il Gruppo legioni della Milizia volontaria per la sicurezza nazionale, lire 5,000. Totale delle spese effettive straordinarie, lire 102,634,989.96. Categoria II. Movimento di capitali, lire 6,286,210.04. Categoria III. Contabilità speciali, 4,924,000 lire. Totale delle spese straordinarie, 113,845,200 lire. Totale generale, lire 427,124,000. PRESIDENTE. Riassunto per categorie. — Categoria I. Spese effettive (ordinarie e straordinarie), lire 415,913,789.96. Categoria II. Movimento di capitali, lire 6,286,210.04. Categoria III. Contabilità speciali, 4,924,000 lire. Totale generale, lire 427,124,000. Pongo a partito questo totale. (È approvato). Atti Parlamentari LEGISLATURA XXIX — l — a 2616 — Camera dei Deputati SESSIONE — DISCUSSIONI — TORNATA DEL 6 MAGGIO 1 9 3 6 Passiamo allo stato di previsione dell'entrata delle ferrovie della Tripolitania per l'esercizio finanziario 1936-37. SCARFIOTTI, Segretario, legge: Ferrovie della Tripoiitania. — Stato di previsione dell'entrata per Vesercizio finanziario 1936-37. — Titolo I. Entrata ordinaria. —- Categoria I. Entrate effettive. —Articolo 1. Prodotti del traffico^(A. Viaggiatori, lire 1,280,000; B. Bagagli, lire 30,000; C. Merci, lire 1,900,000, )lire 3,210,000Articolo 2. Introiti diversi dell'esercizio, lire 100,000. Articolo 3. Introiti per rimborsi di spese. [A. Versamenti a magazzino in conto esercizio, lire 3,000; B. Ricuperi in conto indennizzi, lire 2,000; C. Ricuperi diversi, lire 95,000, lire 100,000). Articolo 4. Introiti con speciale destinazione a reintegro del corrispondente articolo di spesa(A. Concorsi di terzi nelle spese di straordinaria manutenzione e ricavo materiali dai relativi lavori, per memoria-, B. Ricavo materiali dal rinnovamento della parte metallica dell'armamento, per memoria; C. Ricavo dalla demolizione o dalla; alienazione del materiale rotabile, per memoria D. Ricavo di materiali dal rinnovamento delle traverse, per memoria); per memoria. Articolo 5. Contributo a carico del bilancio generale della Libia nelle spese ordinarie d'esercizio, lire 850,000. Totale delle entrate effettive ordinarie, lire 4,260,000. Titolo II. Entrata straordinaria. —• Categoria I. Entrate effettive. — Articolo 6. Fondo di dotazione, per memoria. Articolo 7. Contributo del bilancio della Colonia nelle spese di carattere patrimoniale, per memoria. Articolo 8. Introiti straordinari da assegnarsi alle spese dì carattere patrimoniale. [A. Rimborsi e concorsi di terzi, per memoria; B. Ricavo dalla vendita di beni immobili, per memoria-, C. Materiali di disfacimento ed esuberanti al patrimonio ferroviario, per memoria-, D. Diversi, per memoria); per memoria. Articolo 9. Fondi prelevati dalla Cassa depositi e prestiti. (A. per riparare e prevenire danni di forza maggiore, per memoria; B. Pel rinnovamento della parte metallica dell'armamento, per memoria-, C. Pel rinnovamento delle traverse, per memoria-, D. Pel rinnovamento del materiale rotabile, per memoria)-, per memoria. Totale delle entrate effettive straordinarie, per memoria. Totale delle entrate effettive ordinarie e straordinarie, lire 4,260,000. Categoria III. Contabilità speciali. — Articolo 10. Gestione del magazzino. [A. Fondo in aumento scorta, per memoria-, B. Ricavi per forniture, per memoria)-, per memoria. Totale contabilità speciali, per memoria. Totale generale dell'entrata, lire 4,260,000. PRESIDENTE. Pongo a partito questo totale. (È approvato). Passiamo allo stato di previsione della spesa delle ferrovie della Tripolitania per l'esercizio finanziario 1936-37. SCARFIOTTI, Segretario, legge: Ferrovie della Tripolitania. — Stato di previsione della spesa per l'esercizio finanziario 1936-37. — Titolo I. Spesa ordinaria. — Categoria I. Spese effettive. — § 1. — Spese ordinarie di esercizio. —Articolo 1. Spese dell'ufficio di dirigenza. (A. Personale, lire 345,000; B), Diverse, lire 10,000); lire 355,000. Articolo 2. Spese del servizio movimento. (A. Personale: (1. Stazioni, lire 370,000; 2. Convogli (scorta treni), lire 200,000); lire 570,000; B. Indennizzi per perdite ed avarie, lire 2,000; C. Diverse, lire 30,000, lire 602,000. Articolo 3. Spese del servizio trazione e veicoli [A. Personale (locomozione), lire 330,000; B. Combustibile e carburanti, lire 470,000; C. Materie per untura ed illuminazione delle locomotive e dei veicoli, lire 100,000; D. Fornitura e pompatura d'acqua, lire 60,000; E. Diverse, lire 25,000; F. Manutenzione materiale rotabile: (1. Personale ,lire 460,000; 2. Materiali e diverse, lire 21.5,000); lire 675,000); lire 1,660,000. Articolo 4. Spese del servizio lavori [A. Personale, lire 520,000; B. Diverse, lire 118,000), lire 638,000. Articolo 5. Spese per i servizi automobilistici (A. Personale autista, lire 45,000; B. Carburanti, lire 60,000; C. Lubrificanti e materie per pulizia, lire 10,000; D. Manutenzione automezzi (1. Personale, lire 35,000; 2. Materiali e diverse, lire 30,000), lire 65,000), lire 180,000. Articolo 6. Sussidi ad impiegati e ad agenti o subalterni in servizio presso le ferrovie della Tripolitania, lire 15,000. Articolo 7. Premi di operosità e di rendimento ad impiegati e ad agenti o subalterni in servizio presso le ferrovie della Tripolitania, lire 30,000. Articolo 8. Spese generali di esercizio (A. Affitto, adattamento e riparazione locali, lire 10,000; B. Contributo dell'Amministrazione per assicurazione obbligatoria del personale a contratto e per trattamento di quiescenza del personale indigeno, lire 60,000; C. Diverse, lire 155,000; D. Abbuoni sui trasporti (articolo 35 regolamento condizioni e tariffe, approvato con decreto ministeriale 27 aprile 1932, n. 62697), lire 130,000), lire 355,000. Totale paragrafo 1, lire 3,835,000. § 2. Spese complementari. — Articolo 9. Lavori per riparare e prevenire danni di forza maggiore, lire 5,000. Articolo 10. Rinnovamento della parte metallica dell'armamento, lire 60,000. Articolo 11. Rinnovamento delle traverse, lire 120,000. Articolo 12. Rinnovamento del materiale rotabile, lire 180,000. Articolo 13. Rinnovamento degli automezzi, lire 60,000. Totale paragrafo 2, lire 425,000. Atti — 2617 — Parlamentari LEGISLATURA XXIX — la SESSIONE — DISCUSSIONI § 3. — Spese accessorie. — Articolo 14. Versamento al bilancio della Tripolitania dell'avanzo della gestione, per memoria. Totale delle spese effettive ordinarie, lire 4,260,000. Titolo IL Spesa straordinaria. — Categoria I. Spese effettive. — Articolo 15. Versamento del fondo di dotazione al bilancio dell'esercizio successivo, per. memoria. Articolo 16. Acquisto di materiale rotabile, per memoria. Articolo 17. Lavori in conto patrimoniale ed acquisto di stabili, per memoria. Articolo 18. Materiali d'esercizio in aumento di dotazione, per m.emoria. Articolo 19. Erogazione dei fondi prelevati dalla Gassa depositi e prestiti {A. Per riparare e prevenire danni di forza maggiore, per memoria; B.r Per rinnovo della parte metallica dell'armamento, per memoria; C. Per rinnovamento delle traverse, per memoria; D. Per rinnovamento del materiale rotabile, per memoria), per memoria Totale delle spese effettive straordinarie; nulla. Totale delle spese effettive ordinarie e straordinarie, lire 4,260,000. Categoria II. Contabilità speciali. —Articolo 20. Gestione del magazzino: A. Provviste, per memoria. Totale generale della spesa, lire 4,260,000. PRESIDENTE. Pongo a partito questo totale, (È approvato). Passiamo allo stato di previsione dell'entrata delle ferrovie della Cirenaica per l'esercizio finanziario 1936-37. SCARFIOTTI, Segretario, legge: Ferrovie della Cirenaica. — Stato di previsione dell'entrata per Vesercizio finanziario 1936-37. — Titolo I. Entrata ordinaria. — Categoria I. Entrate effettive. — Articolo 1. Prodotti del traffico. {A. Viaggiatori, lire 700,000; B. Bagagli, lire 50,000; C. Merci, lire 1,450,000). lire 2-200,000. Articolo 2. Introiti diversi dell'esercizio, lire 70,000. Articolo 3. Introiti per rimborsi di spese [A. Versamenti a magazzino in conto esercizio, lire 15,000; B. Ricuperi in conto indennizzi, per memoria-, C. Ricuperi diversi, lire 50,000), lire 65,000. Articolo 4. Introiti con speciale destinazione a reintegro del corrispondente articolo di spesa: (A. Concorsi di terzi nelle spese di straordinaria manutenzione e ricavo materiali dai relativi lavori, per memoria; B. Ricavo materiali dal rinnocamento della parte metallica dell'armamento, per memoria; C. Ricavo dalla demolizione o dalla alienazione del materiale rotabile, per memoria; D. Ricavo di materiali dal rinnovamento delle traverse, per memoria), per memoria. Articolo 5. Contributo a carico del bilancio generale della Libia nelle spese ordinarie d'esercizio, lire 700,000. Camera dei — TORNATA DEL 6 MAGGIO Deputati 1986 Titolo IL Entrata straordinaria. —Categoria I. Entrate effettive. •— Articolo 6. Fondo di dotazione, per memoria. Articolo 7. Contributo del—bilancio della Colonia nelle spese di carattere patrimoniale, per memoria. Articolo 8. Introiti straordinari da assegnarsi alle spese di carattere patrimoniale (A. Rimborsi e concorsi di terzi, per memoria; B. Ricavo dalla vendita di beni immobili, per memoria; C. Materiali di disfacimento ed esuberanti al patrimonio ferroviario, per memoria; D. Diversi, per memoria), per memoria. Articolo 9. Fondi prelevati dalla Gassa depositi e prestiti {A. Per riparare e prevenire danni di forza maggiore, per memoria; B. Per rinnovamento della parte metallica dell'armamento, per .memoria; C. Per rinnovamento delle traverse, per memoria; D. Per rinnovamento del materiale rotabile, per memoria), per memoria. Categoria II. Contabilità, speciali. •— Articolo 1.0.'Gestione del magazzino {A. Fondo in aumento scorte, per m,emoria; B. Pacavi per forniture, per memoria; C. Ricavi per Vendite ed accrediti, per memoria; D. Ricuperi in conto spese accessorie delle provviste non ripartibili fra le singole voci, per memoria), per memoria. Totale generale dell'entrata, lire 3,035,000. PRESIDENTE. Pongo a partito questo totale (È approvato). Passiamo allo stato di previsione della spesa delle ferrovie della Cirenaica per l'esercizio finanziario 1936-37. SCARFIOTTI, Segretario, legge: Ferrovie della Cirenaica. —- Stato di previsione della spesa per l'esercizio finanziario 1936-37. — Titolo I. Spesa ordinaria. — Categoria I. Spese effettive. — § 1. Spese ordinarie di esercizio. — Articolo 1. Spese dell'Ufficio di dirigenza {A. Personale, lire 190,000; B. Diverse, lire 30,000), lire 220,000. Articolo 2. Spese del servizio movimento (A. Personale (1. Stazioni, lire 230,000; 2. Convogli (scorta treni), lire 130,000), lire 360,000; (B. Indennizzi per perdite ed avarie, lire 5,000; C. Diverse, lire 30,000), lire 395,000. Articolo 3. Spese del servizio trazione e veicoli (A. Personale (locomozione), lire 230,000; B. Combustibile e carburanti, lire 350,000; C. Materie per untura ed illuminazione delle locomotive e dei veicoli, lire 50,000; D. Fornitura e pompatura d'acqua, lire 85,000; E. Diverse, lire 20,000; F. Manutenzione materiale rotabile (1. Personale, lire 360,000; 2. Materie, materiali e diverse, lire 200,000), lire 560,000), lire 1,295,000. Articolo 4. Spese del servizio lavori (A. Personale, lire 480,000; B. Diverse, lire 150,000), lire 630,000. Articolo 5. Sussidi ad impiegati e ad agenti o subalterni in servizio presso le Ferrovie della Cirenaica, lire 10,000. Atti Parlamentari LEGISLATURA — 2618 — XXIX — la SESSIONE — DISCUSSIONI Articolo 6. Premi di operosità o rendimento ad impiegati e ad agenti o subalterni in servizio presso le ferrovie della Cirenaica, lire 25,000. Articolo 7. Spese generali di esercizio (A. Affitto, adattamento e riparazione locali, lire 10,000; B. Contributo dell'Amministrazione per assicurazione obbligatoria del personale a contratto e per trattamento di quiescenza del personale indigeno, lire 40,000; C. Diverse, lire 60,000), lire 110,000. § 2. •—- Spese complementari. — Articolo 8. Lavori per riparare e prevenire danni di forza maggiore, lire 12,000. Articolo 9. Rinnovamento della parte metallica d'armamento, lire 38,000. Capitolo 10. Rinnovamento delle traverse, lire 50,000. Articolo 11. Rinnovamento del materiale rotabile, lire 250,000. § 3. — Spese accessorie. — Articolo 12. Versamento al bilancio della Cirenaica dell'avanzo della gestione, per memoria. Titolo II. Spesa straordinaria. — Categoria I. Spese effettive. — Articolo 13. Versamento del fondo di dotazione al bilancio dell'esercizio successivo, per memoria. Articolo 14. Lavori in conto patrimoniale ed acquisto di stabili, per memoria. Articolo 15. Acquisto di materiale rotabile, per memoria. Articolo 16. Materiale di esercizio in aumento di dotazione, per memoria. Articolo 17. Erogazione dei fondi prelevati dalla Cassa depositi e prestiti [A. Per riparare e prevenire danni di forza maggiore, per memoria. B. Per il rinnovo della parte metallica dell'armamento, per memoria; C. Per il rinnovamento delle traverse, per memoria; D. Per il rinnovamento del materiale rotabile, per memoria), per memoria. Categoria II. Contabilità speciali. — Articolo 18. Gestione del magazzino: provviste, per memoria. Totale generale della spesa, lire 3,035,000. PRESIDENTE. Pongo a partito questo totale. (È approvato). Passiamo allo stato di previsione dell'entrata dell'Amministrazione dei Monopoli della Libia per l'esercizio finanziario 1936-37. SCARFIOTTI, Segretario, legge: Stato di previsione dell'entrata dell' Amministrazione dei Monopoli della Libia per l'esercizio finanziario 1936-37. -— Titolo I. Entrata ordinaria. — Categoria I. Entrate effettive. — Tabacchi. — Articolo 1. Provento industriale dei tabacchi esclusi i prodotti secondari, lire 6,616,000. Articolo 2. Provento dei tabacchi esportati e di quelli destinati alle provviste di bordo nonché dei prodotti secondari, lire 180,000. Articolo 3. Canoni, diritti di licenza e proventi diversi, lire 240,000. Sali. — Articolo 4. Proventi industriali dei sali commestibili, lire 330,000, Camera dei Deputati — TORNATA DEL 6 MAGGIO 1936 Articolo 5. Provento della vendita dei sali per esportazione, provviste di bordo e per le industrie, lire 530,000. Articolo 6. Proventi diversi, lire 2,000. Fiammiferi e pietrine focaie. — Articolo 7. Proventi commerciali dei' fiammiferi e delle pietrine focaie venduti in colonia, lire 900,000. Articolo 8. Proventi diversi, lire 1,000. Chinino. —- Articolo 9. Provento della vendita del chinino e proventi diversi, lire 40,000. Bicupero di somme. —• Articolo 10. Ricupero di somme reintegrabili ad articoli del bilancio di previsione della spesa, per memoria. Titolo II. Entrata straordinaria. — Categoria I. Entrate effettive. — Articolo 11. Contributo del bilancio coloniale per eventuali spese di carattere patrimoniale (articolo 21 Regio decreto 23 giugno 1932, n. 980), per memoria. Articolo 12. Ricavo dalla vendita di beni immobili, macchine e materiali fuori uso pertinenti al patrimonio dell'Amministrazione dei Monopoli, per memoria. Articolo 13. Ricupero di somme reintegrabili ad articoli del bilancio di previsione della spesa, per memoria. Articolo 14. Prelevamento di somme dal fondo rinnovamento di cui all'articolo 25 della spesa, per memoria. Articolo 15. Prelevamento di somme dal Pondo di riserva per provvedere a spese straordinarie, per memoria. Articolo 16. Contributo integrativo a carico del bilancio della Colonia per le evenuali insufficienze del Fondo di riserva (articolo 22, ultimo comma, del Regio decreto 23 giugno 1932, n. 980), per memoria. Categoria II. Contabilità speciali. —Articolo 17. Somministrazione di fondi dal bilancio della Tripolitania per bisogni di Cassa (articolo 19 del Regio decreto 23 giugno 1932, n. 980), per memoria. Biassunto. —- Titolo I. Entrata ordinaria. — Categoria I. Entrate effettive. — Tabacchi, lire 7,036,000. Sali, lire 862,000. Fiammiferi e pietrine focaie, lire 901,000. Chinino, lire 40,000. Ricupero di somme, per memoria. Totale delle entrate ordinarie, lire 8,839,000. Titolo II. •— Categoria I. Entrate effettive, per memoria. Categoria II. Contabilità speciali, per memoria. Totale generale delle entrate, lire 8,839.000. PRESIDENTE. Pongo a partito questo totale* [È approvato). Passiamo allo stato di previsione della spesa dell'Amministrazione dei Monopoli della Libia per l'esercizio finanziario 1936-37. SCARFIOTTI, Segretario, legge: Stato di previsione della spesa delV Amministrazione dei monopoli della Libia per l'esercizio finanziario 1938-37. •—- Titolo I. Spesa ordinaria. •— Categoria I. Spese effettive. — Spese generali. Ar- Atti - Parlamentari LEGISLATURA XXIX — la SESSIONE — Camera dei 2619 — DISCUSSIONI ticolo 1. Personale di ruolo dell'Amministrazione coloniale e di altre Amministrazioni dello Stato (stipendi, assegni fìssi), lire 231,000. Articolo 2. Personale a contratto (assegni e indennità fìsse), lire 470,000. Articolo 3. Personale indigeno - Invigilatori e inservienti (paglie e assegni fìssi), lire 57,000. Articolo 4: Contributo per trattamento di quiescenza al personale a contratto e indennità, di buona uscita, lire, 18,000. Capitolo 5. Spese di equipaggiamento, lire 2.000. Articolo 6. Spese dì viaggio per trasferimenti e congedi, lire 20,000. Articolo 7. Indennità e spese di viaggio' per missioni, lire 35,000. Articolo 8. Indennità varie e compensi per prestazioni speciali del personale, lire 12,000. Articolo 9. Premi di operosità e rendimento agli impiegati e agenti e premio di cointeressenza al Direttore, lire 18,000. Articolo 10. Sussidi agli agenti e impiegati, lire 9,000. Articolo 11. Spese di cancelleria, stampati del servizio generale, spese varie d'ufficio compreso la piccola manutenzione dei locali e dei mobili del servizio generale, spese postali telegrafiche e telefoniche, acquisto di mobili per il servizio generale, lire 35,000. Articolo 12. Spese fìtto locali e terreni, lire 6,000. Articolo 13. Spese di trasporto con automezzi e mantenimento quadrupedi, lire 55,000. Articolo 14. Manutenzione ordinaria degli immobili, lire 50,000. Articolo 15. Assistenza medica, acquisto di medicinali e visite collegiali e funzionamento della sala di allattamento e custodia dei bambini delle operaie, lire 15,000. Articolo 16. Spese di pubblicità e propaganda compresa la partecipazione a fiere, mostre campionarie, ecc., lire 25,000. Articolo 17. Spese casuali, lire 1,000. Spese di esercizio. •— Ramo Tabacchi. — Articolo 18. Coltivazioni e campi sperimentali tabacchi: {A. Paghe agli operai, lire 63 mila; B. Indennità a periti non appartenenti alla Amministrazione, lire 11,000; C. Provviste di consumo, ingredienti e articoli diversi, lire 21,000; D. Trasporti e facchinaggio, lire 3,000; E. Acquisto tabacchi greggi dai coltivatori locali, lire 2,708,500; F. Spese generali e varie, lire 2,000; G. Manutenzione e dotazione materiali, lire 5,500), lire 2 milioni 814,000. Articolo 19. Manifattura tabacchi: (A. Paghe agli operai, lire 679,000; B. Acquisto ingredienti e articoli diversi, lire 770,000; C. Trasporti e facchinaggio, lire 2,000; D. Acquisto tabacchi greggi dal Monopolio del Regno, lire 950,000; E. Manutenzione e dotazione materiale, lire 22,000; F. Spese varie, lire 5,000), lire 2,428,000. Articolo 20. Servizio commerciale tabacchi: [A. Paghe agli operai, lire 32,500; B. Acquisto: tabacchi lavorati dal Monopolio del R,egno e relativi recipienti, lire 571,000; C. Provviste di consumo, ingredienti e articoli diversi, lire 4,500; — TORNATA DEL 6 MAGGIO Deputati 1936 i D. Trasporti e facchinaggio, lire 182,000; E. Indennità trasporto ai rivenditori, lire 20,000; F. Materiale mobile di funzionamento, lire 1,000; G. Spese varie non classificabili, 1,000), lire 812,000. Bamo saline. — Articolo 21. Gestione saline: (A. Paghe agli operai, lire 365,000; B. Provviste di consumo, lire 89,000; C. Manutenzione e dotazione- materiali, lire 20,000; D. Trasporti e facchinaggio, lire 49,000; E. Spese generali e varie, lire 1,000), lire 524,000. Articolo 22. Servizio commerciale saline: [A. Paghe agli operai, lire 9,000; B. Provviste di consumo e articoli diversi, lire 3,000; C. Trasporti e facchinaggio, lire 45,000; D. Indennità trasporto ai rivenditori, lire 15,000; E. Spese d'esportazione, lire 160,000; F. Materiale mobile, lire 2,000; G. Varie, lire 1,000), lire 235,000. Articolo 23. Fiammiferi e pietrine focaie: {A. Paghe agli operai, lire 6,500; B. Provviste di consumo, lire 500; C. Acquisto nel Regno di fiammiferi, recipienti e pietrine focaie, lire 805,000; D. Trasporti e facchinaggio, lire 22,500; E. Varie, lire 500; F. Spese per l'esercizio del monopolio degli accendisigari automatici e delle pietrine focaie, lire 1,000), lire 836,000. Articolo 24. Chinino: [A. Acquisto chinino, lire 40,000; B. Trasporti e facchinaggio, lire 500; C. Spese varie, lire 500), lire 41.000. Fondo rinnovamento macchine. •— Articolo 25. Fondo per il rinnovamento dei macchinari, degli attrezzi, dei mobili, degli impianti, dei fabbricati e relative dipendenze (articolo 21 Regio decreto 23 giugno .1932, n. 980), lire 85,000. Bestituzione di somme. — Articolo 26. Restituzione di somme indebitamente versate in Tesoreria ed acquisite all'entrata, lire 5,000. Titolo II. Spesa straordinaria, — Categoria I. Spese effettive. — Articolo 27. Spese per lo sviluppo e il miglioramento degli impianti (articolo 22 Regio decreto 23 giugno 1932, n. 980), per memoria. Articolo 28. Fondo di riserva costituito dagli avanzi di bilancio (articolo 22 Regio decreto 23 giugno 1932, n. 980), per memoria. Articolo 29. Fondo per provvedere al saldo di spese residue provenienti dagli esercizi precedenti (articolo 22 Regio decreto 23 giugno 1932, n.980), per memoria. Articolo 30. Spese per il rinnovamento di macchinari, attrezzi, mobili, impianti e fabbricati, di cui all'articolo 14 dell'entrata, per memoria. Articolo 31. Avanzo di bilancio, eccedente il limite del fondo di riserva, da versare al bilancio della Colonia (articolo 22 Regio decreto 23 giugno n. 980), per memoria. Categoria II. Contabilità speciali. — Articolo 32. Restituzione al bilancio della Libia dei fondi somministrati per i bisogni di cassa, per memoria. Riassunto. — Titolo I. Spesa ordinaria. — Categoria I. Spese effettive. —- Spese generali. — lire 1,059.000. Spese d'esercizio. — Coltivazioni e campi sperimentali tabacchi, lire 2,814,000. Manifattura tabacchi, lire 2,428,000. Atti Parlamentari LEGISLATURA XXIX — — 2620 — Ia SESSIONE — DISCUSSIONI — Servizio commerciale tabacchi, lire 812,000. Gestione saline, lire 524,000. Servizio commerciale saline, lire 235,000. Fiammiferi e prietrine focaie, lire 836,000. Chinino, lire 41,000. Pondo rinnovamento macchine, lire 85,000. Restituzione di somme, lire 5,000. Totale delle spese ordinarie, lire 8,839,000. Titolo II. Spesa straordinaria. — Categoria I. Spese effettive, per memoria. Categoria II. Contabilità speciali, per memoria. Totale generale delle spese, lire 8,839,000. PRESIDENTE. Pongo a partito questo totale. (È approvato). Passiamo allo stato di previsione dell'entrata dell'Eritrea per l'esercizio finanziario 1936-37. SCARFIOTTI, Segretario, legge: Stato di previsione dell' entrata dell' Eritrea per l'esercizio finanziario 1936-37. — Tabella C. — Titolo I. Entrata ordinaria. — Categoria I. Entrate effettive. — Entrate proprie della Colonia. — Articolo 1. Proventi doganali, diritti marittimi e sanitari, lire 26,000,000. Articolo 2. Provento della vendita dei tabacchi nazionali e del sale raffinato, lire 8,000,000. Articolo 3. Proventi postali, telegrafici e telefonici, lire 5,000,000. Articolo 4. Tasse sugli affari e proventi notarili e giudiziari, lire 2,000,000. Articolo 5. Proventi di beni demaniali, lire 685,000. Articolo 6. Imposta sui fabbricati, sui redditi mobiliari e sui celibi, lire 3.000,000. Articolo 7. Tributi, lire 3,000,000. Articolo 8. Rette di spedalità e proventi vari di stabilimenti sanitari, lire 40,000. Articolo 9. Utile netto di gestione delle Aziende speciali, lire 132,305. Articolo 10. Utile netto di gestione delle ferrovie eritree, per memoria. Articolo 11. Entrate diverse, lire 1,500,000. Articolo 12. Proventi eventuali, lire 300,000. Articolo 13. Ricupero di somme da reintegrare ad articoli dello stato di previsione della spesa, per memoria. Articolo 14. Superi delle aperture di credito concesse a funzionari delegati, da non reintegrare, per memoria. Articolo 15. Ricchezza mobile e imposta complementare sul reddito, lire 3,400,000. Articolo 16. Rimborsi e concorsi diversi dipendenti da spese inscritte in bilancio, per memoria. Titolo II. Entrata straordinaria. —- Categoria I. Entrate effettive. — Contributi dello Stato. — Articolo 17. Contributo dello Stato a pareggio del bilancio, lire 4-2,290,000. Articolo 18. Assegnazione straordinaria per la valorizzazione agraria della Colonia, per memoria. Entrate diverse. — Articolo 19. Ricupero di somme da reintegrare ad articoli dello stato di previsione della spesa, per memoria. Camera dei TORNATA DEL 6 MAGGIO Deputati 1936 Articolo 20. Ricupero di somme in dipendenza dei mutui concessi per la ricostruzione di Massaua, per memoria. Articolo 21. Ricupero di somme pagate per deficienze di cassa verificatesi nelle gestioni coloniali e dipendenti da forza maggiore, dolo o negligenza di agenti dell'Amministrazione (Regio decreto 15 ottobre 1931, n. 1344), per memoria. Categoria II. Movimento di capitali. — Riscossione di crediti. — Articolo 22. Ricupero di somme anticipate ad ufficiali e sciumbasci per l'acquisto di quadrupedi di servizio, per memoria. Articolo 23. Ricupero sugl'immobili della Società pescherie italiane, della somma versata alla Banca popolare di Novara, per la garanzia assunta verso la detta Società, per memoria. Anticipazioni varie. — Articolo 24. Assegnazione del Ministero delle Colonie sul fondo scorta per i servizi militari della colonia (articolo 3 Regio decreto-legge 5 dicembre 1928, n. 2638) convertito nella legge 31 dicembre 1928, n. 3049, lire 1,500,000. Categoria III. Contabilità speciali. — Partite di giro. — Articolo 25. Ricupero di somme somministrate a funzionari delegati, per memoria. Articolo 26. Anticipazioni e rimborso di fondi per provvedere a spese per conto di terzi, per memoria. Articolo 27. Ricupero delle annualità dovute da privati per l'ammortamento dei mutui industriali, lire 153,309,55. Articolo 28. Ricupero dei fondi somministrati per l'esercizio delle ferrovie eritree, per memoria. Aziende speciali. — Articolo 29. Proventi dell'Azienda carceraria, lire 48,000. Articolo 30. Proventi delle Aziende di Asmara e Massaua per la gestione delle case da concedere in affitto al personale- civile dell'Amministrazione, lire 55,651.20. Articolo 31. Proventi dell'Ospedale « Regina Elena » di Asmara, lire 1,106,000. Articolo 32. Proventi dell'Istituto siero-vaccinogeno, lire 1,210,000. Articolo 33. Proventi del Magazzino centrale medicinali, lire 2,000,000. Riassunto per titoli. •— Titolo I. Entrata oróÀnaria. — Categoria I. Entrate effettive. — Entrate proprie della Colonia, lire 53,057,305. Totale delle entrate effettive ordinarie, lire 53,057,305. Titolo II. Entrata straordinaria. — Categoria I. Entrate effettive. •— Contributi dello Stato, lire 42,290,000. Entrate diverse, nulla. Totale delle entrate effettive straordinarie, lire 42,290,000. Categoria II. Movimento di capitali. — Riscossione di crediti, per memoria. Anticipazioni varie, lire 1,500,000. Totale del movimento di capitali, lire 1,500,000. Categoria III. Contabilità speciali. •— Partite di giro, lire 153,309.55. Aziende speciali, lire 4,419,651.20. Atti Parlamentari LEGISLATURA XXIX — °mi — la SESSIONE — DISCUSSIONI Totale delle contabilità speciali, lire 4,572,960 e centesimi 75. Totale delle entrate straordinarie, lire 48 milioni 362,960 e centesimi 75. Totale generale 101,420,265.75. PRESIDENTE. Riassunto per categorie. •— Categoria I. Entrate effettiva (ordinarie e straordinarie), lire 95,347,305. Categoria II. Movimento di capitali, lire 1,500,000. Categoria III. Contabilità speciali, lire 4 milioni 572,960 e centesimi 75. Totale generale, lire 101,420,265.75. Pongo a partito questo totale. (È approvato). Passiamo allo stato di previsione della spesa dell'Eritrea per l'esercizio finanziario 1936-37. SCARFIOTTI, Segretario, legge. Stato di previsione della spesa delV Eritrea per l'esercizio finanziario 1986-37. — Tabella C. — Titolo I. Spesa ordinaria. —• Categoria I. Spese effettive. •— Spese per il Governo e per i servizi civili. Spese comuni ai vari servizi. — Articolo 1. Personale di ruolo dell'Amministrazione coloniale e di altre Amministrazioni dello Stato. Stipendi ed altri assegni fissi, lire 4,130,000. Articolo 2. Personale di ruolo e a contratto della ragioneria coloniale. Stipendi ed altri assegni fissi, lire 540,000. Articolo 3. Personale a contratto. Assegni ed indennità fisse, lire 2,980,000. Articolo 4. Personale indigeno. Stipendi, paghe ed assegni fissi, lire 2,800,000. Articolo 5. Spese per indennità di equipaggiamentó, lire 60,000. Articolo 6. Spese per trasferimenti e congedi, lire 1,030,410. Articolo 7. Spese per missioni, lire 491,000. Articolo 8. Spese per indennità varie, 162,000 lire. Articolo 9. Premi di operosità e di rendimento al personale dell'Amministrazione coloniale in effettivo servizio nella Colonia, lire 70,400. Articolo 10. Sussidi al personale in servizio o già appartenente alla Colonia ed alle rispettive famiglie, lire 88,000. Articolo 11. Acquisto e manutenzione di mobili. Spese di cancelleria, stampati, illuminazione e varie d'ufficio. Spese telegrafiche e per il servizio di economato e cassa. Affìtto di locali, lire 758,560. Articolo 12. Contributi a enti pubblici di coltura per propaganda coloniale, lire 150,000. Articolo 13. Assegni a capi e notabili indigeni, lire 500,000. Articolo 14. Spese varie di carattere politico, lire 900,000. Articolo 15. Spese per le Agenzie commerciali in Etiopia, per memoria. Articolo 16. Somma a disposizione del Governatore per spese politiche riservate, lire 25,000. Articolo 17. Spese segrete, lire 85,000. Camera dei — — TORNATA DEL 6 MAGGIO Deputati 1986 Articolo 18. Spese di beneficenza e assistenza; sussidi a indigeni e nazionali; contributi, sussidi e sovvenzioni ad enti religiosi, istituti locali;, sussidi ad opere di assistenza della maternità e dell'infanzia, lire 400,000. Articolo 19. Spese casuali, lire 80,000. Articolo 20. Perdite derivanti dal cambio di * talleri di Maria Teresa introitati nelle casse della Colonia, per memoria. Spese per i singoli servizi. — Articolo 21. Spese per gli uffici di Governo e dei Commissariati. Spese di ogni genere pel funzionamento degli uffici, lire 400,000. Articolo 22. Spese per la giustizia, notariato e conservatoria delle ipoteche, lire 80,000. Articolo 23. Servizi urbani, lire 800,000. Articolo 24. Servizi scolastici. Scuole di arti e mestieri e professionali, lire 535,000. Articolo 25. Servizio sanitario, lire 1,799,000. Articolo 26. Servizi carcerari, lire 343,000. Articolo 27. Servizi veterinari, lire 80,000. Articolo 28. Istituto di biologia marina, lire 50,000. Articolo 29. Servizi doganali, lire 23,000. Articolo 30. Servizi portuali marittimi, 116,000 lire. Articolo 31. Manutenzione dei fari nel Mar Rosso, lire 125,000. Articolo 32. Servizi postali ed elettrici, 544,000 lire. Articolo 33. Stazioni radiotelegrafiche. Contributo al Ministero della marina, lire 500,000. Articolo 34. Servizio delle opere pubbliche. Manutenzione, sistemazione ed ordinaria riparazione delle opere marittime, stradali, edilizie, igieniche, idrauliche e pozzi, lire 2,500,000. Articolo 35. Servizi agrari, forestali e di.colonizzazione. Spese per sperimentazioni tecnicoagrarie, lire 436,000. Articolo 36. Servizi fondiari. Demanio, catasto e conservatoria delle ipoteche, lire 100,000. Articolo 37. Servizi minerari, lire 100,000. Articolo 38. Contributi e spese di ogni genere per favorire e incoraggiare lo sviluppo industriale e commerciale della Colonia, lire 150,000. Articolo 39. Somma da erogarsi per acquisto di macchine agricole, per premi ai migliori coltivatori di caffè e per l'attuazione di un programma di utilizzazione idraulica e per altri provvedimenti a vantaggio dell'economia agraria della Colonia (articolo 2, lettere b, c e d della legge 1° aprile 1915, n. 448, modificata col Regio decretolegge 7 ottobre 1923, n. 2601, convertito nella legge 17 aprile 1925, n. 473), lire 300,000. Articolo 40. Spese per la valorizzazione agricola della Colonia da sostenersi entro i limiti dei diritti di entrata istituiti col Regio decreto 24 settembre 1931, n. 1298, lire 800,000. Articolo 41. Sovvenzione per l'esercizio delle linee automobilistiche, lire 85,000. Articolo 42. Spese per l'esazione dei tributi e delle altre entrate della Colonia, lire 500,000. Articolo 43. Contributo al Ministero delle Colonie per concorso nelle spese di manutenzione Atti Parlamentari LEGISLATURA XXIX — I Camera dei Deputati — 2622 — a SESSIONE — DISCUSSIONI — TORNATA DEL 6 MAGGIO 1 9 3 6 e di rifornimento del Museo e della Mostra di propaganda coloniale (articolo 20 del Regio decreto 18 marzo 1929, n. 409), per memoria. Articolo 44. Spese per il funzionamento dell'Ufficio trasporti e spedizioni in Massaua, 200.000 lire. * Articolo 45. Servizio di vendita dei tabacchi nazionali e del sale raffinato, lire 5,000,000. Spese per Vanna dei Reali carabinieri. — Articolo 4-6. Stipendi e indennità coloniali e varie di funzionamento, lire 1,300,980. Articolo 47. Indennità di equipaggiamento, lire 70,615. Articolo 48. Trasferimenti e congedi, 78,565 lire. Articolo 49. Missioni, lire 23,750. Articolo 50. Indennità varie, lire 74,840. Spese per la Regia guardia di finanza. — Articolo 51. Stipendi e indennità coloniale e varie di funzionamento, per memoria. Spese per la Milizia volontaria per la sicurezza nazionale. — Articolo 52. Milizia volontaria per la sicurezza nazionale. Stipendi e indennità, lire 40,000. Articolo 53. Milizia stradale. Spese per il funzionamento. Stipendi e indennità, 1,300,000 lire. Articolo 54. Milizia portuaria. Stipendi e indennità, lire 425,000. Articolo 55. Milizia forestale. Stipendi e indennità, lire 200,000. Restituzioni diverse. •—• Articolo 56. Restituzione di tasse ed altre somme indebitamente acquistate all'entrata, lire 60,000. Esercizio ferrovie. — Articolo* 57. Contributo nelle spese ordinarie^ d'esercizio delle ferrovie, per memoria. Spese militari. Spese per il Regio corpo truppe coloniali. — Articolo 58. Assegni e indennità varie agli ufficiali, sottufficiali e impiegati civili; paghe alla truppa, agli operai e agli indigeni non militari, lire 11,452,200. Articolo 59. Spese per missioni, trasferimenti e congedi, lire 997,600. Articolo 60. Premi di operosità e rendimento al personale civile addetto ai servizi militari, lire 4,400. Articolo 61. Spese generali e varie. Assistenza e propaganda. Istruzione ed educazione. Profilassi ed igiene. Spese sanitarie. Spese per l'addestramento degli ufficiali, della truppa e dei premilitari; spese per la preparazione ed esecuzione del movimento di truppe; spese d'ufficio; locazione d'immobili, lire 780,000. Articolo 62. Servizi di Commissariato. Vestiario ed equipaggiamento; spese per il casermaggio; pane e viveri per le truppe, comprese le razioni; straordinarie di carne alla truppa indigena foraggio e spese diverse per quadrupedi; rimonta, lire 1,660,000. Articolo 63. Servizi dì artiglieria e del genio; servizi dei trasporti di materiali per mare, per ferrovia e per via ordinaria; spese per rinnova- zione, riparazione e manutenzione degli immobili e delle opere militari, lire 1,795,000. Articolo 64. Pensioni ai mutilati di Adua; gratificazioni di congedamento e di riforma alla truppa indigena. Sussidi alle famiglie dei militari nazionali e indigeni, nei casi di riforma e di decesso per eventi di servizio, lire 200,000. Articolo 65. Assegni al personale della Regia marina per servizi nell'interesse della colonia, lire 555,000. Spese per i distaccamenti coloniali della Regia aeronautica. — Articolo 66. Assegni agli ufficiali, ai sottufficiali, agli operai borghesi, alla truppa italiana ed indigena, lire 1,826,100. Articolo 67, Spese per trasferimenti e congedi, lire 155,500. Articolo 68. Spese per missioni, lire 150,000. Articolo 69. Spese per indennità varie, 60,400 lire. Articolo 70. Contributo annuo al Ministero dell'aeronautica per i servizi e le forze aeree della Colonia, lire 2,208,100. Titolo II. Spesa straordinaria. —- Categoria I. Spese effettive. — Spese per il Governo e per i servizi civili. — Articolo 71. Indennità di caro viveri al personale addetto ai servizi civili (legge 27 giugno 1929, n. 1047), lire 7,000. Articolo 72. Lavori pubblici vari, 1,297,307.78 lire. Articolo 73. Servizio del prestito di 1,500,000 lire contratto per lavori di pubblica utilità (legge 1° aprile 1915, n. 448). Interessi: 16 annualità, lire 17,475.20. Articolo 74. Spese per la valorizzazione agraria della Colonia e per eventuali aiuti alle imprese di colonizzazione, per memoria. Articolo 75. Spese per costruzioni ferroviarie, per memoria. Articolo 76. Spese per opere ferroviarie e stradali. (Legge 25 gennaio 1934, n. 158), lire 3,466,667. Articolo 77. Spese per costruzioni telegrafoniche, lire 500,000. Articolo 78. Pagamento di somme per deficienze di cassa dovute a cause di forza maggiore, a dolo o negligenza di agenti dell'Amministrazione (Regio decreto 15 ottobre 1931, n. 1344), per memoria. Articolo 79. Ammortamento del credito di lire 2,000,000 dell'Istituto nazionale.delle assicurazioni per le obbligazioni della Compagnia mineraria coloniale. (3 delle 20 annualità), 100,000 lire. Articolo 80. Servizio del prestito di lire 3,700,000 per lavori portuali ed altre opere varie di cui all'articolo 2 della legge 22 giugno 1913, n. 765 (Interessi), lire 87,384,27. Articolo 81. Servizio del prestito di lire 35 milioni per la costruzione della ferrovia AsmaraCheren (Interessi 12 annualità), lire 457,459.24. Articolo 82. Servizio del prestito di 31,762,000 lire per la costruzione della ferrovia CherenAgordat (Interessi 7 annualità), lire 462,425.22. a a a a Atti Parlamentari LEGISLATURA XXIX — la SESSIONE — Camera dei 2623 — DISCUSSIONI Articolo 83. Servizio del pres.tito di 3,000,000 lire per opere idrauliche nel fiume Gaso di cui al Regio decreto 23 ottobre 1925, n. 2155 (Interessi l l a annualità), lire 115,913.11. Articolo 84. Servizio del prestito di 8,000,000 lire per l'avvaloramento della piana irrigua di Tessenei (Regio decreto 9 gennaio 1927, n. 78) (Interessi 9a annualità), lire 182,076.88. Articolo 85. Servizio del prestito di 2,500,000 lire per le opere di. sistemazione dell'azienda agricola di Tessenei (decreto ministeriale 21 dicembre 1929) (Interessi 5a annualità), 59,837.70 lire. Articolo 86. Servizio del prestito di 14,000,000 lire per la costruzione della ferrovia AsmaraCheren-Setit (Regio decreto-legge 4 marzo 1926, n. 405, convertito nella legge 25 giugno 1926, n. 1262). (Interessi 2a annualità), lire 248,907.85 Articolo 87. Servizio del prestito di 2,000,000 lire per il completamento del porto di Massaua (legge 1° aprile 1915, n. 448). (Interessi l a annualità), lire 32,000. Spese militari. — Articolo 88. Indennità di caro viveri al personale addetto a servizi militari (legge 27 giugno 1929, n. 1047), lire 14,700. Articolo 89. Spese per costituire, completare e rinnovare la dotazione di mobilitazione e per completare la dotazione di munizionamento, per memoria. Articolo 90. Spese per costruzioni varie di uso militare, per memoria. Articolo 91. Assegni, indennità ed altre spese generali, connesse ad esigenze militari straordinarie, lire 26,172,828,44. Categoria II. Movimento di capitali. — Estinzione di debiti. — Articolo 92. Servizio del prestito di lire 1,500,000 contratto per lavori di pubblica utilità (legge 1° aprile 1915, n. 448) - Ammortamento (16a annualità di ammortamento), lire 14,671.19. Articolo 93. Servizio del prestito di lire 3,700,000 per lavori portuali ed altre opere varie (articolo 2 legge 22 giugno 1913, n. 765) - Ammortamento, lire 110,851.81. Articolo 94. Servizio del prestito di 35,000,000 di lire per la costruzione della ferrovia AsmaraCheren - Ammortamento (articolo 3 del decreto, luogotenenziale 6 gennaio 1918, n. 119) (12a annualità di ammortamento), lire 292,623.24. Articolo 95. Servizio del prestito di 31,762,000 di lire per la costruzione della ferrovia CherenAgordat - 7a annualità di ammortamento (articolo 3 del decreto luogotenenziale 6 gennaio 1918, n. 119), lire 218,263.90." Articolo 96. Servizio del prestito di lire 3 mi- " lioni per opere idrauliche del fiume Gasc - Ammortamento - (Regio decreto 23 ottobre 1925, n. 2155 ( l l a annualità di ammortamento), lire 43,528.89. Articolo 97. Servizio del prestito di lire 8 milioni per l'avvaloramento della piana irrigua di Tessenei (Regio decreto 9 gennaio 1927, n. 78), (9a annualità di ammortamento), lire 99,987.60. Articolo 98. Quota del prestito di lire 2,500,000 per le spese di sistemazione dell'azienda agricola di — TORNATA DEL 6 MAGGIO Deputali 1936 Tessenei (decreto ministeriale 21 dicembre 1929) (5a annualità di ammortamento), lire 28,307.45. Articolo 99. Servizio del prestito di lire 14 milioni per la costruzione della ferrovia AsmaraGheren-Agordat-Setit (Regio decreto-legge 4 marzo 1926, n. 405, convertito nella legge 25 giugno 1926, n. 1262) (2a annualità), lire 71,806.67. Articolo 100. Rimborso al Governo della Tripolitania dell'anticipazione di lire 10,000,000 effettuata ai sensi dell'articolo 3 della legge 25 gennaio 1934, n. 158 (ultima rata), lire 5,000,000. Articolo 101. Somma da versare alla Banca popolare cooperativa di Novara per garanzia del mutuo concesso alla Società pescherie italiane, da ricuperare sugli immobili della Società stessa, per memoria. Articolo 102. Servizio del prestito di lire 2 milioni per il completamento del porto di Massaua (legge 1° aprile 1915, n. 448) (l a annualità), lire 10,861.56: Anticipazioni varie. — Articolo 103. Anticipazioni agli ufficiali e sciumbasci per acquisto di quadrupedi di servizio, per memoria. Articolo 104. Anticipazioni alla Società italiana per le saline eritree per spese d'impianto per l'estrazione del potassio marino (decreto interministeriale 31 gennaio 1934, n. 101598), per memoria. Articolo 105. Somministrazioni sul fondo scorta per i servizi militari della Colonia (articolo 3 Regio decreto-legge 5 dicembre 1928, n. 2638), lire 1,500,000. Categoria III. Contabilità speciali. — Partite di giro. •—- Articoli 106. Somministrazione di fondi a funzionari delegati, per memoria. Articolo 107. Spese per conto di terzi (articolo 68 ordinamento amministrativo contabile), per memoria. Capitolo 108. Versamento allo Stato delle annualità dovute da privati per l'ammortamento di mutui industriali, lire 153,309.55. Articolo 109. Somministrazione di fondi per l'esercizio delle ferrovie, per memoria. Aziende speciali. — Articolo 110. Azienda carceraria, lire 48,000. Articolo 111. Aziende speciali di Asinara e Massaua per la gestione delle case da concedere in affito al personale civile dell'Amministrazione, lire 55,651.20. Articolo 112. Ospedale « Regina Elena » di Asmàra,-lire 1,106,000. Articolo 113. Istituto siero-vaccinogeno, lire 1,210,000. Articolo 114, Magazzino centrale di medicina, lire 2,000,000. Riassunto per titoli. — Titolo I. Spesa ordinaria. •— Categoria I. Spese effettive. •—• Spese per il Governo e per i servizi civili: Spese comuni ai vari servizi, lire 15,250,370. Spese per i singoli servizi, lire 15,566,000. Spese per l'arma dei Reali carabinieri, lire 1,548,750. Spese per la Regia guardia di finanza, per memoria. Atti Parlamentan LEGISLATURA XXIX Camera dei — 2624 — — la SESSIONE — DISCUSSIONI Spese per la Milizia Volontaria per la Sicurezza Nazionale, lire 1,965,000. Spese per i Corpi armati ausiliari, nulla. Restituzione diverse, lire 60,000. Esercizio ferrovie, per memoria. Spese militari: Spese per il Regio Corpo truppe coloniali, lire 17,444,200. Spese per i distaccamenti coloniali della Regia aeronautica, lire 4,400,100. Totale delle spese effettive ordinarie, lire 56,234,420. ' Titolo II. Spesa straordinaria. •— Categoria I. Spese effettive. — Spese per il Governo e per i servizi civili, lire 7,034,454.25. Spese militari, lire 26,187,528.44. Spese comuni ai vari servizi, nulla. Totale delle spese effettive straordinarie, lire 33,221,982.69. Categoria II. Movimento di capitali. •— Estinzione di debiti, lire 5,890,902. 31. Anticipazioni varie, lire 1,500,000. Totale del moviménto di capitali, lire 7 milioni 390,902.31. Categoria III. Contabilità speciali. — Partite di giro, lire 153,309.55. Aziende speciali, lire 4,419,651.20. Totale delle contabilità speciali, lire 4,572,960.75 Totale delle spese straordinarie, lire 45 milioni 185,845.75. Totale generale, lire 101,420,265.75. PRESIDENTE. Riassunto per categorie. — Categoria I. Spese effettive (ordinarie e straordinarie), lire 89,456,402.69. Categoria II. Movimento di capitali, lire 7 milioni 390,902.31. Categoria III. Contabilità speciali, lire 4 milioni 572,960.75. Totale generale, lire 101,420,265.75. Pongo a partito questo totale. (È approvato). Passiamo allo stato di previsione dell'entrata delle Ferrovie dell'Eritrea per l'esercizio finanziario 1936-37. SGARFIOTTI, Segretario, legge: Ferrovie cieli'Eritrea. — Stato di previsione dell'entrata per l'esercizio finanziario 1936-37. — Entrata. — Titolo I, Parte ordinaria. — Articolo 1. Prodotti del traffico: {A. Viaggiatori a tariffa intera, lire 1,321,000; B. Viaggiatori a tariffa ridotta, lire 800,000; C. Bagagli, lire 60,000; D. Merci, lire 12,000,000), lire 14,181,000. Articolo 2. Introiti indiretti dell'esercizio, lire 5,000. Articolo 3. Introito per rimborso di spese: (A. Versamento a magazzino in conto esercizio, per memoria; B. Ricuperi diversi, per memoria), per memoria. Articolo 4. Introiti a reintegro del corrispondente articolo di spesa, per memoria. Articolo 5. Contributo del bilancio della Colonia nelle spese ordinarie dell'esercizio, per memoria. Totale della parte ordinaria, lire 14,186,000. — TORNATA DEL 6 MAGGIO Deputati 1986 Titolo II. Parte straordinaria. •—- Articolo 6. Prelevamento dal fondo di riserva per riparare danni di forza maggiore e per il rinnovamento dell'armamento e del materiale rotabile, lire 1,286,000. Articolo 7. Somministrazione di fondi dal bilancio generale della Colonia, per memoria. Articolo 8. Gestione del magazzino, per memoria. Totale della parte straordinaria, lire 1,286,000. Totale delle entrate ordinarie e straordinarie, lire 15,472,000. ' PRESIDENTE. Pongo a partito questo totale. (È approvato). Passiamo allo stato di previsione della spesa delle Ferrovie dell'Eritrea per l'esercizio finanziario 1936-37. SCARFIOTTI, Segretario, legge: Ferrovie dell' Eritrea. — Stato di previsione della spesa per l'esercizio finanziario 1936-37. •—Spesa. — Titolo I. Parte ordinaria. — § 1. Spese ordinarie d'esercizio. — Articolo 1. Direzione (A. Personale, lire 144,000; B. Diverse, lire 16,000) lire 160,000. Articolo 2. Servizio movimento {A. Personale 1. Stazioni, lire 735,000; 2. Convogli (scorta treni), lire 300,000; B. Indennizzi per perdite ed avarie, per memoria; C. Diverse, lire 115,000), 1,150,000 lire. Articolo 3. Servizio trazione e veicoli (A. Per sonale (locomozione), lire 1,200,000; B. Combustibile, lire 4,465,000; C. Lubrificanti e materie per pulizie, lire 300,000; D. Acqua, lire 95,000; E. Diverse, lire 10,000; F. Manutenzione e riparazione rotabili (1. Personale, lire 2,460,000; 2. Materiale lire 900,000), lire 9,430,000. Articolo 4. Mantenimento e lavori (A. Personale, lire 1,560,000; B. Diverse, lire 150,000), lire 1,710,000. Articolo 5. Spese generali d'esercizio (A. Affitto, adattamento e riparazioni locali, lire 18,000; B. Viaggi al personale, gratificazioni, sussidi, assicurazioni,infortuni, lire 270,000; C. Indennità di licenziamento al personale, lire 137.000; D. Spese .varie ed impreviste, lire 25,000; E. Rimborsi di somme per erronee tassazioni di trasporti (Spesa d'ordine, nulla), lire 450,000. • § 2°. Fondi di riserva e avanzo d'esercizio. •— Articolo 6. Versamenti al fondo di riserva per lavori intesi a riparare e prevenire danni di forza maggiore, lire 97,200. Articolo 7. Versamenti al fondo di riserva per rinnovamento dell' armamento e del materiale rotabile, lire 1,188,800. Articolo 8. Versamento al bilancio della Colonia dell'avanzo della gestione, per memoria. Totale della parte ordinaria, lire 14,186,000. Titolo II. Parte straordinaria. — Articolo 9. Lavori e provviste per il rinnovamento di una parte dell'armamento, lire 343,138,15. Articolo 10. Provviste per il rinnovamento di una parte del materiale rotabile, lire 900,000. Atti Parlamentari LEGISLATURA XXIX — Camera dei Deputati — 2625 — Ia SESSIONE — DISCUSSIONI Articolo 11. Restituzione al bilancio generale della Colonia di fondi somministrati pel normale funzionamento del servizio, per memoria. Articolo 12. Servizio del prestito di lire 2,000,000 per la sistemazione della ferrovia Massaua-Asmara (articolo 4 del decreto luogotenenziale 6 gennaio 1928, n. 119) Rimborso allo Stato dei due quinti della 3 a annualità, lire 42,861,85. Articolo 13. Gestione del magazzino, per memoria. Totale della parte straordinaria, lire 1,286,000. Totale delle spese ordinarie e straordinarie, lire 15,472,000. PRESIDENTE. Pongo a partito questo totale. (È approvato). Passiamo allo stato di previsione dell'entrata della Somalia per l'esercizio finanziario 1936-37. SCARFIOTTI, Segretario, legge: Stato di previsione dell' entrata della Somalia per l'esercizio finanziario 1936-37. — Tabella D. •— Titolo I. Entrata ordinaria — Catergoria I. Entrate effettive. —- Entrate proprie della Colonia. — Articolo 1. Proventi doganali, lire 30,080,000. Articolo 2. Proventi postali, radiotelegrafici e telefonici, lire 5,400,000. Articolo 3. Tassa sugli affari, lire 1,100,000. Articolo 4. Imposte sui fabbricati, sulle capanne e sul reddito mobiliare, sui celibi e complementare sul reddito patrimoniale posseduto nella Colonia, lire 1,700,000. Articolo 5. Tasse locali, di mercato e diritti fissi vari, lire 1,550,000. Articolo 6. Proventi di gestioni speciali, lire 200,000. Articolo 7. Proventi vendita tabacchi, lire 5,800,000. Articolo 8. Proventi di beni demaniali, lire 500,000. Articolo 9. Proventi eventuali, lire 250,000. Articolo 10. Ricupero di somme da reintegrare ad articoli dello stato di previsione della spesa, per memoria. Articolo 11. Ricchezza mobile ed altre ritenute sugli assegni del personale civile e militare e imposta complementare sul reddito, lire 4,500,000. Articolo 12. Superi delle aperture di credito concesse a funzionari delegati, da non reintegrare, lire 300,000. Titolo II. Entrata straordinaria. — Categoria I. Entrate effettive. — Contributi dello Stato. •— Articolo 13. Contributo dello Stato a pareggio del bilancio, lire 47,190,000. Articolo 14. Assegnazione straordinaria per la valorizzazione agraria della colonia, per memoria. Entrate diverse. —- Articolo 15. Ricupero di somme da reintegrare ad articoli dello stato di previsione della spesa, per memoria. Articolo 16. Ricupero di somme per colmare deficienze di cassa (Regio decreto 15 ottobre 1931, n. 1344), per memoria. Categoria II. Movimento di capitali. •— Vendita di beni. — Articolo 17. Proventi derivanti dalla — TORNATA DEL 6 MAGGIO 1936 vendita di beni del demanio patrimoniale (c), per memoria. Anticipazioni varie. — Articolo 18. Assegnazione del Ministero delle colonie sul fondo scorta per i servizi militari della Colonia (articolo 3 del Regio decreto-legge 5 dicembre 1928, n. 2638, convertito nella legge 31 dicembre 1928, n. 3049 [d), lire 700,000. Categoria III. Contabilità speciali. — Partite di giro. — Articolo 19. Riscossione delle quote di ammortamento e degli interessi dei mutui concessi per imprese di colonizzazione nella Somalia italiana ai sensi della legge 24 luglio 1922, n. 1046, per memoria. Articolo 20. Anticipazioni e rimborsi di fondi per provvedere a spese per conto di terzi, per memoria. Articolo 21. Ricupero di fondi somministrati a funzionari delegati, per memoria. Gestioni speciali. •— Articolo 22. Riscossione delle entrate della stamperia del Governo, lire 548,000. Riassunto per titoli. — Titolo I. Entrata ordinaria. — Categoria I. Entrate effettive. — Entrate proprie della Colonia, lire 51,380,000. Totale delle entrate effettive ordinarie, lire 51,380,000. Titolo II. Entrata straordinaria. — Categoria I. Entrate effettive. •—- Contributi dello stato, lire 47,190,000. Entrate diverse, nulla. Totale delle entrate effettive straordinarie, lire 47,190.000. Categoria II. Movimento di capitali. — Vendita di beni, nulla. Anticipazioni varie, lire 700,000. Totale del movimento di capitali, lire 700,000. Categoria III. Contabilità speciali. — Partite di giro, nulla. Gestioni speciali, lire 548,000. Totale delle contabilità speciali, lire 548,000. Totale delle entrate straordinarie, lire 48 milioni 438,000. Totale generale, lire 99,818,000. PRESIDENTE. Riassunto per categorie. —Categoria I. Entrate effettive (ordinarie e straordinarie), lire 9.8,570,000. Categoria II. Movimento di capitali, lire 700,000 Categoria III. Contabilità speciali, lire 548,000. Totale generale, tire 99,818,000. Pongo a partito questo totale. (È approvato). Passiamo allo stato di previsione della spesa della Somalia per l'esercizio finanziario 1936-37. SCARFIOTTI, Segretario, legge: Stato di previsione della spesa della Somalia per l'esercizio finanziario 1936-37. — Tabella D. Titolo I. Spesa ordinaria. — Categoria I. Spese effettive. — Spese per il Governo e per i servizi civili. —Spese comuni ai vari servizi. — Articolo 1. Spese per il personale di ruolo dell'Amministrazione coloniale, lire 3,622,000. Ai/i Parlamentari LEGISLATURA XXIX — l — 2626 — a Camera dei Deputati SESSIONE — DISCUSSIONI — TORNATA DEL 6 MAGGIO 1 9 3 6 Articolo 2. Spese per il personale di ruolo delle altre Amministrazioni dello Stato e per il personale a contratto addetto ai servizi ed uffici tecnici e speciali, esclusa la Ragioneria coloniale, 4,866,000 lire. Articolo 3. Personale di ruolo e a contratto della Ragioneria coloniale - Stipendi ed altri assegni fissi, lire 540,000. Articolo 4. Spese per il personale indigeno, lire 4,900,000. Articolo 5. Spese di equipaggiamento, lire 50,000. Articolo 6. Spese per missioni, lire 500,000. Articolo 7. Spese per indennità varie, lire 50,000. Articolo 8. Spese per nuove destinazioni, rimpatrio e licenze di personale civile di ruolo e a contratto e relativo famiglie, lire 1,500,000. Articolo 9. Premi di operosità e di rendimento al personale dell'Amministrazione coloniale in effettivo servizio nella Colonia, lire 100,000. Articolo 10. Sussidi ad impiegati ed agenti subalterni in servizio o già appartenenti all'Amministrazione coloniale e alle loro rispettive famiglie, lire 70,000. Articolo 11. Indennità al Sultano di Zanzibar ed ai pensionati sudanesi residenti a Jonte (articoli 4 e 10 della Convenzione di Londra 15 luglio 1924 per la cessione all'Italia dell'Oltre Giuba) - Assegno all'ex-Sultano di Obbia. lire 200,000. Articolo 12. Assegni a capi e notabili indigeni, lire 800,000. Articolo 13. Spese varie di carattere politico, lire 700,000. Articolo 14. Spese- di beneficenza ed assistenza - Sussidi a nazionali ed indigeni estranei alla Amministrazione coloniale - Contributi e sovvenzioni ad enti, istituti ed associazioni, lire 350,000. Articolo 15. Somma a disposizione del Governatore per spese politiche riservate, lire 25,000. Articolo 16. Spese segrete, lire 85,000. Articolo 17. Spese per le comunicazioni e i trasporti terrestri nella Colonia, sussidi e concorsi per l'esercizio in servizio pubblico di linee automobilistiche; navigazione fluviale; spese di funzionamento dell'autoparco civile, lire 2,000,000. Articolo 18. Acquisto e manutenzione di mobili - Spese di cancelleria - Stampati - Illuminazione e spese varie di ufficio - Spese per la corrispondenza - Acquisto di libri - Spese per il Bollettino Ufficiale e spese e concorsi per altre pubblicazioni nell'interesse della Colonia - Affitto di locali, lire 1,000,000. Articolo 19. Spese casuali, lire 60,000. Articolo 20. Residui passivi eliminati ai sensi dell'articolo 76 dell'ordinamento amministrativo contabile approvato con decreto ministeriale 28 luglio 1928, n. 4622, e reclamati dai creditori, per memoria. Spese per i singoli servizi. — Articolo 21. Uffici di Governo - Spese di ogni genere per il funzionamento degli uffici - Acquisto e mantenimento di quadrupedi - Spese per il funzionamento del magazzino di dotazione delle opere pubbliche, lire 400,000. Articolo 22. Spese per acquisto di tabacchi nazionali, lire 3,360,000. Articolo 23. Servizi giudiziari e di notariato, lire 30,000. Articolo 24. Servizi carcerari e di pubblica sicurezza, lire 850,000. Articolo 25. Servizio sanitario ed igienico comprese le spese di funzionamento degli ospedali e delle infermerie, lire 2,700,000. Articolo 26. Servizi economici e finanziari ~ Spese per l'esazione dei tributi e delle altre entrate della Colonia - Sussidi, contributi, studi vari ed altre spese per favorire ed incoraggiare l'avvaloramento della Colonia - Fiere ed esposizioni, lire 350,000. Articolo 27. Servizi portuali, doganali e spese pel funzionamento dei fari e fanali, lire 600,000. Articolo 28. Servizi scolastici, scuola d'arti e mestieri ed asilo meticci, lire 750,000. Articolo 29. Servizi agrari e di colonizzazione - Spese per l'avvaloramento agrario e per l'incremento del patrimonio zootecnico della Colonia - Concorsi, studi ed esperimenti relativi, lire 1,500,000. Articolo 30. Spese di funzionamento dell'Istituto siero-vaccinogeno eli Merca, lire 650,000. Articolo 31. Servizi postali ed elettrici, lire 587,000. Articolo 32. Contributo al Ministero della marina per il funzionamento delle stazioni radiotelegrafiche da esso gestite, lire 2,423,000. Articolo 33. Manutenzione e riparazioni di edifici e strade ed altri lavori pubblici di carattere ordinario, lire 2,500,000. Articoli 34. Servizi urbani, lire 2,200,000. Articolo 35. Distillatori, frigoriferi e Azienda elettrica di Chisimaio, lire 300,000. Articolo 36. Agenzia commerciale degli Arussi, per memoria. Articolo 37. Contributo al Ministero delle colonie per concorso nelle opere di manutenzione e di rifornimento del Museo e della Mostra di propaganda coloniale (articolo 20 Regio decreto 18 marzo 1929, n. 409), lire 15,000. Spese per l'arma dei Reali carabinieri. — Articolo 38. Corpo zaptié: stipendi e supplemento servizio attivo ad ufficiali e sottufficiali, assegni alla truppa e indennità aventi carattere fisso, lire 2,080,000'. Articolo 39. Spese di equipaggiamento, lire . 75,000. Articolo 30. Spese per arruolamenti, trasferimenti e congedi (truppa), lire 88,000. Articolo 41. Spesa per missioni (ufficiali e sottufficiali), lire 50,000. Articolo 42. Spese per indennità varie, lire 62,000. Articolò 43. Spese generali e varie, lire 175,000. Spese per i corpi armati ausiliari. —• Articolo 44. Bande armate ed altre spese per la polizia di confine: stipendi, supplementi servizio attivo a ufficiali e sottufficiali, assegni alla truppa e indennità aventi carattere fisso, lire 3,221,000. » Atti Parlamentari — 2627 — LEGISLATURA XXIX — l a SESSIONE — DISCUSSIONI — TORNATA DEL 6 MAGGIO 1 9 3 6 Articolo 45. Spese di equipaggiamento, lire 92,000. Articolo 46. Spese per trasferimenti e congedi, lire 20,000. Articolo 47. Spese per missioni, lire 20,000. Articolo 48. Spese per indennità varie, lire 40,000. Articolo 49. Spese generali e occorrenze varie, lire 207,000. Restituzioni diverse. — Articolo 50. Restituzione di tasse ed altre somme indebitamente acquisite all'entrata, lire 80,000. Esercizio delle ferrovie. — Articolo 51. Contributo nelle spese ordinarie d'esercizio delle ferrovie, lire 200,000. Totale delle spese per il Governo e per i servizi civili, lire 47,043,000. Spese militari. — Spese per il Regio corpo truppe coloniali. — Articolo 52. Assegni e indennità varie agli ufficiali, sottufficiali e impiegati civili; paghe alla truppa, agli operai ed agli indigeni non militari, lire 13,982,000. Articolo 53. Spese per missioni, trasferimenti e congedi, lire 1,042,000. Articolo 54. Servizio di commissariato e spese generali - Viveri, vestiario ed esuipaggiamento - Foraggio e spese diverse per quadrupedi Rimonta - Assistenza e propaganda - Istruzione ed educazione - Profilassi ed igiene - Spese sanitarie - Spese per l'addestramento degli ufficiali, della truppa, dei premilitari - Spese d'ufficio, lire 1,810,000. Articolo 55. Servizi di artiglieria e genio Servizi dei trasporti di materiali per mare, per ferrovia e per via ordinaria - Spese per rinnovazione, riparazione e manutenzione del materiale; riparazione e manutenzione degli immobili e delle opere militari, lire 2,148,000. Articolo 56. Premi di operosità e di rendimento al personale militare e civile appartenente al Regio corpo delle truppe coloniali, lire 40,000. Spese per il distaccamento coloniale della Regia aeronautica. — Articolo 57. Assegni, soprassoldi e indennità fisse agli ufficiali, sottufficiali, operai nazionali ed alla truppa nazionale ed indigena, lire 1,495,000. Articolo 58. Spese per trasferimenti e congedi, lire 147,000. Articolo 59. Spese per missioni, lire 26,000. Articolo 60. Contributo al Ministero dell'aeronautica per i servizi della Colonia, lire 1,680,000. Titolo II. Spesa straordinaria. —- Categoria I. Spese effettive. •— Spese per il Governo e per i servizi civili. — Articolo 61. Annualità dovuta alla Cassa depositi e prestiti in estinzione dei mutui contratti per opere di pubblica utilità (Regi decreti 2 ottobre 1911, n. 1297; 29 novembre 1914, n. 1490, e 20 febbraio 1921, n. 264) - Interessi, lire 139,477.40 Articolo 62. Annualità dovute al Tesoro dello Stato, per quota parte a carico della Colonia, ad estinzione dell'anticipazione fatta dalla Cassa depositi e prestiti per la costruzione della ferrovia Mogadiscio-Afgoi-Villaggio Duca degli 217 Camera dei Deputati Abruzzi (decreto Luogotenenziale 12 settembre 1918, n. 1394 e Regio decreto-legge 19 aprile 1925, n. 922) - Interessi (4 delle 35 annualità), lire 459,656.16. Articolo 63. Annualità dovuta alla Cassa di risparmio di Torino ad estinzione del mutuo contratto per opere pubbliche (Regio decreto 29 luglio 1933, n. 1166) - Interessi (3 delle 20 annualità), lire 566,399.88. Articolo 64. Spese per studi e rilievi topografici nel territorio della Somalia per la compilazione della carta 1 a 400,000, lire 400,000. Articolo 65. Spese straordinarie inerenti alla valorizzazione della Colonia, comprese le opere pubbliche straordinarie, lire 960,851.79. Articolo 66. Spese per rinnovazione automezzi, lire 100,000. Articolo 67. Spese per lavori di sistemazione dell'approdo di Mogadiscio, lire 625,020.12. Articolo 68. Spese inerenti alla valorizzazione agraria della Colonia ed all'esercizio del credito agrario, lire 2,400,000. Articolo 69. Pagamenti di somme per deficienza di Cassa dovute a causa di forza maggiore, di dolo e negligenza di agenti dell'Amministrazione (Regio decreto 15 ottobre 1931, n. 1344), per memoria. Spese militari. — Articolo 70. Assegni, indennità ed altre spese generali connesse ad esigenze militari straordinarie, lire 22,730,000. Categoria II. Movimento di capitali. — Estinzione di debiti. — Articolo 71. Annualità dovuta alla Cassa depositi e prestiti in estinzione dei mutui contratti per opere di pubblica utilità (Regi decreti 2 ottobre 1911, n. 1297, 29 novembre 1914, n. 1490, e 20 febbraio 1921, n. 264) Ammortamento, lire 189,655.43. Articolo 72. Annualità dovuta al Tesoro dello Stato, per quota parte a carico della Colonia, in estinzione della anticipazione fatta dalla Cassa depositi e prestiti per la costruzione della ferrovia Mogadiscio-Afgoi-Villaggio Duca degli Abruzzi (decreto luogotenenziale 12 settembre 1918, numero 1394 e Regio decreto-legge 19 aprile 1925, n. 922, convertito nella legge 18 marzo 1926, n. 562) - Ammortamento (4 delle 35 annualità), lire 183,271.68. Articolo 73. Annualità dovuta alla Cassa di risparmio di Torino in estinzione del mutuo contratto per opere pubbliche (Regio decreto 29 luglio 1933, n. 1166) - Ammortamento (3 delle 20 annualità), lire 402,667.54. Anticipazioni varie. — Articolo 74. Somministrazioni sul fondo scorta per i servizi militari della Colonia (articolo 3 del Regio decreto-legge 5 dicembre 1928, n. 2638, convertito nella legge 31 dicembre 1928, n. 3049), lire 700,000. Categoria III. Contabilità speciali. — Partite di giro. ~ Articolo 75. Versamento al Tesoro delle quote di ammortamento e degli interessi dei mutui concessi per imprese di colonizzazione nella Somalia italiana ai sensi della legge 24 luglio 1922, n. 1046, per memoria. a a a a Atti Parlamentari LEGISLATURA XXIX Camera dei — 2628 — — la SESSIONE — DISCUSSIONI Articolo 76. Spese per conto di terzi, per memoria. Articolo 77. Pondi somministrati a funzionari delegati, per memoria. Aziende speciali. — Articolo 78. Spese per la stamperia del Governo, lire 548,000. Riassunto pr titoli. — Titolo I. Spesa ordinaria. •— Categoria I. Spese effettive. — Spese per il Governo e per i servizi civili: Spese comuni ai vari servizi, lire 21,418,000. Spese per i singoli servizi, lire 19,215,000. Spese per l'Arma dei Reali carabinieri, lire 2,530,000. Spese per i Corpi armati ausiliari, 3,600,000 lire. Restituzioni diverse, lire 80,000. Esercizio delle ferrovie, lire 200,000. Spese militari: Spese per il Regio corpo truppe coloniali, lire 19,022,000. Spese per il distaccamento coloniale della Regia aeronautica, lire 3,348,000. Totale delle spese effettive ordinarie, lire 69,413,000. Titolo II. Spesa straordinaria. •— Categoria I. Spese effettive. — Spese per il Governo e per i servizi civili, lire 5,651,405.35. Spese militari,;lire 22,730,000. Totale delle spese effettive straordinarie, lire 28,381,405.35. Categoria II. Movimento di capitali. — Estinzione di debiti, lire 775,594.65. Anticipazioni varie, lire 700,000. Totale del Movimento di capitali, lire 1 milione 475,594.65. Categoria III. Contabilità speciali. — Partite di giro, nulla. Aziende speciali, lire 548,000. Totale delle contabilità speciali, lire 548,000. Totale delle spese straordinarie, lire 30,405,000.. Totale generale, lire 99,818,000. PRESIDENTE. Riassunto per categorie. — Categoria I. Spese effettive (ordinarie e straordinarie), lire 97,794,405.35. Categoria II. Movimento di capitali, lire 1 milione 475,594.65. Categoria III. Contabilità speciali, lire 548,000. Totale generale, lire 99,818,000. Pongo a partito questo totale. (È approvato). Passiamo allo stato di previsione dell'entrata delle Ferrovie della Somalia per l'esercizio finanziario 1936-37. SCARFIOTTI, Segretario, legge: Ferrovie della Somalia. — Stato di previsione dell' entrata per V esercizio finanziario 1936-37. — Entrata. —- Titolo I. Parte ordinaria. -— Categoria I. Entrate effettive. — Articolo 1. Prodotti del traffico: [A. Viaggiatori, lire 306,000; R. Bagagli, nulla; C. Merci, lire 1,234,000); lire 1,540,000. Articolo 2. Introiti indiretti dell'esercizio, lire 60,000. — TORNATA DEL 6 MAGGIO Deputati 1936 Articolo 3. Per rimborso di spese: (A. Versamento a magazzino in conto esercizio, per memoria; R. Ricuperi diversi, per memoria), per memoria. Articolo 4. Introiti a reintegro del corrispondente articolo di spesa, per memoria. Articolo 5. Contributo del bilancio della Colonia nelle spese ordinarie d'esercizio, lire 200,000. Totale della parte ordinaria, lire 1,800,000. Titolo II. Parte straordinaria. — Categoria I. Entrate effettive. — Articolo 6. Prelevamento dal fondo di riserva per spese di carattere patrimoniale, per meìnoria. Articolo 7. Somministrazione di fondi dal bilancio generale della Colonia, per memoria. Totale della parte straordinaria per memoria.. Totale delle entrate ordinarie e straordinarie lire 1,800,000. PRESIDENTE. Pongo apartito questo totale. [È approvato). Passiamo allo stato di previsione della spesa delle Ferrovie della Somalia per l'esercizio finanziario 1936-37. SCARFIOTTI, Segretario, legge: Ferrovie della Somalia. •— Stato di previsione della spesa per Vesercizio finanziario 1936-37. — Spesa. •— Titolo I. Parte ordinaria. — Categoria I. Spese effettive. — § 1. Spese ordinarie d'esercizio. — Articolo 1. Direzione: [A. Personale, lire 63,000; R. Diverse, lire 7,000), lire 70,000. Articolo 2. Servizio movimento: (A. Personale: 1. Stazioni, lire 150,000; 2. Convogli (scorta treni), lire 55,000; R. Indennizzi per perdite ed avarie, lire 7,000; C. Diverse., lire 1,000), lire 213,000. Articolo 3. Servizio trazione e veicoli: (.4. Personale (locomozione), lire 150,000; R. Combustibili, lire 200,000; C. Lubrificanti e materie per pulizie, lire 106,000; D. Acqua, lire 5,000; E. Diverse, lire 5,000; F. Manutenzione e riparazióne rotabili: (1. Personale, lire 190,000; 2. Materiali,, lire 276,000), lire 932,000. Articolo 4. Manutenzione e lavori: {A. Personale, lire 340,000; R. Diverse, lire 30,000), lire 370,000. Articolo 5. Spese generali d'esercizio: [A. Affitto adattamento e riparazioni locali, lire 56,000; R. Spese varie ed impreviste, lire 3,000; C. Rimborsi di somme per erronee tassazioni di trasporti, lire 2,000), lire 61,000. § 2. Fondi di riserva e avanzo d'esercizio. — Articolo 6. Versamento al fondo di riserva per lavori intesi a riparare e a prevenire danni di forza maggiore, per memoria. Articolo 7. Versamenti al fondo di riserva per rinnovamento dell'armamento e del materiale rotabile, lire 154,000. Articolo 8. Versamento al bilancio della Colonia dell'avanzo della gestione, per memoria. Totale della parte ordinaria, lire 1,800,000. Alti — Parlamentari LEGISLATURA XXIX — ia SESSIONE — 2629 — DISCUSSIONI Camera dei Deputati —> TORNATA DEL 6 MAGGIO 1936 Titolo II. Parte straordinaria. — Categoria I. i Articolo 18. Provento della alienazione di navi, Spese effettive. — Articolo 9. Lavori e provviste per memoria. per il rinnovamento di una parte dell'armamento, Articolo 19. Provento della alienazione di mateper memoria. riali vari, per memoria. Articolo 10. Provviste per il rinnovamento di Accensione di debiti. — Articolo 20. Mutui da una parte del materiale rotabile, per memoria. contrarre per acquisto di navi, lire 20,000,000. Entrate diverse eventuali. — Articolo 21. PreleArticolo 11. Restituzione al bilancio generale vamenti dal fondo di riserva per le spese impredella Colonia di fondi somministrati pel normale viste, per memoria. funzionamento del servizio, per memoria. Articolo 22. Economie accertate nella gestione Totale delle spese ordinarie e straordinarie, dei residui passivi dei precedenti esercizi finanziari lire 1,800,000. da versare allo Stato ad integrazione degli avanzi PRESIDENTE. Pongo a partito questo todi gestione degli esercizi medesimi, per memoria. tale. Riassunto per titoli. — Titolo I. Parte ordinaria. [È approvato). — Commercio banane, lire 39 048,000. Servizio trasporti, lire 23,805,000. Passiamo allo stato di previsione dell'entrata Lavorazione industriale delle banane e dei sotto della Regia Azienda monopolio banane per l'eser- • prodotti, nulla. cizio finanziario 1936-37. Gestione dell'azienda agricola, nulla. SCARFIOTTI, Segretario, legge: Gestione della segheria, lire 5,775,000. Stato di previsione dell'entrata della Begia Totale delle entrate ordinarie, lire 68,628,000. Azienda monopolio banane per l'esercizio finanziaTitolo II. Parte straordinaria. — Vendita di rio 1936-37. — Tabella E. Entrata. — Titolo I. beni, nulla. Parte ordinaria. — Commercio banane. — ArtiAccensione di debiti, lire 20,000,000. colo 1. Provento della vendita delle banane nel Entrate diverse eventuali, nulla. Regno, lire 31,548,000. Totale delle entrate straordinarie, lire 20,000,00 Articolo 2. Provento della vendita delle baTotale generale dell'entrata, lire 88,628,000. nane nelle Colonie, per memoria. PRESIDENTE. Pongo a partito questo totale. Articolo 3. Provento della vendita delle banane all'estero, lire 7,500,000. [È approvato). Articolo 4-. Proventi diversi e ricupero fondi, per memoria. Passiamo allo stato di previsione della spesa Servizio trasporti. — Articolo 5. Provento tradella Regia Azienda monopolio banane per l'esersporti banane, lire 11,604,000. cizio finanziario 1936-37. Articolo 6. Provento trasporti merci, 10,825,000 SCARFIOTTI, Segretario, legge: lire. Articolo 7. Provento trasporti persone, lire Stato di previsione della spesa della Regia 1,376.000. Azienda monopolio banane per l'esercizio finanArticolo 8. Proventi diversi e ricupero fondi, ziario 1936-37. — Tabella E. — Spesa. — Titolo I. per memoria. Parte ordinaria. — Spese generali. — Articolo 1. Retribuzioni al personale addetto ai servizi della Lavorazione industriale delle banane e dei Regia Azienda, lire 1,140,000. sottoprodotti. •— Articolo 9. Proventi lavorazione industriale banane, per memoria. Articolo 2. Premi di operosità e di rendimento Articolo 10. Proventi lavorazione industriale al personale in servizio della Regia azienda sottoprodotti, per memoria. Compensi ad estranei per incarichi, studi e servizi nell'interesse dell'Azienda, lire 280,000. Articolo 11. Proventi diversi e ricupero fondi, per memoria. Articolo 3. Indennità di missione, di tramutaGestione dell'Azienda agricola. •— Articolo 12. mento, di giro e varie, comprese quelle fisse dovute Proventi dell'azienda agricola, per memoria. al presidente - Compenso ai componenti il ConArticolo 13. Proventi diversi e ricupero fondi, siglio di amministrazione, lire 280,000. per memoria. Articolo 4. Sussidi al personale, impiegati e Gestione della segheria. — Articolo 14. Prosalariati in servizio o già appartenenti all'Azienda vento lavorazione gabbie di legno per banane, ed alle relative famiglie, lire 10,000. lire 5,775,000. Articolo 5. Spese diverse e casuali, lire 160,000. Articolo 15. Provento altre eventuali lavoraArticolo 6. Spese per la biblioteca e per l'aczioni, per memoria. quisto di pubblicazioni tecniche scientifiche, Articolo 16. Proventi diversi e ricuperi fondi, lire 50,000. per memoria. Articolo 7. Spese di ufficio, di materiali e Titolo II. Parte straordinaria. •— Vendita di mobili di ufficio - Spese di illuminazione e di beni. — Articolo 17. Proventi dalla alienazione riscaldamento - Spese postali e telegrafiche degli immobili già adibiti ai vari servizi della Spese per la cancelleria, gli stampati ed affini Regia azienda e resi disponibili in seguito'all'acAbbonamenti a giornali, per manutenzione mobili, quisto ed alla costruzione di nuovi edifici o per per pulizia di locali e biancheria - Spese di eseraltre ragioni, per memoria. cizio automobili, lire 220,000. Atti Parlamentari LEGISLATURA XXIX — 2630 — — la SESSIONE — DISCUSSIONI Articolo 8. Contributi per la partecipazione ad esposizioni, fiere e mostre campionarie - Spese varie di pubblicità e propaganda e di rappresentanza, lire 125,000. Articolo 9. Fitto di locali di proprietà privata, lire 70,000. Articolo 10. Assicurazione furti, incendi, automezzi, lire 6,000. Articolo 11. Spese per liti civili e di giustizia penale ed accessorie, per memoria. Articolo 12. Manutenzione, adattamento e miglioramento dei fabbricati, lire 10,000. Articolo 13. Interessi compresi nella quota di ammortamento della anticipazione di lire 15,000,000 concessa dallo Stato per la requisizione di navi e di impianti, lire 720,185.78. Articolo 14. Imposte, sovrimposte, canoni, livelli ed altri oneri gravanti sugli immobili di proprietà della Regia azienda, per memorici. Articolo 15. Residui passivi eliminati a senso dell'articolo 36 del Regio decreto-legge 18 novembre 1923, n. 2440, sulla contabilità generale dello Stato e reclamati dai creditori, per memoria. •Spese d'esercizio. —- Commercio banane. — Articolo 16. Acquisto banane e relative spese accessorie (1. in Somalia, lire 13,972,000; 2. in Eritrea, per memoria; 3. in Libia, per memoria; 4. nel Regno, per memoria; 5. all'estero, per memoria)i, lire 13,972,000. Articolo 17. Spese varie per l'agenzia di Merca -xrVisite ai centri di raccolta e recezione di banane, lire 100.000. Articolo 18. Spese per l'acquisto, dalla segheria, delle gabbie di legno per l'imballaggio delle banane, lire 5,775,000. Articolo 19. Acquisto di carta, chiodi, filo ,di ferro ed altro materiale di imballaggio e loro trasporto, lire 880,000. Articolo 20. Spese per l'imbarco e per Io sbarco ed altre inerenti al carico e allo scarico delle banane, lire 1,700,000. Articolo 21. Noli per trasporto di banane, lire 11,604,000. Articolo 22. Spese per trasporti terrestri di banane, lire 900,000. Articolo 23. Assicurazione del carico sulle navi, lire 95,000. Articolo 24. Spese per controllo sulla conservazione e sulla vendita delle banane, lire 200,000. Articolo 25. Rimborso ai rivenditori della differenza tra il prezzo base e il prezzo effettivo di vendita per le banane di scelta inferiore, lire 225,000. Articolo 26. Contributi per il miglioramento della bananicoltura, per l'incremento del consumo del Regno e dell'esportazione e per lo sfruttamento dei sottoprodotti (1. per studi tecnico-agrari ed esperimenti, lire 50,000; 2. per studi sulla patologia e sulla conservazione della frutta, lire 50,000; 3. per studi sulla potenzialità nutritiva delle banane e loro effetto sull'alimentazione, lire 50,000; 4. per studi sul commercio delle banane all'estero Camera dei — TORNATA DEL 6 MAGGIO Deputali 1986 e sulle possibilità di incremento dell'esportazione del prodotto nazionale, lire 50,000), lire 200,000. Articolo 27. Restituzioni e rimborsi, lire 20,000. Servizio trasporti. —Articolo 28. Noleggio navi, lire 2,900,000. Articolo 29. Spese portuali, lire 272,000. Articolo 30. Tasse per passaggio nel canale di Suez, lire 2,947,000. Articolo 31. Spese relative allo stivaggio ed ai distivaggio delle merci non monopolizzate e trasbordi, lire 736,000. Articolo 32. Acquisto combustibili e lubrificanti, lire 1,610,000. Articolo 33. Acquisto materiale di consumo di macchine e frigoriferi, di materiale di coperta e di camera, lire 280,000. Articolo 34. Spese di manutenzione ordinaria delle navi, lire 240,000. Articolo 35. Provvigione agli spedizionieri, lire 452,000. Articolo 36. Stipendi e paghe, compensi straordinari e premi al personale di bordo, lire 1,097,000. Articolo 37. Contributi di previdenza personale di bordo, lire 52,800. Articolo 38. Panatiche - Vitto ai passeggeri, lire 315,000, Articolo 39. Assicurazioni varie: 1° navi (corpi e macchine), 238,005; 2° interessi e sborsi, 40,782; 3° infortuni e malattie (Sindacato obbligatorio) 66,000; 4° responsabilità civile equipaggi, 807; 5° responsabilità civile terzi, 15,537; 6° mine e torpedini, 242,872; 7° rischi di guerra (per le navi noleggiate), 542,000, lire 1,146,003. Articolo 40. Canone e rimborso alla radio marittima, lire 48,000. Articolo 41. Interessi sulle somministrazioni in conto debiti contratti per acquisto di navi (b), lire 750,000. Articolo 42. Restituzioni e rimborsi, lire 50,000 Lavorazione industriale delle banane e dei sottoprodotti. —-Articolo 43. Spese per acquisto di macchine, per memoria. Articolo 44. Spese per acquisto di materie prime e materiali di consumo, di utensili e attrezzi, per memoria. Articolo 45. Canone di affitto locali, per memoria. Articolo 46. Assicurazioni varie di cose e di persone, per memoria. Articolo 47. Energia elettrica, illuminazione, acqua ed altre spese di esercizio, per memoria. Articolo 48. Paghe ed altri assegni agli operai, per memoria. Articolo 49. Restituzioni e rimborsi, per memoria. Gestione dell'Azienda agricola. —- Articolo 50. Spese per acquisto di macchine, per memoria. Articolo 51. Spese per acquisto di materie prime piante e materiali di consumo, utensili ed attrezzi, per memoria. Articolo 52. Pitto di locali, per memoria. Articolo 53. Assicurazioni varie di cose e di persone, per memoria. — 2631 — Atti Parlamentari LEGISLATURA XXIX — l a Camera dei Deputati SESSIONE — DISCUSSIONI — TORNATA DEL 6 MAGGIO 1 9 3 6 Articolo 54. Energia elettrica, illuminazione acqua ed altre spese di esercizio, per memoria. Articolo 55. Paghe ed altri assegni agli operai; per memoria. Articolo 56. Restituzione e rimborsi, per memoria. Gestione della segheria. •— Articolo 57. Spese per acquisto di macchine, per memoria. Articolo 58. Spese per acquisto di materie prime: legname, chiodi, filo di ferro, ecc., lire 2,190,000. Articolo 59. Spese per trasporti, imbarchi e sbarchi del materiale, lire 2,940,000. Articolo 60. Paghe ed altri assegni agli operai, lire 175,000. Articolo 61. Assicurazioni varie di cose e di persone, lire 25,000. Articolo 62. Forza motrice, acqua e varie, lire 63,000. Articolo 63. Restituzioni e rimborsi, lire 10,000. Titolo II. Parte straordinaria, — Servizi diversi. — Articolo 64. Assegni e sussidi di licenziamento agli impiegati ed agli operai della Regia marina, lire 50,000. Articolo 65. Acquisto di edifici, depositi e stabilimenti industriali; di aree per nuovi edifici da destinare ad uso industriale e spese per le costruzioni relative, per memoria. Articolo 66. Acquisto di navi, lire 20,000,000. Articolo 67. Spese per riclassifica quadriennale e per grandi riparazioni delle navi, lire 300,000. Articolo 68. Costruzione di otto nuovi centri di raccolta nel comprensorio di Genale, lire 1 milione 200,000. Articolo 69. Spese d'impianto: (per essicazione e triturazione banane a Merca, lire 80,000; per macinazione banane essicate provenienti dalle colonie; per confezionamento e imballaggio della farina destinata alla vendita nel Regno e alla esportazione, lire 50,000; per miscelazione con alcool, zuccheri, latte in polvere e cacao per la produzione del banancacao e del liquore rambanan, lire 70,000), lire 200,000. Estinzione di debiti. — Articolo 70. Quota in conto capitale compresa nell'ammortamento scadente nell'esercizio dell'anticipazione di lire 15 milioni fatta dallo Stato, per la requisizione di navi ed impianti, lire 1,192,568.70. Articolo 71. Quota in conto capitale nell'ammortamento del debito contratto per l'acquisto di nuove navi, per memoria. Fondi di riserva. — Articolo 72. Quota da versare nel conto corrente col Tesoro dello Stato per la costituzione dei fondi di riserva per le spese impreviste delle varie gestioni dell'Azienda, lire 176,888.85. Avanzo finanziario di gestione. — Articolo 73. "Versamento al Tesoro dello Stato dell'avanzo finanziario della gestione, lire 8,467,553.67. Riassunto per titoli. •— Titolo I. Parte ordinaria. Spese generali, lire 3,071,185.78. Commercio banane, lire 35,671,000. Servizio trasporti, lire 12,895,803. Lavorazione industriale delle banane e dei sottoprodotti, nulla. Gestione dell'azienda agricola, nulla. Gestione della segheria, ]ire 5,403,000. Totale delle spese ordinarie, lire 57,040,988.78. Titolo II. Parte straordinaria. — Servizi diversi, lire 21,750,000. Pagamento debiti ratizzati, lire 1,192,568.70. Totale delle spese straordinarie, lire 22 milioni 942,568.70. Totale delle spese ordinarie e straordinarie, lire, 79,983,557.48. Fondi di riserva, lire 176,888.85. Totale delle spese ordinarie e straordinarie e dei fondi di riserva, lire 80,160,446.33. Avanzo finanziario di gestione, lire 8 milioni 467,553.67. Totale a pareggio con l'entrata, lire 88 milioni 628,000. PRESIDENTE. Pongo a partito questo totale. ( È approvato). Procediamo ora all'esame degli articoli del disegno di legge. Se ne dia lettura. SCARFIOTTI, Segretario, legge: ART. 1. Il Governo del Re è autorizzato: 1°) a far pagare le spese ordinarie e straordinarie del Ministero delle colonie, per l'esercizio finanziario dal 1° luglio 1936 al 30 giugno 1937, in conformità dello stato di previsione annesso alla presente legge (tabella A); 2°) ad accertare e riscuotere le entrate, secondo le leggi in vigore, ed a far pagare le spese della Libia, dell'Eritrea e della Somalia, per l'esercizio medesimo, in conformità dei rispettivi bilanci allegati alla presente legge (tabelle B, C, D); 3°) ad accertare e riscuotere le entrate ed a far pagare le spese riguardanti l'esercizio delle ferrovie della Libia, dell'Eritrea e della Somalia per l'esercizio finanziario 1936-37, in conformità dei relativi stati di previsione allegati ai bilanci delle dette Colonie; 4°) ad accertare e riscuotere le entrate ed a far pagare le spese riguardanti l'Amministrazione dei monopoli della Libia, per l'esercizio 1936-37, in conformità del relativo stato di previsione allegato al bilancio di detta Colonia. {È approvato). ART. 2. I contributi dello Stato a pareggio dei bilanci delle colonie vengono stabiliti, per l'esercizio 1936-37, nelle seguenti somme: Libia L. 291,800,000 Eritrea . » 42,290,000 Somalia . . . . . . . . » 47,190,000 Totale . . . L. 381,280,000 [È approvato). - Atti Parlamentari LEGISLATURA XXIX — ART. 3. Ia SESSIONE — DISCÚSSIONI Il fondo a disposizione del Ministero, per contributi e concorsi di spese a favore dell'avvaloramento agrario delle colonie, di cui al Regio decreto-legge 24 luglio 1930, n. 1093, convertito nella legge 15 dicembre 1930, n. 1670, è stabilito, per l'esercizio 1936-37, in lire 15 milioni. (È approvato). ART. 4. Per sopperire alle deficienze che si manifestassero, nei bilanci coloniali, nelle spese di carattere civile e militare, e per provvedere a nuove spese della stessa natura, quando non vi si possa far fronte con le entrate proprie delle colonie, nè con gli avanzi dei rispettivi bilanci, è inscritto nello stato di previsione della spesa del Ministero delle colonie, uno speciale capitolo con la denominazione: « Fondo a disposizione del Ministero per provvedere a maggiori o nuove spese civili e militari nelle colonie, alle quali non si possa far fronte con le entrate proprie delle colonie, nè cogli avanzi dei rispettivi bilanci ». I prelevamenti dal detto fondo e le conseguenti variazioni nei bilanci delle singole colonie verranno disposti con decreti del Ministro delle finanze di concerto con quello delle colonie. (È approvato). ART. 5. È approvato il bilancio della Regia Azienda monopolio delle banane, per l'-esercizio 1936-37, allegato alla presente legge (Tabella E). (È Camera — ü2632 — approvato). P R E S I D E N T E . Questo disegno di legge sarà poi votato a scrutinio segreto. Discussione del disegno di legge : Stato di previsione della spesa del Ministero degli affari esteri per l'esercizio finanziario dal 1° luglio 1936-XIY al 30 giugno 1937-XV. P R E S I D E N T E . L'ordine del giorno reca la discussione del disegno di legge: Stato di previsione della spesa del Ministero degli affari esteri per l'esercizio finanziario dal 1° luglio 1936-X1V al 30 giugno 1937-XV. Dichiaro aperta la discussione generale. È inscritto a parlare l'onorevole camerata Orano. Ne ha facoltà. ORANO. Onorevoli Camerati ! A me sembra doveroso, giunti a questo punto della nostra epica storia, considerare gli avvenimenti europei dal preciso rigoroso punto di vista fascista. Il Fascismo ha determinato due definitive risultanze: l'una nel concreto della realtà perchè la condotta politica estera del Duce ha costretto gli altri a scoprire le loro carte sul terreno dei rapporti internazionali. — TORNATA DEL 6 dei MAGGIO Deputati 1936 Seconda conseguenza, la necessità di una revisione della cultura politica a riguardo degli altri popoli. 10 voglio venire subito a questa considerazione concreta, precisa, distribuita secondo che sono le grandi Potenze e i rapporti che noi abbiamo con esse. 11 Fascismo non solamente ha reso ignudo il giuoco della politica estera con la sua aperta azione latina e mussoliniana; ma ha costretto coloro che studiano e che vogliono finalmente costruire la nuova dottrina a rivedere le tesi e i giudizi relativi alle epoche passate e gli apprezzamenti dell'opinione pubblica, anche di quelli che la pretendono a scientifici. Veniamo all' Inghilterra. Sino a ieri l'Italia ha subito incontrollata una opinione.a riguardo dell'Inghilterra, più culturale e letteraria, che non veramente politica, s'intende l'Italia grigia di quei decenni che precedono questa nostra età rivoluzionaria. Era l'Inghilterra degli innamorati dell' Italia, dei famosissimi nomi ih parte mescolati alla nostra letteratura e quasi alla nostra vita, Byron, Shelley, Keats, Roberto ed Elisabetta Browning, prodigiosamente incantati dell'Italia, più che tutti lo Swimburne, l'esaltatore di Mazzini, che ha cantato l'Apostolo prima ancora che in Italia si suscitasse una corrente mazziniana. Accanto ad essi sono numerosi i romanzieri, i critici, i pubblicisti infervorati dell'arte nostra e impegnatisi a sostenere le speranze italiane: Roberto ed Elisabetta Browning davano in Firenze diretta opera di agitatori e di propagandisti in aiuto del movimento per l'indipendenza e l'unità. Tutti costoro hanno idealmente cooperato a scoprire e rivelare l'anima italiana, si sono consacrati allo studio di Dante, al culto del Poeta prima che noi avessimo in Italia una vera e propria cultura dantesca, e l'Inghilterra accoglieva premurosa il pensiero e gli scritti dei più ardimentosi dei dantisti, quel Gabriele Rossetti emigrato che là poteva pubblicare la famosa opera sul segreto politico della Divina Commedia. Questo periodo di italianismo degli inglesi decideva di una Italia culturale inglesizzante del mito anglofilo, che dalla ammirazione per i poeti ed i critici andava alla valorizzazione superlativa di tutto ciò che era o si diceva essere la vita, la storia, la civiltà, l'industria dell'Inghilterra. Oggi, fascisti anche nel pensiero critico, sentiamo il dovere di frugare nel giudizio degli italiani di altre epoche, quelli che hanno pensatamente pensato, per incontrarci in ben altri giudizi, in ben diverse sentenze. Nelle opere di quei sapienti che sono poco lette, e dovrebbero esserlo molto, i vari paesi europei sono sottomessi ad analisi libere e coraggiose senza falsariga. In uno dei libri di Gian Domenico Romagnosi, scritto almeno centotrent'anni fa, si ricercano le ragioni- dell'egoismo nella società inglese. Quello che sta a cuore a noi è il documento della autonomia di un pensatore italiano, vissuto in epoca di servitù politica, della risolutezza nelle manifestazioni del proprio modo di considerare gli stra- Aiti Camera dei Parlamentari LEGISLATURA XXIX — Ia SESSIONE — DISCUSSIONI meri consacrando la superiorità e l'emancipazione ! di una coscienza italiana di fronte a un mondo di ! paesi politicamente potenti. Gian Domenico Romagnosi, l'erede ed il giudice più onesto di Giambattista Vico, patriarca dell'italianità di ogni valore dello spirito, scriveva or sono centotrent'anni fa: « Il commercio nella inglese statistica non può condurre alle credenze dell'equità, ma ad una speculazione fredda e gretta di necessità Gli interessi sono troppo individualmente azzuffati gli uni contro gli altri, e quindi pervertita la morale socialità... Deplorabile è invero questa condizione, ma purtroppo connaturale alla organizzatura e alle funzioni del corpo sociale inglese. Senza tradizioni civili, senza il surrogato di uno spontaneo commercio che cosa rimane ? Rimangono, come presso i selvaggi, i sensi della socialità. Ma per mala sorte non possiamo contare nemmeno su questi. I diversi ceti sono bensì tenuti uniti da una materiale e politica necessità, ma convivono di malincuore. Questo stato viene esacerbato e perpetuamente mantenuto dai continui sacrifizi subiti dai potenti, e dai continui patimenti sofferti dai deboli. Ogni simpatia pertanto viene soffocata; e altra logica non può valere che quella dell'ostilità.... ». E conclude: « Noi possiamo ammirare nell'Inghilterra uno sforzo dell'arte, ma non proporla ad esempio se la esaminiamo dal lato morale. Tutto tende troppo a un urto personale diretto e minuto degli interessi, fra le classi diverse; tutto tende troppo a soffocare l'equità e la cordialità; tutto tende troppo ad angustiare i pensieri e gli affetti; tutto tende troppo da una parte all'orgoglio e all'avarizia e dall'altra alla irritazione della fame e della brutalità; tutto in fine è così contrario alla benevolenza, alla dignità e alla socialità della vera convivenza, che niun uomo illuminato e dabbene, come niun buon politico, non potrebbe proporre lo stato economico inglese a modello di alcun paese incivilito ». [Approvazioni) . Giudizio altissimo questo di Gian Domenico Romagnosi; è il puro e il modestissimo della filosofia civile nostra che scrive, il cittadino rimasto sereno a continuare nel silenzio il suo formidabile lavoro che è oggi patrimonio prezioso della scienza e della coscienza italiana. Romagnosi preparava là sua dottrina al disotto di quella alluvione anglofila che afflisse la Francia enciclopedistica e .continuò ad affliggerla sotto la restaurazione, che è inglesizzante. La fredda . amoralità del britannismo sul terreno della politica estera e coloniale la si riscontra oggi in quella situazione tragica determinata dalla dichiarazione Balfour pel sionismo in Palestina. Non si può non giudicare inconsiderato e dettato dall'interesse senza calcolarne le conseguenze, quell'atto, piovuto su di un pericoloso terreno, senza aver prima preparato all'avvenimento il mondo arabo e mussulmano, vasta profonda umanità degna della più alta considerazione da parte dell'Europa. Il gesto britannico esponeva così l'emigrazione — TORNATA DEL 6 MAGGIO Deputati 1936 ebraica al rischio più grave e i fatti odierni lo dimostrano tragicamente. Il mondo arabo oggi non vuole più transigere ed esige non solo che s'interrompa l'immigrazione, ma che quel territorio sia liberato dalla occupazione delle genti d'Israele. L'Inghilterra forse si laverà le mani di fronte al conflitto, ma non riuscirà a diminuire la portata e le conseguenze di questa iniziativa, della quale pure dovrebbe essa sola assumere l'intiera responsabilità, così che non ne subiscano danno le altre nazioni occidentali che hanno rapporti con gli arabi. Troppo evidenti sono gli scopi commercialistici e militaristici della Inghilterra, che si è servita dello Stato sionista per prepararsi una nuova grande base navale, porto di entrata, arteria interna verso il Persico. La pratica e il credo fascista ci danno il traguardo più esatto. Ci giunge in questi giorni un documento prezioso: il libro di un uomo politico francese che ebbe la sua rumorosa ora messianica alcuni anni fa. Lascio parlare questo libro. È la confessione di un francese che è stato undici volte ministro e tre volte Capo del Governo; primo volume d'una serie intitolata « La revolution à refaire » col sottotitolo « Le souverain captif », « Il sovrano imprigionato ». Quello che André Tardieu proclama nelle sue pagine è in gran parte ciò che noi, ai quali il Duce ha voluto riconoscere il titolo di preparatori antichi della coscienza fascista (ed era del numero Maurizio Maraviglia qui presente), quello che noi da molti anni abbiamo imparato ed insegnato circa la Rivoluzione francese e le sue conseguenze, circa il liberalismo, il parlamentarismo e l'elettoralismo. Oggi André Tardieu se ne convince, fa sua quella antica vittoriosa revisione della storia contemporanea e si confessa, sconfessando le sue ideologie politiche. Egli trova il falso e l'inganno in tutto ciò che è la storia democratica, liberale e repubbli cana. Riconosce che la Francia popolo non ha mai votato, ed è una assente dagli avvenimenti; l'elettoralismo in Francia è la frode di una minoranza. Sottoscrive alla critica svis ceratrice degli istoriografi documentati della Rivoluzione francese, sino ai coraggiosissimi Bainville e Pierre Gazotte. Come costoro, Tardieu nettamente riconosce che la Rivoluzione francese è stata un'impresa violentatrice ai danni del popolo francese; che la minaccia della piazza ha sopraffatto voleri, diritti e interessi del popolo, e la tirannia democratica, invece di allargare realmente alla maggioranza la libertà del voto, l'ha ristretta alle combriccole elettorali. Questa confessione di André Tardieu costituisce una prova della vittoriosa verità fascista. Non importa che appaia non consentire con la dittatura (intendi, il Fascismo). Dobbiamo essergli grati egualmente. Noi dobbiamo esser grati che il più notevole uomo politico e di governo francese consacri tale riconoscimento. [Commenti). P R E S I D E N T E . Non vai la pena di bisticciarsi per la gratitudine ! Dove mai è esistita la gratitudine? [Si ride). Atti Parlamentari LEGISLATURA XXIX — Camera — 2634 — l a SESSIONE — DISCUSSIONI — ORANO. Ora, dunque, da fonte autorevole sappiamo che in Francia la.coscienza democratica è avviata alla revisione delle libertà e dei diritti dell'uomo. È una vittoria del Fascismo per vie indirette, per la sua azione di presenza. L'esempio del Fascismo e i risultati della politica di collaborazione, di ordine, di disciplina, di autorità e di ardimentosa attività costruttiva convincono chi al confronto si sentiva inferiore e il repubblicano, il democratico, l'uomo di governo, avendo invano cercato la salvezza del paese con quei mezzi, grida adesso la necessità di « rifare » la rivoluzione per emancipare il vero popolo, il «sovrano», dalla tirannia del complotto demagogico. È così che si universalizza il Fascismo. In realtà la vera e propria alba alla critica delle istituzioni democratico-liberali appare con la .scuola sindacalista oltre trent'anni fa. Le vicende della vita politica che si sono seguite in questo tempo provano ad esuberanza la necessità della rivoluzione fascista. Anche nella Spagna accade lo stesso, in grado più acuto. Anche la Spagna non vota: quel popolo è dominato da una cospirazione feroce di anarchici. Dal voto si astiene la grande massa dei cittadini sgomenti, nei ceti che avrebbero potuto e dovuto contrapporre la loro forza all'invadenza dei sovversivi. Se Francia e Spagna sono in queste condizioni, se pericolano socialmente due grandi paesi latini, che cosa dobbiamo pensare della latinità ? In realtà, presa come massa, la latinità per metà è in crisi, crisi che si aggrava di giorno in giorno. In Spagna la parola d'ordine è la soppressione della tradizione, della patria, della religione, la distruzione di ogni documento e simbolo del passato nazionale, soprattutto delle chiese. Questo era anche il programma che avrebbero realizzato se vincitori i comunisti italiani, programma confessato, dopo, dai vinti. L'Italia fascista dunque assume l'eredità della latinità Essa ne è il palladio, ed assumendola la epura, dà alla latinità un suo nuovo motivo, una nuova bellezza, un'altra armonia realizzata nella fusione tra popolo e Duce, tra istituti e opere concrete, tra grandi organismi nella vita corporativa e sentimenti civili. L'Italia è oggi l'erede unica della tradizione latina ed è impegnata a difenderla, a sostenerla nella eventualità che del sostegno si abbia bisogno anche lontano. L'Uomo forte e lo Stato forte non negheranno il loro intervento nei casi dell'estremo pericolo. Si dovrà pure agire per impedire che gli incendi si propaghino, per evitare che frane di oltre le pareti facciano franare le fondamenta della casa latina. (Commenti). Per quello che riguarda la Germania e la Russia sovietica, anche di fronte ad esse si notano la chiarezza e la praticità del giudizio fascista e della condotta politica del Duce. Per la prima l'Italia, di fronte al fenomeno della ripresa germanica e di fronte alla rivoluzione bolscevica, TORNATA DEL 6 dei MAGGIO Deputati 1936 considerò con tranquillità le nuove incarnazioni delle due eterne forze del germanesimo e dello slavismo e l'uno e l'altro giudicò come sviluppi delle spinte pangermanistica e panslava. La realtà le faceva due entità formidabili, e anche se in lotta, anche se destinate l'una a prevalere di fronte all'altra, le riconobbe inevitabili sul terreno dei nuovi conflitti che andavano calcolati ai fini precisi dell'Italia nuova. Quindi, aboliti subito il criterio versaglies e, rispetto alla Germania, le ingenue e scempie pretese di chi non voleva vedere e capire che la Germania è un possente plesso umano che si riprende, che si riorganizza, che non transige con i suoi princìpi ed i suoi ideali. Mussolini ha dato atto di questa verità con la sua politica, materiata di senso geografico, topografico e storico. Sicché non si potrebbe mai troppo lodare l'oculatezza ed il tatto della politica mussoliniana, quel continuo tranquillo tentare la realtà per scoprirne le intime spinte, quella perenne obbiettività e prontezza dinanzi agli eventi improvvisi, ai calcoli ed alle insidie degli altri, che pongono il genio del Duce di sopra da ogni confronto. ( Interruzione). P R E S I D E N T E . Non raccolga incitamenti, onorevole Orano. (Si ride). ORANO. Intendo adesso di analizzare la posizione realistica dell'Italia fascista di fronte al Societarismo. Non bisogna dimenticare che questa nuova Italia è sorta col principio e col programma di rettificare gli errori dei trattati di pace, rimanendo ospite non troppo gradita e quasi sospetta al tavolo della Società delle Nazioni. La politica ginevrina fu sin dagli inizi guidata dal disegno di standardizzare lo spirito e la condotta degli Stati europei di secondaria importanza, di accomunare con i freni e gli orientamenti societari il tono di vita, trattenendone le aspirazioni all'autonomia, ostacolandone gli sviluppi troppo intensi. Si osservi che, mentre il Societarismo è il parto della dottrina liberale progressista, le nazioni che male da prima e malissimo in seguitò vi si adattavano erano appunto quelle più capaci di progredire. I nuovi valori non si conciliavano con il Societarismo: si rivelavano decisamente incompatibili i più fervidamente progressivi. Subito si capì che la Società delle Nazioni non poteva pontificare che su d'una riunione di Stati bisognosi di protezione, afflitti da malori tradizionali, da divisioni intestine, malsicuri e d'incerto avvenire. Il Societarismo, convinto di rappresentare il supremo sviluppo di una rivoluzione, e precisamente di quella dei diritti dell'uomo e delle nazionalità, si trovò dinnanzi alcune altre rivoluzioni affermatoci intransigenti del diritto dello Stato, dell'assoluto del potere. Era bene anche questo un progresso che in nome della libertà doveva rispettarsi, ed era poi vano resistergli. Il criterio societaristico, imposto dalla forza maggiore, che ciascuna nazione sia padrona di darsi il regime che vuole e di compiere la sua rivoluzione, poneva pregiudizialmente la Società Atti LEGISLATURA X X I X — Camera dei — 2635 — Parlamentari l a SESSIONE — DISCUSSIONI — in una situazione assurda. Se progredire è diventar forti, la forza conduce la nazione verso l'autonomia. Ginevra si destinava quindi a porsi contro il progresso, la forza, la grandezza delle nazioni. Ecco l'assurdo che, ingigantendo, ha condotto la Società, al fallimento. L'Italia fascista offre l'esempio tipico di quella volontà di autonomia nazionale e di Stato forte che il Societarismo non poteva augurarsi nè seguire e favorire negli sviluppi, perchè non seppe leggere nei diversi destini che la guerra aveva fatto ai popoli. La Lega delle Nazioni nasceva da un sopravvissuto idealismo demagogico, cieco dinnanzi al fatto delle conseguenze della guerra, che riconsegnavano i vinti e i vincitori alle profonde ragioni della loro storia peculiare, svalutando tutto il periodo della rumorosa e vanitosa pretesa liberale democratica. Il Societarismo derivava dalla politica dei partiti e contava sulla tradizione parlamentaristica, sul cerimoniale delle assemblee, sui dissidii dei gruppi, sui rinvìi, sulle commissioni, sulle complicazioni procedurali dei dibattiti che sovente seppelliscono voglia e modo a decidersi col voto. I soci più graditi divenivano subito quelli che meglio e con più ostentato zelo sapessero rispettare le forme, moderando i temperamenti, attenuando con fedeltà tenace la gravità dei dissidi e magari dei conflitti, ma sopratutto esercitando impeccabili ristrumento del rinvio delle decisioni. Va da sè che il maggior titolo di merito nella gara dello zelo toccasse al socio granbritannico. Apparve un intruso provocatore a Ginevra 10 Stato senza partiti, in cui il partito è una cosa sola col popolo, il governo, il regime. Su di un'Italia fascista non fu più possibile esercitare influenze, mentre sino al 1922 era stato facile esercitarne attraverso le internazionali socialistiche e massoniche. Al tavolo della Società l'Italia era adesso rappresentata da Camicie Nere e contro il delegato delle categorie operaie immunizzate dal classismo si montava la prima resistenza rivelatrice dell'irriducibile dissidio. Colà era dogma il socialismo nei confronti di uno Stato collaborazionista che lo aveva abolito. Il fato e 11 fatto storico dell'Italia emergevano e si affermavano come la grande eresia nel seno del Societarismo, dallo spirito e dalla condotta del quale la Nazione corporativa si emancipava per sempre. Il fenomeno prodigioso, perchè spontaneo e dall'unanime consenso, di un popolo fuso al suo governo sotto un regime di entusiasmo e di ardimento, decideva dell'ostilità di Ginevra contro un'Italia che non poteva più essere distinta dal Fascismo, che . aveva conciliato tutti i dissidi, annullata ogni funzione e missione di partiti, alveata la totalità di una gente nel fiume dell'energia e dell'azione verso il più vasto mare della potenza e della gloria. Ginevra era rimasta indietro dalla storia. Questa andava non alle subordinazioni societaristiche, ma alle autonomie dei plessi nazionali capaci di reviviscenza. Dunque la Società delle Nazioni, che contava su di un terreno europeo TORNATA DEL 6 MAGGIO Deputati 1986 di debolezze, di bisogni, di transigenze e insomma di umiliazioni, urtava contro l'emersione di continenti robusti e irriducibili. Dalla guerra, dalla vittoria, dal torbido e dall'ambiguità del dopoguerra, durante il quale il subdolo disfattismo ginevrino a servizio di una vecchia egemonia aveva lavorato a svalutare ogni fierezza nazionale ma sopratutto quella italiana, una Patria ascendeva. Le sue categorie operaie si sollevavano alla luce ed al respiro di un patriottismo reso concreto e progressivo dall'ideale preciso dell'interesse nazionale. Il sanzionismo ai danni nostri è già in atto sin dal primo giorno in cui fu avvertito il divenire dell'autonomia del lavoro italiano e l'impresa in Africa Orientale ha servito di pretesto al Societarismo, asservito ai fini britannici, per mobilitare intenzioni e mezzi sanzionistici allo scopo di far retrocedere l'Italia alla condizione di paese consumatore in economia e subordinato in politica estera. Se è innegabile il progresso integrale dell'Italia per questa sua condotta autonoma, è innegabile dunque che Ginevra era una forza retrograda e comunque d'arresto in Europa. Alla luce di un'altra considerazione possiamo anche definire la Società delle Nazioni come rea di antieuropeismo. Essa ha mostrato di non avvedersi della svalutazione accelerata dell'Europa per il fatto dello spostarsi dell'asse della politica mondiale verso l'Estremo Oriente. L a bega societaria atrofizzava l'Europa. Il Giappone invadeva già mari, terre, mercati africani ed europei. L'impresa ardita e generosa degli Italiani in Africa Orientale, perchè manifestazione di civiltà redentrice e produttrice altamente europea, perchè creava l'atto della nuova missione dell'Europa, interrompendo il funesto periodo dell'attesa passiva delle fortune estremoorientali, avrebbe dovuto risvegliare a Ginevra il senso del dovere storico. Era facile comprendere che, appoggiato all'asse ristabilito europeoafricano, ogni nazione del nostro continente ne avrebbe tratto vantaggio. Si trattava di non lasciare che ingigantisse di troppo la portata del programma nipponico. Ma imbevuti di massonismo teosofico, quei societari rimanevano inerti di fronte alla baldanza dei gialli, tradendo a un tempo con la tresca bolscevica quel medesimo Giappone che non si permettevano di giudicare. Tra 1'« irresistibile » destino nipponico e 1'« immanità » del sovietismo armato, la Società della Nazioni, premurosa di favorire i preistorici interessi della Gran Bretagna, non ha capito, non ha valutato la magnanimità feconda del gesto guerriero italiano che porta un popolo onusto di storia e di grandezza ad abitare, a rendere europeo un vasto paese africano. Lo comprende oggi la Società delle Nazioni? È in conseguenza di un atto di contrizione che la si vuol riformare? Certo l'odierna intenzione rivela due verità: l'una, che il britannismo non ha tratto dalla condotta seguita sin qui i risultati sperati; l'altra, che il Societarismo è convinto di non poter dare un equilibrio stabile e consen- Atti Parlamentari LEGISLATURA XXIX — l — 2636 — a Camera dei De-putati SESSIONE — DISCUSSIONI — TORNATA DEL 6 MAGGIO 1936 tito all'Europa. Escogitata ed organizzata come strumento dell'egemonia britannica, potrebbe darsi una Società delle Nazioni in cui l'Inghilterra entrasse adbicando alle sue pretese, ai suoi metodi, ai suoi scopi ? Se il vizio stava nel particolarismo degl'interessi, solo nello sbritannizzamento la riforma avrebbe la sua sincerità. Ma, pur aderendo alla realtà, quale potrebbe essere la base concreta di una societaria « pace » europea ? L'Europa è divisa tra possenti plessi nazionalistici e non meno imponenti organizzazioni rivoluzionarie a spinta internazionalista e sovversiva. Il giuoco non è più tra gli equivoci; e tra le forze ignude della nuova storia. Nell'antagonistica natura dei regimi è ormai la ragione della formidabile crisi del Societarismo. Da tutto quello che ho detto, si può venire al criterio riassuntivo, a riguardo dell'Europa e della sua storia politica. L'Europa è un sistema di lotte. È questo il concetto che noi portammo al convegno Volta nell'Accademia d' Italia. L'Europa è un sistema di lotte per la tenace intransigenza delle sue imprese. Le nazioni nascono dal rompersi dell'Impero Romano di cui quale più quale meno conservano gli elementi capitali, ma ne fanno ragioni di competizione, di Chiesa contro Impero, di Guelfi contro Ghibellini, tra Comune e Comune, tra Signoria e Signoria, di eresia contro dogma, di Riforma contro Cattolicismo. Gli urti dall'esterno ed interni continuano in ogni paese d'Europa, in Germania, in Francia, in Inghilterra, in ogni secolo sino all'età contemporanea. L'Europa è crogiolo di tesi inconciliabili, di antagonismi, segno della vitalità degli elementi. Le bandiere non si abbassano mai. Esistono ancora oggi forze in lotta che hanno duemila anni di storia, complicate da nuovi dissidi. Il farsi forte genera ostilità e guerre. In realtà la presa di posizione così risoluta, il così decisivo accamparsi dello Stato autoritario fascista non è soltanto per l'azione della sua presenza, non dico una provocazione, ma un attenti, una sfida alla debolezza, all'ambiguità, alle pretese degli altri? La nazione che si rifà autonoma per questo solo fatto appare come protesa verso l'impero o l'egemonia e le nazioni europee sono andate tutte verso il predominio. L'impero è la mèta di ognuna. Ditemi quale paese d'Europa non abbia ardito l'impresa. Pensate alla Spagna, pensate alla Germania che con Ottone riassume l'imperialità romana; pensate al predominio britannico dei mari, a tutta la storia europea insomma dopo l'Impero di Roma; pensate a quel che v'era di tendenza all'egemonia nelle repubbliche commerciali del Medio Evo, nella tumultuosa ondata dei Crociati verso l'Oriente. Persino la Chiesa si è armata e si è battuta a Lepanto, come si battè allajVIirandola, ove il magnanimo pontefice Giulio operava da artigliere contro il barbaro invasore. L'Europa è dunque tutta un sistema di antagonismi. Lotta è il nostro Risorgimento, lotta è l'unità della Germania, lotta questa instaurazione autonoma ed espansiva del nostro Paese. Nel dopoguerra ciascuno che revivisce provoca l'emulazione e l'ostilità degli altri. Allo spirito fascista così appare e risulta la storia d'Europa. Occorre quindi guardarsi dall'ideologia degli Stati Uniti d'Europa, che come tutte le ideologie distrae ed allontana dal concreto dei fatti e manca di qualsiasi base per poter costituire una linea di condotta. Ma il tormento delle ire e delle ostilità secolari tra gli italiani, era il segno della vitalità delle stirpi destinate a formare la Nazione. Io ho la visione di quei dissidi intestini del nostro Paese, come se ogni regione fosse uno stato d'animo della grande anima, come se ogni regione fosse l'età o il colore passionale degli Italiani, come se attraverso la Penisola corresse una gamma di energie e di valori in lotta verso la ricerca della fusione civile e morale. Erano manifestazioni della vitalità della gente italiana, erano le potenze crudeli del dissidio fazioso che però garantiva delle capacità a placarsi nella redenzione dell'unità, ove si fosse levato il grido di un comando sovrano e dinanzi ad un ideale preciso. La vedo quella marea di dissidenti tumultuosi scendere dalla santa cintura delle Alpi per versarsi nella Penisola. Vedo l'andare di tutte le stirpi verso il Mediterraneo, con la illuminatrice certezza del diritto al dominio su di esso. Anche il tragico flusso degli emigranti mi appare prova e simbolo dell'espansione che da passiva sarebbe diventata politica e guerriera. Le divisioni, le ostilità interne hanno trovato l'unità. La Nazione compatta va, procede, vuol essere presente ovunque si vive e si lotta. E si rivela irresistibile. Oggi dinanzi al gesto dell'impresa in Africa Orientale si smaschera l'ostentata inconsistente potenza dei vecchi dominatori. La potenza autentica era sempre quella latina, quella romana, quella italiana. È la potenza fascista mussoliniana nell'attimo manifesta, che si proclama, si mette in marcia e va dove vuole. (Vivissimi applausi). Il Guelfo s'è conciliato con l'imperatore perchè italiano, il Ghibellino col papa perchè benedice l'Italia. L' Europa oramai non può frenare la marcia della nuova epopea di Roma e assiste vinta alle gesta di questa gente che avanza vincendo barbari, tempo e spazio con prodigiosa fede, certa dell'immortalità dei suoi morti eroici. Sull'onda gloriosa l'Aquila Romana si libra. Essa stringe fra gli artigli il fascio littorio che splende come una corona. Eccola piombare là dove oggi è fatta la cenere di una grottesca signoria e piantarvi lo scettro dell'impero italiano. (Vivissimi prolungati applausi). PRESIDENTE. Non essendovi altri oratori inscritti, e nessuno chiedendo di parlare, dichiaro chiusa la discussione generale riservando la facoltà di parlare all' onorevole relatore e al Governo. L'on. relatore desidera di parlare? POLVERELLI. Rinuncio. PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'on. Ministro di grazia e giustizia. Ne ha facoltà. LEGISLATURA XXIX — l Camera dei Deputati — 2637 — Atti Parlamentari a SESSIONE — DISCUSSIONI — TORNATA DEL 6 MAGGIO 1 9 3 6 SOLMI, Ministro di grazia e giustizia. Per incarico elei Capo del Governo, Ministro degli esteri, ringrazio il camerata Polverelli per la sua dotta, elevata, acuta e documentata relazione e ringrazio l'onorevole Orano per l'intervento nella discussione. Nell'attuale momento, mentre risuonano ancora nei nostri spiriti le poderose parole del Duce, mentre anche nel campo della politica estera parlano i fatti, la Camera Fascista mi giustificherà se a nome del Governo mi limito a dichiarare che non ho nulla da aggiungere alle cifre del bilancio e alla dotta relazione del camerata Polverelli. (Vivi applausi). PRESIDENTE. Procediamo ora alla discussione dei capitoli del bilancio, i quali, come di consueto, ove non vi siano osservazioni, si intenderanno approvati con la semplice lettura. SGARFIOTTI, Segretario, legge: Stato di previsione della spesa del Ministero degli affari esteri per V esercizio finanziario dal 1° luglio 1936 al 30 giugno 1937. — Titolo I. Spesa ordinaria. — Categoria I. Spese effettive. — Spese generali. -— Capitolo 1. Ministero - Personale dì ruolo - Stipendi ed assegni vari continuativi {Spese fisse), lire 1,250,000. Capitolo 2. Personale di ruolo del soppresso Commissariato generale dell'emigrazione e contributo relativo al fondo pensioni (Spese fisse), lire 1,800,000. Capitolo 3. Indennità a funzionari preposti alla direzione di uffici o con funzioni di segretario al Ministero (articolo 9 della legge 2 giugno 1927, n. 862), lire 600,000. Capitolo 4. Acquisto di decorazioni, lire 72,000. Capitolo 5. Tipografia riservata, lire 360,000. Capitolo 6. Ministero ed Uffici dipendenti nel Regno - Biblioteca ed abbonamento a giornali, lire 50,500. Capitolo 7. Manutenzione ordinaria e servizio degli stabili ad uso degli uffici dell'Amministrazione centrale e degli uffici dipendenti nel Regno, lire 415,000. Capitolo 8. Spesa per la corrispondenza postale e telegrafica - Comunicazioni telefoniche con l'estero (Spesa obbligatoria), lire 670,000. Capitolo 9. Contributi e spese varie per il funzionamento di stazioni radio-telegrafiche, lire 360,000. Capitolo 10. Spese segrete, lire 1,080,000. Capitolo 11. Residui passivi eliminati, a senso dell'articolo 36 del Regio decreto 18 novembre 1923, n. 2440, sulla contabilità generale e reclamati dai creditori (Spesa obbligatoria), per memoria. Capitolo 12. Premi di operosità e di rendimento agli impiegati ed agenti dell'Amministrazione e compensi ad estranei all'Amministrazione statale, lire 373,000. Capitolo 13. Premi di operosità agli impiegati ed agenti dell'Amministrazione e compensi ad estranei per il servizio di cifra della corrispondenza telegrafica e per il servizio telegrafico, lire 83,600. Capitolo 14. Sussidi ad impiegati ed al personale subalterno in attività di servizio, lire 25,000. Capitolo 15. Sussidi ad impiegati invalidi già appartenenti all'Amministrazione degli affari esteri e loro famiglie, lire 50,000. Capitolo 16. Spese casuali, lire 72,000. Capitolo 17. Fitto di locali ad uso dell'Amministrazione centrale e degli Uffici periferici nell'interno del Regno, lire 295,000. Capitolo 18. Assegni e indennità di missione per gli addetti ai Gabinetti, lire 46,100. Capitolo 19. Spese inerenti alle manifestazioni dell'attività intellettuale italiana all'estero ed al servizio anagrafico, lire 270,000. Capitolo 20. Indennità di carica, di missione, di comando e simili; indennità per prestazioni in seno alle Commissioni di visita ai piroscafi «in patente», dovuta a' sensi dell'articolo 155, del regolamento approvato col Regio decreto 10 luglio 1901, n. 375, lire 256,700. Capitolo 21. Spese per materiali sanitari e profilattici, per automezzi ed altre varie d'esercizio per i servizi tecnici degli uffici periferici, lire 51,300. Debito vitalizio. •—- Capitolo 22. Pensioni ordinarie (Spese fisse), lire 3,600,000. Capitolo 23. Indennità per una sola volta, invece di pensioni, ai termini degli articoli 3, 4 e 10 del Regio decreto-legge 23 ottobre 1919, n. 1970, convertito nella legge 21 agosto 1921, n. 1144, sulle pensioni civili, modificati dall'articolo 11 del Regio decreto 21 novembre 1923, n. 2480, ed altri assegni congeneri legalmente dovuti (Spesa obbligatoria), lire 10,000. Spese di rappresentanza e di ufficio all'estero e spese per la difesa dell'italianità. — Capitolo 24. Stipendi ed assegni vari continuativi al personale delle carriere diplomatica e consolare, dei commissari consolari, degli interpreti e dei cancellieri, lire 12,500,000. Capitolo 25. Stipendi, assegni continuativi ed indennità varie a funzionari civile e militari ed assimilati a disposizione del Ministero degli affari esteri, lire 730,000. Capitolo 26. Assegni ed indennità di rappresentanza al personale all'estero, lire 54,000,000. Capitolo 27. Indennità di trasferimento e di primo stabilimento, viaggi di destinazione e di traslocazione, rimborso delle maggiori spese di viaggio sostenute in confronto alla tabella di cui al Regio decreto 10 settembre 1914, n. 1105, agli agenti diplomatici e consolari ed agli addetti militari, navali ed aeronautici, lire 2,025,000. Capitolo 28. Indennità agli ufficiali consolari di 2 categoria per concorso alle spese di cancelleria, lire 550,000. Capitolo 29. Viaggi in corriere e trasporti di pieghi e casse per l'estero, lire 1,800,000. Capitolo 30. Missioni politiche e commerciali; incarichi speciali; contributi ad istituzioni, commissioni ed uffici di carattere internazionale, lire 2,000,000 Capitolo 31. Congressi, conferenze, esposizioni, mostre internazionali e simili; spese di ricevimento in Italia di Sovrani e di uomini di Stati esteri, lire 1,170,000 a Atti - 2638 - Parlamentan LEGISLATURA XXIX — l a SESSIONE — DISCUSSIONI — TORNATA DEL 6 MAGGIO Capitolo 32. Assegno per il funzionamento dell'Istituto internazionale per la cinematografia educativa in Roma (Regio decreto-legge 6 settembre 1928, n. 2025, convertito nella legge 31 dicembre 1928, n. 3431), lire 540,000. Capitolo 33. Assegno per il funzionamento dell'Istituto di malariologia in Roma (Regio decretolegge 7 settembre 1933, n. 1185, convertito nella legge 15 febbraio 1934, n. 288), lire 450,000. Capitolo 34. Spese per la Commissione internazionale per gli studi talassografici del Mediterraneo e per la partecipazione dell'Italia all'Unione oceanografica internazionale, lire 180,000. Capitolo 35. Contributi o spese per missioni politiche, scientifiche e religiose in Levante, lire 1,000,000 Capitolo 36. Pitto di locali ad uso di sedi delle Regie Rappresentanze diplomatiche e consolari e delle Regie missioni militari, navali ed aeronautiche, lire 4,900,000 Capitolo 37. Sedi diplomatiche e consolari all'estero - Manutenzione, miglioramento ed arredamento degli stabili - Fornitura e manutenzione di mobili, macchine da scrivere e calcolatrici e suppellettili - Acquisto di pubblicazioni per uso esclusivo del servizio all'estero, lire 3,050,000. Capitolo 38. Acquisto, trasporto e grandi riparazioni degli autoveicoli in servizio presso le Regie rappresentanze all'estero, lire 200,000. Capitolo 39. Spese e contributi per la difesa dell'italianità all'estero, lire 6,315,000. Capitolo 40. Contributo dello Stato alla « Fondazione Nazionale Figli del Littorio » di cui al Regio decreto 12 gennaio 1933, "n. 37, per l'assistenza alla gioventù italiana all'estero, lire 4,950,000. Capitolo 41. Stipendi ed indennità ai sanitari ed ai commissari in servizio di emigrazione, lire 265,000. Capitolo 42. Contributo dello Stato nelle spese per l'Amministrazione delle isole italiane dell'Egeo, lire 2,700,000. Capitolo 43. Spese per il funzionamento dell'Istituto internazionale per l'unificazione del diritto privato (articolo 2 del Regio decreto-legge 3 settembre 1926, n. 2220, convertito nella legge 6 gennaio 1928, n 1803), lire 1,000,000. Capitolo 44. Sedi diplomatiche e consolari all'estero - Spese di cancelleria, illuminazione, riscaidamento e piccole spese d'ufficio lire 3,147,000, Capitolo 45. Retribuzioni, paghe e compensi al personale locale in servizio all'estero, lire 16,700,000. Capitolo 46. Spese di posta, telegrafo, telefono e trasporti all'estero, lire 5,625,000. Capitolo 47. Spese eventuali all'estero, lire 1,450 000. Capitolo 48. Sussidi vari - Rimpatri a nazionali indigenti - Spese d'ospedale e funebri, lire 3,121,600. Capitolo 49. Fondo a disposizione per eventuali deficienze dei capitoli relativi alle spese gestite dai Regi rappresentanti all'estero, lire 3,087,000. ; Camera dei Deputati 1986 Spese per le scuole italiane air estero. — Capitolo 50. Competenze per il personale delle scuole e per i servizi dell'educazione fisica all'estero, lire 27,500,000. Capitolo 51. Fitto dei locali delle scuote italian e all'estero ed importo degli interessi compresi nelle annualità per l'estinzione dei mutui con la Cassa depositi e prestiti e con altri Enti od Istituti autorizzati, per la costruzione e l'acquisto di locali scolastici all'estero, lire 675,977.07. Gapitolo 52. Scuole sussidiate, lire 8,500,000. Capitolo 53. Istituti di cultura italiana all'estero, lire 850,000. Capitolo 54. Acquisto di libri, materiali per le scuole italiane all'estero, oggetti e libri per le premiazioni: medicinali; spese di spedizione, lire 3,500,000. Capitolo 55. Compilazione di libri di testo e di premio per le scuole italiane all'estero, lire 30,000. Capitolo 56 spese generali per le scuole italiane all'estero, lire 1,800,000. Capitolo 57. Sussidi al personale delle scuole all'estero, nonché a quello cessato o alle rispettive famiglie, lire 41,400. Capitolo 58. Istituti di istruzione e di educazione professionale nel Regno od aventi carattere internazionale, lire 225,000. Capitolo 59. Manutenzione degli stabili demaniali ad uso scolastico, lire 800,000. Titolo II. Spesa straordinaria. — Categoria I. Spese effettive. — Spese generali, di rappresentanza e diverse. — Capitolo 60. Retribuzioni al personale avventizio del Ministero in servizio presso l'Amministrazione centrale e presso gli uffici periferici nel Regno, lire 1,431,'500. Capitolo 61. Indennità temporanea mensile al personale avventizio in servizio presso l'Amministrazione centrale e presso gli uffici periferici nel Regno (decreto luogotenenziale 14 settembre 1918, n. 1314 e successive modificazioni, lire 571,800. Capitolo 62. Retribuzione e spese di qualsiasi natura da rimborsare dai vettori, per gli agenti destinati al servizio di sorveglianza dell'emigrazione (articolo 21, lettera /) del Regio decretolegge 15 novembre 1925, n. 2046, convertito nella legge 18 marzo 1926, n. 562 e Regio decreto 26 maggio 1926, n. 1395), lire 805,000. Capitolo 63. Spese per l'invio dei delegati italiani alle riunioni della Società delle Nazioni ed altre eventuali inerenti alla nostra partecipazione alla Società stessa, lire 517.500. Capitolo 64. Contributo del Regio Governo alle spese generali delle Commissioni internazionali del Danubio, del Reno e dell'Elba. Spese delle Delegazioni italiane presso le Commissioni stesse, lire 400,000. Capitolo 65. Sovvenzioni a studenti che vengono in Italia a scopo di studio, lire 531,000. Articolo 66. Spese riservate dipendenti da avvenimenti internazionali, lire 5,400,000. Capitolo 67. Restituzione di somme indebitamente percette o di depositi relativi ai servizi dell'emigrazione, lire 31,500. Atti Parlamentari LEGISLATURA XXIX — i — 2689 — a Cam,era dei Deputati SESSIONE — DISCUSSIONI — TORNATA DEL 6 MAGGIO 1936 Capitolo 68. Contributo straordinario alla Cassa speciale pensioni per i funzionari del soppresso Commissariato generale dell'emigrazione ai sensi dell' articolo 3, lettera g), del Regolamento 26 settembre 1918, n. 1720, lire 90,000. Capitolo 69. Spese per la rappresentanza italiana nell'ufficio e nelle conferenze per la organizzazione del lavoro presso la Società delle Nazioni e per il funzionamento dell'ufficio italiano di segreteria - Riunioni internazionali per l'emigrazione - Incarichi e missioni attinenti, lire 360,000. Capitolo 70. Spese per il funzionamento dell'ufficio istituito in Vienna per la definizione delle pratiche dipendenti dall'applicazione dei trattati di pace con l'Austria, lire 42,000. Capitolo 71. Assegnazione straordinaria per l'acquisto della sede della Regia Legazione in Tirana (articolo 5 del Regio decreto-legge 16 giugno 1932, n. 687, convertito nella legge 15 dicembre 1932, n. 1736) (Quinta delle 14 annualità), lire 38,000. Capitolo 72. Assegnazione straordinaria per corrispondere con tributi alle Missioni italiane in Cina (Regio decreto-legge 5 marzo 1934, n. 393, convertito nella legge 14 giugno 1934, n. 1194). (Quarta delle dieci annualità), lire 500,000. Capitolo 73. Spese per l'ampliamento e l'adattamento dell'Ospedale italiano in Tunisi (articolo 8 del Regio decreto-legge 20 giugno 1935, n. 1027). (Terza ed ultima rata), lire 1,000,000. Spese per le scuole italiane air estero. — Capitolo 74. Indennità temporanea mensile al personale di ruolo delle Regie scuole all'estero (decreto Luogotenenziale 14 settembre 1918, n. 1314, Regio decreto-legge 3 giugno 1920, n. 737, convertito nella legge 7 aprile 1921, n. 379, e Regio decreto 5 aprile 1923, n. 853), lire 300,000. Categoria II. Movimento di capitali. — Accensione di crediti. — Capitolo 75. Prestito da concedersi al Governo Albanese con le modalità e per gli scopi di cui al Regio decreto-legge 24 agosto 1933, n. 1122. (Sesta delle dieci rate), lire 37,000,000. Estinzione di debiti. —- Capitolo 76. Somma corrispondente alla quota parte di capitale, compresa nell'annualità dovuta alla Cassa depositi e prestiti per l'ammortamento dei mutui concessi per l'acquisto o costruzione di locali per le scuole italiane all'estero (legge 12 febbraio 1903, n. 42 e regolamento 2 febbraio 1905, n. 402), lire 134,022.93, Partite che si compensano nell'entrata. — Capitolo 77. Rimborso al contabile del portafoglio dello Stato dell'importo dei pagamenti da esso anticipati per conto del Ministero degli affari esteri, lire 104,200,000. Riassunto per titoli. — Titolo I. Spesa ordinaria. — Categoria I. Spese effettive. — Spese generali, lire 8,180,200. Debito vitalizio, lire 3,610,000. Spese di rappresentanza e di ufficio all'estero e spese per la difesa dell'italianità, lire 133,455,600. Spese per le scuole italiane all'estero, lire 43,922,377.07. Totale della categoria I della parte ordinaria, lire 189,168,177.07. Titolo II. Spesa straordinaria. — Categoria I. Spese effettive. — Spese generali, di rappresentanza e diverse, lire 11,718,300. Spese per le scuole italiane all'estero, lire 300,000. Totale della categoria I della parte straordinaria, lire 12,018,300. Categoria II. Movimento di capitali. — accensione di crediti, lire 37,000,000. Estinzione di debiti, lire 134,022.93. Partite che si compensano nell'entrata, lire 104,200,000. Totale della categoria II della parte straordinaria, lire 141,334,022.93. Totale della parte straordinaria, lire 153 milioni, 352,322.93. • Totale delle spese (ordinarie e straordianrie), lire 342,520,500. PRESIDENTE: Riassunto per categorie. — Categoria I. Spese effettive, lire 201,186,477.07. Categoria IL Movimento di capitali, lire 141.334,022.93. Totale generale, lire 342,520,500. Pongo a partito questo totale. (È approvato). Si dia lettura dell'elenco annesso al disegno di legge. SCARFIOTTI, Segretario, legge: Elenco indicante i capitoli dello stato di previsione della spesa del Ministero degli affari esteri per l'esercizio finanziario 1936-37, lo stanziamento dei quali può essere aumentato mediante prelevaminto dal Fondo a disposizione di cui al capitolo n. 49 (articolo 8 del Regio decreto-legge 29 dicembre 1932, n. 1713, convertito nella legge 3 aprile 1933, n. 319). Capitolo 44. Sedi diplomatiche e consolari all'estero: spese di cancelleria, illuminazione, riscaldamento e piccole spese d'ufficio. Capitolo 45. Retribuzioni, paghe e compensi a personale locale in servizio all'estero. Capitolo 4-6. Spese di posta, telegrafo, telefono e trasporti all'estero. Capitolo 47. Spese eventuali all'estero. Capitolo 48.. Sussidi vari - Rimpatri a nazionali indigenti - Spese di ospedale e funebri. PRESIDENTE. Passiamo Ora all'esame degli articoli del disegno di legge. Se ne dia lettura. SCARFIOTTI, Segretario, legge: ART. 1. Il Governo del Re è autorizzato a far pagare le spese ordinarie e straordinarie del Ministero degli affari esteri, per l'esercizio finanziario dal 1° luglio 1936 al 30 giugno 1937, in conformità dello stato di previsione annesso allapresente legge. (È approvato). Atti — 2640 — Parlamentan LEGISLATURA XXIX — l a SESSIONE — DISCUSSIONI — TORNATA DEL 6 MAGGIO 1 9 3 6 ART. 2. I capitoli a favore dei quali possono effettuarsi prelevamenti dal fondo a disposizione di cui all'articolo 8 del Regio decreto-legge 29 dicembre 1932, n. 1713, convertito nella legge 3 aprile 1933, n. 319, sono - per l'esercizio finanziario 1936-37 - quelli descritti nell'elenco annesso alla presente legge. (È approvato). PRESIDENTE. Questo disegno di legge sarà poi votato a scrutinio segreto. Votazione segreta. Camera dei Deputati PRESIDENTE. Procediamo ora alla votazione segreta sui disegni di legge approvati nella seduta di ieri e in quella di oggi: Stato di previsione della spesa del Ministero delle colonie per l'esercizio finanziario dal 1° luglio 1936-XIV al 30 giugno 1937-XV. (983) Stato di previsione della spesa del Ministero degli affari esteri per l'esercizio finanziario dal 1° luglio 1936-XIV al 30 giugno 1937-XV. (932) Conversione in legge del Regio decreto-legge 2 dicembre 1935-XIV, n. 2342, concernente la estensione a tutti i dipendenti statali ed agli appartenenti alla Milizia Volontaria per la Sicurezza Nazionale, comandati a compiere voli per ragioni di servizio, della concessione dell'indennizzo privilegiato aeronautico. (1037). Conversione in legge del Regio decreto-legge 20 gennaio 1936-XIV, n. 237, concernente il riordinamento ed il rafforzamento del Corpo Reale delle Miniere. (1097-B) Conversione in legge del Regio decreto-legge 9 marzo 1936-XIV, n. 407, concernente variazioni allo stato di previsione dell'entrata, a quelli della spesa di diversi Ministeri ed ai bilanci di Aziende autonome per l'esercizio finanziario 1935-36, nonché altri indifferibili provvedimenti; e convalidazione del Regio decreto 5 marzo 1936-XIV, n. 406, relativo a prelevamento dal fondo di riserva per le spese impreviste dell'esercizio medesimo. (1152) Conversione in legge del Regio decreto-legge 3 febbraio 1936-XIV, n. 312, per l'estensione ai maestri elementari dei corsi integrativi di Bolzano delle disposizioni dell'articolo 38 della legge 22 aprile 1932-X, n. 490. (1155) Conversione in legge del Regio decreto-legge 17 febbraio 1936-XIV, n. 420, che autorizza le Amministrazioni militari ad eseguire immediatamente, in speciali circostanze, le provviste e lavorazioni di materiali destinati alla costituzione, completamento e ricostituzione delle dotazioni militari, nonché la costruzione e manutenzione del Regio naviglio. (1156) Conversione in legge del Regio decreto-legge 30 dicembre 1935-XIV, n. 2435, concernente l'autorizzazione all'Istituto Nazionale delle Assicurazioni ad assumere l'assicurazione, per conto dello Stato, del pieno rischio di navigazione dei piroscafi Rex e Conte di Savoia. (1160) Conversione in legge del Regio decreto-legge 3 febbraio 1936-XIV, n. 287, che modifica l'articolo 21 del Regio decreto-legge 29 luglio 1927, n. 1509, sull'ordinamento del credito agrario nel Regno. (1161) Conversione in legge del Regio decreto-legge 12 marzo 1936-XIV, n. 435, concernente la definitiva sistemazione dell'abolita imposta sul vino (1165) Conversione In legge del Regio decreto-legge 12 marzo 1936-XIV, n. 434, concernente provvedimenti in materia di tassa di scambio. (1166) Conversione in legge del Regio decreto-legge 3 febbraio 1936-XIV, n. 440, contenente modificazioni alla legge 26 maggio 1932, n. 627, relativa al credito alberghiero. (1168) Conversione in legge del Regio decreto-legge 23 gennaio 1936-XIV, n. 359, riguardante l'istituzione dell'Ente « Opere laiche palatine pugliesi » con sede in Bari (1172) Conversione in legge del Regio decreto-legge 3 febbraio 1936-XIV, n. 483, che approva il piano regolatore di massima di Adria e le relative norme di attuazione. (1178). È aperta la votazione. (Segue votazione). Dichiaro chiusa la votazione segreta, ed invito gli onorevoli Segretari a procedere alla numerazione dei voti. (Gli onorevoli Segretari numerano i voti). Comunico alla Camera il risultato della votazione segreta sui seguenti disegni di legge: Stato di previsione della spesa del Ministero delle colonie per l'esercizio finanziario dal 1° luglio 1936-XIV al 30 giugno 1937-XV: (983) Presenti e votanti 270 Maggioranza 136 , Voti favorevoli 270 Voti contrari — {La Camera approva). Stato di previsione della spesa del Ministero degli affari esteri per l'esercizio finanziario dal 1° luglio 1936-XIV al 30 giugno 1937-XV: (982) Presenti e votanti 270 Maggioranza 136 Voti favorevoli 270 Voti contrari — (La Camera approva). Conversione in legge del Regio decreto-legge 2 dicembre 1935-XIV, n. 2342, concernente l'estensione a tutti i dipendenti statali ed agli appartenenti alla Milizia Volontaria per la Sicurezza Nazionale, comandati a compiere voli per ragioni — 2641 — Atti Parlamentari LEGISLATURA XXIX — la SESSIONE — DISCUSSIONI di servizio, della concessione dell'indennizzo privilegiato aeronautico: (1037) Presenti e votanti 270 Maggioranza 136 Voti favorevoli 267 Voti contrari 3 [La Camera Camera approva). Conversione in legge del Regio decreto-legge 3 febbraio 1 9 3 6 - X I V , n. 312, per l'estensione ai maestri elementari dei corsi integrativi di Bolzano delle disposizioni dell'articolo 38 della legge 22 aprile 1 9 3 2 - X , n. 490 (Approvato dal Senato): (1155) Presenti e votanti 270 Maggioranza . . . . . . . . 136 Voti favorevoli . . . . 267 Voti contrari 3 [La Camera approva). Conversione in legge del Regio decreto-legge 17 febbraio 1 9 3 6 - X I V , n. 420, che autorizza le Amministrazioni militari ad eseguire immediatamente, in speciali circostanze, le provviste e lavorazioni di materiali destinati alla costituzione, Completamento e ricostituzione delle dotazioni militari, nonché la costruzione e manutenzione del Regio naviglio: (1156) Presenti e votanti Maggioranza Voti favorevoli Voti contrari [La Camera . . . . . 270 136 267 3 approva). Conversione in legge del Regio decreto-legge 30 dicembre 1 9 3 5 - X I V , n. 2435, concernente l'autorizzazione all'Istituto Nazionale delle Assicu- TORNATA DEL 6 Presenti e votanti Maggioranza Voti favorevoli Voti contrari [La MAGGIO 1936 Camera . . . . . 270 136 267 3 approva). Conversione in legge del Regio decreto-legge 3 febbraio 1 9 3 6 - X I V , n. 287, che modifica l'articolo 21 del Regio decreto-legge 29 luglio 1927, n. 1509, sull'ordinamento del credito agrario nel Regno. [Approvato dal Senato): (1161) Presenti e votanti Maggioranza Voti favorevoli Voti contrari approva). Conversione in legge del Regio decreto-legge 9 marzo 1 9 3 6 - X I V , n. 407, concernente variazioni allo stato di previsione dell'entrata, a quelli della spesa di diversi Ministeri ed ai bilanci di Aziende autonome per l'esercizio finanziario 1935-36, nonché altri indifferibili provvedimenti; e convalidazione del Regio decreto 5 marzo 1 9 3 6 - X I V , n. 406, relativo a prelevamento dal fondo di riserva per le spese impreviste dell'esercizio medesimo: (1152) Presenti e votanti 270 Maggioranza 136 Voti favorevoli 267 Voti contrari 3 (.La Camera — razioni ad assumere l'assicurazione, per conto dello Stato, del pieno rischio di navigazione dei piroscafi Bex e Conte di Savoia. [Approvato dal Senato): (1160) approva). Conversione in legge del Regio decreto-legge 20 gennaio 1 9 3 6 - X I V , n. 237, concernente il riordinamento ed il rafforzamento del Corpo Reale delle Miniere: (1097-J3) Presenti e votanti 270 Maggioranza . . 136 Voti favorevoli 267 Voti contrari 3 [La Carriera dei Deputati [La Camera 270 136 269 1 approva). Conversione in legge del Regio decretolegge 12 marzo 1 9 3 6 - X I V , n. 435, concernente la definitiva sistemazione dell'abolita imposta sul vino: (1165) Presenti e votanti Maggioranza Voti favorevoli Voti contrari . . . . . . . [La Camera 270 136 268 2 approva). Conversione in legge del Regio decretolegge 12 marzo 1 9 3 6 - X I V , n. 434, concernente provvedimenti in materia di tassa di scambio (1166) Presenti e votanti 270 Maggioranza 136 Voti favorevoli 167 Voti contrari 3 [La Camera approva). Conversione in legge del Regio decreto-legge 3 febbraio 1 9 3 6 - X I V , n. 440, contenente modificazioni alla legge 26 maggio 1932, n. 627, relativa al credito alberghiero- (1168) Presenti e votanti Maggioranza Voti favorevoli Voti contrari [La Camera 270 136 268 2 approva). Conversione in legge del Regio decretolegge 23 gennaio 1 9 3 6 - X I V , n. 359, riguardante l'istituzione dell'Ente « Opere laiche palatine pugliesi » con sede in Bari. [Approvato dal Senato): (1172) Presenti e votanti 270 Maggioranza 136 Voti favorevoli 268 Voti contrari 2 [La Camera approva). Alti Camera Parlamentari LEGISLATURA XXIX la SESSIONE DISCUSSIONI Conversione in legge del Regio decretolegge 3 febbraio 1936-XIV, n. 483, che approva il piano regolatore di massima di Adria e le relative norme di attuazione: (1178) Presenti e votanti Maggioranza Voti favorevoli Voti contrari (La Camera approva). . . . . . 270 136 268 2 Hanno preso parte alla votazione: Acerbo — Adinolfi — Albertini — Alessandrini — Alfieri — Allegreni — Amato — Amicucci —- Andriani — Angelini —- Anitori — Antonelli — Aprilis Arcidiacono — Ardissone — Arias — Arlotti — Arnoni — Ascione — Asinari — Asquini. Baistrocchi — Baldi Giovanni — Bardanzellu — Barenghi — Begnotti —• Belelli — Benni — Bergamaschi — Bernocco — Besozzi di Garnisio — Bibolini — Bifani —- Bolzon — Bombrini — Bonaccini — Bonardi — Bonfatti — Bono — Borghese — Borriello — Bresciani — Bruchi — Bruni -— Buffarmi Guidi — Buttato chi. Gaccese — Calza-Bini — Canelli — Cao di San Marco — Capialbi — Capoferri — Capri-Cruciani — Caprino — Caradonna — Carapelle — Carlini — Carretto — Carusi — Casalini — Casilli — Castellino — Catalano — Cempini Meazzuoli — Chiarelli — Chiesa — Cianetti — Ciardi — Cilento — Cobolli Gigli — Coceani — Colombati — Corni — Costamagna — Cristini — Cro — Crollalanza — Cupello. Dalla Bona — D'Annunzio — De Carli Felice — De Carli Nicolò — De Collibus — De Prancisci — Del Bufalo — Del Croix — Del Giudice — Dentice di Prasso — De Regibus — Di Belsito — Di Giacomo — Di Marzo — Donella — Donzelli — D urini. Ercole. Fabbrici — Fani —- Fantucci — Felicella — Felicioni — Fera — Feroldi Antonisi. — Ferragatta Gariboldi — Ferrario — Ferretti Giacomo — Ferretti Landò —- Ferroni — Fioretti Arnaldo — Fioretti Ermanno — Folliero -— Fossi Mario — Franco — Fregonara — Frignani. Galleni — Gangitano —• Garbaccio — Garibaldi — Gastaldi — Gennaioli — Genovesi — Gervasio — Ghigi — Giannantonio — Giarratana — Gibertini — Giglioli — Giunta Francesco — Gorio —- Gray — Griffey — Guglielmotti — Guidi — Gusatti — Guzzeloni. Host Venturi. Igliori. Jannelli. Klinger. Labadessa — Lai — Landi — Lanfranconi — Lantini — La Rocca — Lembo — Livoti — Locurcio — Lojacono — Lucchini — Lucentini — Lunedi — Luzzati. Macarini-Carmignani — Madia — Maffezzoli — Maggi —- Magnini — Malusardi — Manaresi — TORNATA DEL 6 dei MAGGIO Deputati 1936 Mancini —- Mantovani — Maracchi — Marami — Maraviglia — Marchi — Marcucci — Marinelli — Marini —- Marquet —- Martire -— Masetti Enrico — Mazzini — Mazzucotelli — Medici del Vascello — Mendini — Menegozzi — Mezzi — Michelini — Milani — Miori — Misciattelli — Moncada di Paterno — Morelli Eugenio — Moretti -—- Mori Nino — Morigi — Moro Aurelio — Morselli — Motulese — Motta — Muzzarini. Nannini — Natoli — Negrotto Cambiaso — Nicolato. O'ppo Cipriano Efisio — Orano — Orsi — Orsolini Cencelli. Pala -— Palermo — Panepinto — Paolini — Pacioni — Parodi — Pasti — Pavoncelli — Pellizzari — Pennavaria — Pentimalli — Pesenti Antonio —- Peverelli — Piccinato — Pierantoni — Pinchetti — Pirrone —- Pisenti Pietro —- Polverelli —- Pottino di Capuano — Preti — Proserpio. Rabotti — Racheli — Raffaeli — Redaelli — Redenti — RicchiDni — Romano — Roncoroni — Rotigliano. . Sacco —- Sangiorgi — Savini — Scarfiotti — Sciarra — Scotti — Serena — Serono — Serpieri — Silva — Solmi — Spinelli Domenico — Spizzi — Suppiej — Suvich. Tallarico — Tarchi — Tassinari — Toselli — Trapani-Lombardo — Trigona — Tringali-Casanuova — Tullio. Ungaro. Varzi — Vaselli — Vecchini Aldo — Vecchioni — Velo — Ventrella — Verdi — Vezzani — Viale — Vidau — Vignati — Vinci — Visco. Zingali. Richiamati alle armi per mobilitazione: Aghemo —• Alberici — Andreoli — Ascenzi. Baccarini — Bacci — Baragiola — Barili — Basile — B enini — Bertagna — Biffìs — Biggini — Bisi — Boidi — Bonomi — Bottai Giuseppe — Bottari Tommaso. Calvetti — Chiurco — Ciarlantini — Cingolani — Clavenzani. Da Empoli — Deffenu — De Marsanich — Diaz — Dolfm. Farinacci — Ferretti Piero — Fossa Davide. Gaetani dell'Aquila — Giordani — Giovannini — Giunti Pietro — Gorini. Jung. Magmi — Marchini — Maresca — Mazzetti Mario — Melchiori — Mezzetti Nazzareno. Oddo Vincenzo — Oggianu. Pace Biagio — Pace Nicola — Pagliani — Paolucci —• Parisi Alessandro — Parolari — Pavolini — Pettini — Pierazzi — Putzolu. Ricci Giorgio — Rossi Amilcare. Schiassi — Scorza — Spinelli Francesco — Starace — Steiner. Tanzini — Tecchio —• Teruzzi — Tommaselli. Usai. Vecchini Rodolfo — Volpe. Atti Parlamentari — 2643 — LEGISLATURA XXVIII — l a SESSIONE — DISCUSSIONI — TORNATA DEL 6 MAGGIO 1 9 8 6 Sono in congedo: Barbaro — Bilucaglia. Geci. Olmo. Sono ammalati: Cocca. Fancello — Foschini. Olivetti. Panunzio — Pasini. Ridotti. Taratomi. Assenti per ufficio pubblico: Agodi. Buronzo. Coselschi. Donegani. Formenton. Gianturco. Martignoni. Orlandi. Parisio Pietro — Pocherra — Puppini. Tredici. Verga. Sull'ordine del giorno. PRESIDENTE. Domani seduta pubblica alle ore 16, col seguente ordine del giorno: I. —- Discussione dei disegni di legge: 1 — Conversione in legge del Regio decretolegge 6 febbraio 1936-XIV, n. 281, recante modificazioni alle norme stabilite dal Regio decretolegge 29 aprile 1925, n. 988, e dal Regio decretolegge 16 dicembre 192.9, n. 2185, riguardanti la liquidazione quinquennale delle retribuzioni degli uffici di l classe e delle ricevitorie postali telegrafiche. (Approvato dal Senato). (1125). 2 — Conversione in legge del Regio decretolegge 20 gennaio 1936-XIV, n. 163, contenente disposizioni a favore dei praticanti procuratori ed avvocati, degli aspiranti alla nomina a notaio e dei notai, chiamati sotto le armi. (Approvato dal Senato). (1127). 3 — Conversione in legge del Regio decretolegge 9 marzo 1936-XIV, n. 423, col quale è stata consentita la importazione in esenzione da diritti di confine di tonnellate 5.000 annue di carbone coke di origine e provenienza dalle Colonie italiane. (1153). 4 — Conversione in legge del Regio decretolegge 6 febbraio 1936-XIV, n. 280, concernente la utilizzazione ad uso botteghe di locali delle case economiche per i funzionari e gli agenti dell'Amministrazione postale e telegrafica. (Approvato dal Senato). (1154). 5 — Conversione in legge del Regio decretolegge 19 marzo 1936-XIV, n. 422, concernente l'importazione in franchigia doganale dei matea 218 Camera dei Deputati riali recuperati con le proprie navi dalla Società Ricuperi Marittimi di Genova dai piroscafi affondati in mare aperto a grande profondità. (1157). 6 — Conversione in legge del Regio decretolegge 12 marzo 1936-XIV, n. 424, concernente facilitazioni all'esportazione di semolini e di paste alimentari prodotti con grano tenero temporaneamente importato. (1158). 7 — Conversione in legge del Regio decretolegge 3 febbraio 1936-XIV, n. 430, con il quale è stato approvato il piano regolatore edilizio di risanamento del quartiere di Santa Croce in Reggio Emilia e il piano della strada di accesso al costruendo quartiere delle case popolari in località Tagliate. (1159). 8 — Conversione in legge del Regio decretolegge 10 febbraio 1936-XIV, n. 322, concernente norme per il conferimento di commesse di addestramento all'industria privata. (Approvato dal Senato). (1162). 9 — Conversione in legge del Regio decretolegge 17 febbraio 1936-XIV, n. 421, che modifica la composizione del Consiglio d'Amministrazione, del -Consiglio tecnico e del Collegio sindacale dell'Associazione Nazionale per il controllo della combustione. (1163). 10 -— Conversione in legge del Regio decretolegge 24 febbraio 1936-XIV, n. 454, relativo al rifornimento dei pellami occorrenti al fabbisogno delle Forze armate. (1176). 11 — Conversione in legge del Regio decretolegge 9 marzo 1936-XIV, n. 472, concernente la istituzione di una Divisione speciale di polizia nella città di Napoli. (1179). 12 — Conversione in legge del Regio decretolegge 12 marzo 1936-XIV, n. 491, concernente la fusione dell'Opera pia nazionale per le vedove ed i figli degli aeronauti in Loreto, nell'Istituto «Umberto Maddalena» in Gorizia. (1180). II. — Discussione del disegno di legge: Stato di previsione della spesa del Ministero della stampa e della propaganda per l'esercizio finanziario dal 1° luglio 1936-XIV al 30 giugno 1937-XV. (993). III. —- Discussione del disegno di legge: Stato di previsione dell'entrata e della spesa del Ministero delle finanze per l'esercizio finanziario dal 1° luglio 1936-XIV al 30 giugno 1937 Anno XV. (980). La seduta termina alle 19.20. IL DIRETTORE DELL'UFFICIO DEI RESOCONTI A v v . CARLO FINZI TIPOGRAFIA DELLA CAMERA DEI DEPUTATI