ritmo e rito - associazione pitagorica
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ritmo e rito - associazione pitagorica
RITMO E RITO All'occhio dell'osservatore non superficiale, apparirà evidente la strana, concatenazione di cause ed effetti che traduce, in una serie di ritmi, i successivi atti di manifestazione della vita. La vasta vita universa respira ritmicamente in periodi alterni, ed esplica, nell'espressività armonica del Manifesto, il complesso legislativo dell'Immanifesto, alternando cicli, ere ed epoche di essere a cicli, ere ed epoche di non essere; vibrazione il cui solo effetto risulta cognito, mentre, eternamente incognita rimane la causa, o meglio, l'impulso primo ed unico. Musica esistente di per sé; inespressa, inesprimibile, precedente lo strumento, trascendente lo strumento. Ritmo, espressione di armonia, asserzione di Legge. Ritmo manifestatore primo dell'Assoluto, immanente nelle forme, trascendente le forme, esprimentesi con le forme come un musico con l'arpa. “Ritmo=Armonia=Legge=Assoluto” “Assoluto=Legge=Armonia=Ritmo”. Cerchio che si chiude aprendosi e, chiudendosi, si apre in un movimento di danza, simile ad una spirale, eternamente ascendente e discendente intorno ad una retta fissa, i cui opposti poli sfuggono all'indagine e si affermano unicamente con l'espressione creativa, esplicazione obbediente e, in un certo modo, automatica della Mente di Dio. La Natura ha in se stessa la legge del ritmo e la esprime, in passaggi obbligati, in ritorni costanti, in figure di danza ieratiche, fissate in un movimento che è immobilità, in una musicalità di toni che è silenzio. Il Ritmo, in Natura, è la Natura stessa e ove non fosse ritmo la Natura cesserebbe di essere. Il Ritmo, nella Natura, non è solo manifestazione di vita, è la Vita. Come il fiore contiene la quintessenza della pianta e come il profumo trascende il fiore fino a costituire un’entità a sé stante e permanente (anche oltre la vita fisica delle antere che lo contennero), così l'uomo, questa quintessenza della Natura, contenendo in sé tutta la Natura la sublima nello Spirito, il quale, essendo, gli dà la possibilità di trascenderla dopo averla realizzata. Per opera dell'uomo, il ritmo diviene rito (atto cosciente e coscientemente compiuto, dell'eterna Armonia primigenia) ed attraverso il rito del ritmo creativo, egli realizza, nella sua vita cosciente, la pienezza del sacerdozio. L’uomo è il vicario, il vice Dio, il creato a sua immagine e somiglianza, il figlio dell'Eterno Padre, il Giudice incorruttibile, il Re pacifico. È colui che ebbe la spada e la bilancia, colui al quale fu dato di sciogliere e legare, quello che ebbe in potestà ogni cosa manifesta e manifestabile e che, solo ai confini dell'Immanifesto, dell'aepifania, piega il ginocchio e china il capo in atto di reverente amore verso "Colui di cui s’ignora il volto" ed è giusto che lo ignori. Se per la vita della Natura il ritmo è necessità incoercibile, per la vita dell’uomo il rito è indispensabilità assoluta. Fuori dal ritmo il caos, fino al placarsi catartico della lotta fra gli avversi elementi, cioè fino al riequilibrarsi delle opposte forze in un gioco armonioso. Fuori dal rito per l'uomo, più che il Caos vi è il degradare fino al livello della bestia dovuto alla rottura di ogni armonia, di ogni ordine, di ogni salvezza, fino alla putredine viscida, ultima "thule" all’abdicazione divina, fino a non essere più cosciente, quindi fino all'imbestialimento. 5 Ritmo è legge di Armonia e Rito è religione nel senso di ri-legarsi a Dio, cioè alla primitiva origine; risalire coscientemente la spirale già discesa uniformandosi all'Armonia, a colei che gli antichi facevano nascere dal connubio della dea Temi (o Giustizia) con Amore. Religione, Rito, non significa solamente andare in questo o quel Tempio, compiere questo o quell’atto sacrale, recitare questa o quella preghiera... ma, significa soprattutto vivere con armonia, unendosi coscienti alla divina, ritmata espressione di vita nella quale si trascorre la presente giornata terrena. Vivere con armonia significa vivere ritualmente nella Virtù che è pienezza di adesione alla legge di vita, mentre, vivere ritualmente significa vivere, senza bassezze, senza piccinerie, senza menzogne, senza limitazioni, senza paure, nel rispetto reciproco e nella reciproca fiducia, in bellezza, in bontà ed in giustizia. Ogni rottura di virtù produce rottura di armonia ed ogni rottura di armonia produce caos, cioè disordine, licenza, turbamento, sofferenza, vale a dire scatenamento di opposte forze per poter ristabilire violentemente l'equilibrio. Ogni conquista di virtù è invece dovuta ad una più completa risonanza armonica, ad un’assoluta conoscenza di legge che è Ritmo, che è Rito, che è Arte di manifestare Dio vivente nell'uomo. **************** 6