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“The Connection between Pet Maltreatment and
Domestic Violence. An Italian Pilot Study.”
DOMPET-VIOLENCE
1) PERCHÉ IL PROGETTO È INNOVATIVO
L’obiettivo generale del progetto "La connessione tra maltrattamento di animali e violenza
domestica" è quello di comprendere l’esistenza di tale fenomeno, sia in termini quantitativi che
qualitativi, venire a conoscenza della rilevanza del rapporto tra "abuso di animali e violenza
domestica", al fine di sviluppare la consapevolezza necessaria, promuovendo quindi specifiche
misure di prevenzione (i c.d. sistemi di “allarme e riconoscimento precoce”) nonché congrue e
adeguate azioni legislative per contrastare il fenomeno stesso. Studi e ricerche condotti
principalmente negli Stati Uniti, in Australia, in U.K., in Canada e in Nuova Zelanda, hanno già
individuato l'esistenza della relazione "pet abuse/domestic violence" con una prospettiva ed una
finalità di prevenzione. (Volant, Johnson, Gullone and Coleman, 2008)
2) LA LETTERATURA SCIENTIFICA EXTRA-EUROPEA
Diversi studi nord americani hanno trovato una connessione tra violenza domestica ed abuso sugli
animali. Molti dati di letteratura scientifica statunitense riportano che:
- oltre l'80% delle donne e oltre il 70% dei bambini vittime di abusi in ambiente domestico
riferiscono che gli abusanti hanno minacciato di uccidere animali domestici o l'hanno fatto;
- oltre il 30% delle donne maltrattate con figli riferisce che i loro figli avevano ucciso o procurato
lesioni gravi agli animali domestici;
- il 50,5% delle donne abusate, proprietarie di animali da compagnia che soggiornano in rifugi per
donne, riferiscono che i loro animali domestici sono stati abusati troppo;
- il 30% di queste donne nei rifugi riporta di ritardare la loro fuga perché erano preoccupate per la
sicurezza dei loro animali domestici;
- i bambini testimoni di violenza domestica, abusano animali da 2 a 3 volte più spesso rispetto ai
bambini che non sperimentano la violenza domestica;
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- l'abuso sugli animali eseguiti dai bambini è uno dei principali e più precoci indicatori diagnostici
dei disturbi del comportamento;
- i bambini abusati sessualmente hanno la probabilità di commettere abuso sugli animali 6 volte
maggiore, rispetto ai bambini che non hanno subito abuso;
- il ricatto è a volte utilizzato in situazioni di violenza del partner e di abusi sui minori; gli animali
sono minacciati da parte del trasgressore, al fine di costringere le loro vittime alla sottomissione o il
silenzio;
- i torturatori/abusatori di animali sono spesso coinvolti in altri reati violenti;
- il 40% di chi ha commesso crimini violenti in carcere ha abusato di animali. Questa percentuale è
molto più bassa nel caso di criminali non violenti;
- il 50% degli autori coinvolti in note sparatorie nelle scuole degli Stati Uniti aveva abusato di
animali in passato;
- il 60% dei veterinari incontrano casi di maltrattamento animale nella loro pratica clinica. La
maggior parte di loro sono consapevoli del legame tra violenza sugli animali e violenza domestica;
- Solo l’11% dei veterinari riferisce che è appropriato e professionale a segnalare tutti i casi di
maltrattamento degli animali. Quando i veterinari sono testimoni o sospettano casi di violenza
domestica, solo un mero 13% intraprenderà un’azione in tal senso; in casi più gravi questa
percentuale sale al 18%.
In una ricerca australiana un gruppo di 102 donne reclutate attraverso 24 servizi di violenza
domestica, nello stato Victoria e un gruppo di confronto che non aveva subito violenza domestica
(102 donne reclutate nella comunità) hanno preso parte allo studio.
I risultati evidenziavano: tassi significativamente più alti di partner che abusavano di animali, di
partner che minacciavano l’abuso degli animali da compagnia e abusi di animali da parte di altri
membri della famiglia nelle famiglie violente, rispetto al gruppo dove non era presente violenza
domestica. Le madri provenienti da famiglie violente riportavano che i loro bambini erano stati
testimoni e avevano commesso più maltrattamenti di animali, rispetto ai bambini provenienti dalle
famiglie non violente, in misura statisticamente significativa.
L’analisi di regressione logistica ha rivelato, per il gruppo nel suo complesso, che una donna, il cui
partner aveva minacciato gli animali domestici, è cinque volte più probabile che appartenga al
gruppo in cui è presente violenza domestica interpersonale da parte del partner.
3) STUDI EUROPEI E RICERCHE IN MATERIA SONO IN RITARDO
Per l'Unione Europea, non sono presenti informazioni sulla prevalenza e incidenza. Non sappiamo
quanto grande sia il problema.
Problemi metodologici degli studi pubblicati:
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-
le ricerche hanno un disegno trasversale (cross-sectional);
-
i campioni studiati ed indagati sono di piccole dimensioni;
-
non sono presenti ricerche con un disegno longitudinale e prospettico;
-
le informazioni sono spesso raccolte dalla vittima di violenza domestica e le risposte possono
non essere sempre attendibili.
Un recente studio olandese (Enders-Slegers & Janssen, 2009) ha evidenziato come sembra esistere
nei Paesi Bassi una relazione tra violenza sugli animali e violenza domestica. La prevalenza delle
varie relazioni tra maltrattamento degli animali e violenza domestica nei Paesi Bassi è sconosciuta
al grande pubblico. La consapevolezza professionale e politica del rapporto tra violenza sugli
animali e violenza domestica sarà di grande aiuto per individuare situazioni di maltrattamento degli
animali e violenza domestica e potrà impedire lo sviluppo di “scenari peggiori” sia per gli esseri
umani, sia per gli stessi animali.
4) PROBLEMATICHE DA AFFRONTARE
In molti paesi europei:
- il legame e la connessione tra l'abuso di animali domestici/violenza in famiglia non è ancora del
tutto chiaro;
- non è valutato come un potenziale indicatore preliminare di un violenza domestica interpersonale;
- non è valutato come un indicatore, che può consentire di intervenire in una fase precoce del
conflitto familiare.
- è ancora sottovalutato il rapporto tra abuso/maltrattamento degli animali nel minore o, l’esserne
stati testimoni diretti all’interno del contesto familiare, e “carriera criminale”.
5) LA NOSTRA PROPOSTA DI RICERCA
A nostro parere sarebbe interessante e utile poter esaminare ed intervistare (oltre alle donne vittime
di violenza domestica) anche gli autori di violenza domestica, i veterinari, i bambini delle scuole, i
minori vittime di violenza domestica o che hanno assistito nel loro contesto familiare a violenza
interpersonale o a maltrattamenti verso animali. Attraverso lo studio di tutti gli attori coinvolti in
questo fenomeno (donne minacciate/maltrattate/abusate dai propri partner, minori vittime di
maltrattamenti intrafamiliari, testimoni di violenza domestica, di abusi verso animali domestici, o
loro stessi abusanti animali, uomini che hanno commesso atti di violenza domestica interpersonale o
maltrattamenti/minacce verso animali domestici, veterinari) sarà possibile avere una stima del
fenomeno e del rapporto/relazione esistente tra maltrattamento animale e violenza domestica.
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6) LA PREVENZIONE
La mole di dati raccolti, con le relative statistiche per evidenziare il peso dei diversi aspetti e
parametri coinvolti, necessari per il verificarsi e per il mantenimento di questa spirale di violenza
intra-generazionale e inter-generazionale, servirà e sarà di estrema importanza, potendo essere
utilizzata nell’elaborare strategie di prevenzione primaria e nell’identificazione e riconoscimento
precoce di “segni e sintomi sentinella” di maltrattamenti e abusi intrafamiliari. È da sottolineare poi
che l’abuso e/o il maltrattamento animale siano rilevanti fattori di rischio, predittivi per disturbi
della condotta nell'adolescenza, e per caratteristiche personologiche antisociali nell’età adulta.
Potrà essere così strutturato un sistema di allerta precoce, di procedure standardizzate e/o
individualizzate e di strumenti di prevenzione specifici ed efficaci, sia nel campo della violenza
domestica, sia in campo minorile, in una prospettiva di “carriere criminali”.
Pertanto, studiare la connessione tra maltrattamento di animali e violenza domestica ed inserirlo in
un quadro legislativo potrà permettere di:
-
identificare forme nascoste, non denunciate, di violenza domestica;
-
facilitare l'identificazione di individui con specifici fattori di rischio per violenza
interpersonale, violenza domestica, maltrattamento/abuso di animali;
-
elaborare procedure di prevenzione e strumenti di gestione del rischio.
La caratteristica rilevante di tale ricerca è l’approccio valutativo, in cui si tengono in considerazione
tutti gli attori e i protagonisti di questo fenomeno (dall’autore di reato, alla vittima donna o minore,
ai veterinari); da qui parte una valutazione epidemiologica di quanto è presente e rilevante il
fenomeno e quanta forza ha il link tra abuso/maltrattamento animale e violenza domestica; da
ultimo, dopo un accurata analisi, elaborazione e interpretazione dei dati emersi, si valuteranno
strategie secondo un approccio preventivo (sistema di allerta precoce) in una fase in cui la violenza
non si è ancora pienamente manifestata a livello interpersonale.
Infatti, le tradizionali misure di prevenzione intervengono in una fase in cui la violenza ha già
raggiunto un livello patologico, quando si sono verificati agiti etero - aggressivi intrafamiliari di una
certa gravità, spesso quando la situazione non è più recuperabile.
In ottica preventiva si potrà agire a più livelli:
1. Preparazione di linee guida operative per i professionisti coinvolti nella assistenza sociale e
l'assistenza degli animali (es: operatori di comunità o centri di accoglienza per donne,
veterinari);
2. Incontri formativi con i professionisti coinvolti nell’assistenza sociale e l’assistenza degli
animali;
3. Progettazione e gestione di un E-Portal e un congresso internazionale specifico;
4. Incontri e/o convegni aperti al pubblico per la sensibilizzazione sul fenomeno;
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5. Progettazione e realizzazione di una strategia d'informazione e di comunicazione per attività di
sensibilizzazione con le scuole;
7) CARATTERISTICHE DELLO STUDIO
L’indagine proposta vuole essere “Progetto Pilota Sperimentale” da svolgersi presso la nazione del
soggetto applicante, ossia in Italia, nonché ripetersi in altre cinque nazioni europee partner: Olanda,
Belgio, Spagna, Germania, Finlandia. Esso è finalizzato a valutare l’esistenza e la rilevanza del
rapporto e della connessione tra "abuso di animali e violenza domestica" in 6 stati membri
dell’Unione Europea, rappresentativi soprattutto per la dislocazione geografica degli stessi e in
grado di coprire le 3 zone in cui si divide l’Europa Nord, Centro e Sud, caratterizzando lo studio
anche per i contesti culturali e sociali che ognuna delle nazioni potrà portare quale background.
L’indagine intende coinvolgere, quali soggetti valutati, diverse figure direttamente e indirettamente
addentro a tale fenomeno:
 Donne vittime di violenza e maltrattamenti in ambito domestico;
 Offender/(partner) maltrattanti e abusanti, autori di reati in ambito di violenza domestica;
 Minori vittime di violenza domestica, minori testimoni di violenza domestica;
 Screening su minori nelle scuole (14-17 anni);
 Veterinari;
 Donne non vittime di violenza e maltrattamenti in ambito domestico, gruppo controllo.
Nello specifico:
 Il campione delle donne sarà compreso tra 90 e 120 vittime di violenza domestica, reclutate
in strutture comunitarie, centri antiviolenza, centri di accoglienza, centri di primo intervento;
strutture dove le donne sono temporaneamente ospitate con o senza figli, a causa della
violenza e dei maltrattamenti subiti da un partner abusante. Le donne vittime verranno
intervistate con specifici questionari etero - somministrati, che valutano aspetti della
violenza domestica e della violenza contro animali. Verranno analizzate vittime provenienti
da centri presenti su tutto il territorio nazionale, ipotizzando differenze importanti a livello
culturale, ambientale e socio-economico.
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 Il campione degli Offender/(partner) maltrattanti e abusanti, autori di reati in ambito di
violenza domestica, verrà reclutato dai carceri, attraverso specifici questionari etero somministrati, anonimi, riguardanti aspetti della violenza domestica e della violenza contro
animali. Verranno analizzati detenuti in carceri provenienti da centri presenti su tutto il
territorio nazionale, ipotizzando differenze importanti a livello culturale, ambientale e socioeconomico. Verranno intervistati circa 1500 autori di reato.
Tra questi si individueranno gli autori di reati di violenza domestica (90/120 su tutto il
territorio nazionale) e, previo consenso informato, si svolgeranno un’analisi anamnestica
personale e familiare, una valutazione degli stili di attaccamento, un’analisi psicopatologica,
sociale, ambientale e criminologica più approfondita, oltre a specifici aspetti legati al
maltrattamento sugli animali. Gli strumenti utilizzati saranno: SCID-I, SCID-II, MCMI-III,
AAI, PCL-R.
 Il campione di minori vittime di violenza domestica e minori testimoni di violenza
domestica sarà compreso tra 90 e 120 soggetti, sarà reclutato presso comunità per minori
con disagio, da centri accoglienza, con presenza o meno delle madri, a seconda delle
caratteristiche delle diverse strutture. L’età sarà compresa tra i 14 e 17 anni. I minori
verranno intervistati con specifici questionari etero - somministrati, che valutano aspetti
della violenza domestica e della violenza contro animali. Si utilizzeranno anche specifici
strumenti valutativi da somministrare alla diade madre-figlio, sempre attinenti alle
connessioni tra violenza domestica e maltrattamento degli animali. Verranno analizzate
vittime provenienti da centri presenti su tutto il territorio nazionale, ipotizzando differenze
importanti a livello culturale, ambientale e socio-economico.
 Screening su minori, della stessa fascia di età dei minori che si trovano in comunità, nelle
scuole medie superiori, in numero di almeno 1500 su tutto il territorio nazionale, attraverso
la somministrazione di specifici questionari self-report, che valutano aspetti della violenza
domestica e della violenza contro animali. Età compresa tra i 14 e 17 anni. L’intervallo di
età è scelto in base alle più evolute capacità cognitive di discernimento, per sostenere un
questionario auto-somministrato e rispondere in maniera congrua e pertinente.
 Il campione di veterinari, in numero compreso tra 90 e 120, verrà valutato con uno
specifico strumento/questionario auto-somministrato, realizzato dal gruppo di ricerca, in
stretta collaborazione con i veterinari stessi. Il questionario valuterà: aspetti medico-legali
di sospetto o sicuro abuso/maltrattamento su animali, frequenza con la quale i veterinari si
confrontano con animali probabilmente e/o sicuramente abusati, comportamento tenuto
rispetto a tali episodi, eventuali proposte di intervento, proposte in ambito legislativo.
 Gruppo di controllo costituito da donne non vittime di violenza e maltrattamenti in ambito
domestico. Campione di 1500 donne non vittime di reati e maltrattamenti all’interno del
nucleo familiare. Valutazione con specifici questionari auto-somministrati che valutano
aspetti della violenza domestica e della violenza contro animali.
8) TOOLS (tradotti nella lingua d’uso)
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 CHILDREN’S OBSERVATION AND EXPERIENCE WITH THEIR PETS, (COEP)
REVISED 2010, F.R. Ascione & C. Weber ©1995.
 ICU, (PARENT VERSION).
 CHILD EXPOSURE TO DOMESTIC VIOLENCE SCALE, (CEDV).
 ATTITUDES AND BEHAVIORS TOWARD ANIMALS, CAI-REVISED (C).
 ATTITUDES AND BEHAVIORS TOWARD ANIMALS, CAI-REVISED (P).
 PET TREATMENT SURVEY, MOTHER/CHILD VERSION, FRANK R. ASCIONE ©
2011.
 DEMOGRAPHIC DATA QUESTIONNARY (designed by Steering Committee)
 SCID-I
 SCID-II
 MCMI-III
 AAI
 PCL-R
 VETERINARIANS INTERVIEW ON LINK (designed by Steering Committee)
 OFFENDER INTERVIEW ON LINK (designed by Steering Committee)
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