03 impa tipibraidesi/COLORE

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03 impa tipibraidesi/COLORE
martedì 21 marzo 2006
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Con lui collabora la moglie Anna Maria,
altrettanto esperta e abile con l’obiettivo.
Un lavoro cambiato in modo radicale...
I due coniugi amano in modo particolare i
viaggi in Paesi come l’India, la Thailandia,
il Laos e la Birmania, dove tornano spesso
Angelo Fasano dal 1983 gestisce un negozio in città in proprio, però esercita la sua professione da ben 43 anni
Angelino, fotografo... in allegria
C
ominciamo con una domanda ai lettori: conoscete
Angelo Fasano?
Ho posto l’interrogativo a un
discreto numero di amici e persone che conosco. Nessuno è
stato in grado di rispondermi.
Articoliamo il quesito in modo
diverso: conoscete Angelino?
«Ah, il fotografo!».
Alla domanda così formulata
tutti sono stati in grado di darmi
la risposta esatta, e certamente lo
siete anche voi che mi state leggendo.
Sì, perché per noi di Bra “Angelino” è il fotografo che abbiamo conosciuto da Peroli e che
ormai da anni ha il suo negozio in
piazza Carlo Alberto, sotto i portici. Impossibile non conoscerlo.
Perché i fotografi in città, tutti bravissimi nella loro professione, sono un buon numero, ma
lui ha caratteristiche particolari
che lo distinguono: la vivacità, la
capacità di farti ridere e di metterti il buonumore addosso e di
farti sentire, davanti alla macchina fotografica pronta allo
scatto, una top-model o un uomo
da copertina.
Il nostro nasce a Bra, in via
Cavour, il 5 giugno 1948, da papà Federico e mamma Pasqualina, che oggi ha la bellezza di
92 anni.
Quando chiedo come la “porta” la mamma, questa bella età,
vengo subito presa in castagna:
«Sta benissimo», mi risponde
Angelino, «l’unico problema», e
qui vengo assalita da un attimo
di panico, perché ho la netta
convinzione che i genitori siano
sempre giovani e pieni di salute,
destinati a vivere duecento anni
almeno, «ha una passione sfrenata per le motociclette e si è
fatta fermare sulla tangenziale
mentre viaggiava su una ruota
sola; le hanno tolto otto punti!».
Brava, Caterina. Ci sono cascata un’altra volta, come sempre,
come ogni volta in anni di fototessera con tonsille a vista e di
rullini fotografici!
Torniamo alla famiglia di origine. «Eravamo tre fratelli e una
sorella: Domenico è mancato.
Era un grande batterista ed è stato uno dei fondatori del gruppo
dei Brayda».
Ho intervistato tempo fa suo
fratello, Sergio, campione del
mondo di podismo. Domenico
era un grande batterista. Lei
fa il fotografo, ma quella che
la caratterizza è una verve indescrivibile. Diciamo che ogni
In questa pagina riportiamo alcune delle innumerevoli immagini realizzate da Anna Maria e Angelo Fasano durante i numerosi viaggi compiuti all’estero. Le mete prioritarie restano i Paesi orientali e l’India.
componente della sua famiglia
ha delle particolarità ben definite che lo distinguono...
«È vero. Sergio, per esempio, è
campione del mondo di corsa.
Sono stato io a tirare fuori questa
sua caratteristica: lo portavo sulle strade e lo facevo correre, lui a
piedi io dietro con il motorino».
Ci sono cascata un’altra volta!
Sua sorella, Rosa, è un po’
più tranquilla?
«L’estro ce l’ha suo figlio Renato Arduino, che fa il giornalista,
collaboratore de La stampa e di
altre testate».
Braidese da sempre?
«Eccome. Mio fratello e io siamo nati entrambi in via Cavour,
a Bra abbiamo frequentato le
scuole, le elementari alle “maschili”, poi l’avviamento profes-
sionale. Nel 1963 ho iniziato a
lavorare. Primo impiego: facevo
il “bocia” nel negozio, dal fotografo Novara, che esercitava proprio qui in piazza Carlo Alberto,
dove c’era il bar Centro. Novara
poi ha ceduto l’attività a Peroli e
Reinero, che hanno avuto il primo negozio all’inizio di via Cavour, dove ora c’è il fotografo
Risso. Ho lavorato con loro e
quando Peroli ha aperto il negozio in via Prìncipi, nel ’68, io l’ho seguito e sono rimasto con lui
fino al 1983».
Nell’83 una sorta di “ritorno
alle origini” della sua carriera di
fotografo, con l’apertura del negozio di piazza Carlo Alberto,
stessa piazza, ma diverso lato,
dello studio dove Angelino aveva
imparato e iniziato il mestiere.
La fotografia e la professione
di fotografo, quindi, per lei, le
sono state messe sulla strada
dal destino, non è nato con la
passione della macchina fotografica.
«Sì, è proprio questa la storia.
Ho iniziato a lavorare a tempo
pieno nel 1963, ma già nelle estati precedenti ero andato a fare il
“bocia” da Novara. I nostri genitori non lasciavano passare i
tre mesi di vacanza senza che noi
ci impegnassimo in qualche attività. Qualcuno finiva nella bottega di un barbiere, altri nel negozio del macellaio, insomma, dove si trovava. I miei mi hanno
mandato dal fotografo Modena,
che terminata la scuola mi ha preso a lavorare con lui».
E così Angelino ha iniziato
l’apprendistato: le ore in camera
oscura, le “lezioni” teorico-pratiche di Beppe Reinero, il suo
grande maestro.
«Allora si lavorava sul bianco
e nero, compresi i servizi matrimoniali. Le prime foto a colori,
quattro o cinque in un intero album di foto degli sposi, abbiamo
cominciato a introdurle nel 1968.
Allora anche il fotografo dilettante, come le persone che andavano in ferie e tornavano con il
loro bel rullino di ricordi da sviluppare e stampare, usava il bianco e nero. E il lavoro seguente lo
scatto era tutto manuale, si iniziava al mattino alle 8 e si finiva
alla sera... si sviluppava, si stampava, si tagliava, si rifilava. Novara, grande maestro, faceva tutti i ritocchi a mano».
Tiriamo le somme: da quanti anni fa il fotografo?
«Quarantatré anni. Allora si facevano tantissimi matrimoni e
quando ho iniziato non avevo la
patente. Reinero mi portava con
la sua Cinquecento a casa della
sposa, due ore prima che cominciasse la cerimonia. Poi tornavo a
casa con il taxi».
Il servizio matrimoniale, però, è un lavoro pesante, che richiede l’impegno di tantissime ore.
«Devo dire che mi divertivo, e
lo faccio ancora adesso quando
me lo chiedono, anche se non so
bene se mi chiamano perché faccio delle belle foto o perché faccio ridere tutti. Mi piace anche
molto fare ritratti, le fotografie
ai bambini. All’inizio certe cose
si fanno semplicemente come lavoro, poi ti appassioni. Credo di
essere ancora l’unico fotografo
che ha iniziato con le lastre e,
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LA CARTA D’IDENTITÀ
■ DATI ANAGRAFICI
Angelo Fasano
è nato a Bra il 5
giugno 1948, da
papà Federico e
mamma
Pasqualina. In
famiglia sono in
cinque: tre fratelli, Domenico,
Angelo, Sergio, e una sorella,
Rosa. È sposato con la signora
Anna Maria, che collabora con lui
in negozio ed è un’ottima fotografa,
e ha una figlia, Monica, mamma di
una bambina di 8 anni, Federica,
modella principale del nonno.
■
STUDI E PROFESSIONE
Angelo ha compiuto l’intero
percorso scolastico a Bra: le elementari alle “maschili”, quindi
l’avviamento professionale. Da 43 anni svolge la professione
di fotografo, prima con altri colleghi braidesi, dall’83 in
proprio, con negozio in piazza Carlo Alberto.
■ HOBBY
Come la moglie, ama viaggiare. I viaggi compiuti,
soprattutto nei Paesi del medio e dell’estremo oriente, sono
sempre stati per loro l’occasione di realizzare splendidi
servizi fotografici. Nel cuore, nonostante le moltissime mete
raggiunte in questi anni, gli è rimasta soprattutto l’India, con
la sua gente.
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oggi, sono arrivato al computer».
Era meglio allora o è meglio
oggi?
«Una volta la fotografia si
creava davvero. Adesso tutte le
macchine sono automatiche,
scatti e via».
Sì, ma le foto non danno lo
stesso risultato...
«Beh, con il
manuale, soprattutto in certe situazioni, come
può essere un controluce, i risultati
erano migliori,
considerando poi
anche il fatto che
in camera oscura
potevi giocare con
certi trucchetti che
davano una bella
mano, anche se li
sperimentavi sulla tua pelle. Al
computer oggi fai tutto...».
Insomma, una volta la brutta
foto non potevi farla venire “bella”, mentre oggi puoi giocare con
tutti i miglioramenti che vuoi e
sulla carta non ti resta nulla. Volete mettere il fascino delle vecchie raccolte di fotografie passate una a una nelle belle serate
d’estate o chiusi in casa, nelle altrettanto belle serate d’inverno?
Come già abbiamo detto, con
Angelino collabora la moglie Anna Maria, che sta il negozio (è
bravissima ad allestire gli album
fotografici) ed è un’ottima reporter nei viaggi fatti con il marito (una sua immagine si è anche
aggiudicata il primo premio in
un concorso svoltosi a Cherasco).
«Anzi», sottolinea il nostro “tipo braidese”, «a volte io lascio
a casa la macchina fotografica,
lei mai».
Angelino e Anna Maria hanno
viaggiato e viaggiano molto. Le
loro mete preferite sono l’India, la
Thailandia, il
Laos e la Birmania, Paesi dove la
gente, come dice
il nostro fotografo «è molto povera, ma incredibilmente felice, sempre con il sorriso sulle labbra».
Eccoci alla fine, con la speranza, tutta mia, di essere riuscita a
cogliere lo spirito di Angelino: il
fotografo che sa far ridere tutti
noi e che riesce a farci sentire un
po’ bambini e giovani a qualunque età; il fotografo che non fa
corsi di fotografia perché ritiene
di non essere un buon maestro; il
fotografo che ha l’India nel cuore, e chissà che altro, considerato che la gioia sei in grado di trasmetterla solo quando la tua anima ne è padrona.
Caterina Brero