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Supplemento a
C
LINICAL PRACTICE
BPCO
quaderno
La collana
Think
COPDifferently
volum
me
1
Diagnosi
Fisiopatologia
volume
2
Fisiopatologia
volum
me
3
Trattamento
volum
me
4
Flogosi polmonare
volum
me
5
Inibitori della PDE4
•
•
•
•
Introduzione
Fisiopatologia e patogenesi
delle manifestazione cliniche
Il concetto di fenotipizzazione
BPCO e comorbidità
A cura di:
S. Baraldo, M. Cosio, A. Papi,
M. Pistolesi, M. Saetta, A. Spanevello
giugno 2010
BPCO
quaderno
Think COPDifferently
Prefazione
Parlando di Broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO) non si
possono ignorare i traguardi raggiunti, concretizzati nel complesso
di linee guida, globalmente riconosciute e in continuo aggiornamento, che hanno permesso di standardizzare metodi di diagnosi,
stadiazione e trattamento della malattia.
Non si può prescindere neppure dall’impatto della BPCO che,
come una delle principali cause di morbilità e mortalità a livello
mondiale, è caratterizzata da ricadute sociali, economiche
e personali notevoli e da un’epidemiologia che la vede in costante
aumento.
Ciò significa, ricercando una stabilità tra progressi e questioni
aperte, raccogliere altre sfide fino a prevedere di influenzare la storia naturale della BPCO.
Partendo dal maggior approfondimento dell’assetto fisiopatologico
della malattia, è il momento di iniziare una ricerca concettualmente
innovativa che, tenendo conto della complessità della BPCO e
dell’eterogeneità della presentazione clinica, miri a stabilire la fase
di transizione tra normalità e malattia conclamata, a identificare il
paziente a rischio di progressione, a trovare soluzioni adeguate e
individualizzate per il singolo paziente.
Facendoci interpreti di tali necessità, con la collana di Quaderni in
BPCO, ci proponiamo qualche volta di ripercorrere le tappe, molto
spesso di documentare le evidenze, più volte di prospettare le risposte per consentire lo sviluppo di interventi capaci di migliorare
la cura dei pazienti con BPCO.
BPCO
quaderno
Comitato editoriale
Editore: Leonardo M. Fabbri
Clinica di Malattie dell'Apparato Respiratorio,
Dipartimento di Oncologia, Ematologia e Malattie Respiratorie
Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia
Bianca Beghé
Clinica di Malattie dell'Apparato Respiratorio
Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia
Francesco Blasi
Sezione Medicina Respiratoria, Dipartimento Toraco-Polmonare e Cardiocircolatorio,
Università degli Studi di Milano, IRCCS Fondazione Ospedale Maggiore Policlinico Cà Granda, Milano
Giorgio W. Canonica
Clinica Tisiologica e Pneumologica/Allergologia, Università degli Studi di Genova
Lorenzo Corbetta
SOD di Broncologia diagnostico-interventistica, Azienda Ospedaliero-Universitaria Careggi,
Università degli Studi di Firenze
Manuel Cosio
Dipartimento di Medicina Respiratoria, Università McGill, Montreal, Canada
e Dipartimento di Scienze Cardiologiche, Toraciche, Vascolari, Università degli Studi di Padova
Giuseppe Lungarella
Dipartimento di Fisiopatologia, Medicina Sperimentale e Sanità Pubblica,
Università degli Studi di Siena
Mirco Lusuardi
Riabilitazione Respiratoria, Ospedale San Sebastiano, Correggio (RE)
Pier Luigi Paggiaro
Dipartimento Cardio-toracico e Vascolare, Università degli Studi di Pisa
Alberto Papi
Clinica Pneumologica, Università degli Studi di Ferrara
Massimo Pistolesi
Dipartimento di Medicina Interna, Università degli Studi di Firenze
Andrea Rossi
UOC di Pneumologia, Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata, Verona
Marina Saetta
Dipartimento di Scienze Cardiologiche, Toraciche, Vascolari, Università degli Studi di Padova
Antonio Spanevello
Dipartimento di Medicina Clinica, Malattie dell’Apparato Respiratorio,
Università degli Studi dell’Insubria - Varese, Fondazione Salvatore Maugeri, IRCCS
Think COPDifferently
1
Think
COPDifferently
Fisiopatologia
•
Introduzione
3
- Definizione
- Dimensione del problema
- Fattori predisponenti
•
Fisiopatologia e patogenesi delle manifestazioni cliniche
6
- Meccanismi patogenetici
- Fisiopatologia
- Diagnosi
- Sintomi
•
Il concetto di fenotipizzazione
11
- Enfisema e malattia delle piccole vie aeree
- Bronchite cronica
- Riacutizzazioni
- Peso corporeo
- Genere
- Implicazioni per la pratica clinica
•
BPCO e comorbidità
- Rilevanza clinica delle comorbidità nella BPCO
- Implicazioni per la gestione del paziente
Autori:
Marina Saetta, Simonetta Baraldo, Manuel Cosio
Dipartimento di Scienze Cardiologiche, Toraciche e Vascolari, Università degli Studi di Padova
Alberto Papi
Dipartimento di Medicina Clinica e Sperimentale, Università degli Studi di Ferrara
Massimo Pistolesi
Dipartimento di Medicina Interna, Università degli Studi di Firenze
Antonio Spanevello
Dipartimento di Medicina Clinica, Malattie dell’Apparato Respiratorio,
Università degli Studi dell’Insubria - Varese, Fondazione Salvatore Maugeri, IRCCS
Volume 2 Fisiopatologia
19
BPCO
quaderno
Think COPDifferently
3
Introduzione
care con certezza quali pazienti svilupperanno davQuando il medico si trova di fronte ad un paziente
vero la malattia e quali invece risulteranno resistenti.
tende ad usare un metodo categorico perché deve
Identificare la fase di transizione tra normalità e mastabilire la presenza o meno di una determinata malattia conclamata in una patologia come la BPCO è
lattia. Questo approccio si adatta bene a patologie
una sfida difficile perché, da un punto
come quelle infettive che hanno un
di vista pratico, la riduzione di flusso
esordio acuto, fattori eziologici noti,
NEI PAZIENTI
può essere considerata come un’acuna durata di malattia limitata e nella
CON BPCO LA
celerazione dei normali processi di inmaggior parte dei casi si risolvono
vecchiamento polmonare. Infatti, la
con la guarigione, se la risposta delCADUTA NEL
funzione respiratoria aumenta dul’organismo è efficace.
TEMPO DELLA
rante l’infanzia e l’adolescenza, in
Nelle malattie croniche invece la siFUNZIONE
corrispondenza della crescita potuazione è molto più complessa perstnatale del polmone, per raggiunché c’è una fase silente di transizione
RESPIRATORIA
gere i livelli massimali all’inizio della
tra normalità e malattia conclamata.
È ACCELERATA
vita adulta. Dopo un breve periodo di
In questa fase diversi fattori di rischio
RISPETTO AL
relativa stabilità, verso i 35 anni inizia
possono concorrere a determinare
NORMALE
un lento ma progressivo declino della
uno stato di suscettibilità, ma nesfunzione respiratoria con l’età. Quesuno di questi ci permette di identifi-
Impatto del fumo di sigaretta sulla funzionalità respiratoria
Figura 1
100%
Non ha mai
fumato o non
è suscettibile
al fumo
75%
50%
Fumatore regolare
e suscettibile agli
effetti del fumo
Invalidità
Ha smesso
a 45 anni
25%
Morte
25
50
75
Ha smesso
a 65 anni
Età (anni)
Fletcher, Peto. Br Med J 1977
Volume 2 Fisiopatologia
BPCO
quaderno
4
sto è un processo fisiologico, che in un individuo
Definizione
sano è perfettamente compatibile con una vita
La BPCO è definita come una condizione prevenilunga, senza che si sviluppi limitazione al flusso, né
bile e trattabile caratterizzata da riduzione del flusso
sintomatologia significativa durante le normali attiaereo che non è completamente reversibile. Tale rività quotidiane. Nei pazienti con BPCO invece la caduzione è solitamente progressiva e si associa ad
duta nel tempo della funzionalità respiratoria è
una risposta infiammatoria anomala dei polmoni a
accelerata rispetto al normale per cui questi sogparticelle o gas nocivi, causata principalmente dal
getti possono sviluppare, in alcuni casi anche molto
fumo di sigaretta. Sebbene la BPCO colpisca i polprecocemente, una riduzione del
moni, essa produce pure significativi
flusso che determina una sintomatoeffetti extrapolmonari che nei singoli
logia importante (Figura 1).
pazienti possono contribuire alla graLA VELOCITÀ
Poiché in tutti i fumatori il fumo di siDI CADUTA DELLA vità delle manifestazioni cliniche.
garetta è in grado di danneggiare le
FUNZIONE
strutture del polmone, è ipotizzabile
Dimensione del problema
che siano i meccanismi di difesa inLa BPCO è un problema di sanità pubRESPIRATORIA
dividuali a determinare la velocità di
blica molto rilevante e rappresenta una
POTREBBE
caduta della funzione respiratoria in
delle principali cause di morbilità e
ESSERE DETERciascun soggetto. È esperienza comortalità nel mondo (Tabella 1). Nel
MINATA DA
mune che tra pazienti con la stessa
1990 occupava il sesto posto come
età e la stessa storia di fumo, alcuni
causa di morte, ma diverrà la terza
MECCANISMI
progrediscano molto rapidamente
causa di morte nel mondo nel 2020,
DI DIFESA
verso una grave insufficienza respipreceduta solo dai tumori e dalle paINDIVIDUALI
ratoria, mentre altri (e sono la magtologie cardiovascolari. Tale aumento
gior parte) sembra riescano ad
di mortalità è dovuto all’espansione
evadere dalla malattia e a rimanere
dell’epidemia tabagica e all’allungaper tutta la vita con una funzionalità respiratoria pramento della durata di vita nella maggior parte dei
ticamente normale.
paesi non solo industrializzati, ma anche in via di
Come possiamo pensare che questi pazienti, che a
sviluppo. I fumatori nel mondo sono attualmente
parità di fattori di rischio hanno una storia naturale
più di un miliardo.
così diversa, abbiano la stessa malattia? E come possiamo pensare che sia corretto raggrupparli insieme
Fattori predisponenti
per studiare l’effetto di un trattamento terapeutico o per
Il fumo di sigaretta è il principale fattore di rischio
individuare un biomarcatore caratteristico della BPCO?
per lo sviluppo di BPCO ma la relazione tra BPCO
È il momento di iniziare una ricerca innovativa che ci
e fumo non è esclusiva (Tabella 2).
aiuti a spiegare perché tra i pazienti con BPCO ci
Infatti, soltanto una proporzione dei forti fumatori
siano presentazioni cliniche ed evoluzioni della ma(che varia tra il 15 e il 30%) sviluppa riduzione del
lattia così diverse.
flusso aereo e sintomi clinicamente significativi.
Tabella 1
BPCO: dimensione del problema
Quarta causa di morte attuale e stimata come terza causa di morte nei prossimi 15 anni
Circa 200–300.000 persone muoiono ogni anno in Europa per BPCO
Perdita di produttività per BPCO: 28.5 miliardi di euro per anno
da Linee Guida GOLD 2009
Think COPDifferently
5
Introduzione
Tabella 2
Fattori di rischio per BPCO
Ambientali
Individuali
Fumo di sigaretta (attivo e passivo)
Età
Esposizione professionale
(polveri organiche/inorganiche)
Suscettibilità genetica
(alfa1 antitripsina, altri fattori)
Inquinamento outdoor e indoor
(biomasse)
Basso peso alla nascita,
accrescimento polmonare
Infezioni respiratorie
Stress ossidativo
Stato socioeconomico
Genere femminile
Nutrizione
Comorbidità
da Linee Guida GOLD 2009
La risposta individuale nei confronti del fumo di
sigaretta (e di altri agenti nocivi) ha perciò un
ruolo essenziale nello sviluppo della BPCO e numerosi fattori sembrano influenzare tale suscettibilità individuale. Tra questi, i più noti sono tratti di
suscettibilità su base genetica (primo fra tutti il
deficit ereditario di alfa1 antitripsina), il basso
peso alla nascita, le infezioni respiratorie nei primi
anni di vita, il genere femminile, lo stato nutrizionale e lo stato socio-economico. Inoltre va sottolineato che, tra tutti i pazienti con BPCO nel
mondo, il 5% sono non fumatori. L’esposizione
professionale e, nei paesi in via di sviluppo, l’utilizzo di combustibili biologici in ambienti con
scarsa ventilazione possono anch’essi favorire lo
sviluppo di BPCO.
Bibliografia
1. Global Initiative for Chronic Obstructive Lung Disease. A collaborative project of the National Heart, Lung, and Blood Institute,
National Institutes of Health, and the World Health Organization [Internet]. Bethesda (MD): National Institutes of Health, National
Heart, Lung, and Blood Institute; 2007 [updated 2007 Nov; accessed 2008 Apr]. Available from: www.goldcopd.org
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Volume 2 Fisiopatologia
BPCO
quaderno
6
Fisiopatologia e
patogenesi delle
manifestazioni cliniche
Punti chiave
• L’enfisema e la malattia delle piccole vie aeree sono le due principali componenti che determinano una riduzione di flusso nella BPCO
• Sono stati individuati diversi meccanismi patogenetici che possono contribuire al perpetuarsi del danno polmonare in corso di BPCO
• Il fumo di sigaretta innesca una risposta dell’immunità innata con produzione di potenziali antigeni in tutti i fumatori, ma solo in alcuni soggetti è attivata una risposta immune acquisita o addirittura autoimmune. Quindi,
la risposta infiammatoria, che nasce per difendere l’organismo dai danni del fumo, può diventare essa stessa
protagonista nel perpetuare il danno polmonare
Meccanismi patogenetici
delle cellule strutturali del polmone e con il grado di
ostruzione delle vie aeree. I linfociti presenti nei sogL’eterogeneità della malattia è conseguenza dei digetti con BPCO rappresentano l’attivazione di una
versi meccanismi patogenetici che possono contririsposta immune acquisita e possono amplificare il
buire al perpetuarsi del danno polmonare: oltre
processo infiammatorio e il danno polmonare attraall’ipotesi tradizionale del disequilibrio tra proteasi e
verso la produzione di citochine e enzimi litici, ad
antiproteasi, un ruolo importante viene riconosciuto
esempio perforine e granzimi.
al sistema di ossidanti e antiossidanti
In sintesi, potremmo dire che il propolmonari, ad una ridotta clearance
NELLA BPCO
cesso infiammatorio innescato dal
delle cellule apoptotiche, ad un preDIVERSI MECCA- fumo di sigaretta rappresenta la rispococe invecchiamento cellulare e a
meccanismi su base immunitaria.
NISMI PATOGENE- sta non specifica dell’immunità innata
ad uno stimolo dannoso, e questo avL’ipotesi più accreditata identifica il
TICI POSSONO
viene in tutti i fumatori. Questo profumo di sigaretta come fattore deterCONTRIBUIRE
cesso a sua volta può danneggiare le
minante per il reclutamento e l’attivaA INNESCARE
cellule strutturali del polmone e dezione nel polmone di macrofagi e
gradare l’interstizio, liberando peptidi
neutrofili (cellule dell’immunità innata)
IL DANNO
che funzionano da potenziali autoanche, producendo un’ampia gamma di
POLMONARE
tigeni.
enzimi proteolitici e di agenti ossiSe i meccanismi che regolano la ridanti, sono in grado di degradare le
sposta innata sono efficienti, questa non progredidiverse componenti del tessuto connettivo.
sce verso una risposta di tipo acquisito e il processo
Anche i linfociti T, soprattutto del sottotipo CD8+,
infiammatorio, parallelamente al danno polmonare,
hanno un ruolo importante in questa malattia. Quesi arresta a questo punto. In caso contrario gli antiste cellule non sono solo aumentate di numero ma
geni liberati potrebbero innescare una risposta imsono anche correlate direttamente con l’apoptosi
Think COPDifferently
7
Fisiopatologia e patogenesi delle manifestazioni cliniche
Figura 1
Impatto del fumo di sigaretta sulla funzionalità respiratoria
Specie reattive
ossigeno (ROS)
Immunità innata
Proteasi
Radicali liberi
Stress ossidativo
Danno polmonare
Controllo dell’immunità
innata: no malattia
Tolleranza immunologica:
malattia lieve/moderata
Antigeni
Autoimmunità: malattia grave
Linfociti
CD4+, CD8+
Immunità acquisita
nasce per difendere l’organismo dai
mune acquisita, attivando cellule denSE NON
danni del fumo diventa essa stessa
dritiche e inducendo la proliferazione
CONTROLLATA
protagonista nell’innescare e nel perdi linfociti T. A questo stadio ci sono
petuare il danno polmonare.
diversi meccanismi in grado di conLA RISPOSTA
trollare la tolleranza immunologica
INFIAMMATORIA
verso questi potenziali autoantigeni
Fisiopatologia
AL FUMO DI
per cui il processo può ancora arreI meccanismi patogenetici appena deSIGARETTA PUÒ
starsi con un modesto danno polmoscritti possono determinare un impornare.
tante rimaneggiamento della normale
CAUSARE IL
Soltanto in una minoranza di soggetti,
struttura del polmone che interessa sia
PERPETUARSI
quelli con malattia più grave, tutti quele piccole vie aeree (bronchiolite) che
DEL DANNO
sti meccanismi di controllo vengono
il parenchima polmonare (enfisema),
elusi, e si ha una totale perdita di tolma anche le vie aeree centrali.
POLMONARE
leranza immunologica. I linfociti T attiStudi pionieristici negli anni’60 hanno
vati, assieme ai linfociti B, si
dimostrato che il sito responsabile delorganizzano in follicoli linfoidi e amplificano il prol’aumento delle resistenze nei fumatori è rappresencesso infiammatorio utilizzando come effettrici antato dalle vie aeree periferiche (bronchioli di diametro
cora le cellule dell’immunità innata (macrofagi e
inferiore ai 2 mm), dove si accumulano alterazioni paneutrofili) che perpetuano il danno polmonare (Figura
tologiche quali infiammazione cronica, fibrosi della
1). Alla fine, quindi, la risposta infiammatoria che
parete, ipertrofia del muscolo liscio e iperplasia delle
Volume 2 Fisiopatologia
BPCO
quaderno
Figura 2
8
Enfisema e malattia
delle piccole vie aeree
Figura 3
Perdita di attacchi
alveolari
Normale
Enfisema. BPCO
vità in 4 stadi (Tabella 1) sulla base del quadro spirometrico misurato dopo broncodilatatore.
• Stadio I: BPCO Lieve. Presenza di una lieve riduzione del flusso aereo espiratorio con un rapporto
VEMS/CVF ridotto (< 70%) ma VEMS ancora nei
limiti di normalità (> 80% del teorico).
• Stadio II: BPCO Moderata. Caratterizzata da vacellule caliciformi, che nel loro insieme possono conlori di VEMS compresi fra il 50 e l’80% del teotribuire al restringimento del bronchiolo (Figura 2). Il
rico. Si tratta dello stadio nel quale più spesso il
calibro delle vie aeree non dipende unicamente dalle
paziente richiede l’intervento del medico a causa
condizioni anatomiche e funzionali delle pareti brondella dispnea che compare sotto sforzo o per una
chiolari, ma anche dalla loro relazione con il parenriacutizzazione della malattia.
chima circostante (interdipendenza).
• Stadio III: BPCO Grave. Caratterizzata da un ulL’enfisema polmonare contribuisce alla riduzione di
teriore aggravamento dell’ostruzione bronchiale
flusso non soltanto riducendo la forza di retrazione
(30% ≤ VEMS < 50% del teorico).
elastica del polmone, ma anche attraverso la rottura
La dispnea si aggrava, con ridotta capacità di
degli attacchi alveolari, cioè di quelle pareti alveolari
esercizio, astenia e ripetute riacutizzazioni, che
che ancorandosi alle vie aeree contribuiscono a manmolto spesso influiscono negativatenerle pervie (Figura 3).
mente sulla qualità di vita.
IL RESTRINGI• Stadio IV: BPCO Molto Grave. CaDiagnosi
MENTO DEI
ratterizzata da un’ostruzione bronchiale
Attualmente la diagnosi di BPCO va
grave (VEMS < 30% del teorico) o da
posta in presenza di un’ostruzione
BRONCHIOLI E
VEMS < 50% del teorico associato a
bronchiale non completamente reverLA PERDITA DEGLI insufficienza respiratoria cronica.
sibile dopo broncodilatatore (VEMS/
ATTACCHI
CVF<70%) in soggetti con fattori di rischio, indipendentemente dal fatto
Sintomi
ALVEOLARI
che questi soggetti lamentino sintomi
alterazioni strutturali che si osserDETERMINANO LA Le
respiratori cronici.
vano nel polmone dei fumatori con
RIDUZIONE DEL
In presenza di ostruzione bronchiale
BPCO sono, a loro volta, responsabili
(VEMS/CVF<70%) le linee guida prodei sintomi principali che si manifeFLUSSO AEREO
pongono una classificazione di grastano: dispnea, tosse ed espettorato
BPCO
Think COPDifferently
9
Tabella 1
Stadio
I: Lieve
II: Moderata
III: Grave
IV: Molto
grave
Fisiopatologia e patogenesi delle manifestazioni cliniche
Stadiazione della BPCO
Criteri
≥ 80% del teorico
≤VEMS < 80% del teorico
VEMS/CVF < 0.70, 30% ≤VEMS < 50% del teorico
VEMS/CVF < 0.70, VEMS 30%
VEMS/CVF < 0.70, 50%
VEMS < 30% del teorico o VEMS < 50% del teorico
con insufficienza respiratoria cronica o scompenso
cardiaco destro
Percentuale di Pazienti
30%
52%
18%
2%
da Linee Guida GOLD 2009
cronici. La dispnea costituisce il sintomo cardine della
BPCO, il motivo principale per il quale i pazienti richiedono l’intervento medico. La dispnea è tipicamente progressiva e diviene sempre più invalidante
man mano che peggiora la funzionalità respiratoria.
Tale sensazione è secondaria alla limitazione al flusso
aereo dovuta sia al rimodellamento delle vie aeree periferiche, con conseguente diminuzione del lume, che
alla perdita di forza di ritorno elastico dovuta all’enfisema. All’anamnesi risulta spesso difficile identificare
il momento preciso in cui è comparsa la dispnea perché il paziente riduce progressivamente la propria attività fisica e in questo modo non avverte, se non in
fase molto avanzata, la limitazione della propria performance fisica.
Pur se i sintomi e l’ostruzione si sviluppano di solito in
maniera graduale, in alcuni pazienti la malattia sembra
avere un esordio acuto. In realtà si tratta di pazienti in
cui la BPCO viene diagnosticata in occasione di una
riacutizzazione, spesso associata ad infezioni virali
Volume 2 Fisiopatologia
e/o batteriche, ma un’accurata anamnesi dovrebbe
permettere di rilevare la presenza di sintomi cronici in
realtà esistenti da mesi o anni.
La tosse cronica può costituire il primo sintomo che
insorge nei fumatori. Se è vero che tosse ed escreato
cronici possono precedere di anni le alterazioni della
funzione respiratoria, è anche vero che questi sintomi
possono persistere per tutta la vita senza che si sviluppi broncostruzione.
Bisogna però tener conto del fatto che in molti pazienti la compromissione della funzionalità respiratoria è presente anche in assenza di tosse ed
espettorato cronici.
Queste osservazioni indicano che, anche se la BPCO
è in generale caratterizzata da peggioramento progressivo dei sintomi e della funzione respiratoria, in
realtà la storia clinica della malattia varia considerevolmente da individuo a individuo, e di questo bisogna tener conto nell’inquadramento clinico e
terapeutico del singolo paziente.
BPCO
quaderno
10
Domande aperte
• Quali componenti del danno polmonare tipico della BPCO sono potenzialmente reversibili
e quando occorre intervenire? Mentre la distruzione parenchimale ed il rimodellamento
delle vie aeree osservati nei pazienti con malattia end-stage appaiono scarsamente reversibili, non è noto se le lesioni siano ancora potenzialmente reversibili negli stadi più lievi
• Perché la risposta infiammatoria caratteristica della BPCO si è finora dimostrata poco responsiva alle terapie antinfiammatorie tradizionali?
• Se si riuscisse effettivamente a ridurre questa infiammazione, si riuscirebbe a impedire il
perpetuarsi del danno polmonare, e quindi a modificare la storia naturale della malattia?
Bibliografia
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2. Saetta M, Turato G, Maestrelli P, et al. Cellular and structural bases of chronic obstructive pulmonary disease. Am J Respir
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Med. 1968;278(25):1355-60.
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10. Saetta M, Ghezzo H, Kim WD, et al. Loss of alveolar attachments in smokers. A morphometric correlate of lung function impairment. Am Rev Respir Dis. 1985 Oct;132(4):894-900.
Think COPDifferently
11
Il concetto
di fenotipizzazione
Punti chiave
• La valutazione funzionale con spirometria è stata fondamentale per diagnosticare la malattia, per classificarla
e misurarne la progressione. Tuttavia, la semplice funzione polmonare non permette di avere una visione panoramica della complessità della BPCO e dell’eterogeneità nella presentazione clinica
• Il processo patologico può interessare i vari compartimenti del polmone (vie aeree centrali, vie aeree periferiche e parenchima) in diverso grado in pazienti diversi. Tali differenze costituiscono la base per spiegare
i fenotipi clinici che si osservano tra i pazienti con BPCO
• Sono state proposte metodiche per cercare di differenziare i fenotipi clinici della BPCO sulla base di semplici parametri clinici, antropometrici e radiologici. Una miglior definizione dei fenotipi è non solo importante
per una maggiore comprensione dei processi patologici sottostanti, ma ha fondamentali implicazioni cliniche e terapeutiche
• la bronchite cronica
L’introduzione di parametri spirometrici semplici e ri• la malattia delle piccole vie aeree (o bronchiolite)
producibili quali VEMS e CVF è stata fondamentale
• l’enfisema polmonare (Figura 1).
per diagnosticare la malattia, per classificarla e miÈ importante ricordare che la presenza di ciascuna di
surarne la progressione.
queste entità varia da individuo ad individuo, tanto
Tuttavia, questi parametri non permettono di avere
che sulla base di caratteristiche cliniuna visione panoramica della comche, funzionali e radiologiche sono
plessità della BPCO e dell’eterogestati distinti due fenotipi principali:
neità nella presentazione clinica. Il
LA MIGLIORE
un paziente di tipo A, prevalenteprocesso patologico può interessare i
DEFINIZIONE DEI •mente
enfisematoso, o pink puffer
vari compartimenti del polmone (vie
FENOTIPI HA
• un paziente di tipo B, prevalenteaeree centrali, vie aeree periferiche e
mente bronchitico o blue-bloater.
parenchima) in diverso grado in paIMPORTANTI
Tuttavia, l’osservazione che i reperti
zienti diversi, e tali differenze costituiIMPLICAZIONI
clinici e anatomopatologici dell’enfiscono la base per spiegare i fenotipi
CLINICHE E
sema e della bronchite/bronchiolite
clinici che si osservano tra i pazienti
cronica spesso coesistono in varia
con BPCO.
TERAPEUTICHE
combinazione nello stesso paziente, e
Una miglior definizione dei fenotipi è
possono essere presenti anche in asimportante non soltanto per una magsenza di broncostruzione conclamata, ha contribuito
giore comprensione dei processi patologici sottoin modo sostanziale all’abbandono di tale terminolostanti, ma ha anche fondamentali implicazioni
gia.
cliniche e terapeutiche.
Se risulta difficile identificare con certezza questi due
L’acronimo BPCO è stato introdotto per comprenfenotipi estremi nella loro forma pura, tuttavia nella
dere in un unico quadro nosologico quelle che in
pratica clinica è spesso possibile riconoscere caratprecedenza erano viste come tre patologie distinte,
teristiche cliniche, funzionali e radiologiche che ci pertutte legate al fumo di sigaretta:
Volume 2 Fisiopatologia
BPCO
quaderno
12
Questi lavori hanno sottolineato che i due tipi di enfisema possono presentarsi in forma pura, ma possono anche coesistere nello stesso paziente, ed in
quest’ultimo caso un tipo di enfisema è sempre predominante sull’altro. Inoltre i meccanismi fisiopatoEnfisema e malattia
logici alla base delle due forme di enfisema
delle piccole vie aeree
differiscono significativamente. Infatti, si è dimoIn passato alcuni studi autoptici avevano evidenziato
strato che la riduzione del ritorno elala presenza di lesioni enfisematose
del polmone, quantificabile
praticamente in tutti i pazienti con
È SPESSO POSSI- stico
come aumento della compliance polBPCO, mettendo in discussione la differenziazione tra un fenotipo preva- BILE DISTINGUERE monare, è correlata con l’estensione
anatomo-patologica dell’enfisema
lentemente enfisematoso ed uno
UN FENOTIPO
panlobulare, mentre non presenta alprevalentemente legato alle vie aeree.
PREVALENTEcuna relazione con l’estensione delUn possibile modo per riconciliare
MENTE
l’enfisema centrolobulare.
queste osservazioni è emerso da alAl contrario le alterazioni a carico
cuni lavori del gruppo di Montreal che
ENFISEMATOSO
delle vie aeree periferiche sono un
hanno differenziato il tipo di enfisema
DA UNO
fattore prevalente nell’enfisema cenin forme centrolobulari (centrato atBRONCHITICO/
tro lobulare rispetto all’enfisema pantorno alle vie aeree) (Figura 2) o panloBRONCHIOLITICO lobulare. In definitiva, la riduzione di
bulari (diffuso omogeneamente in tutto
flusso aereo che si osserva nei pail parenchima polmonare) (Figura 3).
mettono di distinguere un fenotipo prevalentemente
enfisematoso e un fenotipo prevalentemente bronchitico/bronchiolitico.
Figura 1
La patogenesi della BPCO è complessa
% del teorico TLC
Fumo di sigaretta
Bronchiolite
Think COPDifferently
enfisema
asma
0
10
normale
20
30
40
Ritorno elastico
Perdita di ritorno elastico
Enfisema
Bronchite cronica
140
120
100
80
60
40
20
0
BPCO
(+/-Bronchite cronica)
50
13
Figura 2
Il concetto di fenotipizzazione
Enfisema
centrolobulare
Figura 3
Enfisema
panlobulare
zienti con enfisema panlobulare è sostanzialmente
attribuibile alla perdita di ritorno elastico, mentre nei
sembrano avvalorare questo concetto.
pazienti con enfisema centrolobulare sembra soEssenzialmente quest’analisi ha dimostrato un beprattutto riconducibile ad alterazioni delle vie aeree
neficio dell’approccio chirurgico soltanto per i pa(Figura 4).
zienti con enfisema prevalentemente
Partendo da queste osservazioni analocalizzato ai lobi superiori e nessun
tomo-patologiche, vari gruppi di laL’ENFISEMA CEN- beneficio, anzi un outcome sfavorevoro hanno proposto delle metodiche
TROLOBULARE
vole, per i pazienti con enfisema difper cercare di differenziare i fenotipi
clinici della BPCO (enfisema vs malatSEMBRA SOPRAT- fuso.
passato, quando questi due tipi di
tia delle vie aeree conduttive) sulla
TUTTO RICONDU- In
pazienti venivano analizzati assieme,
base di semplici parametri identificaCIBILE AD
l’approccio chirurgico sembrava non
bili alla radiografia standard del todare alcun tipo di vantaggio in termini
race.
ALTERAZIONI
Gli studi più recenti, che hanno utilizDELLE VIE AEREE di sopravvivenza; mentre il riconoscere questi diversi effetti nei due dizato l’HRCT, hanno implementato queversi fenotipi permette di distinguere i
ste informazioni fornendo una miglior
pazienti che potrebbero beneficiare dalla procedura
definizione dei fenotipi. Infatti, si è osservato come
da quelli in cui l’intervento non è indicato, o è addil’ispessimento delle vie aeree e l’estensione dell’enfirittura sconsigliato.
sema misurati con HRCT contribuiscano in modo indipendente alla riduzione del flusso aereo
confermando l’esistenza di almeno due fenotipi diBronchite cronica
versi della malattia.
La bronchite cronica è definita in base alla presenza
È importante sottolineare che i due diversi fenotipi
di tosse ed espettorato per almeno 3 mesi all’anno
presentano anche diverse aggregazioni familiari conper 2 anni consecutivi. Tali sintomi sono consefigurando la possibilità che fattori genetici differenti
guenza delle alterazioni che si sviluppano nelle vie
possano influenzare questi fenomeni patologici.
aeree centrali, soprattutto infiammazione ed iperI recenti risultati dell’analisi del NETT, il trial multitrofia delle ghiandole bronchiali con conseguente
centrico che ha valutato la chirurgia di riduzione voiperproduzione di muco.
lumetrica per il trattamento dell’enfisema polmonare,
È importante sottolineare che la diagnosi clinica di
Volume 2 Fisiopatologia
BPCO
quaderno
14
soggetti con funzionalità respiratoria ancora nella
bronchite cronica è indipendente da quella di BPCO,
norma.
che è puramente funzionale. Tuttavia va segnalato
In ogni caso, la bronchite cronica ha un ruolo imporche studi epidemiologici indicano come la presenza
tante su un altro outcome primario nei pazienti con
dei sintomi di bronchite cronica vada di pari passo
BPCO, le riacutizzazioni: infatti i pazienti con broncocon la gravità della broncostruzione: infatti la prevastruzione associata a tosse ed espettorato cronici
lenza di bronchite cronica, che è del 2.2% tra i fumatendono ad avere riacutizzazioni più frequenti e più
tori senza BPCO, aumenta progressivamente nei vari
gravi di quelli senza bronchite cronica.
stadi della classificazione GOLD
(10.3% in Stadio 1, 22.9% in Stadio 2 e
LA PRESENZA DI
39% in Stadio 3-4) (Tabella 1).
Riacutizzazioni
Inoltre studi longitudinali hanno sugge- SINTOMI DI BRON- I pazienti affetti da BPCO vanno inrito che la presenza di bronchite crocontro a ricorrenti episodi di riacuCHITE CRONICA
nica è associata ad un eccessivo
tizzazione della sintomatologia
declino della funzionalità respiratoria e (TOSSE ED ESPETrespiratoria, caratterizzati da auad un aumentato rischio di ricovero
TORATO) SI ASSO- mento di dispnea e/o tosse ed
ospedaliero tra i pazienti con BPCO
produttivo di entità superiore
CIA ALLA GRAVITÀ escreato
conclamata.
alla normale variabilità giornaliera.
DELLA BRONCO- L’incidenza di riacutizzazioni è di circa
Rimane da chiarire se la presenza di tali
sintomi sia in grado di predire il sucun episodio per paziente per anno,
STRUZIONE
cessivo sviluppo di broncostruzione in
con frequenza minore nei pazienti con
Figura 4
Fisiopatologia dell’enfisema centrolobulare e panlobulare
100 CLE
80
VEMS/CVF %
VEMS/CVF %
100 CLE
60
40
20
0 100
200 300
SAD
400
VEMS/CVF %
VEMS/CVF %
40
0 100
200 300 400
K% predetto
500
200 300 400
K% predetto
500
100 PLE
80
60
40
0 100
60
20
500
100 PLE
20
80
200 300
SAD
Think COPDifferently
400
500
80
60
40
20
0 100
15
Tabella 1
Il concetto di fenotipizzazione
Bronchite cronica
La bronchite cronica, come la BPCO, è una conseguenza del fumo
ma non è necessariamente una componente della malattia.
La bronchite cronica è indipendente dalla bronchiolite (malattia delle piccole vie aeree)
Tuttavia la presenza di bronchite è importante nella BPCO perchè:
- è associata al declino della funzionalità respiratoria
- è associata alle ospedalizzazioni
Prevalenza di BC (%): GOLD
1
2
3
(no BPCO)
10.3 22.9 39.4 (2.2)
La bronchite cronica dovrebbe essere riconosciuta come un fenotipo indipendente,
perché può influenzare la prognosi e le risposte terapeutiche
corporea-BMI, Ostruzione del flusso
BPCO lieve (< 0.5) e maggiore nei pazienti con BPCO grave (> 2).
LA BRONCOSTRU- aereo-VEMS, Dispnea-scala MRC e
Le riacutizzazioni comportano un riZIONE ASSOCIATA tolleranza all'Esercizio-test del cammino).
schio elevato di mortalità a breve e a
A TOSSE ED
Studi recenti indicano che, ancor più
lungo termine e, oltre ad avere un imche al BMI (l'indice di massa corpoportante impatto sulla qualità di vita dei
ESPETTORATO
rea), la prognosi del paziente con
pazienti e sulla prognosi, influiscono
SI ASSOCIA A
BPCO è legata all’indice di massa
anche sul declino della funzionalità reRIACUTIZZAZIONI magra (FFMI), che riflette la massa dei
spiratoria. Infatti, si è visto che alcuni
PIÙ FREQUENTI
muscoli scheletrici ed è quindi fondapazienti non ritornano mai allo stato
mentale nel mantenimento della cafunzionale precedente la riacutizzaE GRAVI
pacità d’esercizio e della tolleranza
zione, e mantengono livelli dei parameallo sforzo fisico.
tri infiammatori più elevati.
Contrariamente a quanto ci si potrebbe aspettare, il
Inoltre, recenti studi longitudinali hanno evidenziato
problema della cachessia non riguarda solo i pazienti
che le riacutizzazioni non sono eventi casuali nella
con BPCO grave, ma è presente in una considerevole
storia naturale della malattia, ma tendono a raggrupproporzione anche negli stadi più lievi della malattia.
parsi, con un aumentato rischio nel periodo immeQuesta osservazione, assieme all’evidenza che sono
diatamente successivo al primo episodio.
soprattutto i pazienti cachettici ad avere livelli elevati di
Sulla base di queste osservazioni si potrebbe proinfiammazione sistemica, farebbe pensare che questi
porre che i pazienti con frequenti riacutizzazioni pospazienti rappresentino un fenotipo a sé stante.
sano essere considerati un fenotipo a sé stante.
Peso corporeo
Genere
Il calo ponderale è un fattore prognostico sfavorevole
ben conosciuto nei pazienti con BPCO, tanto da essere inserito in valutazioni multidimensionali della gravità della malattia, come il BODE Index, un ottimo
indice prognostico di mortalità (BODE: indice di massa
Sebbene la BPCO sia stata tradizionalmente considerata una malattia del sesso maschile, è chiaro che
nei paesi dove l’abitudine tabagica è largamente diffusa anche tra le donne la prevalenza della malattia è
egualmente distribuita nei due sessi (Figura 5).
Volume 2 Fisiopatologia
BPCO
quaderno
Figura 5
65%
16
La BPCO è spesso sottostimata nelle donne
Maschio con sintomi di BPCO
Diagnosticato come BPCO
dal 65% dei medici
49%
Femmina con sintomi di BPCO
Diagnosticata come BPCO
dal 49% dei medici
I sintomi di BPCO nelle donne vengono
frequentemente attribuiti ad asma
ranza dei pazienti con BPCO è possibile identificare il
Nella maggior parte degli studi clinici finora eseguiti
tipo di malattia predominante che, sostanzialmente,
non è stata condotta un’analisi differenziata e questo
determina la risposta alla terapia e la storia naturale
potrebbe aver avuto importanti implicazioni. Infatti, aldella malattia.
cuni dati sembrano indicare che le donne potrebbero
La diagnosi spirometrica di limitazione
essere più suscettibili ai danni del
del flusso aereo non completamente
fumo di sigaretta rispetto agli uomini.
LO SVILUPPO
reversibile per mezzo del FEV1 è il riLe donne, a parità di fumo inalato,
DI METODI PER
sultato integrale di uno spettro di diffesembrano avere una caduta più rapida
renti condizioni patologiche unificate
della funzionalità respiratoria, un magCLASSIFICARE I
nell’acronimo BPCO. L’uso di questo
gior rischio di ospedalizzazione ed una
FENOTIPI DELLA
termine ha permesso alla comunità
maggior mortalità. Inoltre, mentre gli
BPCO PUÒ AVERE scientifica pneumologica di parlare un
uomini sviluppano più frequentemente
IMPORTANTI RIlinguaggio comune e di aumentare la
enfisema, le donne hanno più alterazioni legate alle vie aeree (iperreattività
CADUTE CLINICO- consapevolezza nell’opinione pubblica
e nelle autorità sanitarie di una delle atbronchiale è presente nell’87% delle
TERAPEUTICHE
tuali e future cause più importanti di
donne con BPCO e nel 67% dei mamorbilità e mortalità.
schi). Queste differenze potrebbero esTuttavia, diagnosticare, classificare e misurare la prosere riconducibili a fattori legati allo sviluppo del
gressione della malattia soltanto con parametri spiropolmone, a fattori ormonali, ma anche a fattori commetrici quali FEV1 e FVC, come suggerito dalle più
portamentali (le donne quando fumano inalano più
recenti linee guida, non permette di avere una visione
profondamente e trattengono più a lungo il fumo).
panoramica della complessità della BPCO e della sua
eterogeneità di presentazione clinica.
Implicazioni per la pratica clinica
Quanto detto riguardo alla complessità dei quadri cliPer la frequente commistione di dati clinici e funzionali
nici unificati sotto il termine BPCO fa comprendere
risulta però spesso difficile identificare con certezza
quanto la definizione spirometrica unificante di limitauna delle due presentazioni fenotipiche della BPCO
zione del flusso aereo possa essere di valore limitato
nella loro forma pura. Tuttavia nella grande maggio-
Think COPDifferently
17
allo scopo di identificare differenti meccanismi patogenetici nei singoli soggetti con BPCO.
Utilizzando l’HRCT come standard di riferimento ed
estendendo l’osservazione clinica, al di là del semplice BMI, verso altre variabili cliniche, funzionali e
radiologiche standard, è possibile facilitare l’individuazione di sottogruppi di pazienti con BPCO la cui
responsività a specifici approcci terapeutici possa
essere nettamente differente rispetto a quella di altri
sottogruppi.
Lo sviluppo di un metodo standardizzato per classificare i fenotipi della BPCO nella pratica clinica può
avere un grosso impatto nella comprensione dei trial
farmacologici, nell’approccio clinico al trattamento del
paziente e in una più approfondita conoscenza della
storia naturale della malattia.
Il concetto di fenotipizzazione
Recentemente vari gruppi di lavoro hanno pubblicato
metodiche per differenziare i fenotipi clinici della
BPCO sulla base di variabili derivabili dalla storia clinica, l’esame fisico e la radiografia del torace nei pazienti con BPCO dalle quali derivare modelli di
predizione clinica del fenotipo predominante.
Ad esempio variabili cliniche, funzionali e radiologiche
sono sufficienti per una suddivisione dei pazienti con
BPCO e predominante bronchite cronica da quelli con
predominante enfisema polmonare.
Questo modello di predizione, derivato con metodiche statistiche di data mining e clustering da un’ampia casistica di pazienti con BPCO è utilizzabile per
fenotipizzare i pazienti, inserendo le variabili richieste
in un semplice software di regressione multivariata,
accessibile al sito web www.clipcopd.com.
Domande aperte
• Una reale differenziazione dei fenotipi della BPCO legati a differenti meccanismi patogenetici potrebbe essere importante per la migliore comprensione dei risultati dei trial farmacologici, per la personalizzazione dell'approccio terapeutico e per incrementare le
conoscenze sulla storia naturale della malattia
Volume 2 Fisiopatologia
BPCO
quaderno
18
Bibliografia
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Think COPDifferently
19
BPCO e comorbidità
Punti chiave
• Il fumo di sigaretta è uno dei più rilevanti fattori di rischio per diverse patologie croniche, comprese quelle cardiovascolari e metaboliche, spesso presenti nei pazienti con BPCO
• Le comorbidità hanno un importante effetto sulla prognosi del paziente con BPCO
• L’infiammazione sistemica potrebbe costituire il comun denominatore delle condizioni morbose concomitanti. Lo stesso tipo di infiammazione sistemica è stato descritto anche in altre malattie croniche, prima fra
tutte l’insufficienza cardiaca
• La BPCO è un fattore di rischio indipendente per diverse patologie, comprese quelle cardiovascolari e le
neoplasie polmonari. Inoltre vi è un reciproco potenziamento del rischio per le patologie concomitanti
BPCO aumenta il rischio di morte nei pazienti con paIl fumo di sigaretta è uno dei più rilevanti fattori di ritologie cardiovascolari. Inoltre vi è un reciproco poschio non soltanto per la BPCO, ma anche per la magtenziamento del rischio per le patologie concomitanti:
gior parte delle patologie infiammatorie croniche e per
infatti le vasculopatie, l’insufficienza cardiaca congediverse neoplasie, in relazione agli effetti che esso
stizia, i disordini metabolici come il diabete, gli eventi
causa nei diversi organi. Queste patologie spesso concerebrovascolari, le neoplasie (in particolar modo i tudividono gli stessi meccanismi cellulari e molecolari nei
mori del polmone) ed altre condizioni (osteoporosi, indiversi sistemi (respiratorio, vascolare, adiposo, musufficienza renale cronica, artrite reumatoide e
scolare).
psoriasi) possono aumentare il rischio di sviluppare
E’ stato proposto che l’infiammazione sistemica possa
BPCO.
rappresentare il comun denominatore nella patogenesi
delle diverse condizioni morbose. Infatti, nel sangue
periferico dei pazienti con BPCO si osserva un auRilevanza clinica delle comorbidità
mento delle cellule infiammatorie attivate e di medianella BPCO
tori pro-infiammatori (come la proteina
La presenza di patologie concomitanti
C reattiva, il TNFα e il suo recettore socomporta un aumentato rischio di comlubile, le interleuchine 6 e 8) e lo stesso
NEI PAZIENTI CON plicazioni cliniche in corso di riacutizzatipo di infiammazione sistemica è stato BPCO SI OSSERVA zioni e ne costituisce uno dei criteri
descritto anche in altre malattie croniindice di ospedalizzazione.
UN RECIPROCO
che, prima fra tutte l’insufficienza carPOTENZIAMENTO Patologie cardiovascolari
diaca.
Le comorbidità hanno un importante
La BPCO è un fattore di rischio indipenDEL RISCHIO DI
effetto sulla prognosi del paziente con
dente per patologie cardiovascolari (FiCOMPLICAZIONI
BPCO (Tabella 1). Studi recenti indigura 1). Le alterazioni a carico delle
CLINICHE PER
cano che nei pazienti affetti da BPCO
pareti arteriose sono più marcate nei pail 40-50% dei casi di morte è imputazienti con BPCO rispetto alla popolaPATOLOGIE
bile a cause cardiovascolari mentre,
zione di controllo, e risultano correlate in
CONCOMITANTI
simmetricamente, la presenza di
maniera indipendente alla presenza di
Volume 2 Fisiopatologia
BPCO
quaderno
20
enfisema e di osteoporosi, suggerendo la presenza di
meccanismi patogenetici comuni.
Va anche rilevato che la prevalenza delle patologie
cardiovascolari, nonché la morbidità e mortalità ad
esse associate, sono più elevate tra i pazienti con
BPCO rispetto alla popolazione di controllo.
In particolar modo il carcinoma squamoso è l’istotipo
maggiormente correlato al fumo di sigaretta e la presenza di BPCO incrementa il rischio di sviluppare tale
neoplasia da 2.5 a 3.5 volte in un soggetto fumatore.
Alterazioni muscolo-scheletriche
Le alterazioni muscolo-scheletriche contribuiscono
alla ridotta tolleranza allo sforzo e alla disabilità del
paziente con BPCO.
A livello muscolare sono state risconSONO DIVERSE
trate sia alterazioni nell’attività degli enzimi aerobici che atrofia delle fibre
LE CONDIZIONI
muscolari. Diverse condizioni contriMORBOSE
buiscono a tali anomalie muscoloCONCOMITANTI
scheletriche: l’uso di steroidi, la
malnutrizione, la scarsa attività fisica e
CHE POSSONO
l’infiammazione.
Disordini metabolici
La prevalenza dei disordini metabolici
ed in particolar modo del diabete nei
pazienti con BPCO varia nelle diverse
casistiche dal 2 al 16%.
È interessante notare che la mortalità
in corso di ospedalizzazione per riacutizzazioni di BPCO è più elevata nei
pazienti con scarso controllo glicemico.
AVERE UN IMInoltre è noto che il fumo di sigaretta
PATTO NEGATIVO Alterazioni ossee
ed una ridotta funzionalità respiratoria
Nei pazienti con BPCO grave la prevacostituiscono importanti fattori di riSULLA BPCO
lenza di fratture ossee vertebrali è del
schio per l’insorgenza del diabete, e
29% e la prevelenza di osteoporosi e
che mediatori pro-infiammatori sisteosteopenia si aggira attorno al 68% e 24%. Il magmici (TNFα, IL6 e PCR) sono comuni ad entrambe le
gior rischio di osteoporosi è legato a diversi fattori
patologie.
quali la ridotta attività fisica, il basso BMI, il fumo, la
malnutrizione e soprattutto l’uso di steroidi. Il suppleTumori
mento dietetico di calcio, di vitamina D nonché la moIl tumore del polmone costituisce una tra le più imdificazione dello stile di vita, associati ad un
portanti cause di mortalità nei pazienti con BPCO. La
programma di riabilitazione polmonare, si sono dimopresenza di ostruzione delle vie aeree costituisce un
strati efficaci nei pazienti BPCO con osteoporosi o
fattore di rischio per lo sviluppo di neoplasia del polcon alto rischio di sviluppare osteoporosi.
mone indipendente dal rischio associato al fumo.
Tabella 1
BPCO e comorbidità
I pazienti con BPCO hanno
un aumentato rischio di:
La BPCO ha importanti effetti
extrapolmonari (sistemici):
■
■
■
■
■
■
■ perdita di peso
■ malnutrizione
■ disfunzione dei muscoli scheletrici
infarto cardiaco, angina
osteoporosi
infezioni respiratorie
depressione
diabete
cancro del polmone
Think COPDifferently
21
Figura 1
BPCO e comorbidità
Cause di morte nei pazienti con BPCO
Altre
10%
Sconosciute
7%
Respiratorie
35%
Tumore
21%
Cardiache
27%
Calverley et al. NEJM 2007
Alterazioni emopoietiche
Nelle malattie infiammatorie croniche, compresa la
BPCO, vi è una soppressione emopoietica mediata
da diversi meccanismi: minor sopravvivenza dei globuli rossi, resistenza all’azione dell’eritropoietina, disregolazione del metabolismo del ferro, ipossia. Nel
caso della BPCO questi meccanismi possono essere
correlati al fumo, alla malnutrizione e all’infiammazione sistemica. Va inoltre sottolineato che la presenza di anemia nella BPCO è associata anche ad
una più elevata mortalità.
Risposta alle infezioni
Nei pazienti con BPCO la comparsa di
infezioni polmonari si associa ad una
maggior ospedalizzazione ed un maggior rischio di mortalità rispetto alla popolazione di controllo. I pazienti con
BPCO che contraggono una polmonite
hanno una comparsa precoce dei sintomi, un decorso più grave, una maggior frequenza di ospedalizzazioni e di
ricorso alla terapia intensiva e una più
elevata mortalità. L’uso prolungato di
steroidi inalatori, in particolare quando
vengono utilizzati alti dosaggi, può
comportare un aumentato rischio di
polmoniti, pur riducendo il rischio di
altri eventi infettivi dell’apparato respiratorio come le riacutizzazioni.
Volume 2 Fisiopatologia
Implicazioni per la gestione
del paziente
Le linee guida attuali non tengono conto del fatto
che la maggior parte degli individui con BPCO presentano uno o più condizioni morbose concomitanti
che possono avere un impatto sulla BPCO ed in particolare sulla gravità del quadro clinico.
La coesistenza di patologie diverse deve essere
prontamente riconosciuta e tali condizioni vanno
trattate, con beneficio anche per il quadro respiratorio. Per esempio, il trattamento delle comorbidità
cardiovascolari sembra avere un effetto importante
nei pazienti con BPCO.
Studi retrospettivi indicano infatti che
l’uso delle statine, in combinazione
con ACE inibitori o inibitori del recetLA GESTIONE
tore dell’angiotensina, è associato ad
DEL PAZIENTE
una riduzione di ospedalizzazioni e di
CON BPCO DEVE mortalità nei pazienti con BPCO.
ANCHE CONSIDE- Dati simili sembrano suggerire inoltre
che le statine possano interferire posiRARE LE POSSItivamente sul declino della funzionalità
BILI INTERAZIONI respiratoria. Questi effetti sono stati
FARMACOLOGImessi in relazione alle potenti proprietà
CHE LEGATE ALLA antiinfiammatorie delle statine.
Anche gli ACE inibitori e gli inibitori del
NECESSITÀ
recettore dell’angiotensina possono
DI POLITRATTAavere importanti effetti nella BPCO: infatti, il sistema angiotensina-renina è
MENTO
implicato nella patogenesi dell’iper-
BPCO
quaderno
tensione polmonare e dei processi fibrotici che possono presentarsi in varia misura in questi pazienti.
Diversamente da quanto accade nella vita reale, i pazienti con patologie concomitanti vengono esclusi
dai trial clinici che valutano l’efficacia e la sicurezza
dei diversi interventi farmacologici nella patologia.
Questo fa sì che non siano completamente note le
potenziali conseguenze delle interazioni farmacolo-
22
giche che si verificano nei pazienti con BPCO in politrattamento per diverse patologie.
Risulta sempre più evidente la necessità di trial clinici
che tengano conto di tutte le patologie che interessano un paziente, delle rispettive terapie e delle reciproche interazioni cliniche e farmacologiche. E’ un
cambio di prospettiva necessario per rimettere il paziente al centro dell’intervento sanitario.
Domande aperte
• Le linee guida dovrebbero tener conto del fatto che la maggior parte degli individui con
BPCO presentano uno o più condizioni morbose concomitanti?
• Resta da chiarire il rapporto tra infiammazione locale e infiammazione sistemica in caso
di comorbidità. Se più di un organo è coinvolto, essa origina da uno o da più organi? O
è sistemica fin dall'origine?
• Ha senso l'intervento terapeutico che miri a correggere l'infiammazione sistemica?
Bibliografia
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Think COPDifferently
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supplemento a CLINICAL PRACTICE
Bimestrale di attualità in Medicina anno VII - N. 1
Direttore Responsabile: Monica Luciani
Comitato Scientifico: Corrado Blandizzi, Francesco Blasi, Giampiero Carosi, Alessandro Gringeri,
Mirco Lusuardi, Sylvie Ménard, Mauro Moroni, Carlo Federico Perno, Giovanni Rosti, Elena Santagostino,
Piercarlo Sarzi Puttini, Mario Scartozzi, Giuseppe Viale, Mauro Viganò, Massimo Volpe
Impaginazione: Effetti srl
Direzione, redazione, amministrazione: via Gallarate 106 - 20151 Milano - Tel.02/3343281
Stampa: Magicgraph (Busto Arsizio - VA)
Pubblicazione registrata al Tribunale di Milano n.785 del 23-12-2003
Volume 2 Fisiopatologia