L`Isola racchiusa in bottiglia
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L`Isola racchiusa in bottiglia
Gusto speciale Expo Pag. 55 • Giugno 2015 L’Isola racchiusa in bottiglia Da una terra propizia alla viticoltura nascono vini eleganti, profumati e floreali, gradevoli da bere, mai aggressivi e mai banali, frutto di una scelta di ecosostenibilità. Valentina Nicodemo presenta l’esperienza di Judeka UN MODO DIVERSO DI FARE IL VINO F ar conoscere il volto buono della Sicilia attraverso i vini della sua terra ricca e fertile. È con questo entusiasmo che quattro giovani imprenditori agricoli hanno realizzato il loro sogno: fondare e animare un’esuberante azienda vitivinicola. Siamo nelle campagne di Caltagirone, cittadina famosa nel mondo per le ceramiche artistiche, alle quali sono ispirate le etichette e il logo della società agricola Judeka, di contrada San Mauro. «Lavoriamo le nostre terre con grande amore – afferma Valentina Nicodemo, amministratrice della società –. Anche il nome Judeka è legato a qualcosa che sentiamo profondamente. Nasce da un ricordo affettivo: è il nome della contrada nella quale si compravano le prime uve da vinificare. Anche se si trova in una zona diversa da quella in cui operiamo oggi, abbiamo pensato di lasciare questa identificazione, come ricordo costante del nostro inizio e come garanzia di tutto il lavoro che svolgiamo». I terreni dell’azienda si estendono su 45 ettari, sui quali prosperano i vigneti Cesare e Valentina Nicodemo, amministratori della società agricola Judeka di contrada San Mauro, presso Caltagirone (CT) www.judeka.com autoctoni Frappato e Nero d’Avola – Insolia, padroni assoluti della vigna – e, in misura minore, Syrah e Viognier. «Questa è una terra propizia alla viticoltura, composta da sabbia rossa e argilla, un mix dà ai grappoli una marcata aromaticità e sensazioni raffinate. Sensazioni che in cantina si trasformano in vini eleganti, profumati e floreali, gradevoli da bere, mai aggressivi e mai banali, caratterizzati da tannini morbidi e leggeri. Proponiamo una ricca carrellata di etichette fra Doc, Docg e Igt, degne rappresentanti dell’isola e suddivise in Selezione Sicilia e Terroir Prestige. Quest’ultimo abbraccia la Doc Vittoria con Frappato e Nero d’Avola, oltre alla Docg Cerasuolo di Vittoria e Baglio delle Fate, altra linea di vini. Produciamo però anche uno Spumante Extra Dry, spumantizzato da uve Zibibbo, solitamente utilizzate per vini fermi o da dessert». La qualità di questi vini deriva dal momento in cui è colta l’uva. «Il segreto è nell’attenzione che mettiamo nel nostro lavoro a partire dalla vendemmia. Per non stressare i grappoli di Nero d’Avola e di Frappato iniziamo a staccarli dalla pianta alle prime luci dell’alba, quando il sole non è troppo forte. Le uve, poi, vengono riposte in cassette e portate in cantina. In questo modo mantengono inalterate le loro piccole, ma preziose qualità aromatiche che passeranno poi nella bottiglia». La procedura di raccolta è solo l’inizio di un processo produttivo che si attiene alle norme della natura. «A tutto ciò si intreccia la nostra filosofia aziendale, che segue le cinque E, una sorta di protocollo che mette al primo posto la salute, l’impatto zero sull’ambiente e un ritorno alla LA VENDEMMIA Per non stressare i grappoli di Nero d’Avola e di Frappato iniziamo a staccarli alle prime luci dell’alba Questa è una storia diversa dalle altre, che parte dal basso in una terra tanto ricca e tanto difficile. Con perseveranza, passione e molto studio, e con la certezza che il vissuto in una terra magica si trasformerà in una speranza per tutti i siciliani, nel 2007 nasce la società agricola Judeka da un gruppo di giovani imprenditori, neofiti nel settore e capitanati da Valentina Nicodemo. Caratterizzata, all’inizio, da una struttura leggera, la forma dell’azienda viene man mano modificata. Prima con l’acquisizione dei primi terreni, subito dopo con l’impianto dei vigneti e infine con la realizzazione della cantina, che oggi commercializza circa 600mila bottiglie all’anno. L’evoluzione di Judeka ha avuto come linea guida uno sviluppo a impatto zero, per una vitivinicoltura attenta alla natura e al consumatore. Così, nella cantina sono entrate modernissime tecnologie che, con semplicità e solo sfruttando i principi della fisica, consentono di lavorare le uve, coltivate in regime di produzione biologica, nel massimo rispetto per la loro composizione, ricavandone la migliore espressione varietale e territoriale e riducendo al minimo – e in alcuni casi eliminando del tutto – l’apporto della chimica. «La produzione di qualsiasi prodotto impatta con l’ambiente – afferma Valentina Nicodemo –. A maggior ragione nell’agricoltura, proprio per lo stretto contatto che si ha con la produzione dei beni trasformati. La filosofia che abbiamo adottato rappresenta per noi un modo diverso di fare il vino, perché abbiamo l’obbligo di lasciare un mondo migliore ai nostri figli». vera agricoltura. La prima E è quella di ecosostenibilità, perché vogliamo vivere e lavorare in una terra pulita e sana e per questo coltiviamo le vigne seguendo le regole del biologico. Poi c’è la E di economicità, dato che si possono degustare ottimi vini senza dover spendere capitali». Si prosegue con energia pulita e Judeka sotto questo profilo è un esempio per molte realtà vitivinicole. L’azienda sfrutta l’energia di un impianto fotovoltaico, uno termico e uno di fitodepurazione dei reflui. Le ultime parole chiave sono, infine, equilibrio ed eleganza, due concetti che i Nicodemo applicano tanto ai vini quanto alla vita di tutti i giorni. ■ Valerio Germanico