Avvenimenti del 2015 e progetti/programmi per il 2016

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Avvenimenti del 2015 e progetti/programmi per il 2016
Avvenimenti del 2015 e progetti/programmi per il 2016
UN 2016 CHE LASCIA ALLE SPALLE IL 2015
CON PROGRAMMI E PROSPETTIVE
MIGLIORI
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A cura di Nicodemo Gasparotto | 12 Gennaio 2016
Avvenimenti del 2015 e progetti/programmi per il 2016
Nell’augurare a tutti un felice anno nuovo, ripercorriamo, a grandi
linee, le tappe e gli avvenimenti più importanti del 2015 e poi
tracciamo una direttrice lungo la quale si delinea il nuovo anno 2016.
L’esplodere della follia dell’ISIS e del terrorismo legato a questa
ideologia del terrore e della guerra santa islamica.
Lo sgretolarsi uno ad uno degli stati africani succubi della
dominazione straniera e dello sfruttamento.
Lo sviluppo di una “terza guerra mondiale” liquida che si espande
inesorabilmente in tutti i continenti.
Vogliamo formulare un’ipotesi su come sia possibile, stando alle
condizioni politico-economiche attuali, un conflitto mondiale: la
nostra ipotesi è che mentre la Prima Guerra Mondiale è stata una
guerra di trincea, la Seconda Guerra Mondiale è stata una fallita
guerra lampo, la Terza Guerra Mondiale sarà una guerra liquida.
Cosa intendiamo qui per guerra liquida? Intendiamo una guerra a 360°
che si combatterà con guerre civili, rivoluzioni, disordini sociali
sostenuti da potenze straniere, ma anche attraverso una guerra sporca
quindi attentati, sabotaggi, attacchi informatici dove l’autore sarà
sempre di difficile individuazione, ma anche scontri armati
tradizionali.
Inoltre i fronti e gli schieramenti saranno mutevoli data la presenza,
nella
stessa
nazione,
di
due
o
più
schieramenti.
Praticamente qui stiamo sostenendo l’estensione dello scenario
siriano su scala globale. Infatti la Siria è uno dei primi esempi
di questa futura guerra liquida: due fronti principali, quello
governativo e quello ribelle; attentati da parte di agenti stranieri o
gruppi estremisti del fronte ribelle; sostegno esterno alle due parti in
conflitto (Russia e Cina per Assad e Monarchie del Golfo e USA per i
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ribelli), presenza di elementi stranieri sul territorio; attacchi da parte
della potenze confinanti sia contro il regime (Turchia e Israele), sia
contro
i
ribelli
(Iraq).
La grande differenza rispetto alle guerre del passato e che le principali
potenze in campo attualmente, soffrono sia di tensioni esterne ma
anche di tensioni interne. Ora elencheremo i problemi delle principali
potenze.
- Gli Stati Uniti vivono una bolla monetaria che quando scoppierà
porterà il paese in una recessione devastante. Inoltre al suo interno
esistono forti movimenti di protesta contro l’intero sistema economico
(come Occupy Wall Street), forti tendenze secessioniste da parte di
alcuni stati e partiti politici, un tasso di criminalità altissimo e una
gran parte della popolazione armata. Tutte situazioni che in caso di
forte
recessione
possono
diventare
molto
pericolose.
- La Cina vive un forte rallentamento della sua crescita e la crisi
economica del mondo occidentale non può che contagiarla.
Ricordiamo come al suo interno ci siano la continua ribellione del
popolo tibetano, le tensioni con gli Uiguri e le innumerevoli
rivolte in continuo aumento
- La Russia vive una calma apparente, dopo le forti manifestazioni
dell’anno scorso. Però non possiamo escludere che una rivoluzione
colorata guidata magari dal blogger Navalny (una sorte di Grillo
russo) non scuota la steppa nei prossimi mesi o anni.
- L’Italia è in fortissima recessione e in stallo politico e rischia
anche una guerra civile o comunque un periodo di fortissima tensione
e disordine sociale ( vedere articolo Italia Rischio Guerra Civile)
- La Spagna, è anch’essa in una crisi economica senza precedenti con
una disoccupazione da record, con una monarchia messa in
discussione e con il forte rischio di disintegrazione territoriale (vedi
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Catalogna e Paesi Baschi) con relativo rischio di colpo di stato.
- La Grecia è ormai uno stato totalmente devastato dal punto di vista
economico e sociale e una guerra civile non è questione di se ma di
quando.
- La Francia è l’Italia con sei mesi di ritardo, sta entrando anch’essa
in recessione, la disoccupazione è alta. A nostro avviso la Francia ha
una delle situazioni potenzialmente più esplosive data la presenza al
suo interno di una fortissima estrema destra xenofoba ed
euroscettica e di una buona parte della popolazione straniera o di
origine africana. Ricordiamo le rivolte delle Banlieue del 2005 che
infuocarono il paese e che potrebbero riproporsi da un momento
all’altro dato che la fascia di popolazione di origine africana ha un
tasso di disoccupazione maggiore della media francese.
- L’Inghilterra ha una situazione simile a quella francese con una
consistente parte della popolazione di origine extraeuropea e
anch’essa nel 2011 ebbe un’improvvisa serie di rivolte e disordini che
infuocarono le città inglesi. Inoltre nel 2014 rischia anche la
frammentazione territoriale che potrebbe portare alla storica
secessione della Scozia.
- La Germania allo stato attuale non è scossa da significative
problematiche interne. Inizia gradualmente ad essere contagiata dalla
recessione dei paesi comunitari in crisi ed esistono al suo interno delle
voglie separatiste di alcune regioni tedesche. A nostro avviso sono due
le situazioni che si prospettano per la Germania: o sarà il perno stabile
con cui l’Unione Europea reprimerà le rivolte e le tensioni degli altri
stati comunitari o semplicemente sarà travolta dalla recessione e
compariranno divisioni anche al suo interno.
- In India la crescita economica sta rallentando e la povertà è estesa
alla maggioranza della popolazione, recentemente si sono verificate
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serie rivolte per lo stupro di alcune donne e anche rivolte contro le
multinazionali. Non si può escludere che se il paese scivolasse in una
crisi economica più pesante, le tensioni non si acuiscano
ulteriormente.
- L’Argentina rischia il suo ennesimo fallimento, l’inflazione è
fuori controllo e data la sua ostilità verso alcuni paesi occidentali (in
primis l’Inghilterra per le Falkland) non si può escludere una futura
destabilizzazione interna operata da servizi segreti stranieri, stesso
discorso vale per Bolivia, Brasile, Venezuela e Perù.
- L’Arabia Saudita è stata sfiorata dalla Primavera Araba, ma le
rivolte sono comunque continuate e date anche le rivalità interne tra
i membri della famiglia reale la situazione non può essere di certo
definita
tranquilla.
- I paesi dell’Asia centrale sono retti da dittatori ormai vecchi e alle
loro spalle si stanno preparando i movimenti islamici estremisti che
sognano il califfato islamico dalla Cina al Marocco.
Ovviamente non tutti gli stati più importanti al mondo hanno
problematiche interne che possono tradursi in un conflitto civile o in
una rivoluzione e non si vuole neanche sostenere che tutti gli stati
sopra elencati subiranno scontri interni più o meno
contemporaneamente.
Però probabilmente almeno alcuni di essi avranno una tensione
interna tale da esplodere e in tal caso, l’eventuale conflitto mondiale
si potrebbe sviluppare in modo che non si fa più una dichiarazione di
guerra come una volta ma semplicemente si sostiene una delle parti in
campo delegittimando l’altra. Quindi a chi ci dice che è impossibile
una Terza Guerra Mondiale, vogliamo rispondere dicendo di non
pensare a questa guerra come ad una guerra del passato, ma di
pensare ad un conflitto totalmente mutevole e liquido, dove i fronti
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e alleanze cambieranno velocemente e non ci sarà un nemico da
distruggere nuclearmente. Questo al tempo stesso non esclude limitati
conflitti nucleari (come il lancio di un attacco nucleare ad una folle
Corea
del
Nord)
o
attentati
terroristici
atomici.
Concludendo chi vuole capire la possibilità di una Terza Guerra
Mondiale deve guardare come esempio, allo scenario siriano e perché
no, anche alla situazione politica italiana, dove non c’è un vincitore e
dove le possibili alleanze cambiano di continuo.
I giornali e le televisioni di tutto il mondo parlano ogni giorno del
conflitto in corso tra Israele e Palestina. Continui aggiornamenti sul
numero di vittime, sulle brevi tregue accettare da una o entrambe le
parti, fanno da cornice ad uno scontro che va avanti da quasi 70 anni.
Ciò che spesso viene ignorato, tuttavia, è che la guerra tra Israele e
Palestina è solo uno dei numerosi conflitti attualmente in corso.
Per comprendere la gravità di questa affermazione, esamineremo le
aree interessate da guerre internazionali o interne, per poi soffermarci
sui 5 conflitti più violenti combattuti oggi nel mondo.
Attualmente 62 Stati sono coinvolti in guerre internazionali o
interne, a cui debbono aggiungersi 549 milizie, cartelli della droga,
gruppi indipendentisti.
L'Africa è il continente che "ospita" il maggior numero di
conflitti, con 25 Stati coinvolti in guerre. Le aree più calde sono:
l'Egitto (instabilità successiva alla rivolta del 2011), il Mali (continui
scontri con i tuareg e le milizie islamiche), la Nigeria (attacchi delle
milizie islamiche, in particolare dei Boko Haram), la Repubblica
Centroafricana (guerra civile), la Repubblica Democratica del
Congo (razzie di gruppi armati nelle regioni orientali), la Somalia
(guerra civile in corso dal 1991), il Sudan (scontri tra l'esercito e
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milizie ribelli) e il Sud Sudan (conflitto etnico).
A seguire troviamo l'Asia con 15 Stati coinvolti in guerre, tra cui
particolarmente cruente sono quelle combattute in: Afghanistan
(guerra in corso dal 2001 ), Birmania-Myanmar (guerra civile tra
l'esercito e l'etnia Kokang), Filippine (dal 1990 continui scontri tra
guerriglieri comunisti e l'esercito locale), Pakistan (scontri tra
l'esercito e milizie antigovernative), Thailandia (violenze successive
al colpo di stato del maggio 2014).
Per quanto riguarda l'Europa, 9 Stati europei sono attualmente
coinvolti in un conflitto, tra cui occorre ricordare: l'Ucraina ( guerra
civile tra ribelli filo-russi e esercito regolare), la Cecenia (scontri tra
l'esercito russo e miliziani indipendentisti), il Daghestan (attacchi da
parte di milizie islamiche).
In Medio Oriente 8 Stati sono attualmente in guerra di cui la più nota
è sicuramente quella in corso tra Palestina e Israele. Altre aree calde
sono: l'Iraq (scontri tra governo locale e milizie islamiche, in
particolare ISIS), la Siria (guerra civile in corso dal 2011) lo Yemen
(scontri tra l'esercito regolare e le milizie islamiche che, a loro volta,
combattono tra loro).
Infine nelle Americhe 5 Stati sudamericani stanno combattendo dei
conflitti contro gruppi separatisti, cartelli della droga , milizie locali.
Tra questi occorre ricordare: la Colombia (guerra civile in corso dal
1964 ), il Messico (continui scontri tra l'esercito locale e i cartelli della
droga).
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Questa mappa rappresenta i conflitti attualmente in corso nel mondo.
Il giallo è utilizzato per indicare guerre che hanno causato meno di
1.000 morti nell'ultimo anno. Il rosso, invece, è utilizzato per conflitti
che da gennaio 2014 hanno causato 1000+ morti. Credit: Creative
Commons/futuretrillionaire
Il numero di conflitti attualmente in corso è davvero incredibile. Senza
voler sminuire in alcun modo nessuno dei casi sopra elencati,
cercheremo di identificare i 5 conflitti più cruenti combattuti oggi nel
mondo. Per fare ciò prenderemo come riferimento i dati forniti
dall'Uppsala Conflict Data Program, un programma del Peace
Research Institute di Oslo il cui scopo è quello di diffondere
informazioni rilevanti sui conflitti attivi, distinguendoli a seconda del
numero di vittime, della durata del conflitto, della tipologia. Esistono,
infatti, vari parametri che possono essere utilizzati per stabilire il
livello di gravità di un conflitto. Dal momento che il nostro scopo,
tuttavia, è quello di individuare i 5 conflitti più violenti combattuti
oggi nel mondo, utilizzeremo come punto di riferimento il numero
di vittime registrate a partire da gennaio 2014.
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PER UN ESAME DEGLI EPISODI PIÙ VIOLENTI
REGISTRATI NELL'ULTIMA SETTIMANA.
5) Israele-Palestina
Il conflitto israelo-palestinese ha avuto origine nel 1948 a seguito
della decisione delle Nazioni Unite di riconoscere al Movimento
Sionista il diritto di creare uno Stato, quello di Israele, all'interno del
territorio palestinese. Secondo i dati forniti dall'Uppsala Conflict Data
Program questa guerra, la più longeva oggi combattuta, ha causato nel
tempo oltre 22 mila vittime. Nonostante l'incredibile durata di questo
conflitto il numero complessivo di vittime rimane "limitato" se
comparato con altre guerre, così come il numero di morti registrati a
partire da gennaio 2014. Ad oggi, infatti, circa 1.650 palestinesi hanno
perso la vita, a cui debbono aggiungersi circa 60 israeliani deceduti
dall'inizio del conflitto. La caratteristica che contraddistingue questa
guerra è l'enorme disparità tra le forze in campo, ed è proprio questo,
probabilmente, il motivo per cui il numero di vittime è relativamente
basso se si tiene conto che Israele e Palestina si combattono da quasi
70 anni.
4) Pakistan
Un violento conflitto è in corso nelle regioni nord-orientali del
Pakistan tra l'esercito regolare e varie milizie islamiche, in particolare
i guerriglieri di al-Qaeda. Questa guerra civile è scoppiata nel marzo
del 2004 quando un gruppo di soldati pakistani venne attaccato nello
Waziristan del sud da miliziani islamici appartenenti ad al-Qaeda.
Questi primi scontri furono la conseguenza della decisione del
governo pakistano di occupare militarmente le regioni nord orientali
del paese, situate al confine con l'Afghanistan. Proprio da queste
regioni il Pakistan aveva sferrato i propri attacchi contro
l'Afghanistan, nel corso della guerra dichiarata dagli Stati Uniti il 7
ottobre del 2001. Negli ultimi 10 anni circa 55 mila persone sono
morte a causa della guerra. Da gennaio 2014 i decessi sono stati circa
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2.500, trasformando la questione pakistana nel quarto conflitto più
cruento combattuto oggi nel mondo.
3) Nigeria
Questa nazione è in crisi da quando nel 1999 è iniziata un'insurrezione
islamica il cui scopo è quello di imporre nel paese la Sharia, la legge
islamica. Dal 2009 la pericolosità di questo conflitto è aumentata a
causa dei Boko Haram, un gruppo islamico armato che ha iniziato una
vera e propria guerra contro l'esercito regolare nigeriano,
conquistando diversi territori nelle regioni settentrionali e
imponendovi la Sharia. Dal 1999 ad oggi circa 11 mila persone sono
morte, con un ritmo che ha subito una brusca accelerazione negli
ultimi due anni. A partire da gennaio 2014, infatti, le vittime nigeriane
sono state oltre 5 mila.
2) Iraq
L'insurrezione irachena è iniziata il 18 dicembre del 2011, cioè dopo il
ritiro delle truppe americane presenti in Iraq dall'inizio della Seconda
Guerra del Golfo. Gruppi sunniti, responsabili di sporadici attacchi
durante l'occupazione americana, iniziarono una vera e propria guerra
contro il Governo sciita guidato dal Primo ministro al-Maliki. La
miopia del leader iracheno, che ha adottato una politica settaria volta a
concentrare il potere nelle mani degli sciiti, non ha fatto altro che
gettare benzina sul fuoco e porre le basi per l'attacco sferrato dalle
milizie dell'ISIS. Questo gruppo jihadista, rinnegato dai leader di alQaeda, ha combattuto per tre anni contro quella parte dell'esercito
siriano fedele ad Assad. Nel giugno del 2014, approfittando
dell'incapacità di al-Maliki di mantenere l'ordine pubblico, ISIS ha
sferrato un violento attacco contro le regioni settentrionali del paese
istituendo, successivamente, un califfato islamico alla cui guida è stato
nominato al-Baghdadi. Dall'inizio dell'insurrezione circa 22 mila
persone sono morte. Il numero di decessi è aumentato
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esponenzialmente nell'ultimo anno, tanto che da gennaio 2014 circa 7
mila e cinquecento individui hanno perso la vita.
1) Siria
La guerra civile combattuta in Siria dal 2011 vedeva inizialmente una
netta contrapposizione tra i ribelli anti-Assad, sostenuti dai paesi
occidentali, e il Presidente siriano, che godeva del supporto di diversi
Stati asiatici e mediorientali, tra cui la Russia, Cina e l'Iran. Nel corso
degli anni, tuttavia, l'illusione che la rivolta siriana consistesse in un
conflitto tra un tiranno, Assad, e un popolo oppresso, i siriani, è
sparita. Al suo posto troviamo oggi una guerra civile in cui i principali
gruppi ribelli sono associati con al-Qaeda o con altre milizie
estremiste come l'ISIS, e compiono atrocità del tutto simili a quelle
imputate ai militari di Assad. La drammaticità di questa guerra civile,
balzata agli onori della cronaca nel 2011 ma rapidamente dimenticata,
è chiaramente dimostrata dal numero delle vittime. In 3 anni di
conflitto, infatti, oltre 250 mila persone sono morte. Solamente da
gennaio 2014 quasi 30 mila individui sono deceduti, rendendo la
guerra civile siriana il più violento conflitto combattuto oggi nel
mondo.
Il fallimento di un’economia delle banche e delle Borse
internazionali.
La crisi mondiale del mondo del lavoro e lo sgretolarsi della
famiglia sotto il peso della crisi economica.
Il fenomeno inarrestabile dei profughi che a migliaia emigrano
verso il continente europeo e le migliaia di morti nel Mare
Mediterraneo.
L’impreparazione delle politiche degli stati europei all’accoglienza
dei profughi.
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Il cristianicidio che si fa sempre più frequente in terre d’oriente e
d’Africa, segno di un periodo difficile per testimoniare il credo
cristiano.
Il pessimo stato in cui si trova il nostro Pianeta Terra dal punto di
vista ambientale e del clima mondiale.
I disastri naturali, come il sisma nel Nepal, con 7000 morti, che
affliggono molte parti del mondo.
L’expo di Milano su “Cibo e sostenibilità” che evidenzia le
diseguaglianze nella distribuzione della ricchezza nelle diverse parti
del mondo.
La ricerca nello spazio di nuove mete per un futuro che comporti
uno stato migliore del nostro essere uomini su questo pianeta.
Le grandi operazioni finanziarie dei banchieri senza scrupoli che
mandano all’aria i sogni per un futuro migliore delle famiglie e
dell’economia dei diversi stati.
Il sistema delle opere pubbliche, che dovrebbero portare benessere e
un miglioramento della vita agli uomini del 2000 e che invece sono
tavolo di latrocini e di accaparramenti indebiti da parti di uomini
politici e di imprenditori senza scrupoli e ladri.
Un servizio sanitario che sempre più mostra le proprie inefficienze
negli ospedali, nella case di riposo, nei pronto soccorso, per
l’incapacità dei cosiddetti manager di gestire la sanità pubblica e
privata, e per l’inadeguatezza di quanti lavorano in questi ambienti
senza la dovuta preparazione professionale ed umana.
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Ma certamente dobbiamo guardare avanti con fiducia e speranza
in un futuro che può essere migliore se tutti ci impegniamo a fare la
nostra parte, anche nella comunità di Ognissanti. Una comunità che è
impegnata a rispondere ai sempre più evidenti bisogni dei meno
fortunati, che si concretizzano con le iniziative segno di Casa S.
Angela, con il servizio infermieristico, con la consulenza legale, con
gli altri servizi diversificati nei quali troviamo persone che hanno
dedicato la loro passione e il loro tempo disinteressatamente. Un
costante impegno c’è nell’animazione del nostro Mattarello in tutte le
sue manifestazioni di animazione per i piccoli, i giovani e per la
cultura. E’ stato un anno, quello che oggi termina, nel quale abbiamo
proficuamente fatto l’esperienza del Gruppo Ministeriale, dell’azione
costante nei quattro ambiti di pastorale indicati dal nostro Vescovo, la
catechesi, la liturgia, la carità, l’impegno per il sociale. La costante
attenzione riversata sul mondo giovanile da parte dei nostri preti e
degli animatori per fare in modo di offrire a tutti un solido riferimento
per la loro crescita e la loro formazione cristiana. A questo si affianca
la ripresa dell’animazione del Mattarello con una nuova gestione del
Bar, del Teatro, del Ristorante annesso, tutte azioni di promozione
all’interno della comunità di segni miranti a dare speranza nel futuro.
Se diamo uno sguardo un po’ più in là del nostro orticello
parrocchiale ritroviamo quanto la Chiesa di papa Francesco ci
propone, innanzitutto l’anno del Giubileo della Misericordia, le sue
lettere encicliche ed apostoliche, “Laudato sì” ed “Evangeli Gaudium”
che hanno dato la spalla ad altri eventi internazionali, come l’Expo di
Milano su “Cibo e sostenibilità” , la Conferenza di Parigi
sull’ambiente e la vivibilità della terra, il Convegno della Chiesa
Italiana di Firenze “In Gesù Cristo il nuovo Umanesimo”, con le sue
cinque vie “uscire”, “annunciare”, “ abitare”, “ educare”,
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“trasfigurare”. Ma non dobbiamo dimenticare i frutti che
certamente porterà nel prossimo futuro della Chiesa e del mondo
quanto discusso e definito nel Sinodo dei vescovi sulla Famiglia.
Ma ci sono progetti e programmi che ci attendono nel 2016
che coinvolgono l’Italia e tutto il mondo. Pensiamo a quanto il
governo italiano e il Parlamento hanno in programma per il prossimo
anno:
A livello parrocchiale si possono ipotizzare alcuni percorsi
irrinunciabili dal punto di vista pastorale che devono essere vagliati e
valutati dal Consiglio Pastorale con molta attenzione nei quattro
tradizionali ambiti:
* CATECHESI:
** Migliorare ed incentivare la preparazione dei catechisti nel
costruire il progetto di catechesi messo in atto dalla Diocesi e nella
nostra Parrocchia;
** Legare la formazione catechetica dei bambini e dei ragazzi alla
partecipazione dei sacramenti;
* LITURGIA
** Procedere nel cammino intrapreso rendendo le celebrazioni sempre
più significative e coinvolgenti;
** Incentivare gli animatori e i catechisti all’animazione delle SS.
Messe;
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** Sarà cura della Parrocchia organizzare un Pellegrinaggio giubilare
in una delle quattro chiese della Diocesi, individuate dal Vescovo
come santuari con la “Porta Santa”,
SANTUARIO DI MONTE BERICO: E’ il più noto e frequentato
santuario mariano della regione veneta ed è sorto nel XV secolo in
seguito alla liberazione dalla peste per un solenne voto dei vicentini
alla Madonna; Sul Monte Berico, la mattina del 7 marzo 1426 la
Madonna apparve alla popolana Vincenza Pasini chiedendo la
costruzione di una chiesa consacrata al Suo Nome;
LA CATTEDRALE DI VICENZA, la prima chiesa giubilare della
Diocesi.
Il Duomo di Vicenza, dedicato a Santa Maria Maggiore poi diventata
Annunciata tra il VII e VIII secolo, si trova nella piazza omonima
come imponente esempio di stile tardo gotico.
SANTA MARIA DELLA PIEVE – CHIAMPO La chiesa di Santa
Maria sorge accanto al seminario francescano dei Frati Minori ed è
ricordata nei documenti sin dal 1263.
SANTA MARIA SALUS INFIRMORUM- SCALDAFERRO
La chiesa-santuario della Vergine Salus infirmorum ebbe origine da
un piccolo affresco raffi-gurante la Vergine col Bambino tra i santi
Francesco e Antonio di Padova che secondo tradi-zione era stato
dipinto a fresco su un muro da mano misteriosa.
*CARITAS
** Migliorare la gestione di Casa S. Angela prevedendo un
coordinatore che diriga tutte le attività di volontariato che vengono
svolte nella casa, si occupi della gestione degli spazi e tenga i rapporti
con il parroco e la Fondazione.
** La commissione caritas, come i referenti degli altri ambiti, riferisca
al CPP le linee di gestione e d’intervento.
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*SOCIALE
** E’ necessario maggiore coordinamento nella gestione delle attività
che si svolgono al Mattarello e fare in modo che gli animatori, tutti gli
animatori, si sentano maggiormente responsabili e più coinvolti nella
gestione delle diverse iniziative;
** Bisogna chiarire il ruolo svolto dal Bar all’interno dell’intera
struttura;
** Mantenere gli appuntamenti che ci si è dati nel monitoraggio
dell’andamento dei rapporti fra i diversi gruppi presenti all’interno del
Mattarello;
** E’ utile pervenire insieme alla stesura di un progetto educativo.
A livello diocesano:
** Gli incontri formativi per i Gruppi Ministeriali parrocchiali;
** I collegamenti con la Caritas Diocesana da parte dei Gruppi e delle
Associazioni della Caritas parrocchiale;
** Mantenere i contatti con il Vicariato per i gruppi giovanili e
l’ACR;
** Partecipare attivamente all’organizzazione di eventi d’area inclusi
nel Festival Biblico della Diocesi di Vicenza dal 19 al 29 Maggio
2016; si farà riferimento alla commissione d’area che è stata costituita
per seguire l’evento e per organizzare i diversi eventi in alcune
parrocchie dei Vicariati di Montecchio e della Val Chiampo;
** In particolare si presterà attenzione per reclamizzare i seguenti
eventi:
GIOV. 19 Maggio 2016, alle ore 20,30 ad Arzignano, presso l’Aula
Magna della SMS E. Motterle, SERATA su “ Profughi-migrantirichiedenti asilo” la realtà odierna e le parole della Bibbia.
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Saranno presenti il Biblista Davide Viadarin affiancato dalla Dott.sa
Claudia Pretto o suo collaboratore, avvocato che lavora o appoggia
l’operato dell’ ONU come operatore dell’UNHCR
VEN. 20 Maggio 2016, ore 20,00, a Montecchio Magg. Presso la
Scuola di Danza di Montecchio
serata Don Dario Vivian con la presenza eccezionale di Suor Anna
Nobili, da Roma, con la sua “Danza Sacra”.
Sab. 21 Maggio 2016, ore 20,00, a Chiampo, “Cena Biblica”
Dom. 22 Maggio 2016, tardo pomeriggio, a Brendola, presso la Casa
“Suor Bertilla Boscardin”
relatore Padre Pacifico Sella e Suor Albarosa.
Da Sab. 14 Maggio a Sab. 28 Maggio 2016,
sarà allestita in località Priare dei Castelli, a Montecchio Magg.
Ma è importante seguire anche l’evolversi della situazione Italiana
che è strettamente e sempre più legata a quella europea e mondiale.
a) La promulgazione di una legge sulle “Unioni Civili”;
b) La ennesima riforma delle pensioni;
c) Occorre migliorare il Jobs act perché gli inserimenti nel
lavoro a tempo indeterminato siano certi e aumentino rispetto al 2015,
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anno in cui si sono registrati solo 13.000, rispetto alle 146000
assunzioni a tempo determinato.
d) La realizzazione piena della riforma costituzionale della
realizzazione del progetto unicamerale, cioè il permanere della sola
Camera dei Deputati, come sede legislativa, e un Senato composto da
consiglieri regionali e delle Città metropolitane, con incarico gratuito.
e) La realizzazione delle risoluzioni votate al Vertice di
Parigi COP21 sul risanamento del riscaldamento del pianeta.
f) a livello mondiale ci si aspetta l’adozione di un’applicazione
più coraggiosa dei motori elettrici e di quelli ad idrogeno, sempre
che i grandi poteri occulti dei re del petrolio lo consentano;
g) Le grandi città dovrebbero impegnarsi nel far circolare
sempre più Bus a motori elettrici, già disponibili, con una volontà
politica ed amministrativa che sappia veramente far prevalere il bene
comune sugli interessi delle lobby;
h) La politica di contrasto tra l’impero Russo di Putin, il
dittatore comunista, e le potenze della NATO che hanno conglobato
nella, loro sfera di influenza molti paesi dell’est, consci della politica
dittatoriale comunista e della maggiore democrazia e progresso
economico nella sfera occidentale.
i) Gli stati europei devono applicare leggi sull’immigrazione
che impegnino tutti gli stati ad una uguale accoglienza e ad una eguale
stanziamento di fondi per la sistemazione dei profughi e che
obblighino chi commette reati a scontare la pena nel proprio stato di
provenienza;
l) Una definitiva sconfitta del mondo mussulmano estremista,
legato all’ideologia dell’ISIS ed un effettivo riconoscimento, da parte
del mondo mussulmano, che il mondo occidentale li sta ospitando e
A cura di Nicodemo Gasparotto | 12 Gennaio 2016
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Avvenimenti del 2015 e progetti/programmi per il 2016
che quindi la libertà religiosa di cui godono nei nostri paesi non li
autorizza a limitare le nostre manifestazioni religiose e le nostre
tradizioni.
m) Il mondo cristiano deve rendersi conto che, pur essendo
oggi minoranza, ha dalla propria parte una legislazione ed una
Costituzione che riconosce come preminente la cultura cristiana e che
questa deve essere rispettata da tutti anche dai non credenti, dagli
agnostici e da qualsiasi altra fede religiosa non cristiana, per cui
l’anno che verrà dovrà vedere una rinnovata presa di coscienza e una
più razionale applicazione dei precetti e delle regole che la religione
cristiana impone.
n) trovare il modo e la volontà politica di legiferare affinché
tutti siano costretti a registrare ogni spesa fatta in modo da
costringere gli evasori a limitare il loro raggio di azione.
o) Rendere più chiare e tassative le modalità nel bando di
appalti pubblici così da costringere i funzionari pubblici preposti a
rispettare la legge nei confronti di tutti i concorrenti, troppo spesso
costretti a pagare il “pizzo” per ottenere un appalto.
p) costringere i magistrati ad applicare le leggi dello stato in
modo equo e senza ammiccamenti mafiosi ai poteri forti, a scapito
dei più deboli; inoltre dare certezza all’applicazione delle pene e delle
sanzioni nei confronti di chicchessia.
q) Lotta aperta alle banche e ai banchieri poco puliti e
disonesti facendo loro pagare direttamente le truffe perpetrate nei
confronti dei risparmiatori;
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