ALMA MATER STUDIORUM UNIVERSITÀ DI BOLOGNA
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ALMA MATER STUDIORUM UNIVERSITÀ DI BOLOGNA SCUOLA DI INGEGNERIA E ARCHITETTURA CORSO DI LAUREA TESI DI LAUREA in Ingegneria delle Cave COLTIVAZIONE DI PIETRE ORNAMENTALI: OTTIMIZZAZIONE DEI PARAMETRI DI PROGETTO SULLA BASE DI INDAGINI IN SITU CANDIDATO Ilaria Rambaldi RELATORE: Chiar.mo Prof. Paolo Berry Anno Accademico [es.:2012/13] Sessione II PREMESSA 2 CAPITOLO 1 – CONTESTUALIZZAZIONE Inquadramento geografico-urbanistico Inquadramento geologico e idrogeologico Il paragneiss Calanca Discontinuità dell'ammasso roccioso Dissesto franoso del 2007-2009 Inquadramento idrogeologico Attuale organizzazione del sito estrattivo Estrazione Riduzione Movimentazione e trasporti Attuale organizzazione del piazzale di lavoraione Sezionatura Fresatura Spiodatura Rifinitura Movimentazione 3 3 5 CAPITOLO 2 – ANALISI ECONOMICA Trasferimento del reparto di sezionatura Coltivazione in sotterraneo Riorganizzazione del piazzale di cava Considerazioni finali 8 17 21 21 23 29 34 CAPITOLO 3 – VALUTAZIONE D'IMPATTO AMBIENTALE Individuazione del valore algebrico base d'impatto delle azioni (attuali parametri di progetto) 38 Individuazione delle caratteristiche ambientali ed analisi dei livelli di interferenza dovute alle azioni connesse all'attività estrattiva (relativi agli attuali parametri di progetto) 46 Individuazione del valore algebrico base d'impatto delle azioni (attuali parametri di progetto) 59 Individuazione delle caratteristiche ambientali ed analisi dei livelli di interferenza dovute alle azioni connesse all'attività estrattiva (relativi agli attuali parametri di progetto) 61 Elaborazione delle matrici d'impatto ambientale: confronto degli indici relativi alle due diverse situazioni di progetto (attuale e proposta) 63 Allegato.1 - Caratteristiche geomeccaniche del materiale Allegato.2 – Flusso di lavorazione: principali prodotti e lavorazioni Allegato.3 – Matrici AEVIA 1 PREMESSA In seguito ad approfondite indagini in situ svolte nei mesi di Settembre ed Ottobre 2012 presso l'attività di cava Alfredo Polti SA, si intende proporre un progetto di ottimizzazione dei parametri di coltivazione e lavorazione dello Gneiss Calanca presso l'attività, che è ubicata vicino al Comune di Arvigo, Canton Grigioni, Svizzera. L'azienda sta consideranzo l'ipotesi di trasferire l'intera attività in sotterraneo e il progetto che si intende proporre vuole valutare la convenienza economico-ambientale: della coltivazione in sotterraneo rispetto a quella a cielo aperto, della modifica di alcuni parametri di progetto per lo più inerenti alla movimentazione e al trasporto del materiale in cava e in impianto. Nel Capitolo 1 si trova la contestualizzazione l'attività sia dal punto di vista geografico – idrogeologico che organizzativo. Nel Capitolo 2 segue la proposta di ottimizzazione nonchè la sua analisi economica. Infine, nell'ultimo capitolo, il Capitolo 3, vengono confrontate l'attuale organizzazione dei lavori e quella suggerita mediante considerazioni di carattere ambientale. In particolare si è scelta la metodologia AEVIA, poichè offre un'analisi approfondita dell'impatto ambientale minimazzando l'intervento soggettivo di valutazione. 2 CAPITOLO 1 – CONTESTUALIZZAZIONE Si riportano in questo capitolo le informazioni utili ai fini della contestualizzazione dell'attività di cava Alfredo Polto SA: dalla collocazione nel territorio da un punto di vista geografico e urbanistico, all'organizzazione dei siti estrattivo e lavorativo. Inquadramento geografico-urbanistico L'attività di cava Alfredo Polti SA è situata a 300m circa dal complesso abitativo di Arvigo, nella parte settentrionale del Canton Grigioni, Svizzera. Si faccia riferimento alla figura.1a per l'ubicazione della cava relativamente al Comune di Arvigo. Figura.1a – Posizione relativa della Cava Alfredo Polti SA (cerchiata in rosso) rispetto al Comune abitativo di Arvigo Come appare dalla figura.1a, il sito estrattivo è situato sulle pendici della Val Calanca ed è lateralmente confinante con un'altra attività di cava, la Lino Polti e Figli SA, ma le due sono del tutto indipendenti e per tale motivo, l'argomento non verrà ulteriormente approfondito. L'attività Alfredo Polti SA si occupa dell'estrazione e della 3 lavorazione del paragneiss Calanca. A tal proposito, l'azienda possiede un impianto che si trova a valle (circa 100m più in basso) del sito estrattivo, a ridosso del fiume Calncasca. La figura.1b mostra tutte le problematiche legate all'impianto di lavorazione. In particolare, è possibile apprezzare la distanza dal Comune di Arvigo, la vicinanza al Fiume Calancasca e l'influenza sulle strade pubbliche indicate (in rosso). Parlando del contensto urbanistico, la figura.1b sottolinea l'influenza che l'impianto e il sito estrattivo hanno sulle strade pubbliche indicate. In particolare, la strada pubblica cantonale, che conta un traffico relativamente alto nelle ore di punta, viene influenzata limitatamente dal trasporto del materiale dalla cava al laboratorio. Il trasporto, infatti, conta 4-5 corse al giorno (dal Lunedì al Venerdì, nove mesi l'anno). La strada pubblica comunale, invece, è poco trafficata, ma viene influenzata molto dal traffico presente nel piazzale di lavorazione. Nella zona, non sono presenti altri complessi industriali. Figura.1b – Immagine consuntiva: contestualizzazione dell'impianto di lavorazione. 4 Inquadramento geologico e idrogeologico Segue un approfondimento inerente alla geologia di giacimento e alle risorse idriche a disposizione dell'azienda. Il paragneiss Calcanca Il paragneiss è una roccia metaforfica di medio-alto grado di derivazione sedimentaria. La crosta granitica locale è stata soggetta ad erosione, successiva sedimentazione e, nel periodo dell'orogenesi alpina, a metaforfismo. Sono intervenute pressioni e temperature molto alte che hanno determinato nella roccia un'isoorientazione dei minerali, che ne determina una buona scistosità e quindi un'alta lavorabilità a spacco. Si tratta quindi di una materia prima ottima per una vasta gamma di prodotti, per lo più lamellari: dalle piode per i tetti, ai pavimenti, a strutture ornamentali per l'arredo urbano, d'interni e d'esterni quali tavoli, panchine e fontane. La roccia si presenta di colore scuro con intrusioni di quarzite. Il colore è dovuto alla presenza di biotite (22% circa), un fillosilicato appartenente al gruppo delle miche. È un componente femico molto diffuso nelle rocce metamorfiche; deve il suo colore (tendente al nero nel caso della roccia in esame) alla presenza di ferro ed è la principale responsabile dei piani di sfaldatura lamellari. Altro minerale molto presente (62% circa) è il microclino, un silicato di potassio e alluminio appartenente al gruppo dei feldspati. Le intrusioni di quarzite (presenti in volume molto variabile), hanno diverse misure e creano quindi trame più o meno larghe che vengono messe in risalto (o celate) a seconda della lavorazione a cui il materiale viene sottoposto. Le Caratteristiche geomeccaniche della roccia, ottenute mediante analisi di laboratorio, sono riportate nell'Allegato.1. 5 Discontinuità dell'ammasso roccioso I dati relativi alle discontinuità presenti nell'amasso sono riportati nella tabella.1a. La scistosità, indicata in tabella come KS, presenta immersione di 24-33° (direzione d'immersione 50-60°). Sono inoltre presenti quattro sistemi di fratturazione principali, indicati come K1-4. Sistema di Orientamento frattura Indice di scabrezza JCR Spaziatura media (cm) Apertura media (cm) Direzione KS 43/27 (± 15/6) 5─7 (10)-25-60(120) 0-1-(3) NO-SE K1 91/74 (± 50/25) 6─8 (2)-3050(100) - NO-SE K2 183/66 (± 28/24) 6─7 15-30-100 - E-O K3 266/66 (± 25/24) 6─8 60-100-120(200) - S-N K4 354/82 (± 7 ─ 8 ─ (9) 15-30-50-120 08/15) - O-E Tabella.1a – Discontinuità presenti nell'ammasso roccioso. Dissesto franoso del 2007-2009 Dalla fine di Maggio 2007 e nel corso dell'anno seguente, si sono verificati diversi crolli. Si prenda visione delle fotografie sottoriportate (figura.1c), per comprendere al meglio la situazione. Ad oggi le volumetrie di matierale franato sono stimate di 80,000m3 per il sito produttivo sotto analisi, e di altri 260,000m3 per la cava lateralmente confinante. Un approfondito monitoraggio della zona è stato da allora necessario ed uno studio geologico richiesto dall'azienda ha stabilito che vi sono tutt'ora volumetrie in movimento che riguardano però solo la parte alta della cava confinante. 6 Figura.1c – Dettaglio del fronte estrattivo: situazione a seguito del dissesto franoso del 2007 Fra le varie cause che hanno accelerato le dinamiche del dissesto, l'alluvione dell'Ottobre 2006 ha sicuramente rivestito un ruolo cruciale: in quel mese, infatti, si sono riversati ingenti quantità d'acqua, che nei mesi successivi, ghiacciando, hanno contribuito a peggiorare la stabilità dell'ammasso. Per ciò che riguarda l'attività estrattiva, i geologi non sanno tutt'ora dire se le tecniche utilizzate hanno accellerato o rallentato il processo. In particolare, non è chiaro se il materiale estratto negli anni precedenti alla frana avesse una funzione frenante rispetto alla spinta del dissesto, oppure se fosse materiale appartenente al dissesto. Tuttavia, grazie all'impegno di alcune industrie locali, che lavorano nel settore edilizio, tutto il materiale franato che è risultato non lavorabile per via delle dimensioni o delle delle intrusioni di interti, è stato smaltito dalle suddette aziende che, frantumandolo, l'hanno utilizzato come sottofondo stradale. Inquadramento idrogeologico L'attivita è situata fra due corsi d'acqua: il fiume Calancasca e il Riale di Arvigo. Il primo è isoclino al piazzale di lavorazione (che si ricorda essere situato circa 100m al di sotto del sito estrattivo), mentre il 7 secondo è sopraelevato rispetto al sito produttivo di circa 300m (quindi di 400m rispetto al piazzale di lavorazione). Il cantiere può quindi usufruire del corso d'acqua senza bisogno di un circuito di pompaggio. L'attività di cava si trova soprafalda e non ha quindi problemi di riaffioramenti di acque del sottosuolo. Molte problematiche frequenti sono però dovute alle precipitazioni, che possono arrivare anche 200mm al mese, nei mesi più piovosi. Ciò rende inacessibile la parte superiore del cantiere e crea un notevole afflusso di fango che scende lungo il fronte e va ad accumularsi nelle depressioni presenti nel cantiere. Il problema è stato parzialmente risolto con due prese d'acqua. Attuale organizzazione del sito estrattivo Si descrive ora l'organizzazione del sito estrattivo: verranno prese in esame tutte le tecniche e le tecnologie utilizzate, con l'obbiettivo di porle a confrontro con la proposta di ottimizzazione che verrà in seguito esposta. Nel sito estrattivo vengono svolte le attività di estrazione del materiale dal fronte e di prima riduzione in blocchi. Estrazione Il sito estrattivo è una cava a mezzacosta a struttura mista: il fronte viene coltivato principalmente per splateamento su più gradoni e costituisce la struttura aperta del sito. Il piazzale, invece, si trova ai piedi del fronte ed è la parte chiusa della struttura. Sono inoltre presenti due ingressi in sotterraneo, uno ubicato ai piedi del fronte, l'altro in cima. Segue un approfondimento per ognuna delle parti appena descritte. 8 Fronte – Lo splateamento del fronte è eseguito mediate splitting con esplosivo. Si tratta di una tecnica di taglio che richiede perforazione ravvicinata e caricamento a miccia detonante da 40g/m. Solitamente si adotta un interasse fra i fori pari a circa dieci volte il diametro del foro stesso, ma per preservare al meglio il materiale ed avere il minor scarto possibile, l'azienda preferisce adottare un interasse di 20cm con fori piccoli ( fp = 30mm) caricati solo con miccia detonante da 40g/m (MC40, azione tagliante) e acqua (che amplifica il potere detonante della miccia) e pochi fori grandi ( fg = 50mm, interasse = 50cm) caricati con MC40 e polvere nera (azione di spinta). La successione di figure.1m intende mostrare il risultato della tipica volata. Il piano d'estrazione del fronte, in seguito alla frana, è stato pensato in due punti: è stato scelto di estrarre prima alcune bancate inferiori sporgenti, in modo da avere un fronte unico. In seguito, proseguire con lo splateamento discendente su più gradoni e più platee. In questo modo le bancate cadono sul piazzale senza depositarsi su gradoni intermedi, così da agevolarne anche la movimentazione. Per quel che riguarda le volumetrie di scarti prodotti, le bancate del fronte sono abbastanza integre e solitamente hanno una resa di circa 60% (o, equivalentemente, producono uno scarto del 40%). 9 Figura.1d – Tipica volata. In alto, si mostra in dettaglio il caricamento dei fori con miccia detonante. Segue la vista della bancata prima del brillamento. Infine, il risultato dello sparo. Tetto – Facendo riferimento alla figura.1e sottoriportata, appare chiaro che l'estremo superiore del fronte, il tetto, sia ricco di discontinuità e di materiale sterile che pregiudica fortemente la produttività di tali bancate. Lo scarto presente nel tetto è di tipo geologico, dovuto ciò alla forte fratturazione, ed è dell'ordine del 95%. È presente anche molto terreno, che nei mesi in cui le precipitazioni sono abbondanti rende l'accesso e l'estrazione molto difficoltosi, poco sicuri ed 10 estremamente costosi. Considerando tali premesse, è stato deciso di estrarre il tetto sempre mediante splitting con esplosivo ma, al contrario di quanto avviene per il fronte, non si presta particolare cura per salvaguardare il materiale. Il diametro utilizzato per i fori è infatti di 50mm (praticato con una fondoforo) e l'interasse è posto a 40cm circa. I fori sono poi caricati con Amolite e MD40. Figura.1e – Dettaglio del fronte: discontinuità principali, fratturazione del materiale delle platee superiori. Sotterraneo – C me precedentemente accennato, l'azienda sta valutando il trasferimento dell'intera attività di cava in sotterraneo. Nell'ordine di ottenere utili informazioni e dati verosimili, sono state inaugurate nel corso dell'anno 2011 due ingressi di galleria (figura.1f). I dati raccolti grazie a queste operazioni hanno evidenziato una resa dell'estratto di circa 75% (o uno scarto equivalente del 25%). Oltre agli evidenti benefici ambientali, quali: estrazione mirata di blocchi di ottima qualità, diminuzione delle polveri e dell'impatto 11 visivo nonché ridotto consumo di carburante a favore di un maggiore utilizzo di energia elettrica (interamente da fonti rinnovabili). Figura.1f – Ingressi in sotterraneo: ingresso aperto nella parte superiore del fronte (a sinistra) e in quella inferiore (sotto). Si rimanda al Capitolo 3 per l'analisi economica e al Capitolo 4 per quella ambientale. Il progetto prevede che, una volta completata la messa in sicurezza del fronte, si possa proseguire l'estrazione in due gallerie collocate in posizione strategiche, tali da estrarre il materiale migliore a disposizione: quello esteticamente più omogeneo e meno fratturato. La estrazione tecnica utilizzata di è mista: prevede il taglio con filo diamantato per le pareti laterali e lo splitting con esplosivo per i tagli al piede, al tetto e nel retro. Con 12 riferimento alla figura.1g, l'estrazione avviene in tre parti: la prima tappa prevede l'estrazione del cuneo superiore (in azzurro), la secoda della parte centrale (in arancione) e la terza del materiale al piede (in rosa). L'estrazione del cuneo richiede una perforazione superiore lunga 27m e inclinata di 15° in senso orario rispetto all'orizzontale (vista della sezione), ed una seconda perforazione, inclinata di 50° sempre in senso orario rispetto all'orizzontale. La seconda perforazione deve incrociare la prima, in modo da formere un cuneo. Le pareti lateriali del cuneo vengono tagliate a filo diamantato mentre il tetto e il piede vengono tagliati mediante splitting con esplosivo. In particolare sono stati praticati fori da 50mm di diametro e sono stati caricati con polvere nera e miccia detonante da 40g/m. L'estrazione della parte centrale prevede una perforazione verticale sul retro e taglio mediante filo per le pareti laterali. Dopo aver eseguito il taglio con filo, viene caricato e brillato il raster di perforazioni sul retro del blocco. Per motivi di sicurezza, non vengono sfruttate eventuali superfici di scorrimento naturale a causa dell'inclinazione, la quale potrebbe sbilanciare lo scorrimento del blocco in estrazione. Si preferisce, infatti, praticare una perforazione orizzontale ed una verticale più lunga che vada ad incrociarla. L'estrazione della parte al piede è, nei suoi metodi esecutivi, identica a quella del blocco centrale, fatta eccezione per la superficie di scorrimento naturale, qui assente. 13 Figura.1g – Estrazione in sotterraneo: vista in sezione del tipico avanzamento in sotterraneo. Le misure sono espresse in metri (m). L'unica superficie libera presente, il fronte, si trova alla destra. La linea inclinata di 25°, in grigio, rappresenta le tipiche superfici di discontinuità incontrate. Riduzione La riduzione di una bancata prevede diverse fasi: essa subisce una prima riduzione mediate splitting con esplosivo e una seconda lavorazione di sezionatura. Quest'ultima non avviene nel cantiere estrattivo, bensì nel piazzale di lavorazione. Per la prima riduzione, che avviene in cantiere, vengono praticati solo fori piccoli ( fp = 30mm) e l'interasse è posto a 15cm, per favorire l'integrità del matierale e nell'ottica di produrre il minor scarto possibile. I fori sono solitamente ad opera di una macchina perforatrice a doppio asse e vengono caricati solo con miccia detonante del 40g/m e acqua (l'acqua amplifica il potere detonante della miccia). Solitamente Il blocco che subisce questo tipo di 14 riduzione è troppo grande per essere movimentato e pertanto viene ridotto senza movimentazione. Una volta però che i blocchi hanno raggiunto dimensioni sufficientemente piccole da poter essere sezionate, vengono trasportate in un'apposita struttura (ubicata nel piazzale del cantiere), dove si procede con la riduzione manuale. E' un genere di riduzione che richiede comunque una perforazione ravvicinata, ma anzichè far uso di esplosivi si divide il blocco a spacco con gli scalpelli. Si procede fino a raggiungere le dimensione standard per le lavorazioni successive, solitamente: 1.5m x 3m x 1m. La figura.1h raccoglie una successione di immagini che mostra, rispettivamente, la macchina perforatrice al lavoro, la fase di caricamento e, infine, la riduzione manuale. Il passaggio successivo è la riduzione manuale, la sezionatura, che avviene nel piazzale di lavorazione, a valle. L'estrazione della parte al piede è, nei suoi metodi esecutivi, identica a quella del blocco centrale, fatta eccezione per la superficie di scorrimento naturale, qui assente. 15 Figura.1h – Fasi di riduzione meccanica : perforazio ne (a sinistra) e caricamen to dei fori e brillament o (sotto) Movimentazione e trasporti 16 La movimentazione in cantiere segue lo schema riportato in figura.1i. Nella figura, in accordo con la leggenda riportata, sono indicate in rosso le piste e le rampe che creano il sistema viario del cantiere. La viabilità è limitata dalle zone adibite allo stoccaggio temporaneo del materiale e il progetto di ottimizzazione, in seguito trattato, proporrà una diversa soluzione, con il fine di agevolare il transito dei mezzi e ridurne l'impiego. Figura.1i – Schematizzazione dell'organizzazione del piazzale del sito estrattivo. Per quel che riguarda il trasporto del materiale dalla cava al piazzale di lavorazione, esso è svolto su una strada privata che ne incrocia una pubblica. La figura.1d mostra l'incrocio in quesitone. Una corsa, intesa come andata, deposito del matierale e ritorno in cantiere, conta 1km di percorso e viene svolto in 5-6min. La macchina incaricata del trasporto è la pala gommata 350, la quale trasporta mediamente, a corsa, circa 20t. In tabella.1b sono riportati i consumi imputati alla movimentazione di terra e materiale in cantiere e al trasporto al 17 piazzale di lavorazione. Come appare dalla tabella, ogni anno vengono utilizzati più di 90,000l di carburante per la sola movimentazione interna al cantiere. Con il termine movimentazione si fa riferimento all'insieme di attività quali: la rimozione del terreno durante la preparazione di una volata, lo spostamento del materiale e degli inerti a seguito della volata, lo stoccaggio dei blocchi e il loro trasporto alle varie tappe di riduzione. Mezzo Potenza Consumo Ore di Consumo servizio annuo annue [kW] [l/h] Dumper 295 13.13 128 1680 Caricatrice telescopica 74.5 3.9 183 713.15 Pala gommata 350 (movim.) 394 35.2 1072 37734 Pala gommata 350 (trasp.) 394 35.2 81 2851 Escavatore 1 353 33.56 899 30178 Escavatore 2 353 35.06 498 17458 2863 90701.32 Totale [h/anno] [l/anno] Tabella.1b – Movimentazione e trasporto in cantiere Attuale organizzazione del piazzale di lavorazione I laboratori di lavorazione del materiale, anch'essi di proprietà dell'azienda, si trovano a valle rispetto al sito estrattivo. Sono collegati da una strada privata lunga circa 500m, che ne incrocia, però, una pubblica. La lavorazione prevede diverse fasi: a seconda del prodotto richiesto si devono utilizzare alcuni macchinari e trattamenti piuttosto che altri. Si esaminano di seguito i vari reparti nel loro aspetto più generale. 18 È necessario sottolineare, prima di proseguire oltre, che lo scarto causato dalla lavorazione è del 35% sul volume iniziale del prodotto non ancora lavorato. Tali dati sono il risultato statistico delle misurazioni effettualte sui prodotti, prima della lavorazione e in seguito, su un intero anno di produzione. L'Allegato.2 contiene il flusso di lavorazione del materiale: un diagramma di flusso che mostra quali fasi di lavorazione sono necessarie per ogni prodotto del catalogo aziendale. Sezionatura I blocchi provenienti dalla cava completano il processo di riduzione nel piazzale di lavorazione, in particolare nel reparto sezionatura. Una prima sezionatura, come precedentemente descritto, avviene già in cantiere, nel piazzale a valle questa viene portata a termine e i blocchi vengono ridotti in diverse dimensioni standard, a seconda della geologia del singolo blocco. Operai altamente specializzati spaccano il materiale scartando le parti con difetti come: ossidazioni e intrusioni di vari tipi di minerali, prevalentemente quarzo. Talvolta i blocchi contengono troppi difetti geologici e vengono scartati, vengono cioè riportati in cava e venduti come blocchi da scogliera, laddove le dimensioni lo consentano. La sezionatura, come già accennato, è anch'essa un'operazione di riduzione: consiste nel preforare i blocchi, ottenendo linee di fori ravvicinati lungo le quali la roccia andrà a rompersi. Nei fori, vengono poi infilati dei punciotti: degli attrezzi che fungono da divaricatori, e vengono poi battuti finchè non penetrano nella roccia, spaccandola. I blocchi vengono infine stoccati a seconda della dimensione e saranno poi prelevati in base ai lavori richiesti. Fresatura 19 I blocchetti che passano dal reparto fresatura vengono lavorati secondo le specifiche del prodotto in questione. Esistono diversi tipi di frese, le tre di proprietà dell'azienda sono frese monodisco diamantato di diametro rispettivamente di 3m, 1.6m e 0.5-1m (qurest'ultima fresa ha diversi dischi che possono essere intercambiati). Ogni disco, tagliando, produce uno spessore di scarto (corrispondente circa all'ingombro della lama) rispettivamente pari a 1cm, 5mm, 1-2mm. Spiodatura Si tratta di una lavorazione a spacco con mazzuola e scalpelli, che sfrutta la scistosità del materiale. La rottura deve essere indotta seguendo il verso indicato dall'isorientazione dei minerali sulla superficie, ogni altro tentativo portebbe alla sfaldatura o alla rottura informe del materiale. Un prodotto tipico che richiede la lavorazione per spiodatura è la pioda da tetto. Rifinitura A seconda delle richieste del cliente e del tipo di prodotto, esistono diversi tipi di rifinitura, che posso però essere suddivisi in due principali categorie: quella manuale (nel rispetto della tradizione locale) e quella meccanica. La rifinitura manuale consiste principalmente nella spiodatura: per alcuni prodotti la spiodatura può essere vista come lavorazione, per altri come rifinitura, per altri ancora come entrambe. La rifinitura meccanica invece comprende sia macchine automatizzate come levigatrici e granigliatrici, che macchine manuali come smerigliatrici. Movimentazione Nel piazzale dei laboratori, la movimentazione dei prodotti comprende il trasporto da una lavorazione all'altra, lo stoccaggio e il caricamento 20 su camion. È molto influente sull'economia dell'azienda, anche se in misura minore rispetto alla movimentazione che avviene in cava. Sono tuttavia in movimento quattro macchine fra sollevatori e pala gommata. La tabella 2.4.5 mostra quali macchine vengono utilizzate e quali consumi hanno. Ore di Consumo Potenza Peso Consumo Tipo di macchina servizio annuo (kW) (kg) (l/h) annue (l/anno) Pala gommata 90E 121 15.5 8.24 1610 13269 Sollevatore H3 56 5.48 1.45 822 1193 Pala gommata 150 209 23.2 15.1 400 6040 Sollevatore H4 56 5.48 2.53 609 1542 Sollevatore OM 70 4.39 2.1 67 141 Pala gommata 35 54.9 6.22 3.47 526 1800 Pala gommata 90F 128 17.1 7.92 1353 10709 5387 34694 Totale Tabella 2.4.5 – Movimentazione nel piazzale di lavorazione CAPITOLO 2 – ANALISI ECONOMICA Viene ora esposta e valutata la proposta di ottimizzazione di alcuni parametri di progetto. La proposta si articola in tre diversi cambiamenti: il completo passaggio dell'attività da cielo aperto in sotterraneo (già in fase di analisi presso l'attività), il trasferimento del reparto di sezionatura dal piazzale di lavorazione (a valle) al piazzale di estrazione (a monte) e, infine, di una generale riorganizzazione della movimentazione nel sito estrattivo, alla luce delle modifiche 21 appena citate. Di seguito, ogni cambiamento proposto viene trattato in un diverso sottocapitolo, dove viene esposto approfonditamente ed analizzato economicamente. Nel Capitolo 3 verranno presi in considerazione anche i parametri e le tematiche ambientali. Trasferimento del reparto di sezionatura Attualmente il capannone che ospita gli operai e gli attrezzi addetti alla sezionatura si trova nel piazzale dei laboratori. Ogni giorno, accoglie i blocchi provenienti dalla cava e li classifica, in base alle dimensioni e alle caratteristiche geologiche, adatti o meno a subire il processo di lavorazione. I blocchi ritenuti inadatti vengono riportati in cava per via dell'impatto visivo che avrebbero e del poco spazio a disposizione. Si propone, quindi, di trasferire il reparto della sezionatura nel piazzale del cantiere, in modo che l'operazione di valutazione del materiale possa avvenire direttamente in situ. In questo modo, il trasporo a valle coinvolgerebbe i soli semi-lavorati. Il trasferimento del reparto di sezionatura comprende la costruzione di un nuovo edificio che ospiterà i tre operai addetti ai lavori e il materiale in fase di lavorazione e il trasferimento di una macchina per semilavorati (sassi da muro). Il preventivo per la costruzione dell'edificio nel piazzale principale del cantiere è di 170,000CHF (comprensivo di fornitura, posa e impiantistica), mentre per quanto riguarda il fabbisogno energetico della macchina per lo spacco dei sassi da muro, è sufficiente il generatore da 90kW già presente nel cantiere. Analizzando ora i benefici derivanti da tale trasferimento, si ha una notevole diminuzione della movimentazione e dei trasporti necessari, nonchè diverse ore di manodopera risparmiate. Si rimanda 22 la trattazione della riorganizzazione della movimentazione per approfondire l'aspetto inerente ai soli benefici derivanti dal trasferimento. Andando nel dettaglio del trasporto compiuto dalla pala gommata 350L, le tabelle.2a sintetizzano i dati e le variabili che sono influenzati dal traferimento del reparto: Costi caratteristici Cm Costo manodopera (CHF/h) 60 Ca Costo manodopera (CHF/h) 100 Cc Costo manodopera (CHF/l) 1.65 Caratteristiche della pala gommata 350L Mc Materiale trasportabile per corsa (t) Co Consumo orari odella pala gommata (l/h) 35.2 T Tempo medio impiegato per una corsa (h) 0.1 Estrazione e lavorazione (anno 2011) 20 (t/anno) Me Materiale estratto 56000 Se Scarto dovuto all'estrazione 22400 Vn Non-lavorato venduto 17481 Ms Semi-lavorabile 16119 Ss Scarto della sezionatura 2095.47 Vs Semi-laorabile venduto 13459 Ml Lavorabile 564.53 Sl Scarto della lavorazione 186.39 Vl Lavorati venduti 378.24 % 40 13 33 Tabella.2a – Costi caratteristici, caratteristiche della pala gommata 350L, dati della produzione dell'anno 2011. Il valore in grassetto indica il materiale attualmente trasportato a valle, quello sottolineato indica, invece, il materiale che sarebbe trasportato a valle nell'ipotesi di attuare il trasferimento del reparto di sezionatura. Considerando, ora, i dati a disposizione è possibile calcolare le 23 il costo dell'attuale trasporto e di quello futuro, nell'ipotesi di trasferire il reparto sezionatura. Il valore in grassetto che compare in tabella.2a indica l'attuale quantità di materiale trasporata a valle. Nell'ipotesi di trasferimento tale quantità è invece rappresentata dal valore sottolineato, in quanto lo scarto prodotto dal reparto e il materiale semi-lavorato venduto rimarrebbero in cava, non verrebbero trasportati a valle. Pertanto, per valutare la convenienza economica è sufficiente calcolare i costi del trasporto di 16,119t di materiale e quelli relativi a 564.53t. Per trasportare 16,119t di materiale occorrono Ore(attuali) l'anno Costo(attuale) CHF l'anno: Ore(attuali) = (Ms / Mc) * T = 81h Costo(attuale) = Ore(attuali) * [Co * Cc + Cm + Ca] = 17,664.48CHF/anno Per trasportare 564.53t di materiale occorrono Ore(stimate) l'anno Costo(stimate) CHF l'anno: Ore(stimate) = (Ml / Mc) * T = 3h Costo(stimate) = Ore(stimate) * [Co * Cc + Cm + Ca] = 654.24CHF/anno Si ha pertanto un guadagno netto di 17,010.24CHF/anno. Coltivazione in sotterraneo Segue l'analisi economica relativa al convertimento dell'intera attività da cielo aperto a sotterraneo. Si rimanda la trattazione dell'impatto ambientale al Capitolo 3, si approfondiscono ora i soli aspetti economici. L'obiettivo è quello di confrontare i costi di estrazione: attualmente, si ricorda, il fronte e il tetto sono coltivati mediante splitting con esplosivo, il sotterraneo, invece, con una tecnica mista di taglio con filo diamantato e splitting con esplosivo. Si faccia 24 riferimento al sottocapitolo "Estrazione" per il dettaglio sulle tecniche estrattive utilizzate. L'estrazione del fronte e del tetto verranno trattate separatemente poichè producono scarti molto differenti: 40% per il fronte e 95% per il tetto. L'estrazione in sotterraneo necessita di costi di avviamento e manutenzione: una galleria ha, infatti, un fabbisogno energetico pari a circa 25kW per illuminazione e ventilazione e la macchina per il taglio con filo diamantato necessita di 100kW per l'accensione e 75kW circa per il funzionamento. Il generatore per la macchina di taglio è già di proprietà dell'azienda e per le gallerie è sufficiente l'acquisto di due generatori da 50kW, uno per ogni galleria, per una spesa complessiva di 50,000CHF. Uno studio commissionato dall'azienda ha proposto i seguenti preventivi: la costruzione di due portali è stata valutata 68,000CHF, inoltre, facendo rifemento a 20,000m3/anno di estrazione annua, sono stati valutati necessari 18,000CHF/anno per l'impiantistica di ventilazione, 270,000CHF/anno per gli ancoraggi e, infine, si valuta necessario anche un intervento di rimozione manuale delle sporgenze pericolanti della volta, per un costo annuo di 40,000CHF/anno. Possiamo quindi calcolare i costi di avviamento necessari e i costi medi annui di coltivazione in sotterraneo. La tabella.2b riporta brevemente i costi da sostenere: Coltivazione in sotterraneo Scarti d'estrazione, S 25,00% Costo d'estrazione unitario, Cu 157CHF/anno Volume estratto annualmente, V 20,000m3/anno Costo d'estrazione annuo, C = Cu * V Costruzione di 2 portali d'ingresso (costo d'avviamento) 25 3,140,000CHF/anno 68,000CHF Acquisto di 2 generatori da 50kW l'uno 50,000CHF Impiantistica di ventilazione ed illuminazione 18,000CHF/anno Ancoraggi necessari, considerando un'estrazione annua di 20,000m3/anno 270,000CHF/anno Rimozione delle sporgenze della volta, considerando un'estrazione annua di 20,000m3/anno 40,000CHF/anno 3,468,000CHF/anno Totale 118,000CHF Tabella.2b – Coltivazione in sotterraneo mediante tecnica mista con filo diamantato splitting con esplosivo. Per quanto riguarda la coltivazione a cielo aperto, invece, fra i costi necessari figurano i costi relativi alla sicurezza del fronte. Di seguito, la tabella.2c riassume i passaggi di calcolo che evidenziano un risparmio di 134,987CHF/anno. In particolare, per arrivare a tale risultato, si consideri che l'avanzamento del fronte rende necessario anche l'avanzamento delle barriere che proteggono il fronte dalle colate di fango. In tabella.2c si è tenuto conto di ogni operazione necessaria inerente con la sicurezza del fronte: Dati a disposzione Ore annue dedicate (manodopera), Hm 560h Ore annue dedicate (escavatore), He 245h Ore annue dedicate (pala gommata 350), Hp 50h Ore annue dedicate (dumper), Hd 128h Costo ammortamento (dumper), Cd 70CHF/h Costo ammortamento (pala gommata 350), Cp 100CHF/h Costo ammortamento (escavatore), Ce 80CHF/h Costo ancoraggi, Ca 33,000CHF/anno 26 Costo pulizia roccia (alpinisti), Cr 15,000CHF/anno Costo carburante, Cc 1.65CHF/l Costo manodopera, Cm 60CHF/h Consumo orario (dumper), cd 13.13(l/h) Consumo orario (pala gommata 350), cp 35.21(l/h) Consumo orario (escavatore), ce 35(l/h) Per gli altri dati utilizzati di seguito fare riferimento a quelli sopracitati Previsione Costo annuale (dumper), Cd' = Hd*(Cc * cd + Cd) 11,733CHF/anno Costo annuale (pala gommata 350), Cp' = Hp(Cc * cp + Cp) 7,905CHF/anno Costo annuale (escavatore), Ce' = He(Cc * ce + Ce) 33,749CHF/anno Costo annuale (manodopera), Cm' = Cm * Hm 33,600CHF/anno Costo totale (sicurezza), C(sicurezza) = Cd' + Cp' + Ce' + Cm' + Ca + Cr 134,987CHF/anno Tabella.2c – Costi legati alla sicurezza in cantiere relativa all'estrazione a cielo aperto. È ora possibile calcolare i costi d'estrazione necessari a sostenere l'attuale coltivazione a cielo aperto. La tabella.2d riassume i passaggi effettuati: Coltivazione a cielo aperto Scarti d'estrazione dal fronte, S(fronte) 40,00% Costo d'estrazione unitario del fronte, Cu(fronte) 112CHF/anno Scarti d'estrazione dal tetto, S(tetto) 95,00% Costo d'estrazione unitario del tetto, Cu(tetto) 130CHF/anno Per estrarre 20,000m3/anno bisogna rimuovere circa V' (m3) di tetto 3,000m3/anno Volume estratto annualmente, V 20,000m3/anno Costo d'estrazione annuo del fronte, C(fronte) = Cu * V 27 2,240,000CHF/anno Costo d'estrazione annuo del tetto, C(tetto) = Cu * V' 336,000CHF/anno Opere di sicurezza per il tetto, Cs 134,987CHF/anno Totale 2,710,987CHF/anno Tabella.2d – Coltivazione a cielo aperto mediante splitting con esplosivo. Appare chiaro che la coltivazione in sotterraneo esposta risulta più costosa di quella attualmente utilizzata dall'azienda, per un costo annuo di 757,013CHF/anno. È, tuttavia, necessario prendere in considerazione anche la diversa quantità di scarto prodotta e i relativi costi di vendita. In altre parole, estraendo in sotterraneo, a parità di volume estratto (20,000m3), si ha più materiale lavorabile, in quanto si ha una minor percentuale di scarto: 25% contro il 40% dell'attuale tecnica estrattiva. La tabella.2e calcola e mette a confronto il "costo reale" d'estrazione per entrambe le tecniche, tiene cioè in considerazione quanto materiale (sull'estratto) viene lavorato e venduto. Dati a disposizione Materiale estratto, M 20,000m3 Scarto cielo aperto, Sa 25,00% Scarto sotterraneo, Su 40,00% Scarto di sezionatura, Ss 13,00% Scarto di lavorazione, Sl 33,00% 400CHF/m3 Ricavo sul lavorato, Rl Cielo aperto Materiale semi-lavorabile, Ms = M * (100-Sa) 12,000m3 Materiale lavorabile, Ml = Ms * (100-Ss) 10,440m3 Materiale venduto, Mv = Ml * (100-Sl) 6,995m3 Ricavato sul venduto, R = Mv * Rl Sotterraneo 28 2,798,000CHF/anno Materiale semi-lavorabile, Ms' = M * (100-Sa) 15,000m3 Materiale lavorabile, Ml' = Ms' * (100-Ss) 13,050m3 Materiale venduto, Mv' = Ml' * (100-Sl) 8,744m3 Ricavato sul venduto, R' = Mv' * Rl' 3,497,600CHF/anno Ricavo annuo = 699,600CHF/anno Tabella.2e – Tecniche estrattive a confronto: ricavi sul venduto. Con riferimento alla tabella.2e, si consideri che il risultato di 699,600CHF/anno a cui si è giunti è puramente indicativo, in realtà è maggiore. Sono, infatti, state apportate alcuni semplificazioni di calcolo: si è supposto che l'unico materiale venduto sia quello lavorato (quando in realtà vengono venduti anche prodotti non lavorati o semilavorati, anche se con un minor profitto per unità volume). Si è inoltre considerato di ottima qualità tutto il materiale lavorato. Tale approssimazione è accettabile nell'ipotesi di coltivazione in sotterraneo, in quanto verrà estratto solo materiale di prima scelta; appare, invece, ingiustificata nell'attuale coltivane poichè l'azienda ha individuato tre diversi range qualitativi: prima, seconda e terza scelta. In altre parole, il ricavo annuo sarebbe anche maggiore di quello trovato, poichè nell'attuale coltivazione non tutto il materiale lavorato è di prima scelta e quindi non offre un ricavo 400CHF/m3 ma inferiore. Dalla tabella.2e appare dunque chiara l'efficienza della coltivazione in sotterraneo rispetto a quella a cielo aperto. Se si sommano gli effetti economici sin qui ottenuti (per quanto concerne la coltivazione in sotterraneo), ovvero una spesa annua pari a 757,013CHF ed un risparmio annuo di 699,600CHF, si perviene ad una spesa annua pari a 57,413CHF. 29 Riorganizzazione del piazzale di cava La proposta che segue, è stata pensata nell'ipotesi di avere una coltivazione completamente in sotterraneo e non sarebbe conveniente adottarla in una coltivazione a cielo aperto, inoltre, si ritiene il reparto di sezionatura come già trasferito. La riorganizzazione del piazzale di cava si prefigge di diminuire la movimentazione in maniera drastica. La viabilità e l'organizzazione attuali sono schematizzate nella figura.1i, che è stata riportata qui sotto per comodità. Figura.1i – Schematizzazione dell'attuale organizzazione del piazzale del sito estrattivo. 30 Di seguito, la figura.2a mostra invece come apparirà il piazzale di cava a valle del cambiamento proposto. Figura.2a – Schematizzazione dell'organizzazione proposta per il piazzale del sito estrattivo. Si noti che il capannone della sezionatura è stato posto vicino agli edifici già presenti, nella periferia del piazzale. Non è stato posizionato sotto il fronte, per motivi di sicurezza, per la comodità di essere vicini ai magazzini delle attrezzature e nel rispetto dell'immediata applicabilità. Se si attendesse la messa in sicurezza del fronte, si potrebbe valutare l'ipotesi di porre il capannore a circa 3040m da esso, con un risparmio di 120m di tragitto per corsa e quindi di circa 4,000CHF/anno, la scelta è stata presa rispettando le motivazioni sopracitate. Con riferimento alla figura.2a, il sistema viario proposto consente una movimentazione del materiale che prevede due fasi: un primo trasporto di tutto il materiale estratto al capannone della sezionatura o alla zona adibita allo stoccaggio temporaneo degli interti (compiuto dalla pala gommata 350L) e di una seconda fase associata 31 al reparto sezionatura e stoccaggio dei prodotti (ad opera della pala gommata L90F, un'altra pala gommata di cilindrata minore). La pala gommata L90F è attualmente impiegata per lo stoccaggio dei matierali da sezionare e di quelli già sezionati, a valle. Il costo annuo imputato a tale macchinario non è pertanto soggetto a cambiamenti, in quanto non vi sono modifiche nel suo utilizzo, ed è pari a 153,000CHF/anno. Grazie alla disposizione dei prodotti riportata in figura.2a, è quindi possibile risparmiare molto sulla movimentazione: anzitutto lo stoccaggio del materiale non sarebbe più ad opera della sola pala gommata 350L, la maggior parte sarebbe, infatti, effettuata da una pala gommata di cilindrata minore (pala gommata 90F), con un conseguente risparmio di carburante. Inoltre, non si ha più la doppia movimenazione dei blocchi: attualmente essi vengono movimentati, stoccati in cantiere, movimentati per essere valutati e poi, in caso ritenuti idonei, trasportati al reparto sezionatura. Riorganizzando il piazzale, invece, si possono depositare i blocchi ridotti direttamente vicino all'edificio della sezionatura, così da essere valutati senza bisogno di movimentazione aggiuntiva e verrebbero spostati solo per essere lavorati, a valle. Verranno, di seguito, paragonate le situazioni attuale e prevista a parità di volume estratto Ve = 20,000m3. Dati a disposizione (dati annui relativi all'anno 2011) Costo trasporto annnuo (su una lunghezza di Lt' = 405km), Ct' 17,664.48CHF/anno* Scarto relativo all'estrazione in sotterraneo, S' 1 25,00% Volume estratto annualmente, Ve Massa del trasportato per corsa, Mc' 20,000m3 20t 2.8t/m3 Densità del materiale, ρ Ingresso ai piedi del fronte 32 Lunghezza della generica corsa (intesa come tragitto dal fronte al capannone della sezionatura, comprensivo di andata e ritorno)*2, Lc' 600m Lunghezza della generica corsa (intesa come tragitto dal fronte alla zona per lo stoccaggio degli scarti, comprensivo di andata e ritorno)*2, Ls' 400m Ingresso nella parte superiore del fronte Lunghezza della generica corsa (intesa come tragitto dal fronte al capannone della sezionatura, comprensivo di andata e ritorno)*2, Lca' 800m Lunghezza della generica corsa (intesa come tragitto dal fronte alla zona per lo stoccaggio degli scarti, comprensivo di andata e ritorno)*2, Lsa' 1000m Massa del volume estratto in un anno, Me = Ve * ρ 65,984t Tabella.2f – Dati noti relativi alla movimentazione nel piazzale di cava *1 Per la determinazione di tale valore si rimanda al sottocapitolo "Trasferimento del reparto di sezionatura" *2 Misura sovrastimata di 150m a favore di sicurezza Si ipotizza che le due gallerie abbiano circa la stessa produzione e che quindi sia possibile attribuire loro un 50% di produzione ciascuna. Partendo dalle informazioni a disposizione, è possibile calcolare il numero di corse N' che la pala gommata 350L deve effettuare per movimentare Me = 65,984t di materiale. N' = Me' / (Mc * 2) = 1,649corse Per quanto riguarda la galleria aerta ai piedi del fronte, si prevede che il 25% del materiale estratto sia inadatto alla lavorazione e debba pertanto essere temporaneamente stoccato nella zona adibita. Di conseguenta il 25% delle corse (di lunghezza Ls') della pala gommata saranno dirette dal fronte alla zona di stoccaggio temporaneo degli scarti, mentre il restante 75% (di lunghezza Lc') sarà diretto al capannone per essere sezionato. Lunghezza totale movimentazione annua L' è espressa dalla formula: L' = N' * S'/100 * Ls' + N' * (1 – S') /100 * Lc' = 33 1,649corse * 0.25 * 400m + 1,649corse * 0.75 * 600m = 907km Considerando che per percorrere 405km si ha una spesa di 17,664.48CHF, per percorere 1,813km si avrà un costo di movimentazione previsto di: Cm' = L' * Ct' / Lt' = 39,561CHF/anno Le stesse considerazioni sono valide per la galleria che si trova nella parte superiore del fronte. L'unica differenza è la lunghezza dei tragitti percorsi: 800m per la corsa verso il resparto di sezionatura e 1,000m per quella diretta alla zona di stoccaggio temporaneo. I calcoli sono del tutto identici a quelli appena esposti. La lunghezza del tragitto di movimentazione annuo La' e il relativo costo Cma' saranno pertanto: La' = N' * S'/100 * Lsa' + N' * (1 – S') /100 * Lca' = 1,649corse * 0.25 * 1000m + 1,649corse * 0.75 * 800m = 1,402km Cma' = La' * Ct' / Lt' = 61,151CHF/anno I costi annui imputati alla movimentazione relativa alla nuova organizzazione sono: Cma' + Cm' = 100,712CHF/anno Considerando ora che gli attuali costi di movimentazione sono di: Cm = 208,562CHF/anno Si ha un risparmio di: R' = Cm – Cm' = 107,850CHF/anno Considerazioni finali In seguito alle indagini in situ svolte nei mesi di Settembre ed Ottobre 2012, si è elaborata una proposta che parte dal desiderio della società di convertire la coltivazione da cielo aperto in sotterraneo e è si è andato oltre proponedo una riorganizzazione generale degli spazi e dell'organizzazione dei lavori. La tabella.2f riassume gli investimenti, i costi e i ricavi che si 34 hanno, nell'ipotesi di adottare la proposta di ottimizzazione appena discussa. Investimenti iniziali Corstruzione del capannone di sezionatura nel piazzale di cava 170,000CHF Costruzione di due portali d'ingresso in gallerie 68,000CHF Costo relativo all'acquisto di due generatori da 50kW l'uno 50,000CHF Investimento iniziale totale 248,000CHF Costi annui Costi relativi all'estrazione in sotterraneo 57,413CHF/anno Ricavi annui Ricavi relativi al trasferimento del reparto di sezionatura nel piazzale di cava 17,010CHF/anno Ricavi relativi alla riorganizzazione della movimentazione nel piazzale di cava 107,850CHF/anno Ricavo annuo totale 124,860CHF/anno Ricavo reale annuo (Ricavi - Costi) 67,447CHF/anno Tabella.2f – Consuntivo investimenti, costi e ricavi relativi all'applicazione della proposta di ottimizzazione descritta. Dall'analisi del convertimento della coltivazione (riferimenti nel Capitolo 2) è emerso che le spese annue legate estrazione crescerebbero di 757,000CHF circa, con un investimento iniziale di 118,000CHF. Considerando però che, a parità di volume estratto, grazie alla coltivazione in sotterraneo si venderebbe il 15% di materiale in più rispetto alla coltivazione a cielo aperto e che tale materiale sarebbe tutto di ottima qualità (cosa che non si verifica attualmente), si ha un ricavo di circa 700,000CHF/anno in termini di 35 vendite. In via definitiva si può quindi dire che la conversione del metodo di coltivazione porta ad una spesa annua di circa 57,000CHF superiore a quella attuale, sempre ricordando gli investimenti iniziali necessari apri a 118,000CHF. Dalla riorganizzazione del piazzale di cava e dalla conseguente riduzione della movimentazione e del trasporto necessari si perviene, invece, ad un risparmio annuo pari a 124,500CHF/anno circa. Si ricorda, anche qui, un investimento iniziale necessario apri a 170,000CHF. Sommando gli effetti economici delle due modificazioni progettuali si giunge a poter definire un risparmio annuo di 67,500CHF/anno. Le modifiche ai parametri di progetto proposte risultano, pertanto, economicamente convenienti. Consederando, infine gli investimento iniziali necessari, si ha un periodono di ammortamento pari a 3.64anni, ovvero poco più di 3 anni e mezzo, come mostrato dal grafico.2a sottoriportato. Periodo di ammortamento Relativo al cambiamento dei paramentri di progetto proposti CHF Investimenti iniziali Ricavo differenziale annuo 500000 400000 300000 200000 100000 0 1 2 3 4 5 6 Anni Grafico.2a – Periodo di ammortamento a seguito dell'applicazione della proposta fin qui discussa 36 CAPITOLO 3 – VALUTAZIONE D'IMPATTO AMBIENTALE La valutazione dell'impatto paesaggistico, territoriale ed ambientale dell'attività di cava Alfredo Polti SA viene effettuata in accordo con la Legge Regionale n. 71/97 della Regione Marche, in particolare seguendo la metodologia AEVIA. In accordo con il progetto, verranno effettuati due valutazioni: una inerente all'attuale situazione organizzativa ed una seconda relativa alla situazione prevista applicando le modifiche ai parametri di progetto proposte e discusse nei capitoli precedenti. La valutazione si basa sulla costruzione di due matrici, righe per colonne (Allegato.3). In entrambe le matrici, in colonna si trovano le azioni compiute dalla cava, suddivise nelle categorie Trasofrmazioni, Socio Economia e Sicurezza. In riga vi sono, invece, le caratteristiche ambientali che l'attività di cava può influenzare, anch'esse suddivise nelle categorie: Caratteristiche fisiche, Caratteristiche biologiche, Fattori culturali, Fattori sociali e Fattori economici. La prima matrice è relativa alla valutazione soggettiva, la compilazione richiede l'attribuzione di valori prestabiliti d'interferenza Lij, fra le azioni agenti sull'ambiente e le caratteristiche ambientali: 0 = nullo; 1 = basso; 2 = medio; 4 = alto. Compilata tutta la tabella, l'ultima riga è destinata al calcolo del valore unitario d'interferenza Bj, calcolabile a partire dalla somma di tutti i valori presenti sulla colonna j e dividendo il tutto per il numero di caratteristiche ambientali, 41. Ultimata la compilazione della prima tabella, si può passare alla seconda. Questa è formalmente simile alla prima, con la differenza 37 che ad ogni azione agente sull'ambiente è legato un coefficiente mj, detto indice d'impatto base, direttamente ricavabile dai dati di progetto. Tale indice d'impatto base ha valore negativo se l'azione ha influenze positive sull'ambiente, viceversa è positivo se ha influenze negative sull'ambiente. Ogni elemento Lij' viene calcolato a partire dai valori Lij della precedente matrice, dall'indice d'impatto base mj e dalvalore unitario d'interferenza Bj, attraverso la relazione: Lij' = Lij * mj * Bj Ultimata la compilazione della seconda tabella si può concludere la valutazione d'impatto ambientale sommando tutti gli elementi di una riga, per ottenere l'impatto che l'attività ha sulla determinata caratteristica ambientale Ii; e tutti gli elementi di una colonna per stabilire l'impatto che una determinata azione di cava ha sull'ambiente Ij. La somma degli indici relativi ad ogni riga ∑Ii (o, equivalentemente ∑Ij), fornisce il coefficiente If, relativo all'intero impatto che l'attività nei confronti dell'ambiente. Nel caso in cui If > 0 significa che l'attività è un impatto negativo verso l'ambiente, viceversa l'impatto è positivo se If > 0. Nel caso in oggetto vengono eseguite due valutazioni: una inerente all'attuale situazione della Cava Alfredo Polti SA con i parametri progettuali inalterati, ed una seconda, invece, relativa alla previsione che si avrebbe applicando le modifiche ai parametri di progetto di cui si è discusso nel Capitolo 2. Individuazione del valore algebrico base d'impatto delle azioni (attuali parametri di progetto) Scavi produttivi – L'attività di cava è ubicata sui versanti della Val Calanca, nei pressi del comune di Arvigo (Canton Grigioni, Svizzera). 38 La produzione annua prevista è di 20,000m3 in banco, valutata su nove mesi di lavoro all'anno, poichè le rigide condizioni invernali non consentono il continuo delle operazioni di. In base alla tabella.3a sottoriportata, l'indice algebrico di impatto base attribuibile è m1 = 1. SCAVI PRODUTTIVI Geomorfologia Livelli di produzione (106 m3/anno) Culminali o mezza costa Pedemontane Pianura o sotterranee >1 9 – 10 6–7 5–6 0.6 – 1 8–9 5–6 4–5 0.2 – 0.6 6–7 4–5 3–4 0.1 – 0.2 5–6 3–4 2–3 < 0.1 4–5 2–3 1–2 Tabella.3a – Scavi produttivi Piste, rampe e piazzali – Non vi sono piste, rampe o piazzali esterni al perimetro estrattivo, pertanto indipendentemente dalla tabella.3b, l'indice da attribuire è m2 = 0. PISTE, RAMPE E PIAZZALI Geomorfologia Quantita' escavate (106 m3/anno) Culminali o mezza costa Pedemontane Pianura o sotterranee >1 6–8 5–6 (1 – 2) 0.6 – 1 5–6 4–5 (1 – 2) 0.2 – 0.6 3–5 3–4 (1 – 2) 0.1 – 0.2 2–3 2–3 - < 0.1 1–2 1 - Tabella.3b – piste, rampe e piazzali Allacciamenti – L'attività estrattiva non utilizza allacciamenti elettrici poiché trasporta generatori direttamente dove necessario. Non sono previsti nè trasporti su nastro nè per condotte. Per quanto riguarda gli 39 allacciamenti idrici, invece, l'acqua viene catturata dal Riale di Arvigo, sopraelevato rispetto al cantiere di 300m. Grazie al dislivello non sono necessari circuiti di pompaggio, vi è anzi una camera di rottura per smorzare la potenza del flusso. L'allacciamento idrico conta una lunghezza totale di 1800m per un fabbisogno orario stimato di 126m3/h. Con riferimento alla tabella.3c, l'indice da attribuirsi (il più gravoso) è m3 = 0. ALLACCIAMENTI e trasporti diversi dal gommato All. Idrico Sviluppo < > (km) 300m3/ 300m3/ h h All. Elettrico Trasp. a nastro MT AT chiusi aperti Trasp. Per condot. >5 2 3 3 4 4 5 2 2–5 1 2 2 3 3 4 1 0.5 – 2 0 1 1 2 2 3 0 < 0.5 0 1 0 1 1 2 0 Tabella.3c – Allacciamenti e trasporti diversi dal gommato Impianti – Non sono presenti impianti di trattamento quali frantoi, mulini o macchinari di vagliatura. Tuttavia, a valle del sito estrattivo, si trova l'impianto di lavorazione: che comprende macchinari fresatrici, levigatrici e tutto l'occorrente per la movimentazione del materiale e la sicurezza degli operai. La potenza richiesta a pieno regime è di 376kW circa e sono presenti aspiratori localizzati per ogni postazione che lo richiede, un impianto di trattamento dei fanghi in uscita dalle macchine fresatrici e sono in dotazione agli operai tutti gli strumenti di sicurezza quali guanti, occhiai e cuffie per proteggersi dal rumore. Pertanto, è applicabile la riduzione totale del fattore di impatto base, per un indice finale di m4 = 2*0.25 = 0.5. IMPIANTI 40 Controllo delle emissioni Assente Presente Indici di impatto base Attori di riduzione Totale > 2500 8 – 10 0,25 0,6 0,5 0,8 1200 – 2500 6–8 0,25 0,6 0,5 0,8 800 – 1200 4–6 0,25 0,6 0,5 0,8 400 – 800 2–4 0,25 0,6 0,5 0,8 < 400 1–2 0,25 0,6 0,5 0,8 Potenza (kw) Polveri Reflui Rumore Tabella.3d – Impianti Trasporti – La produzione giornaliera è di 111m3 in banco (ovvero 311t/giorno), quindi considerando un trasporto unitario di 20t a viaggio, risultano necessari circa 16 viaggi al giorno. Il materiale viene allontanato dal fronte e stoccato in cantiere, per un tragitto stimato di 500m a viaggio. E' però necessario considerare anche il trasporto del materiale lavorabile (circa il 50% dell'estratto) a valle, all'impianto di lavorazione, per un tragitto di 1km circa e un totale di 5 viaggi al giorno. Infine, nel piazzale dei laboratori di lavorazione, il materiale subisce una movimentazione di 100m per 5 viaggi al giorno. Con riferimento alla tabella.3e, l'indice da assegnare è m5 = 1. TRASPORTI Movimenti unitari equivalenti: numero di viaggi al giorno con mezzi da 20t di carico, su tipo di carreggiata Sviluppo (km) > 150 100 – 150 50 – 100 < 50 Singola Doppia Singola Doppia Singola Doppia Singola Doppia > 20 10 9 9 8 8 7 7 6 10 – 20 9 8 8 7 7 6 6 5 5 – 10 8 7 7 6 6 5 5 4 1–5 7 6 6 5 5 4 4 3 <1 6 5 4 3 3 2 2 1 Tabella.3e – Trasporti 41 Discariche minerarie – L'attività non prevede la formazione di aree di discarica mineraria, tuttavia sono necessarie zone di accumulo temporaneo di materiale di scarto, che viene annualmente recuperato. L'area destinata ha un'estensione totale di circa 2,000m2 ed è situata in un avvallamento del cantiere. Con riferimento alla tabella.3f, l'indice attribuibile risulta essere m6 = 2, considerando anche sono presenti opere di regimazione delle acque per limitare i flussi che invadono il fronte a causa delle piogge torrentizie. DISCARICHE MINERARIE Morfologia dell'area Superificie occupata (103 m2) Su versanti In pianura In depressione > 50 10 7–8 6–7 30 – 50 7–9 7–8 5–6 20 – 30 6–7 5–7 3–5 10 – 20 4–6 3–5 2–3 5 – 10 2–4 2–3 1–2 <5 1–2 1 1 Ove non risultino opere di impermeabilizzazione per discariche in pianura o in depressione, si consideri l'indice relativo alla medesima superficie ma su versante Per depositi temporanei, si consideri l'indice corrispondente alla metà della superifice occupata Tabella.3f – Discariche minerarie Recupero ambientale – Al termine dell'attività il cantiere verrà recuperato ritombando le depressioni e adibendo l'erea a zona ricreativa, in accordo con le attività proposte dal Parc Adula, un parco nazionale per la tutela dell'ambiente. La zona estrattiva diventerebbe 42 un luogo espositivo e ricreativo dove possano essere esposti lavori artigianali locali (pertinenti con la tradizione locale) e dove si possa assistere direttamente alla creazione di tali oggetti (lavorazione del legno, della pietra, regimazione delle acque, ecc). Con riferimento alla tabella 7, l'indice attribuibile è m7 = - 10. RECUPERO AMBIENTALE Tipologia di recupero Morfologia di cava Culminale o mezza costa Pedemontana In pianura Sotterraneo (*) a) Risistemazione morfologica o rimodellamento 2–4 1–3 1–2 4–6 b) Restituzione alla classe economica preesistente (non appartenente al punto d) 4–6 3–5 3–5 - c) Recupero migliorativo con destinazione agricolo – forestale 6–8 5–7 5–7 - d) Recupero con destinazione residenziale, industriale e/o ad attività ricreative, discarica di rifuti 9 – 10 7–8 7–8 8 – 10 (*) Per il recupero delle infrastrutture esterne (imbocchi di galleria, pozzi di ventilazione, ...) si considera il valore minimo de punto d) Tabella.3g – Recupero ambientale Redditività – La produttività della cava è inferiore a 50,000m3/anno e l'indice di redditività è pari al 25%. Pertanto l'indice da attribuire è pari a m8 = -2. REDDITIVITA' Produzione (105 m3/anno) Indice di redditivita' < 25% 25 – 35% 43 35 – 45% > 45% >6 5–6 6–7 7–8 8 – 10 2–6 4–5 5–6 6–7 7–8 0.5 – 2 2–4 4–5 5–6 6–7 < 0.5 1–2 2–4 4–5 5–6 Tabella.3h – Redditività Durata attività – L'attività nasce nel 1920, quindi ad oggi sono 92 anni, e si può affermare che la produzione media annua è di 7,000m3. L'indice d'impatto da attribuire è di m9 = -6. DURATA ATTIVITÀ ANNI PRODUZIONE (103 m5/anno) <5 5 – 10 10 – 20 > 20 >6 5–6 6–7 7–8 8 – 10 2–6 4–5 5–6 6–7 7–8 0.5 – 2 2–4 4–5 5–6 6–7 < 0.5 1–2 2–4 4–5 5–6 Tabella.3i – Durata attività Investimenti – Gli investimenti sono tali da attribuire all'attività un indice m10 = -2. INVESTIMENTI Investimenti (109 CHF) Produzione (105 m3/anno) <1 1–2 2–5 5 – 10 > 10 >6 - 6–7 7–8 8–9 9 – 10 2–6 - 5–7 6–7 7–8 8–9 0.5 – 2 4–5 4–5 5–6 6–7 7–8 < 0.5 2–3 3–4 4–5 5–6 6–7 Tabella.3j – Investimenti Emissioni – Le emissioni di polveri e rumore hanno un raggio d'influenza interno all'area di cava, e considerando una produzione di 20,000m3/anno, l'indice da attribuirsi è 2, a causa delle segnalazioni 44 dei residenti del Comune Arvigo inerentemente all'amissione di polveri. Considerando invece la distanza minima d'insediamento "I" dal comune di Arvigo, pari a circa 300m, il raggio d'influenza "R" delle volate, stimato di circa 200m (misurazioni geofoniche), ed una frequenza di 1-2 volate settimanali, si ha un rapporto R/I = 0.67. Pertanto, con riferimento alla tabella.3k, l'indice attribuibile è m11 = 5. EMISSIONI Polveri e rumore Scavi (103 m6/anno) Frequenza settimanale delle volate Raggio d'influenza R di influenza / delle emissioni minima distanza Interno Esterno d'insediamento all'area >2 area lav. lavori 1– 2 Indice di imp. per evidenti vibrazioni e < 1 lancio di materiale >1 8 9 1 8 7 6 10 0.6 – 1 6 7 0.7 – 1 7 6 5 8 0.2 – 0.6 4 5 0.5 – 0.7 6 5 4 6 0.1 – 0.2 2 3 0.2 – 0.5 5 4 3 4 < 0.1 1 2 < 0.2 4 3 2 3 Si considera l'indice più gravoso Tabella.3k – Emissioni Opere civili – Nel sito estrattivo sono presenti due camere di captazione in cemento armato, ai fini di regimare i flussi di acqua causati dalle piogge torrentizie. Ciò aiuta la stabilità del fronte ed evita allagamenti nelle depressioni del cantiere. Con riferimento alla tabella.3l, l'indice attribuibile è m12 = -10. OPERE CIVILI Livello di dissesto geomeccanico e/o idrauclico per cui l'opera è necessaria Utilità dell'opera nella destinazione d'uso del progetto di coltivazione e/o recupero MASSIMA PARZIALE NULLA 45 Diffuso e rilevante 8 – 10 5–8 3–5 Parziale e rilevante 5–8 3–5 2–3 Solo parziale 3–5 2–3 1–2 Diffuso e rilevante 3–5 5–8 8 – 10 Parziale e rilevante 2–3 3–5 5–8 Solo parziale 1–2 2–3 3–5 - 1–2 3–5 SITUAZIONI PREESISTENTI L'ATTIVITA' ESTRATTIVA SITUAZIONI CONSEGUANTI L'ATTIVITA' ESTRATTIVA Occasionale e/o limitata per il periodo delle attività di scavo Opere in c.a. o in movimenti terra realizzate ai fini della stabilità in fase di coltivazione o recupero Tabella.3l – Opere civili Individuazione delle caratteristiche ambientali ed analisi dei livelli di interferenza (peso) dovute alle azioni connesse all'attività estrattiva (relativi agli attuali parametri di progetto) I gruppi di caratteristiche ambientali indacate sono cinque: le caratteristiche chimico-fisiche, quelle biologiche, i fattori culturali, quelli sociali ed infine quelli economici. Questi gruppi individuano quarantuno caratteristiche specifiche, che forniscono una completa descrizione dell'azienda. Quanto segue sono riflessioni sull'attribuzione soggettiva del livello d'interferenza. I sottocapitoli che seguono sono numerati in accordo con la matrice presente nel Allegato.4. Per comodità non verranno riportate tutte le informazioni a disposizione, ma solo quelle strettamente necessarie alla trattazione. Si faccia pertanto riferimento ai precedenti capitoli per ogni approfondimento desierato. Si sottolinea, inoltre, che tutte le caratteristiche ambientali che non compaiono nella trattazione sono da 46 ritenersi non influenzate dall'attività di cava. Caratteristiche chimico-fisiche – Vengono qui prese in considerazione tutte le conseguenze chimico-fisiche che l'attività comporta sull'ambiente, tanto da un punto di vista di suolo e sottosuolo quanto di eventuali influenze sulla qualità dell'aria e sulla stabilità dei versanti. A tal proposito,si ricorda che il giacimento in esame è situato a 900m s.l.m., nei pressi del Comune abitativo di Arvigo, Canton Grigioni. L'attività di cava s'inserisce, nel suo contesto più ampio, nella Val Calanca; una valle laterale alla più famosa Val Mesolcina. La quale si estende per 121km2 circa e ed è attraversata dal fiume Calncasca, in quasi tutta la sua lunghezza. La formazione risale all'orogenesi alpina, con conseguenti metamorfizzazioni locali di medio-alto grado, che hanno fatto sì che la crosta granitica locale assumesse le note stratificazioni del paragneiss. Si trovano diversi tipi di gneiss nella valle, è una risorsa molto presente. L'area designata è già soggetta ad attività di cava e il progetto prevede la messa in sicurezza del fronte, e successivamente l'espansione in sotterraneo. L'espansione verrà trattata a parte; sono di seguito riportate le valutazioni d'impatto relative alla sola messa in sicurezza. Per raggiungere tale scopo, è comunque necessario amplirare la zona estrattiva, in modo da conferire al fronte la gradonatura richiesta, poichè al momento si trova in una situazione di verticalità. Laddove ancora presente, la copertura è uno strato di terreno precedentemente adibito a pascolo di spessore non uniforme. Non si andranno ad intaccare zone boschive, nè di altro interesse. 1.Risorse minerarie – L'attività estrattiva è di modesta entità, con volumetrie di appena 20.000 m3/anno. Pertanto si può definire un 47 livello di interferenza minimo (L1.1 = 1) relativo alla sola fase di estrazione. Rispetto alla caratteristica risorse minerarie, le altre azioni presentano un livello di interferenza nullo. 2.Morfologia suolo e sotto suolo – Per via delle modeste quantità estratte (20,000m3/anno), la morfologia non subisce grandi cambiamenti. Grazie all'impegno da parte dell'azienda nella salvaguardia dell'impatto visivo, inoltre, le azioni di scavo hanno un livello d'interferenza minimo sulla morfologia di suolo e sottosuolo (L2.1 = 1). Le altre attività hanno livelli d'interferenza nulli sulla morfologia, poichè le piste e i piazzali sono tutti interni al perimetro di cava, così come gli allacciamenti e le opere civili. 3.Idrgrafia (corsi d'acqua) – L'area interessata dall'attività di cava è situata fra due corsi d'acqua: il fiume Calancasca a valle e il Riale di Arvigo a monte. Sugli argini del fiume Calancasca, 100m a valle del cantiere, è situato l'impianto di lavorazione, che utilizza l'acqua del fiume per le necessità dell'impianto. Il cantiere, invece, utilizza le acque del Riale di Arvigo. Sono inoltre presenti due camere di captazione, per regimare le acque piovane torrentizie. Grazie alla regimazione, si evita che le pioggie infastidiscano le abitazioni e le zone limistrofe alla cava, inviando l'acqua ad alimentare la portata del fiume Calancasca. Si ha pertanto un'influenza positiva ti dali opere civili sull'idrografia locale (L3.12 = -2). L'interferenza degli scavi sul Riale di Arvigo non è trascurabile (L3.1 = 2): si ha, infatti, un impiego annuo di 45,000,000l/anno circa che vengono prelevati dal riale ed utilizzati nel cantiere per il raffreddamento e il miglior funzionamento dei macchinari. 48 Nell'impianto a valle, invece, l'acqua è utilizzata soprattuto per il raffreddamento delle frese e, in misura assai inferiore, data l'abbondanza di precipitazioni, per bagnare l'asfalto per tenere a terra le polveri. L'acqua è estratta dal fiume che scorre accanto ai capannoni grazie ad un canale in disuso riabilitato. Una pompa serve il reparto fresatura e termina il proprio circuito nel reparto di depurazione fanghi. La portata è di 3.3l/s per 2500 ore di servizio annue, per un consumo totale di 29,700,000l/anno. Una volta depurata, l'acqua torna ad affluire nel medesimo fiume da cui è stata estratta. L'azienda è inoltre provvista di una vasca di separazione che separa l'acqua dall'olio lavato via dalle gomme o dai cingoli dei mezzi. L'acqua viene poi immessa nella rete fognaria mentre l'olio viene stoccato e ritirato da un'azienda specializzata (L3.4 = 0). Tutte le altre azioni non interferiscono con la caratteristica idrografia. 4.Idrogeologia – Nel cantiere estrattivo si ha un consumo totale d'acqua di circa 45,360,000l/anno. L'acqua è prelevata dal fiume a monte e grazie al dislivello raggiunge il sito senza necessità di pompaggio, è anzi presente una camera di rottura per smorzare la potenza del flusso. Gli utilizzi dell'acqua per il cantiere comprendono la pulizia delle bancate e il raffreddamento delle macchine (quella di taglio con filo diamantato, in particolare, ne richiede molta). Una volta utilizzata, l'acqua viene assorbita dall'ammasso attraverso le fratture e va ad alimentare la falda sottostante. Durante la coltivazione del materiale non è prevista la produzione di liquidi potenzialmente inquinanti, poichè l'acqua è utilizzata unicamente per raffreddamento di macchinari o per l'abbattimento delle polveri. L'interferenza da parte delle azioni di scavo è pertanto nulla (L4.1 = 0). 49 A valle, invece, nell'impianto di lavorazione, è prevista la produzione di fanghi per la pulizia di alcuni macchinari e agenti inquinanti derivanti dalla pulizia degli pneumatici. L'impianto è dotato tuttavia di appositi sistemi di depurazione, che consentono all'acqua depurata di poter essere immessa nuovamente nel fiume Calncasca. L'impatto che l'impianto ha sull'idrogeologia locale è pertanto nullo (L4.4 = 0). Grazie alle camere di captazione, inoltre, il fronte risente molto meno dei pericolosi cicli di gelo-disgelo e pertanto si può attribuire un livello positivo d'interferenza (L4.12 = -2). Le altre azioni elementari non presentano livelli di interferenza. 5.Caratteristiche climatiche – Il clima d'inverno è molto rigido e l'attività cessa verso la fine del mese di Dicembre per riprendere all'inizio del mese di Marzo, con tre mesi circa di fermo a causa del ghiaccio e del maltempo.L'attività di cava non può in alcun modo influenzare il clima, date soprattutto le modeste dimensioni dell'intervento. È pertanto da escludere ogni interferenza con la componente caratteristiche climatiche. 6.Caratteristiche chimico-fisiche – Alterazioni di carattere chimicofisico, per ciò che concerne l'aria, sono da imputare alla produzione di polveri nella fase di scavo e agli agenti inquinanti rilasciati dai mezzi alimentati a combustibili fossili. Per quanto riguarda le polveri prodotte dalle volate e dalle macchine per la lavorazione del materiale, grazie a piccoli accorgimenti, quali bagnare con acqua le piste e i piazzali nei periodi più caldi e siccitosi e la dotazione di filtri per il controllo del particolato, la situazione è mantenuta sotto stretto controllo. Inoltre, volate di grandi dimensioni (2,000m3 o più) sono programmate in 50 modo tale che il vento non porti polveri verso Arvigo, ma lontano dalla stessa e la loro frequenza è bassa (1-2 volate la settmana). Tuttavia, sono giunte alcune lamentele dal Comune residenziale e perciò si può attribuire un'interferenza di media intensità (L6.1 = 2). L'impianto a valle, dotato di tutti i sistemi di controllo di polveri, rumore e inquinanti da combustibili fossili, ha un un livello di interferenza nullo. Il materiale richiede, attualmente, molta movimentazione sia in cava che in impianto, si attribuisce quindi un valore medio d'interferenza (L6.5 = 2). Per quanto riguarda le emissioni in generale, invece, il livello d'interferenza attribuibile è medio (L6.11 = 2). A cessata attività, nel rispetto del recupero ambientale discusso nel Capitolo 1, ovvero dell'inserimento del sito nel progetto "Parc Adula" in accordo con i valori e le attività dello stesso, i livelli di qualità dell'aria verranno rispristinati. Pertanto è si avrà un impatto nullo (L6.7 = 0), non ottimo poichè non è previsto solo un parziale rinverdimento. Le altre azioni non possono influire sulla qualità dell'aria e pertanto non presentano livelli d'interferenza. 7.Area d'influenza – L'attività di cava può produrre interferenze nei confronti dell'equilibrio dinamico locale, apportando delle modificazioni di carattere essenzialmente morfologico. Tuttavia, negli anni 2007-2008, l'area è stata oggetto di diversi crolli. Ad oggi le volumetrie di matierale franato sono stimate di 80,000m3 per il sito produttivo considerato dal progetto, e di altri 260,000m3 per la cava lateralmente confinante. Un approfondito studio geologico ha stabilito che vi sono tutt'ora volumetrie in movimento che riguardano però solo la parte alta della cava confinante, e sono pertanto esterni all'area in esame. Fra le varie cause 51 che hanno accelerato le dinamiche del dissesto, l'alluvione dell'Ottobre 2006 ha sicuramente rivestito un ruolo cruciale: si sono infatti riversati ingenti quantità d'acqua che, ghiacciando, hanno contribuito a peggiorare la stabilità dell'ammasso. Per ciò che riguarda l'attività estrattiva, i geologi non sanno tutt'ora prendere una posizione. Si intende attribuire un livello di intereferenza media (L6.1 = 2), poichè l'estrazione interessa ora un'area compromessa. Le altre azioni elementari non presentano livelli di interferenza significativi. 8.Stabilità – L'attuale progetto di coltivazione prevede platee discendenti su più gradoni, con pendenze tali da essere perpendicolari alla scistosità del materiale, in modo da evitare sprechi nella sua lavorazione. Il continuo monitoraggio del sito, sopprattuto durante le volate, ha sottolineato la sostanziale stabilità dei fronti di scavo. Tuttavia vi sono ancora volumetrie in movimento nelle zone subito adiacenti la cava. Per quanto appena detto, si attribuisce un livello d'interferenza medio (L8.1 = 2). L'area in cui il progetto s'inserisce è sede di attività estrattive già da diversi anni e sono state reallizzate diverse opere civili ai fini di migliorare la sicurezza e la stabilità: è stata costruita una rete di camere di captazione che convogliano l'acqua nel fiume Calancasca, a valle. Si previene così l'aggravarsi delle discuntinuità dell'ammasso roccioso, sottraendo gran parte dell'acqua che causa cicli di gelodisgelo. In virtù di ciò, si ha un'interferenza positiva di livello medio (L8.12 = -2). Tutte le altre azioni elementari, non prevedono alcuna interferenza con la stabilità dei fronti; pertanto tutti gli altri indici sono nulli. 52 Caratteristiche biologiche 9.Vegetazione spontanea – L'area interessata dall'attività era adibita a pascolo precedentemente (L9.1 = 4). In zona subito limistrofa al perimetro dell'attività, sono anche presenti alberi, arbusti e piante di sorta. L'attività di scavo, tuttavia, non influenzerà minimamente tale vegetazione, in quanto esterna al confine dei lavori. Il livello d'influenza realitvo è pertanto nullo. Il recupero ambientale prevede un parziale rinverdimento, quindi si può attribuire un'influenza positiva (L9.7 = -1). Tutte le altre azioni elementari non interferiscono con le altre caratteristiche inerenti alla flora. 12.Fauna terrestre – L'attività di cava è presente già da diversi anni e a causa della presenza dell'uomo, dei forti rumori dovuti agli scavi, delle esplosioni e delle emissioni, la fauna locale si è allontanata più o meno temporaneamente dalla zona. Pertanto, inserendosi in questo quadro, l'intervento non arrecherà danni maggiori di quelli già causati. Si può quindi attribuire un livello di interferenza degli scavi, trasporti ed emissioni sulla fauna terrestre minimo (L12.1 = 1, L12.5 = 1, L12.11 = 1,). Il recupero ambientale prevede un parziale rinverdimento dei fronti è una ridestinazione d'uso a scopo ludico e ricreativo. Cessati i lavori d'estrazione è quindi supponibile un parziale ripristino della fauna locale, si può quindi attribuire un minimo livello positivo d'influenza (L12.7 = -1). Le altre azioni non presentano livelli d'interferenza. 14.Fauna avicola – Le considerazioni espresse in funzione della fauna terrestre valgono anche per quella avicola. 53 15.Specie protette – Non sono presenti specie protette di particolare pregio nella zona interessata dal progetto. Fattori culturali 16.Utilizzo dell'area adibita a pascoli – L'area in esame era precedentemente adibita a pascolo, pertanto il relativo livello d'interferenza è massimo ( L16.1 = 4). 18.Utilizzo dell'area commerciale – Nella zona circostante l'attività non sono presenti attività commerciali che possano essere influenzate dall'attività estrattiva 21.Utilizzo dell'area mineraria – Il sito in esame è confinante con un'altra attività estrattiva. Non vi sono interferenze fra le due attività, grazie al clima di reciproco sostegno. Si possono quindi escludere livelli d'interferenza, considerando che ogni attività ha i propri spazi, i propri mezzi e lo stesso team di per gli studi geologici. 24.Ambiti di tutela: paesaggistica – Grazie alla naturale morfologia dell'area, le attività di cava risultano visibili solo parzialmente e solo a coloro che transitano lungo al strada pubblica cantonale, per il breve tratto di pertinenza, e ai residenti di Arvigo. In virtù di ciò si può affermare che l'interferenza dovuta alle azioni di scavo è di medio livello (L24.1 = 2). Il recupero ambientale, prevede la costruzione di stabilimenti e zone espositive che si andranno ad inserire armoniosamente nel contesto locale, pertanto si ha un buon livello d'interferenza (L24.7 = 0). Le altre azioni non presentano livelli d'interferenza. 25.Ambito di tutela: parchi e riserve – Il recupero ambientale, 54 prevedendo la costruzione di stabilimenti a scopo ludico e museale, ben si sposa con il progetto "Parc Adula": che prevede la creazione di un parco naturale per la salvaguardia di fauna e flora locale e delle attività della tradione. Essendo l'attività estrattiva una nota risorsa locale e nazionale, nonchè meta di turismo interno, il livello d'interferenza è ottimo (L19.7 = -4). I trasporti non causano disturbi ai residenti, tenendo conto di aver già considerato l'impatto inquinante nella sezione apposita. Le altre azioni non presentano livelli d'interferenza. Fattori sociali 30.Modello culturale – Quella di cava è un'attività molto rinomata in Svizzera e non è affatto rara. Il livello d'interferenza con il modello culturale da parte delle azioni di scavo è pertanto nullo (L30.1 = 0). L'ingresso nel progetto "Parc Adula", al termine dei lavori di scavo, frutterà al Comune di Arvigo un maggior afflusso di turisti (sia interni che esterni alla nazione) ed è perfettamente in linea con il modello culturale locale. Si ha pertanto un ottima influenza positiva ( L30.7 = -2). Le altre azioni non presentano livelli d'interferenza. 31.Attività ricreative – Come già annunciato, il ripristino ambientale prevede la creazione di strutture a scopo ludico e ricreativo, in accordo con le linee culturali locali, quindi il livello d'interferenza è massimo ( L31.7 = -4). 32.Occupazione – L'attività prevede l'impiego di otto operai in cava, quattro in ufficio e diciassette nell'impianto di lavorazione. Considerando la realtà locale, i livelli di interferenza associati sono medi per quel che riguarda le azioni di scavo (L32.1 = -2) e ottimi 55 relativamente all'impianto (L32.4 = -4). Il progetto di ripristino ambientale, pur offrendo opportunità lavorative non garantisce un'occupazione pari a quella attuale, pertanto ha un interferenza negativa (L32.7 = 1). Si possono, inoltre, attribuire i seguenti livelli d'interferenza: ottimo per la durata dell'attività (più di 90 anni) (L32.9 = -4), medio per le azioni connesse alla redditività (L32.8 = -2), basso per le azioni connesse agli investimenti (L32.10 = -1). 33.Indotto – L'attività produce diversi effetti sull'indotto: primo fra tutti la commercializzazione di prodotti di pregio per l'arredo d'interni ed esterni, ma anche di interti per opere civili, quali opere di sottofondo stradale. Per quanto appena detto, le interferenze della redditività, della durata dell'attività e degli investimenti sono di livello medio ( L33.8 = -2, L33.9 = -2, L33.10 = -2). Le altre azioni non presentano livelli d'interferenza. 34.Quadro sanitario – Nell'area di cava non vengono utilizzati materiali pericolosi ad eccezione degli esplosivi che, secondo quanto disposto dal piano di sicurezza esistente (D.L. 624/96), vengono manipolati esclusivamente da personale abilitato e non vengono conservati nell'area di cava. Nell'area di cava non vengono utilizzate sostanze tossiche. Il rifornimento di carburante per i mezzi di trasporto avviene esternamente alla cava. Il rischio di incidenti nell'area di cava è limitato alla presenza dei mezzi meccanici di escavazione e trasporto; questi sono soggetti a manutenzione periodica con registrazione dei controlli avvenuti in modo da garantirne la massima efficienza. Il rispetto di tutte le definire, specialmente per le norme di sicurezza consente di fasi di estrazione e lavorazione dei materiali, un livello di interferenza molto basso (L34.1 = +1, L34.4 = 56 +1). Anche per le fasi di trasporto dei materiali lavorati, il verificarsi di incidenti stradali con danni alle persone, è un evento raro, con un livello di interferenza nullo (L34.5 = 0). Le altre azioni elementari non presentano livelli di interferenza. Fattori economici 35.Forniture energetiche – Le forniture energetiche che il progetto richiede sono dovute in gran parte al movimento dei mezzi meccanici (Gasolio) (L35.1 = +4), poichè il fabbisogno elettrico dell'impianto è interamente sostenuto da energie rinnovabili (centrali idroelettriche). I mezzi addetti alla movimentazione del materiale possiedono tutti il filtro anti-particolato, e considerate le modeste dimensioni dell'attività, si può attribuire un livello di interferenza medio dei trasporti (L35.5 = +2). Il fabbisogno idrico per l'attività risulta essere cospicuo, poichè necessario per il raffreddamento dei macchinari (perforatrici e filo diamantato), per la pulizia delle bancate (a favore di sicurezza) e all'irroramento delle vie di transito interne all'area di cava e nei pressi dell'impianto di lavorazione (durante i soli mesi estivi al fine di ridurre la creazione di polveri). Il circuito idrico dell'impianto, invece, è munito di separatori e purificatori, pertanto non ha interferenza. Il recupero finale prevede l'insediamento di un centro ricreativo, che necessiterà di un fabbisogno elettrico soddisfatto interamente da fonti rinnovabili (centrali idroelettriche). Pertanto il livello di intereferenza è da considerarsi nullo (L35.11 = 0). Le altre azioni elementari non presentano livelli di interferenza. 36.Viabilità – L'attività di cava influenza in maniera molto modesta la viabilità della zona: per un numero di viaggi al giorno pari a circa 57 cinque (L36.5 = +1). Sono stati considerati anche i camion per il trasporto del materiale lavorato alle zone di utilizzo, che costituiscono un aumento di traffico molto modesto e solo in brevi periodi dell'anno (lo smaltimento annuo della discarica temporanea comporta un aumento di traffico pari a 3 camion al giorno in più). Un discorso diverso va fatto per l'impianto a valle che, stoccando parte del materiale ai lati della strada comunale ne riduce la viabilità (anche se in misura modesta). Vi sono anche i sollevatori e le pale gommate utilizzate per la movimentazione dei lavorati e dei semi-lavorati, che attraversano la strada comunale diverse volte al giorno per trasportare i prodotti da un reparto di lavorazione all'altro. Il livello d'interferenza, per quanto appena discusso è medio (L36.4 = +2), a causa delle piccole quantità di materiale lavorate l'anno. Le altre azioni elementari non presentano livelli di interferenza. 37.Discariche – L'attuale progetto prevede l'utilizzo di "discariche" temporanee (più propriamente: aree di stoccaggio temporaneo) su cui accumulare i materiali di scarto, interne all'area di cava. Tali materiali, provenienti dall'attività e consistenti principalmente in materiali quarzosi o di dimensioni inadeguate alla lavorazione, saranno completamente smaltiti, frantumati ed utilizzati in opere di sottofondo stradale. Pertanto il livello d'interferenza da parte delle azioni di scavo sulle discariche può considerarsi nullo. Diversamente, per quanto riguarda l'impianto a valle, lo spazio per lo stoccaggio del materiale lavorato o semi-lavorato non è sufficiente e parte del materiale in questione viene temporaneamente depositato ai lati della strada comunale. Per quanto sia disposto in maniera molto ordinata interferisce comunque con la viabilità, anche se in misura minima (L37.4 = +1). I livelli di interferenza risultano pertanto nulli. 58 38.Economia locale – I ricavi ottenuti dall'azienda producono dei benici sull'economia locale, legati alla redditività dell'attività, all'elevato valore commerciale dello Gnaiss Calanca e soprattutto al consolidamento e alla strutturazione dei rapporti economico- commerciali con il territorio. Sono pertanto stati attribuiti i seguenti valori d'interferenza: L38.8 = -1, L38.9 = -4, L38.10 = -1. Il rispristino ambientale merita una trattazione a parte, in quanto l'ingresso in un progetto di tutela e salvaguardia del territorio e delle tradizioni, come quello del "Parc Adula", porterà un afflusso di turisti e sicuri benefici alla realtà locale. Pertanto si attribuisce un buon livello d'interferenza (L38.7 = -2), poichè la località rientra solo perifericamente nel territorio adibito al progetto "Parc Adula". 39.Economia regionale – Le considerazioni appena discusse sono valide anche in relazione al contesto Cantonale, anche se in misura minore (L39.9 = -1, L39.7 = -1), essendo L'attività una piccola realtà locale. 40.Economia nazionale – Trattandosi di una realtà locale, le interferenze sull'economia nazionale sono trascurabili. Individuazione del valore algebrico base d'impatto delle azioni (attuali parametri di progetto) Nell'ordine di un'agevole trattazione, verranno di seguito individuati solo i valori d'impatto base che vengono influenzati dalle modifiche ai parametri di progetto esporte nel Capitolo 2. Tutti gli indici non trattati sono da considerarsi identici ai precedenti. Allacciamenti – Diversamente dalla situazione attuale, la coltivazione 59 in sotterraneo richiede degli allacciamenti elettrici per gli impianti di ventilazione ed illuminazione, lo stesso trasloco del reparto di sezionatura richiede allacciamenti per il funzionamento dei macchinari. Pertanto, con riferimento alla tabella.3c, il nuovo indice di impatto base è m3 = 3. Trasporti – Grazie alla nuova configurazione, è stata ridotta la movimentazione necessaria in cantiere (grazie alla nuova disposizione) e in impianto di lavorazione (poichè c'è meno materiale da movimentare). Anche i trasporti che collegano i due siti sono stati ridotti. Si faccia riferimento al Capitolo 2 per il dettaglio. Con riferimento alla tabella.3e, il nuovo indice d'impatto base è sempre m5 = 1, poichè non riducibile. Discariche minerarie – La coltivazione in sotterraneo produce il 15% in meno di materiale di scarto rispetto all'attuale tecnica utilizzata. Pertanto sarà necessaria una minor superficie per coprire il fabbisogno di stoccaggio temporaneo. Il nuovo indice d'impatto base è, pertanto, m6 = 1 (con riferimento alla tabella.3f). Redditività – L'indice di redditività è aumentato al 30%. Pertanto l'indice da attribuire è pari a m8 = -3. Investimenti – Con riferimento alla trattazione del Capitolo 2, gli investimenti necessari sono diminuiti, ma l'indice d'impatto base non è riducibile poichè già rappresenta il valore minimo attribuibile. Emissioni – I nuovi parametri di progetto consentono una minor produzione di polveri ed emissioni. Considerando la distanza minima d'insediamento "I" dal comune di Arvigo, pari a circa 300m, il raggio 60 d'influenza "R" delle volate, stimato di circa 60m (misurazioni geofoniche), ed una frequenza di 1-2 volate settimanali, si ha un rapporto R/I = 0.2. Pertanto, con riferimento alla tabella,3k, il nuovo indice è m11 = 4. Individuazione delle caratteristiche ambientali ed analisi dei livelli di interferenza (peso) dovute alle azioni connesse all'attività estrattiva (relativi agli attuali parametri di progetto) Anche in questo caso verranno analizzate, per brevità, solo le caratteristiche ambientali che hanno subito modifiche a seguito del cambiamento dei parametri di progetto. Tutti i valori di livelli d'interferenza che non sono citati sono da intendersi uguali ai precedenti. 2.Morfologia e suolo – Estraendo in sotterraneo non si va a modificare la morfologia, pertanto il nuovo livello d'interferenza è nullo (L2.1 = 0). 6.Caratteristiche chimico-fisiche – Grazie al minor utilizzo di esplosivi e alla ridotta movimentazione i inuovi livelli di interferenza delle azioni di scavo e dei trasporti sulle caratteristiche chimicofisiche dell'aria sono minimi (L6.1 = 1, L6.5 = 1, L6.11 = 1). 7.Area d'influenza – L'estrazione in sotterraneo è meno invasiva e più mirata rispetto a quella a cielo aperto. Il nuovo livello d'interferenza è minimo (L7.1 = 1). 8.Stabilità – Linfluenza dell'estrazione in sotterraneo sulla stabilità dei versanti è trascurabile riespetto all'attuale tecnica utilizzata, pertanto il 61 nuovo livello d'interferenza è minimo (L8.1 = 1). 9.Vegetazione spontanea – L'estrazione in sotterraneo non necessita della rimozione del suolo e della vegetazione, quindi il nuovo livello d'interferenza è nullo (L9.1 = 0). 16.Utilizzo dell'area: pascoli – Grazie ai nuovi parametri di progetto non è più necessario rimuovere la terra o influenzare in qualsiasi modo la parte superficiale del fronte. Il nuovo livello d'interferenza è pertanto nullo (L16.1 = 0). 24.Ambito di tutela: paesaggistico – Non essendo più necessario avanzare con fronte, l'impatto visivo si riduce alla sola vista dei mezzi e dei macchinari di cava, quasi totalmente celati dal muro già esistente. Il livello d'interferenza relativo è quindi minimo (L24.1 = 1). 36.Infrastrutture: viabilità – Essendo diminuito il carico di materiale circolante in impianto, la movimentazione necessaria è notevolmente diminuita, lo spazio a disposizione aumentato ed è quindi possibile stoccare il materiale lavorato e/o in fase di lavorazione nelle apposite aree private, non più ai lati della strada comunale. Il nuovo livello d'interferenza è pertanto minimo, poichè sono comunque ancora necessari alcuni attraversamenti per collegare i vari laboratori (L36.4 = 1). 37.Infrastrutture: discariche – Andando ad intervenire sull'organizzazione degli spazi, l'impianto a valle guadagna molto posto per movimentare e stoccare materiale. Non è più necessario, in altre parole, depositare materiale ai lati della strada comunale. Il nuovo livello d'interferenza è, pertanto, nullo (L37.4 = 0). 62 Elaborazione delle matrici d'impatto ambientale: confronto degli indici relativi alle due diverse situazioni di progetto (attuale e proposta) Con riferimento a quanto accennato nell'introduzione del Capitolo 3, vengono costruite le matrici riportate nell'Allegato.3. Di seguito, nelle tabella.3n e tabella.3m, sono stati riportati solo gli indici non nulli e sono stati riportati con l'apice i coefficienti relativi ai nuovi parametri di progetto, discussi nel Capitolo 2. In particolare, nella tabella.3n, sono riportati gli indici d'impatto Ij relativi ad ogni colonna della materice. Essi rappresentano, come già accennato, l'impatto che la relativa azione elementare (compiuta dall'attività di cava) ha sull'ambiente. Azioni elementari Ij I j' Diff m3/anno scavati 14 3 -11 Recupero ambientale -55 -55 Redditività -1 -3 Durata attività -18 -18 Invesimenti -1 -1 Emissioni 2 1 Opere civili e simili -9 -9 -2 -2 Tabella.3n – Confronto indici di impatto ambientale: coefficienti relativi all'impato delle azioni dell'attività di cava sull'ambiente Nella tabella.3m, invece, sono riportati gli indici d'impatto Ii relativi ad ogni riga della materice. Essi rappresentano l'impatto che la relativa caratteristica dell'ambiente subisce ad opera dell'attività di cava. Come sopra, Ii' indica i valori relativi ai nuovi parametri di progetto. 63 Caratteristiche ambientali Ii Ii' Diff. 1 – Risorse minerarie 1 0 -1 2 – Morfologia e suolo 1 0 -1 3 – Idrografia -2 -2 4 - Idrogeologia -3 -3 6 – Caratteristiche chimico-fisiche 2 1 -1 7 – Area d'influenza 1 0 -1 8 – Stabilità -2 -3 -1 9 – Vegetazione spontanea -1 -4 -3 12 – Fauna Terrestre -3 -3 14 – Fauna avicola -3 -3 16 - Pascoli 2 0 -2 24 – Utilizzo dell'area: paesaggistica 1 0 -1 25 – Utilizzo dell'area: parchi e riserve -15 -15 30 – Modello culturale -7 -7 31 – Attività ricreative -15 -15 32 – Occupazione -5 -4 33 – Indotto -5 -5 34 – Quadro sanitario 1 0 -1 35 – Forniture energetiche 3 1 -2 36 – Viabilità 1 0 -1 38 – Economia locale -14 -15 -1 39 – Economia regionale -5 -5 -1 Tabella.3n – Confronto indici di impatto ambientale: coefficienti relativi all'impato delle azioni dell'attività di cava sull'ambiente Per entrambe le tabelle, sono state sottolineate le azioni e le caratteristiche influenzate dal cambiamento dei paramatri progettuali. Con riferimento alle matrici AEVIA presenti nell'Allegato.3, gli indici finali d'impatto ambientale sono pari a If = -67 per l'attuale progetto e If = -81 per il progetto proposto e discusso. Il miglioramento è considerevole, 14 punti di miglioramento. Il minor impatto ambientale che l'attività avrebbe, se applicasse 64 il cambiamento di parametri proposto, è dovuto ad una molteplicità di piccoli miglioramenti, o meglio di piccoli "minor impatti" sull'ambiente. La terza colonna della tabella.3n mostra proprio la differenza tra le due situazioni e quali siano le caratteristiche ambientali che vedranno diminuito l'impatto subito grazie alle modifiche apportate all'attività di cava. 65 Allegato.1 – Caratteristiche geomeccaniche del materiale CAVA BLOCCHI BLOCCHI DA LAVORAZIONE SEZIONATURA BLOCCHETTI DA MURATURA BLOCCHETTI DA LAVORAZIONE FRESATURA BLOCCHETTI FRESATI LASTRE FRESATE RIFINITURA PIANTONI PER CINTA BLOCCHI DA SCOGLIERA SPIODINI SCARTI MOSAICO PIODE RETTANGOLARI PERGOLE REGOLATE FRANTOIO GHIAIA SPACCATURA SCARTI DELLA FRESATURA SCARTI DELLA SEZIONATURA TAVOLI GRADINI A MASSELLO PANCHINE LASTRE RETTANGOLARI GRADINI FONTANE PAVIMENTI GREGGI COPERTINE DAVANZALI E SOGLIE PAVIMENTI LAVORATI PALIZZATE RIFINITURA SASSI DA MURO MOLLONI z Allegato.3 – Matrici AEVIA relative all'attuale situazione organizzativa dell'attività ATTIVITA' ESTRATTIVE AZIONI ELEMENTARI AGENTI SULL'AMBIENTE CALCOLO INDICE DI IMPATTO AMBIENTALE TRASFORMAZIONI SOCIO Progetto di allac- im- tras- disc. rampe cia- pianti porti piazz. menti MATRICE Lij 1 2 3 4 LIVELLI DI INTERFERENZA correlati con indirizzi di tutela "PPAR" + + + + Ubicazione piste prod. mc/a CALCOLO INDICE DI IMPATTO AMBIENTALE recu- reddi- durata inves- emis- mine- pero tivi- attività timenti sioni rarie amb. tà 5 6 7 8 9 10 11 12 + + - - - - + + mc/an Ubicazione piste scava rampe im- tras- disc. recu- reddi- durata inve- emis- opere carat. cia- pianti porti mine- pero tivi- attività rarie amb. tà sti- sioni civili i-esi e simili ma to menti MATRICE Iij 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 INDICI DI IMPATTO 1 0 0 0,5 1 2 -10 -2 -6 -2 5 -10 Ii 1.risorse minerarie 0,59 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 1 2.morfologia e suolo 0,59 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 1 3.idrografia (corsi d'acqua, art. 29) 1,17 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 -2,93 -2 4.idrogeologia 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 -2,93 -3 5.carat.climatiche 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0 6.chimico-fisiche 1,17 0,00 0,00 0,00 0,20 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,98 0,00 2 7.area d'influenza 1,17 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 1 8.stabilità 1,17 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 -2,93 -2 9.veget.spontanea 2,34 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 -3,66 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 -1 10.colture, veg. regimata (art. 35, 37) 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0 11.specie protette (aree floristiche, art. 33) 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0 12.terrestre 0,59 0,00 0,00 0,01 0,00 0,00 -3,66 0,00 0,00 0,00 0,49 0,00 -3 13.acquatica 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0 14.avicola 0,59 0,00 0,00 0,01 0,00 0,00 -3,66 0,00 0,00 0,00 0,49 0,00 -3 15.specie protette 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0 16.pascoli 2,34 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 2 17.agricola 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0 UTILIZZO 18.commerciale 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0 DELL'AREA 19.residenziale 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0 20.industriale 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0 21.mineraria 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0 22.zone umide e forestali (art. 34, 36) 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0 23.conservazione territoriale (art. 32) 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0 24.paesaggistica (art. 23, 43) 1,17 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 1 25.parco e riserve (art. 53, 54, 55) 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 -14,63 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 -15 26.geo-morfo-idrogeologiche (art. 28) 26.geo-morfo-idrogeologiche (art. 28) 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0 27.crinali e versanti (art. 30, 31) 27.crinali e versanti (art. 30, 31) 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0 28.storico artistica (art. da 38 a 42) 28.storico artistica (art. da 38 a 42) 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0 29.militare, urbanistica 29.militare, urbanistica 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0 30.modello culturale 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 -7,32 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 -7 1 2.morfologia e suolo 1 3.idrografia (corsi d'acqua, art. 29) 2 CHIMICO FISICHE -2 -2 4.idrogeologia 5.carat.climatiche ARIA 6.chimico-fisiche 2 7.area d'influenza 2 DINAMICA 8.stabilità 2 9.veget.spontanea 4 2 2 -2 FLORA BIOLOGICHE BIOLOGICHE 1 1 -1 1 13.acquatica 14.avicola ARIA -1 11.specie protette (aree floristiche, art. 33) FAUNA ACQUA DINAMICA 10.colture, veg. regimata (art. 35, 37) 12.terrestre 1 1 -1 1 FAUNA 15.specie protette 16.pascoli 4 18.commerciale DELL'AREA 19.residenziale 20.industriale 21.mineraria 22.zone umide e forestali (art. 34, 36) 23.conservazione territoriale (art. 32) 24.paesaggistica (art. 23, 43) 2 25.parco e riserve (art. 53, 54, 55) -4 AMBITI DI TUTELA FATTORI CULTURALI CARATTERISTICHE AMBIENTALI FATTORI CULTURALI CARATTERISTICHE AMBIENTALI 17.agricola - forestale UTILIZZO AMBITI DI TUTELA -2 30.modello culturale 31.attività ricreative 32.occupazione -2 -4 33.indotto -2 -1 34.quadro sanitario 1 1 35.forniture energetiche,etc.. 4 36.viabilità 1 1 -2 -4 -1 -2 -2 -2 SOCIALI SOCIALI -4 CULTURA E SOCIETA' 31.attività ricreative 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 -14,63 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 -15 32.occupazione -1,17 0,00 0,00 -0,05 0,00 0,00 3,66 -0,49 -6,44 -0,20 0,00 0,00 -5 33.indotto -1,17 0,00 0,00 -0,01 0,00 0,00 0,00 -0,49 -3,22 -0,39 0,00 0,00 -5 34.quadro sanitario 0,59 0,00 0,00 0,01 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 1 35.forniture energetiche,etc.. 2,34 0,00 0,00 0,00 0,20 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 3 36.viabilità 0,59 0,00 0,00 0,02 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 1 37.discariche 0,00 0,00 0,00 0,01 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0 38.locale 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 -7,32 -0,24 -6,44 -0,20 0,00 0,00 -14 39.regionale 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 -3,66 0,00 -1,61 0,00 0,00 0,00 -5 40.nazionale 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0 41.internazionale 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0 14 0 0 0 0 0 -55 -1 -18 -1 2 -9 -67 INFRASTRUTTURE ECONOMICI ECONOMICI CULTURA E SOCIETA' 2 2 1 37.discariche 38.locale -2 39.regionale -1 ECONOMIA -1 -4 -1 -1 ECONOMIA 40.nazionale 41.internazionale Totale livelli d'interferenza S Lij per i = 1,...41= Lj Valore unitario d'interferenza Lj / 41 = B menti TERRA CHIMICO FISICHE 1.risorse minerarie e simili allac- piazz ACQUA INFRASTRUTTURE impat ECONOMIA opere civili SICUREZZA SOCIO ti TERRA FLORA TRASFORMAZIONI Progetto di ECONOMIA scavi AZIONI ELEMENTARI AGENTI SULL'AMBIENTE ATTIVITA' ESTRATTIVE SICUREZZA 24 0 0 1 4 0 -15 -5 -11 -4 4 -6 0,59 0 0 0,02 0,1 0 -0,37 -0,12 -0,27 -0,1 0,1 -0,15 Impatto azione j-esima S Iij per i=1,...41 = Ij If Allegato.3 – Matrici AEVIA relative all'applicazione dei nuovi parametri di progetto ATTIVITA' ESTRATTIVE AZIONI ELEMENTARI AGENTI SULL'AMBIENTE CALCOLO INDICE DI IMPATTO AMBIENTALE TRASFORMAZIONI SOCIO Progetto di Ilaria Rambaldi allac- im- tras- disc. rampe cia- pianti porti piazz. menti MATRICE Lij 1 2 3 4 LIVELLI DI INTERFERENZA correlati con indirizzi di tutela "PPAR" + + + + Ubicazione Arvigo, GR, CH piste prod. mc/a CALCOLO INDICE DI IMPATTO AMBIENTALE recu- reddi- durata inve- emis- mine- pero tivi- attività rarie amb. tà sti- sioni 5 6 7 8 9 10 11 12 + + - - - - + + mc/an Ubicazione Arvigo, GR, CH piste scava rampe im- tras- disc. recu- reddi- durata emis- opere carat. cia- pianti porti mine- pero tivi- attività rarie amb. tà sti- sioni civili i-esi e simili ma to MATRICE Iij 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 INDICI DI IMPATTO 1 0 0 0,5 1 1 -10 -3 -6 -2 4 -10 Ii 1.risorse minerarie 0,27 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0 2.morfologia e suolo 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0 3.idrografia (corsi d'acqua, art. 29) 0,54 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 -2,93 -2 4.idrogeologia 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 -2,93 -3 5.carat.climatiche 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0 6.chimico-fisiche 0,27 0,00 0,00 0,00 0,05 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,29 0,00 1 7.area d'influenza 0,27 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0 8.stabilità 0,27 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 -2,93 -3 9.veget.spontanea 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 -3,66 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 -4 10.colture, veg. regimata (art. 35, 37) 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0 11.specie protette (aree floristiche, art. 33) 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0 12.terrestre 0,27 0,00 0,00 -0,01 0,00 0,00 -3,66 0,00 0,00 0,00 0,29 0,00 -3 13.acquatica 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0 14.avicola 0,27 0,00 0,00 -0,01 0,00 0,00 -3,66 0,00 0,00 0,00 0,29 0,00 -3 15.specie protette 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0 16.pascoli 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0 17.agricola 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0 UTILIZZO 18.commerciale 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0 DELL'AREA 19.residenziale 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0 20.industriale 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0 21.mineraria 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0 22.zone umide e forestali (art. 34, 36) 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0 23.conservazione territoriale (art. 32) 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0 24.paesaggistica (art. 23, 43) 0,27 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0 25.parco e riserve (art. 53, 54, 55) 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 -14,63 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 -15 26.geo-morfo-idrogeologiche (art. 28) 26.geo-morfo-idrogeologiche (art. 28) 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0 27.crinali e versanti (art. 30, 31) 27.crinali e versanti (art. 30, 31) 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0 28.storico artistica (art. da 38 a 42) 28.storico artistica (art. da 38 a 42) 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0 29.militare, urbanistica 29.militare, urbanistica 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0 30.modello culturale 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 -7,32 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 -7 0 3.idrografia (corsi d'acqua, art. 29) 2 CHIMICO FISICHE -2 -2 4.idrogeologia 5.carat.climatiche ARIA 6.chimico-fisiche 1 7.area d'influenza 1 DINAMICA 8.stabilità 1 9.veget.spontanea 0 1 1 -2 FLORA BIOLOGICHE BIOLOGICHE 1 1 -1 1 13.acquatica 14.avicola ARIA -1 11.specie protette (aree floristiche, art. 33) FAUNA ACQUA DINAMICA 10.colture, veg. regimata (art. 35, 37) 12.terrestre 1 1 -1 1 FAUNA 15.specie protette 16.pascoli 0 18.commerciale DELL'AREA 19.residenziale 20.industriale 21.mineraria 22.zone umide e forestali (art. 34, 36) 23.conservazione territoriale (art. 32) 24.paesaggistica (art. 23, 43) 1 25.parco e riserve (art. 53, 54, 55) -4 AMBITI DI TUTELA FATTORI CULTURALI CARATTERISTICHE AMBIENTALI FATTORI CULTURALI CARATTERISTICHE AMBIENTALI 17.agricola - forestale UTILIZZO AMBITI DI TUTELA -2 30.modello culturale 31.attività ricreative 32.occupazione -2 -4 33.indotto -2 -1 34.quadro sanitario 1 1 35.forniture energetiche,etc.. 4 36.viabilità 1 1 -2 -4 -1 -2 -2 -2 SOCIALI SOCIALI -4 CULTURA E SOCIETA' 31.attività ricreative 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 -14,63 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 -15 32.occupazione -0,54 0,00 0,00 0,05 0,00 0,00 3,66 -0,88 -6,44 -0,20 0,00 0,00 -4 33.indotto -0,54 0,00 0,00 0,01 0,00 0,00 0,00 -0,88 -3,22 -0,39 0,00 0,00 -5 34.quadro sanitario 0,27 0,00 0,00 -0,01 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0 35.forniture energetiche,etc.. 1,07 0,00 0,00 0,00 0,05 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 1 36.viabilità 0,27 0,00 0,00 -0,01 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0 37.discariche 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0 38.locale 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 -7,32 -0,88 -6,44 -0,20 0,00 0,00 -15 39.regionale 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 -3,66 0,00 -1,61 0,00 0,00 0,00 -5 40.nazionale 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0 41.internazionale 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0 3 0 0 0 0 0 -55 -3 -18 -1 1 -9 -81 INFRASTRUTTURE ECONOMICI ECONOMICI CULTURA E SOCIETA' 1 1 0 37.discariche 38.locale -2 39.regionale -1 ECONOMIA -2 -4 -1 -1 ECONOMIA 40.nazionale 41.internazionale Totale livelli d'interferenza S Lij per i = 1,...41= Lj Valore unitario d'interferenza Lj / 41 = B menti TERRA CHIMICO FISICHE 1 2.morfologia e suolo e simili allac- menti ACQUA INFRASTRUTTURE inve- ECONOMIA opere civili impat piazz 1.risorse minerarie menti SICUREZZA SOCIO ti TERRA FLORA TRASFORMAZIONI Progetto di Ilaria Rambaldi ECONOMIA scavi AZIONI ELEMENTARI AGENTI SULL'AMBIENTE ATTIVITA' ESTRATTIVE SICUREZZA 11 0 0 -1 2 0 -15 -6 -11 -4 3 -6 0,27 0 0 -0,02 0,05 0 -0,37 -0,15 -0,27 -0,1 0,07 -0,15 Impatto azione j-esima S Iij per i=1,...41 = Ij If