ALMA MATER STUDIORUM UNIVERSITÀ DI BOLOGNA

Transcript

ALMA MATER STUDIORUM UNIVERSITÀ DI BOLOGNA
ALMA MATER STUDIORUM
UNIVERSITÀ DI BOLOGNA

SCUOLA DI INGEGNERIA E ARCHITETTURA
CORSO DI LAUREA

TESI DI LAUREA
in
Ingegneria delle Cave
COLTIVAZIONE DI PIETRE ORNAMENTALI:
OTTIMIZZAZIONE DEI PARAMETRI DI PROGETTO SULLA
BASE DI INDAGINI IN SITU
CANDIDATO
Ilaria Rambaldi
RELATORE:
Chiar.mo Prof. Paolo Berry
Anno Accademico [es.:2012/13]
Sessione II
PREMESSA
2
CAPITOLO 1 – CONTESTUALIZZAZIONE
 Inquadramento geografico-urbanistico
 Inquadramento geologico e idrogeologico
 Il paragneiss Calanca
 Discontinuità dell'ammasso roccioso
 Dissesto franoso del 2007-2009
 Inquadramento idrogeologico
 Attuale organizzazione del sito estrattivo
 Estrazione
Riduzione
 Movimentazione e trasporti
 Attuale organizzazione del piazzale di lavoraione
 Sezionatura
 Fresatura
 Spiodatura
 Rifinitura
 Movimentazione
3
3
5
CAPITOLO 2 – ANALISI ECONOMICA
 Trasferimento del reparto di sezionatura
 Coltivazione in sotterraneo
 Riorganizzazione del piazzale di cava
 Considerazioni finali
8
17
21
21
23
29
34
CAPITOLO 3 – VALUTAZIONE D'IMPATTO AMBIENTALE
 Individuazione del valore algebrico base d'impatto delle azioni (attuali
parametri di progetto)
38
 Individuazione delle caratteristiche ambientali ed analisi dei livelli di
interferenza dovute alle azioni connesse all'attività estrattiva (relativi agli
attuali parametri di progetto)
46
 Individuazione del valore algebrico base d'impatto delle azioni (attuali
parametri di progetto)
59
 Individuazione delle caratteristiche ambientali ed analisi dei livelli di
interferenza dovute alle azioni connesse all'attività estrattiva (relativi agli
attuali parametri di progetto)
61
 Elaborazione delle matrici d'impatto ambientale: confronto degli indici
relativi alle due diverse situazioni di progetto (attuale e proposta)
63
Allegato.1 - Caratteristiche geomeccaniche del materiale
Allegato.2 – Flusso di lavorazione: principali prodotti e lavorazioni
Allegato.3 – Matrici AEVIA
1
PREMESSA
In seguito ad approfondite indagini in situ svolte nei mesi di
Settembre ed Ottobre 2012 presso l'attività di cava Alfredo Polti SA, si
intende proporre un progetto di ottimizzazione dei parametri di
coltivazione e lavorazione dello Gneiss Calanca presso l'attività, che è
ubicata vicino al Comune di Arvigo, Canton Grigioni, Svizzera.
L'azienda sta consideranzo l'ipotesi di trasferire l'intera attività
in sotterraneo e il progetto che si intende proporre vuole valutare la
convenienza economico-ambientale:
 della coltivazione in sotterraneo rispetto a quella a cielo aperto,
 della modifica di alcuni parametri di progetto per lo più inerenti
alla movimentazione e al trasporto del materiale in cava e in
impianto.
Nel Capitolo 1 si trova la contestualizzazione l'attività sia dal
punto di vista geografico – idrogeologico che organizzativo. Nel
Capitolo 2 segue la proposta di ottimizzazione nonchè la sua analisi
economica. Infine, nell'ultimo capitolo, il Capitolo 3, vengono
confrontate l'attuale organizzazione dei lavori e quella suggerita
mediante considerazioni di carattere ambientale. In particolare si è
scelta la metodologia AEVIA, poichè offre un'analisi approfondita
dell'impatto ambientale minimazzando l'intervento soggettivo di
valutazione.
2
CAPITOLO 1 – CONTESTUALIZZAZIONE
Si riportano in questo capitolo le informazioni utili ai fini della
contestualizzazione dell'attività di cava Alfredo Polto SA: dalla
collocazione nel territorio da un punto di vista geografico e
urbanistico, all'organizzazione dei siti estrattivo e lavorativo.
Inquadramento geografico-urbanistico
L'attività di cava Alfredo Polti SA è situata a 300m circa dal
complesso abitativo di Arvigo, nella parte settentrionale del Canton
Grigioni, Svizzera. Si faccia riferimento alla figura.1a per l'ubicazione
della cava relativamente al Comune di Arvigo.
Figura.1a – Posizione relativa della Cava Alfredo Polti SA (cerchiata in rosso) rispetto al
Comune abitativo di Arvigo
Come appare dalla figura.1a, il sito estrattivo è situato sulle
pendici della Val Calanca ed è lateralmente confinante con un'altra
attività di cava, la Lino Polti e Figli SA, ma le due sono del tutto
indipendenti e per tale motivo, l'argomento non verrà ulteriormente
approfondito.
L'attività Alfredo Polti SA si occupa dell'estrazione e della
3
lavorazione del paragneiss Calanca. A tal proposito, l'azienda possiede
un impianto che si trova a valle (circa 100m più in basso) del sito
estrattivo, a ridosso del fiume Calncasca. La figura.1b mostra tutte le
problematiche legate all'impianto di lavorazione. In particolare, è
possibile apprezzare la distanza dal Comune di Arvigo, la vicinanza al
Fiume Calancasca e l'influenza sulle strade pubbliche indicate (in
rosso).
Parlando del contensto urbanistico, la figura.1b sottolinea
l'influenza che l'impianto e il sito estrattivo hanno sulle strade
pubbliche indicate. In particolare, la strada pubblica cantonale, che
conta un traffico relativamente alto nelle ore di punta, viene
influenzata limitatamente dal trasporto del materiale dalla cava al
laboratorio. Il trasporto, infatti, conta 4-5 corse al giorno (dal Lunedì
al Venerdì, nove mesi l'anno). La strada pubblica comunale, invece, è
poco trafficata, ma viene influenzata molto dal traffico presente nel
piazzale di lavorazione.
Nella zona, non sono presenti altri complessi industriali.
Figura.1b – Immagine consuntiva: contestualizzazione dell'impianto di lavorazione.
4
Inquadramento geologico e idrogeologico
Segue un approfondimento inerente alla geologia di giacimento e alle
risorse idriche a disposizione dell'azienda.
Il paragneiss Calcanca
Il paragneiss è una roccia metaforfica di medio-alto grado di
derivazione sedimentaria. La crosta granitica locale è stata soggetta ad
erosione, successiva sedimentazione e, nel periodo dell'orogenesi
alpina, a metaforfismo. Sono intervenute pressioni e temperature
molto alte che hanno determinato nella roccia un'isoorientazione dei
minerali, che ne determina una buona scistosità e quindi un'alta
lavorabilità a spacco. Si tratta quindi di una materia prima ottima per
una vasta gamma di prodotti, per lo più lamellari: dalle piode per i
tetti, ai pavimenti, a strutture ornamentali per l'arredo urbano, d'interni
e d'esterni quali tavoli, panchine e fontane.
La roccia si presenta di colore scuro con intrusioni di quarzite.
Il colore è dovuto alla presenza di biotite (22% circa), un fillosilicato
appartenente al gruppo delle miche. È un componente femico molto
diffuso nelle rocce metamorfiche; deve il suo colore (tendente al nero
nel caso della roccia in esame) alla presenza di ferro ed è la principale
responsabile dei piani di sfaldatura lamellari. Altro minerale molto
presente (62% circa) è il microclino, un silicato di potassio e alluminio
appartenente al gruppo dei feldspati. Le intrusioni di quarzite (presenti
in volume molto variabile), hanno diverse misure e creano quindi
trame più o meno larghe che vengono messe in risalto (o celate) a
seconda della lavorazione a cui il materiale viene sottoposto.
Le Caratteristiche geomeccaniche della roccia, ottenute
mediante analisi di laboratorio, sono riportate nell'Allegato.1.
5
Discontinuità dell'ammasso roccioso
I dati relativi alle discontinuità presenti nell'amasso sono riportati
nella tabella.1a. La scistosità, indicata in tabella come KS, presenta
immersione di 24-33° (direzione d'immersione 50-60°). Sono inoltre
presenti quattro sistemi di fratturazione principali, indicati come K1-4.
Sistema
di
Orientamento
frattura
Indice di
scabrezza
JCR
Spaziatura
media (cm)
Apertura
media
(cm)
Direzione
KS
43/27 (±
15/6)
5─7
(10)-25-60(120)
0-1-(3)
NO-SE
K1
91/74 (±
50/25)
6─8
(2)-3050(100)
-
NO-SE
K2
183/66 (±
28/24)
6─7
15-30-100
-
E-O
K3
266/66 (±
25/24)
6─8
60-100-120(200)
-
S-N
K4
354/82 (± 7 ─ 8 ─ (9) 15-30-50-120
08/15)
-
O-E
Tabella.1a – Discontinuità presenti nell'ammasso roccioso.
Dissesto franoso del 2007-2009
Dalla fine di Maggio 2007 e nel corso dell'anno seguente, si sono
verificati
diversi
crolli.
Si
prenda
visione
delle
fotografie
sottoriportate (figura.1c), per comprendere al meglio la situazione. Ad
oggi le volumetrie di matierale franato sono stimate di 80,000m3 per il
sito produttivo sotto analisi, e di altri 260,000m3 per la cava
lateralmente confinante.
Un approfondito monitoraggio della zona è stato da allora
necessario ed uno studio geologico richiesto dall'azienda ha stabilito
che vi sono tutt'ora volumetrie in movimento che riguardano però solo
la parte alta della cava confinante.
6
Figura.1c – Dettaglio del
fronte
estrattivo:
situazione a seguito del
dissesto franoso del 2007
Fra le varie cause che hanno accelerato le dinamiche del
dissesto, l'alluvione dell'Ottobre 2006 ha sicuramente rivestito un
ruolo cruciale: in quel mese, infatti, si sono riversati ingenti quantità
d'acqua, che nei mesi successivi, ghiacciando, hanno contribuito a
peggiorare la stabilità dell'ammasso. Per ciò che riguarda l'attività
estrattiva, i geologi non sanno tutt'ora dire se le tecniche utilizzate
hanno accellerato o rallentato il processo. In particolare, non è chiaro
se il materiale estratto negli anni precedenti alla frana avesse una
funzione frenante rispetto alla spinta del dissesto, oppure se fosse
materiale appartenente al dissesto.
Tuttavia, grazie all'impegno di alcune industrie locali, che
lavorano nel settore edilizio, tutto il materiale franato che è risultato
non lavorabile per via delle dimensioni o delle delle intrusioni di
interti, è stato smaltito dalle suddette aziende che, frantumandolo,
l'hanno utilizzato come sottofondo stradale.
Inquadramento idrogeologico
L'attivita è situata fra due corsi d'acqua: il fiume Calancasca e il Riale
di Arvigo. Il primo è isoclino al piazzale di lavorazione (che si ricorda
essere situato circa 100m al di sotto del sito estrattivo), mentre il
7
secondo è sopraelevato rispetto al sito produttivo di circa 300m
(quindi di 400m rispetto al piazzale di lavorazione). Il cantiere può
quindi usufruire del corso d'acqua senza bisogno di un circuito di
pompaggio.
L'attività di cava si trova soprafalda e non ha quindi problemi di
riaffioramenti di acque del sottosuolo. Molte problematiche frequenti
sono però dovute alle precipitazioni, che possono arrivare anche
200mm al mese, nei mesi più piovosi. Ciò rende inacessibile la parte
superiore del cantiere e crea un notevole afflusso di fango che scende
lungo il fronte e va ad accumularsi nelle depressioni presenti nel
cantiere. Il problema è stato parzialmente risolto con due prese
d'acqua.
Attuale organizzazione del sito estrattivo
Si descrive ora l'organizzazione del sito estrattivo: verranno prese in
esame tutte le tecniche e le tecnologie utilizzate, con l'obbiettivo di
porle a confrontro con la proposta di ottimizzazione che verrà in
seguito esposta. Nel sito estrattivo vengono svolte le attività di
estrazione del materiale dal fronte e di prima riduzione in blocchi.
Estrazione
Il sito estrattivo è una cava a mezzacosta a struttura mista: il fronte
viene coltivato principalmente per splateamento su più gradoni e
costituisce la struttura aperta del sito. Il piazzale, invece, si trova ai
piedi del fronte ed è la parte chiusa della struttura. Sono inoltre
presenti due ingressi in sotterraneo, uno ubicato ai piedi del fronte,
l'altro in cima. Segue un approfondimento per ognuna delle parti
appena descritte.
8
Fronte – Lo splateamento del fronte è eseguito mediate splitting con
esplosivo. Si tratta di una tecnica di taglio che richiede perforazione
ravvicinata e caricamento a miccia detonante da 40g/m. Solitamente si
adotta un interasse fra i fori pari a circa dieci volte il diametro del foro
stesso, ma per preservare al meglio il materiale ed avere il minor
scarto possibile, l'azienda preferisce adottare un interasse di 20cm con
fori piccoli (
fp
= 30mm) caricati solo con miccia detonante da 40g/m
(MC40, azione tagliante) e acqua (che amplifica il potere detonante
della miccia) e pochi fori grandi (
fg
= 50mm, interasse = 50cm)
caricati con MC40 e polvere nera (azione di spinta). La successione di
figure.1m intende mostrare il risultato della tipica volata.
Il piano d'estrazione del fronte, in seguito alla frana, è stato
pensato in due punti: è stato scelto di estrarre prima alcune bancate
inferiori sporgenti, in modo da avere un fronte unico. In seguito,
proseguire con lo splateamento discendente su più gradoni e più
platee. In questo modo le bancate cadono sul piazzale senza
depositarsi su gradoni intermedi, così da agevolarne anche la
movimentazione.
Per quel che riguarda le volumetrie di scarti prodotti, le bancate
del fronte sono abbastanza integre e solitamente hanno una resa di
circa 60% (o, equivalentemente, producono uno scarto del 40%).
9
Figura.1d – Tipica
volata. In alto, si
mostra in dettaglio il
caricamento dei fori
con
miccia
detonante. Segue la
vista della bancata
prima
del
brillamento. Infine,
il risultato dello
sparo.
Tetto – Facendo riferimento alla figura.1e sottoriportata, appare chiaro
che l'estremo superiore del fronte, il tetto, sia ricco di discontinuità e
di materiale sterile che pregiudica fortemente la produttività di tali
bancate. Lo scarto presente nel tetto è di tipo geologico, dovuto ciò
alla forte fratturazione, ed è dell'ordine del 95%. È presente anche
molto terreno, che nei mesi in cui le precipitazioni sono abbondanti
rende l'accesso e l'estrazione molto difficoltosi, poco sicuri ed
10
estremamente costosi. Considerando tali premesse, è stato deciso di
estrarre il tetto sempre mediante splitting con esplosivo ma, al
contrario di quanto avviene per il fronte, non si presta particolare cura
per salvaguardare il materiale. Il diametro utilizzato per i fori è infatti
di 50mm (praticato con una fondoforo) e l'interasse è posto a 40cm
circa. I fori sono poi caricati con Amolite e MD40.
Figura.1e – Dettaglio del fronte: discontinuità principali, fratturazione del materiale delle
platee superiori.
Sotterraneo – C me precedentemente accennato, l'azienda sta
valutando il trasferimento dell'intera attività di cava in sotterraneo.
Nell'ordine di ottenere utili informazioni e dati verosimili, sono state
inaugurate nel corso dell'anno 2011 due ingressi di galleria (figura.1f).
I dati raccolti grazie a queste operazioni hanno evidenziato una
resa dell'estratto di circa 75% (o uno scarto equivalente del 25%).
Oltre agli evidenti benefici ambientali, quali: estrazione mirata di
blocchi di ottima qualità, diminuzione delle polveri e dell'impatto
11
visivo nonché ridotto consumo di carburante a favore di un maggiore
utilizzo di energia elettrica (interamente da fonti rinnovabili).
Figura.1f
–
Ingressi
in
sotterraneo: ingresso aperto
nella parte superiore del fronte
(a sinistra) e in quella inferiore
(sotto).
Si
rimanda
al
Capitolo 3 per l'analisi
economica e al Capitolo 4
per quella ambientale.
Il progetto prevede
che, una volta completata
la messa in sicurezza del
fronte, si possa proseguire
l'estrazione in due gallerie
collocate
in
posizione
strategiche, tali da estrarre
il materiale migliore a
disposizione:
quello
esteticamente
più
omogeneo
e
meno
fratturato.
La
estrazione
tecnica
utilizzata
di
è
mista: prevede il taglio con filo diamantato per le pareti laterali e lo
splitting con esplosivo per i tagli al piede, al tetto e nel retro. Con
12
riferimento alla figura.1g, l'estrazione avviene in tre parti: la prima
tappa prevede l'estrazione del cuneo superiore (in azzurro), la secoda
della parte centrale (in arancione) e la terza del materiale al piede (in
rosa).
L'estrazione del cuneo richiede una perforazione superiore
lunga 27m e inclinata di 15° in senso orario rispetto all'orizzontale
(vista della sezione), ed una seconda perforazione, inclinata di 50°
sempre in senso orario rispetto all'orizzontale. La seconda
perforazione deve incrociare la prima, in modo da formere un cuneo.
Le pareti lateriali del cuneo vengono tagliate a filo diamantato mentre
il tetto e il piede vengono tagliati mediante splitting con esplosivo. In
particolare sono stati praticati fori da 50mm di diametro e sono stati
caricati con polvere nera e miccia detonante da 40g/m.
L'estrazione della parte centrale prevede una perforazione
verticale sul retro e taglio mediante filo per le pareti laterali. Dopo
aver eseguito il taglio con filo, viene caricato e brillato il raster di
perforazioni sul retro del blocco. Per motivi di sicurezza, non vengono
sfruttate eventuali superfici di scorrimento naturale a causa
dell'inclinazione, la quale potrebbe sbilanciare lo scorrimento del
blocco in estrazione. Si preferisce, infatti, praticare una perforazione
orizzontale ed una verticale più lunga che vada ad incrociarla.
L'estrazione della parte al piede è, nei suoi metodi esecutivi,
identica a quella del blocco centrale, fatta eccezione per la superficie
di scorrimento naturale, qui assente.
13
Figura.1g – Estrazione in sotterraneo: vista in sezione del tipico avanzamento in sotterraneo.
Le misure sono espresse in metri (m). L'unica superficie libera presente, il fronte, si trova
alla destra. La linea inclinata di 25°, in grigio, rappresenta le tipiche superfici di
discontinuità incontrate.
Riduzione
La riduzione di una bancata prevede diverse fasi: essa subisce
una prima riduzione mediate splitting con esplosivo e una seconda
lavorazione di sezionatura. Quest'ultima non avviene nel cantiere
estrattivo, bensì nel piazzale di lavorazione.
Per la prima riduzione, che avviene in cantiere, vengono
praticati solo fori piccoli (
fp
= 30mm) e l'interasse è posto a 15cm,
per favorire l'integrità del matierale e nell'ottica di produrre il minor
scarto possibile. I fori sono solitamente ad opera di una macchina
perforatrice a doppio asse e vengono caricati solo con miccia
detonante del 40g/m e acqua (l'acqua amplifica il potere detonante
della miccia). Solitamente Il blocco che subisce questo tipo di
14
riduzione è troppo grande per essere movimentato e pertanto viene
ridotto senza movimentazione.
Una volta però che i blocchi hanno raggiunto dimensioni
sufficientemente piccole da
poter essere sezionate, vengono
trasportate in un'apposita struttura (ubicata nel piazzale del cantiere),
dove si procede con la riduzione manuale. E' un genere di riduzione
che richiede comunque una perforazione ravvicinata, ma anzichè far
uso di esplosivi si divide il blocco a spacco con gli scalpelli. Si
procede fino a raggiungere le dimensione standard per le lavorazioni
successive, solitamente: 1.5m x 3m x 1m.
La figura.1h raccoglie una successione di immagini che mostra,
rispettivamente, la macchina perforatrice al lavoro, la fase di
caricamento e, infine, la riduzione manuale. Il passaggio successivo è
la riduzione manuale, la sezionatura, che avviene nel piazzale di
lavorazione, a valle.
L'estrazione della parte al piede è, nei suoi metodi esecutivi, identica a
quella del blocco centrale, fatta eccezione per la superficie di
scorrimento naturale, qui assente.
15
Figura.1h
– Fasi di
riduzione
meccanica
:
perforazio
ne
(a
sinistra) e
caricamen
to dei fori
e
brillament
o (sotto)
Movimentazione e trasporti
16
La movimentazione in cantiere segue lo schema riportato in figura.1i.
Nella figura, in accordo con la leggenda riportata, sono indicate in
rosso le piste e le rampe che creano il sistema viario del cantiere. La
viabilità è limitata dalle zone adibite allo stoccaggio temporaneo del
materiale e il progetto di ottimizzazione, in seguito trattato, proporrà
una diversa soluzione, con il fine di agevolare il transito dei mezzi e
ridurne l'impiego.
Figura.1i – Schematizzazione dell'organizzazione del piazzale del sito estrattivo.
Per quel che riguarda il trasporto del materiale dalla cava al
piazzale di lavorazione, esso è svolto su una strada privata che ne
incrocia una pubblica. La figura.1d mostra l'incrocio in quesitone. Una
corsa, intesa come andata, deposito del matierale e ritorno in cantiere,
conta 1km di percorso e viene svolto in 5-6min. La macchina
incaricata del trasporto è la pala gommata 350, la quale trasporta
mediamente, a corsa, circa 20t.
In
tabella.1b
sono
riportati
i
consumi
imputati
alla
movimentazione di terra e materiale in cantiere e al trasporto al
17
piazzale di lavorazione. Come appare dalla tabella, ogni anno vengono
utilizzati più di 90,000l di carburante per la sola movimentazione
interna al cantiere. Con il termine movimentazione si fa riferimento
all'insieme di attività quali: la rimozione del terreno durante la
preparazione di una volata, lo spostamento del materiale e degli inerti
a seguito della volata, lo stoccaggio dei blocchi e il loro trasporto alle
varie tappe di riduzione.
Mezzo
Potenza Consumo Ore di Consumo
servizio annuo
annue
[kW]
[l/h]
Dumper
295
13.13
128
1680
Caricatrice telescopica
74.5
3.9
183
713.15
Pala gommata 350
(movim.)
394
35.2
1072
37734
Pala gommata 350 (trasp.)
394
35.2
81
2851
Escavatore 1
353
33.56
899
30178
Escavatore 2
353
35.06
498
17458
2863
90701.32
Totale
[h/anno] [l/anno]
Tabella.1b – Movimentazione e trasporto in cantiere
Attuale organizzazione del piazzale di lavorazione
I laboratori di lavorazione del materiale, anch'essi di proprietà
dell'azienda, si trovano a valle rispetto al sito estrattivo. Sono collegati
da una strada privata lunga circa 500m, che ne incrocia, però, una
pubblica.
La lavorazione prevede diverse fasi: a seconda del prodotto
richiesto si devono utilizzare alcuni macchinari e trattamenti piuttosto
che altri. Si esaminano di seguito i vari reparti nel loro aspetto più
generale.
18
È necessario sottolineare, prima di proseguire oltre, che lo
scarto causato dalla lavorazione è del 35% sul volume iniziale del
prodotto non ancora lavorato. Tali dati sono il risultato statistico delle
misurazioni effettualte sui prodotti, prima della lavorazione e in
seguito, su un intero anno di produzione.
L'Allegato.2 contiene il flusso di lavorazione del materiale: un
diagramma di flusso che mostra quali fasi di lavorazione sono
necessarie per ogni prodotto del catalogo aziendale.
Sezionatura
I blocchi provenienti dalla cava completano il processo di riduzione
nel piazzale di lavorazione, in particolare nel reparto sezionatura. Una
prima sezionatura, come precedentemente descritto, avviene già in
cantiere, nel piazzale a valle questa viene portata a termine e i blocchi
vengono ridotti in diverse dimensioni standard, a seconda della
geologia del singolo blocco.
Operai altamente specializzati spaccano il materiale scartando le
parti con difetti come: ossidazioni e intrusioni di vari tipi di minerali,
prevalentemente quarzo. Talvolta i blocchi contengono troppi difetti
geologici e vengono scartati, vengono cioè riportati in cava e venduti
come blocchi da scogliera, laddove le dimensioni lo consentano.
La sezionatura, come già accennato, è anch'essa un'operazione
di riduzione: consiste nel preforare i blocchi, ottenendo linee di fori
ravvicinati lungo le quali la roccia andrà a rompersi. Nei fori, vengono
poi infilati dei punciotti: degli attrezzi che fungono da divaricatori, e
vengono poi battuti finchè non penetrano nella roccia, spaccandola. I
blocchi vengono infine stoccati a seconda della dimensione e saranno
poi prelevati in base ai lavori richiesti.
Fresatura
19
I blocchetti che passano dal reparto fresatura vengono lavorati
secondo le specifiche del prodotto in questione. Esistono diversi tipi di
frese, le tre di proprietà dell'azienda sono frese monodisco diamantato
di diametro rispettivamente di 3m, 1.6m e 0.5-1m (qurest'ultima fresa
ha diversi dischi che possono essere intercambiati). Ogni disco,
tagliando, produce uno spessore di scarto (corrispondente circa
all'ingombro della lama) rispettivamente pari a 1cm, 5mm, 1-2mm.
Spiodatura
Si tratta di una lavorazione a spacco con mazzuola e scalpelli, che
sfrutta la scistosità del materiale. La rottura deve essere indotta
seguendo il verso indicato dall'isorientazione dei minerali sulla
superficie, ogni altro tentativo portebbe alla sfaldatura o alla rottura
informe del materiale. Un prodotto tipico che richiede la lavorazione
per spiodatura è la pioda da tetto.
Rifinitura
A seconda delle richieste del cliente e del tipo di prodotto, esistono
diversi tipi di rifinitura, che posso però essere suddivisi in due
principali categorie: quella manuale (nel rispetto della tradizione
locale) e quella meccanica.
La rifinitura manuale consiste principalmente nella spiodatura:
per alcuni prodotti la spiodatura può essere vista come lavorazione,
per altri come rifinitura, per altri ancora come entrambe. La rifinitura
meccanica invece comprende sia macchine automatizzate come
levigatrici e granigliatrici, che macchine manuali come smerigliatrici.
Movimentazione
Nel piazzale dei laboratori, la movimentazione dei prodotti comprende
il trasporto da una lavorazione all'altra, lo stoccaggio e il caricamento
20
su camion. È molto influente sull'economia dell'azienda, anche se in
misura minore rispetto alla movimentazione che avviene in cava. Sono
tuttavia in movimento quattro macchine fra sollevatori e pala
gommata. La tabella 2.4.5 mostra quali macchine vengono utilizzate e
quali consumi hanno.
Ore di Consumo
Potenza Peso Consumo
Tipo di macchina
servizio annuo
(kW)
(kg)
(l/h)
annue (l/anno)
Pala gommata 90E
121
15.5
8.24
1610
13269
Sollevatore H3
56
5.48
1.45
822
1193
Pala gommata 150
209
23.2
15.1
400
6040
Sollevatore H4
56
5.48
2.53
609
1542
Sollevatore OM
70
4.39
2.1
67
141
Pala gommata 35
54.9
6.22
3.47
526
1800
Pala gommata 90F
128
17.1
7.92
1353
10709
5387
34694
Totale
Tabella 2.4.5 – Movimentazione nel piazzale di lavorazione
CAPITOLO 2 – ANALISI ECONOMICA
Viene ora esposta e valutata la proposta di ottimizzazione di
alcuni parametri di progetto. La proposta si articola in tre diversi
cambiamenti: il completo passaggio dell'attività da cielo aperto in
sotterraneo (già in fase di analisi presso l'attività), il trasferimento del
reparto di sezionatura dal piazzale di lavorazione (a valle) al piazzale
di estrazione (a monte) e, infine, di una generale riorganizzazione
della movimentazione nel sito estrattivo, alla luce delle modifiche
21
appena citate.
Di seguito, ogni cambiamento proposto viene trattato in un
diverso sottocapitolo, dove viene esposto approfonditamente ed
analizzato economicamente. Nel Capitolo 3 verranno presi in
considerazione anche i parametri e le tematiche ambientali.
Trasferimento del reparto di sezionatura
Attualmente il capannone che ospita gli operai e gli attrezzi
addetti alla sezionatura si trova nel piazzale dei laboratori. Ogni
giorno, accoglie i blocchi provenienti dalla cava e li classifica, in base
alle dimensioni e alle caratteristiche geologiche, adatti o meno a
subire il processo di lavorazione. I blocchi ritenuti inadatti vengono
riportati in cava per via dell'impatto visivo che avrebbero e del poco
spazio a disposizione.
Si propone, quindi, di trasferire il reparto della sezionatura nel
piazzale del cantiere, in modo che l'operazione di valutazione del
materiale possa avvenire direttamente in situ. In questo modo, il
trasporo a valle coinvolgerebbe i soli semi-lavorati.
Il trasferimento del reparto di sezionatura comprende la
costruzione di un nuovo edificio che ospiterà i tre operai addetti ai
lavori e il materiale in fase di lavorazione e il trasferimento di una
macchina per semilavorati (sassi da muro). Il preventivo per la
costruzione dell'edificio nel piazzale principale del cantiere è di
170,000CHF (comprensivo di fornitura, posa e impiantistica), mentre
per quanto riguarda il fabbisogno energetico della macchina per lo
spacco dei sassi da muro, è sufficiente il generatore da 90kW già
presente nel cantiere.
Analizzando ora i benefici derivanti da tale trasferimento, si ha
una notevole diminuzione della movimentazione e dei trasporti
necessari, nonchè diverse ore di manodopera risparmiate. Si rimanda
22
la trattazione della riorganizzazione della movimentazione per
approfondire l'aspetto inerente ai soli benefici derivanti dal
trasferimento.
Andando nel dettaglio del trasporto compiuto dalla pala
gommata 350L, le tabelle.2a sintetizzano i dati e le variabili che sono
influenzati dal traferimento del reparto:
Costi caratteristici
Cm
Costo manodopera (CHF/h)
60
Ca
Costo manodopera (CHF/h)
100
Cc
Costo manodopera (CHF/l)
1.65
Caratteristiche della pala gommata 350L
Mc
Materiale trasportabile per corsa (t)
Co
Consumo orari odella pala gommata (l/h)
35.2
T
Tempo medio impiegato per una corsa (h)
0.1
Estrazione e lavorazione (anno 2011)
20
(t/anno)
Me
Materiale estratto
56000
Se
Scarto dovuto all'estrazione
22400
Vn
Non-lavorato venduto
17481
Ms
Semi-lavorabile
16119
Ss
Scarto della sezionatura
2095.47
Vs
Semi-laorabile venduto
13459
Ml
Lavorabile
564.53
Sl
Scarto della lavorazione
186.39
Vl
Lavorati venduti
378.24
%
40
13
33
Tabella.2a – Costi caratteristici, caratteristiche della pala gommata 350L, dati della
produzione dell'anno 2011. Il valore in grassetto indica il materiale attualmente trasportato a
valle, quello sottolineato indica, invece, il materiale che sarebbe trasportato a valle
nell'ipotesi di attuare il trasferimento del reparto di sezionatura.
Considerando, ora, i dati a disposizione è possibile calcolare le
23
il costo dell'attuale trasporto e di quello futuro, nell'ipotesi di trasferire
il reparto sezionatura. Il valore in grassetto che compare in tabella.2a
indica l'attuale quantità di materiale trasporata a valle. Nell'ipotesi di
trasferimento tale quantità è invece rappresentata dal valore
sottolineato, in quanto lo scarto prodotto dal reparto e il materiale
semi-lavorato venduto rimarrebbero in cava, non verrebbero
trasportati a valle. Pertanto, per valutare la convenienza economica è
sufficiente calcolare i costi del trasporto di 16,119t di materiale e
quelli relativi a 564.53t.
Per trasportare 16,119t di materiale occorrono Ore(attuali)
l'anno Costo(attuale) CHF l'anno:
Ore(attuali) = (Ms / Mc) * T = 81h
Costo(attuale) = Ore(attuali) * [Co * Cc + Cm + Ca] =
17,664.48CHF/anno
Per trasportare 564.53t di materiale occorrono Ore(stimate) l'anno
Costo(stimate) CHF l'anno:
Ore(stimate) = (Ml / Mc) * T = 3h
Costo(stimate) = Ore(stimate) * [Co * Cc + Cm + Ca] =
654.24CHF/anno
Si ha pertanto un guadagno netto di 17,010.24CHF/anno.
Coltivazione in sotterraneo
Segue l'analisi economica relativa al convertimento dell'intera
attività da cielo aperto a sotterraneo. Si rimanda la trattazione
dell'impatto ambientale al Capitolo 3, si approfondiscono ora i soli
aspetti economici.
L'obiettivo è quello di confrontare i costi di estrazione:
attualmente, si ricorda, il fronte e il tetto sono coltivati mediante
splitting con esplosivo, il sotterraneo, invece, con una tecnica mista di
taglio con filo diamantato e splitting con esplosivo. Si faccia
24
riferimento al sottocapitolo "Estrazione" per il dettaglio sulle tecniche
estrattive utilizzate. L'estrazione del fronte e del tetto verranno trattate
separatemente poichè producono scarti molto differenti: 40% per il
fronte e 95% per il tetto.
L'estrazione in sotterraneo necessita di costi di avviamento e
manutenzione: una galleria ha, infatti, un fabbisogno energetico pari a
circa 25kW per illuminazione e ventilazione e la macchina per il taglio
con filo diamantato necessita di 100kW per l'accensione e 75kW circa
per il funzionamento. Il generatore per la macchina di taglio è già di
proprietà dell'azienda e per le gallerie è sufficiente l'acquisto di due
generatori da 50kW, uno per ogni galleria, per una spesa complessiva
di 50,000CHF. Uno studio commissionato dall'azienda ha proposto i
seguenti preventivi: la costruzione di due portali è stata valutata
68,000CHF, inoltre, facendo rifemento a 20,000m3/anno di estrazione
annua,
sono
stati
valutati
necessari
18,000CHF/anno
per
l'impiantistica di ventilazione, 270,000CHF/anno per gli ancoraggi e,
infine, si valuta necessario anche un intervento di rimozione manuale
delle sporgenze pericolanti della volta, per un costo annuo di
40,000CHF/anno.
Possiamo quindi calcolare i costi di avviamento necessari e i
costi medi annui di coltivazione in sotterraneo. La tabella.2b riporta
brevemente i costi da sostenere:
Coltivazione in sotterraneo
Scarti d'estrazione, S
25,00%
Costo d'estrazione unitario, Cu
157CHF/anno
Volume estratto annualmente, V
20,000m3/anno
Costo d'estrazione annuo, C = Cu * V
Costruzione di 2 portali d'ingresso
(costo d'avviamento)
25
3,140,000CHF/anno
68,000CHF
Acquisto di 2 generatori da 50kW l'uno
50,000CHF
Impiantistica di ventilazione ed illuminazione
18,000CHF/anno
Ancoraggi necessari, considerando
un'estrazione annua di 20,000m3/anno
270,000CHF/anno
Rimozione delle sporgenze della volta,
considerando un'estrazione annua di
20,000m3/anno
40,000CHF/anno
3,468,000CHF/anno
Totale
118,000CHF
Tabella.2b – Coltivazione in sotterraneo mediante tecnica mista con filo diamantato splitting
con esplosivo.
Per quanto riguarda la coltivazione a cielo aperto, invece, fra i
costi necessari figurano i costi relativi alla sicurezza del fronte. Di
seguito, la tabella.2c riassume i passaggi di calcolo che evidenziano
un risparmio di 134,987CHF/anno. In particolare, per arrivare a tale
risultato, si consideri che l'avanzamento del fronte rende necessario
anche l'avanzamento delle barriere che proteggono il fronte dalle
colate di fango. In tabella.2c si è tenuto conto di ogni operazione
necessaria inerente con la sicurezza del fronte:
Dati a disposzione
Ore annue dedicate (manodopera), Hm
560h
Ore annue dedicate (escavatore), He
245h
Ore annue dedicate (pala gommata 350), Hp
50h
Ore annue dedicate (dumper), Hd
128h
Costo ammortamento (dumper), Cd
70CHF/h
Costo ammortamento (pala gommata 350), Cp
100CHF/h
Costo ammortamento (escavatore), Ce
80CHF/h
Costo ancoraggi, Ca
33,000CHF/anno
26
Costo pulizia roccia (alpinisti), Cr
15,000CHF/anno
Costo carburante, Cc
1.65CHF/l
Costo manodopera, Cm
60CHF/h
Consumo orario (dumper), cd
13.13(l/h)
Consumo orario (pala gommata 350), cp
35.21(l/h)
Consumo orario (escavatore), ce
35(l/h)
Per gli altri dati utilizzati di seguito fare riferimento a quelli
sopracitati
Previsione
Costo annuale (dumper),
Cd' = Hd*(Cc * cd + Cd)
11,733CHF/anno
Costo annuale (pala gommata 350),
Cp' = Hp(Cc * cp + Cp)
7,905CHF/anno
Costo annuale (escavatore),
Ce' = He(Cc * ce + Ce)
33,749CHF/anno
Costo annuale (manodopera), Cm' = Cm * Hm
33,600CHF/anno
Costo totale (sicurezza), C(sicurezza) =
Cd' + Cp' + Ce' + Cm' + Ca + Cr
134,987CHF/anno
Tabella.2c – Costi legati alla sicurezza in cantiere relativa all'estrazione a cielo aperto.
È ora possibile calcolare i costi d'estrazione necessari a
sostenere l'attuale coltivazione a cielo aperto. La tabella.2d riassume i
passaggi effettuati:
Coltivazione a cielo aperto
Scarti d'estrazione dal fronte, S(fronte)
40,00%
Costo d'estrazione unitario del fronte,
Cu(fronte)
112CHF/anno
Scarti d'estrazione dal tetto, S(tetto)
95,00%
Costo d'estrazione unitario del tetto, Cu(tetto)
130CHF/anno
Per estrarre 20,000m3/anno bisogna
rimuovere circa V' (m3) di tetto
3,000m3/anno
Volume estratto annualmente, V
20,000m3/anno
Costo d'estrazione annuo del fronte,
C(fronte) = Cu * V
27
2,240,000CHF/anno
Costo d'estrazione annuo del tetto,
C(tetto) = Cu * V'
336,000CHF/anno
Opere di sicurezza per il tetto, Cs
134,987CHF/anno
Totale
2,710,987CHF/anno
Tabella.2d – Coltivazione a cielo aperto mediante splitting con esplosivo.
Appare chiaro che la coltivazione in sotterraneo esposta risulta
più costosa di quella attualmente utilizzata dall'azienda, per un costo
annuo di 757,013CHF/anno. È, tuttavia, necessario prendere in
considerazione anche la diversa quantità di scarto prodotta e i relativi
costi di vendita. In altre parole, estraendo in sotterraneo, a parità di
volume estratto (20,000m3), si ha più materiale lavorabile, in quanto si
ha una minor percentuale di scarto: 25% contro il 40% dell'attuale
tecnica estrattiva. La tabella.2e calcola e mette a confronto il "costo
reale" d'estrazione per entrambe le tecniche, tiene cioè in
considerazione quanto materiale (sull'estratto) viene lavorato e
venduto.
Dati a disposizione
Materiale estratto, M
20,000m3
Scarto cielo aperto, Sa
25,00%
Scarto sotterraneo, Su
40,00%
Scarto di sezionatura, Ss
13,00%
Scarto di lavorazione, Sl
33,00%
400CHF/m3
Ricavo sul lavorato, Rl
Cielo aperto
Materiale semi-lavorabile, Ms = M * (100-Sa)
12,000m3
Materiale lavorabile, Ml = Ms * (100-Ss)
10,440m3
Materiale venduto, Mv = Ml * (100-Sl)
6,995m3
Ricavato sul venduto, R = Mv * Rl
Sotterraneo
28
2,798,000CHF/anno
Materiale semi-lavorabile, Ms' = M * (100-Sa)
15,000m3
Materiale lavorabile, Ml' = Ms' * (100-Ss)
13,050m3
Materiale venduto, Mv' = Ml' * (100-Sl)
8,744m3
Ricavato sul venduto, R' = Mv' * Rl'
3,497,600CHF/anno
Ricavo annuo = 699,600CHF/anno
Tabella.2e – Tecniche estrattive a confronto: ricavi sul venduto.
Con riferimento alla tabella.2e, si consideri che il risultato di
699,600CHF/anno a cui si è giunti è puramente indicativo, in realtà è
maggiore. Sono, infatti, state apportate alcuni semplificazioni di
calcolo: si è supposto che l'unico materiale venduto sia quello lavorato
(quando in realtà vengono venduti anche prodotti non lavorati o semilavorati, anche se con un minor profitto per unità volume). Si è inoltre
considerato di ottima qualità tutto il materiale lavorato. Tale
approssimazione
è
accettabile
nell'ipotesi
di
coltivazione
in
sotterraneo, in quanto verrà estratto solo materiale di prima scelta;
appare, invece, ingiustificata nell'attuale coltivane poichè l'azienda ha
individuato tre diversi range qualitativi: prima, seconda e terza scelta.
In altre parole, il ricavo annuo sarebbe anche maggiore di quello
trovato, poichè nell'attuale coltivazione non tutto il materiale lavorato
è di prima scelta e quindi non offre un ricavo 400CHF/m3 ma
inferiore.
Dalla tabella.2e appare dunque chiara l'efficienza della
coltivazione in sotterraneo rispetto a quella a cielo aperto. Se si
sommano gli effetti economici sin qui ottenuti (per quanto concerne la
coltivazione in sotterraneo), ovvero una spesa annua pari a
757,013CHF ed un risparmio annuo di 699,600CHF, si perviene ad
una spesa annua pari a 57,413CHF.
29
Riorganizzazione del piazzale di cava
La proposta che segue, è stata pensata nell'ipotesi di avere una
coltivazione completamente in sotterraneo e non sarebbe conveniente
adottarla in una coltivazione a cielo aperto, inoltre, si ritiene il reparto
di sezionatura come già trasferito. La riorganizzazione del piazzale di
cava si prefigge di diminuire la movimentazione in maniera drastica.
La viabilità e l'organizzazione attuali sono schematizzate nella
figura.1i, che è stata riportata qui sotto per comodità.
Figura.1i – Schematizzazione dell'attuale organizzazione del piazzale del sito estrattivo.
30
Di seguito, la figura.2a mostra invece come apparirà il piazzale
di cava a valle del cambiamento proposto.
Figura.2a – Schematizzazione dell'organizzazione proposta per il piazzale del sito estrattivo.
Si noti che il capannone della sezionatura è stato posto vicino
agli edifici già presenti, nella periferia del piazzale. Non è stato
posizionato sotto il fronte, per motivi di sicurezza, per la comodità di
essere vicini ai magazzini delle attrezzature e nel rispetto
dell'immediata applicabilità. Se si attendesse la messa in sicurezza del
fronte, si potrebbe valutare l'ipotesi di porre il capannore a circa 3040m da esso, con un risparmio di 120m di tragitto per corsa e quindi
di circa 4,000CHF/anno, la scelta è stata presa rispettando le
motivazioni sopracitate.
Con riferimento alla figura.2a, il sistema viario proposto
consente una movimentazione del materiale che prevede due fasi: un
primo trasporto di tutto il materiale estratto al capannone della
sezionatura o alla zona adibita allo stoccaggio temporaneo degli interti
(compiuto dalla pala gommata 350L) e di una seconda fase associata
31
al reparto sezionatura e stoccaggio dei prodotti (ad opera della pala
gommata L90F, un'altra pala gommata di cilindrata minore). La pala
gommata L90F è attualmente impiegata per lo stoccaggio dei matierali
da sezionare e di quelli già sezionati, a valle. Il costo annuo imputato a
tale macchinario non è pertanto soggetto a cambiamenti, in quanto
non vi sono modifiche nel suo utilizzo, ed è pari a 153,000CHF/anno.
Grazie alla disposizione dei prodotti riportata in figura.2a, è
quindi possibile risparmiare molto sulla movimentazione: anzitutto lo
stoccaggio del materiale non sarebbe più ad opera della sola pala
gommata 350L, la maggior parte sarebbe, infatti, effettuata da una
pala gommata di cilindrata minore (pala gommata 90F), con un
conseguente risparmio di carburante. Inoltre, non si ha più la doppia
movimenazione dei blocchi: attualmente essi vengono movimentati,
stoccati in cantiere, movimentati per essere valutati e poi, in caso
ritenuti idonei, trasportati al reparto sezionatura. Riorganizzando
il
piazzale, invece, si possono depositare i blocchi ridotti direttamente
vicino all'edificio della sezionatura, così da essere valutati senza
bisogno di movimentazione aggiuntiva e verrebbero spostati solo per
essere lavorati, a valle.
Verranno, di seguito, paragonate le situazioni attuale e prevista
a parità di volume estratto Ve = 20,000m3.
Dati a disposizione (dati annui relativi all'anno 2011)
Costo trasporto annnuo
(su una lunghezza di Lt' = 405km), Ct'
17,664.48CHF/anno*
Scarto relativo all'estrazione in
sotterraneo, S'
1
25,00%
Volume estratto annualmente, Ve
Massa del trasportato per corsa, Mc'
20,000m3
20t
2.8t/m3
Densità del materiale, ρ
Ingresso ai piedi del fronte
32
Lunghezza della generica corsa (intesa come tragitto
dal fronte al capannone della sezionatura, comprensivo
di andata e ritorno)*2, Lc'
600m
Lunghezza della generica corsa (intesa come tragitto
dal fronte alla zona per lo stoccaggio degli scarti,
comprensivo di andata e ritorno)*2, Ls'
400m
Ingresso nella parte superiore del fronte
Lunghezza della generica corsa (intesa come tragitto
dal fronte al capannone della sezionatura, comprensivo
di andata e ritorno)*2, Lca'
800m
Lunghezza della generica corsa (intesa come tragitto
dal fronte alla zona per lo stoccaggio degli scarti,
comprensivo di andata e ritorno)*2, Lsa'
1000m
Massa del volume estratto in un anno, Me = Ve * ρ
65,984t
Tabella.2f – Dati noti relativi alla movimentazione nel piazzale di cava
*1 Per la determinazione di tale valore si rimanda al sottocapitolo "Trasferimento del reparto
di sezionatura"
*2 Misura sovrastimata di 150m a favore di sicurezza
Si ipotizza che le due gallerie abbiano circa la stessa produzione
e che quindi sia possibile attribuire loro un 50% di produzione
ciascuna. Partendo dalle informazioni a disposizione, è possibile
calcolare il numero di corse N' che la pala gommata 350L deve
effettuare per movimentare Me = 65,984t di materiale.
N' = Me' / (Mc * 2) = 1,649corse
Per quanto riguarda la galleria aerta ai piedi del fronte, si
prevede che il 25% del materiale estratto sia inadatto alla lavorazione
e debba pertanto essere temporaneamente stoccato nella zona adibita.
Di conseguenta il 25% delle corse (di lunghezza Ls') della pala
gommata saranno dirette dal fronte alla zona di stoccaggio
temporaneo degli scarti, mentre il restante 75% (di lunghezza Lc') sarà
diretto al capannone per essere sezionato. Lunghezza totale
movimentazione annua L' è espressa dalla formula:
L' = N' * S'/100 * Ls' + N' * (1 – S') /100 * Lc' =
33
1,649corse * 0.25 * 400m + 1,649corse * 0.75 * 600m = 907km
Considerando che per percorrere 405km si ha una spesa di
17,664.48CHF, per percorere 1,813km si avrà un costo di
movimentazione previsto di:
Cm' = L' * Ct' / Lt' = 39,561CHF/anno
Le stesse considerazioni sono valide per la galleria che si trova nella
parte superiore del fronte. L'unica differenza è la lunghezza dei tragitti
percorsi: 800m per la corsa verso il resparto di sezionatura e 1,000m
per quella diretta alla zona di stoccaggio temporaneo. I calcoli sono
del tutto identici a quelli appena esposti. La lunghezza del tragitto di
movimentazione annuo La' e il relativo costo Cma' saranno pertanto:
La' = N' * S'/100 * Lsa' + N' * (1 – S') /100 * Lca' =
1,649corse * 0.25 * 1000m + 1,649corse * 0.75 * 800m = 1,402km
Cma' = La' * Ct' / Lt' = 61,151CHF/anno
I costi annui imputati alla movimentazione relativa alla nuova
organizzazione sono:
Cma' + Cm' = 100,712CHF/anno
Considerando ora che gli attuali costi di movimentazione sono di:
Cm = 208,562CHF/anno
Si ha un risparmio di:
R' = Cm – Cm' = 107,850CHF/anno
Considerazioni finali
In seguito alle indagini in situ svolte nei mesi di Settembre ed
Ottobre 2012, si è elaborata una proposta che parte dal desiderio della
società di convertire la coltivazione da cielo aperto in sotterraneo e è
si è andato oltre proponedo una riorganizzazione generale degli spazi
e dell'organizzazione dei lavori.
La tabella.2f riassume gli investimenti, i costi e i ricavi che si
34
hanno, nell'ipotesi di adottare la proposta di ottimizzazione appena
discussa.
Investimenti iniziali
Corstruzione del capannone di sezionatura
nel piazzale di cava
170,000CHF
Costruzione di due portali d'ingresso in gallerie
68,000CHF
Costo relativo all'acquisto di due generatori
da 50kW l'uno
50,000CHF
Investimento iniziale totale
248,000CHF
Costi annui
Costi relativi all'estrazione in sotterraneo
57,413CHF/anno
Ricavi annui
Ricavi relativi al trasferimento del reparto di
sezionatura nel piazzale di cava
17,010CHF/anno
Ricavi relativi alla riorganizzazione della
movimentazione nel piazzale di cava
107,850CHF/anno
Ricavo annuo totale
124,860CHF/anno
Ricavo reale annuo (Ricavi - Costi)
67,447CHF/anno
Tabella.2f – Consuntivo investimenti, costi e ricavi relativi all'applicazione della proposta di
ottimizzazione descritta.
Dall'analisi del convertimento della coltivazione (riferimenti nel
Capitolo 2) è emerso che le spese annue legate estrazione
crescerebbero di 757,000CHF circa, con un investimento iniziale di
118,000CHF. Considerando però che, a parità di volume estratto,
grazie alla coltivazione in sotterraneo si venderebbe il 15% di
materiale in più rispetto alla coltivazione a cielo aperto e che tale
materiale sarebbe tutto di ottima qualità (cosa che non si verifica
attualmente), si ha un ricavo di circa 700,000CHF/anno in termini di
35
vendite. In via definitiva si può quindi dire che la conversione del
metodo di coltivazione porta ad una spesa annua di circa 57,000CHF
superiore a quella attuale, sempre ricordando gli investimenti iniziali
necessari apri a 118,000CHF.
Dalla riorganizzazione del piazzale di cava e dalla conseguente
riduzione della movimentazione e del trasporto necessari si perviene,
invece, ad un risparmio annuo pari a 124,500CHF/anno circa. Si
ricorda, anche qui, un investimento iniziale necessario apri a
170,000CHF.
Sommando gli effetti economici delle due modificazioni
progettuali si giunge a poter definire un risparmio annuo di
67,500CHF/anno. Le modifiche ai parametri di progetto proposte
risultano, pertanto, economicamente convenienti.
Consederando, infine gli investimento iniziali necessari, si ha
un periodono di ammortamento pari a 3.64anni, ovvero poco più di 3
anni e mezzo, come mostrato dal grafico.2a sottoriportato.
Periodo di ammortamento
Relativo al cambiamento dei paramentri di progetto proposti
CHF
Investimenti iniziali
Ricavo differenziale annuo
500000
400000
300000
200000
100000
0
1
2
3
4
5
6
Anni
Grafico.2a – Periodo di ammortamento a seguito dell'applicazione della proposta fin qui
discussa
36
CAPITOLO 3 – VALUTAZIONE D'IMPATTO AMBIENTALE
La valutazione dell'impatto paesaggistico, territoriale ed
ambientale dell'attività di cava Alfredo Polti SA viene effettuata in
accordo con la Legge Regionale n. 71/97 della Regione Marche, in
particolare seguendo la metodologia AEVIA. In accordo con il
progetto, verranno effettuati due valutazioni: una inerente all'attuale
situazione organizzativa ed una seconda relativa alla situazione
prevista applicando le modifiche ai parametri di progetto proposte e
discusse nei capitoli precedenti.
La valutazione si basa sulla costruzione di due matrici, righe per
colonne (Allegato.3). In entrambe le matrici, in colonna si trovano le
azioni compiute dalla cava, suddivise nelle categorie Trasofrmazioni,
Socio Economia e Sicurezza. In riga vi sono, invece, le caratteristiche
ambientali che l'attività di cava può influenzare, anch'esse suddivise
nelle categorie: Caratteristiche fisiche, Caratteristiche biologiche,
Fattori culturali, Fattori sociali e Fattori economici.
La prima matrice è relativa alla valutazione soggettiva, la
compilazione richiede l'attribuzione di valori prestabiliti d'interferenza
Lij, fra le azioni agenti sull'ambiente e le caratteristiche ambientali: 0 =
nullo; 1 = basso; 2 = medio; 4 = alto. Compilata tutta la tabella,
l'ultima riga è destinata al calcolo del valore unitario d'interferenza Bj,
calcolabile a partire dalla somma di tutti i valori presenti sulla colonna
j e dividendo il tutto per il numero di caratteristiche ambientali, 41.
Ultimata la compilazione della prima tabella, si può passare alla
seconda. Questa è formalmente simile alla prima, con la differenza
37
che ad ogni azione agente sull'ambiente è legato un coefficiente mj,
detto indice d'impatto base, direttamente ricavabile dai dati di
progetto. Tale indice d'impatto base ha valore negativo se l'azione ha
influenze positive sull'ambiente, viceversa è positivo se ha influenze
negative sull'ambiente. Ogni elemento Lij' viene calcolato a partire dai
valori Lij della precedente matrice, dall'indice d'impatto base mj e
dalvalore unitario d'interferenza Bj, attraverso la relazione:
Lij' = Lij * mj * Bj
Ultimata la compilazione della seconda tabella si può concludere la
valutazione d'impatto ambientale sommando tutti gli elementi di una
riga, per ottenere l'impatto che l'attività ha sulla determinata
caratteristica ambientale Ii; e tutti gli elementi di una colonna per
stabilire l'impatto che una determinata azione di cava ha sull'ambiente
Ij. La somma degli indici relativi ad ogni riga ∑Ii (o, equivalentemente
∑Ij), fornisce il coefficiente If, relativo all'intero impatto che l'attività
nei confronti dell'ambiente. Nel caso in cui If > 0 significa che
l'attività è un impatto negativo verso l'ambiente, viceversa l'impatto è
positivo se If > 0.
Nel caso in oggetto vengono eseguite due valutazioni: una
inerente all'attuale situazione della Cava Alfredo Polti SA con i
parametri progettuali inalterati, ed una seconda, invece, relativa alla
previsione che si avrebbe applicando le modifiche ai parametri di
progetto di cui si è discusso nel Capitolo 2.
Individuazione del valore algebrico base d'impatto delle azioni
(attuali parametri di progetto)
Scavi produttivi – L'attività di cava è ubicata sui versanti della Val
Calanca, nei pressi del comune di Arvigo (Canton Grigioni, Svizzera).
38
La produzione annua prevista è di 20,000m3 in banco, valutata su nove
mesi di lavoro all'anno, poichè le rigide condizioni invernali non
consentono il continuo delle operazioni di. In base alla tabella.3a
sottoriportata, l'indice algebrico di impatto base attribuibile è m1 = 1.
SCAVI PRODUTTIVI
Geomorfologia
Livelli di
produzione
(106 m3/anno)
Culminali o
mezza costa
Pedemontane
Pianura o
sotterranee
>1
9 – 10
6–7
5–6
0.6 – 1
8–9
5–6
4–5
0.2 – 0.6
6–7
4–5
3–4
0.1 – 0.2
5–6
3–4
2–3
< 0.1
4–5
2–3
1–2
Tabella.3a – Scavi produttivi
Piste, rampe e piazzali – Non vi sono piste, rampe o piazzali esterni al
perimetro estrattivo, pertanto indipendentemente dalla tabella.3b,
l'indice da attribuire è m2 = 0.
PISTE, RAMPE E PIAZZALI
Geomorfologia
Quantita'
escavate
(106 m3/anno)
Culminali o
mezza costa
Pedemontane
Pianura o
sotterranee
>1
6–8
5–6
(1 – 2)
0.6 – 1
5–6
4–5
(1 – 2)
0.2 – 0.6
3–5
3–4
(1 – 2)
0.1 – 0.2
2–3
2–3
-
< 0.1
1–2
1
-
Tabella.3b – piste, rampe e piazzali
Allacciamenti – L'attività estrattiva non utilizza allacciamenti elettrici
poiché trasporta generatori direttamente dove necessario. Non sono
previsti nè trasporti su nastro nè per condotte. Per quanto riguarda gli
39
allacciamenti idrici, invece, l'acqua viene catturata dal Riale di Arvigo,
sopraelevato rispetto al cantiere di 300m. Grazie al dislivello non sono
necessari circuiti di pompaggio, vi è anzi una camera di rottura per
smorzare la potenza del flusso. L'allacciamento idrico conta una
lunghezza totale di 1800m per un fabbisogno orario stimato di
126m3/h. Con riferimento alla tabella.3c, l'indice da attribuirsi (il più
gravoso) è m3 = 0.
ALLACCIAMENTI e trasporti diversi dal gommato
All. Idrico
Sviluppo
<
>
(km) 300m3/ 300m3/
h
h
All. Elettrico
Trasp. a nastro
MT
AT
chiusi
aperti
Trasp.
Per
condot.
>5
2
3
3
4
4
5
2
2–5
1
2
2
3
3
4
1
0.5 – 2
0
1
1
2
2
3
0
< 0.5
0
1
0
1
1
2
0
Tabella.3c – Allacciamenti e trasporti diversi dal gommato
Impianti – Non sono presenti impianti di trattamento quali frantoi,
mulini o macchinari di vagliatura. Tuttavia, a valle del sito estrattivo,
si trova l'impianto di lavorazione: che comprende macchinari
fresatrici, levigatrici e tutto l'occorrente per la movimentazione del
materiale e la sicurezza degli operai. La potenza richiesta a pieno
regime è di 376kW circa e sono presenti aspiratori localizzati per ogni
postazione che lo richiede, un impianto di trattamento dei fanghi in
uscita dalle macchine fresatrici e sono in dotazione agli operai tutti gli
strumenti di sicurezza quali guanti, occhiai e cuffie per proteggersi dal
rumore. Pertanto, è applicabile la riduzione totale del fattore di
impatto base, per un indice finale di m4 = 2*0.25 = 0.5.
IMPIANTI
40
Controllo delle emissioni
Assente
Presente
Indici di impatto
base
Attori di riduzione
Totale
> 2500
8 – 10
0,25
0,6
0,5
0,8
1200 – 2500
6–8
0,25
0,6
0,5
0,8
800 – 1200
4–6
0,25
0,6
0,5
0,8
400 – 800
2–4
0,25
0,6
0,5
0,8
< 400
1–2
0,25
0,6
0,5
0,8
Potenza
(kw)
Polveri Reflui Rumore
Tabella.3d – Impianti
Trasporti – La produzione giornaliera è di 111m3 in banco (ovvero
311t/giorno), quindi considerando un trasporto unitario di 20t a
viaggio, risultano necessari circa 16 viaggi al giorno. Il materiale
viene allontanato dal fronte e stoccato in cantiere, per un tragitto
stimato di 500m a viaggio. E' però necessario considerare anche il
trasporto del materiale lavorabile (circa il 50% dell'estratto) a valle,
all'impianto di lavorazione, per un tragitto di 1km circa e un totale di 5
viaggi al giorno. Infine, nel piazzale dei laboratori di lavorazione, il
materiale subisce una movimentazione di 100m per 5 viaggi al giorno.
Con riferimento alla tabella.3e, l'indice da assegnare è m5 = 1.
TRASPORTI
Movimenti unitari equivalenti: numero di viaggi al giorno con mezzi
da 20t di carico, su tipo di carreggiata
Sviluppo
(km)
> 150
100 – 150
50 – 100
< 50
Singola Doppia Singola Doppia Singola Doppia Singola Doppia
> 20
10
9
9
8
8
7
7
6
10 – 20
9
8
8
7
7
6
6
5
5 – 10
8
7
7
6
6
5
5
4
1–5
7
6
6
5
5
4
4
3
<1
6
5
4
3
3
2
2
1
Tabella.3e – Trasporti
41
Discariche minerarie – L'attività non prevede la formazione di aree di
discarica mineraria, tuttavia sono necessarie zone di accumulo
temporaneo di materiale di scarto, che viene annualmente recuperato.
L'area destinata ha un'estensione totale di circa 2,000m2 ed è situata in
un avvallamento del cantiere.
Con riferimento alla tabella.3f, l'indice attribuibile risulta essere
m6 = 2, considerando anche sono presenti opere di regimazione delle
acque per limitare i flussi che invadono il fronte a causa delle piogge
torrentizie.
DISCARICHE MINERARIE
Morfologia dell'area
Superificie
occupata (103 m2)
Su versanti
In pianura
In
depressione
> 50
10
7–8
6–7
30 – 50
7–9
7–8
5–6
20 – 30
6–7
5–7
3–5
10 – 20
4–6
3–5
2–3
5 – 10
2–4
2–3
1–2
<5
1–2
1
1
Ove non risultino opere di impermeabilizzazione per discariche in
pianura o in depressione, si consideri l'indice relativo alla medesima
superficie ma su versante
Per depositi temporanei, si consideri l'indice corrispondente alla metà
della superifice occupata
Tabella.3f – Discariche minerarie
Recupero ambientale – Al termine dell'attività il cantiere verrà
recuperato ritombando le depressioni e adibendo l'erea a zona
ricreativa, in accordo con le attività proposte dal Parc Adula, un parco
nazionale per la tutela dell'ambiente. La zona estrattiva diventerebbe
42
un luogo espositivo e ricreativo dove possano essere esposti lavori
artigianali locali (pertinenti con la tradizione locale) e dove si possa
assistere direttamente alla creazione di tali oggetti (lavorazione del
legno, della pietra, regimazione delle acque, ecc). Con riferimento alla
tabella 7, l'indice attribuibile è m7 = - 10.
RECUPERO AMBIENTALE
Tipologia di
recupero
Morfologia di cava
Culminale o
mezza costa
Pedemontana
In pianura
Sotterraneo
(*)
a) Risistemazione
morfologica o
rimodellamento
2–4
1–3
1–2
4–6
b) Restituzione alla
classe economica
preesistente (non
appartenente al
punto d)
4–6
3–5
3–5
-
c) Recupero
migliorativo con
destinazione
agricolo – forestale
6–8
5–7
5–7
-
d) Recupero con
destinazione
residenziale,
industriale e/o ad
attività ricreative,
discarica di rifuti
9 – 10
7–8
7–8
8 – 10
(*) Per il recupero delle infrastrutture esterne (imbocchi di galleria, pozzi di
ventilazione, ...) si considera il valore minimo de punto d)
Tabella.3g – Recupero ambientale
Redditività – La produttività della cava è inferiore a 50,000m3/anno e
l'indice di redditività è pari al 25%. Pertanto l'indice da attribuire è
pari a m8 = -2.
REDDITIVITA'
Produzione
(105 m3/anno)
Indice di redditivita'
< 25%
25 – 35%
43
35 – 45%
> 45%
>6
5–6
6–7
7–8
8 – 10
2–6
4–5
5–6
6–7
7–8
0.5 – 2
2–4
4–5
5–6
6–7
< 0.5
1–2
2–4
4–5
5–6
Tabella.3h – Redditività
Durata attività – L'attività nasce nel 1920, quindi ad oggi sono 92
anni, e si può affermare che la produzione media annua è di 7,000m3.
L'indice d'impatto da attribuire è di m9 = -6.
DURATA ATTIVITÀ
ANNI
PRODUZIONE
(103 m5/anno)
<5
5 – 10
10 – 20
> 20
>6
5–6
6–7
7–8
8 – 10
2–6
4–5
5–6
6–7
7–8
0.5 – 2
2–4
4–5
5–6
6–7
< 0.5
1–2
2–4
4–5
5–6
Tabella.3i – Durata attività
Investimenti – Gli investimenti sono tali da attribuire all'attività un
indice m10 = -2.
INVESTIMENTI
Investimenti (109 CHF)
Produzione
(105 m3/anno)
<1
1–2
2–5
5 – 10
> 10
>6
-
6–7
7–8
8–9
9 – 10
2–6
-
5–7
6–7
7–8
8–9
0.5 – 2
4–5
4–5
5–6
6–7
7–8
< 0.5
2–3
3–4
4–5
5–6
6–7
Tabella.3j – Investimenti
Emissioni – Le emissioni di polveri e rumore hanno un raggio
d'influenza interno all'area di cava, e considerando una produzione di
20,000m3/anno, l'indice da attribuirsi è 2, a causa delle segnalazioni
44
dei residenti del Comune Arvigo inerentemente all'amissione di
polveri. Considerando invece la distanza minima d'insediamento "I"
dal comune di Arvigo, pari a circa 300m, il raggio d'influenza "R"
delle volate, stimato di circa 200m (misurazioni geofoniche), ed una
frequenza di 1-2 volate settimanali, si ha un rapporto R/I = 0.67.
Pertanto, con riferimento alla tabella.3k, l'indice attribuibile è m11 = 5.
EMISSIONI
Polveri e rumore
Scavi
(103
m6/anno)
Frequenza
settimanale
delle volate
Raggio d'influenza
R di influenza /
delle emissioni
minima distanza
Interno
Esterno d'insediamento
all'area
>2
area lav.
lavori
1–
2
Indice di
imp. per
evidenti
vibrazioni
e
< 1 lancio di
materiale
>1
8
9
1
8
7
6
10
0.6 – 1
6
7
0.7 – 1
7
6
5
8
0.2 – 0.6
4
5
0.5 – 0.7
6
5
4
6
0.1 – 0.2
2
3
0.2 – 0.5
5
4
3
4
< 0.1
1
2
< 0.2
4
3
2
3
Si considera l'indice più gravoso
Tabella.3k – Emissioni
Opere civili – Nel sito estrattivo sono presenti due camere di
captazione in cemento armato, ai fini di regimare i flussi di acqua
causati dalle piogge torrentizie. Ciò aiuta la stabilità del fronte ed evita
allagamenti nelle depressioni del cantiere. Con riferimento alla
tabella.3l, l'indice attribuibile è m12 = -10.
OPERE CIVILI
Livello di dissesto
geomeccanico e/o idrauclico
per cui l'opera è necessaria
Utilità dell'opera nella destinazione
d'uso del progetto di coltivazione e/o
recupero
MASSIMA PARZIALE NULLA
45
Diffuso e
rilevante
8 – 10
5–8
3–5
Parziale e
rilevante
5–8
3–5
2–3
Solo parziale
3–5
2–3
1–2
Diffuso e
rilevante
3–5
5–8
8 – 10
Parziale e
rilevante
2–3
3–5
5–8
Solo parziale
1–2
2–3
3–5
-
1–2
3–5
SITUAZIONI
PREESISTENTI
L'ATTIVITA'
ESTRATTIVA
SITUAZIONI
CONSEGUANTI
L'ATTIVITA'
ESTRATTIVA
Occasionale e/o limitata per il
periodo delle attività di scavo
Opere in c.a. o in movimenti terra realizzate ai fini della stabilità in
fase di coltivazione o recupero
Tabella.3l – Opere civili
Individuazione delle caratteristiche ambientali ed analisi dei livelli
di interferenza (peso) dovute alle azioni connesse all'attività
estrattiva (relativi agli attuali parametri di progetto)
I gruppi di caratteristiche ambientali indacate sono cinque: le
caratteristiche chimico-fisiche, quelle biologiche, i fattori culturali,
quelli sociali ed infine quelli economici. Questi gruppi individuano
quarantuno caratteristiche specifiche, che forniscono una completa
descrizione
dell'azienda.
Quanto
segue
sono
riflessioni
sull'attribuzione soggettiva del livello d'interferenza. I sottocapitoli
che seguono sono numerati in accordo con la matrice presente nel
Allegato.4.
Per comodità non verranno riportate tutte le informazioni a
disposizione, ma solo quelle strettamente necessarie alla trattazione. Si
faccia
pertanto
riferimento
ai
precedenti
capitoli
per
ogni
approfondimento desierato. Si sottolinea, inoltre, che tutte le
caratteristiche ambientali che non compaiono nella trattazione sono da
46
ritenersi non influenzate dall'attività di cava.
Caratteristiche chimico-fisiche – Vengono qui prese in considerazione
tutte
le
conseguenze
chimico-fisiche
che
l'attività
comporta
sull'ambiente, tanto da un punto di vista di suolo e sottosuolo quanto
di eventuali influenze sulla qualità dell'aria e sulla stabilità dei
versanti.
A tal proposito,si ricorda che il giacimento in esame è situato a
900m s.l.m., nei pressi del Comune abitativo di Arvigo, Canton
Grigioni. L'attività di cava s'inserisce, nel suo contesto più ampio,
nella Val Calanca; una valle laterale alla più famosa Val Mesolcina. La
quale si estende per 121km2 circa e ed è attraversata dal fiume
Calncasca, in quasi tutta la sua lunghezza. La formazione risale
all'orogenesi alpina, con conseguenti metamorfizzazioni locali di
medio-alto grado, che hanno fatto sì che la crosta granitica locale
assumesse le note stratificazioni del paragneiss. Si trovano diversi tipi
di gneiss nella valle, è una risorsa molto presente. L'area designata è
già soggetta ad attività di cava e il progetto prevede la messa in
sicurezza del fronte, e successivamente l'espansione in sotterraneo.
L'espansione verrà trattata a parte; sono di seguito riportate le
valutazioni d'impatto relative alla sola messa in sicurezza. Per
raggiungere tale scopo, è comunque necessario amplirare la zona
estrattiva, in modo da conferire al fronte la gradonatura richiesta,
poichè al momento si trova in una situazione di verticalità. Laddove
ancora presente, la copertura è uno strato di terreno precedentemente
adibito a pascolo di spessore non uniforme. Non si andranno ad
intaccare zone boschive, nè di altro interesse.
1.Risorse minerarie – L'attività estrattiva è di modesta entità, con
volumetrie di appena 20.000 m3/anno. Pertanto si può definire un
47
livello di interferenza minimo (L1.1 = 1) relativo alla sola fase di
estrazione. Rispetto alla caratteristica risorse minerarie, le altre azioni
presentano un livello di interferenza nullo.
2.Morfologia suolo e sotto suolo – Per via delle modeste quantità
estratte
(20,000m3/anno),
la
morfologia
non
subisce
grandi
cambiamenti. Grazie all'impegno da parte dell'azienda nella
salvaguardia dell'impatto visivo, inoltre, le azioni di scavo hanno un
livello d'interferenza minimo sulla morfologia di suolo e sottosuolo
(L2.1 = 1).
Le altre attività hanno livelli d'interferenza nulli sulla
morfologia, poichè le piste e i piazzali sono tutti interni al perimetro di
cava, così come gli allacciamenti e le opere civili.
3.Idrgrafia (corsi d'acqua) – L'area interessata dall'attività di cava è
situata fra due corsi d'acqua: il fiume Calancasca a valle e il Riale di
Arvigo a monte. Sugli argini del fiume Calancasca, 100m a valle del
cantiere, è situato l'impianto di lavorazione, che utilizza l'acqua del
fiume per le necessità dell'impianto. Il cantiere, invece, utilizza le
acque del Riale di Arvigo. Sono inoltre presenti due camere di
captazione, per regimare le acque piovane torrentizie. Grazie alla
regimazione, si evita che le pioggie infastidiscano le abitazioni e le
zone limistrofe alla cava, inviando l'acqua ad alimentare la portata del
fiume Calancasca. Si ha pertanto un'influenza positiva ti dali opere
civili sull'idrografia locale (L3.12 = -2).
L'interferenza degli scavi sul Riale di Arvigo non è trascurabile
(L3.1 = 2): si ha, infatti, un impiego annuo di 45,000,000l/anno circa
che vengono prelevati dal riale ed utilizzati nel cantiere per il
raffreddamento e il miglior funzionamento dei macchinari.
48
Nell'impianto a valle, invece, l'acqua è utilizzata soprattuto per
il raffreddamento delle frese e, in misura assai inferiore, data
l'abbondanza di precipitazioni, per bagnare l'asfalto per tenere a terra
le polveri. L'acqua è estratta dal fiume che scorre accanto ai capannoni
grazie ad un canale in disuso riabilitato. Una pompa serve il reparto
fresatura e termina il proprio circuito nel reparto di depurazione
fanghi. La portata è di 3.3l/s per 2500 ore di servizio annue, per un
consumo totale di 29,700,000l/anno. Una volta depurata, l'acqua torna
ad affluire nel medesimo fiume da cui è stata estratta. L'azienda è
inoltre provvista di una vasca di separazione che separa l'acqua
dall'olio lavato via dalle gomme o dai cingoli dei mezzi. L'acqua viene
poi immessa nella rete fognaria mentre l'olio viene stoccato e ritirato
da un'azienda specializzata (L3.4 = 0).
Tutte le altre azioni non interferiscono con la caratteristica
idrografia.
4.Idrogeologia – Nel cantiere estrattivo si ha un consumo totale
d'acqua di circa 45,360,000l/anno. L'acqua è prelevata dal fiume a
monte e grazie al dislivello raggiunge il sito senza necessità di
pompaggio, è anzi presente una camera di rottura per smorzare la
potenza del flusso.
Gli utilizzi dell'acqua per il cantiere comprendono la pulizia
delle bancate e il raffreddamento delle macchine (quella di taglio con
filo diamantato, in particolare, ne richiede molta). Una volta utilizzata,
l'acqua viene assorbita dall'ammasso attraverso le fratture e va ad
alimentare la falda sottostante. Durante la coltivazione del materiale
non è prevista la produzione di liquidi potenzialmente inquinanti,
poichè l'acqua è utilizzata unicamente per raffreddamento di
macchinari o per l'abbattimento delle polveri. L'interferenza da parte
delle azioni di scavo è pertanto nulla (L4.1 = 0).
49
A valle, invece, nell'impianto di lavorazione, è prevista la
produzione di fanghi per la pulizia di alcuni macchinari e agenti
inquinanti derivanti dalla pulizia degli pneumatici. L'impianto è dotato
tuttavia di appositi sistemi di depurazione, che consentono all'acqua
depurata di poter essere immessa nuovamente nel fiume Calncasca.
L'impatto che l'impianto ha sull'idrogeologia locale è pertanto nullo
(L4.4 = 0).
Grazie alle camere di captazione, inoltre, il fronte risente molto
meno dei pericolosi cicli di gelo-disgelo e pertanto si può attribuire un
livello positivo d'interferenza (L4.12 = -2).
Le altre azioni elementari non presentano livelli di interferenza.
5.Caratteristiche climatiche – Il clima d'inverno è molto rigido e
l'attività cessa verso la fine del mese di Dicembre per riprendere
all'inizio del mese di Marzo, con tre mesi circa di fermo a causa del
ghiaccio e del maltempo.L'attività di cava non può in alcun modo
influenzare il clima, date soprattutto le modeste dimensioni
dell'intervento. È pertanto da escludere ogni interferenza con la
componente caratteristiche climatiche.
6.Caratteristiche chimico-fisiche – Alterazioni di carattere chimicofisico, per ciò che concerne l'aria, sono da imputare alla produzione di
polveri nella fase di scavo e agli agenti inquinanti rilasciati dai mezzi
alimentati a combustibili fossili.
Per quanto riguarda le polveri prodotte dalle volate e dalle
macchine per la lavorazione del materiale, grazie a piccoli
accorgimenti, quali bagnare con acqua le piste e i piazzali nei periodi
più caldi e siccitosi e la dotazione di filtri per il controllo del
particolato, la situazione è mantenuta sotto stretto controllo. Inoltre,
volate di grandi dimensioni (2,000m3 o più) sono programmate in
50
modo tale che il vento non porti polveri verso Arvigo, ma lontano
dalla stessa e la loro frequenza è bassa (1-2 volate la settmana).
Tuttavia, sono giunte alcune lamentele dal Comune residenziale e
perciò si può attribuire un'interferenza di media intensità (L6.1 = 2).
L'impianto a valle, dotato di tutti i sistemi di controllo di
polveri, rumore e inquinanti da combustibili fossili, ha un un livello di
interferenza
nullo.
Il
materiale
richiede,
attualmente,
molta
movimentazione sia in cava che in impianto, si attribuisce quindi un
valore medio d'interferenza (L6.5 = 2).
Per quanto riguarda le emissioni in generale, invece, il livello
d'interferenza attribuibile è medio (L6.11 = 2).
A cessata attività, nel rispetto del recupero ambientale discusso
nel Capitolo 1, ovvero dell'inserimento del sito nel progetto "Parc
Adula" in accordo con i valori e le attività dello stesso, i livelli di
qualità dell'aria verranno rispristinati. Pertanto è si avrà un impatto
nullo (L6.7 = 0), non ottimo poichè non è previsto solo un parziale
rinverdimento.
Le altre azioni non possono influire sulla qualità dell'aria e
pertanto non presentano livelli d'interferenza.
7.Area d'influenza – L'attività di cava può produrre interferenze nei
confronti
dell'equilibrio
dinamico
locale,
apportando
delle
modificazioni di carattere essenzialmente morfologico.
Tuttavia, negli anni 2007-2008, l'area è stata oggetto di diversi
crolli. Ad oggi le volumetrie di matierale franato sono stimate di
80,000m3 per il sito produttivo considerato dal progetto, e di altri
260,000m3 per la cava lateralmente confinante. Un approfondito
studio geologico ha stabilito che vi sono tutt'ora volumetrie in
movimento che riguardano però solo la parte alta della cava
confinante, e sono pertanto esterni all'area in esame. Fra le varie cause
51
che hanno accelerato le dinamiche del dissesto, l'alluvione dell'Ottobre
2006 ha sicuramente rivestito un ruolo cruciale: si sono infatti riversati
ingenti quantità d'acqua che, ghiacciando, hanno contribuito a
peggiorare la stabilità dell'ammasso. Per ciò che riguarda l'attività
estrattiva, i geologi non sanno tutt'ora prendere una posizione. Si
intende attribuire un livello di intereferenza media (L6.1 = 2), poichè
l'estrazione interessa ora un'area compromessa.
Le altre azioni elementari non presentano livelli di interferenza
significativi.
8.Stabilità – L'attuale progetto di coltivazione prevede platee
discendenti su più gradoni, con pendenze tali da essere perpendicolari
alla scistosità del materiale, in modo da evitare sprechi nella sua
lavorazione. Il continuo monitoraggio del sito, sopprattuto durante le
volate, ha sottolineato la sostanziale stabilità dei fronti di scavo.
Tuttavia vi sono ancora volumetrie in movimento nelle zone subito
adiacenti la cava. Per quanto appena detto, si attribuisce un livello
d'interferenza medio (L8.1 = 2).
L'area in cui il progetto s'inserisce è sede di attività estrattive
già da diversi anni e sono state reallizzate diverse opere civili ai fini di
migliorare la sicurezza e la stabilità: è stata costruita una rete di
camere di captazione che convogliano l'acqua nel fiume Calancasca, a
valle. Si previene così l'aggravarsi delle discuntinuità dell'ammasso
roccioso, sottraendo gran parte dell'acqua che causa cicli di gelodisgelo. In virtù di ciò, si ha un'interferenza positiva di livello medio
(L8.12 = -2).
Tutte le altre azioni elementari, non prevedono alcuna
interferenza con la stabilità dei fronti; pertanto tutti gli altri indici sono
nulli.
52
Caratteristiche biologiche
9.Vegetazione spontanea – L'area interessata dall'attività era adibita a
pascolo precedentemente (L9.1 = 4). In zona subito limistrofa al
perimetro dell'attività, sono anche presenti alberi, arbusti e piante di
sorta. L'attività di scavo, tuttavia, non influenzerà minimamente tale
vegetazione, in quanto esterna al confine dei lavori. Il livello
d'influenza realitvo è pertanto nullo.
Il recupero ambientale prevede un parziale rinverdimento,
quindi si può attribuire un'influenza positiva (L9.7 = -1).
Tutte le altre azioni elementari non interferiscono con le altre
caratteristiche inerenti alla flora.
12.Fauna terrestre – L'attività di cava è presente già da diversi anni e
a causa della presenza dell'uomo, dei forti rumori dovuti agli scavi,
delle esplosioni e delle emissioni, la fauna locale si è allontanata più o
meno temporaneamente dalla zona. Pertanto, inserendosi in questo
quadro, l'intervento non arrecherà danni maggiori di quelli già causati.
Si può quindi attribuire un livello di interferenza degli scavi, trasporti
ed emissioni sulla fauna terrestre minimo (L12.1 = 1, L12.5 = 1, L12.11 =
1,).
Il recupero ambientale prevede un parziale rinverdimento dei
fronti è una ridestinazione d'uso a scopo ludico e ricreativo. Cessati i
lavori d'estrazione è quindi supponibile un parziale ripristino della
fauna locale, si può quindi attribuire un minimo livello positivo
d'influenza (L12.7 = -1).
Le altre azioni non presentano livelli d'interferenza.
14.Fauna avicola – Le considerazioni espresse in funzione della fauna
terrestre valgono anche per quella avicola.
53
15.Specie protette – Non sono presenti specie protette di particolare
pregio nella zona interessata dal progetto.
Fattori culturali
16.Utilizzo dell'area adibita a pascoli – L'area in esame era
precedentemente adibita a pascolo, pertanto il relativo livello
d'interferenza è massimo ( L16.1 = 4).
18.Utilizzo dell'area commerciale – Nella zona circostante l'attività
non sono presenti attività commerciali che possano essere influenzate
dall'attività estrattiva
21.Utilizzo dell'area mineraria – Il sito in esame è confinante con
un'altra attività estrattiva. Non vi sono interferenze fra le due attività,
grazie al clima di reciproco sostegno. Si possono quindi escludere
livelli d'interferenza, considerando che ogni attività ha i propri spazi, i
propri mezzi e lo stesso team di per gli studi geologici.
24.Ambiti di tutela: paesaggistica – Grazie alla naturale morfologia
dell'area, le attività di cava risultano visibili solo parzialmente e solo a
coloro che transitano lungo al strada pubblica cantonale, per il breve
tratto di pertinenza, e ai residenti di Arvigo. In virtù di ciò si può
affermare che l'interferenza dovuta alle azioni di scavo è di medio
livello (L24.1 = 2).
Il recupero ambientale, prevede la costruzione di stabilimenti e
zone espositive che si andranno ad inserire armoniosamente nel
contesto locale, pertanto si ha un buon livello d'interferenza (L24.7 = 0).
Le altre azioni non presentano livelli d'interferenza.
25.Ambito di tutela: parchi e riserve – Il recupero ambientale,
54
prevedendo la costruzione di stabilimenti a scopo ludico e museale,
ben si sposa con il progetto "Parc Adula": che prevede la creazione di
un parco naturale per la salvaguardia di fauna e flora locale e delle
attività della tradione. Essendo l'attività estrattiva una nota risorsa
locale e nazionale, nonchè meta di turismo interno, il livello
d'interferenza è ottimo (L19.7 = -4).
I trasporti non causano disturbi ai residenti, tenendo conto di
aver già considerato l'impatto inquinante nella sezione apposita. Le
altre azioni non presentano livelli d'interferenza.
Fattori sociali
30.Modello culturale – Quella di cava è un'attività molto rinomata in
Svizzera e non è affatto rara. Il livello d'interferenza con il modello
culturale da parte delle azioni di scavo è pertanto nullo (L30.1 = 0).
L'ingresso nel progetto "Parc Adula", al termine dei lavori di
scavo, frutterà al Comune di Arvigo un maggior afflusso di turisti (sia
interni che esterni alla nazione) ed è perfettamente in linea con il
modello culturale locale. Si ha pertanto un ottima influenza positiva (
L30.7 = -2).
Le altre azioni non presentano livelli d'interferenza.
31.Attività ricreative – Come già annunciato, il ripristino ambientale
prevede la creazione di strutture a scopo ludico e ricreativo, in accordo
con le linee culturali locali, quindi il livello d'interferenza è massimo (
L31.7 = -4).
32.Occupazione – L'attività prevede l'impiego di otto operai in cava,
quattro in ufficio e diciassette nell'impianto di lavorazione.
Considerando la realtà locale, i livelli di interferenza associati sono
medi per quel che riguarda le azioni di scavo (L32.1 = -2) e ottimi
55
relativamente all'impianto (L32.4 = -4).
Il progetto di ripristino ambientale, pur offrendo opportunità
lavorative non garantisce un'occupazione pari a quella attuale,
pertanto ha un interferenza negativa (L32.7 = 1).
Si possono, inoltre, attribuire i seguenti livelli d'interferenza:
ottimo per la durata dell'attività (più di 90 anni) (L32.9 = -4), medio per
le azioni connesse alla redditività (L32.8 = -2), basso per le azioni
connesse agli investimenti (L32.10 = -1).
33.Indotto – L'attività produce diversi effetti sull'indotto: primo fra
tutti la commercializzazione di prodotti di pregio per l'arredo d'interni
ed esterni, ma anche di interti per opere civili, quali opere di
sottofondo stradale. Per quanto appena detto, le interferenze della
redditività, della durata dell'attività e degli investimenti sono di livello
medio ( L33.8 = -2, L33.9 = -2, L33.10 = -2).
Le altre azioni non presentano livelli d'interferenza.
34.Quadro sanitario – Nell'area di cava non vengono utilizzati
materiali pericolosi ad eccezione degli esplosivi che, secondo quanto
disposto dal piano di sicurezza esistente (D.L. 624/96), vengono
manipolati
esclusivamente da personale abilitato e non vengono
conservati nell'area di cava. Nell'area di cava non vengono utilizzate
sostanze tossiche. Il rifornimento di carburante per i mezzi di trasporto
avviene esternamente alla cava. Il rischio di incidenti nell'area di
cava è limitato alla presenza dei mezzi meccanici di escavazione e
trasporto; questi sono soggetti a manutenzione periodica con
registrazione dei controlli avvenuti in modo da garantirne la massima
efficienza. Il rispetto di tutte le
definire, specialmente per le
norme di sicurezza consente di
fasi di estrazione e lavorazione dei
materiali, un livello di interferenza molto basso (L34.1 = +1, L34.4 =
56
+1).
Anche per le fasi di trasporto dei materiali lavorati, il verificarsi
di incidenti stradali con danni alle persone, è un evento raro, con un
livello di interferenza nullo (L34.5 = 0).
Le altre azioni elementari non presentano livelli di interferenza.
Fattori economici
35.Forniture energetiche – Le forniture energetiche che il progetto
richiede sono dovute in gran parte al movimento dei mezzi meccanici
(Gasolio) (L35.1 = +4), poichè il fabbisogno elettrico dell'impianto è
interamente sostenuto da energie rinnovabili (centrali idroelettriche).
I mezzi addetti alla movimentazione del materiale possiedono
tutti il filtro anti-particolato, e considerate le modeste dimensioni
dell'attività, si può attribuire un livello di interferenza medio dei
trasporti (L35.5 = +2).
Il fabbisogno idrico per l'attività risulta essere cospicuo, poichè
necessario per il raffreddamento dei macchinari (perforatrici e filo
diamantato), per la pulizia delle bancate (a favore di sicurezza) e
all'irroramento delle vie di transito interne all'area di cava e nei pressi
dell'impianto di lavorazione (durante i soli mesi estivi al fine di ridurre
la creazione di polveri). Il circuito idrico dell'impianto, invece, è
munito di separatori e purificatori, pertanto non ha interferenza.
Il recupero finale prevede l'insediamento di un centro ricreativo,
che necessiterà di un fabbisogno elettrico soddisfatto interamente da
fonti rinnovabili (centrali idroelettriche). Pertanto il livello di
intereferenza è da considerarsi nullo (L35.11 = 0).
Le altre azioni elementari non presentano livelli di interferenza.
36.Viabilità – L'attività di cava influenza in maniera molto modesta la
viabilità della zona: per un numero di viaggi al giorno pari a circa
57
cinque (L36.5 = +1). Sono stati considerati anche i camion per il
trasporto del materiale lavorato alle zone di utilizzo, che costituiscono
un aumento di traffico molto modesto e solo in brevi periodi dell'anno
(lo smaltimento annuo della discarica temporanea comporta un
aumento di traffico pari a 3 camion al giorno in più).
Un discorso diverso va fatto per l'impianto a valle che,
stoccando parte del materiale ai lati della strada comunale ne riduce la
viabilità (anche se in misura modesta). Vi sono anche i sollevatori e le
pale gommate utilizzate per la movimentazione dei lavorati e dei
semi-lavorati, che attraversano la strada comunale diverse volte al
giorno per trasportare i prodotti da un reparto di lavorazione all'altro.
Il livello d'interferenza, per quanto appena discusso è medio (L36.4 =
+2), a causa delle piccole quantità di materiale lavorate l'anno.
Le altre azioni elementari non presentano livelli di interferenza.
37.Discariche – L'attuale progetto prevede l'utilizzo di "discariche"
temporanee (più propriamente: aree di stoccaggio temporaneo) su cui
accumulare i materiali di scarto, interne all'area di cava. Tali materiali,
provenienti dall'attività e consistenti principalmente in materiali
quarzosi o di dimensioni inadeguate alla lavorazione, saranno
completamente smaltiti, frantumati ed utilizzati in opere di sottofondo
stradale. Pertanto il livello d'interferenza da parte delle azioni di scavo
sulle discariche può considerarsi nullo.
Diversamente, per quanto riguarda l'impianto a valle, lo spazio
per lo stoccaggio del materiale lavorato o semi-lavorato non è
sufficiente e parte del materiale in questione viene temporaneamente
depositato ai lati della strada comunale. Per quanto sia disposto in
maniera molto ordinata interferisce comunque con la viabilità, anche
se in misura minima (L37.4 = +1). I livelli di interferenza risultano
pertanto nulli.
58
38.Economia locale – I ricavi ottenuti dall'azienda producono dei
benici sull'economia locale, legati alla redditività dell'attività,
all'elevato valore commerciale dello Gnaiss Calanca e soprattutto al
consolidamento e alla
strutturazione
dei rapporti economico-
commerciali con il territorio. Sono pertanto stati attribuiti i seguenti
valori d'interferenza: L38.8 = -1, L38.9 = -4, L38.10 = -1.
Il rispristino ambientale merita una trattazione a parte, in quanto
l'ingresso in un progetto di tutela e salvaguardia del territorio e delle
tradizioni, come quello del "Parc Adula", porterà un afflusso di turisti
e sicuri benefici alla realtà locale. Pertanto si attribuisce un buon
livello d'interferenza (L38.7 = -2), poichè la località rientra solo
perifericamente nel territorio adibito al progetto "Parc Adula".
39.Economia regionale – Le considerazioni appena discusse sono
valide anche in relazione al contesto Cantonale, anche se in misura
minore (L39.9 = -1, L39.7 = -1), essendo L'attività una piccola realtà
locale.
40.Economia nazionale – Trattandosi di una realtà locale, le
interferenze sull'economia nazionale sono trascurabili.
Individuazione del valore algebrico base d'impatto delle azioni
(attuali parametri di progetto)
Nell'ordine di un'agevole trattazione, verranno di seguito
individuati solo i valori d'impatto base che vengono influenzati dalle
modifiche ai parametri di progetto esporte nel Capitolo 2. Tutti gli
indici non trattati sono da considerarsi identici ai precedenti.
Allacciamenti – Diversamente dalla situazione attuale, la coltivazione
59
in sotterraneo richiede degli allacciamenti elettrici per gli impianti di
ventilazione ed illuminazione, lo stesso trasloco del reparto di
sezionatura
richiede
allacciamenti
per
il
funzionamento
dei
macchinari. Pertanto, con riferimento alla tabella.3c, il nuovo indice di
impatto base è m3 = 3.
Trasporti – Grazie alla nuova configurazione, è stata ridotta la
movimentazione
necessaria
in
cantiere
(grazie
alla
nuova
disposizione) e in impianto di lavorazione (poichè c'è meno materiale
da movimentare). Anche i trasporti che collegano i due siti sono stati
ridotti. Si faccia riferimento al Capitolo 2 per il dettaglio. Con
riferimento alla tabella.3e, il nuovo indice d'impatto base è sempre m5
= 1, poichè non riducibile.
Discariche minerarie – La coltivazione in sotterraneo produce il 15%
in meno di materiale di scarto rispetto all'attuale tecnica utilizzata.
Pertanto sarà necessaria una minor superficie per coprire il fabbisogno
di stoccaggio temporaneo. Il nuovo indice d'impatto base è, pertanto,
m6 = 1 (con riferimento alla tabella.3f).
Redditività – L'indice di redditività è aumentato al 30%. Pertanto
l'indice da attribuire è pari a m8 = -3.
Investimenti – Con riferimento alla trattazione del Capitolo 2, gli
investimenti necessari sono diminuiti, ma l'indice d'impatto base non è
riducibile poichè già rappresenta il valore minimo attribuibile.
Emissioni – I nuovi parametri di progetto consentono una minor
produzione di polveri ed emissioni. Considerando la distanza minima
d'insediamento "I" dal comune di Arvigo, pari a circa 300m, il raggio
60
d'influenza "R" delle volate, stimato di circa 60m (misurazioni
geofoniche), ed una frequenza di 1-2 volate settimanali, si ha un
rapporto R/I = 0.2. Pertanto, con riferimento alla tabella,3k, il nuovo
indice è m11 = 4.
Individuazione delle caratteristiche ambientali ed analisi dei livelli
di interferenza (peso) dovute alle azioni connesse all'attività
estrattiva (relativi agli attuali parametri di progetto)
Anche in questo caso verranno analizzate, per brevità, solo le
caratteristiche ambientali che hanno subito modifiche a seguito del
cambiamento dei parametri di progetto. Tutti i valori di livelli
d'interferenza che non sono citati sono da intendersi uguali ai
precedenti.
2.Morfologia e suolo – Estraendo in sotterraneo non si va a
modificare la morfologia, pertanto il nuovo livello d'interferenza è
nullo (L2.1 = 0).
6.Caratteristiche chimico-fisiche – Grazie al minor utilizzo di
esplosivi e alla ridotta movimentazione i inuovi livelli di interferenza
delle azioni di scavo e dei trasporti sulle caratteristiche chimicofisiche dell'aria sono minimi (L6.1 = 1, L6.5 = 1, L6.11 = 1).
7.Area d'influenza – L'estrazione in sotterraneo è meno invasiva e più
mirata rispetto a quella a cielo aperto. Il nuovo livello d'interferenza è
minimo (L7.1 = 1).
8.Stabilità – Linfluenza dell'estrazione in sotterraneo sulla stabilità dei
versanti è trascurabile riespetto all'attuale tecnica utilizzata, pertanto il
61
nuovo livello d'interferenza è minimo (L8.1 = 1).
9.Vegetazione spontanea – L'estrazione in sotterraneo non necessita
della rimozione del suolo e della vegetazione, quindi il nuovo livello
d'interferenza è nullo (L9.1 = 0).
16.Utilizzo dell'area: pascoli – Grazie ai nuovi parametri di progetto
non è più necessario rimuovere la terra o influenzare in qualsiasi
modo la parte superficiale del fronte. Il nuovo livello d'interferenza è
pertanto nullo (L16.1 = 0).
24.Ambito di tutela: paesaggistico – Non essendo più necessario
avanzare con fronte, l'impatto visivo si riduce alla sola vista dei mezzi
e dei macchinari di cava, quasi totalmente celati dal muro già
esistente. Il livello d'interferenza relativo è quindi minimo (L24.1 = 1).
36.Infrastrutture: viabilità – Essendo diminuito il carico di materiale
circolante in impianto, la movimentazione necessaria è notevolmente
diminuita, lo spazio a disposizione aumentato ed è quindi possibile
stoccare il materiale lavorato e/o in fase di lavorazione nelle apposite
aree private, non più ai lati della strada comunale. Il nuovo livello
d'interferenza è pertanto minimo, poichè sono comunque ancora
necessari alcuni attraversamenti per collegare i vari laboratori (L36.4 =
1).
37.Infrastrutture:
discariche
–
Andando
ad
intervenire
sull'organizzazione degli spazi, l'impianto a valle guadagna molto
posto per movimentare e stoccare materiale. Non è più necessario, in
altre parole, depositare materiale ai lati della strada comunale. Il
nuovo livello d'interferenza è, pertanto, nullo (L37.4 = 0).
62
Elaborazione delle matrici d'impatto ambientale: confronto degli
indici relativi alle due diverse situazioni di progetto (attuale e
proposta)
Con riferimento a quanto accennato nell'introduzione del
Capitolo 3, vengono costruite le matrici riportate nell'Allegato.3. Di
seguito, nelle tabella.3n e tabella.3m, sono stati riportati solo gli indici
non nulli e sono stati riportati con l'apice i coefficienti relativi ai nuovi
parametri di progetto, discussi nel Capitolo 2.
In particolare, nella tabella.3n, sono riportati gli indici d'impatto
Ij relativi ad ogni colonna della materice. Essi rappresentano, come già
accennato, l'impatto che la relativa azione elementare (compiuta
dall'attività di cava) ha sull'ambiente.
Azioni elementari
Ij
I j'
Diff
m3/anno scavati
14
3
-11
Recupero ambientale
-55
-55
Redditività
-1
-3
Durata attività
-18
-18
Invesimenti
-1
-1
Emissioni
2
1
Opere civili e simili
-9
-9
-2
-2
Tabella.3n – Confronto indici di impatto ambientale: coefficienti relativi all'impato delle
azioni dell'attività di cava sull'ambiente
Nella tabella.3m, invece, sono riportati gli indici d'impatto Ii
relativi ad ogni riga della materice. Essi rappresentano l'impatto che la
relativa caratteristica dell'ambiente subisce ad opera dell'attività di
cava. Come sopra, Ii' indica i valori relativi ai nuovi parametri di
progetto.
63
Caratteristiche ambientali
Ii
Ii'
Diff.
1 – Risorse minerarie
1
0
-1
2 – Morfologia e suolo
1
0
-1
3 – Idrografia
-2
-2
4 - Idrogeologia
-3
-3
6 – Caratteristiche chimico-fisiche
2
1
-1
7 – Area d'influenza
1
0
-1
8 – Stabilità
-2
-3
-1
9 – Vegetazione spontanea
-1
-4
-3
12 – Fauna Terrestre
-3
-3
14 – Fauna avicola
-3
-3
16 - Pascoli
2
0
-2
24 – Utilizzo dell'area: paesaggistica
1
0
-1
25 – Utilizzo dell'area: parchi e riserve
-15
-15
30 – Modello culturale
-7
-7
31 – Attività ricreative
-15
-15
32 – Occupazione
-5
-4
33 – Indotto
-5
-5
34 – Quadro sanitario
1
0
-1
35 – Forniture energetiche
3
1
-2
36 – Viabilità
1
0
-1
38 – Economia locale
-14
-15
-1
39 – Economia regionale
-5
-5
-1
Tabella.3n – Confronto indici di impatto ambientale: coefficienti relativi all'impato delle
azioni dell'attività di cava sull'ambiente
Per entrambe le tabelle, sono state sottolineate le azioni e le
caratteristiche influenzate dal cambiamento dei paramatri progettuali.
Con riferimento alle matrici AEVIA presenti nell'Allegato.3, gli indici
finali d'impatto ambientale sono pari a If = -67 per l'attuale progetto e
If = -81 per il progetto proposto e discusso. Il miglioramento è
considerevole, 14 punti di miglioramento.
Il minor impatto ambientale che l'attività avrebbe, se applicasse
64
il cambiamento di parametri proposto, è dovuto ad una molteplicità di
piccoli miglioramenti, o meglio di piccoli "minor impatti"
sull'ambiente. La terza colonna della tabella.3n mostra proprio la
differenza tra le due situazioni e quali siano le caratteristiche
ambientali che vedranno diminuito l'impatto subito grazie alle
modifiche apportate all'attività di cava.
65
Allegato.1 – Caratteristiche geomeccaniche del materiale
CAVA
BLOCCHI
BLOCCHI DA LAVORAZIONE
SEZIONATURA
BLOCCHETTI DA MURATURA
BLOCCHETTI DA LAVORAZIONE
FRESATURA
BLOCCHETTI FRESATI
LASTRE FRESATE
RIFINITURA
PIANTONI PER CINTA
BLOCCHI DA SCOGLIERA
SPIODINI
SCARTI
MOSAICO
PIODE RETTANGOLARI
PERGOLE REGOLATE
FRANTOIO
GHIAIA
SPACCATURA
SCARTI DELLA FRESATURA
SCARTI DELLA SEZIONATURA
TAVOLI
GRADINI A MASSELLO
PANCHINE
LASTRE RETTANGOLARI
GRADINI
FONTANE
PAVIMENTI GREGGI
COPERTINE
DAVANZALI E SOGLIE
PAVIMENTI LAVORATI
PALIZZATE
RIFINITURA
SASSI DA MURO
MOLLONI
z
Allegato.3 – Matrici AEVIA relative all'attuale situazione organizzativa dell'attività
ATTIVITA' ESTRATTIVE
AZIONI ELEMENTARI AGENTI SULL'AMBIENTE
CALCOLO INDICE DI IMPATTO AMBIENTALE
TRASFORMAZIONI
SOCIO
Progetto di
allac-
im-
tras-
disc.
rampe
cia-
pianti
porti
piazz.
menti
MATRICE Lij
1
2
3
4
LIVELLI DI INTERFERENZA correlati con indirizzi di tutela "PPAR"
+
+
+
+
Ubicazione
piste
prod.
mc/a
CALCOLO INDICE DI IMPATTO AMBIENTALE
recu-
reddi-
durata
inves-
emis-
mine-
pero
tivi-
attività
timenti
sioni
rarie
amb.
tà
5
6
7
8
9
10
11
12
+
+
-
-
-
-
+
+
mc/an
Ubicazione
piste
scava rampe
im-
tras-
disc.
recu-
reddi-
durata
inve-
emis-
opere
carat.
cia-
pianti
porti
mine-
pero
tivi-
attività
rarie
amb.
tà
sti-
sioni
civili
i-esi
e simili
ma
to
menti
MATRICE Iij
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
12
INDICI DI IMPATTO
1
0
0
0,5
1
2
-10
-2
-6
-2
5
-10
Ii
1.risorse minerarie
0,59
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
1
2.morfologia e suolo
0,59
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
1
3.idrografia (corsi d'acqua, art. 29)
1,17
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
-2,93
-2
4.idrogeologia
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
-2,93
-3
5.carat.climatiche
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0
6.chimico-fisiche
1,17
0,00
0,00
0,00
0,20
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,98
0,00
2
7.area d'influenza
1,17
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
1
8.stabilità
1,17
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
-2,93
-2
9.veget.spontanea
2,34
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
-3,66
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
-1
10.colture, veg. regimata (art. 35, 37)
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0
11.specie protette (aree floristiche, art. 33)
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0
12.terrestre
0,59
0,00
0,00
0,01
0,00
0,00
-3,66
0,00
0,00
0,00
0,49
0,00
-3
13.acquatica
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0
14.avicola
0,59
0,00
0,00
0,01
0,00
0,00
-3,66
0,00
0,00
0,00
0,49
0,00
-3
15.specie protette
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0
16.pascoli
2,34
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
2
17.agricola
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0
UTILIZZO
18.commerciale
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0
DELL'AREA
19.residenziale
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0
20.industriale
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0
21.mineraria
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0
22.zone umide e forestali (art. 34, 36)
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0
23.conservazione territoriale (art. 32)
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0
24.paesaggistica (art. 23, 43)
1,17
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
1
25.parco e riserve (art. 53, 54, 55)
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
-14,63
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
-15
26.geo-morfo-idrogeologiche (art. 28)
26.geo-morfo-idrogeologiche (art. 28)
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0
27.crinali e versanti (art. 30, 31)
27.crinali e versanti (art. 30, 31)
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0
28.storico artistica (art. da 38 a 42)
28.storico artistica (art. da 38 a 42)
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0
29.militare, urbanistica
29.militare, urbanistica
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0
30.modello culturale
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
-7,32
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
-7
1
2.morfologia e suolo
1
3.idrografia (corsi d'acqua, art. 29)
2
CHIMICO FISICHE
-2
-2
4.idrogeologia
5.carat.climatiche
ARIA
6.chimico-fisiche
2
7.area d'influenza
2
DINAMICA
8.stabilità
2
9.veget.spontanea
4
2
2
-2
FLORA
BIOLOGICHE
BIOLOGICHE
1
1
-1
1
13.acquatica
14.avicola
ARIA
-1
11.specie protette (aree floristiche, art. 33)
FAUNA
ACQUA
DINAMICA
10.colture, veg. regimata (art. 35, 37)
12.terrestre
1
1
-1
1
FAUNA
15.specie protette
16.pascoli
4
18.commerciale
DELL'AREA
19.residenziale
20.industriale
21.mineraria
22.zone umide e forestali (art. 34, 36)
23.conservazione territoriale (art. 32)
24.paesaggistica (art. 23, 43)
2
25.parco e riserve (art. 53, 54, 55)
-4
AMBITI DI TUTELA
FATTORI CULTURALI
CARATTERISTICHE AMBIENTALI
FATTORI CULTURALI
CARATTERISTICHE AMBIENTALI
17.agricola - forestale
UTILIZZO
AMBITI DI TUTELA
-2
30.modello culturale
31.attività ricreative
32.occupazione
-2
-4
33.indotto
-2
-1
34.quadro sanitario
1
1
35.forniture energetiche,etc..
4
36.viabilità
1
1
-2
-4
-1
-2
-2
-2
SOCIALI
SOCIALI
-4
CULTURA
E SOCIETA'
31.attività ricreative
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
-14,63
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
-15
32.occupazione
-1,17
0,00
0,00
-0,05
0,00
0,00
3,66
-0,49
-6,44
-0,20
0,00
0,00
-5
33.indotto
-1,17
0,00
0,00
-0,01
0,00
0,00
0,00
-0,49
-3,22
-0,39
0,00
0,00
-5
34.quadro sanitario
0,59
0,00
0,00
0,01
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
1
35.forniture energetiche,etc..
2,34
0,00
0,00
0,00
0,20
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
3
36.viabilità
0,59
0,00
0,00
0,02
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
1
37.discariche
0,00
0,00
0,00
0,01
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0
38.locale
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
-7,32
-0,24
-6,44
-0,20
0,00
0,00
-14
39.regionale
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
-3,66
0,00
-1,61
0,00
0,00
0,00
-5
40.nazionale
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0
41.internazionale
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0
14
0
0
0
0
0
-55
-1
-18
-1
2
-9
-67
INFRASTRUTTURE
ECONOMICI
ECONOMICI
CULTURA
E SOCIETA'
2
2
1
37.discariche
38.locale
-2
39.regionale
-1
ECONOMIA
-1
-4
-1
-1
ECONOMIA
40.nazionale
41.internazionale
Totale livelli d'interferenza S Lij per i = 1,...41= Lj
Valore unitario d'interferenza Lj / 41 = B
menti
TERRA
CHIMICO FISICHE
1.risorse minerarie
e simili
allac-
piazz
ACQUA
INFRASTRUTTURE
impat
ECONOMIA
opere
civili
SICUREZZA
SOCIO
ti
TERRA
FLORA
TRASFORMAZIONI
Progetto di
ECONOMIA
scavi
AZIONI ELEMENTARI AGENTI SULL'AMBIENTE
ATTIVITA' ESTRATTIVE
SICUREZZA
24
0
0
1
4
0
-15
-5
-11
-4
4
-6
0,59
0
0
0,02
0,1
0
-0,37
-0,12
-0,27
-0,1
0,1
-0,15
Impatto azione j-esima
S Iij per i=1,...41 =
Ij
If
Allegato.3 – Matrici AEVIA relative all'applicazione dei nuovi parametri di progetto
ATTIVITA' ESTRATTIVE
AZIONI ELEMENTARI AGENTI SULL'AMBIENTE
CALCOLO INDICE DI IMPATTO AMBIENTALE
TRASFORMAZIONI
SOCIO
Progetto di Ilaria Rambaldi
allac-
im-
tras-
disc.
rampe
cia-
pianti
porti
piazz.
menti
MATRICE Lij
1
2
3
4
LIVELLI DI INTERFERENZA correlati con indirizzi di tutela "PPAR"
+
+
+
+
Ubicazione Arvigo, GR, CH
piste
prod.
mc/a
CALCOLO INDICE DI IMPATTO AMBIENTALE
recu-
reddi-
durata
inve-
emis-
mine-
pero
tivi-
attività
rarie
amb.
tà
sti-
sioni
5
6
7
8
9
10
11
12
+
+
-
-
-
-
+
+
mc/an
Ubicazione Arvigo, GR, CH
piste
scava rampe
im-
tras-
disc.
recu-
reddi-
durata
emis-
opere
carat.
cia-
pianti
porti
mine-
pero
tivi-
attività
rarie
amb.
tà
sti-
sioni
civili
i-esi
e simili
ma
to
MATRICE Iij
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
12
INDICI DI IMPATTO
1
0
0
0,5
1
1
-10
-3
-6
-2
4
-10
Ii
1.risorse minerarie
0,27
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0
2.morfologia e suolo
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0
3.idrografia (corsi d'acqua, art. 29)
0,54
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
-2,93
-2
4.idrogeologia
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
-2,93
-3
5.carat.climatiche
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0
6.chimico-fisiche
0,27
0,00
0,00
0,00
0,05
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,29
0,00
1
7.area d'influenza
0,27
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0
8.stabilità
0,27
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
-2,93
-3
9.veget.spontanea
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
-3,66
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
-4
10.colture, veg. regimata (art. 35, 37)
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0
11.specie protette (aree floristiche, art. 33)
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0
12.terrestre
0,27
0,00
0,00
-0,01
0,00
0,00
-3,66
0,00
0,00
0,00
0,29
0,00
-3
13.acquatica
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0
14.avicola
0,27
0,00
0,00
-0,01
0,00
0,00
-3,66
0,00
0,00
0,00
0,29
0,00
-3
15.specie protette
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0
16.pascoli
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0
17.agricola
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0
UTILIZZO
18.commerciale
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0
DELL'AREA
19.residenziale
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0
20.industriale
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0
21.mineraria
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0
22.zone umide e forestali (art. 34, 36)
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0
23.conservazione territoriale (art. 32)
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0
24.paesaggistica (art. 23, 43)
0,27
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0
25.parco e riserve (art. 53, 54, 55)
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
-14,63
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
-15
26.geo-morfo-idrogeologiche (art. 28)
26.geo-morfo-idrogeologiche (art. 28)
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0
27.crinali e versanti (art. 30, 31)
27.crinali e versanti (art. 30, 31)
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0
28.storico artistica (art. da 38 a 42)
28.storico artistica (art. da 38 a 42)
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0
29.militare, urbanistica
29.militare, urbanistica
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0
30.modello culturale
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
-7,32
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
-7
0
3.idrografia (corsi d'acqua, art. 29)
2
CHIMICO FISICHE
-2
-2
4.idrogeologia
5.carat.climatiche
ARIA
6.chimico-fisiche
1
7.area d'influenza
1
DINAMICA
8.stabilità
1
9.veget.spontanea
0
1
1
-2
FLORA
BIOLOGICHE
BIOLOGICHE
1
1
-1
1
13.acquatica
14.avicola
ARIA
-1
11.specie protette (aree floristiche, art. 33)
FAUNA
ACQUA
DINAMICA
10.colture, veg. regimata (art. 35, 37)
12.terrestre
1
1
-1
1
FAUNA
15.specie protette
16.pascoli
0
18.commerciale
DELL'AREA
19.residenziale
20.industriale
21.mineraria
22.zone umide e forestali (art. 34, 36)
23.conservazione territoriale (art. 32)
24.paesaggistica (art. 23, 43)
1
25.parco e riserve (art. 53, 54, 55)
-4
AMBITI DI TUTELA
FATTORI CULTURALI
CARATTERISTICHE AMBIENTALI
FATTORI CULTURALI
CARATTERISTICHE AMBIENTALI
17.agricola - forestale
UTILIZZO
AMBITI DI TUTELA
-2
30.modello culturale
31.attività ricreative
32.occupazione
-2
-4
33.indotto
-2
-1
34.quadro sanitario
1
1
35.forniture energetiche,etc..
4
36.viabilità
1
1
-2
-4
-1
-2
-2
-2
SOCIALI
SOCIALI
-4
CULTURA
E SOCIETA'
31.attività ricreative
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
-14,63
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
-15
32.occupazione
-0,54
0,00
0,00
0,05
0,00
0,00
3,66
-0,88
-6,44
-0,20
0,00
0,00
-4
33.indotto
-0,54
0,00
0,00
0,01
0,00
0,00
0,00
-0,88
-3,22
-0,39
0,00
0,00
-5
34.quadro sanitario
0,27
0,00
0,00
-0,01
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0
35.forniture energetiche,etc..
1,07
0,00
0,00
0,00
0,05
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
1
36.viabilità
0,27
0,00
0,00
-0,01
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0
37.discariche
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0
38.locale
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
-7,32
-0,88
-6,44
-0,20
0,00
0,00
-15
39.regionale
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
-3,66
0,00
-1,61
0,00
0,00
0,00
-5
40.nazionale
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0
41.internazionale
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0
3
0
0
0
0
0
-55
-3
-18
-1
1
-9
-81
INFRASTRUTTURE
ECONOMICI
ECONOMICI
CULTURA
E SOCIETA'
1
1
0
37.discariche
38.locale
-2
39.regionale
-1
ECONOMIA
-2
-4
-1
-1
ECONOMIA
40.nazionale
41.internazionale
Totale livelli d'interferenza S Lij per i = 1,...41= Lj
Valore unitario d'interferenza Lj / 41 = B
menti
TERRA
CHIMICO FISICHE
1
2.morfologia e suolo
e simili
allac-
menti
ACQUA
INFRASTRUTTURE
inve-
ECONOMIA
opere
civili
impat
piazz
1.risorse minerarie
menti
SICUREZZA
SOCIO
ti
TERRA
FLORA
TRASFORMAZIONI
Progetto di Ilaria Rambaldi
ECONOMIA
scavi
AZIONI ELEMENTARI AGENTI SULL'AMBIENTE
ATTIVITA' ESTRATTIVE
SICUREZZA
11
0
0
-1
2
0
-15
-6
-11
-4
3
-6
0,27
0
0
-0,02
0,05
0
-0,37
-0,15
-0,27
-0,1
0,07
-0,15
Impatto azione j-esima
S Iij per i=1,...41 =
Ij
If