1) Ritratto di Malpelo (righe 1

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1) Ritratto di Malpelo (righe 1
MACROSEQUENZE:
1) Ritratto di Malpelo (righe 1-20) del tutto sfavorevole. Argomentazioni basate su superstizione.
Montaggio indica fin dalla riga 8 come la realtà dei fatti sia stravolta dal narratore. In realtà non si
tratta di un narratore unico ben individuabile, ma di un’alternarsi di voci, tra cui si udirà anche
quella di Malpelo stesso.
Ritratto fatto dal padrone “un monellaccio che nessuno avrebbe voluto vederselo tra i piedi, e che
tutti schivavano come un can rognoso, e lo accarezzavano coi piedi allorché se lo trovavano a
tiro”.
Tendenza a isolarsi di Malpelo interpretata come segno di selvatichezza, anche se il montaggio,
ancora una volta, mostra come il suo sia un gesto di autodifesa nei confronti delle violenze dei
compagni.
Emergono anche i rapporti negativi con la famiglia – per madre e sorella non è altro che una fonte
di reddito, ma per il resto lo trattano con fastidio “Era sempre cencioso e sporco, chè la sua sorella,
che s’era fatta sposa, aveva altro pel capo che pensare a ripulirlo la domenica”
2) Morte di Mastro Misciu – rapporto di Malpelo col padre (21-69) – figura di Misciu – altra
vittima dell’ambiente spietato della cava – deriso come minchione, truffato dal padrone, ma tutto
sommato quasi compatito e rispettato (una buona bestia). Forte legame con il figlio che ha quasi un
atteggiamento protettivo nei confronti del padre.
Tragedia della morte del padre di Malpelo.
Lamento rituale delle donne – disperazione silenziosa di comare Santa, incapace di reazione.
Lo Sciancato: valutazione in termini economici del pessimo affare di Misciu e ironia “Il bell’afare
di mastro Bestia!”
Disperazione di Malpelo “si graffiava la faccia e urlava, come una bestia davvero.” La schiuma
alla bocca, le unghie strappate pendevano dalle mani insanguinate… mordeva come un cane
arrabbiato.
3) Ritorno alla cava. Malpelo e gli altri. (70-93)
Sequenza complessa e di passaggio. La narrazione prosegue Ritorno alla cava. Descrizione dei
rapporti con gli altri. Per la prima volta si sente la viva voce di Malpelo – “sembrava che si volesse
vendicare sui deboli di tutto il male che si immaginava che gli avessero fatto gli altri a lui e al suo
babbo “Anche con me fanno così! E a mio padre gli dicevano Bestia perché egli non faceva
così”.
4) Ranocchio (94-124)
“Per un raffinamento di malignità sembrava aver preso a proteggere un povero ragazzetto”
“Malpelo gli dava anche del suo (pane) per prendersi il gusto di tiranneggiarlo”
Malpelo cerca di insegnare a Ranocchio la legge violenta della cava “Bestia, bestia sei! Se non ti
senti l’animo di difenderti da me che non ti voglio male, vuol dire che ti lascerai estare il viso da
questo e da quello”.
Da notare che Malpelo chiama Ranocchio “Bestia” come il nomignolo affibbiato al padre legame affettivo / preservare Ranocchio dal destino capitato al padre, vittima della sua eccessiva
ingenuità/debolezza.
Crudeltà di Malpelo con l’asino occasione per svelare la sua ideologia di fondo – vita regolata
dalla legge della violenza: il debole è destinato ad essere sottomesso. Per conservare la propria
posizione è necessario essere brutali con chi è più debole, in caso contrario si sarebbe schiacciati.
“L’asino va picchiato perché non può picchiar lui”. Solo la dimostrazione di forza e aggressività ti
può preservare dalla violenza altrui.
Nonostante questa spietata concezione della vita, Malpelo prende Ranocchio sotto la sua protezione
(lo aiuta nei lavori più duri, gli cede il suo cibo) contraddizione Ranocchio è un debole,
andrebbe quindi schiacciato Malpelo umanità di Malpelo non è cancellata dalla brutalità
dell’ambiente della cava che ha contribuito a forgiare la sua spietata filosofia. Ri
5) RASSEGNAZIONE DI MALPELO AI MALTRATTAMENTI (125-135)
Richiamo anaforico alla sequenza precedente “Io ci sono avvezzo” – “Era avvezzo a tutto lui, agli
scapaccioni, alle pedate, ai colpi di manico di badile,a vedersi ingiuriato e beffato da tutti,a
dormire sui sassi con le braccia e la schiena rotta da quattordici ore di lavoro.”
Attenzione al montaggio - i fatti si oppongono all’opinione del narratore straniamento descrivere cose anormali come se fossero normali.
Narratore con i fatti ci mostra come Malpelo sia una vittima della brutalità dell’ambiente, ma il suo
giudizio gli è chiaramente sfavorevole “Si vendicava di soppiatto, a tradimento -…- perciò ei si
pigliava i castighi anche quando il colpevole non era stato lui. Già se non era stato lui sarebbe
stato capace di esserlo”.
Rassegnazione di Malpelo “non si giustificava mai: peraltro sarebbe stato inutile. Quando
Ranocchio lo scongiurava piangendo di dire la verità, e di scolparsi, ei ripeteva: - A che giova?
Sono Malpelo!”
6) LA FAMIGLIA (135-156)
Richiamo madre/sorella - “la madre non aveva mai ricevuto arezze da lui, quindi non gliene faceva
mai” Quando la sorella lo vedeva arrivare a casa lo accoglieva sull’uscio col manico di scopa,
chè così ridotto com’era avrebbe fatto scappare il fidanzato.
Isolamento di Malpelo anche dagli altri ripresa della sequenza 1 solitudine di Malpelo è
dovuta alla sua selvatichezza, secondo il narratore, ma il montaggio ci fa capire che sono gli altri a
scansarlo “Peraltro le beffe e le sassate degli altri fanciulli non gli piacevano”
Similitudini bestiali: cane, lupo, occhiacci da gatto, asino.
7) I SOGNI DI MALPELO (156-163)
Narratore in terza persona assume la voce di Malpelo, traduce i suoi desideri.
Sequenza più ariosa, più gaia, in netto contrasto con il tono cupo del resto del racconto.
“Avrebbe preferito fare il manovale e lavorare cantando sull’alto dei ponti, in mezzo all’azzurro del
cielo col sole sulla schiena – o il carrettiere che andava tutto il giorno per le belle strade di
campagna – il contadino, che passa la vita tra i campi, in mezzo al verde, sotto i folti carrubi, e il
mare turchino, là in fondo, e il canto degli uccelli sulla testa”.
Contrapposizione sogni/realtà rassegnazione all’immutabilità del proprio destino: “Ma quello
era stato il mestiere di suo padre, e in quel mestiere era nato lui”.
8) “PROFEZIE DI MALPELO” (163-173)
Aggancio alla sequenza precedente la figura del padre .
In questa sequenza sono contenute due anticipazioni, quasi “profetiche”: il ritrovamento del corpo
del padre – la scomparsa dello stesso Malpelo nell’intricato labirinto sotterraneo della cava.
In una frase stà un doppio legame con la sequenza precedente (per opposizione) e quella successiva:
“Era sempre stato là, da bambino, e aveva visto quel buco nero che si sprofondava sottoterra, dove
il padre soleva condurlo per mano”
Buco nero – netta opposizione cromatica al verde, all’azzurro e al turchino della sequenza
riguardante i sogni di Malpelo Realtà/Ideale cfr gli Scapigliati
Il padre soleva condurlo per mano riferimento all’unico vero rapporto affettivo di cui Malpelo
ha potuto godere nella sua vita (accanto all’amicizia di Ranocchio)
9) RITROVAMENTO DE CORPO I MASTRO MISCIU
Ricerca del corpo di MIsciu, iniziata nella sequenza 2 si conclude dopo una lunga sospensione ed è
anticipata dalla “profezia di Malpelo” creare senso di attesa, sospensione.
10) CULTO DELLE RELIQUIE DEL BABBO
I calzoni sono “dolci e lisci come le mani del babbo che solevano accarezzargli i capelli,
quantunque fossero così ruvide e callose” – Narratore entra nel punto di vista di Malpelo. Le scarpe
“le teneva appese a un chiodo, come se fossero le pantofole del papa e, la domenica, se le pigliava
in mano, le lustrava e se le provava e…. stava a guardarle per delle ore intere – “rimuginando
chissà quali idee in quel suo cervellaccio” narratore che era entrato nel punto di vista di
Malpelo, ne esce e torna a parlare con la voce della comunità a lui ostile.
Ancora: piccone e zappa sono lisci e lucenti, resi tali dalle mani del babbo.
Notare: babbo, ma non mamma madre
La madre non gli ha mai fatto una carezza, il padre “soleva accarezargli i capelli” per questo le sue
mani callose appaiono a Malpelo lisce e dolci.
11) La morte dell’asino (209-224)
Meditazioni sulla morte e sulla vita. Malpelo costringe Ranocchio ad assistere a questo spettacolo
macabro perché “in questo mondo bisogna avvezzarsi a vedere in faccia ogni cosa, bella o brutta”.
Vita come lotta spietata per la sopravvivenza : la cagna nera non ha paura delle sassate perché ha
più fame degli altri.
La vita è dolore e violenza, la quiete si può ritrovare solo nella morte (ora l’asino se ne ride delle
botte che lo avevano tormentato in vita) “Ma se non fosse mai nato sarebbe stato meglio” richiamo al pessimismo cosmico leopardiano.
12) Meditazione sul paesaggio desolato della sciara e sul cielo stellato (225258)
Nuova profezia di Malpelo sulla sua fine. Ricordo del padre.
13) MORTE DI RANOCCHIO (259-301)
Pietà di Malpelo – gli dona i pantaloni che erano stati di suo padre – cmq ammantata di disperato
pessimismo (la vita è dolore, a morte è preferibile) “E’ meglio che tu crepi presto, se devi soffrire a
quel modo, è meglio che tu crepi!”
Malevola diffidenza del padrone meglio sorvegliare Malpelo, che sarebbe capace di uccidere
Ranocchio.
Ma quello del padrone non è un atteggiamento protettivo quando Ranocchio non venne più alla
cava il padrone se ne lavò le mani, perché nello stato in cui era ridotto era più d’impaccio che altro > valutazione del valore degli esseri umani è esclusivamente economica.
Lo stesso Malpelo ragiona in questi termini e si stupisce della disperazione della madre “piangeva e
si disperava come se il figlio fosse di quelli che guadagnano 10 lire alla settimana – mentre da due
mesi non guadagnava più quello che mangiava” - sua madre non aveva mai pianto per lui.
Morte di Ranocchio, abbandono da parte della madre e della sorella Malpelo è definitivamente
solo. Estinzione dei rapporti umani – Malpelo non esiste più per i suoi cari. Anticipo della sua
definitiva scomparsa.
14) L’evaso. La cava peggio della prigione.
15) Epilogo
Come il padre spinto in una situazione pericolosa. Ma non si parla della sua morte, scompare, si
estingue, ma la sua presenza continua ad aleggiare come uno spettro.