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LECCOCRONACHE
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[ IL RETROSCENA ]
L’inseguimento
in Brianza
e quella targa
di cartone
[ L’OPERAZIONE DEI CARABINIERI ]
La banda dei ladri viaggianti
Nel mirino le case e tante auto
Tre arresti per una ventina di furti e una rapina. Ma si indaga su altri colpi
Al momento del blitz la numerosa famiglia ha cercato di fermare i carabinieri
(c. doz.) A dare il via alla lunga operazione che ha condotto all’arresto dei tre
rom è stata la rapina che lo scorso 24 giugno aveva visto protagonista, suo malgrado, un automobilista del territorio. A bordo della propria Volkswagen Golf si trovava sulla viabilità secondaria, a Calco, quando ad un incrocio era stato fermato da due
uomini che, armati di taglierino, l’avevano costretto a scendere dalla vettura, a bordo della quale si erano allontanati.
Immediatamente, l’uomo aveva lanciato
l’allarme, richiedendo l’intervento dei carabinieri. Ne era nata una corsa spericolata - quella dei nomadi - nel centro abitato
di diversi comuni della Brianza lecchese, fino ad Osnago, dove l’uomo alla guida aveva perso il controllo ed è andato a
sbattere con la vettura. Abbandonata l’auto, i rapinatori si erano dati alla fuga, riuscendo a far perdere le proprie tracce.
Da questo episodio, i militari dell’Arma
hanno potuto indirizzare le indagini, anche grazie alla testimonianza dell’automobilista, che ha parlato della Fiat Bravo scura e della possibilità che la targa che vi era
applicata fosse falsa. «A seguito della rapina di Calco - ha sottolineato il capitano
Santacroce - abbiamo iniziato a sorvegliare i tre nomadi, in quanto erano persone
già note e di cui conoscevamo l’auto, appunto una Fiat Bravo. Con pedinamenti,
osservazioni, identificazioni, verifica dei
tabulati telefonici e l’ausilio di filmati realizzati con appostamenti e tramite sistemi
di videosorveglianza (nei quali si vedono
i malviventi sostituire la targa, penetrare
in una Bmw e addirittura rubare una Audi A3 lasciata in un parcheggio col motore acceso, ndr.) abbiamo raccolto prove a
sufficienza per procedere alla custodia cautelare in carcere».
Udorovic, Grava e Petrovich, tra i tanti colpi messi a segno (uno dei quali un furto in
appartamento a Brivio, da dove sono fuggiti anche con una Audi A6 prelevata dal
box), avevano derubato anche una casalinga ad Olginate. Dopo aver fatto la spesa al supermercato Carrefour, aveva caricato le borse in auto e si era allontanata
dalla vettura solo pochi istanti per andare
a riposizionare il carrello. Questi secondi
erano stati sufficienti ai tre per colpire,
asportando dall’auto, improvvidamente
lasciata aperta e incustodita, tutto il materiale di valore che vi avevano trovato.
«Questi tre erano diventati lo spauracchio
di massaie e casalinghe, alle prese con
commissioni a supermercato e centri commerciali», ha rimarcato il tenente colonnello Riscaldati.
Per il momento le accuse parlano di lutazione dei movimenti del soggetto. Quante alloggiati - in occasione della quale venuna rapina, tre furti in abitazioni e quindici do questo parcheggiava l’auto e scendeva
ne rinvenuta molta refurtiva (oltre a oggetfurti in auto, ma i vertici del comando pro- per prendere un giornale o bere un caffè, i
ti e beni, anche circa 15.000 euro in contanvinciale di Lecco dei carabinieri sono con- malviventi entravano in azione e non aveti, il tutto restituito ai legittimi proprietari
vinti di poter addebitare loro decine di altri vano remore, nel caso in cui la vittima li froncon un certosino lavoro di verifica), che portò
IL VIDEO
colpi, messi a segno in tutto il centro nord teggiasse, a minacciarla, sfociando quindi
alla denuncia per ricettazione di Udorovic
laprovinciadilecco.it
orientale della Lombardia.
nel reato di rapina».
e Petrovich. Nell’occasione, per far sparire
Sul nostro sito
Ercole Udorovic, classe 1970, la moglie Gia- Le indagini sono entrate nel vivo nel magle prove, i nomadi avevano cercato di nail video
sull’operazione
mira Grava del ’73 e il genero ventitreenne gio dello scorso anno e hanno impegnato i
scondere le banconote negli slip dei numedei carabinieri
Michael Petrovich sono stati arrestati al cul- carabinieri in un lavoro complesso e articorosi bambini presenti, ma il tentativo era stadi Lecco
mine di una lunga operazione condotta dai lato, che ha permesso già nel luglio scorso
to inutile.
militari della compagnia di Merate e dal Nu- di effettuare una perquisizione, nel ComuGli investigatori hanno quindi continuato a
cleo operativo radiomobile, che hanno po- ne di Bellusco - dove erano provvisoriamenindagare e, hanno presentato il tutto al pubsto fine ad una lunga serie di reablico ministero Del Grosso, che ha ordinato
ti sul territorio delle province di
la misura cautelare eseguita venerdì, quanLecco, Como, Bergamo, Brescia,
do i due uomini e la donna sono stati arreI TRUCCHI
Milano, Monza e Brianza. I due
stati a Bonate Sopra, dove è stato rinvenuto
uomini sono in carcere a Beraun camper, mentre un secondo caravan è
mo, la dnna, in stato di gravistato trovato a Terno d’Isola. «Quando siadanza, ai domiciliari.
mo entrati in azione, la numerosa famiglia
(c. doz.) Non è stato facile riusci- Una volta identificati, i tre sono
I risultati della lunga attività in(oltre ai tre arrestati, la moglie di Petrovich
re a identificare e rintracciare i risultati residenti in un campo novestigativa, conclusa con suce i tanti figli, ndr) ha messo in atto un’aziotre nomadi di etnia sinti che do- madi del Milanese, ma per opecesso con l’arresto effettuato vene di scompiglio organizzato per confondevranno rispondere di furti e rapi- rare sul territorio si appoggiavanerdì a Bonate Sopra, sono stare i militari, ma senza successo», ha sottolina. Se alla donna "bastava" una no ad abitazioni prese in affitto e
ti illustrati ieri mattina dal coneato il capitano Santacroce.
sola identità, i due uomini ne ave- all’utilizzo di due camper nei quamandante provinciale dei caraRecuperati altri 15mila euro in contanti, 100
vano molteplici: Michael Petro- li nascondevano parte della rebinieri, tenente colonnello Marcinturini in pelle di orologi di marca sottratvich si accontentava di tre (con furtiva. I tre si muovevano semco Riscaldati, coadiuvato dal cati a un rappresentante, 5 cellulari, 5 Ipod,
due finti nomi oltre a quello effet- pre con la stessa auto, una Fiat
pitano Giorgio Santacroce.
1 computer portatile, 1 borsa con portafogli
tivo), mentre ad Ercole Udorovic Bravo di colore scuro, che ma«Questo manipolo di soggetti e una valigetta, il tutto di marca, oltre a dine sono state fatte risalire addi- scheravano con l’ausilio di una
ha spiegato Riscaldati - ha colverse chiavi di auto, di cui ora si cercano i
finta targa in cartone stampato.
rittura altre sei.
pito nei mesi scorsi in una vasta
proprietari.
area della Regione. In particolaChristian Dozio
re, abbiamo accertato la loro responsabilità in reati commessi a Olginate,
Calco, Brivio, Barzago, Casatenovo, Erba, Pa- [ IN TRIBUNALE A LECCO ]
lazzolo sull’Oglio, Verdello, Eupilio, Ghisalba, Capriate, Trezzo, Gessate, Bellusco e
Brembate. Colpi, questi, per i quali non
escludiamo che possano aver avuto anche
altri complici».
I tre nomadi avevano una particolarità: privilegiavano rubare, a volte con violenza, il
contenuto di auto lasciate in sosta, in alcu- (u. fil.) Una lezione in aula del Cermenati, a due passi dalla basili- Direttamente in aula sono stati conni casi riuscendo a impossessarsi diretta- tribunale del giudice Gianmarco De ca di San Nicolò, avevano contesta- segnati due assegni bancari a ciascun
mente la vettura grazie alle chiavi lasciate Vincenzi per invitarli a non metter- to loro «l’auto fuori posto ». Miagente, a titolo di risarcimento.
inserite nel quadro. Nella maggior parte del- si più nei guai, il consenso del pm chele Dolzini, 29 anni, SuelIl documento di accordo per
le occasioni, approfittavano di momenti di Pietro Bassi a salvarsi con l’oblazio- lo, e Francesca Micheli,
il ritiro della denuncia-quedistrazione o di assenza dei proprietari per ne e l’incoraggiamento del difenso- 21enne,. Mandello del Larela è stato firmato da tutintrodursi nel veicolo e arraffare tutti i be- re avvocato Manoela Stucchi, han- rio, si sono direttamente
ti e quattro. Venuta meno
ni di possibile valore lasciati incustoditi, da no scongiurato la temuta condanna scusati in aula con i due
l’accusa di ingiurie, con
occhiali da sole e da vista a lettori mp3, da di due giovani che si sono visti as- agenti della polizia locariferimento all’articolo
chiavette usb ai più ambiti portafogli e te- solvere dalle accuse di concorso in le di Lecco, sia con la
594 codice penale, il pm
lefoni cellulari, fino a notebook, fotocame- ingiurie e rifiuto di fornire le proprie stretta di mano sia con le
Bassi, a quel punto, ha dare e Ipod.
generalità.
frasi chieste dal giudice De
to parere favorevole per l’o«Ogni furto era preceduto da una fase di in- Parte offesa due ghisa del capoluo- Vincenzi «per un doveroso moblazione di violazione dell’articodividuazione dell’obiettivo - ha aggiunto il go che avevano il 25 luglio 2008, al- mento di scuse e al di là del dato lo 651 codice penale, relativo al ritenente colonnello -, con pedinamento e va- l’angolo tra via Pietro Nava e piazza economico del risarcimento ».
fiuto di fornire le loro generalità du-
Nascosti dietro nomi diversi
Ingiurie ai vigili, arrivano le scuse e l’assegno
I giovani, controllati in piazza, avevano rifiutato di fornire le proprie generalità. Denuncia ritirata
rante la contestazione del divieto di
sosta.
Il giudice De Vincenzi ha stabilito
in 103 euro a testa dei due giovani
per l’oblazione. Quando presenteranno la ricevuta di versamento all’Agenzia delle Entrate di 130, incluse cioè le spese di giudizio stabilite in 27 euro, allora depositerà la
sentenza per dichiarare estinto il reato "per intervenuta oblazione". Ieri
il giudice ha già sentenziato "il non
doversi procedere per le ingiurie". Il
loro certificato penale resta così immacolato.