N E W S - Ordine dei Veterinari di Mantova
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N E W S - Ordine dei Veterinari di Mantova
NEWS DALL’ORDINE CORSI/CONVEGNI L’Ordine è stato informato dei seguenti corsi e convegni: 1) SIPAS: Evoluzione e Tendenze dei Mercati Internazionali e Impatto della Malattie: IL CASO PED Parma 9 ottobre – www.sipas.org 2) Comune Cavriana: EXPOVO 2015 la prima manifestazione interamente dedicata alle uova Cavriana 9 e 10 ottobre – www.comune.cavriana.mn.it 3) Museo Lombardo di Storia dell'Agricoltura: Sicurezza alimentare nei formaggi tradizionali italiani Lodi 12 ottobre http://formazione.izsler.it 4) Formazione IZSLER: Globalized Trade as a Driver of Emerging Risks in Food Safety Rho Fiere (MI) 14 ottobre [email protected] 5) ERSAF: Produrre formaggi in azienda agricola 15 ottobre Milano - www.ersaf.lombardia.it www.scivac.it 6) SCIVAC: Tutto quello che devi sapere di chirurgia addominale nella tua pratica ambulatoriale 17-18 ottobre Milano Patologie ortopediche del cane in accrescimento 18 ottobre Padova 7) Alimentarea: La IV gamma - Dal processo produttivo alla normativa, dalle criticità criticità del processo ai controlli ufficiali 21 ottobre Torino – www.alimentarea.it 8) Associazione Giovanni Vincenzi: Corso di formazione per conducenti e guardiani di veicoli stradali che trasportano animali 23-24-30 ottobre Verona - [email protected] 9) Formazione IZSLER: Aggiornamenti normativi, epidemiologici e diagnostici sulla malattia di aujeszky 30 ottobre Brescia - [email protected] 10) SIVAL: Benessere dell'animale da laboratorio ed Animal care Milano 30 ottobre-27 novembre – www.vespa.unimi.it 11) Ospedale Cremona: Prevenzione dei rischi e dei danni danni per la salute nel settore agricoltura e allevamento Risultati di uno studio nell’allevamento suinicolo 30 ottobre Cremona - www.ospedale.cremona.it 12) ANMVI: Congresso Nazionale “Il medico veterinario del 2020” Cremona 31 ottobre – www.anmvi.it 13) SIVAE [email protected] http://registration.evsrl.it/Default.aspx Corso di medicina e chirurgia del coniglio Cremona 16-18 marzo 2016 Corso di medicina e chirurgia degli uccelli Cremona 21-23 giugno 2016 Corso di medicina e chirurgia dei piccoli mammiferi, furetto e cavia Cremona 8-10 settembre 2016 Corso di medicina e chirurgia di rettili, rettili, anfibi e pesci Cremona 15-17 novembre 2016 Corso di medicina e chirurgia degli animali da zoo e selvatici Cremona 26-27 gennaio 2017 LA FNOVI CERCA UN VETERINARIO ESPERTO DI RELAZIONI INTERNAZIONALI da www.fnovi.it Con l’intento di reclutare una unità che possa essere di supporto alla Federazione Nazionale degli Ordini dei Veterinari Italiani in relazione ai rapporti con gli organismi internazionali, il Comitato Centrale della FNOVI ha deliberato l’emanazione di un avviso pubblico per il conferimento di un incarico di collaborazione coordinata e continuativa per la figura di un esperto nelle relazioni internazionali nel settore veterinario. Per maggiori informazioni si rinvia alla consultazione dell'avviso pubblicato sul portale della FNOVI (www.fnovi.it) nella sezione " BANDI CONCORSI E AVVISI". I requisiti richiesti sono la laurea specialistica o magistrale in medicina veterinaria o titolo equipollente; una esperienza professionale documentata nel campo delle relazioni internazionali della durata di almeno 2 anni nonché la conoscenza avanzata della lingua inglese, scritta e parlata certificata di livello B2 o superiore. L’unità da selezionare avrà il compito – tra gli altri – di ricercare, analizzare ed eventualmente tradurre la documentazione a livello nazionale ed internazionale relativamente a materie di natura veterinaria. In collaborazione con il Comitato Centrale sarà chiamata a gestire le relazioni con gli Organismi Internazionali di cui la FNOVI fa parte nonché fornire supporto tecnico e scientifico nelle attività di ricerca e traduzione della documentazione necessaria. Scadenza: 10 ottobre 2015. BANDO DI CONCORSO DESTINATO AI GIOVANI COLLEGHI UNDER 35 L’Ordine dei Veterinari della Provincia di Savona informa del bando di concorso "Una relazione per il Futuro" destinato ai giovani colleghi under 35, in memoria dei colleghi scomparsi. I partecipanti dovranno realizzare un lavoro di clinica medica o chirurgia dei piccoli animali che dovranno mandare per e-mail all’Ordine di Savona assieme al modulo d'iscrizione. Il vincitore sarà invitato a spese dell’Ordine per presentare la propria relazione e poi premiato in occasione del Seminario di Dermatologia tenuto dalla Dr.ssa Vercelli il 29 novembre a Quiliano (Sv) e sarà premiato con un buono acquisto di 400 € da spendere presso un grossista. Termine di presentazione del lavoro: 31 ottobre. Per info: email: [email protected] PEC: [email protected] FISCO/SENTENZE/NORMATIVE COSA SONO LE SPESE DI RAPPRESENTANZA da Professione Veterinaria n. 29/settembre 2015 L’articolo 54 del DPR 22 dicembre 1986 n. 917 - TUIR, disciplina le regole per la determinazione del reddito di lavoro autonomo. Il comma 5 del predetto articolo stabilisce le regole per la deducibilità delle spese di rappresentanza nei limiti dell’1% dei compensi percepiti nel periodo d’imposta. Occorre innanzi tutto stabilire quali spese possono essere considerate “di rappresentanza”. L’articolo 1 del DM 19 novembre 2008 stabilisce quali sono, ai fini del reddito d’impresa, le spese di rappresentanza. La circolare dell’Agenzia delle Entrate n. 34 del 13.7.2009 ha chiarito che quanto stabilito dall’articolo 1 del DM 19.11.2008 può essere applicato anche al reddito di lavoro autonomo. Quindi vengono definite spese di rappresentanza quelle spese sostenute per erogazioni di beni e servizi: - a titolo gratuito; - effettuate con finalità promozionali o di pubbliche relazioni; - il cui sostenimento risponda a criteri di ragionevolezza. Lo stesso articolo 1 elenca a titolo esemplificativo una serie di spese che possono essere considerate di rappresentanza: • Spese per viaggi turistici in occasione dei quali siano programmate e in concreto svolte significative attività promozionali dei beni o dei servizi la cui produzione o il cui scambio costituisce oggetto dell’attività caratteristica dell’impresa (ndr e quindi dell’attività di lavoro autonomo) • Spese per feste, ricevimenti e altri eventi di intrattenimento organizzati in occasione di: ricorrenze aziendali o di festività nazionali o religiose; o dell’inaugurazione di nuove sedi o uffici; o mostre, fiere ed eventi simili in cui sono esposti i beni e i servizi prodotti dall’impresa • Ogni altra spesa per beni e servizi distribuiti o erogati gratuitamente, ivi inclusi i contributi erogati gratuitamente per convegni, seminari e manifestazioni simili, il cui sostenimento risponda ai criteri di inerenza precedentemente indicati (rientrano in tale categoria residuale gli omaggi distribuiti gratuitamente a clienti o potenziali clienti) Le suddette spese pertanto soggiacciono al limite di deducibilità dell’1% dei compensi percepiti nel periodo d’imposta. ed un elenco di spese che non sono considerate tali (e quindi non soggiacciono ai limiti di deducibilità stabiliti per le spese di rappresentanza): • Spese di viaggio, vitto e alloggio sostenute per ospitare clienti, anche potenziali, in occasione di: - mostre, fiere, esposizioni ed eventi simili in cui sono esposti i beni e i servizi prodotti dall’impresa (o dal lavoratore autonomo) - visite a sedi, stabilimenti o unità produttive dell’impresa • Spese di viaggio, vitto e alloggio sostenute per ospitare clienti, anche potenziali, nell’ambito di iniziative finalizzate alla promozione di specifiche manifestazioni espositive o altri eventi simili (per le imprese la cui attività caratteristica consiste nell’organizzazione di manifestazioni fieristiche e altri eventi simili). • Spese di viaggio, vitto e alloggio sostenute direttamente dall’imprenditore individuale (o dal lavoratore autonomo) in occasione di trasferte effettuate per la partecipazione a mostre, fiere, ed eventi simili in cui sono esposti beni e servizi prodotti dall’impresa o attinenti all’attività caratteristica della stessa. Le suddette spese pertanto non soggiacciono al limite di deducibilità dell’1% dei compensi percepiti nel periodo d’imposta. SPESE PER ACQUISTO DI OPERE D’ARTE, D’ANTIQUARIATO O DA COLLEZIONE Il comma 5 del citato articolo 54 TUIR stabilisce tassativamente che sono considerate spese di rappresentanza (e quindi soggette al limite dell’1%) quelle sostenute per l’acquisto o l’importazione di oggetti d’arte, di antiquariato o da collezione. Esempi di oggetti d’arte: pitture e disegni, eseguiti interamente a mano dall’artista; incisioni, stampe e litografie originali, ottenuti in numero limitato escluso qualsiasi procedimento meccanico e fotomeccanico; opere originali dell’arte statuaria o dell’arte scultoria, di qualsiasi materia, purché siano eseguite interamente dall’artista; arazzi e tappeti murali eseguiti a mano da disegni originali forniti da artisti, a condizione che non ne esistano più di otto esemplari; esemplari unici di ceramica, interamente eseguiti dall’artista e firmati dal medesimo; Esempi di oggetti da collezione: francobolli, marche da bollo, marche postali, buste primo giorno di emissione, interi postali e simili, obliterati o non obliterati ma non aventi corso né destinati ad aver corso; collezioni ed esemplari per collezioni di zoologia, di botanica, di mineralogia, di anatomia. Esempi di oggetti di antiquariato: ogni bene diverso dagli oggetti d’arte e da collezione, aventi più di cento anni di età. FARMACIE: COSA CAMBIA Da La Professione Veterinaria N° 30-settembre 2015 Le società di capitali (o ‘catene’) potranno acquisire le farmacie private. Le commissioni riunite Finanze e Attività produttive della Camera hanno introdotto specifiche incompatibilità per la partecipazione a queste società: non potranno essere soci quanti svolgono attività nel settore della produzione di farmaci (le industrie), gli informatori del farmaco e i medici. LA COSTRUZIONE DI BOX PER CANI DEVE ESSERE COMUNICATA AL COMUNE? da Professione Veterinaria n. 30/settembre 2015 Al quesito ha risposto il Sole 24 Ore nella rubrica ‘L’Esperto risponde’ del 15 giugno scorso. Un lettore chiedeva quale titolo edilizio occorresse per realizzare tre box per la dimora di cani. Di seguito la risposta a cura dell’esperto V. Petrone: “Non esiste una individuazione univoca del titolo edilizio necessario alla realizzazione dei box per cani, ameno che non sia esplicitamente previsto nel regolamento urbanistico ed edilizio (Rue) del Comune interessato. L’orientamento prevalente è quello di considerare questo tipo di intervento come «attività edilizia libera soggetta a comunicazione» individuabile, come fonte normativa, nell’articolo 6, comma 2, del Dpr 380/2001, come sostituito dal Dl 40/2010, convertito con legge 73/2010. Se poi l’intenzione fosse quella di creare un canile, occorre fare comunque attenzione a quanto previsto - nel caso specifico del lettore, che vive in provincia di Napoli - dalla legge regionale Campania 24 novembre 2001, n. 16, “Tutela degli animali d’affezione e prevenzione del randagismo”. FARMACI ZOOTECNIA: AUTORIZZATI NUOVI FARMACI VETERINARI da Notizie ANMVI 28 settembre 2015 Autorizzati tre nuovi farmaci veterinari per il trattamento della coccidiosi, delle infezioni e della ipocalcemia/ipomagnesemia/ipofosfatemia in suini, bovini, ovini, polli, tacchini e anatre. Il Ministero della Salute ha autorizzato, con procedura decentrata, all'immissione in commercio il medicinale per uso veterinario Tolracol 50 mg/ml, mg/ml sospensione orale per suini, bovini e ovini. Titolare della AIC la società slovena KRKA. Il principio attivo è Toltrazuril 50 mg. Specie di destinazione: suinetti di 3-5 giorni di età, vitelli negli allevamenti di bovini da latte, agnelli. Indicazioni terapeutiche: - Suini, per la prevenzione dei segni clinici della coccidiosi nei suinetti neonati (3-5 giorni di età) d'allevamento con un'anamnesi accertata di coccidiosi causata da isospora suis; - Bovini, per la prevenzione dei segni clinici di coccidiosi e la riduzione della diffusione di oocisti nei vitelli da rimonta di bovine che producono latte destinato al consumo umano (bovine da latte), in allevamenti con anamnesi positiva di coccidiosi sostenuta da eimeria bovis o eimeria zuernii; - Ovini, per la prevenzione dei segni clinici di coccidiosi e la riduzione della diffusione di oocisti in agnelli negli allevamenti con un'anamnesi positiva di coccidiosi sostenuta da eimeria crandallis e eimeria ovinoidalis. Il periodo di validità del farmaco veterinario confezionato per la vendita è di 3 anni, mentre dopo la prima apertura è di 12 mesi. Il tempo di attesa per carne e visceri è di 77 giorni nei suini, 63 giorni nei bovini, 42 giorni negli ovini. L'uso non è consentito in bovini e/o ovini in lattazione che producono latte per ul consumo umano. Da vendersi esclusivamente dietro presentazione di ricetta medico veterinaria in triplice copia non ripetibile. Con decreto ministeriale è stato autorizzato anche il farmaco veterinario Aminosalt, Aminosalt soluzione per infusione per bovini dell'Industri Italiana Integratori TREI S.p.A. I principi attivi sono Calcio Gluconato 280,00 mg e Ipofosfito di Magnesio Esaidrato 90,00 mg. Il medicinale è indicato per la prevenzione e il trattamento di ipocalcemia e/o ipomagnesemia e/o ipofosfatemia associate a disordini metabolici ed epatici durante: mastite, paresi peri-partum, tetania da erba, eclampsia. Il tempo di attesa è di zero giorni sia per carne e visceri sia per il latte. Il periodo di validità del medicinale veterinario confezionato per la vendita è di 12 mesi, mentre dopo la prima apertura è di 28 giorni.Da vendersi esclusivamente dietro presentazione di ricetta medico veterinaria in copia unica non ripetibile. E' stato infine autorizzato all'immissione in commercio il medicinale veterinario Maxyl 500 mg/g, mg/g polvere per uso in acqua da bere per polli, tacchini, anatre e suini. Titolare della AIC la società spagnola Vetpharma Animal Health. Il principio attivo è Amoxicillina 436 mg (equivalente a 500 mg di amoxicillina triidrato). Il farmaco può essere utilizzato per il trattamento delle infezioni causate da batteri sensibili all'amoxicillina in polli, tacchini e anatre; nei suini invece per il trattamento della pasteurellosi. Il periodo di validità del medicinale veterinario confezionato per la vendita è di 21 mesi, dopo la prima apertura di 3 mesi, dopo la diluizione o ricostituzione conformemente alle istruzioni è di 12 ore. Il tempo di attesa per carne e visceri è di 1 giorno nei polli, 9 giorni nelle anatre, 5 giorni nei tacchini, 2 giorni nei suini. Uso non autorizzato in uccelli che producono uova per il consumo umano o nelle 3 settimane che precedono l'inizio dell'ovodeposizione. Solo per uso veterinario. Da vendersi dietro presentazione di ricetta medico veterinaria in triplice copia non ripetibile. PRRS: IN ARRIVO DUE NUOVI VACCINI PER SCROFE E SUINETTI da Notizie ANMVI 01/10/15 Due nuovi vaccini contro la Sindrome Riproduttiva e Respiratoria del Suino (PRRS) saranno disponibili sul mercato europeo da questo mese. L'annuncio è di Boehringer Ingelheim Animal Health e si tratta di Ingelvac PRRSFLEX EU per suinetti e ReproCyc PRRS EU per scrofe, scrofe per il controllo sostenibile della Sindrome Riproduttiva e Respiratoria del Suino. Ingelvac PRRSFLEX EU riduce i segni clinici respiratori della PRRS ed è l’unico vaccino specifico per suinetti in Europa. Può essere impiegato per l’immunizzazione attiva di suini sani a partire da 17 giorni d’età. L'impiego di ReproCyc PRRS EU, in scrofe e scrofette, è possibile in tutte le fasi del ciclo riproduttivo con la conseguente riduzione delle problematiche riproduttive dovute alla PRRS come l'aumento dei suinetti nati deboli e la mortalità neonatale. Il virus della PRRS colpisce i suini di tutto il mondo, con pesanti conseguenze. La Sindrome Riproduttiva e Respiratoria del Suino (PRRS) è una malattia che causa problemi riproduttivi e complicazioni all’apparato respiratorio dei suini, rallentamento della crescita e aumento della mortalità dei suinetti. È una malattia diffusa in tutto il mondo che causa sofferenza e morte nel suino e danni economici per gli allevatori. FARMACOVIGILANZA. INDAGINE EUROPEA SULLA SEGNALAZIONE DI EVENTI AVVERSI Da AnmviOggi 5 ottobre 2015 La FVE promuove in tutta Europa un sondaggio fra i Medici Veterinari. Lo scopo dell'indagine è di accertare le difficoltà e gli ostacoli per gli operatori del settore nel segnalare gli eventi avversi/indesiderati e quante informazioni vengono ritrasmesse ai veterinari. Il questionario è in lingua italiana. I risultati dell' indagine, promossa con il supporto dell'EMA, l'Agenzia Europea dei Medicinali, saranno utilizzati per individuare metodi più efficaci nella segnalazione e notifica degli eventi avversi/indesiderati ed ottenere un sistema di feed-back per i medici veterinari. L'intento è di formulare delle linee guida per migliorare l'attuale sistema, con il contributo dei Veterinari. L'attività di farmacovigilanza (processo di sorveglianza e di esame degli eventi avversi) compete al Veterinario curante ed è finalizzata a valutare in maniera continuativa la sicurezza dei farmaci - dopo la loro immissione in commercio- e ad assicurare che diano un rapporto beneficio/rischio favorevole per il paziente animale. In Italia la farmacovigilanza veterinaria è una attività obbligatoria che comporta sanzioni per il Medico Veterinario inadempiente. Il Ministero della Salute mette a disposizione dei professionisti metodi e moduli di segnalazione di sospetta reazione avversa. Il sondaggio lanciato dalla FVE è anonimo e richiede solo 5 minuti. Tutti i Veterinari europei sono invitati a partecipare e per favorire la compilazione il questionario è stato tradotto in tutte le lingue europee. La consultazione si chiuderà il 30 novembre. www.surveymonkey.com/r/VGRHF2G MEDICINALI VETERINARI, IL PREZZO DI MERCATO NON DIPENDE DAL MINISTERO DELLA SALUTE da www.salute.gov.it 21/09/15 e Newsletter FNOVI nr. 36/23.09.15 Il prezzo dei medicinali veterinari è generalmente percepito dai cittadini come molto alto e a parità di principio attivo, il costo, in particolare di quelli per i piccoli animali, è ritenuto superiore a quello dei farmaci per uso umano. Ma quali sono le dinamiche che regolano il prezzo? A cosa è dovuta, effettivamente, questa differenza? Per rispondere il Ministero della Salute ha pubblicato un comunicato. La normativa sulla produzione e distribuzione dei medicinali veterinari è una materia armonizzata a livello europeo. L’Autorizzazione all’Immissione in Commercio deve rispettare quanto previsto dal decreto legislativo n. 193 del 6 aprile 2006 che attua la direttiva 2004/28/CE contenente il Codice comunitario dei medicinali veterinari. A più riprese il Ministero è stato interrogato sulla possibilità di applicare al settore veterinario le stesse regole che normano il farmaco umano, ma le dinamiche che inquadrano l’immissione in commercio e la determinazione del prezzo dei medicinali umani sono molto diverse da quelle del settore veterinario ed è difficile, se non impossibile, operare un parallelismo tra i due ambiti. Alla domanda su quali azioni si potranno mettere in campo per agevolare il contenimento della spesa il Ministero ha dichiarato che servirà ” Rendere più dinamico il mercato del farmaco veterinario, da un lato e promuovere un impiego sempre più razionale e consapevole, dall’altro, potrebbe contribuire indirettamente a raggiungere l’obiettivo. Presso il Consiglio dell’Unione Europea è attualmente in discussione una nuova proposta di Regolamento dei farmaci veterinari che mira anche a rendere reperibile nell'UE un numero maggiore di medicinali per curare e prevenire le malattie degli animali. Le semplificazioni previste per le procedure di autorizzazione dovrebbero portare all’auspicata maggiore disponibilità degli stessi e, di conseguenza, favorire la riduzione dei prezzi. Dal punto di vista dello strumento normativo, la Commissione ha scelto il Regolamento e non più la Direttiva, dotandosi così di uno strumento non più soggetto al processo legislativo interno di recepimento degli Stati Membri, ma direttamente applicabile una volta approvato, con maggiori garanzie di concomitante attuazione in tutta Europa”. Il costo dei farmaci veterinari è da tempo al centro dell’attenzione della FNOVI che, oltre ad essersi impegnata sui tavoli organizzati con gli altri operatori del settore con l’obiettivo di assicurare un prezzo di vendita del farmaco equilibrato, è al lavoro per proporre un “position paper” per lo sviluppo dell’utilizzo nei pets del farmaco veterinario. OMS, COMMISSIONE UE ED EMA CONDIVIDERANNO INFORMAZIONI RISERVATE RISERVATE SULLA SICUREZZA DEI FARMACI Da www.quotidianosanita.it/scienza-e-farmaci 25/09/15 La Commissione europea e l'Agenzia europea per i medicinali (EMA) hanno concordato con l'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) di condividere certe informazioni non pubbliche sulla sicurezza, la qualità e l'efficacia dei medicinali già autorizzati o in fase di revisione in seno all'Unione europea (UE), o pre-qualificati o in fase di revisione da parte dell'OMS. L’accordo è operativo dallo scorso 1 settembre. Questa collaborazione rafforzerà la comunicazione tra le rispettive organizzazioni e renderà più facile e veloce prendere provvedimenti per proteggere la salute pubblica. La disposizione dovrebbe accelerare l'accesso dei pazienti ai farmaci innovativi nell'UE, evitare la duplicazione delle valutazioni e migliorare l'autorizzazione e la sicurezza dei medicinali coinvolgendo le migliori competenze da entrambi i lati. Secondo l'accordo di riservatezza, le organizzazioni coinvolte possono condividere tra l’altro diverse informazioni sulla farmacovigilanza, in particolare sulle reazioni avverse e su eventuali problemi di sicurezza, ma anche sulle autorizzazioni in commercio e sugli studi post marketing, sui farmaci orfani e poi sui risultati delle ispezioni negli impianti di produzione e ricerca. PICCOLI ANIMALI ANIMALI ALIMENTAZIONE DEI PET, UNA CONSULTAZIONE FRA VETERINARI da Anmvi Oggi 29 settembre 2015 ANMVI avvia una consultazione fra i Medici Veterinari sulla sicurezza sanitaria e la completezza nutrizionale dell’alimentazione degli animali da compagnia. A dieci anni dalla prima indagine su questi temi, Anmvi rilancia gli stessi quesiti a fronte dell'evoluzione professionale e del settore della nutrizione e degli alimenti dei pets. Un questionario per misurare i cambiamenti intercorsi nel rapporto Veterinario-Paziente-Proprietario e soprattutto nell'evoluzione delle conoscenze scientifiche dei professionisti italiani in fatto di alimentazione e nutrizione animale. Un aspetto di rilievo della consultazione è la sicurezza alimentare e sanitaria degli alimenti industriali preconfezionati. Altrettanta attenzione viene posta agli aspetti della completezza e dell'adeguatezza nutrizionale, in presenza o in assenza di patologie nei pazienti animali, con un focus sugli orientamenti del proprietario (es. errori alimentari) e sulle raccomandazioni del Veterinario. I risultati dell'iniziativa- aperta fino al 31 dicembreconsentiranno di valutare eventuali iniziative di approfondimento e aggiornamento scientifico mirato, sviluppare sinergie fra la professione veterinaria ed il mondo produttivo. La compilazione sarà possibile on line e in formato cartaceo, scaricando il questionario dal web o alla consegna in occasione di eventi scientifici territoriali. http://sondaggi.anmvi.it PROLASSO DISCALE LIQUIDO Da email La Cittadina (Fondazione studi e ricerche veterinarie) 22/09/15 Una ricerca relativa al prolasso discale liquido nel cane, realizzata presso La Cittadina (Fondazione studi e ricerche veterinarie) è stata accettata per la pubblicazione sulla rivista “Acta Veterinaria Scandinavica”. L’argomento è molto dibattuto ed i risultati della ricerca condotta chiariscono sia i meccanismi patogenetici che i reperti RM e chirurgici. Ecco l’abstract: Hydrated Nucleus Pulposus Extrusion in dogs: correlation of MRI and microsurgical findings (Abstract) Dolera M, Malfassi L, Marcarini S, Mazza G, Sala M, Carrara N, Vailati Facchini R, Finesso S. Magnetic Resonance Imaging (MRI) patterns of canine cervical Hydrated Nucleus Pulposus Extrusion (HNPE) have been described by a few reports, but the correlation between the physiopathology and MRI features has never been investigated. The aim of this study was to compare the MRI features of HNPE with microsurgical findings. A prospective clinical study was conducted in thirty-six dogs suffering from HNPE. The diagnosis was based on MRI findings of ventral extradural lesions, adjacent to the intervertebral disc, characterised by high signal intensity in T2-weighted sequences and hypointensity in T1-weighted sequences. Microsurgical decompression was performed in all the patients. MRI images were analysed with regard to the intervertebral space involved, the grading of spinal cord compression, the signal intensity and distribution of the material, and the thickness and signal intensity of the involved discs. Direct observation of the compressing material was performed using a surgical microscope, and particular attention was given to the anatomical localisation. The extruded material was collected within the fibres of the dorsal longitudinal ligament and leaked out at a high pressure. The consistency was liquid with a gelatinous array in 42%, plain liquid in 33%, and liquid with frustules in 25% of animals. Cytological samples obtained by direct smear on a slide excluded the presence of inflammation, bacteria, fungal infection, atypical neoplastic cells or foreign material. Microsurgical features of HNPE suggest that the offending material is collected within the fibres of the dorsal longitudinal ligament and explain the typical MRI aspects of this disease. www.lacittadina.org LINEE GUIDA PER LA GESTIONE DEI PROBLEMI COMPORTAMENTALI DEL CANE E DEL GATTO da www.vetjournal.it 24/09/15 La American Animal Hospital Association (AAHA) ha prodotto le Canine and Feline Behavior Management Guidelines per fornire informazioni concise basate sulle evidenze ai veterinari e al loro staff che garantiscano che le esigenze comportamentali di base dei pazienti canini e felini siano comprese e soddisfatte in ogni struttura veterinaria. Nella attuale pratica veterinaria è essenziale possedere alcune conoscenze di medicina comportamentale veterinaria. Cani e gatti sono affetti da più problemi comportamentali che da qualsiasi altra condizione. Tali problemi determinano sofferenza per il paziente e atteggiamento di rinuncia e abbattimento del morale dello staff. Le linee guida utilizzano un approccio di squadra completo per integrare la gestione comportamentale di base nella cura quotidiana dei pazienti canini e felini utilizzando valutazioni comportamentali standardizzate, per creare un ambiente che non induca paura e stress nel paziente, nello staff e nei proprietari e creare un rapporto cooperativo con i proprietarie e i pazienti al fine di offrire le cure ottimali. L’approccio pratico e sistematico delle linee guida consente allo staff veterinario di comprendere il comportamento normale, riconoscere i più comuni problemi comportamentali e intervenire in una fase precoce del loro sviluppo. Le linee guida enfatizzano il concetto che la gestione del comportamento deve essere una competenza di base di qualsiasi moderna struttura veterinaria. www.aaha.org PET THERAPY FINITA L'IMPROVVISAZIONE: "ORA L'ITALIA È UN MODELLO" da Il Veterinario d'Italia n.158 del 16 settembre 2015 "Le linee guida sulla pet therapy sono un grosso passo in avanti, una opportunità di crescita per mettere ordine in un settore che prima non aveva regole". Luca Farina, direttore del Centro di Referenza nazionale per gli interventi assistiti con gli animali, non ha dubbi: l'accordo approvato dalla Conferenza Stato-Regioni sulla pet therapy ha dato finalmente un quadro di riferimento omogeneo a tutti gli operatori di questo campo. "Prima gli interventi erano lasciati all'iniziativa di singole università o associazioni, adesso il Ministero della Salute ha dato un riconoscimento ufficiale a questa terapia. L'Italia è diventato un modello da seguire per gli altri Paesi". Le linee guida sono frutto di un percorso iniziato nel 2011 e concluso lo scorso 25 marzo con l'approvazione dell'accordo Stato- Regioni. Al Centro di referenza, istituito dal Ministero della Salute presso l'Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie, è stato affidato il compito di promuovere la ricerca scientifica nel settore e organizzare percorsi formativi. Non ci si potrà più improvvisare operatori di pet therapy: ci saranno dei corsi da seguire per ricoprire determinati ruoli e le strutture dovranno rispettare criteri omogenei a livello nazionale. "Ogni professionista avrà una formazione specifica ma verrà tenuta in considerazione anche quella acquisita prima dell'approvazione dell'accordo", continua Farina. Nel documento si pone l'accento anche sul benessere dell'animale: ci sono indicazioni precise su quando l'animale non può essere coinvolto in interventi con l'uomo perché questi potrebbero essere fonte di stress. Per la prima volta poi si riconosce il ruolo dei cani d'assistenza vengono educati e addestrati per aiutare la persona con disabilità, fornendo un valido sostegno nella vita di tutti i giorni. Le Regioni terranno anche un registro delle strutture che effettuano pet therapy e a prescrivere la terapia assistita con gli animali dovrà essere un medico. Esiste ancora un po' di titubanza da parte del mondo scientifico anche se in Italia ci sono esperienze decennali di pet therapy negli ospedali. Alcuni esempi sono l'Azienda Ospedaliera di Padova, il Niguarda di Milano, il Meyer di Firenze, Le Molinette di Torino, l'Umberto I di Roma. La pet therapy si rivolge non solo a pazienti con problemi fisici o neurologici, ma anche a detenuti, tossicodipendenti, bambini autistici e minori stranieri non accompagnati, etc. L'Italia è all'avanguardia in questo campo e notevole è il numero di progetti portati avanti da onlus ed enti pubblici e privati. L'associazione Noa Pet Therapy lavora con pazienti psichiatrici; l'associazione ha avviato dei progetti di pet therapy anche nell'ospedale di Macerata, al reparto di oncologia. "C'è stata all'inizio un po' di diffidenza perché spesso si crede che il cane sia portatore di infezioni e germi. In questi casi invece l'animale può aprire canali di comunicazione inaspettati e aiutare il paziente ad accettare la sua malattia. La sua presenza permette alla persona di sentirsi accolta, di sorridere anche in un momento di difficoltà. Lavoriamo anche nelle classi dove ci sono bambini disabili: l'animale ti accetta per come sei e questo aiuta i più piccoli ad avere una nuova consapevolezza di sé". (Maria Gabriella Lanza) DE FILIPPO: LINEE GUIDA PET THERAPY PIETRA MILIARE, FACCIAMONE STRUMENTO REALMENTE UTILE E EFFICACE da www.sivemp.it 25/09/15 “L’approvazione delle Linee guida in materia di interventi assistiti con gli animali (IAA) da parte della Conferenza Stato Regioni e Province Autonome fa dell’Italia il primo Paese al mondo ad avere stabilito una norma di riferimento nel contesto della mediazione uomo-animale. Le Linee guida possono considerarsi a tutti gli effetti una pietra miliare nell’ambito delle terapie con gli animali. Il nostro compito è farne ora uno strumento realmente utile ed efficace per chi opera nel settore”. Lo ha detto il Sottosegretario alla Salute On. Vito de Filippo in occasione del Workshop dedicato agli interventi assistiti con animali: “Linee Guida IAA Riflessioni e proposte condivise” che si è svolto al Ministero della Salute, organizzato in collaborazione con l’istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie - Centro di Referenza Nazionale per gli IAA - e con la partecipazione di rappresentanti della Direzione Generale della Sanità Animale e dei Farmaci Veterinari del Ministero, rappresentanti regionali, medici, veterinari, psicologi, associazioni di settore e tutte le figure professionali coinvolte nei vari progetti di IAA. “Le Linee guida – ha spiegato il Sottosegretario – rappresentano un passaggio fondamentale per stabilire regole omogenee sul territorio e definire gli standard di qualità per la corretta applicazione degli Interventi. Lavorare in qualità significa armonizzare le metodiche con le quali si intende operare e garantire la tutela degli attori coinvolti, nel nostro caso le persone e gli animali, favorendo una corretta interrelazione". Testo delle linee guida: www.salute.gov.it/imgs/C_17_opuscoliPoster_276_allegato.pdf NO ALLA PET THERAPY CON ANIMALI ANIMALI SELVATICI: È CONTRO LA LEGGE da sivemp.it 22-09-2015 A sostenerlo in una nota è il direttivo dell’Ordine dei Medici Veterinari della Valle d’Aosta in relazione all'iniziativa del parco faunistico La Chevrère di Champdepraz di svolgere con daini e caprioli la Pet Therapy. "L’impiego di animali selvatici in Interventi Assistiti con gli animali (Pet-Therapy) è non rispettoso del benessere animale ed è in palese contrasto con la normativa regionale e nazionale". "Chiunque abbia avuto a che fare con cervidi (cervo, daino, capriolo) sa che anche quando allevati in cattività rimangono comunque animali estremamente sensibili allo stress: possono accettare il contatto con le persone che li accudiscono quotidianamente, ma si spaventano facilmente se esposti a persone o stimoli sconosciuti" spiegano i veterinari in una nota. "In questo caso manifestano tutti i comportamenti tipici di un animale in una situazione di disagio: tentativo di fuga e manifestazioni ansiose. Questo comportamento è dovuto al fatto che, non solo questi animali sono delle prede, ma soprattutto non sono animali domestici. L'ordine dei veterinari ricorda quindi come la legge regionale vieti il ricorso ad animali selvatici e a cuccioli di età inferiore a sei mesi. ALLEVAMENTO E VENDITA DI CANI E GATTI, LE NORME NEI 28 STATI UE Da AnmviOggi 22/09/15 Eu Dog & Cat Alliance ha passato in rassegna la legislazione nei 28 Stati Ue su cani e gatti coinvolti in attività commerciali. Lo slogan dell'Alleanza (50 organizzazioni aderenti in 17 Paesi Europei)è There's currently little EU legislation to protect dogs and cats; l'obiettivo è l'armonizzazione della normativa a livello europeo, non solo per garantire il benessere di cani e gatti, ma anche nell'interesse della sanità pubblica, dei consumatori e del corretto funzionamento del mercato interno. Aspetti criticicritici- Ad oggi non esiste una disciplina europea sulla protezione di cani e gatti oggetto di attività commerciale, fatte salve le norme sul benessere al trasporto e sui requisiti sanitari per la movimentazione. Alcuni Stati Membri si sono dotati di una legislazione molto rigorosa, altri non ne hanno alcuna. L'identificazione e la registrazione anagrafica, ad esempio, è obbligatoria in 19 Stati dell'Unione (solo 2 Paesi hanno reso obbligatoria l'identificazione anche del gatto), un numero destinato a salire a 23 quando, nel 2016, Irlanda, Latvia e Lituania faranno entrare in vigore l'obbligo. Alcuni Stati hanno un data base anagrafico per i cani solamente, altri- la maggioranza- non sono collegati a un data base europeo, pregiudicando la piena tracciabilità delle movimentazioni Quasi tutti gli Stati richiedono che gli allevamenti commerciali siano autorizzati, ma i requisiti per l'ottenimento della licenza sono molto variegati (le ispezioni sulle strutture d'allevamento da autorizzare sono previste in 12 Paesi) e solo 8 Stati hanno un database degli operatori autorizzati. Sotto il profilo del benessere, 6 Paesi hanno introdotto misure per la socializzazione dei cuccioli mentre 15 contemplano la prevenzione della trasmissione di problemi genetici. La vendita di cani e gatti è consentita nei pet shop in 20 Paesi dell'Unione, una decina di questi non ha fissato un età minima legale; il taglio della coda è ancora consentito in 4 Stati Membri. Le proposteproposte La EU Dog &Cat Alliance raccomanda una legislazione europea, uniforme e armonizzata, che preveda l'obbligo di: identificazione e registrazione anagrafica dei cani e dei gatti e il collegamento dei database nazionali con quello centrale europeo; autorizzazione/licenza all'allevamento di cani e gatti che preveda requisiti di detenzione e prevenzione delle malattie geneticamente trasmesse. E il divieto di: vendita di cani e gatti, nei negozi, nei mercati e alle fiere e manifestazioni e nelle strade; la vendita dovrebbe essere consentita solo nell'ambito degli allevamenti per consentire ai proprietari acquisrenti di verificare le condizioni dei pet; amputazioni chirurgiche per motivi non sanitari. La EU Dog &Cat Alliance raccomanda inoltre l'adozione di controlli sul commercio di cani e gatti via internet e l'introduzione di requisiti specifici per il trasporto di cani e gatti nel contesto di una attività economica, partendo dal Regolamento 1/2005.Sulla regolamentazione delle attività commerciali che hanno oggetto cani e gatti la Commissione Europea ha avviato uno studio (Study on the welfare of dogs and cats involved in commercial practices) per raccogliere dati socio-economici del settore. Lo studio ha coinvolto allevatori (professionisti e amatoriali) e commercianti di 12 Paesi dell'Unione, Italia compresa, scelti in base alla consistenza della popolazione animale. L'iniziativa, durata un anno, si è conclusa a febbraio di quest'anno. Se approntare o meno una legislazione europea in materia è una decisione che la Commissione Europea deve ancora prendere. A review of the legislation across EU countries: www.dogandcatwelfare.eu MODALITÀ DI TRATTAMENTO TRATTAMENTO NUTRIZIONALE E FARMACOLOGICO DEI GATTI CON CKD Da Vet.journal 28 settembre 2015 Uno studio prospettico descrittivo cross-sectional ha descritto le modalità di trattamento alimentare e farmacologico dei gatti con nefropatia cronica (CKD) attraverso un’indagine via web. Partecipavano i proprietari di 1089 gatti con CKD. L’età media segnalata dei gatti affetti era di 13,7 ± 4,2 anni. Il 40% dei gatti (430/1089) presentava malattie concomitanti, le più comuni delle quali erano l’ipertiroidismo, le cardiopatie e la malattia infiammatoria intestinale. La raccomandazione del veterinario era il motivo più comune (684/1032; 66%) di scelta della dieta e il 51% (556/1089) dei proprietari somministrava un alimento terapeutico veterinario formulato per le nefropatie come componente della dieta. Molti proprietari (466/1079; 43%) segnalavano un appetito alterato; di questi, il 52% riportava che il gatto aveva scarso appetito e doveva essere stimolato a mangiare 5-7 giorni alla settimana. Il 47% e 51% dei gatti riceveva rispettivamente una fluidoterapia sottocutanea e farmaci per via orale, tuttavia, alla maggior parte dei gatti (811/1036; 78%) non venivano somministrati farmaci leganti il fosforo. Il 46% e il 38% dei gatti riceveva rispettivamente snack commerciali e integratori alimentari per gatti. L’anoressia o l’iporessia sono problemi comuni nei gatti con CKD e possono far sì che il gatto sia nutrito in modo non ottimale per la sua patologia. Tali informazioni possono essere utili per trattare o sviluppare strategie nutrizionali per i gatti con CKD, concludono gli autori. CREMAZIONE ANIMALI D’AFFEZIONE Da email Ing. Andrea Avanzini-Polvere di Stelle S.r.l. L’Ing. Avanzini informa dell’apertura di una nuova attività di cremazione di animali d’affezione in località Cella di Reggio Emilia. I proprietari degli animali potranno consegnare le spoglie del loro animale direttamente alla struttura, previo appuntamento telefonico. Ma sarà anche possibile (nonché auspicabile) prenotare il ritiro dell’animale presso l’ambulatorio del proprio veterinario (o, in subordine, l’abitazione del cliente). Il ritiro avverrà con un mezzo idoneo, autorizzato dall’AUSL di Reggio Emilia e dotato di contrassegno di riconoscimento. Una volta ritirato l’animale, esso verrà immediatamente trasferito presso le celle frigorifere dell’azienda in attesa di essere cremato. La cremazione avverrà entro 7 giorni dal ritiro, ma sarà anche possibile richiedere una cremazione urgente. Sarà possibile optare per una cremazione collettiva (di gruppo). In tal caso sarà la struttura si occuperà dello smaltimento finale delle ceneri, nel rispetto della normativa. In alternativa, sarà possibile avere la restituzione delle ceneri del proprio animale, scegliendo fra diversi tipi di urne per dimensioni, forma, prezzo, biodegradabilità, etc. Si potrà assistere alla cremazione presso la sede oppure via web da remoto (qualora si possieda una connessione alla rete a banda larga) ovvero ricevere una registrazione del filmato riversata su DVD o chiavetta USB. Il forno crematorio conforme CE è il modello Minitransit 550 prodotto dalla Ciroldi S.p.A. di Modena, azienda leader del mercato. Per informazioni: Ing. Andrea Avanzini (titolare attività): 338 2131755; [email protected] Polvere di Stelle S.r.l. - Sede legale ed uffici: Via Garonna, 17 – 42124 Cella di Reggio Emilia (RE) Sede operativa per la cremazione e la conservazione delle spoglie animali: Via De Chirico, 32 – 42124 Cella di Reggio Emilia (RE) GRANDI ANIMALI NUOVE PROCEDURE PER UN CORRETTO FUNZIONAMENTO FUNZIONAMENTO DELL’ANAGRAFE EQUINA da nota della DGSAFV 24157 del 23/09/2015 Sarà presto attivata una procedura informatizzata per trasmettere gli attestati di macellazione direttamente ai punti di contatto degli Stati membri di provenienza degli equidi. Ne dà notizia la Direzione Generale della Sanità Animale in una nota sui flussi informativi connessi all'anagrafe degli equidi. La nota ministeriale fa riferimento alla procedura indicata agli articoli 34 e 36 del Regolamento (UE) 2015/262, e in particolare allo scarico degli equidi macellati e/o morti. Per quanto attiene gli equidi di provenienza comunitaria e macellati in Italia, il Ministero, "attiverà a breve una procedura informatizzata" per il tramite dei Centro Servizi Nazionale Anagrafi Animali (CSN) dell'Istituto Zooprofilattico di Teramo, al fine di trasmettere gli attestati di macellazione o il passaporto qualora richiesto (articolo 34, comma 1, lettera c), punto i) direttamente ai punti di contatto individuati dagli Stati membri di provenienza degli equidi, come indicato all’articolo 36 del regolamento 2015/262. Resta invariata la procedura in essere per lo scarico in BDN degli equidi macellati, indipendentemente dalla loro provenienza, così come prevista all’articolo 10 del decreto 29 dicembre 2009 “Linee guida e principi per l'organizzazione e la gestione dell'anagrafe degli equidi da parte dell'UNIRE (articolo 8, comma 15, legge 1° agosto 2003, n. 200)” e al cap. 24.2 “Macellazione dell’equide” del relativo Manuale operativo. La Direzione ministeriale richiama sia gli operatori che i Servizi veterinari dei macelli "ad attenersi scrupolosamente alle prescrizioni ivi impartite per rendere correttamente operativo il sistema". In particolare, "dovrà essere verificato e registrato al momento dello scarico in BDN oltre al numero di trasponder anche il “numero unico di identificazione a vita” (cosiddetto codice UELN della sezione I, punto 4 del passaporto), un codice alfanumerico a 15 cifre che identifica l’Organismo che ha emesso il passaporto e quindi permette la restituzione immediata a detto organismo delle informazioni richieste". CRITICITÀ CRITICITÀ "RILEVANTI" NELLA FORMAZIONE DEGLI ADDETTI ALLA MACELLAZIONE da nota della DGSAFV 24602 del 29/09/15 Con riferimento all’obbligo del personale addetto alle operazioni di macellazione di possedere il certificato di idoneità conseguito attraverso un percorso formativo, il Ministero della Salute ha elaborato e divulgato il 7/1/13 e il 18/7/14 opportune linee guida fornendo precise disposizioni alle Autorità sanitarie regionali in merito alla formazione e al rilascio dell’idonea certificazione. A tale scopo, il Centro di Referenza Nazionale per il benessere animale istituito presso l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Lombardia e dell’Emilia Romagna, è stato coinvolto nell’organizzazione del percorso formativo, mentre i servizi veterinari delle Aziende Sanitarie Locali sono stati autorizzati al rilascio del certificato d’idoneità attraverso una procedura on-line predisposta tramite il sito internet del Centro di Referenza per il benessere animale, che ha reso disponibile il format del certificato e ne assicura la numerazione e il mantenimento in archivio. Con la nota prot.3934 del 27/02/2013 la Direzione Generale aveva impartito precise istruzioni per il rilascio di tali certificati. In particolare ogni regione avrebbe dovuto fornire un elenco di utenti (uno per ASL) per la creazione di una lista di personale autorizzato alla registrazione dei certificati nella banca dati del Centro di Referenza di Brescia. Il Centro di Referenza Nazionale per il Benessere Animale, dall’analisi delle informazioni contenute nella suddetta banca dati, ha inviato una relazione presso la Direzione Generale, dalla quale emergono rilevanti criticità che di seguito vengono elencate. - in alcune regioni i servizi veterinari non hanno richiesto l’abilitazione all’uso del software per emettere la certificazione per l’idoneità degli operatori addetti alle macellazioni - in altre regioni non c’è stato un idoneo coordinamento e le singole ASL hanno richiesto l’abilitazione alla certificazione on-line - in talune regioni non sono state emesse certificazioni d’idoneità - un rilevante numero di operatori del settore alimentare (OSA) che ha acquisito la certificazione d’idoneità con procedura semplificata non ha ancora provveduto ad effettuare il percorso formativo (teorico) A tal proposito, è stato attivato presso il sito internet del Centro di Referenza nazionale un corso di aggiornamento gratuito a distanza (FAD), attivo sino al 31 dicembre 2015, pertanto le Autorità regionali e le Associazioni di categoria destinatarie della comunicazione, sono invitate a diffondere tale informazione presso gli OSA sulla possibilità di realizzarlo iscrivendosi all’indirizzo: http://formazione.izler.it/eventi Il Ministero rammenta che tutti i possessori del certificato d’idoneità conseguito con procedura semplificata devono obbligatoriamente effettuare un percorso formativo teorico entro l’8 dicembre 2015; in caso contrario i certificati saranno annullati con gravi ripercussioni sulle attività di macellazione dei mattatoi. Nel caso in cui si dovesse verificare tale situazione," il Ministero della Salute non potrà concedere alcun tipo di deroga o sanatoria. BOVINI E BUFALINI, FISSATE LE INDENNITÀ DI ABBATTIMENTO PER IL 2015 da www.sivemp.it 30/09/15 e AnmviOggi 30 settembre 2015 Il Ministero della Salute ha definito il tetto massimo per gli indennizzi previsti per gli abbattimenti di bovini e bufalini. Decurtazioni sugli ovi-caprini. Gli importi sono dettagliati nel decreto 11 agosto 2015 pubblicato il 29/09/15 sulla Gazzetta Ufficiale. Poichè le Regioni e gli Izs predispongono specifici piani di sorveglianza per la tubercolosi, brucellosi e leucosi negli allevamenti bovini da ingrasso, il Ministero della Salute ha ritenuto di "non differenziare l'indennizzo di bovini da allevamento e da riproduzione rispetto a quelli da ingrasso, in considerazione dell'esiguo numero di' questi ultimi eventualmente interessati dai provvedimenti di abbattimento". Indennizzi previsti per i bovini e bufalini dal 1 gennaio 2015 per gli animali abbattuti nel corso dell'anno 2015: -bovini abbattuti perche' infetti da tubercolosi, da brucellosi e da leucosi enzootica dei bovini: €473,81. -bovini quando le carni ed i visceri debbono essere interamente distrutti:€ 869,00. -bufalini abbattuti perche' infetti da tubercolosi,brucellosi e leucosi: € 414,65. -bufalini quando le carni ed i visceri debbono essere interamente distrutti: € 759,89. L'indennità è aumentata del 50% per capo, negli allevamenti bovini e bufalini che non superano i 10 capi. In allegato al decreto sono riportate le tabelle con le suddivisioni per categoria, eta' e sesso dei capi della specie bovina e bufalina infetti e abbattuti o abbattuti e distrutti. Indennizzi previsti per gli ovi-caprini: -ovini abbattuti perche' infetti da brucellosi:dal 1 gennaio 2013: € 109,22 a capo per i capi iscritti ai libri genealogici e € 79,98 a capo per i capi non iscritti; l'indennità resta invariata sia per i capi iscritti che per i capi non iscritti ai libri genealogici, con decorrenza dal 1 gennaio 2015 per gli animali abbattuti nel corso dell'anno 2015. - caprini abbattuti perche' infetti da brucellos: dal 1 gennaio 2013 in € 145,87 a capo per i capi iscritti ai libri genealogici e in € 101,74 a capo per i capi non iscritti; indennità invariata sia per i capi iscritti che per i capi non iscritti ai libri genealogici, con decorrenza dal 1 gennaio 2015 per gli animali abbattuti nel corso dell'anno 2015. Le indennita' di abbattimento sono pari al 35 percento della relativa indennita' riconosciuta nel 2014 nel caso di ovini e caprini con eta' maggiore o uguale a 6 anni. Dove previste, le maggiorazioni dell'indennita' di abbattimento si applicano anche ai casi di reinfezione negli allevamenti ufficialmente indenni a condizione che venga accertato il rispetto delle disposizioni vigenti in materia di profilassi della tubercolosi, brucellosi e leucosi. Le spese relative alla corresponsione delle indennita' gravano sugli stanziamenti previsti dal Fondo sanitario nazionale. DIARREA EPIDEMICA DEL SUINO: PROROGATE DI UN ANNO LE MISURE DI PROTEZIONE da Notizie ANMVI 2 ottobre 2015 Permangono i rischi di diffusione del virus della diarrea epidemica del suino e pertanto la Commissione Europea ha prorogato di un anno le misure di protezione introdotte l'anno scorso per proteggere la situazione zoosanitaria dell'Unione. La diarrea epidemica del suino colpisce i suini ed è più evidente nei suinetti, nei quali ha causato un'elevata percentuale di mortalità. Le prescrizioni di polizia veterinaria erano state riviste dopo una notifica degli Stati Uniti all'Organizzazione mondiale per la salute animale (OIE) dalla quale risultava la presenza in Nordamerica di una nuova malattia enterica suina da coronavirus causata da alfacoronavirus suini emergenti, tra cui appunto il virus della diarrea epidemica del suino ed un nuovo deltacoronavirus suino. Il regolamento di esecuzione (UE) n. 750/2014 della Commissione è stato adottato di conseguenza, stabilendo misure di protezione in relazione all'introduzione nell'Unione di partite di suini vivi destinati all'allevamento e alla produzione provenienti dalle zone in cui è presente la malattia causata da tali virus, al fine di ottenere le necessarie garanzie da parte dell'azienda di origine e di evitare l'introduzione nell'Unione della diarrea epidemica del suino causata da tali virus. Le misure di protezione inizialmente applicabili fino al 12 gennaio 2015 - e già proprogate una prima volta fino al 31 ottobre di quest'anno - resteranno in vigore fino al 31 ottobre 2016. EVIDENZE DI TRASMISSIONE VERTICALE DI SALMONELLA NEL BOVINO Da Vet.journal 2 ottobre 2015 Uno studio ha verificato se Salmonella enterica fosse presente in diversi tessuti dei vitelli neonati vitali immediatamente dopo il parto. Si prelevavano 11 campioni in maniera asettica da ciascuno di 20 vitelli, in particolare da: linfonodi subiliaci e prescapolari di destra e di sinistra (LN), LN mesenterici, milza, fegato e tessuti intestinali (incluso il contenuto luminale) di piccolo intestino, cieco, colon spirale e retto. Inoltre, si prelevava un campione di feci da 19 madri. Salmonella veniva isolata da almeno un campione di 10 dei 20 neonati. Tra tutti i vitelli, Salmonella veniva isolata dal 12,7% di tutti i campioni e in particolare dai LN: 10,0%, 5,0% e 5,0% rispettivamente dei linfonodi subiliaci, prescapolari e mesenterici. Salmonella veniva isolata nello 0-73% dei campioni; nei tessuti, la stima di prevalenza di Salmonella era maggiore nel cieco (30%%), mentre non veniva mai riscontrata nel linfonodo prescapolare destro. I presenti dati forniscono evidenze di trasmissione verticale di Salmonella dalla madre al feto, con nascita di vitelli vitali già infetti che quindi non necessitano di un’esposizione oro-fecale per la trasmissione. Tale nuova conoscenza dovrebbe affiancare gli esistenti paradigmi delle dinamiche di trasmissione di Salmonella nelle mandrie bovine, concludono gli autori. UNA FILIERA DELLE CARNI BOVINE ITALIANA E SOSTENIBILE CON L'ACCORDO INALCAINALCA-COLDIRETTI da Adnkronos - 29.09.2015 Inalca e Coldiretti insieme per la prima volta per la sostenibilità in agricoltura. Un'alleanza che ha l'obiettivo di condividere metodi di produzione, procedure di controllo e strategie da adottare per la filiera delle carni bovine in Italia. Presentato, nel padiglione di Federalimentare a Expo, l'accordo tra Inalca, società del Gruppo Cremonini, e Coldiretti. “Obiettivo dell'alleanza è una filiera zootecnica tutta italiana ed è la prima volta che si sigla un accordo di questo tipo, che parta da capi allevati in Italia. Un’opportunità per dare risalto alle eccellenze della nostra zootecnica, un modo per dare un futuro a territori dove spesso l'agricoltura è andata via”, dichiara il presidente di Coldiretti Roberto Moncalvo. “Attenzione però - sottolinea Moncalvo - che venga riconosciuto un prezzo equo e giusto agli agricoltori per la produzione di carni. La sostenibilità nel cibo parte dalle campagne e dall'allevamento; attenzione a tutte le pratiche di sostenibilità ambientale che poi si traduce in altissima qualità del prodotto carne. Al Governo italiano facciamo proposte proprio in questa logica: siamo convinti che il prodotto made in Italy che parte dai nostri campi e dalle nostre stalle sia una traiettoria di futuro fondamentale per il nostro Paese”. CASTRAZIONE CHIRURGICA DEI SUINI: QUALI ALTERNATIVE? da Notizie ANMVI 1 ottobre 2015 La FVE promuove una consultazione fra i Medici Veterinari europei sulla castrazione chirurgica dei suini, una pratica avviata alla graduale dismissione volontaria entro il 2018. La ricerca di alternative è una delle sfide più impegnative per il settore che coinvolge, allevatori, veterinari e produttori di alimenti derivati. www.surveymonkey.com/r/S28GKFP Dal 2012, la castrazione chirurgica dei suini è effettuata con analgesia e/o anestesia prolungata. Ma una Dichiarazione europea ha vincolato i firmatari- fra questi la Federazione dei Veterinari Europei- a sostituire su base volontaria la prassi chirurgica con alternative ritenute più rispettose del benessere animale. Il tema è dei più rilevanti sul piano sanitario ed economico per una pluralità di attori dagli allevatori fino al consumatore finale di carni suine e prodotti derivati. La castrazione è infatti praticata - oltre che per evitare comportamenti sessuali indesiderabili o aggressivi dei suini maschi interi - per evitare lo sviluppo dell’odore di verro, il cosiddetto boar taint: il sapore e l’odore della carne è un elemento importante per il consumatore all’atto dell’acquisto della carne suina. L’eventuale abbandono della castrazione è comunque subordinato al verificarsi di una serie di condizioni, quali: a) metodi reciprocamente riconosciuti per determinare l’odore di verro b) metodi riconosciuti a livello europeo per la misurazione di ogni componente responsabile dell’odore di verro c) metodi di analisi rapida dell’odore di verro presso gli impianti di macellazione d) riduzione dei componenti dell’odore di verro attraverso la selezione genetica e/o il management e l’alimentazione e) sistemi di produzione e gestione dei maschi interi durante l’allevamento, il trasporto e la macellazione per minimizzare i comportamenti sessuali e aggressivi. Diverse alternative alla castrazione chirurgica sono già in uso sia in Europa che in paesi extra europei, ma questi differenti approcci tra gli Stati membri dell’Unione Europea potrebbero creare dei problemi sia per il funzionamento del mercato interno, sia per le esportazioni verso i Paesi terzi: un approccio a livello europeo reciprocamente riconosciuto faciliterà il mercato della carne suina. I costi per l’attuazione dell’abbandono della castrazione chirurgica devono essere distribuiti tra gli attori economici della filiera- è la posizione di ANAS Associazione Nazionale Allevatori Suini- che tuttavia puntualizza che nel caso dei prodotti registrati come “specialità tradizionali garantiti” o con “indicazioni geografiche” (Indicazioni Geografiche Protetta IGP o i prodotti di Denominazione d’Origine DOP) e le carni suine destinate a prodotti tradizionali di alta qualità, la castrazione è inevitabile per raggiungere i correnti standard qualitativi". La Union of European Veterinary Practitioners (UEVP) ha creato, insieme alla FVE, un Gruppo di lavoro sul benessere animale che, fra le altre, ha allo studio la questione della castrazione dei suinetti. Del gruppo fa parte, per l'Italia, il Collega Roberto Bardini.. La UEVP, a cui ANMVI è affiliata, incoraggia i Veterinari italiani a partecipare e a segnalare ai Colleghi del settore suiatrico l'iniziativa. IL SESSO DEI PULEDRI È INFLUENZATO DALL’ETÀ DEI GENITORI GENITORI Da Professione Veterinaria n. 30/settembre 2015 Uno studio ha determinato l’effetto dell’età dei genitori sul sesso dei puledri. Si effettuavano due prove. Nella prima prova, si analizzavano i dati di una popolazione di 59.950 cavalli Mangalarga Marchador nati in Brasile tra il 1990 e il 2011 con rapporto tra i sessi di 1:1. Il rapporto tra i sessi della prole veniva confrontato tra gruppi basati sull’età della fattrice e dello stallone (da 3 a 25 anni). Nella prima fase dell’analisi, le fattrici e gli stalloni venivano raggruppati in base all’età con intervalli di 5 anni. Nella seconda fase, i gruppi erano basati sulla differenza di età dei genitori al concepimento. Nella terza fase, il gruppo di fattrici e stalloni con età simili della seconda fase veniva suddiviso e si confrontavano i diversi sottogruppi di età dei genitori suddivisi in intervalli di 5 anni. Nella quarta fase, si determinava il rapporto tra i sessi della prole in accordo all’età delle fattrici e degli stalloni al concepimento. La seconda prova si basava sui dati di 253 cavalli di diverse razze di una stessa mandria nati con gestazione naturale tra il 1989 e il 2010 e si confrontava la prole dei gruppi con età minore o maggiore a 15 anni. Si analizzavano statisticamente i dati di entrambe le prove per il confronto del rapporto tra i sessi. Nella prima prova si usava il test di Spearman per verificare le correlazioni tra età dei genitori e rapporto tra i sessi della prole. Nella prima prova, il rapporto tra i sessi della prole si riduceva all’aumentare dell’età della fattrice o dello stallone e la riduzione era più marcata per le fattrici che per gli stalloni. Nella seconda prova le fattrici di età maggiore di 15 anni partorivano più puledre rispetto alle cavalle più giovani ma l’età dello stallone non aveva effetto sul sesso dei figli. La prima prova, con un maggiore numero di cavalli, rivelava la modalità di distribuzione del rapporto tra i sessi dei figli in accordo all’età dei genitori, mentre la seconda prova, con un numero più ristretto di cavalli, confermava l'influenza dell’età della madre sul rapporto tra i sessi della prole. Gli autori concludono che l’età dei genitori influenza il rapporto tra i sessi nel cavallo e che questo effetto è più forte per la cavalla che per lo stallone. Ente Nazionale Previdenza Assistenza Veterinari Da www.enpav.it INDENNITÀ DI NON AUTOSUFFICIENZA: APPROVATO IL REGOLAMENTO ENPAV I Ministeri vigilanti hanno approvato, senza alcuna modifica, il nuovo Regolamento per la concessione dell’indennità di non autosufficienza. L'Assemblea Nazionale dei Delegati Enpav l'aveva aveva deliberato lo scorso novembre. I beneficiari del nuovo istituto sono i pensionati diretti ENPAV di inabilità/invalidità che si trovino in stato di non autosufficienza, senza limiti reddituali, al pari dell’indennità di accompagnamento prevista dal sistema previdenziale generale. L’indennità di non autosufficienza avrà carattere continuativo e sarà erogata mensilmente. “L’introduzione del nuovo Regolamento è motivo di particolare soddisfazione per l’Ente – ha dichiarato il Presidente Gianni Mancuso – in quanto si tratta di uno strumento innovativo, che, esattamente come i nuovi sussidi alla genitorialità, entrati in vigore lo scorso anno, riesce ad essere aderente ai cambiamenti dei nostri tempi, andando incontro ad esigenze dei nostri iscritti evidenziate dall’ampliamento dei parametri biometrici e dall’allungamento dell’orizzonte di vita media". L'ENPAV conferma, così, la sua "attenzione verso le fasce più deboli dei suoi iscritti, tra cui gli anziani e le madri, e viene loro incontro, contribuendo a sostenere il peso della loro condizione che altrimenti, in quanto professionisti, dovrebbero sostenere interamente da soli.” Nel darne notizia, l'ENPAV evidenzia che l’introduzione del nuovo istituto non altera la sostenibilità della gestione nel lungo periodo, mantenendo i saldi previdenziali e di bilancio positivi fino al 2061. In questo modo la Cassa dei professionisti, oltre a svolgere la loro primaria funzione previdenziale, provvede a fornire ai loro iscritti la copertura di welfare di cui altrimenti sarebbero sprovvisti, essendo molte misure pubbliche riservate ai lavoratori dipendenti. Entro il mese di ottobre sarà resa disponibile sul sito la modulistica per presentare la domanda e tutte le relative istruzioni operative DAL REGOLAMENTO PER LA CONCESSIONE DI INDENNITA’ DI NON AUTOSUFFICIENZA Soggetti aventi diritto Ai titolari di pensioni erogate dall’Enpav di inabilità o di invalidità, che si trovino in stato di non autosufficienza, può essere corrisposta un’indennità mensile in aggiunta alla pensione diretta percepita, per il sostegno delle spese connesse allo stato di non autosufficienza. Ai fini del presente Regolamento, lo stato di non autosufficienza sussiste in presenza di almeno una delle seguenti condizioni: - impossibilità di deambulare senza l’aiuto permanente di un accompagnatore; - necessità di assistenza continua per non essere in grado di compiere gli atti quotidiani della vita; - cecità assoluta. La condizione di non autosufficienza può sussistere alla data del pensionamento oppure verificarsi in un momento successivo. I richiedenti devono essere titolari di indennità di accompagnamento, istituita con leggi 28 marzo 1968, n. 406, e 11 febbraio 1980, n. 18, e successive modificazioni ed integrazioni. L’indennità è compatibile con lo svolgimento di attività lavorativa anche non attinente alla professione veterinaria. La disciplina del presente Regolamento trova applicazione anche per coloro che, al momento della sua entrata in vigore, siano già titolari di pensione di inabilità o di invalidità. Domanda La prestazione viene erogata a seguito di presentazione dell’istanza dell’interessato e ha decorrenza dal primo giorno del mese successivo a quello della richiesta. Qualora la domanda venga presentata contestualmente all’istanza di pensione, l’indennità è riconosciuta dalla data del pensionamento. Ai fini dell’accertamento del diritto alla prestazione, la condizione di non autosufficienza deve essere comprovata attraverso la produzione della documentazione medica attestante il riconoscimento al richiedente dell’indennità di accompagnamento. L’effettivo riconoscimento del diritto all’indennità di non autosufficienza, con deliberazione del Comitato Esecutivo, è comunque subordinata alla verifica dei requisiti da parte dell’Ente. Misura e durata della prestazione L’importo dell’indennità ammonta a € 300,00 mensili, perequati a norma dell’art. 48 del Regolamento di Attuazione allo Statuto dell’Enpav, e viene erogato in aggiunta alla pensione per 12 mesi. Non sono previsti limiti reddituali del richiedente per l’accesso all’indennità. L’importo mensile dell’indennità spetta in misura di € 500,00 mensili, perequati a norma dell’art. 48 del Regolamento di Attuazione allo Statuto dell’Enpav, per i richiedenti in possesso di un reddito ISEE riferito al nucleo familiare, relativo all’ultima annualità fiscalmente dichiarata, non superiore al limite di € 15.000,00, rivalutato annualmente secondo l’indice Istat. Il Consiglio di Amministrazione verificherà periodicamente l’adeguatezza di tale limite per eventualmente modificarlo, in funzione delle risultanze dell’andamento di gestione e della garanzia della sostenibilità del sistema previdenziale. La durata della prestazione è subordinata alla permanenza delle condizioni previste per l’indennità di accompagnamento, che può essere temporanea e soggetta a revisione. Pertanto la cessazione dell’indennità di accompagnamento comporta il venir meno dell’indennità di non autosufficienza. La prestazione non è reversibile ai superstiti. Incompatibilità ed esclusioni Il beneficio non spetta nei casi in cui il soggetto è permanentemente ricoverato in una struttura con costi totalmente a carico della Pubblica Amministrazione, ivi inclusi gli Enti Locali. I beneficiari sono tenuti a pena di decadenza a produrre all’Ente idonea dichiarazione di responsabilità di cui al D.P.R. 28 dicembre 2000 n. 445 attestante il mancato ricovero alle condizioni indicate al comma 1 del presente articolo. I veterinari a cui è stata concessa un’indennità di importo pari a € 500,00, sono tenuti a produrre annualmente all’Enpav idonea documentazione attestante la permanenza dei requisiti reddituali di cui all’art. 3, comma 2, del presente Regolamento. INTEGRAZIONE CONTRIBUTIVA Si rammenta che fino a quando non saranno decorsi 25 anni dall'entrata in vigore della Legge 136 del 12/04/1991 (Riforma dell'Ente nazionale di previdenza ed assistenza per i veterinari), tutti coloro che matureranno diritto a pensione sono tenuti al versamento di una integrazione contributiva, diretta a creare una anzianità contributiva convenzionale di 25 anni. I 25 anni richiesti si compiranno al 31.12.2015*, pertanto l’integrazione contributiva non sarà più dovuta dal 1 gennaio 2016. Chi presenta domanda di pensione durante questi mesi (fino a dicembre 2015), dovrà ancora pagare l’integrazione contributiva; l’importo è determinato dalla differenza tra quanto versato secondo la previgente normativa e quanto risulta da versare per tanti anni quanti ne siano necessari per integrare, sino al numero indicato nella tabella di cui all’art. 21 comma 3 del Regolamento di attuazione allo Statuto dell’ENPAV, gli anni di contribuzione ex Lege 136/91. Modalità di versamento dell'integrazione contributiva: • con un unico versamento a totale saldo, prima della deliberazione della pensione • con opzione di rateizzazione, in rate comprensive di interessi al tasso legale L’integrazione contributiva rappresenta un onere deducibile. * restano salvi i casi di coloro che presentano periodi di omessa contribuzione dal 1991 in poi ALIMENTI MINISTERO SALUTE: SEGNALAZIONI DI NON CONFORMITÀ ALIMENTARI DA PARTE DEI CONSUMATORI Da Il Veterinario d'Italia n. 169 del 1 ottobre 2015 Il meccanismo delle comunicazioni rapide, sempre più numerose negli ultimi anni, è uno strumento essenziale per la valutazione di eventuali rischi e per la tutela del consumatore. Per fare una segnalazione o una lamentela su una non conformità di rilevanza sanitaria in prodotti alimentari il consumatore deve preventivamente fare una comunicazione all’ASL di appartenenza o, in via alternativa, ai Carabinieri per la tutela della salute NAS per le successive verifiche del caso. Sul reperto alimentare consegnato dal consumatore le Autorità sanitarie potranno effettuare ulteriori accertamenti necessari per individuare la causa e/o poter concludere con ragionevole certezza che la non conformità rilevata sia o meno attribuibile al processo di produzione. Dal 2014 ad oggi, numerose sono state le segnalazioni dei consumatori verificate dalle Autorità competenti locali, che hanno dato luogo a ben 184 notifiche. Tra queste segnalazioni definite come “lamentale dei consumatori” le più ricorrenti hanno riguardato: presenza di corpi estranei, sostanze non autorizzate in integratori alimentari, con sostanze ad attività farmacologica o presenza di alto dosaggio di vitamine liposolubili, caratteristiche organolettiche alterate, allergeni non dichiarati in etichetta, parassiti o insetti, tossinfezioni da microrganismi patogeni. Dai questi dati risulta necessario porre la massima attenzione anche alla sempre più diffusa vendita online di alimenti e/o integratori, poiché quest’ultimi potrebbero contenere principi attivi non consentiti, o sostanze ad attività farmacologica, la cui presenza non è riportata sulla confezione né sul sito Internet. Attraverso il sistema di allerta rapido europeo RASFF è possibile notificare, in tempo reale, i rischi diretti e indiretti per la salute pubblica connessi ad alimenti, mangimi e materiali a contatto e quindi di adottare tempestivamente le opportune misure di salvaguardia e comunicarle a tutti i membri del network. Istituito sotto forma di rete, i cui punti di contatto sono la Commissione europea, gli Stati membri e l’EFSA, si attiva quando un prodotto che presenta o può presentare un pericolo, ha raggiunto il mercato europeo. PANGASIO SMERCIATO COME CERNIA? NON PIÙ, GRAZIE AL FISH TRACK DELL’UNIVERSITÀ DI SIENA Da ilsole24ore.com - 21.09.2015 Scambieremo ancora lucciole per lanterne, ma non confonderemo più la brotula o il pangasio del Mekong per la cernia mediterranea, l’halibut dell’Atlantico per una sogliola, lo squalo per il pesce spada, il palombo per lo spinarolo, la verdesca o lo smeriglio e altri pesci africani per un persico nostrano. L’Italia importa il 50% del pesce consumato a livello nazionale: 900 specie ittiche provenienti da tutto il mondo. Nella catena produttiva si inseriscono fino a 7 intermediari, rendendo più difficili i controlli e la tracciabilità su tutta la filiera. Questo intricato sistema facilita le frodi, comprese quelle involontarie. Ma la biologia molecolare più avanzata smaschera le contraffazioni legate alla sostituzione di specie ittiche più pregiate con altre di valore inferiore, un fenomeno diffuso e in crescita. Fish Track, progetto di ricerca dell’Università di Siena (Dipartimento di Scienza della vita), finanziato dalla Regione Toscana ed elaborato in collaborazione con l’Istituto per lo Studio degli Ecosistemi del Cnr di Firenze, specializzato nella provenienza geografica del pescato, non si sofferma solo sulle dichiarazioni false in etichetta e le falsificazioni documentali nella catena produttiva, ma va all’origine del problema: con l’estrazione di una minima quantità di Dna, le migliori e ombrine, le spigole, le orate, soprattutto quelle già pulite e sfilettate il cui riconoscimento morfologico è più difficile (sono prive di testa, pelle e pinne), non potranno più essere scambiate con specie somiglianti ma di minor pregio e valore economico. Il problema è commerciale, ma anche di salute pubblica: le sostituzioni illecite possono determinare il consumo di pesci pericolosi, la cui vendita è vietata in Europa. E’ accaduto che la rana pescatrice sia stata sostituita dal pesce palla, potenzialmente letale. O il pesce spada con il Ruvettus Pretiosus: la sua commercializzazione è sottoposta a particolare regolamentazione in Europa e in alcuni paesi asiatici, come si legge nel rapporto di Fish Lab dell’Università di Pisa. Fino all’80% di merluzzo, salmone selvatico e dentice non risulta autentico. Alcuni esemplari di merluzzo vengono scambiati con pesci d’acqua dolce. Anche i pregiatissimi e costosi bianchetti e rossetti sono oggetto di frode: al loro posto pesce ghiaccio cinese. Fish Track rappresenta, dunque, una soluzione al problema delle frodi: il 58% delle cernie analizzate è risultato un’ “imitazione”. Al loro posto si trova l’Acanthurus Chirurgus (il pesce chirurgo) o la primitiva Brotula. Gamberi e gamberetti sgusciati sono difficili da classificare: il 50% però viene identificato dal Database di Fish Track come falso. Le uniche specie per le quali le informazioni risultano affidabili sono il gamberetto boreale (Pandalus borealis) e la mazzancolla tropicale (Litopenaeus vannamei). «Il Dna, ovvero la molecola comune a tutti gli organismi viventi che racchiude le informazioni genetiche di ogni individuo può essere utilizzato come un’impronta digitale che permette, nel prodotto finito, di risalire con certezza assoluta alle materie prime utilizzate, certificando la presenza di una specie piuttosto che di un’altra», spiega Giacomo Spinsanti dell’Università di Siena, responsabile del progetto. Questo sistema ha creato a livello internazionale, attraverso l’istituzione di un consorzio inter-universitario, una banca dati online in cui ogni specie è collegata a una sequenza immodificabile. E la ricerca continua: presto sarà possibile anche distinguere il pescato dal pesce d’allevamento. TROMBINA. EFSA: È SICURO L'ENZIMA RICAVATO DAL SANGUE DI SUINI E BOVINI Da AnmviOggi 30/09/15 E' il parere del gruppo EFSA sui materiali a contatto con gli alimenti, gli enzimi, gli aromatizzanti e i coadiuvanti tecnologici dell’EFSA (gruppo CEF). Gli esperti hanno infatti concluso che la trombina non pone problemi di sicurezza sulla base del fatto che deriva da parti di animali che sono destinate al consumo umano, "purché si produca in condizioni igieniche conformi alle norme UE". L’enzima trombina viene ricavato dal sangue di suini o bovini ed è utilizzato nell'industria alimentare insieme al fibrinogeno, una proteina ottenuta ugualmente dal sangue di tali animali, per legare assieme pezzi di carne o pesce. Per stimare l'esposizione alimentare alla trombina gli esperti hanno utilizzato la banca dati particolareggiata dell’EFSA sui consumi alimentari in Europa. Sull'impiego della trombina, cosiddetta "colla per carne", il Parlamento Europeo aveva adottato una risoluzione nel 2010. Il parere pubblicato ora dall'EFSA scaturisce da una richiesta di parere scientifico avanzata dalla Commissione Europea. VARIE STRESS E INFEZIONI MAMMARIE NEGLI OVIOVI-CAPRINI da Georgofili Newsletter 23 settembre 2015 Le infezioni della ghiandola mammaria sono tra le principali cause di patologie negli allevamenti degli animali da latte e sicuramente tra le patologie di maggior impatto economico. La mastite è connessa all’attivazione di uno stato infiammatorio del sistema immunitario che in larga misura è conseguente alla penetrazione di microrganismi patogeni, distinti in patogeni contagiosi (Staphylococcus aureus, Streptococcus agalatiae, Streptococcus bovis), patogeni ambientali (Escherichia coli, Pseudomonas aeruginosa, Strptococcus uberis, Staphylococcus chromogenes) e stafilococci coagulasi negativi (CNS). La ghiandola mammaria è caratterizzata dalla presenza di una serie di fattori anatomici, cellulari e solubili di difesa. L’attivazione del sistema immunitario della ghiandola mammaria in risposta ad uno stimolo infiammatorio, determina anche variazioni nel numero e nel contenuto delle cellule somatiche del latte (SC), rappresentate in larga parte da linfociti, macrofagi, neutrofili e cellule epiteliali. I neutrofili, i macrofagi e i linfociti, in particolare, sono i responsabili dei meccanismi effettori. Esiste una stretta connessione tra disagio grave, disturbo dell’omeostasi psico-fisica e possibile somatizzazione, con manifestazioni di stati pre-patologici e patologie clinicamente conclamate. L'alterazione delle funzioni immunitarie va valutata in relazione allo stressore ed al tipo di funzione considerata, in quanto talvolta si può avere incremento di alcune funzioni immunitarie, anziché depressione, in risposta allo stressore. È ben noto che la secrezione del cortisolo determina fenomeni di linfopenia e neutrofilia. Inoltre, un comprovato effetto del cortisolo è l’inibizione dell’accumulo dei neutrofili nella sede di un trauma o di un’infezione. In particolar modo il cortisolo stimola la liberazione di neutrofili immaturi dal midollo osseo, determinando un aumento totale del loro numero nel torrente ematico, ma di fatto sembra che ne riduca l’attività fagocitaria e battericida, nonché la diapedesi dai vasi sanguigni. L’effetto di tali azioni è quindi la riduzione della capacità di opporre una risposta locale efficace ad agenti irritanti o anche microrganismi e di circoscrivere l’infezione. In definitiva il cortisolo riduce l’efficacia delle azioni di risposta soprattutto dei neutrofili. Negli ovini in particolar modo, stressori di natura metabolica o ambientale sono responsabili di effetti immunodepressivi a livello sistemico. Non sempre però la risposta immunologica sistemica risulta essere connessa alla risposta immunologica locale della ghiandola mammaria. È pur vero che spesso situazioni responsabili della riduzione del benessere nell’allevamento ovino sono altresì responsabili del peggioramento igienico-sanitario della condizione stabulativa degli ovi-caprini e quindi di un aumento di possibili fonti di contaminazione batterica della ghiandola mammaria. La routine di mungitura rappresenta uno dei punti critici negli allevamenti ovini e caprini da latte. Il peggioramento delle condizioni igieniche degli operatori di stalla, della macchina mungitrice, della sala di mungitura rappresenta un importante fattore di contaminazione della ghiandola mammaria e del latte. In particolare il non corretto funzionamento dell’impianto di mungitura, causato da un’adeguata installazione, scarsa manutenzione e uso improprio possono indurre stress negli animali durante la mungitura aumentando il rischio di contrarre patologie a carico della ghiandola mammaria. Da quanto riportato sembrerebbe quindi che tutte le volte in cui, a causa delle condizioni fisiologiche o ambientali, si assiste ad una riduzione del livello di benessere degli ovini, si registra uno stato di immunodepressione sistemico in termini di risposta umorale e cellulo-mediata; lo stato immunologico della ghiandola mammaria, almeno per quanto attiene alla definizione del contenuto in cellule somatiche, sembra però reagire con ampi margini di indipendenza dalla risposta immunologica sistemica, e spesso in maniera antitetica. Concludendo, lo stress, a prescindere dalla sua origine, attiva il sistema nervoso centrale e l’HPA che, con la mediazione di una complessa compagine di mediatori chimici e di ormoni, possono produrre due distinti effetti dose-dependent sul sistema immunitario: la sindrome immunodepressiva e l’infiammazione sterile. Entrambi gli esiti costringono l’animale a un “dispendioso” recupero dell’omeostasi che mina l’efficienza biologica e/o ne compromette più o meno gravemente lo stato di salute. Soprattutto la sindrome immuno-soppressiva appare insidiosa, specialmente nei casi, non infrequenti, di precarie condizioni igieniche in allevamento. La tutela del benessere in allevamento si conferma in definitiva uno degli strumenti più efficaci per assicurare condizioni di vita e di salute soddisfacenti agli animali e per garantire un reddito soddisfacente all’allevatore. SALUTE DELLE API: RAPPORTO ANSES SUI FATTORI DI STRESS Da Newsletter IZSVe 06/10/15 L’agenzia per la sicurezza alimentare francese ANSES (Agence nationale de sécurité sanitaire de l’alimentation, de l’environnement et du travail) ha pubblicato i risultati di un’indagine sui fattori di stress in colonie di api derivanti dall’utilizzo di pesticidi e di altri agenti infettivi. La ricerca si è svolta tra febbraio 2013 e luglio 2015 con la partecipazione dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie. Il responsabile del Centro di referenza nazionale per l’apicolturaha dato un importante contributo per la parte del documento che riguarda i residui dei farmaci veterinari e la tossicità per le api dei principi attivi usati nel controllo della Varroa. Ha inoltre seguito i programmi di monitoraggio dello stato di salute delle api e la legislazione sanitaria apistica comunitaria e internazionale. La co-esposizione delle api a molti fattori di stress è una realtà innegabile. La gestione del rischio sanitario, chimico, biologico, deve tenere conto di questa situazione: il rapporto pubblicato mostra infatti come i meccanismi di comparsa delle alterazioni siano complessi ed interdipendenti. Di fronte alla constatazione della molteplicità e dell’entità dell’esposizione a sostanze chimiche usate per la protezione delle piante e per gli animali d’allevamento, è indispensabile lavorare in tutti i modi possibili per una riduzione complessiva dell’esposizione stessa. Si tratta di ridurre i trattamenti, o almeno i loro effetti negativi, in particolare l’insorgenza di resistenze e la presenza di residui. Serve un approccio diverso che riesca innanzitutto a integrare gli interventi in agricoltura e gli interventi in zootecnia seguendo una prospettiva ecologica, che utilizzi i trattamenti chimici in modo consapevole. Per quanto riguarda più direttamente la salute delle api, gli esperti incoraggiano il dialogo tra le ricerche in altre filiere animali e le ricerche in apicoltura, tenendo conto delle sue caratteristiche specifiche, in particolare il suo forte legame con il territorio. VETERINARIA INTERNAZIONALE: NOTIZIARIO EPIDEMIOLOGICO AGOSTO 2015 da Settimanale della Veterinaria Preventiva nr. 32/27.09.15 Pubblicato il n. 8 del Notiziario sulla situazione epidemiologica internazionale delle malattie infettive degli animali relativo al mese di agosto 2015. Il documento contiene un elenco dei focolai delle malattie infettive degli animali notificate in Europa e notizie di epidemiologia internazionale di particolare interesse. Il numero di agosto fornisce aggiornamenti particolarmente numerosi in tema di afta epizootica (provenienti da Angola, Botswana, Mongolia, Namibia e Zimbabwe), peste suina africana ed influenza aviaria. Di significativo rilievo risultano le informazioni provenienti da Estonia ed Ucraina sulla comparsa di alcuni focolai di peste suina africana in allevamenti industriali: negli altri Stati membri interessati, il virus continua ad essere isolato in cinghiali. Interessanti sono anche gli aggiornamenti in tema di influenza aviaria ad alta patogenicità: la situazione in Canada e nel Regno Unito sembra essere sotto controllo. Le Autorità statunitensi hanno chiuso gli eventi legati alla comparsa del sierotipo H8N8 e segnalano un deciso miglioramento della situazione conseguente alla comparsa del sierotipo H5N2. Altrettanto interessante è la prima segnalazione della Lumpy skin disease in Grecia. Le Autorità bulgare hanno isolato la Brucellosi melitensis a distanza di 6 anni dall’ultimo focolaio. La Slovenia ha notificato la presenza di Carbonchio ematico, l'ultima segnalazione risale al 2008. www.salute.gov.it/imgs/C_17_pagineAree_3900_listaFile_itemName_7_file.pdf CONVENZIONE ONAOSIONAOSI-MPS Da Newsletter ONAOSI del 05/10/2015 E´ stata sottoscritta una convenzione tra la Fondazione ONAOSI (Opera Nazionale per l'Assistenza agli Orfani dei Sanitari Italiani) e Monte dei Paschi di Siena riservata ai Sanitari Contribuenti ed Assistiti. La nuova convenzione ONAOSI MPS presenta notevoli vantaggi con validità fino al 31/12/2015 tra cui prestiti chirografari (senza ipoteca) sino a 35.000 euro per esigenze private con tasso agevolato (dal 4% al 5% maggiorato di euribor 6 mesi: attualmente il tasso richiesto sarebbe compreso tra il 4.03% e il 5.03% a seconda del profilo del cliente ) e di ulteriori 75.000 euro per esigenze professionali (compreso il ripristino liquidità) con tasso dal 4,5% al 5,5% + euribor 6 mesi (attualmente il tasso richiesto sarebbe compreso tra il 4.53% e il 5.53% a seconda del profilo del cliente). Sono inoltre disponibili agevolazioni su mutui ipotecari e conti correnti. Gli interessati, se non già in possesso di un conto attivo presso Montepaschi, dovranno accendere un c/corrente indicando il seguente CODICE CONVENZIONE: C3191. Per ulteriori informazioni è possibile contattare l'Ufficio Relazioni con il Pubblico della Fondazione ONAOSI allo 075/5869258. N.B.: L’Ordine declina ogni responsabilità sulla precisione delle informazioni contenute in questo servizio di rassegna stampa, messo a disposizione dei propri iscritti. Inoltre si evidenzia che le notizie che compongono le News sono per ovvi motivi sintetiche; per approfondimenti si rimanda alle fonti degli articoli. Mantova, 6 ottobre 2015 Prot.: 597/15