le navi petrolio: petroliere e fpso (floating

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le navi petrolio: petroliere e fpso (floating
LE NAVI PETROLIO:
PETROLIERE E FPSO
(FLOATING PRODUCTION STORAGE AND OFFLOADING UNIT)
La superpetroliera AbQaiq
Una petroliera è una nave cisterna di diverso tonnellaggio, adibita al trasporto di greggio
("petroliera" propriamente detta o "tanker") o dei prodotti derivati ("product"). Oltre agli oleodotti
l'unico modo per trasportare grandi quantità di greggio è quello di ricorrere a queste navi.
Classificazione
Le petroliere vengono classificate in base alle loro dimensioni:
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ULCC (Ultra Large Crude Carrier) navi con portata superiore alle 300 000 tonnellate;
VLCC (Very Large Crude Carrier) petroliere con capacità di carico superiore alle 200 000
tonnellate;
Suezmax - petroliere tra le 125 000 e le 200 000 tonnellate di capacità che possono transitare
nel Canale di Suez;
Aframax (Average Freight Rate Assessment) petroliere con capacità compresa tra le 125 000
e le 80 000 tonnellate;
Panamax Navi dalla capacità di trasporto compresa tra le 50 000 e le 79 000 tonnellate e che
hanno una larghezza massima di 32,2 m e quindi in grado di transitare nel Canale di Panamá;
Al di sotto di queste dimensioni si adotta il termine di Porta-Prodotti (Product Carriers in Inglese)
in quanto il traffico principale per queste navi è il trasporto di prodotti di raffineria e non più di
petrolio greggio. Si usano ancora i termini LR (Long Range), e MR (Medium Range) a seconda delle
dimensioni delle navi.
Il ponte e la prua di una Gasiera visti dalla plancia (l'immagine fa riferimento alla nave LPG Solaro IMO 9108099,
MMSI 247080000, Callsign IBJS)
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ULCC
Le ULCC si possono considerare come le più grandi navi esistenti al mondo, più grandi delle
portaerei statunitensi a propulsione nucleare come quelle della classe Nimitz.
Le loro dimensioni e la loro massa fanno sì che abbiano una manovrabilità molto scarsa, tanto
che lo spazio di arresto di una di queste navi si misura in miglia. Inizialmente non potevano effettuare
lo scarico del combustibile attraccando direttamente ai moli, in quanto i porti non potevano ricevere
navi così imponenti. Pertanto si ricorreva a naviglio minore per trasferire il carico dalla nave, che
rimaneva al largo, alla terra ferma. In seguito molti porti si sono attrezzati con impianti di pompaggio
posti al largo. In questo caso il combustibile viene trasferito per mezzo di oleodotti che collegano la
terra con l'impianto.
La più grande nave petroliera mai esistita è la Jahre Viking, costruita in Giappone dai cantieri
Sumitomo Corporation di Yokosuka, soprannominata "Happy Giant" o "Seawise Giant" con una
lunghezza complessiva di ben 458 metri, 69 di larghezza ed una portata di 564 763 tonnellate circa.
La Happy Giant fu bombardata durante la guerra dell'Iran/Iraq nel 1987/88: fu poi completamente
riparata, riprese servizio nel 1991 ed infine fu demolita nel 2010 in India.
Tra le più grandi navi del mondo c'è anche la "TI Asia", una ULCC costruita nel 2002 nei cantieri
Daewoo della Corea del Sud: è lunga 380 metri, larga 68 metri con una capacità di carico di 441 000
tonnellate. È dotata di un motore principale di oltre 50 000 cavalli.
Sicurezza
A seguito di una direttiva IMO (Organizzazione Marittima Internazionale) le navi cisterna dai
primi anni novanta in poi sono state costruite con doppio scafo, cioè con un'intercapedine di circa
1,5/2,0 metri tra lo scafo esterno e le cisterne di carico. Ciò ha contribuito ad elevare gli standard di
sicurezza e sono significativamente diminuiti gli episodi di inquinamento causati da collisioni.
Oltre alla normativa IMO, anche le autorità nazionali hanno provveduto a restringere i tempi per
l'adozione del doppio scafo. La legislazione della Comunità Europea e degli Stati Uniti impone che
dal 2010 (EU) e dal 2015 (USA) solo le navi dotate di doppio scafo possano entrare nelle acque che
ricadono sotto la rispettiva giurisdizione. Questa legislazione è stata emanata a seguito degli effetti di
gravi incidenti che hanno coinvolto queste navi. L'incidente occorso alla Exxon Valdez ha portato,
nel 1990, negli USA all'emanazione dell'Oil Pollution Act (OPA-90).
Petroliera monoscafo
Le petroliere monoscafo secondo il regolamento (CE) n. 417/2002[1] vengono suddivise in tre
principali categorie:
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Categoria 1: cosiddette petroliere monoscafo "pre-MARPOL", ossia petroliere per il
trasporto di greggio di portata lorda pari e superiore a 20 000 tonnellate e navi per il trasporto
di prodotti petroliferi di portata lorda pari e superiore a 30 000 tonnellate prive di cisterne a
zavorra separata e relative sistemazioni protettive (segregate ballast tanks in protective
locations - SBT/PL). Queste sono le petroliere più vulnerabili e più vecchie. In genere
costruite prima del 1982.
Categoria 2: petroliere monoscafo "MARPOL", aventi le stesse dimensioni delle unità della
categoria 1, ma equipaggiate con cisterne a zavorra separata e relative sistemazioni protettive
(SBT/PL). In genere costruite tra il 1982 e il 1996.
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Categoria 3: petroliere monoscafo con dimensioni inferiori a quelle delle categorie 1 e 2, ma
con una portata lorda superiore a 5 000 tonnellate. Queste petroliere più piccole sono spesso
adibite al traffico regionale.
Ai sensi Regolamento UE n. 530/2012, scatterà nel 2015, il giorno dell'anniversario della data del
varo della nave il termine ultimo per la circolazione delle petroliere monoscafo con doppio fondo
battenti la bandiera di uno Stato membro e l'accesso ai porti o ai terminali in mare aperto sotto la
giurisdizione di uno Stato membro alle altre petroliere monoscafo di categoria 2 e di categoria 3,
indipendentemente dal fatto che continuino a operare battendo bandiera di un paese terzo a norma
della regola 20.5 dell’allegato I della convenzione MARPOL 73/78.
Petroliera a doppio scafo
Le petroliere a doppio scafo secondo il regolamento (UE) n. 530/2012:
1. una petroliera di portata lorda pari o superiore a 5 000 tonnellate, che soddisfa i requisiti in
materia di doppio scafo o di tecnologia equivalente di cui alle regole 19 e 28.6 dell’allegato I
della convenzione MARPOL 73/78 ovvero i requisiti prescritti dalla regola 20.1.3 del
medesimo allegato;
2. una petroliera di portata lorda pari o superiore a 600 tonnellate, ma inferiore a 5 000 tonnellate,
.provvista di cisterne o di spazi a doppio fondo rispondenti ai requisiti di cui alla regola 19.6.1
dell’allegato I della convenzione MARPOL 73/78, nonché di cisterne o di spazi laterali
sistemati conformemente alla regola 19.3.1 e rispondenti al requisito in materia di distanza w
di cui alla regola 19.6.2.
Relitti
Nel Mediterraneo possiamo ricordare l'incidente alla Haven, una petroliera di 250 000 tonnellate
di portata che esplose nel golfo di Genova il 14 aprile 1991. La nave è affondata al largo di Arenzano
su un fondale di 80 metri ed ora costituisce il più grande relitto al mondo visitabile dai subacquei
LE FPSO:
UNITÀ GALLEGGIANTE DI PRODUZIONE, STOCCAGGIO E
SCARICO DI PETROLIO
La FPSO Firenze di proprietà ENI nel 2007, davanti al cantiere navale Hellenic Shipyards.
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Una unità galleggiante di produzione, stoccaggio e scarico (in inglese Floating Production
Storage and Offloading Unit, abbr. in FPSO) è una nave o un'unità flottante utilizzata per la
produzione petrolifera offshore.
È un tipo di nave utilizzato nell'industria petrolifera per la produzione e lo stoccaggio di
petrolio e/o di gas naturale e la distribuzione del petrolio prodotto sulle navi-appoggio. Sono utilizzati
in luoghi di produzione distanti dalla costa non raggiungibili da oleodotti o gasdotti.
Una nave riceve il petrolio o il gas estratto da una piattaforma petrolifera o un sistema
sottomarino di pozzi di produzione. Essa stocca e tratta questa produzione in attesa che una petroliera
possa caricarla mediante una boa distante alcuni chilometri e trasferirla a un porto.
Schema di principio di un FPSO.
Una nave possiede numerosi sistemi di trattamento e separazione dei diversi tipi di petrolio,
e un sistema di posizionamento dinamico quando le condizioni meteorologiche sono sfavorevoli.
Deve poter operare in modo autonomo a seconda della sua localizzazione nelle zone esterne.
Le più grandi FPSO al giorno d'oggi sono lunghe 310 metri per una larghezza di 60 metri e
un'altezza di 30 metri. La loro capacità di produzione può superare 200 000 barili al giorno per una
capacità di stoccaggio di 2 milioni di barili.
Tipi specifici
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unità galleggiante di stoccaggio (in inglese floating storage and offloading unit - FSU) è
un'unità operante su ancoraggio in mare aperto per lo stoccaggio del petrolio dopo l'estrazione
da un campo marino. Di solito sono vecchie navi petroliere in disarmo, che vengono
ristrutturate e riadattate al nuovo uso.
Il greggio ottenuto viene stoccato a bordo e periodicamente trasferito su navi cisterna per l’invio
alle raffinerie.
Si differenzia dalla FPSO della quale è una versione semplificata, in quanto quest'ultima oltre allo
stoccaggio provvede all'eliminazione dei gas, la separazione dell'acqua dal petrolio, dei sali minerali
e dei fanghi presenti che vengono solitamente ripompati nel sottosuolo oppure riciclati per altri scopi.
I gas ad esempio possono essere bruciati per la produzione di energia elettrica ad uso della stessa
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installazione o per impianti elettrici sulla costa. Nello specifico le unità FSO e le FPSO variano molto
l'una dall'altra in virtù del tipo di greggio che trattano.
Un esempio è la Knock Nevis, ex Seawise Giant, per molti anni il più grande nave del mondo, che
è stata convertita per l'uso FSU al largo del Qatar .
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unità galleggiante di stoccaggio e rigassificazione (FSRU, Floating storage and
regassification unit) ovvero un Rigassificatore (GNL)
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