Noi la pensiamo così
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Noi la pensiamo così
Noi la pensiamo così Ci prepariamo . . . E’ arrivato l’inverno e con esso tutti i contorni del paesaggio magnifico che caratterizzano la nostra città, il mattino silenzioso è avvolto da una nebbia leggera,come un velo attraverso il quale gli elementi del paesaggio assumono un aspetto particolare. Non più verde intorno, né colori vivaci, il Sole si affaccia timido tra la nebbia e rende d’argento le strade coperte di brina. OPEN DAY .............. 8/02 /2014 Scuola De Santis Accogliamo l’inverno Vi aspettiamo Gennaio 2014 Sommario: Salutiamo il Natale . 2 L’inverno 3.4.5 Pioggia d’inverno 6.7.8 La leggenda 9 Shoa 10 L’importanza della memoria 11 La vita è bella 12.13 Regola di comporta- 14 Se questo è un uomo 15 I nostri lavori 16/20 Open day 21 Il ciclo dell’acqua 22 Proverbi La settimana della memoria PER NON DIMENTICARE.... ............ 27 S.Antonio Abate 28 Piccoli musicisti 29 Dediche 30 Ricettario 31 Compleanni 32 ...............ARRIVEDERCI VACANZE DI NATALE..................... Eccoci qui, dopo le felici vacanze di Natale i bambini rientrano nelle proprie classi per ricominciare le lezioni. Come di consueto la maggior parte degli alunni ha trascorso le vacanze di Natale a casa, in famiglia, altri invece come la piccola SARA (classe II) in un posto lontano, la Svezia.La bambina entusiasta del viaggio fatto, racconta le caratteristiche del luogo, la gioia di aver rivisto i nonni e la bellezza della neve, in un semplice disegno rappresenta i suoi ricordi. Pagina 2 Noi la pensiamo così L’INVERNO . . . Inverno. Cade la neve viene la pace inverno è freddo però mi piace. Il cielo è muto la terra pure la neve è zucchero per le avventure. Bianco è il silenzio della spianata è un fiore rosso la mia risata. L’ inverno..........emozioni dei bambini di classe I Siamo in inverno, in questa stagione piove, fa freddo e c’è molto vento. A causa del freddo indossiamo giubbini, i frutti sono cambiati, mangiamo: mele, pere, arance e mandarini. I colori intorno sono cambiati abbiamo il grigio, blu e bianco; anche i rumori sono diversi, sentiamo quello del vento e della pioggia. Pagina 3 Noi la pensiamo così Pioggia d’inverno Gocciole rotolano sui vetri, scivolando lentamente, cantano l'inno della noia, quel senso di uggia di un giorno di pioggia, martella le tempie. Sbuffo come una locomotiva a vapore, nella mente, pensieri, cavalli bizzosi scalpitano, se mi mettessi seduta sul divano, andrebbero a briglia sciolta, annullando quel tentativo vago di pace, chimera oggi. M'avvicino alla finestra, osservo il cielo per leggere la speranza in un varco d'azzurro, tra nuvole bigie. Si posano gli occhi sul giardino, l'elicanto è fiorito, le rose, gli alberi, ingrossano ogni giorno di più le gemme, nei campi è spuntato il grano. Cammina la natura verso il tempo del sole, rinfranco l'anima, ancora poco tempo e tornerò a volare. Accogliamo l’inverno Pagina 6 LA LEGGENDA DELLA MERLA Tanto tempo fa ci fu un inverno molto freddo e una famiglia di merli con le penne completamente bianche aveva molto freddo, così papà merlo ebbe un’idea, spostare il nido vicino al camino di una casa e partire per un posto dove la neve non era ancora arrivata per cercare cibo. Così fece, spostò il nido vicino al camino e partì in cerca di cibo. Mentre il papà era via la mamma e tre figli si riscaldavano vicini e anche con il fumo del camino. Tre giorni dopo il papà tornò ma tardò a riconoscere la sua famiglia perché il fumo del camino li aveva fatti diventare neri. Da quel giorno nascono tutti i merli con le penne nere e per ricordare quella famiglia di merli visto che la storia è accaduta gli ultimi tre giorni del mese di gennaio si chiamano i giorni della merla. Pagina 9 Noi la pensiamo così L’importanza della memoria Il 27 gennaio si celebra la GIORNATA DELLA MEMORIA dedicata al ricordo della SHOAH (lo sterminio del popolo ebraico). Una giornata per ricordare che tanti anni fa, durante la seconda guerra mondiale, milioni di uomini, donne e bambini sono stati perseguitati con le leggi razziali e poi presi dalle loro case e portati nei campi di concentramento da dove solo in pochi sono tornati. Le persone che si sono salvate hanno raccontato la loro storia e tutti noi abbiamo il dovere di non dimenticarla. La memoria di queste terribili storie ci deve aiutare a costruire un futuro migliore e a fare in modo che quelle atrocità non si ripetano mai più. In questa giornata noi alunni di classe IV insieme agli altri compagni di classe III e V abbiamo visto il film LA VITA E’ BELLA di Benigni e dopo insieme alle maestre abbiamo commentato alcune scene. Poi in classe con le rispettive maestre abbiamo parlato delle “leggi razziali”, dei simboli ebrei e del partito nazista realizzando alcuni cartelloni. Infine abbiamo letto alcune poesie di Primo Levi e di Anna Frank. “Se comprendere è impossibile, conoscere è necessario”........................pertanto non si può dimenticare, né cancellare ciò che è stato. Classe IV Pagina 11 Noi la pensiamo così LA VITA E’ BELLA di Roberto Benigni LUCA: Guido era un padre che per proteggere suo figlio gli fece credere che “questo” era solo un gioco. MARCO: Arrivati al campo furono divisi, gli uomini dalle donne; si allontanarono l’uno dall’altro.............Alla fine Giosuè vide il carro armato e scoppiò dalla gioia: aveva vinto, ma non sapeva che non era un vero gioco e che il padre era morto. ANDREA: Il padre non voleva far capire al figlio le cose brutte. Giuseppe P.: Guido inventò un gioco: i buoni avevano il pigiama a righe con la stella di Davide e i cattivi erano i militari. MANUELE: Guido si mise la divisa ed entrò nel dormitorio che era fatto a cuccette ed iniziò a lavorare....Prese un pezzo di pane e dandolo al figlio disse che avevano fatto 60 punti. MARCELLO: Guido andò dall’altra parte del treno, trovò la moglie e disse:” CIAO PRINCIPESSA!” Noi la pensiamo così . . . Pagina 12 CINZIA: Nel campo Guido lavorava e il figlio si nascondeva. FEDERICA: Nel campo tutti i nazisti dicevano di fare la doccia: era una camera a gas dove uccidevano i vecchi e i bambini ebrei. LORENZA: questo film fa sentire l’amore che un padre ha per un figlio. GIUSEPPE ALESSANDRO Guido finse di parlare tedesco e disse a Giosuè che era tutto un gioco. MARIANNA: Guido nonostante i lavori duri sorride sempre....... GIULIA: Chi arrivava a 1000 punti vinceva un carro armato LUDOVICA: Furono divisi:maschi e femmine. Il papà salvò il figlio. FRANCESCA PALUMBO: Quelli con il pigiama a strisce blu e bianche erano i buoni e gli altri erano i cattivi............Guido sorride sempre per il figlio CLASSE III Settimana della memoria 27/01...31/01 Rispetta tutti a prescindere dal colore della pelle, della razza e della religione. In qualunque posto del mondo ti troverai, rispettalo!La terra è la casa di tutti! Lorenzo T, Lorenzo s,Valeria Se incontri qualcuno che ha bisogno di aiuto, non fare l’indifferente!!!!! Evita se puoi di frequentare coloro che sono prepotenti o comunque non imitarli. Giulia,Valentina, Anna Laura Mario,Saverio, Mattia G Usa sempre parole cortesi e accogli con un sorriso l’ultimo arrivato. Sofia, Dike, Antonio V Ricordati che gli uomini appartengono ad un’unica razza: quella umana! Edo, Mattia S, Antonio T Accogliamo l’inverno Pagina 14 Voi che vivete sicuri nelle vostre tiepide case, voi che trovate tornando a sera il cibo caldo e visi amici: Considerate se questo è un uomo che lavora nel fango che non conosce pace che lotta per mezzo pane che muore per un si o per un no. Considerate se questa è una donna, senza capelli e senza nome senza più forza di ricordare vuoti gli occhi e freddo il grembo come una rana d'inverno. Meditate che questo è stato: vi comando queste parole. Scolpitele nel vostro cuore stando in casa andando per via, coricandovi, alzandovi. Ripetetele ai vostri figli. O vi si sfaccia la casa, la malattia vi impedisca, i vostri nati torcano il viso da voi. Primo Levi Commento della poesia Se questo è un uomo è una poesia molto significativa. E’ stata scritta da Primo Levi, un ebreo sopravvissuto al campo di concentramento di Auschwitz. La poesia parla di uomini e donne ai quali è stato tolto tutto: la casa, la famiglia, i figli, gli affetti più cari ed infine anche la vita. CARLO COZZOLINO V Noi la pensiamo così . . . Pagina 17 Una giornata per conoscere dal vivo la scuola DE SANTIS e scoprire le novità della didattica per l’anno scolastico 2013\2014 Pagina 21 Noi la pensiamo così IL CICLO DELL’ACQUA GLI ALUNNI DELLA SCUOLA DELL’INFANZIA IMPARANO IL CICLO DELL’ACQUA................................... Sezione ORSETTI Accogliamo l’inverno Pagina 22 DIVERTIAMOCI CON I PROVERBI……... SE L’ERBA CRESCE IN GENNAIO CRESCE MALE PER TUTTO L’ANNO FREDDO GENNAIO PRIMAVERA PIOVOSA CHI D’ESTATE NON LAVORA, NELL’INVERNO PERDE LA CODA POCA PIOGGIA IN GENNAIO QUANDO CANTA IL MERLO SIAMO FUORI DALL’INVERNO MOLTO GRANO NEL GRANAIO VECCHIO IN AMORE, INVERNO IN FIORE Accogliamo l’inverno Pagina 27 SANT’ANTONIO ABATE Proverbi e modi di dire Esiste, riferita a Sant'Antonio, una sorta di giaculatoria scaramantica, abbastanza diffusa a livello popolare, nella quale si invoca il Santo per ritrovare qualcosa che si è smarrito. Questo modo di dire si trova nei luoghi dove c'è tradizionalmente maggiore devozione al Santo, e si declina in modi differenti secondo i dialetti e secondo la tradizione. Uno dei modi più strutturati si trova nel Comune di Teora[2], in Irpinia e dice: "Sant'Antonij Abbat' cu rr' ccauz' arrup'zzat' cu lu cauzon' dd' vullut' famm' truvà quedd' ch' agg' p'rdut'", traducibile letteralmente in italiano come "Sant'Antonio Abate, con le calze rappezzate, con i pantaloni di velluto, fammi ritrovare ciò che ho perduto". In questa cittadina si tiene annualmente il "falò di Sant'Antuono" presso la chiesa di San Vito ove alloggia la statua si Sant'Antonio Abate. Il riferimento all'abito di velluto diventa più generico, sempre al sud, nel detto "Sant'Antonio di velluto, fammi ritrovare quello che ho perduto". In Napoletano si usa: "Chi festeggia Sant'Antuono, tutto l'anno 'o pass' bbuon". Gli animali domestici[ Sant'Antonio è considerato anche il protettore degli animali domestici, tanto da essere solitamente raffigurato con accanto un maiale che reca al collo una campanella. Il 17 gennaio tradizionalmente la Chiesa benedice gli animali e le stalle ponendoli sotto la protezione del santo. La tradizione di benedire gli animali (in particolare i maiali) non è legata direttamente a sant'Antonio: nasce nel Medioevo in terra tedesca, quando era consuetudine che ogni villaggio allevasse un maiale da destinare all'ospedale, dove prestavano il loro servizio i monaci di sant'Antonio. A partire dall'XI secolo gli abitanti delle città si lamentavano della presenza di maiali che pascolavano liberamente nelle vie e i Comuni s'incaricarono allora di vietarne la circolazione ma fatta sempre salva l'integrità fisica dei suini «di proprietà degli Antoniani, che ne ricavavano cibo per i malati (si capirà poi che per guarire bastava mangiare carne anziché segale), balsami per le piaghe, nonché sostentamento economico. Maiali, dunque, che via via acquisiscono un'aura di sacralità e guai a chi dovesse rubarne uno, perché Antonio si sarebbe vendicato colpendo con la malattia, anziché guarirla.»[5] In alcuni paesi della pianura campana (Macerata Campania e Portico di Caserta) in onore del santo i fedeli costruiscono "carri" detti "Battuglie di Pastellessa". Molto spesso questi "carri" vengono costruiti in maniera da sembrare dei vascelli rifacendosi all'antica leggenda per cui Sant'Antuono avrebbe compiuto il suo viaggio dall'Africa su una barca. La popolazione del luogo è molto attaccata alla tradizione della sfilata, cui ogni anno prendono parte più di 1000 giovani; sui "carri" viene riproposta l'antica musica a pastellessa, nata a Macerata Campania in epoca antica, e gli strumenti utilizzati sono derivati da attrezzi per i lavori nei campi (botti, tini e falci) a causa del legame di tale festività con ancestrali ricorrenze pagane legate alla celebrazione della rinnovata fertilità della madre terra in concomitanza con i cicli astronomici che, fin dalla notte dei tempi, hanno influenzato il calendario delle pratiche agricole. In aggiunta il rito conserva un valore apotropaico, secondo la convinzione che i fuochi tradizionali e i rumori ossessivi e ruvidi prodotti dagli 'strumenti' potessero spaventare e allontanare le presenze maligne che si credevano proliferate tutt'intorno durante la lunga notte Pagina 28 Noi la pensiamo così ………...PICCOLI MUSICISTI…………. I piccoli allievi della classe II, imparano le meraviglie della musica con l’aiuto dell’insegnante ROSSELLA Pagina 29 Noi la pensiamo così .............I BAMBINI SANNO EMOZIONARCI............. PER LA MAESTRA NINA DA ALE Pagina 30 Noi la pensiamo così DOLCE A BASE DI FRUTTA SECCA DA GUSTARE CON UNA TAZZA DI CIOCCOLATO FUMANTE INGREDIENTI 500 g di farina “00″ 300 g di zucchero 1 bicchiere di olio 4 uova 1 bicchiere di amaretto 1 bicchiere di latte 80 g di noci 80 g di arachidi 1 bustina di lievito per dolci 100 g di gocce di cioccolato fondente Preparazione: in una terrina lavorate lo zucchero con i tuorli e aggiungete a filo l’olio e la farina. Unite la frutta secca precedentemente tritata, il latte, il liquore e le chiare sbattute a neve, quindi il lievito. Amalgamate bene il composto muovendo il cucchiaio dal basso verso l’alto per incorporare bene le chiare. Travasate in uno stampo imburrato e infarinato e passate in forno caldo a 180 °C per 50 minuti. Accogliamo l’inverno Pagina 31 Compiono gli anni : 13 gennaio Guarino Anna Laura III 14 gennaio Chianese Lorenza Vittoria III 19 gennaio Palumbo Francesca III 19 gennaio Perri Ludovica IV 21 gennaio Rosini Giulia IV 22 gennaio Grieco Fiorenza II^ 28 gennaio Rosini Federica III 30 gennaio Rotta Matteo I Le Dirigenti, insieme al personale Docente e non Docente, augurano a tutti voi una buona lettura Noi la pensiamo così