on line - Comune di Umbertide
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Umbertide cronache on line Il ricordo commosso del professor 08 Roberto Sciurpa ANNO II Agosto 2010 Uc on line Supplemento ad Umbertide Cronache- Periodico bimestrale del Comune di Umbertide - Spedizione in A.P. 70% - Aut. DCI Umbria Taxe Percue - Tassa pagata ad Umbertide (PG) - Italie 10. Informazioni di pubblica utilità UMBERTIDE Cronache on line n.8 - 2010 PERIODICO MENSILE pubblicato sul sito del Comune di Umbertide - Supplemento di Umbertide Cronache Direttore responsabile: Fabio Mariotti In redazione: Roberto Baldinelli, Amedeo Massetti Servizi fotografici: 12. La cappella degli Andreani in abbandono Amedeo Massetti, Beppe Cecchetti Stampa: Gesp S.r.l. – Città di Castello Proprietà: 14. “Parigi follemente” Beppe Cecchetti fotoreporter Comune di Umbertide Registrato: Presso il Tribunale di Perugia il 5-4-1974 n. 416 Distribuito gratuitamente SOMMARIO 3. La città piange la morte del professor Roberto Sciurpa 26. “Plastic food” di Pierluigi “Potsy” Monsignori 6. Aumentati gli spazi di sosta per disabili nel centro storico 7. Prosegue il programma di asfaltatura delle strade 28. “Books for Dogs - Libri per Cani” 29. La storia dell’Aispa 8. Si aggira in città la “Banda del parco” 30. Il Vespa Club Fratta al raduno nazionale di Montevarchi 9. Auguri a Nello, Carolina e Carmela 31. Come eravamo La città piange la morte del professor Roberto Sciurpa, uno dei suoi più illustri cittadini Il ricordo commosso del sindaco Giampiero Giulietti Il professor Roberto Sciurpa Il professor Roberto Sciurpa è mancato all’affetto dei suoi cari il 25 agosto, all’età di 73 anni. Negli anni ‘70 era stato apprezzato assessore comunale e poi negli anni ‘80 assessore provinciale. Di lui si ricordano, oltre all’attività politico-istituzionale, anche il grande impegno professionale nel mondo della scuola, quello storico, culturale e sociale di altissimo livello. on la scomparsa del professor Roberto Sciurpa, Umbertide perde una delle figure più importanti della nostra storia contemporanea. Di lui ricordiamo l'impegno nei tanti campi dove ha svolto la sua attività. A livello professionale il suo lavoro nel settore della scuola ha portato indubbi benefici alla nostra città con la crescita e lo sviluppo dell'attuale istituto superiore; a livello sociale encomiabile è stato il suo impegno, e parliamo dell'impegno di una vita, in associazioni come l'Avis oppure l'Aido. Mi preme però ricordare anche il suo impegno a livello politico-istituzionale. Il suo impegno politico era connotato da una passione vera. In molti ancora ricordano i suoi comizi in occasione delle varie elezioni durante la sua militanza politica. L'entusiasmo con cui affrontava le campagne elettorali, il piacere che aveva nel confrontarsi con i cittadini, da cui era ricambiato con grande stima. La competenza nel suo impegno istituzionale, prima come assessore comunale e poi come assessore provinciale, ha arricchito i nostri territori dal 1970 al 1985, il periodo in cui scelse l'impegno diretto al servizio delle istituzioni locali. Anche dopo l'arrivo del riposo pensionistico, C Sindaco e come concittadino, vorrei che mi si permettesse anche di ricordare la sua umanità e il suo impegno per la famiglia. E l'amore con cui l'ho visto prendersi cura in particolare del nipote Giovanni dopo la perdita della madre. Insieme al Sindaco e al professor Bozzi, durante la ha scelto comunque di conpresentazione della ristampa di “Facanapa” tinuare a impegnarsi per Umbertide. E l'ha fatto in un modo che rimarrà ai posteri: scrivendo la collana storica di Fratta poi Umbertide. Cinque libri, di cui tre con co-autore Renato Codovini, che ripercorrono nel dettaglio la nostra storia, che Roberto Sciurpa ha contribuito a scrivere. copertina Ci sono tanti modi per Ladell’ultimo dimostrare che Roberto libro sulla storia di Sciurpa voleva bene a Umbertide Umbertide. Mi piace ricordare uno dei tanti esempi: quando, durante le "Feste dell'Ottocento", aveva accettato la parte del "cicerone" nell'illustrare ai nostri ospiti o concittadini la storia dei palazzi e dei luoghi storici del nostro centro. Straordinaria la passione che vi metteva, pur già provato dalla malattia. Di Roberto Sciurpa ci rimarranno tante cose belle che ha fatto per Umbertide. Ma in questo momento così doloroso per la moglie Guida, per i figli Federico e Alessandro, per i nipoti Giovanni, Francesco e Arianna, per la nuora Cinzia, a cui sono vicino come Umbertide Cronache on line Agosto 2010 3 onobbi Roberto Sciurpa per la prima volta alla fine degli anni '60. Lui era un giovane insegnante di storia e filosofia, io uno studente del liceo classico a Città di Castello. E fu subito simpatia. Ci sono insegnanti che a distanza di tanti anni si ricordano per il loro modo di fare arcigno, autoritario, spesso indisponente. Altri invece per la loro capacità di comunicare, di instaurare con gli studenti un rapporto di collaborazione, di fiducia, di stima reciproca. Il professor Sciurpa aveva tutte queste ultime caratteristiche, accompagnate poi da una grande preparaUna conoscenza che ha abbracciato zione culturale, caratteristiche che a mio parere dovrebbe quarant’anni, contrassegnata avere qualsiasi insegnante, quelle che fanno dire "era proprio tagliato per questo lavoro". da reciproca stima Poi, dopo il liceo, lo ritrovai impegnato nell'attività politica che svolse con passione e competenza fino alla metà degli >> Fabio Mariotti anni '80. Ricordo ancora alcune riunioni alle quali partecipammo insieme e l'attenzione con cui la gente ascoltava i suoi interventi. Aveva la capacità di rendere semplici e comprensibili concetti difficili, riservati spesso ai soli addetti ai lavori. E questo suscitava grande ammirazione. La politica gli dette soddisfazioni ma gli riservò anche molte amarezze, forse perché non fu mai un politico di mestiere e chi ha fatto un po' di politica sa che per gli incarichi importanti e per durare a lungo bisogna saper costruire e coltivare le alleanze giuste. E lui non aveva le caratteritiche personali per fare questo. Si ributtò allora nel lavoro nel mondo della scuola che fece sempre ad altissimo livello. Su questo aspetto della sua vita professionale non mi dilungo perché ne parla in maniera dettagliata Amedeo Massetti nell'articolo che segue. Le nostre strade si rincontrarono agli inzi del 2000, quando l'amministrazione comunale decise di metter mano alla pubblicazione della Storia di Umbertide, a partire dal ricchissimo materiale d'archivio messo insieme da Renato Codovini. E Sciurpa era la persona più adatta per riordinare questo materiale e dargli il taglio giusto. Durante la preparazione dei libri il professore era diventato quasi il terzo "impiegato" dell'ufficio, in strettissima collaborazione con Massetti. Ricordo ancora che, quando venne a trovarci per la prima volta, gli detti 1975. L’assessore comunale Sciurpa durante del lei. E lui mi disse subito, "Fabio, mi pare che ci dessimo la commemorazione del trentennale della Resistenza del tu". La nostra conoscenza ha abbracciato 40 anni di vita ed io ho un solo rammarico, quello di non avergli potuto dare l'ultimo saluto in quanto nei giorni della sua morte ero lontano da Umbertide. Lo faccio adesso, con questo breve ricordo, ed abbraccio la moglie Guida, i figli Federico e Alessandro, la nuora Cinzia e i nipoti Giovanni, Francesco e Arianna. A loro anche la vicinanza di tutta la redazione di "Umbertide Cronache" di cui Roberto è stato sempre estimatore ed amico. C Il ricordo di Roberto Sciurpa, un uomo che ha dato molto ad Umbertide sua morte. Me l'aspettavo. Ero stato a trovarlo qualche giorno prima all'ospedale: lo stesso sforzo di mostrarsi al meglio, la stessa cordiale stretta di mano. La malattia con la quale lottava da più di quattro anni lo aveva quasi vinto. Ma miniUn rapporto stretto durante la mizzava. Era il suo stile: quando c'era un nubifragio diceva sempre che piovigginava. stesura dei libri sulla storia di Umbertide Conoscevo il Professore dal 1968. Era stato il mio insegnante di storia e filosofia per due >> Amedeo Massetti anni, a Città di Castello. Trent'anni, stempiato, sempre attivo, entusiasta del suo lavoro. Gli piaceva stare coi ragazzi. Era un ragazzo tavo leggendo proprio la sua relazione sul anche lui. Indimenticabili le sue lezioni che scorrevano in un Risorgimento e i garibaldini umbertidesi scritta nel baleno: non volava una mosca. Girava lento tra i banchi e tutti 2007 per le iniziative sul bicentenario della nascita di ascoltavano catturati, premiati dall'immancabile barzelletta Garibaldi, quando mi è giunta sul cellulare la notizia della finale. A noi di Umbertide ci riportava a casa col suo Una vita intensa tra scuola, politica, cultura e società civile S Umbertide Cronache on line Agosto 2010 4 Nel periodo della pensione lo vedevo sempre nella sede dell'Avis di cui era membro del consiglio direttivo; la sezione dei donatori di sangue gli aveva conferito nel 1994 la "Goccia d'Oro" per la sua preziosa attività di collaboratore. Il Professore aveva pubblicato, nel 1995, "Il sangue della Fratta”, la storia della sezione Avis di Umbertide. Era seguito, nel 2001, "La Cittadinanza solidale". Era stato presidente dell'Aido comunale, l'associazione dei donatori d'organi. Offriva il suo essenziale aiuto anche al Centro culturale “San Francesco”, come presidente della giuria del Premio lettera1º settembre 1982. L’assessore provinciale Sciurpa rio nazionale “Umbertide 25 Aprile”. durante l’inaugurazione del Palazzetto dello Sport di Umbertide Ho cominciato a rivederlo nel 2001, quando il Comune ha deciso di pubblicare i Maggiolino bianco, consentendoci di anticipare di un’ora il libri storici su Umbertide. L'apporto del professore di storia pranzo e l'inizio dei compiti pomeridiani. era l'ideale per complementare le ricerche archivistiche di Poi, per un po', non ci eravamo quasi più visti. Solo, in qual- Renato Codovini. Il Professore li scrisse in tempi record, con che raro incontro, mi aveva confidato l'amarezza per l'allon- passione e rigore storico, col suo stile scorrevole e avvincente, tanamento dagli ambienti politici e amministrativi dove con la chiarezza per cui era famoso. Ho avuto il piacere di legaveva speso più di dieci anni di impegno come assessore gerli per primo questi cinque volumi. Ho fatto il correttore di comunale e provinciale. bozze. Aveva accettato tutti i consigli sulla punteggiatura e mi Non lo frequentavo quando faceva il preside al liceo scientifico di Umbertide. Ne aveva assunto la guida nel 1980. Il professore racconta la storia di Umbertide ai giovani Allora la scuola contava 180 ragazzi, 10 classi, 18 insegnanti. In poco più di un decennio gli studenti erano passati a 400, le classi a 19, gli insegnanti a 48. Il Liceo aveva saputo stare al passo coi tempi e addirittura anticipare esigenze formative. Parallelamente al corso scientifico, arricchito con l'inserimento dell'informatica, erano stati introdotti due nuovi indirizzi, il linguistico e il tecnologico. In anticipo di tre anni con i provvedimenti del Ministero della Pubblica Istruzione, erano stati aboliti gli esami di riparazione, sostituiti con corsi di recupero svolti dagli insegnanti stessi durante l'anno scolastico. Una realtà all'avanguardia. Lo avevo scritto in un articolo e lui mi aveva fermato per ringraziarmi. Poi, nel 1994, aveva assunto la carica di segretario generale dell'Irrsae (l'Istituto aveva fatto scegliere il carattere di stampa. Era per me un regionale di ricerca, sperimentazione e aggiornamenti educa- punto d'orgoglio “correggere” il Professore. Nella stesura tivi), nominato con decreto del ministero. Un incarico di pri- dell'ultimo libro, "Umbertide dalle origini al secolo XVI", già maria importanza nel sistema scolastico e formativo regiona- lungamente provato dalla malattia, temeva di non fare in le. Lo aveva svolto col solito rigoroso impegno che metteva in tempo a finire il lavoro: "Farò come Guerrini e Pesci", mi diceogni sua attività professionale. va sorridendo, alludendo ai due storici umbertidesi i cui lavori furono pubblicati dopo la loro morte. Lavorava febbrilmente, anche di notte, sopra le forze. Riuscì a Il professor Roberto Sciurpa durante un’edizione del premio “Omaggio a una vita” portare a termine non solo quest'opera, ma tanti altri lavori importanti. Memorabili le pagine sui sindaci di Perugia dell'Ottocento e vari altri argomenti storici pubblicati periodicamente dal Corriere dell'Umbria. La sua ultima uscita in pubblico da storico è stata alla presentazione della ristampa del giornale ottocentesco "Facanapa", il marzo scorso. La sua relazione introduttiva ha gettato un fascio di luce su un'oscura vicenda di fine Ottocento finora sconosciuta. Conosceva bene la storia di Umbertide, lui che umbertidese non era. E ad Umbertide, la città che aveva scelto per vivere, ha dato molto. Grazie, Professore. Umbertide Cronache on line Agosto 2010 5 Panorama di Vita Amministrativa 'amministrazione comunale informa che sono aumentati gli spazi di sosta per i disabili nel centro stori- L co. Umbertide quindi è tra le prime città ad avere istituito aree pedonali con apposite zone esclusive per i disabili. Da un punto di vista pratico comunque non cambia assolutamente nulla rispetto al passato. E' stata ufficializzata la possibilità di parcheggiare ad uso esclusivo per i disabili in via Cibo, via Grilli ed è stata allestita un'apposita area destinata alla sosta, sempre per disabili, in largo Vibi. Inoltre in piazza 25 aprile sono stati aumentati i posti riservati ai veicoli al servizio di persone disabili. Questa nuova disciplina della piazza, identica a quella di altre centinaia di piazze italiane e che nella pratica quotidiana non cambia nulla rispetto a quanto istituito nel 1984, è diretta a rendere ancora più fruibile ai cittadini l'area del centro storico e a garantire una maggiore visibilità e tutela dei commercianti e dei pedoni. Piazza Matteotti è chiusa al traffico dal 1984 e in questi giorni è solo avvenuta una semplice trasformazione da zona a traffico limitato a zona pedonale. Sono solo maggiormente garantiti i pedoni, ovvero quelli che vanno a fare la spesa Aumentati gli spazi di sosta per i disabili nel centro storico nei Da un punto di vista pratico comunque non cambia assolutamente nulla rispetto al passato. E' stata ufficializzata la possibilità di parcheggiare ad uso esclusivo per i disabili in via Cibo, via Grilli ed è stata allestita un'apposita area destinata alla sosta, sempre per disabili, in largo Vibi. >> Roberto Baldinelli Largo Vibi negozi. E' una norma che quindi rispetta il lavoro dei negozianti e degli uffici, tutela i pedoni e gli stessi disabili, visto che sono stati aumentati gli spazi per la sosta. Si tratta di un'ulteriore valorizzazione del centro storico, in linea con le tante iniziative che sono state assunte anche nell'ultimo periodo. A differenza di molte altre realtà pedonali, che sono Via Cibo state delimitate con la creazione di barriere fisse, ad Umbertide confidiamo nel buon senso di tutti: non ci sarà bisogno, come avviene in grande parte delle città, di ricorrere a strutture fisse per garantire il rispetto del codice della strada. Le singole situazioni di emergenza poi andranno valutate caso per caso in base alla normativa vigente. Piazza Matteotti Umbertide Cronache on line Agosto 2010 6 Panorama di Vita Amministrativa rosegue la realizzazione del programma di asfaltatura di varie strade del capoluogo e delle frazioni. E’ già toccato alla centralissima piazza Mazzini nel capoluogo e a via Leonardo da Vinci a Pierantonio. Nei primi giorni di agosto è stato inoltre firmato il contratto con la ditta che eseguirà l'asfalto della strada del Sasseto, quella che da Montecorona conduce ad Ascagnano e quindi a Pierantonio, sul lato sinistro del Tevere guardando a monte. La "Strada vicinale della Rosa, di Sasseto e di Pian del Cerro" è infatti diventata comunale. Il Comune ha attivato le procedure di riclassificazione della strada per farla diventare da vicinale a comunale perché l'ente ha ritenu- >> Roberto Baldinelli to tale arteria, pur secondaria, comunque strategica per i collegamenti che offre tra Umbertide e Pierantonio, anche nell'ottica della valorizzazione turistica e ambientale della zona. Contestualmente alle procedure di riclassificazione, è stato presentato un progetto di risanamento, già finanziato. Concluso l'iter procedurale, il Comune può quindi subito avviare i lavori che comporteranno non solo la ristrutturazione della "Strada vicinale della Rosa, di Sasseto e di Pian del Cerro", ma anche il suo allargamento. Il finanziamento è stato richiesto nell'ambito del "Piano di sviluppo rurale per l'Umbria 2007/2013 - Azione miglioramento delle infrastrutture viarie di servizio alle aree rurali per il miglioramento dei servizi essenziali per l'economia e la popolazione rurale". Il lotto di lavori dedicato alla sistemazione di vie comunali che necessitano di una nuova bitumatura era partito nel novembre scorso. A questo primo lotto di lavori, ne è seguito un secondo che sarà completato entro la fine dell'estate. Nelle P Prosegue il programma di asfaltatura delle strade del capoluogo e delle Frazioni Dopo via Garibaldi, piazza Mazzini, via 1º Maggio e la Tiberina, gli interventi hanno interessato il centro di Pierantonio Si sta ora lavora sulla strada del Sasseto che da Montecorona porta a Pierantonio Via L. Da Vinci a Pierantonio La sistemazione della strada del Sasseto La nuova strada che collega la rotonda delle Fontanelle con la zona della Fornace Umbertide Cronache on line scorse settimane è stata riasfaltata via Garibaldi. In precedenza era stata risistemata tutta via 1º maggio (dall'incrocio con la Tiberina fino alla rotonda che incrocia via Morandi) e tutto il tratto della Tiberina che costeggia la zona industriale del Buzzacchero. Inoltre, sempre in questi giorni, è stata aperta la nuova bretella di collegamento della "Fornace" che elimina i disagi dovuti alla ridotta sede stradale di via Cavour. La nuova strada parte nei pressi della rotatoria tra via Colombo e via Cavour e si immette all'inizio di via Cavour nel punto una volta occupato dall'exMolino Rossini, che è stato demolito. Si tratta del nuovo ingresso ad Umbertide per chi proviene dall'uscita della E45 di Montone. I veicoli che da Umbertide si dirigono verso Montone percorrono invece il senso unico di via Cavour. Una pista ciclabile posta lungo l'attuale fosso collegherà il parco del Tevere con via Latterini. Agosto 2010 7 Panorama di Vita Amministrativa Durante l’estate si aggira per la città la "Banda del parco" E’ costituita da giovani studenti tra i 16 e i 24 anni che si dedicano alla pulizia del parco Ranieri e alla ristrutturazione dei giochi per bambini di alcuni parchi pubblici della città. Altri ancora si impegnano nella pulizia dei centri estivi. I ragazzi si alternano in vari gruppi di lavoro per tutta l'estate. Il parco Ranieri ne e l'intera inferriata che circonda il parco, poi si sono occupati dei giochi in legno che sono in uno stato di maggior degrado riportandoli a nuovo con impregnanti e smalti colorati. Il promotore del progetto è il Comune di Umbertide, con la collaborazione della cooperativa "Sole verde" che si occupa della regolare assunzione dei ragazzi. Il progetto è finanziato per intero dal Comune di Umbertide. Tutto il progetto è inoltre coordinato da un educatore della cooperativa >> Roberto Baldinelli Asad. Per tutti i lavori i ragazzi sono seguiti da Marco ed Elisa, due ragazzi a "Banda del parco" è costituita da ragazzi giovani impegnati nel servizio civile, e da Lorenzo, che segue il studenti di età compresa tra i 16 e i 24 anni, che da progetto per conto di "Sole verde". Una cosa importante da metà giugno si dedicano alla pulizia del parco sottolineare è quella che nel progetto generale di lavori estiRanieri e alla ristrutturazione dei giochi per bambini di vi che comprende anche la gestione del chiosco bar del alcuni parchi pubblici della città; altri ancora si impegnano parco Ranieri e la sua sorveglianza, sono stati coinvolti nella pulizia dei centri estivi. I ragazzi si alternano in vari anche ragazzi stranieri; questo infatti può essere un esemgruppi di lavoro per tutta l'estate. pio concreto di integrazione che vale più di tanti bei disSempre più spesso le cronache riportano la notizia di bande corsi o seminari sul tema. Ora siamo tutti in attesa della di giovani che si rendono protagonisti di atti vandalici a loro prossima mossa….chissà quale altro parco sarà preso danno del patrimonio comune, imbrattando parchi e d'assalto? Da indiscrezioni sarà proprio quello dell'asilo monumenti o distruggendo insegne o beni pubblici. A comunale di via Morandi. State in guardia. Umbertide comincia a far notizia un nuovo tipo di gang: la "Banda del parco". La giornata di lavoro inizia alle ore 7, dal lunedì alla domenica, con un giorno di riposo settimanale. Alcuni ragazzi si occupano della pulizia del parco Ranieri, in collaborazione con gli anziani dell'Auser (Associazione per l'autogestione dei servizi e la solidarietà). Un altro gruppo si occupa della ristrutturazione dei giochi di altri parchi: per ora i parchi presi di mira sono stati quello del plesso Pascoli della scuola media, il parco antistante la Piattaforma e quello in via Morandi. I ragazzi hanno prima scartavetrato e poi riverniciato le panchi- L Il parco della scuola media Pascoli-Mavareli Umbertide Cronache on line Agosto 2010 8 >> a cura di Amedeo Massetti PANORAMA di VITA Carolina Minelli e Nello Brugnoni CITTADINA ALL’ATTENZIONE DEI NOSTRI LETTORI Se avete qualche ricorrenza particolare da festeggiare (matrimonio, laurea, attività lavorativa, riconoscimenti vari, ecc.) potete mettervi in contatto con la nostra redazione. Cercheremo di pubblicare le vostre segnalazioni. Ta n t i a u g u r i Re d a z i o n e : Fa b i o M a r i o t t i A m e d e o M a s s e tt i Te l . 0 7 5 . 9 4 1 9 2 4 9 / 2 2 0 e-mail : f. m a r i o t t i @ c o m u n e . umbertide.pg.it a . m a s s e tt i @ c o m u n e . umbertide.pg.it a Nello e Carolina per i loro sessant’anni di matrimonio, a Nello per i 90 anni e a Carmela per i 91 anni Hanno festeggiato queste felici ricorrenze insieme ai propri famigliari Da sinistra, dall’alto in basso: Massimo Brugnoni, Carolina Minelli, Giancarlo Brugnoni, Alfonsa (moglie) e Mario Brugnoni, Nello Brugnoni e Carmela Brugnoni Umbertide Cronache on line Agosto 2010 9 Umbertide Cronache on line Agosto 2010 10 INFORMAZIONI DI PUBBLICA UTILITA’ I NUMERI TELEFONICI UTILI DEL COMUNE DI UMBERTIDE CENTRALINO 075 94191 FAX 075 9419240 UFFICIO SINDACO................................ POLIZIA MUNICIPALE ......................... Reperibilità (dalle 13,45 alle 19,45).... Reperibilità (dalle 19,45 alle 07,45).... MAGAZZINO COMUNALE...................... CIMITERO CIVICO (Coop il Poliedro)....... SPORTELLO DEL LAVORO..................... OSPEDALE............................................. INFORMAGIOVANI............................... NIDO D’INFANZIA COMUNALE............. PALAZZETTO DELLO SPORT.................. BOCCIODROMO.................................... TEATRO DEI RIUNITI........................... CENTRO S.CULTURALE S. FRANCESCO SEGRETERIA 075 9419241 / 262 PROTOCOLLO 075 9419243 CONTRATTI-AFF. GIURIDICI 075 9419230 COMMERCIO POLIZIA MORTUARIA 075 9419242 075 075 335 335 075 339 075 075 075 075 075 075 075 075 9419201 9419250 7401478 7401479 9413401 1067036 9417017 9422111 9412028 9413394 9415880 9417201 9412697 9415958 METANO (Contratti-Info.) 075 9413140 PRONTO INTERVENTO 24h su 24h 800 736739 ACQUA (Contratti-Info.) 075 9413140 GUASTI 800250445 (Pronto intervento Umbra Acque) SERVIZI SOCIALI CULTURA - SPORT 075 9419228 BIBLIOTECA COMUNALE 075 9419269 ASSISTENTE SOCIALE 075 9419227 UFFICIO CITTADINANZA 075 9419286 TRIBUTI - ICI 075 9419272 / 247 SPORTELLO U. EDILIZIA 075 9419210/277/205 PROGRAM. - STAMPA 075 9419249 / 220 URBANISTICA (Amm.vo) 075 9419206 / 257 STATO CIVILE - ANAGRAFE Tel. e fax. 075 9419231 075 9419212 UFFICIO EVENTI SISMICI ELETTORALE 075 9419229 Reperibilità (dalle 13,45 alle 08,00) MANDATI 075 9419215 / 213 LAVORI PUBBLICI 075 9419235 075 9419214 / 254 /256 AMBIENTE - ECOLOGIA 335/7401471 075 9419260/268 ECONOMATO 075 9419219 MUSEO DI SANTA CROCE AFFISSIONI (ICA S.r.l.) 075 9417744 ROCCA-Centro Arte Contemporanea 075 9413691 ISTRUZIONE FORMAZIONE PROF.LE 075 9419224 / 225 075 9419223 EMERGENZA GUASTI METANO Multiservice S.r.l. (dalle 14 alle 8 e festivi) Umbertide Cronache on line 075 9420147 800 736739 Agosto 2010 11 STORIA CITTADINA Fatti e personaggi Iniziativa del Comune Basta stato di abbandono per il monumento degli Andreani La cappella funeraria della famiglia Andreani è pericolante e il Comune chiede agli eventuali eredi di intervenire La cappella Andreani >> Walter Rondoni (Articolo pubblicato su “Il Messaggero” del 22 agosto 2010) iù che un ultimatum, un appello agli eventuali discendenti, ammesso esistano. "Qualora si protragga lo stato di abbandono di questa sepoltura ed il concessionario originario o i suoi aventi causa non provvedano a rimetterlo in ripristino si darà inizio alla procedura di decadenza della concessione". Il cartello, in perfetto burocratese, avverte poi che "qualora entro il 31 dicembre 2010 non vengano effettuati i lavori di manutenzione necessari ai fini della pubblica incolumità o non venga comunicata alcuna disposizione, si disporrà, se del caso, la traslazione delle salme o dei resti, rispettivamente, o in un campo comune o nell'ossario comune". L'avviso, all'ingresso della cappella della famiglia Andreani, nell'ala monumentale del cimitero di Umbertide, è un "sos" ai parenti, anche remoti, delle per- P Francesco Andreani sone che qui sono sepolte. Tra loro Francesco Andreani, figura di spicco dell'Ottocento e del Novecento umbri. Se alla data stabilita nessuno si sarà messo in contatto con gli uffici competenti, l'ente locale procederà come per legge e come nelle possibilità. "Mi auguro che qualche erede prenda a cuore il problema", confessa il sindaco, Giampiero Giulietti. "Se ciò non fosse - anticipa - il comune acquisirebbe la cappella ed effettuereb- Umbertide Cronache on line be i lavori di messa in sicurezza, senza rimuovere la salma di Francesco Andreani e dei suoi familiari". Intanto, una transenna tiene lontani i curiosi dai pericoli che potrebbero nascondersi dietro le lesioni al tetto, agli scalini, alla facciata in mattoncini rossi. All'interno del sepolcro, sobrio e modesto, dietro il cancello in ferro battuto solo accostato, i calcinacci sul pavimento dicono dei danni provocati dal tempo, dall'abbandono e dal terremoto. Le rose bianche e rosse nei vasi sembrano avvizzite pur essendo di stoffa, mentre dal braciere sotto l'altare spuntano i resti di un piccolo cero, recente ed anonima manifestazione di cristiana pietà. Nei loculi riposano Ottorina Calindri, Michele Andreani e Francesca Fuscagni, nell'ordine moglie, padre e madre di Francesco, l'unico ad essere indicato con una lapide. Ma anche Anna, Adele, Fausto, Alberto e Daisy May, l'ultima di una schiatta a quanto sembra estinta. Chi era Francesco Andreani? Nato il 10 giugno 1861, era il rampollo di una famiglia originaria del Colle di Montecorona che si trasferì a Umbertide negli ultimi decenni del-l'Ottocento per gestire un negozio di generi alimentari ed un pastificio in piazza Umberto I, oggi piazza Matteotti, nei locali dell'atAgosto 2010 12 STORIA CITTADINA - Fatti e personaggi tuale banca. Francesco si laureò brillantemente in giurisprudenza a Perugia. Divenne civilista di fama, dall'oratoria "polemica e convincente", Esercitò la professione a Perugia con frequenti ritorni a Umbertide. Qui ricoprì la carica di sindaco per un anno, nel 1890 (quando la vittoria elettorale dei socialisti-repubblicani rovesciò per la prima volta l'amministrazione dei conservatori), ed ininterrottamente dal 1910 al 1919. Gli si deve la costruzione del grandioso edificio delle scuole elementari di via Garibaldi ed altre importanti opere pubbliche. La giunta era composta da Giuseppe Guardabassi, Rolando 1921. L’edificio delle scuole elementari. Da notare che non era ancora stato eretto il monumento ai caduti della Prima Guerra Mondiale Santini, Carlo Bebi, Alberico Bebi, Silvio Ramaccioni, Quintilio fortunio, denominata Croce Bianca, nel 1909 collaborò alla Pucci. A Perugia fu consigliere comunale ed assessore dell'esecutivo fondazione del "Ricreatorio laico XX Giugno" per ragazzi, si guidato da Ulisse Rocchi che portò in città acqua e trasporti adoperò alla realizzazione dell'Università popolare. Il 30 pubblici. Andreani non aderì ufficialmente ad alcun partito novembre 1907 insieme a Francesco Buitoni, Leone Ascoli, anche se di sentimenti marcatamente repubblicani. Iscritto Annibale Spagnoli, costituì una fabbrica di confetti che, silupalla Massoneria, condivise l'entrata in guerra dell'Italia contro pandosi, dette origine alla Perugina. l'Austria nel 1915 e svolse un'intensa attività patriottica. Non Nel 1910 fu candidato delle sinistre nel Collegio Perugia I volle aderire al fascismo che nel 1919 iniziava l'ascesa al pote- nella corsa al parlamento nazionale, ma venne battuto dal liberal monarchico Romeo Gallenga. Morì il 21 marzo 1932, re tra violenze e soprusi. A Perugia con altri cittadini attivò una squadra per i casi d'in- senza figli. Anni ‘30. Piazza Umberto 1º (oggi piazza Matteotti) Umbertide Cronache on line Agosto 2010 13 AVVENIMENTI CULTURALI Grande mostra alla Rocca “Parigi follemente” Don Graziano Bartolucci a mostra “Parigi Follemente - Beppe Cecchetti fotoreporter” è un'ampia retrospettiva dell'opera fotografica di Beppe Cecchetti, umbertidese, residente a Parigi tra il 1958 e la prima metà degli anni settanta, impiegato dapprima nelle aziende di Cino Del Duca e poi fotoreporter sia per le edizioni dell'imprenditore marchigiano e sia reporter freelance. Innamoratosi di Parigi e pian piano appassionatosi di fotografia, cui arriva da autodidatta, Cecchetti vive 'follemente' l'ebbrezza di una città straordinaria e se ne lascia affascinare, in un periodo denso di cambiamenti epocali, sia a livello culturale che sociale ed economico. Egli “attraversa” la metropoli cosmopolita di quegli anni con sguardo incantato e curioso, volto ad afferrare la bellezza della città monumentale e delle donne con le loro acconciature alla moda nei bateaux-mouches, fino a fermare l'obiettivo sulla Parigi a luci rosse, sensuale e licenziosa, sulla vita culturale, o su quella dorata dell'arte e dello spettacolo; contemporaneamente egli con occhio attento e sensibile coglie i 'disincanti' nascosti negli scorci memorabili dei paesaggi urbani, nelle immagini di uomini e donne in difficili condizioni esistenziali e nei vari contesti quotidiani, quasi a volerne carpire il loro più autentico segreto. Cecchetti immortala con la sua Pentax, la Rolleiflex, fino alla più recente Nikon e con la sua telecamera Payard 16 mm le prospettive inusuali di Nôtre Dame, della Tour Eiffel, i lungo Senna e i canali della città, ma anche le esistenze comuni carpite allo scorrere del tempo e irradiate dalla speranza come L negli scatti del fotoreporter umbertidese Beppe Cecchetti negli anni dal 1958 al 1975 >> a cura di Rita Olivieri La presentazione della mostra quella che si legge nei volti dei bambini, i nuovi francesi che guardano al futuro. Luce ed ombra caratterizzano la visione di Beppe Cecchetti, in un linguaggio di forte impatto visivo e commosso nelle inquadrature e nei soggetti, dove splendore ed anonimato si intrecciano in un processo di osmosi continua e si traducono in una gamma di sentimenti essenziali che arrivano diretti allo spettatore e lo colpiscono in modo profondo. Le fotografie di Cecchetti parlano di solitudine, di amore, di fatica, di divertimento, di riposo e di silenzio ma anche di frenesia, di ebbrezza del vivere e di operosità in un molteplice dispiegarsi di situazioni e di contesti nel cuore pulsante della città. Alcune di queste immagini ritraggono artisti, cantanti e attori mentre inscenano la loro parte, nei bagliori dello spettacolo, quali, fra gli altri Salvador Dalí, Pablo Picasso, Nancy Sinistra, Liza Minnelli, Leo Ferré, Gilbert Bécaud; altre ricordano l'o- Umbertide Cronache on line Agosto 2010 14 Avvenimenti culturali Centro per l'Arte Contemporanea, organizzata dal Comune di Umbertide, è promossa dal Sindaco Giampiero Giulietti e dall'Assessore alla Cultura Stefania Bagnini, con il sostegno della Regione Umbria a nome del Presidente Catiuscia Marini, dell'Assessore Il saluto del direttore di alla Cultura F a b r i z i o “Umbertide Cronache” Fabio Mariotti Bracco e di Alessandro Maria Vestrelli Dirigente Servizio Rapporti Internazionali e Cooperazione della Regione Umbria. Un’immagine della presentazione pera di personaggi, quali Cino e Simone Del Duca, Manlio Brosio, solo per citarne alcuni e di italiani a Parigi, valga per tutti Vittorio Fiorucci imprenditore umbertidese, che con il loro lavoro La mostra è a cura di Rita Olivieri e Gabriele hanno contribuito ad intessere la storia Violini. della capitale francese e a produrre camL'allestimento è di Vittorio Dragoni. biamenti a livello sociale ed economico. Il ricco catalogo, comprendente 125 riproduzioni Per questi ultimi, per gli emigranti fotografiche e apparati, è edito da Petruzzi editore, senza nome, per le madri che li attendoCittà di Castello. no a casa, in Italia, Cecchetti dedica L'attesa, 1961, Omaggio alle mamme La cura del catalogo e il testo critico sono di Rita degli emigranti, fotografia di asciutta Olivieri, con contributi di Benedetta Bellini, Gianni Peppe Cecchetti con il Sindaco essenzialità e di commovente messagCodovini, Roberto Sciurpa, Mario Tosti. gio, che ritrae sua madre, assurta a simbolo di tutte le madri con i figli lontani, voluta come espressione di ogni affetto lasciato, di Biografia di Peppe Cecchetti ogni nostalgia e pensiero. asce ad Umbertide nel 1927. Dal 1958 al 1975 Ma nel susseguirsi di significative microstovive a Parigi e lavora nelle aziende dell'editore rie il fotoreporter incrocia, inaspettatamente, Cino del Duca, imprenditore marchigiano, dapprila Storia, quella con la S maiuscola, il maggio ma nella programmazione televisiva e poi scopre, parigino del 1968, e la documenta con efficaquasi per caso, la fotografia come sua vocazione cia e intelligenza, cogliendone la complessità professionale. Dopo un breve periodo trascorso come attore e fotodegli avvenimenti: le manifestazioni degli grafo di fotoromanzi Beppe Cecchetti diventa giorstudenti prima, quelle a favore del generale nalista fotoreporter professionista. Cura numerosi De Gaulle poi e i manifesti, purtroppo in periodici di Del Duca, diventando uno dei fotografi stringata selezione, di cui è tappezzata più apprezzati di Parigi. Parigi, sconvolta in quei giorni da eventi ineLe sue foto appaiono su Télé France, Télé Dernière, Tèlé Poche, " Modès de Paris", narrabili. "Ciné Rivelation", "Paris Jour" e sulle più diffuse testate francesi, fra cui "Le A chiusura di un'epoca e segnale forte del Figaro", " Le Parisien Liberé", "Magazine Littéraire". mutamento in divenire negli stili di vita è Numerose sue foto sono pubblicate anche su giornali e periodici italiani, quali testimonianza la foto, anch'essa straordinaria, "Historia", "Urbanistica", "Gente", "Gioia". Collabora gratuitamente con "L'Eco d'Italia", giornale degli italiani all'estero. Dopo il maggio, 1970, nella quale una giovaNel 1975 rientra nella sua città natale e vi apre un atelier fotografico con galleria ne donna nuda, simile ad una scultura vivend'arte, continuando ad esercitare la professione di fotografo. te, cammina per le strade di Parigi, nell'indifSempre appassionato dell'obiettivo, ritrae la sua terra con molteplici e suggestive ferenza pressoché totale dei passanti. immagini, con le quali arricchisce varie pubblicazioni, tra cui edizioni di pregio del Questa immagine, quasi un'icona, e il suo Comune di Umbertide. autore faranno il giro dei maggiori tabloid del Esposizioni personali momento. Parigi, affettuosamente, diario per immagini di una città che cambia, Beppe Cecchetti “Parigi Follemente - Beppe Cecchetti fotoreRocca di Umbertide, Centro per l'Arte Contemporanea, 17 maggio-18 giugno 2003 porter” è una mostra di ottanta fotografie, per (in catalogo testo di Diego Zurli) la maggioranza in bianco e nero, con alcune a successivamente a: Merano, Sala Civica Comunale, 15-26 maggio 2005. colori, suddivise in sette sezioni: Paris Paris, La Senna, L'aura del quotidiano, Italiani a Esposizioni collettive Parigi, Nuovi francesi, Maggio parigino, Luci Images des femmes, " Le donne sono belle da respirare", Città di Castello, Galleria alla ribalta. delle Arti di Luigi Amadei, 15 giugno-15 luglio 2009. L'esposizione alla Rocca di Umbertide, N Umbertide Cronache on line Agosto 2010 15 Avvenimenti culturali La presentazione del sindaco di Umbertide Giampiero Giulietti alla miniera di fotografie di Beppe Cecchetti è emerso ancora del materiale ricchissimo che ha permesso di allestire una nuova mostra di immagini di Parigi riprese nella sua ventennale attività nella capitale francese. Un materiale inedito ed avvincente che, se da un lato ci conquista per il suo interesse ed originalità, dall'altro ci rinnova il rammarico per la perdita di tanti negativi danneggiati irreparabilmente dall'inondazione del suo studio che ne ha falcidiato l'archivio. È con grande soddisfazione quindi che presentiamo il catalogo della mostra "Parigi follemente", che ci offre un quadro affascinante dell'attività professionale di Beppe nella capitale francese tra la fine degli anni Cinquanta e Settanta. Un reporter umbertidese che ha documentato con occhio attento grandi avvenimenti storici, profondi cambiamenti culturali e sociali. La sua sensibilità umana ed artistica traspare in ogni foto; la sua curiosità riesce sempre a trasmetterci profonde emozioni. Questo catalogo rappresenta una sintesi della qualità delle D fotografie di Cecchetti e del loro valore documentale. Ringraziamo quindi Beppe, cittadino affezionato ad Umbertide, cui ha dimostrato sempre un raro attaccamento. Lo ringraziamo per l'entusiasmo col quale da anni collabora disinteressatamente alla parte fotografica di molte pubblicazioni del Comune, compreso il Calendario. La mostra ci consente di riaffermare la grande umanità di Beppe e il suo rapporto costante con il paese che ha lasciato, che ha coltivato con continui contatti con gli amici ai quali ha volentieri fornito ospitalità a Parigi e li ha guidati nelle loro frequenti visite nel cuore pulsante della città. Giampiero Giulietti Sindaco di Umbertide Francis Lemarque suona l’organetto di Barberia, 1970 L’ingresso alla mostra Umbertide Cronache on line Agosto 2010 16 Avvenimenti culturali ant'Agostino era africano. Oggi che fine avrebbe fatto? Forse respinto in Libia. Oppure disperso in mare. O magari rinchiuso in un centro di espulsione". Questo leggiamo nella quarta di copertina de Il mare di mezzo, al tempo dei respingimenti, ultima fatica del giovane reporter Gabriele Del Grande, classe 1982, autore di coraggiose inchieste sulle migrazioni nel Mediterraneo, che per tre anni non si è stancato di interrogare i padri dei ragazzi nordafricani dispersi in mare nel tentativo, fallito, di raggiungere le coste italiane, padri che vogliono sapere la verità e non si danno per vinti. Recentemente il Presidente del Senegal stava da Zapatero e ha detto: "In Senegal la vogliamo fare finita di ripescare i cadaveri dei nostri ragazzi. Noi vorremmo ritornare a pescare il pesce". Voleva Volti sorridenti, 1974 dire che da quando è stata liberalizzata la pesca, nelle acque dell'Oceano Atlantico, di fronte al Senegal, "dai diamanti non nasce niente ... ". ci sono le flotte europee, cinesi, russe, americane, giapponesi. Beppe ha ritratto magistralmente personaggi famosi, ma L'economia senegalese è in tilt perché la pesca tradizionale anche uomini e donne comuni, talvolta eccentrici come la gionon regge questo tipo di concorrenza e le persone che ci cam- vane donna che cammina nuda e assorta, quasi un automa. pavano non sanno come arrivare alla fine del mese, se ne Anche in questo caso, ben oltre lo scandalo del settimanale vanno, stanche di un paese che non offre un futuro ai suoi popolare parigino, che all' epoca pubblicò il servizio, per l'infigli. Sono poi i migliori che se ne vanno. Come Beppe differenza dei francesi alla nudità esibita, il vero messaggio Cecchetti, che alla fine degli anni cinquanta ha lasciato la sua del fotografo Cecchetti è nascosto in un particolare sullo sfonUmbertide per cercare lavoro all'estero. Se fosse stato respinto do della foto, un clochard senza volto che giace rannicchiato dai gendarmi francesi alla frontiera di Ventimiglia o all'aereo- sul marciapiede: un senso di incomunicabilità e di straniaporto, oggi tutti noi, italiani, francesi, cittadini del mondo, mento degno dei capolavori del maestro Antonioni! Cecchetti dovremmo rinunciare al tesoro che ha stipato nella valigia al fu anche testimone privilegiato dei fermenti del maggio fransuo ritorno: l'archivio dei negativi, ognuno col suo provino a cese, le sue immagini ci restituiscono il clima di quei giorni in cui più di 10.000 studenti si scontrarono con la polizia rivencontatto. Giovedì 22 luglio 2010, leggo sul giornale che Simone Veil, "la dicando il diritto ad un mondo migliore e tutti i muri furono donna più amata dai francesi", sj racconta, per la prima volta, ricoperti di graffiti che incitavano alla rivolta. E non è peregriin Una Vita, autobiografia pubblicata in Italia da Fazi Editore: no ipotizzare che i sorrisi e la dolcezza dei bambini nordafricani ritratti da Beppe in mezzo al dal campo di sterminio di degrado e alla sporcizia di una Auschwitz alla Presidenza bidonville possano essersi trasfordel Parlamento europeo, al mati nella rabbia che ha bruciato le Consiglio Costituzionale e banieux all'inizio del nuovo milleninfine accolta tra gli "immornio. tali" dell'Académie Française. Mi fermo qui per raccomandare a E non dimentica di ricordare coloro che prenderanno in mano la prostituta Stenia, che le questo omaggio alla genialità e sensalvò la vita dicendole: "Sei sibilità del mio amico e concittadino troppo bella per morire qui". Beppe Cecchetti, che ha saputo E - prosegue Simone Veil cogliere al meglio le opportunità "fatto incredibile, questa connesse ad una esperienza di donna, che in seguito ho migrazione (sempre che si arrivi e si avuto occasione di incrociare, arrivi vivi. .. ) di non attardarsi tropnon mi ha mai chiesto nulla po a leggere i testi scritti ma di in cambio". Anche questa è la osservare a fondo le immagini, assaFrancia immortale cui Beppe porandole lentamente come in uno Cecchetti ha cercato di scrutaslow food restaurant, si sentiranno re l'anima. Bella lezione per presi per mano e condotti a scoprire gli abitanti di un Paese come l'anima deL mondo. il nostro, ormai assuefatto ai faccendieri, in cui il dono graAlessandro Maria Vestrelli tuito è sempre più raro. Forse Dirigente Servizio solo il nostro grande poetaRapporti Internazionali e cantautore Fabrizio De Andrè Cooperazione Regione Umbria Artigiano nel laboratorio di Vittorio Fiorucci, 1963 avrebbe potuto ricordarci che "S Umbertide Cronache on line Agosto 2010 17 Avvenimenti culturali Parigi follemente >> Rita Olivieri Inizio orre l'anno 1958 quando il giovane Beppe Cecchetti, Peppe per gli amici, lascia la sua Umbertide, incastonata come una perla tra le verdi colline umbre e i boschi dell' alta valle tiberina, per la Grande Parigi. È un trentenne che vuole vivere in un'altra scena ben più vasta e affascinante di quella che la sua città natale può offrirgli, con il desiderio, inoltre, di migliorare la sua condizione sociale. Parte al seguito di un editore italiano e produttore cinematografico, desiderando per sé appena un lavoro impiegatizio, ma, nella Parigi di quegli anni ed in breve tempo, diventa un fotoreporter dalla cifra delicatissima e unica, fuori da ogni scuola, in una ricerca solitaria ed esemplare di autodidatta. La madre lo attende e a lei ogni giorno dedica un pensiero, uno scritto. Egli percorre quotidianamente le strade che dai pressi del Bois de Vincennes dove abita lo portano a Boulevard des Italiens dove lavora: cammina a passo svelto per la città con la Pentax o la Rolleiflex, talvolta con la sua telecamera Payard da 16 mm, e si immette nei vicoli bui intorno a Les Halles, fino all'Opéra; ogni giorno si ferma nel suo bistrot preferito e scambia qualche battuta con un clochard, seduto lì dinnanzi, la cui presenza ormai gli è familiare. Lo sguardo di Beppe Cecchetti si sofferma talora su un'umanità fragile, di esseri deboli, eroi della strada salvati dall'oblio ed emarginati da una società sempre più opulenta, veri nei loro atteggiamenti e vari nella loro provenienza: gli anziani dalle esistenze segnate dagli anni e dal lavoro, i bambini con i C loro sorrisi ingenui ed aperti alla vita, oppure dei passanti colti nell'intensità dei gesti e dei loro silenzi, un tutt'uno con l'ambiente dove sono ripresi. La committenza vuole che Beppe Cecchetti sia il fotografo di personalità note, di uomini politici, di attrici, di attori, di cantanti e artisti: personaggi sotto la luce forte dei riflettori, cui egli dedica un numero ingente di scatti, alcuni irrimediabilmente perduti. I volti conosciuti guadagnano il quadro, compongono una galleria di ritratti, nei quali traspare un tocco di autentica verità. Ma il giovane Peppe, libero nell'anima e indipendente nello spirito, corre per la città per chilometri e chilometri, in una Parigi straordinaria ed irreale, dall'aria tersa e trasparente, vista come attraverso uno specchio e la ritrae in inquadrature di grande inventiva e originalità. Clochard con fido, 1960 Les Halles, 1960 Parigi suscita amore e passione ed è vissuta da Cecchetti come una città unica, la più romantica di tutte, nella quale la voglia di vivere cresce costantemente e lo sguardo è calamitato quasi, in un'immersione totale, in quegli anni, fin oltre il 1970 circa, di splendida ed indimenticabile ebbrezza collettiva, alla quale egli non può resistere e per la quale non possono esservi immagini, se non altrettanto e follemente intense. La metropoli avvolge il giovane umbertidese nella follia dei suoi turbamenti e nei cambiamenti epocali della sua storia, oltreché nella bellezza di scorci paesaggistici filtrati dal suo occhio attento. Parigi e la fotografia diventano per Beppe Cecchetti due entità in processo osmotico, sempre più in simbiosi, fin quasi ad una totale identificazione e quel talento, un tempo sopito e sconosciuto finanche al suo autore, si fa sempre più netto e splendente. Umbertide Cronache on line Agosto 2010 18 Avvenimenti culturali sospingendo verso di sé. Estetica è l'esperienza dello sguardo, dell'essere attratti da parti di realtà, isolate dal resto, alla ricerca del mistero insito in essa e che solo chi sa vedere può cogliere e svelare: estetica è l'esperienza del fotografare, così come l'oggetto di tale operazione. La messa a fuoco dai meandri dell'indistinto dei diversi soggetti scaturisce da una complessità, nella q uale una miriade di punti d'osservazione e di prospettive si condensa in un unico risultato, in quella foto cercata, voluta, tentativo dopo tentativo, scatto dopo scatto, in mezzo ai mille possibili, con la potenza di nuove forme vibranti, fermate alla velocità percettiva. La vita si rivela senza essere mera riproduzione, in impianti compositivi e attraverso uno specifico linguaggio, in un giuoco di toni, di piani, di inquadrature e di figure, o si nasconde forse nell'immobilità di un attimo sospeso e carpito al divenire. Tuffo su Tour Saint Jacques, 1974 Il Tevere ora è lontano, altro è il fiume, altri sono i platani lungo le rive. I boschi che ora vede sono più simili a quelli dipinti dai paesaggisti di Barbizon che a quelli appenninici della sua terra. Il ricordo va a quelle montagne e alle valli immerse nel silenzio: cresce con esse la nostalgia dell'Italia. Così quando al lavoro, dopo la riunione di redazione del lunedì mattina, viene a sapere che ci sono degli italiani in città per manifestazioni importanti, è pronto ad intervenire, per ricevere un amico, per stringere la mano ad un connazionale, per entrare in contatto con uno sconosciuto, assaggiare un cibo dal sapore amato, oltreché per scattare fotografie. È il 1972 quando si reca alla mostra personale di Alberto Burri al Musée National d'Art Moderne, sperando che sia presente il pittore, senza però avere con lui un incontro diretto. Ancora oggi, dopo tanti anni, secondo quanto racconta (1), ha il rimpianto di non avergli lasciato un biglietto, un semplice preavviso con su scritto: "sono di Umbertide e vorrei salutarla!" Parigi follemente, questa mostra e questo libro, sono la storia per immagini degli anni trascorsi da Beppe Cecchetti fotoreporter nella capitale francese, attraverso fotografie, veri e propri reportage e serie tematiche, espressioni di una vita trascorsa in modo appassionato dietro l'obiettivo. Parigi follemente è un reale filtrato dallo sguardo e dall'animo di Beppe Cecchetti che proietta lo spettatore, sequenza dopo sequenza, fotogramma dopo fotogramma, in un palcoscenico laddove, si finisce per essere conquistati, arricchiti e senz'altro in parte trasformati. Paris, Paris "In veste rosa e verde, l'aurora infreddolita s'avanzava sulla Senna deserta, lentamente; e, fregandosi gli occhi, laborioso vecchio, dava di piglio con la mano Parigi ai suoi attrezzi, cupamente"(3). Charles Baudelaire Parigi cosmopolita, capitale della cultura, della moda, degli ideali, città sognata dagli innamorati, mentre i bateaux-mouches solcano la Senna e arrivano a Brest fino al mare. Parigi nella quale vivono uomini dalle difficili condizioni esistenziali, poveri al limite della sopravvivenza, lavoratori che grondano sudore e Parigi idilliaca, del bel vivere, dello spettacolo e della bellezza abbagliante. Beppe Cecchetti è un interprete coinvolto ed emozionato della città, in una narrazione efficace che alterna toni scuri a guizzi di luce, quelli di un'umanità dolente e verace, nascosta alle cronache ufficiali e l'altra con immagini di donne, belle nei loro abiti e nelle acconciature alla moda, che sembrano spandere nell'aria la scia dei loro profumi. La Parigi ritratta è pur quella monumentale, dalle inquadrature originali, in scorci paesaggistici che rivelano una predispo- Scatola magica "È capitato a tutti, una volta o l'altra. A teatro, al cinema, in un museo. O in un angolo qualsiasi di città o di campagna. Qualcuno, qualcosa si mostra, appare, e ci scuote nel profondo, lasciandoci stupefatti, turbati, commossi. Non importa che si tratti di un'opera d'arte, di un paesaggio, di un volto. Piuttosto importa questo irrompere nel nostro campo visivo di una realtà che ci sorprende e ci seduce, inaspettatamente"(2). Tale è l'esperienza estetica, il contatto con qualcosa che entra profondamente nella visione e che tocca a livello interiore, Sacrè Coeur, 1960 Umbertide Cronache on line Agosto 2010 19 Avvenimenti culturali obiettivo, le loro posture e i sorrisi di questi "nuovi francesi", di cui quello da solo è più simile ad una pittura affrescata che al reale e sembra apparso come in una visione. È manifesta, forse spontanea e non intenzionale, l'attenzione costante di Beppe Cecchetti al dato sociologico, al dramma individuale e al fattore uomo, senza la cui presenza anche una delle più belle città del mondo sembrerebbe nullificarsi. Questa sua caratteristica che si rivela nelle prospettive memorabili della città e che si integra e diventa un tutt'uno con la vita, finanche sua metafora, affonda le radici nella tradizione della sua Umbria, terra di civiltà fraterna e solidale. Scorre la vita, 1973 Io c'ero sizione artistica nei tagli e nell'accentuazione dei grigi e dei neri, dove la malinconia, la composta dignità, il piacere o "Per tutta la giornata del 6 maggio al Quartiere Latino vi furoaltrove l'ironia ed una comicità soffusa traspaiono per la pre- no zuffe tra studenti e poliziotti, e in boulevard Saint-Michel si senza umana. respirò l'odore - che divenne ben presto così familiare - dei gas L’aurora freddolosa di una mattina d'inverno saluta l'uomo in lacrimogeni. La sera, contrariamente alle mie abitudini, aprii frac che cammina solitario lungo la Senna e si staglia nella la radio e per quattro ore non smisi di ascoltare. Europa Uno monocromia del fondo: a solitudini si aggiungono solitudini e e Radio Lussemburgo raccontarono minuto per minuto la batl'acqua sembra consolare l'uomo che forse nemmeno pensa di taglia che si stava svolgendo in boulevard Saint-Germain: dietrovarsi all'interno di uno spazio e di un tempo più ampio e tro la voce un po' affannata dei cronisti si udiva il rumore della suggestivo di quello di un'intera esistenza. folla e l'eco delle esplosioni ... L’epica notte del 10 maggio è Ecco ancora la metropoli innevata, la città a luci rosse e licen- stata raccontata cento volte ... Tutta l'opinione pubblica fu ziosa, quella vista attraverso i vetri di una finestra, o di una indignata ... Il 17 maggio [gli studenti] su uno striscione avezona urbana di degrado; nei silenzi poi, che il clamore cela, c'è vano scritto: "La classe operaia prende la bandiera della lotta quello di un bagnante invisibile, tra le canne lacustri, le cui cal- dalla mano fragile degli studenti""(4). zature lasciate in ordine inverso tradiscono una disattenzione Sono queste alcune delle frasi, in estrema sintesi, del diario che non sfugge al fotografo e l'inquadratura sembra un qua- che Simone De Beauvoir fa del maggio parigino, della contedro di Magritte. stazione studentesca che partita da Nanterre ed esplosa alla Paris, Paris questi scatti la raccontano e dopo averli visti la città Sorbona, sfocia, in un susseguirsi frenetico di eventi, in una entra nella mente con forza e viene voglia di vederla di nuovo, rivolta contro la società tutta, da scuotere le fondamenta del magari con il medesimo sguardo. potere politico e da assumere dei contorni rivoluzionari, troParigi della vita quotidiana, degli italiani all'estero, delle missioni, di coloro che hanno vinto con la loro ingegnosità, degli operai che attendono il dono natalizio che annuncia il nuovo anno, il 1965, e si ritrovano accomunati da una lontananza. La dimensione del racconto prosegue in immagini simbolo, che sconfinano dal terreno della fotografia e sembrano quadri minimal costruiti su primarie unità visive, come quella dei due bambini al Trocadero in un giorno assolato, nel grigio dilatato della scalinata con le figure nere a contrasto, non al centro ma di lato, secondo un linguaggio ricorrente in Cecchetti, in un equilibrio visivo fra pieno e vuoto potente. Intensi sono anche gli occhi penetranti di altri bambini fissati dall' Manifestazione degli studenti, 1968 Umbertide Cronache on line Agosto 2010 20 Avvenimenti culturali Quartiere Latino, sampietrini, 1968 sguardo capace, che ricerca le ragioni della multiforme realtà di quei giorni e le documenta, pur attraverso le frasi che a mo' di slogan tappezzano la città sotto assedio: segno ne è la stringata selezione delle foto di manifesti qui esposte. In una delle manifestazioni del maggio, secondo il racconto del fotoreporter (5), un motto gridato da una moltitudine di giovani in Boulevard Arago è: "Vous etes concernésé” (6): parole che contengono una previsione possibile del cambiamento radicale nel modo di intendere le relazioni sociali, interpersonali, la vita sessuale, i costumi in genere, che di lì a poco si sarebbe verificato. Quel "vi riguarda” è frase dai molteplici sensi, lascia dubbi, interrogativi, timori e quant' altro: ed è una “rivoluzione” annunciata negli stili di vita. È una mattina di primavera del 1970 quando lo sguardo di Beppe Cecchetti è impressionato da una giovane donna sconosciuta che cammina nuda per le strade di Parigi, non una presenza fantasmatica ma una "scultura vivente" di straordinario impatto visivo: egli la segue e la immortala con la sua più recente Nikon in una serie di scatti che si contenderanno i maggiori tabloid del momento. Queste immagini, quasi a cerniera fra il passato e il futuro, sono un segnale eclatante della trasformazione avvenuta e delle implicazioni nuove a livello sociologico e culturale. È follia, riappropriazione corporea, scandalo, allucinazione? Certo è un'azione forte che l'occhio perspicace del fotografo non si lascia sfuggire, che può rientrare, fra l'altro, forse inconsapevolmente anche per la stessa protagonista, in un'arte che proprio negli anni settanta avrà la sua espressione, la body art nella quale artista e opera coincidono, in cui elemento insostituibile è il corpo stesso, il proprio, perno di energie vitali e di suggestioni. Il maggio francese è finito, un'epoca innovativa per le arti visive si è aperta. vando, anche in modo controverso, il sostegno e la solidarietà di intellettuali, categorie professionali, operai e sindacati. Contemporaneamente alla contagiosa “vampata” di entusiasmo e di lotta, ancorché violenta e agli scioperi che si succedono, toccando il culmine entro la fine del mese, nella Parigi assediata si organizzano imponenti manifestazioni con a capo, fra gli altri, lo scrittore André Malraux, in favore del generale De Gaulle, contro il pericolo di quella che era temuta come una profonda "sovversione": manifestazioni che partendo da Place de La Concorde arrivano agli Champs-Élysées. Avvenimenti di tal natura, necessariamente solo accennati in questa sede, sono vissuti come evento epocale dai fotoreporter, consapevoli di essere, ora più che mai, partecipi di un' eccezionale vicenda storica da raccontare con immagini, anch' esse eccezionali, prese a rischio della loro stessa incolumità. "Io c'ero" è la frase pronunciata da coloro che vivono in presa diretta il maggio 1968, del quale, benché non si potessero allora comprendere compiutamente le molteplici valenze e gli effetti, emerge chiaramente l' irripetibilità e l'imprevedibilità dei fatti. Di questa unicità storica il reportage fotografico di Beppe Cecchetti dà eloquente ed esaustiva testimonianza, nella quale la cronaca veloce e meditata è un diario di microstorie interrelate nella più grande storia di quei giorni e delle successive interpretazioni, attenta a tutti i soggetti in scena, alle loro differenze e verità, siano dell'una che dell'altra parte. Il quadro che ne deriva, in rapporto anche allo studio formale delle varie sequenze, è quanto mai affascinante e rende in modo efficace il clima e l'atmosfera di quel mese a Parigi. Le immagini colte dall'obiettivo di Cecchetti non sono quelle della prima superficiale emozione, dell' "io Yves Montand, 1974 c'ero", ma vi si intravede uno Umbertide Cronache on line Su il sipario "Il Novecento è un secolo che vede la terra come non l'ha mai veduta nessuno, la terra quindi ha uno splendore che non ha mai avuto. Nel Novecento tutto si distrugge e niente continua, il Novecento quindi ha uno splendore tutto suo. Picasso è di questo secolo. Ha la singolare qualità di una terra che nessuno ha mai veduto, di cose distrutte come mai sono state distrutte. Picasso, dunque, ha il suo splendore”. (7) Gertrude Stein pone in queste frasi l'accento sul secolo appena trascorso, sul tempo cui le immagini della scena, spente le luci, tirato su il sipario, si riferiscono. È giunta l'ora della rappresentazione! Attori, registi, artisti, scrittori, cantanti del Novecento impersonano la loro Agosto 2010 21 Avvenimenti culturali parte e sfilano sotto il bagliore dei riflettori: una parata di persone riconoscibili nelle quali la vita si tinge adesso di altri colori, quelli accattivanti dello spettacolo e dell'arte. Su tutti, se non in ordine di comparizione, campeggia Picasso, con un sorriso appena accennato, ritratto da Beppe Cecchetti a Vallauris. Il pittore emana dall'aspetto fisico quelle qualità che la Stein individua nella sua opera, quella freschezza e curiosità del vedere la vita e di riproporla, in un "intreccio di linee che andavano e venivano, che si sviluppavano e si distruggevano". (8) Con Picasso c'è un altro degli artisti del secolo passato, Salvador Dalì in posa per Cecchetti a Parigi, il cui ritratto evoca un mondo di sorprendenti illusioni, una dimensione onirica, nello stupore di uno sguardo enigmatico e visionario. Con i due grandi l'obiettivo di Beppe Cecchetti si sofferma su altri personaggi della scena e dell' arte con i quali è avvenuto l'incontro: la pittrice Leonor Fini, lo scrittore Marcel Pagnol, Bernard Gavoty novello Beethoven, Joan Baez che canta accompagnandosi con la chitarra, Philippe Noiret dietro i vetri di una finestra e Ornella Vanoni sul palcoscenico, solo per citarne alcuni. Sono figure di un luminoso presente, limpide nella loro essenzialità, scavate nel loro segreto individuale, passate attraverso il vaglio dell'immaginazione e bilanciate a livello compositivo, le quali, soprattutto nei ritratti, nei tagli di profilo e nella frontalità degli sguardi, si imprimono nella mente. Queste fotografie di personaggi celebri sembrano dilatarsi in un tempo lungo, riflettere nei moti del volto e del corpo le personalità umana e il loro infinito variare. Questo è un aspetto avvincente dell'opera di Beppe Cecchetti che, particolarmente, in questa sezione, ma anche nelle altre, mai indugia nel giuoco dello stereotipo, del déjà-vu, bensì sa infondere una vitalità sempre diversa all'immagine, tale da entrare in risonanza con lo spettatore; egli sa contraddistinguere ogni figura, talvolta anche nell'amore per i dettagli o della scena di fondo, con elementi misurati sì ma anche storicamente connotanti. Il Novecento scorre attraverso queste immagini belle, con le quali si aggiunge un tassello di memoria e se ne prolunga la durata. Beppe Cecchetti invita con esse a conoscere il mondo e a farsi da questo un po' ammaliare. Adriano Celentano e Petula Clark, 1973 Pablo Picasso, 1967 Salvator Dalì, 1966 Francois Truffaut, 1974 Sansepolcro, luglio 2010 l) Questa ed altre notizie mi sono state riferite da Beppe Cecchetti in più conversazioni nella sua casa di Umbertide nel luglio 2010. 2) S. Givone, Prima lezione di estetica, Editori Laterza, Roma-Bari, 2003, p. 13. 3) Tratta da Crepuscolo del mattino in C. Baudelaire, I fiori del male, Feltrinelli, Milano 1984, p. 199. 4) Simone De Beauvoir, A conti fatti, Einaudi, Torino 1973, pp. 409, 411 5) Conversazioni cit. 6) Trad.: Vi riguarda; l'evento mi è stato riferito dallo stesso Cecchetti nelle conversazioni citate. 7) G. Stein, Picasso, Adelphi, Milano 1973, p. 86-87. 8) Ibidem, p. 86. Umbertide Cronache on line Agosto 2010 22 Avvenimenti culturali Dalida, 1971 Gilbert Bécaud, 1970 Beppe Cecchetti e un pilota, 1967 Beppe Cecchetti e Gino Bartali, 1969 Beppe Cecchetti e l’attrice Maddly Bamy, 1972 Beppe Cecchetti per gioco in prigione, 1963 Umbertide Cronache on line Agosto 2010 23 Avvenimenti culturali Hanno scritto sulla Mostra Beppe Cecchetti: gli scatti parigini degni di un Cartier-Bresson Alla Rocca una galleria di 80 fotografie >> Massimo Zangarelli (Articolo pubblicato su “Il Giornale dell’Umbria” di domenica 19 settembre) Sguardo dalla mansarda, 1973 o, non è Cartier-Bresson: ma gli scatti parigini di Beppe Cecchetti sono degni dei più grandi Maestri della fotografia del '900, come conferma un esperto di livello nazionale quale Enrico Milanesi. La Rocca di Umbertide (raro esempio di spazio culturale ben gestito) propone in questi giorni (sino al 3 ottobre) un intrigante allestimento retrospettivo (realizzato da Vittoro Dragoni) di 80 foto suddivise in sette sezioni - " Parigi follemente " - dell'artista altotiberino che per diciott'anni ha operato come reporter di punta nella capitale francese, intesa pure, come spesso nella storia è accaduto, capitale del mondo. Nessuna "scontata cartolina" (anche i luoghi monumentali canonici, da Notre-Dame alla Torre Eiffel sono "visti" da angolature inedite), niente "scorci meramente pittoreschi", zero "ritratti stereotipati", ma immagini vivide tese a fermare momenti di incredibile realismo ma anche di intenso lirismo, concetti solo apparentemente antitetici che trovano invece nell'Autore momenti di sintesi assolutamente geniali, in grado di emanare sensazioni, emozioni, tensioni individuali e di popolo, tri- N stezza esistenziale e sete di vita, ansia da diseredati e frenesia di riflettori, solitudini lungoSenna e attese frementi di desiderio, volti di bimbi da banlieu e lustrini da Folies Bergères, facce sgualcite di Gauloise e visi irridenti da eterni flaneurs, emarginati da strada e ribalte luccicanti, bistrot d'accatto e luci dell'Opéra, chi fruga nei rifiuti de Les Halles e chi risplende di charme all' Olympia. Cecchetti è stato a Parigi tra la fine degli anni'50 e i primi '70, dapprima alle dipendenze delle aziende del magnate dell'editoria e produttore cinematografico Cino Del Duca, quindi come reporter free-lance: e il suo estro non passò inosservato al punto che "Paris-match" lo avrebbe voluto nella sua prestigiosa scuderia ma - come ci riferisce il Maestro con la sua connaturata delica- Umbertide Cronache on line L’addio, 1973 tezza d'animo - "Non potei accettare, a Parigi mi aveva fatto andare Del Duca e mi sarebbe parso un tradimento": pensieri gentili lontani anni luce dal bieco pragmatismo odierno per cui tutto è mercimonio. Quelli stessi per cui formula uno struggente "Omaggio alle mamme degli emigranti" o attraverso i quali rimpiange di non aver incontro Burri in occasione della Mostra al Musée National d'Art Moderne": avrei potuto lasciargli un semplice biglietto con scritto "sono di Umbertide e vorrei salutarla"- ricorda. Cecchetti fissa gli attimi cruciali del Maggio Francese, quello destinato a cambiare il mondo. "Ero consapevole - ci dice rispondendo a una precisa nostra domanda - che si stava scrivendo la storia in quei giorni e che eravamo testimoni di fatti destinati a realizzare un mutamento epocale": gli ovvii motivi di spazio hanno costretto a limitare il numero delle immagini ma Cecchetti ha una Agosto 2010 24 Avvenimenti culturali patrimonio di foto di affiches storiche del '68 che potrebbero essere benissimo il contenuto di una rassegna tematica sul movimento degli studenti che avviò il grande cambiamento, non solo politicosociale ma pure nei costumi e nelle mode, che un sindaco attento come Giulietti potrebbe cogliere. L'aura del quotidiano, con i paesaggi urbani quali scenari di condizioni perennemente difficili e di latenti conflittualità interculturali, viene rappresentata poeticamente in un vissuto di profonda perspicacia come in "Barche appartate", degna di un capolavoro impressionista, o nello "Sguardo dalla mansarda", sorta di "Eleganza del riccio" ante-litteram. Del resto l'autore non rinnega di aver preso da qui significative fonti d'ispirazione: "Per lungo tempo intrattenni una frequentazione con un clochard che, in cambio di un bicchiere di buon vino mi porgeva l'insegnamento della strada dice Cecchetti - e in particolare m'indicò il quartiere natale di Edith Piaf sul quale basai un intero servizio"; dalla malinconia dell'anonimato allo scintillio del palcoscenico il passo è breve… C'è un modo di cogliere sguardi, trasalimenti dell'animo, passaggi emotivi di rara intensità nei ritratti di divi , sia di scena che in back-stage: nell'Yves Montand che con una mano afferra il microfono e con l'altra s'accattiva il pubblico con gesto imperioso c'è tutto il senso della padronanza della scena. E' solo uno delle celebrities colte in alcune delle loro sfumature espressive più connotative come nel caso del sommo Picasso o dello stravolgente Salvador Dalì il cui incontro Cecchetti ricorda ancora con elegante ironia: " Mi avevano detto che maltrattava chi gli era simpatico e con me era stato educatissimo, sino all'ultimo scatto quando finalmente mi ha insultato… per me è stata una liberazione…". Poi c'è la poetica del vissuto quotidiano come "Barche appartate", degna di un capolavoro impressionista, o nello "Sguardo dalla mansarda", sorta di "Eleganza del riccio" ante-litteram Cecchetti è tutto questo e ancora di più come sottolinea magistralmente nel bellissimo catalogo edito da Petruzzi (e da chi altri sennò?) Rita Olivieri, curatrice dell'esposizione assieme a Gabriele Violini, capace come suo solito di cogliere sfumature e dettagli insospettabili ai più, coadiuvata dai sapienti interventi di Mario Tosti, Gianni Codovini, Benedetta Bellini, e dal mai troppo rimpianto Roberto Sciurpa. Alcune immagini della mostra Scoop di Beppe Cecchetti: Una donna nuda si aggira per Parigi Dopo il maggio, 1970 Umbertide Cronache on line Agosto 2010 25 Avvenimenti culturali e non vogliamo che questo scenario si realizzi, occorre cambiare modo di vita. Smettere di produrre rifiuti. E' questo il messaggio che è stato lanciato da Umbertide. In un campo lungo via Morandi l'artista Pierluigi "Potsy" Monsignori ha installato una sua creazione di land art, dal titolo "Plastic food". In mezzo a un campo di grano raccolto, sono state dislocate varie presse, non di paglia ma di plastica. Il messaggio è chiaro: se non volete che campi come questo diventino realtà, basta con la plastica, basta con i rifiuti. In un campo lungo via Morandi, l'artista Pierluigi Promossa e organizzata dal Comune di Umbertide, con il contributo di Gesenu "Potsy" Monsignori ha installato una sua creazione di e dell'azienda Monsignori Carlo & C., è land art. Sono state dislocate varie presse, non di paglia stata inaugurata alla presenza dell'artima di plastica. Il messaggio è chiaro: se non volete che sta e del sindaco Giampiero Giulietti. Camminare attraverso l'instalcampi come questo lazione di Potsy proietta in un'idiventino realtà, basta stantanea capace di far comprendere la reale disarmonia di con la plastica. un'esperienza accanto ai nostri rifiuti quotidiani: macchie di >> Roberto Baldinelli colore fuori tono, abituati come siamo alle solite meravigliose installazioni di operatori agrinei quali le generazioni precedenti coli distratti. Un viaggio che hanno vissuto: un vero contatto permette di abbracciare presse con la natura, che purtroppo a diverse di un futuro-presente causa dello stile di vita ai giorni che nessuno di noi vorrebbe nel nostri non è più accessibile". Potsy proprio giardino. " già immagina i commenti alla sua Il senso di questa opera installazione: "Alcuni troveranno dichiara Potsy - è ridurre i rifiuti. Diventa molto importante la scelta che la mia istallazione del tutto naturale, Dobbiamo reimpostare la nostra quoti- facciamo tutti i giorni nel fare la spesa, abituati come sono a convivere con l'edianità. Purtroppo ogni nostra azione dobbiamo iniziare a fare acquisti nell'ot- mergenza rifiuti, altri guarderanno potrebbe avere una ripercussione non tica dell'eco-sostenibilità piuttosto che inorriditi ed esterrefatti, con commenti piacevole sull'eredità che intendiamo del consumismo. L'acqua, l'assoluto di pura follia per l'autore. Altri trovelasciare alla nostra progenie. Credo nostro bene primario, non può e non ranno la forza di riflettere. In un futuro insostituibile un impegno da parte di deve assolutamente più essere una delle presente invece delle fresche e profumatutti nel cercare di recuperare e preser- maggiori cause di produzione e conse- te presse di fieno, quello che ci ritrovevare il rapporto con la natura. Sradicare guente tentativo di smaltimento di rifiu- remo sui campi saranno semplicemente attraverso installazioni consapevoli ti. L'idea nasce dall'esigenza di recupe- i rifiuti prodotti dal nostro consumismo, molti stereotipi che si sono imposti nel rare e preservare un vissuto nei luoghi dalle nostre scelte sbagliate e che non corso del tempo e saremo più in grado di che hanno portato smaltire. Trovo assurdo Il sindaco Giulietti e “Potsy” inaugurano l’installazione all'attuale profonche nel consumare acqua ci do disequilibro tra ritroviamo a pagare, ciò che è il nostro soprattutto in termini di bisogno reale e smaltimento rifiuti, più il quello indotto. Un contenitore che il contenugesto naturale to. Non avrei mai potuto come bere un bicraggiungere un risultato chiere d'acqua, per concreto come questo come è impostata senza l'aiuto di Carlo e oggi la sua distriGiampaolo Monsignori, buzione (principalmio padre e mio fratello, mente bottiglie di con i quali lavoro nell'aplastica), può cauzienda di famiglia, che si sare gravi danni al occupa da più di 30 anni di nostro ecosistema. S Un’installazione di “land art” dell’artista umbertidese “Potsy” "Plastic food": un monito contro la produzione dei rifiuti Umbertide Cronache on line Agosto 2010 26 Avvenimenti culturali utilizzo di sistemi alternativi di energia e di depurazione e consumo consapevole dell'acqua. Di fondamentale importanza anche l'appoggio diretto del sindaco Giampiero Giulietti, che da anni è impegnato in tematiche sociali e di carattere ecologico". Nei nostri confini comunali c'è l'enorme discarica di Pietramelina. Potsy non ha peli sulla lingua: "Invece di lamentarsi a cose fatte e rendersi conto di avare una discarica sotto casa, i cittadini avrebbero potuto essere più sensibile al problema dei rifiuti. Il problema attuale non sono le discariche esistenti, ma sono quelle che invaderanno il nostro bellissimo paesaggio umbro se non ci sarà una maggiore sensibilizzazione e consapevolezza nell'ottica della minor produzione di rifiuti. Trovo pertanto inutile condannare le istituzioni che cercano di risolvere problemi che senza rendersene conto siamo noi tutti i Alcune immagini di “Plastic food” giorni a creare, me compreso. In Gesenu ho avuto il piacere e l'onore di poter col- laborare con persone consapevoli e coscienti di quello che è il loro lavoro e che si sono rese disponibili e pronte ad interagire 'associazione di astrofili "Paolo Maffei" di Perugia, con la mie proposte artistil'associazione astrofili "Mizar" di Umbertide, l'osche". Per Potsy , l'arte non servatorio astronomico "Borgo Coloti" di Montone e è altro che l'esprimere le l'osservatorio astronomico amatoriale "Spazzavento", proprie idee e vitalità, il col patrocinio proprio essere attraverso del Comune di Ve r s o i c o n f i n i d e l l ’ u n i v e r s o U m b e r t i d e , le opere. Per Potsy l'arte non è riconducibile ad della Provincia Una mostra sulla storia del alcuna ideologia o stereodi Perugia e telescopio astronomico dell'Unione tipo ma deve nascere dal astrofili italianostro interiore ed è fonni (Uai), hanno presentato a Umbertide, presso il damentale l'impatto che Centro culturale San Francesco, una mostra molto intel'arte può avere nel miglioressante che è stata inaugurata sabato 21 agosto. Si intirare la vita di tutti i giorni. tolava "Verso i confini dell'universo" e ha descritto la La scelta di utilizzare storia del telescopio astronomico. La mostra è stata opere d'arte per porre in realizzata da Uai, Accademia delle Scienze di Torino, risalto la tematiche sociali Università degli studi di Torino e Regione Piemonte. è determinata dal fatto che Durante la mostra sono state organizzate una serie di conferenze. Il primo incontro si è tenuto con un'artista ha un canale di la relazione sul tema "Fotografare il cielo" di Lorenzo Ricci Vitiani. E' stata poi la volta di "Occhi al dialogo preferenziale nei cielo", conferenza di Emilio Sassone Corsi, presidente dell'Uai. E di "I pianeti extrasolari", confeconfronti di cittadini spesrenza di Daniele Gasparri. La conclusione di questo mese dedicato all'astronomia si è svolta al so distratti dallo stress parco Ranieri con la manifestazione "Luna all'anfiteatro", con tanto di conferenza e osservazione quotidiano. L'arte non è con telescopi. L'associazione "Mizar" di Umbertide è nata nel giugno del 1996 con lo scopo di un abito che si indossa la divulgare argomenti astronomici tramite osservazione diretta del cielo, promuovere conferenze di mattina e si toglie la sera, astronomi e astrofisici, visitare osservatori e planetari. l'arte è vita. L Umbertide Cronache on line Agosto 2010 27 Associazionismo e Vo l o n t a r i a t o i n c i t t à “Books for Dogs Libri per Cani” E’ un’associazione onlus nata per aiutare i cani abbandonati Edward & Bunny - Aprile 2009 Fondata nel 2008 da sei amiche inglesi, allestisce ogni mercoledì, durante il mercato, una bancarella di libri usati, in varie lingue, per raccogliere fondi da destinare al canile comprensoriale Enpa di Lerchi Penny Radford, la prima da destra, insieme a due amiche e socie dell’associazione >> a cura di Penny Radford Presidente dell’associazione ’associazione "Books for Dogs - Libri per Cani" è stata fondata 2 anni fa, in maggio, per raccogliere fondi a sostegno del Canile ENPA di Lerchi che serve 9 comuni del nord dell'Umbria. Il canile accoglie gli animali abbandonati e senza casa, e si prende cura di loro fino a quando, si spera, non troveranno una nuova sistemazione. Attualmente ci sono 185 cani nel canile, ed è una dura prova provvedere a tutti; fortunatamente lo scorso anno sono state trovate nuove case per 140 di loro. L Books for Dogs continua a raccogliere fondi, principalmente attraverso la vendita di libri, in diverse lingue, su una bancarella al mercato di Umbertide, ogni mercoledì mattina. Nonostante un avvio lento a causa delle piogge in maggio, si stanno compiendo passi enormi tanto nella raccolta fondi che nei progetti, compresa la donazione di 100 ciotole di alluminio per cani e la sterilizzazione, questo mese, di altri 10. Books for Dogs collabora anche con AISPA (Società Anglo-Italiana per la Protezione degli Animali), che ha gentilmente donato 40 cucce e che collaborerà ad un programma di sterilizzazione. A seguito di un incontro con la Comunità Montana, sono stati confermati dei progetti, che dovrebbero essere approvati a breve, per un nuovo impianto, con l'elettricità fornita da celle fotovoltaiche, adatto ad ospitare una sala per gli infortunati ed i servizi post-operatori, con 5 unità di recupero. La bancarella all’ingresso del Mercato di Umbertide La sala sarà pronta, si spera, entro Umbertide Cronache on line Agosto 2010 28 Associazionismo e volontariato in città Natale. Books for Dogs contribuirà con fondi a completare questo progetto. Books for Dogs è oggi un ente di beneficenza registrato (ONLUS), reso possibile grazie alla stretta collaborazione con l'Ufficio Quattro Zampe della Provincia di Perugia che ha anche creato dei links sul proprio sito web per pubblicizzare Books for Dogs. Tutti questi progetti sono stati realizzati grazie al costante sostegno della comunità locale e dei visitatori della bancarella di Books for Dogs. Visita anche tu la bancarella nel mercato di Umbertide ogni mercoledì mattina - vi è una grande, nuova selezione di libri, per lo più in inglese, ma anche in italiano ed altre lingue. Per essere inclusi nella loro mailing list o per ottenere numeri di telefono utili per aiutare gli animali, si prega di rivolgersi alla bancarella o di contattare Angie Nutt presso: nuttsmai/@gmai/.com. La storia dell’Aispa e del suo fondatore Leonard Hawksley eonard Hawksley nacque a Londra nel 1873, figlio di un insigne ingegnere civile. I suoi interessi erano prevalentemente scientifici mentre, ancora ventenne, lavorava presso l'Home Office di Londra. Potendo permettersi di viaggiare, si recò in Italia in vacanza nel 1890. Si innamorò subito del paese, ma rimase inorridito dalla mancanza di considerazione dimostrata verso gli animali. Per lo stupore dei suoi genitori, scrisse loro raccontando che aveva intenzione di rimanervi e dedicare la sua vita alla protezione degli animali. A Napoli, Hawksley incontrò una donna inglese, miss Mackworth-Praed, che aveva fondato la "Naples Anti-Cruelty Society". Aveva organizzato un piccolo gruppo di ispettori, ma le loro finanze erano alquanto precarie. Colpita dal giovane uomo, gli affidò tutto il suo lavoro ma rimase in qualità di Presidente dell'Associazione. Hawksley diede alla società solide basi economiche e, successivamente, costituì le fondamenta per la Lega Italiana per la Protezione degli Animali. Nel 1899, Hawksley dette lavoro a ben quaranta ispettori in divisa e, nel 190l, fondò la Società di Roma per la Protezione degli Animali. Il suo lavoro era ormai consolidato e furono ottenute molte condanne per crudeltà. Furono confiscati strumenti di tortura e abolite alcune usanze barbare. Anche se gli ispettori ebbero successo, molte persone gli si opposero. In particolare, i cocchieri delle carrozze trainate dai cavalli furono amaramente risentiti dall'interferenza dell'inglese. Otto attentati furono compiuti contro la sua vita. In uno di questi perse la vista da un occhio. La vendetta contro di lui continuò ma egli si impegnò ancor di più nel suo lavoro. La sua fu Le tre amiche una protesta costante contro la crudeltà; riuscì ad ottedavanti ai manifesti nere un'azione ufficiale, ma il compito fu lento, una che illustrano gli scopi lotta sempre più difficile. dell’iniziativa Per 25 anni, diresse la Società di Roma per la Protezione degli Animali e la Lega Italiana per la Protezione degli Animali. Dedicò ben 35 anni ai suoi progetti in lavoro in Italia. Nel '31 ritornò in Inghilterra, a causa delle cattive condizioni di salute. E' stato dimostrato che, in quasi tutte le 22 società per la protezione degli animali, vi fu la sua presenza di fondatore o collaboratore. AI fine di raccogliere fondi in Gran Bretagna fondò la Hawksley Society for the Protection af Animals; purtroppo però, la sua salute continuò a peggiorare, e lo costrinse a trascorrere molto del suo tempo a letto. La sua compagna per tutta la malattia fu Daisy, una cagnolina che salvò da un circo di Roma. Era stata addestrata a saltare attraverso un cerchio fiammeggiante e, per il resto della sua vita, continuò a tremare ad ogni suono che potesse ricordarle lo schiocco di una frusta. Hawksley morì nel 1948. Successivamente, nel 1952, si costituì la Anglo-Italian Society for the Protection of Animals, al fine di portare avanti il suo lavoro. Leonard Hawksley non ha mai voluto nessuna ricompensa per i suoi successi, soltanto che la Società continuasse in sua memoria. Una delle sue frasi preferite era "gli animali non hanno nazionalità". Oggi, la AISPA è diretta dalla Gran Bretagna tramite un gruppo di membri del Comitato Esecutivo, tutti specialisti nel proprio settore. La loro guida è preziosa per il funzionamento della Società. Inoltre, di fondamentale importanza, sono i sostenitori della Società, la cui generosità ci permette di aumentare gli aiuti finanziari ogni anno così necessari. AISPA non potrebbe funzionare bene solo dalla Gran Bretagna. Pertanto, la Società è estremamente grata per l'aiuto e la guida dei nostri quattro rappresentanti in Italia, il Dr. Malcom Holliday, la Dr.ssa Dorothea Friz, la Dr. Maira Sgueglia ed Angela Revel-Chion. Tutti generosamente lavorano per AISPA, sono volontari e la loro esperienza e conoscenza sono fondamentali. L Per maggiori informazioni potete visitare il sito www.aispa.org.uk. Le notizie sull’Aispa sono state tratte dall’articolo “AISPA e il suo fondatore Leonard Hawksley” pubblicato sulla rivista “Valley Life” di agosto 2010. Umbertide Cronache on line Agosto 2010 29 Associazionismo e volontariato in città l Vespa Club Fratta di Il Vespa Club Fratta di Umbertide a Montevarchi Umbertide ha partecipato il 28 e 29 agosto al 6° (AR) per il 6° Raduno nazionale " Vespa Pazza " Raduno nazionale "Vespa Pazza" che si è svolto a Montevarchi, in provincia di Arezzo. 26 vespisti sono partiti alla volta della città toscana dalla sede presso il Bar Riconoscimento anche per le vespiste L'Angolo di Gardone, capiGiada Pauselli e Donatella Capecci tanati dal presidente Massimo Bifolchi e condotti alla grande da “Poppi” con >> Massimo Bifolchi presidente del Vespa Club Fratta la sua Cosa 200. Un itinerario stupendo attraverso le strade dell'aretino fino a Montevarchi moto Roma e dal Vespa Padane. dove era il concentramento del Raduno. Premiati anche i due club esteri presenti, il V.C. San Partiti alle ore 7,15 circa, i 26 vespisti sono arrivati a Marino e il Vespa Club del Belgio. Montevarchi insieme ad oltre 200 Due signore di Umbertide, Giada vespisti da tutta Italia e anche da Pauselli e Donatella Capecci sono due club europei, tutti rigorosamenstate premiate dal Presidente del te iscritti al Vespa Club Italia e al Vespa Club di Montevarchi, ad World Vespa Club come si fa nei ulteriore conferma del grande raduni assolutamente ufficiali. risultato conseguito dal club Quindici i club iscritti al Sesto umbertidese. Raduno Toscano. E nella classifica finale al primo posto il nostro Vespa club Fratta di Umbertide, seguito dal Vespa Club Canosa Puglia, dal V.C. Capoliveri Isola d'Elba; dal V.C. Tempo dio I I vespisti umbertidesi classificati al primo posto Immagini di Montevarchi: sopra il Cassero, a sinistra il tempietto Robbiano Non solo per il primo posto in classifica, ma anche per il significato di partecipazione degli iscritti alla manifestazione. Elogio agli amici vespisti di Montevarchi per l’impeccabile organizzazione della manifestazione e un saluto al prossimo anno. I vespisti umbertidesi a Montevarchi Umbertide Cronache on line Agosto 2010 30 COME ERAVAMO >> A cura della Redazione del Calendario di Umbertide In questa rubrica troveranno posto vecchie foto delle famiglie umbertidesi che per motivi di spazio o di argomento non abbiamo potuto pubblicare sul Calendario di Umbertide 1 2 3 Archivio fotografico Corradi Foto 1. Scorcio della Reggia negli anni ‘60 Foto 2. Una terza media alla Pascoli fine anni ‘50 Foto 3. Ballo in maschera all’asilo di Niccone - 25.2.1954 Foto 4. Incendio alle Ceramiche Pucci - 1959 Foto 5. Veglione mascherato al Teacine - 22.2.1955 4 Umbertide Cronache on line Agosto 2010 31