on line - Comune di Umbertide

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on line - Comune di Umbertide
Umbertide
cronache
on line
Il ricordo commosso
del professor
08
Roberto Sciurpa
ANNO II
Agosto 2010
Uc
on line
Supplemento ad Umbertide Cronache- Periodico bimestrale del
Comune di Umbertide - Spedizione in A.P. 70% - Aut. DCI Umbria
Taxe Percue - Tassa pagata ad Umbertide (PG) - Italie
10. Informazioni di
pubblica utilità
UMBERTIDE
Cronache on line n.8 - 2010
PERIODICO MENSILE pubblicato sul sito del Comune di
Umbertide - Supplemento di Umbertide Cronache
Direttore responsabile:
Fabio Mariotti
In redazione:
Roberto Baldinelli, Amedeo Massetti
Servizi fotografici:
12. La cappella degli
Andreani in abbandono
Amedeo Massetti, Beppe Cecchetti
Stampa:
Gesp S.r.l. – Città di Castello
Proprietà:
14. “Parigi follemente” Beppe Cecchetti fotoreporter
Comune di Umbertide
Registrato:
Presso il Tribunale di Perugia il 5-4-1974 n. 416
Distribuito gratuitamente
SOMMARIO
3. La città piange la morte
del professor Roberto
Sciurpa
26. “Plastic food” di Pierluigi
“Potsy” Monsignori
6. Aumentati gli spazi di sosta
per disabili nel centro storico
7. Prosegue il programma di
asfaltatura delle strade
28. “Books for Dogs - Libri
per Cani”
29. La storia dell’Aispa
8. Si aggira in città la
“Banda del parco”
30. Il Vespa Club Fratta
al raduno nazionale
di Montevarchi
9. Auguri a
Nello,
Carolina
e Carmela
31. Come eravamo
La città piange la
morte del professor
Roberto Sciurpa,
uno dei suoi
più illustri cittadini
Il ricordo commosso
del sindaco
Giampiero Giulietti
Il professor Roberto Sciurpa
Il professor Roberto Sciurpa è mancato all’affetto dei suoi
cari il 25 agosto, all’età di 73 anni.
Negli anni ‘70 era stato apprezzato assessore comunale e
poi negli anni ‘80 assessore provinciale.
Di lui si ricordano, oltre all’attività politico-istituzionale,
anche il grande impegno professionale nel mondo della scuola,
quello storico, culturale e sociale di altissimo livello.
on la scomparsa del professor
Roberto Sciurpa, Umbertide
perde una delle figure più
importanti della nostra storia contemporanea. Di lui ricordiamo l'impegno
nei tanti campi dove ha svolto la sua
attività. A livello professionale il suo
lavoro nel settore della scuola ha portato indubbi benefici alla nostra città con
la crescita e lo sviluppo dell'attuale istituto superiore; a livello sociale encomiabile è stato il suo impegno, e parliamo
dell'impegno di una vita, in associazioni come l'Avis oppure l'Aido. Mi preme
però ricordare anche il suo impegno a
livello politico-istituzionale. Il suo
impegno politico era connotato da una
passione vera. In molti ancora ricordano
i suoi comizi in occasione delle varie
elezioni durante la sua militanza politica. L'entusiasmo con cui affrontava le
campagne elettorali, il piacere che aveva
nel confrontarsi con i cittadini, da cui
era ricambiato con grande stima. La
competenza nel suo impegno istituzionale, prima come assessore comunale e
poi come assessore provinciale, ha arricchito i nostri territori dal 1970 al 1985, il
periodo in cui scelse l'impegno diretto
al servizio delle istituzioni locali. Anche
dopo l'arrivo del riposo pensionistico,
C
Sindaco e come concittadino, vorrei che
mi si permettesse anche di ricordare la
sua umanità e il suo impegno per la
famiglia.
E l'amore con cui l'ho visto prendersi
cura in particolare del nipote Giovanni
dopo la perdita della madre.
Insieme al Sindaco e al professor Bozzi, durante la
ha scelto comunque di conpresentazione della ristampa di “Facanapa”
tinuare a impegnarsi per
Umbertide. E l'ha fatto in
un modo che rimarrà ai
posteri: scrivendo la collana storica di Fratta poi
Umbertide. Cinque libri, di
cui tre con co-autore
Renato Codovini, che
ripercorrono nel dettaglio
la nostra storia, che
Roberto Sciurpa ha contribuito a scrivere.
copertina
Ci sono tanti modi per Ladell’ultimo
dimostrare che Roberto
libro sulla
storia di
Sciurpa voleva bene a
Umbertide
Umbertide. Mi piace ricordare uno dei tanti esempi: quando,
durante le "Feste dell'Ottocento", aveva
accettato la parte del "cicerone" nell'illustrare ai nostri ospiti o concittadini la
storia dei palazzi e dei luoghi storici del
nostro centro. Straordinaria la passione
che vi metteva, pur già provato dalla
malattia. Di Roberto Sciurpa ci rimarranno tante cose belle che ha fatto per
Umbertide. Ma in questo momento così
doloroso per la moglie Guida, per i figli
Federico e Alessandro, per i nipoti
Giovanni, Francesco e Arianna, per la
nuora Cinzia, a cui sono vicino come
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onobbi Roberto Sciurpa per la prima volta alla fine
degli anni '60. Lui era un giovane insegnante di storia e filosofia, io uno studente del liceo classico a
Città di Castello. E fu subito simpatia. Ci sono insegnanti
che a distanza di tanti anni si ricordano per il loro modo di
fare arcigno, autoritario, spesso indisponente. Altri invece
per la loro capacità di comunicare, di instaurare con gli studenti un rapporto di collaborazione, di fiducia, di stima
reciproca. Il professor Sciurpa aveva tutte queste ultime
caratteristiche, accompagnate poi da una grande preparaUna conoscenza che ha abbracciato
zione culturale, caratteristiche che a mio parere dovrebbe
quarant’anni, contrassegnata
avere qualsiasi insegnante, quelle che fanno dire "era proprio tagliato per questo lavoro".
da reciproca stima
Poi, dopo il liceo, lo ritrovai impegnato nell'attività politica
che svolse con passione e competenza fino alla metà degli
>> Fabio Mariotti
anni '80. Ricordo ancora alcune riunioni alle quali partecipammo insieme e l'attenzione con cui la gente ascoltava i
suoi interventi. Aveva la capacità di rendere semplici e comprensibili concetti difficili, riservati spesso ai soli addetti ai lavori. E questo suscitava grande ammirazione. La politica gli dette soddisfazioni ma gli riservò anche molte amarezze, forse
perché non fu mai un politico di mestiere e chi ha fatto un po'
di politica sa che per gli incarichi importanti e per durare a
lungo bisogna saper costruire e coltivare le alleanze giuste. E
lui non aveva le caratteritiche personali per fare questo.
Si ributtò allora nel lavoro nel mondo della scuola che fece
sempre ad altissimo livello. Su questo aspetto della sua vita
professionale non mi dilungo perché ne parla in maniera dettagliata Amedeo Massetti nell'articolo che segue.
Le nostre strade si rincontrarono agli inzi del 2000, quando
l'amministrazione comunale decise di metter mano alla pubblicazione della Storia di Umbertide, a partire dal ricchissimo
materiale d'archivio messo insieme da Renato Codovini. E
Sciurpa era la persona più adatta per riordinare questo materiale e dargli il taglio giusto. Durante la preparazione dei libri
il professore era diventato quasi il terzo "impiegato" dell'ufficio, in strettissima collaborazione con Massetti. Ricordo ancora che, quando venne a trovarci per la prima volta, gli detti
1975. L’assessore comunale Sciurpa durante
del lei. E lui mi disse subito, "Fabio, mi pare che ci dessimo
la commemorazione del trentennale della Resistenza
del tu". La nostra conoscenza ha abbracciato 40 anni di vita
ed io ho un solo rammarico, quello di non avergli potuto dare l'ultimo saluto in quanto nei giorni della sua morte ero lontano da Umbertide.
Lo faccio adesso, con questo breve ricordo, ed abbraccio la moglie Guida, i figli Federico e Alessandro, la nuora Cinzia e i
nipoti Giovanni, Francesco e Arianna.
A loro anche la vicinanza di tutta la redazione di "Umbertide Cronache" di cui Roberto è stato sempre estimatore ed amico.
C
Il ricordo di Roberto
Sciurpa, un uomo
che ha dato molto
ad Umbertide
sua morte. Me l'aspettavo. Ero stato a trovarlo
qualche giorno prima all'ospedale: lo stesso
sforzo di mostrarsi al meglio, la stessa cordiale stretta di mano.
La malattia con la quale lottava da più di
quattro anni lo aveva quasi vinto. Ma miniUn rapporto stretto durante la
mizzava. Era il suo stile: quando c'era un
nubifragio diceva sempre che piovigginava.
stesura dei libri sulla storia di Umbertide
Conoscevo il Professore dal 1968. Era stato il
mio insegnante di storia e filosofia per due
>> Amedeo Massetti
anni, a Città di Castello. Trent'anni, stempiato,
sempre attivo, entusiasta del suo lavoro. Gli
piaceva stare coi ragazzi. Era un ragazzo
tavo leggendo proprio la sua relazione sul anche lui. Indimenticabili le sue lezioni che scorrevano in un
Risorgimento e i garibaldini umbertidesi scritta nel baleno: non volava una mosca. Girava lento tra i banchi e tutti
2007 per le iniziative sul bicentenario della nascita di ascoltavano catturati, premiati dall'immancabile barzelletta
Garibaldi, quando mi è giunta sul cellulare la notizia della finale. A noi di Umbertide ci riportava a casa col suo
Una vita intensa tra scuola,
politica, cultura e società civile
S
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Nel periodo della pensione lo vedevo sempre nella sede dell'Avis di cui era membro
del consiglio direttivo; la sezione dei donatori di sangue gli aveva conferito nel 1994
la "Goccia d'Oro" per la sua preziosa attività di collaboratore. Il Professore aveva
pubblicato, nel 1995, "Il sangue della
Fratta”, la storia della sezione Avis di
Umbertide. Era seguito, nel 2001, "La
Cittadinanza solidale". Era stato presidente
dell'Aido comunale, l'associazione dei
donatori d'organi.
Offriva il suo essenziale aiuto anche al
Centro culturale “San Francesco”, come
presidente della giuria del Premio lettera1º settembre 1982. L’assessore provinciale Sciurpa
rio nazionale “Umbertide 25 Aprile”.
durante l’inaugurazione del Palazzetto dello Sport di Umbertide
Ho cominciato a rivederlo nel 2001, quando il Comune ha deciso di pubblicare i
Maggiolino bianco, consentendoci di anticipare di un’ora il libri storici su Umbertide. L'apporto del professore di storia
pranzo e l'inizio dei compiti pomeridiani.
era l'ideale per complementare le ricerche archivistiche di
Poi, per un po', non ci eravamo quasi più visti. Solo, in qual- Renato Codovini. Il Professore li scrisse in tempi record, con
che raro incontro, mi aveva confidato l'amarezza per l'allon- passione e rigore storico, col suo stile scorrevole e avvincente,
tanamento dagli ambienti politici e amministrativi dove con la chiarezza per cui era famoso. Ho avuto il piacere di legaveva speso più di dieci anni di impegno come assessore gerli per primo questi cinque volumi. Ho fatto il correttore di
comunale e provinciale.
bozze. Aveva accettato tutti i consigli sulla punteggiatura e mi
Non lo frequentavo quando faceva il preside al liceo scientifico di Umbertide. Ne aveva assunto la guida nel 1980.
Il professore racconta la storia
di Umbertide ai giovani
Allora la scuola contava 180 ragazzi, 10 classi, 18 insegnanti. In poco più di un decennio gli studenti erano passati a 400, le classi a 19, gli insegnanti a 48. Il Liceo aveva
saputo stare al passo coi tempi e addirittura anticipare esigenze formative. Parallelamente al corso scientifico, arricchito con l'inserimento dell'informatica, erano stati introdotti due nuovi indirizzi, il linguistico e il tecnologico. In
anticipo di tre anni con i provvedimenti del Ministero
della Pubblica Istruzione, erano stati aboliti gli esami di
riparazione, sostituiti con corsi di recupero svolti dagli
insegnanti stessi durante l'anno scolastico. Una realtà
all'avanguardia. Lo avevo scritto in un articolo e lui mi
aveva fermato per ringraziarmi. Poi, nel 1994, aveva
assunto la carica di segretario generale dell'Irrsae (l'Istituto aveva fatto scegliere il carattere di stampa. Era per me un
regionale di ricerca, sperimentazione e aggiornamenti educa- punto d'orgoglio “correggere” il Professore. Nella stesura
tivi), nominato con decreto del ministero. Un incarico di pri- dell'ultimo libro, "Umbertide dalle origini al secolo XVI", già
maria importanza nel sistema scolastico e formativo regiona- lungamente provato dalla malattia, temeva di non fare in
le. Lo aveva svolto col solito rigoroso impegno che metteva in tempo a finire il lavoro: "Farò come Guerrini e Pesci", mi diceogni sua attività professionale.
va sorridendo, alludendo ai due storici umbertidesi i cui lavori furono pubblicati dopo la loro morte. Lavorava
febbrilmente, anche di notte, sopra le forze. Riuscì a
Il professor Roberto Sciurpa durante un’edizione
del premio “Omaggio a una vita”
portare a termine non solo quest'opera, ma tanti
altri lavori importanti. Memorabili le pagine sui
sindaci di Perugia dell'Ottocento e vari altri argomenti storici pubblicati periodicamente dal
Corriere dell'Umbria. La sua ultima uscita in pubblico da storico è stata alla presentazione della
ristampa del giornale ottocentesco "Facanapa", il
marzo scorso. La sua relazione introduttiva ha gettato un fascio di luce su un'oscura vicenda di fine
Ottocento finora sconosciuta.
Conosceva bene la storia di Umbertide, lui che
umbertidese non era. E ad Umbertide, la città che
aveva scelto per vivere, ha dato molto.
Grazie, Professore.
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Panorama di Vita
Amministrativa
'amministrazione comunale informa che sono aumentati gli spazi di
sosta per i disabili nel centro stori-
L
co.
Umbertide quindi è tra le prime città ad
avere istituito aree pedonali con apposite zone esclusive per i disabili. Da un
punto di vista pratico comunque non
cambia assolutamente nulla rispetto al
passato. E' stata ufficializzata la possibilità di parcheggiare ad
uso esclusivo per i disabili in via Cibo, via
Grilli ed è stata allestita
un'apposita area destinata alla sosta, sempre
per disabili, in largo
Vibi. Inoltre in piazza
25 aprile sono stati
aumentati i posti riservati ai veicoli al servizio di persone disabili.
Questa nuova disciplina della piazza, identica a quella di altre centinaia di piazze italiane
e che nella pratica quotidiana non cambia nulla rispetto a
quanto istituito nel 1984, è diretta a rendere ancora più fruibile ai cittadini l'area
del centro storico e a garantire una maggiore visibilità e tutela dei commercianti
e dei pedoni.
Piazza Matteotti è chiusa al traffico dal
1984 e in questi giorni è solo avvenuta
una semplice trasformazione da zona a
traffico limitato a zona pedonale. Sono
solo maggiormente garantiti i pedoni,
ovvero quelli che vanno a fare la spesa
Aumentati gli spazi
di sosta per i disabili
nel centro storico
nei
Da un punto di vista pratico comunque non cambia
assolutamente nulla rispetto al passato. E' stata
ufficializzata la possibilità di parcheggiare ad uso
esclusivo per i disabili in via Cibo, via Grilli ed è
stata allestita
un'apposita
area destinata
alla sosta,
sempre per
disabili, in
largo Vibi.
>> Roberto Baldinelli
Largo Vibi
negozi. E' una norma che quindi rispetta il lavoro dei negozianti e degli uffici, tutela i
pedoni e gli stessi disabili,
visto che sono stati aumentati
gli spazi per la sosta. Si tratta
di un'ulteriore valorizzazione
del centro storico, in linea con
le tante iniziative che sono
state assunte anche nell'ultimo
periodo. A differenza di molte
altre realtà pedonali, che sono
Via Cibo
state delimitate con la creazione di barriere fisse, ad Umbertide confidiamo nel
buon senso di tutti: non ci sarà bisogno,
come avviene in grande parte delle città,
di ricorrere a strutture fisse per garantire il rispetto del codice della strada. Le
singole situazioni di emergenza poi
andranno valutate caso per caso in base
alla normativa vigente.
Piazza Matteotti
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Panorama di Vita Amministrativa
rosegue la realizzazione del programma di asfaltatura di varie
strade del capoluogo e delle frazioni. E’ già toccato alla centralissima
piazza Mazzini nel capoluogo e a via
Leonardo da Vinci a Pierantonio.
Nei primi giorni di agosto è stato inoltre
firmato il contratto con la ditta che eseguirà l'asfalto della strada del Sasseto,
quella che da Montecorona conduce ad
Ascagnano e quindi a Pierantonio, sul
lato sinistro del Tevere guardando a
monte.
La "Strada vicinale della Rosa, di
Sasseto e di Pian del Cerro" è infatti
diventata comunale. Il Comune ha attivato le procedure di riclassificazione
della strada per farla diventare da vicinale a comunale perché l'ente ha ritenu- >> Roberto
Baldinelli
to tale arteria, pur secondaria, comunque strategica per i collegamenti che offre tra Umbertide
e Pierantonio, anche nell'ottica della valorizzazione turistica e ambientale della zona. Contestualmente alle procedure di riclassificazione, è stato presentato un progetto di
risanamento, già finanziato. Concluso l'iter procedurale, il
Comune può quindi subito avviare i lavori che comporteranno non solo la ristrutturazione della "Strada vicinale
della Rosa, di Sasseto e di Pian del Cerro", ma anche il suo
allargamento. Il finanziamento è
stato richiesto nell'ambito del
"Piano di sviluppo rurale per
l'Umbria 2007/2013 - Azione
miglioramento delle infrastrutture viarie di servizio alle aree rurali per il miglioramento dei servizi
essenziali per l'economia e la
popolazione rurale". Il lotto di
lavori dedicato alla sistemazione
di vie comunali che necessitano di
una nuova bitumatura era partito
nel novembre scorso. A questo
primo lotto di lavori, ne è seguito
un secondo che sarà completato
entro la fine dell'estate. Nelle
P
Prosegue il programma
di asfaltatura delle strade
del capoluogo e delle Frazioni
Dopo via Garibaldi, piazza Mazzini,
via 1º Maggio e la Tiberina, gli interventi
hanno interessato il centro di Pierantonio
Si sta ora lavora sulla strada del Sasseto
che da Montecorona porta a Pierantonio
Via L. Da Vinci a Pierantonio
La sistemazione della strada del Sasseto
La nuova strada che collega la rotonda delle Fontanelle
con la zona della Fornace
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scorse settimane è stata
riasfaltata via Garibaldi. In
precedenza era stata risistemata tutta via 1º maggio (dall'incrocio con la Tiberina fino
alla rotonda che incrocia via
Morandi) e tutto il tratto della
Tiberina che costeggia la zona
industriale del Buzzacchero.
Inoltre, sempre in questi giorni, è stata aperta la nuova bretella di collegamento della
"Fornace" che elimina i disagi
dovuti alla ridotta sede stradale di via Cavour. La nuova
strada parte nei pressi della rotatoria
tra via Colombo e via Cavour e si
immette all'inizio di via Cavour nel
punto una volta occupato dall'exMolino Rossini, che è stato demolito.
Si tratta del nuovo ingresso ad
Umbertide per chi proviene dall'uscita della E45 di Montone. I veicoli che
da Umbertide si dirigono verso
Montone percorrono invece il senso
unico di via Cavour. Una pista ciclabile posta lungo l'attuale fosso collegherà il parco del Tevere con via
Latterini.
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Panorama di Vita Amministrativa
Durante l’estate
si aggira
per la città la
"Banda del parco"
E’ costituita da giovani studenti
tra i 16 e i 24 anni che si dedicano
alla pulizia del parco Ranieri e
alla ristrutturazione dei giochi
per bambini di alcuni parchi
pubblici della città.
Altri ancora si impegnano
nella pulizia
dei centri estivi.
I ragazzi si alternano in vari
gruppi di lavoro per tutta l'estate.
Il parco Ranieri
ne e l'intera inferriata che circonda il
parco, poi si sono occupati dei giochi
in legno che sono in uno stato di maggior degrado riportandoli a nuovo con
impregnanti e smalti colorati. Il promotore del progetto è il Comune di
Umbertide, con la collaborazione
della cooperativa "Sole verde" che si
occupa della regolare assunzione dei
ragazzi. Il progetto è finanziato per
intero dal Comune di Umbertide.
Tutto il progetto è inoltre coordinato
da un educatore della cooperativa
>> Roberto Baldinelli
Asad. Per tutti i lavori i ragazzi sono
seguiti da Marco ed Elisa, due ragazzi
a "Banda del parco" è costituita da ragazzi giovani impegnati nel servizio civile, e da Lorenzo, che segue il
studenti di età compresa tra i 16 e i 24 anni, che da progetto per conto di "Sole verde". Una cosa importante da
metà giugno si dedicano alla pulizia del parco sottolineare è quella che nel progetto generale di lavori estiRanieri e alla ristrutturazione dei giochi per bambini di vi che comprende anche la gestione del chiosco bar del
alcuni parchi pubblici della città; altri ancora si impegnano parco Ranieri e la sua sorveglianza, sono stati coinvolti
nella pulizia dei centri estivi. I ragazzi si alternano in vari anche ragazzi stranieri; questo infatti può essere un esemgruppi di lavoro per tutta l'estate.
pio concreto di integrazione che vale più di tanti bei disSempre più spesso le cronache riportano la notizia di bande corsi o seminari sul tema. Ora siamo tutti in attesa della
di giovani che si rendono protagonisti di atti vandalici a loro prossima mossa….chissà quale altro parco sarà preso
danno del patrimonio comune, imbrattando parchi e d'assalto? Da indiscrezioni sarà proprio quello dell'asilo
monumenti o distruggendo insegne o beni pubblici. A comunale di via Morandi. State in guardia.
Umbertide comincia a far notizia un
nuovo tipo di gang: la "Banda del parco".
La giornata di lavoro inizia alle ore 7, dal
lunedì alla domenica, con un giorno di
riposo settimanale. Alcuni ragazzi si
occupano della pulizia del parco Ranieri,
in collaborazione con gli anziani
dell'Auser (Associazione per l'autogestione dei servizi e la solidarietà). Un
altro gruppo si occupa della ristrutturazione dei giochi di altri parchi: per ora i
parchi presi di mira sono stati quello del
plesso Pascoli della scuola media, il
parco antistante la Piattaforma e quello
in via Morandi. I ragazzi hanno prima
scartavetrato e poi riverniciato le panchi-
L
Il parco della scuola media Pascoli-Mavareli
Umbertide Cronache on line
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>> a cura di Amedeo Massetti
PANORAMA
di VITA
Carolina Minelli e Nello Brugnoni
CITTADINA
ALL’ATTENZIONE
DEI NOSTRI LETTORI
Se avete qualche ricorrenza
particolare da festeggiare
(matrimonio, laurea, attività
lavorativa, riconoscimenti vari,
ecc.) potete mettervi in
contatto con la nostra
redazione.
Cercheremo di pubblicare
le vostre segnalazioni.
Ta n t i a u g u r i
Re d a z i o n e :
Fa b i o M a r i o t t i
A m e d e o M a s s e tt i
Te l . 0 7 5 . 9 4 1 9 2 4 9 / 2 2 0
e-mail :
f. m a r i o t t i @ c o m u n e .
umbertide.pg.it
a . m a s s e tt i @ c o m u n e .
umbertide.pg.it
a Nello e Carolina per i loro
sessant’anni di matrimonio,
a Nello per i 90 anni
e a Carmela per i 91 anni
Hanno festeggiato queste felici ricorrenze
insieme ai propri famigliari
Da sinistra, dall’alto in basso: Massimo Brugnoni, Carolina Minelli, Giancarlo Brugnoni, Alfonsa (moglie) e Mario Brugnoni,
Nello Brugnoni e Carmela Brugnoni
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INFORMAZIONI DI PUBBLICA UTILITA’
I NUMERI TELEFONICI UTILI
DEL COMUNE DI UMBERTIDE
CENTRALINO
075 94191
FAX
075 9419240
UFFICIO SINDACO................................
POLIZIA MUNICIPALE .........................
Reperibilità (dalle 13,45 alle 19,45)....
Reperibilità (dalle 19,45 alle 07,45)....
MAGAZZINO COMUNALE......................
CIMITERO CIVICO (Coop il Poliedro).......
SPORTELLO DEL LAVORO.....................
OSPEDALE.............................................
INFORMAGIOVANI...............................
NIDO D’INFANZIA COMUNALE.............
PALAZZETTO DELLO SPORT..................
BOCCIODROMO....................................
TEATRO DEI RIUNITI...........................
CENTRO S.CULTURALE S. FRANCESCO
SEGRETERIA
075 9419241 / 262
PROTOCOLLO
075 9419243
CONTRATTI-AFF. GIURIDICI
075 9419230
COMMERCIO
POLIZIA MORTUARIA
075 9419242
075
075
335
335
075
339
075
075
075
075
075
075
075
075
9419201
9419250
7401478
7401479
9413401
1067036
9417017
9422111
9412028
9413394
9415880
9417201
9412697
9415958
METANO
(Contratti-Info.)
075 9413140
PRONTO INTERVENTO
24h su 24h
800 736739
ACQUA
(Contratti-Info.)
075 9413140
GUASTI
800250445
(Pronto intervento
Umbra Acque)
SERVIZI SOCIALI
CULTURA - SPORT
075 9419228
BIBLIOTECA COMUNALE
075 9419269
ASSISTENTE SOCIALE
075 9419227
UFFICIO CITTADINANZA
075 9419286
TRIBUTI - ICI
075 9419272 / 247
SPORTELLO U. EDILIZIA 075 9419210/277/205
PROGRAM. - STAMPA
075 9419249 / 220
URBANISTICA (Amm.vo) 075 9419206 / 257
STATO CIVILE - ANAGRAFE
Tel. e fax.
075 9419231
075 9419212
UFFICIO EVENTI SISMICI
ELETTORALE
075 9419229
Reperibilità (dalle 13,45 alle 08,00)
MANDATI
075 9419215 / 213
LAVORI PUBBLICI
075 9419235
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AMBIENTE - ECOLOGIA
335/7401471
075 9419260/268
ECONOMATO
075 9419219
MUSEO DI SANTA CROCE
AFFISSIONI (ICA S.r.l.)
075 9417744
ROCCA-Centro Arte Contemporanea 075 9413691
ISTRUZIONE
FORMAZIONE PROF.LE
075 9419224 / 225
075 9419223
EMERGENZA GUASTI METANO
Multiservice S.r.l.
(dalle 14 alle 8 e festivi)
Umbertide Cronache on line
075 9420147
800 736739
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STORIA CITTADINA
Fatti e personaggi
Iniziativa del Comune
Basta stato
di abbandono per
il monumento
degli Andreani
La cappella funeraria
della famiglia Andreani
è pericolante e
il Comune chiede
agli eventuali eredi
di intervenire
La cappella Andreani
>> Walter Rondoni
(Articolo pubblicato su
“Il Messaggero”
del 22 agosto 2010)
iù che un ultimatum, un
appello agli eventuali
discendenti, ammesso
esistano. "Qualora si protragga
lo stato di abbandono di questa
sepoltura ed il concessionario
originario o i suoi aventi causa
non provvedano a rimetterlo in
ripristino si darà inizio alla
procedura di decadenza della
concessione".
Il cartello, in perfetto burocratese, avverte poi che "qualora
entro il 31 dicembre 2010 non
vengano effettuati i lavori di manutenzione necessari ai fini della pubblica
incolumità o non venga comunicata
alcuna disposizione, si disporrà, se del
caso, la traslazione delle salme o dei
resti, rispettivamente, o in un campo
comune o nell'ossario comune".
L'avviso, all'ingresso della cappella
della famiglia Andreani, nell'ala monumentale del cimitero di Umbertide, è un
"sos" ai parenti, anche remoti, delle per-
P
Francesco Andreani
sone che qui sono sepolte. Tra loro
Francesco Andreani, figura di spicco
dell'Ottocento e del Novecento umbri.
Se alla data stabilita nessuno si sarà
messo in contatto con gli uffici competenti, l'ente locale procederà come per
legge e come nelle possibilità. "Mi auguro che qualche erede prenda a cuore il
problema", confessa il sindaco,
Giampiero Giulietti.
"Se ciò non fosse - anticipa - il comune
acquisirebbe la cappella ed effettuereb-
Umbertide Cronache on line
be i lavori di messa in sicurezza, senza
rimuovere la salma di Francesco
Andreani e dei suoi familiari".
Intanto, una transenna tiene lontani i
curiosi dai pericoli che potrebbero
nascondersi dietro le lesioni al tetto, agli
scalini, alla facciata in mattoncini rossi.
All'interno del sepolcro, sobrio e modesto, dietro il cancello in ferro battuto
solo accostato, i calcinacci sul pavimento dicono dei danni provocati dal
tempo, dall'abbandono e dal terremoto.
Le rose bianche e rosse nei vasi sembrano avvizzite pur essendo di stoffa, mentre dal braciere sotto l'altare spuntano i
resti di un piccolo cero, recente ed anonima manifestazione di cristiana pietà.
Nei loculi riposano Ottorina Calindri,
Michele Andreani e Francesca Fuscagni,
nell'ordine moglie, padre e madre di
Francesco, l'unico ad essere indicato con
una lapide. Ma anche Anna, Adele,
Fausto, Alberto e Daisy May, l'ultima di
una schiatta a quanto sembra estinta.
Chi era Francesco Andreani? Nato il 10
giugno 1861, era il rampollo di una
famiglia originaria del Colle di
Montecorona che si trasferì a Umbertide
negli ultimi decenni del-l'Ottocento per
gestire un negozio di generi alimentari
ed un pastificio in piazza Umberto I,
oggi piazza Matteotti, nei locali dell'atAgosto 2010
12
STORIA CITTADINA - Fatti e personaggi
tuale banca. Francesco si laureò
brillantemente in giurisprudenza
a Perugia. Divenne civilista di
fama, dall'oratoria "polemica e
convincente", Esercitò la professione a Perugia con frequenti
ritorni a Umbertide. Qui ricoprì
la carica di sindaco per un anno,
nel 1890 (quando la vittoria elettorale dei socialisti-repubblicani
rovesciò per la prima volta l'amministrazione dei conservatori),
ed ininterrottamente dal 1910 al
1919.
Gli si deve la costruzione del
grandioso edificio delle scuole
elementari di via Garibaldi ed
altre importanti opere pubbliche.
La giunta era composta da
Giuseppe Guardabassi, Rolando
1921. L’edificio delle scuole elementari. Da notare che non era ancora
stato eretto il monumento ai caduti della Prima Guerra Mondiale
Santini, Carlo Bebi, Alberico Bebi,
Silvio Ramaccioni, Quintilio
fortunio, denominata Croce Bianca, nel 1909 collaborò alla
Pucci.
A Perugia fu consigliere comunale ed assessore dell'esecutivo fondazione del "Ricreatorio laico XX Giugno" per ragazzi, si
guidato da Ulisse Rocchi che portò in città acqua e trasporti adoperò alla realizzazione dell'Università popolare. Il 30
pubblici. Andreani non aderì ufficialmente ad alcun partito novembre 1907 insieme a Francesco Buitoni, Leone Ascoli,
anche se di sentimenti marcatamente repubblicani. Iscritto Annibale Spagnoli, costituì una fabbrica di confetti che, silupalla Massoneria, condivise l'entrata in guerra dell'Italia contro pandosi, dette origine alla Perugina.
l'Austria nel 1915 e svolse un'intensa attività patriottica. Non Nel 1910 fu candidato delle sinistre nel Collegio Perugia I
volle aderire al fascismo che nel 1919 iniziava l'ascesa al pote- nella corsa al parlamento nazionale, ma venne battuto dal
liberal monarchico Romeo Gallenga. Morì il 21 marzo 1932,
re tra violenze e soprusi.
A Perugia con altri cittadini attivò una squadra per i casi d'in- senza figli.
Anni ‘30. Piazza Umberto 1º (oggi piazza Matteotti)
Umbertide Cronache on line
Agosto 2010
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AVVENIMENTI
CULTURALI
Grande mostra alla Rocca
“Parigi follemente”
Don Graziano Bartolucci
a mostra “Parigi Follemente
- Beppe Cecchetti fotoreporter” è un'ampia retrospettiva dell'opera fotografica di Beppe
Cecchetti, umbertidese, residente
a Parigi tra il 1958 e la prima metà
degli anni settanta, impiegato
dapprima nelle aziende di Cino
Del Duca e poi fotoreporter sia per
le edizioni dell'imprenditore marchigiano e sia reporter freelance.
Innamoratosi di Parigi e pian
piano appassionatosi di fotografia, cui arriva da autodidatta,
Cecchetti vive 'follemente' l'ebbrezza di una città straordinaria e
se ne lascia affascinare, in un
periodo denso di cambiamenti
epocali, sia a livello culturale che
sociale ed economico.
Egli “attraversa” la metropoli
cosmopolita di quegli anni con sguardo incantato e curioso,
volto ad afferrare la bellezza della città monumentale e delle
donne con le loro acconciature alla moda nei bateaux-mouches, fino a fermare l'obiettivo sulla Parigi a luci rosse, sensuale e licenziosa, sulla vita culturale, o su quella dorata dell'arte e dello spettacolo; contemporaneamente egli con occhio
attento e sensibile coglie i 'disincanti' nascosti negli scorci
memorabili dei paesaggi urbani, nelle immagini di uomini e
donne in difficili condizioni esistenziali e nei vari contesti quotidiani, quasi a volerne carpire il loro più autentico segreto.
Cecchetti immortala con la sua Pentax, la Rolleiflex, fino alla
più recente Nikon e con la sua telecamera Payard 16 mm le
prospettive inusuali di Nôtre Dame, della Tour Eiffel, i lungo
Senna e i canali della città, ma anche le esistenze comuni carpite allo scorrere del tempo e irradiate dalla speranza come
L
negli scatti del fotoreporter
umbertidese Beppe Cecchetti
negli anni
dal 1958 al 1975
>> a cura di Rita Olivieri
La presentazione della mostra
quella che si legge nei volti dei bambini, i nuovi
francesi che guardano al futuro.
Luce ed ombra caratterizzano la visione di Beppe Cecchetti, in
un linguaggio di forte impatto visivo e commosso nelle inquadrature e nei soggetti, dove splendore ed anonimato si intrecciano in un processo di osmosi continua e si traducono in una
gamma di sentimenti essenziali che arrivano diretti allo spettatore e lo colpiscono in modo profondo.
Le fotografie di Cecchetti parlano di solitudine, di amore, di
fatica, di divertimento, di riposo e di silenzio ma anche di frenesia, di ebbrezza del vivere e di operosità in un molteplice
dispiegarsi di situazioni e di contesti nel cuore pulsante della
città.
Alcune di queste immagini ritraggono artisti, cantanti e attori
mentre inscenano la loro parte, nei bagliori dello spettacolo,
quali, fra gli altri Salvador Dalí, Pablo Picasso, Nancy Sinistra,
Liza Minnelli, Leo Ferré, Gilbert Bécaud; altre ricordano l'o-
Umbertide Cronache on line
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Avvenimenti culturali
Centro
per
l'Arte
Contemporanea, organizzata dal Comune di
Umbertide, è promossa
dal Sindaco Giampiero
Giulietti e dall'Assessore
alla Cultura Stefania
Bagnini, con il sostegno
della Regione Umbria a
nome del Presidente
Catiuscia
Marini,
dell'Assessore
Il saluto del direttore di
alla Cultura
F a b r i z i o “Umbertide Cronache” Fabio Mariotti
Bracco e di
Alessandro Maria Vestrelli Dirigente Servizio
Rapporti Internazionali e Cooperazione della
Regione Umbria.
Un’immagine della presentazione
pera di personaggi, quali Cino e Simone
Del Duca, Manlio Brosio, solo per citarne alcuni e di italiani a Parigi, valga per
tutti Vittorio Fiorucci imprenditore
umbertidese, che con il loro lavoro
La mostra è a cura di Rita Olivieri e Gabriele
hanno contribuito ad intessere la storia
Violini.
della capitale francese e a produrre camL'allestimento è di Vittorio Dragoni.
biamenti a livello sociale ed economico.
Il ricco catalogo, comprendente 125 riproduzioni
Per questi ultimi, per gli emigranti
fotografiche e apparati, è edito da Petruzzi editore,
senza nome, per le madri che li attendoCittà di Castello.
no a casa, in Italia, Cecchetti dedica
L'attesa, 1961, Omaggio alle mamme
La cura del catalogo e il testo critico sono di Rita
degli emigranti, fotografia di asciutta
Olivieri, con contributi di Benedetta Bellini, Gianni
Peppe Cecchetti con il Sindaco
essenzialità e di commovente messagCodovini, Roberto Sciurpa, Mario Tosti.
gio, che ritrae sua madre, assurta a simbolo di tutte le madri con i figli lontani, voluta come espressione di ogni affetto lasciato, di
Biografia di Peppe Cecchetti
ogni nostalgia e pensiero.
asce ad Umbertide nel 1927. Dal 1958 al 1975
Ma nel susseguirsi di significative microstovive a Parigi e lavora nelle aziende dell'editore
rie il fotoreporter incrocia, inaspettatamente,
Cino del Duca, imprenditore marchigiano, dapprila Storia, quella con la S maiuscola, il maggio
ma nella programmazione televisiva e poi scopre,
parigino del 1968, e la documenta con efficaquasi per caso, la fotografia come sua vocazione
cia e intelligenza, cogliendone la complessità
professionale.
Dopo un breve periodo trascorso come attore e fotodegli avvenimenti: le manifestazioni degli
grafo di fotoromanzi Beppe Cecchetti diventa giorstudenti prima, quelle a favore del generale
nalista fotoreporter professionista. Cura numerosi
De Gaulle poi e i manifesti, purtroppo in
periodici di Del Duca, diventando uno dei fotografi
stringata selezione, di cui è tappezzata
più apprezzati di Parigi.
Parigi, sconvolta in quei giorni da eventi ineLe sue foto appaiono su Télé France, Télé Dernière, Tèlé Poche, " Modès de Paris",
narrabili.
"Ciné Rivelation", "Paris Jour" e sulle più diffuse testate francesi, fra cui "Le
A chiusura di un'epoca e segnale forte del
Figaro", " Le Parisien Liberé", "Magazine Littéraire".
mutamento in divenire negli stili di vita è
Numerose sue foto sono pubblicate anche su giornali e periodici italiani, quali
testimonianza la foto, anch'essa straordinaria,
"Historia", "Urbanistica", "Gente", "Gioia".
Collabora gratuitamente con "L'Eco d'Italia", giornale degli italiani all'estero.
Dopo il maggio, 1970, nella quale una giovaNel 1975 rientra nella sua città natale e vi apre un atelier fotografico con galleria
ne donna nuda, simile ad una scultura vivend'arte, continuando ad esercitare la professione di fotografo.
te, cammina per le strade di Parigi, nell'indifSempre appassionato dell'obiettivo, ritrae la sua terra con molteplici e suggestive
ferenza pressoché totale dei passanti.
immagini, con le quali arricchisce varie pubblicazioni, tra cui edizioni di pregio del
Questa immagine, quasi un'icona, e il suo
Comune di Umbertide.
autore faranno il giro dei maggiori tabloid del
Esposizioni personali
momento.
Parigi, affettuosamente, diario per immagini di una città che cambia, Beppe
Cecchetti
“Parigi Follemente - Beppe Cecchetti fotoreRocca di Umbertide, Centro per l'Arte Contemporanea, 17 maggio-18 giugno 2003
porter” è una mostra di ottanta fotografie, per
(in catalogo testo di Diego Zurli)
la maggioranza in bianco e nero, con alcune a
successivamente a: Merano, Sala Civica Comunale, 15-26 maggio 2005.
colori, suddivise in sette sezioni: Paris Paris,
La Senna, L'aura del quotidiano, Italiani a
Esposizioni collettive
Parigi, Nuovi francesi, Maggio parigino, Luci
Images des femmes, " Le donne sono belle da respirare", Città di Castello, Galleria
alla ribalta.
delle Arti di Luigi Amadei, 15 giugno-15 luglio 2009.
L'esposizione alla Rocca di Umbertide,
N
Umbertide Cronache on line
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Avvenimenti culturali
La presentazione
del sindaco
di Umbertide
Giampiero Giulietti
alla miniera di fotografie di Beppe Cecchetti è
emerso ancora del materiale ricchissimo che ha
permesso di allestire una nuova mostra di
immagini di Parigi riprese nella sua ventennale attività
nella capitale francese. Un materiale inedito ed avvincente che, se da un lato ci conquista per il suo interesse
ed originalità, dall'altro ci rinnova il rammarico per la
perdita di tanti negativi danneggiati irreparabilmente
dall'inondazione del suo studio che ne ha falcidiato l'archivio.
È con grande soddisfazione quindi che presentiamo il
catalogo della mostra "Parigi follemente", che ci offre
un quadro affascinante dell'attività professionale di
Beppe nella capitale francese tra la fine degli anni
Cinquanta e Settanta. Un reporter umbertidese che ha
documentato con occhio attento grandi avvenimenti
storici, profondi cambiamenti culturali e sociali. La sua
sensibilità umana ed artistica traspare in ogni foto; la sua
curiosità riesce sempre a trasmetterci profonde emozioni.
Questo catalogo rappresenta una sintesi della qualità delle
D
fotografie di Cecchetti e del loro valore documentale.
Ringraziamo quindi Beppe, cittadino affezionato ad
Umbertide, cui ha dimostrato sempre un raro attaccamento.
Lo ringraziamo per l'entusiasmo col quale da anni
collabora disinteressatamente alla parte fotografica
di molte pubblicazioni del Comune, compreso il
Calendario.
La mostra ci consente di riaffermare la grande umanità di Beppe e il suo rapporto costante con il paese
che ha lasciato, che ha coltivato con continui contatti con gli amici ai quali ha volentieri fornito ospitalità a Parigi e li ha guidati nelle loro frequenti visite
nel cuore pulsante della città.
Giampiero Giulietti
Sindaco di Umbertide
Francis Lemarque
suona l’organetto
di Barberia, 1970
L’ingresso alla mostra
Umbertide Cronache on line
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Avvenimenti culturali
ant'Agostino era africano. Oggi che
fine avrebbe fatto? Forse respinto in
Libia. Oppure disperso in mare. O
magari rinchiuso in un centro di espulsione".
Questo leggiamo nella quarta di copertina de Il
mare di mezzo, al tempo dei respingimenti, ultima
fatica del giovane reporter Gabriele Del
Grande, classe 1982, autore di coraggiose
inchieste sulle migrazioni nel Mediterraneo,
che per tre anni non si è stancato di interrogare i padri dei ragazzi nordafricani dispersi in
mare nel tentativo, fallito, di raggiungere le
coste italiane, padri che vogliono sapere la
verità e non si danno per vinti. Recentemente il
Presidente del Senegal stava da Zapatero e ha
detto: "In Senegal la vogliamo fare finita di
ripescare i cadaveri dei nostri ragazzi. Noi vorremmo ritornare a pescare il pesce". Voleva
Volti sorridenti, 1974
dire che da quando è stata liberalizzata la
pesca, nelle acque dell'Oceano Atlantico, di fronte al Senegal, "dai diamanti non nasce niente ... ".
ci sono le flotte europee, cinesi, russe, americane, giapponesi. Beppe ha ritratto magistralmente personaggi famosi, ma
L'economia senegalese è in tilt perché la pesca tradizionale anche uomini e donne comuni, talvolta eccentrici come la gionon regge questo tipo di concorrenza e le persone che ci cam- vane donna che cammina nuda e assorta, quasi un automa.
pavano non sanno come arrivare alla fine del mese, se ne Anche in questo caso, ben oltre lo scandalo del settimanale
vanno, stanche di un paese che non offre un futuro ai suoi popolare parigino, che all' epoca pubblicò il servizio, per l'infigli. Sono poi i migliori che se ne vanno. Come Beppe differenza dei francesi alla nudità esibita, il vero messaggio
Cecchetti, che alla fine degli anni cinquanta ha lasciato la sua del fotografo Cecchetti è nascosto in un particolare sullo sfonUmbertide per cercare lavoro all'estero. Se fosse stato respinto do della foto, un clochard senza volto che giace rannicchiato
dai gendarmi francesi alla frontiera di Ventimiglia o all'aereo- sul marciapiede: un senso di incomunicabilità e di straniaporto, oggi tutti noi, italiani, francesi, cittadini del mondo, mento degno dei capolavori del maestro Antonioni! Cecchetti
dovremmo rinunciare al tesoro che ha stipato nella valigia al fu anche testimone privilegiato dei fermenti del maggio fransuo ritorno: l'archivio dei negativi, ognuno col suo provino a cese, le sue immagini ci restituiscono il clima di quei giorni in
cui più di 10.000 studenti si scontrarono con la polizia rivencontatto.
Giovedì 22 luglio 2010, leggo sul giornale che Simone Veil, "la dicando il diritto ad un mondo migliore e tutti i muri furono
donna più amata dai francesi", sj racconta, per la prima volta, ricoperti di graffiti che incitavano alla rivolta. E non è peregriin Una Vita, autobiografia pubblicata in Italia da Fazi Editore: no ipotizzare che i sorrisi e la dolcezza dei bambini nordafricani ritratti da Beppe in mezzo al
dal campo di sterminio di
degrado e alla sporcizia di una
Auschwitz alla Presidenza
bidonville possano essersi trasfordel Parlamento europeo, al
mati nella rabbia che ha bruciato le
Consiglio Costituzionale e
banieux all'inizio del nuovo milleninfine accolta tra gli "immornio.
tali" dell'Académie Française.
Mi fermo qui per raccomandare a
E non dimentica di ricordare
coloro che prenderanno in mano
la prostituta Stenia, che le
questo omaggio alla genialità e sensalvò la vita dicendole: "Sei
sibilità del mio amico e concittadino
troppo bella per morire qui".
Beppe Cecchetti, che ha saputo
E - prosegue Simone Veil cogliere al meglio le opportunità
"fatto incredibile, questa
connesse ad una esperienza di
donna, che in seguito ho
migrazione (sempre che si arrivi e si
avuto occasione di incrociare,
arrivi vivi. .. ) di non attardarsi tropnon mi ha mai chiesto nulla
po a leggere i testi scritti ma di
in cambio". Anche questa è la
osservare a fondo le immagini, assaFrancia immortale cui Beppe
porandole lentamente come in uno
Cecchetti ha cercato di scrutaslow food restaurant, si sentiranno
re l'anima. Bella lezione per
presi per mano e condotti a scoprire
gli abitanti di un Paese come
l'anima deL mondo.
il nostro, ormai assuefatto ai
faccendieri, in cui il dono graAlessandro Maria Vestrelli
tuito è sempre più raro. Forse
Dirigente Servizio
solo il nostro grande poetaRapporti Internazionali e
cantautore Fabrizio De Andrè
Cooperazione Regione Umbria
Artigiano nel laboratorio di Vittorio Fiorucci, 1963
avrebbe potuto ricordarci che
"S
Umbertide Cronache on line
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Avvenimenti culturali
Parigi follemente
>> Rita Olivieri
Inizio
orre l'anno 1958 quando
il
giovane
Beppe
Cecchetti, Peppe per gli
amici, lascia la sua Umbertide,
incastonata come una perla tra
le verdi colline umbre e i
boschi dell' alta valle tiberina,
per la Grande Parigi. È un trentenne che vuole vivere in un'altra scena ben più vasta e affascinante di quella che la sua città natale può offrirgli, con il
desiderio, inoltre, di migliorare la sua condizione sociale.
Parte al seguito di un editore italiano e produttore cinematografico, desiderando per sé appena un lavoro impiegatizio,
ma, nella Parigi di quegli anni ed in breve tempo, diventa un
fotoreporter dalla cifra delicatissima e unica, fuori da ogni
scuola, in una ricerca solitaria ed esemplare di autodidatta.
La madre lo attende e a lei ogni giorno dedica un pensiero,
uno scritto.
Egli percorre quotidianamente le strade che dai pressi del Bois
de Vincennes dove abita lo portano a Boulevard des Italiens
dove lavora: cammina a passo svelto per la città con la Pentax
o la Rolleiflex, talvolta con la sua telecamera Payard da 16 mm,
e si immette nei vicoli bui intorno a Les Halles, fino all'Opéra;
ogni giorno si ferma nel suo bistrot preferito e scambia qualche battuta con un clochard, seduto lì dinnanzi, la cui presenza ormai gli è familiare.
Lo sguardo di Beppe Cecchetti si sofferma talora su un'umanità fragile, di esseri deboli, eroi della strada salvati dall'oblio
ed emarginati da una società sempre più opulenta, veri nei
loro atteggiamenti e vari nella loro provenienza: gli anziani
dalle esistenze segnate dagli anni e dal lavoro, i bambini con i
C
loro sorrisi ingenui ed
aperti alla vita, oppure dei
passanti colti nell'intensità
dei gesti e dei loro silenzi,
un tutt'uno con l'ambiente
dove sono ripresi.
La committenza vuole che
Beppe Cecchetti sia il fotografo di personalità note, di
uomini politici, di attrici, di attori, di cantanti e artisti: personaggi sotto la luce forte dei riflettori, cui egli dedica un numero ingente di scatti, alcuni irrimediabilmente perduti. I volti
conosciuti guadagnano il quadro, compongono una galleria di
ritratti, nei quali traspare un tocco di autentica verità.
Ma il giovane Peppe, libero nell'anima e indipendente nello
spirito, corre per la città per chilometri e chilometri, in una
Parigi straordinaria ed irreale, dall'aria tersa e trasparente,
vista come attraverso uno specchio e la ritrae in inquadrature
di grande inventiva e originalità.
Clochard con fido,
1960
Les Halles, 1960
Parigi suscita amore e passione ed è vissuta da Cecchetti come
una città unica, la più romantica di tutte, nella quale la voglia
di vivere cresce costantemente e lo sguardo è calamitato quasi,
in un'immersione totale, in quegli anni, fin oltre il 1970 circa,
di splendida ed indimenticabile ebbrezza collettiva, alla quale
egli non può resistere e per la quale non possono esservi
immagini, se non altrettanto e follemente intense.
La metropoli avvolge il giovane umbertidese nella follia dei
suoi turbamenti e nei cambiamenti epocali della sua storia,
oltreché nella bellezza di scorci paesaggistici filtrati dal suo
occhio attento. Parigi e la fotografia diventano per Beppe
Cecchetti due entità in processo osmotico, sempre più in simbiosi, fin quasi ad una totale identificazione e quel talento, un
tempo sopito e sconosciuto finanche al suo autore, si fa sempre più netto e splendente.
Umbertide Cronache on line
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Avvenimenti culturali
sospingendo verso di sé.
Estetica è l'esperienza dello sguardo, dell'essere attratti da
parti di realtà, isolate dal resto, alla ricerca del mistero insito
in essa e che solo chi sa vedere può cogliere e svelare: estetica
è l'esperienza del fotografare, così come l'oggetto di tale operazione.
La messa a fuoco dai meandri dell'indistinto dei diversi soggetti scaturisce da una complessità, nella q uale una miriade di
punti d'osservazione e di prospettive si condensa in un unico
risultato, in quella foto cercata, voluta, tentativo dopo tentativo, scatto dopo scatto, in mezzo ai mille possibili, con la potenza di nuove forme vibranti, fermate alla velocità percettiva.
La vita si rivela senza essere mera riproduzione, in impianti
compositivi e attraverso uno specifico linguaggio, in un giuoco di toni, di piani, di inquadrature e di figure, o si nasconde
forse nell'immobilità di un attimo sospeso e carpito al divenire.
Tuffo su Tour Saint Jacques, 1974
Il Tevere ora è lontano, altro è il fiume, altri sono i platani
lungo le rive. I boschi che ora vede sono più simili a quelli
dipinti dai paesaggisti di Barbizon che a quelli appenninici
della sua terra. Il ricordo va a quelle montagne e alle valli
immerse nel silenzio: cresce con esse la nostalgia dell'Italia.
Così quando al lavoro, dopo la riunione di redazione del lunedì mattina, viene a sapere che ci sono degli italiani in città per
manifestazioni importanti, è pronto ad intervenire, per ricevere un amico, per stringere la mano ad un connazionale, per
entrare in contatto con uno sconosciuto, assaggiare un cibo dal
sapore amato, oltreché per scattare fotografie.
È il 1972 quando si reca alla mostra personale di Alberto Burri
al Musée National d'Art Moderne, sperando che sia presente
il pittore, senza però avere con lui un incontro diretto.
Ancora oggi, dopo tanti anni, secondo quanto racconta (1), ha
il rimpianto di non avergli lasciato un biglietto, un semplice
preavviso con su scritto: "sono di Umbertide e vorrei salutarla!"
Parigi follemente, questa mostra e questo libro, sono la storia
per immagini degli anni trascorsi da Beppe Cecchetti fotoreporter nella capitale francese, attraverso fotografie, veri e propri reportage e serie tematiche, espressioni di una vita trascorsa in modo appassionato dietro l'obiettivo.
Parigi follemente è un reale filtrato dallo sguardo e
dall'animo di Beppe Cecchetti che proietta lo spettatore, sequenza dopo sequenza, fotogramma dopo
fotogramma, in un palcoscenico laddove, si finisce
per essere conquistati, arricchiti e senz'altro in
parte trasformati.
Paris, Paris
"In veste rosa e verde,
l'aurora infreddolita s'avanzava
sulla Senna deserta, lentamente;
e, fregandosi gli occhi, laborioso
vecchio, dava di piglio con la mano
Parigi ai suoi attrezzi, cupamente"(3).
Charles Baudelaire
Parigi cosmopolita, capitale della cultura, della moda, degli
ideali, città sognata dagli innamorati, mentre i bateaux-mouches solcano la Senna e arrivano a Brest fino al mare.
Parigi nella quale vivono uomini dalle difficili condizioni esistenziali, poveri al limite della sopravvivenza, lavoratori che
grondano sudore e Parigi idilliaca, del bel vivere, dello spettacolo e della bellezza abbagliante.
Beppe Cecchetti è un interprete coinvolto ed emozionato della
città, in una narrazione efficace che alterna toni scuri a guizzi
di luce, quelli di un'umanità dolente e verace, nascosta alle
cronache ufficiali e l'altra con immagini di donne, belle nei
loro abiti e nelle acconciature alla moda, che sembrano spandere nell'aria la scia dei loro profumi.
La Parigi ritratta è pur quella monumentale, dalle inquadrature originali, in scorci paesaggistici che rivelano una predispo-
Scatola magica
"È capitato a tutti, una volta o l'altra. A teatro, al
cinema, in un museo. O in un angolo qualsiasi di
città o di campagna. Qualcuno, qualcosa si mostra,
appare, e ci scuote nel profondo, lasciandoci stupefatti, turbati, commossi. Non importa che si tratti di
un'opera d'arte, di un paesaggio, di un volto.
Piuttosto importa questo irrompere nel nostro
campo visivo di una realtà che ci sorprende e ci
seduce, inaspettatamente"(2). Tale è l'esperienza
estetica, il contatto con qualcosa che entra profondamente nella visione e che tocca a livello interiore,
Sacrè Coeur, 1960
Umbertide Cronache on line
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Avvenimenti culturali
obiettivo, le loro posture e i sorrisi di
questi "nuovi francesi", di cui quello
da solo è più simile ad una pittura
affrescata che al reale e sembra apparso come in una visione.
È manifesta, forse spontanea e non
intenzionale, l'attenzione costante di
Beppe Cecchetti al dato sociologico, al
dramma individuale e al fattore
uomo, senza la cui presenza anche
una delle più belle città del mondo
sembrerebbe nullificarsi. Questa sua
caratteristica che si rivela nelle prospettive memorabili della città e che si
integra e diventa un tutt'uno con la
vita, finanche sua metafora, affonda le
radici nella tradizione della sua
Umbria, terra di civiltà fraterna e solidale.
Scorre la vita, 1973
Io c'ero
sizione artistica nei tagli e nell'accentuazione dei grigi e dei
neri, dove la malinconia, la composta dignità, il piacere o "Per tutta la giornata del 6 maggio al Quartiere Latino vi furoaltrove l'ironia ed una comicità soffusa traspaiono per la pre- no zuffe tra studenti e poliziotti, e in boulevard Saint-Michel si
senza umana.
respirò l'odore - che divenne ben presto così familiare - dei gas
L’aurora freddolosa di una mattina d'inverno saluta l'uomo in lacrimogeni. La sera, contrariamente alle mie abitudini, aprii
frac che cammina solitario lungo la Senna e si staglia nella la radio e per quattro ore non smisi di ascoltare. Europa Uno
monocromia del fondo: a solitudini si aggiungono solitudini e e Radio Lussemburgo raccontarono minuto per minuto la batl'acqua sembra consolare l'uomo che forse nemmeno pensa di taglia che si stava svolgendo in boulevard Saint-Germain: dietrovarsi all'interno di uno spazio e di un tempo più ampio e tro la voce un po' affannata dei cronisti si udiva il rumore della
suggestivo di quello di un'intera esistenza.
folla e l'eco delle esplosioni ... L’epica notte del 10 maggio è
Ecco ancora la metropoli innevata, la città a luci rosse e licen- stata raccontata cento volte ... Tutta l'opinione pubblica fu
ziosa, quella vista attraverso i vetri di una finestra, o di una indignata ... Il 17 maggio [gli studenti] su uno striscione avezona urbana di degrado; nei silenzi poi, che il clamore cela, c'è vano scritto: "La classe operaia prende la bandiera della lotta
quello di un bagnante invisibile, tra le canne lacustri, le cui cal- dalla mano fragile degli studenti""(4).
zature lasciate in ordine inverso tradiscono una disattenzione Sono queste alcune delle frasi, in estrema sintesi, del diario
che non sfugge al fotografo e l'inquadratura sembra un qua- che Simone De Beauvoir fa del maggio parigino, della contedro di Magritte.
stazione studentesca che partita da Nanterre ed esplosa alla
Paris, Paris questi scatti la raccontano e dopo averli visti la città Sorbona, sfocia, in un susseguirsi frenetico di eventi, in una
entra nella mente con forza e viene voglia di vederla di nuovo, rivolta contro la società tutta, da scuotere le fondamenta del
magari con il medesimo sguardo.
potere politico e da assumere dei contorni rivoluzionari, troParigi della vita quotidiana, degli italiani all'estero, delle missioni, di
coloro che hanno vinto con la loro
ingegnosità, degli operai che attendono il dono natalizio che annuncia
il nuovo anno, il 1965, e si ritrovano
accomunati da una lontananza.
La dimensione del racconto prosegue in immagini simbolo, che sconfinano dal terreno della fotografia e
sembrano quadri minimal costruiti
su primarie unità visive, come quella
dei due bambini al Trocadero in un
giorno assolato, nel grigio dilatato
della scalinata con le figure nere a
contrasto, non al centro ma di lato,
secondo un linguaggio ricorrente in
Cecchetti, in un equilibrio visivo fra
pieno e vuoto potente.
Intensi sono anche gli occhi penetranti di altri bambini fissati dall'
Manifestazione degli studenti, 1968
Umbertide Cronache on line
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Avvenimenti culturali
Quartiere Latino, sampietrini, 1968
sguardo capace, che ricerca le ragioni della
multiforme realtà di quei giorni e le documenta, pur attraverso le frasi che a mo' di slogan
tappezzano la città sotto assedio: segno ne è la
stringata selezione delle foto di manifesti qui
esposte.
In una delle manifestazioni del maggio, secondo il racconto del fotoreporter (5), un motto
gridato da una moltitudine di giovani in
Boulevard Arago è: "Vous etes concernésé” (6):
parole che contengono una previsione possibile del cambiamento radicale nel modo di
intendere le relazioni sociali, interpersonali, la
vita sessuale, i costumi in genere, che di lì a
poco si sarebbe verificato.
Quel "vi riguarda” è frase dai molteplici sensi,
lascia dubbi, interrogativi, timori e quant'
altro: ed è una “rivoluzione” annunciata negli
stili di vita.
È una mattina di primavera del 1970 quando
lo sguardo di Beppe Cecchetti è impressionato da una giovane donna sconosciuta che cammina nuda per le strade di
Parigi, non una presenza fantasmatica ma una "scultura vivente" di straordinario impatto visivo: egli la segue e la immortala con la sua più recente Nikon in una serie di scatti che si contenderanno i maggiori tabloid del momento. Queste immagini, quasi a cerniera fra il passato e il futuro, sono un segnale
eclatante della trasformazione avvenuta e delle implicazioni
nuove a livello sociologico e culturale.
È follia, riappropriazione corporea, scandalo, allucinazione?
Certo è un'azione forte che l'occhio perspicace del fotografo
non si lascia sfuggire, che può rientrare, fra l'altro, forse inconsapevolmente anche per la stessa protagonista, in un'arte che
proprio negli anni settanta avrà la sua espressione, la body art
nella quale artista e opera coincidono, in cui elemento insostituibile è il corpo stesso, il proprio, perno di energie vitali e di
suggestioni.
Il maggio francese è finito, un'epoca innovativa per le arti visive si è aperta.
vando, anche in modo controverso, il sostegno e la solidarietà
di intellettuali, categorie professionali, operai e sindacati.
Contemporaneamente alla contagiosa “vampata” di entusiasmo e di lotta, ancorché violenta e agli scioperi che si succedono, toccando il culmine entro la fine del mese, nella Parigi
assediata si organizzano imponenti manifestazioni con a capo,
fra gli altri, lo scrittore André Malraux, in favore del generale
De Gaulle, contro il pericolo di quella che era temuta come
una profonda "sovversione": manifestazioni che partendo da
Place de La Concorde arrivano agli Champs-Élysées.
Avvenimenti di tal natura, necessariamente solo accennati in
questa sede, sono vissuti come evento epocale dai fotoreporter, consapevoli di essere, ora più che mai, partecipi di un'
eccezionale vicenda storica da raccontare con immagini, anch'
esse eccezionali, prese a rischio della loro stessa incolumità.
"Io c'ero" è la frase pronunciata da coloro che vivono in presa
diretta il maggio 1968, del quale, benché non si potessero allora comprendere compiutamente le molteplici valenze e gli
effetti, emerge chiaramente l' irripetibilità e l'imprevedibilità dei
fatti.
Di questa unicità storica il reportage fotografico di Beppe
Cecchetti dà eloquente ed esaustiva testimonianza, nella quale la
cronaca veloce e meditata è un
diario di microstorie interrelate
nella più grande storia di quei
giorni e delle successive interpretazioni, attenta a tutti i soggetti in
scena, alle loro differenze e verità,
siano dell'una che dell'altra parte.
Il quadro che ne deriva, in rapporto anche allo studio formale
delle varie sequenze, è quanto
mai affascinante e rende in modo
efficace il clima e l'atmosfera di
quel mese a Parigi. Le immagini
colte dall'obiettivo di Cecchetti
non sono quelle della prima
superficiale emozione, dell' "io
Yves Montand, 1974
c'ero", ma vi si intravede uno
Umbertide Cronache on line
Su il sipario
"Il Novecento è un secolo che vede la
terra come non l'ha mai veduta nessuno, la terra quindi ha uno splendore
che non ha mai avuto. Nel Novecento
tutto si distrugge e niente continua, il
Novecento quindi ha uno splendore
tutto suo. Picasso è di questo secolo.
Ha la singolare qualità di una terra che
nessuno ha mai veduto, di cose distrutte come mai sono state distrutte.
Picasso, dunque, ha il suo splendore”.
(7)
Gertrude Stein pone in queste frasi
l'accento sul secolo appena trascorso,
sul tempo cui le immagini della scena,
spente le luci, tirato su il sipario, si riferiscono.
È giunta l'ora della rappresentazione!
Attori, registi, artisti, scrittori, cantanti
del Novecento impersonano la loro
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Avvenimenti culturali
parte e sfilano sotto il bagliore dei riflettori: una
parata di persone riconoscibili nelle quali la vita si
tinge adesso di altri colori, quelli accattivanti dello
spettacolo e dell'arte.
Su tutti, se non in ordine di comparizione, campeggia Picasso, con un sorriso appena accennato,
ritratto da Beppe Cecchetti a Vallauris. Il pittore
emana dall'aspetto fisico quelle qualità che la
Stein individua nella sua opera, quella freschezza
e curiosità del vedere la vita e di riproporla, in un
"intreccio di linee che andavano e venivano, che si
sviluppavano e si distruggevano". (8)
Con Picasso c'è un altro degli artisti del secolo
passato, Salvador Dalì in posa per Cecchetti a
Parigi, il cui ritratto evoca un mondo di sorprendenti illusioni, una dimensione onirica, nello stupore di uno sguardo enigmatico e visionario.
Con i due grandi l'obiettivo di Beppe Cecchetti si
sofferma su altri personaggi della scena e dell'
arte con i quali è avvenuto l'incontro: la pittrice
Leonor Fini, lo scrittore Marcel Pagnol, Bernard
Gavoty novello Beethoven, Joan Baez che canta
accompagnandosi con la chitarra, Philippe Noiret
dietro i vetri di una finestra e Ornella Vanoni sul
palcoscenico, solo per citarne alcuni.
Sono figure di un luminoso presente, limpide
nella loro essenzialità, scavate nel loro segreto
individuale, passate attraverso il vaglio dell'immaginazione e bilanciate a livello compositivo, le
quali, soprattutto nei ritratti, nei tagli di profilo e
nella frontalità degli sguardi, si imprimono nella
mente. Queste fotografie di personaggi celebri
sembrano dilatarsi in un tempo lungo, riflettere
nei moti del volto e del corpo le personalità
umana e il loro infinito variare.
Questo è un aspetto avvincente dell'opera di
Beppe Cecchetti che, particolarmente, in questa
sezione, ma anche nelle altre, mai indugia nel
giuoco dello stereotipo, del déjà-vu, bensì sa
infondere una vitalità sempre diversa all'immagine, tale da entrare in risonanza con lo spettatore;
egli sa contraddistinguere ogni figura, talvolta
anche nell'amore per i dettagli o della scena di
fondo, con elementi misurati sì ma anche storicamente connotanti.
Il Novecento scorre attraverso queste immagini
belle, con le quali si aggiunge un tassello di
memoria e se ne prolunga la durata.
Beppe Cecchetti invita con esse a conoscere il
mondo e a farsi da questo un po' ammaliare.
Adriano Celentano
e Petula Clark, 1973
Pablo Picasso, 1967
Salvator Dalì, 1966
Francois Truffaut, 1974
Sansepolcro, luglio 2010
l) Questa ed altre notizie mi sono state riferite da Beppe Cecchetti in più conversazioni nella sua casa di Umbertide
nel luglio 2010.
2) S. Givone, Prima lezione di estetica, Editori Laterza, Roma-Bari, 2003, p. 13.
3) Tratta da Crepuscolo del mattino in C. Baudelaire, I fiori del male, Feltrinelli, Milano 1984, p. 199.
4) Simone De Beauvoir, A conti fatti, Einaudi, Torino 1973, pp. 409, 411
5) Conversazioni cit.
6) Trad.: Vi riguarda; l'evento mi è stato riferito dallo stesso Cecchetti nelle conversazioni citate.
7) G. Stein, Picasso, Adelphi, Milano 1973, p. 86-87.
8) Ibidem, p. 86.
Umbertide Cronache on line
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Avvenimenti culturali
Dalida, 1971
Gilbert Bécaud, 1970
Beppe Cecchetti e un pilota, 1967
Beppe Cecchetti e Gino Bartali, 1969
Beppe Cecchetti e l’attrice Maddly Bamy, 1972
Beppe Cecchetti per gioco in prigione, 1963
Umbertide Cronache on line
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Avvenimenti culturali
Hanno scritto
sulla Mostra
Beppe Cecchetti:
gli scatti parigini degni
di un Cartier-Bresson
Alla Rocca una galleria
di 80 fotografie
>> Massimo Zangarelli
(Articolo pubblicato su “Il Giornale dell’Umbria” di domenica 19 settembre)
Sguardo dalla mansarda, 1973
o, non è Cartier-Bresson: ma gli
scatti parigini di Beppe
Cecchetti sono degni dei più
grandi Maestri della fotografia del '900,
come conferma un esperto di livello
nazionale quale Enrico Milanesi.
La Rocca di Umbertide (raro esempio di
spazio culturale ben gestito) propone in
questi giorni (sino al 3 ottobre) un intrigante allestimento retrospettivo (realizzato da Vittoro Dragoni) di 80 foto suddivise in sette sezioni - " Parigi follemente " - dell'artista altotiberino che per
diciott'anni ha operato come reporter di
punta nella capitale francese, intesa
pure, come spesso nella storia è accaduto, capitale del mondo. Nessuna "scontata cartolina" (anche i luoghi monumentali canonici, da Notre-Dame alla Torre
Eiffel sono "visti" da angolature inedite), niente "scorci meramente pittoreschi",
zero "ritratti stereotipati",
ma immagini vivide tese a
fermare momenti di incredibile realismo ma anche di
intenso lirismo, concetti
solo apparentemente antitetici che trovano invece
nell'Autore momenti di sintesi assolutamente geniali,
in grado di emanare sensazioni, emozioni, tensioni
individuali e di popolo, tri-
N
stezza esistenziale e sete di vita,
ansia da diseredati e frenesia
di riflettori, solitudini
lungoSenna e attese
frementi di desiderio, volti di
bimbi da banlieu e lustrini da Folies Bergères,
facce
sgualcite
di
Gauloise e visi irridenti
da eterni flaneurs, emarginati da strada
e ribalte luccicanti, bistrot d'accatto e
luci dell'Opéra, chi fruga nei rifiuti de
Les Halles e chi risplende di charme all'
Olympia.
Cecchetti è stato a Parigi tra la fine degli
anni'50 e i primi '70, dapprima alle
dipendenze delle aziende del magnate
dell'editoria e produttore cinematografico Cino Del Duca, quindi come reporter
free-lance: e il suo estro non passò inosservato al punto che "Paris-match" lo
avrebbe voluto nella sua prestigiosa
scuderia ma - come ci riferisce il
Maestro con la sua connaturata delica-
Umbertide Cronache on line
L’addio, 1973
tezza d'animo - "Non potei accettare, a
Parigi mi aveva fatto andare Del Duca e
mi sarebbe parso un tradimento": pensieri gentili lontani anni luce dal bieco
pragmatismo odierno per cui tutto è
mercimonio. Quelli stessi per cui formula uno struggente "Omaggio alle
mamme degli emigranti" o attraverso i
quali rimpiange di non aver incontro
Burri in occasione della Mostra al Musée
National d'Art Moderne": avrei potuto
lasciargli un semplice biglietto con scritto "sono di Umbertide e vorrei salutarla"- ricorda.
Cecchetti fissa gli attimi cruciali del
Maggio Francese, quello
destinato a cambiare il
mondo. "Ero consapevole - ci dice rispondendo a
una precisa nostra
domanda - che si stava
scrivendo la storia in
quei giorni e che eravamo testimoni di fatti
destinati a realizzare un
mutamento epocale": gli
ovvii motivi di spazio
hanno costretto a limitare il numero delle immagini ma Cecchetti ha una
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Avvenimenti culturali
patrimonio di foto di affiches storiche
del '68 che potrebbero essere benissimo
il contenuto di una rassegna tematica sul
movimento degli studenti che avviò il
grande cambiamento, non solo politicosociale ma pure nei costumi e nelle
mode, che un sindaco attento come
Giulietti potrebbe cogliere.
L'aura del quotidiano, con i paesaggi
urbani quali scenari di condizioni perennemente difficili e di latenti conflittualità interculturali, viene rappresentata
poeticamente in un vissuto di profonda
perspicacia come in "Barche appartate",
degna di un capolavoro impressionista,
o nello "Sguardo dalla mansarda", sorta
di "Eleganza del riccio" ante-litteram.
Del resto l'autore non rinnega di aver
preso da qui significative fonti d'ispirazione: "Per lungo tempo intrattenni una
frequentazione con un clochard che, in
cambio di un bicchiere di buon vino mi
porgeva l'insegnamento della strada dice Cecchetti - e in particolare m'indicò
il quartiere natale di Edith Piaf sul quale
basai un intero servizio"; dalla malinconia dell'anonimato allo scintillio del palcoscenico il passo è breve…
C'è un modo di cogliere sguardi, trasalimenti dell'animo, passaggi emotivi di
rara intensità nei ritratti di divi , sia di
scena che in back-stage: nell'Yves
Montand che con una mano afferra il
microfono e con l'altra s'accattiva il pubblico con gesto imperioso c'è tutto il
senso della padronanza della scena.
E' solo uno delle celebrities colte in alcune delle loro sfumature espressive più
connotative come nel caso del sommo
Picasso o dello stravolgente Salvador
Dalì il cui incontro Cecchetti ricorda
ancora con elegante ironia: " Mi avevano
detto che maltrattava chi gli era simpatico e con me era stato educatissimo, sino
all'ultimo scatto quando finalmente mi
ha insultato… per me è stata una liberazione…". Poi c'è la poetica del vissuto
quotidiano come "Barche appartate",
degna di un capolavoro impressionista,
o nello "Sguardo dalla mansarda", sorta
di "Eleganza del riccio" ante-litteram
Cecchetti è tutto questo e ancora di più
come sottolinea magistralmente nel bellissimo catalogo edito da Petruzzi (e da
chi altri sennò?) Rita Olivieri, curatrice
dell'esposizione assieme a Gabriele
Violini, capace come suo solito di
cogliere sfumature e dettagli insospettabili ai più, coadiuvata dai sapienti
interventi di Mario Tosti, Gianni
Codovini, Benedetta Bellini, e dal mai
troppo rimpianto Roberto Sciurpa.
Alcune immagini
della mostra
Scoop di
Beppe
Cecchetti:
Una donna
nuda
si aggira
per Parigi
Dopo il
maggio, 1970
Umbertide Cronache on line
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Avvenimenti culturali
e non vogliamo che questo scenario si realizzi, occorre cambiare
modo di vita. Smettere di produrre rifiuti. E' questo il messaggio che è
stato lanciato da Umbertide. In un
campo lungo via Morandi l'artista
Pierluigi "Potsy" Monsignori ha installato una sua creazione di land art, dal titolo "Plastic food". In mezzo a un campo
di grano raccolto, sono state dislocate
varie presse, non di paglia ma di plastica. Il messaggio è chiaro: se non volete
che campi come questo diventino realtà,
basta con la plastica, basta con i rifiuti.
In un campo lungo via Morandi, l'artista Pierluigi
Promossa e organizzata dal Comune di
Umbertide, con il contributo di Gesenu
"Potsy" Monsignori ha installato una sua creazione di
e dell'azienda Monsignori Carlo & C., è
land art. Sono state dislocate varie presse, non di paglia
stata inaugurata alla presenza dell'artima di plastica. Il messaggio è chiaro: se non volete che
sta e del sindaco Giampiero Giulietti.
Camminare attraverso l'instalcampi come questo
lazione di Potsy proietta in un'idiventino realtà, basta
stantanea capace di far comprendere la reale disarmonia di
con la plastica.
un'esperienza accanto ai nostri
rifiuti quotidiani: macchie di
>> Roberto Baldinelli
colore fuori tono, abituati come
siamo alle solite meravigliose
installazioni di operatori agrinei quali le generazioni precedenti
coli distratti. Un viaggio che
hanno vissuto: un vero contatto
permette di abbracciare presse
con la natura, che purtroppo a
diverse di un futuro-presente
causa dello stile di vita ai giorni
che nessuno di noi vorrebbe nel
nostri non è più accessibile". Potsy
proprio giardino. "
già immagina i commenti alla sua
Il senso di questa opera installazione: "Alcuni troveranno
dichiara Potsy - è ridurre i rifiuti. Diventa molto importante la scelta che la mia istallazione del tutto naturale,
Dobbiamo reimpostare la nostra quoti- facciamo tutti i giorni nel fare la spesa, abituati come sono a convivere con l'edianità. Purtroppo ogni nostra azione dobbiamo iniziare a fare acquisti nell'ot- mergenza rifiuti, altri guarderanno
potrebbe avere una ripercussione non tica dell'eco-sostenibilità piuttosto che inorriditi ed esterrefatti, con commenti
piacevole sull'eredità che intendiamo del consumismo. L'acqua, l'assoluto di pura follia per l'autore. Altri trovelasciare alla nostra progenie. Credo nostro bene primario, non può e non ranno la forza di riflettere. In un futuro
insostituibile un impegno da parte di deve assolutamente più essere una delle presente invece delle fresche e profumatutti nel cercare di recuperare e preser- maggiori cause di produzione e conse- te presse di fieno, quello che ci ritrovevare il rapporto con la natura. Sradicare guente tentativo di smaltimento di rifiu- remo sui campi saranno semplicemente
attraverso installazioni consapevoli ti. L'idea nasce dall'esigenza di recupe- i rifiuti prodotti dal nostro consumismo,
molti stereotipi che si sono imposti nel rare e preservare un vissuto nei luoghi dalle nostre scelte sbagliate e che non
corso del tempo e
saremo più in grado di
che hanno portato
smaltire. Trovo assurdo
Il sindaco Giulietti e “Potsy” inaugurano l’installazione
all'attuale profonche nel consumare acqua ci
do disequilibro tra
ritroviamo a pagare,
ciò che è il nostro
soprattutto in termini di
bisogno reale e
smaltimento rifiuti, più il
quello indotto. Un
contenitore che il contenugesto
naturale
to. Non avrei mai potuto
come bere un bicraggiungere un risultato
chiere d'acqua, per
concreto come questo
come è impostata
senza l'aiuto di Carlo e
oggi la sua distriGiampaolo Monsignori,
buzione (principalmio padre e mio fratello,
mente bottiglie di
con i quali lavoro nell'aplastica), può cauzienda di famiglia, che si
sare gravi danni al
occupa da più di 30 anni di
nostro ecosistema.
S
Un’installazione di “land art”
dell’artista umbertidese “Potsy”
"Plastic food":
un monito contro
la produzione dei rifiuti
Umbertide Cronache on line
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Avvenimenti culturali
utilizzo di sistemi alternativi di energia
e di depurazione e consumo consapevole dell'acqua. Di fondamentale importanza anche l'appoggio diretto del sindaco Giampiero Giulietti, che da anni è
impegnato in tematiche sociali e di
carattere ecologico". Nei nostri confini
comunali c'è l'enorme discarica di
Pietramelina.
Potsy non ha peli sulla lingua: "Invece
di lamentarsi a cose fatte e rendersi
conto di avare una discarica sotto casa, i
cittadini avrebbero potuto essere più
sensibile al problema dei rifiuti. Il problema attuale non sono le discariche esistenti, ma sono quelle che invaderanno
il nostro bellissimo paesaggio umbro se
non ci sarà una maggiore sensibilizzazione e consapevolezza nell'ottica della
minor produzione di rifiuti. Trovo pertanto inutile condannare le istituzioni
che cercano di risolvere problemi che
senza rendersene conto siamo noi tutti i
Alcune immagini di “Plastic food”
giorni a creare, me compreso. In Gesenu
ho avuto il piacere e l'onore di poter col-
laborare con persone consapevoli e
coscienti di quello che è il loro lavoro e
che si sono rese disponibili e pronte ad interagire
'associazione di astrofili "Paolo Maffei" di Perugia,
con la mie proposte artistil'associazione astrofili "Mizar" di Umbertide, l'osche". Per Potsy , l'arte non
servatorio astronomico "Borgo Coloti" di Montone e
è altro che l'esprimere le
l'osservatorio astronomico amatoriale "Spazzavento",
proprie idee e vitalità, il
col patrocinio
proprio essere attraverso
del Comune di
Ve r s o i c o n f i n i d e l l ’ u n i v e r s o U m b e r t i d e , le opere. Per Potsy l'arte
non è riconducibile ad
della Provincia
Una mostra sulla storia del
alcuna ideologia o stereodi Perugia e
telescopio astronomico
dell'Unione
tipo ma deve nascere dal
astrofili italianostro interiore ed è fonni (Uai), hanno presentato a Umbertide, presso il
damentale l'impatto che
Centro culturale San Francesco, una mostra molto intel'arte può avere nel miglioressante che è stata inaugurata sabato 21 agosto. Si intirare la vita di tutti i giorni.
tolava "Verso i confini dell'universo" e ha descritto la
La scelta di utilizzare
storia del telescopio astronomico. La mostra è stata
opere d'arte per porre in
realizzata da Uai, Accademia delle Scienze di Torino,
risalto la tematiche sociali
Università degli studi di Torino e Regione Piemonte.
è determinata dal fatto che
Durante la mostra sono state organizzate una serie di conferenze. Il primo incontro si è tenuto con
un'artista ha un canale di
la relazione sul tema "Fotografare il cielo" di Lorenzo Ricci Vitiani. E' stata poi la volta di "Occhi al
dialogo preferenziale nei
cielo", conferenza di Emilio Sassone Corsi, presidente dell'Uai. E di "I pianeti extrasolari", confeconfronti di cittadini spesrenza di Daniele Gasparri. La conclusione di questo mese dedicato all'astronomia si è svolta al
so distratti dallo stress
parco Ranieri con la manifestazione "Luna all'anfiteatro", con tanto di conferenza e osservazione
quotidiano. L'arte non è
con telescopi. L'associazione "Mizar" di Umbertide è nata nel giugno del 1996 con lo scopo di
un abito che si indossa la
divulgare argomenti astronomici tramite osservazione diretta del cielo, promuovere conferenze di
mattina e si toglie la sera,
astronomi e astrofisici, visitare osservatori e planetari.
l'arte è vita.
L
Umbertide Cronache on line
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Associazionismo e
Vo l o n t a r i a t o i n c i t t à
“Books for Dogs Libri per Cani”
E’ un’associazione onlus nata
per aiutare i cani abbandonati
Edward & Bunny - Aprile 2009
Fondata nel 2008 da sei
amiche inglesi, allestisce
ogni mercoledì, durante il
mercato, una bancarella di
libri usati, in varie lingue,
per raccogliere fondi
da destinare al canile
comprensoriale Enpa
di Lerchi
Penny Radford, la prima
da destra, insieme
a due amiche e socie
dell’associazione
>> a cura di Penny Radford
Presidente dell’associazione
’associazione "Books for Dogs - Libri
per Cani" è stata fondata 2 anni fa, in
maggio, per raccogliere fondi a sostegno del Canile ENPA di Lerchi che serve 9
comuni del nord dell'Umbria. Il canile accoglie gli animali abbandonati e senza casa, e si prende cura di loro
fino a quando, si spera, non troveranno una nuova sistemazione. Attualmente ci sono 185 cani nel canile, ed è
una dura prova provvedere a tutti; fortunatamente lo
scorso anno sono state trovate nuove case per 140 di loro.
L
Books for Dogs continua a raccogliere fondi, principalmente attraverso la vendita di libri, in diverse lingue, su
una bancarella al mercato di Umbertide, ogni mercoledì
mattina. Nonostante un avvio lento a causa delle piogge
in maggio, si stanno compiendo passi enormi tanto nella
raccolta fondi che nei progetti, compresa la donazione di
100 ciotole di alluminio per cani e la
sterilizzazione, questo mese, di altri 10.
Books for Dogs collabora anche con
AISPA (Società Anglo-Italiana per la
Protezione degli Animali), che ha gentilmente donato 40 cucce e che collaborerà ad un programma di sterilizzazione.
A seguito di un incontro con la
Comunità Montana, sono stati confermati dei progetti, che dovrebbero essere approvati a breve, per un nuovo
impianto, con l'elettricità fornita da
celle fotovoltaiche, adatto ad ospitare
una sala per gli infortunati ed i servizi
post-operatori, con 5 unità di recupero.
La bancarella all’ingresso
del Mercato di Umbertide
La sala sarà pronta, si spera, entro
Umbertide Cronache on line
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Associazionismo e volontariato in città
Natale. Books for Dogs
contribuirà con fondi a
completare questo progetto. Books for Dogs è oggi
un ente di beneficenza
registrato (ONLUS), reso
possibile grazie alla stretta
collaborazione
con
l'Ufficio Quattro Zampe
della Provincia di Perugia
che ha anche creato dei
links sul proprio sito web
per pubblicizzare Books
for Dogs.
Tutti questi progetti sono
stati realizzati grazie al
costante sostegno della
comunità locale e dei visitatori della bancarella di
Books for Dogs.
Visita anche tu la bancarella
nel
mercato
di
Umbertide ogni mercoledì
mattina - vi è una grande,
nuova selezione di libri,
per lo più in inglese, ma
anche in italiano ed altre
lingue.
Per essere inclusi nella
loro mailing list o per ottenere numeri di telefono
utili per aiutare gli animali, si prega di rivolgersi
alla bancarella o di contattare Angie Nutt presso:
nuttsmai/@gmai/.com.
La storia dell’Aispa e del suo
fondatore Leonard Hawksley
eonard Hawksley nacque a Londra nel 1873, figlio di un insigne ingegnere civile. I
suoi interessi erano prevalentemente scientifici mentre, ancora ventenne, lavorava
presso l'Home Office di Londra. Potendo permettersi di viaggiare, si recò in Italia in
vacanza nel 1890. Si innamorò subito del paese, ma rimase inorridito dalla mancanza di
considerazione dimostrata verso gli animali. Per lo stupore dei suoi genitori, scrisse loro
raccontando che aveva intenzione di rimanervi e dedicare la sua vita alla protezione degli
animali. A Napoli, Hawksley incontrò una donna inglese, miss Mackworth-Praed, che
aveva fondato la "Naples Anti-Cruelty Society". Aveva organizzato un piccolo gruppo di
ispettori, ma le loro finanze erano alquanto precarie. Colpita dal giovane uomo, gli affidò tutto il suo lavoro ma rimase in qualità di Presidente dell'Associazione. Hawksley
diede alla società solide basi economiche e, successivamente, costituì le fondamenta per
la Lega Italiana per la Protezione degli Animali.
Nel 1899, Hawksley dette lavoro a ben quaranta ispettori in divisa e, nel 190l, fondò la
Società di Roma per la Protezione degli Animali. Il suo lavoro era ormai consolidato e
furono ottenute molte condanne per crudeltà. Furono confiscati strumenti di tortura e
abolite alcune usanze barbare.
Anche se gli ispettori ebbero successo, molte persone gli si opposero. In particolare, i cocchieri delle carrozze trainate dai cavalli furono amaramente risentiti dall'interferenza dell'inglese. Otto attentati furono compiuti contro la sua vita. In uno di questi perse la vista
da un occhio. La vendetta contro di lui continuò ma
egli si impegnò ancor di più nel suo lavoro. La sua fu
Le tre amiche
una protesta costante contro la crudeltà; riuscì ad ottedavanti ai manifesti
nere un'azione ufficiale, ma il compito fu lento, una
che illustrano
gli scopi
lotta sempre più difficile.
dell’iniziativa
Per 25 anni, diresse la Società di Roma per la Protezione
degli Animali e la Lega Italiana per la Protezione degli
Animali. Dedicò ben 35 anni ai suoi progetti in lavoro
in Italia. Nel '31 ritornò in Inghilterra, a causa delle cattive condizioni di salute. E' stato dimostrato che, in
quasi tutte le 22 società per la protezione degli animali,
vi fu la sua presenza di fondatore o collaboratore.
AI fine di raccogliere fondi in Gran Bretagna fondò la
Hawksley Society for the Protection af Animals; purtroppo però, la sua salute continuò a peggiorare, e lo
costrinse a trascorrere molto del suo tempo a letto. La
sua compagna per tutta la malattia fu Daisy, una cagnolina che salvò da un circo di Roma. Era stata addestrata a saltare attraverso un cerchio fiammeggiante e, per il resto della sua vita, continuò a
tremare ad ogni suono che potesse ricordarle lo schiocco di una frusta. Hawksley morì
nel 1948. Successivamente, nel 1952, si costituì la Anglo-Italian Society for the Protection
of Animals, al fine di portare avanti il suo lavoro. Leonard Hawksley non ha mai voluto
nessuna ricompensa per i suoi successi, soltanto che la Società continuasse in sua memoria. Una delle sue frasi preferite era "gli animali non hanno nazionalità". Oggi, la AISPA
è diretta dalla Gran Bretagna tramite un gruppo di membri del Comitato Esecutivo, tutti
specialisti nel proprio settore. La loro guida è preziosa per il funzionamento della Società.
Inoltre, di fondamentale importanza, sono i sostenitori della Società, la cui generosità ci
permette di aumentare gli aiuti finanziari ogni anno così necessari.
AISPA non potrebbe funzionare bene solo dalla Gran Bretagna. Pertanto, la Società è
estremamente grata per l'aiuto e la guida dei nostri quattro rappresentanti in Italia, il Dr.
Malcom Holliday, la Dr.ssa Dorothea Friz, la Dr. Maira Sgueglia ed Angela Revel-Chion.
Tutti generosamente lavorano per AISPA, sono volontari e la loro esperienza e conoscenza sono fondamentali.
L
Per maggiori informazioni potete visitare il sito www.aispa.org.uk.
Le notizie sull’Aispa sono state tratte dall’articolo “AISPA e il suo fondatore Leonard
Hawksley” pubblicato sulla rivista “Valley Life” di agosto 2010.
Umbertide Cronache on line
Agosto 2010
29
Associazionismo e volontariato in città
l Vespa Club Fratta di
Il Vespa Club Fratta di Umbertide a Montevarchi
Umbertide ha partecipato il 28 e 29 agosto al 6°
(AR) per il 6° Raduno nazionale " Vespa Pazza "
Raduno nazionale "Vespa
Pazza" che si è svolto a
Montevarchi, in provincia di
Arezzo.
26 vespisti sono partiti alla
volta della città toscana
dalla sede presso il Bar
Riconoscimento anche per le vespiste
L'Angolo di Gardone, capiGiada Pauselli e Donatella Capecci
tanati
dal
presidente
Massimo Bifolchi e condotti
alla grande da “Poppi” con
>> Massimo Bifolchi
presidente del Vespa Club Fratta
la sua Cosa 200.
Un itinerario stupendo
attraverso le strade dell'aretino fino a Montevarchi
moto Roma e dal Vespa Padane.
dove era il concentramento del Raduno.
Premiati anche i due club esteri presenti, il V.C. San
Partiti alle ore 7,15 circa, i 26 vespisti sono arrivati a Marino e il Vespa Club del Belgio.
Montevarchi insieme ad oltre 200
Due signore di Umbertide, Giada
vespisti da tutta Italia e anche da
Pauselli e Donatella Capecci sono
due club europei, tutti rigorosamenstate premiate dal Presidente del
te iscritti al Vespa Club Italia e al
Vespa Club di Montevarchi, ad
World Vespa Club come si fa nei
ulteriore conferma del grande
raduni assolutamente ufficiali.
risultato conseguito dal club
Quindici i club iscritti al Sesto
umbertidese.
Raduno Toscano.
E nella classifica finale al primo
posto il nostro Vespa club Fratta di
Umbertide, seguito dal Vespa Club
Canosa Puglia, dal V.C. Capoliveri
Isola d'Elba; dal V.C. Tempo dio
I
I vespisti umbertidesi
classificati al primo posto
Immagini di Montevarchi:
sopra il Cassero,
a sinistra il tempietto Robbiano
Non solo per il primo
posto in classifica, ma
anche per il significato
di partecipazione degli
iscritti alla manifestazione.
Elogio agli amici vespisti
di Montevarchi per l’impeccabile organizzazione della manifestazione
e un saluto al prossimo
anno.
I vespisti umbertidesi a Montevarchi
Umbertide Cronache on line
Agosto 2010
30
COME
ERAVAMO
>> A cura della Redazione
del Calendario di Umbertide
In questa rubrica troveranno posto vecchie foto
delle famiglie umbertidesi che per motivi di
spazio o di argomento non abbiamo potuto
pubblicare sul Calendario di Umbertide
1
2
3
Archivio fotografico Corradi
Foto 1. Scorcio della Reggia negli anni ‘60
Foto 2. Una terza media alla Pascoli fine anni ‘50
Foto 3. Ballo in maschera all’asilo di Niccone - 25.2.1954
Foto 4. Incendio alle Ceramiche Pucci - 1959
Foto 5. Veglione mascherato al Teacine - 22.2.1955
4
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