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I nostri ragazzi delle classi 5° Itis e Agrario e le ragazze della 3° sociale hanno incontrato il magico mondo del volontariato della CLOWNTERAPIA E’ un termine di non facile definizione poiché ricco di molteplici implicazioni. Semplicisticamente potremmo dire che consiste nell’utilizzare la figura del clown e della clownerie per alleviare situazioni di difficoltà attraverso la comicità e il riso. L’origine della clownterapia moderna si deve al dottor Hunter Patch Adams. Negli anni ’70 egli iniziò a formulare una teoria sulla felicità partendo dall’esperienza negativa che lo aveva visto protagonista quando era ancora un adolescente: egli, infatti, fu ricoverato in una clinica a causa di una forte depressione che lo stava conducendo lentamente al suicidio. Dopo essersi iscritto alla Facoltà di Medicina, intraprese degli studi su un campione di pazienti ricoverati in ospedale. Da sempre convinto che risata e sorriso portassero enormi benefici, Adams iniziò a visitare i suoi pazienti travestito da clown. Passo dopo passo il suo sogno prendeva forma: realizzare una casaospedale dove curare i pazienti con terapie alternative a quelle tradizionali, basate sulla ricerca del benessere. Nel 1983 Adams, con la collaborazione di alcuni amici, riuscì finalmente a realizzare il Gensundheit Institute - Istituto della Salute- nelle montagne del West Virginia: in questa struttura il rapporto tra pazienti e dottori si basa sulla fiducia reciproca e buon umore, mentre gioia e creatività sono divenute prescrizioni essenziali delle sue cure. Il clown-dottore Il ruolo del Clown Dottore può essere svolto da un operatore socio-sanitario professionale ma anche più semplicemente da volontari o da membri del personale medico. Il mestiere di un clown in Ospedale è in un certo senso più difficile che in un circo o per strada, perché accanto al mestiere di attore, di acrobata e di giocoliere, è necessaria una competenza psicologica, la messa a punto di tecniche che possano essere trasmesse ed insegnate per evitare pericolose improvvisazioni. “La figura del clown dottore è un esempio molto chiaro di come il prendersi cura con dolcezza e sensibilità, l’essere allegri e positivi anche di fronte a situazioni di sofferenza, aiuti non solo il bambino ricoverato a stare meglio e ad affrontare meglio il suo disagio, ma anche i genitori e tutto l’ambiente che opera e lavora in ospedale. Il Clown in questi contesti ridisegna l’architettura, proponendo attraverso la sua capacità di trasformare, attraverso giochi magici, racconti strampalati e fantastici, una visione diversa e più accettabile dei prelievi di sangue e delle risonanze magnetiche…. Il clown è un poeta, un visionario, veicola sogni e apre porte dimenticate verso la fantasia e la bellezza delle cose semplici, che possiamo scoprire anche stando sdraiati in un letto d’ospedale.” Il clown trasforma il reparto o la camera d’ospedale - cornici fredde e distaccate dove vivono i pazienti - in un ambiente magico, in cui la risata si fa strumento di gioia e sicurezza, incoraggiando al dialogo, quale forma essenziale di interazione e legami. Inoltre prova a stabilire un rapporto umano di fiducia e confidenza, capace di far dimenticar la quotidianità della vita ospedaliera, a profitto della fantasia e dell’immaginazione. L’importanza di questa figura non si esaurisce nella figura del paziente, bensì si estende a tutta la sua famiglia, proprio perché i miglioramenti del malato vengono vissuti e condivisi anche da coloro che lo circondano con amore e affetto. Ogni intervento è, perciò, personalizzato, adattato ogni volta al target con il quale ci si vuole relazionare.pedale…” (G. Sanguigno, da” Un gioco molto antico”, 2001). L’incontro è stato guidato da Gabriele Bertarini, in arte Zio Tabuba e Presidente in carica dei Dutur Kaos Brescia con sede presso il C.S.V. di Brescia, insieme con Fabio Bicelli in arte Dr. Ciuchino responsabile delle relazioni esterne Dutur Kaos Brescia ed ex tesoriere del direttivo. Gabriele e Fabio hanno sottolineato quanto sia difficile intraprendere questa forma di volontariato proprio per le implicazioni relazionale che nascono dal delicato rapporto che inevitabilmente viene a crearsi sia con il paziente, in molti casi bambini, e di conseguenza con i famigliari. E’ importante conoscere le loro paure e prima ancora se è possibile entrare in una stanza, significa entrare in una vita, in una famiglia, invadere il loro spazio per aprire una finestra su ciò che era lo spazio di prima. Si tratta di donare il proprio tempo per donare una delle cose più importanti, un sorriso, diceva Antoine De Saint-Exupéry: “ poiché un sorriso è spesso l’essenziale, talmente essenziale che può salvare una vita […] Il sorriso richiama l’amicizia, la fraternitàtra gli uomini”. Per quasto il Presidente Bertarini con Bicelli, hanno precisato che per diventare Clonws Dottori, è indispensabile seguire un corso organizzato dalla stessa organizzazione DUTUR KAOS della durata di 3 mesi. E’ importante imparare a lavorare sulle emozioni, perché abbiamo a che fare con un mondo relazionale, quello della sofferenza, che ci spiazza e dove non sempre si trova accoglienza, non sempre quello che si dice corrrisponde a ciò che i pazienti e la famiglia voglio sentirsi dire. Per quasto, oltre al corso specifico, ne è è previsto uno di Teatro, proprio per dare la possibilità di lavorare sulle le proprie emozioni. Un grazie infinito da parte dei nostri ragazzi che hanno avuto la possibilità di percepire un modo diverso di guardare alla vita, di conoscere la realtà ospedaliera, e hanno capito quanto sia importante mettersi in gioco per donare qualcosa a qualcuno senza la presunzione di dare o guadagnare ma con lo stupore di riceve uno sguardo diverso alla vita propria e degli altri.