Link - cesare marretti

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Cesare Marretti
facciadaCuoco
Quando la crisi incombe le idee galoppano
senza una logica, ma con la mia FACCIA
DA CUOCO vi aiuterò a passare una Pasqua
snella, inebriante ed eccitante.
Ricetta per 2 persone:
Prendere 250 gr di cioccolato al latte
(o fondente, o bianco...oppure come vi pare
a voi), scioglietelo a bagnomaria e con
l’aiuto di un pennello dipingete un vecchio
lenzuolo o, per i più ricchi, una tela da
artista.
Ora hai due possibilità:
1
appendere il telo o lenzuolo
precedentemente messo in tensione in
un telaio e pitturato di cioccolato per
essere accompagnati dall’ebrezza e la
passione per tutto il periodo pasquale
senza ingrassare,
O SE NO...
2
prendere il vostro amore e scivolaTe
sopra il telo o il lenzuolo come in
una lotta di passione nel sapone, solo
che quando andremo a sciacquare
la nostra o il nostro patner lo
leccheremo fino a diventare tutti
“ciccia e brufoli”.
PS: amo il cioccolato leccato in questo modo
Cesare Marretti
due
Il
cioccolato
della
crisi
Raimondo Galeano pittore illuminato
Opera SenzaNome
tecnica: LUCE SU MURO
tre
1 cosciotto
d’agnello
pomodori
salvia
rosmarino
sale
Uova d’artista:
omaggio a Ignazio Mazzeo
un classico....
con un tocco
di Primavera!
Cuocere al barbeque
il cosciotto d’agnello
in modo che sia ben
rosolato. Scottare i
pomodori alla piastra
e salarli. Disporre il
piatto con la carne e i
pomodori, decorando
con salvia e rosmarino.
quattro
cosciotto d’agnello
al barbeque
con pomodori alla piastra
cinque
Quando ero
una ciambella
Memorie dei giorni perduti
e ritrovati in Olanda
Amsterdam.
Il nome credo dica tutto... tutti quelli
che non sono mai stati ad Amsterdam
la ricordano o la nominano per luoghi
comuni;una città in cui è facile comprare
droga in deliziosi coffeeshop o dove
è facile camminare nelle vie trafitte
dai canali ed essere abbagliato da
prostitute ammiccanti in vetrine,
dove l’odore del sesso si mescola a
quello dell’hashish appena resinato
o dove è facile pasteggiare con funghi
allucinogeni e tortini alla marijuana
e scorrazzare per i canali vedendo
la musica dei coffeehuis e sentire
le mille vibrazioni silenziose dei
canali, e magari girovagare nel Van
Gogh museum senza rendersi conto
di perdersi tra i colori vorticanti
e le brusche pennellate...ebbene è
tutto vero.
Tuttavia se Amsterdam possa apparire
come la città dello svago e della
trasgressione per antonomasia, devo
avvisarvi che l’atmosfera olandese è
alquanto soporifera... probabilmente
anche perchè quella città non l’ho mai
vista con le piene facoltà, tuttavia gli
abitanti di Amsterdam appaiono quasi
cristallizzati in una bolla di hashish,
intrappolati in un dolce oblio, la vita
frenetica dei cittadini si consuma in
sei
un continuo via vai lemme di biciclette
e un andirivieni di sprovveduti, una
città abbastanza omogenea annegata
dai canali e sommersa dalle facciate
delle case che sembrano colare a
picco da un momento all’altro, e che
dire delle finestre? Mai viste tante
finestre in vita mia, enormi come
fauci. Spaziose. Quadrettate. Colorate.
Le affollate vie di Amsterdam con i loro
piccoli segreti vivono tranquillamente
sotto gli occhi di turisti e girovaghi,
ogni via è uguale all’altra, ogni
canale è simile all’altro, con questo
non voglio dire che Amsterdam sia
una città poco entusiasmante, anzi,
è stupefacente proprio per le strane
sensazioni che riesce a suscitare...
ogni città dà qualcosa a chi la visita,
Amsterdam no.
E’ ingorda e infida, si nasconde sotto
un velo trasparente, ti inganna con
i suoi mille intrighi, ti offre quello
che non ha, è un ottima venditrice,
un bravo sommelier, un incantevole
prostituta deformata, è androgina.
Purtroppo non ho molto da dirvi,
a parte il fatto che debba essere
assolutamente visitata perchè essere
ad Amsterdam vuol dire essere in un
altro posto, un posto indescrivibile
dove le emozioni sono così deboli e
fioche da confondersi con le passioni
travolgenti e gli istinti più ferini.
E’ inevitabile entrare in un coffeshop
ad Amsterdam, ed è inevitabile essere
accarezzati dai gas di THC e subito
dopo trovarsi con la testa altrove e
le palpebre chiuse dalla dolce mano
di Orfeo, riaprire gli occhi un attimo
dopo e trovarsi di fronte a monumenti
strambi o meglio davanti a un giardino
infestato da iguane di plastica...
magica o no, Amsterdam è una città
stravagante, può permettersi tutto, è
gentile e onesta ma guai ad esagerare...
Cosa dire del cibo? Mai avuta tanta
fame in vita mia.
Le vie e i canali sono anche intrisi
da dolci profumi di pietanze di ogni
genere, orientale, europeo, americano,
dolci succulenti fanno capolino dalle
vetrine, soffici ciambelle glassate
urlano di gioia alla vista dei viandanti,
è anche una città da mangiare.
In media mangiavo 3 volte al giorno,
ma non si trattava di piccoli pasti,li
definirei banchetti bovini, mangiavamo
come buoi, eravamo pieni come otri
tanto da far fatica a camminare,andavo
in solluchero per qualsiasi boiata
culinaria che vedevo esposta in
vetrina, anche le pietre e i mattoni
colorati sembravano commestibili
e deliziosi...che sensazione strana,
avrei mangiato persino gli abitanti
come se fossero fatti di marzapane!
E quando la fame assaliva e mordeva
di più ed era troppo lontano il più
vicino punto di ristoro, ricorrevo a
un distributore di schifezze dolciastre
e mandavo tutto giù con della coca
cola dato che l’acqua costava troppo
e non aveva il gusto che desideravo.
Le giornate olandesi apparivano
interminabilmente lunghe, profonde,
spaziose, vuote, l’unico filo conduttore
era l’oblio e la perdita di cognizione
di ogni cosa, tempo,spazio,essere.
Eppure una giornata così lunga
era infinitamente breve oppure in
realtà quei 8 giorni erano un eterno
e sconfinato giorno di un calendario
olandese ... avrei sicuramente perso
l’aereo ad Eindoven e tutta la vita
avrei vissuto come un pendolare
tra l’aeroporto e il Grasshopper
trascorrendo giornate a parlare di
foglie secche e dell’acqua dei canali ,
eppure dopo aver perso il tram il bus
e l’aereo il giorno dopo riuscimmo a
prendere un altro aereo dopo una
lunga notte all’agghiaccio in una
discarica aeroportuale, e riuscimmo
a tornare in Italia.
Non potevamo restare in Olanda.
Era una terra inconsapevole di tutto
e di tutti, bisogna nascerci olandesi,
non potrei mai diventare un olandese
ormai è troppo tardi.
In Italia ci stupimmo della vecchia
routine, esistevano di nuovo i giorni e
le notti, era inevitabile vedere l’orologio
o domandarsi di tanto in tanto che ora
fosse e se era pronto il caffè, cominciai
a smettere di ingozzarmi come se
fossi una pattumiera e mi ristabilii...
eppure è impossibile dimenticare 8
giorni olandesi... L’incantevole città
continuava il suo eterno giorno mentre
io ritornavo a contare le ore.
Alessandro C.
quattro
sette
palloncini di pasqua
...l’ingrediente
segreto...
cioccolato fondente 500 g
gelato
zucchero 100 g
acqua q. b.
+ palloncini colorati
Sciogliere il cioccolato e portarlo a temperatura stendendolo su
un tagliere; poi formare dei dischi di cioccolato con
il cornetto da cuoco; gonfiare i palloncini colorati e chiuderli.
Rimettere il cioccolato avanzato nella pentola sul fuoco,
gonfiare i palloncini e immergerli nel cioccolato in modo che
questo si attacchi alla forma del palloncino.
Attaccare i palloncini al dischetto di cioccolato.
Far raffreddare i palloncini avvolti dal cioccolato in
frigorifero; una volta raffreddati staccare i palloncini
facendo una lieve pressione nella parte dove
non si trova il cioccolato.
Mettere il gelato dentro il mezzo uovo di pasqua ottenuto e
decorare con caramello a piacere.
Per il caramello: mettere lo zucchero in una
casseruola assieme a mezzo bicchiere
d’acqua fredda, fare sciogliere sul fornello
e mescolare con un cucchiaio di legno
fino ad ottenere il caramello.
otto
nove
100AMORE
50BOCCA
dieci
“Io
la do”, “fellatio che
passione”, “il coraggio
dell’analità” e “io batto” non
sono films porno come potreste
pensare, bensì sono esordi
musicali che hanno segnato la
storia della musica al giorno
d’oggi. Infatti da qui nasce
un nuovo genere musicale, il
porno groove, ideato da Manuel
Cuni in arte Immanuel Casto;
da sottolineare il cognome,
ossimoro dei contenuti caldi dei
brani scritti da lui stesso. Forse
voleva essere una provocazione?
ebbene si, come d’altronde tutti i
suoi testi musicali: “che bella la
cappella”, un testo che racconta
la relazione di un uomo con un
prete; “io batto”, dal quale poi
ha scritto anche un libro, un mini concept che innesca delle
critiche e dei provvedimenti contro la prostituzione; “vento di
erezione”scritto nel 2004, oltre ad essere un altro dei testi di
ballate elettroniche che trattano della sessualità con ironia, è
anche un messaggio di denuncia sociale. Il ritmo adottato del
principe del porn groove, il pop glamour con delle sfumatura
di elettronica e chill out, è davvero coinvolgente: si pensi al
brano “Anal Beat” il quale ha fatto il boom sul web, dando a
Immanuel il titolo di Web Celebrity. “Anal Beat” è un sound
dance anni’80, che riprende i due pilastri della tv, Lorella
Cuccarini e Heather Parisi modificando il “gioca jouer” in una
versione porno groove.Questo testo ha permesso al Vate Casto
di farsi conoscere in tutta l’Europa, soprattutto in Spagna,
tanto da dedicargli un articolo in prima pagina sul “El Pais”.
“Divarication”, “Orgia per noia” e “Anoboccamano” sono una
triade che ha fatto molto parlare, o meglio criticare, in quanto
sono testi che inducono alla dissacrazione del proprio corpo;
i giornalisti e i critici musicali hanno paura che i giovani di
oggi possano essere vulnerabili e seguire “i consigli per
combattere la noia”del Principe. Al contrario le radio hanno
trovato qualcosa da comunicare attraverso le parole hot e forti
ma ironiche del cantautore mandando in onda le sue canzoni.
Un altro NetWork che ne ha parlato è il Tgcom esclamando
“il Casto Divo è proprio così casto?” divulgando la notizia del
suo ultimo album “touchè par l’amour” il quale, sebbene faccia
pensare all’amore che prevalica sul sesso, come il brano “50
bocca 100 amore”, tratta di masturbazione femminile, mentre
l’altro di come il sesso orale possa soddisfare al cento per
cento l’amore.
Immanuel Cuni è nato a Bergamo il 16 Settembre del 1983
dove ha concluso gli studi di teatro grafica e arti visive, i quali
gli hanno permesso di essere oggi un grande cantante,autore
e regista dei suoi video ottenendo ottime critiche sul suo
lavoro tecnico.
Oggi lo troviamo a Bologna dove è impegnato a svolgere
manifestazioni di beneficenza e non presso il teatro San Martino,
in piazza San Martino; è sostenitore del Gay Pride, dopo aver
fatto “outing” del suo profilo sessuale ed infine ha lanciato la
moda d’indossare occhiali a righe colorati, maglie e intimo con
le scritte tratte dai suoi testi come ad esempio “Insert coin”
su mutande femminili o “Anal Team” su maglie da calcio .
Immanuel Casto lo possiamo trovare su Facebook , Netlog e
sul “myspace\immanuel casto” .
Allegra G.
quattro
undici
GNOCCHI DI PATATE
CON CERNIA,
OLIVE, PEPERONI
gli gnocchi
possono essere
un ottimo
piatto
primaverile!
1 kg patate rosse
1 uovo
farina q.b.
600 g cernia
(o altro pesce bianco
anche surgelato)
50 g olive nere
1 peperone rosso
prezzemolo
olio extra vergine di oliva
peperoncino fresco
1 spicchio di aglio
sale q. b.
Mettere a bollire le patate in acqua
salata, controllare la cottura infilzando
con una forchetta; togliere la buccia
alle patate, schiacciarle con uno
schiacciapatate, unire l’uovo e tanta
farina quanto basta per formare un
composto omogeneo e soffice, poi
formare delle strisce tonde di circa 2
cm di diametro; tagliare a tochettini
con il coltello. Mettere in una padella di
alluminio olio, aglio, la polpa della cernia
pulita e sfilettata, il peperone tagliato
a rondelle fini, le olive nere, un pizzico
di sale e far cuocere per 8-10 minuti;
nel frattempo portare a bollore l acqua,
salare, calare gli gnocchi, quando
vengono a galla scolarli e adagiarli nel
preparato amalgamando per un minuto,
aggiungere infine delle foglioline di
prezzemolo.
omaggio a Giacomo Balla
dodici
tredici
quattordici
Dic
Nov
Ott
Set
Ago
Lug
Giu
Mag
Apr
Mar
Feb
FRUTTI
Albicocca
Ananas
Arancio
Banana
Cocomero
Ciliegia
Limone
Lime
Mandarino
Mela cotogna
Fico
Fragola
Fragola di bosco
Lampone
Frutto della passione
Ribes
Kiwi
Mango
Melone
Mirabelle
Mora
Mirtillo
Pesca
Noce di cocco
Mela
Pompelmo
Pera
Gen
Uno schema per conoscere
la frutta di stagione.
TV
ècucina
Lo spaghetto gomitolo di filo che si avvolge alla
forchetta raggomitolandosi insaporendosi di salsa per
poi esplodere in bocca come un orgasmo corporale
ps: non ho ancora capito cosa è il punto G ma ho una
certezza che lo spaghetto di mezzanotte aiuta...
.....e come se aiuta!
http://www.youtube.com/watch?v=l6rNgXlo1eEt
quindici
otto
L’ISOLA CHE VORREI.....
In viaggio con la fantasia
verso un’isola speciale
Destinazione: L’isola che vorrei, (la cugina de L’isola che
non c’è di Peter Pan, e io naturalmente sono la cugina di
Trilly campanellino!). E’ un’isola dove il sole non manca mai,
è sempre alto nel cielo, non è caldo come quello d’agosto a
Bologna, è dolce e accogliente, ti abbraccia e ti riscalda senza
infastidirti. Quando scende la notte al suo posto c’è la luna,
una luna speciale che non va mai in ferie (non rispetta le
fasi lunari), lei è sempre piena, grande, rotonda e anche un
pò prepotente! Si, è prepotente perchè è talmente grande
che quasi non sembra notte per tutta la luce che emana!!!
La sabbia è chiara e luminosa, e l’acqua è cristallina, calda
di sera e frizzante al mattino. Quando si alza il sole il mare
sembra pieno di brillantini, luccica, come se fosse tempestato
sedici
di diamanti. Le strade che portano
in spiaggia sono strette e colme di
alberi dalle foglie rosa (quasi fuxia
direi) - è il mio colore preferito,e
sull’isola che vorrei anche gli
alberi rispettano i miei gusti - a
settimane alterne si riempiono di
fiori e poi di frutti). Gli alberi rosa
sono un’ottima” location “per cicale
canterine e uccellini cinguettanti,
che cantano dalla mattina alla
sera, il loro canto è formidabile, mi
piace da morire!!. Verso il centro
dell’isola,camminando per le piccole
vie costellate di boutique e negozi
favolosi dove non si acquista niente,
è tutto gratis - perciò, ragazzeeee!!
questo è un messaggio per voi:
scarpe, borse, vestiti, tutto in
regalo! – si giunge nella piccola
piazzetta. Qui al mattino c’è un
mercatino dove si trovano tutte le
pietanze più gustose, dalla carne,
al pesce, alla verdure, fino ai dolci
( rigorosamente a base di nutella).
La musica non manca mai, tutti
ballano, cantano!! E’ l’isola più bella,
l’isola che tutti vorrebbero, è un
posto da sogno. Non è molto grande,
la sua estensione non supera i
200 km2, potrei paragonarla ad
una boccetta di elisir speciale,
piccola ma concentrata, di cui
bastano due gocce per guarire da
ogni male! Sull’isola che vorrei c’è
tutto ciò che serve per star bene
e per essere felici, non esistono
ospedali, non c’è gente che sta
male. Dimenticavo un particolare
importante, sull’isola che vorrei
è proibito piangere o essere tristi,
lamentarsi o essere insoddisfatti,
c’è solo bella gente, perchè chi va
sull’isola che vorrei trova la felicità!
E’ un posto fantastico,pieno di
locali per ragazzi, dove si ride, si
beve, e si mangia! Tra discoteche
e balere, le night dell’isola sono
esageratamente coinvolgenti!!
Non ci sono macchine, motorini o
autobus sull’isola, anche perchè è
talmente piccola e concentrata che
non è necessario riempirsi i polmoni
di smog inutilmente. C’è il mare,
c’è il sole, c’è tanto divertimento,
si sentono le cicale e gli uccellini
che cantano, non esistono musi
lunghi e gente stressata: è il posto
ideale! L’isola che vorrei non è
difficile da raggiungere,occorre
solo chiudere gli occhi e viagggiare
con la fantasia!!! Perchè in realtà
è grazie alla fantasia che riusciamo
ad essere realmente liberi da ogni
vincolo,ed è attraverso essa che
riusciamo a raggiugere i posti più
incredibili!
Rosalia
diciassette
quattro
CATALANA
DI CAPESANTE
ALLA BIRRA
usiamo
la birra per
un antipasto
fresco e
leggero!
Ingredienti
Per 4 persone:
8 capesante
1/2 cipolla rossa
4 pomodori
olio extra vergine di oliva
sale
pepe
1 limone
4 bicchieri di birra
omaggio a Cesar Manrique
Preparazione
Aprire le capesante e pulirle con attenzione; tagliare a fettine fini
la cipolla e i pomodori; condire le capesante, cipolla e pomodoro
con olio, sale, pepe e il succo di limone fino a ottenere la catalana.
Ricomporre il composto all’interno della conchiglia e servire sopra al
bicchiere di birra (si consiglia una bionda tedesca).
diciotto
diciannove
L’amore
al polo del mondo
Come incrementare il codice
genetico di un piccolo paese di
pescatori.
In
un piccolo paese di pescatori, la vita
si svolge normale. Novecento abitanti
si alzano la mattina, si dedicano alle loro
consuete attività, che sia l’andare a lavoro o a
scuola. Si prendono la loro pausa pomeridiana
in una delle vasche d’acqua calda nella
piscina di paese. E finiscono la giornata con
la loro famiglia in casa. Parte del villaggio è
circondata da montagne. Il resto si affaccia
sull’oceano. In questo scenario idilliaco e
magari noioso di un paesino, situato nella
regione nord-occidentale dell’Islanda ad
agosto avviene uno dei festival che più ha
destato la mia curiosità.
Infatti ad agosto, a Bolungarvík, si svolge la
cosidetta “week of love”, la settimana dell’amore.
Una settimana dedita ad incrementare le
nascite. Obiettivo di questi giorni è dunque,
la procreazione.
A questo punto l’immaginazione porta a
sognare le più strane situazioni.
Conoscendo un po’ la vita islandese, fatta per
lo più nei weekend di alcol e sesso, e la loro
concezione del sesso come puro divertimento
e sfogo dell’animo, (non dimentichiamo le
escursioni organizzate per fare sesso con gli
elfi) non era difficile dove la mia immaginazione
potesse portarmi.
Nelle giornate di apertura dell’evento gli
abitanti si ritrovano insieme, e bandiscono
venti
preservativi e qualsiasi altro tipo di
anticoncezionale, facendo un grande
falò e dando cosi inizio alle danze.
Ogni camera viene messa a disposizione
di chiunque senta lo sfrenato desiderio
di riprodursi. Vengono sistemati in
ogni angolo della città container, al
cui interno si possono assaggiare
diversi prodotti afrodisiaci, in modo
da soddisfare l’eccitamento dei singoli
che, una volta ben invogliati, possono
gettarsi sul vicino e soddisfare ogni
loro appetito sessuale.
In giornata si tengono conferenze sul
sesso e sulle migliori posizioni sessuali
destinate alla procreazione. Esperti
del mestiere vengono chiamati per
spiegare come ottenere il massimo
piacere da ogni prestazione. Magari
facendo dimostrazioni pratiche.
Si installano schermi su cui proiettare
filmati hard. Orde di sexy shop si
stabiliscono nel paesino.
Insomma qualsiasi cosa possa invogliare
l’uomo al sesso viene consentita e
così, per una settimana, gli abitanti si
lasciano andare alle loro depravazioni
e sfogano i loro istinti sessuali.
Magari culminando il tutto in una mega
orgia finale.
Incuriosita da questa fantasia, sono
quindi andata a indagare sul web come
realmente si svolgesse questa festa.
Quello che ho trovato, sicuramente
potrebbe deludere i molti, ma a me ha
permesso di apprezzare ancora di più
la mentalità islandese.
Il festival si apre con dei bambini che
lanciano in area palloncini rossi a
forma di cuore. Molto spazio viene
lasciato a loro, ai bambini, per i quali
si organizzano giochi e teatrini.
In tutta la settimana si parla di amore,
di come l’amore sia alla base del mondo e
di come sia necessario per l’uomo amare.
Viene ribadito il concetto che amare
è la cosa più bella che un uomo possa
compiere e che, anche se può sembrare
difficile, in realtà è un sentimento facile
da provare. L’importante è lasciarsi alle
emozioni, lasciarsi amare da qualcuno
e ricambiarlo.
Per spiegare questi concetti, su questa
minuscola e fredda superficie, si tengono
letture di poesie d’amore. Inoltre si
possono ascoltare canzoni d’amore e si
finisce la settimana con un gran gala.
“Siamo felice di spargere il messaggio
d’amore anche fuori da questa città”
il sindaco afferma “lo scopo di questo
festival non è solo l’andare a letto con
qualcuno, ma soprattutto è un messaggio
di amicizia e fraternità.”
Insomma l’obiettivo della settimana
dell’amore è istruire i cittadini a
provare dei sentimenti profondi verso
gli altri, senza lasciarsi intimorire da
luoghi comuni e aspettative. La “week
of Love” vuole rendere ogni individuo
libero di esprimere le sue emozioni e
il suo amore verso gli altri.
Spero, raccontando la realtà del festival
di non aver illuso nessuno. D’altronde la
diretta conseguenza di questa settimana
è l’incremento delle nascite.
La mia fantasia non deve essere poi
nemmeno cosi errata.
Sono ancora convinta che, dopo aver
ascoltato per una giornata romanticherie
varie, due possono essere le reazioni
degli abitanti: da una parte ci sono i
romantici, che, dopo aver colmato il loro
animo d’amore sentono il bisogno di
esprimerlo anche fisicamente, dall’altra
i rustici, che stufati da tutto questo
vaneggiare, decidono di abbandonare
la carne al loro istinto sessuale più
primitivo e animalesco.
Insomma, tutti scopano come maiali.
Martina P.
ventuno
quattro
TU TUBO
Festeggiamo la primavera con un mondo di colori
dove follia e ingenuità portano la tavola a circondarsi
di oggetti creati e realizzati per essere pezzi unici e
irripetibili come te.
www.cesaremarretti.com
Aperitivo con cibo antico ma con l’anima fresca pulsante e maliziosa = aperitrò
I RESPONSABILI DI TUTTO QUESTO
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http://www.youtube.com/watch?v=kw2ZdfkNNPY
CESARE
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GRAPHICS WRITERS
CIABA
ventidue
ALLEGRA GENTILINI
ALESSANDRO CONSORTI
MARTINA PATONE
ROSALIA ventitre
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ècucinaBologna
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Il ragazzo ha compiuto 1 anno e 3 mesi,
il direttore Hansel Rangognini 26 anni,
il mega ciambellano Sasa Mihic 24 anni
e il somelier, sempre pronto a degustare con
allegria vini di tutto il mondo,
Matteo Aroldi 23 anni, vi ringraziano e
vi aspettano tutti i giorni escluso sabato a
pranzo e domenica ...
perchè sono tutti “abbottati”.
La piccola, nata lunedi 8 marzo
da un’ idea di Katia Zanardi 37 anni, gemelli,
dall’energia di Corrado Cassoni detto il
“cuoco” 27 anni, da Luca Boselli 23 anni,
l’uomo “ambient”.
Il tutto aromatizzato da quel prezzemolo
di Cesare Marretti 40 anni.
Il cibo si circonda di idee e oggetti che ti regalano un sorriso
BOTTEGA BACK-DOOR
piazza Galileo, 3/a
Bologna - Italy
tel/fax +39 051 6569442