Link - cesare marretti
Transcript
Link - cesare marretti
Cesare Marretti facciadaCuoco Quando la crisi incombe le idee galoppano senza una logica, ma con la mia FACCIA DA CUOCO vi aiuterò a passare una Pasqua snella, inebriante ed eccitante. Ricetta per 2 persone: Prendere 250 gr di cioccolato al latte (o fondente, o bianco...oppure come vi pare a voi), scioglietelo a bagnomaria e con l’aiuto di un pennello dipingete un vecchio lenzuolo o, per i più ricchi, una tela da artista. Ora hai due possibilità: 1 appendere il telo o lenzuolo precedentemente messo in tensione in un telaio e pitturato di cioccolato per essere accompagnati dall’ebrezza e la passione per tutto il periodo pasquale senza ingrassare, O SE NO... 2 prendere il vostro amore e scivolaTe sopra il telo o il lenzuolo come in una lotta di passione nel sapone, solo che quando andremo a sciacquare la nostra o il nostro patner lo leccheremo fino a diventare tutti “ciccia e brufoli”. PS: amo il cioccolato leccato in questo modo Cesare Marretti due Il cioccolato della crisi Raimondo Galeano pittore illuminato Opera SenzaNome tecnica: LUCE SU MURO tre 1 cosciotto d’agnello pomodori salvia rosmarino sale Uova d’artista: omaggio a Ignazio Mazzeo un classico.... con un tocco di Primavera! Cuocere al barbeque il cosciotto d’agnello in modo che sia ben rosolato. Scottare i pomodori alla piastra e salarli. Disporre il piatto con la carne e i pomodori, decorando con salvia e rosmarino. quattro cosciotto d’agnello al barbeque con pomodori alla piastra cinque Quando ero una ciambella Memorie dei giorni perduti e ritrovati in Olanda Amsterdam. Il nome credo dica tutto... tutti quelli che non sono mai stati ad Amsterdam la ricordano o la nominano per luoghi comuni;una città in cui è facile comprare droga in deliziosi coffeeshop o dove è facile camminare nelle vie trafitte dai canali ed essere abbagliato da prostitute ammiccanti in vetrine, dove l’odore del sesso si mescola a quello dell’hashish appena resinato o dove è facile pasteggiare con funghi allucinogeni e tortini alla marijuana e scorrazzare per i canali vedendo la musica dei coffeehuis e sentire le mille vibrazioni silenziose dei canali, e magari girovagare nel Van Gogh museum senza rendersi conto di perdersi tra i colori vorticanti e le brusche pennellate...ebbene è tutto vero. Tuttavia se Amsterdam possa apparire come la città dello svago e della trasgressione per antonomasia, devo avvisarvi che l’atmosfera olandese è alquanto soporifera... probabilmente anche perchè quella città non l’ho mai vista con le piene facoltà, tuttavia gli abitanti di Amsterdam appaiono quasi cristallizzati in una bolla di hashish, intrappolati in un dolce oblio, la vita frenetica dei cittadini si consuma in sei un continuo via vai lemme di biciclette e un andirivieni di sprovveduti, una città abbastanza omogenea annegata dai canali e sommersa dalle facciate delle case che sembrano colare a picco da un momento all’altro, e che dire delle finestre? Mai viste tante finestre in vita mia, enormi come fauci. Spaziose. Quadrettate. Colorate. Le affollate vie di Amsterdam con i loro piccoli segreti vivono tranquillamente sotto gli occhi di turisti e girovaghi, ogni via è uguale all’altra, ogni canale è simile all’altro, con questo non voglio dire che Amsterdam sia una città poco entusiasmante, anzi, è stupefacente proprio per le strane sensazioni che riesce a suscitare... ogni città dà qualcosa a chi la visita, Amsterdam no. E’ ingorda e infida, si nasconde sotto un velo trasparente, ti inganna con i suoi mille intrighi, ti offre quello che non ha, è un ottima venditrice, un bravo sommelier, un incantevole prostituta deformata, è androgina. Purtroppo non ho molto da dirvi, a parte il fatto che debba essere assolutamente visitata perchè essere ad Amsterdam vuol dire essere in un altro posto, un posto indescrivibile dove le emozioni sono così deboli e fioche da confondersi con le passioni travolgenti e gli istinti più ferini. E’ inevitabile entrare in un coffeshop ad Amsterdam, ed è inevitabile essere accarezzati dai gas di THC e subito dopo trovarsi con la testa altrove e le palpebre chiuse dalla dolce mano di Orfeo, riaprire gli occhi un attimo dopo e trovarsi di fronte a monumenti strambi o meglio davanti a un giardino infestato da iguane di plastica... magica o no, Amsterdam è una città stravagante, può permettersi tutto, è gentile e onesta ma guai ad esagerare... Cosa dire del cibo? Mai avuta tanta fame in vita mia. Le vie e i canali sono anche intrisi da dolci profumi di pietanze di ogni genere, orientale, europeo, americano, dolci succulenti fanno capolino dalle vetrine, soffici ciambelle glassate urlano di gioia alla vista dei viandanti, è anche una città da mangiare. In media mangiavo 3 volte al giorno, ma non si trattava di piccoli pasti,li definirei banchetti bovini, mangiavamo come buoi, eravamo pieni come otri tanto da far fatica a camminare,andavo in solluchero per qualsiasi boiata culinaria che vedevo esposta in vetrina, anche le pietre e i mattoni colorati sembravano commestibili e deliziosi...che sensazione strana, avrei mangiato persino gli abitanti come se fossero fatti di marzapane! E quando la fame assaliva e mordeva di più ed era troppo lontano il più vicino punto di ristoro, ricorrevo a un distributore di schifezze dolciastre e mandavo tutto giù con della coca cola dato che l’acqua costava troppo e non aveva il gusto che desideravo. Le giornate olandesi apparivano interminabilmente lunghe, profonde, spaziose, vuote, l’unico filo conduttore era l’oblio e la perdita di cognizione di ogni cosa, tempo,spazio,essere. Eppure una giornata così lunga era infinitamente breve oppure in realtà quei 8 giorni erano un eterno e sconfinato giorno di un calendario olandese ... avrei sicuramente perso l’aereo ad Eindoven e tutta la vita avrei vissuto come un pendolare tra l’aeroporto e il Grasshopper trascorrendo giornate a parlare di foglie secche e dell’acqua dei canali , eppure dopo aver perso il tram il bus e l’aereo il giorno dopo riuscimmo a prendere un altro aereo dopo una lunga notte all’agghiaccio in una discarica aeroportuale, e riuscimmo a tornare in Italia. Non potevamo restare in Olanda. Era una terra inconsapevole di tutto e di tutti, bisogna nascerci olandesi, non potrei mai diventare un olandese ormai è troppo tardi. In Italia ci stupimmo della vecchia routine, esistevano di nuovo i giorni e le notti, era inevitabile vedere l’orologio o domandarsi di tanto in tanto che ora fosse e se era pronto il caffè, cominciai a smettere di ingozzarmi come se fossi una pattumiera e mi ristabilii... eppure è impossibile dimenticare 8 giorni olandesi... L’incantevole città continuava il suo eterno giorno mentre io ritornavo a contare le ore. Alessandro C. quattro sette palloncini di pasqua ...l’ingrediente segreto... cioccolato fondente 500 g gelato zucchero 100 g acqua q. b. + palloncini colorati Sciogliere il cioccolato e portarlo a temperatura stendendolo su un tagliere; poi formare dei dischi di cioccolato con il cornetto da cuoco; gonfiare i palloncini colorati e chiuderli. Rimettere il cioccolato avanzato nella pentola sul fuoco, gonfiare i palloncini e immergerli nel cioccolato in modo che questo si attacchi alla forma del palloncino. Attaccare i palloncini al dischetto di cioccolato. Far raffreddare i palloncini avvolti dal cioccolato in frigorifero; una volta raffreddati staccare i palloncini facendo una lieve pressione nella parte dove non si trova il cioccolato. Mettere il gelato dentro il mezzo uovo di pasqua ottenuto e decorare con caramello a piacere. Per il caramello: mettere lo zucchero in una casseruola assieme a mezzo bicchiere d’acqua fredda, fare sciogliere sul fornello e mescolare con un cucchiaio di legno fino ad ottenere il caramello. otto nove 100AMORE 50BOCCA dieci “Io la do”, “fellatio che passione”, “il coraggio dell’analità” e “io batto” non sono films porno come potreste pensare, bensì sono esordi musicali che hanno segnato la storia della musica al giorno d’oggi. Infatti da qui nasce un nuovo genere musicale, il porno groove, ideato da Manuel Cuni in arte Immanuel Casto; da sottolineare il cognome, ossimoro dei contenuti caldi dei brani scritti da lui stesso. Forse voleva essere una provocazione? ebbene si, come d’altronde tutti i suoi testi musicali: “che bella la cappella”, un testo che racconta la relazione di un uomo con un prete; “io batto”, dal quale poi ha scritto anche un libro, un mini concept che innesca delle critiche e dei provvedimenti contro la prostituzione; “vento di erezione”scritto nel 2004, oltre ad essere un altro dei testi di ballate elettroniche che trattano della sessualità con ironia, è anche un messaggio di denuncia sociale. Il ritmo adottato del principe del porn groove, il pop glamour con delle sfumatura di elettronica e chill out, è davvero coinvolgente: si pensi al brano “Anal Beat” il quale ha fatto il boom sul web, dando a Immanuel il titolo di Web Celebrity. “Anal Beat” è un sound dance anni’80, che riprende i due pilastri della tv, Lorella Cuccarini e Heather Parisi modificando il “gioca jouer” in una versione porno groove.Questo testo ha permesso al Vate Casto di farsi conoscere in tutta l’Europa, soprattutto in Spagna, tanto da dedicargli un articolo in prima pagina sul “El Pais”. “Divarication”, “Orgia per noia” e “Anoboccamano” sono una triade che ha fatto molto parlare, o meglio criticare, in quanto sono testi che inducono alla dissacrazione del proprio corpo; i giornalisti e i critici musicali hanno paura che i giovani di oggi possano essere vulnerabili e seguire “i consigli per combattere la noia”del Principe. Al contrario le radio hanno trovato qualcosa da comunicare attraverso le parole hot e forti ma ironiche del cantautore mandando in onda le sue canzoni. Un altro NetWork che ne ha parlato è il Tgcom esclamando “il Casto Divo è proprio così casto?” divulgando la notizia del suo ultimo album “touchè par l’amour” il quale, sebbene faccia pensare all’amore che prevalica sul sesso, come il brano “50 bocca 100 amore”, tratta di masturbazione femminile, mentre l’altro di come il sesso orale possa soddisfare al cento per cento l’amore. Immanuel Cuni è nato a Bergamo il 16 Settembre del 1983 dove ha concluso gli studi di teatro grafica e arti visive, i quali gli hanno permesso di essere oggi un grande cantante,autore e regista dei suoi video ottenendo ottime critiche sul suo lavoro tecnico. Oggi lo troviamo a Bologna dove è impegnato a svolgere manifestazioni di beneficenza e non presso il teatro San Martino, in piazza San Martino; è sostenitore del Gay Pride, dopo aver fatto “outing” del suo profilo sessuale ed infine ha lanciato la moda d’indossare occhiali a righe colorati, maglie e intimo con le scritte tratte dai suoi testi come ad esempio “Insert coin” su mutande femminili o “Anal Team” su maglie da calcio . Immanuel Casto lo possiamo trovare su Facebook , Netlog e sul “myspace\immanuel casto” . Allegra G. quattro undici GNOCCHI DI PATATE CON CERNIA, OLIVE, PEPERONI gli gnocchi possono essere un ottimo piatto primaverile! 1 kg patate rosse 1 uovo farina q.b. 600 g cernia (o altro pesce bianco anche surgelato) 50 g olive nere 1 peperone rosso prezzemolo olio extra vergine di oliva peperoncino fresco 1 spicchio di aglio sale q. b. Mettere a bollire le patate in acqua salata, controllare la cottura infilzando con una forchetta; togliere la buccia alle patate, schiacciarle con uno schiacciapatate, unire l’uovo e tanta farina quanto basta per formare un composto omogeneo e soffice, poi formare delle strisce tonde di circa 2 cm di diametro; tagliare a tochettini con il coltello. Mettere in una padella di alluminio olio, aglio, la polpa della cernia pulita e sfilettata, il peperone tagliato a rondelle fini, le olive nere, un pizzico di sale e far cuocere per 8-10 minuti; nel frattempo portare a bollore l acqua, salare, calare gli gnocchi, quando vengono a galla scolarli e adagiarli nel preparato amalgamando per un minuto, aggiungere infine delle foglioline di prezzemolo. omaggio a Giacomo Balla dodici tredici quattordici Dic Nov Ott Set Ago Lug Giu Mag Apr Mar Feb FRUTTI Albicocca Ananas Arancio Banana Cocomero Ciliegia Limone Lime Mandarino Mela cotogna Fico Fragola Fragola di bosco Lampone Frutto della passione Ribes Kiwi Mango Melone Mirabelle Mora Mirtillo Pesca Noce di cocco Mela Pompelmo Pera Gen Uno schema per conoscere la frutta di stagione. TV ècucina Lo spaghetto gomitolo di filo che si avvolge alla forchetta raggomitolandosi insaporendosi di salsa per poi esplodere in bocca come un orgasmo corporale ps: non ho ancora capito cosa è il punto G ma ho una certezza che lo spaghetto di mezzanotte aiuta... .....e come se aiuta! http://www.youtube.com/watch?v=l6rNgXlo1eEt quindici otto L’ISOLA CHE VORREI..... In viaggio con la fantasia verso un’isola speciale Destinazione: L’isola che vorrei, (la cugina de L’isola che non c’è di Peter Pan, e io naturalmente sono la cugina di Trilly campanellino!). E’ un’isola dove il sole non manca mai, è sempre alto nel cielo, non è caldo come quello d’agosto a Bologna, è dolce e accogliente, ti abbraccia e ti riscalda senza infastidirti. Quando scende la notte al suo posto c’è la luna, una luna speciale che non va mai in ferie (non rispetta le fasi lunari), lei è sempre piena, grande, rotonda e anche un pò prepotente! Si, è prepotente perchè è talmente grande che quasi non sembra notte per tutta la luce che emana!!! La sabbia è chiara e luminosa, e l’acqua è cristallina, calda di sera e frizzante al mattino. Quando si alza il sole il mare sembra pieno di brillantini, luccica, come se fosse tempestato sedici di diamanti. Le strade che portano in spiaggia sono strette e colme di alberi dalle foglie rosa (quasi fuxia direi) - è il mio colore preferito,e sull’isola che vorrei anche gli alberi rispettano i miei gusti - a settimane alterne si riempiono di fiori e poi di frutti). Gli alberi rosa sono un’ottima” location “per cicale canterine e uccellini cinguettanti, che cantano dalla mattina alla sera, il loro canto è formidabile, mi piace da morire!!. Verso il centro dell’isola,camminando per le piccole vie costellate di boutique e negozi favolosi dove non si acquista niente, è tutto gratis - perciò, ragazzeeee!! questo è un messaggio per voi: scarpe, borse, vestiti, tutto in regalo! – si giunge nella piccola piazzetta. Qui al mattino c’è un mercatino dove si trovano tutte le pietanze più gustose, dalla carne, al pesce, alla verdure, fino ai dolci ( rigorosamente a base di nutella). La musica non manca mai, tutti ballano, cantano!! E’ l’isola più bella, l’isola che tutti vorrebbero, è un posto da sogno. Non è molto grande, la sua estensione non supera i 200 km2, potrei paragonarla ad una boccetta di elisir speciale, piccola ma concentrata, di cui bastano due gocce per guarire da ogni male! Sull’isola che vorrei c’è tutto ciò che serve per star bene e per essere felici, non esistono ospedali, non c’è gente che sta male. Dimenticavo un particolare importante, sull’isola che vorrei è proibito piangere o essere tristi, lamentarsi o essere insoddisfatti, c’è solo bella gente, perchè chi va sull’isola che vorrei trova la felicità! E’ un posto fantastico,pieno di locali per ragazzi, dove si ride, si beve, e si mangia! Tra discoteche e balere, le night dell’isola sono esageratamente coinvolgenti!! Non ci sono macchine, motorini o autobus sull’isola, anche perchè è talmente piccola e concentrata che non è necessario riempirsi i polmoni di smog inutilmente. C’è il mare, c’è il sole, c’è tanto divertimento, si sentono le cicale e gli uccellini che cantano, non esistono musi lunghi e gente stressata: è il posto ideale! L’isola che vorrei non è difficile da raggiungere,occorre solo chiudere gli occhi e viagggiare con la fantasia!!! Perchè in realtà è grazie alla fantasia che riusciamo ad essere realmente liberi da ogni vincolo,ed è attraverso essa che riusciamo a raggiugere i posti più incredibili! Rosalia diciassette quattro CATALANA DI CAPESANTE ALLA BIRRA usiamo la birra per un antipasto fresco e leggero! Ingredienti Per 4 persone: 8 capesante 1/2 cipolla rossa 4 pomodori olio extra vergine di oliva sale pepe 1 limone 4 bicchieri di birra omaggio a Cesar Manrique Preparazione Aprire le capesante e pulirle con attenzione; tagliare a fettine fini la cipolla e i pomodori; condire le capesante, cipolla e pomodoro con olio, sale, pepe e il succo di limone fino a ottenere la catalana. Ricomporre il composto all’interno della conchiglia e servire sopra al bicchiere di birra (si consiglia una bionda tedesca). diciotto diciannove L’amore al polo del mondo Come incrementare il codice genetico di un piccolo paese di pescatori. In un piccolo paese di pescatori, la vita si svolge normale. Novecento abitanti si alzano la mattina, si dedicano alle loro consuete attività, che sia l’andare a lavoro o a scuola. Si prendono la loro pausa pomeridiana in una delle vasche d’acqua calda nella piscina di paese. E finiscono la giornata con la loro famiglia in casa. Parte del villaggio è circondata da montagne. Il resto si affaccia sull’oceano. In questo scenario idilliaco e magari noioso di un paesino, situato nella regione nord-occidentale dell’Islanda ad agosto avviene uno dei festival che più ha destato la mia curiosità. Infatti ad agosto, a Bolungarvík, si svolge la cosidetta “week of love”, la settimana dell’amore. Una settimana dedita ad incrementare le nascite. Obiettivo di questi giorni è dunque, la procreazione. A questo punto l’immaginazione porta a sognare le più strane situazioni. Conoscendo un po’ la vita islandese, fatta per lo più nei weekend di alcol e sesso, e la loro concezione del sesso come puro divertimento e sfogo dell’animo, (non dimentichiamo le escursioni organizzate per fare sesso con gli elfi) non era difficile dove la mia immaginazione potesse portarmi. Nelle giornate di apertura dell’evento gli abitanti si ritrovano insieme, e bandiscono venti preservativi e qualsiasi altro tipo di anticoncezionale, facendo un grande falò e dando cosi inizio alle danze. Ogni camera viene messa a disposizione di chiunque senta lo sfrenato desiderio di riprodursi. Vengono sistemati in ogni angolo della città container, al cui interno si possono assaggiare diversi prodotti afrodisiaci, in modo da soddisfare l’eccitamento dei singoli che, una volta ben invogliati, possono gettarsi sul vicino e soddisfare ogni loro appetito sessuale. In giornata si tengono conferenze sul sesso e sulle migliori posizioni sessuali destinate alla procreazione. Esperti del mestiere vengono chiamati per spiegare come ottenere il massimo piacere da ogni prestazione. Magari facendo dimostrazioni pratiche. Si installano schermi su cui proiettare filmati hard. Orde di sexy shop si stabiliscono nel paesino. Insomma qualsiasi cosa possa invogliare l’uomo al sesso viene consentita e così, per una settimana, gli abitanti si lasciano andare alle loro depravazioni e sfogano i loro istinti sessuali. Magari culminando il tutto in una mega orgia finale. Incuriosita da questa fantasia, sono quindi andata a indagare sul web come realmente si svolgesse questa festa. Quello che ho trovato, sicuramente potrebbe deludere i molti, ma a me ha permesso di apprezzare ancora di più la mentalità islandese. Il festival si apre con dei bambini che lanciano in area palloncini rossi a forma di cuore. Molto spazio viene lasciato a loro, ai bambini, per i quali si organizzano giochi e teatrini. In tutta la settimana si parla di amore, di come l’amore sia alla base del mondo e di come sia necessario per l’uomo amare. Viene ribadito il concetto che amare è la cosa più bella che un uomo possa compiere e che, anche se può sembrare difficile, in realtà è un sentimento facile da provare. L’importante è lasciarsi alle emozioni, lasciarsi amare da qualcuno e ricambiarlo. Per spiegare questi concetti, su questa minuscola e fredda superficie, si tengono letture di poesie d’amore. Inoltre si possono ascoltare canzoni d’amore e si finisce la settimana con un gran gala. “Siamo felice di spargere il messaggio d’amore anche fuori da questa città” il sindaco afferma “lo scopo di questo festival non è solo l’andare a letto con qualcuno, ma soprattutto è un messaggio di amicizia e fraternità.” Insomma l’obiettivo della settimana dell’amore è istruire i cittadini a provare dei sentimenti profondi verso gli altri, senza lasciarsi intimorire da luoghi comuni e aspettative. La “week of Love” vuole rendere ogni individuo libero di esprimere le sue emozioni e il suo amore verso gli altri. Spero, raccontando la realtà del festival di non aver illuso nessuno. D’altronde la diretta conseguenza di questa settimana è l’incremento delle nascite. La mia fantasia non deve essere poi nemmeno cosi errata. Sono ancora convinta che, dopo aver ascoltato per una giornata romanticherie varie, due possono essere le reazioni degli abitanti: da una parte ci sono i romantici, che, dopo aver colmato il loro animo d’amore sentono il bisogno di esprimerlo anche fisicamente, dall’altra i rustici, che stufati da tutto questo vaneggiare, decidono di abbandonare la carne al loro istinto sessuale più primitivo e animalesco. Insomma, tutti scopano come maiali. Martina P. ventuno quattro TU TUBO Festeggiamo la primavera con un mondo di colori dove follia e ingenuità portano la tavola a circondarsi di oggetti creati e realizzati per essere pezzi unici e irripetibili come te. www.cesaremarretti.com Aperitivo con cibo antico ma con l’anima fresca pulsante e maliziosa = aperitrò I RESPONSABILI DI TUTTO QUESTO I RESPONSABILI DI TUTTO QUESTO http://www.youtube.com/watch?v=kw2ZdfkNNPY CESARE CESARE GRAPHICS WRITERS CIABA ventidue ALLEGRA GENTILINI ALESSANDRO CONSORTI MARTINA PATONE ROSALIA ventitre quattro ècucinaBologna senzanome via senzanome, 42/A tel. 051.2750069 www.cesaremarretti.com [email protected] ècucinaTorino è cucina via bertola, 27/A tel. 011.5629038 www.cesaremarretti.com [email protected] Il ragazzo ha compiuto 1 anno e 3 mesi, il direttore Hansel Rangognini 26 anni, il mega ciambellano Sasa Mihic 24 anni e il somelier, sempre pronto a degustare con allegria vini di tutto il mondo, Matteo Aroldi 23 anni, vi ringraziano e vi aspettano tutti i giorni escluso sabato a pranzo e domenica ... perchè sono tutti “abbottati”. La piccola, nata lunedi 8 marzo da un’ idea di Katia Zanardi 37 anni, gemelli, dall’energia di Corrado Cassoni detto il “cuoco” 27 anni, da Luca Boselli 23 anni, l’uomo “ambient”. Il tutto aromatizzato da quel prezzemolo di Cesare Marretti 40 anni. Il cibo si circonda di idee e oggetti che ti regalano un sorriso BOTTEGA BACK-DOOR piazza Galileo, 3/a Bologna - Italy tel/fax +39 051 6569442