Cai Uget Notizie - 4 2009 corel 14.cdr
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1 - CAI UGET NOTIZIE N. 4 ANNO ANNOXXXII XXXII- -N. N. 42- -LUGLIO MARZO--AGOSTO APRILE 2009 2009 BIMESTRALE DI INFORMAZIONE DEL CLUB ALPINO ITALIANO - SEZIONE UGET - TORINO GALLERIA SUBALPINA - 10123 TORINO - TEL. 011/53.79.83 AUTORIZ. TRIB. SALUZZO N. 64/73 DEL 13/10/1973 Tariffa Associazioni Senza Fini di Lucro: Poste Italiane S.P.A Spedizioni in Abbonamento Postale - D.L 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art.1, comma 2 DCB “Torino” ATTENZIONE ! La Sede della Sezione e la Segreteria rimarranno chiuse per ferie nel periodo dal 9 al 24 agosto 2009 Giovedì 17 settembre 2009 Presso il salone della GAM (c. Galileo Ferraris) Percorsi escursionistici piemontesi. Cosa bolle in pentola La manutenzione dei sentieri escursionistici, e la loro segnalazione, è da sempre oggetto di interesse dei frequentatori della montagna. Da sempre gruppi di volontari delle sezioni del CAI (così come dell'ANA, delle ProLoco e di altre associazioni volontaristiche) provvedono a lodevoli interventi di decespugliazione, riassetto e cura dei segnavia, interventi inevitabilmente discontinui e settoriali. Da qualche anno però la Regione Piemonte ha rivolto attenzione all'argomento. Come già riportato su questo stesso notiziario (giugno 2003) la Regione è intervenuta con l'importante delibera DGR 2 dicembre 2002, n. 46-7923 “Unificazione della segnaletica dei sentieri sul territorio della Regione Piemonte”. Le Sezioni CAI non hanno avuto difficoltà ad adeguarsi a tale Delibera in quanto la Regione aveva recepito totalmente la regolamentazione della segnaletica messa a punto precedentemente dalla Commissione Centrale per l'Escursionismo del CAI. La Regione è anche intervenuta con la costituzione di appositi organi di controllo (DGR 4 novembre 2003 n.599770) e la definizione di un “Piano per l'adeguamento della rete sentieristica regionale” (DGR 4 novembre 2005 n.60-1276). Leggiamo ora sul sito ufficiale della Regione (Assessorato allo Sviluppo della Montagna e Foreste): < D o p o t re a n n i d i l a v o ro , (l'Assessorato) ha concluso il censimento che ha portato alla creazione della Rete regionale dei percorsi escursionistici e del relativo Catasto, che si configura come uno strumento tecnico di conoscenza e supporto alla programmazione degli interventi di valorizzazione del patrimonio escursionistico piemontese, che, ad oggi, conta 3472 percorsi per un totale di 15.550 km.> I risultati di questi lavori sono stati presentati ai rappresentanti delle Sezioni Piemontesi del CAI nel corso di un “Convegno sulla sentieristica in Piemonte” tenutosi a Torino il 20 maggio 2009. Segue a pagina 7 Presentazione dei corsi 2009-2010 della Scuola di Alpinismo “Alberto Grosso” Parteciperà alla serata un esponente dell'alpinismo internazionale Allegato un inserto speciale con il dettaglio dei programmi CORONOTIZIE Sabato 11 luglio, ore 21 Concerto nella Chiesa Parrocchiale di Chiomonte, in occasione dell'80° di fondazione del locale Gruppo ANA. Consultate www.corocaiuget.it Rifugio G. Rey APERTURA RITARDATA Ci spiace informare i Soci Uget e tutti i fruitori del nostro rifugio, che quest'anno la tradizionale apertura di giugno non è stata possibile. Questo ritardo è dovuto a due fattori imprevisti: - mancanza d'acqua al rifugio a causa dei lavori di adeguamento del nuovo acquedotto comunale disdetta del gestore, comunicataci all'inizio di giugno Volontari sentieristi delle due Sezioni CAI torinesi Scusandoci con tutti e con la volontà di risolvere rapidamente i due problemi, consigliamo di consultare il ns. sito www.caiuget.it, alla sezione Rifugi e Bivacchi, per essere tempestivamente informati dell'evoluzione. 2 - CAI UGET NOTIZIE N. 4 LE USCITE CHE VI PROPONIAMO . LE USCITE CHE VI PROPONIAMO. LE USCITE CHE ESCURSIONISMO (Comm. Gite e Comm. TAM) . Iscrizioni in sede il giovedì precedente la gita (21-22.30). 5 luglio - I laghi di Roburent (2426 m, valle Stura), dal colle dell'Argentera (1926 m) disl: 600 m tempo: 5 h diff: E - capigita: M. G. Vaudagna, E. Perucca, G. Candelo. Una camminata fra splendidi laghi sul confine italo/francese con vista sul monte Oronaye (3100 m). 12 luglio - Traversata Rima - Alagna Valsesia, per il colle Mud (2430 m) disl: 913 m tempo: 6 h - diff: E capogita: L. Marchisio. La discesa su Alagna regala splendidi scorci sul Monte Rosa. Visita al museo Walser di Pedemonte. 19 luglio - Sentiero naturalistico di Macugnaga (valle Anzasca), da Precetto (1356 m) disl: 550 m tempo: 5 h - diff: E - capigita: C. Rigotti, G. Gnocchi, M. Placenza. Escursione panoramica con vista sui ghiacciai del Belvedere e del Monte Rosa, su un sentiero di grande interesse naturalistico. 26 luglio - Rocca dei Corvi disl: 230 m tempo: 5 h - diff: E - capigita: L.Marchisio, G. Salomone. Il sentiero della val Mongia, Poggi, Piani, Lisio fino a Viola verso S. Greé. Il nostro sentiero transita nei pressi del Monolito dei Corvi. Grazie ad una area passerella si oltrepassa il torrente Mongia per vedere bizzarre rocce vulcaniche. 2 agosto - Le gole di Roaschia, da Roaschia, nel vallone omonimo, laterale della valle del Gesso disl: 450 m tempo: 5 h diff: E - capigita: L. Marchisio, M.Tamietti. Si percorre il canyon del torrente Roaschia e poi l' anello attorno al tetto Limbo fino alla borgata del tetto della Colla arrivando all'altura del Monte Malma (1158 m). 6 settembre - Palon di Resy (2675 m, val d'Ayas) . 13 settembre - Il sentiero delle miniere di Liconi (valle di Cogne). A L P I N I S M O G I O VA N I L E Iscrizioni in sede il giovedì che precede la gita 17- 18,30 e 21-22. 4/5 luglio - Testa del Rutor (3486 m), da Bonne (1877 m, Valgrisence - AO) pernott: Rifugio degli Angeli (2912 m) capigita: E.Bitelli, A. Ughetto. Escursione di due giorni con salita sull'imponente ghiacciaio del Rutor, sito sul confine con la Francia e ben visibile dal fondovalle della Valle d'Aosta; gita riservata ai ragazzi più grandi e con idonee capacità fisiche. 6 settembre -Lac Mort(2843 m) ESCURSIONISMO E ALPINISMO D'ALTA QUOTA Iscrizioni in sede il giovedì precedente la gita (21-22.30). Organizzazione: Commissione Gite. 4/5 luglio - Traversata Naso del Liskamm (4272 m, val d'Aosta), da Staffal (Gressoney) - Gita in auto disl: 855 + 600 m - tempo 3 + 3 h - diff: A attrezz: piccozza, ramponi, imbrago, casco, moschettoni, cordini, ghette pernott: rif. Quintino Sella. Iscrizioni: due giovedì precedenti partecipanti: min 15, max 25 - capigita: Ratto, Cervetti. Traversata d'alta quota nel cuore del massiccio del m. Rosa che percorre i ghiacciai del Felik e del Lys. Dalla cima si gode un panorama superbo che spazia dal Bianco alle Marittime. 11/12 luglio Weissmies (4023 m, Svizzera), da Saas Grund - gita in pullman disl: 400+1300 m tempo: 1 + 4 30' h diff: A - attrezz: piccozza, ramponi, imbrago, casco, moschettoni, cordini, ghette - pernott: Weissmieshütte. Iscrizioni: dal 19 giugno, entro il 2 luglio - partecipanti: min. 25 max. 40 capigita: Zanon, Cerutti, Rossi. Una classica dell'alpinismo che, pur non essendo particolarmente impegnativa dal punto di vista tecnico, deve essere affrontata con la giusta preparazione poiché l'ambiente in cui si svolge è quello, maestoso e severo, dell'alta montagna. Salita riservata ai soli alpinisti. 19 luglio - Traversata rifugio Torino rifugio des Cosmiques, (3600 m), da La Palud (Courmayeur, val d'Aosta) gita in auto disl: 800 m tempo: 6 h diff: A Attrezzatura: piccozza, ramponi, imbrago, casco, moschettoni, cordini, ghette. Iscrizioni: due giovedì precedenti, Partecipanti: min 10 max 20. capigita: Regis, Fiore, Moia. Indimenticabile traversata nel cuore del paesaggio del monte Bianco. 22/23 agosto - Croce Rossa (3566 m, valle di Viù), da Margone - gita in auto disl: 1100 + 950 m tempo: 4 + 3 30' h diff: EE - Attrezzatura da alta montagna, casco. Pernottamentot: rif. Cibrario. Iscrizioni: due giovedì precedenti Partecipanti: min. 20 max. 30, capigita: Galvan, Regis. Punto culminante della valle di Viù, caratterizzata dal suo ghiacciaio pensile. Il versante S-SO sul quale si svolge la salita presenta un pendio ripido di pietrame. 29/30 agosto - La Tersiva (3512 m, val d'Aosta), da Lillaz (Cogne) - gita in auto disl: 900+1200 m tempo: 3 + 4 30' h diff: A . Attrezzatura: piccozza, ramponi, imbrago, casco, moschettoni, cordini, ghette. Pernottamento: rif. Sogno di Berdzè. Iscrizioni: due giovedì precedenti partecipanti: min. 15 max. 25 - capigita: Sirotto, Lucarelli. Lunga salita, ma di grande interesse naturalistico, per il suo ambiente selvaggio e poco frequentato, regala dalla sua vetta un panorama unico grazie alla sua splendida e isolata posizione. 6 settembre: Punta Basei (3338m Val d'Aosta). . “mailing list” Le notizie UGET via filo aggiornate ogni due settimane. Modalità per l'iscrizione sulla prima pagina del sito www.caiuget.it Dalla segreteria Cari Ugettini, dopo meno di 5 anni di segreteria è già arrivato il momento di salutarvi: gli orari di mamma mal si conciliano con quelli dello sportello Uget. Volevo dirvi che è stato salutare e bello lavorare con e per voi: in qualche modo mi avete fatto respirare l'aria sana della montagna e della convivialità. Cari saluti, Lidia 3 - CAI UGET NOTIZIE N. 4 LE USCITE CHE VI PROPONIAMO . LE USCITE CHE VI PROPONIAMO. LE USCITE CHE TREKKING E VIAGGI PRENOTAZIONI L'iscrizione a Viaggi, Trekking e Gite di più giorni avviene necessariamente in anticipo. Ecco un promemoria: 24/26 luglio - Alpe Veglia, punta di Terrarossa (3246 m, parco naturale Alpe Veglia). Da S. Domenico (Domodossola) - gita in auto diff: A. Attrezz: piccozza, ramponi, imbrago, casco, moschettoni, cordini, ghette -pernott: rif. Città di Arona e Città di Galliate - Iscrizioni: caparra entro il 18 giugno, saldo entro il 2 luglio - partecipanti: min 20 max 30. Capigita: Compagnoni, Ratto, Lucarelli. Trekking nella splendida conca dell'Alpe Veglia, un luogo unico sulle Alpi sia per la vastità dei pascoli racchiusi fra alte montagne, sia perché in inverno riposa nel silenzio, inaccessibile agli uomini e regno assoluto degli animali selvatici. Percorreremo sentieri, nevai e cime che ci regaleranno panorami indimenticabili. 2/8 agosto - Dolomiti del Brenta (3000 m, Val Rendena. Da Madonna di Campiglio - gita in pullman diff: A/EE - attrezz: EE: da escursionismo + casco, imbrago. A: imbrago, set da ferrata, guanti, casco - pernott: rifugi vari. Iscrizioni: caparra entro il 26 marzo, saldo entro il 28 maggio - partecipanti: min. 30 max. 40 - capigita: Lucarelli, Regis, Origlia. Straordinario trekking che ci porterà in un gruppo dolomitico tra i più prestigiosi. Ci misureremo su ardite vie ferrate. la cui fama valica i nostri confini ed effettueremo facili escursioni in un ambiente ricco di suggestioni ed indimenticabile. Dal 16 al 22 e dal 23 al 29 agosto Tra val Pusteria e Tirolo. Trekking tra Italia ed Austria - 7 giorni di escursioni tra le cime dolomitiche dell'Alto Adige e le Alpi del Tirolo austriaco con base a Dobbiaco capigita: Roberta Cucchiaro, Giorgio Gnocchi, Walter Moia - Iscrizioni a partire da giovedì 8 febbraio. Meta e data Croce Rossa 22/23 agosto La Tersiva 29/30 agosto Organizzazione Comm. Gite Comm. Gite GRUPPO CICLOESCURSIONISTICO Iscrizioni in sede il giovedì precedente la gita (21-22.30). 5/6 luglio - Valle Roya (Francia), da Breuil (210 m) alla Redoute de l'Authion (2080 m) Partenza da Breuil, dopo il colle di Tenda e risalita su asfalto nel vallone della Maglia. Si risale la strada che ben presto diventa sterrata ma dal fondo sempre ottimo e si raggiunge dopo “solo” 1700 metri di dislivello la fortificazione dell'Authion. Dalla panoramicissima vetta con breve discesa si giunge al campo d'argento poco distante dal colle del Turini dove si pernotta. Il giorno dopo si ritorna a Breuil per strada sterrata e sentiero con la possibilità di scegliere tra diverse difficoltà. L'unica vera difficoltà di questa uscita è rappresentata dal dislivello notevole che comunque è sempre su un fondo ottimo e dalla pendenza sempre morbida. Primo giorno: diff: BC/BC+. Disl: 1800 m, lunghezza: 28 km. Secondo giorno: diff: BC/BC - disl: 300 m - lunghezza: 30 km - capigita: Marco Centin, Silvia Previale. Data prenotazione due giovedì precedenti due giovedì precedenti Gite della Sezione di Torino Informazioni presso la segreteria di via Barbaroux 1. Escursionismo 05.07 - Testa Grigia 3314 m 10/12.07 - Sent. Roma Val Masino 11/15.07 - Longarone M. Rite 1500 m 11/12.07 - Traversata da Val d'Ayas alla Valle di Gressoney 17/19.07 - Mount Pers 3207 m e Monte Breva 3104 m 18/19.07 - Festa del Rifugio Tazzetti - Rocciamelone 3538 m 18/19.07 - Monte Giusalet 3313 m 25/26.07- Monte Losetta 3054 m 26.07 - Monte Malamot 2914 m 26.07 - Laghi di Vens 2327 m 26.07 - Rocca dei Corvi Alpinismo e arrampicata 4/5.07-Bivacco “Rossi Volante” 3850 m 4/5.07 - Breithorn Occ. 4165 m 12.07-Biv. Mario Balzola 3477 m 18/19.07 - Bivacco Mascabroni 18/19.07 Biv. Leonessa e Grand Serz 18/19.07 - M. Bianco 4810 m Cicloescursionismo 12.07 - Colle dell'Albergian 2708 m Torrentismo 5 luglio - Discesa del Torrente Fer Valle d'Aosta. 12 luglio - Da Oulx al Colomion Partenza dalla ridente cittadina montana di Oulx (1079 m) ed utilizzando la vecchia pista da fondo si raggiunge Beaulard e successivamente Puy e la punta Colomion, dove si trova il rifugio omonimo presso cui si ci rifocilla. Si scende verso Melezet ma ben presto si devia per il Forte del Bramafam con eventuale visita. diff: MC/BC - disl: 1000 m - lunghezza: 28 km - capigita: Carla Lagori, Massimo Grandi. 13 settembre - Gran Dubbione, val Chisone CASSETTA SUGGERIMENTI Nell'ingresso della sede UGET è stata collocata, e segnalata con un cartello, una cassetta destinata a raccogliere osservazioni e suggerimenti dei nostri Soci. Suggerimenti di qualsiasi tenore, preferibilmente “costruttivi”, che verranno portati a conoscenza della presidenza e dei direttivi dei diversi gruppi, commissioni e scuole.Finora l'iniziativa non ha raccolto il successo s tr e p it o s o c h e g l i i d e a to r i s i ripromettevano ma.. com'è noto, tutte le novità richiedono tempo per venire accettate e superare le diffidenze. 4 - CAI UGET NOTIZIE N. 4 ATTIVITA’ NON UFFICIALI ATTIVITA’ NON UFFICIALI ATTIVITA’ N O N U F C'è differenza Chi desidera fare un viaggio o una vacanza insolita si rivolge ad una agenzia di viaggi, sceglie fra le opportunità che gli vengono offerte, paga, e si gode la sua vacanza. Il rapporto agenzia / cliente finisce con la fine della vacanza. Chi invece, appassionato di montagna, entra in una sezione CAI e si iscrive, compie un passo ben diverso dal tizio di cui sopra. L'iscritto al CAI si inserisce in un ambiente dove, oltre a vedersi offrire un'ampia scelta di attività “ufficiali” cioè organizzate dalla Sezione (corsi, gite, trekking, serate culturali, concerti), si troverà rapidamente coinvolto in un giro di iniziative “non ufficiali” e in una rete di amicizie e relazioni che possono diventare importanti per il resto dei suoi giorni. Ovviamente, parlando in particolare di corsi, gite e trekking, le attività “ufficiali” sono organizzate con l'osservanza di determinate regole, quali la presenza di uno o più responsabili, l'accertamento degli itinerari mediante sopralluoghi, la doverosa attenzione alle attrezzature, ove necessarie, di tutti i partecipanti che devono obbligatoriamente essere in regola con l'associazione al CAI. Quest'ultima condizione è indispensabile per fruire delle ben note coperture assicurative che non comprendono soltanto il soccorso alpino. Le attività “non ufficiali”, iniziativa di gruppi di Soci più o meno numerosi, si svolgono senza l'avvallo “ufficiale” della Sezione che non può risponderne in quanto fuori dal proprio controllo. Il presente notiziario bimestrale (CAI UGET NOTIZIE) ha due finalità: da un lato riportare notizie della vita Sezionale con la programmazione delle iniziative ufficiali e, dall'altro lato cercare di far conoscere quanto possibile della ricchezza e complessità della vita sezionale e delle iniziative dei Soci. E' ovviamente impossibile descrivere e proporre ai lettori una panoramica delle attività individuali e dei gruppetti spontanei che combinano al giovedì sera dove andare a sciare o a passeggio alla domenica ma da sempre trovano spazio nelle pagine del notiziario racconti e immagini di esperienze vissute dai Soci e meritevoli di essere presentate. Si ritiene opportuno che anche le attività “non ufficiali” più strutturate e dotate di una programmazione possano trovare posto sul bimestrale sezionale, con la chiara precisazione del non coinvolgimento della Sezione nella ideazione e e nello svolgimento delle attività. Attuali esempi significativi sono costituito dagli “Escursionisti del Mercoledì”, dalle “Pre-serali del Martedì”e da certe uscite culturali. Si invitano perciò gli interessati a far avere il materiale alle Redazione del Notiziario. Le ultime preserali del martedì Uscite pre-serali, con un primo ritrovo alle 17.30 all'ex Maffei (C.so Regina angolo C.so Lecce) ed un secondo appuntamento, più tardivo, nella direzione della gita stessa. Chi desidera partecipare può trovarsi direttamente all'appuntamento: abbigliamento comodo e leggero, zaino ridotto al minimo e lampada con pila carica! Data Meta 07-lug M. Bellavarda 14-lug M. Civrari 21-lug Rocciamelone Quota 2.345 2.302 3,538 Disl. Da ... 1.114 Vonzo-Chialamberto 1.122 Niquidetto 1.338 La Riposa PROMEMORIA Per chiamata del Soccorso Alpino: 118 in Italia, 15 in Francia, 1414 in Svizzera per soccorso aereo, 117 per Polizia, 144 per ambulanza 144 in Austria e 112 in Germania. Ritrovo Maffei/Venaria Maffei/Almese Maffei/Almese CAI Cultura Visite a mostre, a musei… Continuano le attività culturali degli "amici del Mercoledì". Gli interessati sono invitati a contattare Anna Bordoni (tel. 011480846) o Laura Cavallino (tel. 011593 898). “Escursionisti del Mercoledì” Nel novembre del 2008 abbiamo festeggiato il decennale della nascita del "gruppo del mercoledì" quello che da noi frequentatori viene semplicemente definito "il Mercoledì". Attorno alla lunghissima tavolata si sono ritrovate 80 persone tra le quali Brusha Norton che di questa iniziativa è stata la propositrice. Alcuni dei presenti, per motivi vari, non partecipano più ma aldilà delle attuali frequentazioni quello che mi ha colpito è che si sono create profonde amicizie che vanno oltre il comune interesse per la montagna e, personalmente, reputo che questo sia già grande motivo di successo. E' chiaro, che come sempre succede nelle accolite di persone, molti se ne sono andati sbattendo la porta in dissenso con le scelte e la filosofia del gruppo ma i molti di noi che da allora partecipano strappando il mercoledì alle incombenze famigliari continuano a trovare motivi validi per partecipare. Oltre alle belle gite si sono formati gruppi con finalità varie perchè questa è la caratteristica del gruppo:curiosità, interessi, disponibilità ad organizzare che affiancono l'interesse maggiore quello per la montagna. E così c'è che organizza gruppi di amici per serate di lettura teatrali o cinematografiche, chi ,d'accordo con biblioteche di quartiere, affitta sale per la lettura di Dante, chi organizza trekking aperti anche ad altri iscritti CAI ,chi si occupa di cultura prenotando visite guidate ai musei o alle mostre di successo o per visitare città d'arte. La partecipazione alle attività è tale che sia per le gite sia per la cultura si incominciano a utilizzare pullman (soprattutto per il mare dove le ferrovie ci hanno pesantemente penalizzati). Ultima nota: non tutti siamo pensionati! Abbiamo spesso dei giovani che approfittano di giorni di ferie per venire con noi! A.B. 5 - CAI UGET NOTIZIE N. 4 Un trekking alle Baleari 25 aprile- 3 maggio 2009 Le Baleari sono un gruppo di isole spagnole che si trovano nel Mediterraneo, a metà strada fra Barcellona e Algeri: tre isole maggiori (Maiorca, dove si è svolto il nostro trekking, Minorca e Ibiza) e altre più piccole. Maiorca misura 3640 km quadrati, la sua popolazione è di 770.000 abitanti che parlano per lo più la lingua catalana e il dialetto maiorchino, simile al catalano. E' anche parlato il castigliano, lingua principale della Spagna. Per dei turisti come noi non ci sono difficoltà linguistiche: se parliamo adagio ci capiscono benissimo, mentre noi non comprendiamo altrettanto bene ciò che dicono loro. Aggiungo che il catalano appartiene al gruppo delle lingue franco provenzali, e pertanto ha notevoli somiglianze col piemontese. L'isola è in gran parte montuosa; il rilievo principale è la sierra di Tramontana, una catena di circa 100 km x 15. Molte sono le cime superiori ai 1000 m e la più alta è il Puig Major (1447 m). Dal punto di vista geologico, l'isola è quasi tutta calcarea, e pertanto la forma dei rilievi è molto simile a quella delle nostre montagne calcaree: grandi pareti verticali, notevoli forme carsiche di superficie e numerose grotte. La vegetazione è di tipo mediterraneo: le specie arboree dominanti sono il leccio, il pino (per lo più pino d'Aleppo) e, nelle aree coltivate, l'ulivo. Moltissimi gli endemismi, come hanno avuto modo di notare quelli che hanno visitato l'interessante giardino botanico di Soller. La popolazione, un tempo dedita all'agricoltura, oggi lavora soprattutto nel turismo. Il governo favorisce al massimo quest'attività. Ma non si creda che si tratti solo di turismo balneare; anche l'escursionismo è incoraggiato, e infatti abbiamo visto sentieri curati e segnalati e molto utilizzati dai turisti. I trekking sono favoriti dalla presenza di molti rifugi, ben curati ed efficienti. E veniamo ai dettagli. Sabato 25 aprile. Volo da Malpensa a Palma, via Zurigo. L'aeroporto di Palma è di dimensioni paragonabili ai maggiori aeroporti europei. In serata siamo al rifugio Pont Romà di Pollença. E' con noi Alicia Vanrell, simpatica ragazza che conosce storia, geografia, arte, ecc. di Maiorca, e ci farà da guida per tutto il periodo. Monastero di Lluc; un grandioso edificio isolato fra le montagne, lontano da ogni paese, oggi trasformato in elegante albergo. Poco prima abbiamo attraversato una zona ricca di forme carsiche superficiali che hanno fatto godere anche chi non si interessa di carsismo. Lunedi piove ma partiamo lo stesso; poi il tempo migliora e arriviamo quasi asciutti al rifugio di Tosals verds. Serata fresca, cielo limpido come a Torino non si vede mai. Martedi lunga escursione attraverso paesaggi mozzafiato; si passa a breve distanza dal Puig Major, zona di interesse militare. Nel pomeriggio si arriva alla cittadina di Soller; l'ultimo tratto, 4 km, da Soller a Porto Soller, viene percorso in mezzora con un trenino le cui vetture avranno circa 100 anni; sul chilometro lanciato sembra toccare i 20 all'ora! A Porto Soller ci sistemiamo nell'albero Marina, base per tutte le escursioni successive. Mercoledi il gruppo si divide. I più sportivi percorrono il canyon del torrente Pareis: 700 m di lunghezza, dei quali 200 di percorso alpinistico, con discesa di 6 resaltos (salti) e un bagno fino alla cintola, volontario, ma indispensabile. I meno sportivi fanno un'escursione fino a Cala Tuent. Giovedi giornata libera, quasi tutti vanno a visitare la città di Palma. La cattedrale gotica, bella, è soprattutto impressionante per le dimensioni; in fondo all'abside c'è un rosone dal diametro di 12 metri. Venerdi pioggia. Escursione fino alla cittadina di Deià. Gita di scarso impegno, ma piuttosto bagnata. Sabato. Escursione che inizia a Valldemossa, cittadina di grande interesse storico, e salita al Puig di Teix (1000 m circa). Tempo bellissimo, vento fortissimo e vista di pareti piuttosto impressionanti. Domenica rientro in Italia, ancora su volo Swiss Air. Se qualcuno di voi lettori vuole andare a Maiorca, si rivolga pure a noi che gli daremo tutte le informazioni necessarie; consigliamo vivamente di agganciare Alicia, se l'escursione è stata interessante, in gran parte è merito suo. L'indomani, con lunga ma piacevole camminata arriviamo al Carlo Balbiano Finalmente tanta neve ! Gruppo Sci Alpino (Sci di Discesa) Camminando “tra le alte pareti” di Palma di Maiorca Memorabile l'inverno 2008-09 per l'abbondanza di precipitazioni nevose e, di conseguenza, per l'ottima e lunghissima stagione offerta agli appassionati dello sci. I tradizionali corsi di discesa organizzati dal nostro gruppo in collaborazione con la Scuola Nazionale di Sci del Sestriere (che ha messo a disposizione 12 maestri), hanno visto una buona partecipazione in tutte le categorie (75 iscritti in totale), con una buona partecipazione di giovani e giovanissimi (34 bambini / ragazzi). La presenza alle uscite in pullman di Soci accompagnatori / aggregati ha superato le 50 unità per uscita. La stagione si è chiusa con l'immancabile rinfresco, organizzato dai giovani, con la consegna dei diplomi ai partecipanti. Come conseguenza del successo delle nostre iniziative è sentita la necessità di nuovi volontari che alleggeriscano l'impegno dell'attuale gruppo dirigente nella gestione delle attività. Sdc 6 - CAI UGET NOTIZIE N. 4 320 anni fa il “Glorioso Rimpatrio” La traversata dei Valdesi in armi delle Alpi dal Lago di Ginevra alle Valli Valdesi (Piemonte) nel 1689 Degli eretici Valdesi (movimento nato nel XII sec.) era rimasto, nel 1686, un nucleo consistente nella zona alpina (Valli del Po, Pellice, Chisone e Germanasca, Queyras, Vallouise) che venne attaccato da Luigi XIV da Nord e dal Duca di Savoia, da Sud: nonostante l'epica resistenza furono sbaragliati in tre giorni con manovra a tenaglia. Dei 14.000 abitanti delle Valli oltre 2000 morirono, 8500 portati in carcere in pianura e 3000 abiurarorono per salvare la vita. Un piccolo nucleo (gli “Invincibili”) combatté ancora per quasi un anno, ma poi patteggiò l'esilio in Svizzera per sé ed i loro familiari. 2000 Valdesi detenuti vennero venduti come “rematori” alla Repubblica di Venezia e almeno 3000 finirono incatenati alle reali galere francesi. Migliaia morirono nelle carceri: a Carmagnola più di 1000 prigionieri in pochi mesi, a Trino ne muoiono più di 900. Nel 1687 il Duca di Savoia acconsente a mandare in esilio in Germania e Svizzera i Valdesi rimasti vivi (2700 persone) divise in 13 colonne che attraversano, in pieno inverno, la Val di Susa, il Moncenisio e la Savoia tra il 17 gennaio ed il 10 marzo: più di 200 muoiono durante la traversata. Di Valdesi nelle Valli non ce n'è più, la “gramigna” protestante è finalmente estirpata dopo oltre 500 anni di battaglie e massacri: il Duca di Savoia se ne vanta con il Papa. Ma non finisce qui: i montanari Valdesi, temprati da 500 anni di massacri, sono terribilmente testardi e attaccati alla loro terra e fede. Due anni dopo, nel 1689, una brigata di 950 uomini armati parte per riconquistare le Valli: verrà chiamato il “Glorioso Rimpatrio”. Attraversano il lago di Ginevra da Prangins con una spola di barche nella notte del 27 agosto e sbarcano sulla costa savoiarda vicino a Yvoire, al comando del Pastore e Colonnello Arnaud e di alcuni Capitani. Devono fare in fretta, attraversare le Alpi tra popolazioni ostili prima che le truppe francesi o sabaude li fermino, su un percorso di circa 200 km per colli alpini e montagne che evita i più comodi passi alpini fortificati o dotati di presidi militari, e che evita anche le città ed i paesi più grandi, tagliando per valli poco popolate, dove sarà però più difficile trovare rifornimenti. Questa lunga e insidiosa marcia alpina viene vissuta dai Valdesi sul modello della fuga dall'Egitto di Israele verso la terra promessa: ciò darà la forza e la tenacia necessarie. Giosué Gianavello (un eroe della resistenza) sintetizza in un manuale la sua lunga esperienza di guerriglia. Gli ufficiali vennero eletti dai “soldati” e si giurarono reciproca fedeltà, fatto inedito per l'epoca. Un mini esercito di uomini motivati che combattono per un ideale, non per il soldo. Come tattica, per garantirsi il passaggio senza conflitti, si prendono nei vari paesi ostaggi (notabili e religiosi) che non vengono maltrattati e si pagano le vettovaglie prese nel borgo. Attraversando Cluses tra due ali di popolo armato – grazie agli ostaggi – alcuni Valdesi scambiano, senza protesta alcuna, i loro fucili scadenti con quelli, migliori, degli abitanti. Si marcia anche per 18/20 ore al giorno, quasi sempre sotto la pioggia (fin dal secondo giorno). I primi giorni non si incontra resistenza oppure si riesce ad evitare scontri grazie ad azioni diplomatiche. I francesi ed i savoiardi non hanno ancora capito cosa succede e sono tardi a reagire mentre i Valdesi “corrono” verso le loro Valli, passano Carman, Cluses e Sallanches nella valle dell'Arve, poi Combloux (5 km a Nord di Megeve) nella Valle dell'Arly, quota 1.100 m. Ora si trovano di fronte il massiccio del M. Bianco che aggirano.ad Ovest, passando nella Valle del Itinerario del «Glorioso Rimpatrio» dal Lago Lemano alle valli valdesi (1689) Bon Nant e devono scavalcare il M. Joly (2.527 m) e Les Aiguilles (2.487 m). Dai 2000 m. in su cade fitta la neve.. Giungono ad un gruppo di baite dove smontano alcuni tetti per avere il legno per asciugare gli abiti bagnati. Il quarto giorno li aspetta un dura tappa: devono passare il Col du Bonhomme (2.340 m), poi il Col de la Croix du Bonhomme (2.483 m), scendere nella valle del Torrent des Glaciers e quindi a Sey in Val d'Isere (900 m) dove i Valdesi riescono a comprare del pane e del vino. In alcuni villaggi le campane suonano a raccolta, qualche ponte è guardato da armati, alcuni luoghi forti sono presidiati da indigeni in armi, tuttavia i valdesi, schierandosi a battaglia davanti al paese o al ponte, mostrando la loro forza e determinazione, riescono a passare senza combattimenti. Il quinto giorno attraversano St. Foy e Villaroger senza scontri ed arrivano a Laval, in Val d'Isere. Il sesto giorno salgono a Tignes (1.659 m) e quindi scavalcano il Colle dell'Iseran (2.769 m, il più alto del percorso) per scendere infine a Bonneval e Bessans dove li raggiunge la notizia, fortunatamente errata, che ai piedi del Moncenisio li attende una numerosa truppa sabauda. Il giorno dopo attaccano un'altra dura tappa che li porterà a passare il Moncenisio (2.080m), dove vengono catturati i cavalli della stazione di Posta (per non permettere che si sappia dove sono i Valdesi, stanchi e provati) e poi giù a rotta di collo, dopo il Colle del Piccolo Moncenisio (2.182 m), in mezzo al maltempo, pioggia e nebbia, fino ad arrivare in Val Susa, avendo aggirato la ben munita città di Susa. I Valdesi hanno molti dispersi, ma il maltempo ostacola i sabaudi e li fa brancolare nel buio. Segue a pagina 7 7 - CAI UGET NOTIZIE N. 4 Segue da pagina 6. Si alza il sole sull'ottavo giorno, quando dovranno giocarsi tutto, con il coraggio della fede. Si decide di raggiungere Exilles (allora francese) e una forte avanguardia si avvicina con i soliti ostaggi che però riescono a fuggire ed i parlamentari valdesi sono catturati, salvo uno che dà l'allarme. L'avanguardia valdese deve ritirarsi sotto intenso fuoco nemico, ma si salva in gran parte. Con il resto del gruppo si risale la Val Clarea verso i Denti di Chiomonte per puntare sul ponte di Salbertrand, evitando Exilles. Mentre risalgono la valle, i Valdesi incontrano un reparto francese che li lascia passare e si mette alle loro calcagna, per chiuderli tra due fuochi e cattura i ritardatari ed i feriti. Al tramonto, dal villaggio di Eclause i Valdesi vedono 36 fuochi di bivacco accanto al ponte di Salbertrand. Intanto l'avanguardia finisce in una imboscata ma riesce a sganciarsi, anche se con molte perdite. I Valdesi (ridotti a poche centinaia di uomini spossati), giunta l'ora cruciale, serrano le fila, si raccolgono in preghiera e poi attaccano furiosamente il Ponte Ventoux difeso da 2500 francesi. Dopo 3 assalti infruttuosi il comandante francese, Marchese di Larray, viene ferito ad un braccio e dà l'ordine della ritirata, i Valdesi irrompono sull'altra riva e, sfruttando la luna, trovano ancora – anche se non tutti – la forza di risalire il pendio fino a Seu nel Gran Bosco di Salbertrand (1.666 m), dove fanno tappa e raccolgono i ritardatari. Il nono giorno sorge ed i Valdesi risalgono il Colle di Coteplane (2.313 m) e da qui finalmente vedono le cime delle montagne delle loro Valli. Si precipitano a Pragelato (allora francese) in Val Chisone, attraversano il torrente e fanno sosta in Val Troncea a Jaussaud (1.791 m), dove un distaccamento di dragoni francesi si sgancia dal combattimento. La mattina successiva, sotto la pioggia battente, i Valdesi salgono al Colle del Pis (2.606 m), dove un reparto di truppe ducali a sua volta si sgancia dal combattimento ed i Valdesi entrano di nuovo nelle loro valli. La prima sosta è in val Germanasca a Clot del Mian, 1.500 m. La traversata vera e propria delle Alpi ha così qui termine. Braccati, bagnati da una continua pioggia e neve, impegnati più volte in combattimenti alla fine gli ultimi circa 600, dell'originale truppa di 950 uomini, arrivano a casa. In pochi giorni i Valdesi rioccupano tutte le loro Valli, e il 1° settembre i sopravvissuti si riuniscono al Sibaud, accanto a Bobbio Pellice, e viene prestato da tutti il famoso giuramento (oggi un piccolo monumento ricorda questo atto) che impone a tutti di resistere qui fino alla morte. E così faranno. Ma la vera libertà arriverà solo più tardi, quando nel 1848 il re Carlo Alberto firmerà le Lettere Patenti che daranno ai Valdesi ed agli Ebrei la libertà di culto e riconoscerà loro tutti i diritti degli altri cittadini del Regno. Dario Gardiol (CAI UGET- Torino e Accademico G.I.S.M.) ALPINISMO GIOVANILE CAI-UGET TORINO: PARTITI! Anche il 2009 vede l'inizio dell'attività della Commissione Alpinismo Giovanile, giunta al 19° anno di vita. Domenica 5 aprile si è svolta la prima escursione del ciclo in bassa Valle Maira che ha portato il gruppo dei più piccoli al Colle della Liretta, 1116 m, e il gruppo dei più grandi al Colle San Pietro, 1354 m. La vetta del Monte San Bernardo, 1625 m, meta in programma, non è stata raggiunta a causa della molta neve ancora presente sul versante di salita, ma l'escursione è stata molto interessante per la visita ai “Ciciu del Villar”, i famosi funghi di pietra, o piramidi di terra, dovuti all'azione erosiva del terreno causata delle piogge e dai corsi d'acqua. Durante la giornata, a più riprese, c'è stata anche una leggera pioggerella, intervallata da qualche debole e timidissimo raggio di sole. Ciononostante la giornata ha visto la partecipazione di 36 tra bambini e ragazzi, tra cui molti nuovi che si sono subito integrati nel gruppo dei “veterani”, e 21 adulti, a conferma della costante partecipazione e interesse di un buon numero di giovani alle nostre escursioni da qualche anno a questa parte. Soddisfazione da parte di tutti: dei giovani, che oltre a camminare, al termine dell'escursione hanno dato vita ad una intensa e divertente partita di calcio, e degli accompagnatori, soddisfatti della riuscita della gita e soprattutto dell'entusiasmo e curiosità dimostrati da parte dei ragazzi. La speranza è che per le prossime escursioni le condizioni meteorologiche siano migliori, perché solo la pioggia potrà fermare la voglia di montagna dei piccoli alpinisti aquilotti del CAI-UGET ritratti nella foto. Arrivederci sui prossimi sentieri! Paolo Griffa (A.A.G.) Il gruppo di ragazzi e accompagnatori alla “Riserva Naturale dei Ciciu del Villar”, Valle Maira CN (foto Luca Longo) Segue da pagina 1. Cosa bolle in pentola Apprendiamo poi che la Regione ha organizzato e in parte già effettuato, dei “Corsi per Rilevatori GPS dei Sentieri Piemontesi” finalizzati alla formazione di persone idonee alla rilevazione dei sentieri al fine di aggiornare il catasto sentieri regionale ed introdurre alla conoscenza ed all'uso dei ricevitori GPS (strumento indispensabile per tale attività). Agli allievi ritenuti idonei verrà consegnato un tesserino di rilevatore CAI che annualmente verrà vidimato in base al numero dei sentieri rilevati e trasmessi al catasto regionale. Il corso già effettuato era rivolto ai Soci CAI delle province di Alessandria, Asti e Cuneo. Il corso si ripeterà per le Sezioni della Provincia di Torino e, successivamente, per le province del Nord Piemonte. pfb 8 - CAI UGET NOTIZIE N. 4 LA CORDATA SUL GHIACCIAIO Siamo entrati nella stagione più adatta alle grandi escursioni di alta montagana. La progressione sicura sul terreno glaciale richiede buona preparazione fisica e teorica. Presentiamo qui di seguito un intervento di Silvio Tosetti, Istruttore Nazionale di Alpinismo, membro della Scuola di Alpinismo Alberto Grosso e della Commissione Gite della nostra Sezione. L'argomento che mi accingo ad affrontare, in modo estremamente riassuntivo, è la cordata su ghiacciaio. Cercherò nei limiti del possibile di evitare termini troppo tecnici, ma la formazione di una cordata richiede bene la conoscenza di qualche nodo!. Perchè ci si deve legare sui ghiacciai anche quelli più facili? Ma perchè ci sono i crepacci, spesso nascosti dalla neve, praticamente delle piccole o grandi trappole per uomini! Sono ormai passati i tempi in cui ci si legava direttamente alla corda con il nodo bulino ripassato e le asole incrociate sul torace (fino agli anni '70). Poi sono arrivate le imbragature “complete” con cosciali, giro vita e spallacci, che si dovevano chiudere con un cordino. Infine, ecco gli imbraghi moderni bassi, molto comodi, con ampie fasce imbottite e con chiusura effettuata attraverso una fibbia dove passare e ripassare la cintura a vita. Recenti studi hanno dimostrato che per favorire la trattenuta di un compagno che sta cadendo in un crepaccio è assai meglio una legatura bassa, che agisca cioè sotto il baricentro; al contrario, una legatura “alta” porta alla perdita di equilibrio di chi effettua la trattenuta, con il rischio di finire trascinato in avanti e scarsissime speranze di arrestare la scivolata. Un accorgimento che aiuta a trattenere la caduta nel crepaccio sono i nodi “a palla”: questi si basano sul principio del “tappo” : la corda con il socio appeso scorre creando un sottile solco nel bordo del crepaccio attraverso cui il nodo a palla non passa e si blocca. Ciò è possibile se ci troviamo sul ghiacciaio “umido”, dove il ghiaccio è coperto dalla neve, cosa molto frequente specie in alta quota, mentre a fine stagione alle quote più basse il ghiaccio vivo può emergere in superficie. In entrambi i casi (ghiacciaio umido o secco) per effettuare una trattenuta efficace è necessario muoversi con la corda ben tesa, mantenendo una costante attenzione. Qui devo dire che mi capita spesso di incontrare cordate felici e distratte con la corda che striscia mollemente sulla neve. Malissimo: se la corda è lasca non taglia la neve ed il nodo a palla non si incastra, e poi quando la corda finalmente si tende dà un violento strattone con conseguente perdita di equilibrio. Per questo motivo è ovviamente vietato tenere anelli di corda in mano! Un altro fattore che influenza la probabilità di frenare la caduta e le chances di successo nel recupero dal crepaccio, è il numero dei componenti la cordata: è semplice capire che due persone trattengono meglio di uno solo l'eventuale caduto. Sono quindi di gran lunga da preferire cordate di tre-quattro elementi, piuttosto che una cordata di sole due persone. Dovendo comunque procedere in cordata in due, cosa inevitabile quando si ha un solo compagno in un'ascensione, occorre allora aumentare la distanza di corda ed il numero di nodi a palla: tipicamente almeno dieci metri. di corda e tre nodi a palla distanziati almeno tre metri uno dall'altro. Nelle cordate piu numerose si può ridurre un po' la distanza: circa sei metri. Segue a pagina 9 9 - CAI UGET NOTIZIE N. 4 VOLETE DOCUMENTARVI SULLE VOSTRE GITE ? Continua da pagina 8 La corda avanzata al primo ed all'ultimo della cordata deve essere sufficiente per effettuare una manovra di recupero dal crepaccio; per questo occorrono corde da 50 m. L'optimum è avere sulle spalle o disposta nello zaino il doppio della distanza di corda fra i componenti della cordata: ma attenzione! La bambolina di corda a tracolla non deve assolutamente entrare in tensione in caso di strappo o caduta, se non si vuole rischiare di essere soffocati o peggio! E' quindi di vitale importanza, una volta fermata la bambolina con un nodo, legarsi in vita con un'altra asola o meglio con un nodo “barcaiolo” al ramo di corda che va verso il compagno. Sul ramo di corda che va al compagno si deve predisporre infine un asola fissata con nodo autobloccante “prusik”, da agganciare al primo ancoraggio (la piccozza nella neve, una vite nel ghiaccio) una volta effettuata la trattenuta; questo cordino è meglio se è chiuso con un nodo apribile (asola e controasola) ... ma bisogna saperlo fare bene! ...... e qui mi devo fermare! Un breve accenno al materiale: oltre a piccozza e ramponi, portare cordini in abbondanza (a tracolla,per non inciamparvi con i ramponi!), di cui almeno uno in kevlar o dynema da 300 cm, moschettoni a volontà e qualche vite da ghiaccio; per rinforzare la sosta su neve dura può essere utile un fittone da neve e su neve molle un corpo morto con cordino di metallo; utilissimi per il recupero sono gli autobloccanti meccanici t-block e la piastrina gi-gi. Consiglio di partire presto la mattina per trovare i ponti di nevegelati e di non fidarsi ciecamente delle tracce preesistenti, procedendo con cautela, osservando e sondando il terreno. Solo l'esperienza permette di intuire l'esistenza e l'orientamento dei crepacci in base alla struttura del ghiacciaio. I crepacci nascosti si distinguono sovente grazie alle strisce di neve portata dal vento, più candida della neve circostante; oppure grazie a strisce di neve opaca, a leggeri avvallamenti, a un accenno di gradino, a sottili spaccature nella neve. Vi l a s c i o a l c u n e i m m a g i n i esplicative. Per approfondire la materia, rimando chi interessato ai corsi delle Scuole di Alpinismo del Cai e delle Guide Alpine. Per chi vuole soltanto avere una “infarinatura” o non vuole impegnarsi subito in un corso, ci sono sessioni didattiche organizzate dai Gruppi escursionistici del Cai.. S.T. Nella BIBLIOTECA della Sezione troverete una ampia scelta di cartine e guide. In particolare è possibile consultare la collezione di volumi della “Guida dei Monti d'Italia”, la prestigiosa collana edita insieme dal CAI e dal TCI. Iniziata negli anni '30 del secolo scorso la “Guida” viene costantemente aggiornata e arricchita di nuovi volumi. Inoltre, in SEGRETERIA vi è una notevole scelta di questi volumi, messi a disposizione dei Soci a condizioni molto favorevoli: offerta a 5 € a guida per un minimo di 4 libri. I titoli disponibili sono: Alpi Aurine, Alpi Carniche vol.2, Alpi Cozie Centrali, Alpi Cozie Settentrionali, Alpi Graie Centrali, Alpi Grigne, Alpi Pusteresi, Alpi Retiche, Andolla Sempione, Appennino Centrale vol.1, Appennino ligure-tosco emiliano, Gran Sasso, Lagorai Cima d'Asta, Mesolcina Spluga, Odle Puez, Pale di San Martino, Prealpi Breciane, Sassolungo, Sicilia. Non dimentichiamo poi che sono disponibili presso la SEGRETERIA le carto-guide della zona transfrontaliera ITALIA/FRANCIA, dalla Costa Azzurra al Monte Bianco, realizzata in seno al progetto ALPI SENZA FRONTIERE sotto l'egida dell'Unione Europea. Sono in offerta a 10 € ciascuna. Le zone interessate sono: - Cote d'Azur Riviera dei Fiori - Moyenne Roya Val Nervia e Argentina - Margureis Mongioie - Vallée des Merveilles Val Vermenagna - Haute Tinée Alta Val Stura - Chambeyron Valle Maira - Haut-Queyras Monviso - Bric Bouchet Val Pellice e Germanasca - Briancon Sestriere - Modane/Mont d'Ambin Bardonecchia/Val di Susa - Vanoise Gran Paradiso - Petit Saint Bernard Mont Blanc La confezione di ogni carto-guida è costituita da: - Carta IGN francese, a colori, 1:25.000, completa di coordinate GPS; - Guida illustrata bilingue con dettagli dei principali paesi e rifugi delle zone, numeri telefonici, modi d'accesso, servizi, descrizione degli itinerari, ecc. - Carta plastificata dei profili altimetrici dei percorsi -Righello plastificato millimetrato e conversione 1:25.000Altre pubblicazioni disponibili in SEGRETERIA: - “Dottore posso andare in montagna?”. Preziosi consigli di un medico / di Daniela Bortolin; 11 € - “Le più belle falesie-Valle d'Aosta” / guida per arrampicate in Valle d'Aosta / volume in italiano-francese; 5 €. 10 - CAI UGET NOTIZIE N. 4 17 maggio 2009, escursione in Val Sermenza Sentiero delle felci e Madonna del Sasso La Val Sermenza, o Valpiccola, è un solco vallivo affluente di sinistra del Sesia, il cui bacino si distende dalle pendici del Monte Rosa alle zone vitivinicole di Ghemme e Gattinara. L'escursione organizzata dalla Comm. TAM, (dirett. di gita Maria Tamietti e Lodovico Marchisio) è stata un esempio di come l'escursionismo possa coniugare attività fisica (disl. 800 m e 5 ore di cammino) con una conoscenza dei luoghi, fonte di stimoli e curiosità da approfondire. L'escursione, iniziata a Boccioleto (667 m), è stata guidata da Mario Soster, botanico, e da Lorenzo Carrara, giovane conoscitore di Storia ed Arte locale, nonché figlio di Pierangelo, il Sindaco di Boccioleto che ha fatto gli onori di casa organizzando anche un apprezzato e generoso buffet al termine della bella escursione. A Boccioleto si coglie fin dal primo istante un'atmosfera diversa dalle Valli occidentali del Piemonte e già ad un primo sguardo colpiscono la cura e la sobria eleganza delle costruzioni. In Valsesia la diffusa religiosità unita ad un relativo benessere ha destinato molte risorse all'arte religiosa (basta pensare al Sacro Monte di Varallo!) contribuendo ad alimentare un circuito virtuoso di abili artisti e restauratori che dal Rinascimento in poi ottenevano commesse anche lontane, con importanti ritorni economici e culturali in queste valli. Illuminante il veloce passaggio al cimitero all'inizio dell'escursione. Tutt'altro che lugubre, è un libro aperto sulla storia del paese: sculture, nomi sulle lapidi, date e simboli raccontano per frammenti la storia di una comunità. Inevitabile anche una visita alla Parrocchiale dedicata ai SS. Pietro e Paolo con parti di affresco del secolo XV, un altare barocco ed un grande organo a testimonianza della tradizione produttiva locale delle canne per organi, realtà culturale che rivive ogni anno in una serie di manifestazioni concertistiche lungo la Valle. La nostra escursione si è svolta lungo il “Sentiero delle Felci”, un percorso quasi interamente boschivo che si snoda sulla destra del torrente Sermenza, e di cui Mario Soster è stato l'appassionato artefice. Dopo la Chiesa Parrocchiale, attraversato il cimitero, si scende una gradinata e ci si porta, grazie ad un ponte in ferro, sull'altra sponda (destra orografica) del Sermenza. Inizia subito l'ambiente boschivo che ci accompagnerà per tutta l'escursione; abeti, castagni, aceri, ontani e molte specie di felci, ben 35 censite solo su questo sentiero. Nel corso dell'evoluzione le Felci per prime hanno differenziato radice, fusto, foglie e si riproducono grazie alle spore. Rappresentano quindi il ponte di passaggio tra le così dette piante inferiori e le più evolute Spermatofite, ovvero le piante la cui riproduzione avviene grazie alla presenza di un più sofisticato organo, cioè il fiore. In breve si raggiunge la frazione Casetti 717 m. Si continua sulla piacevole mulattiera da cui si vede scorrere in basso il Sermenza. Al di là si vedono ancora i ruderi della “Fabbrica” un opificio che produceva chiodi, il cui proprietario scomparve nel naufragio del Titanic! Si prosegue entrando in una forra e attraversando il piccolo guado del Rio della Pissa. Si sale gradatamente prendendo quota e si sbuca dalla folta vegetazione all'Alpe Cuna 785 m, ancora frequentata e con bel panorama su Boccioleto, Rossa ecc. Di fronte, sulla sponda opposta, svetta un monolite di gneiss, la “Torre delle Giavine” alto 90 metri, che ci accompagnerà come punto di orientamento per tutta l'escursione. Proseguendo si raggiunge un bel ponte in pietra sul Sermenza che conduce alla frazione di Piaggiogna visibile sull'altra sponda. Il nostro percorso invece prosegue sulla sponda destra e raggiunge una bellissima frazione, Palancato, con splendide case in pietra del '700, testimonianza di un passato di grande benessere. Oltre 30 gli affreschi, tutti incentrati su figure religiose soprattutto mariane, fatte realizzare dai proprietari su ogni casa; deliziosa la piazzetta con fontana punto di incontro delle oltre 70 famiglie che vi abitavano. Si esce da Palancato attraversando prati che denotano incuria e graduale abbandono delle colture originali: veratri e felci li stanno invadendo. Da qui inizia una splendida mulattiera a gradini. Superate varie cappellette si raggiunge infine il Santuario della Madonna del Sasso 1267 m posto sotto pareti precipiti. Questo luogo di fede venne edificato nel XIII secolo in seguito alla apparizione della Madonna ad alcune pastorelle. Dapprima fu solo un'effige sulle pareti rocciose (ancora esistente anche se rimaneggiata in epoche successive), poi venne costruito un modesto oratorio che, narrano le cronache, crollò per l'instabilità delle fondamenta. Costruito un altro che subì la stessa sorte, poi un altro ancora travolto nel 1901 da una valanga. L'attuale chiesa, realizzata a pochi metri dalle precedenti in posizione più sicura, edificata nel 1907, raccoglie molti ex-voto ed è meta ogni anno di un pellegrinaggio. Si ritorna sul sentiero dell'andata sino all'Alpe Fraghè 1010 m, qui si imbocca un nuovo sentiero che transita accanto ad una bella e solitaria chiesetta con la facciata affrescata dedicata a S. Antonio.Un ultimo tratto in discesa ci conduce in riva al Sermenza che si valica su un ponte ad arco raggiungendo Fervento dove è terminata la nostra escursione. Giorgio Gnocchi Mario Soster, fotografo, esperto botanico, ha recentemente pubblicato un libro sulle felci valsesiane. E' stato a lungo presidente della Sezione di Varallo Sesia del CAI, una delle più importanti Sezioni piemontesi. 11 - CAI UGET NOTIZIE N. 4 Una serata con un “hiker” Un tuffo nella natura, in ambienti inusuali per la grandiosità, per i panorami sconfinati e una natura “estrema”: deserti, catene di 4000 metri e oltre, foreste sconfinate, incendi boschivi terrificanti. Giovedì 14 maggio, in sede, il nostro Socio Lorenzo Barbiè ha fatto rivivere, con una incalzante successione di immagini e musiche, il favoloso “Pacific Crest Trail” da lui percorso lo scorso anno. Ne abbiamo ripetutamente parlato a suo tempo su questo notiziario, cercando di seguire la sua avventura basandoci sulle relazioni che Lorenzo puntualmente inseriva su di un sito internet ogni volta che ne aveva l'opportunità. Partito da solo ai primi di maggio 2008, dal confine California - Messico ha percorso il lunghissimo trekking che attraversa da sud a nord tutto il territorio montuoso degli Stati Uniti, fino al Manning Park in Canada: 4470 km (2750 miglia), in 4 mesi e 23 giorni. Il nostro “hiker” (con questo termine sono chiamati negli USA i grandi camminatori) non ha solo presentato paesaggi, favolose fioriture e animali selvaggi ma ci ha fatto conoscere anche un campionario delle persone incontrate: compagni di avventura con cui ha occasionalmente condiviso tratti di percorso e bivacchi, e poi sorprendenti casi di famiglie che lungo il percorso offrono agli “hikers”, senza chiedere compenso, la possibilità di fare una doccia, di lavare il vestiario e di rifocillarsi . La maggior parte del percorso è stata peraltro vissuta da Lorenzo solo con i suoi pensieri. Unico neo della serata la scarsa capienza del nostro salone: speriamo di avere ancora un'altra occasione per offrire ad altri ugetini l'opportunita di assistere a questa presentazione. pfb PER LE VOSTRE VACANZE RIFUGI E BIVACCHI DELL'UGET Commissione T.A.M. Alti sul Lago Maggiore con gli amici di Luino Rifugio MONTE BIANCO (1700 m) in Val Veny, Comune di Courmayeur, Valle d'Aosta. Nella valle noto come “Rifugio CAI UGET”. Ogni settimana una gita organizzata dal Gestore. Apertura: giugno- settembre. Gestore: Guida Alpina Marco Champion; tel: 0165 869097 (rifugio), 0165 778602 (Gestore); [email protected] Accompagnati da 11 soci del CAI di Luino dal centro di Maccagno (m.206) ci siamo incamminati lungo il lago seguendo l'antica e bella mulattiera che porta a Musignano (m.746). Con disponibilità e competenza gli amici di Luino ci hanno approfondito l'aspetto storico di questa zona di confine tra Italia e Svizzera (la Val Veddasca che percorreremo al ritorno si trova a 8 km. dall'Italia). Rifugio GUIDO REY, 1761 m, gr. Clotesse-Grand Hoche, Val Susa. Apertura: per informazioni contattare la segreteria oppure consultare il ns. sito www.caiuget.it, alla sezione Rifugi e Bivacchi "Si veda nota a pag. 1". Tel: 0122 831390 (rifugio) Rifugio FRANCESCO GONELLA (3071 m) sullo sperone S.E. delle Aiguilles Grises, nel gruppo del Monte Bianco. Il Rifugio è in corso di ricostruzione. Capanna SARACCO VOLANTE (2220 m) a Piaggia Bella, gr. Marguareis, Val Tanaro, Comune di Briga Alta (CN). Chiavi presso il Gruppo Speleologico Piemontese dell'UGET. Bivacco ROSSI VOLANTE (3850 m), al Colle delle Rocce Nere del Breithorn. 12 posti. Bivacco FALCHI VILLATA (2850 m) - Sul lato orografico destro all'inizio del Canalone Coolidge del Monviso, Com.Crissolo (CN). 6 posti. Bivacco VAL SEA SOARDI - FASSERO (2287 m) al Pian di Giovanot, in Val Grande di Lanzo. Posti: 15. L'itinerario si sviluppa prevalentemente nei boschi di costa offrendo bellissime visioni panoramiche sul lago e sulle valli piemontesi e svizzere. Colpiscono i paesi a misura d'uomo che si intuiscono vissuti intensamente e che rivelano una ricchezza basata sulle attività economiche locali (antifurto, porcellana, tessile, agricoltura), le case piene di fiori; non vedremo un condominio in tutta la zona. Dopo il pranzo presso un panoramico ristoro a quota m.982 siamo scesi al lago Delio (m.945). Si tratta di un invaso artificiale che alimenta la sottostante centrale Enel di Roccovalgrande. Di giorno le acque vengono prelevate e utilizzate per produrre energia elettrica, di notte e nei giorni festivi vengono ripompate dal lago Maggiore e tornano a riempire l'invaso. La ricchezza che la centrale ha prodotto si è ripercossa favorevolmente sui comuni della zona. Ritorno in mezzo al verde dei boschi, lungo la valle Veddasca.Grazie a Ugo, Giovanni, Patrizia, Giuseppe, Natascia, Eleuterio, Maurizio, i due Gianni, i due Guido. Anna, Laura 12 - CAI UGET NOTIZIE N. 4 Ugetini piccolissimi Auguri ! Congratulazioni a Gian Carla e Alberto Rubagotti che sono diventati nonni. Il nipotino Pietro è nato il 18 marzo 2009: tra pochi anni lo incontreremo sui sentieri delle nostre montagne! Sabato 16 maggio è nata Agnese Volante, figlia di Erika e Marco. Ad accoglierla c'era anche la sorellina Beatrice. Un caloroso benvenuto alla più piccola di una famiglia tutta ugetina, da generazioni. Non basta, sabato 16 maggio è nato anche Mattia Milanese, a cui va il nostro benvenuto. Ai genitori, Luisa e Nicola, le più sentite congratulazioni. Il 2009 è un anno difficile, c'è chi ha perso il lavoro, c'è chi teme di perderlo e c'è chi non lo ha ancora trovato. Non è questa la sede per analizzare queste situazioni, e non è certo da CAI UGET NOTIZIE che potranno arrivare suggerimenti e soluzioni. Auguriamo soltanto a voi e a noi tutti di riuscire, nonostante tutto, a trovare la serenità e la possibilità di andare in montagna a ritemprare lo spirito e il fisico. PREVISIONI METEOROLOGICHE Società Meteorologica Italiana Meteo per Piemonte e resto Italia www.nimbus.it ARPA Piemonte www.arpa.piemonte.it Meteo per Piemonte www.arpa.piemonte.it/upload/dl/Bollettini/bollettino_meteotestuale.pdf bollettino E' possibile averne lettura da segreteria telefonica telefonando al 011.318.55.55 Regione Piemonte CAI UGET NOTIZIE Direttore Responsabile: Alberto Riccadonna. Redattori: Pier Felice Bertone, Gianni Candelo, Roberto Chianale, Dario Gardiol, Nicola Milanese, Mario Piva, Silvio Tosetti, Cesare Volante. Composizione: Elena Facchinato, Emilio Garbellini. Stampa: La Nuova Grafica, via Somalia 108, 10127 Torino Si prega di far pervenire alla Redazione scritti e notizie per il numero successivo entro il 30 giugno Meteo per Piemonte (fonte ARPA) www.regione.piemonte.it/meteo/xmeteod Televideo Rai3 Pagina 516 meteo per Piemonte con aggiornamento alle 16 di ogni giorno (fonte ARPA) Regione Valle d'Aosta Meteo per Valle d'Aosta www.regione.vda.it/protezione_civile/meteo Francia Meteo e bollettini per la Francia http://france.meteofrance.com Svizzera Meteo e bollettini per la Svizzera www.meteosuisse.ch SITUAZIONE NEVE e VALANGHE CAI-SVI (Servizio Valanghe Italiano) situazione neve e valanghe per tutt'Italia. Accesso alla Home Page: www.cai-svi.it AINEVA (Associazione Interregionale Neve e Valanghe situazione valanghe per l'Arco Alpino tel.0461.230030 o accesso al sito www.aineva.it Attenzione ! La sede centrale del CAI precisa che le assicurazioni previste per tutte le attività sociali sono applicabili ai Soci che hanno superato i 75 anni di età con le seguenti limitazioni: Morte il capitale assicurato viene ridotto del 25%; Invalidità permanente si intende pattuita una franchigia fissa del 6%. Pertanto la Società assicuratrice non corrisponde alcun indenizzo qualora l'invalidità permanente non sia di grado superiore al 6% e se la stessa supera detta percentuale, liquida l'indenizzo solo per la parte eccedente. Invito alla Biblioteca Carla Camagna, responsabile della biblioteca, ricorda a tutti i Soci che la Biblioteca è aperta il giovedì dalle 21'30 alle 22'30. I Soci possono consultare guide e carte geografiche oltre a prendere a prestito volumi vari. Lutto Il 7 maggio scorso è mancato, all'età di 78 anni, Raffaello Renzi, papà della nostra Socia Nadia, a cui vanno le più sentite condoglianze. [email protected] INFO SEGRETERIA Attenzione!! Non andate in vacanza senza aver rinnovato l'associazione ! ! Sareste privi di copertura assicurativa ! ! Quote associative 2009: Ordinari 42 €, Familiari e Cinquantennali 25 €, Giovani (dal 1992) 13 €. All'atto del rinnovo, ad ogni Socio verrà offerto un buono per 1 pernottamento al Rifugio Guido Rey, valido per 2 persone. I Soci usufruiscono di sconti sulle tariffe dei rifugi e ricevono la Rivista del CAI, Lo Scarpone e Cai Uget Notizie. Come rinnovare: in segreteria o tramite bonifico bancario su c/c IT 03 L 03268 01000 052858480950 o tramite versamento su c/c postale 22763106 intestato CAI UGET; aggiungere le spese postali per l'invio del bollino a casa: 2 € (posta prioritaria), 5 € (raccomandata). Segnalare in segreteria i cambi indirizzo e nr. telefonico (contributo 1 €). Nuovi Soci: iscrizione 4,5 € più la quota annuale e una fototessera. Ricevono: distintivo, tessera, Statuto del CAI e della Sezione. Orario Segreteria: Lun. chiuso - Mar. Mer. e Ven. 16-19 - Gio 10-13 e 20-23 Sab 10-13. Apertura Sede a tutti i Soci: Giovedì 20-22,30 Sottosezione di Trofarello: c/o A.N.A. viale della Resistenza, 21 Per informazioni: Paolo Mogno 335.68.61.229. La Segreteria rimarrà chiusa dal 9 al 24 agosto 2009