Cai Uget Notizie - 4 2009 corel 14.cdr

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Cai Uget Notizie - 4 2009 corel 14.cdr
1 - CAI UGET NOTIZIE N. 4
ANNO
ANNOXXXII
XXXII- -N.
N. 42- -LUGLIO
MARZO--AGOSTO
APRILE 2009
2009
BIMESTRALE DI INFORMAZIONE DEL
CLUB ALPINO ITALIANO - SEZIONE UGET - TORINO
GALLERIA SUBALPINA - 10123 TORINO - TEL. 011/53.79.83
AUTORIZ. TRIB. SALUZZO N. 64/73 DEL 13/10/1973
Tariffa Associazioni Senza Fini di Lucro:
Poste Italiane S.P.A Spedizioni in Abbonamento Postale - D.L 353/2003
(conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art.1, comma 2 DCB “Torino”
ATTENZIONE !
La Sede della Sezione e la
Segreteria rimarranno chiuse
per ferie nel periodo
dal 9 al 24 agosto 2009
Giovedì 17 settembre 2009
Presso il salone della GAM
(c. Galileo Ferraris)
Percorsi escursionistici piemontesi. Cosa bolle in pentola
La manutenzione dei sentieri
escursionistici, e la loro segnalazione, è
da sempre oggetto di interesse dei
frequentatori della montagna. Da
sempre gruppi di volontari delle sezioni
del CAI (così come dell'ANA, delle ProLoco e di altre associazioni
volontaristiche) provvedono a lodevoli
interventi di decespugliazione, riassetto
e cura dei segnavia, interventi
inevitabilmente discontinui e settoriali.
Da qualche anno però la Regione
Piemonte ha rivolto attenzione
all'argomento.
Come già riportato su questo stesso
notiziario (giugno 2003) la Regione è
intervenuta con l'importante delibera
DGR 2 dicembre 2002, n. 46-7923
“Unificazione della segnaletica dei
sentieri sul territorio della Regione
Piemonte”. Le Sezioni CAI non hanno
avuto difficoltà ad adeguarsi a tale
Delibera in quanto la Regione aveva
recepito totalmente la regolamentazione
della segnaletica messa a punto
precedentemente dalla Commissione
Centrale per l'Escursionismo del CAI.
La Regione è anche intervenuta con la
costituzione di appositi organi di
controllo (DGR 4 novembre 2003 n.599770) e la definizione di un “Piano per
l'adeguamento della rete sentieristica
regionale” (DGR 4 novembre 2005
n.60-1276).
Leggiamo ora sul sito ufficiale della
Regione (Assessorato allo Sviluppo
della Montagna e Foreste):
< D o p o t re a n n i d i l a v o ro ,
(l'Assessorato) ha concluso il
censimento che ha portato alla
creazione della Rete regionale dei
percorsi escursionistici e del relativo
Catasto, che si configura come uno
strumento tecnico di conoscenza e
supporto alla programmazione degli
interventi di valorizzazione del
patrimonio escursionistico piemontese,
che, ad oggi, conta 3472 percorsi per un
totale di 15.550 km.>
I risultati di questi lavori sono stati
presentati ai rappresentanti delle
Sezioni Piemontesi del CAI nel corso di
un “Convegno sulla sentieristica in
Piemonte” tenutosi a Torino il 20
maggio 2009.
Segue a pagina 7
Presentazione dei corsi
2009-2010
della Scuola di Alpinismo
“Alberto Grosso”
Parteciperà alla serata un
esponente dell'alpinismo
internazionale
Allegato un inserto speciale con il
dettaglio dei programmi
CORONOTIZIE
Sabato 11 luglio, ore 21
Concerto nella Chiesa
Parrocchiale di Chiomonte, in
occasione dell'80° di fondazione del
locale Gruppo ANA. Consultate
www.corocaiuget.it
Rifugio G. Rey
APERTURA RITARDATA
Ci spiace informare i Soci Uget e tutti
i fruitori del nostro rifugio, che
quest'anno la tradizionale apertura di
giugno non è stata possibile.
Questo ritardo è dovuto a due fattori
imprevisti:
- mancanza d'acqua al rifugio a
causa dei lavori di adeguamento del
nuovo acquedotto comunale
disdetta del gestore,
comunicataci all'inizio di giugno
Volontari sentieristi delle due Sezioni CAI torinesi
Scusandoci con tutti e con la volontà
di risolvere rapidamente i due
problemi, consigliamo di consultare
il ns. sito www.caiuget.it, alla sezione
Rifugi e Bivacchi, per essere
tempestivamente informati
dell'evoluzione.
2 - CAI UGET NOTIZIE N. 4
LE USCITE CHE VI PROPONIAMO . LE USCITE CHE VI PROPONIAMO. LE USCITE CHE
ESCURSIONISMO (Comm. Gite e
Comm. TAM) .
Iscrizioni in sede il giovedì precedente
la gita (21-22.30).
5 luglio - I laghi di Roburent (2426 m,
valle Stura), dal colle dell'Argentera
(1926 m) disl: 600 m tempo: 5 h diff:
E - capigita: M. G. Vaudagna, E.
Perucca, G. Candelo. Una camminata
fra splendidi laghi sul confine
italo/francese con vista sul monte
Oronaye (3100 m).
12 luglio - Traversata Rima - Alagna
Valsesia, per il colle Mud (2430 m)
disl: 913 m tempo: 6 h - diff: E capogita: L. Marchisio.
La discesa su Alagna regala splendidi
scorci sul Monte Rosa. Visita al museo
Walser di Pedemonte.
19 luglio - Sentiero naturalistico di
Macugnaga (valle Anzasca), da
Precetto (1356 m) disl: 550 m tempo: 5
h - diff: E - capigita: C. Rigotti, G.
Gnocchi, M. Placenza.
Escursione panoramica con vista sui
ghiacciai del Belvedere e del Monte
Rosa, su un sentiero di grande interesse
naturalistico.
26 luglio - Rocca dei Corvi disl: 230
m tempo: 5 h - diff: E - capigita:
L.Marchisio, G. Salomone. Il sentiero
della val Mongia, Poggi, Piani, Lisio
fino a Viola verso S. Greé.
Il nostro sentiero transita nei pressi del
Monolito dei Corvi. Grazie ad una area
passerella si oltrepassa il torrente
Mongia per vedere bizzarre rocce
vulcaniche.
2 agosto - Le gole di Roaschia, da
Roaschia, nel vallone omonimo,
laterale della valle del Gesso disl: 450
m tempo: 5 h diff: E - capigita: L.
Marchisio, M.Tamietti.
Si percorre il canyon del torrente
Roaschia e poi l' anello attorno al tetto
Limbo fino alla borgata del tetto della
Colla arrivando all'altura del Monte
Malma (1158 m).
6 settembre - Palon di Resy (2675 m,
val d'Ayas) .
13 settembre - Il sentiero delle
miniere di Liconi (valle di Cogne).
A L P I N I S M O G I O VA N I L E
Iscrizioni in sede il giovedì che precede
la gita 17- 18,30 e 21-22.
4/5 luglio - Testa del Rutor (3486 m),
da Bonne (1877 m, Valgrisence - AO)
pernott: Rifugio degli Angeli (2912 m)
capigita: E.Bitelli, A. Ughetto.
Escursione di due giorni con salita
sull'imponente ghiacciaio del Rutor,
sito sul confine con la Francia e ben
visibile dal fondovalle della Valle
d'Aosta; gita riservata ai ragazzi più
grandi e con idonee capacità fisiche.
6 settembre -Lac Mort(2843 m)
ESCURSIONISMO E ALPINISMO
D'ALTA QUOTA
Iscrizioni in sede il giovedì precedente
la gita (21-22.30). Organizzazione:
Commissione Gite.
4/5 luglio - Traversata Naso del
Liskamm (4272 m, val d'Aosta), da
Staffal (Gressoney) - Gita in auto disl:
855 + 600 m - tempo 3 + 3 h - diff: A attrezz: piccozza, ramponi, imbrago,
casco, moschettoni, cordini, ghette pernott: rif. Quintino Sella.
Iscrizioni: due giovedì precedenti partecipanti: min 15, max 25 - capigita:
Ratto, Cervetti.
Traversata d'alta quota nel cuore del
massiccio del m. Rosa che percorre i
ghiacciai del Felik e del Lys. Dalla cima
si gode un panorama superbo che spazia
dal Bianco alle Marittime.
11/12 luglio Weissmies (4023 m,
Svizzera), da Saas Grund - gita in
pullman disl: 400+1300 m tempo: 1 +
4 30' h diff: A - attrezz: piccozza,
ramponi, imbrago, casco, moschettoni,
cordini, ghette - pernott:
Weissmieshütte.
Iscrizioni: dal 19 giugno, entro il 2
luglio - partecipanti: min. 25 max. 40 capigita: Zanon, Cerutti, Rossi.
Una classica dell'alpinismo che, pur
non essendo particolarmente
impegnativa dal punto di vista tecnico,
deve essere affrontata con la giusta
preparazione poiché l'ambiente in cui si
svolge è quello, maestoso e severo,
dell'alta montagna. Salita riservata ai
soli alpinisti.
19 luglio - Traversata rifugio Torino rifugio des Cosmiques, (3600 m), da
La Palud (Courmayeur, val d'Aosta) gita in auto disl: 800 m tempo: 6 h
diff: A Attrezzatura: piccozza, ramponi,
imbrago, casco, moschettoni, cordini,
ghette.
Iscrizioni: due giovedì precedenti,
Partecipanti: min 10 max 20. capigita:
Regis, Fiore, Moia. Indimenticabile
traversata nel cuore del paesaggio del
monte Bianco.
22/23 agosto - Croce Rossa (3566 m,
valle di Viù), da Margone - gita in auto
disl: 1100 + 950 m tempo: 4 + 3 30' h
diff:
EE - Attrezzatura da alta
montagna, casco. Pernottamentot: rif.
Cibrario.
Iscrizioni: due giovedì precedenti Partecipanti: min. 20 max. 30, capigita:
Galvan, Regis.
Punto culminante della valle di Viù,
caratterizzata dal suo ghiacciaio
pensile. Il versante S-SO sul quale si
svolge la salita presenta un pendio
ripido di pietrame.
29/30 agosto - La Tersiva (3512 m, val
d'Aosta), da Lillaz (Cogne) - gita in auto
disl: 900+1200 m tempo: 3 + 4 30' h
diff: A .
Attrezzatura: piccozza, ramponi,
imbrago, casco, moschettoni, cordini,
ghette. Pernottamento: rif. Sogno di
Berdzè.
Iscrizioni: due giovedì precedenti partecipanti: min. 15 max. 25 - capigita:
Sirotto, Lucarelli.
Lunga salita, ma di grande interesse
naturalistico, per il suo ambiente
selvaggio e poco frequentato, regala
dalla sua vetta un panorama unico
grazie alla sua splendida e isolata
posizione.
6 settembre: Punta Basei (3338m Val d'Aosta).
.
“mailing list”
Le notizie UGET via filo
aggiornate ogni due settimane.
Modalità per l'iscrizione sulla prima
pagina del sito www.caiuget.it
Dalla segreteria
Cari Ugettini,
dopo meno di 5 anni di segreteria
è già arrivato il momento di
salutarvi: gli orari di mamma
mal si conciliano con quelli
dello sportello Uget. Volevo
dirvi che è stato salutare e bello
lavorare con e per voi: in qualche
modo mi avete fatto respirare
l'aria sana della montagna e della
convivialità.
Cari saluti,
Lidia
3 - CAI UGET NOTIZIE N. 4
LE USCITE CHE VI PROPONIAMO . LE USCITE CHE VI PROPONIAMO. LE USCITE CHE
TREKKING E VIAGGI
PRENOTAZIONI
L'iscrizione a Viaggi, Trekking e Gite di più giorni avviene necessariamente in
anticipo. Ecco un promemoria:
24/26 luglio - Alpe Veglia, punta di
Terrarossa (3246 m, parco naturale
Alpe Veglia).
Da S. Domenico (Domodossola) - gita in
auto diff: A. Attrezz: piccozza, ramponi,
imbrago, casco, moschettoni, cordini,
ghette -pernott: rif. Città di Arona e Città di
Galliate - Iscrizioni: caparra entro il 18
giugno, saldo entro il 2 luglio - partecipanti:
min 20 max 30. Capigita: Compagnoni,
Ratto, Lucarelli.
Trekking nella splendida conca dell'Alpe
Veglia, un luogo unico sulle Alpi sia per la
vastità dei pascoli racchiusi fra alte
montagne, sia perché in inverno riposa nel
silenzio, inaccessibile agli uomini e regno
assoluto degli animali selvatici.
Percorreremo sentieri, nevai e cime che ci
regaleranno panorami indimenticabili.
2/8 agosto - Dolomiti del Brenta (3000 m,
Val Rendena.
Da Madonna di Campiglio - gita in pullman
diff: A/EE - attrezz: EE: da escursionismo +
casco, imbrago. A: imbrago, set da ferrata,
guanti, casco - pernott: rifugi vari.
Iscrizioni: caparra entro il 26 marzo, saldo
entro il 28 maggio - partecipanti: min. 30
max. 40 - capigita: Lucarelli, Regis,
Origlia.
Straordinario trekking che ci porterà in un
gruppo dolomitico tra i più prestigiosi. Ci
misureremo su ardite vie ferrate. la cui
fama valica i nostri confini ed effettueremo
facili escursioni in un ambiente ricco di
suggestioni ed indimenticabile.
Dal 16 al 22 e dal 23 al 29 agosto Tra val
Pusteria e Tirolo.
Trekking tra Italia ed Austria - 7 giorni di
escursioni
tra le cime dolomitiche
dell'Alto Adige e le Alpi del Tirolo
austriaco con base a Dobbiaco capigita: Roberta Cucchiaro, Giorgio
Gnocchi, Walter Moia - Iscrizioni a partire
da giovedì 8 febbraio.
Meta e data
Croce Rossa 22/23 agosto
La Tersiva 29/30 agosto
Organizzazione
Comm. Gite
Comm. Gite
GRUPPO
CICLOESCURSIONISTICO
Iscrizioni in sede il giovedì precedente
la gita (21-22.30).
5/6 luglio - Valle Roya (Francia), da
Breuil (210 m) alla Redoute de l'Authion
(2080 m) Partenza da Breuil, dopo il
colle di Tenda e risalita su asfalto nel
vallone della Maglia. Si risale la strada
che ben presto diventa sterrata ma dal
fondo sempre ottimo e si raggiunge
dopo “solo” 1700 metri di dislivello la
fortificazione dell'Authion.
Dalla panoramicissima vetta con breve
discesa si giunge al campo d'argento
poco distante dal colle del Turini dove si
pernotta. Il giorno dopo si ritorna a
Breuil per strada sterrata e sentiero con
la possibilità di scegliere tra diverse
difficoltà.
L'unica vera difficoltà di questa uscita è
rappresentata dal dislivello notevole che
comunque è sempre su un fondo ottimo
e dalla pendenza sempre morbida.
Primo giorno: diff: BC/BC+. Disl: 1800
m, lunghezza: 28 km. Secondo giorno:
diff: BC/BC - disl: 300 m - lunghezza:
30 km - capigita: Marco Centin, Silvia
Previale.
Data prenotazione
due giovedì precedenti
due giovedì precedenti
Gite della Sezione di Torino
Informazioni presso la segreteria di
via Barbaroux 1.
Escursionismo
05.07 - Testa Grigia 3314 m
10/12.07 - Sent. Roma Val Masino
11/15.07 - Longarone M. Rite 1500 m
11/12.07 - Traversata da Val d'Ayas
alla Valle di Gressoney
17/19.07 - Mount Pers 3207 m e Monte
Breva 3104 m
18/19.07 - Festa del Rifugio Tazzetti
- Rocciamelone 3538 m
18/19.07 - Monte Giusalet 3313 m
25/26.07- Monte Losetta 3054 m
26.07 - Monte Malamot 2914 m
26.07 - Laghi di Vens 2327 m
26.07 - Rocca dei Corvi
Alpinismo e arrampicata
4/5.07-Bivacco “Rossi Volante” 3850 m
4/5.07 - Breithorn Occ. 4165 m
12.07-Biv. Mario Balzola 3477 m
18/19.07 - Bivacco Mascabroni
18/19.07 Biv. Leonessa e Grand Serz
18/19.07 - M. Bianco 4810 m
Cicloescursionismo
12.07 - Colle dell'Albergian 2708 m
Torrentismo
5 luglio - Discesa del Torrente Fer
Valle d'Aosta.
12 luglio - Da Oulx al Colomion
Partenza dalla ridente cittadina montana
di Oulx (1079 m) ed utilizzando la
vecchia pista da fondo si raggiunge
Beaulard e successivamente Puy e la
punta Colomion, dove si trova il rifugio
omonimo presso cui si ci rifocilla. Si
scende verso Melezet ma ben presto si
devia per il Forte del Bramafam con
eventuale visita.
diff: MC/BC - disl: 1000 m - lunghezza:
28 km - capigita: Carla Lagori, Massimo
Grandi.
13 settembre - Gran Dubbione, val
Chisone
CASSETTA
SUGGERIMENTI
Nell'ingresso della sede UGET è stata
collocata, e segnalata con un cartello,
una cassetta destinata a raccogliere
osservazioni e suggerimenti dei nostri
Soci. Suggerimenti di qualsiasi tenore,
preferibilmente “costruttivi”, che
verranno portati a conoscenza della
presidenza e dei direttivi dei diversi
gruppi, commissioni e scuole.Finora
l'iniziativa non ha raccolto il successo
s tr e p it o s o c h e g l i i d e a to r i s i
ripromettevano ma.. com'è noto, tutte le
novità richiedono tempo per venire
accettate e superare le diffidenze.
4 - CAI UGET NOTIZIE N. 4
ATTIVITA’ NON UFFICIALI ATTIVITA’ NON UFFICIALI ATTIVITA’ N O N U F
C'è differenza
Chi desidera fare un viaggio o una
vacanza insolita si rivolge ad una
agenzia di viaggi, sceglie fra le
opportunità che gli vengono offerte,
paga, e si gode la sua vacanza. Il
rapporto agenzia / cliente finisce con la
fine della vacanza.
Chi invece, appassionato di montagna,
entra in una sezione CAI e si iscrive,
compie un passo ben diverso dal tizio di
cui sopra. L'iscritto al CAI si inserisce in
un ambiente dove, oltre a vedersi offrire
un'ampia scelta di attività “ufficiali”
cioè organizzate dalla Sezione (corsi,
gite, trekking, serate culturali, concerti),
si troverà rapidamente coinvolto in un
giro di iniziative “non ufficiali” e in una
rete di amicizie e relazioni che possono
diventare importanti per il resto dei suoi
giorni.
Ovviamente, parlando in particolare di
corsi, gite e trekking, le attività
“ufficiali” sono organizzate con
l'osservanza di determinate regole, quali
la presenza di uno o più responsabili,
l'accertamento degli itinerari mediante
sopralluoghi, la doverosa attenzione alle
attrezzature, ove necessarie, di tutti i
partecipanti che devono
obbligatoriamente essere in regola con
l'associazione al CAI. Quest'ultima
condizione è indispensabile per fruire
delle ben note coperture assicurative che
non comprendono soltanto il soccorso
alpino.
Le attività “non ufficiali”, iniziativa di
gruppi di Soci più o meno numerosi, si
svolgono senza l'avvallo “ufficiale”
della Sezione che non può risponderne
in quanto fuori dal proprio controllo.
Il presente notiziario bimestrale (CAI
UGET NOTIZIE) ha due finalità: da un
lato riportare notizie della vita Sezionale
con la programmazione delle iniziative
ufficiali e, dall'altro lato cercare di far
conoscere quanto possibile della
ricchezza e complessità della vita
sezionale e delle iniziative dei Soci. E'
ovviamente impossibile descrivere e
proporre ai lettori una panoramica delle
attività individuali e dei gruppetti
spontanei che combinano al giovedì sera
dove andare a sciare o a passeggio alla
domenica ma da sempre trovano spazio
nelle pagine del notiziario racconti e
immagini di esperienze vissute dai Soci
e meritevoli di essere presentate.
Si ritiene opportuno che anche le attività
“non ufficiali” più strutturate e dotate di
una programmazione possano trovare
posto sul bimestrale sezionale, con la
chiara precisazione del non
coinvolgimento della Sezione nella
ideazione e e nello svolgimento delle
attività.
Attuali esempi significativi sono
costituito dagli “Escursionisti del
Mercoledì”, dalle “Pre-serali del
Martedì”e da certe uscite culturali. Si
invitano perciò gli interessati a far avere
il materiale alle Redazione del
Notiziario.
Le ultime preserali del martedì
Uscite pre-serali, con un primo ritrovo alle 17.30 all'ex Maffei (C.so Regina angolo
C.so Lecce) ed un secondo appuntamento, più tardivo, nella direzione della gita stessa.
Chi desidera partecipare può trovarsi direttamente all'appuntamento: abbigliamento
comodo e leggero, zaino ridotto al minimo e lampada con pila carica!
Data
Meta
07-lug M. Bellavarda
14-lug
M. Civrari
21-lug Rocciamelone
Quota
2.345
2.302
3,538
Disl.
Da ...
1.114 Vonzo-Chialamberto
1.122
Niquidetto
1.338
La Riposa
PROMEMORIA
Per chiamata del Soccorso Alpino:
118 in Italia, 15 in Francia,
1414 in Svizzera per soccorso aereo,
117 per Polizia, 144 per ambulanza
144 in Austria e 112 in Germania.
Ritrovo
Maffei/Venaria
Maffei/Almese
Maffei/Almese
CAI Cultura
Visite a mostre, a musei… Continuano le
attività culturali degli "amici del
Mercoledì". Gli interessati sono invitati a
contattare Anna Bordoni (tel.
011480846) o Laura Cavallino (tel.
011593 898).
“Escursionisti del Mercoledì”
Nel novembre del 2008 abbiamo
festeggiato il decennale della
nascita del "gruppo del mercoledì"
quello che da noi frequentatori
viene semplicemente definito "il
Mercoledì".
Attorno alla lunghissima tavolata si
sono ritrovate 80 persone tra le
quali Brusha Norton che di questa
iniziativa è stata la propositrice.
Alcuni dei presenti, per motivi vari,
non partecipano più ma aldilà delle
attuali frequentazioni quello che mi ha
colpito è che si sono create profonde
amicizie che vanno oltre il comune
interesse per la montagna e,
personalmente, reputo che questo sia
già grande motivo di successo.
E' chiaro, che come sempre succede
nelle accolite di persone, molti se ne
sono andati sbattendo la porta in
dissenso con le scelte e la filosofia del
gruppo ma i molti di noi che da allora
partecipano strappando il mercoledì
alle incombenze famigliari continuano
a trovare motivi validi per partecipare.
Oltre alle belle gite si sono formati
gruppi con finalità varie perchè questa
è la caratteristica del gruppo:curiosità,
interessi, disponibilità ad organizzare
che affiancono l'interesse maggiore
quello per la montagna.
E così c'è che organizza gruppi di amici
per serate di lettura teatrali o
cinematografiche, chi ,d'accordo con
biblioteche di quartiere, affitta sale per
la lettura di Dante, chi organizza
trekking aperti anche ad altri iscritti
CAI ,chi si occupa di cultura
prenotando visite guidate ai musei o
alle mostre di successo o per visitare
città d'arte.
La partecipazione alle attività è tale che
sia per le gite sia per la cultura si
incominciano a utilizzare pullman
(soprattutto per il mare dove le
ferrovie ci hanno pesantemente
penalizzati).
Ultima nota: non tutti siamo
pensionati! Abbiamo spesso dei
giovani che approfittano di giorni di
ferie per venire con noi!
A.B.
5 - CAI UGET NOTIZIE N. 4
Un trekking alle Baleari
25 aprile- 3 maggio 2009
Le Baleari sono un gruppo di isole spagnole che si trovano nel
Mediterraneo, a metà strada fra Barcellona e Algeri: tre isole
maggiori (Maiorca, dove si è svolto il nostro trekking, Minorca
e Ibiza) e altre più piccole. Maiorca misura 3640 km quadrati,
la sua popolazione è di 770.000 abitanti che parlano per lo più la
lingua catalana e il dialetto maiorchino, simile al catalano. E'
anche parlato il castigliano, lingua principale della Spagna. Per
dei turisti come noi non ci sono difficoltà linguistiche: se
parliamo adagio ci capiscono benissimo, mentre noi non
comprendiamo altrettanto bene ciò che dicono loro. Aggiungo
che il catalano appartiene al gruppo delle lingue franco
provenzali, e pertanto ha notevoli somiglianze col piemontese.
L'isola è in gran parte montuosa; il rilievo principale è la sierra
di Tramontana, una catena di circa 100 km x 15. Molte sono le
cime superiori ai 1000 m e la più alta è il Puig Major (1447 m).
Dal punto di vista geologico, l'isola è quasi tutta calcarea, e
pertanto la forma dei rilievi è molto simile a quella delle nostre
montagne calcaree: grandi pareti verticali, notevoli forme
carsiche di superficie e numerose grotte. La vegetazione è di
tipo mediterraneo: le specie arboree dominanti sono il leccio, il
pino (per lo più pino d'Aleppo) e, nelle aree coltivate, l'ulivo.
Moltissimi gli endemismi, come hanno avuto modo di notare
quelli che hanno visitato l'interessante giardino botanico di
Soller.
La popolazione, un tempo dedita all'agricoltura, oggi lavora
soprattutto nel turismo. Il governo favorisce al massimo
quest'attività. Ma non si creda che si tratti solo di turismo
balneare; anche l'escursionismo è incoraggiato, e infatti
abbiamo visto sentieri curati e segnalati e molto utilizzati dai
turisti. I trekking sono favoriti dalla presenza di molti rifugi,
ben curati ed efficienti.
E veniamo ai dettagli.
Sabato 25 aprile. Volo da Malpensa a Palma, via Zurigo.
L'aeroporto di Palma è di dimensioni paragonabili ai maggiori
aeroporti europei. In serata siamo al rifugio Pont Romà di
Pollença. E' con noi Alicia Vanrell, simpatica ragazza che
conosce storia, geografia, arte, ecc. di Maiorca, e ci farà da
guida per tutto il periodo.
Monastero di Lluc; un grandioso edificio isolato fra le
montagne, lontano da ogni paese, oggi trasformato in elegante
albergo. Poco prima abbiamo attraversato una zona ricca di
forme carsiche superficiali che hanno fatto godere anche chi
non si interessa di carsismo.
Lunedi piove ma partiamo lo stesso; poi il tempo migliora e
arriviamo quasi asciutti al rifugio di Tosals verds. Serata
fresca, cielo limpido come a Torino non si vede mai.
Martedi lunga escursione attraverso paesaggi mozzafiato; si
passa a breve distanza dal Puig Major, zona di interesse
militare. Nel pomeriggio si arriva alla cittadina di Soller;
l'ultimo tratto, 4 km, da Soller a Porto Soller, viene percorso in
mezzora con un trenino le cui vetture avranno circa 100 anni;
sul chilometro lanciato sembra toccare i 20 all'ora!
A Porto Soller ci sistemiamo nell'albero Marina, base per tutte
le escursioni successive.
Mercoledi il gruppo si divide. I più sportivi percorrono il
canyon del torrente Pareis: 700 m di lunghezza, dei quali 200
di percorso alpinistico, con discesa di 6 resaltos (salti) e un
bagno fino alla cintola, volontario, ma indispensabile. I meno
sportivi fanno un'escursione fino a Cala Tuent.
Giovedi giornata libera, quasi tutti vanno a visitare la città di
Palma. La cattedrale gotica, bella, è soprattutto impressionante
per le dimensioni; in fondo all'abside c'è un rosone dal
diametro di 12 metri.
Venerdi pioggia. Escursione fino alla cittadina di Deià. Gita di
scarso impegno, ma piuttosto bagnata.
Sabato. Escursione che inizia a Valldemossa, cittadina di
grande interesse storico, e salita al Puig di Teix (1000 m circa).
Tempo bellissimo, vento fortissimo e vista di pareti piuttosto
impressionanti.
Domenica rientro in Italia, ancora su volo Swiss Air.
Se qualcuno di voi lettori vuole andare a Maiorca, si rivolga
pure a noi che gli daremo tutte le informazioni necessarie;
consigliamo vivamente di agganciare Alicia, se l'escursione è
stata interessante, in gran parte è merito suo.
L'indomani, con lunga ma piacevole camminata arriviamo al
Carlo Balbiano
Finalmente tanta neve !
Gruppo Sci Alpino (Sci di Discesa)
Camminando “tra le alte pareti” di Palma di Maiorca
Memorabile l'inverno 2008-09 per l'abbondanza di
precipitazioni nevose e, di conseguenza, per l'ottima e
lunghissima stagione offerta agli appassionati dello sci.
I tradizionali corsi di discesa organizzati dal nostro
gruppo in collaborazione con la Scuola Nazionale di Sci
del Sestriere (che ha messo a disposizione 12 maestri),
hanno visto una buona partecipazione in tutte le categorie
(75 iscritti in totale), con una buona partecipazione di
giovani e giovanissimi (34 bambini / ragazzi). La
presenza alle uscite in pullman di Soci accompagnatori /
aggregati ha superato le 50 unità per uscita. La stagione si
è chiusa con l'immancabile rinfresco, organizzato dai
giovani, con la consegna dei diplomi ai partecipanti.
Come conseguenza del successo delle nostre iniziative è
sentita la necessità di nuovi volontari che alleggeriscano
l'impegno dell'attuale gruppo dirigente nella gestione
delle attività.
Sdc
6 - CAI UGET NOTIZIE N. 4
320 anni fa il “Glorioso Rimpatrio”
La traversata dei Valdesi in armi delle Alpi dal Lago di
Ginevra alle Valli Valdesi (Piemonte) nel 1689
Degli eretici Valdesi (movimento nato nel XII sec.) era
rimasto, nel 1686, un nucleo consistente nella zona alpina
(Valli del Po, Pellice, Chisone e Germanasca, Queyras,
Vallouise) che venne attaccato da Luigi XIV da Nord e dal
Duca di Savoia, da Sud: nonostante l'epica resistenza furono
sbaragliati in tre giorni con manovra a tenaglia. Dei 14.000
abitanti delle Valli oltre 2000 morirono, 8500 portati in carcere
in pianura e 3000 abiurarorono per salvare la vita. Un piccolo
nucleo (gli “Invincibili”) combatté ancora per quasi un anno,
ma poi patteggiò l'esilio in Svizzera per sé ed i loro familiari.
2000 Valdesi detenuti vennero venduti come “rematori” alla
Repubblica di Venezia e almeno 3000 finirono incatenati alle
reali galere francesi. Migliaia morirono nelle carceri: a
Carmagnola più di 1000 prigionieri in pochi mesi, a Trino ne
muoiono più di 900.
Nel 1687 il Duca di Savoia acconsente a mandare in esilio in
Germania e Svizzera i Valdesi rimasti vivi (2700 persone)
divise in 13 colonne che attraversano, in pieno inverno, la Val
di Susa, il Moncenisio e la Savoia tra il 17 gennaio ed il 10
marzo: più di 200 muoiono durante la traversata. Di Valdesi
nelle Valli non ce n'è più, la “gramigna” protestante è
finalmente estirpata dopo oltre 500 anni di battaglie e
massacri: il Duca di Savoia se ne vanta con il Papa.
Ma non finisce qui: i montanari Valdesi, temprati da 500 anni
di massacri, sono terribilmente testardi e attaccati alla loro
terra e fede.
Due anni dopo, nel 1689, una brigata di 950 uomini armati
parte per riconquistare le Valli: verrà chiamato il “Glorioso
Rimpatrio”. Attraversano il lago di Ginevra da Prangins con
una spola di barche nella notte del 27 agosto e sbarcano sulla
costa savoiarda vicino a Yvoire, al comando del Pastore e
Colonnello Arnaud e di alcuni Capitani. Devono fare in fretta,
attraversare le Alpi tra popolazioni ostili prima che le truppe
francesi o sabaude li fermino, su un percorso di circa 200 km
per colli alpini e montagne che evita i più comodi passi alpini
fortificati o dotati di presidi militari, e che evita anche le città
ed i paesi più grandi, tagliando per valli poco popolate, dove
sarà però più difficile trovare rifornimenti. Questa lunga e
insidiosa marcia alpina viene vissuta dai Valdesi sul modello
della fuga dall'Egitto di Israele verso la terra promessa: ciò
darà la forza e la tenacia necessarie. Giosué Gianavello (un
eroe della resistenza) sintetizza in un manuale la sua lunga
esperienza di guerriglia. Gli ufficiali vennero eletti dai
“soldati” e si giurarono reciproca fedeltà, fatto inedito per
l'epoca. Un mini esercito di uomini motivati che combattono
per un ideale, non per il soldo. Come tattica, per garantirsi il
passaggio senza conflitti, si prendono nei vari paesi ostaggi
(notabili e religiosi) che non vengono maltrattati e si pagano le
vettovaglie prese nel borgo. Attraversando Cluses tra due ali di
popolo armato – grazie agli ostaggi – alcuni Valdesi
scambiano, senza protesta alcuna, i loro fucili scadenti con
quelli, migliori, degli abitanti. Si marcia anche per 18/20 ore
al giorno, quasi sempre sotto la pioggia (fin dal secondo
giorno). I primi giorni non si incontra resistenza oppure si
riesce ad evitare scontri grazie ad azioni diplomatiche. I
francesi ed i savoiardi non hanno ancora capito cosa succede e
sono tardi a reagire mentre i Valdesi “corrono” verso le loro
Valli, passano Carman, Cluses e Sallanches nella valle
dell'Arve, poi Combloux (5 km a Nord di Megeve) nella Valle
dell'Arly, quota 1.100 m. Ora si trovano di fronte il massiccio
del M. Bianco che aggirano.ad Ovest, passando nella Valle del
Itinerario del «Glorioso Rimpatrio» dal Lago
Lemano alle valli valdesi (1689)
Bon Nant e devono scavalcare il M. Joly (2.527 m) e Les
Aiguilles (2.487 m). Dai 2000 m. in su cade fitta la neve..
Giungono ad un gruppo di baite dove smontano alcuni tetti per
avere il legno per asciugare gli abiti bagnati. Il quarto giorno li
aspetta un dura tappa: devono passare il Col du Bonhomme
(2.340 m), poi il Col de la Croix du Bonhomme (2.483 m),
scendere nella valle del Torrent des Glaciers e quindi a Sey in
Val d'Isere (900 m) dove i Valdesi riescono a comprare del
pane e del vino. In alcuni villaggi le campane suonano a
raccolta, qualche ponte è guardato da armati, alcuni luoghi
forti sono presidiati da indigeni in armi, tuttavia i valdesi,
schierandosi a battaglia davanti al paese o al ponte, mostrando
la loro forza e determinazione, riescono a passare senza
combattimenti. Il quinto giorno attraversano St. Foy e
Villaroger senza scontri ed arrivano a Laval, in Val d'Isere. Il
sesto giorno salgono a Tignes (1.659 m) e quindi scavalcano il
Colle dell'Iseran (2.769 m, il più alto del percorso) per
scendere infine a Bonneval e Bessans dove li raggiunge la
notizia, fortunatamente errata, che ai piedi del Moncenisio li
attende una numerosa truppa sabauda. Il giorno dopo
attaccano un'altra dura tappa che li porterà a passare il
Moncenisio (2.080m), dove vengono catturati i cavalli della
stazione di Posta (per non permettere che si sappia dove sono i
Valdesi, stanchi e provati) e poi giù a rotta di collo, dopo il
Colle del Piccolo Moncenisio (2.182 m), in mezzo al
maltempo, pioggia e nebbia, fino ad arrivare in Val Susa,
avendo aggirato la ben munita città di Susa. I Valdesi hanno
molti dispersi, ma il maltempo ostacola i sabaudi e li fa
brancolare nel buio.
Segue a pagina 7
7 - CAI UGET NOTIZIE N. 4
Segue da pagina 6.
Si alza il sole sull'ottavo giorno, quando dovranno giocarsi
tutto, con il coraggio della fede. Si decide di raggiungere
Exilles (allora francese) e una forte avanguardia si avvicina con
i soliti ostaggi che però riescono a fuggire ed i parlamentari
valdesi sono catturati, salvo uno che dà l'allarme.
L'avanguardia valdese deve ritirarsi sotto intenso fuoco
nemico, ma si salva in gran parte. Con il resto del gruppo si
risale la Val Clarea verso i Denti di Chiomonte per puntare sul
ponte di Salbertrand, evitando Exilles. Mentre risalgono la
valle, i Valdesi incontrano un reparto francese che li lascia
passare e si mette alle loro calcagna, per chiuderli tra due
fuochi e cattura i ritardatari ed i feriti. Al tramonto, dal
villaggio di Eclause i Valdesi vedono 36 fuochi di bivacco
accanto al ponte di Salbertrand. Intanto l'avanguardia finisce in
una imboscata ma riesce a sganciarsi, anche se con molte
perdite. I Valdesi (ridotti a poche centinaia di uomini spossati),
giunta l'ora cruciale, serrano le fila, si raccolgono in preghiera e
poi attaccano furiosamente il Ponte Ventoux difeso da 2500
francesi. Dopo 3 assalti infruttuosi il comandante francese,
Marchese di Larray, viene ferito ad un braccio e dà l'ordine
della ritirata, i Valdesi irrompono sull'altra riva e, sfruttando la
luna, trovano ancora – anche se non tutti – la forza di risalire il
pendio fino a Seu nel Gran Bosco di Salbertrand (1.666 m),
dove fanno tappa e raccolgono i ritardatari. Il nono giorno
sorge ed i Valdesi risalgono il Colle di Coteplane (2.313 m) e da
qui finalmente vedono le cime delle montagne delle loro Valli.
Si precipitano a Pragelato (allora francese) in Val Chisone,
attraversano il torrente e fanno sosta in Val Troncea a Jaussaud
(1.791 m), dove un distaccamento di dragoni francesi si
sgancia dal combattimento. La mattina successiva, sotto la
pioggia battente, i Valdesi salgono al Colle del Pis (2.606 m),
dove un reparto di truppe ducali a sua volta si sgancia dal
combattimento ed i Valdesi entrano di nuovo nelle loro valli. La
prima sosta è in val Germanasca a Clot del Mian, 1.500 m. La
traversata vera e propria delle Alpi ha così qui termine.
Braccati, bagnati da una continua pioggia e neve, impegnati più
volte in combattimenti alla fine gli ultimi circa 600,
dell'originale truppa di 950 uomini, arrivano a casa. In pochi
giorni i Valdesi rioccupano tutte le loro Valli, e il 1° settembre i
sopravvissuti si riuniscono al Sibaud, accanto a Bobbio Pellice,
e viene prestato da tutti il famoso giuramento (oggi un piccolo
monumento ricorda questo atto) che impone a tutti di resistere
qui fino alla morte. E così faranno. Ma la vera libertà arriverà
solo più tardi, quando nel 1848 il re Carlo Alberto firmerà le
Lettere Patenti che daranno ai Valdesi ed agli Ebrei la libertà di
culto e riconoscerà loro tutti i diritti degli altri cittadini del
Regno.
Dario Gardiol
(CAI UGET- Torino
e Accademico G.I.S.M.)
ALPINISMO GIOVANILE CAI-UGET TORINO:
PARTITI!
Anche il 2009 vede l'inizio dell'attività della Commissione
Alpinismo Giovanile, giunta al 19° anno di vita.
Domenica 5 aprile si è svolta la prima escursione del ciclo in
bassa Valle Maira che ha portato il gruppo dei più piccoli al
Colle della Liretta, 1116 m, e il gruppo dei più grandi al Colle
San Pietro, 1354 m. La vetta del Monte San Bernardo, 1625 m,
meta in programma, non è stata raggiunta a causa della molta
neve ancora presente sul versante di salita, ma l'escursione è
stata molto interessante per la visita ai “Ciciu del Villar”, i
famosi funghi di pietra, o piramidi di terra, dovuti all'azione
erosiva del terreno causata delle piogge e dai corsi d'acqua.
Durante la giornata, a più riprese, c'è stata anche una leggera
pioggerella, intervallata da qualche debole e timidissimo
raggio di sole. Ciononostante la giornata ha visto la
partecipazione di 36 tra bambini e ragazzi, tra cui molti nuovi
che si sono subito integrati nel gruppo dei “veterani”, e 21
adulti, a conferma della costante partecipazione e interesse di
un buon numero di giovani alle nostre escursioni da qualche
anno a questa parte.
Soddisfazione da parte di tutti: dei giovani, che oltre a
camminare, al termine dell'escursione hanno dato vita ad una
intensa e divertente partita di calcio, e degli accompagnatori,
soddisfatti della riuscita della gita e soprattutto dell'entusiasmo
e curiosità dimostrati da parte dei ragazzi.
La speranza è che per le prossime escursioni le condizioni
meteorologiche siano migliori, perché solo la pioggia potrà
fermare la voglia di montagna dei piccoli alpinisti aquilotti del
CAI-UGET ritratti nella foto.
Arrivederci sui prossimi sentieri!
Paolo Griffa (A.A.G.)
Il gruppo di ragazzi e accompagnatori alla “Riserva Naturale
dei Ciciu del Villar”, Valle Maira CN (foto Luca Longo)
Segue da pagina 1.
Cosa bolle in pentola
Apprendiamo poi che la Regione ha organizzato e in parte
già effettuato, dei “Corsi per Rilevatori GPS dei Sentieri
Piemontesi” finalizzati alla formazione di persone idonee
alla rilevazione dei sentieri al fine di aggiornare il catasto
sentieri regionale ed introdurre alla conoscenza ed all'uso
dei ricevitori GPS (strumento indispensabile per tale
attività).
Agli allievi ritenuti idonei verrà consegnato un tesserino di
rilevatore CAI che annualmente verrà vidimato in base al
numero dei sentieri rilevati e trasmessi al catasto regionale.
Il corso già effettuato era rivolto ai Soci CAI delle province
di Alessandria, Asti e Cuneo. Il corso si ripeterà per le
Sezioni della Provincia di Torino e, successivamente, per le
province del Nord Piemonte.
pfb
8 - CAI UGET NOTIZIE N. 4
LA CORDATA SUL GHIACCIAIO
Siamo entrati nella stagione più adatta alle grandi escursioni
di alta montagana. La progressione sicura sul terreno glaciale
richiede buona preparazione fisica e teorica. Presentiamo qui
di seguito un intervento di Silvio Tosetti, Istruttore Nazionale
di Alpinismo, membro della Scuola di Alpinismo Alberto
Grosso e della Commissione Gite della nostra Sezione.
L'argomento che mi accingo ad affrontare, in modo
estremamente riassuntivo, è la cordata su ghiacciaio. Cercherò
nei limiti del possibile di evitare termini troppo tecnici, ma la
formazione di una cordata richiede bene la conoscenza di
qualche nodo!. Perchè ci si deve legare sui ghiacciai anche
quelli più facili? Ma perchè ci sono i crepacci, spesso nascosti
dalla neve, praticamente delle piccole o grandi trappole per
uomini!
Sono ormai passati i tempi in cui ci si legava direttamente alla
corda con il nodo bulino ripassato e le asole incrociate sul
torace (fino agli anni '70).
Poi sono arrivate le imbragature “complete” con cosciali, giro
vita e spallacci, che si dovevano chiudere con un cordino.
Infine, ecco gli imbraghi moderni bassi, molto comodi, con
ampie fasce imbottite e con chiusura effettuata attraverso una
fibbia dove passare e ripassare la cintura a vita. Recenti studi
hanno dimostrato che per favorire la trattenuta di un compagno
che sta cadendo in un crepaccio è assai meglio una legatura
bassa, che agisca cioè sotto il baricentro; al contrario, una
legatura “alta” porta alla perdita di equilibrio di chi effettua la
trattenuta, con il rischio di finire trascinato in avanti e
scarsissime speranze di arrestare la scivolata.
Un accorgimento che aiuta a trattenere la caduta nel crepaccio
sono i nodi “a palla”: questi si basano sul principio del “tappo”
: la corda con il socio appeso scorre creando un sottile solco nel
bordo del crepaccio attraverso cui il nodo a palla non passa e si
blocca. Ciò è possibile se ci troviamo sul ghiacciaio “umido”,
dove il ghiaccio è coperto dalla neve, cosa molto frequente
specie in alta quota, mentre a fine stagione alle quote più basse
il ghiaccio vivo può emergere in superficie. In entrambi i casi
(ghiacciaio umido o secco) per effettuare una trattenuta
efficace è necessario muoversi con la corda ben tesa,
mantenendo una costante attenzione. Qui devo dire che mi
capita spesso di incontrare cordate felici e distratte con la corda
che striscia mollemente sulla neve. Malissimo: se la corda è
lasca non taglia la neve ed il nodo a palla non si incastra, e poi
quando la corda finalmente si tende dà un violento strattone
con conseguente perdita di equilibrio. Per questo motivo è
ovviamente vietato tenere anelli di corda in mano! Un altro
fattore che influenza la probabilità di frenare la caduta e le
chances di successo nel recupero dal crepaccio, è il numero dei
componenti la cordata: è semplice capire che due persone
trattengono meglio di uno solo l'eventuale caduto. Sono quindi
di gran lunga da preferire cordate di tre-quattro elementi,
piuttosto che una cordata di sole due persone. Dovendo
comunque procedere in cordata in due, cosa inevitabile quando
si ha un solo compagno in un'ascensione, occorre allora
aumentare la distanza di corda ed il numero di nodi a palla:
tipicamente almeno dieci metri. di corda e tre nodi a palla
distanziati almeno tre metri uno dall'altro. Nelle cordate piu
numerose si può ridurre un po' la distanza: circa sei metri.
Segue a pagina 9
9 - CAI UGET NOTIZIE N. 4
VOLETE DOCUMENTARVI SULLE VOSTRE
GITE ?
Continua da pagina 8
La corda avanzata al primo ed all'ultimo della cordata deve
essere sufficiente per effettuare una manovra di recupero dal
crepaccio; per questo occorrono corde da 50 m.
L'optimum è avere sulle spalle o disposta nello zaino il doppio
della distanza di corda fra i componenti della cordata: ma
attenzione! La bambolina di corda a tracolla non deve
assolutamente entrare in tensione in caso di strappo o caduta,
se non si vuole rischiare di essere soffocati o peggio!
E' quindi di vitale importanza, una volta fermata la bambolina
con un nodo, legarsi in vita con un'altra asola o meglio con un
nodo “barcaiolo” al ramo di corda che va verso il compagno.
Sul ramo di corda che va al compagno si deve predisporre
infine un asola fissata con nodo autobloccante “prusik”, da
agganciare al primo ancoraggio (la piccozza nella neve, una
vite nel ghiaccio) una volta effettuata la trattenuta; questo
cordino è meglio se è chiuso con un nodo apribile (asola e
controasola) ... ma bisogna saperlo fare bene! ...... e qui mi
devo fermare!
Un breve accenno al materiale: oltre a
piccozza e ramponi, portare cordini in
abbondanza (a tracolla,per non
inciamparvi con i ramponi!), di cui
almeno uno in kevlar o dynema da
300 cm, moschettoni a volontà e
qualche vite da ghiaccio; per
rinforzare la sosta su neve dura può
essere utile un fittone da neve e su
neve molle un corpo morto con
cordino di metallo; utilissimi per il
recupero sono gli autobloccanti
meccanici t-block e la piastrina gi-gi.
Consiglio di partire presto la mattina
per trovare i ponti di nevegelati e di
non fidarsi ciecamente delle tracce
preesistenti, procedendo con cautela,
osservando e sondando il terreno.
Solo l'esperienza permette di intuire
l'esistenza e l'orientamento dei
crepacci in base alla struttura del
ghiacciaio.
I crepacci nascosti si distinguono
sovente grazie alle strisce di neve
portata dal vento, più candida della
neve circostante; oppure grazie a
strisce di neve opaca, a leggeri
avvallamenti, a un accenno di
gradino, a sottili spaccature nella
neve.
Vi l a s c i o a l c u n e i m m a g i n i
esplicative. Per approfondire la
materia, rimando chi interessato ai
corsi delle Scuole di Alpinismo del
Cai e delle Guide Alpine.
Per chi vuole soltanto avere una
“infarinatura” o non vuole impegnarsi
subito in un corso, ci sono sessioni
didattiche organizzate dai Gruppi
escursionistici del Cai..
S.T.
Nella BIBLIOTECA della Sezione troverete una ampia
scelta di cartine e guide. In particolare è possibile
consultare la collezione di volumi della “Guida dei Monti
d'Italia”, la prestigiosa collana edita insieme dal CAI e dal
TCI. Iniziata negli anni '30 del secolo scorso la “Guida”
viene costantemente aggiornata e arricchita di nuovi
volumi.
Inoltre, in SEGRETERIA vi è una notevole scelta di
questi volumi, messi a disposizione dei Soci a condizioni
molto favorevoli: offerta a 5 € a guida per un minimo di 4
libri. I titoli disponibili sono:
Alpi Aurine, Alpi Carniche vol.2, Alpi Cozie Centrali, Alpi
Cozie Settentrionali, Alpi Graie Centrali, Alpi Grigne, Alpi
Pusteresi, Alpi Retiche, Andolla Sempione, Appennino
Centrale vol.1, Appennino ligure-tosco emiliano, Gran
Sasso, Lagorai Cima d'Asta, Mesolcina Spluga, Odle Puez,
Pale di San Martino, Prealpi Breciane, Sassolungo, Sicilia.
Non dimentichiamo poi che sono disponibili presso la
SEGRETERIA le carto-guide della zona transfrontaliera
ITALIA/FRANCIA, dalla Costa Azzurra al Monte Bianco,
realizzata in seno al progetto ALPI SENZA FRONTIERE
sotto l'egida dell'Unione Europea. Sono in offerta a 10 €
ciascuna.
Le zone interessate sono:
- Cote d'Azur Riviera dei Fiori
- Moyenne Roya Val Nervia e Argentina
- Margureis Mongioie
- Vallée des Merveilles Val Vermenagna
- Haute Tinée Alta Val Stura
- Chambeyron Valle Maira
- Haut-Queyras Monviso
- Bric Bouchet Val Pellice e Germanasca
- Briancon Sestriere
- Modane/Mont d'Ambin Bardonecchia/Val di Susa
- Vanoise Gran Paradiso
- Petit Saint Bernard Mont Blanc
La confezione di ogni carto-guida è costituita da:
- Carta IGN francese, a colori, 1:25.000, completa di
coordinate GPS;
- Guida illustrata bilingue con dettagli dei principali paesi e
rifugi delle zone, numeri telefonici, modi d'accesso,
servizi, descrizione degli itinerari, ecc.
- Carta plastificata dei profili altimetrici dei percorsi
-Righello plastificato millimetrato e conversione
1:25.000Altre pubblicazioni disponibili in SEGRETERIA:
- “Dottore posso andare in montagna?”. Preziosi
consigli di un medico / di Daniela Bortolin; 11 €
- “Le più belle falesie-Valle d'Aosta” / guida per
arrampicate in Valle d'Aosta / volume in italiano-francese;
5 €.
10 - CAI UGET NOTIZIE N. 4
17 maggio 2009, escursione in Val Sermenza
Sentiero delle felci e Madonna del Sasso
La Val Sermenza, o Valpiccola, è un solco vallivo affluente di
sinistra del Sesia, il cui bacino si distende dalle pendici del
Monte Rosa alle zone vitivinicole di Ghemme e Gattinara.
L'escursione organizzata dalla Comm. TAM, (dirett. di gita
Maria Tamietti e Lodovico Marchisio) è stata un esempio di
come l'escursionismo possa coniugare attività fisica (disl. 800
m e 5 ore di cammino) con una conoscenza dei luoghi, fonte di
stimoli e curiosità da approfondire.
L'escursione, iniziata a Boccioleto (667 m), è stata guidata da
Mario Soster, botanico, e da Lorenzo Carrara, giovane
conoscitore di Storia ed Arte locale, nonché figlio di
Pierangelo, il Sindaco di Boccioleto che ha fatto gli onori di
casa organizzando anche un apprezzato e generoso buffet al
termine della bella escursione.
A Boccioleto si coglie fin dal primo istante un'atmosfera
diversa dalle Valli occidentali del Piemonte e già ad un primo
sguardo colpiscono la cura e la sobria eleganza delle
costruzioni.
In Valsesia la diffusa religiosità unita ad un relativo benessere
ha destinato molte risorse all'arte religiosa (basta pensare al
Sacro Monte di Varallo!) contribuendo ad alimentare un
circuito virtuoso di abili artisti e restauratori che dal
Rinascimento in poi ottenevano commesse anche lontane, con
importanti ritorni economici e culturali in queste valli.
Illuminante il veloce passaggio al cimitero all'inizio
dell'escursione. Tutt'altro che lugubre, è un libro aperto sulla
storia del paese: sculture, nomi sulle lapidi, date e simboli
raccontano per frammenti la storia di una comunità. Inevitabile
anche una visita alla Parrocchiale dedicata ai SS. Pietro e Paolo
con parti di affresco del secolo XV, un altare barocco ed un
grande organo a testimonianza della tradizione produttiva
locale delle canne per organi, realtà culturale che rivive ogni
anno in una serie di manifestazioni concertistiche lungo la
Valle.
La nostra escursione si è svolta lungo il “Sentiero delle Felci”,
un percorso quasi interamente boschivo che si snoda sulla
destra del torrente Sermenza, e di cui Mario Soster è stato
l'appassionato artefice. Dopo la Chiesa Parrocchiale,
attraversato il cimitero, si scende una gradinata e ci si porta,
grazie ad un ponte in ferro, sull'altra sponda (destra orografica)
del Sermenza.
Inizia subito l'ambiente boschivo che ci accompagnerà per
tutta l'escursione; abeti, castagni, aceri, ontani e molte specie di
felci, ben 35 censite solo su questo sentiero. Nel corso
dell'evoluzione le Felci per prime hanno differenziato radice,
fusto, foglie e si riproducono grazie alle spore. Rappresentano
quindi il ponte di passaggio tra le così dette piante inferiori e le
più evolute Spermatofite, ovvero le piante la cui riproduzione
avviene grazie alla presenza di un più sofisticato organo, cioè il
fiore.
In breve si raggiunge la frazione Casetti 717 m. Si continua
sulla piacevole mulattiera da cui si vede scorrere in basso il
Sermenza. Al di là si vedono ancora i ruderi della “Fabbrica”
un opificio che produceva chiodi, il cui proprietario scomparve
nel naufragio del Titanic!
Si prosegue entrando in una forra e attraversando il piccolo
guado del Rio della Pissa. Si sale gradatamente prendendo
quota e si sbuca dalla folta vegetazione all'Alpe Cuna 785 m,
ancora frequentata e con bel panorama su Boccioleto, Rossa
ecc. Di fronte, sulla sponda opposta, svetta un monolite di
gneiss, la “Torre delle Giavine” alto 90 metri, che ci
accompagnerà come punto di orientamento per tutta
l'escursione. Proseguendo si raggiunge un bel ponte in pietra
sul Sermenza che conduce alla frazione di Piaggiogna visibile
sull'altra sponda.
Il nostro percorso invece prosegue sulla sponda destra e
raggiunge una bellissima frazione, Palancato, con splendide
case in pietra del '700, testimonianza di un passato di grande
benessere. Oltre 30 gli affreschi, tutti incentrati su figure
religiose soprattutto mariane, fatte realizzare dai proprietari su
ogni casa; deliziosa la piazzetta con fontana punto di incontro
delle oltre 70 famiglie che vi abitavano.
Si esce da Palancato attraversando prati che denotano incuria e
graduale abbandono delle colture originali: veratri e felci li
stanno invadendo.
Da qui inizia una splendida mulattiera a gradini. Superate varie
cappellette si raggiunge infine il Santuario della Madonna del
Sasso 1267 m posto sotto pareti precipiti. Questo luogo di fede
venne edificato nel XIII secolo in seguito alla apparizione della
Madonna ad alcune pastorelle. Dapprima fu solo un'effige
sulle pareti rocciose (ancora esistente anche se rimaneggiata in
epoche successive), poi venne costruito un modesto oratorio
che, narrano le cronache, crollò per l'instabilità delle
fondamenta. Costruito un altro che subì la stessa sorte, poi un
altro ancora travolto nel 1901 da una valanga. L'attuale chiesa,
realizzata a pochi metri dalle precedenti in posizione più
sicura, edificata nel 1907, raccoglie molti ex-voto ed è meta
ogni anno di un pellegrinaggio. Si ritorna sul sentiero
dell'andata sino all'Alpe Fraghè 1010 m, qui si imbocca un
nuovo sentiero che transita accanto ad una bella e solitaria
chiesetta con la facciata affrescata dedicata a S. Antonio.Un
ultimo tratto in discesa ci conduce in riva al Sermenza che si
valica su un ponte ad arco raggiungendo Fervento dove è
terminata la nostra escursione.
Giorgio Gnocchi
Mario Soster, fotografo, esperto botanico, ha recentemente
pubblicato un libro sulle felci valsesiane. E' stato a lungo presidente
della Sezione di Varallo Sesia del CAI, una delle più importanti
Sezioni piemontesi.
11 - CAI UGET NOTIZIE N. 4
Una serata con un “hiker”
Un tuffo nella natura, in ambienti inusuali per la grandiosità,
per i panorami sconfinati e una natura “estrema”: deserti,
catene di 4000 metri e oltre, foreste sconfinate, incendi
boschivi terrificanti.
Giovedì 14 maggio, in sede, il nostro Socio Lorenzo Barbiè ha
fatto rivivere, con una incalzante successione di immagini e
musiche, il favoloso “Pacific Crest Trail” da lui percorso lo
scorso anno.
Ne abbiamo ripetutamente parlato a suo tempo su questo
notiziario, cercando di seguire la sua avventura basandoci
sulle relazioni che Lorenzo puntualmente inseriva su di un
sito internet ogni volta che ne aveva l'opportunità. Partito da
solo ai primi di maggio 2008, dal confine California - Messico
ha percorso il lunghissimo trekking che attraversa da sud a
nord tutto il territorio montuoso degli Stati Uniti, fino al
Manning Park in Canada: 4470 km (2750 miglia), in 4 mesi e
23 giorni.
Il nostro “hiker” (con questo termine sono chiamati negli USA
i grandi camminatori) non ha solo presentato paesaggi,
favolose fioriture e animali selvaggi ma ci ha fatto conoscere
anche un campionario delle persone incontrate: compagni di
avventura con cui ha occasionalmente condiviso tratti di
percorso e bivacchi, e poi sorprendenti casi di famiglie che
lungo il percorso offrono agli “hikers”, senza chiedere
compenso, la possibilità di fare una doccia, di lavare il
vestiario e di rifocillarsi . La maggior parte del percorso è stata
peraltro vissuta da Lorenzo solo con i suoi pensieri.
Unico neo della serata la scarsa capienza del nostro salone:
speriamo di avere ancora un'altra occasione per offrire ad altri
ugetini l'opportunita di assistere a questa presentazione.
pfb
PER LE VOSTRE VACANZE
RIFUGI E BIVACCHI DELL'UGET
Commissione T.A.M.
Alti sul Lago Maggiore con gli amici di Luino
Rifugio MONTE BIANCO (1700 m) in Val Veny, Comune di
Courmayeur, Valle d'Aosta. Nella valle noto come “Rifugio CAI
UGET”. Ogni settimana una gita organizzata dal Gestore.
Apertura: giugno- settembre. Gestore: Guida Alpina Marco
Champion; tel: 0165 869097 (rifugio), 0165 778602 (Gestore);
[email protected]
Accompagnati da 11 soci del CAI di Luino dal centro di
Maccagno (m.206) ci siamo incamminati lungo il lago
seguendo l'antica e bella mulattiera che porta a Musignano
(m.746).
Con disponibilità e competenza gli amici di Luino ci hanno
approfondito l'aspetto storico di questa zona di confine tra
Italia e Svizzera (la Val Veddasca che percorreremo al
ritorno si trova a 8 km. dall'Italia).
Rifugio GUIDO REY, 1761 m, gr. Clotesse-Grand Hoche, Val
Susa. Apertura: per informazioni contattare la segreteria oppure
consultare il ns. sito www.caiuget.it, alla sezione Rifugi e
Bivacchi "Si veda nota a pag. 1". Tel: 0122 831390 (rifugio)
Rifugio FRANCESCO GONELLA (3071 m) sullo sperone
S.E. delle Aiguilles Grises, nel gruppo del Monte Bianco. Il
Rifugio è in corso di ricostruzione.
Capanna SARACCO VOLANTE (2220 m) a Piaggia Bella, gr.
Marguareis, Val Tanaro, Comune di Briga Alta (CN). Chiavi
presso il Gruppo Speleologico Piemontese dell'UGET.
Bivacco ROSSI VOLANTE (3850 m), al Colle delle Rocce
Nere del Breithorn. 12 posti.
Bivacco FALCHI VILLATA (2850 m) - Sul lato orografico
destro all'inizio del Canalone Coolidge del Monviso,
Com.Crissolo (CN). 6 posti.
Bivacco VAL SEA SOARDI - FASSERO (2287 m) al Pian di
Giovanot, in Val Grande di Lanzo. Posti: 15.
L'itinerario si sviluppa prevalentemente nei boschi di costa
offrendo bellissime visioni panoramiche sul lago e sulle
valli piemontesi e svizzere.
Colpiscono i paesi a misura d'uomo che si intuiscono
vissuti intensamente e che rivelano una ricchezza basata
sulle attività economiche locali (antifurto, porcellana,
tessile, agricoltura), le case piene di fiori; non vedremo un
condominio in tutta la zona.
Dopo il pranzo presso un panoramico ristoro a quota m.982
siamo scesi al lago Delio (m.945).
Si tratta di un invaso artificiale che alimenta la sottostante
centrale Enel di Roccovalgrande.
Di giorno le acque vengono prelevate e utilizzate per
produrre energia elettrica, di notte e nei giorni festivi
vengono ripompate dal lago Maggiore e tornano a riempire
l'invaso.
La ricchezza che la centrale ha prodotto si è ripercossa
favorevolmente sui comuni della zona.
Ritorno in mezzo al verde dei boschi, lungo la valle
Veddasca.Grazie a Ugo, Giovanni, Patrizia, Giuseppe,
Natascia, Eleuterio, Maurizio, i due Gianni, i due Guido.
Anna, Laura
12 - CAI UGET NOTIZIE N. 4
Ugetini piccolissimi
Auguri !
Congratulazioni a Gian Carla e Alberto
Rubagotti che sono diventati nonni. Il
nipotino Pietro è nato il 18 marzo 2009:
tra pochi anni lo incontreremo sui
sentieri delle nostre montagne!
Sabato 16 maggio è nata Agnese
Volante, figlia di Erika e Marco. Ad
accoglierla c'era anche la sorellina
Beatrice. Un caloroso benvenuto alla
più piccola di una famiglia tutta
ugetina, da generazioni.
Non basta, sabato 16 maggio è nato
anche Mattia Milanese, a cui va il
nostro benvenuto. Ai genitori, Luisa e
Nicola, le più sentite congratulazioni.
Il 2009 è un anno difficile, c'è chi ha perso il lavoro, c'è chi teme di perderlo e c'è chi non
lo ha ancora trovato. Non è questa la sede per analizzare queste situazioni, e non è certo
da CAI UGET NOTIZIE che potranno arrivare suggerimenti e soluzioni.
Auguriamo soltanto a voi e a noi tutti di riuscire, nonostante tutto, a trovare la serenità e
la possibilità di andare in montagna a ritemprare lo spirito e il fisico.
PREVISIONI METEOROLOGICHE
Società Meteorologica Italiana
Meteo per Piemonte e resto Italia
www.nimbus.it
ARPA Piemonte
www.arpa.piemonte.it
Meteo per Piemonte
www.arpa.piemonte.it/upload/dl/Bollettini/bollettino_meteotestuale.pdf
bollettino
E' possibile averne lettura da segreteria telefonica telefonando al 011.318.55.55
Regione Piemonte
CAI UGET NOTIZIE
Direttore Responsabile:
Alberto Riccadonna.
Redattori: Pier Felice Bertone,
Gianni Candelo, Roberto Chianale,
Dario Gardiol, Nicola Milanese,
Mario Piva, Silvio Tosetti, Cesare
Volante.
Composizione: Elena Facchinato,
Emilio Garbellini.
Stampa: La Nuova Grafica, via
Somalia 108, 10127 Torino
Si prega di far pervenire alla
Redazione scritti e notizie per il
numero successivo entro il 30 giugno
Meteo per Piemonte (fonte ARPA)
www.regione.piemonte.it/meteo/xmeteod
Televideo Rai3
Pagina 516 meteo per Piemonte con aggiornamento alle 16 di ogni giorno (fonte ARPA)
Regione Valle d'Aosta
Meteo per Valle d'Aosta
www.regione.vda.it/protezione_civile/meteo
Francia
Meteo e bollettini per la Francia
http://france.meteofrance.com
Svizzera
Meteo e bollettini per la Svizzera
www.meteosuisse.ch
SITUAZIONE NEVE e VALANGHE
CAI-SVI (Servizio Valanghe Italiano)
situazione neve e valanghe per tutt'Italia. Accesso alla Home Page:
www.cai-svi.it
AINEVA (Associazione Interregionale Neve e Valanghe
situazione valanghe per l'Arco Alpino tel.0461.230030 o accesso al sito
www.aineva.it
Attenzione !
La sede centrale del CAI precisa che le
assicurazioni previste per tutte le
attività sociali sono applicabili ai Soci
che hanno superato i 75 anni di età con
le seguenti limitazioni: Morte il
capitale assicurato viene ridotto del
25%; Invalidità permanente
si
intende pattuita una franchigia fissa del
6%. Pertanto la Società assicuratrice
non corrisponde alcun indenizzo
qualora l'invalidità permanente non sia
di grado superiore al 6% e se la stessa
supera detta percentuale, liquida
l'indenizzo solo per la parte eccedente.
Invito alla Biblioteca
Carla Camagna, responsabile della
biblioteca, ricorda a tutti i Soci che la
Biblioteca è aperta il giovedì dalle 21'30
alle 22'30. I Soci possono consultare
guide e carte geografiche oltre a
prendere a prestito volumi vari.
Lutto
Il 7 maggio scorso è mancato, all'età di
78 anni, Raffaello Renzi, papà della
nostra Socia Nadia, a cui vanno le più
sentite condoglianze.
[email protected]
INFO SEGRETERIA
Attenzione!! Non andate in vacanza senza aver rinnovato
l'associazione ! ! Sareste privi di copertura assicurativa ! !
Quote associative 2009: Ordinari 42 €, Familiari e Cinquantennali 25 €, Giovani (dal
1992) 13 €. All'atto del rinnovo, ad ogni Socio verrà offerto un buono per 1
pernottamento al Rifugio Guido Rey, valido per 2 persone. I Soci usufruiscono di
sconti sulle tariffe dei rifugi e ricevono la Rivista del CAI, Lo Scarpone e Cai Uget
Notizie.
Come rinnovare: in segreteria o tramite bonifico bancario su c/c
IT 03 L 03268 01000 052858480950 o tramite versamento su c/c postale 22763106
intestato CAI UGET; aggiungere le spese postali per l'invio del bollino a casa: 2 €
(posta prioritaria), 5 € (raccomandata). Segnalare in segreteria i cambi indirizzo e nr.
telefonico (contributo 1 €).
Nuovi Soci: iscrizione 4,5 € più la quota annuale e una fototessera. Ricevono:
distintivo, tessera, Statuto del CAI e della Sezione.
Orario Segreteria:
Lun. chiuso - Mar. Mer. e Ven. 16-19 - Gio 10-13 e 20-23 Sab 10-13.
Apertura Sede a tutti i Soci: Giovedì 20-22,30
Sottosezione di Trofarello: c/o A.N.A. viale della Resistenza, 21
Per informazioni: Paolo Mogno 335.68.61.229.
La Segreteria rimarrà chiusa dal 9 al 24 agosto 2009