Il miele in Austria
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RUBRICHE Imp_6_2001_4.qxd 13/02/2002 10.16 Pagina 66 a cura del Laboratorio Apistico Regionale (LAR) Il miele in Austria: produzione, qualità e commercializzazione A. Lautemann Scuola di Apicoltura della Carinzia - Klagenfurt Nota tratta dalla relazione presentata al XIX Convegno Internazionale di Apicoltura “Mieli senza confini” Gorizia, 14 ottobre 2001 NOTIZIARIO ERSA 6/2001 La struttura dell’apicoltura in Austria In Austria operano circa 25.500 apicoltori (circa 3.200 nella sola Carinzia) che possiedono circa 380.000 alveari. Per la maggior parte (90%) si tratta di piccoli apicoltori o semplici appassionati, con una media di circa 14 alveari ciascuno. L’apicoltura viene praticata come attività a tempo pieno dal 10% degli apicoltori (apicoltori professionisti) che possiedono in media circa 100 alveari ciascuno; tuttavia, alcune aziende apistiche, possiedono diverse migliaia di alveari. è quadruplicata negli ultimi anni. In generale la produzione media si aggira intorno ai 18-28 kg per alveare. Nelle regioni coltivate a colza e a girasole si possono ottenere 25-35 kg di miele di nettare, mentre nelle regioni boschive 25-60 kg di melata per alveare. In annate particolarmente favorevoli, attuando il nomadismo, la produzione può arrivare a 80-100 kg per alveare. La maggior parte degli apiari, e soprattutto quelli degli hobbisti, sono stanziali, ovvero sono collocati sempre nello stesso sito. Molti di essi sfruttano due diversi tipi di pascolo: colza o acacia ad aprile-maggio e il pascolo boschivo per la produzione di melata a fine maggio-inizio giugno. Soltanto gli apicoltori professionisti praticano il nomadismo, ovvero lo spostamento in pascoli diversi, cosa peraltro difficile a causa della so- La produzione del miele in Austria Con riferimento ai tipi di miele e alle quantità prodotte, l’Austria si può suddividere in due regioni: 1. Austria settentrionale e orientale: Alta Austria, Bassa Austria, Burgenland, parte della Stiria; 2. Austria sud-occidentale (zona alpina): Voralberg, Tirolo, Salisburghese, Carinzia, parte della Stiria. La regione costituita dall’Austria settentrionale e orientale presenta buoni pascoli per le api. Inoltre, a causa dell’aumento delle coltivazioni di colza (Brassica napus) e di girasole (Helianthus annuus), la produzione di questi due tipi di miele si 66 vrapposizione delle fioriture. In genere la produzione di miele di nettare è relativamente costante nelle diverse annate; ciò non si verifica per la melata in quanto le condizioni meteorologiche possono far oscillare il raccolto annuale fra gli 0 e i 60 kg per alveare. Per cercare zone di pascolo boschivo con buone prospettive di produzione, si effettuano previsioni basandosi sulla densità degli insetti produttori di melata. L’Austria sud-occidentale (zona alpina) è caratterizzata da inverni lunghi e da uno sviluppo lento delle famiglie ad inizio stagione a causa del clima generalmente rigido. Il pascolo principale è quello boschivo, ovvero di melata, soprattutto di abete rosso, più raramente di abete bianco o di al- Apiario in Austria Imp_6_2001_4.qxd 13/02/2002 10.16 Pagina 67 Apiario per la fecondazione delle api regine in Austria tre specie arboree. Il primo miele prodotto viene per la maggior parte consumato dalle colonie stesse per rafforzarsi e quindi raramente si riesce a smelarne una parte. La produzione media annua ammonta a 12-15 kg per alveare. In annate particolarmente favorevoli si possono produrre anche 30-40 kg di miele, tuttavia vi sono anni con produzioni nulle. In Austria si producono i seguenti principali tipi di miele: • Miele di colza (Brassica napus): giallo chiaro che cristallizza in modo rapido e grossolano, dal sapore acidulo, a volte pungente. Non è molto richiesto; per la vendita viene di solito lavorato in modo da farlo diventare cremoso; se ne possono produrre fino a 40 kg per alveare. • Miele di girasole (Helianthus annuus): chiaro e aromatico che cristallizza finemente ed è molto richiesto. Se ne possono produrre fino a 25-30 kg per alveare. • Miele di acacia (Robinia pseudoacacia): quasi trasparente, molto dolce, con poco sapore; cristallizza molto lentamente, mantenendosi fluido anche per un anno. Viene impiegato soprattutto per la produzione di dolci, mescolato con altri tipi di miele o utilizzato per prodotti misti (ad esempio miele con le noci). Sono possibili raccolti fino a 40 kg per alveare. ro, molto scuro. Dato che i castagni necessitano di un clima piuttosto temperato, non sono molto frequenti in Austria; le maggiori estensioni a castagno si trovano nella Stiria meridionale. • Miele di tarassaco (Taraxacum officinale): di colore giallo acceso, dal sapore molto speziato e odore molto intenso, viene raccolto soprattutto in pascoli molto alti. Il tarassaco fiorisce già in aprile, ma affinché la pianta produca nettare, la temperatura notturna non deve scendere sotto gli 8 °C. Di solito nei pascoli più bassi, dove la fioritura avviene prima, le notti sono troppo fredde, così da non consentire la produzione di miele nonostante l’intensa fioritura. Nei pascoli più alti (a partire da circa 800 m) si effettuano normalmente buoni raccolti (5-10 kg per alveare). • Miele di rododendro (Rhododendron hirsutum): trasparente dal profumo aromatico. Poiché la produzione è incostante a causa delle avverse condizioni metereologiche nelle aree montane, è difficile che gli apicoltori cerchino di ottenere il miele monoflora; nella maggior parte dei casi si hanno sovrapposizioni con il pascolo di piante arboree. • Miele di tiglio (Tilia sp.): scuro e aromatico dal sapore molto intenso, costituito di solito da un miscuglio di melata di tiglio e nettare di fiori di tiglio. Questo è un tipico miele urbano dato che nei viali e nei parchi delle città i tigli sono molto frequenti. • Millefiori primaverile: ottenuto da fiori diversi, solitamente molto aromatico e dal gusto intenso con composizione che cambia di anno in anno. • Miele di castagno (Castanea sativa): sapore molto intenso e ama67 • Miele di melata di bosco: melate scure dal sapore speziato, di solito molto dense, con alta conducibilità elettrica, cristallizzano molto lentamente spesso dopo un anno e anche più. È il tipo di miele più amato e commercializzato in Austria. • Miele di melata di manna: melata poco amata dagli apicoltori. Viene secreta da diverse piante, in condizioni ancora poco note; ha un alto tenore in zuccheri, tanto da essere intensamente bottinata dalle api. La manna è un ricco pascolo successivo a quello boschivo. Questo miele cristallizza in pochi giorni all’interno dei favi, ancora prima di maturare, di conseguenza è molto difficile da smelare e fermenta velocemente. L’elevata presenza di zucchero lo rende difficilmente utilizzabile anche per la produzione di idromele. Dato l’alto contenuto in sali minerali, il miele di NOTIZIARIO ERSA 6/2001 Imp_6_2001_4.qxd 13/02/2002 10.16 Pagina 68 Caratteristiche chimico-fisiche dei mieli della Carinzia Presso il Consorzio fra gli Apicoltori della Carinzia è in attività un laboratorio specializzato nello studio dei mieli e delle malattie delle api. Ogni anno vengono analizzati per diversi parametri circa 600 campioni, provenienti quasi esclusivamente da piccoli apicoltori. I dati di seguito presentati provengono da circa 450 campioni di miele carinziano prodotti negli anni 1998-2001. Si tratta soprattutto di campioni di mieli smelati da poco tempo e pronti per la vendita, consegnati dagli apicoltori al laboratorio per ottenere il “Sigillo di Qualità austriaco”. Quest’ultimo è stato ideato dalla Federazione Austriaca Apicoltori per contrassegnare i mieli di qualità certificata e può essere assegnato soltanto a mieli sottoposti ad analisi di laboratorio. Umidità L’umidità media si aggira fra il 15 e il 17%, misurata per via rifrattometrica secondo Chataway & Whitney. Difficilmente il miele raggiunge un’umidità del 13%, mentre al di sopra del 18% non ottiene la certificazione di qualità. Conducibilità elettrica La conducibilità elettrica in genere conferma l’alta presenza di mieli di melata di bosco. Il miele di melata di bosco puro possiede una conducibilità di più di 800 S/cm misurata in una soluzione di miele al 20%. Alcune melate o il miele di castagno possiedono una conducibilità al di sopra di 1200 S/cm. Mieli misti di melata e di nettare hanno invece una conducibilità compresa fra i 400 e gli 800 S/cm, mentre sono molto rari mieli di nettare puri con meno di 400 S/cm. pH Il pH varia mediamente fra 4 e 5; il valore può essere utilizzato, con alcune riserve, nella determinazione del tipo di miele. Infatti, se è pur vero che i mieli di nettare hanno un pH più basso dei mieli di melata di bosco, esiste tuttavia un’ampia zona di sovrapposizione fra i valori. Un caso in cui il valore del pH viene controllato è quando si vogliono identificare possibili residui di trattamenti con acidi organici contro la varroa. Idrossimetilfurfurale (HMF) Il contenuto in HMF è un parametro molto importante per determinare la freschezza del prodotto. I valori limite che normalmente si riscontrano nei campioni analizzati sono generalmente al di sotto del valore limite consentito dalla normativa per gli alimenti (1 mg/kg). Va però ricordato che in genere i campioni analizzati sono stati smelati da poco; infatti, la situazione cambia dopo un lasso di tempo più lungo dalla smelatura e/o dopo il riscaldamento del miele. Le organizzazioni apistiche locali danno grande importanza al contenuto in HMF e informano gli apicoltori sui danni provocati al miele dal riscaldamento. Infine, si deve ricordare che alti valori di HMF non derivano soltanto dall’azione del calore, ma anche da residui di alimenti per api a base di zuccheri invertiti. Invertasi I danni da calore possono essere individuati con l’aiuto dell’attività dell’enzima invertasi in modo ancora più preciso e diretto che mediante il contenuto in HMF. Tuttavia, si verificano notevoli fluttuazioni naturali fra i diversi tipi di miele. Ad esempio, il miele di rododendro possiede in natura un’attività enzimatica molto ridotta, pari a circa 50 unità Siegenhalter. L’esperienza ha comunque dimostrato che mieli che rivelano una quota di 5 mg/kg di HMF a causa del riscaldamento non manifestano praticamente alcuna attività enzimatica. manna non può essere usato come nutrimento invernale per le api. NOTIZIARIO ERSA 6/2001 Vengono, inoltre, prodotti altri tipi di miele, anche se raramente si ottengono in forma monoflorale. Fra questi si ricordano il miele di lam68 pone, di acero, di trifoglio e la melata di abete bianco. Consumo e commercializzazione del miele In Austria il consumo annuo pro capite di miele si attesta intorno a 1,3 kg; come termine di paragone si ricorda che il consumo di zucchero è di circa 38 kg, di cioccolata 6,8 kg e di gelato 6,5 kg (lo zucchero della cioccolata e del gelato non è stato calcolato nella quota relativa al consumo di zucchero). Dal consumo medio pro capite deriva il fabbisogno totale di miele per l’Austria e che è pari a circa 9.100 tonnellate all’anno; tale fabbisogno viene coperto dalla produzione nazionale solo per circa il 50%. L’Austria produce annualmente circa 6.000 tonnellate di miele, mentre 4.000-6.000 tonnellate vengono importate soprattutto dall’Europa dell’est, dalla Cina e dall’America Centrale. Forme di consumo Fino a circa dieci anni fa il miele veniva confezionato (e quindi consumato) quasi esclusivamente in vasi da un chilogrammo. Il prodotto veniva miscelato da grossi apicoltori o grossisti in modo da ottenere la classica coloratura ambrata, analoga a quella della melata di bosco. L’unica scelta era fra mieli austriaci e mieli stranieri. Negli ultimi anni si è osservato un deciso cambiamento: da una parte il miele viene sempre più spesso confezionato anche in vasi da un quarto e da mezzo chilogrammo, dall’altro l’offerta si è arricchita con diversi tipi di miele sia di produzione austriaca che Imp_6_2001_4.qxd 13/02/2002 10.16 Pagina 69 straniera. A rafforzare questa tendenza ha contribuito anche la strategia di una grossa azienda austriaca di confetture, specializzata anche nella vendita di miele. Nel complesso si può affermare che il miele nazionale non abbia grossi problemi di vendita. Anzi, sembra che la melata di bosco, il miele preferito dai consumatori austriaci, non sia mai prodotto in quantità sufficiente, tanto da raggiungere un prezzo considerevole che tuttavia non è uniforme all’interno del Paese: i prezzi più alti si toccano in Tirolo e Voralberg (10-11 euro al chilogrammo), seguiti da Salisburghese e Carinzia (89 euro). Nell’Austria settentrionale e orientale il miele di bosco costa circa 6,5 euro al chilogrammo, mentre i mieli di nettare costano generalmente circa 1 euro in meno. Il miele di provenienza estera si può trovare a circa 2 euro al chilogrammo, ma molti consumatori preferiscono, a dispetto del prezzo cinque volte maggiore, il miele nazionale. La maggior parte del miele austriaco viene Ape bottinatrice venduto direttamente dal produttore al consumatore, anche se in alcune regioni operano cooperative di vendita. Il miele venduto nei supermercati è soprattutto di provenienza straniera. Talvolta, in alcune regioni, si riscontrano quantità in eccesso e di difficile commercializzazione di miele di colza e in minor misura di miele di acacia e di girasole. Queste produzioni vengono vendute in grossi contenitori a circa 2,5 euro il chilogrammo. In genere i piccoli apicoltori in corrispondenza di elevate produzioni non possedendo contenitori per lo stoccaggio e per lo scioglimento del prodotto, temono difficoltà di commercializzazione e pertanto vendono tutto il miele entro due-tre mesi dalla smelatura. Altri prodotti dell’apicoltura In Austria la produzione di prodotti particolari è piuttosto scarsa a causa della facilità di vendita del miele. Alcuni apicoltori producono liquori di miele, che poi vendono direttamente o nei mercati. La produzione di idromele (in tedesco detto «vino di miele») avviene ancora per lo più nelle scuole di apicoltura; non esiste un prodotto costante, ma infinite variazioni e ricette: idromele acerbo, dolce, con o senza succo di frutta, speziato, ecc. In questo modo tuttavia si rende difficile la vendita della bevanda, considerate le difficoltà nel soddisfare tutte le aspettative dei consumatori. Alcuni apicoltori producono propoli in soluzione o altri prodotti particolari, come miele con noci o frutta, polline e 69 Apiario durante il periodo di raccolta della melata di bosco in Austria pappa reale; sono venduti in ambiti molto ristretti. Conclusioni La realtà apistica (produttiva e commerciale) austriaca ha evidenziato l’esigenza di produrre esclusivamente mieli di alta qualità e ciò è stato preso molto seriamente dagli apicoltori. Infatti, dato che in Austria non si possono ottenere grandi quantità di miele, l’apicoltura diventa redditizia soltanto applicando prezzi alti e ciò è possibile soltanto se i mieli sono di qualità. Infine, si segnala che in Austria l’utilizzo di «medicinali» negli alveari è regolamentato da norme piuttosto severe che tutti gli apicoltori rispettano con scrupolo; naturalmente, anche in Austria esistono le pecore nere, ma per fortuna sono una esigua minoranza. n NOTIZIARIO ERSA 6/2001