Incontro regionale Valle d`Aosta - Intervento Bastiani

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Incontro regionale Valle d`Aosta - Intervento Bastiani
23/11/2011
Per un uso sostenibile dell’acqua
Comunità, Conflitti, Contratti
Aosta, 9 novembre 2011
Massimo Bastiani
Coordinatore Scientifico Tavolo Contratti di Fiume A21 Italy
Tempo di crisi, tempo di cambiamenti
Dobbiamo affrontare una crisi globale e sistemica dovuta
ad un modello di sviluppo che è causa ed è destinato a
subire il mutamento climatico e il rischio di un
progressivo collasso degli ecosistemi.
Degrado dei suoli, abbandono del territorio, occupazione dello
spazio e realizzazione di opere che rendono l’ambiente incapace di
equilibrare i fenomeni meteorologici e, quindi, esposto alla
catastrofe.
Cementificazione degli alvei dei fiumi, costruzione nelle aree
golenali, esodo dalle montagne, abbandono delle tecniche
tradizionali di gestione dei boschi e dei suoli e dei fiumi.
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Tempo di crisi, tempo di cambiamenti
“I Cambiamenti Climatici sono destinati a indurre profonde
variazioni alle precipitazioni e scorrimento delle acque, rischi di
inondazioni e erosioni costiere, qualità delle acque, distribuzione
di specie ed ecosistemi, in termini
stagionali ed annuali.”
“…questi cambiamenti si apprestano divenire particolarmente
significativi nella seconda metà di questo secolo.”
La Commissione Europea con la White Paper Adapting to climate
change; Towards a European framework for action
(COM/2009/147) Invita ad
integrare l’adattamento
ai
Cambiamenti Climatici nell’implementazione delle politiche
riguardanti le acque.
Una valutazione nazionale e regionale dei rischi climatici può
fornire indicazioni fondamentali per la gestione dei singoli bacini
fluviali.
Un coinvolgimento significativo e tempestivo degli Stakholders
può sostenere efficaci misure multisettoriali
Un nuovo modello di sviluppo
Prendere coscienza delle nostre responsabilità
le nostre scelte di oggi hanno ed avranno un peso
determinante per il futuro del territorio e dell’ambiente…
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Imparare dal passato per progettare il futuro
Tra il 1998 e il 2004, in Europa ci sono state almeno 100 grandi
inondazioni, che hanno causato oltre 700 morti lo spostamento di
500.000 persone e 25 miliardi di € di danni. Solo in Italia le
alluvioni negli ultimi 100 anni sono state oltre 7.000, negli ultimi
50 anni sono stati causati danni per più di 16 miliardi di euro
Imparare dal passato per progettare il futuro
Firenze 4 novembre 1966
Genova 8 ottobre 1970
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Imparare dal passato per progettare il futuro
Essere coscienti della necessità di politiche adattive ai
cambiamenti climatici, coordinare tra loro gli Enti pubblici
(prevenzione e gestione del rischio), preparare la
popolazione.
Contratti di Fiume
“…per i fiumi italiani da nord a sud, è possibile
costruire un sistema di prevenzione dagli eventi
estremi, tutelando e valorizzando in maniera
partecipata le risorse territoriali, ambientali ,
paesaggistiche e umane”.
“accanto all’Italia rassegnata ad una
perenne emergenza, esiste un’altra Italia
capace di muoversi tra le mille difficoltà e
pronta a reagire e a ridisegnare il proprio
futuro”
M. Bastiani – Contratti di Fiume, 2011
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Conoscere i fiumi e le dinamiche fluviali
Giuseppe Zais, Grande
marina con città
fortificata
Un sistema fluviale è da considerarsi come un ecosistema
complesso in cui le caratteristiche fisiche del corso d’acqua e dei
territori che attraversano, sono continuamente sottoposte e
modificate da un processo dinamico di trasformazione.
Le storie dei fiumi sono storie di intere di comunità
Fiume Tevere in
Umbria anni ‘50
Dal Tevere al Po, dal Lambro all’Arno fino al Sarno, la storia dei fiumi
è la storia dei territori che attraversano ed il loro destino si intreccia,
con quello delle comunità che in quei territori abitano.
Ma il “qui” dell’acqua è legato indissolubilmente con un “altrove” che
deve essere sempre considerato come parte dello stesso sistema
idraulico. In un sistema locale / globale e locale e regionale (bacino)
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Contratti di Fiume come strumento di
cambiamento
“… stiamo veramente facendo
tutto quello che è nelle nostre possibilità per
creare un nuovo modo di affrontare la questione
della gestione delle risorse idriche, promuovendo
una visione integrata e partecipe nelle comunità
locali.
…abbiamo analizzato e divulgato in maniera
completa, semplice e chiara, come trattare
queste tematiche e illustrato le modalità di
intervento a disposizione, nella necessità di
guardare al futuro in modo nuovo e più
sostenibile.”
M. Bastiani – Contratti di Fiume, 2011
Intervenire sui fattori di pressione
Il sistemi colturali (spandimenti e composti chimici), le tecniche di
coltivazione, le modalità di arginatura e difesa dei campi dai corsi
d’acqua, assieme ad continuo disboscamento e occupazione di zone
demaniali e di pertinenza fluviale.
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Intervenire sui fattori di pressione
Riduzione delle zone umide, delle lanche fluviali e spostamento dei fiumi
dalle aree golenali che proteggono i territori dalle inondazioni.
Depauperamento dei boschi igrofili che un tempo contornavano ogni
fiume e dissipavano parte dell’energia delle acque di piena.
Aggressione ad Habitat fluviali in cui vive il 60% dell’avifauna nazionale..
Intervenire sui fattori di pressione
Sfruttamento intensivo e poco
programmato del territorio
Aree di estrazione di inerti in
alveo
Presenza di aree produttive
Abusivismo…..
Impermeabilizzazione dei terreni
(l’acqua non essendo più drenata dal terreno
si riversa impetuosamente nei torrenti e nei
fiumi)
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Intervenire sui fattori di pressione
Alluvione del 25 dic. 2009 rottura argine
Zona Industriale, Via Sarzanese-Loc.Vignola, Lucca
Pianificazione e programmazione del territorio
2007/60 CE una Direttiva sul “rischio alluvioni”
Gli Stati Membri devono fornire la valutazione preliminare del rischio di
alluvioni entro il 2011 e devono produrre entro il 2013 le mappe della
pericolosità` da alluvione e quelle del rischio di alluvioni ed entro il 2015
piani di gestione del rischio di alluvioni.
Investire nelle opere di manutenzione e tutela del territorio,
maturare una nuova consapevolezza dell’uso del suolo
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Pianificazione e programmazione del territorio
Prevenzione e precauzione
I Contratti di Fiume
I contratti di fiume si configurano come un accordo
strategico tra soggetti pubblici e privati per la realizzazione di
un programma di azioni pluriennali definito attraverso la
concertazione.
Integrare gestione delle acque e pianificazione territoriale,
comportamenti sociali e sistemi economici..…superare la cultura
dell’emergenza (in pratica contribuire ad attuare le Direttive
2000/60 e 2007/60)
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I Contratti di Fiume
Nella dizione contratto di fiume si associano una figura giuridica,
contenuta nella parola “contratto” e un termine mutuato dalla “milieu
naturel” che richiama la descrizione dell’acqua in movimento, un fiume
Il contratto di fiume, deve garantire “concretamente” un equilibrio
tra i molteplici usi dei fiumi e il raggiungimento di obiettivi che
appartengono a tutti, come la qualità ambientale, paesaggistica, il diritto
alla salute e alla sicurezza.
Efficientamento delle politiche d’intervento
Creare un sinergia tra
soggetti pubblici e privati,
creando un guadagno
reciproco e favorendo
l’innovazione
Risparmiare risorse
economiche intervenendo
sulla prevenzione
Evitare la duplicazione o la
realizzazione di opere
inutili o addirittura dannose
per il territorio.
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Partecipazione e Contratti di Fiume
“We might not have all the information we would like to
have before acting, but we do know enough, if we are
able to learn from each other’s efforts, to begin to take
significant steps.
Leaders in the water domain can inform the processes
outside their domain and manage water resources to
achieve
agreed
socioeconomic
objectives
and
environmental integrity. But leaders in government, the
private sector and civil society will determine the direction
that actions will take. We must recognize this
responsibility, learn from each other, and take action
now.”
Michela Miletto Deputy-Coordinator, UN World Water Assessment
Programme unesco Programme Office for Global Water Assessment
(prefazione al vol. Contratti di Fiume)
Partecipazione nei Contratti di Fiume
Nella gestione dell’acqua è
essenziale un coinvolgimento
attivo e propositivo di tutti gli
attori sociali al fine di
promuovere soluzioni collettive
ed evitare l’insorgere di conflitti.
Gestire e prevenire i conflitti promuovere partenariati
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Partecipazione nei Contratti di Fiume – le reti
Esiste una rete complessa di attori locali pubblici e privati che è responsabile
direttamente o indirettamente del destino dei fiumi e dei loro territori. Attori vicini
al fiume (il proprio territorio...) più lontani (altre realtà, altre regioni , altre
nazioni...). Una diversa percezione dall'individuale (io) al sociale (noi - una
comunità), una rete di comunità.
Partecipazione nei Contratti di Fiume – nuove forme
“oggi il social networking offre alle persone un nuovo modo di stare insieme:
la forza sta nella community. Aiuta gli utenti ad unirsi e ad esprimersi
attraverso le cause che supportano”. La” Folla” sperimenta nuove forme di
partecipazione favorite dalla telematica (social network: diffusione del
crowdsourcing e dei GEoBlog, la raccolta mirata di fondi (per emergenze e/o
progetti sociali on line) crowfunding.
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Come si articola un Contratto di Fiume
Fase diagnostica
Su iniziativa degli attori locali si individua la
struttura portante del CdF
Costituzione del Tavolo di concertazione
coadiuvato da una segreteria tecnica con funzioni esecutive.
Documento monografico di area
organizzazione delle conoscenze
Piano di Azione Condiviso obiettivi, azioni
Sottoscrizione del Contratto
condivisione delle risorse e dei reciproci impegni da parte di
tutti i soggetti firmatari
Implementazione e monitoraggio del Contratto
Partecipazione nei Contratti di Fiume
Nel bacino della Dordogne più di cinquanta organismi ed autorità
pubbliche responsabili, a diverso titolo ed a diversa scala, del
governo dell’acqua e del territorio si sono impegnati in strategie
condivise regolate attraverso un Contratto di Fiume
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Come si articola un Contratto di Fiume
ampliamento
(serie di scavi
semilunari)
Acqua
Natura
Aria
Suolo
demolizione
difese spondali
Kleblach
Le azioni messe in campo da un CdF non agiscono solo alla macro-scala ma
consentono di definire anche impegni di dettaglio ad esempio per la
manutenzione e gestione ordinaria, per creare accordi sull’uso dei terreni, per
la sicurezza idraulica, per facilitare la fruizione
Dove nascono i Contratti di Fiume?
I primi Contratti di Fiume canadesi, francesi e
belgi sono partiti nei primi anni ’80.
Sono stati sperimentati in
cooperazione sui fiumi in Africa.
programmi
di
In Italia abbiamo raccolto più di 20 casi
provenienti da 11 regioni.
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Contratti di Fiume: Francia
Il termine ‘contrat de rivière’ viene utilizzato in Francia a partire
dall’anno 1981, cioè da quando una legge istitutiva prevede
questo strumento pattizio per rispondere al progressivo degrado
dei corsi d’acqua, con la finalità di organizzare una manutenzione
coordinata delle sponde.
In Francia al lugio 2009, sono stati
attivati 91 contrats de rivière, 59
sono stati firmati e risultano in
corso di attuazione, 63 sono in
corso d’elaborazione e 14 sono in
fase di definizione. Più del 10%
del territorio è interessato da
questi processi. A partire dalla loro
creazione nel 1981 e fino la 2002
l’ammontare degli investimenti
attivati dai CdF è stato pari a
2.640 milioni di euro a fronte di un
apporto globale del Ministero
dell’Ambiente pari a 80,2 milioni di
euro.
Contratti di Fiume: Belgio
I primi contratti di fiume si sviluppano in Belgio nella regione della
Vallonia nel 1988. Nel 1993 una circolare ministeriale indica i criteri
di accettabilità dei contratti e ne definisce le modalità di
esecuzione, dando a queste iniziative un quadro legale uniformato.
Attualmente in Vallonia vi sono 19 Contratti, attivi nei 19 subbacini che coprono più del 78% del territorio. 196 comuni sono
diventati partner d’un Contratto. La superficie coperta dai comuni
firmatari ammonta circa a 12.000 km2.
I Contratti in Belgio invitano
alla discussione e alla
consultazione delle forze in
gioco. Il contratto si basa su
una modalità di gestione ben
coordinata,
ovunque,
l'elaborazione
di
questo
accordo ha generato forte
mobilitazione
attorno
al
fiume come mai prima.
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Contratti di Fiume in Italia: Lombardia
In Lombardia la l.r.26/2003 prevede espressamente il Contratto
di Fiume e il Contratto di Lago come strumenti di
programmazione
negoziata
per
la
promozione
della
“concertazione e l’integrazione delle politiche a livello di bacino e
sottobacino idrografico, con la partecipazione dei soggetti
pubblici e privati, per la tutela e la valorizzazione delle risorse
idriche e degli ambienti connessi e la salvaguardia del rischio
idraulico”.
130 comuni e 5 province coinvolte in CdF
Contratti di Fiume in Italia: Piemonte
In Piemonte sono introdotti dal Piano di Tutela delle Acque Approvato
dal C.R. il 13 marzo 2007. Art. 10 – Norme di Piano . Ai fini del
comma 1, sono promosse modalità di gestione integrata a livello di
bacino e sottobacino idrografico, che perseguano la tutela e
valorizzazione delle risorse idriche e degli ambienti connessi
unitamente alla salvaguardia dal rischio idraulico. In tal caso gli
strumenti di programmazione negoziata sono denominati contratto di
fiume o contratto di lago. La Regione ha ritenuto strategici i CdF
inserendoli le PTR e avviando progetti pilota in 4 Province identificate
quali soggetti coordinatori.
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Carta Nazionale dei Contratti di Fiume
La Carta è stata presentata a Milano nell’ottobre 2010 presso la Regione
Lombardia durante il 5°Tavolo Nazionale dei Contratti di Fiume
La Carta è nata per essere divulgata nelle diverse realtà locali per essere
discussa e eventualmente adottata da Regioni, Province, gruppi di Comuni
o singole comunità che vorranno contribuire alla realizzazione delle nuove
politiche fluviali e lacustri.
“L’attenzione dell’opinione
pubblica verso i fiumi viene
tenuta “alta” solo in occasione di
alluvioni, esondazioni e frane
talvolta accennando alle cause,
ma quasi mai incentrandosi su
cosa fare per prevenire e
ridurre questi fenomeni. “
L’esperienza dei Contratti di
Fiume come modello alternativo,
è stata recentemente raccolta in
un volume e raccontata
attraverso 20 esperienze
realizzate in 11 Regioni.
Massimo Bastiani
www.ecoazioni.it
[email protected]
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