quirinale - Rotary Club Cagliari Nord

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quirinale - Rotary Club Cagliari Nord
PERIODICO DEL
DISTRETTO 2080 R.I.
[email protected]
N. 33
NOVEMBRE 2005
QUIRINALE
LA CASA DEGLI ITALIANI
SEMINARIO IDIR
5 NOVEMBRE 2005
453 MILA DOLLARI
PER LA
ROTARY FOUNDATION
L’ AMICIZIA
CONTRO OGNI BARRIERA
LINGUA E DIALETTO
IL SI DIVENTA OK
FORO ROMANO
TESORO DI VALORI
la mappa di lettura
La lettera del Governatore di novembre . . . . . . . . . . . . . . . . . .
– Aiutiamo chi ha bisogno di Giorgio Di Raimondo
2
Seminario IDR, Roma 5 novembre 2005 . . . . . . . . . . . . . . . . . .
4
La meglio gioventù . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
5
– Giovani radici per un albero centenario di Mario Virdis
– Anchise porta sulle spalle Enea di Corso Donati
– Giovani pieni di progetti di Nicola Fidanzia
– Perché un giovane dovrebbe essere rotaractiano? di Carlo Noto La Diega
Quirinale, la casa degli italiani
di Sergio Piscitello
In copertina:
Giovan Battista Piranesi (1720-1778)
Palazzo del Quirinale
1773 - incisione
. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 14
Rotary Foundation . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 16
– Raccolti 453 mila dollari di Antonio Lico
Il Rotary sul sentiero della felicità
di Nunzio Primavera
. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 18
Riunioni rotariane . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 20
– Mai il gilet alla cacciatora di Sergio Piscitello
Progetto Ryla, Rotary club Cagliari Est . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 22
– La sanità cerca manager di Pia Angius
Triangolo rotariano Italia-Austria-Francia
di Domenico Apolloni
. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 24
Euromeeting a Iglesias . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 25
– A quanto è quotata l’amicizia? di Mario Virdis
Italia/Brasile in alta quota
di Antonio Daniele
. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 27
Parliamone. Meno siamo, meglio stiamo? . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 29
Lingua e dialetto . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 31
– Il bel paese dove l’ok suona di Aldo Onorati
Via francigena, una “mille miglia” a piedi
di Adelaide Trezzini
Una passeggiata lungo il foro romano
Giuseppe Tiburzio Vergelli (XVII sec.) – Panoramica sulla piazza di Montecavallo
. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 33
di Livio Manzoni
. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 35
Pianura pontina, tra qualche anno la percorreremo in barca
(Disegno - 1693)
di Lapo Hercolani
. . . . . . . 37
Insieme. Il calendario dei programmi dei club . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 38
Voce del Rotary
Periodico del Distretto 2080 R.I.
Anno XXIV n. 33
Novembre 2005
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Rossi - Pier Luigi Zanata
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Diega - Aldo Onorati - Peppino Pintore - Sergio
Piscitello - Nunzio Primavera - Enrico Scala Adelaide Trezzini - Mario Virdis
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Questo numero di “Voce del Rotary” è stato chiuso in
tipografia Lunedì 17 ottobre 2005
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Registro Nazionale della stampa n. 619 del 12/12/82
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Associato all’USPI
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Novembre 2005
Lettera di NOVEMBRE del Governatore
Mese della Rotary Foundation
GIORGIO DI RAIMONDO
Aiutiamo chi ha bisogno
Con il programma
“ogni rotariano ogni anno”
bastano 100 dollari
Amici carissimi,
il primo quadrimestre è terminato ed è ora di fare
una prima verifica di quanto in questi mesi è stato
fatto, pur tenendo presente la pausa estiva.
Da parte mia ritengo doveroso relazionarvi sulle
attività svolte da me e dalle commissioni distrettuali.
Dopo aver concluso un primo ciclo di visite ai club,
con un calendario molto fitto, mi sono incontrato con
34 club di Roma, Lazio e Sardegna, uno in meno di
quelli programmati, la cui visita ho ritenuto di sospendere, rinviandola a data da destinarsi, in attesa che,
come mi auguro, vengano risolte le annose questioni
che periodicamente affliggono quel club, tali da pregiudicare la sua efficienza e forse anche la sua sopravvivenza.
A questo proposito devo purtroppo constatare, con
grande mia amarezza, che nel caso specifico i miei
numerosi ed accorati appelli in materia di affiatamento
e di rapporti tra soci sono rimasti inascoltati.
Mi impegnerò con tutte le mie forze e, se necessario, con la dovuta fermezza, per risolvere al meglio
ogni problema presente, e creare i presupposti per un
futuro più aderente alla realtà del Rotary, invitando
tutti ad abbandonare posizioni personali di incomprensione e intolleranza che nulla hanno a che vedere con
la natura e gli scopi del Rotary.
Chi non intendesse adeguarsi condividendoli, ricordi che la presenza nel Rotary è assolutamente volontaria e ne tragga le dovute conclusioni.
Tralasciando questo ”incidente di percorso”, che
voglio sperare non si verifichi in altri casi, sento l’obbligo di ringraziare tutti per l’affettuosa accoglienza che mi
è stata concessa con tanta spontaneità e disponibilità.
A tutti sono grato per aver contribuito a rafforzare in me quell’entusiasmo e quella carica indispensa-
bili per rendere ogni nostra attività di servizio, non
solo dovuta, ma gratificante e convincendomi sempre
di più che, lavorando tutti insieme senza personalismi, potremo essere utili al nostro prossimo e a noi
stessi, ottenendo i risultati che ci ripagheranno delle
nostre fatiche.
Ho rilevato un grande fervore di idee e di iniziative,
per lo più ancora in fase di elaborazione, destinate alle
due principali priorità, alfabetizzazione e risorse idriche, senza che siano stati trascurati i rapporti con la
comunità e il territorio.
Non ho mancato di richiamare l’attenzione sulla
opportunità di rinnovare i nostri club con l’ammissione
di giovani e donne e sulla opportunità di operare insieme con altri club ed eventualmente cooperare con altre
istituzioni che condividano i nostri ideali e i nostri scopi.
Approfittando della mia presenza in Sardegna, ho
dedicato una giornata all’euromeeting, splendida manifestazione, mirabilmente organizzata quest’anno dal
club di Iglesias, cui hanno partecipato, in una sentita
atmosfera rotariana, club di sette Paesi europei, quali
Belgio, Francia, Germania, Gran Bretagna, Irlanda,
Lettonia e Svezia.
È stata, ancora una volta, la dimostrazione della
internazionalità del Rotary e del comune denominatore
che unisce tra loro popoli diversi.
Ho partecipato, per quanto mi è stato possibile, ad
alcune riunioni del Rotaract ed ho avuto modo in occasione delle visite ai club di incontrarmi con i presidenti
di club Rotaract.
Ne ho tratto la convinzione, anzi la conferma, che i
giovani meritano tutte le nostre attenzioni e le nostre
cure, a cominciare dall’Interact che il 5 novembre celebra la sua settimana mondiale.
Le commissioni distrettuali hanno iniziato a riunirsi
per studiare i progetti più idonei da proporre ai club e
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Novembre 2005
sono a disposizione per rendersi utili a chi avesse
necessità di assistenza.
Ora però, poiché il tempo incalza, dobbiamo passare dalle parole ai fatti e dare concretezza alle nostre
intenzioni.
Mi riferisco, fra l’altro, al Protocollo d’intesa sottoscritto con la Protezione civile, che ritengo opportuno
venga sollecitamente esteso a tutti i club del distretto.
Attendo adesioni.
Per lo stesso motivo vorrei che venissero rivitalizzati gli accordi firmati a suo tempo dai club romani con
varie municipalità della capitale, perché ritengo che
costituiscano una importante opportunità di visibilità e
presenza sul territorio da non perdere.
Novembre è il mese della Rotary Foundation, la cui
missione è quella di diffondere lo spirito di pace e comprensione internazionale attraverso programmi di
carattere umanitario e scambi di natura educativa e
culturale.
La Fondazione è lo strumento più efficace per aiutare i meno fortunati, combattendo la povertà, la fame,
le malattie e l’analfabetismo.
Il sostegno alla Fondazione, che può essere offerto
non solo con contributi finanziari, ma anche mediante
la partecipazione ai diversi programmi, è uno degli elementi che definiscono l’efficienza di un club.
Sono certo che la vostra consueta generosità ci
consentirà di rispondere all’appello che anche quest’anno ci rivolge il Rotary Internazionale con l’iniziativa
“Ogni Rotariano Ogni Anno”, chiedendo un contributo
di almeno 100 dollari all’anno pro-capite a favore del
Fondo programmi.
Noto purtroppo, da parte di alcuni, una certa diffidenza e prevenzione sul modo con cui vengono utilizzati e investiti i nostri contributi e attribuisco questo
ingiustificato fenomeno ad una insufficiente informazione e ad una scarsa conoscenza della Fondazione.
Per questo motivo, nei giorni 12 e 26 novembre,
si terranno due seminari sulla Rotary Foundation, il
primo dei quali a Sassari e il secondo a Roma, ai quali
sono invitati tutti i soci, specie quelli di più recente
ammissione, i presidenti di club, i presidenti della
relativa commissione R.F. con i suoi componenti, gli
altri dirigenti in carica ed eletti e gli assistenti del
Governatore.
Confido nella massima partecipazione.
Ricordo altresì che, dopo quello svoltosi il 29 ottobre a Macomer, il 5 novembre a Roma ha luogo l’Idir,
secondo il programma già inviato ai club.
È un’ulteriore occasione di approfondimento ed
istruzione, cui non vorrete mancare.
In attesa di questi prossimi incontri, che ci consentiranno fra l’altro di fraternizzare e perfezionare i nostri
rapporti, vi abbraccio con sincera amicizia.
Note di redazione
– Il richiamo ai problemi dei giovani trova spazio nello speciale “La meglio gioventù” scritto in prima persona, tra gli altri, da rappresentanti
distrettuali del Rotaract (pagine 5-13).
– Il programma dell’Idir di Roma è pubblicato a pagina 4.
– I brillanti risultati della raccolta di fondi da parte della RF sono elencati nelle pagine 16-17.
– Un ampio resoconto dell’euromeeting svoltosi a Iglesias si trova alle pagine 25-26.
NOVEMBRE 2005, IL TOUR DEL GOVERNATORE
(con appendice al 1° Dicembre)
Ecco l’elenco dei club visitati dal governatore nel periodo dal 4 novembre al 1° dicembre 2005.
NOVEMBRE
Giorno 4 =
Giorno 8 =
Giorno 9 =
Giorno 10 =
Giorno 11 =
Giorno 12 =
Giorno 14 =
Giorno 15 =
Giorno 16 =
Giorno 17 =
RC Roma Castelli Romani
RC Sassari Nord
RC Sassari Silki
RC Sassari
RC Porto Torres
Seminario R.F. Sardegna
RC Roma Palatino
RC Aprilia Cisterna
RC Colleferro
RC Guidonia
Giorno
Giorno
Giorno
Giorno
Giorno
Giorno
Giorno
Giorno
18
21
22
23
24
26
29
30
=
=
=
=
=
=
=
=
RC Flaminia Romana
RC Roma Tirreno
RC Frosinone
RC Roma Mediterraneo
RC Civitavecchia
Seminario R.F. Roma
RC Roma Monte Mario
RC Latina Monti Lepini
DICEMBRE
Giorno 1 = RC Tivoli
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VITA DEL DISTRETTO
Informazione
rotariana:
dopo Macomer
è la volta della
capitale
SEMI
NARIO
IDIR
Roma,
sabato 5
novembre
2005
Novembre 2005
È ormai una tradizione del distretto 2080 quella di tenere in autunno
l’Idir – acronimo di “Istituto di informazione rotariana” – chiamando
a raccolta i propri soci per aggiornarli sulla ultime novità provenienti dal consiglio centrale del Rotary International. L’Idir, però, è anche
formazione di futuri dirigenti e di nuovi soci, per cui la partecipazione al seminario viene particolarmente raccomandata ai nuovi presidenti, ai componenti dei consigli direttivi e delle commissioni nonché
ai membri di recente affiliazione.
Quest’anno, per motivi esclusivamente geografici, I’Idir è tornato a
svolgersi in due sessioni: una a Macomer per i club della Sardegna e
l’altra a Roma per i club di Roma e del Lazio. A Macomer il seminario si è tenuto sabato 29 ottobre scorso, a Roma si svolgerà, invece,
sabato 5 novembre, dalle ore 9 alle 13, nella sala convegni dell’hotel
Crowne Plaza, sulla via Aurelia Antica.
Per i rotariani queste sono occasioni importanti non soltanto per
apprendere le novità ed i cambiamenti in atto nel Rotary, ma anche
per conoscere altri affiliati al sodalizio con i quali stringere solidi rapporti di amicizia.
Novembre 2005
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PERISCOPIO
Riflessioni sul Rotaract, sulle sue finalità, sui rapporti con il Rotary, sui disagi morali e
lavorativi dei giovani del XXI° secolo
IDIR PER I CLUB DI ROMA E LAZIO
Roma, Hotel Crowne Plaza, Via Aurelia Antica 415
5 novembre 2005
PROGRAMMA
9,00
9,30
9,45
10,00
10,15
10,30
11,00
11,15
11,30
13,00
Registrazione dei partecipanti
Saluto del DG Giorgio Di Raimondo
Saluto del DG 2006-2007 Roberto Ivaldi
Saluto del DG 2007-2008 Franco Arzano
Introduzione dell’istruttore distrettuale PDG Antonio Arcese
La formazione dei futuri dirigenti di club (PP Maurizio Pozzi)
Rapporti con le istituzioni locali (PP Francesco Chiappetta)
Dibattito
Pausa caffè
La compagine dei soci (PDG Marco Randone)
Interventi e discussione anche su eventuali altri argomenti di attualità rotariana.
Moderatore: DG Giorgio di Raimondo
Conclusioni del Governatore e termine dei lavori
CHI HA PAURA DEL ROTARY?
Precisazioni del Governatore Di Raimondo al “Corriere della Sera”
Questa è bella. Il segretario dei comunisti italiani (Pdci) Oliviero Diliberto ha rivolto un’interrogazione al ministro della giustizia Castelli per chiedere la rimozione di un procuratore della Repubblica
perché, tra l’altro, “legato a circoli esclusivi come il Lions club”. Ovviamente l’accusa è rivolta a tutte
le associazioni che svolgono la loro attività, giustamente selezionando, come avviene nel Rotary, gli
iscritti per avere un sodalizio composto da persone professionalmente valide, senza indagini sulle
personali vedute religiose e politiche.
Una interrogazione offensiva e insinuante, perché fa intendere che queste associazioni perseguono
scopi inconfessabili, al di là dei principi di facciata. Circa, poi, la posizione politica del Rotary il nostro
governatore ha spiegato al Corriere della Sera qual è la situazione esatta e corretta.
Nell’edizione del giornale dell’11 ottobre u.s. Giorgio Di Raimondo ha detto: «Noi non facciamo politica, non capisco perché mettere la croce addosso a circoli come il nostro o come i Lions. Le nostre
porte sono aperte a tutti e noi spesso invitiamo politici e cariche istituzionali alle nostre conferenze
ma non c’è da fare alcuna insinuazione, alcun velato riferimento. La politica in senso stretto non ci
interessa ma abbiamo rapporti cordiali con esponenti sia della destra sia della sinistra, come quando siamo stati ricevuti dal sindaco Veltroni per il centenario del Rotary».
Questo mese affrontiamo il tema dei giovani e lo facciamo molto volentieri perché, nonostante
l’elevata età media, il rotariano è una persona che deve essere volta al futuro, che deve capire senza
fastidi come va il mondo per indirizzarlo e, se possibile, migliorarlo.
I giovani che vogliono? C’è differenza tra un ragazzo che non sa neanche che esiste il Rotary e il
coetaneo che si iscrive al Rotaract e che, caso mai, è già passato per l’esperienza dell’Interact ? Quali
sono i problemi, anche esistenziali, di chi non trova lavoro ed è costretto a stare a casa con i
genitori? Quali sono in particolare le aspirazioni del rotaractiano che vuole affermare i valori dello
spirito e nello stesso quelli professionali propri?
Di seguito sono pubblicati quattro articoli equamente suddivisi per classi di età: i primi due sono
scritti da persone che sono entrati nella fascia anagrafica degli …anta, gli altri due da giovani che
hanno posti di responsabilità nel Rotaract. Gli articoli possono essere suddivisi anche in base alla
posizione degli autori: tre sono persone inserite nel sistema-rotary, la quarta è un esterno che,con
occhio statistico e sociologico, tratteggia la deludente situazione lavorativa dei giovani italiani.
Il discorso è complesso e non si esaurisce in quattro articoli. Perciò questo contributo della rivista è
solo un modesto “lancio” mediatico del problema, sperando che altre persone raccolgano l’invito ad
approfondire i temi e a proporre indicazioni, magari soluzioni, gettando ponti tra chi ha vissuto e chi
vive la gioventù. Nel rispetto delle regole di civile convivenza, di amicizia, di spirito di servizio, qualità
proprie del Rotary. In questo senso alla “meglio gioventù” deve corrispondere la “meglio anzianità”.
(bruno benelli)
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PERISCOPIO
Novembre 2005
PERISCOPIO
Novembre 2005
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Il futuro è legato alla
capacità di rinnovarsi
Giovani
per un
albero
V
MARIO
IRDIS
Assistente Governatore area Sardegna ovest
Rotary club Oristano
Il futuro del Rotary, il nostro futuro di
rotariani, è indissolubilmente legato alla
nostra capacità di rinnovarci, alla nostra
saggezza, alla nostra lungimiranza nel
ricercare con grande attenzione quegli
uomini e quelle donne che raccoglieranno il testimone, quelli che prima con
noi e poi dopo di noi raccoglieranno,
per vincerle, le sfide già lanciate nel
secondo centenario appena iniziato.
Ho da tempo una forte convinzione:
coinvolgere di più e meglio i giovani.
L’età media dei soci dei nostri club è
abbastanza elevata. A partire dal mio
club, quello di Oristano. Il rinnovamento, il ricambio, spesso avviene con altri
soci ‘’non giovani’’.
Forse alla base di queste scelte c’è la
ricerca dell’eccellenza, del soggetto arrivato ai massimi livelli della sua professione. Con questo sistema, se da un lato
corriamo meno rischi, dall’altro perdia-
I rappresentanti distrettuali Rotaract per il 2005-2006
L’età media dei rotariani è elevata: svecchiamoci! Stanno
bene le capacità professionali ma occorrono anche le forze
fresche. Aprire le porte dei club ai giovani - di cui il rotaract è ottimo serbatoio – è l’investimento migliore e più
sicuro per il domani
mo forze più fresche, più generose, che
potrebbero rinvigorire il Rotary e consentirgli un impegno più dinamico.
I nuovi sentieri. Giovani e giovani professioni, anche al femminile, dove le
professionalità non mancano sono, a
mio avviso, i sentieri che dobbiamo percorrere.
Nel mio club ho recentemente presentato un giovane socio. Forse uno dei più
giovani degli ultimi anni.
Il vecchio slogan “ogni rotariano deve essere di esempio ai giovani” è valido
oggi come mezzo secolo fa. I rotariani possono aiutare le nuove generazioni a
raggiungere il loro potenziale, instillando anche nei più giovani l’ideale del
servire al di sopra di ogni interesse personale e lasciando che questo sia
ideale a guidare il Rotary nel suo nuovo secolo di vita.
Carl-Wilhelm Stenhammar
Presidente Rotary International
Francesco, brillante professionista,
opera nel campo dell’informatica e nell’assistenza alle aziende giovani che
vogliono nascere o crescere. Professionista giovane e professione nuova. Vorrei che iniziasse subito a conoscere
meglio il Rotary : cercherò, facendolo in
prima persona, di spiegargli meglio chi
siamo e cosa facciamo.
Se, come credo, si innamorerà dei nostri
ideali il Club avrà una forza nuova, che
potrà coinvolgere altri giovani, rinnovarlo e continuare, dopo di noi, quelle
magnifiche sfide iniziate con Paul Harris
il 23 febbraio del 1905.
za sono ritenuti meritevoli. Diamo loro
fiducia, la nostra capacità selettiva ci
consente, certamente, di andare sul
sicuro, ed i giovani ci dimostreranno di
cosa sono capaci.
Le quote. A chi sostiene invece che i
giovani avrebbero difficoltà a sopportare l’onere economico dell’appartenenza
al Rotary vorrei fare una proposta.
Siamo professionisti e lavoriamo per
obiettivi. Se il nostro obiettivo primario
è quello di costruire il futuro del Rotary,
allora investiamo sui giovani.
Il club, in presenza di un giovane brillante ma ancora economicamente fragile,
può consentirgli di pagare una quota
diversa dagli altri soci. Senza regalargli
nulla. Semplicemente, come in un piano
Diamo credito. Per gli amici che
sostengono che il Rotary è solo una
elite di professionisti, al top delle singole professioni o attività, vorrei, senza nulla togliere a
questa affermazione, spendere una parola in favore dei
giovani.
Riprendendo un brillante
concetto espresso dall’amico
Gianpiero Gamaleri, che ha
sostenuto il valore delle professionalità non solo già
acquisite ma anche in itinere, direi che possiamo anche
anticipare dei crediti ai giovani che pur non avendo
ancora raggiunto l’eccellen- Rotaractiani presenti al Congresso Rotary
di pagamenti variabili, partendo da
quote iniziali più leggere da maggiorare in seguito.
Questo avvicinerebbe di più i giovani al
Rotary e faciliterebbe le loro adesioni.
Un’ultima considerazione sui giovani
del Rotaract.
Personalmente lo ritengo un ottimo
serbatoio di potenziali rotariani.
Ex rotaractiani. Questo non vuol dire
che dobbiamo accettare, solo per non
perderli, i rotaractiani che, per raggiunti
limiti di età, lasciano.
Pur senza vincoli, non dobbiamo, però,
ignorare i non pochi ex rotaractiani che,
lasciato il club, entrano nel mondo del
lavoro.
Diventati dei professionisti affermati
non sarà difficile accoglierli
nel Rotary, che loro già conoscono e amano. Teniamoli
presenti quando rinforziamo
i nostri Club.
In questo secondo centenario appena iniziato, prendiamo per mano i giovani che lo
meritano, rendiamoli partecipi degli ideali di Paul Harris: saranno professionisti migliori nelle singole attività e,
soprattutto, capaci rotariani
che costruiranno il Rotary di
domani.
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PERISCOPIO
Novembre 2005
Il problema dei giovani non è di facile soluzione. Il Rotary aiuta ad affrontarlo
attraverso la costituzione di club interact e rotaract. Qui viene pubblicato un
articolo “esterno” al Rotary che offre alcune indicazioni, anche numeriche,
sulla situazione italiana
Il mondo sottosopra
ANCHISE porta sulle spalle ENEA
Cresce il numero degli studenti, si allunga la durata media degli studi, si rinviano le scelte difficili quali il matrimonio e mettere al mondo un figlio. I giovani non sono aiutati dallo
Stato a crearsi una famiglia e perciò a diventare autonomi. Essere genitori? Il più tardi
possibile.
CORSO
DONATI
La lenta “transizione allo stato adulto”
dei giovani italiani è associata alla bassissima fecondità. Con 1,26 figli per coppia nel 2004, l’Italia ha meritato un livello con lo specifico nome di lowest low
fertility.Tra i fattori che hanno contribuito a questi livelli di primato, è fondamentale il rinvio del momento in cui si
diventa genitori, pur in assenza di statistiche ufficiali aggiornate (la stima dell’età media delle donne alla nascita del
primo figlio riportata dal Consiglio
d’Europa per il 1997 è di 28,7 anni).
Come si potrebbe invertire la tendenza
a rinviare la decisione di diventare genitori? Secondo Francesco Billari
(www.lavoce.info) vi sono due possibilità. La prima è quella di politiche che
accorcino i tempi della gioventù, ad
esempio rendendo più breve la carriera
scolastica e universitaria e più agevole
l’accesso a un lavoro sicuro e a una casa
di proprietà.
Sequenze rigide. La seconda è quella
di politiche che allentino la rigidità delle
sequenze di eventi durante la transizione allo stato adulto: poter lasciare la
casa dei genitori anche se si è ancora
studenti, poter scegliere di vivere in
coppia o diventare genitori anche se si è
studenti, poter diventare genitori anche
se non si è sposati, anche se non si ha
ancora un lavoro a tempo indeterminato. Le due vie non si escludono a vicenda, ma hanno implicazioni potenzialmente diverse.
La scuola. Secondo
alcuni studiosi, la leva
principale per accorciare i tempi che conducono a diventare adulti è
la durata del periodo
dedicato all’istruzione.
Se aver terminato gli
studi “accende le polveri” per l’indipendenza
abitativa e la formazione delle famiglie, accorciare la fase di vita dedicata a studiare contribuirebbe a diventare
prima autonomi e a formare una famiglia.
Non è detto che, in Italia, la durata media
degli studi diminuisca.
Infatti, è aumentata drasticamente, con la creazione delle lauree triennali, la quota di diciannovenni che si iscrive
all’università. Secondo i dati del Comitato nazionale per la valutazione del sistema universitario, tale quota è passata
dal 46,7 per cento nel 2000 al 59,7 per
cento del 2003, solo tre anni dopo l’implementazione della riforma.
Lionello Spada (1576-1622)
“Enea e Anchise” - Museo del Louvre, Parigi
Novembre 2005
9
PERISCOPIO
“Quanto è bella la famiglia,
Non me ne vado”
Un’indagine svolta nel 2003 su ventotto paesi europei (l’Europa a 15,
più i dieci nuovi paesi membri, più i tre candidati) ha segnalato, tra
l’altro, che i giovani italiani sono, insieme ai maltesi, quelli che restano più a lungo nella famiglia di origine e tardano di più a entrare in un
rapporto di convivenza di coppia.
Viveva ancora con i genitori il 64 per cento dei giovani maschi italiani
e maltesi sotto i 35 anni, a fronte del 57 per cento degli slovacchi, il
55 per cento dei polacchi, il 40 per cento degli spagnoli e dei portoghesi, per non parlare del 21 per cento dei tedeschi e del 12 per cento
degli svedesi. La quota di giovani donne che si trova nella stessa situazione è inferiore, ma solo perché in Italia le donne si sposano ancora
circa tre anni più giovani degli uomini. La stessa ricerca mostra che
non si tratta soltanto di studenti o disoccupati. Anzi, tra i giovani italiani che vivono ancora con i genitori la
maggioranza è occupata – una situazione ben più diffusa che negli altri paesi. Infine, come hanno segnalato anche altre ricerche, tra i giovani del Centro-Nord Europa chi non vive con i genitori si trova in una varietà di situazioni: in coppia convivente more uxorio, in coppia coniugata, da solo, con amici, come genitore
solo; come studente, o occupato, e talvolta anche in cerca di lavoro. In Italia, viceversa, i giovani fuori dalla
famiglia di origine sono per lo più in una situazione di coppia coniugata e, soprattutto se uomini, sono occupati. Mentre in altri paesi si esce dalla famiglia di origine per una molteplicità di ragioni, in Italia si esce per
lo più a seguito del matrimonio. I dati dell’indagine Istat Famiglia, soggetti sociali, condizioni dell’infanzia,
del 2003, usciti in questi giorni, segnalano che la quota di giovani che ritarda l’uscita dalla famiglia è aumentata dal 1993. Nella fascia di età 25-29 anni è passata dal 49 al 61 per cento; in quella 30-34 anni la percentuale di giovani ancora nella famiglia di origine è passata dal 18,5 al 29,5 per cento.
Perché i giovani italiani escono più tardi dei loro coetanei europei dalla famiglia di origine e preferibilmente
quando si sposano? Le ricerche comparative suggeriscono l’interagire di più cause, che tutte insieme tuttavia contribuiscono a rafforzare la dipendenza dalla famiglia di origine. Secondo Chiara Saraceno (www.lavoce.info) sono tre le cause principali.
In primo luogo, per chi va all’università, non esiste né uno strumento generalizzato di borse di studio, né
una offerta consistente di residenze universitarie a buon mercato.
Difficilmente, inoltre, si ha accesso ad ammortizzatori sociali. Terza causa: il difficile accesso all’abitazione.
In ritardo. Come gestire una situazione
in cui i giovani italiani sono già “in ritardo” rispetto ai loro coetanei europei, e
sono potenzialmente soggetti a un
allungamento della durata media degli
studi e probabilmente all’aumento dell’età in cui iniziano un lavoro “stabile”?
Secondo Billari, per i giovani la strategia
più naturale sarebbe quella di rinviare
ulteriormente scelte percepite come
scarsamente reversibili, come il matrimonio, o di fatto irreversibili, come avere
un figlio. Per aiutarli a intraprendere tali
scelte, le politiche dovrebbero mirare ad
allentare la rigidità delle sequenze di
eventi. A garantire, insomma, eguali
opportunità anche a coloro che durante
le prime età giovanili desiderassero
vivere autonomamente dai genitori,
vivere in coppia eventualmente senza
sposarsi e, perché no, avere un figlio.
Ingresso sul mercato. Esempi di tali
politiche sono sostegni al reddito generalizzati per i giovani, inclusi gli studenti; agevolazioni sull’affitto per giovani
single, coppie e coppie con figli (indipendentemente dal fatto che siano
sposate), genitori soli, flessibilità della
durata delle borse di studio, dei contrat-
ti di lavoro, dei momenti di valutazione
della carriera. I paesi nordici adottano
spesso politiche di questo tipo. Se il
finanziamento di tali politiche apparisse
un problema, occorre ricordare che proprio ora inizia in Italia una finestra di
opportunità demografica: i giovani in
ingresso sul mercato del lavoro stanno
diminuendo rispetto alle generazioni
che li hanno preceduti.
Forse, per aiutare i giovani a diventare
adulti occorre che la società decida
effettivamente di aiutarli investendo su
di essi, e non solo sul loro capitale
umano.
10
Novembre 2005
PERISCOPIO
Novembre 2005
19-20 novembre: manifestazione nazionale “Accendi l’azzurro”
GIOVANI
sì, ma
pieni
di
PROGETTI
“Vogliamo far conoscere
all’esterno ciò che di
bello fa il Rotaract per
la società civile”.
Sei corsi di guida sicura.
Gli sforzi dei giovani per
aiutare il Rotary ad
affrontare le emergenze
legate all’acqua e
all’alfabetizzazione. Il
portale Rotmed e le
assemblee distrettuali.
Riunioni goliardiche per
fare festa? Si, ma anche
tanto impegno per
sviluppare gli ideali
rotariani.
F
NICOLA IDANZIA
Rappresentante distrettuale Rotaract
Per me è un piacere ed un onore scrivere su questa rivista e per questo vorrei
ringraziare il governatore Giorgio Di
Raimondo e il direttore Bruno Benelli
per aver dato a me e al Rotaract questa
opportunità per far comprendere
meglio la nostra realtà.
Anzitutto, vorrei brevemente illustrarvi
quali sono i progetti che abbiamo in
mente e stiamo realizzando durante
questo anno sociale.
Sicurezza stradale. Per poter dar
seguito agli sforzi intrapresi in questi
ultimi anni e per dare un senso di continuità alle azioni e ai progetti che sono
stati seguiti in passato, come è stato
anche chiesto dal Presidente internazionale, si è pensato di rivolgere i nostri
sforzi per cercare di coinvolgere giovani
esterni al Rotaract nelle nostre attività
attraverso una serie di progetti tra cui il
più importante è il progetto nazionale:
“il Rotaract per la sicurezza stradale”.
Nato sotto l’egida del ministero delle
Infrastrutture e dei trasporti, questo
progetto coinvolgerà tutti i soci Rotaract d’Italia al fine di promuovere una
campagna di sensibilizzazione, formazione e informazione sul tema della
sicurezza stradale. In particolare, il
nostro distretto ha bandito un concorso
rivolto a giovani di età compresa tra i 17
e 24 anni con l’intento di realizzare un
poster pubblicitario e/o un cortometraggio su tale tema.
Autodromo di Vallelunga. È ovvio che
lo scopo primario è di realizzare sul
nostro territorio tale campagna, mentre
lo scopo secondario è di permettere di
far conoscere all’esterno ciò che di
buono fa il Rotaract per la società civile.
Inoltre, scopo ultimo di tale progetto è
anche quello di instaurare un colloquio
con le maggiori istituzioni presenti sul
territorio del nostro distretto. A tale proposito abbiamo ottenuto per questa
iniziativa i patrocini della Regione Lazio,
della Regione Sardegna e delle Province
Cagliari, Frosinone, Latina, Ogliastra,
Rieti, Roma, Sassari e Viterbo. Partner
privilegiato dell’iniziativa è l’Automobile Club d’Italia (Aci) che ha riscontrato in
questo concorso una possibile via per
dare applicazione alla sua mission
aziendale. Per tale motivo ha messo in
palio sei corsi di guida sicura presso
l’autodromo di Vallelunga (Roma) per i
vincitori del concorso.
Telefono azzurro. Su questa scia e nell’intenzione di legare il Rotaract ad iniziative benefiche, particolarmente sentite dalla popolazione italiana e in
accordo con il governatore, durante il
mese di novembre nei giorni 19 e 20
tutti i Rotaract club del nostro distretto
saranno coinvolti all’interno della manifestazione nazionale “Accendi l’azzurro”,
promossa dalla Onlus SOS il Telefono
Azzurro. A differenza degli scorsi anni e
grazie ai nostri contatti con la direzione nazionale di Telefono Azzurro
siamo riusciti ad essere presenti con il
nostro logo sulle comunicazioni pubblicitarie ufficiali sui giornali e sui flyer che
saranno distribuiti insieme alle candele.
Due emergenze. Oltre a queste importanti iniziative ogni commissione d’Azione ha individuato dei progetti da
PERISCOPIO
realizzare
durante
l’anno sociale 20052006. Al fine di trovare
dei punti di contatto e
di collaborazione tra
le nostre due associazioni, abbiamo cercato di fare in modo che
gli obiettivi dei progetti di commissione
coincidessero con gli
obiettivi posti dal
nostro governatore e,
più in generale, dal
Presidente internazionale ai Rotary
club. Anche noi del Rotaract focalizzeremo i nostri sforzi su due grandi sfide già
intraprese a livello internazionale dal
Rotary, che continuano a rappresentare
per troppe zone del mondo delle vere e
proprie emergenze: l’acqua e l’alfabetizzazione. Ci occuperemo, in particolare,
dell’aggiornamento del portale Rotmed
(www.rotmed.com) inserendo informazioni sui Rotaract club che si affacciano
sul mar Mediterraneo. Inoltre, sarà istituto un bando di concorso per la migliore
tesi di laurea in ingegneria idraulica.
Tale iniziativa rientra nel progetto
“Water for life in the mediterranean area”.
Se ne avrò la possibilità, vi illustrerò
nelle prossime uscite di questa rivista
altre iniziative che stiamo portando
avanti, perché vorrei ora parlarvi anche
dei tanti momenti di incontro che
abbiamo noi rotaractiani.
Le assemblee distrettuali. Ritengo,
infatti, che uno dei punti di forza del
Rotaract sia la capacità di riunire tutti i
club del nostro distretto in diverse occasioni. Proprio in tali occasioni si svolgono le nostre assemblee distrettuali,
momenti in cui i club si confrontano
sulle tematiche che riguardano il
nostro distretto. Allo stesso
tempo tali eventi sono capaci di
aggregare tra loro soci provenienti da ogni parte del nostro
distretto, permettendo così agli
intervenuti di poter condividere
esperienze, di poter stare insieme e di creare nuove amicizie.
11
Il primo evento importante dell’anno
sociale è stato il congresso dell’Amicizia, svoltosi a Baja Sardinia (comune di
Arzachena) il 23-24-25 settembre. Sono
stati tre giorni fantastici in cui, oltre a
divertirci e a goderci il mare stupendo
della Costa Smeralda, abbiamo svolto la
nostra seconda assemblea distrettuale
e le prime riunioni delle commissioni
distrettuali.
Ci siamo incontrati poi anche nel mese
di ottobre il 21-22-23 a Rieti per rinnovare il gemellaggio con il distretto Rotaract 2090, inaugurare l’apertura dell’anno sociale e svolgere la nostra terza
assemblea distrettuale.
Amicizia innanzitutto. Con questo non
ho la pretesa di far cambiare opinione a
coloro che pensano che noi giovani
rotaractiani ci riuniamo solo per fare
feste. Ma, con la convinzione di uno che
è socio rotaractiano da otto anni, voglio
affermare che i nostri momenti goliardici sono momenti aggregativi, necessari
a creare quelle amicizie che ci permettono di portare avanti i tanti ed importanti progetti che seguiamo. L’amicizia è
la base del Rotaract: lo afferma anche il
nostro motto “amicizia attraverso il servire”, tanto più che lo ha affermato
anche il nostro governatore :“il Rotary è
principalmente amicizia”. Mi ritrovo pienamente con quanto ha detto.
Vi posso assicurare che i giovani rotaractiani sono giovani impegnati che
dedicano parte del proprio tempo libero a favore della società civile, sviluppando gli ideali rotariani e, allo stesso
tempo, hanno voglia di stare insieme e
divertirsi.
Credo che questo sia il punto di forza di
questa bellissima associazione che si
chiama Rotaract.
12
Novembre 2005
PERISCOPIO
Alcune utili considerazioni della gioventù d’oggi sulla gioventù d’oggi
Perché un giovane
dovrebbe essere rotaractiano?
Rotary e Rotaract agiscono su due contesti diversi ma non danno luogo a una serie A e una
serie B. Preferenze del giovane rotaractiano: feste danzanti e pomeriggi in casa con gli
amici. Si tira tardi la notte e qualche volta ci scappa il tuffo in piscina. Una scelta che
comunque va oltre quelle relative alla discoteca, allo stadio, al cinema.
L D
CARLO NOTO A
IEGA
Presidente commissione distrettuale Rotaract
La telefonata del direttore di Voce del
Rotary, Bruno Benelli, è tranchant e
senza appello: “Caro Carlo, devi prepararmi un intervento per la rivista,che
risponda alla seguente domanda”: perché un giovane dovrebbe oggi scegliere, fra le tante opportunità che il mondo
gli offre, di diventare rotaractiano ?”.
Essere rotariano
dipende spesso
dalle circostanze. Il
non esserlo
raramente è frutto
di una scelta
Non mi interessa, mi ha detto Bruno,
sapere la situazione del Rotaract nel
mondo o nel distretto, quali Rotary club
hanno patrocinato un Rotaract club,
quanti e quali sono i progetti ed i programmi del distretto Rotaract 2080.
Niente di tutto questo, almeno in questo primo intervento.
La risposta alla curiosa domanda mi ha
impegnato per non poche ore ed è
stata un intrigante stimolo ad approfondire il compito distrettuale che il
governatore Giorgio Di Raimondo mi
ha chiesto di svolgere in questo anno
rotariano: presidente della commissione per il Rotaract. La riflessione è stata
utile anche per riordinare e mettere a
fuoco i contatti avuti con il mondo
rotaractiano in questi primi mesi di
lavoro.
La scelta. Do subito una risposta alla
domanda cercando di chiarire in seguito i motivi che mi hanno portato a questa risposta.
“Un giovane sceglie oggi di diventare
rotaractiano quando si rende conto che
questa scelta non è assolutamente
alternativa od in contrasto con le altre
opportunità che gli vengono offerte,
anzi l’essere rotaractiano può aprire ed
ampliare tali opportunità.”
Per comprendere questa affermazione
invito gli amici lettori rotariani a dimenticare per un attimo il contesto rotariano e ad avvicinarsi ad un contesto profondamente diverso. Non si devono
fare confusioni, non si deve commettere l’errore di considerare i due contesti
come la serie A e la serie B del nostro
campionato di calcio.Si tratta proprio di
due contesti, due attività, due sport,
diversi. Tanto diversi che non è assolutamente automatico il passaggio dall’uno all’altro, dalla serie B alla serie A
dall’essere rotaractiano al diventare
rotariano. Almeno sino ad oggi. E non
condivido l’idea di rendere il passaggio
automatico, anche se auspico meccanismi più semplici che consentano il passaggio laddove ce ne siano tutte le condizioni.
Novembre 2005
PERISCOPIO
13
La competizione. L’ambiente rotaractiano è solitamente pervaso da una
sana ed allegra atmosfera condita da
una comprensibile ricerca di nuovi
amici e di nuove avventure sentimentali. Molte coppie e molti matrimoni
hanno preso il via dalla vita rotaractiana. Non manca anche una sana ed evidente competition tra distretto e distretto, tra club e club, tra socio e socio con
una maggiore trasparenza e schiettezza
della strisciante competizione che troppo spesso si nasconde dietro gli atteggiamenti finto-rinunciatari o narcisistici
del mondo rotariano.
Rotaract come
agenzia
matrimoniale?
Può succedere
Le finalità. Le finalità del rotaractiano
sono diverse da quelle del rotariano e
mirano essenzialmente a dare ai giovani la opportunità di affinare le doti e le
conoscenze che contribuiranno al loro
sviluppo professionale per affrontare
meglio i problemi materiali e sociali
delle comunità in cui vivono e promuovere lo sviluppo dei rapporti tra i
popoli.
Le alternativa. Ebbene, quali sono le
altre offerte di aggregazione e di svago
che si presentano ai nostri giovani ? Lo
sport (attivo e/o passivo), il cinema, la
musica, la discoteca, la lettura, la fotografia, altri hobbies. Ma si tratta proprio
di alternative ? Chi fa sport o va allo stadio, chi va al cinema o in discoteca non
può frequentare anche gli amici del
Rotaract ? Ovvero non può fare le stesse
cose con tutti od alcuni degli amici rotaractiani ?
Le preferenze. Il rotaractiano non deve
partecipare a periodiche conviviali con
ospiti più o meno interessanti. Preferisce feste danzanti e pomeriggi in casa
di altri amici rotaractiani. Il rotaractiano
deve organizzare attività di servizio ma
tali attività oltre ad essere utili ad altri
devono tendere a rafforzare le sue attitudini alla leadership. Le cene rotaractiane cominciano di solito dopo le 21 e
finiscono molto tardi, a volte all’alba e
magari con qualche involontario tuffo
in piscina. Le sessioni congressuali non
cominciano alle 9 di mattina ma alle 11
per consentire a tutti di riposare e recuperare.
Essere o non essere. È evidente che la
scelta di “essere rotaractiano” dipende
molto più dalle circostanze che da una
specifica ed entusiastica volontà di
esserlo. Viceversa si può dire che il “non
essere rotaractiano” solo raramente è
frutto di una precisa scelta.
Non ho voluto in questa risposta enfatizzare gli aspetti educativi, sociali, psicologici, professionali e culturali che a
mio giudizio, ed a quello di molti rotaractiani ed ex-rotaractiani, sono alla
base della scelta di un giovane di frequentare il Rotaract oltre che la discoteca, lo stadio ed il cinema. Mi riservo
comunque di tornare sull’argomento.
La finalità del Rotary nel creare il
Rotaract è stata quella di dar vita a un
movimento in grado di formare i giovani,
perché siano leader e buoni cittadini e di
infondere in loro l’onorevole concetto di
integrità
14
Novembre 2005
IN PRIMO PIANO
L’abolizione fisica e spirituale di ogni distanza tra “potere” e “gente”
QUIRINALE
La casa (e non il palazzo) degli italiani
È il luogo-simbolo dell’Italia e della nostra identità nazionale. Il Presidente Ciampi ha
arricchito e sostanziato il processo di identificazione Quirinale-Italia con azione costante
e quotidiana, favorendo anche la conoscenza dell’edificio e dei suoi tesori artistici con
incontri, mostre, concerti e visite di cittadini e scolaresche.
Per i rotariani il Quirinale è il punto di riferimento di condivisi principi morali e sociali.
P
ha utilizzato i più moderni sistemi di
comunicazione – come internet – per
rendere nota e trasparente ogni sua
attività ufficiale e privata, in un certo
senso ha “rielaborato” il costume e l’ufficialità presidenziali adeguandoli alla
generalità dei comportamenti.
SERGIO ISCITELLO
Responsabile cerimoniale distretto
Rotary club Roma Est
Si deve al settimo Presidente della
Repubblica, Sandro Pertini, se il Quirinale ha cominciato a entrare nella coscienza collettiva non soltanto come sede
monumentale, ma anche come realtà
istituzionale – e anche umana – vicina e
“affine”alla vita di tutti gli italiani. Le visite quotidiane delle scolaresche nei
grandi saloni, la personalizzazione della
presenza presidenziale in termini semplici e comprensibili, l’abolizione fisica e
spirituale della distanza tra il “palazzo” e
la “gente” hanno dato l’avvio a un processo di trasformazione che tuttavia ha
avuto bisogno di oltre un decennio
prima di diventare realtà.
L’ “idea” del paese. È stato con il decimo Presidente della Repubblica, Carlo
Azeglio Ciampi, che il Quirinale è stato
finalmente percepito e riconosciuto
dalla generalità degli italiani come il
luogo simbolico della comune identità
nazionale e la sua immagine è divenuta
– più di ogni altra – la raffigurazione
immediata e universale dell’ “idea” del
Paese Italia. Così come avviene per altri
luoghi simboli di molti Paesi: la Casa
Bianca di Washington, l’Eliseo a Parigi e,
perché no?, lo stesso Vaticano.
Carlo Azeglio Ciampi, nel corso del suo
settennato che sta ora per concludersi,
ha seguito e sollecitato questo
processo di identificazione con
una azione costante e quotidiana, basata su principi semplici e su comportamenti
coerenti. Ha abituato gli italiani
a vederlo al lavoro in un
ambiente moderno e funzionale, ha costantemente richiamato sentimenti e ideali condivisi dalla maggioranza usando
un linguaggio senza retorica,
Scoperte artistiche.Ciampi ha anche
favorito la conoscenza del Quirinale
come casa delle istituzioni con una
intensa attività di incontri, ospitando
mostre e concerti, aprendo settimanalmente le sale alle visite dei privati cittadini, rinnovando la fisionomia esterna
con nuovi colori della facciata e modificando anche l’interno del complesso
architettonico con indagini e lavori, che
hanno permesso scoperte artistiche di
grande rilievo e persino nuove soluzioni
(o meglio il ripristino di antiche soluzioni) che hanno dato nuova vita alla grande struttura monumentale del Quirinale. In televisione tutti hanno potuto
vedere con quanto giustificato orgoglio, durante la visita di Benedetto XVI, il
Presidente illustrasse al Pontefice il
volto nuovo del palazzo che un tempo è
stato la residenza dei Papi.
Cinghia di trasmissione. Ma sopratutto la riconoscenza popolare del Quirinale è stata in questi anni basata sulla sensazione che vi fosse, nel cuore del sistema, un luogo di vigile e obiettiva atten-
Novembre 2005
zione, in grado di percepire il “sentire
comune” e di trasformarlo, nel rigoroso
rispetto delle norme costituzionali, in
interventi e atti politici e legislativi:
quasi una “cinghia di trasmissione” che
ha avuto nel Capo dello Stato e nella
istituzione Quirinale un interprete sempre attento e consapevole.
La storia. Nasce da questa consapevolezza anche la curiosità che accompagna il Quirinale come luogo della storia
e dell’arte. Nell’antichità sorgeva su
questo colle il colossale tempio di Serapide e si trovavano qui gli imponenti
gruppi scultorei equestri dei Dioscuri
che gli hanno dato il nome: Monte
Cavallo. Nel Cinquecento sulle sue pendici il cardinal Carafa aveva piantato un
vigneto. Poi venne costruito il palazzo e
molti Pontefici – da Gregorio XIII a Paolo
V Borghese, che era un grande edificatore – chiamarono i più illustri artisti del
tempo a contribuire alla sua edificazione e al suo abbellimento (basti pensare
alla eccezionale scala del Mascherino, al
torrino affrescato da Pannini e alla cappella di Guido Reni).
Scelto da Napoleone per un soggiorno
imperiale che non si realizzò mai, dal
1870 divenne residenza prima della
famiglia reale dei Savoia e
poi, da Einaudi in avanti (De
Nicola non volle mai abitarvi), dei Presidenti della
Repubblica.
Rivista semestrale. Per chi
desidera approfondire la
conoscenza degli sterminati
tesori artistici custoditi nel
palazzo e nei suoi giardini, da
poco un editore raffinato,
Franco Maria Ricci, pubblica una stupenda rivista semestrale illustrata che si
chiama “Il Quirinale” ed è diretta da
Louis Godart, studioso d’arte di origine
belga, chiamato dal Presidente Ciampi
come consigliere per la conservazione
artistica dell’intero compendio architettonico del Quirinale. Godart è il promotore e il realizzatore degli eccezionali
ritrovamenti e delle nuove ricostruzioni
15
IN PRIMO PIANO
IL QUIRINALE SUL WEB
Chi vuole approfondire la storia del palazzo e delle sue preziose collezioni
artistiche, o seguire le attività quotidiane del Capo dello Stato, conoscere
tutto dei suoi incontri e dei suoi messaggi e discorsi a Roma, in Italia e all’estero può collegarsi al sito web www.quirinale.it ed entrare nel vivo della
residenza del Presidente della Repubblica.
Seguendo una logica ineccepibile di trasparenza e con lo scopo dichiarato
di avvicinare i cittadini alla più prestigiosa delle istituzioni repubblicane,
questo sito è una finestra continuamente aperta sulla vita del Quirinale di
oggi e di ieri.
Si può compiere una visita virtuale del palazzo e scoprirne così tutti i suoi
aspetti più significativi. Si possono leggere descrizioni accurate dei luoghi,
della storia, degli interni e delle opere d’arte, e anche – se si vuole – delle
residenze di Castelporziano e Villa Rosebery, nonché di un altro luogo simbolico: il Vittoriano.
Il sito permette anche di seguire giorno per giorno l’agenda ufficiale del Capo
dello Stato, di vedere le immagini dei momenti salienti della sua attività in
Italia e all’estero, di scorrere il diario di periodi precedenti e sfogliare l’album
fotografico del settennato, rileggendo le pagine principali dei discorsi pronunciati da Carlo Azeglio Ciampi durante il suo mandato.
Nelle intenzioni del Capo dello Stato, www.quirinale.it vuole essere un contributo al processo di rinascita dell’orgoglio nazionale e di identificazione con
la sua massima istanza rappresentativa, uno strumento per far sentire tutti
i cittadini partecipi e protagonisti degli aspetti più elevati della vita pubblica:
quasi una scommessa vinta contro l’indifferenza, il disinteresse o l’ostilità
che possono essere il “male oscuro” della democrazia e che il Quirinale di
Carlo Azeglio Ciampi, con l’insegnamento e con l’esempio, ha contribuito a
combattere e – per quanto possibile – a debellare.
storico-artistiche che hanno contraddistinto questi ultimi anni, tra cui la riapertura delle finestre di alcuni grandi saloni, un tempo murate e nascoste da paratie e tendaggi e oggi spalancate sul cortile d’onore per illuminare a giorno la
grande galleria che
si affaccia sulla piazza e sul panorama di
Roma.
Le stupende immagini che illustrano
questa pubblicazione (così come un
altro prezioso volume mondadoriano:
“Invito al Quirinale”) possono rappresentare un prezioso e divertente anticipo e una interessante fonte di informazione per tutti i cittadini che hanno
desiderio ed occasione di visitare il
Quirinale.
Punto di riferimento. Per noi rotariani
“questo” Quirinale costituisce un punto
di riferimento di comuni principi morali
e sociali che sentiamo fortemente e che
sono la base della nostra appartenenza
e del nostro servizio. Crediamo infatti in
una società basata su valori condivisi
che si ispirano al rispetto delle leggi e
della convivenza e abbiamo l’aspirazione di vivere in un contesto che si richiami a modelli universalmente accettati –
sotto tutte le latitudini ed in tutte le religioni – di solidarietà e di impegno per il
progresso. Nell’ambito politico – al di là
delle legittime convinzioni individuali –
aspiriamo all’equilibrio dei poteri e alla
osservanza dei doveri.
In questa visione ci sentiamo vicini
all’insegnamento che in questi sette
anni è venuto, con l’esempio e con
l’azione, dall’attuale inquilino del
Quirinale e credo che tutti i rotariani
italiani sarebbero onorati di potergli
esprimere direttamente, prima della
conclusione del suo mandato, sentimenti di gratitudine per il suo “servizio” al paese e per il prestigio che ha
dato all’edificio-simbolo dell’unità
nazionale.
16
VITA DEL DISTRETTO
Novembre 2005
Novembre 2005
QUI ROTARY FOUNDATION
a cura di Antonio Lico
Seminari RF: il 12 novembre a Sassari, il 26 a Roma
Fondi: raccolti 453 mila dollari
Nel Golfo d’Anzio pesca ricca:
263 dollari a testa
Si tirano le somme dell’annata 2004-2005: siamo
giunti quarti sui dieci distretti italiani.
Prima di ogni cosa desidero esprimere il mio ringraziamento per i brillanti risultati
ottenuti nell’anno 2004-05.
La raccolta complessiva è stata di US$ 453,130.68 così suddivisi: US$ 388.899.79 al
Fondo annuale; US$ 61,217.56 al Restricted e US$ 3,013.00 al Fondo permanente.
Il nostro distretto si è posizionato al 4° posto sui 10 distretti italiani.
Rallegramenti particolari ed auguri per sempre migliori risultati vanno rivolti ai club
che hanno raggiunto i migliori risultati per i contributi al Fondo annuale e che riceveranno gli attestati particolari dalla Rotary Foundation. Ecco i dati riassuntivi.
I PRIMI 3 CLUB PER VERSAMENTI AL FONDO ANNUALE
ROMA
ROMA APPIA ANTICA
ROMA OVEST
30 club hanno raggiunto e superato i 100 dollari pro capite;
19 club hanno raggiunto e superato l’obiettivo che si erano
prefissati;
12 club non hanno ritenuto necessario fornire alcun contributo alla Fondazione.
I restanti hanno fatto quanto era nelle loro possibilità. A tutti
quanti hanno inviato un contributo un grazie particolare.
Come possiamo rilevare il primo anno del nuovo programma Ogni Rotariano Ogni Anno (Oroa) nella versione inglese Every Rotarian Every Year (Erey), accolto con un po’ di
scetticismo, ha dimostrato la sua validità e continua il programma: 100 dollari = E 85 in un anno.
Sono piccoli sacrifici per un futuro migliore. Non
abbiamo idea di cosa si possa realizzare nel
mondo con 100 dollari.
Come prima cosa ricordo quanto detto sulle
pagine di questa rivista a proposito del Microcredito e Microrisparmio. A titolo esemplificativo
sottolineo:
100 $ sei nuovi banchi per una scuola in Messico
100 $ pasti giornalieri per due mesi a bambini
affamati in Guatemala
100 $ nuovi pozzi per villaggi rurali in Ghana.
Bene di questo e di tanto altro parleremo nelle
tavole rotonde che saranno la base dei seminari
della Fondazione Rotary che si tengono in questo
mese con il seguente andamento:
12 novembre a Sassari
26 novembre a Roma
A Sassari l’organizzazione del seminario, presso la
locale Camera di commercio, è affidata al Rc Sassari Nord. Il seminario di Roma, che si terrà presso
l’hotel Crowne Plaza Rome St. Peter’s, è organizzato dal Rc
Roma Mediterraneo.
Il seminario è aperto a tutti ma è richiesta in modo particolare la presenza dei presidenti della commissione di club della
Fondazione; un particolare invito è rivolto ai soci del Rotaract, e per la prima volta saranno presenti anche rappresentanti degli “Ex Alumni”, che sono quelle persone che in passato hanno partecipato a Gse, che hanno usufruito di una
borsa di studio ecc. Avremo anche il piacere di avere con noi
i nostri borsisti in partenza ed i borsisti stranieri presenti nel
nostro distretto.
Arrivederci a presto.
US$ 27,345.98
» 15,725.94
» 15,392.00
flash
I PRIMI 3 CLUB PER VERSAMENTI PRO CAPITE
GOLFO D’ANZIO- ANZIO E NETTUNO
ROMA APPIA ANTICA
MONTEROTONDO MENTANA
17
VITA DEL DISTRETTO
US$
»
»
263.66
187.21
183.15
flash
DIAMO UN PO’ DI NUMERI
In EUROPA
Nazione più grande
Nazione più piccola
Capitale più a nord
Capitale più a sud
Capitale più a est
Capitale più a ovest
Monte più alto
Punto più basso
Costruzione più alta
Francia
552 mila Kmq
Malta
315 Kmq
Helsinki (Finlandia)
La Valletta (Malta)
Vilnius (Lituania)
Lisbona (Portogallo)
Monte Bianco
(Italia/Francia) 4.810 m.
Wieringermeer-Polder
(Paesi Bassi) – 6,7 m.
Torre Eiffel (Parigi-Francia)
* * *
Nel MONDO
Popolazione delle maggiori città del mondo (anno 2000)
(numeri in migliaia)
Tokyo (Giappone)
34.450
Città del Messico (Messico)
18.066
New York (Usa)
17.846
San Paolo (Brasile)
17.099
Bombay (India)
16.086
Calcutta (India)
13.058
Shangai (Cina)
12.887
Buenos Aires (Argentina)
12.583
Nuova Dheli (India)
12.441
Los Angeles (Usa)
11.814
18
VITA DEL DISTRETTO
Novembre 2005
Presenza “glocal” sul piano internazionale e su quello locale
Il ROTARY sul “sentiero
selvaggio” della felicità
Siamo quelli di cento anni fa: è cambiata solo l’ampiezza dell’azione rotariana. Inseguiamo la felicità, come i pellegrini del Mayflower nel 1776, intesa come ricchezza e benessere di tutti. Abbiamo un seggio permanente all’Onu in qualità di organizzazione non governativa. L’ideale di servizio ci ha permesso di sconfiggere la polio. E di piantare la nostra
bandiera sulla Luna.
P
che quello era il seme di
un’impresa di dimensioni planetarie.
La storia la conosciamo tutti. Il primo Ed è proprio sulla dimenRotary Club si è riunito a Chicago per sione mondiale che, a un
iniziativa di un giovane avvocato, Paul secolo dalla nascita, si
Harris, il 23 febbraio 1905: era un grup- misura il Rotary, sodalizio
po di amici professionalmente impe- presente in tutto il
gnati e il nome Rotary è scaturito dal mondo e impegnato in
fatto che i primi soci si riunivano a progetti per migliorare la
rotazione presso i rispettivi luoghi di vita delle persone. In
lavoro. La caratteristica era quella di fondo, a pensarci bene, la Assemblea dell’Onu
operare nell’ambito del proprio lavoro mission del Rotary non è
o professione per risolvere i problemi cambiata molto. Ad essere cambiata è li del Rotary International. Mediando
della comunità: dalla realizzazione dei l’ampiezza del riferimento dell’azione un termine in voga tra gli studiosi di
vespasiani nel mercato al restauro di rotariana.
fenomeni sociali, potremmo dire che
una scuola, dalla funzionalità dei servioggi il Rotary fa costantemente del
zi pubblici alla manutenzione delle Megavillaggio. Nel 1905 si affrontava- “glocal” l’ambito del servizio dei propri
strade.
no questioni collegate al miglioramen- soci. Professionisti, dirigenti, imprendito della convivenza nelle città. Oggi che tori attraverso il Rotary cooperano con
I pionieri. Quei primi concreti pionieri il villaggio è globale, per dirla con il i loro programmi perché, a partire dalla
del Rotary avevano in mente obiettivi sociologo della comunicazione Mars- comunità in cui vivono, nel mondo si
per l’immediato raggiungimento dei hall Mc Luhan, il Rotary, come cento diffondano la felicità come ricchezza
quali ciascuno era coinvolto in prima anni fa, continua a prendere in conside- comune a tutti, il benessere delle perpersona e, certamente, non pensavano razione i problemi della comunità, ma sone come obiettivo prioritario e la
affronta anche la dimen- pace come bene condiviso da tutte le
sione mondiale con la nazioni.
Felicità è una parola multilingue. Alcuni
medesima concretezza
popoli la chiamano così.
del gruppo di amici di Diritti primari. Il Rotary viene fondato
– Spagna = Felicidad
Chicago del 1905.
negli Usa che, nella dichiarazione d’indi– Francia = Bonheur
Le dimensioni globali e pendenza sottoscritta il 4 luglio 1776
– Inghilterra e Usa = Happiness
locali dei progetti rap- dai puritani sbarcati dalla Mayflower,
– Germania = Gluck
presentano una delle pongono il perseguimento della felicità,
– Ungheria = Boldogsàg
caratteristiche essenzia- insieme alla vita e alla libertà, come
NUNZIO RIMAVERA
Rotary club Roma Parioli
Novembre 2005
IL ROTARY E LE NAZIONI UNITE
I rapporti tra il Rotary
International e le Nazioni
Unite risalgono al 1945,
quando 49 rotariani parteciparono alla conferenza di
San Francisco che approvò
la carta costitutiva dell’organizzazione. Nei dieci
anni successivi, il Rotary ha
partecipato attivamente
Anno 1945, Conferenza di San Francisco: 49 soci rotariani
alla sua crescita, inviando
approvano la carta costitutiva dell’organizzazione
regolarmente osservatori
alle riunioni più importanti e promuovendone la causa nelle proprie
pubblicazioni. Dalla nascita del Consiglio economico e sociale (Ecosoc)
e dell’Organizzazione culturale, scientifica ed educativa dell’Onu
(Unesco), avvenute rispettivamente del 1945 e 1946, il Rotary ha mantenuto rapporti con entrambe le agenzie, espandendoli in anni più
recenti grazie a una rete specifica di rappresentanti (Rotary’s Representative Network). Il Rotary International è l’organizzazione non
governativa (Ong) con maggior potere consultivo in seno al Consiglio
economico e sociale delle Nazioni Unite, che sovrintende ai lavori di
varie agenzie specializzate. Il Rotary partecipa inoltre alle riunioni di
vertice del Congo, il congresso delle Ngo con potere consultivo alle
Nazioni Unite.
Non solo, ma la bandiera del Rotary è stata piantata vicino a quella Usa
sulla Luna dall'astronauta rotariano Neil Armstrong nel 1969. Nei primi
anni di vita dell'Onu sono stati 5 i Rotariani chiamati alla presidenza
dell’assemblea generale.
diritti fondamentale dell’uomo. Il Rotary
International nello spirito di quei padri
pellegrini offre una strada per il raggiungimento della felicità e perché il
mondo migliori. Per questo i progetti ai
quali ciascun rotariano si dedica si rivolgono verso i bisogni delle comunità di
vita ma anche verso i popoli emergenti
e quelli più poveri. Il progetto Polio Plus
del Rotary rappresenta un esempio di
come rotariani di fedi, culture e nazioni
diverse, accomunati da un ideale di servizio, possono sconfiggere definitivamente una malattia gravissima come la
poliomielite.
Operatori del bene. Il Rotary International in qualità di organizzazione non
governativa ha seggi all’Onu e in importanti organismi internazionali e opera
con contributi caratterizzati dalla
immediatezza degli interventi e dalla
concretezza dei risultati.
Una presenza che è lo specchio del
19
VITA DEL DISTRETTO
carattere dei rotariani: persone concrete
semplici, oneste, alacri, costruttive. Sereni operatori per il bene della comunità
attraverso la propria professione o attività, impegnati in un servizio al di sopra
dell’interesse personale.
Niente barriere. Nel Rotary l’amicizia
tra i soci si cementa al di là di confini
nazionali, religioni e convinzioni politiche. Una ricchezza, questa, che è patrimonio dell’umanità e che rappresenta
un punto di riferimento importante in
tanti consessi e organismi internazionali dove spesso sono rotariani i rappresentanti di paesi diversi e trovano nella
comune appartenenza al Rotary un
punto di partenza per un dialogo utile
per superare barriere a volte insormontabili.
In questo senso, il Rotary ha fatto
molto e molto può fare per rendere più
agevole quel “sentiero selvaggio”, come
l’ha definito Paul Harris, che è la via
della pace.
Le iniziative. La pace tra i popoli è la
pietra angolare del Rotary International
che ogni anno celebra alle Nazioni
Unite una giornata rotariana per festeggiare e promuovere l’amicizia e la tolleranza fra i popoli e le culture.
Sono molte le iniziative del Rotary per
la pace: dalle borse di studio della
Rotary Foundation agli scambi di
gruppi di studio, dallo scambio giovani
ai centri rotariani di studi internazionali. Progetti ambiziosi e concreti che
fanno del Rotary un sodalizio vivo che
vuole essere presente nel mondo con
capacità propositiva e con realizzazioni concrete.
I rappresentanti del Rotary all’ONU
e ad altre organizzazioni internazionali
Il Rotary International invia rappresentanti presso le organizzazioni con
le quali intrattiene rapporti ufficiali, al fine di promuovere la conoscenza delle attività e dei programmi rotariani all’interno della comunità internazionale. Durante incontri regolari con i dirigenti e lo staff
delle varie agenzie Onu, i rappresentanti rotariani si occupano di:
• discutere questioni parallele e possibili collaborazioni;
• informare le organizzazioni dei programmi rotariani;
• raccogliere informazioni sugli sviluppi organizzativi e le opportunità
di cooperazione a livello locale.
In collaborazione con lo staff della sede centrale di Evanston, i rappresentanti del Rotary organizzano inoltre presentazioni, mostre e conferenze promozionali in occasione di eventi importanti, sia dell’Onu che
di altre organizzazioni.
20
Novembre 2005
VITA DEL DISTRETTO
Novembre 2005
La cravatta è un elemento essenziale e distintivo che non può essere abolito
RIUNIONI ROTARIANE
mai il gilet alla cacciatora
Sergio Piscitello, responsabile del cerimoniale del
distretto 2080 e socio del Rotary club di Roma Est ha
preparato il cerimoniale rotariano, utilizzato anche in
occasione del Sipe. È un documento molto interessante
che detta le regole in tema di organizzazione di cerimonie
ed eventi (esclusivamente rotariani o pubblici) con la
precisa e minuziosa assegnazione dei posti in funzione
della carica e del sesso, di dislocazione dei tavoli, di
accoglienza degli ospiti, degli inni da suonare, delle
bandiere da esporre, ecc.
Nel redigere il testo, a nostro uso e consumo per l’anno
2005-2006, Piscitello si è avvalso della collaborazione di
Alessandro Bolzan Mariotti Posocco del Rotary club
Roma Nord Ovest.
Del prezioso elaborato pubblichiamo la introduzione e la
parte finale, perché hanno un respiro più ampio non
entrando nei dettagli del cerimoniale e quindi una più
marcata validità di succosa informazione mediatica.
P
SERGIO ISCITELLO
Responsabile cerimoniale distretto
Rotary club Roma Est
dine e dell’anarchia. Non sembri esagerato, quindi, definire il cerimoniale come
l’etica del comportamento.
Il cerimoniale potrebbe essere definito
il complesso delle norme e dei principi
che regolano la vita degli uomini e della
società. Anche se al termine cerimoniale si tende ad attribuire un valore più
formale che sostanziale, se si guarda
dietro l’apparenza delle parole e il travisamento semantico, che talvolta ne
stravolge il significato, vi si può ritrovare
un riferimento profondo a valori più alti
e particolarmente sentiti dal mondo
rotariano: l’ordine, il rispetto degli altri, il
rifiuto della improvvisazione, del disor-
Regole e formule. Nel manuale di procedura del Rotary – così come in molte
altre definizioni ufficiali e istituzionali –
viene preferenzialmente usato il termine protocollo, che deriva dal greco protokollon, con cui si indicava il primo
foglio incollato di un codice o di un
documento. Da qui, volendo indicare la
parte per il tutto, è nato e si è imposto
genericamente un termine che peraltro
suona burocratico e convenzionale,
senza un richiamo dinamico alla realtà
del vivere e del convivere. Ecco perché,
pur rispettando la definizione ufficiale
del manuale di procedura, che deriva
dalla traduzione del termine inglese
protocol, riteniamo preferibile adoperare la parola cerimoniale di cui il dizionario Oli-Devoto dà la seguente definizione: complesso di regole e di formule
che fissano lo svolgimento di celebrazioni e manifestazioni (mentre di protocollo lo stesso Oli-Devoto dice: complesso delle norme relative alla redazione dei documenti diplomatici o anche
all’applicazione del cerimoniale; talvolta, ironicamente o scherzosamente,
sinonimo di etichetta).
Il rispetto. Per il rotariano il cerimoniale consiste quindi nell’osservanza profonda dei principi che regolano la società civile e, di conseguenza, il nucleo
della filosofia rotariana, riconoscendo il
ruolo ed i meriti di ciascun componente
della comunità nel macrocosmo della
vita sociale e nel microcosmo dell’attività all’interno del distretto, dei club e
rispettando i diritti, i doveri e le competenze gerarchiche e professionali che a
ciascuno competono nell’ambito e
nello svolgimento della sua funzione
umana, familiare e lavorativa.
Derivano da questi principi e dalla loro
concreta applicazione i criteri pratici di
svolgimento delle attività, degli eventi e
delle manifestazioni del Rotary.
L’abbigliamento. In una società civile
che ha profondamente modificato alcuni antichi e consolidati dettami della
moda specie nell’abbigliamento sia
maschile che femminile, risulta difficile
imporre criteri tassativi in materia di
estetica in generale e, in qualche modo,
anche di estetica rotariana.
21
VITA DEL DISTRETTO
Certamente, alcune regole formali sono
invalicabili perché interferiscono con i
rapporti interpersonali. E tuttavia l’esperienza dimostra che alcuni santuari
– come ad esempio le platee e i palchi
dei teatri dell’Opera, anche in occasione
di prime rappresentazioni – sono stati
ormai violati e che l’eleganza “casual” ha
acquistato un diritto di cittadinanza
persino nelle occasioni ufficiali.
Tuttavia alcuni paletti anche in materia
di estetica possono essere piantati a
difesa di un equilibrio dei comportamenti reciproci. Nelle riunioni rotariane
diurne può essere escluso l’obbligo
(che del resto nessuno o quasi rispetterebbe) dell’abito scuro e della camicia
bianca: ma certamente non può essere
ammesso disinvoltamente l’uso del pullover o il gilet sportivo “alla cacciatora”,
che pure sono abitudinari in molte località ed in alcune condizioni climatiche.
La cravatta è un elemento essenziale e
distintivo dell’abbigliamento e della
eleganza maschile, che non può essere
abolita.
Il blazer. Tuttavia se si vuole, può essere
accettabile una elegante sciarpa o faz-
zoletto da collo, ma
bisogna evitare di
apparire ”sciamannati” e di confondere la
disinvoltura estetica
con la trasandatezza.
Di sera il blazer (nato
originariamente come
abito spezzato da
mattina, che derivava
dal cosiddetto mezzo
tight, pantaloni grigi argento rigati e
giacca nera) oggi è un segnale di accuratezza e la camicia azzurra o biancoazzurra a righe non solo è l’ideale per le
riprese televisive ma è anche un accessorio comodo e necessario quando le
esigenze di lavoro impongono orari
continuati dal primo mattino sino a sera
tarda.
Nelle circostanze più ufficiali – come la
visita del Governatore, per non parlare
di quella del Presidente Internazionale –
Cravatta nera. Le rare volte in cui viene
richiesta la cravatta nera (cioè l’uso di
quello che noi chiamiamo smoking
prendendo a nolo il termine dall’abbigliamento che i signorotti inglesi usavano per ritirarsi dopo il pasto serale a
bere un bicchiere di Porto ed a fumare
un sigaro) sarebbe bene non fraintendere e non presentarsi con un abito
scuro e cravatta lunga da funerale:
anche se l’esperienza insegna che l’equivoco ha avuto seguaci persino nei
ricevimenti di stato al Quirinale.
il formalismo è più di rigore, e qui si
impone ed è giusto richiedere un sobrio
abito scuro e, per le signore (che negli
altri casi possono affidarsi al loro personale buon gusto, evitando in ogni caso
gli eccessi) un tocco più accentuato di
eleganza.
gibile dell’orgoglio di essere socio del
Rotary e di voler comportarsi come
rotariano, cioè come chi crede nelle
regole e intende applicarle a sé e agli
altri in ogni circostanza. Ed è nel rispetto di questi parametri di vita che l’estetica rotariana diventa cerimoniale.
Il distintivo. Quello che non bisogna
mai dimenticare è il distintivo rotariano
da portare all’occhiello del bavero della
giacca in ogni occasione e da accompagnare con il distintivo della o delle Paul
Harris Fellow nelle occasioni più solenni
e sempre durante la visita del Governatore, non solo come segnale di appartenenza ma anche come espressione tan-
DALL’APOCALISSE AD ANDREOTTI
Riferimenti al cerimoniale possono ritrovarsi già nei libri dell’Apocalisse e nell’antichità egizia e orientale,
nei riti religiosi pagani e cristiani e nelle consuetudini cavalleresche delle corti medievali.
In Italia norme di cerimonia sono contenute nella cosiddetta circolare Andreotti del 26 dicembre 1950 (quando Alcide De Gasperi era presidente del consiglio dei ministri e Andreotti sottosegretario a palazzo Chigi),
parzialmente integrata da circolari del 1959, 1988, 1993, che tuttavia non sono complete e lasciano lacune
e spazio a improvvisazioni e incompetenze.
Anche la letteratura in materia è scarsa. Gli unici due testi attendibili ai quali si può fare riferimento sono
“Il cerimoniale nelle pubbliche relazioni” del generale Michele Santantonio e il manuale “Il cerimoniale moderno e il protocollo di stato” di Massimo Sgrelli, responsabile dell’ufficio del cerimoniale presso la presidenza del consiglio dei ministri.
22
Novembre 2005
VITA DEI CLUB
RC Cagliari Est vara un progetto Ryla per venti giovani sotto i 30 anni
La sanità cerca manager
Il Rotary risponde all’appello
I partecipanti al bando devono essere
laureati con 110/110 e lode e quattro di
essi possono provenire da un paese
della comunità europea. Il corso è gratuito ed è articolato su due linee: lezioni didattiche per 39 ore (periodo 16
gennaio – 2 febbraio 2006) e tirocinio
pratico per 60 giorni (e 252 ore) presso l’azienda ospedaliera Brotzu di Cagliari.
A
PIA
NGIUS
Presidente commissione Ryla, area Sardegna
Il Rotary club Cagliari Est, attuando una
delle prime finalità del Rotary International, intende realizzare un incontro
rotariano per la formazione di giovani
leader nella professione di manager in
una azienda sanitaria. La recente rifor-
ma sanitaria ha istituito vere e proprie
aziende nelle quali l’aspetto sanitario
si fonde con quello amministrativo,
organizzativo, giuridico e tecnico-ingegneristico.
Scopo di questo incontro è quello di
avvicinare i giovani neolaureati a queste nuove figure di manager per la
gestione, nei rispettivi campi, di una
azienda articolata e complessa come
quella sanitaria.
Lezioni didattiche. L’azienda ospedaliera Brotzu di Cagliari è stata scelta
come sede di questo Ryla ( Rotary
youth leadership award) in quanto di
rilevante dimensione e raccolta in un
unico edificio.
Il Ryla inizia con un corso di lezioni
didattiche per trentanove ore complessive da tenersi in tredici giornate dal 16
gennaio al 2 febbraio 2006.
Dopo una introduzione sulla natura
del Rotary international e sullo scopo
di questo Ryla (fornire ai giovani prescelti una esperienza pratica volta a
sviluppare le loro attitudini e ad assumere posizioni di leadership responsabile ed efficace), vengono trattati tutti
quei temi (sanitari, giuridico-amministrativi, ingegneristico-impiantistici,
ecc.), in prospettiva teorica e pratica,
che sono fondamenti comuni ed indispensabili a tutte le figure manageriali
impegnate nella gestione di una azienda complessa.
DOMANDE ENTRO IL 20 NOVEMBRE
Le domande devono essere trasmesse, con lettera raccomandata, al
Rotary club Cagliari Est, ed esattamente alla dott.ssa Pia Angius,
improrogabilmente entro il 20 novembre 2005. L’ indirizzo è: Pia
Angius – via Messina, 38 – 09126 Cagliari – e mail: [email protected].
Farà fede la data del timbro di spedizione postale.
Novembre 2005
23
VITA DEI CLUB
Tirocinio pratico. Nella seconda fase il
neolaureato svolgerà uno tirocinio pratico per un numero complessivo di 252
ore in sette settimane presso l’azienda
Brotzu nel corso del quale i partecipanti frequenteranno i servizi di loro competenza e loro attribuiti.
Sarà possibile svolgere il tirocinio pratico usufruendo delle facilitazioni offerte
dall’università degli studi di Cagliari,
che ha promosso tali tirocini presso
aziende, enti pubblici e privati al fine di
contribuire all’orientamento dei neolaureati nelle proprie future scelte professionali.
Crediti formativi. I partecipanti
potranno chiedere di effettuare il tirocinio, che nel caso durerà 60 giorni, in
obbedienza alla normativa universitaria, al fine di lucrare crediti formativi ed
ottenere l’attestato finale.
L’azienda Brotzu si dichiara disponibile
ad erogare borse di studio semestrali o
annuali destinate a coloro che, mostratisi meritevoli, vogliono proseguire il suddetto tirocinio.
Italia ed Europa. Partecipanti al corso,
diretto da Bruno Loviselli, presidente
Rotary club Cagliari Est, saranno 20 giovani di età inferiore ai 30 anni laureati,
con voto di laurea di 110/110 e lode,
nelle seguenti discipline (o equipollenti): economia e commercio (4 partecipanti), medicina (4 partecipanti), farmacia (2 partecipanti), giurisprudenza (3
partecipanti), scienze politiche (2 partecipanti), ingegneria (3 partecipanti) fisi-
ca sanitaria (1 partecipante). Il 20% dei
partecipanti potrà provenire da un
qualsiasi paese della comunità europea,
con conoscenza della lingua italiana e a
proprie spese.
I titoli. Le domande (vedi box) devono
essere corredate dalla copia di un documento di riconoscimento e dalla documentazione autentica attestante i titoli
segnalati. Nel caso in cui il numero delle
domande superasse l’offerta, una apposita commissione costituita dal club
produrrà una graduatoria non appellabile esclusivamente sulla base dei titoli
presentati. È obbligatoria la esibizione
di un indirizzo di posta elettronica. Non
verranno accettate le domande prive di
e-mail e tutte le comunicazioni avverranno per e-mail
Gratis. È utile precisare che il corso ed il
tirocinio pratico sono gratuiti; i frequentatori con tirocinio universitario sono
coperti da debita assicurazione; i
docenti non percepiscono alcuna retribuzione.
A U TO E M O T E C A D A 8 5 M I L A E U R O
SERVIRE GLI ALTRI. Nell’ambito dei progetti del centenario citiamo, per il suo “peso”, quello realizzato
dal Rotary club di Tivoli (in quel momento presidente Giangiuseppe Madonna Terracina). Il club ha
donato alla Azienda sanitaria locale RM G un’autoemoteca.
Come si vede nella foto è un automezzo di grandi
dimensioni specificatamente predisposto al suo
interno per ospitare ed assistere donatori di sangue, e per recarsi in qualunque luogo del territorio
per effettuare raccolte di sangue.
L’ autoemoteca – che ha lo scopo di far aumentare
il numero di donazioni e quindi la disponibilità di
sangue per i malati – è costata 85.000 euro.
La ingente somma è stata raccolta, non soltanto
grazie all’intervento economico dei soci del club
tiburtino, ma anche grazie agli stanziamenti economici di enti pubblici, privati e di numerose realtà imprenditoriali. Altrettanto significativo è stato il contributo economico dato
dagli studenti di tutte le scuole superiori di Tivoli e da molti cittadini, mediante la massiccia adesione alle tante manifestazioni
medico-culturali organizzate dal Rc Tivoli nel triennio 2003-2005.
La realizzazione di questo obiettivo così oneroso e di così concreta validità sociale ed assistenziale è una ulteriore bella conferma delle alte finalità e delle grandi capacità del Rotary.
24
VITA DEI CLUB
Novembre 2005
Novembre 2005
VITA DEI CLUB
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Scuola, acqua potabile, sanità
Euromeeting: un modo intelligente di ”fare Rotary”
Un progetto lanciato dal Rotary club di Viterbo e sostenuto da Viterbo Ciminia e BolsenaDucato di Castro, unitamente ai club di Avignone e Vienna.
E’ un tour rotariano per l’Europa, che coinvolge un solo club per nazione. A Iglesias la
terza tappa dopo quelle di Belgio e Francia. Usi, costumi, culture di popoli differenti che
il Rotary riconduce a unità civile e spirituale.
Per aiutare i pakistani triangolo
rotariano Italia-Austria-Francia
DOMENICO
APOLLONI
V
Il progetto di “scolarizzazione di giovani
pakistani”, lanciato dal club Viterbo e
sostenuto da Viterbo Ciminia con la partecipazione del club Bolsena-Ducato di
Castro, nonché di quelli di Avignone e
Vienna, ha iniziato il suo cammino.
Quattro rotariani di Islamabad (tre pakistani, un dirigente farmaceutico, un
architetto ed un informatico, con un
tedesco naturalizzato da quarant’anni
per aver trovato moglie in loco) sono
arrivati a Viterbo con un programma di
ampio respiro, che include il progetto
della scolarizzazione e comprende
anche la potabilizzazione delle acque e
tre progetti sanitari (assistenza “madrebambino”; sostegno economico per
attrezzature; diagnostica/terapia/education per le donne delle zone rurali,
che – dai 15 ai 30 anni – hanno, in
media, dieci attività procreative).
La presentazione del programma, con
ampio filmato sul paese (sette volte l’Italia con oltre 150 milioni di abitanti e
con la bellezza suggestiva delle monta-
MARIO
IRDIS
Assistente Governatore area Sardegna ovest
Rotary club Oristano
Le idee semplici sono spesso quelle vincenti. Tutto è cominciato nel 2003 in
Belgio e più precisamente nel club di
Oudenaarde, splendida città fiamminga, durante un incontro realizzato da
club europei, accomunati dallo stesso
anno di costituzione: il 1968. Bernard
Thienpont, rotariano di quel club, propone agli altri club presenti, Iglesias per
l’Italia, Auxerre per la Francia e Jonkoepping per la Svezia , un modo innovativo
di fare Rotary.
I soccorsi resi in condizioni molto precarie.
gne del nord, dove resiste la memoria di
Compagnoni e Lacedelli e anche quella
del Duca degli Abruzzi, quel nostro
grande esploratore che pareggiò la gloria del fratello, l’invitto Duca d’Aosta
della III Armata) è avvenuta alla presen-
QUANDO LA TERRA DIVENTA MATRIGNA
In contemporanea con l’incontro di Viterbo un violentissimo
terremoto ha devastato il Pakistan. Questa tragedia ovviamente scompagina i progetti sulla scolarizzazione, essendo per il
momento ben diverse le priorità. Ma anche in questa occasione
il Rotary dimostrerà la propria forza e la capacità di essere una
“multinazionale” di servizio, rispettosa dei principi dell’amicizia e del soccorrere chi è nel bisogno, senza confini materiali e spirituali, senza steccati geografici.
za del Pdg Lico e dell’assistente del
governatore Chiarini, che ha partecipato anche alla cena di gala per concludere gli interventi ed i discorsi ufficiali.
Durante la conviviale è stato firmato (da
Viterbo e da Islamabad) un verbale sull’incontro con l’intesa di esame approfondito di tutta la materia da parte dei
cinque club attualmente coinvolti, per
la decisione su quale punto fissare l’attenzione (il progetto della scolarizzazione prevede un impegno di 12 anni –
tanti sono quelli del corso completo
degli studi pre-universitari – con un
intervento economico onnicomprensivo di circa 1.500 dollari l’anno per studente).
A rotazione. L’idea consiste nello scambio di amicizia rotariana tra i diversi
club, con incontri a rotazione, ogni anno
presso un club diverso. La regola di base
è che può parteciparvi solo un club per
nazione. Questo vuol dire riunirsi, anno
dopo anno, in un diverso Paese. Il mee-
GLI
Anno
2003
2004
2005
2006
2007
2008
2009
Il presidente del club Franco Plaisant (a destra) con il presidente del club di Dublino Paul Loughlin, che soddisfatto esibisce il collare più antico di Europa, risalente al 1912.
ting, della durata di alcuni giorni, consente agli ospiti di conoscere gli usi, i
costumi e la cultura di
popoli differenti. Il risultaINCONTRI 2003-2009
to è bello e coinvolgente.
Città
Nazione
E’ una full-immersion di
tre, quattro giorni, non
Oudenaarde
Belgio
solo nelle famiglie degli
Auxerre
Francia
amici rotariani ma in tutta
Iglesias
Italia
la città del club ospitante
e nel suo territorio.
Jonkoepping
Svezia
Il primo incontro è stato
Dublino
Irlanda
in terra fiamminga: ad
Hastings
Inghilterra
Oudenaarde. Il meeting è
Bochum
Germania
partito col piede giusto:
infatti i quattro club iniziali non sono
rimasti soli; da subito altri tre club
hanno apprezzato l’iniziativa e si sono
aggregati: il prestigioso ed antico club
di Dublino in Irlanda, poi quello di
Hastings in Inghilterra e quello di
Bochum in Germania.
Terza tappa. Il secondo incontro nel
2004 è avvenuto ad Auxerre in Francia e
quest’anno è stato il turno di Iglesias
per l’Italia.
Quello di Iglesias è un club di lunga
militanza che ha già maturato 37 anni di
servizio rotariano. Seguo questo club,
26
VITA DEI CLUB
prima linea per consentire al
territorio della nuova provincia del Sulcis-Iglesiente di
recuperare proficuamente
questo inestimabile valore.
Alcuni soci europei presenti al concerto.
come assistente del governatore, da tre
anni ed ho sempre espresso un giudizio
altamente positivo sul suo operato.
Centro minerario. Iglesias, centro
minerario fin dall’epoca romana, pur
risentendo delle difficoltà derivanti
dalla chiusura di gran parte delle miniere del suo territorio, cerca oggi nuovi
sbocchi, soprattutto in ambito turistico,
culturale e dei servizi. Anche il riutilizzo
del grande patrimonio minerario potrà
recitare un ruolo importante nel futuro
di questa bella ed antica città. I rotariani
del club, a partire da Luciano Otelli, geologo, oggi direttore generale dell’Igea,
la struttura regionale che sovrintende
alle miniere, sono tutti impegnati in
I collari. L’arrivo degli amici
rotariani ha festosamente
animato Iglesias e l’incontro
è durato alcuni giorni con
oltre cento partecipanti e
con la presenza, nella serata
finale, del governatore Giorgio Di
Raimondo, a riprova dell’importanza dell’avvenimento.
Novembre 2005
Respiro europeo, Iglesias ha degnamente onorato la terza tappa di un
incontro di grande respiro europeo. Le
prossime località sono già state stabilite: il prossimo anno 2006 in Svezia a
Jonkoepping, nel 2007 in Irlanda a
Dublino, nel 2008 in Inghilterra ad
Hastings e nel 2009 in Germania a
Bochum.
Sono convinto che il cerchio dei club
partecipanti continuerà presto ad allargarsi. Da tempo accompagna il gruppo
Anno 1912. La serata finale è
stata indimenticabile, in un
tripudio di luci, suoni, colori,
sapori. I presidenti indossavano il collare: uno mi ha colpito in modo particolare, quello al collo del presidente del
Rc di Dublino, Paul Loughlin.
In metallo pesante, dimostra- Quanto è bella la Sardegna!
va i suoi anni: era il collare più
antico d’Europa, datato 1912, con una anche un rappresentante rotariano
“scaletta” di targhette con i nomi dei 93 della Lettonia, più precisamente di Riga,
presidenti suoi predecessori. Per Dubli- che ha nel cuore l’Europa e, soprattutto,
no si avvicinano i festeggiamenti del l’Italia. Questo signore, non più giovane,
ha tradotto dall’italiano al lettone la
primo centenario.
‘’Divina Commedia” e la ‘’Vita nuova” di
Dante e ama talmente il nostro sommo
poeta da aver imparato a memoria
entrambe le opere. Mi piacerebbe vedere in un prossimo futuro il coinvolgimento di tutti i paesi europei.
Credo che il nostro servire in amicizia sia
un ottimo veicolo nel lungo cammino
dell’integrazione europea.
Il club di Iglesias ha donato al comune una
statua – creata dal socio rotariano Stefano
Cherchi – che, tramite una figura femminile
alta quasi sei metri, vuole essere l'emblema del
dolore. Una targa inserita nella scultura ricorda le "macerie impastate di sangue" della triste giornata dell'11 settembre 2001 a New
York. La statua è dedicata ai 700 vigili del
fuoco e a tutte le altre persone deceduti nell'attacco terroristico. Nella foto: il governatore
Giorgio Di Raimondo con l'artista davanti al
monumento.
Novembre 2005
27
VITA DEI CLUB
Rotary club Guidonia-Montecelio: rievocata una leggendaria impresa.
Quando l’Italia era imbattibile sulle strade del cielo.
ITALIA - BRASILE,
in alta quota vinciamo noi
Anno 1928. Ferrarin e Del Prete volano in Brasile per più di 8 mila chilometri per oltre
48 ore: è record mondiale di distanza senza scalo. Il Rotary brasiliano di Natal ha costruito un monumento celebrativo (il bronzo è stato offerto dall’aeronatica militare italiana),
una copia del quale è stata posta a Guidonia. Grande festa al circolo ufficiali. I più audaci hanno volato con gli alianti.
D
ANTONIO
ANIELE
Rotary club Guidonia- Montecelio
Ha avuto luogo, nell’aeroporto di Guidonia, la cerimonia di inaugurazione del
monumento che rievoca un’impresa
leggendaria compiuta da due eroici
aviatori italiani.
Il 3 luglio 1928 Arturo Ferrarin e Carlo
Del Prete partivano dall’aeroporto, che
all’epoca si chiamava ancora Campo di
volo di Montecelio, alla volta del Brasile
dove giungevano dopo un avventuroso
volo durato 48 ore e 14 minuti, stabilendo il record mondiale di distanza senza
scalo (oltre 8100 chilometri). Il velivolo,
espressamente costruito per l’impresa,
era un Savoia Marchetti S.64 e consumava nel volo tutto il carburante, tant’è
che i nostri eroi prendevano terra sulla
spiaggia di Touros, nelle vicinanze di
Porto Natal.
Il Rotary club di Natal ha voluto celebrare il centenario rotariano costruendo un
monumento che ricordasse l’impresa
che, all’epoca, aveva unito per la prima
volta l’Italia al Brasile. L’aeronautica brasiliana ha messo a disposizione l’area, i
soci del Rotary di Natal hanno offerto il
basamento in pietra e l’aeronautica
militare italiana una riproduzione in
bronzo del velivolo tratta dalla maquet-
te esposta al museo storico dell’aeronautica di Vigna di Valle.
Lo stampo utilizzato per produrre il
monumento bronzeo, consentiva una
seconda colata, di modo che si è potuto
posare una copia dello stesso monumento qui da noi, ricordando in tal
modo l’impresa sia nel luogo di arrivo
che di partenza.
La cerimonia ha visto presenti importanti autorità e personalità tra cui il
segretario distrettuale Aldo Bernuzzi, il
past governor Gianni Gasbarrini Fortuna, il sindaco di Guidonia Filippo Lip-
piello, il procuratore della repubblica di
Tivoli dottor D’Angelo e la contessa
Maria Fede Caproni. La delegazione
rotariana era composta non solo dai
soci del Rotary club di Guidonia – Montecelio, ma anche da soci dei club di
Tivoli, Todi, Fiuggi e Palestrina – Zagarolo.
Ascoltando gli interventi si veniva riportati indietro nel tempo a quel lontano
eppur vicino 1928. Il comandante dell’aeroporto colonnello Antonio Daniele
(socio rotariano, che scrive le presenti
note ndr) ha sottolineato la duplice
28
VITA DEI CLUB
Novembre 2005
Rotary Club di Fiuggi si recavano subito
presso la linea di volo per provare l’ebbrezza dell’aliante, gli altri si sono riuniti in conviviale nel grande salone delle
feste del circolo ufficiali, alla presenza
dei vertici dell’aeroclub di Roma (Squiccimarro, De Lorenzo, Marchetti).
Tutti si sono poi trasferiti in linea di volo
dove, a turno, ben diciotto rotariani
hanno avuto il battesimo dell’aria
volando con gli alianti messi a disposizione dalla scuola di volo a vela che l’aeroclub di Roma gestisce nell’aeroporto
di Guidonia.
valenza, militare e rotariana dell’evento,
il presidente del Rotary club Americo
Innocenti ha evidenziato come il centenario rotariano sia occasione per solennizzare importanti ricorrenze nazionali,
il generale di brigata aerea Franco Camperi, rappresentante del comandante
generale delle scuole A.M., ha sottolineato l’importanza dell’evento pur
nella sua sobrietà.
Dopo i dovuti commiati con le autorità,
ha avuto inizio la parte più rotariana
della giornata. Mentre gli amici del
I “PIRATI” DEL VINO ITALIANO
IN USA UNA BOTTIGLIA SU DUE È FALSA
È questa la clamorosa denuncia che viene dagli Usa. Il falso made in Italy tartassa
il mercato del vino. Le bottiglie false sono quasi uguali a quelle delle nostre esportazioni: ci si imbatte sistematicamente con curiose bottiglie di Chianti, Sangiovese, Refosco e Barbera, Barolo e Malvasia.
In ogni caso per il vino italiano è boom:le esportazioni verso l’America crescono e
hanno spinto l’Italia alla leadership sul mercato statunitense. Il nostro vino copre
da solo un terzo del valore di mercato dei vini stranieri, seguito a distanza da
Australia con il 25% e Francia con il 21%.
Un risultato che, a detta della Coldiretti, conferma i risvolti commerciali positivi
di numerose ricerche che evidenziano gli effetti benefici del consumo di vino sulla
salute, come quello antinvecchiamento dovuto al contenuto di resveratrolo e a
quello antistress della melatonina, un neurormone che svolge un ruolo importantissimo nella regolazione dei ritmi circadiani (sonno-veglia) che influenzano l’umore.
La Coldiretti ricorda che l’Italia è il secondo produttore di vino in Europa con 51 milioni di ettolitri (24,6 bianchi e
26,3 rossi) e conta su un patrimonio di 4453 vini Docg, Doc e Igt, che rappresentano il 60% della produzione nazionale di vino, che genera un fatturato complessivo di circa 8,5 miliardi di euro.
Novembre 2005
29
PARLIAMONE
LETTERE CARTOLINE FAX E-MAIL MESSAGGI POSTA AEREA PICCIONI VIAGGIATORI …
“Meno siamo, meglio stiamo”.
O no?
Renzo Arbore nella sua ultima trasmissione televisiva di successo ha ironicamente posto il titolo che noi riportiamo qui
anche se in forma dubitativa.
L’interrogativo è interessante. Qual è la consistenza numerica
giusta per la vita di un club? Deve esistere un numero massimo di soci da non superare? È conveniente ed efficiente averlo?
Peppino Pintore del Rc Sassari Nord lancia il sasso: non si
dovrebbe andare al di là dei 50 soci. E si chiede e ci chiede:
come fanno a operare i club con oltre 200 soci?
Domande legittime che ho girato al Rc Roma, unico club del
nostro distretto a superare tale soglia. Leggiamo con attenzione le considerazioni del presidente Enrico Scala.
Fatalità vuole che nello stesso momento (fine settembre) al Rc
Roma sia stato dato un premio internazionale per il “maggiore sviluppo dell’effettivo”, come è riportato nella didascalia
della foto.
Allora è il caso di aggiornare il titolo è dire “ più siamo, meglio
stiamo” ?
(bruno benelli)
Il club ideale: non piu’ di 50 soci
Alla luce della mia esperienza di rotariano da circa 25 anni mi capita spesso di
fare qualche riflessione a proposito del
mio club: di come è sorto, del suo sviluppo, delle sue attività e dell’affiatamento fra i soci.
Già da quando mi accingevo a condurre
il club di Sassari Nord, in qualità di presidente, pensavo che l’espansione richiesta da tutti i governatori ed i presidenti
internazionali dovesse avvenire, non
tanto in seno al club, ma in seno al
distretto con la creazione di nuovi club.
Questo perché ho sempre pensato
(forse sbagliando?) che la buona armonia e la sincera amicizia tra i soci si
potesse realizzare solo con un numero
non eccessivo degli stessi. Pertanto,
secondo me in un club non si dovreb-
bero superare i cinquanta soci in quanto solo così si può instaurare una conoscenza approfondita e un rapporto di
cordialità.
Come sarebbe possibile il raggiungimento di questo traguardo con un
numero di soci più elevato? Mancherebbe il piacere dell’incontro tra amici e
la possibilità di attuare insieme, con la
partecipazione unanime, le varie attività, i programmi e le manifestazioni che
il Rotary si propone.
Il mio club ha raggiunto e superato i
settanta iscritti e già da tempo si nota
una minore partecipazione alle riunioni
settimanali (in media la presenza è di
20-25 soci) ed una minore conoscenza
tra i soci che non conduce certo ad
instaurare dei validi rapporti di amicizia
che è uno dei tre cardini fondamentali
su cui si basa l’azione rotariana.
Che dire di alcuni club che superano i
200 iscritti? Quanti partecipano alle
riunioni? E quanti si conoscono tra loro?
Che ne pensi?
Peppino Pintore
Rotary club Sassari Nord
Un club grande
può essere
un grande club
Un organico numeroso è una indubbia
ricchezza per un club e far fruttare tale
ricchezza è compito dei dirigenti:
costruire un organico numeroso puramente per un “ritorno di immagine”
sarebbe un non-senso rotariano.
Al Rotary club di Roma, che conta al 20
settembre 2005 un organico di n. 226
unità, abbiamo adottato alcune iniziative per il coinvolgimento dei soci.
Il regolamento interno prevede che le
30
riunioni conviviali vengano svolte, a settimane alterne, in diurna (ore 13,15) e in
serale (ore 20,15); ciò permette di avere
una partecipazione “differenziata” che,
pur non incidendo sulla percentuale
mensile, consente la frequenza ad un
considerevole numero di soci.
Poniamo particolare attenzione alla
informazione. Oltre a sollecitare la lettura della stampa rotariana, inviamo a
tutti i soci – via e.mail – le notizie di interesse corrente; nel corso delle conviviali
veniamo aggiornati sulle attività delle
commissioni, sui progetti e sulle manifestazioni a livello distrettuale e viene
data comunicazione delle direttive pervenute dal Rotary international. Nel bollettino del club i soci possono esprimere il proprio pensiero su argomenti di
interesse rotariano o di costume in una
apposita rubrica.
Disponiamo di un sito web, del quale
completeremo a breve la ristrutturazione, nel quale possono essere reperite
tutte le informazioni sul club di Roma e
sui programmi sia del distretto 2080
che del Rotary international.
L’organigramma del club è suddiviso,
tra commissioni e task-forces, in 26
gruppi di lavoro. Il numero dei soci
direttamente coinvolti, con incarico formale, è di 84 unità; peraltro, a seconda
delle necessità, i gruppi di lavoro (che si
riuniscono mediamente una volta al
mese) si avvalgono della collaborazione
di altri soci, anche se non inseriti “formalmente” nell’organico.
I temi delle conviviali (in particolare di
quelle diurne) vengono preferibilmente
affidati ai soci del club al fine di poter
fruire, su temi di interesse sociale, culturale o professionale, delle loro specifiche competenze ed instaurare un proficuo dibattito con gli altri soci.
Attraverso le attività dell’Azione interna
(in particolare con le sottocommissioni
Programmi, Famiglia del Rotary, Donne
nel Rotary) incentiviamo l’affiatamento
con diversificate iniziative (reciproca
conoscenza, gite, visite a mostre o a siti
artistici, interclub). L’Azione professionale svolge un programma per lo scambio di idee sulle problematiche di cia-
PARLIAMONE
Novembre 2005
UN PREMIO INTERNAZIONALE AL ROTARY CLUB ROMA
Novembre 2005
CULTURA
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Lingua e dialetto : un matrimonio rato e consumato
Alessandro Manzoni e Mike Buongiorno: i padri della lingua italiana. Il servizio militare
obbligatorio e la migrazione interna hanno favorito i matrimoni misti, per cui i figli di una
milanese e di un palermitano oggi parlano un idioma né materno né paterno. Inventando
la radio Marconi porta la parola parlata in tutte le case. Il fascismo dichiara guerra al dialetto, il neorealismo lo riporta in auge. Ma è quella scatola chiamata tv a rivoluzionare lingua e mentalità. Tutti parliamo un linguaggio-guazzabuglio: il bello è che ci capiamo!
O
ALDO
NORATI
scrittore e poeta
PIU’ SIAMO, MEGLIO STIAMO. Il Rotary international ha dato al Rotary club Roma
il premio per l’“espansione e lo sviluppo dell’effettivo 2004-2005”. Il past president
Glenn E. Estess Sr. ha firmato il documento ufficiale con il quale si riconoscono agli
amici del RC Roma i “contributi dati allo sviluppo dell’effettivo reclutando il maggior
numero di soci del distretto 2080”.
Il documento è stato consegnato da Lucio Artizzu, past governor, a Gianpiero
Gamaleri, past president del club Roma nel corso di una conviviale di fine settembre 2005.
scuna categoria lavorativa, consentendo di accrescere ulteriormente il coinvolgimento dei soci.
Certamente notevole è l’impegno
richiesto sia ai responsabili che ai componenti dei gruppi di lavoro, ma tale
impegno è di buon grado accettato
nello spirito del servizio rotariano.
Va aggiunto anche che il club ha sempre avuto una validissima collaborazione dal proprio ufficio di segreteria che,
oltre a disbrigare le attività correnti,
contribuisce a diffondere le comunicazioni fra i soci.
Nel club di Roma siamo fermamente
convinti che, al di là della frequenza alle
riunioni o alle attività delle commissioni, un buon socio possa qualificarsi
come tale se è messo in condizione di
essere opportunamente “formato ed
informato”. Conoscendo e partecipando
alle attività intraprese dal Rotary – da
quelle del proprio club fino a quelle a
livello mondiale – il socio potrà mettere
a disposizione, con cognizione di causa,
la propria professionalità in ogni occasione richiesta dal club e potrà poi consapevolmente diffondere “all’esterno”
l’immagine del Rotary per farlo conoscere nella vera essenza.
Enrico Scala
Presidente Rotary club Roma
Alessandro Manzoni intuì, ben circa
quattro decenni prima, che non sarebbe stata possibile l’unità d’Italia politicamente senza un linguaggio
unico. Mi viene in mente l’Europa
delle patrie, ora unita, che parla
tante lingue diverse, con predominio dell’inglese, ma con forte
resistenza francese, poiché la
terra dei lumi si crede ancora il
centro culturale del mondo.
Dunque, già nella ventisettana
dei “ Promessi sposi”, ma soprattutto nella quarantana, Manzoni
crea un idioma vicino alla parlata
popolare ( di stampo toscano),
spianando la strada alla penisola
unita. Il grande romanzo ebbe tale
successo, che se ne fecero sessanta
edizioni pirata, oltre quella illustrata
che il Manzoni stesso, a proprie spese,
aveva curato in fascicoli. Tuttavia, si trattava sempre di un pubblico letterato,
alfabetizzato, quindi ristretto, per cui si
continuò a parlare in vernacolo e a scrivere in lingua: chi alla maniera aulica,
chi abbassando il tono ed esemplificando lo stile al modo di Leopardi nel verso
e di don Lisander nella prosa. Ma se non
fossero sopraggiunti altri fattori, non
saremmo addivenuti alla lingua cosiddetta italiana, compresa da tutti, la
quale cimenta ( o dovrebbe cimentare)
lo stivale in un unico codice espressivo,
Se tornassero in
vita i nostri padri
linguisti…
IL
BEL
PAESE
DOVE
L’OK
SUONA
unitario per la nostra immensa storia
artistica e letteraria.
Il dialetto resiste. 1861 : Italia unita
sotto la monarchia sabauda, poi , dieci
anni dopo circa, Roma capitale. Le barriere doganali degli stati cadono, si circola liberamente e non si può non
conoscere la lingua; ma la resistenza dei
dialetti è enorme, dato l’analfabetismo
diffuso e la difficoltà delle comunicazioni. Però, il servizio militare obbligatorio
sposta appositamente masse di giovani
come in uno scacchiere: i polentoni
Se la scrittura è una in
tutta la penisola, non
ugualmente avviene per
la pronuncia
vanno dai terroni, questi al nord; i
centristi, un po’ qua, un po’ là. Ed
ecco la prima mossa per obbligare
a parlare come aveva scritto Manzoni, altrimenti non ci si intendeva da una zona all’altra. Nascono
così, grazie all’emigrazione
interna, i matrimoni misti in
fatto di lingua, per cui i figli di
una milanese e un palermitano
non parlano né l’idioma materno né il vernacolo paterno,ma l’italiano senza inflessioni regionali.
Intanto, era stato inventato il
treno, grande demone dell’era
industriale, di cui parlano sia Carducci sia Fogazzaro, per non citare Tolstoj.
La stampa. Il tempo che era scandito
dalla giornata solare, ora è scisso in
minuti primi. Gli italiani si muovono, circolano, viaggiano: serve la lingua della
comunicazione pratica. A facilitarle il
compito è la legge sull’istruzione obbligatoria fino agli otto anni, tanto quanto
basta per compitare nel leggere, scrivere e far di conto. In più, si attiva la stampa che, da locale o regionale, diviene
nazionale. Aumentano i libri, almeno
quelli scolastici.
Arriva la radio. Tuttavia, questo non
sarebbe bastato a divulgare la parlata
media manzoniana a tutta la penisola,
se non fosse avvenuta una specie di
miracolo dovuto al genio di Guglielmo
32
Marconi, il quale, inventando la radio,
toglieva a Gutenberg il primato della
comunicazione per appropriarsene,
portando la parola parlata, e quindi più
facile da decodificare che quella scritta,
a chiunque avesse orecchie per sentire,
e magari anche per intendere.Il regime
fascista dichiarò guerra ai dialetti, tanto
che, nelle stesse scuole, era peccato
grave esprimersi nella parlata locale e,
fra il popolino, dialogare in vernacolo
era sinonimo di ignoranza, arretratezza
e grossolanità. Poi, dopo il secondo conflitto mondiale, il neorealismo, il cinema
sonoro, il teatro, la scrittura, rivalutarono
i dialetti.
Come si dice 14? Se la scrittura era una
in tutta la penisola, non egualmente
avveniva per la pronuncia, perché le
vocali chiuse o aperte dipendevano
dalla struttura semantico-fonetica del
nord, del centro e del sud ( ancora oggi,
ad esempio, c’è chi dice quattòrdici e
chi lo pronuncia con l’accento chiuso, e
così piede, lettera etc., senza che si sia
addivenuti a una regola unitaria: ma a
questo punto, con le parlate stravolte
da intrusioni dialettali e straniere, il problema non si pone più, perché il purismo linguistico è diventato cosa da cruscanti per la maggior
parte delle nuove “auctoritates” linguistiche,
che sono la tv, i giornali,
il cinema e la pubblicità
su scala industriale).
Altre strade. Gli scrittori hanno ben presto cercato altre strade da
quella
manzoniana.
Tommaseo, che nel suo
CULTURA
vocabolario, capolavoro assoluto di
ricerca linguistico-morale, pur ammirando Manzoni, piglia una sua via; Verga e
Fogazzaro , su due percorsi diversissimi,
riesumano le assonanze vernacolari;
D’Annunzio, con la sua popolarità e
autorità, il suo fascino di primo ingegno
d’ Italia, maneggia la lingua in modo
geniale e aulico, mentre i futuristi la
distruggono per sgrammaticarla e liberarla dal collare degli schemi morti. Alla
fine irrompe nella scena una scatola
chiamata tv, che rivoluziona non solo la
lingua, ma la mentalità, stravolgendo
ogni possibilità di arginamento da parte
di altri mezzi di comunicazione di
massa. Taluni hanno dichiarato che il
secondo padre della lingua italiana è
Mike Buongiorno, e non completamente a torto, perché la tv, più della radio, è
penetrata in ogni famiglia, anche negli
ambienti in cui l’analfabetismo scolare
resiste alle leggi dell’istruzione obbligatoria e dove non arrivano né i giornali,
né i potenti rotocalchi femminili e tanto
meno i libri.
L’epica moderna. Ma, all’inizio, la tv
selezionava i dicitori, per cui era un
mezzo di diffusione della lingua regolare e canonica; oggi si parla come si può,
tenendo presente l’immenso materiale
dei neologismi, nati dalle lingue straniere ( soprattutto l’inglese, che è veicolare
per la scienza, l’economia, il commercio
etc.), dal linguaggio tecnico-scientifico,
dal politichese, dall’epica moderna che
è quella sportiva, dalle intrusioni dialettali imposte, data la loro autorità, da
politici e uomini del cinema, sportivi,
mezzibusti, i quali si esprimono magari
con simpatici termini gergali,
ma la gente e i giornalisti poi
li assumono nell’uso quotidiano, rendendoli familiari.
Se tornassero i nostri padri
linguisti, quelli che si sono
accapigliati per accettare o
rifiutare un termine secondo
regole ben precise di autorità e antichità, si scandalizzerebbero, ma forse non avrebbero tutti i torti.
Novembre 2005
Qui si esagera. Ammesso e concesso
che la lingua è un organismo vivo, in
continua crescita o decrescita, e prendendo ad esempio i nostri antichi latini,
i quali, al tempo di Ammiano Marcellino
già scrivevano in modo da richiedere un
interprete per quelli fermi a Orazio, Virgilio e Tito Livio; oggi si sta esagerando
ovunque, e non solo per il massiccio e
indiscriminato afflusso di anglismi. Si
esagera perché i neologismi non vengono assimilati, cioè digeriti, ma messi lì
freddamente, non italianizzati, e quindi
in modo da formare piccoli corpi in un
corpo che ormai li respinge per saturazione e incompatibilità semantica.
Uomini e animali si cibano di sostanze
diverse, ma, digerendole, le assimilano,
cioè le rendono simili a se stessi, prendendo la forza e la vitalità da ciò che
immettono nell’organismo, senza mutare il proprio Dna e la propria individualità. Nella lingua, invece, l’italiano sta
diventando un ibrido, per cui proprio la
struttura semantica sta mutando, l’organizzazione interna del logos, i rapporti
dialettici fra gli elementi idiomatici, fraseologici, significanti e stilistici, nonché
grammaticali.
Stringere i freni. Dove si andrà a finire?
Credo che si dovrà stringere i freni: e
questo lo dice un anticruscante, uno
aperto non solo agli influssi salutari dei
dialetti, ma ad alcune espressioni vive
da altre lingue. Però, un detto popolare
molto noto afferma che il troppo storpia. Tempo fa scrissi un articolo dal titolo: “ Il bel paese là dove il sì suona”
e,parafrasando il celebre verso di Dante,
conclusi così: presto dovremo dire: “ Il
bel paese là dov’ok suona”.
Gli scrittori talvolta sono profeti, anche
se di sventura!
Novembre 2005
33
ITINERARI
Via francigena: per il Consiglio di Europa è un grande itinerario culturale
C’è un
vademecum a
partire dal
Gran San
Bernardo, più
un altro che
parte da
Londra fino al
confine
italiano, che
segna le tappe,
i chilometri, gli
alloggi
economici e
l’ospitalità
religiosa: il
tutto per
rendere più
confortevole il
pellegrinaggio
fino a Roma, la
più antica e
importante mèta
dei cristiani.
In Italia – grazie
all’Aivf – la via è
presente in tutto il Lazio
e, a tratti, in Piemonte,
Emilia e Toscana.
Guide e schede
cartografiche
attualizzano il percorso.
Occorre migliorare le vie
pedonali e la segnaletica
per la sicurezza dei
viandanti.
Una antica e religiosa
“MILLE MIGLIA” a piedi
20 ottobre 2005.
Il club Viterbo Ciminia ha
organizzato un convegno sulla
via Francigena con la presenza
dei sindaci del territorio
T
ADELAIDE REZZINI
operatrice culturale
fondatrice e presidente
Association internationale via francigena
Nel dicembre 2004 la via francigena (Vf )
è stata elevata al rango di “grande itinerario culturale” dal Consiglio d’Europa,
grazie anche alle iniziative e al lavoro di
volontariato dell’association internationale via francigena (Aivf ), operativa dal
1997.
Il congresso dei poteri locali e regionali
del Consiglio d’Europa a Strasburgo, ha
chiesto all’Aivf di condividere, con altri
paesi europei interessati, la sua esperienza organizzativa nell’avere concretizzato un itinerario culturale europeo
di 1900 km.
Le esigenze e la precarietà di informazioni utili ai pellegrini per quanto
riguarda le sistemazioni logistiche
lungo il percorso, l’assenza totale di cartografia utile a chi cammina, la carenza
di segnaletica, hanno stimolato l’associazione a colmare queste lacune con
iniziative che si sono susseguite finora.
Cinque lingue. Dal 1998 esiste un sito
web, www.francigena-international.org,
redatto in cinque lingue.
Nel 2000 è stato pubblicato il vademecum della via dal Gran S. Bernardo a
Roma con tappe, chilometraggi, alloggi
economici e ospitalità religiosa.
Queste due iniziative hanno fortemente
incoraggiato i pellegrini stranieri a camminare fino a Roma, la più antica meta
del pellegrinaggio cristiano.
San Pietro. Nel 2001 il progetto dell’Aivf ha ottenuto il patrocinio della
34
Santa Sede, del Ministero dei beni e attività culturali, del Ministère de la culture
et de la communication (Francia) e del
Département de l’intérieur (Svizzera).
L’associazione è stata onorata dal premio Sancti Benedicti 2001 del Rotary
international.
Nella basilica di San Pietro è
stata predisposta un’accoglienza e la registrazione dei pellegrini della via francigena, grazie
all’interessamento dell’Aivf.
400 chilometri. Per dare alla via
la sua identità, l’Aivf ha creato un
marchio, proposto e accettato
dal Consiglio di Europa nel 2001.
Attualmente la via è contrassegnata per un percorso di più di
400 km nei dipartimenti della
Marne e del Doubs per la Francia; in Italia è presente a tratti nel
Piemonte, in Emilia, in Toscana e
in tutto il Lazio.
ITINERARI
de comunicazione. Infatti fino ad ora il
pellegrino-pioniere, se arrivava a Roma
sano e salvo malgrado qualche incidente, ha sempre lamentato la pericolosità
del percorso, inconveniente assente sul
cammino di Santiago di Compostela
(Spagna), dove un passaggio protetto e
Novembre 2005
mento da parte di amministrazioni
comunali, provinciali e regionali.
La sicurezza. Le basi dell’organizzazione
per il rilancio della via, quale linea di pellegrinaggio sul modello del cammino di
Santiago, sono state poste dall’Aivf in
cinque anni (2000 - 2005). Ora
occorre ampliarle e perfezionarle
a livello istituzionale, principalmente per quanto riguarda gli
alloggi economici e l’ospitalità
religiosa, la manutenzione e il
miglioramento delle vie pedonali, per la sicurezza del viandante,
la segnaletica controllata.
Sono i pellegrini francesi, inglesi
e svizzeri, i principali fruitori
della via: provengono da paesi
dove il turismo pedestre è molto
sviluppato e organizzato e quindi si aspettano di trovare le stesse condizioni proposte per Santiago di Compostela.
Da Londra. Nel 2002 l’Aivf ha
Siti e monumenti. Alcuni passi
maturato il proposito di restituiimportanti sono stati avviati, per
re alla via la sua dimensione
esempio dalla Regione Lazio, nel
europea ignorata fino ad allora.
patrocinare il “manuale della
Ed ha pubblicato la “guidasegnaletica Vf” realizzata dall’asvademecum da Londra al confisociazione.
Sutri - Porta Franceta.
ne italiano”, con note storiche Nella pagina precedente: Sutri - Particolare di un affresco nel mitreo Sin dal 1998, tutte le iniziative
medievali.
dell’Aivf (nata nel 1997 a MarQueste guide sono state completate, riservato ai pellegrini esiste anche in tigny, Svizzera) sono state avvalorate dal
nel 2004 e 2005, da schede cartografi- prossimità delle autostrade.
Consiglio d’Europa; sono stati creati, tra
l’altro, un “centro di documentazione Vf
che geo-culturali: la “topofrancigena”,
per un percorso di 1900 km, rappresen- La via antica. Una ricerca di tre anni ha europea”, una “rete free-francigena” di
ta un unicum nell’organizzazione delle permesso all’Aivf di individuare e utiliz- accesso gratuito a musei e monumenti
zare tutte le proposte della via antica, medievali e una “rete di siti e monuvie di pellegrinaggio odierne.
L’associazione si è fatta anche promotri- pedonale e ciclabile, prodotte finora da menti sulla Vf” da preservare, nella
ce di un comitato scientifico plurinazio- studiosi e associazioni locali e nazionali. quale sono incluse la chiesa-rudere di S.
nale, cui hanno aderito illustri personali- Per renderle utilizzabili occorreva colle- Maria in Forcassi e la chiesa di S. Eusetà. Per Inghilterra, Francia e Svizzera, garle, e a questo scopo sono stati messi bio, che si appresta ad essere inauguradove la via francigena era totalmente a profitto l’insostituibile conoscenza e ta dopo un lodevole restauro, in parte
sconosciuta, è stato necessario tracciare disponibilità di polizie municipali e reso possibile per il contributo del
ex novo il percorso storico e consigliato soprattutto provinciali, come nei casi di Rotary club Viterbo Ciminia.
Vercelli, Piacenza, Massa-Carrara, Firen- Almeno nel Lazio sono presenti tutte le
su cartografia 1:25.000.
condizioni per proseguire nella valorizze, Siena e Viterbo.
Sano e salvo. Per l’Italia il percorso era La “topofrancigena”, proponendo un zazione culturale e turistica della via,
conosciuto, ma salvo pochi tratti di stra- tracciato principale e consigliato, per- sempreché non manchi una effettiva
de medievali ancora in situ, era impro- metterà un notevole incremento di pel- volontà politica coordinata con i rapponibile per il viandante, perché si svol- legrini sulla via, tanto da risvegliare un presentanti delle autorità religiose e
geva principalmente su strade di gran- forte interesse e il necessario coinvolgi- civili.
Novembre 2005
35
ITINERARI
Una passeggiata lungo il Foro romano, che compendia 1229 anni di storia
ROMA, un dono di Dio
per mano di un profugo
Roma nasce nello stesso anno in cui cade Babilonia. Senato e popolo legati dal marchio
SPQR. Dal tempio di Saturno, il più antico monumento, alla colonna dell’imperatore
bizantino Foca, ultima costruzione. Basilica Giulia, tempio di Vesta e la colossale basilica di Massenzio ci conducono per la via sacra. Gli archi di Tito e Costantino: fotogrammi
di un film che celebra eventi storici.
Roma: coscienza degli uomini,
tesoro di valori
PROF. LIVIO
MANZONI
L’etimologia del nome Foro deriva
molto probabilmente dal verbo “fero”
(portare), cioè il luogo dove si portavano le merci, il mercato: un’altra possibile
origine discende dal nome del mastello
del vino che si chiamava “forum”. In que-
sto luogo si compendia tutta la storia di
Roma antica dal 753 a.C. al 476 d.C.. Una
straordinaria coincidenza vuole che
Roma venisse fondata nello stesso anno
in cui cadeva un’altra città simbolica,
Babilonia, quasi a segnare l’inizio di un
nuovo destino storico.
La basilica. Entrando da via dei Fori
Imperiali, il primo impatto è con la Basilica Emilia, costruita nel 170 a.C. da
Marco Emilio Lepido e Marco Fulvio
Nobiliare; l’ampia spianata ed i pochi
Roma: meravigliosa architettura
che canta virtù e libertà
ruderi e colonne ci permettono di
ricostruire nella mente la colossale struttura architettonica della
basilica romana, che, a differenza
del tempio greco essenzialmente
fatto per essere visto dall’esterno,
è invece una meravigliosa architettura di spazi interni dove si possono svolgere importanti
funzioni concernenti la giustizia e la politica. Il cristianesimo,
che tende a raccogliere i fedeli in
assemblea ecclesiale, userà questo
modello per le sue chiese. La vicina Curia Julia, costruita da Cesare
nel 54 a.C. a sostituire l’antica
Curia Hostilia, sede del Senato, si
erge ancora con le sue severe linee
architettoniche; deve la sua salvezza
dalla distruzione al fatto che, nel VII
secolo, venne trasformata nella chiesa
di San Adriano.
mente interpretata da Livio, si materializza davanti a noi. Il cantore della “virtus”, che vede nella storia di Roma la storia della libertà, è il giusto commento a
queste antiche memorie. Non a caso,
alla fine dell’impero, San Agostino porrà
la “virtus” romana a giustificazione dell’impero romano stesso: “Fu Dio a premiare i romani con il dono di un impero… a mostrare nel ricchissimo impero
romano quanto potessero le virtù civili,
anche senza vera religione.”.
La libertà. Il Senato è il primo elemento
del famoso simbolo di Roma: S.P.Q.R. (il
senato ed il popolo romano). Il secondo
elemento, il popolo, è rappresentato dal
vicino Comizio sede dei comizi centuriati, il vero centro politico dall’epoca regia
alla fine della Repubblica.Tra mito e storia l’età regia e repubblicana, storica-
Il sacro recinto. Condensare in poche
pagine più di due ore di visita è quasi
impossibile. Mi limiterò ad elencare i
monumenti da noi presi in esame nel
nostro itinerario: l’arco di Settimio Severo, con il nome del figlio Geta sull’iscrizione, cancellato dal fratello Caracalla,
che già lo aveva fatto uccidere; i templi
36
ITINERARI
di essere materia di qualche battuta… Leggi ti prego i miei versi.
La censura può permettere giochi
innocenti: lasciva è la pagina, ma
la vita è onesta.”.
della Concordia e di Vespasiano con il
portico degli Dei Consenti.
Più avanti, il tempio di Saturno, il più
antico del Foro essendo stato realizzato
nel 506 a.C., che, con la vicina colonna
onoraria dell’imperatore bizantino Foca,
ultimo monumento costruito, costituisce, a pochi metri di distanza, un ideale
ponte storico di oltre un millennio.
Il sacro recinto del lacus Curtius con la
leggenda dell’eroico sacrificio di Marco
Curzio, che, per salvare Roma, precipitò
se stesso ed il suo cavallo nella voragine
apertasi per intervento divino. La vicina
Carlo Azeglio
Ciampi: “Volémose
bene, semo romani”
base del monumento equestre di
Domiziano, distrutto dopo che fu decretata la sua “damnatio memoriae”, ha trovato il più bel commento nei versi che il
poeta Marziale dedicava allo stesso
Domiziano nei suoi epigrammi: “Se per
caso ti capiteranno fra le mani i miei
libretti, o Cesare, deponi il tuo cipiglio di
padrone del mondo. Anche i vostri
trionfi sono abituati a sopportare gli
scherzi, e nessun generale si vergogna
L’impero. Con la basilica Giulia,
costruita da Cesare al posto della
Sempronia, ci portiamo all’inizio
dell’Impero; sarà Sallustio lo storico che cercherà di mettere in evidenza i nuovi contrasti impersonati da
Cesare e Catone, da cesarismo e repubblica, da individualismo e collettivismo,
per cui Roma diventerà nella
coscienza degli uomini l’ispiratrice di categorie perenni ancora
oggi storicamente vive.
Il tempio dei Dioscuri, l’antica
Regia, il tempio di Vesta con la
vicina Casa delle Vestali ci riportano ai tempi dei Re e della Repubblica, mentre le basi dell’arco di
Augusto ed il vicino tempio di
Cesare sono il naturale ponte verso
quell’Impero Romano ben rappresentato dal tempio di Antonino e Faustina e
la colossale basilica di Massenzio, nella
parte alta della via Sacra. Sarà Tacito lo
storico di questo periodo, lo storico
della “Potestas” che nel mutare degli
antichi valori e nel rilassamento dei
costumi teme “l’ira degli Dei contro lo
stato”.
Arco di Tito. L’arco di Tito dell’81 d.C.,
che celebra la caduta di Gerusalemme e
la distruzione del Tempio di Salomone,
diventa il simbolo della profezia del Cristo e, nello stesso tempo, un inascoltato
monito a non ripetere più tristi episodi
di intolleranza religiosa.
Giustamente Seneca nelle sue
Consolazioni così scriveva:“Ognuno ebbe la sua ragione di emigrare: è chiaro che nulla è rimasto nel
luogo natale. Incessante è il viavai
del genere umano: ogni giorno
qualcosa muta in un mondo così
vasto: si gettano le fondamenta di
nuove città… come se l’impero
romano non risalisse ad un esule,
un profugo che aveva perso la
Novembre 2005
Novembre 2005
ATTUALITÀ
37
patria e si traeva dietro un pugno di
superstiti…”.
Il tempio di Venere e Roma di Adriano, ci
riporta a quel periodo straordinario che
va da Nerva a Marco Aurelio, in cui gli
imperatori, scelti per adozione tra i
migliori, permisero che l’Impero godesse di relativa pace e di straordinario
benessere per oltre ottanta anni.
Aumentano in Italia le “terre basse”
Arco di Costantino. La nostra passeggiata si conclude ai piedi di quello
straordinario monumento che è l’arco
di Costantino. In esso sono infatti pre-
Alluvioni e desertificazione: 4.500 chilometri quadrati saranno coperti dal mare.
Per farsi un bagno di sole andremo nella penisola scandinava. E intanto il protocollo di
Kyoto non è rispettato.
Pianura pontina, tra qualche
anno la percorreremo in barca
LAPO
senti i resti di precedenti monumenti,
dai rilievi e dalle statue dei prigionieri
Daci sulla basilica Ulpia del periodo di
Traiano, ai tondi del periodo adrianeo
ed ai pannelli del periodo di Commodo,
quasi una summa dell’arte romana
imperiale, mentre i pannelli contemporanei del periodo di Costantino mostrano già i segni di una perdita del centro
prospettico classico e segnano il passaggio dall’arte come “mimesis”, imitazione, all’arte come messaggio in cui i
corpi si schiacciano e le figure sono rappresentate in sequenze paratattiche la
cui base è il ritmo ripetitivo. È già, infatti, presente un linguaggio che preannuncia aspetti sostanziali di quella che
sarà l’arte del Medioevo.
La memoria. Siamo dunque giunti alla
conclusione di queste poche note, che
sono solo una parziale sintesi di quella
che è stata la nostra passeggiata e del
lungo ed articolato discorso che ha
commentato ogni monumento e fatto
rivivere con l’aiuto della nostra fantasia
quello che è forse il più importante
“luogo della memoria” che l’umanità
conosca.
HERCOLANI
Meno di un secolo e la pianura pontina
sarà sott’acqua. L’abbassamento del
suolo e gli sconvolgimenti climatici
stanno cambiando il volto dell’Italia.
Luoghi come Venezia, patrimonio dell’umanità, rischiano di scomparire nei
prossimi decenni a causa dell’innalzamento del livello del mare.
In tutto il Belpaese le “terre basse” sono
33 e coprono 4.500 chilometri quadrati.
Queste sono le stime della commissione istituita in seno all’Onu ( si chiama
Intergovernmental panel on climate
change), confermate dagli studi nostrani dell’Enea e della fondazione Eni “Enrico Mattei”.
Aree a rischio. Le aree a rischio vanno
dalla Versilia a Grosseto, dalle lagune
venete alle coste adriatiche, da numerosi posti sardi a pezzi di costa siciliana e
al tavoliere delle Puglie.
Nel centro della penisola a rischio le
terre di “casa nostra”: Roma, pianura
pontina e laghi costieri, Fondi, fino a
comprendere il bacino del Garigliano,
Volturno e la piana del Sele.
Un gran brutto scenario per i nostri figli
e nipoti. Oltre a un grande caldo, i prossimi anni riservano un aumento di fenomeni meteorologici estremi:
alluvioni nell’Italia settentrionale,
desertificazione nell’Italia meridionale.
Turismo addio. Le piogge dureranno di
meno, saranno inferiori di numero ma
saranno molto violente. L’acqua scorrerà molto veloce dalla montagna alla pianura causando danni: è il fenomeno
chiamato “run off”, ruscellamento.
Tra i vari danni al suolo e alla qualità di
vita il sempre crescente calore porterà
ad una riduzione drastica
dei flussi turistici lungo le
coste italiche e quelle del
Mediterraneo.
Ma anche il turismo invernale ne soffrirà dato il ritiro
progressivo di ghiaccio e
neve dalle Alpi. Negli ultimi cento anni la temperatura del pianeta è aumentata di 0,6 gradi. Ma negli
ultimi 25 c’è stata la grande impennata e l’incremento è stato del 300%
rispetto ai precedenti valori. Il livello del
mare è salito di venti centimetri.
Non sembri una battuta, ma è possibile
che inaspettate chances turistiche
saranno acquistate dai paesi del Nord
Europa, cui arriderebbe un clima temperato.
Salvare cosa? Gli esperti dell’Enea
dicono che non si può perdere più
tempo nell’investire risorse per ridurre
al minimo i rischi e i disagi dei cambiamenti climatici.
Una buona parte d’Italia si ritroverà sott’acqua e non riemergerà più. Che fare ?
Su questo interrogativo le risposte
divergono. Si prenda ad esempio la
piana di Fondi in provincia di Latina: per
impedirne l’allagamento sono in funzione le idrovore. Che costano molto e
che costeranno ancora di più con il progressivo abbassamento del suolo.
Ci si chiede: conviene spendere sempre
più soldi per tamponare, oppure è
meglio lasciar perdere, indennizzare i
proprietari dei campi, accettare l’allagamento e praticare la piscicultura?
E’ un quesito che ovviamente esiste per
Fondi, ma è improponibile, ad esempio,
per Venezia e mille altri posti d’arte.
Anidride carbonica. Il futuro è obiettivamente nero, anche a non voler fare
allarmismo. D’altro canto non è stato
possibile attuare neanche il protocollo
di Kyoto, dal momento che gli Usa si
sono tirati fuori dal programma e c’è la
resistenza dei paesi in via di sviluppo. In
questo modo non si riducono le emissioni di anidride carbonica e questo
aumento del CO2 è la causa principale
dei nostri mali.
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VITA DEI CLUB
Novembre 2005
NOVEMBRE 2005. Il calendario dei programmi dei club
INSIEME
INCONTRIAMOCI
PER
CONOSCERCI MEGLIO
I programmi vanno inviati – esclusivamente per posta elettronica – con la massima tempestività, al massimo entro il
giorno 5 del mese precedente. In caso contrario la rivista non è più in grado di pubblicare le informazioni.
e-mail: [email protected]
Albano Laziale Albalonga
Venerdì 4 ore 20.30 Caminetto.
Giovedì 10 ore 20.00 Hotel Castelvecchio. Conviviale serale con Oratore – Past Governor Antonio Arcese: “Il Piano
Direttivo del Club”.
Giovedì 18 ore 20.00 Hotel Castelvecchio. Conviviale serale con Signore – Oratore Prof. Aldo Onorati: “Stendhal e
i Castelli Romani (Albano e la Badessa di Castro)”.
Giovedì 24 ore 20.00 Hotel Castelvecchio Consiglio Direttivo
Aprilia Cisterna
Martedì 15 ore 20.00 Visita del Club da parte del Governatore
Bosa
Venerdì 4 Commemorazione dei soci scomparsi ore 17.00
- Chiesa di Bosa Marina – S. Messa in suffragio di Salvatore Cau, Francesco Mocci, Gino Tanda, Egidio Contu,
Salvatore Pisanu e Pietro Naitana.
Martedì 8 Hotel Mannu ore 19.00 Riunione Direttivo - ore
20.00 Riunione di Caminetto.
Martedì 15 Hotel Mannu ore 20.00 Riunione di caminetto
allargato alle signore. Consegna del Premio Imprenditoria dedicato a Salvatore Cau.
Martedì 22 Hotel Mannu ore 20.30 Riunione di Caminetto
– Aggiornamento sul programma della fondazione Rotary
– Alfabetismo e Emergenza Idrica.
Martedì 29 Hotel Mannu o luogo da Indicarsi in alternativa. ore 20.00 Riunione di Assemblea – Elezione Presidente Incoming e Consiglio direttivo anno 2006/2007.
Cagliari Nord
Venerdì 11 ore 20.30 “Convento di San Giuseppe” Cagliari: interclub con il RC Cagliari Anfiteatro. La Prof.ssa Gioia
Longo, docente di Antropologia Culturale alla Sapienza di
Roma, e il dott. Qorbanali Ismaeli, illustreranno il progetto “Martina”, una iniziativa per insegnare a leggere e scrivere alle donne afghane alle quali, sotto il governo dei
talebani, era stato proibito di andare a scuola. Le prenotazioni vanno fatte al prefetto Myriam Quaquero:
338119363 [email protected]
Lunedì 14 ore 20.30 Hotel Mediterraneo Cagliari. La
prof.ssa Anna Maria Sanna svolgerà una conferenza sul
tema “La riforma Moratti”.
Lunedì 21 ore 20.30 Hotel Mediterraneo Cagliari - mini
conviviale – la presidente mondiale del GSE, Elizabeth
Lamberti, e il presidente distrettuale del GSE, Piergiorgio
Poddighe, illustreranno i progetti GSE per il 2006-2007 le
prenotazioni vanno fatte al prefetto Myriam Quaquero:
3381193063 [email protected]
Lunedì 28 ore 20.30 il prof. Alessandro Riva, ordinario di
anatomia umana normale dell’Università di Cagliari, svolgerà una conferenza sulle cere anatomiche del Susini.
Carbonia
Martedì 8 ore 20.30 Assemblea del Club - Relazione dei
Presidenti di Commissione sullo stato del programma.
Martedì 15 ore 20.30 Conversazione del Socio Renato
Monticolo sul tema: “Riflessione sui Beni Archeologici
ambientali della Provincia di Carbonia-Iglesias: Risorsa
produttiva o bene inutilizzato?”. Segue conviviale.
Martedì 22 ore 20.30 Riunione delle Commissioni per l’Azione Professionale e di Pubblico Interesse per programmare i seguenti progetti:
– Conferenza del Prof. Jo Conjaerts, finalizzata alla istituzione di una borsa di studio per gli studenti del territorio frequentanti il Conservatorio Musicale di Cagliari.
– Raccolta, confezionamento e distribuzione pacchi dono
Natalizi per famiglie meno abbienti. Riunione non conviviale
Martedì 29 ore 20.30 Assemblea dei Soci del Club, con il
seguente ordine del giorno:
– Elezione Presidente A.R. 2007-2008
– Elezione del Consiglio Direttivo A.R. 2006-2007
– Approvazione modifiche Regolamento del Club
Segue Conviviale
Colleferro
Mercoledì 16 ore 20.00 Visita del Club da parte del Governatore
Civitavecchia
Giovedì 24 ore 20.00 Visita del Club da parte del Governatore
Flaminia Romana
Venerdì 18 ore 20.00 Visita del Club da parte del Governatore
Novembre 2005
VITA DEI CLUB
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Frosinone
Martedì 22 ore 20.00 Visita del Club da parte del Governatore
Giovedì 24 ore 19.30. Caminetto - Villa Fiorio. Consiglio
Direttivo. Ore 20.30 Illustrazione ai Soci dei lavori del
Consiglio Direttivo.
Guidonia Montecelio
Giovedì 3 ore 20.00 Intervento dal titolo “Noi e gli altri”
presieduto da Padre Gennaro Cicchese, insegnante di
antropologia, teologia e filosofia, con alcune riflessioni
antropologiche sul tema della globalizzazione. Per adesioni contattare [email protected] oppure [email protected]
Giovedì 3 Interclub con il Rotary Club di Algeri conviviale
posticipata sabato 12/11/2005
Giovedì 10 Direttivo. Poi cena di benvenuto presso un
ristorante tipico.
Venerdì 11 seguirà una passeggiata romana nei sotterranei di San Crisogono (Roma nascosta) alla villa Farnesina alla Lungara e al “cuore” di Trastevere. Cena in un
ristorante tipico a Tivoli.
Sabato 12 visita al museo delle navi a Nemi e pranzo a
Frascati in casa dell’amico Nino. Alle ore 20.30 conviviale di saluto presso la sede sociale Grand’Hotel Duca D’Este con la relazione sulle pietre preziose presieduta dal
relatore Maestro Orafo Luca Mastroianni, (Relazione
“Conoscere le pietre preziose”) in Interclub con il Club di
Alger Bahdja. Club Zagarolo Palestrina Colli Prenestini,
Club Monterotondo Mentana.
Giovedì 17 ore 20.30 Visita del Governatore
Roma Cassia
Mercoledì 2 conviviale sostituita dalla gita “Vino e Cultura”
prevista nei giorni 4/6 novembre a Montefalco, Bagno
Vignoni, Pienza, S. Quirico D’Orcia in interclub con Roma
Sud Est.
Martedì 8 interclub con Roma e Roma Est all’Hotel Excelsior. Mons. Comastri interverrà sul tema “La Pace testimonianza di Madre Teresa di Calcutta”.
Mercoledì 16 elezioni del Presidente nominato 2007/2008
e del Consiglio Direttivo nominato 2006/2007. In sede.
Mercoledì 23 Conviviale dedicata alle Borse di Studio della
Rotary Foundation. Interverrà Daniela Tranquilli Presidente della specifica Commissione Distrettuale. In sede.
Mercoledì 30 Interclub con Tevere e Sud Est in sede interverrà Marc Messegue sul tema “le nuove frontiere del
benessere: la dieta di un giorno di M. Messegue”.
Latina
Giovedì 17 ore 20.30 - Ristorante Casablanca - Riunione
conviviale con familiari. Relazione del Past President
Angelo Nicotra sulla Rotary Foundation. A seguire ci sarà
una lotteria per la raccolta di fondi.
Latina Monti Lepini
Mercoledì 30 20.00 Visita del Club da parte del Governatore
Porto Torres
Venerdì 11 ore 20.00 Visita del Club da parte del Governatore
Roma
Sabato 26 ore 9.00 Seminario della Fondazione Rotary per
i Club di Roma e del Lazio
Roma Castelli Romani
Venerdì 4 ore 20.30 - Familiare - Villa Fiorio. Visita del
Governatore Giorgio Di Raimondo (Socio onorario del
nostro Club)
Sabato 5 ore 16.30 cantina Galassini. Festa del vino novello presso la cantina del nostro Socio Franco Galassini
Giovedì 10 ore 20.30 conviviale - Villa Fiorio. Il Socio
Valentino Libanori ci intratterrà su un tema di attualità.
Sabato 12 - Gita a Napoli - Visita in preparazione del
Natale al quartiere di S. Gregorio Armeno famoso per i
suoi negozi di Presepi - Visita alla Cappella di S. Severo
ove è visibile, fra l’altro, il “Cristo Velato” del Sammartino. Prenotarsi in tempo.
Giovedì 17 ore 20.30 conviviale - Villa Fiorio. Riflessioni
sulle condizioni del popolo Saharawi: possibili iniziative e
progetti. Discussione sui Criteri per l’ammissione di nuovi
soci.
Sabato 19 chiesa - Messa in suffragio dei Defunti Rotariani del nostro Club. Officerà il nostro Socio Onorario Don
Orlando Raggi.
Roma Est
Mercoledì 2 ore 19.00 presso Civiltà Cattolica (Via di Porta
Pinciana) Santa Messa celebrata da Padre Gualberto Giachi S.J.
Lunedì 7 Riunione spostata a Martedì 8/11
Martedì 8 Interclub con il Rotary Club Roma e Roma Cassia Hotel Excelsior - ore 20.15 Oratore S.E. Mons. Angelo Comastri Tema: “La pace: testimonianza di Madre
Teresa di Calcutta”.
Lunedì 14 Serata di beneficenza: Cinema Barberini, ore
21.00 “All the invisible children”, prodotto da Maria Grazia Cucinotta. Costo per tutti E 25,00.
Lunedì 21 St. Regis ore 20.00 Tavola Rotonda su “La sicurezza nelle emergenze terroristiche”. Coordina: Carmen
Lasorella. Intervengono: Gianandrea Gaiani, Andrea
Margelletti, Stefano Silvestri.
Lunedì 28 St. Regis - ore 20.30 - Riunione familiare.
Assemblea del club per le votazioni. Oratore: Padre Gualberto Giachi S.J. Tema: “Timone-bussola-vela. Ignazio
Fabro-Saverio. L’origine Storica dei Gesuiti”.
Roma Eur
Giovedì 3 ore 20.30 Conviviale Serale (da confermare).
Interclub con il Rotary di Roma Sud Ovest e il Rotary di
Istambul presso la nostra sede (Prenotazioni indispensabili).
Giovedì 10 ore 20.30 Riunione sospesa e sostituita dall’interclub di Sabato 12 con il Rotary Club di Tivoli (a Tivoli). Coordinatore Ing. Claudio Borzi (prenotazioni necessarie).
Giovedì 17 ore 13.30 Conversazione del Dott. Andrea
Ketoff, Direttore generale Assomineraria (Ass. Italiana
per l’industria mineraria e petrolifera).
Giovedì 24 ore 20.30 Conviviale serale familiare - Serata
dedicata alla R.F.
Martedì 29 ore 20,30 Interclub con il Rotary di Roma e di
Appia Antica presso l’Hotel Excelsior. Tema della serata
“Nosso Brasil” (prenotazioni indispensabili).
Roma Mediterraneo
Mercoledì 23 ore 20.00 Visita del Club da parte del Governatore
Roma Monte Mario
Mercoledì 9 ore 20.30 Hotel Sheraton Roma (Eur) - Serata dedicata alla Rotary Foundation. Interclub con i Rotary
40
VITA DEI CLUB
Club Roma Campidoglio, Roma Mediterraneo, Roma Nord
e Roma Tevere.
Martedì 15 ore 20.30 Hotel Ambasciatori - Assemblea
elettiva del Club (elezioni Presidente 2007-2008 e Consiglio Direttivo 2006-2007).
Martedì 22 ore 20.30 Hotel Ambasciatori - Serata in Interclub con il Rotary Club Roma Prati. Relatore sarà il Presidente del Senato On. Marcello Pera.
Martedì 29 ore 20.30 Hotel Ambasciatori - Visita del
Governatore Dott. Giorgio Di Raimondo.
Roma Nord Ovest
Giovedì 3 ore 19.15. Messa in Commemorazione dei Soci
Defunti - Chiesa Santa teresa del Bambin Gesù in Panfilo - Via G. Spontini. Ore 20.30 Riunione Familiare. L’ospite, il Dott. Franco Mariotti, giornalista ed esperto di Cinema, nonché consulente del Ministro dei Beni Culturali per
il Cinema, parlerà sul tema: “Cinema: Vizi e Virtù”. Prenotazioni indispensabili entro il 30 ottobre 2005 presso la
Segreteria (tel. 06-4452617).
Giovedì 10 ore 13.30 Grand Hotel Parco dei Principi. Tema
della Riunione “Parliamo di Noi tra di Noi”.
Giovedì 17 ore 20.30 Grand Hotel Parco dei Principi. L’ambasciatore, dott. Federico Di Roberto, nonché socio onorario, parlerà sul tema “Essere ambasciatori oggi”. Prenotazioni Indispensabili entro il 15 novembre 2005 presso
la Segreteria (tel. 06-4452617).
Giovedì 24 ore 13:30 Grand Hotel Parco dei Principi Assemblea dei soci per l’elezione del Presidente per l’a.r.
2007-08 e dei membri del Consiglio Direttivo per l’a.r.
2006-07.
Roma Ovest
Martedì 8 ore 13.30 Grand Hotel Marriott Flora - ore 13,30
Conviviale diurna - Assemblea dei soci per la nomina di
5 soci ad integrazione della Commissione per la designazione del Presidente 2007-2008
Martedì 15 Riunione sostituita dall’incontro dei Soci con
Familiari di Venerdì 18 novembre 2005 per la visita alla
Scuola ed al Museo della Zecca (programma a parte per
Soci).
Martedì 22 ore 20.30 St. Regis Grand. Relatore il Dott.
Nicola Brunetti, Amministratore Unico dell’Unicab tema: “I sondaggi nell’ambito politico. Strumento di
conoscenza e predizione o strumento di influenza e manipolizzazione?”.
Martedì 29 ore 13.30 Grand Hotel Marriott Flora. Conviviale diurna.
Roma Palatino
Lunedì 14 ore 20.00 Visita del Club da parte del Governatore.
Roma Sud
Giovedì 3 ore 13.15 Manhattan Caffè, via Flaminia 520
(parcheggio interno) - Rotariamo… A seguire Consiglio
Direttivo.
Giovedì 17 ore 13.15 Hotel Ambasciatori - Rotariamo…
Sabato 19 ore 10.00 Visita guidata di Palazzo Corsini, via
della Lungara 10. Riservata ai soci.
Roma Sud Est
Mercoledì 2 ore 10.00 – Chiesa di S. Lorenzo de’ Speziali
in Via in Miranda - Roma. S. Messa celebrata da Mons.
Gianrico Ruzza per la Commemorazione dei nostri Rotariani Defunti.
Novembre 2005
Da Venerdì 4 a Domenica 6 - Viaggio Culturale “Vino e Cultura”. Viaggio a Montefalco: Benozzo Gozzoli e “Sagrantino”, Montepulciano ed il suo “Nobile” con visita a Pienza la città di Pio II Piccolomini, il Castello di Poggio alle
mura con il suo “Brunello”, Monte Oliveto con la sua
“Cappella Sistina” del Signorelli e Sodoma.
Lunedì 7 ore 18.30 - Hotel Bernini Bristol. Riunione del
Consiglio Direttivo e Presidenti di Commissione.
Venerdì 11 ore 20.30 - Hotel Bernini Bristol. La Dott.ssa
Daniela MONTELEONE, Assessore alla Cultura della Provincia di Roma, ci parlerà sul tema: “Scuola e Formazione al lavoro”. Prenotazioni entro mercoledì 9 novembre.
Venerdì 18 ore 13.30 - Hotel Bernini Bristol. Incontro con
il PDG Toni Lico sulla Rotary Foundation. Prenotazioni
entro mercoledì 16 novembre.
Giovedì 24 posticipata al 30 novembre.
Mercoledì 30 ore 20.30 - Hotel Bernini Bristol. Interclub
con i Rotary Roma Cassia e Roma Tevere. Incontreremo
M. Messeguè sul tema “La dieta di un giorno”. Prenotazioni entro venerdì 25 novembre
Roma Sud Ovest
Mercoledì 2 ore 12.15 S. Messa dei defunti. Chiesa di S.
Agnese in Agone, Piazza Navona. Mons. Gianni Todescato celebrerà per il nostro Club insieme al Club Inner
Wheel.
Giovedì 3 ore 20.15 - Interclub con il R.C. Roma EUR Incontro con il Rotary di Istanbul (sostituisce la riunione
del 2 novembre).
Mercoledì 9 ore 20.00 - Riunione conviviale - Jolly Hotel di
Corso Italia, 1. Ospite e relatore S.A.R. la Principessa
India di Afganistan.
Mercoledì 16 ore 13.30 - Riunione diurna - Manhattan
Restaurant. Via Flaminia Vecchia, 520.
Mercoledì 23 ore 20.00 - Riunione familiare - Jolly Hotel,
Corso d’Italia, 1. Ospite la Signora Marinella D’Amico: Il
programma Alizeta a Toessè (Burkina Faso) chiama il
Club Roma Sud-Ovest.
Mercoledì 30 ore 13.30 - Riunione diurna - Manhattan
Restaurant. Via Flaminia Vecchia, 520.
Roma Tirreno
Lunedì 21 ore 20.00 Visita del Club da parte del Governatore.
Sassari
Giovedì 10 ore 20.00 Visita del Club da parte del Governatore.
Sabato 12 ore 9.00 Seminario della Fondazione Rotary per
i Club della Sardegna.
Sassari Nord
Martedì 8 ore 20.00 Visita del Club da parte del Governatore.
Sassari Silki
Mercoledì 9 ore 20.00 Visita del Club da parte del Governatore.
Viterbo Ciminia
Giovedì 3 Caminetto consiglio direttivo pianificazione programma 2006.
Giovedì 10 Assemblea di Club.
Giovedì 17 Caminetto. Organizzazione dettagli operativi
concorso fotografico.
Giovedì 24 Conviviale e raccolta fondi per casa accoglienza per bambini “reduci di guerra” di Capranica. Concerto.
Giuseppe Vasi (1710-1782) – Palazzo del Quirinale
(Disegno)
Foto anni ‘60 - Dei tre obelischi di Pio VI (Quirinale, Sallustiano, Montecitorio) questo del Quirinale fu il
primo ad essere innalzato