La privatizzazione dell`Acqua. Intervista a padre Alex

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La privatizzazione dell`Acqua. Intervista a padre Alex
in questo numero
RomaLive Pubblicazione mensile
ANNO V n° 10 - Novembre-Dicembre 2009
registrazione tribunale di Roma
110/2005 del 24/03/2005
Editore:
Sergio Di Mambro
Direttore Responsabile:
Sergio Di Mambro
Redazione:
Viale degli Eroi di Rodi n. 214
Tel. 06/5083731
Grafica:
Fabio Zaccaria
Stampa:
Ripoli snc
Hanno collaborato:
Irene Giarracca, Roberta de Vito, Katia Schieda,
Cristina Cese, Simonetta Mulas, Elio Tomassetti,
Manuela Biancospino.
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“RomaLive” e i suoi
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Finito di stampare nel mese di
dicembre 2009
romalive.org
laziolive.it
eurtorrinolive.it
italialive.org
ilperiodico.it
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editoriale - di Sergio Di Mambro
Intervista a Padre Alex Zanotelli
Cinema: L’uomo che fissa le capre
Assoinfanzia: Ass. scuole per l’infanzia
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Romalive Festival
A spasso per la Tuscia
Moda
Nuovi talenti da scoprire
Bellezza: le nuove frontiere
Storie Romane
10
L’Opera a teatro
Romeo Gigli ospite di Talking IED
Romalive e il Municipio XII
Consiglio Regionale Informa
Scopri le offerte del
a pagina 8
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[ di • Sergio Di Mambro ]
editoriale:
Cari lettori,
Un Natale all’insegna dei nuovi talenti, con tante storie
di artisti emergenti nel mondo della musica e dello spettacolo.
Conosceremo i sogni, le speranze, le aspirazioni e i successi di persone che hanno deciso di dedicare la propria
vita alle arti, e avremo la possibilità di approfondire la conoscenza di due astri nascenti del mondo dello spettacolo: Monica Vallerini e Victoria Petroff.
Una sorta di augurio da parte di tutta la redazione e,
speriamo, un regalo gradito per chi desidera approfondire spingendosi oltre gli aspetti superficiali del mondo
circostante.
4:romalive
Svago, dunque, con il cinema e i suggerimenti per la
scoperta dei tesori della Tuscia, la moda, ma anche attualità, spazi di riflessione: l’intervista che Padre Alex Zanotelli ci ha gentilmente concesso è un autentico squarcio sul velo di disinformazione circa una questione di vitale importanza per la vita di miliardi di persone: l’acqua.
Un bene di primaria necessità che non può e non deve
essere privatizzato.
Come sempre, abbiamo voluto tenervi aggiornati con
tante informazioni dal territorio: a livello Municipale e
Regionale.
Buona lettura, e tanti, sinceri auguri di Buone Feste e felice 2010.
l 19 Novembre il Parlamento ha approvato in
via definitiva il provvedimento Ronchi. Nel
decreto sono contenuti adeguamenti di
diverse direttive comunitarie ed è inoltre
prevista la privatizzazione delle reti idriche. Le
reti idriche verranno date in affidamento ad
enti privati ma la proprietà rimarrà esclusivamente pubblica. È previsto che l’affidamento
debba avvenire nel rispetto dei principi di autonomia del soggetto gestore, tuttavia rimarrà nella sfera
di competenza degli enti pubblici il potere decisionale in merito alla qualità e al prezzo del servizio. Sarà un Authority a fissare le tariffe: si pensa
ad una branca dell’Autorità per l’energia. A seguito dell’approvazione del
decreto legislativo abbiamo chiesto il punto di vista di Padre Alex Zanotelli, un comboniano, che ha passato la maggioranza della sua vita nell’edificazione di attività missionarie.
I
Padre, cosa ne pensa dell’approvazione di questo decreto, e del
grande silenzio di cui l’opinione pubblica ha fatto mostra successivamente? Lei ha scritto una lettera ricordando l’episodio in cui
Gesù si scaglia contro quanti offendono i luoghi sacri, che relazione c’è contro quanto è avvenuto in questi giorni?
Toccare l’acqua vuol dire toccare la vita, l’uomo è fatto per l’80% d’acqua.
L’acqua è una risorsa sacra, ed è per questo che quando è stato approvato il provvedimento mi è tornata in mente la reazione di Gesù, e mi è venuto spontaneo maledire quanti hanno votato a favore di questa privatizzazione. Nella provincia di Latina, è stata affidata la gestione delle risorse idriche ad una ditta privata, Acqua Latina. L’affidamento della rete
idrica a questa azienda ha provocato un rialzo nel prezzo dell’acqua del
300%, da due anni 600 famiglie della zona si sono ribellate a questa decisione, e si rifiutano di pagare Acqua Latina, pur continuando a pagare il
canone al comune. Attualmente le morti per fame si aggirano intorno ai
50-60 milioni di persone, questo avviene non tanto per l’assenza di cibo,
quanto per il suo costo. Con la privatizzazione dell’acqua, il fenomeno si
duplicherà, l’acqua è una risorsa che scarseggia, basti pensare che solo il
3% dell’acqua del pianeta è acqua dolce. Al vertice sul cambiamento climatico di Copenaghen parteciperanno 2500 scienziati, che hanno annunciato che l’obiettivo sarà di consentire un aumento della temperatura
di soli di due gradi. Anche se le Nazioni riusciranno a giungere ad un accordo, sarà comunque un fallimento, poiché gli scienziati sostengono
che basterà un solo grado centigrado in più per provocare lo scioglimento dei poli, se ciò avvenisse le risorse idriche si ridurrebbero drasticamente.
Mettere un bene così essenziale nelle mani dei privati è un atto criminoso.
Lei intervenne anche nella questione dei rifiuti a Napoli, contro i
termovalorizzatori, anche allora si parlò di privatizzazione dell’acqua. Ecco, 60 milioni di persone tacciono di fronte a tutto ciò.
È vero, è impressionante questo silenzio, inoltre chi ha governato questo
paese negli ultimi anni, ha strumentalizzato i mezzi di informazione, in
special modo la televisione, che invece di trasmettere notizie su fatti realmente rilevanti, ad esempio la Conferenza di Copenaghen, di cui non si è
[ di • Sergio Di Mambro ]
La privatizzazione dell’Acqua.
Intervista a padre Alex Zanotelli
assolutamente parlato, occupa pagine e pagine sui battibecchi politici.
Questo uso dei mezzi di informazione ha addormentato l’opinione pubblica. È necessario pertanto mobilitare la popolazione, ed è necessario
che la stampa faccia il proprio dovere. In questo senso è essenziale che l’intervento parta dal basso, dagli enti comunali, che dovrebbero contattare
direttamente i cittadini, spiegando loro cosa sta avvenendo, organizzare
dei dibattiti per affrontare e discutere queste questioni. Tuttavia, finora,
l’intervento comunale verso i cittadini è stato nullo, nel 2004, i sindaci di
263 comuni hanno votato per la privatizzazione dell’acqua con in tasca 16
deleghe, ciò vuol dire che non è mai stata chiesta l’opinione dei residenti.
Lei è un uomo di Chiesa, mai come oggi è necessario un intervento della Chiesa su questo tema, privatizzare l’acqua è un crimine
contro l’umanità.
Assolutamente d’accordo, la chiesa lotta per la vita, ma si riduce a parlare di aborto ed eutanasia. È necessario un intervento sull’acqua, i rifiuti,
l’aria, il cui inquinamento provoca molte malattie. Il Papa ne ha parlato,
ma sarebbe necessario anche un intervento dei Vescovi.
Un’altra decisione importante riguarda il progetto di costruire entro il 2020, 5 o 6 Centrali nucleari, che costeranno circa 30 miliardi
di euro, una scelta nettamente in controtendenza rispetto agli altri Stati, prima di tutto gli Stati Uniti, che stanno dismettendo
molte centrali.
Gli USA non sanno come disfarsi delle centrali, senza contare che le scorie nucleari rimangono dannose per circa 200mila anni. La scelta italiana
è pura follia e questo perché non si vuole fare una scelta seria sulle energie rinnovabili. La Svezia è un paese che ha una bassa esposizione solare,
eppure riesce ad ottenere dall’energia solare il 60% del suo fabbisogno.
Il nostro è un paese molto più assolato eppure si sceglie di investire nel
nucleare. Questo aspetto è connesso anche a questioni di natura militare, la Chiesa dovrebbe intervenire anche su questo. Relativamente alla
questione dei rifiuti a Napoli ci stanno ammazzando. Dopo l’emanazione
del decreto 90, ci è stata imposta la costruzione di 12 mega discariche
con ben 4 inceneritori, che se mai dovessero entrare in funzione, ci costringerebbero ad importare rifiuti per farle funzionare. Le diossine provocate dall’incenerimento ci
stanno avvelenando, e tutto
a causa del fatto che lo Stato ne trae grandi guadagni.
Maledetti voi!
:5
romalive
[ di • Irene Giarracca ]
E
wan Mc Gregor è Bob Wilton, un gior- periodo buio e oscurantista della caccia alle
nalista di secondo ordine con una vita streghe, comuniste, di Joseph Mc Carthy,
è piuttosto monotona, ma per lui va ritorna alla carica insieme al suo collega
bene così, scrive qualche articolo per il suo George Clooney, con questa commedia, irogiornale e si dedica alla moglie. Un giorno nica e originale, ispirata da una storia realperò un evento imprevisto spezza la sua rou- mente accaduta. Ed anche se all’apparenza il
tine e distrugge il suo matrimonio. È un film sembra solo voler raccontare una storia
uomo disperato e deve tentare il tutto per paradossale e illogica, Grant Heslov si è pretutto per riconquistare la sua amata consor- murato di invitare lo spettatore a riflettere su
te. Deve dimostrarle di essere un uomo forte temi di drammatica attualità. E allora forse
e coraggioso, così, arriva l’illuminazione, farà c’è anche più gusto nel guardare questo film
l’inviato di guerra in Iraq, alla ricerca dello pieno di gag ma certo non dimentico della
scoop del secolo. Durante il viaggio si imbat- realtà.
terà nella New Earth army, un corpo speciale
dell’esercito degli Stati Uniti, nato dopo la
guerra del Vietnam grazie a Bill Django (Jeff
Bridges), un ufficiale che di ritorno dal conflitto, capisce che l’esercito ha bisogno di
percorrere una nuova via, di trovare una
nuova arma letale. Si imbatterà nei movimenti New Age dell’epoca e capirà che è il
Flower Power è l’arma vincente. Addestra a
colpi di LSD e musica hippy, un corpo di Jedi,
che grazie alla potenza della Forza riescono a
condizionare la mente dei nemici e i fenomeè
ni naturali. L?Uomo che fissa le capre
tratto da un libro di Jon Ronson, genere
demenziale, e provocatorio, scritto contro
l’intoccabile stato di reverenza che regna
verso l’esercito degli Stati Uniti d’America, un
libro ideato con lo scopo di dissacrare questo
mito reverenziale.
Un esercito che con la promessa di offrire
grandi possibilità assolda, ora come nel
1970, ragazzi appena maggiorenni, che di
nuovo vengono inviati a combattere una
guerra lontana, in nome di grandi ideali di
democrazia e giustizia ed in nome della
responsabilità di Stato guida, che ormai dalla
fine della seconda guerra mondiale gli Usa
hanno deciso di assumersi. Grant Heslov che
già con la sceneggiatura di Good Night and
Good Luck, aveva attaccato l’America nel
6:romalive
Produzione: USA - Gran Bretagna 2009.
Regia: Grant Heslov
Cast: Ewan Mc Gregor, George Clooney,
Jeff Bridges, Kevin Spacey, Stephen Lang
Durata: 95’
Distribuzione italiana: Medusa film
L'ASSOINFANZIA è un'associazione
di gestori di vari asili nido privati
situati a Roma. Il rispetto e la tutela dei bambini che ospitiamo, e il
miglioramento continuo dei nostri
programmi è una prerogativa primaria del nostro lavoro. Purtroppo,
senza i mezzi adeguati e senza il
supporto necessario, questi propositi rischiano di scontrarsi con ragioni economiche difficili da superare, che però non possiamo esimerci dall'affrontare. Il nostro obiettivo è dialogare con tutti gli organi
istituzionali per tutelare i nostri interessi e per ottenere strumenti
concreti che ci permettano di operare bene a vantaggio della collettività. Per realizzare questo impor-
tante progetto, è fondamentale innanzitutto attuare alcune modifiche essenziali all'anacronistica normativa vigente in materia di asili
nido e scuole dell'infanzia. Noi crediamo fortemente che l' unione e la
collaborazione di più strutture operanti nel settore dell'infanzia ci
permetterà di raccogliere e confrontare esperienze e sinergie per
crescere e per costruire insieme le
condizioni ottimali per l'educazione e la cura dei bambini, la più preziosa risorsa della nostra società.
Condividendo risorse per la formazione degli operatori e del personale, vogliamo offrire servizi più
ampi ed efficienti anche alle famiglie, per poter rappresentare dei
punti di riferimento saldi sul territorio, nello spirito del principio di
sussidiarietà e di solidarietà sociale. Servizi ad hoc sono stati organizzati per gli associati, ed altre
valide iniziative sono in programma. Abbiamo idee ed energie a volontà da mettere al servizio di
un'attività tanto delicata e importante proprio perché riguarda i
bambini e le loro famiglie.
:7
romalive
[ di • Irene Giarracca ]
Ceci
ci
arte
Cecilia Amici si avvicina al mondo dell'
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queste due discipline, si diploma infat
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Danza si interrompe purtroppo a segu
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di un incidente, che non
più di ballare. Ma da artista eclettica
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quale è non si dà per vinta e coltiva l’altr
sua grande passione, la musica.
, ma ha bisogno di sperimentaante
cant
Inizia come
e una musicire, diventando anche una compositrice
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musica, e avendo lavorato con autori
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va svariati generi musicali,
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Dark
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la
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pass
vera
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orchestre, ma la
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,
2003
la New Wave. Entra negli Handala nel
ni musicali. Nati
la band riesce a tornare alle sue origi
italo-palestinese di
po
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un
sono
nel 1989 gli Handala
uttore, la loro
cui David Petrosino è fondatore e prod
Progressive e la
Rock
il
musica è una contaminazione fra
musica etnica.
10:romalive
SI
IR
Rifflessi non è un errore
di battitura, ma il
nome di un quartetto di art
isti emergenti.
Sono Enrico, Paolo Robert
o, Luca Pepe e
Stefano, sono amanti del
la musica beat,
della musica surf, del Roc
k 'n Roll anni
’50 e come le band dell’ep
oca hanno
deciso di darsi un nome che
giocasse sul
doppio senso, infatti Riffles
si viene da Riff,
il giro di chitarra. Il loro è
un genere che subisce diverse contaminazion
i, quelle di artisti come i
Beatles, i Beach boys, Elv
is o Buddy Holly. Il gruppo
nasce nel 2001,
ispirandosi prevalenteme
nte al beat, ma con l'arrivo
dei vari componenti attraversa un period
o di crescita e speriment
azione che li ha
portati al loro ultimo album
Un inverno caldo. Agli iniz
i il loro lavoro
era incentrato soprattutto
sulle cover, nonostante abb
iano iniziato a
comporre propri brani sin
dagli esordi. Infatti nel 200
4 sono pronti
per partecipare al Festiva
l di Viterbo, “Vivi la Music
a”. Arrivano primi
e questo gli dà l’opportun
ità di poter incidere in una
vera sala di
registrazione, all’Avalon di
Montefiascone. Il primo alb
um si chiama
Fotografie, è composto sol
o di 7 pezzi. Pochi anni dop
o, con l'arrivo
dagli altri componenti, ripr
endono a lavorare, e creano
altre 6 canzoni. Invece di pubblicare
due album con poche tra
cce, decidono di
passare sopra le differenze
stilistiche fra i due lavori.
Li accorpano
e così nasce Solo poche
ore. Dell’ultimo album ci
dicono sia il lavo-
LE
IFF S
ro più completo, costituito
da 16 brani. A scrivere i tes
ti non è un
solo componente, ma son
o frutto di volta in volta del
le idee di ciascun componente della ban
d, che sceglie liberament
e come creare
l’arrangiamento del proprio
strumento, con il risultat
o che le diverse
influenze musicali di ciascu
no vengono a mescolarsi
in un unico
brano.
Ugo
i
Pubblico e Privato è l’album d’esordio
di
Ugo Mazzei. Parlare d’esordio per Ugo
z
z
Mazzei è forse un azzardo, lavora da
Ma e
anni nel mondo della musica come
arrangiatore e autore. Lavorare per altri
artisti lo ha portato inesorabilmente
a
comporre e scrivere per se, e Pubblico
e
Privato è la maturazione di anni di lavor
o.
L’album è lo specchio dei diversi mom
enti
vissuti. È lo stesso autore, infatti, a dire
che il
disco è diviso in due momenti, quello
pubblico raccontato attraverso
sonorità Pop, e quello privato, più intim
o, raccontato attraverso sonorità completamente diverse. Il Privato
è parte dell’intimo dell’autore
che ci racconta aver scoperto il cantauto
rato francese in giovanissima età. Al tempo delle sigle dei carto
ni animati, rimane affascinato
dalle ballate di De Andrè, anch’egli influ
enzato dal genere francese.
Fin da giovanissimo coltiva questa sua
passione, riscontrabile anche
nell’uso della fisarmonica, utilizzata com
e leit-motiv dell’opera. È un
album movimentato che alterna sono
rità Jazz al tango francese. Ma
ci sono anche storie di vita come quel
la narrata nella canzone d’apertura Lucciole sulla Salaria, storia di
due innamorati che dopo
tempo si incontrano scoprendo di aver
avuto due destini radicalmente
diversi, lui neolaureato, lei prostituta.
Barba
elli
sica è la sua vita.
Lei è una cantautrice, la mu
da giovanissima,
Una passione che scopre
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gruppo a 14
F st
infatti fonda il suo primo
ra
Ama il rock, e
co.
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anni, a 15 è già
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in un primo periodo suona
Guns ‘n’
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Queen, degli Aerosmith, e
ama scrite,
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roses. Non è solo una
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una trasmissione su Sky, “Il
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Claudio Lippi. Rimane in gar
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ova ma insegna canto in una
Barbara Festelli vive a Gen
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agine, la
ca di Milano. La maggiora
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suoi testi sono il
Inverni, ci racconta che i
ida
sona tim , e
di un momento. È una per
descrizione dell’emozione
”. Tra gli ultimi
o ciò che non riesco a dire
infatti ammette: “Scrivo tutt
tenitore.
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ceri, suo grande
lavori un EP con Gatto Pan
:11
romalive
[ di • Roberta de Vito ]
lo schema classico del cardo e del decumano,
nord–sud ed est-ovest si intersecano ad
angolo retto. Come accadeva nelle città dell’antichità, anche Civita è stata progettata a
partire da questo schema architettonico.
Una curiosità. Civita di Bagnoregio (Balneum
Regis) ovvero La Città del Bagno del Re.
Questo è il significato del suo nome. Pare che
sul finire dell’VIII secolo il re longobardo
Desiderio, gravemente malato, trovasse sollievo e guarigione ai suoi malanni immergendosi nelle acque sulfuree che ancora si trovano nei dintorni.
Come arrivare?
Autostrada A1: a 80 Km di distanza da
Roma (verso Nord) uscire a “Orvieto”.
All’uscita del casello girare a sinistra e seguire le indicazioni per Civita di Bagnoregio.
Civita di Bagnoregio:
La città morente
Civita di Bagnoregio, “città che muore”, abbarbicata sul cucuzzolo della montagna, a
poco più di cento km da Roma, accessibile
solo attraverso un ponte sospeso a 300 metri
da terra, sulla Valle dei Calanchi.
Raggiungerla non è impresa da poco!
Munitevi di scarpe comode, “inerpicatevi”
con calma. E poi, quando sarete arrivati, preparatevi a riempirvi gli occhi di bellezza.
Cittadina Medievale di rara bellezza, già dalla
Porta di Santa Maria, Civita si mostra auten-
Muvis
12:romalive
ticamente fascinosa, è pressoché disabitata.
Caratteristica che le dona un’aura di mistero
e decadenza.
L’isolamento di Civita, però, non è una trovata di marketing territoriale. Purtroppo l’erosione e la friabilità della roccia tufacea su cui
è costruita fanno si che un lento e inesorabile processo di sgretolamento la porterà in un
tempo futuro a non esistere più. I cedimenti,
infatti, hanno provocato il crollo di metà della
collina su cui si erge il borgo medievale. E
Civita esisterà solo nei ricordi di chi ha avuto
la fortuna di visitarla. E poi solo nelle vecchie
foto. Una sorta di Atlantide del futuro.
Le tracce più antiche della storia di Civita
risalgono all’epoca etrusca. In particolare la
necropoli che si trova nella valle sottostante
e, forse, anche la grotta di San Bonaventura.
Probabilmente si trattava di una grotta di origine etrusca, trasformata in epoca medievale
in oratorio.
A partire dal VIII secolo d.C., dopo la dominazione Longobarda, Civita ha fatto parte
del territorio della Chiesa, ma i suoi cittadini
nel corso dei secoli hanno sempre cercato di
mantenere una loro autonomia.
La sua rovina, in qualche modo, è stata
anche la nostra fortuna. Perché a tutt’oggi
possiamo ammirare una cittadina ferma nel
tempo. Infatti, è ancora conservato integro
A1 direzione Nord: uscire al casello di Orte,
girare a sinistra prendere la superstrada per
Viterbo uscire in direzione “Siena Cassia”.
All’altezza di Montefiascone, prendere la SS
71 Umbro-casentinese. Dopo circa 14 chilometri girare a destra per Bagnoregio.
SS2 Cassia: da Viterbo in direzione Siena,
all’altezza di Montefiascone prendere la SS
71 Umbro-casentinese. Dopo circa 14 chilometri girare a destra per Bagnoregio.
[ a cura di • Elio Tomassetti ]
Municipio XVI, Via di Bravetta
Residence Roma: si attende ancora per la riqualificazione
La delibera comunale 47/2007 prevedeva un asilo nido e la sistemazione dell’area verde.
Da 25 anni il Residence Roma rappresenta un
problema sociale e ambientale per il Municipio
XVI e non solo. Cinque palazzoni, adiacenti
alla verdissima Valle dei Casali, hanno ospitato
per lungo tempo persone provenienti da ogni
realtà. Insieme a persone che effettivamente
necessitavano di un alloggio e lo ottenevano
dal Comune, c’ erano migliaia di irregolari e di
immigrati provenienti da ogni dove. Dentro i
piccoli appartamenti vivevano decine di persone in condizioni incredibili. La legalità rimaneva fuori, oltre i cancelli, e forse anche oltre la
strada chiamata via di Bravetta. Fatti di cronaca davvero incresciosi si susseguivano: l’ ultimo
(gennaio 2006) fu il lancio da un balcone di
due corpi devastati da colpi di spranga.
Il 24 agosto 2007 il Comune concluse lo
sgombero dei palazzi, iniziato a seguito della
delibera consiliare n. 47 del 20/3/2007. Per
procedervi fu necessario l’intervento delle
forze armate, e le scuole limitrofe dovettero
chiudere per motivi di sicurezza. Il Municipio
XVI chiedeva da anni un intervento forte, che
si è fatto attendere per la mancanza di disponibilità della proprietà a trattare con le istituzioni. Già, perché non dobbiamo scordare che
il Residence apparteneva e appartiene ad un
privato, che non ha mai sentito come immi-
nente il bisogno di risolvere una vera emergenza sociale.
Ma cosa diceva la delibera del Comune di
Roma n. 47 del 2007? Permettendo al proprietario di vendere gli appartamenti, si stabiliva la realizzazione di un asilo nido, di una
scuola d’ infanzia e di un centro d’ incontro
destinato ai cittadini del quartiere con l’ utilizzo delle risorse derivanti dal cambio di destinazione d’ uso (3,5 mln €).
Sono passati due anni e mezzo, con l’avvicendamento in Campidoglio, e la situazione versa
in una fase di stallo. Infatti, terminati gli sgomberi, si è provveduto ad abbattere le mura
delle costruzioni. Ora rimangono i pilastri,
come scheletri surreali che dominano il quartiere e rovinano il paesaggio della Valle dei
Casali.
Il 19 ottobre il Consiglio del Municipio XVI ha
votato un ordine del giorno con il quale chiede nuovamente il rispetto della delibera comunale 47/2007. Pochi giorni dopo, il Consiglio
della Regione Lazio ha approvato il piano
ambientale per la rideterminazione delle aree
verdi tra le quali la Valle dei Casali. A questo
punto si attende definitivamente l’ accordo tra
la proprietà ed il Comune per l’utilizzo dei 3,5
mln già in cassa e per dare al quartiere i servizi che da tanto si chiedono.
Dopo anni di attese, ancora non si sblocca la situazione del mercato
Capasso: i cittadini si fanno promotori di una raccolta firme
L’iniziativa dell’associazione Area centro democratico vuole mantenere alta l’attenzione del Comune sul tema.
L’ area di via Capasso rappresenta un punto
di riferimento fondamentale in Municipio
XVI. Infatti vi sono concentrati insieme un
campo da calcio, un nuovo centro anziani, un
parco giochi per bambini ed un’ area verde.
Purtroppo da tempo si attende lo spostamento del marcato da piazza Visconti e la riqualificazione quindi dello spazio adiacente il
parco giochi. Infatti da anni il Municipio ha
proposto un PUP (piano urbanistico parcheggi) sotterraneo e la costruzione dei nuovi
banchi. Dopo travagliate vicende, con addirittura il rischio della costruzione al posto del
mercato di un’ enorme palazzo, nel gennaio
2009 sono partiti i lavori per i box sotterranei.
Questi sono fatti a costo zero per l’ amministrazione, in quanto al privato costruttore è
stato dato il diritto di superficie. L’ ex Giunta
Veltroni aveva predisposto 800000€ per il
completamento dei lavori comprendenti il
mercato. Ma ora di questo non si sa più niente. Proprio in queste settimane il costruttore
sta abbandonando l’ area, e lo spazio sopra i
box rimane abbandonato. Infatti l’ assestamento di bilancio comunale (Deliberazione n.
57, Protocollo RC n. 6805/09) non cita gli
800000€ per Capasso.
Dopo anni di attesa i cittadini non vogliono
accettare questo immobilismo. Allora è partita una raccolta firme promossa dall’ associazione Area centro democratico, che sta
riscuotendo un ottimo successo. Parte delle
firme, tramite il consigliere Athos De Luca,
sono state portate in Campidoglio per focalizzare l’ attenzione delle istituzioni sul tema.
La speranza è che al più presto si arrivi alla
soluzione per dare al quartiere e a tutta la
città un punto di riferimento completo di
ogni servizio, dopo tanti anni di attese.
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romalive
Lo “Spirito della bellezza” di Van Cleef a Tokio
Van Cleef & Arpels presenta a Tokio la mostra,
“Lo spirito della bellezza,” in cui le caratteristiche dei suoi gioielli, sono rappresentati come
oggetti high-tech in un video tridimensionale
commento da Catherine Deneuve.
Van Cleef & Arpels è stata fondata nel 1896 da
Salomon Arpels e Alfred Van Cleef. La Maison
nasce nel 1906 e risiede al numero 22 di Place
Vendôme, a Parigi. È riconosciuta in tutto il
mondo per la sua artigianalità nella lavorazione
e incastonatura delle più pure pietre preziose,
un’incastonatura ancora oggetto di brevetto
esclusivo Van Cleef & Arpels, il Serti Mystérieux.
La mostra è una cronaca di più di 100 anni di
storia del gioielliere parigino e si compone di
oltre 250 pezzi, provenienti dagli
archivi di Van Cleef & Arpels e
da collezioni private di tutto il
mondo. Si è inaugurata
sabato 31 ottobre presso il
Mori Arts Center Gallery nel
complesso di Roppongi Hills,
per approdare a New York,
Pechino e Parigi. Il gioielliere,
estende la logica botanica alla
mostra stessa; Patrick Jouin ha
progettato e curato l’esibizione, pensando a dei rami di alberi in poliestere e di forma irregolare, in vetro con
sfere simili a gocce di rugiada. Vi sono
dei pezzi del 1937 che include il Mistery Set
Peony con 239 diamanti e 706 rubini in oro e
platino e un collier di smeraldi del 1971 scolpito con diamanti che apparteneva alla principessa Salimah Aga Khan. Pezzi di gioielli di icone di
stile come, Grace Kelly, Marlene Dietrich,
Jacqueline Kennedy Onassis e Maria Callas ed
altre figure importanti del mondo dello spettacolo e del jet-set. Vi sono anche altri oggetti
indossati da celebrità in tempi più recenti come
una collana con un turchese, diamanti e oro,
che Eva Mendes portava al Golden Globe
Awards di quest’anno. Stanislas de Quercize,
presidente di Van Cleef, rifiuta di discutere su
come il business di Van Cleef & Arpels sta muovendosi nell’attuale contesto economico, bensì
aggiunge che il mercato dei beni di lusso, rimbalzerà ad un certo punto. La società, che fa
parte della Compagnie Financière Richemont
S.A. dal 1999, è sopravvissuta sempre a varie
calamità - tra cui due guerre mondiali.
“Sappiamo che il mercato, ritornerà a rispondere positivamente, così quello che dobbiamo
fare è concentrarsi ed essere molto creativi”, ha
detto, aggiungendo che Van Cleef & Arpels è
stato il primo gioielliere di lusso tra quelli occidentali, a stabilire nel 1973 una presenza in
Giappone. Bernard, il nuovo amministratore
delegato di Van Cleef & Arpels in Giappone, ha
sottolineato l’importanza della messa in scena
della mostra in questo momento storico. “Il
mercato sta andando in un certo senso e la
gente ha bisogno di poesia“ ha detto.
“Soprattutto in questi giorni dobbiamo aprire i
nostri tesori”. Guardando i gioielli della maison,
il mondo sembra fermarsi per lasciar spazio alla
materializzazione dei desideri, alla realizzazione
dei sogni, al fiato sospeso.
Instanbul e moda. Solo rumors o nuovo mercato?
Tempi di crisi e le aziende di moda cercano altri mercati e nuovi scenari da cui attingere, la Turchia è uno di questi.
Vivienne Westwood ad Instnbul
Istanbul, potrebbe questa città turca, diventare
“la Londra del Medio Oriente”?
”Assolutamente si”, ha dichiarato Carla
Damario, presidente di Vivienne Westwood,
una delle cinque designers internazionali che
hanno partecipato alla “moda di Istanbul”, un
evento di tre giorni, da poco.
14:romalive
Damario, dice di non percepire momenti di crisi
economica in questo paese, rispetto a quelli che
si vivono in Europa e negli Stati Uniti, citando
forti vendite di accessori della linea Westwood
ANGLOMANIA, e questo grazie ad un gran
numero di giovani, che costituisce il 60% della
popolazione turca.
Westwood sta anche progettando, di aprire il suo
primo negozio ad Istanbul dopo averne aperto
uno a Beirut. “Il mercato
non è più in America, ma
qui“ ha detto Damario.
Harvey Nichols della catena Beymen, uno dei maggiori compratori di collezioni di designers in Turchia, ha convenuto che, il
mondo della moda ad
Istanbul, ha lasciato la crisi alle spalle, aggiungen-
do che i bilanci del settore, sono tornati ai livelli pre-crisi.
“La crisi qui era per lo più psicologica. La
domanda e la fiducia del consumatore, sono
ritornate velocemente dal mese di aprile “, ha
detto Elif Capli, manager della Beymen, “Le
vendite, sono aumentate del 20% nel mese
d’ottobre, rispetto l’anno prima”.
Roberto Cavalli, che ha già una boutique ad
Istanbul, afferma che, i momenti di crisi obbligano i progettisti a raggiungere i nuovi mercati. Inoltre, dice di amare molto la sensazione che
si respira ad Instabul, “sia Occidentale che
Orientale” - e ha promesso di tornare per avere
l’ispirazione per una collezione futura.
Il consulente di moda, Maia Guarnaccia, vice
president di IMG Fashion di Istanbul, che ha
seguito ad agosto la settimana della moda, ha
consigliato agli organizzatori, di puntare i riflettori su Istanbul, con la creazione di una piattaforma d’alto profilo che darà ai designers turchi
la fiducia necessaria per esprimersi a livello glo-
[ a cura di • Simonetta Mulas ]
bale. “Se il designer turco vuole diventare
internazionale, deve soprattutto mostrarsi
qui” - ha detto Guarnaccia. “Questo potrebbe
diventare un ponte importante, come un legame tra l’Europa e l’Asia, Oriente e Occidente”.
La Turchia vanta un’ottima produzione, qualità
e creatività, secondo l’organizzatore Hakan
Baykam, mentre difetta di esperienza nella
promozione e nella commercializzazione.
Guarnaccia, sostiene che i designer internazionali hanno voluto costruire la fiducia del marchio, attraverso lo sviluppo linee che sono già
disponibili in negozio. “L’obiettivo non è ancora di raggiungere il mondo da Istanbul con una
nuova collezione, ma entrare prima nella realtà turca”, ha detto. E mentre gli stilisti affermati, cercano nuovi mercati ed ispirazione in
Oriente, è forte per i giovani designers turchi,
il desiderio di avere un’opportunità di crescita
in Occidente, soprattutto in Europa.
Ebru Ozkan, uno studente di 26 anni presso
l’Accademia di Lasalle a Istanbul, ha detto
“Non vedo l’ora di andare a ovest, a spingere
e provare i miei limiti”.
Un augurio che queste due culture possano
sempre coesistere armoniosamente, almeno
nella moda, chissà che i grandi della terra non
possano trarne ispirazione.,
Lanvin: Show di Primavera a Tokio
Lanvin, prestigiosa maison francese, ha presentato recentemente a Tokio,
una sfilata di moda presso lo stadio del Sumo, Ryogoku Kokugikan.
Insolita fusione, quella tra il mondo della
moda e quello dell’antica lotta giapponese,
anche se non dovrebbe sorprenderci più di
tanto, data l’originalità del direttore creativo,
Alber Elbaz, personaggio sempre alla ricerca di
nuovi linguaggi espressivi. Un grande evento
serale, dove sono state presentate le collezioni
primavera donna e uomo, e che ha attirato più
di mille ospiti, tra cui il cantante rap, Kanye
West. Il direttore creativo Alber Elbaz, ha affermato che, insieme al suo staff, aveva considerato diverse possibili location per lo spettacolo, tra cui musei e templi, ma ha preferito scegliere lo stadio di sumo, per due motivi: innanzitutto perché è un fan di questa tradizionale
lotta, e poi perché non poteva perdere l’occasione di rompere un tabù culturale. “Amo
molto il sumo,” dice il designer “Lo guardo in
TV, e penso che lottatori di sumo sono splendidi”. Tradizionalmente alle donne, è vietato
l’ingresso nell’anello posto al centro dello stadio, considerato per l’appunto, uno spazio
sacro. Elbaz è riuscito ad ottenere il permesso
di costruire una pedana con impalcatura,
posta sopra quel punto, ed ecco infranta la
tradizione! Un gyoji o anche arbitro di sumo,
vestito di seta verde smeraldo, leggeva da un
rotolo per annunciare l’inizio dello spettacolo.
Elbaz afferma di vedere un parallelo tra sport
e moda, ma non risparmia frecciatine a tutte
quelle celebrità del mondo sportivo, che cercano di sfruttare la loro fama per lanciare linee
d’abbigliamento. “A volte si pensa, che tutto
ciò che serve per fare moda, è quello d’essere
famoso,” ha detto. “Ma, non è così, è necessario dedicare la propria vita a questo lavoro.
Bisogna impegnarsi molto. Immaginate se io
sostenga che voglio fare il ballerino, anche se
non riesco nemmeno a saltare due centimetri,
posso ugualmente andare all’opera e ballare?
No. Quindi io lascio che sia il ballerino a ballare, il cuoco a cucinare, l’attore a recitare ed il
progettista di moda a creare.” Cambia subito
tono, quando poi parla di un famoso designer
e poi diventato una leggenda della moda giapponese: Yohji Yamamoto, la cui azienda all’inizio di questo mese, ha presentato istanza di
bancarotta. Un gruppo d’investitori ha assunto il controllo della casa di moda.
“Voi sapete qual è la cosa più triste per me?”,
ha detto Elbaz. “Che, dopo tutti questi anni,
un genio e un talento, debbano finire così, ma
non sono preoccupato per Yohji. Sono sicuro
che ritornerà a creare cose meravigliose“.
La sfilata di Tokyo coincide con la riapertura
della boutique di Lanvin, a Ginza, lussuoso
centro commerciale; a guidare l’espansione
del brand in Asia, è Thierry Andretta, il quale
afferma, che il Giappone rappresenta solo il
7% delle vendite di Lanvin, ma che si sta registrando un incremento, nonostante le condizioni del mercato del lusso. La boutique di
Lanvin si trova vicino ad altre griffe del lusso
come Van Cleef & Arpels e Salvatore
Ferragamo, come pure le etichette fast fashion
Zara e H& M, che hanno cambiato il volto ad
uno dei quartieri più lussuosi di Tokio. Afferma
che ancora non gli è stato chiesto di fare una
collaborazione con una catena di fast-fashion,
ma potrebbe considerarla se arrivasse l’offerta
giusta. Noi speriamo che continui a fare Haute
Couture, anche se come molti dicono, l’Alta
Moda non esiste più. Sarà vero?
Bottega veneta e gli studenti di architettura di Tokio
Il famoso brand, Bottega Veneta, ha lanciato un concorso di progettazione di mobili per
gli allievi dell’Università di Tokyo, quando la moda diventa anche formazione.
La moda italiana fa sempre parlare di sé, soprattutto all’estero, questo è ciò che ha fatto Bottega
Veneta, promuovendo il concorso per i giovani
studenti giapponesi della facoltà d’architettura. Il
direttore creativo, Tomas Maier, ha presentato il
progetto ai giornalisti locali e visionato gli schizzi
iniziali dei candidati. “Sono sempre stato un
amante del Giappone ed ho sempre creduto nel
Giappone“ ha detto Maier alla conferenza stampa, tenutasi presso l’Hotel Mandarin Oriental.
“Questo è un paese molto raffinato con una tradizione di bellezza e alto valore dell’artigianato che
mi hanno sempre ispirato. È per questo, che sono
qui”. Maier, ha chiesto agli studenti, tutti allievi del
famoso architetto Manabu Chiba, di progettare
un mobile, che debba avere una funzione di seduta. Gli studenti, sono attualmente impegnati ad
affinare le proprie proposte, e dei 18 concorrenti
iniziali, il campo si restringerà a 10 finalisti. I tre fortunati saranno scelti in dicembre. Il mese successivo, i tre studenti vincitori, si recheranno presso l’atelier di Bottega Veneta a Vicenza, dove sarà valutato il prototipo costruito per loro. Nel mese di
aprile, presenteranno i loro progetti a Milano, al
Salone del Mobile come facente parte della collezione giapponese, che sarà il tema di Bottega
Veneta. Durante la settimana d’eventi, il quartier
generale di Bottega Veneta a Milano, ospiterà una
mostra d’artigianato giapponese ed articoli speciali provenienti dal Giappone e dell’azienda italiana. I tre progetti vincitori del concorso, saranno
disponibili attraverso uno speciale ordine, presso
negozi di Bottega Veneta e saranno esposti a
Ginza, il famoso quartiere di lusso di Tokio, entro il
prossimo anno. Bottega Veneta è già impegnata a
coltivare la futura generazione d’artigiani e designers, avendo aperto una propria scuola a Vicenza
nel 2006, per la lavorazione dei suoi prodotti in
cuoio, anche se questa è la prima volta che il marchio ha lavorato con un’università internazionale.
Maier, ha affermato che, vuole continuare a sviluppare progetti di questo tipo, proponendoli a
tutti quei paesi nel mondo, che dimostreranno
sensibilità e lungimiranza verso il futuro della creatività. L’obiettivo è lodevole e anche molto ambizioso, mi chiedo però, se non sia il caso di coltivare anche giovani designers italiani, riacquistando
quel know how che ci ha reso illustri in tutto il
mondo e coinvolgendo istituzioni, università e
aziende private, a sostenere e creare nuove sinergie creative, affinché possano essere parte attiva
nella ripresa economica del nostro paese.
:15
romalive
[ di • Sergio Di Mambro ]
Cos’è il talento? Difficile rispondere, forse il battito di ali di una farfalla che accendono l’aureola
che ognuno di noi possiede. E se fosse la lampada di Aladino che improvvisamente si accende? In un momento socio- storico particolare, dove tutto è misurabile attraverso l’apparire, la
semplice parola talento si perde nell’immaginario collettivo privo di creatività. Ma cos’è effettivamente il talento? Intelligenza, classe, sacrificio, volontà, amore per la vita e per il proprio lavoro,
capacità di coltivare le proprie doti, crearsi un’immagine e rimanere se stessi. Un viaggio nel
mondo delle top model, delle persone, delle bellezze mozzafiato, delle belle intelligenze. Noi
proponiamo mondi, universi, macrocosmi e microcosmi alla ricerca del successo, della propria
consapevolezza e realtà. Iniziamo con Victoria Petroff. Sapevo di lei tramite i rotocalchi, fotomodella, televisione, flirt. Ma chi è Victoria Petroff? Ho posto alcune domande, ed ecco le risposte.
Tu sei moscovita e laureata in economia, cosa è per te il denaro? (Victoria ha risposto in
modo sintetico ma con una chiarezza unica):
Denaro per me è solo un mezzo per vivere bene.
Tra le tue professioni: la modella, come sei finita nell’isola dei famosi?
Facendo il casting come tutti i comuni mortali.
Si parla di molti “flirt” con uomini importanti della Milano-bene, quanto è vero di ciò che si
scrive?
La verità sta sempre in mezzo!
Che rapporto hai con il sesso? Sei mai stata attratta da una donna al punto di desiderarla?
Sono abbastanza libera nel sesso. Anni fa mi è capitato di essere attratta da una mia amica, si
chiamava Debora. Provavo un desiderio piu forte di me, ma avevo paura di perdere l’amicizia, e
poi non sapevo come avrebbe potuto reagire.
È finita lì… peccato. Non capita spesso di provare questa sensazione (desiderio) così forte!
Amare qualcuno è una scelta, oppure una malattia dell’anima?
Direi malattia scelta dalle persone!
Quali sono i tuoi sogni? Come ti descriveresti?
Ho tanti sogni che piano piano si realizzeranno. Come ha detto Martin Luther King: “Salite il
primo gradino con fiducia. Non occorre vedere tutta la scala. Salite il primo gradino’’. Perciò
oggi ho tutto quello che desideravo 3-4 anni fà, ora ho messo il piede sul prossimo gradino.
Ti hanno fatto impazzire più gli uomini o le bugie del prossimo?
Odio qualsiasi tipo di bugia!
Quando una persona è intelligente?
Quando sta zitta e sa ascoltare il prossimo.
È preferibile un flirt con un uomo colto, o con uno mezzo scemo ma bello?
2 in 1 non si può?!
Professionalmente, cosa vorresti fare per sentirti realizzata, e cosa fai attualmente?
Progetti?
Vorrei diventare un'attrice internazionale, perciò sto studiando recitazione in America (tra poco
mi trasferirò, vivrò tra L.A. e Florida).
Queste sono le risposte di Victoria, risposte ironiche ma razionali.
Questa è la realtà che ci circonda, creature lontane alla ricerca di vita, realizzare il proprio destino dove sogni, realtà, amori, flirt, attimi difficili, si intrecciano nel meraviglioso orizzonte degli
eventi della nostra unica e irripetibile vita.
18:romalive
[ di • Manuela Biancospino ]
È affascinante conoscere Monica, simpatica ed ironica, intelligente e profonda, con una bellezza
prorompente e raffinata concessa a poche donne.
Le piace viaggiare senza muoversi, entrare nelle persone e conoscerne l’animo e le emozioni. Se
non avesse intrapreso il lavoro di attrice le sarebbe piaciuto molto diventare una psicologa.
Si definisce variopinta, un essere multicolore con tante sfumature.
«Mi vedo come un pittore - dice - e recitare per me è come sfumare il colore sulla tela,
pennellarne le varie gradazioni, mettendoci sempre qualcosa di personale».
Il suo amore per la recitazione nasce da giovanissima, subito dopo il diploma studia infatti alla
scuola del Teatro Verdi di Padova e frequenta stage di recitazione presso il Teatro Goldoni di
Venezia e il Marvel Theatre di New York.
Parlaci del tuo ultimo lavoro.
Una bella esperienza personale e professionale che mi ha dato la possibilità di entrare in
contatto con bravi attori e un ambiente familiare. Sto parlando infatti del ‘Medico in famiglia’
dove interpretavo il ruolo dell’infermiera Gloria. Mi hanno confermata nel cast della prossima
serie nella quale, spero, il mio personaggio possa avere più spazio ed una sua vita personale.
Cosa pensi della televisione e del cinema?
Trovo che ci sia troppo snobbismo da parte di attori e registi nei confronti di chi fa lavori
televisivi. Certo che partecipare ad un film è auspicabile per un attore poiché la cura, il tempo
ed i mezzi impiegati sono maggiori rispetto ad una fiction. Per quanto mi riguarda un buon
prodotto televisivo è sicuramente meglio di un brutto film. E di brutti film in giro ce ne sono!
Nel lavoro hai avuto un modello al quale ti sei ispirata?
Non ho mai preso a riferimento nessun modello, anche se mi ispirano molto le attrici
americane degli anni Trenta come Bette Davis e Katharine Hepburn.
Con che regista ti piacerebbe lavorare?
Ammiro molto Sergio Martinelli per la sua bravura e la cura dei particolari; Gabriele Muccino,
per come riesce a tirare fuori il meglio da ogni attore; Paolo Sorrentino per il prodotto di ottima
qualità che crea, e Ferzan Ozpetek per le atmosfere e le storie che racconta. Per quanto
riguarda i ruoli brillanti mi piacerebbe interpretatre una commedia all’italiana con la regia di
Enrico Oldoini.
Dimmi alcuni dei tuoi film preferiti.
‘La vita è meravigliosa’ di Frank Capra. Film degli anni Quaranta che adoro per la storia, per le
atmosfere, per come è stato girato e interpretato. Un altro che mi piace molto è ‘Qualcuno volò
sul nido del cuculo’ dove l’interpretazione di Jack Nicholson è davvero straordinaria. Adoro
Barbra Streisand come cantante e come attrice, quindi vorrei citare anche ‘Il principe delle
maree’.
Con che attori ti piacerebbe interpretare un ruolo?
Parlando di attori italiani mi piacerebbe lavorare con: Kim Rossi Stuart, Sergio Castellitto,
Piefrancesco Favino, Claudio Santamaria e Tony Servillo. Mi piace molto anche il cinema inglese
ed americano. Qui la scelta si fa più difficile perché ci sono diversi attori che vorrei al mio
fianco. Cominciamo con i top: Robert De Niro, Al Pacino e Dustin Hoffman. Poi sorridendo e
strizzando l’occhio dice: ‘Darei una possibilità anche a Joaquin Phoenix e a Mickey Rourke’.
Non hai mai fatto teatro, perché?
Mi dispiace dirlo ma è difficile avere ruoli di una certa importanza, perché il teatro è in mano a
delle famiglie chiuse che non ti fanno accedere a meno che tu non sia già un personaggio
conosciuto che fà nome sul cartellone. Mi piacerebbe interpretare ruoli classici rivisitati o
commedie inglesi con la regia straniera.
Il tuo sogno nel cassetto
Vorrei avere un ruolo da protagonista, un personaggio tutto mio da studiare, costruire, e nel
quale plasmarmi. Un’altra mia grande passione è il canto, ho infatti lavorato come corista per
“Ace of base” e “Waylon’s brothers and sisters”. Mi piacerebbe moltissimo incidere un disco di
musica pop o soul/black.
OSSIGENO IPERBARICO ESTETICO:
la novita’ del nuovo millennio nel ringiovanimento cutaneo
a cura della Dr.ssa Leda Moro, Medico Estetico di Roma (www.brazilsystem.com)
In un’epoca orientata verso sistemi sempre più evoluti e poco invasivi, l’ingegneria biomedica risponde sfruttando il presidio più naturale
che esiste: l’ossigeno.
Dei suoi effetti biologici sui tessuti la scienza parla chiaro: ben 17 sono
le patologie attualmente curabili con la terapia di Ossigenazione in
camera iperbarica, pressurizzata due o tre volte la pressione atmosferica normale.
Spostare l’attenzione di questi benefici sul ringiovanimento cutaneo è
stato un passo breve: dai quartieri delle Stars (Madonna, Michael
Jackson e altri ne sono esempio), l’uso dell’ossigeno iperbarico estetico è approdato anche in Europa, dove ha assunto un carattere più
“terreno” e destinato a tutti, dai vip alle persone comuni.
COS’È
L’ossigeno iperbarico estetico è una tecnica di infusione percutanea, tramite un sofisticato apparato costituito da un generatore che
trasforma l’aria (costituita al 21% da ossigeno e al 79% da azoto) in
ossigeno puro, iperbarizzandolo (portandolo cioè ad una pressione
superiore rispetto a quella atmosferica di 1 Bar). Al compartimento
iperbarizzante è collegato un deflussore a manipolo simile ad una
pistola pneumatica che “spara” il gas ottenuto sulla cute, con un
sistema a scansione e di intensità graduabile dal Medico.
MECCANISMO D’AZIONE
Un po’ di storia e cenni di ricerca
scientifica: dagli studi del fisico Von
Ardenne (1990), l’invecchiamento è
legato al minor apporto di sangue ai
tessuti, a sua volta conseguenza di un
deficit della circolazione a livello dei
tratti terminali dei capillari. Altri
studi (Stuttgen G.) confermano
che il numero di capillari attivi
cutanei diminuisce con il passare degli anni. Lavori recenti
(Stucker et al.) mostrano che gli
strati superiori della pelle
umana sono quasi esclusivamente riforniti di ossigeno
dall’ambiente esterno, e i
ricercatori della Clinica Universitaria di Berlino hanno
infine dimostrato come l’impiego di ossigeno attivo topico favorisca la microcircolazione ed il metabolismo cutaneo.
In termini pratici, invecchiamento, stress, inquinamento,
malattie, sono tutti fattori che
colpiscono i microcapillari
avviando un processo di
degradazione del collagene
e dell’elastina: ossigenare la
pelle vuol quindi dire “rivascolarizzarla” rendendola più sana, tonica,
luminosa e morbida.
Tuttavia, se il primo
beneficio del trattamento topico è una
rivitalizzazione diretta
degli strati cutanei,
ne esiste un secon-
do: il gas iperbarico è anche un potenziatore metabolico e veicolatore di alcune molecole attraverso gli strati dermo epidermico. Se ne
deduce che il grande successo che questa tecnica sta riscuotendo in
tutto il mondo è legato sia al potere dell’ossigeno stesso che all’azione dei farmaci antiaging scelti dal Medico e veicolati.
INDICAZIONI
Invecchiamento cutaneo e non solo: molte patologie dermatologiche del viso e del corpo traggono enormi benefici dall’ossigenazione percutanea (acne in tutte le sue forme, iperpigmentazioni, lassità,
edemi post chirurgici, cellulite, smagliature, ecc…) al punto da rendere questa strategia indicata in molti campi d’azione. La sua assenza
totale di effetti collaterali, dolore e traumi la rende peraltro completamente priva di controindicazioni e adatta a qualsiasi età.
PROTOCOLLI INDIVIDUALI
Esistono al momento diversi protocolli, che derivano essenzialmente
dal grado di invecchiamento cutaneo e, soprattutto, dal fatto che il
trattamento venga effettuato da una estetista o da un medico. Nel
caso in cui l’operatore sia un medico, i principi attivi saranno veri e
propri “farmaci” e l’ossigeno iperbarico rappresenterà una sorta di
siringa virtuale con cui iniettare, senza aghi, tossina botulinica, fattori di crescita ed altre molecole “medical device”. I protocolli di trattamento “strong” possono essere articolati in sedute intensive a cadenza mensile, della durata di circa 60 minuti, il cui costo dipende dai
materiali veicolati (dai 200 ai 250 euro a seduta). Lo schema “strong”
mensile è ottimale in abbinamento ad altre strategie antiaging che
ottimizzino il risultato: radiofrequenza bipolare, bioristrutturazione
con polinucleotidi, carbossiterapia, peelings, ecc… Altri protocolli prevedono invece 4-6 sedute “soft”, di circa trenta minuti, (da 100 a 200
euro a seduta) con cadenza settimanale, e qualche richiamo mensile.
Tale schema è adatto a pelli più giovani e rientra in un programma di
prevenzione antiaging o di mantenimento o, ancora, nel pre e post
chirurgico (lifting). In ogni caso, le modalità, i tempi, i farmaci da veicolare e le associazioni con altre terapie saranno quindi “strettamente personalizzati” e individuati in una valutazione medica essenziale
per un risultato visibile e duraturo.
RISULTATI
La tecnica è recente ma le nostre casistiche attuali (condotte nei tre
centri medici pilota di Napoli, Roma e Milano), si fondano su più di un
anno di sperimentazione e su un “Customer Satisfaction” in cui i
pazienti hanno definito il “ringiovanimento ottenuto” superiore alle
aspettative (il 70 % definisce il risultato molto significativo, il 22%
abbastanza significativo, il 6 % risultato mediocre e soltanto il 2%
riferisce risultato nullo). Detti risultati sono così descrivibili: Dopo
circa dieci giorni dalla prima seduta è già molto evidente l’evoluzione di tutti i parametri morfologici cutanei (turgore, elasticità, tessitura) e il miglioramento in termini di luminosità, tono
e spessore della zona trattata. Notevole la diminuzione delle
rughe dinamiche e statiche, il restringimento dei pori cutanei,
l’involuzione dei processi acneici attivi e degli esiti cicatriziali
post acneici. Nel pre e post chirurgico, ottimizzazione del risultato operatorio con regressione veloce degli edemi e assestamento cutaneo veloce. Tutti i risultati subiscono un ulteriore
incremento al progredire delle sedute e, in follow up ad un
anno, restano stabili e duraturi.
PER INFORMAZIONI:
tel 0666154318, www.brazilsystem.com
storie romane
[ a cura di • Roberta de Vito]
I l d a d o è t r at t o
Il dado è tratto. Quel che è fatto è fatto. Ci
ripariamo così, dietro a Caio Giulio Cesare,
quando dobbiamo giustificare qualche malefatta. Tuttavia, sicuramente, le nostre azioni
sono meno dirompenti di quella che portò il
padre morale dell’Impero a pronunciarla.
Nella notte tra il 10 e l’11 gennaio del 49
a.C., Giulio Cesare passò il fiume Rubicone
alla guida della XIII Legione. Piccolo fiume
dell’Italia settentrionale balzato improvvisamente agli onori delle cronache, il Rubicone
separava la Gallia Cisalpina dal territorio
amministrato e diretto da Roma.
La legge romana vietava a chiunque di varcare i romani confini con le armi in pugno
senza previa autorizzazione, diremmo oggi,
del Senato. Attraversando con le sue truppe
il Rubicone senza il famoso placet senatorio,
Giulio Cesare violò questa legge.
La violazione di una precisa legge promulgata dal Senato non fu solo un atto “illegale”.
Quella lanciata da Cesare fu una vera e propria sfida al Senato della repubblica di Roma.
Ovvero alla massima espressione del potere
costituito. Atto che aprirà, di lì a poco, le
porte alla seconda guerra civile e poi alla
nascita dell’Impero.
Sembra che in quell’occasione Cesare pronunciò una frase in greco, che in latino
venne tradotta con la celeberrima locuzione
“Alea iacta est”, a sua volta resa in italiano
con la frase “il dado è tratto”.
Questa di Cesare fu una forzatura avvenuta
dopo una lunga strategia. Dieci anni prima,
nel 59 a.C., l’ambizioso e brillante stratega
divenne Console, ma la sua visione moderna
della politica fu giudicata troppo spregiudicata e non piacque per nulla al Senato. Così il
nostro venne spedito in Gallia in mezzo ai
Barbari, con la speranza di farlo dimenticare.
Mai atto fu più controproducente. Coperto
di gloria, “trionfante”, rientrò nel 49, dopo
avere spinto le frontiere di Roma fino al Reno
e all’Atlantico.
Con questo bel bottino di conquiste, il Divo
Giuliopoteva tranquillamente permettersi di
passare il Rubicone, sbertucciando il Senato e
mandando in fuga in quel di Durazzo Pompeo che nel frattempo lo aveva rimpiazzato.
In seguito si fece proclamare Dittatore a vita,
che lunga non fu. Le Idi di Marzo del 44 come sappiamo venne assassinato dai congiurati, e qui altra locuzione: “quoque tu Bruto
filii mii”.
Il grande condottiero ha avuto molti “imitatori”, nel corso della storia, tant’è che il suo
nome è transitato da un significato all’altro,
in molte lingue vuol dire “capo”. Da nord a
sud, da est a ovest chi ha cercato di eguagliarlo non c’è mai riuscito, dopotutto “diamo a Cesare quel che è di Cesare”!
:23
romalive
[ di • Irene Giarracca ]
Il teatro dell'Opera di Roma regala grandi emozioni
Teatro dell’Opera, sinfonie, opere liriche,
sono eventi musicali tradizionalmente lontani al grande pubblico.
Questi generi musicali nel tempo sono stati
percepiti come sempre più distanti, ma portano con se una forte tradizione culturale
che appartiene a tutta la nostra storia.
Quest’anno il Teatro dell’Opera di Roma ha
dato una risposta al dilagare di questo fenomeno, ed insieme al sostegno del Consiglio Regionale del Lazio, ha patrocinato una
stagione musicale volta alla promozione
della Musica Lirica: “L’Opera a Teatro”.
L’evento prevede una serie di più di 30
Concerti eseguiti in Teatri di Roma e delle
periferie. Saranno gli artisti ed i maestri del
Teatro dell’Opera di Roma, insieme alla Giovane Orchestra, ad esibirsi. Ogni spettacolo
verrà preceduto da una breve introduzione
nella quale i maestri e gli artisti daranno
allo spettatore quegli strumenti interpretativi necessari per trovare la chiave dello
spettacolo. Gli spettatori verranno guidati
in un percorso di approfondimento intorno
al mondo della musica lirica e di tutto ciò
che la compone.
L’iniziativa è stata sostenuta inoltre dall’Unione Regionale Agis del Lazio, che si è adoperata per la promozione dello spettacolo
dal vivo, in tutte le sue forme (prosa, musica e danza). Opera a Teatro è rivolta ai giovani e ai ceti sociali più deboli, infatti i
biglietti saranno venduti ad un prezzo fisso
di 10 euro, e per i ragazzi fono a 25 anni,
verranno venduti ad 8 euro.
L’evento è diviso in due periodi, quello natalizio dal 14 Dicembre al 5 gennaio, ed un
secondo periodo dal 29 gennaio a fine
maggio. Lo spettacolo di apertura si terrà a
Palestrina, in provincia di Roma, fatto non
casuale, come ribadito anche dal Presidente
della Regione Lazio, Bruno Astorre, che ha
partecipato personalmente alla presentazione dell’attività. Sarà un’ottima occasione
per quanti non hanno mai pensato di approfondire la conoscenza di questo genere,
guidati dai maestri del Teatro, dal Coro, e
dalla Giovane Orchestra in questo mondo
affascinante in grado di trasmettere le più
disparate e forti emozioni.
Pietro Longhi,
Presidente dell’unione regionale AGIS del Lazio
L’On. Bruno Astorre,
Presidente del Consiglio Regionale del Lazio
ROMEO GIGLI OSPITE DI TALKING IED:
"TORNO, E SONO SEMPRE LO STESSO"
[ di • Martina Pelliccia ]
Talking IED about future
è un ciclo di conferenze pubbliche, in cui IED Roma invita personaggi del mondo della cultura, dell’arte,
della moda e di tutte le professioni creative a
raccontare, attraverso la propria esperienza, le
questioni legate alla costruzione di un futuro
possibile.
Questi incontri costituiranno un terreno comune ed interdisciplinare di indagine per la comunità creativa che rappresenta lo IED con i suoi
1200 studenti e circa 500 docenti; tali appuntamenti saranno scanditi in tutto l’anno accademico e saranno incentrati sul medesimo
tema, per stimolare ed indirizzare occasioni
progettuali concrete, tramite tesi e workshop,
che si svilupperanno nel medesimo orizzonte
temporale, al fine di ricercare un orizzonte
comune e solido in questo mondo dove, a
volte, regnano incertezza e precarietà lavorativa per i giovani.
Il 3 dicembre lo IED Roma ha ospitato lo stilista Romeo Gigli, che tramite TALKING IED, ha
esposto la propria visione del futuro, imperniato sull’atemporalità del progetto creativo.
Romeo Gigli è stato definito agli albori della
sua carriera uno stilista “anomalo”, poiché
quando negli anni ‘80 esordisce con le sue
prime collezioni si trova, in un primo momento, di fronte a reazioni contrastanti, dividendo
il mondo della moda in due: da una parte la
stampa d’avanguardia, che ne capì subito il
contenuto di innovazione e di apertura verso
una nuova via per il tramite delle sue figure intimiste, che esaltavano il concetto di femminilità poetica e minimalista; dall’altra i fedelissimi della filosofia della donna “ostentata”, forte, dotata di una silhouette architetturale, aggressiva, spalle grandi e rinforzate come armature.
Lo stilista nasce a Castelbolognese, nei pressi di
Faenza, intraprende gli studi classici e, avendo
la fortuna di crescere tra i libri custoditi dal
padre antiquario, s’incammina verso un matrimonio con la cultura e l’arte, che si porterà dietro per tutta la sua vita; tale connubio nutrirà di
stimoli e fascinazioni la sua carriera e, nel corso
del tempo, verrà contaminato e completato
tramite la conoscenza di nuove civiltà, anche
grazie ad i suoi innumerevoli viaggi.
Infatti, fin da giovanissimo, si avventura in India nel periodo in cui tutti i giovani del mondo
erano accomunati dall’immancabile motto
“Peace & Love”, dove la diversità e l’innovazione culturale e religiosa, la filosofia orientale
e la forte attenzione all’elemento spirituale
degli hippy aveva raggiunto il suo apice dimostrando una notevole influenza su musica,
televisione, cinema, letteratura, arte e soprattutto moda.
È qui che, circondato da mille stimoli, tessuti,
ornamenti, atmosfere lontane, Gigli trova un
luogo diverso dalla nostra culla occidentale,
un modo per aprire gli orizzonti e la mente: si
cala in un’epoca ed in una cultura nuova, scoprendo tesori racchiusi in un mercato, un’opera d’arte nascosta in uno strumento musicale,
e li trasforma inizialmente in abiti per se stesso e successivamente nelle sue collezioni.
Collezioni che hanno trovato nuovi spazi,
significati, valori, attraverso una reinterpretazione in chiave occidentale e moderna dei
temi classici dell’arte e della cultura e che, con
il passare degli anni e il susseguirsi dei viaggi,
lo fanno approdare a New York dove realizza
su questo filone di pensiero la sua prima collezione nell’atelier Dimitri.
La reazione, come accennavo all’inizio dell’articolo, fu un grosso choc per il periodo; per lui
sfilavano modelle-donne avvolte da sari coloratissimi, con grosse calze di lana e scarpe
basse… Tutti elementi estremamente innovativi rispetto alla moda di quegli anni e questo gli
procurò una grande notorietà.
Lo stilista non trova solo nel suo debutto una
forte capacità d’avanguardia e di rottura degli
schemi ordinari, ma per tutto il corso della sua
carriera è uno stupire continuo: basti pensare
che negli anni successivi sfida la fissità di un
universo-moda popolato da donne manager,
tutte carriera e tailleur, e manda in passerella
fragili ed eteree icone pre-raffaellite dai capelli rosso tiziano, scalze...
In pochi anni, diventa uno dei caposcuola della
moda italiana, al punto da avere sedi dislocate
nel mondo, senza incontrare difficoltà nel
seguire ogni cambiamento delle tendenze,
dell’innovazione, della tecnologia, da utilizzare
per esprimere la sua capacità d’immaginazione. Èœ spesso controcorrente, e le sue presentazioni in un vecchio e spoglio garage di
Corso Como, a Milano, diventano l’appuntamento più esclusivo ed ambìto.
Poi... le luci di Parigi, dove presenta la sua collezione nell’ambito delle sfilate di prêt-à-por-
ter francesi.
Una standing ovation di 20 minuti lo accoglie
nell’olimpo dei grandi. I suoi abiti hanno lavorazioni tridimensionali e riflettono epoche ed
etnie, paesaggi e poesie, filtrati dalla sua personalità complessa e romantica. Il suo credo è
la leggerezza.
Cosi dagli anni ’80 ad oggi ha lasciato un
segno indelebile nella moda con la sua estetica fragile ed eterea, anticamera del minimalismo.
E oggi, dopo una pausa di riflessione, lo stilista è l’anima di un nuovo progetto di moda
cioè semdal nome evocativo: Io Ipse Idem,
pre sé stesso, ma mai uguale a sé stesso.
«Per quattro anni sono stato a guardare
e avevo voglia di creare qualcosa di
nuovo, ma immaginando un meccani
smo diverso: quando non si
pi- coin
volti e fagocitati dagli impegni si han
delle intuizioni, si riesce a dar vita
nuovi progetti con un approccio diverso
e alla ricerca della purezza delle form
Siamo saturi di tutto e abbiamo bisogno
di pulizia, non c? spazio per il decor
tivismo ipertrofico¨.
E da questo senso di ricerca di freschezza e
dalla creatività dei giovani collaboratori del suo
staff stilistico, prendono forma alcuni degli
elementi cardine del nuovo corso di Romeo
Gigli, dove lui sottolinea che il ruolo dell’abito debba assecondare con grazia il corpo femminile e che una gonna, ad esempio, debba
poter danzare intorno al corpo. Braccia, mani
e collo devono potersi esprimere attraverso
una propria gestualità.
˙La gente deve sentirsi a proprio agio
quello che faccio e per questo creo abi
che vivono con il corpo grazie a pochi
segni, essenziali ma efficaci. La donna
che voglio rappresentare
svela lentamente la sua sensualit , che
si nasconde tra le pieghe di un maschil
sofisticato e sensuale per poi rivelare
una femminilit dolcemente irresistibil
Cerco l?armonia che non
nei canoni
tradizionali e che esprime al meglio il
concetto di un abito senza tempo¨.
Gigli, quindi, solo per tutto ciò che ha creato e
per ciò che rappresenta è una figura cosmopolita, anticonformista e libera dagli schemi:
e il
[ a cura di • Cristina Cese ]
Finanziamento da
Bando Regionale.
Il Presidente del
Municipio XII
ai microfoni di Romalive
cheggi più grandi della zona, ma da circa due
anni, l’intera area è stata occupata da un cantiere. In progetto c’era la costruzione di un
parcheggio sotterraneo. Tuttavia durante i
lavori sono insorti dei problemi che hanno
impedito il completamento dell’opera.
Grazie all’intervento Municipale l’area
è stata liberata, e sono stati restituiti
ai residenti e ai dipendenti degli uffici
di zona i numerosi posti auto che l’area
offriva in origine. La zona Eur, è una realtà in
continuo movimento, che offre diverse possibilità, come la Nuvola di Fuksas, importante
area congressuale e fieristica, che il Presidente
annuncia potremo vedere ultimata in poco
più di un anno, o come la costruzione dell’Acquario presso il Laghetto dell’Eur. Ma non
solo, è una zona che offre possibilità di svago
e arricchimento culturale, infatti spostandosi
di poche centinaia di metri dalla Nuvola, ci si
Vivere Meglio
al Municipio XII
Il XII Municipio ha presentato domanda di
partecipazione ad un Bando regionale, riuscendo ad aggiudicarsi un finanziamento di
250 mila euro, che saranno destinati ad una
delle strade più importanti dell’Eur, lo racconta ai nostri microfoni il Presidente Calzetta,
protagonista della vicenda. Ci si riferisce a
Viale Europa, strada parallela al Laghetto
dell’Eur, nel cuore del quartiere. Oltre a trovarsi in una posizione centrale ha un’importanza commerciale primaria, è un centro commerciale naturale, e grazie all’aggiudicazione
dei fondi sarà possibile effettuare diversi interventi di riqualificazione. Poco più su si trova Piazza Don Luigi Sturzo, dove si concentrano la maggioranza delle realtà aziendali.
Pertanto ha da sempre ospitato uno dei par-
La Direzione Scientifica dell'Istituto Nazionale
Tumori Regina Elena e il Municipio Roma XII
Eur, mediante il diretto contributo del Presidente Pasquale Calzetta e l'Assessore alle Politiche Sociali Gemma Gesualdi, hanno dato vita
al progetto "Vivere meglio" un programma di
sensibilizzazione dei cittadini sulla prevenzione
oncologica.
L'iniziativa prevede un ciclo di sei conferenze,
tenute da medici specialisti ed esperti nelle varie patologie, che illustreranno in maniera semplice ma efficace, i vari aspetti della prevenzione: dagli strumenti di diagnosi precoce, agli
stili di vita salutari, alle tipologie di screening
secondo l'età ed i fattori di rischio.
imbatte in uno dei musei più importanti di
Roma, il Pigorini. In discussione è inoltre la
possibilità di collocare il circuito di Formula 1,
al centro dell’Eur. Il progetto non è stato
ancora approvato, tuttavia, secondo l’opinione del Presidente Calzetta, potrebbe dare al
Municipio e all’intera città grande visibilità,
che andrebbe a vantaggio dell’intera comunità residente. Il Presidente aggiunge inoltre,
che l’impegno del Municipio sarebbe interamente indirizzato ad assicurare che i residenti non subiscano alcun disagio, in particolare
in merito alla mobilità. In proposito, ha comunicato che il Municipio ha stanziato diversi fondi volti al miglioramento della mobilità
dell’intera area, in particolare si stanno effettuando interventi vicino l’Ospedale Sant.
Eugenio, e presso le fermate della metropolitana.
26:romalive
Il Direttore Scientifico dell'Istituto Regina Elena
Prof.ssa Paola Muti inaugurerà il 16 dicembre
prossimo alle ore 17.00, presso la Sala del Consiglio del Municipio XII il ciclo di conferenze illustrando il programma dal titolo "La prevenzione delle malattie è vivere meglio".
"Questo nuovo approccio di fare prevenzione
– dichiara in una nota il Presidente del Municipio Roma XII Eur Pasquale Calzetta - significa
mettere assieme le sinergie di due enti, il Municipio e l'Ospedale, punti di riferimento indispensabili nel territorio, che mirano a tutelare e
migliorare la salute di ogni singolo mettendo a
disposizione le risorse di competenza. L'iniziativa "Vivere Meglio" è un primo approccio diretto con i cittadini e mi auguro che, con l'insostituibile sostegno dei medici di famiglia,
questo modello di intervento possa ripetersi
nel tempo a vantaggio di tutta la comunità".
Municipio XII
Dai il meglio di te:
dona il sangue
Il 19 dicembre dalle ore 7.45
alle 11.30 in Piazza Cina, sarà
possibile donare il proprio sangue presso il punto mobile di
prelievo allestito dall'AVIS Comunale Roma, situato in prossimità del Mercato di Natale del Municipio Roma XII EUR.
Chi volesse essere donatore dovrà presentarsi il
mattino preferibilmente a digiuno o aver fatto
una colazione leggera a base di frutta fresca o
spremute, thè o caffè poco zuccherati, pane
non condito o altri carboidrati.
Nell'ultima settimana non si deve aver assunto
alcun farmaco come antidolorifici e aspirine e
nelle ultime due settimane antibiotici o antibatterici, esclusi preparati vitaminici e pillola anticoncezionale.
Info: tel. 06 44 23 01 34
www.avisroma.it
[email protected]
Digitale Terrestre:
La Regione istituisce
un servizio di
assistenza gratuita
Nell'ambito del processo di digitalizzazione del
segnale televisivo terrestre, la Regione Lazio ha
deciso di istituire un servizio informativo e di supporto sul territorio a favore di alcune categorie
della popolazione (anziani, disabili, malati, etc.).
Il servizio completamente gratuito, consiste nel
lavoro di apposite squadre incaricate di visitare i
principali luoghi di aggregazione di queste categorie (Parrocchie, Patronati, Centri Anziani,
Bocciodromi, etc.) e realizzare adeguati interventi di assistenza.
Il servizio è attivabile su appuntamento, chiamando il numero 06 36 39 91 03 oppure chiamando il numero verde 800 022 000 o inviando
una e-mail all'indirizzo:
[email protected]
un addetto fornirà le informazioni del caso e fissare un appuntamento con la squadra operativa.
Il servizio telefonico di prenotazione è attivo con
il seguente orario: 9.30 – 13.30 / 14.30 – 18.00.
Nuovi posti presso
l’asilo nido
del S. Eugenio
A seguito della nuova procedura per il convenzionamento di nidi e micronidi privati ed aziendali, debitamente autorizzati al funzionamento
ed al fine di allargare l'offerta quantitativa di posti per la prima infanzia, l'Asilo Nido Aziendale
esistente presso l'Ospedale S. Eugenio, mette a
disposizione per l'anno 2009/2010, n. 20 posti
per l'utenza del Municipio XII, riferita ai bambini inseribili nelle sezioni dei medi e dei grandi.
La struttura denominata "L'isola che non c'è"
è riservata ai bambini dai 3 mesi ai 3 anni ed è
fruibile con un orario di apertura dalle 7.30 alle 18.00.
L'Ufficio utenze asili nido del Municipio XII
provvederà a chiamare direttamente i genitori
dei bambini aventi diritto, risultanti dalla pubblica graduatoria.
Parco delle Muse,
Laurentino: cerimonia
per il “Cristo Risorto”
Domenica 6 dicembre alle ore 11.00, alla presenza del Presidente del Municipio XII Pasquale Calzetta, si è svolta la cerimonia di benedizione del "Cristo Risorto" che è stato posizionato nella "Riserva Naturale Laurentino Acqua
Acetosa", adiacente il Casale della Massima
nel "Parco delle Muse" da parte degli abitanti
di Via Alfonso Gatto che hanno offerto il Crocefisso.
L'evento, patrocinato dalla Presidenza del Municipio Roma XII Eur e da Roma Natura, è stato
organizzato dal Comitato Amici del Verde e
dall'Associazione Gocce Verdi che con questa
manifestazione ha voluto dare seguito al progetto "La scuola adotta un monumento" e
"Gocce Verdi nel parco, sulle orme di San Francesco" in occasione del 30° anniversario del riconoscimento di San Francesco come primo
ecologista della storia.
Dopo la benedizione del Crocefisso impartita
da Mons. Giancarlo Graziano, alle ore 11.30
sarà celebrata una Santa Messa nella Chiesa
di S. Mauro Abate, successivamente musicisti,
poeti e pittori hanno coronato l'evento con le
loro performances.
Inaugurazione della
Piazza dei Fumetti
Venerdì 20 novembre il Municipio XII, in collaborazione con il Dipartimento IX del Comune
di Roma, ha inaugurato, presso il "Parco dei Fumetti" nel quartiere di Torrino Mezzocammino,
Piazza Andrea Pazienza, dedicata al famoso fumettista italiano.
Nell’occasione è stata apposta un'opera d'arte
con tutti gli eroi delle nuvolette parlanti.
In questo modo la città di Roma vuole rendere
un tributo al fumetto, un fenomeno artistico che
ha caratterizzato molte forme d'arte del '900.
Le strade adiacenti il Parco sono tutte dedicate
ai creatori del fumetto italiano, da Andrea Pazienza ad Hugo Pratt a Benito Jacovitti e tanti altri ed anche le scuole del territorio, dall'asilo nido alla scuola media, avranno i nomi di personaggi dei fumetti.
Inoltre ad ogni ingresso al Parco, che ha una
estensione di circa 40 ettari, verrà posizionata una
china di ferro raffigurante i più famosi comics che
hanno accompagnato generazioni di lettori.
Partono laboratori teatrali promossi dall'Associazione Culturale Theatrica.
L’Associazione Culturale Theatrica e la sua Compagnia teatrale nascono a
Roma il 28-12-2006. I fondatori del gruppo si riuniscono quando hanno
già alle spalle diverse produzioni teatrali ed avendo lavorato, tra gli altri,
con Cesar Corrales, Hal Hamanoucy, Kathy Marchand, Massimiliano Caprara, Matteo Tarasco, Laura Jacobbi, Gennadi Bogdanov. Ognuno mette
al servizio della Compagnia le più varie esperienze, derivanti dal teatro classico, dal teatro gestuale, da quello di strada e da esperienze registiche.
Avvalendosi di questa molteplicità di esplorazione, il gruppo arriva a creare una propria, originale lettura delle opere. Tra gli spettacoli allestiti e presentati a Roma, POLACCHI, è stato premiato come terzo classificato al
Concorso per testi inediti, indetto dalla Siae nel 2008.
A partire dal mese di ottobre di quest’anno, la Compagnia promuove ed
organizza due laboratori teatrali con frequenza bisettimanale pomeridiana
e monosettimanale serale con seminari intensivi sul teatro. Tra le materie
fondamentali troviamo recitazione, espressione corporea e dizione. Mentre
i seminari prevedono studi approfonditi sulla recitazione cinematografica,
sul teatro-danza, sul teatro-comico e sulla storia del teatro.
Le materie ed i seminari sono tenuti da professionisti del settore artistico e
performativo. Le lezioni di prova saranno gratuite e si svolgeranno presso
il Teatro dell’Istituto S.Anna sito in Viale Marconi, 700. Il teatro è dotato di
un ampio palcoscenico in legno e di una platea di 420 posti.
Al termine dei corsi verranno presentate le prime performances. Le iscrizioni sono aperte a tutti, durante tutto l’anno. I costi sono contenuti e prevedono solo quote mensili senza obblighi o contratti.
Per approfondimenti sugli orari e i giorni delle lezioni di
Dmensione Teatro, si prega di contattare i seguenti
numeri di telefono: 338.8927639 oppure 346.7672791
theatrica2007.blogspot.com
[email protected]
Silvia Todaro
Consiglio Re
Saharawi, l’impegno del Consiglio continua
] di Cristina Cese [
On. Anna Pizzo, parliamo dell’incontro con
questo popolo in difficoltà, che cosa avete
fatto? E cosa avete intenzione di fare?
Già la nostra spedizione in Saharawi di qualche
mese fa è stata propedeutica a tutto questo, siamo andati con una carovana istituzionale proprio
perché volevamo sottolineare l’importanza e l’urgenza della questione di trovare una risposta a
questa situazione. Inoltre, abbiamo fatto una
raccolta fondi fra tutti i consiglieri, e questo è
stato un altro gesto politicamente rilevante, perché significa che ciascuno può fare la sua parte
anche a livello istituzionale. Siamo tornati dopo
aver visto una situazione molto complicata e difficile con una serie di impegni che avevamo assunto e con altre cose che, invece, avevamo portato a compimento. Oggi si tratta di proseguire il
cammino, nel rispetto dei nostri impegni che bisogna portare a termine.
Il lavoro è molto, e come hanno detto gli altri
rappresentanti del Saharawi, la situazione non è
migliorata, perché i rapporti con il Marocco sono
molto complicati, e lo testimoniano gli arresti,
che rischiano di trasformarsi in una vera e propria
pena di morte; c’è un lavoro ai più alti livelli istituzionali, un’assunzione di responsabilità ad
ogni livello, e anche un investimento che la regione può fare a livello europeo e internazionale.
Come ha detto il presidente, bisogna coinvolgere
anche l’Onu, per fare in modo di tamponare l’ennesima emergenza e di far rispettare i diritti
umani. Mesi fa abbiamo anche incontrato l’ambasciatore del Marocco, che aveva chiesto un incontro per confutare alcune nostre affermazioni
che facemmo al nostro ritorno dal Saharawi, vedo
che non ci sono stati risultati e che le confutazioni sono rimaste molto evanescenti e – dicendo
la verità – false, perché quello che poi si verifica
è contrario.
L’On. Anna Evelina Pizzo (SL),
Consigliere Regionale del Lazio
28:romalive
Oggi si parla del popolo del Saharawi, ma volevo conoscere un suo parere per quanto riguarda la questione della la Giunta regionale,
al di la dell’aspetto umano e personale, cosa
succederà alla Giunta?
Penso che in questa situazione, e nelle condizioni in cui si trova Marrazzo che è autosospeso dalla carica, credo debba essere avviata il prima possibile una procedura per trovare una soluzione.
Penso che presto si arriverà alle dimissioni, e per
la prossime decisioni sia necessaria una grande
disponibilità e una grande responsabilità sia da
parte della maggioranza sia da parte dell’opposizione, perché non sono decisioni che possono essere prese da una parte. Alle elezioni regionali,
quando ci saranno, dobbiamo dare dimostrazione
di grande assunzione di responsabilità, la situazione che si è verificata è sì una situazione personale dell’ex presidente Marrazzo, ma è una questione che ha dei risvolti politici, e che come
stiamo vedendo avrà delle ripercussioni sulla politica.
On. Celori (consigliere Pdl), oggi si è parlato
del popolo del Saharawi.
Questo popolo vive in condizioni disumane nel
deserto da trentacinque anni, una politica del
Marocco gli impedisce di tornare nei propri territori, addirittura ha eretto un muro lungo 2.200
km, che noi abbiamo visto e toccato con mano
durante il nostro viaggio. Restano i segni di una
guerra cruenta combattuta alcuni anni fa, il popolo del Saharawi è fiero e dignitoso, vuole tornare nei propri territori, e lo esprime in maniera
chiara e legittima, vivono in quattro villaggi nel
deserto in condizioni ai limiti della sopravvivenza; per questo la provincia di Roma aveva già finanziato per la captazione dell’acqua potabile a 4
km dal villaggio, oggi quest’acqua viene trasportata attraverso autobotti con un finanziamento
di 200.000 euro, che abbiamo messo nell’ultimo
assestamento di bilancio consentiremo loro di
collegare questo pozzo con il villaggio, per fare
L’On. Luigi Celori (PdL),
Consigliere Regionale del Lazio
in modo che l’acqua arrivi in tempo reale e pura
in tutte le case, quindi questo è già una condizione migliore per farli vivere meglio.
Di certo questo non dipende solo dalla regione
Lazio, ma anche dall’ONU, dai governi nazionali,
dalle nazioni unite, fare in modo che questa controversia, che va avanti da quasi quarant’anni,
possa avviarsi a soluzione.
Quando si andrà alle elezioni per eleggere il
nuovo presidente regionale?
Io spero il più presto possibile, c’è una situazione
insostenibile, Marrazzo naturalmente deve dimettersi, non possiamo consentire che questa sospensione diventi un escamotage per la Giunta,
affinché possa andare avanti come se niente fosse. Io auspico che si torni a votare con delle regole cambiate, ci auguriamo che non solo i cittadini del Lazio siano in grado di eleggere tutti e
70 i consiglieri, ma si vada con regole per evitare l’eccessivo frazionamento, oggi abbiamo 22
gruppi, con tutto quello che comporta, quindi,
gionale informa
una conferenza dei capigruppo elefantiaca che
non decide mai niente, tante spese in più, il tutto a svantaggio della rapidità delle decisioni.
Per quanto riguarda il bilancio della regione,
se si dovesse andare alle elezioni?
Vedremo che cosa si deciderà in queste ore con la
maggioranza, e cosa ci proporrà. Quello che questo presidente e questa regione non hanno fatto
in cinque anni, era impossibile farlo in questi
due mesi, anche per questo abbiamo scelto di
non partecipare ai lavori dell’aula quando si è
parlato di un piano sanitario che impegnava la
regione a fare cose per i prossimi cinque anniStiamo già elaborando un nostro programma per
quanto riguarda la sanità, che presenteremo ai
cittadini: in base a quello faremo un nuovo piano
sanitario. Oggi cambia notevolmente lo scenario, non sarà più Marrazzo il candidato, quindi ci
sarà una riflessione ulteriore per quello che riguarda il Popolo delle Libertà, è stato fatto il nome della Polverini, ma anche di tanti altri candidati capaci di guidarci, non solo alla vittoria, ma
anche di arrivare a un Lazio governabile, perché
poi quello che interessa ai cittadini, è un presidente che dia delle garanzie.
e mezzo siano stati contraddistinti da questo slogan, che è rimasto solo uno slogan elettorale, io
ricordo quando andò ad Aprilia a dire ai cittadini
che non avrebbe fatto la centrale a turbo-gas,
poi liquidò i cittadini dicendo che era stata una
cosa detta in campagna elettorale, e amministrare era un’altra storia.
Noi invece crediamo che il rapporto dei cittadini
sia una cosa seria, ciò che viene detto in campagna elettorale va mantenuto, e faremo in modo
che questo accada sull’ambiente, sulla sanità, sui
trasporti, tutti quei settori strategici ai quali Marrazzo non è stato in grado di dare una risposta.
Io sono dell’idea che quando si ha a che fare
con la cosa pubblica tutto ciò che è privato
non può essere messo da parte e tenuto fuori,
soprattutto se poi si discende “nell’orgia” del
ricatto.
Se decidiamo di fare politica, e di diventare personaggi pubblici, dobbiamo mettere in conto che
la nostra vita privata venga investita da un’analisi maggiore e più attenta, questo riguarda qualsiasi politico, che quindi deve essere trasparente
anche per quanto riguarda la propria vita privata.
Ma comunque questo lo trovo un gossip, io, come
ho già detto, lo giudico per come si è comportato nella politica. Poi sicuramente quello che si
fa diventa anche lo specchio di quello che si è.
La maggior parte dei politici non ha mai lavorato
al di fuori della politica, nella loro vita, e quindi
per loro è difficile mettersi nei panni dei cittadini, non sono mai stati in un pronto-soccorso, non
hanno mai preso un autobus, è per questo che
poi è complicato interpretare le esigenze dei cittadini. La maggior parte dei politici va solo in
trasmissioni importanti dove ci sono informazioni
filtrate, io consiglierei veramente di andare in piccole televisioni, dove si sentono i veri problemi
dei cittadini, degli imprenditori, dei precari, e del
singolo. Questi sono i problemi reali della gente, e
allora bisogna essere capaci di interpretarli.
Come giudica Marrazzo uomo e Marrazzo presidente?
Marrazzo uomo è un fatto personale che non voglio assolutamente giudicare, per quanto riguarda Marrazzo presidente lo critico, come abbiamo
sempre fatto, per la mancanza di risposte ai cittadini, l’ex presidente parlava di una regione dove sarebbero stati tutti protagonisti, nessuno
escluso, e non mi sembra che questi quattro anni
«Non fragili se tutelati»
Conferenza del Consiglio Regionale sui diritti dei minori
Il 20 Novembre del 1989, a New York l’Assemblea
Generale delle Nazioni Unite, ha approvato la
Convenzione sui diritti dell’infanzia, alla quale
hanno aderito 193 Paesi, tra cui l’Italia, che l’ha
ratificata, nel 1991. La Convenzione è entrata in
vigore il 2 Settembre del 1990. Tra gli Stati che
ancora non hanno ratificato la Convenzione ci
sono gli Stati Uniti, e la Somalia. La Convenzione
è uno strumento giuridico vincolante per tutti
gli Stati parti. Avendo valenza giuridicamente
vincolante, obbliga gli Stati membri ad emanare
delle leggi nazionali che siano conformi ai principi ivi enunciati. Pertanto gli Stati hanno l’obbligo di assistere tutte le figure di riferimento e
di effettuare tutti gli sforzi necessari per il
sostenimento delle famiglie, e delle Istituzioni o
Associazioni che si occupano della formazione
dei minori. In conformità a quanto previsto dall’art.. 44, è stato istituito un organo di monitor-
aggio, con il compito di verificare che tutti gli Stati si conformino a quanto previsto dai principi
sanciti nella Convenzione. Questo organo è il
Comitato dei diritti per l’infanzia, al quale viene
inviato periodicamente un rapporto su quanto
attuato in ciascuno Stato. All’art 1 della Convenzione viene data una definizione di bambino.
Sono considerati tali, “tutti gli individui di età
inferiore ai 18 anni”, “Il cui interesse deve essere
tenuto in primaria considerazione in ogni circostanza”(art.2). Viene inoltre tutelato il diritto
alla vita, alla salute, all’istruzione, al gioco, alla
tutela contro ogni forma di abuso o sfruttamento. In occasione del XX anno dalla ratifica della
Convenzione è stata organizzata presso la sede
del Consiglio regionale del Lazio, “Non fragili se
tutelati”, una Conferenza presieduta dal Presidente del Consiglio, Bruno Astorre. Hanno partecipato inoltre diverse figure Istituzionali coin-
] di Irene Giarracca [
volte nella tutela dei diritti dell’Infanzia, fra cui
Giuseppe Mariani, Presidente della Commissione
Lavoro e Politiche sociali, l’Assessore alle
politiche sociali, Luigina di Liegro, Il Presidente
del Tribunale minorile di Roma, Melita Cavallo, il
:29
romalive
Garante per l’infanzia e l’adolescenza Franco Alvaro. Il Lazio, insieme a Marche, Friuli, Puglia,
Molise e Campania, ha nominato la figura del tutore o garante per l’infanzia. Il garante per l’infanzia e adolescenza è stato nominato in seguito
all’emanazione della Legge regionale 38/2002. Il
suo compito è quello di vigilare sull’applicazione
regionale dei principi della Convenzione, di vigilare sull’assistenza prestata ai minori ricoverati
in Istituti educativo-assistenziali ed in tutti gli
ambienti esterni alla famiglia con il fine di segnalare ai servizi sociali o agli organi giudiziari,
eventuali mancanze o maltrattamenti. Ha inoltre
il compito di diffondere la conoscenza dei diritti
dell’Infanzia e l’adolescenza. Alla Conferenza ha
partecipato inoltre Alfonso De Biasio, intervenuto in rappresentanza dell’Unicef. In questi anni
gli interventi dell’Unicef sono stati indirizzati
verso la diffusione di strategie di prevenzione
dell’abuso e dello sfruttamento. A tal fine sono stati organizzati attraverso dei protocolli di intesa, dei corsi di formazione per la polizia. Dal
2004 sono state avviate attività di monitoraggio
verso i soggetti e le associazioni del terzo settore
che si occupano della tutela e della formazione
dei minori, contro una gestione indiscriminata
di queste attività. Successivamente è stata avviata una campagna di monitoraggio sulla navigazione in rete dei bambini, che ha prodotto una collaborazione anche con la scuola, che ha
dato luogo ad attività come“ Scuola ricomincia
navigando”. L’Unicef ha collaborato anche con
aziende del terzo settore istituendo seminari, e
corsi di formazione. Il Presidente della Commissione Lavoro e politiche sociali, ha parlato di
un’altra importante iniziativa promossa dalla Regione, contro la presenza di figli di detenuti nelle
Carceri. Ha spiegato che la permanenza di questi
bambini nelle carceri è causa di traumi profondi.
Pertanto è stata portata avanti una proposta per
l’edificazione di luoghi diversi dal carcere, in cui
inserire la madri ed i figli detenuti. Ci spiega che
saranno dei luoghi sicuri, ma i bambini avranno
la possibilità di essere all’aria aperta. Riprendendo il titolo della Conferenza, invece la Presidente
del Tribunale minorile, è intervenuta spiegando
quali sono le cause che a suo avviso, generano
fragilità nei bambini di oggi. Secondo il suo punto di vista il motivo è rintracciabile nella segmentazione dei nuclei familiari. Molte più donne
hanno dei figli da rapporti occasionali, per cui i
bambini nascono senza una figura paterna. Molto
spesso il padre del bambino convive con un’altra
donna, e fatica a riconoscere la sua paternità. Le
donne non collaborano alla costruzione di una
figura maschile positiva. Tutto ciò provoca l’aumento di generazioni psicologicamente vulnerabili, che non hanno alcuna regola di comportamento. Secondo il Presidente Melita Cavallo proprio in questo fenomeno è rintracciabile l’aumento del bullismo. Molto frequente è anche la
violenza in famiglia, sono più di diecimila i casi
in cui la conflittualità familiare è altissima. I
bambini assistono a scene di violenza ed anche
se inizialmente si ribellano a quelle dinamiche,
finiscono per assumerle come modelli comportamentali. In questi ultimi anni stanno inoltre aumentando le coppie di genitori con nazionalità differenti e sempre più spesso accade che alla separazione dei genitori avvengono rapimenti da
parte di una delle due figure genitoriali, che torna nel proprio paese di origine con i figli, non
lasciando alcun recapito, e tagliando ogni ponte
e possibilità di comunicazione tra i bambini ed il
padre. Il Presidente ha pertanto ribadito, che
quelle istituzioni che hanno il compito di
provvedere alla formazione dei bambini, in primis la scuola, hanno il dovere di intervenire per
restituire loro un modello positivo. Hanno il compito di impartire quelle regole che non vengono
definite in famiglia. Tuttavia come sottolineato
dallo stesso Presidente, la scuola attualmente
non ha le risorse umane ed economiche per riuscire ad espletare in modo adeguato questo compito. La finanziaria 2009-2010, ha tagliato ulteriormente i fondi alla scuola, che ammontano ad
8 miliardi di euro. Ciò ha generato l’aumentato
del rapporto insegnanti-alunni, impossibilitando questi ultimi a seguire in modo appropriato le
loro problematiche. Sarebbero inoltre necessari
corsi di formazione in grado di consentire ai docenti di acquisire le competenze necessarie. Inoltre la decisione di abbassare l’obbligo scolastico a 14 anni di età, oltre ad essere in contrasto
con la media europea, e con il diritto alla piena
formazione della personalità, come sancito dall’art.3 Cost, certo non influirà positivamente sul
fenomeno della dispersione scolastica, che è in
aumento, e che concorre ad aumentare il fenomeno dello sfruttamento e del lavoro minorile.
Sanità, la Regione salda titoli per 340 milioni
] di Cristina Cese [
Con il primo pagamento di novembre (i pagamenti avvengono a scadenze fisse, due volte al mese,
il 20 e il 30), ammontano a circa 340 milioni di
euro i crediti pagati finora ai fornitori del sistema
sanitario del Lazio, attraverso la fatturazione
elettronica. Tutto ciò in virtù dei nuovi accordi
sui pagamenti introdotti dall'Assessorato al Bilancio della Regione Lazio a partire da quest'anno,
che prevedono l'impegno a saldare le fatture entro
30:romalive
un periodo massimo di 180 giorni. Questo è stato
reso possibile da un innovativo sistema informatico, realizzato dall'Assessorato al Bilancio -direzione Economia e Finanza, in collaborazione con
LAit spa, azienda di innovazione tecnologica della Regione Lazio. Si tratta di un processo che introduce la fatturazione elettronica nella Pubblica
Amministrazione regionale. Il sistema consente
l'invio delle fatture dei fornitori aderenti all'ini-
ziativa, direttamente al servizio centrale regionale unicamente per via telematica. Lo stesso sistema provvede poi a smistarle ed inviarle, sempre in
formato elettronico, sui sistemi contabili delle
Aziende sanitarie di competenza, che provvedono
alla loro verifica e liquidazione. Il servizio è accessibile attraverso la home page del portale
www.regione.lazio.it, cliccando alla voce "sanità
accordo pagamenti" della barra servizi.
«Pagamenti certi in tempi rapidi. Sono questi gli
obiettivi raggiunti da questa Giunta regionale
grazie alla fatturazione elettronica - è quanto dichiara l'Assessore al Bilancio della Regione Lazio
Luigi Nieri - Uno dei problemi più gravi delle imprese è sempre stato il ritardo nei pagamenti da
parte della Pubblica Amministrazione. In questo
modo la Regione Lazio onora sino in fondo i suoi
impegni. Bisogna ricordare che questa Giunta ha
ereditato dal passato 10 miliardi di euro di debiti
e tempi medi di pagamento pari a 15 mesi. Oggi
quel debito è stato azzerato e i pagamenti sono
effettuati entro i 180 giorni, nonostante le difficoltà dovute al mancato trasferimento di circa 4
miliardi da parte del Governo. Si tratta di un risultato straordinario. Con la fatturazione elettronica, inoltre, la Regione introduce un altro elemento di trasparenza. Con questo sistema si abbattono notevolmente i tentativi di frode nei confronti dell'Amministrazione regionale».
"LAit ha realizzato un servizio che costituisce non
solo uno snodo importante, per quanto riguarda
l'attuazione del piano di rientro dal deficit sanitario, ma anche uno strumento efficace di controllo
e di verifica, per la regolarità e la puntualità dei
pagamenti" sottolinea il presidente di LAit spa,
Regino Brachetti.
Tramite il nuovo sistema di fatturazione elettronica regionale sono state finora movimentate, totalmente in digitale, oltre 80.000 fatture di forniture di acquisti di beni e servizi dell'anno 2009,
inviate dai circa 1.400 fornitori aderenti all'iniziativa, per un controvalore superiore a 1,5 mi-
liardi di euro.
Possono aderire all'accordo tutti i soggetti che
hanno rapporti di fornitura con il Sistema Sanitario Regionale: fornitori di beni e servizi, e case di
cura (tutte le strutture provvisoriamente accreditate nelle varie tipologie di prestazioni).
Donne: il no alla violenza degli studenti delle superiori della
] di Cristina Cese [
Regione Lazio
Premiazione concorso della Consulta femminile:
"Mai più violenza: esci dal silenzio"
La Consulta femminile per le Pari Opportunità della Regione Lazio, nella giornata internazionale
contro la violenza sulle donne del 25 Novembre
2009, ha istituito un premio intitolato "Mai più
violenza:esci dal silenzio". Domani, mercoledì, dalle ore 10.00 alle ore 13.00 presso l'ex Chiesa di
Santa Marta, Piazza del Collegio Romano, 5 a Roma, si terrà la premiazione dei vincitori/vincitrici
alla presenza delle autorità istituzionali e delle forze di polizia.
L'evento della premiazione prevede anche l'esposizione delle rappresentazioni grafiche; la proiezione
dei messaggi multimediali composti dai ragazzi; la
narrazione degli elaborati letterari pervenuti.
Il bando era stato promosso per i giovani affinché
siano loro stessi i protagonisti di una nuova stagione di dialogo e del riconoscimento dei valori
umani.
"Un messaggio che partirà dalla consapevolezza di
sé stessi e degli altri per non lasciare le donne senza voce" dichiara Donatina Persichetti, Presidente
della Consulta femminile.
Due le sezioni: un testo breve di singoli candidati o
di gruppo; prodotti artistici o multimediali.
Ai premiati saranno consegnati 1.000 euro sia per
l'elaborato artistico che per il letterario.
La violenza contro le donne rappresenta nella nostra società un fenomeno crescente e di efferata
gravità che investe tutti i campi della società e mina i principi più nobili su cui si basa la storia di un
popolo, la civiltà umana e l'espressione della Costituzione italiana e dei diritti umani universali.
L'iniziativa intende sollecitare, nell'ambito delle
attività didattiche e di ricerca, un approfondita riflessione, da parte dei docenti e studenti delle
scuole medie superiori di Il grado della Regione
Lazio, che metta al centro le vicende umane e sociali collegate ai diversi aspetti della violenza intesa come espressione di sofferenza, ricerca di giustizia, analisi delle conseguenze sulla personalità
della vittima, ricostruzione di un percorso di vita
dopo la violenza.
Inoltre, vuole promuovere un dialogo in cui gli studenti e le studentesse possano maturare un proprio
senso critico, una propria coscienza dei diritti e
dei doveri, individuali e di responsabilità collettiva
per arrivare ad individuare quali potrebbero essere
i diversi modi d'essere e di comportarsi, personali e
sociali, più utili ad un più umano sistema di rela-
zioni e ad una pari dignità fra uomo e donna.
La Consulta femminile inoltre, avvalendosi delle
opere che saranno premiate, si propone di diffondere il messaggio dei giovani, attraverso l'affissione di un manifesto e/o con spot di comunicazione,
al fine di sollecitare la riflessione sulla violenza, riconoscendone e valorizzando ne le opinioni, promuovendo una lettura più consapevole delle forme
di violenza e di offesa alla dignità della persona, in
particolare delle donne, ed invitando la collettività
all'individuazione di percorsi "alternativi", di stili
di vita rispettosi di sé e degli altri.
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romalive