RECUPERO DELLE RETTE NON PAGATE. CONSIGLI

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RECUPERO DELLE RETTE NON PAGATE. CONSIGLI
Associazione Scuole Materne non statali - Padova
Prot. n. 46/2014
Circ. n. 9/2014
Padova, 31 marzo 2014
Ai Legali Rappresentanti
delle Scuole Materne associate alla FISM di Padova
Oggetto: RECUPERO DELLE RETTE NON PAGATE. CONSIGLI DELLA FISM.
La questione delle rette non pagate, particolarmente rilevante in questo periodo di difficoltà
economiche, sta preoccupando sempre di più le nostre scuole. È un problema che si somma,
purtroppo, alla complicata questione della inadeguatezza e dei pesanti ritardi dei contributi pubblici
dello Stato, della Regione e dei Comuni.
Si tratta di un questione molto delicata che ogni gestore deve affrontare con molta attenzione ma
anche con molta determinazione.
Spesso ci vengono chiesti consigli su come operare in presenza di situazioni creditorie che, pur con
molte sollecitazioni presso la famiglia, sono diventate irrecuperabili.
Sull’argomento vogliamo fornirvi il nostro contributo assicurandovi, se del caso, la nostra
collaborazione.
È innanzitutto importante che sia chiaro a tutti i genitori che la retta è il corrispettivo, peraltro solo
parziale,
per il servizio che la scuola fa, accanto alla famiglia, nella fondamentale opera di
educazione, di istruzione e di assistenza del loro bambino.
Deve essere loro spiegato che la scuola dell’infanzia paritaria, pur svolgendo un servizio pubblico ai
sensi di legge, si amministra come una qualsiasi azienda privata con l’obbligo di avere un bilancio
in pareggio retribuendo equamente il personale e osservando tutti i connessi obblighi di gestione e
comunque con grande cura nella massima economicità. La retta, peraltro, copre appena il 50% dei
costi di gestione perché il rimanente viene coperto da contributi pubblici (Stato, Regione, Comune)
e, spesso, da contribuzioni della parrocchia.
La scuola dell’infanzia paritaria a gestione parrocchiale è anche una scuola della comunità e per
questa sua particolarità, la famiglia che la sceglie deve essere consapevole che la retta è un
impegno, oltre che economico, anche morale di rispetto delle altre famiglie utenti. Il non pagare la
retta compromette questo “patto”.
CONSIGLI UTILI.
a) includete nel regolamento della scuola che consegnate ai genitori all’atto di iscrizione del
bambino alcuni dei principi suddetti;
b) indicate, se vi è possibile, l’importo della retta mensile nella domanda di iscrizione che farete
sottoscrivere ai genitori; altrimenti consegnate ai genitori un foglio con le condizioni
economiche in corso con l’avvertenza che potranno subire modificazioni nel corso dell’anno e
fatelo firmare. In generale, il concetto fondamentale è che la Scuola deve premunirsi di
ottenere un documento sottoscritto dai genitori contenente l’importo della retta di frequenza e
le condizioni economiche per la frequenza del bambino, con le modalità che la Scuola riterrà
più opportune (inserendolo appunto come detto nella domanda di iscrizione, in un foglio a
parte contenente tali condizioni, inserendolo nel regolamento scolastico/carta dei servizi che i
genitori dovranno firmare);
c) nel caso in cui, per le difficoltà economiche della famiglia, si accordasse un rientro rateale del
debito oppure una retta ridotta/agevolata, premunirsi di mettere per iscritto tali nuove
condizioni.
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d) già all’atto dell’iscrizione, raccogliere il maggior numero di dati possibili inerenti la famiglia, in
particolare richiedendo per l’indirizzo e-mail dei genitori, che può essere uno strumento efficace
per comunicare con i genitori, perché scritto, ma meno invasivo rispetto ad una raccomandata,
e, se possibile, l’eventuale recapito presso il luogo di lavoro, che potrebbe servire in caso di
recupero giudiziale del credito.
Questi consigli hanno molta importanza nel caso in cui si sia costretti a procedere al recupero del
credito con forme legali (vedi dopo).
NEL CORSO DELL’ANNO.
a) Tutta la procedura della raccolta e del controllo delle rette va seguita costantemente. È
necessario che il gestore incarichi un responsabile della procedura.
b) All’inizio di anno scolastico (o anche in corso d’anno) il gestore o suo incaricato (il responsabile
delle rette, la coordinatrice, altri) si accerti con un contatto diretto con i genitori se la famiglia
versa in condizioni di disagio economico tali da compromettere il regolare pagamento della
retta. Può essere che alcuni casi siano da segnalare ai servizi sociali per la richiesta di
contributo comunale.
c) Le verifiche dello stato di versamento delle rette devono essere costanti. I ritardi di versamento
dovrebbero essere gestiti sin dai primi ritardi con “ferma delicatezza”. Nel caso in cui la
famiglia disponesse di un indirizzo e-mail, per esempio, già al primo ritardo può essere inviato
un promemoria ricordando la scadenza;
d) Come già detto, fate firmare ai genitori un impegno scritto di rientro del credito anche
dilazionato nel tempo, nel caso si prospettasse tale eventualità.
e) Con tre mesi di morosità è bene comunicare per iscritto alla famiglia – anticipando ciò con un
opportuno colloquio – che non è possibile assicurare ulteriormente l’accoglienza del bambino
presso la scuola se non a fronte di un esplicito impegno concreto di pagamento mediante un
immediato versamento di parte del credito e di una eventuale rateizzazione del rimanente.
RECUPERO DEL CREDITO.
Si tratta di una pratica che ha certamente un forte impatto morale sia per il gestore, che per la
famiglia, ma è altrettanto innegabile la rilevanza anche etica rappresentata dal non lasciar correre
il vezzo, sempre più diffuso, di non pagare le rette di frequenza, in quanto la loro mancata
riscossione inevitabilmente viene a riflettersi anche sulle altre famiglie (alcune delle quale
potrebbero davvero avere bisogno di aiuto) e sulla qualità del servizio.
Un recupero del credito avviene di norma con le modalità previste dalle leggi; la retta di frequenza
alla scuola dell’infanzia costituisce il corrispettivo di un servizio e come tale può essere oggetto di
recupero legale. Per l’operazione c’è bisogno dell’intervento di un avvocato e la Scuola si può
trovare nella necessità di dover anticipare delle spese, per vedersele restituite solo nel caso di
positivo esito della procedura giudiziale.
Tuttavia, vi sono alcuni accorgimenti che possono facilitare tali pratiche di recupero.
1) In primo luogo, come sopra detto, il fatto che la Scuola disponga di documentazione
sottoscritta dai genitori che indichi gli importi della retta di frequenza, ovvero l’importo della
retta agevolata o l’accordo per un rientro rateale. Ciò consente al legale di avviare modalità
giudiziali di recupero del credito più rapide ed efficaci;
2) Inoltre, la decisione di procedere per le vie legali va presa – ovviamente con la dovuta cautela
e sensibilità - senza lasciare passare troppo tempo e prima che il debito della famiglia
raggiunga importi troppo elevati;
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3) In particolare, è fortemente consigliabile che il credito per cui si procede sia di piccolo importo,
non superiore a 1.000,00 (mille) euro: al di sotto di questa cifra, infatti, le notifiche e
comunicazioni di causa sono prive di costo;
4) Al di sotto di tale soglia, le spese vive necessarie per avviare una procedura giudiziale
sarebbero di minimo importo (ovvero euro 37,00 nel caso di citazione, euro 18,50 nel caso di
decreto ingiuntivo), che nel caso di importi superiori sarebbero più che raddoppiate (a partire
rispettivamente da euro 85,00 ed euro 42,50)
5) Inoltre, al di sotto di tale soglia, la sentenza o il decreto ingiuntivo ottenuti dal legale contro la
famiglia debitrice non avranno alcuna tassazione, e si potrà procedere immediatamente al
recupero delle somme, una volta ottenuto il provvedimento giudiziale.
In caso di provvedimenti giudiziali di importi superiori agli euro 1.000,00 (esattamente superiori ad
euro 1.033,00), infatti, il provvedimento del Giudice adito verrà tassato e prima di poterlo utilizzare
per recuperare concretamente la somma, la Scuola si troverebbe costretta a pagare, e anticipare,
una tassa di registro dall’importo non inferiore agli euro 300,00, ovvero dall’importo non
irrilevante, soprattutto nel caso di recuperi prossimi alla soglia degli euro 1.000,00 che, con un po’
più di accortezza, avrebbero potuto essere avviati con un po’ più di anticipo.
SERVIZIO DI CONSULENZA.
Per venire incontro alle esigenze delle Scuole associate – qualora il legale rappresentante ne
ravvisasse la necessità - la FISM mette a disposizione i nominativi di legali in grado di curare e
gestire tutta la procedura di recupero, dal formale invito di pagamento del credito sino agli
eventuali atti giudiziari successivi, che previo appuntamento presso la sede della FISM, ovvero
anche a mezzo telefonico, sono a Vostra disposizione per una immediata attività di consulenza.
IL PRESIDENTE
Ugo Lessio
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