La cooperazione a Expo Milano 2015

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La cooperazione a Expo Milano 2015
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www.legacoop.coop
Anno XXVI - N. 17- 30 Aprile 2015
Primo piano
La cooperazione a Expo Milano 2015
Coop, Granarolo, Cir Food ma anche CMC che ha realizzato il padiglione della Francia e un sito
per promuovere la cooperazione in occasione dell’esposizione mondiale che apre domani a Milano
Solidarietà
a pagina 2-6
Legacoop
Legacoop-GVC
Nepal,
una tragedia
umanitaria
Le linee guide
del “Protocollo
Legalità”
A seguito del terribile terremoto che ha colpito il Nepal
lo scorso 25 aprile, Legacoop sostiene la missione di
assistenza umanitaria a favore della popolazione locale, lanciata dalla ONG
associata GVC.
L’obiettivo dell’organizzazione umanitaria è quello di
fornire in una primissima
fase di emergenza acqua,
riparo e assistenza igienicosanitaria alla popolazione
della valle di Katmandu e
del Nord del paese...
Un passo importante nel- L’Europa cooperativa si è inl’impegno per la legalità del- contrata a Parigi, lo scorso
l’Alleanza delle cooperative 23 e 24 aprile...
italiane, che il 28 aprile a
Roma ha organizzato un seminario per illustrare nel
dettaglio gli adempimenti e
le linee guida del Protocollo Ancc-Coop
di Legalità, sottoscritto con il
Stefano Bassi
Ministero dell’Interno.
“L’obiettivo del protocollo è eletto
quello di rafforzare e ren- presidente
dere più incisiva l’azione di
prevenzione e contrasto alla Un nuovo Presidente e un
criminalità organizzata nel nuovo organigramma al
vertice dell’Associazione...
mondo delle imprese...
Nota della redazione
Questo numero è stato chiuso
il 29 aprile 2015 alle ore 15,30
Cooperatives Europe
L’Europa cooperativa
in Assemblea
a Parigi
Settori
Segreteria di Redazione:
Anna Colomberotto
Tel. 06-844.39.372
Fax 06-844.39.402
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provato il nuovo Codice in Italia il senso di escluEtico e il Regolamento...
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si reca alle urne.
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L’indice di inclusione utilizNuovo piano indu- zato da ormai 10 anni dalstriale per diventare l’istituto Swg, ha lo scopo
una grande azienda di monitorare la percezione
della propria integrazione
Saranno tre anni di crescita nel tessuto economico e
per Coopservice. Nel triennio sociale del Paese da parte
2015-2017, il fatturato...
dei cittadini. Non si tratta...
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Settimanale di notizie a cura
dell’Ufficio Stampa di Legacoop
Direttore Responsabile:
Dora Iacobelli
Registrazione al Tribunale di Roma
n. 00503/90 del 6-08-1990
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La cooperazione a Expo Milano 2015
Coop, Granarolo, Cir Food ma anche CMC che ha realizzato il padiglione della Francia e un sito
per promuovere la cooperazione in occasione dell’esposizione mondiale che apre domani a Milano
Le cooperative che partecipano. Quelle impegnate a realizzare i padiglioni. In queste
pagine raccontiamo alcune di queste presenze. Ma Expo 2015 offrirà una possibilità
di visibilità anche a tutte le altre cooperative.
Lo farà grazie a sito web www.welcomecoop.it, la piattaforma informativa con cui
Legacoop e Legacoop Lombardia hanno deciso di promuovere il movimento cooperativo
in occasione dell’esposizione internazionale
dedicata ai temi dell’alimentazione e della
nutrizione, on line da venerdì 1 maggio.
Circa cento le cooperative che hanno aderito al progetto con l’obiettivo di conoscere,
farsi conoscere e gettare le basi per sviluppare idee, progetti e sinergie in pieno spirito
cooperativo, creando una rete di collaborazioni, relazioni ed esperienze imprenditoriali
virtuose, anche in relazione alle opportunità
offerte dalla programmazione comunitaria.
Le cooperative aderenti rappresentano tutti i
settori della cooperazione, dall’alimentazione
al turismo, dall’energia al welfare, dai servizi
alla cultura, dall’industria all’housing.
Attraverso il progetto WelcomeCoop Legacoop e Legacoop Lombardia forniscono una
mappa virtuale e intersettoriale della pre-
senza cooperativa in Italia in grado di fornire
ai visitatori interessati informazioni geo-referenziate e approfondite per organizzare incontri e visite in città o nelle altre province
italiane dove hanno sede le cooperative associate a Legacoop. Un ufficio dedicato al-
l’iniziativa (desk) svolgerà il compito di mettere in comunicazione i visitatori e il personale delle cooperative. Gli incontri saranno
anche occasioni per far conoscere ai visitatori stranieri il ricco patrimonio paesaggistico,
artistico e culturale del Paese.
Coop presenta
il supermercato del futuro
Ecco a voi il supermercato del futuro. Coop a
Expo presenta il punto vendita ideale per i
consumatori di domani. Accessibile, equo e
solidale come sintetizza il presidente Marco
Pedroni. La realizzazione e la gestione del
padiglione del cibo (6.500 mq tra il Cardo e
il Decumano) ha un costo per Coop di 15 milioni che si è anche impegnata a commercializzare 700mila biglietti di Expo, di cui
120mila già venduti dalla rete costituita da
supermercati, ipermercati e web.
“Contiamo di arrivare a 200mila - ha spiegato alla presentazione Marco Pedroni, presidente di Coop Italia - ma gran parte dei
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biglietti si venderà nel corso della manifestazione”. Con un occhio d’attenzione a visitatori particolari: “Porteremo a Expo - ha detto
Migliavacca, vice presidente di Ancc Coop 350 classi per 8mila studenti”. Le scuole potranno andare a Expo con uno speciale biglietto da 16 euro, che include anche un
pranzo, e partecipare gratuitamente ai laboratori didattici nel padiglione Coop.
Per il padiglione del Cibo del futuro, Coop ha
scelto partner d’eccezione: il Mit senseable
city lab di Boston e lo studio Carlo Ratti associati, mentre la componente tecnologica
del concept del Future food district è frutto
del contributo di Accenture. Il Future food district propone un vero supermercato di
2.500 mq, dove si acquisteranno prodotti di
5 filiere, dal latte e derivati fino a ortofrutta e
vino. Con un gesto della mano si avranno le
informazioni sul prodotto: provenienza, lavorazione, proprietà, tragitto e impatto ambientale. A Expo, Coop offrirà circa 1.500
prodotti “intelligenti”, con il coinvolgimento
di 90 imprese. “Vorremmo che fosse così il
supermercato del futuro - ha concluso Pedroni - equo, solidale, come una piazza
aperta”.
d’abete proveniente dal dipartimento di
Jura, interamente smontabile e riutilizzabile. L’edificio si sviluppa su tre livelli: un
piano terra, cuore dell’esposizione e due
livelli superiori che ospitano uffici e spazi
dedicati alla ristorazione e alla creatività.
Quest’opera innovativa, progettata in
modo da avere una ventilazione naturale
grazie a elementi verticali in larice posti in
facciata per rinfrescare gli ambienti nel
caldo periodo estivo, è stata realizzata
dalla cooperativa ravennate sulla base del
progetto dello studio X-TU (Anouk Legendre e Nicolas Desmazière) con il supporto
dello studio ALN Atelien Architecture (Nicola Martinoli e Luca Varesi), dello Studio
Adeline Rispal, che ha curato la progettazione scenografica del padiglione, e di altri
studi specialistici di progettazione. Per la
realizzazione del padiglione, che ha impiegato in cantiere una media di 70 uomini al
giorno, con picchi di 100 uomini nelle fasi
di massima operatività, sono stati necessari 213 giorni di lavoro.
CMC, completato il 24 aprile
il padiglione della Francia
È stato completato venerdì 24 aprile il Padiglione della Francia a EXPO MILANO
2015. Realizzato da C.M.C., insieme a
CMB di Carpi e alla francese SIMONIN, è
ispirato a uno dei luoghi simbolo della cultura alimentare francese: il mercato coperto. I tratti distintivi del padiglione, che si
apre su uno spazio di 3.592 metri quadri,
sono proprio il grande mercato, posizionato al centro dell’edificio e il giardino
della diversità agricola francese nella parte
esterna, che presenta un susseguirsi di
cereali, vegetali, colture miste e specializzate.
Dal punto di vista progettuale e corografico rappresenta una vera e propria porzione di territorio francese, capovolta e
realizzata con oltre 1.200 m3 di legno
Un viaggio nel latte
con Granarolo
Uno spazio interamente dedicato al latte,
per rispondere in modo concreto al tema
'Nutrire il pianeta, energia per la vita'. È con
questo spirito che Granarolo spa sarà presente in Expo, all'interno di un'area progettata dall'architetto Mario Cucinella. Nello
spazio Granarolo, che si trova nel Padiglione
Italia, sarà inoltre esposta la 'Madonna del
latte' dello scultore rinascimentale Francesco di Simone Ferrucci, concessa dalla
Fondazione Cardinale Giacomo Lercaro di
Bologna: un'opera dedicata a un alimento
ricco di valenze simboliche.
"L'Expo è una grande opportunità sicuramente per il paese, per raccontare un'im-
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magine positiva e dinamica - ha detto il presidente di Granarolo, Gianpiero Calzolari ed è una grande opportunità per un'azienda
come la nostra che si occupa di alimentazione. Avremo l'opportunità di far conoscere
il gruppo a tanti visitatori e incontrare i 147
paesi presenti a Milano per sei mesi. Da un
punto di vista imprenditoriale c'è l'opportunità di cogliere spazi commerciali: la nostra
dimensione dell'export attuale è del 16%
rispetto al fatturato, tre anni fa era al 4%, e
vogliamo arrivare al 35%".
Per il vescovo ausiliare di Bologna, monsignor Ernesto Vecchi, presidente della Fondazione Lercaro che ha concesso la
prestigiosa opera esposta da Granarolo, "il
tema Nutrire il pianeta energia per la vita
è stupendo. L'Expo - ha detto - è un
evento ricco di potenzialità che fa bene a
questa Italia. Ben volentieri abbiamo aderito ad esporre la Madonna del latte". Ma
la presenza di Granarolo in Expo è anche
nel progetto 'Africa Milk Project', iniziativa
di cooperazione internazionale per l'autosviluppo promossa dal Gruppo bolognese
in collaborazione con Cefa Onlus, che sarà
protagonista all'interno di Padiglione Zero.
Il progetto, che ha portato alla creazione
di una latteria in Tanzania, ha ricevuto il
primo premio come Best Practice all'Expo2015, tra gli 800 presentati.
Ecco la prima bottiglia da latte
compostabile al 100%
Granarolo presenta il suo primo prototipo
di bottiglia da latte compostabile al 100%
in 12 settimane. La bottiglia è realizzata
con PLA, bioplastica di origine vegetale
prodotta con la Cassava (tubero di arbusto originario del Brasile Nord Orientale e
del Messico Sud Occidentale) che ha la
peculiarità di essere 100% biodegradabile e di poter essere restituita alla terra
tramite compostaggio. Il prototipo sarà
presentato per la prima volta in occasione
di Expo 2015, in una Special Edition.
In linea con il valore del rispetto dell’ambiente e i temi della sostenibilità di Expo
“Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita”,
Granarolo ha scelto di utilizzare una bottiglia costituta al 100% da Cassava, che
ha la potenzialità di biodegradarsi in compost entro 12 settimane. La scelta dell’utilizzo della Cassava è anche etica: il
materiale non deriva da prodotti vegetali
utilizzati per soddisfare il fabbisogno alimentare e di conseguenza non intacca la
catena alimentare umana.
La prima bottiglia compostabile di Granarolo è anche tra i finalisti dell’Oscar dell’Imballaggio 2015, uno storico contest
che dal 1957 rappresenta un osservatorio sull’evoluzione del packaging, delle sue
prestazioni e del servizio che offre a chi lo
utilizza. I risultati del contest si sapranno in
concomitanza con l’inizio dell’Esposizione
Universale 2015. Il prototipo della bottiglia
è stato sviluppato in collaborazione con HISUN,
produttore di polimero, e
Sacmi, società realizzatrice degli stampi prototipi. Per chi andrà a
“conoscere” il prototipo
all’Esposizione Universale, da giugno ci saranno disponibili anche
delle preforme della bottiglia contenenti delle filastrocche d’autore.
Cascina Triulza, la casa
del terzo settore
Un luogo totalmente rinnovato, ma anche
un pezzo del patrimonio storico, architettonico e ambientale della Lombardia. La Cascina Triulza, un’antica costruzione rurale
già presente all’interno del Sito Espositivo,
è una delle cascine che segnano il paesaggio nei dintorni di Milano e riportano la città
alla sua origine contadina e agricola. In fase
di ristrutturazione per Expo Milano 2015,
dopo l’evento, la cascina rimarrà in eredità
alla città di Milano.
Il complesso di Cascina Triulza, esteso su
un’area di 7.900 metri quadri, è gestito, in
collaborazione con Expo Milano 2015, dalla
Fondazione Triulza, un raggruppamento
di numerose organizzazioni di rilevanza nazionale e internazionale, selezionate tramite
un bando di gara, tra cui la cooperazione
sociale. Nella Cascina Triulza ha sede il Padiglione della Società Civile, che mostra il
contributo di queste organizzazioni nell’affrontare i grandi problemi dell’umanità, valorizza esperienza concrete e buone
pratiche sui temi dell’Esposizione Universale ed incentiva la collaborazione fra più
soggetti in grado di promuovere proposte
per un futuro sostenibile.
Per questo, Cascina Triulza non rappresenta
solo uno spazio unico riservato al terzo settore, ma anche un luogo in cui aziende, istituzioni pubbliche ed organizzazioni
internazionali possono dare visibilità e valore alle proprie best practice in collaborazione con le organizzazioni della società
civile. Al suo interno sono presenti servizi di
ristorazione e di accoglienza aperti a tutti i
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visitatori dell’Expo e una ricca varietà di
spazi:
• Area Espositiva: include gli spazi in cui
le organizzazioni possono allestire una
propria area espositiva allo scopo di far
vivere il Tema di Expo Nutrire il Pianeta,
Energia per la Vita valorizzando le loro
competenze su cooperazione, sviluppo
sostenibile, salute e alimentazione.
• Area Eventi: comprende un auditorium
da 200 posti a sedere, un’area destinata a workshop e laboratori e uno spazio aperto a corte di 1.700 metri quadri,
utilizzabile per attività educative e ricreative ed eventi artistici e culturali.
• Area Mercato: un’area riservata a pic-
coli produttori, attività commerciali e organizzazioni che promuovono prodotti e
servizi attenti alla qualità, all’ambiente
e ai diritti dell’uomo.
• Area Lavoro: un luogo con postazioni di
lavoro dove creare networking e collaborazioni tra le realtà del terzo settore,
i visitatori e il personale impegnato nell’evento.
La Cascina Triulza, dunque, è il centro gravitazionale delle attività della Società Civile,
un luogo di identità, unicità e di impatto. Per
garantire un futuro sostenibile bisogna necessariamente passare per l’empowerment
delle donne e la parità di genere. Per que-
CIR food, ristorazione
per 20 milioni di visitatori
Sono pronti i ristoranti e le caffetterie che
CIR food ha concepito per accogliere i 20
milioni di visitatori attesi a Expo 2015. Arredi, punti cottura e attrezzature tecniche
sono già stati collocati nelle stecche di servizio del Decumano, mentre si stanno aggiungendo gli ultimi dettagli ai 3 punti
ristoro di Cascina Triulza. Nel complesso
CIR food gestirà il 25% dell’offerta ristorativa dell’Esposizione con uno staff di 500
persone, fra cui 65 cuochi, di cui 400 neoassunti.
Il primo ospite d’eccezione è stato il Premier Matteo Renzi, che nella visita al sito
di Expo 2015 di fine marzo era entrato in
Tracce, uno dei locali di CIR food già ultimati per la colazione di lavoro con i vertici
dell’Esposizione. Tutti i locali saranno aperti
dalle 10.00 alle 23.00 e rinnoveranno l’offerta gastronomica nell’arco della giornata,
dalla colazione al brunch, dall’aperitivo alla
cena, con menu bilingue studiati per essere di facile comprensione dai visitatori
stranieri. Già stilato l’elenco delle 300 ri-
sto la Casina Triulza delle 18 installazioni
dell’Itinerario ONU ospita quella dedicata
alle donne e al loro ruolo chiave nell’agricoltura e nella lotta alla fame e alla malnutrizione. I contenuti multimediali di questa
installazione mostrano come le donne, nonostante producano la maggior parte del
cibo di tutto il mondo, spesso non hanno
accesso alle risorse produttive e hanno
quindi meno opportunità. L’ONU è presente
con 18 installazioni multimediali caratterizzate da un grande cucchiaio blu. Questi
Spazi ONU si trovano in varie aree di Expo
e danno vita all'itinerario dedicato al tema
"Sfida Fame Zero. Uniti per un mondo sostenibile".
Il regista Segre racconta l’avventura
della cooperativa ad EXPO
Sarà il regista di “Io sono Li” a trasformare
in narrazione la partecipazione di CIR food
all’Esposizione. L’azienda reggiana - leader della grande ristorazione italiana e
concessionaria del 25% dell’offerta ristorativa presente a Expo - ha già messo i
suoi cantieri a disposizione del maestro
Andrea Segre, che potrà così catturare, fin
dalle prime fasi, le immagini di un’avventura straordinaria e irripetibile: l’allestimento degli spazi assegnati lungo il
Decumano, il via-vai degli operai in corsa
contro il tempo per ultimare i lavori, la
messa in opera delle attrezzature, la rifinitura degli arredi e le prove generali degli
addetti per far sì che tutto sia pronto ad
accogliere i 20 milioni di visitatori attesi.
Le riprese, effettuate sempre all’interno
dei locali CIR food, continueranno durante
i sei mesi dell’Esposizione e termineranno
solo a conclusione del disallestimento, per
indagare anche l’ultimo atto di una colossale e temporanea messa in opera, altrimenti accessibile ai soli addetti ai lavori.
“Consapevoli di partecipare a un’esperienza non convenzionale – ha dichiarato
Giuliano Gallini, dirigente di CIR food – abbiamo sentito il dovere di produrre una testimonianza, che abbiamo voluto affidare
a un autore fra i più sensibili e capaci del
panorama cinematografico. Il maestro Andrea Segre, accettando il nostro invito, ci
ha onorato dando senso e ricchezza a
un’impresa eccitante, della quale perce-
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cette che CIR food proporrà durante Expo
2015, ciascuna ispirata alla tradizione gastronomica italiana.
Ampio inoltre il programma degli eventi
collaterali che CIR food organizzerà all’interno dei suoi locali. “Dalle mostre dedicate
al valore simbolico del cibo, fino ai workshop sulla ristorazione pubblica e sugli
stili alimentari – anticipa Giuliano Gallini,
direttore commerciale e Marketing CIR
food – dalle partnership d’eccezione alle
opere d’arte collocate all’ingresso dei locali, l’obiettivo è di alimentare una riflessione sulle radici culturali alla base di Expo
2015. Per nutrire e rispettare il Pianeta –
conclude Gallini – serve anche energia intellettuale e consapevolezza del valore sociale ed educativo del cibo”.
Infine, oltre alle materie prime selezionate
con cura, provenienti da Consorzi Agrari e
filiera corta, di origine certificata e tutelata,
di origine biologica ed equosolidale, CIR
food ha scelto con attenzione per i 20 locali di Expo 2015 anche i materiali di consumo – tovaglioli, piatti, bicchieri,
packaging – tutti compostabili e vassoi
ecologici al 100%. Un modo concreto per
dare ai visitatori un segnale di rispetto per
le risorse del Pianeta, la cui tutela è una
priorità mondiale.
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piamo pienamente il carico di responsabilità, oltre che di gioia”.
Andrea Segre è una delle personalità più
interessanti nel panorama cinematografico italiano. L’attenzione al sociale, alle
etnie ai margini e ai problemi dell’immigrazione è sua cifra personale fin dai primi
documentari (Lo sterminio dei popoli zingari - 1998, A metà - Storie tra Italia e Albania - 2002). Nel 2005 è alla Mostra del
Cinema di Venezia, nella sezione “Giornate
degli Autori”, con Dio era un musicista
(2005), un viaggio per musica e immagini
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nelle terre del Senegal e del Gambia. Nel
2008 gira insieme a Dagmawi Yimer
“Come un uomo sulla terra”, in cui ripercorre il travagliato viaggio dei migranti dall’Africa Sub-Sahariana alle coste italiane.
Ritorna al Festival veneziano nel 2012 con
“Mare chiuso”, documentario di denuncia
sui respingimenti dei migranti in seguito
agli accordi Italia-Libia, e nel 2013 con “La
prima neve”, suo secondo lungometraggio di finzione, in cui prosegue la sua personale ricerca sul rapporto tra gli esseri
umani e il territorio.
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Nepal, una tragedia umanitaria
A seguito del terribile terremoto che ha colpito il Nepal lo scorso 25 aprile, Legacoop
sostiene la missione di assistenza umanitaria a favore della popolazione locale, lanciata
dalla ONG associata GVC.
L’obiettivo dell’organizzazione umanitaria è
quello di fornire in una primissima fase di
emergenza acqua, riparo e assistenza igienico-sanitaria alla popolazione della valle di
Katmandu e del Nord del paese, grazie a 4
professionisti espatriati, la propria rete di
partner locali, incluse le organizzazioni cooperative con le quali Legacoop ha contatti e
un primo fondo di emergenza di 50 000
messo a disposizione da GVC.
In questi drammatici momenti per il Nepal,
GVC, assieme alle altre Ong di Agire - Agenzia Italiana di Risposta alle Emergenza, si sta
mobilitando per portare il massimo aiuto alla
popolazione colpita dal terremoto.
In passato, l’impegno e la sensibilità delle
aderenti di Legacoop e dei propri soci, unite
alla serietà, efficacia e trasparenza di GVC,
hanno permesso di intervenire in luoghi colpiti da calamità naturali come questa: dal
terremoto di Haiti allo tsunami in Sri Lanka,
fino al ciclone nelle Filippine, la nostra comunità è stata fondamentale per creare auPrimo piano
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tonomia oltre l’emergenza e riportare la speranza nella vita di intere comunità.
Come sostenere la popolazione
del Nepal
Legacoop rivolge quindi un appello a tutte le
cooperative aderenti ad assicurare un prezioso sostegno a questa iniziativa umanitaria
in modo da dare continuità all’intervento di
GVC e le invita a versare le somme che potranno raccogliere sul
conto corrente per le emergenze
IT 19 H 07072 02411 045000092736
oppure on-line al sito internet
http://www.gvc-italia.org.
del mondo realizzando migliaia di progetti.
GVC è riconosciuto dalla Commissione Europea e dal Ministero Affari Esteri Italiano.
Questa notizia si inserisce nel quadro delle
iniziative coordinate da AGIRE – Agenzia Italiana per la Risposta alle Emergenze, all’interno dell’appello di risposta al Terremoto in
Nepal.AGIRE è il coordinamento di 10 tra le
più importanti organizzazioni non governative che rispondono in maniera congiunta
alle gravi emergenze umanitarie. Maggiori
informazioni su www.agire.it.
Al fine di non rendere anonimo il contributo,
invitiamo ad indicare nella causale del bonifico la dicitura “Emergenza Nepal” oltre al
nominativo e al recapito del donatore.
Chi è GVC
GVC, organizzazione di cooperazione internazionale ed emergenza umanitaria, attiva
in 26 Paesi del mondo e aderente alla Lega
delle Cooperative, nel corso degli anni ha attivato molte collaborazioni con il movimento
cooperativo su vari progetti. In oltre quarant’anni di attività GVC ha operato in ogni parte
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>> Alleanza Cooperative Italiane
>> Alleanza Cooperative
Emilia-Romagna
>> Alleanza Cooperative
Reggio Emilia
ALLEANZA COOPERATIVE ITALIANE
Le linee guide
del “Protocollo Legalità”
Un passo importante nell’impegno per la legalità dell’Alleanza delle cooperative italiane,
che il 28 aprile a Roma ha organizzato un seminario per illustrare nel dettaglio gli adempimenti e le linee guida del Protocollo di
Legalità, sottoscritto con il Ministero dell’Interno.
“L’obiettivo del protocollo è quello di rafforzare e rendere più incisiva l’azione di prevenzione e contrasto alla criminalità organizzata
nel mondo delle imprese cooperative -ha sottolineato il presidente dell’Alleanza delle cooperative Rosario Altieri-. La cooperazione in
questo modo assume una responsabilità più
forte nei confronti delle istituzioni a tutela della
legalità e della sicurezza nel mondo del lavoro, della produzione e dei servizi attivando
una rete di collaborazione”.
Proprio per stringere un rapporto più proficuo
con il Ministero e per avere tute le informazioni necessarie all’avvio del Protocollo all’incontro è intervenuta Milena Rizzi, vice
prefetto responsabile dell’applicazione dei
Protocolli, che ha risposto alle domande degli
esponenti cooperativi ed evidenziato i passaggi più importanti di questa che è una
grande riforma per la trasparenza. Infatti,
come ha spiegato il vice prefetto, le aziende
che sottoscriveranno il protocollo avranno
dalle autorità competenti una sorta di “patente” che è una garanzia di pulizia nel
mondo del lavoro.
Giorgio Gemelli, componente della Commissione legalità presso il Ministero per Legacoop, ha esposto le procedure che le
singole cooperative e le associazioni dovranno mettere in atto per assicurare un efficiente funzionamento del Protocollo.
Molti i vantaggi per le cooperative che decideranno di iscriversi volontariamente all’Albo
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delle imprese accreditate gestito dall’Alleanza. L’adesione conferisce una qualificazione etica e reputazionale; consente la
verifica della filiera e dei partner commerciali;
l’ottenimento da parte del Ministero dell’Interno della documentazione antimafia ed il rating di legalità.
Hanno partecipato inoltre ai lavori Maurizio
Gardini, co-presidente dell’Alleanza, Ermanno Belli, capo del servizio legislativo
Confcooperative, Giancarlo Ferrari, direttore Legacoop, Vincenzo Mannino, direttore Confooperative, Filippo Turi, direttore
AGCI.
Costituito il coordinamento
in Sicilia
E’ nata ufficialmente l’Alleanza regionale delle
Cooperative Italiane Sicilia, costituita dalle tre
maggiori centrali:Agci, Confcooperative e Legacoop. L’assemblea ha eletto presidente
Gaetano Mancini, numero uno di Confcooperative Sicilia. Co-presidenti invece i presidenti di Agci e Legacoop, Michele
Cappadona e Pietro Piro.
“Abbiamo davanti una grande responsabilità
che ci deriva dal lungo periodo di crisi economica – dice Mancini – E’ quella di far sì
che le cooperative siano insieme strumento di
crescita economica ma anche di emancipazione sociale, di crescita delle nostre comunità e di sviluppo di coscienza civica. Sapendo
che rappresentiamo il 12 per cento delle cooperative che fanno riferimento all’Alleanza a
livello nazionale”. Mancini ha anche tratteggiato quella che sarà la nuova Alleanza.
“Un’organizzazione che dovrà essere antica
nei valori ma moderna negli obiettivi e nella
strumentazione e che sappia valorizzare giovani e donne come fattori di innovazione nella
cultura. Ferma nel contrastare con decisione
i fenomeni di corruzione e le mafie”.
Agci, Confcooperative e Legacoop continueranno ad operare fino al 2017 quando si fonderanno definitivamente nell’Aci. Assieme le
tre sigle rappresentano l’80 per cento della
cooperazione associata sull’Isola con 5 mila
imprese associate, 40 mila occupati, 210
mila soci e un fatturato globale aggregato di
quasi 3 miliardi di euro. La Sicilia è la tredicesima regione italiana a varare l’Alleanza per
rafforzare l’azione di rappresentanza nei con-
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fronti delle istituzioni e delle parti sociali (sindacati del lavoratori e associazioni datoriali),
ma anche per dare nuovo impulso all’autoimprenditorialità e all’occupazione che negli
anni della crisi ha avuto un incremento del
7,1 per cento.
“L’Alleanza ci rende più forti nel confronto con
le istituzioni”, ha sottolineato il presidente del’Agci Michele Cappadona ricordando, tra
l’altro, alcune recenti scommesse cooperative come quella degli ex dipendenti dello stabilimento della Birra Messina nella città dello
Stretto.“Non vogliamo pesare di più come Aci
perché numericamente più grandi ma perché qualitativamente di maggiore valor, più rispettosi della legalità e portatori di
cambiamento”, ha detto il presidente di Legacoop Sicilia Pietro Piro. Sottolineando la
necessità di “non aspettare i pronunciamenti
della magistratura per l’adozione dei provvedimenti associativi nei confronti delle coop
che valicano i confini di legalità. La gran parte
delle cooperative associate non possono essere danneggiate – ha detto – da un ristrettissimo numero di cooperative che ha
smarrito il senso della “buona cooperazione”.
I lavori sono stati aperti dal presidente nazionale di Legacoop e co – presidente dell’Aci
Mauro Lusetti.
“La Sicilia – ha detto – è una regione strategica per l’affermazione dell’Alleanza il cui
cammino a livello nazionale è stato avviato da
tempo”. Ha chiuso invece il presidente nazionale dell’Agci e dell’Aci, Rosario Altieri:
“L’alleanza dei cooperatori italiani – ha detto
Altieri – serve a garantire maggiore forza alla
cooperazione italiana che è una leva fondamentale per superare i problemi del Paese e
della Sicilia. E’ necessario portare l’Italia al più
presto fuori dalla crisi economica e recuperare il differenziale di crescita rispetto agli altri
Paesi europei e occidentali”.
Il Movimento cooperativo in Sicilia contribuisce direttamente alla creazione del 5 per
cento del Pil regionale. Oltre il 9,3 per cento
se si considera l’effetto indiretto e l’effetto indotto. Le cooperative associate sono 5000.
Così divise per settore: 800 agricole, 900 edilizia Abitativa, 150 Pesca, 1400 Produzione
e Lavoro, 1200 Sociale e sanità, 500 Turismo,
cultura e servizi, 25 Consumo e 25 Banche di
credito cooperativo. Sotto il profilo dell’occuPrimo piano
ACI
pazione, a registrare i numeri maggiori sono
le coop sociali e sanitarie (18 mila). Segue il
settore Produzione e lavoro (12000),Agricolo
(5000), Turismo, cultura e servizi (3000) e
Pesca (2000). La crescita media negli ultimi
anni è del 7,1 per cento. Le percentuali maggiori nei settori sociale, sanitario e turistico.
Fonte: http://palermo.blogsicilia.it/nasce-lalleanza-delle-cooperative-in-siciliarappresenta-il-5-del-pil/294571/
ALLEANZA COOPERATIVE
EMILIA-ROMAGNA
Giudizio positivo di ACI,Alleanza delle cooperative italiane dell’Emilia-Romagna, sul bilancio approvato dal Consiglio regionale.
«Questo bilancio – esordisce il presidente di
ACI Emilia-Romagna, Giovanni Monti – costituisce un solido punto di riferimento per favorire l’uscita dalla crisi. L’economia e le
comunità hanno nuove opportunità di crescita
avendo come stelle polari il lavoro, la riqualificazione ambientale e urbana, la coesione
sociale, la cultura».
«La giunta Bonaccini ha fatto un buon lavoro:
il confronto con le parti sociali dà i suoi frutti
– osserva il co-presidente ACI Francesco
Milza –. Siamo particolarmente soddisfatti
per il fatto che si investa in settori decisivi per
la vita dei cittadini, in particolare di quelli più
svantaggiati, come la sanità, i servizi sociali,
il fondo per la non autosufficienza e non ci
siano aumenti nella tassazione. La conferma
che entro la fine di maggio possa diventare
operativo il patto per il lavoro è un altro importante tassello nel risposizionamento della
regione».
«La scelta di confinanziare da subito i fondi
europei, 2.5 miliardi di euro nei prossimi sei
anni, senza attendere il via libera alla loro assegnazione è del tutto condivisibile – afferma
il co-presidente ACI Massimo Mota –. Così
come è importante, sia per i riflessi sociali, sia
per quelli sull’edilizia in forte crisi, il rifinanziamento con una dozzina di milioni di euro
del bando per la casa alle giovani coppie».
«Complessivamente – conclude Monti – si
Settori
ALLEANZA COOPERATIVE
REGGIO EMILIA
Luca Bosi
nominato presidente
Promuove il bilancio
della Regione
Legacoop
tratta di una buona manovra, tanto più lodevole in quanto taglia significativamente alcune
spese poco o per nulla produttive a vantaggio
dell’ambiente, dei cittadini, delle imprese e
del lavoro. L’Emilia-Romagna, che è già una
delle locomotive della ripresa, anche grazie
alle scelte della Regione può fare, già da quest’anno, un salto di qualità importante».
Il Direttivo dell’Alleanza delle Cooperative
Italiane di Reggio Emilia, riunito il 22 aprile,
ha visto l’ingresso di Luca Bosi, vice presidente di Legacoop Emilia Ovest, in sostituzione di Simona Caselli.
La Direzione, a cui hanno partecipato
Mauro Veronesi, presidente di Agci Modena e Reggio Emilia, Giuseppe Alai, presidente di Confcooperative e di Andrea
Volta, presidente di Legacoop Emilia
Ovest, ha eletto nuovo presidente dell’Alleanza delle Cooperative Italiane di Reggio
Emilia Luca Bosi affiancato da Veronesi e
Alai come co-presidenti.
La Direzione ha riconfermato il valore politico dell’Alleanza delle Cooperative Italiane,
che rappresenta una novità di assoluto rilievo nel panorama nazionale delle organizzazioni economiche e sindacali. “Un grande
progetto – hanno detto Bosi, Alai e Veronesi
– che potrà svilupparsi pienamente con
l’impegno unitario sui territori”. Proprio per
questo il Direttivo dell’Alleanza reggiana
delle Cooperative Italiane ha deciso di affrontare da subito, con appositi gruppi di lavoro, alcune tematiche particolarmente
Territori
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10
significative per il territorio, come il rapporto
con il territorio e il modello organizzativo di
settori importanti come quello dell’agroalimentare e della cooperazione sociale. Verranno affrontati anche i temi del rapporto
con le pubbliche amministrazioni e le multiutilities, delle relazioni sindacali, con particolare attenzione al problema del lavoro e
degli scenari aperti dal Jobs Act. Grande attenzione verrà data al tema delle politiche
abitative. La Direzione ha poi deciso di definire entro l’anno un comune modello organizzativo per dare sostanza a livello
territoriale all’Alleanza delle Cooperative Ita-
Primo piano
ACI
liane. Su questo punto lavoreranno Andrea
Volta, nel suo ruolo anche di direttore di Legacoop Emilia Ovest, e il direttore di Confcooperative Giovanni Teneggi.
La presidenza ha condiviso la necessità di
rappresentare già da subito l’Alleanza
presso le istanze istituzionali territoriali. “E’
importante – ha detto Bosi – che l’Alleanza
venga percepita da subito nella sua unicità
e che la cooperazione reggiana possa parlare con una voce sola”.
Molto importanti sono i primissimi appuntamenti nell’agenda dell’Alleanza delle Cooperative Italiane di Reggio Emilia. Il 27 aprile
Legacoop
Settori
sarà a Reggio Pauline Green, presidente
dell’Ica, l’Alleanza Internazionale delle Cooperative, che associa, tutta la cooperazione
a livello mondiale. Entro fine maggio è in
programma una iniziativa sulle politiche abitative. Si darà inoltre attivazione al Protocollo di Legalità sottoscritto a livello
nazionale tra Alleanza delle Cooperative Italiane e Ministero dell’Interno e saranno raccolte unitariamente le firme per la Legge di
iniziativa popolare contro le cooperative
spurie, presentata nei giorni scorsi dalla
stessa Alleanza.
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Legacoop
>> Cooperatives Europe
>> Generazioni
11
COOPERATIVES EUROPE
L’Europa cooperativa
in Assemblea a Parigi
L’Europa cooperativa si è incontrata a Parigi,
lo scorso 23 e 24 aprile, in occasione dell’Assemblea di Cooperatives Europe, l’organizzazione di rappresentanza multisettoriale
della cooperazione europea.Tra i temi all’ordine del giorno la necessità di sensibilizzare
le istituzioni europee e degli Stati membri
sulla specificità cooperativa, con l’obiettivo di
realizzare politiche che possano sostenere lo
sviluppo delle imprese cooperative in Europa.
Forti del loro contributo alle economie e società nazionali come pure agli obiettivi dell’Unione Europea, i rappresentanti della
cooperazione europea hanno riaffermato la
loro volontà di promuovere il modello d’impresa cooperativa presso le istituzioni europee; essere più visibili ed incisivi in Europa
e promuovere l’ulteriore sviluppo della cooperazione, esplorando anche nuovi ambiti di
attività per rispondere ai bisogni emergenti
negli Stati membri. L’Assemblea è stata ospitata dal movimento cooperativo francese:
23.000 imprese cooperative, 1 milione di occupati; 24,4 milioni di soci. Partecipando al
dibattito del 23 aprile, la Senatrice Francese,
Marie-Noelle Lienemann, ha incoraggiato
le organizzazioni cooperative a proseguire
negli sforzi comuni di sensibilizzare le istituzioni europee; a livello internazionale, la Presidente ICA, Pauline Green ha ricordato il
lavoro dell’ICA a livello globale per accrescere il riconoscimento del modello d’impresa cooperativa nel mondo, citando, tra i
vari esempi, il coinvolgimento del movimento cooperativo mondiale nel Business
20, l’organismo composto dai rappresentanti
delle imprese a livello globale che affianca il
G20. La Presidente ICA, presentando il Blueprint per la decade cooperativa e la nuova
immagine dell’organizzazione mondiale cooperativa, ha sottolineato l’importanza di comunicare l’identità e la distintività cooperativa
nel mondo, per fare la differenza.
È importante sottolineare il rinnovato impegno dei cooperatori europei, che hanno ufficialmente deciso all’unanimità di sostenere
le istanze giunte dai giovani cooperatori. In
tal senso, grazie al forte impulso dato dai giovani cooperatori italiani e da Cooperatives
Europe, è stata lanciata una rete europea dedicata proprio ai giovani. Come sottolineato
Primo piano
ACI
Legacoop
Settori
dal Presidente di Cooperatives Europe, Dirk
Lehnhoff e dal Presidente di COOP FR,
Jean-Louis Bancel, la rete dei giovani, oltre
a rispondere alle esigenze emerse dal confronto all’interno dell’universo dei giovani
cooperatori, dovrebbe dare slancio per investire di più nel campo dell’educazione e della
formazione, attraverso azioni mirate verso la
scuola e le università, per rafforzare la comunicazione digitale attorno al modello cooperativo e contribuire a far aprire il
movimento cooperativo verso altre forme di
economia che stanno emergendo, come
l’economia collaborativa. Un/una giovane
cooperatore/trice sarà invitato/a al prossimo
Board di Cooperatives Europe, che si terrà
nel mese di giugno. La giornata del 24 aprile
è stata dedicata agli scambi di esperienze tra
movimenti cooperativi attraverso l’organizzazione congiunta di alcuni workshop paralleli.
Il vice presidente Legacoop Luca Bernareggi, a nome dell’Alleanza è intervenuto al
workshop sulle nuove imprese cooperative
in Europa, organizzato in collaborazione con
la Plunkett Foundation, organizzazione inglese e al quale hanno partecipato, in qualità
di relatori, i rappresentanti del movimento
cooperativo belga e tedesco. Bernareggi ha
illustrato il percorso di costituzione dell’Alleanza delle Cooperative Italiane, le sfide e le
opportunità date dal quadro Europa 2020,
soffermandosi sulle opportunità di nascita di
nuove cooperative legate al settore energetico, del welfare e del benessere. Infine Bernareggi, invitando i rappresentanti della
cooperazione europea a Milano per l’EXPO,
ha sollecitato una maggiore collaborazione
in Europa tra imprese cooperative, utilizzando
tutti gli strumenti disponibili a partire dalla
Società Cooperativa Europea.
La delegazione Legacoop che ha partecipato
ai lavori dell’Assemblea era composta da:
Luca Bernareggi, vicepresidente Legacoop, Giorgio Bertinelli, vicepresidente
Cooperatives Europe, Stefania Marcone,
responsabile ufficio Relazioni internazionali,
Territori
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Legacoop
12
Chiara Bertelli, coordinatrice del gruppo di
lavoro nazionale sulla “prospettiva internazionale”, Matteo Ragnacci, coordinatore di
Generazioni, Federico Parmeggiani, coordinatore di Generazioni Emilia-Romagna,
Biljana Prijic, del coordinamento emiliano
romagnolo ed i rappresentanti della Cooperativa ligure CONDIVISO, che ha prodotto il
nuovo logo di Cooperatives Europe ed ha organizzato un workshop tematico dedicato
alla comunicazione. (La sintesi degli interventi dell’Assemblea di Cooperatives Europe
e dei vari workshop paralleli verrà pubblicata
non appena Cooperatives Europe renderà disponibile il comunicato ufficiale e il relativo
dossier).
GENERAZIONI
Nasce la European Young
Co-operators Network
È nata ufficialmente la Rete europea dei giovani cooperatori che, dopo la prima Assemblea tenutasi il 22 aprile a Parigi, ha debuttato
il giorno successivo all’interno dell’Assemblea annuale di Co-operatives Europe,
l’organismo di rappresentanza a livello europeo delle imprese cooperative.
Più di 70 giovani cooperatori, provenienti
da 10 diversi Paesi europei, riuniti in gruppi di
lavoro, hanno condiviso esperienze, scenari e
buone pratiche e progettato insieme lo European Young Co-operators Network. Per
Generazioni Legacoop, in rappresentanza del
movimento italiano, hanno partecipato
Chiara Bertelli, coordinatrice del gruppo di
lavoro nazionale sulla “prospettiva internazionale”, Matteo Ragnacci, coordinatore di
Generazioni, Federico Parmeggiani, coordinatore di Generazioni Emilia-Romagna, Biljana Prijic, del coordinamento emiliano
Primo piano
ACI
romagnolo, insieme agli amici di OOP! Giovani Confcooperative.
“Stiamo lavorando per un mondo in cui la
proprietà sia comune e gestita democraticamente, mentre l’economia è sempre più basata sulla proprietà privata e l’accumulazione
di ricchezza. In tutto il mondo la nostra generazione affronta grandi ineguaglianze, disastri ambientali e povertà crescente -recita
l’incipit del documento, emerso dai gruppi di
lavoro, che sarà discusso nei prossimi mesi,
per arrivare alla definizione di un “manifesto” condiviso-. Il nostro movimento, il movimento cooperativo, può trasformare la
società. Può creare lavoro dignitoso e regolare, emancipare i deboli e lavorare per il benessere collettivo delle persone e del nostro
pianeta. Ma solo se è in grado di mettere realmente in pratica valori quali l’equità, la democrazia e lo sviluppo sostenibile e solo se
pone i giovani al centro del suo futuro. Attraverso lo scambio di idee, competenze e conoscenza, creeremo un network di giovani
cooperatori vivo, forte e innovativo, perché vogliamo costruire il futuro del movimento cooperativo in Europa”.
Il network ha inoltre lavorato alla definizione
delle modalità, degli strumenti e delle questioni più urgenti di cui la Rete si dovrà occupare, definendo un vero e proprio action plan,
all’interno del quale sono stati individuati i responsabili delle attività, i tempi e i metodi. Il
giorno successivo, la Rete è stata presentata
ufficialmente nel corso di una tavola rotonda
all’interno dell’Assemblea annuale di Cooperatives Europe, alla presenza di 150
delegati dai diversi Paesi rappresentati all’interno dell’Associazione.
“Le cooperative sono nodi di una straordinaria rete internazionale, basata su principi e valori condivisi -ha sottolineato Bertelli
intervenuta a nome dei giovani cooperatori
italiani-. Fino ad oggi una rete poco conosciuta che soprattutto i giovani, nati e cresciuti
in una Europa senza frontiere, possono praticare e valorizzare. Da più di un anno lavoriamo per creare, insieme agli amici di OOP!
e a Cooperatives europe la rete europea. Il lavoro è appena iniziato, ma non poteva cominciare meglio!”.
La presidente dell’ICA Pauline Green, si è
complimentata per l’ottimo lavoro svolto e ha
espresso il pieno sostegno alla costituzione
della rete al suo consolidamento. Lo stesso
Legacoop
Settori
hanno dichiarato i rappresentanti di altre organizzazioni europee e non solo, che sono intervenuti dal pubblico e nel panel. In
particolare, è stata sottolineata la necessità di
dare maggiore spinta al ricambio generazionale, al fine di rendere le organizzazioni cooperative più capaci di agire in un’ottica
europea e internazionale, con uno sguardo
proiettato al futuro, ai grandi cambiamenti che
stanno avvenendo nella società e nell’economia.
La prossima Assemblea del Network è prevista il 22 e il 23 settembre, in Italia, tra Bologna e Milano. Grazie ad un finanziamento
della Regione Emilia-Romagna, su un progetto
presentato dall’Alleanza delle Cooperative Italiane, Generazioni e OOP! Emilia-Romagna,
stanno infatti organizzando il prossimo meeting dei giovani cooperatori europei, prima a
Bologna, con visita ad alcune cooperative locali, poi a Milano, all’Expo.
Costituito il coordinamento della
Sardegna
Anche la Sardegna ha il suo coordinamento
Generazioni Legacoop. E’ nato venerdì 24
aprile, nel corso della prima assemblea che
si è tenuta nella sala convegni dell’area archeologica di S. Cristina di Paulilatino.
L’assemblea costituente, fortemente partecipata, ha eletto all’unanimità il coordinatore
di Generazioni Legacoop Sardegna, Alessandro Dadea (Legacoop Nuoro), con un
esecutivo composto da giovani cooperatrici
e cooperatori: Francesco Angheleddu
(Centro servizi Nuoro Contabilega), Carla
della Volpe (Legacoop Sardegna), Claudio
Vizilio (Legacoop Oristano), Emanuela Atzori (Legacoop Sardegna), Giulia Porcu
(Legacoop Sassari), Mauro Steri (Centro
Territori
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Legacoop
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servizi Datacoop Oristano), Fabio Fresi
(Cooperativa Recovery System Sassari), Giulio Cherchi (Isforcoop) e Letizia Cordella
(Centro servizi Cagliari Con.a.ssi.coop).
Il neo nominato coordinatore, nella sua relazione introduttiva, ha sottolineato temi importanti quali il ricambio generazionale,
l’inclusione delle nuove generazioni e il ruolo
che Generazioni potrà svolgere all’interno di
Legacoop in termini di stimolo e contributo
di idee. A seguire un ricco dibattito che ha
visto susseguirsi gli interventi dei numerosi
giovani cooperatori, presidenti e soci di cooperative, molte delle quali innovative, nei settori turismo, cultura, ICT, sociale. Temi di
discussione: ricambio generazionale, la for-
Primo piano
ACI
mazione, l’innovazione e l’importanza di fare
rete.
L’assemblea ha approvato il documento di
mandato che illustra la progettualità e l’impegno di Generazioni Sardegna su più fronti:
dalla promozione cooperativa e l’innovazione
delle imprese esistenti alla collaborazione
con scuole superiori e Università, passando
per la formazione, l’accesso al credito e la
collaborazione con i giovani delle altre associazioni di impresa.
Ai lavori assembleari ha partecipato anche
Katia De Luca, componente dell’esecutivo
nazionale di Generazioni, che ha dato il benvenuto al nuovo coordinamento e presentato
i temi su cui tutto il network sta lavorando.
Legacoop
Settori
Ha chiuso i lavori il Presidente di Legacoop
Sardegna, Claudio Atzori, il quale ha
espresso soddisfazione per l’ottima riuscita
dell’iniziativa e per la qualità del dibattito affrontato, nel quale è emerso orgoglio cooperativo, passione e senso di appartenenza
delle nuove generazioni. Ha, poi, sottolineato
come il rinnovamento vada sempre accompagnato, nel segno del merito e delle capacità.
Prossimo incontro di Generazioni Legacoop
Sardegna è stato programmato entro dicembre 2015 al fine di eleggere la Direzione
regionale di Generazioni, approvare il regolamento e fare un primo bilancio dell’operato.
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Settori
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>> ANCC-COOP
ANCC-COOP
>> Legacoop Servizi
Stefano Bassi
eletto presidente
Un nuovo Presidente e un nuovo organigramma al vertice dell’Associazione Nazionale Cooperative di Consumatori,
l’organismo nazionale di rappresentanza
istituzionale di Coop. E’ il risultato della due
giorni che ha visto a Firenze svolgersi la 3ª
Assemblea Nazionale dei Delegati Coop:
oltre 200 fra rappresentanti dei soci, quadri e dirigenti delle più importanti cooperative di consumatori italiane riunite a
congresso. Obiettivo: trovare una guida istituzionale unitaria per il settore del consumo
e avviare un necessario riposizionamento
nazionale. Toccherà a Stefano Bassi, 62
anni, fiorentino, eletto al suo primo mandato nazionale ma con incarichi importanti
già coperti in altri organi del movimento
(dal 2009 al 2015 è stato Presidente di Legacoop Toscana e 2007 presidente del Distretto tirrenico della Cooperazione di
consumatori dopo un iniziale parentesi di
ruoli istituzionali come assessore all’Ambiente al bilancio e all’Urbanistica del Comune di Firenze). Lo affiancheranno due
vicepresidenti: il Vicepresidente Vicario è
Enrico Migliavacca, 62 anni lombardo,
l’altro Massimo Bongiovanni. 63 anni,
emiliano.
Mentre in Coop Italia a seguito dei mutamenti organizzativi interni si concentra la
nuova politica commerciale, l’altro organiPrimo piano
ACI
Legacoop
Settori
smo nazionale Ancc-Coop potenzia la sua
vocazione di ente di rappresentanza istituzionale e di iniziativa consumerista. Inevitabile e doveroso già nelle prime parole del
Presidente Bassi il riferimento al tema della
reputazione: “La reputazione è il bene più
prezioso che ha la cooperazione italiana.
Dobbiamo chiudere ogni varco che può
gettare discredito su di essa e contrastare
ogni contiguità con il malaffare. La cooperazione di consumo forte dei valori che
l’hanno sempre animata sarà in prima fila
in questa azione, determinante per il futuro
e la credibilità dell’esperienza cooperativa.
Allo stesso tempo dovremo continuare, in
tempi così difficili, a difendere il potere
d’acquisto dei cittadini e la loro aspirazione
alla sicurezza e alla qualità alimentare.
La vera sfida sarà quella di valorizzare le
nostre differenti esperienze cooperative
puntando a obiettivi comuni per rafforzare
la capacità complessiva di Coop di essere
là dove sono i problemi e le difficoltà della
gente comune, accanto ai nostri oltre 8 milioni di soci e contribuire alla costruzione
della nuova Alleanza delle Cooperative Italiane.“
LEGACOOP SERVIZI
“#buoni appalti”, le proposte del
settore per la nuova legislazione
Il 29 aprile si è tenuta presso Palazzo Giustiniani, al Senato, una iniziativa per confrontare le proposte contenute nel
“Manifesto dei servizi”, elaborato e presentato nelle scorse settimane, con una serie di
importanti interlocutori istituzionali.
L’incontro, promosso da Legacoop Servizi,
Fise Anip Confindustria, Federlavoro
Confcooperative, Fnip Confcommercio,
Assistal Confindustria e Afidamp, è
stato introdotto da Carlo Mochi Sismondi,
Presidente di Patrimoni PA.
Il Prof. Silvano Curcio, direttore di Patrimoni
PA – organismo che ha coordinato sul piano
tecnico scientifico l’elaborazione delle proposte e l’iniziativa – ha illustrato i contenuti,
coadiuvato dall’Avv. Sergio Grillo.
L’obiettivo generale che si pone il “Manifesto dei servizi” è quello di individuare le peculiarità e le esigenze delle imprese dei
servizi in relazione alla nuova normativa ap-
Territori
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Sondaggio
Settori
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palti, che da alcune settimane ha iniziato il
proprio iter parlamentare al Senato: dall’esigenza di contrastare il più possibile il massimo ribasso ad un efficiente sistema di
qualificazione delle imprese, dalla necessità
del rispetto dei CCNL a misure di reale semplificazione burocratica.
Nella consapevolezza che fino ad oggi il codice degli appalti non ha dato la necessaria
attenzione agli appalti di servizi (e in particolare per quelli ad alta densità di manodopera), la richiesta alle istituzioni è che le
norme che dovranno essere varate, entro e
non oltre il marzo 2016, tengano conto di
tali specificità.
Primo piano
ACI
All’incontro hanno preso parte:
Stefano Esposito Vice Presidente 8a Commissione Senato, Andrea Cioffi Presidente
Gruppo Movimento 5 Stelle, Membro 8a
Commissione Senato, Michele Corradino
Componente Consiglio ANAC Autorità Nazionale Anticorruzione, Domenico Casalino Amministratore delegato CONSIP,
Roberto Reggi Direttore Agenzia del Demanio, Lorenzo Mattioli Portavoce Associazioni Manifesto mercato servizi,
Presidente FISE ANIP.
In rappresentanza di Legacoop Servizi era
presente Angelo Migliarini, vice Presidente Vicario dell’associazione.
Legacoop
Settori
Territori
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Territori
>> Veneto
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VENETO
>> Emilia Romagna
Legacoopaderiscea“Lasciailsegno
giusto” perla tutela dei minori
>> Toscana
Ha aderito anche Legacoop Veneto alla campagna di sensibilizzazione contro il maltrattamento all’infanzia dal titolo “Lascia il segno
giusto” promossa dal tavolo regionale “Un
welfare per i minori” un coordinamento formato da realtà impegnate a diverso titolo nella
promozione, protezione e cura dell’infanzia e
dell’adolescenza e nel sostegno alle famiglie in
difficoltà. Legacoop ha inoltre sottoscritto il
“Documento fondativo” del tavolo che contiene le priorità e le proposte di azione sui temi.
Sono invitati ad aderire alla campagna e a
parteciparvi, oltre a tutti coloro che operano
con bambini e ragazzi, le istituzioni – richiamandole a un impegno responsabile e attivo
- e la cittadinanza.
È in programma un mese esatto di eventi, dal
5 maggio al 5 giugno, per dire “no!” ai maltrattamenti sui minori, sensibilizzando i cittadini sul tema tramite occasioni per riflettere e
per diffondere una cultura di protezione e attenzione nei confronti dei bambini, in particolare di chi vive situazioni di disagio e difficoltà.
Il 15 maggio sarà la prima “Giornata regionale contro il maltrattamento all’infanzia e all’adolescenza”, che vedrà
Padova, assieme ad altri punti strategici del
Veneto, protagonista di un flashmob. Il 5 giugno il calendario di eventi si concluderà con
un convegno sui temi tenuto da esperti.
Legacoop Veneto invita le cooperative ad
aderire alla campagna, a proporre iniziative e
a parteciparvi numerose. È possibile scaricare il “kit” della campagna dal sito www.unwelfareperiminori.org per aiutare i promotori
nella diffusione dei documenti e degli strumenti, anche con la semplice condivisione sui
social network.
Per informazioni: Daniela Novelli - tel. 041
5490285 – mail: [email protected]
>> Emilia Ovest
>> Marche
>> Umbria
>> Puglia
>> Padova
>> Modena
>> Bologna
>> Bologna
>> Reggio Emilia
EMILIA OVEST
EMILIA ROMAGNA
Promozione dell’agroalimentare
in Polonia
Si è tenuto giovedì 23 aprile, presso il Consorzio produttori antiche acetaie di Modena,
l’evento conclusivo del progetto Er@pol,
Primo piano
ACI
Legacoop
Settori
promosso da Legacoop, Confcooperative e
Confartigianato Emilia-Romagna, attuato da
Irecoop e co-finanziato dalla Regione EmiliaRomagna, per la valorizzazione delle migliori
eccellenze agroalimentari regionali sul mercato polacco.
Le attività principali del progetto, che ha coinvolto in totale 36 imprese cooperative e
artigiane del territorio, sono state le missioni
imprenditoriali a Poznan e Varsavia, ciascuna delle quali ha visto la partecipazione di
circa 20 imprese, e un incoming di buyers
polacchi del settore agroalimentare, dal 21 al
24 aprile. L’incoming, in particolare, ha permesso ai membri della delegazione - importatori e distributori per le diverse categorie
merceologiche coinvolte nel progetto – di conoscere da vicino alcune delle realtà produttive del territorio e di constatare la qualità dei
processi e dei prodotti delle diverse filiere.
Sono intervenuti, nel corso dell’evento conclusivo, Gianluca Baldoni, dello Sportello
regionale per l’internazionalizzazione delle imprese della Regione Emilia-Romagna, Margherita Dalla Casa, project manager di
ER@POL, ed alcuni degli operatori polacchi,
che hanno sottolineato l’importanza per il
consumatore in Polonia di approfondire la conoscenza dei nostri prodotti attraverso degustazioni guidate che ne permettano di
valutare la qualità e conoscere gli impieghi in
cucina. In seguito, si è svolta una esposizione
dei prodotti delle imprese aderenti ad
ER@POL, con l’incontro diretto tra le aziende
e i buyers esteri.
La visita della delegazione ha toccato, tra le
altre tappe, la Cantina di Lugo e la Tenuta
Massellina del Gruppo Cevico, dove la delegazione di buyers è entrata in contatto con
tutte le aziende della Rete Romagna Coop
Food, cui, oltre a Cevico, aderiscono Terremerse - Borgo Buono, Fruttagel, Deco, Molino
Spadoni e Coind.Visita inoltre agli stabilimenti
di CONAPI, a Monterenzio (BO) e di Fruttagel,
ad Alfonsine (RA).
Bellacoopia University il 5 maggio
presentazioneprogettialTecnopolo
Martedì 5 maggio verranno presentati i
progetti di impresa di Bellacoopia University, 2014-2015, realizzati dagli studenti
che hanno partecipato al progetto pro-
Territori
Imprese
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Territori
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mosso da Legacoop Emilia Ovest.
“Cooperare innovando. Sviluppare progetti
innovativi in progetto”: questo il tema dell’iniziativa, che si terrà dalle 16:00 alle
18:30 al Tecnopolo (Capannone 19 Area ex
Officine Reggiane), Piazzale Europa 1 a
Reggio Emilia.
I cinque gruppi di lavoro interdipartimentali
avranno a disposizione circa un quarto
d’ora ciascuno per illustrare il proprio progetto d’impresa. Saranno presenti anche le
cinque cooperative “tutor” dei progetti (Cirfood, Coop Consumatori Nordest, Riunite &
Civ, Unipeg, Coopservice), che potranno integrare la presentazione degli studenti con
commenti e valutazioni.
Partecipano Riccardo Ferretti, prorettore
dell’Università di Modena e Reggio Emilia,
Andrea Volta, presidente Legacoop Emilia
Ovest, Matteo Vignoli, docente e coordinatore del workshop, Daniela Cervi, responsabile progetto Bellacoopia
sociazioni o fondazioni, sia a titolo gratuito
che oneroso.
L’approvazione del documento, che è vincolante per le cooperative che aderiscono a Legacoop Toscana e anche per le società da
esse partecipate, è avvenuta nel corso della
riunione della Direzione di Legacoop Toscana
svoltasi il 24 aprile.
Il passaggio-chiave del nuovo Codice Etico
approvato è quello nel quale si recita che “si
esclude ogni forma di finanziamento, sia a
titolo gratuito che oneroso, a partiti politici
nonché alle persone fisiche dotate di cariche
politiche o candidate ad assumerle e alle associazioni o fondazioni che operano a sostegno della candidatura di queste ultime”
Il Codice Etico approvato è vincolante per
ogni cooperativa che aderisce a Legacoop
Toscana, e riprende e ricalca il Codice Etico
messo a punto da Legacoop Nazionale, con
alcune integrazioni.
MARCHE
Incontro venerdì 8 Maggio
sul Jobs Act
TOSCANA
Legacoop approva codice etico,
niente soldi a partiti e candidati
Legacoop Toscana ha approvato il nuovo Codice Etico e il Regolamento delle Incompatibilità, con i quali viene esclusa la possibilità
di qualsiasi forma di finanziamento da parte
delle cooperative aderenti a partiti politici,
candidati, persone con incarichi politici, asPrimo piano
ACI
“Jobs Act, ambiti di intervento e tempi di
realizzazione” sarà questo il tema dell’incontro organizzato da Legacoop Marche e
che si svolgerà venerdì 8 maggio, dalle 10
alle 14 nella Sala riunioni di Confidicoop
Marche ad Ancona. L’iniziativa è realizzata
in collaborazione con Marche Servizi e Federcoop Nullo Baldini di Ravenna.
All’iniziativa interverranno gli esperti dell’Ufficio consulenza del lavoro di Federcoop
per illustrare il Jobs Aact, la legge delega di
riforma del lavoro n. 183/2014 e approfondire i temi dell’indennizzo economico,
della reintegrazione e del decreto sul contratto a tutele crescenti in caso di licenzia-
Legacoop
Settori
mento; di Naspi, Asdi, Dic-Coll e contratto
di ricollocazione e delle novità del decreto
n. 22/2015; dei contenuti dello schema di
decreto sul riordino delle tipologie contrattuali. La partecipazione all’iniziativa è gratuita. Info segreteria Legacoop Marche tel.
071-2805882 mail [email protected].
UMBRIA
Legacoopservizi,firmatoProtocollo
d’intesaconFedermanagerPerugia
E’ stato siglato, il 28 aprile, un importante
Protocollo d’Intesa tra Arcs-Legacoop Umbria e Federmanager/Confindustria presso
la Sala Autonomie di Anci Umbria a Perugia.
Le cooperative aderenti,infatti, potranno utilizzare gratuitamente per un periodo di
tempo prefissato i manager associati per
situazioni di crisi, di sviluppo o di start up di
nuove imprese. Tale accordo riveste una
particolare importanza nell’attuale contesto
socio-economico in quanto è il primo
esempio di fattiva e concreta collaborazione
tra due associazioni di rappresentanza di
matrice così diversa per affrontare insieme
le possibili soluzioni per contrastare la crisi
economica in atto.
“Mettiamo a disposizione -dice Gabriella
Parodi Presidente FederManager Perugiadi tutte le cooperative ma soprattutto alle
start up di giovani, le professionalità dei dirigenti dell’industria, in una situazione di volontariato di disponibilità nostra per dare il
nostro contributo alla società civile ma soprattutto al nostro territorio. Noi abbiamo diversi rappresentati di livelli nella nostra
associazione, dirigenti in servizio dirigenti in
pensione e dirigenti che hanno perso il lavoro e che vogliono cercare una ricollocazione, diventando magari imprenditori di
queste nuove aziende che possono nascere
e crescere con il loro contributo. Vogliamo
portare l’esperienza delle nostre aziende
che tutt’ora vivono, lavorano e operano
anche nei mercati esteri per poter essere di
supporto alle piccole medie imprese che
non hanno delle strutture e capacità manageriali. Queste devono essere di sostegno al
loro possibile business o alle loro idee che
la maggior parte delle volte sono idee stra-
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iniziare a dialogare è sicuramente importante. L’auspicio è che questa collaborazione possa portare ad una collaborazione
più ampia tra Legacoop e Confindustria.
PUGLIA
ordinarie ma che hanno bisogno di un supporto organizzativo e la maggior parte delle
volte non si possono permettere.”
Nell’incontro si specifica che un’idea non è
sufficiente per creare il business, perché sia
vincente ha bisogno di un’organizzazione di
supporto, cioè il supporto organizzativo ad
una business idea, il che significa che c’è
bisogno di persone che abbiano competenze nell’amministrazione e finanza, nel
controllo di gestione, nell’organizzazione
della produzione, ma anche nella valutazione di progetti, perché molto spesso una
buona idea può non avere un mercato dove
essere spesa creando nei giovani rassegnazione e delusione e questo accordo va
in questa direzione. Le start up hanno una
possibilità di riuscita tra il cinquanta e sessanta percento nel nostro paese, ma non
tanto sulla sopravvivenza, parliamo della
qualità e della capacità di fare reddito e
quindi di essere competitivi e poter fare investimenti. Questo protocollo d’intesa
nasce dall’interesse delle due associazioni
di sviluppare degli start up imprenditoriali
cooperativi, e per consentire ad imprese in
momentanea difficoltà o che hanno bisogno di un particolare supporto in fase di sviluppo di poter avvalersi di professionisti del
settore.
“Le cooperative di nuova formazione nascono sull’entusiasmo, -afferma Vladimiro
Zaffini Presidente ARCS di Legacoop- sulla
volontà di trovare un posto di lavoro, per
spirito di auto imprenditorialità e il fatto di
poter contare su persone esperte che mettono a disposizione gratuitamente la loro
professionalità rende l’entusiasmo, l’iniziativa, la volontà di far partire un impresa più
forte dal punto di vista imprenditoriale. Non
è più il tempo di erigere steccati o di guardare dentro la propria realtà associativa, ma
il fatto che due grandi associazioni possano
Primo piano
ACI
LottaallaXylellaeistituzioneBanca
della Terra per rilanciare il settore
Un incontro urgente sul tema Xylella a Martano, lo scorso 24 aprile, dopo l’accertamento, nel comune salentino, del focolaio
del patogeno che sta distruggendo gli ulivi.
Una tavola rotonda che è stata, altresì, occasione per proporre strumenti di rilancio
del settore olivicolo nel Salento, come l’istituzione della Banca della Terra.
In una sala gremita di soci, ospitati nella
sala lavorazione olive della coopertiva di
Martano, si è tenuto l’incontro organizzato
da Legacoop Puglia e dalla Cooperativa
Agricola Nuova Generazione sull’emergenza Xylella .
La tavola rotonda, moderata dal giornalista
della Gazzetta del Mezzogiorno, Tonio
Tondo, è stata aperta dal presidente della
cooperativa Agricola Nuova Generazione,
Emilio Saracino, che ha sottolineato lo
stato di grande sofferenza e di difficoltà che
vivono le aziende olivicole e di rimando le
cooperative in questo momento. Difficoltà
ad affrontare una emergenza di così grandi
dimensioni per la quale è indispensabile
l’aiuto e il sostegno del Governo regionale,
ma anche Nazionale e Comunitario e dei
tecnici e ricercatori incaricati di fornire le
indicazioni per una efficace azione di contrasto alla epidemia. Saracino ha evidenziato il ruolo importante che potrebbe
svolgere la cooperativa verso i suoi 1600
soci nell’organizzare in modo efficiente le
azioni di contrasto “se solo fossero rimossi
gli impedimenti normativi e burocratici che
oggi impediscono lo svolgimento di questa
azione. In questo senso un confronto con il
Commissario Silletti sarebbe, secondo il
presidente, particolarmente utile”.
Sono quindi intervenuti direttore tecnico Codile Lecce, Vincenzo Parisi, e il professore
emerito di Patologia vegetale dell’Università
degli Studi di Bari, Giovanni Martelli, i
Legacoop
Settori
quali hanno illustrato le caratteristiche e
modalità di diffusione del patogeno, nonché
le possibili azioni di contrasto individuate
dalla ricerca scientifica, sottolineando la necessità di un rafforzamento della ricerca per
combattere un patogeno complesso come
la Xylella.
A seguire il direttore Aree politiche sviluppo
rurale della Regione Puglia, Gabriele Papa
Pagliardini, che si è soffermato sull’azione
messa in campo dalla Regione Puglia con il
coinvolgendo sia del Ministero sia dell’Unione Europea, ma soprattutto sulla necessità che le aziende agricole svolgano
correttamente quelle pratiche colturali che,
al momento, sono le uniche che la comunità scientifica indica come efficaci per contrastare la diffusione del patogeno.
Paglairdini ha, inoltre, ribadito l’impegno
della Regione nell’individuare e attivare a
breve, sfruttando anche gli strumenti del
nuovo PSR, forme di sostegno alle aziende
agricole.
Il vicepresidente nazionale di Legacoop
Agroalimentare, Angelo Petruzzella, si è
soffermato sullo stato di difficoltà che da
anni vive il settore olivicolo, in generale, e,
in modo particolare, quello dell’area salentina. Un settore con produzioni il cui valore
non ripaga più il lavoro e l’impegno di migliaia di agricoltori che, in questi anni,
hanno dovuto fare sacrifici personali per tenere in vita questa coltura. Sicuramente la
frammentazione e la polverizzazione delle
aziende agricole salentine (la gran parte di
queste aziende ha una superficie agricola
inferiore a tre ettari), come ha spiegato Petruzzella, ha storicamente rappresentato
uno dei principali ostacoli a un processo di
ammodernamento e sviluppo dell’olivicoltura salentina, che invece ha grandi potenzialità. Da qui l’annuncio della Istituzione in
forma sperimentale della prima Banca
della Terra in Puglia presso la Cooperativa
Agricola Nuova Generazione. Una iniziativa
che nasce con il supporto di Legacoop
Agroalimentare Puglia e della Confederazione Italiana Agricoltori (CIA).
La Banca della Terra, già positivamente avviate da Legacoop Agroalimentare, in altre
Regioni, rappresenta uno strumento per far
incontrare l’ offerta di superfici agricole da
parte di proprietari che non vogliono o non
Territori
Imprese
Sondaggio
Territori
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possono più condurre, per vari motivi, i loro
terreni e la domanda da parte di agricoltori
, singoli o in forma cooperativa, soprattutto
giovani, che invece hanno bisogno di superfici agricole per ampliare o avviare nuove
aziende agricole di adeguate dimensioni .
La Banca della Terra costituirà un catastino
delle superfici agricole disponibili e fornirà
assistenza tecnico-legale sulle forme contrattuali (esempio affitto) per favorire l’accordo tra le parti
E’ una forma semplice con la quale affrontare il fenomeno ormai vasto di superfici
non adeguatamente coltivate o addirittura
abbandonate da proprietari che non sono
più nelle condizioni di gestirle, ma è anche
lo strumento per aumentare la dimensione
aziendale per raggiungere un livello di efficienza in grado di fornire un reddito adeguato al conduttore e affrontare la sfida
dell’innovazione.
PADOVA
Nasce la cooperativa sociale
Piovego
È nata il 22 aprile, grazie al supporto di Isfid
Prisma e di Legacoop Veneto, la cooperativa sociale padovana “Piovego”, come
l’omonimo canale che attraversa la città. La
sua costituzione si inserisce nell’ambito del
progetto “Piovego crew’s river” finanziato
dall’iniziativa della Regione Veneto “Imprendiamo? Nuove idee per nuove imprese”
(dgr 2092 del 19/11/2013).
Facendo proprie le precedenti esperienze
dei progetti “Piovego pulito” e “Piovego solidale”, supportati entrambi dall’associazione culturale e ambientalista “Amissi del
Piovego”, la cooperativa intende proporsi
come soluzione operativa di un ampio progetto per il canale cittadino.
È ad oggi composta da 9 soci, per la maggior parte disoccupati di lunga data. Proprio
a causa della difficoltà lavorativa i soci
hanno condiviso l’idea imprenditoriale di
creare una cooperativa che si occupa della
tutela e della valorizzazione del sistema
idrografico e dell’ambiente, all’insegna dei
valori della sostenibilità ambientale, sociale
ed economica, e mira a rilanciare il turismo
responsabile.
La nuova realtà ha già preso contatto con
interlocutori pubblici e privati accumunati
Primo piano
ACI
dall’esigenza di salvaguardare e recuperare
il territorio, in particolare il tratto cittadino
del canale. Saranno progressivamente erogati una serie di servizi e attività, diversificati
in base alla stagionalità, che saranno in
grado di attirare l’interesse del pubblico e
del privato.
MODENA
Legacoop “Con i soci per dare
a CPL un futuro nella legalità”
Legacoop Modena scende di nuovo in
campo per la legalità e a fianco dei soci
CPL. Obiettivo: far sì che i cambiamenti
concreti operati dalla cooperativa portino in
tempi rapidi alla revoca dell’esclusione di
CPL Concordia dalla white list, decisa dal
Prefetto di Modena.
‘Siamo molto preoccupati – spiega il presidente Lauro Lugli – perché sono evidenti
a tutti le gravissime conseguenze che
l’esclusione dalla white list, così come l’applicazione dell’interdittiva antimafia, rischiano di comportare sul prosieguo
dell’attività”. La legalità viene prima di tutto,
ma su questo fronte “la cooperativa in queste settimane – ricorda Lugli – ha dato
prova concreta di aver avviato un percorso
di radicale discontinuità e rinnovamento rispetto alla precedente gestione, come richiesto con fermezza dalla stessa Legacoop
per garantirle il proprio sostegno”.
Si tratta di un percorso concreto “che sfocerà – prosegue il presidente – il 29 aprile,
quindi fra poche ore, nel totale ricambio del
Consiglio di Amministrazione da parte dell’Assemblea dei Soci – con la contestuale
riduzione del numero di consiglieri e l’inserimento di due figure esterne – e nel conferimento ai nuovi eletti dell’incarico di
provvedere alla immediata riorganizzazione
aziendale”.
“In questo senso, confidiamo che tanto le
decisioni che saranno assunte dall’Assemblea di mercoledì quanto la documentazione che CPL ha comunicato di aver
trasmesso alla Prefettura a sostegno della
legittimità dell’iscrizione alla white list e
della immediata revoca dell’interdittiva contribuiscano alla positiva soluzione di questa
vicenda in tempi brevi”.
“Non può essere sottovalutato da nessuno
– conclude Lugli – il significato, e il peso, di
Legacoop
Settori
un cambiamento qual è quello che CPL sta
affrontando, con grande senso di responsabilità. Di fronte a questo nuovo corso io
credo che tutti noi siamo chiamati a portare
avanti ogni azione necessaria per difendere
una realtà produttiva che deve la sua lunga
e straordinaria storia a indiscutibili competenze e professionalità, ed evitare un immeritato e ingiusto dramma alle migliaia di
famiglie coinvolte. Direttamente, perché dipendenti, ma anche indirettamente, per
l’indotto che gravita intorno a CPL Concordia”.
BOLOGNA
Alleanza tra cooperative
per rafforzare il welfare aziendale
Le cooperative di Legacoop Bologna fanno
sistema per potenziare i servizi di welfare
aziendale a favore dei propri soci e dipendenti. Legacoop Bologna ha dato impulso e
coordinato il lavoro che ha portato alla stipula di una convenzione tra Cadiai, Società
Dolce e Opengroup, in qualità di gestori di
servizi per l’infanzia, e Manutencoop, Coop
Adriatica, Camst, Assicoop e Unipol che
offriranno ai propri dipendenti la possibilità
di usufruire dei centri estivi per i propri figli,
gratuitamente o a condizioni economicamente vantaggiose. Il servizio rientra all’interno dei pacchetti di welfare aziendale che
Manutencoop, Coop Adriatica, Camst, Assicoop e Unipol offrono ai propri soci e dipendenti.
I soggetti gestori, per dare una risposta alle
esigenze di potenziamento dei programmi di
welfare aziendale manifestate da imprese e
cooperative, hanno elaborato una proposta
per la realizzazione di una rete di Centri estivi
che, oltre ai figli di dipendenti delle imprese
convenzionate, è aperta sia a privati cittadini
Territori
Imprese
Sondaggio
Territori
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che ad altre aziende che intenderanno stipulare convenzioni per i propri collaboratori.
Le cooperative sociali interessate non
saranno semplici gestori poiché metteranno a disposizione il servizio per i
loro soci e dipendenti all’interno dei
propri pacchetti di welfare aziendale.
Il servizio prende le mosse da un progetto pilota condotto da Manutencoop a partire dal
2013, finanziato nell’ambito di un bando promosso dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, che prevedeva la possibilità per i figli
dei dipendenti di partecipare gratuitamente
ai centri estivi nelle province di Modena e Bologna.
“All’interno della convenzione e nel percorso
che ha portato alla sua stipula ci sono diversi
elementi innovativi. Il primo punto che va evidenziato – ha commentato Rita Ghedini,
presidente di Legacooop Bologna, nel corso
della conferenza stampa di presentazione
della convenzione che si è tenuta oggi – è
che ci troviamo di fronte ad una di quelle innovazioni sociali che migliorano concretamente la qualità della vita di migliaia di
famiglie. Questa è l’innovazione che ci piace
e su questo terreno la cooperazione continua ad essere d’esempio. Come Legacoop
Bologna, inoltre, non possiamo che vedere
con favore la duplice forma di collaborazione
che si è attivata tra le cooperative: da un lato
le cooperative che erogano il servizio, dall’altro l’aggregazione della domanda di chi
usufruirà del servizio. E’ il mestiere delle cooperative – aggiunge Ghedini – si intercetta
un bisogno e si cerca il modo per soddisfarlo.
Con questa convenzione riusciamo a farlo in
maniera efficace, estendendo il servizio e garantendo la qualità”.
La rete dei Centri estivi copre tutto il territorio provinciale: si tratta complessivamente di
26 strutture che offrono servizi di Centro
estivo, gestiti dalle cooperative convenzionate. La capienza è di 340 posti per i servizi
rivolti a bambini da 1 a 5 anni e di 120 posti
a settimana, per cinque settimane, per bambini dai 6 agli 11 anni. La convenzione è
estesa anche a Imola e in Romagna, in altre
9 strutture presenti nei territori di Ravenna,
Forlì-Cesena e Rimini, grazie al coinvolgimento delle coop sociali Seacoop, Società
Dolce e Zerocento.
Oltre al servizio offerto ai bambini, l’attivazione della convezione consente di garantire
una continuità lavorativa per quel gruppo di
educatori professionali che durante il periodo
Primo piano
ACI
scolastico lavorano nei servizi integrativi nei
vari plessi territoriali.
“Uno degli obiettivi strategici della cooperazione bolognese è quello di estendere il welfare e far crescere il numero di persone che
usufruiscono dei servizi. Le cooperative lo
stanno facendo promuovendo il welfare
aziendale per i propri soci e dipendenti, –
spiega la presidente di Legacoop Bologna –
operando in maniera sussidiaria rispetto al
pubblico. Non siamo in concorrenza con i
servizi offerti dal pubblico, non ci interessano
competizioni di questo tipo: vogliamo estendere i servizi rivolgendoci alla vasta platea
degli esclusi e non contenderci la gestione
dei servizi esistenti. Questa convenzione dimostra che l’unico nostro interesse è quello
di dare un servizio a quei soci e dipendenti
delle nostre cooperative che ne hanno bisogno. Lo stiamo facendo valorizzando il know
how maturato in anni di gestione di servizi di
welfare e facendo sinergia tra cooperative.
In quest’ottica – conclude Rita Ghedini –
siamo interessati ad un confronto con le amministrazioni pubbliche”.
BOLOGNA
Integrazione della logistica
cooperativa
Promuovere un sistema integrato tra le cooperative della logistica. Legacoop Bologna è
pronta a mettere a disposizione tutti i suoi
strumenti per renderlo possibile.
E’ la proposta lanciata da Legacoop Bologna
al convegno “Le sfide nel futuro della logi-
Legacoop
Settori
stica”, organizzato in occasione dei 10 anni
di Unilog. Al convegno hanno partecipato la
presidente di Legacoop Bologna, Rita Ghedini, il vicepresidente di Legacoop Bologna
e presidente di Unilog, Stefano Cevenini,
l’assessore regionale alle Infrastrutture, Raffaele Donini, i presidenti di Coop Adriatica
e Granarolo, Adriano Turrini e Gianpiero
Calzolari e Luca Vezzani, della direzione
logistica di Conad.
Per Legacoop Bologna, la logistica è un settore fondamentale per l’economia del territorio ma ha bisogno di innovazione,
razionalizzazione e di regole che consentono
alle imprese di operare nella legalità senza
subire la concorrenza sleale di chi opera
senza rispettare la legge e i contratti nazionali di lavoro.
“La logistica, per essere competitiva, ha bisogno di razionalizzazioni, di accorciare la filiera – dichiara Stefano
Cevenini,
vicepresidente di Legacoop Bologna e presidente di Unilog – In ambito cooperativo molte
cose sono state fatte, ma insisteremo ancora
in questa direzione. Legacoop Bologna vuole
promuovere la cooperazione tra cooperative.
Questa collaborazione sarà la marcia in più
per le imprese di Legacoop Bologna coinvolte in questa filiera”.
“Siamo orgogliosi di Unilog perché è un modello per tutta la logistica cooperativa – commenta Rita Ghedini, presidente di Legacoop
Bologna – Si tratta di una società che ha
fatto innovazione e anticipato tendenze di
mercato, operando sempre nel pieno rispetto
della legalità, in un settore in cui la concorrenza sleale è massiccia. Voglio anche evidenziare un ulteriore aspetto di buona natura
cooperativa di Unilog, cioè l’aver fatto da incubatore ad Alice, una cooperativa di facchinaggio che è nata e cresciuta con Unilog e
che oggi dà lavoro ad oltre 500 persone.
Sono elementi – conclude Rita Ghedini - che
ci dicono che la cooperazione, se saprà mettere in moto processi di razionalizzazione,
potrà essere ancora protagonista nel settore
della logistica, facendo innovazione e nel
pieno rispetto dei contratti di lavoro”.
Unilog, con sede ad Anzola dell’Emilia, e una
societa di logistica (Contract Logistic) con un
fatturato di 60 milioni di euro, dei quali 31
milioni sviluppati nell’attività di groupage (per
la Gdo) e di conto deposito per i produttori. In
totale sono 220milioni i chilogrammi movimentati in un anno, 350 mila le spedizioni,
75 mila le consegne.
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Imprese
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Territori
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Unilog e una Spa partecipata da cooperative,
svolge le attività di logistica utilizzando per
l’80% i mezzi di Cta e Ctl, le due cooperative
che sono le sue principali azioniste.
REGGIO EMILIA
Pauline Green, presidente Ica,
alla mostra City of Cooperation
Il 27 aprile è stata una data importante per
la cooperazione reggiana: Pauline Green,
presidente dell’Ica, l’Alleanza Internazionale
delle Cooperative, che associa tutte le organizzazioni cooperative nel mondo, ha infatti fatto visita a Reggio Emilia alla mostra
“City of Cooperation”, allestita presso Spazio Gerra dall’Alleanza delle Cooperative Italiane di Reggio Emilia. Sempre a Spazio
Gerra la Green è stata poi protagonista di
una conversazione sul tema “Un mondo di
cooperative”, dove ha parlato dello sviluppo
e delle prospettive della cooperazione nel
mondo e in Europa e dell’internazionalizzazione delle cooperative. Un tema particolar-
Primo piano
ACI
mente sentito dalla Alleanza delle Cooperative Italiane di Reggio Emilia, che con “City
of Cooperation” ha voluto dare una rappresentazione efficace e moderna della realtà
cooperativa reggiana, collegandola ai temi
dell’internazionalizzazione e ad Expo 2015.
L’incontro con Pauline Green, a cui hanno
partecipato numerosi rappresentanti di cooperative reggiane, è stato coordinato dall’editorialista e saggista Massimiliano
Panarari, è stata una occasione importante per capire l’evoluzione nel mondo del
modello cooperativo, e dell’importanza che
sta sempre più assumendo questo modello
di impresa sia nei paesi avanzati che in
quelli in via di sviluppo. La Green non ha
mancato di ricordare l’importanza della
cooperazione emiliana, sottolineando l’altro
come l’innovativa esperienza della cooperazione sociale sia stata un modello in molti
altri paesi.
Dopo aver ricordato che nel mondo 1 miliardo di persone sono socie di cooperative
(1 su 7) e 100 milioni di persone sono occupate in cooperative, la Green - la prima
donna a presiedere l’Ica - ha voluto sottoli-
Legacoop
Settori
neare come il modello di impresa cooperativa sia il più rapido per lo sviluppo dell’economia e offre le basi per un modo di
fare impresa più sostenibile rispetto al tradizionale modello capitalistico, attualmente
in crisi. La caratteristica distintiva di tutte le
cooperative, indipendentemente dal fatto
che esse siano piccole o grandi imprese, è
la condivisione dei valori della democrazia,
solidarietà, eguaglianza, auto aiuto e responsabilità, favorendo la creazione del
bene comune piuttosto che la massimizzazione di profitti a beneficio di pochi.
“L’Anno Internazionale delle Cooperative,
celebrato nel 2012, ha mostrato l’esistenza
di un profondo interessa verso il movimento
cooperativo anche da parte dell’Onu. La
cooperazione - ha sostenuto la Green - è in
grado più di altre forme di impresa di fare
fronte ai veloci mutamenti in atto”. La presidente dell’Ica ha ricordato poi le enormi
opportunità che ha la cooperazione davanti
a questioni come la gestione di servizi pubblici, l’innovazione, lo sviluppo delle comunità, le difficoltà del welfare. Pauline Green
ha anche segnalato una forte spinta delle
cooperative ad interagire tra loro, e in questa direzione l’Ica sta svolgendo un ruolo
importante.
Sui temi affrontati dalla presidente dell’Ica
sono intervenuti il presidente e il copresidente dell’Alleanza delle Cooperative Italiane di Reggio Emilia Luca Bosi e
Giuseppe Alai, il presidente di della cooperativa Caire Progettazione Paolo Genta
e Matteo Vignoli dell’Università di Modena
e Reggio Emilia. All’incontro erano presenti,
tra gli altri, anche il presidente di Legacoop
Emilia Ovest Andrea Volta e il direttore di
Confcooperative Giovanni Teneggi. Prima
della conversazione Pauline Green è stata
protagonista di una lunga intervista con
Stefania Bondavalli per la trasmissione
Dare&Avere di Telereggio.
Territori
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Imprese
>> Coopservice
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COOPSERVICE
>> CPL Concordia
Nuovo piano industriale per diventare una grande azienda nazionale
>> Coop Consumatori Nordest
Saranno tre anni di crescita per Coopservice.
Nel triennio 2015-2017, il fatturato della cooperativa reggiana, impresa leader in Italia nei
servizi alle imprese e alle comunità, passerà
da 490 a 552 milioni di euro. Il fatturato
del Gruppo Coopservice, che comprende la
controllata Servizi Italia, quotata in Borsa, supererà gli 800 milioni di euro.
Sono le cifre contenute nel nuovo piano industriale 2015-2017, approvato dal Cda
di Coopservice e presentato al top management nel corso di una convention che si è
tenuta al Centro Loris Malaguzzi, alla quale è
intervenuto l’economista Giulio Sapelli.
“Il nuovo piano industriale consentirà a Coopservice di fare un salto di qualità che la
metterà in condizione di affrontare i profondi
cambiamenti in atto nel mercato dei servizi,
fortemente compromesso da comportamenti
illegali e da una competizione tutta concentrata sul prezzo – dichiara il presidente di Coopservice, Roberto Olivi – Noi scegliamo di
investire maggiormente su segmenti di mercato innovativi e a più alto contenuto tecnologico, diversificando e perseguendo un
maggior equilibrio fra le aree di business; una
scelta inderogabile se si vuole continuare a
crescere, cogliendo le opportunità della ripresa economica, quando comincerà a manifestarsi concretamente”.
Il nuovo piano di Coopservice si colloca in
continuità con le attività realizzate nel triennio 2012-2014, anni in cui Coopservice è riuscita a crescere pur in un contesto
economico negativo e a fronte di una sostanziosa riduzione della spesa pubblica per
i servizi. La crescita è stata ottenuta operando
una profonda riorganizzazione interna, diversificando l’attività e puntando sui servizi ad
alto valore aggiunto e ad alto tasso di innovazione, come quelli della logistica del farmaco (settore in cui Coopservice vanta una
leadership consolidata) o dell’energy e facility
management, un comparto rafforzato con
l’acquisizione di Gesta.
Sono indicazioni operative contenute anche
nel nuovo piano che si colloca in un contesto
economico migliore rispetto a quello degli
anni scorsi, ma sempre all’interno di un trend
di contrazione della spesa per i servizi che
>> Conad Adriatico
>> Proges
>> UniAbita
>> CdIE
>> Coop La Giovane
>> Coop Castelmonte
Primo piano
ACI
Legacoop
Settori
non consentirebbe a Coopservice di crescere
attraverso l’erogazione dei soli servizi che fino
ad oggi hanno costituito i punti di eccellenza
della sua attività e hanno prodotto la parte
principale del fatturato.
Il piano 2015-2017
Oltre alla previsione del miglioramento dell’efficienza nelle attività “tradizionali”, il nuovo
piano industriale punta sulla diversificazione,
che consentirà a Coopservice sia di diversificare il rischio di mercato, sia di sviluppare
nuovi servizi e crescere in nuovi settori.A fine
piano, il processo di diversificazione, consentirà a Coopservice di cambiare pelle, presentandosi al mercato e ai soci sempre più con
la fisionomia di una società di servizi globali di
rilevanza nazionale, che punta sull’innovazione, operando nella piena legalità anche in
quei settori più esposti alla concorrenza
sleale, e nel rispetto dei principi cooperativi.
Nuovi servizi
Il piano prevede lo sviluppo di nuovi servizi a
più alto valore aggiunto, affini ai servizi “core”.
Coopservice prevede di allargare la propria
offerta di servizi nei seguenti settori: espansione dei servizi di pulizia nella sanità privata;
sviluppo di servizi accessori per la grande distribuzione organizzata (GDO); servizi tecnologici di sicurezza per la micro utenza;
decontaminazione delle attrezzature biomedicali; integrazione della filiera dei servizi ecologici/trattamento rifiuti speciali; servizi di
riqualificazione energetica e di manutenzioni
per i condomini; espansione all’estero basata
sulle competenze distintive che fanno parte
dell’offerta di Coopservice quali pulizie sanitarie e soft facility.
Lo sviluppo dei nuovi servizi porterà non solo
ad un aumento del fatturato ma anche ad una
sua diversa composizione. Al fatturato della
cooperativa, nei prossimi anni, contribuiranno,
in maniera più equilibrata rispetto ad oggi,
tutte le linee di servizi. Il raggiungimento di
questo obiettivo consentirà a Coopservice di
diversificare e ridurre i rischi derivanti dalla
concentrazione del portafoglio, dalla riduzione
dei margini, dalla competizione schiacciata
sui prezzi.
“Il nuovo piano industriale di Coopservice non
è basato esclusivamente su valutazioni economiche, il nostro modo di fare impresa non
è mai slegato dai nostri valori. E su questa
strada continueremo – conclude il presidente
Territori
Imprese
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Imprese
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Olivi – nel rispetto dei principi cooperativi e
della legalità, favorendo la partecipazione dei
soci alla vita della cooperativa, dal coinvolgimento nelle scelte imprenditoriali alla definizione di sempre più utili strumenti di welfare
aziendale”.
CPL CONCORDIA
Soddisfazione di Lusetti
per il “radicale cambiamento”
“Soddisfazione per il radicale cambiamento
dei vertici di Cpl Concordia, sostegno alla decisione di inserire alla guida personalità
esterne alla cooperativa, approvazione per il
forte segnale di discontinuità dato all'esterno
e all'interno, cauto ottimismo sulla possibilità
che presto la cooperativa possa tornare ad
avere tutti i requisiti per la riammissione nella
white list e auguri di buon lavoro al nuovo staff
, ai soci e ai lavoratori”. Questo, in sintesi, il
commento di Mauro Lusetti, presidente di
Legacoop Nazionale, che ha partecipato all'assemblea dei soci di Cpl Concordia che
hanno eletto il nuovo consiglio d’amministrazione.
Gli oltre 800 soci lavoratori e sovventori presenti a Concordia o collegati in videoconferenza dalle sedi esterne di CPL, hanno
approvato la riduzione del Consiglio da 13 a
7 componenti.Al termine delle elezioni, i 770
votanti hanno eletto a scrutinio segreto i soci
Paolo Barbieri, Giuseppe Bandini, Andrea Cavazzoni, Alessandro Panazza e
Bruno Grispino. Insieme ai 5 nuovi consiglieri soci della cooperativa è stata approvata
la nomina di due membri esterni, Mauro
Gori e Elio Cirelli.
Il CdA ha designato Mauro Gori nuovo Presidente di CPL. Bolognese, classe 1948, laureato in Scienze Politiche, Gori è l’attuale
Primo piano
ACI
Presidente del CdA di Cooperfidi Italia e Consigliere di Amministrazione della Fondazione
Cooperhousing e di Finabita. Entrato nella
cooperazione nel 1985, è stato componente
della Presidenza Nazionale di Legacoop dal
1991 al 2002, e dal 2003 al 2014 è stato
Responsabile dell’Area Economico Finanziaria di Legacoop Nazionale. Vicepresidente è
stato nominato Paolo Barbieri, 30 anni che
attualmente riveste in azienda il ruolo di Responsabile di specializzazione Global Service
e Servizio Energia.
La carica di consigliere delegato è stata affidata a Elio Cirelli, mantovano e residente dal
1975 a Mirandola (MO), classe 1943. Laureato in Economia e Commercio, dirigente di
azienda dal 1978, fra i numerosi incarichi è
stato Direttore Finanziario e Amministrativo
del Gruppo biomedicale Gambro Italia e amministratore delegato di Gambro Dasco Spa.
Ha ricoperto inoltre la carica di Presidente
della Fondazione Cassa di Risparmio di Mirandola (1993-2001) e di Presidente del CdA
della Cassa di Risparmio di Mirandola (20012005).
Nel corso della prima riunione del neoeletto
Consiglio è stata inoltre deliberata la nomina
del nuovo Organismo di Vigilanza del quale
fanno parte il dottor Vito Zincani, ex Procuratore Capo della Procura di Modena, in qualità
di presidente, il professor Angelo Paletta, docente di Economia aziendale all'Università di
Bologna e Gianluca Verasani, direttore generale di Legacoop Modena.
“E’ stato fatto un importante passo nel percorso di rinnovamento deciso dai soci - ha
detto il nuovo presidente Mauro Gori - nell’ottica di una totale ed evidente discontinuità.
Questo cambiamento è sostanziale perché
viene dalla base associativa e si concretizza in
una nuova governance per CPL”.
“In un momento molto delicato – ha spiegato
Lusetti – l'assemblea dei soci e i vertici di Legacoop hanno dimostrato di saper agire con
fermezza, ma senza pericolosi sbandamenti e
senza cedere a facili richieste di azioni muscolari a uso e consumo dei media, nell'intento di assicurare alla cooperativa, ai suoi
soci e a tutto il territorio modenese la continuità produttiva che la storia, la competenza
e la qualità del lavoro di Cpl meritano”.
“Credo – ha continuato il presidente di Legacoop – che ci siano tutti i presupposti perchè
la cooperativa, con il sostegno delle Istituzioni
Legacoop
Settori
che non è mai venuto meno, possa rapidamente tornare in possesso di tutti i requisiti
legali per poter proseguire, con successo, la
propria attività aziendale. Nell'attesa e nella
speranza che la giustizia faccia presto e bene
il suo lavoro, i soci di Cpl e Legacoop, senza
emettere sentenze, hanno proceduto con rapidità e trasparenza alle azioni che possono
immediatamente mettere in navigazione
l'azienda. Siamo sicuri che tutti i protagonisti
opereranno con questo obiettivo”.
CONAD ADRIATICO
Sempre prima in Abruzzo,
fatturato a +2,1 per cento
In occasione della seconda tappa del Grande
Viaggio Conad, Conad Adriatico ha fornito i
dati dello sviluppo in Abruzzo.
Nel 2014 il fatturato si è attestato a 465,1
milioni di euro – il 49,7 per cento di quello
complessivo; 9,6 milioni di euro in più rispetto
al 2013, +2,1 per cento – con 133 punti di
vendita per una superficie di 94.976 mq. Il
risultato conferma la leadership in regione
con il 24,5 per cento di quota di mercato
(fonte: GNLC - 2° semestre 2014).
Il costante trend di crescita è legato allo sviluppo della rete regionale – 2 Conad Ipermercato, 3 Conad Superstore, 43 Conad, 43
Conad City e 16 Margherita Conad, ma anche
17 Todis, un format che offre tutta l’esperienza
di Conad coniugata a tanta convenienza, e 9
punti di vendita tradizionali con insegna L’Alimentare –, all’impegno dei 109 soci imprenditori e agli investimenti per l’apertura di 10
nuovi punti di vendita e di 2 distributori di carburanti nel biennio 2015-2016.
A fine anno, con la ristrutturazione della rete,
i punti di vendita in Abruzzo saranno 132, con
una superficie complessiva di 97.165 mq,
frutto del riposizionamento delle grandi superfici, di cambi insegna e di nuove aperture:
i supermercati Conad saliranno a 45 e i Todis
a 19. Il fatturato atteso, compreso quello dei
distributori, si attesterà a 477,4 milioni di euro.
Conad Adriatico conferma in tal modo la capacità di operare con un’efficiente struttura,
che ha saputo razionalizzare i costi in questi
anni di congiuntura economica per proporsi
sul mercato come impresa moderna e innovativa.
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«Numeri che presi a sé non esprimono appieno il potenziale della nostra cooperativa»,
sottolinea l’amministratore delegato di Conad
Adriatico Antonio Di Ferdinando. «Un potenziale fatto anche di sostegno all’economia
regionale e alle sue eccellenze alimentari, di
nuova occupazione, di investimenti finalizzati
a limitare la progressiva desertificazione delle
risorse produttive locali.Ancor più in una fase
di pesante congiuntura economica.Abbiamo
un programma di sviluppo che privilegia
l’Abruzzo, con dieci nuove aperture e due
nuovi impianti di distribuzione dei carburanti.
Forti di un modello cooperativo che ha una
base di valori condivisi e applicati nel quotidiano. Il fatto stesso di “sentire” la cooperativa come parte di sé, sulla quale investire il
presente e il futuro, fa sì che gli utili siano
reinvestiti in sviluppo, in occupazione, nella
formazione di nuove competenze professionali. Animati da una radicata fiducia nel rilancio del Paese».
Per contribuire al sostegno dell’economia
abruzzese, Conad Adriatico ha stretto accordi
con 252 fornitori locali con i quali ha sviluppato nel 2014 un fatturato di 59,7 milioni
di euro. Significativa la ricaduta economica
sul territorio grazie anche al consorzio Conad,
che si è fatto portavoce delle migliori produzioni regionali – ortaggi, frutta, carni, pasta e
vini Doc... – in Italia e in Europa con i marchi
Conad, Conad Percorso Qualità, Conad Il Biologico, Sapori&Dintorni Conad e Creazioni
d’Italia.
Nel Polo logistico integrato di San Salvo
(Chieti) – 160 mila mq di superficie, di cui 53
mila coperti –, ampliato con il nuovo polo del
freddo, l’accorpamento delle consegne di
carni, salumi, latticini, ortofrutta e surgelati (e
generi vari) su un unico mezzo di trasporto ha
prodotto la riduzione di oltre il 30 per cento
dei km annui percorsi. Lo scorso anno, il Polo
di viale Marisa Bellisario ha movimento 320
milioni di pezzi in uscita con 47 mila viaggi di
automezzi per 157 mila consegne ai punti di
vendita.
Di particolare rilievo i dati del centro di distribuzione del pesce fresco di Pescara:
oltre un milione di kg distribuito con 6.453
consegne alle 41 pescherie dei Conad Ipermercato, Conad Superstore e supermercati
Conad per un totale di oltre 100 prodotti ordinabili (50 quelli trattati in media ogni giorno).
La cooperativa si serve di 15 pescherecci (in
appalto) – 11 per la pesca a strascico e 4 per
Primo piano
ACI
quella a volante –, di altri 8 per la pesca a
lampara del pesce azzurro (di cui 2 di proprietà del partner La Selva Pesca) e di 2 per
la pesca con il palangaro di merluzzi, mazzoline e gronchi, che, dal 15 maggio, effettueranno la campagna di pesca del tonno e del
pesce spada.
Sul fronte della convenienza e del risparmio
per i clienti, lo scorso anno state attivate complessivamente 108 iniziative promozionali nei
supermercati della cooperativa (con un’incidenza del 29 per cento sul totale del venduto)
e 59 negli iper (48 per cento) che hanno prodotto benefici economici per 164,2 milioni
di euro (90,9 milioni nei supermercati e 73,4
negli iper) a vantaggio dei consumatori abruzzesi. I clienti hanno tuttavia usufruito di altre
occasioni di risparmio, dalle parafarmacie
(453 mila euro) ai buoni spesa in sostituzione del catalogo premi (1,4 milioni di
euro), dai libri scolastici ai vantaggi legati alla
Conad Card (234 mila euro il risparmio ottenuto dai soci abruzzesi).
Un prodotto su tre venduti è a marchio Conad.
La marca del distributore si conferma componente fondamentale del bilancio di Conad
Adriatico per lo sviluppo della rete e il rafforzamento della fedeltà dei clienti, che apprezzano la qualità da leader coniugata ad una
convenienza del 25-30 per cento. Le linee di
prodotti Conad primeggiano nel 45 per cento
delle categorie in cui competono, percentuale
che sale al 73 per cento se si considerano
anche le seconde posizioni.
Chi è Conad Adriatico Conad Adriatico è
una delle otto imprese cooperative tra imprenditori dettaglianti indipendenti associata
al consorzio nazionale Conad e opera nelle
Marche, Abruzzo, Molise, Basilicata e Puglia.
La cooperativa è presente con propri punti di
vendita in Albania e in Kosovo.
La cooperativa associa 273 imprenditori e nel
corso del 2014 ha sviluppato un fatturato di
925,4 milioni di euro – in crescita dell’1,7 per
cento rispetto all’anno precedente – con 372
punti di vendita per una superficie di 216.811
mq (+3,2 per cento): 6 Conad ipermercato, 4
Conad Superstore, 110 Conad, 145 Conad
City, 39 Margherita, 32 discount Todis e 36 di
altre insegne. I collaboratori occupati nella
rete sono 4.153, ai quali si aggiungono i 254
che operano nella sede di Monsampolo del
Tronto (Ascoli Piceno).
La quota di mercato vede Conad Adriatico
leader in Abruzzo (24,5 per cento) e nel Mo-
Legacoop
Settori
lise (22,7 per cento); nelle Marche è attestata
all’8,5 per cento, in Basilicata al 6,5 per cento
e in Puglia al 6,9 per cento (fonte: GNLC - 2°
semestre 2014).
Tra i servizi per i clienti, il distributore di carburanti dell’Aquila (con un milione di euro di
risparmio per i clienti), le 10 parafarmacie
(oltre 955 mila euro di risparmio) e i 2 corner
Ottico. Conad Adriatico è presente dal 2006
in Albania con 34 supermercati Conad, per
19.769 mq di superficie di vendita, serviti da
una piattaforma multisettoriale completamente autonoma ubicata a Tirana.
Con 699 fornitori locali la cooperativa ha sottoscritto accordi di fornitura per un valore
complessivo di 212,7 milioni di euro di venduto, contribuendo al sostegno e alla valorizzazione di tante economie locali.
Sul versante sociale, la cooperativa e i soci
imprenditori hanno investito sul territorio oltre
1,4 milioni di euro in attività che hanno interessato e coinvolto direttamente le comunità
in cui operano (oltre il 50 per cento in
Abruzzo). Attività che spaziano dal sostegno
alle società sportive alla cultura e alla promozione di iniziative di carattere sociale.
Il piano di sviluppo per il biennio 2015-2016
prevede 10,5 milioni di euro di investimenti,
con 33 nuove aperture e 3 nuovi distributori
di carburanti oltre quello in funzione dal 2013
all’Aquila.
COOP CONSUMATORI NORDEST
Dona la tua spesa, raccolti oltre
35.000 kg di generi alimentari
Nel Reggiano, nei 24 punti vendita di Coop
Consumatori Nordest aderenti, per l’iniziativa
“Dona la tua spesa” sono stati raccolti
35.380 Kg di generi alimentari (1.764 cartoni utilizzati). Come in passato la sinergia fra
volontari, istituzioni, cooperativa e associa-
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zioni porta l’iniziativa a un grande successo.
Lo scorso anno erano stati raccolti 26.240
Kg di alimenti, stoccati in 1.640 cartoni)
A leggere i dati della raccolta solidale emerge
senza dubbio che fra le persone esiste ancora la disponibilità a donare. Nonostante il
momento difficile per tante famiglie e la diffidenza verso chi promuove attività solidaristiche, la quarta edizione di “Dona la tua spesa”,
la prima del 2015, promossa da Coop Consumatori Nordest sabato 11 aprile è stata un
successo. Il forte legame di Coop con il suo
territorio, i volontari, il prezioso aiuto logistico
dei rappresentanti sociali e la collaborazione
con le comunità e le istituzioni che operano al
servizio delle persone in difficoltà sono la
chiave dei risultati. Una manifestazione di
cosa significa oggi concretamente appartenere a un territorio.
Nelle 12 province in cui si trovano i punti vendita di Coop Nordest sono stati raccolti in
6.093 cartoni da imballo un totale di 121.860
Kg di generi alimentari contro gli 86.000 kg
dello scorso anno.
Riuscire a dare una risposta a chi ha più bisogno riempie di soddisfazione tutti gli attori
della catena solidale: chi ha messo a disposizione il suo tempo libero è stato un tassello
di una catena virtuosa. Il successo di “Dona la
tua spesa” è opera di tutti. Il ringraziamento
della cooperativa va ai clienti che hanno rinunciato a una spesa a favore delle persone
in difficoltà, ai dipendenti che si sono resi disponibili ad affrontare un ulteriore carico di
lavoro e a tutti i volontari della cooperativa e
delle associazioni coinvolte che con la loro
presenza e il loro servizio nei punti vendita
hanno realizzato un’opera straordinaria.
PROGES
Partnership pubblico e privato
sociale per le politiche sanitarie
«Dobbiamo andare, sistema sanitario pubblico e privato sociale, verso la co-progettazione di una rete sempre più integrata di
servizi sanitari». Così Antonio Costantino
presidente di Proges ha delineato la strategia del privato sociale, e della cooperazione in
particolare, nell’attuale evoluzione del sistema
sanitario.
«Ferma restando la centralità dell’ente pubPrimo piano
ACI
blico in termini di programmazione e controllo, deve crescere il ruolo di soggetti del
privato sociale che hanno investito tanto in
questi anni in formazione e qualità, e oggi
possono portare tutta la loro esperienza a servizio dell’integrazione sempre più necessaria
tra sociale e sanitario. La nuova legge regionale ha riconosciuto per la prima volta la funzione pubblica svolta dalla cooperazione
anche in ambito sanitario. Ci definisce interlocutori privilegiati. L’obiettivo di Proges è di
stare all’interno della pianificazione sanitaria
pubblica, in un’ottica di confronto. In questi
anni siamo stati, in ambito socio assistenziale,
una stampella del pubblico, senza di noi non
si sarebbero raggiunti i livelli di eccellenza che
ci sono oggi, e da questo tipo di esperienza
con molta umiltà vogliamo crescere e mettere in campo i nostri titoli. Chiediamo ancora
una volta all’ente pubblico di pretendere da
noi qualità, professionalità, capacità di progettazione e investimento, per non svolgere
un ruolo da meri fornitori e per scongiurare il
pericolo di un abbassamento complessivo dei
servizi, in una logica pericolosa di contenimento lineare dei costi – ha concluso Costantino».
Durante la tavola rotonda ‘Sanità e territorio.
Le forme dell’innovazione’, seconda giornata
delle Buone Pratiche organizzata da Proges,
si sono analizzate le tendenze in atto nel sistema di servizi sanitari, con l’obiettivo d’immaginare gli scenari futuri e le possibili
declinazioni del concetto di cure primarie e di
cure Intermedie (post-acuzie, cronicità, continuità assistenziale).
A Cà Tegoni (Gaione) sono intervenuti anche
Massimo Fabi, direttore generale Azienda
Ospedaliera di Parma ed Ettore Brianti, direttore sanitario Ausl di Parma.
«Stiamo costruendo un nuovo sistema sanitario territoriale – ha spiegato Fabi – che ripensa la funzione dei poli ospedalieri al centro
di una rete di risorse sanitarie diffuse. Oggi
certamente bisogni di salute e bisogni socio
assistenziali si sovrappongono. Per questo
sono d’accordo sul fatto che dobbiamo trovare degli interlocutori qualificati e dei momenti per la programmazione integrata,
assieme anche alla Conferenza sanitaria territoriale. In questo contesto la cooperazione
sociale dovrà avere un ruolo. Dobbiamo darci
delle priorità e degli obiettivi per fare scelte
innovative di partenariato e trovare risposte
Legacoop
Settori
per mantenere il livello di eccellenza che oggi
nella nostra provincia abbiamo».
Ettore Brianti dopo una panoramica sull’evoluzione del bisogno di assistenza e cura per
una popolazione che invecchia sempre di più,
con un aumento delle patologie croniche e
sulla riorganizzazione e ristrutturazione dei
servizi sanitari a partire dagli anni duemila, ha
posto l’accento sulla situazione di crisi che
sta vivendo oggi il paese, sottolineando di
condividere il percorso di condivisione e interazione tra pubblico e privato perché: «per noi
la priorità è quella di non duplicare i servizi,
abbiamo dei vuoti in cui il privato si può inserire, si tratta di identificare questi ambiti e intervenire insieme».
La giornata è proseguita con l’approfondimento del modello clinico-organizzativo dell’Ospedale di Comunità di Giuncugnano
(Lucca). Nel pomeriggio è stata presa in
esame la realtà dell’Hospice «La Casa di Iris»
di Piacenza, esempio d’integrazione territoriale applicata alle cure palliative.
UNIABITA
Sponsoreditorialedellibro“L’uomo
colcappello”iconadelQuartoStato
Nasce da una dedica, da un diario e da memorie di famiglia il libro che rivela, a distanza
di un secolo, l’identità di un
uomo, Giovanni Gatti, diventato inconsapevole protagonista di un’opera iconica, il
Quarto Stato di Giuseppe
Pellizza da Volpedo.
È lui l’uomo col cappello che
ci guarda dritto negli occhi,
al centro del dipinto, rivendicando con fermezza la
propria emancipazione e
quella di un’intera classe
sociale. Un ex-garibaldino pronto in gioventù
a morire per la causa repubblicana e in età
adulta, divenuto farmacista, a prendersi cura
delle vite e delle persone che abitano le campagne e il borgo di Volpedo. Qui nasce l’amicizia con il pittore Pellizza: un rapporto
profondo, contraddistinto da una condivisione
di ideali che lo indurrà a posare per un quadro destinato a lasciare un segno profondo
nella Storia.
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Così il Quarto Stato torna a parlarci attraverso
le incredibili memorie di una vita rimasta nell’anonimato, oggi affidate alla sensibilità narrativa della pronipote di Giovanni, Maria
Vittoria Gatti.
Il libro, progetto corale contraddistinto dalla
partecipazione di diversi soggetti promotori,
sarà presentato al pubblico Giovedì 7 maggio
alle ore 18.00, presso la Sala Conferenze del
Museo del Novecento di Milano, dov’è custodito il Quarto Stato, scelto dal Comune di Milano come immagine simbolo per il mese di
apertura di Expo 2015. La presentazione
rientra nel palinsesto di eventi Expo in Città.
Le radici di UniAbita, - afferma Gian Matteo
Marangoni, presidente della Cooperativa sponsor del progetto editoriale - risalgono al 1903 e affondano nello stesso
humus culturale, politico e sociale, condividendo idealmente quel ‘comune sentire’ che
legava Giovanni Gatti, protagonista del libro, al
pittore Pellizza. Un’opera, Il ‘Quarto Stato”, in
cui la Cooperativa si è spesso identificata nel
suo lungo percorso di crescita e sviluppo, iniziato più di un secolo fa. Sostenere questo
progetto editoriale e la sua pubblicazione nell’anno di Expo 2015, eccezionale occasione
d’incontro e scambio tra Paesi e culture diverse, significa non solo rendere un piccolo
omaggio ad un’opera iconica, divenuta patrimonio collettivo, ma anche alla nostra Storia
e a tutti quegli uomini, dall’identità sconosciuta, che l’hanno fatta.”
CdIE
Corso di Europrogettazione
Edizione 2015
Visto il successo delle edizioni precedenti,
C.d.I.E. (Centro di Iniziativa Europea – Soc.
Cooperativa) organizza presso la propria sede
un nuovo corso di progettazione comuPrimo piano
ACI
nitaria che fornirà un quadro completo sul
funzionamento dei finanziamenti offerti dall’Unione Europea con particolare attenzione
alla programmazione 2014-2020. Il corso si
sviluppa in 3 giornate di cui due finalizzate
all’acquisizione di nozioni di base in Europrogettazione ed una giornata dedicata alle tecniche di elaborazione del budget e alla
gestione amministrativa del progetto. Ogni
giornata prevede una sessione teorica ed
un’esercitazione pratica.
Il corso si svolgerà nei giorni 26, 27 e 28
maggio 2015 dalle 9.30—13.00 /
14.00—18.00 presso C.d.I.E. in Via Carlo
Poerio n. 39 – Milano.
Le iscrizioni sono aperte fino al 22 maggio
2015.
Per ulteriori informazioni contattare 0220524711; oppure via mail: [email protected]
/ [email protected]
Scarica programma e scheda di iscrizione.
COOP LA GIOVANE
Coop La Giovane: la cooperativa
a sostegno della comunità
La cooperativa “La Giovane” ha stanziato 40
mila euro a favore della scuola dell’infanzia
Abracadabra. Di questi oltre 14 mila sono già
stati utilizzati per l’acquisto di arredi, i successivi 25 mila verranno utilizzati per l’acquisto di giochi bimbi da collocare nell’area
cortilizia.
L’alluvione del torrente Baganza, a sei mesi
di distanza, sembra solo un ricordo sbiadito,
ma restano ancora molte cose da fare. La
scuola dell’infanzia comunale Abracadabra
ha riaperto in tempi brevissimi appena dopo
Pasqua. I 140 bambini che la frequentano,
suddivisi in 5 sezioni, sono rientrati in classe
dopo un lavoro di ristrutturazione che ha visto
il rifacimento completo del piano terra, invaso
dai fanghi e dalle acque del torrente Baganza
nel pomeriggio del 13 ottobre 2014, e interventi anche negli altri spazi scolastici. Pavimenti, serramenti, soffitti, pareti, aree esterne
sono state riqualificate. A questo si sono aggiunti gli arredi donati dalla cooperativa “La
Giovane”.
Il presidente della cooperativa Ginetto Donati, il vice presidente Danilo Adorni e il direttore del personale Stefano Setti,
Legacoop
Settori
accompagnati dalla vicesindaco Nicoletta
Paci, con delega alla scuola ed ai servizi educativi, sono stati accolti il 24 aprile dai bambini e dalle insegnanti della scuola
dell’Infanzia Abracadabra che hanno manifestato la loro riconoscenza, regalando un loro
bel disegno incorniciato.“La nostra donazione
– ha spiegato il presidente Ginetto Donati – è
una segno di vicinanza de “La Giovane” al
mondo dei più piccoli, nello spirito dei valori
che animano la cooperativa stessa, improntati proprio sul senso della cooperazione sana
e vera, per fornire un aiuto alle realtà bisognose del territorio. Per questo abbiamo pensato di stanziare altri 25 mila euro per
l’acquisto dei giochi bimbi della scuola”.
“Siamo profondamente grati alla cooperativa
“La Giovane” - ha concluso la vicesindaco Nicoletta Paci -, per la sensibilità dimostrata nei
confronti dalla scuola e dei bambini che la
frequentano. Certamente “La Giovane” rappresenta un esempio virtuoso sul territorio a
cui va il ringraziamento nostro e della città
tutta”.
COOP CASTELMONTE
Gestirà il centro polifunzionale
per la terza età di Preganziol
Sarà la coop sociale Castelmonte a gestire il
centro polifunzionale per la terza età che sorgerà a Preganziol (Treviso) nel 2018 sul terreno donato al Comune da Francesco Gatto,
mezzadro di 89 anni. A indicare la cooperativa è stato proprio il generoso benefattore.
«La donazione diventerà un patrimonio per
la comunità locale», afferma Giuseppe Possagnolo, presidente della Castelmonte. «La
scelta del signor Gatto ci lusinga molto –
prosegue Possagnolo - e testimonia il riconoscimento nei confronti dell’operato della
nostra cooperativa, sempre attento ai diritti
e ai bisogni delle persone, e realizzato con
professionalità e passione dai nostri lavoratori».
A Preganziol la cooperativa è radicata nel territorio con altre due importanti realtà per l’assistenza a persone non autosufficienti:“Casa
Codato”, comunità alloggio per persone disabili con annesso laboratorio diurno, e “Villa
Alma”, comunità alloggio per anziani provenienti da ospedali psichiatrici.
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OSSERVATORIO SWG
La forbice crescente tra inclusi
ed esclusi
Da un decennio aumenta in Italia il senso
di esclusione dalla vita economica e sociale.
Tra i più colpiti le donne e gli abitanti del
Centro, oltre a quella moltitudine crescente
che non si reca alle urne.
L’indice di inclusione utilizzato da ormai 10
anni dall’istituto Swg, ha lo scopo di monitorare la percezione della propria integrazione nel tessuto economico e sociale del
Paese da parte dei cittadini. Non si tratta di
misurare l’inclusione di fatto, bensì di rilevare in prospettiva la sensazione di interazione nei principali ambiti della vita sociale:
del lavoro, dell’economia, ma anche delle
relazioni sociali estese e ristrette.
Dunque questa sensazione si è affievolita
di anno in anno. Dal 2005, quando quelli
che si sentivano inclusi erano ancora la
maggioranza, la tendenza si è invertita e la
forbice tra esclusi ed inclusi si è allargata.
Oggi circa tre quarti degli italiani si sentono
esclusi in almeno uno degli ambiti di riferimento. Nonostante di sensazioni si parli, la
quota è da record.
Primo piano
ACI
Legacoop
Settori
Emergono inoltre profonde differenze tra le
alcune categorie socio-anagrafiche che
vanno a confermare una serie di fenomeni
già documentati. A sentirsi più escluse degli
altri sono soprattutto le donne (+16%), gli
abitanti del Centro e quelli che affermano
di non votare (+10%). Si conferma così
l’ancora elevata disparità di genere vissuta
nel Paese, ma anche un clima sociale in
forte discesa nel Centro Italia (segnalato peraltro da molti altri indicatori). Infine, si osserva come il senso di esclusione trovi
corrispondenza nell’astensione dal voto, fenomeno in preoccupante ascesa in tutto lo
stivale.
Viceversa, chi si sente oggi più incluso sono
gli abitanti del Nord Ovest (+13%), quelli
con un titolo do studio medio-alto (+7%) e
le persone di età compresa tra i 45 e i 64
anni (+5%). Si tratta non a caso dell’area
geografica che ha risentito della crisi in misura minore rispetto alle altre, dei lavoratori
meglio collocabili e di quelli collocati in
tempi migliori.
NOTA INFORMATIVA: Dati archivio Swg.
Sondaggio cawi su un campione nazionale di 1.000 italiani eseguito nel dicembre 2014.
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