Relazione - Centro Studi Psicosociali
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Relazione - Centro Studi Psicosociali
Convegno “Nuove dipendenze, noti problemi” Monastier, 1°° dicembre 2012 Dati sulla diffusione delle nuove dipendenze, modelli psicopatologici e meccanismi comuni alle vecchie Paolo Michielin Direttore del Distretto Socio-Sanitario n. 4 – Azienda ULSS n. 9 Docente di Psicodiagnostica clinica – Università di Padova www.ulss.tv.it Organizzazione Mondiale della Sanità, 1978 La dipendenza patologica o la sindrome della dipendenza è “quella condizione psichica e talvolta anche fisica, derivante dall’interazione tra un organismo vivente e una sostanza tossica, e caratterizzata da risposte comportamentali e da altre reazioni, che comprendono sempre un bisogno compulsivo di assumere la sostanza in modo continuativo o periodico, allo scopo di provare i suoi effetti psichici e talvolta di evitare il malessere della sua privazione”. DSM IV - La dipendenza da sostanze è caratterizzata dalla presenza di almeno 3 dei seguenti criteri: Sviluppo di tolleranza Sintomi di astinenza Assunzione in quantità maggiore o per periodi più lunghi di quanto voluto L’individuo riconosce che l’uso è eccessivo; può aver cercato di ridurlo senza riuscirci L’individuo dedica gran parte del tempo a procurarsi la sostanza o a riprendersi dai suoi effetti L’individuo usa la sostanza nonostante i problemi fisici o psicologici da questa prodotti o aggravati Il funzionamento sociale e lavorativo è pregiudicato dall’uso Craving Si caratterizza per un intenso desiderio ad assumere una sostanza, accompagnato da un’altrettanto intensa sofferenza nel caso che l’assunzione non avvenga. Questo desiderio può assumere le caratteristiche dell’impellenza e della compulsività, soprattutto in presenza di specifici e particolari stimoli, interni ed esterni. (avrà maggior rilievo nei criteri diagnostici del DSM-V) “Vecchie” dipendenze Dipendenze da sostanze - da alcool da ecstasy e derivati amfetaminici da eroina e oppiacei da cannabis da benzodiazepine da nicotina da cocaina “Nuove dipendenze” Dipendenze comportamentali - Gioco d’azzardo patologico (Gambling) Shopping compulsivo Da sesso (Sexual addiction) Da Internet e da tecnologie Da lavoro e da studio Relazionali - Codipendenze Diffusione in Italia Età 15-64 Consumatori di alcoolici 66,9% Consumo di alcool non moderato 8,6% Binge drinking 7,7% Dipendenza da alcool 0,4% Fumatori 25,4% Consumatori di cannabis 14% Uso di benzodiazepine 9% Dipendenza da benzodiazepine 3,6% Dipendenza da Internet 6% Shopping compulsivo 4% Gioco d’azzardo patologico 2% Consumatori di cocaina 1,7% Consumatori di eroina 0,8% Consumatori di droghe sintetiche 0,6% Ragioni per sviluppare modelli comuni - Neuropatologia comune - Meccanismi/ processi psicologici comuni - Numerosi fattori di rischio e determinanti (psicologiche e psico-sociali) in comune, e quindi non specifici - Numerose conseguenze (psicologiche e psicosociali) in comune Ragioni per sviluppare modelli comuni - Comorbilità e polidipendenza - Elementi e tecniche di trattamento efficaci in comune (es. Naltrexone per dipendenza da oppiacei, dei quali è antagonista, ma anche per gioco d’azzardo patologico; il tasso molto alto di ricaduta a 1 anno dei trattamenti monomodali potrebbe essere dovuto al fatto che questi si pongono obiettivi troppo specifici e non si rivolgono a caratteristiche sottostanti comuni) - Possibilità di trovare sbocchi diversi alle condizioni predisponenti (es. Ricerca su caratteristiche psicologiche – sensation seeking, impulsività... – di giocatori d’azzardo patologici e paracadutisti) Neuropatologia 1. 2. 3. 4. I quattro circuiti cerebrali implicati nello sviluppo di una dipendenza sono: Il circuito della ricompensa, che comprende il nucleus accumbens Il circuito della motivazione, che si trova nella corteccia orbitofrontale Il circuito della memoria e dell’apprendimento, che comprende l’amigdala e l’ippocampo Il circuito del controllo, che si trova nella corteccia prefrontale dorsolaterale e nel giro cingolato anteriore Leggi dell’apprendimento (Skinner) Le conseguenze immediate controllano il comportamento più di quelle a medio e lungo termine Un comportamento che produca effetti immediati piacevoli/ positivi sarà mantenuto anche a fronte di effetti negativi/ spiacevoli più importanti/ gravi nel lungo periodo Questo processo è limitato dalle funzioni di autocontrollo e pianificazione del comportamento Teoria dei processi opposti Dopo ripetute presentazioni dello stimolo, diminuisce per abituazione la risposta primaria - processo A e aumenta quella opposta – processo B (Solomon e Corbit, 1974) Syndrome Model of Addiction: Multiple Expressions, Common Etiology (Shaffer e al. 2004) Complicazioni Gioco d’azzardo patologico Compulsive features in behavioural addictions: The case of pathological gambling el-Guebaly, Nady, Mudry, Tanya, Zohar, Joseph, Tavares, Hermano, Potenza, Marc N. Addiction, Oct2012, Vol. 107 Issue 10, p1726-1734, 9p ABSTRACT Aims To describe, in the context of DSM-V, how a focus on addiction and compulsion is emerging in the consideration of pathological gambling (PG). Methods A systematic literature review of evidence for the proposed re-classification of PG as an addiction. Results Findings include: (i) phenomenological models of addiction highlighting a motivational shift from impulsivity to compulsivity associated with a protracted withdrawal syndrome and blurring of the ego-syntonic/ego-dystonic dichotomy; (ii) common neurotransmitter (dopamine, serotonin) contributions to PG and substance use disorders (SUDs); (iii) neuroimaging support for shared neurocircuitries between 'behavioural' and substance addictions and differences between obsessive-compulsive disorder (OCD), impulse control disorders (ICDs) and SUDs; (iv) genetic findings more closely related to endophenotypic constructs such as compulsivity and impulsivity than to psychiatric disorders; (v) psychological measures such as harm avoidance identifying a closer association between SUDs and PG than with OCD; (vi) community and pharmacotherapeutic trials data supporting a closer association between SUDs and PG than with OCD. Adapted behavioural therapies, such as exposure therapy, appear applicable to OCD, PG or SUDs, suggesting some commonalities across disorders. Conclusions PG shares more similarities with SUDs than with OCD. Similar to the investigation of impulsivity, studies of compulsivity hold promising insights concerning the course, differential diagnosis and treatment of PG, SUDs, and OCD. Nativi digitali Nativi digitali praticamente tutti gli adolescenti (92% nel 2008, secondo ISTAT) possiedono un cellulare e possono utilizzare un computer con accesso ad Internet (71% nel 2008, 99% nel 2011, 47% nella propria stanza - indagine Bologna) secondo i genitori: l'accesso ad Internet è utile (74% - Indagine DOXA Save the Children) mentre l'uso del cellulare è inutile (60%) l'accesso ad Internet però presenta più rischi (65% dei genitori) Indagine IPSOS (2010) Indagine IPSOS (2010) I rischi secondo i ragazzi In ordine: prendere un virus (87%), molestie da parte di persone adulte (85%), pubblicità ingannevole, molestie da parte di coetanei, videogiochi diseducativi, troppo tempo dedicato, informazioni errate per lo studio (50%), scarico illegale di film e musica (45%) Indagine IPSOS (2010) Indagine USA (2009) su ragazzi di scuola media inferiore •il computer è usato principalmente a casa (> 90%) per 5 giorni alla settimana per più di un'ora al giorno •maggior uso nelle ragazze •utilizzi principali: instant messaging e visita di siti, nelle femmine; giochi online e instant messaging, nei maschi •cosa che non va: troppo tempo speso, nelle femmine; visita di siti porno, nei maschi Indagine USA (2009) su ragazzi di scuola media inferiore • 1 giovane su 3 lascia informazioni personali: indirizzo e-mail o foto (20%), nome, nome della scuola, numero di telefono, indirizzo di casa (1%) • mettere la propria foto è correlato sia alla ricerca di contenuti sessuali che all'essere contattati da estranei • un terzo dei ragazzi usa Internet per fare scherzi, quasi esclusivamente verso persone conosciute, o invia commenti pesanti e offensivi Indagine USA (2009) su ragazzi di scuola media inferiore • è bassa la correlazione tra il subire molestie via Internet e il subire molestie e bullismo a scuola; è alta la correlazione tra molestare via Internet e molestare a scuola • Internet come mezzo di socializzazione è più importante per le femmine che per i maschi, che privilegiano il contatto diretto Indagine USA (2009) su ragazzi di scuola media inferiore più di metà dei giovani ha installato un filtro dei contenuti, più della metà dei maschi riesce ad aggirarlo “ I comportamenti a rischio e i rischi corsi dai preadolescenti che accedono ad Internet sono minori di quelli che temono i genitori. I comportamenti a rischio si aggregano tra loro e circa 1 ragazzo su 5 ne presenta più di uno. La competenza nel navigare, l’attenzione e la regolazione da parte dei genitori riducono il rischio, che resta comunque principalmente legato al tempo passato al computer.” Too much, much too young “L’accessibilità ai siti pornografici da parte dei preadolescenti è troppo facile. Il 27% di essi visita ogni settimana siti pornografici, il 5% ogni giorno. Sono riportati ormai casi di bambini di 10-11 anni con dipendenza dalla pornografia on line. E’ in aumento la quota di ragazzi che acquisiscono le prime informazioni sul sesso e sulle relazioni affettive attraverso la lente deformante della pornografia per adulti. Non sappiamo che effetti ciò produrrà nel lungo periodo, ad esempio sulla propensione alla violenza sessuale. ” Osservatorio Nazionale Identità di Genere “Il 74% degli adolescenti maschi e il 37% delle femmine ricorre al web per fare sesso, vedere sesso, sapere tutto sul sesso o cercare un partner. Preoccupano soprattutto il sexting, la mania di diffondere foto intime via smartphone, e la fruizione ossessiva di materiale pornografico online. Nel primo caso siamo di fronte a un fenomeno mondiale, favorito dalle nuove tecnologie di condivisione digitale. In Italia si stima che il 20% degli adolescenti abbia inviato immagini di questo tipo e il 40% le abbia ricevute.” Too much, much too young THE EFFECTS OF PARENTAL MONITORING AND LEISURE BOREDOM ON ADOLESCENTS' INTERNET ADDICTION Chien-Hsin Lin, Shong-Lin Lin, and Chin-Pi Wu - Adolescence, 2009 ABSTRACT This study explored the effects of parental monitoring, leisure boredom, and leisure activity on Internet addiction. The sample was 1,289 adolescents from eleven senior high schools in Taiwan. Participants were asked about their perception of being monitored by their parents, leisure boredom, leisure activities, and Internet addiction behavior. Results showed that leisure boredom and involvement in Internet and social activities increase the probability of Internet addiction; however, family and outdoor activities along with participative and supportive peirental monitoring decrease these tendencies. Overall evidence suggests that parental monitoring is a major inhibitor of Internet addiction. Thus, adolescents should be supervised in their daily routines and encouraged to participate in family and outdoor activities. In addition, adolescents should develop a positive attitude toward leisure and the skills to prevent overdependence on online relationships with the assistance of parents. These findings suggest the preventive strategies regarding Internet addiction. Quality of Interpersonal Relationships and Problematic Internet Use in Adolescence Luca Milani, Ph.D., Dania Osualdella, M.A., and Paola Di Blasio, Ph.D. Cyber Psychology & Behavior, 2009 Abstract International literature has identified a stable correlation between problems in the sphere of adolescents’ personal relationships and potential Internet dependence. The objective of this research is to verify in an Italian context the relationship among problematic Internet use (PIU), the quality of interpersonal relationships, and the cognitive strategies habitually used by adolescents to face daily problems. The participants in the research were 98 adolescents ages 14 to 19 (M.16.28 years). The following instruments were administered to the participants: the Internet Addiction Test (IAT), the Test of Interpersonal Relationships (TRI); and the Children’s Coping Strategies Checklist (CCSC). Parents of the participants were administered the Child Behavior Checklist (CBCL). Of the participants, 36.7% showed signs of PIU. These adolescents use the Internet for many hours per week; most utilize dysfunctional coping strategies and show worse interpersonal relations than peers who do not show signs of PIU. Indagine Bologna Dipendenza da Internet ICT e scuola • la disponibilità di computer e Internet a casa migliora il profitto scolastico, soprattutto nei maschi (Piemonte indagine PISA 2009), anche la disponibilità a scuola migliora il profitto scolastico (Puglia) • l'elevata capacità (top performer) nella lettura e ricerca di materiale cartaceo è fortemente correlata a quella di materiale digitale • le ragazze mostrano maggiori capacità quando il materiale è cartaceo, i ragazzi quando è digitale • la situazione è molto diversa nei paesi del mondo (meglio Corea, Cina, Giappone, Australia) • passi avanti da compiere in Italia nell'utilizzo didattico di hardware, web e multimedialità Grazie per l’attenzione! www.ulss.tv.it