La lunga estate calda

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La lunga estate calda
PLUS MAGAZINE
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IN QUESTO NUMERO
Stefano Zamagni
Quando mercato e persona incontrano
la felicità
Joseph Stiglitz e Federico Rampini
Un futuro in mano alle macchine… eden
o inferno per l’umanità?
Nave Scuola Amerigo Vespucci
Una nave, il suo comandante e i suoi uomini
Simone Rugiati
La vita in cucina è dura, DIFFICILE e faticosa
ma ti ripaga di tutti i sacrifici
Europa Benefits
Il miglior intermediario per il
collocamento dei fondi sanitari
I tesori della Turchia
NICCOLÒ FABI
La lunga
estate calda...
Supplemento a La voce dei bancari – Periodico trimestrale per la cultura
e il tempo libero – Numero X - settembre 2015
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Copertina
2 Niccolò Fabi: la lunga estate calda...
Protagonisti
6 Stefano Zamagni: quando mercato e persona incontrano la felicità
Tecnofuturo
10 Un futuro in mano alle macchine... eden
o inferno per l’umanità?
Interviste a Joseph Stiglitz e a Federico Rampini
Protagonisti
14 Nave scuola Amerigo Vespucci
Una nave, il suo comandante e i suoi uomini
18 Simone Rugiati: la vita in cucina è dura, difficile e faticosa ma ti ripaga di tutti i sacrifici
22 Europa Benefits: il miglior intermediario
per il collocamento dei fondi sanitari
OSPIti
26 A colazione con... Fabrizio Bosso
NEWS
28 La Grande Muraglia (virtuale?) cinese
EVENTI
30 We Women for Expo: le donne e il nutrimento
del pianeta
MODA
34 Stylish!
RECENSIONI
40 Film, libri, mostre, musica, teatro
MAPPAMONDO
46 I tesori della Turchia
52 Viaggiare tutto l’anno? Con Chiesa Viaggi
il sogno diventa realtà!
54 Convenzioni nazionali
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PLUS MAGAZINE
Supplemento a La voce dei bancari
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Hanno collaborato a questo numero:
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diritto d’autore ogni forma di riproduzione dei contenuti
di questa rivista, compresi gli spazi pubblicitari, senza autorizzazione scritta dell’editore.
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Paola Gomiero
Direttore FABI Plus
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Va’ dove
ti porta il libro
Leggere è un piacere che molti si concedono soprattutto d’estate.
Leggere dà emozioni, apre finestre sconosciute sul mondo, nutre i sentimenti.
Ci sono libri che se incontrati al momento giusto sono in grado di guidarci e ispirarci.
Ci sono libri che ci trascinano in altri mondi e ci fanno immedesimare nel protagonista, nelle
sue angosce e vivere la sua storia. Qui sta la capacità dello scrittore nel saper raccontare e descrivere protagonisti e situazioni che suscitino emozioni che ci coinvolgano pienamente.
È questo il caso di Chiara Campia, scrittrice esordiente, ancora studentessa liceale, che con il
suo primo libro “L’ultima guardiana” (v. pag. 41) ha saputo trasporre nella vita dei protagonisti
particolari, esperienze, emozioni che prova nella vita quotidiana.
Chiara è una ragazza “diversamente abile” e questa sua situazione ha inevitabilmente segnato
la sua infanzia e adolescenza impedendole di fatto di potersi esprimere, almeno a livello fisico, al
pari dei suoi coetanei. Ma al tempo stesso l’ha spinta a sviluppare precocemente capacità e attitudini che in altre condizioni forse sarebbero rimaste sopite.
Un’innata curiosità, la possibilità di osservare il mondo e le persone da un punto di vista alternativo e soprattutto una prolifica fantasia le hanno permesso, opportunamente supportata dalla
famiglia, di incanalare le proprie energie verso quella che è diventata per lei una vera e propria
passione: la scrittura.
Giocare con le parole e la fantasia per inventare una fiaba: questo l’inizio di tutto, il gioco che
fin da bambina le ha permesso di creare racconti fantastici, dapprima raccolti in un sito internet
(www.giocofiabe.it) e successivamente pubblicati in alcuni volumi.
“Le mie fiabe” hanno caratterizzato la sua infanzia e l’hanno aiutata a crescere, a conoscere e a
conoscersi, accompagnandola serenamente fino all’adolescenza. Da qualche tempo però accarezzava l’idea di lasciare le fiabe per lanciarsi in una nuova avventura... la scrittura di un romanzo.
L’inizio non è stato facile, ci racconta Chiara, non riusciva a trovare l’ispirazione o il momento
giusto per cominciare. Un giorno però ha scritto poche righe e da quel momento si sono susseguite
pagine e pagine.
“L’ultima guardiana” partecipa al concorso per scrittori esordienti indetto dall’editore in collaborazione con la scuola Holden di Torino e la Newton Compton Editori.
Mi auguro che questa esperienza possa essere uno stimolo per altre persone, soprattutto adolescenti, che hanno fatto e fanno ancora fatica a ritagliarsi un ruolo e a far sentire la loro voce.
Complimenti Chiara e un grande “in bocca al lupo” da tutta la redazione del Magazine.
[email protected]
settembre 2015 | Plus Magazine | EDITORIALE
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COPERTINA
NICCOLÒ FABI
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calda...
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foto Riccardo Pinna
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COPERTINA
Da Genova ad Ancona,
passando naturalmente
per la sua Roma,
il cantautore ha trascorso
questi mesi on stage.
Stanco? No.
Soddisfatto? Molto.
CI SONO INTERVISTE
che piacciono particolarmente e il merito è dell’interlocutore, che sa essere intellettualmente stimolante. Con Niccolò Fabi è così ogni volta.
Passano gli anni, ma chiacchierare con lui non è mai una delusione. Sarà
perché è un artista completo e soddisfatto del proprio percorso oppure perché è un uomo che sta vivendo fino in fondo la vita, quella vera. Qualunque
sia il motivo, dopo quasi trent’anni di carriera questo cantautore ha ancora
molto da dare e altrettanto da raccontare. E a proposito di carriera, ricordarla è un dovere.
Era il 1986 quando ha fatto la sua incursione nel mondo delle sette note
come assistente al palco per Alberto Fortis. Nel 1996, con il singolo Dica,
arriva il successo e l’anno successivo, con il brano Capelli, vince il Premio
della Critica nella Categoria Nuove Proposte al Festival di Sanremo. Nel ‘98,
sempre sul palco del Teatro Ariston, presenta Lasciarsi un giorno a Roma
che fa parte del secondo album, Niccolò Fabi, che include sia Vento d’estate
in cui canta con Max Gazzè e che vince il Disco per l’estate, sia Immobile in
cui è affiancato da Frankie HI-NRG. Anche gli anni seguenti sono costellati
da successi. Nel 2000 pubblica Sereno ad ovest, sostenuto dal singolo Se fossi
Marco; questo terzo lavoro precede una raccolta
dei suoi pezzi più celebri, cantati in lingua spagnola per il mercato estero.
Nel 2003 esce La cura del tempo che contiene
Offeso in cui duetta con Fiorella Mannoia e Il
negozio d’antiquariato con la partecipazione di
Stefano Di Battista, nel 2006 vengono invece distribuiti Novo Mesto, registrato nella omonima
cittadina Slovena, e la prima raccolta, Dischi volanti 1996-2006.
Il 2007 lo vede ideatore e produttore del progetto
Violenza 124 insieme con Mokadelic, Olivia Salvadori & Sandro Mussida, Boosta dei Subsonica,
Roberto Angelini, il GnuQuartet e la Artale Afro
Percussion Band. La collaborazione con il gruppo
post-rock psichedelico Mokadelic sfocia anche
nella scrittura e nella realizzazione della colonna
sonora del film di Gabriele Salvatores Come dio
comanda tratto dall’omonimo libro di Niccolò
Ammaniti.
Il 2009 firmato Niccolò Fabi include un nuovo
disco, Solo un uomo, e il documentario Parole che
fanno bene che testimonia l’attività sanitaria in
Uganda dell’Ong Medici con l’Africa CUAMM.
Nel 2010 il cantautore organizza Parole di Lulù, la
festa di compleanno per la figlia Olivia scomparsa all’età di due anni a seguito di una forma acuta
di meningite: un concerto che ha visto la presenza di oltre cinquanta musicisti e circa ventimila
persone e dove sono stati raccolti i fondi a favore
dell’Ong Medici con l’Africa CUAMM per la costruzione del reparto pediatrico dell’ospedale di
Chiulo in Angola.
Nello stesso anno viene pubblicato il singolo Parole parole in cui Niccolò affianca Mina e i cui
proventi sono devoluti, ancora una volta, all’ospedale di Chiulo. Nel 2011 collabora con Daniele Silvestri al brano Sornione contenuto nell’album S.C.OT.C.H. firmato dall’amico romano e
nel 2012 esce il settimo disco della sua carriera:
Ecco. Nel 2013 con Daniele Silvestri e Max Gazzè,
Niccolò parte per un viaggio nel sud del Sudan in
collaborazione con Medici con l’Africa CUAMM
per consegnare i proventi di Parole di Lulù.
Al ritorno da questa esperienza i tre decidono di
iniziare insieme un nuovo percorso artistico: il
2014 è l’anno di Life is sweet, brano scritto a sei
mani che racconta l’esperienza condivisa nel continente africano. Nello stesso anno esce Il padrone
della festa a cui segue un lungo e importante tour
italiano ed europeo.
Questi mesi del 2015 raccontano invece di un
cofanetto edito da Universal/Sony del trio Fabi,
Silvestri e Gazzè, dell’importante esibizione dello
settembre 2015 | Plus Magazine | COPERTINA
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COPERTINA
scorso ventidue maggio all’Arena di Verona
nella quale gli artisti si
sono esibiti insieme
con il GnuQuartet, e
di una serie di live che
vedono il cantautore
ora in veste di solista
ora con il quartetto.
I concerti hanno riscosso un grande successo di pubblico e critica. Avevamo dubbi?
Partiamo dalla fine: l’estate appena trascorsa.
È stata frenetica e dinamica. I concerti sono un bel modo per viaggiare, incontrare persone, vivere esperienze sempre nuove: oltre al gusto del suonare
c’è anche la curiosità verso il presente e nei confronti del contatto umano.
I live con Max Gazzè e Daniele Silvestri avevano un format molto centrato
su noi tre, mentre con il GnuQuartet abbiamo stravolto le mie canzoni perché le abbiamo dovute adattare al quartetto e in questo senso sono diventate
molto più originali e interessanti.
Fabi, Silvestri, Gazzè: un’amicizia lunga una vita o un bel connubio
professionale?
Entrambi. Nei concerti ci siamo resi conto dell’insolita atmosfera di informale amicizia che c’è tra di noi. La nostra è una partecipazione rilassata e
non una sgomitata adiacenza, questo perché c’è l’intimità del legame sincero. I nostri caratteri, poi, non sono inclini al narcisismo e questo rende
tutto più fluido sul palco. Per una fortunosa alchimia ognuno dei tre ha un
linguaggio che non entra nell’altro e che nel live si traduce in naturalezza,
anche quando si è di fronte al pubblico dell’Arena di Verona, un momento
davvero significativo e carico di emozione.
GnuQuartet: qualcosa da dichiarare?
Sono una conoscenza antica e negli anni abbiamo avuto diverse occasioni di
compresenza durante alcuni festival che hanno fatto nascere in noi la voglia
di collaborare in modo estemporaneo. Nel 2007 li avevo coinvolti nel mio
progetto Violenza 124, ma questa è la prima volta che curiamo insieme un
lavoro più architettato, che in questo caso si compone di circa venti brani.
Per natura e per sonorità loro si adattano perfettamente al mio lato sentimentale, ma per ritmica entrano con semplicità nel mio mondo funk.
Parliamo dei live: quanto dai e quanto ti danno?
Il concerto è puro battito cardiaco: sul palco c’è l’esposizione personale e
tutto in un attimo può diventare gioia o crocifissione. Non si può mai dare
nulla per scontato e l’adrenalina è una costante. Rispetto al musicista, il
cantautore ha un coinvolgimento personale molto più forte perché le sue
canzoni sono racconti di vita e di emozioni. Personalmente metto un pezzo
di cuore nelle mani di chi mi ascolta. Glielo affido con tutti i rischi che ne
possono conseguire.
Esibirti in un’arena o in un teatro. Percepisci la differenza in termini di
risposta del pubblico?
Nei palazzetti e negli ampi spazi la massa ha una potenza d’urto impattante
e un applauso diventa subito un suono forte, ma indistinto.
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Nei teatri e nei club il rapporto con le persone è
più intimo, ma anche più imbarazzante perché si
ha meno protezione. Mentre canto vedo lo sbadiglio o la commozione ed è difficile non farsi
condizionare.
A che punto sei della tua carriera?
Dopo il concerto con Daniele Silvestri e Max
Gazzè dello scorso ventidue maggio all’Arena di
Verona ho capito che sono arrivato. La reazione
del pubblico dopo Costruire, eseguita con l’arrangiamento del GnuQuartet, mi ha fatto percepire
che tutti questi anni, fatti di gioia ma anche di
sacrifici, sono serviti per far arrivare alle persone
il mio messaggio.
Se fossi Wikipedia cosa scriveresti di te?
(Ride). Davvero difficile descriversi! Il concetto di
musicista e autore di canzoni ingloba il significato di cantautore, ma nel mio caso il canto è sempre arrivato dopo rispetto alla coralità. Scriverei
che sono una persona che ha stravolto il rapporto
con se stesso perché ha marchiato la sua vita con
le sue parole.
Un album o una canzone che hai nel cuore?
Tengo particolarmente a due brani per l’affetto
che ho ricevuto in cambio. Uno è Solo un uomo:
è davvero mio nel profondo e non mi stancherò
mai di farne il mio colore di fondo in ogni fase
della vita. L’altra è Costruire: la definisco la canzone del pubblico e so che la sua esecuzione significa tanto.
Tu di sogni ne hai realizzati molti, ma ce n’è
uno che è ancora in sospeso?
Non voglio ripetermi, ma dopo essermi esibito
all’Arena di Verona so di aver raggiunto un traguardo importante.
L’obiettivo è non abbassare mai la guardia e avere sempre voglia di creatività, di sensibilità e di
emotività. Se mi immagino tra dieci o quindici
anni non mi vedo ancora su un palco a ripetere
un copione all’infinito. Il mio sogno è passare alla
regia perché anche dietro le quinte c’è molto di
stimolante.
Nella tua storia artistica e personale non hai
mai dimenticato chi soffre. Sei attento al sociale, ma lo fai senza retorica. Un equilibrismo non
sempre facile…
Mi viene naturale e devo dire che mi arricchisce
molto. Certe campagne si devono fare per dare
luce, ma darne troppa diventa ombra. Si rischia
di avere l’effetto opposto e di suonare retorici.
Un bell’equilibrismo, come dici tu Barbara.
PROTAGONISTI
Quando
mercato e persona
incontrano la felicità
Intervista all’economista Stefano Zamagni
al termine di una sua Lectio magistralis
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rofessore ordinario di Economia politica all’Università di Bologna, Stefano Zamagni è anche adjunct professor
of International Political Economy alla
Johns Hopkins University.
Dal 1999 è membro della New York Academy of
Sciences. Alcuni suoi manuali di Economia sono
in uso in università prestigiose come Oxford e i
suoi testi sono stati tradotti in sei lingue straniere.
Per 12 anni l’economista è stato professore di Storia dell’analisi economica alla Bocconi di Milano.
Zamagni ha poi insegnato alla Scuola Superiore
della Pubblica Amministrazione.
Il 9 novembre 2013 è stato nominato da Papa
Francesco membro ordinario della Pontificia Accademia delle Scienze.
Il professore è intervenuto in qualità di ospite
d’onore all’annuale assemblea dei soci di Federmanager Torino sul tema: la ricerca della felicità
è possibile in economia? La risposta è sì. In poco
meno di un’ora ci ha spiegato come.
È l’attenzione verso il capitale umano che rende
le risorse materiali profittevoli. Questo è stato il
filo conduttore del mio intervento. Sono partito
dal cosiddetto “Paradosso della felicità”, teorema
del 1974 dello statunitense Richard Easterlin: la
felicità cresce proporzionalmente al reddito sino
a un certo punto, ma poi inizia a decrescere.
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PROTAGONISTI
Più lavori, più produci, meno tempo hai per le relazioni umane e interpersonali e per essere felici è necessario essere riconosciuti per il proprio valore
umano, altrimenti si è soli.
Lo diceva anche Aristotele che per essere felici dobbiamo rispecchiarci nel
volto degli altri. L’economia si è basata negli ultimi decenni sul concetto di
Individualismo libertario: ognuno fa da sé, con un’autocostruzione dell’Io
che genera solitudine.
Allora, professore, come si può tendere alla felicità in uno scenario
come questo?
Oggi siamo nell’epoca del post taylorismo. Nel taylorismo l’impresa corrispondeva al manager. Oggi c’è sempre più una netta distinzione fra proprietà e gestione. Il manager deve soddisfare l’imprenditore, ma deve vedersela
anche con i collaboratori e rischia così di essere preso in mezzo a un “conflitto di interessi”. Se ne esce ritrovando il rapporto fra economia e etica.
La logica business in business and gift is gift è una logica dissociativa e schizofrenica. Il credo che l’economia ha una sua logica è errato.
Innanzitutto, occorre tornare a parlare di sviluppo e non di crescita. Dal
latino “sviluppo”: togliere le catene. In secondo luogo, dobbiamo riscoprire
il leader d’impresa come un educatore, dal latino “e ducere”, portare fuori,
cioè fare avanzare i destini dell’azienda. Mi piace citare Thomas Merton,
manager statunitense convertitosi in monaco trappista, autore del best seller
Nessun uomo è un’isola: “Il tempo sfugge fra le nostre mani ma può sfuggire
come sabbia o come sementi, con la differenza che queste ultime danno frutti”.
Guardando all’attualità, abbiamo letto della sua avversità al decreto definito Investement
Compact, che all’articolo 1 prevede che le maggiori banche popolari diventino società per azioni. Il tema è caldo perché stiamo parlando di
dieci istituti sopra gli otto miliardi di attivi.
Il “Decreto Banche Popolari” è inaccettabile nel
metodo e inadeguato nel merito. È inaccettabile,
perché in una economia di libero mercato non
può essere l’organo politico ad imporre – con la
forza della legge – ad un soggetto economico di
mutare la propria identità. Questa appartiene alla
libera scelta dei cittadini. Il governo può intervenire sullo schema di incentivo oppure usare la
“moral suasion”, ma non può usare la costrizione
a meno di uscire dall’orizzonte della democrazia
liberale. Il decreto poi è inadeguato, perché cancella un pezzo importante della storia bancaria
del nostro Paese. In particolare, mina alla base la
biodiversità economico-finanziaria: e questo è un
grande pericolo.
È vero che le grandi banche popolari hanno bisogno di essere regolate per le ragioni che tutti
ormai conoscono. Ma si doveva agire con il me-
settembre 2015 | Plus Magazine | PROTAGONISTI
07
PROTAGONISTI
è ancora pronunciata in merito. Eppure, quella
separazione è indispensabile.
todo dell’autoriforma, come poi il governo ha fatto con le Banche di Credito
Cooperativo (BCC), estrapolate in extremis dal decreto del gennaio 2015.
Non capire che la cooperazione è massimamente necessaria in un settore
come quello bancario vuol dire non capire il significato profondo dell’attività bancaria.
Anche lei ritiene dunque che questo testo sia in conflitto con la Costituzione, che prescrive alla Repubblica di riconoscere “la funzione sociale
della cooperazione a carattere di mutualità”?
Sei ex-presidenti e giudici della Corte Costituzionale hanno precisato i termini della questione di incostituzionalità del decreto in questione. Ma a prescindere dagli aspetti giuridici, una cosa è certa: quel decreto è contrario allo
spirito della Carta Costituzionale. Basterebbe che si andassero a leggere le
relazioni dei membri della Costituente agli articoli che riguardano la parte
economica della Carta per comprenderne le ragioni.
C’è chi sostiene che sarebbe stato più efficace imporre la separazione
tra attività di banca commerciale e d’investimento, che ne pensa?
La separazione tra attività di banca commerciale e attività di banca d’investimento era il cuore della legge americana Glass-Steagall approvata nel
1933, a ridosso della crisi bancaria seguita alla crisi del ‘29. Questa legge venne poi maldestramente abrogata dal presidente Clinton nel dicembre 1999
per compiacere le “sette sorelle” bancarie. Sette anni dopo, nel 2007 scoppiò
la bolla speculativa. Il pragmatismo americano ha portato all’approvazione
nel 2010 della legge Dodd-Frank, che riprende, in modo peculiare la vecchia
legge. Qualcosa di simile è stato fatto in UK, ma l’Unione Europea non si
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Suscita perplessità anche il decreto legge
contenente nuove norme per contrastare il
mancato pagamento dei debiti nei confronti
delle banche. La nascita di un “mercato secondario di crediti di sofferenza” e la deducibilità
delle svalutazioni sui crediti che passano da cinque anni ad uno sono alcune misure. Sono anche segnali che più di un aspetto va considerato
sul fronte del risparmio. Da gennaio prossimo
le banche in crisi potranno attingere da conti
sopra i 100 mila euro, da azioni e obbligazioni
dei propri clienti, probabilmente anche in caso
di operazioni speculative azzardate. Gli italiani
devono aver timore per i propri risparmi? E l’Italia rischia di finire come la Grecia?
No, è impossibile che l’Italia possa finire come la
Grecia, per tante ragioni. Primo, perché l’Italia
ha una classe imprenditoriale di tutto rispetto e
una struttura produttiva capace di realizzare innovazioni di rottura (disruptive innovations). Secondo, perché il nostro Paese ha capacità di recupero (cioè di risorgere), che nessun’altra nazione
ha mai avuto: basta studiare la storia dall’epoca
romana in avanti (Rinascimento, Risorgimento,
Miracolo economico). Terzo, perché l’Italia ha
una società civile, capace di controllare la società
politica, che la Grecia non ha mai avuto. Si pensi
solo alle organizzazioni a movente ideale (OMI),
come volontariato, ONG, imprese sociali, fondazioni civili, associazioni di promozione sociale,
enti pressoché inesistenti in Grecia.
Ci salutiamo allora con un altro motto di
speranza: investire nelle risorse umane e nelle
relazioni è possibile anche in tempo di crisi.
Sì, ma occorre un maggior coinvolgimento tra
impresa e società civile e territorio. Incrementare
i rapporti con le scuole, con le amministrazioni,
perché l’impresa è viva se è viva per il territorio
che la ospita. Anche l’Istat non considera solo più
il PIL nel valutare lo sviluppo economico di un
paese ma ha recentemente introdotto un nuovo
indicatore, il Benessere equo e sostenibile (Bes)
perché, tornando a quello che diceva Aristotele,
bisogna divertirsi, dal latino “divertere”, ovvero
uscire da se stessi per incontrare il volto di un altro. Ecco che allora economia, mercato e persona
possono incontrare la felicità.
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Spese Mediche
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• Dread Disease
• Copertura Premorienza
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TECNOFUTURO
UN FUTURO
IN MANO ALLE MACCHINE
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TECNOFUTURO
Interviste a Joseph Stiglitz, Premio Nobel per l’Economia
e a Federico Rampini, inviato a New York e Silicon Valley
per “ La Repubblica”
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PER L’UMANITÀ?
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uando tra il 1994 e il 1999 nacquero le prime grandi Corporation
Internet, i fondatori avevano già una visione ben chiara di come sarebbe stato il mondo vent’anni dopo. Questo perlomeno per i Guru
delle dot.com che oggi sono sopravvissute alla prima generazione
avendo individuato il modello di business più adeguato. Parliamo
dei fondatori di Yahoo, Google, Amazon, eBay ed altri grandi.
Nella versione più sofisticata, per questi visionari, il “mercato” era
già globale e con miliardi di potenziali utenti: è chiaro che realtà simili
avrebbero potuto nascere solo negli Stati Uniti ed in particolare in quel favoloso concentratore di menti geniali che è la Silicon Valley californiana.
Tra il 1999 e il 2003 anche le grandi banche, prima americane e poi europee
si sono gettate in questa avventura, concependo inizialmente Internet quale
semplice canale di vendita che si andava ad aggiungere, sovrapponendosi,
alla esistente rete di vendita fisica.
A distanza di vent’anni ed alla quarta generazione di Corporation Internet, dopo i Social Networks sono arrivati i siti della Sharing Economy (quali
Uber e Airbnb tanto per fare due nomi), che nonostante le stratosferiche
quotazioni potenziali devono ancora oggi dimostrare valore e redditività,
avendo un modello di business che non si basa semplicemente sulla “disintermediazione”, come per le precedenti ma sulla “disruption”, cioè sullo
stravolgimento totale dei canoni economici del passato, operando sostanzialmente con “beni altrui” ottimizzandone l’utilizzo. Uber, è la più grande
società di taxi al mondo, ma non possiede taxi, Airbnb è potenzialmente la
più grande “catena alberghiera” senza possedere un solo hotel. Per il settore
bancario da alcuni anni si parla di fenomeno “FinTech”, compagnie a metà
strada tra la tecnologia e la finanza, che stanno erodendo componenti dell’economia bancaria: esempio per tutti lo spin-off di PayPal che dal 20 luglio
2015 è quotato sul NASDAQ di New York, con l’intenzione dichiarata di
stravolgere il sistema mondiale dei pagamenti.
settembre 2015 | Plus Magazine | TECNOFUTURO
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TECNOFUTURO
Joseph Stiglitz
In vent’anni la società è cambiata moltissimo adeguandosi ai nuovi stili
di vita low cost basati sulla Rete, ma la politica deve ancora recepire pienamente tali cambiamenti. Solo la classe politica statunitense sembra aver
compreso appieno la grande rivoluzione a cui siamo di fronte. La campagna elettorale per il prossimo Presidente USA è già incentrata sui temi
della Wikinomics o Sharing Economy.
Il risultato di questa inadeguatezza della classe politica a livello mondiale
ma in particolare europeo ed italiano è sotto gli occhi di tutti: la differenza
tra ricchissimi e resto della società sta crescendo a ritmi sempre più rapidi,
il digital divide tra coloro che possiedono e controllano le “tecnologie” e
coloro che ne sono semplici attuatori o ancora peggio utilizzatori finali
è sempre più ampio: top manager del settore Internet e bancario sono
sempre più pagati e nello stesso tempo fanno “cartello” (come avvenuto
in California qualche mese fa) per evitare che i propri impiegati anche
di grande capacità possano passare da una compagnia all’altra chiedendo
uno stipendio maggiore.
In aggiunta a tale situazione, da alcuni anni si sta verificando un fenomeno da molti previsto e sempre più reale: la progressiva sostituzione delle
macchine e dei software in moltissimi lavori compiuti dagli esseri umani,
con unico vantaggio da parte delle Corporation che hanno ingentissimi
capitali per investire in tecnologie sempre più sofisticate, in grado di cancellare milioni di posti di lavoro, senza peraltro crearne di nuovi nel breve
periodo.
L’avidità di alcune Corporation dalla fulgida immaginazione ma dal meno
apprezzabile operato sociale, ha portato molte di queste a stabilire la propria sede fiscale in “paradisi” e “free zones” che garantiscono un’elusione
fiscale di notevole importo.
Quello che sta avvenendo è un reale drenaggio di ricchezza e benessere
dalla classe media europea e statunitense a favore di queste Corporation
che nonostante gli stratosferici utili e bonus elargiti ai top manager non
restituiscono attraverso la leva fiscale quasi nulla al tessuto sociale in cui
sono nate e tanto meno al tessuto sociale globale in cui operano. Ne è
riprova la stessa Silicon Valley, che in un mondo ideale dovrebbe configurarsi quale piccolo paradiso terrestre e dove invece i barboni vivono a
pochi metri dalle sedi faraoniche delle Internet Companies.
Di questi temi abbiamo parlato in più riprese nelle ultime settimane con
due personaggi dalla visibilità a livello planetario, che hanno ben com-
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preso la deriva potenziale a cui è destinata l’umanità se non si effettua un cambio di rotta
deciso all’operato attuale. Entrambi gli intervistati sono fermamente convinti che le tecnologie possano portare ad un benessere per tutta la
società, ma solamente se questi benefici verranno redistribuiti in modo equo.
Abbiamo incontrato il Premio Nobel Joseph
Stiglitz, nel corso del Festival dell’Economia di
Trento 2015. Il giorno della conferenza stampa
Stiglitz ha lanciato un’iniziativa appoggiata da
un’ampia coalizione internazionale di forze.
L’obiettivo è mettere fine alla gigantesca elusione fiscale delle multinazionali, con casi eclatanti come Apple e Google, regine di Wall Street,
macchine dai profitti multimiliardari, che riescono a pagare aliquote fiscali vicine allo zero.
Tutto ciò a causa dei governi che consentono
scappatoie legali.
“Le nazioni sviluppate devono imporre la minimum corporate tax - ha affermato il Premio
Nobel dell’Economia durante la conferenza - è
questo l’unico modo per fermare la gara al ribasso,
la corsa a chi paga meno tasse. Il vantaggio sarebbe enorme: consentirebbe di reperire nuove risorse
per lo sviluppo, e di abbassare la pressione fiscale
sul ceto medio”.
L’iniziativa è sostenuta dalla Indipendent Commission for the Reform of International Corporate Taxation (ICRICT). Tra i promotori anche
The Council for Global Unions l’organizzazione
ombrello che riassume le sigle sindacali di tutti
i settori lavorativi al mondo, tra cui UNI Global
Union.
● Intervista a Joseph Stiglitz
Professor Stiglitz, parlando del settore finanziario, la differenza di stipendio tra top
manager ed i normali impiegati sta raggiungendo rapporti molto alti, fino a cento volte
lo stipendio base. Questo divario sta ancora
crescendo, inoltre in futuro le nuove tecnologie
potrebbero cancellare milioni di posti di lavoro
in tutta Europa e in Italia: ritiene corretta questa situazione e cosa possiamo fare per riportare il tutto a condizioni accettabili?
Prima di tutto io penso che in molte nazioni del
mondo, in particolare negli Stati Uniti ed in UK,
il settore finanziario sia troppo grande rispetto
all’economia nazionale, il peso della finanza è
passato dal 2,5% del PIL all’8% del PIL in pochi
anni senza che l’economia delle nazioni interessate crescesse allo stesso ritmo.
Ciò ha portato a maggiori disuguaglianze, mag-
TECNOFUTURO
giore instabilità e discriminazioni a causa dell’atteggiamento predatorio di alcune grandi realtà
soprattutto negli USA.
Il fatto che in queste nazioni il settore finanziario possa ridursi ed in particolare certi colossi
bancari possano ridurre il loro peso non mi
preoccupa affatto.
In secondo luogo la maggior parte delle discussioni in Europa e USA si focalizzano sulla prevenzione di atteggiamenti scorretti come la manipolazione del mercato, piuttosto che controllare che
tali istituzioni finanziarie facciano il vero lavoro
per cui sono nate, cioè le banche: prestare denaro
alle piccole e medie imprese, far nascere nuove
imprese, creare nuovi posti di lavoro.
Penso che uno dei problemi maggiori nel settore finanziario, ma anche nelle grandi Corporation ad alta produttività, è che i relativi CEO si
preoccupano più dei risultati a breve termine ed
alla crescita dei propri bonus, piuttosto che alla
redditività a lungo termine e al benessere degli
stakeholder, quali dipendenti e tessuto sociale in
cui queste Corporation si sviluppano.
Questo è il motivo per cui qualche settimana
fa a Washington abbiamo suggerito la riscrittura delle regole ed i meccanismi che portano a determinare i comportamenti dei CEO
della finanza, ponendo un limite agli eccessivi
stipendi che gli stessi CEO si attribuiscono,
mettendo maggiore enfasi sui risultati a lungo
termine e sulla creazione di benessere per tutta
la società.
◆ ◆ ◆ ◆ ◆
Nei giorni successivi all’intervento di Stiglitz a
Trento, la notizia dell’iniziativa ha fatto il giro
del mondo ed è stata ripresa anche dai giornali
italiani. Nel frattempo, con la crisi della Grecia,
le interviste e le dichiarazioni di Stiglitz hanno riempito le pagine dei principali quotidiani
mondiali. Tra i personaggi che hanno dato risalto mediatico alla notizia vi è stato Federico
Rampini corrispondente per “La Repubblica”
da New York e Silicon Valley.
Abbiamo avuto l’opportunità di incontrare a
Polignano a Mare nel corso del Festival del Libro Possibile, lo scrittore e giornalista, famoso
per i suoi testi legati alla tecnologia e mondo
del lavoro: ne è scaturita un’intervista anche
ricollegata alle parole di Stiglitz che andiamo
a riportare per la parte di diretto riferimento
all’iniziativa.
Federico Rampini
● Intervista a FEDERICO RAMPINI
Stiglitz a Trento ha presentato un’iniziativa molto interessante: le sue
parole sono prese in seria considerazione da parte di molti Capi di Stato
e di Governo, crede che avrà successo e cosa si può fare nel caso in cui nei
prossimi anni vengano cancellati milioni di posti di lavoro per l’inarrestabile avanzamento delle nuove tecnologie?
La Sharing Economy sta letteralmente stravolgendo gli assetti mondiali.
Facciamo l’esempio della musica ma potremmo farlo per decine di settori nel mondo: negli anni ‘60 i Beatles sono riusciti a guadagnare l’equivalente oggi di centinaia di milioni di euro in pochi anni, vendendo le
loro canzoni. Oggi con Internet questo non sarebbe più possibile. Oggi
un gruppo come i Beatles farebbe la fame perché il modello della musica
gratuita, come quello del giornalismo online, come decine di altri settori
economici, arricchisce unicamente un manipolo di grandi Corporation
Internet che controllano i canali di distribuzione, i Padroni della Rete.
Faccio un altro esempio, quello dei traduttori: è una categoria che sta
scomparendo con l’avanzare degli algoritmi di traduzione, per esempio i
sofisticatissimi software creati da Google. Intere categorie lavorative stanno scomparendo, spesso si lavora gratis e chi guadagna sono le grandi
Corporation Internet che incassano davvero tanto, basta guardare la costante crescita del valore delle loro azioni a Wall Street.
Non solo appoggio e ammiro la proposta di Stiglitz ma voglio fare un’ulteriore provocazione: cominciamo a tassare i robot ed i software di intelligenza artificiale che stanno sostituendo il lavoro umano.
Non è una semplice boutade: ogni volta che un’azienda assume un operaio
deve pagare contribuiti sociali, sanitari e tasse. Per quale motivo un robot
che sostituisce l’uomo non dovrebbe contribuire a pagare la pensione o le
cure mediche agli esseri umani? Per quale motivo la ricchezza creata dalle
macchine non dovrebbe contribuire a sostenere chi perde il lavoro a causa
loro?
Cominciamo a far pagare le tasse ai Robot!
Tutto quello che oggi sembra impossibile, diventa possibile, quando si inizia
a pensare fuori dagli schemi.
settembre 2015 | Plus Magazine | TECNOFUTURO
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PROTAGONISTI
NAVE SCUOLA
AMERIGO VESPUCCI
UNA NAVE,
IL SUO COMANDANTE
I N T E R V I S T A
V I N C E N Z O
d i
S C A R I N G E L L A
C
orreva l’anno 1970 io marinaio in servizio di leva, una città, un porto, un
mare con i suoi profumi. È davanti ai miei occhi, stupenda, meravigliosa, il
sole illumina tutta la sua figura facendo risaltare i colori del suo abito, in
un gioco di luci, con il mare che sembra uno specchio in cui questa creatura
riflette se stessa in tutta la sua maestosità. Sono passati quarantacinque
anni, la rivedo, sempre uguale, incantevole… è l’Amerigo Vespucci, Nave
Scuola adibita all’addestramento nell’arte marinaresca degli allievi cadetti
dell’Accademia Navale di Livorno. Definita la nave più bella del mondo, è un
gioiello incastonato nel grande mosaico della nostra Marina Militare.
È l’alba del 22 febbraio 1931, lo scafo del Vespucci scende in mare verso la
storia, la nave è figlia dei cantieri navali di Castellammare di Stabia. Una
particolarità: il giorno del suo battesimo corrisponde alla ricorrenza della
scomparsa, avvenuta a Siviglia il 22 febbraio del 1512, del grande navigatore
fiorentino, come a rappresentare uno scambio di testimone.
Abbiamo davanti il suo 119° Comandante, il Capitano di Vascello Curzio
Pacifici, classe 1964, che ci accompagnerà a bordo della “sua nave”.
Comandante, ci racconti il suo percorso prima di approdare al Comando del Vespucci?
Sono cresciuto a Livorno, città sede dell’Accademia Navale, e mio padre è
stato Comandante di sommergibili. Se sommiamo il tutto, con l’aggiunta
Capitano di Vascello Curzio Pacifici, Comandante
dell’Amerigo Vespucci.
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PROTAGONISTI
di un profondo sentimento di amore per il mare
e per l’avventura, entrare in Marina per me era la
scelta più naturale e spontanea possibile.
Al termine dei quattro anni di Accademia la decisione della specializzazione professionale è stata
molto combattuta, le opportunità erano molte e
tutte di elevatissimo pregio: da Incursore a Idrografo, da Specialista delle Telecomunicazioni a
Pilota di aereo o elicottero. La mia scelta è ricaduta su quest’ultima opzione. Dopo diverse esperienze importanti come il periodo entusiasmante
presso le Scuole di volo della U.S. Navy, il periodo
trascorso al Comando Strategico NATO di Norfolk in USA e una tappa allo Stato Maggiore della Marina come Vice Capo Reparto Aeromobili,
eccomi approdare al Comando della prestigiosa
Nave Scuola Amerigo Vespucci.
zione e innovazione, ovvero un connubio che va di pari passo con l’evoluzione tecnologica e con i valori cristiani e dell’arte marinaresca propri delle
nostre origini.
Il motto della nave è “Non chi comincia ma
quel che persevera”: si riconosce in queste parole?
Ogni nave della Marina Militare ha un motto che
la accompagna per la sua intera esistenza e diventa parte integrante dello spirito della nave; quello
Comandante, ci parli dell’equipaggio, delle varie professionalità che
affiancano gli allievi nella loro formazione.
L’equipaggio è composto da 270 militari, uomini e donne tutti professionisti, che permettono di garantire le funzioni primarie dell’Unità. Nel periodo estivo, la nave imbarca gli allievi dell’Accademia Navale per la consueta
E I SUOI UOMINI
del Vespucci è una frase, attribuita al grande Leonardo da Vinci, che ben si sposa con un ambiente
di elevato ingegno umano, di formazione e addestramento all’arte marinaresca.
Ogni Comandante trasmette, grazie all’esperienza acquisita sul campo, un messaggio ai
suoi uomini, qual è il suo?
L’essere al Comando di questa meravigliosa nave
rappresenta un immenso onore e un privilegio,
ma anche una grande responsabilità; non si tratta, infatti, di saper solo scegliere la rotta migliore
o impartire l’ordine più appropriato, ma bisogna
essere costantemente un modello di riferimento
per tutto il personale di bordo, saper fornire quei
valori e quegli ideali fondamentali per creare una
cultura del mare in ogni membro dell’equipaggio. Il messaggio che ho trasmesso è quello di
agire sempre con coerenza, in un equilibrio bilanciato tra sostanza, forma ed etica.
Consapevoli che non basta una domanda e
una risposta per descrivere il Vespucci e le sue
caratteristiche tecniche e operative, come possiamo definire questa nave con poche parole?
Ritengo possa definirsi senza tempo. Se possiamo
sintetizzare con due parole Nave Vespucci è tradi-
settembre 2015 | Plus Magazine | PROTAGONISTI
15
PROTAGONISTI
le gabbie volanti, i velacci e i contro, ed una volta
in rotta, aprono tutta la velatura... è una soddisfazione unica, di avere lavorato tutti in squadra
con l’emozione di navigare solo grazie alla forza
del vento.
Campagna di Istruzione, con circa 100 allievi ed
un team di supporto di una trentina di militari,
arrivando così a pieno regime con oltre 400 persone a bordo. Si potrebbe definire come un paese,
che non solo galleggia, ma si sposta con ritmi ben
cadenzati, con la missione principale di addestramento degli allievi e rappresentanza e promozione d’immagine dell’Italia nel mondo. Ricordo
che come nave militare, siamo territorio italiano
ovunque ci troviamo e pertanto rappresentiamo
in toto la nostra Nazione.
Comandante, la presenza delle donne nelle
forze armate si è consolidata negli anni; il Tenente di Vascello Catia Pellegrino è stata posta
al Comando del Pattugliatore “Libra”, prima
donna a fregiarsi del titolo di Comandante su
una nave della Marina Militare. Quando vedremo un’ufficiale donna sul cassero della Nave
Vespucci?
Logicamente dovremo attendere il normale corso degli eventi e delle promozioni, fino a quando le prime signore raggiungeranno il grado di
Capitano di Vascello e quindi, a seguito di attenti
criteri di selezione, qualcuna di loro sarà scelta
per questo prestigioso incarico.
Ci descriva il momento magico in cui la nave
vive la sua essenza di veliero?
Una volta effettuato il briefing meteo ed accertate le condizioni di navigazione, la chiamata del
“posto generale alle vele” è scandita dal “Fischio
del Nostromo” che si raduna con i suoi sottoposti al centro della nave e chiama “a posto” tutto il
personale suddiviso per albero di assegnazione.
Così abbiamo ai piedi degli alberi di trinchetto,
maestra e mezzana circa 180 persone pronte a
salire “a riva”: prima i capi barra, capi coffa, gabbieri e poi tutti gli altri suddivisi per pennone a
partire dai più alti. Una volta disposti sui marciapiedi, tolte le volte alle cime che serrano le vele,
sono pronti, al mio ordine, a sbrogliare le vele e
“rientrare abbasso da riva”. Tutti gli operatori si
dispongono lungo le cime per “bordare ed alzare”
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Ora ci onoriamo di avere con noi il Nostromo
della Nave Vespucci, il Primo Maresciallo Giulio
D’Elia, classe 1970, in carica dal 2012 ed in Marina dall’età di 18 anni. Maresciallo, quali sono le
sue mansioni durante la navigazione e chi sono
e quali compiti hanno gli uomini sotto il suo comando?
In qualità di Nostromo, durante la navigazione, oltre al mio ruolo primario
che riguarda la condotta della velatura, mi occupo della gestione delle 11
imbarcazioni presenti a bordo e della manutenzione di tutte le attrezzature
che quotidianamente vengono utilizzate per l’assolvimento degli obiettivi
che il Comando di bordo propone. Ho, inoltre, l’onore ed il privilegio di
gestire circa 100 Nocchieri, veri professionisti, senza i quali non avrei la possibilità di veder navigare questo splendido veliero.
Maresciallo, ci parli del famoso “Fischio del Nostromo”.
Avendo alle dipendenze un gruppo corposo di Nocchieri e tenendo conto
che la maggior parte delle manovre veliche si svolgono all’esterno, l’unico
modo per comunicare con semplicità ed efficacia è il “Fischio del Nostromo”:
un pratico strumento che mi permette di diramare ordini chiari e semplici
ai miei ragazzi.
Tornando a lei Comandante, navigando in tutto il mondo, immaginiamo Nave Vespucci nella veste di Ambasciatrice del “fare italiano”. Concorda con questo pensiero?
Sì, e sottolineo anche che nel luglio del 2007 Nave Vespucci è stata nominata
Ambasciatrice dell’UNICEF con una solenne cerimonia nel porto di Genova. Da allora la nave espone la bandiera dell’UNICEF e trasmette in ogni
porto in cui attracca un messaggio di pace e solidarietà.
Ringraziamo il Comandante Pacifici e il Nostromo Primo Maresciallo D’Elia
per averci regalato un po’ del loro tempo. Un grazie anche a tutti coloro che
attraverso il loro lavoro fanno in modo che Nave Vespucci possa navigare rappresentando la nostra Marina Militare e la Nazione in tutti i mari del mondo
per regalarci sempre nuove emozioni.
PROTAGONISTI
SIMONE
RUGIATI
La vita in cucina è dura,
difficile e faticosa
ma ti ripaga
di tutti i sacrifici.
I
N
T
E
R
D A R I O
L’
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S
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A
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M I G L I A R D I
incontro con Simone
Rugiati avviene nel suo FoodLoft,
una location a Milano tra via Paolo Sarpi,
bellissima strada alla quale la riqualificazione di
qualche anno fa ha ridato eleganza con laboratori di arte moderna, locali e ristoranti, e la zona di
Porta Nuova con i suoi nuovi grattacieli di cristallo e pieni di verde.
FoodLoft è elegante e raffinato, quando si entra si
percorre un corridoio che termina in un openspace. Sulla sinistra c’è la cucina professionale,
pulita e ordinata. Dietro ci sono le bottiglie di
vino di marche blasonate, ci soni i grandi rossi, i
bianchi e gli spumanti. A destra troviamo i libri
e un enorme tavolo di quelli fotografati solo nelle
riviste di architettura.
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PROTAGONISTI
La prima domanda è proprio dedicata a scoprire che cos’è Foodloft?
È la mia factory, è il luogo dove c’è la mia cucina
professionale, dove registro le puntate delle trasmissioni che produco, è anche un luogo dove
preparare gli show cooking live, ma è soprattutto
una location per eventi. Le aziende hanno la possibilità di presentare i propri prodotti. Qui raccolgo tutte le attività che faccio in giro.
Cerchiamo di conoscerti meglio. Quando eri
bambino, avevi già la predisposizione per la cucina, giocavi e ti divertivi a preparare piatti da
sogno?
Provavo a fare delle torte, ma erano dei casini
quelli che uscivano dal forno. Era anche un modo
per farmi stare tranquillo, perché da piccolo ero
molto agitato, la cucina mi aiutava e mi rilassava.
Dopo il diploma all’alberghiero hai fatto
un’esperienza all’estero. Quanto è stata importante per la tua formazione?
Negli anni della scuola ho vinto un premio a
Parigi, che mi ha dato la possibilità di conoscere
gusti, culture differenti, ma l’esperienza più importante è stata a Parma con Food Editore. Ogni
lunedì c’era l’incontro con un grande chef stellato, io ero un assistente e ricordo di aver imparato
molto, è stata una grande scuola.
Cosa consiglieresti a un giovanissimo che
vuole diventare chef ?
La prima cosa è quella di non mollare mai, perché la vita in cucina è dura, difficile e faticosa.
Soprattutto quando si è giovani, gli amici vanno
in vacanza a Natale e a Capodanno e al sabato e alla domenica vanno a
ballare, invece il cuoco lavora fino a tardi. E per un giovanissimo è un
sacrificio difficile da accettare. Ma se uno ha la passione, e questo vale
anche per altre attività, sono sicuro che i risultati arrivano.
Ma la passione non basta?
È vero, non ci si deve accontentare mai di un posto di lavoro fisso.
È importante poter fare esperienze diverse, confrontarsi e aprirsi a
nuove relazioni. Esistono chef che sono bravi a cucinare i primi, altri
sono specializzati a preparare la carne, altri ancora i dolci. Non esiste
lo chef più bravo del mondo a cui “rubare il mestiere”.
È importante cambiare spesso per poter conoscere nuovi campi di lavorazione e capire qual è la propria vocazione.
Saper cucinare non è tutto, quando ti guardo in Tv, hai la capacità
di spiegare anche i contenuti biologici degli alimenti. Ci vuole molto
studio per arrivare a fare una buona e sana cucina?
La scienza dell’alimentazione è fondamentale, perché se non si conoscono le proprietà chimiche degli alimenti, i valori delle temperature,
gli abbinamenti, le conoscenze delle basi acide e salate, il rischio è quello di imparare delle ricette e replicarle, ma non si è in grado di inventare nuovi piatti. In questo periodo è ancora più importante per quanto
riguarda la gestione delle materie prime.
In cucina è più importante la fantasia o l’esperienza?
Tutte due insieme, prima viene l’esperienza e se c’è la fantasia il cuoco
si diverte.
Quale sarà la cucina del futuro? Meno glutine? Più carboidrati...?
Ho sempre sostenuto, fin da tempi non sospetti, quando emergevano le
gelatine e le trasparenze, che la cucina deve essere semplice e sono felice
che negli ultimi tempi il trend vada verso la semplicità.
Credo che la cucina si orienterà sempre più verso il vegetale perché se
continuiamo ad autocontaminarci ci avveleneremo sempre più. Per
combattere ciò deve essere fatta la divisione dei gruppi alimentari, non
settembre 2015 | Plus Magazine | PROTAGONISTI
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PROTAGONISTI
Uno chef bravo e simpatico come te, riesce ad essere invitato a cena
dagli amici, o sono in soggezione per la tua professionalità?
E infatti non mi invita mai nessuno, – ride divertito – scherzo, gli amici sanno che a me piace mangiare in maniera semplice.
E qual è un piatto semplice per te?
Una grigliata, o uno “scottato”. Mi piace di più il prodotto, per esempio una
buona mozzarella di bufala, o un ottimo prosciutto crudo. L’altro giorno
sono stato da un contadino che mi ha raccolto un’insalata e me la sono
proprio goduta.
Parliamo di Tv, a “Cuochi e fiamme” una giuria di tre esperti deve decidere il vincitore tra due cuochi. Sei sempre d’accordo con le loro decisioni?
Sì, quasi sempre sono d’accordo con loro, perché sono persone preparate e
capaci, e quando non sono in sintonia con loro lo dico subito.
Mentre i concorrenti preparano i piatti, in poco meno di due minuti,
riesci a raccontare una ricetta.
Tutti pensano che siano scritte e invece le invento sul momento.
Come fai?
Seguo la discussione del momento.
avremo piatti in cui coesistono carboidrati, grassi, con proteine, avremo piatti con proprietà separate.
Ho letto che hai rivisitato dei classici della
cucina italiana, come ad esempio le Cozze alla
Vastese e altri, che esperienza è stata rifare i
piatti tipici locali?
È quello che faccio da sempre, ed è quello in cui
credo. Abbiamo un patrimonio italiano, regionale, provinciale e cittadino di ricette straordinarie
e credo che questo valore esista solo in Italia e
non deve essere perduto. Per me la cucina significa rinnovare le ricette della tradizione, perché
mi piace che ci sia una storia dietro a ogni piatto.
C’è stato un momento “storico” in cui si
metteva la rucola dappertutto. Oggi qual è l’alimento del quale si abusa e che detesti per il
troppo uso che se ne fa?
Il tonno, basta tonno da tutte le parte, lo dico da
pescatore, anche nelle pizzerie si trova la scottata
di tonno. Non c’è più tonno italiano e quello che
troviamo nelle nostre tavole è di dubbia provenienza ed è senza sapore. Bisogna mangiare pesce sostenibile, che è anche più buono. Se le alici
fossero rare, costerebbero più del caviale e tutti
andrebbero a mangiare le alici e si scoprirebbe
anche che sono afrodisiache. Ieri sera ero a cena
in un ristorante e ho mangiato un lacerto, che è
della famiglia degli sgombri, un pesce azzurro
ricco di omega-3, sostenibile, fresco, poco costoso e italiano.
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Sì, ma hai una precisione temporale che spacca il secondo.
Dopo anni di trasmissioni il meccanismo è collaudato, pensa che anche gli
autori rimangono sorpresi.
Sei giovane, simpatico, bello, magro e prepari cenette deliziose, come
può fare una donna a conquistarti?
Mi ha già conquistato, non considerandomi più di tanto.
Hai una vita intensa, Tv, pubblicazioni Web e formazione. Quali saranno i progetti per la prossima stagione?
Ho varie proposte per la televisione che proprio in questi giorni si definiranno e vedrò quali saranno le più appaganti e soprattutto le più creative.
Produrrò delle videoricette per il Gambero Rosso, curerò molto di più il
Web, con varie trasmissioni che saranno viste solo in rete. Poi ci saranno
molti show cooking in giro per l’Italia.
Hai un calendario fitto...
Sì, per fortuna fino a Natale saprò cosa fare, sabato e domeniche comprese.
PROTAGONISTI
Europa Benefits
Il miglior intermediario per il collocamento
dei fondi sanitari
I N T E R V I S T A
B A R B A R A
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O D E T T O
F
ondata nel 1988 da Roberto Alazraki e diretta con successo dal
2008 dal figlio Flavio Manuel Alazraki, la Società ha riorganizzato fondi pensione già esistenti e creato programmi sanitari e di
welfare complementare in forma collettiva per milioni di assistiti, costituendo in autonomia o tramite preziose collaborazioni appositi
fondi pensione e casse di assistenza sanitaria in cui attualmente sono
destinati circa 140 milioni di euro di contributi all’anno.
EUROPA BENEFITS
Corso Monforte 7 - Milano
Tel. 02 76000949
www.europabenefits.it
[email protected]
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Quelle appena lette sono senza dubbio cifre che, da sole, forniscono un
quadro preciso della professionalità e della serietà di questo Broker, risultato anche dell’impegno profuso dal Vertice nella formazione e motivazione del proprio team. Stiamo parlando di specialisti a 360 gradi,
le cui competenze nell’ambito dell’employee benefits e welfare complementare vanno dalla ricerca tecnica di soluzioni personalizzate alla
consulenza sulle ultime agevolazioni fiscali e contributive per riuscire a
garantire ai propri Clienti un presente protetto e un futuro sereno.
La frase può sembrare uno slogan, ma non lo è e a dimostrarlo vi sono
l’incremento della clientela in termini di numerosità e di settore di appartenenza (financial istitutions, sindacati, associazioni, fondazioni,
aziende commerciali e industriali, etc.) e la sua fidelizzazione nel corso
degli anni.
PROTAGONISTI
La filosofia di Europa Benefits da sempre si basa
su tre P: Prevenzione, Prestazione e Previdenza.
La prima punta a proteggere la persona anticipando un qualsiasi fatto che possa in qualche
modo danneggiarla; la seconda può essere definita come il creare un intervento di sostegno
economico al verificarsi di un evento spiacevole o
negativo (rimborso delle spese mediche e dentarie, coperture in caso di infortuni e premorienza,
dread disease, etc…) e la terza, Previdenza, consiste nel preparare per tempo le risorse per le esigenze future dei propri interlocutori ricorrendo,
per esempio, a fondi pensione, polizze TFR/TFM
e a coperture contro il rischio di perdita dell’autosufficienza (long term care).
Tutte soluzioni assicurative innovative, esclusive,
efficaci e dal costo contenuto, personalizzate a seconda delle specifiche esigenze dell’interlocutore,
tenendo ovviamente in considerazione eventuali
iniziative assistenziali e previdenziali già presenti
in azienda. Il risultato? Un risparmio notevole, degli ottimi rapporti costibenefici e un evidente miglioramento nell’applicazione di tutte le agevolazioni fiscali e contributive consentite con la conseguente soddisfazione nelle
relazioni tra azienda e i propri dipendenti/collaboratori.
A dimostrazione che gli sforzi profusi in quasi tre decadi sono stati vincenti,
lo scorso 31 marzo – nell’elegante contesto offerto dall’Hotel Principe di
Savoia di Milano – Europa Benefits ha vinto il primo premio nella categoria “Miglior intermediario per il collocamento dei fondi sanitari” nell’edizione del concorso Italy Protection Awards 2015: un eccellente risultato
per questo Broker che da sempre è riconosciuto ed apprezzato dal mercato
come altamente specializzato. La scelta dei finalisti è avvenuta, per alcune
categorie, attraverso un sistema di votazione on line che ha registrato oltre
24.000 preferenze, mentre, per altre, tramite una giuria di qualità composta
dal presidente di Konsumer Italia Fabrizio Premuti, dal giornalista Riccardo Sabbatini, dal presidente di ACB Broker Luigi Viganotti, dal direttore
generale di Bancassurance Popolari Emanuele Marsiglia e dal presidente di
UNAPASS Massimo Congiu.
Dopo il successo ottenuto, abbiamo raggiunto il Presidente di Europa Benefits, Flavio Manuel Alazraki, per porgli alcune domande utili a capire meglio
qual è il segreto del successo della sua Società.
settembre 2015 | Plus Magazine | PROTAGONISTI
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PROTAGONISTI
Tra i plus della Vostra Società vi sono sicuramente l’attenzione posta verso i cambiamenti
che avvengono in ogni epoca e la capacità di rispondere in maniera puntuale alle esigenze dei
diversi interlocutori. Concorda con me?
In effetti è proprio così. Ad esempio, nella fase
economica che il nostro Paese sta attraversando,
il lavoro di Europa Benefits è – se possibile – ancora più prezioso. A differenza di quanto avveniva nel passato, quando il denaro costituiva l’unica calamita per attirare e tenere a sé le risorse
umane, adesso le imprese, su richiesta degli stessi
dipendenti, sono decisamente più orientate al
welfare. Questo perché, così facendo, le imprese
stesse possono offrire ai propri lavoratori sia una
forma di protezione estendibile anche all’intero
nucleo familiare che godere di importanti benefici contributivi. Questo, oggi più di un tempo, è
un aspetto davvero fondamentale.
Flavio Manuel Alazraki, Presidente di Europa Benefits
Presidente, una vittoria importante per la
Vostra Società quella ottenuta la scorsa primavera a Milano. Un Suo commento?
Abbiamo deciso di dedicarci al settore del welfare
complementare da oltre 25 anni e questa scelta è
da considerarsi evidentemente premiante: infatti
abbiamo raggiunto il primo posto non per decisione di una giuria, seppure molto qualificata, ma
per la quantità di voti espressi tramite web. Per
me si tratta di un valore aggiunto molto significativo proprio perché determinato da chi direttamente si relaziona con Europa Benefits, apprezzandone la serietà, la competenza e la capacità
di adattarsi alle novità del contesto economico e
sociale italiano e internazionale.
Come definirebbe Europa Benefits?
L’unica società italiana di intermediazione e consulenza assicurativa che fin dalla sua fondazione,
nel lontano 1988, dedica la propria attenzione e
il proprio impegno alla ricerca e all’offerta di soluzioni assicurative ad hoc nell’ambito degli employee benefits.
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Ma sono davvero così centrali gli employee
benefits?
Certo! Pensi che, a sostegno del nostro orientamento, alcuni studi hanno dimostrato addirittura che gli employee benefits più che creare costi,
in realtà li riducono. Essi determinano infatti un
aumento della produttività che deriva dal benessere dei lavoratori che si sentono valorizzati e che
sono tutelati in caso di bisogno, sia esso personale che legato al proprio nucleo familiare. Non solo: questo tipo di beneficio contribuisce in maniera
elevata a creare un forte legame di fidelizzazione tra le aziende e i propri dipendenti, un aspetto oggi quanto mai fondamentale per entrambe le parti.
E per quel che riguarda il concetto di prevenzione, quanto è importante oggi?
Nel terzo millennio la prevenzione è ormai un alleato indispensabile per
migliorare la qualità della propria vita! Mi permetta di sottolineare che Europa Benefits ha posto da sempre attenzione a questo aspetto, svolgendo
ancora una volta quel ruolo di pioniere che il mercato ci attribuisce (e che
a noi piace!).
Parliamo infine di previdenza complementare, un altro campo d’azione che Vi vede protagonisti.
Sì, a titolo esemplificativo dell’innovazione e del grande contributo apportato in questo settore dalla nostra Società, desidero ricordare che Europa
Benefits è stata ideatrice e promotrice di Previbank, fondo pensione di riferimento del settore del Credito. Da allora ad oggi, l’alto grado di conoscenza
e la continua specializzazione nell’ambito della previdenza complementare
hanno permesso di risultare tra i finalisti in due delle categorie che verranno
premiate a settembre al concorso Pensioni & Welfare Italia Awards 2015:
“Broker assicurativo dell’anno” e “Consulente pensionistico dell’anno”.
Dopo il successo dello scorso marzo come “Miglior intermediario per il collocamento dei fondi sanitari”, a me e al nostro team non resta che incrociare
le dita e attendere gli esiti di questa ulteriore sfida.
DOMENICA m
a
n
gia+baby
IN FAMIGLIA
Tutte le domeniche
al ristorante TORPEDO
i grandi si deliziano,
i bambini si divertono
Simpatici e mattacchiosi
animatori vi faranno giocare
e vi aiuteranno a creare
divertenti personaggi con
laboratori esilaranti... il tutto
mentre mamma e papà
si rilassano
a pranzo!
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della DOMENICA
Menù a 28 e
Buffet bevande incluse
5e PER I BAMBINI
sotto i 10 anni
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A colazione
con...
FABRIZIO BOSSO
Coccola golosa, dolce pausa
tra la calma della notte
e la frenesia del giorno:
la colazione, secondo me.
Il momento migliore
per due chiacchiere rilassate
ni. Il mio è un tributo: da piccolo in famiglia ascoltavamo i grandi del jazz, così
come mi esercitavo sui brani di Ornella
Vanoni e Fabio Concato e oggi mi ritrovo
a suonare con Fabio, con il quale c’è un
grande feeling. Il 18 ottobre sarò al Teatro Pavillon di Milano proprio con Duke.
Vanti importanti collaborazioni: ce
ne ricordi qualcuna?
Sergio Cammariere. Grazie a lui sono
entrato nel mondo del pop d’élite. Abbiamo molte affinità musicali, ad esempio entrambi amiamo la musica brasiliana. Con Nina Zilli e Raphael Gualazzi,
invece, mi sono addentrato in un universo giovane molto divertente.
con Fabrizio Bosso.
T
26
orinese, classe 1973, da sempre incanta il pubblico italiano (ma non solo)
con la sua tromba. A ventun anni è premiato come Miglior Nuovo Talento del
jazz italiano e nel 2005 partecipa alla
creazione di Uomini in Frac, progetto dedicato a Domenico Modugno.
Più volte al Festival di Sanremo, con Sergio Cammariere nel 2005, Simona Molinari nel 2009 e Raphael Gualazzi 2010,
è spesso in TV. Alle tournée internazionali affianca i festival di jazz italiani e le
collaborazioni celebri: Nina Zilli e Mario
Biondi, tra gli altri. Il suo ultimo lavoro,
Duke, è uscito lo scorso 26 maggio ed è
un capolavoro tutto da ascoltare.
Ho avuto la fortuna di avere accanto dei
genitori che hanno creduto in me.
Tu e la tromba: inseparabili?
Con un papà trombettista e un nonno batterista, la musica era nel mio DNA. A cinque anni mi hanno regalato una tromba
vera, dopo che ne avevo distrutte tante, e
ho capito che cosa volevo fare da grande.
Duke, com’è nato?
Il Roma Jazz Festival, al quale partecipo da tre anni, ogni edizione propone
un tema e quello del 2014 era lo swing.
Immediatamente ho pensato a Duke Ellington perché spesso suono i suoi bra-
Quanto è importante la formazione
per un musicista?
La disciplina e lo studio sono fondamentali e ancora di più lo è saper suonare in
un’orchestra. Eccellere in un “solo” non
basta quando ci si esibisce a certi livelli.
Nel 2011 ho registrato il disco Fabrizio
Bosso plays Enchantment (L’Incantesimo
di Nino Rota) agli Air Studios di Londra
con la London Symphony Orchestra e
mi sono stupito nell’ammirare come
tutti loro fossero preparati per suonare
insieme in maniera armonica.
Quando sei on stage, cosa provi?
Se tutto funziona e c’è sinergia, sono rilassato. Forse è uno dei pochi momenti
in cui sono un libro aperto.
Hai all’attivo diversi album: quello
a cui sei più legato?
In realtà sono due: Fast Flight perché
è il mio disco d’esordio e ci sono molte emozioni legate a quel momento e
You’ve Changed dove sono accompagnato da un’orchestra di archi, il desiderio
di tutti noi fiati.
La colazione per te è…?
L’inizio della giornata, spesso consumata velocemente in compagnia della mia
valigia perché in partenza per un viaggio.
Plus Magazine è la testata della
FABI, per cui la domanda è d’obbligo:
il tuo rapporto con le banche?
Mio padre ed io abbiamo un consulente
che gestisce da anni i nostri investimenti e che ci segue con professionalità, per
cui il mio rapporto è ottimo.
NEWS
LA GRANDE MURAGLIA
(VIRTUALE?)
CINESE
d i
M A U R O
B O S S O L A
A
Bejing (Pechino, come siamo abituati a chiamarla noi), il cinese che si sveglia di buon mattino dà un’occhiata
al suo smartphone, uno Xiaomi, per controllare i messaggi vocali
e di testo che gli sono arrivati su WeChat. Mentre fa colazione, con
le bacchette raccoglie il riso e le verdure in salamoia, ma intanto controlla il tempo che farà e poi decide di ordinare un nuovo
condizionatore e purificatore d’aria su Taobao. Solo l’ennesimo
acquisto in un mercato e-commerce da 2 miliardi di transazioni
commerciali al giorno. Al lavoro, userà il motore di ricerca Baidu
e il servizio mail di 163.com, per comprare poi un biglietto aereo
sul sito di viaggi Ctrip. Non vedrà l’ora di tornare a casa per guardarsi in santa pace l’ultimo trailer dell’attore Yao Chen, che con 78
milioni di follower, supera di ben otto milioni la stra-famosa (da
noi) Katy Perry. Se invece deciderà di andare al ristorante e magari
di provarne uno nuovo, non mancherà di consultare quelli raccomandati dal sito specializzato Dianping.
28
NEWS
Sono ben 650 milioni i cinesi che hanno una
propria vita on-line, più del doppio del numero
dei cittadini a stelle e strisce. Ma mentre i nostri cugini americani (e occidentali in genere)
frequentano più o meno il nostro stesso mondo
virtuale, i cybernauti cinesi vivono in un universo parallelo, completamente e rigidamente
separato dal resto della popolazione mondiale.
E non si tratta di una scelta, perché i totem tecnologici occidentali del web quali Google, Twitter, Facebook, Wikipedia, YouTube, sono proibiti in Cina a causa delle leggi emanate dal Partito
Comunista contro la libertà di espressione e a
tutela del regime. Un vasto sistema di censura
on-line, comunemente e ironicamente chiamato La Grande Muraglia, impedisce ai cittadini di
accedere a materiali che vengono ritenuti potenzialmente pericolosi per lo stato cinese.
L’avvento delle cosiddette Primavere Arabe, che
hanno fatto scoprire il potenziale politico esplosivo di Internet e la sua capacità di aggregazione,
ha ancor più stretto le maglie del firewall informatico attorno alla Cina. Così, con una popolazione di circa 1 miliardo e trecento milioni
di persone e pur essendo la seconda economia
mondiale, Pechino è sostanzialmente “staccata” dal resto del globo e costituisce – di fatto –
una specie di gigantesco Intranet, dove vivono
e proliferano veri e propri cloni delle aziende
occidentali, dando così vita ad un gigantesco
mercato chiuso. La domanda è: “Quanto può
durare questo stato di cose? Sarà questa la normalità oppure la Cina dovrà alla fine – per amore
o per forza – integrarsi con il resto del mondo?”.
Le premesse non sembrano incoraggianti e, se
un mercato del genere non può non fare gola
alle multinazionali americane, le autorità cinesi
non sembrano intenzionate a mollare la presa
sul cyberspazio. Anzi, intendono semmai reagire e contrattaccare.
L’anno scorso Gmail è stata, per la prima volta
nella sua storia, completamente bloccata da un
attacco informatico e, subito dopo, stessa sorte
è toccata a Microsoft Outlook, cioè le due principali aziende occidentali che forniscono servizi
di posta elettronica in tutto il mondo.
Da allora, le comunicazioni web da e per la
Cina, non sempre affidabili, sono diventate sostanzialmente molto più difficoltose, anche per
coloro che sono “autorizzati” ad accedere ai siti
stranieri per le loro ricerche, come è il caso degli
insegnanti universitari.
Il Partito Comunista Cinese sembra anzi decisamente più interessato al controllo che non
all’innovazione, anche se è indubbio che le start-up cinesi stiano mietendo
successi in tutto il mondo, portando concorrenza all’esterno della Cina in
campi estremamente sofisticati e tecnologicamente avanzati, come era già
avvenuto con l’Unione Sovietica durante la corsa per la conquista dello
spazio.
Tuttavia, per molti cinesi, come abbiamo visto in apertura, probabilmente
le cose vanno benissimo così. In fin dei conti, il loro Intranet funziona
piuttosto bene e assicura tutto quanto un moderno utente di Internet può
desiderare: dal cibo ai servizi, fino agli acquisti più diversi e anche piuttosto impegnativi, visto che solo a Shangai sono state vendute più di 30 mila
auto on-line negli ultimi quattro anni!
Certo, quello che agli inizi in molti avevano immaginato e teorizzato, e
cioè che Internet avrebbe provveduto alla circolazione di un’informazione
sempre più libera abbattendo le vecchie barriere nazionali e catalizzando
le forze per una maggiore democratizzazione della società, non si sta certo
realizzando per il gigante asiatico.
L’interrogativo sulla capacità delle logiche di mercato di forzare la nuova
Grande Muraglia, di integrare la Cina rompendo il circolo chiuso dell’Intranet sub-continentale rimane quindi, per ora, senza risposta. Mentre,
vista la creazione lo scorso anno del “Dicastero per l’Amministrazione del
Cyberspazio”, direttamente dipendente dal massimo vertice del potere cinese, sembra proprio che per la libera circolazione delle idee occorrerà
attendere ancora per un bel pezzo.
Il miliardario Lei Jun, fondatore, Presidente e Amministratore
Delegato di Xiaomi Corp., a sinistra, scatta una fotografia con uno
smartphone durante una conferenza a New Delhi, nello scorso aprile.
In secondo piano Bin Lin, Presidente e co-fondatore della Società.
settembre 2015 | Plus Magazine | NEWS
29
EVENTI
WE WOMEN FOR EXPO
LE DONNE
E IL NUTRIMENTO
DEL PIANETA
d i
B E N E D E T T A
B R E V E G L I E R I
EXPO 2015 È ORAMAI SULLA BOCCA DI TUTTI.
Chi ci è stato, chi deve
ancora andarci. Tuttavia,
l’Expo è stato ed è una
sfida complessa. Sfida alla
quale le donne del mondo
non hanno potuto sottrarsi. Per chi di voi ancora non
lo sapesse, uno dei progetti
traino di questa edizione
fantasmagorica (per quanto criticata) dell’Esposizione Universale 2015 è proprio We Women for Expo.
Un progetto internazionale al quale hanno partecipato moltissime donne da tutto il mondo per testimoniare e tradurre in
azione, la ricerca di ricette “sostenibili” per il nutrimento del nostro Pianeta, e quindi di noi stessi e delle nostre famiglie. Il diritto al nutrimento
e al cibo è un diritto universalmente riconosciuto, ma non diffuso come
dovrebbe, purtroppo. E questo le donne lo sanno. E non solo quando sono
madri, ma anche perché il nutrimento nell’accezione più profonda è un
gene comune a ogni donna. L’Esposizione Universale 2015, grazie alla
collaborazione di moltissimi partner e del Ministero degli Affari Esteri e
della Fondazione Arnoldo e Alberto Mondadori, ha quindi voluto mettere
al centro la Donna perché ancora oggi sono le donne a lavorare la terra
nei Paesi in via di Sviluppo e sono sempre loro, che nei Paesi cosiddetti
sviluppati, hanno una percentuale più alta di partecipazione in ruoli di
responsabilità nei settori della salute e dell’educazione alimentare. I nostri
Paesi, anche i più sviluppati, hanno sete di trovare un equilibrio maggiore
nel rapporto fra cibo e cultura. Le donne che si sono fatte ambasciatrici di
30
questo progetto, non solo hanno l’obiettivo di
trasmettere un’educazione corretta all’alimentazione, ma anche di trasmettere il concetto che
la sostenibilità del Pianeta passa doverosamente
attraverso un rapporto nuovo fra cibo e cultura
sociale. Un rapporto “educato” fra noi e il cibo,
corrisponde ad una relazione sana con il corpo
e con la nostra identità e quindi nei rapporti sociali ed ambientali. Non dimentichiamoci che,
diversamente da com’era qualche anno fa, oggi
la condizione di obesità riguarda ormai anche
i Paesi emergenti. Secondo uno studio recentemente pubblicato sulla rivista medica britannica The Lancet, l’obesità tocca ben 2,1 miliardi di
persone, e cioè il 30% della popolazione mondiale, di cui il 62% nei Paesi in via di sviluppo.
Una malattia, quella dell’obesità, che produce
molto più facilmente diabete e tumori al pancreas. Le donne che oggi partecipano attivamente a questo progetto con pubblicazioni, forum,
dibattiti e con una solida presenza al Padiglione
Italia in Expo 2015, sono coscienti di quanto la
cultura dell’alimentazione incida ed influisca
sulla nostra salute individuale e sull’ambiente, e
per questo sono chiamate ad unirsi fra loro e a
trascinare altre donne, madri, giovani, uomini,
bambini ed anziani in questo percorso: We International, in seno a We Women for Expo, si occupa proprio di questo, della definizione di nuovi standard di sostenibilità ambientale e dunque
del nostro stile di vita, e della lotta allo spreco.
Molti Paesi si sono già resi partecipi di questa
iniziativa – Iran, Gran Bretagna, Birmania, Marocco, Usa – tutti con lo scopo di trovare soluzioni che definiscano le azioni da diffondere per
una riduzione massiccia dello spreco di cibo e
EVENTI
una trasmissione maggiore, invece, sulla sua sicurezza, sia nella coltura che
nella produzione e negli approvvigionamenti. A questo scopo è stata anche
creata una piattaforma (per chi di voi fosse interessato, trovate tutto sul sito
www.we.expo2015.org) che accoglie la voce di tutte le donne che possono
dare un contributo al miglioramento della cultura alimentare attraverso
soluzioni imprenditoriali e personali partendo dai settori specifici dell’agricoltura e della produzione, fino ad arrivare al mondo della letteratura,
del cinema e dell’arte. Non solo. Oltre alla piattaforma che sarà aperta per
tutta la durata dell’Expo e quindi sino ad ottobre 2015, ogni donna (anche
voi che ci state leggendo, se vorrete) potrà inviare la “propria ricetta per la
vita”, attraverso la trasmissione di un piatto che appartiene alla propria
Regione o Paese, alla memoria della vita personale e familiare. Una ricetta,
insomma, che dia un consiglio su come mettere in pratica la riduzione allo
spreco e la costruzione di una cultura alimentare ed ambientale corretta.
Oltre a questo, We Women for Expo ha anche sviluppato un bando di concorso in collaborazione con Padiglione Italia, al quale hanno partecipato
oltre 150 donne aspiranti imprenditrici, vinto infine da tre giovani che
hanno creato progetti diversi per il miglioramento del livello di vita.
Alle tre donne sono stati destinati dei premi: € 40.000 per la prima, € 30.000
per la seconda classificata ed € 10.000 per la terza, donati dalla Fondazione
Expo 2015, Accenture e la Fondazione Giuseppina MAI.
È stata un architetto di Torino, Elena Carmagnani di 46 anni, a vincere il 1° premio: Orti Alti,
questo il nome del progetto, è stato creato nel
2010 sui tetti dello Studio999 di Torino. Un orto
“condominiale” che ha lo scopo di produrre non
solo un avvicinamento alla coltura agricola in
città, ma anche di fare avvicinare le persone (in
questo caso gli abitanti del palazzo) grazie a un
progetto comune per il miglioramento dell’ambiente circostante.
Piemontese anche la seconda vincitrice, una
29enne appassionata di vino, Maria Olwen F.,
che ha avviato la produzione di un vino Dop dalla sua terra secondo una coltura ecosostenibile,
mentre la terza creativa è stata Elena Bellacicca,
ligure, che ha progettato un’App (scaricabile su
cellulare come qualunque altra applicazione) in
grado di mettere in contatto chi perde un oggetto con colui che lo ritrova.
Con questo strumento Elena riduce i costi di gestione degli uffici dedicati agli oggetti smarriti.
settembre 2015 | Plus Magazine | EVENTI
31
EVENTI
Dall’alto: Antonella Boralevi, Cristina Parodi, Ummi
Abdulla, Lella Costa e Takalani Moyo.
Ovviamente tutto gratuito. Le donne di questa
imponente iniziativa si sono raccolte insieme
anche grazie alla voce di altre donne che hanno
avuto successo nel mondo dell’arte, dell’imprenditoria e della cultura in genere, e che questa meravigliosa Fondazione ha voluto definire Ambasciatrici.
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Durante le numerose interviste rilasciate ai media, in questi mesi, ci hanno
raccontato quale pensano possa essere il contributo di tutte le donne, nel
mondo:
“Alle donne - ha detto Antonella Boralevi, scrittrice - compete ed è riconosciuta la salvaguardia della vita generata, sotto forma di attenzioni, cure, pratiche di sollecitudine verso figli, mariti, genitori, l’umanità in genere. È dunque
la missione della cura che rappresenta la grande forza anche economica delle
donne. Nella missione di nutrire il Pianeta, le donne fanno la differenza in due
sensi: sanno e vogliono prendersi cura dell’umanità, sono quindi autorizzate
a esercitare il controllo sulla produzione di cibo, e contemporaneamente sono
autorizzate a inventare ricette capaci di trasformare il prodotto grezzo in forza
vitale per l’umanità”.
La chef indiana Ummi Abdulla sente forte la responsabilità in un supporto
evolutivo: “Quando si parla di nutrire il pianeta, le donne sono in prima linea.
Al di là del sessismo, è la donna che dà vita al bambino e lo nutre prima e dopo
la nascita. È fondamentale che ogni donna faccia il possibile per mettere in
moto il cambiamento necessario per un futuro sostenibile”.
Lella Costa, attrice: “Una cosa che le donne sicuramente hanno è la volontà
di mediazione e di programmazione. Nella mia attività di vicinanza ad associazioni come Emergency, mi colpisce il racconto delle donne che vivono nelle
zone di guerra e sono quelle che si fanno carico di tutto, perché gli uomini sono
a combattere e le donne sono il sostegno della comunità. Oltre a far fronte alle
esigenze primarie, in queste situazioni le donne pensano sempre anche al dopo.
La frase che sentiamo ripetere da tanto, che è anche uno slogan dell’UNICEF,
è: «Mandare a scuola un bambino vuol dire educare una persona, mandare a
scuola una bambina vuol dire educare una comunità». Non è una frase politicamente corretta… è proprio la verità”.
Takalani Moyo, agricoltrice dello Zimbawe: “Le donne possono essere salde
nei loro principi e fare la differenza creando progetti e cooperative agricole. Il
cibo prodotto attraverso l’agricoltura può essere d’aiuto al Pianeta in svariati
modi, per esempio nella lotta alla malnutrizione, nell’accumulo di fondi per
finanziare la scolarizzazione dei bambini e per migliorare la vita delle persone”.
Cristina Parodi, giornalista: “Se potessimo arrivare ad essere governati dalle
donne, problemi come la sostenibilità e la nutrizione potrebbero essere affrontati in maniera diversa. La donna, riguardo a problematiche come il cibo e il
nutrimento ha più sensibilità, perché la vita ce l’ha dentro e la crea”.
We Women for Expo, quindi, non è uno slogan momentaneo e non vuole
essere nemmeno una propaganda politica, Dio ce ne scampi, ne abbiamo a
sufficienza e sono, per lo più, prive di sostanza. We Women for Expo è una
voce formata da milioni di voci, anche chi fra noi non ne ha mai parlato in
pubblico ma che, senza troppi indugi, può cominciare da adesso, suggerendo alla comunità nella quale vive il “mestiere” della nutrizione dell’altro e la
lotta allo spreco.
Tanti Auguri Lettrici.
Artline Bibigì Birikini Breil Cammilli Chimento Citizen Gianni Carità
GioielArt Hip Hop IVV Morellato Orologi Ferrari Ottaviani Pianegonda
Rebecca ReCarlo Thun UomoOro
MODA
Un rientro alla grande quello della moda targata
fall-winter 2015. Un adieu alle vacanze
che non porta con sé strascichi
di malinconia. Perché quando
le temperature scendono,
la voglia di glam sale.
Stylish!
di
BARBARA ODETTO
(foto Archivio Stilisti)
34
MODA
Daks
UK STYLE
www.daks.com
Direttamente da Londra, Daks
conquista le girls del pianeta con il
suo stile grintoso e metropolitano,
perfetto per vivere la città con quel
twist che fa la differenza. L’autunno
secondo il brand inglese è deciso
e colorato e il rosso fa capolino in
quasi tutti gli outfit. Le linee? Lunghe, avvolgenti e iper femminili. Il punto vita viene enfatizzato da maxi cinture e
i velluti più soft corteggiano la pelle per un risultato unico e inconfondibile. Tutto
da indossare. Il cappello, accessorio cult di questo trimestre, si impone con stile
e un pizzico di ironia. Perché il rientro alla normalità non significa… normalità.
Almeno nella moda.
Alviero Martini
SÌ VIAGGIARE!
www.alvieromartini.it
È una lei di carattere quella che sceglie gli
accessori griffati Alviero Martini 1ª classe.
Una lei attenta ai dettagli che non vuole
certo passare inosservata e che anche in autunno gioca con i colori e con i particolari.
A questa donna versatile e sofisticata il brand propone
modelli diversi che spaziano nelle forme e nelle nuances. Si va dal classico bauletto alla pochette più raffinata, dall’handle bag perfetta per il giorno alla tracolla very easy fino al nuovissimo zainetto, must
have di stagione. Ricercate le colorazioni che
abbracciano il ventaglio dei verdi,
dei blu, dei rossi e dei marroni,
insinuandosi perfettamente con
l’inimitabile stampa Geo, l’iconico tessuto che distingue la fattura artigiana di questo marchio
italiano da sempre sinonimo di
viaggio, avventura, eleganza e
femminilità.
settembre 2015 | Plus Magazine | MODA
35
MODA
Crieri
TENNIS PASSION
www.crieri.com
Nasce come oggetto di culto nel 1987 e diventa leggenda dopo che la tennista Chris
Evert lo perde in campo durante un match degli US Open. Il set viene sospeso per cercare il prezioso bracciale con diamanti che da allora viene battezzato “Tennis bracelet”. La
maison Crieri firma questo oggetto del desiderio trasformandolo in un simbolo discreto
del lusso e in un sinonimo di esclusività e di appartenenza. Con i suoi brevetti coniuga
tecniche di assemblaggio e incastonatura dei diamanti che permettono di realizzare i più
sottili e leggeri tennis del mondo: una flessibilità studiata per dare forma ad un gioiello
di grande classe perfetto in ogni momento della giornata e per ogni tipologia di
donna. Provare per credere.
36
MODA
Luisa Spagnoli
PRETTY LADY
www.luisaspagnoli.it
Sono molti gli spunti che si rifanno agli anni ’50, ’60 e ’70, rivisitati in
chiave contemporanea, nella collezione fall-winter Luisa Spagnoli. La sua
è una lady chic che sceglie una daily couture dalle linee pulite e ricercate
nella quale i volumi ridefiniscono con garbo la silhouette in un costante
equilibrio tra citazione e modernità. Inimitabili le gonne a campana very
Fifties, superlative le gonne pantalone e unici i panta-palazzo di ispirazione Seventies: per giocare con i rimandi del passato e con donne del
calibro di Grace Kelly, Twiggy e Farrah Fawcett. I capispalla puntano su
volumi comodi, avvolgenti, accentuati da texture morbide e ricercate.
Last but not least, le sfumature sono tenui e delicate, dal rosa polvere al
verde acqua, ma non mancano il grigio, il beige e soprattutto il bordeaux,
nuance regina della stagione, accostato con disinvoltura ai blu, ai verdi, al
giallo senape e all’indaco. Per una tavolozza tutta da indossare.
settembre 2015 | Plus Magazine | MODA
37
MODA
Enn-W
CRAZY GENTLEMAN
www.enn-w.com
38
Ci ha stupito la scorsa primavera-estate con un’interessante collezione di giacche e capispalla da uomo. Ci ha convinto questo autunno con un mood che fonde skater ed essenza classica. Il risultato? Uno stile sartoriale che non perde la sua origine di abbigliamento streetwear
e che si rivolge ad un gentleman un po’ crazy. L’abito da lavoro esce dai tradizionali schemi
per contaminarsi con le forme over dell’hip-hop anni ’90 in un look anticonvenzionale e iper
moderno. Il classico completo in tweed o in velluto viene rivisitato e i pezzi più semplici si
bilanciano con i modelli più strutturati per reinterpretare archetipi di strada in maniera nuova,
pur mantenendo come ispirazione guida un urban style davvero elegante.
MODA
Fay
L’UOMO? ICONICO
www.fay.com
Da sempre Fay, brand italiano sinonimo di classe e raffinatezza che fa del
moschettone il proprio simbolo, veste il lui più ricercato, l’uomo che pone
attenzione ai dettagli e che non subisce la moda, ma la detta.
I capispalla, così come gli abiti e i diversi elementi che compongono il
guardaroba maschile, si declinano perfettamente in versione urban e in
quella sporty e sanno coniugare comfort ed eleganza, praticità e stile.
La ricerca dei tessuti fa del double coat il proprio punto di forza che
convince tanto i padri quanto i figli, in una sorta di democrazia del
bello. I toni dell’autunno sono rubati al bosco per ricadere su giacche e cappotti e il grigio si conferma ancora una volta la nuance
passe-partout. Chi lo dice che il sesso forte non può cedere il passo alla bellezza?
settembre 2015 | Plus Magazine | MODA
39
plus magazine
cinema
a u t u n n o
IL CASO FREDDY HEINEKEN
40
BLACK MASS
SOPRAVVISSUTO
- THE MARTIAN
SPECTRE - 007
Regia: Daniel Alfredsson
Regia: Scott Cooper
Regia: Ridley Scott
Regia: Sam Mendes
Data uscita: 01/10/2015
Data uscita: 01/10/2015
Data uscita: 01/10/2015
Data uscita: 05/11/2015
Cast: Jim Sturgess, Sam
Worthington, Ryan Kwanten,
Anthony Hopkins, Mark van
Eeuwen, etc.
Cast: Johnny Depp, Joel Edgerton, Dakota Johnson,
Juno Temple, Rory Cochrane,
etc.
Cast: Matt Damon, Jessica
Chastain, Kristen Wiig, Mackenzie Davis, Kate Mara, etc.
Cast: Daniel Craig, Léa
Seydoux, Ralph Fiennes, Ben
Whishaw, Naomie Harris, etc.
Trama: Basato sull’omonimo best seller del giornalista
olandese Peter R. de Vries,
il film narra il famoso rapimento dell’erede della famiglia Heineken, proprietaria
della birra olandese. Il sequestro di Freddy Heineken
(interpretato dal premio
Oscar Anthony Hopkins) e
del suo autista, Ab Doderer,
avvenne nel 1983.
Il crimine diventò famoso
all’epoca, per il pagamento
della cifra più alta mai pagata per un riscatto di un individuo: 35 milioni di fiorini
olandesi, ovvero circa 50 milioni dollari, al giorno d’oggi.
Le riprese si sono svolte tra
il Belgio, Amsterdam e New
Orleans.
Trama: Tratto dal libro
“Black Mass: The True Story
of an Unholy Alliance Between the FBI and the Irish Mob”
dei giornalisti Dick Lehr e
Gerald O’Neill, il film racconta la storia di James "Whitey" Bulger (Johnny Depp),
uno dei più violenti criminali nella storia della città di
Boston e fratello di un noto
politico dello stato del Massachusetts.
A metà degli anni settanta,
dopo una serie di efferati
omicidi per diventare leader della Winter Hill Gang,
diventa anche informatore
dell’FBI con l’obiettivo di fermare l’ascesa di una famiglia mafiosa rivale alla quale
riesce, infine, a sottrarre tutte le attività.
Tuttavia, quando i federali
raggiunsero i loro obiettivi, Bulger iniziò a fare un
doppio-gioco che lo portò
ad essere perseguitato dalla
stessa FBI.
Trama: Durante una missione su Marte, l’astronauta
Mark Watney (Matt Damon)
viene considerato morto
dopo una forte tempesta e
per questo abbandonato dal
suo equipaggio.
Ma Watney è sopravvissuto e ora si ritrova solo sul
pianeta ostile. Con scarse
provviste, Watney deve attingere al suo ingegno, alla
sua arguzia e al suo spirito
di sopravvivenza per trovare
un modo per segnalare alla
Terra che è vivo.
A milioni di chilometri di
distanza, la NASA e un team
di scienziati internazionali
lavorano instancabilmente per cercare di portare “il
marziano” a casa, mentre i
suoi compagni cercano di
tracciare un’audace, se non
impossibile, missione di salvataggio.
Trama: Un criptico messaggio proveniente dal passato,
mette Bond sul sentiero per
scoprire una sinistra organizzazione.
Mentre M combatte le forze
politiche per mantenere in
vita i servizi segreti, Bond
comincia a rimuovere gli
stati degli inganni che rivelano una terribile verità dietro alla Spectre.
Per questo 24° film di James
Bond è stata creata una nuova Aston Martin, la DB10.
Le riprese sono state fatte ai
Pinewood Studios mentre
gli esterni sono stati girati
a Londra, Città del Messico,
Roma, Tangeri, Erfoud in
Marocco, e in Austria a Sölden, Obertilliach e sul lago
Altaussee.
plus magazine
letture
recensioni
CHI PERDE PAGA
di Stephen King
ANNA
di Niccolò Ammanniti
L’ULTIMA GUARDIANA
di Chiara Campia
QUELLO CHE NON UCCIDE
MILLENNIUM 4
di David Lagercrantz
“Svegliati genio!”. Il genio
è John Rothstein, scrittore osannato dalla critica e
amato dal pubblico - reso
immortale dal suo personaggio feticcio Jimmy Gold
- che però non pubblica più
La vita non ci appartiene, ci
attraversa. A dirlo è la protagonista dell’ultimo libro
di Niccolò Ammaniti, Anna.
La ragazzina di tredici anni
e suo fratello Astor di otto
vivono in una Sicilia dal-
“L’alba della rivolta avrà sfumature ramate”, così recita
il libro delle profezie. Così
come ramati sono i lunghi
capelli di Amber, una ragazza di Sydney, una vita
da adolescente, finché un
Esce in contemporanea mondiale il seguito della trilogia
thriller Millennium di Stieg
Larsson, il più importante
fenomeno editoriale dell’ultimo decennio, che ha venduto nel mondo ottanta
da vent’anni. L’uomo che
lo apostrofa è Morris Bellamy, il suo fan più accanito, piombato a casa sua nel
cuore della notte, furibondo
non solo perché ha smesso
di scrivere, ma perché ha
fatto finire malissimo il suo
adorato Jimmy. Bellamy è
venuto per rapinarlo, ma
soprattutto per vendicarsi.
Dovrà fare i conti però con
Bill Hodges, il detective in
pensione eroe melanconico di Mr. Mercedes, e i suoi
inseparabili aiutanti Holly
Gibney e Jerome Robinson.
King mette in scena l’ossessione di un lettore per il
suo scrittore, un’ossessione
spinta fino al limite della
follia e raccontata con ritmo
serratissimo.
Chi perde paga è un altro
colpo da maestro di Stephen
King, il secondo romanzo
della trilogia iniziata con
Mr. Mercedes.
le mille ombre e dai mille
misteri, dove un virus ha
sterminato solo gli adulti, lasciando la vita solo ai
bambini. Per le strade di
una regione antica, costellata da tante anime diverse, non c’è più elettricità e i
cani selvatici ti inseguono.
Attorno i bambini hanno
solo cadaveri e oggetti inutili, lasciati nel mondo da
chi una vita non ce l’ha più.
Anna e Astor giocano, combattono e hanno in dote
solo un piccolo quaderno
lasciatogli in eredità dalla
mamma con tutte le cose
essenziali della vita e soprattutto le istruzioni per
riuscire a sopravvivere.
Niccolò Ammaniti scrive
un romanzo struggente, un
omaggio all’esistenza, un
miracolo quando tutto sembra perduto.
cristallo irrompe nella sua
esistenza e nulla sarà più
come prima.
Si troverà immersa in un
mondo a lei sconosciuto, di
cui scoprirà esserne protagonista e protettrice.
Si innamorerà e questo
complicherà ancora di più
la sua situazione. Un intreccio di scelte e antiche rivalità che sfoceranno in una
guerra.
Chiara Campia, scrittrice
esordiente ancora adolescente, racchiude nel suo
primo libro ogni particolare, esperienza ed emozione
che prova nella vita quotidiana, e ogni personaggio
contiene una parte di lei e
di questo ne va orgogliosa.
milioni di copie, delle quali
quattro milioni solo in Italia.
Evento attesissimo, Quello
che non uccide è scritto dallo
svedese David Lagercrantz
con il benestare degli eredi
di Larsson, morto nel 2004
quando già aveva sviluppato il quarto e il quinto volume della saga che doveva
contare dieci libri.
Tutto ciò che riguarda il
nuovo thriller che prosegue la Millennium Trilogy
è avvolto nella massima
segretezza. L’autore ha anticipato solo questo: “Ci sono
Mikael Blomkvist e Lisbeth
Salander. E poi Erica Berger,
l’ispettore Jan Bublanski e
Sonja Modig. Troverete il poliziotto Hans Faste, lo zelante
pubblico ministero Richard
Ekström, il sempre leale Holger Palmgren, Plague della
Repubblica degli hacker, e
molti altri”. Sarà l’evento
editoriale dell’anno e l’attesa, da parte dei media come
dei lettori, è alle stelle.
settembre 2015 | Plus Magazine | RECENSIONI
41
plus magazine
mostre
arte, scienza e costume
autunno
terpretazione del concetto di “avanguardia”, attraverso la sperimentazione
linguistica e il dialogo con la memoria.
Questa idea viene declinata attraverso
diversi media quali pittura, scultura, disegno, fotografia, video, performance,
cinema.
CANOVA E I MAESTRI DEL MARMO
Fino al 4 ottobre 2015
La mostra, organizzata dalla Fondazione Giorgio Conti con la collaborazione
del Museo Ermitage di San Pietroburgo, è allestita a Palazzo Cucchiari, sede
della Fondazione stessa, che riapre al
pubblico le sue splendide sale, dopo
l’accurato restauro curato dall’architetto Tiziano Lera.
Articolata intorno a 16 sculture in marmo, tra cui l’Orfeo di Canova e la Fiducia
in Dio di Bartolini, cui si aggiungono set-
Venezia - Giardini della Biennale
Sestiere Castello
041 5218711
www.codiceitalia2015.com
zione, in un costante confronto tra il versante delle arti e quello degli scavi; un
dialogo fra archeologi, storici dell’arte,
dell’architettura e della letteratura, tutti
chiamati a raccontare la vicenda unica
della riscoperta di Pompei.
Napoli - Museo Archeologico Nazionale
e Scavi di Pompei
Piazza Museo 19
081 4422149
www.mostrapompeieuropa.it
te gessi di proprietà dell’Accademia di
Belle Arti di Carrara, oltre ad una seconda copia in marmo della Fiducia in Dio,
proveniente dall’Istituto d’Arte di Massa,
la mostra racconta lo specifico contributo della “scuola carrarese” ai mutamenti
di stile e di gusto che accompagnarono
in Italia il passaggio dalla scultura neoclassica a quella verista.
TESORI DELLA CINA IMPERIALE.
L’ETÀ DELLA RINASCITA
FRA GLI HAN E I TANG
Carrara - Palazzo Cucchiari
Via Cucchiari 1
0585 72355
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CODICE ITALIA
POMPEI E L’EUROPA. 1748-1943
Fino al 2 novembre 2015
Un grande progetto espositivo per raccontare la suggestione evocata dal sito
archeologico di Pompei sugli artisti
e nell’immaginario europeo, dall’inizio degli scavi nel 1748 al drammatico
bombardamento del 1943. La mostra si
snoda in un duplice itinerario, al Museo
Archeologico Nazionale di Napoli e in
contemporanea all’Anfiteatro di Pompei, e si affianca per importanza e prestigio al programma di eventi previsto per
Expo Milano 2015.
L’esposizione evoca la storia della città
vesuviana, inesauribile fonte d’ispira-
Fino al 22 novembre 2015
Sono quindici gli artisti coinvolti nel
progetto espositivo del Padiglione Italia
alla biennale di Venezia.
Codice Italia è il racconto con cui Vincenzo Trioni, curatore del padiglione
del Mibact, indaga sull’identità dell’arte contemporanea prodotta nel nostro
Paese. Alis/Filliol, Nino Longobardi,
Marzia Migliora, Luca Monterastelli,
Mimmo Paladino, Claudio Parmiggiani,
Nicola Samorì e Aldo Tambellini, Andrea
Aquilanti, Francesco Barocco, Vanessa
Beecroft, Antonio Biasiucci, Giuseppe
Caccavale, Paolo Gioli, Jannis Kounellis.
Quindici artisti di diverse generazioni
che con il loro lavoro propongono un’in-
Fino al 28 febbraio 2016
Nelle sale del Refettorio Quattrocentesco di Palazzo Venezia, sono in mostra i
capolavori provenienti dal Museo Provinciale dello Henan, uno dei maggiori
musei nella Repubblica Popolare, per
raccontare il passaggio dalla dinastia
Han all’Età dell’Oro della dinastia Tang
(581 d.C. – 907 d.C.).
In mostra saranno esposti oltre 100 pezzi, tra i quali una veste funeraria di 2.000
listelli di giada intessuti con fili d’oro,
lacche, terrecotte invetriate, vasi, oggetti
d’oro, e d’argento, ad illustrare lo straordinario clima di prosperità e di apertura
culturale di questo periodo, quando la
capitale dell’Impero, l’odierna Xi’An, era
crocevia di tutti i commerci, riceveva gli
ambasciatori del mondo ed era popolata
da oltre un milione di persone.
Roma - Palazzo Venezia
Via del Plebiscito 118
06 69994388
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settembre 2015 | Plus Magazine | RECENSIONI
43
plus magazine
musica
a u t u n n o
stata anticipata dal singolo Sei tu la mia
città. In autunno i Negramaro saranno
in tour nei palasport delle principali
città italiane con La rivoluzione sta arrivando Tour.
Duran Duran
PAPER GODS
Tornano i Duran Duran con il nuovo album, Paper Gods, in uscita in America
il 18 settembre e una settimana prima,
l’11, nel resto del mondo.
Registrato a Londra viene descritto così
dal tastierista Nick Rhodes: “È davvero
un ritorno a quello strano mix dei Duran dei primi tempi: il pop dai bordi duri
e netti, che convive con il lato scuro, strano e sperimentale.
È qualcosa di essenziale per tutti noi. È
bello poter sollevare l’umore della gen-
Laura Pausini
SIMILI
Laura Pausini, tramite Facebook, ha
rivelato l’uscita di un disco di inediti
previsto per questo autunno. Simili
sarà un nuovo lavoro che anticiperà e
Stones. “Non c’è niente di meglio che
entrare in studio senza avere la minima
idea di cosa ne verrà fuori alla fine”.
L’album è stato anticipato dal singolo
Trouble.
Negramaro
LA RIVOLUZIONE STA ARRIVANDO
Sarà settembre il mese del nuovo album dei Negramaro, La rivoluzione sta
arrivando.
te con una bella dose di puro pop, ma il
mondo in cui viviamo non è fatto solo di
quella roba, per cui mi sembra assolutamente naturale aver mantenuto un piede nel lato più scuro e gotico della vita”.
Keith Richards
CROSSEYED HEART
Il 18 settembre uscirà il nuovo disco
solista di Keith Richards chitarrista dei
Rolling Stones dal titolo Crosseyed Heart. Seguito ideale di Main Offender, risalente al 1992, Crosseyed Heart rappresenta un viaggio musicale tra reggae,
rock, country e blues.
Al suo interno ci saranno 15 canzoni.
“Mi sono divertito da matti a fare questo nuovo disco e a lavorare di nuovo
con Steve Jordan e Waddy Wachtel”, ha
dichiarato Richards, che si è dedicato a
questo progetto per oltre due anni, evitando di affrettare i tempi per portare
a termine i precedenti impegni con gli
44
A sorpresa, durante un’affollatissima
chat sul loro profilo Twitter, la band ha
voluto svelare in anteprima ai fan il titolo del disco, che arriva a cinque anni
di distanza dall’ultimo multiplatino
Casa 69.
La rivoluzione sta arrivando, che dal
titolo evocativo preannuncia grandi
cambiamenti, è stato registrato tra
New York, Nashville, Londra, Madrid e
naturalmente la Puglia, terra d’origine
delle band e fonte inesauribile d’ispirazione. La pubblicazione dell’album è
accompagnerà l’inizio di una serie di
tappe negli stadi.
Queste le parole di Laura su Facebook:
“Non riesco più a tenerlo solo per me, voglio condividerlo con voi, perché noi da
sempre siamo così: SIMILI...SIMILI, perché è quello che siamo, perché esprime
esattamente quello che sento quando
penso a noi. Uguali e differenti, uniti dagli stessi sogni, le stesse paure, le stesse
emozioni. SIMILI come le impronte digitali: uguali e diverse.
In cerca di altri noi per diventare una
storia. SIMILI arriverà in autunno, sentirete nuove note, nuove storie, una nuova
fase della mia vita e non vedo l’ora di
raccontarvela in musica”.
plus magazine
teatro
recensioni
TEATRO ALLA SCALA - Milano
passaggio dall’infanzia all’adolescenza,
ma soprattutto per le musiche, tra le
più felici composte da Čajkovskij.
Lo Schiaccianoci approda al Carlo Felice
nell’interpretazione del Balletto dell’Opera Nazionale di Riga (Lettonia), che
danzerà la versione coreografica del
suo celebre direttore artistico, Aivars
Leimanis: una rivisitazione del libretto
originale di Marius Petipa (tratto da un
onirico racconto di Hoffmann) che affonda le radici nella grande tradizione
del balletto russo.
FALSTAFF
Date: dal 14 ottobre al 4 novembre 2015
Il ritorno alla Scala di Daniele Gatti
con un titolo verdiano ha il tono di una
festa e sebbene sia nato prima della scelta del tema sull’alimentazione
dell’Expo, questo verrà ricordato come
il Falstaff in cui sempre si fa festa e
sempre si mangia.
Il regista Robert Carsen ha reso garbato
l’obeso protagonista shakespeariano,
in contrapposizione a un mondo di borghesi dozzinali e senza stile.
nuovo cartellone. Otto produzioni d’opera, cinque concerti d’opera, un balletto della grande tradizione ottocentesca:
il Verdi di Trieste offrirà un cartellone
particolarmente ricco, firmando l’allestimento di ben tre nuove produzioni, a
partire dall’inaugurazione prevista per
il 30 ottobre.
Si comincia con Don Giovanni, in un allestimento completamente originale a
cura dei laboratori del Teatro Triestino,
per la Direzione di Gelmetti e la regia di
Allex Aguileira.
TEATRO SAN CARLO - Napoli
Il suo Falstaff è un aristocratico impoverito, ma ancora fascinoso nelle maniere, un uomo forse stravagante, ma
non ridicolo. E noi tutti partecipiamo
alla gioia di vivere espressa dal vecchio
Verdi, tornato giovane nella buffa e
malinconica commedia sociale scritta
a quasi ottant’anni per la Scala, che è
pure un divertentissimo vertice dell’arte di ogni tempo.
CARMEN
Date: dal 13 al 20 dicembre 2015
TEATRO VERDI - Trieste
DON GIOVANNI
Date: 30 e 31 ottobre, 4, 5, 7 e 8 novembre
2015
Non è stata una conferenza stampa
tradizionale, quella che si è svolta a
Trieste, per la presentazione della nuova stagione Lirico Sinfonica 2015/2016:
in un teatro gremito, il Sovrintendente
Stefano Pace, il Presidente della Fondazione e Sindaco Roberto Cosolini e il
Direttore Onorario Gianluigi Gelmetti,
hanno preso la parola per condividere le scelte artistiche e la strategia del
TEATRO CARLO FELICE - Genova
LO SCHIACCIANOCI
Date: dal 3 al 6 dicembre 2015
Caposaldo del balletto ottocentesco, Lo
schiaccianoci debuttò il 5 dicembre 1892
al Teatro Marijinskij di San Pietroburgo,
imponendosi, da allora, come uno dei
balletti più amati di tutti i tempi.
Per via della storia, che approfitta
dell’atmosfera natalizia per raccontare
le paure e i sogni che accompagnano il
Un programma lungo 14 mesi con 22
titoli di opera e balletto, 23 concerti, un
cartellone che va da settembre 2015 a
novembre 2016 con una programmazione ancora più ricca rispetto agli anni
passati che punta a valorizzare le eccellenze dei complessi artistici di casa:
questa sarà la stagione 2015/2016 al Teatro San Carlo.
Carmen di Georges Bizet, capolavoro
tra i più noti e amati, inaugura domenica 13 dicembre la stagione lirica e di
balletto 2015/2016 del Massimo napoletano. La direzione è affidata a Zubin
Mehta, mentre a firmare la regia è Daniele Finzi Pasca, svizzero di Lugano, già
applaudito sia a Napoli che in tournée a
San Pietroburgo per la sua onirica versione di Pagliacci con effetti speciali,
giochi di luce e acqua.
settembre 2015 | Plus Magazine | RECENSIONI
45
MAPPAMONDO
I Dervisci Rotanti, appartenenti all’Ordine dei Mevlevi, praticano
la celebre danza turbinante come metodo per raggiungere
l’estasi mistica. Le danze sacre sono considerate la più antica
forma di trasmissione dei “misteri” pervenuti all’uomo
dall’antichità. Chi è ammesso a questo esercizio passa attraverso
un insegnamento che prevede una lunga preparazione.
Un’antica pittura sacra all’interno di una chiesa rupestre
della Cappadocia.
48
46
MAPPAMONDO
La penisola anatolica è come un libro
di storia che attraversa i millenni
e testimonia col suo patrimonio il
susseguirsi di civiltà. La sua posizione
geografica crea un ponte tra il nostro
Occidente e l’Oriente che, passo dopo passo,
diventa sempre più sconosciuto.
Per conoscere la Turchia percorriamo le
strade principali e periferiche, maciniamo
asfalto e sterrato alla scoperta delle
sue tante identità, in un viaggio via terra
che inizia dal confine greco e raggiunge le
terre centrali.
Centinaia di CHilometri separano
un’attrazione turistica dall’altra e così,
a tener compagnia tra una tappa e l’altra,
è la grande varietà di panorami che
passano dal blu e dal verde della macchia
mediterranea a tutte le varietà di giallo
delle coltivazioni di grano nell’Anatolia
centrale, dai rilievi montuosi alle grandi
pianure di uno stato ancora in bilico tra
modernità e tradizione.
I Dardanelli e la battaglia di Gallipoli
Quando si arriva in Turchia via terra, per raggiungere la parte asiatica del paese si imbocca la strada
verso Istanbul oppure si sceglie di attraversare lo
Stretto dei Dardanelli sulla penisola di Gallipoli,
lasciando per un’altra occasione la visita alla capitale intellettuale dello stato.
Questo lembo di terra non è una località turistica
internazionale ma, con il verde paesaggio collinoso affacciato su una striscia trafficata di mare,
I TESORI DELLA
TURCHIA
di BARBARA OGGERO
settembre 2015 | Plus Magazine | MAPPAMONDO
47
MAPPAMONDO
Il ritratto di Atatürk, fondatore e amato presidente della Turchia
dal 1923 al 1938 disegnato con le foto di quanti perirono
nella battaglia sullo Stretto dei Dardanelli.
A destra: Efeso, la Via dei Cureti lastricata di marmo bianco.
Qui sotto: Efeso, il pregiato sito archeologico di epoca ellenistica.
Il suo monumento simbolo è la porta della Biblioteca di Celso.
EFESO, LA SPLENDENTE
Secondo la leggenda Efeso venne fondata nel X
secolo a.C. e fu lambita dal Mediterraneo fino al
III secolo d.C. quando una serie di eventi naturali
avviarono un processo di interramento del mare
che nessuno sforzo umano riuscì a evitare.
viene invece visitata dai turchi perché nel corso della Prima Guerra Mondiale
vi si posero le fondamenta del loro stato moderno.
La storia racconta infatti della resistenza operata dall’esercito ottomano contro l’invasore straniero grazie anche al giovane Generale Mustafa Kemal che
guidò coraggiosamente il proprio reggimento, salvando l’onore del popolo e
diventando negli anni successivi Atatürk, il padre dei turchi.
Perciò è interessante conoscere questo pezzetto periferico di territorio dove
memoriali, cimiteri e trincee sono testimonianza di sbarchi e battaglie.
Visitare i luoghi della storia è semplice: una mappa indica i punti cruciali
degli scontri e i camposanti dove riposano i soldati di diverse nazionalità,
oltre ai memoriali invocanti la pace e la fratellanza. Seguendo la strada ben
asfaltata e a senso unico ci si trova incolonnati tra auto e bus che effettuano
delle soste obbligate (Lone Pine, Baby 700 Cemetery, i monumenti a Düztepe
e Talat Göktepe per citarne alcuni), ma al termine della giornata di visita si ha
la sensazione d’aver visto un aspetto più intimo della Turchia, riservato solo
a quel visitatore che ha voglia di andare oltre i must del turismo e desidera
conoscere meglio le origini dell’orgoglio di un popolo.
48
Porto marittimo importante nell’antichità, Efeso
era un centro abitato da 250.000 persone (stima
degli archeologi) nel momento di massimo fulgore. L’acqua sgorgava copiosa dalle numerose
fontane e il marmo di un bianco abbagliante era
usato per costruire templi e statue, ma anche per
pavimentare le strade. Che la città fosse opulenta
si intuisce tutt’oggi camminando tra i numerosi
resti ellenistici riportati alla luce da 150 anni di
scavi, che raccontano quasi alla perfezione l’organizzazione quotidiana del centro abitato. Eppure pare che l’80% del suo patrimonio sia ancora
sotterrato da quella stessa terra che allontanò
progressivamente la riva del mare di una decina
di chilometri e condannò la città alla decadenza
e all’oblio.
Efeso è ancora di grande effetto e per apprezzarla
bisogna prendersi il tempo per salire in cima al Teatro da 25.000 posti e immaginare il blu del mare
MAPPAMONDO
A sinistra: Efeso, la maestosa Fontana di Traiano di cui rimane solo
un accenno di piede sul globo.
Qui sotto da sinistra:
Pergamo, l’anfiteatro ricavato sul dorso della collina con 10.000 posti
e un’acustica straordinaria.
Pergamo, l’Asclepion: il centro di medicina dell’antichità.
Pergamo, il tempio di Zeus (la parte mancante è custodita nel
Pergamon Museum di Berlino).
PERGAMO E BERLINO
all’orizzonte, là dove la mappa indica la presenza
dell’antico porto e delle saune destinate alla pulizia dei marinai appena sbarcati.
Bisogna poi concedersi una sosta sugli scalini della
magnifica Biblioteca di Celso, con la porta meglio
conservata del sito nonché sua immagine simbolo; camminare sulle lucenti lastre bianche della via
Marmorea e lungo la via dei Cureti; entrare nel
Postribolo, segnalato da un piede e una testa femminile, e nei bagni pubblici con i wc tutti allineati;
immaginare la Fontana di Traiano, di cui resta solo
un accenno di piede sul globo terrestre, e il Tempio di Artemide, così grande e maestoso all’epoca
da essere considerato una delle sette meraviglie del
mondo antico.
Bisogna chiudere gli occhi e immaginare la magnificenza: non è necessario un grande sforzo ed è un
bel viaggio nel tempo.
Coloro che sono stati al Pergamon
Museum di Berlino si saranno già
fatti idea della grandiosità del sito
archeologico turco perché nelle
sue sale è custodito l’imponente e
meraviglioso fregio del Tempio di
Zeus. Salire perciò sull’Acropoli di
Pergamo (o Bergama), arroccata
su un’altura che domina la città
sottostante, è come chiudere un
cerchio perché è possibile vedere
la parte di tempio rimasta in terra
ottomana.
Anche Pergamo fu una città molto
florida: la sua biblioteca era seconda solo a quella d’Alessandria d’Egitto e lo straordinario Anfiteatro ricavato
sul dorso della collina, in una posizione davvero panoramica, accoglieva fino
a 10.000 spettatori.
Sempre in tema ellenistico e distante dall’Acropoli, si trova l’Asclepion, ovvero il centro di medicina dell’antichità dove le malattie venivano diagnosticate attraverso l’interpretazione dei sogni. Per scoprire il volto medievale della
cittadina, lontano dal lungo rettilineo moderno, bisogna invece addentrarsi
nelle strette vie del bazar e fermarsi a bere un çay (tè caldo) in un bar dove gli
uomini giocano a ramino e la quotidianità regna sovrana.
settembre 2015 | Plus Magazine | MAPPAMONDO
49
MAPPAMONDO
A fianco: Pamukkale, le suggestive vasche in travertino
bianco dove immergersi.
Qui sotto a sinistra: Konya e il museo Mevlana
dove sono custodite le spoglie del fondatore
dell’ordine dei Dervisci Rotanti.
A destra: Pamukkale, l’antica città di Hierapolis sulla cima
della collina. Nella foto l’anfiteatro.
PAMUKKALE, IL CASTELLO DI COTONE
Pamukkale significa “Castello di cotone” e per
quante foto si siano viste di questo suggestivo sito
turistico della Turchia, trovarselo davanti suscita
comunque dell’incredulità. Il panorama verdeggiante attorno è infatti la vera sorpresa per il contrasto che crea con il candore della parete su cui
si sono depositati nei secoli i sedimenti di calcare
sgorgati da una sorgente d’acqua.
Il Parco di Pamukkale non è solo bello da vedere
(la sua conformazione lo rende visibile da 20 chilometri di distanza), ma garantisce anche del divertimento perché immergersi nell’acqua bassa e
calda delle vasche, cospargersi la pelle con l’argilla
per un peeling, farsi la doccia sotto cascate a filo
di roccia è un gioco anche per gli adulti. Però solo
una minima parte delle vasche è aperta e si tratta
di piscine sintetiche, ovvero costruite di recente
per garantire lo svago dei visitatori; quelle naturali sono vuote, irrigate verso sera con un sistema
manuale di dighe progettato per la manutenzione.
Superate le vasche, sulla sommità della collina e
non visibile, si trova Hierapolis, antica città ellenistica. Di tutto il complesso archeologico, il teatro è
la parte più interessante, con tanto di quinta e una
bella vista sulla pianura sottostante. Anche se ogni
cosa passa in secondo piano rispetto alla straordinaria particolarità di Pamukkale.
50
KONYA E I DERVISCI ROTANTI
Konya è tra le più importanti città della Turchia ed è considerata una delle
più tradizionaliste. In effetti, arrivando da località con maggiore vocazione
turistica, il carattere conservatore spicca soprattutto per l’abbigliamento
rigoroso delle donne e per l’affluenza alle moschee negli orari di preghiera
scanditi dai muezzin attraverso i tanti minareti.
Questo centro è particolarmente importante per i turchi perché vi morì
Mevlâna Rumi (letteralmente: la nostra guida Rumi), fondatore dell’ordine
religioso sufista dei Dervisci Rotanti, famosi per raggiungere l’ascesi durante
una danza in cui ruotano senza sosta su loro stessi. Conosciuto e amato in
tutto il mondo islamico per le poesie e le opere religiose, il Museo di Konya
dedicato a Mevlâna è uno dei posti più visitati dai mussulmani (i numeri
parlano di 1,5 milioni l’anno, soprattutto turchi) e finché non si cammina nel
cortile interno, tra gli edifici del complesso, risulta difficile per un forestiero
stimarne l’importanza, paragonabile forse solo alla Basilica di Assisi per il
mondo cristiano.
Il fulcro della visita è il Mausoleo dove sono raccolti i sarcofagi di eminenti
dervisci e quello imponente del Fondatore, collocato proprio sotto la grande
cupola rivestita all’esterno di maioliche turchesi. Nonostante la loro fama, i
dervisci non hanno un ruolo di primo piano nell’esposizione del museo; per
vederli impegnati nella loro famosa danza mistica bisogna recarsi al Centro
Culturale Mevlâna: vi si esibiscono solo il sabato ed è consigliato prenotare
in anticipo. A meno che non si capiti a Konya nella settimana del 17 dicembre
MAPPAMONDO
I camini delle fate, le tipiche formazioni rocciose della
Cappadocia.
Nemrut Daği, il celebre mausoleo di Antioco I posto sulla
cima di una montagna, famoso per le grandiose teste.
si adattano alla superficie della roccia dando vita
in alcuni casi a movimenti che possono sembrare
in 3D.
Certamente bisogna districarsi tra la folla di turisti, ma fermandosi all’ombra di qualche roccia,
col venticello che lenisce il caldo, sembrerà di essere in una puntata dei Flinstones o magari di tornare indietro nel tempo, fino al IX-X secolo, quando
questo luogo era abitato. Perché dentro le alte formazioni rocciose, soprannominate “Camini delle
Fate” per la loro forma a comignolo, fino a pochi
decenni or sono le persone erano solite vivere.
Dopo un breve periodo di abbandono molte case
sono state restaurate, diventando dei boutique hotel in cui vivere l’esperienza di soggiornare dentro
una casa troglodita.
NEMRUT DAĞI E LE TESTE ALL’ALBA
quando una serie di eventi celebra l’anniversario
della dipartita del loro capo spirituale.
CAPPADOCIA, LA TERRA DA SCOPRIRE
Il panorama della Cappadocia è considerato unico nel suo genere per le rocce e le montagne di
tufo vulcanico erose dal tempo e modellate fino
ad assumere forme straordinarie. Diversi itinerari
di visita partono dai principali centri abitati e permettono di scoprirne le particolarità in bicicletta,
a cavallo, in quad o più semplicemente a piedi,
con trekking talvolta impegnativi ma sempre entusiasmanti.
L’area più interessante si trova tra le città di
Nevşehir, Avanos e Ürgüp, con Göreme come centro ideale. È proprio qui che si trova il noto museo
all’aperto di chiese rupestri adornate da bellissimi
affreschi d’influenza bizantina. Solo in questo parco sono presenti oltre trenta chiese, tutte visitabili;
sono intitolate alla mela, ai sandali, al serpente per
dirne solo alcuni e richiamano ciascun dettaglio
delle pitture all’interno. La penombra delle caverne aggiunge poi atmosfera alle figure colorate che
In cima ai 2.150 metri del Monte Nemrut Daği si
sale soprattutto prima dell’alba per assistere allo spettacolo del sole che illumina le famose teste volute da re Antioco I Epifane intorno al 40 a.C.; nella
luce dorata delle prime ore del giorno la pietra brilla d’oro, regalando grande
fascino al luogo e facendo dimenticare, anche se per poco, la stanchezza per
la sveglia in piena notte e il viaggio sino alla sommità.
Le statue vennero scoperte nel 1881 e seppure oggi siano decapitate a causa di
alcuni eventi naturali, le teste alte due metri e adagiate poco distanti dai busti
sono di grande impatto visivo. Suddivisi in due terrazze (una rivolta verso
est e l’altra verso ovest), i volti scolpiti raffigurano il sovrano di epoca preromanica e le divinità classiche da cui egli riteneva di discendere, rivolgendo
loro un omaggio tutto narcisistico. Gli studiosi ritengono che questo fosse
un insediamento funerario perché proprio tra le due terrazze è posizionato
un tumulo di piccole rocce alto circa 50 metri: sotto di esso si ritiene siano
sepolti Antioco I e alcuni membri della famiglia reale. Inoltre nel tempio, i
cui resti sono stati rinvenuti, si ritiene avvenissero dei sacrifici per ingraziarsi
la benevolenza delle divinità. In ogni caso lo spettacolo che si gode qui è
davvero emozionante.
Sarebbe però errato pensare che la Turchia sia tutta qui: con un’estensione di
783.000 chilometri quadrati e una popolazione di quasi 80 milioni di persone.
Questo stato è un mondo da scoprire poco alla volta, viaggio dopo viaggio.
settembre 2015 | Plus Magazine | MAPPAMONDO
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MAPPAMONDO
di Barbara Odetto (foto A. Lercara)
Viaggiare tutto l’anno?
Europa. Qualche esempio? Nel Bel Paese
Chiesa Viaggi organizza visite ai mercatini natalizi di Aosta, Bressanone, Brunico,
Merano e Bolzano e altre affascinanti località, gite a Verona e a Napoli per ammirare
i celebri presepi, mentre per festeggiare
il 31 dicembre nelle piazze più affascinanti d’Italia, propone destinazioni quali
Milano,Torino, Genova, Bologna, Firenze
e Padova.
Sul fronte estero il tour operator seleziona
mete di grande appeal da visitare durante
il ponte dell’Immacolata o nei mesi che
Con Chiesa Viaggi il sogno diventa realtà!
A
lzi la mano chi, di ritorno dalle vacanze estive, non pensa ad un week-end fuori
porta o non decide la destinazione del Natale… non proprio imminente.
Per un relax davvero totale, privo di intoppi
e organizzato nei minimi dettagli, l’ideale
è affidarsi a Chiesa Viaggi, il tour operator
che appartiene al gruppo Chiesa Srl, da
oltre 50 anni specializzato nell’organizzazione di tour in pullman Gran Turismo in
Italia e in Europa.
La flotta, di recente immatricolazione e costantemente monitorata dal personale che
opera all’interno della società, è composta
da pullman a uno o due piani con tettuccio panoramico caratterizzati da un ampio
spazio tra un sedile e l’altro. Gli automezzi
hanno un poggiatesta in morbida nappa e
sono dotati di aria condizionata a controllo elettronico, toilette ad acqua corrente,
frigobar, macchina per bevande calde, luce
di lettura, pulsante di chiamata hostess e
una presa di corrente per ogni coppia di
sedili. Tutti dispongono inoltre di capienti
rimorchi per il trasporto di attrezzature di
ogni genere e di sistemi elettronici di controllo della velocità e della stabilità.
Perché viaggiare in sicurezza e assicurare
il massimo confort ai propri ospiti è un
must per questa società fondata a Carmagnola da Celestino Chiesa nel 1963,e oggi
gestita da Silvana Chiesa e dai figli Marco e Mattia Tropini, la terza generazione
che con orgoglio cura personalmente ogni
aspetto dell’attività. Nel 1983 i titolari hanno fondato Chiesa Viaggi il tour operator
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che organizza soggiorni in Italia e all’estero e che si occupa di biglietteria aerea, marittima e ferroviaria.
Nelle due agenzie in Provincia di Cuneo
e in quelle torinesi il personale, cordiale
e preparato, sa consigliare la meta ideale per quest’ultima tranche del 2015, sia
per viaggi di un giorno che di più giorni.
La filosofia dei quattro punti vendita è anticipare i desideri della clientela organizzando vacanze di qualità dalla partenza
all’arrivo. Per questa ragione vengono selezionate con attenzione sia le mete sia gli
alberghi e i locali dove pranzare durante
il viaggio e nel periodo della permanenza.
Tra le numerose proposte ci sono i tour
culturali, i pellegrinaggi e tante destinazioni suggestive per chi vuole immergersi nell’atmosfera incantata che precede il
Natale o desidera festeggiare il Capodanno in maniera diversa sia in Italia che in
precedono il Natale, soprattutto se si tratta dei celebri mercatini, o per Capodanno.
Da Parigi, un classico senza tempo, alla
sofisticata Vienna, dalla creativa Praga
alla Strada romantica passando per città
affascinanti e sospese nel tempo come Salisburgo, Lubiana, Norimberga, Berna, Lugano, Lione, Montreux per citarne alcune.
Chiesa Viaggi trasforma quindi il sogno di
una vacanza confortevole e interessante in
realtà e si prende cura dei propri clienti in
ogni momento, grazie anche ai pullman
Gran Turismo che ha a disposizione e che
ogni anno effettuano oltre un milione di
chilometri su tutte le strade d’Europa.
Chiesa
Via Valfrè 35 - Carmagnola (To)
Tel. 011 9720379
Chiesa Viaggi
• Via Bobba 20/A - Carmagnola (To)
Tel. 011 9712033
• Via Audisio 53/A - Bra (Cn)
Tel. 0172 430401
• Via Saluzzo 42 - Savigliano (Cn)
Tel. 0172 713901
• Via XX Settembre 8/C - Torino
Tel. 011 4407689
www.chiesaviaggi.it
[email protected]
Convenzione associati FABI:
sconto del 10%.
CONVENZIONI
Convenzioni
Nazionali
ALPITOURWORLD
Gruppo leader in Italia per i viaggi organizzati.
Per gli associati FABI:
• riduzione del 12% sulle quote pubblicate da catalogo, cumulabile con
tutte le offerte da catalogo (esempio:
Prenota Prima) relativamente ai servizi turistici offerti da Alpitour, Francorosso, Villaggi Bravo e Karambola
(consultabili anche sui siti:
www.alpitour.it; www.francorosso.it;
www.villaggibravo.it
e www.karambola.it);
• riduzione del 10% sulle quote di eventuali soli servizi a terra (es. prenotazione solo soggiorno senza il volo) e
pacchetti con voli di linea pubblicati
sui cataloghi Alpitour, Francorosso,
Villaggi Bravo e Karambola;
• riduzione dell’8% sulle quote pubblicate da catalogo, cumulabile con
tutte le offerte da catalogo per i prodotti Viaggidea (consultabile anche
sul sito: www.viaggidea.it);
• riduzione del 5% per le prenotazioni
effettuate con la promozione Last
Minute. Per informazioni e prenotazioni:
• centro prenotazioni:
tel. 011 19690202 e fax 011 0587340;
• presso tutte le agenzie di viaggio
in Italia, il cui elenco è visibile su www.alpitour.it/trova_agenzie.asp
Il codice sconto identificativo della
convenzione è visibile sulla newsletter
presente su www.associatiallafabi.it
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ARREDAMENTI EXPO-WEB
Arredamenti Expo-Web dispone di
6.000 m² di esposizioni affiliate site
in Brianza (Mi), e altri 2.000 m² in Toscana in Provincia di Firenze che sono
visitabili previo appuntamento.
Tra i prodotti esposti troverete arredamenti moderni e classici, che saranno
in grado di soddisfare tutte le vostre esigenze. Arredamenti Expo-Web progetta
e fornisce alla clientela arredamenti costruiti da aziende di primaria importanza del settore arredo e design.
Per gli associati FABI:
• sconti fino al 30%.
Per informazioni e per conoscere il punto vendita più vicino a voi contattare:
tel. 02 87197002
cell. 335 5475737
www.expo-web.it
[email protected]
BIGLIETTI SCONTATI
THE SPACE CINEMA
Campagna per i soci FABI ottobre 2015
Anche per l’anno 2015 condizioni agevolate a favore di tutti i soci.
I biglietti hanno validità tutti i giorni
della settimana e in qualsiasi orario,
presso le multisale convenzionate.
Il circuito The Space Cinema, dispone
di numerose sale cinematografiche
presenti in tutto il territorio nazionale.
Per le modalità di richiesta rivolgersi
alla sede FABI di appartenenza.
BOSCH
L’azienda Bosch offre grande competenza e tecnologia all’avanguardia
grazie alle reti di officine indipendenti
Bosch Service ed AutoCrew, allo scopo di offrire un servizio di riparazione
di qualità superiore e conforme alle
attuali esigenze dell’automobilista.
Per gli associati FABI:
• presso i Bosch Car Service e i Bosch Diesel
Center verrà applicato
uno sconto minimo del
15% sui prodotti a marchio Bosch
utilizzati in occasione del tagliando
di manutenzione. Contattando il n°
verde gratuito 800 980 291 o visitando il sito www.boschcarservice.it
potrete conoscere i Bosch Car Service e i Bosch Diesel Center più vicini
a voi aderenti all’iniziativa;
• presso gli AutoCrew verrà
applicato uno
sconto minimo del 15% sui prodotti a
marchio Bosch utilizzati in occasione
di interventi di manutenzione e riparazione. Si precisa che sono esclusi dallo sconto i prodotti relativi a:
motore, turbocompressore, cambio,
trasmissione, frizione, alimentazione
e aria condizionata. Contattando il
n° verde gratuito 800 697 166 o visitando il sito www.autocrew.it potrete
conoscere gli AutoCrew più vicini a
voi aderenti all’iniziativa.
Sulla newsletter visibile sul sito www.
associatiallafabi.it potrete trovare i
coupon che dovranno essere esibiti
alle officine per poter usufruire degli
sconti.
BRITISH INSTITUTES
Azienda leader nel campo dell’insegnamento della lingua inglese. Docenti madrelingua qualificati, ampia
scelta di corsi e soluzioni, storia ed
esperienza nel campo, oltre 200 sedi
su tutto il territorio italiano: British
Institutes è la risposta a chi cerca un
aggiornamento professionale, un esame universitario o semplicemente a
CONVENZIONI
chi vuole conoscere la lingua inglese.
Per gli associati FABI:
• test d’ingresso gratuito;
• sconto del 10% sui corsi collettivi;
• sconto del 5% (in ore) sui corsi individuali.
Elenco sedi British Institutes sul sito
www.britishinstitutes.it
CINZIA ROCCA
Cinzia Rocca Retail è un’azienda leader nella vendita di abbigliamento e
accessori femminili, riconosciuta in
tutto il mondo come simbolo di eccellenza del made in Italy. La selezione
accuratissima delle fibre tessili è la
caratteristica principale del processo
produttivo dell’azienda Cinzia Rocca,
una scelta che si è rivelata strategica
non solo per la qualità della produzione ma per vincere le sfide di mercato.
Per gli associati FABI:
• sconto del 15% su tutti gli acquisti di
abbigliamento e accessori con esclusione dei prodotti in promozione o
durante il periodo dei saldi.
Negozi:
• Cinzia Rocca Milano
Via Senato 45
(angolo Via Manzoni) – Milano
0276280530;
[email protected]
• Cinzia Rocca Verona
Piazza delle Erbe 35 – Verona
045591280;
[email protected]
• Cinzia Rocca Brescia
Via Gramsci 6 – Brescia
03042904;
[email protected]
www.cinziarocca.com
www.cinziarocca.com/it/shoponline
CONBIPEL
ABBIGLIAMENTO
Da sempre sinonimo di stile e qualità per tutti gli italiani. Una grande
passione per l’abbigliamento donna,
uomo e bambino raccontata in più di
50 anni di storia e 150 punti vendita
diretti in Italia.
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Per gli associati FABI che sottoscrivono la Partnership “Con Te Card” i seguenti privilegi:
• 20% di sconto su tutti i capi Conbipel;
• saldi esclusivi;
• 30% di sconto per un acquisto entro
30 giorni dal proprio compleanno;
• promozioni dedicate.
L’elenco dei punti vendita è visibile
su www.conbipel.it
Per attivare la card scaricare e seguire
le indicazioni riportate sulla newsletter visibile su www.associatiallafabi.it
DUE RUOTE NEL VENTO
Tour Operator che si occupa di realizzare viaggi in bicicletta e trekking in
tutta Italia, Europa e in tutto il Mondo
(Tunisia, Cuba, Messico).
Per gli associati FABI:
• sconto dell’8% su tutti i viaggi in bicicletta, a piedi, trekking, con gli sci, in
canoa/kayak, con i pattini a rotelle,
presenti nel catalogo cartaceo e nel
sito web www.dueruotenelvento.com
• sconto del 5% sui viaggi in: Irlanda,
bici+veliero in Olanda, Basilicata,
Sardegna 8 giorni, bici+houseboat
(Francia, Olanda, Italia), Corsica,
Andalusia, Cuba e Tunisia.
Per informazioni e prenotazioni:
tel. 011 4372057 – fax 011 4304621
[email protected]
EC MALTA SCUOLA
LINGUA INGLESE
Corsi per tutti anche per tutta la famiglia: i genitori possono accompagnare
i figli e frequentare i corsi programmati
per gli adulti, ma con gli stessi orari dei
ragazzi, per poter trascorrere insieme
la vacanza studio e dare l’opportunità
anche ai genitori di migliorare la lingua
inglese, un po’ “appannata” nelle reminiscenze scolastiche.
Informazioni sui corsi sul sito
www.ecenglish.com
Per gli associati FABI:
• scaricare la newsletter con tutti i costi convenzionati dal sito
www.associatiallafabi.it
FAXIFLORA
Spedizione fiori on-line.
Azienda leader nella trasmissione floreale in Italia e nel mondo. Faxiflora
opera da oltre vent’anni sul mercato,
avvalendosi di una propria organizzazione di fioristi associati con regolare
contratto, distribuita su tutto il territorio nazionale e costituita da migliaia di
fioristi in grado di soddisfare con professionalità e competenza le richieste
di consegne di omaggi floreali.
Per gli associati FABI:
• sconto del 10% per acquisti on-line
su www.faxiflora.it nella sezione dedicata alla convenzione oppure con-
CONVENZIONI
tattando il numero verde 800 618667
- tel. 0171 694004 - [email protected]
Inoltre al raggiungimento di € 100,00
di spesa, anche con più ordini (max 3),
l’associato riceverà in regalo il libro “Le
parole dei fiori”.
La password identificativa della convenzione è visibile sulla newsletter presente sul sito www.associatiallafabi.it
GOMMEUR SRL
La Gommeur Srl è titolare del sito internet www.gommeur.com presso cui
è possibile acquistare pneumatici ed
accessori on-line mediante un codice
utente e una password. Tali codici permettono di consultare i relativi prodotti, servizi, prezzi e solo nel caso di
acquisto verrà richiesta una registrazione personale al sito.
Per gli associati FABI:
• sconti dal 30% al 70% con la comodità della vendita diretta, senza
intermediari, direttamente dal sito
www.gommeur.com
L’associato può scegliere il pneumatico d’interesse e decidere se farselo
spedire al proprio domicilio oppure
in un centro convenzionato Gommeur (circa 800 in Italia). Il costo della spedizione è di solo € 1,00 e si può
scegliere se pagare mediante paypal,
con carta di credito, con bonifico
bancario oppure con contrassegno.
Il codice identificativo della convenzione è visibile sulla newsletter presente su www.associatiallafabit.it
IL TUCANO
VIAGGI
Tour Operator che da oltre trent’anni
organizza viaggi d’autore culturali,
naturalistici ed etnografici, su misura
per piccoli gruppi o individuali.
Per gli associati FABI:
• sconto del 10% su pacchetto da nostra
programmazione “tutto compreso”;
• sconto del 10% su preventivi per viaggi individuali su misura;
• sconto del 12% su base familiare o
amici (gruppo minimo 4 persone);
• sulle pratiche non vengono applicati
i diritti d’iscrizione.
I cataloghi oggetto della convenzione
sono quelli pubblicati in forma cartacea e on-line, integrati e aggiornati sul
sito www.tucanoviaggi.com
Per informazioni e prenotazioni:
tel. 011 5617061 – fax 011 515805
[email protected]
IMPERATORE TRAVEL
Tour Operator, con esperienza ventennale, in grado di proporre ogni formula di viaggio. Oltre 1.500 soluzioni
per soggiorni classici, in alberghi 5
stelle lusso, Bed&Breakfast, Villaggi,
Residence, Ville, Tour culturali e Vacanze tematiche, sportive, benessere,
religiose nelle località più belle d’Italia: Campania, Ischia e Capri, Sicilia e
Isole Eolie, Lampedusa, Pantelleria e
altre isole minori, Sardegna, Puglia,
Calabria, Basilicata, Lazio e ora anche
Nord Italia.
Per gli associati FABI:
• sconto del 12% sui cataloghi 2015 di:
Campania, Sicilia e Isole minori, Puglia, Calabria, Basilicata, Sardegna
e Isole Eolie;
• sconto del 10% su offerte pubblicate
sul sito internet www.imperatore.it
e spedite via e-mail;
• catalogo confidenziale prezzi netti
(sconti dal 15% al 50%);
• quota individuale di gestione pratica:
adulti € 15,00 anziché € 30,00 - bambini 2/12 anni € 10,00 anziché € 15,00;
• assicurazione annullamento viaggio
gratuita.
Per informazioni e prenotazioni:
direttamente dall’associato telefonando al numero 081 3339550,
oppure via fax al numero 081 908486,
o via mail [email protected]
(Sig.ra Ida Restituto).
ISTITUTO
WATSON
DOTTOR ENRICO ROLLA
Centro di Psicologia Cognitiva Comportamentale e Scuola di Specializzazione Post-Universitaria. Oltre ai
programmi di terapia individuale e di
gruppo è specializzato nella terapia
online e telefonica per il trattamento
di svariati disturbi.
Per gli associati FABI:
• sconto del 10%.
Per informazioni e prenotazione
appuntamenti online:
tel. e fax 011 5611102
www.iwatson.com
[email protected]
LAVAZZA A MODO MIO
Lavazza è una delle aziende di torrefazione più importanti al mondo. Nel
2007 Lavazza ha creato A Modo Mio:
qualità superiore e gusto autentico che
rendono ogni tazzina un’esperienza
unica e indimenticabile. Nelle capsule
A Modo Mio sono racchiusi oltre cento anni di passione ed esperienza, per
portare a casa propria il piacere di un
espresso sempre perfetto.
Per gli associati FABI:
• offerte dedicate per macchine espres-
settembre 2015 | Plus Magazine | CONVENZIONI
57
CONVENZIONI
so Lavazza A Modo Mio visibili sul
sito www.associatiallafabi.it
MASSIMO REBECCHI BOUTIQUE
La convenzione con Virginia Srl, industria di confezioni della linea abbigliamento e accessori del gruppo
Massimo Rebecchi, prevede lo sconto
nei punti vendita Massimo Rebecchi.
Per gli associati FABI:
• sconto del 10% presso tutti i punti
vendita (negozi e outlet).
L’elenco dei punti vendita è visibile su
www.massimorebecchi.it
MONDADORI
ABBONAMENTI RIVISTE
Una delle principali società europee nel
settore editoriale, la sua mission è di favorire la diffusione della cultura e delle
idee con una produzione che tocca ogni
genere e raggiunge tutti i lettori.
Per gli associati FABI:
• sconti fino al 78% su abbonamenti
settimanali, mensili e periodici.
Per informazioni: telefonare al Servizio
Clienti 199 111999, oppure inviare una
mail a [email protected]
Per sottoscrivere gli abbonamenti
scaricare l’apposito coupon di adesione dal sito www.associatiallafabi.it
MSC CROCIERE
MSC Crociere propone viaggi per
molteplici affascinanti destinazioni
tra cui: Mediterraneo, Nord Europa,
Oceano Atlantico e Caraibi.
Vivere una crociera MSC significa salire a bordo di navi moderne e tecnologicamente avanzate, gioielli del ventunesimo secolo con un’età media di
appena 5 anni.
58
Per gli associati FABI:
• sconto del 10% sulla tariffa vigente
(P&P, Prima Premia, Best Price, listino, tariffe pubblicate sul catalogo in
vigore);
• sconto del 5% su promozioni proposte
da MSC (es. Offerta Provaci o Offerta
Happy Winter, pubblicata sul sito istituzionale www.msccrociere.it).
Le prenotazioni devono essere effettuate unicamente tramite le agenzie
Bluvacanze ed Open Travel Network il
cui elenco è visibile sui siti:
www.bluvacanze.it
e www.opentravelnetwork.com
I termini e le condizioni e il codice
sconto identificativo della convenzione sono visibili sulla newsletter presente su www.associatiallafabi.it
NCC ITALY
NCC Italy è un’azienda leader nei
servizi di noleggio con conducente a
Roma. NCC Italy nel corso degli anni
ha imparato a differenziarsi dai tanti
competitors grazie all’indiscutibile
qualità dei servizi offerti ed alla totale propensione alla soddisfazione del
cliente.
L’azienda offre un’ampia gamma di
servizi, che spaziano dai servizi di
trasferimento verso aeroporti, porti
e stazioni ferroviarie, servizi turistici,
servizi Business, ed eventi speciali,
quali matrimoni, meetings e fiere. La
NCC Italy propone solo auto di recente immatricolazione, autisti professionali, cordiali e multilingua.
Per gli associati FABI:
• tariffe agevolate visibili sulla newsletter presente sul sito
www.associatiallafabi.it
NH HOTELS
È una delle 25 maggiori catene alberghiere al mondo e una delle principali in
Europa. Gestisce circa 400 alberghi
(di cui 53 in Italia).
La convezione per gli associati FABI riguarda gli alberghi in Italia e prevede:
• tariffe scontate visibili sulla
newsletter presente sul sito
www.associatiallafabi.it
Il codice identificativo della convenzione è visibile sulla medesima newsletter.
Per prenotazioni individuali:
centro prenotazioni: 848 390 398
[email protected]
Per prenotazioni gruppi:
Ufficio Gruppi: 800 160 199
[email protected]
&
POLIZZA AUTO
Per il tramite della Biverbroker condizioni agevolate sulle tariffe relative
alle coperture assicurative riguardanti
autovetture, camper e moto.
Per gli associati FABI:
• RC Autovettura: sconto fino al 62%;
• ARD (incendio, furto, kasko, ecc.):
sconto fino al 40%;
• eventi naturali e atti vandalici:
sconto fino al 40%.
Per richiedere il preventivo accedere
al sito www.fabi.polizze.it “area preventivi auto e camper” e seguire le
indicazioni.
Per informazioni scrivere a:
[email protected]
&
POLIZZA CASA
Per il tramite della Biverbroker condizioni agevolate sulle tariffe relative
alle coperture assicurative riguardanti
la casa/abitazione (dimora abituale o
saltuaria) e precisamente:
• RC capo famiglia - incendio - furto.
Per richiedere un preventivo compilare la modulistica allegata alla newsletter sul sito www.associatiallafabi.it
CONVENZIONI
SALMOIRAGHI & VIGANÒ
Con più di 150 anni di storia e i propri punti vendita su tutto il territorio,
Salmoiraghi & Viganò è la più grande catena di ottica in Italia. Nei punti vendita è possibile effettuare test
visivi gratuiti da ottici professionisti,
avere consulenza estetica e supporto
tecnico da parte del personale.
Per gli associati FABI:
• sconto del 30% su occhiali da vista
completi di lenti;
• sconto del 20% su occhiali da sole;
• sconto del 10% su lenti a contatto.
Gli sconti sono validi per gli associati
FABI e per i loro familiari. Non sono cumulabili con altre eventuali promozioni
in corso nel punto vendita e non sono
validi su: confezioni da 90 pz di lenti a
contatto, strumentazione elettronica,
lavorazioni, riparazioni e garanzie.
Sul sito www.salmoiraghievigano.it
potrete visualizzare le ultime promozioni e l’elenco dei punti vendita.
SHENKER
Shenker è un centro di eccellenza per
l’insegnamento dell’inglese in Italia.
Propone un’ampia varietà di corsi
per coprire ogni esigenza di apprendimento tra cui corsi individuali, corsi
di gruppo, corsi di Business English,
corsi per bambini e ragazzi, e preparazione agli esami internazionali. Lo
Shenker propone inoltre corsi speciali
di Financial English e Legal English,
60
appositamente studiati per il settore
bancario. Per entrambi i corsi Shenker
propone agli associati FABI la seguente promozione: prima lezione di prova gratuita e senza impegno e gratis
l’app “BAM!” per scaricare ogni giorno una lezione con frasi idiomatiche e
l’inglese per internet.
Inoltre per gli associati FABI:
• sconto del 20% su tutti i corsi individuali e tanti benefici e vantaggi
per gli iscritti FABI e le loro famiglie.
(N.B. gli sconti non sono cumulabili
con altre promozioni stagionali).
Elenco sedi sul sito www.shenker.com
SLOW FOOD
La Campagna per i soci FABI
Diventare socio Slow Food vuol dire
entrare a far parte di un’associazione
che difende il cibo “vero” con i denti
per scegliere quello che mangiamo in
base ai nostri gusti, alla nostra cultura e alla nostra identità. Donando la
tessera Slow Food regalerete un intero mondo fatto di produttori che lavorano in armonia con l’ambiente per
ottenere quell’eccellenza gastronomica vanto del nostro Paese, prodotti
tutelati da progetti come i Presìdi
Slow Food e l’Arca del Gusto, cene,
degustazioni, eventi, orti scolastici e
mercati contadini, campagne in difesa della sovranità alimentare in tutto
il mondo. E i vantaggi sono tantissimi: sconti sui corsi di degustazione
Master of Food, su tutto il catalogo
Slow Food Editore, gadget, durante
gli eventi i nei locali amici.
Per gli associati FABI:
con la tessera Slow Food a € 25,00 riceverete:
• Slow, la rivista di Slow Food in formato elettronico (4 numeri anno);
• una guida della collana MANGIAMOLI GIUSTI;
• la e-newsletter settimanale con
consigli, appuntamenti, notizie dal
mondo Slow;
• sconti su libri e gadget e sugli eventi
nazionali come Slow Fish e Cheese e
presso i locali amici. In esclusiva...
• un libro omaggio della Collana Ricettari regionali di Slow Food Editore e un buono sconto del 40% da
utilizzare per l’acquisto di libri presso gli stand Slow Food durante gli
eventi nazionali del 2015.
La campagna è valida da marzo al 31
dicembre 2015.
Per le adesioni www.associatiallafabi.it
UNITELMA SAPIENZA
UNIVERSITÀ TELEMATICA
“Braccio” telematico della prestigiosa
Università romana La Sapienza, con
sede a Roma, Viale Regina Elena 295,
è un’Università pubblica non statale istituita con decreto del Ministero
dell’Istruzione, dell’Università e della
Ricerca in data 7 maggio 2004, con
peculiarità di formazione universitaria
tramite internet.
Unitelma Sapienza è autorizzata a rilasciare i seguenti titoli di studio: Laurea,
Laurea Magistrale, Diploma di specializzazione, Dottorato di Ricerca e Master Universitari di I e II livello, validi a
tutti gli effetti di legge.
Per gli associati FABI riduzione sulla
retta annuale di iscrizione. Esempio:
• corso di laurea € 1.500,00;
• corso di laurea magistrale e laurea
magistrale a ciclo unico € 1.700,00.
Troverete le informazioni su iscrizioni,
immatricolazioni, valutazioni preimmatricolazioni ed elenco corsi su
www.unitelma.it
S
O
32
M
M
ARIO
Copertina
2 Niccolò Fabi: la lunga estate calda...
Protagonisti
6 Stefano Zamagni: quando mercato e persona incontrano la felicità
Tecnofuturo
10 Un futuro in mano alle macchine... eden
o inferno per l’umanità?
Interviste a Joseph Stiglitz e a Federico Rampini
Protagonisti
14 Nave scuola Amerigo Vespucci
Una nave, il suo comandante e i suoi uomini
18 Simone Rugiati: la vita in cucina è dura, difficile e faticosa ma ti ripaga di tutti i sacrifici
22 Europa Benefits: il miglior intermediario
per il collocamento dei fondi sanitari
OSPIti
26 A colazione con... Fabrizio Bosso
NEWS
28 La Grande Muraglia (virtuale?) cinese
EVENTI
30 We Women for Expo: le donne e il nutrimento
del pianeta
MODA
34 Stylish!
RECENSIONI
40 Film, libri, mostre, musica, teatro
MAPPAMONDO
46 I tesori della Turchia
52 Viaggiare tutto l’anno? Con Chiesa Viaggi
il sogno diventa realtà!
54 Convenzioni nazionali
Torino:
vivere la città
Medicina e salute
62 bIOs: la salute e il benessere della persona
64 IRM investe nella tecnologia per la salute dei pazienti 65 Problemi di udito? Fischio nell’o-
recchio? C’è una novità per lei!
66 Presbiopia: arriva la lente intrao-
culare trifocale
68 Dieta fai da te? No grazie
PROTAGONISTI
72 Pallina e cespuglio... per
un’estate tutta da ridere
Comunicazione e immagine
76 Sublime armonia tra mente
e corpo
Idee e servizi
77 Sport, divertimento, libertà: le key words del Master Club Tennis
78 Jaipur: profumi e atmosfere dell’India
79 Pasticceria Comba: una dolce tentazione
80 Il Grifone: la semplicità non passa mai di moda
81 SPA HQUATTORDICI: un gioiello nel cuore di Torino
82 Moda, eventi, workshop. Tanti
settori, un unico brand: Nonsolofashion
83 La scienza e la fede: i due poli attorno ai quali ruota l’Istituto Faà di Bruno
84 CONFERENZE E CORSI
85 Convenzioni territoriali
88 VISITE GUIDATE E SPETTACOLi
90 GITE E SPETTACOLi
92 Gli esperti rispondono
96 La parola ai lettori
PLUS MAGAZINE
32
IN QUESTO NUMERO
Stefano Zamagni
Quando mercato e persona incontrano
la felicità
Joseph Stiglitz e Federico Rampini
Un futuro in mano alle macchine… eden
o inferno per l’umanità?
Nave Scuola Amerigo Vespucci
Una nave, il suo comandante e i suoi uomini
Simone Rugiati
La vita in cucina è dura, DIFFICILE e faticosa
ma ti ripaga di tutti i sacrifici
Europa Benefits
Il miglior intermediario per il
collocamento dei fondi sanitari
I tesori della Turchia
NICCOLÒ FABI
La lunga
estate calda...
Periodico dell’Associazione FABI Plus per la cultura e il tempo libero
Pubblicazione trimestrale Numero XXXII- settembre 2015
Poste Italiane Spa – Spedizione in Abbonamento Postale - 70% - NO/TORINO N._3/2015
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