Quando questa neve si scioglierà, la mia Vita la seguirà

Transcript

Quando questa neve si scioglierà, la mia Vita la seguirà
“Quando questa neve si scioglierà,
la mia Vita la seguirà”- diceva Lui, sentiva che sarebbe stato cosi.
Si chiamava Andrea, ma tutti lo conoscevano come Dario, lei Carolina:
marito e moglie. Erano arrivati in un periodo della vita là, dove tutte le
parole sono inspirate dal cuore, là, dove le parole stanno tentando di
lasciare una traccia dei sentimenti, là, dove niente è sbagliato, là, dove si
piange di gioia mentre si ricorda, là, dove la Vita sembra cosi lontana e
allo stesso tempo cosi vicina, là, dove il presente sta abbracciato con il
passato, là, dove la Vita diventa sempre più cara... Sembrava ieri, quando
sognavano una vita lunga senza delusioni o dolori... Dario e Carolina
erano sposati da 58 anni, avevano avuto due figlie: Silvana e Donatella.
Sembrava tutto eri, rivedevano i momenti in cui la loro intensa felicità era
dilatata dalla presenza delle loro figlie, coccolate e tanto amate . Sembrava
tutto eri...
Con le lacrime calde agli occhi , spesso, Dario si trovava con i ricordi in
mano, in piacevoli passeggiate lungo i lontani e odorosi sentieri della Vita.
Raccontava il suo vissuto con tanto amore! Il passare del tempo rafforzava
il loro legame, il loro amore era più forte, più bello, più sicuro, un amore
che li ha accompagnati per tutta la vita ovunque fossero.
Ora Dario si trovava tutti i giorni sul divano nel salotto con la sua
amatissima moglie in carrozzina colpiti da malattie incurabili. Nelle
giornate in cui dalla finestra si vedeva una nebbia densa scivolare dal
cielo, bianca come il latte, dove sembrava che il mondo si fosse nascosto
sotto la sua veste, li confortava la loro unione. Avvolti dalla bianca neve
apprezzavano ogni cosa, ogni pensiero, resi più sensibili dalla
consapevolezza che il riposo eterno gli avrebbe raggiunti. Dal divano,
ogni mattina Dario osservava attentamente ogni movimento, gesto,
espressione, del viso di Carolina, il suo involontario silenzio. Con molta
sofferenza guardava anche la neve che raccoglieva il vento sotto le due
piante di oleandro, che per tante primavere hanno dato un aspetto
affascinante al cortile. Spesso Dario cominciava le giornate con questa
frase,” quando questa neve si scioglierà, la mia vita la seguirà...”
utilizzando un italiano corretto, lui, che quasi sempre si esprimeva in
dialetto. Mentre il sole scioglieva questa neve, che per lui era diventata
il suo cronometro della sua vita, Dario raccontava il loro passato senza
stancarsi, tenendo le mani della sua amata tra le sue. Che tenerezza!!!
Ogni tanto interrompeva il suo racconto per ascoltare il rumore dei rami
che picchettavano i vetri dalla finestra, e lui si ricordava dei venti, venti
forti, freddi, caldi, venti freschi, umide, uno diverso dal 'altro.
Ogni vento raccontava una stagione, ricordava un evento della loro vita
passata, del loro continuo impegno ad amarsi. Ricordava il sorriso di
Carolina di tanti anni fa, un sorriso ineguagliabile accompagnato di quelli
occhi pieni di speranza e amore. Ricordava di tanti momenti piacevoli e
meno piacevoli. Come passa il tempo! I primi anni di matrimonio li
avevano trascorsi in campagna nella casa dei genitori di Carolina insieme
ai due fratelli rimasti da sposare, che in realtà non ci sono mai sposati.
Dario ha accolto nel suo matrimonio con Carolina anche la sua mamma
e i suoi due fratelli, tutti poi mancati in casa loro.
Era una casa grande, capace di accogliere più famiglie, una casa del
passato dove le porte si aprivano con generosità e senza timore, dove
nessuno era appartato ma tutti erano rispettosi dei spazi degli altri. Li la
loro vita era passata in fretta. Quella casa bella, confortevole, era stata il
loro primo nido, dove la realtà di questo mondo non si permetteva di
disturbare tanti momenti pieni di soddisfazioni, carichi di speranza di
sogni da realizzare. In quella casa si trovava sempre un gustosissimo
pranzo, cucinato con l'abilità tipica della terra romagnola. La casa era
tenuta regolarmente in ordine, un ordine mantenuto nel tempo, quasi uno
stile di vita, dove asciugamani di lino, bianchi, candidi, con iniziali
ricamati, immacolati, sembravano sempre nuove.
Le quattro stagioni che portavano spesso vento, pioggia, neve,
sembravano intimidite nel toccare quella casa cosi bella, cosi unica, cosi
speciale. Solo il sole entrava con forza e riscaldava più che poteva le loro
anime, portava tanta allegria alle due piccole che si rincorrevano per casa
di prendere più forme astratte che i raggi del sole generavano: forme di
fiocchetti e coniglietti di sole. Anche la luna cercava ogni piccola fessura
per entrare e coccolare il sonno di quelle piccole dolce creature. Gli
spirali di sole e la luna sembravano in attesa, senza pazientare il loro
turno, bramose per partecipare alla vita quotidiana di questa famiglia.
Anche la pioggia cercava l' incontro, a volte arrivava, sbatteva sui vetri e
formava degli arabesche. La rugiada fresca con le sue piccole e fitte gocce
ricamava il prato circostante. Tutto era li per vivere l'amore... Le piccole
silenziose piante che fiorivano sul bordo della finestra, erano testimoni di
quella atmosfera famigliare, di quella casa confortevole dove d'inverno il
fuoco nel camino riscaldava tutti coloro che lo ammiravano.
Mentre la casa accoglieva, proteggeva, rassicurava; la campagna tutto
attorno isolava, non permetteva alle bimbe di frequentare la scuola, i
lavori nei campi diventavano più pesanti e poco redditizio. Dario e
Carolina nel mutare della stagione epocale si trasferiscono nella nuova
casa a Faenza, e li hanno portato li stessi valori, le stesse abitudine, e il
loro grande amore.
Faenza e una città ricca di musei, monumenti ed
e meglio conosciuta come città della ceramica. Dario ha trovato lavoro
come fioraio, ama tantissimo i fiori, il loro cortile e molto bello e curato.
La loro vita assomiglia ha queste piante, la loro vita e piena di senso e di
cose belle, la loro vita a sapore, profumo,è delicata. La loro coppia e
ammirata, sono sempre cosi solidali, sono cosi complici, cosi generosi,
autentici. I ricordi sono tanti, Carolina ascolta, ma non parla, la sua
malattia ne è colpevole. Il suo sguardo verso Dario parla più che mai, non
guarda mai in fretta, uno sguardo di tenerezza, con lui è sempre d'accordo,
suo marito decide e le sue decisioni sono buoni. Qualche lacrima calda le
scivola, lacrime sincere di dolore... Dario la coccola con le dita tremanti di
commozione... anche lui piange... è difficile interrompere questo
discorso... dove la risposta è il … Silenzio...
Un silenzio che dura da
mesi... come osserva Dario questo silenzio!!!
Un silenzio che ha uno
sguardo innocente...
Dario non è mai riuscito ad accettare la realtà di questa terribile malattia,
della moglie, ha vissuto con speranza di risentirla parlare fino al ultimo...
Sono più di due mesi che dal divano Dario sta rimuginando la sua vita,
con lo sguardo fisso a Carolina, poi guarda la neve, è come fuggire,
parla di tutto, della sua vita in famiglia, degli amici, del lavoro. E molto
orgoglioso che la loro casa di campagna sia rimasta ad una delle loro
figlie-Donatella. Le figlie hanno recuperato una icona della “Madonna
delle Grazie di Faenza” che per tanti anni è stata la protettrice della casa
in campagna, e l'hanno appesa nel ingresso della loro casa di Faenza.
Dario racconta di come sono cresciute bene le loro figlie, di come sono
bene sposate, dei loro nipoti e della pronipote.
Nella casa di campagna, ora di Donatella, tutta la famiglia si riunisce per
le feste di Natale e di Pasqua, quella casa raccoglie ancora una volta tutta
la famiglia.
Sembra assurdo, ma quella neve bianca, pallida, d'avanti alla finestra
assiste ad un presente abbracciato con il passato, è testimone di un futuro
che noi umani lo chiamiamo -Eternità. Senza accorgersene, silenziosi,
incolpevoli, quei fiochi di neve giorno dopo giorno sciolgono
ogni
racconto, ogni sguardo, senza fretta assorbe ancora e ancora i racconti di
Dario, capisce lo sguardo di Carolina... Quando il sole di marzo riscalda
di più la terra, la neve fa degli sforzi per ascoltare ancora e ancora...
Dario da un giorno al altro si assenta sul divano sempre di più per i
frequenti ricoveri al ospedale. I suoi reni rifiutavano di dare speranza,
rifiutavano di regalare a Dario il suo tutto: Carolina e la Neve.
E un giorno in cui il sole è Vita e Amore, dove si grida con la bocca
chiusa, si piange senza lacrime, si ride con sorriso arcano, si parla senza
parole, si urla forte, forte, ma la risposta è il Silenzio... sugli occhi aperti
di Dario, fissi su Carolina, si legge tanto... volano insieme sulle nuvole
bianche e morbide senza lasciare orme...insieme... Uno sguardo dove i
ricordi si sono arrotolati in due parole -TI AMO. Gli occhi fissi di Dario
non sono riusciti a vedere che la neve si è già sciolta ...tutta... ma
sicuramente lo sa, ha fatto uno sforzo, ha chiuso gli occhi, si è girato,
dagli occhi fissi di Carolina, e se ne... andato. Con tanta serenità per l'
Eternità, è l' inizio di una sequenza di momenti memorabile.
La neve si è sciolta, la Vita di Dario l'ha seguita in quella radiosa luce del
sole, che risplendeva in quella giornata di marzo, era giovedì, diciassette,
anno due mille cinque.