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AG GA N o 202 - 2016 Z E TT E Gli animali sono degli amici così discreti: non fanno domande e non riportano pettegolezzi (George Eliot) Quasi nessuno agisce con cattive intenzioni quando fa una stupidaggine. Ed è questo che rende così pericolosa la stupidità. Non potendo essere sempre nobili, si è spesso meschini. (da Il silenzio dei chiostri - Alicia GiménezBartlett - Sellerio) Il GPS. A 40 chilometri da Colorado Springs, la Schriever Air Force Base, forse l’unica base aerea senza una pista di decollo e atterraggio, ospita il 2Sops, il Second Operation Squadron, la stazione centrale di controllo dell’intero Global Positioning System. Vi operano 8mila persone protette da un sofisticato sistema di sicurezza. Gestiscono trentuno satelliti in orbita a più di 20mila chilometri di altezza in collegamento continuo con sedici stazioni di controllo sparse in tutto il mondo per raccogliere, dopo un viaggio di 67 millesecondi, i segnali da loro lanciati. Da ogni punto della terra si possono cogliere i segnali di almeno quattro satelliti che, combinati tra loro, permettono di calcolare latitudine e longitudine dello strumento che li riceve, ad esempio il telefono o il sistema GPS installato sulle auto, e di rappresentare la sua posizione come una punta di spillo (pinpoint in inglese) su una mappa con uno scarto di appena un paio di metri. A bordo di ogni satellite vi è un installato un orologio atomico sincronizzato ogni nano secondo con gli orologi degli altri satelliti. E’ infatti determinante, per una corretta determinazione della posizione a terra, che il sincronismo tra i satelliti sia assoluto. Tutti gli orologi fanno capo al Master Clock installato a Washington. Si calcola che nel mondo vi siano circa 5 miliardi di strumenti dotati di un ricevitore GPS e non vi è quasi attività che non dipenda oggi da questo sistema; le transazioni finanziarie, le comunicazioni, l’informazione, i trasporti, l’industria, la sicurezza, l’agricoltura, la previsioni meteorologiche, l’energia. Discendenze. Come Charles Darwin scoprì un secolo e mezzo fa, tutti gli organismi della Terra – dal più umile batterio ai funghi, alle piante e agli animali - sono cugini, cioè fanno parte dello stesso immenso albero genealogico. Prendendo due specie a caso tra quelle che vivono oggi e andando indietro nel tempo, prima o poi si incontra un punto di congiunzione, cioè un antenato comune delle due specie attuali. Prendiamo ad esempio i nostri cugini più prossimi. Homo sapiens e gli scimpanzé hanno avuto un antenato comune africano vissuto circa sei milioni di anni fa. Considerando che gli animali esistono da almeno 600 milioni di anni, gran parte della storia genetica tra noi e uno scimpanzé è in comune. Nei sei milioni di anni di separazione c’è stato tempo per accumulare un po’ di differenze genetiche, ma non tantissime, e infatti il genoma umano e quello di scimpanzé sono identici per più del 98%. Quelli di un Neanderthal e di un essere umano attuale sono differenti solo per uno 0,16%, avendo avuto un antenato comune vissuto circa mezzo milione di anni fa. Naturalmente le differenze che vediamo a occhio nudo tra due specie non sono direttamente proporzionali a queste percentuali, perché una piccola diferenza genetica può fare una grande differenza anatomica o comportamentale o perché uno stesso gene può avere assunto funzioni diverse in un’altra specie. ( da Evoluzione benefica - di Telmo Pievani . La Lettura del 7 agosto 2016). Se… un giorno ti verrà rimproverato che il tuo lavoro non è stato fatto con professionalità, rispondi che l’Arca di Noè è stata costruita da dilettanti e il Titanic da professionisti. (da Vita e destino - Vasilij Grossman - Gli Adelphi) Giuseppe Conte - poeta e scrittore Nato a Porto Maurizio nel 1945. In una recente intervista gli fu chiesto: “ Lei ha avuto due grandi amici: Italo Calvino e Mario Soldati” “Nonostante la grande differenza di età, con Soldati ho avuto un rapporto fraterno e gioioso. Un giorno mi disse che le mie poesie erano simili a quelle di Holderlin. Gli risposi che forse stava esagerando e lui mi disse: ma guarda che Holderlin io non l’ho mai letto”. PS - Joseph Friedrich Holderlin (1770.1843). Poeta tedesco, considerato uno dei più grandi della letteratura mondiale. Un nuovo Ministero. Previsioni meteorologiche Nessun allarme: non è un novità del governo Renzi, bensì del governo svedese. E’ il Ministero degli Affari futuri. Lo guida una signora settantenne (!), Kristina Persson, con un passato politico, centro studi e Banca centrale svedese. Il ruolo del nuovo ministero è quello di affrontare le sfide più impegnative a cui il paese nordico andrà incontro da oggi ai prossimi cinquant’anni: il lavoro nel contesto di radicali cambiamenti tecnologici, la transizione verso un’economia ecosostenibile senza rinunciare alla competitività, l’allargamento della cooperazione internazionale. Data la eterogeneità dei temi coinvolti e la interdipendenza con molte tematiche di competenza decisionale di altri ministeri, nel “Consiglio per gli affari futuri” sono rappresentati otto ministeri, in modo da indurre i ministri a pensare in modo cooperativo, e rappresentanti della “società civile”. Un esempio per tutti: la Svezia entro il 2030 vuole diventare un Paese con trasporti a emissione zero. Domande: qual’è la strada migliore per raggiungere l’obiettivo? Quale l’impatto sull’industria automobilistica? Come salvaguardare i posti di lavoro del settore? Quali alternative proporre, per compensare l’eventuale diminuzione occupazionale? Molte le domande, complesse le risposte e coinvolgenti tutte le parti sociali interessate. Per questo nello studio sono coinvolti, fin dall’inizio, il Ministero dei Trasporti, la Volvo, il Ministero dell’Ambiente, i sindacati. Ne esce un processo decisionale “orizzontale e democratico” che sostituisce quello tradizionale “verticale”, calato dell’alto. PS - Inutile sottolineare che la signora Persson è un ministro “senza portafolio”; anche a questa sfavorevole condizione potrebbe essere interessante, per noi, copiare l’esperimento svedese e approfittare di un prossimo “rimpasto” per seguirne l’esempio ? La meteorologia è materia complessa: il comportamento delle grandi masse d’aria nell’atmosfera è caotico e, in più, è complicato dall’orografia. Quest’ultimo elemento influenza in modo importante la previsioni per il nostro Paese, a causa della complessità del sistema alpino. Ma a questi elementi, immodificabili, si aggiunge il fatto che in Italia non esiste un servizio meteorologico nazionale. In Francia le previsioni le fa un ente pubblico, Meteo France, che ha tremila dipendenti e un budget di 200 milioni di euro. Gli svizzeri hanno Meteo Swiss, i tedeschi il Deutscher Wetterdienst. Vicino a Londra opera il Consorzio meteorologico europeo Reading che elabora le previsioni del tempo per le Nazioni che ne fanno parte. Da noi le previsioni sono affidate, con una decisione che risale al 1913, all’Aeronautica Militare che si dedica principalmente all’assistenza ai voli e su obiettivi militari. Per supplire a questa lacuna sono sorti negli ultimi 30-40 anni i servizi meteo regionali. In assenza di un coordinamento nazionale, questi servizi si sono sviluppati ognuno per conto proprio. Solo di recente, per mano del Dipartimento nazionale della Protezione civile, si è creata una rete di Centri Funzionali nei quali convergono le competenze regionali. Ma non tutte la Regioni dispongono ancora oggi di un servizio meteo. A questa frammentazione di risorse tra Aeronautica militare, Regioni e Protezione civile, si aggiunge un vuoto formativo, visto che in Italia non esiste un corso di laurea in meteorologia. Non abbiamo un albo professionale, per cui chiunque può fare il meteorologo, con conseguenti siti Web che pubblicano previsioni senza alcun fondamento scientifico; come nel caso di previsioni a 20 giorni su scala locale, ora per ora o addirittura, violando la legge, segnali di allerta, cosa che può fare solo la Protezione civile. Affidabilità. Oggi si può stimare che le previsioni a due giorni siano affidabili all’88-90 per cento dei casi. Le previsioni oltre i cinque giorni non sono considerate affidabili. Previsioni dettagliate. Diffidare delle previsioni troppo dettagliate nello spazio e nel tempo. Tendenza. Inutile programmare vacanze a lungo termine basate su previsioni che indicano al massimo una tendenza. Superstizione. Convinto che il triangolo fosse un simbolo divino, Pitagora impediva ai suoi discepoli di camminare sotto una scala: avrebbero profanato l’immagine triangolare formata dal pavimento, dalla scala e dalla parete su cui era appoggiata. Da qui la convinzione, ancora oggi condivisa, che passarci sotto porti male. Palline da golf, ghiaia, sabbia, caffè. Quando ti sembra di avere troppe cose da gestire nella vita, quando 24 ore in un giorno non sono abbastanza, ricordati del vaso della maionese e della tazzina di caffè. Un professore stava davanti alla sua classe di filosofia e aveva davanti alcuni oggetti. Quando la classe incominciò a zittirsi, prese un grande barattolo di maionese vuoto e iniziò a riempirlo di palline da golf. Chiese poi agli studenti se il barattolo fosse pieno e costoro risposero che lo era. Il professore allora prese un barattolo di ghiaia e la rovesciò nel barattolo di maionese. Lo scosse leggermente e i sassolini si posizionarono negli spazi vuoti, tra le palline da golf. Chiese di nuovo agli studenti se il barattolo fosse pieno e questi concordarono che lo era. Il professore prese allora una scatola di sabbia e la rovesciò, aggiungendola nel barattolo; ovviamente la sabbia si sparse ovunque all'interno. Chiese ancora una volta se il barattolo fosse pieno e gli studenti risposero con un unanime "sì". Il professore estrasse quindi la tazza di caffè da sotto la cattedra e aggiunse il suo intero contenuto nel barattolo, andando così effettivamente a riempire gli spazi vuoti nella sabbia. Gli studenti risero. 'Ora', disse il professore non appena la risata si fu placata, 'voglio che consideriate questo barattolo come la vostra Vita. Le palle da golf sono le cose importanti: la vostra famiglia, i vostri bambini, la vostra salute, i vostri amici e le cose per cui, se anche tutto il resto andasse perduto e solo queste rimanessero, la vostra vita continuerebbe ad essere piena. I sassolini sono le altre cose che hanno importanza, come il vostro lavoro, la casa, la macchina... La sabbia è tutto il resto: le piccole cose. Se voi mettete nel barattolo la sabbia per prima, non ci sarà spazio per la ghiaia e nemmeno per le palline da golf. Lo stesso vale per la vita: se spendete tutto il vostro tempo e le vostre energie dietro le piccole cose, non avrete più spazio per le cose che sono importanti per voi. Prestate attenzione alle cose che sono indispensabili per la vostra felicità: giocate con i vostri bambini, godetevi la famiglia ed i genitori finché ci sono; portate il vostro compagno/a fuori a cena... E non solo nelle occasioni importanti! Dedicatevi a ciò che amate e alle passioni, tanto ci sarà sempre tempo per pulire la casa o fissare gli appuntamenti. Prendetevi cura per prima cosa delle palline da golf, le cose che contano davvero. Fissate le priorità... Il resto è solo Sabbia. Uno degli studenti alzò la mano e chiese cosa rappresentasse il caffé. Il professore sorrise: 'Sono felice che tu l'abbia chiesto. Serve solo per mostrarvi che non importa quanto piena possa sembrare la vostra vita: ci sarà sempre spazio per un caffè con un amico. Condividete questo pensiero con amici e persone care: io l'ho appena fatto....5 PS - Un particolare ringraziamento all’amico Americo S., fornitore dell’apologo, Conseguenze. Negli ultimi 40 anni il peso delle persone è cresciuto di 6 chili a testa, per un totale di 44 milioni di tonnellate e le persone obese sono passate da 105 a 641 milioni. Secondo i calcoli di Sheldon Jacobson, ingegnere dell’Università dell’Illinois, ogni anno le auto private americane consumano 4,3 miliardi di litri di carburante in più a causa dell’aumento di peso dei conducenti e dei passeggeri, dal 1960 a oggi. L’Osservatorio contro la discriminazione ha certificato che l’obesità è il primo fattore di vittimizzazione in Italia. La fotografia della prima pagina illustra Berlino - la hall del Sony Center Luoghi da visitare, se avete tempo. Basilica di San Piero a Grado - Pisa La Storia. La basilica, esempio dell’arte romana della fine del X secolo, fu costruita sul medesimo sito sabbioso dove erano state costruite due chiese di cui la prima, del IV secolo, sulle fondamenta di una struttura portuale romana. La denominazione “ a grado” si deve al fatto che la località era un antico scalo portuale utilizzato presso la foce principale dell’Arno in epoca etrusca e poi romana. La tradizione vuole che questo sia il luogo dove approdò l’apostolo Pietro nel suo viaggio da Antiochia a Roma (42 d.C.) e dove avrebbe edificato il primo altare in terra italiana. Questo altare sarebbe stato consacrato da Papa Clemente I, quarto papa di Roma. In origine la basilica aveva la facciata ad occidente e tre absidi a oriente in omaggio alla consueta simbologia. Alla fine del XII secolo a seguito del crollo della facciata, fu modificata costruendo un’altra abside in luogo della facciata, venendo così ad avere absidi contrapposte ed essere più corta di circa dodici metri. Nello steso secolo ebbe collocazione il campanile, solidissimo e alto 37 metri. Fu minato dalle truppe tedesche nel 1944 e ricostruito in parte negli anni 50-60 con materiale originario. L’attuale basilica si presenta come un imponente edificio a tre navate con tre absidi a levante e una a ponente, con l’accesso principale a settentrione, in mancanza di una vera e propria facciata. L’interno. Si presenta a tre navate con coperture a capriata, divisa da due ordini di dodici colonne di granito e di marmo che sorreggono le pareti delle navate. I capitelli sono compositi, corinzi, a foglie d’acqua, ionici e uno siriaco con sfinge e palmette. La continuità del colonnato è interrotta da due pilastri di tufo che separano in due parti l’edificio e questa divisione fa capire che la chiesa è stata costruita in più tempi. La diversa destinazione delle due parti è legata alla diversa funzione di ciascuna. Quella ad oriente per accogliere le consuete cerimonie di culto, mentre quella ad occidente era il vero santuario, con l’altare di San Pietro, centro della sacralità e richiamo per i pellegrini. Nell’abside di sinistra trova collocazione il fonte battesimale dello scultore Mario Bertini, datato 1985. L’abside di ponente è chiuso da una loggetta cinquecentesca, ad uso di cantoria fino al 1944. L’esterno. Formato da bozze irregolari di verrucano, panchina livornese e calcare di Filettole, le pareti sono intervallate da lesene regolarmente distribuite sulle pareti laterali e sulle absidi poste ad oriente. Un elegante fregio di archetti ciechi corre lungo la pareti dell’edificio. All’altezza di questi spicca la vivace decorazione dei bacini ceramici; in origine questi erano oltre duecento, provenienti da mercati locali, dall’Egitto, dalla Tunisia, dal Marocco e dalla Sicilia. Oggi ne sono rimasto solo 63, conservati nel Museo nazionale San Matteo di Pisa. Quelli il loco sono copie. Gli affreschi. E’ da ritenere che tutte le pareti interne fossero affrescate, come si può vedere dai frammenti rimasti sulle absidi e datati intorno al XII-XIII secolo. Nei secoli XVI e XVII furono costruiti otto altari votivi, rimossi per decisione del Sovrintendente Sampaolesi nel 1960-70. La costruzione degli altari rovinò gli affreschi che erano rimasti sulla parei laterali; infatti un antico affresco è stato scoperto dopo la demolizione di un altare seicentesco. Su un pilastro è raffigurata la Maddalena e la Madonna con Bambino, sull’abside di destra l’Annunciazione. Meglio conservato il ciclo di affreschi della navata centrale, commissionato nel 1300 da Benedetto Caetani ed eseguito da Deodato Orlandi tra il 1300 e il 1312. Il primo ordine è dedicato all’iconografia dei pontefici; è la più importante serie di ritratti di pontefici rimasta dopo la perdita di quelli che un tempo ornavano le basiliche romane di San Pietro in Vaticano e di San Paolo fuori le mura. Veduta esterna Gli affreschi La navata centrale Esterno delle absidi Il Ciborio L’altare di S.Pietro Una maiolica decorativa La pagina economico-finanziaria Confronti Euro 2016 Un rapporto del Servizio Studi di BNP Paribas ha evidenziato alcune particolarità del panorama aziendale italiano. Il totale delle aziende operanti nel manifatturiero o nei servizi, con esclusione delle finanziarie e assicurative, assomma a più di 4 milioni. Di queste, le aziende che fanno parte di un gruppo straniero sono oltre 13mila, pari allo 0,3% del totale, impiegano il 7% della forza lavoro e producono il 17% del fatturato complessivo. La maggior presenza si riscontra nel manifatturiero. Nel comparto farmaceutico circa il 25% delle aziende italiane fanno parte di un gruppo straniero, producono il 60% del fatturato del settore e realizzano quasi l’80% delle esportazioni. Produttività. Ogni addetto delle 13mila aziende a controllo straniero produce in media quasi 80mila euro di valore aggiunto all’anno. Lo stesso dato relativo a tutte la aziende italiane si ferma sotto i 43mila euro; se si considerano quelle con un organico superiore ai 250 dipendenti il dato si ferma sotto i 70mila euro. Valore aggiunto. La maggior produttività si associa a una maggior redditività: nelle imprese a controllo estero il rapporto tra margine operativo lordo e il valore aggiunto si avvicina al 40%, contro il 20% del dato medio nazionale. Investimenti. I due dati precedenti trovano spiegazione negli investimenti : quasi 10mila euro all’anno per addetto contro i 5mila della media nazionale. Ricerca e sviluppo. La spesa è di oltre 2mila euro per addetto , quattro volte il dato medio complessivo. Costo medio per addetto. Per un’impresa a controllo estero il dato si avvicina ai 50mila euro, mentre il totale del sistema produttivo italiano si ferma poco sotto i 35mila. Depositi.Il totale nazionale dei depositi delle società non finanziarie ha raggiunto i 310 miliardi di euro, con un aumento di 25 miliardi nel 2015. Sotto un certo aspetto si potrebbe dire che sono mancati 25 miliardi di nuovi investimenti in tecnologie, ricerca e sviluppo, quanto mai necessari. Affari per 2 miliardi, questo è il bilancio, provvisorio, di Euro 2016, i campionati europei di calcio svoltisi in Francia a giugno. Ed è la cifra che la UEFA ha stimato di incassare. L’edizione del 2012, svoltasi in Polonia e Ucraina, aveva incassato 1,4 miliardi di euro. Nel 2016, in dettaglio, 500 milioni arrivano da sponsor e partner commerciali. Dal ticketing e hospitality degli stadi altri 500 milioni. Un miliardo dalla cessione di diritti televisivi; le 51 partite dell’Europeo sono state acquistate da oltre 100 emittenti che le hanno trasmesse in 205 Paesi. La UEFA ha stimato che 150 milioni di spettatori abbiano guardato in media ogni partita, avvicinando il record di Euro 2012 ( 8 miliardi di spettatori). Notizie interessanti Nelle pagine economica del Corrire della Sera del 31 agosto u.s. sono comparse due notizie interessanti. La prima segnalava la richiesta della UE, sotto la guida della Commissaria UE alla concorrenza, Margrethe Vestager, alla società americana Apple di un risarcimento di 13 miliardi di euro per accordi illeciti in Irlanda, vulgo evasione fiscale. Interessante, anche se di conseguenze ancora incerte sia per il ricorso della Apple che per i tempi richiesti da procedure di questo tipo. La seconda, con evidenza grafica logicamente meno evidente, annunciava l’appuntamento della società McArthurGlen con candidati a posizioni di “addetti alle vendite” e di “store manager” per un totale di 850 assunzioni, resesi necessarie per l’ampliamento delle attività degli outlet di Serravalle Scrivia, Noventa Padovana, Barberino del Mugello, Castel Romano e Marcianise. La società impiega oggi 5.496 persone e le nuove assunzioni usciranno dalle interviste che hanno avuto luogo a Serravalle a partire dalle 9.00 di giovedì 8 settembre. PS - AGgazette non sottovaluta l’azione meritoria della UE, ma apprezza di più l’immediatezza dell’iniziativa della McArthurGlen.