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L'ULTIMA
FRONTIERA
LA SORPRESA
È ESSERE
RAGGIUNTI
1. ASPETTO STORICO-SOCIOLOGICO:
STORIE DI MARKETING E BIOGRAFIA DI TEMPI PERSONALI
Aldilà che ti possa piacere la loro musica ed il loro stile, se J-Ax e Fedez si mettono assieme per fare una canzone/
video, dal punto di vista del marketing il successo raddoppia. Aggiungi anche Stash (The Kolors) e Levante: ognuno
porta i propri fan.
Levante sembra un personaggio minore che i fan degli altri tre amano forse poco, ma se guardi bene il video e
ascolti il testo, lei ha un ruolo fondamentale all’interno della canzone stessa e permette ai big accertati della canzone di poter scivolare sullo sfondo, continuando ad esserci senza essere noiosi. Questo è uno dei problemi fondamentali del successo: la presenza massiccia diventa noia ed assuefazione, a lungo andare non dice più niente e così
la presenza bianca e leggera di questa ragazza comunica parole dolci e forti.
Quando un video scivola dall’immagine reale al cartone animato sembra comunicare un imbarazzo. L’imbarazzo
porta a sfumare la maschera che porti attraverso il linguaggio alternativo del cartone animato.
Una storia, una salita,
una strada, una matita,
un microfono, una stretta con il sangue tra le dita
che Dio ci maledica
sento le sue impronte di una croce incisa
con l’olio bollente sulla fronte
Le prime parole di questa canzone parlano di una maledizione
che noi ci tiriamo addosso, solo che spesso la rendiamo con
un: “Qualcuno mi maledice”. Sarebbe una contraddizione che
Dio lanci delle maledizioni; ci sono delle situazioni esistenziali nelle quali noi importiamo la maledizione della tristezza
dentro la nostra vita.
Un animo bastardo, una cieca convinzione
un rifugio, uno sguardo, una ricerca di attenzione
Certe situazioni esistenziali sono una cieca convinzione, un rifugio, uno sguardo, una ricerca di attenzione. Spesso
quando noi entriamo nella zona d’ombra della nostra vita lo facciamo anche perché cerchiamo l’attenzione di
qualcuno, qualcuno che ci chieda: “Cos’hai oggi?”
In bilico tra l’odio profondo e la redenzione
ho scelto la beatitudine dell’eterna dannazione
ehi lo sai che ho perso troppo tempo
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Fortissima questa frase: “Ehi, lo sai che ho perso troppo tempo?”
Io quest’anno, fino ad ora, quanto tempo ho perso? Non è detto che se dormo poco, ho perso poco tempo. Altrimenti
potrei veramente dire di perdere pochissimo tempo nella mia vita. Faccio questo esame di coscienza per me: quanto
tempo sto perdendo? Tutto il tempo che non rientra in quello che Dio vuole da me - per esempio - per me, è tempo
perso. Potrei anche aver perso tutto il tempo.
Il video ci propone un’immagine così forte e intelligente. Bellissima. Ci sono due Fedez, che in realtà sono la stessa persona, uno in
movimento ed uno immobile: è sempre lui, che ti sta dicendo di aver
perso molto tempo.
Sta facendo il movimento della dub dance.
Il primo Fedez si avvicina all’altro, che è fermo in stand-by, e come
avesse un telecomando psico-esistenziale, lo mette in movimento.
Chissà se tu l’hai ritrovato
chi dice marchiato chi dice macchiato
Chissà se tu l’hai ritrovato… ti metto in movimento e ti faccio questa
domanda. A te.
È un dialogo tra sé e sé: “Ho perso molto tempo e tu l’hai ritrovato?”
Indelebile c’è solo un destino segnato
cercavi conforto in un uomo contorto
Chiaramente c’è il senso del perdersi della vita (il colpo alla gola, le pastiglie ingoiate): questa perdita di tempo a volte
diventa poi anche un togliersi la vita. Concretamente quando noi perdiamo tempo è come se ci togliessimo la vita
restando vivi. Ecco perché stiamo male. È un fenomeno che solo noi uomini siamo in grado di attuare: vivere la nostra
morte da vivi. Perché tutto quello che muore è finito. Invece noi, proprio per quella capacità dello spirito umano di
distanziarsi, per la posizione dell’uomo nel cosmo, l’uomo è capace di stare in posizione di distanziamento rispetto a se
stesso e così guardarsi morire, incapace di dare un senso profondo alla vita.
È la biografia di un “tempo personale”.
2. ASPETTO PSICOLOGICO: DAL VIDEO ALLA STRISCIA JPEG
Ma il fato è beffardo ed il fiato è già corto
per noi non c’è cura non c’è medicina
se poi mi sento solo quando mi sei vicina
Non c’è cura, non c’è medicina se mi sento solo anche quando mi sei vicina. A volte noi pensiamo che quando una
persona entra nella nostra vita può rispondere al bisogno che avevamo, non sempre però è così.
Due mattine fa ero a Padova; ho vissuto là stabilmente tre anni e ogni tanto rivedo qualcuno e porto avanti discorsi
rimasti in sospeso. Stavo parlando con un ragazzo e intanto una ragazza che era fuori mi scrive “C’è tempo per una
sigaretta?”. Sì, proprio il tempo che mi serviva per finire. Il tempo di una sigaretta anche per prepararmi a rivedere
una persona dopo mesi. Poi esco e c’è questa ragazza che avevo lasciato un anno e mezzo fa triste. Triste per non
avere nessuno... Triste come l’uomo paralitico da 38 anni a cui Gesù di Nazareth - nel Vangelo di Giovanni 5, 6 - chiede: “Vuoi guarire?”. E lui risponde: “Signore, non ho nessuno”. Quest’uomo, paralitico da 38 anni, era vicino ad una
piscina con acqua guaritrice, ma non aveva nessuno che lo buttasse dentro. E Gesù gli chiede “Vuoi guarire?”. Ad
uno che è paralizzato da 38 anni. Prova ad andare in un reparto di terapia intensiva a fare una domanda del genere,
a dire alla gente che c’è dell’acqua che fa guarire. Vediamo cosa ti rispondono. Gesù chiede a un paralitico di 38 anni
se vuole guarire, perché non è detto che voglia guarire. Non è detto che vogliamo guarire. “Signore, non ho nessuno
che mi butta giù nell’acqua, l’acqua dal potere guaritrice. Sono qua, sfigato, non ho nessuno”.
Torniamo alla ragazza. Vado fuori e la vedo là che sta finendo la sigaretta, vedo una donna felice. L’avevo lasciata
triste fino alla morte: “Non ho nessuno”. Le chiedo come sta. E lei mi risponde come se fosse un grappolo di luci: vedi
che tutto il suo corpo sta bene, tutto il suo essere: “Ho trovato finalmente una persona che mi vuole bene, sento che
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mi vuole bene”. Nonostante questo poi mi dice “Sai che però c’è una cosa che non capisco: l’amore è a posto perché
ho trovato una persona che mi vuol bene, a casa non sono più nervosa quindi va da Dio, migliora anche la scuola...
ma c’è una cosa che non torna, che non va apposto: questo eterno bisogno che ho ancora di conferma. Anche se ho
tutto, sono sempre alla ricerca di una conferma. Cos’è?”.
Il fato beffardo?
Il fiato corto?
La mancanza di cura?
La mancanza di medicina?
…se poi mi sento solo quando mi sei vicina
Ho tutto ma è come se non ci fosse nessuno?
Cosa mi manca?
Cosa voglio?
Coscienza lava secco una doccia di sangue freddo
sono talmente perso che non trovo più me stesso
A quel punto puoi fare una confessione: sono talmente perso che non trovo più me stesso. Il fatto di aver trovato
qualcuno non è la soluzione al sentirti perso, perché non trovi più te stesso.
Nulla accade dal nulla ne son certo
la mia ambizione ha superato di gran lunga il mio talento
si potesse cancellare tutto il male lo berrei come assenzio
Questo è il grande sogno: si potesse cancellare tutto il male dalla faccia della terra. Potessi cancellare tutto il male
dalla mia vita, il male che ho fatto o il male che ho ricevuto, lo berrei come assenzio.
Cosa ti fa venire in mente la parola assenzio? Assenza, per assonanza. L’assenzio è una bevanda che provoca l’oblio.
In alcune accezioni anche un veleno. Bevanda. Liquore. Veleno. Fondamentalmente provoca l’oblio. “Lo berrei come
assenzio”: bere il male e quando l’hai bevuto sparisce. Pensare come l’uomo è portatore di una domanda a cui solo
Dio risponde. Una presenza grazie alla quale non abbiamo più bisogno di conferma. Un male che una volta cancellato, non c’è più davvero. Come assenzio.
3 . ASPETTO EDUCATIVO: OSSESIONE SMART-PHONE
E quante volte avrei voluto urlare
ma sono rimasto in silenzio
a pensare alle cose che ho perso
ad immaginare fosse diverso
non mi guardo da mesi allo specchio
è da un po’ che sospetto che dentro al riflesso
ci sia quella maschera che mi hanno messo
Da un punto di vista educativo questi versi sono una bella finestra sull’adolescenza,
sul mondo interno dell’adolescente, sul dialogo vitale che il ragazzo ha con se stesso e
di cui all’esterno trapela pochissimo. “Da mesi non mi guardo allo specchio”… perché
ho paura, ho il sospetto che guardandomi troverò la maschera che gli altri mi hanno
messo… e non me stesso.
A questo punto nel video c’è la figura spettrale/luminosa e in bianco di Levante che
esegue una danza che è anche un grido. Grido che si concretizzerà alla fine del video in
una frase-presentimento-augurio-invocazione bellissima.
Ma intanto viene messo a fuoco il “sentirsi perso”.
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Eh come un alieno per tornare a casa
punto alle stelle e sono a metà strada
Qui c’è la parte di J-ax e lui sembra quasi un uomo che dalle esperienze della vita ha capito che per tornare a casa si
deve puntare alle stelle. Sembra quasi che tutte le maledizioni e le “disavventure” gli abbiano insegnato qualcosa di
vero…
Da bambino ero felice quando nevicava
adesso blocca il traffico rovina la giornata
in mezzo a una folla di voci che acclama
avere un radar e sentir solo quella solitaria che infama
che poi la fama non ha utilità né importanza
quando vedi chi ami andare via sull’ambulanza
Ci sono delle situazioni della vita che ci portano a perdere le persone a cui noi teniamo e che in qualche misura ci
conducono a vedere le cose da un altro punto di vista. Il testo che segue è come un rimettere a posto tutte le posizioni che noi avevamo nei confronti della vita.
Allora ho chiesto scusa al cielo
per la mia vita intera
mentre l’infermiera le infilava i tubi nelle braccia
e ho pregato Dio prenditi i soldi, la mia moto e la carriera
ma non portarti via la mia ragazza
e in un attimo solo capire veramente quello che conta
realizzare per tempo che nessuno vive per sempre
quando è domenica in casa in hangover
invece che andare a trovare la nonna
adesso mi manca della dolce vita
me ne pento amaramente, perché
quando corri per vincere non vedi quello che perdi
tua mamma chiama in ufficio, tu rispondi
in fretta e coi nervi
tra chi è troppo avanti e chi arriva in ritardo
comunque nessuno è in orario
io voglio tagliare la corda più che volere tagliare il traguardo
Si potesse cancellare tutto il male lo berrei come assenzio stanotte
Il ritornello ribadisce che comunque il bisogno più profondo dell’uomo è cancellare il male, berlo come assenzio,
cioè come qualcosa che poi dimentichi completamente. Dal punto di vista educativo è un’informazione importante
perché si segnala un luogo di alleanza educativa. Allearsi alla voglia che l’adolescente ha di cancellare il male.
Di fare pace.
Di stare in pace.
Di essere-pace.
Ma chi può rispondere a questa domanda?
“Signore non ho nessuno…”.
E quante volte avrei voluto urlare
ma sono rimasto in silenzio
a pensare alle cose che ho perso
Quante volte avrei voluto urlare per questo male da cui non riesco a liberarmi, ma sono rimasto in silenzio a pensare
alle cose che ho perso…ritorna l’idea del tempo perso e della solitudine in cui resti a pensare diverso… con la paura
delle maschere.
Ad immaginare fosse diverso
non mi guardo da mesi allo specchio
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è da un po’ che sospetto che dentro al riflesso
ci sia quella maschera che mi hanno messo
Nasce un’invocazione, un desiderio, una preghiera, un sogno… il sogno di essere così, e si apre per noi un luogo di
alleanza educativa. Di quello che il ragazzo vuole essere: lì lo raggiungi, lì lo incroci, lì lo incontri davvero. Nel suo
bisogno di essere così…
Più leggeri della cenere
Quella della cenere è una metafora un po’ effimera…la cenere confina quasi con il nulla. “Vorrei, in questo anno,
essere più leggero della cenere. Vorrei essere leggero/leggera…di tutti i ricordi… che da mesi non mi guardo allo
specchio perché ho il sospetto di trovare quella maschera che mi hanno messo….
Voliamo via se il vento soffia forte
la cenere è effimera appunto (fumo e cenere), vola via se il vento soffia forte.
Più preziosi di un diamante
Leggero e prezioso. Non solo leggero come la cenere, che è anche un po’ sporca. Ma prezioso come un diamante.
Cosa fa questo diamante?
Che diventa luce quando fuori è notte
Quando “non ho nessuno”.
La risposta a questo grido/danza di Levante, cioè dell’uomo-ognuno, dell’adolescente-ognuno… è solo l’esperienza
di Dio, dell’Amore, dell’Abbraccio, del Cambiamento.
Divento luce se là fuori è notte
E poi il grido di Levante. Questo grido straziante, che sta a significare che vorrei raggiungerlo, ma l’ultimo confine a
cui l’uomo può arrivare è gridare; la sorpresa è essere raggiunti. La risposta può venire solo dall’Alto. Quando Alto
da totalmente-Altro diventa totalmente-Dentro. Quando Lui ti raggiunge ed entra dentro di te, sei più leggero della
cenere e più prezioso di un diamante. Ti senti sicuro, la conferma ti raggiunge.
Un’idea di chiaro, di bellezza, di luce, di leggerezza e di splendore… che è esattamente quello che cerchiamo ed
esattamente quello che Dio ci dà, nel momento in cui non abbiamo più bisogno di conferme, perché Lui tocca la
nostra vita.
“Ma perché ancora questo bisogno di conferme?”
Perché forse Lui non ha ancora toccato la tua vita.
La sorpresa è… essere raggiunti.
4. PISTE DI PROVOCAZIONE ESISTENZIALE/SPIRITUALE
Accogliamo così la complessa provocazione di Assenzio… in bilico tra la benedizione e la maledizone:
Cosa ti dice la parola Assenzio?
Ti senti una maledizione addosso? Come pensi di liberartene?
Ti senti una benedizione addosso? Rispetto a cosa?
Che ne stai facendo del tuo tempo?
Sei fermo o bloccato?
Cosa può far ri-partire il tuo tempo cosa ha i potere di riattivarti?
Vuoi guarire? Come pensi di dimostrarlo a te stesso?
Hai voglia di tornare a casa?
Come pensi di poter “puntare alle stelle”’.
Ti sei mai sentito “raggiunto” da qualcosa di Grande?
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5. LINK AL FLY SCELTI PER TE
https://www.youtube.com/watch?v=Lmwe6AzVOuA
https://www.youtube.com/watch?v=UJo-XdLqMvA
https://www.youtube.com/watch?v=6EHBcGqJFJM
https://www.youtube.com/watch?v=2g7YssUe2vM
https://www.youtube.com/watch?v=M4FCg2l5d4g
6. PER INTERESSI AFFINI O PER APRIRE UN DIALOGO DI RICERCA
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