Miglioramento genetico per un`agricoltura sostenibile
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Miglioramento genetico per un`agricoltura sostenibile
Capitolo 1 L’agricoltura secondo una prospettiva olistica Agricoltura olistica oggi • AGRICOLTURA BIOLOGICA – Produrre cibi senza l'impiego di prodotti chimici di sintesi; – applicare tecniche colturali moderne come la lotta biologica; – controllo delle infestanti con mezzi tecnici innovativi come erpici specifici o il pirodiserbo; – REGOLAMENTO CEE 2092 del 1991 e successive modifiche, redatto in base alle norme internazionali IFOAM; • AGRICOLTURA BIODINAMICA – nacque formalmente nel 1924 a seguito di un meeting organizzato da agricoltori tedeschi i quali invitarono Rudolf Steiner; – concezione, diremmo oggi "olistica" dell'azienda agricola. • PERMACULTURA – progettazione e la conservazione consapevole ed etica di ecosistemi produttivi che hanno la diversità, la stabilità e la flessibilità degli ecosistemi naturali. Capitolo 2: Sostenibilità in agricoltura Principi dell’Agricoltura olistica: • PERSISTENZA • AUTARCHIA • RESILIENZA • BENEVOLENZA • Indipendentemente dalla scala (hortus, ager, saltus, silva, aziende piccole o grandi, paesaggi) bisogna ridurre l’impatto ambientale delle operazioni gestionali. Capitolo 2: Integrare la Biodiversità in agricoltura Sostenibilità in agricoltura significa “tutela della biodiversità al di là delle aree protette” Progressi nell’aumento di Aree Protette ma molto di più va fatto molto di più per smorzare la perdita di Biodiversità Crescita del numero e superficie di Aree Protette Indice Lista Rossa uccelli Cosa è la biodiversità • • • • Diversità entro specie Diversità tra specie Diversità entro e tra ecosistemi/habitat Diversità entro e tra paesaggi BIODIVERSITA’ AgroBiodiversità 1. Agro-ecosistemi (strutture e processi) 2. Specie da pieno campo/ Varietà 3. Animali da allevamento e pesci 4. Germoplasma animale e vegetale 5. Organismi del suolo in aree coltivate 6. Agenti per il controllo biologico di piante e animali 7. Specie selvatiche e razze locali (risorse genetiche) 8. Conoscenza e cultura locale della diversità • E’ un sottoinsieme della diversità totale. • E’ il risultato dei processi di selezione naturale e della selezione artificiale di agricoltori, pastori avvenuta nell’arco di millenni • Cibo e sicurezza alimentare dipende da questa biodiversità. Agro-Biodiversità • Varietà coltivate per la raccolta. • Specie che non si “raccolgono” in ecosistemi produttivi a supporto della produzione di cibo. • Specie che non si “raccolgono” in ambienti più vasti che fungono da supporto per ecosistemi dediti alla produzione di cibo (agricoli, pastorali, ecosistemi acquatici e forestali). • Buone Pratiche (in generale): – Creare “santuari di biodiversità” (sacralità); – Connessione biologica (landsharing) tra aziende agricole (corridoi biologici che connettono aree ricche di Bdv; scambio di R.G.). – Minimizzare la conversione degli habitat selvatici in agricoli tramite un aumento della produttività aziendale e la protezione di ecosistemi prioritari (zone umide, frammenti di foresta, fiumi e argini fluviali). – Modificare i sistemi di coltivazione, imitando ed assecondando i processi naturali (approssimazione ecosistemica). – Bassi input e buone pratiche per: ridurre l’erosione del suolo, la dispersione di sostanze chimiche, di rifiuti. – Ottimizzare l’uso dell’acqua, favorire la fertilità del suolo, aumentare la cattura di CO2. – Praticare la zootecnia sostenibile con una corretta gestione di prati e pascoli, includendo alberi ed arbusti nei pascoli. • Bloccare o ridurre significativamente la perdita di Diversità Biologica entro il 2050; • Biodiversità è uno dei principali drivers dello sviluppo sostenibile; • Biodiversità come un indicatore di buona salute e buona gestione del paesaggio; Capitolo 3: come si misura la biodiversità Diversità biologica nei numeri RICCHEZZA EQUITA’ Come funziona l’indice • Ricchezza di specie (S) (diversità alfa): numero di specie diverse su una data superficie o in un particolare ecosistema. • Diversità di Simpson (SI) oppure di Shannon-W. (SWI): numero di specie diverse su una data superficie o in un particolare ecosistema ponderato per la relativa abbondanza di ciascuna specie. “i” varia da “1” a “N” e rappresenta il numero di specie diverse “p” è la percentuale di individui per ciascuna specie Ecosistemi semi-naturali Nature (1996). 379: 718 “Productivity and sustainability influenced by biodiversity in grassland ecosystems” Specie funzionali Diversità Ricchezza Abbondanza Stabilità Produttività Uso ottimale di nutrienti Mantenimento del suolo Capitolo 3: Standard in agricoltura STANDARD E CERTIFICATI Esempi: Bird-friendly Shade-grown Conservation Sustainable Organic Fair-trade Mondo: differenti programmi di certificazione • Rainforest Alliance e Smithsonian Migratory Bird Center (Bird friendly): priorità per biodiversità ed ambiente. • Certificazione per il Biologico: enfatizza tecniche colturali per il miglioramento della fertilità del suolo e riduzione di input chimici, non uso di OGM ma, generalmente, non richiede protezione della vegetazione naturale, corpi di acqua, fauna, ecc. Nonostante IFOAM ha definito delle linee guida per la biodiversità da adottare forse in futuro. (http://www.ifoam.org/about_ifoam/standards/norms/draft_standards/BiodiversityDraftStandardsD2050728.pdf). • Iniziativa BioTrade di UNCTAD (United Nations Conference on Trade and Development ) sviluppa certificazioni basate sulla biodiversità per i partner dei Paesi in via di sviluppo (http://www.biotrade.org/index.asp) Benchmark e Standard: N. di schemi • • • • 1 Sostenibilità dell’intera azienda (N. 11) 2 Specifica per singole colture (N. 5) 3 Biologico (N. 3, es.: IFOAM, reg. EU834/2007, USDA NOP) 4 Sicurezza alimentare (N. 5) Alcune definizioni di agricoltura sostenibile • Wageningen Memorandum: “un’agricoltura che prevenga l’inquinamento, migliori la qualità dei prodotti, conservi la biodiversità e riduca il volume produttivo” . • Swaminathan (India): “un’agricoltura che permetta di ottenere i miglioramenti quantitativi richiesti senza arrecare danni irreparabili all’ambiente”. • U.S. Natl. Acad. Sci.: “un’agricoltura che riduca gli input, conservi le risorse di base e concorra a proteggere la salute pubblica”. • T.C. Barker (American Society of Agronomy): “un approccio di conduzione aziendale che porti verso la validità economica dell’azienda, la stabilità produttiva, la qualità e l’igiene degli alimenti e dell’ambiente, il controllo dell’erosione”. In generale “agricoltura sostenibile” significa • favorire i processi naturali nei cicli colturali e nei rapporti ospite-parassita; • ridurre l’uso dei prodotti esterni all’azienda; • ottimizzare il rapporto tra produzione e capacità potenziali del terreno per garantire le produzioni nel lungo periodo; • produrre economicamente enfatizzando gli aspetti della conservazione di terreno, acqua , energia e biodiversità; • incrementare lo sfruttamento del potenziale energetico, conservando al tempo stesso le risorse; Organic agricultural land by continent 2012. Source: FiBL-IFOAM survey 2014. Europa: superficie agricola a biologico per Nazione (2012) • Tasso di crescita di aziende certificate superiore a quello delle aziende convenzionali; – Ma la base produttiva è ancora relativamente piccola; – Limiti: periodi di transizione lunghi dal convenzionale al biologico (non sostenibili per le piccole aziende). Le 10 Nazioni con il più ampio consumo pro capite (2009) (ultimo decennio) Fare mercato con più informazioni: certificazioni ed eco-etichettatura • Piattaforme di sostegno a livello globale per singole colture: soia; caffè; zucchero; cacao. • Cresce la domanda nei paesi più sviluppati. • Prodotti certificati < 5% delle vendite totali. • Caffè certificato < 2%. • Agricoltura biologica (organic) al primo posto (25,5 miliardi di euro). • Aumenta la domanda dei prodotti biologici no-food. • Aumento delle colture biologiche in Cina (3 milioni di ha di prati-pascolo certificati negli ultimi anni) Cosa manca? • Pochi sistemi di certificazione focalizzano sulla biodiversità; • Come misurare la biodiversità: metrica, indicatori. • Metodi di monitoraggio: indicatori “smart” per i sistemi di certificazione. – – – – – Semplici Misurabili Affidabili Replicabili nello spazio e nel tempo Trend derivabili nello spazio e nel tempo • Basso supporto all’agricoltura sostenibile che integra conservazione e rigenerazione di habitat nativi. • Analisi poco rigorose sulla scala di intervento: singola azienda vs paesaggio. • Analisi poco rigorosa dei costi-benefici di produzione/protezione per la singola azienda e/o per il paesaggio. • Esempi rari di implementazione di schemi biodiversity-friendly a scala di paesaggio. • Responsabilità ecologica vs Responsabilità sociale Il ruolo dell’agro-biodiversità • • • • • • • • • • • • Aumentare la produttività, la sicurezza alimentare ed i ritorni economici. Ridurre l’impatto dell’agricoltura su aree fragili, foreste e specie minacciate. Rendere gli agro-ecosistemi più stabili, resilienti e sostenibili. Contribuire all’equilibrio tra antagonisti e patogeni. Conservare suolo, aumentare la fertilità naturale del suolo e la sua salute. Contribuire ad una intensificazione sostenibile. Diversificare i prodotti e le opportunità di reddito. Ridurre i rischi o ampliare le opportunità ad individui e nazioni. Aiutare a massimizzare l’uso efficace di risorse e di ambiente. Ridurre la dipendenza da input esterni. Migliorare la nutrizione umana e provvedere fonti di medicine e vitamine. Conservare la struttura e la stabilità dell’ecosistema e della diversità di specie. • • • • • Cosa sta avvenendo all’agrobiodiversità Dal 1900 il 70% della diversità genetica vegetale (razze locali e popolazioni localmente adattate) è stata perduta per dare spazio alle varietà commerciali geneticamente uniformi e ad alta risposta in ambienti con elevato uso di input. Il 30% degli animali allevati sono a rischio di estinzione. Il 75% del cibo mondiale è generato solo da 12 specie di piante e 5 specie animali. Del 4% di 250.000-300.000 specie di piante edibili, solo 150-200 sono usate dagli uomini. Solo 3 – riso, mais e grano – contribuiscono circa il 60% di calorie e proteine che gli uomini ottengono dalle piante. Gli animali forniscono circa il 30% delle necessità umane per cibo ed agricoltura ed il 12% della popolazione mondiale vive quasi interamente con prodotti derivati dai ruminanti. (FAO, 1999). Cause del declino dell’agrobiodiversità • Espansione della rivoluzione verde (specializzazione dell’agricoltura, agroindustria, erbicidi, pesticidi e semi brevettati) • Globalizzazione commerciale delle catene alimentari con soia e mais ogm. • Sostituzione delle varietà adattate con quelle esotiche e commerciali. Capitolo 6: il miglioramento genetico sostenibile Interventi genetici • “Il miglioramento genetico per la sostenibilità è un processo che adatta la varietà all’ambiente e non, come in passato, l’ambiente alla varietà” • Es. di m. genetico classico: maggiore disponibilità idrica ha permesso minor sviluppo radicale. Il controllo chimico delle infestanti ha permesso una crescita vegetativa meno competitiva. Fotosintetati orientati alla produzione economica e non alla difesa della pianta. Nuovi obiettivi per Nuove Varietà • Studio dell’interazione “Genotipo-Ambiente” • Riduzione nell’uso di input chimici ed energetici (fitofarmaci, concimi lavoro meccanico) • Diversificazione colturale • Minor uso irriguo • Riduzione dei rischi di erosione dei suoli • Riduzione dell’erosione genetica Meno fitofarmaci • Recupero delle rotazioni mediante la costituzione e introduzione di varietà tolleranti o resistenti agli stress biotici. • Molto lavoro si è fatto per l’individuazione e caratterizzazione di geni per le “resistenze verticali” molto rimane da fare per migliorare per le “resistenze orizzontali” e per la “tolleranza” Meno input energetici e chimici • Costituire varietà capaci di dare risposte efficienti, in termini quali-quantitativi, in presenza di bassi input • Varietà adattate al tipo di tecnica colturale all’interno di rotazioni che prevedono anche l’ingresso di colture no-food Water use efficiency • Costituzione di varietà dotate di maggiore efficienza biologica nell’utilizzo di risorse idriche scarse • Selezione in condizioni non irrigue per un ampio ventaglio di condizioni pedoclimatiche • W.U.E collegato alla riduzione dei rischi di erosione eolica Continuare a utilizzare le antiche varietà • Mettere in pratica la commercializzazione e produzione di antiche varietà conservate in situ. • Migliorare il livello di eterozigosità di razze locali allogame (es. mais) • Replicare in e valutare il germoplasma legnoso da frutto. • Selezione direzionale per linee pure e per misture di linee pure da razze locali. • Aumentare la dimensione effettiva delle popolazioni di razze locali vulnerabili