I sogni nostra ricchezza interiore _2
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I sogni nostra ricchezza interiore _2
I SOGNI: NOSTRA RICCHEZZA INTERIORE I sogni accompagnano la nostra vita dalla nascita alla morte: essi sono come un ponte tra il mondo conosciuto (= quello della nostra coscienza) e tutto il mondo che non conosciamo (=sia il nostro inconscio che tutte le realtà visibili ed invisibili in cui viviamo). Già gli antichi si sono interessati ai sogni e sono riusciti a coglierne il messaggio nascosto che essi celavano. Per la Bibbia i sogni sono un dono e un messaggio di Dio all’uomo. Attualmente, grazie agli studi di Freud e di Jung, il sogno è uno strumento utilizzato in psicoterapia per curare malesseri psichici e per aiutare le persone a crescere,sviluppando al meglio le proprie potenzialità. I sogni sono dunque una porta aperta sul mistero dell’uomo e della vita. Il corso vuole fornire ai partecipanti i mezzi per imparare a decifrare il messaggio del sogno così da affrontare meglio la realtà della vita. Il corso sarà teorico – pratico e affronterà i seguenti contenuti: - il sogno nella storia dell’umanità - la natura dei sogni e ipotesi interpretative - i messaggi dei sogni - la funzione dei sogni - lavorare sui sogni e con i sogni - integrazione dei sogni con la realtà quotidiana - il sogno come terapia - i sogni: messaggeri dell’anima La partecipazione al corso non presuppone conoscenze particolari né gradi specifici di studio. Si richiede soltanto costanza nella partecipazione e, poiché ci saranno esercitazioni pratiche, il numero dei partecipanti non potrà essere superiore a 30. BIBLIOGRAFIA Artemidoro di Daldi, Dell’interpretazione dei sogni, BUR,1976. R.Baschera, I sogni profetici, Oscar Mondadori,1992. J.Borges, Libro dei sogni, Oscar Mondatori,1985. 1 P.Kolosimo, Guida al mondo dei sogni, BUR, 1974. R.Bosnak, Breve corso sui sogni, Astrolabio,1990. *** A.Gentili, Te i nostri cuori sognino, Ancora, 1974. *** M.Ballester, Meditare un sogno, ed.Messaggero Padova, 1989. 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E.Bresciani, La porta dei sogni (interpreti e sognatori nell’Egitto antico), Einaudi,2005. *** B.Gatren, I sogni nostra ricchezza interiore, Xenia edizioni,1988. *** N.Gratton, L’arte di sognare, Edizioni Amrita, 2004. J. Hillman, Animali del sogno, Raffaello Cortina Editore,1996. *** F.Silvani, Sogni amici, I nuovi delfini tascabili,1998. *** Z.Fusco, Interpretazioni del sogno, Castelvecchi,2004. *** H de Sain-Denys, I sogni e il modo di dirigerli, Phoenix Editrice,2000. 2 *** A.Musso-O.Gadoni, I sogni dei bambini, De Vecchi editore,2004. P.Cozzaglio (a cura di),Dialoghi con i sogni, Zephiro edizioni,2008. R.Palma, Cavalcando la notte,Marco Valerio editore,2003. J.de la Rocheterie, La natura nei sogni, Edizioni RED, 2004. E. Minelli; N.Vozzella, Sogni e salute, Red ed. 2007. RIVISTE: A.A.V.V., Il sogno, Riza psicosomatica, maggio 1983, n° 27. A.A.V.V., Il mondo dei sogni, Riza Scienze, anno 1986 n.°12. L’INTERPRETAZIONE DEI SOGNI L’uomo di ogni tempo,cultura e società ha percepito intuitivamente il potenziale insito nel sogno. Sogno e realtà sono come due vasi comunicanti che si influenzano a vicenda: questa evidenza è stata colta dagli antichi greci per i quali il sogno era come un’entità autonoma che vive nello spazio reale. Per Omero ( X secolo circa avanti Cristo) il sogno esce dai confini della psiche e assume sembianze umane al fine di portare al dormiente un messaggio da parte degli dei. Nel Libro XIX dell’Odissea Penelope spiega a Ulisse (che non è stato ancora da lei riconosciuto) che esistono due porte attraverso cui i sogni giungono ai mortali: “... straniero, sono inspiegabili e ambigui i sogni, e non tutto si attua per gli uomini. Perché sono due le porte dei sogni incorporei:le une son fatte di corno e le altre d’avorio. I sogni che vengono dall’avorio segato, recando parole infruttuose danneggiano, quelli che escono dal liscio corno, qualora un mortale li veda,si avverano” Nell’Iliade (libro I) afferma che il sogno viene dal padre Zeus: “Ma via, qualche indovino Interroghiamo,o sacerdote,o pure Interprete dei sogni (chè da Giove anche il sogno procede) Onde ne dica perché tanta con noi d’Apollo è l’ira”. 3 Il grande filosofo Platone parla del sogno in molte sue opere affermando che il sogno comunica la verità all’uomo e che se questi vuole conoscere la propria anima, deve affidarsi al sogno. Studiare il sogno diventa un passo necessario e indispensabile per la comprensione dell’anima. Platone arriverà ad affermare che le verità metafisiche possono essere insegnate solamente attraverso il linguaggio dei sogni. Inoltre riconosce l’esistenza di sogni eccezionali che possono presentarsi ai saggi rivelando loro la natura più intima delle cose. Per l’interpretazione dei sogni poi non possiamo dimenticare il mito di Asclepio, il dio le cui apparizioni notturne inducevano alla guarigione colui che riceveva la visione. Questo mito è importante anche per la psicologia perché l’epifania del divino avveniva durante la pratica incubatoria,mentre il malato dormiva o si trovava in una fase di semiveglia: la guarigione avveniva o immediatamente,oppure il malato riceveva dai sacerdoti del dio una consultazione sulla terapia da praticare. Questo culto veniva praticato a Pergamo, a Cos, a Lesena, a Epidauro e ad Atene stessa. La lettura del sogno secondo una visione onirica (quella che verrà ripresa da Freud e dalla moderna psicologia) sarà proposta da Artemidoro di Daldi che ben rappresenta l’interprete di professione dell’antichità Siamo nel secondo secolo dopo Cristo e scrisse il Libro dei sogni, un manuale interessantissimo e importante perché frutto del lavoro di un interprete professionale, che illustra i principi e i segreti della sua arte. Artemidoro suddivide i sogni in profetici e simbolici e giunge a definirli in ordine alla sua destinazione: il sogno può dunque essere personale, impersonale,comune, pubblico e cosmico. Questo autore ha avuto altresì l’intuizione che l’anima gioca con le parole e che durante l’attività onirica diventano veri e propri simboli da decifrare, scoperta che verrà confermata da Freud. Anche l’Egitto vanta un’ antichissima tradizione onirologia. Gli egiziani ci hanno lasciato il Libro dei sogni che risale al regno di Ramesse II (siamo nel 2000 a.C. circa). Successivamente è stato scritto un secondo Libro dei sogni che risale al II sec. d.C. Già nel più antico libro troviamo indicazioni su come interpretare le immagini oniriche. Per gli egiziani il sogno ha valore di messaggio destinato a persone speciali che spesso hanno responsabilità civili e dalle cui decisioni dipende il benessere comune. Anche presso questo popolo si diffuse l’incubazione,che veniva officiata nei dedicati al culto del dio Se rapide e poi della dea Iside. Non va poi dimenticato che l’onirologia egiziana condivide con la tradizione giudaicocristiana e musulmana le vicende di Giuseppe, raccontate sia nella Bibbia sia nel Corano. Nell’Islam solo la scienza dell’oniromanzia viene risparmiata dalla censura e assume ruolo di protagonista, soprattutto perché tutta la vita di Muhammad fu pervasa da sogni e visioni. Per i musulmani, il sogno veridico ha in sé il potere e l’autorevolezza della profezia e consente a Dio di comunicare direttamente con l’uomo. Nel Corano, il sogno e la visione hanno un ruolo indiscutibile: attraverso il sogno, Dio legifera. Per i musulmani solo chi è puro di cuore può interpretare i sogni divini: l’onirologia islamica trova perciò la sua funzione nell’individuazione del sogno veritiero che proviene da Dio e ha carattere divinatorio. A questo tipo di sogni si contrappone un secondo genere, che è invece espressione di Satana, la cui natura fastidiosa e molesta ne rivela immediatamente l’origine. Una caso a parte costituiscono i sogni che vengono definiti “grovigli di sterpi”, interessante denominazione per quelle esperienze oniriche che, sono un’espressione del 4 pensiero limitato dell’uomo che si ripiega su se stesso,perso nelle sue congetture anche quando dorme, e che nulla hanno a che vedere con la dimensione trascendente. Altra interessante riflessione sul sogno che proviene dalla tradizione islamica è che “il sogno è per il primo interprete”, ossia appartiene non tanto al sognatore,che ha semplicemente il potere di produrlo,ma a colui che possiede le chiavi per penetrarlo e spiegarlo tanto da poter innescare quel processo di eventi reali che non potrà essere arrestato. Infatti secondo la tradizione musulmana “il sogno si avvera secondo la sua interpretazione”. All’interno del Corano la storia di sogni e di interpretazioni più rilevante e rappresentativa è quella di Yusuf , il Giuseppe biblico. (Sura XII, 4-6). Nella tradizione biblica il sogno viene descritto come uno strumento attraverso cui il divino si manifesta e si esprime. In alcuni libri sacri della Bibbia il sogno può rappresentare anche una tentazione o una illusione. Lo scopo della visione onirica è sempre quello di trasmettere un messaggio da parte di Dio. Occorre però discernere i sogni dalle illusioni che provengono dal male. Nell’Antico Testamento sono molti i sogni riportati: quelli di Giuseppe in Egitto, quelli di Nabucodonosor interpretati da Daniele, quello di Giacobbe...mentre nel Nuovo testamento si ricordano i sogni di Giuseppe, dei Magi,della moglie di Pilato e altri tre raccontati dagli Atti degli Apostoli. Da ultimo ricordiamo che in Oriente,un vero illuminato, un Buddha, termine che non a caso significa “risvegliato” è colui che non sogna più. Non ne ha più bisogno, poiché in lui conscio e inconscio si sono ricongiunti e costituiscono un’evidente unica realtà. SOGNI E SCIENZA La scienza ha tentato di svelare il meccanismo del sonno. Un contributo fondamentale a questo filone di ricerca venne da Hans Berger,che, nel 1928, mise a punto l’elettroencefalogramma (= EEG). Altri scienziati affinarono la ricerca nel 1953 e, grazie ai loro studi si sono scoperte cinque fasi attraverso le quali passa ciascuno di noi quando si addormenta : FASE DEL SONNO 1° Calo di consapevolezza È il momento dell’addormentamento e del risveglio. Sono presenti movimento degli occhi, ma sono lenti,rotanti e oscillatori come se chi dorme lasciasse vagare lo sguardo nel vuoto 2° Assopimento (= come quando ci succede di addormentarci durante la lettura di un libro o davanti alla TV. Assenza di movimenti oculari. 3° Presenza delle due fasi precedenti Assenza di movimenti oculari. 4° Sonno profondo CONTENUTO Possono apparire immagini ipnagogiche accompagnate dalla sensazione di precipitare –dovute al repentino rilassamento muscolare. Attività tonica muscolare ridotta. Durata dai 5 ai 10 minuti. L’attività tonica muscolare si riduce sempre più. Se la persona viene svegliata in questa fase, appare disorientata. Presenza do onde lente all’EEG che occupano meno della metà del tracciato. Il tono muscolare è sempre più basso. 5 È la fase del sonno più profonda. Movimenti oculari assenti. Se la persona viene svegliata in questa fase,appare confusa,disorientata nel tempo e nello spazio. C’è inoltre incapacità di descrivere ciò che si è “pensato”. 5° REM (Rapid Eyes Movement) Appaiono mioclonie (= brevi scosse Comparsa di movimenti oculari rapidi come muscolari) e variazione delle funzioni se la persona stesse seguendo qualcosa vegetative: aritmie,sbalzi con lo sguardo. pressori,alterazione flusso sanguigno in vari Si ripresenta ciclicamente durante la notte organi,modificazione del ritmo respiratorio. ogni 90 m. circa. Se si sveglia la persona in questa fase,essa riferisce che stava sognando ed è in grado di raccontare il contenuto del sogno. Osservazioni sulla fase REM Gli scienziati hanno potuto rilevare che se la persona viene svegliata ogni volta che entra nella fase REM, dopo pochi giorni manifesta disturbi psicopatologici e somatici: irritabilità,depressione,crisi persecutorie e allucinatorie che possono portare ad una crisi psicotica. Si possono produrre altresì alterazioni della funzionalità cardiaca,respiratoria e della pressione arteriosa. Questo perché durante questa fase REM, il cervello entra in uno stato particolare di attivazione,la sua attenzione è totalmente concentrata verso l’interno dell’organismo;infatti,durante questa fase viene bloccata gran parte degli stimoli provenienti dall’esterno e dalla periferia del corpo. Ma non solo. Anche gli stimoli in uscita vengono neutralizzati; questo meccanismo è fondamentale per salvaguardare l’incolumità della persona che dorme (ES. se una persona sta sognando di correre non giungerà dal cervello agli arti inferiori il comando “corri”; questo blocco dell’attività motoria impedisce al dormiente di cadere dal letto oppure gli consente di partecipare ad una battaglia senza muovere un dito. Se una persona sta cantando o gridando nel sogno,il cervello non darà l’ordine “canta” o “grida”, così che il dormiente non sveglierà chi gli dorme accanto!). E’ come se fossero bloccati alcuni “cancelli” oltre i quali lo stimolo non può passare. A volte però l’esperienza onirica produce un’allucinazione talmente forte da generare uno stimolo che è capace di oltrepassare i cosiddetti “cancelli”, permettendo così al soggetto di compiere l’azione che stava sognando, come se fosse sveglio. Altre caratteristiche che sottolineano l’importanza della fase di sonno REM sono: • il sonno REM è fondamentale per la vitalità delle cellule cerebrali. Le cellule nervose, che secernono neurotrasmettitori,durante il sonno “ricalibrano” la loro attività: rallentano le loro funzioni già nel momento dell’addormentarsi e durante il sonno REM si preparano per l’attività del giorno successivo; • il sonno REM è utile per stabilire nuove connessioni cerebrali; per questo già nella vita intrauterina,quando il cervello comincia il suo sviluppo,le ore di sonno del feto sono molto di più rispetto a quelle della veglia. Secondo gli scienziati la funzione di queste lunghe ore di sonno potrebbe essere quella di offrire al cervello,che si trova ancora in fase di sviluppo,alcuni schemi d’azione che gli sarebbero utili dopo la nascita e che si andranno integrando e sviluppando nel tempo; • il sonno REM assolve la funzione di “fare pulizia”: eliminare i ricordi e le informazioni inutili e fare spazio ai nuovi dati che verranno successivamente registrati; 6 • durante il sonno REM viene attivata la capacità “creativa” che ciascun essere umano possiede nel sogno ma che sovente viene ingabbiata durante la vita diurna: il sogno fornirebbe un metodo per esercitare di notte la capacità creativa latente e frustrata. Se imparassimo a lasciar fluire anche nella vita diurna un pizzico della creatività onirica, è probabile che la qualità della nostra vita migliorerebbe di molto. LA PORTA SEGRETA PER ENTRARE NEL MONDO DEI SOGNI Come è possibile aprire una PORTA che ci permetta l’incontro con zone dimenticate del nostro mondo interiore? • • recuperare un contatto sano e frequente con la natura; riprendere i contatti con il nostro “universo interno”, che chiamiamo il subconscio e inconscio umano; Risorse pratiche: La chiave per aprire nel modo più efficace e rapido la Porta segreta tra i due mondi (conscio-inconscio), è l’AMORE. Quella più pericolosa è la tensione o i sentimenti negativi come la Paura. 1. Vai a dormire con atteggiamento positivo, pieno di simpatia e curiosità per l’altra parte meno conscia di te. 2. il tempo migliore per aprire la Porta segreta sarà proprio quello della soglia del sonno, cioè la dormiveglia in cui senti di non essere ancora completamente addormentato ma cominci ad avvertire la pesantezza che precede il sonno. 3. in questo stato di dormiveglia esprimi il desiderio di ricordare un sogno, colloquiando anche con il tuo inconscio e magari ripetendoti: “Quanto mi piacerebbe svegliarmi domattina ricordando il migliore dei miei sogni” Un’attenzione particolare può essere rivolta a quello che già dall’antichità viene chiamato il CUSTODE DELLA PORTA. Fin dall’antichità l’uomo si è interessato ai sogni e alla loro interpretazione. Il Libro dei sogni ieratico è il primo testo che possediamo: scritto in geroglifici corsivi,risale al 2052 –1778 a.C. Anche i Veda, libri sacri dell’Induismo, parlano dei sogni e della loro interpretazione. La stessa Bibbia, parla dei sogni come messaggi inviati da Dio. In Grecia e nell’antica Roma il sogno era interpretato come un messaggio che gli Dei inviavano all’uomo. In varie tradizioni si parla di un “mediatore” che ci permette di metterci in comunicazione con il nostro “universo interno” ed è come un custode della Porta Segreta : l’angelo o messaggero. Freud, nelle sue ricerche, lo chiama “sentinella” o “censura” e lo interpreta come una figura dispotica e puritana che cerca di impedire l’accesso del mondo conscio dei 7 contenuti inconsci. La tradizione talmudica parla invece di un Angelo del Sogno cui Dio affida il compito esclusivo di essere custode e guida nel mondo onirico degli esseri umani. Ci si può dunque rivolgere anche a questo custode chiedendogli di essere generoso con noi, aiutandoci a comprendere il messaggio che proviene dal nostro mondo interiore. IL PENSIERO DI S.FREUD SUI SOGNI Freud pubblica “L’interpretazione dei sogni” nel 1900. Nell’introduzione scrive : “Fornirò la prova dell’esistenza di una tecnica psichica che permette di interpretare i sogni e dimostrerò che utilizzando questo metodo, ogni sogno si rivela essere una formazione psichica dotata di senso”. Per Freud ogni sogno contiene un desiderio proibito che difficilmente potrebbe realizzarsi nella realtà quotidiana. Questo desiderio è talmente “proibito” che neppure nel sogno viene manifestato chiaramente; ecco allora che entra in gioco il “censore” (una specie di Super_Io dell’inconscio) che trasforma,deformandolo, il contenuto del desiderio. Questo accade anche per preservare il nostro sonno perché altrimenti ci sveglieremmo troppo presto, angosciati dal contenuto del sogno. I sogni di angoscia emergono quando il censore non riesce a deformare un desiderio. Possiamo dunque affermare che il sogno è il tentativo di soddisfacimento di un desiderio Freud chiama LAVORO ONIRICO tutta l’attività inconscia, il dinamismo che trasforma il contenuto latente del sogno (= quello che veramente sta sotto e che il censore non lascia passare così come è) nel contenuto manifesto. Il lavoro onirico si realizza, secondo Freud attraverso l’attivazione di 5 meccanismi: - condensazione:il sogno attua un’integrazione tra la situazione di vita attuale del sognatore,la sua storia passata, fin dal momento del concepimento, l’ambiente che lo condiziona e lo stimola e il suo progetto evolutivo innato; - spostamento: un pensiero inquietante viene trasformato in un’immagine meno inquietante; - raffigurabilità: le parole, le emozioni,i dubbi vengono spesso trasformati in immagini; - simbolismo; - elaborazione secondaria: cerca di trasformare il contenuto onirico (già deformato dal censore) così da conferirgli un ordine conforme a ciò che è accettato comunemente nella veglia. La metodologia più utile per riuscire ad interpretare i sogni è quella delle ASSOCIAZIONI LIBERE (= ad ogni immagine viene associata una parola o una idea prodotta dal sognatore). 8 IL PENSIERO DI C,G,JUNG SUI SOGNI Jung espone il suo pensiero sul sogno in modo particolare nello scritto la “Psicologia del sogno”, in “Considerazioni generali sulla psicologia del sogno” e in “Ricordi,sogni,riflessioni”. Egli stabilì un curioso parallelo tra la struttura naturale del sogno e la struttura formale della tragedia greca, individuando quattro momenti comuni ad entrambi: - esposizione:contesto in cui avviene l’evento,lo spazio-tempo e l’azione; - l’intreccio; - culminazione: dove avviene l’evento decisivo; - lysis: cioè la soluzione. Per Jung i sogni sono al servizio del senso finalistico che soggiace all’intero apparato psichico e che implica la costante ricerca di realizzazione della personalità dell’individuo lungo il corso della sua esistenza. Per lui il sogno è più simile ad un fenomeno sano che nevrotico. Il sogno è simile ad un testo antico in cui mancano dei pezzi,che vanno ricercati per riuscire ad interpretarlo. Anche per Jung, il metodo più corretto per accostarsi al sogno è quello delle ASSOCIAZIONI DI IDEE. A differenza di Freud però, ritiene che l’interpretazione simbolica non può essere unilaterale,ma deve essere polivalente. Il terapeuta attiva, insieme al sognatore, l’AMPLIFICAZIONE, cioè attinge ad immagini universali tratte dai miti e dalle fiabe per completare il testo lacunoso. “Non credo che il sogno nasconda qualcosa:siamo noi che non ne comprendiamo il linguaggio”. Il sogno, dunque non può essere solo l’appagamento di un desiderio, ma una COMPENSAZIONE: mostra cioè quello che manca all’atteggiamento cosciente della persona in modo creativo e non prevedibile. La psiche infatti cerca sempre di riequilibrare le tendenze contrapposte (Conscio – inconscio; maschile-femminile...),come fosse un sistema che si autoregola. Nei sogni di angoscia, la psiche non cerca di ripristinare l’equilibrio attraverso misure compensatorie, bensì attraverso la CATARSI (= un trauma psichico o una malattia fisica possono essere vissuti in sogno per un certo periodo con lo scopo di far defluire la tensione). Per Jung tutti i sogni obbediscono alla legge dell’autoregolazione psichica. Inoltre per Jung il sogno assolve anche alla funzione PROSPETTICA: è questa la capacità dell’uomo,durante il sogno,di compiere azioni di prova,di anticipare soluzioni e conflitti. Questi sogni appaiono più frequentemente in momenti di svolta. Per finire Jung parla anche di sogni PROFETICI: sono tutti i sogni attraverso i quali l’inconscio preannuncia una malattia o un avvenimento che accadrà nel futuro. “ Il sogno è il teatro dove il sognatore è allo stesso tempo sia la scena,l’attore,il suggeritore,il direttore di scena,il manager,l’autore,il pubblico e il critico”. 9 IPOTESI INTERPRETATIVA DEI SOGNI Per avere un punto di riferimento stabile nel lavoro di apprendimento alla lettura dei sogni, ci rifaremo al processo di individuazione di Jung. Questo sarà il riferimento principale, ma poi, durante l’analisi di un sogno, utilizzeremo – al bisogno – ogni suggerimento che può essere utile al raggiungimento dello scopo, da qualunque parte esso provenga. Il processo di individuazione è quel dinamismo psichico attraverso il quale ogni individuo diventa se stesso. Per Jung le tappe fondamentali di tale processo sono tre: • • • riconciliazione con la parte opposta di noi stessi (con il proprio animus per la donna e con la propria anima per l’uomo); purificazione ed integrazione della propria ombra; assunzione dell’inconscio individuale nell’inconscio collettivo (= l’illuminazione). Se il sogno ha la funzione di produrre un equilibrio dinamico della personalità nel suo complesso allora è fondamentale cogliere,attraverso i messaggi che ci invia, quali sono le strategie migliori da mettere in campo per facilitare la realizzazione del processo di individuazione. Durante il lavoro di elaborazione di un sogno non dobbiamo scordare che la crescita psichica segue un percorso a spirale e per questo motivo i sogni di una sequenza non vanno letti come serie logiche e lineari, bensì come tasselli disposti in ordine radiale intorno ad un centro ignoto. Ciò l’uomo non deve necessariamente attraversare diverse fasi in sequenze ordinate per divenire uomo. Le sequenze oniriche sono misteriose quanto l’uomo stesso. Sognare: il ritorno del linguaggio simbolico nella società tecnologica:immagini e parole per una vita creativa. Connessi ai riti e ai miti, i simboli costituiscono il linguaggio del sacro,l’epifania del MISTERO, come ben sottolinea quel grande studioso di simboli che è Mircea Eliade(Trattato di storia delle religioni,Bollati Boringhieri,Torino,1999). Il simbolo ha poi la sua zona di insorgenza nel notturno,nell’onirico:Jung ci ha insegnato a discernere nei simboli tutte quelle indicazioni che anticipano le nostre possibilità di evoluzione e maturazione. Ogni simbolo fornisce dunque temi di meditazione capaci di determinare e guidare il “divenire se stessi”. All’opposto dei segni tecnici perfettamente trasparenti che non dicono altro da quel che vogliono dire ponendo la realtà significata, i simboli sono opachi: il primo senso,letterale,palese,indica esso stesso analogicamente un secondo senso. 10 Questa opacità è la profondità stessa del simbolo, una profondità inesauribile. “Il simbolo “dona”:è donante,in quanto è una intenzionalità primaria che da’ il secondo senso” (P.Ricoeur,Il simbolo da’ a pensare,Morcelliana,2002). Ogni simbolo è il centro di gravità di una tematica inesauribile ;ma tutti insieme i simboli dicono la totalità. Come accostarsi dunque al significato simbolico? Esiste come un circolo: Si deve comprendere per credere,ma si deve credere per comprendere.Perciò solamente interpretando possiamo credere. Il simbolo,in conclusione,ci parla come indice della situazione dell’uomo nel cuore dell’essere –in cui si muove ed esiste. Tutti i simboli tendono a reintegrare l’uomo in una totalità, totalità trascendente del cielo,totalità immanente della vegetazione,della decadenza e della rinascita. “Il signore,cui appartiene quell’oracolo che sta a Delfi, non dice né nasconde, ma accenna”. (Eraclito) IL LINGUAGGIO SIMBOLICO Il simbolo femminile (Yin) e il simbolo maschile (Yang) Fra i numerosi simboli archetipici,si distinguono particolarmente due gruppi importanti: quello dei simboli maschili e quello dei simboli femminili. I due principi fondamentali di ogni vita, Yin e Yang, si esprimono su tutti i piani; essi non includono soltanto i simboli umani, ma anche quelli animali e vegetali. Il femminile nell’uomo e il maschile nella donna risaltano nei sogni e, a volte, assumono spesso la maschera di una persona amata o invisa. Seguendo Jung diamo il nome di Anima e Animus a queste figure simboliche. Per il bambino i principi maschile e femminile sono incarnati,subito, nei personaggi del padre e della madre. 11 Questi principi,come sappiamo, si trovano allo stato latente nel bambino ma si sviluppano con l’età nel corso delle relazioni con i suoi genitori. Le persone del padre e della madre si trasformano in simboli nei sogni;che sono tanto i genitori terreni con le loro qualità e le loro debolezze umane,quanto i rappresentati dei principi eterni. Le loro immagini si mescolano agli archetipi: divinità,fate,bestie e streghe… Esempi dello Yin (“Anima”) e dello Yang (“Animus”) : Yin-femminile Yang-maschile la notte la luna il nascosto il versante in ombra la passività il riposo, l'inerzia le energie distruttrici la debolezza mezzanotte il molle il negativo il vuoto, il cavo la Terra i numeri pari la Morte la Donna I vegetal iLa terra L’acqua il giorno il sole il manifesto il costone soleggiato l'attività il movimento, la forza le energie vivificanti la forza mezzogiorno il duro il positivo il pieno il Cielo i numeri dispari la Vita l'Uomo Gli animali Il fuoco L’aria “Dio ha creato le medicine per guarire le malattie, il vino per guarire la tristezza, e i sogni per guidare chi è cieco nel cammino della vita” (antico papiro egizio) L’IMMERSIONE COSCIENTE NELL’INCONSCIO: OSSERVARE,INTERPRETARE E MEDITARE IL SOGNO 12 Illustrazione sogno di Giacobbe dipinto di William Blake GENESI,28,10-18 [10]Giacobbe partì da Bersabea e si diresse verso Carran. [11]Capitò così in un luogo, dove passò la notte, perché il sole era tramontato; prese una pietra, se la pose come guanciale e si coricò in quel luogo. [12]Fece un sogno: una scala poggiava sulla terra, mentre la sua cima raggiungeva il cielo; ed ecco gli angeli di Dio salivano e scendevano su di essa. [13]Ecco il Signore gli stava davanti e disse: <<Io sono il Signore, il Dio di Abramo tuo padre e il Dio di Isacco. La terra sulla quale tu sei coricato la darò a te e alla tua discendenza. [14]La tua discendenza sarà come la polvere della terra e ti estenderai a occidente e ad oriente, a settentrione e a mezzogiorno. E saranno benedette per te e per la tua discendenza tutte le nazioni della terra. [15]Ecco io sono con te e ti proteggerò dovunque tu andrai; poi ti farò ritornare in questo paese, perché non ti abbandonerò senza aver fatto tutto quello che t'ho detto>>. [16]Allora Giacobbe si svegliò dal sonno e disse: <<Certo, il Signore è in questo luogo e io non lo sapevo>>. [17]Ebbe timore e disse: <<Quanto è terribile questo luogo! Questa è proprio la casa di Dio, questa è la porta del cielo>>. [18]Alla mattina presto Giacobbe si alzò, prese la pietra che si era posta come guanciale, la eresse come una stele e versò olio sulla sua sommità. Il sogno è interessante perché viene ad un uomo che si trova, in un certo senso in una situazione in cui ci sentiamo prima o poi tutti. Diciamo che tre erano le ombre-paure che seguivano Giacobbe: - l’angoscia dell’ignoto (G. lascia per la prima volta la sicurezza della casa paterna…) - la paura della solitudine - l’angoscia dell’ìgnoto G. si trova tra la madre e la sposa: sta perdendo la sua immagine emotiva di figlio,ma non ha ancora acquisito quella di sposo. 13 E’ un po’ come se il sogno facesse fare a G. l’esperienza adolescenziale del “passaggio”. Il bambino, per sentirsi uomo ha bisogno di riflettersi in uno specchio diverso da quello materno; ha bisogno di uno specchio che lo aiuti a vedere in se stesso nuove capacità …ha bisogno dello sguardo del padre…lui aveva sempre cercato lo sguardo del padre, ma il padre “amava Esaù”. Un figlio si riconosce come “unico” solo nello sguardo dei propri genitori… Ora il sogno permette a Giacobbe di incontrare finalmente lo sguardo del padre. La voce gli dice “Io sono con te e ti GUARDERO’ In ogni luogo nel quale andrai”. Il padre- Dio qui immedesima anche la dimensione del futuro (Dx sn); il Dio del sogno è molto paterno: promette al proprio figlio aiuto nelle difficoltà della vita. Più avanti Giacobbe lotterà con l’angelo finchè lo costringerà a riconoscerlo e si farà dare un nome nuovo: Israele.A questo punto egli non sarà più quello che passa avanti al fratello rubandogli l’eredità/identità, ma colui che riceve finalmente -con il nome nuovo- la nuova identità. La scala rappresenta la “scalata” che deve fare Giacobbe per essere riconosciuto…alla fine c’è il padre-Dio. Per trovare la propria identità bisogna faticare Giacobbe è l’ “arrampicatore”. Egli è consapevole di aver agito male nei confronti del fratello ma soprattutto si sente colpevole nei confronti del padre, per averlo ingannato, circa la propria identità. Qui interviene la madre che, con il pretesto del matrimonio, allontana Giacobbe da casa Isacco approva questo allontanamento e da’ il consenso a Giacobbe per intraprendere il viaggio verso la casa della futura sposa. Questo viaggio però riempie Giacobbe di angosce e di paure . In fondo al suo cuore sa che quel viaggio, in realtà, è una fuga. Il sogno della SCALA acquista così sul piano psichico il valore di una confessione. La SCALA è dunque Giacobbe che si presenta al Padre di tutti i padri per chiedere il riconoscimento e l’approvazione. La scala viene accolta: la sua cima è appoggiata al cielo;Giacobbe può quindi salire e chiedere la benedizione della sua primogenitura. Dio-Padre conferma a Giacobbe e alla sua discendenza la promessa che era stata fatta ad Abramo e poi ad Isacco. Cosa sia avvenuto veramente nel cuore di Giacobbe non potremo mai saperlo, ma il cambiamento che si è determinato in lui è così grande che ci induce a soffermarci ancora un po’ sul suo sogno. Egli era estraneo al patto tra Dio (= l’Eternità) e l’uomo(=il mortale), la sua nascita non era prevista in quanto gemello e secondogenito e il suo seme non era stato benedetto a trasmettere l’eternità. Egli se ne stava sotto le tende, mentre il fratello Esaù aveva già due mogli… Giacobbe nello sguardo della madre avverte solo la compassione per il figlio più debole: la madre lo protegge e il padre lo ignora. Allora quello che ai nostri occhi appare come un grande inganno compiuto da Giacobbe nei confronti del padre –tra l’altro vecchio e cieco - è in realtà uno degli esempi più grandi dell’amore di un figlio verso un padre che non lo ama. 14 Arrivare al padre costituiva la motivazione centrale di tutti i comportamenti di Giacobbe…non era mosso da rivalità fraterna o da invidia…gli angeli di Dio che salgono e scendono la scala sono immagini che testimoniano le sue intenzioni pure e l’amore verso il padre. Il sogno, “una scala appoggiata sulla terra, la cui cima toccava il cielo” sancisce la riammissione di Giacobbe nel progetto della Vita. L’eternità approva la sua nascita: ecco dunque l’inizio della guarigione:riconoscersi figlio non più di due genitori, ma figlio insieme ai propri genitori e ai propri figli. E’ importante, se vogliamo veramente fare tesoro dei messaggi che ci provengono dalla nostra dimensione “misterica” aprirci con semplicità ed accoglienza al significato intenzionale e spontaneo del messaggio onirico, senza intendere che esso occulti,astutamente, un secondo o un terzo messaggio arcano. A questo proposito mi sembrano chiarificatrici le parole di Jung: “Non ho mai potuto consentire con Freud che il sogno sia una “facciata”, dietro la quale si nasconda il suo significato,un significato già noto,ma malignamente,per così dire,sottratto alla coscienza. Secondo me i sogni sono natura che non ha intenzioni ingannatrici, ma esprime qualcosa come meglio può, così come una pianta cresce e un animale cerca il suo cibo come meglio possono. Così anche gli occhi non vogliono ingannare, ma forse ci inganniamo perché gli occhi sono miopi. Oppure sentiamo male perché le nostre orecchie sono piuttosto sorde, ma non sono le orecchie che vogliono ingannarci” (Jung, Ricordi,sogni,riflessioni,Rizzoli, Milano) Di fronte al sogno che ci colpisce possiamo dunque cercare di scoprirne il vero senso per noi, indipendentemente dalle nostre conoscenze di psicologia. Possiamo: • MEDITARE LE PAROLE UDITE IN SOGNO. Ci sono sogni in cui vengono espresse parole o dialoghi che ci colpiscono. Oppure sogni in cui non esistono immagini visive ma solo contenuto auditivo.. Carl Meier, Il sogno come terapia.Antica incubazione e moderna psicoterapia,ed. Mediterranee,Roma, propone un buon metodo di meditazione delle parole oniriche, quando il loro messaggio appare troppo condensato e sintetico, quasi ci sfugga ogni possibile significato: lo chiama metodo amplificativo e consiste nel prendere la parola che sembra più importante e stimolante dell’intera frase, per poi ripeterla finchè non arriverà luce e soluzione. Nel caso della meditazione delle voci ascoltate in sogno è importante un serio discernimento sul contenuto del messaggio espresso dalla voce, ricorrendo in alcuni casi anche al parere di un esperto. Mi devo in ogni caso chiedere: è positivo e costruttivo? Innalza e orienta verso un ideale di vita? Cosa accadrebbe se io realizzassi letteralmente il contenuto di questo messaggio? 15 Cosa mi potrebbe succedere di peggio? In ogni caso deve sempre rimanere saldo il principio della propria libertà individuale di fronte a qualsiasi invito o comando onirico. Un suggerimento al proposito arriva da Marie Von Franz: nel suo libro “L’individuazione nella fiaba, Boringhieri, afferma che nei sogni di “voce” si deve prestare attenzione soprattutto all’identità di colui che parla oppure alla mancanza di tale identità. La Franz ritiene che la voce sia più autentica quando non sembra appartenere ad alcuno e non celi dietro al contenuto delle parole nessuna identità: è come una voce pura e assoluta che irrompe nel sogno con il suo messaggio sempre positivo e che mai avrà conseguenze disastrose per il sognatore. Sogno di S.Francesco “Ed ecco,un’altra notte,mentre dorme,una voce gli parla per la seconda volta nel sogno e gli chiede con insistenza dove voglia recarsi;egli,per riposta,espone il suo proposito di partire per combattere nelle Puglie, e la voce gli domanda chi possa giovargli meglio,se il servo o il padrone. Dice Francesco: “Il padrone!”. E l’altro:”Perché dunque cerchi il servo invece del padrone?”. E Francesco: “Che vuoi ch’io faccia,Signore?”. E il Signore a lui:”Torna alla tua terra nativa,perché al tua visione avrà,per opera mia, uno spirituale compimento”. (Celano,Vita seconda cap.II n.6) La meditazione delle parole dei nostri sogni,anche se non si capiscono con chiarezza, ci porta spesso aiuto ed energia. Basterà lasciarle “vive” dentro di noi durante la giornata o in quelle successive. Spesso il sogno solamente verbale insorge nei momenti cruciali e critici della vita, offrendo uno spiraglio per continuare perché tutto viene dalla sorgente interiore, da cui provengono tutte le chiavi e soluzioni creative dell’esistenza spesso guidate dal Se’. • MEDITARE IL PROCESSO ONIRICO La prima cosa per meditare il messaggio che viene da un sogno è quella di cercare di scoprire a quale settore della propria vita fa riferimento. Per riuscire a scoprire ciò: A. Dare un titolo al sogno: Il titolo aiuterà a centrare e ad indicare con precisione l’azione o il processo del sogno. B. Generalizzare: aiutati dai simboli disseminati lungo il sogno si cercherà di chiarire ancora di più il titolo. Se ad es. abbiamo intitolato il sogno “IL VIAGGIO”, possiamo generalizzare: “Io sto viaggiando alla ricerca di qualcosa”, oppure “Io mi sento attirato dal fare un viaggio” … C. Adattare: La domanda da farsi è “A quale settore della mia vita odierna si potrebbe adattare e riferire questo sogno”?. Una modalità più sistematica e graduale passa attraverso questi momenti: 16 1. Esprimere per iscritto, l’intero racconto del sogno in tempo presente. Lo stesso si farà poi durante la scelta dei simboli,parlando in prima persona. 2. Scegliere i due o tre simboli che appaiono come i più interessanti e i principali del sogno. 3. Rilassarsi,identificarsi con ogni simbolo scelto, aiutandosi con la propria immaginazione e con queste quattro domande: • • Come descrivi te stesso?. Spesso il colpo di luce e l’intuizione per capire l’intero sogno,arrivano proprio mentre il sognatore sta identificandosi con il simbolo e si descrive in prima persona. Cosa senti essendo così ? Dalla descrizione precedente, che è di natura prettamente intellettuale o solamente visiva,si passa ora al contenuto emotivo del simbolo,di solito molto ricco e pieno di significato. Che cosa desideri? Ti manca qualcosa? Anche queste due domande si rivelano di notevole valore per capire le zone trascurate e incomplete del proprio essere, che desiderano emergere. Vuoi dire qualcosa agli altri simboli del sogno? Questa spontanea comunicazione,offrirà a ciascun simbolo degli orientamenti utili per capire il senso e la direzione di una vera integrazione con i restanti elementi della propria personalità. • “In ognuno di noi vi è un altro,che noi non conosciamo e che ci parla attraverso il sogno,comunicandoci come egli ci veda diversamente da come ci vediamo noi. Per questo motivo,se ci troviamo in una condizione difficile e senza uscita,l’estraneo,l’altro, può talora fornirci una luce,che sarà meglio in grado di modificare radicalmente il nostro atteggiamento (C.G.Jung,Opere,vol.10 pp221-222). L’INTERPRETAZIONE SOGGETTIVA E OGGETTIVA DEL SOGNO Abbiamo già ricordato che, a far data da Freud, molti Autori hanno riconosciuto al sogno una funzione “complementare”. E’ questa funzione che ci permette di considerare il sogno al livello del soggetto o a livello dell’oggetto. Come sapere, dunque, se un sogno debba essere considerato al livello del soggetto o a livello dell’oggetto? Cerchiamo di aiutarci con degli esempi di sogni: ESEMPIO n. 1 “Vengo minacciato dall’aggressione di un amico” Questo sogno dovrebbe essere prima esaminato al livello dell’oggetto, e cioè come potenziale avvertimento sui sentimenti e le intenzioni reali dell’amico. Ma questo solo se il sognatore avesse da sempre fiducia in quell’amico. Ma se la possibilità di tale minaccia fosse già cosciente allora l’interpretazione soggettiva è quella più indicata. In questo caso il sogno sta mettendo in guardia il sognatore circa la propria aggressività non riconosciuta 17 o relativamente minimizzata. Questa aggressività minacciosa trova rappresentazione nel sogno attraverso la proiezione sull’amico sospettato. ----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------PROIEZIONE : è l’espressione di una tendenza di natura inconscia ancora irrealizzata, vista all’esterno nell’immagine di un oggetto o di una persona esterna che per il sognatore la rappresenta in modo particolarmente adeguato. Viene caricata di una forte tonalità emotiva. ESEMPIO n.2 “Sogno me stesso (= o una persona) che attraverso avventatamente la strada e vengo investito da un’auto”. In questo caso l’interpretazione soggettiva ed oggettiva è come se si intrecciassero per indicare al sognatore che un certo atteggiamento assunto nella vita quotidiana (=essere distratto) può dipendere dal fatto che non sta vivendo un buon rapporto con il suo inconscio e questa”distrazione” si manifesta anche a livello cosciente, col rischio poi di creare anche problemi di natura concreta. Per cui l’interpretazione OGGETTIVA rivela una tendenza di cui il sognatore è inconsapevole e lo sta invitando a prendere coscienza che se continua così potrà fare qualche incidente. Se cerchiamo una interpretazione SOGGETTIVA , il sogno potrebbe cercare di dirgli come si sta comportando nel traffico della sua vita, gli sta cioè facendo prendere coscienza che ha un modo avventato di attraversare il suo traffico psichico, che è il suo atteggiamento “sbagliato” “avventato” che induce quel problema nel traffico reale. Questa persona potrebbe essere incline agli incidenti. ESEMPIO n.3 “ Mio nonno,morto da molto tempo,conversa con il ‘proprietario della pasticceria della mia infanzia”. Questo sogno difficilmente avrà qualche significato sul piano dell’oggetto,anche perché il nonno non c’è più. Evidentemente il sogno sta rivelando qualcosa di soggettivo al sognatore, con riferimento specifico alla sua infanzia. ESEMPIO n.4 Quando in sogno si rivivono episodi già vissuti come violenze, traumi, catastrofi, incidenti... In questo caso il sogno deve essere sempre inteso sul piano del soggetto. Preso “oggettivamente”.costituisce solo un’irrilevante ripetizione di qualcosa di già noto e ricordato. Si definisconoi questi sogni come post-traumatici e, alcuni Autori ci leggono il tentativo della psiche di scaricare l’ansia e la tensione riportando l’equilibrio. IL GENERE LETTERARIO DEI SOGNI I sogni possono essere suddivisi e classificati per la loro tipologia, come se possedessero un genere letterario. Ecco alcuni “tipi onirici” distinti da Jung, anche per la loro finalità: a) sogni tipici: sono tutti i sogni che ricorrono,per tema e svolgimento, in molti individui. Un esempio può essere il sogno dei denti che cadono. Jung spiega 18 b) c) d) e) f) g) questa ricorrenza statistica di alcune tematiche oniriche con il fatto che l’inconscio ha un modo di “pensare” filogeneticamente più antico della coscienza,e dunque legato al mondo istintuale e biologico della personalità. Pur avendo una tipicità comune, è evidente che ogni sogno continua ad avere un significato differente a secondo del sognatore. sogni compensatori dell’atteggiamento cosciente: come abbiamo già ricordato i sogni si comportano in maniera da compensare la situazione cosciente di volta in volta presente. Facendo questo quando è possibile conservano il sonno,ma quando la loro funzione lo esige lo interrompono. I processi psichici di compensazione sono di natura spiccatamente individuale nell’economia della personalità e non è sempre facile cogliere subito il principio di compensazione perché noi siamo portati, per l’educazione ricevuto e per i condizionamenti ambientali subiti, a pensare che la “maschera” che portiamo ogni giorno sia la nostra vera personalità. sogni prospettici: anche per questa funzione abbiamo già ricordato che spesso nei sogni esiste già “in prospettiva” la storia della nostra vita psichica. Sono perciò sogni in cui l’inconscio assume il valore di un’idea guida positiva o di una rappresentazione finalistica di importanza vitale superiore al contenuto della coscienza. La funzione prospettica del sogno, se viene colta è in grado di dare all’atteggiamento cosciente una nuova direzione, migliorata, rispetto alla precedente. E’ un’anticipazione di future azioni consce. Spesso questo genere di sogni appaiono all’inizio di un percorso terapeutico ed indicano la strada da percorrere per stare bene;per questo vengono anche chiamati sogni prognostici. sogni di reazione: sono sogni che riproducono un’esperienza cosciente densa di affetti,generati da un trauma psichico le cui forme non sono esclusivamente psichiche,ma rappresentano anche una lesione funzionale del sistema nervoso. In pratica “riproducono il trauma” magari in maniera solo simbolica. Jung, a proposito di questo genere di sogni scrive: “il sogno continua a “riprodurre” tranquillamente e il contenuto del trauma,diventato come autonomo, opera da sé fin quando lo stimolo traumatico non sia completamente spento. Prima di che il realizzare coscientemente non serve a nulla” (Opere vol.8 pag 279). sogni ricorrenti: E’ bene distinguerli dai sogni reattivi,che spesso sono a loro volta ricorrenti, cioè ritornano più volte sino all’esaurimento dell’ingorgo traumatico della psiche. I sogni ricorrenti tendono invece a ripresentare periodicamente all’attenzione cosciente del sognatore un conflitto o una problematica per lui essenziale, di cui non riesce a venire a capo.I sogni ricorrenti possono essere “incubi” nel senso che possiedono una carica emotiva molto intensa, che porta spesso al risveglio. sogni telepatici: Jung ammette la possibilità di fenomeni di telepatia onirica (= previsione di avvenimenti importanti),specialmente nell’ambito di famiglie o di persone con legame affettivo intenso. In questo genere di sogni,nel contenuto manifesto viene anticipata,sotto l’aspetto spaziale o temporale, una situazione a connotazione affettiva particolarmente intensa. Questo genere di sogni può avvenire anche in occasione di eventi collettivi di importanza fondamentale per tutta l’umanità. sogni archetipici: Sono sogni in cui si incontrano immagini simbolici tipici delle narrazioni di miti, leggende, testi sacri, opere artistiche. L’apparizione di questo genere di sogni spesso indica al sognatore che sta vivendo una tappa evolutiva importante dello sviluppo della sua personalità. Questi sogni permettono all’individuo di identificarsi e di assimilare concetti della realtà già presenti nel bagaglio ereditario della conoscenza umana. Inoltre hanno anche un significato transpersonale, collettivo. I sogni archetipica spesso propongono una 19 compensazione a livello collettivo, un messaggio universale che orienta diversamente non solo la coscienza individuale, ma anche quella collettiva. Possiamo, prima di concludere,distinguere ancora tra “grandi sogni” e “piccoli sogni”. Non tutti i sogni hanno la stessa importanza. I “piccoli sogni” sono frammenti della fantasia che compaiono ogni notte. Provengono dalla sfera personale e soggettiva e, spesso,quanto al loro significato, si esauriscono nella vita quotidiana. E’ dunque abbastanza frequente che questi sogni vengano facilmente dimenticati. Vi sono però sogni pregni di significato, “grandi sogni”, i quali non vengono dimenticati facilmente al risveglio e, spesso, vengono conservati nella memoria per tutta la vita. In questi sogni affiorano archetipi e immagini simboliche che incontriamo anche nella storia dello spirito umano. Spesso compaiono nei momenti decisivi della nostra vita, come abbiamo ricordato poco sopra. I SOGNI ARCHETIPICI : i simboli che provengono dall’inconscio collettivo Il termine ARCHETIPO ha origini filosofiche e nasce in Grecia dalla filosofia platonica praticata da Socrate e da Platone. Viene utilizzato da questi filosofi per indicare l’idea originaria delle forme di cui le cose sensibili sono semplici copie. Questa teoria verrà in seguito approfondita da Plotino e da Proco che arrivarono ad affermare che gli archetipi erano i materiali con cui Dio crea inizialmente il MONDO DELLE IDEE e, successivamente, su questo modello aveva creato il mondo sensibile. I Padri della Chiesa faranno loro questa teoria facendosi forti del linguaggio biblico laddove sia afferma che Dio ha creato l’uomo “a sua immagine e somiglianza”. Per Agostino e Ambrogio gli archetipi sono gli infiniti modi in cui dio pensa la natura divina e il logos e sono contemporaneamente i modelli di tutte le cose create e la condizione della loro intelleggibilità. Jung riprenderà il termine archetipo quando affermerà l’esistenza dell’inconscio collettivo. Le manifestazioni dell’inconscio collettivo trovano il loro riferimento nel patrimonio storicoculturale dell’umanità. Allora gli archetipi si manifestano non solo nei sogni, ma anche nelle allucinazioni degli psicotici,nelle visioni dei mistici,nei miti, nei riti religiosi, nelle opere d’arte. Sono le esperienze fatte da tutta l’umanità nel processo di sviluppo della coscienza. Noi non siamo portatori solamente delle nostre esperienze,ma abbiamo in noi anche le esperienze dei nostri avi e di tutta l’umanità. Gli archetipi sono dunque simboli dell’anima e della sua evoluzione,forze primordiali sempre esistite e che eternamente si rinnovano. L’inconscio collettivo, da cui emerge la nostra coscienza individuale,è anche il limite dell’evoluzione della nostra stessa coscienza,qualora noi non sappiamo liberarci dal potere che l’archetipo inconscio ha su di noi. Noi dunque viviamo questa contraddizione: da un lato siamo portati a ripetere comportamenti ed atteggiamenti collettivi (che oltretutto appartengono al passato dell’umanità)ma al tempo stesso desideriamo sviluppare la nostra libertà dando risposte originali ai problemi che affrontiamo nella nostra vita. La presa di coscienza individuale,che è poi quello che chiamiamo processo di individuazione,consiste allora nell’integrare l’archetipo alla coscienza. In caso contrario l’archetipo non integrato può schiacciare la nostra individualità e condurci in una situazione di psicosi. Analizziamo tre archetipi che si incontrano durante il processo di individuazione: ARCHETIPO DELL’OMBRA 20 Secondo Jung l’Ombra è la prima raffigurazione archetipica che si incontra lungo il cammino della via interiore. E’ la figura negativa portatrice dei nostri limiti. E’ la parte psichica priva della luce della coscienza e contiene tutto ciò che è antitetico all’Io personale. L’apparizione dell’Ombra nei sogni, sotto forma di persone di colore, di uomini violenti o animali pericolosi,ci mette di fronte alle nostre parti negative che solitamente rifiutiamo e proiettiamo all’esterno su oggetti o persone. L’integrazione dell’Ombra è l’inizio di un atteggiamento oggettivo di fronte alla propria personalità. ARCHETIPO DELL’ANIMA E DELL’ANIMUS Non dobbiamo pensare a concetti religiosi, ma alla “immagine dell’anima”, cioè della forza vitale della psiche. Questi archetipi reggono i rapporti tra i due sessi: l’archetipo Anima o Animus rappresenta un complemento del sesso reale, è cioè femminile nell’uomo e maschile nella donna. La loro natura permette di trarre conclusioni certe sull’insieme dello stato psichico del sognatore. Abbiamo nella letteratura e nella mitologia diverse rappresentazioni dell’Anima: la bella Elena, Beatrice di Dante, la Grande Madre,le dee, le fate e le streghe ( nella versione negativa). Nel Medioevo spesso era rappresentata dalla Madonna o da Madre Chiesa. Per l’Animus invece abbiamo il Padre, il Puer Eternus, l’Eroe, il Protettore o il tiranno, il Re... ARCHETIPO DEL VECCHIO SAGGIO Nei miti e nel folclore di tutto il mondo rappresenta solitamente lo Spirito. Questo archetipo appare nei sogni, o durante i percorsi di terapia, quando sono necessari all’individuo perspicacia,intelligenza, senno e decisione sono necessari ma la persona si trova sprovvista di tali mezzi. Il Vecchio Saggio appare nei sogni come mago, sacerdote,medico, maestro o professore, nonno o persona comunque autorevole. IL MANDALA Nella cultura indo-tibetana,il mandala ( che letteralmente in sanscrito significa cerchio ) è una figura geometrica che raffigura l’ordinamento del mondo,il gioco delle forze che in esso operano e che, secondo le antiche dottrine filosofiche,si ritrovano anche all’interno di ciascun individuo. Nelle pratiche religiose orientali, il mandala è anche uno strumento per la meditazione e la concentrazione. Quando Jung,nel 1936, visita l’India ha il suo primo incontro con l’immensa forza psichica e spirituale che emana dai mandala. In essi individuerà una forma archetipica,comune a culture diverse e lontane,che simboleggia i moti dell’anima,l’universo della psiche e la sua totalità. Quando nei sogni appaiono forme mandaliche è un buon segno per il sognatore perché esse manifestano lo stato di salute del Se’. “Mi fu sempre più chiaro che il mandala è il centro,è l’espressione di tutte le vie,è la via dell’individuazione” (C.G.Jung). 21 ALCUNI SIMBOLISMO RICORRENTI NEI SOGNI CHE CI AIUTANO A COMPRENDERLI I nostri sogni si servono spesso di immagini di uso comune per rappresentare i diversi strati della psiche. Una di queste, molto importante per la comprensione di noi stessi è l’IMMAGINE DELLA CASA: Spesso è anche paragonata al corpo umano o alla madre. Pensiamo all’evoluzione della casa. All’inizio la prima abitazione per l’uomo è stata la grotta o al caverna :probabilmente perché al sua forma era molto vicina al grembo materno,all’utero, il rifugio più sicuro e tranquillo che l’uomo abbia mai potuto trovare. Successivamente, con il volgere dei millenni, l’inconscio comincia a staccarsi dall’idea di rifugio anatomico, e suggerisce all’uomo altre soluzioni che prevedono al convivenza,la socialità: ecco allora la capanna come caverna fatta di paglia,non più immedesimata dentro la montagna (= simbolo materno),ma fuori verso la relazione con gli altri uomini. La casa diventa progressivamente simbolo del corpo: gli occhi come finestre, la bocca come porta,il tetto come testa ecc. Oggi la CASA è appartamento; si è verticalizzata in una società in continua espansione. I sogni di case e appartamenti sono molto complessi, ma hanno una grande importanza. La facciata della casa significa il lato manifesto dell’uomo,il ruolo sociale,la “maschera”. I diversi piani rappresentano le diverse parti del corpo e i differenti stati d’animo. Così il tetto della casa e i piani superiori rappresentano la testa del sognatore e le sue funzioni coscienti, mentre la cantina rappresenta l’inconscio. La cucina è il luogo dove avviene la trasformazione chimica dei cibi. Può avere il significato di un luogo dove si elabora una trasformazione psichica e in un certo senso “alchimistica”. E’ spesso rappresentata nei sogni di persone che stanno facendo un percorso psicoterapeutico o spirituale. E’ anche uno dei simboli dell’iniziazione. La camera da letto rappresenta ciò che di più intimo c’è in ciascuno di noi e ha un significato diverso dalle altre stanze comuni, lo studio,la sala che hanno ciascuno un simbolismo in relazione alla loro utilizzazione. Il water-closet è il luogo dove vengono eliminati i rifiuti che nuociono al corpo;questo dinamismo ha la stessa funzione nei sogni anche sul piano psichico. L’evacuazione può significare che il sognatore si libera delle sue inibizioni,sentimenti di colpa e repressioni ed elimina così ciò che è nocivo ed inutile. IL sollievo fisico può rappresentare una liberazione psichica, La stitichezza in sogno è al contrario l’immagine di una stasi e di un’auto-intossicazione. In certi sogni la stitichezza può rappresentare l’avarizia, vale a dire non voler dare. Nei miti e nelle fiabe c’è una relazione tra gli escrementi e l’oro: per gli antichi calpestare sterco significava diventare ricchi. Le porte e le finestre possono rappresentare le aperture del corpo, ma anche possibilità e progetti. Le scale e il salire le scale significano ascesa in tutti i sensi, ricerca di arrivare più in alto spiritualmente o materialmente.. Le scale a chiocciola, molto ricordate nelle fiabe, per Freud rappresentano la sessualità. La stanza da bagno ha lo stesso significato simbolico che questa azione ha in quasi tutti i culti, cioè di purificazione. Andare da una stanza all’altra della casa vuol dire passare da uno stato ad un altro: se la prima è scura e l’altra è luminosa significa passare da una situazione inconscia ad una cosciente o viceversa. 22 La soffitta è un simbolo importante perché si riferisce a tutto ciò che è associato ai processi mentali quali fantasia,intellettualità,pensieri, ma anche ricordi di gioventù,idealizzazione. Se in sogno appare una stanza segreta equivale ad una espansione positiva della nostra personalità, ameno che non sia una scoperta deludente. Sognare la casa della nostra infanzia può significare che siamo ancora legati a dinamiche psichiche del passato oppure sentiamo necessità di protezione genitoriale perché stiamo attraversando un momento particolare della vita. SOGNI DI MORTE Il primo passo da compiere è quello di dematerializzare l’immagine che abbiamo della morte e riportarla sul piano psichico. Pensiamo alle volte che durante la vita moriamo psichicamente: per una grande delusione affettiva,per un grave lutto,un crollo finanziario,una difficoltà sessuale,un tradimento... I sogni di morte molto raramente si riferiscono alla morte materiale: tutto è simbolico anche se partecipiamo con profonda tristezza e angoscia. Se sogniamo la morte di noi stessi : negli anni critici, di transizione,può indicare, a seconda che si vive il sogno con angoscia o impassibilmente o con serenità,penoso distacco dal passato o liberazione dal passato. In altri casi rappresenta l’addio al fanciullo o al giovane che era in noi. Alcuni psicanalisti affermano che possono essere anche una scarica violenta dell’impulso sessuale che si traduce,nella realtà, come calo di energia psichica generale. La morte di un amico invece manifesta sensi di colpa verso l’amico per averlo ingannato o tradito, o perché ci ha deluso. In altri casi è l’inconscio che ci sta dicendo che quell’amicizia non è gratificante per noi sul piano psichico. Se si sogna la morte del marito/moglie c’è una decadenza degli interessi erotico-affettivi o la negazione di un legame divenuto insopportabile, la fine di un legame affettivo che continuiamo a tenere in piedi. La morte di un figlio: questo sogno è solitamente molto terrificante e lasciano,al risveglio e per molti giorni,una lunga traccia di angoscia. A volte, soprattutto se il legame genitorefiglio è molto stretto può capitare che quando il proprio figlio sta per passare da una fase all’altra della vita (dall’infanzia alla pubertà,dall’adolescenza alla vita adulta...) l’inconscio traduca la mutazione come morte, riferendosi alla fase superata. A volte questi sogni rispecchiano al paura di perdere il proprio figlio, oppure possono rendere visibile la delusione dei genitori di fronte ad un comportamento grave del proprio figlio. La morte dei genitori invece può rappresentare la soluzione del complesso edipico. E’ un sogno positivo perché indica distacco totale dalle fissazioni infantili. Vedere in sogno dei cadaveri che magari vengono scoperti in un armadio,sotto il letto ecc. è la visualizzazione di sentimenti che sono morti dentro di noi (= amicizia,affetto,amore...); può anche essere indice di non superamento di alcuni ostacoli della nostra vita. Se il cadavere viene identificato, significa che quella persona ostacola il nostro procedere verso la realizzazione della personalità. La partecipazione di morte indica un annuncio,un preavviso della morte affettiva dell’intestatario della partecipazione. Le bare indicano che si sta vivendo un’esistenza squallida, vuota oppure riferiscono il vuoto affettivo vissuto durante l’infanzia. I funerali: dobbiamo sempre domandarci chi viene seppellito perché la sepoltura o il funerale è sempre riferita al nostro contenuto psichico (affettivo,intellettivo,comunicativo...) 23 Se ci vediamo presenti al nostro funerale,ha il senso di sepoltura di uno o più contenuti psichici. Il cimitero rappresenta desolazione interiore. Se si cerca una tomba stiamo cercando di risolvere un problema affettivo riferito alla persona che si sta cercando (= eredità,affettività...); se si pone un mazzo di fiori sulla tomba può essere che ci sentiamo in colpa per qualcosa che non abbiamo portato a termine durante l’esistenza del defunto;se vediamo al nostra tomba probabilmente ci troviamo in una situazione stagna da molto tempo, come se non vivessimo ma vegetiamo. Parlare con un morto può rivelare desiderio di protezione se è uno dei nostri genitori, nostalgia se si tratta di un amico o una persona cara; se parliamo con uno sconosciuto è come se ci consideriamo morti sentimentalmente, perché quello sconosciuto spesso è una parte di noi che non teniamo in conto. LA NOSTRA CRESCITA PSICHICA La nostra crescita antropologica è progressiva e disseminata da grandi crisi e traumi a livello di stress affettivi. In ognuno di questi passaggi l’inconscio reagisce con due ordini di sintomi: nella realtà con reazioni psicosomatiche e nei sogni con scariche di simboli molto significativi: • • • • • trauma della nascita: uscita faticosa da una caverna; annegamento;labirinto; costrizione corporea o soffocamento, rulli di tamburo,oscurità angosciante,grido disperato, grande disorientamento; uscita dall’acqua. crisi adolescenziali: culla vuota; giocattoli rotti;inondazioni,terremoto;indossare abiti stretti o sbagliati; serpenti; sogni di volo; cavalli imbizzarriti;tori infuriati;mare mosso o in tempesta; minaccia di coltello(nelle ragazze); rapporti omosessuali;salire una scala;bambini morti... crisi della menopausa o andropausa: sospensione nel vuoto; cravatte tagliate o rubinetti asciutti o rotti(=uomo); entrata in un tunnel;traversare mare in tempesta;ponti pericolanti;serpenti aggressivi;passaggi pericolosi;porte chiuse;ondeggiamenti;incendi in cucina o cucina in disordine (= donne);incendi in camera da letto;sogni di impedimento; percorrere labirinti bui;soffitta sporca;cantina piena di topi;mostri pietrificati;scontri d’auto; strumenti musicali stonati;crocevia;impossibilità di comunicare; scivoloni,discese.. al termine del processo di menopausa/andropausa: sogni di comodità;sogni allegri;esecuzioni corrette;creatività;soffitta in ordine;sogni erotici;vestiti comodi;porte aperte;uscite... processo di senescenza: simboli geometrici;croce a braccia uguali;rosa bianca;stelle filanti;uova;bambini,ruote... 24 CONTENUTO DEL SOGNO EMOZIONI E SENSAZIONI ASSOCIAZIONI 1 sogno NEL BOX Mi trovavo nel mio box( che si trova sotto l’appartamento di mia proprietà) con me c’era Massimo,il mio vicino di casa. Massimo mi diceva di parcheggiare l’auto distante dagli scaffali così avrei potuto prendere gli oggetti riposti con maggior facilità. Io gli ho risposto che,come poteva vedere, l’auto era parcheggiata distante dagli scaffali,mostrandogli che riuscivo a prendere gli oggetti,magari mettendomi un po’ di traverso ma,sempre comodamente. Poi gli ho chiesto di aiutarmi a misurare perché intendo acquistare un mobiletto più grande di quello che ho. Poi mi sono svegliata,non ho visto se mi aiutava. Al mio risveglio avevo in mente il n.ro 65 che è la lunghezza del mobile che devo acquistare. - 65 anno di nascita di mio fratello; Distanza; Metro di misura Nel sogno,lo spazio fra lo scaffale e l’auto, era maggiore rispetto quello effettivo. 2 SOGNO PAURA DI RESTARE SOLA IN UN LUOGO SCONOSCIUTO Mi trovo in un reparto,ai piani alti di un grande magazzino o esposizione o mostra. A volte sono con conoscenti,a volte sono sola. Imbocco una porticina che si richiude alle mie spalle e mi trovo sola e spaesata in un reparto in allestimento. Attraverso altri saloni in disordine dove vi sono sparsi attrezzi vari. Le poche persone (=operai al lavoro) che incontro, alle mie richieste di informazioni non mi rispondono e qualcuno mi guarda come se parlassi una lingua sconosciuta. Scendo varie scale malmesse con gradini rotti. Inaspettatamente raggiungo l’atrio affollato ed esco sulla strada. CONTENUTO DEL SOGNO Ansia e paura di non farcela ad uscire. Perdo sempre più la calma che mi servirebbe per orizzontarmi. EMOZIONI E SENSAZIONI - - soffro di una leggera claustrofobia; le scale che affronto sono sempre in discesa è un sogno ricorrente ma a distanza di tempo ASSOCIAZIONI 3 SOGNO DOVE VIDI MIO PADRE (DEFUNTO) Mi vidi che guardavo una casa alta tre o Provai una intensa quattro piani,e,sulla sommità del emozione nel tetto,seduto a cavalcioni,mio padre che mi rivedere e 25 faceva segno di salire da lui. Andai a prendere una lunga scala in legno a pioli,l’appoggiai e vidi che toccava la grondaia,quando cominciai a salire. Quando raggiunsi il tetto mi accorsi che non aveva le tegole ma che era fatto con una lastra di ferro scivoloso. Dissi a mio padre che non potevo salire,non avendo dove aggrapparmi,ma lui mi rispose: “ prova che ce la fai”. Infatti provai e mi arrampicai lungo la lastra fino ad arrivare quasi vicino a lui quando improvvisamente mi sentii scivolare giù e gridai: “aiuto papà, aiuto papà”. Mi vidi quasi alla grondaia e provai una forte paura di precipitare nel vuoto quando sentii una mano che mi afferrò vicino al collo; guardai e vidi un lungo braccio con una mano che piano piano mi tirò su. Era la mano di mio padre che mi portò vicino a lui. Quando mi vidi vicino lo abbracciai forte e provai una sensazione di pace infinita e la felicità di sentirmi nuovamente vicino a lui dopo lungo tempo. CONTENUTO DEL SOGNO 4 SERIE DI SOGNI • Guidare in salita su una strada di montagna; sotto c’è il mare e, sempre alla stessa curva senza parapetto, precipito. Mi sveglio. • sogno di fuggire inseguita e non riesco a muovermi; chiamo e urlo senza voce, le persone vicine non mi sentono e non mi vedono. Quando sono quasi raggiunta mi sollevo da terra di circa 15-20 cm e volo via salvandomi. • Sogno di non riuscire a vestirmi per recarmi al lavoro; sono tutta abbracciare mio padre e ancor più forte quando mi salvò. Avvertii una sensazione di impotenza e rabbia di non poter raggiungere mio padre per un tetto scivoloso e poi tanta paura di cadere nel vuoto. EMOZIONI E SENSAZIONI ASSOCIAZIONI Mancanza di respiro Mancanza di parapetto mentre cado...paura del vuoto e non saper Acqua sotto nuotare Sentirmi invisibile in Angoscia, senso di mezzo a tanta gente abbandono... Grande sollievo Sentirmi una nullità per quando volo, quasi di non ricevere aiuto superiorità nei riguardi di chi mi insegue. Confusione...andare per la strada Non trovare i pantaloni seminuda...vergognarsi Le calze sono bucate e nascondersi. 26 tribolata fino a sera perdendo così Rimandare di ora in ora l’inizio del lavoro fino a la giornata lavorativa. sera... • Il dolore che sembra reale... provo Sogno di perdermi per strada,perdere figli e nipoti oppure Ho al sensazione di di essere prigioniera, afferrata avere già vissuto quel forte per i fianchi e avvertire un momento forte dolore, mancanza di respiro...avere la sensazione di morire... 5 SOGNO Sogno di vedere un terreno arido con piantine quasi spoglie e vasi contenenti piante secche. Mi avicino a un piccolo ruscello dove sgorga acqua nascente. Con un innaffiatoio riesco a fatica a prendere l’acqua e bagno il tutto. CONTENUTO DEL SOGNO EMOZIONI E SENSAZIONI 6. SOGNO Sogno di essere in un locale senza arredi,mi vedo in piedi che guardo per terra. Davanti a me ci sono diverse paia di scarpe nere nuove,alcune col tacco alto,altre col tacco basso. Io sto un po’ a guardarle e decido di calzarne un paio col tacco alto 12 cm. Perché dovevo indossare un abito elegante.... Angoscia nel non trovare casa, terrore di non ritrovare figli e nipoti... ASSOCIAZIONI Mi sono svegliata contenta per aver calzato nuovamente scarpe col tacco che mi facevano sentire elegante... Mi sono sentita bene perché questo sogno mi ha riportata indietro nel tempo a quando vivevo occasioni importanti e calzavo i tacchi alti...erano parentesi felici della mia gioventù... Ho provato la sensazione di salire in alto,quasi di allungarmi... 7. SOGNO (mattina presto del 27 settembre 2008) Sento il pianto di una persona e vedo un gatto come Luky che si lamenta in terra e vedo l’Idra (= animale mitologico a più teste, che nel sogno sono di gatto) che gli ha divorato l’addome e il gatto sta Mi sveglio e so che si riferisce a mio papà 27 morendo con grande dolore!!! CONTENUTO DEL SOGNO EMOZIONI E SENSAZIONI ASSOCIAZIONI Sono serena e felice di incontrare per la prima volta mio padre dopo la sua morte. Lo vedo in forma ma mi mette in ansia quella barchetta così piccola nel fiume. Continuo a seguirla con lo sguardo mentre si allontana. Appena sveglia ho subito associato la barchetta a mio figlio che lavora come istruttore di vela. Ho pensato che il nonno medico lo protegge dall’aldilà. Dopo tre mesi da questo sogno mio figlio mi comunica che farà la traversata su barca a vela e io riconosco la stessa ansia che ho sentito nel sogno. Non ho paura del salto perché l’ho fatto altre volte e ho solo paura della scossa elettrica che parte dalla pianta dei piedi nel momento dell’impatto a terra. Nella realtà abito al 5° piano e mi piace avere l’orizzonte ampio e guardare le mutazioni della natura e del tempo. Forse è importante sottolineare che a due anni sono caduta dal primo piano di una scala molto ripida e sono precipitata al piano terra senza peraltro avere conseguenze. Il sogno lo ripeteva qualche anno fa ma da quando mi sono rotta il femore in un’altra caduta a precipizio da una scala, non l’ho più sognato. 8. SOGNO Sogno del luglio 2008: Dopo tre anni dalla sua morte sogno mio padre già in età matura. Sono con lui su un ponte sospeso su un fiume. Lui fuma e tiene in bocca due sigarette. Poi ne getta una nel fiume sottostante e io la vedo galleggiare come una piccola barchetta sulla corrente che la porta via. 9. SOGNO Sogno ricorrente fino al 2000 circa: Sono su un luogo molto alto, (= una pianta,una terrazza o un tetto) So che devo gettarmi giù perché è importante farlo e ne uscirò indenne ma ho il terrore di provare la scossa elettrica sotto la pianta dei piedi che provo sempre nei sogni precedenti. 28 CONTENUTO DEL SOGNO EMOZIONI E SENSAZIONI ASSOCIAZIONI Senso di calore e di benessere. Andavamo in vacanza in agosto. Mio marito è morto cinque anni fa. 10. Il Viaggio E’ una bellissima giornata d’estate. Sono ferma con mio marito alla fermata del tram. I nostri amici e la gente attorno continua a chiacchierare e a ridere. Noi due osserviamo tutto e restiamo in silenzio. Arriva un vagone rosso e la gente comincia a spintonarsi per salire. Appena salgo la porta si chiude e il vagone riparte. Mi giro di scatto e vedo mio marito fermo sul marciapiede che mi sorride e saluta con la mano. Sono certa che ci incontreremo alla prossima fermata. 11. (primo sogno) Comunicavamo tra noi anche senza parlare Attimo di panico Mi sento rassicurata e fiduciosa Nell’ultima vacanza ci eravamo persi in una piazza e ritrovati dopo due ore all’ingresso del giardino botanico a Valencia in Spagna. Vedo sul letto ospiti (in camera dove sono stati i miei figli ora lontani) un uccello bianco immobile: è tipo gabbiano più piccolo con becco lungo. (secondo sogno) In una città d’arte (forse S.Pietroburgo o altra) c’è Marinella e io felice sto con lei. Mi porta dalla sua professoressa. Ha un’auto come le vecchie giardinette di legno e vetro bianco. Dentro ha frigo e cucina. Insomma vive lì. Io, con tutto il mio affetto non posso pensarla come una zingara e le dico che le darò una casa a Bologna. Lei accetta e ci abbracciamo. Quando mi sveglio non mi ricordo subito che Marinella è morta cinque anni fa e ancora godo di quell’abbraccio e di quell’emozione di averla incontrata. 12. gennaio/febbraio 2009 Ero in compagnia di una cognata, suor L.,. Era vestita di bianco e stavamo camminando su un sentiero che saliva verso una montagna. La giornata era bello, il cielo azzurro, qualche nuvola Il girono dopo devo andare dal podologo perché mi fanno veramente male i piedi. 29 bianca il sole, una bella chiesina. Non avevo le scarpe adatte e mi facevano male i piedi. 13. Aveva circa 45 anni e tenevo per mano un figlio (= R) e davo l’altra mano a mio marito. Stavamo camminando dentro il cimitero, dove era stato sepolto il mio figlio D. Non mi ricordo di mia figlia A. Ci siamo fermati davanti a una piccola casa che era del custode del cimitero ( = di nome Bavuso). C’era insieme a lui una giovane donna. Abbiamo chiesto un’informazione: stavamo parlando quando due uccelli grigio perla e rosa volano sopra di noi ed entrano nella loro casa . Il signor Bavuso è un giovane insegnante che ha avuto come supplente mio figlio R in seconda superiore ed è stato a causa del loro non sopportarsi che mio figlio ha lasciato la scuola). Il signor Bavuso è un giovane insegnante che ha avuto come supplente mio figlio R in seconda superiore ed è stato a causa del loro non sopportarsi che mio figlio ha lasciato la scuola. Mi sono svegliata abbastanza turbata. 14. Mi trovavo in una casa che però non era la mia. Era una casa che dava sulla strada. La porta di ingresso aveva tre o quattro scalini. Ero sulla porta quando è arrivata una mercedes nera berlina. Alla guida mio papà molto ringiovanito. Lui guidava( ma non ha mai avuto la patente). Accanto a lui mia madre. Si sono fermati. Sono scesi e ci siamo salutati. Mio padre è morto otto anni fa e mia madre da venticinque anni. Mi sono svegliato contento perché è al prima volta che li sogno insieme. 15. Ho sognato due volte mia cognata che è morta nell’aprile 2008. eravamo molto amiche. La prima volta voleva portarmi via la mia nipotina di quattro anni. La seconda volta mi ha bussato alla porta di casa. E’ entrata e io sapendo che era morta le ho chiesto come mai era lì. Mi ha detto “Se proprio vuoi fare qualcosa, paga il funerale a Matteo” (= suo figlio). Mia cognata,quando è morta ha lasciato la figlia motulesa. Da notare che durante la sua malattia non si è mai confidata con me sulla malattia. Sono rimasta un po’ male per questo però l’ho giustificata perché aveva un macigno nel cuore per lasciare la figlia motulesa. Non sapendo cosa fare le ho fatto celebrare una messa. Da 30 allora non sognata. l’ho più 16. La sedia volante Volavo seduta su una sedia di legno con le gambe in ferro (come quelle che si usavano una volta a scuola). Mi vedevo sorridente ed era come se riuscissi a manovrarla per mezzo della seduta. Mi sembrava di essere in via Borgovico a Como. Sono atterrata in un luogo con case di epoca. Mi sembrava un piccolo borgo. Sapevo che dietro ad una casa c’era una piccola piazza. Vicino a me c’era mio padre che mi indicava una sedia in midollino di color naturale dicendomi di volerne una. Io gli ho risposto che potevo regalargliela visto che ne possedevo una, ma che secondo me in casa sua non c’era posto. Volendo avrebbe potuto metterla al posto della macchina da cucire della mamma visto che non la usa più. Il papà mi ha risposto che quella era della mamma e doveva restare lì. Ero felice era una sedia essenziale ma io stavo Legno = caldo comoda. Legno = alberi 17. una strada di prato verde Ho visto cime di montagne alte e innevate davanti a me; orsi bianchi e stambecchi si muovevano su questi monti. Io camminavo sopra una strada di prato realizzata con tanti tasselli di prato verde. Camminavo senza scarpe. Il piede sinistro senza calza, quello destro aveva la calza. Pensavo che era rischiosa camminare scalza per via di quello che poteva esserci in terra, ma visto che provavo una bella sensazione appoggiando i piedi sul prato, valeva la pena rischiare. La strada verde era in leggera discesa. Ad un tratto ho visto che dal basso saliva un cane lupo e mentre mi si avvicinava pensavo di stare calma perché se percepiva che io avevo paura poteva farmi male. Si è avvicinato, io l’ho accarezzato, notando che era magro. (cambio di scena...) Stavo osservando il mare. Non mi sono vista ma dovevo essere sopra una barca perché il paesaggio mutava velocemente. Era una giornata di sole e Bella sensazione sotto la pianta del piede per il contatto con il prato Freddo della neve e ghiaccio. Caldo della pelliccia dell’orso. Montagna e prato = relax 31 mi ripetevo che dovevo osservare molto bene perché così avrei potuto raccontarlo ai miei alunni. Ricordo acqua con la schiuma delle onde e paesaggi sulle sponde. 32