Anno IX Marzo 2016 mensile - Associazione Culturale Orizzonti Via

Transcript

Anno IX Marzo 2016 mensile - Associazione Culturale Orizzonti Via
Anno IX Marzo 2016 mensile - Associazione Culturale Orizzonti Via G. Di Vittorio, 25 - 51035 Lamporecchio (PT) “POSTE ITALIANE S.p.A. Spedizione in abbonamento postale - 70% DCB PISTOIA”
2 - Orizzonti - n. 82 - Marzo - 2016
PARLIAMO DI...
EDITORIALE
I
l 17 aprile ci sarà il Referendum sulle trivellazioni, promosso
da nove Regioni, tra cui la Toscana. Saremo chiamati ad esprimere un parere con il voto su un argomento che conosciamo poco.
Come Orizzonti, per cercare di dare più informazioni, abbiamo
Direttore
messo a confronto i pareri di due parti opposte. Pensiamo di avere IlMassimo
Mancini
dato un piccolo contributo informativo che crediamo necessario.
Un’altra informazione da dare, riguarda la nostra Associazione.
Per il giorno 29 aprile, con inizio alle ore 21, abbiamo convocato l’assemblea
annuale generale. Un forte invito alla partecipazione, perché riteniamo essenziale l’apporto e il sostegno dei nostri lettori e soci.
Venendo al giornale di questo mese trovate un bell’articolo di Lisa Amidei, candidata unica alle prossime elezioni amministrative per il Partito Democratico, che
ricorda la figura di Antonio Pappalardo, il sindaco di Larciano, deceduto un
anno fa. Un personaggio politico che ha lasciato nel nostro territorio un’importante impronta politica.
Trovo molto bella la foto (a pag. 27), che risale ai primi anni venti del secolo scorso, quando fu inaugurata la chiesa di
Santo Stefano. Un’immagine molto rara, che testimonia un evento importante per Lamporecchio e lo si vede dalla folta
partecipazione di tanta gente. Interessante anche l’articolo di Ivo Torrigiani, che racconta la storia di Maria Assunta
Pierattoni, una donna di Lamporecchio a cui è stata dedicata una strada.
Da registrare il successo che ha avuto la corsa professionistica di ciclismo, organizzata dalla società Larcianese. Un
vero rilancio a livello nazione di una gara che ha riportato i più importanti corridori del mondo delle due ruote sul nostro
territorio.
Infine, a nome di tutta la Redazione di Orizzonti, faccio ai nostri affezionati lettori gli auguri di buona Pasqua.
IN COPERTINA: Orizzonti augura Buona Pasqua a tutti i lettori e sponsor
IN QUESTO NUMERO:
Parliamo di:
• pag. 2 - Alex & Over - Larciano *** Max Moda
Calzature - Lamporecchio
• pag. 3 - L’Editoriale del Direttore Massimo
Mancini *** Sommario
• pag. 4 - “Il cuore grande della Valdinievole si apre per gli
orfani di un villaggio del Kenia” - di Franca Capecchi
• pag. 5 - La Meridiana Agenzia Immobiliare
• pag. 6/7 - «Navigando nella rete: “L’incredibile storia di Salvata Del Carlo”» - a cura di Stefano Ferrali
• pag. 8/9 - “C’era una volta Nada, la ragazza di
Bube” - di Maddalena Mirandi *** 9) Centro
Benessere Simoa - Larciano
• pag. 10 - “Pro e contro sul Referendum sulle
trivellazioni in programma domenica 17 aprile 2016.
Le ragioni del SI e del NO”
• pag. 11 - Assicurazioni Marco Bartolozzi: “La tua
salute, vieni a conoscere il nostro piano sanitario”
• pag. 12 - «Ciak Therapies, rubrica cinematografica
a cura di Melania Ferrali - “Speciale Oscar 2016”»
• pag. 13 - “Anna Maria Maciechowska. Lo straordinario successo ottenuto della pittrice di Lamporecchio
all’evento culturale, svoltosi in Abruzzo” - R.d.O.
• pag. 14 - “Il complotto della lampadina” - di Tommaso Rubino”
• pag. 15 - Scaccia Costruzioni - Lamporecchio ***
Brunetta Abbigliamento - Cerreto Guidi (FI)
• pag. 16/17 - «Riflessi di azzurro: “Pasqua e Pasquetta di una volta”» - di Enrica Sensi e Matteo Vescovi
• pag. 18 - Agraria Montalbano: “Semi Bio” - a cura
di Dario Bechini
---------------------------------------------------Lamporecchio:
• pag. 19/20/21 - “Maria Assunta Pierattoni. Nel
1944 la sua tragica morte ... un crimine che ancora
oggi presenta tanti lati oscuri” - di Ivo Torrigiani
• pag. 22 - La Perla del Bosco - Lamporecchio
• pag. 23 - L’Amministrazione comunale informa
• pag. 24/25 - “Laura Merrick, signora di Papiano: documenti e notizie arrivati dagli USA” - di
Michela Cammilli
• pag. 26 - “Invito a Teatro”. Rubrica a cura di Mario Favilla
• pag. 27 - “La consacrazione della chiesa di S. Stefano in una spettacolare foto del 1921” - R.d.O.
• pag. 28/29 - “Badabello abbigliamento Uomo Donna, presenta le nuove collezioni” - Lamporecchio
• pag. 30 - “Notizie dalla tu@ biblioteca: ... Tutti i
numeri della biblioteca ovvero com’è andato il nostro 2015” - a cura di Serena Marradi (Biblioteca
comunale “Don Siro Butelli” di Lamporecchio)
• pag. 31 - “T.M.C. (Toscana Macchine Calzature) Una
ditta in espansione a 360 gradi” - di Massimo Mancini
• pag. 32 - “Elezioni del consiglio della Comunità Solidale in occasione dell’assemblea dei soci” R.d.O.
• pag. 34 - “Mamma mia. Spettacolo musicale itinerante” - di Sabrina Bizzarri
primarie no!!” - di Mariangela Ferrari
• pag. 40/41 - “Larciano in sicurezza” - di Mirco
Esposito *** 41) Euforia Acconciature - Larciano
• pag. 42/43 - “Silvia Spinelli: dal sogno alla realtà.
I suoi vigneti nella zona del Montecucco” - di Luigi
Donati
• pag. 44/45 - “GR Cartotecnica, una storia lunga più̀
di 36 anni” - di Bernard Dika
• pag. 46 - “Giacomo Casanova a San Rocco” - a
cura di Marco Giunti
• pag. 47 - Monti Lepanto, tutto per l’edilizia - Larciano *** Paolini Giacomo Promozione Vendita
sottocosto - Larciano
--------------------------------------------------Sport, Salute & Società
• pag. 48 - Ciclismo: “GP Industria & Artigianato
Larciano: L’assolo di Simon Clarke” - a cura
dell’Unione Ciclistica Larcianese
• pag. 49 - Rally: “Luca Artino. Una bomba la sua
nuova Skoda Fabia!” - di Stefano Ferrali
--------------------------------------------------- • pag. 50 - Calcio: “Una foto dei primi anni ‘60” - di
Lamporecchio e Larciano:
Massimo Mancini
• pag. 33 - “Martina Crispino, da San Baronto a San- • pag. 51 - Ciclismo: “Lunedì 28 marzo 2016: 54°
remo” - di Massimo Mancini *** Rinati srl - Lam- Gran Premio sportivi Poggio alla Cavalla - 30°
porecchio *** La Fioreria - Larciano
Gran Premio Circolo ARCI Tamburini Cerbaia” - di
• pag. 35 - «Associazione “Il Rifugio”... si riparte!» Stefano Ferrali *** Estetica Dania - Larciano
*** Autosalone F.lli Caruso - Lamporecchio
---------------------------------------------------
--------------------------------------------------Larciano:
• pag. 36 - “Padule di Fucecchio: visite primaverili
nell’area umida e negli ambienti vicini (da marzo a
giugno)” - di Michela Del Negro
• pag. 37 - “L’Amministrazione Comunale informa: Un anno senza Antonio Pappalardo” - di Lisa
Amidei
• pag. 38 - «Punti di vista» - a cura di “Alternativa
per Cambiare Larciano”
• pag. 39 - “Quando fa la differenza ... primarie sí,
Posta - Agenda e Notizie Brevi:
• pag. 52 - La Posta di Orizzonti
• pag. 53 - Notizie brevi: “La Banda Musicale di
Lamporecchio ti aspetta” *** “Un importante riconoscimento per Roberto Spinelli” *** “Un ringraziamento dell’Amministrazione Comunale di
Larciano”.
• pag. 54/55 - L’Agenda di Orizzonti *** 55) “Appello della Croce Verde” - “Assemblea di Orizzonti” *** La Bottega del Barbiere di Masi Stefano
- Lamporecchio
Associazione Culturale Orizzonti: Registrazione Tribunale di Pistoia n. 7/2008 del 11/11/2008
Direttore Responsabile: Massimo Mancini - Responsabile pubblicità: Matteo Grasso
Fotografie: “Foto Nucci” - Lamporecchio / “Foto Immagini” - Lamporecchio / “Le Foto” - Stabbia (FI)
Sede: Via G. Di Vittorio, 25 - Lamporecchio (PT) - Tel./Fax 0573/803029
e.mail: [email protected] ** [email protected] **
acebook: Orizzonti - Associazione culturale
Stampa: Tipolito2000 srl - Via della Formica, 708/a - San Concordio - LUCCA Tel. 0583/418783-550727 - Anno IX - Marzo - 2016
Sito Web: www.associazioneculturaleorizonti.com
Marzo - 2016 - n. 82 - Orizzonti - 3
PARLIAMO DI...
IL CUORE GRANDE DELLA VALDINIEVOLE
si apre per gli orfani di un villaggio del Kenia
M
di Franca Capecchi
onsummano Terme - «Nel 2009 - afferma Olga De Caro - Bas Van Donge il fondatore di
questo orfanotrofio a Kilifi in Kenia, che attualmente accoglie 19 bambine e 22 maschietti,
riunì presso di sé in un villaggio del Kenia alcuni orfani, dando vita ad un’associazione di
volontariato dal nome di Mwangaza, che in lingua Kiswaili significa “luce” in collaborazione con alcune persone del
villaggio, finalizzata alla crescita e scolarizzazione dei piccoli orfani. All’inizio, il progetto si sostanziò in una rudimentale capanna, anche se provvista di tutto il necessario per accogliere i bambini. Successivamente, nel 2009, grazie
all’intervento di donatori, amici di Bas, venne costruito anche un pozzo che andò ad affiancare piccole e confortevoli
costruzioni in cemento. Dal 2011, ogni anno - continua Olga De Caro, che in gennaio ha visitato il villaggio, dando il
proprio contributo - un gruppo di bambini, a seconda dell’età, accede alla scuola primaria».
L’orfanatrofio e la scuola sono sostenuti dall’associazione “Onlus Anladi” che significa “Annulliamo le distanze”
di Firenze, che appoggia il progetto per le adozioni, raccogliendo le adesioni, in collaborazione con i figli di Bas Van
Donge: Roberto e Marleen. Kilifi è diventato negli anni una meta molto conosciuta per tante famiglie di Monsummano e paese limitrofi. Famiglie, ma anche single che vogliono affermare la solidarietà e la bontà, ritrovando l’incanto
innocente della natura, pur nelle acque amare in cui navighiamo attualmente.
Nella foto a lato:
Olga De Caro,
Nicola Galli e i bimbi
dell’orfanotrofio.
La gioia e la bontà
che si leggono negli
occhi e nel viso di
Olga De Caro, confusa con i volti ridenti
ed esultanti di allegria dei piccoli orfani in posa per dire al
mondo, tramite facebook, quanto sono
felici per le cure e le
attenzioni che ricevono dai volontari.
Un balsamo per tanti cuori feriti dalle
ingiustizie e crudeltà che giornalmente
vengono inflitte nelle
regioni del pianeta.
Olga e Roberto invitano, chiunque possa dare una mano, a contattarli per entrare un po’ di più in una realtà diversa
ma piena di luce: Mwangaza appunto! Per informazioni sulla struttura o su come mettersi in contatto con i volontari di “Annulliamo la distanza onlus”: [email protected] - www.annulliamoladistanza.com
4 - Orizzonti - n. 82 - Marzo - 2016
PARLIAMO DI...
Marzo - 2016 - n. 82 - Orizzonti - 5
PARLIAMO DI...
NAVIGANDO NELLA RETE
a cura di Stefano Ferrali
L’incredibile storia di Salvata Del Carlo
“Il Titanic era chiamato la nave dei sogni... e lo era, lo era davvero..”. Questa è una delle frasi più celebri del film
“Titanic” del grande regista James Cameron del 1997 che aveva come attori protagonisti Leonardo Di caprio e Kate
Winslet. Un film che sotto una forma romanzata, narra una tragedia che realmente è accaduta. Durante il suo viaggio
inaugurale, infatti, nella notte tra domenica 14 e lunedì 15 aprile 1912, la nave dei sogni affondò nell’Oceano Atlantico in seguido all’impatto con un iceberg! Le vittime furono 1518, i superstiti solo 705 ... una tragedia colossale! Il
grande transatlantico, definito in quei giorni “la nave più sicura e lussuosa del mondo”, era partito da Southampton
in Inghilterra con destinazione New York ... a bordo c’era anche Argene Genovesi, nata a Montecarlo in provincia di
Lucca, dentro di lei ... ancora nel grembo materno ... c’era la futura Salvata Del Carlo! Nel nome il ricordo della tragedia dove il padre morì. La sua storia fu raccontata per la prima volta da Il Tirreno nel febbraio del 1998. Il Comune
la festeggiò e giornali e televisioni raccontarono la sua increbidile odissea. Salvata Del Carlo è morta il 31 ottobre
2008 a 96 anni. Una storia incredibile, com’è incredibile il fascino che “la nave dei sogni” ancora oggi trasmette.
cominciò a raccontarmi la storia
Altopascio 19 febbraio 1998 - «Tu
d’amore con il papà e la sua morte
sali sulla scialuppa, io torno più
nel naufragio. Una vicenda felice,
tardi». Un bacio tenero, un abbracfinché la tragedia del transatlanticio tra le lacrime. E poi fu solo
co non la spezzò». Sebastiano Del
buio e acque gelide dell’Atlantico
Carlo abitava alla Badia e, come
tutto intorno. Così Argene Genovemolti altri giovani della piana lucsi, sposata da poco con Sebastiano
chese, all’età di 18 anni era partito
Del Carlo, rimase vedova a pochi
alla volta dell’America in cerca di
mesi dal matrimonio.
fortuna. «La mamma non mi ha
Nella notte tra il 14 ed il 15 aprile
mai detto in che parte degli Stati
1912 i coniugi Del Carlo, luccheUniti vivesse il babbo - racconta
si, erano a bordo del Titanic (nella
la signora Salvata - e che tipo di
foto a lato la partenza dal porto di
mestiere facesse. Ma sicuramente faceva un lavoro ben
Southampton) in viaggio verso l’America alla ricerca
retribuito perché in dieci anni tornò in Italia ben cinque
di un futuro migliore. In realtà erano già in tre, perché
volte. E nel suo penultimo viaggio venne apposta ad AlArgene portava in grembo quella che qualche mese più
topascio per sposarsi con mia madre». Argene e Sebatardi decise di battezzare Salvata in memoria di quella
stiano avevano tutti e due 24 anni, e tutti e due abitavano
tragica notte. Sebastiano Del Carlo però non ha mai coalla Badia sui lati opposti della
nosciuto sua figlia: morì nell’afstessa strada. «Papà era un tipo
fondamento del transatlantico,
romantico e scriveva spesso
dopo avere aiutato la moglie a
alla sua Argene. Un giorno le
salire sulla scialuppa di salvaspedì questi versi: “Cartolina
taggio. «Vai tranquilla, presto
mia, vai nell’Italia, quando da
ci rivedremo» le disse stringenArgene arriverai un bacio per
dosela al petto. Poi la scialuppa
me le porterai”». Sebastiano
calò in acqua scomparendo nel
Del Carlo tornò dall’America
buio. Quella bimba, che doveva
per fidanzarsi con la futura spoancora nascere, è oggi un’arzilsa che conosceva solo di vista,
la signora di 86 anni. Si chiaperché i due non si erano mai
ma Salvata Del Carlo ed abita
con il figlio Sabatino Triboli di La scena simbolo del film “Titanic” di James Cameron frequentati. L’incontro ufficiale
con Leonardo Di Caprio e Kate Winslet
fu stabilito per il 20 gennaio del
57 anni, la nuora Giuseppina
1912 in occasione della festa di San Sebastiano, che tra
Benvenuti e la nipote Graziella ad Altopascio. Salvata
l’altro è il patrono di Badia. «Fu la prima giornata che
compirà 86 anni il 14 novembre, ma è ancora lucida e
trascorsero insieme: un giorno di grande festa, con la
racconta volentieri la storia dei suoi genitori di cui lei
presentazione tra le famiglie e tutto il resto”Vista e preè stata indiretta protagonista. «Ho vissuto tutta la trasa” mi diceva sempre mamma quando mi parlava del
gedia inconsciamente nel grembo materno - racconta la
fidanzamento». Fu il classico colpo di fulmine, nel giro
donna - e solo quando sono stata più grande mia madre
6 - Orizzonti - n. 82 - Marzo - 2016
PARLIAMO DI...
maledetto. «All’una di notte del 15
di poche settimane si sposarono
aprile, mia madre udì un gran rue decisero di emigrare negli Stati
more. Nel frattempo mio padre era
Uniti, probabilmente per raggiunsceso in cabina, ma non si era reso
gere le sorelle di Argene che viconto di quello che stava accadendo.
vevano in California. «Erano così
La mamma spaventata gli chiese se
felici che non stavano più nella
aveva sentito il boato e lo invitò ad
pelle dalla gioia di partire. Papà
andare a vedere. Dopo poco il babbo
andava spesso a Lucca all’agentornò di corsa: “Argene, corri, bisozia di viaggi per fare le prenotagna fuggire”. Riuscirono a raggiunzioni sulla nave, ma le richieste
gere il ponte superiore della nave faerano così tante che non riuscì
cendosi largo a fatica tra gente che
a trovare posto su un bastimento
Salvata Del Carlo nel 1998 su RAI 2
scappava ed urlava». «L’equipaggio
che facesse la linea Genova-New
invitava le donne ed i bambini a salire sulle
York. Finché un giorno tornò a casa entuscialuppe di salvataggio. Il babbo prese la
siasta e disse a mia nonna Ginevra: “Sulla
mamma in collo, la strinse forte a sé: “Vai
nave che dovevamo prendere non c’era più
tranquilla, presto ci rivedremo”. Fu l’ultima
posto, ma partiremo ugualmente con un’alvolta che lo vide vivo.
tra. Raggiungeremo da Genova l’Inghilterra
e da lì faremo la traversata con il Titanic che
La mattina dopo la scialuppa dove lei si trofa il suo viaggio inaugurale. Sarà una cosa
vava fu avvistata da una nave di soccorso,
bellissima. Ho prenotato una cabina in prie tutti furono tratti in salvo e portati a New
ma classe, così Argene, che è incinta, starà
York. Mamma fu ospitata per due mesi in un
più comoda”. Ma la nonna non era così otticonvento di suore a New York: la trattavano
mista, quasi presagisse il pericolo». «Mambenissimo, addirittura volevano che restasse
ma ha sempre voluto parlare poco del viagin America e che io nascessi là. Ma lei decise
gio, per non riaprire la dolorosa piaga del
di tornare in Italia e in luglio ripartì.
naufragio, ma ogni tanto si lasciava sfuggire
Sulla nave c’era anche la salma di papà che
qualche breve racconto. Era una nave belvenne sepolto nel cimitero di Badia. Sulla
lissima, mi diceva: a bordo la gente era felitomba fu incisa un’epigrafe in versi che parce. Nei saloni si svolgevano grandi feste da Mamma Argene Genovesi lava dell’affondamento del Titanic.
ballo, a cui però mia madre non partecipava
Il 14 novembre mamma, tornata a vivere con i genitori,
perché a causa della gravidanza stava sempre in cabimi dette alla luce e mi battezzò Salvata».
na. Mio padre no, a lui piaceva andare in giro per la
Liberamente tratto da “Il Tirreno” del 19 febbraio 1998
nave». Finché il piroscafo non urtò contro quell’iceberg
Una curiosità: Il miliardario australiano Clive Palmer aveva un sogno … costruire una replica esatta del
Titanic con interni e menù in stile belle époque. Nel 2018 questo sogno diventerà realtà, una copia perfetta del transatlantico solcherà gli oceani, equipaggiato però di tutte le più moderne tecnologie oggi disponibili. Alla faccia della
superstizione, si chiamerà Titanic II e sarà costruito nei cantieri cinesi Jinling al costo di circa 390 milioni di euro.
Il Titanic originale venne, invece, assemblato a Belfast, nell’Irlanda del nord. L’idea dell’armatore (la Blue Star Line)
era quella di compiere lo stesso viaggio inaugurale del Titanic: Southampton (Inghilterra) - New York. Poi c’è stato
un cambio di programma: ora la rotta sarà Jiangsu (Cina)-Dubai. Superstizione o business? Beh … forse entrambe le
cose! Quella di Palmer è comunque un’autentica scommessa. Innamoratissimo del Titanic e della sua epoca, la sua
nave sarà più piccola rispetto alle moderne navi da crociera che possono trasportare fino a 5 mila passeggeri. Ma al
magnate australiano poco importa. Il suo obiettivo è far rivivere le atmosfere belle époque del primo Novecento: nella sua idea i passeggeri a bordo dovrebbero indossare abiti d’epoca e gustare menù identici a quelli serviti nel 1912.
Anche le classi saranno tre: «Non ci saranno mescolamenti tra le classi», aveva promesso Palmer quando presentò il
progetto nel febbraio 2013 a New York. «In prima classe i passeggeri potranno godersi le sontuose scale, la riproduzione della piscina e i bagni turchi ricostruiti esattamente come il gemello».
Marzo - 2016 - n. 82 - Orizzonti - 7
PARLIAMO DI...
C’ERA UNA VOLTA NADA, LA RAGAZZA DI BUBE
Q
di Maddalena Mirandi
dio però, i due ragazzi si abbandonano
uattro anni fa ha lasciato silenziosamente questa
ad un momento di passione amorosa,
terra Nada Giorgi, da tutti meglio conosciuta
la prima volta per entrambi; da quel
come “La ragazza di Bube”, romanzo scritto da
momento in poi le loro vite saranno
Carlo Cassola nel 1960. Libro pluripremiato, vincitore
intrecciate per sempre, nonostante la
del Premio Strega, esempio “scolastico” del romanzo di
lontananza di Bube. Passano i mesi
formazione. Quando ho letto “La ragazza di Bube” per
e di Arturo Mara ha poche notizie: “Era infelice, adla prima volta, avevo tredici anni: il libro era un’ediziodirittura disperata; ma non avrebbe più voluto tornane Bur scolorita che risaliva agli anni ’70. Nel tempo ho
re a essere la stupida ragazzetta di
letto e riletto quelle pagine ingialun tempo”. Ormai cambiata dalla
lite chiedendomi spesso chi fosse
vita e dalla mancanza dell’amore,
la ragazza di Bube. Nel libro si
Mara decide di andare a servizio a
chiama Mara Castellucci, ha sePoggibonsi, dove conosce Stefano,
dici anni e un’aria strafottente
un ragazzo del quale si invaghisce
dovuta alla guerra e alla povertà.
e con il quale tenta di dimenticare
L’incontro con Arturo Cappelil suo Bube. Ma la vita irrompe di
lini, detto Bube, avviene in un
nuovo nei suoi progetti: Bube viepomeriggio assolato della Libene espulso dalla Francia e arrestato
razione, quando quest’ultimo si
alla frontiera. Mara decide di dedipresenta a casa di Mara, nella
carsi a lui, nonostante l’affetto per
Valdelsa senese, portando a lei e
Stefano: da qui in poi non lo lascerà
alla sua famiglia le condoglianze
più e, dopo quattordici anni di carper l’uccisione di Sante, fratellacere a Piacenza, Mara e Bube postro di Mara e compagno di Bube
tranno finalmente vivere la vita che
sulle montagne, dove entrambi
avevano sognato da ragazzi.
combattevano da partigiani. Arturo s’innamora subito di quella
Questo il romanzo. Ma chi erano
ragazza dai capelli “irti come gli
veramente Mara e Bube?
stecchi” così simili ai suoi; Mara
Lei si chiamava Nada Giorgi, lui
invece s’innamora per ripicca,
Renato Ciandri, si conoscono a
per ribellione alla sua famiglia e
Torre a Decima, appena sopra Ponsoprattutto a sua madre, la quale
tassieve ed hanno rispettivamente
odiava i partigiani che le avevano 1944. A destra il partigiano Baffo (foto 16 e 19 anni. Lui è un partigiano
tratta dal libro Nada, la ragazza di
portato via il figlio maggiore.
comunemente chiamato “Baffo” ed
Bube di Massimo Biagioni)
Inizia un amore grande tra due raopera stabilmente sul Monte Giovi.
gazzi piccoli, cresciuti troppo in
Si innamora di Nada prima dell’8
fretta: quest’amore così prezioso, però, verrà messo alla
settembre, lei va regolarmente ai monti, dove lui si troprova duramente nel corso degli anni. Succede un fatto:
va. Dopo la Liberazione accade quel fatto di sangue dedurante una lite in chiesa Bube uccide un maresciallo
scritto nel libro alla Madonna del Sasso, che la stessa
e il figlio diciassettenne per fare giustizia sulla morte
Nada, presente al momento della sparatoria, rievocherà
di un suo compagno, assassinato dal maresciallo stesso.
così: “Perdemmo tutti la testa, lo sparatore scappò e
La situazione è delicata e i compagni del partito consiBaffo si lanciò ad inseguirlo. […] Mirò ad un braccio,
gliano a Bube di riparare in Francia. I giorni spensierati
con la pistola: per ferirlo ed indurlo alla ragione, non
dell’amore sono finiti e Mara deve fare i conti con la socerto per ammazzarlo. Il ragazzo scappò ancora, giù
litudine e con una realtà più grande di lei. Prima dell’adper una scarpata e lì fu abbattuto da una raffica di mi-
8 - Orizzonti - n. 82 - Marzo - 2016
PARLIAMO DI...
tra, sparata non si seppe mai da
viene arrestato a Parigi e condotchi. Poco più in là anche il mato al carcere di Ventimiglia e poi
resciallo cadeva, colpito da una
ad Alessandria. “Si salì sul treno
raffica. Ma non poteva essere staalle dieci la sera e arrivammo a
to Baffo ad uccidere, né il figlio
Torino alle sette e mezza del matné il padre: lui non aveva mitra,
tino. Quanto si pianse al pensiero
e stava da un’altra parte quando
di rivedere Renato”, dirà Nada.
il maresciallo stramazzò a terra”.
Nel momento in cui si ritrovano
Poco dopo Nada e Baffo incontresono costretti a separarsi di nuoranno Cassola a Colle Val D’Elvo. Continuano a scriversi e, fisa, mentre Baffo sta scappando
nalmente, si sposano il 26 agosto
dall’accusa di duplice omicidio.
1951 nel carcere di Alessandria;
Il padre di Cassola aveva fatto
Renato Ciandri ottiene la grazia
scuola a Baffo a Volterra. Di quee la libertà dieci anni dopo, il 22
sto incontro lo scrittore dirà: “Lo
dicembre 1961.
vidi saltare giù da un camion con
La notorietà è arrivata grazie al lila sua ragazza. Era maggio, la
bro, eppure ha un sapore dolce e
guerra era finita da pochi giorni.
amaro: “Non ho avuto storie con
Mi presentò Nada e mi raccontò
Stefano o altri, non siamo stati
della sparatoria […]. Da quando
nella capanna a fare l’amore, mio
ho visto Nada per la prima volta,
padre non era quella caricatura,
mi è venuto in mente di scrivere il
non ho avuto fratelli. Il romanzo
libro”.
ci soffoca, per paradossale che
Baffo ripara in Francia ma viene
sia, la trasposizione del film è miRitorno a casa di Nada e Baffo, 1961
comunque condannato a Torino (foto tratta dal libro Nada, la ragazza gliore, più rispettosa della vera
di Bube di Massimo Biagioni)
nel 1946 a diciannove anni di carnostra storia”. Nel 1963 Nada e
cere per concorso in omicidio con
Renato festeggiano la nascita di
l’interdizione perpetua dai pubMoreno, il loro primo figlio, riblici uffici, la degradazione e l’obbligo di risarcimento cordando le loro promesse “ti aspetterò. Il giorno in cui
danni. Dopo il processo, Nada e Renato si scrivevano ti lasceranno libero, mi troverai fuori dai cancelli, come
spesso; Renato spera nell’amnistia ma nel luglio del 1950 se fossi sempre stata lì”.
Marzo - 2016 - n. 82 - Orizzonti - 9
PARLIAMO DI...
PRO E CONTRO SUL REFERENDUM
SULLE TRIVELLAZIONI, IN PROGRAMMA DOMENICA
17 APRILE 2016
Per dare un’informazione imparziale, ospitiamo l’intervento dell’ambientalista Ivano Bechini
in rappresentanza del Movimento per il SÌ e dei rappresentati del Movimento per il No.
lo le nostre coste, la fauna, il turismo, la pesca sosteniE che m’importa delle trivelle in mare?
Trivellazioni in mare: andiamo a Referendum il 17 apri- bile. Ai pescatori che rischiano la pelle tutte le volte che
le. E allora? Noi abitiamo sul Montalbano Valdinievole vanno in mare gli chiediamo limiti e un sacco di regole.
ovest e il mare sta a 50 km! Si, ma al mare ci andiamo an- 4. Ci guadagnano solo i petrolieri: per estrarre petroche noi e lo vorremmo senza streptococchi e senza inqui- lio le compagnie devono versare le cosiddette royalties e
sappiate che per trivellare i mari italiani si pagano
namenti vari. Ma a cosa serve questo referendum?
le royalties più basse al mondo: il 7% del valore di
Al referendum sulle trivelle, promosse da nove
quanto si estrae. Tutto a favore dei petrolieri! Che
regioni, la maggioranza PD, dovremo esprimerci
non sono imprese locali o italiane e che hanno poper evitare che i permessi già accordati entro le
chissima manodopera (dunque, la si smetta di tirare
12 miglia marine dalla costa possano essere profuori la bufala dei posti di lavoro).
rogati oltre la loro naturale scadenza, per tutta la
“durata della vita utile del giacimento”. Se vincerà
5. La ricchezza del nostro Paese non è il petroil sì, infatti, ad essere abrogato sarà l’articolo 6 comma lio! Sono vent’anni che ci sono investimenti pubblici e pri17 del codice dell’ambiente, dove si prevede che le trivel- vati per valorizzare economicamente le bellezze e il saper
lazioni continuino fino a che il giacimento lo consente. La fare del nostro paese attraverso il turismo declinato in tutti
vittoria del SI bloccherebbe in questo caso tutte le conces- i modi, la cultura, il patrimonio enogastronomico. Ci vosioni per estrarre il petrolio entro le 12 miglia dalla costa gliamo giocare la Versilia o le coste pugliesi per un pugno
italiana, quando i contratti giungeranno a scadenza. di barili?
Perché allora VOTARE SI AL REFERENDUM? Ci sono 6. Le trivelle non sono una soluzione ai nostri problemi
almeno sette buoni motivi:
energetici: bucare i fondali non significherà dissolve1. Con il voto, difendiamo il nostro diritto di scegliere. re la nostra dipendenza energetica dall’estero. Come
Ora, come in qualsiasi competizione elettorale, con il voto ammette anche il governo, le riserve certe di petrolio nei
manifestiamo una nostra volontà. È un diritto sacrosanto e mari italiani equivalgono a 7-8 settimane di consumi naandare a votare significa anche scegliere di difenderlo. Puoi zionali e potremmo estrarre gas per soddisfare i consumi
di sei mesi. Siamo sicuri che ne valga la pena?
anche non votare, basta che poi la smetti di lamentarti.
2. Una perdita di petrolio nei nostri mari sarebbe un 7. Lo sviluppo negli ultimi 15 anni delle energie rinnodisastro! Anche con trivelle offshore, non si può esclu- vabili (che ha creato un comparto con 100.000 posti di ladere un incidente. Pensate cosa potrebbe accadere in un voro nuovi e un inizio di industria italiana di produzione di
mare chiuso come il Mediterraneo (dove il ricambio com- impianti per produzione di energia) ha portato un contribupleto delle acque lo abbiamo in 7000 anni), quali gravi to di produzione di energia da sole, acqua, vento, biomasse,
pari a circa il 30% dell’energia consumata in questo paese.
conseguenze e quali danni irreversibili.
3. Mettiamo in pericolo il mare per un pugno di barili. Nel Davvero abbiamo bisogno che le multinazionali petrolifere
caso si trivellasse, si estrarrebbe poco petrolio e pure di devastino i nostri mari rischiando di far affondare il turismo
scarsa qualità e nel contempo si metterebbero in perico- marino e distruggere parti importanti delle nostre coste?
Ivano Bechini
Ed ecco i motivi per VOTARE NO:
1. Il referendum non deciderà nulla sulle nuove “trivelle”
(in realtà correttamente s’intende per nuove perforazioni)
ma riguarda la durata delle concessioni già in essere,
e relative ad aree in mare aperto e comunque entro
le 12 miglia dalla costa dove ci sono già piattaforme di estrazione di gas metano in alcuni casi da più
di 30 anni.
2. Il referendum, qualora si raggiungesse il quorum,
andrebbe a determinare la cessazione immediata
delle attività di estrazione alla scadenza delle concessioni, tipicamente di durata trentennale, anche qualora
sotto ci sia rimasto ancora un ingente quantitativo di gas.
3. In pratica con già tutte le strutture fatte, i tubi posati sul
fondo del mare e senza dover fare nessuna nuova perforazione, saremmo costretti a chiudere i rubinetti delle piattaforme esistenti da un giorno all’altro rinunciando a circa
il 60-70% della produzione di gas nazionale (gas metano
stiamo parlando e non petrolio). Non potendo da un giorno all’altro sopperire a questo fabbisogno con le fonti rinnovabili il tutto si tradurrebbe in maggiori importazioni ed
incremento di traffico navale (navi gassiere e petroliere) nei
nostri mari, alla faccia dello spirito ambientalista che anima
10 - Orizzonti - n. 82 - Marzo - 2016
i comitati promotori e con sostanzioso impatto sulla nostra
bolletta energetica.
4. Il referendum non fermerà la “petrolizzazione” dell’Italia come qualcuno vuole far credere, riguarda infatti le
aree marine entro le 12 miglia dalla costa dove geologicamente si sono accumulati solo giacimenti di
gas metano.
5. Le trivelle (impianti di perforazione) non uccidono il turismo. La maggiore concentrazione di
piattaforme in Italia si ha davanti alla riviera romagnola che storicamente è anche la zona con maggiori presenze turistiche; estrazione di gas e sviluppo della
costiera romagnola sono andati avanti di pari passo dagli
anni 60 ad oggi. Viceversa regioni senza” trivelle” e che si
preoccupano tanto delle “trivelle” hanno spiagge fatiscenti, depuratori non funzionanti e discariche abusive nel bel
mezzo dei parchi naturali. Farebbero bene a preoccuparsi
di quello.
6. Tutti vogliamo un mondo più pulito, le rinnovabili sono
il futuro, non ancora il presente, occorre un congruo periodo di transizione perché affondare il sistema gas oggi senza
avere ancora una valida alternativa non è intelligente né da
un punto di vista economico né per la tutela dell’ambiente.
PARLIAMO DI...
LA TUA SALUTE,
vieni a conoscere il nostro piano sanitario
C
ari lettori, oggi vi parlerò di un “problema” comune a tutti, giovani e meno giovani, ricchi e meno
ricchi; tutti noi abbiamo un bene assoluto senza il
quale niente è possibile: LA NOSTRA SALUTE!!!
I problemi che possono contrastare la nostra salute, creandoci dei disagi, più o meno importanti, possono avere
diverse derivazioni: “acciacchi“ dovuti all’età, al proprio
lavoro (magari un po’ logorante); infortuni (sia sul lavoro
che nel privato), patologie varie (dalla meno importante
alla più pericolosa).
Ahimè non siamo dei robot (o forse per fortuna!) e pertanto, al verificarsi di un infortunio o di una malattia, non
è concepibile dover attendere tempi “biblici” sia per un
esame che per un ricovero che per un eventuale intervento chirurgico; questo perché oggi siamo chiamati ogni
momento della nostra giornata a doverci occupare della
nostra famiglia, del nostro lavoro, ad avere responsabilità
e pertanto a “dover fare” (basti pensare all’equilibrio di
una” famiglia tipo” con 2 bambini, se uno dei 2 genitori
dovesse rimanere fermo per mesi per motivi di salute).
Non è nemmeno ammissibile il fatto che non si possa
scegliere la struttura o il professionista incaricato di operare scelte sulla nostra salute che potrebbero condizionare, in maniera positiva o negativa, il futuro nostro e dei
nostri cari.
In Italia siamo fortunati, perché comunque la “mutua”
(Servizio Sanitario Nazionale) offre dei servizi, più o
meno per tutti e più o meno gratuiti (qui si aprirebbe un
altro discorso che preferisco non affrontare per non andare fuori tema), ma a chi veramente??? Con quali tempi??? In che modo??? Chi controlla??? Chi ci tutela???
Non paghiamo comunque un ticket nonostante aver già
contribuito??? Forse chi ci è passato, per qualche problema medio - grande, ne sa qualcosa in merito ……
È sulla base di tutte queste problematiche e carenze, che
la Bartolozzi Assicurazioni Broker Srl, ha intrapreso
un’azione mirata alla risoluzione dei problemi di cui sopra, confrontandosi con il mondo legislativo, con le attuali
risposte del mercato assicurativo a queste problematiche
(in gran parte ormai troppo obsolete e non realmente garanti nei confronti dell’assicurato) e con le realtà di oltre
confine, che in qualche caso dovrebbero essere veramente
un esempio (dove tutti sono davvero tutelati e chi non può
provvedere in proprio, è coperto dal welfare statale).
Dopo tale azione, in sinergia con le 2 (due) aziende più
grandi del mercato italiano (in termini di conoscenza di
detti problemi e di capacità finanziaria per poterli soddisfare), siamo riusciti a poter avere a nostra disposizione una soluzione veramente innovativa e garante di
quanto sopra (come mai non era stato fatto da sempre):
UN VERO E PROPRIO PIANO SANITARIO A COSTI
ESAGERATAMENTE CONTENUTI!
Attraverso questi piani sanitari, si sarebbero risolti la stragrande maggioranza dei problemi e con dei costi per altro
molto contenuti e con molti ulteriori vantaggi:
1 possibilità di coperture singole, familiari o aziendali
(welfare aziendale con enormi vantaggi fiscali);
2 possibilità di copertura anche per persone con patologie preesistenti e/o con età anche da “meno giovani”;
3 detrazione fiscale sia per il singolo che per le famiglie;
4 costi veramente contenuti;
5 rimborso totale dei ticket per esami e visite specialistiche 6 possibilità di pagamenti mensili senza interessi …
e molto altro ancora!!!
Contattaci per richiedere informazioni in merito, gratuitamente e senza impegno, potrai godere di molti altri vantaggi oltre a quelli già descritti.
Bartolozzi Assicurazioni Broker è da sempre sinonimo di
attenta analisi dei problemi – analisi delle possibili riposte ai problemi riscontrati e messa in atto di piani che
portino il cliente “consapevolmente” verso una scelta in
termini di rapporto qualità/costo!
Marzo - 2016 - n. 82 - Orizzonti - 11
PARLIAMO DI...
CIAK THERAPIES
RUBRICA CINEMATOGRAFICA a cura di Melania Ferrali
SPECIALE OSCAR 2016
C’è poco da fare gente, questa 88esima edizione degli Oscar verrà
ricordata come la notte di Leonardo DiCaprio! ,O)HEEUDLRVFRUVR¿QDOPHQWHOD
QRWD FHULPRQLD GHJOL 2VFDU q VWDWD WUDVPHVVD LQ FKLDUR VXO FDQDOH GHO GLJLWDOH
WHUUHVWUHHWXWWLFRORURFKHVRQRULXVFLWLDVWDUHVYHJOLLQTXDOFKHPDQLHUDFKLVLq
LPERWWLWRGLSRSFRUQHSDWDWLQHFKLGLFDUDPHOOHFKLKDVIUXWWDWRODSURSULDVRUHOOD
FRPHVYHJOLDQHLPRPHQWLSLVDOLHQWLJUD]LH5HEHHFFKDQQRSRWXWRVHJXLUH
GDOOHGLQRWWHRUDLWDOLDQDWXWWDODGLUHWWDUHGFDUSHWFRPSUHVRFKHVLqFRQFOXVD
DOOHGHOPDWWLQR0ROWHVHWWLPDQHSULPDGHOJUDQGHJLRUQRDOHJJLDYDJLjO¶LSRWHVL
GHOODSRVVLELOHHDXVSLFDELOHYLWWRULDDOO¶2VFDUGL'L&DSULRXQDQRYHOODGHOORVWHQWR
SURWUDWWDVLSHUDQQLHDQQLGLXQDFDUULHUDLPSDUHJJLDELOHHFKH¿QDOPHQWHqJLXQWD
DOODVXDFRQFOXVLRQH(YROHQWLRQROHQWLFKH³Revenant”VLDRQRQVLDLO¿OPGD2VFDUSHU'L&DSULRQHVVXQRGL
QRLSXzD]]DUGDUVLDGLUHFKHQRQVLPHULWLGLDYHUHTXHOODVWDWXHWWDSHODWDLQFDVD,QVRPPDWUDKDVKWDJYLJQHWWH
YLGHRGRSSLDWLVFRQJLXULFRUQDJUXSSLGLVRVWHJQRSRVVLDPRVWDUHWUDQTXLOOLSHUTXDOFKHDQQRHPHWWHUFLLOFXRUH
LQ SDFH SHU LO QRVWUR -DFN 4XL VRWWR SRWHWH YHGHUH QHOOD SULPD LPPDJLQH D VLQLVWUD L YLQFLWRUL SHU OH FDWHJRULH
DWWRULHDWWULFLSURWDJRQLVWLHQRQVXELWRDFFDQWRLeo e KateTXDVL
DQQL GRSR H DOO¶HVWUHPD GHVWUD LO FDVW GL ³Il caso Spotlight”,
YLQFLWRUH FRPH PLJOLRU ¿OP *UDQGH VRGGLVID]LRQH SHU PH H SHU
LO QRVWUR 3DHVH O¶2VFDU SHU OD PLJOLRU FRORQQD VRQRUD SHU ³The
Eightfull Eight” va DG (QQLR 0RUULFRQH FKH FRPH QHO KD
GHGLFDWR LO SUHPLR DOOD VXD DPDWD 0DULD XQ XRPR G¶DOWUL WHPSL
ROWUHFKHXQJHQLRGHOODPXVLFDQHOVXRJHQHUH
4XLDGHVWUDQRQSRWHYDQRPDQFDUHLFDSLFKHSLGLWXWWLVLVRQR
GLVWLQWLWUDJOLDOWULVHFRQGRODPLDSHUVRQDOHRSLQLRQHHFKHRJQL
DQQR FRQIH]LRQDQR VSOHQGLGDPHQWH OD VHUDWD OD EHOOLVVLPD %ULH
/DUVRQLQ*XFFLFRQXQDELWRGLFKLIIRQEOXHWWHHODSHWDORVD&DWH
%ODQFKHWWLQ$UPDQL3ULYq,Q¿QHO¶2VFDUSHUODPLJOLRUUHJLDYDD
,QDUULWXFKHWUDLOHLOKDFROOH]LRQDWREHQVWDWXHWWH
12 - Orizzonti - n. 82 - Marzo - 2016
PARLIAMO DI...
ANNA MARIA MACIECHOWSKA
Lo straordinario successo ottenuto della pittrice di
Lamporecchio all’evento culturale, svoltosi in Abruzzo
“Da Nord a Fud”, gustare prelibati piatti realizzati a
quattro mani da chef emergenti divertendosi a trovare
delle similitudini con le opere di una talentuosa artista. È
questa l’originale formula che ha caratterizzato il primo
evento della nuova rassegna enogastronomica e artistica
“Da Nord a Fud”, promossa dallo spazio culturale Br1
di Montesilvano Colle (N.d.R. in provincia di Pescara),
in sinergia con l’associazione “Fud – Espressioni di gusto” e andata in scena nella splendida cornice del borgo
storico.
Protagonisti della serata sono stati in particolare
lo chef toscano Simone Cipriani, che si è alternato ai fornelli della cucina a vista del Br1
con il “padrone di casa” Daniele D’Alberto, e la
pittrice di nazionalità polacca e residente a Lamporecchio, Anna Maria Maciechowska, le cui
opere hanno impreziosito le pareti dello spazio
culturale montesilvanese.
Molto suggestive le sue opere a rilievo esposte a
Montesilvano Colle in abbinamento ai piatti dello chef toscano, grazie a un progetto artistico che
vede i due giovani creativi ispirarsi a vicenda.
Ammirando le opere dell’artista polacca, infatti, non è stato difficile cogliere delle similitudini
con le portate preparate dallo chef Simone Cipriani e dal collega Daniele D’Alberto. Dall’originale lasagna 2d alla ribollita crispy, passando
per la chitarrina con burro di agrumi, salsa
di cozze e ristretto di mare e il pollo in sala
barbecue con lattuga, in ogni portata i due
cuochi sono riusciti a rappresentare i colori
e le forme delle opere dell’artista polacca.
A contribuire all’appagamento dei sensi dei
partecipanti anche i sapienti abbinamenti
con i vini della cantina Nicola Di Sipio.
Anna Maria Maciechowska, nata a Cracovia (Polonia) nel 1977, è un’artista appassionata, da sempre, dell’arte di Burri e
Beksinski.
Nel 2000 viene colta da un’improvvisa
ispirazione e comincia a dipingere sviluppando una tecnica molto particolare. Realizza quadri astratti moderni, tutti dipinti
a mano, dal forte impatto emotivo. Adotta
tecniche differenti per la realizzazione delle sue opere,
utilizzando colori a olio e gesso, sperimentando, e andando sempre alla ricerca di nuovi materiali. Tra le sue
creazioni, realizza opere a rilievo molto suggestive in cui
l’arte della pittura si trasforma in scultura dando la vita a
nuove forme ed emozioni.
Nelle foto sotto Anna Maria Maciechowska con una
sua opera e un’immagine della rassegna abruzzese
Marzo - 2016 - n. 82 - Orizzonti - 13
PARLIAMO DI...
IL COMPLOTTO DELLA LAMPADINA
Q
di Tommaso Rubino
uesta volta cerchiamo di essere seri perché l’argomento in esame, a dispetto del titolo, non racconta
di spionaggio militare o altro di simile, bensì tratta
proprio delle lampadine e del tempo di durata per cui esse
sono programmate che, in base a calcoli ingegneristici,
porta il consumatore a comprarne delle nuove, dopo un
periodo d’uso durata prestabilito dal produttore….
Tutto questo ovviamente alimenta il mercato e di conseguenza l’economia.
Ora la lampadina è solo un esempio di come tutti gli oggetti abbiano una durata stabilita a monte, secondo una
visione economica che fa risultare per ognuno più comodo e semplice sostituire un oggetto usurato con uno nuovo
piuttosto che ripararlo.
Questo meccanismo perverso porta però ad un ciclo di
compere infinito, accadendo
spesso che appena si finisce di
pagare un oggetto con le comode rate, questo risulta già obsoleto con necessità di accendere
un nuovo debito.
Il problema è dunque solamente uno: accorciare la vita degli
oggetti è uno stimolo o un freno all’economia? Naturalmente
la risposta non è univoca perché
diverse concezioni economiche
si scontrano davanti a questo
dilemma… se, infatti, da una
parte il produttore dell’oggetto può risultare contento che
la sua durata sia limitata ed
è ovvio che pure indubbi benefici ne traggano anche tutti coloro che espletano la loro
attività intorno al prodotto stesso: non solo quindi gli
operai delle fabbriche produttrici ma anche i trasportatori,
i venditori e gli impiegati, i commessi come pure gli addetti alla sicurezza o alla pulizia dei centri commerciali
che vendono tali oggetti, come anche i dottori, i padroni
dei ristoranti o i meccanici delle macchine dove questi lavoratori vanno per servirsi… essendo quindi altrimenti a
rischio l’occupazione di tutte queste persone e in senso
esteso di noi tutti… perché così gira l’economia, anche
se poi noi stessi ci incazziamo perché le lampadine dobbiamo comprarle con maggiore frequenza…, dall’altra il
prodotto non più funzionante che viene dismesso, rende scontenti gli ambientalisti a causa dell’accumulo di
materiale - spesso anche non riciclabile - che aumenta
l’inquinamento in generale e in certi luoghi in particolare
(…alcuni paesi come il Ghana sono letteralmente sommersi da discariche con rifiuti di oggetti usurati dei paesi
occidentali, realizzandosi notevoli problemi di inquinamento con compromissione dell’economia storica di quelle nazioni). D’altra parte lo stesso trasporto del prodotto
14 - Orizzonti - n. 82 - Marzo - 2016
usurato, in un senso come, di quello
nuovo in senso opposto, crea notevoli
problemi di inquinamento e consumo di
risorse.
La durata delle lampadine fu stabilita
nel 1924 da un cartello delle ditte produttrici (Phoebus)
ed ha contribuito a far esplodere l’economia occidentale a
scapito, ad esempio, di quella dei paesi del blocco comunista che, non perseguendo la logica del profitto, produceva oggetti senza tener conto dei criteri di obsolescenza
programmata (è questo il nome scientifico della morte
prematura dei nostri oggetti) verificandosi a un certo punto in quei paesi, crisi di sovrapproduzione con conseguente disoccupazione … inoltre gli oggetti prodotti nel blocco
comunista, pur durando mediamente di più rispetto agli
antagonisti occidentali, non erano concorrenziali perché
il non rinnovamento dei progetti
costruttivi li rendeva tecnologicamente obsoleti.
Tuttavia nei paesi industrializzati
tale programmazione di obsolescenza ha determinato, oltre che
un aumento dell’inquinamento
ambientale, anche la perdita di
alcune capacità (… sono sempre
meno quelli che sanno riparare un oggetto, non solo prodotti
elettronici o industriali, ma anche
artigianali, essendo, ad esempio,
sempre più rari i bravi calzolai o
le brave sarte capaci di svolgere
certe mansioni).
Questa perdita di conoscenze ha
tuttavia realizzato la nascita di
nuove competenze come ad esempio gli addetti alla sicurezza ambientale o coloro che di
nuovo, dopo tanti anni, si stanno specializzando nel riciclo e recupero degli oggetti secondo una nuova filosofia
che non è più quella del solo guadagno. Gli stessi costruttori hanno tuttavia cambiato modo di operare rendendo gli
oggetti obsolescenti per moda e non per usura, ad esempio
cambiandone la forma (la nuova Panda appena in commercio qualche anno fa a me non piaceva mentre ora - per
distorsione mentale comune a molti “bias”, considero il
vecchio modello non più INN).
Tutto questo naturalmente comporta problemi anche di
marketing e copyright oltre che legali e politici, spesso
anche sovranazionali, ancora non risolti, anche se appare
ormai evidente ai più che l’uso di materiali riciclabili ed
un corretto smaltimento di quelli in disuso è la conditio
sine qua non (scusate è latino… vuol dire condizione necessaria, a volte non posso farne a meno…) per evitare la
regressione nella società degli uomini. (Porca miseria…
bisogna che smetta di portare il sudicio a Montecatini,
dove la differenziata non c’è… e cominci a riciclarlo …).
PARLIAMO DI...
Ottobre
Marzo - 2015
2016 - n. 77
82 - Orizzonti - 15
PARLIAMO DI...
RIFLESSI DI AZZURRO
PASQUA E PASQUETTA DI UNA VOLTA
P
di Enrica Sensi e Matteo Vescovi
offrirle anche loro. Insieme al sacerdosqua:
te veniva un ragazzo con due borse e
Il camino o la stufa ormai non
quando uscivano dal mio casato, erano
si accendevano più e le donne
carichi. Le uova di gallina si regalavafacevano le grandi pulizie e preparano anche alla maestra e lei ricambiava
vano la casa per quando il sacerdote
donando un uovo di cioccolata ad ogni
sarebbe venuto a dare la benedizione
bambino.
di Pasqua: “L’acqua santa”.
Molto importante per noi bambini era
Tutto veniva pulito e lavato, fuori nelil giorno del giovedì santo. I genitori
le conche di coccio con l’acqua tirata
ci compravano un vestitino, ma sosu dal pozzo o anche sciacquando e
prattutto le scarpe nuove bianche, che
risciacquando nel vicino rio che scoravremmo portato poi per tutta l’estate
reva limpido e che anche oggi passa
e, se erano abbastanza grandi, anche
da Lamporecchio, Cerbaia e Mastronell’inverno tinte di un colore scuro:
marco, per gettarsi poi da una parte
nero, marrone, grigio… Ricordo un
nel Padule e dall’altra nel Vincio. Poranno in cui, all’inizio dell’inverno, me
tavano un bastone di legno sulle spalle
le avevano tinte di rosso e ne fui tancon due secchi di latta alle estremità:
to contenta. Così, tutti vestiti a festa,
uno per prendere l’acqua e l’altro per
andavamo a piedi con le mamme alla
lavare i panni e in mano tenevano una
tavoletta di legno (vedi foto a lato). Lavandaie nel fiume Pescia ... anni ‘40 chiesa di Lamporecchio o alla chiesina
di Nello qui a Mastromarco, in località
Arrivate, s’inginocchiavano sull’argine e lavavano usan“La Catania” e che è stata demolita da pochi anni perché
do l’erba saponina e cercando di non consumare tutto il
pericolante. C’era la celebrazione della S. Messa con la
pezzo di sapone.
lavanda dei piedi: il sacerdote si metteva al centro e 12
Avevano poco: qualche tendina, dei piccoli tappeti ai lati
uomini stavano seduti intorno e lui lavava loro i piedi e
del letto e, nell’armadio, una coperta bella, che era quella
glieli asciugava e baciava. C’erano i fiori, i canti, il suono
delle nozze, ma tutto mettevano per quando passava il
dell’organo e tante, tante luci (lampade, ceri, candele):
sacerdote a benedire perché volevano accoglierlo bene,
era proprio una festa di “Lumicini”. La chiesa era piein festa, con una casetta tutta bella, in ordine e un po’
na di persone e noi bambini ci mettevamo in cima, nelle
adornata. Si abbelliva la madia (dove si faceva l’impasto
prime file, per vedere meglio. Fuori c’erano i “chiccai”
del pane) mettendovi nappine di lana colorata.
con le bancarelle dei dolciumi che mostravano tante cose
Si rinnovava la credenza con fogli di carta a piccoli diseinvitanti: brigidini, sigari di menta, agnellini di marzagni; si lucidavano i pochi mobili con un panno imbevuto
pane, frutta di zucchero, bottigline di succhi colorati …
di petrolio e si mettevano centrini di carta bianca smere collane di nocciole, lunghe, lucide, che ci sembravano
lati. Le sedie, di paglia di sarello, si riaggiustavano con
tanto belle, ma forse costavano troppo e le mamme non
ago e filo. I pavimenti di semplici mattoni si lavavano e
ce le compravano. Ci prendevano però sempre qualcosa
vi si passava il cinabrese, una tintura fatta con una polvee si tornava a casa a piedi ma felici.
re rossa (cinabro) mescolata con acqua e così prendevaQuando ero piccola, circa 60 anni fa, aspettavo, come
no un bel color rosso scuro che copriva anche eventuali
anche oggi, con grande desiderio la S. Pasqua. Vivevo
macchie. Quando il sacerdote aveva benedetto con l’acil periodo della Quaresima come preparazione a questa
qua santa tutte le stanze, gli venivano date le uova come
grande festa. Noi bambine cercavamo di fare qualche
ringraziamento. Ricordo che alcune donne venivano dal“fioretto”, una cosa buona da offrire al Signore. Eravala mia mamma che aveva le galline e ne chiedevano per
16 - Orizzonti - n. 82 - Marzo - 2016
PARLIAMO DI...
lo Lassi e Francesca Torrigiani e giocamo vicini alla primavera, è infatti in
vo con due ragazzi tanto bravi che eraquesta stagione, che arriva la Pasqua
no miei carissimi amici: Sergio e Aldo
(viene ogni anno nella prima domeInnocenti che oggi vendono mobili.
nica di luna piena dopo il 21 marzo).
Abitando in Cerbaia, zona di campasquetta (lunedì dell’Angelo):
gna, in una casa circondata dai camIl lunedì, come oggi, era giorno
pi, potevo osservare tutto il risveglio
di festa e si usava “fare la medella natura. Era tutto un rinascere
renda” nel bosco. Nel pomeriggio noi
di piante e animali. Questi palpiti di
bambini del mio casato andavamo tutti
vita annunciavano la Risurrezione
insieme con le mamme in una zona bodi Gesù. C’era l’erba nuova e il priscosa detta “la casaccia”, dove ora è il
mo grano, esile e verde, ondeggiava
cantiere del Masi, costruttore di strade.
al vento. Gli uomini lavoravano nei
C’erano tre boschi con querce, lecci,
campi: legavano le viti e potavano
pini selvatici e arbusti vari, ma c’eragli olivi; vangavano il terreno per le
no anche delle radure, dove si stendeva
nuove semine e zappavano per pianuna tovaglia colorata e si apparecchiava
tare verdure e ortaggi. Arrivavano
con tante cosine buone: pane e mortale rondini anche sotto il mio tetto e
della, uova sode, pezzi di cioccolata.
poi i rondinotti si affacciavano dai
Le mamme legavano una grossa corda
nidi, facendo capolino da lassù. Le
a due alberi e si faceva l’altalena e si
galline si acchiocciavano e le contagiocava fino al tramonto. I grandi invedine le separavano dagli altri polli e
ce andavano in bicicletta fino al Padule.
le mettevano nel granaio in ceste o
Qualcuno, come il mio cognato Paolo
corbelli a covare le uova. Nascevano
Porta aveva la motoretta: la sua era una
anche gli agnellini e la massaia della
bella Lambretta, una novità, uscita alfamiglia Dei veniva nel mio casato a
lora dalla Innocenti e ne era molto convendere la ricotta, che piaceva molto
tento. L’aveva vinta la sua mamma con
a grandi e piccini.
un concorso dei dadi Star.
Nel bosco, sui cigli dei campi e tra
Lui ci saliva con mia sorella Emilia e
le siepi c’erano nidi di uccellini. Le
insegnava anche a lei a guidarla. Il Pagiornate erano belle e più lunghe e le
dule era ricco di acqua, pioppi, canne
donne aprivano porte e finestre per
ed erbe palustri. Le persone vi andavafare entrare aria e sole nelle piccole
no partendo da Castelmartini e arrivacase. Noi bambini: Manuela e Sonia
vano fino a “Le Morette”, una zona noSensi, Antonio, Giulietta Cipollini
minata così perché da alcuni decenni vi
ed io giocavamo fuori tutto il pomestazionavano stormi di uccelli acquatici
riggio: si girava in bicicletta sull’aia,
di colore grigio scuro, che migravano
si faceva ai quattro cantoni, al gioco
dal nord-Europa verso l’Africa. Anche
della settimana, a nascondino. Poi
oggi è chiamata così. C’erano i friggic’era la merenda con delle belle fette
tori di anguille, pesci tipici del Padule,
di pane e ci si divertiva a indovinare
e le vendevano insieme ad altri cibi con
come sarebbe stata: pane con l’olio,
vino e bevande. Tutti facevano la mepane con acqua e zucchero, pane col
renda in allegria. Salivano poi sui barburro, pane con la marmellata, pane
chini, caratteristiche imbarcazioni nere,
con la mortadella di asino molto buolunghe e strette, incatramate, adatte a
na o con la ricotta fresca. Si mangiamuoversi in quei canali e potevano così
Cartoline pasquali anni ‘20/’30:
va di gusto e ci si scambiava qualche
i bambini raccoglievano le uova
vedere tutto il Padule.
pezzettino. Quindi si facevano i compie poi le decoravano
C’erano anche i suonatori: di organino,
ti di scuola e si tornava di nuovo fuori
di fisarmonica, di chitarra, talvolta aca giocare, fino al tramonto. Quasi ogni
compagnati
da
cantanti.
Ragazze e giovanotti ballavano
giorno andavo con la mamma un paio d’ore in un casato
e
si
divertivano
fino
al
calar
del sole.
vicino chiamato “Cacco” dai miei nonni materni Raffael-
P
Marzo - 2016 - n. 82 - Orizzonti - 17
Q
AGRARIA MONTALBANO
DOVE PUOI COLTIVARE LA TUA PASSIONE
«SEMI BIO»
uest’anno il tradizionale assortimento di
sementi per ortaggi che trovi all’Agraria Montalbano si arricchisce della linea
SEMENTI BIOLOGICHE CERTIFICATE.
Un’ampia gamma di ortaggi selezionati per produttività e qualità sono a disposizione di chi desidera raccolti familiari con alto tasso di soddisfazione, ma la stessa cosa vale anche per aziende
rivolte al mercato, che possono finalmente certificare anche la provenienza
“biologica” dei semi per le loro produzioni. Insomma, la nostra politica
aziendale che predilige e promuove l’agricoltura biologica si arricchisce!
Dagli ortaggi al fertilizzante naturale, dai prodotti per il compostaggio agli
antiparassitari ammessi in agricoltura bio e tanto altro per ottenere soddisfacenti raccolti a km zero e con la certezza di un prodotto biologico che può
derivare solo dall’impiego di sane pratiche e prodotti naturali. Per avere un
orto biologico di successo si comincia innanzitutto dall’assicurare la fertilità
al terreno, ma sono le sementi ottenute da agricoltura biologica che possono
utilizzare al meglio la concimazione organica. Inoltre, le varietà che proponiamo possono tutte vantare una lunga storia e
tradizione, sono tutte provate da tempo e possono unire gusti diversi a elementi di tradizione
agricola locale. Tutto ciò diventa disponibile nel
sistema moderno e pratico della bustina di semi,
facile da distribuire e da utilizzare, che da modo
a chiunque di mettere alla prova la validità delle
sementi bio. La linea “L’Orto Biologico” offre
un’ampia gamma di sementi da orto ottenuti
esclusivamente da coltivazioni biologiche che
prevedono l’utilizzo di coadiuvanti agricoli non
dannosi per l’ambiente. Ma chi lo dice che sono
effettivamente sementi biologiche? Lo dicono i controlli di ICEA, organismo di controllo
e certificazione – riconosciuto dal Ministero
dell’Agricoltura - con il maggior numero di
aziende agricole biologiche controllate in Italia
e collegato alla prima e più importante associazione di agricoltori Bio, l’AIAB.
Le bustine della linea L’ORTO BIOLOGICO presentano sul retro la descrizione della varietà in cinque lingue (italiano, inglese, tedesco, francese e spagnolo), istruzioni di semina e doppio
codice EAN. Ma perché preferire i semi Bio?
La differenza fondamentale è che il seme Bio
è ottenuto con metodi di agricoltura biologica,
mentre il seme ordinario no. Questo significa
che è stato ottenuto da piante madre allevate
secondo il metodo biologico, su terreni convertiti al biologico ed a partire da varietà iscritte in
uno specifico registro. Si consideri che parlando di semi biologici si fa esplicito riferimento
ad un disciplinare preciso e codificato, e non
s’intende semplicemente una conduzione senza
prodotti chimici ma a un modello complessivo
di agricoltura diversa.
Insomma vuoi mangiare bene ma anche sano?
All’Agraria Montalbano abbiamo tutto quello
che fa per Te!
Dario Bechini - Perito Agrario
18 - Orizzonti - n. 82 - Marzo - 2016
Vita quotidiana in
campagna
Marzo:
RISOTTO AGLI ASPARAGI
SELVATICI
Servono 400 grammi di riso, 300 grammi Asparagi selvatici, 2 cucchiai da tavola di Olio extravergine d’oliva e un
po’ di burro, 1 litro di brodo, 1 cipolla,
1 spicchio d’aglio, prezzemolo, grana
e sale. Si tagliano a fettine gli asparagi e si soffriggono con olio, cipolla e
prezzemolo finemente trattati. La parte
fibrosa basale degli asparagi viene fatta
bollire in un litro d’acqua per mezz’ora:
avrete così il brodo vegetale necessario. Preparare a questo punto come un
normale risotto, aggiungendo qualche
minuto prima di spegnere una noce di
burro e del grana grattugiato.
Le Buone Pratiche:
Al semaforo, quando è rosso, conviene
restare in folle se non si può spegnere
l’auto. Si inquina meno.
Proverbio:
“A chi ha fortuna,
anche il gallo nì fa l’ovo!”
Naturalmente, per le esigenze di ognuno, siamo a disposizione per sopralluoghi in azienda e per consulenze personalizzate presso la nostra sede in via
P. Togliatti, 334 - Mastromarco Lamporecchio (PT)
LAMPORECCHIO
MARIA ASSUNTA PIERATTONI
Nel 1944 la sua tragica morte ... un crimine
che ancora oggi presenta tanti lati oscuri
di Ivo Torrigiani
Lo scorso 20 febbraio, presso il Teatro di Lamporecchio, si è tenuta l’iniziativa, organizzata dall’amministrazione comunale, per l’intitolazione ufficiale di quattro strade del paese ad altrettanti personaggi locali:
Maria Assunta Pierattoni, Ardengo Sostegni, Lido Romanelli e Ilvo Baronti. Orizzonti presenterà, a partire
da questo numero, i profili dei quattro personaggi, con la collaborazione dei rispettivi relatori (nell’ordine Ivo Torrigiani, Valerio Bonfanti, Stefano Ferrali e Valerio Vescovi)... questo mese tocca a Maria Assunta Pierattoni, l’articolo è di Ivo Torrigiani.
M
aria Assunta Pierattoni, nata
lavorare a Empoli presso una famiglia,
a Lamporecchio il 26 luglio
mentre il figlio, nello stesso periodo,
1895, si sposò con Ezio Colsi trasferì a Padova, per lavorare in un
ligiani il 20 maggio 1920 e dal matriemporio di proprietà di un conoscenmonio nacquero tre figli. Fino all’inite.
zio degli anni ’30 la vita dei ColliAssunta stessa andò a ‘fare la stagione’
giani scorse normalmente, poi, però,
a Montecatini. L’ansia e le preoccupala malattia del marito e la sua morte
zioni, però, non erano per lei finite: i fimutarono drammaticamente le congli erano lontani e la guerra sembrava
dizioni della famiglia. In particolare
vanificare ogni soluzione escogitata
La targa della nuova via, ubicata a
i cinque anni di malattia di Ezio aveSan Baronto, intitolata a
per risolvere le difficoltà economiche.
Maria Assunta Pierattoni
vano eroso i risparmi della famiglia,
Il figlio, infatti, alla fine del 1943
così Assunta, quando nel 1937 rifu costretto a tornare da Padova,
mase vedova con tre figli - Bruper i bombardamenti sulla città.
na (13 anni), Enzo (9 anni), Ida
Giungiamo così ai primi mesi
(5anni) -, si trovò ad affrontare,
del 1944, un anno che dalle nooltre il dolore, anche gravi ristretstre parti – e non solo - fu partezze economiche. Cercò aiuti dalticolarmente drammatico. Nel
le persone influenti del paese, ma
periodo che va dall’8 settembre
nessuno diede risposte concrete.
1943 (armistizio con gli alleati)
Assillata dalla preoccupazione per
ai primi di settembre 1944 (data
il sostentamento dei figli, lavorava
di liberazione delle nostre zone),
nei campi dei parenti e dei vicini,
i tedeschi in ritirata e i fascisti rema ciò non bastava a far uscire la
pubblicani (o repubblichini come
famiglia dall’indigenza.
venivano detti) generarono nei
Nel 1940 la figlia maggiore trovò
nostri paesi un clima di terrore
lavoro in una filanda a Pistoia e
e di violenza compiendo rapprecosì Assunta decise di affittare la
saglie e vessazioni ai danni dei
propria casa e trasferirsi in città,
civili (basterà ricordare l’eccidio
dove anche per lei sarebbe stato
del padule, 23 agosto 1944). È in
più facile trovare qualche lavoro
quest’arco di tempo che si collodomestico. I frequenti allarmi di
ca l’epilogo della vicenda di Mabombardamento sulla città portaria Assunta Pierattoni.
rono ben presto alla chiusura della
Nei primi giorni di marzo 1944,
fabbrica e così la famiglia Collidurante la notte, furono affissi sui
giani ritornò a San Baronto.
muri di San Baronto alcuni maLa figlia maggiore andò, allora, a Pistoia - Maria Assunta Pierattoni e la figlia nifesti contro la guerra e contro il
Ida Colligiani - Proprietà Enzo Colligiani©
Marzo - 2016 - n. 82 - Orizzonti - 19
LAMPORECCHIO
giungeva che, come ricordano in molti in paese, Assunta
fascismo. I sospetti dei fascisti locali si diressero inizialera «una persona schietta e poco diplomatica» e questo
mente verso chi in paese avevano fama di antifascista,
l’aveva resa «invisa alle autorità repubblicane».
poi, però, si concentrarono su Assunta. Il commissario
prefettizio di Lamporecchio e il segretario del fascio di
Secondo la testimonianza dei datori di lavoro del figlio
San Baronto la interrogarono più volte sia facendo irruEnzo, Assunta, fuggita dal carcere di Parma a seguito di
zione di notte nella sua casa sia convocandola di giorno
un bombardamento dell’edificio, si recò a Padova con
nella locale casa del fascio. Attraverso minacce («Ti si
l’intenzione di trovare e riportare a casa il figlio. Il raporta via e tu non rivedi più i tuoi figlioli») e lusinghe
gazzo, infatti, dopo l’arresto della madre era tornato a la(il segretario del fascio le offrì denaro e cibo) cercarono
vorare a Padova, ma, poi, l’intensificarsi della guerra lo
di farle dire chi o per conto di chi avesse scritto i caraveva poi indotto a ritornare a San Baronto, per questo
telli ‘comunisti’, la donna non cedette ripetendo in tutte
Assunta non lo trovò. Nonostante l’infuriare della guerle circostanze di non saperne niente. In un pomeriggio,
ra, Assunta, determinata a tornare dalla sua famiglia,
verso la metà di marzo, un giovane di San Baronto andò
non accettò l’invito a rimanere a Padova.
a casa a chiamarla, dicendole che in paese c’erano il maDa questo momento la ricostruzione della vicenda diresciallo, due carabinieri, il commissario prefettizio e il
viene incerta, tranne che nella sua tragica conclusione.
segretario del fascio che l’attendevano. Assunta stava
Assunta presumibilmente aveva letto a Parma alcuni
lavando dei panni e, senza nemmeno cambiarsi d’abito,
manifesti che garantivano l’immunità ai prigionieri, che,
si recò in paese, convinta che si trattasse dell’ennesimo
fuggiti per il bombardamento, fossero ritornati a sconinterrogatorio.
tare la pena. È verosimile, pertanto, che la donna si sia
Questa volta, però, le cose andarono diversamente. Il
convinta che questa fosse la soluzione giusta per tornare
maresciallo l’arrestò e la condusse in carcere a Pistoia,
a casa da persona libera. Ritornata
dove fu poi processata e condannain carcere ed estinta la pena, nelle
ta a sei mesi di reclusione per attiprime settimane dell’autunno del
vità antifascista. Per circa due mesi
1944 cercò di superare, da sola o
rimase nel carcere di Pistoia, poi
forse in compagnia, gli Appennini
per motivi militari (a metà maggio
e la linea gotica, ma ad Arni, nel
1944 aveva ceduto la linea Gustav),
Comune di Stazzema, fu fermata
fu trasferita a Torrechiara (Parma)
dagli uomini della Divisione Monin un carcere per detenuti politici.
terosa, un reparto repubblichino
Dal momento dell’arresto, ai figli fu
messo a guardia dei passi appenimpedito di incontrarla, l’unico conninici della Garfagnana. Durante
tatto con la madre furono due lettere
la perquisizione le fu trovato adche questi ricevettero da Parma.
dosso il documento che certificava
al contempo sia l’espiazione della
Stazzema - Lapide posta dai figli
Prima di proseguire nel nostro rac(Foto di Giovanni Baldini, 15-4-2009
pena sia il reato di antifascismo di
conto, mi pare opportuno domandarin www.resistenzatoscana.it)
cui si era macchiata. Il capitano
si le ragioni di tanto accanimento. A
dei repubblichini la imprigionò per
questo proposito Michela Innocenuna settimana, poi, però, la rilasciò, dandole delle lettere
ti (Cfr M. Innocenti, Un “piccolo crimine” del 1944.
sue e dei suoi soldati che lei avrebbe dovuto spedire ai
Il caso Pierattoni, in “Quaderni di Farestoria”, n. 1
loro familiari una volta giunta nella zona occupata dagli
gennaio-aprile, 2005, p. 15. Oltre alla ricerca di M. InAlleati. Assunta, però, scendendo da Arni fu fermata dai
nocenti alla vicenda Pierattoni era stato dedicato un arsoldati alleati, che, trovandole addosso le lettere dei faticolo in Noi Donne del 27 marzo 1955.) - a cui si deve
scisti - secondo la ricostruzione fatta dai figli - dopo aver
un’accurata ricostruzione della vicenda - sottolinea che
chiesto informazioni ai carabinieri di Lamporecchio e al
la Pierattoni non aveva precedenti per reati politici né
parroco di San Baronto, la costrinsero a tornare ad Arni
proveniva da una famiglia sospetta, anzi, molti Pierattoper portare ai militari fascisti l’ordine di resa e la minacni erano stati fascisti della prima ora, tuttavia la miseria,
cia, in caso contrario, di rappresaglie nei confronti dei
le prepotenze e l’aria strafottente dei repubblichini
destinatari delle lettere. Giunta di nuovo ad Arni nel noavevano spinto lei, come altri, ad aprire gli occhi sul cavembre del 1944 Assunta fu fucilata dai repubblichini.
rattere profondamente brutale del fascismo; a ciò si ag-
20 - Orizzonti - n. 82 - Marzo - 2016
LAMPORECCHIO
I familiari seppero della sua morte solo nella primavera
1946.
Dal punto di vista storico, come ha rilevato M. Innocenti,
l’ultima parte della vicenda pone alcuni interrogativi, a
cui è difficile rispondere per mancanza di fonti certe. Ad
esempio a proposito dell’incontro con gli alleati, viene
da domandarsi perché chiedere informazioni su di lei a
Lamporecchio e a San Baronto; inoltre che tipo d’informazioni acquisirono tali da indurli a un comportamento
così anomalo come quello di rimandarla ad Arni, invece
di fermarla o liberarla. Certa è, comunque, la sua morte
per la fucilazione da parte dei repubblichini nel paesino
di Arni nel novembre 1944.
Fin qui la tragica vicenda di M. A. Pierattoni: ma perché
intitolarle una strada? Se intitolare una strada a una persona, significa riconoscere alle sue azioni un significato
che va oltre la sua sfera personale, quali valori esprime
la vicenda che abbiamo qui sommariamente ricostruito?
M.A. Pierattoni, con la sua storia, rappresenta, a mio avviso, in modo emblematico il volto di quello che lo storico Guido Quazza ha definito l’antifascismo esisten-
ziale. Secondo lo storico torinese, infatti, l’antifascismo
sviluppatosi durante il ventennio, seppure ricco di consapevolezza politica, fu una mera punta avanzata in un
popolo che sostanzialmente aveva accettato, sia pure in
molti casi per passività, il regime fascista. Nel corso della guerra, però, prese corpo un antifascismo “esistenziale” di quella gente comune, che, di fronte alle angherie,
alle vessazioni, alla miseria e ai sacrifici imposti da una
guerra voluta dal fascismo e dal suo gruppo dirigente,
aveva acquisito la consapevolezza morale che il fascismo doveva essere combattuto perché dopo vent’anni
di governo aveva portato l’Italia alla più grave tragedia
della sua storia. Ebbene la forza, il coraggio, la dignità
con cui questa semplice donna affronta gli interrogatori
rappresenta una grande lezione di comportamento civile,
soprattutto se comparato con la meschinità delle minacce e delle lusinghe dei suoi persecutori. La sua è la storia
di una donna che dopo aver cercato con ogni mezzo il
riscatto della sua famiglia dalla miseria, sembra acquisire più o meno consapevolmente la convinzione che tale
riscatto sia possibile solo in società diversa, dove si viva
in pace e in libertà; da qui la sua ostilità alla guerra e al
fascismo.
Dalla rivista “Noi donne” del 1955 - proprietà di Enzo Colligiani©
Marzo - 2016 - n. 82 - Orizzonti - 21
LAMPORECCHIO
22 - Orizzonti - n. 82 - Marzo - 2016
LAMPORECCHIO
L’AMMINISTRAZIONE COMUNALE
informa:
Revoca incarico Assessore Venturini
e nomina Vicesindaco Assessore Tronci
Il Sindaco Alessio Torrigiani ha revocato l’incarico al Vicesindaco e Assessore Matteo Venturini e contemporaneamente ha assegnato tale incarico a Daniele Tronci, già Assessore e componente della giunta. Il Sindaco precisa che
per adesso la giunta rimarrà con soli tre assessori, non ci sarà quindi alcun rimpasto e le deleghe precedentemente
assegnate al vicesindaco saranno momentaneamente riassunte dal sindaco stesso. Inizierà poi, ma non nell’immediato,
un percorso di approfondimento con il gruppo consiliare di maggioranza per valutare quali saranno le prospettive più
opportune per l’eventuale nomina del nuovo assessore.
La revoca si è resa necessaria in quanto è venuta meno la relazione fiduciaria che sta alla
base del rapporto sindaco/assessore sancito dalla normativa stessa, oltretutto Venturini
non era un consigliere eletto ma un assessore esterno nominato direttamente dal sindaco.
Le divergenze, sia sulla gestione dei rapporti, sia sul governo delle deleghe assegnate,
erano tali per cui non c’erano più i presupposti per proseguire oltre. Il percorso che ha
portato a questa scelta non è stato breve, ma sempre gestito internamente e con la massima discrezione possibile come si addice a tali situazioni. Ringrazio l’Assessore Venturini per quello che sin qui ha fatto e gli auguro il meglio per le sue future scelte, dispiaciuto
che questa esperienza non sia potuta andare oltre. Da responsabile dell’Amministrazione eletto quale sono, ho il dovere
di garantire il miglior governo possibile per il nostro comune senza timore di dover fare scelte difficili e drastiche.
Percorsi sentieristici
Continua il lavoro sui sentieri del nostro Comune, volti al recupero di antichi percorsi e
suggestivi luoghi del Montalbano. Individuati i tracciati da cui iniziare a costruire una rete
sentieristica, con la collaborazione della sezione CAI di Pistoia sono iniziati gli interventi
per realizzare la segnatura e la successiva collocazione della segnaletica verticale, ovvero
i tipici cartelli bianchi e rossi su cui saranno indicate distanze, località e tempi di percorrenza. Un sentito ringraziamento va alla “Pro Loco Amici di San Baronto”, al “Gruppo
Podistico Porciano”, alla “Pro Loco di Porciano” e alla guida ambientale Michela del
Negro per il prezioso aiuto dato a questi primi interventi sui sentieri.
Festa della donna in teatro
Sabato 5 marzo si è svolta la Festa della Donna, lo spettacolo corale che ha coinvolto numerosi ar-tisti e associazioni
locali e che ha riempito il teatro come solo poche occasioni riescono a fare. L’Amministrazione comunale, in proposito, tiene a ringraziare innanzitutto Mario Favilla, ideatore dello spettacolo, che con creatività ed esperienza ha dato
vita a un intenso omaggio alla donna che la raccontasse nel tempo e nelle sue più vive particolarità, traendo ispirazione
da tutte le forme artistiche. Un secondo ringraziamento va a tutti coloro che sono saliti sul palco per dare, a proprio
mo-do, un contributo a questo collage unico, ognuno mettendo a disposizione il proprio tempo e portando sul palco
la propria “anima artistica e creativa”. Si ringraziano infine tutti quelli che hanno dato il proprio contributo lavorando
dietro le quinte, fornendo supporto organizzativo e logistico allo spettacolo.
Biblioteca comunale: cambia il numero di telefono
Dal mese di marzo la biblioteca è stata collegata ai sistemi informatici del Comune e potrà usufruire della tecnologia
VoIP per le chiamate e della rete HDSL del Comune per la connessione internet. Ciò comporterà un risparmio sulle utenze e una migliore conservazione, scambio e sicurezza dei dati informatici. Il collegamento ha comportato il
cambiamento del numero telefonico della biblioteca: già attivo è il nuovo numero 0573 800659, mentre a breve verrà
disattivato quello vecchio.
Marzo - 2016 - n. 82 - Orizzonti - 23
LAMPORECCHIO
LAURA MERRICK, SIGNORA DI PAPIANO:
DOCUMENTI E NOTIZIE ARRIVATI DAGLI USA
di Michela Cammilli
24 - Orizzonti - n. 82 - Marzo - 2016
LAMPORECCHIO
Marzo - 2016 - n. 82 - Orizzonti - 25
LAMPORECCHIO
C
i siamo appena lasciati alle spalle due spettacoli molto significativi. Il primo, la FESTA DELLA DONNA IN TEATRO, ha rispettato appieno l’intento del Comune di Lamporecchio,
organizzatore dell’evento, di dare luogo a un bel momento di aggregazione sociale, a una festa
collettiva vissuta nel segno dell’omaggio a tutte le donne, in occasione della “Giornata Internazionale della Donna”.
La cifra distintiva dello spettacolo è stata, infatti, l’allestimento dello stesso con il contributo “corale” di numerose
risorse artistiche del nostro territorio, a partire da Luca Torrigiani e il Trio Rospigliosi, prestigioso ensemble (pianoforte, flauto, chitarra) che si è esibito con successo in numerosi paesi stranieri ma che paradossalmente pochissimi
avevano finora potuto apprezzare “a casa loro”. Dopo di loro si sono alternati sul palco, in una lunga serie di numeri
di arte varia, la Compagnia della Mezzanotte, L’Ecole de Danse, I Rivortosi, capitanati da Massimo Cioli, I Fili di
Luna, il sottoscritto Mario Favilla, regista dello spettacolo, Luca Torrigiani in veste di prestigioso accompagnatore
di monologhi e canzoni, Benedetta Bruno e Roberto Spinelli, entrambi nell’apprezzatissima doppia veste di attori e cantanti, mentre Ecce Bombo Cineclub ha contribuito alla serata con un proprio
1
omaggio alla donna nel cinema italiano.
Indovinata e molto gradita è apparsa la formula dello spettacolo,
che ha visto alternarsi interventi poetici o commoventi ad altri
decisamente comici, a leggiadri balletti, a omaggi a grandi donne
come Samanta Cristoforetti, Malala Youzafsai, Rosa Oliva, attraverso sketch teatrali o brevi filmati, sempre giocati sull’emozione.
(Per chi lo desiderasse, foto e video dello spettacolo sono disponibili presso FotoNucci).
Venerdì 11 marzo, invece, nell’ambito della stagione professionale,
Valentina Sperlì, Danilo Nigrelli e Roberto Valerio hanno portato sul nostro palcoscenico “CASA DI BAMBOLA”, di Henrik
Ibsen, celebre classico della drammaturgia internazionale ancora
capace di toccarci profondamente. Il dramma ha raccontato la crisi
della protagonista, che attraverso un lungo e sofferto percorso arriva infine a riscoprire se stessa e la propria vera identità.
2
Guardando ora al futuro, il programma prevede, per sabato 16
aprile, il musical “MAMMAMIA!”, proposto dai giovanissimi
“Fili di Luna”, basato sulle canzoni dei famosissimi ABBA, una
delle più significative colonne sonore degli anni ’70. La storia si
svolge su un’isola greca e coinvolge due donne: Sophie, da sempre
desiderosa di conoscere l’identità del suo vero padre, e Donna, sua
madre, che invece rifiuta decisamente di parlarle del proprio passato. Sophie troverà però, e leggerà di nascosto, un diario scritto
in gioventù dalla madre, dove si descrivono tre diverse relazioni
sentimentali...
La stagione teatrale troverà poi il suo epilogo il 26 aprile con “UNA
PICCOLA IMPRESA MERIDIONALE”, riuscitissimo esperimento di teatro canzone portato in giro da Rocco Papaleo, ed il 14 Foto 1: Benedetta Bruno interpreta “Evita”
maggio, con la Compagnia della Mezzanotte e la loro “MeraviFoto 2: Maria Giulia Meozzi nel balletto
“La nascita di Venere” - FOTO NUCCI©
gliosa storia della Bella e la Bestia”. BUON TEATRO A TUTTI!
26 - Orizzonti - n. 82 - Marzo - 2016
LAMPORECCHIO
LA CONSACRAZIONE DELLA CHIESA DI S. STEFANO
G
in una spettacolare foto del 1921
razie al contributo di una nostra affezionata lettrice Nada Cammilli, siamo venuti in possesso di una foto veramente unica. Si tratta della consacrazione della ricostruita Chiesa di Santo Stefano a Lamporecchio, avvenuta
nel lontano 1921. Osservandola attentamente, le prime cose che saltano agli occhi sono le bandiere italiane con
al centro lo stemma Savoia, le divise dei Carabinieri (allora “reali”) vestiti in alta uniforme e le tantissime persone
presenti (... anche alle finestre) vestiti con “l’abito della festa”. Riportiamo dal libro di Valerio Bonfanti (Percorsi nella storia e nell’arte di un paese del Montalbano: Lamporecchio - Ed. CRT -1997) una breve descrizione [...] la chiesa
di Santo Stefano, così come la vediamo oggi, è praticamente il risultato di un
lavoro effettuato ex-novo all’inizio del secolo (tra il 1900 e il 1921, anno in cui
fu consacrata) su progetto dell’architetto Bernardini di Pescia, che la pensò in
forme rinascimentali. La facciata è più tarda e risale al 1940-1942. L’attuale
chiesa di Santo Stefano fu edificata dopo aver demolito il precedente edificio
sacro, che aveva dimensioni più modeste e che risaliva al periodo tardo-medioevale, probabilmente al 1300. A sua volta la chiesa trecentesca aveva sostituito
l’antica Pieve (Plebs de Sancto Stefano de Cerbaria), situata più a monte e
rammentata nel diploma di Ottone III del 25 febbraio 998 [...].
Nell’immagine a lato un’ipotetica ricostruzione della vecchia chiesa di
Lamporecchio, di cui restano la torre campanaria, la navata sinistra del Trecento
e la cappella del fonte battesimale.
Marzo - 2016 - n. 82 - Orizzonti - 27
LAMPORECCHIO
28 - Orizzonti - n. 82 - Marzo - 2016
LAMPORECCHIO
Marzo - 2016 - n. 82 - Orizzonti - 29
LAMPORECCHIO
NOTIZIE DALLA TU@ BIBLIOTECA
La biblioteca questo mese presenta ...
M
... Tutti i numeri della biblioteca
ovvero com’è andato il nostro 2015.
arzo è mese di statistiche per le biblioteche di pubblica lettura, ce le chiede la Regione e questo ci offre
l’occasione per tirare le somme di quanto è stato prodotto per i cittadini nell’anno appena passato.
La biblioteca comunale di Lamporecchio si è presentata a questo appuntamento con un risultato di tutto rispetto, che ci piace condividere con i lettori di Orizzonti.
Il 2015 ha visto salire gli iscritti dai 464 del 2014 a 798, dei quali ben 613 sono stati attivi nel corso dell’anno (hanno
cioè effettuato almeno un prestito presso la biblioteca).
Se l’andamento così positivo delle iscrizioni ci riempie di orgoglio il numero dei prestiti effettuati non è da meno
visto che sono passati dai 3.270 del 2014 ai 5.060 del 2015 con un netto aumento sia dei prestiti locali, effettuati con materiale posseduto dalla biblioteca
di Lamporecchio, da 2.376 a 3.605, che dei prestiti interbibliotecari, possibili
grazie allo scambio fra le biblioteche dei rispettivi materiali, aumentato da 884
a 1.455.
La vitalità dei servizi della biblioteca è attestata anche da quanti la frequentano
per i motivi più diversi, che vanno oltre la ricerca di un documento, sia esso un
articolo, un libro o un film: questa è ormai una piazza culturale in cui si possono
trovare un posto comodo in cui leggere e studiare, una lettura animata per i figli
e i nipoti, un corso di alfabetizzazione informatica, una postazione per navigare
in internet, un circolo di lettura per condividere il piacere di scambiarsi opinioni
su uno stesso libro, uno scaffale specializzato con il quale compiere una ricerca
su uno specifico argomento, un servizio di informazione bibliografica di supporto alla didattica, un laboratorio per avvicinare bambini e ragazzi al piacere
della lettura e mi fermo qui per motivi di spazio ma spero di avere reso l’idea
del perchè il numero delle presenze della biblioteca Don Siro Butelli sia salito
da 4.026, dati 2014, a 5.467.
Le ragioni di questa crescita così significativa sono da ricercarsi in un impegno costante sia nella cura dei servizi di
base che nella quantità e qualità degli eventi e delle iniziative organizzate: tanto per dare, anche in questo caso, qualche
numero, nel corso di quest’anno la biblioteca ha ospitato 15 classi della scuola secondaria di primo grado per il prestito
librario, 15 laboratori per i bambini della scuola primaria, 3 letture animate per le famiglie, 1 incontro con l’autore,
Fabrizio Silei, premiato a livello internazionale, 14 moduli di alfabetizzazione informatica promossi dalla rete Redop
e 7 incontri del circolo di lettura coordinato da Valerio Bonfanti.
Abbiamo inoltre ideato e realizzato “La Biblioteca regala il Teatro” e promosso tre bibliografie a marchio Redop per
gli utenti più giovani oltre al bollettino sulla documentazione locale, abbiamo svecchiato gli scaffali scartando 655
documenti non più utili per i cittadini e li stiamo sostituendo con libri nuovi, il cui acquisto è stato possibile grazie ai
contributi della Regione e agli stanziamenti sempre crescenti sul bilancio comunale.
Stiamo lavorando perchè anche il 2016 sia un anno ricco di esperienze positive per gli utenti della nostra biblioteca,
naturalmente, come sempre, a costo 0.
La bibliotecaria Serena Marradi,
(PromoCultura)
Biblioteca comunale “Don Siro Butelli” di Lamporecchio
30 - Orizzonti - n. 82 - Marzo - 2016
LAMPORECCHIO
T.M.C. (Toscana Macchine Calzature)
Una ditta in espansione a 360 gradi
C
di Massimo Mancini
’è un’azienda di Lamporecchio che sta avendo un grande sviluppo commerciale nei paesi
orientali e mediorientali. Su tutti l’India, il Pakistan e il Bangladesh.
Si tratta della ditta T.M.C. (Toscana Macchine Calzature) specializzata nella fornitura di macchinari, ricambi e tutti i tipi di accessori inerenti al settore della calzatura e della pelletteria.
Abbiamo incontrato Daniele Ferradini, 38 anni, responsabile commerciale dell’azienda. È da pochi giorni tornato
da un importante incontro avuto in India, nella città
di Agra, dove ha stipulato dei contratti con importanti aziende della zona. “La nostra competenza –
ci dice Daniele Ferradini - è sempre più apprezzata
dai paesi orientali e Medio Oriente, zone che sono
in forte espansione nonostante la crisi. Un’area geografica che si avvicina sempre di più alla nostra
alta tecnologia italiana. Investono molto in ricerca
e sviluppo. Hanno contatti sempre più stretti e continui con imprenditori italiani e da loro apprendono
le capacità per poter creare la loro filiera calzaturiera, con l’obiettivo di produrre beni, inizialmente
destinati al mercato locale per poi passare all’export
in tutto il mondo, soprattutto in Europa. Numerose
sono le richieste di lavoro che arrivano da questi paesi. Un contributo importante arriva dal lavoro del
nostro collaboratore Primo Vescovi Verdiani, che ci
ha aiutato a conoscere il mercato, ad interpretare e
anticipare le loro esigenze. Il nostro principale busiDaniele Ferradini
ness è la vendita di macchinari per calzaturifici
e l’assistenza al loro funzionamento, un servizio
che diamo per diversi anni. Inoltre, grazie alla
nostra esperienza e competenza, su loro richiesta, progettiamo per intero la fabbrica, (edilizia
esclusa), provvedendo al piazzamento di ogni
singolo reparto, macchinario e accessorio, consegnando così al cliente finale un layout calcolato nei minimi dettagli (nella foto a lato).
La nostra azienda è molto conosciuta e apprezzata all’estero. Abbiamo raggiunto dei livelli
di qualità, grazie alla continua formazione che
diamo ai nostri dipendenti, che sono veramente
il valore aggiunto della nostra attività. LA TMC
è nata nel 1983, e con il passare del tempo, ha
compiuto, grazie anche alla passione coltivata
per questo lavoro, grandi passi in avanti. Oggi in
azienda lavorano figli dei vecchi soci, che hanno
contribuito a portare innovazioni, nuove idee e
progettualità. La TMC - conclude Daniele Ferradini - lavora molto anche sul mercato italiano.
Importanti marchi nazionali ricevono costantemente la nostra assistenza e operano su macchinari da noi venduti.
Insomma siamo soddisfatti del lavoro che facciamo che richiede sacrificio, competenza. Un’attività che ti regala
anche emozioni positive e ti fa conoscere il mondo, con le sue diversità”.
Marzo - 2016 - n. 82 - Orizzonti - 31
LAMPORECCHIO
ELEZIONI DEL CONSIGLIO DELLA COMUNITÀ SOLIDALE
IN OCCASIONE DELL’ASSEMBLEA DEI SOCI
M
artedì 23 febbraio nella sala “Aldo Bartoli” della Croce Verde si è tenuta l’assemblea dei soci
della Comunità Solidale Lamporecchio.
L’8 gennaio è terminato il mandato del consiglio direttivo
in carica, eletto tre anni fa, che ha continuato ad operare
in regime di prorogatio, in attesa delle nuove elezioni
avvenute il 23 febbraio.
Ha aperto l’assemblea il presidente Mara Fadanelli dando il benvenuto ai presenti e presentando i progetti che la
Comunità Solidale sta portando avanti. «La scelta della
Comunità Solidale, in questi tre anni, è stata quella di
perseguire i valori principali del volontariato, primo fra
tutti quello della gratuità. Per mantenere la sua identità, il volontariato, deve riconoscere i suoi
limiti. Bisogna riconoscere che di norma
non si possono gestire gratuitamente servizi strutturati che richiedono continuità
e professionalità. Questo ci ha portato a
fare delle valutazioni sui programmi da
poter portare avanti direttamente e su
quelli che invece è bene essere “solo” di
supporto alle istituzioni. Questa valutazione ci ha portato a cedere la gestione
diretta della Casa della Ginestra, per i
senza tetto, alla Società della Salute, mantenendo un rapporto di collaborazione. I
progetti che la CSL continua a gestire,
grazie alla dedizione dei volontari, sono:
la distribuzione del pacco alimentare settimanale, (la valutazione delle situazioni familiari viene
fatta con l’assistente sociale, per garantire il più possibile l’oggettività); il centro d’ascolto inter-parrocchiale,
la distribuzione dei vestiti, il magazzino dei mobili usati,
le cure palliative (gruppo di volontari, neo-formato, per
stare accanto alle persone alla fine della loro vita, in collaborazione con gli operatori dell’hospice di Spicchio) e
infine, ma non per importanza il progetto lavoro solidale
con i voucher».
Dopo la presentazione del bilancio consultivo e di previsione e del bilancio delle attività del 2016, da parte del
segretario Saverio Fiacconi, hanno confermato la loro
presenza/continuità nella Comunità Solidale (si ricorda
che la CSL è un’associazione di associazioni/enti presenti
sul territorio): l’Associazione ANPA “Croce Verde” di
Lamporecchio; l’Associazione A.S.D. “Lamporecchio
32 - Orizzonti - n. 82 - Marzo - 2016
Volley”; l’Associazione “AVIS comunale” di Lamporecchio; la Parrocchia di “San Baronto”; la Parrocchia
“S. Maria Assunta” Orbignano; la Parrocchia di “S.
Stefano” Lamporecchio; la Parrocchia“Santa Teresa
del Bambin Gesù” di Mastromarco; l’Associazione
culturale “Orizzonti”; l’Associazione filodrammatica
“La Compagnia della Mezzanotte”; l’Associazione
“Fiori di Loto”; l’Associazione ONLUS “Il Rifugio”;
l’Associazione “Medica Montalbano”; l’Associazione
“Tennis Club”; l’Associazione “Casa Dei”, l’Associazione “Strada dell’olio e del vino” del Montalbano e
l’Associazione “ECCEBOMBO” cineclub.
I commercianti, nelle persone di Roberto Ginanni e
Giovanni Verdiani, pur essendosi sciolta la loro associazione, hanno garantito un supporto, per quanto possibile, degli esercizi
di Lamporecchio. Le associazioni/enti
sono passati poi alle elezioni per il rinnovo delle cariche. Per motivi personali
il dott. Tommaso Rubino e Carla Tegliai, pur garantendo la loro collaborazione all’associazione, hanno preferito
non ricandidarsi. Sono stati confermati
come presidente Mara Fadanelli, come
vice-presidente Mario Favilla, come
membri del consiglio direttivo: don Andrea Mati, Selma Ferrali, Giancarlo
Palamidessi, Luana Ferradini, Monia
Leone e come nuovo entrato Giacomo
Martini. È stato confermato, come rappresentante del
comune, l’assessore ai servizi sociali Daniele Tronci.
Emiliano Pasquetti è stato confermato come membro
effettivo del Collegio Sindacale e Anna Petra con Alvaro Niccolai come membri del Collegio Probiviri.
“Un mio desiderio?- conclude Mara Fadanelli - é che,
un giorno, tutte le associazioni presenti sul territorio,
entrino a far parte della Comunità Solidale Lamporecchio, ognuna per come può e per le proprie competenze.
Mi riferisco alle proloco di Porciano e di San Baronto
(che personalmente stimo molto) che sono molto importanti per queste due zone e ci aiuterebbero a collegarci con una realtà che loro meglio conoscono e la
banda musicale Giacomo Puccini. La forza della CSL è
l’organizzazione in rete, con loro il puzzle sarebbe più
completo”.
LAMPORECCHIO & LARCIANO
MARTINA CRISPINO
da San Baronto a Sanremo
U
di Massimo Mancini
na ragazza di Lamporecchio, la diciottenne Martina Crispino, ha partecipato, in qualità di
co-conduttrice all’evento “Non solo Sanremo”, iniziativa televisiva che si è svolta durante
i giorni del Festival della Canzone Italiana di Sanremo. Ha superato la selezione operata
dall’agenzia GI.SA di Gianni Saija. Martina Crispino, che vive nella frazione collinare di San Baronto, aveva il compito di intervistare i personaggi, protagonisti del Festival.
La giovane showgirl ha mostrato tutta la sua bravura nella conduzione delle interviste, mettendo in evidenza importanti qualità, come la loquacità e l’intelligenza. Oltre che brava, Martina Crispino è anche una bella ragazza.
Gli addetti ai lavori affermano che
assomigli molto all’attrice Ornella
Muti, quando era giovane. Oltre a
fare la presentatrice, Martina è anche fotomodella e più di una volta
ha indossato, senza problemi, abiti
di stilisti importanti. Una giovane
ragazza, quindi, che sta iniziando
ad avere successo nel mondo dello
spettacolo. Ha cominciato a lavorare con TV Regione, dell’editore
pistoiese Claudio Migliorini, con
il quale ora conduce il programma
“AcchiappaLaNews” (nella foto a
lato). Sta facendo diversi passaggi televisivi, la potremo vedere infatti, su Tv Regione
(pagina Facebook “Claudio Migliorini TvRegione” e canale You Tube “Tv Regione”) e
su Mondo Channel, rintracciabile sul canale 190 del digitale terrestre. Da sottolineare
che Martina Crispino, oltre a tutti questi impegni, studia e bene. Attualmente frequenta il
quinto anno del Liceo Scientifico a Pistoia. Quest’anno avrà l’esame di maturità.
Marzo - 2016 - n. 82 - Orizzonti - 33
LAMPORECCHIO
“MAMMA MIA”
Spettacolo musicale itinerante
S
di Sabrina Bizzarri
abato 16 aprile, al Teatro Comunale di Lamporecchio, ore 21.00, i giovani attori dell’Associazione “Filidiluna”, in collaborazione con il gruppo “Belly Angel’s” di Nadia Piras, presenteranno
il musical: “Mamma mia !”, spettacolo musicale itinerante, il quale sarà rappresentato oltre a
Lamporecchio, anche ad Empoli, al Teatro “Il Momento”, sabato 23 aprile (ore 21.00).
Il musical è stato scritto dall’autrice inglese Catherine Johnson e si basa sulle canzoni di un famosissimo gruppo musicale svedese: gli ABBA. Il titolo dello spettacolo è ripreso proprio da una loro famosa canzone del 1975: “Mamma
mia” e la trama è tutto un susseguirsi di scene simpatiche accompagnate da una colonna sonora capace di coinvolgere
piacevolmente il pubblico. Il musical, dalla sua prima rappresentazione a Londra nel 1999, ha avuto milioni di spettatori, per poi approdare in Italia nel 2009. Da allora è andato in scena in moltissimi teatri italiani, ed ora abbiamo la
fortuna di vederlo in scena nel nostro teatro, rappresentato dalla giovane e preparata compagnia “Filidiluna”.
Il cast dello spettacolo è composto da: Lucia Di Sarno (Donna Sheridan), Sonia Lepori (Sophie Sheridan), Lucrezia
Leporatti (Rosie), Ilaria De Cicco (Tanya), Federica Di Sarno e Sabrina Mazzi (amiche di Sophie), Filippo Bazzicalupi (Sam Chermichael), Michele Comparini (Harry
Bright), Danilo Pedicini (Bill Anderson), Andrea Pratesi (Sky), Patrizio Comparini (prete), Laura Percudani, Massimo Pisasale e Asia Venturini (ensemble).
Inoltre, un dietro le quinte di prim’ordine: Filippo Bazzicalupi (regia), Martina Maestrini (co – regia), Antonella Canovaro (direzione artistica), Ilaria De Cicco
(scenografia), Carla Scatizzi (abiti di scena). La compagnia “Filidiluna” ricorda che lo spettacolo è patrocinato
dal Comune di Lamporecchio e una parte dell’incasso,
sarà devoluto in beneficenza.
Un ringraziamento particolare a Monica Cetraro (assessore alla cultura). Per informazioni sui biglietti: cell.
3387733110. I ragazzi di “Filidiluna” (nella foto sotto)
vi aspettano anche alla Festa in Cerbaia, l’11 giugno
con il musical: “Cabaret”.
La Redazione di Orizzonti invia a tutti loro ... un grande
“in bocca al lupo”!!
34 - Orizzonti - n. 82 - Marzo - 2016
LAMPORECCHIO & LARCIANO
I
ASSOCIAZIONE IL RIFUGIO
... si riparte!
l Rifugio riparte, come ogni anno abbiamo ripreso l’attività con la tradizionale cena di solidarietà al Ristorante Masetto del nostro amico e
socio Walter Maccioni. Grazie alla gentilezza e capacità, sua e del
suo staff, abbiamo passato una splendida serata ma soprattutto grazie ai
partecipanti, a voi!
Eravamo tantissimi e ciò ha permesso una raccolta fondi importante a
favore dei nostri amici a quattro zampe e delle attività di soccorso che
svolge la nostra Associazione nei Comuni di Lamporecchio e Larciano.
Un grazie anche ai nostri sponsor: Montalbano Agroalimentare; Macolive; Rinati srl; Bianchini srl; Bar La Perla del Bosco; Bar Il Cioccolato; Bar Pasticceria Verdi; Bar Sandro Vero; Bar Berni; Pasticceria
Carli; La Paneria.
In questo periodo si è anche svolto il corso teorico “Conosci il tuo cane?”,
finalizzato a fornire elementi di conoscenza e di approfondimento dei
bisogni del cane. Il corso che si è svolto in tre incontri teorici, svoltisi
presso la Croce Verde e all’ex asilo, che
ringraziamo per l’ospitalità, è stato molto
partecipato e apprezzato dai partecipanti e
di questo ringraziamo Enrica Nausicaa e
il nostro amico Alessandro che gli ha fatto
da collaboratore.
Poi abbiamo chiuso il corso con un incontro pratico presso la nostra area di sgambatura cani, durante la quale tutti si sono divertiti ed esercitati con i propri amici, con grande divertimento di tutti i partecipanti.
E infine un grazie ai nostri volontari che con il loro impegno che dura da anni e tanto
sacrificio personale ci permettono tutto questo e di fronteggiare le varie emergenze
animali che arrivano.
Associazione Il Rifugio
Marzo - 2016 - n. 82 - Orizzonti - 35
LARCIANO
Padule di Fucecchio:
visite primaverili nell’area umida e negli ambienti vicini
(da marzo a giugno)
di Michela Del Negro
C
on la primavera, riprendono le visite guidate nel Padule di Fucecchio e negli ambienti naturali vicini organizzate dal Centro di Ricerca, Documentazione e Promozione del Padule di Fucecchio Onlus: una ricca offerta di escursioni naturalistiche e storico-ambientali sui
vari percorsi del Padule, ma anche un ricco programma di itinerari negli ambienti intorno all’area
umida.
Vengono proposte escursioni sul Montalbano (Colle di Monsummano, Monte Cupoli e Carnese, San Baronto, percorso dei mulini di Vinci, Pietramarina) e sulle colline della Valdinievole (Montecatini Alto, Poggio alla Guardia,
Colletti di Veneri, Buggiano e i giardini degli agrumi, Uzzano Castello) oltre che in ambienti di grande interesse naturalistico come il Lago di Sibolla.
Il calendario prevede 30 visite a cadenza settimanale, aperte a tutti gli interessati, tramite il versamento di una piccola quota di partecipazione e sempre condotte da una Guida Ambientale Escursionistica autorizzata ai sensi della L.R.
14/2005; in alcuni casi la visita è seguita da una degustazione di olio, vino ed altri prodotti tipici.
Informazioni e prenotazioni presso il Centro R.D.P. Padule di Fucecchio (tel. 0573/84540; e-mail: [email protected]); web: www.paduledifucecchio.eu
Lunedì 28 marzo ore 9-12 e 15-18
Pasquetta nella Riserva Naturale (Le Morette); apertura del
Centro Visite di Castelmartini e dell’osservatorio faunistico de
Le Morette, ad accesso libero, con operatore del Centro. Nel
pomeriggio, degustazione di olio offerta
dal frantoio cooperativo di Vinci e bomboloni dell’Associazione
Intrecci.
Lunedì 28
marzo ore 9-12
e 15-18
Riserva Naturale
Visite guidate
Padule di Fucecchio
Foto di Alessandro Bartolini©
- Righetti.
Domenica 3 aprile, ore 9-12
Poggio alla Guardia: l’ANPIL proposta dal Comune di Pieve a
Nievole offre interessi storici (estrazione del calcare) e naturalistici (macchia mediterranea e chirotterofauna). Domenica 10 aprile, ore 9-12
Colle di Monsummano: itinerario botanico alla scoperta delle
varie specie di orchidee selvatiche e delle piante della macchia
mediterranea.
Lunedì 25 aprile, ore 9-12 e 15-18
Domenica 22 maggio, ore 15-18
Lunedì 25 aprile, ore 9-12
La vita rurale in Padule:
dalla Fattoria Medicea di
Stabbia al Museo della Civiltà Contadina “Casa Dei”
di Bagnolo, con “merenda
dei nonni” sull’aia a base
di pane con olio, marmellata, vino e zucchero.
“Open day” nella Riserva Naturale (Le Morette); apertura del
Centro Visite di Castelmartini e dell’osservatorio faunistico de Le
Morette, ad accesso libero, con operatore del Centro.
Da Castelmartini al Porto de Le Morette: itinerario storico-ambientale ai margini del Padule di Fucecchio sui luoghi della memoria
dell’Eccidio.
Lunedì 25 aprile ore 15-18
Riserva Naturale Padule di Fucecchio - Righetti.
Domenica 1 maggio, ore 9-12 e 15-18
“Open day” nella Riserva Naturale (Le Morette); apertura del
Centro Visite di Castelmartini e dell’osservatorio faunistico de Le
Morette, ad accesso libero, con operatore del Centro.
Domenica 1 maggio, ore 9-12
Riserva Naturale del Lago
di Sibolla: una visita nella
piccola zona umida che
rappresenta, dal punto di
vista floristico, uno dei più
importanti biotopi palustri
della Toscana.
Visita da Ponte a Cappiano a Burello: dal ponte mediceo, lungo
uno dei percorsi della Francigena, fino al nido della Cicogna bianca
di Fucecchio.
Domenica 5 giugno, ore 9-12
Domenica 12 giugno, ore 9-12 Domenica 8 maggio, ore 9-12
Specchi d’acqua nella riserva
Foto di Enrico Zarri©
La lecceta di Pietramarina: itinerario sul Montalbano che unisce
interessi storici (Pieve di San Giusto, scavi etruschi) e naturalistici
(lecci ed agrifogli centenari).
Domenica 15 maggio, ore 9-18
Riserva Naturale Padule di Fucecchio – Le Morette (Festa del
Padule, da confermare).
Venerdì 20 maggio, ore 18,30-21,30
Il Padule di notte: al tramonto (e oltre) nella Riserva Naturale, area
Le Morette; ascolto dei rapaci notturni nel bosco e giropizza finale
con l’Associazione Intrecci.
36 - Orizzonti - n. 82 - Marzo - 2016
Giovedì 2 giugno, ore 9-12
Riserva Naturale Padule di Fucecchio – Le Morette.
Domenica 17 aprile, ore 9-12 Riserva Naturale Padule di Fucecchio – Le Morette.
Domenica 24 aprile, ore 9-12 Colletti di Veneri: percorso di interesse storico (San Martino
in Colle e l’antica strada postale lucchese) e naturalistico (la
quercia plurisecolare di Pinocchio).
Buggiano: sulla via della Cessana con visita a Colle di Buggiano e
Buggiano Castello con apertura di alcuni giardini degli agrumi.
Riserva Naturale Padule di Fucecchio - Righetti.
Domenica 1 maggio, ore 15-18
Venerdì 22 aprile, ore 18-21
Il Padule di notte: al tramonto (e oltre) nella Riserva Naturale,
area Le Morette; ascolto dei rapaci notturni nel bosco e giropizza finale con l’Associazione Intrecci.
Ponte a Cappiano
Foto di Enrico Zarri©
Giovedì 2 giugno, ore 15-18
Sabato 16 aprile, ore 15-18
Percorso dei Mulini: itinerario sul Montalbano che parte dalla
casa di Leonardo ad Anchiano fra boschi, torrenti e resti di antichi mulini; degustazione di olio al frantoio cooperativo di Vinci.
Riserva Naturale Padule di
Fucecchio - Righetti.
Domenica 29
maggio, ore 9-12
Montecatini Alto: sulla via corta passando da via Amore e scendendo alla funicolare, con passeggiata birdwatching in pineta a
Montecatini.
Domenica 19 giugno, ore 9-12 Da Massarella al Porto di Salanova con sosta all’apiario della lavanda e degustazione di prodotti de Le Api di Alessandra.
Venerdì 24 giugno, ore 19-22
Il Padule di notte: al tramonto (e oltre) nella Riserva Naturale, area
Le Morette; ascolto dei rapaci notturni nel bosco e giropizza finale
con l’Associazione Intrecci.
Domenica 26 giugno, ore 9-12 San Baronto e il Barco Reale: itinerario sul Montalbano (Lamporecchio) alla scoperta dei tratti meglio conservati del muro mediceo;
degustazione a cura della Strada dell’olio e del vino del Montalbano
- Le colline di Leonardo.
LARCIANO
L’AMMINISTRAZIONE COMUNALE informa:
UN ANNO SENZA ANTONIO PAPPALARDO
È
passato un anno dalla
Ricordo la sua telefonata il giorno in
morte di Antonio Pappacui fu nominato, dai Sindaci della Vallardo. Il 4 marzo scorso alle
dinievole, Presidente della Società della
18.30 Don Sunil ha officiato una Messa in
Salute: un titolo e un onore che potevaricordo del nostro Sindaco prematuramente
no spettare solo a lui a quel punto della
scomparso, alla presenza di una Chiesa afcarriera politica, ma lui ne fu stupito ed
follata di cittadini e di tanti amici del monemozionato come fosse una sorpresa.
do politico, del lavoro e del volontariato.
Quando è venuto a mancare, con il grupMi hanno chiesto di scrivere qualcosa su
po di maggioranza ci siamo interrogati a
Antonio. Non è semplice perché la sua giolungo sul da fare, sul gesto da scegliere
vane vita è stata densa di impegni e nella
per ricordarlo ed onorarlo. Da lì l’idea
Il vice sindaco Lisa Amidei
insieme ad Antonio Pappalardo
sua attività amministrativa e politica ha
di intitolare la sala consiliare del Muspaziato in così tanti campi che farne un
nicipio di Larciano a lui, che proprio in
riassunto non può che essere riduttivo. Partirò da questo; quella stanza in quel palazzo aveva trascorso gran parda una frase che lui stesso ha pronunciato in un’intervista te della sua vita, lottato per ottenere qualcosa per i suoi
e che in poche parole riassume il significato e il senso del cittadini, combattuto battaglie importanti e spesso molto
suo impegno: “La ragione principale per cui sono impe- dolorose in nome delle sue convinzioni, lì dove era stato
gnato da anni in politica è perché è un servizio a favore prima di essere Sindaco collega leale ed altruista di altri
della collettività”.
amministratori.
Questa sua convinzione Antonio Pappalardo l’ha dimo- Abbiamo scelto la targa col suo nome da appendere nella
strata sempre, il desiderio e il bisogno costante di stare Sala Consiliare in pietra e non in materiali più moderni
accanto alla gente nei luoghi più semplici dove sapeva di perché un nome scolpito sulla pietra resta per sempre; è
trovare le persone nella loro genuinità: al bar come al mer- un ricordo ed è un monito per quanti dopo di lui in quella
cato, sul posto di lavoro o nella scuola. Ai larcianesi, che sala guideranno altre battaglie ed altre discussioni. Ma è
erano sicuramente la cosa al quale il nostro sindaco teneva anche una ferita aperta, un senso d’impotenza per quello
al di sopra di tutto, al di sopra dei compromessi, al di sopra che la vita ti può dare e togliere da un giorno all’altro.
della politica, a volte lasciando da parte la famiglia, ma il Avrei preferito che queste mie righe non fossero l’elogio
bene e i bisogni dei suoi cittadini andavano prima di tutto. ad una persona che non è più con noi, bensì una lettera a
Sembra di ieri il messaggio al gruppo di maggioranza nel un amico che si è dovuto assentare. Avrei scritto “Spero
quale ci diceva: “Mi ricoverano. Lascio il Comune in otti- che ovunque tu sia, tu possa essere fiero o comunque
me mani. Saprete insieme sostituirmi egregiamente”.
tranquillo per la guida del tuo comune, che la fiducia
Ecco un altro aspetto del suo modo di fare: l’estrema fi- verso di noi sia stata ben riposta, che il vizio più brutto
ducia che riponeva negli altri, la voglia di guidarci, di star- e che tu odiavi al di sopra di tutto e cioè l’immobilici accanto insegnandoci a camminare da soli a non avere smo non alberghi ora che non sei con noi nelle stanze
paura delle decisioni, delle responsabilità, delle persone, dell’amministrazione e che quel percorso condiviso inad affrontare i problemi della comunità a testa alta ma con sieme a maggio 2014 stia procedendo, con tutti gli impeumiltà e rispetto verso i cittadini.
dimenti di oggi, sulla strada giusta”.
Lo ricordiamo tutti al mercato, dietro al suo banco che a Antonio Pappalardo ha insegnato tanto a Larciano: a non
discapito di qualche acquirente parlava con la sua prover- temere le proprie idee, a difenderle sempre, che i cittabiale pazienza, con chi andava apposta lì da lui per interro- dini sono uguali e che la legge è uguale per tutti e va
garlo sulle questioni comunali.
fatte valere e rispettare anche se questo vuol dire farsi
Il suo modo di far politica, la sua fiducia nella politica, in prendere a fucilate la macchina o ricevere delle minacce.
quella buona, in quella leale, quella che si vive con passio- Girando le aziende di Larciano mi hanno fatto piacere
le parole di un imprenditore locale che ha detto: “Forne e riverenza.
Anche questo. Il rispetto nei confronti delle istituzioni, nei se Antonio Pappalardo è stato anche troppo per quevalori, nelle cerimonie, nei fatti accaduti nel passato nel sto Comune, una persona che con l’esperienza e le doti
suo Comune, nell’istruzione; nell’insegnamento dei temi innate per la politica poteva aspirare ad andare avanti
del ricordo e della riconciliazione nelle scuole, perché fatti diventando molto di più”. È vero, ma non so se questo
come quelli dell’eccidio o della violenza sulle donne non gli sarebbe piaciuto. Perdere il contatto e il rapporto diretto che solo un amministratore locale ha con i propri
si ripetano all’infinito.
Il volontariato poi, quanto ci ha creduto, lui stesso per pri- cittadini, gli avrebbero tolto il piacere e il senso di quello
mo volontario in alcune associazioni per dare l’esempio, che faceva.
ma anche per dare il suo contributo, per appagare il biso- Concludo con un sincero e personale ringraziamento ai
miei compagni di amministrazione, insieme ci siamo
gno di andare incontro agli altri.
Chi non lo ricorda il giorno in cui Stabbia fu colpita dalla rimboccati le maniche e stiamo affrontando quello che
tromba d’aria che distrusse gran parte della frazione per viene giorno per giorno; e ringrazio il personale di quemettersi a disposizione con la protezione civile o con sti- sto Comune, non c’è un solo giorno da quel 4 marzo
vali di gomma a Larciano quando nel 2014, per ben due 2015 in cui mi sia sentita sola, l’aiuto e l’apporto profesvolte, alcuni fossi esondarono recando danni ingenti alle sionale ed umano nei miei, nei nostri confronti è stato ed
è il simbolo di lealtà che c’è in questa comunità.
case e alle produzioni agricole del nostro Comune.
Sempre in prima fila.
Il vice-sindaco Lisa Amidei
Medaglia d’Oro
al Merito Civile
Marzo - 2016 - n. 82 - Orizzonti - 37
LARCIANO
N
PUNTI DI VISTA
a cura di
“Alternativa per Cambiare Larciano”
ei mesi che precedono una consultazione popolare così importante per la vita amministrativa
e sociale di un comune, quale l’elezione del Sindaco e del Consiglio Comunale, le dichiarazioni d’intenti sono
tante e forse molte di loro rimarranno tali, come spessissimo
purtroppo accade. La lista civica “Alternativa per Cambiare
Larciano” ribadisce con forza il verbo “cambiare” voluto
nella precedente tornata elettorale che è ancora contenuto
nel suo nome: cambiare il modo di avvicinarsi alla gente
facendolo in modo diretto chiedendo l’opinione di tutti, cambiare punto di vista sul concetto di partecipazione popolare
proponendosi a tutte quelle persone che amano e vogliono
contribuire in qualche modo alla crescita del proprio comune, cambiare interessandosi alle problematiche locali legate
ai beni comuni, acqua e ambiente su tutti, ascoltando anche
le richieste della popolazione e non soltanto le istanze delle
aziende che gestiscono tali servizi, cambiare punto di vista
sul proprio territorio impegnandosi al fine di tutelarlo maggiormente a vantaggio delle generazioni future, cambiare il
rapporto dell’istituzione locale con il cittadino, che non deve
comunque solo subire le sempre più vessatorie regole burocratiche, ma che a parer nostro dovrà essere accompagnato
consapevolmente nelle scelte e nei percorsi amministrativi,
in special modo in una comunità locale ristretta come Larciano, cambiare il rapporto con le altre forze politiche che
non dovrebbero mai essere escluse dalle consultazioni e dalle
decisioni necessarie al governo del paese, perché è dal contributo di tutti che si ottengono da sempre i migliori risultati.
“Alternativa per Cambiare Larciano” si vuole riconfermare
come rappresentante di tutti i cittadini che semplicemente
credono che sia possibile governare localmente in maniera
e con approcci diversi da quelli finora utilizzati, e non solo
di coloro che “votano contro”, perché le elezioni per la nomina del Sindaco e del consiglio comunale non si trasformi
fin troppo banalmente in una battaglia tra chi “vince” e chi
“perde”, perché dobbiamo ricordarci sempre che il Sindaco
durante le sue funzioni rappresenta tutti i cittadini di Larciano, non solo quelli che l’hanno votato e pertanto merita
sempre il massimo rispetto di tutti e allo stesso tempo egli
o essa deve sentire dentro di sé la grande responsabilità nei
confronti di un paese intero e di ogni suo singolo abitante.
“Alternativa per Cambiare Larciano” vuole continuare a recitare un ruolo importante per i cittadini del proprio comune
come negli anni passati e per farlo si appella ai principi fon-
38 - Orizzonti - n. 82 - Marzo - 2016
damentali della cooperazione e della
solidarietà, poiché è
bene ricordare che i rappresentanti della
lista si devono autofinanziare per poter
distribuire anche un semplice volantino
non disponendo di alcuna fonte di finanziamento esterno.
La nostra lista crede fermamente nel valore dei cosiddetti
“beni comuni” che non necessitano di una marca o di uno
sponsor, in quanto sono i cittadini i veri protagonisti che devono elogiare o dissentire sulle scelte fatte dai loro rappresentanti. Esistono valori e beni fondamentali, al di là delle
appartenenze e delle logiche politiche, perché interessano la
vita, le attività e i diritti inalienabili delle persone. È per questo motivo che “Alternativa per Cambiare Larciano” vuole
ricordare che la sua lista è aperta a tutti coloro che condividono tali principi, poiché ognuno può dare il suo contributo al
miglioramento sociale, politico ed economico del paese.
“Alternativa per Cambiare Larciano” ha fatto, già a suo tempo, diverse proposte di cambiamento, tra le quali quella di
localizzare la nuova Casa della Salute nei locali ex-Coop e
spostare biblioteca, spazi culturali e associativi nei locali
della ex-Scuola Elementare di San Rocco, di promuovere
una vera fusione tra i comuni, partendo da quella con Lamporecchio ma con il progetto più ampio di coinvolgere altri
comuni omogenei territorialmente con Larciano come Vinci
e Cerreto Guidi abbandonando la politica dell’unione che
sta impegnando risorse economiche ed umane senza dare risposte concrete ai cittadini in termini di servizi resi, di rivedere la tariffazione del servizio acquedotto e depurazione in
modo da tener conto del quoziente familiare e di revisionare
la tassa sui rifiuti, eliminando le evidenti disarmonizzazioni rispetto a quelle che sono le medie regionali e nazionali,
come recenti studi effettuati in Regione hanno evidenziato.
Questi sono solo alcuni degli impegni che ci aspettano e che intendiamo sostenere nel prossimo futuro. Vorremmo che fossero
in tanti a condividerli con noi e per questo motivo “Alternativa
per Cambiare Larciano” sarà grata a chiunque voglia contattare
i suoi rappresentanti per conoscere più nei dettagli le nostre proposte, ed esprimere nel contesto le proprie idee, partecipando
alle riunioni che si terranno nelle prossime settimane, per dare
un proprio personale contributo, o anche solo per un augurio.
Grazie a tutti.
mail del gruppo: [email protected]
LARCIANO
QUANDO FA LA DIFFERENZA ...
PRIMARIE SÍ ,PRIMARIE NO!!
di Mariangela Ferrari
Articolo 1 “Un candidato unico del centro destra alle
elezioni a Larciano”
Il nostro indimenticato sindaco Pappalardo ha avuto anche dalle primarie il consenso che gli è poi servito a
Articolo 2 “Il PD punta su Amidei sarà la candidata
rilanciarsi, a formare quella squadra che, a tutt’oggi,
unica del partito.”
non ha mancato di stare al passo con le difficoltà e le
esigenze. Mi sembra di averlo già sostenuto in un’altra
ono due articoli apparsi su LA NAZIONE a dicircostanza: aprire ai giovani è aprire al nuovo. L’espestanza di poco tempo, uno il 16 e l’altro il 25
rienza si può fare sul campo e gli errori fan parte del
Febbraio, per un unico scopo: aprire il dibattito
gioco, se non sono voluti. I tempi non sono dei più
e indicare le prime mosse, in considerazione dell’avvisemplici; la posta è alta; le risorse di base sono poche
cinarsi delle prossime elezioni comunali a Larciano.
rispetto alle richieste che,
La politica è un brutto roin un paese in crescita, auspo, la ingoi male se non
mentano sempre. Bisogna
la condividi, la salvi o la
aguzzare l’ingegno e trocritichi se la ascolti.
vare le alternative giuste,
Larciano è un piccolo paprendendo al balzo le opese di tradizioni politiche
portunità che, se non sei
legato alla sinistra, ciò non
attento, sfuggono e te le
toglie che il confronto sia
becca un altro.
aperto, specie se ci sono i
I programmi si fanno, ci
presupposti giusti.
se ne riempie la bocca ma,
Non sono certo “i solicome in tutti gli ambiti, è
ti quattro amici al bar”,
l’azione che conta.
come si dice nell’articolo
Bene, ho disquisito un
1, ad aver proposto Amipo’, ne avevo voglia, non
dei come unico candidato Quest’anno a Larciano si vota! Chi sarà il nuovo “primo me ne voglia il lettore se
cittadino”?
per le prossime elezioni.
qualcosa non è andata
L’assemblea del PD si è
come pensa. Essere al
espressa all’unanimità
di sopra di tutto e di tutti non è facile, specie se ci
come cita l’articolo 2. Alle primarie si va quando il
si sente coinvolti nel pensiero. La storia si ripete,
bisogno è concreto, ma qui siamo di fronte ad un canero molto giovane piena di entusiasmo e volontà,
didato che ha già fatto i suoi passi e voglio sottolinequando Larciano è diventato il mio paese di adozione.
are, al di sopra di tutto, passi grossi se si pensa alle
Allora entrare a far parte del gruppo mi ha dato tanta
circostanze e all’età. “La scelta deve nascere dall’esisoddisfazione, era sindaco Mazzino Meacci, una
genza di partire dai problemi locali con persone onepersona squisita, un politico serio ed equilibrato. Mi
ste, capaci e legate al proprio comune” si dice ancora
hanno affiancato a lui e mi sono immersa nel ruolo con
nell’articolo 1.
tutta la forza che avevo.
Nessuno lo nega, anzi tutti lo rafforzano, tutti quelli
Il comune, la scuola, la famiglia, non è stato sempliche hanno la testa sulle spalle e pensano alla politica
ce ma tornerei volentieri indietro, non per cancellare
con passione non per interesse personale, ma per integli anni, ma per ripetere, aggiungendo all’entusiasmo
resse comune. “Le primarie una presa di giro”???
l’esperienza di poi.
Non condivido e l’esperienza passata me lo conferma.
S
Marzo - 2016 - n. 82 - Orizzonti - 39
LARCIANO
organizzata da
in collaborazione con
con il patrocinio del
con la partecipazione di
Comune di Larciano
LARCIANoin
SICUREZZA
ccorso
o
s
i
d
e
e
n
i
d
dell’or
e
z
r
o
f
e
l
n
o
giorno
ac
t
i
s
n
e
f
g
i
o
d
e
a
h
t
c
a
i
z
n
d i mez
e
Una gior
i
n
i
m
o
u
i
l
re g
ezza.
r
u
c
i
s
a
r
t
per conosce
s
o
la n
operano per
24 aprile ‘16
dalle ore 10,00 alle ore 18,00
in piazza togliatti
PER TUTTA LA GIORNATA
Stand Gastromico, Mercatino Artigianale,
Scuola di Tiro con L’arco
e per i più piccoli... Un giro con i Pony!
organizzato dalla FIAB Sez. Valdinievole
per info e contatti: 347 6378617 - 329 2087538 - [email protected]
40 - Orizzonti - n. 82 - Marzo - 2016
LARCIANO IN SICUREZZA
S
LARCIANO
di Mirco Esposito
iamo giunti ad una nuova edizione di questa interessante e sempre partecipata manifestazione.
Nel 2014 denominata “Pompieropoli” e nata da un’idea di Gabriele Bonfanti, discontinuo
dei VVF di Pistoia, con la collaborazione del Comune di Larciano, di molte associazioni del
territorio e grazie al fondamentale supporto dell’allora Sindaco Antonio Pappalardo, che fu il primo
a credere nel progetto. Dal 2015, dopo la costituzione della G.e.o.m (Gruppo per le Emergenze e l’Osservazione del territorio del Montalbano), la manifestazione si è evoluta per dar modo alla cittadinanza di avvicinarsi a tutte le forze Istituzionali di Soccorso
e Sicurezza, alle forze di Volontariato Sanitarie e di Protezione civile, in “LARCIANO IN SICUREZZA”.
Quest’ultima, organizzata con il Patrocinio del Comune, con la collaborazione dell’Associazione Proloco e l’ANVVF,
ha visto partecipare il Comando Carabinieri territoriale di Larciano, il Comando Provinciale VVF di Pistoia, la Polizia Provinciale, l’Associazione
Carabinieri, la VAB sezione di Larciano, l’Avis comunale, la Pubblica Assistenza e la Protezione Civile provinciale della Pubblica Assistenza. L’evento nel corso degli anni ha portato in piazza Togliatti moltissime famiglie e bambini, che hanno avuto la possibilità di toccare con mano le
attrezzature, i mezzi e di conoscere le persone che tutti i giorni operano per
la sicurezza della collettività.
Anche quest’anno Piazza Togliatti farà da cornice a “LARCIANO IN SICUREZZA”, e avrà luogo Domenica 24 Aprile. Sono state chiamate a
partecipare, oltre agli enti e alle associazioni dello scorso anno, anche la
Polizia di Stato, la Guardia di Finanza, l’Esercito Italiano, la Polizia Municipale e l’ambulanza veterinaria del Canile Hermada di Montecatini, che da
poco tempo ha debuttato come nuovo servizio per la comunità che coinvolge vari veterinari della zona; sarà quindi un
bel momento per osservare ancora una volta come operano le forze dell’ordine e di soccorso del nostro territorio.
Per non lasciare niente al caso e intrattenervi a tutto tondo, durante la giornata saranno presenti anche uno stand gastronomico, il mercatino artigianale, la scuola di tiro con l’arco e per i più piccoli la possibilità di un giro sui pony. E per finire l’ultima novità: avremo il piacere di essere accompagnati dall’evento “Bimbinbici”, organizzato dall’associazione FIAB sez. Valdinievole. Vi aspettiamo!
Marzo - 2016 - n. 82 - Orizzonti - 41
LARCIANO
SILVIA SPINELLI: DAL SOGNO ALLA REALTÀ
I suoi vigneti nella zona del Montecucco
G
di Luigi Donati
iovane, sicura, orgofino ad arrivare
gliosa, decisa ma anche
alla bottiglia,
semplice, simpatica e
al tappo, al
disponibile.
bicchiere, tutto è rotondeggiante.
La seconda ragione è che la zona
Silvia Spinelli si concede alle
è ricchissima di poggi per cui
nostre domande confermando
il nome storico è inflazionato
quanto avevamo intuito e moda vari altri nomi simili e
strando quell’entusiasmo necesper essere immediatamente
sario a raggiungere importanti
identificabili anche sul web, era
obiettivi.
necessario trovare un nome che
L’abbiamo incontrata nella sua
fosse utile e originale anche se
azienda agricola di Civitella Marittima “Podere il Poggio” che La Maremma toscana: un territorio meraviglioso meno poetico. Silvia Spinelli
dunque, sposata con Piernicola
a breve cambierà denominazioMasella, due figlie, Viola e
ne e si chiamerà “Tenuta TonOlivia, tanta voglia di realizzare
daia”. Si trova nella Maremma sul
i
propri
sogni.
colmo di una collina e nel bel mezÈ un vulcano di energia e il suo cazo di un paesaggio stupendo a circa
rattere contrasta un poco con quello
metà strada fra Siena e Grosseto.
del marito, laureato in Agraria TroIl casale ha una struttura semplice,
picale e Master in Olivicoltura, che
classica toscana, rifinita esternameninvece è calmo e riflessivo, il che
te con malta di colore rosa antico e
ovviamente non guasta. Larcianese,
una tettoia per ricevere le uve provefiglia di Maria Giammona e Sandro
nienti dalla vendemmia. All’interno
Spinelli, nipote di Vasco Spinelli,
una saletta degustazione dalla quale
grande esempio di intelligente imsi accede alla sala con i serbatoi di
prenditore fondatore della nota imvinificazione e un soffitto a travi, in
presa Spival. Alla domanda se non
legno chiaro, modulate ad arco per
sarebbe stato più semplice inserirsi
conservare e dare risalto all’alteznell’azienda del nonno, Silvia riza del fabbricato. Sotto la sala di
sponde con un “Mah! Non ne sono
vinificazione una cantina con botti
proprio
sicura” sottolineando il fatin legno per l’affinamento del vino
to
che
lavorare
a stretto contatto con
e un magazzino per le bottiglie già
i
familiari
talvolta
non è così facile
pronte che, oltre all’Italia, vengocome
si
può
supporre.
Lei ci racconta
no spedite in Svizzera, Danimarca,
con
enfasi
che
fin
da
piccola
è semUSA e Giappone.
Da sinistra: Piernicola Masella,
pre
stata
affascinata
dal
mondo
delle
Silvia Spinelli e ... due clienti del
Quattordici ettari in una campagna
piante
e
questo
ha
influito
sui
suoi
Giappone!
dove si respira aria pulita, terreno
studi
che
sono
sempre
stati
legati
alla
sassoso a 270 metri di altezza, clinatura.
Laureata
in
Scienze
Bioloma caldo secco e una brezza che trasporta l’influenza del
giche all’Università di Firenze, ha ottenuto una seconmare, elemento molto positivo per il vino. Ma perché il
da laurea in Viticoltura ed Enologia grazie ad un caso
nome “Tondaia”? È un nome di fantasia che si addice
della vita. Invitata da un’amica a un corso di degustaquando si parla di vino perché l’acino, la botte, il tino
42 - Orizzonti - n. 82 - Marzo - 2016
LARCIANO
costituiti da un solo
zione di vino, ha scouvaggio. Fino ad oggi
perto una forte volontà
sono tre le etichette: Il
di capire tutto ciò che
“Sass’alSole”, il “Più
si nasconde dietro ad
Tanto” e il “Tondaia”.
una semplice bottiglia
Ventimila le bottiglie
di vino.
attualmente prodotte,
Dopo un’interessante
ma a breve saranno
esperienza lavorativa in
raggiunte le trentamiFrancia, prima a Monla per un totale di 220
tpellier e poi presso
ettolitri su un terreno
Chateau Pontet-Canet
impiantato di 6 ettari.
nella zona di Bordeaux,
Il vino “Sass’alSole”
ha frequentato un corso
La sede della nuova azienda agricola “Tenuta Tondaia”
è 100% Sangiovese,
alla facoltà di agraria
fruttato, elegante, morconseguendo il dottobido, si beve con facirato in Ricerca in Ingelità nonostante i suoi
gneria Agro-Forestale e
13,5 gradi alcolici.
in questo periodo il suo
sogno di avere una proL’etichetta “Più Tanpria attività a contatto
to” è invece 100% vicon la natura comincia
tigno Pugnitello, tipico
a realizzarsi.
della Maremma Toscana, grappolo piccolo
Infatti, nel 2005, nel
delle dimensioni di un
podere che era stato acpugno da cui deriva il
quistato dalla famiglia
nome, affinato in barmolti anni prima per
rique di rovere, vino
trascorrerci le vacanze,
Sala
di
vinificazione
importante e rotondo.
Silvia ha impiantato i
primi vitigni di SangioIl “Tondaia” è un mix
vese e, come segno del destino, il podi 70% Pugnitello e 30% Sangiovese e
dere è stato inserito nella zona del ben
l’etichetta lo definisce un vino suadente
conosciuto Doc Montecucco.
grazie al Sangiovese, robusto per effetto
del Pugnitello.
Un vitigno, il Sangiovese, che dà al
vino una bella longevità e che si addiUltimamente l’azienda ha voluto intrace alla tradizione culinaria italiana. Pur
prendere un nuovo percorso impiantancontinuando l’attività universitaria Sildo un altro vitigno ma a bacca bianca: il
via utilizzava tutti i fine settimana per
Trebbiano Toscano. Una vera e propria
quattro anni per andare a Civitella a cuscommessa, una prova di coraggio, una
rare, programmare i lavori e mettere in
scelta per la quale sono piovute critiche
pratica le idee nate durante la settimada esperti e appassionati. Silvia, a conna. Emoziona l’entusiasmo con il quaferma del suo carattere deciso, accetta
le Silvia e Piernicola raccontano della
il rischio in attesa dei risultati che arriloro avventura senza una tradizione
veranno fra qualche anno. Concludendo
di famiglia nel settore e il mettersi in
l’azienda è una realtà importante che
gioco per l’importante scelta nell’imconferma la tendenza dei giovani a ripiantare soltanto vitigni toscani o anscoprire il gusto del lavoro nei campi e la
cor meglio autoctoni cioè fortemente
voglia di vivere all’aria aperta. Un vero
legati al territorio, quindi con vinifiricambio generazionale in agricoltura.
Il “Sass’alSole” e il “Più Tanto”
cazione minimalista in cantina e vini
Marzo - 2016 - n. 82 - Orizzonti - 43
LARCIANO
GR CARTOTECNICA:
una storia lunga più̀ di 36 anni
di Bernard Dika
E
ra il 1980 quando due coppie di giovani sposi larcianesi, più precisamente di Castelmartini, decisero di scommettere, «un po’ un azzardo» - dice
Lorenzo Batisti uno dei soci della GR CARTOTECNICA - creando un’industria a conduzione familiare con
Lorenzo e sua moglie Roberta e Graziella con suo marito Giuseppe Ragionieri, decidendo che era giunto il
momento di cambiare qualcosa nella loro vita. Proprio
quest’ultimo, al tempo Direttore della Coop Imballaggi
di Castelmartini, fu l’ideatore della GR con la volontà
di mettere su un’impresa, non imaginando, certamente,
il risultato che avrebbero ottenuto dopo 30 anni, ed «è
soprattutto grazie a lui se ce l’abbiamo fatta», precisa
Lorenzo, chiesinese (... e ci tiene a ribadirlo), anche se è
nato a Pescia. Negli anni ‘80 aveva soli 24 anni ed era già
vigile urbano a Montecatini Terme, un lavoro che però
non lo entusiasmava per niente.
Ma sentiamo le sue parole:
«Iniziai a fare il vigile urbano nel 1978, ma non mi piaceva e fu così che nel 1982 detti le dimissioni. Ero contentissimo, pensa che mi ricordo ancora la sera quando
a tavola, di fronte ai miei genitori e a mia nonna, che
sedeva a capotavola, dissi che lasciavo il lavoro per potermi dedicare totalmente alla GR, che nel frattempo veniva mandata avanti dalle sorelle Baldi con la sua supervisione e del “Padre” della GR, Giuseppe. Nessuno mi
credeva, lasciare il “posto fisso” per un’azienda appena
iniziata, che non dava una sicurezza, come avrebbe pensato Checco Zalone - dice Lorenzo, mentre ride, citando
Quo Vado, l’ultimo suo film - ma io ci credevo e decisi di
cambiare totalmente il mio futuro».
enda
L’Azi
44 - Orizzonti - n. 82 - Marzo - 2016
Avevi paura?
«Se avevo paura rimanevo a fare il vigile, io da sempre sognavo di essere indipendente e di fare qualcosa con le mie mani. Quando
ero bambino, stavo a guardare i miei coetanei giocare a
“biliardino” perché non avevo soldi in tasca e dentro di
me dicevo ‘Accidenti! Un giorno voglio vedere di cambiare questa situazione!’».
E così è stato per Lorenzo, che ha fatto la 3ª media «e con
risultati mediocri», dice scherzando, figlio di un umile
falegname e di una donna che faceva le pulizie.
In un piccolo capannone, costruito con le loro mani, a
fianco della propria casa in Via Bartolini nominando la
giovane impresa come “GR Cartotecnica”, acronimo
delle sorelle Graziella e Roberta Baldi, prendeva avvio
questa “industria” cartotecnica specializzata in prodotti
per il settore dolciario. Quindici anni dopo si è sviluppata
anche nel settore dei biglietti augurali e biglietti di partecipazione, per celebrare gli eventi più importanti degli
italiani, e non solo, diventando addirittura anche collaboratrice di Telethon.
«Nel 1994 abbiamo iniziato a fare contenitori di cartone
alimentare di pura cellulosa - dice Lorenzo rivendicando il loro primato in tutta Italia - e dopo un momento di
difficoltà, dovuto al mercato, c’è stata una ripresa economica, perché producendo contenitori di qualità significava tutelare il cliente”. Negli anni ’80 sono circa sei le
cartotecniche presenti in Toscana e le cose da raccontare
sarebbero veramente molte. Tutto ciò è dovuto a questi
quattro giovani, che hanno sempre ambito al meglio sen-
LARCIANO
za accontentarsi mai, iniziando, sin dalla fine degli anni
’90, a partecipare alle fiere mondiali dei biglietti augurali, a Milano, Francoforte e Dubai. «Subito dopo, nel
2000, iniziammo a partecipare anche alla Fiera Internazionale della Pasticceria e della Gelateria di Rimini
che quest’anno ha raggruppato 206.000 presenze in soli
cinque giorni».
Nel 1988 si aggiunse anche Anselmo Baldi, fratello delle sorelle Graziella e Roberta, famoso a Larciano per essere stato calciatore professionista nella Primavera della
Fiorentina e in altre categorie nazionali, fino a diventare
l’attuale Presidente dell’Unione Montalbano Calcio. Nel
frattempo l’azienda cresce sempre di più «senza nessun
agente di commercio, ci hanno conosciuto tutti per passaparola» arrivando oggi ad estendersi su più di 5500
m2, tra beni propri e in affitto.
Da Larciano un esempio simbolo della salvaguardia
dell’ambiente, «Compriamo la carta da un’azienda leader mondiale nella produzione di cellulosa dando lavoro
a 15000 persone in Cile che coltivano piantagioni artificiali di alberi e tutti i nostri scarti vengono riciclati al
100%».
Si può costituire un’attività del genere nel 2016?
«La burocrazia, rispetto a 35 anni fa, rende lento il processo per farlo, ma dobbiamo ricordarci che la società
di oggi ci consente di fare cose che 35 anni fa erano
impensabili grazie all’innovazione tecnologica e se c’è
la voglia e la volontà di arrivare all’obiettivo ci si può
fare. Noi siamo partiti da zero, un lavoro nuovo di sana
pianta».
Ce la possono fare i giovani a garantire il futuro della
GR CARTOTECNICA?
«I giovani ce la devono fare! Alla GR, i figli Ilaria,
Maico, Federico e Matteo più che il futuro ... sono il
presente! I nostri dipendenti giovani ci stupiscono ogni
giorno, ci riempiono di soddisfazione ed è per questo che
assumiamo solo giovani e l’80% dei dipendenti abitano
a Larciano - dice Lorenzo contento - perché noi amiamo
il nostro paese e non sposteremo mai la nostra azienda
fuori da qui come molti fanno, si lavora per l’Italia e
speriamo che l’Italia ci dia fiducia, invece di tagliarci
spesso le gambe con la burocrazia».
Ci riveli il segreto del vostro successo?
«Andare sempre incontro alle esigenze dei clienti, investire continuamente nell’innovazione senza fermarsi mai
e avere sempre il supporto della famiglia, questa è stata,
è ... e sarà la nostra forza!».
Una delle tante storie di persone semplici, ma con delle
grandi capacità imprenditoriali, che non sono stati lì a
guardare, ma hanno agito con tempismo, competenza e
programmazione, arrivando oggi a dare lavoro a 39 dipendenti, di cui la metà donne. Adesso l’invito va a tutti
voi a dare un’occhiata a quei vassoi che trovate la domenica sulle vostre tavole pensando che se andate in Australia, a Chicago, in Spagna o Polonia potrebbero essere
state fatte proprio a Larciano, in quel di Castelmartini.
Larciano e Lamporecchio sono due comuni non troppo
grandi, ma che hanno tantissime eccellenze e un grande
potenziale molto spesso nascosto, il nostro intento è farlo
conoscere e valorizzarlo.
Ogni giorno la cronaca ci dà notizie sempre negative,
perché non far vedere anche quel pezzo dell’Italia che
ce l’ha fatta?
Lo staff
GR Carto della
tecnica
Marzo - 2016 - n. 82 - Orizzonti - 45
LARCIANO
GIACOMO CASANOVA A SAN ROCCO
M
a cura di Marco Giunti
i chiamo Casanova, e viaggiando da Venezia
verso Roma, trovatomi a passare, per le vostre
belle terre paludose, ho visto nel vostro paese, ma pure nel contado, e nella campagna ho
notato, come detto, splendide dame, donzelle, e anco ragazzotte che subito hanno acceso in me pensieri lussuriosi, assai lascivi e voglie, mai sopite, di femmine giovini,
fresche e gioconde senza disdegnare, comunque, la donna
matura ed anco esperta.
Messo mi son subito in caccia, per trovare, ed accalappiare femmine prosperose e belle, disposte a concedersi meco
senza ferir l’onore dei sospettosi maschi, da me, resi cornuti che da queste parti so assai permalosi e vendicativi.
Mi è compagno e complice, in queste scorribande amorose, il mio fedel servitore Giulivo, a cui tengo come fratello e che asseconda, senza discutere, ogni mio ordine, fosse anch’esso lo più strano, capriccioso e periglioso senza
badare, come spesso accade, alla sua stessa incolumità
dimostrando, assai spesso, un coraggio inaspettato essendo, egli, per natura ciò che io definisco un gentile e che il
popolo, ignorante, chiama con disprezzo finocchio.
Dopo diversi giri esplorativi, nelle varie dimore siano
esse signorili, o semplicemente popolane, ho adocchiato,
e poi adescato, una giovin pulzella.
Ella di nome fa Armida, ed è fresca, rotonda e formosa
purtroppo gli è sposo, un arpia di vecchio notaro che la tiene a guinzaglio, e sotto continuo controllo, così ella, non
esce da sola, neppur per andare al vespro.
Vista l’impossibilità di incontrarla, da casa ho deciso
di entrare, nottetempo, nella ricca dimora per sollazzarmi con la bella Armida, e render cornuto, ma dubito che già non lo sia, l’esimio notaio Spinelli.
Come previsto, la nottata è stata lunga e infuocata
perché la bella dama, aveva parecchio da recuperare
essendo, ormai, lo sposo suo assente dal talamo nuziale poiché dal lato amatorio, è ormai molto, ma molto
deficiente.
Dopo aver a lungo goduto, della giovine e bella Armida,
la mia attenzione, si è posata sulla matura Liberata.
Ella infatti, pur non essendo più di primo pelo giovenco, è ancor bella, piacente e di forme rotonde e sode,
in più, essendo lei vedova, da tempo assai lungo credo
non disdegnerà le mie amorose attenzioni.
All’uopo, ho fatto avvicinar, la di lei cameriera Teresa
dal fido Giulivo che, quando vuole, sa esser mascolino
46 - Orizzonti - n. 82 - Marzo - 2016
e conquistarsi le grazie e la fiducia di
dame e servette.
Son riuscito così, con la complicità della serva Teresa, ad introdurmi,
a notte fonda, nella camera da letto
della bella vedovella, che dormiva tranquilla e beata tenendo, su gli occhi, una piccola maschera nera per non essere,
l’indomani,disturbata dalla luce mattutina.
Entrato che fui, pian piano, nel grande letto nuziale cominciai ad accarezzare, delicatamente, Liberata che dopo
un po’volle spogliarsi del pesante camicione e cominciò a
chiamarmi Oreste come il defunto sposo credendo, forse,
che fosse lui, o il suo trapassato spirito ad essersi introdotto
nel suo talamo, per ben volentieri sollazzarla.
Io stetti al giuoco, dando il meglio della mia, famosa, arte
amatoria dopo averle ordinato, di non togliersi la maschera
perché, se ella mi avesse visto, subito sarei scomparso.
Alla fine del lungo, e piacevole nostro gioco amoroso, mi
apprestavo ad uscir di scena, anonimamente, al buio quando,
scendendo dal letto misi, ovviamente per sbaglio, un piede
nel pitale, detto anche volgarmente vaso da notte e cadendo,
pesantemente a terra, lanciai un grido di dolore.
La dama, per lo spavento, si tolse la maschera e mi riconobbe ma anziché infamarmi per l’inganno, come io mi pensavo, volle, questa volta senza maschera, e senza inganno,
ripetere meco, più e più volte, ilo dolce sollazzo amoroso.
Giacomo Casanova mentre s’intrattiene con due belle
larcianesi, fuori delle finestre il centro di San Rocco
LARCIANO
Marzo - 2016 - n. 82 - Orizzonti - 47
SPORT, SALUTE & SOCIETÀ
GP INDUSTRIA & ARTIGIANATO LARCIANO:
I
L’assolo di Simon Clarke Al suono della campana i
l GP Industria &
battistrada possono contaArtigianato di Larre sempre su un vantagciano parla ancora
gio di 1’ 24” sul primo dei
australiano. È stato Siquattro plotoni che sta inmon Clarke il vincitore
seguendo. Plotoni che ben
dell’edizione 2016 capresto si riuniscono, prima
ratterizzata da un ottidi riaffrontare per l’ultima
mo gioco di squadra del
volta l’ascesa al Fornelteam Cannondale.
lo. Nel frattempo il lituaLa classica larcianese ha
no Navardauskas resta
rispettato il copione, conda solo al comando, difermandosi come l’edistanziando l’ex compagno
zione del rilancio dopo
di fuga Lang di 24”.
la pausa attuata nel corso
Il gruppo in recupero, è
della stagione 2015. Una
annunciato a 45”.
start list di spessore, con
Il determinato battistrada
la Nazionale italiana e
quella venezuelana a fare Il podio della corsa larcianese: al centro il vincitore Simon tiene quasi fino alla somda corollario a livello par- Clarke, alla sua destra il 2° classificato Andrea Fedi, alla mità della salita più imtecipativo a 7 formazioni sua sinistra l’idolo locale Giovanni Visconti 3° classificato pervia della giornata, ma
è proprio sugli ultimi tratti
“World Tour” e 8 teams
Le Foto di Giovanni Rastrelli©
che si fa sotto il compa“professional”; per un togno Simon
Clarke.
Si
presenta
così
una situazione ottimale
tale di 132 corridori schierati ai nastri di partenza.
per i due portacolori del team Cannondale, consentendo
Partenza alle ore 11:00 con il cielo, piuttosto plumbeo
all’ex attaccante di procedere attraverso un’ultima tirata che
nel corso della mattinata, che ha regalato un quarto d’ora
possa lanciare l’australiano verso il traguardo. Clarke resta
di pioggia prima del via, accompagnando gli atleti per una
da solo e allo scollinamento sul San Baronto il gap degli
prima mezz’ora di gara e riaffiorando a sprazzi nel corso del
inseguitori è di 32” .
pomeriggio.
Sufficienti a consentire a Simon Clarke di presentarsi da
Corsa che si è subito infiammata nelle prime battute, quansolo sul rettilineo, festante, a braccia alzate. Andrea Fedi,
do un plotone di 20 corridori ha cercato di prendere il
che nel frattempo si era buttato in discesa all’inseguimento
largo. Al kilometro 10 sono 4 i corridori che hanno cendel fuggitivo, riesce a mantenere un esiguo vantaggio
trato l’obiettivo: Michael Schwarzmann (Bora-Argon
su Visconti ed Uran che si sono fatti sotto. 33” il gap del
18), Pirmin Lang (IAM Cycling), Jasha Sutterlin (Moterzetto. Si susseguono poi tutta una serie di arrivi alla
vistar team) e Ramunas Navardauskas (Cannondale Pro
spicciolata, con 27 corridori che contengono il loro distacco
Cycling). Un tentativo che oltre a caratterizzare gran parte
al di sotto dei due minuti.
della cronaca di corsa, è stato poi determinante per il risulDichiarazioni del vincitore:
tato finale. I quattro procedono palesando un ottimo accordo
«A livello di squadra abbiamo impostato la corsa alla pere al km. 70 i battistrada raggiungono il massimo vantaggio,
fezione. Con Navardauskas davanti siamo potuti restare
quantificato in 7’ 12” sugli immediati inseguitori.
tranquilli per gran parte della gara. Nel corso dell’ultimo
È nel corso della quinta tornata che incominciano ad affiogiro, non appena ho visto che stava sopraggiungendo la
rare i primi segni di cedimento: al Km. 130 desiste Jasha
vetta del Fornello, mi sono buttato all’inseguimento di RaSutterlin (Movistar team). Dietro a inseguire si fanno vemunas, con la consapevolezza che avrebbe potuto aiutarmi
dere parecchio attivi Andrea Fedi e Enrique Sanz (Souper rilanciare e prendere ulteriore vantaggio. Conosco le
theast-Venezuela), Giovanni Visconti e Francisco Josè
mie doti di discesista e sapevo che se in vetta al San BaronVentoso (Movistar team) e Simon Clarke (Cannondale
to avessi avuto un vantaggio di almeno 25” , sarebbe stata
Pro Cycling).
poi dura venirmi a prendere».
Con il successivo cedimento di Michael Schwarzmann
(Bora-Argon 18), a meno due giri al termine, la situazione di
Comunicato stampa a cura Unione Ciclistica Larcianese
Via Gramsci, 41 – 51036 LARCIANO (PT) www.larcianeseciclismo.com
corsa presenta una coppia al comando composta da Pirmin
Lang (IAM Cycling) e Ramunas Navardauskas (Cannondale Pro Cycling). Il forte del gruppo insegue a 1’ 33” .
48 - Orizzonti - n. 82 - Marzo - 2016
SPORT, SALUTE & SOCIETÀ
LUCA ARTINO
I
Una bomba la sua nuova Skoda Fabia!
l 4 marzo scorso, presso la “Sala nuova” del circolo XXIII
1
agosto di Stabbia, è stata presentata la nuova auto con la quale
Luca Artino affronterà la nuova stagione rally. Veramente
bella la Skoda Fabia R5 1600 Turbo, una vettura ufficiale del
Team Skoda Suisse Race Art Technology. Una cena magnifica,
preparata da Paolo Torrigiani del Ristorante-Pizzeria “Il Mestolo”
di Lamporecchio, ha fatto da cornice alla serata. Erano presenti,
oltre ai familiari di Luca, il sindaco di Lamporecchio (Alessio
Torrigiani), il vicesindaco di Larciano (Lisa Amidei), tanti amici,
sostenitori, sponsor, i dipendenti dell’azienda di famiglia (Artino
Ponteggi) ed i navigatori che hanno accompagnato Luca Artino
durante le gare del 2015, dove ha ottenuto un prestigioso 2° posto
Trofeo Rally Nazionali di IV zona. Una bellissima stagione quella
del giovane pilota di Lamporecchio, che solo per sfortuna non è
riuscito a vincere il titolo.
Abbiamo fatto un paio di domande a Luca Artino:
L’anno scorso sei arrivato secondo, lo sai che quest’anno per
2
migliorare puoi solo vincere?
Lo so bene ... è vero anche che l’anno scorso ho disputato poche
gare, quest’anno, anche grazie all’ingresso di nuovi sponsor, avrò
più budget e potrò farne di più. Non è cosa da poco, perché alla
fine, arrivare primo o secondo può dipendere da pochi punti.
È vero che disputerai anche gare internazionali?
Sì ... è un nuovo stimolo! Oltre al Trofeo Rally Nazionali di
IV zona, disputerò altre due competizioni con caratteristiche più
internazionali, dove mi misurerò con piloti stranieri. È una bella
responsabilità, ma non sono preoccupato, ci sono tanti amici e
soprattutto la mia famiglia che mi vogliono bene e quotidianamente mi supportano. Credimi per me è un grande stimolo a dare
sempre il massimo!
------------------------------Grazie Luca per la tua disponibilità, il consiglio è quello di non aver
fretta, hai una macchina bellissima ma anche molto potente da guidare
quest’anno. Hai grandi doti e grande passione, siamo sicuri che riuscirai
presto a gestirla al meglio ... prenditi tutto il tempo che ti serve. Tutta la
redazione di Orizzonti ti fa un grande “in bocca al lupo”!!
Stefano Ferrali
3
Nelle foto a lato:
1: Luca Artino accanto alla sua nuova Skoda Fabia;
2: Luca Artino insieme alla fidanzata Virginia Calugi, collaboratrice della nostra rivista;
3: Luca Artino e la sua famiglia. Alla sua destra la fidanzata
Virginia Calugi, il padre Giuseppe, la mamma Graziella e la
sorella Noemi.
Marzo - 2016 - n. 82 - Orizzonti - 49
SPORT, SALUTE & SOCIETÀ
E
UNA FOTO DEI PRIMI ANNI ‘60
cco un’altra foto storica, risalente ai primi anni sessanta. Questa è la squadra del Bar Rinascita, formazione che partecipò ad un Torneo dei Rioni, organizzato in quei tempi, per trovare dei fondi, da destinare
alla U.S. Lampo che ripartiva. Infatti la squadra azzurra aveva interrotto l’attività e proprio dal quel torneo
ci fu la spinta giusta, proveniente da tutta la popolazione del territorio, per farla iscrivere al campionato della
Federazione Toscana e riprendere l’attività agonistica, mai più sospesa.
La foto ci è stata data dalla signora Nada Cammilli, che ha un archivio fotografico ricco di ricordi. Nella foto
della squadra, fa presente la signora Nada, il terzo accosciato, da sinistra è Nedo Bonfanti, fratello di suo marito
Turiddo, che, all’età di venti anni, morì in pochi giorni per un brutto male. Un ricordo, una testimonianza che
tutta la famiglia ha custodito in questi anni.
In piedi da sinistra: Omero Fanciullacci, Mauro Monti, Luciano Masi, Meacci,
Augusto Ancillotti, Marino Donati.
Accosciati: Remo Ginanni, Guido Vai, Nedo Bonfanti, Stelvio Cresti,
Giuseppe Innocenti e Giorgio Mancini (il Gemellino).
50 - Orizzonti - n. 82 - Marzo - 2016
SPORT, SALUTE & SOCIETÀ
Marzo - 2016 - n. 82 - Orizzonti - 51
POSTA, AGENDA E NOTIZIE BREVI
LA POSTA DI ORIZZONTI: Lamporecchio/Larciano
1) UNA BELLA IDEA: UN SERVIZIO TAXI PER GLI ANZIANI! - Lamporecchio - “Spesso per un
anziano non potere più guidare la macchina per fare spesa, per andare a trovare un’amica, per fare una semplice
uscita, una gita, può significare una drastica e dolorosa riduzione della qualità della vita. Certo ci sono gli autobus ma non sempre la fermata è vicina, non si fermano dove vogliamo andare ecc..
A Lamporecchio abbiamo, per fortuna, la Croce Verde perfettamente funzionante,
che ci garantisce un servizio di trasporto per gli ospedali e studi medici. Ma negli
altri casi? È vero, ci sono i familiari che accompagnano, aiutano, ma questo non è
sempre possibile. Ci sono gli anziani che vivono da soli. E allora? Fino a poco tempo fa c’erano gli autisti privati che svolgevano questo servizio, ma ora, a quanto
mi risulta, non sono facilmente reperibili. Potrebbe essere utile per tutta la comunità, trovare soluzioni alternative per favorire una buona qualità della vita per gli
anziani, il cui numero si fa sempre più consistente. Si potrebbe partire intanto dal
fornire informazioni (perché no, anche sulle pagine di Orizzonti), su chi potrebbe
essere disponibile a svolgere il servizio di taxi e consentire pertanto l’autonomia a
chi, della terza età non può usare la macchina, ma non ha ancora perso il desiderio
di muoversi”.
Corinna Verdiani nei Chiappini
2) IN RICORDO DEL SINDACO ANTONIO PAPPALARDO, DONATI 200 EURO ALLA
PRIMARIA DI LARCIANO - Larciano- “Il presidente dell’associazione Auser di Larciano,
Luisa Calistri comunica che in occasione del primo anniversario della morte del sindaco Antonio
Pappalardo sono stati raccolti 200 euro. In memoria di Pappalardo sono stati donati all’Istituto
Comprensivo di Larciano che li utilizzerà per le scuole elementari.”.
3) SPETTACOLO TEATRALE DEL 5 MARZO. FESTA DELLA DONNA IN TEATRO
MARVESIO? NO GRAZIE! - Lamporecchio - “Per fare una precisazione e non una polemica.
Durante lo spettacolo del 5 marzo, al teatro comunale di Lamporecchio, il
presentatore Mario Favilla ha ringraziato tutte le Associazioni di Lamporecchio per avere detto sì alla sua convocazione, contribuendo così alla riuscita
della serata dedicata alla festa della donna. Anche la compagnia “Marvesio”
(nella foto a lato) aveva detto di sì e dato la sua piena disponibilità, ma ci è
stato cortesemente risposto che non avevano bisogno di noi. La compagnia
teatrale “Marvesio” si vanta di essere una compagnia di Lamporecchio fin dal
suo esordio avvenuto nel 1980, quando si chiamava “La giovane compagnia”
e perciò è stato un dispiacere non vedere in cartellone il suo nome insieme a
tutti quelli delle associazioni presenti nel territorio”. Adelaide Faccenda
LA REPLICA:
Comunicato di Mario Favilla, regista dello spettacolo
“Festa della Donna in Teatro.
“Lo spettacolo del 5 marzo ha visto fra i suoi protagonisti numerose risorse artistiche locali, da me chiamate a dare un
proprio contributo artistico alla serata. Molti hanno notato, giustamente, l’assenza della Compagnia Marvesio e della
“Banda Comunale”, entrambe associazioni ben radicate e amate del nostro territorio e che a pieno titolo avrebbero potuto essere coinvolte. Ritengo doveroso informare che le stesse, da me contattate nella fase iniziale del progetto, avevano manifestato piena disponibilità a partecipare, ma che poi, in fase di realizzazione, non sono riuscito, con rammarico,
a inserirle nel programma per… eccesso di risorse artistiche! Ringrazio comunque Adelaide Faccenda e Alessandro
Micheli, presidenti delle rispettive associazioni, per essersi messi a disposizione mia e del Comune di Lamporecchio,
organizzatore dell’evento, e prometto di dar loro assoluta precedenza alla prossima occasione!”.
52 - Orizzonti - n. 82 - Marzo - 2016
POSTA, AGENDA E NOTIZIE BREVI
L
LA BANDA DI LAMPORECCHIO TI ASPETTA!
a Banda di Lamporecchio ha l’obiettivo di
allargare i confini musicali regalando un
po’ di spensieratezza e piacevoli momenti
d’intrattenimento culturale, con lo scopo di raggiungere un pubblico sempre più ampio ed eterogeneo.
Per questo abbiamo il piacere di informare che
un ulteriore amico si è reso disponibile ad insegnare l’Arte della Musica, in tutte le sue forme,
presso la nostra associazione … si tratta del prof.
Stefano Cecchi che si renderà disponibile e collaborerà con gli attuali maestri, Alessio Donnini
e Francesca Gheri.
Chi volesse avere informazioni, oltre ai soliti canali e alla nostra pagina facebook Banda Lamporecchio Comunità, potrà presentarsi
alla stanza della banda il giovedì dalle 15:00 alle 16:30.
Se hai la passione per la musica, vieni a trovarci!
UN IMPORTANTE RICONOSCIMENTO
N
per Roberto Spinelli
ei giorni scorsi Roberto Spinelli...il “mitico Robertino”
ha partecipato al concorso “Fabrizio Rafanelli” a Bottegone rappresentando le compagnie “Marvesio” ed “I
Malerbi”.
Un vero trionfo per il noto “showman” ... Roberto ha vinto il
premio come miglior attore caratterista e come miglior cantante della rassegna. Questa la motivazione rilasciata dalla giuria:
“Un vero istrione moderno per la sua poliedricità interpretativa, che ammalia la scena e chi la guarda”.
Cosa aggiungere di più? ... Se non grande Roberto sei
il migliore!!!
Io sono un istrione ... a cui la scena dà
la giusta dimensione. - Charles Aznavour -
UN RINGRAZIAMENTO DELL’AMMINISTRAZIONE
COMUNALE DI LARCIANO
“L’Amministrazione Comunale Di Larciano ringrazia l’Unione Ciclistica Larcianese per l’organizzazione del 39°Gran Premio Industria ed Artigianato.
Nonostante il tempo avverso la gara ha attratto tantissime persone a Larciano e
lungo il percorso come non si ripeteva da molti anni. L’entusiasmo e la tenacia
degli organizzatori ne hanno decretato il risultato in quella che è stata una bella e
sana giornata di sport”.
Le Foto di Giovanni Rastrelli©
Marzo - 2016 - n. 82 - Orizzonti - 53
POSTA, AGENDA E NOTIZIE BREVI
L’AGENDA DI ORIZZONTI
DINO NERI:
90 alla grande!
Larciano - Neri Dino detto Frescura nella foto “al
lavoro’’ presso il Progresso
Larciano, il 30 Marzo 2016
compie 90 anni.
Auguri da parenti ed amici e da tutta la Redazione di
Orizzonti.
Auguri
alla piccola
Greta!
Larciano - Il 29 marzo Greta Ringressi
compie 2 anni... Tanti auguri dai genitori
Dania e Massimo,
dai nonni e dagli zii
e ovviamente dalla
nostra Redazione.
Tanti auguri
a Fabio Vanghetti!
Larciano - Martedì, 23
febbraio, Fabio Vanghetti
compie cinque anni. Al
festeggiato tanti auguri da
parte del babbo Michele,
la mamma Maria, i nonni,
gli zii, gli amici e dalla
Redazione
del nostro
giornale.
23 Marzo 2016
I 18 anni di Mirko Diolaiuti
La prima
candelina
di Davide
Iacopini!
Mirko, tantissimi auguri per aver raggiunto questo
importante traguardo! Da oggi dovresti essere un po’
più responsabile! Tanti auguri dai genitori Claudio
e Alessandra, dalla sorella Claudia, dai nonni
Giuseppe e Fiorenza, dagli zii Monica e Patrizio,
dalla cugina Chiara e Francesco, dal mitico gruppo
dei Thunders e dalla bandina di Lamporecchio.
Tanti auguri anche dalla Redazione di Orizzonti.
Larciano Prima candelina per Davide
Iacopini. Il giorno 17 febbraio ha
festeggiato il primo anno di vita. Al
piccolo Davide tanti auguri da parte dei
genitori Patrizio e Francesca, il fratello
Andrea, i nonni Giuseppe, Laura,
Ottorino, Silvana e dalla Redazione di
Orizzonti.
Giulia Calistri
è dottoressa !!
Larciano - Il 30 Novembre scorso, dopo
uno splendido percorso di studi, Giulia si
è brillantemente laureata in Scienze Infermieristiche presso l’Università di Firenze,
discutendo la tesi “Le problematiche e le
strategie operative del soccorso sulla scena
del crimine”. Congratulazioni per questo
traguardo e sinceri auguri per un fantastico
futuro dai genitori Carlo e Luisa, il fidanzato Giulio, la sorella Elisa con Riccardo,
i nonni Alfonso, Giuliana e Sandra, gli
zii Paolo e Sonia con Emanuele, Lorenzo
e Angelica. Auguri e congratulazioni anche da tutta la Redazione di Orizzonti.
54 - Orizzonti - n. 82 - Marzo - 2016
POSTA, AGENDA E NOTIZIE BREVI
AUGURI
FERRUCCIO!
Lamporecchio - Il 5 gennaio scorso,
Ferruccio Ubaldi, nostro prezioso collaboratore fin dagli inizi, ha compiuto
la “rotonda” età degli 80 anni!
Un uomo dalla profonda cultura accompagnata da un grande senso
dell’umorismo. I suoi articoli hanno
accompagnato la crescita di Orizzonti
e appassionato i nostri lettori.
Caro Ferruccio, la Redazione di Orizzonti coglie l’occasione per farti i nostri migliori Auguri per i tuoi “quarti
20 anni”!
21 marzo 2016:
50 candeline per
Sabrina Bizzarri!
Lamporecchio - Il 21 marzo, per la nostra preziosa
collaboratrice Sabrina,
sono giunti in redazione i
più sinceri auguri per il suo
50° compleanno dal marito Giacomo Gamenoni e
dai figli Simone e Giada.
Tanti cari auguri le giungano anche dagli amici e
colleghi della Redazione
di Orizzonti.
Marzo - 2016 - n. 82 - Orizzonti - 55